TECHNOSCHOOL - il Magazine della FRA

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Il magazine della fra


Eccoci qua! Noi siamo i ragazzi della 2B, autori di questo magazine. Siamo una vera e propria redazione composta da reporter, fotoreporter, e dalla nostra caporedattrice, la professoressa Stefania Popoli. Questo magazine ha lo scopo di informare i ragazzi, di “recensire” spettacoli interni o esterni alla scuola, di divulgare notizie relative ad eventi particolari, e di raccontare la storia di personaggi o atleti famosi attraverso una breve intervista. Questo magazine è frutto del nostro lavoro e della nostra fatica. Speriamo con tutto il cuore che possa piacere a ragazzi e professori. Vi auguriamo una splendida lettura! I ragazzi della 2B:

Arellano Joe Jak, Bardò Matilde, Basolu Alessia, Biasetti Nicole; Bussoni Sofia, Caberti Riccardo, Canali Edoardo, Cardinali Rocco, Casalini Rebecca, Castagnetti Sebastiano, Cecchini Sofia, 2


Eguia Angelica, Gabelli Camilla, Khemiy Eugenio, Mantenuto Andrea, Mecarelli Marcos, Monesi Sofia, Montecchi Michela, Nicoli Francesco, Oddi Riccardo, Oppici Martina, Palumbo Emilia, Pellacini Filippo, Rolli Maddalena, Scalari Davide, Yonatan Saime. Un grazie speciale alle Proff. Angelozzi, Arduini, Ghirardi, Imbrogno, Merli, Rapacciuolo, Ughetti, per la preziosa collaborazione.

La redazione con la Caposervizio della Gazzetta di Parma Annamaria Ferrari e Luciano Campanini il nostro maestro di giornalismo.


SOMMARIO Intervista al Dirigente pag. 5 Interviste del

Ď€ Day

pag.8

La Mensa della Jacopo Fra

pag. 26

A scuola di giornalismo pag. 31 Intervista alla Caposervizio della Gazzetta di Parma pag. 36 WhatsApp, la nostra droga? pag. 38 Tutto sulla moda alla Fra Lo Sport

pag. 40

pag. 52

La pagina della cultura pag. 57 Assisi: LA MARCIA DELLA PACE pag. 58 La Fondazione Magnani Rocca pag. 75 VenerdĂŹ 20 Marzo serata musica POP pag. 80 Giochi Multilingue e Musicali

pag. 82


<<Non si può vincere sempre>> INTERVISTA AL DIRIGENTE

Il nostro dirigente è una persona molto colta, ha lavorato in più Paesi tra cui l’Africa (Eritrea) per 4 anni. Lì ha insegnato lettere, ad Asmara, per gli africani che volevano imparare l’italiano. Negli ultimi anni, in cui ha vissuto ad Asmara, la maggior parte degli abitanti sono andati via dall’Africa per spostarsi in Italia e cercare lavoro. Spiega che si instaura uno scambio culturale tra professori e alunni: questa è una cosa molto importante all’interno della scuola. Alla domanda “Erano diligenti gli alunni in Africa” ha risposto che dal 3° La scrivania del Dirigente con l’immancabile PC

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anno in su erano molto bravi e responsabili, mentre nei primi anni erano un po’ irrequieti. Il professor Eramo, quando insegnava, pensava che dirigere una scuola fosse simile all’insegnamento, ma ha scoperto che non è così, perché si hanno molte più responsabilità (120 persone che lavorano nella nostra scuola a cui deve dare indicazioni).

Batik africano Il professor Eramo ha detto che gli manca molto il rapporto con gli alunni e il luogo della classe. La prima cosa da fare per gestire una scuola al meglio è pensare alle altre persone, “cosa vogliono loro dalla scuola e cosa si aspettano”. Per il dirigente in questo istituto gli alunni sono abbastanza tranquilli “non ci sono troppi problemi”. Gli è capitato di dover affrontare dei conflitti con dei professori, come succede nelle classi e nelle famiglie: “E’ normale che ci siano dei conflitti, bisogna saper affrontarli senza pregiudizi”. Per il dirigente la scuola ideale è dove si dà una base forte ai ragazzi e dove si sviluppa qualcosa di personale, una propria qualità, “In realtà non succede spesso nelle scuole perché si è troppo rigidi!”. A volte al dirigente è sembrato di non fare tutto quello che dovrebbe e di non dare tutto il possibile per gli alunni e gli insegnanti.

Maschere africane ricordo di quando il Preside era in Africa


Alla domanda di quali siano i pregi e i difetti della Fra Salimbene ha risposto:“I pregi sono quelli di essere una scuola di buon livello, organizzazione e qualità, e proprio per questo le famiglie cercano di iscrivere i loro figli in questa scuola. Per quanto riguarda i difetti, non sono io a poter giudicare ma credo che siano gli errori del sistema scolastico, ovvero che i metodi sono troppo rigidi e accade che non lascino praticare le proprie passioni”. Al dirigente piacciono molto le sfide, e riuscire a fare una cosa insieme agli studenti, per poi vederne il risultato, è “un’emozione unica”. Un’altra cosa importante, è quella di saper lavorare con tutti, in questo modo si instaura una relazione utile nella vita. L’ufficio del preside è molto suggestivo, con molti addobbi (BATIK), provenienti dall’Africa, Burkina Faso e altri paesi. Il Professor Eramo, che pratica karate, poi si è concentrato su un foglio azzurro appeso dietro la scrivania dove vi sono scritte frasi molto belle sulla sconfitta e su come interpretarla nel

modo giusto, ma soprattutto che nella vita non si può vincere sempre, ma bisogna affrontare le difficoltà a testa alta ed essere pronti a ricominciare. Grazie Professor Eramo del tempo che dedica a noi ragazzi della Fra Salimbene per aiutarci a crescere.

Articolo di Scalari Davide e Mantenuto Andrea. Foto di Nicole Biasetti 7


interVISTE DEI RAGAZZI DELLA 2^B: SEBASTIANO CASTAGNETTI E FRANCESCO NICOLI FOTOGRAFI: JOE JACK ARELLANO E RICCARDO CABERTI


FESTA DEL

πDAY

ALLA FRA SALIMBENE

Venerdì 13 marzo alla Fra Salimbene si è festeggiato il “P greco day”. Esso consiste nel fare lezioni che hanno come argomento la matematica e più precisamente il π, intervallate da una

merenda solidale della durata di 30 minuti organizzata da alcune classi per ogni piano della scuola. 9


”Questa giornata è un modo per far capire ai ragazzi che la matematica è alla base di tutto quello che ci circonda” commenta il prof. Petrolini.

I soldi ricavati dalla vendita di cibi e bevande comprati o preparati dai ragazzi verranno utilizzati per acquistare strumenti per il laboratorio di scienze e materiale scolastico. L’idea di fare questa giornata è nata dai professori, che poi la hanno condiviso con gli alunni suscitando molto interesse e approvazione. La maggior parte dei ragazzi pensa che questa giornata sia un modo utile e interessante per comprendere l’importanza della matematica divertendosi, altri dicono scherzosamente:”Il π day è un’ utile perdita di tempo”.

La prof. Parisini aggiunge:”Speriamo si facciano iniziative come queste anche per italiano”.

Il preside conclude dicendo: “Il π day non si può ripetere, ma si DEVE ripetere anche perché è un’iniziativa nuova e stimolante”.

Articolo di: Sebastiano Castagnetti e Francesco Nicoli Foto di: Riccardo Caberti Joe Jack Arellano e Eugenio Khemiy

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I RAGAZZI DELLE ELEMENTARI FESTEGGIANO IL π DAY Le maestre insegnano la matematica in modo divertente.

E’ già il secondo anno che le classi 3^A e 3^B della scuola Jacopo Sanvitale festeggiano la giornata dedicata al π. Ma quali sono le attività? “Durante la giornata decoreremo la scuola con il simbolo del p greco, poi svolgeremo un’attività chiamata “Cerchiamoci”: ognuno ritaglierà un cerchio in 4 parti e ne formerà uno nuovo, chiedendo i pezzi ai compagni. In questo

modo ogni cerchio sarà diverso dall’altro. E non solo: abbiamo fatto una collana con il distintivo del π, mentre ora stiamo colorando dei disegni geometrici usando i colori caldi e freddi” ci dicono le maestre, le quali hanno deciso di svolgere gli stessi progetti. “L’anno scorso, invece, abbiamo creato un cartellone con

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raffigurata la storia dei numeri” aggiunge la maestra di italiano, a cui piace molto la matematica in maniera giocosa. A differenza delle medie, non ci sarà alcuna merenda solidale. “Quest’anno stiamo a dieta” scherza la maestra della 3^A.

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“Ovviamente –aggiunge l’insegnante di matematica“abbiamo spiegato, pur sempre a grandi linee, che cosa è il p greco (sono bambini di 8 anni)”. I ragazzi sono molto contenti di questa giornata: “Mi piace perché al posto delle normali materie facciamo attività alternative” commenta uno. E, nonostante la matematica possa sembrare noiosa, può diventare un gioco.

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Articolo di

Rocco Cardinali Angelica Eguia

Foto di Riccardo Oddi

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La giornata del

π

in 4°A

“La giornata del Pi Greco ci ha insegnato a fare matematica in modo diverso” spiega un’alunna in 4°A durante la nostra visita alla scuola primaria Jacopo Sanvitale, in occasione del π day, la festa dedicata alla matematica nelle scuole, dove abbiamo svolto un’intervista.

Già dal giorno prima i bambini avevano cominciato a creare mandala con i cerchi, questi ultimi sono l’argomento della giornata della matematica. Mentre facevamo le prime domande, i bambini entusiasti, ci spiegano che per loro la matematica è stimolante e creativa. Anche la


maestra la pensa così, ma le dispiace un po’ dover sacrificare per un’intera giornata le altre materie. L’ insegnante ci spiega che alle 9.30 gli alunni della classe saranno divisi in gruppi e si scambieranno con i bambini

I bambini si sono divertiti scoprendo e imparando una “diversa” matematica, avvicinandosi di più a questa materia, che spesso viene ritenuta noiosa e pesante per come è trasmessa agli alunni. delle altre quarte. Gli alunni, lavorano con cartoncini colorati, forbici e colla, mentre rispondono alle nostre domande dicendo che questo giorno può far avvicinare un alunno alla matematica, perché viene trasmessa e insegnata diversamente. I bambini il giorno prima avevano preparato cartelloni e disegni, in occasione del π. Abbiamo osservato il procedimento dell’attività che i bambini stavano svolgendo: per prima cosa hanno disegnato, con l’ausilio di un bicchiere, un cerchio su un foglio, poi hanno tagliato un cartoncino arancione lungo quanto la circonferenza. Successivamente, con altri cartoncini hanno visto che, sulla base della striscia arancione, effettivamente nella circonferenza sono contenute tre bande colorate e un po’ di scarto, questo conferma il numero indicato dal π ovvero 3,14.

Articolo di Sofia Bussoni e Sofia Monesi Foto di Marcos Mecarelli


IL PI DAY IN 2a - 3B Fra salimbene 18


Ď€ DAY nella 2^A <<Esperienza molto costruttiva. Un modo nuovo di fare la matematica divertendosi>> commenta la prof. Cattini.


Il giorno 13 Marzo, un giorno in anticipo sul calendario nazionale, alla Fra Salimbene si festeggia il PI-GRECO DAY, un modo alternativo di studiare la matematica. Ogni lezione prevede come argomento principale il π. La prof. Cattini ci spiega che il πday si festeggia ormai da due anni alla Fra Salimbene. Una bella soddisfazione per tutti! In più commenta che è un modo divertente per far approcciare gli alunni alla

matematica, che molte volte viene vista come materia noiosa e “pesante”. I ragazzi della 2^A ci raccontano che per loro il πday è una giornata organizzata molto bene ma con qualche piccolo accorgimento in più potrebbe migliorare: “Si dovrebbe poter utilizzare il telefono per scattare foto ricordo” dice qualcuno, altri: “Dovremmo uscire e andare a festeggiare all’aperto questa particolare giornata”. In molti dicono scherzando: “Si dovrebbe entrare a scuola un’ora dopo”. Poi ci sono quelli a cui piacciono molto le materie scientifiche:”Si dovrebbe fare tutto il giorno matematica”. Unanimamente, invece, rispondono che durante la merenda si dovrebbe poter andare nel piano che si vuole per poter scegliere il cibo che più piace nelle diverse bancarelle. In sostanza la giornata del πday è una “festività” ben


riuscita, con qualche difetto, ma sono molto piĂš i lati positivi che quelli negativi, in piĂš la prof. Cattini ci congeda dicendo che bisogna sempre prendere le cose con il sorriso sulle labbra.

Articolo di Matilde Bardò e Rebecca Casalini Foto di Emilia Palumbo

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π day, una festa in onore della matematica, vista dalla 3B

Nella giornata del 13 marzo, la scuola Fra Salimbene ha deciso di festeggiare la matematica con il π day. Questa giornata, oltre ad essere molto educativa per i ragazzi, servirà ad ottenere denaro utile per soddisfare i bisogni scolastici, soprattutto attrezzi per il laboratorio di scienze. Gli alunni e l’insegnante di matematica della classe 3^B, prof.ssa Brunini, si sono resi disponibili all’intervista, ritenendo questa festa un’occasione per evidenziare 22


l’importanza della matematica, considerata la base della vita. Proprio loro hanno si sono espressi così:”Noi ragazzi trascuriamo questa materia e oggi è un’occasione per dimostrare quanto sia importante.”

Il programma della classe da noi intervistata durante questa giornata prevede di trattare due argomenti ben precisi: durante l’ora di matematica si svolgeranno le prove Invalsi, mentre in quella di scienze verranno spiegati i moti della Terra.


Secondo la prof: “Questa giornata è importantissima: un modo per ricordare che la matematica è alla base di tutto.“ Alla domanda se, secondo il suo parere, si dovesse rifare questa festa, nello stesso giorno anche il prossimo anno,

ha risposto così: “Non si dovrebbe ripetere perché oggi, il 13/03, non è la festa della matematica ma domani, il 14/03 visto che il π corrisponde al 3,14, ma non potendo venire a scuola il sabato, la festa è stata anticipata.


Questo è un modo per far capire che la matematica non è noiosa, ma ha anche un aspetto giocoso.” L’idea di partecipare a questa festa ha entusiasmato anche i ragazzi: lo hanno Fatto attivamente nell’organizzazione che è esclusivamente frutto loro. Alcune classi sono state incaricate di preparare una “merenda solidale”, nella quale ognuno di loro doveva portare qualcosa da mangiare o da bere al fine di vendere e ricavarci un po’ di soldi. Naturalmente a tema P greco, infatti ci sono torte e biscotti con questi simboli un po’ ovunque come hanno riportato i nostri compagni fotografi che hanno

scattato foto ai banchetti di dolciumi (vedi nei servizi a seguire). L’idea della Fra Salimbene, unica scuola a Parma che ha aderito all’iniziativa, è innovativa: le altre scuole potrebbero prendere esempio.

Possiamo concludere che anche una festa, apparentemente noiosa, perché ha come protagonista la matematica, può essere allegra e stimolante per i ragazzi. Articolo di Sofia Cecchini e Martina Oppici Foto Filippo Pellacini

La prof.ssa Daniela Brunini


la mensa della jacopo fra

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E’ mEGLIO mANGIArE IN mENSA O FuOrI, magari in un bar? Alcuni motivi per cui si dovrebbe mangiare in mensa “Cucinare per tanti ragazzi? Bello ma altrettanto faticoso” commenta Daniela Medioli dopo averci detto che cucina in mensa ormai da 11 anni. Venerdì 20 Marzo abbiamo intervistato la capocuoca della mensa.

Daniela ci ha spiegato che il suo è un lavoro interessante se si ha la passione e che lei si trova molto bene con le sue colleghe. Durante i suoi anni di lavoro, però, ha dovuto affrontare alcuni casi di maleducazione da parte dei ragazzi, ad esempio insulti contro la CAMST e prese in giro tra questi ultimi. Daniela continua dichiarando che il piatto che piace di più agli alunni è la pasta in bianco all’olio e parmigiano. “Che gusti raffinati!” dice scherzosamente. Il primo che preferisce cucinare invece è l’Amatriciana (pasta con pomodoro e pancetta), anche se non la può presentare frequentemente perché il menù non lo scelgono le cuoche, ma il

Comune tramite delle grammature che abbinano verdura, carne e pasta. Alcuni cibi, come per esempio i sughi e la carne non vengono preparati nella mensa della scuola, ma in una cucina esterna. Al contrario la pasta viene cotta direttamente da loro. Infine la cuoca termina dicendo che secondo lei è meglio mangiare in mensa, piuttosto che fuori in un bar, sia perché si impara a stare con gli altri ragazzi, sia perché ci si abitua a mangiare un po’ di tutto. Nonostante la mensa è situata sotto terra, le cuoche amano circondarsi di allegria: su ogni parete, oltre al colore arancione di fondo, si trova il dipinto di una stagione. Questi sono stati eseguiti dagli studenti del Liceo Artistico della nostra città. Al contrario la tavola è apparecchiata semplicemente, ma dignitosamente.


Estate

Autunno

Primavera

inverno

Articolo di Sebastiano Castagnetti e Francesco Nicoli foto di Edoardo Canali


School Canteen di J.J. Arellano, M. Bardò, R. Casalini, A. Eguia, E. Palumbo

Canteen Rules 1) You mustn’t throw the food away. 2) You must clear the table. 3) You mustn’t waste the food. 4) You mustn’t shout in the canteen. 5) You must wash your hands before eating

What is a healthy diet? A healthy diet is composed of: fruits and vegetables every day; meet or fish 4 times a week; a few sweets every day.


Dining Hall description Our dining hall is very big and there are a lot of tables and chairs. The wall is orange and yellow; in our canteen, the food is really healthy but the kids don’t like it.

Canteen Menu Day

First course

Second course

Vegetables

Third Course

Monday

Barley with vegetables

Turkey with herbs and spyces

Green salad

Bread and fruit of season.

Tuesday

Brown pasta Sea food with meat sauce and vegetables

Mixed salad

Bread and fruit of season.

Boiled meat with sauce

Carrots and spinach

Bread and fruit of season.

Wednesday Pasta in meat broth.

Thursday

Rice with butter and Parmesan cheese.

Stewed cuttlefish

Parsley greenpotatoes salad.

Bread and fruit of season.

Friday

Clam sauce pasta.

Croquette

carrots, fennels

Bread and fruit of season.


Il quotidiano in classe

A scuola di giornalismo 31


La 2B, una classe di giornalisti? Sì, è vero, anche la scuola, che noi tutti riteniamo “noiosa” o pesante”, può essere divertente e stimolante. A volte può proporre percorsi che ti insegnano una vera professione, ad esempio il progetto “Il quotidiano in classe” che quest’anno la nostra scuola ci ha proposto. E’ cominciato tutto una mattina quando trovammo, sulla cattedra, una Gazzetta di Parma per ognuno di noi e, da lì, ci arrivò tutti i giorni, mentre la giornata seguente in classe parlavamo degli articoli che più ci avevano colpito o che ci avevano scosso: ebbe inizio

così il progetto “il quotidiano in classe”, basato sul giornalismo, intrapreso con un collaboratore della Gazzetta di Parma, Luciano Campanini. Abbiamo avuto solo due incontri con lui, ma che ci sono bastati per apprendere i fondamenti della sua professione e anche le caratteristiche di un bell’articolo. Ci ha poi insegnato la struttura del giornale, cosa che è stata poi la base per questo magazine.

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questo ci ha aiutato molto. Questo suo comportamento vivace ci è stato utile anche nel momento del’intervista, perché eravamo tutti piuttosto timorosi e ansiosi di non essere all’altezza di una vera e proprio intervista, soprattutto ad una vera giornalista, Anna Maria Ferrari, caposervizio di cronaca della città e provincia.

Sarebbe seguita un’intervista ad un personaggio, a noi ancora ignoto, e un articolo su di lui o lei (l’articolo migliore sarà pubblicato sulla Gazzetta di Parma); poi avremmo visitato la sede del quotidiano della nostra città e si sarebbe concluso tutto con un articolo basato sulla visita. Ovviamente lo scopo era quello di farci mettere nei panni del giornalista, ma certo non quello di far intraprendere a tutti questa carriera. Il giornalista ha il compito di informare la gente, di quello che accade o dei problemi dell’ambiente in cui si vive e su cui dobbiamo essere informati. Campanini con noi si è comportato in modo professionale, ma allo stesso tempo scherzoso e divertente e

Lucia Bandini, un’altra giornalista presente nell’intervista, aveva il compito di sorteggiare i numeri corrispondenti all’ordine alfabetico dei nostri nomi e ogni alunno chiamato, che rappresentava una testata giornalistica assegnata da Luciano, si alzava, si presentava e faceva la propria domanda. Per scrivere l’articolo su questa attività abbiamo dovuto prendere appunti su tutte le sue risposte alle nostre domande, come avrebbe fatto un giornalista vero. La nostra classe, nel complesso, ha preso questo percorso sul serio e si è impegnata. Tutto però si concluderà con la visita alla sede della Gazzetta di cui scriveremo nel prossimo numero. Questa esperienza ci ha insegnato, oltre a tecniche per scrivere articoli o informazioni in più su questa bellissima professione che è il giornalismo, a lavorare seriamente e


con spirito di squadra: se il tuo pezzo non è pronto rischia di compromettere tutto il giornale, poi che la scuola non è solo libro e penna, ma ci prepara anche alla vita.

comprare di mia iniziativa un quotidiano, ma ora ho capito quanto sia importante capire quello che succede intorno a noi ed essere consapevoli dei pericoli e dei problemi che ci circondano.

Personalmente io, prima che iniziassimo tutto questo, guardavo a volte il telegiornale ma non mi ero mai preoccupata di leggere e magari

Articolo di Sofia Cecchini

LA REDAZIONE DELLA 2B IN PIENA ATTIVITA’

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I nostri strumenti di lavoro

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Intervista alla Caposervizio della Gazzetta Di Parma Anna Maria Ferrari “uNA prOFESSIONISTA DEL mESTIErE”

“Bisogna capire se la passione coincide con il talento” è così che Anna Maria Ferrari inizia il suo discorso nella 2^B, il giorno 16 marzo 2015, nella quale, dopo essere stata accompagnata dal preside, in compagnia di Luciano Campanini e Lucia Bandini, inizia a presentarsi. “Mi sento fortunata perché faccio ciò che amo.” Continua. “Io, seguo la regola delle tre T, fra le quali soprattutto il talento, ma questo coincide con la passione? Se sì la strada è spianata, se non è così bisogna impegnarsi molto a fondo. Io ho conseguito una laurea in filosofia, e, casualmente, un giorno ho letto sul

giornale di un corso di giornalismo, e dopo aver superato l’esame ho fatto lo stage. Il bello del mio lavoro è che non ci si stanca mai, non è ripetitivo, ogni giorno devi affrontare nuove sfide.” Ad un tratto un ragazzo che rappresenta, come i suoi compagni una testata giornalistica, chiede: “Quali sono i pro ed i contro del suo mestiere?” “I contro sono che devi fare sacrifici nella vita personale, i pro sono il fatto di mettersi in gioco, “fiutare” ciò che succede, ci sono tante relazioni, tanti stimoli”. risponde Anna Maria Ferrari.


Subito dopo arriva un’altra domanda: “Fra tutti gli articoli che ha scritto qual è stato quello che l’ha colpita maggiormente?” “Ne ho vari in mente” risponde Anna Maria Ferrari, “ma sicuramente quello del piccolo Tommy mi ha coinvolta molto come persona, e non è stato un articolo affatto facile: da un lato c’erano i sentimenti della famiglia, dall’altro la segretezza della polizia ed infine, che una parola di troppo potesse mettere a rischio Tommy”. Altri hanno questo interrogativo: “Sapendo che lei ha anche insegnato

nelle scuole, le chiedo con quale criterio ha scelto di fare la giornalista”. Lei risponde: “Ho fatto una scelta. Avevo capito che era quello ciò che volevo fare nella vita”. Prima di andarsene dalla 2B, Lucia Bandini scatta una foto ricordo e Anna Maria Ferrari fa autografi a tutti gli alunni della classe. I giornalisti se ne vanno lasciando nel cuore degli alunni una fantastica esperienza e un’incredibile avventura.

La 2B con Anna Maria Ferrari e Luciano Campanini Articolo di Matilde Bardò 37


Whatsapp, la nostra droga? Una riflessione sulla società che cambia Ed è proprio vero, ne sono consapevole. Perdiamo troppo tempo con i social, in particolare con Whatsapp, che ora è anche in grado di trasmettere telefonate; perciò ormai la funzione del telefono è whatsapp, l’uso delle telefonate normali si è estinto. Penso che ne siamo tutti consapevoli, ma nessuno, compresa me, si decide a darci un taglio, perché si pensa che solo così si possa essere in contatto con gli altri e fare parte di un gruppo. Whatsapp potrebbe anche essere inteso come applicazione utile, perché permette di mandare messaggi gratis o registrazioni...ma è anche molto pericoloso e “fare gli screen della chat” si possono generare litigate. Succede quando si fotografano i messaggi nello stesso momento in cui vengono scambiati. Se per caso si è parlato male di una persona, questa potrebbe ricevere, attraverso un’altra persona, quanto di lei è stato detto e risentirsene.

Bisogna stare attenti anche alle immagini scambiate, perché potrebbero essere inoltrate ad un altro e da lì di nuovo inoltrate e così via.. Anche le faccine così dette “emoticons” che noi tutti mandiamo alla fine del messaggio, che possono rappresentare la tristezza, la rabbia, la felicità...o così via, per me sono di estrema superficialità. Ormai è come se mancassero le parole per esprimere i sentimenti, anzi a volte gli stati d’animo vengono portati all’eccesso: sembra che la tristezza, o addirittura la depressione, sia lo stato d’animo prevalente fra i ragazzi. E poi noi adolescenti siamo capaci di stare ore davanti al telefono, e quando tutti i membri di un gruppo su whatsapp sono “online” si scambiano continuamente opinioni. Con questi telefoni dimentichiamo anche l’uso vero delle emozioni: molta gente si fidanza tramite whatsapp e crede che il vero amore sia scambiare un “ciao” con il cuore…


Oppure l’opposto: c’è chi litiga offendendo bruscamente la persona usando termini di cui non si rende neanche conto, ma che in faccia non sarebbe capace di dire. Insomma credo che la tecnologia possa aiutare e essere utile, ma, se usata male, produce danni; come minimo fa perdere molto tempo. E poi whatsapp non è cosi indispensabile, i nostri genitori ce l’hanno fatta a viverci senza, perché noi non ne siamo in grado?! La nostra dipendenza è nata dallo stare troppo attaccati al cellulare e a controllare ogni minuto se è arrivato un nuovo messaggio…

A volte, quando non vogliamo usare il telefono o quando di notte abbassiamo la suoneria, lo schermo si illumina: questo è un richiamo a cui non sappiamo resistere e non riusciamo a frenare la nostra curiosità di vedere chi ci ha cercato.

Articolo di Sofia Cecchini

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fashion alla fra 40


La moda alla Fra Dopo un’ indagine condotta all’interno della scuola osservando e fotografando i capi più usati, si è giunti a questa conclusione. I ragazzi portano scarpe da ginnastica, all stars o nike; i pantaloni sono quasi sempre a vita bassa, o meglio a cavallo basso, con risvolti.


Le magliette sono varie nel tipo e nei colori. I capelli sono alzati al centro, ma non formano una vera e propria cresta.

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Le ragazze preferiscono pantaloni aderenti; i pi첫 usati sono i jeans lisi o, meglio ancora, strappati, accompagnati a magliette di vari colori, generalmente con scritte, portate con felpe monocolore.


Anche le ragazze portano scarpe sportive, soprattutto All Stars o Nike air, che si alternano a calzature meno comode come i Dottor Marteans.

Quasi tutte hanno capelli lunghi. CosĂŹ siamo noi della Fra; non saremo conformi alla moda proposte dalle riviste, ma noi, ragazzi e ragazze ci troviamo bene cosĂŹ: comodi, ma soprattutto liberi nei nostri indumenti! 44


Articolo di Sofia Cecchini Foto di Rebecca Casalini, Camilla Gabelli, Michela Montecchi

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LOS CHICOS Los chicos de nuestra escuela, suelen llevar vaqueros cagados y remangados y una sudadera coloreada y zapatillas de deporte.

Este chico lleva vaqueros cagados y zapatillas de deporte.

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Este chico lleva una sudadera coloreada y con estampados.

Estas son zapatillas de deporte.

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Este chico lleva vaqueros estrechos y zapatillas de deporte

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LAS CHICAS Las chicas suelen llevar vaqueros rotos y estrechos, una sudadera con estampados, una camiseta coloreada y mocasines.

Estos son vaqueros remangados.

Esta es una sudadera con estampados y es coloreada. Debajo de la sudadera estĂ una camiseta. 49


Esta chica lleva un chĂ ndal.

Estos son vaqueros estrechos y rotos, y esta chica lleva mocasines.

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Zapatillas de deporte para las chicas.

Este vaqueros son muy estrechos. Articolo di Martina Oppici e Sofia Monesi foto di Alessia Basolu e Michela Montecchi 51


SPORT SPORT SPORT SPORT SPORT SPORT SPORT SPORT

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LA PAGINA DELLO SPORT LA CORSA CAMPESTRE Cronache delle gare

Il giorno 26 febbraio la scuola media Fra Salimbene ha ricominciato col circuito della Corsa Campestre. 53


Dopo alcuni test di selezione fatti all'interno delle classi nelle ore di educazione fisica, il Prof. Stefanini ha scelto chi portare con sĂŠ alla struttura sportiva Lauro Grossi, per partecipare alla fase di Istituto. Alle 9 circa, accompagnati dal Prof. Stefanini, ci siamo incamminati verso il Lauro Grossi e siamo giunti a destinazione alle 9.30 circa. Tra la gara e il tempo occorrente per cambiarsi, ci siamo incamminati per il ritorno piĂš o meno alle 11.15, per poi essere a scuola alle 11.45.

I ragazzi selezionati per le provinciali si sono recati il giorno 18 marzo alla struttura Giocampus Parma. I ragazzi, col Prof. Stefanini, sono partiti da scuola alle 8.30 per poi prendere l'autobus pochi minuti dopo. Una volta arrivati, avvengono sempre i soliti rituali pre-gara. Qui il clima inizia ad essere piĂš teso, l'incontro con altre scuole implica un confronto, ma noi non siamo una scuola qualuque: ancora una volta la Fra Salimbene ha portato a casa un'altra vittoria!

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Ed il 18 marzo c'è stata la tanto attesa fase regionale! I ragazzi che sono riusciti a selezionarsi per i regionali sono partiti da scuola alle 9.45 circa. Questa volta i viaggio è stato più lungo del solito; la gara regionale ha preso sede a Modena! I ragazzi sono arrivati sul campo alle 10 circa, per poi gareggiare alle 11. La tensione si faceva sentire, e, man mano che si avvicinava il momento della gara, i ragazzi si agitavano sempre di più. A mezzo giorno la gara era oramai finita, e le tensioni si erano sciolte. Soddisfatti o no, la gara si era conclusa e ed era ora di godersi un bel panino, abbondante e meritato. I ragazzi sono saliti in pullman per il ritorno circa alle 13.20 e sono arrivati a scuola alle 14.30. Vittoriosi o no, la gara è stata portata a termine dando del filo da torcere alle altre scuole!

Le classifiche  Provinciali Maschi

Femmine

1° Beretta Mattia (Torrile)

1°Ceresini Arianna (San Benetto)

2°Ahizi Jean Francle (Fra)

2°Cocconcelli Natalia (Europea)

3°Oddi Riccardo (Fra)

3°Costella Laura (San Benedetto)

4°El Glaozzoua Mohamed (Torrile)

4°Bodria Anna (Fra)


5°Machì Flavio (Noceto)

5°Cerruti Matilde (Fra)

6°Ampollini Juan (San Benedetto)

6°Baroni Angelica (Fra)

7°Zolesi Federico (Sc. Europea)

7°Anyaoha Victoria (Europea)

Squadre Maschi: 1° posto Femmine: 2° posto

 Regionali I risultati dei ragazzi della Fra: -Oddi Riccardo

4° posizione individuale

-Ahizi J. Frank L. 17° posizione individuale -Aloise Nicolò

29° posizione individuale

-Vos Suliac

44° posizione individuale

Il piazzamento della squadra della Fra: Istituto comprensivo Fra Salimbene

5° posizione

Articolo di Maddalena Rolli

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marcia della pace ad assisi “Emozionante e stimolante”, così gli alunni della 2°B hanno commentato la loro uscita didattica ad Assisi in cui hanno anche partecipato alla Marcia della Pace. La 2°B e la 3°D, accompagnati dalle prof. Arduini, Ughetti, Serio, Ghirardi e dal prof. Stefanini, si sono recati inoltre nei bellissimi paesaggi di Gubbio, cittadina poco distante da Assisi, nella quale hanno soggiornato per l’intera notte. La mattina si sono ritrovati vicino alla scuola abbastanza presto perché li

attendevano 3 ore circa di pullman! Il viaggio, hanno commentato i ragazzi, è

stato piuttosto lungo e noioso ma il pensiero che sarebbero stati fuori di casa per due giorni gli ha fatto sopportare il tragitto. Verso le 11 sono finalmente arrivati nel loro hotel a Gubbio e il primo pensiero è stato quello delle camere. Le camere erano da 3 o da 4 persone, abbastanza grandi e accoglienti. 58


Dopo, le prof. li hanno avvisati che per le 12,30 dovevano essere pronti per il pranzo, in questo caso al sacco, in un bellissimo prato. Dopo essersi un po’ rilassati hanno subito cominciato la visita turistica a Gubbio dovesono stati accolti da una guida che li ha accompagnati durante tutto il loro percorso nei posti più meravigliosi di questa città.

tornati nel grande giardino, ma dopo il richiamo delle insegnanti sono andati nelle camere, anche quelle che non appartenevano a loro, ma solo fino alle 22,30. Sentendo quello che dicono i protagonisti di questa storia alle 22,30 non si sono addormentati subito, anzi, alcuni perfino molto tardi. Il risveglio, che è stato verso le 6,30, è stato un po’ “movimentato”. Hanno raccontato di aver sentito suonare il telefono ininterrottamente e le prof. che bussavano alla porta dicendo: “Dai ragazzi, svegliatevi! Facciamo tardi alla Marcia, se no!” Allora, dopo essersi preparati, si sono precipitati al piano inferiore per fare colazione. Quest’ultima, molto ricca ed abbondante, è stata veloce. I ragazzi hanno rifatto le valigie in fretta e furia, e senza badare al disordine della camera sono andati al pullman.

Tutti hanno preso qualche souvenir e hanno girato per il centro storico, seguendo le direttive date dai loro insegnanti sull’orario di arrivo nel punto di ritrovo e i vari percorsi che potevano fare da soli. Tornati in hotel, piuttosto tardi, a turno tutti hanno fatto la doccia nelle relative stanze e si sono preparati per la cena nella grande sala che ospitava, oltre a loro, anche altre famiglie e una squadra di calcio. Dopo cena sono

Finalmente il gran giorno era arrivato! Durante il viaggio i ragazzi hanno riflettuto sull’importanza di questa giornata, al fine di mandare un “messaggio”al mondo: che la guerra non ti fa sentire bene come quando sei in pace, oltre che con gli altri, anche con te stesso. La marcia era lunga 25 km, e le due classi sono state molto brave a completarli tutti senza fatica. Durante il tragitto i ragazzi hanno capito quanto


sia importante vivere in pace, essere liberi di dire quello che si pensa, ma purtroppo in alcuni Paesi non è possibile. Per questo, forse, i ragazzi non hanno dato troppa importanza ad alcuni litigi che magari possono essere nati durante la gita. La marcia non è stata per niente noiosa, dicono i ragazzi, perché erano in compagnia e felici di quell’esperienza. Concluso il percorso hanno visitato Assisi, tra cui la Porziuncola, la chiesetta costruita da San Francesco con le proprie mani, mattone su mattone.

Durante il ritorno gli alunni delle due classi seppur molto tristi perché ormai erano sulla via del ritorno, erano comunque felici per la loro gita. Si sono espressi così: “Speriamo che qualcuno capisca il messaggio che vogliamo mandare ai Paesi che ancora sono in guerra e che ci ripensino, perché con la guerra, si conquista qualcosa di “materiale”, ma con la Pace puoi conquistare il sorriso di molte persone. Ed è mille volte più bella la seconda opzione.” Si può dunque dire che le due classi hanno capito il messaggio di questa gita, e che oltre alla felicità di dormire una notte fuori con gli amici, hanno compreso qualcosa di veramente profondo.

60

Martina Oppici





64


65










A cura di Angelica Eguia e Nicole Biasetti


La Fondazione Magnani Rocca Passando un pomeriggio alla Fondazione Magnani Rocca a Mamiano di Traversetolo, ho potuto ammirare le stupende opere della collezione privata che hanno rapito i miei occhi, insomma una scoperta che mi piacerebbe poter condividere con quante piÚ persone possibili per questo lancio un appello: chiunque si trovasse a Parma e provincia, vada a visitare la Fondazione Magnani Rocca potrebbe rimanerne piacevolmente colpito. Senza contare il giardino nel quale ci si può divertire insieme ai pavoni che lo abitano. In conclusione cercate tutti di visitare questa meraviglia di edificio che merita davvero tanto. In questo periodo, fino al 5 luglio, è allestita la mostra Roma 900.

Sofia Bussoni 75


il

Il capolavoro di Francisco Goya

Tiziano 76


Roma 900 I quadri esposti alla mostra “Roma ‘900” ospitata alla Fondazione Magnani Rocca fino al 5 luglio, appartengono ai maggiori artisti, del ‘900, che hanno lavorato a Roma, tra i quali De Chirico, Guttuso, Casorati, Capogrossi Mafai,, Balla, Sironi, Carrà, Scipione. La mostra si divide principalmente in due sezioni: una riservata agli artisti dallo stile più classico, e l’altra dove gli artisti si avvicinano ad uno stile più futuristico, incentrato soprattutto sugli aerei, la novità di quel periodo. 5 buoni motivi per andare a vedere questa mostra: 1)Non ci si annoia; 2)In poco più di un’ora si può vedere quasi un secolo d’arte; 3)Visto che una sala è dedicata ai paesaggi ci si può fare un’idea della Roma di quel tempo;

Il quadro che rappresenta la mostra è “Violette”, dipinto nel 1913 da Enrico Lionne.

4) Finita la visita è possibile visitare il meraviglioso giardino della Fondazione;

Antonio Donghi, Donna alla toletta, 1930

5)La villa non ospita solo la mostra ma anche una collezione privata che merita di essere vista.

77


Onorato Carlandi, Il Castello di Ostia, (1900-1910) Giacomo Balla, Il dubbio, (1907-1908).

Giorgio De Chirico, Combettimento di gladiatori (1933-1934).

Amedeo (1919) 78

Bocchi,

Nel

parco


Aeropittura di Benedetta Marinetti (1922)

Giulio Turcato, Comizio (1950)

Sofia Bussoni 79


FRA SALIMBENE: UNA SERATA DI MUSICA

<<Eukinesis cover band>>

Nel teatro della Fra Salimbene si è svolta una rassegna musicale che ha avuto un buon successo di pubblico. La ricetta del successo è stata: musicisti, maestri, allievi ed ex allievi che hanno portato emozioni e buona musica al pubblico presente. In particolare il 20 marzo scorso sono saliti sul palco gli Eukinesis, gruppo composto da percussioni, tastiera, pianoforte,

basso, chitarra elettrica e voce. Chitarra e percussioni suonate magistralmente da due ex alunni, rispettivamente Emanuele Trombi e Luis Pezzoli. Alle tastiere e pianoforte Francesco Monica , al basso Steeven Ganpat, alla voce Federico Figoni e con la straordinaria partecipazione del professor Patrizio Borlenghi alla batteria.


Molto interessanti e piacevoli sono stati i vari assoli che i musicisti ci offrivano durante l’esecuzione del brano. Questo ha permesso a loro di divertirsi e al pubblico di riscaldarsi e partecipare con caldi applausi!

Ritengo che il duetto del professor Borlenghi e di Luis è stato davvero sorprendente e travolgente! E’ emersa tutta la loro disinvoltura e capacità, facendo sembrare il pezzo semplice, mentre era complesso e veloce. Inoltre per fare interagire il pubblico il professor Borlenghi ha proposto ritmi semplici da ripetere e dobbiamo dire che il pubblico era sufficientemente all’altezza del gioco. Alla fine del concerto sono stati richiesti vari bis a conferma della bravura e simpatia di questi ragazzi.

Sono stati eseguiti brani famosi degli anni ’70-’80, partendo con un suggestivo pezzo dei Pink Floyd, importante gruppo pop-rock con il quale hanno anche concluso la serata dedicando un loro brano al professor Stefanini, fan dei Pink Floyd. Il pubblico era composto da amici e parenti dei musicisti che hanno saputo sostenere il concerto, con cori e applausi. Non da meno la partecipazione del preside Eramo, che ha scattato varie fotografie da postare sul FB della scuola.

Mi auguro che questa iniziativa possa essere ripetuta in futuro per mostrare a tutti l’impegno e la bravura di alcuni ragazzi che amano la musica.

Articolo di Davide Scalari

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INDOVINA E VEDRAI CHE NELLE CASELLE COLORATE SI NASCONDONO DELLE LETTERE CHE FORMANO LA PAROLA……………………..

-E’ UNO STRUMENTO MA CI SI PUO’ METTERE IL CIBO -E’ FAMOSO PER I SUOI SUONI ACUTI, HA QUATTRO CORDE CHE SI PIZZICANO E CHE SI SFREGANO -CI SI SOFFIA DENTRO ED E’ FACILE DA SUONARE -PUO’ FARE SUONI BASSI E ALTI, HA I TASTI NERI E BIANCHI -PUO’ ESSERE UN COLORE, UNO STRUMENTO O UN FIORE -STRUMENTO A TASTI CUGINO DEL PIANOFORTE, DEL VIRGINALE E IL CLAVI….. -STUMENTO A FIATO CHE EMETTE UN FORTE SUONO E ANNUNCIA L’ARRIVO DEL RE 83

Nicole Biasetti


(2,6,7)


Due rebus in notazione alfabetica

(9) (2, 3, 8, 1, 2, 11) Angelica Eguia e Emilia Palumbo

85


2)

x

3)

x

X

x

X

4) 5)

x

6) 7)

x X x

8)

x x

Se seguite il percorso delle caselle colorate, quando avrete finito di completare il cruciverba, troverete il nome di uno strumento:……………….

1)Può essere dolce o traverso. 2)Strumento a fiato, ed è fatto di ottone. 3)Strumento a percussione

della famiglia dei membranofoni. 86

X X X X X


4) La cassa di risonanza, con una buca centrale,

che serve ad

amplificare il suono prodotto dalle corde.

5) E’ uno strumento più acuto della famiglia degli archi, dotato di quattro corde intonate ad intervalli di quinta.

6) E’ uno strumento musicale composto da tamburi, piatti e altri strumenti a percussione disposti in modo tale che possano essere suonati da un solo musicista.

7) E’ uno strumento ad aria con pedaliera. Viene suonato per mezzo di una o più tastiere, dette manuali.

8) E’ uno strumento musicale della famiglia degli archi. Ha lo stesso nome di un fiore.

Sofia Monesi

87


1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13

1. Imboccatura dei legni 2. Il più piccolo e acuto degli archi 3. Il più grosso e grave tra gli strumenti ad arco 4. Lo strumento a corde pizzicate più diffuso 5. Ha 47 corde 6. Il fratello maggiore della tromba 7. Lo inventò Bartolomeo Cristofori 8. Strumento folkloristico a tastiera 9. Si suona anche con i piedi 10. Si percuotono le sue lamine di legno 11. Il più piccolo e acuto di tutta l’orchestra 12. Può essere dritto o traverso 13. Può essere francese o inglese Edoardo Canali 88


Chi cerca trova gli strumenti musicali V I O L O N C E L L O

I S M P U E N U Z A M

O M O Q A I S O X R T

L O C O R N O Y K P R

I L H D E R T U M A S

N K I C F T R M A U S

O L T B O G O L L L F

A T A H A H M A F B X

Z O R Z I A B I Z N F

K P R S F L A H O U D

F L A U T O D O L C E

A M C L A R I E N T T

P I A N O F O R T E Z

1)Il pi첫 piccolo strumento a corde. 2)Strumento a fiato usato nelle scuole. 3)Strumento a 47 corde. 4)Strumento pi첫 acuto degli ottoni. 5)Strumento a fiato suonato da Squiddy. 6)Strumento con tasti neri e tasti bianchi. 7)Famoso strumento francese a fiato. 8)Terzo strumento a corde per grandezza. 9)Strumento a di 8 lettere a percussioni formato da tante piastrine. Maddalena Rolli

X I L O F O N O T E Y


Trova gli strumenti musicali C S O X Z A W T L M

G F A O R U B M A T

H O L B I B B O F Z

P R S O N Y A C A V

I I C E A B A N M T

A T H S P A P Q J R

N R I V M S O L I O

O O T U I S X A S M

F L A U T O I L E B

O L R W O F L X P A

R V R K A L O I V D

T I A U S Q F A N Y

E B K R E L O L I O

A O C T P U N N O I

C M U S O A O T M L

PIANOFORTE FLAUTO CHITARRA OBOE XILOFONO VIOLINO VIOLA TAMBURO TROMBA ARPA TIMPANI SAX BASSO Sebastiano Castagnetti


I TRE DRAGHI Stampa questa pagina poi colora i tre draghi: il primo in rosso, il secondo in blu, il terzo in verde.

Attento perché c’è da PERDERCI LA TESTA!!!

Saime Yonatan

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LABIRINTO ROMANO

Saime Yonatan

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CRUCIGRAMAS 1

2

3

L

H A

4-5

L

6

7

A R

M

8

L

C

10-11 12

I L 13

14

15

16

17 18

O M

T

E

19

20

HORIZONTALES 1) Se lleva en invierno 4) IR- Nosotros 6) Es un animal 7) Desear 11) Se usa para lavarse 12) Sentir

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N C O

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I

N


13) Esta’ en la cocina, nel cuarto de estar o en el salon comedor 15) Esta’ en el cuarto de estar y es muy comodo 17) Es una verdura roja y redonda 19) Oir 20) Es un vestido/traje que tu llevas

VERTICALES 2) Las llevan las chicas 3) Es el padre de tu padre 5) Se llevan todos los dias 8) Estar- El 9) Cuando se pregunta 10) Se llevan en verano 14) Trabaja en un restaurante/bocateria 16) Comer en el mediodia 18) No es estrecha R. Cardinali, R. Casalini, C. Gabelli, M. Montecchi, D.Scalari

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nel prossimo numer0 Il laboratorio teatrale della 2G “La delegazioneesseri venuti da lontano” Cronaca dello spettacolo al Teatro delle Briciole IL SALTANOTE musica alla Scuola Primaria, intervista ai magnifici coristi. La 2E illustra il progetto FOOD4LIFE Nutrire il Pianeta EXPO 2015 Progetto PARMALAT:la ricetta della 2B SalimBICI il laboratorio che assembla e ti rimette in bici Le soluzioni dei giochi E altro ancora …

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