“Piccola guida del mondo per bambini” / Simona Paravani-Mellinghoff

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SIMONA PARAVANI-MELLINGHOFF

piccola guida del mondo per bambini THE KIDS’ POCKET GUIDE TO THE WORLD

illustrazioni di / illustrations by EMANUELA DE CARO


This book is dedicated to my godchildren and their friends who will inherit this fantastic world of seven billion people. I hope it will help them to show us grown-ups why an open globalized world is a sea of opportunities, not a storm to shelter from. To my wonderful husband Michael who every day gives me the courage, passion and hope to continue pursuing my dreams!

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Questo libro è dedicato ai miei figliocci e i loro amici che erediteranno questo fantastico mondo di sette miliardi di persone. Spero aiuti loro a convincere noi adulti che un mondo aperto e globalizzato è un oceano di opportunità, non una tempesta da cui trarre riparo. Al mio meraviglioso marito Michael che ogni giorno mi dà coraggio, passione e speranza per continuare a seguire i miei sogni!

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preface

(for

grown-ups)

A globalised interconnected world is no choice: cheaper travel, innovative technologies and human curiosity are driving all seven billion of us ever closer… Our everyday life is a testament to how interconnected and global we have become: we can order the same Starbucks latte in Beijing’s Forbidden City or next to the London Eye; via social networks like Facebook, we often know more about our virtual neighbours in other countries than the people actually living next door to us. A globalised interconnected world is no choice; however, we can decide whether to see it as a threat or as an opportunity… This booklet sides unequivocally and unashamedly with the latter option! Why? The world faces great challenges: there are more of us, we live longer, we consume more and we are needed less and less to produce the goods and services we want. Such challenges are truly global; know no boundaries; no frontiers. We most definitely have a better chance to overcome such challenges if we can count on the brains, hopes and dreams of seven billion people rather than just a handful!

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prefazione

(per

gli adulti)

Un mondo interconnesso e globalizzato non è una scelta: trasporti “low budget”, tecnologie innovative e curiosità umana fanno sì che ogni giorno tutti quanti noi (sette miliardi di noi!) siamo sempre più connessi... La nostra vita di tutti i giorni è un esempio lapalissiano di quanto siamo tutti connessi, cittadini del villaggio globale: lo stesso Latte allo Starbucks si può ordinare nella Città Proibita a Pechino o vicino al London Eye in Inghilterra: attraverso i social network come Facebook sappiamo spesso di più dei nostri vicini virtuali che non di quelli reali della porta accanto. Un mondo connesso e globalizzato non è una scelta ma possiamo scegliere se vederlo come una minaccia o un’opportunità... Questo libricino è inequivocabilmente e spudoratamente a favore della seconda opzione. Perché? Il mondo deve affrontare grandi sfide: siamo sempre di più, viviamo più a lungo, consumiamo di più e occorrono sempre meno persone per produrre i beni e i servizi che vogliamo. Queste sono sfide globali: non conoscono limiti e frontiere. Senza alcun dubbio, abbiamo una migliore chance di vincere queste sfide se possiamo contare sulle teste, speranze e sogni di sette miliardi di persone anziché un gruppetto! 7


introduction

Dearest godchildren, Your parents sure had a great sense of humour when they called me godmother: I regularly forget your birthdays, Christmas and various holidays, busy in some far-off corner of the world doing something completely incomprehensible to you and to 99 per cent of the rest of the population. It certainly won’t be me that teaches you to ride a bike or drive a car: your godmother is totally incompetent in all those important day-to-day things: when our Lord handed out these qualities, I simply wasn’t around! The only thing I can give you is this booklet, your personalised pocket guide to this wonderful complicated world, so that you feel at home wherever you go and see the world and its great changes as a sea of opportunities rather than as a storm to shelter from.

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introduzione

Carissimi figliocci, i vostri genitori hanno sicuramente dimostrato un bel senso dell’umorismo a nominarmi madrina: mi perdo regolarmente i vostri compleanni, il Natale e festività varie, impegnata in qualche lontano angolo del mondo a fare qualcosa di completamente incomprensibile per voi e per il 99% del resto della popolazione. Non sarò certo io a insegnarvi ad andare in bicicletta o a guidare un’ auto, tutte quelle cose importanti della quotidianità in cui la vostra madrina è assolutamente incompetente: quando Nostro Signore ha distribuito queste qualità, semplicemente non ero in zona! L’unico dono che posso farvi è questo libricino, la vostra guida personalizzata, versione tascabile, a questo mondo bello e complicato affinché vi sentiate a casa ovunque andiate e guardiate il mondo e i suoi grandi cambiamenti come un oceano di opportunità e non una tempesta da cui trarre riparo.

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4.

D&D: THE OAKS OF THE FAR WEST D&D: LE QUERCE DEL FAR WEST


Imagine an enormous stadium with big powerful lamps lighting up the sky by day like a million stars; imagine hours of queues. No, it’s not a football match. The pitch is full of doctors and nurses with improvised first-aid stations, like a war zone. And no, we’re not in a developing country in Africa or the Middle East, or in eighteenth century England, but in Los Angeles, in the rich United States of America in the year 2010. This is no natural disaster. It’s a day like any other in a country with many people without medical insurance. No or limited medical insurance means few or no doctors, little or no care even if you need it. To give a hand to those in need, charitable associations like RAM® organise proper field hospitals to give medical assistance to the many who cannot afford it, using stadiums and volunteer staff from all over the world to save and improve lives that the health system may leave at risk. And it is in one of these events organised in Los Angeles, on a hot day in April, that we meet Dan and Denise in 94


Immaginate uno stadio enorme con luci forti e grandi che illuminano il cielo a giorno come un milione di stelle; immaginate file di ore. No, non è una partita di calcio. Il campo, infatti, è pieno di medici e infermieri con ambulatori improvvisati, come si fa in zone di guerra. E no, non siamo in un paese in via di sviluppo dell’Africa o del Medio Oriente ma a Los Angeles, nei ricchi Stati Uniti d’America nell’anno 2010. Non c’è nessuna calamità naturale, è una giornata come tante in un paese dove ci sono molte persone senza assicurazione medica. Ciò vuol dire pochi o nessun medico e cure anche se ne hai bisogno. Per dare una mano a chi non può darsela, associazioni a fin di bene come RAM® organizzano veri e propri ospedali da campo per dare assistenza medica ai tanti che non possono permettersela usando stadi e volontari da tutto il mondo per salvare e migliorare vite che il sistema sanitario lascia a rischio. Ed è proprio ad uno di questi eventi organizzati da RAM a Los Angeles in un caldo aprile che, nella fila per visite pediatriche, incontriamo Dan e Denise, due 95


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the queue for paediatric care: two twins, known affectionately to their friends as D&D. Their mum, Loraine, is with them, a teacher who has lost her job, and with her job the medical insurance went too. Now she works part-time; the money pays the mortgage and puts food on the table, but it’s not enough to pay the cost of good medical insurance. After several hours of queuing, D&D find themselves before an Asian female doctor, with long black hair, speaking with an unfamiliar accent. Children – thank goodness – have a curiosity without reserve, unintimidated by the formalisms of “political correctness”. D&D asked this exotic female doctor her name and where she came from. She patiently replied that her name was Jasmina; her family was from Bangladesh, but she grew up both in Italy and England. “Bangladesh, Italy, England?” the children thought perplexedly. “Whatever is she talking about?” Mum Loraine understood straight away that her kids were lost in that complicated world tour and said, “Tonight I’ll show you these countries on Google Earth!” D&D were healthy kids on the whole, apart from a problem they shared with many other children across America and elsewhere in the west: obesity. In other words, they were children with a few too many sweets in their belly! It is thought that a third of children in the USA are overweight, a condition that can cause them serious health problems, such as diabetes, later in life. Jasmina examined them thoroughly and said to the mum, “Lovely children, but they need a bit of dieting so 96


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gemellini chiamati affettuosamente dagli amici D&D. Li accompagnava mamma Loraine, una maestra che aveva perso il lavoro di recente e assieme al lavoro fisso se n’era andata pure l’assicurazione medica. Ora lavorava part-time. I soldi servivano a pagare il mutuo e a non far mancare il cibo a tavola ma non bastavano a pagare il costo delle assicurazioni mediche che i lavori part-time non sempre coprono. Dopo diverse ore di fila, D&D, si trovarono davanti a una dottoressa dai tratti asiatici, lunghi capelli neri e un accento che non avevano mai sentito prima. I bambini – grazie a Dio – hanno una curiosità spudorata e assolutamente non “politically correct”. Così, dopo qualche minuto, D&D chiesero all’esotica dottoressa come si chiamasse e da dove venisse e lei con molta pazienza rispose che si chiamava Jasmina, che la sua famiglia era del Bangladesh ma era cresciuta tra l’Italia e l’Inghilterra. “Bangladesh, Italia, Inghilterra?” pensavano perplessi i bimbi. “Ma di che mai sta parlando?” La mamma Loraine capì subito che i suoi pargoli erano persi in quel complesso giro del mondo e disse: “Stasera vi mostro questi paesi su Google Earth!” D&D erano pargoletti sani, ma avevano un problema che condividevano con tanti altri bambini americani (e non solo): l’obesità, ovvero, erano cicciottelli. Si stima che un terzo dei bambini negli USA siano in sovrappeso, una condizione che può causare loro seri problemi tra i quali il diabete e varie insicurezze. Jasmina li visitò per bene e disse alla mamma: “Bellissimi bambini, ma serve un po’ di dieta affinché crescano forti come una quercia 97


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they grow as strong as an oak; otherwise they risk just becoming little bushes with little protection from the winds of illness.” At these words, D&D said in chorus, “We want to be an oak!” And everyone laughed happily. D&D had been so good in the long wait at the stadium hospital that, in the evening, Loraine rewarded them by taking them to the play area in the park: a go on the see-saw, a couple of turns on the slide, and a few rolls in the sand. Sue was at the park too – another mother with two children. Sue was also a single mother with a part-time job, with (too) many bills to pay and too little in her purse. Sue and Loraine often fantasised about how nice it would be to be able to afford a few extra luxuries: like a monthly manicure or a new dress, but more than anything else they dreamt of not having to worry about their mortgage payments or the cost of sending the kids to school and medical expenses. That evening in the park, Loraine confided in Sue about her fears for the children’s obesity. “Healthy food and organic produce cost a lot – definitely outside the budget of a mum with a part-time job,” Loraine lamented. “And children really don’t like so-called healthy foods – they have quite a different palate!” Sue, whose children suffered the same problem, nodded and fully agreed with her friend. And while she was thinking this, Denise got stuck in the slide. She was just too chubby to slide down easily. Sadly, all the children around started to laugh maliciously and poor Denise felt mortified and burst into tears. 98


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altrimenti rischiano di diventare solo dei cespuglietti con poche protezioni dal vento delle malattie”. A quelle parole, D&D dissero in coro: “Vogliamo essere una quercia!” E tutti risero felici. D&D erano stati così bravi nella lunga attesa allo stadio-ospedale che quella sera Loraine li premiò portandoli alle giostrine nel parco. Un salto sull’altalena, un paio di giri sullo scivolo e qualche rotolata nella sabbia. Al parco c’era anche Sue, un’altra mamma con due bambini. Anche lei insegnante part-time con molte bollette da pagare e pochi soldi nel portafogli. Sue e Loraine fantasticavano spesso su come sarebbe bello potersi permettere qualche lusso in più, tipo una manicure al mese, un vestito alla moda, ma soprattutto sognavano di non doversi preoccupare delle rate del mutuo, dei costi della scuola, delle spese mediche. Quella sera al parco, Loraine confidò a Sue le paure per l’obesità dei bambini: “I cibi dietetici e biologici costano, sono decisamente fuori budget per una mamma con un lavoro part-time” si lamentava Loraine, “e poi ai bambini le robe cosiddette sane fanno semplicemente schifo, hanno ben altro palato!” Sue, i cui figli soffrivano dello stesso problema, annuiva e concordava appieno con l’amica. E mentre facevano questi ragionamenti, Denise si incastrò nello scivolo. Era troppo cicciottella per scivolare dolcemente. Tutti i bambini attorno si misero a sghignazzare malignamente e la povera Denise si fece piccola piccola. Loraine balzò dalla panchina con scatto felino per aiutare la sua cucciolotta in difficoltà. La prese tra le 99


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Loraine got up from the bench with a feline leap to remove her little cub from the laughter of her peers. She picked her up by her arms and led her away from the cruel laughter. Having dried Denise’s tears away from her face, Loraine took her kids and went home. The children were safe in their little beds with their blankets covered in orange stars, lights out, silence everywhere. But Loraine couldn’t sleep. The image of her child humiliated and isolated because of her weight tormented her like a weight on her heart. She wondered how many other similar cruelties lay ahead for her children, not to mention potential health problems. And in the torment of these dark thoughts, she swore to herself she would find a solution. A woman who fights for her kids is a force of nature stronger and more indomitable than a volcano that reawakens after a thousand years! So, in the name of motherly love, Loraine shut herself in the library of the school where she worked day after day with just one mission: how to cook food that was acceptable to the palate and the figure! She read books on biology, physiology and psychology and every other “ology” you can imagine. Her studies, in which she carried out experiments, brought mixed success. But in the end the efforts paid off and she managed to put together a menu that the health and playfulness of the kids demanded. Soon enough, Sue and a couple of other mums in the neighbourhood who had children with “sweet round cheeks” united with Loraine’s efforts and they too started to contribute recipes to the menu “children strong and healthy as 100


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braccia e la portò via da quello scivolo cattivo e dalle risatine crudeli. Dopo aver asciugato le lacrime sulle dolci gote di Denise, Loraine prese i suoi pargoli e si diresse verso casa. Ora i bambini erano al sicuro nei loro lettini con le coperte a stelle arancioni, luci spente e silenzio ovunque. Eppure Loraine non riusciva a prendere sonno: l’immagine della sua bambina umiliata ed isolata a causa del suo peso la tormentava come un macigno sul cuore. Pensava a quante altre simili crudeltà attendevano i suoi bambini, senza contare i potenziali problemi di salute. E nel tormento di questi pensieri cupi, giurò a se stessa che avrebbe trovato una soluzione. Una mamma che lotta per i suoi pargoli è una forza della natura più indomabile e forte di un vulcano che si risveglia dopo mille anni! Così, nel nome dell’amore materno, Loraine si chiuse giorno dopo giorno nella biblioteca della scuola dove insegnava con una missione soltanto: come cucinare cibo buono per il palato e per la linea. Lesse libri di biologia, di dietologia, di psicologia e ogni altra parola in “gia” che si possa immaginare. Le sue ricerche durarono settimane e settimane e furono caratterizzate da esperimenti più o meno riusciti. Alla fine gli sforzi pagarono e riuscì a mettere insieme un menù come si deve per la salute e il buon umore dei pargoletti. Sue e un paio di altre mamme del vicinato con bambini dalle gote dolci e rotonde, si unirono ben presto agli sforzi di Loraine e cominciarono anch’esse a contribuire al menù “Bimbi Forti e Sani Come Una Quercia”. Crearono i biscotti verdi con le faccine da clown: tanta menta, poche calorie e un sorriso assicurato. Un 101


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an oak”. They created green biscuits with clowns’ faces: a lot of mint, few calories and a smile assured. Another great success was the multi-coloured spaghetti that looked like a rainbow on the plate. The recipes were often born late at night when the mums, having put the kids to bed, met in one another’s kitchens to play at being chefs. They shared recipes and gossip, all garnished with a lot of laughter! And the efforts of these mums, in time, started to bear good fruit, with the kids visibly losing weight and their faces literally pictures of health. And given that good news travels fast, Loraine and the other mums of the “children strong and healthy as an oak” operation acquired a certain notoriety in the district. Many other mums started to approach the mums of the “oak” for advice or even just to pay them compliments. Such was the success of this healthy food club that one day Loraine and Sue had the idea of trying to start a small business – a small weekend stall for selling food healthy as an oak. They were something like a thousand dollars short of investment; however, neither Sue nor Loraine had that amount of savings. Small entrepreneurs, that are often the lifeblood of the economy and of innovation, may find the first steps quite challenging; among them, one can often find rare gems such as Steve Jobs, the man who created the iPad you play with so much, or Walt Disney, the father of the animated cartoons that you devour, my dear godchildren. And the first entrepreneurial steps Sue and Loraine took met with plenty of nos and frustration typical of those 102


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altro grosso successo furono gli spaghetti multicolore che sembravano un arcobaleno nel piatto. Le ricette nascevano spesso a notte fonda quando le mamme, messi a letto i pargoli, si ritrovavano nella cucina dell’una o dell’altra a giocare alle chef. Mischiavano ricette, pettegolezzi e tante risate! Gli sforzi di queste mamme cominciarono col tempo a dare buoni frutti con i pargoli visibilmente dimagriti e con le facciotte da vero ritratto della salute. E visto che le buone notizie volano veloci, Loraine e le altre mamme dell’operazione “Bimbi Forti e Sani Come Querce” raggiunsero una certa notorietà nel quartiere. Molte altre mamme cominciarono ad avvicinare le mamme della Quercia per consigli o anche solo per far loro i complimenti. Tale fu il successo di questo club del cibo sano che a Loraine e Sue venne un giorno l’idea di provare a farci un piccolo business. Un modesto banchetto per vendere “Cibo Sano da Querce” al mercatino del sabato, roba da un migliaio di dollari scarsi d’investimento. Tuttavia, né Sue né Loraine avevano quei soldi da parte. Questi micro imprenditori che rappresentano la linfa dell’economia e dell’innovazione incontrano spesso difficoltà nel partire. Fra loro si nascondono spesso gemme rare come Steve Jobs, il signore che ha creato l’ipad con cui giocate tanto, o Walt Disney, il padre dei cartoni animati che divorate, miei cari figliocci. E i primi passi imprenditoriali di Sue e Loraine furono caratterizzati dagli stessi “no” e frustrazioni tipiche dei microimprenditori in cerca di quel primo prestito per partire col loro business. 103


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same small entrepreneurs in search of that first loan to start their business. But as we said before, a mum fighting for her children is a force of nature that is impossible to contain. In the end it was that modern miracle called the internet that gave a hand to the mums of Los Angeles. In their nightly studies into how to finance their lines of healthy but succulent foods, Sue and Loraine became aware of an innovative concept called “crowdfunding”, in other words small private investors interested in giving a hand to (for now) small entrepreneurs without the brokering of third parties. Crowdfunding is a bit like “once upon a time there was the village credit”, when people invested their own savings in businesses or in individuals mostly by direct acquaintance, based on personal faith and an often intuitive evaluation of the project, without the brokering of the conventional banking system or other third parties. The only difference is that then the acquaintance was at a personal level: members of the same village, parishioners, relatives... Today it is about virtual communities where small entrepreneurs from the Great Rift Valley in Kenya, Mexico City or LA have a direct line to investors from New York to Hong Kong and vice-versa. For the giant numbers of world finance, the volumes associated with crowdfunding are like a drop in the ocean, but even a drop can make a difference to those who are thirsty for water. The idea of healthy foods to bring up children strong as an oak soon intrigued several members of the global investment community. And so Rosy, a mum from the Mid104


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Ma come si diceva prima, una mamma in lotta per i suoi bambini è una forza della natura che è impossibile contenere. Alla fin fine a dare una mano alle due mamme di Los Angeles fu quel miracolo moderno chiamato internet. Nella loro ricerca serale su come finanziare la loro linea di cibi sani ma succulenti, Sue e Loraine vennero a conoscenza di un concetto innovativo chiamato “crowdfunding”, ovvero, piccoli investitori privati interessati a dare una mano a (per ora) microimprenditori senza l’intermediazione di terzi. Crowdfunding è un po’ come “c’era una volta il credito del villaggio”, quando le persone investivano i propri risparmi in opere o in individui per lo più per conoscenza diretta, sulla base della fiducia personale e una valutazione spesso intuitiva del progetto, senza l’intermediazione del sistema bancario o altri terzi. L’unica differenza è che allora la conoscenza era a livello personale (membri dello stesso villaggio, parrocchiani, parenti), oggi si tratta di comunità virtuale in cui piccoli imprenditori della Rift Valley in Kenia, Mexico City o Los Angeles hanno una linea diretta con i risparmiatori da New York ad Hong Kong. Per i numeri giganti della finanza mondiale, i volumi legati al crowdfunding sono come una goccia nell’oceano ma anche una goccia può fare la differenza per chi è assetato d’acqua. L’idea di cibi sani per far crescere i bambini sani come querce intrigò presto diversi membri della comunità di risparmiatori globali. E così Rosy, una mamma del Mid West investì venti dollari seguita da Colette, una signora perennemente a dieta di Milton Keynes in 105


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West, invested 20 dollars, followed by Colette, a woman permanently on a diet from Milton Keynes in England, and they were joined by a pair of friends from the local Weight Watchers club... And so, click after click, Sue and Loraine found themselves with the 2,000 dollars of capital they needed and as many as 50 investors including housewives, dieters and also a certain Hope, a Kenyan airline pilot. And for Sue and Loraine that drop of capital opened up a sea of opportunities. They hired a van and started to distribute their products at local fairs and street markets. Quite soon they were able to cover the cost of the van and took on a person full-time to sell at the markets. With a full-time person and a van available the “Oak” could spread its roots, and the cottage industry began to transform itself into a permanent presence in all the best farmer’s markets in Los Angeles. And since excess roundness is a problem that strikes all postcodes and social classes, the idea of little clown-effect low calorie biscuits quite soon found many fans. For example, they caught the attention of Messrs. V & M, great enthusiasts of farmer’s markets, good food and – like a lot of people – with a few too many extra pounds! They bought a packet that ended up at a dinner of other foodies and there wasn’t a single one left. The foodie friends of V & M began to ask for the Oak biscuits from the supermarkets in the “well off” areas and they started to talk about them with their suppliers. And so, by word of mouth and a certain amount of luck, the community of fans of the Oak grew. In the course of just a 106


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Inghilterra a cui si unirono un paio di amiche del club locale di Weight Watchers. Click dopo click, Sue e Loraine si trovarono con i duemila dollari di capitale che serviva e ben cinquanta investitrici che includevano casalinghe, seguaci di diete ed anche una certa Hope, pilota d’aerei keniana. E per Sue e Loraine quella goccia di capitale aprì un mare di opportunità. Affittarono un camioncino e cominciarono a distribuire i loro prodotti alle fiere di quartiere e ai mercati rionali. Ben presto riuscirono a coprire il costo del camioncino e assunsero una persona a tempo pieno per vendere ai mercati. Con una persona fissa e un camioncino a disposizione la “quercia” poté espandere le sue radici e, da un’impresetta di quartiere, cominciò a trasformarsi in una presenza fissa in tutti i migliori mercatini di Los Angeles. E siccome le rotondità di troppo sono un problema che colpisce indistintamente tutti i codici postali e le classi sociali, l’idea di biscottini ipocalorici effetto clown trovò ben presto molti fan. Colsero, ad esempio, l’attenzione dei signori di V&M, grandi appassionati di mercatini, del cibo e – come tanti – con qualche morbidezza di troppo. Ne comprarono un pacchetto che finì ad una cena con altri buongustai e non ne rimase neanche uno. I buongustai amici di V&M cominciarono a chiedere dei biscottini della Quercia ai supermercati dei quartieri “bene” e questi ne cominciarono a parlare coi loro fornitori. E così, di bocca in bocca e con una certa dose di fortuna, crebbe il popolo dei fan della Quercia che nel giro di un annetto riuscì a mettere le sue radici anche nei supermercati a grande distribuzione. 107


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year, the Oak even managed to get its roots into the high distribution supermarkets. Today the Oak and its little green clown-effect biscuits is a healthy and profitable business and gives work (and medical insurance) to many mums and dads. D&D, our oaks of the Far West, grow healthy and beautiful in perfect shape! Sue and Loraine can now afford the not inconsiderable luxury of medical insurance, manicures and chic dresses. Rosy, Colette, Hope and the other virtual investors of the crowdfunding venture also smile because they have more than doubled the initial value of their investment... a smile as healthy and strong as an oak!

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La Quercia con i suoi biscottini verdi effetto clown è oggi un business sano e profiquo e dà lavoro (e un’assicurazione medica) a tante mamme e papà. D&D, le nostre querce del Far West, crescono sani e belli e in perfetto pesoforma! Sue e Loraine ora si possono permettere il lusso non indifferente di un’assicurazione medica, manicure e vestitini chic. Sorridono anche Rosy, Colette, Hope e le altre investitrici virtuali del crowd founding che hanno più che raddoppiato il valore iniziale del loro investimento...Un sorriso sano e forte come una quercia!

109


index

Preface Introduction

pag. 6 8

1.   2.  3.   4.   5.

pag. 12 40 64 94 112

THE CLOUDS OF HOPE THE GREEN CINDERELLAS THE FROG AND THE FLOWER D&D: THE OAKS OF THE FAR WEST MING-MING’S MERRY-GO-ROUND

Epilogue

pag. 136


indice

Prefazione Introduzione

1. 2. 3. 4. 5.

LE NUVOLE DI HOPE LE CENERENTOLE VERDI LA RANA E IL FIORE D&D: LE QUERCE DEL FAR WEST IL GIROTONDO DI MING MING

Epilogo

pag. 7 9 pag. 13 41 65 95 113 pag. 137


bolle di sapere ROSANNA BAZZANO

Gelsomina e il pupazzo di neve ROSANNA BAZZANO

il MangiaRime GIANPAOLO DI COSTANZO

Atom e la stella caduta ROSANNA BAZZANO

il nuovo MangiaRime CRISTINA PACELLI • ZAIRA DE VINCENTIIS

Pompei delle meraviglie CHIARA SCLARANDI

Come la vuoi sognare CALORINE FLORENA

Zoe’s zoo • Lo zoo di Zoe

bolle di sapere | ALBUM SIMONETTA FUNEL

Il paese di Ubi MONICA PALUMBO

Favole delle piccole cose EMANUELA DE CARO

E allora ti annaffio!


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