Il Corriere della Città - Agosto 2015

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Anno 7 Numero 8

AGOSTO 2015

libertà informazione politica cronaca cultura sport

Tartassati

Anche ad Ardea, come a Pomezia, spunta il "canone non ricognitorio" e aumentano tutte le tasse comunali

Largo Brodolini, ruspe in azione PAG. 12

Mare: pulito o sporco? PAG. 14

Il caso Montesi : quando il potere perse la sua verginità PAG. 34 - 35



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EDITORIALE

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Pomezia, cittadini- amministrazione: fine di un idillio?

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opo poco più di due anni dall’insediamento, sembra che l'idillio tra i cittadini di Pomezia che hanno votato il Movimento 5 Stelle e l’Amministrazione guidata da Fucci abbia qualche cedimento. Alla Giunta pentastellata vengono contestate le troppe promesse annunciate e non mantenute: da quella sui tagli sostanziali agli stipendi dei dirigenti (i Cud sono rimasti sostanzialmente uguali...) al quella riferita al cambiamento di rotta sugli appalti dei servizi pubblici (invece le società che hanno vinto gli appalti sono le stesse di prima). Riguardo agli appalti, è stato spiegato dall’Amministrazione che adesso questi costano di meno rispetto al passato. Però si trascura il fatto che il minor costo è dovuto spesso ai minori servizi offerti: meno scuolabus, meno giorni di raccolta dei rifiuti e via discorrendo. Di contro, sono più alte le rette della mensa, così come maggiori rispetto al passato sono le imposte comunali. Ancora si riscontrano problemi di rifiuti e degrado ambientale, sia a Pomezia che a Torvaianica. Se si parla della tutela dei lavoratori precari, la confusione regna sovrana: prima non servivano, poi erano necessari. I lavoratori nel frattempo iniziano a vincere le cause per essere assunti e il Sindaco fa ricorso, salvo poi assumerli a tempo determinato senza scadenza, finalizzata all'assunzione a tempo indeterminato. Perché tutti questi giri, che sono costati parecchio alle casse comunali in spese legali? Non era più semplice e meno dispendioso assumerli direttamente a tempo indeterminato quando si paventava il rischio – abbondantemente preannunciato dai sindacati di categoria – delle cause?

Sempre sul tema lavoratori, una piccola parentesi sugli ex dipendenti del Consorzio per l’Università che, dopo il licenziamento, hanno fatto causa al Comune, perdendo il ricorso. Resta però un’ombra sulla scelta del difensore dell’ente - nominato dal sindaco Fucci - che è l’avvocato D'Angelo, ex presidente dello stesso Consorzio, nonché ex assessore della Giunta Zappala. Ci potrebbe essere un piccolo conflitto di interesse? Riguardo al rapporto con i cittadini, che dalle promesse elettorali sarebbero dovuti essere interlocutori attivi degli amministrativi, è eclatante la questione “largo Brodolini”, dove le istanze di centinaia di persone, rappresentate anche da associazioni e comitati di quartiere, sono rimaste inascoltate forse solo per continuare a dare un segnale di discontinuità rispetto a chi ha governato prima. Se parliamo di bilancio economico, invece, bisogna una considerazione: non sembrano esserci molte differenze rispetto al passato. Il bilancio di previsione del 2013, approvato quasi a fine anno, era la fotocopia di quello 2012, quando c’era ancora l’Amministrazione di cen-

trosinistra; quello del 2014, anche stavolta approvato a fine anno, non è stato diverso da quello del 2013 e quindi da quello del 2012. Ed ora c’è il bilancio di previsione 2015 che prevede entrate - quantomeno anomale – riferite al recupero dell’evasione fiscale: si tratta di importi che arrivano a quasi un terzo di quelle correnti. Da qui il certo rischio che nel rendiconto ci sarà un forte disavanzo. Questo ricorda molto, forse troppo, il passato, con presunte entrate che non si tradurranno mai in soldi effettivi. Da parte dei cittadini, per questi ed altri motivi che non riportiamo per questioni di spazio, si percepisce quindi una sorta di malcontento che aumenta giorno dopo giorno e che riportiamo senza per questo voler criticare l’operato dell’Amministrazione, ma solo per far da pungolo e chiedere quel piccolo cambio di rotta che sarebbe utile per soddisfare le esigenze della gente. Continuare a ribadire la propria onestà anche se questa è un fondamento irrinunciabile - non basta, per amministrare veramente bene una città.


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POLITICA

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Debiti fuori bilancio e re I

n questo ultimo periodo sono stati presi importanti provvedimento dall’Amministrazione comunale di Pomezia. Ne parliamo con il presidente del Consiglio Comunale, Renzo Mercanti. Nella seduta di consiglio comunale del 28 luglio si è discusso dei debiti fuori bilancio: può dirci le sue considerazioni su questo e sulla situazione economica del Comune di Pomezia? “I debiti fuori bilancio sono una novità per questo Comune, visto che in passato venivano tenuti nascosti nei cassetti tra la distrazione dei Dirigenti e la compiacenza della politica. Ora, come previsto dalle normative, le sentenze, anche se non definitive, ovvero in fase di appello del Comune, vanno inserite nel bilancio accantonando le somme che dovranno essere pagate ai creditori. Stiamo semplicemente applicando le norme. La situazione economica del Comune di Pomezia è chiaramente oppressa dal famoso debito accumulato con i disavanzi degli anni passati, ma finalmente la tendenza al debito è finita come certificato dai 2 milioni e mezzo di avanzo nell’anno finanziario 2014. Ora questa Amministrazione può programmare le sue attività facendo conto delle proprie forze grazie alle tasse dei cittadini”. Non molto tempo fa è stato approvato il bilancio di previsione, che vede tra le entrate un recupero dell'evasione fiscale di circa 10 milioni

di euro, ma ad oggi è stato incassato solo 1 milione in 7 mesi: pensa sia plausibile riuscire a recuperare gli altri 9 in soli 5 mesi o si tratta di importi sovrastimanti che creeranno non pochi problemi al momento in cui si dovrà approvare il bilancio consuntivo?

“Contiamo fortemente su uno strumento di recupero dell’Evasione Fiscale, che verrà da un soware in fase di aggiudicazione di gara, utilizzato in altri Comuni basato su un’ampia varietà di incroci di dati dei contribuenti. Dati del catasto, utenze primarie (energia, gas, acqua), agenzia entrate ed altro, di ogni cittadino, finiranno nel preciso soware che porterà un enorme recupero dell’evasione”. Sotto certi aspetti questo ricorda quanto fatto dalle passate amministrazioni, ovvero gonfiare le entrate per consentire le uscite... “Abbiamo già dimostrato lo scorso anno di spendere meno di quanto preventivato dalle entrate. Quei 2 milioni e mezzo sono la dimostrazione dell’attenzione con cui si spendono i soldi dei contribuenti. A proposito di entrate esagerate, per questo Bilancio preventivo 2015, è intervenuta la nuova fiscalità della contabilità armonizzata. In parole semplici il bilancio del Comune prende un aspetto più simile a quello dei bilanci delle società private. Così di colpo ci siamo ritrovati a dover trasformare tutte le somme in entrata mai riscosse (residui attivi divenuti inesigibili), somme che nel passato avevano retto i bilanci, sono diventate debiti che per fortuna la normativa permette di spalmarli in 30 anni. Crediti del passato, che sono diventati debiti per il futuro”.


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POLITICA

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cupero evasione fiscale Mercanti: "Nuovo software per 'stanare' gli evasori fiscali"

Recentemente è anche stata approvata la modifica al regolamento comunale, ricevendo le critiche dell'opposizione che paventa una limitazione della democrazia con questa operazione: qual è invece la sua opinione in merito? “Oltre ad aver riorganizzato l’impianto con una forma migliore e pratica, con il nuovo Regolamento di fatto si rendono le Commissioni e il Consiglio più efficienti. Ricordo solo alcune novità: le Commissioni ora potranno essere consultive o propositive, ed in entrambe uscirà un verbale votato dai commissari. Riteniamo la commissione il momento più importante di scambio politico dove creare e/o modificare efficacemente delibere, regolamenti ed ogni atto prima dell’arrivo in Consiglio Comunale per la definitiva approvazione. L’effettiva partecipazione ai lavori sancito dall’art. 82 del TUEL 267\2000, diventa realtà nel Comune di Pomezia, ovvero, i gettoni presenza verranno erogati ai Consiglieri solo se parteciperanno ad almeno i ¾ dell’intera durata della Commissione o del Consiglio. Una volta lavorato in Commissione, il passaggio in Consiglio Comunale diventerà molto più snello, con i tempi degli interventi drasticamente ridotti rispetto a prima. Con il vecchio regolamento si poteva intervenire 2 volte con 20 e 10 minuti, e finire con altri 10 minuti per la dichiarazione di voto mentre il tempo per gli interventi nel bilancio erano…illimitati! Ora, come avviene in moltissimi Comuni italiani, ci potrà essere per ogni Consigliere un solo intervento di 10 minuti ed una dichiarazione di voto di 3. Solo per il Bilancio ed i Regolamenti, l’intervento durerà 20 minuti. Questa si chiama Efficienza, Efficacia ed Economicità della pubblica amministrazione. Eliminato il Question Time che era solo sperpero di denaro pubblico. Le interrogazioni verranno ora discusse nel primo Consiglio Comunale straordinario utile e, nel caso non vi fossero adunanze entro 30 giorni, le risposte arriveranno scritte all’interessato. Ora metteremo alla prova questo nuovo Regolamento, e vedremo se necessiteranno ulteriori modifiche migliorative insieme alla revisione dello Statuto che prossimamente aggiorneremo”.

In Giunta sono arrivati due nuovi assessori, mentre Veronica Filippone ha annunciato le sue dimissioni a partire dal 1 Novembre: come cambierà la gestione politico-amministrativa del Comune? “Non cambierà affatto. Anche i nuovi Assessori mi sembrano preparati e molto motivati, hanno energie da vendere e si adopereranno full time sulle questioni trattate dal nostro programma che il Sindaco affiderà loro”. Siamo ormai a metà della stagione estiva, ma Torvaianica non sembra aver avuto quel rilancio turistico che tutti speravano: le presenze durane la settimana sono poche, mentre tengono i turisti "mordi e fuggi" del fine settimana. Qual è la sua impressione? “Vado spesso in spiaggia a Torvaianica, ed oltre a trovarla pulita ed ordinata, noto la solita affluenza di bagnanti. Mi è capitato anche la sera di passeggiare sui marciapiedi finalmente sgombri da bancarelle di dubbio gusto avvolto dalla musica di questo o quel bar attrezzato di musicanti. La crisi c’è e sicuramente non sono tantissimi i villeggianti che si trasferiscono,

anche se dal traffico serale e mattutino, da e per Torvaianica, noto che i pendolari sono sempre numerosi”. Pensa che si poteva e si doveva fare di più? “L’Amministrazione ha gettato le basi per rendere un’Estate 2015 interessante con tantissime iniziative sempre pubblicizzate sul sito del Comune e nelle bacheche sparse nel territorio. Certo, se anche i giornali pubblicizzassero le decine e decine di eventi, si potrebbero ricevere più turisti”. Chi avrebbe dovuto fare di più secondo lei: l'Amministrazione, i privati, le associazioni o tutti in sinergia? “L’Amministrazione sta facendo la sua parte, coinvolgendo le Associazioni ed i privati in continui incontri organizzativi. Devo però ahimè riconoscere che molti commercianti, non tutti per fortuna, continuano a perorare solo la loro causa ed il loro orticello, mentre tutti insieme potremmo veramente rilanciare Pomezia e Torvaianica”. Anna Maria Greco


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POLITICA

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Dimissioni "postdatate" per l'Assessore Filippone D

imissioni “postdatate”. L’anomala – forse la prima in assoluto in Italia – decisione è stata presa dall’assessore Veronica Filippone, che il 14 luglio ha rassegnato le sue dimissioni, annunciando nel contempo che resterà comunque in carico fino al 31 ottobre, visto che le dimissioni sono state rassegnate a far data dal 1° novembre prossimo. L’annuncio, soprattutto per le sue modalità, ha scatenato polemiche sia tra le forze politiche di opposizione che tra i cittadini. Le ragioni addotte dalla Filippone sono “esclusivamente” personali e proprio questo ha riportato a galla le chiacchiere “da corridoio” che nei mesi scorsi avevano già travolto l’assessore. Per rispondere agli attacchi, la stessa Filippone ha pubblicato sul suo profilo Facebook le sue spiegazioni – rendendo il post pubblico, quindi accessibile anche a chi non ha la sua amicizia virtuale – che in realtà spiegano ben poco. Da quanto affermato dall’assessore, non si capisce infatti quale sarà il suo ruolo in Giunta fino al 31 ottobre. Che resti per un passaggio di consegne ad uno dei due neo assessori nominati dal sindaco Fabio Fucci qualche giorno prima (Federica Castagnacci, il 7 luglio) e qualche giorno dopo (Giuliano Piccotti, il 16 luglio)? O per altri motivi? Riportiamo integralmente il post dell’Assessore dimissionario – ricordiamo che di prassi le dimissioni degli assessori sono immediate e irrevocabili: le uniche sulle quali può esserci un ripensamento e proprio per questo hanno una temporalità estesa a 30 giorni sono quelle del sindaco – che terminano con una frase che, paradossalmente, dà ancora più adito alle polemiche e ai gossip che la stessa Veronica Filippone voleva evitare. "Oggi (riferito al 14 luglio, ndr) ho dato le mie dimissioni come Assessore del Comune di Pomezia e, come immaginavo, molte persone si sono lanciate in commenti e giudizi. Quando ho accettato l'incarico sapevo che la mia vita privata non sarebbe più stata tale, ho cercato di superare la mia timidezza ed ho sempre svolto il lavoro che mi è stato affidato con la massima

serietà ed il massimo impegno. Non mi interessa quello che possono pensare le persone che non mi conoscono e che si lanciano in giudizi affrettati ma sono felice che tutte le persone con cui ho lavorato e sto ancora lavorando mi apprezzino sia a livello personale che professionale, QUESTO E' QUELLO CHE CONTA! Di seguito la lettera delle mie dimissioni: "Caro Sindaco, con la presente sono a rassegnarLe formalmente le mie dimissioni dall’incarico, da Lei affidatomi, di Assessore del Comune di Pomezia a partire dal 1° novembre 2015. Fino a tale data darò la mia disponibilità ad affiancare un eventuale altro Assessore, a cui deciderà di delegare le attività da me seguite fino ad oggi, al quale trasferirò la mia modesta esperienza amministrativa al fine di mantenere una continuità nelle attività iniziate. Tale decisione è dettata esclusivamente da motivazioni personali. Colgo l’occasione per ringraziarLa della fiducia e dell’opportunità di vivere un’esperienza unica sia sotto il profilo politico che in quello umano, allo stesso modo ringrazio anche tutti gli altri componenti della Giunta con i quali ho sempre lavorato in armonia, sempre nel rigoroso rispetto della legalità, e finalizzato ogni azione a favore dei cittadini di Pomezia, che hanno avuto e hanno tutt’oggi grandi aspettative da questa nuova Amministrazione, invidiata da

molti cittadini di altri Comuni italiani per tutto quello che ha fatto e quello che continua a fare senza farsi corrompere da un sistema composto il più delle volte da persone che guardano esclusivamente al profitto personale senza tener conto delle reali esigenze della collettività. Ultimamente si è parlato di incorruttibilità, soprattutto del Sindaco, che molti reputano doverosa e scontata. Non avendo avuto mai esperienze politiche prima di questa, posso confessare che vivendo una realtà politico-amministrativa, non è per niente scontato essere incorruttibile e per questo approfitto anche in questa occasione formale nel ringraziarLa di avermi dato l’opportunità di far parte di un gruppo, Giunta e Consiglieri di maggioranza, che ha sempre lavorato onestamente mettendo da parte interessi personali e mai cedendo a pressioni, alcune velate altre meno. Ringrazio inoltre anche tutti i Consiglieri di maggioranza che hanno condiviso con me la passione e l’impegno nello svolgere le azioni politico-amministrative che hanno richiesto molte volte decisioni e prese di posizione forti. Coerenza e amore per i cittadini sono stati gli ingredienti base utilizzati per ogni azione intrapresa e, già da oggi, dopo soli due anni di attività amministrativa, si riescono a vedere concretamente grandi risultati, che hanno guadagnato la visibilità anche a livello nazionale. Infine ringrazio tutti i dirigenti che sono stati collaborativi nell’aiutare la nostra Amministrazione ad applicare concretamente molti punti del nostro programma elettorale e tutti dipendenti comunali ai quali auguro di lavorare in armonia con questa nuova Amministrazione, in particolare tutti quelli con cui ho lavorato direttamente, dei quali ho imparato a conoscere la qualità professionali e la disponibilità. E’ difficile lasciare questa attività, soprattutto quando si cominciano a vedere i risultati e quando non ci sono dissapori con le persone con cui si lavora, ma a volte è necessario fare scelte per poter vivere appieno i propri desideri". Alessia Ambra Achille



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POLITICA

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Ardea, nuova ricetta per s tagli ai servizi e aumenti d La “manovra” peserà molto sulle tasche dei cittadini, che in cambio avranno solo meno servizi

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nche a chi caparbiamente e fino all'ultimo ha sperato che le difficoltà di questa amministrazione di Ardea finissero per decretarne la fine, oggi 30 luglio, ha dovuto non solo ricredersi ma ammettere in fondo al proprio cuore di aver perduto ogni speranza. I cittadini sono accorsi numerosi perché molti di loro condividevano questa speranza, ma solo uno sparuto numero di loro ha retto all'estenuante spettacolo messo in scena da consiglieri di maggioranza e sindaco, anche questa volta indiscusso mattatore. Eppure gli argomenti da discutere erano importanti e dai risvolti assai pesanti per le tasche dei cittadini. Tra i consiglieri di opposizione, da cui oggi ci si sarebbe aspettato fuoco e fiamme a contrastare gli aumenti del prelievo fiscale sulle spalle dei cittadini, assenti il capogruppo PD Stefano Ludovici e Mauro Giordani. Neppure Luca Fanco, eletto tra le fila della maggioranza ma da sempre schierato contro il sindaco, ha sentito il bisogno di “dare una mano” e registrata la sua presenza all'appello ha immediatamente lasciato l'aula per non farvi più ritorno. Raccontare la cronaca di quanto è avvenuto oggi sarebbe noioso e per certi tratti persino offensivo nei confronti del lettore ma un quadretto significativo lo riportiamo qui senza commentare, riportando il resoconto stenografico di quanto espresso dal consigliere Quartuccio (FI) che ha voluto rispondere ad una provocazione del consigliere Abate (PD). “Io non volevo parlare, no? Però per un bimbo tipo Abate, quello è proprio un bimbo. Ride quando ridono gli altri, e qui io da lei mi chiede a me qual è il motivo per il quale io sono al mondo? Senta, io sono per questo motivo qui; le voglio dire che fin quando... e caro Luca sai quello che dico; quando sarai candidato contro Luca Di Fiori perderai sempre perché forse tu non ti sei reso conto chi sei, la considerazione che la gente ha di te. D'altronde anche le urne t'hanno detto che tu non sei idoneo a fare il sindaco, te sei stato bocciato più d'una volta. Quindi caro Tonino (seguono alcune parole incomprensibili)a me dispiace che l'ammissione e poi tutta la clacche che ti sei portato non c'ha lasciato prima finire. La commissione che tu hai già votato per la presidenza non si sia svolta questo... sei, sei un omino e qui lo rimando, pure pelato, un omino pelato. (il pubblico grida "buffone, buffone" Abate interviene e dice "questa è la considerazione che hanno di te") sono i tuoi e la considerazione che ho di te ho di loro”. Tornando alla politica, quella vera, e lasciando

la farsa ai figuranti, è doverosa una premessa: la situazione finanziaria dell'ente. L'amministrazione chiuse lo scorso anno un difficile bilancio, già sull'orlo della bancarotta, salvandosi con un escamotage. La Corte dei Conti aveva richiesto all'ente di riportare all'evidenza dei conti tutti i debiti fuori bilancio da troppo tempo relegati nel dimenticatoio e questo provocò un vero e proprio terremoto perché dai cassetti saltarono fuori più di 8 milioni di debiti. Riconoscerli in Consiglio comunale equivaleva a dichiarare il dissesto finanziario e così, dopo averne discusso una parte irrilevante, con la scusa di non aver avuto dagli uffici la documentazione atta a far esprimere i consiglieri sulla legittimità dei debiti, questi furono semplicemente messi da parte in attesa di chiarimenti e la scusa bastò alla Corte dei Conti per chiudere un occhio. Ciò nonostante il bilancio fece registrare pesantissimi tagli alla spesa pubblica. Il 2014 si è chiuso con un apparente avanzo di amministrazione di oltre 5 milioni di euro dovuti prevalentemente al fatto che i debiti da pagare non sono poi stati pagati e che la nuova tassa, la TASI, ha finito per portare entrate superiori del 25% rispetto a quanto era stato previsto. Da gennaio 2015, però, la musica è cambiata. Il governo non accetta più alchimie contabili basate sulla manipolazione dei residui attivi e passivi e ne ha richiesto una ricognizione straordinaria imponendo la cancellazione dei crediti oggettivamente inesigibili e dei debiti non dovuti. In passato per far tornare i conti molti Comuni erano soliti inventare crediti inesistenti. È accaduto così che dopo la ricognizione straordinaria i nostri 5 milioni e oltre di avanzo di amministrazione si sono trasformati in 15 mi-

lioni di debiti; roba da far tremare i polsi, ma non quelli dei consiglieri di questa maggioranza che con un nonchalance da far invidia alla étoile dell'Opera di Parigi hanno votato come soldatini schierati nell'atto del presentat arm un debito da ricoprire in 30 anni togliendo dalle risorse destinate ai cittadini oltre mezzo milione di euro all'anno. Per quanto riguarda invece i debiti fuori bilancio, per quelli che inevitabilmente prima o poi dovranno essere riconosciuti, il Sindaco ha promesso di “spalmarli” come fossero Nutella nei prossimi cinque anni; ovviamente anche le risorse per questi pagamenti saranno attinti da quanto altrimenti sarebbe stato destinato ai cittadini. Purtroppo questo provvedimento, seppur pesante, non è neppure lontanamente sufficiente a risolvere il problema del bilancio; né sarà possibile accogliere la proposta fatta in commissione da Quartuccio che suggeriva di chiudere il bilancio in disavanzo (quella fu l'occasione in cui il segretario comunale lasciò inorridita il tavolo della commissione). Massimiliano Giordani ed il Sindaco, come in una cantilena trita e ritrita, continuano ad affermare che i problemi sono causati dal Governo che a loro detta ci rapina ogni anno con il fondo di solidarietà comunale. Non c'è nulla di vero naturalmente in questo, se non la cifra che ci viene trattenuta a monte direttamente dal gettito IMU; saranno quasi 8 milioni di euro per il 2015, ossia quasi un milione in più dello scorso anno. Ciò che il sindaco omette sempre di dire quando racconta questa storiella sono i motivi per cui Ardea è così pesantemente penalizzata mentre Comuni a noi vicini come Pomezia o Aprilia sono invece premiati con entrate extra, ovvero lo stato restituisce loro molto di più di quanto versino.


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salvare la maggioranza: delle tasse È sempre colpa del Governo l'aumento della cifra da risparmiare sulle spese comunali e invece è della Regione la colpa quando ci tagliano finanziamenti già riconosciuti perché li trattengono come acconto sui debiti che il nostro Comune ha nei loro confronti. Insomma la colpa, se di questo dobbiamo parlare, non è mai dell'amministrazione che invece fa i salti mortali per non penalizzare i cittadini. Ed è per questo motivo che oltre ai tagli, quest'anno sarà necessario aumentare l'aliquota della TASI portandola dal 2,5 per mille al 2,9 (gettito maggiore previsto 800.000 €) ed ancora, intervenire con una nuova iniqua tassa dall'orribile ed impronunciabile nome di canone non ricognitorio abbreviato nell'altrettanto incomprensibile acronimo CCNR. Con questo nuovo balzello si pagherà il sottosuolo occupato da cavi e condotte, il suolo occupato da pali e cartelli o da insegne (tassa sull'ombra) e perfino l'accesso a casa propria in misura proporzionale alla dimensione del varco su cui si affaccia il cancello o il portone d'ingresso. Non è stato possibile avere qualche notizia in più dall'assessore competente perché l'insolitamente solerte presidente del Consiglio si è ben guardato dal dargli la parola, mettendo ai voti

le delibere ogni qualvolta terminavano gli interventi. Il tentativo di giustificare gli aumenti della TARI è stato penoso da parte del sindaco che, come c'era da aspettarsi, ha cercato di “dare la colpa” ad altri e questa volta ce n'è per tutti: per i cittadini che sono indisciplinati, conferiscono male e con i colori dei sacchetti sbagliati; con la discarica che ci ha aumentato le tariffe e con quei malfattori che lasciano in strada i sacchetti dando origine a vere e proprie discariche abusive. Al di là del merito di quanto affermato dal sindaco non si capisce perché la spesa debba aumentare, se nel corso di questi anni la quantità totale dei rifiuti prodotti ad Ardea è andata gradualmente diminuendo (26.000 tonnellate nel 2014 contro le 30.000 del 2012). Non si capisce perché debba incidere un piccolo aumento del costo della discarica (solo frazione indifferenziata) quando questa parte è il 40% del totale prodotto e una frazione dell'intera spesa. Non

si capisce perché si debba pagare un extra per ripulire le discariche abusive quando si potrebbe fare a meno di crearne se solo, come prevede il contratto, la ditta facesse quotidianamente una ricognizione del territorio rimuovendo quanto inopinatamente è lasciato in strada. In conclusione, per salvare la poltrona a sindaco e la maggioranza, i cittadini di Ardea si sobbarcheranno di qualche milione in più di tasse e di altri tagli ai servizi. Che poi qualcuno decida di fare disobbedienza civile e non paghi per protesta, poco importa; una volta approvato il bilancio, se i cittadini non pagano, il problema sarà tutto della nuova amministrazione, tra due anni. Sorge spontanea la domanda: perché considerare a questo punto una iattura un commissariamento dell'ente? Quantomeno un vantaggio i cittadini lo avrebbero: mandare a casa questi incapaci. Mario Savarese


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10 CRONACA Ardea, polemiche sul rinnovamento della pubblica illuminazione

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Gli “Amici di Grillo” accusano: “I costi sono 5 volte maggiori rispetto a Pomezia”

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opo una serie di polemiche e di sospetti, lo scorso 17 luglio il consiglio comunale di Ardea ha approvato la proposta di project financing presentata della società Gruppo Hera Luce per rinnovare la pubblica illuminazione sul territorio. L’approvazione non è piaciuta a molti, che giudicano l’affidamento per nulla conveniente per le casse pubbliche e quindi per i cittadini. A contestare maggiormente l’operato della maggioranza in questa occasione è il Movimento 5 Stelle che, conti alla mano, ha dimostrato l’esosità – soprattutto se confrontata con i costi sostenuti per lo stesso servizio dalla vicina Pomezia – della proposta. Il Comune ha provato a difendersi. “Si tratta dello studio di fattibilità della società Gruppo Hera Luce che, secondo quanto previsto dal codice degli appalti, sarà la base per una futura gara europea che sarà fatta dal Comune e sulla quale ogni altra impresa dovrà presentare proposte migliorative – hanno spiegato da via Garibaldi - Di fatto l’intendimento punta a una politica di risparmio energetico con la gestione e l’ammodernamento della rete di illuminazione stradale. Quella che è passata in Consiglio è un’analisi di fattibilità valutata per 20 anni di gestione e a un costo di circa 620mila euro l’anno della sola corrente elettrica”. “La rete elettrica oggi perde intorno al 30% della sua efficienza perché vecchia – ha aggiunto il sindaco Luca Di Fiori – Ciò accade in alcune zone del territorio, come sul lungomare degli ardeatini. Non si può equiparare Ardea con Pomezia a livello di progetto e di costi, come ha tentato di fare qualcuno, perché il loro impianto è più giovane e più efficientato e perché il costo di Pomezia si è raggiunto dopo una gara, che noi poi andremo a fare”. Ma quanto esposto dal sindaco è stato duramente contestato dagli “Amici di Grillo Ardea”. “Quel ‘qualcuno’ a cui fa riferimento Di Fiori quando parla di equiparare i costi tra Ardea e

Pomezia – hanno riportato i grillini sul loro blog - ora spiegherà al signor Sindaco e a chi i conti, al contrario di lui, li sa fare, che le cose, seppur paragonate in modo del tutto favorevole al progetto Ardea, ancora non tornano e di molto”. “La società Hera Luce, proprio per sopperire alle carenze del nostro vetusto impianto, nel progetto presentato elenca con molta precisione quali sono i lavori che andrà a realizzare – hanno proseguito gli Amici di Grillo - Questi lavori che, oltre alla sostituzione dei corpi illuminanti prevedono sostituzione di pali, rifacimento di centraline, e sostituzione di cavi per quasi 10 chilometri, ammontano in totale a 3.000.000 € comprensivi di IVA. Ora, proprio per non dare al nostro sindaco alcun altra scusante nell'affermare che i progetti di Ardea e di Pomezia non sono paragonabili, andremo a togliere questa cifra per intero dal costo dell'impianto il che equivale a dire che la magnanima Hera Luce ci regala l'intero ammontare dei la-

vori e del materiale necessario a realizzarli. Sottratti i costi dell'energia elettrica - e di questi 3 milioni che non vogliamo aggiungere alle spese - il nostro Comune pagherà comunque per 3148 punti luce la considerevole cifra di 5.449.240 €. La spesa affrontata da Pomezia (che comunque comprende anche tutti i costi della sostituzione dei corpi illuminanti) è invece di 2.355.030 €, ossia 327 € a punto luce contro i 1.731 € che pagherà Ardea”. “Signor Sindaco – hanno concluso i grillini - noi non sappiamo chi le abbia insegnato a far di conto e non possiamo certo attribuire al suo professore di liceo queste lacune, ma di sicuro le sue reminiscenze in questa scienza esatta presentano molti lati oscuri che nemmeno Hera luce riuscirà ad illuminare. Ora ci aspettiamo che per rimettere le cose a posto altre ditte concorrenti propongano un ribasso minimo del 80%, tanto sarà necessario a che i due costi siano allineati”.

Matteo Acitelli

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CRONACA

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Largo Brodolini, ruspe in azione

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l 20 Luglio sono iniziati i lavori di demolizione del monumento di largo Brodolini, ma i cittadini del quartiere e non solo non hanno di certo gradito. Per mesi hanno cercato, anche attraverso l’intervento del Comitato di Quartiere, di avere un dialogo con l’amministrazione comunale, avanzando proposte alternative che consentissero di effettuare modifiche e miglioramenti alla circolazione stradale e il contestuale abbellimento della piazza, senza alcun risultato: la Giunta Fucci, sindaco in testa, non hanno voluto sentire ragioni ed hanno marciato senza esitazioni verso la loro méta, ovvero l’abbattimento del monumento, forse perché simbolo delle passate amministrazioni. In molti, dopo che le ruspe sono entrate in azione, si sono chiesti perché sprecare i soldi pubblici – non solo quelli relativi alla demolizione, ma anche quelli usati per la costruzione, che non furono pochi - in questo modo, quando le soluzioni proposte dai cittadini, ovviamente stilate da ingeneri e geometri, avrebbero consentito, evitando l’abbattimento, un sicuro risparmio, permettendo così di utilizzare quel denaro per altri servizi. Ma cosa resterà di largo Brodolini dopo il passaggio delle ruspe? Una “squallida” ed anonima rotatoria. Consentiteci il termine “squallida”, anche se sicuramente si tratterà di una bella rotatoria con tanto di fiori. Ma, rispetto a quello che si sarebbe potuto fare recuperando l’esistente, il termine ci sta tutto. Perché una rotatoria non potrà mai essere utilizzata come se fosse una piazza e quindi come luogo di aggregazione per i cittadini. A lamentarsi di questo, ma soprattutto dell’atteggiamento di chiusura da parte degli amministratori nei confronti dei residenti che vivono il luogo, sono stati in molti. A parte i partiti di opposizione, che potrebbero aver strumentalizzato la situazione per accattivarsi simpatie, a criticare l’operato della Giunta Fucci “semplici” cittadini, ma anche associazioni e comitati, tra cui gli stesso che lo scorso Aprile avevano richiesto, allegando più di cento firme, un incontro con il sindaco e con il dirigente ai Lavori Pubblici. Incontro che – non si capisce per quale motivo, dal momento che il Movimento 5 Stelle ha sempre avuto come cavallo di battaglia elettorale l’ascolto dei cittadini – non c’è mai stato. Eppure, come ribadiscono i richiedenti, “non c’era alcuna intenzione di mettere in diffi-

coltà amministratori e dirigenti comunali, ma solo la voglia di mettere a confronto le diverse idee riguardo il futuro di Largo Brodolini e valutare insieme la fattibilità di due ipotesi di intervento nettamente diverse”. “In perfetta continuità con le amministrazioni del passato ancora una volta i cittadini di Pomezia devono accettare, oggi come allora, la soluzione che viene calata dall’alto come la migliore o come l’unica soluzione attuabile, tutto questo senza alcun confronto fra le parti che tenesse conto dei contenuti tecnici puntualmente forniti dai professionisti che erano fra le fila delle Associazioni”, commentano amareggiati. A ricostruire la storia del monumento di largo Brodolini Antonio Sessa, professore, giornalista e storico del territorio. “Dispiace sempre quando si distrugge una opera pubblica peraltro realizzata da non molti anni – commenta Sessa dal suo profilo Facebook - Ricordiamo che questa opera fu realizzata unitamente ad altre durante l’amministrazione Zappalà e rientrava in un progetto complessivo di riqualificazione urbana di alcune piazze di Pomezia. Ricordo che queste opere furono comunque oggetto di polemiche, vedi piazza Indipendenza che fu “riqualificata” , si fa per dire, con degli abbellimenti che ricordavano molto quelli cimiteriali, poi tolti con la successiva amministrazione di centro sinistra cosi come la piscina. La stessa piazza San Benedetto, forse il migliore intervento, ha visto poi la fontana mai funzionare. Non parliamo di piazza Aldo Moro, la cui sistemazione suscitò moltissime polemiche, d’al-

tronde basta vederla. Infine vi era questo grosso manufatto di largo Brodolini, adibito poi a monumento ai marinai”. “Ricordo – prosegue Antonio Sessa - che io feci subito notare che i monumenti ai caduti del mare si realizzavano vicino al mare, non certo poco lontano da una vaccheria ed in un luogo dove una volta pascolavano le mucche. Tra l’altro feci presente che prima di spendere tutti quei soldi per riqualificazioni molto discutibili sarebbe stato più opportuno mettere in sicurezza le scuole e semmai realizzarne qualche altra, visto che vi erano liste di attesa alla materna. Ma allora stavano tutti zitti! Per quel che riguarda il manufatto di Largo Brodolini, fu subito evidente che quel monumento era una sciagura per chi viveva nelle vicinanze, perché la notte diventò luogo di incontro con schiamazzi che disturbavano la quiete delle famiglie che abitavano nei pressi, tanto che fu deciso poi dall’amministrazione successiva di centro-sinistra di recintarlo, anche perché qualcuno si era anche infilato di notte a folle velocità con la moto rischiando la vita. Con l’apertura della strada nuova e della lottizzazione adiacente, il monumento fu rimaneggiato ed era diventato inutile e pericoloso e tra l’altro, malgrado la recinzione, aveva subito anche atti vandalici. La nuova amministrazione, tenendo conto della sicurezza dei pedoni - nei pressi vi è una scuola - ha deciso di eliminarlo. Da quel momento è partito da parte di alcuni cittadini un progetto di recupero del manufatto con un progetto condiviso in rete. Sicuramente una buona cosa, ma a quanto pare le soluzioni non sono state considerate valide dagli uffici. Ora in molti sono arrabbiati con questa amministrazione che lo ha buttato giù ma non è il caso di stigmatizzare prima di tutto chi ebbe la nefasta idea di realizzarlo utilizzando molti soldi pubblici che fanno parte di quel famoso debito accumulato dal nostro Comune?”. Sicuramente le “colpe del passato” ci sono, ma perché a pagarne le conseguenze devono essere sempre i cittadini “del presente”? Giuseppe Marrone



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CRONACA

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Agosto 2015

Timore inquinamento delle acque del mare: ad Ardea un tratto con valori fuori dalla norma Torvaianica, Marina di Ardea, Tor San Lorenzo: ecco la situazione attuale

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cqua del mare sporca o no? Nelle ultime settimane la polemica è montata sia a Pomezia che ad Ardea, con i due litorali oggetto delle critiche e dei timori dei bagnanti per la qualità delle acque, che si mostravano torbide e, in alcuni punti, con numerosi rifiuti che galleggiavano vicino alla riva. Le due amministrazioni comunali hanno fatto sapere che non c'è pericolo inquinamento, sostenendo che si tratta solo dell'elevata temperatura dell'acqua che ha provocato una fioritura algale. E se Pomezia ha fatto riferimento generico ad analisi Arpa senza mostrare però nessun risultato (le analisi a cui l'amministrazione pometina fa riferimento sono quelle fatte sui campionamenti dello scorso Aprile, quindi non attendibili rispetto a quella che è la qualità dell'acqua a fine luglio), Ardea ha richiesto all'Arpa delle nuove analisi urgenti ed ha pubblicato l'esito dei prelievi, dai quali si evince che un punto – oltre ovviamente ai 250 metri a destra e sinistra di tutti i canali - mostra effettivamente segni di inquinamento mentre gli altri riportano parametri nella norma. Il 23 luglio la polizia locale di Ardea, l’Arpa Lazio e l’Idrica hanno effettuato un primo sopralluogo a Marina di Tor San Lorenzo per “accertarsi della qualità delle acque per un presunto inquinamento consistente in una macchia oleosa sul mare”, così come si legge da un rapporto della polizia locale. L’analisi ha coinvolto l’area del Fosso del Diavolo “proseguendo attraverso le dune per controllare eventuali perdite dai sollevamenti fognari”, fino ad arrivare al Lido di Tirrenella, “percorrendo a piedi la battigia per verificare eventuali macchie sul mare e alle foci dei Fossi”. “Si specifica – prosegue la nota – che non sono state riscontrate anomalie nei corsi d’acqua e sul tratto di costa visibile all’occhio”. Successivamente il controllo è proseguito lungo il Canale Biffi e il

tratto di Lido di Lollia, tornando poi verso la Torre di San Lorenzo. “Anche in questi punti non venivano riscontrate anomalie”, è scritto poi nella relazione. Ma la risposta non ha rassicurato i cittadini, tanto che – il 28 luglio – sono finalmente stati resi noti i risultati che, appunto, mostrano che un tratto, quello tra il canale Biffi e il fosso della Moletta, è davvero inquinato. Le analisi hanno infatti evidenziato per il parametro degli enterococchi intestinali “il superamento dei valori limite per un singolo campione” rispetto a quanto previsto dall’allegato A del decreto interministeriale del 30 marzo 2010. Il valore riscontrato è di 340 Ufc (Unità formanti colonie) per 100ml. “Si tratta di una misura cautelativa in attesa di ulteriori riscontri. Proprio oggi Arpa è venuta sul territorio per fare un secondo campionamento il cui esito sarà reso noto nei prossimi giorni e che confermerà o smentirà il precedente prelievo”, ha spiegato l’assessore all’Ambiente, Roberto Matricardi. La zona da dichiarare come soggetta a “inquinamento di breve durata” secondo l’Arpa è da 250 metri a sinistra del Canale Biffi a 250 metri a destra del Fosso della Moletta. Per sinistra si intende vol-

gendo le spalle alle acque marine. “Abbiamo avuto la conferma da parte di Arpa che per gli altri prelievi fatti si è trattato di una semplice fioritura algale mentre in quella fascia di territorio oltre il fosso della Moletta c’è stato un aumento degli enterococchi intestinali. Ora la seconda analisi dell’Arpa ci consentirà di stabilire la permanenza o meno del divieto. Ho comunque parlato con il comandante della polizia locale e abbiamo concordato l’allestimento di una squadra che andrà a effettuare un controllo con i tecnici Arpa selle eventuali presenze degli scarichi abusivi lungo i fossi posti sotto i riflettori dell’agenzia regionale, cioè il Fosso Biffi e il Fosso della Moletta”, ha continuato Matricardi. “Invito i cittadini a presentarci denunce circostanziate di eventuali casi di inquinamento in modo tale da poter agire in maniera fattiva – ha concluso l’assessore – Rimangono le indicazioni di buonsenso per vivere al meglio il mare, e quindi di non farsi il bagno alle foci dei Fossi o nelle loro prossimità”. Domenica 2 agosto, nonostante le acque apparissero trasparenti, la psicosi mare sporco serpeggiava ancora, sia a Marina di Ardea, come a Tor San Lorenzo e a Torvaianica. Rassicurazioni sono arrivate dal presidente del SIB di Torvaianica, Marco Schiano. “Mi sono informato attraverso i canali ufficiali per capire se erano state diffuse ulteriori analisi che certificassero parametri fuori dalla norma, ma così non è: in mare, almeno qui a Torvaianica, non è inquinato”. L'unico dubbio è che i canali ufficiali si basano su analisi ufficiali che risalgono a più di tre mesi fa... Non sarebbe il caso di rifarle anche per Torvaianica, così come successo per Ardea? Alessia Ambra Achille

Blitz sulle spiagge contro venditori abusivi

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entre i bagnanti temono per la qualità dell'acqua, sulle spiagge fioccano i controlli interforze in entrambi i Comuni, con sostanziosi sequestri di carretti e di merci. Il luglio sono stati sequestrati sulle spiagge di Ardea 6 carretti di ambulanti abusivi. In totale, si tratta di circa 4mila pezzi di merce tra gonfiabili, costumi e bigiotteria varia che stavano per essere venduti ai villeggianti. Dei sei carretti, tre erano destinati a cuocere pannocchie. I venditori ambulanti, al momento dell’arrivo degli agenti, sono fuggiti. A intervenire sul posto, la squadra antiabusivismo commerciale della polizia locale di Ardea (diretta dal maggiore Luciano De Paolis, con le agenti Simona Mancuso e Paola Salvatori), quelli della polizia di Stato di Anzio (diretta dall’ispettore Antonio Olivieri), quelli della capitaneria di Porto di Torvajanica (diretti dal comandante Giuseppe Falato), e i volontari delle associazioni delle guardie ecologiche (le Guardie am-

bientali, la Guardia nazionale ambientale e l’Angez). Dall’avvio del lavoro interforze – iniziato il 15 luglio sulle spiagge di Ardea – sono stati sequestrati tra Marina di Ardea e Marina di Tor San Lorenzo 18 carretti di ambulanti abusivi per un totale di circa 7.700 pezzi. Questi si sommano a un’altra operazione fatta i primi giorni di luglio dalla polizia locale che portò a due verbali da cinquemila euro e più di mille pezzi sequestrati. A Torvaianica, invece, la Polizia Locale di Pomezia, congiuntamente alla Guardia di Finanza – Compagnia di Pomezia, e alla Capitaneria di Porto – Ufficio Locale Marittimo di Torvaianica, ha portato a termine un’operazione sul demanio marittimo che ha consentito di sequestrare circa 3000 articoli tra abbigliamento da mare, giochi e bigiotteria, per un valore presunto di circa 15.000 euro, e per un totale di 35000 euro di sanzioni amministrative. Giuseppe Marrone



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CRONACA

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Rifiuti gettati abusivamente in strada: raffica di multe ad Ardea

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otta serrata contro chi sporca. È quanto ha deciso l'amministrazione comunale di Ardea. Lo scorso 14 luglio l’assessore all’Ambiente Roberto Matricardi, e il presidente della commissione Ambiente Franco Marcucci hanno incontrato i responsabili delle guardie ecologiche e dell’Igiene Urbana per discutere della questione della raccolta dei rifiuti sul territorio. Sono stati individuati quindici punti critici sul lungomare sui quali intervenire più duramente con la repressione delle guardie ambientali che lavoreranno anche in borghese. Le guardie – che saranno più presenti nelle aree sensibili – avvieranno un lavoro di educazione per sostenere la raccolta porta a porta delle attività commerciali. Una settimana dopo il vicesindaco Alessandra Cantore ha fornito dati eclatanti riguardo l'attività di controllo effettuata: 51 verbali contro illeciti ambientali nell’ultimo mese nel solo Comune di Ardea. In totale, si tratta di 26 multe per errato conferimento e 25 per violazione dei regolamenti comunali. “Basta seguire qualche semplice regola per rispettare il territorio, a cominciare dal conferimento del rifiuto, che va posto davanti al portone di casa – ha spiegato il vicesindaco Alessandra Cantore – Ardea permette il porta a porta del non riciclabile per due volte alla settimana, e che in più, per sostenere chi qui ha la seconda casa, ha istituito per l’estate cinque centraline mobili dove è possibile buttare i rifiuti tutte le domeniche, dalle 8 alle 12 fino al prossimo 15 settembre. Le centraline sono a viale E intanto a Torvaianica comportarsi bene non è sempre facile. L'isola ecologica non può raccogliere anche l'umido e molti turisti “mordi e fuggi”, ma anche quelli che hanno la casa al mare e vengono solo per il week end, hanno segnalato la loro difficoltà a gettare i rifiuti organici. “Noi, lavorando il resto della settimana – racconta una signora di Roma – veniamo a Torvaianica solo nel week end. L'umido qui si raccoglie il sabato, quando noi non siamo ancora arrivati. La domenica sera, prima di tornare nella Capitale, vorremmo gettare quanto prodotto in questi due giorni, ma all'isola ecologica ci hanno detto che non è previsto conferire l'umido. Cosa ci dobbiamo fare? Portarcelo

Perseo, al Consorzio Lupetta, a via delle Aquile, al consorzio la Sbarra e vicino al supermercato del Centro Regina”. Inoltre, si ricorda come sia attiva, ogni giovedì dalle 9 alle 12, la Giornata ecologica nel parcheggio di via Bergamo per lo smaltimento dei rifiuti ingombranti e Raee. “Il lavoro che stanno facendo gli agenti della polizia locale e delle guardie ambientali è notevole, ma non basta – ha aggiunto il vicesindaco – Bisogna proseguire in azioni sanzionatorie ma anche in operazioni di comunicazione che possano rendere migliore la città. Per fare questo

c’è bisogno della collaborazione di tutti i cittadini, che possano spingere chi ancora non fa bene la raccolta a seguire le regole. E’ anche con questo sistema di educazione diffusa che possiamo vincere”. “È compito dell’amministrazione verificare che tutto venga attuato per il meglio, e dunque che anche la ditta possa svolgere correttamente e adeguatamente il servizio. Se non lo farà sarà sanzionata”, ha concluso Cantore. Anna Maria Greco

a casa a Roma? Lasciarlo davanti la casa di Torvaianica in attesa che venga prelevato il martedì? O agire come fanno gli incivili e abbandonarlo per strada? Noi vogliamo agire correttamente, ma l'amministrazione non ha pensato a chi come noi – e siamo tanti – viene qui solo per un giorno o due e comunque produce rifiuti che non sa come conferire. Possibile che nessuno abbia pensato che, soprattutto con questo caldo, i rifiuti organici puzzano e andrebbero gettati il prima possibile? Io pago le tasse per la mia seconda casa, vorrei almeno avere questo servizio. O chiedo troppo?”. Giuseppe Marrone

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SEGNALAZIONI

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Le vostre segnalazioni “Cratere” in via Rumenia

Via Rumenia, nel tratto compreso tra via Bogotá e via S. Paolo, all’altezza del civico 400: una buca molto profonda "caratterizza" ormai da diversi giorni la strada. Il manto d'asfalto ha ceduto, mostrando una vera e propria voragine sotto. Il timore dei residenti della strada è che la buca possa continuare ad allargarsi, creando ancora maggiore pericolo soprattutto alle persone che devono entrare nel cancello adiacente. "Abbiamo avvisato il Comune - hanno dichiarato i cittadini - ma nessuno è intervenuto. Ci rivolgiamo quindi alla stampa sperando che così il problema possa essere portato a conoscenza di tutti ed essere risolto. La buca è larga mezzo metro e la cosa più impressionante è che sotto si vede il vuoto assoluto: sembra una caverna". Andando a controllare, ci siamo accorti che dopo la segnalazione, la buca è stata coperta – non si sa da chi - con una tavola di legno fermata da due bidoni, ma non è stata riparata. Nel frattempo, anzi, pochi metri dopo si è aperta un’altra grossa buca, anche questa pericolosa per chi transita a causa delle sue dimensioni.

Parcheggiatori abusivi in via Polonia

“È un’indecenza”. Così inizia la segnalazione di alcuni residenti di via Pola, che lamentano la presenza, tutti i week end, di alcuni parcheggiatori abusivi – da quanto riportato in un esposto sembra siano dei rom – che gestiscono lo spiazzo all’altezza dell’incrocio con via Portorico. “Siamo stanchi di queste persone che praticamente ci “taglieggiano”, chiedendo soldi per parcheggiare in uno slargo di proprietà del Comune. La paura è che vengano fatti sfregi alle auto se non si paga il parcheggio a queste persone. Abbiamo chiamato diverse volte sia la Polizia Locale che il Comune e anche i Carabinieri, ma queste persone stanno sempre qui. E, visto il numero di macchine presenti, presumiamo un incasso settimanale di almeno 500 euro. Come dobbiamo fare per far cessare questa attività abusiva?”.

Marciapiedi “discriminati”

Dopo le innumerevoli segnalazioni – molte riportate anche dalla nostra testata – dell’erba alta nel marciapiede di viale Odisseo, nel quartiere Il Querceto-Colli di Enea, finalmente l’amministrazione comunale ha provveduto al taglio, limitandosi però solo alla strada segnalata e lasciando incolti ed abbandonati i marciapiedi delle vie limitrofe, facendo così arrabbiare i residenti, che si sono rivolti al Comune per richiedere un intervento nell’intera zona. Ma la risposta ricevuta ha lasciato allibiti gli abitanti del quartiere. “Gentili cittadini – si legge nella mail di risposta - pur comprendendo le Vs. doglianze siamo spiacenti di comunicarvi che gli interventi di taglio erba e pulizia dei marciapiedi attualmente in corso in zona Colli di Enea riguarderanno solo viale Odisseo e non le stradine adiacenti quali: via Laerte, via Palinuro, via Telemaco. Nei prossimi programmi di manutenzione e gestione dell'igiene urbana in corso di definizione anche le suddette vie saranno oggetto da tali interventi. Cordiali saluti”. Ovvie le reazioni dei cittadini, che hanno espresso i loro commenti nel gruppo Facebook riservato agli abitanti del quartiere. “A questo punto – commenta una signora - la domanda sorge spontanea: quando saranno stilati i nuovi programmi e quando saranno attuati?”. Ancora più diretto un altro utente. “Cara amministrazione, pur comprendendo le difficoltà di organizzare la pulizia di 5 strade, i residenti di via Laerte, via Telemaco e largo Palinuro quest'anno godranno di una riduzione sulle tasse comunali per i servizi non goduti?”. Domanda che ha visto l’approvazione di tutti gli abitanti delle strade coinvolte, ma che non ha ancora ricevuto alcuna risposta.


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SEGNALAZIONI

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Queste pagine sono dedicate ai cittadini che vogliono segnalare problemi che non hanno trovato soluzione attraverso i “canali ufficiali”

Rovi “invisibili”…

Rovi che invadono i marciapiedi costringendo i pedoni a camminare lungo la strada, con il pericolo di essere investiti. Ma per il Comune il problema non esiste, perché “tanto si riesce a passare”. Succede ai Colli di Enea, dove un cittadino segnala puntualmente il problema all’ufficio ambiente, ma riceve risposte non proprio consolanti. “Ho inviato l'ennesima segnalazione all'ufficio ambiente, all’indirizzo Zoneverdi@comune.pomezia.rm.it – fa presente il residente – nella quale riportavo la risposta che precedentemente mi era stata data dal Comune”. “Gentile sig. D. – si legge nella risposta inviata dall’uffiGentile redazione, ho appena letto che a settembre inizierà il servizio di bus gratuito per Selva dei Pini, dove sono stati messi gli uffici comunali. Vorrei far vedere agli aministratori, qualora non se ne fossero accorti, alcuni "particolari" notati all'interno dell'area del Campus Selva dei Pini: di certo non si presenta molto bene... P.A.

cio comunale - abbiamo ricevuto la sua e-mail nella quale segnalava la presenza di rovi invadenti il marciapiede adiacente la strada in via Colli di Enea. Pur riconoscendo che il marciapiede necessiterebbe di uno spazzamento e dell’asporto delle erbacce ivi formatesi (ho già segnalato l' anomalia a chi di competenza), dalle foto trasmesse in allegato la situazione non appare critica, vale a dire il marciapiede appare comunque fruibile dai pedoni. Ad ogni modo personale del ns. ufficio provvederà nei prossimi giorni ad effettuare un sopralluogo per avere conoscenza diretta dello stato dei luoghi e sarà ns. premura monitorare la area periodicamente in modo da intervenire tempestivamente ed evitare l' acuirsi della problematica”. Ma il “monitoraggio” deve essere avvenuto altrove, visto che adesso i rovi invadono completamente i marciapiedi, rendendo arduo il passaggio ai pedoni.

Circolazione a senso alternato

causa buca transennata invece che riparata – nella trafficatissima via Zara, a Torvaianica A segnalarlo un residente del posto, Vincenzo Votino. La buca, che si è creata ormai circa un mese fa, si trova di fronte al civico n. 7 e, come racconta il cittadino, più volte è stato segnalato Gentile redazione, invio queste foto senza fare molti commenti: direi che bastano le immagini per permettere ai lettori di farsi una propria opinione. Le foto sono state scattate il 30 luglio alle ore 19:00 in via La Spezia, in pieno centro a Torvaianica e mostrano lo stato dei marciapiedi e della strada. Per completare lo stato di degrado, su viale Italia, proprio all'incrocio con via La Spezia, abbiamo un bel cumulo di rifiuti che staziona da giorni. Non ho proseguito sui marciapiedi di viale Italia, che sul fondo, andando in direzione Ostia, sono invasi dalla vegetazione che impedisce il passaggio dei pedoni. Vi faccio notare questo perché ogni giorno sui social network gli amministratori mettono post entatici su quanto viene fatto - che a me sembra il minimo della normale amministrazione di un paese civile - ma non appaiano più, cosa che invece gli esponenti del Movimento 5 Stelle prima facevano in continuazione, foto che dimostrino anche queste realtà. Forse non le hanno viste? Allora le voglio mostrare io. Grazie per l'ospitalità, V.V.

il fatto ai vigili urbani. Il 20 luglio l'area è stata transennata per evitare che le auto ci cadessero dentro, ma questo obbliga gli automobilisti ad invadere la corsia opposta, con conseguenti disagi al traffico, anche perché la strada non è abbastanza ampia da consentire larghi manovre. A distanza di 11 giorni non è intervenuto ancora nessuno. “Il 27 luglio – racconta Votino ho chiamato l'ufficio lavori pubblici e sevizi di manutenzione infrastrutture pubbliche, è mi stato riferito che la sistemazione era competenza dell'Acea. Poi ho chiamato la segreteria del Sindaco facendo presente che, al di là delle competenze, il Comune deve intervenire subito a tutela della incolumità dei propri cittadini e poi, eventualmente, rivalersi attraverso una denuncia contro la società responsabile che non è intervenuta. Speravo avessero capito il senso della mia segnalazione, ma ad oggi resta tutto uguale”.




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Tor San Lorenzo, riapre il Dog Beach Village Volete passare una vacanza in santa pace col vostro peloso? A Tor San Lorenzo è possibile

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on tutti lo sanno ma a Tor San Lorenzo nel Comune di Ardea, in provincia di Roma, sul versante sud del litorale laziale c’è una spiaggia per cani attrezzata che riapre i battenti per il suo terzo anno consecutivo con tante novità. Collocato all’interno della splendida macchia mediterranea dunale, dove spicca la Torre di San Lorenzo, denominata “La Pomposa” per la sua bellezza, il Dog Beach Village si presta magnificamente ad accogliere i pelosi con i loro accompagnatori. La struttura offre ai clienti acqua, docce, zone d’ombra, sdraio, lettini, ombrelloni, aree ristoro e privè, veterinario, istruttori cinofili e tanti altri servizi. Al Dog Beach Village il cane può fare il bagno al mare, i pelosi sono liberi di correre, giocare e socializzare in simbiosi con la spiaggia, il mare, la natura e gli umani. Nessun divieto quindi. Dall’alba al tramondo, per sette giorni su sette, i cani possono godere di tutti i confort possibili ed immaginari in un area attrezzate tra le migliori del Lazio. “L’idea mi venne due anni fa, quando un’amica mi parlò

dell’esistenza di spiagge per cani - ci illustra il sig. Gianfranco Galasso - Con cinque cani ed una casetta in prossimità della spiaggia, durante la stagione balneare non potevo portare i cani sull’arenile a causa del divieto esplicitato nell’ordinanza balneare. Mi sono così messo in moto, e grazie alla comprensione da parte delle Autorità e degli Enti preposti al rilascio delle relative autorizzazioni, sono riuscito il 3 agosto 2013 ad aprire finalmente il Dog Beach Village”.

“L’anno scorso l’afflusso alla struttura è stato elevato, la spiaggia per cani di Tor San Lorenzo è diventata negli anni una struttura turistico/ricettive a livello cinofilo tra le più importanti del Lazio. In poco tempo abbiamo raggiunto risultati sorprendenti. La nostra rete di contatti è cresciuta notevolente, solo su facebook abbiamo superato i 4500 contatti, sentiamo giorno dopo giorno quanto la sensibilità per gli amici a quattro zampe stia crescendo nel territorio” aggiunge Galasso. La spiaggia è un punto di riferimento per gli amanti degli animali, ci distinguiamo per la spiccata sensibilità nei confronti dei cani meno fortunati, quelli che soffrono nelle gabbie dei canili, e soprattutto nei confronti dell’esecrabile fenomeno dell’abbandono” conclude Galasso. Al motto “ lo non lo abbandono, lo portalo al mare ” salutiamo così la struttura consapevoli che sarà possibile portare in spiaggia i nostri cani, in un ambiente attrezzato, pulito, e dotato di ogni confort. Massimiliano Gobbi

Via libera ai cani sulle spiagge

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' ora di vacanza al mare per i nostri amici a quattro zampe che da oggi sono autorizzati a scorrazzare liberamente sulle spiagge del nostro territorio. Ad affermare tale principio è il Tar Lazio con la recente sentenza n. 9302/2015, accogliendo il ricorso di un’associazione ambientalista contro il Comune di Anzio che, con ordinanza, aveva vietato l’accesso ai cani sulle spiagge libere. Per il Tar l'ordinanza balneare è illegittima in quanto si limita ad imporre ai conduttori di animali un generalizzato divieto. Ma senza fornire una adeguata "motivazione" che giustifichi tale scelta e senza specificare quali cautele comportamentali siano necessarie per la tutela dell’igiene delle spiagge, ovvero della incolumità dei bagnanti”. L'ordinanza non lo specificava, infatti, avrebbe dovuto sottolineare in maniera chiara attraverso specifiche disposizioni quali avrebbero "dovuto essere i comportamenti dei padroni degli animali". Secondo il Tar il provvedimento viola anche il principio di proporzionalità tra le esigenze pubbliche da soddisfare e l'incidenza sulle sfere giuridiche dei privati. Vale a dire che tra esigenze pubbliche e private deve essere

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Numero 8 Anno 7 AGOSTO 2015 EDITORE: La Città

via Odessa 41 - 00040 Torvaianica

mantenuto un certo equilibrio. Mancando la motivazione infatti, non è possibile "apprezzare se essa sia riferibile a ragioni riconducibili all'igiene dei luoghi ovvero alla sicurezza di chi frequenta le spiagge. La motivazione del provvedimento avrebbe dovuto contenere una specifica giustificazione delle misure adottate, che consentisse di verificare il rispetto del principio di proporzionalità, poiché l'Autorità comunale avrebbe non soltanto non può apprezzare dovuto individuare le misure comportamentali ritenute più adeguate, piuttosto che porre un divieto assoluto di accesso alle spiagge. Di fatto tale limitazione alla libertà personale costituirebbe un limite non consentito alla libera circolazione degli individui". Per il giudice amministrativo, l'autorità comunale avrebbe

dovuto individuare le misure comportamentali ritenute più adeguate, piuttosto che porre un divieto assoluto di accesso agli animali, sulle spiagge destinate alla libera balneazione. Una scelta che, a detta del Tar, "risulta irragionevole ed illogica, oltre che irrazionale e sproporzionata". Da qui l'accoglimento del ricorso. Non solo. Il comune è stato anche costretto al pagamento delle spese processuali. "Sono oltre 8.500 le ordinanze emesse dai singoli comuni, dalle capitanerie di porto, dalle provincie e dalle regioni, alle quali si uniscono le leggi regionali e i regolamenti dei singoli stabilimenti balneari che portano a circa 20.000 le diverse normative locali relative all'accesso dei cani in spiaggia in questa estate 2015. Ordinanze spesso in contrasto tra loro che mettono in evidenza una vera e propria babele di divieti, molti dei quali non in linea con le stesse leggi regionali di riferimento" dichiara in una nota l’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente (AIDAA) che in riferimento alla sentenza del Tar del Lazio commenta: “Si tratta di una decisione senza precedenti e molto, molto importante” . Massimiliano Gobbi

E-MAIL: direttore@ilcorrieredellacitta.it redazione@ilcorrieredellacitta.it

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CHIUSURA REDAZIONALE: 03/08/2015

DIRETTORE RESPONSABILE: Maria Corrao IN REDAZIONE: Il Corriere della Città: Alessia Ambra Achille, Luca Mugnaioli, Matteo Acitelli, Alfredo Corrao, Giuseppe Marrone, Luigi Torreti, Alessandra Crinzi

STAMPA: Tipografia Graffietti Reg. Trib. di Velletri Settembre 2009 N. Reg. 19/09 del 24 Settembre 2009



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spettacoli e feste e di comodo navigatore satellitare. Un progetto nato per rendere facilmente accessibile a tutti la città, con la comodità e interattività delle nuove tecnologie sempre a portata di mano. Grazie a questo prezioso strumento ci si potrà rendere conto della ricchezza di eventi e di luoghi interessanti da visitare di cui nemmeno sospettavamo l'esistenza. In definitiva, si tratta a tutti gli effetti di un valido strumento di sponsorizzazione e anche di rivalutazione del territorio in un contesto di respiro nazionale. L'iniziativa Vivi Ardea, promossa dal responsabile Assocral Paolo Costabile, ha lo scopo non solo di rilanciare turismo e attività del territorio ardeatino, ma anche di interagire con le associazioni e promuoverne le attività, oltre che permettere a residenti e turisti sconti e agevolazioni con le card in dotazione nei 40 punti di distribuzione presenti. Basta scaricare la app gratuitamente dai principali store (App Store, Google play e Windows Marketplace) e, comunicando la propria posi-

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CRONACA

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“Cartello 9 - SANTUARIO S C

ercando di fare tutto un altro articolo, alla fine di un lungo giro nei luoghi che potevano interessare, mi sono imbattuto in questo cartello. Anche se non ci passavo da anni, conoscevo bene il luogo descritto. Ma andiamo in ordine, leggiamolo (il testo è trascritto, non è mio). Cartello 9 - SANTUARIO SOL INDIGES - III sec. A.C.

santuario di Castrum Inui, il porto della vicina Ardea. In età medio repubblicana l’intervento diretto di Roma ha portato alla ricostruzione del complesso del Sol Indiges in un santuario fortificato per il controllo militare diretto del porto di Lavinium. Poi c’è la traduzione inglese, che non riporto. E riprendo il mio giro. Quel cartello, per essere turistico e divulgativo, non è male. E’ pure installato ben verticale , ma sapete dove sta e come ci si arriva? Senza indovinelli, sta di fronte all’ingresso del depuratore di Via San Paulo, prossimo al Fosso di Pratica di Mare (per questo il cartello parla del porto di Lavinium, poco distante).Vabbè, davanti proprio al depuratore non sarebbe elegante, ma tanto non ci si arriva facilmente (al cartello) perché su Via San Paulo è stata disposta una barriera metallica. Lì ci sono anche altre stranezze perché essendoci il depuratore quella barriera qualcuno la deve gestire e “stranamente” gran parte dei mezzi pesanti in uscita si immette contromano sulla litoranea, proprio dove c’è il dosso sul ponte, evitando l’angusta Via Romania. Eh, sì…dovunque metti gli occhi.

Alla ricerca del sito ar

2006 L’area compresa tra l’aeroporto militare di Pratica di Mare ed il litorale di Torvaianica presentava un aspetto assai diverso in età antica, poiché era occupata da un’ampia laguna esistente fino al ‘500 e in seguito bonificata. In questa zona le indagini archeologiche dell’ Università di Roma “La Sapienza” (sezione di Topografia Antica) hanno portato alla luce i resti di un santuario, posto dove sorgeva lo scalo portuale e dove gli antichi ambientavano il leggendario sbarco di Enea. Sono visibili le fondazioni in blocchi di tufo pertinenti ad un tempio rettangolare su basso podio. La cella era addossata al fondo ed è possibile ricostruire l’alzato del tempio, che era circondato da colonne su tutti i lati eccetto quello di fondo. L’edificio era delimitato da un ampio recinto murario quadrangolare composto da blocchi di tufo di diverse varietà e completato da una porta d’accesso e due torri difensive. Un analogo sistema difensivo è stato rinvenuto negli scavi del

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2006 Poiché ormai stavo lì mi sono incuriosito un po’ di più: vado a ritrovare il Sol Indiges, tanto saranno cinquecento metri… Mi faccio i cinquecento metri (non tracciati o segnalati), nel “tomboleto” (tumuleto), sapendo bene dove dirigermi, e non trovo nulla. E’ chiaro che non è possibile, c’ero stato con mio figlio nel 2006 e avevamo preso le foto, come al solito. Mi faccio una ricognizione più serrata e basata su riferimenti fissi. In particolare una cuspide nella recinzione dell’aeroporto e finalmente mi imbatto in un po’ di sassi tufacei con inclusioni leucitiche. E in piccole porzioni murarie di travertino. Doveva essere lì, naturalmente, ma non si vedeva quasi più niente. Mi sono avventurato con qualche rischio, in mezzo a una florida e spinosa vegetazione (ma non mi sono fatto male) ho ritrovato cose, che avevo già visto, completamente occultate e, credo, pure danneggiate. Ho fotografato tutto, credo 200 foto, che non riesco a pubblicare tutte, ma ho anche quelle del 2006, che erano tutta un’altra situazione.

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CRONACA

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SOL INDIGES - III sec. A.C.”

rcheologico perduto

In realtà la mia passeggiata partiva da Rio Torto, dal confine con la Marina di Ardea e arrivava al Sol Indiges, che sta all’altezza di Via Lago Maggiore. A parte il moderato stupore per il fatto che lì la città è letteralmente segata in due (cioè non si passa) credo che una passeggiata dietro Torvajanica possa essere istruttiva, per vedere le cose ben fatte, quelle insensate, quelle recuperabili. E un po’ di splendida rigogliosa macchia mediterranea. Luigi Torreti

2015 Qualche foto riusciremo a pubblicarla, ora o in seguito, ma se si pensa che si diano indicazioni storiche e culturali di questo territorio in questo modo, sarà il caso di pensarci un po’ su. Io ero partito per trovare cose belle , ove ci sono o fossero, e l pure cose brutte di ruderi della Torvajanica degli anni sessanta. E ci sono pure affioramenti improvvisi e sorprendenti, tra una incredibile vegetazione che è più potente del degrado edilizio e urbano. Direi pure più forte di un ‘rassegnato abbandono. Magari emergono tra l’immondizia, ma la vegetazione prevale e copre molto di quello che oggi è abbandonato, come in una città perduta dello Yukatan, senza Indiana Jones: lì ci vanno a fare gli asparagi.

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SPORT

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Calcio locale: le news dell'estate 2015 S

SD Pomezia Calcio Selva dei Pini: un progetto ambizioso per riportare Pomezia nel calcio che conta – Si è svolta lo scorso 11 luglio la conferenza stampa di presentazione della nuova società sportiva nata dall'unione del Pomezia Calcio e della Seva dei Pini. Il gruppo, dal parterre dirigenziale di altissimo profilo, tenterà – stando proprio alle parole raccolte durante l'appuntamento inaugurale – di rilanciare il calcio locale, costituendo un unico grande bacino in grado di rappresentare, per quanto riguarda il settore giovanile, uno dei principali punti di riferimento per i ragazzi del territorio. L'obiettivo, dichiarato senza troppe parole di circostanza, è quello di provare a riportare, facendo qui riferimento alla prima squadra, la società ai fasti della Lega Pro, dove in un passato non troppo lontano Pomezia aveva preso i contatti con il calcio che conta. Due i presidenti della nuova società: Federico Coculo – per le prime squadre – e Sandro Spina per quel che riguarda il settore giovanile. Riferimenti logistici della nuova società saranno il Comunale di Via Varrone, per quel che riguarda il settore agonistico, ed il Campus Selva dei Pini per il settore giovanile. FONTE: ilcorrieredellacitta.it Le date dei ritiri pre-campionato: già in campo dal 27 luglio Aprilia e Lido dei Pini, per molti invece il rientro è fissato all'inizio Agosto – Vacanze finite e scarpini di nuovo ai piedi. E' questo l'imperativo per molte squadre del nostro territorio che, a dispetto del gran caldo, torneranno a fare i conti con sudore e fatica; mentre molti di noi infatti ancora si godono le meritate ferie, per i calciatori dell'Aprilia (serie D) e del Lido dei Pini (Promozione) è già scattato il semaforo verde per la nuova stagione e tra poco altre società seguiranno il medesimo iter. Il 3 agosto sarà la volta del Pomezia Calcio Selva dei Pini (Eccellenza), stessa data decisa dalle dirigenze del Racing Club e dell'Unipomezia Virtus 1938; dopo ferragosto invece a fare il rientro in campo sarà la Nuova Florida che ha fissato l'inizio del ritiro per Lunedì 17. Per la fine del mese di Agosto anche il calcio di categoria abbandonerà spiagge e montagne: Airone Ardea,

Città di Pomezia ed Indomita Pomezia hanno riprenderanno le attività il 24. Qualche giorno più tardi, infine, precisamente lunedì 31, torneranno in campo Enea Pomezia e Montegiordano (Seconda Categoria). FONTE: lagazzettapontina.it (www.lagazzettapontina.it) Allenatori: tante le novità in panchina per la stagione 2015/2016 – L'estate 2015, a livello di calcio dilettantistico, sarà ricordata anche per i tanti cambi avvenuti sulle panchine delle nostre squadre. Mentre scriviamo già sette società hanno deciso di voltar pagina rispetto alla scorsa stagione: per quanto riguarda la Promozione, il Racing Club sarà guidato da Francesco Salotti mentre l'Unipomezia passerà in mano a Paolo Mazza; scendendo in Prima Categoria la Città di Pomezia avrà un nuovo commissario tecnico: si tratta di Andrea Marinelli, unica novità a fronte delle riconferme di Andrea Salsic-

cia (Airone Ardea) e Leonardo Aiello (Indomita Pomezia). Passiamo alla Seconda Categoria. Sulla panchina dell'Enea Pomezia siederà Patrik Di Palma mentre Claudio Ciani terrà le redini del Montegiordano Calcio. Massimo Benedetti e Gianluca Zito saranno invece i nuovi allenatori rispettivamente dell'Atletico Torvaianica e dello Sporting Pomezia. Chiudiamo con le riconferme. In Eccellenza la neonata Pomezia Calcio Selva dei Pini è stata affidata a Francesco Punzi, stesso tecnico della passata stagione quando la squadra si chiamava Pomezia Calcio, mentre Gisaldo Panicci avrà ancora il compito di guidare la compagine del Lido dei Pini. Infine Andrea Bussone: il tecnico è stato riconfermato sulla panchina della Nuova Florida. FONTE: lagazzettapontina.it (www.lagazzettapontina.it) Luca Mugnaioli


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Notizie Tascabili

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di Luca Mugnaioli

“CORRIERE DELLA CITTA', INFORMARE PER INFORMARSI” Fiumicino, dopo gli incendi il blackout: aeroporto senza corrente per 20 minuti. L'intero scalo al buio dalle 11.45 alle 12.10. L’Enac ha convocato Alitalia e Aeroporti di Roma per il 6 agosto prossimo - Niente aria condizionata, monitor dei voli spenti, scale mobili e ascensori bloccati. I voli sono ancora in ritardo dopo l’incendio doloso del 29 luglio, che ha distrutto 9 ettari di terreno della pineta di Focene. Ma all’indomani del rogo, a Fiumicino è il giorno del blackout: dalle 11.45 alle 12.10 l’intero scalo è rimasto senza corrente elettrica a causa di un corto circuito presso una cabina di media tensione. Un guasto che avrebbe potuto creare ulteriori disagi al traffico aereo dello scalo aeroportuale romano. Le operazioni della torre di controllo sono però proseguite regolarmente grazie ai gruppi di continuità assoluta di cui il

sistema operativo dell’Enav è dotato. Decolli e atterraggi degli aerei, a quanto si è appreso, si sono svolti anche durante i circa venti minuti di interruzione dell’elettricità. In mattinata gli elicotteri della Forestale erano ancora in azione per spegnere dei piccoli focolai nella pineta andata in fiamme. Ma non è il primo incendio avvenuto nell’hub: il 7 maggio un cortocircuito al terminal 3 aveva causato il blocco arrivi a partenze per tutta la mattina. E otto giorni dopo il guasto di un radar era stato responsabile dei rallentamenti delle operazioni di volo. Gli uomini del nucleo investigativo antincendio boschivo e del comando provinciale di Roma stanno vagliando le ipotesi sui tre luoghi di innesco del rogo di mercoledì. “Al momento – riferisce una nota – sono in corso le complesse attività scientifiche di repertazione basate sul-

l’applicazione del metodo delle evidenze fisiche e si sta procedendo alla ricerca delle tracce lasciate da eventuali acceleranti." Per quanto riguarda le indiscrezioni su possibili coinvolgimenti di operai forestali con contratto a termine, il Corpo Forestale precisa che “nella Regione Lazio questa tipologia di lavoratori non esiste”. L’Enac, intanto, ha convocato Alitalia e gli accountable manager di Aeroporti di Roma per il 6 agosto, “al fine di verificare la rispondenza delle azioni poste in essere dopo l’incendio di del 29 luglio a quanto previsto dalla normativa vigente e di ribadire obblighi e competenze a carico delle due figure che sono responsabili sia della sicurezza sia dell’operatività dell’aeroporto”. (ilfattoquotidiano.it)

Dal 2000, il Mezzogiorno d'Italia è cresciuto la metà della Grecia. Il rapporto Svimez, dati sul Sud italiano preoccupanti: "Rischio di sottosviluppo permanente". Uno su tre è povero, al Nord sono uno su dieci. L'anno scorso i consumi nell'Italia meridionale sono stati i due terzi di quelli del Centro-Nord. E non si fanno più figli - ROMA - In tredici anni, dal 2000 al 2013, l'Italia è stato il Paese che e' cresciuto meno, +20,6% rispetto al +37,3% dell'area Euro a 18, addirittura meno della Grecia, che ha segnato +24% quale effetto della forte crescita negli anni pre crisi, che è riuscita ad attenuare in parte il crollo successivo. Questa la fotografia scattata da Svimez nelle anticipazioni del Rapporto sull'economia del Mezzogiorno 2015, che sottolinea come la situazione e' decisamente più critica al Sud, che cresce nel periodo in questione la metà della Grecia, +13%: oltre 40 punti percentuali in meno della media delle regioni Convergenza dell'Europa a 28 (+53,6%). Una situazione che Svimez fotografa così: "Il Sud è ormai a forte rischio di desertificazione industriale, con la conseguenza che l'assenza di risorse umane, imprenditoriali e finanziarie potrebbe impedire all'area meridionale di agganciare la possibile ripresa e trasformare la crisi ciclica in un sottosviluppo permanente". Un quadro che preoccupa il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per il quale "non possiamo abbandonare giovani e Meridione". (repubblica.it)

considerazione un viaggio della piccola in Australia. Tutto questo in attesa dei risultati delle analisi del DNA. (ilmessaggero.it)

Curiosità & Life Style

Australia, corpo bimba in una valigia: si pensa a Maddie, ma la polizia smentisce - E' giallo sul corpo di bimba ritrovato in una valigia alle porte della città di Adelaide, Australia, e che in un primo momento si era pensato appartenere alla piccola Maddie, scomparsa in Portogallo nel 2007.«Il corpicino trovato nella valigia non è di Madeleine McCann», hanno però fatto sapere i poliziotti australiani, versione confermata da Scotland Yard. Le indagini dei poliziotti australiani hanno escluso che i resti scheletrici della bimba scoperti il 15 luglio siano compatibili con la piccola Maddie, anche se in un primo momento a Scotland Yard avevano preso in

Mattarella: riforme punto nevralgico della legislatura, il presidente non ha potere di veto sulle scelte politiche - «Mi auguro che il percorso di riforme in itinere vada in porto dopo decenni di tentativi non riusciti. Non entro nel merito delle scelte, che appartengono solo al Parlamento, ma mi auguro che processo vada in proto, è uno dei punti nevralgici di questa legislatura». Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso della Cerimonia del Ventaglio, ha sottolineato i due obiettivi del processo riformatore: «L’efficienza dell’assetto decisionale e la partecipazione. Sono due valori a cui ci si deve ispirare. Sia l’efficienza che la partecipazione sono ossigeno per la democrazia». L’esigenza è di assicurare «al nostro assetto efficacia di azione, efficienza» anche perché «la democrazia deperisce se il processo decisionale non ha efficienza». (ilsole24ore.it) La Bce striglia l’Italia: “Progressi deludenti”. Francoforte: crescita inferiore alla media, aumenta la divergenza con l’Europa - La Bce giudica «deludenti» i progressi compiuti dai Paesi dell’area euro, tra cui l’Italia, verso una convergenza reale del Pil. In un articolo nel bollettino economico rileva come l’Italia abbia mostrato una crescita inferiore alla media, aumentando la divergenza, con un afflusso inferiore di capitali privati. Il nostro paese ha scontato anche una produttività del lavoro «ampiamente al di sotto della media euro» e una governance delle istituzioni nazionali nelle posizioni più basse. (lastampa.it)

Altre in breve:

CINEMA: Nanni Moretti ospite del festival 'Molisecinema' ansa.it link diretto http://tinyurl.com/nz8mrbk – MODA: Scarpe estate 2015: Focus on sandali flat vogue.it link diretto http://tinyurl.com/np8tudy

Da oggi Windows 10: guida al download tra entusiasmo e ironia social. Iniziato il rilascio del nuovo sistema operativo. Chi lo ha scaricato già si scatena su Twitter, tra chi si dice "emozionato" per la lunga attesa e chi suggerisce di chiedere ferie per il download - IL GRANDE GIORNO di Windows 10 è arrivato. A partire da oggi il nuovo sistema operativo di Microso sarà reso disponibile per il download, con un aggiornamento gratuito per gran parte degli utenti. Ma non tutto riceveranno subito: oltre un miliardo di computer installano Windows e per aggiornarli tutti ci vorranno mesi. Da oggi però i primi utenti, come quelli che l'hanno testato nelle sue varie versioni, stanno installando e provando W10. Dopo i primi 5 milioni di 'cavie', il download sarà possibile per chi l'ha prenotato online e solo poi per tutti gli altri. "Il rilascio della nuova versione sta andando bene", fa sapere l'azienda. Un momento cruciale visti i problemi su cui Microso è inciampato nelle scorse release . "È la prima volta che tentiamo di fare un rilascio di questa portata, ma per ora tutto ok, c'è molto interesse". Diciamolo subito quindi: se il download o l'installazione vi si è inceppato, Microso fornisce qui alcune soluzioni insieme alla guida per il download. (larepubblica/tecnologia)


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Sagre e feste nel Lazio: gli appuntamenti di Agosto Dalla sagra del Baccalà a quella dell'Agnello. I principali eventi dell'estate 2015 per vivere e conoscere meglio la nostra regione e non solo

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osa avete da fare l'8 Agosto? Se non avete ancora fatto programmi approfittate della “37° Sagra dei Cecapreti (detti comunemente “Strozzapreti”) e della Bufaletta” ,giunta alla sua trentasettesima edizione, che si svolgerà a Villa Santo Stefano in provincia di Frosinone. Oltre al cibo - punto di riferimento della festa Piazza Umberto I - non mancheranno spettacolo e musica: alle ore 22.00 da non perdere il tributo ai Modà. Questo è solo uno dei tanti appuntamenti che caratterizzeranno l'Estate laziale 2015, dove tra sagre, feste popolari e religiose, sarà quasi impossibile annoiarsi. Vediamo dunque quali sono le principali date da mettere in agenda in questo viaggio alla scoperta delle trazioni della nostra regione. Detto della festa che andrà in scena a Villa Santo Stefano, spostandoci verso Nord e qualche giorno più tardi, precisamente dal 5 al 9 agosto, a Tuscania troviamo la Sagra del Baccalà: gli stand apriranno intorno alle 19.00 e le serate saranno allietate da musica e balli. L'evento si concluderà poi con uno spettacolo pirotecnico durante l'ultimo giorno di festeggiamenti. Se invece desiderate trascorrere una bella serata al mare l'”XI Festa a Levante - Sagra della Cozza e del Pesce del Golfo” vi aspetta a Gaeta verso la fine di agosto (19-22), anche qui con tanta musica. Sempre in quelle giornate – si passa però dal pesce alla carne – si svolgerà anche la Sagra del Cinghiale a Genazzano (21-23 agosto), poco sopra la città di Artena. Anche qui il programma prevede tanta musica ma in particolare vi segnaliamo la gara con la fionda artigianale in legno prevista per Sabato 22; sempre sul medesimo tema “alimentare” c'è poi la 45° Sagra dell'agnello a Rocca Priora: le date da mettere in agenda qui sono dal 21 al 30 agosto, per oltre una settimana all'insegna del buon cibo e della degustazione dei vini dei castelli. Anche a Settembre gli appuntamenti non mancheranno: si parte il 10 settembre (fino al 13)

con la settima sagra del vino moscato di Vallemarina (Monte San Biagio, Latina), passando per la “Festa delle Pizz-fritt e mortadella” giunta alla decima edizione. In quest'ultimo caso ci troviamo a Cervaro, in provincia di Frosinone, nei giorni dal 12 al 13 settembre. Chiudiamo con la “25° edizione della Sagra del Fungo Porcino” che si terrà a Lariano dal 10 al 20 settembre. Il lungo programma della festa si svilupperà tra degustazioni alimentari, spettacoli, musica e convegni e potete trovare maggiori informazioni al sito www.sagrafungoporcinolariano.it. Consiglio per una gita fuori porta: la “30° Sagra della Panzanella” vi aspetta a Semproniano (Grosseto) al confine tra Lazio e Toscana – Sebbene il nostro articolo riguardasse le sagre e le feste della nostra regione abbiamo voluto includere anche una alternativa per chi volesse concedersi una gita fuori porta. Dove? Siamo nella maremma Toscana e più precisamente nel paesino di Semproniano (nella foto), scelto per voi non a caso, ma in virtù di una lunghissima esperienza personale. Centro di circa 1.000 anime, Semproniano, sotto la provincia di Grosseto, è situato nella zona montuosa del Monte Amiata; nelle vicinanze si trovano le rinomate Terme di Saturnia, le quali distano dal

paese appena 15 km, oltre che un nutrito numero di paesini e frazioni. Lo stesso Semproniano comunque, al di là della festa, già in sé vale il “prezzo del biglietto” (o del viaggio in questo caso) soprattutto per quel che riguarda il centro storico: camminando per le vie è possibile ammirare l'antico castello (la Rocca Aldobrandesca), le numerose Chiese dislocate lungo tutto il paese, nonché godere di una vista privilegiata sugli intensi panorami che solo la Toscana sa regalare. Adiacente al paese si trova inoltre il Centro Recupero del WWF, aperto al pubblico e visitabile tutto l'anno; non mancano poi le strutture, soprattutto Agriturismi e ristoranti tipici, dove alloggiare e mangiare. Per quanto riguarda la festa invece, focus del nostro servizio, parliamo qui della Sagra della Panzanella giunta ormai alla sua trentesima edizione si parte l'8 Agosto ma gli stand gastronomici saranno aperti soltanto il week-end di Ferragosto (14-15-16) ed il fine settimana successivo (2122-23). Le altre giornate saranno dedicate a musica, eventi culturali e spettacoli. La manifestazione si concluderà infine Lunedì 24 con la tradizionale cottura delle “Schiaccine” presso il parco pubblico. Insomma se avete tempo e possibilità fateci un salto: ne vale sicuramente la pena. Luca Mugnaioli


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Prossimi eventi in breve: (distanze calcolate dalla città di Pomezia) 8 agosto: Sagra dei Cecapreti e della Bufaletta (37° edizione) – Villa Santo Stefano (FR) – 87 km 5-9 agosto: Sagra del baccalà – Tuscania (VT) – 131 km 19-22 agosto: IX Festa a Levante - Sagra della Cozza e del Pesce del Golfo – Gaeta (LT) – 113 km 21-23 agosto: Sagra del cinghiale (4° edizione) – Genazzano (RM) – 77 km 21-30 agosto: Sagra dell'agnello (45° edizione) – Rocca Priora (RM) – 53 km Per una gita fuori porta 14-15-16; 21-22-23 Agosto: Sagra della Panzanella (30° edizione) – Semproniano (GR – Toscana) – 179 km

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PROGRAMMA FESTEGGIAMENTI Festa Sant'Agostino Campo Ascolano Torneo di calcetto dal 01 al 14 Agosto Dal 20 al 23 Agosto pesca di beneficienza

Giovedì 20 Agosto Ore 16,00 appuntamento per un “pomeriggio in famiglia” Ore 20,30 Dimostrazione di disciplina e scuola cinofila Ore 22,15 scuola di ballo di Campo Maddalena

Venerdì 21 Agosto Ore 15,30 “passeggiata in bicicletta” Ore 17,00 “gara del cocomero” Ore 20,00 scuola di ballo Ore 20,30 sfilata di acconciature Ore 21,00 serata musicale con i “Giovani del liscio”

Sabato 22 agosto Ore 15,30 “Caccia al tesoro” e giochi Ore 21,00 serata musicale con i “Ghost” e il comico “ Lallo Circosta”

Domenica 23 Agosto Ore 20,30 scuola di ballo Paola e Ciccio Ore 21,00 serata musicale con “Orchestra spettacolo Giampiero Marino e i lavori in corso” Ore 23,00 Estrazione lotteria Ore 23,45 Spettacolo pirotecnico

Personal Trainer per raggiungere la forma ideale Corsi di Muay Thai alla Phoenix Gym a partire da settembre (martedì e giovedì) Per informazioni Lorena 3286846104


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Good News Agency: alla ricerca delle buone notizie C

om'è che si dice? "No news is good news", ma la verità è che ultimamente si viaggia più sul "Good news is no a news", tremendamente cinico ma altrettanto vero, soprattutto nel momento in cui fermandoci anche solo per un istante, possiamo realizzare che le cattive notizie sono quelle che attirano maggiormente la nostra attenzione, portandoci ad acquistare quel giornale, guardare quel programma o cliccare su quel titolo così cruento. Ragionavo su questo fatto proprio qualche giorno fa, mentre mangiavo un cornetto e leggevo come da consuetudine il Secolo XIX prima di entrare in ufficio; un "vizio" che mi ha contagiato mia madre. Sfogliando le pagine, di notizia in notizia, mi sono ritrovata davanti ad un vero e proprio massacro; due omicidi, un suicidio, politica estera problematica, quella italiana, beh, che ve lo dico a fare? Furti, qualche rapina e pure un leone ucciso da un bracconiere infame. Dio! Che sconforto! Viviamo realmente circondati da tutto questo? La risposta è sì, ma fortunatamente non solo. Il male esiste, purtroppo per noi, dalle origini del mondo, lo stesso però vale per il bene, che non s'è estinto come ormai ci siamo convinti, come vogliono farci credere, ma più semplicemente "non fa notizia". Dinnanzi a questa constatazione, i primi a porsi delle domande dovremmo essere noi, fruitori delle news, perché siamo proprio noi a generare quest'offerta così, come dire... limitata. Per fortuna però, tra i nuovi media, c'è chi la pensa diversamente, portando avanti una missione ben precisa, quella di dare voce agli accadimenti positivi. La Good News Agency è un'agenzia che dal 2000 lavora con lo scopo di rendere note gratuitamente le buone notizie che arrivano dal mondo del volontariato, dalle Nazioni Unite, dalle organizzazioni non-governative e dalle istituzioni impegnate nel miglioramento della qualità della vita. Facendo un giro su www.goodnewsagency.org - ve lo consiglio senza alcuna riserva - avrete la possibilità di imbattervi in una serie di notizie dal sapore dolce. L'associazione, composta esclusivamente da giornalisti volontari, nel 2001, ha lanciato addirittura un Codice Etico dei Media che sottolinea l'importanza,

nonché l'obbligo degli editori, di dar voce ad ogni avvenimento positivo "che possa indicare la risposta dell'umanità ai problemi del suo tempo". In parole povere? La diffusione esclusiva delle cattive notizie genera sconforto e tristezza, la compensazione con buone notizie porta positività e speranza. Inutile negarlo, al giorno d'oggi la presa di coscienza è fondamentale, sapere è fondamentale, ma non dobbiamo venire a conoscenza solo del povero padre massacrato a bastonate, ma anche dei 50 milioni di dollari donati anonimamente all'University of California di San Francisco a supporto della costruzione di un centro di ricerca e cura salute mentale. Non dobbiamo soffermarci solo nella parola "crisi economica", ma anche nella consapevolezza che la Fondazione Bill & Melinda Gates, ha da poco rivelato i piani che nei prossimi sei anni li porteranno a spendere 776 mi-

lioni di dollari per contrastare la malnutrizione nelle donne e nei bambini - uno dei fattori più importanti nei decessi prima dell’età di 5 anni raddoppiando così gli impegni esistenti su questo tema. "Piccole cose" o meglio, che consideriamo tali perché non ci riguardano da vicino e perché accadono a migliaia di km da noi, ma che risultano estremamente importanti e inoltre, hanno il potere di donarci quel pizzico di ottimismo che risulta fondamentale per non perdere la speranza nei confronti del genere umano. Esagero? Forse! Ma per me non è poco.

Alessandra Crinzi Instagram: @alessandracrinzi Twitter: @crinzieacapo Facebook: Alessandra Crinzi www.crinzieacapo.com



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Il caso Montesi: quando il potere perse la sua verginità Intervista all’autore del libro sull’omicidio di Wilma Montesi a Torvajanica, tra cronaca nera, documenti ritrovati e storia del nostro territorio

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asquale Ragone è uno di quei giornalisti che troppo spesso mancano nelle redazioni delle trasmissioni o dei giornali che si occupano di crimine. Pasquale ha un approccio rigoroso con la notizia, è un criminologo che cerca la verità nei documenti e nelle perizie, dote rara in un panorama mediatico dove conta spesso più la sensazione che la prova. È direttore di Cronaca & Dossier, la prima rivista di giornalismo forense in Italia, il suo metodo lo riporta nei suoi articoli e nelle sue pubblicazioni. Come in questo suo nuovo libro, appena uscito per Sovera Edizioni, dal titolo “La verginità e il potere – il caso Montesi e le nuove indagini”, che ripercorre con grandi colpi di scena la misteriosa morte di Wilma Montesi, omicidio avvenuto nel lontano 1953 proprio sulla nostra spiaggia di Torvajanica. Un libro, lo diciamo subito, molto bello, che si legge tutto d’un fiato come un giallo di un ottimo autore, con una qualità narrativa che rapisce, dove al centro di tutta l’inchiesta c’è ben salda la figura di Wilma, bella, timida e inquieta, una ragazza di venti anni con una acerba e genuina voglia di vivere stroncata sul nascere. Proprio partendo dal racconto della sua giovane vita si delineerà poi, attraverso i nuovi documenti ritrovati proprio dall’autore, un quadro criminale diverso da quanto, anche ascoltando le voci degli anziani di Pomezia e dintorni si era sempre creduto essere. Interessante per chi vive questo territorio sarà anche l’accurata ricostruzione storica dell’omicidio, riportandoci ad una Torvajanica antica, arcaica e ancora non contaminata dal cemento, con protagonisti che molti leggendo i nomi riconosceranno: da Fortunato Bettini che trovò il corpo, a Giorgio Manzi e Jole Balelli, primi ad accorrere fino al dottor Agostino Di Giorgio che ne costatò la morte. Abbiamo incontrato l’autore, che nei prossimi mesi presenterà il libro con degli incontri in pubblico in giro per l’Italia, ed anche a Pomezia e Torvajanica,“luogo del delitto” per farci conoscere qualcosa in più di questa brutta storia, archetipo di tante altre che si sono susseguite in questi 60 anni di storia del crimine in Italia, partendo da una curiosità: Perché hai scelto di raccontare proprio il caso di Wilma Montesi? «Mi è sempre rimasta nella mente, tra i tanti casi di cronaca nera, questa vicenda, una ragazza morta in circostanze così misteriose. In particolare mi incuriosirono i dettagli medicolegali, spesso sfuggenti, e le tante, troppe contraddizioni. In quanto criminalista è proprio la presenza di tante tracce, pezzi apparentemente sconnessi tra di loro, ad avermi convinto ad affrontare questa vicenda». Quanto questa vicenda secondo te è stata importante nelle modalità con cui i media si sono

poi nel futuro approcciati a casi come questo? «Il caso Montesi esercitò negli anni '50 un potere mediatico fortissimo, al punto da segnare uno spartiacque tra il vecchio modo di fare giornalismo e il nuovo, quest’ultima modalità molto più simile ai criteri attuali nel fare informazione. E vorrei sottolineare come non sia un complimento in toto per il giornalismo. Infatti nella vicenda Montesi hanno trovato fin troppo spazio voci e illazioni che poi nel tempo si sono rivelate prive di ogni fondamento. Fu un modo abbastanza frivolo di fare informazione, con memoriali (non importa se veri o presunti) pagati a peso d’oro da rotocalchi e quotidiani pur di avere la notizia tra le mani. La televisione ancora non era diffusa e quindi la carta stampata, assieme alla radio, era “l’informazione” per eccellenza. Sinceramente, l’avvento della tv non ha migliorato il mondo dell’informazione, anzi forse l’ha peggiorato con la ricerca continua ed esasperata di un sensazionalismo che spesso non c’è». Quindi secondo te il caso Montesi è l’esempio più lampante di un modo sbagliato di fare cronaca? «No, quella indicata in precedenza è solo una faccia della medaglia. Come ormai spesso ricordo in presentazioni, interviste e dibattiti anche in ambito criminologico, il caso Montesi mostra il potere distruttivo dei media, però al

tempo stesso essi hanno avuto in questa storia il grande merito di dubitare e tirar fuori elementi su elementi che quantomeno hanno permesso a Wilma Montesi di non passare inosservata, chiamando l’Italia ad interrogarsi sulla realtà dei fatti». Come si lavora ad una inchiesta così lontana nel tempo? «È una sensazione strana, non lo nego. Così come non nego che una delle emozioni più grandi è stata ritrovare la documentazione sull’Istruttoria della Procura di Roma inerente il caso che si credeva perduta. Le vere indagini, tanto per capirci, quelle che hanno dato a questa vicenda un volto diverso rispetto a quello della prima ora. Ritornando alla domanda, la difficoltà più grande, quando si compiono indagini del genere, è quella di dover innanzitutto ricostruire lo stato dei luoghi dell’epoca e il contesto nel quale è avvenuto il fatto. Anche solo per recuperare la mappa per capire gli spostamenti di Wilma Montesi in merito alle vie dell’epoca è stato complesso. Tante volte si danno per scontate cose che non lo sono e ciò induce in errore. Devo dire che è stato necessario molto tempo , quasi cinque anni, per concludere le ricerche perché le iniziali informazioni sono state corrette proprio in virtù del ritrovamento dei nuovi documenti di cui ho parlato prima e di cui si parla nel libro in maniera dettagliata. E poi altri documenti ancora si sono rincorsi. Basti pensare che il caso Montesi vive “sparpagliato” in ben quattro archivi: quello del Tribunale di Roma, l’Archivio Centrale dello Stato, l’Archivio di Roma e l’Archivio della Corte d’Assise. Ovviamente ho consultato tutti i documenti». Secondo te è un delitto che viene da lontano o è maturato nel nostro ambito di questo territorio incastrato tra agro pontino e litorale? «La mia versione dei fatti parte da una base criminologica e criminalistica. Per dirla in parole semplici, ho cercato di capire dapprima quali fossero tutti gli elementi in gioco e partire da lì. Assieme alla vittima ho compiuto un percorso che oggi mi porta a dire che Wilma Montesi è morta per fatti “piccoli”, sebbene tragici. Nella mia indagine non risultano coinvolgimenti della celebre Tenuta di Capocotta, né che c’entrino droga e festini. Tutto sarebbe partito da Roma per ragioni specificate nel libro, con Wilma in compagnia di una persona di cui si fidava – e nel libro ho inserito elementi credo molto utili per far comprendere chi sia il maggior sospettato – fino a perdere la vita in riva al mare. Permettimi inoltre una nota di soddisfazione nell’avere recuperato quel fascicolo sulle primissime indagini sul caso, avvenute quest’ultime proprio nella zona tra Ostia e Torvajanica, e delle quali ne riporto il resoconto dando la dimensione “locale” del caso Montesi prima che diventasse lo “scandalo Montesi”».


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Agosto 2015

Si arriverà mai al il nome dell'assassino? «È una speranza che temo purtroppo resterà delusa. Nonostante abbia trovato proprio le perizie dell’epoca, oggi penso non si possano compiere più accertamenti per scoprire tracce riconducibili all’assassino di Wilma Montesi. Non abbiamo Dna da confrontare, né testimonianze con dettagli e riscontri inediti. Abbiamo invece una nuova analisi alla luce delle ricerche che ho compiuto, riportando nel dibattito gli indumenti della vittima, vero punto cardine dell’indagine secondo me. Avrei voluto compiere accertamenti sugli abiti di Wilma, ma purtroppo dal Tribunale di Venezia, delegato a custodirli, pare non vi sia più traccia per il

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troppo tempo passato». Ci sono storie della cronaca recente che ti hanno fatto pensare al tragico destino della povera Wilma? «Ammetto di essere rimasto molto colpito dalla morte della giovane Federica Mangiapelo. Tra l’altro, corsi e ricorsi storici, una delle principali testimoni del caso Montesi e che abitava a Torvajanica, aveva proprio il cognome Mangiapelo. Anche questa ragazza trova la morte sulla riva e si dibatte se vi sia stato malore o un omicidio, come per Wilma Montesi». E nel tuo libro si dà risposta a questo dubbio che dura da cinquant’anni? «Sì, ovviamente partendo dagli accertamenti

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medico-legali dell’epoca. Ma il libro va ancora più a fondo per dare risposta su chi e perché portò Wilma Montesi in riva al mare in condizioni già di incoscienza. Do credito alla versione che riporto nel libro perché finalmente tutti i pezzi del puzzle, altrimenti incomprensibili, tornano al proprio posto». Dunque nessun grande mistero dietro il caso Montesi? «Non è proprio così. Il titolo del libro (“La verginità e il potere”), è tale perché si parte dal chiedersi se Wilma Montesi fosse vergine al momento della morte, per poi interrogarsi in realtà su quanto il potere dell’epoca in Italia fosse vergine, incorrotto. Quella che il libro offre è una doppia introspezione, quasi due indagini che vanno in parallelo fino ad un certo punto, per poi seguire percorsi differenti e dare risposte inerenti entrambe al caso Montesi. Si scopre così il timore dell’allora Giudice Istruttore di Roma a continuare le indagini quando si accorse che stava battendo una pista pericolosa, toccando questioni finanziarie interne al Vaticano. C’è un documento indicato come “Segreto” che amo molto e che ho scelto di pubblicare perché credo abbia un valore storico, non solo per questa vicenda, così come altri documenti pubblicati nel libro, tutti inediti, che testimoniano un clima pesante e misteri racchiusi come in scatole cinesi. Non mancano i riferimenti a due indagini, una degli anni ’70 e una dei giorni nostri, che credo chiariscano punti importanti del caso Montesi. Alla fine, ci si accorge insomma che il sistema del potere in Italia in realtà non è praticamente mai cambiato». (Pasquale Ragone – La verginità e il potere, il caso Montesi e le nuove indagini – Sovera Edizioni 2015) Mauro Valentini


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Agosto 2015

Lo shopping compulsivo L

e patologie psicologiche cambiano sempre insieme alla società, e si plasmano su di essa. Ciò significa che le forme di disagio personale sono sempre esistite ma si manifestano in maniera diversa a seconda del contesto. Oggi ci troviamo sempre più spesso a parlare di dipendenze da internet, da videogiochi e di shopping compulsivo. Quest’ultimo non è altro che una forma di discontrollo degli impulsi che porta l’individuo a comprare qualsiasi cosa, anche al di fuori delle proprie possibilità, per poter placare momentaneamente uno stato di angoscia interno. Lo shopping compulsivo può diventare un problema molto grave e invalidante poiché determina gravi ripercussioni sulla vita sociale, lavorativa, familiare e coniugale, oltre alle inevitabili perdite finanziarie e all’importante portata di stress psicologico, di ansia, di depressione e di perdita di ogni controllo sulla propria volontà. In realtà questo disturbo era stato identificato già più di un secolo fa, ma oggi si nota con più frequenza tra le persone, proprio perché la società attuale propone più occasioni per l’acquisto compulsivo. Quello che avviene attraverso lo shopping è un pro-

cesso di compensazione che provoca un senso di riempimento transitorio rispetto ad una sensazione di vuoto interiore. La funzione dell’acquisto è quella di alleviare uno stato depressivo sottostante di cui il soggetto non sempre è consapevole. Nel momento dell’atto compulsivo si esperisce una sensazione di piacere, ma che è presto scansata dal senso di colpa per la spesa effettuata che aumenta quindi in seguito il vissuto depressivo. Questo comportamento è pero molto difficile da interrompere perché le per-

sone si trovano costantemente in situazioni dove è possibile comprare qualcosa (soprattutto chi vive in città). Chi è affetto da dipendenza da shopping afferma di sentirsi assalito dal bisogno urgente di comprare, che lo costringe a mettere in atto il comportamento, dettato da un impulso irrefrenabile e intrusivo. Questo disturbo è assimilabile a qualsiasi altro tipo di dipendenza poiché presenta i fenomeni del craving, cioè dell’incapacità di controllare l’impulso a mettere in atto il comportamento dannoso, della tolleranza, che porta i soggetti al bisogno di aumentare progressivamente il comportamento, q il denaro speso e il tempo da dedicare agli acquisti e di astinenza, vere e proprie crisi se non è possibile l’acquisto. Per uscire dalla dipendenza dallo shopping è necessaria una psicoterapia che aiuti a tenere sotto controllo i comportamenti problematici e li riduca nel tempo fino, nel migliore dei casi, a farli scomparire. Dott.ssa Elisabetta Paoletti Psicologa paoletti-elisabetta@libero.it www.psicologa-paoletti.com

Pannolini lavabili pro e contro!

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uante di voi in attesa del primo figlio, barcamenandosi tra acquisti indispensabili, ecografie, analisi e buoni propositi , hanno pensato: “ Mio figlio non guarderà la tv, non giocherà con il cellulare, mangerà solo bio e userà solo pannolini lavabili!!!”??? Ma dopo un iniziale entusiasmo, ogni volta che avete pronunciato ad alta voce i vostri intenti, vi siete scontrate con il disfattismo di amiche, mamme e nonne che vi hanno proiettato in un immaginario futuro catastrofico. In particolare vi hanno fatto vedere una casa sconvolta dall’arrivo di un figlio, con montagne di pannolini a mollo nella vasca da bagno, file interminabili di panni stesi, ceste di altrettanti panni da stirare, incidenti di pipì e pupù in fuga dalle fasce e crisi isteriche dietro l’angolo! L’errore come sempre sta nel guardare al passato senza ricordarci che siamo nel futuro! Ma se pure questo futuro non fosse così diverso dal passato, riflettiamo insieme su qualche numero. In media nei primi anni di vita un bimbo consuma 6000 pannolini usa e getta, questi producono circa una tonnellata di rifiuti, cioè circa il 20 % di tutti i rifiuti non riciclabili prodotti, che impiegano tra i 200 e i 500 anni per essere degradati rilasciando al contempo nell’ambiente sostanze tossiche come la diossina. Il costo per smaltire questi rifiuti è di circa 100- 150 euro a tonnellata che ovviamente le amministrazioni locali recuperano attraverso la tassa dei rifiuti. I pannolini lavabili, messi a confronto, non producono rifiuti? Si’, ma lo fanno nella misura di qualche kg con innegabili effetti positivi sull’inquinamento. A questo punto qualcuno potrebbe obiettare che però c’è un maggior consumo di acqua ed energia elettrica per lavarli tutte le volte e asciugarli e stirarli: dipende!!! Sapete per esempio che i pannolini

lavabili sono venduti con il loro kit che comprende anche un sacchetto a chiusura ermetica che consente di accumularli durante la giornata per fare una sola lavatrice al giorno? Sapete che vengono lavati a 30- 40 ° e senza l’uso di additivi, disinfettanti, ammorbidenti, ma solo con sapone neutro e che volendo possono essere lavati con altri indumenti? Sapete che si lasciano asciugare all’aria e non necessitano quindi né di asciugatrice, né di stiratura? A volte si consiglia alle mamme di non prenderne fin da subito, ma di aspettare che la routine familiare si sia avviata prima di introdurre l’impegno dei pannolini lavabili, tuttavia una volta trovato il lavabile in sintonia con le esigenze della mamma, difficilmente sarà disposta a farne a meno. Inoltre , dal momento che dovrà imparare ad occuparsi del suo bambino , il che comprende anche il cambio del pannolino, perché non imparare subito a gestire un pannolino riutilizzabile? Anche dal punto di vista economico c’ è un risparmio notevole. Considerate che in media ogni anno si spende in pannolini usa e getta dai 394 euro per i più economici agli 876 euro, per i più costosi, quindi in media circa

650 euro l’anno, mentre per i lavabili le cifre si aggirano tra i 266 e i 393 euro l’anno. Questi costi si potrebbero ulteriormente abbattere se si ricorre ad una pannolinoteca, oppure se si usano i pannolini conservati del fratello o della sorella maggiore. Ci sono alcune citta’ come Novara e Milano in cui esiste un servizio di vendita e noleggio dei lavabili, con incluso un kit di utilizzo esclusivo ed un servizio di lavanderia con ritiro e consegna a domicilio due volte a settimana. Di pannolini lavabili ne esistono molti tipi diversi con caratteristiche differenti, materiali, fibre, inserti e vestibilità differenti. Non ne esiste uno migliore di un altro, ma esiste quello perfetto per le esigenze di ogni mamma. Quindi prima di fare questa scelta il consiglio è di elencare le caratteristiche che secondo voi dovrebbe avere il vostro lavabile e poi mettervi alla ricerca. Ancora meglio sarebbe avere a disposizione una pannolinoteca che vi permetta di “fare delle prove”. Chissà magari prima o poi anche “DOVE VOLA LA CICOGNA” avrà la sua! Se ancora non vi ho convinte potrei anche aggiungere che i bambini che usano i lavabili vengono “spannolinati” più facilmente, in quanto sono più abituati a capire la differenza tra sporco e pulito e asciutto e bagnato! Volete un’altra idea? Visto che ormai è di uso consueto fare una lista di battesimo o una lista di baby shower perché non inserire nella lista un kit di lavabili? Sperimentate, rischiate e quando vi sembrerà un po’ più complicato (anche se poi non è così impossibile) pensate che lo state facendo per regalare un futuro migliore a vostro figlio e l’impagabile sensazione che state facendo qualcosa di “sano” per tutti!! Dott. Ost. Catiuscia De Renzis dovevolalacicoga@libero.it



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Il Corriere della Città

Agosto 2015

Mens sana in corpore sano C

osì ci insegnavano gli antichi romani e il vecchio detto è diventato di estrema attualità nell’era di palestre, yoga, maratone e centri benessere. Ma non c’è il rischio che un corpo troppo sano, questa ricerca così esagerata della forma fisica sia il segnale di una mente disturbata? Forse una sorta di culto della ginnastica è sbagliato quanto restare perennemente seduti sul divano a guardare la Tv mangiando patatine. Ma perché avviene tutto ciò? Perché mai così tante persone si rifugiano in questa ossessione per dimostrare che se non sei uno che si prende cura della propria forma fisica viene declassato socialmente, o meglio sei out? Perché molto spesso l’iperattivismo sportivo è giudicato la soluzione di tutti i mali, in quanto, molte persone sperano di trovare quello di cui sentono la mancanza: ovvero più fiducia in se stessi, aumentare le relazioni, fare più conoscenze e poi quell’insidioso desiderio di spingere sempre più avanti l’asticella della ricerca della felicità. Ma ciò che rende felici le persone è la stabilità familiare, una relazione sentimentale, un lavoro sicuro, ma nella società di oggi è diventato più difficile ottenere queste cose. Ed allora ci viene detto che basta passare due ore in palestra per essere felici lo stesso. Un tempo fare corsi di meditazione o yoga era

minciare:

una scelta alternativa, quasi da Hippie; adesso si pensa quasi che gli sfigati o i disgraziati sono gli unici responsabili dei propri problemi, perché non fanno ginnastica non mangiano cibi biologici. E’ noto invece che lo stimolo a fare ginnastica nasce da un problema universalmente riconosciuto: facciamo una vita più sedentaria che, insieme a una cattiva alimentazione, è la causa principale dell’obesità, mentre invece il messaggio che si vuole far passare è di tutt’altra natura: consiste nella pressione psicologica a credere che, siccome fare sport fa bene alla salute, più ne fai, meglio stai. Sarebbe sufficiente ora, in particolar modo con la bella stagione, fare lunghe passeggiate oppure un po’ di jogging. Siamo nel pieno della stagione estiva e la nostra mente e il nostro corpo sono pronti per godere appieno di questi momenti di svago e di libertà. Ecco alcuni consigli pratici in pillole da cui co-

“20 MINUTI DI NULLA” Ogni giorno trovate 20 minuti nei quali non fare niente. Sedetevi comodi e stare semplicemente lì. Non dovete dormire né sforzarvi di non pensare né leggere. In pochi giorni il cervello avrà spurgato molti pensieri inutili. “NON TELEFONATE” Staccate il cellulare anche solo per 30 minuti al giorno. Non usate i momenti di relax che vi concedete per telefonare subito al partner o agli amici. Noterete che il vostro cervello pian piano farà l’esperienza, pure breve, della non invasione e della irraggiungibilità. “PARLATE POCO MENTRE MANGIATE”: Anche se avete poco tempo, prestate attenzione a ciò che mangiate, cercate di assaporare ogni boccone. Scegliete cibi che vi piacciono e soprattutto non parlate di lavoro. Anche questi piccoli semplici suggerimenti possono aiutarci a creare in noi una sensazione di armonie che ci aiuta a stare meglio, ad essere consapevoli che ogni momento che dedichiamo a noi stessi deve essere vissuto come una grande occasione. No perdiamola. Antonio GUIDO Esperto di Galateo ed Immagine Relazionale dirguido@libero.it




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