Il Corriere della Città - Aprile 2017

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Corriere Città

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Anno 9 Numero 4

APRILE 2017

libertà informazione politica cronaca cultura sport

Rivoluzione digitale

SPORT: Speciale tornei AICS. Il punto sui dilettanti (P. 36-38) SCOPRI LA REALTA’ AUMENTATA E ACCEDI AD UN MONDO DI CONTENUTI

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ARDEA

POMEZIA

LA ‘BEFFA’ DELLE DIMISSIONI A POCHI MESI DAL VOTO. DOPPIA INTERVISTA A DI FIORI E AL COMMISSARIO TEDESCHI (p. 3-4-6)

COGEA & co. Santa Palomba sempre più ‘terra di rifiuti’. E i cittadini contestano il Sindaco (p.10)

CAOS CAMPO NOMADI I due volti di Castel Romano, tra shopping e degrado (p.12-13-14)

TOR SAN LORENZO VIAGGIO NEL DEGRADO - PARTE 2 (p.18 )

Auguri di una serena e felice Pasqua da “Il Corriere della Città”



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Aprile 2017

POLITICA

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Intervista ad Antonio Tedeschi

Faccia a faccia con il Commissario che traghetterà Ardea fino alle nuove elezioni“Proverò a migliorare l’operatività dell’amministrazione”

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opo le dimissioni del sindaco di Ardea Luca Di Fiori, della vicesindaco Anna Lucia Estero e di gran parte dei consiglieri comunali, a governare il Comune rutulo è stato inviato dalla Prefettura il Commissario Antonio Tedeschi, coadiuvato dal sub-Commissario Raffaele Manzo. Tedeschi è una “vecchia conoscenza” del territorio, visto che nel 2013 ha ricoperto il ruolo di sub-Commissario nella vicina Pomezia dopo le dimissioni dei consiglieri dell’allora sindaco Enrico De Fusco.

Anche se sono passati solo pochi giorni, che idea si è fatto della situazione economico-amministrativa di Ardea? Il Commissario Tedeschi “Ardea ha un potenziale - il territorio, la cultura, il mare - ancora non del tutto pienamente espresso: c'è tanto spazio per tutti per contri- la differenza logistica è parecchia: gli uffici di buire a migliorare qualitativamente i servizi alla Ardea sono eccessivamente frazionati e, soprattutto, non sono decorosi per chi ci lavora né cittadinanza. Ogni tipo di collaborazione adeguati alle esigenze della popolazione, e sarà bene accetta”. la mancanza di decoro influisce sulla Solo quattro anni fa lei era il qualità del servizio! Tra l’altro, molti sub-commissario della vicina Tedeschi: locali non sono di proprietà delPomezia: differenze e analo“Niente manovre l'amministrazione, per cui sarebbe gie dello stato in cui ha troopportuno trasferirsi in immobili vato i due Comuni? da lacrime e intestati all’amministrazione anzi“Quattro anni sono davvero sangue” ché impiegare parte delle proprie ritanti e in questo periodo sono sorse nei diversi canoni di locazione”. cambiate tante cose. Posso però Anche per Ardea, come per Pomezia, vedere molte analogie tra gli appauna delle prime cose da fare è l'approvazione rati burocratici, soprattutto tra il personale, che è imparziale e scrupoloso. Certo è che del bilancio: pure qui lacrime e sangue per i cit-

tadini? “Non direi, o comunque né più lacrime né più sangue degli anni passati. I dipendenti contabili sono ben motivati e daranno il massimo per migliorare i servizi, senza ulteriori aggravi di spesa. Tra l’altro il sub-commissario, che è un esperto della contabilità e della contrattualistica pubblica, potrà contribuire a individuare le soluzioni dei problemi che dovremo affrontare in questo breve periodo ma anche quegli indirizzi strategici che possono servire a consentire una gestione razionale a lungo termine del patrimonio di Ardea”. Oltre al bilancio, quali sono le mosse più importanti che muoverà insieme al sub-commissario? “È ancora presto per mettere a fuoco possibili azioni, ma abbiamo in animo alcune iniziative che potrebbero migliorare l'operatività dell'amministrazione. Speriamo di poter imporre un principio già seguito negli uffici pubblici di tutta Italia: i servizi alla popolazione vanno svolti in locali di proprietà dell'amministrazione comunale. Chiederemo inoltre al Ministro dell'Interno di concederci lo status di città, status che Pomezia possiede da più di dieci anni: un'iniziativa del tutto simbolica ma comunque di grande valore per far sentire gli Ardeatini parte di una comunità”.


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POLITICA

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Ardea, la beffa delle dimissioni ‘in massa’ a pochi mesi dal voto Di Fiori all’attacco: ”Deluso da chi si è dimesso senza un reale motivo”

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’ormai ex Primo Cittadino ha presentato servizi sanitari e la realizzazione del Porto tule sue dimissioni alle 9 del 15 marzo, anristico a Tor San Lorenzo, un atto fondamentale ticipando di qualche ora i sei consiglieri per un Comune che vuole essere turistico”. Queste dimissioni "carbonare" da parte della di maggioranza, la vicesindaco e l’opposizione. maggioranza potrebbero portare ad alleanze Luca Di Fiori si aspettava, dunque, la mossa inaspettate? della quasi totalità dei componenti del consiglio “Non lo so, può chiederlo a loro. Alle "dimiscomunale. Ma cosa è successo esattamente, che sioni carbonare" preferisco i chiarimenti. Sono i cittadini non sanno e magari dovrebbero e un tipo che ha sempre dialogato con tutti, e che vorrebbero sapere? Lo chiediamo al diretto inha intenzione di continuare a farlo. Se vorranno teressato. fare liste civiche, ben venga. La democrazia è “Non c'è nulla che non sia stato detto o scritto. giusto che ad Ardea possa esprimersi nella sua Si può criticare questa amministrazione in quamassima espressione. Politica, liste locali, tutti lunque modo, ma non che non si siano lavati i i simboli concorreranno – spero – a una alta, panni sporchi in pubblico, facendolo anche in altissima partecipazione”. Consiglio comunale”. Che senso hanno le dimissioni - soprattutto da Risposta secca, si o no: si ricandiderà? parte dei consiglieri di maggioranza - a due “Sì, se le forze che mi sosterranno raggiungemesi dalle elezioni? ranno un equilibrio attorno alla mia figura. Se “Non ho capito perché alcuni Consiglieri abil mio lavoro può servire per unire i partiti del biano deciso di andar via. Così, ho deciso io di centrodestra, io ci sto. Come sa, non sono solo tiche serpi, amici o valenti avversari? Sono abiporre fine all'esperienza di governo per fare in io a decidere. Porto in dote moltissime cose: le tuato a lavorare con gli altri per i progetti che modo di riportare la campagna elettorale a un Salzare, le modifiche del tpl, gli interventi per vanno portati avanti. Se poi questi non vengono clima più sereno”. le aree archeologiche, il poliambulatorio di definiti, arrivederci. Scendono dal treno. Ma la Visti i continui rimpasti, le liti interne, l'immoprossima apertura, i piani urbanistici, la raclocomotiva va avanti”. bilismo amministrativo di cui siete stati accucolta differenziata che, nonostante tutto, ha ragDa chi è stato maggiormente deluso? sati dall'opposizione e dai cittadini, non sarebbe giunto il 60%, le manutenzioni scolastiche, il “Non è un mistero come io sia stato deluso dai stato meglio che le dimissioni fossero state date piano straordinario per la metanizzazione e sei consiglieri di maggioranza che hanno pregià un paio di anni fa? quello per la fibra ottica, l'intera modifica della ferito dimettersi, senza neanche spiegare alla “Se immobilismo amministrativo rete della pubblica illuminazione, i varchi con città le motivazioni reali. Ora, a loro ansignifica aver definito la quetelecamere di accesso alla città, la ristrutturaDi Fiori: “Non drebbe chiesto il perché. Abbiamo lavo- zione e rinascita del museo Manzù (realizzato stione delle Salzare, aver conho capito perché rato, come detto, in silenzio per diversi grazie a un accordo con il Polo museale e con cluso l'iter della apertura delle alcuni consiglieri anni per portare a compimento moltis- una grande mostra di Lucio Fontana) e una aree archeologiche, aver avsime cose e che spero possa fare il viato un servizio gratuito di abbiano deciso di commissario prefettizio. Erano pronte degna sistemazione delle chiese del territorio trasporto verso gli ospedali (da quella di Nuova Florida, con il progetto apandar via” per il Consiglio comunale tre delibere per anziani e disabili, aver rivoprovato, alla posa della prima pietra di quella importanti: una, la definizione dei palazluzionato il traporto pubblico lodella Castagnetta). Le sembra poco? Per Ardea, zoni di Nuova Florida che avrebbe portato cale, aver definito i piani urbanistici, città spesso dimenticata dalle istituzioni, aver alla realizzazione di una scuola (a costo zero aver dato regola al turismo con il piano dei fatto tutto questo – in un momento di crisi proper il Comune) e l'eliminazione di tutti gli affitti campeggi, aver approvato un piano per la pubfonda – proprio non mi pare”. che paga l'ente. Poi, la realizzazione della Città blica illuminazione e per la videosorveglianza, della Salute nella zona di Castagnola/Castaallora non li capisco. Abbiamo lavorato in signetta che avrebbe sopperito alla mancanza di lenzio, per rispetto della città e della crisi economica. Non abbiamo fatto propaganda. Oppure, cosa avrebbero voluto, le promesse della Luna sbandierate ai quattro venti? No, io a prendere in giro i cittadini non ci sto”. Qual è la cosa di cui è più fiero rispetto alla sua esperienza di Primo Cittadino e quale invece quella di cui meno fiero e che, con il senno di poi, non rifarebbe? “Di sicuro la cosa di cui vado più fiero è stata l'approvazione della risoluzione del problema Salzare. In tanti nel corso di decenni hanno parlato sul tema (quasi, pontificando), ma nessuno era riuscito a definirlo. Ora è stata raggiunta una definizione Ripeto, raggiunta. E non solo detta a parole”. Guardando ai consiglieri del suo mandato: riesce a contare più serpi in seno, più amici o più valenti avversari? E quanti definirebbe banderuole attaccate solo alla poltrona? Il Sindaco dimissionario: “Mi ricandiderò se le forze che mi “In questi anni di governo Ardea ha avuto molti sosterranno raggiungeranno un equilibrio attorno alla mia figura” compagni di viaggio. Lei, quando è su un treno e vede le persone sedute, le identifica tra ipote-


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POLITICA

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Ardea, campagna elettorale al via. Partiti e liste ai nastri di partenza Si vota l’11 giugno, ballottaggio il 25. Facciamo il punto della sitazione

Alfredo Cugini

Mario Savarese

Amici ce l'abbiamo fatta! Ora anche Ardea può sperare”. Sono state queste le prime parole del candidato sindaco pentastellato Mario Savarese dopo aver ottenuto il riconoscimento del simbolo del Movimento 5 Stelle per le prossime elezioni amministrative di Ardea in programma l’11 giugno 2017 e 25 giugno in caso di ballottaggio. Il 31 marzo, infatti, il movimento Amici di Grillo - Ardea, attraverso i social network, scriveva di aver ricevuto la certificazione della lista elettorale da parte dello staff di Beppe Grillo. Domenica 9 aprile alle ore 16.30 ad Ardea presso Lungomare della Pineta, 140 nell'antico casale settecentesco della Pineta dei Liberti verrà presentata la composizione della lista dei candidati consiglieri per Mario Savarese Sindaco.Con ben 20 capoluoghi di Regione e 38 Comuni il Movimento 5 Stelle sembra essere il partito con più consensi in Italia al nostro di partenza di queste elezioni amministrative. 17 sono i parlamentari europei, 91 i deputati, 35 i senatori, 88 i consiglieri regionali e centinaia di consiglieri comunali.Dopo i successi elettorali ottenuti nel Lazio con Roma, Anguillara, Genzano di Roma, Marino, Nettuno, Pomezia, Civitavecchia inizia la sfida elettorale per conquistare anche i due capoluoghi di provincia Rieti (46.187) e Frosinone (46.649) insieme ai comuni con più densità abitativa come Guidonia Montecelio (81.447 abitanti), Ardea (44.202), Cerveteri (35.207), Ladispoli (37.293) e Fonte Nuova (30.572).

LE ALTRE COALIZIONI - Iniziamo con le certezze. Al momento di ufficiale, oltre alla candidatura di Mario Savarese con il Movimento Cinque Stelle abbiamo quella a Sindaco di Walter Giustini con la Lista Civica L'Ardea Fenice. «Dopo lo sfacelo della politica di Ardea di questo ultimo decennio, e dalla quale mi sono sempre dissociato, ho ritenuto doveroso, per la prossima tornata elettorale di giugno prossimo, di creare una lista civica per dare un’alternativa a quei cittadini stanchi di questa politica che ha devastato la città - dichiara l'ex comandante dei Carabinieri attraverso un comunicato stampa del 18 marzo 2017 - L'Ardea Fenice nasce con l’intento di provare a ridare una speranza di legalità e di trasparenza a quei cittadini che hanno perso le speranze. Noi siamo per i diritti e non per i favori, noi siamo per il rispetto delle regole e non per le scorciatoie. Siamo pronti al dialogo con chiunque abbia gli stessi nostri intenti e programmi, purché non abbia fatto parte della passata». A giorni sarà presentato ufficialmente il progetto e il programma. Attraverso

Alessandra Cantore

un comunicato stampa il 1 aprile 2017 ha preso forma la coalizione di Area del Cambiamento – Rete dei Movimenti Civici di Ardea che vedranno la convergenza del Movimento Civico “Mauro Porcelli per Ardea” rappresentato da Alessio Addezi, Mauro Porcelli, Adolfo Biamonte, Luca Fanco e Pietro Canino; il Movimento Civico “Presenza Popolare” rappresentato da Fabrizio Pucello, Gianni Catalucci, Salvatore Guerra, Ottorino Iadonna e Alessandro Signoriello; il Movimento Civico “Punto a Capo” rappresentato da Beniamino Francese e il Movimento Civico “Ardea Bene Comune” rappresentato da Peppino Sarrecchia, Francesco Lemma, Vittorio Tovaglieri, Roberto De Gasperi e Simone Erriù. Come si legge nel comunicato inoltrato alla stampa «Le suddette Liste Civiche hanno all’unanimità tassativamente condiviso l’esclusione dalla coalizione dei consiglieri comunali uscenti appartenenti alla maggioranza che ha governato Ardea nella consiliatura appena decaduta ed hanno, altresì pregiudizialmente stabilito che: 1) non si faranno accordi con i Partiti Politici che hanno governato; 2) ci sarà la massima apertura a tutti quei Movimenti Civici che hanno voglia di cambiare il modo di fare politica, con a cuore la partecipazione alla rinascita della società civile di Ardea, dando un nuovo indirizzo alla vita delle istituzioni locali, mettendo al centro gli interessi della comunità e non più quelli personali». «Un’operazione unica nel suo genere affermano dalla coalizione - con lo scopo di arrivare ad un progetto comune che abbia come fine la valorizzazione del territorio comunale, che mira a riunire quanti hanno promosso liste civiche autonome ma anche tutti quei soggetti orientati ad abbracciare un progetto che faccia del territorio comunale terreno fertile per la valorizzazione delle risorse, per lo sviluppo socioeconomico e per l’implementazione di buone prassi politico-amministrative. L’idea è quella di condividere e portare avanti, battaglie ed obiettivi comuni, all’interno di un progetto unitario e coerente che raccolga le priorità e le istanze provenienti dal territorio, attraverso un approccio autenticamente partecipativo e attento alle istanze dei cittadini». Nella prossima settimana verranno comunicati i nomi delle altre Liste Civiche che faranno parte della coalizione e renderanno pubblico il nome del candidato a Sindaco di Ardea scelto fra i nominativi che le Liste Civiche facenti parte della Coalizione vorranno proporre. Immediatamente dopo si renderà pubblico il programma elettorale». Ma a quanto pare ci sono

Walter Giustini

altre coalizioni che presenteranno nuove candidature a sindaco come quella della lista civica Liberiamo Ardea di Monica Fasoli che in data 21 marzo 2017 ha presentato sui social network un programma per le prossime elezioni comunali. «Il programma di Liberiamo Ardea ha dei punti fondamentali, oltre alla composizione di una lista pulita e formata da cittadini ha anche la prerogativa di essere formata da persone che fanno parte delle varie zone di Ardea, questo al fine di avere rappresentanti che nel gruppo riportano le problematiche di zona, in sostanza avendo Ardea 12-13 consorzi e battagliando io da sempre su questa macchina da soldi che penalizza i cittadini che vi fanno parte, un punto fondamentale del programma è proprio questo che serve per tutelare circa 12 mila persone dichiara Monica Fasoli sui social network - Si deve dialogare con tutti al fine di arrivare un giorno (coalizioni o no) a non fare lo stesso errore che è stato fatto in questi cinque anni, ossia battaglie personali che hanno portato in stallo il comune». Al momento vicini al progetto di Liberiamo Ardea sembrano essere gli ex amministratori Tonino Abate, Daniele Occhiodoro, con Alessandra Cantore come probabile Sindaco. Ma non finisce qui.

SINISTRA E DESTRA - A quanto pare il Partito Democratico non presenterà il simbolo. A sostituirlo ci saranno almeno due liste civiche Ardea Democratica e Ardea Futura capitanata rispettivamente da gli ex piddini Mauro Giordani e Alessandro Mari. Entrambi, insieme a molti consiglieri uscenti dalla vecchia amministrazione e dimissionari come Umberto Tantari, Fabrizio Acquarelli, Nazareno Sperandio, Francesco Paolo Corso, Policarpo Volante, Mauro Iacoangeli, Andrea Meneghello e Franco Marcucci sembrano decisi a portare avanti la candidatura di Alfredo Cugini a Sindaco di Ardea. Con loro gravitano intorno a quell'area anche volti politici del passato come Antonello Magliacca, Danilo Petrella e l'ex sindaco di Ardea Carlo Eufemi. Con trequarti dei consiglieri uscenti e dimissionari nelle liste civiche (per di più di centrosinistra), i partiti di centrodestra si stanno organizzando uniti per realizzare una forte coalizione che possa vincere e giocarsi quindi le carte per amministrare la città con una candidatura a sindaco nuova e condivisa, che rispecchi i valori e l’identità di partiti come Forza Italia, Noi Con Salvini, Fratelli d'Italia, La Destra e alcuni movimenti, quali ad esempio Cuori Italiani, vicini all’area.



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POLITICA 8 Pomezia, Esercizio finanziario 2016

Aprile 2017

La Giunta delibera il rendiconto con un risultato di amministrazione di oltre 17 milioni di euro

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l Sindaco e la Giunta hanno deliberato il rendiconto di gestione dell’esercizio finanziario 2016 (Delibera di G.C. n. 70 del 30/03/2017) con un risultato di amministrazione di oltre 17 milioni di euro. “Il Bilancio consuntivo del 2016 – spiega l’Assessore Daniela Sorrentino – fa emergere una serie di dati interessanti sulla gestione delle casse comunali. Innanzitutto la riduzione delle spese per le ditte e i fornitori dell’Ente, passate da oltre 62 milioni nel 2012 a circa 44 milioni nel 2016, a cui si accompagna una drastica riduzione dei tempi di pagamento: se nel 2012 il Comune impiegava in media 473 giorni per pagare le ditte, nel 2016 il Comune impiega in media 52 giorni”. “Aumentano gli investimenti per la Città – aggiunge il Sindaco Fabio Fucci – che sono passati da circa 13 milioni di euro nel 2015 a oltre 23 milioni di euro nel 2016, con una nota partico-

lare per quanto riguarda la tutela del territorio e dell’ambiente, che ha visto raddoppiare la cifra investita (oltre 700 mila euro), e il settore Scuola, che vede un investimento di circa 1.900.000 euro (più della metà del 2015). A questo si aggiunge un dato costante sulle entrate da riscossione dei tributi, che si attesta su oltre 33 milioni di euro e che dimostra il grande lavoro che l’Amministrazione ha fatto e continua a fare in materia di verifica dei pagamenti e recupero dei tributi non riscossi”. “I dati che emergono rendono evidente l’ottimizzazione della macchina amministrativa, il taglio delle spese superflue, l’aumento di investimenti per le opere e i servizi, la serietà con cui si gestiscono i contratti con le ditte che lavorano per l’Ente e i soldi dei cittadini – conclude il Primo Cittadino – Il 2016 è stato un anno importante per la Città: ab-

biamo avviato e concluso numerosi cantieri e implementato i servizi alla cittadinanza”. Tutti i documenti relativi al Bilancio consuntivo sono consultabili sull’Albo pretorio on line.

Lotte a palazzo: ancora polemiche tra Miccoli (PD) ed il Sindaco sulle spese legali

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ontinua la polemica sulle spese legali del Comune di Pomezia da quando l’amministrazione è in gestione al Movimento 5 Stelle guidato dal sindaco Fabio Fucci. Il commissario PD è tornato oggi sulla questione. “Il Sindaco Fucci, con la replica alle nostre denunce sulle “allegre spese legali” del Comune di Pomezia, ha alimentato ulteriormente la nostra curiosità. Ci ha spiegato come l’avvocato Leoncilli – che risulta anche essere un collaboratore del Gruppo del M5S della Regione Lazio – a cui il Comune di Pomezia ha affidato consulenze per circa 175 mila euro, avrebbe avuto incarichi a seguito della sua regolare iscrizione all’apposito albo istituito presso il Comune con delibera di Giunta nel dicembre 2013. Peccato però che, come risulta dagli atti fornitici dallo stesso Comune di Pomezia, l’avvocato Leoncilli abbia ricevuto incarichi di consulenza legale ben prima di quella data; infatti, già nell’agosto 2013, lo stesso veniva incaricato dal Comune di agire per nome e per conto del Sindaco sul “progetto di riqualificazione urbanistica ed ambientale dell’area industriale dismessa ex Feal”. Fucci ha mentito ancora una volta ai pometini, commettendo probabilmente, a nostro avviso, un grave ille-

cito, peraltro a favore di un collaboratore del Gruppo pentastellato della Regione Lazio. L’altra ipotesi è che il Sindaco sia solo “un po’ smemorato”: in questo caso che si riprenda in fretta e spieghi ai suoi concittadini questa oscura vicenda”, ha dichiarato attraverso una nota stampa Marco Miccoli, Deputato e Commissario del PD di Pomezia. Non si è fatta attendere la replica del Primo Cittadino. “Sono lieto che il Pd non riesca a trovare altre argomentazioni per criticare la nostra Amministrazione. Miccoli continua a strumentalizzare il lavoro dell’avvocato Leoncilli per attaccare il Movimento 5 Stelle. Come già detto, l’avvocato è regolarmente iscritto all’Albo comunale, che noi ab-

biamo istituito con delibera di Giunta nel dicembre 2013 come scelta di massima trasparenza dell’Ente. Prima non esisteva alcun Albo, perché nessuno lo aveva mai adottato, e gli incarichi venivano affidati agli avvocati su un rapporto fiduciario, come è nella natura stessa degli incarichi legali. Chiedo a Miccoli: lui, o il Partito Democratico, da chi si fa rappresentare in tribunale? Da qualcuno di cui si fida oppure no? Ma noi abbiamo fatto di più: abbiamo voluto un Albo pubblico per gli avvocati che rappresentano il Comune di Pomezia”. “L’avv. Leoncilli – continua Fucci – è un professionista valido e affidabile, che ci ha fatto vincere numerose cause e ottenere l’indennizzo delle spese legali, a tutto vantaggio delle casse comunali. A lui, come ad altri, sono state affidate cause tra giugno e dicembre 2013, periodo in cui non poteva essere iscritto all’Albo perché l’Albo non esisteva. Io non mento ai miei concittadini. Davvero Miccoli preferiva quando il PD in Comune pagava profumatamente un avvocato che non andava in tribunale e ci faceva perdere le cause?”. La domanda del sindaco fa pensare che il botta e risposta avrà sicuramente un seguito…



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POLITICA

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Pomezia, su Cogea Fucci contestato dai cittadini

Santa Palomba ‘insorge’: “Noi l’impianto non lo vogliamo”

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’Amministrazione comunale di Pomezia si ritrova a dover fronteggiare probabilmente la prima, vera, sacca di insoddisfazione popolare dall’inizio del proprio mandato. Il 18 marzo a Santa Palomba si è svolto il tanto atteso confronto pubblico indetto dal Comune per parlare e fare chiarezza sul controverso impianto Cogea, che dovrebbe sorgere nel quartiere nei prossimi mesi. All’appuntamento, oltra al Sindaco Fabio Fucci, erano presenti l’Assessore Lorenzo Sbizzera, la Consigliera regionale Valentina Corrado e il Vice Presidente della Commissione consiliare Tutela Ambiente Salvatore Pignalosa.

IL COMUNE: COGEA E' UNA GRANDE VITTORIA - L’amministrazione ha tenuto una linea chiara, diretta e per certi versi molto semplice: “Cogea rappresenta per il Comune di Pomezia una vittoria – “Una vittoria per Pomezia e per tutti noi” recita infatti il volantino fatto distribuire ai presenti – perché oggi ci si ritrova a parlare di “impianto di compostaggio” e non di “Biogas”, come da progetto originale presentato dalla ditta proponente.” “Siamo riusciti a scongiurare la realizzazione della centrale biogas – ha precisato ancora l’Amministrazione – che era stata autorizzata ottenendo al suo posto un centro di compostaggio. Abbiamo risolto inoltre già in partenza il potenziale problema del traffico, considerando che verrà realizzata una nuova strada che collegherà l’impianto a Via di Valle Caia, escludendo così il transito dei mezzi pesanti nelle strade del quartiere e in Via dei Castelli Romani”. E’ stato invece il Vice Presidente della Commissione consiliare Tutela Ambiente Pignalosa ad entrare nel merito di quello che, in definitiva, sarà l’oggetto del trattamento dell’impianto – ovvero, sintetizzando, scarti alimentari, materiale organico prodotto dalla differenziata, da trasformare in fertilizzante per l’agricoltura – scongiurando qualsiasi conse-

Inquadra la foto e guarda lo scontro tra Pignalosa ed un cittadino. Tutte le istruzioni sulla realtà aumentata alla pag. 28

guenza per la salute. “Il centro di compostaggio – riassumendo dunque la tesi del Comune – non è assolutamente dannoso né per la salute umana, né per l’ambiente”.

CITTADINI E ASSOCIAZIONI: NON PRENDETECI IN GIRO - Ma le spiegazioni fornite dal Comune, talvolta a fatica a causa della contestazione, non hanno soddisfatto i cittadini. Anche da questo versante la posizione è apparsa netta ed è andata oltre i prevedibili slogan – che pure non sono mancati – “Noi la discarica (termine comunque inappropriato all’intera questione, ndr) non la vogliamo”, “L’impianto fatevelo a casa vostra”, e così via; i cittadini hanno quindi espresso tutta la loro preoccupazione per una struttura a vocazione industriale che sarà chiamata a smaltire circa 60.000 mila tonnellate di rifiuti all’anno sollevando inoltre dubbi sulla tipologia dei rifiuti stessi che Cogea tratterà. Per i residenti si tratterebbe di materiali che andrebbero oltre i rifiuti urbani di matrice organica menzionati dal Comune: in questo caso l’oggetto della discussione sono stati i cosiddetti C.E.R., ovvero i codici identificativi dei rifiuti che Cogea andrebbe a lavorare: perché, è la domanda lanciata dai cittadini, molti impianti di compostaggio riportano 3-4 codici, e l’impianto

Cogea ne presenterebbe oltre 20? In secondo luogo è stato nuovamente riproposto il tema dell’ormai noto secondo stralcio funzionale dell’impianto Cogea che, secondo i cittadini e alcune associazioni presenti, lascerebbe comunque aperta, per il futuro, la strada al ‘Biogas’. Infine le rimostranze hanno riguardato il comportamento adottato dal Comune nel gestire l’intera vicenda: “Non c’è mai stata volontà di impedire concretamente l’impianto. Senza contare la poca chiarezza nel comunicare l’intera vicenda che c’è stata sin dall’inizio”, è la sintesi del messaggio lanciato. Luca Mugnaioli #No‘Biogas’Pomezia: “Le nostre istanze di sostenibilità” In molti ci contat- stanno concentano e ci dicono: "vi trando una serie di occupate solo del- progetti impattanti l'impianto per la (TUTTO è progetproduzione di bio- tato ex legge, ma gas? vogliamo par- NULLA ha impatto lare anche della zero) e che siamo #discarica di inerti preoccupati del CUche realizzeranno in MULO delle nuove località #TorTi- iniziative con gnosa?". Ci teniamo quanto già esistente. a precisare che la Il nostro problema, nostra istanza, ri- che ogni cittadino di volta al Comune di buona volontà può #Pomezia e alla Re- far suo, è che la nogione #Lazio e che stra istanza è allo qualche superficiale stato attuale IGNOquanto improvvisato R ATA . # S ant a Pa editorialista della lomba, questo domenica classifica lembo di terra ai come "sindrome da confini di Pomezia e nimby", è un'istanza #Roma è considedi SOSTENIBILITÀ. rara da tutti un Noi diciamo da "back yard". Gruppo No Biogas tempo che in un fazPomezia zoletto di terra si

Latium Vetus: Nel nome di Cogea si sacrifica Tor Maggiore

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Santa Palomba considerata come una “back yard”

IL RETROSCENA - Il Comune chiederà la cancellazione dei riferimenti al ‘Biogas’?

Il Comune di Pomezia, stando ad alcune indiscrezioni raccolte, starebbe preparando la richiesta, in vista della prossima conferenza dei servizi in Regione,

di cancellazione di ogni riferimento agli impianti anaerobici (Biogas) dal progetto Cogea. Ma come: non era già così una grande vittoria?

opo l’assemblea pubblica del 18 marzo sulla questione Cogea, l’associazione Latium Vetus evidenzia una serie di criticità che riguardano Tor Maggiore. Il complesso duecentesco è uno dei grandi problemi del progetto sotto la luce dei riflettori, che prevede nelle sue immediate vicinanze la costruzione di un impianto di compattamento rifiuti.L’associazione accusa l’amministrazione comunale di aver disatteso gli impegni presi due anni fa per il restauro e la valorizzazione della torre medievale. Tali impegni si erano concretizzati in una convenzione del

2014 che avrebbe dovuto favorire un recupero della zona archeologica, grazie alla collaborazione con l’Università La Sapienza. Alle parole non sono però seguiti i fatti: la convenzione non è mai stata attuata, e il Comune di Pomezia ha deciso di non rinnovarla al momento della scadenza nel novembre 2015. Pochi mesi dopo ha anzi dato il via libera alla costruzione dell’impianto della Cogea: un’area di interesse storico e archeologico sarà prossima a una di lavorazione dei rifiuti. In questo quadro, che già da solo ha sollevato le proteste dei cittadini di Santa Palomba sfociate nell’accesa as-

semblea pubblica alla scuola Fiorucci, l’associazione Latium Vetus lamenta i prolungati silenzi dell’amministrazione. Nessuna risposta alle lettere in cui si richiedeva la ratifica della già citata convenzione con la Sapienza, o l’apposizione di un vincolo culturale, o persino la modifica del Regolamento Edilizio. In sostanza, nessun atto concreto volto a impedire la costruzione dell’impianto e il salvataggio di Tor Maggiore. Contro questo silenzio si scaglia l’associazione Latium Vetus, promettendo battaglia nei prossimi mesi. Mario Di Toro



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Le due facce di Castel Romano: da un lato capitale de

Il fallimento dell’integrazione del Campo Nomadi: spazzatu

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uando si parla di campi nomadi, di immigrazione e di problemi relativi all'integrazione di cittadini stranieri ci si ritrova inevitabilmente a camminare su quel sottilissimo filo sospeso in aria tra due baratri ideologicamente contrapposti: il becero razzismo - un po' sullo stile "ruspe" di un ben 'noto' politico -, ed un eccessivo senso di permissivismo sul versante opposto, per il quale una certa porzione di società non può nemmeno essere nominata pena l'etichetta, per l'appunto, di...essere un razzista. Tale promessa, forse banale, risulterà tuttavia fondamentale per capire il senso dell'inchiesta che abbiamo voluto realizzare per questo numero fondata esclusivamente, per anticipare i paladini della giustizia e del senso morale, sulla constatazione e l'analisi di certuni fatti accaduti in questi mesi. Fatti per l'appunto: nessun razzismo, nessuna volontà di strumentalizzare gli accadimenti, ma la presa di coscienza a 360° (che dovremmo fare tutti) di un'integrazione, quella del campo nomadi di Castel Romano (ma il degrado, come vedremo, non è di certo solo colpa loro), fallita sotto tutti i punti di vista. E dunque, la necessità, nell'interesse di tutta la popolazione senza alcuna distinzione, di ripensare le leggi e di fare in modo che qualcosa possa cambiare per davvero. Altrimenti sì che resterà solo il razzismo.

Inquadra la foto e scopri cosa hanno trovato gli atleti nel Campo Nomadi. Istruzioni sulla realtà aumentata alle pagina 28 proprio dai nomadi, si scoprirà, erano stati letteralmente ripuliti, perdendo tutto quello che avevano. Il Presidente della società sportiva Paolo Corsi ci racconta la loro storia: “Il pullman quel giorno ci ha lasciati all’Eur per poi ripartire e dirigersi verso Ostia dove era previsto l’arrivo della corsa. A bordo, ovviamente, abbiamo lasciato tutto: vestiti di ricambio, cellulari, chiavi della macchina, insomma tutti i nostri beni. Al nostro arrivo ad Ostia tuttavia abbiamo trovato il conducente del Pullman in lacrime: ci dice che il pullman è stato completamente ripulito e che non è rimasto praticamente nulla. Ora, prima di muoverci abbiamo dovuto aspettare l’arrivo IL CASO DELLA MARATONA ROMA- del nostro ultimo atleta dopodiché ci siamo diretti alla caserma di Tor de’ Cenci. Non soddiOSTIA - Il nostro viaggio parte dallo scorso sfatti, siamo andati direttamente al vicino 12 marzo data della tradizionale corsa podistica Campo Nomadi, luogo indicato dalla geo-locache si snoda dalla capitale al litorale romano. lizzazione di un cellulare rubato. A quel punto Ma di sport quest'anno si è parlato poco: è scoppiato il caos che sapete. Alla fine però l'evento è passato e passerà alla storia per il non siamo riusciti a recuperare nulla, se non i boom di furti verificatisi lungo tutto il percorso borsoni e qualche altro oggetto. Delle cose di della corsa nelle macchine e nei pullman degli valore non c’era più traccia. Abbiamo rovistato ignari atleti. Ampiamente ‘battuto’ dai ladri il è in una specie di discarica vicino al campo strastato il lungomare Duilio e l’Amerigo Vespucci, colma di carcasse di auto, carte d’identità e di passando poi per l’Eur, da dove è partita la gara. qualsiasi altra cosa. E’ veramente inaccetMa è al campo nomadi di Castel Rotabile che accadano queste cose.” La mano che si verifica un vero e proprio Uno dei cellu- squadra, per la cronaca, ha fatto finimondo. Dal primo pomeriggio rientro in Abruzzo soltanto indi quella domenica un nutrito con- lari rubati viene torno alle 22 e in molti, a causa tingente della Polizia di Stato predel furto delle chiavi della maclocalizzato nel sidia il campo: sempre più auto, china, hanno dovuto provvedere blindati e agenti giungono sul posto Campo Nomadi a recuperare i ‘doppioni’ per poter con il passare delle ore. Il traffico fare rientro a casa. Ma, come detto, sulla Pontina va in tilt. In mezzo ci gli atleti abruzzesi non sono stati gli sono poi loro, gli atleti della Polisportiva unici ad essere colpiti. Nel corso di un servizio Luco dei Marsi, che arrivavano addirittura dalfinalizzato alla prevenzione dei reati contro il l'Abruzzo e diventati successivamente 'eroi', che patrimonio i Carabinieri della stazione di Tor de' Cenci nei pressi del Campo Nomadi di Castel Romano, notando un’autovettura sospetta, hanno deciso di controllarla ma a quel punto il guidatore ha accelerato la marcia provando a fuggire. Raggiunti dai militari i tre occupanti dell’autovettura, verosimilmente nomadi domiciliati presso il campo di Castel Romano, hanno abbandonato l’auto e sono fuggiti all’interno della tenuta Vaselli, facendo perdere le proprie tracce. I militari all’interno dell’autovettura hanno trovato molta refurtiva, 16 zaini e 11 La refurtiva recuperata dai Carabinieri

buste, asportate ai partecipanti della mezza maratona Roma Ostia che, in parte sono state restituite ai proprietari. Sono infatti 20 le persone che, fino a questo momento, sono rientrate in possesso dei loro beni. L’autovettura, intestata ad un nomade domiciliato nel Campo Nomadi di Castel Romano è stata posta sotto sequestro.

SPAZZATURA E PROSTITUZIONE L’altro, grave problema riguarda la condizione igienico-sanitaria dell’area (continua a pag.13)

Inquadra la foto e guarda il nostro informazioni sulla realtà a

Le rapine al distributore e gli oggetti in mezzo alla strada

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o scorso 3 febbraio sono stati fermati tre giovanissimi, il più piccolo di 13 anni, tutti di entnia Rom,

ritenuti responsabili delle ripetute rapine realizzate ai danni dei clienti del distributore di Castel Romano sulla Pontina.


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INCHIESTE

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ello shopping, dall’altro fonte inesauribile di degrado

ura, furti, rapine e prostituzione alla luce del giorno (segue da pag. 12) trasformatasi nel tempo in una vera e propria discarica a cielo aperto. Cumuli di rifiuti di ogni tipo sono presenti sia nell’area del Campo Nomadi, sia in tutte le strade limitrofe come ad esempio Via di Trigoria. Carcasse di auto, mobilio, gomme, insomma una lunga sfilza di rifiuti che riposano placidamente nei terreni divenuti terra di nessuno. In un contesto del genere non poteva ovviamente mancare la piaga della prostituzione: le ‘lavoratrici’ hanno anche avanzato il loro

raggio d’azione praticamente fino ad arrivare a bordo strada. Quindi, se andate al lavoro, riportate a casa i vostri figli o uscite semplicemente a fare una passeggiata (magari nel lato chic di Castel Romano) non sorprendetevi se vedete far sesso a pochi passi da voi e sì, anche in pieno giorno.

LA FERMATA COTRAL: PARLA UN’AUTISTA - Le corse Cotral che servono la Pontina sono da sempre al centro di un vespaio di polemiche: sovraffolamento, mezzi vecchi e mal ridotti, a cui si aggiunge l’annoso problema del biglietto, che nessuno quasi mai oblitera. Da qualche tempo poi è la fermata fatta installare proprio davanti al campo rom ad essere finita al centro delle polemiche: alcuni autisti hanno protestato, soprattutto per la pericolosità della stessa, posizionata in un punto non proprio sicuro della Pontina. Ed è qui che salgono ovviamente i nomadi, senza mai vidimare il titolo di viaggio come ci racconta un’autista (che preferisce rimanere anonimo). “Chi sale lì non fa mai il biglietto, salvo qualche sporadico caso ma sempre quando c’è il controllore a bordo, - racconta - ma questa ‘pratica’ riguarda tutta l’utenza della Roma-Nettuno, non solo loro. Ma questo tuttavia è l’aspetto minore.

reportage Tutte le d’azionegirato arrivandonell’area. anche aumentata alla pagina 28

(continua a pag. 14)

L’ultima sassaiola l’8 marzo: colpito un bus Cotral

“Un autobus del trasporto extraurbano regionale -leggiamo sul sito di Cotral – è stato colpito da una violenta sassaiola sulla via Pontina la sera dell’8 marzo. La corsa, partita da Nettuno e diretta a Roma Laurentina, stava transitando sulla SS148 alle 23:40 circa davanti al campo nomadi di Castel Romano, quando l’autista ha sentito un forte rumore provenire dalla parte posteriore del bus. Immediatamente si è reso conto che il penultimo finestrino della fiancata destra era andato in fran-

tumi. Nello stesso momento ha notato dei rifiuti ingombranti abbandonati sulla carreggiata e le sagome di alcune persone nascoste nella vegetazione ai margini della corsia, senza tuttavia riuscire a distinguerle chiaramente a causa della scarsa illuminazione del tratto di strada. Temendo per la propria incolumità e per quella dei passeggeri – tutti illesiil conducente ha deciso di proseguire la marcia fino al bivio di Spinaceto dove si è fermato per constatare i danni”.

10 milioni di euro per favorire la scolarizzazione dei giovani nomadi: ma a scuola poi non ci va nessuno

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ra il 2005 e il 2015 il Comune di Roma ha speso oltre 10 milioni di euro per assicurare i servizi di scolarizzazione dei minori Rom, Sinti e Caminanti che abitano nei campi locali, ma le procedure di legge seguite hanno profili di anomalia e il compenso alla cooperative non si adegua ai risultati ottenuti. Questo è quanto sostenuto, carte alla mano, dall’Autorità Nazionale Anti-corruzione di Raffaele Cantone. Si parla di tutte quelle attività che hanno a che fare con l’integrazione tra comunità RCS e istituti scolastici per l’istruzione di bambini e ragazzi (responsabilizzazione delle famiglie, servizi di trasporto e mediazione nei rapporti con le scuole). Tra gli obiettivi dichiarati: incrementare e qualificare la frequenza. Questa, però, è rimasta bassa negli

anni: attestandosi ad una media del 20% di tipo In occasione della “Mezza maratona Romaregolare, 35,5% mediocre e 44,5% scarsa, sul Ostia” tre probabili abitanti hanno rubato, nasolo campione certificabile di studenti che scondendoli nell’autovettura di proprietà di un oscilla, anno per anno, tra i 1.600 e i 2.000 sog- residente rom accertato, 16 zaini e 11 buste getti. Gli uffici di Roma Capitale hanno fatto degli atleti. I carabinieri sono riusciti a recupesapere che si tratta di trend in linea con quelli rare la refurtiva, ma non i ladri. In seguito, in nazionali e che non è possibile collegare il pa- una vasta battuta di perquisizioni all’interno gamento a tali valori, perché essi non possono del campo, sono stati ritrovati altri 8 borsoni di rappresentare il lavoro degli operatori (essendo partecipanti alla gara ed è stato denunciato un la frequenza dipendente da altre variabili “nomade”. E’ chiaro che le due cose come il contesto ambientale e culturale siano correlate: poca istruzione 10 milioni per i e dovendo pertanto le cooperative esimplica assenza di cultura della servizi scolastici di sere valutate per l’azione nel mediolegalità. Guarda caso, poi, dal Rom, Sinti e Caminanti: lungo periodo, che evidenzierebbe 2016 il Comune ha cominl’Anac contesta le procedure buoni esiti). Fatto sta che l’Anac deciato a ri-organizzare i serdi Roma Capitale mentre nuncia il ripetuto affidamento divizi di scolarizzazione riscoppia il caso camporetto (senza gara pubblica) a sole 4 dividendoli tra scuole stesse nomadi a Castel cooperative (per motivi, poco fondati, (per l’attività socio-didattica) e Romano di “estrema urgenza”) che ha impedito Roma Multiservizi (per il traad altri operatori, potenzialmente idonei e sporto). La speranza è che al prosforse anche più qualificati, di poter svolgere il simo rendiconto i risultati migliorino. servizio. Nel frattempo, lo scorso 12 marzo, è scoppiato nuovamente un caso attorno al coGiacomo Andreoli siddetto “Campo Nomadi” di Castel Romano.


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(segue da pag. 13) “Transitando davanti al campo nomadi alcuni miei colleghi si sono ritrovati bersaglio di violente sassaiole rischiando di perdere il con trollo del mezzo - basti pensare che ad alcuni mezzi sono stati spaccati i vetri - oppure hanno dovuto evitare dei grossi oggetti ingombranti posizionati in mezzo alla carreggiata. Oggetti che, ovviamente, spariscano in un lampo poco prima dell’arrivo delle forze dell’ordine”.

SCHIACCIATI COME SARDINE E CON LA PAURA DEI BORSEGGIATORI - “I mezzi sono sempre

bero aumentando le corse e mettendo controllori fissi. “Qualche mese fa c’è stato un serrato ‘spiegamento’ di personale a bordo, sapete quale è stato il risultato? Autobus deserti. Addirittura alcuni ragazzi ci hanno lanciato addosso frutta marcia per “protestare”. Capite il contesto in cui dobbiamo lavorare? Noi ci stiamo battendo per avere un controllore fisso per ogni corsa, specie sulla Roma-Nettuno, a mio avviso linea peggiore di tutte, perché altrimenti non se ne viene a capo”.

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tutto perché è soltanto sulle loro spalle - e, come abbiamo visto, sono davvero in pochi a rispettare le leggi - il peso ecnomico dell’intero servizio. Perchè pagare un biglietto o fare un abbonamento avendo in cambio un servizio così scadente e per di più pericoloso? E’ dunque la domanda che in tanti si fanno e che scatena così tante polemiche sul versante social del web.

OLTRE IL CAMPO NOMADI, E’ BOOM DI SEGNALAZIONI SULLA LINEA ROMA-NETTUNO - Chi utilizza questa

stracarichi di persone - rivela tratta è infatti abituato a ancora l’autista - perché “La linea veder salire a bordo di siamo costretti a caricare Roma-Nettuno tutto. L’estate poi, a cui persone fino al limite masstiamo andando incontro, simo che può raggiungere Cotral tra le più è il periodo peggiore, il pullman. E, qualche problematiche del come ci conferma anche volta, i borseggiatori ne apl’autista intervistato. Le proLazio” profittano per ‘colpire’. Proteste degli utenti “regolari” blemi che, comunque, secondo sono all’ordine del giorno sopratil dipendente Cotral, si risolvereb-

Parla l’azienda: “Controlli mirati dalla prossima estate, su sicurezza poco margine d’intervento”. Tante le segnalazioni sulla Roma-Nettuno

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ulla questione sollevata dagli utenti e dagli autisti del Cotral che quotidianamente percorre la tratta Roma-Nettuno, passando proprio davanti al campo rom di via Pontina, abbiamo sentito anche il parere dell’azienda che fornisce il servizio di trasporto regionale. “È un problema che già conosciamo: abbiamo ricevuto moltissime segnalazioni sia da parte degli utenti che del nostro personale. Purtroppo ci sono stati anche diversi episodi gravi, come ad esempio la sassaiola avvenuta la sera dell’8 marzo contro uno dei nostri mezzi. Ogni volta denunciamo alle autorità competenti i fatti per cercare di sollevare il problema e di sottoporlo all’attenzione delle autorità competenti”. Il problema è principalmente di ordine pubblico, fanno sapere. “Si tratta di una tematica ampia, legata alla si-

curezza della viabilità. Noi, come azienda, ci occupiamo di trasporto pubblico e non di sicurezza, pertanto la nostra possibilità di intervento è limitata”. E per quanto riguarda il fatto che chi sale in quella fermata non fa mai il biglietto? “Sul tema dell’evasione del ticket abbiamo lavorato tantissimo, raddoppiando le squadre di verifica su scale regionale. Il problema è generalizzato, il biglietto – rom o no - lo pagano davvero in pochi”. Come pensate di risolvere questo enorme problema? “Ci stiamo muovendo su più fronti. Con l’ultimo accordo di produttività siglato con i sindacati è stato deciso che dalla prossima estate ci sarà il “controllo a vista” del biglietto (solo davanti) dando la possibilità agi autisti di controllare chi sale e di verificare se vengono obliterati i biglietti, svolgendo così – sia nel normale orario di lavoro che fuori da esso - il ruolo di verificatore. Questo a partire dall’estate 2017. Ma quello dell’evasione non è un problema che riguarda solo i rom: si tratta di un aspetto che è anche culturale. In Italia, o almeno nel Lazio, in pochi

sentono il dovere civico di acquistare il biglietto e spesso la qualità del servizio è utilizzata come alibi. Cotral però negli ultimi due anni e mezzo ha fatto importanti investimenti, rinnovando la flotta con 418 nuovi mezzi. E non solo, per contrastare il fenomeno dell’evasione abbiamo rafforzato i controlli, con il personale addetto al servizio che potrà fare anche le verifiche, ma sentiamo anche la necessità di fare una campagna di sensibilizzazione su questa tematica. Le persone devono arrivare a capire che pagare il servizio significa contribuire a migliorarlo”. Tornando al tema della sicurezza, “È auspicabile un tavolo di discussione con Prefettura, forze dell’ordine, Regione e Cotral per risolvere il problema. L’eliminazione della fermata, che comunque non può essere decisa da noi unilateralmente ma deve essere concertata con gli enti preposti, non andrebbe a risolvere il problema alla radice: continuerebbero infatti le sassaiole, le rapine sia a bordo che fuori, gli ostacoli sulla strada. Da parte nostra c’è tutto l’interesse affinché la situazione si risolva, ma non siamo noi ad avere gli strumenti per poterlo fare”.

La fermata Cotral sulla Pontina, all’altezza del Campo Nomadi di Castel Romano



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Salvaguardiamo le professionalità tecniche del nostro territorio Una gabbia trasparente (per allodole)?

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iprendiamo brevemente l’articolo del mese scorso sul lento procedere dell’Ufficio Tecnico Comunale, con altre osservazioni che, per motivi di spazio, non avevamo potuto inserire. Capita spesso, troppo spesso, in giorni e orari di ricevimento del pubblico, che i tecnici (o gli amministrativi) non siano presenti, per incontrare i Cittadini. I motivi sono vari, ma a noi non devono interessare. Potrebbe essere tollerato se fosse occasionale. Invece è frequentissimo. Malattia, sopralluoghi con i vigili urbani, fantomatici corsi, appuntamenti alla regione, assemblee sindacali e chissà quante altre destinazioni alternative. Poi le ferie, che sembrano essere una sconvolgente sorpresa inedita, ogni anno. Non trovare chi ti deve ricevere rigorosamente entro precise finestre in precisi giorni e orari è già grave, ma se questo si perpetra quando si ha un appuntamento, magari già più volte rinviato, è davvero intollerabile, specialmente per chi viene da lontano. E qui è solo questione di semplice buona educazione. Provate a immaginare, in una qualsiasi azienda privata produttiva, una cosa del genere. Dare sciattamente “una buca” a un cliente! roba da licenziamento in tronco. Non ci sarebbe nemmeno da spiegarsi. Ma, in un’azienda produttiva, i dirigenti sanno come si amministra il personale per raggiungere gli obiettivi, soddisfare il Cliente e, al dunque, fare profitti. Chi è

il Cliente dell’Ufficio Tecnico? Il Cittadino! Sì, banale, ma in teoria, cioè in un (altro) paese ideale, di Cliente ce ne sarebbe anche un altro: l’Amministrazione. Ma pare che qui non lo sappia nessuno.Il professionista tecnico, ma non solo, assume, in questo contesto, un ruolo poco leggibile e disorientato. Nessun geometra, ingegnere, architetto, agronomo, si diploma o si laurea per fare da passacarte da un piano all’altro, tra un corridoio e un ascensore, mendicando una fuggevole attenzione da parte di chi tiene la pratica dormiente, a tempo indefinito e pure convinto di essere nel giusto, sul suo tavolo. Nessun giovane penserebbe che i suoi duri studi e i suoi giovanili entusiasmi debbano andare a sfumare nel grigiore di questo andazzo al quale, infine, ci si rassegna. Io sto qui perché non mi rassegno, come tanti altri. Ma ho avuto la fortuna di sufficienti esperienze da ricordare, con altri interlocutori, per sapere bene che il mestiere è e resta ben altra cosa di questa in-

sensata, umiliante agonia. Agonia condivisa con i tecnici comunali, con i Clienti, e con quelli che aspettano che finalmente il Comune sblocchi quello che serve per lavorare. In fondo, al di là di tutte queste isteresi e chiacchiere, il senso di tutto è che di deve lavorare.La stortura di questo andazzo a perdere non è ben focalizzata tra i tecnici, figuriamoci tra i Cittadini profani che, assuefatti all’idea di un “condono permanente”, intanto fanno gli abusi, ‘poi ce la vediamo’. E , spesso, hanno pure ragione. Dicevo che i tecnici comunali condividono con i professionisti questa monferrina. In effetti le competenze dovrebbero essere omogenee e, incontrandosi due tecnici, dovrebbero avere un sottofondo professionale comune, sufficiente a consentire una buona comprensione di quanto si discute, uno a tutela del privato proponente, l’altro a rappresentare l’interesse della Collettività. La conoscenza delle norme e degli strumenti urbanistici dovrebbe essere il campo da gioco del contraddittorio svolto tra tecnici di competenza equivalente. Vediamo bene che così, schematicamente, abbiamo riscoperto l’acqua calda. La procedura è ovvia, si mette un progetto sul tavolo e lo si discute ed emenda, si verificano tutti gli adempimenti formali ed economici e poi si va in cantiere. Però qui non funziona. (continua a pag.17)


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APPROFONDIMENTI

(segue da pag.16) Ce lo dicono i numeri e ce lo dice la Città. I numeri sono le lungaggini inutili e la produttività. La Città è quella che mostra, con la sua immagine e le sue ferite, l’inutilità o l’inesistenza di un reale complessivo controllo dell’edilizia privata e dei lavori pubblici. Ci riferiamo solo in parte all’abusivismo. Di più, alle reali urgenze montanti come la salvaguardia del patrimonio edilizio esistente da riqualificare. L’edilizia che abbiamo in mano oggi è poco allettante, ma certamente è in linea con quanto viene venduto a prezzi più alti nei territori limitrofi. Potrebbe essere la nuova frontiera del prossimo decennio, per Ardea, Pomezia e Torvajanica. I Lavori Pubblici, invece, dovrebbero essere pensati con una strategia volta a coprire gli interessi reali della Città e non qualche buca qua e là, dove qualcuno le vede e le fotografa. I marciapiedi dovrebbero essere progettati con noti precisi standard e non a casaccio dove avanza posto. Un esempio: Viale Italia con la doverosa messa in sicurezza del perimetro (dei bordi) dell’area mercato. Le rotatorie dovrebbero essere a norma (spesso ci sono ambiguità sulle precedenze e ostruzioni alla libera visuale) ed essere fatte dove è possibile. Lo stesso per le piste ciclabili che sono solo propaganda, almeno fino ad ora. Infine si potrebbero affrontare anche problemi seri e difficili sul serio, come l’incredibile inserzione di Via dei Romagnoli su Via Zara: è chiaro che lì c’è una criticità pericolosa da eliminare, ma tutti fanno finta di non vedere. Sui vecchi uffici del Comune a Torvajanica (ex ostello della gioventù), ufficialmente inagibili, insistono sono tre piani che vengono utilizzati con continuità. Che vuol dire? E’ un segreto? E’ trasparenza? Comunque la casistica è immensa, torniamo al tema. Ancora il mese scorso, contestavamo la pratica di ricercare professionalità e teste prevalentemente fuori dal nostro territorio per affidare incarichi tecnici, con la puerile motivazione della ‘trasparenza’. Un concetto, la trasparenza, che si applica agli avversari e si interpreta per gli amici. A parte che si tratta di un risibile insulto all’intelligenza. Triangolare un po’ di incarichi tra una dozzina di Comuni, ma ne bastano due o, tre se uno proprio si vergogna, si fa da sempre e si farà ancora: guarda che cosa si deve andare a spiegare. Poi, o parallelamente, uno entra perché è di fiducia del sindaco, un altro non entra perché non è conosciuto dal sindaco, e per chiudere un altro non entra perché non è di Vipiteno, ma di Pomezia. In Italia ci sono oltre ottomila comuni, esistono diversi partiti e movimenti su base nazionale. Non scherziamo proprio. La verità è che finisce sempre come deve finire, però ‘siamo trasparenti’. L’unico risultato concreto è che ti ritrovi a lavorare con uno di Pinerolo, amico di un assessore di Cesano Boscone, che magari (quello di Pinerolo, per mantenere il filo) si scoccia pure di venire a farsi la direzione lavori di un chilometro di asfalto a settecento chilometri da casa col papillon da architetto. Succede questo, ma talvolta può capitare un lavoro consistente e complicato e ti tieni quello che non sa nemmeno dove met-

tere le mani. Non bisogna arrivare al Brennero per fare questo ragionamento paradossale. In anni non lontani ho visto prodotti tecnici veramente imbarazzanti, appaltati dal Comune a persone incapaci, residenti a meno di trenta chilometri da qui, sempre per la trasparenza. Il sottoscritto ebbe da insegnare (e nemmeno fui ben compreso) a un collaudatore, uno che dovrebbe avere esperienza, quello che doveva fare. E si trattava di una struttura impegnativa che può contenere oltre cento persone. Questo ed altri, spuntati a Pomezia nell’era Zappalà. Sempre per la trasparenza, ovviamente. Teniamo conto che a volte anche ruoli dirigenziali importanti sono stati affidati all’esterno e sappiamo tutti come è andata. Sono certo che queste vicende non sono occorse solo a me, e non ho descritto tutto. Ma, come detto già, tutto era stato qualificato trasparente: “eh, mica siamo come quelli che c’erano prima!”.Il concetto della trasparenza sfugge a una catalogazione univoca e conclusiva, cioè si gira e rigira a seconda dei bisogni del momento, ma è contraddittoria al massimo dove si usa a nobilitare una semplice opacità di comportamenti e di intenti. Però preme segnalare che tutta la sceneggiata della trasparenza non può far ridere, perché nega ai tecnici locali, privati e

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pubblici, la possibilità di competere almeno nel proprio territorio, sui luoghi e sui problemi che ben conoscono. Impedisce alle risorse giovani di imparare il mestiere vero, cosa molto diversa a quello che si trovano ad affrontare quotidianamente: generazioni bruciate dai condoni edilizi e impoveriti da giochi che si svolgono lontano, su altri tavoli che se ne infischiano della Città, della sua crescita morale e culturale e dei cittadini elettori, al solo scopo di intessere trame elettoralistiche e alleanze transcomunali. E per fare tutto questo ci si dimentica che i progetti delle opere pubbliche dovrebbero essere fatti dai tecnici dell’ente, almeno fino alla saturazione delle risorse umane, e che i cittadini di Pomezia e Ardea hanno, qui, gli stessi diritti di tutti gli altri. Toglierei il disturbo, ma proprio negli ultimi giorni si è prodotto un bell’esempio di come viene interpretata la trasparenza da parte dell’ attuale Amministrazione Comunale, con la questione delle spese legali e l’affidamento degli incarichi professionali. Lo sapevamo già, ma se la vedono così, lasciando perdere gli ovvi giochi di parole, non capiranno mai nulla di tutto ciò, perché pensano ad altro. Semplicemente: “eh, mica siamo come quelli che c’erano prima!”. Luigi Torreti


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CRONACA

Il Corriere della Città Aprile 2017

Tor San Lorenzo, rifiuti e inciviltà (seconda parte) Viaggio alla scoperta del degrado

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del mese scorso la notizia della consegna dei 706 ettari della discordia chiamati Salzare, passati dall'Agenzia del Demanio all'Amministrazione ardeatina. Storico traguardo atteso da anni che potrebbe rappresentare il primo passo verso il risanamento di un quartiere per troppo tempo considerato terra di nessuno. La situazione nei pressi della palazzina D del complesso era già stata portata all'attenzione dell'amministrazione negli ultimi giorni dello scorso 2016, quando era stata richiesta una bonifica immediata vista l'ingente mole spazzatura accatastata ai margini delle Salzare, ma invece di diminuire i rifiuti sembrano aumentare e l'esasperazione dei cittadini aumenta. Nel complesso residenziale delle Salzare non è infatti inusuale vedere un nugolo di bambini giocare tra le pile di rifiuti accatastati e abbandonati nelle pertinenze dello stabile, con il serio rischio di ferirsi. L'aria del posto non è certo salubre, soprattutto considerando che solo ieri sono stati dati alle fiamme cumuli di rifiuti abbandonati a ridosso delle palazzine del centro residenziale, probabilmente da alcuni occupanti abusivi delle palazzine dalla E alla G. Tra la spazzatura incendiata non mancava sicuramente materiale la cui combustione può generare esalazioni pe-

ricolose per la salute dei residenti. Comprensibile l'esasperazione di chi abita regolarmente gli appartamenti delle Salzare, cittadini inermi che vedono la loro salute messa a repentaglio quotidianamente. Di rifiuti bruciati, infatti, si può anche morire, a causa delle tossine (cioè molecole nocive) che vengono sprigionate durante la combustione e che sono difficilmente degradabili e resistenti, quindi infestando tutto ciò che incontrano anche per un decennio. La spazzatura non è solo, dunque, un pugno nell'occhio, ma è anche una minaccia all'ambiente nonché alla salute di tutti, e la salute è una questione che riguarda tutti. Samantha Morano

Chef di Pomezia alla conquista di Rimini: Andrea Salem 2° ai campionati di cucina italiani

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ndrea Salem, 21 anni di Pomezia, di professione cuoco. Nel corso della sua carriera – Andrea ha iniziato a cimentarsi con i fornelli a 15 anni – benché ancora giovanissimo, ha partecipato a molti concorsi di cucina con la federazione italiana cuochi arrivando in

numerose occasioni primo o secondo classificato sia al livello provinciale che regionale. Quest’anno è arrivato poi un altro importante riconoscimento: il secondo posto, con relativa medaglia d’argento, ai Campionati della Cucina Italiana, tenutisi a Rimini.



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CRONACA

Il Corriere della Città Apirle 2017

Palalavinium ‘chiuso’: bambini lasciati in mezzo alla strada

Lucchetti cambiati all’insaputa della Fortitudo Basket Pomezia e dell’ASD Penta Pomezia

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ucchetti cambiati all’insaputa della società. E’ questa l’amara scoperta fatta lo scorso 27 marzo dalla dirigenza della Fortitudo Basket Pomezia al Palalavinium di Via Pietro Nenni a Pomezia. “Nessuno ci ha avvisati di questo cambio della serratura tanto che ieri pomeriggio abbiamo disputato una partita amichevole senza alcun problema” – ha dichiarato la società – “mentre oggi ecco cosa ci ritroviamo a constatare: bambini a cui è stato impedito il normale allenamento”. Già perché, il danno più grande, alla fine, è stato fatto ai bambini – circa una cinquantina in tutto suddivisi nei vari turni – che sono rimasti in mezzo alla strada tutto il pomeriggio, anziché giocare a basket come da programma (la Fortitudo Basket Pomezia infatti, lo ricordiamo, è tra le associazioni sportive alle quali è stato assegnato l’utilizzo dell’impianto di Via Pietro Nenni insieme ad altre tre società, ndr); in secondo luogo va segnalato, aspetto non meno grave, l’impedimento causato alla stessa Fortitudo Basket Pomezia che, nei fatti, non ha potuto acce-

dere ai locali dove è custodito materiale, anche sensibile come i dati dei bambini iscritti solo per fare un esempio, di esclusiva proprietà (attrezzature, abbigliamento, ecc.).

presenti, l’intervento sia della Polizia Locale sia dei Carabinieri, ma alla fine soltanto questi ultimi sono giunti ad effettuare il sopralluogo intorno alle ore 18.

NON SOLO FORTITUDO BASKET - Sul

Luca Mugnaioli

posto erano presenti anche alcuni rappresentanti dell’ASD Penta Pomezia – quarta società classificata nel bando degli impianti sportivi per l’uso del Palalavinium e in programma per un allenamento alle 20 – rimasti anch’essi sconcertati nell’apprendere quanto era successo. Stando al materiale raccolto comunque, la sostituzione dei lucchetti (le cui modalità sono ancora tutte da accertare) sarebbe avvenuta tra la mattina del 27 e il primo pomeriggio dello stesso giorno (secondo la versione fornita dalla dirigenza della Fortitudo lo stato dei luoghi sarebbe stato accertato intorno alle 15.30, ndr), dato che il giorno prima il club aveva svolto regolarmente un incontro amichevole. Per dovere di cronaca è opportuno segnalare che è stato richiesto a più riprese, da parte dei

"Esisto vivo e non sono invisibile...", la cena solidale al Simon Hotel di Pomezia

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edofilia e pedopornografia online-offline. E' stato questo il filo conduttore della cena solidale organizzata lo scorso 3 marzo presso il ristorante "Sicomoro" al Simon Hotel in collaborazione con l'associazione Onlus Chiara e Francesco, a cui è stata destinata una parte del ricavato. "Fare prevenzione vuol dire conoscere per educare i nostri bambini e i nostri ragazzi a non essere senza risorse di fronte ad un fenomeno così particolare" è stato il messaggio veicolato ai numerosi ospiti

intervenuti per affrontare un fenomeno, quello della pedopornografia, sempre più dilagante. Durante la serata si è parlato anche di tutte quelle notizie che non si sentono, di cui magari anche i media non vengono a conoscenza ma che ben inquadrano il problema e lo legano alla realtà quotidiana. E tutto questo, talvolta, ha uno spazio ben definito: il mondo dei social e l'adescamento online. In tal senso particolare attenzione dei relatori è stata rivolta all'analisi dell'identikit-tipo del pedofilo e di come, purtroppo, avviene nel concreto l'adescamento (sono stati mostrati in tal senso anche dei video-esplicativi, ndr). Un accenno è stato fatto poi anche al cosiddetto Deep Web (o web sommerso), al suo funzionamento e in cosa è possibile imbattersi 'esplorandolo'.

DAGLI SMS ALLA CHAT: UN PERCORSO PERICOLOSO - La prevenzione come unica, vera, arma di contrasto al fenomeno. E qui il messaggio, chiaro e diretto è stato

rivolto a tutti i genitori che devono informare adeguatamente i propri figli e prepararli per riconoscere immediatamente una situazione di pericolo che con le nuove tecnologie di messaggistica ha trovato terreno oltremodo fertile. Anche nei casi di abuso comunque, quando, purtroppo, si arriva troppo tardi, è possibile uscirne, arrivando a riprendersi la propria vita ma anche qui è fondamentale ricorrere a figure professionali, le uniche in grado di aiutare le vittime a voltare definitivamente pagina.


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CRONACA

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Anche i Social Network possano salvare la città: un nuovo spazio per i ‘sociopatici’ curiosi

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ra le tante inutilità che ci sorbiamo dai social media, troviamo sciocchezze riciclate che continuano ad ammorbare la rete attraverso i decenni, passando dai proverbi saggi a spettacolari bufale che non hanno alcuna genialità o ironia, molte falsità già conclamate. Tra i fenomeni più temuti spiccano pure i gruppi scolastici dei genitori, a parte, poi, quelli che si fotografano l’ombelico e lo spediscono di corsa al mondo intero, i peggiori sono gli pseudopolitici che, specialmente nel nostro territorio, ci intossicano con i loro quotidiani insulti reciproci, ognuno forte della certezza delle cose che non si conoscono. E meno le capiscono, più si accaniscono, più si accaniscono e più si insultano arricchendo discorsi inconcludenti del tipico turpiloquio che riempie la bocca di quelli non hanno nulla da dire. L’ignoranza può essere una bandiera, ma non è necessario agitarla. Possibile che questo strumento straordinario sia finito, come più autorevolmente diceva Umberto Eco, in mano agli idioti? Chi non lo capisce, soprattutto se si ritiene un protagonista, ha qualcosa da mettere in ordine. Personalmente confido nella selezione naturale e sono certo che molte cose si aggiusteranno da sole. Si stancheranno. E pure quelli che attraversano le strade parlando a faccia in giù nello smartphone un giorno finiranno. Nel frattempo, prima della successiva aberrazione, che sarà inevitabile, cerchiamo di isolare e abbandonare queste scorie. E’ possibile. per esempio, nel dopoterremoto di agosto, i contatti stabiliti da molti gruppi piuttosto seri e concentrati, dove il turpiloquio e le polemiche politiche hanno permesso la diffusione

e la selezione di notizie utili nello sbandamento generale. Poi anche lì sono entrate le diatribe oziose e gli interessi non pubblici, ma la rete resta solida, con moltissimi interlocutori. Più vicino, nel nostro territorio, cercando in mezzo a quel rumore privo di contenuti, oltre al doveroso contributo dei giornali on line, emergono alcune iniziative spontanee rivolte a stanare la memoria di questo territorio. Si tratta di un territorio nuovissimo (circa ottanta anni) che però è pure antichissimo (circa trenta secoli), con episodi e vicende sparsi in molte epoche con notevoli sbalzi demografici tra diverse egemonie e dominazioni. Una storia che inizia prima del mito fondativo di Enea il Trojano e che si chiude, per ora e per darci una sponda, con la chiusura della Cassa per il Mezzogiorno (diciamo 1990). Ma è una storia che continua e si scrive giorno per giorno. Fino a poco tempo fa la documentazione accessibile era scarsa, per lo più legata alla gestione dei latifondi, scritti di tipo “catastale” e a qualche accenno rinvenibile su testi non specificamente dedicate alle due Città, Ardea e Pratica di Mare. Il resto poteva ritrovarsi in qualche toponimo. Fino a pochissimo tempo fa, chiunque avesse un cimelio, un documento, una fotografia, lo teneva nel cassetto e lì restava. A un certo punto qualcuno cominciò a cercarle e catalo-

garle. Infine a esporle o pubblicarle su libri. La cosa è poi sconfinata sui social e in pochissimo tempo c’è stata una diffusione, financo ridondante, di foto storiche, mappe foto di famiglia o di eventi memorabili piccoli e grandi, perché i cittadini, ma anche quelli che chiamavamo i “villeggianti”, hanno capito che ognuno può dare il suo piccolissimo contributo a ricostruire e proteggere un mondo che altrimenti sarebbe perduto per sempre. Tutta questa ricchezza darà qualche riferimento in più alla Città nella crescita del senso d’appartenenza, ricordando, oggi, che Enea era un profugo e un immigrato e quasi tutti noi lo siamo stati in tempi molto più vicini. Ricordandolo oggi, in un’epoca di nuova immigrazione. Ma questo è un altro discorso. Naturalmente la larga disponibilità di molti a pubblicare sempre nuovo materiale e l’abbondanza di gruppi e associazioni, anche strutturate, non volendo far torto a nessuno, ci impedisce di fare i nomi, che comunque vanno ringraziati. Consiglierei però una più rigorosa catalogazione del materiale che, diversamente, si impoverisce e si disperde. Per esempio, delle foto della Torvajanica balneare, abbiamo ancora in molti una memoria diretta che tra qualche anno non esisterà più e nessuno saprà riconoscere luoghi e persone. Un sacco di apprezzabili e stupefatti commenti nostalgici, ma pochi riferimenti alle date e alle ubicazioni. Tantissima nostalgia degli anni giovanili vissuti in una Torvajanica meravigliosa che forse non è mai stata tale. Bisognerà abbandonare la sintassi di facebook, se davvero ci crediamo e ci vogliamo provare. Luigi Torreti


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Il Corriere della Città

CRONACA

Aprile 2017

Giovanni Floris a Pomezia Il noto giornalista ha incontrato gli alunni dell’IC Fabrizio De Andrè

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iovanni Floris è stato ospite lo scorso 23 marzo presso i locali dell’IC Fabrizio De Andrè di Via Fiorucci a Santa Palomba, Pomezia. Floris ha parlato con gli alunni del suo ultimo libro “Quella Notte sono io”, testo che affronta in modo pungente il delicato tema del bullismo. Nel corso dell’incontro il giornalista ha risposto alle domande dei ragazzi presenti. L’incontro si è inserito all'interno del progetto curricolare "Prevenzione al bullismo" (referente la Prof.ssa Felicita Foglia, ndr) e ha visto la partecipazione congiunta degli alunni

delle classi 5' primaria e secondaria. Il dibattito, nel complesso, si è rivelato molto interessante e costruttivo e ha fornito diversi spunti di

analisi; le domande hanno riguardato sia il testo pubblicato dal giornalista oggi a La7, ma anche il trascorso scolastico di Giovanni Floris: “E’ mai stato un bullo?", “Ha mai assistito ad atti di bullismo?", "I personaggi del romanzo sono realmente esistiti?", tra le domande rivolte al giornalista. Luca Mugnaioli

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Cercasi 5-6 Collaboratori/trici call-center,con esperienza su prodotti biologici,creme ecc.Orario di lavoro 9.00-13.30..14.00-18.30 Fisso + Provvigioni adeguate alle proprie capacità per prenotare un colloquio Tel.3331312807 oppure 3246385857 (ore ufficio)

Le vostre segnalazioni DAL BOLLETTINO DELLE BUCHE DI NUOVA FLORIDA/ARDEA N. 34 (SETTIMANA DAL 15.01.2016 AL 13.03.2017) “Questa è ancora la situazione in Via Verona...il manto stradale, se così si può chiamare, è completamente distrutto. Il Comune sa che c'è una scuola e che noi quotidianamente spacchiamo le nostre automobili percorrendola avanti e indietro” (Foto a sx)

“Lancio del sacco” in Via delle Tre Cannelle: gli operatori puliscono ma gli abusivi del rifiuto non mollano... - POMEZIA

Via Verona incrocio con Via Siena “Con grande sorpresa noto che solo oggi si ricorda il degrado che si presenta nei territori di Via Cancellera e la limitrofa Via Ardeatina. Dico questo perché la situazione che si riscontra nelle foto che invio persiste da più di 5 anni. Pertanto, senza nessuna polemica, spero che si arrivi alla fine di questa situazione”

Via Sorrento, Nuova Florida, 6 marzo

“Briscole alternative a Pomezia!” Via Orazio, 29 marzo

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CRONACA

Giardinetti di “Padre Pio” a Pomezia abbandonati a sé stessi

I cittadini: “Da aprile dello scorso anno nessun intervento”

Manutenzione...?

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ualcuno salvi i giardinetti di “Padre Pio” a Pomezia. E’ questo l’appello lanciato da alcuni cittadini che hanno scritto alla nostra redazione segnalandoci l’elevato stato di degrado e abbandono in cui versa uno dei parchi ‘storici’ (nonché centrali) della città. Un po’ sorpresi, proprio a causa della posizione dei giardinetti stessi, ci facciamo inviare alcune foto per testimoniare la situazione. “Da Aprile dello scorso anno nessuno è intervenuto per mettere a posto il parco - ci dice a tal proposito un cittadino - Ci sono pochissimi giochi per i bambini e quelli che ci sono sono anche ridotti piuttosto male. E poi l’erba, che non viene curata da tempo immemore.” “Più volte abbiamo tentato di segnalare la situazione al Comune ma ancora nulla si è mosso. Vi pare possibile?”, aggiunge un altro frequentatore abituale del Parco. E ancora: “Ci sono stata l'altro giorno con i miei nipoti - continua una signora

- una tristezza infinita. Le altalene non ci sono più, quella specie di vasca altalena o è stata rimossa o era rotta e quindi non c'è più. Di cavallino sulle molle ne è rimasto uno solo. Non basta chiudere i cancelli devono controllare e monitorare che non vengano distrutti dagli incivili e se una giostra si rompe va sostituita. Che gran peccato portavo mia figlia in quei giardini da piccola e vederlo così mi fa una rabbia.” Per cercare di sensibilizzare l’Amministrazione è stata organizzata anche una raccolta firme che ha raccolto l’adesione di oltre 300 persone.

Weekend nero a Pomezia, la strada si prende due ragazzi

Marco, 36 anni, perde la vita su Via di Campo Selva ad Ardea

Daniele, 40 anni di Pomezia, muore al km 31 della Pontina in direzione Roma

AAA cercasi altalena

Decoro? Da rivedere...

1 e 2 aprile 2017, muoiono due ragazzi entrambi a causa di un incidente stradale. Il primo, Marco Pesci, un noto carrozziere di Pomezia di soli 36 anni, perde la vita in un tremendo scontro su Via di Campo Selva mentre era

alla guida del suo scooter T-Max a seguito dell’impatto con un’auto. Il secondo, Daniele Tonlorenzi, 40 anni, ancora alla guida di una moto, ha trovato la morte sulla Pontina all’altezza dello svincolo per Pomezia.


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CRONACA

Il Corriere della Città Aprile 2017

Pomezia, studenti del Pascal rischiano di non partire per lo scambio culturale

L’agenzia di viaggi prende i soldi e non consegna i biglietti: ecco come è finita

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agazzi in lacrime, genitori infuriati, urla, panico totale: questa la scena che si è svolta sabato 25 marzo a Pomezia in una nota agenzia di viaggi, alla quale 35 alunni delle classi del liceo classico e del liceo scientifico, rispettivamente la VgA e la 2A, si erano rivolti per acquistare i biglietti aerei per Valencia. I ragazzi, che avevano aderito allo scambio culturale con Paiporta, piccolo Comune a poca distanza da Valencia, avevano consegnato alle proprie insegnanti i soldi – 215 euro a testa – per il biglietto aereo andata e ritorno. Per essere sicuri di trovare i posti e non pagare cifre esagerate per i loro voli, le due insegnanti incaricate si erano recate nell’agenzia e avevano provveduto a saldare l’intero importo dovuto già a gennaio, in cambio di ricevute (quelle dei blocchetti in vendita da Buffetti) a nome di ognuno dei ragazzi, come prova del pagamento effettuato.

LO SCAMBIO CULTURALE CON UNA SCUOLA SPAGNOLA - La partenza era prevista per il 27 marzo, come si legge anche sul sito ufficiale della scuola, che riporta il programma dello scambio culturale. I ragazzi, ospitati da famiglie spagnole, avrebbero frequentato la scuola “La Senia” di Paiporta e il giorno seguente, come primo appuntamento, avrebbero incontrato in maniera formale e solenne la sindaca della cittadina. Già da mercoledì 22 le insegnanti si sono recate nell’agenzia per ritirare i biglietti, ricevendo vaghe risposte – ma nessun biglietto aereo – da parte della titolare. Il Sabato successivo, arrivati ormai all’ultimo giorno utile prima della partenza, capendo che qualcosa non stava quadrando, tutti i genitori dei 35 ragazzi si sono recati in agenzia per pretendere i biglietti già pagati (per un totale di 7.525 euro) da più di due mesi. Ma qui l’amara sorpresa: dei 37 biglietti andata/ritorno (35 per i ragazzi, più 2 per le insegnanti che li dovevano accompagnare) non c’era traccia. Erano stati fatti solo 13 biglietti di sola andata, nonostante fossero stati pagati tutti i biglietti.

LE SCENE DI RABBIA E DISPERAZIONE - Inutile riportare lo stupore, e l’ira, delle famiglie dei ragazzi nello scoprire che non solo i biglietti non erano stati fatti, ma che non c’erano più neanche i loro soldi, ma solo vaghe promesse, da parte della sorella della titolare, che sarebbero stati restituiti. Alcuni studenti sono scoppiati a piangere disperati, altri hanno iniziato a inveire come i loro genitori. In pochissimo tempo si è scatenato un putiferio, tanto che alla fine i genitori stessi hanno deciso di chiamare i carabinieri. I militari sono intervenuti e hanno verbalizzato l’accaduto, raccogliendo le testimonianze dei ragazzi e delle loro famiglie, ma senza poter risolvere il problema, visto che l’agenzia – non avendo i fondi necessari per emettere i biglietti – non poteva fare i voli. Infuriati, sabato sera i genitori hanno sfo-

gato la loro rabbia attraverso i social network: i loro figli non avrebbero partecipato allo scambio culturale a causa di quanto successo in agenzia. Al dispiacere dei ragazzi si univa la figuraccia che la scuola – ma anche gli italiani in genere, che sarebbero stati accusati e presi in giro dagli spagnoli non appena scoperto il motivo dell’assenza degli studenti pometini – avrebbe fatto con le Istituzioni e le famiglie valenciane. Tutta la notte uno dei ragazzini (sono tutti 15enni e 16enni) ha provato a cercare il modo per raggiungere Valencia, anche con la nave e poi un volo interno o il treno, senza però riuscirci: erano in troppi a dover partire tutti insieme e i posti disponibili – oltretutto ormai carissimi – non erano sufficienti.

LA SOLUZIONE - Ma martedì 27 marzo, alle 15:00, la svolta. Due coppie di genitori che si trovavano al centro commerciale 16 Pini hanno visto al primo piano l’agenzia di viaggi L’Atollo Blu e hanno provato a entrare, anche se ormai erano sfiduciati da fatto che gli altri genitori – che erano andati in altre agenzie della zona – non avessero trovato nulla che salvasse il sogno dei loro pargoli. “Mi hanno illustrato brevemente quanto era accaduto – spiega Anna Maria Greco, la titolare dell’Atollo Blu – e ho preso la decisione di aiutarli in tutti modi, anche rimandando a casa le coppie di sposi che erano venuti a fissare il loro viaggio di nozze. Insieme a mio figlio Mattia e a Michela Fabbri abbiamo messo a disposizione i nostri computer e la nostra professionalità”. In che senso gratuita? “Non volevamo approfittarci di questi ragazzi che già erano stati penalizzati da qualcuno che non aveva saputo lavorare nella maniera corretta”. E di lavoro ne è stato fatto moltissimo: dalle 15:00 Anna Maria, Mattia e Michela non hanno fatto altro che consultare computer, fare telefonate in Italia e all’estero, provare combinazioni fino a quando, in tarda serata, è arrivato lo spiraglio. “Grazie a un ufficio che collabora con noi proprio in Spagna siamo riusciti a trovare il posto per tutti, con partenza martedì mattina, quindi solo con un giorno di ritardo rispetto a quanto era previsto dal programma della scuola. Descrivere con poche parole il lavoro febbrile che abbiamo dovuto fare è impossibile: ve lo lascio immaginare,

dicendo solo che abbiamo finito alle 23:00”. Ma il centro chiude molto prima, e l’assembramento dei ragazzi e dei genitori che nel frattempo avevano invaso il centro commerciale ha messo in confusione le guardie, che sono tenute a mandare via tutti prima delle 22:00. “I ragazzi e le loro famiglie hanno pregato la sorveglianza di fare uno strappo per consentirci di fare i biglietti e le carte d’imbarco a tutti: per fortuna hanno “ceduto”, così, quando si stava avvicinando la mezzanotte, c’è stato l’urlo di gioia: eravamo riusciti a far partire tutti. Devo ringraziare Mattia, che ha dato il massimo per veder spuntare i sorrisi su quei volti dove poco prima c’erano solo lacrime, e Michela: lei è stata eccezionale. Nonostante le avessi più volte quasi ordinato di andare a casa, visto che è reduce di un bruttissimo incidente stradale, è voluta rimanere ad aiutare fino alla fine, dimostrando ancora una volta quanto è caparbia, determinata e coraggiosa”. “Senza l’intervento dell’Atollo Blu i nostri figli non sarebbero partiti – hanno commentato alcuni genitori – e avrebbero riportato una delusione davvero senza precedenti. Non sappiamo come ringraziare Anna Maria, Mattia e Michela”.

IL “DOLCE” LIETO FINE - Un segnale d’affetto è arrivato consegnando in agenzia uova di Pasqua e spumante per tutti. “Un piccolo gesto per ringraziarli di una cosa grandissima”. Adesso i genitori vogliono però andare avanti per recuperare i soldi dati all’altra agenzia e per denunciare formalmente quanto accaduto. “A parte il fatto che i biglietti acquistati all’ultimo istante, ovviamente, sono costati di più di quanto li avremmo pagati a gennaio come in effetti sarebbe dovuto essere – hanno dichiarato i genitori – c’è anche la questione psicologica e morale che ha visto coinvolti i nostri ragazzi, che comunque hanno fatto una brutta figura di fronte al sindaco che avrebbero dovuto incontrare domani mattina. Vogliamo giustizia, in modo che vicende del genere non si ripetano più. La sorella della titolare ci ha detto di aver fatto un bonifico per restituirci quanto pagato, ma noi non abbiamo visto nessun soldo, quindi, visto il precedente, ovviamente vogliamo cautelarci”.



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INFORMAZIONE

Il Corriere della Città Aprile 2017

Torvaianica international: nuove proposte per rilanciare il turismo

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abrizio Borni è un imprenditore del territorio anche se il suo lavoro si svolge in tutta Italia e all'estero. Ha ideato nel 2003 il «Gala nazionale della fotografia di scena», evento che all'epoca volle regalare a Torvaianica in virtù degli storici legami della cittadina balneare con il mondo del cinema: regalo non apprezzato se dopo quattro anni il Gala non si è più tenuto. È stato tra i fondatori, insieme a Ettore Costa ed altri, del Consorzio di promozione turistica "Atorvajanica” e patron del concorso “miss Pomezia che”, ora gestito dalla coreografa Ida Maggio. Attualmente Fabrizio Borni è presidente di Anpoe (Associazione nazionale produttori e organizzatori di eventi); produce e organizza eventi legati alla cultura e al cinema.In qualità di presidente Anpoe è stato ospite d'onore alla decima edizione del festival del «Cine Global Dominicano». Ci racconta questa esperienza? «Sono tornato nella Repubblica Dominicana a distanza di 19 anni e ho trovato un paese completamente cambiato.Vent'anni fa era in una condizione drammatica, il vero esempio di "terzo mondo”, c'era la fame e sia europei che americani con pochi dollari facevano la bella vita. Sono rimasto scioccato nel vedere che il paese si è completamente trasformato, grazie soprattutto alla politica del suo presidente che ha investito molto sullo sviluppo del turismo e della cultura. Il festival del cinema sta crescendo, si inizia ad esportare il cinema dominicano negli altri paesi e nello stesso tempo si vuole rappresentare un polo di attrazione per chi fa cinema cercando di attrarre investitori

stranieri. Anche il turismo della Repubblica Dominicana è cambiato, è diventato un turismo di qualità che non si ferma solo nei villaggi ma si sposta su Santo Domingo dove trova tutti i servizi necessari per trascorrere una piacevole vacanza».E tutto questo l'ha portata a fare delle riflessioni su Torvaianica. «A Santo Domingo in vent'anni si è trasformato tutto da zero a mille, qui in vent'anni la crescita è stata così irrilevante che quasi non si nota. Abbiamo nelle stesso Comune sia Pomezia, a vocazione industriale e ormai periferia della capitale, che Torvaianica a vocazione prettamente turistica. Sono due situazioni completamente diverse ma che un'amministrazione lungimirante potrebbe armonizzare. A Pomezia ci sono belle strutture alberghiere adatte al settore congressuale, perfino più comode di quelle di Roma anche per il rapporto qualità prezzo. A Torvaianica c'è un mare che non ha uguali né ad Anzio né a Ostia. Però sia Anzio che Ostia hanno il loro porticciolo, hanno le passeggiate e non ci sono strutture orribili come quella in pieno centro a piazza Ungheria; questa è la differenza». Suggerimenti per operatori pubblici o privati? «Non dimentichiamo che una parte del cinema italiano degli anni Sessanta si svolgeva qui, Tognazzi vi ha abitato per diverso tempo, c'erano gli studi cinematografici a due passi e gli attori frequentavano queste spiagge. Diversi film di quegli anni sono stati in parte girati in queste zone ma anche in epoca più recente le scene di Romanzo Criminale. Qualsiasi altra località avrebbe fatto tesoro di questo patrimonio, qui sem-

brano averlo dimenticato tutti. Eppure Sergio Leone ha scelto di essere sepolto a Pratica di Mare e non a Roma, "in alto - diceva lui - per vedere il mare”.Torvaianica deve avere il coraggio di cominciare a guardare oltre, e parlo più da professionista che da cittadino, di assumersi una responsabilità che le conferisca un carattere internazionale. Qui quando si fa una sagra, e le fanno, non riescono a dare quella risonanza che meriterebbe e resta tutto circoscritto all'ambito locale.Faccio solo un esempio: Amatrice è un paese con meno di tremila abitanti dell'Appennino centrale, eppure la città è conosciuta in tutto il mondo per la pasta all'amatriciana, è un brand internazionale che l'ha resa famosa. Questo dovrebbe riuscire a fare Torvaianica, ma è un progetto che non si improvvisa.

Fabrizio Borni con Leonel Fernàndez, ex presidente della Repubblica Dominicana, ha fatto approvare la legge sul cinema



Il Corriere della Città

INFORMAZIONE 28 Benvenuti nella realtà aumentata

Aprile 2017

Con “Il Corriere della Città” il giornale prende vita: segui le istruzioni e scopri un mondo di contenuti multimediali

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giornali sono in crisi, la carta stampata ormai è morta. Quante volte abbiamo sentito queste frasi? In effetti è un dato di fatto che il giornalismo tradizionale, inteso come quotidiano da comprare in edicola ma anche come attività in generale, abbia e stia attraversando una fase di profondo cambiamento dettato soprattutto dall'affermarsi delle nuove tecnologie (in Italia poi c'è anche da fare i conti con una sorta di atavica disaffezione verso la lettura e di un amore incondizionato verso la Tv quale mezzo di informazione primario). In ambito locale tuttavia il contesto è leggermente diverso rispetto al quadro nazionale: tante sono le realtà d'informazione presenti, e Pomezia ed Ardea non fanno eccezione, favorite in primis dalla distribuzione gratuita presso i luoghi maggiormente frequentati dai cittadini-lettori. Ed è proprio a loro che è dedicata questa vera e propria rivoluzione, non certo nuova dato che questo tipo di tecnologia è già diffusa da diversi anni, che punta a rendere il nostro prodotto, e dunque il marchio "Il Corriere della Città", ancora più 'appetibile' per il pubblico. L'idea in realtà è molto semplice perché mira a portare sulla carta quegli elementi di cui invece il web è già pieno (forse fin troppo saturo), ovvero la multimedialità dei contenuti: un video (ma non solo), per arrivare al punto, può essere trasferito su una pagina di giornale? Sì, e noi vi mostriamo come fare.

LA REALTA' AUMENTATA ORA E' UNA...REALTA' - La prima cosa da fare è prendere un dispositivo Android o iOS e cercare nel proprio store l'app gratuita denominata

Contenuti nascosti all’indirizzo https://issuu.com/ilcorrieredellacitta/do cs/marzo-2017 oppure inquadrando il codice QR qui sotto.

N

ello scorso numero abbiamo nascosto un contenuto extra a pag. 36 nell’articolo intitolato “Intervista con il creatore di GTA Pomezia”. Non hai più una copia? Niente paura, puoi sfogliare Il Corriere della Città sul web

Ma non è finita qui: anche nella copertina di questo numero c’è un “marker” (nel gergo tecnico la foto che permette di accedere al contenuto, ndr) nascosto. Buona ‘caccia’!

Viaggio nel tempo: inquadra la foto e torna...al passato (foto Ass. Pomezia Sparita) "Aurasma". L'icona è facilmente riconoscibile: si tratta di un triangolino viola. 'Pesa' un po' in termini di memoria ma d'altra parte è un piccolo prezzo da pagare per un mondo di contenuti che, vi assicuriamo, vi ricompenserà ampiamente. Una volta aperta l'app per la prima volta partirà un video-tutorial per spiegarvi in sintesi come funziona Aurasma; passo successivo è la registrazione: niente paura, bastano pochi dati e va effettuata una sola volta. Dopodiché è necessario entrare nel menù, al quale si accede cliccando ancora una volta sul triangolino viola nella versione Android (ma in iOS è molto simile), in basso allo schermo, dove avrete una visuale del tutto simile a quella di una fotocamera; adesso dobbiamo cercare il Corriere della Città: tap sulla lente di ingrandimento e digitiamo "ilcorrieredellacitta" (tutto piccolo, tutto attaccato). Nuovo tap, questa volta sul logo del giornale che sarà apparso in cima all'elenco dei risultati, e spuntiamo "follow" e "like". La procedura per accedere ai contenuti esclusivi del Corriere della Città è ora completata. Torniamo alla sezione iniziale, ovvero la modalità 'fotocamera': inquadrando ora uno dei contenuti del giornale - li riconoscerete dal nostro logo - potrete accedere al contenuto "nascosto" nell'immagine. Se invece ancora non vedete nulla, niente paura: talvolta è necessario, dopo aver effettuato le operazioni di cui sopra, riavviare semplicemente l'applicazione. Buona realtà aumentata a tutti!

Scarica l’app gratuita “Aurasma” dal Google Play Store o dall’Apple Store

Effettua la registrazione. Niente paura: bastano pochi secondi

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INFORMAZIONE

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Pace, Salute e Felicità sulla terra: il sogno di tutti!

La Commemorazione della morte di Gesù ci aiuta a capire come sarà possibile

porse loro, dicendo di berne. Gesù aggiunse: “Questo significa il mio ‘sangue del patto’, che dev’essere versato a favore di molti per il Inquadra la foto e guarda un contenuto speciale sull’evento perdono dei pechiunque può trarre grande beneficio dalla partecipazione a questo appunta- cati”. — Luca 22:19, 20; Matteo 26:26-28.Ogni mento importante per riflettere e capire anno la Commemorazione della morte di Gesù quello che è il significato del sacrificio di Cristo viene celebrata dai testimoni di Geova nel Gesù e quelli che sono i benefici presenti e fu- giorno in cui secondo il calendario lunare della turi per tutti coloro che apprezzano questo sa- Bibbia morì il Figlio di Dio, corrispondente al crificio di riscatto. I testimoni di Geova di giorno 14 del mese di nisan. Nel nostro paese Pomezia e dintorni, non hanno dubbi, l’11 lo scorso anno hanno assistito alla celebrazione aprile ricorre la commemorazione della morte 438.412 persone, tra testimoni di Geova e simdi Cristo ed è l’evento più importante dell’anno patizzanti. A livello mondiale sono stati per i Testimoni di Geova. Fu lui stesso a chie- 20.085.142 coloro che si sono radunati per derlo espressamente ai suoi seguaci, come ri- l’evento nelle 119.485 comunità presenti in 240 portato nel Vangelo di Luca. Quella sera, Gesù paesi. Secoli fa un profeta ispirato da Dio preintrodusse un pasto per commemorare la sua disse il tempo in cui l’uomo sarebbe stato in morte imminente. Prese uno dei pani non lie- pace con la natura, le malattie sarebbero state vitati, rese le grazie in preghiera, lo spezzò e eliminate, e ogni famiglia avrebbe costruito la disse agli undici di mangiarne. “Questo signi- sua casa, coltivato il suo terreno e goduto del fica il mio corpo”, dice, “che dev’essere dato in frutto del suo lavoro. I miracoli compiuti da vostro favore. Continuate a far questo in ri- Gesù mostrarono su piccola scala quello che accordo di me”. Poi prese un calice di vino rosso. cadrà quando queste profezie si adempiranno Dopo aver pronunciato una benedizione, lo a livello mondiale. Tutto cio che ci causa soffe-

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renza potrà essere eliminato solo grazie alla morte di Gesù. La sua morte fu così importante nell’adempimento dei propositi di Dio che Gesù comandò ai suoi discepoli di commemorarla. La celebrazione avrà inizio con un canto e una breve preghiera. Dopo di che un ministro di culto pronuncerà un discorso dal titolo “Mostriamo riconoscenza per quello che Cristo ha fatto per noi”. Come fece Gesù durante l’ultima cena, durante il discorso saranno passati fra i presenti pane non lievitato e vino rosso, che per i cristiani Testimoni di Geova simboleggiano rispettivamente il corpo e il sangue di Gesù. Infine, un altro canto e una preghiera concluderanno la cerimonia, che in tutto durerà circa un’ora. Come avviene in tutti gli incontri dei Testimoni, l’ingresso è libero e non si fanno raccolte di fondi. I Testimoni di Geova vi invitano a essere presenti quel giorno per ascoltare un discorso che spiegherà quanto la sua morte è importante per voi e per la vostra famiglia.

Dove e quando

Martedì 11 aprile ore 19.30

HOTEL ANTONELLA, 00071, Pomezia, Via Pontina Vecchia km. 28


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RUBRICHE

Il Corriere della Città Aprile 2017

“Questione di stile”: l’alfabeto delle buone maniere “Mi capita spesso di partecipare a cene molto formali, confesso che ho sempre il timore di fare brutta figura nell’individuare le giuste posate da usare….!” Loredana

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on basta sapere quali posate mettere in tavola e dove collocarle, la parte più complicata spetta al come usarle. Ci sarebbe una piccola regoletta per togliersi dall’imbarazzo e cioè: sedervi a tavola e guardare come si comportano gli altri, o meglio ancora imitare la padrona di casa. E se anche gli altri facessero come voi? Beh, a questo punto mai farsi prendere dal panico, ma ricordarsi della regola generale: le posate vengono poste sul tavolo, dalle più esterne alle più interne, nell’ordine in cui verranno usate. Nel caso in cui si debba lasciare temporaneamente forchetta e coltello, per esempio quando si deve bere, questi andranno appoggiati nel piatto lateralmente (e non sul bordo in quanto possono cadere sulla tovaglia macchiandola) uno a destra e uno a sinistra, con la punta convergente verso il centro del piatto, come lancette che sull’orologio segnano le ore 8,20 mentre terminato di mangiare, le posate si lasciano appaiate sul piatto come lancette che indicano le ore 4,20. Ora alcuni piccoli accorgimenti di Bon Ton che fa bene ogni tanto rammentare di ciò che NON bisogna MAI fare. Quindi di seguito, in ordine alfabetico: Allentarsi la cintura a tavola. Appoggiare sul tavolo dove si mangia ciò che si ha in tasca. Arrivare in largo anticipo e trovare i padroni di casa ancora impreparati ad accogliervi. Bere direttamente dalla bottiglia. Chiedere chi altri è invitato, soprattutto prima

di aver accettato. Chiedere un parere professionale quando si incontra un professionista fuori dall’orario di lavoro. Coprire il bicchiere con la mano in segno di diniego se viene offerto da bere. Dire “buon appetito” prima di mangiare. Dire “permesso” entrando. Basta bussare. Dire “salute” a chi starnutisce. Fare rumore mentre si sorbisce un liquido Fingere conoscenze che non si hanno. Giurare sui propri figli (soprattutto quando si mente) Grattarsi ostentatamente. Soprattutto quando si tratta di certe parti del corpo. Imporre le “pattine” agli ospiti per il bene del pavimento. Indossare un fazzoletto da taschino dello stesso colore della cravatta. Infilare entrambe le mani in tasca, se uomini. Ispezionare il fazzoletto dopo averlo usato. Lasciar intravedere biancheria scura se vestite di chiaro e viceversa, se donne. Lasciar trasparire la canottiera sotto la camicia, se uomini. Leccare l’indice per sfogliare un libro o un giornale. Masticare a bocca aperta. Non rispettare le code. Ostentare se stessi, ciò che si possiede, le persone che si conoscono, i propri compagni. Infine, ostentare ciò che non si è più- o mai statiè patetico ancor prima che cafone. Portare i calzini bianchi con gli abiti scuri.

Portare i sandali con le calze. Ridere degli “episodi rumorosi” altrui invece di far finta di nulla. Scrivere (dire, addirittura!) il cognome prima del nome Scusarsi prima di dire una parola volgare. O non la si dice, o non si va fino in fondo senza ipocrisie. Sollevare tazze e bicchieri con il mignolino ritto. Succhiare il cucchiaino dopo aver mescolato lo zucchero nel caffè. Si lascia gocciolare appena, e poi, si ripone sul piattino. Tenere gli occhiali da sole quando si viene presentati. Giocare alla Gioconda non è gentile. Tenere l’unghia del mignolo lunga, specialmente gli uomini. Toccare i bicchieri tra loro nel brindisi e dire “cin cin” (soprattutto se in compagnia di giapponesi, per cui la parola ha tutt’altro significato). Usare le unghie come stuzzicadenti. Usare nomignoli intimi in pubblico. Voltare la testa a piccione per seguire con lo sguardo qualcuno che ci incuriosisce. Al Vostro buon senso evitare alcune di queste situazioni imbarazzanti. Antonio GUIDO (dirguido@libero.it) Esperto di Galateo ed Immagine Relazionale


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Quei tre minuti in più

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bbene sì, lo ammetto, sono un’ostetrica a cui piace la sala parto silenziosa calda e accogliente, a cui piace aspettare tutti i tempi, assaporare tutte le fasi del travaglio e godersi la magia del finale come una ladra di emozioni, sarà perché so quanto durano le contrazioni e quanto a volte sia lungo il tempo che serve per arrivare al primo tanto sospirato abbraccio, ma secondo me ogni attimo merita di essere vissuto. Del resto , a mio parere, l’ostetricia per lo più è fatta di questo, di attesa, di conforto e di coccole, anche se a volte “il non far nulla” è più impegnativo del dover fare qualcosa.Per farvi capire, provate ad immaginare la scena: la panciona di turno arriva in reparto con le contrazioni, una valigia di attese e paure e un’ostetrica tutta nuova a cui affidarsi, magari è arrivata un po’ presto e quindi il suo travaglio sarà lungo e stancante e in tutte quelle ore il mio lavoro consiste nel proteggerla dalle interferenze esterne, aiutarla a sperimentare posizioni diverse, incoraggiarla, infonderle fiducia e rassicurarla e tutto questo per un tempo che pare sospeso, le mani si muovono solo per dare sollievo, massaggiare, accarezzare e trasmettere calore, sicurezza e conforto. Si parla tanto, si ascolta anche il silenzio e nel frattempo si crea empatia e insieme si costruisce l’atmosfera migliore per il parto .Tutto cambia quando arriva il momento tanto atteso di spingere! All’improvviso tutto diventa frenetico: trasferimento in sala parto, tutti arrivano per assistere all’evento: il ginecologo, il pediatra, l’anestesista, un’altra ostetrica, l’infermiere di turno e qualche curioso di passaggio e tutti sentono il fervore e voglio partecipare. Ognuno dice la sua su come spingere, sulle contrazioni poco efficaci, sui capelli che già si vedono, sul tempo che passa, sulla necessità di infondere ossitocina e sulla velocità dell’infusione … a me qualche volta è capitato di alzare la voce e chiedere silenzio!!!! Non si possono gestire tutte queste informazioni e soprattutto non ne abbiamo bisogno, né la mamma né io che fino a quel momento ho fatto la cosa più importante per il mio ruolo: ho costruito un legame con lei e in segreto le ho promesso che di difendere le sue aspettative e di accompagnarla nelle proprie scelte e già perché lo sapevate che le ostetriche non fanno nascere i bambini? Le donne nascono geneticamente e biologicamente determinate per essere madri e per partorire, il loro cervello sa come si fa, hanno solo bisogno di capire questo e di riuscire ad ascoltare e a fidarsi del proprio corpo… io faccio questo di mestiere: aiuto le donne a fidarsi di se stesse nel momento forse più sconvolgente della vita! Ma torniamo alla nostra sala parto… dopo aver riportato un po’ di silenzio e di calma finalmente una nuova voce si fa sentire e si unisce al coro degli auguri…A me piace mettere i nani appena nati sulla pancia della mamma e lasciarli conoscersi per la prima volta, ma in questo momento di speciale parte la seconda ondata di ansie…Questa volta la voce che esce dal coro ripete ossessivamente “Hai clampato il

cordone? Hai clampato? Clampalo per favore!!!” Il cordone lega madre e bambino e per nove mesi ha messo in comunicazione due vite, due cuori e due anime portando vita e nutrimento e … pulsa … questo vuol dire che finchè batte il sangue che c’è dentro viene spinto verso il bambino e non il contrario! Ultimamente si sta parlando molto di taglio ritardato del cordone e si stanno facendo pressioni per avere delle direttive chiare e precise. Tuttavia anche l’OMS ed il Royal College of Obstetricians e Gynecologists suggeriscono di non avere troppa fretta nel recidere il cordone. Meglio aspettare 2-3 minuti nei bambini a termine e sani e comunque non troppo poco neanche nei prematuri o nei bimbi nati in urgenza! In aiuto ci viene anche uno studio svedese che ha monitorato bimbi che hanno subito un taglio ritardato del cordone per alcuni anni dopo la nascita mettendoli a confronto con altri a cui il cordone è stato clampato immediatamente.Sembra che il vantaggio a 4 mesi dal parto sia un livello di ferritina più alto rispetto al gruppo di controllo conseguenza del fatto che i neonati ricevono un bonus di sangue che può essere di 80- 100 ml e quindi fanno scorta di ferro! Questo si traduce nel minor rischio di anemia neonatale soprattutto nei maschi che sembrano soffrirne di più rispetto alle femmine. L’effetto collaterale di questo bonus di globuli rossi è un aumento dell’ittero neonatale che comunque in tutti i casi studiati non ha mai richiesto più di qualche ora di fototerapia! Non ci sono evidenti differenze invece nello sviluppo cognitivo e neurologico generale e questa è una buona notizia perché ci dice che non esistono rischi a lungo termine nell’attendere qualche minuto di più prima di separare mamma e bambino. Il clampaggio tardivo inoltre permette un distacco più so dalla mamma e quindi un passaggio più graduale dalla circolazione placentare a quella polmonare per il bimbo con un adattamento respiratorio dolce e lento .Questo passaggio dolce dalla vita intrauterina a quella extrauterina è importante so-

prattutto per i neonati che nascono da parto cesareo e che non hanno avuto il tempo attraverso il travaglio per prepararsi alla nascita e al distacco dalla mamma!Con il passare del tempo mi rendo conto che la cosa più difficile da fare quando si parla di donne incinte è ricordarsi che non sono pazienti, che non sono malate e che non vengono da noi per essere curate, ma solo per essere assistite e accompagnate! La strada verso il recupero di questa consapevolezza è purtroppo ancora lunga e in salita, ma resto fiduciosa e confido in una nuova generazione di mamme e di ostetriche che si sta cominciando ad ritrovare e a riscoprire come amiche.

Dott. Ost. Catiuscia De Renzis dovevolalacicogna@libero.it


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L'Avvocato risponde

La consulenza legale per il lettori del Corriere della Città

“Sono un rivenditore al dettaglio di capi dere o di comprare, imposizioni di condizioni di abbigliamento di una nota società pro- contrattuali ingiustificatamente gravose o diduttrice. Il rapporto commerciale con la scriminatorie, interruzione arbitraria delle restessa dura da molti anni senza che vi lazioni commerciali in atto. Altro criterio che definisce lo stato di dipendenza economica è la siano stati problemi. Giorni fa, senza av“reale possibilità”, per l'impresa dipendente, di vertimento, ho ricevuto, dalla società pro- “reperire sul mercato alternative soddisfacenti”. duttrice e anche fornitrice, una lo squilibrio di potere negoziale trae origine comunicazione che interrompe la forni- dalla limitata libertà di scelta dell'imprenditore. tura stagionale dei capi di vestiario da me Infatti, se la scelta del partner commerciale è richiesta. Non nutro alcuna speranza di “obbligata”, allora l'imprenditore è esposto al ripoter trovare, in breve tempo, una soddi- schio di concludere contratti eccessivamente sfacente alternativa sul mercato, conside- squilibrati. La tutela del contraente debole mira a evitare che la concorrenza possa essere alirato che nella relazione commerciale mentata dall'approfittamento di situacon tale società, ho confidato zioni di dipendenza economica. È soprattutto nel rapporto di contraente debole l'imprenditore “Ciò che è esclusività con la stessa. che per la specificità della preTale comportamento vietato è l'abuso di stazione eseguita, per l'inseriarbitrario mi sta redi tale prestazione dipendenza economica, mento nell'ambito del processo procando un gravissimo pregiudizio, che rime- ossia l' approfittamento duttivo facente capo ad altro imprenditore, come pure per dio posso attuare?” della situazione di

la dipendenza progettuale e tecnologica nei confronti del dipendenza” l suo caso, a mio avviso, committente, è incapace di conintegra gli estremi del divertire gli investimenti compiuti in vieto di abuso di dipendenza una nuova relazione commerciale. Inoltre, mento dei danni purchè ne ricorrano i presupeconomica. La legge 18 giugno 1998 n° 192, posti richiesti. Nel suo caso, alla luce di tali in materia di subfornitura, regolamenta all'art. è ormai opinione largamente prevalente, soste- principi, l'interruzione della relazione commer9, l'istituto dell'abuso di dipendenza econo- nuta anche dalla giurisprudenza, che l'art. 9 ciale, attuata con il rifiuto di effetmica. Nei rapporti contrattuali tra imprese si possa applicarsi a ogni rapporto contuare la fornitura di capi di intende, per dipendenza economica la situa- trattuale tra imprese e che non abbigliamento, può essere “Inoltre, l'art. 9, consente zione in cui una impresa ha la forza negoziale abbia portata applicativa al considerata arbitraria, persolo contratto di subfornidi determinare uno “squilibrio eccessivo” di diall'impresa economicamente chè vi è un sottostante tura. I rimedi civili previsti ritti e di obblighi a proprio vantaggio e a carico dipendente sia l'esercizio dell'azione rapporto commerciale di di un'altra impresa, in considerazione anche alla violazione del divieto inibitoria per prevenire o impedire le durata e perchè il rifiuto della possibilità effettiva per l'impresa svantag- dell'abuso di dipendenza è avvenuto quando, per condotte vietate e che realizzano giata di reperire alternative soddisfacenti sul economica sono la nullità lei, non era più possibile l'abuso, sia il risarcimento dei mercato. Ciò che è vietato è l'abuso di dipen- del “patto attraverso il quale reperire sul mercato un'aldanni purchè ne ricorrano i denza economica, ossia l' approfittamento della si realizzi l'abuso” e per ogni ternativa esauriente. Il triclausola che determini un presupposti richiesti.” situazione di dipendenza. Occorre che la conbunale, al quale si può dotta dell'impresa dominante rechi un pregiu- contratto eccessivamente sperericorrere, potrà concedere un dizio alla controparte dipendente e che la quato a causa della mancanza di alprovvedimento cautelare di conseternative soddisfacenti sul mercato. dipendenza sia tale da rendere possibile quel gna della merce da lei commissionata. pregiudizio. Ne consegue, pertanto, l'esigenza Inoltre, l'art. 9, consente all'impresa economidi delineare le ipotesi abusive per prevenirne la camente dipendente sia l'esercizio dell'azione Avv. Antonio Aquino portata. Esemplificativamente, l'abuso può con- inibitoria per prevenire o impedire le condotte vietate e che realizzano l'abuso, sia il risarcisistere in una serie di fattispecie: rifiuto di ven-

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Te l’assicuro! “Egr. Sig. Morbinati, quattro anni fa ho acquistato la mia casa ed insieme al mutuo la banca mi ha fatto stipulare una copertura contro l’incendio per l’importo del mutuo. Un mio amico assicuratore mi tampina letteralmente ogni giorno, dicendomi che la copertura data dalla polizza fattami dalla banca non è completa per cui, secondo lui, dovrei farne un'altra ad integrazione della prima. Lei può darmi certezze in merito a quanto asserito dal mio amico? Grazie e complimenti per la chiarezza delle sue spiegazioni. M.V.F.”

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Le risposte dell’esperto ai quesiti dei lettori

possa essere ricondotto nell’alveo della “colpa grave”, la polizza potrebbe non paBentrovato e grazie per gli apprezzamenti alla gare il danno. Ad esempio mia rubrica. In apertura mi permetta un soruna mancata revisione riso, pensando al suo amico assicuratore “Polizza annua di una caldaia, di che non perderà occasione per “stresincendio legata al quelle che abbiamo tutti sarla” con questo argomento, approfitin casa, potrebbe essere tando di ogni occasione nella quale vi mutuo di casa, considerata colpa grave, incontrate per convincerla e lei che qual è il suo quindi la sua esplosione cerca di sfuggire in tutti i modi. e tutti i danni che ne derivalore?” In effetti, però, le affermazioni del suo verebbero non sarebbero riamico, per quanto non conosca nello specisarciti rimanendo in carico fico quali siano le argomentazioni portate a soall’assicurato. Altro esempio è la mancanza di stegno della sua tesi, non sono sbagliate. In linea generale le coperture assicurative che le copertura per gli atti vandalici; se qualcuno dobanche “chiedono obbligatoriamente” per vesse, con un atto vandalico, incendiarvi la casa l’evento incendio del fabbricato mutuato, sono la polizza del mutuo non pagherebbe. Ci sono di tipo basico; ovvero coprono l’eventuale poi molti altri eventi che non sono previsti in danno da incendio in maniera limitata rispetto polizza, un altro esempio è il terremoto; se la agli effettivi e molteplici rischi che il fabbricato polizza ha come principio quello di tenere incorre. Per l’istituto bancario, si tratta di una co- denne il contraente e la stessa banca, dall’evenpertura obbligatoria, senza la quale il mutuo tualità della distruzione del bene mutuato, non verrebbe erogato. Comunemente la po- perché richiedere le garanzie solo per una serie lizza viene chiamata “Scoppio e Incendio” de- di eventi cosi limitata? In questo modo la pofinendo già da se quale sia il suo ambito di lizza stessa espone il mutuato a grossi rischi copertura: Una delle problematiche però, è che d’insolvenza e di perdita dell’immobile in nelle condizioni generali di polizza non sono quanto sicuramente potrebbe non essere in previsti o sono esplicitamente esclusi, tutta una grado di sostenere economicamente la sua riserie di eventi che potrebbero causare l’incen- costruzione. In effetti se si vuole avere dei mardio del fabbricato. Le casistiche sono molteplici gini di certezza della copertura dell’immobile ed è impossibile citarle tutte, anche perché bi- ben più ampi della polizza del muto fatta dalla sognerebbe comunque leggere le condizioni ge- banca, sarebbe il caso di verificare, insieme ad nerali di polizza di ogni compagnia, però come un consulente affisempre cercherò di rappresentare con un esem- dabile e preparato, pio ciò che intendo dire. Il caso che spessissimo tutti i punti di “scosi trova escluso da questo tipo di polizza è pertura” che la pofatta quello dell’esclusione della “colpa grave” nella lizza garanzia incendio; cioè, se nella causa che ha dall’istituto di creprovocato l’incendio, la compagnia prova l’esi- dito presenta. Ne stenza di un comportamento dell’assicurato che parli con il suo amico, anche se per come mi ha descritto la sua ottusa insistenza, insieme ad un sorriso, mi ha fatto venire in mente una delle frasi più celebri di un genio mondiale della comicità come Woddy Allen, che

recitava cosi: “Ci sono cose nella vita, peggiori della morte. Avete mai passato una serata con un agente delle assicurazioni?”

Roberto Morbinati Consulente Assicurativo Registro Unico degli Intermediari Sez. Agenti – N° A000058262 Inviate le vostre domande a: roberto.morbinati@morbinati.it

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Evangelo di Fede in Fede

“Il vero discepolo…”

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uesta meditazione trova il suo inizio nella volontà di voler comprendere meglio il consiglio di Dio per tutti noi. Che cosa si aspetta Cristo Gesù dai suoi discepoli? E’ forse sufficiente dedicargli qualche ora, qualche serata libera, il week-end, o magari qualche altro ritaglio del nostro tempo? Il vero discepolo di Cristo è colui che ascolta i Suoi insegnamenti e li mette in pratica. Il vero discepolo decide di dargli il primo posto nella propria vita, è un impegno totale, una resa incondizionata. A seguire, vedremo come le parole del Signore Gesù, in modo inequivocabile, dettano le condizioni per essere un vero discepolo.

Amore supremo “Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, e la moglie, i fratelli, le sorelle, e persino la sua propria vita non può essere mio discepolo” (Luca 14:26). Questo verso non è un’istigazione all’odio dei propri parenti; piuttosto esprime il concetto che il nostro amore verso Cristo deve essere così grande che ogni altro amore appare come odio. In realtà l’espressione più difficile di questo verso è: “persino la sua propria vita”. L’amore di se stessi è uno degli impedimenti più tenaci per l’attuazione di un vero discepolato; ma la rinunzia di se stessi è condizione essenziale del vero discepolo. “Se uno vuole venire dietro a me, rinunzi a se stesso” (Matteo 16:24). Rinunziare a se stessi non significa privarsi di alcuni beni e piaceri, non è una rinunzia parziale, piuttosto è sottomissione completa alla signoria di Cristo; il nostro io non ha più alcun diritto o autorità.

dal servizio disinteressato, da una vita di zelo, da una nuova vita in Cristo la quale mostra un frutto di somiglianza a Cristo Gesù. Il vero discepolo segue Cristo nell’amore. “Da questo conosceranno tutti che siete miei discepoli, se avete amore gli uni per gli altri” (Giovanni 13:35). L’amore non ci permette di considerarci migliori dell’altro, piuttosto copre moltitudini di peccati. “L’amore è paziente, è benevolo; l’amore non invidia; l’amore non si vanta, non si gonfia, non si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non s’inasprisce, non addebita il male, non gode dell’ingiustizia, ma gioisce con la verità; soffre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa” (1 Corinzi 13:4-7). Senza questo amore si cade nella religiosità, nel legalismo, in un freddo ascetismo. Dobbiamo comprendere che non basta seguire Cristo di tanto in tanto; piuttosto Egli vuole dei discepoli che ubbidiscono costantemente alla sua parola. Non vi è una soluzione intermedia nella quale rifugiarsi; la mancata rinunzia a se stessi ci invalida dall’essere veri discepoli. “Così dunque ognun di voi che non rinunzia a tutto quello che ha, non può essere mio discepolo” (Luca 14:33). Di fronte a questo messaggio ci sentiamo inadeguati e mancanti. Se è necessario confessiamo il nostro fallire al Signore e cerchiamo d’ora in avanti di essere veri discepoli del nostro glorioso salvatore.

Le ricompense Il discepolo che si abbandona al Signore Gesù ha la sua profonda ricompensa; la gioia e il piacere nel seguire Cristo danno alla vita il suo

vero valore. Cristo Gesù più volte disse: “Chi avrà perduto la propria vita per me, la salverà”. Questo verso stabilisce uno dei principi più essenziali della vita cristiana, e cioè, che la vita amata egoisticamente è una vita perduta, ma una vita data a Lui, è una vita trovata, salvata, goduta e conservata per l’eternità. Essere un credente per metà non può che assicurarci un’esistenza infelice, ma esserlo interamente e senza riserve per Lui è il modo migliore per godere il meglio che egli ci offre. Se si può dire che la vita di un vero discepolo è dal punto di vista spirituale, la più soddisfacente del mondo, si può dichiarare con egual certezza che sarà la più ricompensata nell’età a venire. “Perché il figliuol dell’uomo verrà nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, ed allora renderà a ciascun secondo l’opera sua” (Matteo 16:27). Per info 3358131014 evangelodifedeinfede@gmail.com www.facebook.com/evangelodifedeinfede

Seguire Cristo Il vero discepolo è chiamato a seguire Cristo. “Se uno vuol venire dietro a me, rinunzi a se stesso e prenda la sua croce e mi segua” (Matteo 16:24). Seguire Cristo implica la scelta di prendere la propria croce. La croce è il simbolo della vergogna, della persecuzione, e dell’oltraggio che il mondo riversò sul Figlio di Dio, e che riverserà su tutti coloro che intendono essere veri discepoli. Seguire Cristo implica una vita di obbedienza al volere di Dio; una vita caratterizzata

Il Corriere della Città Numero 4 Anno 9

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APRILE 2017

EDITORE: La Città

via Odessa 41 - 00040 Torvaianica

E-MAIL: direttore@ilcorrieredellacitta.it redazione@ilcorrieredellacitta.it TELEFONO: 392.6939763

DIRETTORE RESPONSABILE: Maria Corrao

IN REDAZIONE: Samantha Morano, Arianna Azzurra Achille, Matteo Acitelli, Mario Di Toro, Massimiliano Gobbi, Alessandra Crinzi, Anna Maria Greco, Manuel Ferrara, Luca Mugnaioli, Luigi Torreti

PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE: MA&MC CHIUSURA REDAZIONALE: 03/04/2017

STAMPA: Tipografia Graffietti

Reg. Trib. di Velletri Settembre 2009 N. Reg. 19/09 del 24 Settembre 2009



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Il Corriere della Città Aprile 2017

CS Laurentum e Pomezia Calcio a 5 grandi protagonisti al torneo AICS

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ono tornati carichi di trofei l’ASD Pomezia Calcio a 5 e il CS Laurentum dalla giornata finale del torneo AICS svoltasi lo scorso 25 marzo a Fiumicino. Torvaianica e Pomezia hanno dunque raccolto diversi riconoscimenti: la società del litorale ha portato a casa, con la Categoria Esordienti, il campionato AICS di categoria mettendo dietro di sé compagini di Roma e e del territorio. “Impegno, Sacrificio e Passione. Questi sono gli ingredienti che ci hanno permesso di portare la squadra degli Esordienti in vetta alla classifica- fa sapere la società - Un grazie speciale lo rivolgiamo a mister Martinelli Daniele ed al suo secondo Orlandini Mauro”. Nel giorno della festa finale c’è stato spazio inoltre per giochi e tornei dedicati interamente ai bambini: qui, ancora il CS Laurentum, è giunto primo nel torneo "Parent One" di Fiumicino presentandosi così al torneo di Alba Adriatica (quando avranno luogo le fasi finali dal 27 al 28 maggio, ndr) come squadra da battere.

Il CS Laurentum

L’ASD Pomezia Calcio a 5

classifica di giornata - che ha visto trionfare i ‘cugini’ di Torvaianica come visto - è arrivato soltanto il terzo posto. “Siamo stati penalizzati dai giochi come le freccette - ci racconta Gaetano Proietti, allenatore della squadra, scherzando - purtroppo non siamo riusciti a farci valere a sufficienza. In ogni caso è stata una bellissima giornata, ci siamo divertiti e soprattutto i bambini sono tornati a casa con una bellissima esperienza”.

Cs Laurentum in collaborazione con...

SPONDA POMEZIA - Anche il Pomezia Calcio a 5 ha ben figurato portando a casa il trofeo della “Serie D”. Non solo: nelle partite organizzare a Fiumicino la compagine ha ottenuto tre successi su tre, vicendo 2-0 contro l’Ostia Bianca, 1-0 contro Parco Leonardo e 20 contro l’Ostia Azzurra; alla fine però, nella

La Consigliera Zottola Imperia

Augura ai Cittadini di Pomezia una Felice Pasqua di Amore e di Pace



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SPORT

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Airone Ardea e Team Nuova Florida in corsa per un sogno

Le squadre in vetta ai rispettivi campionati: ora non si può più sbagliare. Ecco il punto sui dilettanti ECCELLENZA - Si infiamma la lotta per non retrocedere nel girone B. Unipomezia e Racing Club si giocano il tutto per tutto per sperare nella riconferma in categoria ma, mentre i primi hanno ancora alla portata la salvezza diretta, distante, mentre scriviamo, appena tre punti, per i rutuli la strada è decisamente più complicata e l'unica possibilità di evitare la retrocessione è rappresentata dai play-out, anche qui distante tre lunghezze. Per entrambe il primo turno di aprile è però andato in archivio con una sconfitta: l'Unipomezia, nonostante un'ottima prova, non è riuscita infatti nell'impresa di sbancare il campo del Colleferro arrendendosi alla fine 2-1, mentre il Racing ha ceduto il passo in casa al San Cesaereo. Navigano in acque tranquille già da diverso tempo invece Pomezia Calcio e Lido dei Pini, rispettivamente attestate a quota 44 e 40 punti. Un settimo ed un nono posto che valgono la riconferma nella categoria.

PROMOZIONE - Continua l'estenuante braccio di ferro a suon di gol tra Team Nuova Florida e Cavese separate soltanto da un punto. A marzo i bianco rossi hanno ottenuto quattro vittorie su quattro - battute, nell'ordine, Sporting Genzano (addirittura battuto 2-7), Indomita Pomezia (4-0), Grottaferrata (0-6), Morena (1-0), iniziando il nuovo mese ancora col passo giusto, superando di misura il Borgo Podgora 1-2. Purtroppo per la Nuova Florida anche la Cavese ha continuato a tenere il me-

La lotta per non retrocedere in Eccellenza (Gir. B) Arce 33 Itri 31 S.Cesareo 30 Morolo 29 Unipomezia 28 Città MSGC 26 Gaeta 24 Racing Club 23

un mese, quello di marzo, all'insegna delle sconfitte, 4 su 4; passaggio a vuoto anche nel primo fine settimana di aprile, con il club che ha ceduto il passo nella tana della W3 Roma per 4-1.

desimo ritmo lasciando quindi ancora nell'incertezza l'esito finale del torneo. Nello stesso girone non ha invece più nulla da chiedere al campionato l'Indomita Pomezia, ultimo a quota Leonardo Aiello vince il premio A.I.A.C. Lazio 7 punti. Il tecnico ex AS Roma è stato premiato per 1a CATEGORIA - L'altra squadra in corsa aver vinto nella pasper un sogno è l'Airone Ardea che guida le opesata stagione il titolo razioni al comando del girone G. Il team rutulo di campione nel torha chiuso il mese di marzo a punteggio pieno neo di Prima Categosuperate Rocca di Papa, Lavinio, Città di Pomeria alla guida zia e F. Academy - presentandosi al primo dell’Indomita Pomeweek-end di aprile in forma smagliante: il conzia. La cerimonia si è fronto con il Time Sport Roma Garbatella, in volta lo scorso 28 programma per domenica 2, si è rivelato tuttamarzo e ha visto la via più complicato del previsto ma alla fine i rupartecipazione di pertuli sono riusciti a strappare comunque i tre sonalità di spicco del punti. In virtù del successo la squadra ha conmondo del calcio solidato il primo posto tenendo a -4 punti il Lacome Claudio Ranieri vinio Campoverde, secondo. Nello stesso e Gianni Rivera. girone la Città di Pomezia manda in archivio

Uno sguardo alle giovanili: in questo primo appuntamento focus sul Pomezia Calcio JUNIORES ELITE - Un fine di stagione amaro per la formazione rossoblù. Nel mese di marzo la squadra pometina ha ottenuto solo due punti, entrambi in casa, uno contro il blasonato Savio e l’altro nello scontro diretto con il Morolo ma per il resto è andata ko con Atletico Kick off, Tor di Quinto, Sermoneta e Fortitudo Calcio Roma. Dopo la gara persa contro la Fortitudo la società ha deciso di sollevare dall’incarico Mister Castelluccio (che aveva fatto comunque meglio di Bussi) affidando a Cristiano Gagliarducci, già allenatore della prima squadra, la gestione delle ultime due giornate di campionato escludendo il play-out. Buona la prima per l’ex Albalonga che acciuffa subito un’importante vittoria contro il Colleferro in casa. In caso di vittoria anche nell’ultima giornata con l’Almas, il Pomezia avrà buone probabilità di giocarsi il play-out, ormai certo, tra le mura amiche. ALLIEVI REGIONALI - Discorso salvezza archiviato per la squadra di Cianfrocca. I rossoblù stazionano nella zona tranquilla della classifica ormai da tempo. Dopo un inizio di stagione non esaltante, il Pomezia ha raccolto da inizio 2017 ben 18 punti assestandosi a +16 dalla retrocessione diretta nonostante la sconfitta nel derby contro l’Unipomezia a metà

gennaio. Tra i 2000 più promettenti della squadra pometina campeggiano vari nomi tra i quali i portieri Salanitro, Gallo e l’attaccante Cariello. Quest’ultimi hanno già collezionato varie presenze nella Juniores Elite non trasfigurando per nulla, il Pomezia dovrà tenerseli stretti anche se non sarà facile. ALLIEVI REGIONALI FASCIA B - Stagione perfetta quella di Aiello e compagni. L’allenatore Roberto Tuzi ha fatto sua la squadra sin dall’inizio che fino ad ora l’ha premiato con 57 punti, primo posto solitario e ad ora salto nella massima categoria laziale: l’Elite. Sono 6 le partite che separano i rossoblù dal sogno: tranne gli scivoloni con Agorà, Fortitudo Academy e Sermoneta, la squadra ha inanellato ben 18 vittorie e 3 pareggi. Grande trascinatore si configura bomber Aiello con ben 15 gol all’attivo, seguito da Rossi a 10. Nell’ultima giornata di campionato la formazione rossoblù ha impattato in casa sull’1-1 contro l’insidioso Sermoneta, secondo in classifica. Le prossime gare saranno fondamentali, soprattutto contro l’Unicusano Fondi che si trova sul gradino più basso del podio ma sempre a -4. I rossoblù saranno avvantaggiati dal fattore casa, l’andata li vide vincenti grazie al solito Aiello che decretò la vittoria per 1-0. Prepa-

riamoci al rush finale… GIOVANISSIMI REGIONALI -Discorso praticamente archiviato in negativo per la formazione allenata da Bussi. I rossoblù infatti sono appaiati al penultimo posto della classifica a 14 punti. L’ultima zona disponibile per la salvezza si trova a 29 punti. Con 5 partite a disposizione la matematica non condanna i pometini ai provinciali ma fa abbastanza luce su quanto sia improbabile purtroppo un’ipotetica rimonta. Da sottolineare comunque i 15 gol messi a segno da Mezzina, un 2001 da tenere d’occhio… GIOVANISSIMI REGIONALI FASCIA B - I 2003 di Mister De Bardi sono anch’egli appaiati al penultimo posto del girone con 13 punti all’attivo. La matematica non condanna ancora i pometini visto che l’ultimo posto per salvarsi risiede a 21 punti occupato dal Racing Club e rimangono 5 partite da disputare. Sono comunque riusciti a mettersi in mostra molti giocatori tra i quali Leonardo Morale e Cristian Salerno che hanno collezionato 4 gol ciascuno configurandosi come i bomber della formazione pometina. La retrocessione è vicina ma mai dire mai in questo sport! Manuel Ferrara




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