LA GUIDA DEI BAMBINI PER I BAMBINI SCUOLA DELL’INFANZIA PIMPA I.C. DON LORENZO MILANI AQUILEIA a.s.2016/2017
La basilica di Aquileia.
Il Museo Archeologico Nazionale.
La Via Sacra.
Il progetto nasce con l’obiettivo di creare, in forma ludica e interattiva, una sorta di mappa della città di Aquileia ad uso dei cittadini, ma soprattutto fruibile dai visitatori esterni specialmente se piccoli. Il progetto coinvolge la Scuola dell’Infanzia Pimpa in un percorso di conoscenza della città e del territorio: scoperte, attività di ricerca, di rappresentazione, di rielaborazione grafica e plastica derivano dalle conoscenze che i bambini hanno del territorio e della propria città, ma anche dalle esplorazioni ambientali.
I luoghi significativi della città sono, pertanto, rivisitati con gli occhi, la curiosità e la sensibilità dell’infanzia. I bambini e le bambine hanno ricostruito, con la loro creatività, non solo gli ambienti noti per eccellenza, ma anche quelli sperimentati nella quotidianità, anche se meno conosciuti.
L’illustrazione della città di AQUILEIA, ideata e realizzata dalle bambine e dai bambini della scuola dell’infanzia Pimpa, presenta una descrizione ad uso dei cittadini e dei visitatori esterni, utile a portare a conoscenza delle bellezze della città antica e del suo territorio.
Il campanile della basilica patriarcale S. Maria Assunta.
AQUILEIA era in passato una grande e splendida città, compresa entro i confini dell’IMPERO ROMANO, che al momento della sua massima estensione, dominava diversi paesi dell’EUROPA, del NORD AFRICA e del MEDIO ORIENTE. ROMA esportò la sua cultura, le sue leggi, l’efficienza nel campo dell’organizzazione economica, militare e tecnologica.
In quegli anni, AQUILEIA era una città ricca di edifici, un luogo vivace dove si svolgevano intensi traffici, che ha lasciato una grande eredità storica, culturale, da valorizzare anche a scopo turistico, una ricchezza che merita consapevolezza anche da parte dei bambini e bambine, ai quali un domani sarà consegnato il futuro della città. Per illustrarla, gli alunni “viaggiano nel tempo”, per entrare nella città, nel periodo del suo massimo splendore facendo la conoscenza di POMPEO, un bambino che fa loro capire quanto i coetanei di ieri, fossero uguali a quelli d’oggi, con i loro capricci, i loro giochi, gli impegni di studio, i loro segreti.
La basilica patriarcale.
Il foro romano.
Il porto fluviale.
Il Museo Archeologico.
LA GUIDA DEI BAMBINI PER I BAMBINI INDICE LA MAPPA DI AQUILEIA I LUOGHI INTERESSANTI LA BASILICA IL FORO ROMANO LA VIA SACRA E IL PORTO FLUVIALE IL MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE IL PARCO GIOCHI LE LEGGENDE GIOCHI A TEMA
La mappa di Aquileia rappresentata dai bambini e dalle bambine della scuola dell’infanzia Pimpa.
I LUOGHI INTERESSANTI Noi bambini e bambine della scuola dell’infanzia Pimpa abbiamo scelto di illustrare alla comunità i luoghi a noi più cari del nostro paese Aquileia, luoghi interessanti per la storia, ma anche perché per noi assai speciali. La basilica patriarcale di S. Maria Assunta si trova tra verdi prati dove noi possiamo correre, giocare e riposare all’ombra degli alberi. Il foro romano, un tempo centro politico, religioso e commerciale, oggi è un luogo da ammirare per la sua rilevanza storica. La Via Sacra e il porto fluviale offrono l’opportunità per una passeggiata archeologica. Il Museo Archeologico Nazionale espone reperti che rispecchiano le attività economiche e la vita quotidiana degli antichi romani. Ed, infine, il gioiello di Aquileia… il nostro parco giochi! Per noi fonte di grande divertimento, di esperienze significative, di gioco e di scoperte… un luogo meraviglioso dove poter saltare, rotolarsi sull’erba ed arrampicarsi… Dove potersi rilassare e fare un pic-nic…
AQUILEIA Noi bambini e bambine della scuola dell’infanzia Pimpa abbiamo rappresentato i luoghi esplorati con tecniche diverse.
Soldato romano. Il fiume Natissa. Il foro romano.
Il foro romano.
La basilica patriarcale di S. Maria Assunta è un’antica chiesa cattedrale risalente all’XI secolo. Sorge a lato della Via Sacra e si affaccia su piazza del Capitolo con il battistero e l’imponente campanile. La basilica patriarcale è alta quasi fino al cielo, praticamente più di un gigante, ed è vicino al campanile e a un cimitero. Nella piazza del Capitolo, poi, si può anche giocare perché c’è tanto spazio. Lì vicino c’è la casa dello gnomo con dei ciucci attaccati sulla porta e sulle finestre. Quando sei in piazza Capitolo puoi udire il suono delle campane… Din Don Dan… quasi da far male alle orecchie! Fuori dalla basilica puoi avvertire il profumo dei fiori e degli alberi perché ci sono dei prati dove correre, potersi distendere e giocare. Nel piazzale vi sono delle pietre dove potersi sedere e se vi poni sopra le mani puoi sentire che all’ombra sono fresche ed al sole sono calde…
La basilica patriarcale S. Maria Assunta.
La basilica patriarcale S. Maria Assunta vista con gli occhi dei bambini e delle bambine della scuola dell’infanzia Pimpa.
Il foro romano di Aquileia era l’antica piazza del centro cittadino dal I secolo a.C. Nel foro i romani andavano a chiacchierare e a fare dei giochi. Vi sono alte colonne in fila ma anche pilastri e pietre sparsi, piuttosto alla rinfusa, nell’intero perimetro che contribuiscono a rendere il luogo ancora più affascinante e misterioso… Cosa mai avrà fatto cadere quelle pietre? Quando sei nei pressi del foro puoi udire il rumore delle auto che passavano sulla strada, gli scalpiccii dei piedi che battono sul marciapiede. Se aguzzi i sensi potrai sentire dolci profumi di fiori, di foglie, di erba tagliata e di rosmarino…
Il foro romano di Aquileia.
Il foro romano visto con gli occhi dei bambini e delle bambine della scuola dell’infanzia Pimpa.
La tartaruga, simbolo del male, si contrappone al gallo, il bene.
La cosiddetta Via Sacra è una suggestiva passeggiata archeologica che si sviluppa, all’ombra dei cipressi, tra il porto fluviale e l’area della basilica. Durante la passeggiata si possono incontrare dei cartelloni che spiegano come era il porto nell’antichità. Ai lati del viale vi sono i canali con l’acqua… Un tempo c’era il porto! Se si è fortunati si possono anche osservare gli scoiattoli che saltano da un cipresso all’altro. Se si fa attenzione si possono ascoltare i versi degli uccelli, ma anche i rumori delle automobili perché la strada è vicina… Chissà un tempo quali rumori si sentivano in questi luoghi… Profumi… Odori… di fiori e di pece… si perché di alberi ce ne sono parecchi… sono i cipressi che costeggiano i lati della Via Sacra.
Il porto fluviale di Aquileia.
La Via Sacra.
La Via Sacra e il porto fluviale visti con gli occhi dei bambini e delle bambine della scuola dell’infanzia Pimpa.
Il Museo raccoglie le testimonianze archeologiche di Aquileia e del suo territorio. Nel percorso espositivo è possibile ammirare reperti che raccontano l'artigianato e l'economia dell'antica città romana di Aquileia. Il Museo è un luogo misterioso e al suo interno ci sono i resti dell’antichità… Ciò che ne rimane… È importante perché rappresenta la nostra memoria… Nel Museo c’è silenzio… ci vuole concentrazione per capire quello che osserviamo…
Il Museo Archeologico Nazionale di Aquileia.
Il museo visto con gli occhi dei bambini e delle bambine della scuola dell’infanzia Pimpa.
Il parco giochi come luogo di incontro di bambini di diversa età, sesso, condizione sociale, cultura, favorisce lo scambio di conoscenze e l’imitazione reciproca. Per i bambini e le bambine è il luogo più interessante e significativo del loro paese… Nel parco giochi di Aquileia noi bambini e bambine possiamo divertirci un sacco perché ci sono altalene, scivoli, percorsi dentro ai tubi, dondoli, cavalli a dondolo ed elicotteri a molla. Vicino ci sono anche i campetti per giocare a calcio e a pallacanestro… Insomma, un mondo di divertimenti! Nei pressi si ode il canto degli uccelli perché ci sono tanti alberi che fanno ombra, ma si possono sentire anche le voci di tanti bambini e bambine felici di giocare insieme. Vi sono prati ricchi di fiori profumati…
Il parco giochi di Aquileia. Il parco giochi riprodotto dai bambini e dalle bambine della scuola dell’infanzia Pimpa.
La mappa del parco giochi realizzata dal gruppo dei piccoli della scuola dell’infanzia Pimpa.
LE LEGGENDE ATTILA Dopo che Attila ebbe conquistato Aquileia, volle inseguire gli abitanti fuggiti sull'isola di Grado, sospettando che avessero con sé una parte delle loro ricchezze. Giunto a Belvedere, vide che tutt'intorno c'erano solo paludi e laguna e che non avrebbe potuto procedere con i cavalli. Lo videro perciò guardare rabbioso verso Grado e pronunciare queste parole: "Che Belvedere!” La popolazione di Aquileia, prima di fuggire verso la laguna di Grado, nascose tutti i gioielli d'oro in un pozzo affinché Attila non li depredasse. Passarono molti anni e gli Aquileiesi non poterono trovare il luogo dove era stato celato il tesoro, quindi venne dimenticato.
La popolazione di Aquileia nascose i suoi tesori in un pozzo che prese il nome di… Pozzo d’oro! Ecco il pozzo rappresentato dai bambini e dalle bambine della scuola dell’infanzia Pimpa.
LE LEGGENDE IL PONTE DEL CROCIFISSO Uscendo da Aquileia verso Beligna, sulla roggia Natissa, c'è il ponte Crocifisso. Un tempo nell'acqua venne trovato il famoso Crocifisso di Aquileia che si trova oggi nella Basilica. Le nonne raccontavano che, molto tempo fa, fosse appeso nella chiesa di San Felice, lungo la strada che attualmente chiamano Borgo Fagiolo. Non si sa come scomparve e il mistero è rimasto tale sino ai nostri giorni finché non fu rinvenuto nell'acqua della roggia, proprio vicino al ponte al quale è rimasto il nome.
Il crocifisso custodito nella basilica.
LA LUPA C'era una volta un cestino coperto di foglie che navigava sul fiume Tevere. Dentro c'erano due gemelli che strillavano così forte da commuovere una lupa che li salvò e li allattò. Da grande uno dei due, Romolo, fondò Roma (753 a.C.). Aquileia, fondata successivamente dai romani (181 a.C.) è denominata la seconda Roma e conserva una statua della lupa capitolina, mentre allatta Romolo e Remo, in piazza Capitolo, nei pressi della basilica.
La lupa rappresentata dai bambini e dalle bambine.
GIOCHI A TEMA MOSCA DI RAME Partecipanti: più si è, meglio è! Materiali: benda di stoffa. Mosca di rame è certamente un gioco assai antico, lo citava nel V secolo lo scrittore romano Macrobio. La mosca di rame, oggi mosca cieca, è un tradizionale gioco da bambini diffuso in molti paesi del mondo. Lo si gioca all’aperto o in una stanza abbastanza grande e vuota. Un giocatore scelto a sorte viene bendato, diventando quindi la mosca, e deve riuscire a toccare gli altri partecipanti che possono muoversi liberamente all’intorno. Una volta preso un giocatore questo prende il posto della mosca cieca.
NUCES CASTELLATAE Partecipanti: gruppi di tre/quattro bambini/bambine. Materiali: quattro noci. Si prendono tre noci e le si pongono per terra in modo da formare una base triangolare, poi uno dei bambini, posto ad una certa distanza, getta su questa costruzione la sua noce cercando di farla restare in bilico sopra la base. Piuttosto difficile, ma se ci riesce le quattro noci sono sue.
GIOCHI A TEMA PILA Partecipanti: gruppi numerosi di bambini/bambine. Materiali: una palla. Un divertimento assai frequente tra i bambini e gli adulti era il gioco con le palla, detta pila, al quale erano collegate non solo le attivitĂ ludiche o sportive, ma anche quelle terapeutiche. Il medico Galeno descrive in un suo trattatello, Intorno alla piccola palla, il gioco della palla come un buon esercizio per rimanere in buona salute. La palla era usata anche dai giocolieri, chiamati ad rallegrare i sontuosi banchetti, i quali davano cosĂŹ prova della loro abilitĂ compiendo acrobazie.
TRIA Partecipanti: due bambini/bambine. Materiali: griglia 3x3, oggetti da posizionare nelle caselle o strumento per disegnare il proprio simbolo. I giocatori utilizzano una griglia quadrata di 3x3 caselle sulle quali, a turno, scelgono disegnano o posizionano il proprio simbolo. Vince il giocatore che riesce a disporre tre dei propri simboli in linea retta orizzontale, verticale o diagonale. Se la griglia viene riempita senza che nessuno dei giocatori sia riuscito a completare una linea retta di tre simboli, il gioco finisce in paritĂ .
GIOCHI A TEMA TRIGON Partecipanti: gruppi di tre bambini/bambine. Materiali: palla, gessetti. Il gioco del trigon prevede tre partecipanti che si pongono ai vertici di un triangolo immaginario o disegnato per terra con un gessetto. Quando i bambini sono tutti pronti, uno dei giocatori getta la palla a un compagno che la respinge con la mano aperta, e si continua cosÏ fino a che uno di loro non la fa cadere. Dopo di che si ricomincia da capo. Il trigon era uno dei giochi preferiti di Mecenate, uomo importante al tempo dell’imperatore Augusto (I sec. a.C.).
RINGRAZIAMENTI Si ringraziano per la consulenza, la collaborazione e l'intervento il gruppo dei ragazzi del Pozzo D'Oro di Aquileia, la Guida Turistica, signora Sara Zamparo, e le bibliotecarie di Aquileia e di Cervignano.
Hanno collaborato alla realizzazione del progetto: le maestre, i bambini e le bambine della scuola dell’infanzia Pimpa di Aquileia, Istituto Comprensivo Don Lorenzo Milani di Aquileia, anno scolastico 2016-2017.
Referente del progetto: prof.ssa Antonella Marinai
LA GUIDA DEI BAMBINI PER I BAMBINI
SCUOLA DELL’INFANZIA PIMPA I.C. DON LORENZO MILANI AQUILEIA a.s.2016/2017
GUIDA REALIZZATA ESCLUSIVAMENTE A SCOPO DIDATTICO E DOCUMENTATIVO DELL’ESPERIENZA SVOLTA. Attila.