Expression Dance Magazine 3 - 2021

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Rivista ufficiale I.D.A. International Dance Association ANNO XXXII n. 3 - Dicembre 2021 - Centro Studi La Torre S.r.l.

MARCO D’AGOSTIN il corpo che si muove con la memoria

MACIA DEL PRETE

NEL MATERIALE UMANO CERCO L’ALTROVE

PSICOLOGIA Lo stress pre-performance come affrontarlo DANCE TRAINER® La nuova figura di riferimento per il danzatore


17A EDIZIONE

FIRENZE C/O DANZAINFIERA 26/27 FEBBRAIO 2022 modern jazz contemporaneo | danza classica e neoclassica hip hop e danze urbane | composizione coreografica danza fantasia - freestyle

concorsoexpression.com


ANTEPRIMA GIURIA Mettiti alla prova e mostra il tuo talento a una giuria di importanti insegnanti e coreografi ALESSIO CARBONE Primo Ballerino dell'Opera Des Paris/Direttore della Compagnia Les Italiens De L'Opera

MARILENA DARA Cultural Manager presso BODHI Project dance company, Academy Coordinator presso SEAD Salzburg Experimental Academy of Dance e Rehearsal Director presso Jasmin Vardimon Company ALESSIO NATALE Direttore artistico, coreografo e insegnante presso The Place Dance Studio Madrid e The Place Dance LAB

ROBERTA FONTANA Insegnante e coreografa internazionale di modern

STEFANO SIMMACO Compositore, musicista e performer BRUNO CAPRIOLI Direttore presso compagnia "Horizons, Insegnante di danza Modern Jazz e Direttore della formazione professionale dei danzatori presso Millenium Dance Center

DAN AGBETOU Direttore DansArt Tanznetworks e Tanzfestival Bielefeld

Direttrice artistica e coordinatrice del concorso: Roberta Fadda - Responsabile Settore Danza E.R. ASI Ente di Promozione Sportiva CONI ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA RICONOSCIUTO DAL CONI E DAL MINISTERO DELL’INTERNO

ADERENTE AL SISTEMA DI QUALIFICA SNaQ

Per le scuole di danza A.S.D. verrà rilasciata documentazione valida ai fini degli adempimenti formali.

SEGRETERIA ORGANIZZATIVA

I.D.A. International Dance Association Via Paolo Costa 2, Ravenna - Italia Tel. +39 0544 34124 e-mail: danza@idadance.com

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IDADANZA COMPETIZIONE NAZIONALE DI DANZA ONLINE

IDA lancia, a fianco al classico e storico concorso Expression che si tiene come ogni anno a Firenze durante Danzainfiera (26/27 febbraio 2022), un nuovo concorso virtuale di danza “IDADANZA Competizione Nazionale di Danza”. Una splendida occasione per danzatori e scuole di danza di mostrare il proprio talento e la propria professionalità.

Il concorso essendo inserito nell'elenco delle competizioni Nazionali ASI/ CONI permette di assolvere ad uno degli obblighi essenziali per i principi dell’associazionismo: la partecipazione all'iniziativa consente di conservare il proprio status di società sportiva, iscritta al registro del CONI.

VIDEO

Annulla le barriere della distanza e connettiti con il mondo della danza, semplicemente inviando il video

Le coreografie presentate saranno valutate dalla giuria composta dai docenti dello staff Ida e saranno ammessi tutti gli stili di danza. Inoltre IDA offrirà la possibilità ai coreografi e agli interpreti più meritevoli di usufruire di borse di studio, inviti di partecipazione a manifestazioni e convegni e visibilità sui propri canali di comunicazione. IDADANZA Competizione Nazionale di Danza, rappresenta la volontà di IDA di mettere a segno iniziative sempre più inclusive, dando a tutti l’opportunità di esprimersi abbattendo costi e impedimenti organizzativi che la partecipazione ad un evento in presenza, potrebbe comportare.

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editoriale a cura di Monica Morleo

Sono tornata a teatro a vedere uno spettacolo di danza, ho respirato l’aria dei grandi eventi e ho riassaporato la libertà di quando ti manca qualcosa che per te è come respirare. Era l’ultimo giorno in cui la capienza dei teatri era limitata: certo, nell’attesa abbastanza lunga, si respirava un’atmosfera chiaramente diversa; ma essere lì, davanti ad un portone di un teatro mi è sembrato davvero un giorno da ricordare come quando sono entrata in teatro per la prima volta. Un modo per essere di nuovo liberi e per riappropriarsi delle proprie libertà. Quel respiro, quell’afflato di libertà che deriva da un palco con le scene e da corpi che danzano, dalla persone che insieme a te guardano uno spettacolo di danza che, come in un rito collettivo, è andato a riaprire un mondo che sembrava sospeso. Gli applausi che riempiono il teatro con un fragore che fa risuonare il cuore e la sensazione che quella libertà non è affatto perduta ma certamente ritrovata: come rientrare in una sala danza e cercare vicino a te il compagno di tante avventure oppure trovare nuovi compagni perché, comunque, per molti è ancora difficile ritrovarsi e ritrovare le proprie abitudini. Questo è, ovviamente, il mio concetto di libertà non certo il concetto assoluto di libertà. D’altra parte, la parola libertà ha sempre dato da riflettere a filosofi e religioni di tutti i tempi e, prendendo in prestito le parole di Massimo Recalcati, possiamo affermare “che questa nuova forma della libertà sia l’insegnamento più alto di questo tremendo maestro che è stato il Covid”. Quindi riapriamoci al mondo anche avendo timore, ripartiamo anche se non ci siamo mai veramente fermati, cerchiamo di assaporare al meglio quello che possiamo ritrovare senza dimenticare quelle che sono state le nuove esperienze che ci hanno comunque arricchito. Danziamo, impariamo e moduliamo insieme un nuovo progetto di libertà cercando “l’altrove” come ci ha raccontato Macia del Prete; affidandoci alla creatività come un nuovo motore di apprendimento e dando uno spazio sempre più grande ai ragazzi che sono i motori del nostro domani.

In copertina Macia del Prete © Salvatore Lazzaro Direttore responsabile Claudio Vacchi Caporedattore Monica Morleo Hanno collaborato a questo numero: Valentina Minguzzi, Valentina Poggi, Alexander Bertuccioli, Elena Baldisserri. Art Director Elena Zanfanti Fotografie Marco Di Donna, Veronica Bottan, Ness Rubey, Kayla May Corbin, Alice Brazzit, Silvia Lelli, Simone Ridi, Shutterstock, DSPhoto Un ringraziamento particolare a Macia Del Prete, Valerio Iurato, Marco D’Agostin, Stefano Simmaco, Francesca De Stefani, Mirko Boemi, Michael D’Adamio, Filippo Gamberini, Azzurra Muscatello, Ravenna Festival Editore Centro Studi “La Torre” Stampa Tecnostampa Pigini Group Printing Division Loreto-Trevi Redazione di Expression c/o Centro Studi “La Torre” via Paolo Costa n. 2, 48121 Ravenna Tel. 0544/34124 e-mail: danza@idadance.com www.idadance.com

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www.danzainfiera.it

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sommario

EXPRESSION anno XXXII

n. 3 - dicembre 2021

14 VALERIO IURATO

la danza nel DNA il racconto del suo percorso dalla pratica, alla creazione di un metodo di apprendimento di Valentina Minguzzi

18 MARCO D’AGOSTIN

quando il corpo si muove con la memoria di Monica Morleo

22 DANZA CREATIVA

La creatività come forma di espressione di sè di Valentina Minguzzi

La danza...espressione fisica della musica di Monica Morleo

48 DANCE TRAINER® IDA

una nuova figura di riferimento nella formazione del danzatore di Valentina Minguzzi

a pag.

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INTERVISTA DI COPERTINA Macia del Prete nel materiale umano cerco l’altrove di Monica Morleo

Foto di Veronica Bottan

24 STEFANO SIMMACO

50 PSICOLOGIA E DANZA

La perdita di lucidità pre-performance come conseguenza dello stress di Valentina Poggi

52 DANZA

E CULTURA Nuovi pensieri coreografici sulla scia di Dante di Monica Morleo

Dance Academy®

54 RUBRICA DI NUTRIZIONE

a pag. 27

CORSI E SEMINARI DI FORMAZIONE

I falsi miti nell’alimentazione del danzatore: è vero che le proteine mi faranno diventare “grosso”? a cura del dott. Alexander Bertuccioli

56 CAMPUS OFF 2022

uno spazio speciale dedicato da IDA ai ragazzi di Monica Morleo

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MACIA

DEL PRETE “Nel materiale umano cerco l’altrove” di Monica Morleo Foto di Marco Di Donna

“Non è un nome d’arte ma un grande porta fortuna, mia sorella minore mi chiamava così quando era piccola e da allora io per tutti sono Macia… solo quando mia mamma si arrabbia seriamente mi ricordo di chiamarmi Mariarosaria. Ho iniziato questo lavoro per necessità quando mia mamma, che dirige una scuola di danza a Torre Annunziata (NA), ha avuto un’incidente stradale: ho iniziato ad insegnare a 16 anni per aiutarla. Io volevo fare la pediatra ma poi ho continuato su questa strada anche se all’inizio quando mi chiamavano ad esibirmi nell’hinterland campano io ci andavo soprattutto per divertirmi”.

Macia del Prete ha 36 anni con nessuna paura di invecchiare, ama gli animali e persino le zanzare, ed è talmente sincera che è come se mettesse anche te stesso davanti ad uno specchio per cercare la tua vera identità. Dalla provincia di Napoli è partita da una scuola di danza privata e da lì ha girato tutto il mondo. Macia cosa ti ha portato l’esperienza di lavoro in una scuola di danza? Lavorare in quel territorio è stata una sfida continua non tanto per insegnare tecnica ai ragazzi quanto perché devi lavorare molto per scolarizzare le famiglie che, d’altro canto, quando capiscono che fanno parte

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“...detesto gli stereotipi e la diversità è alla base della mia ricerca creativa”

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di un percorso più ampio hanno talmente tanta energia che poi ti danno tutto. Con quale disciplina hai iniziato? Ho iniziato con l’hip hop, lo vedevo più adatto alla mia fisicità, era la disciplina che indossavo sul mio corpo più facilmente poi, parallelamente, ho sviluppato un grande interesse per la coreografia e con il tempo ho sempre meno amato stare in scena ed essere esposta in prima persona. Poi pian piano ho capito che la danza poteva diventare la mia vita e ho cominciato a studiare a New York (Broadway Dance Center, Peridance, Steps on Broadway): tornavo e partivo e a intermittenza, ogni tre mesi, ritornavo a studiare nella grande mela perché mi scadeva il visto. E poi per diverso tempo hai fatto anche la danzatrice? Si ma poi ho smesso, perché la coreografia è diventata il mio terreno di elezione. Sono ritornata sul palco solo quando mi ha chiamata Bill Goodson che mi ha voluto per un tour di Renato Zero nel 2013. Io pensavo di assisterlo invece mi voleva come danzatrice e io in quel momento non volevo una sovraesposizione, però poi ho accettato ed è stata un’esperienza meravigliosa. Credo sia fondamentale far capire che essere danzatori non sia l’unica professione possibile per chi vive di danza; conoscere la danza dall’interno del settore è una base fondamentale per conoscere questo mondo in modo attento e per avere una base su cui costruire anche altre professioni che vivono ugualmente di danza. E come mai hai deciso di trasferirti stabilmente a Milano? Dopo aver terminato la lunga

tournèe di Renato Zero ho sentito la necessità di mettere radici e a Milano, dove è tutto più vivace, ho avuto diverse opportunità lavorative e così parallelamente alla mia attività di coreografa, ho ricominciato ad insegnare stabilmente in un percorso professionale. Ho fatto delle scelte e ora ho scelto di volere una continuità che in passato non avevo perché ho fatto anni di nomadismo estremo e a suo tempo l’ho trovato necessario per fare esperienza. Avere una casa fissa mi ha aiutato e in quel momento ho sentito la necessità di segnare un sentiero nuovo e cambiare completamente. Mi ritengo comunque una persona e un’artista molto trasversale che riesce anche a lavorare su piani diversi contemporaneamente. E poi a Milano è nato un nuovo approccio con il mondo della danza, in che modo? Attraverso il mondo della moda perché mi hanno cominciata a chiamare come movement director per numerosi brand. Mi piace molto sperimentare anche in questo settore perché, pur mantenendo la mia identità, ho aperto la mia professionalità verso un bacino di utenza molto diverso da quello a cui mi rivolgo abitualmente. La moda mi ha anche aperto ad un senso estetico nuovo, diverso, che ha arricchito la mia esperienza artistica. E poi, quando sono arrivata a Milano nel 2016, ho cominciato a collaborare stabilmente con la cantante Emma come coreografa dei suoi tour e numerosi video clip. Come sei arrivata a creare il tuo stile coreografico così particolare? Negli anni ho codificato una se-

rie di workmap, dedico una parte abbastanza importante della mia ricerca all’ascolto del corpo del danzatore attraverso un materiale coreografico, sono attenta al percorso umano altrimenti vedo solo passi e corpi che si agitano e, per questo, non servo io lo può fare anche un altro insegnante. E la tua compagnia Collettivo Trasversale com’è nata? E’ nata nel 2017 da una commissione di lavoro da parte di Emma Cianchi (Art garage di Pozzuoli) che, come artista e ottima amica, con la sua richiesta mi ha aiutato canalizzare le energie che avevo internamente e a conoscere meglio la mia identità artistica. Credo di fare il mio lavoro quanto possibile organico come concetto: mi piace il pensiero di poter spaziare verso la novità, ho bisogno che il giorno precedente sia sempre diverso da quello successivo. Come scegli i danzatori delle tue creazioni? Io scelgo quelli scartati dagli altri perché troppo alti, troppo bassi, troppo urban, troppo in carne e così via. Detesto gli stereotipi e la diversità è alla base della mia ricerca creativa. Ho la necessità di imbattermi in un materiale umano che “semplicemente” abbia una sua qualità netta, che sia personale e che manifesti chiaramente una luce propria. L’individualità e la personalità sono cardini di attrattiva per me. Mi piace la naturalezza del gesto, perché il danzatore si riappropri del suo essere umano; guido alla ricerca e poi sento i punti cardini propri di ogni danzatore. Credo nell’ascolto sfruttando quello che si ha, credo che ognuno abbia un proprio punto di partenza e che, grazie alla mia ricerca, possa arri-

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vare a nuove esplorazioni del proprio corpo: voglio portare il danzatore al piacere di quello che fa.

per me è molto importante esplicitare il mio percorso individuale anche attraverso la danza.

Quindi per te la danza può essere anche terapia? Certamente. Ultimamente ho anche creato uno spazio di ricerca del movimento per non danzatori e sta avendo una funzione terapeutica: aiuta a liberare la testa specie dopo l’esperienza vissuta negli ultimi due anni… in molti abbiamo avuto scompensi emozionali.

Su Instagram sei molto popolare, ti piacciono i social? Io pubblico ma non ho fatto niente per incrementare le mie pagine, i miei followers sono naturalmente seguaci, perché non sono un personaggio che ha fatto tanta televisione e ho avuto un’attenzione mediatica per questo motivo. Ho avuto attenzione invece essendo come sono, pane al pane. Per come sono fatta io rasata, piena di tatuaggi, non era così scontato che potessi aprire una breccia nel pubblico. Credo quindi che con l’intelligenza si possa fare di tutto e mi sono sempre messa nelle mie condizioni perché tento sempre di fare quello che mi passa per la testa. Non riesco mai a godermi la quiete: una mattina posso stravolgere anche la mia vita. Anche se poi c’è un processo silente che mi costa, lo combatto ma poi non ce la faccio e alla fine faccio sempre quello che ritengo giusto. Sono sempre onesta con me stessa.

E Macia come si sente dopo questi anni? Che dire… finalmente siamo tornati di nuovo in scena ma la prima volta sul palco mi sembrava di essere tornata indietro anni luce! E ora con quale spettacolo sei in tournèe? Body things Xxy Chapter 2 che è il sequel di Body Things, investigazione sulle molteplici variabili del nostro strumento corporeo, spettacolo interpretato da due danzatori invece che sei del primo capitolo. Il lavoro rappresenta un’analisi delle fluttuazioni di genere attraverso un’introspettiva sulla realtà del genere nelle persone intersessuali. Lo spartito coreografico si snocciola attraverso una narrazione fragile e difficile incentrata sulla percezione intima e “diversa” di un soggetto non binario mediante le prime esperienze sentimentali e sessuali, tra la confusione che tutto ciò può creare e la pressione psicofisica che essi subisce nel dover operare una scelta sul proprio corpo “strano”. Una spirale di compromessi da accettare e domande a cui trovare risposta concretamente con il corpo ma concettualmente con la mente ed il cuore. Questi temi mi stanno a cuore e 12

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E con gli altri? Sono una persona sincera se vengo interpellata dico quello che penso. Penso spesso e lo esplicito che ad esempio il mio lavoro possa bastare a se stesso ma in Italia non è così, sembra sempre che devi dimostrare qualcosa. Invece quando sono tornata per lavoro a New York chiamata dalla Peridance Contemporary Dance Company e quando, come professionista, sono entrata in sala nessuno mi ha chiesto da dove venivo. Lì c’è proprio un’altra forma mentis: chi entra in sala ha qualcosa da condividere punto e basta e nessuno dovrebbe giustificare i pensieri che ha.

La mia sincerità si esplicita anche nel mio terreno d’elezione che è lo spettacolo dal vivo, in teatro, perché lì, con il pubblico, nessuno può mentire e io mi sento a mio agio perché posso essere completamente sincera. Parallelamente al tuo lavoro di coreografa continui a insegnare. Ogni tanto torni ancora ad insegnare nella scuola di danza da cui tutto è partito e che ora dirige anche tua sorella? Sì, ci torno ma non per lavorare (anche se insistono tantissimo per ospitarmi), ma quando vado a casa il mio primo pensiero è quello di riposarmi e stare con la mia famiglia con cui ultimamente sto davvero poco. Pensi che il momento formativo nelle scuole e negli workshop siano sempre una buona palestra per emergere? Sì, continuo a pensare che il contenitore scuola e formazione siano ancora un’officina interessante, anche insegnando in particolare percorsi che hanno una prospettiva professionale. Molto di questo materiale che raccolgo nei momenti formativi torna nei miei lavori coreografici. Voglio insegnare a chiunque… mi restituisce molto della mia identità, però il ruolo di insegnante lo prendo sempre con le pinze, se mi chiamano maestra mi sento troppo strana, su un piedistallo e non mi sento nei miei panni. Riporto il mio metodo anche negli stage dove cerco di delineare una crepa nelle micro sicurezze dei ragazzi per portarli a guardare altrove. E poi non voglio che i miei studenti diventino una nuova me, perché io esisto già.


“...cerco di delineare una crepa nelle micro sicurezze dei ragazzi per portarli a guardare altrove”

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VALERIO IURATO LA DANZA NEL DNA

Il suo percorso dalla pratica, alla creazione di un metodo di apprendimento

Foto di Ness Rubey

di Valentina Minguzzi

Un tema di cui si parla molto negli ultimi tempi è la consapevolezza di sé in rapporto al mondo, ma soprattutto in rapporto alle proprie abilità e competenze. Tale consapevolezza diventa di vitale importanza in un percorso di crescita professionale, come può essere quello del danzatore, in particolare per passare da un contesto amatoriale a un contesto professionale, considerando quanto in quest’arte il corpo sia il “mezzo di comunicazione” preponderante, talvolta lasciato libero di esprimersi in un pro-

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cesso che spesso focalizza maggiormente sull’automaticità del gesto. Abbiamo avuto modo di confrontarci con Valerio Iurato su questo e su altri temi: Valerio, danzatore e coreografo, ha intrapreso il suo percorso professionale proprio a Ravenna con I.D.A. e oggi, dopo circa dieci anni, lo ritroviamo con esperienze tutte da raccontare e una consapevolezza nuova, dalla quale è partito nella costruzione di un metodo di apprendimento all’avanguardia…


Valerio e la danza, un amore che nasce in Sicilia, ma non è caratterizzato dai soliti percorsi. Tu cominci come ballerino di danza latino-americana, corretto? Raccontaci i tuoi primi passi. Per rispondere a questa domanda, è fondamentale iniziare dicendo che io sono “nato tra la danza” e chi come me è nato da genitori danzatori capirà perfettamente perché ritengo essenziale iniziare da questo presupposto. Nello specifico, io sono nato da mamma insegnate di ballo da sala e latino-americani, con zii e cugini, tutti immersi professionalmente nella danza. Ciò ha fatto sì che fosse inevitabile per me scoprire e innamorami di quest’arte. Il ballo è parte integrante della mia vita: passione e professione, da sempre! Nessuno mi ha mai obbligato a seguire questa strada, ma verso gli otto anni ho sentito di volermi buttare, muovendo i primi passi. Da quel momento non ho mai smesso di danzare: la mia infanzia è caratterizzata da innumerevoli competizioni regionali e naziona-

li, a passi di cha cha cha, samba, rumba, valzer, tango, giungendo poi in seguito a specializzarmi nel Tango Argentino, con ottimi risultati. A diciannove anni, per migliorare il mio livello tecnico nel Tango, decido di provare delle lezioni di Classico e Contemporaneo e ne rimango subito affascinato. Questo colpo di fulmine mi porta a decidere di intraprendere la carriera professionale di danzatore contemporaneo: parto per Ravenna! Nella città romagnola ho intrapreso il percorso professionalizzante offerto da I.D.A e, contro ogni previsione e opinione negativa di chi cercava di scoraggiarmi per una questione prettamente anagrafica, eccomi qui, dopo più di dieci anni, e dopo aver danzato e coreografato in giro per il mondo, a poter dire che quella è stata assolutamente la migliore decisione che avessi potuto prendere. Pensi che le danze latine siano valorizzate come le discipline più accademiche o hai respirato anche tu una sorta di classismo? Non ho mai avuto nessun problema di questo tipo, anzi, essendo coinvolto nel mondo della danza contemporanea, ho sempre trovato che i coreografi con cui ho lavorato abbiano sempre apprezzato l’influenza che queste altre danze hanno avuto nel mio modo di danzare e noto che anch’io sono molto attratto da quei danzatori che alle loro spalle hanno anche esperienza in altre discipline correlate alle proprie radici culturali. Quando hai capito che avresti voluto un futuro nella danza? Cosa ti ha portato ad ampliare i tuoi orizzonti, dedicandoti anche ad altre discipline? Sinceramente sin da quando ho iniziato danza, da piccolo, ho sempre voluto investire il mio

tempo in quest’arte. Ho sempre vissuto nella danza e di danza e mi ha sempre incuriosito: ogni stile di danza ha sempre attirato la mia attenzione e ciò mi ha portato a coglierne la vera essenza. Non riuscivo a spiegarmi il perché di questa esigenza, a volte ho anche criticato me stesso per non riuscire a dedicarmi a una sola disciplina, ma adesso ho la risposta. Inconsciamente ho sempre preferito creare, coreografare e insegnare, rispetto a ballare. Questa tendenza creativa ha portato all’esigenza di voler conoscere quanto più materiale possibile, poiché da sempre ritenuto requisito fondamentale per poter dar voce a questo istinto, a questa volontà. Dalla Sicilia, all’Austria: hai percorso tanti chilometri, come tanti ballerini della tua età. Credi sia fondamentale spostarsi e conoscere anche il mondo della danza fuori dai confini nazionali? Quale di queste esperienze ti ha più guidato nella costruzione del tuo progetto legato all’apprendimento della danza? Io trovo fondamentale per il danzatore, per il suo sviluppo artistico e personale, aprire i propri orizzonti e sfidare costantemente quelle che sono le proprie conoscenze e convinzioni, uscendo dalla propria confort zone. Non credo però sia necessario andare fuori dai confini nazionali per ottenere questo: in Italia si trova un ottimo livello di danza e sempre più la scena italiana sta diventando molto internazionale. Questo è un valore aggiunto per la crescita di un danzatore che decide di rimanere nella propria nazione. Nella mia esperienza personale, ho avuto la possibilità di conoscere la danza all’estero, prima in Spagna come studente, poi come danzatore professio-

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Foto di Kayla May Corbin

in relazione al miglioramento? È una questione di età? Posso continuare a migliorare il mio livello tecnico anche essendo un danzatore non più giovanissimo? In relazione allo stato di salute, è d’obbligo e non vi è altra possibilità quando si diventa danzatore professionista, a causa delle estenuanti ore di lavoro, non riuscire ad avere un atteggiamento salutare nei confronti di quest’arte? Queste domande hanno trovato risposta nel campo della scienza e nello specifico nell’area dedicata alla Neuroplasticità (l’abilità data dal sistema nervoso di cambiare in relazione all’esperienza). Studiando questo processo ho imparato a livello pratico la scienza che sta dietro all’apprendimento, partendo dai requisiti a livello biologico e i relativi comportamenti necessari per favorire questo processo e conseguentemente migliorare le proprie capacità, fino a comprendere cosa fare o evitare per approcciare questo processo nella maniera più sana possibile, elemento fondamentale per un percorso professionale duraturo. nista ho maturato esperienze in molti teatri in giro per il mondo: America, Canada, Asia, Sudamerica e ovviamente Europa e queste esperienze mi hanno davvero dato tanto. Di certo, in Austria ho avuto la crescita maggiore, lavorando per sei anni come solista per il Landestheater Linz, insieme a danzatori provenienti da tutte le parti del mondo e dove ho avuto la possibilità anche di coreografare intere produzioni per la compagnia. Neuroplasticità, eccoci qui. Da danzatore a formatore il passo può essere lunghissimo o brevissimo. Tu ora stai lavorando a

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un metodo per l’apprendimento della danza legato alle neuroscienze. Da dove nasce tutto ciò? Tutto ciò nasce dalla necessità di rispondere a delle domande che a un certo punto della mia carriera ho iniziato a pormi in relazione a esigenze personali e a quello che osservavo giornalmente tra i danzatori attorno a me. I punti principali di questa ricerca sono il miglioramento della performance e la salute del danzatore. Le prime domande sono state: cosa ho fatto nel mio percorso finora e cosa avrei potuto fare per avere un livello tecnico migliore? Che cosa mi sta frenando, adesso,

Self-awarness, consapevolezza e coscienza di sè sono le parole chiave nella costruzione di una propria tecnica. Cosa ci dice la scienza in merito? Quando studi qualunque disciplina il cui obiettivo è il “miglioramento”, che sia personale, sociale, culturale o economico, consapevolezza e coscienza sono sempre alla base di tale processo. Non vi è possibilità di migliorare un qualcosa di cui non comprendiamo lo stato attuale. Nel caso specifico della danza, è di fondamentale importanza che il danzatore sia costantemente cosciente dei propri punti di forza e soprattutto dei propri punti deboli, in modo da poter consciamente e


Come pensi di inserire un metodo scientifico nell’apprendimento di un’arte? Molto spesso la nostra natura ci porta a dover creare un antagonista rispetto a ciò in cui crediamo, in modo da rafforzarne la validità. Nello specifico credo che la scienza sia stata spesso etichet-

tata tra gli antagonisti dell’arte. Razionale contro irrazionale. La danza è un’arte che richiede il pieno coinvolgimento del nostro essere: fisico, mentale e spirituale. Questo totale coinvolgimento rende quest’arte estremamente completa, ma allo stesso tempo estremamente complessa. Tale complessità a volte scoraggia o blocca il processo di crescita personale e artistica del danzatore. Sono convinto che, facendo conoscere al danzatore i meccanismi che stanno dietro quei processi di cui ha bisogno quando danza, meccanismi che la scienza studia e ci insegna, essi possano aiutarlo nella massimizzazione delle proprie qualità, fisiche e mentali e, conseguentemente, anche in un miglioramento nell’espressione artistica. Il tuo obiettivo e i tuoi prossimi passi? L’insegnamento e la coreografia

sono i due campi dove sto dedicando totalmente le mie forze e il mio tempo. Il mio obiettivo è di poter divulgare il più possibile il mio metodo di insegnamento, con la speranza di poter contribuire ad un avanzamento a livello sia di performance sia di salute in questa arte. Un giorno conto di poter avere la possibilità di creare una mia compagnia dove il danzatore avrà la possibilità di poter scoprire ed esprimere le proprie piene potenzialità in un ambiente che favorisca totalmente questo processo. Noi come I.D.A. crediamo fortemente nelle intuizioni di giovani coreografi e danzatori. Come abbiamo constatato con Valerio, spesso la possibilità di danzare in diversi contesti come professionista, apre le porte a profonde riflessioni che portano a grandi conquiste e nuovi obiettivi. Ci vediamo presto Valerio!

Foto di Ness Rubey

attivamente agire nel rafforzamento di tali debolezze. Nello studio del metodo che ho sviluppato, la coscienza gioca il ruolo principale. La maggior parte dei nostri comportamenti, atteggiamenti e abitudini sono di natura automatica, riflessiva, inconscia, e molto spesso non siamo consapevoli di ciò. Qui il giusto utilizzo, o come preferisco chiamarlo, il giusto posizionamento della nostra coscienza, ci permette di non auto ingannarci, ma di auto esaminarci (self-awarness) e correggere consciamente se necessario tale processo.

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I L C O R P O C H E S I M U OV E C O N L A M E M O R I A LA RICERCA DI

Marco D’Agostin di Monica Morleo Foto di Alice Brazzit

Marco D’Agostin è un artista attivo nel campo della danza e della performance. Dopo essersi formato con maestri di fama internazionale come Yasmeen Godder, Nigel Charnock, Rosemary Butcher, Wendy Houstoun, Emio Greco, ha iniziato la propria carriera come interprete, danzando, tra gli altri, per Claudia Castellucci/ Socìetas Raffaello Sanzio, Alessandro Sciarroni, Liz Santoro, Iris Erez, Tabea Martin e Sotterraneo. Dal 2010 ad oggi ha sviluppato la propria ricerca coreografica come artista ospite di numerosi progetti internazionali e ha presentato i propri lavori in numerosi festival e teatri europei. Nel 2018 vince il Premio Ubu come Miglior Attore/Performer Under 35.

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Di qualche giorno fa la notizia che il suo spettacolo Best regards è stato nominato tra i finalisti del Premio Ubu come Migliore spettacolo di danza del 2021. Ciao Marco ci rincorriamo da tempo e finalmente ci conosciamo… Stimo molto il tuo lavoro e mi piacerebbe capire meglio in che modo nascono i tuoi spettacoli: qual è il primo motore della tua ricerca? L’origine è diversa per ogni lavoro. All’inizio ci sono sempre delle immagini, da non intendersi come riferimenti o fonti iconografici ma come serbatoi, atmosfere chiare; è come se ogni lavoro partisse da un kit di desideri, ispirazioni e direzioni con un cuore molto forte al centro.


Come diceva Chiara Castellucci, cerco di “ammalarmi delle mie idee”… perché è quel cuore che mi ossessiona; penso solo a quello e lo faccio fino a che diventa altro. Quello che cambia da spettacolo a spettacolo è la natura di questi serbatoi che si differenziano. Ad esempio nel mio ultimo spettacolo, Saga, volevo lavorare su un paesaggio desertico e su cinque essere umani che vi arrivavano, avevo in mente un certo scorrere del tempo, desideravo suggerire il formarsi e il disfarsi una famiglia.

Il passato a noi più vicino, cioè quello che si stratifica mano a mano che una performance o una pratica vanno avanti: incoraggio chi lavora con me a considerare passato anche quello che è successo pochi secondi fa. E poi c’è una memoria che è pura funzione immaginifica, ovvero quella rivolta ai nostri avi, a chi prima di noi ha agito le nostre stesse mobilità. Alla base del mio lavoro con gli interpreti c’è il tentativo di trovare strategie di gemellaggio tra il pensiero e il corpo.

E nella danza, come espressione del corpo, cosa porti nella tua ricerca? Nella danza porto l’energia ai suoi estremi; in qualche misura danzo sempre come fosse l’ultima volta, sono io, sono fatto così, almeno fino ad oggi… magari invecchiando qualcosa cambierà! Non mi dispiacerebbe trovare un modo di lavorare su intensità diverse ma sicuramente mi porto dietro lo scotto di aver iniziato a danzare molto tardi perché non mi è stato permesso di farlo: sono cresciuto in un contesto socio-culturale che non rendeva facile l’accesso a questo tipo di esperienza. Il desiderio è andato negli anni intensificandosi, non potendo essere esaudito, e ne è dunque emersa una danza feroce e vorace.

Spesso collabori con Chiara Bersani, com’è nata questa collaborazione? Siamo amici: 11 anni fa abbiamo iniziato a scriverci delle lettere, che si sono trasformate in scambi notturni in cui ci raccontavamo le nostre paure e i nostri desideri. Mi viene naturale parlare con lei di ogni processo creativo e dal 2015 ci siamo sempre resi partecipi l’uno dei progetti dell’altro. I nostri incontri avvengono spesso in circostanze domestiche davanti ad un caffè, ad un tè… dialoghiamo per ore e ore, entrando nell’esperienza dell’altro per aprire delle nuove possibilità.

Quando hai capito invece che non volevi solo danzare ma che volevi creare qualcosa che ti appartenesse totalmente? Fin dall’inizio ho voluto diventare autore, sin da subito ho saputo che volevo creare dei miei spettacoli. Ho iniziato nel 2010 con lo spettacolo Viola, di cui ero anche interprete.

È poi successo che hai persino creato uno spettacolo su una lettera? Sì, Best regards, presentato in prima nazionale alla Biennale danza 2021, è una lettera scritta a qualcuno che non risponderà mai, un esercizio di memoria, una danza all’ombra di Nigel Charnock, performer e co-fondatore di DV8 Physi-

E quando non sei in scena tu, come lavori con i tuoi interpreti? Lavoro con la memoria, mi interessa quando il corpo è mosso dai ricordi: lo trovo più vibrante, più denso, più trasparente. Mi interessa lavorare su tre tipi di passato: la memoria della nostra vita, che è il nostro serbatoio più potente: in questo senso invito gli interpreti a sentirsi sempre circondati e mossi da una folla di fantasmi.

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cal Theatre, scomparso nel 2012 e con cui ho avuto anche la fortuna di lavorare. In questo spettacolo ogni volta che vado in scena leggo una lettera scritta per il pubblico da Chiara di cui non so niente: leggendola per la prima volta mi metto nella stesse condizioni dello spettatore. Per la tua ricerca il pubblico è un motore altrettanto importante? Assolutamente. Voglio creare relazioni con il pubblico, voglio instaurare sempre un patto reale con gli spettatori, nel momento esatto della performance. Mi interessano le ragioni per cui quello sguardo va sempre cercato. E in tutti i miei spettacoli cerco un dialogo continuo con il pubblico. Nei tuoi spettacoli dai anche ampio spazio alle parole, ai testi.

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Sì, ma sempre in relazione alle necessità del lavoro e non in un’ottica di trans disciplinarietà. In ogni spettacolo c’è sempre una drammaturgia, che agisce come una struttura ossea: una rete di rimandi, una consequenzialità delle cose. Mi interessa che le cose siano chiare, quando parlo di chiarezza parlo di chiarezza del cuore. Se per farlo servono le parole, allora le uso. Per me danza è anche la parola o un gesto che facilita e accompagna la visione dello spettatore, senza un intento pedagogico, ma piuttosto con un intento di accompagnamento, un’azione congiunta in cui i cuori battono insieme. Per te danza è anche questo? Non mi interessa capire cosa sia danza e cosa non lo sia ed è questo il motivo per cui continuo a muovermi nel mondo danza, talvolta anche accettando


delle critiche: ogni spazio che sfugge alla definizione è sempre uno spazio di possibilità. Quello che è importante per me è che si attivi sempre una dimensione empatica con lo spettatore, messo di fronte a un corpo che si disgrega in una fatica pesantissima. Di fatica e sport ne hai parlato spesso nei tuoi spettacoli, vero? Sì, in First love ad esempio si parla dello sci di fondo. Sono stato sciatore di fondo agonista per dieci anni, pur non amando questa attività. Io credo che mi sia rimasta addosso una tendenza ad affrontare la scena come agonista anche in rapporto allo spettatore: di fronte ai suoi occhi tendo a creare una sfida per il mio corpo e a vincerla esaurendo tutte le energie. In Formazioni, invece, con Chiara Bersani abbiamo lavorato con squadre di giovani adolescenti: ci interessava addentrarci nelle loro dinamiche di gruppo per portare avanti una ricerca sulla forza dei sogni individuali quando devono cercare un compromesso nell’incontro con gli altri. Noto anche che le scene nei tuoi spettacoli sono essenziali anche se di forte impatto visivo. Per quale ragione? Agisco su uno spazio molto vuoto, che lo spettatore possa riempire delle proprie immagini. Il mio ultimo spettacolo, Saga, è il primo lavoro con una scenografia complessa, ma in questo caso l’ho utilizzata perché il dispositivo concorre al compimento dell’idea drammaturgica di base. Pensi che la tua ricerca, che credo sia così originale, possa coinvolgere un “nuovo” pubblico? Credo che il pubblico del futuro debba essere al centro di ogni riflessione. Credo che sia importante partire dal ruolo che ha il teatro oggi, e

che il ragionamento da fare sia come raccontare che il teatro è un luogo in cui vivere. Io vedo il teatro come uno dei luoghi di vita della città dove i cittadini, anche i più giovani, possano vivere una parte della loro vita: non come un luogo “mistico”. Credo che chiunque possa avvicinarsi al mio lavoro perché la mia visione del mondo la allargo al pubblico… Faccio sempre il tentativo di consegnare le mie visioni e voglio consegnare al pubblico qualcosa che lo riguarda profondamente. Lavori con i giovani? Conduci dei laboratori con i ragazzi? Si mi piace molto condurre laboratori ma è un lavoro complesso e faticoso per me. Li faccio solo quando so di poter condividere, in maniera orizzontale, un tema o un principio di ricerca. Progetti futuri? Molte idee e progetti in cantiere. Per ora posso parlare dell’assolo che creerò per Marta Ciappina, che a proposito è la miglior pedagoga che conosca. Marta sa unire il rigore tecnico del gesto al peso emotivo della sua biografia: insieme andremo a raccontare la sua vita come fosse un romanzo coreografico. Com’è nata questa idea? È un’amica e me lo ha chiesto molto tempo fa. Durante le prove di Saga, di cui lei è interprete, abbiamo prodotto molto materiale che non è confluito nello spettacolo e abbiamo deciso di utilizzarlo in questa nuova creazione. Mi sembra di capire che per te sia importante lavorare con gli amici… Diciamo che lavoro con un amico, se l’amico è un artista straordinario!

Marco D’Agostin è attualmente in tournèe in Italia e in Francia e queste le date per poter apprezzare dal vivo il suo lavoro: 21 dicembre 2021 First love, Salone Snaporaz, Cattolica 21 gennaio 2022 Best regards, CCN de Nantes, Nantes 29 gennaio 2022 First love, Teatro di Ragazzola, Roccabianca (Pr) 3 febbraio 2022 Saga, Klap, Maison pour la danse, Marsiglia 18 febbraio 2022 Best regards, Teatro Camploy, Verona

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LA CREATIVITÀ COME FORMA DI ESPRESSIONE DI SÉ

di Valentina Minguzzi Da sempre, ma in particolare negli ultimi due secoli, la necessità di dare una chiara lettura, sempre aggiornata, rispetto ai più proficui metodi di insegnamento, ha portato educatori, pedagoghi e numerosi ricercatori del settore a indagare il rapporto tra processo di apprendimento, modalità di erogazione dei contenuti e inclinazioni personali. L’obiettivo è sempre uno, servirsi di strumenti nuovi e all’avanguardia per consentire allo studente, all’allievo, di potersi formare grazie a modalità sempre più efficaci. L’approccio scientifico, il suo rigore, ha spesso fatto da padrone in questo contesto, ma, negli ultimi tempi, in una costante apertura rispetto all’importanza delle inclinazioni personali nel processo di apprendimento, si è dato più spazio anche ad altri approcci: rigore e creatività sono diventate così, parti contrapposte del medesimo processo e, al tempo stesso, complementari. Creatività e rigore: le due facce della medesima medaglia.

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Da questa continua evoluzione e da questo rapporto viscerale tra rigidità e creatività, non possiamo assolutamente escludere gli approcci di insegnamento della danza: essi, infatti, hanno dovuto per primi scontrarsi con la necessità del rigore nell’apprendimento delle tecniche e la fondamentale importanza della creatività nel processo di produzione artistica. Ancora oggi però, nei percorsi educativi, la creatività viene inserita tra quelle capacità definite “trasversali”, alla pari delle capacità comunicative e di lavoro in gruppo. Ciò si scontra con le esigenze del mondo attuale, che vede invece la creatività come essenziale, dove il costante mutare delle situazioni e la grande vivacità tecnologica, stanno rendendo necessaria, quasi vitale, la capacità del singolo di apprendere, ma soprattutto di riposizionarsi costantemente in maniera creativa all’interno del contesto di riferimento in ogni preciso momento.


IDA mette in campo un nuovo progetto, “La creatività è il cuore della danza” è infatti il nuovo percorso, caratterizzato da tre seminari tutti dedicati alla creatività, declinata in tre diversi aspetti: Improvvisazione guidata nella lezione di modern/contemporaneo con Michael D'Adamio | Ravenna 22/23 gennaio 2022

Genomascenico® con Nicola Galli | Ravenna 19/20 febbraio 2022

Dance and colors con Mirko Boemi | Ravenna 12/13 marzo 2022

Si tratta di un percorso totalmente nuovo nella formazione alla danza, che cerca di coinvolgere i giovani danzatori in percorsi alternativi, focalizzando l’attenzione non solo sui valori tecnici fondanti, ma anche sui vari linguaggi espressivi del corpo in danza. Si possono frequentare i singoli appuntamenti oppure tutto il percorso ottenendo il diploma di Danza creativa. Un ulteriore approfondimento sul tema: La danza nei progetti scolastici con Silvia Ardigò | webinar in diretta live 15 marzo 2022

Maggiori informazioni nel Dance Academy e sul sito idadance.com

Numerosi studi hanno dimostrato quanto sia motivante la possibilità di poter esprimere la propria creatività all’interno del processo di apprendimento: poter dar spazio alle proprie inclinazioni creative, alle proprie intuizioni, ha messo in luce anche quanto ciò sia proficuo nel percorso educativo, poiché si va a stimolare, contrariamente a quel che si pensa, aree del cervello maggiormente inclini al pensiero razionale, capacità di pensiero critico e capacità di connettere e unire discorsi, senza per forza seguire gli schemi predefiniti. Tutto ciò acquisisce un eco profondo nel mondo delle discipline artistiche e in particolare nel mondo della danza: creare, improvvisare, costruire qualcosa di

nuovo può significare, per un danzatore, soprattutto se in età evolutiva, raggiungere un traguardo stimolante, mettendo in gioco una parte di sé, senza la paura di sentirsi giudicato. Il valore di questo passaggio è immenso, la creatività in questo può non solo aprire gli orizzonti e le menti, ma sottolinea implicitamente l’importanza del proprio essere, del proprio “io” all’interno del processo creativo: non si parla più di mera acquisizione di concetti e tecniche, ma l’insegnante mette in mano al danzatore degli strumenti, con i quali andare oltre ai preconcetti. In questa ottica, la figura dell’insegnante/formatore diventa cruciale nella formazione di una nuova generazione di danzatori, maggiormente legata

al processo creativo in rapporto al contesto socio culturale di riferimento. Vediamo la nascita di una generazione di coreografi molto legati a questo, attivi protagonisti di rivoluzioni interne al mondo della danza, sempre più in stretta relazione con il contesto socio-culturale di riferimento. Il processo creativo, in questo senso, non punta a reiterare e consolidare la formazione del danzatore passando dal repertorio, ma ha come obiettivo finale proprio quello di coinvolgerlo e condurlo, sin dai primi passi, in un processo di cui sarà parte integrante, all’interno del quale comunicherà il proprio vissuto e le proprie inclinazioni proprio attraverso la danza.

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la danza...

espressione fisica della

musica di Monica Morleo Foto di Simone Ridi

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EXPRESSION INTERNATIONAL DANCE COMPETITION

Stefano Simmaco sarà in giuria a Expression International Dance Competition (Firenze c/o Danzainfiera 26 e 27 febbraio 2022), e assegnerà come premio una musica inedita da lui composta al vincitore della categoria Modern Jazz Contemporaneo solisti over e ad un coreografo in gara nella categoria Composizione Coreografica da lui selezionato. Per maggiori informazioni sul concorso visita concorsoexpression.com

Stefano Simmaco, classe 1986, originario di Prato, è un performer a tutto tondo com’è difficile trovarne: danzatore, cantante, attore e compositore. Stefano ti conosciamo come artista poliedrico ma ultimamente ti sei dedicato molto anche alla composizione musicale… com’è nato questo interesse? In realtà ho sempre avuto una grande passione per il pianoforte ma da autodidatta: sento in testa una musica e la riproduco, poi, collaboro con bravissimi musicisti che allargano e definiscono il mio pensiero musicale/composizione. Cos’è per te la musica nella danza? Io, specie in questo momento, ho bisogno di capire e di vedere la musica con la danza, per me si danza sulla musica, poi rispetto l’astrattismo ma non fa per me. Per affiancarsi al mondo della musica e capire meglio la musicalità sicuramente un danzatore deve avere una curiosità personale, in modo da capire meglio la composizione che va a danzare. Io personalmente ho sempre creduto che la danza fosse un’e-

spressione fisica della musica, se non la senti non vai cercare altro e il ballerino che non capisce bene tutte le sfumature della musica fa più fatica ad interpretarla. La danza deve essere all’unisono con la musica. E secondo te in che modo i giovani possono apprendere meglio questo legame tra danza e musica? Girando molto e lavorando molto con i ragazzi ho preso consapevolezza che nel mondo della danza ci fosse poca conoscenza nella musica e come ci fosse poca educazione all’ascolto perché i ballerini fanno spesso fatica a distinguere la musica che danzano. Da questa esigenza ho dato vita un progetto di workshop che fornisse gli strumenti per fare capire meglio questo aspetto. Certo è che bisogna essere curiosi per avere qualcosa di meglio. Per meglio cosa intendi? Spesso l’obiettivo non è chiaro e i ragazzi non lo conoscono, purtroppo oggi c’è sempre di più il mito del successo immediato ma nello studio non ci può essere: i social ci hanno cambiato nel

modo di pensare in tutto… premo un tasto e posso fare tutto. Questo mondo ci vuole chiusi in casa, per questo è importante far notare altre cose ai ragazzi: è necessario coinvolgerli anche in altri modi e io cerco di farli lavorare e coinvolgerli più che posso. La gavetta non esiste più ma non si può non pensare ad altro. Il sacrificio, inteso in senso buono, è importante e sano ma spesso non viene più considerato come un valore. Quale musiche per la danza hai composto di recente? Per la Compagnia Kaos di Firenze ho composto le musiche delle coreografie di Kristian Cellini per lo spettacolo La divina commedia. Poi ho composto le musiche dello spettacolo Sedotta e sclerata ballet, tratto dall’omonimo romanzo di Ileana Spaziale, con la voce narrante di Barbara de Rossi e ho creato un inedito per CZD2/Giovane Compagnia Zappalà Danza di Catania. Vedo che comunque sei ancora tanto protagonista anche in teatro, cosa stai portando in scena? Quello che si dice un one man show… Canto, ballo e suono. Sto

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avendo molte soddisfazioni e sono molto orgoglioso perché curo regia e testi ma non solo; in scena omaggio tanti cantanti italiani come Lucio Dalla, Massimo Ranieri, Renato Zero, Tiziano Ferro e Jovanotti che sono la mia passione e il mio terreno di elezione. E l’esperienza televisiva l’hai ormai archiviata? Diciamo che il mondo della televisione così come la potevo fare io non esiste più, in più capita che chi lavora in televisione non lascia il posto ai giovani e soprattutto sullo spettacolo a 360 gradi non c’è spazio per i giovani. Non c’è spazio per nuovi conduttori e la danza nei corpi di ballo della televisione è veramente ridotta a poca cosa. Magari sono retrogrado ma per me la televisione è varietà… sono cresciuto con le coreografie di Franco Miseria e Gino Landi. Poi, diciamo la verità, prima per andare in televisione dovevi essere protagonista in teatro ora è l’esatto contrario per “girare” bisogna andare prima in televisione e poi puoi riempire i teatri. Hai degli esempi che ti hanno guidato nel tuo percorso artistico? Ho avuto la fortuna di lavorare con grandi dello spettacolo. Prendo ad esempio sempre spunto da Massimo Ranieri quando recito e canto e Da Giorgio Panariello ogni volta che scrivo una parte comica. Poi ricorderò sempre con grande affetto e ammirazione Ennio Morricone che nel 2001 mi premiò come miglior talento dell’anno al Premio Gino Tani al Teatro Argentina di Roma. Posso dire grazie anche agli insegnamenti di Andrea Cappelletti, docente della Scuola di musica di Fiesole.

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E durante il periodo di chiusura cosa hai fatto tu che vivi di spettacolo a 360 gradi? Diciamo che io sono un mezzo miracolato perché con la mia ragazza (anche lei danzatrice e ballerina nella Compagnia diretta da Roberto Zappalà) viviamo sul “cucuzzulo” della montagna e abbiamo potuto sempre uscire a contatto con la natura. Quei mesi per me infatti sono stati molto produttivi perché ho prodotto il mio disco Tracce e ho organizzato una reunion su Instragram dove ho radunato molti colleghi. Progetti futuri invece? Il 10 dicembre uscirà in digitale un nuovo disco con undici nuovi pezzi che spaziano tra l’orchestra e l’elettronica ma in cui è presente anche molta percussione.

Prima di lasciarti non posso che chiederti un ricordo su Raffaella Carrà che hai conosciuto quando hai vinto nel 2015 il programma televisivo Forte, forte, forte. Quello che mi ha colpito di Raffaella è che lei parlava solo con chi non la considerava. Era più facile che Raffaella entrasse in sintonia con chi si facesse gli “affari propri” e in quel caso era lei a venirti a cercare proprio come è capitato a me. Dietro le quinte mi ha dato tanti consigli ma quello che ho sempre presente nel mio cuore è questo: “per fare questo mestiere, prima di andare in scena, si deve avere il coraggio di avere paura”. Così ogni volta che vado in scena ci penso e ci vado con un altro passo, respirando e gestendo le emozioni.


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I corsi IDA sono organizzati in collaborazione con A.S.I. Ente di promozione culturale e sportivo legalmente riconosciuto da CONI e Ministero dell’Interno e aderente al sistema SNaQ del CONI (Sistema Nazionale delle Qualifiche degli Insegnanti di Danza). I diplomi rilasciati sono allineati alla normativa nazionale in materia di insegnamento (come delibera 1569/2017 e 1574/2017 della legge di bilancio). Corsi, seminari e stage IDA sono validi come aggiornamento tecnico ai fini del riconoscimento del diploma di insegnante e del conseguimento del tesserino tecnico ASI/CONI in base alla legge 4/2013 sulle professioni non organizzate – è previsto che gli insegnanti debbano effettuare aggiornamenti periodici (almeno uno ogni due anni).

Sez. ASI Danza E.R.

I DIPLOMI RILASCIATI SONO RICONOSCIUTI DA ENTE RICONOSCIUTO DA:

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CORSI Insegnante di Modern Propedeutica Modern Dance Insegnante di Danza Classica Propedeutica della Danza Classica Danza Classica: 1°/2°/3° Corso Danza Classica: 4°/5° Corso (Avanzato) Dancemobility Ballet Inside modern class Hip Hop School Evolution Hip Hop Dance per Bambini Insegnante di Pilates Matwork

SEMINARI Sbarra Modern Psicologia applicata all’insegnamento della danza Tecnico nutrizione Flexibility Dance Trainer® • Dance Conditioning • Dance Props • Dance Functional Training La Creatività è il cuore della danza • Improvvisazione guidata nella lezione di modern/contemporaneo • Genomascenico • Dance and Colors

WEBINAR ISCRITTO AL REGISTRO NAZIONALE ASSOCIAZIONI DI PROMOZIONE SOCIALE

Sviluppo del salto La danza nei progetti scolastici

SEGRETERIA DIDATTICA

Centro Studi La Torre s.r.l. Organismo di formazione accreditato ai sensi della delibera di cui alla D.G.R. N. 461/2014 Ente accreditato alla formazione

AZIENDA CERTIFICATA ISO 9001:2015


I CORSI IDA SONO RICONOSCIUTI DA: ASI ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA RICONOSCIUTO DAL CONI E DAL MINISTERO DELL’INTERNO E ADERENTE AL SISTEMA DI QUALIFICA SNaQ, M.I.U.R. MINISTERO DELL'ISTRUZIONE DELL'UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA

TITOLI RILASCIATI • Diploma di Tecnico ASI/CONI • Diploma di INSEGNANTE DI MODERN I diplomi IDA sono riconosciuti, in base a convenzione nazionale, da A.S.I., Ente di promozione sportiva riconosciuto dal CONI, dal Ministero dell'Interno e aderente al sistema di qualifica SNaQ (Sistema Nazionale delle Qualifiche dei Tecnici Sportivi). Il titolo si ottiene previo superamento di un esame e previa affiliazione come Socio Gold (Insegnante).

CORSO PER LA QUALIFICA DI

INSEGNANTE DI

MODERN ONLINE Il corso è sempre disponibile, con affiancamento di un tutor

INSEGNANTI Matteo Addino, Silvia Ardigò, Roberta Broglia, Rita Valbonesi La scuola ha l'obiettivo di consolidare le informazioni tecniche e analizzarle dal punto di vista dell'insegnamento in base alle capacità motorie e cognitive dell'allievo alle quali vengono proposte. L'obiettivo è quello di formare insegnanti in grado di crescere allievi tecnicamente preparati ma al contempo consapevoli del lavoro svolto. A CHI SI RIVOLGE Ad aspiranti insegnanti con buona tecnica, ad insegnanti che vogliono compiere un percorso formativo che permetta loro di migliorare ed approfondire le loro conoscenze e a tutti coloro che vogliono comprendere il lavoro che si affronta nella lezione di modern jazz. Nota: le iscrizioni al corso in presenza sono aperte! Le lezioni già effettuate sono state registrate e saranno fornite ai nuovi iscritti.

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MATERIALE DIDATTICO Dispensa SELEZIONE Per accedere al corso è necessario inviare il proprio curriculum, con l'indicazione di tutte le esperienze effettuate nel settore della danza, tramite mail alla segreteria didattica a danza@idadance.com in formato PDF o doc e intitolando sia il file, sia l'oggetto mail con i propri dati come segue: "Nome Cognome CV Modern", poi attendere la conferma di idoneità per procedere al pagamento e/o affiliazione. QUOTE € 1300 (in presenza e live) Riduzioni: Sconto del 20% per i Soci Gold (insegnanti) IDA, per i titolari e per gli insegnanti delle Scuole Affiliate IDA. Sconto del 10% versando la quota almeno 30 giorni prima dell'inizio del corso. € 690 (online) MODALITÀ D'ISCRIZIONE Per partecipare ai corsi è obbligatoria l’affiliazione all’IDA per l’anno in corso. Iscrizioni e regolamento su www.idadance.com.

Le proposte formative IDA sono valide come aggiornamento tecnico ai fini del riconoscimento del diploma di insegnante e del conseguimento del tesserino tecnico ASI/CONI in base alla Legge 4/2013 sulle professioni non organizzate – è previsto che gli insegnanti debbano effettuare aggiornamenti periodici (almeno uno ogni due anni).


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PROPEDEUTICA MODERN DANCE ROMA IN PRESENZA

15/16 gennaio 29/30 gennaio

*ACQUISTABILE CON

BONUS CARTA DOCENTE

TITOLI RILASCIATI • Diploma di Tecnico ASI/CONI • Diploma di INSEGNANTE DI PROPEDEUTICA MODERN DANCE I diplomi IDA sono riconosciuti, in base a convenzione nazionale, da A.S.I., Ente di promozione sportiva riconosciuto dal CONI, dal Ministero dell'Interno e aderente al sistema di qualifica SNaQ (Sistema Nazionale delle Qualifiche dei Tecnici Sportivi). Il titolo si ottiene previo superamento di un esame e previa affiliazione come Socio Gold (Insegnante).

RAVENNA* IN PRESENZA E IN DIRETTA LIVE

26/27 marzo 2/3 aprile

ONLINE Il corso è sempre disponibile, con affiancamento di un tutor

INSEGNANTE Roberta Broglia, Silvia Ardigò Il bambino è creta, plasmabile e delicato, se non viene trattato con cura si rischia di rovinarlo per sempre. Lavorare con i bambini richiede grande professionalità, competenza e coscienza, solo attraverso lo studio approfondito si può arricchire il bagaglio culturale necessario. Il corso di propedeutica ha come scopo la conoscenza dei principi fondamentali di didattica, pedagogia e anatomia oltre che tecnica. Attraverso un lavoro teorico/pratico si fa un viaggio nel mondo dei bambini dai 3 ai 10 anni, dai “primi passi” alla base tecnica. QUOTA € 310 MODALITÀ D'ISCRIZIONE Per partecipare ai corsi è obbligatoria l’affiliazione all’IDA per l’anno in corso. Iscrizioni e regolamento su www. idadance.com.

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CORSO PER LA QUALIFICA DI

INSEGNANTE DI

DANZA CLASSICA DALLA PROPEDEUTICA AL 3° CORSO ACCADEMICO INSEGNANTI Ma Rosita di Firma, M° Massimiliano Scardacchi IDA s’impegna da sempre nella formazione coreutica diplomando insegnanti capaci di interagire con un universo danza sempre più vario, esigente ed attuale. Il programma prende in esame le abilità che i futuri insegnanti devono acquisire per potersi rivolgere ad allievi di corsi di propedeutica, pre accademici ed accademici, fino al terzo livello. La metodologia usata è Vaganova, una delle più efficaci al mondo. Il percorso completo prevede la frequenza del corso di Propedeutica di Danza Classica e del corso per Insegnante di danza classica 1°/2°/3° corso accademico.

QUOTA € 936 anziché € 1040 (Speciale sconto sul percorso completo) Riduzioni: Sconto del 20% per i Soci Gold (insegnanti) IDA, per i titolari e per gli insegnanti delle Scuole Affiliate IDA. Sconto del 10% versando la quota almeno 30 giorni prima dell'inizio del corso. MODALITÀ D'ISCRIZIONE Per partecipare ai corsi è obbligatoria l’affiliazione all’IDA per l’anno in corso. Iscrizioni e regolamento su www.idadance. com.

PROPEDEUTICA

ACQUISTABILE CON

BONUS CARTA DOCENTE

TITOLI RILASCIATI • Diploma di Tecnico ASI/CONI • Diploma di INSEGNANTE DI DANZA CLASSICA • Diploma di INSEGNANTE DI PROPEDEUTICA DI DANZA CLASSICA I diplomi IDA sono riconosciuti, in base a convenzione nazionale, da A.S.I., Ente di promozione sportiva riconosciuto dal CONI, dal Ministero dell'Interno e aderente al sistema di qualifica SNaQ (Sistema Nazionale delle Qualifiche dei Tecnici Sportivi). Il titolo si ottiene previo superamento di un esame e previa affiliazione come Socio Gold (Insegnante).

DI DANZA CLASSICA

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12/13 febbraio 26/27 febbraio

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Il corso di propedeutica alla danza classica è indirizzato a tutti coloro che vogliano insegnare danza ai bambini di età compresa fra i 5 e i 9 anni. Un programma di insegnamento che ha l’obiettivo di offrire le competenze indispensabili per avviare i bambini allo studio della tecnica classica tenendo conto di tutti gli aspetti psicopedagogici ed anatomici che caratterizzano questa delicata fascia dì età. Il percorso si svolge in due week end di studio più una giornata dedicata all’esame finale. Il corso di propedeutica potrà essere frequentato anche separatamente come singola sezione di apprendimento.

Al termine dei due week end di studio si potrà sostenere l’esame con rilascio di qualifica in modalità on line. QUOTA € 390 Riduzioni: Sconto del 20% per i Soci Gold (insegnanti) IDA, per i titolari e per gli insegnanti delle Scuole Affiliate IDA. Sconto del 10% versando la quota almeno 30 giorni prima dell'inizio del corso. MODALITÀ D'ISCRIZIONE Per partecipare ai corsi è obbligatoria l’affiliazione all’IDA per l’anno in corso. Iscrizioni e regolamento su www.idadance.com.

Le proposte formative IDA sono valide come aggiornamento tecnico ai fini del riconoscimento del diploma di insegnante e del conseguimento del tesserino tecnico ASI/CONI in base alla Legge 4/2013 sulle professioni non organizzate – è previsto che gli insegnanti debbano effettuare aggiornamenti periodici (almeno uno ogni due anni).


I CORSI IDA SONO RICONOSCIUTI DA: ASI ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA RICONOSCIUTO DAL CONI E DAL MINISTERO DELL’INTERNO E ADERENTE AL SISTEMA DI QUALIFICA SNaQ, M.I.U.R. MINISTERO DELL'ISTRUZIONE DELL'UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA

DANZA CLASSICA

1°/2°/3° CORSO ACCADEMICO

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19/20 febbraio 5/6 marzo 19/20 marzo 9/10 aprile 7/8 maggio

Il corso ha lo scopo di fornire agli insegnanti di danza classica o aspiranti tali, tutte le competenze che occorrono per rivolgersi ad allievi dai 9 ai 14 anni di età. Contenuti: - Caratteristiche anatomiche, fisiche e psicomotorie che caratterizzano i ragazzi nell’età di riferimento - Vocabolario della terminologia classica del 1°- 2°- 3° corso - Musica applicata alla danza - Dall’impostazione di una classe di danza alla programmazione progressiva della didattica per ogni livello. - L’approccio giusto alla correzione Tutti i candidati avranno la possibilità di fare esperienza pratica durante il corso e confrontarsi con i docenti anche rispetto alle loro conoscenze pregresse in un ambiente collaborativo e motivante. Il percorso si articola in 5 week end di studio più un week end dedicato alle conclusioni finali e alla prova d’esame.

Il superamento dell’esame ti consentirà di ottenere il Diploma di insegnante riconosciuto in base alla convenzione nazionale Asi (ente di promozione sportiva riconosciuto dal CONI e dal Ministero dell’Interno) aderente al sistema di qualifica SNaQ, e potrai essere inserito nell’albo insegnanti di IDA e ASI. QUOTA € 650 Riduzioni: Sconto del 20% per i Soci Gold (insegnanti) IDA, per i titolari e per gli insegnanti delle Scuole Affiliate IDA. Sconto del 10% versando la quota almeno 30 giorni prima dell'inizio del corso. MODALITÀ D'ISCRIZIONE Per partecipare ai corsi è obbligatoria l’affiliazione all’IDA per l’anno in corso. Iscrizioni e regolamento su www. idadance.com.

CORSO AVANZATO

INSEGNANTE DI DANZA CLASSICA

4°/5° CORSO ACCADEMICO

RAVENNA IN PRESENZA E IN DIRETTA LIVE

dal 18 al 22 luglio

La qualifica di base sarà la prerogativa per accedere al 4°/5° corso avanzata e ai successivi corsi di perfezionamento. Questo ti consentirà di insegnare ad allievi di livello intermedio/avanzato e di ottenere il titolo di qualifica relativo. Continuando a scegliere il nostro ente di formazione, ti garantirai la migliore preparazione nel campo, dimostrando l’ idoneità necessaria per svolgere la tua professione in vari contesti lavorativi. L’Associazione premierà la tua volontà di eccellere come docente, dedicandoti iniziative in esclusiva. Potrai ad esempio accedere a webinar, corsi, convegni che IDA ti riserverà a titolo gratuito o applicando una scontistica a te dedicata. Inoltre Ida ti darà maggiore visibilità sui propri canali di divulgazione e promozione contribuendo al tuo successo.

QUOTA € 410 Riduzioni: Sconto del 20% per i Soci Gold (insegnanti) IDA, per i titolari e per gli insegnanti delle Scuole Affiliate IDA. Sconto del 10% versando la quota almeno 30 giorni prima dell'inizio del corso. MODALITÀ D'ISCRIZIONE Per partecipare ai corsi è obbligatoria l’affiliazione all’IDA per l’anno in corso. Iscrizioni e regolamento su www.idadance.com.

Le proposte formative IDA sono valide come aggiornamento tecnico ai fini del riconoscimento del diploma di insegnante e del conseguimento del tesserino tecnico ASI/CONI in base alla Legge 4/2013 sulle professioni non organizzate – è previsto che gli insegnanti debbano effettuare aggiornamenti periodici (almeno uno ogni due anni).

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I CORSI IDA SONO RICONOSCIUTI DA: ASI ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA RICONOSCIUTO DAL CONI E DAL MINISTERO DELL’INTERNO E ADERENTE AL SISTEMA DI QUALIFICA SNaQ, M.I.U.R. MINISTERO DELL'ISTRUZIONE DELL'UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA

DANCE TRAINER® CORSO IN 3 SEMINARI Ci vuole un atleta per ballare e un artista per essere ballerino. La preparazione atletica permette al danzatore di esprimere nel migliore dei modi la propria qualità artistica. Il percorso Dance Trainer, ideato in base alle migliori conoscenze nel campo del fitness e delle scienze motorie, si articola in tre seminari ognuno pensato per raggiungere obiettivi specifici. Puoi scegliere se iscriverti ad uno o più seminari oppure frequentare l’intero programma.

TITOLI RILASCIATI • Diploma di Tecnico ASI/CONI • Diploma di DANCE TRAINER® I diplomi IDA sono riconosciuti, in base a convenzione nazionale, da A.S.I., Ente di promozione sportiva riconosciuto dal CONI, dal Ministero dell'Interno e aderente al sistema di qualifica SNaQ (Sistema Nazionale delle Qualifiche dei Tecnici Sportivi). Il titolo si ottiene previo superamento di un esame e previa affiliazione come Socio Gold (Insegnante). Ad ogni seminario sarà rilasciato un attestato di partecipazione.

DANCE CONDITIONING MILANO IN PRESENZA E IN DIRETTA LIVE

DANCE PROPS MILANO IN PRESENZA E IN DIRETTA LIVE

QUOTA € 220

QUOTA € 220

19/20 febbraio

INSEGNANTI Roberta Broglia, Valentina Poggi

INSEGNANTE Roberta Broglia Il contenuto del corso si focalizza su tre differenti qualità motorie dando così un condizionamento completo atto a sostenere il danzatore e migliorare le sue prestazioni. Avrai l’opportunità di impadronirti di metodi di allenamento incrociato che ti consentano di elevare l’intensità e la durata della prestazione dei tuoi allievi, e di poter lavorare su strategie motivazionali e di definizione dei singoli obiettivi. Alla fine del seminario è previsto un esame.

Un allenamento supplementare, che si è rivelato molto efficace per giungere alla massima espressione fisica di sé è quello basato sull’utilizzo di props. I piccoli attrezzi infatti permettono di ottenere una grande consapevolezza del movimento ed usati costantemente permettono di raggiungere o mantenere una preparazione atletica in grado di prevenire infortuni e lesioni. Le docenti proporranno strumenti diversi per allenamenti integrativi: elastici, gym ball , softball, roll, pesetti, sedia, saranno solo alcuni degli attrezzi usati per trasmetterti un nuovo approccio efficace e divertente.

MODALITÀ D'ISCRIZIONE Per iscriversi ai seminari è obbligatoria l’affiliazione all’IDA per l’anno in corso. Iscrizioni e regolamento su www.idadance.com. DANCE ACADEMY

RAVENNA IN PRESENZA E IN DIRETTA LIVE

QUOTA € 220

29/30 gennaio

MILANO

22/23 gennaio

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DANCE FUNCTIONAL TRAINING

IN PRESENZA E IN DIRETTA LIVE

26/27 marzo

INSEGNANTE Melissa Roda Un programma di ginnastica funzionale strutturata pensato per i danzatori. Questo allenamento consente di ampliare capacità coordinative di base e speciali con particolare attenzione agli analizzatori (cinetico, statico dinamico, visivo, uditivo, tattile). Verrà proposto un riscaldamento incentrato sulla mobilità articolare e una fase centrale di potenziamento basato sulla metodologia Complex (serie di esercizi da eseguire senza pause e da compiere in tutte le ripetizioni prima di passare al blocco successivo).

Le proposte formative IDA sono valide come aggiornamento tecnico ai fini del riconoscimento del diploma di insegnante e del conseguimento del tesserino tecnico ASI/CONI in base alla Legge 4/2013 sulle professioni non organizzate – è previsto che gli insegnanti debbano effettuare aggiornamenti periodici (almeno uno ogni due anni).


I CORSI IDA SONO RICONOSCIUTI DA: ASI ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA RICONOSCIUTO DAL CONI E DAL MINISTERO DELL’INTERNO E ADERENTE AL SISTEMA DI QUALIFICA SNaQ, M.I.U.R. MINISTERO DELL'ISTRUZIONE DELL'UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA

CORSO DI

DANCEMOBILITY MILANO IN PRESENZA E IN DIRETTA LIVE

15/16 gennaio

ROMA

TITOLI RILASCIATI • Diploma di Tecnico ASI/CONI • Diploma di DANCEMOBILITY I diplomi IDA sono riconosciuti, in base a convenzione nazionale, da A.S.I., Ente di promozione sportiva riconosciuto dal CONI, dal Ministero dell'Interno e aderente al sistema di qualifica SNaQ (Sistema Nazionale delle Qualifiche dei Tecnici Sportivi). Il titolo si ottiene previo superamento di un esame e previa affiliazione come Socio Gold (Insegnante).

IN PRESENZA

12/13 marzo

RAVENNA IN PRESENZA E IN DIRETTA LIVE

25/26 giugno

ONLINE Il corso è sempre disponibile, con affiancamento dell'insegnante INSEGNANTE Roberta Broglia Dancemobility è un metodo per sviluppare la flessibilità e la mobilità articolare in modo specifico per la danza, ponendo particolare attenzione alle esigenze tecniche e funzionali del danzatore ma con grande rispetto della salute del corpo. I danzatori, infatti necessitano di una grande elasticità muscolare ed estorsione articolare ma anche di stabilizzazione e controllo posturale che sarebbero comprobasse da un eccesso di mobilità non controllata. QUOTA €220 (online) Quota non soggetta a sconti. € 240 (in presenza e live) Riduzioni: Sconto del 20% per i Soci Gold (insegnanti) IDA, per i titolari e per gli insegnanti delle Scuole Affiliate IDA. Sconto del 10% versando la quota almeno 30 giorni prima dell’inizio del corso. MODALITÀ D'ISCRIZIONE Per partecipare ai corsi è obbligatoria l’affiliazione all’IDA per l’anno in corso. Iscrizioni e regolamento su www.idadance.com. Le proposte formative IDA sono valide come aggiornamento tecnico ai fini del riconoscimento del diploma di insegnante e del conseguimento del tesserino tecnico ASI/CONI in base alla Legge 4/2013 sulle professioni non organizzate – è previsto che gli insegnanti debbano effettuare aggiornamenti periodici (almeno uno ogni due anni).

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I CORSI IDA SONO RICONOSCIUTI DA: ASI ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA RICONOSCIUTO DAL CONI E DAL MINISTERO DELL’INTERNO E ADERENTE AL SISTEMA DI QUALIFICA SNaQ, M.I.U.R. MINISTERO DELL'ISTRUZIONE DELL'UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA

HIP HOP SCHOOL EVOLUTION ROMA IN PRESENZA

15/16 gennaio 29/30 gennaio

TITOLI RILASCIATI • Diploma di Tecnico ASI/CONI • Diploma di INSEGNANTE DI HIP HOP I diplomi IDA sono riconosciuti, in base a convenzione nazionale, da A.S.I., Ente di promozione sportiva riconosciuto dal CONI, dal Ministero dell'Interno e aderente al sistema di qualifica SNaQ (Sistema Nazionale delle Qualifiche dei Tecnici Sportivi). Il titolo si ottiene previo superamento di un esame e previa affiliazione come Socio Gold (Insegnante).

SPECIALE PROMOZIONE Sconto del 10% per chi si iscrive sia al corso di Hip Hop Dance per Bambini sia all’Hip Hop School Evolution, versando le quote in un’unica soluzione.

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INSEGNANTE Daniele Baldi Comprendere il movimento dell’Hip Hop dalle sue origini è fondamentale per l’insegnante che porta in sala uno stile sintesi di culture e sottoculture di un’epoca lontana e luoghi distanti. In breve, le lezioni alterneranno parti pratiche e parti teoriche affrontando diversi argomenti: Cenni storici; Costruzione di una lezione e approfondimento delle varie parti (riscaldamento, tecnica, coreografia); Studio della musica; Lavoro coreografico; Inserimento della figura dell’insegnante di danza all’interno del contesto lavorativo. REQUISITI RICHIESTI Predisposizione specifica ed esperienza di base nella danza o nell’hip hop. QUOTA € 340 Riduzioni: Sconto del 20% per i Soci Gold (insegnanti) IDA, per i titolari e per gli insegnanti delle Scuole Affiliate IDA. Sconto del 10% versando la quota almeno 30 giorni prima dell’inizio del corso. Speciale riduzione: Sconto del 50% per i vecchi allievi: se hai già frequentato il corso Hip Hop School nelle scorse edizioni puoi accedere al corso con uno sconto del 50% sulla quota d’iscrizione. Non perdere l’occasione per aggiornare la tua formazione! MODALITÀ D'ISCRIZIONE Per partecipare ai corsi è obbligatoria l’affiliazione all’IDA per l’anno in corso. Iscrizioni e regolamento su www.idadance.com.

Le proposte formative IDA sono valide come aggiornamento tecnico ai fini del riconoscimento del diploma di insegnante e del conseguimento del tesserino tecnico ASI/CONI in base alla Legge 4/2013 sulle professioni non organizzate – è previsto che gli insegnanti debbano effettuare aggiornamenti periodici (almeno uno ogni due anni).


I CORSI IDA SONO RICONOSCIUTI DA: ASI ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA RICONOSCIUTO DAL CONI E DAL MINISTERO DELL’INTERNO E ADERENTE AL SISTEMA DI QUALIFICA SNaQ, M.I.U.R. MINISTERO DELL'ISTRUZIONE DELL'UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA

HIP HOP DANCE PER BAMBINI RAVENNA IN PRESENZA E IN DIRETTA LIVE

12/13 febbraio 12/13 marzo

TITOLI RILASCIATI • Diploma di Tecnico ASI/CONI • Diploma di INSEGNANTE DI HIP HOP DANCE PER BAMBINI I diplomi IDA sono riconosciuti, in base a convenzione nazionale, da A.S.I., Ente di promozione sportiva riconosciuto dal CONI, dal Ministero dell'Interno e aderente al sistema di qualifica SNaQ (Sistema Nazionale delle Qualifiche dei Tecnici Sportivi). Il titolo si ottiene previo superamento di un esame e previa affiliazione come Socio Gold (Insegnante).

SPECIALE PROMOZIONE Sconto del 10% per chi si iscrive sia al corso di Hip Hop Dance per Bambini sia all’Hip Hop School Evolution, versando le quote in un’unica soluzione.

INSEGNANTE Irene Rossi e Francesca Amadei Il corso di “HIP HOP DANCE PER BAMBINI” si pone come obiettivo la formazione di insegnanti capaci di avvicinare bambini e ragazzi alla danza Hip Hop in modo semplice, intuitivo e corretto. Ampio spazio sarà dato alla parte pedagogica e relazionale, per dare ai futuri insegnanti le nozioni per costruire lezioni efficaci ed appropriate alle età degli allievi, seguendo le tappe del loro sviluppo psicomotorio, dai 3 anni fino all’adolescenza. QUOTA € 390 Riduzioni: Sconto del 20% per i Soci Gold (insegnanti) IDA, per i titolari e per gli insegnanti delle Scuole Affiliate IDA. Sconto del 10% versando la quota almeno 30 giorni prima dell’inizio del corso. MODALITÀ D'ISCRIZIONE Per partecipare ai corsi è obbligatoria l’affiliazione all’IDA per l’anno in corso. Iscrizioni e regolamento su www. idadance.com.

Le proposte formative IDA sono valide come aggiornamento tecnico ai fini del riconoscimento del diploma di insegnante e del conseguimento del tesserino tecnico ASI/CONI in base alla Legge 4/2013 sulle professioni non organizzate – è previsto che gli insegnanti debbano effettuare aggiornamenti periodici (almeno uno ogni due anni).

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I CORSI IDA SONO RICONOSCIUTI DA: ASI ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA RICONOSCIUTO DAL CONI E DAL MINISTERO DELL’INTERNO E ADERENTE AL SISTEMA DI QUALIFICA SNaQ, M.I.U.R. MINISTERO DELL'ISTRUZIONE DELL'UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA

LA CREATIVITÀ

È IL CUORE DELLA DANZA CORSO IN 3 SEMINARI

Tre nuovi itinerari didattici da proporre nelle tue classi di danza o nei contesti educativi nei quali operi. Fra le abilità di un insegnante di danza c'è senz’altro quella di alimentare la curiosità dei nostri giovani allievi e il raggiungimento di questo obiettivo presuppone che dovremmo essere noi i primi a stuzzicarne il desiderio. Puoi scegliere se iscriverti ad uno o più seminari oppure frequentare l’intero programma.

TITOLI RILASCIATI • Diploma di Tecnico ASI/CONI • Diploma "LA CREATIVITÀ È IL CUORE DELLA DANZA" I diplomi IDA sono riconosciuti, in base a convenzione nazionale, da A.S.I., Ente di promozione sportiva riconosciuto dal CONI, dal Ministero dell'Interno e aderente al sistema di qualifica SNaQ (Sistema Nazionale delle Qualifiche dei Tecnici Sportivi). Il titolo si ottiene previo superamento di un esame e previa affiliazione come Socio Gold (Insegnante). Ad ogni seminario sarà rilasciato un attestato di partecipazione.

IMPROVVISAZIONE GUIDATA NELLA LEZIONE DI MODERN E CONTEMPORANEO RAVENNA IN PRESENZA

GENOMASCENICO RAVENNA IN PRESENZA

QUOTA € 220

19/20 febbraio

QUOTA € 220

INSEGNANTE Nicola Galli

22/23 gennaio

INSEGNANTE Michael D'Adamio Nel corso del seminario, rivolto ad insegnanti e coreografi, verranno analizzati varie proposte (task) per permettere ad allievi sotto i 12 anni di poter iniziare un processo di improvvisazione, attraverso la guida dell’insegnante, in totale libertà passo dopo passo.

Avrai la possibilità di scoprire una metodologia rivoluzionaria lavorando direttamente con il creatore di Genomascenico®, un dispositivo di gioco che ti porterà alla scoperta del tuo potenziale espressivo e creativo e ti mostrerà le caratteristiche peculiari della composizione coreografica istantanea.

DANCE AND COLORS RAVENNA IN PRESENZA

QUOTA € 220

12/13 marzo

INSEGNANTE Mirko Boemi Mentre danziamo la nostra anima scopre come utilizzare i suoi colori affinché la danza diventi emozionante, libera, aperta, condivisa e curiosa di scoprirsi. Un percorso personale dell’artista che si basa su una proposta didattica diversificata e multidisciplinare che include: principi delle discipline energetiche, pratiche creative e di sperimentazione del movimento, pratiche di composizione coreografica e tecniche della danza.

MODALITÀ D'ISCRIZIONE Per partecipare ai corsi è obbligatoria l’affiliazione all’IDA per l’anno in corso. Iscrizioni e regolamento su www.idadance.com.

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Le proposte formative IDA sono valide come aggiornamento tecnico ai fini del riconoscimento del diploma di insegnante e del conseguimento del tesserino tecnico ASI/CONI in base alla Legge 4/2013 sulle professioni non organizzate – è previsto che gli insegnanti debbano effettuare aggiornamenti periodici (almeno uno ogni due anni).


I CORSI IDA SONO RICONOSCIUTI DA: ASI ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA RICONOSCIUTO DAL CONI E DAL MINISTERO DELL’INTERNO E ADERENTE AL SISTEMA DI QUALIFICA SNaQ, M.I.U.R. MINISTERO DELL'ISTRUZIONE DELL'UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA

BALLET INSIDE MODERN CLASS RAVENNA IN PRESENZA E IN DIRETTA LIVE

25/26 giugno

TITOLI RILASCIATI • Diploma di Tecnico ASI/CONI • Diploma di BALLET INSIDE MODERN CLASS I diplomi IDA sono riconosciuti, in base a convenzione nazionale, da A.S.I., Ente di promozione sportiva riconosciuto dal CONI, dal Ministero dell'Interno e aderente al sistema di qualifica SNaQ (Sistema Nazionale delle Qualifiche dei Tecnici Sportivi). Il titolo si ottiene previo superamento di un esame e previa affiliazione come Socio Gold (Insegnante).

INSEGNANTE Laura Nardi L'utilità del training della danza classica è confermata dalla sua presenza in qualsiasi formazione professionale per la danza contemporanea. Questo corso permetterà agli insegnanti di costruire una programmazione di tecnica accademica da inserire nelle lezioni di modern e contemporaneo; sequenze specificatamente formulate per chi necessita di programmare classi che tengano conto di riformulare i capisaldi della danza classica alla luce dei bisogni specifici delle discipline moderne. Il corso si svolge in un week end intensivo più una giornata dedicata alle considerazioni conclusive. Si alterneranno parti teoriche a parti pratiche in un clima in cui i docenti potranno tornare ad essere allievi divertendosi e traendone i migliori benefici. QUOTA € 220 Riduzioni: Sconto del 20% per i Soci Gold (insegnanti) IDA, per i titolari e per gli insegnanti delle Scuole Affiliate IDA. Sconto del 10% versando la quota almeno 30 giorni prima dell'inizio del corso. MODALITÀ D'ISCRIZIONE Per partecipare ai corsi è obbligatoria l’affiliazione all’IDA per l’anno in corso. Iscrizioni e regolamento su www. idadance.com.

Le proposte formative IDA sono valide come aggiornamento tecnico ai fini del riconoscimento del diploma di insegnante e del conseguimento del tesserino tecnico ASI/CONI in base alla Legge 4/2013 sulle professioni non organizzate – è previsto che gli insegnanti debbano effettuare aggiornamenti periodici (almeno uno ogni due anni).

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I CORSI IDA SONO RICONOSCIUTI DA: ASI ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA RICONOSCIUTO DAL CONI E DAL MINISTERO DELL’INTERNO E ADERENTE AL SISTEMA DI QUALIFICA SNaQ, M.I.U.R. MINISTERO DELL'ISTRUZIONE DELL'UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA

PSICOLOGIA APPLICATA ALL’INSEGNAMENTO DELLA DANZA

RAVENNA IN PRESENZA E IN DIRETTA LIVE

5 marzo

INSEGNANTE Francesca De Stefani

Seminario di psicologia applicata alla danza per un insegnamento consapevole. Quanto i fattori psicologi incidono sulle prestazioni dei nostri allievi e sul loro processo di apprendimento? Facendo luce su ciò che può influenzare il benessere psichico degli studenti durante la lezione di danza, diventerete maestri sapienti, capaci di motivare nel modo giusto i vostri studenti, rafforzandone le abilità interiori. Quali sono gli aspetti dell’apprendimento della danza che rischiano di diventare zavorre per la crescita umana e professionale di un allievo? Sappiamo individuare quali fattori determinano un apprendimento di successo?

NEW

In che modo, l’insegnante di danza può connettersi emotivamente con lo studente? Come possiamo disinnescare quei sentimenti di sfiducia e inadeguatezza che tanti giovani oggi provano? Queste sono alcune delle riflessioni al centro del seminario. QUOTA € 90 MODALITÀ D'ISCRIZIONE Per partecipare ai corsi è obbligatoria l’affiliazione all’IDA per l’anno in corso. Iscrizioni e regolamento su www. idadance.com.

FLEXIBILITY

RAVENNA - IN PRESENZA 11 dicembre

MILANO - IN PRESENZA 5 marzo

BOLOGNA - IN PRESENZA 7 maggio

ONLINE Il seminario è sempre disponibile, con affiancamento di un tutor INSEGNANTE Andrea Neyroz

Sembra che l’asticella della flessibilità nel panorama della danza, si alzi ogni anno di più. Gli standard sono effettivamente elevati ma la buona notizia è che anche chi non è geneticamente predisposto può aumentare la propria flessibilità. Ci sono alcuni metodi classici che i ballerini adottano ma non sempre sono giusti e rispettosi rischiando in questo modo lesioni e danni inutili. Sai ad esempio che per raggiungere il tuo massimo allungamento hai bisogno di essere forte? "La flessibilità è quella lunghezza nel muscolo che tutti noi vogliamo raggiungere", dice, "ma la flessibilità funzionale è avere il supporto muscolare e la stabilità articolare per mantenere quella posizione". QUOTE € 190 (In presenza) €145 (Online) MODALITÀ D'ISCRIZIONE Per partecipare ai corsi è obbligatoria l’affiliazione all’IDA per l’anno in corso. Iscrizioni e regolamento su www. idadance.com.

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I CORSI IDA SONO RICONOSCIUTI DA: ASI ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA RICONOSCIUTO DAL CONI E DAL MINISTERO DELL’INTERNO E ADERENTE AL SISTEMA DI QUALIFICA SNaQ, M.I.U.R. MINISTERO DELL'ISTRUZIONE DELL'UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA

SBARRA MODERN

ONLINE Il seminario è sempre disponibile, con affiancamento di un tutor INSEGNANTE Roberta Broglia

TECNICO NUTRIZIONE

ONLINE Il seminario è sempre disponibile, con affiancamento di un tutor INSEGNANTE Alexander Bertuccioli

LA DANZA NEI PROGETTI SCOLASTICI

L’allenamento pensato per qualsiasi livello di studio ed età che integra al meglio la tua classe di tecnica modern Questo è un corso che ti permette di acquisire un’ottima pratica per lavorare sulla tecnica, senza tralasciare la dinamica e lo stile che caratterizzano lo stile modern. Postura, forza e flessibilità verranno lavorati attraverso una serie di esercizi pratici adatti ad essere inseriti in classi rivolte ad allievi di tutti i livelli. Ogni esercizio verrà analizzato dal punto di vista teorico perché l’ insegnante sia consapevole degli obiettivi che vuol far raggiungere ai propri allievi con quel tipo di proposta.

Uno strumento come la sbarra che solitamente rappresenta l’allenamento di un danzatore classico può essere vissuta con nuove finalità che includano spirali, curve, isolamenti e una libertà di movimento che rispetta l’ espressività e l’ artisticità della danza modern.

Se sei un educatore, un insegnante o pratichi danza, sai perfettamente quanto, l’importanza dell’alimentazione sia innegabile per far funzionare al meglio un corpo coinvolto in un’attività fisica ed espressiva così coinvolgente come la nostra. Conoscere la dieta più appropriata per soddisfare le esigenze del tuo corpo è fondamentale per scegliere il carburante giusto che determinerà le tue prestazioni. Se hai la responsabilità, come docente, di guidare i tuoi giovani allievi a nutrirsi nel migliore dei modi ed essere in grado di consigliare le famiglie a sostenerli con una buona educazione alimentare, il primo a dover essere istruito sei tu!

Questo corso ti offre la possibilità di confrontarti con un esperto della nutrizione che ti darà tutte le linee guida e i protocolli alimentari più aggiornati. Attraverso il coaching sulla salute diventerai un allenatore olistico in grado di contribuire al raggiungimento del tuo benessere e di quello dei tuoi studenti.

NEW

IN DIRETTA LIVE 15 marzo INSEGNANTE Silvia Ardigò

QUOTA € 160 anziché €220 MODALITÀ D'ISCRIZIONE Per partecipare ai corsi è obbligatoria l’affiliazione all’IDA per l’anno in corso. Iscrizioni e regolamento su www. idadance.com.

QUOTE € 250 (In presenza) € 185 (Online) MODALITÀ D'ISCRIZIONE Per partecipare ai corsi è obbligatoria l’affiliazione all’IDA per l’anno in corso. Iscrizioni e regolamento su www. idadance.com.

SVILUPPO DEL SALTO

NEW

IN DIRETTA LIVE 12 aprile QUOTA € 60

Molti insegnanti vengono coinvolti in progetti scolastici di danza per i bambini della scuola d’infanzia e primaria. Come creare un programma adatto a questi progetti che abbia davvero un senso pedagogico funzionale e induca i bambini al desiderio di danzare? Il webinar fa parte del percorso “La creatività è il cuore della danza” MODALITÀ D’ISCRIZIONE Per partecipare ai corsi è obbligatoria l’affiliazione all’IDA per l’anno in corso. Iscrizioni e regolamento su www.idadance.com.

INSEGNANTE Roberta Broglia

QUOTA € 60

Molti allievi trovano difficoltà nell’esecuzione di piccoli e grandi salti, è solo una questione di tecnica o di deficit muscolare? In questo webinar spiegheremo che cosa significa pliometria e come allenarla e vedremo degli esercizi pratici che si possono facilmente inserire nelle nostre lezioni. Il webinar fa parte del percorso “Dance Trainer®” MODALITÀ D’ISCRIZIONE Per partecipare ai corsi è obbligatoria l’affiliazione all’IDA per l’anno in corso. Iscrizioni e regolamento su www.idadance.com.

Le proposte formative IDA sono valide come aggiornamento tecnico ai fini del riconoscimento del diploma di insegnante e del conseguimento del tesserino tecnico ASI/CONI in base alla Legge 4/2013 sulle professioni non organizzate – è previsto che gli insegnanti debbano effettuare aggiornamenti periodici (almeno uno ogni due anni).

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CORSO PER LA QUALIFICA DI INSEGNANTE DI

PILATES MATWORK BOLOGNA IN PRESENZA

12/13 marzo 2/3 aprile

TITOLI RILASCIATI • Diploma di Tecnico ASI/CONI • Diploma di FIF-EFA di INSEGNANTE DI PILATES MATWORK I diplomi IDA sono riconosciuti, in base a convenzione nazionale, da A.S.I., Ente di promozione sportiva riconosciuto dal CONI, dal Ministero dell'Interno e aderente al sistema di qualifica SNaQ (Sistema Nazionale delle Qualifiche dei Tecnici Sportivi). Il titolo si ottiene previo superamento di un esame e previa affiliazione come Socio Gold (Insegnante).

CAGLIARI IN PRESENZA

22/23 gennaio 5/6 febbraio

FIRENZE IN PRESENZA

26/27 febbraio 12/13 marzo

MILANO IN PRESENZA

12/13 febbraio 19/20 febbraio

LECCE IN PRESENZA

5/6 marzo 19/20 marzo

ROMA IN PRESENZA

26/27 febbraio 12/13 marzo

SALERNO IN PRESENZA

19/20 marzo 2/3 aprile

TREVISO IN PRESENZA

2/3 aprile 9/10 aprile

PROGRAMMA IN SINTESI • Principi standard posturali e tradizionali del metodo pilates; • Esercizi pre-pilates codificati; • Esercizi base; • Laboratori di gruppo; • Masterclass REQUISITI Si consiglia di aver praticato Pilates. SUPPORTI ALLO STUDIO Per velocizzare l’approccio alla formazione e prendere subito contatto con il materiale didattico, il supporto e-learning, la dispensa e il video saranno immediatamente disponibili online appena effettuata l'iscrizione. Chi lo desidera, può acquistare la dispensa in forma cartacea e il dvd al prezzo di 20€ (in aggiunta alla quota di iscrizione). L'acquisto deve avvenire entro il giovedì precedente l'inizio del corso per poter ricevere il materiale presso la sede del corso. ESAME Test scritto e prova pratica. In caso di mancato superamento dell'esame sarà possibile accedere ugualmente al corso Advanced sostenendo un esame globale pe rla qualifica di Pilates Matwork e Pilates Advanced Training.

Note Il corso è a numero chiuso. QUOTA € 520 (in presenza e Live) Riduzioni: Sconto del 20% per i Soci Gold (insegnanti) IDA, per i titolari e per gli insegnanti delle Scuole Affiliate IDA. Sconto del 10% versando la quota almeno 30 giorni prima dell'inizio del corso. € 390 (Online) PACCHETTO PILATES MATWORK € 850 comprende: Pilates Matwork, Pilates Advanced Training e Pilates Props. Il pacchetto non è soggetto a scontistiche. MODALITÀ D'ISCRIZIONE Per partecipare ai corsi è obbligatoria l’affiliazione all’IDA per l’anno in corso. Iscrizioni e regolamento su www. idadance.com.

PALERMO IN PRESENZA

26/27 marzo 9/10 aprile

INSEGNANTI Elisabetta Cinelli, Gianpiero Marongiu, Massimo Alampi, Donato De Bartolomeo, Michele Manca, Sara Sergi, Stefania Giuliani. ACQUISTABILE CON

BONUS CARTA DOCENTE 40

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Le proposte formative IDA sono valide come aggiornamento tecnico ai fini del riconoscimento del diploma di insegnante e del conseguimento del tesserino tecnico ASI/CONI in base alla Legge 4/2013 sulle professioni non organizzate – è previsto che gli insegnanti debbano effettuare aggiornamenti periodici (almeno uno ogni due anni).


I CORSI IDA SONO RICONOSCIUTI DA: ASI ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA RICONOSCIUTO DAL CONI E DAL MINISTERO DELL’INTERNO E ADERENTE AL SISTEMA DI QUALIFICA SNaQ, M.I.U.R. MINISTERO DELL'ISTRUZIONE DELL'UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA

CORSI IN PRESENZA PILATES ADVANCED TRAINING Didattica degli esercizi intermedi e avanzati del matwork integrata all’analisi posturale

REFORMER Tecnica e didattica per l’utilizzo dell’attrezzo più emblematico del pilates

CORSI LIVE Se non puoi seguire in presenza, per i seguenti corsi è attivata la possibilità di seguirli in diretta live:

PILATES ADVANCED TRAINING PILATES PROPS PILATES IN GRAVIDANZA E TERZA ETÀ

CADILLAC Tecnica e didattica d’utilizzo di uno degli attrezzi più significativi del pilates

PILATES BARRE

CORSI ONLINE

Il pilates incontra la danza

WUNDA CHAIR Tecnica e didattica di utilizzo dell’attrezzo più geniale del pilates

SPINE CORRECTOR Una nuova visione dell’attrezzo

PILATES PROPS I piccoli attrezzi del pilates

PILATES IN GRAVIDANZA E TERZA ETÀ

Frequenta il corso dove vuoi e quando vuoi: la piattaforma online permette una fruizione facile, flessibile e sempre accessibile in ogni momento della giornata, sia da computer che da dispositivi mobili, con esami online e tutoraggio del docente IDA scelto dal te.

PILATES MATWORK® PILATES ADVANCED TRAINING PILATES BARRE

Le tecniche di pilates applicate in gravidanza e terza età

PILATE PROPS

I programmi completi, le sedi e le date dei corsi e dei master di specializzazione di pilates sono disponibili su www.idadance.com

REFORMER FOR BENIGINNERS

PILATES IN GRAVIDANZA E TERZA ETÀ

Le proposte formative IDA sono valide come aggiornamento tecnico ai fini del riconoscimento del diploma di insegnante e del conseguimento del tesserino tecnico ASI/CONI in base alla Legge 4/2013 sulle professioni non organizzate – è previsto che gli insegnanti debbano effettuare aggiornamenti periodici (almeno uno ogni due anni).

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dance summer school RAVENNA 14 / 17 LUGLIO 2022

MODERN / CONTEMPORANEO

ROBERTA FONTANA

MACIA DEL PRETE

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MASSIMILIANO SCARDACCHI

EXPRESSION DANCE MAGAZINE

ROBERTA BROGLIA

LABORATORIO COREOGRAFICO

CLASSICO

ALESSIO CARBONE

MATTEO ADDINO

ROSITA DI FIRMA

LACCIO


CAMPUS KIDS

RAVENNA 16 E 17 LUGLIO 2022 Lezioni per i danzatori tra gli 8 e i 12 anni

MATTEO ADDINO MODERN

ROBERTA MICHAEL FILIPPO BROGLIA D’ADAMIO GAMBERINI MODERN CONTEMPORANEO HIP HOP

MASSIMILIANO SCARDACCHI CLASSICO

CAMPUS OFF

RAVENNA 14 / 17 LUGLIO 2022 Lezioni per i danzatori di livello principiante

MIRKO BOEMI MODERN

FILIPPO MICHAEL GAMBERINI D’ADAMIO CONTEMPORANEO HIP HOP

AZZURRA MOSCATELLO CLASSICO EXPRESSION DANCE MAGAZINE

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MENTE E CORPO

NEL PROCESSO DI APPRENDIMENTO DEL DANZATORE Laboratorio teorico e pratico sui metodi che favoriscono coscienza e assimilazione, elementi fondamentali per raggiungere il massimo rendimento durante la performance

RAVENNA 13 e 14 luglio 2022 Valerio Iurato, ballerino, docente e coreografo, esperto nel campo delle Neuroscienze e creatore di un metodo che ha come obiettivo il benessere del danzatore

Dott.ssa Francesca De Stefani, Psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia Biosistemica ed esperta Psicologa in ambito sia sportivo che coreutico

PROGRAMMA 13 luglio

Analisi teorica con Valerio Iurato e la Dott.ssa Francesca De Stefani 14 luglio

Laboratorio pratico con Valerio Iurato

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EXPRESSION DANCE MAGAZINE


PROGETTO DIDATTICO PER LE SCUOLE DI DANZA ASSOCIATE

Esami di livello direttamente nelle sedi con rilascio di attestato

MODERN JAZZ CONTEMPORANEO CLASSICO HIP HOP

Il Percorso Formativo IDA è un progetto didattico pensato per tutte le scuole che vogliono offrire ai propri allievi la possibilità di sostenere esami per verificare e attestare il livello raggiunto nel percorso di studi. Per l’allievo è uno stimolo ad applicarsi nello studio, per l’insegnante un’occasione di confronto e di crescita professionale. Sono previsti esami nelle seguenti discipline: Classico, Modern Jazz/Contemporaneo e Hip Hop. Per partecipare al percorso formativo le scuole devono essere regolarmente affiliate all’IDA e inviare lo speciale modulo di adesione. Le domande saranno accettate fino a esaurimento disponibilità. La data d’esame deve essere concordata entro il 1° aprile con la segreteria IDA e può essere fissata in qualsiasi periodo dell’anno in base alle esigenze della programmazione didattica e artistica della scuola di danza. Per ulteriori informazioni tel. 0544 34124 danza@idadance.com

www.idadance.com

Servizi e supporti didattici offerti alla scuola che aderisce: • Il Teacher Workbook sulle discipline scelte, in cui l’insegnante trova indicati i livelli d’esame che gli allievi possono sostenere durante gli anni di studio. Per ogni livello sono indicati i risultati da raggiungere e le difficoltà tecniche che devono essere affrontate in sede d’esame. • Targa di “Centro Professionale IDA” da esporre nella scuola. • Servizio di assistenza domanda/risposta attraverso la e-mail dedicata didattica@idadance.com a cui gli insegnanti possono scrivere per porre domande su problematiche e dubbi relativi all’attività didattica. Le risposte saranno fornite dai docenti/esaminatori del percorso formaivo. • Novità: Servizio di assistenza tecnica tramite Whatsapp riservato in esclusiva ai referenti tecnici delle scuole aderenti per confrontarsi in linea diretta con gli insegnanti referenti del progetto. • Visita (su richiesta) di un docente tutor IDA nella propria scuola, per la supervisione del lavoro prima degli esami. Possibilità di richiedere un preventivo contattando la segreteria IDA.

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AFFILIAZIONI 2022 tecnico fronte 2021 DEF ok oro.pdf

SOCIO GOLD INSEGNANTE E 140,00 comprende:

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DIPLOMA DI TECNICO NAZIONALE IDA ASI / CONI Il Socio Gold Insegnante riceve il diploma di Tecnico Nazionale IDA ASI / CONI e ad ulteriore conferma della legittimità giuridica del titolo acquisito è presente la firma del Presidente ASI. Il diploma IDA ASI / CONI e il Tesserino Tecnico Nazionale sono requisiti necessari per svolgere legalmente il ruolo di istruttore per le discipline di competenza presso tutte le società o associazioni sportive italiane.

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IL QR CODE NEI DIPLOMI IDA Ad ulteriore garanzia in caso di controlli, sui diplomi IDA è presente un QR code che permette in tempo reale di verificare la registrazione nell’albo Nazionale dei Tecnici ASI /Coni delle qualifiche professionali di tutti coloro che sono in regola con l’affiliazione Gold Insegnante IDA.

ALBO NAZIONALE DEI TECNICI


AFFILIAZIONI 2022 SOCIO SILVER E 40,00 comprende: NOVITÀ 2022 • Quattro Blend Class (seminari on demand) in omaggio • In caso di riconoscimento della propria certificazione non IDA: rilascio del diploma ASI / CONI e rilascio tesserino di Tecnico Nazionale ASI / CONI e iscrizione all’albo nazionale dei tecnici ASI / CONI • Assicurazione contro gli infortuni • Abbonamento alla rivista “Expression” • Sconto del 10% su stage I.D.A. L’affiliazione come socio Silver è obbligatoria: per partecipare a corsi e seminari dell’I.D.A; per la conversione di certificazioni non IDA di altri enti o associazioni

SOCIO BASIC E 10,00 comprende: • Assicurazione contro gli infortuni solo in occasione degli eventi I.D.A. • Abbonamento alla rivista “Expression” Possono tesserarsi in questa categoria tutti i praticanti e gli appassionati di danza. L’affiliazione è necessaria per accedere a convegni ed eventi.

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DANCE TRAINER® IDA UNA NUOVA FIGURA DI RIFERIMENTO NELLA FORMAZIONE DEL DANZATORE di Valentina Minguzzi

Dance trainer o athletic trainer, il punto è uno solo, allenare il corpo per raggiungere la condizione fisica migliore e, soprattutto, una performance senza alcun cedimento. Anche in questo senso, parlando di “dance trainer” o “athletic trainer” ci rendiamo conto che il mondo anglosassone ci precede: da anni, infatti, nei college e nei contesti accademici inglesi e americani, sono stati approntati programmi per preparare professionisti del settore al ruolo di “preparatori atletici per danzatori”: la storia di ogni singolo ballerino, ci ha infatti insegnato che nella danza, come nello sport, se il corpo non è allenato in base a determinati parametri e se esso non viene assecondato in base a determinate caratteristiche fisiche personali, si rischia di non raggiungere quell’apice tanto agognato. Per anni questo campo è stato posto in secondo piano, non compreso completamente, talvolta posto in secondo piano proprio

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perché privo di una lettura coerentemente collegata alla formazione del ballerino stesso. Oggi più che mai i ritmi frenetici costringono gli esperti del settore ad aprire maggiormente gli occhi verso nuove sfide, verso nuovi metodi per combinare salute e prestazione di alto livello. Diversamente dal mondo anglosassone, in Italia solo nell’ultimo periodo si stanno muovendo i primi passi per dare una linea coerente a una professione necessaria per i danzatori, senza mai prescindere dalle ricerche scientifiche e dalla consapevolezza di quanto questa professione andrà a impattare sul settore. La medicina della danza non può più essere un mero aggiornamento in più, ma dovrà essere il faro per le scuole, le quali dovranno trovare figure di riferimento per tutelare gli allievi sin dalla giovane età. Qui nasce la figura del “Dance Trainer®” di IDA, da oggi anche marchio registrato, poiché vi è

l’obiettivo di dare nuove chiavi di lettura, fondamentali anche per insegnanti e coreografi, ballerini e tutte quelle figure che ruotano attorno al settore e che in un modo o nell’altro vanno ad influire sul benessere psicofisico del danzatore. La comprensione del ruolo è il primo passo per coglierne tutte le potenzialità in un’ottica di crescita costante. Non si tratta di raggiungere la miglior performance a scapito del benessere, ma al contrario, il Dance Trainer® condurrà il danzatore a uno stato di benessere psicofisico, primo presupposto per raggiungere uno stato di equilibrio, fondamentale nel percorso di un professionista: le evidenze scientifiche sono cambiate e di conseguenza cambiano i presupposti. Non possiamo più prescindere dalla “cura”, che sia essa legata al gesto tecnico o alla condizione fisica di un determinato muscolo, di una determinata articolazione. Il danzatore è un atleta e ciò va riconosciuto e accettato, in modo


da sviluppare programmi consoni, valorizzando in tali programmi anche la fisiologia del danzatore e la giusta dose di esercizio fisico, fondamentali nello sviluppo del corpo danzante; questo per evitare che, nel percorso di crescita e nel percorso professionale, la forza e l’equilibro muscolare, l’elasticità delle articolazioni o l’integrità ossea diventino le debolezze del danzatore. Spesso si ricorre al termine accettazione e valorizzazione della preparazione fisica proprio perché nella danza vi è una visione priva di fondamento, che vede l’esercizio fisico non direttamente collegato al gesto tecnico del danzatore, come un esercizio inutile e addirittura controproducente nello sviluppo dell’estetica del gesto artistico. Recenti ricerche scientifiche hanno dimostrato come tutto questo sia appunto infondato: allenamenti studiati su misura e programmi fitness per danzatori hanno, infatti, messo in luce

come ciò abbia portato danzatori a parametri fisici simili a quelli di atleti nella prevenzione di infortuni, senza però interferire nella performance artistica e nell’estetica del gesto, anzi, valorizzando il tutto. In questo senso il ruolo del Dance Trainer® affiancherà quello dell’insegnante e del coreografo nell’acquisizione di consapevolezza fisica del danzatore, completando un team volto alla ricerca e allo sviluppo del percorso tecnico più ottimale, studiando strategie di benessere e allenamenti su misura per il danzatore professionista e per colui/colei alla ricerca della strada giusta verso il professionismo. Il Dance Trainer® è un professionista della danza, che sa cogliere il giusto compromesso tra preparazione fisica ed estetica, poiché questo percorso non vuole e non deve dimenticare mai che la danza è un’arte ed è prettamente costituita da contenuti artistici.

Il percorso per il ruolo di Dance Trainer® IDA si compone di tre seminari che si svolgeranno sia in presenza sia in diretta live: Dance Conditioning con Roberta Broglia Milano 22/23 gennaio 2022

Dance Props con Roberta Broglia e Valentina Poggi Milano 19/20 febbraio 2022

Dance Functional Training con Melissa Roda Ravenna 29/30 gennaio 2022 Milano 26/27 marzo 2022

___________________________ Un ulteriore approfondimento sul tema:

Sviluppo del salto con Roberta Broglia Webinar in diretta live 12 aprile 2022

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I CONSIGLI DELLO PSICOLOGO

LA PERDITA DI LUCIDITÀ PRE-PERFORMANCE COME CONSEGUENZA DELLO

di Valentina Poggi

Inizia la musica. Le luci sul palco salgono lentamente. Tutti gli spettatori hanno gli occhi puntati su di te. Improvvisamente la mente inciampa, la memoria si appanna, le gambe si bloccano e il cuore batte all’impazzata. Il tanto temuto blocco di memoria ha preso il sopravvento. Se vi è capitato un episodio simile, di sicuro conoscete la frustrazione che ne deriva. Ma quali sono le cause che possono provocare una perdita totale di concentrazione? Cos’è che è andato storto nonostante i passi della coreografia siano stati praticati religiosamente per mesi ogni giorno? Approfondiamo l’argomento con la Dott.ssa Francesca De Stefani Psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia Biosistemica esperta sia in ambito sportivo che coreutico e consulente IDA per il settore di Psicologia applicata alla danza.

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Dott.ssa De Stefani, quanto l’emotività incide sulla risposta che mente e corpo sono in grado di dare, in una condizione nella quale ci si sente sotto pressione? Sono felice di poter rispondere a questa domanda perché IDA mi consente ancora una volta di porre l’attenzione su fattori molto importanti del processo di formazione di danzatori ed insegnanti di danza. Viviamo in un’epoca nella quale ci si aspetta di essere performanti 24 ore su 24, 7 giorni su 7 e di poter far fronte ad ogni richiesta. Per i giovani ballerini che cercano di destreggiarsi tra lezioni di danza, compiti, scuola, amici e famiglia, la vita può essere molto stressante. Lo stress è una risposta fisiologica e psicologica che il corpo mette in atto nei confronti di compiti, difficoltà o eventi della vita valutati come eccessivi o pericolosi. Il vero responsabile di questo processo è il cortisolo, un ormone che vie-

ne rilasciato principalmente nei momenti di stress e svolge molte importanti funzioni nel tuo corpo. È prodotto dalle ghiandole surrenali e regolato dalle pituitarie. Quando ti svegli, ti alleni o stai affrontando un evento stressante, la tua ghiandola pituitaria reagisce. Essa invia un segnale alle ghiandole surrenali per produrre la giusta quantità di cortisolo. Quando ci sentiamo stressati, il nostro sistema nervoso va in allerta e il nostro cervello segnala il rilascio di cortisolo. Questa antica risposta fisica può essere fondamentalmente descritta come il conflitto istintivo che ci troviamo a risolvere, davanti ad una tigre con i denti a sciabola: attaccare, immobilizzarci o fuggire? L’esposizione prolungata al cortisolo può causare danni a lungo termine al cervello in via di sviluppo e può influenzare negativamente il sistema immunitario portando a depressione, affaticamento, ridotta capacità di guarigione e a lesioni più frequenti.


Quanto è responsabile una certa cultura radicata nella danza nel sottovalutare lo stress e l’ansia? Certamente nella mia esperienza di psicoterapeuta ho notato che i ballerini sono riluttanti nel chiedere aiuto e consigli. É essenziale che gli insegnanti di danza educhino ad accettare l’aiuto, ad aver cura di sé e a non minimizzare le difficoltà degli allievi in tal senso. Ma è anche vero che, a volte, i professionisti che interagiscono con i ballerini, siano essi stessi causa del problema. Scarsa o cattiva comunicazione, aspettative eccessive o irrealistiche, e mancanza di ascolto sono fattori che esasperano le preoccupazioni dei ragazzi e destabilizzano il loro rendimento.

Quali mezzi può fornire l’insegnante di danza per aiutare gli allievi nella gestione dello stress e dell’ansia? L’atteggiamento positivo, il mantenimento della motivazione costante, giusti feedback e correzioni, routine pre performance mirate e tecniche di rilassamento sono tutti strumenti da mettere nella “borsa di danza” per instaurare un rapporto sano con la gestione delle emozioni. Si è portati a pensare, fra gli operatori del settore, che lo stress e l’ansia possano essere giustificati dalla tanta passione che viene riversata in questa magnifica arte. Dare il meglio di sé in qualcosa che ami profondamente è bellissimo ma lo è anche imparare ad essere gentili con se stessi e riconoscere tutti i sentimenti che si affacciano senza desiderare di reprimerli.

Cosa consiglia quindi ai ragazzi che si stanno preparando per un’audizione o uno spettacolo per essere in grado di avere una mente lucida e non trovarsi inghiottiti dallo paura e dall’ansia? Trovate il tempo per divertirvi! Far sorridere la mente dovrebbe far parte della routine di preparazione! Di questo argomento e di tutto ciò che aiuta gli allievi a trarre il meglio dalla dedizione alla danza la Dott.ssa De Stefani parlerà nel seminario “Psicologia applicata all’insegnamento della danza (Cerchiamo l’eccellenza, non la perfezione)” che si svolgerà in presenza a Ravenna e in diretta live il 5 marzo 2022.

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NUOVI PENSIERI

COREOGRAFICI SULLA SCIA DI

DANTE di Monica Morleo

Nel 2021 in Italia e in tutto il mondo si celebrano i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri che è avvenuta a Ravenna, suo luogo d’esilio, nella notte tra il 13 e il 14 settembre 1321. La danza ha omaggiato il Sommo Poeta riflettendo a suo modo sulle cantiche più famose della Divina Commedia. Ogni artista ha declinato la poetica dantesca riflettendo e declinando in modo molto diverso la propria opera in danza. La Commedia rimane non solo un grande esempio di letteratura e un immane sforzo letterario ma soprattutto una fucina di argomenti e di riflessioni che si rivelano di una sconvolgente attualità e che non possono non ispirare i coreografi del nostro tempo. A giugno e a settembre il Ravenna Festival ha ospitato Dante Solo Inferno e Dante Metànoia. Nel primo spettacolo, della Compagnia Artemis Danza, il pubblico viene traghettato alla visione di pulsioni primordiali che, grazie al connubio tra le musiche di Giuseppe Verdi e le parole di Dante Ali-

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Nell’immagine Sergei Polunin. Foto di Silvia Lelli ghieri, si incarnano creando un’opera allegorica dove la danza si articola tra sacro e profano. La coreografa Monica Casadei ha scelto di seguire le anime perse lungo un percorso di peccato, consapevolezza, accettazione, dove il punto di arrivo non è più la punizione ma la forza espressiva dell’Io, nella sua pienezza e verità. Dante Metànoia è un balletto che è stato commissionato dal Ravenna Festival a Sergei Polunin e che ha debuttato a settembre al Teatro Alighieri di Ravenna. Lo spettacolo è un affresco visionario: il poeta e l’étoile, ribelli e apolidi in cerca di una casa perduta, entrambi lacerati da crisi personali, si immergono in se stessi alla ricerca di significato e di amore, scoprendo il proprio personale paradiso attraverso l’arte e la creatività. Lo spettacolo è un percorso in tre parti composto da Ross Freddie Ray (Inferno), Sergei Polunin (Purgatorio) e da Jiří Bubeníček (Paradiso). In scena il protagonista assoluto è Sergei Polunin.

Anche Kaos Balletto di Firenze ha riflettuto su tutte le cantiche producendo La Divina Commedia dove i tre regni dell’oltretomba Inferno, Purgatorio e Paradiso sono stati immaginati grazie a Francesco Mangiapane, Kristian Cellini e Roberto Sartori. I tre coreografi si sono lasciati ispirare sfruttando e ricomponendo le oniriche visioni che Dante regala attraverso la sua immensa opera e chiedendosi: “e se questi tre non luoghi fossero nel tempo e non nello spazio? Se osservando Inferno, Purgatorio e Paradiso pensassimo a passato, presente e futuro?”. A settembre ha anche debuttato il Paradiso di Virgilio Sieni per cui il cammino di Dante non è assimilabile a niente ma una pura invenzione di una lingua inappropriabile; un cammino dall’umano al divino, dal tempo all’eterno. Lo spettacolo è la costruzione di un giardino e non riporta la parola della Divina Commedia, non cerca di tradurre il testo in movimento ma si pone sulla soglia di una sospensione, cerca di raccogliere la tenuità del contatto e il gesto primordiale, liberatorio e vertiginoso dell’amore.


Uscendo dai confini nazionali, ha indagato sulla Commedia ispirandosi in particolare ad una cantica dell’Inferno, il danzatore e coreografo egiziano Mounir Saeed che con il suo What about Dante ha creato un lavoro miscelato con lo spiritualismo del Sufismo creando una melodia tra il movimento e il suono. L’interprete, che rappresenta Dante, canta e la musica è creata dal performer stesso insieme a inni cristiani e canti orientali cercando di creare una fusione tra la spiritualità delle due culture. Anche la Royal Opera House di Londra, in coproduzione con il Paris Opera Ballet e il LA Philarmonic, ha presentato ad ottobre in anteprima mondiale il balletto The Dante Project progetto del coreografo Wayne Mc Gregor che per l’occasione ha riunito un team di talenti internazionali con le musiche di Thomas Adès, i set e i costumi dell’artista visiva Tacita Dean, il design delle luci di Lucy Carter e Simon Bennison e la drammaturgia di Uzma Hameed. Seguendo Adès, Mc Gregor ha avuto “una serie acustica di immagini” a cui reagire: per l’Inferno la musica è giocosa, melodica e divertente e nella coreografia sono stati coinvolti quaranta danzatori; per il Purgatorio sono stati resi in

musica e in movimento i concetti di silenzio e di aria per rendere l’atmosfera di un luogo di pace e serenità; per il terzo e ultimo atto, la partitura “attinge alla musica del Rinascimento e del primo Barocco e al suono degli insetti”, combinandosi per creare quello che McGregor descrive come “un incredibile universo materico, planetario, cosmico“. Per celebrare Dante è stato riproposto anche lo spettacolo Divina Commedia della No Gravity Dance Company che dopo 13 anni dalla sua prima edizione è ritornato in scena con una nuova produzione: Inferno 2021. Nello spettacolo i coreografi Emiliano Pellisari e Mariana/P hanno scatenato l’immaginazione sul corpo umano che è violentato dalla forza cinetica, fasciato da tessuti bagnati, bendato da corde e stracci, schiacciato a terra e contemporaneamente appeso in aria. Danzatori, atleti e acrobati sfidano la gravità ed immagini straordinarie appaiono dal buio. Di qualche giorno fa il debutto al Romaeuropa Festival del particolarissimo Inferno di Roberto Castello che, come racconta il coreografo in diverse interviste, ha

ideato un lavoro su questa cantica del tutto indipendentemente dalle ricorrenze dantesche. L’inferno nella cultura occidentale è il luogo dell’espiazione delle colpe morali e materiali ma oggi sarebbe poco credibile una rappresentazione del male come regno di un diavolo sulfureo munito di coda, corna e forcone. L’Inferno, almeno nell’aspetto, qui assomiglia molto al Paradiso: è ciò che spinge a fare ogni sforzo per apparire ogni momento più bravi, più giusti, più belli, più forti, più attraenti, più responsabili, più umili, più intelligenti, che spinge a competere per ottenere gratificazioni morali, sociali, economiche, affettive. Di qui l’idea di Inferno, una tragedia in forma di ‘commedia ballata’ seducente, piacevole, coinvolgente, brillante sull’invadenza dell’ego. Per gli appassionati di danza e di letteratura, per chi non conoscesse i canti di Dante o anche solo per chi volesse approfondire, le celebrazioni dantesche sono sicuramente diventate un’importante occasione per conoscere meglio nuove modalità coreografiche ispirate al padre della lingua italiana.

A settembre anche IDA ha dato il suo personale contributo alle celebrazioni dantesche, nell’ambito delle iniziative promosse da Viva Dante organizzate dal Comune di Ravenna, ospitando un laboratorio coreografico, rivolto a danzatori, performer e insegnanti, condotto danzatrice e coreografa, docente di danza contemporanea presso la Scuola di Ballo dell’Accademia delle Arti e Mestieri del Teatro alla Scala, Emanuela Tagliavia. Il laboratorio ha tratto ispirazione dalla lettura di alcuni versi dei Canti del Purgatorio costruendo cellule corografiche a partire da strutture drammaturgiche. Il Purgatorio è luogo in cui si consuma la transizione, la riflessione, nell’attesa del passaggio; una dimensione sospesa in cui buio e luce confluiscono; un luogo generoso di suggestioni e carico di memorie e un limbo non solo di penitenza ed espiazione, ma anche di speranza. L’esito del laboratorio coreografico è stato ospitato dal Palazzo Galletti Abbiosi in un evento aperto alla cittadinanza.

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RUBRICA DI NUTRIZIONE

I FALSI MITI

nell’alimentazione del danzatore a cura del dott. Alexander Bertuccioli

“È vero che le proteine mi faranno diventare “grosso”?”

“Magari!” — risponderebbe un bodybuilder alla domanda iniziale — “se così fosse, non avrei bisogno di movimentare qualche tonnellata di ghisa ad ogni allenamento”. Battute a parte questa è una questione che da diversi anni tende a crucciare numerosi danzatori spingendo spesso anche verso comportamenti non troppo corretti dal punto di vista medico-nutrizionale. Per capire meglio questo aspetto e poter prendere decisioni consapevoli in merito, diventa cruciale porsi una domanda fondamentale: a cosa servono le proteine? In pratica a tutto, o quasi! In maniera diretta o indiretta sono alla base del funzionamento dell’intero organismo. Dalla digestione delle proteine otteniamo aminoacidi che, a loro volta, saranno utilizzati dall’organismo per la “costru-

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zione” delle proteine che servono al suo funzionamento. Quando pensiamo alle proteine spesso la prima cosa che ci viene in mente è la muscolatura e questo è corretto, perché partecipano sia alla costruzione sia al funzionamento del muscolo scheletrico. Ma questo non è tutto: volendo fare alcuni esempi, le proteine sono alla base della formazione del collagene (costituendo tra l’altro i tendini e la componente elastica dell’osso), permettono la produzione di anticorpi (fondamentali al funzionamento del sistema immunitario) e intervengono sia nella produzione di alcuni ormoni e neurotrasmettitori sia nella produzione dei recettori che permettono di “leggere e tradurre” il messaggio da loro portato. In pratica permettono il funzionamento dell’intero organismo e quindi, volenti o nolenti, servono.


Quali possono essere le conseguenze di una carenza alimentare di proteine? Sono diverse e molte si dimostrano particolarmente insidiose per il danzatore, in primo luogo una marcata difficoltà nel recupero dall’attività, a cui si associano una maggiore tendenza agli infortuni, una minore efficienza fisica e una minore resistenza alle malattie infettive, fattori negativi in generale, ma particolarmente negativi in questo ambito. Quindi spesso e volentieri, prima di cercare una soluzione “medica” alla risoluzione e/o alla prevenzione di alcune patologie, rimane da chiedersi se prima non sia il caso di riconsiderare la propria alimentazione in maniera mirata e specifica. Diventa importante chiedersi come si è arrivati a ritenere che il consumo di proteine, da solo, potesse determinare uno sviluppo muscolare eccessivo.

Principalmente per errori comunicativi da parte di chi fa educazione nutrizionale, associati a una mancata comprensione (spesso decontestualizzata) del ruolo che le proteine esercitano nell’organismo. In che senso? Nel senso che quando viene spiegato il ruolo di una sostanza o di una serie di sostanze, spesso non si è sufficientemente chiari nel dire che alcuni effetti come, ad esempio, quelli correlati alla crescita muscolare, sono in primo luogo fisiologici e necessari e soprattutto determinano un effetto proporzionale al tipo di stimoli forniti. Quali sono questi stimoli? Il tipo, la durata e l’intensità dell’allenamento svolto. E quindi? E quindi con un allenamento da danzatore si svilupperà un fisico da danzatore, la carenza di proteine, al limite può solo portarci ad avere un danzatore malnutrito e non un fisico migliore. Leggende

metropolitane come la presunta “dieta del danzatore” (o del ballerino) che propongono un approccio fortemente povero in proteine (spesso anche in calorie) praticata con l’intento di favorire lo sviluppo di un muscolo più lungo e affusolato, non considera, prima di tutto, che anche i tendini e i rivestimenti muscolari sono composti da proteine e, in ultima battuta, che non esiste nessun riscontro né pratico, né scientifico che possa dare validità alla mal nutrizione, che nella migliore delle ipotesi può solo favorire un peggioramento generale della condizione di salute. Quale potrebbe essere un livello adeguato nel consumo proteico del danzatore? Sarà un piacere esaminare la cosa insieme nel prossimo articolo.

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CAMPUS OFF 2022 Uno spazio speciale dedicato ai ragazzi

Nell’edizione 2020, in contemporanea al tradizionale Campus organizzato ogni anno da Ida, è nata l’idea di Campus Off. Campus Off è un’iniziativa fortemente voluta dalla Direttrice artistica di IDA, Roberta Fadda, che riserva uno spazio particolare agli insegnanti che hanno frequentato un percorso formativo proposto da IDA e che poi si sono distinti come danzatori e maestri di danza. Un’opportunità per valorizzare la “comunità” sempre più ampia che in IDA ha trovato un interlocutore affidabile e professionale e che ha fatto della danza la propria vita.

Campus Off è un nuovo approccio, una vetrina per valorizzare chi si dedica giornalmente all’insegnamento della danza e per far conoscere il prezioso know now che è tipico di chi lavora quotidianamente a stretto contatto con i ragazzi. Campus Off è rivolto esclusivamente ad una sezione Young (10/11 anni) per far approfondire ai ragazzi coinvolti, con professionisti del settore, modalità e lavori più specifici per ogni disciplina proposta: danza classica, contemporanea, modern e hip hop. Conosciamo più da vicino i docenti che ospiterà Campus Off 2022 in programma dal 14 al 17 luglio a Ravenna nelle sale IDA.

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MIRKO BOEMI MODERN

Inizia i suoi studi nella danza approfondendo gli stili jazz e funky, continua la formazione integrando con la danza classica, poi si dedica anche al canto e si specializza nell’insegnamento. È stato assistente di Mauro Astolfi e di Ilir Shaqiri. “La cosa più importante che vorrei far capire ai ragazzi è che possono credere in quello che fanno se danno tutto quello che hanno. Durante lo stage applicherò il mio metodo Dance & Colors in cui i ragazzi sperimenteranno un training particolare che, attraverso i colori, permetterà di sperimentare gli stati d’animo che provano i ragazzi in quel momento e che diverranno poi materiale coreografico. In IDA secondo me si può trovare un approccio aperto che raramente si trova perchè nei percorsi proposti il confronto con i docenti ti porta alla consapevolezza di ciò che sei. Come docente porto dietro con me tutti i ragazzi che seguo e ho seguito ogni giorno perché ognuno di loro mi ha reso quello che sono oggi”.

FILIPPO GAMBERINI HIP HOP

Si dedica anima e corpo all’hip hop, ha studiato con grandi maestri della disciplina come Ruce Ikanji, Henry Link, Mr. Wiggles, Mamson, Niako, Marvin Gofin e partecipa di frequente a diverse battle. “Durante il mio stage vorrei che i ragazzi capissero l’importanza della musica perché la musica è la nostra guida. È importante pensare ed eseguire ma per me è molto più importante lasciare andare il proprio corpo ballando; lasciarlo andare per quello che viene naturale ad ognuno di noi. In questo percorso porterò tutta la conoscenza che ho con me, le conoscenze, sia teoriche che pratiche, che mi hanno trasmesso alcuni dei fondatori di questa disciplina e poi, essendo stato anche io spesso studente, riuscirò più facilmente ad immedesimarmi nei ragazzi che mi seguiranno. Studiare in IDA mi ha fatto crescere molto sia dal punto di vista tecnico che a livello di preparazione mentale. Una frase che possa guidare ogni giorno i ragazzi? La musica è la tua chiave, usala per aprire la tua porta!”

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AZZURRA MUSCATELLO CLASSICO

Allieva della Scuola di Ballo del Teatro alla Scala dall’età di 11 anni ottiene il diploma di ballerina professionista nel 2001 con specializzazione in danza classica accademica. Ricopre poi diversi ruoli come ballerina solista e prima ballerina per Il Balletto di Milano. “La lezione che porterò al campus avrà logica, armonia e scorrevolezza. Gli allievi che parteciperanno alla mia session vorrei che portassero a casa un’esperienza di grande umanità unita a conoscenza e competenza. Attraverso la mia personale esperienza artistica e didattica porterò il mio sapere e la mia inesauribile energia e spero di riuscire a lasciare nei loro cuori un concreto aiuto per la crescita e la formazione di ciascun ballerino. La mia esperienza in IDA è stata di grande professionalità, ottimi docenti, tutto ben organizzato e sale amplissime. Il mio consiglio? Siate curiosi e non smettete mai di lavorare sodo per migliorarvi costantemente. La mia parola magica? Formazione continua!”

MICHAEL D’ADAMIO CONTEMPORANEO

Danzatore per il Ravenna Festival per produzioni sia di opere liriche che di danza, prosegue il suo perfezionamento a Budapest avvicinandosi alla tecnica Gaga e approfondendo tecniche release e floorwork, contact improvvisation e partnering. Accanto all’insegnamento prosegue il suo lavoro di ricerca coreografica. “Vorrei che i ragazzi comprendano meglio che non sei solo quando ti muovi nello spazio, e vorrei fargli comprendere come sentire l’aria che li circonda. Li guiderò nel capire come cercare un movimento fluido nello spazio e per questo nello stage riserverò uno spazio in cui lascerò libero il movimento, portando l’allievo ad esplorarsi e a trovare un suo modo di esprimersi attraverso un’improvvisazione guidata. Vorrei che possano portarsi dietro da questa esperienza l’idea di sentire il corpo dall’interno, perché il corpo si muove sempre anche se non stai muovendo in quel momento quella parte del corpo. Con IDA ho avuto una formazione e preparazione a 360°, sia come danzatore che come docente e per me essere stato allievo nei percorsi IDA è stato fondamentale per la preparazione ottenuta anche attraverso la condivisione con gli altri che hanno creato sempre nuove sinergie”. 58

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