Scrivere bene è un gioco da ragazzi

Page 1

SCRIVERE BENE E’ UN GIOCO DA RAGAZZI

Percorso didattico sulla scrittura Classe I E a.s. 2013/2014 Scuola Secondaria 1°grado Fra Salimbene


Chiudi gli occhi. Apri la mente. Che cosa scopri se guardi attentamente? Drizza le orecchie. Stai bene attento. Afferra il rumore E gustane, poi, lentamente il sapore. E’ divertente? Impertinente? Senti che mette Radici alla svelta? Ormai La poesia Ti sta sbocciando in testa. T. Mitton


Compito difficile il descrivere! Immagini di ogni tipo ci attraversano ogni giorno, ma le parole per descriverle non le troviamo più. Descrivere significa “drizzare le antenne”, fare esperienze, sentire il bisogno di comunicare. Significa soprattutto condividere ciò che i nostri sensi e i nostri stati d’animo rivelano a noi stessi. Il mondo parla, tocca a noi poggiare l’orecchio sulla Terra e ascoltarne il suono. La sfida è trovare le parole giuste per trasmettere la sua e la nostra voce. In questo si sono cimentati gli alunni di 1^E. Questo semplice lavoro vuole documentare il percorso didattico sul testo descrittivo realizzato nell’a.s.2013-2014. Abbiamo attivato i nostri sensi con un percorso sensoriale in Cittadella dove abbiamo esercitato udito, vista, tatto, gusto, olfatto. Toccare, ascoltare, vedere…hanno prodotto negli alunni sensazioni e stati d’animo che sono stati prontamente annotati sul quaderno.


Da questi appunti e dal metodo appreso sono nati gli esercizi di scrittura descrittiva presentati. A monte c’è una paziente attività di ricerca delle parole più efficaci e della forma più poetica. I ragazzi hanno lavorato individualmente e a piccolo gruppo nella correzione delle bozze, a gruppo classe nell’elaborazione delle tavole lessicali di base. Sono soddisfatta dei risultati, perché credo che abbiano compreso che scrivere non è solo spontaneità e immediatezza, ma paziente lavoro di revisione e sperimentazione. Mi è piaciuto ascoltarli nelle piccole discussioni sulla scelta più opportuna di un aggettivo, sulla posizione di una parola o sul modo migliore per rendere più evocativo un testo… Ringrazio ognuno di loro per l’impegno e la passione con cui hanno lavorato e auguro a ciascuno di proseguire in questo cammino di ricerca e di scoperta. Prof.ssa Stefania Rastelli Parma, 18 maggio 2014


PRIMA PARTE PERCORSO SENSORIALE IN CITTADELLA

24 Aprile 2014 LEZIONE IN CITTADELLA

ATTIVIAMO I NOSTRI SENSI !


ASCOLTIAMO LE

INDICAZIONI DELLA PROF


OSSERVIAMO ATTENTAMENTE



Chiudiamo gli occhi e ci concentriamo sui rumori

ASCOLTIAMO



Tocchiamo • con i piedi…

CON I PIEDI



E con tutto il corpo!


ANNUSIAMO



i sapori della natura


E della merenda!



Ogni appunto sarĂ prezioso per elaborare i nostri testi


ABBIAMO IMPARATO CHE PER DESCRIVERE BENE DOBBIAMO ASCOLTARE I NOSTRI SENSI


COSTRUIRE TABELLE LESSICALI CHE CI AIUTANO A TROVARE LE PAROLE PIU’ EFFICACI


NON STANCARCI DI MODIFICARE, CORREGGERE, REVISIONARE


ECCO LE NOSTRE OPERE SUI TEMI DEL , DELLA , DEL E DEL


VENTO Cammino in una giornata ventosa. All'improvviso il vento si alza, maestoso e freddo. Spazza via le foglie cadute dall'albero spoglio. Il vento accarezza il mio viso, batte sul mio petto e rapisce il dolore che provo.


Sto per cadere, ma il vento mi sostiene, come se fosse la mia mamma. Con la sua voce sussurra al mio orecchio parole serene. Infine mi abbraccia, finchĂŠ piango. E le mie lacrime toccano terra.

Nicole Albania


PASSEGGIATA

Passeggiavo in una mattina d’estate lungo un sentiero di campagna. Un vento caldo e profumato di erba fresca mi accarezzava la pelle ricordandomi le coccole che mi faceva la mamma quando ero piccolo. Improvvisamente il vento incominciò a diventare impetuoso, come l'acqua che cade veloce da una cascata. I fiori, colpiti dal vento forte, ondeggiavano e si piegavano fino a toccare terra. Poi il vento si calmò, riuscii a riprendere il mio cammino verso casa. Ora mi accompagnava una brezza fresca che riportava alla mia memoria i ricordi di quando ero piccolo e giocavo con gli amici d'infanzia a pallone. Matteo Coccon


NEL BOSCO Quando entro in un bosco vedo gli alberi che, a seconda delle stagioni, sono pieni di germogli, fiori, foglie, frutti. Osservando il terreno vedo rami spezzati, radici sporgenti, sassi, terra, fango. Se ho fortuna anche qualche fungo buono o dei frutti di bosco. Tra i rovi posso scorgere dei topolini che scappano o qualche uccellino in cerca di cibo. Tra le fronde degli alberi vedo gli scoiattoli salire. Hanno fra le zampette del cibo da portare nel loro rifugio. Se resto in silenzio posso sentire gli uccelli cinguettare e gli alberi scricchiolare. Quando soffia il vento forte sento il fruscio delle foglie secche sul terreno e le fronde degli alberi che fischiano. Nel bosco annuso i profumi della vegetazione. Sento l’odore della terra umida e del muschio e durante la primavera il profumo dei fiori e dei frutti. Georg Bauer


TRAMONTO SUL MARE

Il sole morente immerge la sua fronte nel vortice colorato del mare. Tristi gabbiani cantano l’ ultimo concerto del giorno, il vento sibilante accarezza le onde biancastre. Lacrime che si infrangono sulle rocce appuntite. In un istante cala il triste sipario della notte: la tiepida sabbia si raffredda, il vento tace aspettando l’alba. I gabbiani danzano all’orizzonte fino a scomparire e si sente solo il fragore leggiadro delle cupe onde che gridano la melodia della notte. LEONE BERGONZI


VENTO CHE TIRA DAL LAGO C’è molto vento. Un vento che tira dal lago. Al suo seguito corrono le nuvole. Nuvole basse, sparse e senza forma. Non riesco a leggere in esse nessun volto, nessuna immagine. Giornata di porte e finestre che sbattono. Capelli spettinati, lenzuola stese che si gonfiano. Cartacce e polveri che si alzano dalle strade. C’è molto vento. Un vento che tira dal lago. Desara Qeraj


UN BOSCO SPECIALE Era una bellissima giornata. Decisi di andare in un bosco per me molto speciale. Questo bosco ha dei colori stupendi: ha l’arancione dell'autunno e il colore verde dell'estate. Mi sento al sicuro in mezzo a tutti quegli alberi. A volte, mentre cammino, sento gli uccellini cinguettare. Sono merli, usignoli e qualche cardellino. Quando il vento soffia, le foglie cadono una sopra l'altra creando il letto più soffice del mondo, il letto della natura. Lì mi posso riposare. Il vento porta con sé molti odori: l’umido della terra, il fresco dell’erba, ma soprattutto il profumo intenso dei fiori. Jomari Kyle Lambino


PIOGGIA IN CITTA’ Mentre passeggio per la città avvolta dall'afa di agosto, una goccia d'acqua mi colpisce. Alzo gli occhi e guardo il cielo biancastro: il sole si è nascosto dietro a un velo. Un'altra goccia cade sul marciapiede ed evapora mentre la osservo.. e poi un'altra cade e un'altra ancora. Sembrano quasi annoiate, cadono una ad una pigramente. Penso che potrebbero conciliare il sonno ai bambini di due o tre anni. Alcuni ragazzi si fermano stupiti: spalancano le bocche per quello spettacolo improvviso e allargano le braccia accogliendo l'acqua divertiti. Piano piano il ticchettio timido delle goccioline diventa più spavaldo: la pioggia comincia a scrosciare, dai tetti passa per le gronde e si riversa sull'asfalto. Trasforma i malinconici ricordi dei vecchietti in pensione in un concerto di tristezza. Cerco riparo e osservo i fitti fili di acciaio che calano dal cielo. Ascolto il suono che producono: sembra di essere sotto una cascata. Se fossi in campagna il rumore della pioggia sarebbe ovattato; gli uccelli smetterebbero di cantare e potrei immaginare, come in una favola, le lepri chiedere un riparo alle talpe. Guido Bernardi


È l'alba e il sole sta sorgendo da est. Nel cielo sono presenti rosee sfumature, intervallate da candide nuvole. Prevedo che tra poco il cielo sarà azzurro limpido e la giornata sarà fantastica. Metto il piede nella risacca di un'onda che si è appena infranta. Una lieve brezza si leva dal mare e dolcemente mi culla. Annuso l'aria salmastra e sento l'odore del mare. Limpido e impenetrabile manto, trasparente coperta per i suoi abitanti: i pesci. Con sorpresa trovo una lucente e strana conchiglia. La appoggio a un orecchio e taccio. Ascolto. Sento l'infinito canto del mare, mi incanta, mi ricorda le dolce ninnananna della mia infanzia. Sotto i piedi percepisco la freschezza dell’acqua e la sabbia impalpabile. Affondo una mano: soave sensazione è tenere in mano quella sabbia così fine. CHIARA FERRARI

IL CANTO DEL MARE


UNA GIORNATA VENTOSA

Un giorno sono andato su una collina. Il vento era molto forte e rumoroso, sembrava l'ululato di lupi. Dopo mezz'ora il vento si era calmato un po', l'aria era diventata fresca e le foglie staccate dall'albero volteggiavano ancora nell’aria. Il vento, piÚ tardi, si era calmato e diventato tanto leggero da sembrare una mamma che culla il suo bambino. Dien Berziga


IL BOSCO MAGICO Non scorderò mai la mia prima escursione nella foresta di Marcaremide, in Basilicata. Appena mi addentrai, notai subito l'eleganza degli alberi, magri e altissimi. Tutto era verde e mentre camminavo mi sembrava di essere sul tappeto più soffice e colorato del mondo. Splendidi fiori facevano bella mostra di sé, disegnando figure che sembravano tessute appositamente dalla terra. Arrivato nel punto più fitto e profondo della foresta, iniziai a sentire un profumo buonissimo, come una aroma di frutti di bosco e panna mischiati, con l’aggiunta del profumo di foglie giovani e fiori. Incuriosito, mi chinai e presi delle fragoline selvatiche che avevo notato un attimo prima vicino ai miei piedi. Mentre le masticavo sentivo la loro morbidezza e il loro gusto dolce e deciso. Erano molto meglio delle fragole che di solito mangiavo in città! I pettirossi e i canarini cinguettavano, accompagnando il fruscio delle foglie mosse dal vento. Arrivò il buio, ma tutto fu ancora più bello. I rumori e i profumi si moltiplicarono e si fecero più acuti e nitidi. Alla mia voce si univa quella del bosco. Provai una gioia intensa nel sentirmi parte di quella natura. Brando Quintavalla


VENTO IN MONTAGNA Stavamo facendo un pic-nic in montagna, ad un certo punto il cielo fu oscurato dalle nuvole che si ammassavano sempre di più. Si alzò un vento maestoso che portò con sé tutto il cibo. Col passare del tempo aumentava e soffiava impetuoso, quasi come un toro arrabbiato. Col suo volo trasparente, come un ladro, portava via le foglie dagli alberi, spogliandoli. Cercammo rifugio in una baita; dalla piccola finestra osservavamo il vento distruggere e sibilare in ogni dove. Quando attraversava i rami degli alberi sembrava ululare come un lupo affamato. Pareva un fantasma gelido, che avanzava violentemente. Era un vento malinconico, rapitore di profumi, dal canto roco. Finalmente, il vento si placò, come se il toro si fosse calmato, il fantasma svanito e il lupo saziato. Enrico Ferrarazzo


Il sole è appena sorto. In lontananza sento le onde che si infrangono pesantemente sui possenti scogli e il suono stridulo di numerosi gabbiani. La piccola baia è vuota e solo la natura è protagonista del paesaggio. Silenzio e mistero, di questo sembra vivere il mare. Mi sento tranquilla, una sensazione di pace infinita mi pervade. Entro in contatto con la natura e mi sento parte di essa. Matilde Ferrari

IN RIVA AL MARE


PIOGGIA La pioggia bagna, tambureggia , quando è agitata e forte. La pioggia scorre, sembra che il cielo pianga, deluso da qualcuno. I bambini giocano, saltando nelle pozzanghere di fango. La pioggia è dolce e cristallina, a volte noiosa perché non ti permette di stare all'aperto. La pioggia può anche essere allegra, quando picchia alle finestre e sembra un ospite che ci chiede di entrare. Cristina Bresadola


VENTO LADRO ED EGOISTA Era una giornata ventosa d’ autunno. Uscii di casa e all'improvviso fui rapita dal vento. Era freddo, calmo e delicato e trascinò anche il sole con sé. Come un fantasma andava di qua e di là. Con la sua voce soave mi incantò. Era un vento ladro ed egoista, tutto rubava e il nulla lasciava intorno a sé.

Catherine Huertas


BOSCO D’AUTUNNO Entro nel bosco e osservo le fronde. Trasformate dal velo impalpabile dell’autunno mostrano le loro foglie ambra, oro e rubino. In questo tesoro di colori autunnali, sento il respiro del vento che mi accarezza le guance. Diventano rosse, quasi si confondono con quegli alberi riccamente coperti di colori sgargianti. Qua e là odo gli ultimi gridi degli uccelli. Se ne vanno, quasi disprezzando le fiamme gialle degli alberi. Tommaso Chiari Cabrini


IL MARE IL MARE A ME PIACE MOLTISSIMO.

E’ UNA GRANDE ESTENSIONE DI ACQUA SALATA, DI COLORE VERDE AZZURRA CHE CIRCONDA LE VARIE REGIONI D’ITALIA. IL MARE E’ IN CONTINUO MOVIMENTO A CAUSA DEL VENTO . I MARI REGOLANO LA TEMPERATURA DELLA TERRA. NEL MARE CI SONO TANTI PESCI GROSSI E PICCOLI. GLI UOMINI SI SONO SEMPRE NUTRITI DI PESCE. I PESCATORI LANCIANO LE RETI NEL MARE PER PESCARE E POI RIVENDERE IL PESCE NEI NEGOZI. IO AMO TUFFARMI NEL MARE E NUOTARE PERCHE’ MI FA SENTIRE LIBERO. SIMONE SPINA


VENTO CALDO E LEGGERO

Un vento caldo e leggero spazza le foglie. Le porta via con sé, chissà in quali luoghi lontani. E’ una brezza delicata e piacevole che gioca tra i rami degli alberi. Culla le foglie e i fili d' erba, come una mamma amorosa che dondola il suo bambino. Il suo alito leggero crea un canto melodioso. È come un velo trasparente che abbraccia le piante ormai stanche, in questo ultimo scorcio d’autunno.

Sara Monguidi


PIOGGIA IMPROVVISA Era un caldo e soleggiato pomeriggio in montagna, io sedevo sulla sedia in balcone: stavo prendendo il sole. A un certo punto, sul mio naso, cadde una goccia di cristallo molto fragile, all’ impatto si ruppe, bagnandomi il viso. Mi tolsi gli occhiali da sole e vidi che il cielo era invaso da nubi tenebrose di una tempesta imminente. All’inizio la pioggia, fine e trasparente, iniziò a cadere con un ritmo cauto. Le gocce si susseguivano in modo leggero e fine. Poi, via via, cadevano più generose. Io restavo incollato alla sedia. Guardavo i diamanti cadenti che brillavano con lo sfondo dell’arcobaleno di mille colori. Ma poi il cielo si ingrossò dando vita ad un concerto triste e impetuoso, suonato da tuoni e nubi pesanti e grigie. Bagnato fradicio entrai in casa ad abbracciare la stufa, e a guardare dalla finestra quella tempesta forte e scrosciante che tutto purifica e lava. Giacomo Bruschi


MATTINO PRESTO

Era mattino presto. La culla della luna stava ormai cambiando colore, da blu intenso ad un azzurrino cupo. Il vento, ladro di foglie, si aggirava tra gli alberi. Pettinava, con le sue mani delicate, le alte e folte chiome dei giganti. Creava un suono dolce, come una voce soave. Era un arrivederci alla luna e un buongiorno al sole.

Maria Camilla Turco


SENTIERO NEL BOSCO Quando entro in un bosco sento il contatto con la natura. Mi sento solo, accompagnato dal cinguettio degli uccelli. Il vento provoca il fruscio delle foglie. Ascolto rumori che mi fanno pensare di essere in un mondo diverso da quello che conosco. Se tocco la corteccia di un albero molto vecchio, percepisco una sgradevole sensazione di ruvido e mi vengono i brividi in corpo. Sento il profumo del fresco e dell’umido e quello delle margherite che mi fanno pensare alla torta più buona del mondo. Quando sono in montagna mi piace prendere la strada del bosco, perché mi incuriosisce vedere gli animali che fuggono al rumore dell’uomo.

Alessandro Zucchinelli


Attraverso la cittĂ , passeggio per i borghi inumiditi dalla leggera pioggia. Mi sento sfiorato da gocce innocenti che cadono a terra, ormai abbattute dal lungo viaggio. Cerco di tornare a casa, ma qualcosa mi respinge e mi costringe a restare. Sento il melodioso ticchettio della pioggia infrangersi sulla mia testa e piano piano sgocciolare verso il basso


Era una giornata d'estate molto ventosa. Il vento non accennava a diminuire la sua potenza. Salmastro e violento, non rendeva possibile l'accesso alla riva , perchÊ si susseguivano, a intervalli di secondi, onde gigantesche. Il vento le rendeva impetuose e spandeva tutt'intorno il profumo del mare. Sollevava la sabbia e creava vortici che si alzavano verso il cielo. Aquiloni colorati volteggiavano come impazziti. Il cielo era limpido e le poche nuvole viaggiavano veloci verso nord. Dalla spiaggia ammiravamo lo spettacolo della furia del vento. E il mare era simile all'oceano, con le sue onde gigantesche. Niccolò Semino


Un magnifico giorno della scorsa estate, feci una passeggiata lungo la riva del mare e osservai un bellissimo tramonto. Mentre passeggiavo, un’aria frizzante colpiva il mio viso e il vento giocava a infilarsi tra le ciocche dei miei capelli. Sentivo l’umidità e il profumo del mare che mi entrava dentro. Era pomeriggio inoltrato. Mentre affondavo i piedi nella sabbia ancora calda, il cielo stava cambiando colore e diventava di un rosa pallido. Feci una sosta e osservai l’orizzonte. Mi accorsi che quel bel tramonto rifletteva i suoi raggi sul chiarore della mia pelle. Il mare era diventato da azzurro a viola scuro.


Osservai il volo impazzito di uno stormo di gabbiani. Non avevano una direzione e sembravano ubriachi di libertĂ . Il mare pareva giocasse con il riflesso del sole, che intanto era diventato arancione pallido. La grande palla di fuoco scendeva lentamente, fino a scomparire del tutto, lasciando il posto alla luna. Alzai lo sguardo e vidi una piccola barchetta in mezzo al mare. Gli ultimi raggi di sole mi illuminavano il viso, che ora stava prendendo i colori del tramonto. Nel mio cuore provavo serenitĂ e tanta gioia.

Giulia Zanacca


QuelliDellaE Nicole

Stefania

Chiara


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.