Il Cielo a
Garabandal
ilcieloagarabandal.wordpress.com
Scoprire e vivere i messaggi di Maria
ALL´OMBRA DEI PINI.....
LA MERAVIGLIOSA STORIA DELLE APPARIZIONI DI MARIA A GARABANDAL
Sesta parte: L´ultimo Messaggio tra i Pini
Justo A. Lofeudo VIENI SIGNORE GESÚ! La manifestAZIONE escatolOgica dI San MiCHELE
Le profezie di Garabandal
François Turner SacerdotI E Garabandal
On-line Magazine — Anno I — Numero 6 — Novembre-Dicembre 2014
SOMMARIO novembre-dicembre 2014 PROSSIMAMENTE
Speciale dossier “IL MESSAGGIO DI GARABANDAL E LA SUA DIMENSIONE ESCATOLOGICA” Con una minuziosa cronologia degli avvenimenti piú importanti
SAN PIO DA PIETRELCINA
ARCANGELO SAN MICHELE
IL MESSAGGIO DI MARIA
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EDITORIALE
La manifestazione escatologica di San Michele
3
P. Justo A. Lofeudo
22 L´avvertimento, il Miracolo ed il Castigo profetizati
Vieni, Signore Gesú! P. Justo A. Lofeudo
6
Redazione
ALL´OMBRA DEI PINI
28
18
Un giovane sacerdote L´ultimo Messaggio ricevuto tra i vede il futuro Pini di Garabandal Miracolo e muore Capitolo VI di felicitá Redazione
Anna Fusari
É stato detto “Ormai restano solo tre Papi” per la fine dei tempi Redazione
34 Padre Pio e le apparizioni di Garabandal P. Joseph A. Pelletier
37 Padre Pio ed il Miracolo
CUORE DI CRISTO
42 Sacerdoti e Garabandal P. François Turner
Il Cielo a Garabandal Anno I - Numero 6 Novembre-Dicembre 2014 http://ilcieloagarabandal.wordpress.com/
email: ilcieloagarabandal@gmail.com
Hanno collaborato: Rosanna Maria Boccacci, Anna Fusari, Santiago Lanús, Justo A. Lofeudo, Giovanni Lombardi, Tiziano Romito, Alberto Victoriano.
Realizzazione: Anna Fusari
Edizione originale in lingua spagnola
di P. Justo A. Lofeudo, MSE
Editoriale
VIENI, SIGNORE GESÙ!
IL SIGNORE CI RACCOMANDA DI ESSERE SEMPRE PRONTI: VIGILARE E PREGARE. IN QUESTO TEMPO FINALE DI MARIA, SIAMO SUOI APOSTOLI.
L’
escatologia tratta delle realtá ultime.
Cioé un tempo di vera pace e giustizia, consolidate,
Peró, quali sono i limiti di tali realtá?
un tempo in cui la pace e la giustizia che provengono
Quali sono le realtà ultime?
dalla croce di Cristo impregneranno la Creazione. Si
Generalmente la portata escatologica si restringe ai Novissimi e al Giudizio Universale o Finale, cioé dove finisce la storia, tanto quella della persona durante il suo percorso su questa terra quando comincia la realtá del giudizio particolare e del destino finale per entrare nell´eternitá, quanto quella dell´umanitá alla fine della storia, la fine del mondo. Ciò nonostante, alcuni affermano che si dovrebbero prendere in considerazioni anche altre cose e che le profezie incompiute dell´Antico e Nuovo Testamento formano parte dell´escatologia. Sono profezie che parlano di un tempo messianico di pace e concordia universale, quando “negli ultimi giorni, il monte della casa dell´Eterno si ergerà sulla vetta dei monti” e “delle loro spade fabbricheranno vomeri d´ara-
parla di un tempo, non dell´eternitá, e che Dio l’ annunció per mezzo dei suoi profeti: “Poiché, ecco, io creo dei nuovi cieli e una nuova terra; non ci si ricorderá piú delle cose di prima: esse non torneranno piú in mente. Rallegratevi, sì, festeggiate in perpetuo per quanto io sto per creare; poiché, ecco, io creo Gerusalemme per il gaudio, e il suo popolo per la gioia. Ed io festeggerò a motivo di Gerusalemme, e gioirò del mio popolo; quivi non s’udran più voci di pianto né gridi d’angoscia” (Is 65:17-19). “Allora l’equità abiterà nel deserto, e la giustizia avrà la sua dimora nel frutteto. Il frutto della giustizia sarà la pace, e l’effetto della giustizia, tranquillità e sicurezza per sempre. Il mio popolo abiterà in un dimora di pace, in abitazioni sicure, in quieti luoghi di riposo” (Is 32:16-18).
tro e delle loro lance, roncole. Una nazione non leverà più la spada contro un´altra” (cfr Is 2:2.4) e “il lupo e l´agnello pasceranno assieme… non si farà più danno né guasto su tutto il mio monte santo” (cfr Is 65:25).
PAROLE CHIAVE NOVISSIMI Area della teologia dedicata alle ultime cose, ció a cui l´uomo va incontro al termine della sua vita: morte, giudizio, purgatorio, cielo, inferno.
Per questo San Pietro poté dire: “Ma, secondo la sua
La Sacra Scrittura, riferendosi a Gesù Cristo, dice
promessa, noi aspettiamo nuovi cieli e nuova terra,
“Perché per mezzo di Lui furono create tutte le
nei quali abiti la giustizia” (2Pie 3:13). E San Giovan-
cose… tutto fu creato da Lui e per Lui” (Col 1:16).
ni ci trasmette la sua visione quando nel Libro della
Questo “per Lui” vuol dire che la creazione è al servi-
Rivelazione, l´Apocalisse, ci dice: “Poi vidi un nuovo
zio del Signore, cioè la Creazione si riconosce e vive
cielo e una nuova terra, perché il primo cielo e la pri-
sotto l´unica signoria di Cristo. Non c´è bisogno di
ma terra erano passati, e il mare non era più”. (Ap
dire quanto siamo lontani da ciò.
21:1). E questo, per molti studiosi, non si riferisce alla fine della fine ma alla fine dei tempi quando il Signore verrà e farà nuove tutte le cose (Cf Ap 21:5).
Nella festa solenne di Cristo Re, la preghiera diretta al Padre dice: “Signore onnipotente ed eterno, che hai voluto fondare tutte le cose nel tuo Figlio amatissimo,
Questi versetti, fra tantissimi dello stesso tenore, si
Re dell´universo, fa che tutta la creazione, liberata
prefiggono l´unico proposito di offrire un esempio del
dalla schiavitù del peccato, serva alla tua maestà e
tempo messianico profetizzato e non compiuto. La
ti glorifichi senza fine…” La preghiera si basa sulla
versione piú comune é che queste profezie si riferis-
speranza, avallata dalle Sacre Scritture, che la Crea-
cono al Paradiso Celeste. Tuttavia, alcuni sostengo-
zione si vedrà liberata dal potere del male e potrà
no che si tratterebbe di un tempo che non sarebbe
così servire e lodare Dio, stando sottomessa a Gesù
meta-storico ma storico, qui sulla terra, e finale nel
Cristo, Re dell´Universo, prima della sua storica fine.
senso della restaurazione finale, quando Cristo ricapitola tutto in Lui.
Bisogna riconoscere che su questo tema del tempo messianico o ciò che verrà alla fine dei tempi, esiste
San Ireneo parla della ricapitolazione di tutta la Crea-
un tabù che rende sterile ogni menzione perché su-
zione in Cristo. Questo principio teologico, in questo
bito la si scarta come cosa giudicata e condannata.
Padre della Chiesa, si basa sull´uomo, che fu crea-
Mi riferisco al millenarismo. Tuttavia tale presunta
to a immagine di Dio. Solo in Cristo —dice Ireneo—
convinzione si riferisce alla sua forma politica, volga-
c´é quest´immagine di Dio e nell´umanitá tutto deve
re, all’interpretazione letterale del ritorno di Cristo per
continuare fino ad ottenerla nella sua perfezione. Per
stabilire un governo sulla terra. Esiste però quello che
questo, Gesù Cristo é come un nuovo punto di par-
si chiama millenarismo mitigato che afferma che non
tenza della Creazione nella storia. Punto di partenza
lo si può insegnare perché non vi è certezza. E poi ci
che ha luogo nella pienezza dei tempi e che deve
sono i cosiddetti millenarismo spirituale e allegorico.
arrivare alla sua massima espressione proprio nella storia. Per questo la Parola Eterna di Dio assume l´umanitá in Cristo, il nuovo Adamo, che deve restaurare il paradiso che era perduto.
Perciò la questione non finisce lì, impedendo ogni speculazione teologica, ma resta aperta. Si intende che è un argomento aperto allo studio, non alla fantasia. Perché, altrimenti, come si sostiene o che senso avrebbero tutte quelle profezie se tutto succe-
PAROLE CHIAVE
de quando questo mondo finisce? E poi, in che altro
EscatologIa
dei tempi fosse la stessa cosa che la fine del mondo,
(dal greco éskhatos: ‘ultimo’ e logos: ‘studio’) é l´insieme di credenze religiose sulle realtà ultime. Si divide in: • Escatologia generale. Tratta del destino finale dell´umanità e del destino finale dell´universo. • Escatologia particolare. Tratta dell´essere umano dopo la sua morte (i Novissimi). 4
IL CIELO A GARABANDAL
modo potrebbero essere interpretate? Solo se la fine ma non è così. La fine dei tempi non coincide con la fine del mondo, ma ha un significato preciso nel quale alcuni avvenimenti come l´apostasia, la persecuzione ai cristiani, sono segni che già stiamo vivendo. La fine dei tempi è quella del giudizio alle nazioni, dell´Anticristo e dell´abominio della desolazione,
quella dell´illuminazione di Israele, della grande tri-
to con la pienezza dei tempi; ma, allo stesso tempo,
bolazione e purificazione che porta ad un tempo di
non siamo arrivati al compimento definitivo a causa
assoluta novità, di trasformazione a livello cosmico,
dell´opposizione delle forze del male a cui si unisce
cioè sulla terra e in tutta la creazione, dove Cristo è
la ribelle indipendenza dell´uomo verso Dio.
tutto in tutti.
Questo è il momento storico in cui stiamo entrando
E la storia continua fino al suo scioglimento finale con
nella fine dei tempi, caratterizzato da grandi eventi di
il Giudizio Universale, quando la Chiesa entrerà nella
ogni tipo e dalla purificazione fino al trionfo del Cuore
sua gloria con la Pasqua definitiva. Così si spiega an-
Immacolato di Maria sul male, esaltata come la Don-
che la semplice risposta di quella bambina, Conchita,
na che sconfigge Satana e riscatta i suoi figli dalle
quando chiarisce a sua madre che dopo i tre Papi
morse dell´inferno.
che sarebbero succeduti a Giovanni XXIII non sarebbe arrivata la fine del mondo ma la fine dei tempi. La Vergine stessa le aveva detto che la fine dei tempi non era la fine del mondo.
La vittoria era già stata conquistata da Gesù Cristo sulla croce, e di questa vittoria fu partecipe —in modo celato agli uomini ma non a Dio— la Madre del Signore. Il suo trionfo in queste sue battaglie finali
Allora, secondo Garabandal, siamo già in questa fine
è, in un certo senso, un nuovo trionfo di Cristo che
dei tempi perché il terzo Papa è Benedetto XVI. Ciò
sarà riconosciuto universalmente come Re e Signo-
indica che entriamo nella tappa finale della perse-
re, quando Lui sarà tutto in tutti.
cuzione e della purificazione, eventi che per quello che stiamo vedendo non sono assurdità ma realtà.
Da tutto questo si capisce che non dobbiamo essere spettatori passivi mentre si svolge il dramma della
Saperlo, riconoscere i segni dei tempi è un´esigen-
nostra salvezza ma attori impegnati che con serietà,
za da non temere se siamo con Dio e, per la stessa
ma serenamente seguono un cammino di conver-
ragione, Lui con noi; anzi, proprio per queste stesse
sione, confidando sempre nella Misericordia di Dio e
ragioni escatologiche dobbiamo convertirci quotidia-
nella Maternità di Maria e che cooperano attivamente
namente a Dio e alzare lo sguardo con speranza per-
con le loro Eucaristie, penitenze, orazioni, adorazio-
ché Cristo verrà, perché il Suo Regno si stabilirà sulla
ni, riparazioni, dolori a questo trionfo, che è quello
terra. Regno che possiamo ora solamente intuire e
della salvezza delle anime.
che si manifesterà per mezzo della Presenza nella Eucarestia in un modo che ora è totalmente celato.
La Santissima Vergine ci chiama ad essere suoi apostoli, quegli apostoli profetizzati da San Luigi Ma-
Perché se è vero che c´è una Presenza reale, viva,
ria Grignion di Monfort per gli ultimi tempi: figli che
totale, sostanziale di Gesù Cristo nell´Eucarestia,
seguono la Madre e generosamente si offrono affin-
essa non è affatto evidente, solo la fede scopre i veli
ché quelli che sono lontani da Dio conoscano il Suo
eucaristici per trovare Dio Onnipotente che ci ama. E
Amore e si avvicinino al Salvatore.
se è altrettanto vero che il Regno dei Cieli è già qui perché si trova in quelli che vivono in Cristo e Cristo in loro, tuttavia non si è esteso fino ad abbracciare tutto e tutti. È questa dualità sempre in tensione tra il “già” e il “non ancora”. Per questo, in un certo senso siamo già dall´Incarna-
E non dimentichiamo anche di recuperare la tensione escatologica perduta, perché essa non è fatta solo dalla fede, ma fondamentalmente dalla speranza. Acclamiamo al Cielo, con voce rinnovata:
“VIENI, SIGNORE GESÙ!”
zione di Dio, nel Figlio, nel finale messianico raggiun-
IL CIELO A GARABANDAL
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UN GIOVANE SACERDOTE veDE Il futuro MiRACOLO E MUORE DI feliciTÀ FONTE:
www.virgendegarabandal.org
Fra i tanti sacerdoti che arrivarono a Garabandal per studiare gli eventi, vi era un gesuita, Padre Luis Maria Andreu. Era un giovane brillante, professore di Teologia nella Facoltà che la Compagnia di Gesù aveva nella provincia di Burgos. Aveva una reputazione da santo. Padre Andreu si mostrò molto scettico nella sua prima visita, ma dopo aver studiato le bambine in estasi si rese conto che qualcosa di molto serio stava avvenendo in quel luogo. La sua storia, accaduta durante il primo anno delle apparizioni è direttamente collegata con il grande miracolo predetto dalla Santissima Vergine a San Sebastián di Garabandal.
I
l 29 luglio 1961 giunsero a Garabandal i fratelli Andreu, Ramón Maria e Luis Maria, fra tantissime altre persone, spinti piú dalla curiositá che dalla speranza di venire a contatto con fatti veramente seri. Scrive Conchita nel suo diario: “Arrivavano, come tanti, senza credere a niente. E uno di quei giorni in cui Loli e Jacinta ebbero un´apparizione, durante il giorno ai Pini, c´erano lí questi Padri e —guardandole in estasi— credettero; ma non solo per questo…”. I Padri Ramón Maria e Luis Maria domandarono se quel pomeriggio era previsto qualcosa: “Sicu6
IL CIELO A GARABANDAL
ramente si —qualcuno rispose loro— verso le sette avverrà un´estasi perché ieri la Vergine, al congedarsi, disse alle bambine che sarebbe tornata oggi”. In quell´ultimo sabato del mese di luglio vi erano nel paese circa tre o quattrocento stranieri. Avvicinandosi l´ora prevista, essi e molti abitanti del paese giravano di qua e di lá in modo nervoso, come di chi aspetta qualcosa ma non sa bene cosa né dove. Abbastanza gente già si dirigeva alla “Calleja”. Improvvisamente arrivò un bambino che disse a uno dei gruppi che stavano aspettando: “Hanno giá ricevuto un avviso”. La notizia si sparse velocemen-
te. Padre Ramón Maria domandò, molto sorpreso: “E questo, che cos´é?” “Che le bambine —spiegò qualcuno— ricevono prima tre avvisi e poi, viene”. Non molto piú tardi arrivarono Loli e Jacinta correndo verso “il quadro”. L´agitazione che si creò fu impressionante. Come una disordinata valanga tutti si lanciarono verso il punto indicato. Padre Ramón Maria, per non investire nessuno e anche per non essere investito, si spostò in un lato per lasciar passare quell´ondata…, dovendosi perció rassegnare a restare nella periferia degli spettatori, senza poter seguire da vicino quei fenomeni che tanto avrebbero dovuto importargli. Per riuscire almeno ad afferrare qualcosa, salí su uno dei piccoli muretti di pietre accatastate che fiancheggiavano la Calleja in quel punto; ma con tanta sfortuna poichè le pietre cominciarono a rotolare e cadere facendo abbastanza rumore… La gente si giró a guardare, protestando per quel rumore che non lasciava capire nulla di quello che stavano dicendo le bambine in estasi. Il povero Padre si strinse nelle spalle… In quel momento, sentì che da dietro qualcuno l´afferrò per le braccia: si girò e vide una specie di gigante – cosí almeno ebbe l’impressione - che lo alzò e cominciò a spingerlo nel mezzo di quel cerchio compatto di curiosi, verso il punto in cui si trovavano le bambine, mentre diceva energicamente a destra e a sinistra: “Largo all´autoritá ecclesiastica”.
SOPRA I fratelli Ramón Maria e Luis Maria Andreu, sacerdoti gesuiti.
Grazie a quell´aiuto provvidenziale, Padre Ramón si trovó inaspettatamente nel punto migliore di osservazione, insieme alle veggenti e vicino a suo fratello, un´espressione di profonda tristezza. La madre di una che stava prendendo appunti in un quadernetto. non poté contenersi: “Stanno piangendo!”. Improvvisamente le due bambine, contemporaneaPoichè non si riusciva a comprendere i dialoghi, il mente e con assoluta simultaneitá, tornarono in sé e parroco chiamó Mari Carmen (una bambina) per aiusi guardarono candidamente intorno. Don Valentín si tarlo; la piccola gli si avvicinó senza nessuna fretta e avvicinò e chiese loro: “Che, che dice la Madonna?”. quando ascoltó cosa volesse il prete, rispose: “Stanno
—La Vergine dice di salire ai Pini noi, i nostri genitori, le dicendo alla Madonna che non dica loro cose brutte”. guardie, i sacerdoti e le suore; gli altri che restino qui giù”. Tutti capirono che quell´apparizione non era una Salirono tutti ai Pini e in quel luogo le bambine, con come le altre e si avvertì che la Vergine stava spiegantutta naturalitá, indicarono i posti in cui dovevano do cose molto serie. mettersi i diversi gruppi. A posteriori, per mezzo di dichiarazioni o mezze Prima di arrivare lí, a metá strada verso i Pini, Loli si girò e fece segno con il dito: “Che non vadano oltre”, indicando una specie di sentiero che incrociava la salita. Non fu facile riuscire a farsi obbedire da tutti — circa 500 persone— ma gli agenti della Guardia Civile si incaricarono di eseguire gli ordini.
frasi delle bambine, si venne a sapere che quel giorno la Vergine confidó loro qualche segreto e completó il messaggio che avrebbero dovuto rendere pubblico la notte del 18 ottobre.
Quando le bambine tornarono allo stato normale, tutti corsero verso di loro e si vide che una delle vegCominció l´estasi e gli spettatori piú vicini pote- genti aveva ancora delle lacrime: “Perché piangi?”, ma rono osservare come il viso delle veggenti prendeva non si ottenne risposta. IL CIELO A GARABANDAL
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Mentre una parte della gente stava parlando con noi potemmo osservare. loro, avvenne in quel luogo, ai Pini, la terza visione Verso sera ci trovavamo ai Pini. Loli e Jacinta endel giorno. Ora si poterono ascoltare le bambine con trarono in estasi. Non c´era intorno un numero ecmolta piú chiarezza. cessivo di curiosi e per quel motivo potei piazzarmi L´apparizione avvenne con il Bambino, perché esse vicinissimo ad esse. Le ascoltavo parlare con la visione chiesero quanti anni aveva, e chiesero anche di tocca- perfettamente, con questa voce bassa come in sordina, che caratterizza il parlare in estasi; ma non capivo re la sua corona, commentando che era piccola… La Vergine disse alle bambine che era contenta del tutto, solo frasi sciolte. Dopo otto o dieci minuti, pensai che quello poteva essere frutto di un caso di ipnosi. Allora cominciai a guardare attentamente tutte le persone che erano lí per scoprire il possibile colpevole dell´ipnosi. C´era in tutti i visi una chiarissima espressione, come di sorTornate presto Jacinta e Loli alla normalitá, si co- presa-ammirazione, che scartava ogni possibilitá che minciò lì la preghiera del Rosario. Alla quinta Ave stessero operando come soggetti ipnotizzatori: semMaria del terzo mistero le bambine si fermano in “… bravano piú disposti ad essere trasportati che a prenil Signore é con te…”, senza finire di pronunciare dere qualunque iniziativa. In precedenza avevo giá visto le bambine entrare quest´ultima parola… L´estasi fu lunga, di circa un´ora. Le bambine par- e uscire dall´estasi, ma sempre tutte e due alla volta, larono con la Vergine, le dissero chi era venuto, le come se avessero una sola anima. Ebbi allora un pensiero forse illogico ma che mi sembrava interessante: chiesero di far vedere loro il suo vestito, ecc. come prova che tutto ció era vero, chiesi dentro di me Uno dei due gesuiti che erano saliti “senza credere”, che una delle bambine tornasse in sé mentre l´altra Padre Ramón Maria Andreu, stava annotando tutto continuasse a restare in estasi. quello che dicevano le bambine. In quello stesso istante, Loli, che era la piú vicina, Ascoltiamolo, dalla conversazione che ci offre l´edi- uscí dall’estasi e si giró verso di me, guardandomi con tore francese del diario di Conchita, G. Du Pilier: un sorriso! Padre Ramón Maria: Come lei puó immaginare, Come se niente fosse successo, le chiesi: “Non vedi quando arrivai a Garabandal non pensavo assoluta- piú la Vergine?” “Nossignore” “E perché?” insistei. mente che lí avvenissero effettivamente dei fenomeni “Perché se ne é andata” “Peró guarda Jacinta…” degni di seria attenzione. La prima volta che mi inviLa bambina guardó e sorrise ampiamente perché tarono ad andare risposi che avevo molto poco tempo per perderlo in quelle cose. Ed é che, generalmente, era la prima volta che poteva contemplare la compagna sono abbastanza occupato; se accettai fu solo per non in estasi, mentre lei era fuori da quello stato. —Cosa ti ha detto la Vergine? Le chiesi. offendere l´insistenza dei miei amici e anche perché avevo bisogno di qualche giorno di riposo, dopo i cicli Stava aprendo la bocca per rispondermi quando di esercizi che avevo dato tutti di seguito. entró di nuovo nella visione, girando la testa all´incomportamento tenuto dalla gente, che aveva ubbidito senza difficoltà a quello che era stato loro chiesto circa la loro collocazione. Raccomandò ancora una volta di pregare il Rosario. E che per quel motivo potevano andare ai Pini.
—Suo fratello, Padre Luis Maria, credeva giá a tutto dietro. Mi avvicinai di piú ad esse, e potei ascoltare Jacinta: quello?
—Loli, perché te ne eri andata? —Assolutamente no! Né lui né io avevamo prove, e credo che nessuna persona intelligente possa accettare Questa parlava giá con l´apparizione e le diceva: questo genere di fenomeni senza una base di prove o “Perché ti sei ritirata da me?... Ah! Allora é per questo, ragioni. perché lui creda? —Come avvenne esattamente quello che Conchita Mi girai verso mio fratello Luis e gli dissi: scrisse nel suo diario? —Sta attento a quello che pensi, perchè qui la tras—Vede, io salivo quel giorno per la prima volta a missione del pensiero é immediata! Garabandal; e quel giorno fu prodigo di “eventi” che 8
IL CIELO A GARABANDAL
SINISTRA Garabandal, 8 agosto 1961. P. Luis Maria Andreu celebrando la sua ultima Santa Messa nella parrocchia del paese.
scherzò cosí con Rafael Fontaneda: —Dai, che adesso sono io il prete di Garabandal. Era evidente che per lui quello era un onore e un privilegio. Il signor Fontaneda assicurò che Padre Luis Maria si mostrava chiaramente interessato a tutto ció che riguardava Garabandal da quella —Ti é successo qualcosa? sua prima visita…, anche se non lo faceva apparire; —Ma certo! Te lo diró poi. parlava delle visioni in generale…. si vedeva che era Tutto ció, certamente, attrasse molto la mia atten- un appassionato del tema. zione, e mi fece pensare che non si trattava di alcuna Muovendosi giá da prete, Padre Luis fece suonare le commedia; al contrario, lí c´era materia degna di es- campane del campanile per la messa. sere studiata a fondo. E, malgrado fosse un giorno di lavoro, arrivó abDa questo a credere però c´era ancora un bel passo, bastanza gente: forestieri e gente del paese. Presero la che non avviene come niente. comunione circa venti persone fra cui Conchita, JaCosí, in questo 29 luglio 1961, con uno scetticismo cinta e Mari Loli. iniziale (che abbiamo appena visto) entrarono nella Il signor Rafael Fontaneda assicurò: storia di Garabandal due fratelli, sacerdoti, religiosi, —La messa che celebró il padre fu seguita straordiche tanta importanza avrebbero avuto nella compren- nariamente. Emozionó tutti quanti assistettero. sione degli eventi. Del fatto non vi era dubbio, per la presenza di abbondanti testimonianze. A cosa era dovuto?
UNA GIORNATA “STELLATA”
Al principio si pensó che fosse dovuto alla presenza delle veggenti. Poi si pensó che quella messa era stata l´ultima celebrata dal padre… e forse egli aveva avuto All´alba di quel giorno, esattamente alle ore 5.45, qualche strano presentimento… partì da Aguilar de Campoo una carovana di varie auTutto ció, insieme all´emozione della sera prima e tomobili ed una jeep, che arrivarono a Garabandal la all´aspettativa di ció che sarebbe successo quel giormattina inoltrata. Fra le persone arrivate c´era Padre no, poteva aver influito realmente nella devozione e Luis Maria Andreu con alcuni membri della famiglia nel fervore collettivo di quella celebrazione. La veritá Fontaneda. é che la gente, all´uscita di chiesa, parlava del silenzio, Don Valentin Marichalar, il parroco, rimase molto della pietá e della fede che unirono il celebrante con i contento per l´arrivo di Padre Luis Maria e gli disse: fedeli, in intima comunione, davanti all´altare. Il giorno 8 agosto 1961 é rimasto impresso in modo speciale nella storia di Garabandal.
“Lei é venuto molto opportunamente perché proprio Tutti restarono attenti perché le bambine avevano oggi devo andare a Torrelavega. Le consegno le chiavi annunciato l´apparizione per subito dopo pranzo, alle della chiesa e le affido anche la cura della parrocchia due del pomeriggio. durante la mia assenza”. Il padre accettó contento e IL CIELO A GARABANDAL
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A quell´ora, esse, accompagnate da molta gente, entrarono in chiesa. C´erano tutte e quattro. Alle 14.11 entrarono in estasi. Sorrisero un po´, Jacinta di piú. La prima cosa che scrisse Padre Luis nel suo quadernetto fu che Mari Cruz si “strinse nelle spalle”. Scriveva continuamente ció che riusciva a capire dei loro dialoghi. “Il padre — scrive Rafael Fontaneda— si trovava vicino alle bambine e, come aveva fatto in precedenti occasioni, scriveva attentamente tutto quello che esse dicevano o facevano. Peró questa volta il Padre sembrava stranamente assorto, e i piú vicini a lui vedevano che gli scorrevano delle lacrime silenziose lungo le guance.” Non solo scriveva Padre Luis; c´erano lí altri due spettatori che facevano lo stesso senza perdere alcun dettaglio: il seminarista Andrés Pardo e l´ illustre domenicano Padre Antonio Royo Marín. Da quello che scrisse uno e l´altro sappiamo che Conchita disse alla visione, fra altre cose: “Sai cosa ti dico? Che devi dare una prova; che a… devi dargli una prova… A Lourdes e a Fatima hai dato una prova… Vuoi vedere cosa ti ho portato? (le fa vedere i rosari e le medaglie). Li devi baciare… Cosa ti sembro con i capelli corti?... Torni al pomeriggio?... Ah, che bello!... Quanti anni hai?... Eh? Ne hai tre piú di me? Sei? Ah si! Io, dodici: sei in piú, diciotto. Hai sette anni piú di Mari Cruz”.
Padre Luis scriveva, minuto per minuto, gli avvenimenti di quell’estasi: “Alle 14.19 Loli ha un forte gesto di caduta in avanti. Alle 14.24 Conchita piange. Pochi attimi dopo, Loli cade e Mari Cruz la sorregge, tenendola per la schiena. Alle 14.35 cadono tutte e quattro: “Provammo a prenderle; restarono con lo sguardo fisso in alto senza battere ciglio”. Alle 14.40 si raddrizzano e restano in ginocchio. Alle 14.43 camminano all´indietro verso l´altare della Vergine del Rosario… Cadono rovesciate davanti ad esso e rovesciate sul pavimento cominciano a pregare il rosario. Alle 14.47 si raddrizzano e continuano il rosario in ginocchio. Gli passiamo la mano sugli occhi e non battono ciglio; battono le ciglia qualche volta per conto loro, ma molto poco; si osserva una certa rigiditá nella mandibola… Finiscono la preghiera con un Padre Nostro all´Angelo custode, un Salve Regina alla Madonna del Carmelo e un Credo al Sacro Cuore di Gesú. Verso le tre finisce tutto il trance”. Ma durante l´estasi avevano ricevuto un appuntamento per quella sera e sembra che la cosa non sarebbe stata di breve durata perché si ascoltó che divevano: “Quanto starai? Due ore?... Dove staremo in ginocchio?”.
“MIRACOLO, MIRACOLO, MIRACOLO!”
Non parlò solo Conchita. Loli chiese al principio perché non veniva l´Angelo… e insistette poi a chiedere anche lei che desse una prova. Anche Jacinta prese parte nella conversazione.
Poco dopo le nove di sera cominció la seconda parte di quel giorno indimenticabile. Le bambine si trovavano di nuovo in chiesa e davanti all´altare principale caddero in estasi. Respiravano profondamente… poi risero, tranne Conchita; é lei quella che parlò: “Si, Parlarono dei sacerdoti che erano lí quel giorno. come Tu vuoi, come Tu ordini… Per noi é indifferente “Oggi sono venuti due sacerdoti: uno é gesuita e ha andare da ogni parte. Come vuoi… ma non abbiamo detto la messa molto bene… Come si chiama? Qualcosa dato nessuna prova e la gente non crede…”. come Andrés… Il domenicano… a Santander ho visto Verso le 21.40 si alzarono ed uscirono dalla Chiemolti domenicani…”. sa in marcia estatica. Si soffermarono nei luoghi dove avevano giá avuto qualche estasi e lí pregarono… A Garabandal non si erano mai viste delle “stazioni” cosí devote! Verso la fine del percorso si sentí dire loro: “Quando sará il prossimo giorno in
SINISTRA Garabandal, 8 agosto 1961. Padre Luis Maria Andreu, di fianco alle bambine, contempla in estasi il Grande Miracolo.
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IL CIELO A GARABANDAL
Giorni dopo Padre Ramón Maria, che non si trovacui ti vedremo, perché venga la gente? ... la gente dice che tutto questo é una nostra malattia e i ragazzi ci va a Garabandal il giorno 8, venne a conoscenza dalle hanno tirato sassi… Bene, se sei contenta di noi, per noi bambine della visione di suo fratello: “Si trovava con loro in ginocchio; gocce di sudore brillavano nella sua fa lo stesso”. E quando sembrava che tutto stesse per finire, si fronte; e la Vergine lo guardava… Sembrava come se lanciarono in una salita verso i Pini, fatto giudicato le stesse dicendo: Fra poco sarai con Me”.
Erano circa le dieci di sera. da tutti i testimoni come impressionante, tanto per l´aspetto delle quattro bambine quanto per la velocitá Padre Luis tornó in sé e le bambine cominciarono e la mancanza di gravitá della corsa. la discesa dicendo in estasi che andavano in chiesa. All´arrivare su, Loli disse (parlando con la visione): Padre Royo Marín avvisó i presenti di correre verso “Si, qui é dove si fará la cappella… Questo é un buon la chiesa perché, a detta di lui, le bambine avevano le ali ai piedi. posto… Ci mettiamo cosí?” e si inginocchiarono. Cantarono l´inno a San Michele. Diedero poi dei baci nell´aria…
In effetti, se la salita era stata molto rapida, la discesa fu quasi vertiginosa.
Non ci fu da stupirsi che le bambine persero due E fu in quel momento quando Padre Luis Maria Andreu… Ma vediamo la testimonianza di Rafael rosari fra quelli che erano stati affidati loro per farli baciare. Uno di essi era quello del seminarista. ConFontaneda: “Ai Pini Padre Luis ispezionava le bambine mi- chita, che lo portava, se ne rese conto in chiesa; la nuziosamente. Sembrava non si volesse perdere nem- ascoltarono dire: “Ho perso il rosario, era quello dello studente… Che dispiacere! Mi sgriderá? Eh?... Dov´é meno un dettaglio di quanto stava succedendo. caduto?... Lassú? Piú su di dove ti abbiamo visto? Ah!”. Improvvisamente osservammo che era colto da L´altro rosario era di Padre Luis. Non si trattava di un´emozione speciale e, per ben quattro volte, lo sentimmo dire a voce alta e visibilmente impressionato la un rosario qualunque, era uno di quelli che cominciavano a usarsi allora, a forma di anello, rifinito con una parola “MIRACOLO!”. croce e con dieci piccole sporgenze che servivano per Non solo gli spettatori poterono osservare l’ estasi contare le Ave Marie; si metteva nel dito indice e lo si di Padre Luis, ma anche le bambine, rapite dal mondo faceva girare con il pollice. All´uscita di chiesa, Loli normale dei sensi, poterono osservarlo. E questa fu disse al Padre: “Ho perso il suo rosario, ma la Vergine la prima e unica volta che una persona estranea alle mi ha detto dov´é rimasto, andiamo a cercarlo”. Julia, veggenti entró in pieno nel loro campo visivo. la madre della bambina, ascoltó le parole di sua figlia “All´uscita del rosario entrammo in estasi tutti e e si oppose: “No, adesso no, che é giá troppo tardi. quattro… E cominciammo a camminare verso i Pini; Aspetta domani e quando si sará fatto giorno, andrai e quando arrivammo lí, P. Luis Maria disse: Miraco- a cercarlo”. lo, Miracolo! E si fermò guardando verso l´alto. Noi lo Padre Luis fu d’accordo con la saggia decisione di vedevamo, mentre nelle nostre estasi non vediamo mai Julia; e poco tempo dopo disse alla bambina: “Loli, nessuno tranne la Vergine; Padre Luis l´abbiamo visto e la Vergine ci confermò che lui stava contemplando Lei devo andarmene stasera; quando troverai il rosario, non darlo a nessuno tranne a mio fratello Ramón. Se e il Miracolo”. io non torno, lui tornerá sicuramente”. Non si trattò di un miracolo qualunque, ma del MiNon molte ore dopo, si svelò lo scuro senso proferacolo. Le veggenti, specialmente Conchita, parlarono molte volte di esso. E´qualcosa che dovrá avvenire, tico di quelle parole. Il minuscolo rosario fu trovato un capitolo importantissimo della storia di Garaban- nel luogo preciso che aveva detto la Vergine; ma il dal che é ancora in sospeso. Quello che ci dice questo suo propietario non ne avrebbe piú avuto bisogno. episodio di P. Luis Maria Andreu é che lui, la notte del 8 agosto 1961, poté contemplare anticipatamenAFFERMAZIONI IMPORTANTI te —tramite un favore specialissimo della Vergine— All´uscita di chiesa quelli che avevano partecipato quello che né le veggenti né nessuno ha ancora visto, agli eventi di quel pomeriggio e sera ne parlavano fra anche se é stato annunciato per tutti. IL CIELO A GARABANDAL
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loro… In uno di quei gruppi parlava Padre Royo Marín: “Non sono infallibile, peró mi sono specializzato in queste questioni e mi sembra che le visione delle bambine siano vere. Ho potuto scorgere quattro segni a favore di ció, che non lasciano nessun dubbio”. Allora, gli si avvicinó Rafael Fontaneda e gli disse: “Padre, se la cosa é cosí seria come dice, perché non rimane qui qualche giorno in piú per studiarlo meglio?” e l´altro rispose: “In questo momento non posso rimanere; ma quanto è avvenuto é cosí chiaro che non c´é possibilitá di dubbio”. E dobbiamo tenere presente che Padre Royo Marín era salito a Garabandal piú scettico degli altri: la semplicitá infantile non é generalmente una caratteristica dei chierici che sanno di aver studiato e di essersi documentati. Era giá inoltrata la notte quando la gente della carovana arrivata all´alba cominciò la discesa da Garabandal: alcuni a piedi, altri in jeep. A Padre Luis Maria, per deferenza gli lasciarono un posto nella jeep. Durante il tragetto, tutti poterono osservare che il Padre traboccava di una felicitá interiore… e lui lo manifestava in mille modi, al tempo stesso che dichiarava la sua assoluta certezza nella veritá di ció che dicevano le veggenti.
andata. Si accomodó davanti, vicino all´autista; dietro sedevamo mia moglie Carmen, mia figlia Mari Carmen di otto anni ed io. Lungo il viaggio parlammo di quello che avevamo visto in quel giorno… Padre Luis Maria ci disse che aveva scambiato qualche opinione con Padre Royo Marín e che erano d´accordo su tutto. Tanto io come mia moglie, e lo stesso José Salceda (l´autista), ci sentivamo impressionati dall´intensa e profonda allegria del Padre, e anche dalla sua sicurezza. Parlava senza fretta e ripeteva molte volte queste frasi: “Che contento sono!... Mi sento pieno di felicitá… Che regalo mi ha fatto la Vergine!... Non posso avere il minimo dubbio sulla veritá di quello che succede alle bambine…”. A Torrelavega ci incontrammo con la jeep che ci aveva portati da Cosío a Garabandal; era ferma, con gente di Aguilar de Campoo. Il nostro autista si avvicinó per vedere se avevano bisogno di qualcosa, e lui insieme con Padre Luis parlarono qualche minuto con i passeggeri. Al riprendere il cammino, gli dissi al Padre:
“Padre, perché non cerca di dormire un po´?”. Accettó il mio suggerimento e si addormentó per quasi A Cosío dovettero aspettare la gente che scendeva a un´ora, fino ad arrivare quasi a Reinosa. Allora si svepiedi da Garabandal. Padre Luis non scese dalla jeep; glió e disse: “Che sonno profondo ho fatto! Mi sento si stava quasi addormentando quando arrivó don Va- stupendamente. Non sono nemmeno stanco”. lentin Marichalar, il parroco. Allora il Padre, con pieTutti gli altri avevamo molto sonno perché erano na luciditá e con tono grave gli disse: le quattro del mattino. Ci fermammo a una fonte per —Don Valentin, quello che dicono le bambine é bere e rinfrescarci. Padre Luis chiese poi all´autista se vero; ma non ripeta in giro quello che le dico adesso… anche lui aveva bevuto e questi gli rispose che si era la Chiesa deve usare ogni prudenza in queste faccende. gettato acqua sugli occhi poichè erano quelli che ne Continuiamo in questa discesa verso Cosío con il avevano più bisogno … racconto di Rafael Fontaneda: “A Cosío ci dividemmo nelle diverse macchine che facevano parte della spedizione. Padre Luis lo reclamavano in quella di mio fratello ma lui volle salire in macchina con me, visto che aveva fatto con me il viaggio di
DESTRA Sepoltura del Padre Luis María Andreu, nella località di Oña, in provincia di Burgos.
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IL CIELO A GARABANDAL
Dal diario de Conchita, pagine 46-47: Di nuovo in cammino, il Padre tornó alle stesse frasi: “Mi sento veramente pieno di allegria, di felicitá. Che regalo mi ha fatto la Vergine! Che fortuna avere una Madre cosí in cielo!... Non dobbiamo avere nessuna paura della vita soprannaturale… Dobbiamo imparare a parlare alla Vergine come fanno le bambine. Loro ci hanno dato l´esempio!... Non posso avere il minimo dubbio sulla veritá delle loro visioni… Perché la Santissima Vergine avrá scelto noi?... OGGI É IL GIORNO PIÚ FELICE DELLA MIA VITA”.
“Il giorno dopo, alle otto o nove di sera, apparve la Vergine molto sorridente, come sempre, e disse a noi quattro: Arriverà adesso P. Luis e vi parlerá. Venne poco dopo e ci chiamó, una per una; ma noi non lo vedevamo, solo sentivamo la sua voce. Era esattamente come quando parlava sulla terra. E dopo aver parlato un po´, ci disse anche qualche cosa per suo fratello P. Ramón; e ci insegnava parole in francese e a pregare in greco. Ci insegnó anche parole in tedesco e in inglese. E dopo un po´, non sentivamo piú la sua voce, e ci parlava la Vergine. Restó con noi ancora un momento e se ne andó”.
Finí di parlare con quest´ultima frase. Allora io gli chiesi qualcosa e, non ricevendo risposta, gli dissi: “Padre, le succede qualcosa?” “No, niente. Sonno”. E chinó il capo, al tempo stesso che emetteva un leggero raschio. José Salceda si giró verso di lui e, all´osservare i suoi occhi, esclamó: “Il Padre sta molto male!”. Rapidamente mia moglie gli prese il polso e gridó: “Ferma, ferma, che non ha polso. Qui c´é un´ospedale: bisogna portarlo lí immediatamente”.
del genere? Non l´aveva mai visto malato, né aveva mai sento che avesse qualche malattia cardiaca e aveva buone ragioni per crederlo pieno di vitalitá perché faceva spesso dello sport. Ma i disegni di Dio sono imperscrutabili.
Padre Ramón Maria, dopo aver compiuto pietosamente i doveri verso suo fratello, raccolse le poche cose che gli appartenevano, fra cui un quadernetto Io pensavo si trattasse solo di mal di mare e, al ferche portava nella tasca della sua tunica: il quaderno mare la macchina, aprii la sua porta mentre gli dicevo: numero 3, dove aveva annotato molto dettagliatamen“Non si preoccupi Padre, che non é niente; le passete gli avvenimenti del giorno prima a Garabandal. rá subito con un po´d´aria”. Ma mia moglie insisteLeggiamo gli appunti che scrisse Padre Ramón in va: “Bisogna portarlo inmediatamente all´ospedale”. “Non dire sciocchezze”. “Ma se é senza conoscenza…!”. quei momento: “Finiti i funerali di Padre Luis a Oña, e dopo essere rimasto qualche giorno con mia madre Arrivammo all´ospedale che si trovava a pochi me(residente a Bilbao), andai a Garabandal il 14 agosto. tri e l´infermiera che ci aprí ci disse inmediatamente All´entrare nel paese mi corsero incontro le quattro che era morto. Mia moglie rispose che non poteva esbambine, perché mi avevano visto salire verso la fine sere vero… che bisognava far qualcosa. Allora l´indel tragitto. fermiera gli fece una iniezione mentre José Salceda Mi dissero che quando avevano saputo che Padre correva a chiamare un medico e un sacerdote. Il medico arrivó in dieci minuti per constatare che, effetti- Luis era morto piansero di pena… Che la Vergine vamente, era deceduto. Inmediatamente dopo arrivó aveva parlato loro anche della morte di mio fratello e che esse allora Le domandarono dove si trovava, e la il parroco e gli amministró la Sacra Unzione. Vergine rispose sorridendo; allora Le dissero: “Perché Passati quei primi istanti di sconcerto totale e nerdircelo se lo sappiamo giá?”. Dicevano le bambine: “La vosismo, cominciammo a fare qualcosa: chiamai per Vergine rideva, e quanto!” e facevano dei gesti esprestelefono suo fratello, Padre Ramón, che era a Valladosivi. lid per tenere esercizi spirituali a una comunitá di reliLoli mi consegnó poi il rosario ad anello che aveva giose. Mi misi in comunicazione anche con la localitá di Aguilar di Campoo e, qualche ora dopo, arrivarono ricevuto da mio fratello per farlo baciare alla Vergine i miei fratelli e mio cognato. Fortunatamente, a Reino- e che poi aveva perso: “La Vergine mi disse cosí chiasa arrivó anche Padre Royo Marín, per accompagnarci ramente dove si trovava che lo ritrovai subito, appena e consolarci e, a metá mattinata arrivó anche Padre sollevate delle pietre”. Ramón Maria Andreu”. Il piacere di questo primo incontro si spense presto
Possiamo immaginare l´impressione che ebbe per Padre Andreu, come lo racconta all´editore franquest´ultimo al trovarsi con il cadavere di suo fratello cese del diario di Conchita: minore di trentasei anni… Come aspettarsi una cosa “Era il 14 agosto. Tornavo da seppellire mio fratello IL CIELO A GARABANDAL 13
Luis ed ero appena arrivato a Garabandal. Un ragazzo di Burgos mi si avvicinó per dirmi: “Abbiamo sentito dire dalle bambine durante un estasi: “Ah, bene! Allora parleremo con Padre Luis?”. Ció mi deluse completamente. Volevo andarmene subito da Garabandal”.
Forse la piú sorprendente fu quella che Conchita scrisse a Padre Ramón in una lettera del 2 agosto 1964: “Il 18 luglio —festivitá di San Sebastian di Garabandal —ho avuto una locuzione durante la quale mi é stato detto che il giorno dopo al Miracolo, suo fratello sará tirato fuori dalla tomba, e il suo corpo risulterà incorrotto”.
Ma, considerato che i suoi accompagnatori non avevano la stessa fretta, Padre Ramón dovette restare: “Andai dove le bambine erano in estasi e mi misi ad ascoltare le loro conversazioni con o sul Padre Luis… Qualche minuto dopo non sapevo piú cosa pensare. PROFEZIA DELLA VERGINE MARIA Ero veramente stupefatto perché le bambine, al ripe“Il giorno dopo il Miracolo, tere le parole della visione, stavano raccontando la il corpo del P. Luis Maria Andreu morte di mio fratello e lo svolgimento dei suoi funerali con dettagli molto precisi, relativi ai riti speciali sarà trovato incorrotto della sepoltura di un sacerdote. Sapevano anche che nel suo sepolcro…” in quella di Padre Luis vi erano state alcune eccezioni alle regole tradizionali sul modo di sistemare il cadavere; ad esempio, non gli era stata posta la berretNel 1976 si sparse la notizia che i resti di Padre Luis ta in testa, e al posto del calice era stato messo un crocefisso tra le sue mani. Le bambine fornirono anche le Maria Andreu erano stati esumati, come quelli di tanti altri gesuiti sepolti a Oña durante il periodo nel quale ragioni di queste variazioni. Un´altra volte le ascoltai dire che mio fratello era vi operava la Facoltá Teologica della Compagnia (non morto senza aver fatto la sua professione, cosa che vi é piú); che si erano aperte le bare e che “tutti i cadaera vera. Parlarono anche di me e dei miei voti. Sa- veri erano decomposti”. Peró Padre Alejandro Andreu, fratello del defunto, pevano esattamente la data, il luogo dove li avevo pronunciati e il nome del gesuita che li aveva fatti dichiarò posteriormente che, in effetti a Oña erano stati riesumati tutti i cadaveri e trasportati a Loyola; con me! Capirete la mia sorpresa, il mio stupore davanti ad che erano state aperte tutte le bare eccetto quella di un tale numero di dettagli rigorosamente esatti, che le Padre Luis, per ordine del Provinciale dei Gesuiti. Perció fecero il trasferimento dei resti di Padre Luis bambine non potevano assolutamente sapere…”. senza sapere lo stato in cui si trovava; gli altri si erano In effetti, da quella data, non poche volte le bambi- decomposti. ne sentirono la presenza di Padre Luis nelle loro estasi ed ascoltarono la sua voce, mantenendo un dialogo con lui, anche se non vedevano la sua figura. Ci sono testimoni che sentirono alle bambine pronunziare, piú di una volta, in estasi, parole o frasi in lingue che erano assolutamente sconosciute a loro. Padre Ramón dichiaró: “É certo che le bambine hanno parlato piú di una volta in lingue straniere. Io stesso ho ascoltato una di loro recitare l´Ave Maria in greco. Sono in possesso di una lettera di Conchita della quale vorrei ripetervi interi diversi paragrafi nei quali mi racconta le cose che imparó in francese, solo per averle sentite, in estasi, da mio fratello”.
I resti di P. Luis María Andreu riposano attualmente nel cimitero gesuita del Santuario di San Ignazio di Loyola, nella località di Azpeitia (Guipúzcoa, Spagna), vicino a quelli dei suoi fratelli Ramón (+11.11.2004) e Marcelino Le relazioni del defunto Padre Luis con il fenomeno Garabandal non cessarono in quei giorni di agosto, e (+17.6.1998), testimoni e apostoli delle appaci sono molte testimonianze delle bambine che lo con- rizioni di Garabandal. fermano.
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IL CIELO A GARABANDAL
UN SACERDOTE SANTO P. Luis María Andreu era nato nel seno di una famiglia religiosa il 3 luglio 1923 a Bilbao (Spagna). Dei suoi cinque fratelli, tre furono missionari gesuiti: Alejandro in America del Sud, Ramón Maria in California e Marcelino in China. Come i suoi fratelli, P. Luis Maria si era presentato come missionario volontario e l´avevano destinato in China con Marcelino. Ma un gesuita amico della famiglia, osservando che la madre degli Andreu sarebbe stata separata da tutti i suoi figli, chiese ed ottenne dal Superiore Gesuita che Luis rimanesse in Europa, perché sua madre avesse almeno un figlio vicino. Questo permise che P. Luis Maria diventasse uno dei protagonisti degli avvenimenti di Garabandal. La sua improvvisa morte aveva colpito molto sua madre, giacché egli aveva sempre avuto una salute eccellente. Il giorno della sua morte, la madre l´aspettava in casa con le valigie preparate, per partire insieme a lui per la Germania. Ma invece dell´arrivo del figlio con il suo solito sorriso, arrivó la notizia della sua defunzione. Cosí, per consolarla, lui le mandó, per mezzo delle bambine il messaggio seguente: “Tranquillizzati e sii contenta, perché sono in Cielo e ti vedo ogni giorno”. Qualche tempo dopo, sua madre realizzó un progetto che accarezzava da tempo: entrò nel convento della Visitazione a San Sebastián (Spagna).
PROMESSE DI SANTITÀ P. Marcelino ha un ricordo memorabile del giorno in cui P. Luis fece i suoi primi voti, nel 1944. I due fratelli passeggiavano nei giardini di Loyola con la madre, ed arrivarono ad una piccola finestra della cappella della Conversione di San Ignazio, attraverso la quale si puó scorgere l´altare del Santissimo Sa-
cramento. Proprio lí la madre disse loro nuovamente cosa desiderasse di piú da essi ed era la promessa sincera, fatta al Signore davanti al Santissimo Sacramento, di dedicare le loro vite a raggiungere la vera santitá. Allora, P. Luis María, con la mano sul cuore e gli occhi chiusi, si mantenne un momento in silenzio come se stesse pregando profondamente e P. Marcelino, che lo guardava, era sicura che suo fratello stesse ripetendo precisamente la promessa chiesta dalla madre di dedicarsi a raggiungere la santità. Quando P. Marcelino fece i suoi primi voti nel 1946 e si preparava a continuare gli studi, P. Luis Maria ottenne una licenza per stare qualche giorno con lui ed iniziarlo personalmente a una vita di perfetta dedicazione. Su due cose insistette in modo speciale, così da lasciare la loro impronta nella mente di Marcelino. Una era che, anche se avanzare negli studi è importante, più importante ancora è la pratica della virtù e lo sforzo per raggiungere la santità. L´altra è pregare il Rosario, e come pregarlo bene.
LA SUA ULTIMA LETTERA Racconta P. Marcelino che nella sua ultima lettera P. Luis Maria descriveva le sue sofferenze, perché nell´ anno trascorso tutto era andato esattamente al contrario di come lui si era aspettato, e diceva di non aver mai
sofferto tanto. Malgrado ciò, durante quell´ultimo anno, le persone intorno a lui non osservarono mai nessun segno delle sue sofferenze perché si mostrava sempre allegro, amichevole e disposto tanto ad aiutare come a scherzare. P. Luis María aveva un´intelligenza eccezionale e venne mandato a studiare a Innsbruck, Roma, Ginevra e Parigi. Oltre alla lingua madre —lo spagnolo— parlava tedesco, francese, italiano, latino, greco e inglese. Venne ordinato sacerdote a Oña il 30 luglio 1955 dall´Arcivescovo Melendro di Anqing (Cina.) Celebró la sua prima messa nella festività di San Ignazio nella cappella di Loyola. Più tardi, quando ottenne il dottorato in teologia, P. Luis Maria venne nominato professore all´Università di Oña, ed era questo il suo lavoro quando sentí parlare per la prima volta delle apparizioni di Garabandal. Il grande amore che nutriva per la Madonna lo spinse a visitare il paese e ad investigare i fatti. Arrivó lí nel mese di luglio del 1961 ed osservó le estasi delle quattro bambine, scrivendo tutto quello che vedeva ed ascoltava. Ne era rimasto profondamente impressionato. Una settimana dopo volle tornare. Lo fece l´8 agosto, senza prevedere ciò che gli aveva preparato Nostra Signora in quel giorno decisivo della sua vita.
IL CIELO A GARABANDAL
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Arcangelo San Michele
La manifestazione escatologica di San Michele a Garabandal di P. Justo A. Lofeudo, MSE
si sta sferrando una lotta senza tregua tra la donna e il dragone. MARia avverte i suoi figli, e il cielo ci viene in soccorso per mezzo dell´Arcangelo san michele.
S
econdo le Sacre Scritture tre sono gli Arcangeli di cui conosciamo il nome. Due vengono citati in entrambi i Testamenti —Michele e Gabriele— e l´altro, Raffaele, solo nell´Antico, nel libro di Tobia. A Garabandal l´Arcangelo é San Michele, il quale, preceduto da un potente tuono –simbolo del suo potereappare alle bambine nel pomeriggio del 18 giugno 1961. Il suo arrivo prepara quello della Vergine che avverrá due settimane dopo. Ed è sempre lui quello che chiuderá le apparizioni esattamente quattro anni dopo, il 18 giugno 1965, con il messaggio che la Santissima Vergine ci dava per mezzo suo. Garabandal si estendeva cosí in un arco temporale parallelo a quello del Concilio Vaticano II. San Michele é l´Arcangelo protettore di Israele e del Nuovo Israele, la Chiesa Universale. Perció giá in questo fatto, che appaia in un tempo di grandi cambiamenti nella Chiesa, ci può far capire cose che a prima vista possono sfuggire. Il caso non é compatibile con le realtá divine, quindi bisognerebbe trovare il nesso tra il Concilio—la cui recezione dopo 50 anni non si è ancora completata a causa delle interpretazioni opposte che si fanno dello stesso— ed il fatto che Garabandal si ubichi, diciamo cosí,
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nella parentesi temporale che apre e chiude il Santo Angelo Protettore della Chiesa. Se guardiamo più da vicino vediamo che i messaggi di Garabandal si focalizzano sull´Eucarestia, mistero centrale della nostra fede, “fonte e culmine di tutta la vita spirituale della Chiesa”. Sappiamo cosa avvenne dopo il Concilio (non per il Concilio in sé bensí per certe eresie che furono giustificate in virtú dello “spirito del Concilio”), quello che il Cardinale Ratzinger definí come “devastazione liturgica”. Devastazione tale da provocare il decadimento della fede e il fatto che all´Eucaristia sia concessa sempre meno importanza (come avvertiva la nostra Santissima Madre nel suo secondo messaggio). Nell´Eucarestia si racchiude la stessa tensione escatologica di chi é giá presente fra noi ma che speriamo anche che venga nella sua gloria. Per questo, quando nel concludere la consacrazione delle due speci il sacerdote dice “Mistero della Fede”, i fedeli rispondono nella fede, annunciando e proclamando la morte e Resurrezione del Signore “nell´attesa della Tua Venuta” o esclamando “Vieni Signore Gesú!”. Cioé, il vincolo temporale tra le apparizioni e il Concilio deve in primo luogo riferirsi alla liturgia, particolarmente
all´Eucarestia e alla fine dei tempi. Nell´ approfondimento di quest´ultima é dove spicca la figura di San Michele Arcangelo. Vediamo perché. Non si puó negare, anche se a volte non sembra evidente, che il Cielo viene a ricordarci il sacrificio redentore di Cristo nell´Eucarestia e la sua presenza viva, reale, sostanziale. In maniera significativa anche a Fatima la Vergine venne preceduta dall´apparizione dell´angelo che si mostró come Angelo della Pace e come Angelo del Portogallo. Sempre a Fatima, in modo analogo a Garabandal, appare l´ Eucarestia e, come messaggi fondamentali, la sua adorazione per intercessione e riparazione. D´altra parte, in tutte e due le apparizioni, in certe occasioni sará l´Angelo ad amministrare la comunione ai bambini. Se consideriamo che tanto Fatima come Garabandal sono avvertimenti severi davanti alla perdita di fede ed alla perdita di anime e che lo stesso Signore si chiese: “Quando il Figlio
dell´uomo tornerá sulla terra troverá ancora la fede?” (Lc 18:8), e in Mt 24:15 riprende la profezia di Daniele sull´abominio della desolazione, ovvero quando il sacrificio (eucaristico) quotidiano sará soppresso, vedremo che la fine dei tempi, con lo scatenarsi delle maggiori calamitá, sará molto vicina. Spiegato in forma di equazione sarebbe cosí:
Perdita della fede nella presenza reale dell´Eucarestia e nel sacrificio della Messa = devastazione liturgica = Messe e Comunioni sacrileghe = abominio della desolazione = Fine dei Tempi. Per questo, dal momento che secondo le Sacre Scritture la manifestazione di San Michele é di indole escatologica, dovremmo comprendere la sua presenza a Garabandal come segno della prossima entrata in quei tempi finali sui quali la Santissima Vergine é venuta non solo ad avvertirci ma a riscattare i suoi figli dagli artigli satanici. Precisamente, negli anni ‘60 é cominciata la sfrenata libertà morale e il collasso della fede. Circa San Michele e l’ escatología, nel libro di Daniele, capitolo 12, versetto 1 leggiamo: “E in quel tempo sorgerà Micael, il gran capo, il difensore de’ figliuoli del tuo popolo; e sarà un tempo d’angoscia, quale non se n’ebbe mai da quando esiston nazioni fino a quell’epoca; e in quel tempo, il tuo popolo sarà salvato; tutti quelli, cioè, che saran trovati iscritti nel libro”. Si parla chiaramente del tempo della grande tribolazione. Tempi avvolti dal mistero dell´iniquitá e del momento storico in cui avverranno, perché nessuno sa il giorno né l´ora, nemmeno gli angeli del Cielo (Cf Mt 24:36). “E tu, Daniele,
tieni nascoste queste parole, e sigilla il libro sino al tempo della fine; molti lo studieranno con cura, e la conoscenza aumenterà” (Dan 12:4). Quindi sembra che stiamo anche vivendo il tempo in cui si apre il sigillo, e lo apre l´unico che ha il potere di farlo: Gesù Cristo. Per questo, adesso possiamo permetterci di collegare questi versetti e gli avvenimenti di Garabandal con il libro della Rivelazone, dove nel capitolo 12 appare di nuovo Michele che combatte contro Satana. É proprio qui dove Giovanni ha la visione della Donna coronata da dodici stelle, vestita di sole e con la luna sotto i suoi piedi. É il grande segnale del Cielo, segnale che giustamente attribuiamo alla Santissima Vergine, che soffre i dolori del parto dei nuovi figli, che sono sedotti e schiavizzati dall´antico Serpente. La lotta é iniziata, é il dramma che corre davanti ai nostri occhi. La Santissima Vergine contro Satana, e questo, chiamato anche il Dragone, e i suoi angeli ribelli contro Michele e i suoi angeli. I segnali anticipatori dei grandi avvenimenti –la partecipazione di San Michele nelle apparizioni, i messaggi sull´Eucarestia e gli esempi di come riceverla durante le apparizioni, la rivelazione della Vergine sugli ultimi Papi prima della fine dei tempi, la gran apostasia nella quale non solo é sommerso il mondo ma la stessa Chiesa, i numerosi prelati e sacerdoti che vanno lungo il camino della perdizione trascinando con loro molte anime– sono stati dati tutti. Questa lotta non la possiamo combattere da soli, per questo il Cielo viene in nostro aiuto. É la lotta contro la potenza degli spiriti del male. Per questo viene San Michele ad aiutarci. Ma questo aiuto dobbiamo implorarlo. É il momento di rispolverare la preghiera di Papa Leone XIII diretta a San Michele Arcangelo, che scrisse dopo aver avuto una terribile visione, precisamente su questi tempi. Preghiera che si recitava dopo la Messa, uso che purtroppo fu accantonato dopo il Concilio.. Le bambine videro San Michele come un bambino, anche se dotato di moltissimo potere. Potrebbe essere una forma simbolica per farci capire che egli é sempre potente ma che la sua figura deve crescere per noi e lo fará nella misura in cui lo invochiamo. Non dimentichiamo che é il Principe delle Milizie Celesti. É l´Arcangelo delle ultime battaglie.
“ArcAngelO San MiCHELE, dIFENDICI NEL GIORNO DELLA BATTAGLIA”.
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All´ombra dei pini
L´ultimo Messaggio ricevuto tra i Pini di Garabandal Capitolo VI
Adattamento di Anna Fusari
Il 13 novembre 1965 Conchita ebbe l´ultima apparizione della Vergine con il Bambino ai Pini. La Vergine le disse che non si sarebbero più viste, ma che sarebbe stata con lei e con tutti i suoi figli. Probabilmente quel giorno Conchita non avrà avuto fretta di scendere dai Pini alla fine dell´apparizione, e forse si sarà fermata lí qualche momento, in balia delle sue emozioni, guardando il suo paese, San Sebastián di Garabandal, dall´alto dei pini. Quel piccolo paese che durante quattro anni indimenticabili sembrava essere stato il paese della Vergine! Perché Lei l´aveva visitato e percorso per intero, con sorrisi e sguardi amorevoli verso i suoi abitanti; le sue povere case, le tortuose viuzze, i numerosissimi angoli, la piccola ed accogliente chiesa, il cimitero che accoglieva tutti per l´ultimo riposo... Come aveva famigliarizzato la Vergine con tutto quello! Era come una madre per la quale nessuna cosa che accade ai suoi figli è priva di importanza. “Si interessava di tutto, ricorderá Conchita piú tardi, persino delle nostre mucche”. Che ragione aveva il Beato Papa paolo VI quando affermó: “È la storia piú bella dell´umanitá dai tempi di Cristo. È stata come una seconda vita della Vergine sulla terra, e non ci sono parole per ringraziare!” Da quell´addio sotto la pioggia ai Pini, ció che lí era avvenuto cominciava a far storia. 18
IL CIELO A GARABANDAL
I
l nuovo episodio che vale la pena far risaltare in modo speciale é il terzo ed ultimo messaggio della Vergine ai Pini, l´ultima apparizione “pubblica” della Vergine che ebbe luogo il 13 novembre 1965.
Conchita come le sue compagne danno molta piú importanza, forse perchè le sentono piú intime e al tempo stesso piú personali.
vanti alla Madre di Dio senza essere ancora riuscita a corregermi.
Quando arrivai ai Pini cominciai a tirar fuori i Rosari che portavo e in “Il sabato 13 novembre, mi era stato quel momento sentii una voce molannunziato dalla Vergine in una lo- to dolce, quella della Vergine, che é cuzione ricevuta in chiesa, che l´a- diversa da tutte, e mi chiamava per Il Padre Pesquera segnala che, vrei vista ai Pini: un´apparizione nome. Io le risposi: qualche giorno prima, con esattez- speciale per baciare oggetti religiosi —Cosa…?. za il 30 ottobre —ultimo sabato del e poi distribuirli, visto che hanno E in quel momento la vidi con il mese del Rosario— Conchita visse una grande importanza. una parentesi di illuminazione ce- Io avevo un gran desiderio che arri- Bambino Gesú in braccio. Era vestita leste. Era andata in Chiesa per far vasse quel giorno, per rivedere anco- come sempre e sorridente. Le dissi: visita a Gesú Sacramentato e sentí ra chi aveva seminato in me la felici- —Sono venuta a portarti i Rosari subito nel suo interno la comuni- tá di Dio: la Vergine con il Bambino per farli baciare. E Lei mi rispose: cazione della Vergine che non solo Gesú tra le sue braccia. —Sí lo vedo. la consoló della sua pena di non poter ancora entrare in convento, Stava piovendo, ma a me non im- Io avevo una gomma da masticare ma che le diede anche appunta- portava. Salii ai pini e portavo con in bocca ma quando La vidi smisi me molti Rosari che mi avevano di masticarla e la ficcai in un dente. mento per un nuovo incontro. appena regalato per distribuirli ed Lei si accorse di questo e mi disse: Conchita scrisse allora diverse let- io, come mi aveva detto la Vergine tere, una delle quali indirizzata al nella locuzione, li portavo lí per farli —Conchita, perché non lasci la tua gomma da masticare e Padre Gustavo Morelos, il giorno 8 baciare. la offri come un sacrificio per novembre: Salendo sola ai Pini dicevo fra me, la Gloria di Mio Figlio? “Reverendo e caro P. Morelos, come pentita dei miei difetti, che non savede, senza ricevere una sua rispos- rei piú caduta in essi, perché mi sen- Ed io, vergognandomi, ho tirata ta, le scrivo ancora ed é per dirle tivo imbarazzata a presentarmi da- fuori la gomma e l’ ho gettata al suolo. che ho avuto una locuzione della Vergine che mi ha detto: Il sabato 13 novembre vieni ai Pini, e lí mi vedrai. Portami molti ogNotizie del 13 novembre 1965 getti religiosi, li baceró tutti affinché tu li possa distribuiMentre Conchita, sola ai Pini, riceveva la visita re: mio Figlio, per mezzo di essi, della Vergine, un camion che saliva per il torfará prodigi… Preghi moltissimo per me, perché possa entrare molto presto in convento e sia buona. In unione di preghiera”. L´annuncio si avveró. Il racconto di ció che accadde sará meglio lasciarlo alla stessa Conchita, copiando qui di seguito la lettera nella quale la veggente spiega quell´ ultima apparizione, anche se le veggenti continuarono ad avere delle locuzioni interiori frequenti, alle quali tanto
tuoso sentiero che unisce Cosío a Garabandal, precipitó in un burrone restando gravemente distrutto.
Nel camion tornava al paese un gruppo numeroso di persone che erano partite alla mattina verso il mercato di Puentenansa. Non ci fu nessun ferito. Tutti uscirono illesi dallo spettacolare incidente. Tratto da Sánchez-Ventura y Pascual IL CIELO A GARABANDAL
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Poi mi disse:
anche le mie figlie Loli, Jacinta e Mari Cruz. —Ricordi ció che ti dissi il giorno del tuo Poi mi disse: onomastico, che avresti sofferto molto sulla —Sará l´ultima volta che mi vedrai qui, ma terra?...Te lo dico ancora. Abbi fiducia in Noi e saró sempre con te e con tutti i miei figli. Ed offri le sofferenze volentieri ai Nostri Cuori, aggiunse: per il bene dei tuoi fratelli, perché cosí sarai —Conchita, perché non vai spesso a visitare Mio piú unita a Noi. Figlio al Santissimo? Perché ti lasci trascinare Io le risposi:
—Che indegna mi sento, oh Madre Nostra, di aver ricevuto tante grazie da Voi e anche perchè sei venuta oggi per aiutarmi a sopportare la piccola croce che ho adesso. E Lei mi disse:
dalla pigrizia e non vai a visitarlo mentre Lui vi sta aspettando giorno e notte?. Come ho giá detto, stava piovendo molto e la Vergine e il Bambino Gesú non si bagnavano. Io, quando li vedevo non mi accorgevo che pioveva, ma quando smisi di vederli mi accorsi di essere bagnata. Le dissi:
—Conchita, non vengo solo per te, ma vengo per tutti i miei figli, con il desiderio di avvici- —Ah che felice sono quando vi vedo. Perché non mi porti con te adesso? E mi rispose: narli ai Nostri Cuori. E mi chiese:
—Ricordati quello che ti dissi il giorno del —Dammeli, perché possa baciare tutto quello tuo Santo, che al presentarti davanti a Dio che porti. E io le ho dato tutto. Portavo con me una devi mostrargli le tue mani piene di opere fatte da te in favore dei tuoi fratelli e per Gloria croce e Lei la baciò, dicendo poi: di Dio, e adesso sono vuote. —Passala per le mani del Bambino Gesú, e io lo Poi non disse nient´altro. Terminò il momento felice feci senza che Lui dicesse niente. Continuai a dire: trascorso con la mia Mamma del Cielo ,la mia miglior —Questa croce la porteró con me al convento, ma Lei Amica, e con il Bambino Gesú. Ho smesso di vederli, ma non disse niente. Dopo aver baciato tutto, mi disse: non di sentirli. In tanti altri momenti hanno seminato —Mio figlio, per mezzo di questo bacio che Io nella mia anima pace , gioia e grandi desideri di vincere ho dato qui, fará prodigi. Distribuiscili agli i miei difetti per riuscire ad amare, con tutte le mie forze, i Cuori di Gesú e di Maria che tanto ci amano. altri…. Precedentemente la Vergine mi disse che Gesú non manda il Castigo per punirci ma per ammonirci perché Poi mi chiese di dirLe le domande di grazie che gli altri non gli diamo retta e per aiutarci. Dio ci invia l´ Avvermi avevano raccomandato. E gliele dissi. Continuó: timento per purificarci, per farci vedere il miracolo con —Dimmi Conchita, dimmi cose dei miei figli. Ho il quale ci mostra chiaramente l´amore che ha per noi e tutti sotto il mio Manto. perchè ha il desiderio che compiamo il messaggio. —Certo, lo faró.
—È molto piccolo e non ci stiamo tutti. E Lei sorrise. —Sai Conchita perché non sono venuta Io il 18 giugno a dare il Messaggio per il mondo…? Perché sentivo pena , ma dovevo dirvelo per il vostro bene e Gloria di Dio se ubbidite. Vi amo molto e desidero la vostra salvezza, per riunirci intorno al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo. Vero Conchita che tu mi risponderai?”
Dobbiamo impegnarci per la Gloria di Dio e la Nostra Benedetta Madre. Questa é l´apparizione del 13 novembre sabato, a Conchita González. Poscritto. Non é nessun segreto”.
La lettera é ammirevole dall´inizio alla fine: il dettaglio, tanto ingenuo come infantile della gomma da masticare; l´affermazione della Signora che non viene per le bambine ma per l´umanitá, rispondendo sem—Se ti vedessi sempre sí, ma altrimenti , non lo so pre con un sorriso e senza dare troppa importanza ai perché sono molto cattiva… problema personali delle veggenti (circostanza a favo—Tu metticela tutta e Noi ti aiutaremo, come re della soprannaturalitá dei fatti che documentiamo), 20
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concretamente in questo caso del suo desiderio di portare la croce baciata dal Bambino al convento (un tema che allora era la sua croce e preoccupazione) con una frase per mezzo della quale Conchita cercava abilmente di carpire qualche parola alla Vergine al riguardo; l´espressione della veggente, nel vedere l´interesse della Vergine per i suoi figli che ha sotto il Suo Manto, frase che ispira un commento infantile di Conchita che fa sorridere la Signora; l´affettuosa spiegazione della Madre che si scusa di averci dato il messaggio del 18 giugno per mezzo dell´ Arcangelo San Michele come intermediario, spiegazione che rivela tutto l´amore e la delicatezza con la quale tratta i suoi figli; il timore di Conchita di “non rispondere alle grazie che riceve” se non ha la grazia di continuare a vederla, perché si considera cattiva; la promessa della Signora di stare accanto a tutti i suoi figli; l´affermazione che Gesú ci sta aspettando giorno e notte nel Tabernacolo; e la rivelazione importantissima che questa é l´ultima apparizione per Conchita a Garabandal, frase che rivela che la Vergine continuerá il contatto con lei ma fuori di tutto quello che, fino ad allora, era stato lo scenario di una manifestazione cosí eccezionale.
nostre mani e di restare sulla terra fino a riunire i meriti che ci permettano di lasciare questo mondo con la soddisfazione e la gioia di aver fatto il nostro dovere. “La madre e miglior Amica di Conchita”, come questa la chiama, la lasció piena di pace, gioia e santi desideri di perfezione. Per incoraggiarci nella nostra lotta giornaliera pensiamo che se Conchita, dopo aver visto la Vergine tante volte, ha paura di cadere nelle sue imperfezioni nel momento in cui venisse a mancare la continuitá delle Sue visioni e della Sua assistenza, come non giustificare questo timore in noi che non abbiamo avuto la grazia di vivere come lei la realtá del mondo soprannaturale? Ma la Vergine l´ha ripetuto molte volte: viene per tutta l´umanitá, per tutti i suoi figli e ci protegge tutti sotto il Suo Manto; “ci ama tutti molto e desidera la nostra salvezza”. L´avvertimento viene inviato da Dio affinché nessuno dubiti del Miracolo e questo sia visto dal maggior numero di persone; il Miracolo sará l´ultimo sforzo per convertire i peccatori ed evitare cosí, per quanto sia possibile, il Castigo del Cielo.
La Vergine non ha voluto “portarsi via” Conchita perché é con le mani vuote di buone azioni: questo è un Leggiamo tante volte questa lettera di Conchita per ammonimento che tutti dobbiamo meditare e augu- poter trarre da essa i sorprendente frutti spirituali che riamoci che il Cielo ci conceda la grazia di riempire le racchiude .
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Il messaggio di Maria
L´Avvertimento, il Miracolo e il Castigo profetizzati Adattato da testi di P. José Ramón García de la Riva, P. Eusebio García de Pesquera e Rafael Jardón
AFFINCHÉ CI CONVERTIAMO, E LA VERGINE HA DETTO CHE SIAMO GIÁ NEGLI ULTIMI AVVERTIMENTI, PRIMA DEL CASTIGO ANNUNZIATO NELLE NOTTI DELLE GRIDA A GARABANDAL E DINTORNI SI VEDRÁ UN GRANDE MIRACOLO, IL MAGGIORE CHE GESÚ ABBIA FATTO PER IL MONDO. PERÓ IL MIRACOLO NON ARRIVERÁ SENZA UN´AVVERTENZA DAL CIELO; PRIMA DEL MIRACOLO CI SARÁ UN AVVERTIMENTO. ECCO LA SEQUENZA DEGLI EVENTI PROFETIZZATI A GARABANDAL DALLA SANTISSIMA VERGINE: AVVERTIMENTO-MIRACOLO-CASTIGO.
L´AVVERTIMENTO
nessuno potrá evitare che succeda. É sicuro. Non so Durante un´apparizione del 1 gennaio 1965, il giorno né la data”. anteriore quindi al secondo Messaggio pubblico In date posteriori, tanto Conchita come Mari della Vergine (ottobre 1965), mentre Conchita era Loli e Jacinta hanno svelato quello che possono da sola ai Pini, la Vergine Maria le parló dell´AV- dire sul futuro, offrendo cosí un´immagine piú VERTIMENTO che verrá. completa sulla sequenza degli avvenimenti futuri. In una lettera della veggente, datata 2 giugno 1965 si legge: “Mi ha detto la Vergine il primo gennaio che prima del Miracolo ci sará un avvertimento affinché il mondo si corregga. E questo avvertimento é come un castigo. Fa paura, per buoni e cattivi. Ai buoni servirá per avvicinarli di piú a Dio. Ai cattivi per avvisarli che arriva la fine dei tempi. E che sono gli ultimi avvertimenti. É molto lungo, non si puó raccontare per lettera. Ormai
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IL CIELO A GARABANDAL
Il 14 settembre 1965, durante un´intervista Conchita dichiarò le seguenti affermazioni: ➢ L´Avvertimento é qualcosa che viene direttamente da Dio e potrá vedersi in tutto il mondo, in qualunque posto uno si trovi. ➢ Sará come una rivelazione dei nostri peccati, e sará visto e sperimentato tanto dai credenti come da quelli che non credono e da persone di tutte
le religioni. ➢ É come una purificazione per prepararsi al Miracolo. Sará anche una specie di catastrofe. Ci fará pensare alla morte, infatti preferiremmo essere morti invece di sperimentare la vicenda dell´Avvertimento. Nel 1968 Conchita segnala: “L´Avvertimento é qualcosa di soprannaturale che la scienza non potrá spiegare. Si potrá vedere e sentire”. “Sará la correzione della coscienza del mondo”. Ci si potrebbe chiedere se le persone che non conoscono Cristo potranno comprendere un evento simile. In questo caso: “Quelli che non conoscono Cristo crederanno che é un Avvertimento di Dio”. In un´altra intervista del 1973 concessa alla rivista “Garabandal”, alla domanda su “che cosa succederá il giorno dell´ Avvertimento” Conchita spiegó: “La cosa piú importante di quel giorno sará che tutte le persone del mondo vedranno un segno, una grazia o un castigo nell´interno di sé stesse, cioé un Avvertimento. Si sentiranno completamente soli in quel momento, indipendentemente da dove si trovino, soli con la propria coscienza e davanti a Dio. Vedranno allora tutti i loro peccati e quello che i loro peccati hanno provocato”. Secondo la veggente tutti lo sentiremo allo stesso tempo ma non allo stesso modo: “Tutti lo sentiremo in modo distinto perché dipenderá dalla coscienza di ognuno. L´Avvertimento sará molto personale, per questo tutti reagiremo in modo diverso. La cosa piú importante sará riconoscere i nostri propri peccati e le loro funeste conseguenze. Tu avrai una visione dell´Avvertimento diversa dalla mia perché i tuoi peccati son diversi dai miei”.
Nel luglio 1975 Mari Loli, l´unica veggente che sapeva la data dell´Avvertimento affermó che non poteva rivelarlo e, anche se la Vergine non le aveva proibito di parlarne, la veggente disse: “… siccome l´Avvertimento e il Miracolo avverranno nello stesso anno –vale a dire in un periodo di dodici mesi- credo personalmente che sia meglio non dire niente”. La data le fu rivelata dalla Santissima Vergine durante un´apparizione.
L´Avvertimento non provocherá danni fisici L´Avvertimento avrá una durata di “solo qualma “Sará solo per far vedere le conseguenze dei nostri peccati. Sará anche come una purificazione che minuto” e durante quell´intervallo di tempo prima del Miracolo, per vedere se con l´Avverti- tutto rimarrà fermo. Affermó poi di aver paura come tutti, e che l´Avvertimento le avrebbe mento e il Miracolo ci convertiremo”. mostrato i suoi difetti e le sue colpe. In quella intervista Conchita affermó di non Nel 1977, a proposito della relazione tra sapere in che data sarebbe successo. l´Avvertimento e la fine dei tempi, Conchita IL CIELO A GARABANDAL
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MARIA SIMMA, Sonntag (Austria) “Garabandal é un paese di montagna della Spagna dove la Nostra Madre é apparsa a delle bambine negli anni 60. Da lí proviene la seguente avvertenza che, a grandi linee, é questa: Arriverá un momento in cui ogni persona della terra vedrá la condizione della propria anima; molti moriranno di spavento al vederla. É la stessa cosa che accade ad ognuno di noi durante il momento della morte, ma in quella occasione accadrà a tutti nello stesso tempo. Verrá a giudicare i vivi e i morti”. (“Fateci uscire da qui!”, Nicky Eltz, 2002)
disse: “La Vergine ci disse che l´Avvertimento e il Miracolo saranno gli ultimi avvertimenti o eventi pubblici che ci dará Dio. Perció credo che dopo ci troveremo vicini alla fine dei tempi”. Nella stessa data, Mari Loli dichiaró di non aver mai parlato con Conchita sulla data dell´Avvertimento (della quale Mari Loli era a conoscenza) e di quella del Miracolo. Nel mese di settembre 1978, Mari Loli disse: “Tutti lo proveranno, in qualunque luogo siano e qualunque sia il loro stato o la conoscenza che abbiano di Dio… Sará un´esperienza personale e interiore. Sembrerá che il mondo si sia fermato… ma nessuno se ne accorgerá perche tutti saranno completamente assorti in se stessi vivendo la propria esperienza”. Sentiremo l´Avvertimento “come un sentimento interno di pena e dolore per aver offeso Dio. Dio ci aiuterá a vedere chiaramente il danno che Gli provochiamo e tutte le nostre cattive azioni. Dio ci aiuterá a sentire questo dolore interiore perché molte volte quando facciamo qualcosa di male ci limitiamo a chiederGli perdono con le labbra, ma adesso, grazie all´Avvertimento, Dio ci aiuterá a sentire fisicamente questo profondo dolore”. Nel 1979 Jacinta descrive la “grande tribolazione” causata dal Comunismo prima dell´Avvertimento: “era un´invasione, cioé, qualcosa che mi sembró come un´invasione; qualcosa di molto brutto in cui il comunismo aveva un ruolo molto importante, ma non ricordo piú che paesi o regioni erano coinvolte. La Santissima Vergine insistette perché pregassimo. Questi gravi eventi succederanno prima dell´Avvertimento, che verrá quando la 24
IL CIELO A GARABANDAL
situazione si troverá nel suo momento peggiore”. La situazione del mondo che precederebbe l´ Avvertimento venne spiegata anche da Mari Loli nel 1982: “Sembrerá che i comunisti si siano impadroniti del mondo intero e sará molto difficile praticare la religione, ai sacerdoti dire messa o al popolo aprire le porte delle chiese”. La situazione non sará diversa nemmeno per il Santo Padre: “…il Papa non potrá neanche stare in Roma apertamente, mi capisce? Perseguiteranno anche lui e dovrá nascondersi come tutti gli altri”. Mari Loli disse che, proprio come lo vide allora, l´Avvertimento “era piú che altro un enorme silenzio, come una sensazione di vuoto. Tutto era molto silenzioso”.
IN BREVE
L´AVVERTIMENTO Arriverá dopo un´espansione comunista nel mondo. La pratica della religione sará apertamente ostacolizzata. Sará PRECEDUTO da un fenomeno celeste, come lo scontro di due astri e POI lo percepiremo come una rivelazione della nostra coscienza, conosceremo lo stato della nostra anima davanti a Dio. Tutti lo vivranno in qualunque luogo siano. Nessuno avrá dubbi sul fatto che viene direttamente da Dio. Per qualche minuto il mondo restará paralizzato e nessun motore o macchina funzionerá. Ci sará un enorme silenzio. Alla fine, saremo pervasi da uno stato di felicitá al sapere quanto ci ama Dio. Quando questo avverrá il Miracolo sará vicino (entro un anno).
IL MIRACOLO La Santissima Vergine non parló mai a Jacinta del Miracolo. Dice che ogni volta che interrogava Nostra Signora su questo, Lei rispondeva semplicemente: “Tutti crederanno”. A Mari Loli la Vergine disse che il Miracolo succederá “entro un anno dall´Avvertimento”.
Miracolo sarebbe coinciso con un grande evento all’interno della Chiesa: “Sí, so di che evento si tratta. É un fatto singolare nella Chiesa che succede in poche occasioni e che non é mai successo nella mia vita. Non é niente di nuovo né di straordinario, semplicemente é qualcosa di raro, come la definizione di un dogma, qualcosa che riguarderà tutta la Chiesa. Succederá lo stesso giorno del Miracolo, ma non in conseguenza di questo bensí come una coincidenza”.
Conchita, la veggente principale degli eventi di Garabandal, é stata quella che ha fornito la Conchita disse i possibili mesi, i giorni e l´ora maggior quantitá di informazioni sul Miracolo. in cui possiamo vedere il Miracolo. Torniamo di nuovo alla prima intervista che la ragazza concesse sul Miracolo: ➢ (La Vergine) Mi disse che Dio avrebbe fatto un grande Miracolo e che non ci sarebbe stato nessun dubbio sul fatto che sará un Miracolo. Arriverá direttamente da Dio, senza alcun intervento umano. Verrá un giorno e la Vergine mi disse il giorno, mese e anno, per questo so la data esatta. ➢ Arriverá presto, ma non posso rivelarlo fino a otto giorni prima della data. ➢ Non mi é concesso dire esattamente quello che succederá. Quello che sí può rivelare é che la Vergine disse che tutti quelli che sarebbero stati presenti lí a Garabandal, quel giorno, lo vedranno. I malati che saranno lí guariranno, qualunque sia il male che patiscano o la religione che professino. Ma dovranno essere lí. ➢ La Vergine disse che tutti quelli che sarebbero stati presenti crederanno. Vedranno che viene direttamente da Dio. Tutti i peccatori che saranno presenti si convertiranno. In piú, da quel momento resterá impresso un segnale permanente ai Pini che tutti potranno vedere e toccare, ma non sentire. Non posso spiegarlo. ➢ Il giorno del Miracolo ci sará un segno straordinario (non fatto dall´uomo)… e questo segno durerá fino alla fine dei secoli. ➢ (Il segno) Sará come il fumo, che si puó toccare senza palparlo.
iN BREVE
IL MIRACOLO Dopo l´ Avvertimento viene un grande Miracolo. Succederá a Garabandal. Sará annunciato otto giorni prima da Conchita per ordine della Vergine. Viene direttamente da Dio. Sará un giovedí tra i mesi di marzo e maggio, tra i giorni 8 e 16, alle ore 20.30 e coinciderá con un grande evento della Chiesa. I peccatori si convertiranno e i malati che in quel giorno arriveranno a Garabandal guariranno. Sará il Miracolo più grande che Dio abbia mai fatto dopo l´Eucarestia. Il Papa lo vedrá da qualunque posto sia. Rimarrá un segno permanente ai Pini e sará un segno visible dell´Amore di Dio. Sará come un ultimo grande aiuto prima della purificazione universale, giacché se con questo il mondo non cambia Dio permetterá una grande tribolazione: il Castigo. La Vergine stessa chiese a Dio di poter venire a Garabandal come un ultimo rimedio per evitare o attenuare il Castigo.
Nel febbrario del 1974 Conchita disse che il IL CIELO A GARABANDAL
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IL SEGNALE La Vergine disse che dopo il Miracolo rimarrá un segno permanente ai Pini come prova dell’ immenso Amore di Dio per l´umanitá. Si potrá vedere, fotografare, filmare, ma la sua sostanza sará sconosciuta perché é opera di Dio.
glio la vostra condanna”, disse nel suo Messaggio. Ma se rifiutiamo di obbedire alla chiamata di Dio alla conversione, se manteniamo la nostra volontá di rifiuto, finirá la misericordia e la collera di Dio cadrá su di noi… e ció sará il Castigo annunziato.
Il castigo fu visto dalle bambine in estasi duIl fatto trascendentale é che questo segno, pro- rante le cossiddette “Notti delle grida” che ebbero prio come quello che guidó al popolo giudeo per luogo a Garabandal il 19 e 20 giugno 1962 (cfr “Il il deserto, indica che anche i cristiani della fine Cielo a Garabandal” numero 4). dei tempi avranno l´aiuto divino fino alla fine del Come risultato di ció che videro quella prima mondo. Uno degli eventi piú straordinari sará notte, le bambine lanciarono dei gridi impressiol´unione delle Chiese, cosí disse la Vergine a Gananti che spaventarono tutto il paese che assisteva rabandal. a una certa distanza dall´estasi. Dopo la grande purificazione si compiranno le Durante la notte seguente, le bambine indicaprofezie della predicazione universale del Vangelo rono che tutti dovevano rimanere lontani da loro e la conversione del popolo ebraico. Una grande in modo da non vederle, anche se esse erano nel pace regnerá per un po’ di tempo su tutta la terra. recinto del Quadrato. Tra quello che si riuscí ad La Chiesa e il mondo cambieranno tanto rispetto ascoltare quella notte vi fu questo: “Oh! Permettea come sono adesso che non lo possiamo neanche te che i bambini piccoli muoiano prima che questo immaginare. Sará il preludio dei tempi escatologici.
IL CASTIGO Purtroppo, se gli uomini non si convertono, ci sará un Castigo per l´umanitá, come é stato rivelato nel primo Messaggio di Garabandal, castigo come non vi é mai stato nella storia. Racconta Conchita in uno dei suoi scritti: “Il castigo é condizionato all´ubbidienza ai Messaggi della Vergine, e al Miracolo. In caso che succeda, io so di cosa si tratta perché ho visto il castigo; posso assicurare che se viene é peggio che se fossimo avvolti dal fuoco; peggio che se avessimo fuoco sopra e sotto. Non so quanto tempo passerá, dopo il Miracolo perché Dio lo mandi”. Il proposito del castigo profetizzato a Garabandal é quello di ristabilire il cammino retto per l´umanitá. Per alcuni sará una strada senza uscita verso la condanna eterna; per altri, un invito a tornare a Dio. É importante rendersi conto che la Santissima Vergine a Garabandal non venne a predire un castigo, ma a darci i mezzi per evitarlo: “Non vo26
IL CIELO A GARABANDAL
MADONNA DI AKITA a Suor Agnes Sasagawa (Giappone) “Se gli uomini non si pentono e non migliorano, il Padre manderá un terribile castigo a tutta l´umanitá. Sará un castigo piú grave che il diluvio, come non ve ne é mai stato un altro; cadrá fuoco dal cielo ed annienterá una gran parte dell´umanitá, tanto cattivi come buoni; non risparmierà nè fedeli né sacerdoti. I sopravvissuti si troveranno cosí desolati che invidieranno i morti. L´unica arma che ci resterá allora sará il Rosario. Con il Rosario pregate per il Papa, i vescovi e i sacerdoti. L´azione del diavolo si infiltrerá nella Chiesa,a tal punto da far sì che i cardinali si oppongano ai cardinali, i vescovi contro i vescovi. I sacerdoti che mi venerano saranno disprezzati e combattuti dai loro stessi compagni; le chiese e gli altari saranno saccheggiati, la Chiesa si riempirá di quelli che accettano compromessi, e il demonio spingerá molti sacerdoti e religiosi ad abbandonare il servizio del Signore…” 13.X.1973
succeda; date abbastanza tempo perché la gente si possa confessare prima che succeda… Aspetta! Aspetta!... Che si confessino tutti!... Ah!....Ah!.....” La gente che assistette a distanza cominció a chiedere scusa e perdono pubblicamente.
mai. I buoni per avvicinarli di piú a Dio. I cattivi perché si correggano. Dice che é preferibile morire che soffrire anche solo cinque minuti quello che accadrà. Dice che é orribile, che é chiaramente cosa del Cielo. Si soffrirà in tutte le parti del mondo. La Vergine disse anche che, quando soffriremo questo castigo, non dobbiamo essere dispiaciuti per i nostri dolori e pene ma dobbiamo offrire tutto per amore a Suo Figlio per come l´abbiamo offeso, perché non possiamo immaginarci quanto é offeso il Signore.
Fra il pubblico poco distante, quella notte a Garabandal si trovava il Padre Larrazábal, arrivato lí per aiutare durante la festivitá del Corpus Christi. Durante l´estasi, il sacerdote pregava con voce alta molto emozionato, e tutti lo seguivano nella preghiera. Quando si fermava un momenChe grande orrore deve essere, se solo potessi to, le bambine che erano in estasi, nel modo piú raccontarlo come Conchita, se non sapessi del Casangoscioso, tornavano a piangere e gridare, cal- tigo, che maggior castigo di questo!”. mandosi di nuovo quando il sacerdote riprendeva Ricordando anni dopo quello che scrissero, a pregare con la gente. Mari Loli aggiunse alcuni dettagli: “Quello era La madre di Jacinta, una delle quattro bambine orribile da vedersi. Noi eravamo totalmente spaveggenti, ricorda che le sentiva piangere con delle ventate… e non trovo parole per spiegarlo… Vedegrida e un orrore tale che volle correre verso la vamo fiumi che si convertivano in sangue… fuoco figlia per vedere cosa stava succedendo, ma non che cadeva dal cielo… E anche qualcosa di molto glielo permisero. peggio che non posso rivelare”. L´impressionante apparizione finí verso le due Comunque, la Vergine disse a Conchita che il del mattino. Al tornare allo stato normale, le bam- Castigo non é una guerra, ma qualcosa di nuovo bine dissero che restavano lí a pregare per il resto che viene da Dio. della notte. Tutti rimasero a pregare con loro fino alle sei del mattino. Allora, il sacerdote si diresse verso la chiesa e tutto il paese lo seguí e si confessó. Qualche giorno dopo le bambine scrissero qualche riga su quello che avevano visto: “La Vergine ci ha detto di non aspettare il Castigo, che arriverá anche se non lo si aspetta; perché il mondo non é cambiato e con questo l´ha detto giá due volte e noi non la ascoltiamo, perché il mondo è peggiorato, invece di cambiare molto non é cambiato per niente. Preparatevi, confessatevi che il Castigo arriverá presto, e il mondo continua sempre ad essere lo stesso. Questo dico: che il mondo continua ad essere quello di sempre. Che pena che non cambi! Presto arriverá il Castigo, molto grande, se non cambia”. Maximina, zia e madrina di Conchita, ricorda le dichiarazioni della bambina durante quei giorni:
IN BREVE
IL CASTIGO La finalitá del Castigo é quella di ristabilire il cammino retto per l´umanitá. Verrá all´improvviso e sará come se cadesse fuoco dal cielo. Eliminerá una buona parte dell´umanitá, tanto i buoni come i cattivi. Quelli che sopravviveranno saranno talmente desolati che invidieranno i morti.
“Mi disse che soffriremo in un determinato momento un orribile disastro in tutte le parti del mondo. Da questo non si sarebbe salvato nessuno orIL CIELO A GARABANDAL
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É
stato detto
“ ormai restano solo tre papi ” per la fine dei tempi ALL´INIZIO DEL MESE DI GIUGNO DELL´ANNO 1963, TUTTI ASPETTAVANO CON ANSIA QUELLO CHE SAREBBE SUCCESSO NELLA CAMERA PAPALE DEL VATICANO. LÍ LOTTAVA NELLA SUA ULTIMA AGONIA COLUI CHE AVEVA CATTURATO, MEGLIO DI CHIUNQUE ALTRO, L´AMMIRAZIONE QUASI GENERALE, L´AFFETTO DI MOLTISSIME PERSONE. INESORABILMENTE, L´ULTIMO CREPUSCOLO SCENDEVA SU PAPA GIOVANNI XXIII, MENTRE IL MONDO, PROFONDAMENTE COMMOSSO, SEGUIVA IL SUO DOLOROSO SPEGNERSI. IL 3 GIUGNO SI SPARSE LA NOTIZIA CHE, ALLA FINE, LA FIAMMA SI ERA SPENTA DEFINITIVAMENTE. IL PAPA ERA MORTO! LE UMILI CAMPANE DELLA PARROCCHIA DI SAN SEBASTIÁN DI GARABANDAL SCANDIRONO A MORTE PER LUI, COME QUELLE DI MOLTISSIME ALTRE CHIESE. MA SOTTO IL SUONO DELLE CAMPANE DI GARABANDAL, C´ERA QUALCOSA CHE NON SI POTEVA TROVARE IN NESSUN ALTRO LUOGO…
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ILILCIELO CIELOAAGARABANDAL GARABANDAL
La povera cucina della vedova do lungo il cammino della notizia Aniceta González e di sua figlia di quel giorno… Conchita é nel silenzio quel pome—Forse con la morte del Papa riggio, anche se esse lavorano. Le finisce anche il Concilio perché… pratiche donne di paese non sanno —Un altro Papa verrá e il Concilio cosa sia l´ozio o i divertimenti. continuerá -risponde Conchita. —Ascolti! (negli anni 60 si usava —Beh, non c´é dubbio che verrá dare del lei ai genitori) Suonano le un altro Papa; ma riguardo al Concampane!- esclama improvisamente cilio… Forse il Papa che verrá non la figlia. la pensa come Giovanni XXIII. —Sará per il Papa- dice la madre. —Un altro Papa verrá e il Concilio —Sicuramente… Perché non ne continuerá. restano altri che tre! —Ne sembri molto sicura; ma Aniceta alza sorpresa la testa: per me non é cosí chiaro, potrebbe succedere diversamente. —Cosa stai dicendo? —Quello che ha sentito. Che rimangono solo tre Papi. —E da dove l´hai tirato fuori? —Non l´ho tirato fuori io; me l´ha detto la Vergine. É possibile che la Vergine le abbia parlato di questo in qualche occasione; ma grazie agli scritti di Francisco Clapes Maymó, sappiamo che fu all´alba del 20 dicembre 1962 quando si ascoltó per la prima volta il sorprendente annuncio di Conchita.
mangono tre Papi?” —Dalla Santissima Vergine. Veramente mi disse che ci sarebbero ancora stati quattro Papi ma che Lei non teneva conto di uno di loro. —Ma perché non lo contava? —Lei non me lo disse, mi disse solo che uno non lo contava. Mi disse invece che avrebbe governato la Chiesa per pochissimo tempo. Alla domanda se era questo il motivo per cui non lo contava, Conchita rispose: —Non lo so. —E cosa viene dopo?
—Vi dico e vi ripeto che un altro —Lei non me lo disse. Papa verrá e il Concilio continuerá; In questo modo rimane chiae vi dico anche che ormai rimangono ro che la Vergine disse che dopo solo tre Papi. Giovanni XXIII ci sarebbero staLa signora Ortiz tornó súbito in ti quattro Papa ma che uno di essi sè dalla sorpresa e rispose a Con- non lo contava. I quattro Papi dopo chita: Giovanni XXIII sono: Paolo VI, —Beh, lo dici per la profezia di Giovanni Paolo I, Giovanni PaoSan Malachia… lo II e Benedetto XVI. Quello che —San Malachia? A me la Ver- la Vergine non conta é il Papa che gine disse: “Dopo questo Papa avrebbe regnato poco tempo, Gio(Giovanni XXIII) ne restano vanni Paolo I, il cui papato duró ormai solo tre; e poi, la fine solo 33 giorni.
dei tempi”.
Una volta, l´eminente professore dell´ Universitá Pontificia di —Vuoi dire che la fine del mon—Allora vuoi dire che arriva giá Comillas (Spagna), Padre Lucio do arriva giá? la fine del mondo? Rodrigo, in occasione di una vi—A me la Vergine disse “fine dei sita che gli fecero Conchita e sua —La Vergine non mi ha detto fine tempi”. madre, chiese alla giovane se aveva del mondo, ma “fine dei tempi”. veramente detto questo; Conchita —Non é lo stesso? —Non é la stessa cosa? le rispose: —Non lo so. —Non lo so. —Si padre, é vero. Me lo disse la La vicenda é rigorosamente stoIn quei giorni si trovava nel paese Vergine, che dopo Giovanni XXIII riPaquina, la moglie del dottor Ortiz. rica e non si puó credere che le manevano solo tre Papi e questo (c´era Il mattino che si sarebbe celebrata parole di Conchita siano una sem- giá Paolo VI) é il primo dei tre. nella parrocchia una messa per il plice chiacchiera o una trovata per Nell´ottobre 1966, Conchita endefunto Papa, le campane comin- l´occasione, perché essa stessa l´ha ripetuto piú tardi con serietá e con trava come interna nel collegio che ciarono a suonare molto presto. le Suore Concezioniste Missionarie le stesse parole. La signora Paquina, Maximina, dell´Insegnamento avevano a BurTornate a casa, Aniceta interrogó un´altra donna e Conchita, dopo gos; il primo di novembre, festivitá sua figlia da sola: aver pregato il Rosario nella Calleja di Tutti i Santi, Conchita parlava si dirigono verso la Chiesa, parlan—Come sai che solamente ri- confidenzialmente con la direttrice IL CIELO A GARABANDAL 29 Aniceta reagisce usando la logica:
del centro, la Madre Nieves García, e tra altre cose le disse queste parole che la religiosa scrisse poi con cura: —-“Io dissi un giorno alla Vergine: La fine del mondo sará durante questi eventi? Ed Ella mi disse: “No, la fine dei tempi”. I Papi, dopo Paolo VI, non saranno piú di due (Giovanni Paolo II e Benedetto XVI); e poi arriva la fine dei tempi”.
questo con l´insegna Gloria Olivae (cfr. seguente articolo). Tutto questo, complessivamente, contribuisce a far sí che Benedetto XVI acquisti importanza malgrado il suo allontanamento. Inoltre, la scelta del suo nome ha anche qualcosa a che vedere con questi tempi. Effettivamente, si collega anche a San Benedetto.
Per cominciare, si osserva che il Secondo le parole di Conchita, e Papa Celestino V (l´unico Papa anche secondo la profezia di San che nell´anno 1294 rinunció al paMalachia, dopo Benedetto XVI pato, prima dell´attuale Papa emeci troveremmo giá in pieno nella rito) apparteneva all´ordine dei “fine dei tempi”. Logico chiedersi benedettini e lo stesso Benedetto se dopo la sua rinuncia o dopo la XVI ha sempre professato un gran affetto ed inclinazione verso l´ordisua morte. ne e il suo fondatore, fino ad arriLa fine dei tempi non viene defi- vare a scegliere il nome del patriarnita con una data precisa ma é evi- ca dei monaci d´Occidente dopo la dente che stiamo giá entrando in sua elezione come Pontefice. questa fase. Oltre ai messaggi della Nei suoi anni di seminario, JoVergine Maria dati a Garabandal seph Ratzinger visitava regolarprima e ad Akita dopo —per menzionare solo alcune tra le principali mente il monastero benedettino apparizioni— vi sono segni chiari tedesco di Scheyern, nella Baviera. come il decadimento morale in cui Vivendo giá a Roma, andava spesé sommerso il mondo, la rinascita so al monastero delle suore benedel Islam spietato, violento; vi é la dettine di Rosano (vicino a Firenstessa rinuncia di Papa Benedet- ze), per godere di qualche giorno di to, fatto insolito nella storia della riposo e di raccoglimento spirituaChiesa con un solo precedente del le. Ed ogni anno, in occasione della secolo XIII; e infine, osserviamo festivitá del Corpus Christi andava come nel recente Sinodo sulla fa- al monastero per partecipare alla miglia si é messo tra i temi a discu- liturgia e presiedere personalmente tere quello che giá é dottrina certa alla processione del Corpus Domie che non dovrebbe essere posto in ni. Con queste parole Benedetdiscussione. Abbiamo allora Benedetto XVI to XVI spiega l´origine della sua che da una parte é l´ultimo Papa devozione a San Benedetto: “(…) secondo la profezia di Garabandal La progressiva espansione dell´Ordie che rinuncia a governare la Chie- ne Benedettino fondato da lui (San sa senza smettere di essere Papa, Benedetto da Norcia) ha contribuivisto che conserva questo titolo to enormemente alla diffusione del anche se come emerito; dall´altra, Cristianesimo in tutto il continené anche l´ultimo della profezia di te. Per questo San Benedetto é molto San Malachia prima della perse- venerato in Germania e, particolarcuzione finale e viene definito da mente in Baviera, la mia terra natale. E´ un punto di riferimento fon30 IL CIELO A GARABANDAL
damentale per l´unitá dell´ Europa e un forte richiamo alle irrinunciabili radici cristiane della sua cultura e della sua civiltá”. In secondo luogo, Benedetto XVI viene collegato alla fine dei tempi anche da una profezia ricevuta da Santa Hildegarda di Bingen, suora benedettina. Questa profezia dice essenzialmente che i figli di San Benedetto saranno di grande aiuto alla Chiesa negli ultimi tempi, o alla fine dei tempi che la Vergine disse a Conchita. Benedetto XVI ha spesso mostrato una predilezione per la figura di Santa Hildegarda, proclamandola “dottore della Chiesa” nel 2012, un titolo attribuito ai santi che hanno specialmente “illuminato” la dottrina cattolica. Con Benedetto XVI entriamo pienamente nella fine dei tempi come ci indica la parte finale della profezia di San Malachia che, dopo Benedetto, cita a Petrus Romanus come ultimo Papa della Chiesa nella grande tribolazione. Il grande Castigo purificherebbe la terra dagli “operatori di iniquitá” (Is 13,9), chiudendo la fine dei tempi e aprendo le porte alla Seconda Venuta di Cristo per instaurare il suo Regno di Amore, Giustizia e Pace. La rivelazione di Garabandal ci avverte cosí del grave momento nel quale ci troviamo, la fine dei tempi, e si allinea con la profezia di San Malachia per dirci con chiarezza che il Signore é alle porte e ci chiama (Ap 3:20) ad essere apostoli della Conversione.
LA PROFEziA sui papi Di SAN MALAchia Questa profezia, oggi famosa, venne alla luce negli ultimi anni del secolo XVI, concretamente nel 1595. Il belga Arnold di Wion, monaco benedettino, pubblicó quell´anno un´opera di gran valore sotto il titolo di “Lignum Vitae” (Albero della Vita), una specie di biografia generale dei grandi monaci del suo ordine che acquistarono la dignitá episcopale, tra cui San Malachia. Il libro fu dedicato a chi regnava allora in Spagna: Filippo II.
frasi o motti in latino, che descrivevano in modo allegorico i 111 Papai che avrebbero governato la Chiesa cattolica, da Celestino II (1143-1144) — contemporáneo di San Malachia— a un cosiddetto Pietro Romano, che sarebbe stato il numero 112. Nella lista sono inclusi anche gli antipapa.
San Malachia aveva ricevuto il dono della profezia. Si racconta che nel 1140, alla fine di un pellegrinaggio a Roma, città in cui scopre una grande corruzione, ricevette dal cielo una lista di 111 brevi
breve, e per quello che so non é ancora stata stampata, visto anche che a molti piacerebbe conoscerla, copio qui di seguito il suo contenuto”.
Tuttavia, per quanto ne sappiamo, questa profezia non si divulgó nel secolo XII, bensí, per la prima volta, nel 1595 nell´opera di Arnold di Wyon. Quest´ulNella sua opera, l´autore incluse una serie di cen- timo presenta la profezia con queste parole su San toundici brevi frasi o motti in latino, che secondo Malachia: lui provengono da San Malachia, un santo irlande- “Scrisse diversi opuscoli. Fino ad oggi non mi é stase del secolo XII, che fu arcivescovo di Armagh, Ir- to possibile vederne alcuno, eccetto una profezia landa (1094-1148). che riguarda i sovrani Pontefici. Giacché é molto
Si crede che il manoscritto originale del belga sia stato custodito durante quattro secoli nell´Archivio Segreto del Vaticano. Il testo stupisce per la singolare precisione profetica dei suoi motti in latino lungo gli 871 anni in vigore. Ricordiamo le ultime: • Il Papa numero 106, “Pastor Angelicus” identificato con Pio XII, che aveva nel suo scudo un angelo e viene considerato il piú angélico di tutti i Papi. • Il numero 107, “Pastor et Nauta” (Pastore e Navigatore), si riferisce a Giovanni XXIII, soprannominato anche “Buon Pastore”. Fu Patriarca di Venezia, la cittá sull´acqua. • Il numero 108, “Flos Florum” (Fiore dei Fiori), Paolo VI, che ha nel suo scudo di armi il giglio, il “fiore dei fiori”. • Il numero 109, “De Mediate Luna” (Della Mezza Luna), Giovanni Paolo I, che fu eletto durante una mezza luna e si spense nella seguente mezza luna. • Il numero 110, “De Labore Solis” (Del Lavoro del Sole), Giovanni Paolo II. Le opere di questo IL CIELO A GARABANDAL
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SINISTRA Il Patriarca di Venezia, futuro Papa Giovanni XXIII. Come Patriarca di Venezia era solito navigare per i canali della cittá in incognito e fermarsi a parlare con la gente, ascoltando i loro problemi.
Papa giustificano il motto: il suo Pontificato durato 26 anni é stato il piú lungo dopo quelli di San Pietro e di Pio IX. É stato il Papa che piú ha viaggiato —ha visitato 129 paesi— cercando di portare come Sole di Giustizia a Cristo, con la luce del Vangelo ai cinque continenti. Parlava molte lingue: italiano, francese, tedesco, inglese, spagnolo, portoghese, ucraniano, russo, croato, esperanto, greco antico, latino e polacco, la sua lingua madre. Fermó l´espansione del Comunismo. Beatificó 1.340 persone e canonizzó 483 santi, quantitá maggiori che quelle raggiunte dai suoi predecessori negli ultimi cinque secoli. Santa Faustina Kowalska ricevette una rivelazione mentre pregava per la Polonia, il Signore le disse: “Ho amato la Polonia in un modo speciale
Mia Volontá, la farò crescere in potere e santitá. Da essa uscirá una scintilla che preparerá il mondo per la Mia ultima venuta” e se ubbidisce alla
(Diario, p. 1732).
• Il numero 111, “De Gloria Olivae” (Della Glo-
GIOVANNI PAOLO II, ELEMENTO STRATEGICO PER FRENARE L´ESPANSIONE COMUNISTA Nato nell’ottobre del 1917 con la rivoluzione russa, il sistema comunista sovietico si era brutalmente diffuso nel 1945 in nome della “vittoria sul nazismo”. Lungi dal disgregarsi alla morte di Stalin nel 1953, aveva tramutato in “guerra fredda” lo scontro tra Est ed Ovest, divenuti due blocchi non riconciliabili. Fino a metá degli anni 70, l´Unione Sovietica (URSS) portava un´immagine positiva nel mondo e la sua influenza non aveva smesso di estendersi ai quattro angoli del pianeta. È a quell’epoca che il Cremlino ingloba nella sua zona d’influenza la Somalia (1969), l’Etiopia (1974), la Cambogia (1975), il Vietnam (1975), il Mozambico (1975), l’Angola (1975), il Laos (1975), l’Afghanistan (1978). Sulla cartina del mondo la “macchia rossa” si estende a dismisura, mentre i partiti comunisti occidentali si avvicinano al potere in Portogallo, Spagna, Italia e Francia. Ma nell’ottobre 1978 a Roma il Conclave elegge a capo della Chiesa cattolica il cardinale Karol Wojtyła, arcivescovo di Cracovia, numero due della Chiesa polacca. Quando Giovanni Paolo II, appena eletto, lancia il famoso grido: «Non abbiate paura!», tutte le comunità cristiane nell’est dell’Europa sono percorse da una sorta di brivido. Nel giugno 1979, quando il Papa compie il suo viaggio trionfale nel Paese natale, decine di milioni di polacchi riacquistano fiducia nel proprio destino. E i loro vicini cechi, slovacchi, ungheresi, ucraini e lituani, come possono non essere affascinati da quel Papa che osa affermare che il comunismo non è che una parentesi della storia e che la divisione in due dell’Europa non è che transitoria? Comincia la “rivoluzione sociale” della Polonia, oppressa nel 1981 dal generale Jaruzelski. Giovanni Paolo II chiede incessantemente il dialogo tra Stato, Chiesa e popolo. L´immagine e il prestigio dell´URSS si sono molto deteriorati e, in uno sforzo di rinnovazione, nel 1985 é eletto come presidente Mikhail Gorbachov che apre tre piste: la perestroika (riformare a fondo le strutture del Paese); la glasnost (maggiore trasparenza comunicativa); e il nuovo pensiero che propone di guardare al futuro del mondo non più come a uno scontro mortale tra Est e Ovest. Questa boccata d´aria fresca nel comunismo soviético arriverá a far cadere il muro di Berlino nel 1989. Due mesi dopo la caduta, Mikhail Gorbaciov dichiarerá: «Nulla di quanto è avvenuto nell’Europa dell’Est sarebbe potuto accadere senza questo Papa». Il primo dicembre 1989, il mondo é testimone dell´incontro tra Giovanni Paolo II e il leader russo che dará le dimissioni entro due anni dalla sua elezione
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IL CIELO A GARABANDAL
Adattato da Bernard Lecomte per L´Osservatore Romano (7.XI.2014)
ria dell´Olivo), Benedetto XVI. L´olivo generalmente indica la pace. Lo stesso Benedetto XVI lo ha spiegato indicando che la scelta del suo nome é stata influenzata dal lavoro del Papa Benedetto XV che guidó la Chiesa attraverso un periodo tormentato durante il primo conflitto mondiale. D´altra parte l´ordine benedettino riceve il tradizionale soprannome di “olivetano” e il suo motto é “Pax”. Benedetto XVI scelse il suo nome papale riferendosi specificamente a San Benedetto da Norcia. Nonostante, il riferimento piú evidente al motto proviene dal fatto che il Cardinale Ratzinger fu durante molti anni Prefetto del Santo Uffizio, l´organismo incaricato di conservare la purezza della fede cattolica, avendo come scudo un ramo d´olivo, una croce e una spada. La spada rappresenta l´arma da prendere con chi attacca la Fede (“estirpate il male da dentro voi stessi”, 1Cor, 5, 9-13); il ramo d´olivo sarebbe la riconciliazione che si offre a quelli che tornano. Benedetto XVI nacque un sabato di Gloria (il sabato dopo la Settimana Santa con il quale si commemora la Resurrezione di Gesú Cristo: si apre la “gloria” = Resurrezione del Signore). La Settimana Santa comincia la domenica delle Palme (dell´olivo). • Dopo il numero 111 viene questo motto: In prosecutione extrema S.R.E sedebit Petrus Romanus, qui pascet oves in multis tribulationibus: quibus transactis civitas septicollis diruetur, et Iudex tremedus iudicabit populum suum. Finis. (Durante l´ultima persecuzione della Santa Romana Chiesa regnerá Pietro il Romano che pascerá il suo gregge tra molte tribolazioni; dopo questo, la cittá delle sette colline sará distrutta e il Giudice tremendo giudicherá il suo popolo. Fine.) La profezia, con tono apertamente apocalittico, svela in modo sorprendente come questi detti o motti descrivono i rispettivi Papi. L´unico testo canonico che la Chiesa cattolica dichiara ufficialmente ispirato da Dio sulla fine del mondo é l´Apocalisse di San Giovanni. Tuttavia, alcuni santi cattolici come San Malachia hanno affermato di aver ricevuto visioni profetiche dopo questo scritto. La Chiesa cattolica non si é pronunciata sulla veridicitá di queste profezie.
SOPRA Incontro tra il Papa Giovanni Paolo II e l´allora Prefetto del Santo Ufficio, il Cardinale tedesco Joseph Ratzinger. DESTRA Scudo d´armi del Santo Ufficio, istituzione creata nel 1542 a Roma per frenare la minaccia del protestantesimo e riformata nel 1965 dal Papa Paolo VI che la denominó Congregazione per la Dottrina della Fede
L´IMPORTANZA DELLA PROFEZIA Secondo San Malachia, dopo Giovanni XXIII devono esserci ancora quattro Papi prima della grande persecuzione durante la quale Pietro Romano guiderá la Chiesa. Secondo le parole della Santissima Vergine a Conchita, da Giovanni XXIII in poi ci sarebbero stati tre Papi e poi verrebbe la fine dei tempi ma –aggiungeva- uno di essi non contava perché il suo pontificato sarebbe stato molto breve. Perció, se si conta, sarebbero quattro i Papi prima della fine dei tempi e il quarto é Benedetto XVI. Stupisce allora che dopo di lui, identificado secondo Malachia come De Gloria Olivae, viene la persecuzione finale e questo é un segno inoppugnabile della fine dei tempi. L´incognita che rimane da svelare é se il “dopo” Benedetto si riferisce alla sua rinuncia o alla sua morte. E, lógicamente, chi sará questo misterioso Pietro il Romano che, in tutta la lunga serie di Papi (l´attuale Papa Francesco sarebbe il numero 266) sarebbe l´unico a portare il nome del primo. IL CIELO A GARABANDAL
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San Pio da Pietrelcina
Padre Pio e le apparizioni di Garabandal di P. Joseph A. Pelletier, AA DA VIVO, PADRE PIO ERA OGGETTO DI MOLTE CONTROVERSIE. LO FURONO ANCHE LE SUE OPINIONI SU GARABANDAL. ALCUNE PERSONE AFFERMANO CHE IL SANTO DIFENDEVA LE APPARIZIONI. ALTRE DICONO DI NO. MA QUAL´ É LA VERITÁ?
H
o frequentato il Primo Seminario Internazionale dell´ Esercito Blu di Fatima nel mese di luglio del 1968 e mi stupii nell’ ascoltare che un gruppo di assistenti dicevano che Padre Pio non era favorevole a Garabandal.
vita di Joey. Quindici anni prima di quella visita Joey aveva perso la vista e il senso dell´ olfatto per un incidente. Lí, per intercessione di Padre Pio, riacquistó il senso dell´ olfatto.
Questo soggiorno a San Giovanni Rotondo cambió la
—É vero che la Vergine sta apparendo in Spagna a quat-
Quando la settimana a San Giovanni Rotondo giunse Prima di lasciare il Seminario, ebbi modo di parlare a termine, Joey si sentiva cosí felice che non voleva con Joey Lomangino che mi assicuró che Padre Pio partire. Non solo era stato curato da un male fisico, ma credeva nelle apparizioni avvenute sulla montagna anche la sua anima era stata spiritualmente rinfrescata cantabrica dal 1961 al 1965. in un modo tale che non se lo sarebbe mai immaginato. Non voleva sprecare la perla preziosa che aveCertamente Joey aveva le sue buone ragioni per dire va trovato lí per qualcosa che lui credeva senza senso, tale affermazione. Per Joey tutto cominció nel 1963 come Garabandal. quando decise di fare un viaggio in Europa insieme ad un amico. Voleva conoscere Padre Pio, mentre il Ma l´amico di Joey insisteva perché egli rispettasse suo amico era interessato a Garabandal. Cosí decisero il loro accordo sulla visita a Garabandal. Alla fine, lo di passare una settimana in ognuno dei due posti. sottoposero al giudizio di Padre Pio: 34
IL CIELO A GARABANDAL
tro bambine? –gli chiesero. —Sí, rispose il frate.
UNA LETTERA IMPORTANTE
—Crede che dovremmo andare a Garabandal? –insistetMentre sto scrivendo questo articolo, ho davanti a me tero. Di nuovo, la stessa risposta: una fotocopia della lettera originale in italiano inviata —Sí. dal padre Bernardino Cennamo, OFM, amico di Padre Pio, a un signore di cui non faccio il nome perché Cosí Joey e il suo amico andarono a Garabandal. Era la non é importante. Questa carta, scritta il 4 luglio 1969 prima volta che Joey vi andava. Lí scoprí che Conchita é stata tradotta con il permesso del propietario e fatta nutriva un profondo affetto per Padre Pio. circolare a tal punto che mi sento libero di copiarla:
IL MIO VIAGGIO A GARABANDAL Il mio primo viaggio a Garabandal fu nel 1968. La madre di Conchita mi raccontó che lei e sua figlia andarono a trovare Padre Pio nel febbraio del 1966, durante un viaggio che avevano organizzato a Roma durante il quale Conchita ebbe un coloquio con il Cardinale Ottaviani, prefetto del Santo Uffizio e con il Papa Paolo VI. Aniceta, sua madre, insisteva nel dire che Padre Pio era stato molto simpatico con loro e mi fece anche vedere in che modo il Santo aveva dato un colpetto affettuoso a Conchita a un lato del collo, sotto l´orecchio. Conchita disse a Joey Lomangino che durante la sua visita al cappuccino, portava con sè un crocifisso baciato da Nostra Signora durante una delle apparizioni a Garabandal. Raccontò che Padre Pio prese il crocifisso e la mano di lei e li mantenne nella sua propia mano.
“Mentre viveva, lo stesso Padre Pio garantiva l´autenticitá delle apparizioni della Vergine. Conobbe Conchita a San Giovanni Rotondo. Anche durante i suoi ultimi giorni di vita, egli parlava di questo ai suoi fratelli di vita religiosa e lasció un messaggio personale per il personaggio principale delle apparizioni. Questo messaggio, che era stato confidato a un suo fratello religioso, il padre Pellegrino, fu mandato a Conchita a Lourdes nell’ ottobre dell´ anno scorso (1968), in mia presenza”. Il padre Pellegrino fu uno dei francescani che si presero cura personalmente di Padre Pio durante i suoi ultimi giorni. Si trovava nella camera di Padre Pio nella notte in cui morí, all´ alba del 23 settembre 1968.
Ho parlato con un signore canadese che si trovava a San Giovanni Rotondo quando morí Padre Pio e mi disse che il frate fu esposto nella Chiesa verso le otto del mattino in cui morí. Fu esposto in un sarcofago aperto. La gente voleva toccare il suo volto e ció creó Joey, che é stato a Garabandal circa venti volte allog- tanti problemi che, circa alle ore 20 dello stesso giorgiando in casa di Conchita, la conosce bene e mi disse no, gli coprirono il volto con un semplice velo bianco. che Padre Pio é l´unico mistico dei nostri giorni che lei Restó cosí circa quattro ore. Il giorno dopo, chiusero il sarcofago con una copertura di vetro. ha sempre accettato, senza esitazioni,come autentico. É perció molto significativo il fatto che questo velo bianco che copriva il volto del defunto Padre Pio venisse consegnato a Conchita. Questo dimostra che le persone vicine al Padre sapevano del legame del Santo con Conchita, giacché decisero che lei fosse la persona alla quale il Padre avrebbe voluto consegnare quest´ oggetto. SINISTRA
Joey con Padre Pio a San Giovanni Rotondo (1963) . IL CIELO A GARABANDAL
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LA CENSURA SU PADRE PÍO Per avere una prospettiva adeguata sui pronunciamenti fatti da alcuni organi della Chiesa, é opportuno sapere che il Santo Uffizio emanó ben cinque decreti contro Padre Pio tra il 31 marzo 1923 e il 22 maggio 1931. In maniera deliberata e maliziosa si misero in circolazione delle chiacchere sul fatto che non vi era niente di soprannaturale nelle stimmate di Padre Pio o nel profumo che emanava da esse. Si diceva che tutto questo fosse prodotto in modo artificiale. Un vescovo avrebbe osservato, sotto il letto di Padre Pio, delle bottiglie di acido nitrico con le quali il frate si sarebbe provocato le stimmate, e delle bottiglie di acqua di Colonia per mezzo delle quali le avrebbe profumate. Una investigazione realizzata dai vescovi cappuccini dimostró la falsitá di tali affermazioni la cui pista portó fino all´Arcivescovo di Manfredonia che fu deposto sotto accusa di immoralitá e condotta scandalosa.
Padre Pio era umile e ubbidiente e si sottomise all´autoritá senza criticare nessuno. Ma questa umiltá non lo rendeva cieco verso l´autenticitá e utilitá della sua missione e al danno fatto alle anime dalla proibizione che pesava su di lui. Da questo possiamo ricavare una tremenda lezione per tutti noi: semplicemente i sentieri di Dio non sono i nostri. Egli permette che le autoritá della Chiesa prendano decisioni sbagliate e dannose. Durante dieci anni l´oscuritá e il silenzio vennero imposte ad un uomo del cui carisma aveva cosí tanto bisogno la Chiesa!
PERSONALMENTE, CREDEVA Malgrado Padre Pio personalmente credesse in Garabandal e non avesse timore di esprimere le sue idee privatamente con i suoi fratelli religiosi ed amici, era cauto sul prendere una posizione pubblica al riguardo. Sapeva che la gente lo credeva una specie di profeta, e che molte persone avevano una fede implicita in lui. Per questo non considerava opportuno parlare pubblicamente su Garabandal. Questo spiega perché i suoi superiori decisero che Padre Pio non doveva essere citato a favore di Garabandal. Il frate credeva personalmente in queste apparizioni. Ma pensava che non fosse adeguato dichiararlo pubblicamente.
Il 13 luglio 1933, il Papa Pio XI annulló i decreti contro padre Pio emessi dal Santo Uffizio. Ma nel frattempo, durante un periodo di dieci anni, a Padre Pio non fu permesso di ricevere nessuna visita. Non poteva dire Messa in pubblico e nemmeno scrivere a quelli che chiedevano il suo consiglio e la direzione spirituale. La causa di Padre Pio finì nel 2002 con la sua canonizzazione dalla mano di un altro grande santo, Karol Quando Padre Pio venne a sapere del primo decreto Wojtila, quel giovane sacerdote che Padre Pio “vedeemesso contro di lui dal Santo Uffizio, pianse davanti va” come futuro Papa quando lo conobbe a San Gioad un giovane che gli era molto devoto, il quale cervanni Rotondo. có di consolarlo. Padre Pio gli disse: “Devi capire che non piango per me, perché cosí avró meno lavoro e San Pio da Pietrelcina é stato un segno di contradpiú merito. Piango per tutte quelle anime che saranno dizione, contraddistinto dal segno della croce, come private della mia testimonianza da quelli che avrebbe- tutte le autentiche opere di Dio. ro dovuto difenderla”. SOTTO
23. IX. 1968. Alla sinistra il corpo di Padre Pio esposto nella Chiesa-santuario di Santa Maria delle Grazie a San Giovanni Rotondo, poche ore dopo la sua morte, senza velo. Alla destra, si puó osservare il sottile velo blanco che copriva il suo volto, posto dai frati cappuccini. Quel giorno, e il giorno dopo, sfilarono davanti al sarcofago piú di centomila persone, per dare l´ultimo saluto e toccare il Santo.
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IL CIELO A GARABANDAL
PADRE PIO E IL MIRACOLO FONTE:
U
www.ourlady.ca
na delle profezie di Nostra Signora a Gara-
a Garabandal nel giorno del secondo Messaggio,
drà sulla collina ai Pini, é stata che il Santo
lo a Garabandal” n. 5 nella quale lo si puó osser-
bandal, che riguarda il Miracolo, che si ve-
Padre e Padre Pio lo avrebbero visto da qualunque luogo si trovassero. Quando Padre Pio morí, nel
1968, Conchita rimase perplessa, e si chiese perché la profezia apparentemente non si era compiuta. Un mese piú tardi fu tranquillizzata, ricevendo inoltre un prezioso regalo.
Il 16 ottobre 1968 Conchita ricevette un telegrama da Lourdes, proveniente da una signora romana che conosceva. Il telegrama le chiedeva di diriger-
si a Lourdes per ricevere una lettera di Padre Pio, indirizzata a lei.
Il Padre Alfred Combe e Bernard L´Huillier (france-
si) si trovavano in quel momento a Garabandal e decisero di accompagnare Conchita e sua madre a Lourdes. Partirono quella stessa sera.
A Lourdes si interrogarono i rappresentanti italia-
ni di Padre Pio, tra i quali anche il Padre Bernar-
dino Cennamo, OFM. Il Padre Cennamo non era realmente di San Giovanni Rotondo, apparteneva ad un altro monastero. Ciò nonostante, Padre Cennamo era conosciutissimo da Padre Pio e da Padre Pellegrino; quest´ultimo si prese cura di Padre Pio
durante i suoi ultimi anni di vita e trascrisse la nota per Conchita dettata dal santo frate.
Il Padre Cennamo disse a Conchita che lui perso-
nalmente non aveva creduto nelle apparizioni di Garabandal (e ricordiamo che nel 1965 si trovava
documentato anche da una foto apparsa su “Il Cie-
vare chiaramente dietro a Conchita. Era lo stesso giorno in cui Padre Pio fu visto a Garabandal.) fino
a quando Padre Pio gli chiese di dare alla giovane il velo che avrebbe coperto il suo volto dopo la sua morte. Il velo e la lettera furono consegnati a
Conchita, che chiese a Padre Cennamo: «Perché la Vergine mi disse che Padre Pio avrebbe visto il Miracolo se é morto?». Il frate le rispose:
«Egli vide il Miracolo prima di morire. Me lo disse lui stesso.» Quando tornó a casa Conchita decise di scrivere
raccontando il fatto ad un amico di Madrid. Torniamo di nuovo all´intervista da lei concessa alla rivista NEEDLES nel 1975:
“... Avevo il velo davanti ai miei occhi mentre scri-
vevo quando, improvisamente, tutta la stanza si riempí di una fragranza. Avevo sentito parlare dei
profumi di Padre Pio ma non gli avevo mai dato im-
portanza. La stanza intera odorava di un profumo cosí forte che cominciai a piangere. Era la prima
volta che sperimentavo questo. Successe dopo la sua morte”. SOPRA Padre Pellegrino Funicelli e San Pío da Pietrelcina. P. Pellegrino fu nominato assistente personale di Padre Pio durante gli ultimi tre anni di vita del Santo, per il turno di notte, un compito che lo stesso P. Pellegrino definí con queste parole: “dava le vertigini”. IL CIELO A GARABANDAL
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Cuore di Cristo
SACERDOTI E GARABANDAL di P. François Turner, O.P.
L´eminente teologo francese P. François Turner (1915-1995) é stato uno dei teologi preferiti di Papa Benedetto XVI per l´importante analisi realizzata sulle apparizioni di Garabandal.
e, un anno dopo, mentre camminavo per una strada vicino alla mia casa a Parigi sentii la presenza di Nostro Signore Gesú Cristo che mi disse con tutta chiarezza:
Con il professore Jacques Serre, dell´Universitá della Sorbona a Parigi, arrivó alla conclusione che Garabandal é un´opera prodigiosa di Dio, una manifestazione indiscutibile della sua Onnipotenza.
—Vieni, seguimi.
Padre Turner nacque a Parigi da genitori americani residenti in Francia. Fu battezzato ed educato nella Chiesa Episcopale. All´etá di 14 anni perse la fede fino a quando ascoltó un sermone di un sacerdote cattolico sui fondamenti della dottrina cattolica nella sua totalitá. Un sermone profondo che lo portó a pensare che se c´era una vera religione, questa era la cattolica. “Dalla mia finestra osservavo la crescita di un gruppo di alberi mi chiedevo qual´era la causa della crescita, la causa che muove tutti i processi fisici e chimici… C´era qualcuno che lo faceva? Se era cosí, allora poteva ascoltare le mie preghiere e suppliche. Fu la preghiera del credente che cerca la Veritá. Chiesi a quella Persona se veramente mi ascoltava. E quella Persona mi ascoltó: fui invaso da una pace profonda e tutto il mio essere sentiva la Sua Presenza. Dio si manifestó a me! Cominciai la mia formazione religiosa cattolica 38
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Queste parole le ascoltai dentro di me. Le ascoltai perfettamente, molto di piú che con l´udito e la chiamata era chiara. Non dissi niente a nessuno eccetto ad un sacerdote gesuita. Per me quella fu una chiamata chiara al sacerdozio”. Con questi sentimenti, Turner completó in due anni la sua laurea in fisica a Harvard fino ad essere chiamato dall´ esercito durante la Seconda Guerra Mondiale. Finita la guerra, entró nell´Ordine Domenicano, e fu ordinato sacerdote nel 1946. “Ebbi diverse destinazioni: la missione dell´ Irak, cappellano dei gruppi giovanili, gruppi di studio bíblico e guida spirituale per gli immigranti spagnoli. Nel 1966 mi trovavo a trascorrere alcuni giorni nel seminario di Tarragona (Spagna) e, mentre facevo colazione con un gruppo di maestri, vidi un foglietto sulle apparizioni di Garabandal che attrasse subito la mia attenzione. Ció mi avrebbe portato a vivere la storia piú bella della mia vita”. FONTE: www.mensagemdegarabandal.com
S
econdo Conchita, Nostra Signora insisteva in modo speciale nella “devozione al Santissimo Sacramento e la preghiera per i sacerdoti”. C´é una correlazione intrinseca tra l´Eucarestia, il sacerdozio e i messaggi di Garabandal.
é quello di aiutarci a diventare santi, ognuno secondo il proprio stato e la propria vocazione. La premura della Vergine, e del Signore che la inviò sulla terra , é totalmente positiva. Il 29 luglio 1963 Nostro Signore disse a Conchita: “Possano i sacerdoti farmi conoscere Il Concilio insegna che la funda quelli che non Mi cozione essenziale del sacerdote é noscono, e farMi amare da il ministero eucaristico (decreto quelli che Mi conoscono e Presbyterorum Ordinis, p. 2 y 5). non Mi amano!” La Vergine benedetta parlava Il secondo Messaggio raccospesso dei sacerdoti alle veggenmanda a tutti di pregare per i ti. Diceva loro che se si sarebsacerdoti, vescovi e cardinali. bero incontrate con un angelo e un sacerdote, avrebbero dovuto E´ ben noto che la Vergine salutare prima e con attenzione donó alle veggenti la facoltá di speciale il sacerdote, perché egli riconoscere i sacerdoti anche se consacra, mentre l´angelo no. vestivano in civile o con l´uniforme militare; questo ci ricorI sacerdoti sono anche responda che i sacerdoti sono segnati sabili dell´istruzione, e per dall’unzione (ordinariamente questo motivo la Vergine disse invisible) impressa dal sacraalle bambine di chiedere ai samento dell´ Ordine, come incerdoti il significato della pasegna la teología cattolica. rola “sacrificio”, che esse non capivano bene. Questo sugge- Possiamo capire allora perché risce che la Vergine potrebbe le veggenti trattassero i saceraver insinuato che i buoni sa- doti con un riguardo speciale cerdoti sono sacrificati, con- e pensavano a volte che questi sacrati, “consumati” ,avreb- venivano trattati ingiustamente be detto il Parroco di Ars San , o interrogati senza discrezioGiovanni Battista Vianney. Per ne. Le bambine chiedevano questo motivo é comprensibi- alla Vergine ogni tipo di chiale che la Vergine parlasse cosí rimenti e istruzioni al riguarspesso di loro e incitasse le do, e questo le preoccupava bambine a pregare frequente- piú che qualsiasi altro tema mente per loro. Ella mostrava che non fosse la propria vocauna premura speciale per i sa- zione. Conchita alla fine chiese cerdoti, soprattutto nel secon- alla Vergine se tutti i sacerdodo Messaggio, perché se essi ti fossero buoni e restó molto non danno buon esempio o non sorpresa quando ricevette una si mostrano bravi maestri, parte risposta negativa. dei fedeli possono lasciarsi tenMari Loli pregava con frequentare dal “cammino della perdiza per loro, specialmente per zione”. Il compito dei sacerdoti quelli che rimpiangevano la
vita laica. Una volta chiese alla Vergine una croce da sopportare per i sacerdoti. Da dove le arrivavano questi sentimenti? A un sacerdote rispose: “La Vergine benedetta mi disse di fare sacrifici per i sacerdoti, perché se ci sono molti sacerdoti santi ci saranno molte piú anime incamminate verso Cristo e l´amore di Dio. Mi disse di pregare specialmente per quelli che vogliono abbandonare il sacerdozio, perché continuino almeno a celebrare la Messa, giacché sono sacerdoti per sempre”. Ci troviamo di nuovo davanti al segno impresso dall´ Ordine Sacro. Il primo confidente di Conchita per quanto riguarda il miracolo dell´Ostia fu un sacerdote pio ed ascetico il cui nome fu annotato nel suo diario: P. José Ramón García de la Riva. Un altro sacerdote con odor di santitá fu il P. Luis María Andreu, che vide la Vergine a Garabandal; solamente lui e Padre Pio videro il Grande Miracolo in anticipo. Durante le apparizioni, la gente del paese era solita contare i sacerdoti presenti e osservare l´abito dei frati. I loro visitatori preferiti erano i sacerdoti. Molti arrivavano dai paesi vicini. All´inizio, Pepe Diez (il muratore del paese) arrivó a contarne cinquanta. Discutevano calorosamente sui fatti e non erano soliti essere concordi nella loro interpretazione. Le bambine erano sensibili nel modo in cui essi dicevano la Messa ed apprezzavano parIL CIELO A GARABANDAL
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ticolarmente il modo in cui la celebravano i fratelli Andreu. Dopo il periodo delle apparizioni era evidente che le bambine avessero imparato bene la lezione sui sacerdoti. A Burgos nel 1966/67 Conchita parló spesso di essi e pregava perché ci fossero molti sacerdoti santi.
A Garabandal, durante un momento di riposo, il 29 luglio 1967,Conchita delineò un vademecum per un sacerdote di Melun (località prossima a Parigi, Francia), elencando ciò che considerava un modello per i sacerdoti dei nostri giorni. Non si trattava di una rivelazione divina, ma del frutto delle sue riflessioni sul sacerdozio. Eccolo qui:
Quello che piú vuole la Vergine benedetta dal sacerdote é la sua santificazione. Che compia con i suoi voti per amore a Dio e guidi verso Lui molte anime attraverso l´esempio e la preghiera, giacché al giorno d´oggi é difficile per vari motivi . Che il sacerdote si sacrifichi per amore delle anime in Cristo! Che si separi periodicamente in silenzio ad ascoltare Dio che gli parla continuamente. Che i sacerdoti pensino molto alla Passione di Gesú per unirsi di piú a Cristo-sacerdote e invitino cosí le anime alla penitenza ed al sacrificio, per rendere loro piú sopportabile la croce che ci manda Gesú. Che parlino di Maria, Colei che piú sicuramente ci porterá a Cristo, e che parlino anche del Paradiso e riescano a convincere la gente che esso esiste, e che esiste anche l´Inferno. Questo é quello che credo che si aspetti il Cielo dai sacerdoti. Conchita A Burgos Conchita scrisse: “Preghiamo per i sacer- Nel mese di dicembre dello stesso anno, Conchidoti, che sono il sale della terra e sono molto amati ta, anestetizzata per un´operazione di appendicida Cristo. Conchita Gonzalez, 15 novembre 1967.” te, fu sentita mormorare: “Dobbiamo pregare per i sacerdoti… preghiamo per i sacerdoti… Dobbiamo Un anno dopo, nell´ottobre del 1968, un teologo pregare per i sacerdoti!”. Si vedeva che era la sua chiese a Conchita se credeva ancora che “molti maggior preoccupazione. sacerdoti andassero per il cammino della perdizione”. Rispose di sì e che a loro direbbe: “Imitate Nell´autunno del 1969, come risposta a una doCristo nell´Eucarestia”. Questo é teológicamente manda che le avevano mandato, Conchita rispose eccellente, perché Gesú nell´Ostia é perfettamen- che Nostra Signora aveva chiesto alle veggenti che te consacrato a Dio ed é interamente consumato pregassero per i sacerdoti… perché i fedeli avrebdagli uomini. bero seguito l´esempio che essi davano. Tra tutte le cose che disse la Vergine, Jacinta ricorda piú vivamente le Sue parole sui sacerdoti: “Credo che fu quello che piú mi colpí e mi lasció nell´anima una stima e venerazione verso i sacerdoti che non posso esprimere.”
Nel 1970 Mari Loli scrisse ad un autore di libri su Garabandal: “Chiederó alla Vergine Santissima che lei sia un sacerdote santo.”
Le visite frequenti della Vergine a Conchita, i numerosi ritiri di questa, la sua vita di preghiera, la Il 21 novembre 1968, un gruppo di visitatori si sua profonda intuizione e forse un dono carismacongedava da Mari Loli. Le dissero che andavano tico speciale la resero capace di emettere risposte a pregare per lei ai Pini. La bambina protestó penetranti e piene di saggezza. Quando il signor rispondendo: “Pregate per i sacerdoti!” Walter Kushion, insieme ad un gruppo di visitato40
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ri irlandesi, le chiese, il 13 settembre 1970, perché tanti sacerdoti si allontanavano dalla Chiesa, ella rispose: “perché non amano la Vergine benedetta. Chi ama fedelmente Maria amerá fedelmente Suo Figlio e la Chiesa che Lui ama” (Ef. 5:25). Conchita crede che tutti siamo responsabili: “Preghiamo per i sacerdoti. Abbiamo la colpa che molti di loro vadano per il cammino della perdizione perché non preghiamo abbastanza per loro, perché non ci sacrifichiamo per loro e anche perché dovremmo dare esempio ai sacerdoti consacrati alla Vergine, incoraggiandoli perché si alzino e proseguano il loro cammino” (7 de agosto de 1971). Le orazioni per i sacerdoti si propagarono per tutto il paese. La madre di Mari Loli non fece passare un solo giorno senza pregare per loro anche mentre mungeva le vacche o portava a pascolare gli animali. Per la sua orazione sacerdotale (cap. 17 Vangelo di San Giovanni) Gesú chiede al Padre di consacrare i suoi discepoli a un sacerdozio ministeriale: “Consacrali nella Veritá. La tua parola é Veritá. Come tu mi hai mandato nel mondo, anch´io li ho mandati nel mondo; per loro io consacro me stesso, perché siano anch´essi consacrati nella Veritá.” In questo modo gli apostoli erano pienamente conformati a Gesú, sacerdote e vittima del nuovo culto della Nuova Alleanza “nella Veritá”, cioé, in conformitá con la rivelazione divina annunciata da Gesú, per opera dello “Spirito della Veritá, che vi guiderá verso la Veritá completa.” Questa consacrazione degli apostoli al sacerdozio ministeriale riceve il suo complemento alla fine del Vangelo: “Come il Padre ha mandato me, cosí io mando voi.” Dicendo questo, soffió e disse loro: “Ricevete lo Spirito Santo; a chi perdonerete i peccati, gli saranno perdonati; a chi li riterrete, gli saranno ritenuti.”
PREGHIERA PER LA SANTITÁ DEI SACERDOTI di Benedetto XVI Signore Gesù Cristo, eterno sommo sacerdote, Ti sei offerto al Padre sull’altare della Croce e, attraverso l’effusione dello Spirito Santo, hai reso partecipe il tuo popolo al Tuo sacrificio di redenzione. Ascolta la nostra preghiera per la santificazione dei nostri sacerdoti. Concedi che tutti coloro che sono ordinati al sacerdozio ministeriale, si conformino sempre più a Te, Maestro Divino. Fa che predichino il Vangelo con cuore puro e coscienza limpida. Fa che siano Pastori secondo il Tuo proprio cuore e siano determinati nel servizio a Te e alla Tua Chiesa, e che sappiano essere modelli radiosi di una vita santa, semplice e gioiosa. Per intercessione delle preghiere della Santa Vergine Maria, Tua e nostra madre, conduci i sacerdoti e le greggi loro affidate nella pienezza della Vita Eterna dove Tu, unico Dio, vivi e regni con il Padre e lo Spirito Santo nei secoli dei secoli. Amen.
che ti fu dato per profezia nell´imposizione delle mani dei presbiteri… Continua con queste cose perché cosí salverai te stesso e quelli che ti ascoltano”. (I Tim. 4:13-16.) I sacerdoti sono “ministri di Gesú Cristo tra i gentili, incaricati di un ministero sacro nel Vangelo di Dio, per far sì che l´oblazione dei gentili sia accettata, santificata dallo Spirito Santo” (Rom 15:16). Questo versetto indica l´oggetto, la finalitá del ministero nella Nuova Alleanza.
Cosí insegna il Concilio: “Dio… voleva… consaQuesti sacerdoti ministeriali avranno dei succes- crare sacerdoti che avrebbero condiviso il sacersori che riceveranno da Dio un carisma per mez- dozio di Cristo in un modo speciale… Nella celezo dell´imposizione delle mani dal Collegio degli brazione della Messa, offrono sacramentalmente il sacrificio di Cristo.” (Presb. Ordinis, p. 3) Anziani. “Che lo studio, la predicazione e l´istruzione siano Questo sacerdozio ministeriale si distingue in esla tua constante preoccupazione” scrive San Paolo senza e non solo in grado, dal sacerdozio comune a Timoteo. “Non disprezzare il dono che hai dentro, dei fedeli (Lumen Gentium, p. 10). IL CIELO A GARABANDAL
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Ave Maria, gratia plena, Dominus tecum benedicta tu in mulieribus et benedictus fructus ventris tui, Iesus.
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Anno I - N. 6 Novembre-Dicembre 2014
ProSSIMO Dossier SPECIALE “IL MESSAGGIO DI GARABANDAL E LA SUA DIMENSIONE ESCATOLOGICA”
ilcieloagarabandal.wordpress.com
Sancta Maria, Mater Dei, ora pro nobis peccatoribus, nunc et in ora mortis nostrae.