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Mensile d’informazione e cultura del mondo dei motori
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n.616 / 12 Maggio 2015
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SUBARU FORESTER D
AUTOMATICA FINALMENTE LA SUV GIAPPONESE ORA PUÒ COMBINARE MOTORE TURBODIESEL E TRASMISSIONE LINEARTRONIC
ESCLUSIVO
ABBIAMO PROVATO L’ASTRA CHE VERRÀ
PROVA
ALFA ROMEO GIULIETTA SPRINT Nuovo motore turbobenzina per meritarsi un nome che sa di leggenda
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NEWS
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12 MAGGIO 2015
PEUGEOT Record per la 208: 2.152 km con un pieno BELCHAMP (FRANCIA) – La Peugeot 208 1.6 BlueHDi 100 S&S consuma 2 litri per 100 chilometri. Con 2.152 chilometri percorsi con un pieno di 43 litri di gasolio, ha stabilito il nuovo primato di percorrenza sulla lunga distanza per un veicolo di serie omologato dall’UTAC. “Questo record -
fa sapere Peugeot conferma l’eccellenza tecnologica dei motori diesel Euro 6 BlueHDi e il loro contributo alla riduzione delle emissioni di CO2 ”. Il primato di percorrenza è stato ottenuto sul circuito di Belchamp. La 208 era equipaggiata con il cambio manuale a cinque marce, con uno spoiler aerodinamico
posteriore e gli pneumatici Michelin Energy Saver + a resistenza al rotolamento ultrabassa. La vettura è stata guidata a turno da diversi piloti che si sono avvicendati al volante ogni 3-4 ore. L’omologazione ufficiale nel ciclo misto è di 3 l/100 km con emissioni di 70 g/km di CO2.
Provata in anteprima l’Astra di domani Abbiamo provato due prototipi della nuova Astra, che arriverà in ottobre, con i nuovi motori turbobenzina di 1 e 1,4 litri a iniezione diretta. Sotto le camuffature si nota la leggera diminuzione in lunghezza, altezza, passo e sbalzi. La plancia è semplificata e c’è un touchscreen da 8 pollici come quello della Insignia, e la strumentazione, analogica e tradizonale, è più raccolta ed essenziale. I sedili anteriori sono stati avanzati per aumentare lo spazio per le gambe dei passeggeri posteriori, che stanno effettivamente comodi. Il peso è diminuito da 120 a 200 kg secondo le versioni
e la sensazione di leggerezza si percepisce nettamente. La nuova Astra manifesta un inserimento più rapido in curva e una maggiore fedeltà del retrotreno in appoggio. Il tre cilindri 1.000 da 105 CV è
pronto, spinge vigorosamente ai regimi intermedi e muove bene l’Astra. La sonorità è quella tipica metallica dei motori con questo frazionamento ma resta sempre ovattata e non disturba.
La situazione probabilmente sarebbe ancora migliore col nuovo 6 marce (invece del 5 marce con rapporti molto lunghi) proveniente dall’Astra attuale) che, invece, è combinato con il quattro cilindri 1.400 da 145 CV ed evidenzia una rapidità, una precisione e una manovrabilità decisamente elevate. Ovviamente il motore di maggiore cilindrata è più vivace e silenzioso ma nell’uso normale la differenza rispetto al “mille” è meno evidente di quello che i dati dichiarati farebbero supporre. La gamma motori sarà completata dal turbodiesel 1.6 da 95 o 136 CV e da un 1600 turbobenzina a iniezione diretta da 200 CV.
AUTORAMA N. 615 / 12 maggio 2015
DIRETTORE RESPONSABILE Cristina Altieri cristina.altieri@hubcomunicazione.it DIRETTORE EDITORIALE Saverio Villa saverio.villa@hubcomunicazione.it CONSULENTE DI DIREZIONE Paolo Altieri
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PAOLO ALTIERI
ANDREA RAPELLI
ADRIANO TOSI
MATTIA ECCHELI
La parte posteriore della nuova Astra dovrebbe riproporre alcuni concetti stilistici espressi dalla concept Monza del 2013.
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GERMANIA Ultimo sì: dal 2016 pedaggio autostradale per gli stranieri BERLINO (GERMANIA) – Dal 2016 gli stranieri pagheranno un pedaggio sulle autostrade tedesche. Anche il Bundesrat ha dato il via libera alla legge voluta del ministro dei trasporti, il bavarese Alexander Dobrind, e adesso manca solo il sigillo del presidente della Repubblica. Il motto del governatore della Baviera e alleato di ferro della cancelliera, Horst Seehofer era: “Quando noi tedeschi siamo in vacanza paghiamo le autostrade”. Solo che negli altri Paesi tutti pagano il pedaggio. E infatti i dubbi sull’applicabilità della norma sono molti perché sarebbe contraria al principio di non discriminazione dei cittadini europei. L’artificio legislativo impiegato è quello dell’introduzione del pedaggio e, per i tedeschi, dell’automatica riduzione della tassa circolazione nella misura identica all’importo del balzello per le autostrade. Il ministro ha parlato di mezzo miliardo di euro di entrate l’anno, mentre l’ADAC (l’Automobil club di Germania) contesta da tempo questi dati, oltre che la filosofia del progetto. Uno dei dirigenti, Ulrich Klaus Becker, ha commentato: “Non mi è noto alcun paese in cui solo gli stranieri devono pagare il pedaggio. È un grande esempio di discriminazione del diritto Comunitario”.
É L’ORA DELLE SUPER SUV
ASTON MARTIN
Il suv si farà, adesso è ufficiale LAMBORGHINI
Agevolazioni fiscali se il suv si produrrà in Italia SANT’AGATA BOLOGNESE – Cento milioni per il suv italiano. Sarebbe l’importo “offerto” sotto diverse forme, agevolazioni fiscali incluse, dal governo italiano (il ministro Guidi per conto del presidente del Consiglio Matteo Renzi) affinché Lamborghini fabbrichi in Italia il proprio suv, per il momento noto come Urus. Finora era stata ipotizzata la produzione nello stabilimento del gruppo Volkswagen a Bratislava in Slovacchia, assieme ai modelli “gemelli” come Porsche Cayenne, Auqdi Q7, VW Touareg e il suv Bentley Bentayga. Il via libera definitivo all’operazione Urus – 4,99 metri di lunghezza, 1,99 di larghezza e 1,66 di altezza – è atteso per la metà di quest’anno. La piattaforma su cui verrebbe realizzato è la MLB, condivisa con altri suv di dimensioni generose.
LONDRA - I pochi dubbi che erano rimasti si sono dissolti quando è arrivato il comunicato ufficiale: Aston Martin avrà il suo suv. La vettura per ora è chiamata DBX Luxury Crossover ed è quella vista in anteprima al Salone di Ginevra di quest’anno. La versione definitiva differirà ovviamente per qualche aspetto, ma l’idea di fondo è quella. La speranza degli azionisti Aston Martin è quella di replicare il business case di successo della Porsche, prima con la Cayenne poi con la Macan, che si è portato dietro un’impennata del fatturato e degli utili.
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LaPROVA
CON CHI SE LA GIOCA*
SUBARU FORESTER da 27.990 euro AUDI Q3 QUATTRO da 34.800 euro NISSAN X-TRAIL 4WD da 31.500 euro TOYOTA RAV4 4WD da 33.050 euro *PREZZI D’INGRESSO ALLA GAMMA
Subaru Forester D Lineartronic Sport Unlimited
www.subaru.it
FINALMENTE AUTOMATICA La suv giapponese adesso combina motore turbodiesel e trasmissione automatica: un’accoppiata che piace molto al pubblico italiano. E, in più, abbassa anche i prezzi. BOLOGNA - A due anni dalla presentazione, la gamma Forester viene completata dall’arrivo della versione a gasolio con cambio automatico: una “combinata” che piace molto agli italiani, visto che in questa categoria viene richiesta da quasi il 70% della clientela. Per l’occasione, la Suabru ha operato anche un leggero aggiornamento, specie per quanto riguarda l’interno, ma, soprattutto, ha rivisto
PERCHÉ VALE LA PENA DI PENSARCI Perché la Subaru è la Casa che da più tempo produce vetture stradali a trazione integrale e ha un’esperienza impareggiabile in questo campo. E il nuovo cambio automatico si abbina benissimo al turbodiesel, aumentando la gradevolezza della Forester in qualsiasi tipo di utilizzazione
gli allestimenti e riposizionato i prezzi: prima il ventaglio andava da 30 a 44 mila euro, mentre ora oscilla tra 28 e 42 mila, mentre le diesel automatiche partono da 35.890 euro. Non cambia la linea, che è moderna ma non particolarmente personale e riconoscibile, mentre all’interno appare un sistema di infotainment più completo, con funzioni più evolute, alcune app di utilità e un display touch luminoso e di facile utilizzo con discrete dimensioni : 6,2 o 7 pollici secondo l’allestimento. Nell’abitacolo lo spazio è abbondante e in cinque si viaggia bene, oltre che con un’ampia visibilità in tutte le direzioni.
LA SCHEDA PREZZO
40.590 euro
ALIMENTAZIONE diesel turbo MOTORE 4 cilindri boxer CILINDRATA 1.998 cc POTENZA 108 kW/147 CV COPPIA 350 Nm CAMBIO automatico CVT TRAZIONE integrale permanente DIMENSIONI 4,60/1,80/1,74 metri VOLUME BAGAGLIAIO 450/1.300 litri 0/100 KM/H 9,9 secondi VELOCITÀ 188 km/h CONSUMO COMBINATO 6,3 l/100 km EMISSIONI CO2 163 g/km In precednza il Lineartronic era disponibile solo in abbinamento con il 2 litri turbo a benzina da 241 CV
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Come da tradizione Subaru, le finiture sono poco appariscenti - anche un po’ troppo per un’auto di questo prezzo - e lo stile è essenziale, ma i materiali sono robusti. Il cambio è del tipo a variazione continua CVT, una soluzione che solo Subaru impiega in abbinamento con il diesel. In modalità automatica i rapporti sono infiniti e cambiano continuamente in modo inavvertibile, mentre se si usa la funzione manuale, comandabile anche dalle leve al volante, ci sono sette marce predefinite. Su strada la Forester si disimpegna davvero bene, come tutte le Subaru, grazie al baricentro basso permesso dal motore boxter con cilindri orizzontali, unico nel panorama automobilistico mondiale. Lo sterzo è rapido e l’agilità e il senso di fiducia che regala sono davvero notevoli. Il motore non è potentissimo ma si rivela molto fluido, elastico ai bassi regimi e ha anche un allungo che non è usuale tra i diesel. In più è silenzioso e vibra pochissimo. Il Lineartronic si comporta bene rispetto alla maggior parte degli altri cambi di questo tipo, perché riduce molto le improvvise impennate di giri verso l’alto, quando si affonda l’acceleratore con un po’ di ener-
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BOXER, 4X4 E X-MODE: IL TRIO DELLE MERAVIGLIE La Subaru è l’unica Casa automobilistica al mondo a produrre un diesel con i cilindri contrapposti: una soluzione costruttivamente complessa - e, di conseguenza, costosa - che garantisce un’ottima equlibratura intrinseca e, soprattutto, abbassa il baricentro della vettura, a vantaggio della manovrabilità e della tenuta di strada. Le Forester con il cambio Lineartronic, poi, dispongono anche del sistema elettronico X-Mode: un sofisticato sistema di controllo della trazione che (attraverso una centralina elettronica) gestisce in automatico potenza del motore, coppia trasferita all’asse anteriore o posteriore dalla frizione multidisco, e, attraverso i freni, regola la quantità di moto diretta alle ruote. Pensato per facilitare la marcia fuoristrada, lavora perlopiù a bassa velocità, quindi si disattiva in automatico superati a 40 km/h.
gia, che limitano il confort acustico e la gradevolezza. Nell’uso manuale, però, la selezione del rapporto non ha la “secchezza” che piace agli sportivi. Le Forester Lineartronic adottano il sistema elettronico X-Mode che regola automaticamente la velocità nelle discese e nelle salite più ripide, permettendo a chiunque di affrontare anche un fuoristrada piuttosto impegnativo nonostante la vettura si priva del riduttore. Nell’ottica di questo impiego, la Casa dichiara angoli d’attacco di 25°, di uscita di 25°, di dosso di 23° e un’altezza massima da terra di 22 cm. Saverio Villa
Anche la Forester, come tutte le Subaru, mantiene uno stile interno privo di fronzoli, dove c’è tutto il necessario ma nulla di superfluo. Si tratta di una scelta finalizzata al contenimento dei pesi ma anche dei costi produttivi e, conseguentemente, del prezzo, per mantenere un listino concorreziale nonostante l’incidenza della meccanica raffinata e più costosa rispetto a quella delle concorrenti
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LaPROVA
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IL MEGLIO, PER ALFA, DEVE ARRIVARE...
Se ne parla da anni. Troppi anni, per il cuore già troppe volte ferito degli alfisti. Questa però è la volta buona: il Biscione tornerà ad avere una berlina media a trazione posteriore. Il modello si dovrebbe chiamare
CON CHI SE LA GIOCA* ALFA ROMEO GIULIETTA da 19.750 euro BMW SERIE 1 5P da 23.900 euro MERCEDES CLASSE A da 23.810 euro VOLKSWAGEN GOLF da 18.700 euro *PREZZI D’INGRESSO ALLA GAMMA
www.alfaromeo.it
SPRINT DI NOME E DI FATTO La versione celebrativa della mitica coupé del 1954 rispetta in pieno la filosofia del modello originale. Disponibile con tutti i motori della gamma, aggiunge un pizzico di sportività a un modello già dinamico
Qui sopra, l’arrivo al termine della strada fra Caprino e Spiazzi, celebre gara in salita che si disputò l’ultima volta nel 2011. Potrebbe tornare a corrersi quest’anno
CAPRINO (VR) - Sprint è un nome che dice tanto agli alfisti, tantissimo: indica la Giulietta più amata di sempre, la coupé del 1954. Una vettura alla quale è dedicata l’omonima versione della Giulietta odierna, che si differenzia dal resto della gamma grazie ad alcuni elementi più estetici che funzionali e per il nuovo motore MultiAir 1.4 da 150 CV, che va a completare l’offerta già nota, composta da: 1.4 MultiAir TurboBenzina 170 CV - con cambio automatico a doppia frizione Alfa TCT – e, fra i turbodiesel, dall’1.6
JTDM 105 CV, dal 2.0 JTDM 150 CV e dal 2.0 JTDM 175 CV; anche quest’ultimo con Alfa TCT. Non manca la variante a doppia alimentazione, ovvero la 1.4 Turbo GPL da 120 CV. Nel dettaglio, i particolari estetici specifici sono la scritta Sprint sul passaruota, i cerchi in lega di diverso disegno, il paraurti posteriore con tanto di estrattore aerodinamico e le minigonne laterali. Ancora, ci sono i terminali di scarico maggiorati, i vetri posteriori oscurati e le finiture lucide, in tinta antracite, su calan-
PERCHÉ VALE LA PENA DI PENSARCI Perché il look è quello che si richiede a un’Alfa Romeo con la mitica targhetta Sprint. Di livello adeguato sono soprattutto le sensazioni al volante, anche quando si scelgono motori non potentissimi. Il tutto, a prezzi e costi di gestione ragionevoli
LA SCHEDA PREZZO
26.100 euro
ALIMENTAZIONE turbobenzina MOTORE 4 cilindri in linea CILINDRATA 1.368 cc POTENZA 110 kW/150 CV COPPIA 250 Nm CAMBIO manuale a 6 marce TRAZIONE anteriore DIMENSIONI 4,35/1,80/1,47 metri VOLUME BAGAGLIAIO 350 litri 0/100 KM/H 8,2 secondi VELOCITÀ 210’ km/h CONSUMO COMBINATO 5,7 l/100 km EMISSIONI CO2 131 g/km
Render Alfa Romeo Giulia by Alessandro Masera
Alfa Romeo Giulietta Sprint 1.4 MultiAir 150cv
Giulia e il debutto è fissato per il 24 giugno, con arrivo nelle concessionarie nel primo trimestre del 2016. I motori? Dettagli non se ne conoscono, ma si parla di potenze fino a oltre 500 CV... Sognare si può, finalmente!
dra, maniglie, calotte degli specchi retrovisori e cornici dei fendinebbia. Dentro, è il trionfo del nero su nero a contrasto con le impunture rosse dei sedili, rivestiti in tessuto e Alcantara. Di serie sono anche il volante in pelle con cuciture rosse, la plancia e i pannelli porta con pannelli in tinta carbonio. Su strada, l’1.4 MultiAir da 150 CV è capace di spingere la compatta italiana fino a 201 km/h di velocità massima e, da 0 a 100 km/h, in 8,2 secondi. Si tratta di un quattro cilindri vellutato e
sempre pronto alle richieste dell’acceleratore, ma certamento non sportivo, come del resto c’era da aspettarsi, visto che si tratta di una variante intermedia della gamma. Il contributo del turbo si fa sentire con decisione già a 1.400 giri e la spinta non ha tentennamenti fino a 5.200 giri, soglia oltre la quale non ha senso spingersi, sia dal punto di vista prestazionale, sia da quello ecologico. Per il resto, la Giulietta è la solita compatta che adora il misto, sia esso stretto o veloce: la tenuta è elevatissima, lo sterzo
molto rapido (anche se non sensibilissimo) e il retrotreno sempre molto fedele. Il tutto, senza ricorrere a un assetto che fa scricchiolare le vertebre: l’assorbimento è più che buono sia negli avvallamenti sia sull’asfalto rotto della città. Peccato solo per il cambio manuale a sei rapporti, dagli innesti abbastanza gommosi e poco precisi. Il prezzo? 26.100 euro con di serie, tra gli altri, il climatizzatore automatico bizona, i tappetini in velluto e le finiture simil carbonio. Adriano Tosi
Dall’alto, la posizione di guida è ben regolabile ed ergonomica. Nella plancia dominano le tinte scure, interrotte dal grigio del pomello del cambio e di qualche altro dettaglio. In basso, il doppio scarico della Sprint