Autorama 2 Novembre 2015

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AUTORAMA

Settimanale d’informazione e cultura del mondo dei motori

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n.634 / 2 Novembre 2015

SU ITALIA 53

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SALONE DI TOKYO

UNA FINESTRA SULLA MOBILITÀ DI DOMANI... E DOPODOMANI

KIA CEE’D

NUOVO “MILLE” PER FAR DIMENTICARE IL DIESEL E GT LINE PER DARSI ARIE DA SPORTIVA

ARRIVA LA GENERAZIONE K

OPEL ASTRA

ACCESSORI DA AMMIRAGLIA, CONNETTIVITÀ EVOLUTA E CURA DIMAGRANTE: COSÌ VUOLE DARE FILO DA TORCERE A SUA MAESTÀ GOLF


2 AUTORAMA

NEWS

2 NOVEMBRE 2015

SALONE DI TOKYO

NOVEMBRE 2015

NISSAN IDS: GUIDA AUTONOMA MA CON L'ANIMA

TOYODA GOSEI FLESBY, FINESTRA SUL 2030

MERCEDES VISION TOKYO: LA GUIDA AUTONOMA È VICINA La Vision Tokyo è l’evoluzione della F-105 Luxury vista allo scorso CES di Las Vegas, rappresenta una possibile evoluzione delle auto e integra tutti i dispositivi per la guida autonoma attualmente in fase di studio. Si tratta di una monovolume lunga 4,8 metri, con cerchi in lega addirittura da 26” con sezione centrale illuminata di blu, così come le minigonne e i paraurti (l’illuminazione serve a segnalare che è attiva

la funzione di guida autonoma). come sulla F-105 Luxury i motori elettrici sono alimentati da fuel cell e l’idrogeno è stivato in serbatoi in fibra di carbonio e resina. L’autonomia può raggiungere i 980 km totali. Al conducente è riservato un sedile singolo anteriore, con volante a scomparsa, mentre l’abitacolo è un salotto per cinque passeggeri. Il divano si sviluppa lungo la fiancata destra e l’accesso avviene

tramite un’unica portiera che si apre verso l’alto. Le fiancate sono prive di cristalli e dotate di schermi LCD, mentre al centro dell’abitacolo è presente un sistema olografico che proietta le icone virtuali con le quali è possibile dialogare con il sistema di bordo e con il mondo esterno. I passeggeri possono viaggiare rimanendo connessi e sfruttando tutte le tecnologie di ultima generazione come se

AUTORAMA CRISTINA ALTIERI

SAVERIO VILLA

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La Toyoda Gosei è un’azienda giapponese di componentistica che fa parte del Gruppo Toyota e ha portato a Tokyo la Flesby, una mini car dotata di un sistema in grado di catalizzare le informazioni esterne e, tramite sofisticati algoritmi e luci interne a led, di replicare il panorama all’interno dell’abitacolo. Inoltre, un sofisticato algoritmo capisce lo stato d’animo dei passeggeri e, in base a questo, regola le impostazioni del climatizzatore, seleziona la musica più adatta, modifica la seduta e via discorrendo. Secondo Toyoda Gosei, queste soluzioni saranno realisticamente visibili su strada dal 2030 in avanti. Ma non è tutto, perché il Salone di Tokyo è il trionfo di tutto ciò che è piccolo nelle dimensioni. Il motivo? Semplice: la

capitale del Giappone ha una densità abitativa tra le più alte al mondo e lo spazio è un problema con cui si scontrano tutti i giorni i suoi abitanti. Ogni cm risparmiato è dunque prezioso, ma quando si parla di automobili, se le dimensioni si riducono al di sotto di una certa soglia, vengono a mancare i requisiti minimi per la sicurezza come delle zone che assorbano l’energia degli urti, per esempio. Ma Toyoda Gosei ha trovato la soluzione: gli airbag esterni che assorbono l’energia di un eventuale impatto.

LA SUBARU IMPREZA CHE POTREBBE ARRIVARE NEL 2016

L’Impreza 5 porte Concept ha un look accattivante e anticipa la futura generazione della berlina compatta Subaru. La continuità con il family feeling del Marchio è garantita dalla calandra esagonale, mentre i gruppi ottici a “occhio di falco” sono seducenti ma, forse, un po’ troppo complessi per un modello di serie. Le superfici hanno nervature deciseche danno una notevole dinamicità all’auto e i passaruota sono in evdienza e danno un tono muscoloso. La versione definitiva potrebbe arrivare a fine 2016.

LA PROSSIMA “BABY 4X4” DI SUZUKI SI CHIAMERÀ IGNIS

N. 634 / 2 NOVEMBRe 2015

DIRETTORE RESPONSABILE Cristina Altieri cristina.altieri@hubcomunicazione.it DIRETTORE EDITORIALE Saverio Villa saverio.villa@hubcomunicazione.it CONSULENTE DI DIREZIONE Paolo Altieri

fossero a casa. Mercedes ha voluto puntare l’attenzione verso la cosiddetta “generazione Z”, quella dei nati nella seconda metà degli anni ‘90, interessati principalmente alla comunicazione digitale. La Concept è dotata anche dei sistemi sperimentali Deep Machine Learning e intelligent Predictive Engine per comprendere e anticipare le abitudini e le preferenze dei singoli passeggeri.

PAOLO ALTIERI

ANDREA RAPELLI

ADRIANO TOSI

MATTIA ECCHELI

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Suzuki riprende il nome Ignis per un veicolo a trazione integrale pensato per gli spostamenti di tutti i giorni e per il tempo libero, ma capace anche “di garantire la massima sicurezza in ogni percorso”. Realizzato sulla piattaforma A di nuova concezione e con un sistema smart hybrid per limitare i consumi nell’impiego quotidiano, dovrebbe dare il via a una nuova generazione di suv compatti. Il modello presentato al salone era equipaggiato con l’1.2 DualJet con trasmissione automatica CVT e sistema di ibridazione smart SHVS (Smart Hybrid System by Suzuki). Il debutto sui mercati europei avverrà sicuramente dopo quello di Baleno, previsto per la primavera del 2016. Nella versione Trail, poi, la Ignis presenta con un look ancora più offroad: è leggermente più larga e alta e ha passaruota dai profili accentuati, paraspruzzi e mancorrenti sul tetto.

“Nissan IDS migliora le capacità visive, di ragionamento e di reazione di chi guida. Compensa l’errore umano, che è causa di oltre il 90% di tutti gli incidenti automobilistici. Il tempo che passeremo alla guida sarà più sicuro, più pulito, più efficiente e più divertente”, ha assicurato il numero uno dell'alleanza Renault Nissan, Carlo Ghosn. Dettagli tecnici: propulsione elettrica, guida autonoma, carrozzeria in fibra di carbonio per un peso totale di 1.380 kg, pneumatici sottili da 175 mm e batteria da 60 kWh, cioé il doppio della capacità di quella della versione più recente della Leaf. Non solo: quando il conducente inserisce l' "autopilota", la vettura imita lo stile di guida personale del proprietario.

CON LA MAZDA RX-VISION TORNA IL MOTORE WANKEL

Motore rotativo SkyActiv-R, linea muscolosa, due porte: gli appassionati di Mazda stanno sognando a occhi aperti. Il concept si chiama RX-Vision ed è fra le superstar della rassegna giapponese. Dunque Mazda ci è “ricascata”: al fascino del motore Wankel non riesce proprio a resistere. Il motore rotativo, che è posizionato anteriormente e scarica la potenza sulle ruote posteriori, è stato ottimizzato per quanto riguarda consumi ed emissioni, al punto da essere inserito nella famiglia SkyActiv. Mazda non ha mai smesso di credere in questa soluzione con la quale, del resto, ha vinto anche a Le Mans nel 1991.


4 AUTORAMA 2 NOVEMBRE 2015

LaPROVA

Kia cee’d 1.0 TGDI GT Line SW

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www.kia.com/it

CON CHI SE LA GIOCA* KIA CEE’D da 17.500 euro FOR FOCUS da 19.000 euro OPEL ASTRA da 17.600 euro PEUGEOT 308 da 18.550 euro *PREZZI D’INGRESSO ALLA GAMMA

VIDEO

LA 5 PORTE CONTINUA LA PRO_CEE’D SI FERMA PERCHÉ VALE LA PENA DI PENSARCI Perché ha un livello di finitura elevato ma anche un rapporto tra prezzo e contenuti favorevolissimo. Il nuovo tre cilindri turbo a benzina, poi, è davvero un’alternativa al diesel se non si fanno tanti km

UN TOCCO DI SPORT E POI VA “A MILLE”

Col restyling di mezza età, il modello compatto della Kia monta un nuovo tre cilindri all’insegna del downsizing e propone anche un allestimento di ispirazione GT Zilina (Slovacchia) - Il nome cee’d è il frutto dell’assemblaggio di lettere che significano comunità europea e design europeo, per sottolineare che la vettura è stata pensata e sviluppata nel nostro Continente. Dove viene anche costruita: a Zilina, in Slovacchia. E la cee’d è pure riservata a noi europei, mentre in madre patria non è neppure venduta. La generazione attuale - che è la seconda - risale al 2012, quindi è arrivata al momento fisiologico del restyling. Poca roba, comunque: paraurti e fanaleria ritoccati, nuovi cerchi e qualche profilino cromato interno in più. Del resto la cee’d non aveva bisogno di molto, dal momento che i suoi primi tre anni di vita non sembrano aver lasciato troppe tracce su un look sicuramente azzeccato. Però arriva il nuovo allestimento denominato GT Line, dall’appeal sportivo determinato non solo da mi-

nigonne, spoiler e dettagli interni in alluminio (aggiunti, peraltro, con gusto e misura), ma anche da un assetto irrigidito. Ed è presumibile che sarà proprio questa configurazione, disponibile sia per la 5 porte, sia per la SW, a diventare la preferita sul nostro mercato. Sono stati introdotti il sistema che legge i limiti di velocità indicati dalla segnaletica stradale e riporta l’indicazione al conducente e la radio digitale. E il pacchetto di assistenti alla guida comprende anche la sorveglianza degli angoli ciechi dei retrovisori e del traffico posteriore. Inoltre c’è una serie di servizi connessi (traffico in tempo reale, l’indicazione degli autovelox e le previsioni meteo) forniti gratuitamente per un periodo che eguaglia quello (record) della garanzia sull’auto: 7 anni. Meccanicamente si segnala l’arrivo di un moderno 1.000 tre cilindri turbobenzina a iniezione di-

La cee’d è cambiata poco all’esterno. Con una lunghezza di 4,5 metri, la coreana è una delle più “importanti” della sua classe

retta da 100 o 120 CV e del cambio automatico a doppia frizione con 7 rapporti, sostituto del 6 rapporti con convertitore, che è abbinabile solo al 1.600 turbodiesel più potente (portato da 128 a 136 CV). Completano la gamma rinnovata il 1.600 a benzina da 135 CV (anche a

Gpl) e il 1.600 turbodiesel da 110 CV. Abbiamo provato la cee’d SW con l’allestimento GT Line e il nuovo tre cilindri turbo (questo sì, proveniente dalla Corea). La qualità percepita all’interno è sempre tra le più alte del segmento e anche visivamente l’abi-

I servizi connessi offerti dalla cee’d sono gratuiti addirittura per un periodo di 7 anni: cioé la durata della garanzia Kia

Con l’introduzione della versione restyling, la gamma cee’d è stata anche razionalizzata e la variazione più importante è lo stop alla commercializzazione della pro-cee’d, cioè la versione coupé a tre porte. L’offerta, quindi, si riduce a berlina (nella foto sopra) ed SW. Ed è un peccato, perché si trattava di una delle vetture più azzeccate della sua categoria dal punto di vista stilistico. Ma nel segmento C, la berlina a tre porte (o coupé che dir si voglia) è una categoria che ormai richiama pochi clienti. Anche Renault ha annunciato di non prevedere la versione a tre porte della nuova Mégane. Sono in pochi a tenere ancora viva quest’abitudine e, prevalentemente, si tratta di costruttori tedeschi. tacolo dà un’idea di completezza quasi da segmento superiore. Il motore 1.000 (la GT Line monta la configurazione da 120 CV, mentre le altre versioni sono spinte dal 100 CV) è uno dei migliori di questa categoria, anche se ha un po’ meno vigore del Ford e non è ovattato e disinvolto come il Volkswagen, però assicura alla cee’d prestazioni davvero elevate rispetto alla cilindrata (190 km/h e 11”1 da 0 a 100 km/h i valori ufficiali). Come per tutti motori con la medesima impostazione, se si viaggia con tranquillità consente risparmi importanti rispetto alle unità con potenze analoghe ma ante “downsizing”, mentre se ci si fa prendere il piede (ed è un pericolo sempre dietro l’angolo, data la brillantezza del turbo) la situazione si normalizza. L’assetto GT Line è più solido e tiene ben ferma la scocca, regalando una piacevole sensazione di controllo e convolgimento e

LA SCHEDA

KIA CEE’D 1.0 TGDI GT LINE SW

PREZZO

23.400 euro

ALIMENTAZIONE benzina, turbo MOTORE 3 cilindri in linea CILINDRATA 998 cc POTENZA 120 kW/88 CV COPPIA 171 Nm CAMBIO maniale a 5 marce TRAZIONE anteriore DIMENSIONI 4,51/1,78/1,49 metri VOLUME BAGAGLIAIO 528/1.642 litri 0/100 KM/H 11,4 secondi VELOCITÀ 187 km/h CONSUMO COMBINATO 5,2 l/100 km EMISSIONI CO2 120 g/km con ripercussioni minime sul confort. Lo sterzo elettrico, però, è un po’ poco sensibile per una vettura sportiveggiante. I prezzi non cambiano molto molto rispetto a quelli della versione ante restyiling (si va da 17.500 a 26.900 euro, mentre i modelli col nuovo 1.000 tre cilindri partono da 20 mila euro. Saverio Villa (@saveriovilla)


6 AUTORAMA 2 NOVEMBRE 2015

LaPROVA

Opel Astra 1.0 T SGE Innovation 5p

www.opel.it

CON CHI SE LA GIOCA* OPEL ASTRA da 17.600 euro FORD FOCUS da 19.000 euro PEUGEOT 308 da 18.550 euro VW GOLF 5P da 22.050 euro *PREZZI D’INGRESSO ALLA GAMMA

VIDEO

ASTRA LIGHT

La nuova generazione della berlina Opel è stata alleggerita fino a 200 kg ed è diventata molto più agile e divertente. Sarà in vendita da novembre e avrà optional da ammiraglia Bratislava (Slovacchia) La nuova edizione dell’Opel Astra inizialmente sarà disponibile solo in versione berlina a 5 porte, ma a marzo arriverà la station

wagon (già vista al Salone di Francoforte) e più avanti, probabilmente, sarà la volta della tre porte, anche se i vertici Opel non si sbilanciano in proposito.

PERCHÉ VALE LA PENA DI PENSARCI Perché ha un rapporto favorevole tra prezzo e contenuti, il nuovo “mille” è divertente e offre una guida disinvolta e divertente e perché il nome Opel è sempre garanzia di affidabilità

Con la generazione K, l’Astra, comincia così la sua ennesima sfida alla Golf. La linea è più moderna e spigolosa rispetto alla serie precedente ma, soprattutto, le dimensioni diventano più compatte, perché la vettura accorcia di quasi 5 cm, risparmiati negli sbalzi e nel passo, e diventa anche leggermente più basse e stretta. Ciononostante, è stato guadagnato ancora un po’ di

La plancia è stata “ripulita” dai comandi in eccesso della vecchia versione. Ora è meno distraente, pur continuando a dare una piacevole senzasione di completezza

spazio per le gambe dei passeggeri posteriori e per le teste di quelli anteriori. E, dulcis in fundo, con una lavoro certosino di affinamento che ha toccato praticamente tutti i componenti, sono stati risparmiati da 120 a 200 kg secondo la versione. Il design esterno ed interno non è particolarmente creativo né riconoscibile, ma gli assi nella manica dell’Astra sono altri e, in primis,

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la dotazione, che prevede alcune esclusività per il segmento: i proiettori matrix led (che finora abbiamo visto solo sulle superammiraglie e che vengono proposti praticamente allo stesso prezzo dei precedenti bixenon: 1.300 euro), i sedili anteriori riscaldabili, ventilati e anche massaggianti (500 euro) e il sistema OnStar di assistenza 24 ore su 24, che è di serie sull’allestimento più completo Innovation e il primo anno di abbonamento al servizio è gratis (successivamente il canone è di 99 euro all’anno). L’interno offre materiali robusti, spesso ben trattati ed è stata operata una razionalizzazione di comandi sulla console, che sono diminuiti e diventati più intelligibili. Su strada, la diminuzione di peso è molto avvertibile: la nuova Astra offre una guida molto più leggera ed è diventata ben più agile e reattiva. Rispetto al passato cambia direzione con maggiore facilità, ha un retrotreno più sensibile e riesce anche ad essere divertente, sebbene non sia questo il suo obiettivo principale. A parte il 1.400 aspirato da 100 CV, che serve per abbattere il prezzo d’accesso, i motori sono tutti nuovi o, comunque, di ultima generazione, turbo e a iniezione diretta. Il tre cilindri di 1.000 cc da 105 CV impressiona per la quantità di coppia ai bassi regimi e anche per il buon allungo. Anche l’insonorizzazione è ottima e le ruvidità tipiche di questo tipo di architettura sono quasi inavavvertibili. E, oltretutto, assicura prestazioni brillanti, degne di un buon 1.400/1.600 ante downsizing. Il 1.400 sovralimentato a quattro cilindri da 150 CV è, ovviamente, più prestazionale ma non altrettanto equilibrato e piacevole. Però monta il nuovo cambio a 6 marce, che è più preciso, secco e manovrabile rispetto al 5 marce del “mille”. Più avanti sarà disponibile an-

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ONSTAR: SEMPRE IN DIRETTA CON L’INGHILTERRA

Vale la sicuramente la pena di spendere due parole sul servizio OnStar, offerto da Opel su tutti i modelli della sua gamma, che conta già 7 milioni di utenti nel mondo. Con questo sistema la vettura è sempre collegata a una centrale operativa (che per l’Europa è in Inghilterra, a Luton) e prevede diverse funzioni molto utili: richiesta automatica o manuale di soccorso, l’assistenza in caso di furto dell’auto (compresa la localizzazione e il blocco dell’accensione da remoto), il check-in meccanico e le informazioni stradali (la risposta dell’operatore può essere solo vocale o anche inviata al navigatore perché possa seguire le indicazioni). C’è anche un’applicazione per dispositivi mobili Android e iOS, che permette di bloccare o sbloccare da remoto le portiere, verificare la vita utile residua dell’olio, far suonare il clacson e lampeggiare le luci per ritrovare la vettura in un parcheggio affollato. Dal 2016, poi, sarà disponibile, con sovrapprezzo, anche la funzione hot spot per connettere a internet fino a 7 dispositivi. L’Astra con il nuovo motore 1.000 a tre cilindri è disponibile anche con cambio automatico robotizzato a 5 rapporti. Il sovrapprezzo richiesto è di soli 700 euro

LA SCHEDA

OPEL ASTRA 1.0T SGE INNOVATION

PREZZO

22.600 euro

ALIMENTAZIONE benzina, turbo MOTORE 3 cilindri in linea CILINDRATA 998 cc POTENZA 77 kW/105 CV COPPIA 170 Nm CAMBIO manuale a 5 marce TRAZIONE anteriore DIMENSIONI 4,37/1,87/1,49 metri VOLUME BAGAGLIAIO 370/1.210 litri 0/100 KM/H 11,2 secondi VELOCITÀ 200 km/h CONSUMO COMBINATO 4,4 l/100 km EMISSIONI CO2 102 g/km

che un 1600 da 200 CV. Ma in Italia saranno i tre turbodiesel 1600 da 95, 110 o 136 CV a rappresentare oltre il 70% delle vendite di Astra. Il 110 CV dovrebbe essere il più gettonato da noi, ma alla presentazione internazionale della vettura era possibile provare solo il più potente, che è molto energico, sorprendentemente determinato intorno ai 2.000 giri, ma un po’ rumoroso. I prezzi partono da 17.600 euro nel caso della versione di richiamo con il 1.400 aspirato, ma per un esemplare motorizzato ed equipaggiato senza strafare ma in modo da soddisfare le esigenze medie del cliente italiano si arriva a 20 mila euro (22 mila per una diesel). Fino alla fine dell’anno, però, la Opel prevede 2.500 euro di sconto per tutte le versioni e altri 1.000 euro vengono decurtati dal valore cumulativo degli accessori a pagamento scelti. Saverio Villa(@saveriovilla)



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