MAURIZIO DE GIOVANNI ANTONELLA OSSORIO CARMEN PELLEGRINO NANDO VITALI
Non sarà il canto delle sirene
Non sarà il canto delle sirene che ci addormenterà, l’abbiamo sentito bene, l’abbiamo sentito già, ma sarà il coro delle nostre donne, da una spiaggia di sassi. Sarà la voce delle nostre donne, a guidare i nostri passi Francesco De Gregori
Non sarà il canto delle sirene
Per chi si occupa di editoria, suggerire una negazione nel titolo di un volume in pubblicazione è una scelta rara, per non dire coraggiosa. Le negazioni non ammiccano al “lettore comune”, a chi preferisce muoversi dentro territori conosciuti, nei recinti sicuri di un immaginario familiare. Il senso di questa scelta è proprio qui: varcare quel recinto, ripensare assunti sedimentati nell’inconscio individuale e collettivo per rielaborare e osservare da una nuova angolazione, aprire una finestra in più sull’umano. Questa raccolta colleziona quattro racconti dedicati al tema della femminilità violata. Quattro firme, dal talento affermato e indiscusso, che offrono la propria sensibilità di donne e di uomini, prima ancora che di scrittori, proponendo storie diverse per ambientazione e stile accomunate dal destino avverso che grava sulle protagoniste; un destino che non si limita a tradursi in un danno fisico ma in un delitto forse peggiore: privare qualcuno della sua identità, consegnarne il nome all’oblio, non equivale forse a ucciderlo? - come osserva Antonella Ossorio. Che si tratti di verità o del frutto della fantasia di un biografo inattendibile, l’autrice racconta la fine violenta della pittrice Dianella De Rosa, più conosciuta come Annella di Massimo (Stanzione), nella Napoli del XVIII secolo, ma sembra cronaca dei giorni nostri: una vicenda umana data in pasto alla curiosità del pubblico, con modalità simili a quelle di alcuni programmi televisivi e dei giornali di gossip. 7
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“La storia di Maria” di Maurizio de Giovanni è un racconto a più livelli dallo stile asciutto in cui i fatti sono spogliati da ogni ornamento formale e l’apparente distanza dall’oggetto narrato sembra necessaria a svelare una realtà cruda e amorale. Protagoniste alcune donne dell’est Europa che si muovono in un intreccio di inganni e false promesse, un ponte di vite che lega Italia, Ucraina e Moldavia. “Sabra e Chatila” sono le due sorelle bambine del racconto di Nando Vitali, sfuggite al massacro libanese del 1982 e rapite da avventurieri ladri di organi umani. Si troveranno imbarcate in una notte di tregenda con altri bambini, fermi nel porto di Capri. Tenteranno di scappare, ma resteranno separate. Nella prosa lirica di Carmen Pellegrino si resta sospesi in una dimensione atemporale, quasi fiabesca, in cui la distanza tra i vivi e i defunti è sottilissima, impercettibile, dove il passato e il presente si confondono, e con loro il sogno e la realtà. Sentimenti che sono vicoli ciechi, mancanze scandite nei versi di un racconto che suona come una rassegnata lettera d’amore, piuttosto che un canto di consolazione. Maria, Tania, Annella o Sabra, nessuna delle voci di questi racconti è un canto di sirene. Non sono creature destinate a riempire colonne di cronaca nera. Le loro voci non le udiamo da un altrove in cui echeggiano come vite sacrificate. Non sono il gioco facile di un titolo di giornale, ma voci da ascoltare prima che siano compromesse. Senza negare il dolore o la violenza, ma rifiutando la retorica del dolore e della violenza, per cui lo sdegno dura il tempo di un commento fatalista. E dopo nulla cambia, nulla muta nei nostri modi, nelle nostre parole, nei nostri atteggiamenti. 8
prefazione
Il canto delle sirene lo evochiamo ogni giorno, non solo scegliendo comportamenti meschini che alimentano un diffuso omuncolismo, ma anche cucendo silenzi feroci nell’aridità dominante che dilania senza clamori, nella quieta disperazione di uomini violentemente superficiali. Quotidianamente mortifichiamo e oltraggiamo l’altro, ben oltre le questioni di genere. C’è solo una una forza, con ogni probabilità, più tenace del linguaggio verbale e non verbale. Sono le convinzioni profonde radicate in ognuno. Schemi tessuti nelle zone più scure delle nostre certezze, modelli che agiscono sottotraccia, che guidano il modo di percepire, creare e interpretare la realtà. La maggior parte delle nostre azioni sono ripetizioni meccaniche innescate da programmi antichi fissati nell’inconscio. Se non si verifica costantemente il livello di coscienza, se non consideriamo continuamente dove si posa la nostra attenzione, non saremo in grado di osservarci e avere paura di quello che potremmo trovare. Fin quando un uomo non si fa orrore non sa nulla di se stesso.
Antonello De Simone Iemme edizioni
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gli autori
Maurizio de Giovanni nasce nel 1958 a Napoli. Il celebre personaggio del commissario Ricciardi gli ispira un ciclo di romanzi, pubblicati da Einaudi Stile Libero, che comprende Il senso del dolore, La condanna del sangue, Il posto di ognuno, Il giorno dei morti, Per mano mia, Vipera (Premio Viareggio, Premio Camaiore), In fondo al tuo cuore e Anime di vetro. Nel 2012 esce per Mondadori Il metodo del Coccodrillo (Premio Scerbanenco), dove fa la sua comparsa l’ispettore Lojacono, ora fra i protagonisti della serie dei Bastardi di Pizzofalcone, ambientata nella Napoli contemporanea e pubblicata da Einaudi Stile Libero (nel 2013 è uscito il secondo romanzo della serie, Buio, e nel 2014 Gelo, il terzo). Nel 2014 sempre per Einaudi Stile Libero. Nel 2015 è uscito per Rizzoli il romanzo Il resto della settimana. Tutti i suoi libri sono tradotti o in corso di traduzione in Francia, Germania, Inghilterra, Spagna, Russia, Danimarca e Stati Uniti. Antonella Ossorio è nata a Napoli. Ha pubblicato numerosi libri per ragazzi con Giunti, Electa, Rizzoli ed Einaudi Ragazzi. Nel 2014 è uscito per i Coralli di Einaudi La mammana. Carmen Pellegrino, scrittrice e “abbandonologa”, ha pubblicato saggi di storia e racconti. Da qualche anno si occupa di luoghi morti rimorti e scampati, borghi, case, stazioni, teatri, luna park abbandonati. Anche di uomini e donne che la storia 65
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non ricorda. Nel tempo libero partecipa a funerali di sconosciuti. Il suo primo romanzo, Cade la terra (Giunti, 2015), ha vinto il premio Rapallo Carige per l’opera prima, il premio speciale della Giuria di Massarosa, il Premio Selezione Campiello. Nando Vitali, scrittore, editor, docente di scrittura e lettura creativa. Ha collaborato con “Il Mattino” di Napoli e “Il Manifesto”. Attualmente collabora con il quotidiano “La Repubblica”. Conduce il laboratorio di scrittura e lettura creativa “L’isola delle voci”. Si è occupato di autori come M. Prisco, L. Compagnone, N. Pugliese. Suoi racconti sono sparsi su antologie, riviste e giornali. Principali pubblicazioni: Quasi un dizionario. Scritti e saggi di L. Compagnone. A cura. (Compagnia dei trovatori ed.); Chiodi storti. Da Ponticelli a Napoli Centrale. Romanzo (Compagnia dei trovatori 2009), Premio Molinello; Effetto domino. 10 autori in cerca di un romanzo. Romanzo collettivo a cura di P. A. Toma (Treves ed. 2009); I morti non serbano rancore. Foibe. L’avventurosa storia del Capitano Goretti. Romanzo – (Gaffi editore 2011); Bosseide. La fascinazione del male Romanzo – (Gaffi editore 2015) – Dal romanzo è in corso una trasposizione teatrale prevista per la primavera del 2016. Cura la collana di narrativa Pantone Neon per Iemme edizioni. Ha fondato e dirige la rivista letteraria Achab.
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indice
non sarĂ il canto delle sirene
pag. 7
storia di maria Maurizio de Giovanni
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annella di chi? Antonella Ossorio
21
lappole Carmen Pellegrino
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sabra e chatila Nando Vitali
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gli autori
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PANTONE
NEON 808
FRANCESCO COSTA
Napoli appesa a un filo