AUTORAMA
Mensile d’informazione e cultura del mondo dei motori
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n.621 / 15 Giugno 2015
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ESCLUSIVO OPEL
PROVATA IN ANTEPRIMA L’ASTRA CHE ARRIVERÀ NELLE CONCESSIONARIE AD OTTOBRE
SSANGYONG TIVOLI VIENE DALLA COREA, HA UN NOME ITALIANO E VUOLE FARE TENDENZA ANCHE DA QUESTA PARTE DEL MONDO
PROVA
BMW 116d
CON IL NUOVO MOTORE A TRE CILINDRI COSTA E CONSUMA MENO, MA NON HA PERSO NULLA IN PRESTAZIONI E CARATTERE
NEWS
2 AUTORAMA 15 GIUGNO 2015
OPEL/ Provata in anteprima l’Astra di domani
Francoforte (Germania) - Abbiamo avuto la possibilità di provare due prototipi della nuova Astra spinti dai nuovi motori turbobenzina di 1 e 1,4 litri a iniezione diretta. Sebbene la vettura sia leggermente diminuita in lunghezza, altezza, passo e sbalzi, resta tra le più grandi della categoria. I proiettori diventano più sottili, mentre fanaleria, montanti e parafanghi posteriori sono ispirati al design del prototipo Monza. La plancia è semplificata e i comandi sono diminuiti rispetto ad oggi. In più c’è un touchscreen da 8 pollici. I sedili anteriori sono stati avanzati per aumentare lo spazio per chi sta dietro. Opel dichiara che il
peso è diminuito da 120 a 200 kg secondo le versioni e, in effetti, la sensazione di maggiore leggerezza si percepisce. Le sospensioni sono invariate nello schema, ma l’Astra manifesta un inserimento più rapido e una maggiore fedeltà del
AUTORAMA N. 621 / 15 Giugno 2015
DIRETTORE RESPONSABILE Cristina Altieri cristina.altieri@hubcomunicazione.it DIRETTORE EDITORIALE Saverio Villa saverio.villa@hubcomunicazione.it CONSULENTE DI DIREZIONE Paolo Altieri
CRISTINA ALTIERI
SAVERIO VILLA
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PAOLO ALTIERI
ANDREA RAPELLI
ADRIANO TOSI
MATTIA ECCHELI
La nuova Astra debutterà a settembre al Salone di Francoforte e sarà in vendita da ottobre, ma abbiamo potuto provare due prototipi camuffati in Germania. Le foto della vettura definitiva, che vedete in questa pagina, sono state diffuse rencentemente
retrotreno, che la rendono anche divertente. Il tre cilindri 1.000 Ecotec da 105 CV è quello che ci ha impressionato di più: è pronto, spinge vigorosamente ai regimi intermedi e muove disinvoltamente l’Astra, pure senza un allungo particolarmente prolungato. La sonorità è quella metallica dei motori con questo frazionamento ma resta ovattata e non disturba. La situazione probabilmente migliorerebbe col sei marce, invece del cinque marce proveniente dall’Astra attuale. Ma non è detto che non arrivi in un secondo momento, magari con la versione da 115 CV del tre cilindri che c’è già su Adam e Corsa. Questo cambio, invece, è combinato con il quattro cilindri 1.400 Ecotec da 145 CV ed evidenzia una rapidità, una precisione e una manovrabilità decisamente elevate. Ovviamente questo motore è più vivace e silenzioso ma nell’uso normale la differenza rispetto al “mille” è meno evidente di quello che i dati dichiarati farebbero supporre. La gamma motori Astra sarà completata dal turbodiesel 1.6 CDTI, da 95 o 136 CV e da un 1600 turbobenzina a iniezione diretta che arrivare a 200 CV.
8 GIUGNO 2015
AUTORAMA 3
DS / Spunta a Milano il primo store d’Italia. A Roma dopo l’estate Milano – Il primo DS Store italiano ha aperto a Milano. Gli spazi interni - 350 metri quadrati - spiega una nota, “invitano al benessere”. La tinta scelta è il nero, illuminato da particolari rosso carminio, che” valorizza le vetture in vetrina”. Una parte dello showroom è riservata alla boutique DS. L’apertura del DS Store fa parte di un progetto che prevede diverse tipologie di aree espositive studiate per permettere il miglior approccio al mercato. Il prossimo DS Store italiano verrà aperto a Roma, dopo l’estate. Entro fine anno è prevista una rete di 150 punti vendita tra DS Store e Salon DS (più piccolo). Il fiori all’occhiello restano i DS World di Parigi e Shanghai.
USATO/ La Scénic II è l’auto usata meno cara nel database di AutoUncle Milano - Nel database del motore di ricerca AutoUncle la vettura usata mediamente meno cara è la Renault Scénic II. Nella Top Ten figurano solo modelli che costano meno di 2.000 euro (con 10 anni di vita di media) ma la Scénic scende 1.600 euro. Ne sono disponibili 99 con una percorrenza media di 160.000 chilometri. Al secondo la Lancia Lybra: 50 unità in vendita e 210.000 km per la più “consumata”. Terza la Renault Mégane II: 155 annunci e 170.000 km in media. Poi due citycar: Chervolet Matiz e Ford Ka con complessivamente poco più di 200 esemplari e percorrenza media di oltre 100.000 km. Seguono Fiat Stilo (con il maggior numero di annunci, 394), Ford Focus, Opel Corsa, Renault Twingo e Nissan Micra.
BMW Nuova Serie 7: un pieno di high-tech Monaco (Germania) - Le novità sostanziali della nuova Serie 7 cominciano già nel telaio Carbon Core, realizzato con un mix di carbonio, fibre plastiche, alluminio e acciai, capace di tagliare 130 kg. Le sospensioni ad aria con Dynamic Damper Control sono di serie e le barre antirollio elettromeccaniche si adeguano alle condizioni della strada. Entrambi i sistemi sono integrati dal lo sterzo con rapporto di demoltiplicazione variabile in base alla velocità e le quattro ruote sterzanti. La Serie 7 può anche essere ibrida plug-in: la 740e monta un quattro cilindri a benzina da 258 CV, un elettrico da 95 e può essere anche 4x4. Percorre 47,6 km con un litro per i primi 100 km (se si parte con le batterie al 100%), supera i 240 km/h e scatta da 0 a 100 km/h in 5,6 secondi. Con il solo motore elettrico si arriva a 120 km/h e si viaggia per 40 km. Gli altri motori sono a sei cilindri in linea o V8 e accoppiati al cambio automatico a otto marce Steptronic. La guida automatica in colonna è resa possibile dal sistema Driving Assistant Plus, ora comprensivo di assistenza al controllo della traiettoria,
prevenzione di collisione posteriore, allerta per il traffico trasversale (quello che si incrocia) e protezione attiva anticollisione laterale. Con tutto questo monitoraggio è possibile usufruire della guida assistita in colonna anche fuori dalla città. Quanto al parcheggio, il Remote Control Parking è in grado di mettere e portar fuori da una piazzola di sosta la vettura senza che ci sia il guidatore a bordo. L’iDrive ha ora il sensore 3D, che legge e interpreta i movimenti della mano e risponde ai comandi senza che ci sia alcun contatto fisico e non manca la ricarica induttiva per smartphone: basta appoggiarlo su tunnel centrale.
FERRARI / Sta per tornare la “piccola” Dino Milano - I colleghi inglesi di Autocar dicono di averlo sentito dal presidente di Ferrari in persona: la Dino si farà e sarà probabilmente spinta da un V6 posizionato alle spalle dell’abitacolo. Un V6, tra l’altro, a Maranello lo producono già: si tratta del biturbo utilizzato dalla Maserati. La futura “baby” Ferrari potrebbe arrivare nel 2016, anche se gli americani di Motor Trend, ipotizzano il 2018-2019. Comunque vada, che la
Ferrari sia rimasta un po’ “scoperta” nella fascia bassa della gamma è un dato di fatto. La 488 GTB è infatti cresciuta incredibilmente, mentre la California, con il suo tetto metallico retrattile, è un altro genere di vettura. Più “americano”. L’idea di estendere la gamma verso il basso è di Marchionne in persona, in netta controtendenza con la politica di Montezemolo, che non ha mai voluto superare il tetto delle
7/8.000 unità all’anno, per preservare l’esclusività tipica di ogni Ferrari. Se la vettura dovesse davvero vedere la luce, si tratterebbe di una “rinascita”: la prima Dino nacque nel 1968. Era spinta da un V6 di 2 litri (206 GT) o 2,4 litri (246 GT, nella foto sopra) ed ebbe un successo clamoroso. Tra l’altro, il suo motore di maggiore cilindrata ha trovato lustro anche sotto il cofano della Lancia Stratos. Altri tempi...
4 AUTORAMA 15 GIUGNO 2015
LaPROVA
Ssangyong Tivoli 1.6 Be Visual automatica
15 GIUGNO 2015
www.ssangyong-auto.it
AUTORAMA 5
TUTTO È COMINCIATO CON LA KIA SOUL
È IL MOMENTO DELL’ORIENTAL CHIC
Dopo essersi fatta conoscere con prodotti a basso costo, che puntavano sul rapporto tra prezzo e contenuti, la Casa coreana lancia ora una piccola crossover che vuole fare tendenza PERCHÉ VALE LA PENA DI PENSARCI
VIDEO
Tivoli (Roma) - Un’identità forte, in un segmento agguerrito come quello dei crossover compatti, non può che portare buoni risultati. L’ha capito SsangYong, che riparte da un nuovo claim “Be different”, appunto, con il quale lancia la Tivoli. Riuscirà ad impensierire mostri sacri come 2008, 500X, Captur e Juke? SsangYong arriva tardi sul mercato dei piccoli suv, e allora deve fare il possibile per farsi notare. E in più c’è il problema del marchio, poco conosciuto e quindi poco considerato dai viziati palati europei. La soluzione a queste premesse è quella
Perché in questa categoria rappresenta una proposta di “rottura” rispetto a quelle degli altri costruttori. E i prezzi restano interessanti anche se non low cost come quelli delle Ssangyong viste fin qui
Valutata negli aspetti singoli che contribuiscono al suo stile, la Tivoli non offre spunti totalmente originali, ma nel compesso è un’auto che si fa notare. Il marchio Ssangyon è di origine coreana, ma la proprietà è dell’indiana Mahindra dal 2010
di mirare in alto, per essere scelta da chi vuole essere “fuori dal coro”. L’idea sottesa è che non si è chic rincorrendo un brand già di tendenza, ma scoprire i talenti nascosti. Ma il prodotto deve soddisfare. E soddisfa la Tivoli? La linea è questione di gusti. Sicuramente non introduce nulla di particolarmente inedito: un frontale deciso, una fiancata di grande personalità, anche se l’andamento spiovente del tetto richiama immagini già viste, così come il colore a contrasto. In coda si nota sicuramente lo scorcio più originale. Dentro lo spazio c’è,
i centimetri non mancano in qualunque direzione ci si voglia allargare, e anche la seconda fila accoglie con generosità tre adulti. Il bagagliaio è capiente: il piano di carico è profondo , ma l’accesso è ostacolato da un gradino che certo non agevola le operazioni. L’esame inerno rivela rivestimenti buoni, plastiche piacevoli al tatto e vani funzionali. Capitolo guida: proviamo il 1.600 a benzina da 128 CV con cambio automatico a sei marce e trazione anteriore. Difetti: piuttosto rumoroso, in lieve ritardo nella ripresa e in chiara difficoltà in salita. Pregi: buona
tenuta di strada anche nel misto stretto, dove poco si avverte la mole della vettura e se ne ricava anche un certo divertimento, a patto di giocare costantemente con il cambio in modalità sequenziale (la levettina sul pomello è originale ma non ci sono i paddles) e togliere così il libero arbitrio all’automatico: Ed è anche preferibile settare il servosterzo sulla modalità “sport” e la risposta di motore e cambio su “power” (due pulsanti in plancia danno accesso a queste regolazioni. Per capire le potenzialità offroad bisognerà aspettare e mettere le mani sulla
LA SCHEDA
TIVOLI 1.6 BE VISUAL AUTOM.
PREZZO
22.300 euro
ALIMENTAZIONE benzina MOTORE 4 cilindri in linea CILINDRATA 1.597 cc POTENZA 128 kW/94 CV COPPIA 160 Nm CAMBIO automatico a 6 marce TRAZIONE anteriore DIMENSIONI 4,20/1,80/1,59 metri VOLUME BAGAGLIAIO 213/1.115 litri 0/100 KM/H n.d.i VELOCITÀ 160 km/h CONSUMO COMBINATO 7,2 l/100 km EMISSIONI CO2 167 g/km
CON CHI SE LA GIOCA* SSANGYONG TIVOLI da 15.950 euro KIA SOUL da 19.000 euro NISSAN JUKE da 16.850 euro RENAULT CAPTUR da 16.500 euro *PREZZI D’INGRESSO ALLA GAMMA
A differenza di quello esterno, il design interno è spigoloso e un po’ asettico cone su tutte le coreane. Ma le personalizzazioni sono tante ed e possibile “riscaldare” molto l’ambiente, cone nel caso dell’esemplare provato
Il passaggio repentino da un’idea popolare di auto, a una molto “stilish” è già stato messo in atto da un altro brand orientale: la Kia, con la Soul, presentata nel 2008 e arrivata da noi l’anno successivo. Tra l’altro, le similitudini estetiche tra Tivoli e Soul non sono poche, specialmente se le consideriamo nella stessa colorazione, come abbiamo fatto scegliendo la foto di questo riquadrato. Rispetto alla Tivoli, la Kia è più originale e curata nel design interno, però è anche molto più cara, nonostante operi nella stessa fascia di cilindrate: i prezzi partono infatti da 19.000 euro. La Kia, poi, è disponibile anche nella versione a proulsione totalmente elettrica.
versione 4WD in occasione del prossimo test, per il momento leggiamo gli angoli caratteristici e ne ricaviamo un’impressione positiva.Conclusioni: il look è piacevole ma non originalissimo, i contenuti ci sono, il motore è onesto. I prezzi non sono ultrapopolari (si parte da poco meno di 16 mila euro per arrivare a sfiorare i 26 mila) e forse per questo difficilmente si ripeterà il successo che ha baciato sulla fronte la Duster riuscita nell’impresa di fare di Dacia un marchio di tendenza. Ma ogni storia è a sé. Cristina Altieri(@cristinaaltieri)
6 AUTORAMA 15 GIUGNO 2015
VIDEO
LaPROVA
CON CHI SE LA GIOCA* BMW SERIE 1 5p da 23.900 euro MERCEDES CLASSE A da 23.810 euro PEUGEOT 308 da 18.550 euro VW GOLF 5p da 18.700 euro *PREZZI D’INGRESSO ALLA GAMMA
BMW 116d Sport 5p
www.bmw.it
PERDE UN CILINDRO MA NON IL VIZIO Col nuovo motore a tre cilindri, ha la stessa potenza e le stesse prestazioni della versione omologa ante restyling, però consuma e costa meno Grosseto - Alla presentazione internazionale della Serie 1 restyling la BMW non aveva portato esemplari con i nuovi tre cilindri a benzina e gasolio. Ora, invece, saliamo sulla 116d, destinata ad essere una delle versioni più richieste sul mercato italiano. Il trubodiesel da 116 CV (l’uniformità tra la sigla di
identificazione e la potenza è pura coincidenza) è imparentato con quello della Mini Cooper D. In questo caso, però gode di un’insonorizzazione più accurata, per cui è silenzioso in assoluto e la sonorità metallica, tipica dei motori con questo frazionamento, è avvertibile solo ai regimi più alti. Dove, peraltro, emerge anche
PERCHÉ VALE LA PENA DI PENSARCI Il prezzo resta a livello “premium”, però la dotazione è più ricca e il motore garantisce le prestazioni e il temperamento che si addicono a una BMW. Poi la trazione posteriore permette una guida da ammiraglia.
AUTORAMA 7 una ruvidità leggermente più marcata rispetto a un quattro cilindri di pari cilindrata e prestazioni. Ma, data la connotazione della 116d e il tipo di utenza alla quale è diretta, i casi in cui la vettura verrà utilizzata a gas “spianato” saranno rari. In tutte le altre situazioni di funzionamento si percepisce la notevole silenziosità e la spinta vivace ai regimi bassi e medi, che sono quelli di normale utilizzo. Del resto, le prestazioni annunciate dalla Casa sono esattamente le stesse della vecchia 116d a quattro cilindri (200 km/h di velocità massima e 10,3 secondi per passare da 0 a 100 km/h) mentre la cilindrata è scesa da 2 a 1,5 litri, con evidenti ripercussioni sulle spese fisse (bollo e assicurazione) e variabili (il consumo combinato è passa da 4,3 a 3,9 l/100, con il conseguente calo delle emissioni di CO2 da 114 a 103 g/km). Volendo, c’è anche la versione 116d Efficient Dynamics, che grazie ad alcuni accorgimenti che comportano un leggerissimo calo prestazionale, arriva a 3,4 l/100 km e 89 g/km. La vettura che abbiamo provato era equipaggiata con il cambio automatico a 8 rapporti ZF, eccellente nel rendimento ma costoso (2.240 euro), che rende ancora meno individuabile il 3 cilindri e aumenta il piacere di guida. Questa trasmissione, tra l’altro, dialoga col navigatore e ha un’adattività ancora maggiore al tipo di strada che si sta percorrendo. Si tratta di un optional da consigliare sicuramente se si dispone dell’extrabudget. Sebbene la 116d non sia un modello sportivo, le caratteristiche stradali della Serie 1 emergono anche in questo caso. L’equilibrio derivante dall’arretramento del motore per raggiungere una ripartizione ottimale dei pesi e la trazione posteriore comportano una guidabilità notevole, un assetto molto composto e uno sterzo “pulito” come quello di un’ammiraglia. E tutto questo, oltre a una
LA SCHEDA
BMW 116d SPORT 5p
PREZZO
29.300 euro
ALIMENTAZIONE diesel, turbo MOTORE 3 cilindri in linea CILINDRATA 1.496 cc POTENZA 85 kW/116 CV COPPIA 270 Nm CAMBIO manuale a 6 marce TRAZIONE posteriore DIMENSIONI 4,33/1,77/1,42 metri VOLUME BAGAGLIAIO 360/1.200 litri 0/100 KM/H 10,3 secondi VELOCITÀ 200 km/h CONSUMO COMBINATO 4,0 l/100 km EMISSIONI CO2 104 g/km Rispetto alla concorrenza, la baby BMW offre una guida più gradevole ma un’abitabilità posteriore e una capacità di carico più contenute Il restyling 2015 ha portato alla Serie 1 un muso più simile a quello delle BMW dei segmenti superiori e una fanaleria posterire di maggiori dimensioni
maturità decisamente rara nella categoria, permette di ottenere un divertimento di guida superiore a quello che la potenza disponibile giustificherebbe. Il prezzi della 116d partono da 25.300 euro per la 3 porte e da 26.100 per la 5 porte. Sono gli stessi della versione precedente, però gli allestimenti sono più ricchi e anche le Serie 1 alla base della famiglia comprendono climatizzatore automatico, display da 6,5 pollici, radio Professional e sistema di infotainment con alcuni dei servizi Connected Drive. Saverio Villa (@saveriovilla)
IL TRE CILINDRI SI METTE IN LUNGO Il vero debutto del tre cilindri turbodiesel nella produzione BMW è avvenuto sulla monovolume Serie 2 Active Tourer introdotta nel 2014, che ha segnato l’esordio della Casa bavarese nel settore delle monovolume e, soprattutto, nel campo della trazione anteriore: la piattaforma, infatti, è quella, derivata dalla Mini, che arriverà entro qualche anno (probabilmente nel 2018) anche sulla Serie 1. Recentemente, poi, è stata presentata la versione allungata dell’Active Tourer
(da 4,34 a 4,56 metri) e, all’occorrenza, con sette posti, che prende il nome di Gran Tourer (nella foto sopra). Le Gran Tourer equipaggiate col motore 116d partono da 29.450 euro, mentre per l’Active Tourer ne bastano 27.850.