MoveOut Free Magazine - 06

Page 1

06

Nov./Dic. 2009

Special Snoop Dogg

Emo Boy & Girl Moda o stile di vita?

L’andare e l’altrove

Archetipi nella sci-fi e nel fantasy

Beyoncé Tre volte la migliore

www.moveout.tv

Edizione Italiana


Il digitale terrestre spiegato terra-terra.

GRATIS

La Guida che ti spiega tutto quello che altri non sanno spiegarti sulla nuova TV.

• Vant Vantaggi e svantaggi del digitale terrestre. Capire il digitale terrestre: i termini che devi conoscere. • Cap Come ricevere il segnale: dal decoder in poi. • Com Come avvalerti al meglio dei contributi statali. • Com Canali gratuiti e a pagamento: cosa e come scegliere. • Can Clienti Sky e Fastweb: cosa cambia con il digitale terrestre. • Clien

PER AVERLA A SUBITO BASTA TA UNA TELEFONATA O UN CLIC. 800.12.43.46

Lun/sab 9.00-19.00. In più, chiamando puoi anche, se vuoi, diventare Socio di Altroconsumo!

WWW.ALTROCONSUMO.IT/DIGITALETERRESTRE Inserisci il tuo numero di telefono nell’apposita sezione. Ti chiameremo noi quando vuoi tu. Se sei già Socio di Altroconsumo, vai sul sito nell’area riservata ai Soci, farai ancora prima.






Move out novembre/dicembre 2009

Editoriale

Siamo riusciti ad allungarVi le giornate con il numero di Ottobre? Sopravissuti ad Halloween? Date un po’ un’occhiata al festone di Move Out a Genova, a pagina 60. Questo mese lo dedichiamo a Beyoncé, e ai suoi continui successi world wide, compreso gli MTV Music Awards. La rubrica “dance & Live” vede protagonisti “Johnny Guitar Watson”, il ritratto del Gangster dell’amore, e l’intervista esclusiva a Dj fede, (video intervista completa sul Move Out Channel, realizzata da I.Com Multimedia) per “Italian Hip-Hop Hostory X”, un gran bel quanto ambizioso progetto discografico, prodotto dalla Trumen Records, sulla storia dell’HipHop Italiano. Il 27 novembre, tutti al Mei di Faenza, al meeting delle etichette indipendenti, dove Move Out sarà presente con il proprio stand! Tappa fissa per i cinefili (e non solo) la “lettissima” rubrica Cinema con “Visioni”, “Re-Visioni”,“Percorsi” e “Popoli”, curata dal noto critico cinematografico Piermario Mignone, nonché direttore responsabile di Move Out!. E’ il momento di programmarsi la settimana con il calendario, sempre ricchissimo di eventi. Eccoci nel pieno del “lifestyle” con uno sguardo allo scorso 9 novembre (di 20 anni fa); soluzioni “Rootz” con il safety driver; le baby gang di Milano e....buona lettura! www.moveout.tv aut. Trib di Alba n° 48/09 del 23-01-09 Editore I.Com Multimedia s.n.c. via. D. Chiesa 4, 12051 Alba tel. (+39) 0173 59 0564 Cell: (+39) 347 6006099 www.icommultimedia.eu info@icommultimedia.eu Direttori PierMario Mignone (Direttore Responsabile) Guido Mignone (Direttore Generale) Joanna (Asia) Tupta (Direttore Creativo) Grafica I.com Multimedia Redazione Alberto Debenedetti, Luigi Ferrando, Michele Isnardi, Paolo Del Pozzo, Alessia Mangiapane Collaboratori Francesca Armato, Chiara Casadei, Naomi Galdo, Rossella Guerrini, Arcigay, Grafimated Cartoon / Scuola del Fumetto Palermo, Rivista Mono

Concessionarie pubblicità I.Com Multimedia s.n.c. via. D. Chiesa 4, 12051 Alba tel. (+39) 0173 59 0564 Cell: (+39) 347 6006099 pubblicita@moveout.tv Adria Marketing & Service s.r.l. Viale Vincenzo Randi 106, 48100 RAVENNA (RV) Tel. 0544 4087.00 - 2 / Cell: 338 9801.370 g.adriano@adriamarketing.info Marketing Planet s.r.l. Via Vittorio Emanuele 15, 20052 MONZA (MI) mktplanet@mktplanet.it Tel. 039.2308.568 / Fax. 039.9796.304 Stampa Pasaż • Kraków • tel. +39 3292054916 info: info@moveout.tv redazione@moveout.tv

Cover - Beyoncé

sommario 08 Cover 10 Dance & Live 18 Play 22 Cinema 27 Events / Space 30 Calendar / Guide 62 Special 64 Lifestyle 70 Cities 72 Fashion & Design 76 For Her&Him 78 Gay & Lesbian La redazione non è responsabile delle eventuali variazioni alla programmazione degli eventi inseriti nel calendario, che sono stati comunicati direttamente dai locali o reperiti da fonti di dominio pubblico. La redazione non è responsabile del contenuto delle inserzioni pubblicitarie. Nessuna parte di questo magazine, comprese le inserzioni pubblicitarie, può essere riprodotta senza l’autorizzazione scritta dell’Editore.


MoveOut Cover

é c n yo e B

2009 move out

r, in ve album magio z r uo te clip ed im URS ne il s ropo tra video “I AM…YO onip r é 9 c à ec e n ir o i) c y s it e u ve ch rope ed .B RCE” (di cui 4 in novembre D + DVD li u E E I F di sa SHA 0 brani li MTV s”, C ... SA a fine Las Vega nfato ag ndosi a ca , 2 “I AM latinum, stage. All g io a n r t n t n r o y a o S p H P W t k , . sione te nei bac rmance at as Vegas a Berlino male, Bes a Fe ld aL fo ni gir e Per egistrato a O2 Wor rata: Best t)”. ll r timat e On I g An In concerto 9 (EMA) a ti della s in 0 il an tAR tiene Awards 20 iù import adies (Pu L p Music li awards o, “Single g e tre de e Best Vid ” lo a H “


“Tutto ciò che voglio é qualcuno in cui credere”, dice Billy Joel, e lo ribadisce Beyoncé reinterpretando “Honesty”. E’ solo una delle novità del nuovo Platinum edition di “I AM... SASHA FIERCE”, uscito il 30 ottobre. Ricordiamo tutti l’edizione standard di 11 brani, e la versione deluxe di 16, uscite lo scorso 14 novembre. Quest’anno, nella versione Platinum, Beyoncé ci pizzica con 4 bonus tracks: oltre la già citata cover, ‘Save The Hero’, ‘Why Don’t Love You Me’, fino ad ora disponibili solo in versione digitale per iTunes, ed ‘Ego’ versione remix con la partecipazione di Kanye West. In aggiunta, un DVD con 9 video dell’artista: If I Were A Boy, Single Ladies (Put A Ring On It), Diva, Halo, Broken-Hearted Girl, Ego (featuring Kanye West), Ego (Fan Exclusive), Sweet Dreams, Behind The Scenes: The Videos. Il significato del doppio cd “I AM” e (“...”) “SASHA FIERCE”? Beyoncé, si è creata un alter ego “SASHA FIERCE”, la personalità più aggressiva, sensuale e seducente dell’artista. L’ego che prevale quando è il momento di lavorare o salire sul palco. Lei stessa la definisce “il lato opposto della sua personalità”. Ma Beyoncé è “I AM”. Ricerca musicale più attenta, più fine, influenzata da musiche popolari, brani alternativi, chitarre acustiche, mischiate a soul e pop.

Nella vers io ci pizzica ne Platinum, Bey on co cover, ‘Sav n 4 bonus track: o cé lt e The He ro’, ‘Why re la Love You Don M solo in ve e’, no ad ora dispo ’t rsione dig nibili itale per ed ‘Ego’ iTunes versione remix co partecip n la azione d i Kanye W est

alter ERCE”, un a “SASHA FI Beyoncé: un da to ea cr va, ego si es gr ag à più personalit seducente sensuale e

Una scelta vincente. Anche di mercato. Beyoncé ha sviluppato enormemente le potenzialità dei singoli generi musicali, ampliandone il target. Dall’interpretazione di “Ballad”, a classici “R&B”, a scenari musicali decisamente più classici come l’” Ave Maria”; con “featuring” con autori e produttori, come Toby Gad per “If I Were A Boy” e l’autrice inglese Amanda Ghost per “Disappear”. “...Dal punto di vista dei testi è il mio album migliore...”. “I AM” per ascoltare, “SASHA FIERCE” per muoversi, ballare. “Radio”, lascia intravedere, sequenza di vita di Beyoncé. La ragazza un po’ malinconica, a casa, un po’ in disparte, (non proprio una Party girl), smisuratamente attaccata alla Sua radio e la musica. Ma è “SASHA FIERCE” a dirci questo, e a giustificare la sensibilità di Beyoncé. Un’artista completa, una figura che ha saputo imporsi. Impegnata anche in progetti cinematografici (per citare gli ultimi): Dreamgirls, film del 2006 diretto da Bill Condon, dall’omonimo celebre musical di Broadway; Cadillac Records, film del 2008 scritto e diretto da Darnell Martin; Obsessed, film thriller uscito negli Sati Uniti il 25 Aprile 2009 diretto da Steve Shill ed interpretato da Idris Elba, Beyoncé Knowles, Ali Carter (già oltre i 20 milioni di dollari di incasso!). Nel 2009 ci hanno creduto molte testate dedicandoLe la pregiata copertina: Ebony, Vogue, LA Confidential, Marie Claire, Forbes, Billboard. Non poteva mancare Move Out! MO

move out 2009


MoveOut Dance & Live

JOHNNY “GUITAR” WATSON, IL GANGSTER DELL’AMORE

Profilo del grande chitarrista scomparso che ha traghettato il Blues nel Funk Quando cammino per la strada tutte le ragazze che incontro dicono “lui è il gangster dell’amore” Da noi non è molto conosciuto, ma se nomini il grande Johnny Guitar ad un afro-americano susciterai in lui un afflato di autentica venerazione. Sono molto felice, quindi, di avere l’opportunità di scrivere di un artista assolutamente unico nel suo genere. Nato in Texas nel 1935 da una famiglia di predicatori e Strappa quasi le corde con le dita, non usa il plettro e fa risuonare l’oggetto con la stessa spavalderia e lo stesso humour che contraddistinguono la sua persona.

10

2009 move out

musicisti, Watson apprende dal padre dapprima a suonare il pianoforte, ma poi si sente attratto irresistibilmente dalla chitarra e inizia a sviluppare una tecnica sullo strumento del tutto originale. E’ un pioniere nell’uso del feedback e del riverbero, un suo brano del 1954 “Space Guitar” è un miracolo avveniristico del genere. Strappa quasi le corde con le dita, non usa il plettro e fa risuonare l’oggetto con la stessa spavalderia e lo stesso humour che contraddistinguono la sua persona. Attraversa quindi molti decenni di musica e – se inizia come puro blues-man alla corte di grandi artisti come Albert Collins – orgogliosamente si adatta in seguito alle evoluzioni stilistiche di ogni epoca passando alla Soul Music negli anni ’60 e diventando un’autentica icona Funk negli anni ’70. I suoi album “Ain’t that a Bitch” del


Dance & Live MoveOut

1976 e “Funk beyond the call of duty” del 1977 sono degli autentici “must have” per gli appassionati del genere. E’ l’unico che mantiene un sapore squisitamente blues sopra forsennati groove funk. La miscela che ha creato è insuperata e insuperabile. Quando fu paragonato a Jimi Hendrix, da egotico autoreferenziale quale era, si irritò molto affermando che “le cose che faceva Hendrix, come suonare salendo su una corda fino in cima all’auditorium, lui le aveva fatte dieci anni prima”. Frank Zappa riconobbe da subito il suo grande talento e in un’intervista disse di aver iniziato a suonare la chitarra dopo avere sentito un pezzo del guascone Johnny. Ma Watson era anche un notevolissimo compositore ed un grande cantante, come ha sostenuto l’acclamata blues-lady Etta James: “il vero re del rock’n’roll era lui e non Elvis Presley”. Il suo stile di canto era aperto e ironico, con molte parti parlate

e buffe che si inserivano sulle linee melodiche. Sicuramente è un precursore del Rap e la sua personalità follemente innamorata di sé gli fa dire: “Diavolo, io ho inventato il Rap! E non solo io, era normale sentire qualcuno che rimava su un groove nei primi anni ‘70, da Macon a Menphis!” I suoi testi non facevano altro che riflettere il suo stile di vita non propriamente virtuoso. Era un performer, un predicatore e un magnaccia, mestiere che come lui stesso ha affermato “gli rendeva di più”. Il gangster della chitarra si circondò di centinaia e centinaia e centinaia di ragazze come muse ispiratrici, tre delle quali

si alternarono come stabili signore Watson ed ebbero il compito, fra l’altro, di contribuire quasi totalmente al fabbisogno finanziario del dispendioso gangster. Come ladre, prostitute o semplici fans tutte queste fanciulle aiutarono il loro beniamino e beneamato a raggiungere la cima del successo,

nonostante l’evidente (e giustificabile) antipatia che suscitava fra gli altri maschi. (il solo Sly Stone, nemmeno lui uno stinco di santo, gli resta a lungo amico). La sua popolarità, seppur tardiva, continuò a crescere in tutto il mondo (tranne che da noi) fino al 1996 quando morì sul palco in Giappone durante un solo di chitarra. Le sue ultime parole furono “Ain’t that a bitch?”, che qui decido di non tradurre. Bobby Soul

move out 2009

11


MoveOut Dance & Live

ITALIAN HIP-HOP HISTORY X intervista Il 20 novembre esce una compilation dedicata al rap italiano, “Italian Hip-hop history X”, selezionata da Dj Fede, con note di Tormento e prodotta dalla Trumen Records. Intervista Maurizio Cimmino (VIDEO INTERVISTA COMPLETA SU MOVE OUT CHANNEL). CIMMINO: abbiamo con noi chi ha curato la selezione, Dj Fede, oltre che dj della scena Hip Hop da oltre 15 anni è anche collezionista di dischi. Vediamo di scoprire quali sono stati i dischi che hanno fatto la storia del rap Italiano. Prima di tutto, volevo chiederti, “Italian Hip Hop History X”, perché il titolo? FEDE: Il titolo nasce dall’idea del Film, tanto per non dare un titolo classico, ma allo stesso tempo dare un’idea di cos’è la compilation. E’ una raccolta che ripercorre quella che è la storia dell’Hip-Hop Italiano. Una storia relativamente breve, dalla fine degli anni ’80 ai giorni nostri. Si parte con le posse, con dischi come “Devastating Posse”, “Isola Posse All stars”, altri vinili (introvabili). Tutti i miei dischi sono in Vinile. Sono un collezionista di dischi Funk, Soul e Jazz ma ho una passione

12

2009 move out

per l’Hip-Hop Italiano, non solo perché lo faccio come artista ma anche nei confronti della scena. Per cui, ho tutti i dischi che sono usciti, quelli delle “Major” ma, soprattutto, quelli delle “Indipendenti”, che forse sono i più quotati in questo momento. Ho cercato di fare una selezione della scena Hip-Hop del nostro paese, in modo da dare un quadro obbiettivo di ciò che è successo negli ultimi vent’anni. Chiaramente, non ci sono tutti gli artisti, ho fatto una selezione, per cui molti verranno inseriti nel secondo volume, per altri invece c’è difficoltà a recuperare le licenze per poter utilizzare i brani. CIMMINO: Parliamo di ciò che è inserito nella compilation. FEDE: Qui, ho una piccola campionatura. Partiamo dagli “Articolo 31”, con “Strade di città”. E’ uno dei primissimi dischi, dopo le posse, che ha avuto un gran successo, ha aperto la strada a parecchia gente, e, nonostante qualcuno non lo riconosca, gli “Articolo 31” sono stati un gruppo fondamentale perché hanno fatto conoscere ad un pubblico più ampio il fatto che esisteva non solo il rap americano ma anche quello Italiano.

CIMMINO: Poi ci sono gli “O.T.R”.... FEDE: Un altro disco fondamentale, “Dalla Sede” degli “OTR”, da cui abbiamo estratto “Ce né”. Prima di questo disco ne avevano fatti altri: a parte il progetto “Gente Guasta”, che è venuto successivamente, “Rispettane l’aroma”, da cui sono stati estratti dei singoli come “Quando meno te l’aspetti”. Anche questi sono dischi molto difficili da reperire. Sono sulla “Century Vox”, che è stata la prima etichetta indipendente, che nascendo con le posse, si è spostata verso l’Hip-Hop italiano. CIMMINO: continua la compilation con “Frankie Hi Energie”. FEDE: Si, un altro classico , uscito con la IRMA records, un’etichetta indipendente, che ha investito molto sull’Hip-Hop italiano, producendo anche il primo disco dei “Colle der Fomento”, l’album degli A.T.P.C. CIMMINO:...”La Famiglia” FEDE: Questo è un disco della Best Sound, stessa etichetta degli “Articolo 31”. Un disco molto difficile ma molto bello, che ha avuto assolutamente un buon successo. CIMMINO: Poi abbiamo “Bassi Maestro”. FEDE: Personaggio fondamentale della storia del Rap italiano.


Dance & Live MoveOut

Questo è il suo disco, da cui è stato estratto per la compilation “Cosa succede ?”, secondo me uno dei brani più forti che ha fatto Bassi Maestro. Avendo cominciato molto presto, agli inizi degli anni ’90, ha stampato molti vinili. Questo è “The micranous ep”, prodotto dalla sua crew, all’interno tutti i personaggi dell’”Area cronica” (che è stata la prima vera etichetta di Hip-Hop italiano, nata da chi faceva HipHop!), come Tormento, i Lyricalz. Questo è il suo primissimo Album “Contro gli estimatori”, uscito con Mixmen Production assieme agli “O.T.R.”, che ascoltato ancora oggi ci fa rendere conto di quanto, alcuni artisti, agli inizi degli anni ’90 fossero avanti; il disco suona ancora fresco, con belle rime: ci sono rapper oggi che non “rappano” come “rappava” Bassi 15 anni fa! CIIMINO: e poi ci sei Tu. FEDE: c’è il mio vinile del pezzo con Esa, Family Affair, che è uno dei miei pezzi più conosciuti. CIMMINO: continuiamo con la compilation e... FEDE: passiamo ad un altro nome storico, i “Colle der Fomento”. Hanno incominciato, con la Irma per passare con una licenza alla Virgin. “VITA” è il brano che ho scelto per la compilation.

Poi c’è “Mondo Marcio”, uscito sia in Vinile che su Cd, per Vibra Records. E’ da considerarsi il primo artista uscito nella nuova era dell’Hip-hop, (diciamo dal 2000). Ha avuto molto successo, anche per le sue battaglie in Freestyle, quando era ancora ragazzino, cliccatissime su YouTube dai ragazzini (e non solo) che vogliono imparare e capire come si fa il “Freestyle”. Poi passato anche Lui ad una “Major” CIMMINO: Poi abbiamo “Mistaman”. FEDE: “Parole”, per me è una delle canzoni più belle della storia del Rap italiano, anche Lui uscito per Vibra Records, e prodotto quasi interamente da “Shocca”, produttore veramente importante per quello che è stata la scena. CIMMINO: e poi passiamo... FEDE: alla storia vera per quel che riguarda il canale “mainstream”, apertura al grosso pubblico, ma anche per l’”underground”. Parlo di “Neffa” con “Aspettando il sole”,

che è inserito nella compilation, un pezzo che chiunque ascolta Hip-Hop italiano dovrebbe conoscere. Parlando di “Neffa”, posso citare altri progetti e lavori prodotti, come “Sangue Misto”, il promo di “Senti come Suono”, valutato su e-bay ad una cifra fuori dal mondo, “Cani sciolti”, altro singolo dei “Sangue Misto”. Passiamo alla fine degli anni ’90, con “Er Piotta”. Ho scelto di non mettere “Il supercafone”, che è il pezzo più rappresentativo, ma ho preferito “Ciclico”, un pezzo che piace molto a chi ascolta Hip-Hop italiano. C’è un atteggiamento, a volte, da chi ascolta Hip-Hop, di “ostilità”, quando un artista trova riscontro e successo tra il grande pubblico, per cui “quella canzone” viene bollata in modo negativo, per quanto possa essere bella e significativa. CIMMINO: Poi abbiamo “Turi”, insieme a “Kaos”. FEDE: Il Brano non è uscito in vinile, solo su CD. Un disco oltre il 2000, periodo in cui il vinile è stato un po’ accantonato, per lo sviluppo del digitale. Un gran pezzo, anche perché c’è Kaos parte della storia del Rap italiano, inizialmente con i “Radical Stuff”, quando “rappava” in inglese, per arrivare ai suoi album da solista. move out 2009

13


MoveOut Dance & Live CIMMINO: Poi abbiamo i “Sottotono” e i “Cor Veleno”. FEDE: Questo è l’album “Sotto effetto stono”, album fantastico, da cui ho scelto il brano “Tranquillo”. Qui ho il loro primissimo singolo “La mia coccinella”, uscito su Vox Pop, il doppio vinile del loro album “Sotto lo stesso effetto”, vari singoli dell’album da cui abbiamo estratto “tranquillo”. I “Cor Veleno”, sono stati un gruppo sempre molto coraggioso, hanno fatto un E.P. che precedeva il loro secondo album che si chiamava “Heavy Metal”, da cui abbiamo estratto “Potente in culo”, secondo me veramente potente, per cui meritava di essere inserito all’interno di “Italian Hip Hop History”. CIMMINO: Inoki. FEDE: Il brano scelto è uscito in due situazioni diverse. “Bolo by night” è contenuto sia nell’album di “Dj Shocca, 60 Hz”, uscito anche in doppio vinile per Vibra Records, sia nel secondo album da solista “Fabiano detto Inoki”. CIMMINO: A.T.P.C. FEDE: Qui giochiamo in casa, sono amico di Rula e lavoriamo insieme da 15 anni. Hanno iniziato come indipendenti con la IRMA records e sono poi passati alla V2. Ho scelto “Mi chiedo perché”, un tra i brani più rappresentativi di questo disco. C’è un featuring di Maury B, un rapper molto bravo, che arriva dagli anni ’90. CIMMINO: Club Dogo.

14

2009 move out

FEDE: Ho sempre avuto un debole per questo gruppo. Penso che sia uno dei gruppi più rappresentativi della scena HipHop, dopo il 2000. Sono amati e odiati allo stesso tempo. Il loro

pilation che si rispetti, la fine della tracklist è composta da un inedito, e c’è Tormento. FEDE: Questo inedito l’ho prodotto io ed è “rappato” da “Tormento” che racconta

primo disco è uscito prima come indipendente, auto-prodotto, “Mi Fist” poi ristampato in doppio vinile con Vibra Records. Ho scelto “Cronache di resistenza”.

la sua visione di ciò che è stato il Rap italiano. Tormento è presente non solo con questo brano inedito all’interno della compilation, ma anche come “Story Teller”, con delle sue note e visioni, insieme anche a Paolo Ferrari, giornalista che è stato sempre molto vicino alla scena Hip-Hop italiana. Il brano è stato registrato dalla Trumen Records, che è anche l’etichetta che ha prodotto la compilation e che si è fatta carico di gestire il progetto (non facile) di reperire i brani e le tutte le licenze.

CIMMINO: Siamo giunti quasi al termine della track list di “Italian Hip-Hop Histroy X” ed è il momento degli “Uomini di Mare”. FEDE: Per chi non lo sapesse, “Fabri Fibra” è il rapper degli “Uomini di Mare”, “Lato” è il produttore. Hanno incominciato alla fine degli anni ’90 e sono esplosi (sempre nell’ambito dell’underground) agli inizi del 2000 con l’album “Sindrome di fine millennio”, poi “Fabri Fibra” ha scelto di fare una carriera da solista, che sappiamo tutti com’è andata a finire, ha avuto un gran successo! CIMMINO: Come ogni com-

CIMMINO: Grazie Fede che ci hai portato, praticamente la storia dell’Hip-Hop italiano in pochi minuti, ci vediamo al prossimo volume!


a cura di MO / Audiocoop

Dance & Live MoveOut

TUTTI AL MEI 2009 Anche per quest’anno si rinnova l’appuntamento con l’HIP HOP MEI. La manifestazione dedicata al rap si svolgerà all’interno della tredicesima edizione del MEI (Meeting degli Indipendenti), che si terrà presso la Fiera di Faenza venerdì 27, sabato 28 e domenica 29 novembre 2009. Il nostro appassionato consiglio è: partecipate, andate a Faenza il week-end dal 27 al 29 Novembre. Vi garantiamo che non ve ne pentirete perchè sotto molto aspetti è meglio di un rock festival o di un megaraduno. Se sfiga o destino vuole che non sappiate bene di cosa si tratta, allora leggete qui per farvene una vaga idea. Il Mei non è un semplice evento che, come dice la sigla stessa, rappresenta un punto d’incontro per le etichette discografiche indipendenti con annesse esibizioni live e convegni. No. La definirei più una creatura multiforme, composta di una quantità di eventi impressionante e sproporzionata, tutti compressi in quei tre giorni, che toccano ovviamente la produzione musicale indie ma anche cinema, libri e poi new media, e tanto altro ancora. Per evitare tirate di orecchie da parte degli organizzatori dirò pure che il MEI vive anche durante il resto dell’anno, tramite tutte le sue iniziative e la fitta rete di collaborazioni che negli anni ha saputo costruirsi intorno. Ma torniamo ai tre giorni del meeting vero e proprio: è evidente che chiunque partecipi dovrà fare una scelta: come vivere il Mei a partire dal Centro Fieristico di Faenza che ospita il fulcro della manifestazione, al Palazzo delle esposizioni, al Teatro Masini, al Teatro Fellini fino a Piazza del Popolo. Perché vivere

tutte le proposte. E’ umanamente impossibile anche con il dono dell’ubiquità. Ecco allora alcune dritte da chi ci è stato. Se riuscite a entrare, non mancate all’anteprima Venerdì sera al Teatro Masini, dove verranno assegnati tutti i premi più importanti nell’ambito PIMI (…al Mei hanno un po’ il vizio delle sigle..) ovvero “Premio Italiano Musica Indipendente” e altri premi speciali, con annessa esibizione live di tutti i premiati, a partire da Dente, Zu, Beatrice Antolini, Calibro 35, Manuel Agnelli, e tanti altri. Sabato e Domenica invece tutti al Centro Fieristico dove, troverete oltre 300 espositori tra etichette discografiche con le loro produzioni, radio, artisti emergenti, agenzie di booking, associazioni, fanzine, scuole di musica, case editrici, concorsi e festival, ecc. Qualche anno fa ho trovato Red Ronnie nel suo stand, ti avvicinavi e lui ti chiamava per sapere se conoscevi la sua ultima produzione … “no, non la conosco” dicevi…e lui ti regalava il DVD. Ha passato così tutto il sabato; ha dovuto allestire uno stand doppio per contenere tutti i DVD che ha donato. Grande Red. E poi tanta musica live, anzi no di più…perché saranno oltre

400 gli artisti a esibirsi nei tre giorni sui vari palchi del Centro Fieristico e sul palco in Piazza del popolo in pieno centro storico dove viene organizzata la prima notte bianca indipendente italiana con “Un Palco per l’Abruzzo”. Saranno talmente tanti i live che non so da dove partire, per cui segnalerò qualche nome (rigorosamente non in ordine di importanza o fama): Massimo Di Cataldo, Diva Scarlet, Banda Elastica Pellizza, Damien, Sick Tamburo, Amari, Bud Spencer Blues Explosion, Gentlemen’s Agreement, Uochi Toki, Avvocati del Diavolo, Le Orme, Vladimir Luxuria, Valentina Gerometta e tantissimi altri. E ancora, per i dj, band, musicisti, artisti, promotori, produttori e comunque per tutti coloro che gravitano in questo mondo indie, il Mei vi offre ben un centinaio di convegni e incontri per fare il punto sulla situazione del settore. Per chiudere: cercate lo stand di Move Out al Mei e passate a trovarci. Pit move out 2009

15


MoveOut Dance & Live

a cura di MO / Audiocoop

INDIE MUSIC LIKE Ecco la classifica delle web radio e delle radio locali curata dal MEI, sono oltre 150 i media e i new media di tutta Italia che inviano i brani di musica italiana indipendente. ECCO LA INDIE MUSIC LIKE DEL 6 NOVEMBRE! 1) Sick Tamburo: Parlami per sempre (La Tempesta) “Parlami per sempre” è il secondo video ufficiale di Sick Tamburo. Sick Tamburo è un disco duro col cuore tenero. Come se dietro ad un passamontagna da rapina ci fosse un bambino. Sick Tamburo mescola rock ed elettronica utilizzando sistematicamente il delay su cui costruisce cantati ipnotici e minimalisti. Sick Tamburo può essere considerato uno spin off dei Prozac+.

nuovo album dei Il Teatro Degli Orrori, la band capitanata da Pierpaolo Capovilla (già leader dei One Dimensional Man) che arriva a due anni dal clamoroso debutto “Dell’Impero Delle Tenebre”. 4) The Hormonauts: Tre notti di fila (Go down records) La band scozzese/romagnola festeggia i 10 anni di attività ristampando i propri album con questo inedito vibrante per la prima volta cantato totalmente in italiano. 5) Co Sang: Vita Bona (Poesia Cruda Dischi) Ecco il duo Hip Hop partenopeo formato da Antonio Riccardi (detto Ntò) e Luca Imprudente (detto O’Luchè) che conquista la Top Ten grazie alla title track del loro nuovissimo album uscito il 6 novembre.

2) Piotta: S(u)ono diverso (La Grande Onda) Album nuovo di zecca, il nuovo Piotta convince ci sorprende con un album dalle sonorità decisamente crossover.

6) Guignol: Farfalla (Casa Medusa) L’inedito FARFALLA è l’ anticipazione del prossimo album CANZONI DAL CORTILE. Scaricabile gratuitamente dal sito ufficiale, é composto da 5 brani suonati prevalentemente in acustico, riprendenti il suono e l’espressivita’ scarna ma corale e vibrante dei brani eseguiti nel tour dei 2 album precedenti, spesso suonati in questa veste.

3) Il Teatro degli Orrori: A sangue freddo (La Tempesta) “A Sangue Freddo” è l’atteso

7) Mallory Switch: Evolution Machine (GB Sound) Ritornano nella top ten gli alfieri del rock

16

2009 move out

elettromeccanico per orecchie e menti inquiete. Un brano che lo zampino di Marco Trentacoste ha reso dai suoni corrosivi e taglienti, dalle melodie sensuali e ritmiche granitiche con atmosfere industriali. E’ accompagnato dal videoclip “ESTREMO”, girato con la partecipazione del campione mondiale di moto freestyle Alvaro Dal Farra! 8) Trabant: Tonight party (R!SVP) Torna il gruppo electro rock originario di Trieste con un brano che rappresenta il secondo singolo estratto dal fortunato “Music 4 Losers”. 9) Serpenti: Se lascio perdo (Godz) Nuovo video per il nuovo singolo del duo electro rock Serpenti. Se lascio perdo è estratto da Sottoterra, primo disco del duo. In questo brano dai toni più morbidi rispetto al resto dell’ album, si affronta l’argomento delle scelte indivivduali e della difficoltà che si devono affrontare per poter inseguire e coltivare le proprie passioni, sottolineando il fatto che quando si inseguono i propri sogni non bisogna mollare mai, perchè l’abbandono corrisponde alla sconfitta. 10) Dente: Vieni a vivere (Ghost Records) Sale nelle prime dieci posizioni il brano del cantautore di Parma, trionfatore del Premio Italiano Musica Indipendente 2009.


Dance & Live MoveOut

move out 2009

17


MoveOut Play

Curtis Jones & The Gossip Terrorist The assassination of Alabama Whitman Genere: rock’n’roll

Etichetta: Discipline

Data: 30/10/2009

Distribuzione: Venus

Curtis Jones, cantante, polistrumentista, compositore e frequentatore di bassifondi dei più disparati e remoti angoli del globo, in maniera molto rock’n’roll, viaggia, vive, suona e, nelle sue peregrinazioni raccatta gli improbabili Vincent Piccirillo (chitarrista), Danny Rivera (Basso) e Jim Kowalski (batteria); forse riconosce i propri simili dai bellissimi nomi, finti e pulp, o forse i motivi sono altri. Chissà. Ne nasce così la line up definitiva dei “Gossip Terrorist”. I quattro si chiudono quindi in studio e tutti soli producono e registrano il loro debut album “The Assassination of Alabama Whitman”. Curtis e soci shakerano una quantità di stili che passa dai sixties agli eighties, al garage-rock, e poi ancora funk, new wave, indie, ma soprattutto e sempre rock’n’roll. Come l’attacco di “Confidential” con una chitarra a dir poco di stile Tarantiniano (...nel senso di Quentin..), come le bellissime “Cheap Talk” e “Space Invaders” che ti rendono incontrollabili gambe e mani che battono instancabilmente il tempo, e poi altra chicca, sotto la chitarra elettrica di “Lest we forget” parte il giro di basso....e.. si! L’ho riconosciuto! è quello di “Material Girl”, megasuccesso anni ottanta della superpopstar Madonna. Ve lo ricordate? E, ci sta pure bene. A questo punto speriamo che riescano a scappare prima dell’arrivo della polizia....e ci guidino ancora sulla via del rock’n’roll. Pit

New Rhodes

Everybody Loves a Scene Genere: Indie Pop

Etichetta: Urtovox

Data: 05/11/2009

Nati a Bristol UK nel 2001, giunti al loro secondo album già uscito in Inghilterra e Giappone l’anno scorso, i New Rhodes sbarcheranno in Italia a Novembre prima con il disco “Everybody loves a scene” licenziato da Urtovox, e poi con il tour previsto per Gennaio/Febbraio 2010. Nella loro breve ma intensa carriera hanno piazzato ben due singoli nelle classifiche ufficiali inglesi e hanno diviso il palco con band del calibro di Bloc Party, Oasis, Killers, Razorlight e Hope of The States, raggiungendo così una certa popolarità oltre che in patria anche in Giappone. Con una line up composta da James Williams alla voce e chitarra, Joe Gascoigne alla chitarra, Jack Ashdown al basso e Tim Desmond alla batteria, i New Rhodes suonano un indie pop fresco, energico e ispirato, dove gli intrecci delle chitarre si fondono perfettamente con una voce veramente sorprendente. In un genere dove è estremamente difficile inventare qualcosa di nuovo, pezzi come “Come into my room”, “The joys of finding and losing that girl”, “I’ll wait for you by the coast” e ancora “Is this the life you want?” non sono sicuramente originali, ma hanno il grande pregio di risultare freschi, mai stancanti, ben suonati e soprattutto ben cantati. In ultimo voglio citare ancora “The Bells of St. John” pezzo più lento, particolarmente ispirato e di grande atmosfera, che mi ha convinto definitivamente della bravura dei New Rhodes. Pit

18

2009 move out


Play MoveOut

Klaxon

Brutti, sporchi e cattivi Genere: punk rock

Etichetta: Raged Records

Data: 10/2009

Distribuzione: Goodfellas

Klaxon.. e punk sia!! Finalmente, dopo ben sei anni dal loro ultimo lavoro, tornano carichi, brutti sporchi e cattivi. Sono tredici tracce punk rock, veloci e tirate, con lo stesso stile che ha sempre segnato la loro lunghissima carriera (più che ventennale) e che ne ha fatto una delle pietre miliari dell’underground italiano. “Canzone retorica”, “Canzone della libertà”, “No!..non ci sto!”, “Frammenti di parenti” sono pezzi sempre in bilico tra incazzatura ed euforia, tra ritmiche in levare e sonorità graffianti, riff aggressivi che portano testi diretti e consapevoli. E sono parole contro il potere, i padroni “..Spingi corri, urla, lotta tutta una vita senza sosta. Se c’è odio, se c’è guerra falsità ed ignoranza, fuori da questa legge io vivrò, scrivi sui muri della tua strada la libertà non va toccata..”, contro la ricchezza che genera povertà “..ma c’è sempre l’alito fetente di una bocca asciutta a scomodare la tua comoda esistenza..”. Sono parole che ci raccontano la periferia, le strade, le lotte, il futuro e la libertà “..oggi divorzio da: questo futuro che allora dov’è! Questo lavoro che allora cos’è! E questa euforia che è solo di polvere..”. Andrea Morelli e soci non inventano nulla, non ci portano contaminazioni di alcun genere, ma da sempre fanno un punk “classico”, sono nati con Joe Strummer nelle vene (...c’è pure un pezzo a lui dedicato “Lettera a Joe”..) e a noi piacciono così. Pit

AA.VV. Torino Sistema Solare

San Salvario da Mezzanotte alle Quattro Genere: cantautori Etichetta: Torino Sistema Solare Distribuzione: free download

Data: 05/11/2009

Torino Sistema Solare è la sigla che unisce artisti, organizzazioni studentesche, gestori di locali, clubs, d.j., musicisti, blogger, liberi pensatori della repubblica della notte, amanti della città, designer, associazioni culturali, spazi aggregativi, personalità torinesi di spicco e altro ancora, volti a valorizzare e spingere le positività della città di Torino. “San Salvario Da Mezzanotte alle Quattro” è la prima di una serie di compilation disponibili in free download targate Torino Sistema Solare. Il disco contiene dieci canzoni Deian, Matteo Castellano, Vittorio Cane, Michele “antimusica” Cosentino e Stefano Amen ovvero i protagonisti di una nuova “canzone” nata tra le vie e i locali del quartiere multietnico San Salvario. E’ un disco multiforme, storto, affascinante ed eclettico. Sono cantautori nell’accezione più vera del termine, sono quelli che campano con lavori di fortuna, che suonano per strada una sera e quella dopo all’Hiroshima Mon Amour, sono quelli che vivono la loro Torino (per intenderci, come De Andrè per Genova). Ascoltate la stupenda “Nessuno” di Stefano Amen, minimale e di taglio classico alla Dylan o De Andrè, oppure Deian con la sua “Danno Permanente” e soprattutto “L’occhio più grande che ho”, pezzi più lontani dallo stile cantautoriale italiano con arrangiamenti che toccano il folk, il rock, il jazz, la psichedelica, e altro. Quindi, per una volta, scaricate questo bel disco… legalmente!…c’è pure la copertina.. http://www. torinosistemasolare.it/contributi/paura/audio/compila.zip Pit move out 2009

19


MoveOut Play

Lion D The Burnin Melody Genere: Reggae

Etichetta: Bizzarri Records

Data: 11/2009

Patwa giamaicano, ispirazione tipicamente rasta, per testi, contenuti, messaggi: disagi sociali, rispetto dell’indivuduo, spiritualità, unito sia a melodie tipiche della rootz reggae che a “flow” più legati alla dancehall, al ragga. Questo è il primo (e direi convincente) album da solista di Lion D. Nato a Londra da mamma Italiana e padre Nigeriano, Lion D (David), ha saputo fare proprio un sound che suona ormai da tempo nei palchi e nelle dancefloor d’Europa, guadagnando rispetto e credibilità. “The Burnin Melody”, 21 tracce, tutte scritte da Lion D, e curate, musicalmente parlando, da Leo e Nick, (uno, batterista della Livity Band e l’altro fondatore di Bizzarri Soundsystem). Si parte con “Money”, brano molto riuscito, già ascoltato su “Venti di Reggae” (Compilation che celebra i 20 anni di Rasta Snob, magazine reggae); “Good Ganja Herb”: non poteva mancare l’inno al “vegetale”; “This Time” e “Thanx Givin”, dal ritmo “properly-roots”, ma con arrangiamenti freschi e moderni. Anche con “Show more loves”, Lion D dimostra il suo senso di appartenenza al pensiero Rastfar-I. Con “Love s Takin over” troviamo il primo featuring, Miss Linda. Si prosegue con “Cyaan seh me neva seh so”, “The only way”, “The Care”, pezzo new-reggae. Interessante “Acustic Thing”, voce solo accompagnato da un’acustica. L’album continua con altre 10 tracce mischiate tra roots, new reggae, tutte sempre molto curate dal punto di vista melodico, ritmico e musicale. Nella seconda metà dell’album brani appartenenti alla sfera dancehall come “Some Bwoy”, “Don’t Ramp with me”. Bella la balld “You Know That I Love You”, eletto singolo dell’album il cui video è stato girato a Las Vegas. Con “Rise” troviamo il featuring con Lutan Fyan. L’Album termina con “Nah like da way deh”, ispirato ad un riddim di Studio One degli anni ‘60 “race track”. Un album da portare sempre nella valigia dei dischi. Guido M.

Gramps Morgan 2 sides of my heart Genere: Reggae

Etichetta: Heartbeat Europe

Data: 11/2009

Distribuzione: Jahmekya

Nel 1994 si formavano i “Morgan Heritage”, nome azzeccato considerato che erano 8 fratelli. Un gruppo che ha subito molte critiche al debutto del primo album, considerato decisamente “troppo commerciale”. La band e il suo sound viene ampiamente rivalutato con i successivi album con la Vp records: pezzi più spirituali, più rootz e anche più “lovers rock”. Roy “GRAMPS” Morgan, è una delle voci. Dopo quasi tre decadi insieme, Gramp decide di allargare i propri orizzonti, avvicinarsi a nuovi mercati. Ci prova con un album, “2 sides of my heart” dedicato al rootz reggae & Lovers Rock. Un album estremamente solare, positivo, spirituale. Un album molto piacevole all’ascolto, che unisce strutture e arrangiamenti tipici della rootz reggae (per rullate, chitarre rootz, stacchi, senti “Wash the tears” o “Time”) alla Pop e Soul (soprattutto per le linee melodiche, senti “Don’t cry for Jamaica o “Always f& Forever”). Alla traccia 10 troviamo il featuring con Buju Banton (che non necessita certo di presentazioni), “Power of prayer”, un brano molto spirituale, una vera e propria preghiera. Il secondo featuring con India Arie, in “Therapy (Remix)”. “Roll call”, rimane a mio avviso il miglior brano. Un album che può trovare consenso anche da un pubblico lontano dalla sfera reggae. Guido M.

20

2009 move out


Play MoveOut

MoveOut Party MoveOut party, gli eventi firmati MoveOut. Un nuovo format di evento, coinvolgente, multimediale, unico. Musica, scenografia, tecnologia, location, organizzazione, promozione: questi i punti cardine dei MoveOut Party. Realizzare un MoveOut party è facile. Contatta la redazione: due art director verranno a fare un sopralluogo direttamente nella Tua Location e a presentarTi il progetto nei particolari, per poi svilupparlo e costruirlo su misura. Un’opportunità, un’occasione per conoscere persone, un nuovo modo di fare “business”, un modo nuovo di divertirsi!

info@moveout.tv Guido + 39 347 6006099 Luglio /

2921

Agosto move out 20092009


MoveOut Cinema

a cura di PierMario Mignone

Visioni

TV 3D PROSSIMA VENTURA ? Quando il cinema si sente minacciato dalla Tv, ricorre alla tecnologia spettacolare che la tv non ha (ancora): negli anni ’50 si inventò il Cinemascope (ma la tecnica era già disponibile nel 1937), il 70 mm a quattro/sei canali magnetici, il VistaVision, il Cinerama (diventato IMAX), - ma ora il “widescreen” in ogni senso è a disposizione di tutti i salotti, con Dolby e Dts. Si fece ricorso anche al 3D, con una tecnologia nata già nel 1922, - occhialini anaglifi, a due colori, abbastanza fastidiosi anche oggi. Negli ultimi anni, al “medium” televisivo potenziato, si è aggiunto lo “home video”maggiorato da Dvd, Blu-ray, canali digitali satellitari e terrestri con ”l’appeal” della “High Definition” al plasma e Lcd/Led, e tanto, troppo “download” piratesco. Insostenibile. Quindi: ritorno al 3D, digitale (ma ancora diviso in almeno tre sistemi non compatibili), con prossima estinzione della pellicola che segue di poco quella del tubo catodico tv: in pochi mesi, le sale digitali in Italia hanno superato a gennaio le duecentosessanta unità. Risolto il problema? Per niente: Sony, Panasonic, Samsung, Sharp, Lg & co. hanno già presentato al salone delle tecnologie avanzate di Tokyo i prototipi

di televisori al plasma e lcd, 46 e 55 pollici per la televisione tridimensionale (sempre con occhialini, colorati, polarizzati o a otturatore digitale, prezzi al momento da vertigine, quasi, ma la qualità è strabiliante), che hanno intenzione di commercializzare già dal 2010, non solo, ma estendendo l’applicazione a console di “video games”, come La 3M ha già pronti dei prototipi di cellulari con schermo a simulazione 3D che non necessita di occhialini. Si basa su una pellicola di rivestimento che incorpora sul retro un prisma riflettente e sul davanti delle microlenti che deviano la luce in due direzioni fornendo agli occhi immagini leggermente asimmetriche di tipo stereoscopico. Xbox e PS3 (annunciata la PS4) e lettori Hd Blu-ray. Per non dire della facilità con cui i programmi possono essere diffusi per via satellitare: Sky sta già effettuando prove tecniche per trasmettere in 3D un canale tv nel Regno Unito sin dal

22

2009 move out

prossimo anno, mentre è certo che le Olimpiadi del 2012, prima che il mondo finisca, saranno riprese con tecnologìa 3D. Quale? I sistemi sono diversi e non compatibili, e ogni accordo non è facile né a breve termine. Anche perché c’è la sperimentazione di un sistema per il 3D senza occhiali, adatto anche ai programmi tradizionali in 2D, che potrebbe rivoluzionare tutto, compreso il sogno di tanti, sempre rimandato, di un mega televisore Full Hd “fine di mondo”. Già invecchiato prima ancora di averlo.


Cinema MoveOut

Re-Visioni

BLOW-UP

di Michelangelo Antonioni, con David Hemmings, Vanessa Redgrave, Sarah Miles, Verushka; It./G.B., 1966 Thomas, un giovane fotografo di moda, scatta istantanee di una coppia di amanti in un parco di Londra. Dopo aver sviluppato la pellicola, incomincia a fare degli ingrandimenti dei negativi, rendendo così visibili degli inquietanti dettagli, non visti prima: una mano che impugna una pistola, una sagoma distesa sul tappeto erboso come di un corpo morto. Ritornato al parco, il fotografo trova effettivamente un cadavere, ma il giorno dopo non se ne trovano più tracce. Profondamente turbato e perplesso, Thomas va girovagando per la città, sempre più incapace di distinguere la realtà dalle sue percezioni, dalle sue forme. Nella vaga forma di thriller, struttura ricorrente in tutta la sua opera, Antonioni tratta con l’inconoscibilità della realtà: possiamo soltanto percepirne le forme, i simulacri, di cui la fotografia e il cinema sono le espressioni più ampiamente impiegate, estensioni dell’occhio umano, ma che possono essere ambiguamente illusorie, o almeno ambivalenti. Il tema non è così astratto e accademico come sembra: oggi siamo informati della “realtà” da un incontrollabile flusso di immagini e messaggi attraverso la televisione e il web che hanno

rimpiazzato le nostre esperienze fisiche con altre virtuali, ingannevoli per i nostri sensi. Questa sottile metafora della soggettività della nostra conoscenza incontrò un ampio successo in quella stagione a Cannes e presso pubblici diversificati che si sentivano in sintonia con i movimenti intellettuali di punta: pop e object art, l’informale e l’action painting. Ulteriori e determinanti suggestioni arrivavano dalla descrizione della favolosa “Swinging London” degli anni ’60, la palpabile, diffusa atmosfera della “Beat Precedentemente a questo soggetto tratto da “La bava del diavolo”, un racconto di Julio Cortázar, Antonioni aveva curato una regia teatrale da un romanzo di Christopher Isherwood, “I Am A Camera” (1952): gli autori sono indicativi della tematica e l’ossessione del rapporto tra realtà e rappresentazione mediata dalla fotografia era quindi di lunga data.

Blow up (1966) Michelangelo Antonioni Waldemar Swierzy 1989

revolution” e la musica rock (Herbie Hancock, i Yardbirds), la fascinazione del mondo della moda, fotografi e modelle, e una fotografia che inondava lo schermo di colori accesi, fiammeggianti. La principale critica concettuale a Blow-up metteva in evidenza il rischio di scivolare in un “pessimismo radicale”, in una sorta di “metafisica del nulla”. La visione di Blow-up dovrebbe quindi essere seguita da quella di Professione: reporter (1974), uno dei più affascinanti e misteriosi film del grande maestro del cinema italiano. Distribuito in Dvd da Warner, € 19,90. move out 2009

23


MoveOut Cinema

a cura di PierMario Mignone

Percorsi

vol 1

L’ANDARE E L’ALTROVE ARCHETIPI MITICI E BIBLICI nella SCI-FI e nel FANTASY C’è un cinema di fantascienza e fantasy che ostinatamente ritorna nei temi e nei personaggi, sulla spinta di motivazioni inesauste. Star Trek non finisce mai, si autoripropone con la vitalità dell’araba Fenice, Terminator è al quarto , due numeri in più per Harry Potter. E’ un cinema percorso da dinamiche mitiche che si ripresentano in forme rinnovate, spesso rimescolate alla rinfusa, ma pur sempre con la forza dell’archetipo e la trascinante fascinazione del primordiale. E con la mediazione culturale di riferimenti interpretativi consolidati dal tempo, trapassati dalla Storia, spesso banalizzati dalla prepotenza mediatica, o rivitalizzati dalle spinte scientifiche e dalle inquietudini del pensiero, o

24

2009 move out

sacralizzati dalla visionarietà profetica che vuole andare oltre. E’ il trionfo del “fantasy”. Non a caso nel mondo occidentale la nuova fantascienza nasce, non solo del tutto rinnovata negli effetti speciali (non ancora digitali) ma ancor più come cosmogonia teologica su parametri biblici e filosofici con 2001: Odissea nello spazio di Stan-

ley Kubrick (1968). Il nostos greco, il “ritorno” a casa dell’ Ulisse viandante, dantesco ed omerico, è guidato da un monolito nero (suggestioni remote da Stonehenge, Carnac, …) che è “per-fetto” nel senso etimologico della parola, “primo e ultimo” non soggetto a evoluzione quindi. Ogni qualvolta compare, l’umanità fa un balzo in avanti, dall’australopiteco nel deserto della Namibia che scopre nell’osso il principio della leva e il germe ambiguo della tecnologia, all’ancor più vuoto deserto dello spazio esterno


Cinema MoveOut ove l’astronauta segue quel misterioso simbolo, nei suoi straordinari vascelli che si muovono dapprima leggeri come in un giro di valzer e poi grevi e ansanti di respiro umano nel cosmo ignoto. Kubrick, affascinato dalle macchine spaziali, segue le suggestioni dell’astrofisica, la teoria delle stringhe, l’ipotesi del multiverso, il buco nero come tunnel spazio-tempo per andare oltre le limitazioni della nostra immaginazione sensoriale e interferire con mondi paralleli. L’ultima vorticosa, fiammeggiante sequenza che nella frammentazione caleidoscopica di ogni forma e nei rimestamenti di tutti i cromatismi, scompone e disperde anche la nostra cognizione della materia, ci riporta a “casa”. La luminosità irreale degli ambienti arredati in stile rococo rimanda al celebre sogno della casa che Jung descrisse a Freud, immagine della psiche nella quale il salotto settecentesco chiaramente rappresentava la coscienza, di contro all’arretramento epocale del piano inferiore, medievale, disabitato, la cantina romana e la caverna preistorica nel sottosuolo. E’la conclusione di un moto che, più che circolare, sale a spirale più in alto della partenza d’origine. L’incontro con il monolito, immutato al di là del tempo e oltre lo spazio, segna nella morte del nuovo Ulisse la nascita dell’uomo nuovo, figlio delle stelle. Disegno

Il nome di Hal, acronimo per ”Heuristic Algorythm” (un’autentica dichiarazione di intenti), rimanda anche alle lettere precedenti dell’alfabeto, cioè IBM: troppo fascinosa per essere una casuale coincidenza. Kubrick non si è mai espresso in modo netto sul riferimento.

teologico di una originalità assoluta, cui si affianca il tema della rivolta della creatura, il super computer Hal 9000, creato dall’uomo a propria immagine e somiglianza e ormai autonomo nella sua evoluzione. Sotterraneamente percorso da desiderio di potenza, entra in conflitto con il team di astronauti, ne fuorvia l’attenzione per

eliminarli contemporaneamente fuori dalla nave spaziale e nelle celle di ibernazione, questa seconda breve sequenza, muta di parole ed espressiva di suoni di “beepers” dal display del monitor, ha una agghiacciante semplicità iconica e clinicità linguistica (…”Life functions terminated”). La “cacciata dall’Eden” ad opera dell’astronauta sopravvissuto, ma in una spaventosa solitudine e senza possibilità di ritorno, avviene con il drammatico scardinamento della memoria della macchina, scheda per scheda, con uno strumento “primitivo” come il cacciavite che la riduce a mente informe e inerte, prima di spegnersi nella nenia infantile del “giro, girotondo” (“Daisy, Daisy, give me your answer, do” in originale). (continua)

move out 2009

25


MoveOut Cinema

a cura di PierMario Mignone

Popoli

vol 3

QUA E LÀ NELLA COMMEDIA FRANCESE Francis Veber si affianca a, se non rimpiazza di fatto, Molinaro nella commedia farsesca, di cui era stato brillante sceneggiatore. Passato alla regia nel 1976, tocca livelli surreali con “La capra” (1981) e si fa definitivamente notare con “In fuga per tre” del 1989, confermando una comicità che elabora situazioni e personaggi ambigui, equivoci paradossali con venature satiriche e di moralismo sociale. Tra i titoli più popolari e significativi della sua produzione, uno è sicuramente “La cena dei cretini” del 1998, da una sua fortunata pièce teatrale di cui mantiene l’impianto statico. Un gruppo di professionisti di successo si raduna il mercoledì per una cena: ognuno deve portare un “diverso”, diciamo un cretino. Vince chi porta il più sprovveduto, il più “cretino” di tutti. A uno dei partecipanti pare una fortuna avere scovato un noiosissimo contabile del Ministero delle Finanze, paranoico nella sua mania di costruzioni di fiammiferi. Ma “l’apparenza inganna” (titolo rilevante di un altro film di Veber del 2000), il presunto cretino ha

delle possibilità insospettate, addirittura micidiali, e guai dopo guai… La satira delle classi sociali alte, snob e annoiate è evidente, ma prevale la risata sulla denuncia. Come nell’ultimo, per ora, “Una top model nel mio letto”, - l’originale suona, quasi moralmente, La doublure (qui ambivalente tra “doppio” come Ci sono attori feticcio ricorrenti e determinanti in questo genere di cinema: occhio a Daniel Auteuil, Pignon e Dany Boon. Sono facce più familiari di quel che si pensi. controfigura e “doppiezza”), Ms Lavassier, un milionario, è sorpreso da un paparazzo con la sua vistosa amante. Fortunatamente, o no, nella foto c’è casualmente un passante, Pignon, un giovane parcheggiatore con problemi con la ragazza. Il legale del dirigente milionario studia una mossa: perchè non far credere alla moglie che l’amante della stangona è in realtà Pignon e che Ms Lavassier passava di là per caso? L’operazione ha un costo, ma tant’è: presi gli accordi, i ruoli

26

2009 move out

sono ribaldamente invertiti e la modella di grido va ad abitare a casa di Pignon, lasciando entrambi esposti ai teleobbiettivi di segugi spionistici mandati non da una sola parte … Le gag che muovono un intrigo assai ben oliato sono dei veri e propri “meccanismi di precisione” ad effetto sicuro, alcuni a dire il vero déjà-vu ma pur sempre gradevoli, altri invece giocano a sconvolgere le aspettative sul principio che nulla è come appare. Una comicità istintiva tutta alla francese, che scansa rozzezza e volgarità con un’abilità da equilibrista, anzi riesce perfino a presentarsi come un “conte moral”:il dirigente doppiogiochista è alla fine smascherato mentre il vero, semplice amore dei due giovani, pur con qualche problema, alla fine trionfa, come di circostanza (continua) pmm Distribuiti in Dvd da: DNC, € 9,90, e da Medusa, € 21,90.


Events MoveOut

Compila Calendario e agenda Sei sei un locale o un promoter inserisci tutti i Tuoi eventi (compresi i poster) nel calendario di Move Out free magazine

Step 1

Vai su “www.moveout.tv” e clicca “Aggiungi un evento”

Step 2

Inserisci il login e la password o crea un Tuo personale account

Step 3

Puoi modificare il Tuo profilo, inserendo foto del Tuo locale, servizi offerti, comunicazioni, eventi e serate speciali.

Entro il 17 di ogni mese, si genererà automaticamente il calendario del Tuo locale, che uscirà con l’edizione di Move Out free magazine del mese successivo. Approfitta dell’opportunità (gratuita) di promuovere i Tuoi eventi e il Tuo locale! * Il servizio offerto è TOTALMENTE gratuito ed è puramente informativo per i lettori di Move Out free magazine e i visitatori di MoveOut.tv. La redazione si riserva di non pubblicare eventi e/o poster inseriti nel proprio profilo se non considerati idonei o per ragioni di impaginazione.

www.moveout.tv move out 2009

27


MoveOut Events

28

2009 move out


Events MoveOut

move out 2009

29


MoveOut Lifestyle

Senhor Do Bonfim / Genova Sabato 31 Ottobre

o t o F 60

2009 move out

to


Ti riconosci? Se sei proprio tu in quella foto, invia una mail a redazione@moveout.tv allegando una tua foto e i Tuoi dati. Ai primi 10 verrĂ regalato un CD!

CO Move NC Ou OR t SO

Lifestyle MoveOut

oFoto o to move out 2009

61


MoveOut Special Cities

Snoop Dogg Snoop Dogg e la sua scalata ai vertici delle classifiche mondiali, per vendite ed ascolti. “Malice N Wonderland”: 12 brani, 2 scenari “Malice” e “Wonderland”. “Malice N Wonderland”. Torna Calvin Broadus (aka Snoop Dogg), superstar globale e icona Hip-Hop. Più di 30 milioni di dischi venduti, Snoop è diventato una personalità del piccolo e grande schermo. Il Suo decimo album, in uscita i primi di dicembre, con la Priority Records, incontra artisti come The Dream, Christopher ‘Tricky’ Stewart, Dr. Dre, Pharrell, Danja, Nottz, Lil Jon, R. Kelly, Brandy and Jazmine Sullivan. “Gangsta Luv feat The Dream”, (di cui si può vedere il video, diretto da Paul Hunter, su You Tube), è il primo singolo di lancio dell’album, prodotto da Tricky e The Dream. E’ la prima uscita della Priority Records da quando Snoop stesso ne è diventato direttore creativo. Ma torniamo indietro di un po’ di anni. Continue difficoltà con la legge, processi, periodi di detenzione, dovuti anche all’appartenenza con i “Crips” (crew cui tutt’oggi Snoop

Più di 30 milioni di dischi venduti, Snoop è diventato una personalità del piccolo e grande schermo. Il Suo decimo album, in uscita i primi di dicembre,sarà con la Priority Records

62

2009 Move move Out out


Lifestyle MoveOut si sente attaccato), unite alla sua enorme notorietà, derivata da Doggystyle (5 volte disco di platino), Snoop impersonifica l’immagine del “Gangasta”. Nel 1996 esce “Tha Doggfather” per la Death Row Records che abbandona per passare alla No Limit Records. Snoop crea la sua propria etichetta nel 2000, la Dogg House Records. Si susseguono produzioni e collaborazioni come quella con i Limp Bizkit nel brano “Red Light Green Light”, “Beautiful”, cantata insieme a Pharrell Williams (produttore discografico, nonché imprenditore e fashion deisgners. Ha prodotto insieme a Chad Hugo, con cui forma il duo “The Neptune”, brani popolarissimi di Jay-Z, Madonna, Kanye West, Britney Spears e tanti altri, vincendo tre Grammy Awards e svariate nominations), “Signs” con Justin Timberlake. Nel 2005 vince gli MTV Europe Music Awards come Miglior Artista Hip-Hop, e nel 2006, Snoop vince agli MTV Australia Video Music Awards con il video del pezzo “Drop It Like It’s Hot” come Best Hip-Hop Video proclamando definitivamente la sua immagine a “icona rap”. Sono solo alcune tappe di Snoop Dogg e la sua scalata ai vertici delle classifiche mondiali, per vendite ed ascolti. “Malice N Wonderland”, 12 brani, 2 scenari “Malice” e “Wonderland”. Al primo, appartengono brani più prettamente “urban”, con testi e contenuti “gangsta”, al secondo, “Flow” più melodici, spensierati. “Dark” da una parte, “Light” dall’altra. Con il singolo “Gangsta Luv”, come dice Snoop Dogg,

“Ho voluto introdurre l’album dal “Wonderful side”. Ho voluto divertirmi sia in studio che nel video.” Nell’album troviamo “I Wanna Rock”, dai suoni scuri e provocatori, interrotti dall’inconfondibile “Flow”, incisivo e determinato. “2 Minute Warning”, dal beat effettato e l’inciso di “Synth Strings”, ed addolcito da fraseggi di un’acustica. “1800 feat. Lil Jon”, “Different Languages feat. Jazmine Sullivan”, “Pronto feat. Soulja Boy Tell ’Em”, dove sintetizzatori continui lasciano spazi a melodie “auto-tuned”. Si prosegue con “That’s Tha Homie”, “Upside Down feat. Nipsey Hussle and Problem”, “Secrets feat. Kokane”, con un suond solare, fresco, “Pimpin Ain’t EZ feat. R. Kelly” e il suo campione di fiati e svirgolate di piano, “Luv Drunk feat. The-Dream”, (per gli appassionati di Ballad Hip-Hop, il miglior pezzo), “Special feat. Brandy and Pharell”, ballad raffinata, dai suoni più “Rootz”. “Malice N Wonderland”, un’altra conferma. Guido M. move out 2009

63


MoveOut Lifestyle

MoveOut Girl

l r i

Maria Clara Isola

Sono nata il 16 settembre 1987 a Milano. Sono una studentessa di Relazioni pubbliche e pubblicità, ormai in dirittura di arrivo, mi mancano 2 esami!!! Yuppy Sono simpatica, creativa e un po’ strana, o almeno cosi mi definisce chi mi conosce. Tra un esame e l’altro faccio i cosidetti “lavoretti” tra i quali la baby sitter, l’hostess e soprattutto faccio torte , ebbene si io, nonostante la mia giovane età adoro cucinare!!! Adoro fare i viaggi (infatti nel mio piccolo ho già molti timbri sul passaporto), andare a fare shopping e uscire con amiche e amici. Se vuoi diventare una MoveOut girl, invia le tue foto a: redazione@moveout.tv

64

2008 move 2009 Luty out listopad


il muro

Lifestyle MoveOut

Lo scorso 9 novembre sono stati vent’anni dalla caduta, meglio dall’abbattimento del muro di Berlino, e le celebrazioni sono state calorose e accalcate alla Porta di Brandeburgo a Berlino.

Dagli iniziali 43 km diventò un blocco di oltre 166 kilometri di vergogna con 11.500 “vopos” di sentinella, pronti a sparare a vista sui fuggiaschi nel cuore dell’Europa. Lo smantellamento ha segnato la fine di un mondo diviso che andava “bene” solo per giallisti di controspionaggio, scrittori di intrighi di stato e sopravvissuti di “gulag” (altra spaventosa tragedia sovietica). Era stato costruito a partire dal 1961 per arginare l’esodo continuo di cittadini verso il settore ovest controllato dagli alleati, inglesi francesi e americani (nel mitico Checkpoint Charlie). Un po’ è

venuto giù da solo, dopo che persino in Italia Berlinguer aveva dichiarato che la spinta propulsiva che arrivava dalla Rivoluzione d’Ottobre si era ormai esaurita; più che Kohl e Genscher, tedeschi scettici e disillusi, un po’ ci pensò Solidarnosc, Wałesa e il Cardinal Glemp, il prete-martire Popelusko e la Polonia intera con la benedizione appassionata di Papa Woitiła; non si oppose, come gli chiedeva la Thatcher da Londra, anzi capì l’inarrestabilità degli eventi, Gorbaciov allora a capo di un impero immenso destinato a sgretolarsi come sabbia al vento ad una velocità inattesa, lasciando più problemi che soluzioni. Soprattutto il Muro fu abbattuto dalla Storia, e dalla gente, che ne avevano da tempo percepito lo svuotamento di senso, la perdita di forze e convinzioni in quelle disumane sovrastrutture verniciate di retorica e ormai allo sfascio. L’ultimo atto di un processo tremendo iniziato nel 1917 durante la Grande Guerra, intricatosi inestricabilmente

in totalitarismi contrapposti e non meno letali come i fascismi e il nazismo, collassati anche loro in un’altra guerra di portata quasi apocalittica. Ma ci vollero ancora più di quarant’anni di guerra fredda, di cui il Muro fu l’espressione cinica e crudele, con momenti che fecero temere un nuovo conflitto mondiale (i missili a Cuba nel 1962, l’anno dopo il muro) prima che il simbolo del socialismo reale e della “cortina di ferro” trascinasse un intero sistema nel suo crollo tanto rovinoso quanto liberatorio. Da quella caduta si è risollevata l’idea di un’ Europa reale, geografica e politica, che dilata l’idea della nazione e il senso di appartenenza, per cui oggi siamo tutti più liberi e potenzialmente più umani. Ma orfani di tensioni ideologiche, dimentichi di quelli che erano i valori per cui valeva la pena di battersi per un mondo migliore e più giusto. Valori diversi da quelli della Borsa, seppelliti dal consumismo forsennato degli ipermercati di oggi. PM move out 2009

65


MoveOut Lifestyle

BEVUTO TROPPO? TRANQUILLO TI PORTA A CASA IL

SAFETY DRIVER!

Stanco di tornare a casa tutti i fine settimana schivando le gazzelle della polizia con l’alcool test? Stufa di sottrarre le chiavi al tuo ragazzo che dice di essere sobrio e intanto tenta di salire sull’auto di un altro? Hai voglia di uscire dopo una bella cena, seppur sobrio, senza l’incubo di essere fermato per un “ammazzacaffè”di troppo?

Le soluzioni sono tre: non bevi, dormi in auto tutti i week end, oppure telefoni e fai guidare il tuo autista personale. E così sia. Stasera guida lui, il “safety driver”. Proprio un autista personale a richiesta come il tradizionale taxi, se non fosse che arriva a bordo di un piccolo motorino pieghevole. Dopo aver rannicchiato lo scooterino nel baule, riporta a casa vettura e cliente in tutta sicurezza. Economico, pratico e non lascia traccia. Così l’auto torna a casa con il suo proprietario …tuo padre non si accorge di nulla ed eviti di tirare fuori la solita “palla” del furto nel finesettimana, quando l’auto viene puntualmente ritrovata davanti a quei tre o quattro locali così carini che… “sicuramente il ladro ha deciso di farci un salto …” Basta una telefonata al numero verde, gratuito anche dal cellulare, e il “Biker-autista”

66

2009 move out

Proprio un autista personale a richiesta come il tradizionale taxi, se non fosse che arriva a bordo di un piccolo motorino pieghevole passa a recuperarti ovunque in città e a qualsiasi ora della notte. Costa meno del taxi ed è sicura-

mente più divertente. Almeno se abiti a Milano, Roma, Bologna, Genova o Parma. Per ora i fortunati sono solo lì. Gli angeli custodi si muovono a bordo di piccoli motomezzi a miscela, con un serbatoio da un litro e mezzo che garantisce 40 km di autonomia: piegati in borsa, vanno in qualsiasi auto. Al momento coprono diverse aree urbane e sono in servizio dalle 19 alle 6 del mattino. E´ possibile anche prenotare in anticipo l´autista, che in questo caso si rende disponibile a qualsiasi ora del giorno. Il servizio, importato dall´Inghilterra, in Italia ha avuto come apri pista la TOGAproject: un’ agenzia di comunicazione e organizzazione eventi che si è lanciata su Roma e Milano con ottimi risultati. Da poche settimane il servizio è fornito anche

C


Lifestyle MoveOut a Bologna dalla Guidoio srl, una società composta da tre giovani che seguono anche Genova e Parma. Ma si pensa già in grande. Il progetto è quello di far nascere una collaborazione più stretta con i locali notturni offrendo una sorta di servizio fisso. Milano e Roma sono in testa. E’ già partito il “safety NIGHTLIFE” il primo circuito formato da aziende e locali, dove viene promossa la cultura della responsabilità legata al consumo di bevande alcoliche. Un network di aziende e locali selezionati che desiderino veicolare un’immagine diversa nei confronti del bere in maniera responsabile. In collaborazione con alcune onlus si effettuano all’interno ed all’esterno dei locali, iniziative volte a sensibilizzare

Basta una telefonata al numero verde, e il “Biker-autista” passa a recuperarti ovunque in città e a qualsiasi ora della notte. Costa meno del taxi ed è sicuramente più divertente. Almeno se abiti a Milano, Roma, Bologna, Genova o Parma. sui pericoli derivanti dalla guida in stato d’ebbrezza, allestendo stand per il pubblico dove, oltre a ricevere informazioni sui limiti alcolici e tasso alcolemico nel sangue, sarà possibile richiedere un driver che riaccompagni a casa chi non se la sente di guidare.

Ma parliamo di costi. Per Bologna Genova e Parma il numero verde è 800.034.510. Il servizio costa 25€ in città e 30 fuori porta, con extra di 5€ per l’ accompagnamento da un capo all´altro dell´hinterland. Si viaggia dalle 19 alle 5 del mattino. Leggermente più economico per chi abita nelle grandi metropoli. Per Roma e Milano il costo è di €20 entro il Grande Raccordo Anulare o l’area metropolitana. Superate le tre fasce si calcolerà €10 ogni 10 Km. Qui il numero verde da chiamare è 800589263. Si gira dal giovedì al sabato dalle 24 alle 6. Sono previsti abbonamenti, sconti per prenotazioni on line e riduzione del 50% per le donne. Quindi… cin cin e buon viaggio! Alessia Mangiapane

Cocktail of the Month

drink

ALIEN SECRETION What: Cocktail How:

Coc

1/3 Midori (Liquore al melone) 1/3 Malibù 1/3 Succo di ananas Metter tutti gli ingredienti nello shaker con ghiaccio intero e servire in un bicchiere double rock

Where:

Cocktail bar con barman giovani e svegli

For Who:

Per chi ha voglia di ...dolce ...non dolce...non so fai tu!

move out 2009

67


MoveOut Lifestyle

Per uomini

fast & Furious o quasi

Quando passa dai una guardata, sembra proprio una Punto prima serie…eppure ha delle prese d’aria sui retrovisori, l’alettone, grande come un letto matrimoniale, i vetri scuri e una colorazione viola elettrico come nel peggiore degli incubi. Sobbalza sulle note possenti di M2O e sotto la scocca monta alcuni neon

68

2009 move out

blu che producono un effetto astronave niente male. Lo scarico cromato è grosso come una pentola per la pasta ed il rumore che ne esce è assordante. Accelero e li supero con facilità. Il Tuning è anche questo. Ad un concorso ho visto utilitarie che lanciavano fiammate dagli scarichi, furgoncini con impianti stereo talmente potenti da assorbire per intero i cavalli del motore, oltre che una pandemia di volanti di pelo, dettagli cromati, disegni su cofani di draghi, dragoni, fulmini, donnine svestite, oppure numeri di gara belli e pronti per

Tuning

Un lampo nella notte, la macchina dietro di te lampeggia da tre chilometri di distanza! I fanali, presi a prestito ad un faro bretone, lanciano riflessi bluastri. Meglio spostarsi per non avere a che fare con il clacson tritonale, più potente delle campane del Big Ben o peggio ancora con il proprietario del veicolo.


Lifestyle MoveOut correre. Il tutto sommerso dal rumore della musica tecno, dalla puzza di benzina e di salsiccia coi peperoni. Butto l’occhio negli abitacoli pieni di manometri, tachimetri, levette e pulsanti, tonnellate di arbre magique fanno perdere la ragione. Guardo la consolle dello stereo…un equalizzatore illumina a giorno l’abitacolo, due casse enormi spuntano dalle portiere, ma la sorpresa è nel cofano, dove un super mega bass, grosso come un frigorifero fa tremare la terra tutto attorno. Tuning è allargare la carreggiata…sempre, sia che si tratti di un camion che di una utilitaria, rendere le ruote grosse e sottili, cromare i cerchi, colorare le pinze dei freni, aprire buchi incongruenti in svariate parti della carrozzeria. Sono prese d’aria, un vero must. Possono trovare posto ovunque, sul cofano, sul parafanghi, sulle portiere. Spesso non raffreddano un bel niente, altre volte

« Non importa se vinci di un centimetro o di un chilometro... l’importante è vincere. » (Dominique Toretto di Fast and Furious)

sono solo adesivi, messi li per masochismo. Tuning vuol dire alettoni, davanti, dietro, sotto, minigonne, appendici aerodinamiche la cui dubbia utilità

comincia comunque a partire dai 200 km/h. Carbonio finto a profusione e tanta, tanta plastica. Tuning vuol dire portare motori 2000 benzina a 300 cavalli e poi tentare di rivendere la vetture come “ben tenuta, da amatore”. Eppure tuning non è solo questo. Tuning vuole anche dire regolare la vite del minimo con cura e dedizione fino a che il motore ronfa tranquillo, sostituire i pistoni con bielle di titanio, cambiare gli iniettori, rimappare la centralina, sostituire sospensioni e pneumatici, trasformare una vecchia carcassa in una macchina originale e scattante con cui farsi notare, con stile e personalità. Scegliere il colore giusto che trasforma una macchina normale in un capolavoro, superare se stessi in un disegno unico e personale. Insomma, non si può fare di tutto il tuning un fascio. Importante è non esagerare. Soprattutto per strada. L.F. move out 2009

69


MoveOut Cities

MILANO, TERRA DI CONFINE “BABY” GANG SUDAMERICANE IN LOTTA

Una guerra fatta di agguati e duelli, coltellate e stupri, si combatte nelle periferie delle città del Nord, tra bande dai nomi come “Latin King” o “Soldatos Latinos”. Ragazzini fra i 12 e i 18 anni pronti a “picchiare duro” per il controllo di una strada, di un quartiere o anche solo per un giardinetto pubblico. Figli di emigrati, ragazzi normali…

Sono le Baby Gang Latine che hanno spopolato le cronache milanesi in fatto di violenza, agguati e rivincite armate. Concentrano il loro raggio d’azione in aree della città ben precise, creando di fatto un territorio sotto la loro giurisdizione. Nati da famiglie sudamericane arrivate in Europa negli ultimi vent’anni, alcuni studiano regolarmente, altri lavorano tutto il giorno e si muovono la sera per andare a ballare, e non solo. Altri ancora, senza permesso di soggiorno, trovano protezione nelle bande.

Negli ultimi tempi, le gang latino americane hanno messo radici anche in città più piccole come Perugia, Bologna, Piacenza, Voghera, dove però hanno una natura molto meno violenta della periferia milanese. Milano e i suoi abitanti ci hanno messo un po’ ad accorgersi di questa guerra: uno strisciare silenzioso e lontano dal centro.

È marginale, ma cruenta. A condurla sono ragazzi immigrati o figli di immigrati dal Sud America, quasi sempre sbarcati in città con la sola madre, in

Milano e i suoi abitanti ci hanno messo un po’ ad accorgersi di questa guerra: uno strisciare silenzioso e lontano dal centro. È marginale, ma cruenta. A condurla sono ragazzi immigrati o figli di immigrati dal Sud America

70

2009 move out


Cities MoveOut

genere colf o badante. A parte qualche sbandato, alla fin fine molti di questi «guerrieri» sono lavoratori o studenti, persone cioè che poi devono alzarsi presto al mattino e sgobbare. Ma i più fragili mollano la famiglia e cominciano a vivere in giro, fossero costellate da piccole e moltiplicano continuamente. cambiando casa ogni mese. Hanno come luoghi di ritrovo grandi tragedie, imposte dalle La banda è come un club: paghi mosse, come chiamano gli preferiti le fermate periferiche una tassa d´iscrizione settimaagguati per il controllo del della metropolitana ed i giardini nale e per essere accettato devi territorio. E se le ragazzine delle pubblici, in cui delimitano il tersuperare un rito d´iniziazione. band avversarie non fossero ritorio con graffiti e disegni sui Funziona così: uno muri. L’ultima nata chiede di diventare affonda le sue Le pandillas milanesi si moltiplicano targa, e cioè adepto, radici nelle carceri continuamente. Hanno come luoghi di ritrovo e va con un inca o un statunitensi, dove preferiti le fermate periferiche della metropolitana meo, cioè un capo, in i detenuti di oried i giardini pubblici, in cui delimitano il territorio qualche posto isolato. gine domenicana con graffiti e disegni sui muri Là resiste ai cazzotti e fondarono una ai pugni della pandilla, sorta di società di la banda. Oppure si fa mutuo soccorso una piccola rapina a un passanconsiderate come «trofei di chiamata “Trinitaria da Dio, te scelto a caso, per dimostrare Patria e Libertà”. I Trinitarios si guerra» in una gara agli stupri di avere coraggio. Una volta che ha ben poco di folcloristico. sono inseriti in un quadro già superata la prova, hai il bip, la complesso: i Latin Kings ecuaTutt’altro che uno scherzo. collana. Ubbidisci alla letteraPer la Direzione Investigativa doriani, i peruviani Comando, tura, il codice delle regole. E i Chicago, i 18 e la Mara Salvamilanese antimafia «è un fenosei parte di una nazione, che è meno in netta espansione, dove trucha 13. Gruppi storici come l´insieme di più bande. nascono continuamente nuove i Soldao Latinos, poi, sono stati O Rey, il re, comanda su tutti. bande». Che si spartiscono il rimpiazzati da bande nuove di Nelle gang sono presenti anche territorio cittadino tutt’altro zecca, come i New York. L’uninumerose ragazzine, le Queen, che pacificamente. Quartiere verso delle bande giovanili in spesso fuggite di casa per città è in costante movimento: Lorenteggio, Giambellino, seguire i capi e sostenerne il Crescenzago, Lambrate, ma non non è facile capire chi vince e prestigio. mancano episodi di violenza chi perde, chi comanda e dove Tutto questo sarebbe soprattut- nell’elegante Zona Brera o in ma soprattutto…perché. to folklore se, da quattro anni a Stazione Centrale. questa parte, alcune notti non Alessia Mangiapane Le pandillas milanesi si move out 2009

71


MoveOut Fashion & Design

Philippe Starck Nasce nel 1949 a Parigi, in una Francia appena reduce dalla guerra, con la voglia di crescere.

Suo padre era progettista aeronautico e immagino che quando gli altri bambini giocavano con il meccano lui giocasse con pezzi di aereo, tagliando, segando, incollando, smontando, sperimentando quella voglia di espressione che

72

2009 move out

lo contraddistingue. Nel atelier di grandi produttori, ogsuo periodo scolastico, getti a catinelle. Viaggia molto, dice di essere stato molto, Londra, Parigi, l’oriente non lo molto, molto cattivo, un spaventa, l’America, è spesso in vero discolo piantagrane che Italia dove trova i suoi più validi si tacitava solo disegnando. partner tecnici. Non mi viene in Dice però che i professori gli mente un settore in cui Starck compravano i disegni. Non ho non abbia lasciato la firma. Lamcapito se glie li compravano pade, sedie, poltrone, orologi, perché erano belli o per farlo sgabelli, nani, navi, biberon, ocstare zitto. chiali, vestiti, scarpe, mutande, La sua carriera comincia quasi motociclette, gabinetti, pezzi subito alla grande, nel 1982, di computer, vasi, piatti usa e realizzando alcuni arredi degli getta, spremiagrumi…proprio appartamenti presidenziali lo spremiagrumi è uno di quegli dell’Eliseo, oggetti che fanno il cui ospite dire “…ha quello è «Non sono un dio, all’epoca era di Starck”. Oggetto non sono un genio, Mitterand, inquietante, di una non sono un monaco, non il bagno faccio non-design per pericolosità inaudel cugino dita, e di praticità non-consumatori. o la ristrutdiscutibile, oggetto Non so se esisto« turazione però bellissimo da del tinello vedere, un misto tra degli amici come molti comuni atterraggio su Marte, strumento mortali, segue una sequela della Santa Inquisizione e di progetti che gli danno in design francese. Ha collaborato pochi anni una visibilità ed una con un mucchio di nomi noti fama straordinaria. Alberghi di della produzione mondiale, superlusso a Tokyo, ristoranti Alessi, Kartell, Aprilia, Fossil, La snob in giro per il mondo, Cie, solo per fare alcuni nomi.


Fashion & Design MoveOut

Fuori dalla sua porta c’è la fila di questuanti che sperano nella benedizione per imposizione delle mani della loro produzione. E infatti l’enfant terribile è anche una sorta di Re Mida che trasforma in oro quello che tocca. Starck è un personaggio difficile da inquadrare, poliedrico, alle volte snob, alle volte generoso, sicuramente egocentrico, si fa fotografare in pose curiose interpretando i suoi oggetti. Da di se alcune definizioni controverse: «Non sono un dio, non

sono un genio, non sono un monaco, faccio non-design per non-consumatori. Non so se esisto. Poi quando gli chiedono di definirsi risponde: È MOLTO SEMPLICE. SONO UN ARCHITETTO GIAPPONESE, UNO SCENOGRAFO AMERICANO, UN DESIGNER INDUSTRIALE TEDESCO,

UN DIRETTORE ARTISTICO FRANCESE E SONO UN DESIGNER DI MOBILI ITALIANO. FACILE NO? In questo momento è sicuramente il Designer più famoso del mondo, quello che ha rivoluzionato il senso dell’oggetto, che ha reso accessibili tecnologia, bellezza e qualità ad un pubblico più vasto, non è certamente cortese con i suoi colleghi, dice: Oggi rimane un po’ di design francese, uno, ma proprio un designer australiano, qualche inglese che spesso cade nella moda del minimalismo e poi restano per fortuna un po’ di italiani. Qualche irlandese, qualche tedesco, qualche spagnolo, ma non sono che individui isolati. In realtà il design di qualità, creativo, innovatore, è rappresentato nel mondo da 10 persone in tutto. Ovviamente lui fa parte del gruppo. Luigi Ferrando move out 2009

73


MoveOut Fashion & Design

Uno stile di vita oltre che una moda.

Non è che abbia capito molto degli Emo, pur essendomi informato un po’, di qua e di là, sui vari blog italiani, inglesi, giapponesi, avendo chiesto aiuto alla demagogica wikipedia, e all’onnipresente Google. Quindi in teoria non dovrei neanche scrivere di questi ragazzi con la leccata di cavallo sulla fronte, i jeans stretti, gli occhi ripassati da un filo di matita nera.

Tokio Hotel

Non dovrei scrivere delle Emo Girl, con i capelli tinti, le ciglia lunghissime, le gonne di pizzo con le borchie, il trucco vistoso Scrivo lo stesso. La cosa è confusa, almeno per chi sta fuori: nichilisti autodistruttivi, skaters fuori moda, nuovi poeti maledetti, autolesionisti sanguinari, emotivi emoticons

Paramore

74

2009 move out

emarginati, popolo urbano asessuato e fragile, solitario pubblico del pop melodico o dell’hard core? Si leggono tonnellate di queste cose in rete, scritte soprattutto da gente che non è Emo per niente e a cui forse manca anche un po’ di fantasia. Non è chiaro per niente anche perché evidentemente essere Emo e sembrare un Emo sono due cose molto diverse e tra la cultura e la sottocultura vi è, come al solito, un confine sottile. Dove finisce la moda e l’emulazione e dove comincia lo stile di vita? Credo che alla base ci sia, come con la gran parte dei movimenti giovanili, la voglia di identità, a costo di procurarsela facendosi indicare dagli altri ed emarginare,

Dove finisce la moda e l’emulazione e dove comincia lo stile di vita?

ma anche la voglia di fare gruppo, (ricordiamoci che molti stanno insieme per motivi molto meno importanti, tipo l’alcol e lo sballo), la voglia di avere un’uniforme, per quanto variegata e colorata, la voglia di avere gli stessi riferimenti, la stessa maglietta, gli stessi cantanti del cuore. Alla fine gli Emo potrebbero anche essere dei normaloni dai gusti solo un po’ gotici. E anche se fosse così mi piacerebbero di più di quelli schiavi della marca, del calcio, della moda. Gli Emo mi sono simpatici, si vestono con cura e si pettinano in modo curioso, hanno tirato fuori dai cassetti le Vans e le Converse, che andavano di moda negli anni ‘80, le tracolle con la cinghia lunghissima che le fa arrivare quasi a terra, hanno saccheggiato la bigiotteria della nonna, si sono fatti infilzare labbra, guance orecchie, di spilli e forcine come


Fashion & Design MoveOut

i migliori Punk londinesi. Gli Emo si fanno degli autoscatti fantastici e pieni di colore, ascoltano musica quanto meno di nicchia, i Tokio Hotel fra tutti e poi i Funeral for a Friend, i Paramore, i 30 Seconds to Mars, ecc‌, probabilmente mangiano panini al prosciutto come tutti i ragazzi che crescono e bevono bevande gasate. Si vestono di nero ma poi si ricoprono di colore, forse sono timidi, a volte sembrano fumetti giapponesi scesi dalle pagine di un manga, alle volte sottili figure che scompaiono tra le porte della metro. Si emozionano, forse troppo, a volte in modo compulsivo o pericoloso, ma almeno si emozionano per qualcosa, si distinguono, non importa se con la loro moda

30 Seconds to Mars

o con le loro canzoni. Tra 10 anni forse saranno impiegati di banca, commessi, professori, o musicisti rock. Come tutti. Unici. Luigi Ferrando

Gli Emo mi sono simpatici, si vestono con cura e si pettinano in modo curioso, hanno tirato fuori dai cassetti le Vans e le Converse, che andavano di moda negli anni ‘80

move out 2009

75


Profumo musicale

MoveOut For Her & Him a cura di Luigi Ferrando

Annick Goutal è una importante casa di alta profumeria francese, nata nel 1981 in Francia dalla sensibilità e dal naso della sua fondatrice Annick e ora portata avanti ora dalla figlia Camille. Annick è stata avviata in giovinezza allo studio del pianoforte e la passione per la musica si è tramutata in passione per le sinfonie olfattive, per i rapidi duetti di fiori, per gli accordi di spezie e legni, per i riverberi, le così dette note di coda, di oli pregiati ed essenze rare. I suoi profumi sono un inconfondibile inno alla bellezza e all’eleganza, di stampo tipicamente francese, le sue essenze spaziano da quelle tipicamente mediterranee come il cipresso e l’arancio a quelle orientali fino a quelle più misteriose come la mandragola. Strette le sue collaborazioni coi maestri vetrai di Baccarat per la realizzazioni di preziosi flaconi…Possiamo immaginare i suoi profumi all’uscita dell’Opera, sui Campi Elisi, al Louvre oppure nella campagna francese, sui castelli della Loira, in villeggiatura in Camargue o in Corsica. Les Nuits d’Hadrien , Eau du Sud , Mandragore, Un Matin d’Orage, Grand Amour sono solo alcune delle fragranze della maison Goutal, famose in tutto il mondo e portate da grandi personaggi o da grandi intenditori. Bisogna provare questi profumi per ritrovarsi di colpo su una spiaggia del Sud della Francia, la sera, avvolti dai profumi del mare e delle tuberose, in un atmosfera sospesa, più vera del vero.

Model One, la radio per definizione.

Henry Kloss, il progettista della famosa Model One di Tivoli Audio, afferma: “la mia nuova radio è il culmine di oltre 40 anni di attività per portare la musica in casa degli appassionati con prodotti che questi tendono a conservare e a utilizzare con piacere. Sebbene la nuova Radio non sia stata disegnata con l’intento di sembrare retro, mi piace pensare che questa ricordi i tempi in cui i prodotti venivano progettati con onestà, gusto e efficenza”. Ed è proprio questa l’impressione che si prova accendendo una Model One, qualità eccezionale, solidità, semplicità, un suono sconcertante, il tutto unito ad un design che sembra senza tempo. La manopola di regolazione finissima e un ricevitore radio di altissima tecnologia consentono di sintonizzare frequenze sconosciute, restituendole cristalline e potenti. Pare inconcepibile che tanta energia possa scaturire dalla piccola cassa, ma il cabinet di vero legno e la qualità dell’altoparlante fanno i miracoli. Tutto quanto non necessario, lucine, display, rotelle e cromature è stato eliminato secondo il principio per cui” meno è meglio”, senza alcun compromesso tuttavia ed utilizzando materiali che a stento si vedono su prodotti molte volte più costosi. Evviva Kloss, e la sua radio, un uomo con un sogno, con l’orgoglio di fare bene, di produrre cose che tra altri quarant’anni suoneranno ancora. Non c’è nulla di simile al mondo.

76

2009 move out


La bici made in england

For Her & Him MoveOut

Cinquant’anni fa l’Ing Alex Moulton partecipò all’entusiasmante progetto che portò alla nascita della Mini, la macchinetta inglese che stupì il mondo intero. Suo compito era di lavorare alle sospensioni, importantissime per una macchina piccola ma veloce. Dopo la macchina si dedicò alle due ruote, disegnando la geniale Moulton Bike, una vera icona del design inglese al pari delle Clark delle cabine del telefono, dei bus e dei cappellini della regina, mito di appassionati, viaggiatori, collezionisti.

Ancora oggi la piccola fabbrica di Bradfored on Avon nel Wiltshire in Inghileterra, sforna biciclette sempre innovative ma fedeli all’originale. La bici è concepita per essere smontabile pezzo a pezzo, realizzata in traliccio di acciaio in forma di diamante e con le sospensioni sia davanti che dietro realizzate in gomma. Può essere caricata su un aereo, portata su per le scale, appesa come un opera d’arte, ma quando sarà su strada le sue prestazioni stupiranno sempre. Lo dimostrano i molti record di velocità battuti negli anni e le traversate di continente in continente che la hanno vista correre in Australia, in Cina, nel deserto del Gobi. Non ultimo, Peter Gabriel, che di stile se ne intende, la cavalca durante un concerto, mentre canta Solsbury Hills. Se avete la possibilità provatela, non ve ne pentirete, un vero pezzo d’arte inglese.

La rasatura con stile Il rasoio a mano libera rimane ancora una cosa da pochi, il rischio di tagliarsi con imperizia è alto, l’idea di doversi recare ad un occasione speciale con la faccia coperta di francobolli di carta igienica insanguinati è imbarazzante; molti hanno quindi affidato la rasatura alle mani esperte della tecnologia, tre lame, quattro lame, cinque lame, gel magici, schiume miracolose, vibrazioni improbabili, forme spaziali.

A qualcuno è rimasta la voglia di rasarsi con calma e con piacere, con il sapone, il pennello di tasso, senza fretta e con stile. Proprio a questi uomini si rivolge il set da barba di Acca Kappa, nella sua linea più esclusiva 1869. Il prezioso legno wenge, il metallo lucido, il pennello di morbidissimo tasso fanno di questo prodotto non solo un pregiato elemento di design ma anche un pratico e stiloso accessorio da uomo. A fianco del set pennello-rasoio troverete anche la ciotola di legno contenente il sapone alla mandorla e farsi la barba diventerà un attività piacevole e rilassante, un piccolo lusso quotidiano. Se non siete calciatori pelati, uomini che non chiedono mai, tecnocrati della rasatura, schiavi della moltiplicazione delle lame, provate questi prodotti e ne sarete soddisfatti come lo si è delle cose semplici e belle. move out 2009

77


MoveOut Gay & Lesbian

In giro per

Festival

Si moltiplicano i festival a tematica omosessuale nel mondo, negli Usa, in Europa, In Africa, in Giappone. C’è veramente una moltitudine di iniziative tra rassegne cinematografiche, dibattiti, feste. Più che in altri festival si vive un maggiore spirito di aggregazione, libertà di parola, di essere. Abbiamo fatto un giro in Europa a curiosare tra le tante “locandine”.

78

2009 move out

Siamo quasi alla fine dell’anno e vale la pena, a volte, girarsi, e pensare alle cose che “avrei voluto” ma... Serate, avvenimenti mondani, cortei, cene di gala, spettacoli. Per gli appassionati di festival, sarà difficile, seppur molto stimolante, monitorare anche solo i principali festival GLBT, in Europa. I festival a tematica omo-

sessuale, sono ormai eventi completamente fuori da circuiti di nicchia e riservati, ma stanno riscuotendo sempre più consenso dal pubblico, anche per l’impegno di tante associazioni e circoli con iniziative ed eventi pro anti-discriminazione. Andiamo a spasso per l’Europa, magari qualche festival deve ancora iniziare! Il primo lo abbiamo visto a Bruxelles (Belgio), dal15 al 24 Gennaio. Festival attivo dal 1982, il prossimo Gennaio sarà alla 24 edizione (dal 28 gennaio al 6 febbraio 2010). Ci spostiamo in Inghilterra, dove incontriamo il “Reel Out Queer Film & Video Festival”, giunto alla 10 edizione. A Berlino il “TEDDY Award International Film Festival”, festival attivo dal 1987, con una sempre crescente “audience” . Londra


Gay & Lesbian MoveOut

è giunta alla 23 edizione del “Lesbian & Gay Film Festival” tenutosi tra Marzo e Aprile. Vicino a noi, a Grenoble (Francia) troviamo il “Vues d’en face - Festival International du film gay et lesbien”, festival giovane (attivo dal 2002). La Prossima edizione è prevista per Aprile 2010. Nello stesso periodo, dal 15 al 22 aprile 2010, si svolgerà il festival GLBT più conosciuto d’Italia, che è quello di Torino (dal 1986), giunto alla 25 edizione. “Da Sodoma a Hollywood”. A cavallo tra Aprile e Maggio, precisamente dal 28 Aprile al 5 Maggio, possiamo andare al “Pink Apple - Schwulle-

Dal 15 al 22 aprile 2010, tappa obbligata a TORINO per il festival GLBT più conosciuto d’Italia: “Da Sodoma a Hollywood”, giunto alla sua 25° edizione (dal 1986) sbisches Filmfestival” di Zurigo e ripassando dalla Germania, alla al “Lesbenfilmtage” (tenutosi quest’anno dall’11 al 14 Giugno).

A Milano, al Teatro Strehler, dal 4 all’11 Giugno si è tenuto il 23 Mix Festival. Ad Amstrdam il “Nederlands Transgender Filmfestival (NTGF)(dal 2001), mentre ad Oslo, in Norvegia il Skeive Filmer (Oslo Gay and Lesbian Film Festival). A Vienna, lo scorso Giugno, dal 4 al 12, “Iidentities. Queer Film Festival”, mentre a Luglio in Spagna si è svolto “Fire – 14 Mostra Internacional de Cinema Gai i Lesbià”. Anche a Budapest (Ungheria), un festival di tutto rispetto: “Lesbina, Gay, bisexual and transgender film and cultural festival”, tenutosi a cavallo tra agosto e settembre. Non poteva mancare, l’Isalndese “Icelandic Lesbian and Gay Film Festival” (Settembre 2009), festival attivo dal 1995. Torniamo a Berlino con il “Lesbisch-schwule Filmtage Karlsruhe” (29 settembre, 4 otttobre), a Barcellona con l’ “International Gay & Lesbian Film Festival” (16 -25 ottobre), al “queerfilm festival” di Bremen. Dal 16 al 22 Novembre, a Parigi il “15 Festival de Films Gays et Lesbiens” mentre in Slovenia il “Ljubljana Gay and Lesbian Film Festival”, che si terrà dal 28 Novembre al 5 dicembre. Meglio prendere carta e penna e programmarsi un bel giro in Europa per il 2010! MO move out 2009

79


MoveOut Gay & Lesbian

Torino ospita nel 2011

la conferenza europea delle associazioni lgbt

Si è chiuso il 1-11-09 a Malta il tredicesimo congresso annuale ILGA-Europe (International Lesbian Gay Association). Al congresso – il cui titolo era “Superare le barriere religiose e culturali per l’eguaglianza LGBT” – hanno preso parte più di 250 persone provenienti da 48 paesi europei. Due i candidati ad ospitare tra due anni, nel 2011 il congresso annuale (l’anno prossimo si terrà invece a L’Aia, Olanda): la Polonia e l’Italia, due paesi europei in cui i diritti delle persone lesbiche, gay, bisessuali, transessuali transgender (LGBT) non sono riconosciuti da alcuna legge. I delegati hanno scelto la candidatura di Torino, presentata dal Coordinamento Torino Pride e calorosamente sostenuta da tutte le delegazioni delle associazioni italiane presenti

a Malta: Arcigay, ArciLesbica Nazionale, Circolo Mario Mieli, Associazione Radicale Certi Diritti. La scelta è andata così sull’Italia, una vera anomalia tra i paesi dell’Europa occidentale, in cui l’assenza di leggi si accompagna all’aumento di episodi di violenza contro le persone lgbt. La candidatura italiana ha anche il supporto dell’ENAR – European Network Against Racism - a rafforzare la necessità di accrescere sempre più il

lavoro di rete per contrastare derive sessiste e razziste, humus che nutre l’omofobia e la transfobia. In questo quadro, l’impegno e il lavoro con ILGA Europe rappresenta una grande opportunità, uno stimolo e un’iniezione di forza necessari oggi. Il congresso annuale ILGA Europe nel 2011 si inserisce all’interno dell’anniversario per i 150 anni dell’Unità di Italia e per i 40 anni di movimento LGBT italiano. Arcigay

TRANS-PORTER

E’ un dato di fatto, una caratteristica della società di oggi, o forse è sempre stata ma non c’erano determinati media, libertà di costume, di parola. Dalla Politica ai Reality. “Ciao, sono Luciana, come va?...”. Mi fermo delle ore a parlare, si ride, si scherza, si beve, forse troppo. Le sagome non sono così ben delineate, ma forse è meglio così. E’ anche meglio soffocare quella domanda forse un po’ imbarazzante “Sarà uomo o donna?”, o forse è del tutto superflua. Mi sono trovato bene con Luciana? Sembra proprio di si, nonostante i molti sguardi, ambigui, dei passanti: “vorrei essere al suo posto”, “che schifo”, “come sarà fare sesso con...lei”, “cos’è?”, “uomo o donna?”,“non lo farei mai...ma...forse!”, “se è una

80

2009 move out

donna, è una bella figa!”. Torno a casa, ed accendo la TV, con questo eccezionale digitale terrestre (funziona un canale su 100!), si vede solo il “Grande fratello” (Che culo!). E’ la prima volta che vedo una puntata... ma accendo anche il computer ed internet: chi è il trans del GF 10?...leggo su un portale... come se fosse una caccia alla bestia...o forse al tesoro, non capisco! Apro un altro portale “Scandalo trans-Marrazzo, altri 2 politici coinvolti?” Uomini che diventano donne, donne che diventano uomini, è una moda? Si sente solo più parlare di questi “scandali”,

ma che scandali. Dico. Eppure Luciana, non mi è sembrata avesse problemi...vediamo, la voce in effetti prendeva un po’ di basse, ma era ok, corretta, simpatica. Scandalo... per chi? Un altro click e “Cosa cercano che le donne non riescono a dargli? Riferito a uomini che vanno con Trans. Risposta: non sono attratte solo dai soldi e sono dolci.... Ma sono tutte prostitute? Mi chiedo. Noto che si abbina un po’ troppo facilmente questa figura con quella professione. Comunque...stasera mi sono divertito. MO


Events MoveOut Congo, Kinshasa. Costruiamo insieme il centro di accoglienza Talitha Cum per bambine di strada.

Fotografo: Piero Pomponi

Basta una mano.

www.forasmile.org C/C POSTALE n째 72960131 C/C BANCARIO IBAN: IT21 A 03211 01001 052876651990

move out 2009

81


MoveOut Mleczko

Mono è la rivista monotematica antologica della Tunué Editori dell’immaginario - nata da un’idea di Marco Rizzo e Sergio Algozzino – e curata da Sergio Badino e Daniele Bonomo. 82 2009 move out http://blog.komix.it/mono/ - www.tunue.com


Guide MoveOut

move out 2009

83



Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.