Carlotta Cannucciari

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c a r l o t t a c a n n u c c i a r i


Roma, 28 12 1992

Carlotta Cannucciari CHI

SONO

tel

333 4453061

carlottacann@gmail.com

Istruzione 2012 / 2015

Diploma in Interior Design Major study: Scenografia degli Eventi IED Roma 110 / 110

2006 / 2011

Diploma Liceo Socio-Psico-Pedagogico Niccolò Machiavelli, Roma 86 / 100

After Effects

Premiere

Illustrator

InDesign

Photoshop

Abilità nella progettazione 2D, modellazione 3D e render; Grafica e post-produzione; Video Editing; Conoscenza Office e sistemi operativi Windows/Mac; Discreta competenza in ambito fotografico e nella realizzazione di plastici; Conoscenza base di Arduino CC; Predisposizione al lavoro di gruppo, buone capacità organizzative e comunicative, attenzione per il dettaglio. Disponibilità a viaggiare in Italia e all’Estero.

3ds Max

Capacità e competenze

Rhinoceros

Italiano madrelingua Inglese livello B1 rilasciato da British School Group, Roma

Autocad

Lingue


Dopo essermi diplomata al Liceo Pedagogico, e dopo un inutile tentativo di studi all’università di Economia, ho seguito l’istinto e ho preso la laurea in Interior Design allo IED. Mi aspettavo tutt’altro, ed invece ho capito che il Design non è solo progettazione, non è solo una professione, non è nemmeno un hobby (anche se potrebbe). Per me non è solo passione ma curiosità. È viaggiare, è mangiare in piatti diversi, è fotografare le cose più inaspettate, è accostamento tra materiali diversi, è contrasto. Sfogliare una rivista e toccare con gli occhi. È il TATTO il senso che preferisco per percepire le cose, anche quando spesso non possiamo toccarle. Penso che in questa professione che mi piacerebbe intraprendere, riuscire a trasmettere questo sia importante. Creare un’ atmosfera, l’illusione di abitare un luogo, anche quando si cerca qualcosa di diverso. Per questo uno dei miei più grandi interessi è l’Interior Styling, quel punto di vista, quell’ ‘insieme’ anche spiazzante, che si riesce a creare e condividere attraverso un immagine. Ho scelto infatti come percorso di studio ‘Scenografia degli eventi’, per studiare ed approfondire progetti di Exhibit Design, come curare l’esposizione in un museo o di un evento enogastronomico. In questi esperimenti presenti, anche se pochi, sviluppati durante gli studi, abbiamo sempre lavorato immergendoci completamente nella mente del fruitore, dopo lunghe ricerche; ed il progetto è stato risultato di un unione tra spazio-arredi-grafica-colori-presentazione-modello, l’uno imprescindibile dall’altro. Ad ora la mia base è a Roma, ma sono pronta ad accogliere opportunità, a spostarmi e viaggiare in Italia e all’estero.


indice

01

c a r l o t t a cannucciari

Progetto di tesi

PORTFOLIO

2015

Introverso

02

Retail Design 2015

Condividi

03

Exhibit Design 2014

Tracciaveloce



01

Progetto di tesi 2015

Introverso Design del Gusto Alestimento dell’evento Vinòforum a Roma In collaborazione con Amira Abubaker IED Roma


Patio e Spazio Introverso nasce da una raccolta di riflessioni attorno al tema della casa a patio. La volontà di approfondire l’idea dell’abitare un luogo, ci ha portate sino a quello che rappresenta l’archetipo dell’organizzazione spaziale della casa, studiandolo e reinterpretandolo per coglierne la profonda attualità. Il vuoto, con i suoi limiti, sacralizza un luogo, separa, includendo ed escludendo, creando spazi accessibili e inaccessibli.


Macro

/

Micro

Il nostro spazio, nella sua complessità, trova ordine nella ripetizione dal macro al micro della stessa matrice geometrica. La figura del rettangolo infatti, nelle sue diverse dimensioni, attinenti alle necessità richieste dall’evento, parte dal patio interno, circondato dagli stand, andando a formare un insieme spaziale racchiudibile nell’ulteriore rettangolo delle pedane sottostanti, fino ad arrivare al rettangolo di recinzione dello spazio nella sua totalità. La tensione che si genera tra il concetto di spazio pubblico e privato, tra interno ed esterno, porta al risultato di aumentare la relazione tra gli utilizzatori, capovolgendo la concezione dell’evento enogastonomico. Nel patio il mondo esterno si annulla e il mondo interno moltiplica la sua intimità. Le diverse tipologie di pati e stand assecondano la naturale posizione degli alberi. Subito dopo l’entrata, la persona potrà decidere di raggiungere direttamente le diverse aree personalizzando il proprio percorso, tenendo come riferimento i punti di intersezione, alti 10m, segnati su una mappa in dotazione. Date le diverse dimensioni, le strutture andranno a creare un gioco di altezze, che renderanno riconoscibile l’evento.


Abaco Stand

120 mq h 500

100 mq h 500 / 600

30 mq h 300 / 400

20/25 mq h 300 / 1000



Struttura in listelli di abete 6x6 cm

Strutture e arredi La caratteristica delle strutture che riempono lo spazio è quella della leggerezza e trasparenza. Come per le strutture, abbiamo pensato di progettare arredi che potranno esere posiazionati nei pati e lungo i percorsi, ricoperti di masonite, che, grazie alla sua texture forata, ci ha permesso di sfruttare semplici ganci per esporre bottiglie di vino, oltre che per poggiare il calice.

Strisce LED

Rivestimento in PVC




Modello

/

1:100

Il modello di tesi, è stato interamente realizzato con cartoncino bianco, inciso e tagliato a laser e ripiegato manulamente. La carta bianca oltre al legno, giĂ protagonista del progetto, sono stati materiali scelti proprio per sottolineare e far risaltare agli occhi quell’idea di leggerezza e trasparenza.



02

Retail Design 2015

Condividi Partecipazione al concorso ‘Premio le 5 stagioni’ In collaborazione con Amira Abubaker Natasha Milto IED Roma


Trasformazione Condividi è un luogo dove l’autoproduzione del cibo e l’autocostruzione dello spazio si incontrano, trasformando lo spazio della pizzeria in un ambiente, non solo di condivisione conviviale, quindi di incontro e di scambio, ma anche di “divisione” intesa come libertà di gestione e utilizzo dello spazio stesso. Condividi diventa un luogo in cui sarà facilitato l’incontro, il lavoro e lo studio; destinato a liberi professionisti o studenti, per rispondere alle necessità, ad oggi sempre più indispensabili, di avere un ambiente a metà tra pubblico e privato, dove è possibile collegarsi a internet, disporre di prese elettriche, di una caffetteria self-service e di arredi che facilitano l’attività di co-working. Alla sera questo stesso spazio si trasformerà facilmente in ristorante e luogo di appuntamenti, in cui ognuno potrà liberare la propria fantasia scegliendo personalmente gli ingredienti per personalizzare la propria pizza, assemblare i mobili che gli occorrono e posizionarsi dove meglio crede, in spazi che potranno essere separati o meno grazie a delle tende scorrevoli.

Reticolo di binari di sostegno

Pareti attrezzate

Volume centrale dei servizi

Perimetro di un ipotetico locale


Versatilità

/

Personalizzazione

La posizione del Food Market, in prossimità della vetrina, costituisce elemento d’attrazione per i passanti. Questo sarà accessibile durante l’arco di tutta la giornata per acquistare ciò di cui si ha bisogno, grazie al packaging progettato per il take-away, ma soprattutto per selezionare gli ingredienti per formare la propria pizza personalizzata. La trasformazione dello spazio da parte dell’utente è determinata anche dall’interazione tra pavimento e arredo. I clienti hanno a disposizione delle istruzioni e due tipi di arredo, alcuni estraibili ed alcuni montabili; tavoli e chaise longue sono facilmente estraibili e, in condizioni di non utilizzo, sono a filo pavimento; mentre tavoli e sgabelli sono da assemblare, con i loro schienali, e ulteriori elementi a disposizione per le diverse attività, come poggia computer, ganci e contenitori. Anche Il sistema luminoso segue la flessibilità dell’ambiente. Il sistema è composto da cavi portanti a bassissima tensione, alimentati da un trasformatore, che saranno fissati alla struttura metallica dei binari di sostegno. Il cliente potrà modificare manualmente l’illuminazione, secondo la propria posizione ed esigenza.



03

Exhibit Design 2014

Tracciaveloce Progetto per l’esposizione dedicata a ‘MC Giaime’ al MACRO di Roma In collaborazione con Amira Abubaker IED Roma


Dinamicità Abbiamo reinterpretato la velocità, che di natura è un concetto astratto, attraverso una traccia veloce. La stessa traccia che, citata da MC Giaime, rappresenta la dinamicità, il treno visto come un festone allegro e sinuoso, la scia luminosa del paesaggio metropolitano notturno, contrapposta al rifiuto delle cose inerti. All’interno del nostro progetto questa traccia si concretizza in fasci di neon che, partendo dall’esterno, vogliono cogliere l’attenzione del visitatore e guidarlo a percorrere lo spazio espositivo. Immaginiamo quindi che all’interno egli sia avvolto da un’atmosfera buia, che vada a ricreare l’ambiente notturno della città. Le opere dell’artista emergeranno grazie all’ausilio delle lightbox a parete e degli espositori appesi.


TRA

CCI

AV

Traccia veloce

Espositori appesi Espositori a parete

Entrata

T

‘‘Odio le cose inerti, spente, integrano con il paesaggio urb



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