COME SI SCRIVE UN FILM - n. 6/2013 - 28 novembre 2013

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Dispensa n. 0

Maurizio Fiume www.mauriziofiume.com

dispensa n. 6

fiu

m

e.

co m

dispensa 0

ideato e curato da Maurizio Fiume

riz

io

giovedì 28 novembre 2013

w

w

.m

au

Logo Toni Baldini

w

SOMMARIO

1. Riepilogo degli argomenti trattati: • il soggetto cinematografico: dall’ideazione alla scrittura • la struttura di base, studio dei protagonisti, studio dell’ambiente, i generi cinematografici, i generi cinematografici, i punti di vista, gli strumenti tecnici a disposizione

2. Soggetto cinematografico completo: In nome di Giancarlo


au

.m

Il Trattamento

struttura narrativa

riz studio personaggio io fiu m ambiente TRATTAMENTO studio e. co m

Studio Personaggi - Ambiente - Struttura

w

w

w


Il Trattamento

.m Studio Personaggi au la vera arte rizconsiste nel fare i la vita èoazione fiu m l'azione è il personaggio e. co Come cresce e come cambia m una buona storia un personaggio

w

w

w


au

.m

I Miti

Il Trattamento

fine diluvio: nuovo assetto del mondo

rcreazione iz io iu coabitazionefdei/umani m e. dell'uomo violazione dell'ordine per colpa co punizione (diluvio) m

IL DILUVIO UNIVERSALE

w

w

w


7. IMBROGLIONE

wSviluppo dei Personaggi w w .m di Personaggi Archetipi au 1. EROE r i 2. MENTOREzi of 3. GUARDIANO DELLA iu SOGLIA 4. MESSAGGERO m e 5. CAMALEONTE .c om 6. OMBRA


- è tutto ego

wSviluppo dei Personaggi w w .m di Personaggi: L'Eroe Archetipi au - dal greco significa Proteggere e Servire riz - è il protagonista della storia:i colui che guida l'Azione o fiu a favore degli altri - è pronto a sacrificare le sue necessità m narrativa - il suo spessore è dato dalla sua funzione e - è in grado di far nascere un empatia profonda .c con le sue om vicissitudini


Profeta

wSviluppo dei Personaggi w w .m dell'Eroe: le 5 illuminazioni I cambiamenti au 1. Da Animale o Macchina Umano riz i of 2. Da Bambino Adulto iu m Leader 3. Da Adulto e. cTiranno o m 4. Da Leader


m co

fiu

m

l’assassinio Siani

e.

IN NOME DI GIANCARLO

Premio Cinema Democratico 1987

w w

w .m au riz

io

per il miglior soggetto

Š giugno 1987 Maurizio Fiume

soggetto cinematografico di Maurizio Fiume


Non era la prima volta che mettevo piede a Torre Annunziata. Avevo cominciato a scrivere su Il Mattino, quasi per caso, nel 1980. Allora scrivevo articoli per un piccolo periodico napoletano, Il Lavoro nel Sud, e facevo parte dell'Ufficio Stampa della CISL, che pubblicava quel periodico. Ogni volta che c'era da trasmettere comunicati stampa ero io quello che

m

li scriveva; e poi, li consegnavo facendo il giro per tutte le

co

redazioni. Ricordo la prima volta: avevo perfino timore di entrare alla portineria del Mattino: sono sempre stato un po' Eppure

volevo

fare

il

giornalista!

Presto

e.

timido.

divenni

talmente pratico che entravo e uscivo dalle redazioni come un

dipendente

ed

entrai

in

contatto

con

m

fossi

alcuni

Torre

previsioni

Annunziata del

non

giornale

era

coperta

l’apertura

io

che

fiu

giornalisti. Fu cosÏ che un giornalista del Mattino mi confidò e

che,

di

una

essendo

nelle

redazione

a

w .m au riz

Castellammare (poco lontano da Torre), se ci provavo potevo cominciare subito a collaborare. Non me lo feci ripetere due volte. Andai dal responsabile della cronaca del Circondario, gli dissi che da due anni scrivevo sul Lavoro nel Sud e che ero da poco diventato pubblicista, e ottenni il suo formale assenso: potevo fare il collaboratore esterno a 30.000 lire a pezzo.

Cominciai a scarpinare per Torre alla ricerca di notizie.

w w

Non avevo idea di come si facesse e cosĂŹ cominciai a occuparmi di tutto quanto mi capitava. All'inizio scrivevo subito gli articoli, due o tre al giorno, ma spesso quando li proponevo in redazione a Napoli, mi dicevano che non c'era spazio o che non erano abbastanza interessanti. Decisi allora di cambiare metodo.

La

mattina

arrivavo

a

Torre

verso

le

nove,

dieci,

raccoglievo le notizie e poi prima di mezzogiorno telefonavo in redazione: - Vi interessano? - chiedevo. Se la risposta era affermativa

scrivevo

il

pezzo,

altrimenti

se

ce

la

facevo


cercavo qualcos'altro, se no me ne tornavo a casa: ed era una giornata persa! In questo periodo scrivevo di cronaca spicciola: il trofeo dei minibolidi, incidenti automobilistici o di treni (Torre é attraversata sia dalla Circumvesuviana che dalle FS), droga (spesso anche da Napoli), della proposta di costituzione di Comunità

emblematico

Terapeutica

di

Zattera,

per del

tossicodipendenti rischio-Vesuvio,

dal

di

nome

piromani,

m

una

sacrestani impazziti e cavalli sgozzati (e relativi numeri al del

progetto

di

un

minicarcere,

fu

inaugurata

di

lavoratori e altro ancora. 15

marzo

1983

dei

la

redazione

di

e.

Il

scioperi

co

lotto),

m

Castellammare. Io collaboravo da troppo poco tempo e così non fui chiamato a far parte, almeno come collaboratore, della

fiu

nuova struttura, che era composta dal caporedattore e da due, dissero, giovani collaboratori. Anzi per circa un mese fui fuori:

quelli

di

Castellammare

io

tagliato

mandavano

tanti

di

w .m au riz

quei pezzi che per me non trovavano mai spazio. Ma non mi persi d'animo. Continuai, regolarmente, ogni giorno ad andare a

Torre

alla

ricerca

di

notizie,

finché

riuscii,

a

metà

aprile, a far passare di nuovo i miei articoli: ma dovetti cambiar

Camorra.

genere. E

fu

Cominciai

così

che

a

mi

occuparmi

presero

prevalentemente

come

di

collaboratore

a

Castellammare.

Quel giorno iniziavo per Torre a fare un giro diverso: non

w w

più così senza una meta precisa, orecchiando per la strada gli avvenimenti, come avevo fatto fino allora a causa della mia anomala

posizione

di

abusivo

(non

potevo

qualificarmi

come

giornalista del Mattino), bensì, girando per le istituzioni a nome del mio quotidiano. L'inizio non fu bello. La mia prima tappa dal Comando dei Carabinieri, coincise con la scoperta di un criminale assassinato. Il Capitano Starace volle portarmi con sé e farmi vedere il cadavere al sangue, trucidato in un Alfasud. Dovetti scappare in un bar a vomitare: non avevo mai visto un corpo straziato in quel modo!


In redazione furono tutti comprensivi. Mi trovai subito bene e familiarizzai sia con il Capo che con gli altri due giovani

collaboratori,

sapeva

molte

cose

Tonino

e

Lella.

Torre

e

riuscii

su

Scoprii a

che

Lella

convincerla

a

istruirmi. Il Capo mi consigliò di andare a conoscere il giovane corrispondente

dell'ANSA.

Rimasi

sorpreso

dalle

capacità

di

m

analisi di Antonio: non avevo mai pensato che anche lo Stato droga!

co

potesse avere interesse a lasciar proliferare il traffico di Non fu facile adattarsi al nuovo genere di cronaca. Ebbi spiacevole nera

a

Torre,

che non

da ci

quando fossero

mi

occupavo

altro

che

io

di

omicidi,

m

cronaca

sensazione

e.

la

vendette e summit di clan: fino ad allora non mi ero accorto granché

tra

tutte

quelle

fiu

di quest’aspetto della città. E io continuavo a non capirci bande,

quelle

sigle:

clan

degli

proprio

depresso.

Quel

giorno

non

ero

riuscito

a

w .m au riz

Ero

io

Alfieri, clan Gionta, eccetera. Non ne potevo più. buttar giù neanche una riga: non mi ci raccapezzavo più! Stavo per mollare tutto quando incontrai Lella. - Ora non mi sfuggi! - mi disse - Mi avevi promesso una cena, ricordi?

Certo che mi ricordavo. Per riuscirle a strappare qualche informazione le avevo promesso di portarla a cena. Fu lei a decidere dove. Comprese, come solo le donne riescono quando

w w

vogliono, a capire che qualcosa non andava. Le raccontai tutto intorno al tavolo e lei mi riempì di attenzioni ma anche di consigli

e

di

tutte

quelle

informazioni

che

quando

ci

conoscemmo non volle darmi. Ma non fu lei a dissuadermi dal mio proposito di piantare tutto. Mi alzai per andare dall'oste a farmi fare il conto e, preso com'ero dai miei pensieri, mi scontrai con una ragazza bionda che portava al tavolo delle amiche tre gelati. - Sono mortificato – dissi - glieli ricompro.


Ma mentre l'aiutavo a raccattare le coppe di gelato, mi bloccai a guardarla: aveva qualcosa di familiare! Anche lei mi guardò interrogativa ma nessuno dei due chiese chiarimenti. Un cameriere ci invitò a lasciar perdere. Le amiche di lei la chiamarono: - Daniela! Feci un sorriso e mi congedai, andando verso la cassa.

m

Intanto quel volto e quel nome mi martellavano il cervello. Dove l'avevo già vista?

co

Lella, stanca di aspettare, si era alzata e venendo verso di me, mi chiamò per nome. Lella

a

casa

e

poi

mi

avviai

e.

Accompagnai

verso

strada,

costringendomi

a

m

l'autostrada. Quando una Mini 90 mi raggiunse e mi sbarrò la fermare.

Ebbi

paura.

Ripensai

ai

fiu

timori che Lella mi aveva confessato la prima volta che ci eravamo incontrati. Dall'auto però non scesero brutti ceffi

io

malintenzionati ma una ragazza bionda: era Daniela.

w .m au riz

- Ma sei impazzita! Cosa diavolo vuoi? Ho pagato le coppe di gelato.

Ma Daniela, indifferente, mi chiese a bruciapelo se da piccolo andavo a Sorrento in villeggiatura e giravo per la città con una bici rossa. L'avevo

ritrovata:

la

migliore

amica

dell'infanzia,

Daniela. Quella sera facemmo tardi: ci raccontammo 15 anni di vita. E fu lei a ridarmi coraggio. Da quel giorno seppi che la

w w

ragazza della mia vita era lei. Il

problema

droga

mi

aiutò

a

superare

le

difficoltà

momentanee: potei far ricorso alle mie informazioni accumulate negli anni passati e riparlare del progetto Zattera. Il mese di agosto del 1984 rinunciai ad andare in vacanza con i miei e quando mi era possibile, facevo un salto a Vico Equense

da

Daniela.

Così

potei

scrivere

più

articoli

del

solito e non mancare a due avvenimenti importanti: l'assalto al

vagone

postale

a

S.Maria

La

Bruna

e

la

strage

di

Alessandro: due episodi nel miglior stile cinematografico.

S.


Fu grazie a questi avvenimenti che il primo settembre fui assunto come collaboratore fisso con uno stipendio mensile di ottocentomila lire. Non ero ancora praticante ma ero sulla buona strada: ce l'avrei fatta! Volli festeggiare con i miei colleghi, Tonino e Lella, cenando, insieme alla mia Daniela, a Pimonte. Non potevo deludere chi aveva avuto fiducia in me. Così

m

decisi, soprattutto ora dopo la strage di S. Alessandro, di occuparmi esclusivamente di Camorra. Capii che chi comandava a era

il

boss

Valentino

Gionta

e

che

tra

la

famiglia

co

Torre

Gionta e il Sindaco c'erano strani legami: qualcuno sospettava

e.

addirittura che fossero parenti.

m

L'impero di Gionta comincia a crollare: il boss viene arrestato, la sua nuova boutique viene chiusa, ma soprattutto

fiu

finiscono presto in carcere quasi tutti i killer della strage di agosto. Luigi,

viene

casa.

w .m au riz

io

Un nuovo omicidio scuote la città. Un giovane ragazzo, ucciso

mentre

con

la

sua

ragazza

ritornava

a

Lo avevo conosciuto all'Università, era anche lui iscritto a

Sociologia.

lasciato

che

Quando

ad

l'ho

saputo

occuparsene

fosse

non

volevo

qualcun

crederci.

altro:

non

Ho

sono

ancora un incallito professionista!

Luigi é stato ucciso per sbaglio: é stato scambiato, nel buio, per uno spacciatore che doveva essere giustiziato per sgarro.

w w

uno

d'intenti:

so

Sono

bene

disgustato che

la

delle

pratica

solite presto

dichiarazioni finirà

nel

dimenticatoio. Per rigetto per un po' non mi sono occupato più di Camorra e sono ritornato a occuparmi di ambiente. A Napoli comincia il maxi-processo alla Camorra: c'é anche Tortora tra gli imputati. Un settimanale ha pubblicato gli atti del processo: se Tortora é colpevole io sono Raffaele Cutolo!


Ho ripreso a occuparmi di Torre. Oggi é venuta la troupe di Biagi per un servizio per Spot sul dopo-strage. Il Capo mi ha detto di aiutarli. Ho imparato come lavorano alla RAI. 22 Febbraio 1985: da oggi abbiamo un nuovo direttore al Mattino, speriamo che non mi faccia perdere tutte le posizioni che ho faticosamente raggiunto. Alcuni amministratori locali finiscono nel mirino della Ho

sentito

parlare

anche

di

un’inchiesta

al

m

Magistratura.

comune di Torre. Il Capo mi ha chiesto di indagare. Il Pretore ha

voluto

rivelarmi

il

contenuto

della

relazione

co

non

dei

Carabinieri, vuole che me ne occupi prima io. Il Capo mi ha

e.

detto che non se ne fa nulla.

m

All'Università Popolare il Corso di Giornalismo che ho organizzato con il prof. Amato Lamberti, procede bene. Oggi andato

a

Paese

Sera

a

prendere

fiu

sono

Matteo

Cosenza

(caporedattore a Napoli) per portarlo al Liceo Umberto per una

io

lezione. Matteo voleva sapere perché ogni giorno dal Vomero

w .m au riz

vado a Torre. Sorridendo ho risposto:

- Visto cosa mi tocca fare per diventare giornalista ed entrare al Mattino. Maggio

1985.

A

Torre

ci

sono

le

elezioni

comunali.

Qualcuno dice che la Camorra ha fatto votare certi partiti e certi candidati. Si parla di campagne elettorali di centinaia di milioni per cariche onorifiche. L'ex sindaco pare che abbia speso 100 milioni, avuti da un palazzinaro locale.

w w

Amato Lamberti mi ha chiesto di scrivere un articolo per

Osservatorio

sulla

Camorra,

un

periodico

della

CISL,

sulla

Camorra a Torre: sono proprio contento di me, ho delineato un quadro molto preciso dei clan a Torre e dell'Impero Gionta. Ho detto

a

Lamberti

che

quando

mi

laureo

farò

una

tesi

su

Informazione e Camorra. Primo luglio 1985. Incredibile! Mi hanno chiamato alla redazione di Napoli per sostituire i colleghi in ferie: mi hanno

detto

che,

ormai,

sono

ad

un

passo

dall'assunzione.

Finalmente, che fatica: però ce l'ho fatta e senza padrini


politici. Ha ragione mio padre: se uno ce la mette tutta può farcela. Però vedere in questi anni, tanti ragazzetti assunti e tante folgoranti carriere, non é stato bello. Tutto é bene quel che finisce bene! A

Napoli

il

lavoro

procede

tranquillo.

Mi

occupo

di

cronaca spicciola: gli ingorghi, le ferie, il caro-prezzi e il deserto di ferragosto in città, il rientro, la scuola. Ogni

m

tanto chiamo a Castellammare per sapere come va. Sono un po' disperati senza di me: lo ammetto mi fa piacere! Però continuo passargli

chiamano

le

tutti

notizie i

da

giorni.

Torre,

i

miei

Oggi

ho

informatori

mi

co

a

anche

scritto

un

e

ho

scritto

perfino

muschilli. ho

comprato

una

sveglia

pezzo

nuova:

fiu

Oggi

un

d'appoggio

m

dodicenne,

e.

bell'articolo su una nonna che mandava a spacciare il nipote

faccio

sui

fatica

a

svegliarmi, ho un po' di sonno arretrato. Questa sera spero di Daniela

al

concerto

di

Vasco

io

portare

w .m au riz

dell'Unità.

Rossi

al

Festival

Alle 21,35 sono passato per la portineria del Mattino, ho salutato il custode: é finita un'altra giornata. Ho dovuto chiamare Daniela per dirle che stasera non potremo andare al concerto. Le ho promesso che ci andremo domani. A Via Scarlatti ho rallentato per salutare Sergio, un amico

che

abita

nel

mio

palazzo.

A

Piazza

Leonardo

Laura

voleva che mi fermassi. Le ho gridato:

w w

- Parcheggio un attimo! Risalgo subito! Imbocco via De Palma, scendo giù. Davanti all'ingresso del

mio palazzo, Villa Maio, c'é un posto libero, mi precipito. - Ua’ che mazzo! Spengo il motore. Alle sue spalle due killer gli svuotano i caricatori delle loro pistole.


Ora alla macchina da scrivere di Giancarlo ci sono le dita, curate e sinuose, di una donna. Chissà se scriverà anche lei la verità di Giancarlo.

w w

w .m au riz

io

fiu

m

e.

co

m

F I N E


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