Magazine 2 giugno 2015

Page 1

Il magazine della fra N.2 Giugno 2015


S0MMARIO IL SALTANOTE musica alla Scuola Primaria, intervista ai magnifici coristi

pag. 3

LIBERSPAZIOintervista con una bibliomamma della Fra

pag. 9

SalimBICI il laboratorio che ti rimette in bici.

pag. 15

Progetto PARMALAT:la ricetta della 2B

pag. 19

Progetto FOOD4LIFE

pag. 33

intervista alla 2E

Il laboratorio teatrale della 2G “La delegazione-esseri venuti da lontano” Cronaca dello spettacolo al Teatro delle Briciole pag. 43 3C Memorie di scuola…Concorso Storia di Parma

pag. 46

La 2B alla Camera di San Paolo

pag. 52

Lo Sport alla Fra

pag. 60.

Intervista a Sara Morganti

oro olimpico

pag.61

Risultati sportivi alla Fra 2014-15

pag. 71

ULTIMISSIME vinto il premio Sogliano

pag. 74

I Giochi alla Fra - i nostri rebus, cruciverba

pag. 75

Le soluzioni dei giochi

pag. 84

Una Vita da Social - i veri amici non sono virtuali

pag. 90


3


Il progetto “Saltanote” “Con loro vivo delle emozioni straordinarie. Per me vedere come migliorano giorno dopo giorno è una grande soddisfazione”. Ecco come definisce l’insegnante di musica

Alessandra Mauro il suo rapporto con gli alunni a cui spiega, due volte a settimana, l’importanza della musica attraverso canti, balli e strumenti.

4


Tutte le classi terze, quarte e quinte della Primaria dell’istituto comprensivo San

Vitale-Fra Salimbene aderiscono a questo progetto durante le lezioni di musica.

Gli alunni, oltre a cantare delle canzoni scelte dall’insegnante, suonano strumenti a percussione o compiono battiti con qualsiasi

parte del corpo per apprendere il ritmo; queste azioni vengono chiamate “Body Percussion”.


Gli strumenti sempre a portata di mano…

Le quinte elementari hanno composto un brano basato sul nome di alcuni strumenti musicali suggeriti dalla maestra, ma il lavoro, a parte un aiuto iniziale dell’insegnante, è stato autonomo. Gli alunni spiegano che la difficoltà maggiore che incontrano durante il canto è saper mantenere l’intonazione

e restare sempre coordinati l’uno con l’altro. Per questo motivo hanno sempre bisogno di qualcuno che li diriga. Mentre cantano, i bambini possono contemporaneamente suonare strumenti a percussione; ci hanno confidato che questo per loro è molto complicato, perché


tendono a concentrarsi solo su una delle due azioni e spesso perdono il coordinamento. I bambini preferiscono personalizzare le canzoni scelte dalla loro maestra, renderle “animate” e proprie. Durante l’intervista hanno iniziato a cantare tenendo il ritmo con un oggetto che rispecchiava l’argomento della canzone (in questo caso una caffettiera dato che il brano era basato sul caffè). Questo metodo ci è sembrato

contribuisce

a

sviluppare

l’autonomia e la creatività degli alunni. Da quest’anno gni giorno il teatro

della

Sanvitale

si

anima di suoni e voci come non mai. È il caso di cantare

viva

la musica!!! Per chi volesse saperne di più vada sul sito della scuola e clicchi su questo Blog. È molto interessante e istruttivo

molto stimolante in quanto

Articolo di Sofia Cecchini Angelica Eguia. Foto Michela Montecchi.


IL PROGRAMMA DEI CONCERTI DEL SALTANOTE

8


9


LIBER-SPAZIO “Un luogo apparentemente spoglio, ma ricco di cultura e voglia di leggere”, è così che Anna, una delle due bibliomamme, commenta la biblioteca della Fra. Ci spiega che il motivo principale che l’ha spinta a diventare una bibliomamma è il fatto che ha un bel rapporto con i ragazzi, che definisce il “futuro”. Ma è stato determinante anche il desiderio di far comprendere a noi ragazzi l’importanza della carta, dei libri con pagine vere e non virtuali.


Anna e l’altra biblio-mamma, Antonella, si dividono i giorni “lavorativi”: Anna viene il lunedì, dalle 10:00 alle 12:00; mentre Antonella il giovedì, con lo stesso orario. Alla domanda di cosa ne pensa della tecnologia rispetto alla carta lei risponde così: “Per me non c’è nemmeno il paragone: il profumo della carta e lo sfogliare delle pagine non li batte nessuno, neanche un tablet di ultima generazione. Inoltre penso che i libri digitali non sorpasseranno mai i libri cartacei, o almeno lo spero.”

Lo scopo principale di questa biblioteca è quello di incentivare i ragazzi a leggere e anche quello di recuperare molti libri a cui non si dava più valore. La nostra biblio-mamma aggiunge leggere è utile per arricchire il lessico, ma soprattutto la cultura. Gran parte degli alunni della Fra l’hanno visitata e hanno preso dei libri, persino più delle aspettative di Anna. Ha notato che i


ragazzi hanno un bel rapporto con i libri, e ci ha spiegato che gli scaffali sono divisi per argomento, e tra questi abbiamo capito che i fantasy e i gialli sono i libri più letti, mentre quelli che parlano di storia sono

i meno preferiti. Quelli di narrativa e

classici sono un po’ da sistemare, inoltre hanno inserito uno scaffale per i romanzi rosa, che vengono letti soltanto da alcune ragazze.

L’intervistata conclude dicendo che lei e Antonella sperano che l’anno prossimo venga visitata da più ragazzi rispetto a


quest’anno e il loro desiderio è quello di poter ingrandire la biblioteca, in modo da aggiungere molti libri in più.

Bene, ora spetta a noi ragazzi dare vita a questi libri, perché finché

se ne stanno chiusi negli scaffali restano “lettera

morta”. BUONA LETTURA A TUTTI!!!


Articolo di Martina Oppici Rebecca Casalini Foto di Nicole Biasetti

.

Il Dirigente e la Biblioprof Godi al taglio del nastro il giorno dell’inaugurazione della nostra biblioteca.


15


tutti a salimbici !!!!!!! “Questo

progetto

consiste

nell’insegnare ai ragazzi come si monta e si smonta una bicicletta, i pezzi che la compongono e gli strumenti che si utilizzano.” E’ incominciata così Mercoledì 6 Maggio,

nel

laboratorio

L’intervistato spiega che malgrado la sua passione per le bici e per il ciclismo lavora nelle Ferrovie dello Stato: “E’ stato il preside che mi ha chiesto se volevo organizzare il progetto… e io ho accettato molto volentieri”.

multifunzionale vicino al teatro della nostra scuola, l’intervista a Vittorio Cauzzi “l’aggiustatutto” di Salimbici. Il

laboratorio

è

composto

semplicemente da due tavoli da lavoro, alcune sedie, armadi per contenere

gli

oggetti

e

una

vecchia bicicletta che Vittorio ha aggiustato e su cui i ragazzi si cimentano per imparare.

In un momento di spiegazione

Tavolo da lavoro

La sua passione per le biciclette è nata quando era ancora un ragazzo, e l’unico mezzo per


girare in città, a Piacenza, era la bici: ”Volevo essere capace di ripararmela da solo, in caso di ogni evenienza” spiega Vittorio dopo aver detto che tutte le bici riparate dai ragazzi verranno date alla scuola.

Vittorio che insegna

La bicicletta su cui si lavora Al progetto ci sono state molte adesioni, hanno partecipato circa 10 ragazzi e si sono creati due gruppi: “Questo progetto è molto bello, ci si diverte e si imparano anche molte cose” dichiarano gli “assistenti” di Vittorio spiegandoci che hanno già imparato molte cose, per esempio come si montano i pedali, come si inserisce una ruota, ecc.

Infine l’intervistato conclude dicendo: “Sono molto felice del lavoro dei ragazzi, imparano in fretta e vedo che il mestiere gli piace.” Articolo di Sebastiano Castagnetti Foto di Eugenio Khemiy



IL PROGETTO PARMALAT DELLA 2°B

La classe 2B ha svolto un progetto ideato dalla Parmalat molto interessante, guidato dalle professoresse Merli e Ughetti, in cui l’argomento principale doveva essere un prodotto tipico della zona; la scelta della classe è stata il Parmigiano Reggiano. La parte iniziale del lavoro era relativa a informazioni storiche, all’origine e agli ingredienti… mentre, nella parte successiva, si doveva creare una ricetta, con ingrediente principale il parmigiano. La parte che i ragazzi hanno ritenuto più coinvolgente e divertente è stata la preparazione della ricetta in cui hanno sviluppato la loro creatività e fantasia. Attraverso questo lavoro gli alunni sono riusciti a trasformare una materia prima, in un insieme allegro, completo e gustoso,

divertendosi. 19


Il prodotto locale tipico

Nome: Parmigiano Reggiano Storia: Il Parmigiano Reggiano racchiude in sĂŠ un viaggio unico e straordinario lungo nove secoli, che si compie ancora oggi negli stessi luoghi con la stessa tecnica, per regalarti un inimitabile emozione. Le origini del Parmigiano Reggiano risalgono al Medioevo e vengono generalmente collocate attorno al XI secolo. Presso i monasteri benedettini e cistercensi di Parma di Reggio Emilia comparvero i primi caselli: grazie


all’abbon-danza di corsi d’acqua e di ampi pascoli, ben presto in questa zona circoscritta dell’Emilia si diffuse la produzione di un formaggio a pasta dura, ottenuto attraverso la lavorazione del latte in ampie caldaie. Zona di produzione: Provincia di Parma, provincia di Reggio nell'Emilia, provincia di Modena, provincia di Bologna (alla sinistra Reno) e provincia di Mantova (alla destra del

Po). Latte utilizzato Le razze bovine di cui si utilizza il latte sono la razza frisona e la rossa reggiana.


L’alimentazione degli animali segue un rigido regolamento (detto disciplinare) che impedisce l’uso di foraggi insilati e fermentati, a differenza di quanto consentito, invece, per altri formaggi (ad esempio: il grana padano):

Lavorazione del latte Il Parmigiano Reggiano si ottiene con il latte scremato della mungitura serale aggiunto al latte intero della mungitura del mattino. Versato nelle tipiche caldaie di rame a forma di campana rovesciata, il latte è arricchito dal caglio naturale e dal siero innesto: in questo modo, avviene la coagulazione.

attrezzo detto spino.

La cagliata viene frammentata dal maestro casaro in minuscoli granuli, grazie ad un antico


Dopo questa operazione, inizia una lenta cottura, che raggiunge i 55 °C; in queste condizioni, i granuli caseosi precipitano sul fondo della caldaia e formano un’unica massa che verrà divisa in due parti uguali, che il casaro solleverà e lavorerà per ottenere le forme di formaggio. Per ogni forma sono necessari circa 600 litri di latte. Ad ogni forma viene assegnata una placca di caseina con un numero unico e progressivo: è la carta d’identità del Parmigiano Reggiano DOP. Con una speciale fascia marchiante, si incidono sulla forma mese e anno di produzione; inoltre sono presenti il numero di matricola, che contraddistingue il caseificio e l’inconfondibile scritta a puntini presente su tutto lo scalzo (fascia periferica della forma). 23


Salatura Le forme, dopo pochi giorni, vengono immerse in una soluzione satura di acqua e sale per quasi un mese (si tratta di una salatura per osmosi). Con quest’ultimo passaggio si conclude il ciclo di produzione del Parmigiano Reggiano e inizia quello della stagionatura. Stagionatura: La stagionatura minima è di 12 mesi; dopo questo periodo, il prodotto può essere commercializzato oppure proseguire la stagionatura per altri 12 o 24 mesi e oltre. La stagionatura è fatta in appositi magazzini con le forme poste su grandi a alti bancali detti scalere. Per tutto questo periodo le


forme sono costantemente controllate, girate e pulite. Caratteristiche: Il Parmigiano Reggiano, dal punto di vista nutrizionale, è tra i formaggi più ricchi che si conoscano. Oggi si produce sostanzialmente come otto secoli fa: gli stessi ingredienti, la stessa tecnica, la stessa attenzione e cura artigianale. È un formaggio del tutto naturale, noto in tutto il mondo come “Re dei Formaggi” per le particolari caratteristiche produttive, nutrizionali e organolettiche. Curiosità: Già alla vista si può intuire lo stato di salute della "forma": la crosta deve essere dorata e abbronzata, con perle di sudore e qualche possibile arrossamento. Un’importante procedura per stabilire la reale qualità del prodotto è il procedimento detto di "spillatura", in cui con un ago a vite, si estrae una minima quantità di pasta. La resistenza che la pasta oppone alla penetrazione dà indicazioni sulla sua consistenza, mentre la pasta estratta rivela l'aroma ed il grado di maturazione. Altre caratteristiche si rendono evidenti al semplice esame visivo; il colore della pasta deve essere paglierino e distribuito in modo uniforme.


Anche il suono prodotto dalla forma quando viene battuta con un particolare martelletto è molto importante per un intenditore di Parmigiano-Reggiano.

Un orecchio esperto è in grado di dare un giudizio sulla struttura interna della forma e sulla sua consistenza: se il suono è secco il contenuto del Parmigiano-Reggiano è omogeneo e compatto mentre, se il suono è cupo e rimbombante, molto probabilmente sono presenti rigonfiamenti, vesciche o spazi vuoti. In questi casi la "forma" subisce un’inevitabile deprezzamento o risulta addirittura scartata.

Perché il Parmigiano Reggiano fa bene Proteine, vitamine, sali minerali. Forse non tutti sanno che una forma di Parmigiano Reggiano è fatta per il 30 per cento d’acqua e per il 70 per cento di sostanze nutritive. Fra queste, anche il calcio, l’elemento che fa bene alle nostre ossa.


Valori nutrizionali del parmigiano reggiano La sottostante tabella fornisce l’apporto nutrizionale per 100 grammi di prodotto. Acqua

g 30,8

Proteine totali

g 33,0

Grasso

g 28,4

Valore energetico

Kcal 392

Cloruro di sodio

g 1,39

Calcio

mg 1160

Fosforo

mg 680

Sodio

mg 650

Potassio

mg 100

Magnesio

mg 43

Zinco

mg 4

Vitamina A

mcg 270

Vitamina B1

mcg 34

Vitamina B2

mcg 370

Vitamina B6

mcg 110

Vitamina B12

mcg 4,2

Vitamina PP

mcg 55

Acido pantotenico

mcg 320

Colina

mg 40

Biotina

mcg 23


Ecco il nostro Squittinooo!!!

Cucinato (e gustato) dai nostri (in ordine alfabetico):

Matilde Bardò Rebecca Casalini Sofia Cecchini Camilla Gabelli Marcos Mecarelli Michela Montecchi Saime Yonatan


E ora la nostra ricetta!!!

Squittino al parmigiano Ingredienti: Burro= 40 gr Sale= q.b (quanto basta) Parmigiano reggiano grattugiato= 100 gr Emmental= 200g Latte= 250 ml Uova= 3 tuorli e 3 albumi Noce moscata= 1 pizzico Farina 00= 80 gr Olio d’oliva= q.b Presentazione: “Squittino al parmigiano” è un soufflé al formaggio, che verrà abbellito come un topino. Modalità di preparazione. Per realizzare il soufflé al formaggio, iniziate dalla preparazione della besciamella: sciogliete il burro in una pentola a fuoco dolce, quindi unite la farina e, utilizzando una frusta a spirale,


mescolate fino a farla perfettamente, senza fare grumi.

incorporare

Aggiungete il latte e, continuando a mescolare, fate addensare il tutto, infine unite un pizzico di noce moscata ed aggiustate di sale e pepe. A parte, grattugiate parmigiano ed Emmental, quindi uniteli alla besciamella ancora calda. Dividete ora gli albumi dai tuorli ed aggiungete questi ultimi al composto, mescolando bene per amalgamare tutti gli ingredienti. Trasferite il composto in una bacinella e lasciatelo raffreddare; nel frattempo, montate a neve gli albumi e incorporateli delicatamente al composto, muovendo una spatola dal basso verso l'alto (se necessario, aggiustate di sale). Ora preparate delle strisce di carta da forno alte circa 7-8 cm e lunghe quanto la circonferenza delle cocotte in cui andrete a mettere il soufflé. Posizionate le strisce all’esterno di ogni cocotte e fermatele con un pezzo di spago: in questo modo, quando durante la cottura il soufflé comincerà ad gonfiarsi, non avrà modo di uscire


dallo stampo lateralmente e si espanderà solo in verticale. Spennellate ora gli stampi con dell’olio di oliva e riempiteli per 2/3 con l’impasto che avete precedentemente preparato, quindi infornateli in forno preriscaldato a 160° per 35 minuti. Una volta cotti i soufflé, spegnete il forno e lasciateli riposare per 2-3 minuti. Trascorso questo tempo estraete i soufflé al formaggio, serviteli subito e.. buon appetito!!!



Food4life Si vince e si perde insieme COSA NE PENSA LA 2e “Questo progetto affronta le tematiche dell’alimentazione mondiale e dell’energia sostenibile, informa e sensibilizza gli alunni sul valore del cibo, sullo squilibrio fra chi dispone di troppo cibo e chi soffre la fame “ Inizia la professoressa Rastelli, raccontando che l’idea di lavorare su questi temi è nata per prepararsi ai temi centrali dell’Expo 2015: l’alimentazione e l’energia. Grazie ad un bando regionale, vinto come coproponenti con Parmaalimenta, la 2E ha potuto realizzare molte attività di approfondimento e sviluppo delle tematiche citate. “Abbiamo intrapreso questo percorso interessandoci ai problemi della nutrizione nel mondo: obesità da un lato e mancanza di cibo dall’altra. Abbiamo approfondito la questione incontrando via Skipe persone del Burundi che ci hanno spiegato il loro modo di nutrirsi e le attività che stanno portando avanti le meres lumieres per educare ad una alimentazione corretta la popolazione”.

Ogni insegnante, di qualunque materia, ha contribuito al progetto con notizie, cartelloni, poster, approfondimenti...

“Da questo progetto ci aspettiamo molto” continuano i ragazzi della 2^E “lavorando a Food4life abbiamo capito che insieme siamo una forza, si vince e si perde insieme, i risultati sono di tutti”. Il viaggio di istruzione di quest’anno scolastico ci porterà presto ad Expo Milano 2015. Tutti noi partiremo alla scoperta del cibo, 33


del Burundi e delle innovazioni in campo alimentare ed energetico. Un aspetto del progetto riguardava lo studio scientifico dei cereali e abbiamo imparato tante cose che presto vedrete in una mostra che allestiremo proprio a scuola. Abbiamo lavorato in gruppo per varie attività. Anche per dare un titolo al nostro progetto. Eravamo indecisi tra due, fra i quali ha scelto il preside, quindi Food4life.” Continua poi un altro ragazzo: “ Abbiamo fatto delle statistiche sulla distribuzione del cibo nel mondo e, dai dati, su 7 miliardi che siamo, 1 miliardo di persone non dispone delle calorie necessarie a nutrirsi, 1 miliardo e 100.000 soffre per l’eccesso di cibo e per le malattie legate all’ obesità” “A Milano c’è stata una protesta da parte dei black bloc, secondo voi perché non sono d’accordo con Expo, e si poteva evitare uno scontro?” Inizia a rispondere la 2E: “Ne abbiamo parlato molto in classe, molti non sono d’accordo che Expo sia sponsorizzato da cibo spazzatura come Mac Donald e secondo alcuni è anche uno spreco di soldi. Con i soldi spesi per costruire Expo si sarebbero potute sfamare molte persone! Uno scontro si sarebbe potuto evitare con più controllo alla frontiera e ricontrollando le persone dopo che erano entrate in città.” “Siete soddisfatti del vostro progetto?” 34

“Molto, abbiamo creato anche un Blog, visitabile dal sito della scuola, in cui abbiamo descritto il nostro progetto e caricato immagini e testi, ne siamo molto fieri.” Bene, li aspettiamo al ritorno con foto che illustrano il viaggio a Expo 2015. Articolo di Angelica Eguia e Sofia Monesi Foto di Camilla Gabelli Pagina introduttiva Marcos Mecarelli


All’OrtO BOtAnicO

La 2E ha piantato un cereale


Si prendono appunti


All’EXPO!!!






42


DIVErSO…cHi? Il percorso teatrale della 2G “Educare alla diversità” è il titolo del progetto cui ha

tutto

partecipato la nostra classe 2^G -

ascoltarci a vicenda, per imparare

con

a stare in silenzio e contenerci,

un

laboratorio

teatrale

con

degli

esercizi

per

condotto dall’attrice Elisa Cuppini. All’inizio non ci piaceva molto perché

non

recitavamo,

ma

facevamo esercizi per imparare ad

ascoltarci,

come

quello

di

contare fino a venti. Di solito quando si recita, si ha una parte e un copione – forse non proprio all’inizio ma dopo un paio di lezioni sì- , invece stavolta no. È iniziato

per imparare a scatenarci quando serve in un ruolo. Eravamo un po’ 43


tutti perplessi di questo modo strano di recitare, ma poi abbiamo capito tutto: questi esercizi di ascolto erano intervallati da una parte

che

possiamo

definire

“creativa”. Il primo esercizio fu di dividerci in gruppi, e far finta di essere una delegazione venuta da lontano e spiegare cosa fossero gli esseri umani. Poi, col tempo

È stata un’esperienza interessante, emozionante e indimenticabile .

abbiamo capito perché ci avevano fatto fare questo: era proprio questa la traccia dello spettacolo. Così

inventammo

riscaldamento

dei

il

professori”,

che tutti esprimevamo in modo diverso. Alla fine è venuto fuori uno spettacolo perfetto! Abbiamo imparato

a

usare la

fantasia mettendoci nei panni di diversi

personaggi

secondo

il

copione che inventavamo di volta in volta. Man mano che gli incontri proseguivano ci si svelava tutto il fascino di questo mondo magico. Alla

fine

abbiamo spettacolo

di

questo

messo

in

teatrale

percorso

scena nel

Durante la recitazione, ci siamo accorti che anche gli esercizi che prima non ci piacevano, in realtà erano stati molto utili. Poi, quando ci è stato dato il copione eravamo ancora più felici. Il testo è nato dalle considerazioni che sono emerse durante il laboratorio, in particolare le differenze di genere, tra maschio e femmine.

uno quale

ognuno di noi ha avuto modo di poter recitare in teatro davanti ad un pubblico vero.

44


vivere in una comunità perché come dice una battuta del copione “Le differenze aiutano a crescere”. Articolo di Margherita Starcich e Clara Barchi cl. 2G

Non era molto difficile, ma bisognava avere la voglia di impegnarsi e di partecipare perché recitare è un mestiere molto difficile e molto faticoso, ma se tutti si impegnano e ci provano può diventare un' esperienza bellissima come è stato per noi. Grazie a questa esperienza la nostra classe è riuscita a superare alcune difficoltà che non ci permettevano di ascoltarci e di relazionare in modo positivo con i nostri compagni.

Questo laboratorio ci ha regalato e ci regalerà anche in futuro emozioni bellissime. Infatti ci ha insegnato cosa vuol dire saper


"Memorie di scuola. La poesia come testimonianza e insegnamento di vita". CONCORSO STORIA DI PARMA CLASSE 3C SECONDO POSTO SUL PODIO

46


L’attività sulla poesia di Renzo Pezzani è partita dallo studio in classe della biografia dell’autore, dopo aver studiato la storia e la letteratura del Novecento. Scelto il tema di approfondimento -il mondo della scuola come luogo fisico ma pieno di ricordi e suggestioni-, sono state lette e interpretate più poesie dell’autore, poi, individuato il percorso dell’autore, i ragazzi si sono cimentati nel disegno, osservando le illustrazioni, pure dello stesso Pezzani, che accompagnavano le edizioni dei testi, e nella scrittura di personali poesie che partissero dal suo esempio, per poi discostarsene, mantenendo gli stessi protagonisti dell’autore. I ragazzi della 3C quindi hanno prodotto e raccolto testi e disegni, con profondità e cura, ed hanno compreso il potere della poesia di far parlare di sé, della propria natura e mutevolezza. Il loro lavoro quindi ha partecipato al concorso “Memorie di scuola. La poesia come testimonianza e insegnamento di vita”.


Il progetto è stato promosso dalla Banca del Monte di Parma. I ragazzi sono stati premiati il 28 maggio presso il Teatro Due.


SULLE ORME DI RENZO PEZZANI



PARMA cittA’ D’ArtE La 2B alla scoperta

DELLA CAMERA DI SAN PAOLO CAPOLAVORO DEL CORREGGIO

51


La Camera di S. Paolo Parma è la città che tutti conoscono per il formaggio Parmigiano, il prosciutto, Maria Luigia e Giuseppe Verdi, ma la città non offre solo queste particolarità, ci sono cose che neanche la maggior parte dei parmigiani conosce. Percorrendo Piazzale della Pace le persone non s’immaginano che, nascosto all’interno di quello che una volta era un convento si trova uno dei capolavori di Antonio Allegri detto il Correggio.

La prof Popoli ha voluto che noi non fossimo privati di tanta meraviglia, perciò ieri, 21 maggio, ci ha accompagnati all’ex convento di San Paolo. Prima ci ha raccontato di come Giovanna da Piacenza nel 1507, diventò badessa del convento, cioè grazie ad intrighi tipici di quell’epoca. Non mancò nemmeno l’uccisione di un contabile troppo chiacchierone e scomodo…insomma ci ha incuriositi con una storia piena di mistero. 52


Entrati siamo andati prima in una stanza molto decorata da un pittore minore del ‘500, l’Araldi, poi abbiamo varcato la porta della camera affrescata dal Correggio. Correva l’anno 1519 quando Giovanna da Piacenza, chiamò il pittore per decorare la stanza che da allora prese il nome di Camera di s. Paolo. La persona che entra per la prima volta in questa stanza non può non alzare meravigliata gli occhi al soffitto e, ruotando su se stessa seguire il complicato intreccio di foglie e l’alternarsi di paffuti putti che sembrano uscire dal soffitto. Al centro della volta, vi è lo stemma dei Da Piacenza, famiglia della badessa, composto da tre lune. Intorno alle pareti sono dipinte delle lunette con figure pagane in stile trompe-L’œil che imitano la scultura. Correggio è stato molto abile perché si fa fatica a capire che si tratta di pittura. La meraviglia da parte di noi tutti era tanta. Tutto quel colore, figure che escono dalle pereti, che incantano gli occhi… La struttura della volta è data da quattro spicchi concavi per lato (sedici in totale). I costoloni, che dividono gli spicchi sono dipinti come se fossero canne di bambù e, fra l’uno e l’atro si stende un fitto pergolato di foglie di alloro nel quale si aprono degli ovali con gruppi di putti su uno sfondo di cielo aperto.


Nella stanza campeggia un enorme camino su cui spicca la figura di Diana nella quale si identificava la stessa badessa, visto che Diana ha come simbolo la luna, lo stesso dei Da Piacenza. Nel fregio c’è una scritta in latino che tradotta significa “ Non attizzare il fuoco con la spada”. La badessa voleva così avvertire gli ospiti di non fare pettegolezzi su di lei e i suoi a mici.


Parete Ovest

AMORE Venere

LUSSURIA Pan: ritenuto maligno e con il suo corno emetteva il suono panico.

PUREZZA/ SPERANZA raffigura una donna con una colomba simbolo della pace.

VERGINITA’ Rappresenta una donna con in mano un giglio.


Parete Nord

BUON GOVERNO Lunetta della Fortuna o Buon Governo.

MINERVA Lunetta della guerra per il potere.

Le TRE GRAZIE rappresentano l’armonia che mitiga la guerra.

VITTORIA GIUSTA Virtù, o il Buon Governo


Parete Est

ACQUA un uomo versa dell’acqua su una pianta. Tiene una cornucopia in mano, simbolo di abbondanza.

TERRA raffigurata la divinitĂ Cerere.

ARIA raffigura la punizione di Giunone.

FUOCO rappresentato da una vestale che alimenta il fuoco.


Parete Sud

VECCHIAIA Lunetta di Saturno. E’ un vecchio con una spiga in mano rivolta a terra.

PREGHIERA Tempio di Giove Capitolino.

MORTE Lunetta delle tre Parche: una fila, una tira il filo e l’altra lo taglia. Rappresenta il percorso della vita.

VITA Lunetta della donna con il bambino


Dopo la morte di Giovanna da Piacenza (1524) il convento fu sottoposto a stretta clausura e nessun appassionato d’arte vi pose più piede fino alla fine del 1700. Ancora adesso gli studiosi cercano di interpretare il vero significato dei dipinti, e non tutti sono d’accordo. La nostra prof ce li ha spiegati così.

Articolo di Sofia Bussoni


60


Dalla nostra inviata Maddalena rolli

Intervista a Sara Morganti una vera campionessa

Un freddo giorno d’aprile mi sono

Lì ho avuto l’onore di poter

recata

a

intervistare la campionessa del

Sommacampagna, vicino a Verona,

Mondo in carica nel grado 1A,

in cui si è tenuta una competizione

Sara Morganti.

in

internazionale Paralimpico.

un

maneggio

di

Dressage

Sara ha la sclerosi multipla, una malattia

degenerativa

molto


grave, ma, nonostante le sue

Ho iniziato quando avevo circa 13

difficoltà fisiche, è arrivata 4^

anni,

alle paralimpiadi di Londra 2012; è

salto ostacoli e cross country. Per

campionessa del mondo in carica

montare e pagarmi le lezioni davo

ed attualmente punta ad una

una

medaglia

accompagnavo le persone a fare

nelle

prossime

paralimpiadi di Rio de Janeiro 2016.

e

facevo

mano

in

principalmente

scuderia

e

passeggiate. Durante i primi anni ho montato

Prima dell’intervista ho potuto

principalmente da sola i cavalli del

vedere Sara gareggiare e davanti

maneggio, poi a 17 anni è nata in

ai miei occhi si è compiuto un

quelle scuderie una puledrina.

piccolo miracolo: Sara e la sua cavalla letteralmente “danzavano” nell’arena. In quel momento ho sentito dentro di me molte cose: il valore immenso dello sport, la sua magia, ma soprattutto ho capito cosa voglia dire essere un

io l’ho allattata col biberon tutti i giorni e me ne sono presa cura: è diventata la mia prima cavalla. E’ cresciuta

con

me

e

l’ho

addestrata io. A 19 anni mi sono ammalata, ma ho

vero campione. L’intervista

Questa puledra era prematura ed

è

durata

circa

continuato a montare.

mezzora ed è stato un momento

Sono stata colpita dalla malattia

speciale che non dimenticherò.

nel 1995, ma prima di scoprire che

“Come si è avvicinata al mondo dei cavalli?” “Mia sorella maggiore montava a cavallo. Io volevo provare, ed un giorno mi ha portata con sé. Poi lei non ha continuato (ha ricominciato a montare solo ora) mentre io non sono più scesa da cavallo.

l’equitazione discipline

fa

parte

delle

paralimpiche,

sono

passati 10 anni. Allora non c’era Internet, quindi le

informazioni

viaggiavano

in

maniera più difficoltosa e più lenta. 62


Dal ’95 al 2005 ho continuato a

In pratica, come atleta, devi

montare la mia cavallina facendo

sempre tendere a raggiungere il

solo lavoro in piano perché, col

massimo del punteggio che è 10.

progredire dei sintomi, saltare

Di fatto il 10 non si raggiunge mai,

era diventato troppo pericoloso.

e se lo si dovesse raggiunge, può

I primi due anni della malattia sono stati relativamente stabili, poi

è

sopravvenuto

peggioramento

notevole

un e

accadere in qualche figura, ma non in tutto il grafico. Questo vuol dire che per tutta la vita

sportivo-agonistica

tu

progressivo, ma montare a cavallo

lavorerai sempre per migliorare.

è una di quelle cose a cui non avrei

Questa disciplina, quindi, mi si

mai potuto rinunciare e a cui mai

addice molto perché rispecchia il

rinuncerò, anche se non dovessi

mio modo di fare, di essere e di

più praticare questo sport a livello

vivere

agonistico.

quando studiavo (Sara è laureata

Come puoi bene immaginare, non si può

rinunciare

alla

propria

passione…”

paralimpico?” è

cosa.

Anche

in lingue n.d.R.) cercavo sempre di fare il meglio. Il dressage per me è stato molto

“Le è piaciuto subito il dressage “Mi

qualsiasi

stimolante, perché ci vuole tanta concentrazione, precisione, tempo e pazienza; e quindi mi ha anche

piaciuto

assolutamente

subito anche perché io sono un po’ perfezionista, perciò il fatto di dover realizzare un grafico che

insegnato molto.”

“All’inizio le piaceva di più il salto ostacoli o il dressage?”

poi viene giudicato e per il quale

“Sono

tu

aspetti molto diverse, anche se un

devi

miglioramento

mirare

ad

un

continuo

nell’esecuzione, mi si addice.

due discipline per vari

corretto

lavoro

fondamentale

per

in

piano

avere

è

buoni

risultati anche nel salto ostacoli. Però, per rispondere in modo


diretto alla tua domanda: il salto

Un altro momento bellissimo è

ostacoli non mi manca. Mi piaceva,

stato la cerimonia di apertura dei

lo facevo volentieri, ma non è una

giochi. Si lavora tanto per andare

mancanza che sento perché il

alle

dressage mi piace di più.”

riuscire a farlo, si fanno sacrifici,

“E com’è gareggiare nell’arena olimpica?”

Paralimpiadi,

si

sogna

di

ma alla fine sembra sempre un miraggio,

una

cosa

quasi

irrealizzabile. Quando poi entri

“Mamma mia… ti toglie il fiato!

nello stadio dove si tiene la

Entrare in quel campo, e mi

cerimonia di apertura, ti rendi

vengono i brividi solo a pensarci, è

conto che stai finalmente vivendo

un emozione enorme!

“il sogno”, e dopo, quando tutto è

Royal

(Royal

Delight,

la

sua

attuale cavalla n.d.R.) aveva solo 7 anni ed era la più giovane di tutte le Paralimpiadi.

gestire

fine capisci il vero significato di quella parola.”

“Cosa ha provato a diventare

Un atleta non sa neanche come può

finito, sembra quasi irreale. Alla

un

campo

di

quell’entità e di quella densità emotiva, con tutto quel pubblico…

campionessa del mondo?” “E’ un altro sogno! Dopo Londra ho pensato che se ero arrivata 4^ con una cavalla

Era un campo immenso, e in fondo

tanto giovane e che aveva ancora

finiva come una terrazza con il

tanto

vuoto dietro. Di solito, alle mie

considerarlo un ottimo risultato.

gare, non c’è mai molto pubblico,

Sapevo da dove era partita Royal,

ma lì, tutte quelle persone con

ed eravamo ad un terzo del

tutte quelle bandierine mi hanno

lavoro. Ho deciso di lavorare con

fatto provare un’emozione che

l’obiettivo

non so se riuscirò a sentire di

arrivare a migliorare il risultato.

nuovo.

L’anno successivo, agli Europei, il

lavoro

risultato

e

è

da

la

fare,

potevo

speranza

infatti

di

migliorato


perché ho vinto il doppio bronzo e

dell’arcobaleno?

sono passata davanti alla medaglia

d’oro!”

d’argento delle Olimpiadi. A quel punto ho stabilito di prepararmi per partecipare ai mondiali, dal momento che mi pongo sempre obiettivi a breve termine. Quando sono arrivata ai mondiali, non nascondo

di

aver

sperato

da

subito in una medaglia. Sognavo un bronzo, perché sarebbe comunque stato un miglioramento rispetto al quarto posto delle Olimpiadi e avrei raggiunto il mio obiettivo. Il

primo

giorno,

pentola

Il mattino dopo avevo la gara presto, e sono entrata in campo con l’idea di fare del mio meglio, ma anche di divertirmi e godermi il rettangolo perché si trattava di Freestyle, la competizione con la musica, quella che amo di più e che

mi

fa

sentire

come

se

danzassi. Avendo già vinto la medaglia d’argento non ho più pensato

alle

pressioni

della

Nazionale né di essere lì per

sono

vincere l’oro. Sono entrata con

arrivata prima nel Team test, che

l’idea di divertirmi e di ballare e

è una gara che non dà medaglia ma

quando sono uscita, ancora prima

serve solo ai fini della classifica a

di sapere il punteggio, ero felice

squadre, mi sono resa conto che

perché era andata come doveva

nei successivi due giorni potevo

andare. Quando poi è arrivata la

raggiungere

risultato

notizia, non si possono immaginare

individuale. Il secondo giorno, non

la gioia, le urla, le lacrime del

so perché, sapevo che l’oro non

tecnico

l’avrei vinto. Infatti ho vinto

qualcosa di non definibile. E’ come

l’argento, ma ero già la persona

quando speri di partecipare ad

più felice del mondo!

una paralimpiade, ma poi credi sia

un

quando

Una

buon

Durante la premiazione è successa una cosa molto particolare: è spuntato un arcobaleno. Il tecnico

e

di

tutti

quanti. E’

un sogno irrealizzabile. Quando succede è un’emozione veramente indescrivibile.

federale, Laura Conz, mi ha detto:

Nonostante quella vittoria, dentro

“Sai

di

cosa

c’è

alla

fine

me

non

è

cambiato


fondamentalmente niente. Quando

Era

finisco una gara faccio sempre

sdoppiamento: la persona che ha

così:

vinto i Mondiali, e Sara come mi

azzero

risultati

tutto,

ottenuti

penso

e

a

ai

come

migliorarli. Anche in questa gara di Sommacampagna ho migliorato ogni giorno i punteggi facendo il mio

record

personale,

quindi

assurdo!

E’

come

uno

vedo io… che è molto migliorabile.

“Che rapporto ha con la sua cavalla?” “Lei è la mia bimba. Per alcuni può

anche ora sono la persona più

essere

felice del mondo. Uno si deve

definizione, ma è veramente così.

porre

obiettivi

L’ho presa che aveva 5 anni,

realizzabili, degli step di crescita.

appena addestrata, quindi ancora

dei

piccoli

Dopo i mondiali è stato tutto un po’ strano perché ho cominciato a vivere due vite: una era quella di Sara che lavora in ufficio per poter

portare

avanti

l’attività

agonistica. La mattina vado al lavoro, poi in maneggio a montare. Do

una

mano

segreteria

nei

del

compiti

centro

di

ippico,

certo una vita molto piena, ed è ricominciata subito! Nel contempo si sono aggiunte cose che uno non pensa

possano

accadere:

tieni

presente che i grandi campioni li avevo

visti

sempre

solo

in

televisione, ed ora mi trovavo là

incomprensibile

questa

da lavorare in tutti i sensi. C’è voluto tempo per avere un feeling, ma ora c’è tutto. Per esempio, quando

arrivo

in

scuderia

lei

riconosce il rumore della mia sedia a rotelle che, come vedi, non ne fa alcuno. Ci sono 27 box in scuderia, ma quando entro lei mi chiama. Per me è già tantissimo. Ci sono momenti in cui ho tanto dolore e non posso montare, ma solo il fatto di andare in scuderia, che lei mi chiami, mi riconosca, che voglia

le

mie coccole,

è

veramente tanto, mi basta e la giornata cambia aspetto.

con loro, sono stata anche a Porta

Io credo nel potere e nei valori

a Porta con i campioni degli ultimi

dello sport a livello di crescita e

Europei 2014 ed ero una di loro.

di educazione, però il nostro ha


qualcosa in più perché c’è il

molto

rapporto con un altro essere

tendenzialmente spaventato.

vivente, che se rispetti, ti sa veramente dare tutto.”

difficile,

Era molto grosso e anche molto bello,

“Quanti cavalli hai avuto?”

quindi

ma

di

difficilissima

gestione, infatti non avrei mai

“La mia prima cavallina è stata appunto Venere, quella che è nata quando ancora davo una mano in maneggio, e l’ho tenuta con me per

potuto portarlo in gara come faccio con la mia cavalla attuale. In gara ci sono tanti suoni e rumori: sarebbe scappato.

tutta la sua vita. E’ morta a

Poi ha avuto problemi di salute,

settembre dello scorso anno per

quindi ora vive anche lui libero e

vecchiaia, ed è stata una cosa

felice nei prati in mezzo ad altri

molto triste.

cavalli.

Quando aveva 13 anni, ho dovuta

I Mondiali 2010 e gli Europei

metterla a prato (a riposo) perché

2009 li ho fatti con una cavalla

aveva un grave problema ad un

presa in mezza fida da una mia

arto.

amica.

Secondo me ha avuto una vita

Infine è arrivata Royal e spero

bellissima,

ultimi

sarà la mia compagna per sempre.

anni, alternava lo stare in paddock

Comunque i miei cavalli non li ho

con lo stare in box. Negli ultimi

mai

anni veniva addirittura liberata e

considero solo alleati nello sport,

poteva andare dove voleva… tanto

ma membri della famiglia.

perché

negli

era vecchiettina ed un po’ storta. Io

penso

e

spero

di

averle

regalato una vita felice. Poi ho avuto Garibaldi che era un cavallo con un vissuto sicuramente

dati

via,

perché

non

li

Io non riuscirei a fare una scelta diversa, mi affeziono troppo e quando prendo la decisione di acquistare un cavallo, so che lui poi rimarrà con me.


Con Royal spero di fare tanti anni

“Però il suo sport preferito è

di gare perché è giovane, ha 10

sempre stato equitazione?”

anni, quindi ne ha per un bel po’…”

“Sì, sicuramente sì. Da piccola

“Non ha mai provato a fare altri

volevo fare la ballerina, ballavo

sport?”

sempre. Dove abitavamo noi, in un

“Sì! Prima di ammalarmi facevo atletica leggera, salto in lungo, 100 metri, 300 metri, poi ho giocato a pallavolo e ho fatto tennis. In pratica li facevo tutti, ho fatto anche danza e piscina. Quindi ammalarsi non significa non

piccolo paesino della Lucchesia, purtroppo non c’erano scuole di danza classica. Ma quando ho conosciuto i cavalli, l’equitazione è diventata il mio sport preferito.”

“Quali sono i prossimi impegni agonistici?”

poter più fare nulla. Come esiste

“Ieri,

l’equitazione paralimpica ci sono

convocata

tutti gli altri sport e si possono

internazionale che si

praticare sia a livello ludico che

Mannheim fra due settimane.

agonistico.

A

la

federazione, per

giugno

mi

una

farò

il

gara terrà a

concorso

Dopo la malattia ho provato a

internazionale

giocare a tennis in carrozzina e mi

Sempione. Quindi spero di essere

piaceva tantissimo, ma non era

convocata per fare gli Europei a

compatibile con la forza che ho

settembre. Poi andrò ad Arezzo in

nelle

ottobre e si tratta ancora di una

braccia,

mi

dava

troppi

problemi e ho dovuto smettere. Faccio tutt’ora piscina solamente per piacere mio, non a livello agonistico. A livello agonistico, da ragazzina, facevo danza, salto in lungo e atletica.

a

ha

Casorate

gara internazionale. Tutte le gare che

faccio

quest’anno

sono

qualificanti per le Paralimpiadi di Rio

de

Janeiro,

ovviamente, sogno!”

il

mio

che

sono,

prossimo


Ovviamente il mio tifo per le

risollevi le sorti dell’equitazione

prossime Paralimpiadi andrĂ a

italiana.

Sara Morganti, nella speranza che

Sara col presidente Giorgio Napolitano.

Sara durante la premiazione alle Paralimpiadi di Londra 2012


Sara con la sua cavalla Royal Delight dopo la premiazione dei Mondiali in Normandia

Foto con Sara dopo l’intervista.


Calcio maschile Fra Salimbene 5-6 SanMartino

Calcio femminile Fra Salimbene 5-0 San Martino

71


Pallavolo maschile -Campioni provinciali -Campioni semifinali regionali Parma- Reggio Emilia 2-0

Pallavolo femminile -Campioni provinciali -Campioni semifinali regionali Parma- Reggio Emilia 2-1 Parma- Piacenza 2-0

Atletica maschile -80 metri Ahizi 2째 -Salto in alto

Mazzoni 1째

-Vortex

Figuccio 3째

-staffeta

squalificati

72


Atletica femminile -80 metri Guffredi 2° Martelli 3° -1000 metri Cerruti 3° -salto in lungo Bodria 2° Mondo 3° -vortex

Mori 1° Cozzani 2°

-peso

Guarreschi 1° Maccagni 3°

-staffetta 4 X 100 2° Baroni, Bodria, Giuffredi, Melioli Articolo di Maddalena Rolli


ULTIMISSIME!!! MENTRE ERAVAMO IN STAMPA I NOSTRI MUSICISTI HANNO VINTO TUTTO AL CONCORSO INTERNAZIONALE DI SOGLIANO AL RUBICONE

BATTERISTI PRIMO PREMIO CHITARRA E PIANOFORTE PRIMO PREMIO EX AEQUO

Concorso internazionale di Sogliano al Rubicone: tre primi premi con le percussioni, il pianoforte e le chitarre. Siamo troppo forti!

74


75


REBUS

VA

I

P

CON LA TRICE.

CHI

A

DONNA AL

NON

PE

VALE OGNI

COSTANTE


TROVA LA DIFFERENZA

Differenze: 1)……………………………….. 2)……………………………….. 3)……………………………….. 4)……………………………….. 5)………………………………..


IMPICCATO

A_ _ _ D_

T_ _ _ _ _ A

P_ _ _ _ _ _ _ _A

C_ _ _ _ _ _ R

Ideato da Davide Scalari e Saime Yonatan


UNA PAROLA; CINQUE LETTERE

Ideato da Rocco Cardinali

UNA PAROLA; NOVE LETTERE


DUE PAROLE; 3, 8

U

R

UNA PAROLA; NOVE LETTERE

IA 80


UNA PAROLA; OTTO LETTERE

DUE PAROLE; 5, 10

C

LFI


DUE PAROLE; 4, 7

M

NO

DUE PAROLE; 5, 7

M

VIV

(CHE COS’E’ L’ENPA? UN…)

DUE PAROLE; 7, 9

S

TIVO


LA STORIA IN CRUCIVERBA 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12

1. Nuove idee, nuovi pensieri nella metà del 600

2. Scienziato che confermò la teoria di Copernico 3. Strumento che inventò Torricelli scoprendo la pressione atmosferica. 4. Resti o impronte di animali vissuti prima della comparsa dell’uomo. 5. In greco significa “governo del popolo”. 6. Rotazione che consiste nella divisione del terreno agricolo in quattro parti. 7. Soffocava le idee illuministe. 8. Strumento che ci permette di vedere le cose invisibili a occhio nudo. 9. Rivoluzione dopo l’ Illuminismo. 10. Con Luigi XIV ci fu la Monarchia… 11. Il contrario dell’Illuminismo 12. Dava energia alle macchine della rivoluzione industriale.

Ideato da Nicole Biasetti e Camilla Gabelli


Magazine 1 C S O X Z A W T L M

G F A O R U B M A T

H O L B I B B O F Z

P R S O N Y A C A V

I I C E A B A N M T

A T H S P A P Q J R

N R I V M S O L I O

O O T U I S X A S M

F L A U T O I L E B

O L R W O F L X P A

R V R K A L O I V D

T I A U S Q F A N Y

E B K R E L O L I O

A O C T P U N N O I

C M U S O A O T M L

ATTENZIONE! Le parole nel cruciverba in alto possono essere in verticale in orizzontale e in obliquo e in piÚ dal basso all’alto!

84


Soluzione: MI FA MALE LA MILZA

Soluzione: FAMMI SOLO DORMIRE

Soluzione: MIA SOLRELLA è SOLAR

Soluzione: MIRELLA BALLA SOLA

(2;6;7) Soluzione: LA SIRENA DONDOLA


SOLUZIONI REBUS IN NOTAZIONE ALFABETICA

riGveD

soluzione: Risolvere

A Ea FEglia è di CmoCssoA

soluzione: La mia famiglia è di Domodossola


CRUCIGRAMAS 1

B

6

P

U

O

10,11

B

2

F

A

N

D

3

A

L

H

A

B

L

L

O

U

D

A

R

E

A

Ñ

O

L

E

I

R

L

13

M

E

A

4,5

A

M

O

A

N

C

O

7

U

8

R

E

R

U

L

S

C

I

E

V

L

Q

M

12

O

I

S

14

A

T

G

R

A’

U

15

C

S

O

16

T

L

A

M

R

A

M

A

T

18

O

M

A

T

E

N

T

I

R

20

C

E

Z

H

R

A

A

O

R

A

E

F

O

T

N

N

17

D

S

P

E

A

19

9

O

U

A

E

S

E

O R

O

P

A


Magazine 2 Primo REBUS LAVA I PANNI CON LA LAVATRICE CHI DORME NON PIGLIA PESCI A CARNEVALE OGNI SCHERZO VALE DONNA AL VOLANTE PERICOLO COSTANTE

TROVA LE DIFFERENZE 1) 2) 3) 4) 5)

Cappello Disegno della bocca sulla maglia Disegno degli occhi sulla maglia Laccio della scarpa Tappo della bottiglia

IMPICCATO  AULA DI TECNICA  COMPUTER  PRESIDENZA


Secondo gruppo di rebus UNA PAROLA; CINQUE LETTERE REBUS UNA PAROLA; NOVE LETTERE CELLULARE DUE PAROLE; 3, 8 UNA SORPRESA UNA PAROLA; NOVE LETTERE LAVANDAIA UNA PAROLA; OTTO LETTERE PASSWORD DUE PAROLE; 5, 10 COSTE AMALFITANE DUE PAROLE; 4, 7 MAGO MERLINO DUE PAROLE; 5, 7 MORTO VIVENTE DUE PAROLE; 7, 9 SISTEMA OPERATIVO

Soluzioni Cruciverba dello Storico 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8.

Illuminismo Galileo Galilei Barometro Fossili Democrazia Norfolk Chiesa Microscopio

9. Americana 10. assoluta 11. Oscurantismo 12. Macchina a vapore


ULTIMA RACCOMANDAZIONE A TUTTI GLI AMICI

art graficaALESSIA BASOLU 90


Una vita da social “I veri amici sono quelli reali, non virtuali”.

“Una vita da social”. E’ questa la frase scritta sul Camper della Polizia Postale parcheggiato in Piazza Duomo.

All’interno della struttura c’è una grande stanza, dove noi e un’altra classe ci sediamo su delle sedie o per terra.


Siamo accolti dalla Polizia Postale che, a differenza della Polizia Stradale, si occupa del traffico di Internet, il quale va utilizzato in maniera responsabile: <<Ognuno deve avere una password con lettere, numeri e caratteri “jolly”(@, §, $, £, ç, ecc…)>>.

scrivere (ovviamente può capitare a tutti di scrivere qualcosa di sbagliato).

Dopodiché si parla dei vari social: una persona potrebbe avere 2000 amici e conoscerne solo 200, perciò esponiamo le nostre informazioni a tutti: <<E’ come attaccare una tua foto in una piazza>>. Ma la cosa più inquietante è che queste società guadagnano soldi perché possono utilizzare tutti i nostri dati come vogliono (ad esempio a scopi di marketing). Ricordate il contratto che vi avevano proposto quando avevate creato il vostro account? Bene, ora sapete cosa c’era scritto.

E’ facile trarre in inganno sui social, poiché non sai chi sta dall’altra parte del monitor.

Il responsabile della plurimiliardaria azienda Microsoft ci spiega che i veri amici non sono quelli virtuali, ma quelli che tu incontri faccia a faccia. L’età minima per un social dovrebbe essere 13 anni (ripeto, dovrebbe), e ci avverte che chi fa danno può essere punito severamente.

Dopo essere usciti, ci fanno ascoltare la potenza della Lamborghini della Polizia per gli inseguimenti ad alta velocità.

Alessandro Melli, responsabile del Parma Calcio (che su 5000 amici ne conosce solo 200), ci dice che ogni cosa pubblicata è a livello mondiale, e perciò bisogna riflettere prima di

<<Se hai difficoltà, chiedi aiuto ai tuoi genitori o insegnanti>> ci ricorda. Infine, ci parlano quattro campioni di football americano, i Panthers di Parma, e il loro capitano, i quali spiegano ancora una volta che le vere amicizie si fanno nella realtà.

Forse questa esperienza non cambierà il modo di navigare nella rete di alcuni, ma a me, personalmente, ha fatto riflettere.

Articolo di Rocco Cardinali



Un saluto dalla 2B La redazione del MAGAZINE



Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.