Appunti sull'icona Madre di Dio "Panaghia" in trono
Madre di Dio Panaghia in trono Appunti dal corso di iconografia organizzato dall'Associazione di Iconografia Cristiana "San Giuseppe" di Busto Arsizio. 21-29 settembre 2012 - Maestri: Christina Prokhorova e Alexandr Stalnov (appunti non rivisti dai maestri, a cura del gestore del sito www.iconecristiane.it)
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Appunti sull'icona Madre di Dio "Panaghia" in trono
Sommario Preghiera dell'Iconografo ........................................................................................................... 2 Introduzione al soggetto ............................................................................................................. 3 Il modello ..................................................................................................................................... 4 Lettura simbolica ........................................................................................................................ 4 Lettura liturgica .......................................................................................................................... 5 Dalla simbologia alla materia .................................................................................................... 6 Tavola e grafia .......................................................................................................................... 6 Scala tonale (indicativa) .......................................................................................................... 13 Procedimento .......................................................................................................................... 13 Schema dei colori .................................................................................................................... 13 Il volto (l'incarnato)................................................................................................................. 15 Varie ........................................................................................................................................... 17 Cosa è icona e cosa no?........................................................................................................... 17 Velatura ................................................................................................................................... 17 Emulsione................................................................................................................................ 17 Olifa ........................................................................................................................................ 17 Copale ..................................................................................................................................... 17 Pigmenti ..................................................................................................................................... 18 La tavolozza dell'iconografo .................................................................................................... 18
Preghiera dell'Iconografo O Divino Maestro, fervido artefice di tutto il creato, illumina lo sguardo del Tuo servitore, custodisci il suo cuore, reggi e governa la sua mano affinché degnamente e con perfezione possa rappresentare la Tua immagine. Per la gloria, la gioia e la bellezza della Tua Santa Chiesa
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Introduzione al soggetto La Madre di Dio è presentata nel Vangelo in alcuni passi, quasi tutti di Luca1: «Beato il ventre che ti ha portato e il seno da cui hai preso il latte!». Ma egli disse: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!». (Lc 11,27b-28) «Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore». (Lc 2,51b) «Gli fu annunziato: “Tua madre e i tuoi fratelli sono qui fuori e desiderano vederti”. Ma egli rispose: “Mia madre e miei fratelli sono coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica” ». (Lc 8,20-21) Oltre che in Luca, la Madre di Dio è descritta nel Protovangelo di Giacomo2. La Tradizione della Chiesa poi 3 associa alla Madre di Dio altri passi del Vangelo nei quali Maria figura come colei che ha udito e trattenuto dentro di se Cristo e quindi, simbolicamente, rappresenta la Chiesa4: "Il seme caduto sulla terra buona sono coloro che, dopo aver ascoltato la parola con cuore buono e perfetto, la custodiscono e producono frutto con la loro perseveranza” (Lc 8, 15) «A chi ha sarà dato e sarà nell’abbondanza, e a chi non ha sarà tolto anche quello che ha che ha.» (Mt 13,12). In questi passi la Tradizione indica la Madre di Dio come colei che ha udito e trattenuto dentro di se la parola. Perciò la Madre di Dio, simbolicamente, rappresenta la Chiesa, perché come la Chiesa teneva dentro di se Cristo e perché ha udito e trattenuto dentro di se tutte queste cose. Nell'icona il trono rappresenta simbolicamente una tradizione ebraica dell'Antico Testamento. Lo schienale è detto anche "Arpa di Davide" e ricorda che Maria è nata dalla radice di Davide. La Tradizione dice che la Madre di Dio è il frutto maturo del popolo di Dio dell'antico testamento ed è il legame tra il vecchio e il nuovo testamento perché con lei nasce la Chiesa. Nella santità5 c'è una progressione: la santità di Noè non è la santità di Abramo, e la santità di Abramo non è la santità di Mosè. Giovanni Battista è il più grande fra i nati di figli di donna perché ha rappresentato la massima santità di quello che poteva esprimere il popolo ebraico. Ma non poteva rappresentare la massima santità nella Chiesa, che è nata con la discesa dello Spirito Santo. Maria continua il cammino di santità del popolo ebraico. Maria lega tra loro l'antico testamento (è il frutto più maturo del popolo ebraico) ed il nuovo testamento (lo Spirito è sceso su Maria). Glorificare la Madre di Dio significa quindi glorificare la Chiesa e, allo stesso tempo, glorificare il ruolo personale avuto da Maria nella Storia della salvezza. La prima profezia di Dio (Genesi 3, 15) riguarda Cristo e la Madre di Dio: «Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il 1 L'evangelista Luca per la tradizione è considerato il pittore della Madre di Dio, ma non nel nostro senso di "pittore con il pennello", ma perché l'ha dipinta con le parole, ne ha fatto la prima icona con le parole. 2 Per la tradizione ortodossa era figlio del vedovo Giuseppe e quindi fratello di Gesù. (Tuttavia Josè Miguel Garcìa, ne “La vita di Gesù nel testo aramaico dei Vangeli” ed. BUR, al termine del cap. VI, sulla base delle traduzioni non dal greco ma dall’aramaico, afferma espressamente che il termine 'fratelli' non designa né i figli di Maria né tantomeno i figli che Giuseppe ebbe da un ipotetico matrimonio precedente.[nota di Maria Teresa B.]) 3 Gli ortodossi ed i cattolici (al contrario dei protestanti che si limitano a leggere i testi letteralmente) fondiamo la venerazione della Madre di Dio non soltanto sul Vangelo, ma anche sulla Tradizione della Chiesa. 4 Così come Maria, anche la Chiesa ha dentro di se Cristo e trattiene e tramanda ciò che ha udito attraverso la Tradizione. 5 La santità ha diversi gradi. La santità del nuovo testamento è molto più di quella dell'antico testamento. San Paolo indica diversi gradi di santità
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Appunti sull'icona Madre di Dio "Panaghia" in trono calcagno». La stirpe che schiaccerà la testa al serpente è Cristo. E Cristo è disposto a dare il calcagno al serpente della profezia della Genesi: per questo nelle icone l'Emanuele porge il piedino girato. La diversità tra Oriente e Occidente riguarda l'aggiunta dell'immacolata concezione da parte della Chiesa occidentale. Per gli Orientali Maria è il frutto di un certo cammino del popolo di Dio. Dire che è immacolata, significa toglierla da questo cammino e la sua natura sarebbe diversa dalla natura umana che con Eva è segnata dal peccato originale. Per gli orientali, quindi, con il dogma dell'immacolata si sminuisce l'umanità di Maria.
Il modello Questa icona è ispirata a diversi modelli. Riguardo al dibattito sulla copia o innovazione dei modelli iconografici, oggi ci sono tre scuole di pensiero, due che privilegiano la fedeltà ai prototipi delle icone consolidate nel tempo al servizio della liturgia e la terza, invece, che privilegia sulla creatività dell'iconografo: 1. copia6 nel modo più fedele possibile al modello-prototipo della tradizione 2. copia libera7 di un modello-prototipo della tradizione. 3. modernismo, per il quale l'icona può essere slegata dal modello-prototipo della tradizione per rispondere meglio alla ispirazione dell'iconografo Per meglio comprendere la differenza fra queste tre scuole di pensiero, si può fare un parallelo con la composizione letteraria: 1. la copia fedele è analoga ad un dettato che riporta un testo parola per parola. 2. la copia libera è analoga ad un riassunto, in cui il contenuto del testo originario è rispettato, ma chi lo redige lo ripete con parole diverse. 3. il modernismo assomiglia al tema, dove è indicato un titolo ma le idee e le parole usate nello svolgimento sono frutto del pensiero dell'allievo.
Lettura simbolica Negli elementi dell'icona troviamo i seguenti significati simbolici: La pedana del trono sottolinea l' importanza della persona Le 7 pietre ricordano i sette giorni della creazione originaria, che Maria continua a preservare e far progredire nella Storia.8 il numero 8 è il simbolo di Cristo è l'8, che è il futuro 9. Il colore rosso del cuscino richiama il giudizio finale (rosso = fuoco purificante, sangue). Eva ha il colore rosso perché ha dato la vita all'umanità. I Serafini (serafino = rosso) è rosso per il fuoco divino purificante Il colore verde è segno del Giudizio. Lo Spirito santo ha colore verde e richiama la misericordia e la giustizia. Dio è diventato uomo per dare all'uomo la possibilità di 6
In lingua russa: spisak (список) = ricopiare scrivendo In lingua russa: pisat da spisat = scrivere tipo manoscritto 8 La creazione non viene costruita una sola volta, ma continuamente cresce grazie allo Spirito Santo. Gesù dice che "i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità". La verità è Cristo. Lo spirito è lo Spirito santo. La Chiesa permane nella Storia "in spirito e verità". 9 Il significato dei numeri nella Bibbia è complesso e non può essere ridotto a numerologia. per una spiegazione più completa vedi Catechismo della Chiesa Cattolica n. 2174. 7
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divinizzarsi. Non perché può cambiare la sua natura, che rimane umana, ma attraverso lo Spirito santo, attraverso la beatitudine di questa donna. Serafim di Sarov diceva: "Ognuno deve acquistare i doni dello Spirito santo attraverso il proprio personale carisma (che può essere la preghiera, il sacrificio, la carità ecc.). Solo attraverso lo Spirito santo uno può essere salvato e glorificato, ma acquistandolo attraverso l'impegno (mentre i protestanti affermano che per avere la salvezza basta il battesimo). Il verde quindi è segno del giudizio: se attraverso spirito santo Cristo lascia la traccia, uno può salvarsi. Se si crea l'immagine di Cristo dentro di se e allora si è salvi; se non la si crea non si è salvi. Lo schienale ha la forma dell'arpa di Davide e richiama i Salmi (la preghiera). Il bianco: significa sempre la purezza. Nel caso della Madre di Dio significa purezza, santità: lei era il frutto della santità dell'Antico Testamento. La santità è attribuita anche alla Chiesa in quanto Corpo di Cristo (non in quanto singoli cristiani, che sono peccatori); Maria ha dato il corpo a Cristo così come la Chiesa è il Corpo di Cristo. Il mantello (maphorion) in questa icona tende verso il rosso, simbolo della regalità acquisita dalla natura umana attraverso la maternità di Maria. Con le velature il maphorion assumerà una tonalità blu a sottolineare la permanenza di Maria in cielo dove è già assunta, glorificata, "Panaghia" (Tutta Santa). La tunica tende verso il colore blu/verde, simbolo di purezza / eterna giovinezza. I capelli sono coperti da una cuffia (mitella) che nel'antico Testamento indica la donna sposata. Il capo coperto significa: umile e obbediente alla tradizione. Serva di Dio ("mi accada secondo la tua parola"). Il Signore vince sempre con questa obbedienza: Cristo vince con l'obbedienza ubbidienza al Padre. E anche la Madre di Dio aveva obbedito. La fascia di colore arancio sul Maphorion indica che lei è stata prescelta da Dio già prima della sua nascita, era conosciuta dal Signore prima che nascesse e indica la santità personale madre di Dio. L'Emmanuele ha la veste tipica: dalla tradizione dei Padri della Chiesa (Ireneo di Laon, Giustino) facevano spesso il paragone tra il primo Adamo e Cristo "nuovo Adamo": con il primo Adamo entrato il peccato; con il nuovo Adamo il peccato è stato redento. La veste di Cristo è ocra, una terra, una argilla (la stessa argilla con la quale è stato creato l'uomo). La luce dell'oro sulla veste indica che il peccato è stato rimediato con Cristo, Cristo nuovo Adamo è venuto per rimediare questo peccato introdotto attraverso Adamo. Nella veste ci sono 2 ocre (una scura e l'altra chiara) per sottolineare le due nature di Cristo, umana e divina Il rotolo indica la Parola. Lui è la Parola, il Verbo incarnato. E la Madre di Dio ha dato il corpo al Verbo Il fazzoletto riguarda una antica tradizione. Sottolinea il significato liturgico. Con il fazzoletto andavano a casa dei malati per dare guarigione ai malati. Come nell'icona di san Panteleimon, medico, che nella scatola conteneva non gli strumenti chirurgici, ma l'eucaristia.
Lettura liturgica La Madre di Dio indica con una mano Cristo, il verbo incarnato. Con l'altra tiene il fazzoletto. Ogni icona della madre di Dio indica l'incarnazione avvenuta "Nella pienezza dei tempi" I gesti di benedizione sono stati presi dai gesti degli oratori dell'areopago (dove si proclamava la parola). Il gesto della mano alzata è tipico di chi vuol prendere la parola. E' quindi un gesto di benedizione, ma anche indica il verbo incarnato che parla. La parola è © 2012 a cura del gestore del sito www.iconecristiane.it
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pronunciata e chiede di essere ascoltata (nella statuaria romana gli oratori sono rappresentati con la mano alzata ad indicare la parola). La poltrona riguarda nuovo testamento e giudizio. Lo schienale indica il velo del tempio La Madre di Dio simboleggia la Chiesa Il trono simboleggia l'altare. La parola russa che si usa per indicare "altare" è la stessa di "trono"10. La Madre di Dio simboleggia anche il calice eucaristico. Lo sviluppo della lettura simbolica del calice (nato con la Madre di Dio del segno) è tardivo. Tutto è impreziosito dall'oro perché "Dov'è il nostro tesoro la è il nostro cuore", la cosa più preziosa è quella più importante11. IC XC è il nome di Gesù del nuovo testamento, il nome di Cristo, che è il Messia: quelli che proclamano che Cristo è il Messia sono giusti. OWN è il nome di Dio nell'antico testamento ("io sono colui che è"). E' sempre lo stesso Dio (colui che è sempre) che si è incarnato.12
Dalla simbologia alla materia Nell'icona si cerca di rappresentare da una luce divina. Con la campitura e attraverso la luce si cerca di creare questa immagine divina. Questa divinazione sarà fatta attraverso la luce dello spirito. Per dare la forma si usa schiarimento. Il termine "ombra" in iconografia si usa solo per definire la forma, significa "finire con ombra" non "dare ombra". Quello che conta è la luce. L'ombra ha un senso contrario. "Colui che è", è luce; quello che rimane è ombra.
Tavola e grafia Le misure della tavola devono avere un rapporto base/altezza pari a 2/3, ad esempio: 30x45, 40x60, 50x75. La tavola realizzata al corso aveva misura 47x70.
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L'icona dell'Etimasia spesso presenta un trono, che sembra anche un altare. San Basilio il grande diceva: non ho tanti bei vestiti ma per la liturgia ho quelli migliori
Si dice "Dio è nato da Maria" e non "da Maria è nato Dio": il soggetto primario è sempre Dio
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Scala tonale (indicativa) E' sempre meglio cominciare dai colori più significativi, avendo sempre presente la scala tonale per raggiungere questo risultato. Si procede dallo scuro al chiaro 1. Lunette nere sul trono 2. Maphorion blu 3. Tunica e Cuffia 4. Cuscino verde e prato (indicazione di spirito santo, vita che si rinnova ogni anno) 5. Capelli del Cristo 6. Cuscino rosso e scarpa 7. Himation del Cristo (ocra scura) trono cornice dello schienale parte laterale della pedana trono 8. Sankir 9. Tunica (Chitone) del Cristo e parte superiore dlela pedana 10. Tenda (Velo) dello schienale 11. Velo del trono, fazzoletto, rotolo
Procedimento Si procede per fasi: 1. stesura della emulsione (densità 1:2,5) su tutto (1 o 2 mani) 2. primo giro di campiture per coprire tutte le zone 3. completamento delle campiture 4. schiarimenti 5. volto 6. finitura
Schema dei colori Maphorion blu (colore porpora, bluastro): Campitura: Ematite armena (poca) + Lapis [+ eventuale Terra Verde] + Biacca. In sostituzione si può usare Cinabro + Nero + Lapis + Bianco. Schiarimenti: (4 toni) (un colore abbastanza staccato, più freddo subito, non molto bianco, schiarimenti più leggeri): Biacca - Lapis - (eventualmente poco Nero) Ombra: nero + lapis molto diluita Grafia: nero + lapis Velatura: lapis (molto trasparente, con icona in piatto: poche mani 3, al massimo 5) prima di tutti schiarimento tenute, ombre e grafie trasparente,) se lapis è troppo scuro, si può aggiungere biacca (vero bianco di piombo). Tunica e Cuffia (la tunica è più chiara del Maphorion ed il blu della tunica è più contrastato di quello del maphorion): Campitura: Terra verde fredda di Nicosia + lapis + bianco. Il contrasto tra maphorion e tunica è dato da rosso e verde. Tutto il resto è uguale. Schiarimenti (4 toni): Azzurrite (è più denso e più verde rispetto al Lapis) e bianco Ombra e Grafia: Lapis + Terra Verde + Nero Velatura: Lapis + poca terra verde + bianco di piombo (se necessaria) Himation del Cristo (ocra scura) trono cornice dello schienale parte laterale della pedana trono (Ocra scura): © 2012 a cura del gestore del sito www.iconecristiane.it
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Appunti sull'icona Madre di Dio "Panaghia" in trono Campitura: Ocra gialla + rosso ercolano + terra verde + poca biacca Grafia: Rosso Ercolano + Terra Verde Ombra (leggera): Ercolano + Terra Verde Tunica (Chitone) del Cristo e parte superiore della pedana (Ocra chiara, n. 9 della scala tonale) I colori sono gli stessi dell'Himation, solo con più ocra gialla Campitura: Ocra gialla + rosso ercolano + terra verde + poca biacca Grafia: Rosso Ercolano + Terra Verde Ombra (leggera): Ercolano + Terra Verde Cuscino rosso e scarpa (contrasti tenui) Campitura: Cibabro + Bianco + Giallo spettrale (Giallo Napoli / Orpimento / Zafferano) Schiarimento: Campitura + bianco Grafia/Ombra: Cinabro + terra verde Velatura: (se necessaria) Campitura Cuscino verde e prato (indicazione di spirito santo, vita che si rinnova ogni anno) Campitura: Terra verde + Nero freddo + Bianco (si può aggiungere un po' di Dioptasio con Terra di Siena Naturale) Ombra / Grafia: Campitura + nero Pietre rosse Variare la posizione degli schiarimenti per evitare l'effetto che la luce arrivi da un unico punto esterno. Campitura: Cinabro + Biacca + un giallo spettrale Schiarimento: campitura + Biacca Ombra intorno alla pietra: Cinabro + terra verde Pietre verdi / blu Variare la posizione degli schiarimenti per evitare l'effetto che la luce arrivi da un unico punto esterno. Campitura: Lapis + Terra verde + Biacca +(se necessario) un nero Schiarimento: campitura + Biacca Ombra intorno alla pietra: Lapis + terra verde + poco nero Velatura: Lapis Sankir (qui è piuttosto chiaro, verdastro caldo). E' importante che il Sankir sia chiaro, luminoso rispetto al fondo blu. In questa icona, se si fa un sankir scuro, non fa lo stesso effetto. Deve fare effetto di una macchia chiara sul fondo scuro) Come nelle icone di Dionisi in Russia, o alcune icone greche, che hanno un contrasto tra una macchia chiara (il volto ) e il resto più scuro Campitura: Ocra Gialla + Biacca + Azzurrite (o Dioptasio) + Rosso Ercolano (poco) Grafia del volto (leggera, trasparente): Terra Verde e Rosso Ercolano Tenda (Velo) dello schienale (freddo, ma non deve essere comunque giallo o verde. Se la terra di Siena naturale non basta a dare una vena calda, aggiungere anche un poco di ocra rossa) Campitura: Biacca + terra di siena naturale + terra verde (poca) Grafia / Ombra: Campitura + terra verde + terra di siena Se non è abbastanza fredda, invece della terra di Siena, si usa l'azzurrite © 2012 a cura del gestore del sito www.iconecristiane.it
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Velo del trono, Fazzoletto, Rotolo Campitura: Bianco + Terra di Siena naturale + Azzurrite Grafia: Campitura + azzurrite + terra di siena Parte superiore della pedana Campitura: Ocra gialla + Biacca Schiarimenti (in 3 toni): Biacca + Giallo spettrale) Punte dei cuscini Per chi non ha fatto la doratura in oro, si possono fare con lo stesso colore dell'ocra gialla. Per chi ha fatto la doratura, mettere una base con del sapone di Marsiglia. Si dipinge quindi il disegno, si toglie l'eccedenza di sapone con acqua ed infine si ricopre tutto con la gommalacca per evitare che la parte dipinte scivoli via. Nome della Madre di Dio (MP ΘY) Su una base di sapone di Marsiglia: Lapis + Biacca Nome di Cristo (IC XC) Cinabro + Biacca + Ematite (se necessario) Perle del trono Biacca pura L'effetto della perla (ombra e bianco più saturo) si ottiene dipingendo con la tavola in verticale: il colore è più gonfio alla base del tondo creando l'effetto della perla. Disegni del cuscino: Cinabro + terra verde Decoro della tenda: Cinabro, bianco e giallo spettrale
Il volto (l'incarnato)13 In questa icona l'effetto deve essere quello di un volto molto luminoso, come una macchia illuminata sul fondo scuro. Ecco i passaggi. Sankir 14 Il Sankir è più chiaro rispetto al solito. Se nei primi passaggi di campitura si è fatto un sankir chiaro o scuro si può ancora modificare il tono per ottenere l'effetto voluto: un sankir chiaro. Se si perde il segno della grafia, occorre riprenderla leggermente con Rosso Ercolano e Terra Verde di Nicosia: la grafia va ripresa in modo molto diluito, basta avere un segno. Schiarimento 13
Nel volto, la simmetria uccide. Se il volto è girato da una parte, lo sguardo diretto e risulta girato dalla parte opposta. Nel volto è richiamato il brano evangelico del giudizio finale: la parte destra del volto richiama le pecore, quella sinistra i capri. L'icona si legge da sinistra a destra (come è la direzione di lettura di un testo): un esempio di questo modo di leggere le icone sono le icone delle feste. Nel volto della vergine di questa icona l'ombra è messa a destra (al contrario di come dovrebbe) allo scopo di togliere realismo all'immagine (la luce non viene da una parte precisa) 14
Con la tecnica del sankir si procede con lo schiarire. Ci sono vari metodi per dipingere il volto. Il metodo del sankir è nato nel 12° secolo. Nell'affresco si usa il metodo della membrana. Il sankir ha alla base una teologia cristiana (siamo nati dalla creta). La membrana è un colore chiaro (albicocca) e poi si lavora con un colore ocra (si scurisce con il colore del sankir). Nella membrana i colori rimangono più luminosi. La membrana ha il colore proprio della pelle; il colore della pelle non è quello della piena luce nè quello dell'ombra, ma è quello del mezzotono.
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Appunti sull'icona Madre di Dio "Panaghia" in trono Biacca + Ocra Gialla + Cinabro E' un'ocra chiara, color albicocca. Qui c'è un'ocra sola nella quale bisogna sistemare la forma. L'obiettivo è, a partire dai punti più luminosi (dove si trovano i tratti vivi), estendere lo schiarimento verso i lati esterni fino a dare la forma. Si fanno più passaggi (indicativamente 10/12). Ogni passaggio è un po' più esteso del precedente fino a raggiungere la forma desiderata. Ad ogni passaggio si inizia con un colore è un po' più denso per poi diluire con emulsione e asciugare il pennello. Arrossamento Cinabro + Bianco + Giallo spettrale15 Si può fare in due passaggi uno più ampio e l'altro più ristretto (dopo la nuvoletta) Primi tratti vivi Colore dello schiarimento + Bianco molto diluito. Strutturare con questi tratti vivi (Significato: Spirito datore di vita) Nuvoletta Colore dei tratti vivi con aggiunta di emulsione. Si fondono i tratti vivi e si scende anche in modo abbastanza ampio (lasciando però trasparire il colore albicocca del primo schiarimento. (eventuale) Secondo arrossamento Tratti vivi finali Schiarimento intorno all'iride Grafia e ombra del volto Terra verde + Rosso ercolano cui si aggiunge un po' di nero nei punti più scuri Iride Terra verde + Rosso ercolano molto diluito Sopracciglia L'obiettivo è definire due linee: 1. tracciare un'unica linea ampia unita (Terra verde + Rosso ercolano) cercando di sfumare verso il lato superiore 2. aggiungendo un pizzico di nero si tracciano 2 linee diversificate: sotto più grande (linea Padre) sopra più sottile (linea Figlio), quest'ultima leggermente staccata dal primo passaggio precedente a) 3. ripassare solo la parte centrale della linea che sta sotto (Linea Padre) Pupilla - Lunette della tenda Nero "sporcato" con un po' di cinabro Pprima si disegna la pupilla per trovare lo sguardo, poi si fa l'iride. La pupilla tocca leggermente il ciglio superiore Ciglia 15
Giallo carmio, Orpimento, Giallo di Napoli
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Appunti sull'icona Madre di Dio "Panaghia" in trono Prima si traccia con Terra verde + Rosso ercolano. Poi si ripassa con un colore dello stesso tono un po' più scuro la ciglia superiore (solo la parte centrale)
Varie Cosa è icona e cosa no? L'icona è una immagine davanti alla quale mi viene voglia di pregare. L'icona fa catechesi da se stessa anche se si trova in un museo, trasmette da se stessa. Oggi siamo abituati alle immagini figurative che danno l'illusione della realtà Invece l'immagine iconografica non crea illusione di spazio e di realtà, ma come la parola che, se letta, ti crea una immagine nella mente, così l'icona ci apre una finestra nella mente. Il linguaggio iconografico è una lettura di significati La forma si crea con la luce, ma non dà illusione di realismo tridimensionale, non crea volume. Parlando di spirito, è difficile raffigurare Cristo con le parole. Così è per l'icona che cerca di presentare visivamente in modo incorporeo. E' lo spirito che divinizza il mondo. La forma nell'icona deve sempre rimanere, ma può essere presentata in modi diversi. Quando c'è un limite (la Tradizione) uno è sempre più libero. Nel dipingere una icona non è importante sbagliare un angolino o un dettaglio: l'importante è curare la forma della luce. Velatura Si posiziona l'icona su un piano orizzontale. Si prepara l'emulsione in un piccolo mortaio e si frammenta bene il pigmento. Prima di stendere la velatura, si versa il colore e l'emulsione in un piatto, si mescola per avere una miscela omogenea (il lapis è un minerale pesante e tende ad accumularsi sul fondo) onde evitare macchie. Con un pennello morbido (Vaio o sintetico) a forma piatta o a lingua di gatto, si pesca il liquido della velatura mescolando e scaricando leggermente il pennello sul bordo del piatto. Poi si stende la velatura, sempre prima da un lato e poi da un altro lato per ottenere una stesura omogenea. Deve risultare simile ad uno strato di vetro colorato. Bisogna evitare le macchie perché alterano la forma: per rimediare bisogna dapprima rinforzare la grafia e poi, usando bianco e lapis, ripassare i punti luminosi per riprendere l'armonia della forma. Emulsione In una icona di grandi dimensioni si usa una emulsione più densa perché si riesce a dare più corposità al colore: 1:1 (una parte di uovo e 1 parte di vino). Nelle icone piccole si usa una emulsione più trasparente: 1:5 (1 parte di uovo e 5 di vino). Olifa E' l'unico metodo di finitura dell'icona. L'olifa deve penetrare nel dipinto. Se l'icona è rimasta troppo tempo ad asciugare, dopo aver messo la tavola al sole, dare due passate leggere con alcool 95° diluito a metà con acqua per rinnovare la pittura aprendo i pori per facilitare la penetrazione dell'olifa. Copale Meglio stendere la copale dopo un giorno dalla seconda mano di olifa, meglio se appiccica ancora un poco.
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Pigmenti Per ottenere una icona dai toni armonici si usa un assortimento di pigmenti limitato. Quando si trova un pigmento di qualità, conviene acquistarne una buona quantità ("Quando trovi un tesoro, compri tutta la terra") I pigmenti più densi sono: Biacca, Cinabro, i rossi. I pigmenti più trasparenti sono: Terra verde e Lapis. La densità/trasparenza è da considerare già durante il lavoro di campitura Ad ogni colore è meglio aggiungere un po' di bianco per schiarire e per addensare e dare corposità al colore. E' possibile preparare in anticipo i pigmenti: Biacca, Nero, Gialli possono essere preparati e tenuti per qualche giorno con 1/3 in volume di emulsione Orpimento e Cinabro possono essere preparati in anticipo con 1/3 di acqua in volume. Se l'ocra (giallo / verde) viene lasciata per un po' di tempo nella emulsione, diventa trasparente. (esempio terra verde, dopo due tre giorni diventa troppo trasparente).
La tavolozza dell'iconografo BIANCHI: Biacca (Bianco di piombo). Ottimo ma tossico, perché contiene piombo. La vendita in Europa è vietata.16 In alternativa alla Biacca si usa la Cerussite (carbonato basico di piombo naturale) Questi bianchi, per il fatto che contengono piombo, rendono stabili la Malachite e l'Azzurrite (che sono minerali di rame): questi ultimi, se mescolati con altri pigmenti diversi dalla Biacca, tendono nel tempo a virare sul marrone. Alcuni usano, in sostituzione della Biacca, una mescolanza composta da 2/3 di Bianco di Zinco con 1/3 di Bianco di Titanio. A molta distanza in termini di utilità per l'iconografia ci sono: Bianco di titanio. Coprente, ma tende ad ingrigire i colori con cui è mescolato, quindi negli schiarimenti cambia i colori Bianco di zinco (trasparente, tende a sparire con l'olifa finale) GIALLI: Ocra gialla Terra di Siena naturale (meglio quella di Francia) Un Giallo spettrale17 da scegliere tra: 16
La biacca può essere fatta in casa. In internet ci sono diversi siti che descrivono la procedura. In un contenitore chiuso mettere sterco di cavallo nel quale immergere bicchieri con essenza di aceto. Sopra i bicchieri sospendere delle spirali di piombo. Chiudere e lasciar passare del tempo. Sulle spirali si deposita una polvere bianca, la biacca, che va recuperata battendo le barre di piombo e lavata più volte (lasciar precipitare la biacca in un recipiente e buttare l'acqua finché dopo qualche lavaggio risulta rimanere limpida). Infine si lascia la biacca al sole affinché si trasformi in carbonato basico di piombo. 17 Si dice spettrale un colore generato facendo rifrangere la luce bianca del sole in un prisma. I colori spettrali sono dunque quelli corrispondenti ai colori dell'arcobaleno con le varie gradazioni: rosso, arancione, giallo, verde, azzurro, indaco e violetto.
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Appunti sull'icona Madre di Dio "Panaghia" in trono o Orpimento. Contiene arsenico e pertanto è mortale. Va maneggiato con mano esperta. Bisogna macinarlo bene. o Giallo di Napoli (anch'esso tossico, minerale a base di piombo e antimonio) o Zafferano (costoso, tende a sparire con l'olifa) Il surrogato di un giallo spettrale, prodotto chimicamente, è il Giallo di cadmio ROSSI Cinabro. Non può mancare nella tavolozza dell'iconografo. E' un colore pesante derivato dal minio e quindi tossico perché contiene mercurio. Più si macina più diventa rosso brillante. Tende a prevalere sugli altri colori con cui è amalgamato. Usare con moderazione. Il suo surrogato chimico è il Rosso cadmio Rosso ercolano (equivalente a Ocra rossa) Ematite armena. E' grigia e rossa. Meglio quella grigia che, macinata, diventa sempre più rossa. Quella rossa diventa come il Rosso ercolano. Nelle miscele si deve usare con moderazione perché ha un alto potere colorante. BLU Lapislazzuli. Indispensabile. Di origine minerale. Il surrogato prodotto sinteticamente è il Blu oltremare (surrogato del lapislazzuli) Azzurrite. Minerale del rame. Deve essere usato con la biacca altrimenti nel tempo diventa marrone. Indaco (il migliore è quello della Kremer). Macinare con emulsione altrimenti è granuloso Vivianite. E' una terra blu VERDE Terra verde di Nicosia oppure Seladonite Dioptasio. Colore di origina minerale, brillante. Deve essere aggiunto il Bianco. Malachite. Tende a diventare marrone se non usato con Biacca NERO Nero avorio Nero di Marte (pesante) Nero di vite Shungit
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