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Anno 6 Numero 08
AGOSTO 2014
libertà informazione politica cronaca cultura sport
Benvenuti a Torvaianica e Tor S. Lorenzo... o no?
Qual è l'offerta turistica delle nostre coste? E dove sono finiti i turisti? Case popolari: via gli abusivi, ma scoppia la protesta PAG 18 - 19
Salzare, gli abitanti si ribellano al degrado PAG 20 - 21
La viabilità a Pomezia e Ardea PAG 22 - 23
Il Corriere della Città
EDITORIALE Silenzio Stampa: il rispetto non puo’ essere unilaterale Agosto 2014
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uesto che state leggendo è un numero de Il Corriere della Città un po’ diverso rispetto al solito. Non ci saranno interviste ai politici di Pomezia. Come molti sanno, infatti, il sindaco Fabio Fucci ha deciso di fare – seguendo la moda degli allenatori di calcio che non hanno molto da dire o che hanno timore a confrontarsi con le domande dei giornalisti – silenzio stampa almeno fino al 31 agosto, specificando che “non esistono privilegiati, esiste solo il rispetto per il lavoro altrui” in riferimento all’assurda pretesa dei giornalisti di poter accedere alle informazioni da trasmettere ai cittadini. Noi, per non essere accusati di strumentalizzazione, per questo numero abbiamo deciso di non intervistare nemmeno l’opposizione. Sarebbe stato fin troppo facile approfittare della situazione, ma vogliamo dare una lezione di stile ha chi ha dimostrato un’evidente caduta di stile. Ovviamente ci sarà la politica di Ardea. Nonostante il comportamento dei giornalisti sia lo stesso in entrambi i Comuni, lì a nessuno è venuto in mente di chiudersi in un silenzio stampa o di denigrare il mestiere di giornalista. Ma riepiloghiamo la vicenda: il 24 luglio alcuni occupanti abusivi delle case popolari di piazza Aldo Moro inscenano una clamorosa protesta, con tanto di minacce di suicidio e richiedendo l’intervento del sindaco, che pochi giorni prima aveva firmato un’ordinanza di sgombero degli appartamenti occupati. Due dei manifestanti vengono invitati nel palazzo comunale per un incontro con il Primo Cittadino. Due giornaliste locali, Giulia Presciutti e Martina Zanchi, si recano in Comune per avere informazioni. L’incontro non è pubblico, quindi le due giornaliste, dopo aver fornito i documenti ed aver ricevuto il pass per poter entrare nella casa comunale, si siedono sugli scalini in attesa che la riunione finisca, in modo da poter sapere cosa sia scaturito dall’incontro ed avere notizie da entrambe le parti coinvolte, ma vengono “invitate” a lasciare il palazzo su ordine dell’Assessore Veronica Filippone. Incredule, chiedono spiegazioni che non arrivano. La vicenda viene denunciata all’Associazione Stampa Romana, che risponde con un duro comunicato nei confronti di quello che viene definito un tentativo di boicottare il diritto di informazione. Il giorno dopo il sindaco, attraverso una nota inviata dal suo ufficio stampa, proclama il “silenzio stampa”. “Fino a quel giorno – dichiara Fucci – le comunicazioni
dell’Amministrazione saranno veicolate esclusivamente attraverso i canali istituzionali (sito, facebook, twitter). La stampa potrà servirsi di questi per svolgere il proprio lavoro. Non esistono categorie con particolari privilegi. I giornalisti non hanno maggiori diritti degli altri cittadini: di conseguenza possono accedere agli Uffici comunali esclusivamente se invitati o su appuntamento. Annuncio che presto saranno installate due nuove bacheche comunali – una in piazza Indipendenza e una in piazza Italia – che l’Amministrazione utilizzerà per informare direttamente e senza intermediari i cittadini”. Categorie privilegiate i giornalisti che cercano di fornire un’informazione corretta sentendo tutte le parti coinvolte? Intermediari? Forse il sindaco ha le idee confuse. Per chiarire il ruolo del giornalista, tutti i giornalisti di Pomezia hanno firmato questo documento: “In merito al comunicato stampa del 27 luglio firmato dal sindaco di Pomezia Fabio Fucci, i giornalisti locali dichiarano che fino al 31 agosto nessuna notizia relativa all’attuale giunta comunale sarà pubblicata dalle testate locali. Riteniamo l’atteggiamento assunto da questa amministrazione fortemente lesivo della nostra professione e della libertà di informazione. Lo stesso sindaco, parlando di intermediari, dimostra di non conoscere il ruolo del giornalista. Non siamo dei passacomunicati ma professionisti riconosciuti dalla legge. Cerchiamo, analizziamo, descriviamo, scegliamo e valutiamo le notizie. Non intendiamo pubblicare comunicazioni istituzionali per le quali non avremo la possibilità, visto il silenzio stampa, di chiedere chiarimenti e specificazioni, come abbiamo sempre fatto fino ad oggi quando lo abbiamo ritenuto opportuno. È degradante l’idea che la stampa, secondo Fucci, debba servirsi delle comunicazioni veicolate attraverso il sito, facebook e twitter per svolgere il proprio lavoro. Per questo esistono le inserzioni pubblicitarie e il sindaco potrà acquistare tutti gli spazi che riterrà opportuno ai prezzi decisi dalle singole testate e secondo quanto prescritto dalla Legge. Un atteggiamento lesivo che si riscontra anche nella parte del comunicato in cui il sindaco dichiara che i giornalisti sono come tutti i cittadini e, di conseguenza, potranno entrare negli uffici solo su invito o appuntamento. Se prima l’ignoranza si limitava solo nel non conoscere la legge che individua il giornalista quale professionista, in questo caso si allarga alla co-
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noscenza della Costituzione italiana. Ai giornalisti si applicano tutte le disposizioni che in essa sono riconosciute a tutela dei cittadini ma, in più, i padri costituenti inserirono un articolo ad hoc, dedicato solo all’informazione e ai propri operatori, l’Articolo 21, che specifica tutele particolari per chi svolge una professione fondamentale per la tenuta democratica di un Paese. Un impianto, quello costituzionale sulla libertà di stampa, centrato sull’affermazione di principi volti ad arginare indebite interferenze dei pubblici poteri. Principi che il nostro Paese ha recepito anche come parte integrante dell’Unione Europea con la quale l’Italia si è impegnata a rispettare il principio della libertà di stampa sancito nella Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione. I giornalisti sono anch’essi cittadini, come lo è il sindaco, ma nello svolgimento delle loro funzioni vanno oltre al proprio ruolo di semplice cittadino: diventano i narratori della realtà a beneficio di un pubblico più ampio e a beneficio della democrazia. Per questo, per il giornalista non esistono privilegi ma diritti e doveri, gli stessi che ha un amministratore locale verso il giornalista stesso. Nascondere informazioni, renderne difficile l’accesso o fornirle, permettendo la narrazione di quanto accade, solo su invito o appuntamento è quanto di più grave possa verificarsi nei confronti dei giornalisti ma, soprattutto nei confronti dei cittadini a cui si toglie la possibilità di essere informati. Una stampa sotto controllo mette in pericolo la democrazia, come insegna la storia di questo Paese. Fino al 31 agosto continueremo a svolgere il nostro lavoro senza, però, dare voce al sindaco e all’amministrazione che sono in silenzio stampa. Un silenzio, per la verità, a corrente alternata e dunque assai curioso, rotto solo per comunicare sui social network. Facebook, twitter non sono canali istituzionali e negli anni hanno raccolto e pubblicato autentiche “bufale” che gli autori sono stati costretti a smentire dopo poche ore. In futuro auspichiamo, con il sindaco e l’amministrazione, un confronto democratico, nell’assoluto rispetto della nostra professione e del nostro ruolo. I giornalisti non hanno mai leso l’immagine, la carica del sindaco e delle istituzioni comunali. In attesa che, come avviene per gli allenatori delle squadre di calcio, termini il silenzio stampa, ci permettiamo di suggerire al sindaco e a tutta l’amministrazione una piacevole lettura estiva: la Costituzione italiana”.
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POLITICA ARDEA
Il Corriere della Città
Agosto 2014
La crisi politica non va in vacanza
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uesto mese di Agosto, ad Ardea, sarà più caldo che altrove. La crisi politica, che già ha surriscaldato gli animi lo scorso mese, li infiammerà ancora di più. Assente il sindaco, partito per le vacanze con la famiglia, gli attori principali della crisi restano al lavoro alla ricerca di una soluzione che sembrerebbe a portata di mano ma che continua a non arrivare. Sentiamo le opinioni di due rappresentanti della maggioranza, Iotti e Volante, rimandando all’edizione on line le interviste complete, incluse ai rappresentanti dell’opposizione. Così Riccardo Iotti si è espresso in merito all'attuale crisi politica nella sua pagina Facebook. “Ho evitato fino ad oggi di parlare pubblicamente della situazione politica ad Ardea per rispettare le trattative in atto e scongiurare strumentalizzazioni. Ora però chiedo ai partiti della coalizione di stringere sulle conclusioni perché la Città non può più attendere. La mia posizione e quella del NDC è di abbandonare il vecchio modello di Giunta legato alle nomine personali e alle prove di forza tra Consiglieri. Un modello che ha fallito e ci ha portato alla quarta crisi in due anni. E' giunto il momento di dimostrare maturità e pensare al futuro del Centrodestra e della Città di Ardea. Ho proposto ai colleghi Consiglieri di dare la propria disponibilità ad andare in Giunta e lasciare spazio in Consiglio ai primi dei non eletti ovvero a coloro che hanno contribuito all'elezione del Sindaco. Una Giunta composta prevalentemente da "Consiglieri" eletti garantisce maggiore esperienza e soprattutto maggiore stabilità perché non potrà essere rimossa dal Sindaco. Inoltre ho proposto che almeno un Assessore venga concordato e condiviso tra le forze politiche di centro destra che non sono attualmente rappresentate. Altra proposta è la modifica dello Statuto Comunale per aprire le Commissioni Consiliari ai membri esterni, siano essi cittadini o esperti in materia con i quali condividere le scelte amministrative. Attuare queste scelte oggi significherebbe ricompattare il centro destra ad Ardea, garantire maggiore stabilità
politica e soprattutto un vero passo in avanti per il buon Governo della Città!” Alla luce dei fatti di questi giorni e di quanto è emerso dal recente Consiglio comunale vuole aggiungere altro per i cittadini? “Non posso che ribadire quanto affermato, e se vuole, dar ancora più forza al mio convincimento che vede il centrodestra, oggi, nella necessità di riaffermare i propri consensi dando rappresentanza politica e voce anche a quei movimenti e partiti che hanno contribuito con il loro appoggio all'elezione di questo sindaco e che oggi non trovano rappresentanza alcuna, né in consiglio, né in giunta. Lo scenario politico nazionale è cambiato moltissimo in questi due anni e non possiamo ignorare che questo avrà ripercussioni anche nella nostra città”. Forse, suo malgrado, lei è venuto a trovarsi in una posizione che di fatto l'ha reso arbitro di questa crisi. Sia il gruppo di FI che quello neo composto dell'UDA aspettano da lei indicazioni precise riguardo la sua collocazione. “La mia proposta supera ampiamente ogni considerazione di questo tipo. Dobbiamo rimetterci subito al lavoro sui programmi e sui servizi che i nostri cittadini giustamente invocano e dobbiamo farlo con il peso politico giusto a garantire la continuità del lavoro che, qualora fosse accolta la mia proposta, scaturirebbe dalla presenza in giunta di figure elette dal popolo. E infine voglio riprendere la necessità di ristabilire un dialogo costruttivo e maturo con la minoranza perché determinate scelte amministrative andrebbero fatte dall'intero Consiglio comunale in rappresentanza dell'intera città. La storia insegna che le grandi crisi spesso precedono il raggiungimento di grandi risultati. Credo sia giunto il momento di dimostrarlo anche ad Ardea”. Policarpo Volante, da esperto politico non può negare che, con la creazione del gruppo UDA, lei e i suoi colleghi stiate dando l'impressione di voler cavalcare questa crisi per trarne dei vantaggi. “Niente di tutto questo è vero. Non siamo stati
noi a provocare la crisi e non l'avremmo fatto; ma di fronte alla realtà compiuta abbiamo dovuto necessariamente rimarcare alcune distanze che non ci vedono in perfetta sintonia con il gruppo di FI. Siamo anche noi consapevoli che l'immobilismo dell'amministrazione Di Fiori abbia messo in difficoltà l'intera maggioranza ma noi vogliamo dar fine a tutto questo e vogliamo farlo subito e avviando scelte concrete che siano di rilancio per l'economia del territorio”. Il sindaco preannuncia un bilancio di lacrime e sangue, cosa può dirci in proposito? “Ci troviamo nella necessità di trovar soluzioni per arginare il concreto rischio del dissesto finanziario principalmente causato da due milioni di Euro fuori bilancio. La soluzione passa da due scelte: l'ottimizzazione della spesa amministrativa ed il rilancio immediato dell'economia attraverso l'approvazione della variante di salvaguardia che riaprirebbe le porte ad opere di urbanizzazione e di pubblica utilità che, oltre a dar finalmente lustro al territorio, avrebbero cadute sul rilancio dell'economia e del lavoro locale. In quanto ai tagli alla spesa la nostra attenzione è sui servizi a domanda individuale che il Comune non è obbligato a rendere ai cittadini ma che hanno dei costi ormai non più sostenibili”. Niente più mensa per i bambini e pulmino per la scuola dunque? “Non vorremmo arrivare a tanto. Vedremo” Come valuta la proposta di Iotti? Ritiene possa essere risolutiva per la crisi? “Nel ridisegnare il quadro degli equilibri abbiamo dovuto considerare questa posizione e proprio per questo motivo avevamo inserito tra le nostre proposte la sostituzione del Presidente del Consiglio”. Ma quella aveva tutta l'aria di una richiesta da mettere sul piatto per poterla ritirare in sede di trattativa. “Forse era così, non lo nego, ma ora le cose sono cambiate. Se Massimiliano Giordani avesse accettato di dare le dimissioni sicuramente lo avremmo rieletto proprio per dare un forte segnale positivo all'accordo, ma ora la posizione del presidente è diventata importante nei pesi che gli assessori dovranno distribuire tra le forze di maggioranza. Soprattutto aspettiamo di chiarire la posizione di Iotti che è diventata cruciale ed al momento ambigua per noi”. Che cosa intende? “Iotti ha scelto, uscendo dal PDL, di creare un gruppo dove è presente solo lui. Anche lui reclama rappresentatività per tutti quegli elettori che lo hanno sostenuto, ma, notizia di ora, Angelino Alfano annuncia ufficialmente la vicinanza con il nostro partito di riferimento, l'UDC, ventilando persino l'ipotesi di una fusione. A chi farebbe riferimento Iotti, in questa ipotesi, dopo essere stato eletto nella lista del PDL?”. Mario Savarese
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POLITICA ARDEA
Il Corriere della Città
Agosto 2014
“Pari dignità e rispetto: senza questo non si governa” Mauro Iacoangeli commenta la crisi politica e l’azzeramento della giunta
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n questo periodo di confusione politica, se non addirittura crisi vera e propria, diamo la parola a Mauro Iacoangeli, consigliere di maggioranza alla sua terza legislatura, eletto nel Popolo delle Libertà, che ha da poco aderito al nuovo gruppo consiliare Unione Democratica Ardeatina. Lei è stato Presidente della IV Commissione – Finanze, Bilancio, Patrimonio, Tributi. Un ruolo importante in un settore delicato. Soddisfatto del lavoro svolto? “Il Bilancio è un settore delicato, un’area che non conoscevo, nonostante tutto mi sono adoperato per portare avanti provvedimenti a favore della cittadinanza nell’interesse anche del singolo cittadino. Dopo circa un anno e mezzo ho ceduto la mia Presidenza al consigliere Fabrizio Acquarelli (Fi), perché ho avuto alcuni problemi con il Dirigente dell’area finanziaria. Non c’era collaborazione. Molto probabilmente perchè ero inesperto e poco presente. Ho preferito così passare la mano”. Come mai è uscito dal gruppo di Forza Italia ? “Sono passati due anni dalle elezioni del 2012. Eletto nel Pdl, con la scissione del movimento ho dovuto scegliere se passare in Forza Italia o nel Nuovo Centrodestra. Ho scelto Forza Italia. Purtroppo però nel corso del tempo una serie di problematiche e disguidi si sono creati nel movimento di Forza Italia ed ho deciso di cambiare. Insieme ai consiglieri Marcucci, Montesi e Volante abbiamo aderito al nuovo gruppo consiliare denominato Unione Democratica Ardeatina rimanendo in maggioranza. I Consiglieri di Forza Italia hanno voluto creare una crisi politica chiedendo un mese fa l’azzeramento della Giunta al Sindaco, secondo me senza motivo. Forza Italia oltre ad avere il Sindaco, Il Presidente del Consiglio e 3 Assessori (De Paolis, D’Amario e Petricca), aveva una grande “fetta” di gestione amministrativa del Comune di Ardea. A distanza di un mese dalle
dimissioni degli Assessori e della crisi politica generata, ancora non ho ben chiaro i motivi che hanno spinto i quattro consiglieri di Forza Italia a chiedere questo azzeramento. Ho chiesto più volte le motivazioni, mi è stato risposto dal capogruppo di Forza Italia che l’amministrazione funzionava bene e che si era svolto buona parte del programma stabilito in campagna elettorale. Quando si crea una crisi politica ci devono essere delle motivazioni serie. Io non le ho riscontrate. Qualcuno avrà voluto creare una crisi per cambiare la Giunta, per dare una svolta all’amministrazione comunale, ma ad oggi, lo ribadisco, io mi trovo spiazzato. Forza Italia era il partito che aveva il maggior numero di consiglieri in maggioranza ma aveva ed ha tutt’ora bisogno di altrettanti consiglieri per governare”. Il 22 luglio ci sono state le dimissione di Petricone, ultimo “baluardo” di una Giunta che ora non c’è più. Quali sono le considerazioni del nuovo gruppo in merito? “Petricone era l’unico assessore rimasto in carica. Un mese fa infatti si erano dimessi De Paolis, D’Amario e Petricca. Petricone era espressione del nostro nuovo gruppo consiliare. Il Sindaco ci ha chiesto di poter azzerare la Giunta e far presentare le dimissioni all’assessore. Noi, responsabilmente, lo abbiamo fatto dimettere, aprendo così un nuovo scenario politico”. Come gruppo consiliare avere fatto delle richieste specifiche al Sindaco? “Non abbiamo mai parlato di nuovi incarichi, di nuovi assessori, vogliamo però che vengano rispettati dei programmi a breve scadenza, punti importanti per il territorio realizzabili in tempi stretti. Dobbiamo valutare se è il caso di continuare il lavoro svolto fino ad ora o concludere il mandato. Abbiamo chiesto pari dignità. In democrazia contano i numeri e le buone idee, noi vogliamo risolvere i problemi del ter-
ritorio. Nient’altro. Come gruppo consiliare, inoltre, abbiamo chiesto delucidazioni sul Bilancio di previsione 2014 al Dirigente dell’area finanziaria. Non vogliamo credere e arrenderci ad un eventuale dissesto finanziario. Tale dissesto, secondo il mio punto di vista, può esser evitato trovando le formule giuste. Vogliamo dare il nostro contributo alla cittadinanza ed approvare il Bilancio. Sul versante politico abbiamo richiesto la sfiducia del Presidente del Consiglio, Massimiliano Giordani. Quando si chiede un azzeramento della Giunta, le cariche vanno azzerate in maniera totale, comprese quelle riguardanti le commissioni. Ribadisco il concetto: pari dignità e rispetto”. Secondo il vosto punto di vista come si risolve questa crisi politica di Ardea? “I problemi in questo territorio sono tanti, la crisi economica c’è e la viviamo ogni giorno. C’è gente che soffre, famiglie che non arrivano alla fine del mese, bambini che non riescono ad andare a scuola. Ci sono tante situazioni che vanno viste e affrontate. Come Consigliere eletto dal popolo mi batterò per delle priorità secondo me importanti. Favorirò l’istruzione, le persone in difficoltà, le persone che stanno male e che sono abbandonate dal sistema. Secondo il mio modestissimo parere la crisi si piò risolvere facilmente: il Sindaco dovrebbe prendere in mano la situazione, verificare le proposte serie, realizzare un programma per la cittadinanza coinvolgendo tutti. Credo che lo stia facendo, non è un cretino. Il Sindaco è ambizioso, vuole lasciare un segno tangibile in questo territorio come noi, che ci siamo messi a disposizione dei cittadini per risolvere i problemi”. A luglio è stata incendiata la macchiana del Sindaco Di Fiori. Vuole rilasciare delle dichiarazioni? “In merito ai fatti accaduti al Sindaco Di Fiori esprimo la mia solidarietà. Quando vengono toccate cose personali che non riguardano la politica non ha senso criticare. Per quanto riguarda la vita privata massima solidarietà da parte mia e di tutto il gruppo”. Mercoledì 30 luglio c’è stato il Consiglio Comunale. “Come gruppo abbiamo inserito una serie di punti all’ordine del giorno. Vogliamo elimianare le indennità ai Dirigenti e spendere i soldi dell’amministrazione in progetti finalizzati all’assunzione del personale. Vogliamo aprire una discussione sulla crisi politica. Vogliamo il supporto dei cittadini, per risolvere i problemi. Vogliamo dare una mano concreta alle persone disagiate che vivono il nostro territorio aiutandoli concretamente. Questo è un terriotorio che deve crescere, siamo solidali anche con tutti gli operatori commerciali, il problema degli usi civici ci riguarda, e vogliamo dare una mano seria alle loro cause”. Massimiliano Gobbi
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SPECIALE TURISMO 7
Cinecitta’ World: non solo divertimento, ma crescita e lavoro per il territorio Per il presidente di Cinecittà Parchi Emmanuel Gout potrebbe diventare il volano dell’economia locale
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n’opportunità per il territorio. Così Emmanuel Gout, presidente di Cinecittà Parchi, vede l’apertura del nuovo parco tematico Cinecittà World, aperto a Castel Romano il 24 Luglio. “Anche se il parco è ancora incompleto rispetto all’intero progetto, abbiamo già creato 500 nuovi posti di lavoro, molti dei quali riconducibili a persone di questo territorio. Abbiamo voluto trovare personale che vivesse vicino al posto di lavoro e vogliamo essere un volano economico per tutta l’area circostante, coinvolgendo imprese di questa zona per quanto riguarda i servizi e l’intero indotto. Senza contare che, attraverso questo parco, stiamo ridando vita agli studios che in passato erano il fulcro del cinema italiano e che adesso possono tornare ad essere un’attrazione: abbiamo fatto un bel lavoro e le persone si identificano sempre con quello che è bello, non con quello che è brutto. Faccio un esempio: a Torvaianica c’è uno stabilimento che qualche tempo fa si è trasformato completamente. Era in declino, ma cambiando gestione – e con questa qualità del cibo, accoglienza e offerta turistica – ha reso l’ambiente davvero piacevole, tanto da riportare le persone a frequentarlo. Allo stesso modo noi abbiamo trasformato un’area ormai in disuso in un’attrazione turistica che punta all’eccellenza e che vuole rivalutare l’intera zona, fino al mare. Torvaianica è stata distrutta dall’assenza di un piano regolatore e dalla cementificazione selvaggia, ma ha ancora un ottimo potenziale. Parlo da straniero: gli italiani, quando pensano alla vacanza al mare, immaginano le acque turchesi della Sardegna. Ma gli stranieri questo lo mettono in secondo piano. Danno più importanza ai servizi, alle attività da poter svolgere, allo stare bene, alla vicinanza con Roma. Per questo occorrerebbe sfruttare in maniera diversa l’enorme potenziale che ha questo territorio”. Ma c’è
intenzione, da parte vostra, di avviare delle sinergie con le Amministrazioni comunali di Pomezia e Ardea, in modo da trarne un vantaggio reciproco, magari in sintonia con altri imprenditori, in modo da creare un circuito turistico che possa fornire un’offerta turistica appetibile? “Credo che ognuno debba fare il proprio mestiere, senza confusione di ruoli e competenze. Ma penso anche che sia l’Amministrazione a doversi mettere a disposizione dei privati che vogliono investire cifre importanti per far crescere il territorio e non il contrario. Questo è un dato, secondo me, molto importante. Noi, ad esempio, il prossimo anno apriremo il parco dello sport, che si trova praticamente a ridosso di Pomezia: avremmo anche pensato di collegare quest’area a Torvaianica attraverso una pista ciclabile, immaginando un comprensorio che avvicini la costa ai parchi, visto che siamo
a due passi dal mare. Noi cerchiamo sinergie tra soggetti interessati ad uno sviluppo reale, cosa che farebbe comodo anche alle Amministrazioni locali”. Ma qual è, secondo lei, la cosa più bella del nostro territorio? “Sicuramente i tramonti sul mare, che a Torvaianica sono spettacolari. Gli americani sono capaci di far pagare 20 dollari per vedere un simile spettacolo. Qui si tratta di portare sul posto turisti per una visione gratuita”. (Gout, a riprova della sua sincerità, mostra lo sfondo del suo telefono, che riporta la foto di un tramonto scattata il giorno prima sulla spiaggia di Torvaianica). E la cosa più brutta? “Sicuramente lo scempio che è stato fatto della costa: si è costruito di tutto di più. Purtroppo non si piò tornare indietro per evitare questo scempio, ma si può salvare quel che rimane e trasformare il semplice potenziale in un prodotto di qualità”. Matteo Acitelli
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Il Corriere della Città
Agosto 2014
Zigaretti: “Amministrazioni locali, non fatevi sfuggire questa occasione” Per il Governatore del Lazio i Comuni di Pomezia e Ardea devono ripensare allo sviluppo turistico
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La prima persona che mi ha raccontato dell'idea di questo Parco meraviglioso è stato Walter Veltroni quando era sindaco di Roma, parlando dei progetti di rilancio di una città policentrica. Lui era entusiasta sia per il tema, il cinema, sia per un'idea di una grande metropoli che sappia offrire la bellezza dell'antico e la curiosità dell'innovazione con i parchi a tema. Questa è una bellissima realtà, un'intuizione giusta e felice, e sono sicuro che aiuterà a rilanciare l'economia del territorio sia di Roma che di Pomezia e Ardea. Noi dobbiamo sostenere lo sforzo economico di imprenditori che hanno fatto una scommessa: come Regione abbiamo contribuito alla parte della formazione degli operatori e io mi auguro che Cinecittà World sia un grande successo, perché sarebbe anche il successo del territorio, della sua economia e della voglia di guardare al futuro con un po' più di serenità". Nicola Zingaretti è sicuro che l’apertura del parco porti con sé opportunità anche per le zone limitrofe come Pomezia e Ardea. “Ma molto – precisa – dipenderà da come il territorio saprà aprirsi a questi flussi di turisti. Potenzialmente le ripercussioni positive ci sono, però bisogna saper fare delle offerte di qualità ai visitatori di Castel Romano per invogliarli a rimanere in zona: qui, tra parco tematico, outlet e centro commerciale verranno milioni di turisti ogni anno. Si tratterà perlopiù di persone esigenti e rigorose, che vorranno investire il loro denaro in divertimento e benessere. Questo deve portarci a ripensare al tipo di sviluppo che vogliamo dare soprattutto alla costa, quindi a Torvaianica a Tor San Lorenzo, che deve essere all’altezza di ospitare questo tipo di domanda. Secondo me il parco a tema pone quindi una questione di revisione della qualità dell’offerta turistica: non è ammissibile pensare che le persone si accontentino o che spendano sul territorio se di contro non c’è un’offerta ap-
muni molti soldi, ma questi non bastano se non ci sono idee valide, se non ci sono classi dirigenziali a livello locale che sappiano mettere a frutto le potenzialità che hanno a disposizione”. Servono però anche le infrastrutture, a partire da collegamenti migliori di quelli attuali. “A settembre verranno aperte le buste relative all’appalto per la costruzione della nuova Pontina, un’opera non voluta da noi, ma che permetterà l’alleggerimento dell’attuale traffico”. Si parla comunque del 2021. E nel frattempo? “Occorre migliorare la viabilità sull’attuale tracciato. Noi abbiamo già avviato gare per gli interventi urgenti relativi alla messa in sicurezza della Pontina. Nei tre anni precedenti erano stati investiti per la manutenzione stradale di tutta la regione solo 6 milioni di euro, noi in soli 9 mesi abbiamo stanziato 6 milioni di euro solo per la Pontina, 27 in totale in tutta la regione, segno che il Lazio sulla manutenzione stradale ha voltato pagina”. Alessia Ambra Achille petibile. È quindi una sfida per gli imprenditori locali e per le amministrazioni a migliorare tutto quello che c’è già”. La Regione Lazio darà un aiuto ai Comuni di Pomezia e Ardea, oltre che di Roma, in questo? “Noi stiamo già dando un aiuto ai Comuni della costa proprio per spingerli a ripensare il modello di sviluppo turistico, che in questi anni non hanno avuto una giusta politica finalizzata al turismo ed ai servizi di qualità, ma – al contrario – più alla speculazione edilizia. Come possiamo pretendere che i turisti vengano, in queste condizioni? Adesso bisogna giocare sulla competizione ed offrire pacchetti invitanti, possibili anche grazie alle opportunità che offrono i visitatori di questo nuovo parco. Dobbiamo interrogarci su come essere in grado di catturare questa domanda”. Cosa farà la Regione? “Abbiamo già fatto qualcosa: abbiamo messo a disposizione dei Co-
Come possiamo pretendere che i turisti vengano a Torvaianica o Tor San Lorenzo, nelle condizioni attuali?
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SPECIALE TURISMO
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Apertura parco e traffico: che ne sara’ dei pendolari? Andrea Ruggeri difende l’idea dell’autostrada Pontina, non disdegnando collegamenti alternativi
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’apertura di Cinecittà World mette di nuovo in primo piano i problemi di viabilità che caratterizzano l’area sud-ovest di Roma, nello specifico nel tratto tra Roma, Pomezia e Ardea. Il parco si trova sulla Pontina all’altezza di Castel Romano, area in cui è sovente trovare blocchi o rallentamenti del traffico veicolare. L’ultimo, eclatante, è quello del 21 luglio, giorno in cui, a causa di un incidente occorso ad un tir – finito fuori strada e messo di traverso sulla carreggiata bloccando completamente il transito dei veicoli – la Pontina è rimasta chiuda per più di tre ore facendo impazzire gli automobilisti che dovevano recarsi a Roma. Nonostante le rassicurazioni dell’imprenditore Luigi Abete, il timore è che la Sr 148, già provata dall’enorme flusso di pendolari e – nel periodo estivo – di vacanzieri da “toccata e fuga”, non regga all’elevato numero di visitatori previsti a Cinecittà World. Di questo problema parliamo con Andrea Ruggeri, che da sempre difende l’idea dell’autostrada Roma Latina. “Gli imprenditori che vogliono investire su questo territorio – e parlo non solo dell’area di Castel Romano, ma anche di Pomezia e Ardea – devono guardare sicuramente ai problemi infrastrutturali, ma questi non devono diventare un limite. Al contrario, penso che, per cogliere appieno le opportunità che grandi investimenti possono dare all’intero territorio, si debba lavorare tutti insieme nella stessa direzione. In questo caso specifico, faccio riferimento proprio al corridoio intermodale Roma Latina. Che poi diventi autostrada a pagamento o no ha poca importanza: il punto fondamentale è che questa opera venga fatta, risolvendo così i problemi di traffico e di mancata sicu-
rezza dell’attuale Pontina. Penso che sia necessario che vengano stretti i tempi: il progetto prevede che il nuovo percorso dovrebbe essere transitabile entro il 2021, ma io credo che si potrebbe anticipare il tutto di un paio di anni, stimolando tutte le autorità competenti. Di certo ne guadagnerebbe Cinecittà World, ma anche tutti i Comuni che vengono toccati da quest’opera”. In che senso? “Sta alle varie Amministrazioni, se non lo hanno già fatto, cogliere l’occasione per presentare un’offerta adeguata e appetibile per attrarre nuovi turisti. Il villeggiante che si trova a percorrere una strada finalmente senza pericoli e senza interminabili code deve avere un valido motivo per fermarsi a Torvaianica o a Tor San Lorenzo, altrimenti prosegue verso il Circeo”. Quindi l’autostrada potrebbe essere controproducente per il nostro territorio, favorendo invece lidi più lontani… “Credo debba essere valutata invece come uno stimolo a cambiare completamente quella che è ora l’idea del nostro territorio, cercando di risalire nell’immaginario collettivo. Purtroppo Torvaianica, come anche Tor San Lorenzo, non viene certo vista come un posto turistico attrattivo o alla moda. Al contrario, senza voler offendere nessuno, questi
luoghi vengono visti come la destinazione di chi non ha la possibilità di andare altrove, in posti più belli. Il villeggiante un po’ più esigente va a Anzio o Nettuno, quello più sofisticato al Circeo”. Perché, secondo lei? “Perché nessuna Amministrazione, del passato o del presente, ha mai investito sul litorale e sul turismo. In maniera provocatoria ho più volte lanciato l’idea di rendere Torvaianica autonoma da Pomezia. Penso che da questa scissione avrebbero guadagnato tutte e due le cittadine e in special modo Torvaianica, che avrebbe investito tutte le sue entrate per il rilancio del turismo. Le caratteristiche c’erano e ci sono tutte”. Tornando alle infrastrutture viarie, pensa davvero che l’autostrada possa risolvere tutti i problemi logistici di residenti e turisti? “Vorrei specificare che chi è a favore dell’autostrada non è assolutamente a sfavore di altri tipi di collegamento. Al contrario, io sono favorevole sia alla ferrovia che alla metro leggera. Avendo già una stazione a Pomezia, comunque decentrata, servirebbe innanzi tutto una ferrovia locale che colleghi Torvaianica fino a S. Palomba, poi, con il tempo e con l’aiuto del Comune di Roma, visto che per ¾ il percorso ricadrebbe sul territorio capitolino, una metropolitana che unisca Pomezia all’Eur. Le battaglie che anche l’attuale sindaco di Pomezia sta combattendo credo siano sbagliate. Ancora una volta vengono messi davanti gli interessi elettorali a quelli reali della comunità, come nel caso dell’Università”. In che senso? “Credo che, decidendo per lo scioglimento del Consorzio, sia stata presa una decisione non solo affrettata, ma non corretta per il territorio. Io, al posto di Fucci, avrei tentato la strada di una convenzione, favorevole per il Comune di Pomezia, con l’Università degli Studi Roma 4 "Foro Italico". La struttura, piena di campi sportivi, sarebbe stata l’habitat ideale per una succursale della sede romana. Un accordo di questo genere avrebbe ricadute positive per
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Il Corriere della Città
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mica ed occupazionale. Ma fino ad oggi mi sembra che siano solo state perse ottime occasioni. Ora sta all’intelligenza di queste Amministrazioni rivedere alcune posizioni. Basterebbe guardare l’esempio di Ostia: prima era vista come il posto dove potevano andare solo i disperati, oggi invece, grazie ad un'ottima offerta turistica, con eventi di richiamo e infrastrutture di buon livello, riesce a competere con località una volta viste come irraggiungibili. Anche Torvaianica e Tor San Lorenzo dovrebbero lavorare in tal senso, invogliando gli imprenditori ad investire in questi territori. Ma questo, ripeto, non si fa con la politica del “no”, ma ascoltando davvero le esigenze dei cittadini”. Giuseppe Marrone
Pomezia: per questo mi sto interessando a tutti gli aspetti della questione, facendone una battaglia personale”. Cosa manca, secondo lei, per far decollare l’economia di Pomezia e Ardea? “La progettualità, sia a livello di Amministrazioni che di associazioni di categoria. Non danno l’impressione di lavorare per un progetto comune di crescita che porterebbero benefici a tutti, ma che guardino solo al proprio limitato confine in uno stretto lasso di tempo. Tornando a Cinecittà World, visto che se ne parla da anni, perché in tutto questo tempo non è stato creato un consorzio di albergatori che potessero fare
una proposta seria, offrendo la possibilità di alloggio ai visitatori del Parco ad un prezzo competitivo, così come hanno fatto gli alberghi di Roma? Adesso, nonostante Pomezia e Torvaianica siano più vicine territorialmente, a beneficiare dei vantaggi derivanti dai nuovi afflussi saranno gli hotel di Roma. E perché Fucci non è venuto alla presentazione del parco? Sarebbe stata un’ottima occasione per intavolare un discorso di collaborazione per la crescita economica di Pomezia. La politica del “no” secondo me non serve a nulla: serve invece trovare soluzioni per risolvere questa grave crisi econo-
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Torvaianica, quale turismo? L’Associazione Sviluppo Torvaianica, impegnata per il rilancio del territorio, illustra i programmi a breve, medio e lungo termine
“
Abbiamo iniziato a lavorare per questa stagione estiva già da marzo, per sviluppare un calendario di iniziative da presentare al Comune nel momento in cui sarebbe uscito il bando per i patrocini”. Così esordisce Massimo Falco, segretario dell’Associazione Sviluppo Torvaianica, nell’illustrare l’andamento della stagione turistica. “Siamo partiti dalle bancarelle: c’è chi le contesta e chi le vuole. Noi, nel rispetto assoluto di ogni tipo di commercio, avevamo pensato a circa 60 stand di artigiani che offrissero prodotti particolari e di qualità, affiancati da una piccola rappresentanza di stand più commerciali. Ma non siamo riusciti a fare nulla perché ancora manca il regolamento comunale che avrebbe dovuto individuare gli spazi idonei ed i costi da pagare direttamente all’Ente locale”. Regolamento per il quale, quando nel luglio dello scorso anno scoppiò il caso “schiaffi al sindaco”, fu preannunciato dalla vicesindaco Elisabetta Serra che si sarebbe iniziato a lavorare a settembre in modo da averlo pronto già all’inizio della primavera di quest’anno. “Il primo programma che avevamo preparato era davvero di tutto rispetto, con iniziative ed artisti di vario genere, anche con nomi di richiamo, per il periodo da giugno a metà settembre. Ma ci siamo dovuti bloccare perché il bando comunale è stato aperto – e poi chiuso – troppo tardi: ci siamo così trovati a metà luglio obbligati a modificare, riducendolo e rimodulando, il calendario delle manifestazioni, alle quale purtroppo molti artisti hanno dovuto negare la loro partecipazione perché nel frattempo avevano preso altri impegni. Nonostante tutti questi impedimenti abbiamo cercato di offrire un programma ricco e valido, che vede come eventi di punta la “Notte bianca dei balneari”, il 15 Agosto, con tutti gli stabilimenti aderenti che rimarranno aperti offrendo musica, spettacoli e buffet. In questo modo, dopo la processione religiosa turisti e residenti avranno la possibilità di proseguire la serata divertendosi sulla spiaggia. L’altro evento su cui puntiamo molto è la seconda Notte bianca, il 23 Agosto, con la quale vogliamo bissare il successo dello scorso anno, coinvolgendo ancora più commercianti e mettendo in campo piacevoli novità. Credo che questo sia il momento di reagire alla crisi, senza più abbattersi e piangersi addosso, fermo restando che l’Amministrazione comunale debba collaborare in questo processo fornendo permessi e, soprattutto, servizi, necessari per questa inversione di marcia. Speriamo che in quel che rimane di questa estate ci sia un afflusso di turisti rilevante”. Ad oggi (26 luglio, ndr), che giudizio può dare su questa stagione turistica priva di eventi a causa dei ritardi dell’Amministrazione e penalizzata dal maltempo? “Sicuramente è andata male: una stagione davvero priva di turisti sia per i motivi detti da lei che per la perdurante crisi economica. Tre fattori che, messi insieme, hanno contribuito al fallimento dei mesi di giugno e luglio”. Parliamo di rilancio per il futuro: come associazione avete delle proposte per il
medio e lungo termine? “L’AST è nata proprio con questo scopo: il rilancio di Torvaianica come città turistica. Abbiamo preso in mano un luogo degradato: da più di un anno abbiamo iniziato un lavoro mirato a creare una realtà diversa, che comprenda tutte le categorie, con l’Amministrazione comunale che deve comunque essere partecipe alle iniziative in modo da agevolare questo processo di crescita del territorio, attraverso concessione di fondi, incentivi, servizi e quant’altro serva per rendere Torvaianica vivibile per i residenti ed appetibile per i turisti. Da parte della Giunta deve esserci un vero interessamento per questo posto, ma lo stesso impegno lo chiediamo a tutti i commercianti, ai balneari, agli albergatori ed ai cittadini”. C’è stata risposta? “Indubbiamente sì. Nel corso delle assemblee che si sono svolte in questo anno abbiamo lavorato ad un vero progetto di rilancio, portandolo avanti parallelamente ad un programma immediato di iniziative ludiche e culturali per questo scampolo di estate. Ovviamente si tratta di un progetto, quello a medio e lungo termine, di maggiore impegno e rilevanza, che coinvolge più attori su più fronti. Vogliamo cambiare situazioni radicate e proporre modelli nuovi di turismo, a partire dall’albergo diffuso che, grazie all’unione dei proprietari di appartamenti vuoti e perfettamente ristrutturati, possano fornire un’offerta di posti letto unita ad una ristorazione che vada dalla sola colazione alla pensione completa grazie ad una sinergia con bar, pizzerie e ristoranti del posto. Occorre cambiare mentalità, non pensare più solo al proprio orticello e a quello che accade oggi. Solo unendo le forze di tutti e gettando ora basi solide potremo vedere risultati buoni e duraturi. Certo si otterranno in maniera graduale, ma penso che, vedendo i primi effetti positivi, saranno sempre di più coloro che seguiranno il nostro esempio”. Al momento, però, le “entrate” a Torvaianica (nord e centro) sono deturpate da due strutture abbandonate e sicuramente pericolose sia a livello sanitario che personale, visto che spesso vi si recano ragazzini per prove di “coraggio”: l’ex hotel Biagio
e l’ex hotel Caravelle. C’è la possibilità che queste brutture scompaiano per lasciare il posto a strutture accoglienti? “Credo che, come succede in tante altre parti d’Italia, servirebbero provvedimenti da parte dell’Amministrazione comunale per invogliare nuovi imprenditori a rilevare queste strutture attraverso incentivi di varia natura. Ci sono poi molti fondi europei per gli albergatori, che potrebbero essere sfruttati proprio per questo: il problema è che l’amministrazione comunale dovrebbe poi controllare che questi fondi vengano davvero utilizzati per il rifacimento di queste strutture e non farli “volatizzare”. Più volte abbiamo invitato gli attuali proprietari alle nostre riunioni, ma non si sono mai presentati. Riguardo al degrado noi abbiamo avuto diversi incontri con l’Amministrazione, alla quale abbiamo chiesto cose molto precise, come il totale ripristino della legalità. Vogliamo che non ci sia più abusivismo né persone che vivono di espedienti, perché questo non da’ un’immagine positiva della nostra città. Fermo restando che non siamo razzisti e che non facciamo discriminazioni, chiediamo solo che ci sia decoro e legalità”. Cos’altro chiedete agli Amministratori? “Di rivedere la segnaletica stradale, perché abbiamo problemi di viabilità e mobilità, e di creare nuovi parcheggi di lunga sosta, eliminando il problema dei parcheggiatori abusivi, che ormai sono riuniti in bande. Anche questo rientra nel ripristino della legalità e l’Amministrazione non può e non deve essere assente”. Su Torvaianica si esprime anche Daniele Catozzi, presidente dell’AST. “Io vorrei spendere qualche parola a favore di questo posto: da anni ripeto che si tratta di un territorio strategico che ha tutto. Spiagge bellissime, ottimo clima, vicinanza con Roma ed ai Castelli romani con i loro laghi. Dobbiamo quindi cercare di lavorare per far sì che le persone vedano Torvaianica come un posto dove venire non solo a trascorrere le vacanze, ma a vivere. Attirando nuove persone, possiamo far diventare questo territorio splendido, perché le potenzialità ci sono tutte”. Alfredo Corrao
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Parchi tematici, un’opportunità o no? “
L’apertura di Cinecittà World, ma anche la presenza di Zoomarine, con il flusso di visitatori che ne deriva, possono diventare un’opportunità che va sicuramente colta e sfruttata nel migliore dei modi per il rilancio di Torvaianica”. Ne è sicura Manuela Troiani, responsabile dello sviluppo del turismo all’interno dell’AST. Ma, almeno al momento, nessuna convenzione è stata stipulata con strutture di Pomezia o Torvaianica, mentre accordi sono stati già presi tra il nuovo parco e gli hotel di Roma. “Io sono andata a parlare con il responsabile vendite di Cinecittà World, gettando un primo seme per una collaborazione futura: si sono aperte delle belle possibilità perché la gestione del parco vuole instaurare un rapporto con questo territorio. Si è trattato di un incontro preliminare propedeutico ad accordi che costruiremo in maniera abbastanza rapida: nessuna delle due parti vuole perdere tempo, men che meno noi, che siamo nella posizione meno forte rispetto al loro potenziale. Le possibilità sono quelle di creare dei pacchetti legati all’entrata al parco che prevedano il pernottamento per una o più notti nelle nostre strutture, prima colazione e possibilità di mezza pensione o pensione completa”. Quali strutture, visto che a Torvaianica c’è carenza di hotel, soprattutto di categoria elevata? “Sicuramente abbiamo questa forte mancanza, ma – in alternativa – qui ci sono tanti appartamenti. Alcuni non possono essere utilizzati per fare turismo organizzato perché non sono ancora ristrutturati, ma altri hanno tutte le caratteristiche necessarie per prestarsi a diventare parte di un turismo organizzato, una tipologia di alloggio che è quella dell’albergo diffuso: un circuito di appartamenti selezionati dove dormire, ai quali si affiancano una serie di attività commerciali come bar e ristoranti per poter offrire un servizio completo che va dal solo pernottamento fino alla pen-
sione completa attraverso voucher di diverso valore. Mettendo insieme gli appartamenti già valutati, arriviamo all’equivalente di due alberghi. Sicuramente questo è solo un punto di partenza, dovremo crescere molto, ma intanto abbiamo una base su cui poter fare proposte. Abbiamo poi fatto anche un giro delle strutture già esistenti: bed and breakfast, case vacanze, piccole strutture alberghiere. Abbiamo scoperto che ci sono delle strutture nuove, magari poco conosciute, altre rinnovate e ben organizzate, ma si tratta ancora di un servizio frammentato: 5 camere in una struttura, 3 in un’altra ecc. È nostra intenzione cercare di riunire questa frammentazione per offrire un buon numero di posti letto e presentarci con pacchetti invoglianti da proporre sia a Cinecittà World che a Zoomarine” Come possono andare i turisti da Torvaianica al parco, vista la carenza di un efficace servizio di trasporto pubblico? “Attraverso un servizio navetta che andrebbe a coprire questa man-
canza. Ci sono quindi delle situazioni già in itinere, ora spetta a noi costruire un’offerta con pacchetti appetibili per i turisti”. Ma, oltre al parco, cosa si può offrire per attirare il turista? “La nostra intenzione è di fare offerte per tutte le stagioni. D’estate sicuramente il mare farà da attrazione principale, con la collaborazione di stabilimenti che dovranno adeguarsi per fornire servizi di qualità e divertimento. Con l’avvicinarsi della brutta stagione, possiamo proporre week end romantici o benessere, con cene a lume di candela e percorsi SPA nelle strutture – come alcuni centri a Pomezia o ai 16 Pini – che hanno all’interno il percorso Kneipp, l’idromassaggio ed i massaggi rilassanti o estetici. Vorremmo anche proporre percorsi archeologici, con tappe nei siti e nel museo. Noi vogliamo coinvolgere l’intero territorio, che ha potenzialità enormi. Non è vero che Torvaianica non ha niente: abbiamo tante cose, solo che non sono sfruttate correttamente”. Ma a questo non servirebbe aggiungere una migliore presentazione del territorio, che al momento purtroppo appare sporco e degradato in più punti, oltre che disorganizzato, senza servizi e senza collegamenti? “La nostra idea è presentare una promozione di Torvaianica già alla fiera del turismo che si svolgerà ad ottobre con alcune proposte da rivolgere ai tour operator mirate sia al turismo estero che nazionale. Abbiamo davanti una stagione invernale che deve essere di preparazione alla prossima stagione estiva. I progetti che ne scaturiranno verranno portati all’attenzione dell’Amministrazione comunale che, ci auguriamo, risponderà agevolando questo lavoro di rilancio finalizzato ad accogliere un turismo strutturato. Questo aprirebbe anche nuove opportunità di lavoro per molte persone, soprattutto giovani disoccupati, che potrebbero offrire servizi in cooperativa”. Matteo Acitelli
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Ardea, un tavolo permanente per il rilancio del turismo Lo chiede il CNA: lo sviluppo del territorio parte da una programmazione definita e tempestiva
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0% di turisti – o meglio villeggianti, anche “mordi e fuggi” - in meno rispetto allo scorso anno. Questo è il dato attuale di Ardea. È vero che l’Italia negli ultimi anni si è trovata a dover affrontare una serie di sfide poste dal mercato, prima su tutte quella dell’ulteriore accentuarsi della competizione per via della globalizzazione, che ha rilanciato Paesi più competitivi, ma è pur vero che l’economia italiana in crisi ravvisa i primi segni di ripresa che si riscontrano anche in uno dei settori a cui storicamente è legato lo sviluppo di parte del nostro paese: il turismo. Solo negli ultimi anni infatti l’attenzione alla reciproca valorizzazione del settore turistico e culturale è stata presa in considerazione al fine di rendere maggiormente attrattiva la destinazione. Ma molti territori, soprattutto i piccoli Comuni a vocazione turistica, mostrano ancora ampi spazi di operatività in tal senso. Le potenzialità di numerose località del territorio italiano, espressioni dell’immenso patrimonio storico, archeologico, artistico e naturalistico, spesso non vengono sfruttate nel modo migliore. Tali aree sono di sovente escluse dagli itinerari comunemente percorsi, per differenti motivi come la mancanza e/o dell’obsolescenza della rete di trasporti o, ancora, la scarsa presenza di servizi e strutture ricettive. Inoltre, per la mancanza di idonee politiche competitive, si determina una fatale cristallizzazione di ogni strategia di sviluppo. In quest’ottica ci soffermeremo sugli aspetti problematici e sulle potenzialità di un territorio dalle più antiche origini storico-culturali d’Italia, Ardea, l’antica capitale dei Rutuli. “Grande resta il nome di Ardea, ma il suo splendore s’è spento” (Eneide, libro VII). Così Virgilio descrive la città alla fine del suo poema, quando i Rutuli sono vinti dai Troiani, ed Ardea è messa a fuoco dalla mano di Enea. Questa è epica, ma anche nella realtà la città di Ardea ha avuto un passato glorioso, specialmente in età arcaica quando controllava gli scambi commerciali tra mondo ellenico e mondo latino, e la sua potenza economica non temeva rivali. Emblema di questo raccordo economico e culturale era il porto, punto di incontro tra diversi popoli e responsabile in gran parte del successo che un così piccolo centro ha potuto esercitare nell’antichità. Oggi il suo splendore si è spento, o forse soffre soltanto. Soffre di quella malattia che colpisce i piccoli centri troppo vicini ad un importante polo culturale come Roma. E soffre per un passato recente, in cui è stata depredata dalle sue ricchezze archeologiche più significative, oggi sepolte in magazzini di vari musei, e alienate da loro originale contesto culturale. Luogo di leggende, antichità e misteri, il territorio di Ardea in questi anni è oggetto di recupero e valorizzazione. Oggi più che mai risulta importante valorizzare il suo turismo culturale incrementando lo strumento del network ter-
giunta comunale ha approvato il “Patto per lo sviluppo ambientale e per un turismo sostenibile” che coinvolge i Comuni di Ardea e Anzio con obiettivi ambiziosi: tra questi, la volontà di realizzare un piano strategico territoriale per il turismo sostenibile che coinvolga oltre che gli enti pubblici anche le parti sociali, le associazioni di categoria, i privati. Viene istituito anche un tavolo istituzionale permanente per definire le linee guida e un tavolo tecnico più operativo. “Abbiamo deciso di fare questo ‘patto’ tra Comuni – ha spiegato Di Fiori – per usare le risorse messe a disposizione dalla nuova programmazione dei fondi europei di coesione 2014-2020. Fare sistema è la base per una innovativa politica di sviluppo turistico, attorno alla quale ne traggono vantaggio tutti, anche i cittadini residenti ad Ardea tutto l’anno, perché in questo modo è possibile rendere più efficienti i servizi, migliorare l’ambiente e il benessere sociale. Cogliere le opportunità che vengono dall’Europa può essere uno dei percorsi positivi per potenziare il turismo e far realizzare nuove economie”. I progetti quindi ci sono, ora serve però la concretezza, e cioè portare a termine il lavoro e trarre i benefici per il territorio perché, in caso contrario, tutto risulterà vano. Il quadro ambientale del Comune di Ardea presenta ad oggi ancora molti punti di debolezza, dovuti alla mancanza di un’azione mirata volta a rivalutare complessivamente l’intera area territoriale. La tutela dell’ambiente è stata un importante obiettivo, perseguito attraverso l’avvio di importanti iniziative. In particolar modo, negli ultimi anni è stata avviata una forte azione di liberazione del litorale dal cemento dei manufatti abusivi insistenti da decenni. Queste demolizioni però devono essere completate attraverso un completo arredo urbano. Non serve solo demolire, bisogna ricostruire!
ritoriale in tutte le sue forme, evidenziando i principali punti di forza e di debolezza del territorio. Ardea vanta un grande patrimonio artistico-culturale che affonda le sue radici in antiche leggende e miti tramandate da autori come Ovidio e Virgilio: qui si dislocano siti di interesse culturale di grande rilievo, come ad esempio l’Oratorio Cristiano Ipogeo, il sito archeologico di Castrum Inui, la chiesa di Santa Marina, la chiesa di San Pietro e il Palazzo Sforza Cesarini, senza dimenticare poi l’importante museo Manzù che ospita le opere del grande maestro da cui prende il nome. L’amministrazione comunale ha dimostrato impegno nell’organizzare e promuovere progetti che puntino alla valorizzazione, alla tutela nonché promozione di questo patrimonio di indiscusso interesse, a il lavoro svolto fino ad oggi risulta ancora insufficiente, servono risorse e nuove idee. Con un una apposita delibera di giunta, il Comune ha di recente partecipato al bando per il Piano turistico annuale della Regione Lazio con il progetto di riqualificazione del parco archeologico di Castrum Inui. L’obiettivo è quello di ottenere un finanziamento della Regione Lazio: l’investimento complessivo è di 1.441.416,96 euro, di cui 180.000 dalle casse comunali. Il progetto prevede impianti di illuminazione e videosorveglianza, un’area di benvenuto e altri servizi di accoglienza. “Si tratta di un progetto molto interessante che ha come obiettivo l’apertura del sito archeologico più grande di Ardea, con la messa in funGrande successo per la nuova apertura di ADM, zione del sito e la sua apertura negozio di vendita fallimentare sito in Pomezia in completa, con tanto di varchi Via Pontina vecchia km 31.200, testimoniato da una di accesso e aree per la guarbella affluenza di clienti che hanno potuto diania, camminamenti con acquistare a prezzi vantaggiosi elettrodomestici, impianti fotovoltaici per la capi d'abbigliamento, utensili da lavoro e accessori produzione di energia”, ha di tutti I generi. Un grosso in bocca al lupo ad spiegato il sindaco di Ardea Angelo Domenico e Mario.Alessandro De Paolis Luca Di Fiori. Sempre nel setTel.3334050008 tore del turismo, di recente la
14 Uno dei problemi maggiori riguarda la rete dei trasporti, che presenta una situazione alquanto complessa: Ardea infatti risulta in generale discretamente collegato con i Comuni limitrofi, tuttavia nello specifico permangono ancora numerosi limiti che recano disagio a quanti usufruiscono di tale servizio. Se il collegamento con Roma, Pomezia, Anzio e Nettuno è garantito, seppur difettoso in molti aspetti, al contrario il collegamento con i Castelli Romani è quasi del tutto inesistente. Il progetto dell’autostrada Roma–Latina, dopo oltre dieci anni di ostacoli burocratici, tecnici e politici, sembra esser arrivato alla conclusione dell’iter. Il 10 aprile 2014 è stata inviata la lettera d’invito ai concorrenti prequalificati. Il 16 settembre 2014 si apriranno le buste e si procederà all’aggiudicazione della gara d’appalto. All’inizio del 2015 si apriranno i cantieri. Le tappe del cronoprogramma che porteranno alla apertura dell’autostrada sono per la prima volta definite con precisione, ma la conclusione dell’intera opera è ancora ben lontana. Ancora un miraggio è invece il progetto che garantirebbe il miglioramento della rete dei trasporti, ovvero il prolungamento della linea metro B verso i comuni di Pomezia ed Ardea, che consentirebbe di ridurre sensibilmente il numero delle auto che ogni giorno transitano sulla Pontina. Un indiscusso punto di forza è il forte incremento demografico, che rende Ardea uno dei Comuni più giovani rispetto la media regionale, ma lo sviluppo del territorio è rallentato dalla mancanza sul territorio di strutture fondamentali come un ospedale, una scuola superiore, una vera biblioteca e dalla mancanza di servizi primari come acqua e gas in alcuni quartieri: come
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si possono attirare turisti se neanche i residenti vedono soddisfatti i loro bisogni? Sulla stagione turistica in corso abbiamo sentito l’opinione di Roberto Topa, titolare dello stabilimento Tucano Beach e presidente del CNA (sindacato nazionale balneatori) di Ardea. “Questa estate, almeno finora, è stata la peggiore degli ultimi anni, con oltre il 60% in meno rispetto al 2013: tra le principali cause sicuramente ci sono le condizioni meteo, ma non possiamo imputare a queste tutte le colpe. La mancanza di turisti è dovuta anche al fatto che non sono stati fatti per tempo programmi di sviluppo da parte del Comune. Abbiamo poco sostegno da parte dell’Amministrazioni riguardo ad iniziative che rilancino il turismo in maniera seria e duratura”. Qual è la sua idea di rilancio del turismo? “Oltre alle spiagge attrezzate ed agli stabilimenti, per attirare turisti servono parcheggi, collegamenti funzionanti e funzionali, servizi collaterali che diano confort alla persona che decide di venire qui. Ma per fare questo serve un tavolo permanente dove gli amministratori comunali e tutti gli operatori del settore, non solo balneari, si raccordino per programmare la stagione dell’anno successivo, per far sì che il turista scelga Ardea e non un altro luogo dove andare in vacanza. Attualmente il nostro territorio non ha i presuppo-
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sti per fare turismo. Certo, per richiamare per una sera tante persone si potrebbe pensare ad un evento di richiamo, ma questo non risolverebbe certo la situazione: se non abbiamo i parcheggi dove far sostare le auto dei turisti, come possiamo pretendere che vengano qui? Servono tutti i servizi di contorno, bisogna pensare ad attivare una vera cultura di incoming. Ardea è una realtà piccola, ma bella. Ma soprattutto una realtà non sfruttata: non abbiamo un lungomare, non abbiamo una piazza, non abbiamo un posto dove portare il turista. Se a Torvaianica qualcosa è stato fatto in questo senso, abbellendo il centro, se a Ostia e Anzio molto è stato fatto, perché non si fa nulla per riqualificare i nostri 9 chilometri di costa? Dovremmo prendere esempio dagli altri Comuni e “copiare” le iniziative migliori”. Ormai per quest’anno difficilmente si potrà rimediare alle mancanze, che del resto vengono segnalate da decenni. Ma per il futuro? “Ovviamente per l’immediato mi auguro che il residuo di stagione possa andare meglio almeno climaticamente, ma soprattutto che, dal prossimo ottobre, possa iniziare un dialogo serio con l’amministrazione per programmare la stagione 2015: avendo il vantaggio della vicinanza con Roma, non possiamo aver paura del maltempo. Se il nostro territorio riuscisse a presentare un’offerta turistica valida, potremmo attirare turisti in ogni caso. Vorrei gettare un ponte con l’amministrazione comunale, con la quale la nostra associazione vuole collaborare per il bene di tutti. Abbiam voglia di svilupparci e crescere: se cresciamo noi, di conseguenza creiamo occupazione, quindi nuova economia da far girare sul territorio”. Massimiliano Gobbi
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Danno erariale al Comune di Pomezia, si cercano i colpevoli Entro il 30 Agosto i dirigenti Pascone e Mariani dovranno “avviare un’azione di responsabilità”, accertando le responsabilità del “buco” milionario
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asse comunali senza soldi, si cercano i colpevoli. Incaricati –attraverso un apposito atto di indirizzo - di trovare i responsabili del “buco” di circa 9 milioni di euro nei confronti del Comune di Pomezia saranno i dirigenti dei Settori Avvocatura e Affari generali-Risorse Umane Giovanni Pascone e Carla Mariani, i quali dovranno “avviare un’azione di responsabilità per danno erariale alla Procura regionale della Corte dei Conti entro il 30 agosto prossimo, a seguito delle irregolarità segnalate dal MEF dopo la verifica amministrativo-contabile di cui l’Ente è stato oggetto tra novembre 2012 e gennaio 2013”. In pratica, si cercherà di accertare eventuali responsabilità rispetto a quanto riscontrato dalla Ragioneria generale dello Stato nelle 171 pagine della relazione del MEF resa nota lo scorso anno alla vigilia delle elezioni e relativa all’amministrazione del Comune negli anni 20062012. L’esito della “indagine” di cui sono stati incaricati i due dirigenti dovrà essere trasmesso alla Corte dei Conti e riguardano “violazioni in
materia di contenimento delle spese, gravi anomalie in sede di costituzione del fondo per lo sviluppo delle risorse umane e per la produttività del personale del comparto, illegittima erogazione di compensi per produttività, gravi anomalie nelle procedure di progressione economica orizzontale e verticale, gravi illegittimità nell’erogazione dei compensi a carattere indennitario, illegittimità varie nella liquida-
zione degli incentivi per la progettazione, illegittima corresponsione di compensi della disciplina dell’onnicomprensività della retribuzione dei dipendenti pubblici, illegittimo incremento del fondo per la dirigenza e della retribuzione di posizione”, con particolare attenzione ad altre due irregolarità segnalate dal MEF: l’illegittima stabilizzazione del personale precario e l’illegittimo ricorso ad assunzioni di personale a tempo determinato, “Non tanto per il valore complessivo stimato di danno erariale, che si aggira intorno ai 20 milioni di euro, da sommarsi ai 9 già indicati – ha spiegato l’assessore Avesani - ma perché di fatto tali atti, per come sono stati adottati, hanno influenzato le vite di molte persone, ossia il personale direttamente coinvolto, ma anche tutti coloro che negli anni hanno partecipato a concorsi e selezioni in questo Ente”. E la situazione legata a concorsi ed assunzioni non è certo immune da polemiche: tanti i ricorsi, le proteste, i sospetti. Ma su questo difficilmente si potrà mai fare assoluta chiarezza. Alessia Ambra Achille
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Case popolari: via gli abusivi, ma scoppia la protesta Manifestazioni di protesta da parte degli occupanti abusivi
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Pomezia scoppia il caso “case popolari”. Tutto inizia con la decisione dell’Amministrazione, che ha notificato 14 provvedimenti di sgombero per altrettanti immobili di proprietà comunale occupati abusivamente, per dar modo agli aventi diritto (1053 cittadini in graduatoria al 31 dicembre 2013). Gli appartamenti di piazza Aldo Moro e via Ugo La Malfa avrebbero dovuto essere liberati entro 30 giorni dalla notifica dell’atto, ovvero entro i primi giorni di agosto. L’operazione di recupero degli immobili di proprietà comunale, attivata dall’Amministrazione, ha interessato anche 12 appartamenti in cui risiedono assegnatari legittimi ma morosi, i quali dovranno entro 60 giorni dalla notifica del provvedimento, sanare la loro situazione o liberare l’alloggio. Ma gli occupanti abusivi non hanno preso bene la notizia e qualche giorno dopo la notifica, il 24 luglio, inscenano una protesta. La mattina si recano in massa in piazza Indipendenza con megafoni e striscioni, chiedendo di essere ricevuti dal sindaco per sottoporre alla sua attenzione il problema legato alla loro emergenza abitativa. Ma quella mattina non vengono ricevuti da nessun amministratore, anche perché più o meno alla stessa ora c’è una conferenza stampa a Torvaianica. Tre manifestanti nel primo pomeriggio decidono allora di salire sul tetto della struttura incompleta, ex Pettirosso, di via Alcide De Gasperi portandosi dietro gas e benzina e minacciando di uccidersi se non riusciranno a parlare con il sindaco. L’incontro tra due rappresentanti dei manifestanti ed il Primo Cittadino avviene solo verso le 16:30, ma non va come gli occupanti speravano. Al rientro dei due occupanti che sono stati ricevuti dal Primo Cittadino si forma una protesta spontanea, con decine di persone che bloccano via Alcide De Gasperi in entrambe le direzioni gridando il loro disappunto nei confronti di Fucci e dell’intera Amministrazione comunale. Di quanto avvenuto nell’incontro non si hanno prove, solo il racconto delle due persone che sono state ammesse nell’ufficio del sindaco. La stampa, infatti, non è stata fatta entrare, anzi, è stata “invitata”, o meglio obbligata, a lasciare il palazzo comunale su ordine di un assessore, impedendo così il diritto di informazione che avrebbe consentito di dare un quadro il più possibile preciso di quanto accaduto. Solo in un secondo tempo – dopo gli attacchi politici arrivati da più parti - il sindaco, prima di entrare in “silenzio stampa”, ha diramato un commento sulla vicenda. “Sono vicino alle persone che soffrono condizioni di particolare disagio e ritengo che affermare principi di equità e legalità sia un atto dovuto nei confronti di tutti quei cittadini che da anni, nel rispetto delle leggi, attendono il riconoscimento del diritto all’abitare. Le persone che usciranno dagli alloggi popolari saranno accolte in strutture dedicate dove potranno alloggiare per un limitato periodo di tempo: questo è l’impegno che ho preso personalmente con una loro delegazione”.
IL RACCONTO DEGLI OCCUPANTI ABUSIVI
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Abbiamo deciso di bloccare la strada per porre all’attenzione di tutti non solo il nostro dramma, ma l’atteggiamento di chi amministra questa città – ha commentato Franco Garigliano, una delle due persone ricevute dal Sindaco – Siamo qui per protestare contro le “non risposte” che ci ha dato il sindaco, il quale non ha dato alcuna garanzia a queste famiglie, tutte con bambini, che tra pochi giorni verranno buttate fuori di casa”. Ma sono case occupate abusivamente, di cui in molti casi non veniva nemmeno pagato l’affitto, peraltro molto basso. Non pensa che ci sono altre famiglie, quelle degli aventi diritto, che magari sono in situazioni ancora peggiori? “Le voglio spiegare una cosa: io sono in graduatoria da 20 anni. Nel 2006 ero ottavo, ma il Comune non ha mai fatto le assegnazioni. Adesso mi ritrovo ventesimo, con davanti persone che non so da dove sbuchino”. Cosa chiedete? “Che venga bloccato lo sgombero. Ma il sindaco non vuole farlo. Noi siamo tutte famiglie disagiate: io mi trovo in emergenza abitativa da 8 anni, ho avuto 3 sfratti in questo periodo, durante il quale ho anche perso il lavoro. Adesso sono precario, ma a settembre mi ritroverò nuovamente disoccupato. E anche mia moglie non ha lavoro. Come dobbiamo fare, soprattutto per i nostri figli?”. Quante famiglie sono in queste condizioni? “13 famiglie sono destinatarie dello sgombero, mentre 14 famiglie risultano morose”. Lei paga l’affitto? “Io ho pagato nel periodo in cui ho lavorato. Poi non sono più riuscito a farlo. Ho mandato tutti i documenti per la sanatoria al Comune, ma non mi hanno mai risposto. Mi sono rivolto ai servizi sociali. Dopo il primo sfratto mi hanno mandato per sei mesi al residence Samoa, finiti i quali mi è stata data una casa in via Metastasio, dove avrei dovuto rimanere fino a quando non mi avessero assegnato un’abitazione popolare. Ma dopo un anno e mezzo mi hanno sfrattato. Sono quindi andato in un residence, dove sono rimasto fino a marzo, pagando regolarmente perché ancora lavoravo. Poi non potevo più pagare, perché ho perso il lavoro. La casa che ho occupato era vuota da due anni. Subito mia moglie si è autodenunciata e ci hanno fatto una multa di 21.600 euro per occupazione abusiva. Loro hanno ragione, ma io cosa devo fare, se non mi assegnano una casa in modo regolare perché la burocrazia ha fermato tutto?”. Cosa vi ha risposto il sindaco? “Che non si può fare niente. Sta
provvedendo per sistemare alcune famiglie con bambini piccoli negli alberghi e nei residence per un paio di settimane, poi non si sa dove finiremo”. Quando dovrete lasciare le case occupate? “Inizialmente ci era stato detto il 2 agosto. Ora il sindaco ha dichiarato che ci lasceranno qualche giorno in più, quindi probabilmente se ne parlerà a settembre”. E questo non vi ha soddisfatto? “No, perché noi chiediamo una cosa diversa”. Cosa? “La regolarizzazione delle nostre posizioni. Ovviamente pagando un regolare affitto. Ci sono persone che abitano qui da 20 anni. Solo adesso si ricordano che sono abusive? Perché non sono state fatte sanatorie o regolari assegnazioni? Molti di noi ci sarebbero rientrati. Quello che ci fa più rabbia è che le famiglie che erano davanti a noi in graduatoria sono “scomparse” e al loro posto ci sono famiglie “nuove”, molte di Ostia, altre di zingari. Da dove sono uscite tutte queste persone?”. Cosa avete intenzione di fare, adesso? “Resteremo qui a protestare, non faremo passare nessuno. Qualcuno dovrà ascoltarci”. “Il problema – ha aggiunto Ciro Lomasto – è che nel Comune di Pomezia nessuna Amministrazione si è mai occupata di sbloccare le graduatorie. Io al momento non sono un abusivo, ma lo sono stato in passato. Ti costringono ad occupare, perché se non hai né casa né lavoro, ma hai dei bambini da crescere, dove vai? Perché non vengono dati gli appartamenti vuoti? Sono quelli vuoti che vengono occupati: meglio che dentro ci stiano dei poveri disgraziati come noi che lasciarli abbandonati come troppo spesso succede. Se ci fosse maggiore attenzione a questo problema, ci sarebbe meno illegalità”. Lei non pensa a chi aspetta da anni senza infrangere le regole? “Sicuramente hanno diritto ad una casa, ma non per questo adesso si devono buttare in mezzo ad una strada famiglie con bambini. Si devono cercare soluzioni alternative e legali, come la regolarizzazione degli occupanti che hanno le caratteristiche per richiedere una casa popolare”. E per il pagamento dell’affitto e delle bollette, che molte volte non viene effettuato, nonostante i canoni irrisori? “È sbagliato non pagare, ma a volte la situazione è davvero tragica. Non voglio né giustificare né accusare nessuno. Ovviamente si devono regolarizzare solo le persone che si mettono in regola con i pagamenti arretrati e che si impegnano a pagare per il futuro”. Alessia Ambra Achille
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CRONACA
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Le famiglie in graduatoria I
l 29 luglio la prima famiglia in graduatoria per l'edilizia economica e popolare del Comune di Pomezia ha preso possesso di un immobile di piazza Aldo Moro. L'alloggio, lasciato libero volontariamente da un occupante, è stato assegnato di diritto ad una famiglia con un minore a carico in graduatoria da diversi anni. Per motivi di privacy non abbiamo avuto la possibilità di contattare la famiglia alla quale è stato assegnato l’appartamento, ma un’altra famiglia, attualmente in graduatoria, ha accettato di rilasciare alcune dichiarazioni sulla vicenda. “Io sono in attesa di una casa da circa 12 anni – ha raccontato Anna (nome di fantasia, ndr) – Quando abbiamo inoltrato richiesta ai servizi sociali avevo due figli, adesso ne ho tre. Mio marito passa da un lavoretto all’altro, io non trovo un’occupazione da anni. Ogni tanto vado a fare le pulizie nelle case delle signore, ma non ho uno stipendio fisso. Viviamo grazie alla generosità dei parenti che ci passano i vestiti per i bambini e ci aiutano ad arrivare a fine mese”. Dove avete vissuto in tutto questo tempo? “In varie case, per periodi più o meno lunghi, intervallati da periodi in cui venivamo ospitati dai miei genitori o dai miei suoceri. È infatti capitato che non potessimo più far fronte alle spese di affitto e bollette ed essere costretti a lasciare la casa in cui stavamo. Fare 8 traslochi in 12 anni non è divertente: per i bambini è stato un incubo, per noi anche peggio”. Vi è mai venuta
la tentazione di andare ad occupare un appartamento? “No, questa idea non ci ha mai sfiorato, nonostante le difficoltà. Certo ci siamo scoraggiati molte volte: ogni anno speravamo fosse quello in cui finalmente avremmo avuto una casa, ma poi le speranze andavano puntualmente in fumo”. Pensa che adesso il vostro sogno possa diventare realtà? “Se gli occupanti
abusivi vanno via avremo quasi certamente la possibilità di entrare, salvo clamorosi imprevisti. Spero solo che non ci siano ripercussioni nei nostri confronti. È una lotta tra poveri che noi non abbiamo mai voluto e che non vorremmo mai ci fosse”. Giuseppe Marrone
Inquilini Ater morosi, l’Edison batte cassa minacciando la riduzione del flusso idrico C
ase popolari, non solo problemi relativi all’occupazione. Negli appartamenti di proprietà dell’Ater, infatti, le difficoltà riguardano l’erogazione dell’acqua potabile, che l’Edison ha deciso di limitare a causa dei mancati pagamenti delle bollette da parte di numerosi utenti. Lo scorso 11 luglio nei condomini di Via La Malfa, Via Turati, Via Singen, Via Marsiglia ed in Piazzale delle Regioni sono infatti apparsi degli annunci da parte dell’Edison con i quali si preannunciava che “a seguito dei mancati pagamenti delle bollette dei consumi di acqua di questo condominio costituito in mora, entro 7 giorni dalla data di questo avviso provvederemo ad effettuare una riduzione del flusso idrico per tutte le utenze del palazzo, garantendo i consumi essenziali con diminuzione delle pressioni di consegna dell’acqua a livello dei singoli appartamenti”. In pratica, nessuna differenza tra chi le fatture le ha sempre pagate ed i morosi: riduzione della portata dell’acqua per tutti. La soluzione trovata dall’Edison per far fronte all’aumentare dell’importo insoluto ha scatenato le proteste degli inquilini in regola con i pagamenti, oltre alla paura che, dopo la riduzione, si potesse arrivare alla cessazione to-
tale dell’erogazione dell’acqua. Ad interessarsi alla vicenda il Commissario Straordinario dell’ATER della Provincia di Roma, dott. Leonardo F. Nucara, il quale – dopo aver analizzato la situazione, ha comunicato al sindaco di Pomezia Fabio Fucci di aver dato disposizioni agli uffici affinché venga rapidamente risolto il problema amministrativo che ha causato l’abbassamento
del flusso idrico negli alloggi ATER. Nucara ha anche incontrato i responsabili di Edison e, al termine dell’incontro, sia il Commissario Straordinario che il Direttore Generale dell’ATER. “Abbiamo voluto tranquillizzare il sindaco, che aveva espresso preoccupazione per i possibili disagi agli inquilini per la irregolare erogazione di un servizio essenziale come quello idrico”, ha dichiarato Nucara. I vertici dell’ATER evidenziano però che nel Comune di Pomezia l’ammontare della morosità dell’utenza sia per i canoni di affitto che per i servizi a rimborso (acqua, calore, etc.) ha raggiunto livelli insostenibili e assolutamente non più tollerabili. “Questa – spiegano dall’Ater - è la principale ragione per la quale l’Azienda da un lato non riesce a garantire gli interventi manutentivi ordinari e dall’altro è soggetto a ripetuti disguidi amministrativi, come quello alla base dell’abbassamento del flusso idrico dei giorni scorsi. E’ stata già avviata una campagna di sensibilizzazione nei confronti dell’inquilinato affinché i pometini degli alloggi ATER comprendano l’importanza della completezza e puntualità dei pagamenti dei canoni di affitto e delle quote dei servizi comuni”. Alfredo Corrao
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CRONACA
Il Corriere della Città Agosto 2014
Il “varco della vergogna” Non solo “Serpentone”: alle Salzare gli abitanti di via Ancona, via Arezzo e via Ascoli Piceno si ribellano al degrado
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Borderline "Lido delle SALZARE", Via Ancona. Carcasse di elettrodomestici, li abbandonano qui da qualche anno. Nelle immediate vicinanze un traliccio con un sistema di telecamere per la sorveglianza, installato a metà 2012....Dovevano, così si dice, servire anche per individuare gli autori di questa incivile usanza. Ma queste telecamere funzionano? Hanno mai funzionato ? O sono l'ennesimo monumento allo spreco di denaro pubblico, come il semaforo che dovrebbe assicurare l'incolumità di chi, da via Alessandria, attraversa la litoranea per accedere ad un noto stabilimento balneare? È li da anni e non ha mai funzionato, a quanto pare non è nemmeno collegato.....in compenso i residenti sono diventati, oltre a campioni del salto delle buche (quelle di Via Alessandria) anche esperti giocatori della roulette russa”. Questo è solo uno dei problemi segnalati dai cittadini che risiedono nella zona compresa tra via Arezzo e via Ascoli Piceno, a Tor S. Lorenzo, a ridosso del complesso “Le Salzare”, conosciuto anche come “il serpentone”, tristemente noto per i continui episodi di cronaca nera e, ultimamente, per gli sgomberi e le demolizioni. Alle spalle del complesso sorgono numerose abitazioni, i cui proprietari lamentano lo stato di preoccupante degrado dell’intera area. Come spiega Edoardo Medini, uno dei residenti, “su Via Arezzo e Via Ascoli Piceno persistono, già dal 1985, alcuni Condomìni. Sin dall’inizio, la situazione che si era venuta a creare nel confinante Complesso “Lido delle Salzare” era motivo di grande preoccupazione. Pur trovandosi al di là di un muro di confine erano evidenti segni di degrado e abbandono, mentre gli articoli di stampa che narravano di atti criminosi accrescevano il senso di preoccupazione ed apprensione. Si pensò quindi di curare al massimo l'aspetto delle due strade, con particolare attenzione al decoro urbano. Vennero installati - e sono ancora perfettamente funzionanti - sette pali luce a norma; ai lati delle due strade furono interrate piante ornamentali e fu stipulato un contratto con un giardiniere per la cura del verde e la pulizia. Si provvedeva altresì a riparare con asfalto le buche sul manto stradale (l'ultimo intervento ad aprile 2014). Tutto a spese dei condomini, senza pesare sulle casse
comunali. Un vantaggio per l’intera comunità, un costante impegno che voleva essere un messaggio mirato e di esempio per un vivere civile”. Il risultato fu davvero buono. “La cura del verde ed altre iniziative (sempre con particolare attenzione al decoro urbano) – racconta Medini - iniziarono ad essere messe in atto anche da altri cittadini, coloro le cui abitazioni affacciavano sul prosieguo di Via Ascoli Piceno, su Via Alessandria e su un tratto di Via Ancona”. Ma le cose erano comunque destinate a cambiare in peggio. “Durante la fase di costruzione del residence “Lido delle Salzare” – spiega Edoardo Medini - il costruttore trovò difficoltà nel far accedere i mezzi che trasportavano il materiale edile attraverso gli ingressi posti in Via Ancona. Questi dunque si procurò, dopo aver consultato gli amministratori ed i proprietari degli appartamenti che affacciavano su Via Arezzo e Via Ascoli Piceno, un ulteriore passaggio lungo il muro di confine, più precisamente all'angolo di intersezione delle suddette vie, con l'obbligo ad opera ultimata di ripristinarlo e di riparare il manto stradale danneggiato. Il varco fu realizzato ad arte, con due spallette di rinforzo sui lati dell'apertura per meglio sostenere il peso di un cancello in ferro che fu installato a difesa del materiale giacente nel cantiere. Purtroppo a fine lavori l'impegno non fu mantenuto, e così rimase il cancello, che fu chiuso con una robusta catena e un grosso lucchetto. L'asfalto fu ripristinato dagli abitanti di Via Arezzo e Via Ascoli Piceno. Per 21 anni quel cancello non fu
mai nemmeno sfiorato. Questo fino al 5 febbraio 2010”. Ma per capire meglio quanto avvenuto bisogna tornare indietro di un paio di mesi. “L’11 dicembre 2009 veniva effettuato uno sgombero per i 36 appartamenti della Palazzina ”A” del complesso edilizio – racconta Medini All'operazione presero parte agenti della Polizia Locale di Ardea, i carabinieri della Stazione di Tor San Lorenzo e i carabinieri della Compagnia di Anzio. In quell’occasione vennero posti alcuni manufatti in cemento nelle immediate adiacenze della Palazzina “B”, probabilmente allo scopo di impedire il transito delle autovetture durante i lavori di ristrutturazione della palazzina sgomberata. Dopo pochi giorni, forse per motivi legati alla liceità dell'intervento, il progetto fu abbandonato, i lavori di ristrutturazione interrotti e scomparve anche il personale al quale era stata affidata la sorveglianza della palazzina, con il prevedibile e non contrastato risultato che gli appartamenti furono nuovamente, abusivamente occupati. Per evitarlo sarebbe bastato murare porte e finestre. Nessuno si preoccupò di far rimuovere gli ostacoli. Inoltre restò agibile, anche per l'uscita dal complesso, l'accesso di Via Ancona 44. Fu per tale motivo, probabilmente, che nei giorni successivi vennero posizionati alcuni ostacoli in cemento nelle immediate vicinanze delle palazzine E, F, G. per mezzo dei quali si voleva impedire il passaggio delle autovetture dei condomini residenti nelle palazzine A, B, C, D. La possibilità di entrare o uscire dal Complesso restò dunque prerogativa esclusiva dei condomini delle prime suddette palazzine. Sarebbe bastato chiedere al competente ufficio del Comune di ripristinare l'altro passaggio, quello il cui transito veniva ancora impedito dagli ostacoli posizionati in occasione dello sgombero della Palazzina “A” e mai più rimossi. Inspiegabilmente, nonostante numerosi contatti con le autorità locali, la situazione restò invariata, nessun provvedimento venne adottato, e il 5 febbraio 2010 fu aperto, divelto e poi fatto sparire, senza autorizzazione alcuna, il cancello metallico su Via Arezzo, angolo Via Ascoli Piceno. L'abuso fu immediatamente comunicato al Sindaco ed alla polizia locale, ma l’unico risultato fu una mail, ricevuta a seguito dell'iniziativa di un singolo, nella quale un consigliere in carica comunicava che l'amministrazione comunale non aveva dato alcuna autorizzazione ad abbattere quel cancello. Attraverso il varco numerose autovetture di proprietà degli occupanti (per la maggior parte abusivi), delle palazzine A-B-CD si immettevano, anche a velocità sostenuta, in Via Arezzo e Via Ascoli Piceno, con grave pericolo per l'incolumità degli abitanti e degli avventori del luogo, in particolar modo bambini in bici. Va sottolineato infatti che, grazie alla cura prestata dagli abitanti tutti ed alla presenza dei 7 lampioni le due strade (in quanto le uniche illuminate) erano divenute meta privilegiata per nonni e genitori con al seguito nipoti e figli, anche piccolissimi nei loro carrozzini”.
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A causa del varco aperto gli abusivi presero ad usare le aree curate dai residenti di via Arezzo e via Ascoli Piceno come discarica. “Alcune autovetture parcheggiavano sulle aiuole distruggendo e danneggiando le piante interrate, mentre lungo il ciglio delle due strade era ormai costante la presenza di sacchetti di spazzatura, bottiglie vuote e rifiuti di ogni genere, sempre prontamente rimossi dagli abitanti che provvedevano sempre e comunque a ripulire e ripristinare quanto danneggiato. Purtroppo quel varco divenne anche il punto di riferimento per traffici illeciti. Frequenti i furti alle auto, trovate aperte o con i vetri infranti e private di qualsiasi oggetto potesse essere rubato. Ed a questo vanno aggiunti atti di vandalismo, auto e moto rubate all'interno dei giardini, alcuni furti nelle abitazioni ed altre gravissime problematiche denunciate più volte alla locale stazione dei carabinieri, alla Polizia Locale e al Sindaco. Niente però sembrava riuscire a far comprendere alle Istituzioni il grave disagio sociale e la disperazione nella quale si trovava un’intera comunità. Una estate terribile e da incubo quella del 2010, con i bambini chiusi in casa, poco prudente anche restare affacciati ai balconi delle proprie abitazioni per non essere testimoni di alcuni “passaggi” e risse. Un dramma che si sarebbe potuto evitare semplicemente rimuovendo ostacoli in cemento collocati al limite della palazzina B in occasione dello sgombero della palazzina A e che, nonostante tutto, ancora non venivano rimossi. Solo dopo numerosi reclami qualcuno sembrò finalmente rendersi conto dei gravissimi problemi e dei danni causati dal varco abusivamente aperto, e venne ripristinato il muro di cinta con la posa in opera di un muretto in cemento armato ancorato a quello preesistente. Era il 6 settembre 2010”. Ma la storia non finisce qui. “Il 2 marzo del 2012 gli abitanti della palazzina A ricevevano un’ordinanza firmata dal Sindaco con l'intimazione a lasciare gli appartamenti e il 14 marzo la palazzina veniva abbattuta – ricorda Medini - Erano passati tre giorni dall'inizio della demolizione della palazzina A quando un mezzo impiegato nei lavori abbatté la porzione di muro ripristinato il 6 settembre 2010, il materiale di risulta venne utilizzato per rinforzare uno degli ostacoli adiacenti le palazzine E, F e G. A demolizione ultimata i blocchi in cemento posizionati in occasione dello sgombero della palazzina A restano ancora al loro posto, ad impedire l'ingresso e l'uscita degli occupanti delle palazzine B, C, D. Quelle che in-
CRONACA vece iniziano nuovamente a transitare sono le autovetture delle altre palazzine B, C, e D, che attraverso quel varco si immettono in Via Arezzo e Via Ascoli Piceno. Si ripiomba nel terrore, nella disperazione e nell'insicurezza. Permettere che delle autovetture attraversino quel varco, anche a velocità sostenuta, in un angolo retto formato dall'intersezione di due strade a doppia circolazione è fuori da ogni logica. E se si continua a permetterlo dopo aver ricevuto segnalazione che molte delle autovetture che lo attraversano lo fanno senza curarsi minimamente del sopraggiungere di altri automezzi, dei bambini in bici o trasportati nelle carrozzine dalle mamme, è un atto criminale. A maggio 2012 si chiede un incontro con il neo nominato Sindaco, il quale - in attesa che il muro venga ripristinato - fa collocare due manufatti in cemento per impedire il passaggio delle autovetture. Ma, a tutt'oggi, il muro di cinta non è stato ancora ripristinato e si riaffacciano prepotentemente i gravissimi problemi del passato. Non è risolto nemmeno quello del transito delle autovetture, visto che alcune arrivano a velocità sostenuta frenando e sgommando in prossimità del varco, dove riprendono i traffici illeciti. C’è poi una new entry, quella dei venditori abusivi ospitati nel complesso nel periodo estivo che, prima di far passare i loro carrettini al di sopra degli ostacoli allo scopo di accedere al complesso, spesso abbandonano rifiuti di ogni tipo. E un'altra beffa: alcuni, avviliti e sfiduciati, cercano di vendere la propria abitazione, ma si rendono amaramente conto che quel varco è la causa principale del deprezzamento delle stesse, che arriva fino al 30/40% del loro reale valore. Nonostante tutto non si arrendono i residenti delle due vie, che continuano il loro lavoro teso a curare il verde, a promuovere ogni azione per il mantenimento del decoro urbano e di un vivere civile, ripristinando come e quando possibile lo stato del manto stradale. Viene intanto presentato un altro esposto nel quale si rappresenta anche il preoccupante e drammatico degrado igienico sanitario che persiste nel confinate Complesso. Ma nulla accade”. “A qualcuno capitò, girovagando su Internet, di imbattersi in un video relativo ad un servizio andato in onda su una rete locale subito dopo l'abbattimento della palazzina A – prosegue Medini - Presenti in trasmissione anche il consigliere Franco Marcucci, il giornalista Luigi Centore, l'amministratore del residence ed alcuni condomini delle palazzine E, F e G, che pare avessero costituito un altro condominio denominato "La Fenice". Un video chiarificatore che ha permesso finalmente di comprendere i motivi che comportarono l'urgente abbattimento di quel tratto di muro di cinta del complesso “Lido delle Salzare”. Nel video il consigliere Franco Marcucci dichiara, con riferimento agli abitanti delle palazzine E, F, G: "Quelle persone che hanno l'atto regolare... verranno tutelate (...) tanto è vero che...”. Il cosa si evince subito dopo, quando lo stesso consigliere tira in ballo proprio quel varco, realizzato con un abbattimento abusivo come riconosciuto dalla stessa amministrazione comunale, e richiuso con un muretto. Sembra ci tenga in modo particolare a rimarcarlo: "Sono stato proprio io personalmente a farlo abbattere per motivi di sicurezza". Possibile che il consigliere Marcucci non sapesse che bastava rimuovere quegli ostacoli po-
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sizionati nel 2009 a ridosso della palazzina B e poi abbandonati, per consentire, se proprio si voleva, un'altra uscita? Il complesso "Lido delle Salzare" dispone davanti al suo ingresso, in Via Ancona 44, di un’enorme area per il parcheggio e di ampi spazi: per quale motivo si riapre un pericoloso varco sull'intersezione di due vie a doppio senso, e non in quell'area? Negli articoli di cronaca nera che riguardano il residence si accenna spesso alle attività illecite e delinquenziali riconducibili agli occupanti abusivi: lo sbocco su Via Ancona avrebbe permesso l'utilizzo delle telecamere installate su un traliccio antistante il complesso, un controllo accurato che avrebbe assicurato un eccellente grado di sicurezza su tutta l'area. Invece si è preferito riaprire un varco, di fatto incontrollato, che nel periodo in cui è stato aperto, oltre ad aver causato i disastri già ampiamente descritti, era stato soprannominato "Il bancomat della droga". Perché?”. Lo scorso aprile viene nuovamente rappresentata al Sindaco la grave situazione. Questi invia una nota all'Ufficio tecnico per la risoluzione del problema, più volte rappresentato e di estrema importanza per la sicurezza pubblica, ovvero la chiusura di quel varco. A maggio viene interdetto il traffico veicolare attraverso il varco di accesso del complesso "Le Salzare" (quello ad angolo con Via Ascoli Piceno). “Quello che sorprende - dichiara Medini - è che quel varco abusivo venga indicato come "varco di accesso (.....) del complesso Le Salzare", e che si vieti il traffico veicolare già impedito dagli ostacoli in cemento che il Sindaco aveva fatto posizionare nel maggio 2012... e che sono ancora lì! Quello non è mai stato un varco di accesso, solo una apertura abusiva, non si è nemmeno in presenza di un numero civico .Intanto quel varco è ancora lì, a testimonianza di una amministrazione che non è stata capace di tutelare i propri cittadini, di garantire sicurezza e legalità, di gestire situazioni di emergenza, causando invece danni irreparabili e di incalcolabile gravità... tutto per un muretto lungo 4 metri. Un doveroso pensiero va a quei proprietari di alcuni appartamenti del Complesso "Lido delle Salzare" che li vede per primi ed ancora, dopo circa 25 anni, a dover penare ed essere in apprensione per una situazione non ancora definita e ai quali non si può che esprimere comprensione e vicinanza. Tuttavia, onestamente, non si può pretendere che un problema presente al loro interno venga risolto causando danni così gravi e penalizzanti ad altri. Non è giusto”. Matteo Acitelli
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CRONACA
Il Corriere della Città
Agosto 2014
Viabilità: a Pomezia e Ardea solo croce e niente delizia La guerra quotidiana e le insidie di chi si deve spostare sulle nostre strade
M
ettiamoci subito d’accordo:
quelli che si attorcigliano in auto guidando in una congestionata rotatoria con il telefonino compresso tra la clavicola e l’orecchio sono dei criminali, quelli che attraversano, anche sulle strisce pedonali, a occhi bassi e telefonando sono degli irresponsabili, quelli che si muovono di notte in bicicletta, senza luci e catarifrangenti, rigorosamente contro mano, dovunque, sono degli incoscienti. Il mistero è come mai sempre di notte e sempre contromano. E poi, quelli che attraversano la strada a testa bassa (perché il telefonino induce ad abbassare gli occhi), con il telefonino in una mano e una carrozzina con un bambino dentro nell’altra, che cosa sono? Se non siamo d’accordo non continuate questa lettura. Altrimenti facciamo qualche considerazione possibilmente senza polemica, ma con qualche robusta critica, per cercare di migliorare le cose. Naturalmente non dovrebbe competere a noi, ma se il Comune mandasse in giro due persone, un tecnico e un agente della polizia locale, tutti i giorni, un po’ a piedi, un po’ in macchina, con un quadernino in mano e una macchina fotografica, quasi tutto quello che segue sarebbe superfluo. Non ho tenuto una contabilità, ma negli ultimi mesi si sono verificati numerosi incidenti mortali proprio sulle nostre strade. In alcune occasioni sono pure passato sul luogo del fattaccio e, a parte la contabilità, conservo brutte visioni, recenti e remote. Un morto sulla strada ti lascia sempre un dolore per il senso di stupidità che ti avvolge: ‘sti due non si sono capiti, quell’altro non aveva visto bene e così via. Col morto per terra. Non è bello. Io stesso ebbi un serio incidente col motorino, diciamo tanti anni fa, che non sia stato mortale lo dimostra questo tedio che vi sto dando. Passai un mese poderosamente ingessato, qualche mese di dolorosissima riabilitazione, ma quello che mi ha più devastato era il fatto che era successo per una svista:
io avevo la precedenza, ma l’incrocio non l’avevo visto, quell’altro pure. Mi ritrovai in piedi dall’altro angolo dell’incrocio dopo aver fermato un camioncino rosso con un gomito. E io, per mesi volevo fermare quel secondo di tempo sbagliato e tornare poco indietro, andavo pure piano, ma facevo sempre il mio ritorno al futuro. Noi disponiamo molto poco sulla gestione della Pontina, che è un’arteria ad alta incidentalità e mortalità, ma in quanto arteria è una strada strategica di livello nazionale. Nei giorni scorsi, un automezzo intraversato a Castel Romano ha bloccato tutto il traffico del quadrante sud-ovest di Roma. E si tratta di una strada “veloce” che serve Roma, Pomezia/Torvajanica, Ardea, qualcosa dei bassi Castelli Romani, Aprilia, Nettuno e Anzio, Velletri, per parlare solo di noi.Ma poi c’è Latina, Terracina e tutto il resto a sud. E la situazione è quella che è. Dicevo che ne disponiamo poco, a livello di gestione e decisioni. Ora c’è una nuova insidia, derivante dal “trombo” che potrebbe produrre il nuovo Cinecittà World. Brevemente, l’effetto deve essere assimilato a quello dell’automezzo intraversato: se tutto va bene, al parco, il caos diventa permanente e probabilmente Torvajanica diventa un pezzo di Ostia, gravitando non più sulla “nostra” Pontina storica, ma sulla Cristoforo Colombo. Non sarebbe niente, se non aumentassero le percorrenze chilometriche e se la stessa Colombo non fosse già intasata “di default”. Che problema c’è, ti butti verso l’Ostiense/Via del Mare. Andateci la mattina
alle otto e portatevi questo giornale, che vi sarà di conforto o passatempo. Quindi stiamo in campana, ché c’è da preoccuparsi. Poi si è sentito parlare di soluzioni alternative, metropolitana, trenino, astronavi e sottomarini. No! Qui non possono prima imporre i problemi alla popolazione residente, e poi, con un comodo di decenni (intanto falliscono e spariscono), forse, ma quasi mai, affrontano e risolvono il problema. Guardiamoci intorno, noi di Ardea e Pomezia e ditemi se non è stato sempre così. Per altro, per i giovani, Castel Romano era l’estremo Nord della Cassa per il Mezzogiorno. Guardate come è andata e che è rimasto. Ma è un’altra storia. Mi aggancio qui per la desolante questione del Circo Nero, iniziativa che avrebbe dovuto tenersi il sabato 26.07.2014. Lì si è ampiamente dimostrato che queste vicende sono gestite in maniera approssimata, ignorante e incosciente. Qui c’è stato chi si è permesso, dall’alto di una nascente irresponsabilità, di impegnare soldi del Comune per una cosa evidentemente, sfacciatamente, impossibile: portare l’equivalente della popolazione del Comune stesso, diciamo 50.000 persone, su un incrocio che di sabato d’estate è già di suo in critica congestione. Non lo ha capito nessuno, solo i cittadini e le associazioni ambientaliste e commerciali. E poi hanno dovuto fare una sontuosa e costosa processione di autorità territoriali e marittime, con gli uffici tecnici di Pomezia, non si sa se c’era pure il parroco, la maestra e il farmacista, per dire che era una… amena divagazione. Solo per ridere, quando ho visto quella processione sembrava quella alla stazione di “bocca di rosa”. Ma mi è pure venuto in mente il professore di disegno che diceva sempre di diffidare di quelli che progettano l’urbanistica col pennarello grosso. Purtroppo Sant’Anna, quella del 26 luglio, non la clinica, aveva già organizzato tutto e quella sera pioveva. E io avevo pure predisposto un monitoraggio fotografico, per vedere qual era il traffico quella sera. Da un’altra parte ho scritto che le fesserie si ammazzano da sole, i fessi purtroppo no.
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Agosto 2014
Guardando una banconota euro qualsiasi si vedono ponti e porte aperte, perché la nostra civiltà è cresciuta quando l’Europa si è unita, e si è unita attraverso le strade romane. E quelle strade divennero un inferno di traffico, perciò fu necessario disciplinare l’uso delle strade. Duemila anni dopo il problema di chi si occupa delle strade è sempre eliminare o ridurre il “casino”. Il codice della strada e il relativo regolamento d’attuazione sono documenti notevoli e comprendono quasi tutto, anche con qualche imperfezione e qualche forzatura tipo: prima era vietato tenere le luci accese di giorno, oggi è obbligatorio, con il walkman non si può ascoltare musica, con l’auricolare si può telefonare (in molti stati americani stanno eliminando pure questa cretinata). In ogni caso, a parte che ci hanno spiegato bene che Vodafone, Telecom e gli altri contano più della Sony (anche questo è casino), sono due documenti che andrebbero studiati meglio, da tutti. Io metterei l’enfasi non sulle multe ma sul controllo della sicurezza (che sempre multe sono, se servono soldi).
CRONACA Per riprendere il filo del “casino”, il ministero competente (allora Trasporti) ha emesso la “Direttiva sulla corretta ed uniforme applicazione delle norme del codice della strada in materia di segnaletica e criteri per l’installazione e la manutenzione” del 24.10.2000. Ce n’è un’altra (IIª direttiva… stesso titolo), molto più dettagliata, purtroppo mai emessa ufficialmente da quello che era diventato il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. A leggere queste direttive ci sarebbe da piangere. È chiaro che il casino è ben osservato e studiato. Poi sul terreno è un’altra cosa. Rimanendo sul generale: il fondo colorato delle strisce pedonali, tanto caro dalle nostre parti, ne riduce la visibilità, riduce il contrasto (bianco e nero contrastano di più, andate a vederle in controluce radente) riducono l’aderenza sull’asfalto e costano pure di più, ovviamente. I cosiddetti semafori intelligenti - che vogliono essere pure pedonali, invece inducono a comportamenti pericolosi - sono illegittimi, come pure i dissuasori di velocità, perché “l’ente” dovrebbe sanzionare ogni violazione riscontrata (danno erariale per omissione). Usati come pedonali, quando quelli che arrivano abbastanza veloci accelerano e pensano che fra tre secondi dovrebbe diventare verde, ma non lo diventa e spunta una anziana con l’ombrellone in una mano e la sdraietta nell’altra… questo è altro casino, pericoloso, indotto inutilmente. Non ho mai capito dove sia l’intelligenza del semaforo, ma forse non sono abbastanza intelligente. E chiudiamo questo pezzo, diventato un po’ lungo: la summa teologica del casino indotto stupidamente è il cosiddetto “dosso rallentatore”. Questo oggetto nefasto ritenuto risolutivo
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viene largamente consigliato in molte pubblicazioni tecniche. Peccato che se uno va a vedere chi è il maggior produttore di questi pezzi di gomma sagomati (devo dire di ottima qualità intrinseca) e li confronta con le pubblicazioni… trova delle omonimie imbarazzanti. Anzi: una sola. Il dosso va contro il concetto dei ponti e delle porte: solo un cretino fa una strada e poi la sbarra con un muro (questo è, di fatto, un dosso). Generalmente sono applicati senza considerare che sono pure delle sfacciate barriere architettoniche, che violano l’impostazione originale del drenaggio delle strade, si fanno dei bei laghetti, anche ore dopo che è piovuto: macchine irraggiungibili e scarpe bagnate, provare per credere. Tutte queste cose, sono per ora solo tre, esistono ampiamente a Pomezia e Ardea, disposte e/o autorizzate dalle Amministrazioni comunali. Chissà se qualcuno ci chiarirà, in attesa delle altre che verranno, queste tre cose. Luigi Torreti
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SEGNALAZIONI
Il Corriere della Città
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Il mare è di tutti... o no? Gentile direttore, siamo abitanti di Tor San Lorenzo che, per l’ennesima volta, vogliono segnalare quello che secondo noi è un sopruso
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l mare è di tutti, è vero, ma arrivarci al mare è prerogativa di pochi eletti. E' un sopruso, una violenza, un atto di inciviltà, una sopraffazione, una.... lo vogliamo dire??? Una CASTA??? Siamo dei cittadini di Tor San Lorenzo, e da anni ci battiamo per liberare gli accessi al mare da cancelli, sbarre, blocchi di cemento e quant'altro che impedisca il libero accesso e la libera circolazione verso il mare. Se un turista capitasse qua (solo per errore) non si accorgerebbe nemmeno che Tor San Lorenzo è una località balneare perché NON si può accedere al mare, anzi NON si vede nemmeno il mare. E questo succede sia in estate che in inverno. Qualche estate fa, il coraggioso sindaco di Ardea Carlo Eufemi finalmente riuscì ad emettere una ordinanza con la quale si ordinava l'abbattimento di sbarre, cancelli e quant'altro ostacolasse l'accesso al mare, per consentirne appunto la libera circolazione, ma solo dopo qualche giorno da questo memorabile evento, ecco che i "Consorzi" (dove pare che molti magistrati, politici e personaggi “importanti” abbiano le loro lussuose ville sulla sabbia) ripristinano sbarre, cancelli e blocchi in cemento che impediscono tuttora l'avvicinarsi al mare. Questo fenomeno, tipico del litorale romano, si estende da Ostia fino a Nettuno e oltre,
e ogni anno peggiora sempre di più nella misura un cui qualche piccolo varco pedonale ancora esistente, viene chiuso abusivamente diventando cortile o garage di qualche casa a volte fatiscente oppure abusiva. Questa situazione NON è più tollerabile! NON è tollerabile che il mare sia prerogativa di pochi eletti. NON è più tollerabile che pochi "fortunati" abbiano il privilegio di uscire da casa e di tuffarsi in mare, mentre altri il mare non lo possono né vedere né toccare! Forse è l'unico posto balneare al mondo dove non esiste una strada "litoranea" e, in qualche tratto verso Torvaianica dove sì, esiste la litoranea, non è dato di vedere il mare sempre a causa di tutte queste case fati-
scenti costruite sulla sabbia a pochi metri dal mare. Ora la cosa giusta da fare sarebbe quella di continuare ad abbattere queste case costruite sulla sabbia, così come ha iniziato a fare il Sindaco di Ardea qualche estate fa e restituire il mare a tutti i cittadini, ma nel frattempo gli organi competenti e soprattutto la Magistratura dovrebbero almeno convalidare la scorsa ordinanza del Sindaco di Ardea e liberare gli accessi al mare, le strade, stradine e viottoli, da qualsiasi ostacolo che impedisca l'accesso alla spiaggia da parte dei cittadini, anche di quelli meno abbienti. Un gruppo di cittadini di Tor San Lorenzo
Queste sono le antiche mura della città Ardea. Vi invio la foto di alcuni blocchi di tufo che stanno crollando, sono stati già avvisati i vigili urbani ma ancora non si vede nessuno. M.Z.
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SEGNALAZIONI
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Le immagini che non vogliamo piu’ vedere La spiaggia
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La fontana La strada
Le buche
Via Roma...
ono un cittadino di Ardea, vi scrivo per segnalare la situazione di grave degrado in cui versa il parco pubblico della Nuova Florida chiamato "Il Boschetto". Questo spazio verde, situato nel cuore di un quartiere privo di punti di aggregazione e svago rappresenta (o meglio dovrebbe rappresentare) un luogo dove poter trascorrere il tempo libero con serenità e gioia. Invece, come si vede dalle foto che vi trasmetto, il posto è altamente insicuro, oggetto dei soliti (purtroppo!) atti di vandalismo contro quel minimo di strutture esistenti all'interno del parco.Tale stato di cose associate anche a probabili presenze di microcriminalità, di fatto allontanano noi residenti dall'area, contribuendo in questo modo all' incuria globale del posto. Adesso c'è più degrado, meno frequentazioni e un aspetto "inquietante" (di recente siamo stati con tanto dispiacere della nostra comunità di residenti testimoni anche di due tragici suicidi, a conferma dello stato di abbandono del parco pubblico). Spero, dunque, con questa lettera di richiamare l'attenzione generale degli abitanti di Ardea/nuova florida, al finedi far migliorare la fruibilità del boschetto per le famiglie, i giovani, gli anziani, gli sportivi, i possessori di animali domestici. Se ognuno di noi esprimesse in proposito una parola magari coinvolgendo anche le istituzioni sono sicuro che le cose si potrebbero evolvere positivamente. E.Z.
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SPORT
Il Corriere della Città
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Calcio locale: cosa bolle in pentola? Il ritorno del Pomezia Calcio, le date dei prossimi campionati e i cambi sulle panchine. A circa un mese dall'inizio della nuova stagione facciamo il punto della situazione sulle compagini del nostro territorio. “IL RITORNO DEL POMEZIA CALCIO! LA CRONISTORIA DELLA SOCIETA'” Queste alcune delle date più significative nella storia del club pometino.
CAMPIONATI: LE DATE UFFICIALI ECCELLENZA: 7 settembre (Coppa Italia 10 settembre) PROMOZIONE: 7 settembre (Coppa Italia: 10 settembre) PRIMA CATEGORIA: 5 ottobre SECONDA CATEGORIA: 5 ottobre TERZA CATEGORIA: 19 ottobre Fonte: LaGazzettaPontina.it)
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OMEZIA – Neanche il tempo di godersi le vacanze estive che, quasi senza accorgersene, è già tempo di tornare in campo. E' scattato infatti il countdown per la stagione 2014/15, con data ufficiale d'inizio fissata per il prossimo 7 settembre. Le prime a tornare in campo saranno, come di consueto, l'Eccellenza e la Promozione – tre giorni più tardi il via anche alla Coppa Italia di categoria per entrambe – seguite dalla Prima e dalla Seconda Categoria, sulle quali però i semafori verdi si accederanno soltanto il 5 ottobre. Sempre nel mese di ottobre è previsto l'inizio del torneo di terza categoria: il campionato in questo caso partirà il 19. Capitolo giovanili: 21 settembre, 5 e 19 ottobre le date da segnare in agenda - I primi ad indossare gli scarpini saranno i ragazzi della Juniores d'élite, i quali torneranno in campo il 21 settembre. Nello stesso giorno ci sarà il via anche dei tornei degli Allievi élite e dei Giovanissimi élite. Juniores Provinciale, Juniores Primavera,Allievi provinciali, Allievi provinciali Fascia B, Giovanissimi provinciali e Giovanissimi Provinciali Fascia B partiranno invece il 19 ottobre. Qualche giorno prima invece, precisa-
1949 – Nasce l'associazione sportiva Pomezia 1957 - Fusione tra A.S. Pomezia e Virtus Pomezia, con cambio di denominazione inVirtus Pomezia 1967/68 – Promossa in Promozione 1980/81 – Cambio denominazione: nasce l'Unione Sportiva Pomezia Calcio 1981/82 – Promozione in Interregionale 2004/05 – Promozione in Eccellenza 2008/09 – Promozione in Serie D (Vincitore Coppa Italia Dilettanti) 2009/10 – Ripescaggio in Lega Pro Seconda Divisione 2010/11 – Primo Fallimento: squadra retrocessa all'ultimo posto del girone. La società riparte dalla Seconda Categoria. 2011/12 – 16° in Seconda Categoria e retrocessione in Terza categoria. La squadra si scioglie definitivamente. 2014/15 – L'ASD Sporting Real Pomezia Divino Amore (Eccellenza) cambia il proprio nome in ASD Pomezia Calcio
mente il 5 sempre del mese di ottobre, inizierà il torneo della Juniores Regionale, degli allievi élite Fascia B, degli Allievi Regionali,degli Allievi Regionali Fascia B, dei Giovanissimi élite Fascia B e dei Giovanissimi Regionali, nonché, a completare il quadro, il campionato dei Giovanissimi Regionali Fascia B. Il ritorno del Pomezia Calcio – E' questa la notizia più importante dell'estate 2014: il Pomezia, scomparso dai radar definitivamente due anni fa, tornerà a militare in un campionato federale. Dopo il fallimento della società avvenuto nel 2011 nel corso del campionato di Seconda Divisione Lega Pro, lo storico club pometino era ripartito dalla Seconda Categoria. La stagione però si rivelò un incubo con la squadra che chiuse addirittura all'ultimo posto del girone retrocedendo in Terza Categoria; a seguito di tale risultato, la società, che aveva cambiato il nome in Pomezia Srl dopo il fallimento, i dirigenti decisero di sciogliere definitivamente la squadra mandando in archivio oltre 50 anni di storia. Ora però potrebbe esserci un nuovo inizio: è notizia di alcuni giorni fa infatti la ricomparsa della denominazione “Pomezia Calcio” richiesta ed ottenuta dall'ormai ex società ASD
Sporting Real Pomezia, militante, come è noto, nel campionato di Eccellenza. La squadra sarà affidata a Francesco Punzi, già allenatore del gruppo due stagioni fa. Le altre notizie: cambi importanti sulle panchine – Detto di Mister Punzi alla guida del nuovo progetto Pomezia Calcio, anche altre squadre hanno deciso di sostituire il proprio allenatore. Vignaroli rileverà Sebastiani sulla panchina della Città di Pomezia, con quest'ultimo però che rimarrà nel club in qualità di Direttore Sportivo; Andrea Bussone invece sarà il nuovo allenatore della Nuova Florida al posto di Andrea Marinelli approdato a sua volta all'Unipomezia Virtus 1938. Ma non tutti hanno deciso di cambiare. Gianni Bacchiocchi è stato infatti riconfermato sulla panchina dell'Airone Ardea così come coach Aiello, che proseguirà invece la sua avventura con l'Indomita Pomezia; anche il Torvaianica mantiene la propria guida tecnica, con mister Salotti pienamente riconfermato dalla dirigenza pometina. Chiudiamo con il Lido dei Pini. Il CT Aldo Panicci resterà nel club anche nella stagione 2014-2015. Luca Mugnaioli
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CRONACA
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Apre a Pomezia una sede della Lega Consumatori L ’esigenza è nata dalla consapevolezza, in un contesto sociale e di mercato sempre più complesso e articolato, di dare la possibilità, a tutti i cittadini-consumatori-utenti, di difendere i propri interessi e tutelare i propri diritti. La sede di Pomezia, fornisce gratuitamente consulenza, informazione ed assistenza ai consumatori ed utenti, è pronta ad assistere direttamente in qualunque tipo di controversia, attraverso anche l’abilitazione alle procedure di conciliazione ed arbitrato. Offre a tutti coloro che lo vorranno, servizi di consulenza, in materia bancaria, fiscale, assicurativa, familiare, condominiale, turistica, immobiliare e malasanità, ricorsi bollette pazze,ecc. I consulenti riceveranno presso la sede in Via Filippo Turati 26.- Tel. 06 91250226-Cell. 3397908892
Parliamo di: La conciliazione paritetica-Uno strumento gratuito al servizio del consumatore. Per “Conciliazione paritaria” si intende quel particolare modello che prevede la costituzione di una Commissione di Conciliazione formata pariteticamente da un esponente delle Associazioni dei consumatori che rappresenta il consumatore ed uno dell’impresa. La Conciliazione paritaria è particolarmente ef-
ficace a gestire le controversie nei confronti di soggetti come le grandi imprese di servizio, che hanno la necessità di offrire uno strumento rapido, efficace, gratuito alla propria clientela. E’ gratuito e veloce. (Alcuni protocolli d’intesa sottoscritti relativi all’istituzione e alla disciplina della “procedura di conciliazione paritetica”: Wind-Enel-Trenitalia-Intesa S. Paolo-H3GBanco Posta-Poste Italiane-Fastweb-VodafoneAlitalia-Sorgenia-Telecom-Tim-Acea-Eni-Edis on-Unicredit-Equitalia, ecc.) Il sistema Lega Consumatori Lazio, di cui fa parte il G.O.T. di Pomezia, riunisce più di 5.000
soci attraverso le proprie strutture territoriali e assiste in particolare per: - Assicurazioni (RC auto e sinistri) - Banche - Reclami bollette acqua, gas e luce - Garanzie sui prodotti - Poste - Pratiche commerciali scorrette - Telefonia fissa e mobile - Viaggi - Trasporti - Condomini - Multe
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INFORMAZIONE
CONCORDIA, DA OGGI SUBITO AL LAVORO MA PRIMA DELLA DEMOLIZIONE SI CERCHERÀ L'ULTIMA VITTIMA PRIMO pensiero sul futuro di Concordia è uno sguardo all'indietro, alla notte della tragedia in cui sono morte 32 persone (più avanti se n'è aggiunta un'altra, un sub impegnato nelle ricerche). Una di
queste 33 è ancora dispersa. "Il mio primo pensiero va proprio a questa persona che speriamo di poter trovare al più presto a bordo del relitto" spiega il comandante della Capitaneria di Porto di Genova, l'ammiraglio Vincenzo Melone. [...] “Oggi siamo felici perché tutto è andato bene ma le preoccupazioni in questi giorni erano tante”. E Melone si sofferma sui servizi tecnico nautici del porto (rimorchio, ormeggio, pilotag-
Il Corriere della Città
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gio) "che sono stati meravigliosi e hanno scritto una pagina di storia". Il futuro, quello del lavoro, è il rientro nel business delle demolizioni, con la possibilità di un accordo con Piom-
Notizie Tascabili
bino, che si specializzerà nelle navi militari. (leggi l'articolo completo su repubblica.it, link diretto http://tinyurl.com/nn9pbd2 )
di Luca Mugnaioli
“CORRIERE DELLA CITTA', INFORMARE PER INFORMARSI” No Tav, petardi contro il cantiere. Lupi: “Chi attacca lo Stato non ha spazio” - Gruppi di antagonisti hanno lanciato bombe carta a cui le forze dell'ordine hanno risposto con i lacrimogeni. Un poliziotto ha riportato ustioni ad una caviglia. Il ministro delle Infrastrutture: le persone che compiono questi atti "non avranno nessuno spazio". I tre anarchici milanesi arrestati per i disordini di maggio rimangono in carcere. (ilfattoquotidiano.it)
Riforme, Renzi: "Andranno in porto" - Grillo: "E' colpo di Stato, Napolitano si dimetta" Il premier non arretra sule riforme: "No alla dittatura della minoranza". Ma il leader M5s attacca: "Subito al voto con il Consultellum". Oggi (25 luglio) ancora polemiche dopo il corteo delle opposizioni al Quirinale. De Petris (Sel): "Mai parlato di colpo di Stato, ma abbiamo segnalato problemi seri sul bilanciamento dei poteri" (Repubblica.it)
Curiosità & Life Style “Cosa ne pensa della crescente criminalità nella zona?” - Rio de Janeiro ha uno dei tassi di criminalità più elevati al mondo. Nel solo agosto 2013, ci sono state 629 rapine e 406 omicidi. E in alcuni quartieri la situazione è drammatica: per questo motivo un giornalista stava facendo delle interviste a dei passanti in un quartiere dove la criminalità negli ultimi anni è pericolosamente aumentata. La donna che stava parlando di fronte alla telecamera stava confermando i problemi della zona, ma non si aspettava di dare una dimostrazione pratica. Infatti nel bel mezzo dell’intervista un giovane ha tentato di strapparle una collana. (notizia.delmondo.info) Facebook, l'Ue esamina l'acquisizione di WhatsApp - FARO dell'Europa sull'acquisizione da 19 miliardi di dollari di WhatsApp da parte di Facebook. L'Ue, riporta il Wall Street Journal, ha inviato questionari ai concorrenti del social network per capire l'impatto della fusione con l'app di messaggistica sui rispettivi mercati. Una decisione che potrebbe aprire la strada ad un'inchiesta formale che rappresenterebbe un caso scuola su come applicare le regole Ue della concorrenza al mondo dei social media. (repubblica.it/tecnologia)
Da 8 a 85 euro: piscine d’estate tra low cost e lusso sfrenato. Vademecum per chi resta in città ma vuole tuffarsi in cerca di refrigerio: vasche nei parchi, nei circoli sportivi, ma anche sui tetti degli alberghi - ROMA - […] Le piscine comunali ad agosto chiudono per manutenzione, ma ci sono le eccezioni. Come l’Arvalia di Portuense e il Circolo De Gregorio di Settecamini dove, con un’iscrizione di 5 euro, tutti giorni ci si sdraia a filo d’acqua per 8 euro (6 euro la mezza giornata e ingresso gratuito per i bimbi sotto i 3 anni). Anche il Circolo Tennis Quattro (Nomentano) e lo Juventus Nuoto (Bravetta) non vanno in ferie. Il primo è aperto con prezzi dai 6 ai 12 euro, mentre allo Juventus se ne pagano 7,50 per la mezza giornata e 10 per tutto il giorno. E ad Acilia il Consorzio Le Cupole scopre la piscina da 33 metri e offre entrata e lettino a 10 euro. (Corriere.it/tempolibero - Leggi l'articolo completo al link http://tinyurl.com/kjob3wt )
Il Corriere della Città Il giornale PIU’ LETTO a Pomezia e Ardea CONTATTACI PER LA TUA
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Altre in breve:
ESTERI - Guerra a Gaza, c'è il sì di Hamas alla proposta di tregua. Sale bilancio vittime: 800 morti (ANSA.it) - MODA: Accordo ArmaniComune, il Museo della moda si farà (http://tinyurl.com/npx4wca) - CINEMA: Mostra Venezia, 3 italiani in concorso (http://tinyurl.com/l5ev2fz)
bondanze diverse, in quasi tutte le coste italiane. La spiegazione di Ferdinando Boero, biologo marino. ALLARMISMI. Ma c'è davvero da preoccuparsi? Secondo Ferdinando Boero, biologo marino dell'Università del Salento e CnrIsmar, non è il caso di alimentare questa psicosi collettiva. «Bisogna stare molto attenti a come si divulgano queste notizie. Spargere notizie allarmistiche può portare gravi danni economici a un settore primario come il nostro tursimo balneare». (focus.it - Leggi la notizia completa al link http://tinyurl.com/mkx5y7j )
Estate 2014: c'è davvero un'invasione di meduse? Il MeteoMeduse (http://meteomeduse.focus.it/) di Focus rivela che le meduse sono presenti, con specie e ab-
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ANIMALI
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“Mare... Cani e Libertà” al Dog Beach Village di Tor San Lorenzo
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l 19 luglio 2014 si è svolta un’importante manifestazione al Dog Beach Village di Tor San Lorenzo (Roma), la spiaggia riservata ai cani, dal titolo: “Mare… Cani e Libertà”.
La manifestazione organizzata da Gian Franco Galasso, ideatore e titolare della spiaggia è stato un vero e proprio successo partecipativo. “La giornata si è svolta all’insegna della lotta contro l’abbandono degli animali – ci spiega il titolare – E’ stata un’occasione di incontro e di confronto tra le varie associazioni nel tentavo di procedere insieme sotto un’unica bandiera: “La Lotta Contro l’abbandono”. A tal riguardo, i volontari del canile “La Muratella” si sono adoperati nel sensibilizzare l’adozione di quattro splendidi cuccioli. Presenti all’evento personalità di spicco dell’ambiente animalista nazionale: Gianluca Felicetti, Presidente della Lega Anti-vivisezione; Walter Caporale, Presidente di Animalisti italiani onlus; Raffaella Maggini, Vicepresidente dell’Associazione volontari Canile di Porta Portese; Ilio Maria Gentili, Presidente del gruppo animalisti dei Castelli Romani; On. Adriano Palozzi, Consigliere Regionale del Lazio; Dott. Natalino Cerini, Dirigente ASL Veterinaria RMH. “Il Dog Beach Village è una spiaggia attrezzata che consente l’ingresso ai cani – ci illustra il sig. Galasso - L’idea mi venne lo scorso anno, quando un’amica mi parlò dell’esistenza, seppur esigua, di spiagge per cani. Con cinque cani ed una casetta in prossimità della spiaggia, durante la stagione balneare non potevo portare i cani sull’arenile a causa del divieto esplicitato nell’ordinanza balneare. Mi sono così messo in moto, e grazie alla comprensione da parte delle Autorità e degli Enti preposti al rilascio delle relative autorizzazioni, sono riuscito il 3 agosto 2013 ad aprire finalmente il Dog Beach Village”.
Il Dog Beach Village si trova a Tor San Lorenzo nel Comune di Ardea (Roma), sul versante sud del litorale laziale. "L’anno scorso pur avendo aperto a stagione inoltrata - aggiunge il sig. Galasso - l’afflusso alla struttura è stato elevato, quest’anno si è definitivamente consolidato, ponendo il Dog Beach Village come un riferimento importante tra le strutture turistico/ricettive a livello cinofilo nel Lazio. La spiaggia è un punto di riferimento per gli amanti degli animali, ci distinguiamo per la spiccata sensibilità nei confronti dei cani meno fortunati, quelli che soffrono nelle gabbie dei canili, e soprattutto nei confronti dell’esecrabile fenomeno dell’abbandono”. Massimiliano Gobbi
Salvataggio in mare, arrivano i cani bagnino Si è svolta domenica 27 luglio la dimostrazione di salvataggio in mare organizzata dall'ANVPC (Associazione Nazionale Volontari Protezione Civile) e dal SICS (Scuola Italiana Cani Salvataggio). L'evento si è svolto a Torvaianica presso il Distaccamento dell'Aeronautica Militare alla presenza di numerosi cittadini e turisti, oltre che a rappresentanti di Guardia Costiera, Carabinieri, Guardia di Finanza, polizia locale e Provincia di Roma, Regione Lazio e Comune di Roma. Il mare agitato ha dato la possibilità di fare una dimostrazione con la massima difficoltà sia per i cani bagnino che per i loro istruttori. Soddisfatto della manifestazione il presidente dell'ANVPC Angelo Ferrante, che ha ricordato che i volontari prestano servizio sulle spiagge di Torvaianica tutti i week end.
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BON-TON
Il Corriere della Città
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L’Estate ““Ricorda che il vero peccato è fare ciò che non è necessario”
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cco atteggiamenti giusti e quelli da evitare, con qualche spunto sorprendente, per stimolare il nostro apprendimento e la nostra creatività nel prossimo periodo di vacanza.
LASCIA VAGARE LA MENTE
Vari studi spiegano che vagare con il pensiero, soprattutto quando lo si fa inconsapevolmente, consente al cervello di concentrarsi e di sviluppare idee innovative per risolvere i problemi che più ci mettono in ansia. Non bisogna imporsi nulla, neppure il divertimento, bisogna liberare la mente da ogni percorso obbligato, una mente più leggera, più aperta, meno controllata genera frutti inaspettati. L’errore più grande è quello di riempirsi di aspettative. Se pretendi o ti imponi fin dalla partenza il relax totale o il divertimento più sfrenato, quasi sicuramente quello che otterrai sarà una triste delusione, poiché non si è dato spazio all’imprevisto che sarà l’unico capace di sorprenderti. Osserva ciò che accade senza star sempre lì a giudicare, a cercare le cause e senza sforzarti di trovare subito le soluzioni.
DIVENTA ESPERTO DI QUALCOSA
Imparare a fare qualcosa di nuovo che davvero piaccia. Il tuo cervello funzionerà in modo sempre più efficiente quando lo farai. Non si nasce esperti: conta la pratica! E’ molto più bello ed efficace esercitare il cervello con conoscenze nuove che con tutto ciò che già conosciamo. Cerchiamo di non disprezzarci molto solo perché facciamo troppa attenzione a quello che gli altri pensano di noi. Ognuno ha doti innate che non conosce, pro-
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Numero 08 Anno 6 AGOSTO 2014
viamo ad osservarci: ci accorgeremmo che nel quotidiano mettiamo in moto attitudini e risorse che sottovalutiamo ma che possono rivelarsi veri e propri talenti. Quasi sempre, in quei casi, mettiamo in campo un volto di noi opposto a quello che riteniamo di possedere. Spesso gli altri ci riconoscono qualità che noi non prendiamo in considerazione perché le riteniamo superflue, ma in realtà sono delle doti che abbiamo senza saperle valorizzare. E quale momento migliore della vacanza per ritagliarsi degli spazi in cui sperimentare queste qualità nascoste?
FARE ATTIVITA’ FISICA
Ballare, giocare, fare qualsiasi tipo di sport. Cercare insomma, un’attività che aumenti il battito cardiaco e richieda coordinazione dei movimenti. Non è chiaro perché, ma è provato che l’attività fisica fa bene all’intelligenza. Ancora più interessante è sapere che camminare per 30 minuti al giorno per 5 giorni a settimana stimola una molecola che favorisce la produzione di nuove capacità di apprendimento. Per migliorare la tua memoria un trucco è di associare la cosa che vuoi ricordare a un’immagine forte anche attraverso un lungo percorso immaginario: funziona! E poi bisogna sforzarsi ad imparare qualcosa a memoria, ed abiturare il nostro cervello a memorizzare attraverso nuovi stimoli, quella cosidetta “memoria a breve termine”. Imparare qualche poesia, qualche testo musicale….
SPEGNERE TELEFONINO E COMPUTER
Essere continuamente disturbati per telefonate, sms, mail riduce la propria produttività in EDITORE: La Città
via Odessa 41 - 00040 Torvaianica E-MAIL: direttore@ilcorrieredellacitta.it redazione@ilcorrieredellacitta.it redazione@citywebtv.it
quanto ci distraggono dalla possibilità di concludere un pensiero, un discorso o un ragionamento. Quindi quando sappiamo di non poter essere disturbati o impossibilitati a rispondere impariamo a spegnerli. Inoltre bisognerebbe non scrivere solo al computer, ma scrivere a mano, ciò impegna di più alcune aree del cervello che non scrivere con una tastiera. Ed è più facile ricordare qualcosa se lo hai scritto con una penna, come fa anche il sottoscritto ogni volta vi tedia con le sue riflessioni.
TAGLIARE I RAMI SECCHI
Impariamo ad eliminare dalla nostra vita le relazioni faticose, i pensieri snervanti e credere fortemente di lasciare più spazio a ciò che più ci piace, che poi spesso lo troviamo nelle azioni più semplici. Invece siamo abituati a “trattenere” relazioni ormai esaurite, abitudini sbagliate, pensieri logoranti. Come un contadino con le piante, anche noi dovremmo potare i “rami secchi” dalla nostra vita, altrimenti continueremo ad accumulare ciò che è morto, avvelenandoci. Perché ci succede tutto ciò? Perché anche se la vita si trasforma in una palude, preferiamo il quieto vivere delle cose conosciute rispetto al fatto di affrontare situazioni nuove. Spesso manteniamo questi rapporti perché ci fanno sentire di essere buoni, per rinforzare l’immagine di “chi sopporta” ed evitare sensi di colpa. Bisogna imparare ad ammettere le proprie debolezze perché quando cominci ad ammettere di avere paura vuol dire che già la stai superando, ricordandosi che anche quando il mare è in tempesta c’è sempre un punto dove tutto è calmo, bisogna saperlo cercare… Antonio GUIDO (dirguido@libero.it Esperto di Galateo ed Immagine Relazionale
CityWebTv: Francesca Poddesu, Mattia Bassi, Giulia Presciutti, Alessandro Introcaso PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE: MA&MC CHIUSURA REDAZIONALE: 03/08/2014
DIRETTORE RESPONSABILE: Maria Corrao IN REDAZIONE: Il Corriere della Città: Alessia Ambra Achille, Luca Mugnaioli, Matteo Acitelli, Alfredo Corrao, Claudia Bartolini, Giuseppe Marrone
STAMPA: Arti Grafiche Reg. Trib. di Velletri Settembre 2009 N. Reg. 19/09 del 24 Settembre 2009