ADA LA SCIENZIATA SCUOLA DELL’INFANZIA “P.Martinoli”-Tromello-
-SEZIONE VERDEA cura delle Insegnanti Ambrosetti / Mazzà /Zorzoli
E’ arrivato l’inverno e stiamo per conoscere una nuova amica: Ada la scienziata
Il gelo e la neve
Approfittiamo della nevicata per stimolare la curiosità sulla neve … Perché nevica? Che sapore ha la neve? Che profumo? Che sapore? Proviamo a vedere se le bolle di sapone a contatto con la neve si gelano …
FINALMENTE NEVICA!!!
Ada,durante una delle sue ricerche sulla natura, si mise ad osservare uno strano oggetto che aveva trovato in giardino:un alveare. Tante erano le api,una in particolare la colpì, era l’ape Vanesia.
L’alveare è la casetta naturale delle api
L’arnia è la casetta delle api costruita dall’uomo
Dove vivono le api?
Tante erano le api,una in particolare la colpì, era l’ape Vanesia. L’ape Vanesia credeva di essere l’ape più • bella di tutte. Ogni mattina si guardava allo specchio e diceva: “Sono davvero bellissima, ho gli occhi più belli di tutte le api, il pungiglione più dritto, le strisce sul mio corpo hanno i colori più intensi, le mie ali sono le più grandi. Io sono la migliore, e perciò posso fare tutto quello che voglio”. L’ape Vanesia, come potete ben immaginare, non era per niente gentile con le altre api e le derideva in continuazione. “Sei proprio brutta Antonella, i tuoi colori non sono vivaci come i miei e le tue ali sono troppo piccole. Le api brutte come te devono lavorare mentre io posso fare tutto quello che voglio”, diceva Vanesia. Le altre api erano molto dispiaciute del suo comportamento. Avevano cercato di farle capire che si sbagliava, ma lei non ascoltava nessuno. Alla mattina si alzava sempre tardissimo e non aveva voglia di lavorare: si coricava in un bocciolo di rosa e lì si riposava per tutto il giorno. Le altre api ogni giorno andavano continuamente avanti e indietro dal prato all’alveare, trasportando pesanti secchi di nettare, giungendo a sera stanchissime. “Sono proprio stanca!” esclamò una sera l’ape Marta, rientrando nell’alveare “e ho una gran fame”. “Abbiamo lavorato davvero tanto – aggiunse l’ape Antonietta – andiamo a mangiare”. Ma l’ape Vanesia, mentre loro lavoravano, si era mangiata tutto il miele raccolto ed era tornata beatamente a dormire nel bocciolo di rosa. “Non è possibile! L’ape Vanesia non può far tutto quello che vuole – gridò l’ape Marta – Adesso ci tocca andare a dormire senza cena – piagnucolò l’ape Sara”. “Domani le parlerò io”, disse la regina delle api che aveva assistito alla scena. Rassicurate dalle parole della regina le api andarono a letto. L’ape Vanesia, intanto, si era svegliata e, dato che non aveva fatto nulla per tutto il giorno, era piena di energia. “Ho voglia di divertirmi un po’: che silenzio, che noia!” esclamò accendendo la sua radiolina a tutto volume e mettendosi a ballare e a cantare. “Si può sapere cosa sta succedendo?” dissero le api in coro, svegliandosi di soprassalto quando udirono tutto quel trambusto.
L’APE VANESIA E’ VOLATA DA NOI
Anche la regina si era svegliata ed era molto, molto arrabbiata: “Vanesia, adesso te ne andrai per sempre dal nostro alveare, hai esagerato, non vogliamo più vederti!”.
-Vanesia ci prende in giro
-Vanesia mangia il miele e non lavora -Vanesia balla quando dormiamo
Proviamo a fare come le api DICIAMOLO ALL’APE REGINA!
Oggi Vanesia ci ha scritto una lettera
Per consolidare il senso di appartenenza alla collettività, delle conoscenze e del rispetto delle regole di sezione ,di relazione e di convivenza, focalizziamo l’attenzione sulla parola “collaborazione” ; i bambini realizzano tre cartelloni. Impariamo a lavorare insieme attraverso l’arte collaborativa.
Dopo aver letto la storia di ADA la scienziata, ci interroghiamo sugli odori… ATTIVITA’ STIMOLO: mettiamo nel forno i biscotti all’insaputa dei bambini e lasciamo la porta della sezione aperta.
<<COSA SARÀ QUESTO PROFUMO?>> <<DA DOVE ARRIVA?>>
DISCUTIAMO INSIEME: COME AVETE FATTO A SENTIRE IL PROFUMO?
<<Perché i biscotti fanno il profumo>> <<Perché il profumo esce dal forno mentre cuoce i biscotti>> <<Perché dal forno esce un fumo magico che arriva in classe. E’ invisibile>> <<Lo sentiamo con il naso>> <<Col naso sentiamo anche l’aria che non viene dal cibo>> <<Col naso sentiamo anche le puzze!>> RAPPRESENTIAMO GRAFICAMENTE LA STRADA CHE FA IL PROFUMO PER RAGGIUNGERE IL NASO
OSSERVIAMO IL NOSTRO NASO
<<Il naso ha i buchi, serve a far entrare l’aria>> <<Fa entrare il profumo>> <<Dal naso esce il buco>> <<..E le caccole!>> <<A volte esce il sangue>> <<Nel naso ci sono anche i peli>> <<I vostri nasi (quelli delle maestre) sono più grandi e i nostri più piccoli>> <<I nostri nasi sono della nostra misura>> RAPPRESENTIAMO GRAFICAMENTE IL NASO
Arriva il Carnevale
e svolgiamo un simpatico “mascheramento
di nasi” alla LIM DECORA LA TUA FOTO CON I CORIANDOLI
QUALE NASO
SCEGLI?
Prepariamo dei vasetti con dentro vari odori e teniamo nascosto
ESPERIENZE OLFATTIVE
il nome del contenuto ai bambini. Chiediamo loro di annusare il contenuto del vasetto e di dire che cosa gli ricorda. TE <<Sembra terra>>
QUANDO ANNUSO QUESTO
<<Mi ricorda la sabbia>>
VASETTO MI VIENE IN
<<Mi fa venire in mente quando vado al mare e gioco con la sabbia>>
MENTE…
<<Sembrano spinaci>> <<Dà fastidio al naso>> PEPE
Ecco alcuni esempi
<<Fa un po’ schifo>>; <<Puzza>>; <<Sa di fuco>> <<Mi ricorda il pepe quando lo metto nella pasta>>
<<Mi fa ricordare il mare>>; <<Il mare è salato come il pepe>>; <<Il pepe non è salato, è piccante>>; <<Il pepe è come il peperoncino>>
È arrivato il momento di scoprire il nome del contenuto del vasetto! COME TI SEMBRA IL SUO ODORE? TI PIACE OPPURE NO? È FORTE O DELICATO?
Infine facciamo un sondaggio nella sezione per eleggere il nostro odore preferito; vince il cacao a pari merito con il bagnoschiuma!!!
IL PERCORSO DELL’ARIA NEL NOSTRO CORPO Ripercorrendo il percorso svolto con i bambini, dalla discussione emerge che il naso serve anche per respirare
ORA PROVIAMO A DISEGNARE LA POSIZIONE DEGLI ORGANI NEL NOSTRO CORPO E IL PERCORSO DELL’ARIA Ecco il risultato finale!
CHE COSA VUOL DIRE RESPIRARE? <<Vuol dire che mettiamo dentro l’aria dai buchini del naso.>> DOVE VA L’ARIA? <<Va nella pancia!>> <<Passa dalla trachea!>> <<Va nei polmoni, sono quelli che ci fanno respirare>> <<I polmoni si stringono e si allargano quando respiriamo>> <<Sono rotondi..e anche un po’ lunghi>> Da questa discussione è emerso che i bambini hanno dimostrato di conoscere alcuni termini specifici riguardanti gli organi del nostro corpo, che magari hanno sentito dal dottore o a casa..
Infine abbiamo costruito il modello dei nostri polmoni, per ricreare il meccanismo della respirazione.
Quanta aria serve per spostare: palloncini, piume, carta? “E’ stato facile spostare il palloncino quando ho capito come si doveva fare … E’ stato difficile perché non ho seguito le regole … E’ più facile senza la cannuccia, perché dalla bocca esce più aria, la cannuccia ha un buco piccolissimo rispetto alla bocca”.
MISURIAMO L’ARIA
Sono arrivati i bruchi! Allestiamo uno spazio in sezione per i nostri bruchi … Diamo i nomi alle casette; “fiore” ,”stella”. Decidiamo di realizzare il diario dei bruchi da compilare ogni giorno dopo averli osservati. Tratto dal diario: <<Sono 9…uno è morto! Abbiamo sentito un odore cattivo. Sono un po’ piccoli e deboli perché non hanno mangiato. Sono delicatissimi … dobbiamo trattarli con cura!!>>
REGOLE DA OSSERVARE DA OGGI IN POI: Discutiamo insieme e decidiamo di stabilire le seguenti regole -Non si urla -Non tenere i bruchi sotto il sole se no muoiono -Non schiacciarli -Non buttare per terra le loro casette -Dargli ogni giorno da mangiare e da bere -Pulirli e togliere la cacca e la pipĂŹ -Osservarli e assicurarsi che stiano bene -I bimbi delle altre sezioni possono venire ad osservare i nostri bruchi -Non si schizzano con acqua -Alla postazione dei bruchi non possono stare piĂš di tre bambini alla volta. I
disegnano le regole sopra descritte!!
bambini
Come dei veri scienziati abbiamo ipotizzato in che cosa si potessero trasformare i nostri bruchi
Purtroppo l’esperienza con i bruchi non è andata a buon fine...non abbiamo potuto verificare la nostra ipotesi! Abbiamo quindi spiegato la metamorfosi dei bruchi tramite il racconto “Il piccolo bruco Maisazio” di Eric Carl.
Alcune rappresentazioni e rielaborazioni personali della storia
Nasce la coccinella Milli
Possiamo costruire uno specchio
L’acqua è come lo specchio, riflette la nostra immagine
Come la coccinella Milli, mi specchio nell’acqua:che cosa vedo ?
Il rispetto reciproco Quali degli atteggiamenti della coccinella sono la migliore reazione al bacio che le dà il pesciolino?
-Fare ciò che ha fatto (scappare) -Ricambiare il bacio del pesciolino con un altro bacio -Sputare al pesciolino … -arrabbiarsi … -dire belle parole Domandare di esprimere le ragioni delle loro risposte e successivamente connettere la situazione del racconto con le situazioni che si sono verificate in sezione:
-come abbiamo trattato un compagno, o come dobbiamo trattare un compagno, quando ci ha fatto, o ci fa, qualcosa che non ci aspettavamo o aspettiamo? -Come ci aspettiamo che i compagni ci trattino quando li sorprendiamo? Domandare che cosa si deve fare quando una persona estranea si avvicina. Favoriamo due generi di riflessione
Lettura del racconto “I pesci rossi del lago” Abbiamo domandato ai bambini di rappresentare l’incontro della coccinella con i pesci. Cerchiamo di vedere, proprio come loro,in che cosa ciascuno è diverso dall’altro e che cosa ciascuno ha in comune con il compagno/a -in che cosa sono uguale? Perché io sono un maschio e tu una femmina? Da che cosa si vede? Com’è il pesciolino? Com’è la coccinella? Etc…