Antonio Galloni
“Il Piemonte è straordinario, ma c’è ancora da lavorare”
www.winepassitaly.it
NO.01 DICEMBRE 2012
Barbera, la Signora in Rosso
Un vino sempre più vocato all’eccellenza
Guida al Piemonte del Vino
Mappe tematiche, itinerari e curiosità per chi vuole saperne di più
Il primo magazine regionale del turismo enologico Turismo, Ospitalità & Eventi nel Piemonte del Vino
MilleVigne piacevole bontà, origine sicura. Ovvero vini di qualità! “MilleVigne” è un grande intreccio di poderi e cantine... “MilleVigne” è il simbolo di una rete di enoteche innovative... “MilleVigne” è il collegamento più stretto tra chi produce e chi consuma... “MilleVigne” è un progetto firmato Vignaioli Piemontesi... “MilleVigne” è legame con il territorio in tutte le sue sfaccettature...
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I WINEPASS
Enoteca Millevigne delle Langhe e Roero Via Alba, 15 - Castagnito (CN) Tel. +39 0173 210350 - Fax +39 0173 212223
WINEPASS I
Sommario 08
12
32 37
I WINEPASS
08
L’intervista
12
Il vino in vetrina
16
Andar per cantine
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Vino e natura
38
Langhe
44
Barolo
52
Barbaresco
58
Roero
64
Acquese e Ovadese
70
Gavi e Tortonese
76
Asti e Moscato
82
Monferrato
90
Torinese
96
Alto Piemonte
104
Venti Eventi
106
L’Opinione
Antonio Galloni
Barbera, la Signora in Rosso Una selezione di Wine Pass La riserva della Val Sarmassa Cantine, itinerari, focus Cantine, itinerari, focus Cantine, itinerari, focus Cantine, itinerari, focus Cantine, itinerari, focus Cantine, itinerari, focus Cantine, itinerari, focus Cantine, itinerari, focus Cantine, itinerari, focus Cantine, itinerari, focus Calendario 12.2012/03.2013 Alessandro Masnaghetti
Editoriale Forse nessuno sentiva la mancanza di una nuova pubblicazione sul vino, ma in tanti lamentavano che non fosse adeguatamente comunicato o, meglio, “messo in rete” il grande patrimonio rappresentato dal mondo del vino di un territorio così importante come quello piemontese. Noi l’abbiamo fatto, mettendo insieme la competenza e l’entusiasmo di quanti credono che il vino abbia in sé una serie di contenuti tecnici, ma soprattutto storici, culturali ed emozionali tali da giustificare una comunicazione che avvicini le persone, crei cultura e nuova conoscenza.
E conoscere il vino significa certamente saperlo consumare in modo responsabile, ma significa anche muoversi per andare a visitare le cantine, per conoscere il territorio da cui quello stesso vino nasce e parlare con le persone, con la “gente del vino”: da chi coltiva il vigneto a chi vinifica le uve, a chi lo mette in bottiglia ed espone il proprio nome sull’etichetta al giudizio di tutti. Significa capirne i tanti perché: del colore, del profumo, del gusto, del prezzo. Oltre che, naturalmente, essere motivo di svago e divertimento per una rilassante gita in collina (più raramente in mezzo alle montagne) con la famiglia o con gli amici. Turisticamente il Piemonte è una regione con un’offerta molto ampia e numerose sono le tipicità che caratterizzano le diverse aree, anche se l’unico prodotto che costituisce un elemento diffuso sull’intero territorio regionale è proprio il vino. Che interessa Langhe, Roero, Monferrato astigiano e casalese, Acquese e Ovadese, Tortonese e Alessandrino, Torinese, le province del Nord: la semplice elencazione rimanda ad alcune tra le aree a vocazione vitivinicola più importanti e conosciute del mondo. L’intento di “Wine Pass” non è altro che quello di dare una serie di suggerimenti utili all’enoturista, attraverso un mezzo innovativo, articolato sui diversi strumenti della moderna comunicazione, unendo il supporto cartaceo (quello che avete tra le mani…) al mondo digitale e al “mobile” (che vi invitiamo a scoprire). I contenuti del magazine, attraverso la tecnologia dei QR Code, rimandano infatti al portale web, arricchito da una serie di news, di informazioni di approfondimento, di fotogallery, di interviste e da un canale video dedicato. E il portale www.winepassitaly.it non è che una parte dell’offerta digitale, che comprende anche – oltre all’interazione con il lettore nel mondo “social” – una versione per tablet e applicazioni mobile, con la possibilità di salvare i risultati delle proprie ricerche e di costruire percorsi personalizzati, grazie all’integrazione con un sistema di georeferenziazione. Le nuove tecnologie possono rappresentare infatti un’efficace chiave di accesso – un “pass”, appunto – al territorio e alle sue peculiarità (cantine, prodotti tipici, alberghi, ristoranti, musei, ma anche sentieri, panorami, monumenti, castelli) per chiunque di noi – e siamo sempre più numerosi – privilegi la possibilità di reperire le informazioni su percorsi e collegamenti in modo semplice e veloce, mentre è in movimento.
Benvenuti in “Wine Pass” quindi, e buon viaggio!
L’Editore WINEPASS I
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I WINEPASS
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numero DICEMBRE 2012
Copertina: I.Com Multimedia
WINEPASS I
L’intervista
Il Piemonte
è straordinario, ma c’è ancora da
lavorare di Maurizio Gily
Antonio Galloni, critico di punta del prestigioso The Wine Advocate di Robert Parker, risponde alle nostre domande sul Piemonte del vino, il suo appeal internazionale e la sua vocazione turistica
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Il fascino del Barolo e del Barbaresco è unico. Sono tra i pochi vini italiani che possono stare a tavola con le più grandi bottiglie del resto del mondo.
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I WINEPASS
Come giudichi, in sintesi, la percezione dell’immagine del Piemonte vinicolo sul mercato Usa? Il Piemonte rimane la regione italiana più importante per quanto riguarda i grandi vini, soprattutto rossi, per i collezionisti americani. Poi c’è la Toscana, ma il fascino del Barolo e del Barbaresco è unico. Sono tra i pochi vini italiani che possono stare a tavola tranquillamente con le più grandi bottiglie della Francia, degli Usa e del resto del mondo.
Esiste nell’immaginario del consumatore americano un “brand” Piemonte o esistono solo alcuni vini, come il Barolo, il Barbaresco e l’Asti? Esistono vini in particolare, tipo il Barolo, il Barbaresco, la Barbera, ma poi vale tantissimo il brand delle singole aziende. Cantine come Gaja, Produttori del Barbaresco, Giacomo Conterno, Aldo Conterno, Bruno Giacosa, Luciano Sandrone, Bartolo Mascarello e Giuseppe Mascarello hanno costruito una forte immagine nella mente del consumatore dopo aver fatto vini straordinari per tanti anni.
ANTONIO GALLONI
di vini del mondo, con la capacità di migliorare in bottiglia, ma a prezzi molto più convenienti. Il Piemonte è la Borgogna dell’Italia, con tanti piccoli produttori bravi, dove la qualità è però più consistente, probabilmente perché il pinot nero è un’uva molto più sensibile del nebbiolo all’andamento climatico. In questo momento, c’è un boom d’interesse in Asia per i vini della Borgogna. Un giorno, questi consumatori scopriranno il nebbiolo, e quando questo accadrà, non ci sarà sufficiente vino per tutto il mondo.
Il critico enologico fra le vigne della Scuola Enologica di Alba. QR: Contenuti extra
delle donne che spesso lavorano più duramente, visto che sentono di aver molto da dimostrare.
C’è spazio sul mercato internazionale per i vini rossi piemontesi più “popolari”, quelli a base barbera e dolcetto, opQuali sono i punti di debolezza? pure si trovano a tuo avviso in un segmento dove la concorrenQuali sono i punti di forza del Il Piemonte ha due punti deboli, e za è troppo forte per riuscire a Piemonte, i motivi che possono sono di natura commerciale. Uno è emergere? convincere a scegliere i suoi la produzione limitata dei vini più importanti rispetto ai grandi vini della vini? Toscana e della Borgogna. Devi esse- La Barbera va bene, sia quella di Asti Trovo il Piemonte una delle regioni più straordinarie dell’Italia e del mondo per la sua varietà. Si può andare dall’Arneis al Dolcetto, dalla Barbera al Barolo, per poi finire col Barbaresco: ci sono tantissime sfumature da scoprire. E poi c’è il Moscato, un altro vino che può essere grande se fatto con cura e attenzione. Sono poche le regioni che possono offrire questa diversità. Oltre a questo, si aggiunge la qualità altissima dei migliori vini. Sono convinto, da tanti anni, che a livello di grandi vini, i migliori Barolo e Barbaresco offrano la stessa qualità dei gran-
re un vero amante del vino per andare a cercare certe etichette che sono prodotte in piccoli numeri. Il più grande punto di debolezza del Piemonte è la transizione generazionale. È un punto molto delicato nel quale si trovano coinvolte parecchie aziende in questo momento. Tante aziende, anche famose, rimangono piccole aziende a gestione familiare: è una ricchezza per la zona, però, allo stesso tempo, in molti casi non c’è la preparazione o la cultura per capire come inserire le nuove leve. Credo fortemente nella valorizzazione delle persone giovani, soprattutto in quella
che di Alba perché rimane un vino abbastanza facile. Poi, il barbera è un vitigno che si abbina molto bene al legno, anche quello francese, perciò è abbastanza facile fare vini che possono avere un target di consumatore ampio. Purtroppo, il Dolcetto non riesce a farsi strada negli Usa.
Per gli enoappassionati americani il Piemonte è una meta turistica paragonabile alla
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L’intervista
Borgogna o alla Toscana? La nostra ricettività è adeguata agli standard che essi si attendono? Il turismo rimane uno dei punti più forti per il Piemonte, ancora non sfruttato a pieno. Il fatto che tante aziende di altissimo livello sono a conduzione familiare rende il Piemonte più simile alla Borgogna che alla Toscana. Poi, c’è una cucina straordinaria, un ventaglio di materie prime di altissimo livello e il tartufo bianco, che con un bicchiere di Barolo o Barbaresco è probabilmente l’abbinamento più glorioso che esiste al mondo.
In Piemonte c’è una cucina straordinaria, un ventaglio di materie prime di altissimo livello: il tartufo bianco con un bicchiere di Barolo o Barbaresco è probabilmente l’abbinamento più glorioso che esista al mondo.
Ma in Piemonte mancano le strutture, soprattutto alberghiere, per ricevere in modo adeguato il turista internazionale. L’anno scorso ho mandato due coppie in uno degli alberghi più belli della zona, e tutti e due si sono lamentati del servizio. È una questione di cultura del personale e delle persone che gestiscono questi alberghi. Il turista di alto livello è abituato a una sola risposta: “Sì”. Punto e basta. Per ultimo, il servizio dei vini in Pie-
CHI È
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monte è, sinceramente, orribile. L’estate scorsa, in uno dei più bei locali di Alba, mi hanno servito un Barolo dell’annata 2007 rovinato dal caldo per la pessima conservazione. In questo stesso ristorante, a temperatura ambiente, ci sono 12 magnum di uno dei più grandi vini mai fatti in Piemonte, uno sopra l’altro, in sala. Potete immaginare bottiglie di La Tâche o Romanée-Conti trattate cosi? Cosa ha fatto questo vino per essere trattato così male? Cosa troverà un cliente quando compra quel vino? Un vino scomparso. Recentemente, in uno dei ristoranti stellati delle Langhe, mi hanno servito due bottiglie di Champagne rovinate dall’esposizione eccessiva alla luce. Il sommelier non
ha neanche assaggiato questi vini prima di servirli, perciò ha portato in tavola due prodotti difettosi. Queste cose non possono succedere in posti seri. Con qualche eccezione, i ristoratori piemontesi non hanno ancora capito l’immenso privilegio che hanno di poter lavorare con grandi vini. Pensano solo al loro margine di guadagno. È una vergogna.
Cosa pensi del potenziale del Piemonte vinicolo meno conosciuto, quello dei vitigni autoctoni “minori” e dei territori meno famosi, come il Canavese, il Tortonese, il Monferrato? Trovo tutte queste zone molto affascinanti. Purtroppo, riesco ad assaggiare solo qualche vino. Quando abitavo in Italia andavo spesso nel Monferrato. Lo trovo uno dei posti più belli in Piemonte perché ancora poco frequentato. E poi, c’è la dolcezza di quelle colline…
Infine, da appassionato di nebbiolo e di Piemonte, come definiresti a grandi linee le differenze di terroir tra i nebbioli del Sud Piemonte e quelli prealpini del Nord Piemonte? Ci vorrebbe un numero intero per poterne parlare. In genere, i vini del Nord Piemonte sono un po’ più eterei. Trovo questa parte del Piemonte sempre più interessante visto il cambiamento del clima. Penso che saranno zone da seguire con molta attenzione nel futuro. Lo sono già adesso. Nelle zone del Barolo e del Barbaresco ci sono infinite sfumature da capire. È un lavoro che dura tutta la vita!
Antonio Galloni è una delle massime autorità in fatto di critica enologica. È stato il creatore di Piedmont Report, newsletter internazionale dedicata ai vini del Piemonte, ed è uno dei critici di punta di The Wine Advocate, la più influente rivista di vini al mondo, edita da Robert Parker. Nato a Caracas in Venezuela da madre statunitense e padre italiano, Galloni è cresciuto in Florida, ha studiato musica e si è specializzato in opera lirica a Milano, città dove ha vissuto dal 2000 al 2003. Accanto agli spartiti ha sempre coltivato l’amore per i grandi vini, specie quelli italiani, passione trasmessagli dalla famiglia fin da giovanissimo. Dopo essere rientrato negli Stati Uniti e aver frequentato un master in Business&Administration, nel 2004 ha fondato Piedmont Report, bollettino di recensioni enologiche con lettori in oltre 25 paesi. La svolta è arrivata nel 2006, quando Parker in persona gli ha affidato le pagine di The Wine Advocate per ltalia, Borgogna, Champagne e California. Oggi Galloni è uno dei possibili successori di Parker alla guida di questa prestigiosa rivista.
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È già il suo nome, che significa “al piede dei monti”, a indicare la conformazione del territorio. Il Piemonte è una regione stretta nell’abbraccio di Alpi e Appennini, dove soffia il “marin”, il vento che arriva dal mar Ligure. Una combinazione che rende il clima particolarmente mite, adatto alla coltivazione della vite. Da secoli, l’uva e il vino sono parte integrante della cultura dei piemontesi. Le prime testimonianze risalgono al decimo secolo prima di Cristo. Oggi sono circa 20mila le aziende vitivinicole che producono vini d’eccellenza. Un’economia importante fatta di numeri, ma soprattutto di uomini e donne, che ogni giorno con il loro lavoro rinnovano il profondo legame con la terra e la vite. Piemonte terra di vini, di volti, di storie di vignaioli, ma anche di gastronomia e ospitalità. La cucina piemontese è conosciuta e amata in tutto il mondo. Ricette tramandate di generazione in generazione, che vengono rivisitate spesso da grandi chef: dagli antipasti ai tajarin, dalla bagna càoda agli agnolotti, fino alle carni e ai bolliti. L’autunno è anche la stagione di raccolta del tartufo bianco. La classica “grattata” arricchisce le proposte della tavola, mentre il racconto delle notti passate con il tabui – il fedele cane da tartufo – tra boschi e nebbia non fa che aumentare il fascino dell’autunno piemontese.
FEASR Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale L’Europa investe nelle zone rurali
Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 – MIS. 133
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Barbera
, la SIGNORA in ROSSO
Dalle osterie di campagna all’eccellenza: storia, crisi e rinascita di un vino di carattere di Francesco Falcone
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Il Vino in VETRINA
Il nome stesso della Barbera (vino) e del barbera (vitigno) – distinzione che utilizzerò in questo articolo per evitare confusione – rievoca una eco sonora che si diffonde in tutto il Piemonte: non c’è angolo vitato della regione dove questa fondamentale uva rossa non venga coltivata. Dal Monferrato (sua terra natale) alle Langhe (dove contende al nobile nebbiolo e allo storico dolcetto il primato vitivinicolo della zona); dal Roero all’Alto Piemonte, fino a raggiungere le vette montanare della Valsusa e del Pinerolese (rarefatte isole vitate in provincia di Torino), sono decine le denominazioni d’origine legate indissolubilmente alla varietà, tra cui
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UVE BARBERA QR: L’articolo online con contenuti extra.
siva alla crisi della fillossera, che distrusse la produzione vitivinicola piemontese nel periodo fra le due guerre. La robusta capacità produttiva, la facilità colturale e la costanza nelle rese furono i motivi del suo successo.
Dalla popolarità alla crisi Un successo che negli anni a venire si sarebbe consolidato anche dal punto
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Onnipresente Barbera
spiccano la Barbera d’Alba e la Barbera d’Asti per vocazione, numeri produttivi e prestigio. La presenza del barbera è cospicua anche fuori dal Piemonte. Così come il sangiovese domina l’intero bacino viticolo dell’Italia centro-orientale con qualche significativa presenza anche in alcune aree viticole del Sud, il barbera prevale a Nord, interessando sia la Lombardia - in particolare il distretto dell’Oltrepò Pavese – sia l’Emilia Romagna – nel Piacentino tanto quanto lungo le terrazze plioceniche dei Colli Bolognesi. Tornando al Piemonte, il barbera copre circa la metà dell’intero vigneto regionale. Una così vasta diffusione si concretizzò durante la ricostruzione viticola succes-
La Barbera fu a lungo considerata il rosso da pasto per antonomasia, venduta a buon mercato e sovente elaborata nella tipologia vivace o mossa.
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Il Vino in VETRINA di Rocchetta Tanaro. Interprete tra i più carismatici del vino piemontese in quel fervente periodo storico, elaborò una Barbera d’Asti di grande respiro, maturata in barrique di rovere nuovo e capace di confrontarsi con i migliori rossi nazionali: il Bricco dell’Uccellone. Quel vino e il suo magnetico autore ebbero altri meriti: ridisegnarono drasticamente il profilo organolettico della denominazione (facendo lampeggiare il talento nascosto di un vitigno fino ad allora considerato “popolare”) e aprirono gli occhi a una generazione di nuovi e appassionati produttori, persuasi dalla bontà del progetto.
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Rinascita e trasformazione La rinascita della Barbera così come la conosciamo oggi comincia intorno alla prima metà degli anni ‘80, grazie alle intuizioni di Giacomo Bologna, vignaiolo e oste
L’acidità è il fulcro attorno al quale ruota la sostanza delle Barbera più risolute, in grado di proporsi piene e succose, generose e vitali, saporite e rinfrescanti a un tempo.
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di vista commerciale attraverso la produzione di un vino schietto e vigoroso, semplice nella costruzione, ma dotato di beva accattivante. Per tale ragione la Barbera fu a lungo considerata il rosso da pasto per antonomasia, venduta a buon mercato e sovente elaborata nella tipologia vivace o mossa (la tradizione racconta che una bottiglia di Freisa dolce veniva addizionata alla damigiana di Barbera per facilitarne la rifermentazione). Un vino il più delle volte rustico, ma così ben caratterizzato da essere ricercato sia nelle case di chi con il vino aveva un rapporto quotidiano, sia nelle piole, le piccole osterie di paese, per la sua capacità di accompagnare i piatti forti della tradizione (le acciughe, ad esempio). Ma se tale spiccata “levità”, così distante dall’inavvicinabile austerità del nebbiolo, per molto tempo fu la sua fortuna e contribuì ad accrescerne la popolarità, per certi versi rappresentò anche la fonte principale dei suoi problemi. Dalla fine degli anni ‘60 e per tutto il decennio successivo la tipologia fu purtroppo penalizzata da interpretazioni mediocri, figlie dell’avidità di molte cantine e di una politica viticola priva di adeguati controlli. Il risultato fu disastroso: una perdita di credibilità allontanò consumatori, venditori, e cosa ancora più grave, tutti i produttori più seri, rassegnati a considerare la Barbera un vino dall’immagine inesorabilmente deteriorata.
È da allora che questo vino-vitigno ha saputo fornire interpretazioni di eccellente levatura, in grado di ottenere l’apprezzamento di critici e intenditori. La Barbera d’Alba Larigi ‘86 di Elio Altare, Conca Tre Pile 1989 di Aldo Conterno, la Barbera d’Asti Pomorosso ‘90 dei fratelli Coppo e la Barbera d’Alba Marun 1998 di Matteo Correggia – solo per citare alcune splendide bottiglie personalmente bevute – dimostrarono come la Barbera, se opportunamente condotta in campagna, poteva trarre dal rovere nuovo una profondità di trama e una ricchezza di sensazioni in linea con i parametri dei più ambiziosi rossi italiani.
Le esigenze del vitigno Tuttavia, perché il barbera, vitigno a maturazione tardiva, possa consegnare mosti di grandi potenzialità ha bisogno di sole (non è un caso che tra le tante varietà italiane coltivate in California questa sia quella più diffusa, in particolare nella bollente Central Valley). La sua esigenza di calore – ama le temperature alte e costanti – trova conforto lungo i rilievi collinari bene esposti, poco ventosi, non molto elevati (la quota altimetrica ideale si aggira intorno ai 300 metri s.l.m.) e caratterizzati da suoli evoluti e ben drenati: esclusivamente in queste
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condizioni la sua naturale acidità e la sua spiccata verve fruttata possono essere condotte in una struttura omogenea e completa. È per tale motivo che, a dispetto della sua ubiquità produttiva, solo in tre comprensori viticoli ha fornito le prove più autorevoli: nel Monferrato Astigiano, in particolare sui suoli pliocenici che caratterizzano il circondario di Nizza Monferrato e di Agliano Terme (dove guadagna densità e accattivanti sfumature minerali); sulle poderose marne calcaree di Langa (zona che dona Barbera di ottimi attributi fenolici) e per finire sui bricchi sabbiosi del Roero, lungo i quali esprime vini caldi quanto succosi, dal frutto croccante e definito.
La Barbera al suo meglio Quando la maturazione in rovere è condotta con maestria e la concentrazione degli elementi è ben proporzionata (in questi ultimi anni, purtroppo, molte selezioni si sono eccessivamente arricchite di estratti e di alcol, perdendo di vista le sfumature), i caratteri precipui del vino sono rappresentati da una solida intensità aromatica, da una modulata potenza, da un’accattivante carnosità tattile e da una tensione sapido-acida che supplisce alla fisiologica carenza di attributi tannici. L’acidità è il fulcro attorno al quale ruota la sostanza delle Barbera più risolute, in grado di proporsi piene e succose, generose e vitali, saporite e rinfrescanti a un tempo. Un rosso di assoluto valore, insomma, che per quanto lontano dalla complessità e dalla grazia evolutiva dei nebbiolo di maggior talento (Barolo, Barbaresco, Ghemme, Gattinara e Roero), sa competere con i più prestigiosi vini del mondo sul piano della piacevolezza e della capacità “gastronomica”.
La crisi ha costretto molte famiglie, in Italia e all’estero, a ridurre acquisti e consumi. Il comparto vino non fa eccezione: negli ultimi anni ha risentito del trend negativo dell’economia mondiale. In tempi di recessione, vince chi scommette sul futuro. Così Vignaioli Piemontesi ha siglato un accordo con sette grandi cantine del Piemonte per il rilancio del vino sfuso, in particolare Barbera, Dolcetto e Cortese. L’idea è semplice: bere qualità a un prezzo equo. Il progetto è partito tre anni fa e ora lo sfuso piemontese è sbarcato anche in Norvegia, dopo aver riconquistato la fiducia della grande distribuzione tedesca. Gli ultimi dati dicono che la scommessa è già vinta: nel 2012 sono già stati venduti oltre 49mila ettolitri di vino sfuso, pari a un valore che supera i 5 milioni di euro. Dall’anno scorso, il fatturato è cresciuto dell’81%; dal 2010, addirittura del 194%. Ci credono la Viticoltori del Tortonese, l’Antica Vineria e la Vecchia Cantina di Alice Bel Colle, le cantine sociali di Alice
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Bel Colle, Castagnole Monferrato, Mantovana e Fontanile.
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ANDAR PER CANTINE
L’emozione delleLanghe Beni di Batasiolo
di Pietro Ramunno
Due milioni e mezzo di bottiglie prodotte ogni anno, di cui 230mila di Barolo, 133 ettari di proprietà dislocati tra i Comuni di La Morra, Monforte d’Alba, Barolo e Serralunga d’Alba, nove cascine per altrettanti cru (Cerequio, Brunate e Morino, Boscareto e Briccolina, Bofani e Tantesi, Bricco di Vergne e Zonchetta). Sono i numeri dell’azienda vitivinicola di Fiorenzo Dogliani, Beni di Batasiolo, dove passato e futuro convivono in un’immagine di presente efficiente e dinamico.
Signor Dogliani, per lei il vino è… Il vino, fuori di retorica, è un modo di essere. Non è un semplice alimento, tantomeno un semplice commercio, meno che mai solo un mestiere. Il vino è cultura, simbolo, senso di appartenenza. In qualunque situazione, ha sempre rappresentato uno stare insieme: anche nella povertà dei tempi passati, era un ponte fra le persone. Diventava bisogno di dialogare, voglia di smussare tutti gli spigoli di fatica o le preoccupazioni. È radicato nella nostra cultura quanto può esserlo la natura: rimanda a un modo di vivere, di ritmi modulati che ancora oggi, nonostante il progresso, sopravvivono e fioriscono insieme ai meravigliosi colori che hanno le colline nel periodo della vendemmia.
Ricorda il primo bicchiere di vino bevuto? Una volta il pintone era una presenza costante nella cucina delle cascine, quasi “uno di famiglia”. Pur nelle condizioni di povertà di allora, la domenica un piatto di ravioli ris e coi [riso e cavoli, ndr], una fetta di bollito e un bicchiere di vino buono non mancavano… Eravamo tutti insieme in una tavolata allegra: avrò avuto dieci anni, mi pare fosse un Nebbiolo, perché era domenica. È passato mezzo secolo, eppure mi sembra di avere la scena davanti agli occhi.
A proposito di tempo che scorre… dal patriarca Antonio a oggi: cosa è cambiato nel modo di fare vino? 16 I WINEPASS
ANDAR PER CANTINE
I.P.
LA CANTINA La vita intera oggi è assolutamente diversa, ma è rimasta uguale l’importanza che ha la natura, che è decisiva per la qualità di un’annata e di un vino. Certo, oggi si dirada, si produce con logiche moderne: dove il mercato una volta era a malapena locale, oggi è assolutamente globale. Fortunatamente però, oggi come allora, sono comunque sempre e solo la terra e la natura che creano il vino.
Le Langhe hanno una caratteristica quasi unica: riescono a emozionare anche chi le ha come proprio scenario quotidiano. In passato povere di una miseria quasi feroce, oggi aperte, frequentate da gente di tutto il mondo, ma – nella loro essenza – emozionanti allo stesso modo. Anche quando sembrano all’apparenza malinconiche, magari in un giorno di nebbia, non puoi non amarle e portarle nel cuore, in qualunque posto tu vada.
Nella pagina accanto, Fiorenzo Dogliani. QR: il sito dell’azienda
C’è una persona che più delle altre ha segnato il suo percorso L’etichetta del cuore: se dovesse sceglierne una? di vignaiolo? Direi senz’altro mio padre. Questo è un mestiere che si vive, prima ancora di impararlo. Il legame col mondo del vino, allora quasi sacrale, come quello con la terra, io l’ho letteralmente assorbito da lui. E non tanto dalle sue parole, quanto piuttosto condividendone la vita. Per me, guardare le Langhe e vedere mio padre è la stessa cosa.
Le Langhe: che legame ha con questa terra? Dalla Malora fenogliana al possibile riconoscimento dell’Unesco, ne è stata fatta di strada…
È difficile dirlo, perché nel vino non ci sono figli e figliastri… La Batasiolo ha comunque una fortuna notevole, quella di disporre di vigneti di proprietà di nebbiolo da Barolo dislocati nelle più storiche e famose zone di produzione: Monforte d’Alba, Barolo, Serralunga d’Alba, La Morra. Però, se proprio devo dirne una, scelgo Vigneto Corda della Briccolina, vendemmia 1990: straordinaria. Senza nulla togliere alle altre, intendiamoci. Però un’annata eccezionale la percepisci… è un qualcosa che senti compiersi giorno dopo giorno, fin dall’inverno. È come se dalla primavera avessi la certezza che né grandinate, né piogge, né freddo fuori stagione potran-
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ANDAR PER CANTINE
Parliamo un po’ della vostra azienda: quali sono i mercati di riferimento? Possiamo dire senza compiacimento di avere avuto un’evoluzione davvero soddisfacente. Dopo aver fatto da battistrada dei vini piemontesi in alcuni mercati (principalmente Brasile, dove esportiamo dal 1978, e Svizzera), oggi vendiamo in 68 nazioni. Chiaramente, senza costanza nulla regge: tra dormire sugli allori e vanificare tutto, il passo è breve. E la situazione è diversissima da alcuni decenni fa: il mercato si è espanso e, nonostante la crisi globale, questa differenziazione permette di avere sempre nuove possibilità. Oggi come oggi, i nostri mercati principali sono quelli di Stati Uniti, Canada, Brasile e Oriente in generale.
Che caratteristiche contraddistinguono il terroir di produzione dei vostri vini? Esposizione al sole in primo luogo, una pendenza che permette alle uve di assorbire luce e calore e di far fluire via l’acqua piovana, preservando l’essenzialità di grappoli e acini. Il terreno è calcareo-
Batasiolo
Frazione Annunziata, 87 12064 La Morra (CN) Tel. +39 0173 50130 info@batasiolo.com
www.batasiolo.com
marnoso, ideale specialmente per i nebbioli. Poi, ogni zona ha le sue peculiarità: La Morra produce dei Barolo strutturati e “lunghi”, ma un po’meno complessi, mentre il Barolo di Serralunga ha una struttura tale che si esprime al meglio dopo almeno 7-8 anni di affinamento in cantina.
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Sono sempre più in crescita gli enoturisti interessati al territorio di produzione che si presentano direttamente in cantina: “turismo e vino” è un
Le Langhe hanno una caratteristica quasi unica: riescono a emozionare anche chi le ha come proprio scenario quotidiano.
Progetti futuri? Guardiamo avanti, soprattutto dal punto di vista delle nuove metodologie di produzione. Il giorno in cui una qualunque azienda cominci a pensare di aver definitivamente imparato a produrre vino, da quel momento inizierà inesorabilmente il declino. Ogni vino ha caratteristiche in costante espansione… Prendiamo il Barolo: è un vino che ha futuro e passato nella stessa misura. Le sue caratteristiche sono e saranno sempre inconfondibili, e chi lo beve cerca esattamente quello che troverà, senza compromessi. Il Barolo è improducibile altrove, e in tutto il mondo lo si beve e lo si cerca proprio per come nasce e si sviluppa, qui e non altrove. Un privilegio che dobbiamo però meritarci, continuando a dimostrare sempre credibilità e coerenza.
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no accadere. La vendemmia del 1990 credo sia irripetibile, per la perfezione dell’insieme. Ma nessuna vendemmia sarà mai uguale ad un’altra, nel bene o nel male.
binomio che sembra funzionare particolarmente bene, da queste parti…
Verissimo. Abbiamo saputo adeguarci, riuscendoci in tempi molto stretti. Fino agli anni Ottanta queste zone erano ancora chiuse in una logica territoriale lontana dal concetto di accoglienza francese. Ma una volta diventati meta di turismo internazionale si è riusciti a esprimere un alto livello di offerta sia culturale, sia gastronomica, sia di accoglienza, e diciamo pure anche storica, e il gap è stato colmato in maniera addirittura sorprendente. Si beve un vino, ci si interroga sulla sua storia: fisica, ideale, umana. Questo è turismo di livello!
Vigneto Corda della Briccolina Barolo Docg
Quest’uva nebbiolo di Serralunga d’Alba viene vinificata in modo tradizionale, con una fermentazione di 15 giorni a contatto con le bucce. Poi segue l’affinamento in barrique per almeno due anni e un anno in bottiglia. Il vino ha profumo ampio, speziato, con note di frutta matura e, in bocca, un tannino vellutato che conferisce pienezza e armonia.
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In Piemonte il vino è sinonimo di una forte identità storica e culturale. Il viaggio tra i vigneti piemontesi passa per circa 45mila ettari di filari. Perlopiù vitigni autoctoni che consentono a ogni territorio di mantenere una sua ben precisa individualità. Negli anni, le scelte di produzione si sono orientate sempre più alla qualità e alle denominazioni. Così oggi la maggior parte delle bottiglie prodotte sono riconducibili a una delle 16 Docg o delle 41 Doc. Partendo dalle Langhe con i suoi nobili rossi, Barolo e Barbaresco, e passando dai vigneti di dolcetto, si arriva nel Monferrato, terra di Barbera, Ruché, Freisa e Grignolino. Acqui Terme presta colline e nome al Brachetto. Il viaggio prosegue tra i 10mila ettari di Moscato d’Asti, “l’oro delle colline”. Le uve di moscato bianco sono anche alla base dell’Asti spumante. Dalle uve cortese nasce, invece, un bianco antico e profumato, il Gavi, mentre dai Colli Tortonesi rilanciano il Timorasso. Il Canavese brinda con il suo Erbaluce di Caluso, e si torna al rosso salendo verso i laghi del Nord con i GRafica e foto: icommultimedia.it
nebbioli dell’Alto Piemonte: Carema, Ghemme e Gattinara.
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Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 – MIS. 133
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ANDAR PER CANTINE
Arneis perpassione
Negro Angelo & Figli di Pietro Ramunno
Provare, produrre, progredire. Si riassume tutta in queste tre parole, slogan anni ’60 dei giovani della Coldiretti, la storia dell’azienda agricola Negro Angelo e Figli. Da lì parte l’avventura di Giovanni Negro, figlio di Angelo, artefice del successo dell’azienda avviata nel 1949 (anche se le prime attestazioni di un viticoltore chiamato Giovanni Dominico Negro figlio di Audino risalgono al 1670) con un quinto di un cascinale diroccato, due mucche e tre vitelli, ed estesa oggi su 65 ettari di vigneti in tutto il Roero, e non solo.
Nel mondo vinicolo, Negro è sinonimo di Arneis: furono in sette, negli anni ’70, a credere in questo vitigno, all’epoca buono solo per attirare i tordi, vista la sua maturazione precoce, perché si saziassero con i suoi chicchi, risparmiando i filari più preziosi di nebbiolo e barbera. Unendo le uve di tutti, non arrivavano a riempire una botte di legno da 7 quintali: Giovanni partì alla volta di Canale per acquistare la quantità mancante a riempire la botte. Quando arrivò in piazza San Bernardino, in bicicletta, gli agricoltori avevano già venduto tutta la produzione ai mediatori: tenne il suo primo comizio, preludio della vocazione politica che ancora oggi lo caratterizza, e li convinse a rivendere a lui giusto la quantità che serviva, dando allo stesso tempo il via al boom dell’Arneis. Pigiarono il vino, mutando però le modalità di vinificazione: prima dell’intuizione che ne ha cambiato le sorti, l’Arneis era un vino dolce, usato per celebrare la Messa. Aver prodotto il vino non bastava: dovevano farlo sapere al mondo.
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ANDAR PER CANTINE
«Allora non esisteva neanche la parola, ma quello che ci occorreva era fare marketing – racconta Giovanni Negro –. Scoprii che a Torino facevano una Fiera dei Vini: i grandi nomi del mondo del vino erano là, e io mi presentai lì con l’Arneis sulla cui etichetta era raffigurata la chiesa di Sant’Anna, lo stemma di Monteu Roero, le famose “Tre P” e la scritta in latino “Questo è il vino del dio Bacco”. Fu l’origine delle fortune dell’azienda, legata a doppio filo al territorio di cui siamo espressione limpida. Anche i nostri valori sono quelli semplici di un tempo: restiamo un’azienda a conduzione familiare, con la fortuna di avere quattro figli che lavorano con noi, tutti con grande passione, ciascuno occupandosi di un aspetto diverso».
GABRIELE «Siamo da sempre attenti all’ambiente, e abbiamo scelto di rinunciare all’uso di fertilizzanti chimici, indirizzandoci verso quelli organici: per questo motivo ab-
biamo deciso di dotarci di un impianto di lombricoltura. Qui nel Roero i terreni sono sabbiosi, quindi molto poveri di sostanza organica: la scelta agronomica è stata quella di arricchire in sostanza organica naturale i vigneti, per migliorarne struttura del terreno, ritenzione idrica, microflora e fauna dei suoli. Il fertilizzante ottenuto dalle deiezioni del lombrico, ammendante organico totalmente biologico, garantisce anche un notevole risparmio di tempo e di manodopera, grazie alla sua praticità di distribuzione. Fra tutte le specie di lombrico esistenti al mondo, solo poche sono allevabili in cattività, e tra queste la più gestibile è quella dei “Red worms of California”, che può essere allevata all’aperto, su terreno libero. Si distingue dalle altre principalmente per la sua grande versatilità e duttilità: il lombrico è di colore rosso e taglia piccola, e la durata della sua vita è 4 volte superiore a quella di un lombrico comune. Mangia ogni giorno una quantità di cibo pari al proprio peso, espellendone circa il 70/80%».
I.P.
LA FAMIGLIA NEGRO QR: il sito dell’azienda
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ANDAR PER CANTINE
«Ci piace sperimentare: ne è una prova il progetto “Sette Anni”, una sfida azzardata che ci ha riservato un sorprendente risultato. Era il 2001 e nostro padre voleva conoscere più a fondo il suo patrimonio viticolo: decise di far vinificare separatamente ogni singolo vigneto di arneis. I vini ottenuti rimasero sui propri lieviti per 6 mesi, per poi passare all’imbottigliamento. Le degustazioni dei singoli cru sono state effettuate ogni anno per valutarne attentamente l’evoluzione, cercando di capire quale vigneto fosse più propenso all’invecchiamento. Dopo 8 anni di studi, sperimentazioni e valutazioni, nacque l’Arneis “Sette Anni”, da uno dei vigneti storici dell’ azienda, sicuramente il più calcareo in assoluto e il più ricco in sabbia e sali minerali. Le caratteristiche principali di questa riserva sono sicuramente la spiccata sapidità e la formazione negli anni di idrocarburi, profumi eleganti e netti che a volte possono ricordare alcuni Riesling alsaziani. Unico nel suo genere, è il primo Arneis in assoluto ad aver provato la strada del lungo affinamento».
EMANUELA «La nostra è una produzione di circa 300mila bottiglie annue, concentrata esclusivamente su vini da vitigno autoctono proprio per valorizzare al meglio il nostro terroir. L’export occupa circa il 55% suddiviso tra Europa, Paesi asiatici e Usa;
NEGRO Azienda Agricola
Frazione Sant’Anna, 1 12040 Monteu Roero (CN) Tel. +39 0173 90252 negro@negroangelo.it
www.negroangelo.it
sono in forte crescita mercati nuovi come la Thailandia, la Cina, Taiwan e l’Australia. Abbiamo la fortuna di avere una rete commerciale e gestionale molto giovane, che reagisce con dinamicità alla crisi. Punti di forza essenziali sono la conduzione
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te a cuore: riguarda il recupero di un vecchio ciabòt di famiglia, dove i nostri nonni andavano a festeggiare le Pasquette. Quello che affettuosamente chiamiamo ciabòt era, in realtà, il castello di Pulciano, insediamento alemanno del periodo me-
Anche i nostri valori sono quelli semplici di un tempo: restiamo un’azienda a conduzione familiare, con la fortuna di avere quattro figli che lavorano con noi, tutti con grande passione, ciascuno occupandosi di un aspetto diverso.
familiare e la collaborazione di persone affidabili e innamorate dell’azienda: possiamo così curare ogni aspetto con passione, da quelli commerciali all’accoglienza, che è semplice e calorosa, ma allo stesso tempo determinata e tecnica».
GIUSEPPE «C’è un progetto che ci sta particolarmen-
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ANGELO
dioevale. Apparteneva alla nostra famiglia, ma negli anni ’50 la proprietà si frammentò, e la struttura andò via via praticamente in rovina. Oggi l’abbiamo ricomprato, perché quel posto ha un grande valore affettivo. È espressione di un territorio che amiamo, e rievoca un modo di accogliere chi viene a trovarci in maniera famigliare. . Il nostro stile è il miglior biglietto da visita che possiamo offrire».
San Bernardo Roero Docg
L’uva nebbiolo del vigneto San Bernardo, a Magliano Alfieri, viene vinificata secondo tradizione (a cappello galleggiante per 18 giorni) e il vino affinato per 17 mesi in botti di rovere e barrique usate e per 7 mesi in bottiglia. Al naso, intenso, prevalgono pesca e frutti rossi; in bocca è dolce e polposo, con una trama tannica lunga e importante.
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Molti pensano che l’autunno sia il periodo dell’anno più bello per scoprire e innamorarsi del Piemonte: giochi di gialli e di rossi che si rincorrono tra vigne, campi e boschi, l’incanto della nebbia che scende improvvisa e inghiotte parte delle colline, i primi freddi che rendono l’orizzonte limpido aprendo lo sguardo sul panorama delle Alpi. Ogni stagione ha i suoi colori, i suoi profumi, la sua magia che avvolge le colline vitate di Langhe, Monferrato e Roero. Paesaggi da sogno che sembrano dipinti in punta di pennello e aspettano di ottenere il riconoscimento Unesco a patrimonio dell’umanità. Quando la natura cede il passo all’opera dell’uomo, è una distesa di vigneti a perdita d’occhio. Ogni vigna ha il suo casòt, la tipica costruzione in mattoni rossi che viene ancora oggi utilizzata dai viticoltori per riparare gli attrezzi o riposarsi dalle fatiche del lavoro in vigna. I casòt, così come le cascine delle campagne, contribuiscono a distinguere il paesaggio delle colline vocate alla viticoltura del Piemonte. Un patrimonio unico e irripetibile da difende-
GRafica: icommultimedia.it
re, recuperare e valorizzare.
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ANDAR PER CANTINE
La Rosa Carnivora Mombaruzzo di
Pico Maccario
di Gabriele Pieroni
«Il mercato è selettivo, vuole il meglio: noi abbiamo semplicemente cercato di darglielo». La filosofia dell’azienda Pico Maccario di Mombaruzzo è una mescita sapiente di coraggio, tenacia, consapevolezza della tradizione e – perché no? – sana follia imprenditoriale. A cominciare dai discorsi con Vitaliano Maccario, 38 anni, che assieme al fratello Pico, 40, gestisce una delle più importanti cantine produttrici di Barbera d’Asti in Piemonte, quella con l’appezzamento unico più grande della regione: 70 ettari vitati, di cui 55 dedicati esclusivamente alle cure della “Signora in Rosso”.
Nelle parole di Vitaliano – misurate, diplomatiche, convincenti – sotto la cenere della pacatezza si percepisce la brace di una volontà mai doma, proiettata verso nuove avventure imprenditoriali a servizio di un’idea di eccellenza che non ha paura di rischiare, e di rischiare molto. «Viviamo un periodo di buonumore in azienda, perché i nostri vini stanno andando molto bene e ricevono prestigiosi apprezzamenti internazionali. Ma il frutto di questo successo è maturato nel corso di lunghi anni, attraverso progetti decennali nei quali non abbiamo mai smesso di investire», racconta Vitaliano.
Ripartire da zero I fratelli Maccario avrebbero potuto vivere, come si suol dire, di rendita. Quando nel 1997 rilevarono l’azienda agricola dal nonno Carlo, avrebbero potuto accontentarsi di gestire le proprietà di Mombaruzzo secondo la tipica realtà contadina a coltivazione mista. Avrebbero. Perché Pico e Vitaliano decisero altrimenti: «La Pico Maccario nasce allora, quando abbiamo scelto di ricostruire l’azienda da zero, puntando sulla monocultura della vite». Molta modestia, relativa conoscenza dei mercati, un’età anagrafica che, sommata, non superava i 50 anni. Eppure la forza di un’intuizione: «La Barbera cominciava allora la sua rincorsa ai grandi vini rossi. Abbiamo così puntato su un vitigno autoctono, radicato nella tradizione astigiana, con l’obiettivo di migliorarne la qualità e la produzione».
24 I WINEPASS
ANDAR PER CANTINE
Ai giovanissimi fratelli Maccario mancava l’esperienza, non il coraggio. «Per costruire un’azienda vitivinicola di successo ci vuole una mentalità imprenditoriale, che sappia ponderare con attenzione quantità e qualità del prodotto. E non smetta mai di innovare, nel rispetto della tradizione». È così che con il volgere del secolo, la Pico Maccario decide di investire in una radicale automazione del lavoro in vigna e di quello in cantina. Sono una delle prime aziende ad acquistare la vendemmiatrice automatica e a difendere con orgoglio questa scelta: «Tra il tempo del raccolto e la pigiatura passano pochi minuti, permettendo all’uva di preservare qualità e profumi». E sono convinti della necessità di impostare il lavoro perché l’alta resa delle viti possa andare di pari passo con la qualità: «Se vogliamo essere davvero competitivi in un mercato sempre più aggressivo, non possiamo che fare un bilancio di costi e benefici, con un occhio sempre puntato al rapporto tra resa, qualità e prezzo», continua Vitaliano.
I premi internazionali Per dimostrare che il binomio tra eccellenza e produzione è realizzabile, i Maccario hanno prove inconfutabili. La loro Barbera d’Asti Lavignone Docg 2011, con le sue 350mila bottiglie l’anno, è il vino numericamente più importante della cantina. Ma è contemporaneamente Oscar Douja d’Or 2012 e smart buy (“acquisto intelligente”) secondo Wine Spectator, che lo ha inserito nella classifica dei migliori 100 vini di prezzo inferiore ai 18 dollari. I riconoscimenti continuano con una doppietta di tutto rispetto: Antonio Galloni, massimo critico di The Wine Advocate, ha premiato con 90/100 la Barbera d’Asti Tre Roveri Docg 2010 (35mila bottiglie), così come la Barbera d’Asti Docg Epico 2009 – 5mila bottiglie, la punta di diamante delle Barbera firmate Pico – ha strappato un altro 90 ai critici della rivista del gruppo Shanken. «Qualità e tecnologia devono andare di pari passo in vigna come in cantina. Non
I.P.
I VIGNETI Nella pagina accanto, Vitaliano e Pico Maccario. QR: il video della “Rosa Carnivora”
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ANDAR PER CANTINE posso avere un prodotto fantastico e una vinificazione scadente», attacca Vitaliano, che porta ad esempio gli sforzi che la sua azienda sta affrontando per costruire una nuova barricaia: completamente interrata e con una copertura eco-friendly, sarà la nuova cattedrale della loro Barbera d’Asti, «che ha ancora margini di miglioramento».
La leggenda della Rosa Carnivora
PICO MACCARIO
Via Cordara, 87 - 14046 Mombaruzzo (AT) Tel. +39 014 1774522 infopicomaccario@picomaccario.com
www.picomaccario.com
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Se vogliamo essere davvero competitivi in un mercato sempre più aggressivo, non possiamo che fare un bilancio di costi e benefici, con un occhio sempre puntato al rapporto tra resa, qualità e prezzo.
killer di insetti. «In realtà, non ho inventato nulla. Le rose venivano piantate come spia della salute della vigna. Se si ammalavano il contadino doveva intervenire. Noi abbiamo costruito un sogno a partire dalla tradizione». Appena mandato in rete, il filmato – che a tutti gli effetti sembra girato da una troupe (inesistente) di professionisti australiani – è un vero e proprio successo: oltre 200mila visualizzazioni, 40mila contatti sui social network, 30mila visite al sito web della Pico Maccario, migliaia di commenti che si interrogano sulla veridicità, o meno, della Rosa Carnivora. «I risultati sono stati sorprendenti – con-
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L’innovazione, a Mombaruzzo, non passa soltanto dalla vigna e dalla cantina. Mentre la qualità della Barbera si affina, saper comunicare questa eccellenza al mondo diventa una prerogativa: «Un’azienda in crisi è un’azienda che non ha saputo fare marketing, che non ha lavorato sul marchio», afferma Vitaliano, che da tempo studia il web come strumento di promozione e di contatto con nuovi clienti. «Girando in rete mi sono imbattuto nei video virali, filmati condivisi da migliaia di persone che hanno lo scopo di veicolare velocemente un’idea o un marchio – racconta –. E io un’idea ce l’avevo». È da questo incontro virtuale che nasce la leggenda della “Rosa Carnivora” di Mombaruzzo. Con fantasia e una buona dose di avventatezza, Vitaliano fa confezionare un finto documentario nel quale le rose che ornano i filari dell’azienda subiscono una mutazione noir: da eleganti compagne della vite a spietate
fessa Vitaliano –: grazie ad un semplice video siamo venuti in contatto con migliaia di persone in un lasso di tempo che avrebbe richiesto mesi, forse anni con i tradizionali mezzi di comunicazione. Il nostro obiettivo era quello di riportare all’attenzione dei consumatori la Barbera d’Asti e valorizzare le sue terre di vocazione e i suoi magnifici vigneti». E conclude: «La tecnologia non è in competizione con la tradizione, l’innovazione non pregiudica il territorio. Al contrario, il vero problema del mondo vinicolo è chi si ostina a non capire che bisogna investire».
Epico
Barbera d’Asti Superiore Docg Il nome rimanda alla natura in equilibrio con l’amore e la passione, tesi verso l’eccellenza. Raccolta manuale delle uve a maturazione ottimale, pigiatura soffice, affinamento per almeno 12 mesi in piccoli legni di rovere francesi: il risultato è un vino dal profumo complesso, di frutta matura e vaniglia, e dal sapore intenso, morbido ed equilibrato.
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I nobili rossi delle Langhe sono celebri in tutto il mondo. C’è poi un vino forse meno blasonato ma che altrettanto bene sa parlare del Piemonte, del territorio e della sua gente. è il vino quotidiano, quello da bere tutti i giorni, che arriva sulle tavole a un buon rapporto qualità-prezzo. Barbera, Dolcetto, Grignolino, Freisa, Cortese, ma anche piccole Docg come il Ruché, la Malvasia, il Brachetto. è di questa tipologia di produzione enologica che, da anni, è attenta custode la Vignaioli Piemontesi. è la più grande organizzazione di produttori vitivinicoli d’Italia, riconosciuta dall’Unione Europea. Ha sede a Castagnito, poco prima di arrivare ad Alba da Asti, e riunisce 43 cantine cooperative e oltre 400 aziende vitivinicole, per un totale di circa 8.000 famiglie. Complessivamente la produzione delle aziende associate è di 950.000 ettolitri in media all’an-
GRafica: icommultimedia.it
no, che rappresentano più del 30% della produzione regionale di vino.
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ANDAR PER CANTINE
Il Ghemme nel sangue AntichiVigneti
Cantalupo
di
di Gabriele Pieroni
«Püsä kä nä vecc, ä spo nut gni», più che vecchi non si può diventare. Era questo il cinico motto con cui gli abitanti delle colline di Novara lamentavano la mancanza di giovani pronti a prendere in gestione le loro terre. Negli anni ’50, il boom industriale e la vicinanza di Milano distoglievano la manodopera dalla viticoltura dell’Alto Piemonte occidentale, distruggevano la qualità dei vini e trasformavano tante splendide vigne di Ghemme in gerbidi, cioè colline incolte, abbandonate.
La città svuotava le province promettendo una ricchezza immediata. Eppure, di ricchezze, i ronchi di Novara – come si chiamano i terreni che declinano verso la Sesia – erano colmi. Bisognava però credere in una terra povera e poco fertile ai piedi del Monte Rosa, ricca di minerali ma ciottolosa, battuta dai venti delle Alpi e addolcita dall’umidità delle risaie. Dove il nebbiolo, presente fin dai tempi antichi, aveva saputo regalare vini dalle squisite sfumature, terroir in grado di incantare i Duchi di Milano e il Conte di Cavour, Camillo Benso, che ne apprezzava i nettari al pari dei vini di Borgogna. È qui che l’azienda Antichi Vigneti di Cantalupo, realtà storica del Ghemme Docg, ha mosso i primi passi. Dal 1969 – quando era gestita dai fratelli Carlo e Giuseppe Arlunno – Cantalupo non ha mai smesso di investire sul proprio territorio, puntando sulla rinascita e la riscoperta di un vino nobile ed elegante, il Ghemme, un tempo addirittura più celebre dei suoi cugini langaroli: Barolo e Barbaresco. Oggi, Cantalupo è un’azienda solida e conosciuta, gestita da Alberto Arlunno, che all’amore per la sua terra abbina una passione autentica per l’archeologia e la storia vitivinicole di Ghemme e le testimonianze legate al suo prestigioso vino. Perché, come sostiene, «il terroir di un vino è una dimensione interiore che merita di essere coltivata».
Spesso in Piemonte, vino vuol dire Langhe. Eppure anche le colline novaresi hanno una tradizione millenaria da difendere. È vero. L’area novarese testimonia la presenza della vite coltivata fin dal VII secolo a.C., quando in una tomba furono scoperti semi di vite e pollini: segno inequivocabile di una produzione vitivinicola ben avviata, portata probabilmente da coltivatori etruschi giunti a contatto con le popolazioni celtiche del Nord Italia. Sta di fatto che i Romani continuarono a conside-
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rare queste terre vocate alla produzione vinicola fino a quando, nel medioevo, i canonici di Orta San Giulio se ne impossessarono. Non si dimentichi che i colti monaci di Cluny, fautori della valorizzazione del patrimonio viticolo ed enologico della Côte d’Or, ebbero numerosi vigneti in Ghemme. Ancor oggi uno dei quartieri in cui è suddiviso il borgo porta il nome di San Pietro, dedicazione dell’antica abbazia, epicentro del mondo cluniacense. È a loro che si devono riconoscere i primi sforzi documentati per mantenere alta la qualità dei nostri vigneti: in alcuni loro contratti d’affitto c’era una clausola precisa ad meliorandum, cioè volta alla preservazione della produttività dei terreni.
Anche la storia moderna riconosce a Ghemme e ai suoi vini un’eccellenza vitivinicola invidiabile. Nel XV secolo Ghemme era il fornitore di vino della Corte degli Sforza di Milano: il duca Francesco apprezzava particolarmente la vespolina, come è attestato da un suo grande ordinativo del 1465. Ma l’estimatore più puntuale dei nebbioli
di Novara fu Camillo Benso Conte di Cavour. In una sua lettera del 1845 ne loda il bouquet paragonandolo ai vini borgognoni e si augura di trovare bravi vignaioli ed estimatori di questo vino perché ne diffondano la cultura in tutto il mondo.
I.P.
FILARI A GHEMME Nella pagina accanto, Alberto Arlunno. QR: il sito dell’azienda
Come è nata l’azienda Cantalupo? Mio padre, Carlo, di famiglia d’estrazione vignaiola almeno dagli esordi del Seicento, in giovane età seguì il suo estro artistico-pittorico. A guerra ultimata realizzò con il fratello Pino un frantoio per olio di vinaccioli ed in seguito un’impresa di restauro, pur coltivando il suo attaccamento al Dna di famiglia. Sicché nel 1969, con il decreto di riconoscimento della Doc per il Ghemme, pose le basi per la realizzazione di un suo sogno: creare un grande vigneto in Ghemme. Partì da quattro vigneti di famiglia e ne acquistò altri. In quel periodo poteva sembrare un azzardo tornare alla terra: le campagne si spopolavano e le vigne rimanevano incolte. Ma c’erano grande fiducia e aspettative nel futuro. Nel 1977, quando i vigneti erano finalmente in piena produzione, l’azienda agricola Arlunno si trasformò in Antichi Vigneti
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ANDAR PER CANTINE Cantalupo, che oggi conta oltre 100 ettari di terreno, di cui 35 vitati e articolati in diverse zone tra i 250 e i 310 metri sul livello del mare.
Il Ghemme Docg nasce dallo stesso vitigno del Barolo e del Barbaresco. Quali sono le differenze? La bellezza del nebbiolo è la varietà delle sue sfumature, ognuna con la sua particolare personalità data dal luogo e dal terreno di coltura. A Carema nasce sulle rocce di montagna, a Lessona sulle sabbie marine, a Gattinara sulle pietre vulcaniche e nelle Langhe cresce su fondali marini, argille e calcari, che gli conferiscono una potenza ineguagliabile: tutte le denominazioni del nebbiolo cantano la sua grandezza. Il Ghemme nasce dall’eredità geologica del Monte Rosa, rappresentata da ciottoli friabili ricchissimi di minerali e microelementi: ha perciò grande struttura come il Barolo e il Barbaresco, ma meno esplosività, perché punta di più su austerità ed eleganza. Furono queste caratteristiche a entusiasmare Cavour che nel 1845 esclamò: «Or dunque rimane provato che le colline del Novarese possono gareggiare coi colli della Borgogna».
Eppure in Ghemme non è altrettanto famoso. Antichi Vigneti di Cantalupo Via M. Buonarroti, 5 28074 - Ghemme (NO) Tel. +39 0163 840041 www.cantalupo.net
Il problema principale di Ghemme è la sua posizione per secoli defilata dal nucleo antico del Piemonte, in zone quindi di confine. Le Langhe sono riuscite a identificarsi con l’intera produzione del Piemonte, tanto da diventarne un sinonimo, mentre il territorio di Novara è rimasto storicamente legato al Ducato di Milano fino al 1738.
si presenta, a tutto pasto, fresco, delicato, dotato di buona struttura, frutto della prodigiosa paternità di questo grande vitigno. Abbiamo infine lanciato la seconda annata del Mia Ida, brut dedicato a mia madre, uno spumante di nebbiolo metodo Charmat lungo. La nostra produzione si attesta sulle 180mila bottiglie, di cui 25/40mila di Ghemme.
Quali sono i mercati più importanti? Esportiamo circa il 50% della nostra produzione verso Giappone, Svizzera, Germania, Canada, Francia, ma soprattutto Norvegia e Stati Uniti, dove il Ghemme sta riscuotendo interesse e consensi.
Il terroir di un vino è, prima di tutto, una dimensione interiore che merita di essere coltivata. Quali vini producete? Oltre alle etichette di Ghemme Docg (Collis Breclemae, Collis Carellae, Signore di Bayard e Cantalupo), abbiamo vari nebbioli Colline Novaresi Doc, il bianco Carolus (Greco di Ghemme con Arneis e Chardonnay) e il Villa Horta, prodotto con la vespolina, vino assai gradevole la cui speziatura ricorda il Pelaverga. Da oltre 20 anni produciamo anche un rosato di nebbiolo, il Mimo: è un rosato atipico perché
Quanto è importante saper comunicare l’eccellenza del proprio prodotto? Importantissimo, attraverso tutti i mezzi di comunicazione. Ma sono convinto di una cosa: la miglior presentazione dei nostri vini è il silenzio. Quello di una attenta degustazione, innanzitutto. E quello dell’interiorizzazione: un vino è sempre il prodotto di una storia, che per essere gustata a fondo deve essere capita e apprezzata. Se poi il silenzio non basta, seguiremo i consigli di Cavour.
Quali? Come scrisse nel 1845 a riguardo della Novara viticola: «A trionfare nella lotta [con i vini di Borgogna, ndr] è solo necessario proprietari che diligentino la fabbricazione dei vini e ricchi ed eleganti ghiottoni che ne stabiliscano la riputazione».
Collis Breclemae Ghemme Docg
Da uve nebbiolo del vigneto Breclema, vendemmiato nella seconda parte di ottobre. Una vinificazione tradizionale con due follature giornaliere manuali conferisce al vino il caratteristico sapore vellutato, dolce e austero. Affinato nel rovere di Slavonia per oltre 30 mesi, al naso è avvolgente con note di liquirizia, viola, frutti rossi di sottobosco.
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GRafica: icommultimedia.it
Un po’ enoteche, un po’ botteghe: in una parola, sono vetrine dell’eccellenza enogastronomica del territorio. La rete di negozi con il marchio “Millevigne” coinvolge molte enoteche e punti vendita in tutta Italia. Progetto nato nel 2007, con la regia di Vignaioli Piemontesi, che sempre più crede nel rapporto diretto tra produttori e consumatori. Ancora oggi è un marchio per la distribuzione di una selezione di vini e prodotti gastronomici piemontesi legati al mondo della cooperazione. La sede principale è a Castagnito (Tel. +39 0171 210350), sulla statale Asti-Alba, a due passi dal Roero e dalle Langhe. Qui, in un grande showroom, si possono trovare le migliori etichette di Roero Arneis, Freisa, Grignolino, Dolcetto, Barbera d’Asti, Ruché di Castagnole Monferrato, Albarossa, Nebbiolo, Barbaresco, Barolo, Moscato d’Asti, Brachetto d’Acqui e Asti Docg. Vini, ma anche tipicità fatte da mastri artigiani: dalla pasta ai dolci, dalle conserve al miele, fino ai funghi e ai tartufi. Lo showroom è aperto dal martedì al sabato dalle 10,30 alle 19; da settembre a dicembre, l’apertura è estesa al lunedì e poi alla domenica e nei festivi (gli orari sono: 9,30-12 e 15-19). Ultimo in ordine di tempo a entrare nella rete “Millevigne”, il punto vendita della cantina Terre del Pinerolese di Bricherasio, nel Torinese, cooperativa appena acquisita da Vignaioli Piemontesi.
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Vino e natura
Riserva Naturale della Val Sarmassa La
La lunga memoria del Monferrato di Fabio Viarengo Percorrere i sentieri della Val Sarmassa è come intraprendere un viaggio nell’essenza dell’Astigiano: è qui, infatti, che si trovano gli elementi caratteristici di questo territorio. La natura dei boschi, le vigne realizzate con il lavoro dell’uomo, le colline, le cascine e i personaggi che hanno raccontato la vita e i luoghi di questa terra.
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Vino e natura
animali, i semi che forse un giorno riporteranno allo stato originario, e quindi ricco di biodiversità, tutti i boschi vicini. I versanti che guardano a nord, sempre freddi ed ombrosi, ospitano fitte perticaie di castagno, talvolta curate a tal punto da sembrare coltivate e da cui si ottengono pali dritti e re-
sistenti da utilizzare come sostegno nelle vicine vigne. Tuttavia, anche qui, la natura ha il suo spazio e già a partire da marzo le primule, le epatiche viola e le verdi felci fanno capolino tra le grandi foglie di castagno cadute l’autunno precedente. Inoltre i suoi frutti, come anche le ghiande delle tante querce, sono pasto fondamentale per moltissimi animali, dai piccoli insetti fino ai grandi mammiferi. Infine i boschi di robinia, boschi nuovi, che fino al ‘600 non esistevano in quanto la Robinia pseudoacacia, pianta originaria del nord America, ancora non era presente sul nostro
CARTOLINE DALLA RISERVA Flora e fauna della Val Sarmassa. QR: il sito web dei Parchi Astigiani
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I nomi dei luoghi raccontano la storia che hanno vissuto, dalla Valle della Morte al Bricco dei Tre Vescovi
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In quest’angolo dell’Alto Monferrato, un po’ defilato rispetto alle terre dove la vite ha soppiantato ogni angolo di natura, ritroviamo aspre colline ricoperte da fitti boschi. Proprio qui, nel 1993 è stata istituita, con una legge Regionale, la Riserva Naturale Speciale della Val Sarmassa, ora gestita dall’Ente di Gestione delle Aree protette Astigiane. I nomi dei luoghi raccontano la storia che hanno vissuto: la Valle della Morte nella quale si racconta sia avvenuta una dura battaglia all’epoca del Barbarossa e il Bricco dei Tre Vescovi dove si incontravano tre distinte diocesi e dove tuttora confluiscono tre Comuni dell’area protetta. La Riserva è quasi completamente ricoperta da boschi anch’essi con storie differenti: taluni – costituiti da querce, ciliegi, olmi e aceri – sono i più interessanti dal punto di vista naturalistico. Il querceto dei Crova, famiglia nobile di questo territorio, è proprio uno di questi, e ospita piante di particolare interesse quali le ginestre, la cefalantera bianca (orchidea dalla splendida fioritura), il sigillo di salomone ed il pungitopo. Oggi questo bosco, posto su un versante esposto a sud, è essenziale per la Riserva poiché conserva la memoria naturale di come un tempo erano tutti i boschi ed i coltivi attorno alla riserva. E non solo: esso è il cuore pulsante da cui vengono dispersi dal vento, dagli insetti e da tutti gli altri
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Vino e natura
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Una storia più antica è quella che riguarda i fossili che affiorano in alcuni punti del territorio della Riserva: sono resti di organismi vissuti più di due milioni di anni fa.
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territorio. Oggi questi boschi sono i più abbondanti, con l’abbandono delle terre coltivate nel secondo dopo guerra: essi hanno infatti colonizzato vigneti, frutteti e coltivi. Questa storia recente si può ancora leggere sui sentieri che percorrono la Riserva: osservando con occhi attenti si possono infatti scorgere, nel fitto dei boschi, vecchi pozzi, i contenitori (detti “trori”) per la preparazione del verderame, i terrazzamenti sui quali crescevano un tempo le viti, i casotti per il ricovero degli attrezzi. Se invece siete amanti degli animali, possiamo dire che non è facile poterne osservare qualcuno, anche se tutto dipende da come ci si approccia ad un’escursione sui sentieri della Riserva. Armati di pazienza, spirito di osservazione, un rigoroso silenzio ed escursioni negli orari più tranquilli –la mattina presto o il crepuscolo – è possibile imbattersi in volpi, cinghiali, tassi, scoiattoli e ghiri dei quali non mancano le tracce lasciate su alberi, sentieri e cespugli. C’è poi una fauna più piccola ma altrettanto affascinante che frequenta questi boschi e che deve la sua presenza anche ai piccoli stagni, rii e paludi che sono nascosti qua e là nel folto dei boschi. Ne sono un esempio le colorate e sfreccianti libellule che nel periodo estivo vanno a caccia di zanzare e di piccoli insetti, le farfalle, le rane e i ramarri, quest’ultimi scelti quale simbolo della Riserva. Una storia più antica è quella che
riguarda i fossili che affiorano in alcuni punti del territorio della Riserva: sono resti di organismi vissuti in un antico mare che ricopriva queste terre e gran parte dell’Astigiano nel periodo Pliocenico risalente a più di due milioni di anni fa. Nelle scarpate lungo i sentieri e talvolta nelle piccole grotte scavate nell’arenaria, localmente chiamata tufo per la sua consistenza compatta ma facilmente lavorabile, si possono ritrovare come piccole macchie che affiorano da un lontano passato; sono conchiglie di bivalvi, resti di granchi, di vertebrati marini e molti altri organismi vissuti milioni di anni fa.
La Stazione botanica del vecchio Jim Le piante hanno da sempre destato la curiosità dell’uomo, per i loro colori, forme e profumi: in esse abbiamo imparato a scoprire essenze e rimedi medicinali, oltre a utilizzarle come ripari e fonti di calore. Nella Riserva della Val Sarmassa vi è un posto dove tante specie di piante sono state raccolte e disposte in un giardino per raccontare e farne conoscere le peculiarità, gli usi, le caratteristiche officinali, ma anche i colori e le forme a tutti i frequentatori della Riserva. Tutto è nato grazie al vecchio Jim, un anziano giramondo appassionato di boschi e piante, che proprio in questi boschi e prati della Val Sarmassa andava a raccogliere erbe per le sue tisane e per i suoi decotti. Alcune di queste piante, che lui utilizzava per curarsi, sono ora osservabili presso la stazione botanica posta presso l’ingresso del sentiero della Valle della Morte. Qui si possono ritrovare la celidonia, il cui lattice di colore giallo era utilizzato per curare le verruche, l’achillea i cui fiori bianchi sono usati per decotti e oli cicatrizzanti e poi ancora l’origano, l’iperico, il tanaceto, la rosa canina e la fumaria.
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Ticino Valais - Wallis Parco Nazionale Della Val Grande
Lago Maggiore
VERBANIA
Lago Lario
VARESE COMO
Lago d’Orta
AOSTA Parco Nazionale Del Gran Paradiso
MONZA
BIELLA IVREA
MILANO
NOVARA
Parc National De La Valnoise
VERCELLI CHIVASSO
PAVIA CASALE MONFERRATO
TORINO
CASTELNUOVO DON BOSCO
ASTI
ALESSANDRIA TORTONA
PINEROLO
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GAVI OVADA
DOGLIANI
CUNEO
GENOVA
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Piemonte
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Gavi e Tortonese
NIZZA
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Barbaresco
Roero
Acquese e Ovadese
Asti e Moscato
Monferrato
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Alto Piemonte
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ASTI
TIGLIOLE
TORINO
REVIGLIASCO D’ASTI
PRALORMO CARMAGNOLA
VIGLIANO D’ASTI SAN DAMIANO D’ASTI ISOLA D’ASTI
MONTA’
GOVONE PRIOCCA
SOMMARIVA DEL BOSCO
COSTIGLIOLE D’ASTI
MONTALDO ROERO SOMMARIVA PERNO
CALOSSO
BARBARESCO
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MARENE CHERASCO
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PEZZOLO VALLE UZZONE
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BELVEDERE LANGHE
BASTIA MONDOVI’
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NIELLA TANARO LESEGNO
MONDOVI’
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VICOFORTE
CAIRO MONTENOTTE
MOMBASIGLIO
VILLANOVA MONDOVI’ SCAGNELLO
Langhe
FRABOSA SOTTANA
MONTEZEMOLO MILLESIMO
NUCETTO
MONTALDO DI MONDOVI’
BIESTRO MURIALDO
BAGNASCO
FRABOSA SOPRANA
Terra di grandi Vini 38 I WINEPASS
GENOVA
PRUNETTO
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MAGLIANO ALPI
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SANT’ALBANO STURA
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COSSANO BELBO
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OSIGLIA
MALLARE
Langhe GUIDA 1
ABBONA Borgata San Luigi, 40 - 12063 Dogliani (CN) Tel. +39 0173 721317 • abbona@abbona.com www.abbona.com
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La Torricella Loc. S.Anna, 98 - 12065 Monforte d’Alba (CN) Tel. +39 0173 78327 • info@latorricella.eu www.latorricella.eu
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ACCOMO F.LLI SILVANO E BRUNO Strada Sinaglio, Madonna di Como - 12051 Alba (CN) Tel. +39 0173 612209 • accomo@poderisinaglio.it www.poderisinaglio.it
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CASCINA ROSSA Via Cane Guido, 24 - 12055 Diano d’Alba (CN) Tel. +39 0173 231918 • info@cascinarossa.com www.cascinarossa.com
CHIONETTI QUINTO E FIGLIO Borgata San Luigi, 44 - 12063 Dogliani (CN) Tel. +39 0173 71179 • chionettiquinto@chionettiquinto.com www.chionettiquinto.com
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CLAVESANA Fraz. Madonna della Neve, 19 - 12060 Clavesana (CN) Tel. +39 0173 790451 • siamodolcetto@inclavesana.it www.inclavesana.it
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Visite in azienda a pagamento
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PODERI LUIGI EINAUDI Borgata Gombe, 31 - 12063 Dogliani (CN) Tel. +39 0173 70191 • info@poderieinaudi.com www.poderieinaudi.com
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SAN FEREOLO Borgata Valdibà, 59 - 12063 Dogliani (CN) Tel. +39 0173 742075 • info@sanfereolo.com www.sanfereolo.com
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PECCHENINO Borgata Valdiberti, 59 - 12063 Dogliani (CN) Tel. +39 0173 70686 • pecchenino@pecchenino.it www.pecchenino.com
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MASCARELLO GIUSEPPE E FIGLIO Via Borgonuovo, 108 - 12060 Monchiero (CN) Tel. +39 0173 792126 mauromascarello@mascarello1881.com www.mascarello1881.com
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BRICCO MOLLEA Via Montex, 1 - 12080 Vicoforte (CN) Tel. +39 0174 563364 • meridiana@relais-art.com www.relais-art.com
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BRICCO MAIOLICA Via Bolangino, 7 - 12055 Diano d’Alba (CN) Tel. +39 0173 612049 • accomo@briccomaiolica.it www.briccomaiolica.it
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ANNA MARIA ABBONA Fraz. Moncucco, 21 - 12060 Farigliano (CN) Tel. +39 0173 797228 • info@annamariabbona.it www.annamariabbona.it
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GILLARDI Loc. Corsaletto, 69 - 12060 Farigliano (CN) Tel. +39 0173 76306 • gillardi@gillardi.it www.gillardi.it
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TENUTA LANGASCO Fraz. Madonna di Como - 12051 Alba (CN) Tel. +39 0173 286972 • info@tenutalangasco.it www.tenutalangasco.it
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Nota Bene Prima di effettuare qualsiasi visita in cantina, telefona al numero indicato nei contatti. Le mappe e le descrizioni degli itinerari devono essere considerate come un’informazione indicativa. Per una visione più dettagliata e interattiva di questa zona, accedi ai contenuti extra attraverso il QR Code che trovi in basso a sinistra sulla mappa.
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piemontese in pillole Cicàt Immancabile a fine pasto, è il bicchierino di liquore servito come digestivo. Come seconda definizione, vuol dire anche «rimprovero». Cisrà Piatto povero della tradizione langarola, ovvero zuppa preparata con ceci, trippa, cotenna, rape, carote, sedano, cipolla, aglio, cavolo, salvia e rosmarino. Il sapore e la semplicità degli ingredienti sintetizzano alla perfezione la cultura gastronomica e lo spirito più autentico dei Doglianesi. Cognà Altrimenti detta «mostarda d’uva», pensata un secolo come preparazione per conservare la frutta, quando non c’era altro modo per combatterne il deperimento. Oggi è un prodotto prelibato, ideale per accompagnare formaggi e polenta. Garòss È il tradizionale recipiente in doghe di legno con due maniglie, utilizzato per travasare il vino. Griva (o frissa) Tradizionalmente è il «fegatello di maiale» (spesso accompagnato da altre frattaglie) condito, tra l’altro, con ginepro e racchiuso nell’omento, il reticolo del polmone dell’animale. Mostra L’«orologio», anche da taschino o da polso, che a Dogliani per definizione è quello della Torre civica di piazza Belvedere. Pronuncia: in piemontese la lettera “o” senza accento si legge “u”, mentre si legge come “o” nella forma accentata “ò”.
PRANZO Prezzo medio
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itinerari
Sulle vie di Luigi Einaudi Partenza e arrivo: Dogliani – Carrù Lunghezza: 12 km
Nella ormai centocinquantenaria storia d’Italia non sono molti gli intellettuali che si siano spesi per il nostro Paese con l’intensità e lo slancio che ebbe Luigi Einaudi. Professore universitario ed economista di scuola liberale, intellettuale di fama mondiale, più volte ministro e poi Presidente della Repubblica italiana, Einaudi rimase sempre molto legato alla sua terra d’origine e non mancò mai di tornarci, stabilendovisi definitivamente negli ultimi anni della sua vita. Sulle orme di questo grande Doglianese, senza dimenticare di ammirare le bellezze artistiche e paesaggistiche che incontrerete strada facendo, vi proponiamo un itinerario da fare in auto che si snoda tra Dogliani, Farigliano e Carrù. A Dogliani, all’interno del Palazzo Comunale che noterete accanto alla chiesa parrocchiale dei Santi Quirico e Paolo, è stato allestito il Museo Luigi Einaudi, a ingresso gratuito. Al piano terra potrete leggere i pannelli esplicativi che ne illustrano la vita e le idee, mentre salendo al secondo piano sarete sorpresi dalla quantità di oggetti, fotografie, articoli e ricordi delle tante imprese di Einaudi, da uomo di Stato e da appassionato viticoltore. «Sogno tutta l’Italia come Dogliani», soleva ripetere, rimarcando il vivo il legame con la propria terra d’origine. Uscendo dal paese lungo via Savona, potete rendere omaggio a Luigi Einaudi visitando il cimitero monumentale del paese, che vi accoglierà con le sue guglie neogotiche. Qui è sepolto in una sobria e lineare ala appartata accanto al figlio Giulio, fondatore dell’omonima casa editrice. Proseguite poi in direzione Savona e dirigetevi verso Borgata Gombe. Qui sorge la cascina San Giacomo, che a ventitré anni Einaudi acquistò per farne la propria casa e iniziare l’attività vitivinicola. Oggi l’azienda porta ancora il suo nome (Poderi Luigi Einaudi) e produce circa 250mila bottiglie l’anno fra Dogliani, Barolo, Piemonte Barbera, Langhe Nebbiolo e Moscato d’Asti. Seguendo la Strada Provinciale 9 proseguite per Farigliano: seguite le indicazioni per Frazione Mellea e dopo pochi chilometri troverete, non lontano dalle sponde del Tanaro, l’omonimo Santuario, eretto nel 1647 in ricordo di due apparizioni della Madonna proprio in quel luogo. Uscendo dalla frazione, dopo pochi minuti raggiungete Carrù, paese di nascita di Luigi Einaudi. Seguendo le indicazioni per il centro e dopo aver imboccato via Garibaldi, recatevi in via Einaudi: è qui che sorge la sua casa natia, opportunamente segnalata da una targa commemorativa. Relais dei Poderi Einaudi Borgata Gombe, 31 - 12063 Dogliani (CN) Tel. +39 0173 70414 www.relaiseinaudi.com
RISTORANTE Da Aldo Via XXV Aprile, 23 - 12063 Dogliani (CN) Tel. +39 0173 70588 www.albergo-ristorantedaaldo.com
B&B Pecchenino Borgata Valdiberti, 59 - 12063 Dogliani (CN) Tel. +39 0173 70686 www.pecchenino.it
Osteria Battaglino Piazza Martiri della Libertà, 12 12063 Dogliani (CN) Tel. +39 0173 742089 www.osteriabattaglino.it
Villa Bracco Borgata San Luigi, 11 12063 Dogliani (CN) Tel. +39 0173 70547 www.villabracco.com
Hotel Ristorante Moderno Via Misericordia, 12 - 12061 Carrù (CN) Tel. +39 0173 75493 www.ristorantemoderno.net
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Cimitero Monumentale Via Croce - 12063 Dogliani (CN) Museo Luigi Einaudi Piazza San Paolo, 10 - 12063 Dogliani (CN) Tel. +39 0173 70107
Cantina del Dolcetto di Dogliani Str. Provinciale Dogliani Monchiero, 57 12063 Dogliani (CN) Tel. +39 0173 792282 www.cantinadolcettodogliani.it
Macelleria Al mio mercato Santuario di Nostra Via Garibaldi, 85 - 12061 Carrù (CN) Signora delle Grazie Tel. +39 0173 750750 Frazione Mellea, 1 - 12060 Farigliano (CN) Tel. +39 0173 76134 Occelli agrinatura Regione Scarrone, 2 - 12060 Casa natia di Luigi Einaudi Farigliano (CN) Corso Einaudi, 22 - 12061 Carrù (CN) Tel. +39 0173 746411
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itinerari
Il «Gaudì» delle Langhe Partenza e arrivo: Dogliani – Bonvicino Lunghezza: 25 km
L’architetto doglianese Giovanni Battista Schellino (1818-1905) ha più di ogni altro influenzato, tra il XIX e il XX secolo, il paesaggio e lo stile architettonico del territorio langarolo. Le guglie gotiche, le colonne classiche, le immense cupole e le scenografie wagneriane caratterizzano le opere di questo istrionico urbanista, che a qualcuno potrà ricordare, per originalità ed estro, il celebre architetto catalano Antoni Gaudì. Per approfondirne la conoscenza e per avere un’idea di quanto sia profondo il segno che Schellino ha lasciato su queste colline, entrate nel cortile del municipio di Dogliani: troverete un pannello – purtroppo seminascosto – sul quale sono riportate le sue maggiori realizzazioni, la sua biografia e alcune curiosità. Vi proponiamo un itinerario da percorrere in Vespa o, per i più allenati, in bicicletta, con partenza da Novello, passando poi per Dogliani, paese natale dell’architetto, fino ad alcuni centri dell’Alta Langa, alla scoperta delle sue opere più importanti. Dirigetevi dunque a Novello e imboccatene la strada principale, via Umberto I. Una volta percorsa, non perdetevi il magnifico panorama sulle Langhe e le Alpi che sulla vostra sinistra vi offrirà piazza Tarditi. Ancora pochi passi e dopo una leggera salita avrete davanti il castello di Novello, ideato da Schellino e ultimato nel 1880. Sorge sui resti dell’antico maniero di epoca medioevale, e fu realizzato in stile neogotico, con due torri laterali e l’imponente scalone centrale. Oggi ospita un albergo-ristorante. Da Novello, in pochi chilometri raggiungerete Dogliani: da piazza Umberto I sarà possibile ammirare una delle più famose opere schelliniane, la chiesa parrocchiale dei santi Quirico e Paolo, costruzione neoclassica a doppio campanile, sormontata dall’imponente cupola di colore azzurro cielo, visibile a chilometri di distanza. Imboccate via Savona e, dopo pochi tornanti, noterete un complesso architettonico in stile neogotico, composto da nove guglie rosse: è l’ingresso monumentale del cimitero di Dogliani, dove lo stesso architetto è sepolto. Da qui iniziano i tredici piloni delle stazioni del santo rosario, anch’essi ideati da Schellino, raffiguranti scene della vita di Gesù che accompagnano il viandante nel suo cammino e terminano con il Santuario di Madonna delle Grazie, oratorio cinquecentesco restaurato dall’urbanista doglianese nel 1874. Proseguendo sulla strada per Murazzano, dopo un’arcigna salita e numerosi tornanti, giungerete a Belvedere Langhe: anche qui Schellino ha lasciato un segno profondo, con la chiesa parrocchiale di San Nicola, da lui ampliata in stile neoclassico e decorata con una piccola guglia, e le cappelle di Santa Margherita e dell’Assunta. Poco dopo essere usciti dall’abitato del paese, eccovi a Murazzano. Qui potrete rifarvi gli occhi sullo splendido belvedere e gustare la celebre toma, il formaggio Dop prodotto con latte ovino e venduto direttamente in molte delle aziende agricole del paese: tra queste, vi segnaliamo la società agricola Penta in frazione Mellea e l’azienda agricola La Tumeria. Proseguendo sulle tracce dell’architetto Schellino, vi sposterete in Frazione Rea, dove potrete ammirare un’altra delle sue numerose opere: la canonica, che sorge accanto alla cappella della Santissima Trinità. Da Murazzano vi proponiamo di raggiungere Bonvicino, minuscolo paese di sole 120 anime. Eppure anche qui Schellino ha lasciato un Hotel Al Castello Griva Dispensa e RISTORANTE IL VERSO Chiesa Parrocchiale importante ricordo di sé, con il reCantinai dei Santi Quirico Piazza Marconi, 4 - 12060 Novello (CN) DEL GHIOTTONE e Paolo Via Vittorio Emanuele, 7 Via Demagistris, 5 12063 Dogliani (CN) stauro e l’ampliamento della chieTel. +39 0173 74502 Piazza San Paolo, 9 - 12063 Dogliani (CN) 12063 Dogliani (CN) Tel. +39 0173 742074 www.castellodinovello.com sa, semplice ed intima, dei Santi Tel. +39 0173 70329 www.ilversodelghiottone.it Tel. +39 0173 721345 Giacomo e Cristoforo. ENOLOCANDA DEL TUFO Borgata Gome, 33 - 12063 Dogliani (CN) Tel. +39 0173 70692 www.deltufo.it
Ristorante Il giardino delle Langhe Via Circonvallazione, 4 12060 Murazzano (CN) Tel. +39 0173 798506
Santuario di Madonna delle Grazie Località Madonna delle Grazie 12063 Dogliani (CN) Tel. +39 0173 70329
B&B AI PAJAN Borgata Pianezzo, 25 - 12063 Dogliani (CN) Tel. +39 0173 742542
OSTERIA VINERIA IL TORCHIO Via Croce, 4 - 12063 Dogliani (CN) Tel. +39 366 4365793 www.osteriavineriailtorchio.it
Chiesa di San Nicola Piazza della Chiesa Belvedere Langhe Tel. +39 0173 70463
Panetteria Rizzi Via Marconi 3 - 12063 Dogliani (CN) Tel. +39 0173 70497 AZIENDA AGRICOLA MARENCO ALDO Borgata Pironi, 25 - Fr. Pamparato 12063 Dogliani (CN) Tel. +39 0173 721090 www.marencoaldo.it
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Focus
Dogliani “Sogno tutta l’Italia come Dogliani”.
Luigi Einaudi
Per tradizione storica e collocazione geografica, Dogliani è – da sempre – un luogo di confine. Porta d’ingresso della bassa Langa sud-occidentale e patria del celebre Dolcetto, mostra le sue caratteristiche fin dal proprio nome, che si fa risalire alle parole Dolium Iani, “Botte di Giano”, il dio bifronte grande bevitore e guardiano delle soglie e dei passaggi.
Prima di entrare in paese, è d’obbligo una tappa alla Cantina del Dolcetto di Dogliani, sul rettilineo che conduce al centro storico. Qui potrete degustare e acquistare i migliori vini della zona, ma soprattutto il Dolcetto di Dogliani Doc, dal gusto fresco e fruttato, e il Dogliani Docg, più strutturato e di spiccata personalità, entrambi da vitigno dolcetto. Proseguite per poche centinaia di metri, e la maestosa solennità della chiesa parrocchiale dei Santi Quirico e Paolo, con la sua cupola azzurro cielo, vi lascerà a bocca aperta. Quest’opera, realizzata da Giovanni Battista Schellino, è solo uno dei gioielli che questo poliedrico progettista doglianese ha disseminato
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nella zona, portandovi tra il XIX e il XX secolo le inedite suggestioni dell’Eclettismo e dell’Art nouveau. A sinistra della chiesa, ecco il municipio, già convento del Carmine, dove troverete il Museo Luigi Einaudi, il Museo storico archeologico Gabetti e la Bottega del vino. L’associazione che fa capo alla Bottega raggruppa oltre una trentina di produttori, che sono ammessi a farne parte solo dopo la selezione effettuata da una severa commissione d’assaggio. Se dopo aver apprezzato le eccellenze enologiche della zona desiderate sedervi comodamente ad osservare la vita del paese, piazza Umberto I, da sempre dedi-
focus cata agli scambi e ai commerci, fa al caso vostro. Qui potrete godere dell’ottima caffetteria del Bar della Riviera, sotto i portici, oppure, se l’ora lo permette, degli abbondanti aperitivi accompagnati da formaggi, cognà e salumi del Vin Art Cafè Notturno. Il primo e il terzo sabato del mese su questa piazza ha luogo il mercato dei contadini delle Langhe, ottima occasione per comprare direttamente dagli agricoltori prodotti biologici a chilometri zero. Oltrepassate la porta Sottana e percorrendo via Vittorio Emanuele lanciatevi nell’esplorazione del rione Borgo, cuore commerciale e turistico del paese. Anche qui è l’enogastronomia a farla da padrone: potrete ampliare i vostri orizzonti culinari alla vinoteca Scaccia Tappo o, con una piccola deviazione, concedervi un assaggio di toma piemontese al negozietto di prodotti tipici di via Tenente Costa. Pochi passi e raggiungerete piazza Carlo Alberto, sulla quale vedrete alternarsi le facciate di alcuni palazzi storici pregevolmente recuperati. Prima di ammirarne le rifiniture, non fatevi scappare la macelleria salumeria Taricco «già Gabutti Valentino», negozio storico che negli anni ha mantenuto inalterata la qualità dei propri prodotti. Da qui inizia, leggermente in salita e costeggiata dai portici, l’elegante via Corte, ulteriore snodo commerciale del rione Borgo che vi porterà di fronte alla porta Soprana, gemella della sottostante porta Sottana. Una volta oltrepassata, potrete ammirare la settecentesca chiesa barocca della Confraternita dei Battuti. Sulla stessa piazza, a sinistra, noterete l’ala del mercato coperto, sotto la quale durante la Fiera dei Santi, il 2 novembre, viene offerta la cisrà, minestra di ceci e trippa che un tempo veniva servita ai viandanti che arrivavano in paese per la Fiera, stremati da giorni di cammino. A destra della porta Soprana, troverete la ripida Salita al Castello, linea di confine tra 1
Cantina del Dolcetto di Dogliani Via Torino, 58 - 12063 Dogliani (CN) Tel. +39 0173 792282 www.cantinadolcettodogliani.it
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Museo Luigi Einaudi Piazza San Paolo, 10 12063 Dogliani (CN) Tel. +39 0173 70107
2
Civico Museo Storico Archeologico “Giuseppe Gabetti” Piazza San Paolo, 10 12063 Dogliani (CN) Tel. +39 0173 70210
? Lo sapevate che La cupola della chiesa parrocchiale di San Quirico e Paolo era in origine di color rame. L’attuale colore azzurro è dovuto all’ossidazione tipica di questo materiale. Nella seicentesca cappella dell’ex Convento del Carmine, attiguo alla chiesa parrocchiale, troverete il Museo degli ex voto e della devozione popolare. è aperto su prenotazione. Per informazioni è possibile chiamare il numero +39 0173 70990. A inizio secolo Dogliani ospitava uno stabilimento di ampeloterapia in cui, nel periodo vendemmiale, si recavano molti villeggianti per sfruttare le proprietà terapeutiche dell’uva.
i due rioni del paese. Percorrendola, arriverete al suggestivo passaggio medioevale coperto di porta Gabetti: attraversatelo, ed eccovi arrivati al rione Castello. Passeggerete immersi nel silenzio surreale di un piccolo borgo che pare a sé stante, tra piccole case in pietra e gatti addormentati. Proprio qui, in questa atmosfera ovattata ed intima si tiene, ogni anno, un’apprezzata rievocazione del Presepe vivente. Se dopo la salita che vi ha condotto fin qui sentite bisogno di ristoro, non perdete la panetteria
2
Bottega del vino Dolcetto Piazza San Paolo, 10 12063 Dogliani (CN) Tel. +39 0173 742260 www.ildogliani.it
3
Bar della Riviera Piazza Umberto I, 19 12063 Dogliani (CN) Tel. +39 0173 70580
4 Notturno
Vin Art Café Piazza Battisti, 2/3 12063 Dogliani (CN) Tel. +39 0173 742460
5
VINOTECA SCACCIATAPPO Via Vittorio Emanuele, 7 12063 Dogliani (CN) Tel. +39 0173 721171
6
Macelleria salumeria Taricco Via G.B. Schellino 12063 Dogliani (CN) Tel. +39 0173 70654
7
Panetteria Antico Forno di Castello Via Fontana, 18 12063 Dogliani (CN) Tel. +39 0173 71035
Antico Forno di Castello e la sua ottima focaccia. Proseguite imboccando via del Ritiro, e in pochi minuti arriverete in piazza Belvedere, sulla quale svetta il castello Perno di Caldera col suo caratteristico torrione e la Torre civica dell’orologio, posta a guardia del paese e restaurata nel 1862 dall’immancabile Schellino. Sulla sinistra è imperdibile la piccola Cappella del Ritiro della Sacra Famiglia, sulla quale spiccano le guglie e i vetri colorati tipici dello stile schelliniano. Ma il pezzo forte di questa piazza, dominata da uno splendido ippocastano secolare, è il panorama: da qui si ammira il rione Borgo con i suoi loggiati e tetti rossi, il monumentale ospedale e l’immancabile cupola azzurra della chiesa parrocchiale. Spostando lo sguardo, i dolci pendii e le vigne del celebre dolcetto dominano il paesaggio e formano un splendido mosaico di bellezze naturali e opere architettoniche, giusto premio per il visitatore curioso che si sia spinto fin quassù sfidando i confini custoditi dal dio Giano.
WINEPASS I 43
6
TORINO
16
44
ASTI RODDI
18 14 1
???
VERDUNO
61
41
57
Fraz. Santa Maria
30
GRINZANE CAVOUR
17
DIANO D'ALBA 31 5
50 46
20 40 47 13 7 39
LA MORRA
26
37
27 11
55 3 42 10
62
15
28
59
CASTIGLIONE FALLETTO
56 34
8
58
23 52 4
12 29
BAROLO
32
21 9
36
38 2 53
PERNO
SERRALUNGA D'ALBA
43 35
48
SINIO
54
25
24 45 33
NOVELLO
60
22
49
51
MONFORTE D'ALBA 19 ?
RODDINO MONCHIERO
Barolo
Il Re dei Vini 44 I WINEPASS
Barolo GUIDA 1
ALESSANDRIA FRATELLI Via Beato Valfrè, 59 -12060 Verduno (CN) Tel. +39 0172 470113 • info@fratellialessandria.it. www.fratellialessandria.it.
C 2
12
CASCINA ADELAIDE Via Aie Sottane, 14 - 12060 Barolo (CN) Tel. +39 0173 560503 • wine@cascinaadelaide.com www.cascinaadelaide.com
C
ANSELMA GIACOMO Piazza Cappellano, 3/A - 12050 Serralunga d’Alba (CN) Tel. +39 0173 613114 • anselmaitalia@anselmaitalia.com www.anselmaitalia.com
13
3
D
20/40
70/80
14
AZELIA Via Alba Barolo, 27 - 12060 Castiglione Falletto (CN) Tel. +39 0173 62859 • l.scavino@azelia.it www.azelia.it
15
5
16
D 6
17
B 70
140 con colazione
Bovio Gianfranco Fraz. Annunziata in Borgata Ciotto, 63 - 12064 La Morra (CN) Tel. +39 0173 50667 • boviogianfranco@boviogianfranco.com www. boviogianfranco.com
19
30/35
110 con colazione
Cavallotto tenuta bricco boschis Via Alba - Monforte, Bricco Boschis - 12060 Castiglione Falletto (CN) Tel. +39 0173 62814 • info@cavallotto.com www.cavallotto.com
E 27
CERETTO Loc. San Cassiano, 34 - 12051 Alba (CN) Tel. +39 0173 282582 • ceretto@ceretto.com www.ceretto.com
CIABOT BERTON Fraz. S.Maria, 1 - 12064 La Morra (CN) Tel. +39 0173 50217 • info@ciabotberton.it www.ciabotberton.it
21
COMM.G.B.BURLOTTO Via Vittorio Emanuele, 28 - 12060 Verduno (CN) Tel. +39 0172 470122 • burlotto@burlotto.com www.burlotto.com
90 con colazione
FONTANAFREDDA Via Alba, 15 - 12050 Serralunga d’Alba (CN) Tel. +39 0173 626111 • info@fontanafredda.it www.fontanafredda.it
BE 15 28
45
GERMANO ETTORE Loc. Cerretta, 1 - 12050 Serralunga d’Alba (CN) Tel. +39 0173 613528 • germanoettore@germanoettore.com www.germanoettore.com
D 29
CONTERNO E FANTINO Borgo Ginestra, 1 - 12065 Monforte D’Alba (CN) Tel. +39 0173 787326 • info@conternofantino.it www.conternofantino.it
30
80 con colazione
GIACOMO BORGOGNO & FIGLI Via Gioberti, 1 - 12060 Barolo (CN) Tel. +39 0173 56108 • info@borgogno.com www.borgogno.com
CURTO MARCO Borgata Ciotto, 59 - 12064 La Morra (CN) Tel. +39 0173 50640 • nadia@vinicurto.it www.vinicurto.it
31
20/25
GIANNI GAGLIARDO Borgata Serra dei Turchi - 12064 La Morra (CN) Tel. +39 0173 50829 • gagliardo@gagliardo.it www.gagliardo.it
E
20
30
GIGI ROSSO Via Alba Barolo, 20 - 12060 Castiglione Falletto (CN) Tel. +39 0173 262369 • info@gigirosso.com www.gigirosso.com
D
DAMILANO Via Roma, 31 - 12060 Barolo (CN) Tel. +39 0173 56105 • info@damilanog.com www.cantinadamilano.it
32
GIUSEPPE RINALDI Via Monforte, 3 - 12060 Barolo (CN) • Tel. +39 0173 56156
C 33
Le Strette
dei F.lli Daniele Mauro & Savio
Via Le Strette, 1/f - 12060 Novello (CN) Tel. +39 0173 744002 • lestrette@lestrette.com www.lestrette.com
DOMENICO CLERICO Loc. Manzoni, 22/A - 12065 Monforte d’Alba (CN) Tel. +39 0173 78171 info@domenicoclerico.com www.domenicoclerico.com
D
C 34
BD DEGUSTAZIONI a pagamento
90
E
DE 22
CAPPELLANO Via Alba, 13 - 12050 Serralunga d’Alba (CN) Tel. +39 0173 613103 • info@cappellano1870.it www.cappellano1870.it
Visite in azienda a pagamento
ENZO BOGLIETTI Via Fontane, 18/A - 12064 La Morra (CN) Tel. +39 0173 50330 • info@enzoboglietti.com www.enzoboglietti.com
D
BROVIA Via Alba Barolo, 54 - 12060 Castiglione Falletto (CN) Tel. +39 0173 62852 • info@brovia.net www.brovia.net
E 11
20
BRIC CENCIURIO Via Roma, 24 - 12060 Barolo (CN) Tel. +39 0173 56317 • briccenciurio@briccenciurio.com www.briccenciurio.com
C 10
26
E
D
9
35
E
BREZZA GIACOMO & FIGLI Via Lomondo, 4 - 12060 Barolo (CN) Tel. +39 0173 560921 • brezza@brezza.it www.brezza.it
30/35
32
D
B 8
ELVIO COGNO Loc. Ravera, 4 - 12060 Novello (CN) Tel. +39 0173 744006 • elviocogno@elviocogno.com www.elviocogno.com
18
7
25
D
BOROLI Fraz. Madonna di Como, 34 - 12051 Alba (CN) Tel. +39 0173 365477 • achilleboroli@boroli.it www.boroli.it
70
E
D
E
BATASIOLO Frazione Annunziata, 87 12064 La Morra (CN) Tel. +39 0173 50130 • info@batasiolo.com www.batasiolo.com
ELIO GRASSO Loc. Ginestra, 40 - 12065 Monforte D’Alba (CN) Tel. +39 0173 78491 • info@eliograsso.it www.eliograsso.it
C
BARTOLO MASCARELLO Via Roma, 15 - 12060 Barolo (CN) Tel. +39 0173 56125
E
BE 24
Castello di verduno Via Umberto I, 9 - 12060 Verduno (CN) Tel. +39 0172 470125 • info@castellodiverduno.com www.castellodiverduno.com
32 4
80
E. Pira e figli - Chiara Boschis Via Vittorio Veneto, 1 - 12060 Barolo (Cn) Tel. +39 0173 56247 • info@pira-chiaraboschis.com www.pira-chiaraboschis.com
20
CASCINA BALLARIN Fraz. Annunziata, 115 - 12064 La Morra (CN) Tel. +39 0173 50365 • cascina@cascinaballarin.it www.cascinaballarin.it
E 20/40
20
23
VENDITA DIRETTA PREZZO MEDIO: A fino a 7 € B da 7 a 15 € C da 15 a 20 € D da 20 a 30 € E oltre 30 €
PRANZO Prezzo medio
LUCIANO SANDRONE Via Pugnane, 4 - 12060 Barolo (CN) Tel. +39 0173 560023 • info@sandroneluciano.com www.sandroneluciano.com
CENA Prezzo medio
OSPITALITÀ
WINEPASS I 45I 45 Prezzo medio WINEPASS
Barolo GUIDA 35
MANZONE GIOVANNI Loc. Castelletto, 9 - 12065 Monforte d’Alba (CN) Tel. +39 0173 78114 • info@manzonegiovanni.com www.manzonegiovanni.com
47
RENATO RATTI Frazione Annunziata, 7 - 12064 La Morra (CN) Tel. +39 0173 50185 • info@renatoratti.com www.renatoratti.com
E 36
37
36
48
Mascarello Michele & Figli Via Garibaldi, 3 - 12064 La Morra (CN) Tel. +39 0173 50103 • info@mascarello.com www.mascarello.com
D 49
MASSOLINO Piazza Cappellano, 9 - 12050 Serralunga d’Alba (CN) Tel. +39 0173 613138 • massolino@massolino.it www.massolino.it
50
51
MONFALLETTO CORDERO DI MONTEZEMOLO Fraz. Annunziata, 67 - 12064 La Morra (CN) Tel. +39 0173 50344 • info@corderodimontezemolo.com www.corderodimontezemolo.com
52
ODDERO PODERI E CANTINE Fraz. S. Maria, 28 - 12064 La Morra (CN) Tel. +39 0173 50618 • info@oddero.it www.oddero.it
53
Paolo Scavino di Scavino Enrico Via Alba Barolo, 59 - 12060 Castiglione Falletto (CN) Tel. +39 0173 62850 • info@paoloscavino.com www.paoloscavino.com
54
PARUSSO Loc. Bussia, 55 - 12065 Monforte d’Alba (CN) Tel. +39 0173 78257 • info@parusso.com www.parusso.com
55
PIO CESARE Via Cesare Balbo, 6 - 12051 Alba (CN) Tel. +39 0173 223869 • piocesare@piocesare.it www.piocesare.it
45
PODERE RUGGERI CORSINI Loc. Bussia Corsini, 106 - 12065 Monforte d’Alba (CN) Tel. +39 0173 78625 • info@ruggericorsini.com www.ruggericorsini.com
56
PODERI MARCARINI Piazza Martiri, 2 - 12064 La Morra (CN) Tel. +39 0173 50222 • marcarini@marcarini.it www.marcarini.it
B
33
57
Gavanàte (o tirabosson) È l’«apribottiglie»: non può mancare nelle case di un piemontese, così come in quelle di tutti gli amanti del vino. A Barolo, ai cavatappi è stato dedicato un museo: una collezione di oltre 500 esemplari realizzati a partire dal ‘600.
33
SILVANO BOLMIDA Loc. Bussia, 30 - 12065 Monforte d’Alba (CN) Tel. +39 0173 789877 • info@silvanobolmida.com www.silvanobolmida.com
Plìn (agnolòtt del plìn) Il plìn è il «pizzicotto»: il gesto che viene eseguito per confezionare gli agnolotti a mano, stringendo cioè con le dita il pezzo di pasta fresca che avvolge il ripieno.
SORDO GIOVANNI Via Alba Barolo, 175 - 12060 Castiglione Falletto (CN) Tel. +39 0173 62853 • info@sordogiovanni.it www.sordogiovanni.it
Pronuncia: in piemontese, la “c” (così come la “g”) in fine di parola prende la “h”, se dura, mentre raddoppia se palatale.
TERRE DA VINO Via Bergesia, 6 - 12060 Barolo (CN) Tel. +39 0173 564611 • info@terredavino.it www.terredavino.it
DEGUSTAZIONI a pagamento
Nota Bene
10/20
Prima di effettuare qualsiasi visita in cantina, telefona al numero indicato nei contatti.
VIBERTI ERALDO Fraz. Santa Maria, Borgata Tetti, 53 - 12064 La Morra (CN) Tel. +39 0173 50308 • eraldoviberti@libero.it www.eraldoviberti.it
VIBERTI GIOVANNI Fraz. Vergne, Via delle Viole, 30 - 12060 Barolo (CN) Tel. +39 0173 56192 • info@viberti-barolo.com www.viberti-barolo.com
VENDITA DIRETTA PREZZO MEDIO: A fino a 7 € B da 7 a 15 € C da 15 a 20 € D da 20 a 30 € E oltre 30 €
30
80
Bòsch Letteralmente, «bosco», ma anche «legna».
D 58
30
piemontese in pillole
SCHIAVENZA Via Mazzini, 4 - 12050 Serralunga d’Alba (CN) Tel. +39 0173 613115 • schiavenza@schiavenza.com www.schiavenza.com
CE Visite in azienda
30
SCARZELLO GIORGIO & FIGLI Via Alba, 29 - 12060 Barolo (CN) Tel. +39 0173 56170 • info@scarzellobarolo.com www.scarzellobarolo.com
C
C
a pagamento 46 I WINEPASS
C
ROCCHE DEI MANZONI Loc. Manzoni Soprani, 3 - 12065 Monforte d’Alba (CN) Tel. +39 0173 78421 • info@rocchedeimanzoni.it www.rocchedeimanzoni.it
D
44
Villadoria Località Cappallotto, 5 Serralunga d’Alba (CN) Tel. + 39 0173 626231 • info@villadoria.it www.villadoria.it
125 con colazione
D
D
46
62
ROCCHE COSTAMAGNA Via Vittorio Emanuele, 8 - 12064 La Morra (CN) Tel. +39 0173 509225 • barolo@rocchecostamagna.it www.rocchecostamagna.it
D
E 43
VIGNETI LUIGI ODDERO Fraz. Santa Maria, Borgata Bettolotti, 50 - 12064 La Morra (CN) Tel. +39 0173 500386 • info@vignetiluigioddero.it www.vignetiluigioddero.it
D
D
E 42
61
DE
D 41
C
65
D
MAURO VEGLIO Fraz. Annunziata, Cascina Nuova, 50 - 12064 La Morra (CN) Tel. +39 0173 509212 • mauroveglio@mauroveglio.com www.mauroveglio.com
VIETTO LUIGI Località Panerole, 22 - 12060 Novello (CN) Tel. +39 0173731379 • viettopan@vietto-panerole.it www.vietto-panerole.it
D
D 40
60
ROCCA GIOVANNI Loc. San Giuseppe, 43/A - 12065 Monforte d’Alba (CN) Tel. +39 0173 78504 • info.rocca@libero.it www.roccagiovanni.it
E 39
C
RIVETTO dal 1902 Loc. Lirano, 2 - 12050 Sinio (CN) Tel. +39 0173 613380 • rivetto@rivetto.it www.rivetto.it
36
C 38
VIETTI Piazza Vittorio Veneto, 5 - 12060 Castiglione Falletto (CN) Tel. +39 0173 62825 • info@vietti.com www.vietti.com
E
MARCHESI DI BAROLO Via Roma, 1 - 12060 Barolo (CN) Tel. +39 0173 564400 • info@marchesibarolo.com www.marchesibarolo.com
E
59
30
Le mappe e le descrizioni degli itinerari devono essere considerate come un’informazione indicativa. Per una visione più dettagliata e interattiva di questa zona, accedi ai contenuti extra attraverso il QR Code che trovi in basso a sinistra sulla mappa.
PRANZO Prezzo medio
CENA Prezzo medio
OSPITALITÀ
WINEPASS I 46 Prezzo medio
XIV EDIZIONE DELL’
È lieta di presentare la
Azelia, Conterno Fantino, Cordero di Montezemolo, Damilano, Franco M. Martinetti, Gianni Gagliardo, Luciano Sandrone, Michele Chiarlo, Paolo Scavino, Pio Cesare, Poderi Luigi Einaudi, Prunotto, Vietti, Roberto Voerzio
CASTELLO DI BAROLO DOMENICA 12 MAGGIO 2013
Programma Sabato 11 maggio Nel pomeriggio Visite esclusive nei vigneti e nelle aziende dei produttori dell’Accademia del Barolo. “Barolo Discovery”: un esperto guiderà i partecipanti in una piacevole conversazione dedicata al Barolo, alla sua storia, al suo territorio e ai metodi di produzione. v Cena dell’Accademia del Barolo. Una serata speciale in compagnia dei produttori in un ristorante stellato del territorio, con un menu dedicato ai 14 Baroli delle migliori annate delle aziende dell’Accademia del Barolo.
Domenica 12 maggio Ore 11.00 v XIV Edizione dell’Asta del Barolo nella splendida cornice del Museo del Vino nel Castello di Barolo, saranno battuti all’asta lotti eccezionali di Barolo. Seguirà il Pranzo dell’Asta preparato da uno tra i migliori Chef italiani - nelle passate edizioni Davide Scabin del CombalZero** e Gianpiero Vivalda dell’Antica Corona Reale Da Renzo**. Il menu sarà abbinato ai 14 Barolo 2009 dei produttori dell’Accademia del Barolo.
Pernottamento in hotel 4 stelle (Notti aggiuntive su richiesta)
v Proposta
“Il weekend dell’Asta del Barolo” per due persone
€ 1.200 in camera doppia – per una persona € 640 in camera singola. La quota comprende le visite in azienda, Barolo Discovery, la Cena dell’Accademia del Barolo, Asta del Barolo, Pranzo dell’Asta, pernottamento sabato 11/05/2013, trasferimenti in loco. Rimane escluso tutto quanto non evidenziato. v Proposta Pranzo dell’Asta € 150 a persona La quota comprende la partecipazione all’Asta del Barolo e al Pranzo dell’Asta.
Accademia del Barolo Castello di Barolo, Piazza Falletti n. 1, Barolo (CN) www.accademiadelbarolo.com Per informazioni e prenotazioni info@accademiadelbarolo.com T. +39 0173 362958 Well Com/Alba - Segreteria Organizzativa WINEPASS I 47
itinerari
Il balcone delle Langhe Partenza e arrivo: Barolo – La Morra Lunghezza: 4 km
Per apprezzare appieno le colline dove nasce il re di tutti i vini, proponiamo un percorso facile facile, che collega Barolo a La Morra. Un itinerario da fare a piedi, panoramico, che attraversa alcuni dei più curati e preziosi vigneti al mondo. Partendo da piazza Cabutto, nella parte superiore di Barolo, lasciate il borgo e proseguite in direzione di Alba, lungo la strada provinciale. Arriverete ad una piccola rotonda che separa Barolo dalla Borgata S. Lorenzo. Prendete sulla destra come per scendere a Gallo Grinzane. Dopo un centinaio di metri vedrete una piccola stradina sulla vostra sinistra, che digrada verso le vigne: è la via Bergesia da cui comincia il nostro percorso. Costeggerete una siepe che vi precluderà la vista, ma pochi passi più avanti, all’improvviso, di fronte a voi si aprirà l’anfiteatro naturale che unisce Barolo a La Morra, visibile in alto, sul versante opposto: vigne a perdita d’occhio che dalle creste delle colline scivolano lungo declivi spartiti dai tratti nervosi di stradine impolverate. Scendete fino a Cascina Sarmassa e proseguite fino al bivio. Qui continuate diritto, seguendo l’indicazione per La Morra. Costeggiate Cascina Merenda fino a raggiungere Borgata Cerequio, teatro di un triste fatto di sangue durante il periodo della seconda guerra mondiale. Il 29 agosto del 1944, diciotto partigiani furono fucilati nel cortile della cascina Averame, dopo essere stati catturati dai repubblichini. Oggi una lapide ricorda l’episodio. Da qui la strada comincia a salire verso la splendida cornice di La Morra, una delle capitali riconosciute del Barolo Docg, nota per la sua posizione privilegiata. Proseguite in linea retta tenendo La Morra sempre in testa. Giungerete così in via Roma, prendete a destra e camminate fino in piazza Vittorio Emanuele, dove potrete sostare al Vinbar accompagnando un sorso dei vini locali ad un piccolo aperitivo. Da qui proseguite in via Roma fino al Ristorante dell’Angolo e arrampicatevi fino al belvedere: un’ampia balconata a strapiombo sulla vallata. Potrete ammirare quasi tutta la Langa dell’Albese, coltivata con le migliori uve, i vigneti ordinati e curati, stradine e sentieri. Non potrà mancare una visita alla torre campanaria, alta trentun metri, a pianta quadrata e suddivisa su cinque piani.
La cascina del Monastero Cascina Luciani, 112/a - Fr. Annunziata 12064 La Morra (CN) Tel. +39 0173 509245
Castello Ristorante Belvedere La Morra Piazza Castello, 5 - 12064 La Morra (CN) Tel. +39 0173 50190 www.belvederelamorra.it
Agriturismo Cascina Rocca Fr. Annunziata Rocca, 117 12064 La Morra (CN) Tel. +39 0173 50380 / + 39 335 391812
Ristorante Bovio Via Alba, 17bis - 12064 La Morra (CN) Tel. +39 0173 590303 www.ristorantebovio.it
Eremo della Gasprina B.ta Cappallotti, 2 - Fr. S. Maria 12064 La Morra (CN) Tel. +39 0173 50498 / +39 335 5287967
48 I WINEPASS
L’Osto Il Duca Bianco di Vito Nolè Via Umberto I, 27 - 12064 La Morra (CN) Tel. +39 0173 500398 www.ostoilducabianco.com
Belvedere di La Morra Piazza Castello - 12064 La Morra (CN) Tel. +39 0173 50105 www.comune.lamorra.cn.it
Vineria San Giorgio Via Umberto I, 1 12064 La Morra (CN) Tel. +39 0173 509594
Torre Campanaria Piazza Municipio, 1 - 12064 La Morra (CN) Tel. +39 0173 50105 www.comune.lamorra.cn.it
Laboratorio di pasticceria Via V. Emanuele, 18 12064 La Morra (CN) Tel. +39 0173 509192
Palazzo Falletti Piazza Municipio, 1 - 12064 La Morra (CN) Tel. +39 0173 50105 Tel. +39 0173 50105 www.comune.lamorra.cn.it
Vinbar Via Roma, 46 12064 La Morra (CN) Tel. +39 0173 509104
Il consiglio, a questo punto è quello di perdervi tra le bellissime vie del paese, alla ricerca di un’enoteca o un’osteria che possano ristorarvi dopo la passeggiata. Siete nel cuore delle Langhe e non sarà certo difficile soddisfare ventre e palato.
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itinerari
Nel cuore del Barolo Partenza e arrivo: Barolo Lunghezza: 18 km
Prolungate la vostra permanenza nel cuore delle Langhe con una bella passeggiata alla scoperta del comprensorio di Barolo. Vi proponiamo un itinerario che vi porterà a scoprire un altro gioiello: Castiglione Falletto. Partite da piazza Caduti per la Libertà, di fronte al municipio. Scendete vicolo del Pozzo, girate a sinistra per via Enrico Ghisolfi e proseguite uscendo dal paese fino a via della Valle. Al bivio girate a sinistra, in via Aie Sottane dove si trova la futuristica Cascina Adelaide, costruita in acciaio, vetro e legno e ricoperta da un tetto d’erba. Proseguite dritti fino a quando la strada non si immette su via Alba. Dopo circa mezzo chilometro, appena passata la vineria dell’azienda agricola Virna Borgogno, svoltate a destra in via Pugnane, una piccola strada asfaltata che costeggia la grande cantina Sandrone e porta in Borgata Bussia. Questa strada in mezzo alle vigne sale nuovamente verso l’alto fino a giungere sulla cresta della collina. Da qui proseguite a sinistra per la provinciale in direzione di Castiglione Falletto, di cui avvisterete il Castello con la torre, risalenti al XIII secolo, oggi residenza privata. Concedetevi un po’ di tempo per visitare il borgo, che si sviluppa concentricamente attorno al maniero. Se più che la fatica vi fiaccherà la fame, entrate alla Locanda del Centro: Andrea e Valentina sono specializzati nella cucina tipica delle Langhe, a prezzi più che accessibili. Dalla piazza del Centro di Castiglione, seguite le indicazioni del Sentiero di Langa e Barolo, che da via Vittorio Emanuele scende per una ripida capezzagna al fondo della valle. Di qui si prende a destra verso Monforte d’Alba, tenendo la sinistra per Castelletto. Si prosegue fino ad una stradina inghiaiata e a sinistra un cartello indicherà la salita per Serralunga d’Alba, altra meta dell’enoturismo langarolo. Serralunga deve il nome alla sua posizione: un gruppo di case allungato sul crinale di una collina, a ricordare una “lunga serra”. Le case che abbracciano il Castello trecentesco di architettura gotica disegnano con le loro mura medievali la forma di un cuore. All’interno, alcuni camini di notevoli dimensioni e soffitti lignei sono le uniche testimonianze rimaste degli arredi originali. Da Serralunga, scendendo lungo la statale 125 attraverso frazione Baudana, non perdete l’occasione per fare un salto al borgo di Fontanafredda, che ospita l’omonima azienda. Oltre che uno sguardo alle cantine, Fontanafredda è la sede della Fondazione Mirafiore, che ospita eventi culturali ed enogastronomici. Potrete anche rilassarvi con una passeggiata nel Bosco dei pensieri, realizzato tra i vigneti della tenuta: diviso a tappe, presenta Osteria La Cantinella Enoteca Wine Bar AFFITTACAMERE Castello di aforismi, aneddoti e frasi capaci di IL NESPOLO Via Acqua Gelata, 4/a - 12060 Barolo (CN) Castiglione Falletto Via Roma, 28 - 12060 Barolo (CN) Loc. Parafada, 3 - 12050 Via Cavour, 26 12060 far sorridere e meditare. Tel. +39 0173 56267 / +39 349 8818765 Tel. +39 0173 56182 Serralunga d’Alba (CN) Castiglione Falletto (CN) www.lacantinellavini.com Di qui la strada vi immetterà sulla Tel: +39 338 1942038 Tel. +39 0173 62824 Fondazione E. di Locanda del Centro Mirafiore provinciale 9, che vi riporterà a Via Alba, 15 - 12050 Agriturismo Il Girasole Piazza del Centro, 4 - 12060 Castello di Barolo. Serralunga d’Alba Castiglione Falletto (CN) Serralunga d’Alba (CN) Via XXV Aprile, 6 - 12060 Castiglione Falletto (Cn) Tel. +39 0173 62820
Tel. +39 0173 462502 www.locandadelcentro.it
La Giolitta B&B Via Cesare Battista, 13 12060 Barolo (CN) Tel. +39 333 2389220
Cascina Schiavenza Via Mazzini, 4 -12050 Serralunga d’Alba (CN) Tel. +39 0173 613115 www.schiavenza.com
Via Castello, 1 - 12050 Serralunga d’Alba (CN) Tel. +39 0173 613358
Tel. +39 0173 626626 www.fondazionemirafiore.it
Fontanafredda E IL BOSCO DEI PENSIERI Via Alba, 15 - 12050 Serralunga d’Alba (CN) Tel. +39 0173 626111
Cantina Comunale di Castiglione Falletto Via Cavour 24 - 12060 Castiglione Falletto (Cn) • Tel. 0173 62938 www.cantinacastiglionefalletto.it
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WINEPASS I 49
Focus
Barolo Questo antico borgo è il cuore della Langhe: un paese abbarbicato su un altopiano, circondato dai vigneti del nobile nebbiolo. Un vino, un borgo, un castello: il tutto spartito su una superficie di cinque chilometri quadrati per meno di ottocento abitanti
Una volta arrivati a Barolo, parcheggiate l’auto in piazza Cabutto, all’inizio di via Roma. Da qui potrete attraversare a piedi questo splendido borgo che non mancherà di stupirvi attraverso le sue cantine, i suoi musei, i ristoranti, gli edifici e le case addossate una all’altra secondo il tipico gusto medioevale.
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Proseguite lungo via Roma e vi accoglierà un trionfo di enoteche e cantine: avrete solo l’imbarazzo della scelta. Entrando in piazza Caduti per la Libertà potrete trovare la macelleria Sandrone, molto rifornita: cacciatorini al Barolo, salsiccia d’Arneis, agnolotti del plin, solo per fare alcuni esempi. Continuando lungo via Roma arri-
focus verete nella piazza del Municipio: se volete assaggiare altre tipicità potrete rivolgervi alla panetteria Dal forno dei fratelli Cravero: ampia scelta tra grissini stirati a mano, paste di meliga e torte di nocciole. Proseguendo, troverete Il Bacco, negozio di prodotti tipici, souvenir gastronomici, specialità di Langa e cristalleria enologica. Ma il meglio deve ancora arrivare: superata la piazza davanti a voi inizierà a stagliarsi il simbolo di Barolo, il rinomato Castello dei Falletti. Prima di salire lungo la stradina, potete fare una visita al Museo dei Cavatappi, una raccolta di 500 esemplari provenienti da tutto il mondo e realizzati a partire dal 1600. Salendo al castello, troverete sulla piazza l’Ufficio del Turismo che potrà fornirvi informazioni riguardo eventi, manifestazioni e attività che si svolgono in Langa. Barolo è anche meta di turismo artistico e culturale grazie alle numerose iniziative che si sviluppano nel corso dell’anno. Affascinante e maestoso, capace di raccontare mille anni di storia, carico di suggestioni e curiosità, il Castello dei Marchesi Falletti si erge in tutta la sua imponenza. Il nucleo originario fu voluto da Berengario I, come difesa dalle scorrerie saracene. La prima testimonianza scritta risale al Duecento in un atto di cessione di proprietà da parte dei Signori di Marcenasco a favore del Comune di Alba, che, pochi anni dopo, lo cedette ai Falletti che lo ristrutturarono e ne fecero dimora stabile. I Falletti, potente famiglia di banchieri, esponenti della nuova borghesia, contribuirono a segnare il destino di Barolo e delle zone circostanti. Visitabili all’interno del Castello la Biblioteca Storica ordinata da Silvio Pellico, il Museo delle Contadinerie e il WiMu, il Museo del Vino ricavato
1 Ufficio del turismo
Piazza Falletti - 12060 Barolo (CN) Tel. +39 0173 56277 www.comune.barolo.cn.it
2 Macelleria Salumeria Sandrone Via Roma, 41 - 12060 Barolo (CN) Tel. +39 0173 566430
3 Dal forno
VVia Roma, 63 - 12060 Barolo (CN) Tel. +39 0173 56134 www.grissinicravero.com
4 ENOTECA IL BACCO
Via Roma, 87 - 12060 Barolo (CN) Tel. +39 0173 56233 www.enotecailbacco.com
? Lo sapevate che La storia di Barolo è segnata dall’opera di una donna, la Marchesa Juliette Colbert, moglie di Carlo Tancredi Falletti di Barolo. La Colbert si distinse per il suo spirito caritatevole. Alla sua morte, nel 1864, predispose la fondazione dell’Opera Pia Barolo alla quale lasciò l’intero patrimonio di famiglia. Tra gli illustri ospiti del Castello dei Falletti spicca Silvio Pellico, presentatosi alla Marchesa Colbert dopo la decennale prigionia dello Spielberg. Nel corso degli anni, Pellico divenne intimo amico di famiglia, fidato consigliere nonché amministratore della biblioteca Falletti. Nel mese di luglio, Barolo ospita “Collisioni”, manifestazione culturale organizzata da un’associazione di volontari provenienti da tutto il Piemonte, e non solo. È una grande festa popolare di letteratura e musica in collina, con importanti ospiti internazionali.
nelle cantine. Proseguite la vostra visita scendendo per la strettissima via che affianca la chiesa di fronte al castello: arriverete in via Collegio Barolo, di fronte all’Enoteca Regionale del Barolo. Un’ampia esposizione di vini si presenterà davanti ai vostri occhi: avrete la possibilità di degustare alcune etichette a vostro piacimento, osservando al centro della stanza il
5 Museo del cavatappi
Piazza Castello, 4 - 12060 Barolo (CN) Tel. +39 0173 560539 www.museodeicavatappi.it
6 Castello di Barolo
e WIMU (MUSEO DEL VINO) Piazza Falletti - 12060 Barolo (CN) Tel. +39 0173 56106 www.wimubarolo.it
7 enoteca Regionale del Barolo Piazza Falletti 12060 Barolo (CN) Tel. +39 0173 56277 www.barolodibarolo.com
8 Bottega di Juliette Colbert Via Acqua Gelata, 11 - 12060 Barolo (CN) Tel. +39 0173 560508
9 Osteria Rossobarolo Via Roma, 16 - 12060 Barolo (CN) Tel. +39 0173 56133 www.ristoranterossobarolo.com
10 Locanda della Posta di Barolo Piazza Municipio, 4 - 12060 Barolo (CN) Tel. +39 0173 56187 / +39 327 3810167
plastico che rappresenta tutti i Comuni del comprensorio del Barolo evidenziando i versanti dei migliori cru. Se deciderete di saccheggiare il locale, nessun problema: si garantiscono spedizioni in tutto il mondo. Uscendo dall’enoteca vi consigliamo ancora una sosta alla Bottega di Juliette Colbert: Oriana, la titolare, oltre alle immancabili etichette di vino vi mostrerà prodotti speciali come confetture artigianali, sughi al tartufo, oli particolari. Dopo una prima passeggiata, il consiglio ora è di rientrare in mezzo alle vie, perdersi nelle stradine e trovare qua e là un bar, un ristorante, un bed & breakfast, artigiani e viticoltori che saranno ben lieti di accogliervi e raccontarvi la loro arte. Assaporate, ad esempio, il menù della tradizione proposto da Rossobarolo: brasato al Barolo, torta della marchesa e zabaione al Barolo chinato. Ma potete anche scegliere di riposarvi sotto il portichetto della locanda Posta di Barolo in un’atmosfera vagamente francese: a vostra disposizione anche sei camere per la notte. Sarà difficile lasciare questo borgo incantato, sospeso nel tempo e nello spazio. Per allungare la permanenza, potete allora decidere di dedicarvi ai sentieri che partono tutt’attorno: percorsi a piedi o in bicicletta, attraverso vigne, campi e antiche cascine, assicurano un contatto unico con Madre Natura e regaleranno emozioni indimenticabili alla vostra giornata.
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ASTI
CANALE PRIOCCA
COSTIGLIOLE D’ASTI
CASTELLINARDO MAGLIANO ALFIERI VEZZA D’ALBA CASTAGNITO CASTAGNOLE DELLE LANZE GUARENE PIOBESI D’ALBA
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GRINZANE CAVOUR DIANO D’ALBA
ACQUI TERME ROCCHETTA BELBO
RODELLO CASTIGLIONE FALLETTO
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MONTELUPO ALBESE
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PEMO SERRALUNGA D’ALBA LEQUIO BERRIA
BOSIA
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PERLETTO
ALBARETTO DELLA TORRE MONFORTE D’ALBA
Barbaresco
ARGUELLO
RODDINO
CRAVANZANA
L’eleganza del Nebbiolo CISSONE
CORTEMILIA
TORRE BORMIDA
SERRAVALLE LANGHE
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BERGOLO
Barbaresco GUIDA 1
ADRIANO MARCO E VITTORIO Fraz. San Rocco Seno d’Elvio, 13A - 12051 Alba (CN) Tel. +39 0173 362294 • info@adrianovini.it www.adrianovini.it
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MANERA FRATELLI Fraz. San Rocco Seno d’Elvio 8/b - 12051 Alba (Cn) Tel. +39 0173286956 • info@maneravini.com www.maneravini.com
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ALBINO ROCCA Strada Ronchi, 18 - 12050 Barbaresco (CN) Tel. +39 0173 635145 • roccaalbino@roccaalbino.com www.roccaalbino.com
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90 con colazione
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CA’ DEL BAIO Loc. Tre Stelle - Via Ferrere, 33 - 12050 Treiso (CN) Tel. +39 0173 638219 • cadelbaio@cadelbaio.com www.cadelbaio.com
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Cascina delle Rose Via Rio Sordo, 17 - 12050 Barbaresco (CN) Tel. +39 0173 638292 • cascinadellerose@cascinadellerose.it www.cascinadellerose.it
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Castello di Neive Via Castelborgo, 1 - 12052 Neive (CN) Tel. +39 0173 67171 • info@castellodineive.it www.castellodineive.it
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FRANCONE Via Tanaro, 45 - 12052 Neive (CN) Tel. +39 0173 67068 • francone@franconevini.com www.franconevini.com
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Giacosa fratelli Via XX Settembre, 64 - 12052 Neive (CN) Tel. +39 0173 67013 • giacosa@giacosa.it www.giacosa.it
Grasso fratelli Via Giacosa 1/b, Cascina Valgrande - 12050 Treiso (CN) Tel. +39 0173 638194 • l.grasso@areacom.it www.grassofratelli.it
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LA CONTEA Piazza Cocito, 8 - 12052 Neive (CN) Tel. +39 0173 677558 • lacontea@la-contea.it www.la-contea.it
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Visite in azienda a pagamento
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Negro Giuseppe Via Gallina, 22 - 12057 Neive (CN) Tel. +39 0173 677468 • cantina@negrogiuseppe.com www.negrogiuseppe.com
PELISSERO Via Ferrere, 10 - 12050 Treiso (CN) Tel. +39 0173 638430 • pelissero@pelissero.com www.pelissero.com
Brich Altura, o per meglio dire collina. In questa parola, come in alcune altre del dialetto piemontese, si possono trovare segni dell’antica lingua celtica, parlata dalle prime popolazioni che si stabilirono su questo territorio.
PODERI COLLA San Rocco Seno d’Elvio, 82 - 12051 Alba (CN) Tel. +39 0173 290148 • info@podericolla.it www.podericolla.it
PRODUTTORI DEL BARBARESCO Via Torino, 52 - 12050 Barbaresco (CN) Tel. +39 0173 635139 • produttori@produttoridelbarbaresco.com www.produttoridelbarbaresco.com
Cavagnìn Cestino di vimini usato nell’orto per raccogliere i frutti della terra. Pòrtnè Ovvero il «traghettatore»: colui che portava, in cambio di una piccola mancia, persone, animali e cose da una sponda all’altra del Tanaro.
RESSIA Regione Canova, 28 - 12052 Neive (CN) Tel. +39 0173 677305 • info@ressia.com www.ressia.com
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Bacialé Mestiere assai diffuso nelle Langhe prima dell’avvento delle agenzie matrimoniali. Il bacialé era il «sensale di matrimoni», sempre presente alle fiere, colui che combinava gli sposalizi facendo incontrare i futuri marito e moglie. Una volta combinato il contratto, riceveva in compenso un pastrano, un fazzoletto da collo o un cappello.
Moccagatta Strada Rabajà, 46 - 12050 Barbaresco (CN) Tel. +39 0173 635228 moccagatta_az.agr@libero.it
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BRUNO ROCCA AZIENDA AGRICOLA RABAJA’ Via Rabajà, 60 - 12050 Barbaresco (CN) Tel. +39 0173 635112 • info@brunorocca.it www.brunorocca.it
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BOFFA CARLO Via Torino, 17 - 12050 Barbaresco (CN) Tel. +39 0173 635174 • boffa@boffacarlo.it www.boffacarlo.it
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Rizzi Loc. Rizzi, 15 - 12050 Treiso (CN) Tel. +39 0173 638161 • cantinarizzi@cantinarizzi.it www.cantinarizzi.it
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TENUTE CISA ASINARI DEI MARCHESI DI GRESY Strada della Stazione, 21 - 12050 Barbaresco (CN) Tel. +39 0173 635221 • wine@marchesidigresy.com www.marchesidigresy.com
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Nota Bene Prima di effettuare qualsiasi visita in cantina, telefona al numero indicato nei contatti. Le mappe e le descrizioni degli itinerari devono essere considerate come un’informazione indicativa. Per una visione più dettagliata e interattiva di questa zona, accedi ai contenuti extra attraverso il QR Code che trovi in basso a sinistra sulla mappa. VENDITA DIRETTA PREZZO MEDIO: A fino a 7 € B da 7 a 15 € C da 15 a 20 € D da 20 a 30 € E oltre 30 €
Scarzoré È il nome tecnico con cui viene indicata l’operazione primaverile di rimozione dei germogli inutili prodotti dalla vite, che non portano frutti, o che, pur portando frutti, sono in numero eccedente. I germogli nati dalla parte vecchia della pianta sono denominati succhioni e la loro eliminazione, che si chiama spollonatura o mondatura, scarzoré appunto, deve avvenire al più presto per evitare spreco di sostanze nutritive da parte della pianta. Tòpia Pergolato realizzato con la vite dell’uva, a creare una zona fresca e riparata dal sole in cui rilassarsi al ritorno dalla campagna. Pronuncia: in piemontese la lettera “r” indica un suono del tutto particolare, una via di mezzo tra la “r” e la “l” italiane.
PRANZO Prezzo medio
CENA Prezzo medio
OSPITALITÀ
WINEPASS I 53I 53 Prezzo medio WINEPASS
itinerari
Nel cuore del Barbaresco Partenza e arrivo: Alba - Neive Lunghezza: 22 km
Salire a Barbaresco da Alba, tra vigne e frutteti che in ogni stagione regalano colori e panorami sempre diversi, è un’esperienza che vi resterà nel cuore. Lasciatevi alle spalle Alba da piazza Monsignor Grassi e dirigetevi verso Barbaresco. Dopo il passaggio a livello, comincerete a salire attraverso i tornanti della collina in direzione di Altavilla. Vedrete Alba alle vostre spalle, con le sue torri e i suoi tetti rossi, rimpicciolirsi sempre di più fino a sparire completamente, sostituita da colline cariche di vigneti. Siete ufficialmente entrati nella terra di uno dei vini più prestigiosi al mondo: il Barbaresco. La strada poco a poco ridiscende, fino al bivio che vi porterà alla frazione albese di San Rocco Seno d’Elvio: tenendo la destra, imboccate la stretta strada in salita e proseguite fino alla piazza del paese. Qui, se siete alla ricerca di vini eccellenti e volete conoscere da una prospettiva inedita la storia di queste terre, dirigetevi senza esitazione alla cascina Drago, sede della cantina Poderi Colla. Oltre allo straordinario patrimonio enologico dell’azienda, potrete scoprire il Museo del Drago, un piccolo ma autentico museo della civiltà contadina. Troverete attrezzi da lavoro ormai scomparsi, strumenti e oggetti della vita di campagna e i macchinari per la produzione di spumante utilizzati fino agli anni ’70. Non perdete le prime tre bottiglie di Barbaresco, con etichetta scritta a mano, datate 1870: il vostro viaggio alla scoperta di questo vino straordinario non può che partire da qui. Tornati sulla strada principale, dopo pochi metri svoltate in strada Montersino: in alto vedrete le famose Rocche dei Sette Fratelli, uno spettacolare anfiteatro naturale costituito da una voragine – come la leggenda vuole – dovuta all’intervento divino, che risucchiò la terra sotto i piedi di una famiglia composta da sette fratelli particolarmente irrispettosi e blasfemi. Proseguite per la strada principale e raggiungete Treiso attraverso frazione Canta. Se la giornata è serena, da qui ammirerete uno spettacolare panorama che abbraccia le Langhe del Barolo fino al Roero, per poi sfumare verso i pendii innevati delle Alpi. Continuate il vostro percorso verso Tre Stelle e dirigetevi a Barbaresco, sicuri che non potranno mancare occasioni ghiotte per degustare e assaggiare pietanze prelibate e ammirare le bellezze paesaggistiche e architettoniche che il paese può offrire: dalla Chiesa di San Donato alla Torre, fino allo spettacolare colpo d’occhio offerto dalle rocche, a picco sul Tanaro. Per concludere degnamente questo piccolo grande viaggio, proseguite verso il confine della zona del Barbaresco, dove i filari di dolcetto e nebbiolo lasciano pian piano il posto al moscato: dirigetevi verso Neive. Salite in alto, verso il borgo antico e laMUSEO DEL DRAGO CANTINA CA’ DEL BAIO AGRITURISMO IL CILIEGIO OSTERIA ITALIA Via Meruzzano, 21 - 12050 Treiso (CN) Fraz. San Rocco Seno d’Elvio, 6 - 12051 CANTINA PODERI COLLA Via Ferrere, 33 - 12052 Treiso (CN) sciatevi stupire dal suo impianto Fraz. S. Rocco Seno d’Elvio, 82 - 12051 Tel. +39 0173 638219 Tel. +39 0173 630126 Alba (CN) • Tel. +39 0173 286942 Alba (CN) • Tel. +39 0173 290148 www.cadelbaio.com www.ilciliegio.it www.osteriaitalia.it medioevale, costellato di splenwww.podericolla.it didi palazzi barocchi. BOTTEGA PALAZZO DEMARIA RISTORANTE RABAYÀ Via Demaria, 19 - 12052 Neive (CN) Tel. +39 0173 677724 www.palazzodemaria.it
Strada della Stazione, 12 - 12050 Barbaresco (CN) Tel: +39 0173 635223
B&B GIUSEPPE CORTESE Loc. Trifolera, 9 - 12050 Barbaresco (CN) Tel: +39 0173 638034 www.cortesegiuseppe.it/bb
LA CONTEA Piazza Cocito, 8 - 12052 Neive (CN) Tel. +39 0173 67126 www.la-contea.it
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ROCCA DEI SETTE FRATELLI 12050 Treiso (CN)
DEI GRANDI VINI Piazza Baracco, 8 - 12052 Treiso (CN) Tel. +39 0173 638029
CHIESA DI MARIA VERGINE ASSUNTA Piazza Baracco, 6 - 12050 Treiso (CN) Tel. +39 0173 638171
DISTILLERIA DEL BARBARESCO Strada Ovello, 49 - 12050 Barbaresco (CN) Tel. +39 0173 635217 www.occelli.it
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itinerari
Le antiche sterrate del vino Partenza e arrivo: Alba Lunghezza: 25 km
Siete appassionati ciclisti e volete visitare le terre del Barbaresco scartando gli itinerari più battuti? Questo è il percorso che fa per voi. Eviterete la strada asfaltata e percorrerete antichi sentieri sterrati. Munitevi di mountain bike e lasciate Alba da piazza Monsignor Grassi. Da viale Cherasca svoltate a sinistra subito dopo il passaggio a livello. Costeggiate la ferrovia e imboccate il sentiero che si inerpica sulla vostra destra. Camminerete osservando Alba dall’alto, dalla parte opposta di un folto bosco. Dopo circa 300 metri, all’altezza di villa Torino, svoltate a sinistra e raggiungete la villa liberty che ospita l’agriturismo La Meridiana - Cascina Reinè. Proseguite la salita e godetevi la veduta d’insieme: il Tanaro che avvolge Alba, il Roero con i castelli, le Langhe con i paesi del Barbaresco. Poco più avanti, dopo Cascina Ghersi, svoltate a destra e scendete alla borgata Ressia. Incontrerete la statale che collega Alba con Barbaresco e Treiso: attraversatela all’altezza della panetteria della località Pertinace e risalite accanto alla cantina sociale I Vignaioli di Treiso fino a Tre Stelle, frazione di Barbaresco. Qui, una volta terminata la salita, svoltate a sinistra e raggiungete un piazzale di fronte alla vecchia scuola, quindi ridiscendete fiancheggiando le case di località Nicolini Basso. Prima di inoltrarvi in un fresco boschetto, potrete intravedere di fronte a voi la torre di Barbaresco, per poi costeggiare ancora colline cariche di vigneti e noccioleti. Raggiungete così la vecchia stazione ferroviaria di Barbaresco, in una bella conca naturale che vi farà sentire abbracciati dalle Langhe. Proseguite costeggiando la ferrovia, attraversatela e poi salite nuovamente tra i vigneti della Cantina dei Marchesi di Gresy. Attraversate la borgata Asili e arriverete alla piccola cappella di San Teobaldo. Da qui il sentiero scende e vi condurrà dritti a Barbaresco. Concedetevi una pausa con vini e piatti tipici della zona in uno dei tanti ristoranti del paese. Riprendete il cammino aggirando la Confraternita di San Donato (oggi sede dell’Enoteca regionale del Barbaresco), scendete fino alla borgata Montestefano e attraversate ancora la ferrovia raggiungendo cascina Principe. Neive è proprio davanti a voi, con il suo borgo che domina la collina. Attraversate la strada statale e riprendete il sentiero sterrato fino alla borgata Pastura, per poi risalire fino a un boschetto. Qui il sentiero corre sul crinale, a mezza collina. Imboccate la ripida discesa e risalite raggiungendo il paese di Treiso. Proseguite verso Manera-Cappelletto e costeggiate il cimitero: sarete al cospetto delle imponenti Rocche dei Sette Fratelli. L’ultima parte del percorso costeggia le Rocche e scende verso San Rocco Seno d’Elvio, arrivando dietro la Locanda del Barbaresco. Uscite dal paese, superate e affrontate la salita fino a Portinale. Sotto di voi si stenderà Alba. Proseguite in direzione Bricco delle Capre AGRITURISMO LA RISTORANTE LA CIAU LA MERIDIANA ENOTECA REGIONALE DEL TORNAVENTO DI BARBARESCO DEL BARBARESCO MERIDIANA CASCINA REINÈ e scendete seguendo il sentiero. Piazza Baracco, 7 - 12050 Treiso (CN) Via Torino - 12050 Barbaresco (CN) Via Torino, 8 - 12050 Barbaresco (CN) Località Altavilla, 9 - 12051 Alba (CN) Tel. +39 0173 638333 Tel. +39 0173 635251 Tel. +39 0173 440112 Arriverete in frazione Boffa, a powww.laciaudeltornavento.it www.enotecadelbarbaresco.it www.villalameridianaalba.it CHIESA DI SAN chi passi da dove siete partiti. GIOVANNI BATTISTA HOTEL CASTELBOURG Via Cocito, 1 - 12052 Neive (CN) Tel. +39 0173 67380 www.castelbourg.com
ALBERGO RISTORANTE VECCHIO TRE STELLE Strada Tre Stelle, 23 - 12050 Barbaresco (CN) • Tel. +39 0173 638192 www.vecchiotrestelle.it
LOCANDA DEL BARBARESCO Fraz. S. Rocco Seno d’Elvio, 2 - 12051 Alba (CN) • Tel. +39 0173 286956 www.locandadelbarbaresco.it
RISTORANTE CASA NICOLINI Str.Nicolini Basso, 34 - 12050 Barbaresco (CN) • Tel. +39 0173 638139
Via Torino, 42 12050 Barbaresco (CN) Tel. +39 0173 635162
TORRE DEL BARBARESCO Piazza del Municipio, 1 12050 Barbaresco (CN) Tel. +39 0173 635189
BOTTEGA DEI QUATTRO VINI Piazza Italia, 1 - 12052 Neive (CN) Tel. +39 0173 67110 TENUTE CISA ASINARI DEI MARCHESI DI GRESY Via Rabajà, 43 - Località Martinenga 12050 Barbaresco (CN) Tel. +39 0173 635221
Contenuti
EXTRA
Naviga con smartphone e tablet
WINEPASS I 55
Focus
Barbaresco “Dalla vostra intelligenza Dal forte sostegno delle consorti Dalla saldezza delle famiglie Dalla saggezza laboriosa tutta contadina Venne il grande vino Che prese e diede nome A un paese benedetto”. Franco Piccinelli, dedica ai viticoltori di Barbaresco
Se non avete fretta, per andare a Barbaresco scegliete di “arrampicarvi” sulle sue colline: lasciandovi alle spalle Alba, salite passando per San Rocco Seno d’Elvio e poi per i ripidi tornanti della provinciale 3. Sarete letteralmente immersi nei vigneti e, al termine di questo breve viaggio, arriverete a Barbaresco. Luogo incantevole, custode di un vino unico che ha battezzato con il suo stesso nome, domina le colline circostanti e si affaccia a strapiombo sul Tanaro.
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Se è ora di pranzo, e la fame è più urgente della voglia di arrivare in paese, le strette vie che vi condurranno all’abitato non vi lasceranno a bocca asciutta: non fatevi sfuggire l’osteria Arsivoli, elegante locale che propone piatti della tradizione piemontese accompagnati dai vini dei produttori locali. Pochi passi ed eccovi in piazza del Municipio. Qui la vostra attenzione sarà catturata da una grande e complessa meridiana, sulla quale sono indicate il calendario stagionale, l’orolo-
focus gio e la meridiana universale. La decorazione muraria che la circonda celebra la coltivazione della vite attraverso dodici illustrazioni, riprese da un antico trattato di agricoltura. Sulla stessa piazza, la ottocentesca Confraternita di San Donato, oggi sede dell’Enoteca Regionale del Barbaresco, vera e propria “cattedrale del vino”: qui potrete degustare oltre 120 etichette dei maggiori produttori della zona, ma anche ottenere informazioni utili, segnalazioni e consigli per scoprire l’immenso patrimonio enologico di questo territorio. Proseguite per pochi metri e troverete il municipio, al cui interno è attivo l’Ufficio turistico, dove qualunque vostra esigenza o curiosità – nei limiti del possibile! – potrà essere soddisfatta. Non perdete, proprio di fronte, la Vineria dell’Enoteca, che offre ottimi piatti tradizionali a prezzi molto competitivi: da provare la carne cruda all’albese e il vitello tonnato. A pochi passi il ristorante Antinè, con le sue originali rivisitazioni dei più importanti piatti tipici. Parallelo a via Torino, ecco spuntare l’imponente castello, risalente al XVIII secolo ad opera dei conti Galleani. Dotato originariamente di bellissimi giardini, di ampi saloni, di porticati e soprattutto di cantine di grande valore, nel corso dei secoli l’edificio ha subìto numerosi rifacimenti ed è stato destinato a diversi usi: fu anche sede della Cantina Sociale del Barbaresco voluta e realizzata dal Professor Domizio Cavazza, considerato il padre del vino Barbaresco. Oggi, acquistato e restaurato dall’azienda vitivinicola Gaja, è tornato agli antichi splendori. Inoltratevi ancora lungo via Torino, e troverete due ottime occasioni per soddisfare la vostra sete di buoni vini e curiosità enologiche: al numero 17 troverete la Cantina Boffa, azienda a conduzione famigliare che offre ottime degustazioni
? Lo sapevate che Il nome Barbaresco deriva da Barbarica Sylva, nome con cui gli antichi Romani designarono questi luoghi, dove i Liguri – che per i Romani erano appunto «barbari» – vennero a rifugiarsi per sfuggire alla loro dominazione. Il tetto della torre andò distrutto nel 1821, quando il Comune decise di accendervi sopra un fuoco per festeggiare la visita del re Vittorio Emanuele I e della regina Maria Teresa. Fino agli anni ’60, a Barbaresco esisteva un porto sul fiume Tanaro. Si poteva attraversare il fiume unicamente con un traghetto: era la via più breve per poter raggiungere l’altra sponda e con poche lire il traghettatore trasportava persone, animali e automezzi dalla una parte all’altra.
in un ambiente semplice ed informale, al 44 la casa vinicola De Forville. Al fondo della via troverete, l’una accanto all’altra, la settecentesca chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista e la celebre Torre di Barbaresco, simbolo del paese. Quest’ultima risale alla fine dell’XI secolo, ed è l’unica parte rimasta di un’ampia area fortificata lungo il Tanaro, costruita per proteggere il paese
1 OSTERIA ARSIVOLI
4 VINERIA DELL’ENOTECA
2 ENOTECA REGIONALE DEL
5 RISTORANTE ANTINÈ
Strada Giro della Valle, 1 12050 Barbaresco (CN) Tel. +39 0173 635299
BARBARESCO Piazza del Municipio, 7 - 12050 Barbaresco (CN) Tel. +39 0173 635251 www.enotecadelbarbaresco.it
3 UFFICIO TURISMO COMUNE DI BARBARESCO Piazza del Municipio, 1 12050 Barbaresco (CN) Tel. +39 0173 635135 www.comune.barbaresco.cn.it
Piazza del Municipio, 30 - 12050 Barbaresco (CN) Tel. +39 0173 635121
Via Torino, 16 - 12050 Barbaresco (CN) Tel. +39 0173 635294 • www.antine.it
6 TRATTORIA ANTICA TORRE Via Torino, 71 - 12050 Barbaresco (CN) Tel. +39 0173 635170
7 CANTINA GAJA
Via Torino, 18 - 12050 Barbaresco (CN) Tel. +39 0173 635158 www.gajawines.com
8 CANTINA VITIVINICOLA
BOFFA CARLO Via Torino, 17 - 12050 Barbaresco (CN) Tel. +39 0173 635174 www.boffacarlo.it
9 CANTINA DEI PRODUTTORI DEL BARBARESCO Via Torino, 54 - 12050 Barbaresco (CN) Tel. +39 0173 635139 www.produttoridelbarbaresco.com
10 AZIENDA AGRICOLA
BIANCO GIGI Via Torino, 63 - 12050 Barbaresco (CN) Tel. +39 0173 635137 www.gigibianco.it
dagli attacchi. Dai suoi trentasei metri di altezza si possono ammirare Alba e tutti i paese circostanti, il corso del fiume Tanaro, fino a Cherasco da un lato e Asti dall’altro, incorniciati nell’anfiteatro naturale delle Alpi, visibili in lontananza. Nelle vicinanze della torre, chi ancora non ha placato la sua sete o saziato il suo appetito non avrà di che lamentarsi. Sulla destra del piccolo spiazzo antistante la chiesa, troverete la Cantina dei Produttori del Barbaresco, sull’altro lato l’azienda agricola Bianco Gigi. Proprio accanto alla torre, invece, potrete sedervi ai tavoli della Trattoria Antica Torre o ancora degustare ottimo Barbaresco presso la Cantina Bonifacio. Girando intorno alla torre, non dimenticate di osservare il Tanaro, che scorre placido sotto i vostri occhi. Da qui partono le famose Rocche di Barbaresco, paradiso naturalistico e meraviglia paesaggistica.
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ASTI
POIRINO PRALORMO
CELLE ENOMONDO
SAN DAMIANO D’ASTI CISTERNA D’ASTI 11
MONTA’
19 4
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SANTO STEFANO ROERO MONTEU ROERO
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GOVONE
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CANALE
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TRINITA’
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PRIOCCA
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CASTELLINAlDO MONTALDO ROERO
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MAGLIANO ALFIERI
VEZZA D’ALBA
BALDISSERO D’ALBA
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CASTAGNITO SOMMARIVA PERNO GUARENE CORNELIANO D’ALBA
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PIOBESI D’ALBA BARBARESCO
POCAPAGLIA
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MONTICELLO D’ALBA 17
ALBA
SANTA VITTORIA D’ALBA
CINZANO
TREISO RODDI
TREZZO TINELLA
VERDUNO
CHERASCO
Roero
GRINZANE CAVOUR DIANO D’ALBA
LA MORRA
Non solo Arneis 58 I WINEPASS
RODELLO
BENEVELLO
Roero GUIDA 1
Ascheri Giacomo Via G. Piumati, 23 - 12042 Bra (CN) Tel. + 39 0172 412394 • ascheri@ascherivini.it www.ascherivini.it
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HILBERG PASQUERO Via Bricco Gatti, 16 - 12040 Priocca (CN) Tel. +39 0173 616197 • hilberg@libero.it www.hilberg-pasquero.com
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con colazione
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Battaglio Via Salerio, 15 - 12040 Vezza d’Alba (CN) Tel. +39 0173 65423 • info@battaglio.com www.battaglio.com
Malabaila Madonna dei Cavalli, 19 - 12043 Canale (CN) Tel. +39 0173 98381 • cantina@malabaila.com www.malabaila.com
Avija L’«ape». In molte aree del Piemonte l’allevamento delle api è attività molto diffusa ed economicamente rilevante, sia per la produzione di miele, sia per quella della frutta, dove l’insetto svolge un’azione di impollinazione dei fiori fondamentale per una produzione eccellente dal punto di vista della qualità e della quantità. Negli ultimi anni all’ape e al suo straordinario prodotto è stato dedicato un lungo sentiero, la Strada del Miele, che attraversa oltre 13 comuni del Roero, ognuno dei quali è un capitolo di sosta che propone uno specifico tema apistico.
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B 14 3
piemontese in pillole
Cantina del Nebbiolo Via Torino, 17 – 12040 Vezza d’Alba (CN) Tel. +39 0173 65040 • info@cantinadelnebbiolo.com www.cantinadelnebbiolo.com
Malvirà Case Sparse Canova, 144 - 12043 Canale (CN) Tel. +39 0173 978145 • malvira@malvira.com www.malvira.com
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A 4
CASCINA CA’ ROSSA Loc. Cascina Ca’ Rossa, 56 - 12043 Canale (CN) Tel. +39 0173 98348 • angelo.ferrio@gmail.com www.cascinacarossa.com
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MARSAGLIA Via Madama Mussone, 2 - 12050 Castellinaldo (CN) Tel. +39 0173 213048 • cantina@cantinamarsaglia.it www.cantinamarsaglia.it
B 5
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Cascina Chicco Via Valentino, 14 - 12043 Canale (CN) Tel. +39 0173 979411 • cascinachicco@cascinachicco.com www.cascinachicco.com
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Matteo Correggia Case Sparse Garbinetto, 124 - 12043 Canale (CN) Tel. +39 0173 978009 • cantina@matteocorreggia.com www.matteocorreggia.com
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Cornarea Fraz. Borbore, Via Torino, 7 - 12040 Vezza d’Alba (CN) Tel. +39 0173 65636 • info@cornarea.com www.cornarea.com
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B 17
MONTEOLIVETO DI CASA’ Fraz. Casà, 1 -12066 Monticello d’Alba (CN) Tel. +39 333 1004647 • infopoint@monteolivetodicasa.it www.monteolivetodicasa.it
C
80
del tetto Corso Alba, 43 - 12043 Canale (CN) Tel. +39 0173 979383 • antonio@deltetto.com www.deltetto.com
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Negro Angelo e figli Fraz. Sant’Anna, 1 - 12040 Monteu Roero (CN) Tel. +39 0173 90252 • negro@negroangelo.it www.negroangelo.it
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B 8
Enrico Serafino Corso Asti, 5 – 12043 Canale (CN) Tel. +39 0173 979485 • cristiana.barbero@enricoserafino.it www.enricoserafino.it
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Ponchione Via R.Sacco 9/A 12040 Govone (CN) Tel. + 39 0173 58149 • ponchione.m@virgilio.it www.ponchionemaurizio.com
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Fratelli Casetta Fraz. Borbore, Via Castellero, 5 - 12040 Vezza d’Alba (CN) Tel. +39 0173 65010 • info@flli-casetta.it www.flli-casetta.it
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Tenuta Carretta Loc. Carretta, 2 -12040 Piobesi d’Alba (CN) Tel. +39 0173 619119 • t.carretta@tenutacarretta.it www.tenutacarretta.it
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Giacomo Vico Via Torino, 80 -12043 Canale (CN) Tel. +39 0173 979126 • info@giacomovico.it www.giacomovico.it
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Ciabòt (o Casòt) È la classica casetta rurale a servizio del podere, ricovero degli attrezzi e delle persone in caso di temporali improvvisi o per il prolungarsi dei lavori. Ancora oggi moltissimi ciabòt sono visibili ai lati delle vigne o al termine dei filari. Màsca Sono centinaia le leggende del Piemonte che parlano delle màsche, le «streghe». Tra le leggende più diffuse vi è quella della Masca Micilina, che perseguitò gli abitanti di Pocapaglia e finì sul rogo attorno al 1500. Nel paese roerino si tiene ad inizio novembre, nel contesto della Sagra della Burnia (da bërnija, il «barattolo» di vetro a chiusura stagna per la conservazione dei cibi), una rappresentazione storica che rievoca il processo e il rogo della strega. Pronuncia: in piemontese la lettera “ë” si legge “u”, mentre si legge come una “e”quasi muta, accentuando la pronuncia della consonante che precede o segue.
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Giovanni Almondo Via S. Rocco, 26 - 12046 Montà d’Alba (CN) Tel. +39 0173 975256 • almondo@giovannialmondo.com www.giovannialmondo.com
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Visite in azienda a pagamento
Nota Bene Prima di effettuare qualsiasi visita in cantina, telefona al numero indicato nei contatti. Le mappe e le descrizioni degli itinerari devono essere considerate come un’informazione indicativa. Per una visione più dettagliata e interattiva di questa zona, accedi ai contenuti extra attraverso il QR Code che trovi in basso a sinistra sulla mappa.
DEGUSTAZIONI a pagamento
VENDITA DIRETTA PREZZO MEDIO: A fino a 7 € B da 7 a 15 € C da 15 a 20 € D da 20 a 30 € E oltre 30 €
PRANZO Prezzo medio
CENA Prezzo medio
OSPITALITÀ
WINEPASS I 59I 59 Prezzo medio WINEPASS
itinerari
Su e giù per i Castelli* Partenza e arrivo: Guarene – Magliano Alfieri Lunghezza: 13 Km
Se avete la possibilità di scorrazzare per il Roero in automobile, non perdete l’occasione per ripercorrere la storia dei Signori del Roero fra palazzi, tenute, vigneti e fondazioni d’arte. Salite a Guarene dalla piana del Tanaro, il paese vi apparirà come sospeso. È questo l’ideale punto d’inizio di un itinerario che si muove tra i paesi del Roero sud-orientale, ricchi di storia. Punto di partenza è la piazza del Municipio, o piazza Roma. Lasciando l’auto ci si può disporre al centro e lasciar correre lo sguardo intorno: si ammirerà il palazzo comunale, in stile neoclassico, e la Chiesa dell’Annunziata, esempio di barocco del Roero. Sul lato opposto si sviluppa la forma settecentesca di Palazzo Re Rebaudengo, il più interessante tra gli edifici: dopo essere stato ristrutturato, da alcuni anni ospita la sede della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, con un magnifico spazio espositivo per l’arte. Camminate verso la vetta del colle. Le viuzze medioevali del centro portano tutte alla stessa destinazione: il Castello di Guarene, che costituisce il più sontuoso esempio di dimora signorile di tutto il Roero. Tornati in piazza si può riprendere l’auto e imboccare via Gorizia, scollinando e ritrovandosi dopo circa un chilometro sul viale che conduce a Castagnito. Recatevi nel cuore del centro storico per imboccare la ripida salita di via Guglielmo Marconi che porta sulla rocca del paese. Qui, anticamente, sorgeva un modesto castello da cui i Signori del luogo dominavano la valle del Tanaro, da una parte, e il bacino del torrente Borbore dall’altra. Non diventando mai residenza fissa di alcuna casata, il castello andò verso un’inesorabile fine. Sul sito del maniero scomparso si ritrovano ora la Parrocchiale di San Giovanni Battista e la sede della Confraternita dello Spirito Santo. Pregevoli, sul cucuzzolo della rocca, il palazzo comunale e il monumento ai caduti. Uscite adesso dal concentrico e recatevi a Castellinaldo attraverso un paesaggio di colline dolci e sentieri poco battuti. L’abitato apparirà tutto d’un tratto, svoltata l’ultima curva della strada provinciale che porta a Priocca e Govone. Lo sguardo è inevitabilmente attratto dalla mole verticale del Castello Damiano, che attira a sé tutte le abitazioni abbarbicate sui fianchi delle colline. La Parrocchiale di San Dalmazzo, sotto il Castello, accresce ancor più il senso di verticalità per lo svettante campanile e la slanciata forma della facciata. Adiacente alla casa parrocchiale si trova l’originale Villa Cottalonga, dimora settecentesca. Scendendo verso il paese, superata la piazza bassa, la strada risale e subito ridiscende. Prendete la provinciale per Magliano Alfieri che corre in mezzo ai vigneti e porta direttamente nella parte alta del Comune, sotto la facciata occidentale del Castello. Lasciate la macchina e procedete a piedi per una visita. Al primo piano è ospitato il Museo dei Gessi, che riunisce i più pregevoli esempi di quest’arte popolare. A lato del Castello si trova poi la Parrocchiale del capoluogo, dedicata a Sant’Andrea. Dalla metà del XIII secolo, il Castello di Magliano fu acquistato dalla famiglia Alfieri di Asti, la stessa che cinque secoli dopo diede i natali a Vittorio, poeta, scrittore e inventore della tragedia italiana.
HOTEL MIRALANGHE Piazza Roma, 2 - 12050 Guarene (CN) Tel. +39 0173 611194 www.miralanghe.it
STEFANO PAGANINI ALLA CORTE DEGLI ALFIERI Via Alfieri, 4 - 12050 Magliano Alfieri (CN) • Tel. +39 0173 66244
CASTELLO DI GOVONE Piazza Roma, 1 - 12040 Govone (CN) Tel. +39 0173 58103 www.comune.govone.cn.it
ENOTECA MILLEVIGNE Via Alba, 15 - 12050 Castagnito (CN) Tel. +39 0173 210350 www.millevigne.it
AGRITURISMO FORAVIA Localita Croera, 16 - 12050 Castellinaldo (CN) • Tel. +39 0173 213461 www.agriturismoforavia.it
RISTORANTE PIZZERIA IL POMODORO Via IV Novembre, 44/a - 12050 Magliano Alfieri (CN) Tel. +39 0173 66464
CASTELLO DI MAGLIANO ALFIERI Via Alfieri, 6 - 12050 Magliano Alfieri (CN) Tel. +39 0173 66311 www.comune.maglianoalfieri.cn.it
BOTTEGA DEL VINO DI CASTELLINALDO Via Trento, 2 - 12050 Castellinaldo (CN) Tel. +39 0173 213021 www.vinaiolidicastellinaldo.com
TENUTA GALLARINI Via Magliano, 13 12050 Castellinaldo (CN) Tel. +39 0173 213068 www.ristorantetenutagallarini.it
FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO Piazza del Municipio - 12050 Guarene Tel. +39 011 3797600 www.fsrr.org
AZIENDA AGRICOLA MARCO PORELLO Via A. Roero, 3 - 12050 Guarene (CN) Tel. +39 0173 611147 www.porellovini.it
AGRITURISMO MONGALLETTO Via Priocca, 7 - 12050 Castellinaldo (CN) Tel. +39 0173 213251 www.mongalletto.it
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*Liberamente tratto da “Bra e il Roero. Le rocche, i castelli, le vigne”, Slow Food Editore Testi di: Luciano Bertello, Tiziano Gaia, Baldassarre Molino, Alessandro Monchiero, Grazia Novellini
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EXTRA
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itinerari
Il «Sentiero del Miele»
Partenza e arrivo: Montà d’Alba Lunghezza: 4 Km
Per celebrare uno dei prodotti tipici del Roero, da qualche tempo è stato inaugurato un percorso dedicato alla fatica delle api. Unico nel suo genere e di facile percorrenza, si snoda fra aziende apistiche, vigne e le ripide rocche caratteristiche di questi luoghi. Esiste forse un percorso più dolce? Oltre cinquantamila “abitanti” in ognuno dei novemila alveari. Ecco i veri padroni del Roero: le api. Un quarto delle arnie della provincia di Cuneo è situata in queste valli, dove il miele acquista il suo caratteristico sapore grazie alla presenza dell’acacia e del castagno. Per scoprire la storia delle api e del loro straordinario prodotto vale la pena percorrere il Sentiero del miele, inaugurato nel 2005 dall’Ecomuseo delle Rocche del Roero. Il percorso completo va da Bra a Cisterna d’Asti, per un totale di 38 chilometri e 11 comuni attraversati. Quello che vi proponiamo è invece un breve tratto che si snoda nelle vicinanze di Montà d’Alba e può essere percorso in poco più di un’ora. Se la curiosità è grande, ma il vostro senso dell’orientamento non così sviluppato, è possibile richiedere all’Ecomuseo la presenza di una guida che vi seguirà sul tragitto alternando ai passi preziosi consigli. Il percorso di Montà è chiamato Sentiero dell’Apicoltura ed è dedicato ai manufatti storici della professione: apiari e casotti (ciabòt). Una volta giunti a Montà d’Alba, parcheggiate l’auto in piazza Vittorio Veneto. Uscite dal parcheggio sulla strada principale e imboccate via Cavour sulla sinistra, in direzione di Alba e Canale. Camminate fino alla stretta via Placido Mossello, che imboccherete sulla vostra destra poco prima di piazza San Michele. Da qui il percorso è diligentemente segnalato. Proseguite oltre via Circonvallazione sulla strada sterrata che vi porterà in mezzo a un rigoglioso pioppeto. È qui che sorge il ciabòt Calorio, perla dell’architettura rurale del Roero. Al suo interno è presente un apiario a muro, importante testimonianza storica dell’apicoltura piemontese. Proseguite verso sud e godetevi uno scorcio delle colline roerine vitate a nebbiolo e arneis. Giungerete a un bivio: prendete sulla destra e poi subito a sinistra e continuate a camminare fino al ciabòt Vagiana, costruito con pietre fossili. A pochi passi dal ciabòt incontrerete una via asfaltata. Prendete a sinistra e camminate fino alla provinciale, che imboccherete a sinistra. Dopo qualche centinaio di metri, abbandonate la strada asfaltata sulla destra, in corrispondenza di una strada sterrata che costeggia una vigna. I cartelli del Sentiero dell’Apicoltura vi indicheranno la strada. Costeggiando la zona dei pozzi artesiani si raggiunge l’ultimo ciabòt del Sentiero, la Cà d’Avie. A fianco del ciabòt è costruito un muro-apiario risalente al XVIII secolo: era in grado di ospitare fino a 64 famiglie di api. Da qui si ricomincia a salire verso il centro urbano di Montà sull’antica strada romana che costeggia il sito del Castello. Seguite le indicazioni fino a via Roma, nel centro storico. Qui svoltate a sinistra e camminaART-È CREMERIA ECOMUSEO DELLE APICOLTURA CASA AMERICANI te fino a sbucare su via Cavour, CAFFETTERIA ROCCHE CAUDA F.LLI Piazzetta della Vecchia Segheria, 1 Piazzetta della Vecchia Segheria, 1 Piazzetta della Vecchia Segheria, 2/B Via Cavour, 14 12046 Montà (CN) dove il percorso circolare chiude - 12046 Montà (CN) 12046 Montà (CN) - 12046 Montà (CN) Tel. +39 0173 975219 Tel. +39 0173 976744 l’anello e vi riporta su piazza VitTel. +39 0173 975569 Tel. +39 0173 976181 www.caudamiele.it www.casaamericani.it www.artecremeria.it http://www.ecomuseodellerocche.it torio Veneto. ALBERGO BELVEDERE Vicolo S. Giovanni, 3 - 12046 Montà (CN) RISTORANTE MARCELIN Piazzetta della Vecchia Segheria, 1 Tel. +39 0173 976156 12046 Montà (CN) www.albergobelvedere.com Tel. +39 0173 975569 www.marcelin.it CASCINA PONCHIETTA Casali Ponchietta, 17 - 12046 Montà (CN) OSTERIA DEL GIGLIO Tel. +39 0173 976650 Corso Manzoni, 3 - 12046 Montà (CN) www.ponchietta.com Tel. +39 0173 975603
CASTELLO DI MONTÀ Via Castello - 12046 Montà (CN) Abitazione privata TORRE CAMPANARIA DI MONTÀ Via Roma 12046 Montà (CN)
ALBA TARTUFI Via Cavour, 15 - 12046 Montà (CN) Tel. +39 0173 975670 www.albatartufi.com
AZIENDA AGRICOLA RICCARDO VIGNA Via Don Bosco, 11 - 12046 Montà (CN) Tel. +39 0173 976127 www.vignariccardo.it
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WINEPASS I 61
Focus
Govone Se si potesse disegnare una forma geometrica per racchiudere il Roero, Govone rappresenterebbe uno dei vertici più estremi dell’ipotetica figura. Terra di confine, a metà strada tra Alba e Asti, nella sua parte più alta, dove sorge il castello, diventa un ottimo palchetto reale di un teatro, da cui ammirare la Sinistra Tanaro e la Langa astigiana.
Prima di arrivare al castello, il paese va colto nella sua interezza, guardandolo da lontano come si fa con le opere impressioniste. Punto di vista privilegiato può essere la frazione San Pietro: da quella posizione, il concentrico di Govone appare come disegnato apposta per mettere in evidenza il castello, circondato dalle fiamme verdi del parco. Attraversando la frazione si intuisce che il territorio govonese è
essenzialmente agricolo, con colline pettinate a vigneto che permettono la produzione di Barbera (che rappresenta i tre quarti delle vigne del paese), Arneis, Nebbiolo, Bonarda e Favorita. Il paesaggio appaga la vista, anche perché è ancora nascosta la valle del Tanaro, imbruttita da numerosi capannoni. A San Pietro si potrà fare tappa “rifornimento” nell’azienda a conduzione familiare Maria Canta-
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Focus messa: tra le tante sfiziosità formato barattolo da non perdere la cognà e le pesche sciroppate al Roero Arneis. Il primo ristorante che si incontra sul cammino, invece, non offre un assaggio del Roero, ma della Sardegna, da cui due o tre volte la settimana arriva pesce fresco. Un piccolo ristorante, con una ventina di coperti, un servizio accurato e un’atmosfera intima, il simbolo di come Govone sappia anche stupire. Il San Pietro, dove vi accoglieranno i fratelli Mo - Flavio, lo chef, e Franco, direttore di sala - è il primo champagne bar in Italia e ha l’esclusiva per il Mumm Perrier-Jouët. I clienti possono decidere di farsi aprire le bottiglie con la spada da sabrage e poi portarsi a casa il tappo in sacchettini di seta. Altra cucina d’eccellenza è quella dello chef Pier Bussetti con il suo Al Castello di Govone, che si trova in uno spazio d’eccezione nel centro del paese: le ex scuderie del maniero da poco ristrutturate. La valorizzazione del castello è in corso da anni, specie da quando nel 1997 è stato inserito tra le residenze sabaude piemontesi che l’Unesco ha collocato nella lista del patrimonio artistico mondiale. Visitare il Castello, con il parco all’inglese che lo avvolge a nord e a ovest e il giardino pensile con fontane e aiuole a est, è tappa irrinunciabile, che porta indietro nel tempo. Si avvertono gli stessi silenzi tanto amati dal re Carlo Felice di Savoia, che per le sue estati prediligeva questa residenza e lì prese decisioni importanti. Parco e viale sono ancora oggi punti di incontro fondamentali per la popolazione locale: ogni mercoledì c’è il mercato, che si sta ingrandendo sempre più, e ogni anno si tiene una celebre fiera zootecnica. All’interno del castello le sale più interessanti sono quelle cinesi, sul lato
? Lo sapevate che Jean Jacques Rousseau visse a Govone attorno al 1730 alle dipendenze del conte Solaro, in qualità di segretario. Nelle sue Confessioni, il letterato svizzero narra di un tenero amore con la figlia del conte, la marchesina di Breglio. Un episodio, quello dell’amore fra una nobildonna e un suo sottoposto, che Victor Hugo utilizzò come spunto per il suo dramma Ruy Blas. Ogni anno, nel mese di marzo, il parco del castello si tinge di rosso grazie all’eccezionale fioritura di tulipani rossi selvatici. Si tratta della specie tulipa oculus solis praecox, in via d’estinzione e tutelata da una legge regionale, che nel parco ha trovato un habitat naturale senza eguali. Ogni anno questo evento viene festeggiato con la manifestazione «Tulipani a corte» e, per l’occasione, la panetteria di via Boetti realizza biscotti a forma di tulipano.
nord-ovest, tappezzate con una rara carta da parati di provenienza orientale. La vita sociale della comunità è indissolubilmente legata a castello e parco, come testimoniato anche dai prodotti enogastronomici. La cantina Produttori di Govone, 200 soci residenti nel comune, realizza bottiglie con etichette sabaude e regala ai suoi clienti visite al castello. Non legata al
1 CASTELLO DI GOVONE Piazza Vittorio Emanuele II, 1 12040 Govone (CN) Tel. +39 0173 58103
2 AZIENDA AGRICOLA MARIA CANTAMESSA Via San Pietro, 22/a - 12040 Govone (CN) Tel. +39 0173 58551 www.casacantamessa.com
3 AZIENDA MAURIZIO
PONCHIONE Via R. Sacco, 9/a - 12040 Govone (CN) Tel. +39 0173 58149 www.ponchionemaurizio.com
4 AZIENDA PRODUTTORI DI GOVONE Via Umberto I, 46 - 12040 Govone (CN) Tel. +39 0173 58120 www.produttorigovone.com
5 RISTORANTE IL SAN PIETRO Strada per Priocca, 3 - 12040 Govone (CN) Tel. +39 0173 58445
6 RISTORANTE PIER BUSSETTI AL CASTELLO DI GOVONE Piazza Vittorio Emanuele II, 17 12040 Govone (CN) Tel. +39 0173 58057 www.pierbussetti.it
passato glorioso di Govone, ma attenta al recupero e alla valorizzazione del territorio, è invece l’azienda Maurizio Ponchione. Il suo ciabòt Bricco degli Albazzi, in cima a una collinetta presente sulla strada che dal paese prosegue verso San Martino, è un palcoscenico naturale tra i filari di nebbiolo e di barbera, dove si possono anche prenotare degustazioni. Da quella posizione è possibile ammirare, oltre al castello, la collina di frazione Craviano con la bianca chiesetta addossata al convento fatto costruire da Carlo Felice e un tempo collegato tramite una galleria sotterranea al castello. Ora è diventata la Collina degli Elfi: numerosi volontari stanno lavorando al restauro del convento e si stanno preparando ad accogliere bambini in remissione dal cancro, gli stessi che, insieme con le loro famiglie, cercheranno di riprendere una vita serena e di tornare a sorridere. WINEPASS I 63
VALENZA
MILANO
TORINO ALESSANDRIA
ASTI
TORTONA
NIZZA MONFERRATO
NOVI LIGURE
CASTEL ROCCHERO 1
CANELLI
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ROCCA GRIMALDA 2
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STREVI
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ORSARA BORMIDA
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CASTELLETTO D'ORBA
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ACQUI TERME 4
BISTAGNO
MORSASCO
PRASCO
OVADA 3
TAGLIOLO MONFERRATO
ARBIGLIA
GENOVA
Acquese e Ovadese
Sulla strada per il mare 64 I WINEPASS
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Acquese e Ovadese GUIDA 1
CA’ DEI MANDORLI Via IV Novembre, 15 - 14040 Castel Rocchero (AT) Tel. +39 0141 760131 • stefanoricagno@cadeimandorli.com www.cadeimandorli.com
B 20 2
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CASCINA LA MADDALENA Fraz. San Giacomo, Loc. Piani del Padrone 257 15078 Rocca Grimalda (AL) Tel. +39 0143 876074 • info@cascina-maddalena.com www.cascina-maddalena.com
B 3
60 con colazione
CASTELLO DI TAGLIOLO Via Castello, 1 - 15070 Tagliolo Monferrato (AL) Tel. +39 0143 89195 • castelloditagliolo@libero.it www.castelloditagliolo.it
B 4
LA GUARDIA Podere La Guardia, 74 - 15010 Morsasco (AL) Tel. +39 0144 73076 • guardia@libero.it
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piemontese in pillole
LA SLINA Località Madonnina 29 - 15060 Castelletto d’Orba (AL) Tel. +39 0143 830542 • info@laslina.it www.laslina.it
A 6
MARENCO CASA VINICOLA Piazza Vittorio Emanuele II, 10 - 15019 Strevi (AL) Tel. +39 0144 363133 • info@marencovini.com www.marencovini.com
B 7
MONTOBBIO Via Lavagello, 29/A - 15060 Castelletto d’Orba (AL) Tel. +39 0143 830147 • vini.montobbio@libero.it www.altomonferrato.com
A 8
PIZZORNI PAOLO Reg. Rocche - 15010 Ricaldone (AL) Tel. +39 0144 56550 • info@vinipizzorni.it www.vinipizzorni.it
A 9
TACCHINO LUIGI Via Martiri della Benedicta, 26 - 15060 Castelletto d’Orba (AL) Tel. +39 0143 830115 • info@luigitacchino.it www.luigitacchino.it
B 10
VIGNE REGALI - BANFI Via Vittorio Veneto, 22 - 15019 Strevi (AL) Tel. +39 0144 362 600 • banfi@banfi.it www.castellobanfi.it
BD
Balon (o balon a pugn) È il nome comune con cui si indica il gioco del pallone elastico, o pallapugno, diffuso in tutto il Piemonte e in parte della Liguria. Ogni paese di medie dimensioni aveva una piazza in cui si poteva giocare al balon: passione su cui molti borghigiani adoravano scommettere. Si narra ci sia chi ci ha rimesso intere cascine… Cunij (o conij o chinij o lapin o përro) Il «coniglio», grande protagonista della cucina piemontese e in particolare delle zone attorno a Strevi. In piemontese, il nome del coniglio varia da zona a zona e queste sono le sue principali varianti. Fiòca La «neve». In piemontese l’espressione per dire «nevica» è semplicemente: O fiòca. Pantalera È una variazione della pallapugno, praticata in particolare nel Sud del Piemonte. L’espressione indica la tettoia obliqua sulla quale viene fatta rimbalzare la palla – con esiti imprevisti – prima di essere colpita dal battitore, che la lancia nel campo avversario e dà inizio al gioco. Sambajon Lo «zabaione»: accompagnato con il Moscato, rappresenta uno dei migliori prodotti dolciari della zona. Pronuncia: in piemontese la lettera “u” si pronuncia sempre come la “u” francese. Si legge sempre come la “u” italiana quando è preceduta da una “a” o da una “q”, e quando è preceduta da “c” o “g” seguite da una vocale.
Nota Bene Prima di effettuare qualsiasi visita in cantina, telefona al numero indicato nei contatti. Le mappe e le descrizioni degli itinerari devono essere considerate come un’informazione indicativa. Per una visione più dettagliata e interattiva di questa zona, accedi ai contenuti extra attraverso il QR Code che trovi in basso a sinistra sulla mappa. Visite in azienda a pagamento
DEGUSTAZIONI a pagamento
VENDITA DIRETTA PREZZO MEDIO: A fino a 7 € B da 7 a 15 € C da 15 a 20 € D da 20 a 30 € E oltre 30 €
PRANZO Prezzo medio
CENA Prezzo medio
OSPITALITÀ
WINEPASS I 65I 65 Prezzo medio WINEPASS
itinerari
Sul tetto del Monferrato Partenza e arrivo: Strevi - Borgo Monterosso Lunghezza: 7 km
Scarpe comode e zaino in spalla, per questo itinerario che vi proponiamo a piedi, alla scoperta di un paesaggio incantevole verso il punto più panoramico della cittadina di Strevi. E per i più allenati il percorso può procedere fino a Borgo Monterosso, per una visita alla splendida Villa Ottolenghi. Partite da piazza Vittorio Emanuele, ma prima rifornite la vostra bisaccia con il viatico adatto. Vi consigliamo di fare un salto al panificio e pasticceria Il Forno, dove potrete gustare le specialità del luogo: amaretti, torrone e canestrelli al moscato. Il Forno è di fronte agli stabilimenti dell’azienda vinicola Marenco, famosa anche per il suo Passito di Dolcetto. L’azienda, oltre agli ottimi vini, ha allestito una «Sala della civiltà contadina», dove ha custodito e catalogato oggetti, cimeli, documenti e attrezzi di lavoro risalenti ai primi del Novecento. Se deciderete per una visita, vi troverete immersi in un’epoca in cui il vino si vendeva nelle botti, le promesse di matrimonio si facevano per iscritto e le vigne si coltivavano esclusivamente a mano. A lato dell’azienda inizia un percorso che vi porterà verso la Cappella di Pineto, arroccata sulle colline, con vista sui vigneti: immagini e colori meglio di una cartolina. Il percorso è segnato con una certa precisione da un pallino viola, indicante il percorso turistico n.3: seguitelo con attenzione e il tragitto vi parrà facile come bere un bicchiere di Moscato. La prima parte del cammino è un po’ difficoltosa: in salita su un acciottolato, percorrerete la vecchia strada di collegamento con Acqui Terme e Monterosso. Man mano che salite vedrete comparire la cappelletta. Giunti in cima, ecco le alte colline ricche di filari ordinati e curati, disposti ad anfiteatro, ad accogliervi in un abbraccio di incanto ed emozioni. Il paesaggio è unico: a meridione spuntano i rilievi dell’Appennino Ligure, terra di funghi, castagne e boschi fiabeschi. Dall’altra il Monferrato, trasformato dalla vocazione vitivinicola. L’area attrezzata a fianco della chiesetta fa al caso vostro: potrete assaporare pane e vino alla maniera dei contadini di un tempo. Una fontana saprà ristorare la vostra sete, prima di proseguire e addentrarvi nei vigneti di Dolcetto, Moscato e Brachetto. Il pallino viola sarà sempre vostra guida e amico fedele, garanzia di un panorama che difficilmente scorderete. Se siete particolarmente allenati e intraprendenti, potete continuare fino a Borgo Monterosso, dove vale la pena una visita a Villa Ottolenghi, trionfo dell’arte e dell’architettura perché nata dalla progettazione di artisti quali Marcello Piacentini, Arturo Martini, Fortunato Depero e Venanzo Crocetti. La Villa ospita importanti eventi di carattere culturale e una cantina, dove è possibile degustare e comprare i vini dell’azienda agricola Vittoria. Anche la cantina è un un’opera d’arte: pavimento in basalto, pareti in IL GAROCH B&B PANETTERIA E RISTORANTE DEL PESO VILLA OTTOLENGHI pietra e splendidi portoni dei PASTICCERIA IL FORNO Piazza Gramsci, 3 - 15019 Strevi (AL) Via Alessandria, 30 - 15019 Strevi (AL) Borgo Monterosso - 15011 Piazza Vittorio Emanuele, 2 15019 maestri fabbri Ferrari. Tel. +39 0144 363101 Tel. +39 0144 363216 Acqui Terme (AL) • Tel. +39 0144 322177 www.ilgaroch.com
AFFITTACAMERE IL GIRASOLE Via Berruti, 7 - 15019 Strevi (AL) Tel. +39 0144 363690 CÀ DU RUJA - AZIENDA VITIVINICOLA E B&B Valle Bagnario, 43 - 15019 Strevi (AL) Tel. +39 0144 363352 www.collinepiemontesi.it
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PIZZERIA IL GIRASOLE Via Acqui, 69 - 15019 Strevi (AL) Tel. +39 0144 363681 RISTORANTE VIP Via Alessandria, 48 - 15019 Strevi (AL) Tel. +39 0144 363151
www.borgomonterosso.com
Strevi (AL) • Tel. +39 0144 363248
MUSEO DELLA MEMORIA - AZIENDA MARENCO Piazza Vittorio Emanuele, 10 - 15019 Strevi (AL) • Tel. +39 0144 363133 www.marencovini.com
PECCATI DI GOLA PRODOTTI TIPICI RITA SASSO Passeggiata Fonte Fredda, 44 - 15011 Acqui Terme (AL) Tel. +39 0144 322424
CAPPELLA PINETO Piazza Matteotti, 8 - 15019 Strevi (AL) Tel. +39 0144 363124 www.comune.strevi.al.it
FUNGHI OLIVERI Via Carducci, 14 - 15011 Acqui Terme (AL) Tel. +39 0144 322558 www.oliveri-piemonte.it
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itinerari
La terra degli orsi
Partenza e arrivo: Acqui Terme – Orsara Bormida Lunghezza: 22 km
Ecco un bell’itinerario alla scoperta dei castelli dell’Acquese, ricchi di fascino e storia. Un tempo circondati da boschi millenari popolati di belve feroci, oggi le loro torri svettano fra i vigneti dai quali si producono Barbera del Monferrato e Dolcetto d’Ovada. Come punto di partenza scegliete l’Enoteca regionale di Acqui Terme. Da qui tornate su corso Cavour e uscite dalla città a sud, in direzione di Ovada. La prima meta del nostro percorso è Prasco, dove potrete ammirare un imponente castello del XII secolo, aperto su prenotazione. Rimarrete sicuramente affascinati dal parco, dove è stata restaurata una nevera seicentesca. Si tratta di una sorta di «frigorifero naturale» scavato su un ripido pendio e circondato da una fitta vegetazione che lo mantiene continuamente ombreggiato. Veniva riempito di neve e ghiaccio per conservare le provviste. Il castello è sede del Museo di Cultura Materiale – che attraverso la raccolta di oggetti antichi illustra la produzione di vino e miele – e del centro studi Giorgio Gallesio, grande botanico del regno sabaudo. Vale perciò la pena una sosta al giardino: in un ettaro e mezzo sono ospitate circa 1.200 specie vegetali diverse. Riprendendo la strada, dirigetevi verso Morsasco, dove vi consigliamo di visitare l’antico castello, oggi dimora signorile: non perdetevi la Sala del gioco della Pallacorda, primo sport «professionistico» del medioevo. Antenata della pallapugno, pare che i nobili di un tempo ingaggiassero giocatori da far esibire davanti ai propri ospiti. Una curiosità: nel cimitero di Morsasco è sepolto il calciatore Gaetano Scirea, 552 presenze nella Juventus e 78 nella Nazionale italiana, una grande carriera agonistica, uomo di esemplare correttezza sportiva. Morì improvvisamente all’età di 36 anni, in un incidente stradale avvenuto in Polonia. Se volete pranzare, vi consigliamo l’agriturismo La Rossa, con la sala da pranzo ricavata nella vecchia stalla. Piatto forte: la pasta fatta in casa, preceduta da una infinità di antipasti della tradizione piemontese, accompagnati dai vini Doc dell’Alto Monferrato. Per concludere, tappa a Orsara Bormida. A una manciata di chilometri da Morsasco, troviamo questo piccolo centro agricolo il cui antico nome, Ursaria, «terra degli orsi», ricorda gli animali che anticamente popolavano la zona e si nascondevano negli immensi boschi che un tempo ricoprivano la zona. Anche in questo caso, vi consigliamo una visita al castello medioevale, uno dei più antichi e meglio conservati di tutto il Monferrato. Qui la storia dei luoghi è accompagnata dalle ottime degustazioni dei vini della tenuta: a vostra disposizione, tra gli altri, Barbera del Monferrato e Dolcetto d’Acqui e d’Ovada. Se non soffrite di vertigini esiste anche la possibilità di visitare l’intera area dei castelli dell’Acquese attraverso un tour in elicottero. AGRITURISMO LA ROSSA NUOVA TRATTORIA CASTELLO DI PRASCO IL MASAPÈ, Sorvolata di 15 minuti a 30 euro LE CONSERVE DI PAOLA Cascina La Rossa, 39 - 15010 Morsasco (AL) IL CAMINETTO Via Gallesio, 1 - 15010 Prasco (AL) Strada per Orbregno, 21 15010 Via Orbregno, 1/a 15010 Prasco (AL) a testa per gruppi di almeno 25 Tel. +39 0144 73388 Tel. +39 347 3715382 Prasco (AL) Tel. +39 338 7223503 www.quellidellarossa.it www.castellipiemontesi.it persone: vale la pena di provare il Tel. +39 0144 375827 brivido. Per informazioni, rivolgeGRAND HOTEL CASTELLO DI MORSASCO BIRRERIA ARTIGIANALE IL PULEDRO IMPENNATO NUOVE TERME RISTORANTE PIZZERIA Via Castello, 5 - 15010 Morsasco (AL) tevi al Castello di Orsara. Piazzale Stazione, 13 - 15010 Piazza Italia, 1 - 15011 Acqui Terme (AL) IL RITROVO Tel. +39 334 3769833 Tel. +39 0144 58555 www.grandhotelacquiterme.it
Loc. Orbregno, 19 - 15010 Prasco (AL) Tel. +39 0144 375880
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Prasco (AL) • Tel. +39 0144 375652
HOTEL VALENTINO Strada Fontefredda, 20 - 15011 Acqui Terme (AL) Tel. +39 0144 356767 www.hotel-valentino.com
OSTERIA AN CÀ MIA DA ARGIA Via Roma (piscina comunale) - 15010 Prasco (AL) Tel. +39 348 1882975
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WINEPASS I 67
Focus focus
Strevi “Il vino nelle bottiglie… Siamo forse diventati farmacisti?”.
(Frase pronunciata da Michele Marenco, pioniere della viticoltura a Strevi, quando il figlio Giuseppe cominciò a imbottigliare il vino anziché venderlo nelle tradizionali botti)
Strevi è un solo paese, ma in realtà sembrano due. Diviso dalla ex strada statale come da un colpo di accetta, è diviso in due borghi: quello «di sotto» («Borg ad suta»), che si sviluppa su via Ugo Pierino, e quello «di sopra» («Borg ad sura»), annunciato dall’imponente loggiato del suo castello e gli alti bastioni della mura, circondato da una vegetazione rigogliosa fatta di boschi, frutteti e vigne.
La parte bassa è composta da un fitto reticolo di strade e cortili, al cui centro si pone la chiesa della Confraternita della Santissima Trinità. Le casa basse con i tetti di tegole rosse e l’assenza di negozi rendono questa parte del paese un luogo di tranquillità assoluta. Qui hanno sede alcune prestigiose aziende vinicole, come la Cantina Banfi Vigne Regali, nelle vicinanze della stazione ferroviaria, o la Cantina del Moscato, sulla statale che porta ad Acqui. Durante il mese di giugno, nel borgo inferiore, si tiene la Sagra Septebrium, che per questo paese, famoso per la qualità del suo Moscato, rappresenta l’appunta-
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mento più importante dell’anno. La festa ha origine dalla leggenda riguardante l’antico nome di Strevi, Septebrium, che deriverebbe dall’unione delle parole latine septe (sette) ed ebrium (ebbri): i sette fratelli amanti del vino che decisero di fondare il paese perché conquistati dal perfetto habitat in cui far crescere la vite. Avrebbe origine da questa circostanza anche la raffigurazione delle sette coppe di vino che compaiono sullo stemma di Strevi. Il programma della manifestazione prevede soprattutto assaggi e degustazioni dei migliori prodotti del territorio, primo fra tutti il Moscato Passito della Valle Bagnario, che di recente ha otte-
Focus focus nuto la Denominazione di Origine Controllata ed è divenuto presidio Slow Food. Proseguendo nella visita al paese e percorrendo via Garibaldi, si comincia a salire verso la parte alta, fino alla scalinata intitolata al medico Fabrizio Porta, eroe di una delle pagine più importanti della storia di Strevi. Porta guidò la sollevazione popolare del 1799 contro i dominatori francesi, durante la quale gli abitanti riuscirono a cacciare gli invasori. A seguito della rivolta, però, il villaggio fu saccheggiato e in parte incendiato. E Fabrizio Porta venne fucilato assieme ad altri rivoltosi. Al termine della scalinata, e una volta attraversata la strada statale 30, si giunge alla vera e propria salita per la parte alta: ripida e ombreggiata da maestosi ippocastani, corre parallela ai bastioni e alle mura di cinta che delimitano il borgo di sopra. Giunti alla cima, scorgerete un passaggio ricavato nelle mura: una porta ad arco in mattoni rossi. Oltrepassatela e arriverete su piazza Matteotti, che offre immediatamente allo sguardo la chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo, la più importante del paese. È un’opera architettonica molto particolare, perché è inserita nella cinta muraria della città, voluta dai Marchesi del Monferrato nel XV secolo, incorporandone addirittura un torrione, divenuto l’abside. La chiesa venne poi notevolmente rimaneggiata nel XVII secolo, durante il quale assunse l’attuale conformazione barocca. Sulla stessa piazza, di fronte alla chiesa parrocchiale, il castello dei Marchesi Serra, oggi diventato municipio. Di origine
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CANTINA BANFI VIGNE REGALI Via Vittorio Veneto, 76 - 15019 Strevi (AL) Tel. +39 0144 363485 www.vigneregali.com
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CANTINA DEL MOSCATO Via Alessandria, 17 - 15019 Strevi (AL) Tel. +39 0144 363158
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CASA VINICOLA MARENCO Piazza Vittorio Emanuele, 10 - 15019 Strevi (AL) Tel. +39 0144 363133 www.marencovini.com
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ENOTECK’HOUSE Via Acqui, 103 - 15019 Strevi (AL) Tel. +39 0144 363504 www.enoteckhouse.it
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PANETTERIA PASTICCERIA Il Forno Piazza Vittorio Emanuele - 15019 Strevi (AL) Tel. +39 0144 363248
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PASTA FRESCA DA LIA E PIERA Via Acqui, 83 - 15019 Strevi (AL) Tel. +39 0144 364116
? Lo sapevate che Oltre ai sette che fondarono Strevi, la leggenda narra di altri tre fratelli. I quali, non amando affatto il vino, vollero fondare un’altra insediamento. Nacque così il paese di Trisobbio e con esso la storica rivalità fra le due città. Il coniglio è uno dei principali protagonisti della cucina locale. L’azienda Borsalino, infatti, acquistava grosse quantità di pelliccia per foderare i suoi cappelli. È così che le massaie strevesi, per non sprecarne la prelibata carne, dovettero inventare modi sempre nuovi di cucinarlo. Dal torrone agli amaretti, dalla pasta fresca ai grissini, dalla focaccia alle torte di nocciola, sino allo zabaione al Moscato di Strevi, un’apposita commissione guidata da Luigi Veronelli ha assegnato a 12 prodotti strevesi il marchio De.C.O. (Denominazione Comunale di Origine), volto a sostenere il patrimonio agroalimentare del paese.
medioevale, fu quasi completamente riedificato nel primo decennio del XVII secolo. Oggi possiamo vedere l’imponente scalone in pietra e l’altissimo loggiato, sul quale poggia la terrazza panoramica che permette di ammirare in un solo splendido colpo d’occhio la parte bassa del paese e la valle che lo ospita, con le immense distese di vigne e campi coltivati a frutteto. Una volta superata piazza Matteotti, via Seghini Strambi ci porta in piazza Vittorio Emanuele attraverso un curioso ponte, sotto il quale osserviamo un antico fossato scavato per garantire la sicurezza del paese, e oggi trasformato in campo di bocce. Piazza Vittorio Emanuele è il punto di ritrovo degli Strevesi residenti al borgo superiore, e vi si affacciano alcune tra le maggiori realtà commerciali e artigianali del paese: potrete assaggiare gli ottimi grissini e gli amaretti «tutta mandorla» della Pasticceria e panetteria Pe-
sce o degustare lo spettacolare Moscato della Casa vinicola Marenco, una delle più importanti e antiche del paese. Dopo la piazza Vittorio Emanuele, potete scegliere di recuperare la statale per Acqui: in questo caso, non può mancare al vostro itinerario una visita Da Lia e Piera, dove potrete assaggiare la pasta fresca «Regina di Strevi», e una degustazione di Moscato all’ottima enoteca Enoteck’House. Oppure, restando nella parte alta, osserverete il paese diradarsi progressivamente e la campagna prendere nuovamente il sopravvento sulle piccole strade in salita che si perdono tra le colline. Merita una citazione la Cappella di Pineto, piccola chiesetta novecentesca eretta al centro di uno spettacolare punto panoramico che domina l’intera valle, immerso nei vigneti di Moscato. Da qui non potrete proprio fare a meno di apprezzare la tranquilla bellezza di questi luoghi, che – ne siamo certi – vi resteranno nel cuore.
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TORTONA
ALESSANDRIA
SALICE TERME
VIGUZZOLO
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GODIASCO
VOLPEDO
BERZANO DI TORTONA SAREZZANO 1
RIVALTA SCRIVIA
CECIMA MONTEGIOCO
SPINETO SCRIVIA
FRUGAROLO
CASASCO BOSCO MARENGO
COSTA VESCOVATO
VILLAVERNIA
BRIGNANO FRASCATA
CASTELLANIA
POZZOLO FORMIGARO
SAN SEBASTIANO CURONE
FRESONARA GAVAZZANA
DERNICE
NOVI LIGURE
SARDIGLIANO
PREDOSA 8
CAPRIATA D’ORBA 4 7
BORGHETTO DI BORBERA
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SERRAVALLE SCRIVIA 10 3
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SASSO
GAVI
SILVANO D’ORBA
MONTALDEO
ROCCHETTA LIGURE
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ARQUATA SCRIVIA ROCCAFORTE LIGURE
CARROSIO BOSIO
ISOLA DEL CANTONE
LERMA
VOLTAGGIO BASTIA
FRACONALTO
CROCEFIESCHI BUSALLA
ROSSIGLIONE
CAMPO LIGURE SERRA
PRATO RONDANINO
MASONE
CASELLA
GENOVA
CERANESI SANT’OLCESE
Gavi e Tortonese MANESSENO
BOLZANETO
Terre d’incontro MELE
70 I WINEPASS
PRATO
Gavi e Tortonese GUIDA 1
ANDREA MUTTI Loc. San Ruffino, 49 - 15050 Sarezzano (AL) Tel. +39 0131 884119 aziendaagricola.mutti@libero.it
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Euri Non si tratta di soldi: è, molto più semplicemente, l’«olio». Cartina al tornasole per individuare i Piemontesi Doc è la frase: Doi povron bagné ‘nt r’euri, traducibile con «Due peperoni in pinzimonio». Grilat Se state cercando un contenitore capiente per preparare la zuppa o l’insalata, procuratevi un grilat: ogni cucina che si rispetti ne ha uno. Marìn «Vento di mare», scirocco. Indica anche la malattia della vite, la peronospora, che viene favorita da fattori atmosferici come la pioggia o l’umidità.
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piemontese in pillole
TENUTA SAN PIETRO IN TASSAROLO Località S. Pietro, 2 - 15060 Tassarolo (AL) Tel. +39 0143 342422 • info@tenutasanpietro.it www.tenutasanpietro.it
Scaudabanche Il piemontese è un dialetto assai pragmatico. Per indicare un fannullone o un pelandrone si usa un’espressione che significa «scalda-panche», ovvero una persona che non fa altro mestiere se non quello di riscaldare le panche dove sta seduto. Tamagnon È il nome piemontese che viene utilizzato per indicare il «rimorchio dei trattori»: di solito un carro lungo e basso a quattro ruote, in passato trainato da animali. Sul tamagnon si caricano le uve durante la vendemmia per trasportarle in cantina, dove verranno pressate. Pronuncia: il suono dolce “sc” della lingua italiana non ha un corrispettivo in piemontese, che separa con un trattino (“s-c”) la “s” sorda dalla “c” dolce. Il suono “sc” duro (quando seguono le vocali a, o, u) si legge come in italiano.
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Nota Bene
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Prima di effettuare qualsiasi visita in cantina, telefona al numero indicato nei contatti.
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Visite in azienda a pagamento
Le mappe e le descrizioni degli itinerari devono essere considerate come un’informazione indicativa. Per una visione più dettagliata e interattiva di questa zona, accedi ai contenuti extra attraverso il QR Code che trovi in basso a sinistra sulla mappa. DEGUSTAZIONI a pagamento
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OSPITALITÀ
WINEPASS I 71I 71 Prezzo medio WINEPASS
itinerari
L’oro della Val di Lemme Percorso: Mornese – Laghi di Lavagnina Lunghezza: 23 km
La Valle di Lemme, al confine tra il Piemonte e la Liguria, racchiude tesori paesaggistici e tradizioni ancora tutte da scoprire. Il percorso che vi proponiamo parte da Mornese e giunge ai laghi dove un tempo si estraeva il metallo più prezioso. Mornese è un piccolo paese che si trova tra Gavi e Ovada, verso l’Appennino Ligure, al centro di una collina solcata da due affluenti dell’Orba: l’Albedosa e il Piota, che raccoglie le acque del torrente Gorzente. Mornese appartiene alla Val di Lemme, caratterizzata da un susseguirsi di colline e di montagne di un verde ora smagliante ora cupo, solcata da sinuosi corsi d’acqua e punteggiata qua e là da cittadine e da paesi dove il tempo sembra essersi fermato. La sua posizione di confine è molto probabilmente l’origine del suo nome. Sembra infatti che il toponimo derivi dal latino mulio, mulattiera: di qui infatti passavano le strade che dal basso Piemonte portavano a Genova e Mornese era un importante raccordo tra la pianura padana e la costa ligure. Il paese offre spunti tra il sacro e il profano. Mornese infatti è il luogo natio di Santa Maria Mazzarello, fondatrice con San Giovanni Bosco della congregazione delle Figlie di Maria. Poco lontano dal centro è visitabile la cascina Valponasca, dove Maria Mazzarello visse l’infanzia e l’adolescenza. La cascina, dimora del nonno paterno, è stata recentemente ristrutturata, divenendo oggi un luogo di riflessione e di preghiera. Da qui ci si può dirigere verso la pineta di Mornese. Molti sono i percorsi da fare a piedi o in bici. Immersi tra pini e abeti, è possibile utilizzare le aree attrezzate e i bracieri per una bella grigliata all’aria aperta. A disposizione anche un rifugio. Le acque dei torrenti Lemme e Gorzente che segnano questa vallata vi accompagneranno in una gita in mezzo alla natura, verso il parco naturale Capanne di Marcarolo, che vale una visita per gli amanti del trekking, del campeggio e della mountain bike. All’interno del Parco è altresì presente un ecomuseo, che oltre ad un percorso museale offre itinerari guidati e visite didattiche. Inoltre, da non perdere (per la memoria storica) è il Sacrario della Benedicta con la sua scuola di Pace. In prossimità della Capanna di Marcarolo, itinerari percorribili a piedi – circa un’ora e mezza di cammino – verso i laghi di Lavagnina, che si estendono tra i Comuni di Casaleggio Boiro, Mornese e Bosio. Uno Superiore e l’altro Inferiore, sono famosi perché dalle loro acque nel XIX secolo veniva estratto l’oro. Proprio a Lavagnina, nel 1850 venne costruito uno stabilimento metallurgico che fondeva le pagliuzze in lingotti: quando tutte le miniere passarono sotto il controllo della francese Lione, si esaurì l’attività. Chissà che le loro gelide acque non ospitino ancora BAR TRATTORIA JOLLY CASA DI MARIA PANIFICIO CALIZZANO qualche piccola pepita. B&B CAMPO DEI PAPAVERI MAZZARELLO
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72 I WINEPASS
Piazza Guglielmo Marconi, 2 - 15075 Mornese (AL) Tel. +39 0143 887946 RISTORANTE PIZZERIA LA FENICE Via Roma, 38 - 15075 Mornese (AL) Tel. +39 342 0058520
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Contenuti
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itinerari
Dove comincia l’Appennino Partenza e arrivo: Fabbrica Curone – Cecima Lunghezza: 20 km
Una scampagnata in mountain bike o una bella gita in vespa nel cuore del Tortonese? La Val Curone offre paesaggi incontaminati e inediti al confine tra l’Appennino Ligure e la Pianura Padana. Partite dal paese di Fabbrica Curone, dove vi consigliamo di visitare la splendida pieve gotico-romanica. Semplice ed austera, con una struttura muraria totalmente in pietra e ciottoli di fiume, la sua fondazione risale al IX secolo. Fabbrica Curone nacque attorno a questa pieve, come avamposto del monastero di San Colombano di Bobbio. In frazione Lunassi è stato istituito un Museo della civiltà contadina in cui sono raccolti strumenti, attrezzi e macchinari che documentano la difficile vita di una popolazione che ha sempre lottato contro una terra poco fertile. Uscite dal paese in direzione Tortona e proseguite sulla provinciale per Gremiasco. Questo bel paesino dell’Alta Valle Curone conserva una parte dell’antico Castello dei Marchesi di Malaspina, signori di queste zone, oggi abitazione privata. Dagli anelli infissi al soffitto è stato ipotizzato che questa fortezza fosse un luogo di amministrazione della giustizia, con le prigioni collocate nel torrione. Del Comune di Gremiasco fanno parte numerose frazioni da cui partono bellissimi sentieri lungo i crinali dell’Appennino e i suoi calanchi, ripidi tratti di roccia argillosa erosi dal dilavamento delle acque. Se siete alla ricerca di un’esperienza fuori dai soliti tracciati, vi consigliamo di visitare Castagnola, borgo punteggiato di edifici in pietra. Da qui passa il sentiero 103 che porta fino a Serra del Monte attraverso boschi di roveri, noccioli e pini neri. Proseguite sulla provinciale fino ad arrivare a San Sebastiano Curone, paesino nato sulla strada dei commerci, noto per le sue fiere e i suoi mercati. Come Artinfiera, a settembre, dedicata all’artigianato artistico ed enogastronomico, e la Fiera Nazionale del Tartufo, ogni terza domenica di novembre, nata per far conoscere la produzione di tartufi bianchi e neri delle Terre del Giarolo, di qualità eccellente. A San Sebastiano potete fare una sosta al Ristorante Corona, storico locale gestito da oltre trecento anni dalla famiglia Fontana, entrato a far parte dell’Associazione Locali Storici d’Italia. La cucina è raffinata e tradizionale, profondamente legata al territorio. Da San Sebastiano vi consigliamo di procedere a nord, verso Musigliano e la località archeologica del Guardamonte. In questo luogo sono stati ritrovati antichi insediamenti dei Liguri, reperti fossili, manufatti in terracotta e i resti di un rudimentale villaggio fortificato. Oltrepassato l’Agriturismo Guardamonte, si prosegue fino a Cà del Monte, notevole punto panoramico. Da qui vi consigliamo di proseguire verso Cecima per AGRITURISMO CÀ AGRITURISMO CÀ OSSERVATORIO AZIENDA AGRICOLA una visita all’Osservatorio AstroDEL MONTE DEL MONTE ASTRONOMICO GUARDAMONTE DI CÀ DEL MONTE Località Cà del Monte - 27050 Cecima (PV) Località Cà del Monte - 27050 Via Caldirola, 77 - 15056 Gremiasco (AL) nomico: lo staff propone viaggi Loc. Cà del Monte - 27050 Cecima (PV) Tel. +39 0383 549062 Cecima (PV) • Tel. +39 0383 549062 Tel. +39 349 4363191 astrali che vi faranno letteralmenTel. +39 327 7672984 www.cadelmonte.it www.cadelmonte.it www.osservatoriocadelmonte.it ALDO E MASSIMO te «vedere le stelle». AGRITURISMO LA FORNACE Fraz. Montecapraro - 15050 Fabbrica Curone (AL) • Tel. +39 0131 78905 www.agriturismolafornace.it
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CASCINA CÀ BELLA Frazione Cà Bella, 1 - 15056 Dernice (AL) Tel. +39 0131 786703 www.cascinacabella.it
AGRITURISMO LA FORNACE Fraz. Montecapraro - 15050 Fabbrica Curone (AL) • Tel. +39 0131 78905 www.agriturismolafornace.it
CASTELLO DEI MALASPINA, IL VECCHIO MULINO E IL SITO ARCHEOLOGICO DEL GUARDAMONTE PRESSO IL COMUNE DI GREMIASCO Per info: Municipio di Gremiasco - piazza Vittorio Veneto, 1 - 15056 Gremiasco (AL) Tel. +39 0131 787153 www.comune.gremiasco.al.it
PISACCO Frazione Cà dei Bianchi - 15050 Garbagna (AL) Tel. +39 0131 877694
CASCINA CÀ BELLA Frazione Cà Bella, 1 - 15056 Dernice (AL) Tel. +39 0131 786703 www.cascinacabella.it
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WINEPASS I 73
focus itinerari
Gavi Né ferrovia, né autostrada: a Gavi ci devi andare apposta. Molti però sono i motivi che spingono i turisti a visitare questa cittadina dove arte, storia ed enogastronomia si intersecano fortemente: «un piccolo scrigno» tra il Forte e il fiume Lemme. Gavi è uno degli 11 Comuni che fanno parte della denominazione Gavi Docg, vino bianco ottenuto dal vitigno cortese, che coinvolge una superficie vitata di circa 1.450 ettari e 320 vignaioli. A dare nobiltà ad un vino amato in patria, ma molto apprezzato anche in tutta Europa,
è stato – secondo leggende popolari – un coltivatore gaviese detto Limunin. Inizialmente venduto sfuso o utilizzato come taglio per altri vini, il cortese non era adatto ad essere imbottigliato poiché s’intorpidiva rapidamente: con l’aiuto di un farmacista, il Limunin riuscì a trovare la giusta tecnica di filtrazione per far sì che il vino ottenuto fosse limpido e capace di conservarsi nel tempo. A Gavi la macchina serve poco: tutto è
a portata di mano. Una volta parcheggiata la vostra auto in piazza Dante, vi consigliamo di salire subito al Forte, prendendo l’antica mulattiera che parte a destra delle scuole elementari. La «stradella» del Forte, disseminata di cartelli che vi racconteranno, tra leggenda e verità, la storia del Castello, vi porterà fino in cima, dove le guide vi mostreranno l’antica chiesetta, la polveriera, le prigioni e i magazzini, nonché alcuni antichi
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itinerari focus filari di vite sui bastioni. Una fortificazione passata di mano in mano nel corso dei secoli e che grazie a Fra Fiorenzuola e all’architetto Bartolomeo Bianco ha visto nascere la sua attuale fisionomia. La montagna su cui è arroccato è parte integrante di un’architettura imponente e offre una vista eccezionale. Teatro di manifestazioni e rievocazioni storiche, a disposizione per incontri e meeting con una sala convegni di oltre 100 posti, il fascino del Forte è arricchito dalle numerose leggende che lo riguardano. Si mormora che la principessa Gavia, figlia di Clodomiro, re dei Franchi, in fuga col marito, sposato contro il volere del padre, abbia trovato rifugio nelle stanze del Forte dove, pare, sia nascosto tutt’oggi il suo prezioso tesoro. Il centro nevralgico del paese si sviluppa lungo le due vie principali, via Garibaldi e via Mameli, che si insinuano in mezzo alle case addossate una all’altra. Continuamente si aprono deviazioni, anfratti, archi e volte che vi porteranno ora in una villa signorile, ora in una casetta caratteristica dalla facciata colorata, ora in una bottega o un forno o una locanda. Da non perdere il Palazzo Serra di via Garibaldi, dove fu ospitato Napoleone durante un suo viaggio in Italia, e la chiesa romanica di San Giacomo Maggiore, costruita in pietra arenaria locale in piazza Martiri della Benedicta: sulla destra troverete un caratteristico porticato, antico chiostro, con un terrazza panoramica. Parte dello spazio è dedicato al dehor del ristorante Barbarossa. Proseguendo lungo via Garibaldi, fate un salto al Portino del XIII secolo, unica sopravvissuta delle antiche quattro porte di accesso alla città: si trova nella traversa vico Fortino. Gavi non è solo il centro: dal suo cuore partono numerose arterie che vi porte-
? Lo sapevate che Alla principessa Gavia si attribuisce, secondo leggende popolari, il nome del vitigno Cortese: pare infatti che la sovrana fosse una donna dall’animo particolarmente gentile. Si narra che i Ravioli siano nati proprio a Gavi nel XII secolo. I mercanti avevano preso l’abitudine di fermarsi nella locanda della famiglia Raviolo, dove erano soliti trovare questo piatto delizioso e nutriente: da qui il loro nome. Una delle ricette più apprezzate è quella «a culo nudo»: dalla pentola alla bocca, senza passare per alcun condimento! La Testa in cassetta di Gavi, presidio Slow Food, è un salume che si ottiene spolpando la testa del maiale, comprese le orecchie. Si aggiungono poi la lingua di manzo e alcuni muscoli, carote, sedano, cipolle e alloro. La cassetta cui si riferisce il nome era il contenitore di un tempo, in legno dolce d’olivo, in cui l’impasto veniva messo in forma.
ranno alla scoperta delle ville signorili e rinascimentali, come la Centuriona o la Toledana, oggi sontuose dimore di proprietà privata. Vale la pena di inerpicarsi sino al Santuario di Nostra Signora della Guardia, su un’altura che domina la zona, in cui ammirare la statua lignea della Vergine, ex voto di Giacomo Bertelli: durante l’assedio austro-piemontese, il gaviese fece voto alla Madonna che, se avesse avuta salva la casa, avrebbe dedicato una statua alla Vergine della Guardia, dipinta sul muro di un edificio vicino al suo riparo. Così fu e la statua venne collocata all’interno del Santuario. Un’annosa diatriba divide i gaviesi: saran migliori gli amaretti della pasticceria Traverso o quelli del Caffè del Moro? A voi l’ardua sentenza. Sta di fatto che gli amaretti di Gavi sono eccellenti, così come i canestrelli, impastati senza uova, burro e acqua, ma con olio d’oliva e Gavi Docg; appena scottati in acqua bollente, vengono in seguito cotti nel forno a legna. Non potete allontanarvi da Gavi senza
1 CONSORZIO TUTELA
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SIGNORA DELLA GUARDIA Via Valrossara, 63 - 15066 Gavi (AL) Tel. +39 0143 642769
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9 RISTORANTE E PICCOLO
HOTEL IL GIRASOLE Piazza Martiri della Benedicta, 15/r - 15066 Gavi (AL) Tel. +39 0143 643485
aver assaggiato i famosi Ravioli con il tocco, sugo ristretto di carne: vi consigliamo il ristorante La Masseria, antica dimora di fine Seicento, un tempo locanda utilizzata per il cambio dei cavalli. Tra gli antipasti, la Testa in cassetta di Gavi, prelibato salame che potrete acquistare (purché non sia estate) dalla macelleria Salumificio Bertelli Ottavio, unico produttore di Testa in cassetta tradizionale. Se volete fare incetta dei prodotti locali, recatevi la seconda domenica del mese, alla mattina, in piazza Cortezerbo: qui si riuniscono i produttori e gli artigiani gaviesi per vendere i frutti del loro lavoro. In alternativa potete rivolgervi al ristorante Il Girasole, che propone una vasta gamma di prodotti locali esposti in un negozio in via XX Settembre.
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Focus CINAGLIO
TORINO
CASTAGNOLE MONFERRATO FUBINE PORTACOMARO
SETTIME
REFRANCORE
ASTI
FELIZZANO QUATTORDIO CASTELLO D’ANNONE
ROCCHETTA TANARO
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ISOLA D’ASTI MOMBERCELLI CORTIGLIONE
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CASTELNUOVO BELBO
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COSTIGLIOLE D’ASTI
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CORNELIANO D’ALBA NEIVE
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SANTA VITTORIA D’ALBA
CALOSSO
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CALAMANDRANA
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CANELLI 10
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ALBA
CASTELLETTO MOLINA
SANTO STEFANO BELBO
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ROCCHETTA PALAFEA
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TREZZO TINELLA 12
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COSSANO BELBO
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SESSAME MONASTERO BORMIDA
ROCCHETTA BELBO BORGOMALE
BAROLO
CASTELLETTO D’ERRO CASTINO
LEQUIO BERRIA ROCCAVERANO
MONFORTE D’ALBA
ARGUELLO
SERRAVALLE LANGHE
CORTEMILIA
TORRE BORMIDA SEROLE SPIGNO MONFERRATO PIANSOAVE
Asti e Moscato
Le bollicine dolci 76 I WINEPASS
TERZO
CARTOSIO
Asti e Moscato GUIDA 1
BERA Via Castellero Cascina Palazzo, 12 - 12050 Neviglie (CN) Tel. +39 0173 630194 • info@bera.it www.bera.it
12
B 2
BOSCA Via Luigi Bosca, 2 - 14053 Canelli (AT) Tel. +39 0141 96711 • info@bosca.it www.bosca.it
13
B
4
PAOLO SARACCO Via Circonvallazione, 6 - 12053 Castiglione Tinella (CN) Tel. +39 0141 855113 • info@paolosaracco.it www.paolosaracco.it
B
CA D’GAL Strada Vecchia di Valdivilla, 1 - 12058 Santo Stefano Belbo (CN) Tel. +39 0141847103 • info@cadgal.it www.cadgal.it
35
MUSTELA Fraz. Cappelletto, 54 - 12050 Trezzo Tinella (CN) Tel. +39 0173 630279 (3398120446) vinimustela@libero.it • www.vinimustela.com
B
B 3
Focus
14
TENUTA IL FALCHETTO Via ValleTinella, 16 (Fraz.Ciombi) - 12058 Santo Stefano Belbo Tel. +39 0141 840344 • tenuta@ilfalchetto.com www.ilfalchetto.com
B
35
85 con colazione
CASCINA FONDA Località Cascina Fonda, 45 - 12056 Mango (CN) Tel. +39 0173 677877 • fonda@cascinafonda.com www.cascinafonda.com
piemontese in pillole
B 20 5
20
79/85
CAUDRINA DI ROMANO DOGLIOTTI Strada Brosia, 20 - 12053 Castiglione Tinella (CN) Tel. +39 0141 855126 • romano@caudrina.it www.caudrina.it
A 6
Infërnòt «Nicchia» o «cantinetta». Spesso veniva scavata nel tufo, all’interno della stessa cantina, per custodire a temperatura più fresca particolari derrate o vini di pregio. Gli infërnòt più spettacolari sono le Cattedrali sotterranee di Canelli, vere e proprie cantine scavate nel sottosuolo calcareo della città.
CONTRATTO GIUSEPPE Via G.B. Giuliani, 56 - 14053 Canelli (AT) Tel. +39 041 823349 • info@contratto.it www.contratto.it
D 7
ELIO PERRONE Strada San Martino, 3/bis - 12053 Castiglione Tinella (CN) Tel. +39 0141 855803 • elioperr@tin.it www.elioperrone.it
A 8
FONTANAFREDDA Via Alba, 15 - 12050 Serralunga d’Alba (CN) Tel. +39 0173 626111 • info@fontanafredda.it www.fontanafredda.it
BE 15 9
45
90
FORTETO DELLA LUJA Regione Candelette, 4 - 14051, Loazzolo (AT) Tel. +39 0141 831596 • info@fortetodellaluja.it www.fortetodellaluja.it
AC 10
GANCIA Corso della Libertà, 6 - 14053 Canelli (AT) Tel. +39 0141 830262 • info@gancia.it www.gancia.it
AB 11
LA MORANDINA Località Morandini, 11 - 12053 Castiglione Tinella (CN) Tel. +39 0141 855261 • giulio@lamorandina.com www.lamorandina.com
C Visite in azienda a pagamento
Cabalestr Significa «arcobaleno». Rende felici contadini e bambini quando splende nel cielo: se lo si può scorgere significa che la tempesta è passata per lasciare la scena al sole.
DEGUSTAZIONI a pagamento
Moscatel «Moscatello». Definisce il vitigno e il vino Moscato bianco, al di là delle diverse varietà. Paurin (o pojrin o fausset) «Falcetto», sempre appeso alla cinta dei pantaloni: utile nei campi e nelle vigne per tagliare erbacce e rami. Sacòcia Se non sapete dove mettere qualcosa, infilatelo in sacòcia: è la «tasca». Quelle dei piemontesi sono molto capienti: solo se si tratta di riempirle, però. Pronuncia: in piemontese la lettera “j” si legge come la “i” francese nella parola famille.
Nota Bene Prima di effettuare qualsiasi visita in cantina, telefona al numero indicato nei contatti. Le mappe e le descrizioni degli itinerari devono essere considerate come un’informazione indicativa. Per una visione più dettagliata e interattiva di questa zona, accedi ai contenuti extra attraverso il QR Code che trovi in basso a sinistra sulla mappa. VENDITA DIRETTA PREZZO MEDIO: A fino a 7 € B da 7 a 15 € C da 15 a 20 € D da 20 a 30 € E oltre 30 €
PRANZO Prezzo medio
CENA Prezzo medio
OSPITALITÀ
WINEPASS I 77I 77 Prezzo medio WINEPASS
itinerari
Un teatro sui vigneti Partenza e arrivo: Canelli Lunghezza: 28 km
Amanti delle due ruote e del vento tra i capelli, questo percorso fa al caso vostro. In sella a una Vespa potrete sfruttare una bella giornata di sole per scollinare attraverso i vigneti del moscato, fermandovi, senza fretta, a gustare il meglio del territorio intorno a Canelli. Il nostro percorso comincia davanti all’Enoteca Regionale di Canelli, in corso delle Libertà. Poco più avanti, sulla sinistra, prendendo via Buenos Aires inizierete un percorso a salire verso le colline famose in tutto il mondo per il Moscato d’Asti. Il paesaggio che si presenterà allo sguardo appagherà la vostra sete di emozioni: tra filari che si alternano a boschi, frutteti e noccioleti, percorrerete la strada che vi porta verso Loazzolo, regalandovi immagini da cartolina. Attenti alle poche indicazioni che troverete su un percorso completamente immerso nella natura: ci sarete solo voi, i vigneti, il sole e qualche animaletto. Seguite l’indicazione per Laghetto e proseguite lungo la strada principale fino al bivio che da una parte vi indicherà la direzione per la chiesa di Santa Libera. Continuate invece diritti verso Loazzolo, il regno di una delle Doc più piccole d’Italia, con un suo specifico disciplinare. Vale la pena di sostare in questo paesino della Langa astigiana, borgo dai caratteri antichi, con stradine strettissime, circondate da mura in pietra e vigne che potrete ammirare da una terrazza a centro paese: davanti a voi una distesa di filari strappati al bosco che li circonda. Rimontando in sella, troverete sulla sinistra la piccola chiesa della Madonna della Neve, in frazione Quartino, circondata da pini e tralci. Al termine della discesa proseguite in direzione Acqui Terme, e dirigetevi a Bubbio. Qui vale la pena visitare il Castello di origine duecentesca, oggi ricostruito in stile neomedioevale e sede di un prestigioso albergo e ristorante. Proseguite il viaggio in direzione di Cassinasco: lungo il percorso vi consigliamo una piccola deviazione. Seguite le indicazioni per il Parco Scultoreo Quirin Mayer e dopo una manciata di chilometri vi troverete uno spiazzo in cui parcheggiare il vostro mezzo. Addentratevi nei filari che vi porteranno ad una grande terrazza in cemento disposta ad anfiteatro, nel bel mezzo dei vigneti. Qui di tanto in tanto prendono vita spettacoli teatrali, mostre ed eventi di vario genere. Il teatro all’aperto è anche una sede espositiva: 19 grandi sculture di Quirin Mayer, artista di origine svizzera, brillano in mezzo al verde della natura: sono tutte realizzate in alluminio e laccate con colori sgargianti. È tempo di tornare sulla strada principale e concludere il viaggio. Seguite le indicazioni per Canelli fino al punto di partenza, ma prima concedetevi ancora una sosta alla ditta Faccio di Cassinasco, famosa per le AGRITURISMO CASE AZIENDA AGRICOLA POGGIO SUL BELBO B&B CASTELLO DI BUBBIO creme ottenute dai suoi torroni FORTETO DELLA LUJA Strada Quassi, 12 - Loc. Robini - 12058 ROMANE Piazza del Castello, 1 - 14051 Bubbio Reg. Romane, 3 14051 Loazzolo (AT) – CANTINE E OASI WWF artigianali, che saprà tenere imSanto Stefano Belbo (CN) Tel. +39 0144 852123 / +39 340 6651989 Regione Candelette, 4 Tel. +39 0141 840407 / +39 335 5685647 Tel. +39 0144 87167 www.castellodibubbio.it pegnati i vostri denti. 14051 Loazzolo (AT) www.poggiosulbelbo.com B&B LA RANA E LA SALAMANDRA Strada Regione Felle, 2 - 14051 Loazzolo (AT) Tel. +39 0144 87244 www.laranaelasalamandra.it
RISTORANTE CASTELLO DI BUBBIO Piazza del Castello, 1 - 14051 Bubbio(AT) Tel. +39 0144 852123 / +39 340 6651989 www.castellodibubbio.it
LA DOGLIOLA AZIENDA AGRITURISTICA RELAIS VILLA VITTORIANO Regione Infermiera, 226 - 14051 Strada Gardino, 6 - 14051 Loazzolo (AT) Bubbio (AT) • Tel. +39 0144 83557 Tel. +39 0144 87279 / +39 389 2206000 www.ladogliola.it www.villavittoriano.com
78 I WINEPASS
PARCO SCULTOREO QUIRIN MAYER Info: Associazione Culturale Quirin Mayer - Reg. Sant’Ippolito 218 14051 Bubbio (AT) Tel. +39 0144 83502
Tel. +39 0141 831596
MERCATO DI BUBBIO Info: Comune di Bubbio Via Cortemilia, 1 - 14051 Bubbio (AT) Tel. +39 0144 83502
MUSEO DELLA NOCCIOLA PASTICCERIA ARTIGIANALE ANDREA & FRANCO Via Umberto, 13 - Cassinasco (AT) Piazza del Pallone, 1 - 14051 Tel. +39 0141 851110 Bubbio (AT) • Tel. +39 0144 83443
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itinerari
Canelli sotterranea Partenza e arrivo: Canelli Lunghezza: 5 km
Le cattedrali sotterranee di Canelli sono la massima espressione della tradizione enologica di queste zone famose per il Moscato d’Asti. Se avete in programma una visita nell’astigiano, non perdete l’occasione per visitarle e degustare i loro tesori nascosti. Canelli è la capitale dell’Asti e del Moscato d’Asti. Per scoprire una realtà affascinante, vi proponiamo un itinerario nel cuore della viticoltura locale, partendo dal Mu.S.A., il Museo multimediale del Sud Astigiano di Canelli. Esso racconta la città e il suo territorio attraverso un viaggio che percorre gli oltre 150 anni di storia della tradizione enologica canellese. A partire dalla cultura contadina di un tempo, ci si avvicina – passando da una sala all’altra del museo – alla realtà attuale, basata sull’industria e sul commercio internazionale. Potrete osservare gli attrezzi un tempo utilizzati dai viticoltori e ammirare le caratteristiche affiches, i manifesti pubblicitari d’inizio Novecento con cui i produttori più importanti reclamizzavano le proprie etichette. Conosciuta la storia dei patriarchi del vino canellese, è giunto il momento di scendere nel sottosuolo della città e fare visita alle celebri Cattedrali Sotterranee, le antiche cantine delle aziende storiche scavate nel terreno. Il tufo calcareo sul quale Canelli è stata edificata, è infatti un perfetto isolante termico naturale, capace di mantenere costante la temperatura di 12-14 gradi: ideale per la lavorazione e l’affinamento di grandi vini. Ricoperte di mattoni a vista, ospitano botti e pupitres (rastrelliere per bottiglie) in lunghi tunnel o stanzoni con volte e pilastri, a una profondità che può raggiungere i 30 metri per un’estensione totale che supera i 18 chilometri. Non avevano una dimensione fissa, ma venivano espanse a colpi di piccone e scalpello man mano che l’azienda assumeva dimensioni più grandi: tutte le gallerie avevano un nome, per evitare di perdersi nei dedali sotterranei. La loro costruzione iniziò nel XVI secolo per poi espandersi nel XIX, quando i vini canellesi trovarono la loro giusta affermazione a livello mondiale attraverso spedizioni di botti e bottiglie in Europa e oltreoceano. Grazie alla loro unicità, sono state scelte per rappresentare il territorio all’interno della candidatura Unesco per il riconoscimento dei paesaggi vinicoli del Sud Piemonte come patrimonio mondiale dell’umanità. Le cattedrali sotterranee più famose sono quelle delle cantine Gancia, Bosca, Contratto e Coppo, ma a Canelli sono centinaia le aziende e le case che possiedono un loro crutin («cantinetta») sotterraneo. Tanto che molte di queste gallerie oggi ospitano uffici, pinacoteche, magazzini e l’Enoteca Regionale di Canelli ha deciso di trasformare la propria in un suggestivo ristorante. La Banca d’Alba, in via Giuliani, ospita il proprio caveau blindato nel crutin del palazzo e anche le cantine della Reale Assicurazioni – che contengono un raro pozzo AGRITURISMO OSTERIA SCACCIAPENSIERI CATTEDRALI SOTTERRANEE CASCINA BARISÉL per l’acqua – sono utilizzate per VECCHIO TORCHIO Via G.B. Giuliani, 10/14 Cantine Bosca - Via G.B. Giuliani, 21 AZIENDA AGRICOLA DI PENNA FRANCO mostre ed eventi. Reg. S. Antonio, 151 - 14053 Canelli (AT) 14053 Canelli (AT) 14053 Canelli (AT) - Tel. +39 0141 967711 Regione San Giovanni, 30 - 14053 www.bosca.it Cantine Contratto - Via G.B. Giuliani, 56 14053 Canelli (AT) - Tel. +39 0141 823349 www.contratto.it AZIENDA AGRICOLA Cantine Coppo - Via Alba, 68 - 14053 RISTORANTE ENOTECA I TRE POGGI Canelli (AT) - Tel. +39 0141 823146 REGIONALE DI CANELLI Regione Merlini, 22 - 14053 Canelli (AT) Corso Libertà, 65/a - 14053 Canelli (AT) www.coppo.it Tel. +39 0141 822548 Tel. +39 0141 832182 / +39 346 3248546 Cantine Gancia - Corso Libertà, 66 14053 Canelli (AT) – Tel. +39 0141 8301 www.itrepoggi.it www.enotecaregionalecanelli-ristorante.com www.gancia.it
Canelli (AT) • Tel. +39 0141 824848 www.barisel.it
CASCINA BO Regione Castellazzi, 11 - 14053 Canelli (AT) • Tel. +39 0141 832280 www.cascinabo.com
BOSCA SERGIO PASTICCERIA Piazza A. d’Aosta, 3 - 14053 Canelli (AT) Tel. +39 0141 823329
Tel. +39 0141 831142 cell. 340 6053742 Tel. +39 0141 823532 www.vecchiotorchio.eu www.osteriascacciapensieri.com
SAN MARCO RISTORANTE Via Alba, 136 - 14053 Canelli (AT) Tel. +39 0141 823544 www.sanmarcoristorante.it
TORRE DEI CONTINI Via Roma, 37 - 14053 Canelli (AT) Tel. +39 0141 820231
MERCATO DI CANELLI Tutti i martedì e venerdì Info: Comune di Canelli Tel. +39 0141 820111 www.comune.canelli.at.it
Prima foto: Cantina Contratto Seconda foto: Cantina Gancia
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WINEPASS I 79
itinerari Focus
Santo Stefano Belbo “Un paese ci vuole, non fosse per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti”. Cesare Pavese, “La luna e i falò”
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1 80 I WINEPASS
itinerari Focus Santo Stefano Belbo è un paese dalla doppia anima: una vitivinicola, grazie alle colline ricoperte dai vigneti che lo circondano; l’altra culturale, essendo patria di Cesare Pavese, che qui nacque nel 1908 e che da questi luoghi prese ispirazione per moltissime delle sue opere. A catturare la vostra attenzione saranno i filari, simbolo di un paese che ha fatto della viticoltura la principale attività produttiva e commerciale. Moscato d’Asti e Asti Spumante regnano sovrani in un territorio in cui circa 50 vignaioli tengono alta la qualità di questi due prodotti conosciuti, riconosciuti e apprezzati in tutto il mondo. In un morbido saliscendi, dalla collina di Gaminella a quella del Salto, da Moncucco a San Grato, si presenterà ai vostri occhi un territorio caratterizzato da filari curati e ordinati, di autentico splendore. Percorrendo le vie che partono dal centro del paese, sarà possibile avvicinarsi ai resti dell’antica torre medievale, fortemente lesionata ma testimonianza del primo centro abitato di Santo Stefano Belbo. Da lì i vostri occhi abbracceranno tutta la vallata circostante: degna di nota la collina dirimpetto, quella di Moncucco. Sulla sua sommità si trova il Santuario della Madonna della Neve. Circondato da un’area verde in cui rifugiarsi, diventa il 4 agosto di ogni anno palcoscenico per uno spettacolo molto suggestivo: l’accensione dei falò che illuminano le colline adiacenti, a ricordo delle antiche feste pagane per favorire il buon raccolto. 1
RELAIS SAN MAURIZIO – LUXURY SPA RESORT Località San Maurizio, 39 - 12058 Santo Stefano Belbo (CN) Tel. +39 0141 841900 www.relaissanmaurizio.it
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FONDAZIONE CESARE PAVESE Piazza Confraternita, 1 - 12058 Santo Stefano Belbo (CN) Tel. +39 0141 1849000 / +39 0141 843730 www.fondazionecesarepavese.it
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OSTERIA ENOTECA DAL GAL VESTÌ Via Cesare Pavese 16/a - 12058 Santo Stefano Belbo (CN) Tel. +39 0141 843379 / +39 335 8274325 www.osteriadalgalvesti.com
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AZIENDA AGRICOLA GATTI PIERO Località Moncucco, 28 - 12058 Santo Stefano Belbo (CN) Tel. +39 0141 840918
? Lo sapevate che I primi ad introdurre la viticoltura a Santo Stefano Belbo furono i monaci benedettini dell’Abbazia romanica di San Gaudenzio, che si dedicarono alla coltivazione della vite nei loro possedimenti di circa duemila giornate di superficie, ai piedi della collina di Moncucco. Santo Stefano Belbo, con oltre 1.000 ettari di vigneto atto a produrre Asti o Moscato d’Asti, ha il primato nella produzione di uva moscato. L’antica Chiesa Parrocchiale di piazza Umberto I, dedicata ai SS. Giacomo e Cristoforo e risalente all’XI secolo, vide trasferire le proprie funzioni nel 1926 alla nuova chiesa del Sacro Cuore di Gesù. Oggi è sede della Fondazione Cesare Pavese. L’opera “La luna e i falò” prende il titolo dalle antiche credenze contadine secondo le quali si pensava che il risultato positivo o negativo del raccolto fosse determinato dalla posizione della luna e dai falò.
Vale la pena di percorrere i tornanti che portano al Relais San Maurizio, elegante medical-beauty e spa a 5 stelle, con 30 camere e suites. Qui troverete la raffinata cucina del ristorante Guido di Costigliole, Stella Michelin, con una cantina fornita di oltre 2.500 etichette. Punto di forza: le terrazze panoramiche, con vista sulle colline tappezzate di vigneti. La figura di Cesare Pavese è molto presente in ogni angolo del paese, quasi a riconoscenza di tutte le attenzioni che lo scrittore dedicò al luogo natio, inserendo spesso nelle sue opere riferimenti a luoghi e personaggi di Santo Stefano Belbo. Vale la pena di fermarsi alla casa dell’amico Nuto, il laboratorio di falegnameria di Pinolo Scaglione, lungo la strada che da Canelli arriva al paese. Attuale sede del Museo dell’ar-
tigianato, è ancora possibile sentire il profumo del legno lavorato e udire le parole degli avventori poiché, come racconta il grande scrittore, «chiunque passasse andando a Canelli o tornando, si fermava a dir la sua e il falegname maneggiava la pialla, lo scalpello o la sega e parlava con tutti di Canelli, dei tempi di una volta, di politica, della musica e dei matti, del mondo». Poco più avanti, ecco sulla sinistra la casa natale di Pavese, venduta dalla famiglia in seguito alla prematura morte del padre. Al suo interno è stata ricavata l’osteria-enoteca Dal Gal Vestì: da non perdere la pasta e fagioli, preparata secondo la ricetta della nonna dallo chef Massimiliano, accompagnata dai vini dell’azienda Gatti Piero, selezionati da Edoardo.
WINEPASS I 81
Focus
CAMINO GABIANO PONTESTURA
CASALE MONFERRATO
CERRINA 8
40
SERRALUNGA 18 PONZANO DI CREA MONFERRATO
15
30
25 3
ODALENGO PICCOLO
9
13
21
ALFIANO NATTA
COCCONATO
36
VIGNALE MONFERRATO
7
CASTELNUOVO DON BOSCO
CASORZO 1
TORINO
VALENZA
14 29 17
CASTAGNOLE MONFERRATO
ASTI
32
ALESSANDRIA
6
ROCCHETTA TANARO 33 38
26
ISOLA D'ASTI
SAN MARTINO CISTERNA D'ASTI ALFIERI
20
VINCHIO AGLIANO TERME 35
24 39
11
42
23
27
MOASCA
37 CASTAGNOLE LANZE CALOSSO41 19
2
4
NIZZA MONFERRATO
34
16
10
28
CALAMANDRANA 22
12
CANELLI
ALBA
31
MOMBARUZZO
CASTEL BOGLIONE
5
LOAZZOLO
ACQUI TERME OVADA
GENOVA
Monferrato
La casa della Signora in Rosso 82 I WINEPASS
Monferrato GUIDA 1
Accornero Giulio Cascina Cima, 1 - 15049 Vignale Monferrato (AL) Tel. +39 0142 933317 • info@accornerovini.it www.accornerovini.it
12
B 2
Antica Casa Vinicola Scarpa Via Montegrappa, 6 14049 Nizza Monferrato (AT) Tel. +39 0141 721331 • info@scarpavini.it www.scarpavini.it
13
Focus
Cascina Garitina Via Gianola, 20 - 14040 Castel Boglione (AT) Tel. +39 0141 762162 • cascinagaritina@cascinagaritina.it www.cascinagaritina.it B
23
CASCINA GILLI Via Nevissano, 36 - 14022 Castelnuovo Don Bosco (AT) Tel. +39 011 9876984 • info@cascinagilli.it www.cascinagilli.it
24
D 3
BAVA Strada Monferrato, 2 - 14023 Cocconato (AT) Tel. +39 0141 907083 • bava@bava.com www.bava.com
14
15
16
BRAIDA di Giacomo Bologna S.P.27 n. 9 – Loc.Ciappellette - 14030 Rocchetta Tanaro (AT) Tel. +39 0141 644113 • info@braida.it www.braida.it
8
9
17
19
100
Castello D’Uviglie Via Castello di Uviglie, 73 - 15030 Rosignano Monferrato (AL) Tel. +39 0142 488132 • www.castellodiuviglie.com info@castellodiuviglie.com
26
25
60
MARCHESI ALFIERI Piazza Alfieri, 28 - 14010 San Martino Alfieri (AT) Tel. +39 0141 976015 • info@marchesialfieri.it www.marchesialfieri.it
C
Coppo Via Alba, 68 - 14053 Canelli (AT) Tel. +39 0141 823146 • info@coppo.it www.coppo.it
27
20
Crivelli Bricco La Morra - 14030 Castagnole Monferrato (AT) Tel. +39 0141 292357 • info@ruchecrivelli.it www.ruchecrivelli.it
MASSIMO PASTURA CASCINA LA GHERSA Reg. Chiarina, 2 - 14050 Moasca (AT) Tel. +39 0141 856012 • info@laghersa.it www.laghersa.it
28
MIchele Chiarlo Strada Nizza-Canelli, 14042 Calamandrana (AT) Tel. +39 0141 769030 • info@chiarlo.it www.michelechiarlo.it
B
60
DAVIDE BECCARIA CASCINA MOSSA Via Giovanni Bianco, 3 - 15039 Ozzano Monferrato (AL) Tel. +39 0142 487321 • beccaria@beccaria-vini.it www.beccaria-vini.it
29
Montalbera - Terra del Ruchè Via Montalbera, 1 - 14030 Castagnole Monferrato (AT) Tel. +39 011 9433311 • montalbera@montalbera.it www.montalbera.it
B
Fea Via Fea, 11 - 14052 Calosso (AT) Tel. +39 0141 853217 • aziendafea@libero.it
FRATELLI PAVIA Via Fornace Stazione, 6 - 14041 Agliano Terme (AT) Tel. +39 0141 954093 • info@fratellipavia.it www.fratellipavia.it
B 21
30 30
CASCINA CASTLET Strada Castelletto, 6 - 14055 Costigliole d’Asti (AT) Tel. +39 0141 966651 info@cascinacastlet.com www.cascinacastlet.com
La Giribaldina Regione San Vito, 29 - 14042 Calamandrana (AT) Tel. +39 0141 718043 info@giribaldina.com www.giribaldina.com
B
B
31
70
Olivetta Via Sogliano, 7 - 15020 Castelletto Merli (AL) Tel. +39 0141 918157 • info@viniolivetta.it www.viniolivetta.it
PICO MACCARIO Via Cordara, 87 - 14046 Mombaruzzo (AT) Tel. +39 0141 774522 • infopicomaccario@picomaccario.com www.picomaccario.com
B 32
A 22
35
A
25
Hollborn di giovanni brignolio Strada Grazzano, 8 - 14036 Moncalvo (AT) Tel. +39 0141922117 gianni_brignolio@hotmail.it
15
60
B
B
30
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B
Carussin Regione Mariano, 27 - 14050 San Marzano Oliveto (AT) Tel. +39 0141 831358 ferrobruna@inwind.it www.carussin.it
B 11
Cantina Nicola Strada degli Alberoni, 10 - 14023 Cocconato (AT) Tel. +39 333 3906436 • info@nicolavini.com www.nicolavini.com
A 10
45
20/30
BD
18
Cantina IULI Fraz. Montaldo, Via Centrale 27 - 15020 Cerrina (AL) Tel. +39 0142 946657 • cavimon@iuli.it www.iuli.it
D
Maciot Via Salvo d’Acquisto, 10/B - 14023 Cocconato (AT) Tel. +39 0141 907003 • info@maciot.it www.maciot.it
A
B
CANATO MARCO Ca’ Baldea, 18/2 - 15049 Vignale Monferrato (AL) Tel. +39 0142 933653 • canatovini@yahoo.it www.canatovini.it
B
25
B
Borgo IsolabellA Regione Caffi, 3 - 14051 Loazzolo (AT) Tel. +39 0144 87166 • info@isolabelladellacroce.it www.isolabelladellacroce.it
B 7
E
Cascina Moncucchetto Cascina Moncucchetto - 14032 - Casorzo (AT) Tel. +39 0141 929139 • info@moncucchetto.it www.moncucchetto.it
20/30
BERSANO Piazza Dante, 21 14049 Nizza Monferrato (AT) Tel. +39 0141 720211 • wine@bersano.it www.bersano.it
B 6
LA SPINETTA Via Annunziata, 17 - 14054 Castagnole Lanze (AT) Tel. +39 0141 877396 • info@la-spinetta.com www.la-spinetta.com
A
B 5
B
B
C 4
LA GIRONDA Strada Bricco, 12 - 14049 Nizza Monferrato (AT) Tel. +39 0141 701013 • info@lagironda.com www.lagironda.com
Pin Bologna Via Sardi, 35 - 14030 Rocchetta Tanaro (AT) Tel. +39 348 5728086 • chiara@pinbologna.it www.pinbologna.it
B 33
85 con colazione
120
Poderi dei bricchi astigiani Fraz. Repergo, Via Ritane, 7 - 14057 Isola d’Asti (AT) Tel. +39 0141 958974 • info@bricchiastigiani.it www.bricchiastigiani.it
B 35
Visite in azienda a pagamento
DEGUSTAZIONI a pagamento
VENDITA DIRETTA PREZZO MEDIO: A fino a 7 € B da 7 a 15 € C da 15 a 20 € D da 20 a 30 € E oltre 30 €
PRANZO Prezzo medio
120 con colazione
CENA Prezzo medio
OSPITALITÀ
WINEPASS I 83I 83 Prezzo medio WINEPASS
Monferrato GUIDA 34
Scagliola giacomo e figlio Regione Santa Libera, 20 - 14053 Canelli (AT) Tel. +39 0141 831146 • info@scagliolagiacomo.it www.scagliolagiacomo.it
AB 35
Scrimaglio Strada Alessandria, 67 - 14049 Nizza Monferrato (AT) Tel. +39 0141 721385/+39 0141 727052 info@scrimaglio.it www.scrimaglio.it
B 36
Tenuta Castello di Razzano Fraz. Casarello, 2 - 15021 Alfiano Natta (AL) Tel. +39 0141 922124 • info@castellodirazzano.it www.castellodirazzano.it
B 37
125
TENUTA DEI FIORI Via Valcalosso 3 - 14052 Calosso (AT) Tel. +39 0141 853819 • info@tenutadeifiori.com www.tenutadeifiori.com
B 38
40/60
TENUTA LA PERGOLA Loc. San Matteo, Regione Caso, 30 - 14010 Cisterna d’Asti (AT) Tel. +39 0141 979246 • pergola@tenutalapergola.it www.tenutalapergola.it
A 35 39
30
Tenuta San Mauro Loc. San Mauro, 1 - 14054 Castagnole Lanze (AT) Tel. +39 0141 877283 • cell.3338759382 info@il-tenutasanmauro.com www.il-tenutasanmauro.com
B 40
TENUTA LA TENAGLIA Strada Santuario, 5 - 15020 Serralunga di Crea (AL) Tel. +39 0142 940252 • info@latenaglia.com www.latenaglia.com
B 41
50
VILLA GIADA ANDREA FACCIO Regione Ceirole, 10 - 14053 Canelli (AT) Tel. +39 0141 831100 • info@andreafaccio.it www.andreafaccio.it
C 42
Viticoltori associati Vinchio e Vaglio Serra Regione San Pancrazio, 1 - 14040 Vinchio (AT) Tel. +39 0141 950903 • info@vinchio.com www.vinchio.com
A
Nota Bene Prima di effettuare qualsiasi visita in cantina, telefona al numero indicato nei contatti. Le mappe e le descrizioni degli itinerari devono essere considerate come un’informazione indicativa. Per una visione più dettagliata e interattiva di questa zona, accedi ai contenuti extra attraverso il QR Code che trovi in basso a sinistra sulla mappa. Visite in azienda
a pagamento 84 I WINEPASS
DEGUSTAZIONI a pagamento
piemontese in pillole Bagna càoda Letteralmente «salsa calda», è una specialità tipica della cucina piemontese. Si tratta di un piatto a base di aglio, olio extravergine d’oliva e acciughe sotto sale dissalate, il tutto ridotto a crema da accompagnare alle verdure crude. Volendo si possono aggiungere agli ingredienti anche burro, panna da cucina, latte e noci tritate. Per tradizione, la bagna càuda viene servita nel periodo della vendemmia: una delle leggende sulla sua nascita vuole proprio che venisse preparata per togliere ai vendemmiatori il dolce odore, spesso quasi nauseante, dell’uva pigiata. Cimpé Letteralmente, «trincare in abbondanza». Da questo verbo deriva la cimpà, cioè la «bevuta» direttamente dal fiasco o dal pintone. Douja (o Doja) È la «brocca». Il termine indica anche un antico e panciuto boccale piemontese, di solito usato per il vino. Aussé la douja significa «alzare il gomito, bere del vino in abbondanza». Tajarin I tipici «tagliolini», specialità della cucina piemontese. Sono una pasta fresca lunga all’uovo e rappresentano il più tradizionale dei primi di Langhe, Roero e Monferrato. Vengono spesso preparati con il ragù, oppure lisci, con burro e salvia. Esprimono il loro meglio quando vengono accompagnati da una grattata di tartufo. Toma (o arbiòra) Formaggio grasso a pasta fresca fatto di latte di capra, pecora o mucca con stagionatura breve. Si accompagna in modo eccellente ai vini rossi e alla cognà, la mostarda d’uva. Qualche volta, per migliorarne la conservazione, viene inserita nelle tradizionali burnìe, vasi di vetro con chiusura ermetica. Pronuncia: come in italiano, anche in piemontese la lettera “m” si usa sempre davanti a “b” e “p”.
VENDITA DIRETTA PREZZO MEDIO: A fino a 7 € B da 7 a 15 € C da 15 a 20 € D da 20 a 30 € E oltre 30 €
PRANZO Prezzo medio
CENA Prezzo medio
OSPITALITÀ
WINEPASS I 84 Prezzo medio
foto: Fulvio Silvestri
www.langheroero.it
Un grande territorio...
i suoi grandi vini! www.piemonteonwine.it info@piemonteonwine.it +39.0173.635013
Servizio gratuito di prenotazioni visite in cantina
WINEPASS I 85
itinerari itinerari
Crea, tra sacro e profano Partenza e arrivo: Moncalvo – Santuario di Crea Lunghezza percorso: 9 km
Se siete nel Monferrato e volete godervi una delle più belle viste sul paesaggio circostante, è bene che prendiate in considerazione una gita al Santuario di Crea. Posto sul colle più alto della zona, il percorso che vi proponiamo è una passeggiata al Monte Sacro, senza dimenticare una tappa per degustare i vini della zona. Non solo luogo di culto, ma anche una realtà naturale in cui immergersi, il Santuario di Crea si raggiunge, partendo dalla Bottega del Vino di Moncalvo, lungo la statale che porta a Casale, deviando per Ponzano. In cima al colle, vi troverete sulla piazza con la chiesa dedicata a Santa Maria. Andate ad ammirare la vasta raccolta di ex voto: tra i più curiosi, un paio di babbucce di velluto rosso e un corpetto tramato in oro in uso negli harem di Istanbul ai primi dell’800. Appartenevano a una ragazza che venne rapita dai turchi in mare presso Livorno, ma che fu miracolosamente salvata dal fratello, rocambolescamente riuscito a riscattarla. Dalla piazza si snoda il sentiero che porta all’interno del Parco naturale del Sacro Monte. Il Ristorante di Crea preparerà per voi il «cestino del pellegrino» da degustare lungo la salita, fermandovi in una delle numerose aree attrezzate per picnic. Il percorso, arricchito da una flora e una fauna variegata, si dipana lungo 23 cappelle dedicate alla vita della Madonna e di Gesù e culmina con quella del Paradiso. Il cammino è particolarmente piacevole perché procede sotto il manto di un bosco di querce e frassini che in primavera viene punteggiato dagli splendidi colori delle fioriture: giglio rosso, anemoni, manina rosea e orchidee. La tradizione vuole che il Santuario sia stato fondato da Sant’Eusebio, vescovo di Vercelli, verso il 350 d.C.: Eusebio in persona avrebbe portato la statua lignea della Madonna col Bambino, ancora oggi venerata, e lì avrebbe fatto edificare un primo oratorio. Per raggiungere il Santuario è possibile utilizzare anche una «scorciatoia» meno impegnativa, ma sicuramente meno panoramica. Il giro può concludersi con un buon gelato al Caffè di Crea o con una fetta di torta alle nocciole. Se siete alla ricerca dei vini della zona, fate due passi sino alla vicina azienda vitivinicola Tenuta La Tenaglia. Sabine Ehrmann, la simpatica e grintosa titolare di origine tedesca, il cui padre è proprietario dell’omonima azienda famosa per gli yogurt, vi mostrerà le cantine storiche e la bottaia per l’invecchiamento e l’affinamento dei vini. Completerà la vostra visita una degustazione nella sala dedicata alle mostre di pittura, in linea con la filosofia aziendale a cui piace unire i piaceri gastronomici all’arte. Non a caso il marito di Sabine, Giuseppe Olivieri, è pittore e scultore. È lui che realizza le etichette delle bottiglie di vino, effigiate con procaci baccanti. Se la vista degli splendidi vigneti che formano un anfiteatro naturale attorno all’azienda vi rapirà al punto tale da BOTTEGA DEI VINI DI TENUTA LA TENAGLIA IL RISTORANTE DI CREA SANTUARIO DI CREA non voler più andar via, potrete MONCALVO Strada Santuario di Crea, 5 - 15020 Loc. Santuario di Crea - 15020 Piazzale Santuario, 20 Piazza Antico Castello, 1 14036 affittare uno dei due alloggi mesSerralunga di Crea (AL) Serralunga di Crea (AL) 15020 Serralunga di Crea (AL) Moncalvo (AT) Tel. +39 0142 940252 Tel. +39 0142 940108 Tel. +39 0142 940109 si a disposizione dalla Tenuta. Tel. +39 0141916467 www.latenaglia.com www.ristorantedicrea.it www.santuari.it www.bottegadelvinodimoncalvo
FORESTERIA DEL SANTUARIO DI CREA Loc. Santuario di Crea - 15020 Serralunga di Crea (AL) • Tel. +39 0142 940109 AGRITURISMO TENUTA GUAZZAURA Frazione Madonnina - 15020 Serralunga di Crea (AL) • Tel. +39 0142 940289 www.guazzaura.it
86 I WINEPASS
LA BELLA ROSIN Piazza Vittorio Emanuele II, 3 - 14036 Moncalvo (AT) Tel. +39 0141 916098 www.labellarosin.it
PARCO NATURALE SACRO NEGOZIO DI SOUVENIR MONTE DI CREA Loc. Santuario di Crea - 15020 Cascina Valperone, 1 - 15020 Ponzano Monferrato (AL) • Tel. +39 0141 927120 Serralunga di Crea (AL) www.parcocrea.it
TUAIS Via Pessine, 29 - 15020 Odalengo Piccolo (AL) Tel. +39 0141 919196
RESTI DEL CASTELLO Piazza Antico Castello - 14036 Moncalvo (AT) • Tel. +39 0141 917505 www.comune.moncalvo.at.it
MERCATO DI MONCALVO Piazza Carlo Alberto - 14036 Moncalvo (AT) Tel. +39 0141 917505 www.comune.moncalvo.at.it
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itinerari
Le residenze dei Marchesi Partenza e arrivo: Camino - Murisengo Lunghezza percorso: 32 km
Il Monferrato non è famoso solo per il vino e la buona cucina, ma anche per i castelli che appartennero ai nobili di queste zone. Il percorso che vi proponiamo è un piccolo viaggio fra gli affascinanti manieri di Camino, Gabiano e Murisengo. Il Castello di Camino vi sorprenderà con il parco disseminato di alberi secolari e angoli fioriti. La fondazione risale al X secolo e fu proprietà dei Vescovi d’Asti fino al 1200, quando passò ai Marchesi del Monferrato. Ora il castello è una dimora storica con Bed&Breakfast e 12 lussuose stanze. Ampi saloni, cortiletti nascosti e terrazze sono il bello di questo incantevole complesso, teatro di manifestazioni ed eventi di vario genere. La proprietà del castello coltiva anche i vigneti circostanti, che offrono vini pregiati. Spostandovi verso Gabiano in direzione di Chivasso, vi godrete lo spettacolo della vallata del Po e del suo Parco fluviale. I fiumi dell’area torinese sono luoghi emozionanti, corridoi per la migrazione dell’avifauna, dove restano ancora le testimonianze della storia che ha legato l’uomo al fiume. Arriverete così a cospetto di un borgo medioevale dominato dal castello, la cui area abbraccia anche un parco e un vigneto. Il fortilizio è antichissimo: i documenti storici ne indicano l’esistenza a partire dal secolo VIII. Nel 1164 viene ceduto da Federico Barbarossa al Marchese Guglielmo II di Monferrato e nel corso dei secoli è stato conteso da vari casati. Da visitare i saloni, i cortili interni con caratteristici pozzi, i torrioni e l’emporio dove è possibile acquistare i vini di produzione propria. Il castello custodisce una delle più piccole Doc d’Italia, il Gabiano, nella versione Riserva «A Matilde Giustiniani», ottenuta da grappoli di barbera di un vigneto storico. Gabiano è patria di un’altra piccolissima Denominazione di origine controllata, anch’essa figlia dell’uva barbera: il Rubino di Cantavenna, i cui produttori si contano sulle dita di una mano. Tre suite realizzate in Casa Caccia, adiacente al castello, rendono il maniero un rifugio di charme. Infine c’è ad attendervi il castello di Murisengo, anch’esso appartenuto ai Marchesi del Monferrato. Non lasciatevi ingannare da una struttura esterna apparentemente modesta, che con i secoli ha perso il suo impianto originale: l’interno vi stupirà. Ricco di sontuose sale con raccolte artistiche prestigiose, presenta un arredamento in stile barocco e una ricca armeria. Un consiglio: informatevi in Comune sugli eventi culturali che vengono realizzati all’interno del suo CASTELLO DI CAMINO BAR RISTORANTE MONTI MONASTERO ROCCA LA BUTEGA D’LA ROSA suggestivo scenario. Varrà cerDELLE DONNE Via al Castello, 26 - 15020 Camino (AL) via Monti, 15 - fr. Isolengo - 15020 Via Roma, 5 Via Monastero, 10 fr. Rocca delle tamente la pena di organizzare Tel. +39 0142 469134 / +39 335 5383307 Camino Monferrato (AL) 15020 Camino Monferrato (AL) Donne - 15020 Camino (AL) www.castellodicamino.com Tel. +39 0142 469439 Tel. +39 0142 469336 una visita per l’occasione. Tel. +39 0142 469326 / +39 340 9732759 WINE RESORT & SPA CA’ SAN SEBASTIANO Via Ombra ,10/12 - fr. Castel San Pietro – 15020 Camino (AL) Tel. +39 0142 945900
TRATTORIA AL CENTRO Via del Centro, 13 – fr. Castel San Pietro - 15020 Camino Monferrato (AL) Tel. +39 0142 469113
BAR RISTORANTE ADRIA CASTELLO DI GABIANO Corso Italia, 34 - 15027 Pontestura (AL) Via San Defendente, 2 - 15020 Gabiano Tel. +39 0142 466419 Monferrato (AL) Tel. +39 0142 945004 / +39 333 6690419 www.castellodigabiano.com
PARCO FLUVIALE DEL PO Viale Lungo Po Gramsci, 8/10 - 15033 Casale Monferrato (AL) Tel. +39 0142 457861 PARCO STORICO DEL BASSO MONFERRATO Via San Pietro, 27 bis - 15020 Gabiano (AL) Tel. +39 0142 955779
LA BOTTEGA DI PAOLA Via San Pietro, 7 15020 Gabiano (AL) Tel. +39 0142 955750 SALUMIFICIO MIGLIETTA Via Distilleria, 1 15020 Serralunga di Crea (AL) Tel. +39 0142 940149
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WINEPASS I 87
focus Focus
Nizza Monferrato Il tempio della Barbera piemontese si regge su più colonne: Nizza sicuramente è una di queste, tanto da aver dato il nome ad una sottozona che per i Nicesi rappresenta in realtà una “superzona”. La Barbera d’Asti Docg Superiore “Nizza” è prodotta in un’area ristretta che comprende 18 Comuni del territorio nicese, secondo un disciplinare più rigido, a partire dalla minor produzione di uva per ettaro: 70 quintali rispetto ai 90 della Barbera d’Asti Docg.
Nella grande piazza Garibaldi ecco il Foro Boario, la “cima di Nizza”, imponente edificio di fine ‘800, simbolo del commercio, sede dell’Ufficio turistico e delle manifestazioni folcloristiche ed enogastronomiche della città. Il venerdì il piazzale si riempie di banchi per il consueto mercato settimanale, che coinvolge anche via Maestra e piazza XX Settembre. Poco distante, Palazzo Crova di via Pio Corsi, che ospita l’Enoteca Regionale, il ristorante «La Signora in rosso» e il Museo dell’enogastronomia. Le ampie
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cantine custodiscono una selezione di 600 etichette, di cui oltre 400 di Barbera. Non sarà facile scegliere! Fatevi accompagnare da Simone, giovane responsabile dell’Enoteca, il quale, tra un tagliere di salumi e uno di formaggi, vi saprà raccontare i segreti di ogni vino. Al primo piano, il Museo dell’enogastronomia propone un confronto tra cucina nobiliare, borghese e popolare. Passando da una sala all’altra, vi verranno presentati i prodotti di eccellenza della zona: i vini, il Cardo gobbo di Nizza, la Robiola di Roccaverano, gli Amaretti
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6 88 I WINEPASS
focus Focus di Mombaruzzo e il tartufo bianco. Per toccare con mano le specialità gastronomiche, il ristorante «La Signora in rosso» fa al caso vostro: i piatti proposti nel menu sono tutti realizzati con prodotti agricoli locali, a chilometro zero. Da non perdere la carne cruda di fassone battuta al coltello o il vitello tonnato «all’antica», proposti dagli chef Alessio Azzolina e Chiara Ratti. Prezzo medio: 20/25 euro, vini inclusi. Lasciando alle spalle Palazzo Crova, troverete la piacevole sorpresa dei portici di via Maestra. Elemento caratteristico della città e orgoglio di tutti i Nicesi, vi permetteranno di attraversare il centro anche nei giorni di pioggia, soffermandovi davanti alle vetrine dei numerosi negozi: perché non approfittarne per prendere un caffè con pasticcini al food&wine «La Via Maestra» o un gelato artigianale «da Chicca», dove il vino è tra gli ingredienti principali? Qui potrete assaggiare il gelato al Moscato d’Asti o al Brachetto d’Acqui. A metà del percorso, ecco il Palazzo comunale con la torre merlata, il famoso Campanon. Nizza è una città politicamente “calda”: la piazza antistante è da sempre teatro delle discussioni tra cittadini che vivono intensamente e con passione la vita politica locale. Sotto il Campanon ogni anno il giorno di Santo Stefano si rievoca l’episodio del lardo: in epoca napoleonica i Nicesi si ribellarono ai sostenitori dei Savoia in cerca di pane e vino, offrendo loro anche il “lardo”, cioè bastonate e randellate, tanto da mettere in fuga gli assalitori. In memoria di quell’episodio, ogni 26 dicembre la Pro Loco offre a tutti un aperitivo con le pietanze protagoniste dell’episodio. Proseguendo nella passeggiata arriverete in piazza XX Settembre o, come preferiscono i Nicesi, «piazza della verdura»,
? Lo sapevate che Altro che pummarola. Il re dei pelati, Francesco Cirio, è nato a Nizza Monferrato nel 1836. Pioniere dell’industria conserviera, cominciò come commerciante di frutta e verdura al mercato torinese di Porta Palazzo. Si trasferì poi in Campania dove fondò l’omonima azienda, famosa in tutto il mondo. Il Cardo “gobbo” di Nizza Monferrato, prodotto tipico per eccellenza e Presidio Slow Food, prende il suo nome dalla tecnica di coltivazione. Per resistere alle gelate invernali viene parzialmente interrato: così l’ortaggio si curva verso l’alto in cerca della luce. Ottimo crudo in pinzimonio o arricchito con formaggi e gratinato al forno, trova la sua massima espressione con la tradizionale bagna càoda piemontese. Un altro piatto tipico di Nizza è la belecàoda («bella calda»). Simile alla farinata di ceci e cotta rigorosamente nel forno a legna, era un famoso cibo da passeggio. Anticamente veniva venduta da ambulanti muniti di bicicletta a tre ruote che la avvolgevano, belecàoda, in cartocci fumanti.
perché ospita il mercato ortofrutticolo (il mercoledì e il venerdì). Al centro, il busto di Francesco Cirio, patriarca dell’industria conserviera, originario di Nizza Monferrato. Attenzione alla Chiesa di Sant’Ippolito: sulla facciata in mattoni
1 UFFICIO TURISTICO
2 LA SIGNORA IN ROSSO
5 MUSEO BERSANO
2 ENOTECA REGIONALE
3 LA VIA MAESTRA
6 MUSEO SUGAR HOUSE
Piazza Garibaldi, 80 - 14049 Nizza Monferrato (AT) Tel. +39 0141 727516 www.comune.nizza.at.it
Via Crova, 2 14049 Nizza Monferrato (AT) Tel. +39 0141 793350 www.enotecanizza.it
2 MUSEO
DELL’ENOGASTRONOMIA Via Crova, 2 14049 Nizza Monferrato (AT) Tel. +39 0141 793350 www.palazzodelgusto.it
Via Crova, 2 14049 Nizza Monferrato (AT) Tel. +39 0141 793350 www.vinerialasignorainrosso.it
FOOD & WINE Via Maestra, 84/86 14049 Nizza Monferrato (AT) Tel. +39 0141 793433
4 GELATERIA CHICCA Via Maestra 119 14049 Nizza Monferrato (AT) Tel. +39 0141 727333
Piazza Dante, 21 14049 Nizza Monferrato (AT) Tel. +39 0141 720211 www.bersano.it
Corso Acqui, 254 14049 Nizza Monferrato (AT) Tel. +39 0141 727857 www.sugarhouse.it
campeggia un mosaico raffigurante il suo martirio, squarciato da due cavalli che tirano in senso opposto. Ritagliatevi un po’ di tempo per visitare il Museo Bersano, una delle più importanti raccolte di strumenti di lavoro del mondo enologico. Tra botti, tini e torchi potrete ripercorrere la storia dell’enologia contadina, soffermandovi sulla collezione di etichette di vino. Di notevole impatto la locomotiva a vapore, all’interno del cortile. Altra curiosità: a Nizza troverete la Sugar House della famiglia Pero, nata dall’esigenza di documentare in modo originale e innovativo il mondo legato alla produzione dello zucchero, nonché la storia aziendale della Figli di Pinin Pero. Al suo interno, la più grande raccolta di bustine di zucchero a livello mondiale.
WINEPASS I 89
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AOSTA
CAREMA
BIELLA
COSSATO
SETTIMO VITTONE
IVREA
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PIVERONE VIVERONE ROPPOLO
CARAVINO
CUORGNE’ 4
SANTHIA’
AGLIÈ 6
RIVAROLO CANAVESE
SAN GIORGIO CANAVESE 7
CALUSO
CIRIE’ VOLPIANO CASELLE LEINI’ TORINESE
CHIVASSO
SETTIMO TORINESE
VENARIA REALE PIANEZZA
SAN MAURO TORINESE
COLLEGNO RIVOLI
AVIGLIANA
TORINO
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ANDEZENO
GIAVENO BEINASCO ORBASSANO PIOSSASCO 5
VOLVERA
FROSSASCO
CHIERI
MONCALIERI
TROFARELLO
VINOVO
VILLANOVA D'ASTI POIRINO
ASTI
PINEROLO
ALESSANDRIA
CARMAGNOLA
Torinese
PRALORMO
Corona di delizie 90 I WINEPASS
BRA
ALBA
Torinese GUIDA 1
BALBIANO Corso Vittorio Emanuele, 1 - 10020 Andezeno (TO) Tel. +39 011 9434044 • info@balbiano.com www.balbiano.com
A 2
CANTINA DEI PRODUTTORI NEBBIOLO DI CAREMA Via Nazionale, 32 - 10010 Carema (TO) Tel. +39 0125 811160 • cantinaproduttori@caremadoc.it www.caremadoc.it
B 10/25 3
20/30
CANTINA SOCIALE DELLA SERRA Via Strada Nuova, 12 - 10010 Piverone (TO) Tel. +39 0125 72166 • cs.laserra@iol.it www.cantinadellaserra.it
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CIEK Fraz. San Grato - 10011 Agliè (TO) Tel. +39 0124 330522 • info@cieck.it www.cieck.it B
piemontese in pillole
DORA RENATO Via Roletto, 10/2 - 10060 Frossasco (TO) Tel. +39 0121 352193 • info@doravini.net www.doravini.net
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ORSOLANI Via Michele Chiesa, 12 - 10090 San Giorgio Canavese (TO) Tel. +39 0124 32386 • info@orsolani.com www.orsolani.com
B 7
PICCO GIUSEPPE Via Cesare Battisti, 40 - 10014 Caluso (TO) Tel. +39 011 9831230 giuseppe-picco@alice.it
A
Crota È la tipica cantina piemontese, utilizzata dai contadini per lo stoccaggio del vino ad una temperatura costante. La parola deriva dal latino crypta. Spesso è chiamata crotin per indicare cantinette di piccole dimensioni. Nella zona di Carema le crote sono scavate nella pietra e sono presenti in tutto il borgo vecchio. Generalmente, sono aperte soltanto per la Festa dell’Uva dell’ultima domenica di settembre. Ma, all’occasione, possono ospitare ricche bevute tra amici. Pilon Colonne coniche in pietra e calce, sormontate da un disco, anch’esso in pietra. Sono presenti sui terrazzamenti delle vigne di Carema e costituiscono la base delle pergole.
Nota Bene Prima di effettuare qualsiasi visita in cantina, telefona al numero indicato nei contatti. Le mappe e le descrizioni degli itinerari devono essere considerate come un’informazione indicativa. Per una visione più dettagliata e interattiva di questa zona, accedi ai contenuti extra attraverso il QR Code che trovi in basso a sinistra sulla mappa.
Visite in azienda a pagamento
Bonet È il «budino» piemontese per eccellenza, ma il termine significa letteralmente «berretto». Dolce tradizionale fatto di latte, uova, cacao, amaretti, viene cotto in forno o a bagnomaria.
DEGUSTAZIONI a pagamento
Tòpion Pergole in legno di castagno, poggiate sui pilon, sulle quali si intrecciano i tralci. Ajoga La «bugola», o bugula, detta anche morandola, erba morta, o ajucca. È una pianticella erbacea facilmente riconoscibile perché alla base delle piante si sviluppano, nella bella stagione, numerosi rami striscianti che, quando vengono a contatto del terreno, radicano, dando origine a nuove pianticelle. È molto comune in pianura, in collina e in montagna, e cresce di preferenza nei prati, nei pascoli e in posti ombrosi, in terreni freschi oppure particolarmente umidi. In dialetto viene anche chiamata bonomet o spinass servaj («spinacio selvatico»). Pronuncia: in piemontese la lettera “n” in fine di parola si raddoppia solo se dentale.
VENDITA DIRETTA PREZZO MEDIO: A fino a 7 € B da 7 a 15 € C da 15 a 20 € D da 20 a 30 € E oltre 30 €
PRANZO Prezzo medio
CENA Prezzo medio
OSPITALITÀ
WINEPASS I 91I 91 Prezzo medio WINEPASS
itinerari itinerari
Il sentiero dei vigneti Partenza e arrivo: Carema Lunghezza: 4 km
Vi proponiamo un percorso di quattro chilometri, con partenza e arrivo nel comune di Carema, che vi permetterà di attraversare i caratteristici vigneti a pergola della zona, vanto dell’architettura rurale locale. Il tracciato, in tredici tappe, non presenta particolari difficoltà ed è segnalato lungo tutto il suo sviluppo: è il cosiddetto «Sentiero dei vigneti», escursione alla scoperta dei luoghi dove nasce il Carema Doc. Parcheggiate l’auto in via Torino, sede degli impianti sportivi del paese, e imboccate il sentiero che costeggia la stazione di servizio, proprio al confine con la Valle d’Aosta. Dopo una serie di curve tra i vigneti, la strada si biforca: proseguite a destra, fino a raggiungere la cappella di San Rocco, dalla quale si apre la vista sull’anfiteatro naturale nel quale sorge Carema. Il sentiero si apre su una strada interpoderale che permette di osservare da vicino i terrazzamenti e la moderna monorotaia. Questo gioiellino tecnologico è stato ultimato nel 2003 ed è risultato di un progetto-pilota pensato per trasportare, cercando di minimizzare i costi ambientali, materiali e persone ai vigneti più difficile da raggiungere. Carema è infatti famosa per i suoi splendidi vigneti terrazzati: scavati nella roccia sui pendii del Monte Maletto, sono montati su pergole costituite da pilastri in pietra i quali, durante la notte, rilasciano il calore accumulato con l’insolazione e creano un microclima adatto alla crescita della vite. Proseguite lungo la strada, fino ad arrivare al centro storico, in Località Foriana: in via Basilia potete osservare una bella fontana in granito, con un’incisione raffigurante il sole. Poco oltre, raggiungete la Casa della Musica, sede della Banda musicale del paese. Proseguendo, risalite sino alla piazza del municipio e oltrepassate la chiesa di San Martino, la torre campanaria e il Palazzotto Ugoneti. Alla fine della via, trovate la possente casaforte Gran Masun, risalente all’Alto Medioevo. Lasciando la strada asfaltata, proseguite fino alla cappella Siei, dedicata a San Grato e tappa della «Via Francigena» canavesana. Qui il percorso raggiunge la sua quota altimetrica più alta. Vicino alla cappella, imboccate la scorciatoia a gradini e proseguite lungo la stradina ripida che scende tra i vigneti. Al secondo bivio, svoltate a sinistra in uno stretto sentiero fiancheggiato dai pilun. Seguitelo sino a raggiungere la statale 26: ultima tappa dell’itinerario sono la Cantina Produttori Nebbiolo di Carema e il suo punto vendita. Da qui, camminando lungo via Torino, ritornate al punto di partenza. RISTORANTE ARCHITETTURA MEDIEVALE CANTINA
B&B I VIGNETI Loc. Chianei Piano - Fraz. Noveletto 10010 Carema (TO) Tel. +39 338 5841441 www.bbivigneti.it
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IL RAMO VERDE Via Torino - 10010 Carema (TO) Tel. +39 0125 811327
Per info: Comune di Carema - Piazza della Chiesa, 2 - 10010 Carema (TO) Tel. +39 0125 811168
RISTORANTE LA MAIOLA Via Nazionale, 32 - 10010 Carema (TO) Tel. +39 0125 805009 www.ristorantelamaiola.it
VIGNETI A PERGOLA E MONOROTAIA Per info: Comune di Carema - Piazza della Chiesa, 2 - 10010 Carema (TO) Tel. +39 0125 811168 www.comune.carema.to.it
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DEI PRODUTTORI NEBBIOLO DI CAREMA Via Nazionale, 32 10010 Carema (TO) Tel. +39 0125 811160 www.caremadoc.it
PANIFICIO CHIAVENUTO Via Torino, 34 - 10010 Carema (TO) Tel. +39 0125 811246 BAZAR Via Pozzalle, 27 - 10010 Carema (TO) Tel. +39 0125 82955
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itinerari
La strada Reale dei vini Partenza e arrivo: Carema - Caravino Lunghezza: 38 km
Il Canavese racchiude un’infinità di piccoli tesori culturali e naturali. Scopriteli attraverso la strada che portava da Ivrea alla Valle d’Aosta: castelli, enogastronomia, vino, storia e bellezze paesaggistiche. Il percorso che vi proponiamo si sviluppa partendo da Carema e conduce fino al paese di Caravino, passando attraverso Ivrea. È un pezzo della Strada Reale dei vini torinesi, che si snoda per oltre 600 km attraverso quattro aree del Canavese, della Collina Torinese, del Pinerolese e della Val Susa, dove apprezzare i 25 vini Doc prodotti dagli 11 vitigni caratteristici della zona. Da Carema imboccate la statale 26 per Ivrea. Prima di raggiungere la capitale del Canavese, fermatevi al Castello di Montalto Dora, risalente alla metà del XII secolo, oggi proprietà privata. Questo imponente maniero fungeva da posto di guardia lungo la strada che conduce in Valle d’Aosta e nel corso dei secoli ha subito molteplici attacchi, specie dalle truppe francesi in guerra contro i Savoia. Ogni seconda domenica di novembre, a Montalto si svolge la Sagra del Cavolo Verza, ortaggio celebre in tutto il Canavese che viene utilizzato per la zuppa ‘d pan e còj («zuppa di pane e cavoli») e come accompagnamento per la bagna càoda. Dopo Montalto imboccate la strada per i laghi d’Ivrea. I parchi attorno ai laghi sono attrezzati per escursioni a piedi e in mountain bike e la bellezza dei posti meriterebbe più d’una giornata alla scoperta di paesaggi inediti ed incontaminati. Se decidete di proseguire, vi consigliamo di fermarvi nel capoluogo della zona. Città di fondazione romana, Ivrea ha intrecciato la sua storia con quella della famiglia Olivetti e della grande industria di macchine per scrivere e computer. All’indomani del declino olivettiano, la città ha cercato una nuova identità, basata anche sull’offerta culturale. Da non perdere il Duomo di piazza Castello con il sarcofago di Caio Atecio Valerio, questore, risalente alla seconda metà del I secolo. Interessanti dal punto di vista storico i numerosi ponti che attraversano la Dora Baltea. Ma ciò che rende Ivrea celebre nel mondo è il suo Carnevale, con la suggestiva e partecipata Battaglia delle Arance. Il viaggio lungo i manieri dei Savoia prosegue per Pavone Canavese, pochi chilometri a sud-ovest in direzione di Torino. Qui sorge il Castello di Pavone, uno dei più scenografici e suggestivi d’Italia: le mura di cinta, il mastio e la cappella risalgono al X secolo. Il castello fu restaurato alla fine dell’Ottocento dal celebre architetto Alfredo d’Andrade e oggi ospita un ristorante e un hotel di lusso. Il viaggio può concludersi al Castello di Masino, con una visita alle sue bellissime scuderie settecentesche e al Museo delle carrozze. Masino si raggiunge proseguendo per Caravino. Il castello, di origine medioevale, fu ricostruito come dimora aristocratica nel ‘600 e B&B CASA DEI GELSOMINI AZIENDA AGRITURISTICA CARNEVALE DI IVREA PASTICCERIA E appartenne alla famiglia ValperLA PERULINA RISTORANTE BALLA Cantone Torfano, 16 Per info: Comune di Ivrea - Piazza Via San Pietro Martire, 35 Corso Botta, 38 10015 Ivrea (TO) ga, che vanta il Re Arduino come 10015 Ivrea (TO) Vittorio Emanuele I, 1 - 10015 10015 Ivrea (TO) Tel. +39 0125 425737 Tel. +39 347 2373734 Ivrea (TO) • Tel. +39 0125 46009 nobile antenato. Tel. +39 0125 45222 www.comune.ivrea.to.it B&B IL GLICINE Via Morteo, 37 - 10014 Caluso (TO) Tel. +39 011 9833968 www.ilglicinecaluso.it B&B LA VITE E IL TRALCIO Strada Novello, 1/b 10010 Piverone (TO) Tel. +39 0125 687003 www.laviteeiltralcio.com
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I VIGNETI DI ERBALUCE Per info: Comune di Caluso - Piazza Valperga, 2 - 10014 Caluso (TO) Tel. +39 011 9894911 www.comune.caluso.to.it MUSEO DELLE CARROZZE CASTELLO DI MASINO Via al Castello, 1 - 10010 Caravino (TO) Tel. +39 0125 778100
ENOTECA REGIONALE DEL PIEMONTE PALAZZO VALPERGA DI MASINO Piazza Valperga, 2 - 10014 Caluso (TO) Tel. +39 011 9831041 ENOTECA REGIONALE DELLA SERRA Piazzale Castello, 2 - 13883 Roppolo (BI) Tel. +39 0161 987520 www.enotecadellaserra.it
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WINEPASS I 93
focus Focus
Carema Piemontese sulla mappa, valdostano nelle intenzioni: Carema, primo paese del Canavese partendo da nord, a 63 chilometri da Torino, nel 2007 ha indetto un referendum per chiedere l’annessione alla Valle d’Aosta. Annessione negata, con buona pace della Vallée e disappunto di gran parte dei suoi abitanti. Essere terra di confine sembrerebbe inscritto nel suo Dna: il suo nome stesso deriverebbe da Caremam, dogana.
L’atmosfera è quella dei villaggi di un tempo: radicati nella tradizione, eppure ancora pulsanti. Il cuore più antico di Carema si sviluppa in una conca naturale di roccia granitica. Dirimpetto, a cavallo della strada statale, si estende la zona più recente. Poco più di 750 gli abitanti, di cui molti affezionati al vecchio borgo: un suggestivo dedalo di erte viuzze. Parcheggiate l’auto all’ingresso del paese e risalite a piedi le strette e tortuose stradine. Osserverete la
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geometria del paesaggio, i tetti in lòsa, la torre campanaria della chiesa parrocchiale di San Martino, che svetta a 60 metri, e le numerose cappelle. Troverete anche altri elementi architettonici di pregio, eredità di epoche successive: i muri in pietra a vista delle case, addossate le une alle altre secondo il modello medievale, i balconi in legno, le iscrizioni delle fontane in granito. Ma la sorpresa più grande sarà nel vedere minuscole parcelle di terra coltivate a vite tra le case. È con
focus Focus fierezza che i viticoltori caremesi parlano delle loro vigne, aggrappate alla montagna e inframmezzate dalle abitazioni. «La vigna è il nostro giardino di casa», dicono. E in effetti è così, perché a Carema i vigneti sono piccoli fazzoletti di terra sparsi qua e là. Là dove il sole batte più forte, in quella conca a ridosso dell’Alpe Maletto, i Caremesi hanno costruito solidi terrazzamenti. Lo ricorda bene Giovanni Vairetto, ultraottantenne, il più anziano fra i conferitori della locale Cantina dei Produttori di Nebbiolo. L’ingegnoso lavoro ha coinvolto gli abitanti, una generazione dopo l’altra. Sulle terrazze sono stati costruiti i pilon, colonne coniche in pietra e calce, sormontate da un disco, anch’esso in pietra. Le pergole in legno di castagno (i tòpion) sulle quali si intrecciano i tralci vi poggiano sopra. La vendemmia, come è facile intuire, non può che essere rigorosamente manuale. Se siete fortunati, può capitarvi di trovare anche una cròta aperta, in cui qualcuno sta stappando una bottiglia per una bevuta tra amici. Il microclima dolce – favorito dalla buona esposizione al sole e dal calore immagazzinato di giorno dai pilon e poi rilasciato nelle ore notturne – dà vita a un vino rosso inconfondibile, dal sapore intenso e persistente. Doc dal 1967, il Carema è nebbiolo 100%. Il Carema entra anche nella cucina di Fabrizio Vairetto, da 22 anni proprietario e chef del Ramo Verde. Un po’ deludente all’esterno, 1
ARCHITETTURA MEDIEVALE Per info: Comune di Carema - Piazza della Chiesa, 2 10010 Carema (TO) Tel. +39 0125 811168 www.comune.carema.to.it
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VIGNETI A PERGOLA E MONOROTAIA Per info: Comune di Carema - Piazza della Chiesa, 2 10010 Carema (TO) Tel. +39 0125 811168 www.comune.carema.to.it
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CANTINA PRODUTTORI NEBBIOLO DI CAREMA Via Nazionale, 32 10010 Carema (TO) Tel. +39 0125 811160 www.caremadoc.it
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RISTORANTE IL RAMO VERDE Via Torino 10010 Carema (TO) Tel. +39 0125 811327
? Lo sapevate che A Carema, in primavera, si raccolgono le ajucche (ajoga, la bugola), piante selvatiche presenti in gran quantità nella zona. Molto apprezzate in cucina, le ajucche sono un ottimo ingrediente soprattutto per le zuppe. Carema è il risultato di una grande frana staccatasi dal Monte Maletto. I Caremesi narrano che i sassi del monte discesi a valle siano serviti, dapprima, a costruire le case (in pietra a vista, che potete osservare in tutto il borgo medievale); quelli di media dimensione hanno contribuito a terrazzare le pendici della stessa montagna e, infine, i più piccoli hanno dato vita ai pilon, che sostengono le pergole sulle quali si aggrappano le viti. A Borgofranco, paese a 10 chilometri da Carema, Silvia Ferrando produce i canestrelli, biscotti tipici del Piemonte e della Liguria. Nella sua Bottega del canestrello, la ricetta adottata rimanda al 1400 e vuole il canestrello non fatto di pasta frolla, bensì di cialda croccante, caratterizzata dalla presenza nell’impasto di cacao, nocciole e altre fragranze.
questa trattoria è invece una certezza. Nessun menù scritto, solo le materie prime di stagione e un’accoglienza cordiale. Vi suggeriamo la guancia di vitello al Carema e poi, tra le altre carni, l’arrosto con i funghi e la battuta di carne cruda. Delizioso lo zabaione. In primavera, assaggiate la zuppa di ajucche, cucinata secondo la ricetta della tradizione, che la vuole «accomodata»: uno strato di pane bianco, uno di ajucche e un terzo di fontina, ammorbiditi da un buon brodo e cotti al forno.
Dei 30 ettari di superficie vitata di Carema ben 17, divisi tra oltre 50 proprietari, rappresentano la produzione conferita alla Cantina dei Produttori di Nebbiolo, nata negli anni Sessanta. La cooperativa vanta oggi una gamma di 6 etichette e una produzione annua di 45 mila bottiglie. I più anziani, con rammarico, dicono che i giovani non sempre continuano il lavoro dei padri. La viticoltura a pergola, orgoglio dei Caremesi, è alla ricerca di un nuovo slancio.
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ORTA SAN GIULIO
VARALLO
ARONA FORESTO BORGOSESIA BORGOMANERO
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BRUSNENGO
LESSONA 10 COSSATO
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FARA NOVARESE
VILLANOVA BIELLESE
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GALLIATE
BIANDRATE ALBANO VERCELLESE
NOVARA TRECATE
SANTHIA’
VERCELLI
Alto Piemonte
I Nebbioli del Nord 96 I WINEPASS
MILANO
Alto Piemonte GUIDA 1
ANTICHI VIGNETI CANTALUPO Via Michelangelo Buonarroti, 5 - 28074 Ghemme (NO) Tel. +39 0163 840041 • cantalupovigneti@tiscalinet.it www.cantalupo.net
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CA’ NOVA Via S. Isidoro, 1 - 28010 Bogogno (NO) Tel. +39 0322 863406 • mailbox@cascinacanova.it www.cascinacanova.it
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LA TORRACCIA DEL PIANTAVIGNA Via Romagnano 69/A - 28074 Ghemme (NO) Tel. +39 0163 840040 • info@torracciadelpiantavigna.it www.torracciadelpiantavigna.it
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MIRÙ Piazza Antonelli, 24 - 28074 Ghemme (NO) Tel. +39 0163 840032 • info@aziendaagricolamiru.it www.aziendaagricolamiru.it
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Bàgna dr’infarn La «bagna dell’Inferno». A base di salsa di pomodoro arricchita con aglio e peperoncino piccante, è un ottimo accompagnamento per il bollito e la carne. Bornìa Barattolo di vetro con chiusura stagna, utilizzato per le conserve. Viene anche utilizzato per preservare la toma, liscia o sott’olio. Bagnet Da bagné: «bagnare, intingere». Salsetta composta di vari ingredienti servita come accompagnamento alle carni, in particolare il bollito. Fra le salse più diffuse in Piemonte c’è il bagnet vard («verde») a base di prezzemolo, aglio, acciughe, aceto, uovo sodo. Il tutto viene finemente tritato. Caponet Involtino fritto costituito da fiori di zucca, ma anche foglie di cavolo. È ripieno di carne tritata ed erbe, impastate con l’uovo. Cioca È l’«ubriacatura», la «sbornia». Termine italianizzato nell’ormai diffusissimo «ciucca». Vijà «Veglia», parola che deriva dal verbo vijé, «vegliare». Consuetudine di un tempo in cui si passava la sera nella stalla, giocando a carte, raccontando storie, favole, aneddoti, mentre le donne lavoravano a maglia. Pronuncia: in piemontese la lettera “z” si pronuncia come la “s” dolce italiana.
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piemontese in pillole
TRAVAGLINI Strada delle Vigne, 36 - 13045 Gattinara (VC) Tel. +39 0163 833588 • info@travaglinigattinara.it www.travaglini.com
CD
Nota Bene Prima di effettuare qualsiasi visita in cantina, telefona al numero indicato nei contatti. Le mappe e le descrizioni degli itinerari devono essere considerate come un’informazione indicativa. Per una visione più dettagliata e interattiva di questa zona, accedi ai contenuti extra attraverso il QR Code che trovi in basso a sinistra sulla mappa.
Visite in azienda a pagamento
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ITINERARI itinerari
Varallo, «nuova Gerusalemme» Partenza e arrivo: Gattinara - Varallo Lunghezza: 64 km
A nord di Gattinara si estende la valle del fiume Sesia. Ricca di storia e tradizioni, è famosa per il Sacro Monte di Varallo, il più antico e il più celebre dei Sacri Monti piemontesi e lombardi. Risalite la vallata partendo da Gattinara e costeggiando il fiume raggiungete il paese di Serravalle Sesia. Qui merita una visita l’originale Santuario di Sant’Euseo, risalente al XVII secolo, a cui sono legate antiche tradizioni e leggende. Dopo una ventina di chilometri incontrerete Borgosesia, ad oggi il centro più popoloso della valle, famoso per le industrie tessili. Risalendo la vallata, è bene che gli appassionati di vino non si perdano una visita al Parco Naturale di Monte Fenera. Oltre ai reperti risalenti alla preistoria, nei boschi del parco è stata ritrovata l’unica popolazione di Vitis sylvestris attestata in Piemonte. Si tratta di una vite ancestrale, non addomesticata, che ormai cresce sempre più rara a causa dell’antropizzazione dell’ambiente. Da Borgosesia proseguite verso Varallo, cuore storico della valle. Osservate l’imponente architettura della collegiata di San Gaudenzio, sulla piazza principale, e proseguite per il Sacro Monte. Edificato a partire dal XV secolo, fu voluto da Padre Bernardino Caimi, francescano dell’Antica Osservanza. Tornato da un viaggio in Medio Oriente, il francescano maturò l’idea di riprodurre in occidente i principali santuari della Palestina, creando una “Terra Santa in miniatura”. Nel 1481, folgorato dalla terrazza di roccia che domina Varallo, decise che sarebbe stato questo il luogo dove edificare il suo sogno. È così che le 43 cappelle edificate nel corso dei tre secoli successivi – molte delle quali lascito del geniale pittore architetto e scultore Gaudenzio Ferrari – furono ribattezzate la «Nuova Gerusalemme». L’ascesa al Monte è un’esperienza artistica e religiosa senza pari, in grado di stupire anche il più scettico dei visitatori. Le oltre 800 statue in terracotta policroma a grandezza naturale che popolano le cappelle, i loro gesti particolari e teatrali, le espressioni del volto ognuna diversa dalle altre, gli affreschi che sfondano le pareti e creano scenari corali e spettacolari: tutto concorre alla meraviglia e allo stupore di fronte ad una così partecipata e popolare ricostruzione delle scene evangeliche. L’itinerario ripercorre le tappe della vita di Gesù in Palestina dalla Natività al Santo Sepolcro, attraverso scene di rara potenza drammatica come la Strage degli innocenti e l’Ecce Homo, dove la crudeltà del mondo nei confronti del Cristo pare essersi condensata nel volto dei suoi aguzzini. Tanta è la bellezza e l’unicità del luogo che furono molti gli scrittori e gli intellettuali colpiti dalla visione del Sacro Monte. Su tutti, spicca la figura di Giovanni Testori: fu lui a coniare l’espressione «gran teatro montano», dedicando a Varallo pagine intense e commosse. Come scrisse nel Tanzio da Varallo, in queste cappelle «tutto viene da un’urgenza di vita in atto, di rappresentazione colta nel suo massimo movimento e perciò AGRITURISMO IL CILIEGIO TRATTORIA BELVEDERE SACRO MONTE DI VARALLO BOTTEGA tutto sta perennemente aperto ALBERGO CASA DELL’ARTIGIANATO Via Solferino, 31 - Loc. Agnona - 13011 Loc. Sacro Monte - 13019 Varallo (VC) DEL PELLEGRINO DI SACRO MONTE Corso Umberto I come sul palcoscenico di un teaBorgosesia (VC) Tel. +39 0163 51131 Loc. Sacro Monte - 13019 Varallo (VC) 13019 Varallo (VC) Tel. +39 0163 24095 www.sacromontedivarallo.it tro che abbia la forza di trascinare Tel. +39 0163 564458 Tel. +39 0163 52051 www.albergocasadelpellegrino.eu continuamente a sé nuova vita e RIFUGIO GAUDENZIO PARCO NATURALE COOPERFISA CERINI DELL’ALTA VALSESIA nuova morte». Via Francesco Donato, 17 – Vercelli (VC) ALBERGO SACRO MONTE Fraz. Cervarolo - 13019 Varallo (VC) Corso Roma, 35 - 13019 Varallo (VC) Reg. Sacro Monte, 14 - 13019 Varallo (VC) Tel. +39 0163 54254 ALBERGO RISTORANTE NUOVO INFERNOT Via Doccio, 33 - 13011 Foresto di Borgosesia (VC) Tel. +39 0163 209944
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ITINERARI itinerari
Lungo le «camere» delle risaie Partenza e arrivo: Gattinara - Rovasenda Lunghezza: 12 km
Se amate le passeggiate in mountain bike, la campagna vercellese vi offre numerosi itinerari piacevoli, da percorrere in tutta tranquillità, senza particolare sforzo o preparazione fisica. La caratteristica del percorso che vi proponiamo è l’assenza di dislivello: chilometri e chilometri di pianura, nella geometria del paesaggio tracciata dalle «camere» delle risaie. Nei dintorni di Gattinara, risalendo il fiume Sesia proseguite in direzione sud sino al Comune di Lenta, centro agricolo rinomato, ma anche interessante dal punto di vista storico e archeologico (Castello trecentesco, Parrocchiale, Pieve di Santo Stefano). Da Lenta, in direzione ovest, si sviluppa un bel tratto di strada che conduce in 6 chilometri circa a Rovasenda. Siamo nel territorio della Riserva naturale delle Baragge, terreni aridi e argillosi tipici di queste zone, la cui coltura storica tradizionale è, appunto, il riso (che nell’area della Baraggia si ritrova già agli inizi del XVI secolo). Il periodo più adatto per godersi le risaie in bicicletta è sicuramente la fine della primavera (aprile-maggio, periodo della semina), quando i campi, allagati, diventano formidabili specchi d’acqua. Ma il paesaggio agreste del vercellese è comunque piacevole in tutte le stagioni. Il nostro consiglio è di imboccare alcuni dei sentieri che conducono alle numerosissime cascine e di osservare da vicino la vita contadina dei loro abitanti, scandita dai ritmi del tempo e della natura. Durante la pedalata, vi capiterà di sentire il gracidìo delle rane, di vedere qua e là qualche airone o di incontrare qualche polveroso trattore. Sicuramente vale la pena di spendere un po’ di tempo in una riseria. La Riseria Corbetta della Cascina Marchiazza, per esempio, è un buon posto in cui scoprire i segreti della coltivazione di questo cereale. La signora Rosanna Arvati, che con il marito gestisce questa piccola azienda a carattere familiare, vi mostrerà il laboratorio, spiegandovi pazientemente tutte le fasi della lavorazione artigianale del prodotto, dall’analisi del suolo alla sbiancatura del chicco, sino alla sua commercializzazione. Proseguendo la pedalata sino al borgo medievale di Rovasenda, vi imbatterete in un maestoso castello risalente al XII secolo. Anticamente più vasto, il suo aspetto originale è stato più volte rimaneggiato. Oggi appare come un suggestivo complesso in mattoni rossi - il laterizio caratterizza gran parte degli edifici storici e religiosi della zona - sormontato da una torre a base quadrata di 48 metri di altezza. Per gli amanti delle curiosità architettoniche non segnalate, appena fuori dal centro abitato di Rovasenda una strada pedonale tra gli alberi conduce a un suggestivo e imponente maniero costruito alla fine dell’800 che si dice opera dell’architetto Nigra. Lo stato di degrado e di abbandono del sito non impedisce di ammirare nel cortile interno alcuni pregevoli e importanti affreschi. Ai margini dell’area delle BaragAZIENDA AGRICOLA CASCINA RISTORANTE RISTORANTE TORRE E CASTELLO DI ge, sull’altra sponda del fiume CASCINA DELL’ANGELO E HOTEL IL VIGNETO ARMONIE IN CORTE ROVASENDA Via Gattinara - 13040 Rovasenda (VC) Piazza Paolotti, 2 - 13045 Gattinara (VC) Via Borri, 9 - 13040 Buronzo (VC) Piazza Libertà, 1 - 13040 Rovasenda (VC) Sesia, si sviluppa il Parco Lame Tel. +39 0163 834803 Tel. +39 0161 856279 Tel. +39 0161 851829 Tel. +39 0161 856115 del Sesia, un’oasi naturale attrezwww.ristoranteilvigneto.it www.armonieincorte.it comune@comune.rovasenda.vc.it RISERIA CORBETTA zata anche per il birdwatching. ALBERGO RISTORANTE I PLATANI Loc. Donna, 3 - 13877 Villanova Biellese (BI) • Tel. +39 0161 852051 www.albergoristoranteiplatani.com
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PARCO LAME DEL SESIA Via XX Settembre, 12 - 13030 Albano Vercellese (VC) Tel. +39 0161 73112
CASCINA MARCHIAZZA Str. Rovasenda-Lenta 13040 Rovasenda (VC) Tel. +39 0161 856423
MERCATO SETTIMANALE DI ROVASENDA Piazza Libertà, 1 - 13040 Rovasenda (VC) Tel. +39 0161 860430
Contenuti
EXTRA
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Focus Focus
Gattinara
“Poca gente in giro, ma animazione alle soglie delle osterie, alle finestre, ai portoni. Un’aria di benessere, di confidenza, di vita gentile e antica”.
È nelle parole di Mario Soldati, enogastronomo appassionato, scrittore, poi sceneggiatore, regista e figura-simbolo del Novecento italiano, che troviamo la più limpida descrizione di Gattinara. Soldati giunge qui negli anni Cinquanta, da viaggiatore alla ricerca dell’anima
dei luoghi. Ne nasce un racconto breve, Un sorso di Gattinara, in cui si celebra quello stesso vino rosso che da sempre è il vanto dei Gattinaresi. Il legame con la terra è ancora forte per gli 8mila abitanti di questo piccolo Comune del Vercellese, la stessa ter-
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Focus focus ra argillosa sulla quale si coltiva la vite (100 ettari di superficie vitata, per circa 500mila bottiglie all’anno), sulle colline digradanti che lasciano il posto alle risaie, in pianura. La tradizione vinicola della cittadina è così radicata da essere rappresentata anche nel suo stemma, in cui compare una vite carica di grappoli. La storia del paese si intreccia con quella della famiglia Arborio, il cui esponente di spicco fu il Cardinale Mercurino, Primo Ministro e Consigliere dell’Imperatore Carlo V. Mercurino era solito innaffiare i suoi pranzi diplomatici con abbondanti dosi di bevande ricavate dal nebbiolo del suo paese d’origine. Protagonista indiscusso ancor oggi è proprio questo vitigno, l’uva da cui si ricava, per l’appunto, il Gattinara Docg. Degustatelo nelle cantine della zona: vi suggeriamo la Anzivino, sorta in un casale un tempo occupato da una distilleria. La signora Sabrina vi racconterà della passione che ha portato la sua famiglia a trasferirsi da Milano a Gattinara, nel 1998, per dedicarsi alla viticoltura. Vi condurrà nella tinaia – uno spazio molto accogliente, con le volte a botte in mattoni rossi – dove vi consigliamo di assaggiare il risotto mantecato alla toma con riduzione al Gattinara. Accompagnatelo con i formaggi valsesiani, serviti con una deliziosa mostarda d’uva (salsa a base di mosto cotto a bassa temperatura, molto diversa da quella che si trova comunemente nelle Langhe). Nella vasta scelta della cantina degli Anzivino troverete anche il Bramaterra, altro prodotto tipico della zona (60% nebbiolo e il restante 40% 1
ANZIVINO
Corso Valsesia, 162 13045 Gattinara (VC) Tel. +39 0163 827172 www.anzivino.net
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TORRE DELLE CASTELLE
Per info: Comune di Gattinara - Corso Valsesia, 119 - 13045 Gattinara (VC) Tel. +39 0163 824302 www.comune.gattinara.vc.it
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CHIESA DI SAN PIETRO
Per info: Comune di Gattinara - Corso Valsesia, 119 - 13045 Gattinara (VC) Tel. +39 0163 824302 www.comune.gattinara.vc.it
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CANTINA TRAVAGLINI
Strada delle Vigne, 36 - 13045 Gattinara (VC) Tel. +39 0163 833588 www.travaglinigattinara.it
? Lo sapevate che La fiera di San Martino, che si svolge il secondo martedì del mese di novembre, è molto sentita dalla popolazione locale. In quest’occasione viene tra l’altro ufficializzato se l’anno successivo si festeggerà o meno il Carnevale: se la banda cittadina sfila per il corso principale, significa che le compagnie hanno preso accordi per festeggiarlo. Nel 2011, dopo 11 anni di assenza, la città è tornata a festeggiare il Carnevale, ufficiato dalle maschere ufficiali della città: il Babacciu (il «pupazzo») e la Plandrascia (letteralmente «scansafatiche»). La Torre delle Castelle nell’antichità svettava su un complesso sistema fortificato, costituito da due recinti in muratura (le Castelle, appunto), le cui prime attestazioni documentarie risalgono al XII-XIII secolo. Sul pianoro compreso tra le due fortificazioni sorgeva inoltre la chiesa di San Giovanni alle Castelle, già regolarmente officiata nel 1217. Restano ignoti i motivi che spinsero alla costruzione di un tale sistema di presidio della zona, iniziativa strategica che è comunque da ricollegarsi ad una committenza di alto livello. La mostarda d’uva, ovvero mosto cotto con l’aggiunta di zucchero, è ottima accompagnata al rustisciòn, un tortino morbido di patate o di fagioli cotti nel burro.
proveniente dai vitigni autoctoni croatina, vespolina e bonarda). Con l’auto o in bicicletta imboccate la «Strada delle Vigne», uno sterrato che attraversa un fitto bosco per poi condurvi, tra i filari, fino alla Torre delle Castelle (dell’XI secolo), dalla quale il panorama merita uno sguardo. All’inizio del sentiero troverete anche la Cantina Travaglini, che vale la pena visitare: con i suoi 60 ettari di superficie vitata, è una fra le aziende vitivinicole più grandi del Gattinarese. Non lasciate il paese, però, senza aver prima passeggiato sotto i portici bassi della via centrale del borgo, sbirciando all’interno dei piccoli cortili in acciottolato che si intravedono al di là di
vecchi cancelli, ai margini della strada. Entro quelle mura si svolge ancora, in un silenzio che è quasi torpore, la vita contadina come un tempo. Nel centro storico si affaccia anche la bella chiesa di San Pietro, in stile gotico lombardo e mattoni rossi, sorta sui resti di un’antica pieve altomedievale. Osservatene i portali scolpiti e la vasta cupola in ferro e in muratura, capolavoro di architettura ottocentesca. Lasciando il paese, la campagna circostante vi offre diverse alternative di visita: dalle risaie e riserie, di cui il Vercellese è ricchissimo, agli itinerari naturalistici lungo le sponde del fiume Sesia, ai percorsi culturali fino alla vicina Novara.
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Eventi 12.2012/03.2013
Venti eventi
01. CARRÀ, MAESTRO DEL ‘900 Fino al 27 gennaio 2013 Alba (CN) www.fondazioneferrero.it/i-progetti
Dopo quasi vent’anni dall’ultima retrospettiva di rilievo dedicata a Carlo Carrà, la Fondazione Ferrero di Alba offre agli appassionati d’arte la possibilità di visitare l’antologica (a cura di Maria Cristina Bandera) dedicata a uno dei grandi maestri del ‘900.
02. DEGAS. CAPOLAVORI DEL MUSÉE D’ORSAY Fino al 27 gennaio 2013 Torino (TO) www.mostradegas.it
Presso la Società Promotrice delle Belle Arti, eccezionale monografia curata da Xavier Rey: ottanta capolavori, tra dipinti, disegni e sculture, in prestito dal Musèe d’Orsay di Parigi, che rivelano il percorso di un genio straordinario, protagonista di quella irripetibile stagione artistica nella Parigi di fine Ottocento.
03. WILD COLOURED EYES Fino al 13 gennaio 2013 Tortona (AL) www.vivitortona.it
A Palazzo Guidoboni, fino al 13 gennaio, sarà visitabile la mostra personale del fotografo naturalista di origini tortonesi Bruno De Faveri: circa 60 le fotografie esposte, ma sono previste anche due serate di incontro con l’autore.
04. IL MAGICO PAESE DI NATALE
Dall’1 al 23 dicembre 2012 Govone (CN) www.esperienzereali.it/il-magico-paese-di-natale Se pensate che Babbo Natale viva in Lapponia, vi sbagliate: nei weekend di dicembre, si trasferisce a Govone, contagiando l’intero paese in un clima di festa. Mercatini, animazione, cori e mostre, per un’esperienza natalizia indimenticabile.
05. FIERA FREDDA Dal 4 al 9 dicembre 2012 Borgo San Dalmazzo (CN) www.fierafredda.it
Tradizione, cultura, spettacoli, enogastronomia e ristorazione: tutto questo, e molto altro, è la Fiera Fredda di Borgo San Dalmazzo, giunta alla sua 443ª edizione. Appuntamento consigliato per approfondire le tipicità di Borgo e delle sue valli.
06. MERCATINI DI NATALE Dall’8 al 24 dicembre 2012 Acqui Terme (AL) www.comuneacqui.com
Presepi di ogni genere, ma anche candele, angeli in vetro soffiato, fiori in legno, campanelle in terracotta, lanterne d’arredamento, protagonisti assieme alla gastronomia, nei tre weekend precedenti il Natale. Chiudendo, il 24 dicembre, con il presepe vivente.
07. FIERA DEL BUE GRASSO Dal 1 al 16 dicembre 2012 Carrù (CN) www.comune.carru.cn.it
Nel mese di dicembre, bollito e minestra di trippe caratterizzano, sin dal mattino, la dieta nel Carrucese. Tra commercio e folklore, con tradizione centenaria, tornano in mostra buoi, manzi, vitelle, 104 I WINEPASS
vitelli, vacche, manze, torelli e tori, per promuovere il consumo di carni di eccellente qualità.
08. NATALE È QUI,
REGALA BARBARESCO Dall’8 al 24 dicembre 2012 Barbaresco (CN) www.enotecadelbarbaresco.it Per gli acquisti natalizi, il banco allestito presso l’Enoteca Regionale del Barbaresco offrirà una serie di invitanti proposte per le strenne. Orari: da lunedì a sabato dalle 10.00 alle 19.00; domenica dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 19.00.
09. LA GROTTA DI BABBO NATALE 15, 16, 22 e 23 dicembre 2012 Ornavasso (VB) www.grottadibabbonatale.it
La Grotta di Babbo Natale ad Ornavasso è proprio nel cuore della montagna, con una galleria di 200 metri sotto terra: qui, tre renne e twergi, i bambini potranno consegnare la loro letterina circondati da giochi giganteschi, immersi in un’atmosfera davvero magica.
10. MERCATINO ANTIQUARIO 16 dicembre 2012, 20 gennaio, 17 febbraio e 17 marzo 2013 Nizza Monferrato (AT) www.comune.nizza.at.it
Appuntamento con la storia e le vecchie cose, sotto i portici di Nizza Monferrato, la terza domenica di ogni mese: appassionati ed esperti si ritrovano nella centrale piazza Garibaldi, tra gli oltre 200 espositori presenti, alla ricerca di mobili, libri, utensili rurali e oggetti da collezione.
11. PRESEPE VIVENTE 23 e 24 dicembre 2012 Dogliani (CN) www.comune.dogliani.cn.it
Nel cuore delle Langhe, come da tradizione consolidatasi negli anni, oltre 350 comparse in costume animano il centro del paese, dando vita a una nuova Betlemme rivisitata in chiave langarola.
12. NOTTE DI NATALE 24 dicembre 2012 Gavi (AL) www.comune.gavi.al.it
Dopo la Santa Messa di mezzanotte, presso Frazione Monterotondo, in Località Chiesa, a Gavi, farinata, caldarroste, cioccolata calda e doni per i bambini, per il tradizionale appuntamento della “Notte di Natale”.
13. L’APERITIVO DEL LARDO 26 dicembre 2012 Nizza Monferrato (AT) www.comune.nizza.at.it
A rievocare un fatto storico datato 1798, tutti gli anni il 26 dicembre (alle 12.30) la Pro Loco offre l’aperitivo alla cittadinanza sotto il “Campanon” in piazza del Municipio, a ricordo della ribellione dei nicesi contro i sostenitori dei Savoia in epoca napoleonica.
14. CROCIERA DI SAN SILVESTRO 31 dicembre 2012 Arona (NO)
www.navigazionelaghi.it L’ultimo dell’anno, sul Lago Maggiore, si naviga verso il 2013: appuntamento ad Arona per la crociera con cenone a bordo, musica al vivo per tutte le età e brindisi di mezzanotte per festeggiare l’arrivo dell’anno nuovo.
15. CONCERTO DI CAPODANNO 1° gennaio 2013 Asti (AT) www.comune.asti.it
Ad aprire l’anno nuovo del Teatro comunale Alfieri di Asti sarà il quinto Concerto di Capodanno, con l’Orchestra sinfonica di Asti (diretta dal maestro Bruno Santori): doppio spettacolo, spaziando dall’España di Chabrier al Bolero di Ravel, passando per El Amor Brujo di De Falla e la Carmen di Bizet.
16. STORICO CARNEVALE Dal 6 gennaio al 13 febbraio 2013 Ivrea (TO) www.storicocarnevaleivrea.it
Con un’anteprima il giorno dell’Epifania, tre settimane di appuntamenti per lo Storico Carnevale della città eporediese, toccando il culmine dei festeggiamenti il 12 febbraio, con la caratteristica Battaglia delle Arance.
17. GRAN BALON
13 gennaio, 10 febbraio e 10 marzo 2013 Torino (TO) www.balon.it Duecentocinquanta bancarelle, cinquanta negozi, bar e ristoranti disseminati nelle vie Lanino, Mameli, Canale Carpanini, Borgo Dora e Cortile del Maglio: antiquari, rigattieri, operatori dell’ingegno espongono con cura merci, mobili, ceramiche, libri, abbigliamento, vintage e prodotti di artigianato.
18. CIOCCOLATO ALLA CORTE DEL BAROLO CHINATO marzo 2013 Barolo (CN) info@enotecadelbarolo.it
Appuntamento a marzo, presso l’Enoteca regionale del Barolo, per chi voglia farsi guidare nel percorso didattico-storico sul Barolo Chinato dei produttori della zona, che incontra il cioccolato nelle sue varie espressioni.
19. SAGRA DEL POLENTONE 3 marzo 2013 Ponti (AL) www.prolocoponti.com
Quintali di polenta accompagnati da una frittata di migliaia di uova, centinaia di kilogrammi di cipolle e merluzzo, innaffiati dai migliori vini della zona. A fare da corollario, mercatini di antiquariato e un corteo storico in costume.
20. VESPA RADUNO “LA GALAVERNA” marzo 2013 Barolo (CN) www.barolodibarolo.com
Una due giorni all’insegna della Vespa: anche quest’anno torna l’appuntamento con il raduno “La Galaverna”, per tutti gli appassionati della mitica due ruote. A marzo, un intero weekend trascorrerà piacevolmente sulle colline intorno a Barolo, tra collezionismo ed enogastronomia.
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L’OPINIONE di Alessandro Masnaghetti
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