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Il cuore d’oro della clinica S.Anna..............da
Ucraina: il cuore d'oro della clinica Sant'Anna, racc
stato un lavoro straordinario quello portato avanti dalle volontarie della clinica Sant'Anna di Pomezia che, grazie anche alla partecipazione attiva di tante associazioni del territorio e soprattutto dei cittadini, ha reso possibile nell’ultimo mese la raccolta di materiale da donare alle popolazioni colpite dal grave conflitto in Ucraina. Si è partiti a inizio marzo con i generi di prima necessità, quali cibo e farmaci, dopodiché, sono stati anche raccolti abiti, vestiario e giocattoli nei giorni successivi. Ma andiamo con ordine.
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La prima consegna del materiale donato
Il primo carico, accolto con grande commozione, è stato consegnato a metà marzo. Il materiale è stato portato a Roma presso la Basilica Minore di Santa Sofia a Roma situata in Via Boccea, luogo culto simbolo del popolo ucraino nella Capitale ma diventata, dal momento dello scoppio della guerra, anche uno dei principali punti di riferimento per la gestione degli aiuti da inviare alle popolazioni colpite dalla guerra. «Oggi finalmente abbiamo portato il furgone carico di farmaci ed alimenti alla Basilica minore di Santa Sofia dove ci hanno accolto con un caloroso e commosso abbraccio di ringraziamento», ci aveva raccontato Francesca, una delle volontarie responsabile della raccolta presso l'Ospedale di Pomezia, lo scorso 14 marzo, data in cui sono stati consegnati i primi materiali.
«L'unione fa la forza»
L'infermiera, raggiunta da noi telefonicamente, ne aveva approfittato per ringraziare tutti, ma proprio tutti, quelli che avevano partecipato. Che erano stati davvero tanti, come ci aveva spiegato. “Dalla Direzione Sanitaria a quella amministrativa della Clinica S. Anna di Pomezia, alla Farmacia sempre interna alla clinica, che ha messo a disposizione la struttura come centro di raccolta e contribuito con la donazione di farmaci”, ci aveva spiegato Francesca. Queste le sue parole a margine di quella giornata davvero carica di emzioni: «Ringrazio il Nucleo Operativo Airone che si è reso disponibile dal primo momento offrendo i mezzi di trasporto ed il personale. Soprattutto vorrei ringraziare Jonathan Lopez Toni Yordanov Mina Fusco Stefano Cerini, persone fantastiche e senza le quali non avrei davvero combinato nulla. Ringrazio tutti i volontari che invece di dormire nel loro unico giorno di riposo alle 8,00 erano intenti a darsi da fare caricando e classificando pacchi Andrea Mezzina, Mirko Colangelo, Livio Paolini, Settanni Pasquale, Marianna della Peruta,
E’ Pavlo Bondar, Giovanna Andolfi, Magrelli Simone, Anna Chiantese, ARVAS Pomezia, Emanuele Capraro e Cristiano Vizzari». Una giornata da ricordare insomma sotto tanti punti di vista. Aveva poi concluso infine Francesca: «Grazie a tutti i dipendenti della Clinica Sant'Anna di aver partecipato così attivamente e così numerosamente! Grazie a tutte quelle persone di Pomezia e dintorni che in questi giorni hanno portato buste su buste di generi alimentari. Che questo segno di pace e umanità ci faccia ricordare quanto ogni guerra sia terribile e ingiusta, a prescindere da chi vinca e chi perda».
Commozione per la consegna dei materiali raccolti alla clinica Sant’Anna di Pomezia
(continua) La Basilica di Santa Sofia Nella Capitale, oltre che ad essere il punto di riferimento religioso per la comunità ucraina è diventato il centro per la raccolta di aiuti per le popolazioni colpite dalla guerra
Il primo carico con generi di prima necessità e farmaci raccolti alla Clinica Sant’Anna è stato consegnato a inizio marzo presso la Basilica minore di Santa Sofia a Roma
colti e consegnati cibo, farmaci, vestiti e giocattoli
(segue) La consegna del vestiario
Dopodiché è stata la volta degli abiti. In questo caso, verso la fine del mese, sono stati raccolti e consegnati circa 42 tra scatoloni e pacchi smistandoli tra le diverse case d'accoglienza. «Dopo la raccolta di farmaci ed alimenti abbiamo concluso anche quella di indumenti, vestiti e giocattoli sempre con sede di smistamento presso la clinica Sant'Anna di Pomezia – ci ha raccontato ancora la volontaria - Dopo un lungo lavoro di stoccaggio e suddivisione sono stati consegnati presso diverse casa famiglia ed organizzazioni missionarie i “pacchi” pieni di vestiti ed indumenti vari». «Un ringraziamento particolare a due persone che mi hanno aiutato e senza le quali non sarei riuscita a far nulla: Marco D'alessio (ex infermiere della S.anna) e Giovanna Andolfi, impegnati non solo nella raccolta ma anche nel prendere contatti con le strutture che accolgono rifugiati e soprattutto nel trasporto a proprie spese presso ognuno di questi centri».
Luca Mugnaioli
A fine mese sono stati raccolti 42 tra scatoloni e pacchi che sono poi stati smistati presso le diverse case d’accoglienza. Vestiti e giocattoli tra il materiale donato e consegnato
Solidarietà a Pomezia
COME DONARE A POMEZIA - Sul sito ufficiale del Comune di Pomezia è stata allestita una sezione dove è possibile verificare tutte le iniziative organizzate sul territorio per donare materiale e generi di prima necessità alle popolazioni colpite dalla guerra. A questo indirizzo, , è possibile conoscere quanto organizzato per la raccolta di cibo, di indumenti, di medicinali, in merito all'accoglienza ed altri servizi presenti sul territorio, per i servizi sanitari, o infine per le iniziative organizzate per bambini/e e ragazzi/e. Per ciò che riguarda invece la Regione Lazio altre informazioni sono reperibili all'indirizzo .