HUMOUR
G(L)OSSIP Memories are made of this di Fabrizio Sebastian Caleffi
A casa mia, parlo di casa dei miei, in via Cesariano, zona Sempione, a Milano, secondo piano, piano nobile, la pubblicazione di un nuovo romanzo era accolta come un compleanno di famiglia, l’uscita di un nuovo film come un appuntamento da non perdere, la vernice di una mostra come uno spettacolo a cui partecipare e la prima di uno spettacolo teatrale come un evento galante emozionante elegante. Ricordo, sì, ricordo. Ricordo accese discussioni su La giornata di uno scrutatore di Italo Calvino e sul Il padrone di Goffredo Parise e le polemiche sul Maestro di Vigevano di Lucio Mastronardi. Ricordo il lettone dei miei che accoglieva Babi febbricitante intento a leggere Michel Vaillant, un fumetto francese e il Maestro e Margherita, un capolavoro russo. Ricordo il profumo dei vecchi tomi in biblioteca, mentre Moravia sapeva di macchina nuova nella vetrina del concessionario. Ricordo due fratelli, mio padre e l’architetto, e una moglie, la mamma, a prendere un caffè nel foyer: il figlio primo e unicogenito era il terzo uomo, per dirla alla Welles. Ricordo, sì, ricordo la cetra di Anton Karas come se fosse ieri. Come fosse ieri, ricordo Ronfani che mi premia alla Sormani e mi arruola per la rivista che sta fondando. Ricordo come conobbi Cannella la Gagarella al Biffi in galleria. Ricordo la Pampinella. Ricordo che a Montegrotto mi portavo la racchetta per un’oretta di tennis tra un round e l’altro di audizioni delle vocazioni. The sweet sweet memories you gave-a me You can’t beat the memories you gave-a me
Hy26
Take one fresh and tender kiss Add one stolen night of bliss One girl, one boy some grief, some joy Memories are made of this Don’t forget a small moon beam Fold in lightly with a dream... Vi piace Dean Martin come colonna sonora di Hystrio? The sweet sweet memories on stage/ You can enter by this badge: lasciapassare della memoria per una breve lunga storia. Storia di teatro, di passioni, di riunioni. Di gare, discussioni, vittorie, recriminazioni, premiazioni. Le palme dorate del nostro palmarès s’inchinano alla memoria di senatori come Redgrave (Vanessa) e Mezzogiorno (Vittorio) di cui la memoria perdura, come Maurizio, nel senso di Costanzo, e al non meno vivido il ricordo di vocazioni ben sbocciate, vedi Inaudi nel senso di Francesca. Buon anniversario dunque a chi c’era e a chi non c’era e a chi c’è sempre e a chi c’è ancora nel bel ricordo e a chi sfoglia goloso la rivista e a chi non ha mai letto alcunché e nulla vide ma domani, chissà, un po’ per celia e un po’ per caso, gli si alzi il sipario sul retropalco curiosità e una battuta provata accennata giusta o sbagliata lo colpisca al core. Totus mundus del teatro ha frequentato Hystriones. Com’è bello far teatro da Trieste in giu/l’importante è farlo solo se ne hai voglia tu/ tanti auguri in provincia ed in città/ a ballare stile la Carrà/ a recensire e analizzare ogni qualità/ tempi duri tanti auguri/ semper mej che laurà!