Il Corriere della Città - Ottobre 2011

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Politicadella Anno 3 Numero 12

OTTOBRE 2011

GRATUITO

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DUE

ANNI CON I CITTADINI

Ma in 24 Mesi cosa è caMbiato a PoMezia ed ardea?

PARCO DELLA MINERVA:

SPECIALE INIZIO SCUOLE

SPECIALE TRA MANIFESTI E DISCARICHE

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SOGNO O TRUFFA? PAG. 16

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editoriale

SEMPRE LA STESSA STORIA DUE ANNI DE “IL CORRIERE DELLA CITTÀ”: IL TEMPO PASSA, MA… iente di nuovo sotto il sole. Settembre, ma anche l’inizio di ottobre, è trascorso senza lasciare segni indelebili: a Pomezia il bilancio preventivo (!) del 2011 è passato con approvazione in una seduta di consiglio comunale di seconda convocazione; il bilancio consuntivo 2010, sollecitato più volte dall’opposizione, non è ancora stato discusso (mancanza del numero legale, ritiro del punto all’ordine del giorno…); i dipendenti della Pomezia Servizi protestano per il ritardato pagamento dello stipendio; 32 agenti della Polizia locale sono andati a casa perché il contratto a tempo determinato è scaduto e non può essere rinnovato a causa delle normative vigenti che regolamentano l’assunzione del personale delle pubbliche amministrazioni. Stessa cosa ad Ardea, dove la scadenza contrattuale ha riguardato 15 agenti. Sempre ad Ardea i due principali partiti di maggioranza, PDL ed UDC, trac-

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ciando un bilancio di quanto fatto durante la seconda era Eufemi e presentando il programma di fine mandato con le proiezioni per i prossimi 5 anni, hanno mostrato un’armonia ed una disponibilità al dialogo con tutte le altre forze di centrodestra: peccato sia stata smentita pochi giorni dopo dalla pubblicazione di un documento che dimostra la posizione di sudditanza che avrebbero le altre forze politiche in un’eventuale coalizione. Più spine che petali anche nel centrosinistra, dove Tonino Abate, scelto come candidato sindaco per le prossime elezioni, viene difeso a spada tratta da tutti i partiti della coalizione tranne che dal suo, il PD – dove c’è chi vorrebbe le “primarie” – e dall’IDV, che si è scelto un proprio candidato, Cristina Capraro, responsabile provinciale donne dell’Italia dei Valori. Insomma, nulla di diverso dal passato: con questo numero il nostro giornale spegne la sua

seconda candelina, ma gira e rigira quello che vediamo accadere oggi non è molto diverso da quello che succedeva due anni fa. A Pomezia la seconda convocazione dei consigli comunali è praticamente una regola non scritta, ed i bilanci non sono mai stati approvati in tempi brevi; i contratti a tempo determinato, per gli amministrativi, erano iniziati a scadere lo scorso luglio; di assunzioni (e concorsi) si parla da sempre e le lamentele dei ritardati pagamenti degli stipendi avevano visto protagonisti, lo scorso giugno, i lavoratori del Consorzio Universitario, mentre ad Ardea la litigiosità e gli accordi sottobanco dei partiti non sono certo una novità. Di fronte a questo scenario, la citazione “nessuna nuova, buona nuova” farebbe sicuramente riflettere colui che, secoli fa, ha dato il via a questo popolare proverbio… Maria Corrao


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Primo Piano

EDILIZIA POPOLARE CONVENZIONATA... MA IN CHE MODO? ABBIAMO PROVATO AD “ACQUISTARE” UN APPARTAMENTO E SCOPERTO CHE… n un periodo di crisi nera come fare per sbarcare – bene – il lunario? Noi vi indichiamo un metodo: acquistare in concessione dal Comune di Pomezia dei terreni nella zona 167 a soli 41,00 euro al metro cubo edificabile, farsi dare circa 300 mila euro di contributi dalla Regione Lazio ed iniziare a costruire appartamenti di edilizia convenzionata e popolare da affittare per un periodo non inferiore a 8 anni, con possibilità di acquisto a queste condizioni: 1.000 euro alla prenotazione, poi il 10% del costo alla firma del contratto preliminare, che deve avvenire entro 30 giorni dalla prenotazione, un altro 10% per il S.A.L. (stato avanzamento lavori) della copertura dell’appartamento entro 4 mesi dal preliminare, il 5% per il S.A.L. che permetterebbe di intonacare e pavimentare entro altri 3 mesi ed un’ulteriore 5% a fine lavori, che avverrebbero sempre entro ulteriori 3 mesi, ed il saldo, in contanti o attraverso un mutuo, al momento della consegna. In questo modo avrete costruito degli appartamenti senza tirare fuori un soldo di tasca vostra, ma utilizzando i fondi regionali ed i soldi degli acquirenti. Tutto regolare, senza infrangere nessuna legge. Possibile? A Pomezia sì. A poterlo fare in questo periodo sono due società immobiliari, oltretutto Srl, quindi a responsabilità limitata, che – aderendo al programma di costruzione di edilizia popolare - hanno acquistato dei lotti di terreno comunale ad un costo irrisorio, pari a meno della

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metà del valore di cessione per le convenzioni, che è fissato attualmente a 97,00 euro al mc., proprio perché destinato alla costruzione di alloggi a prezzi popolari. Lo scorso 19 Luglio il Comune di Pomezia ha pubblicato l’avviso pubblico del bando generale per l’assegnazione di alloggi di Edilizia Economica e Popolare in locazione, sul quale si legge che, a seguito di varie deliberazioni, tra cui la prima della Giunta della Regione Lazio e le successive della Giunta e del Consiglio comunale di Pomezia, e della convenzione stipulata il 7 Marzo 2011 tra il Comune di Pomezia e la società costruttrice, quest’ultima ha aperto la graduatoria per poter avere uno degli alloggi, che sono ancora da costruire. Appartamenti che possono essere affittati a famiglie con reddito massimo di ¤ 41.264,00 riferito al biennio 2008 – 2010. L’affitto di un appartamento-tipo, della grandezza di 60 mq, è di 600 euro al mese, ma l’abitazione può essere anche acquistata: qualora l’assegnatario decidesse per l’acquisto in un secondo tempo, gli importi versati nel frattempo come affitto verrebbero scalati dal costo. E’ stato quindi richiesto un preventivo di vendita per lo stesso appartamento: ¤ 163.666 + IVA – praticamente ai prezzi di mercato libero, altro che edilizia convenzionata e popolare – suddivisi in ¤ 1.000,00 alla prenotazione, ¤ 16.366,00 + IVA al preliminare, fissato ipoteticamente ad ottobre 2011, altrettanti per la copertura, da pagare a febbraio

2012, ¤ 8.183,00 + IVA per gli intonaci ed i pavimenti da versare a luglio 2012, e stessa cifra prima della consegna, a dicembre 2012, giorno in cui si dovrebbero versare altri ¤ 114.000,00 per il saldo finale. Ma come fa un cittadino disagiato – perché se ha un reddito inferiore a 41 mila euro ricco non è – a pagare 50 mila euro in soli 14 mesi? E chi gli darebbe un mutuo di 114 mila euro per saldare il conto? Senza contare che servirebbero altri soldi per il notaio e le tasse. Quindi le case, a questi prezzi, per chi saranno? Resteranno per sempre in locazione o verranno alla fine vendute al libero mercato? E come è possibile che l’amministrazione comunale – ma anche quella regionale, che ha stanziato dei contributi per il progetto – non si sia accorta di nulla? Forse sarebbe il caso, da parte degli amministratori, rivedere la convenzione, e fare in modo che i prezzi siano consoni alle esigenze di chi decide di acquistare una casa popolare perché non si può permettere di meglio. Cedere dei terreni comunali ad un prezzo così basso per un periodo di 99 anni rinnovabili, soprattutto visto lo stato delle finanze del Comune di Pomezia, sarebbe accettabile solo se questo portasse un reale beneficio alle famiglie disagiate e non a costruttori che problemi economici, beati loro, Maria Corrao non ne hanno.

TEST ANTIDROGA PER I POLITICI LOCALI opo la comparsa di numerose “denunce” anonime che lanciavano accuse molto poco velate nei confronti del Sindaco e di alcuni consiglieri, Renzo Antonini, vedendo anche il suo nome tra quelli “incriminati”, ha voluto precisare la sua posizione. “In questi giorni Pomezia è stata tappezzata da manifesti fatti dai partiti della maggioranza, che fanno quadrato intorno al Sindaco Enrico De Fusco, oggetto di vili attacchi attraver-

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so volantini, carta stampata e blog su internet: condivido in pieno la solidarietà al Primo Cittadino, ma, visto che in uno di questi volantini si parla anche di numerosi altri consiglieri comunali, attuali o non più in carica, vorrei che – per quanto possibile – si passasse dalle parole ai fatti. Nel documento vengono accusati diversi amministratori, tra cui anche il sottoscritto, di far uso di sostanze stupefacenti: per mettere fine a

queste voci, dal momento che non ho nulla da nascondere, propongo che i consiglieri ed i componenti della Giunta vengano sottoposti al test antidroga, da effettuarsi, proprio per evitare falsi risultati, attraverso l’analisi del capello. Solo così potrà essere fatta chiarezza su questo argomento, che ormai da anni getta delle inquietanti ombre sulle persone che amministrano Pomezia”. Mauro Valentini


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Politica

TRA FANTASIA E IMPRECISIONE RAIMONDO PISELLI TRACCIA L’IDENTIKIT DI MAGGIORANZA ED OPPOSIZIONE n una minoranza alquanto frastagliata, il gruppo con maggiori componenti è quello del PDL, composto dal capogruppo Luigi Celori e dai consiglieri Raimondo Piselli, Romano Errico e Saverio Pagliuso. Ma, almeno finora, non si è vista un’unione d’intenti che possa far presagire ad un’opposizione dura e compatta. “Effettivamente stiamo ancora cercando la giusta amalgama – dichiara Raimondo Piselli - Allargandomi all’intera minoranza, devo riconoscere che è formata da battitori liberi, che hanno difficoltà a seguire un percorso comune, che coinvolga le varie forze politiche, quando invece l’unico modo per poter dare un’alternativa a questa città e fare una giusta concorrenza al centrosinistra è proprio creare un fronte comune, cosa che sto già cercando di improntare con Maria Russo e Gianni Mugnaini dell’UDC”. La passata legislatura è stata caratterizzata dalla profonda divisione dei componenti del PDL, fino alla completa rottura tra chi proveniva da AN e chi da Forza Italia. Ci sono malumori anche adesso? “No, anche se, a livello personale, non condivido alcuni comportamenti di Luigi Celori: sarebbe opportuno che interagisse maggiormente con il resto del gruppo e non sempre a livello individuale”. Si riferisce ai manifesti che tappezzano Pomezia in questi giorni? Li condivide? “Non li condivido affatto e li reputo un’iniziativa personale e non del partito. Credo inoltre che debba ormai rassegnarsi ed accettare la sconfitta

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subita a maggio: per come sono andate le cose si è capito che l’alternativa al centrosinistra non può essere lui. Il passato deve essere un capitolo chiuso: noi dobbiamo fare un’ottima opposizione, che si basi certamente sull’esperienza che tutti gli riconosciamo, ma che guardi al futuro, dando spazio ai giovani, come dice anche il Segretario nazionale Alfano”. Quindi, qualora si dovesse tornare al voto anticipatamente pensa che l’espressione del PDL debba essere cercata tra le nuove leve… “Se si riferisce alle chiacchiere di piazza, ovvero che questa Giunta potrebbe cadere perché ci sono persone oggetto di inchiesta, le rispondo che non sono un tipo da chiacchiere. Secondo me si potrebbe tornare al voto solo per motivi politici, ovvero per liti interne alla maggioranza, soprattutto tra chi vuole accaparrarsi la leadership”. Veramente il riferimento era ad eventuali migrazioni del Primo Cittadino verso altri lidi… Ma, passando alla vita amministrativa, quali pensa siano le priorità? “Innanzi tutto la sicurezza: Pomezia non è più sotto controllo, la microcriminalità – che è quella più sentita dai cittadini vittime di furti, rapine, scippi e quant’altro – è aumentata a dismisura, facendo peggiorare la qualità della vita. E’ inoltre deprecabile che la prostituzione su strada, che prima era confinata fuori dal perimetro urbano, sia arrivata nei centri abitati. L’altro tema scottante è l’igiene pubblica. Assistiamo ogni giorno a scene

incredibilmente pietose, con cumuli di spazzatura e discariche a cielo aperto ovunque, mentre la raccolta porta a porta è stata un fallimento. Si dice che la colpa è del cittadino che non rispetta l’ambiente. Allora aumentiamo i controlli! Io sono il controllo totale e tolleranza zero”. Proprio in questi giorni sono scaduti i contratti di 32 agenti della polizia locale: come crede possa aumentare la sorveglianza con così poco personale? “Basta organizzarsi in maniera diversa, con telecamere e sistemi tecnologici. Volere è potere, quindi, volendo, si potrebbe stare molto meglio di adesso. Agganciandomi ai contratti a tempo determinato, vorrei aggiungere che si sta facendo molta demagogia, mentre la situazione è chiarissima: prima delle elezioni il sindaco ha fatto delle promesse pur sapendo di non poterle mantenere, visto che la legge sulle assunzioni parla chiaro da due anni e non da due giorni. Che adesso lui e la sua maggioranza esprimano solidarietà verso i lavoratori mi sembra un’ulteriore presa in giro”. Ma lei è favorevole o contrario a nuove assunzioni? “Magari ci fosse la possibilità! Il Comune di Pomezia è sotto organico, mentre dal lato opposto ci sono migliaia di persone che aspirano ad un posto di lavoro, ma non è con le false promesse che si risolvono i problemi. Sarebbe molto più utile per l’economia locale attirare imprenditori e capitali esterni con proposte serie, che portino nuovo lavoro e ripercussioni positive per tutti e non solo per pochi privilegiati. Stessa cosa per l’urbanistica, che rappresenta una ricchezza che va sfruttata diversamente: se gli imprenditori vogliono costruire, devono innanzi tutto garantire i servizi – strade, servizi primari, illuminazione, scuole - e solo in un secondo tempo iniziare ad edificare. Inoltre, dovrebbero cedere il 20% della cubatura all’amministrazione, che potrebbe utilizzarla opere pubbliche e per fare cassa. Solo così dall’urbanistica potrebbe scaturire una ricchezza per l’intera città”. Uno degli argomenti più discussi di questo periodo è proprio il bilancio. Cosa ne pensa? “Credo che sia stato trattato dalla maggioranza con troppa superficialità, dando per scontate entrate che sono solo ipotetiche. Bisogna guardare alla realtà: per risanare i conti si devono aumentare le entrate certe - purtroppo anche aumentando le tasse – e diminuire le spese. Ma le entrate potrebbero arrivare anche da altre fonti, come dai 1000 alloggi comunali che si trovano nella zona 167, trasformando con una delibera il diritto di superficie in diritto di proprietà: in questo modo entrerebbero nelle casse comunali circa 10 milioni di euro. Invece il bilancio fatto è mirato ad aggiustare i numeri e non a risolvere i problemi. Comandare, stare in maggioranza, non vuol dire fare populismo, ma assumersi le responsabilità, a costo di diventare impopolari”. Un aggettivo per definire la maggioranza ed uno per l’opposizione. “La maggioranza “fantasiosa”, l’opposizione “imprecisa”. Alfredo Corrao

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Politica

MALI INCURABILI: LA SINDACHITE E ALTRE AMENITA’ a malattia incurabile per definizione costituisce il momento più tragico della vita, quello del trapasso. Ma negli ultimi tempi la medicina ha fatto progressi giganteschi e in molti casi l’incurabilità è stata sconfitta. In politica, nella politica italiana, il male incurabile è costituito dal pervicace attaccamento alla “poltrona” come dimostra in questi giorni il signore delle escort, quel fenomenale personaggio del preveggente “…meno male che Silvio c’è”! Ardea come sempre ha le sue peculiarità, gli allocchi ritengono che possa essere considerata una sorta di laboratorio politico buono per l’Italia. Nulla di più falso, l’istantanea politica più autentica è quella di una vomitevole poltiglia, intrisa di furbizie da quattro soldi, misero e bieco interesse personale. Simili protagonisti rifuggono, ovviamente, dal considerare o conoscere la benché minima accezione del nobile principio degli “interessi generali” di una cittadinanza e dunque, coerentemente, disconoscono perfino la fedeltà di partito e l’attaccamento a un’idea o a un progetto. Nell’approssimarsi del momento elettorale (soprattutto amministrativo) il caos, la commistione degli interessi, le falsità più bieche raggiungono lo zenit e la mobilità interpartitica arriva a livelli di eccellenza. Personaggi collocati da una parte il giorno successivo possono trovarsi dalla parte opposta, ovviamente anche all’interno degli stessi partiti. A questo male, che però ha riscontro anche in altre comunità, se n’è aggiunge un altro molto originale: la “sindachite” acuta. E’ una patologia politica incurabile che miete tante “vittime”. Questo è il momento del suo massimo fulgore: in tantissimi si

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agitano, brigano per farsi candidare o auto candidarsi a sindaco della città, anche pensando di ricorrere alla più convinta panacea: la lista civica o un partito come un autobus, quello su cui si sale e si scende a piacimento. E’ una patologia che insorge con l’auto convincimento, che pervade in molti, di essere in grado di fare il sindaco di Ardea. Cosicché accanto a coloro che si candidano o auto candidano da sempre, si aggiungono mediocri personaggi dal facile variegare da una parte all’altra e che conferiscono apporti preziosi solo nella direzione di favorire acerrime divisioni e arroccamenti interpersonali anche a danno del bene partito faticosamente costruito. Costoro non si peritano di porsi alcune semplici domande, quali ad esempio: a) Cosa sono in grado di fare per la mia città? b) Sono in possesso di un bagaglio culturale e di esperienze amministrative adeguate? c) Provengo da un percorso di vita caratterizzato da qualche successo? Spesso anche per i loro miopi sostenitori è sufficiente essere giovani, magari sposati, possibilmente con figli e provenienti da antiche famiglie di Ardea, se della Rocca ancora meglio! Nessuno spiega ai maldestri protagonisti di questo accadimento strapaesano che pensare di fare il sindaco di Ardea non è cosa da poco, è un’impresa da far accapponare la pelle, da far tremare i polsi. Il disastro amministrativo in cui versa da oltre un ventennio Ardea richiede decisioni drastiche e coraggiose in vari ambiti a cominciare dai seguenti interventi: a) una programmazione moderna e efficiente dell’uso del territorio; b)

interventi urgenti nel campo dei servizi, con assoluta preminenza per il settore sanitario; c) ammodernamento e riqualificazione della macchina amministrativa, mai tanto a terra; d) lotta acerrima all’abusivismo e alle illegalità diffuse; e) costruzione di nuove scuole e nuovi asili; f) ripensamento e riqualificazione della viabilità; g) rafforzamento della vocazione turistica; h) stop all’edilizia speculativa che deprime il territorio; i) iniziative concertate a livello nazionale atte a contrastare l’invadenza dei potentati della criminalità organizzata. In tal caso non è da sottovalutare neanche la possibilità di poter incorrere nel rischio di rimanere invischiatati in vicende attenzionate dai tribunali penali. Oggi ad Ardea possono contarsi almeno una decina di convinti candidati a sindaco, molti dei quali celati sotto la cenere di apparenti appoggi a candidature quasi ufficiali e che mai andranno in porto. Un numero altrettanto elevato potrebbe emergere con riferimento alla costituzione di liste civiche. E poi, e questa è una novità assoluta, un’autentica primizia: ci sono personaggi spesso connotati dall’etichetta di “giovani” (secondo taluni nati vecchi!), che anziché distinguersi per un contributo di freschezza e originalità si fanno invischiare in manovre poco commendevoli, come ad esempio l’apparente appoggio a un candidato, con tanto di feroce battaglia, e poi nel breve volgere di qualche settimana spostarsi da una fazione all’altra o addirittura tornare alla posizione iniziale, ma solo per accaparrarsi il consenso per una propria candidatura a sindaco. Nel mentre fioriscono anche mediocri iniziative, per usare un eufemismo, dettate dallo sbandierato interesse per il bene dei cittadini, ma spudoratamente false e in realtà miseramente volte a carpire il consenso delle persone meno avvedute, comunque ignare dei rapporti e delle situazioni locali. Cosicché sorgono liste e comitati dal chiaro intento trasformistico, allo scopo d’appropriarsi di un’oncia di visibilità, magari non ottenuta in passato appoggiando uno o più candidati al consiglio comunale. L’eletto in questo caso cerca spasmodicamente di assecondare la voracità del sostenitore, ma spesso costui non è facilmente saziabile e allora comincia a smaniare, ad agitarsi, fono ad arrivare, dopo aver alzato il prezzo, all’approdo a liste civiche, atte a consentire di entrare non più per interposta persona nella maggioranza di governo della città, ma direttamente, per spiluccare ulteriori piccoli vantaggi. Davvero allucinante, ma questa è Ardea, un paese che per decollare ha bisogno di un radicale cambiamento della sua classe politico/amministrativa, o quantomeno di una reale alternanza di persone alla guida della città. Michele Lotierzo



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ARDEA VERSO LE ELEZIONI EUFEMI ED IL CARTELLO DI CENTRODESTRA ILLUSTRANO PASSATO E FUTURO DELL’AMMINISTRAZIONE ancano più di 7 mesi all’appuntamento che vedrà i cittadini di Ardea impegnati a scegliere il loro prossimo governo, ma l’aria che si respira nel Comune rutulo è già da campagna elettorale. A dare il via ufficiale ai lavori il Sindaco uscente Carlo Eufemi che, nel corso di una conferenza stampa che si è svolta il 16 settembre, ha mostrato il documento politico-programmatico che lega il PDL, l’UDC e la Lista Eufemi nel percorso verso le future votazioni. “Un documento aperto a tutte quelle forze politiche che si riconoscono nell’area moderata, nell’area di centro e nell’area di centrodestra – come sottolineato da Eufemi durante il suo intervento – che naturalmente saranno le benvenute per la costruzione della coalizione che dovrà presentarsi alle prossime elezioni amministrative. Mi riferisco al Fli, all’Mpa, a La Destra,alla Lista Polverini e anche alle liste di ispirazione civica che si riconoscono nell’area di centrodestra”. Il Sindaco, in presenza dei capigruppo Massimiliano Giordani (Pdl), Alberto Montesi (Udc), Gino Marcoccia (Lista Eufemi), del Presidente del Consiglio Policarpo Volante, della Giunta municipale e dei Consiglieri comunali, ha riassunto quanto fatto in poco più di quattro anni di mandato ed illustrato le prospettive del centrodestra per il prossimo quinquennio. “Ci presenteremo davanti alla città

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con delle ottime credenziali – ha dichiarato il Primo Cittadino –rappresentate dal lavoro svolto nel corso di questo mandato. Abbiamo iniziato un percorso che sta cambiando il volto di Ardea: per poter giungere alla conclusione è indispensabile la continuità amministrativa”. Eufemi ha ricordato i punti salienti del programma presentato nel 2007. “Si tratta di opere pubbliche in corso, avviate, in fase di conclusione o che saranno cantierate da qui alla fine del mandato, per un totale di 65 cantieri. Come promesso, abbiamo più che raddoppiato il numero delle farmacie comunali, passando da 3 a 7. Abbiamo richiesto Alla ASL – dalla quale avremo una concretizzazione a breve - un presidio medico, in accordo con i medici di base, per garantire un primo intervento sanitario nel nostro territorio, sprovvisto di pronto soccorso e di ospedale. Per quanto riguarda l’emergenza abitativa abbiamo, e stiamo continuando a farlo, agito su più fronti, grazie alla dismissione delle case comunali ed alle importanti decisioni prese in materia urbanistica per il completamento delle procedure per il piano decennale della 167. Si tratta di una reale risposta al bisogno di abitazioni e non agli impulsi speculativi di qualcuno”. Sempre in tema di urbanistica, Eufemi ha parlato anche dei nuclei abusivi. “E’ iniziata quella regolarizzazione che i cittadini aspettavano da più di

25 anni: era assurdo che ci fossero case costruite abusivamente su terreni edificabili”. Altro aspetto importante l’edilizia contrattata. “La crisi economica che ha colpito anche gli Enti Locali ci ha spinto verso questa soluzione: i nuovi piani urbanistici prevedono che le opere ed i servizi siano a carico dei costruttori, in uno scambio a favore della collettività. Per le opere pubbliche ci serviamo invece del project financing”. Altra azione fondamentale riguarda questione dell’area ex Sforza Cesarini, 700 ettari di terreno in uso civico. “Abbiamo intensificato i rapporti con l’Agenzia del Demanio, dove oggi è accatastata l’area, ponendo con forza la necessità di risolvere definitivamente l’annosa questione; anche la Regione deve venirci incontro e fare la sua parte nella vicenda”. Da qui alle demolizioni il passo è breve. “Ardea è l’unico Comune del Lazio che ha proceduto con le demolizioni dei manufatti abusivi anche in condizioni ritenute impossibili: il nostro operato è stato riconosciuto ed appoggiato dalla Regione che, grazie all’intervento di Luciano Ciocchetti, ha stanziato 1 milione di euro per il proseguo degli abbattimenti, che riprenderanno non appena avremo il via libera da parte del TAR”. Il Tribunale amministrativo, infatti, si pronuncerà il prossimo 20 ottobre sui ricorsi presentati dai proprietari degli immobili. “Siamo sicuri che anche questa volta il giudice ci darà ragione – ha dichiarato il Sindaco – consentendoci di proseguire con l’opera di liberazione del litorale dall’occupazione cementizia. L’obiettivo è quello di arrivare a 100 abbattimenti prima della scadenza del mio mandato”. Tra questi mette anche le 3 palazzine che formano il famigerato Serpentone delle Salzare. “E’ già stata definita la demolizione della palazzina A. Stiamo programmando l’operazione, che prevederà un massiccio intervento delle forze dell’ordine e dei servizi sociali per poter procedere con gli sgomberi senza incidenti. Sono infatti coinvolte 25 famiglie, molte delle quali con situazioni sociali difficili, che richiedono l’intervento dei servizi assistenziali”. Il Primo Cittadino ha poi parlato dello sviluppo del territorio. “Sono iniziate le osservazioni al piano industriale ed allo sviluppo economico: la vicinanza con Roma e le nostre bellissime spiagge ci aprono grandi prospettive. Vogliamo puntare su una riqualificazione turistica, attraverso la costruzione del porto, ma anche sulla protezione degli insediamenti agricoli di qualità, nonché nella difesa e nella valorizzazione del piccolo polo industriale che sorge nel nostro Comune”. Ma la soddisfazione maggiore viene dalla gestione del denaro pubblico. “Lo Stato assegna ad Ardea ancora i trasferimenti del 1990, che si basano su dati del vecchio censimento nonostante il fortissimo incremento demografico degli ultimi anni: ci troviamo a lavorare con circa 1.500.000 in meno rispetto a quanto ci spetterebbe in rapporto alla popolazione. Nonostante questo siamo riusciti, attraverso un attento utilizzo delle risorse stesse, a lavorare seguendo un percorso virtuoso, certificato da numeri concreti, limitando le spese e riducendo gli sprechi. Basti pensare che lavoriamo con 150 dipendenti, quando dovrebbero essere almeno il doppio. Anche la spesa del gruppo dirigente è di gran lunga inferiore ai Comuni limitrofi. Abbiamo


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Politica

scelto di non sprecare: il nostro non è un Comune indebitato, ma chiudiamo il consuntivo 2010 con un avanzo di circa 1.500.000 euro per quanto riguarda le spese per investimenti e un avanzo di circa 500.000 euro per le spese correnti. Soldi che rimetteremo in campo con l’assestamento di bilancio e che ci consentiranno di spendere ulteriori 1.500.000 euro circa di spese per investimento e 400.000 euro circa di spese correnti, che serviranno a migliorare i servizi e ad aumentare le opere. In questi anni siamo riusciti a fare

nuove opere e a saldare i debiti pregressi, lasciando in eredità a chi mi succederà un Comune virtuoso. Non condivido le proteste dei Sindaci che si sono scagliati contro la manovra finanziaria del Governo: prima di tutto dovrebbero guardare la loro gestione interna. Se solo tagliassero i “rami secchi” e riducessero le spese di staff, consulenze e sprechi vari, forse riuscirebbero a dare più servizi ai cittadini senza indebitarsi, nonostante la crisi”. Una frecciata al “vicino di casa” Enrico De Fusco? “I fatti si commentano da soli. Faccio un

esempio: noi paghiamo 3 milioni e 200 mila euro per la raccolta degli RSU in un territorio vasto come quello di Pomezia, che spende invece più del doppio. Non mi sembra che i risultati che hanno ottenuto siano migliori dei nostri, anzi… Il fatto è che bisogna stare attenti a come si spendono i soldi, gestendo bene quello che si ha. Certo è più faticoso, ma indispensabile per non Alfredo Corrao colare a picco”.

LA PAROLA AI CAPIGRUPPO entre il sindaco di Ardea Carlo Eufemi ha guardato molto all’aspetto amministrativo del suo mandato ed all’importanza di una continuità alle prossime elezioni che consentirebbe il proseguimento di un percorso ormai a buon punto, il capogruppo del PDL Massimiliano Giordani si è concentrato sul lato politico della conferenza stampa indetta per questa mattina. “Innanzi tutto vorrei mettere in evidenza il fatto che questa amministrazione sta riuscendo in qualcosa che, ad Ardea, non era mai successa: finire il proprio mandato. Se a questo aggiungiamo il periodo del primo governo Eufemi ci troviamo con un tempo di amministrazione continuativo davvero unico per il nostro territorio”, ha esordito Giordani. “A 8 mesi dal voto vogliamo mostrare ai cittadini la maturità politica raggiunta, che supera di gran lunga quella dimostrata in passato da chi ci ha preceduto. E da questa maturità e dal buon senso vogliamo far partire un progetto per gli anni futuri, che porti a termine quanto iniziato in questo mandato”. Il capogruppo del PDL ha confermato che sono ormai iniziate le consultazioni con le varie forze politiche, al fine di creare una coalizione di centrodestra che possa essere vincente alle elezioni di maggio. “Siamo aperti a tutti, senza distinzio-

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ni o discriminazioni. Ma devo ammettere che non ho una grande considerazione delle liste civiche”. Ovvio lo stupore generale. “Diciamo – ha precisato Giordani – che non condivido il proliferare di queste liste, perché sono una deformazione della politica. La prova è data dal fatto che qui ad Ardea le persone che sono state elette attraverso le liste sono poi passate ai partiti tradizionali. Abbiamo avuto la fortuna di avere quindi persone intelligenti e propositive, costruttive e non distruttive, che hanno capito l’importanza storica dei partiti. Le liste dovrebbero dimostrare di essere coerenti, altrimenti non hanno significato”.

Il capogruppo dell’UDC Alberto Montesi ha invece focalizzato l’attenzione sulle opere. “Anche se abbiamo fatto tanto, mancano ancora numerose opere. Il nostro impegno è quello di andare avanti nel modo più giusto per completare quanto iniziato: questo è possibile grazie alla serenità che regna all’interno della coalizione”. Sempre per l’UDC ha parlato anche il Presidente del Consiglio Policarpo Volante. “Gli accordi presi non sono basati sull’astratto, ma parlano in concreto delle opere e dei servizi di cui Ardea ancora necessita per potersi rivalutare economicamente e territorialmente. Il porto turistico e la scuola superiore devono diventare al più presto realtà, perché ci consentiranno di fare quel salto di qualità necessario per far conoscere Ardea nel suo aspetto più positivo”. Gino Marcoccia, capogruppo della Lista Eufemi, ha formalizzato l’ingresso nel suo partito, e quindi nella maggioranza, di Franco Marcucci, per poi precisare che l’accordo firmato tra Pdl, UDC e Lista Eufemi è una base - formata dalle forze che nel 2007 hanno portato Eufemi alla vittoria - pronta ad aprirsi ad altre realtà politiche, come La Destra o MPA, disposte a discutere e confrontarsi sul programma della coalizione di centrodestra. Mauro Valentini

I RETROSCENA DELL’ACCORDO a a rovinare la festa dell’armonia in casa centrodestra ci ha pensato un “traditore”, che ha consegnato alla stampa la prova che l’accordo sbandierato a metà settembre era in realtà stato siglato molti giorni prima, con dei “particolari” che non sono stati resi noti nel corso della conferenza. Un documento che mette in discussione gran parte delle considerazioni politiche fatte nel corso della riunione indetta per illustrare il programma di fine mandato e le linee programmatiche per le prossime amministrative. La riconferma del cartello di centrodestra – composto dal Pdl, Udc e lista Eufemi – era stata controfirmata da 15 componenti della maggioranza fin dalla sera del 30 agosto 2011. Quello che non è stato detto alla conferenza è l’esatto contenuto dell’accordo politico organizzativo e programmatico, redatto non solo per arrivare a fine legislatura, ma soprattutto per una futura e vincolante (come

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impone il documento stesso) intesa programmatica per gli incarichi e il nominativo del sindaco. Nomi ed incarichi che potranno essere decisi e scelti solamente tra i componenti dei due partiti, quello capeggiato da Massimiliano Giordani (Pdl) e Policarpo Volante (Udc). Tutti gli altri partiti o liste civiche che avessero in seguito a quella data – ovvero dopo il 30 agosto – voluto aderire al cartello di centrodestra non avrebbero potuto avere alcuna possibilità di proporre un proprio candidato a sindaco. Il toto nomine, in questo senso, dà per scontato il placet del sindaco sul nome di Massimiliano Giordani, in quota Pdl, capogruppo che tra l’altro avrebbe avuto la benedizione degli alti vertici romani provinciali e regionali tra cui gli assessori regionali Fabio Armeni (Pdl) che ospita il futuro candidato a sindaco nella sua segreteria politica e Luciano Ciocchetti (Udc), ma soprattutto alti esponenti politici siciliani, tra i quali addirit-

tura nei corridoi comunali gira la voce dell’ex Ministro della Giustizia Angelino Alfano. In passato la spartizione partitocratica ha visto l’imposizione romana di un direttore generale, del vicesindaco e del presidente del consiglio, al quale però non fu concesso – come gli accordi prevedevano in danno degli stessi partecipanti alle elezioni – anche un assessore, cosa questa ribadita nell’attuale documento. Come potranno eventuali partiti o liste civiche – diciamo “non allineate” – poter andare ad ingrossare le fila del centro destra evitando una sicura vittoria del candidato di centro sinistra Antonino Abate, quanto già tutto è stato deciso? O l’attuale compagine è così convinta che rivincerà le elezioni e quindi può anche non tener conto di ulteriori ingressi? Alessia Ambra Achille

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Le interviste ai personaggi del territorio di Michele Lotierzo

VIAGGIO NEL COMMERCIO DI TOR SAN LORENZO PRIMA PARTE or San Lorenzo è una frazione geografica del comune di Ardea e prende il nome mutuandolo dall’antica torre presente sul litorale, che si fa risalire addirittura all’anno mille, una delle più antiche del Lazio, e che ricade nell’ambito territoriale identificato col nome di Agro Romano: la zona che fu rurale e che si estende attorno alla città di Roma, pianeggiante e collinare, che è sempre stata influenzata dalla municipalità della città imperiale. Oggi Tor San Lorenzo potrebbe tranquillamente essere considerata alla stregua di un Comune, e neanche di piccole dimensioni. La sua crescita negli ultimi anni è stata impetuosa e sono sorte decine e decine di nuove attività imprenditoriali che hanno fortemente interessato sia l’edilizia che il commercio, facendo fare un balzo in avanti anche alla popolazione che oggi potrebbe contare anche sui quindicimila abitanti tra residenti e non. Nell’ultimo triennio, e come nel resto dell’Italia, la crisi economica si è fatta comunque sentire, ma il flusso di crescita non si è arrestato. Con questo numero abbiamo pensato di fare un viaggio nella sua nuova imprenditorialità, per capirne le peculiarità, conoscere i problemi, le attese e i possibili sviluppi nel corso degli anni a venire.

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il ristorante Per cominciare siamo stati a pranzo nel nuovo ristorante denominato Da Bebè, per poi proseguire il nostro viaggio in altre attività commerciali. Il titolare del ristorante “Da Bebè” è un affabile signore vicino alla sessantina d’anni, ci ha accolto con la proverbiale cordialità e ricca umanità tipiche della migliore tradizione del popolo napoletano, di forte appartenenza riscontrata nella cadenza dialettale e mai dimenticata pur avendo vissuto per moltissimi anni a Roma. Sig. Beniamino Francese, cosa ci fa un napoletano verace come lei nel territorio di Ardea e segnatamente a Tor San Lorenzo? “Ardea è ormai la mia città, qui ho molti interessi. Ci sono venuto ad abitare da tantissimi anni e appena ho potuto mi sono imbarcato in questa iniziativa imprenditoriale che mi sta dando belle soddisfazioni. Non posso dire che è stato tutto facile, poiché il locale era arrivato a uno stato di preoccupante declino. Però la costanza, l’aiuto di amici e familiari mi ha permesso di raggiungere un livello che considero soddisfacente, ma non ho intenzione di fermarmi qui”. A cosa deve il suo successo e da dove vengono i suoi

clienti? “Posso dire con non celato orgoglio che, a parte le persone del posto, vengono da me da Torvaianica, da Lido dei Pini, da Lavinio e taluni anche da Anzio e perfino da Roma. Il successo è dovuto alla buona cucina, all’accoglienza e al buon rapporto qualità/prezzo”. Addirittura da Roma? E come se lo spiega? “A Roma avevo una attività di ristorazione molto affermata, “Al Vecchio Lotto”, e certamente una clientela affeziona mi ha seguito. Penso che sia fondamentale in questo settore farsi un buon nome, la gente ha tanti problemi, quando decide di andare pranzo o a cena fuori vuole farlo sapendo di mangiare bene, di pagare il giusto e non avere sorprese di nessun tipo. Quali sono i suoi piatti tipici? “Principalmente di cucina napoletana, come del resto recita il nome del locale. In particolare, come si può facilmente notare, noi teniamo molto alla freschezza e alla genuinità dei nostri piatti che, uniti alle peculiarità delle cucina di riferimento, ne fanno un unicum per la vasta zona dove ci troviamo. Certamente non posso citarle tutte le nostre pietanze, ma essenzialmente noi cominciamo con degli assaggi di antipasti e una ricca preparazione di primi piatti: dalle lasagne ai rigatoni con ragù e ricotta; dalle melanzane alla parmigiana, ma con il tocco napoletano, alle pennette con salsicce e broccoletti, condite con salsa piccante e pecorino, fino alle tagliatelle alla Bebè, con pancetta, funghi porcini, cozze e vongole. Poi abbiamo le carni e soprattutto la famosa pastiera napoletana. Infine abbiamo un notevole assortimento di pesce sempre freschissimo e ben preparato: le nostre fritture, oltre che abbondanti, sono croccanti e veramente deliziose”. Ma quanto costa un pasto completo? “Devo dirle, sentiti i clienti, che il prezzo è ritenuto molto allettante e va dalle venticinque ai trenta euro. Però si può mangiare anche con dieci euro e viene servito un primo arricchito da carne, con un contorno, vino, acqua minerale e un caffè”.

La macelleria Il nostro viaggio nell’imprenditoria locale prosegue con la macelleria “Risparmio Carni”, che costituisce un ottimo esempio di perfetta integrazione degli immigrati. Lorenzo Mancas, il titolare, è un 33enne rumeno, da circa dieci anni in Italia, che con l’aiuto di una gestione familiare ha messo su un esercizio di successo che fattura circa 600/700 euro al giorno. E’ stato difficile aprire il suo esercizio a Tor San Lorenzo? “Certamente non è stato facile, anche perché l’esborso per l’attrezzatura è stato forte, nell’ordine di 35/40.000 euro, ai quali vanno aggiunti i costi di affitto di circa 1500 euro mensili”. Cosa si compra in prevalenza? Negli ultimi tempi c’è stata una contrazione nei consumi? “La contrazione dei consumi è molto sensibile e la scelta si orienta sempre più verso prodotti a minor costo, tra i quali ci sono le fettine di manzo, poi il pollo. Mediamente ogni cliente spende intorno ai 15/20 euro; la clientela è prevalentemente italiana, ma con buona presenza rumeni e indiani”. E’ soddisfatto dell’investimento o teme il futuro? “Sono abbastanza contento: penso che l’esercizio sia ben avviato e non esposto a particolari difficoltà che ne possano minare la solidità”.


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La farmacia

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bambini”. E da cosa possono dipendere le due peculiarità? “I problemi intestinali possono essere il risultato di disordini alimentari, scorrette abitudini di vita, scarsa attività fisica, stress e dieta ipocalorica priva di scorie e con insufficiente apporto idrico. La pediculosi è la conseguente di un vissuto in ambienti inadeguati o fortemente frequentati, come le scuole”. Altre patologie? “Rilevante è quella delle malformazioni genetiche, probabilmente dovuta alla presenza di comunità in forte disagio, dove si verificano accoppiamenti innaturali tra di loro, come negli ambienti degli zingari. Inoltre, le stesse persone presentano, forse non casualmente,

un altissimo tasso di analfabetismo”. Sul piano dei consumi la crisi è arrivata anche in farmacia? “Si, abbiamo rilevato una forte contrazione dei consumi, nell’ordine del 30%, che interessa prevalentemente i prodotti diversi dal farmaco. La riduzione si sente meno nel periodo estivo grazie alla presenza di persone provenienti da fuori”. Lei ha scelto Tor San Lorenzo: ma ha rilevato l’esercizio o vinto un concorso? “In realtà non ho operato un’autentica, anche se mi trovo molto bene, ma mi è stata assegnata per la vincita del concorso regionale: Ardea era tra le possibili opzioni segnalate in relazione alle sedi disponibili”.

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E-MAIL:

CHIUSURA REDAZIONALE: 02/10/2011

Numero 12 Anno 3 OTTOBRE 2011 - Distribuzione gratuita

IN REDAZIONE:

Terminiamo questo particolare tour con la Farmacia del dott. Contenta, aperta circa due anni fa dai coniugi Contenta, una coppia di professionisti molto attenta e cordiale con l’utenza. Dr. Contenta, la farmacia è un punto d’osservazione privilegiato: quali notizie può fornirci sulla situazione sanitaria e sull’utenza? “Cominciamo col rilevare che l’incidenza prevalente riguarda i consumi di farmaci per problemi intestinali. Il secondo dato che ho riscontrato essere di gran lunga superiore alla norma è l’eccesivo ricorso ai prodotti per combattere la pediculosi, soprattutto nei

via Odessa 41 - 00040 Torvaianica

EDITORE: La Città DIRETTORE RESPONSABILE: Maria Corrao

redazione@ilcorrieredellacitta.it direttore@ilcorrieredellacitta.it

Alessia Ambra Achille, Mauro Valentini Luca Mugnaioli, Matteo Acitelli Alfredo Corrao, Pietro Conti, Savino Tommasi Claudia Sperduti, Michele Lotierzo

STAMPA: Arti Grafiche Reg. Trib. di Velletri Settembre 2009 N. Reg. 19/09 del 24 Settembre 2009

PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE: Studio Grafico O.K.

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speciale scuole

VIAGGIO NEL MONDO DELLA SCUOLA QUALI PROBLEMI IN QUESTO ANNO SCOLASTICO? LA NOSTRA INCHIESTA NEI COMUNI DI ARDEA E POMEZIA eno docenti, meno assistenti ma soprattutto il dimezzamento del personale ATA. Questi i principali problemi, purtroppo di difficile se non impossibile soluzione, con i quali i vari Istituti del nostro territorio, ma non solo, si trovano a combattere in questo inizio di anno scolastico. Problemi che purtroppo riguardano tutti, dagli asili alle scuole superiori, anche se in queste ultime, come vedremo, assumono rilevanza ben maggiore. Segno che i tagli a forbice larga apportati all’istruzione iniziano a mostrare i loro effetti, e sono effetti drammatici. Il nostro obiettivo comunque era proprio questo, ovvero capire lo stato di salute delle nostre scuole, ad una ventina di giorni dall’avvio della didattica, per evidenziarne le eventuali problematiche e se possibile trovare delle soluzioni. Un punto lo abbiamo già fissato, ma per il resto? Quali sono i problemi dei nostri Istituti? Lo abbiamo chiesto a Dirigenti, alunni e genitori del nostro territorio.

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Pomezia artiamo dalle note positive: nelle scuole medie non sono stati riscontrati grossi problemi, con la didattica che è partita regolarmente. Gli unici inconvenienti registrati, parliamo qui dell’Orazio, sono stati la mancanza di una parte del corpo docenti e l’ultimazione di alcune aule da parte del Comune, cose che comunque non hanno impedito in alcun modo il regolare svolgimento delle lezioni; inoltre, assicura il Professor Faiola, nel giro di pochi giorni anche queste problematiche rientreranno e, salvo imprevisti, si dovrebbe partire con l’orario definitivo. Nulla da riportare invece per la Marone dove, a parte la carenza di personale, l’anno è iniziato regolarmente. A tal proposito abbiamo sentito il parere di una

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bambina del primo anno, anche per sapere come ha affrontato il passaggio dalle elementari:“Devo dire che è una bella scuola, tenuta bene. Problemi non ci sono, nemmeno con i professori che ci hanno accolto nel modo migliore; però se parliamo di compiti e di interrogazioni preferivo decisamente le elementari!”. Promosse dunque le scuole medie. Passiamo ora alla situazione dei circoli superiori, dove la situazione è di tutt’altro tipo. Le maggiori segnalazioni, giunteci anche attraverso il web, riguardano l’Istituto di Via Copernico, con infiltrazioni d’acqua, soffitti pericolanti, aule strette e non troppo pulite, cancelli arrugginiti e molto altro. Queste le parole di alcuni ragazzi: “Le classi sono costantemente sporche, abbiamo bagni – quelli delle ragazze soprattutto – senza serrature, inoltre in alcuni punti dell’edificio cadono regolarmente pezzi di intonaco dal soffitto, o acqua a causa delle infiltrazioni. Avevano promesso di risolvere tutte queste situazioni ma ad oggi non si è visto nemmeno un operaio” ci dice Roberta; “Molte cose non vanno, tra le quali sicuramente il dover fare le lezioni in aule microscopiche”, aggiunge Martina.

Per avere risposta a queste e ad altre domande ci siamo rivolti al Dirigente Scolastico, Patrizia Desideri, che ha analizzato in questo modo la situazione: “L’anno scolastico è iniziato regolarmente, salvo alcune piccole e normali disfunzioni legata soprattutto alla mancanza di qualche professore; per quanto riguarda il problema strutturale la situazione, rispetto agli anni passati, è migliorata, ad esempio con la copertura industriale del tetto giunta ormai al 70% che dovrebbe risolvere l’annosa questione delle infiltrazioni d’acqua. Come vede le impalcature per i lavori sono tutt’ora presenti e gli operai si stanno occupando dell’ala orientale dell’istituto. Stiamo aspettando inoltre gli infissi, anche se purtroppo ne cambieranno solo sette; insomma problemi ce ne sono eccome – la scuola è stata trascurata per troppo tempo - ma stiamo cercando di risolverli tutti quanto prima. Per le aule piccole invece non abbiamo soluzione perché gli studenti sono aumentati ma lo spazio a nostra disposizione è rimasto lo stesso; per questo alcune classi sono un po’ penalizzate rispetto alle altre”. Per quanto riguarda l’organico qual è la situazione? “Difficile. I problemi riguardano soprattutto i laboratori dove la figura cruciale dell’Assistente è scomparsa, lasciando i professori soli a gestire le lezioni con evidenti problemi sia per la didattica ma anche per la manutenzione dei laboratori stessi. Senza contare il drastico ridimensionamento del personale ATA che ci sta creando non pochi problemi” Migliore invece la situazione degli altri istituti, soprattutto sotto l’aspetto strutturale, anche se, ovviamente, qualcosa resta da realizzare; come ad esempio nel caso dell’Ipsia, dove la questione “Palestra” – richiamata da tutti gli studenti intervistati – si trascina, senza soluzione, da diversi anni. Signor Preside ci spiega come mai il progetto non riesce ad andare in porto? “Preciso che la Palestra non è l’unica “mancanza” di questo edificio poiché a questa va aggiunta anche l’Aula Magna;


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speciale scuole anno scolastico e se sono stati riscontrati problemi. “Sicuramente la mancanza di professori, che da noi, e in tutte le scuole del territorio, si fa sicuramente sentire di più; preciso tuttavia che queste assenze sono temporanee e non strutturali, siamo solo in attesa delle nomine”. “Per il resto – ha proseguito poi la Responsabile – viviamo le stesse condizioni di tutta l’Italia, con pochissimo personale a disposizione”. Insomma situazioni già note, che purtroppo non fanno altro che confermare il pessimo stato di salute del nostro Paese. Ma non è solo il Trasporto Pubblico a non far dormire sonni tranquilli ai genitori di Ardea, soprattutto per quelli con figli piccoli, frequentanti le scuole materne. A tal proposito abbiamo intervistato alcune mamme all’uscita dei tre plessi adiacenti alla Virgilio, che ci hanno raccontato questo inizio, davpurtroppo questa scuola non è mai stata completata a causa di un contenzioso legale fra Comune e Provincia (a quest’ultima spettava la gestione del plesso negli anni ’90 ndr) sorto per motivi diversi a quelli scolastici, ma i cui effetti si sono riversati anche sull’istituto con i lavori che non sono mai partiti. Personalmente sono 4 anni che mi batto per questa causa e, dopo innumerevoli tentativi, sono riuscito ad ottenere lo stanziamento di un fondo per la realizzazione di queste due aree; questo però è successo due anni fa ormai e ad oggi non abbiamo visto l’ombra di operai. Sembra (forse) che in Primavera dovrebbe partire il tutto o almeno così ci hanno assicurato”. Purtroppo non possiamo fornirvi dettagli sugli ultimi due Istituti Superiori che hanno preferito non rilasciare dichiarazioni ufficiali: il Liceo Artistico si è “barricato” dietro un agenda fitta di appuntamenti mentre il Pascal, comportamento decisamente più corretto, ha preferito mantenere il Silenzio Stampa dandoci però opportune spiegazioni. Ultima, ma decisamente non per importanza, la situazione delle nostre scuole elementari che possiamo definire, nel complesso, positiva. Queste le parole del dirigente del 2° Circolo Didattico Trilussa: “ L’anno è iniziato regolarmente e senza troppe difficoltà; soffriamo, ma credo che questa non sia una novità, di una carenza di personale frutto di questi tagli all’istruzione. Dove prima avevamo tre Collaboratori scolastici ora ne abbiamo solo uno ma purtroppo non possiamo far altro che prendere atto di questa situazione e andare avanti con l’organico che abbiamo”. Avete avuto problemi con il passaggio al tempo pieno e il conseguente avvio del servizio mensa? “Diciamo che abbiamo avuto piccoli inconvenienti organizzativi e nulla più, ma questo credo sia normale almeno per i primi giorni”. Abbiamo così completato il quadro per quanto riguarda Pomezia e, con i dati raccolti, ci siamo rivolti infine all’Assessore all’istruzione Rosaria Del Buono, soprattutto per capire se esistono soluzioni al problema principale riscontrato, “l’Emergenza Personale”. Cosa può fare l’amministrazione comunale in merito? “Purtroppo poco, nel senso che tutto quello che si poteva fare per sopperire alla mancanza di organico è stato già fatto e oltre il Comune non può andare. Questo è frutto dei tagli scriteriati al settore e a noi non resta, purtroppo, che subirne le conseguenze”. E per gli altri problemi riscontrati? “Ho già risposto a tutte le domande e alle polemiche sollevate in questo periodo (vedi le questioni Mensamat, Cedole librarie e Protocollo d’Intesa, ndr) attraverso un comunicato stampa (consultabile sul nostro sito www.ilcorrieredellacitta.com, ndr) e un approfondimento nella trasmissione “La Pagina del Corriere”, trasmessa da Telepontina in collaborazione proprio con Il Corriere della Città”.

ardea ella città del Sindaco Eufemi, peraltro Preside di una scuola media del territorio,la Virgilio, il principale problema è rappresentato dal caos trasporto pubblico, denunciato peraltro da Rifondazione Comunista proprio in questi giorni; questo lo stralcio di uno dei tanti comunicati rilasciati in merito:“Alcune zone sono fornite di Pullman per accompagnare e riprendere gli studenti della scuola media, altre, non si sa bene per quale motivo, sono escluse. […] Gli studenti di queste zone off-limits sono costretti ad utilizzare pullman di trasporto pubblico, quindi devono sottostare agli orari pubblici (e non a quelli della scuola) pagando peraltro un abbonamento differente; così chi ha più di un figlio non può nemmeno usufruire delle esenzioni previste dai regolamenti” Il partito ha poi sollevato un’altra importante questione: nel caso in cui il bambino venga lasciato a piedi dal Pullman Scolastico – in quanto non abbonato o comunque fuori dalla competenza dello stesso – di chi è la responsabilità? Il comunicato infatti prosegue: “[…] I bambini che hanno cercato di salire sul Pullman sono stati letteralmente lasciati a piedi, [..] ricordiamo che trattasi di minori per i quali non è chiaro di chi sia la responsabilità per il mancato rientro a casa”. Insomma la situazione è molto delicata soprattutto in merito a quest’ultimo punto. Ma come stanno realmente le cose? Per saperne di più ci siamo rivolti proprio all’Istituto in questione, la scuola media Virgilio di Ardea, dove abbiamo intervistato una delle Responsabili della stessa. “Tengo a precisare che la questione trasporto non rientra tra le prerogative della scuola, perché di queste cose se ne occupa il Comune; comunque penso che se qualche bambino non è rientrato nel giro del Pullman un motivo deve esserci, ad esempio potrebbe essere dovuto al fatto che non appartiene al territorio comunale. Molti infatti sono gli alunni che vengono da Aprilia o da altre zone limitrofe perché la nostra scuola è più vicina”. Inoltre, in linea con la nostra inchiesta, ne abbiamo approfittato per chiedere come è stato, per le altre cose, questo inizio di

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vero difficile, di anno scolastico. Queste alcune dichiarazioni che abbiamo raccolto: “La situazione è diventata insostenibile. Non abbiamo più insegnanti e le scuole non hanno più soldi per sistemare gli edifici”, racconta Laura; “Prima il rapporto maestrealunni era di 1 a 15, ora con questi tagli è salito a 1 a 25; come può una sola maestra gestire così tanti bambini?”, si chiede Franca. C’è chi poi, come Roberta, ha voluto ribadire l’aspetto economico, evidenziando un altro aspetto paradossale: “Dato che non ci sono più i fondi, nemmeno per i lavori più piccoli, abbiamo provato a farceli da soli, magari sfruttando le professioni dei genitori dei bambini, ma ci è stato impedito anche questo! Anche per un minuscolo cancelletto servono autorizzazioni e permessi senza i quali non si può muovere un dito; e a noi ovviamente non li rilasciano”. Anche qui insomma ci sono parecchie cose da rivedere. Purtroppo, a differenza di quanto fatto per Pomezia, non possiamo riportarvi notizie in merito alle altre scuole del Comune perché queste hanno preferito “trincerarsi” dietro la burocrazia in modo da non avere a che fare con noi della stampa. Ovviamente non condividiamo tale scelta perché i cittadini – in questo caso anche genitori – hanno sempre il diritto di essere informati; inoltre, e questo potete benissimo constatarlo voi lettori, il tono del nostro servizio è stato prettamente costruttivo, anche perché aggiungere altre sterili polemiche ci sembrava inutile. In ogni caso, prima di chiudere questa nostra inchiesta, l’ultima parola, come sempre, spetta a voi lettori: ci sono altri problemi che volete segnalare? Avete domande in merito ai punti trattati? Inviateci le vostre richieste al nostro indirizzo redazione@ilcorrieredellacitta.it: le riporteremo ai diretti interessati. Nel complesso comunque, se dobbiamo tracciare un bilancio, rispetto agli anni passati la situazione sembra essere leggermente migliorata, anche se ci sono aree di difficile risoluzione soprattutto per quei problemi derivanti da decisioni a livello nazionale. Per il resto invece non ci resta che aspettare, nella speranza che tutti quei tasselli mancanti vadano finalmente al loro posto. Luca Mugnaioli

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Vicerè

IL QUARTIERE PIU’ BUIO DI TUTTA POMEZIA NIENTE LUCE, ACQUA, GAS O TRASPORTI PUBBLICI: I CITTADINI DICONO BASTA illini signorili, bei giardini, in ottima posizione a metà strada tra centro città ed il mare, costeggiati dal verde. Vicerè potrebbe essere un quartiere da sogno, ma la realtà si avvicina di più ad un incubo. Niente acqua potabile, niente gas, niente rete fognaria e, soprattutto, niente luce. La zona che unisce Pomezia a Torvaianica Alta, nonostante sia piena di nuove abitazioni e conti ormai circa 500 abitanti, è infatti completamente priva di illuminazione pubblica. Vicerè è l’unico quartiere del territorio che vanta il triste primato di non avere neanche un lampione e di essere completamente al buio non appena il sole tramonta, diventando terreno ideale per i malintenzionati. “I furti, o i tentativi di furto – racconta Erminia De Fonso , residente in uno dei villini di nuova costruzione ormai da un paio di anni – sono all’ordine del giorno, ma soprattutto della notte visto che la mancanza di illuminazione facilita la vita di chi vuole commettere dei crimini. La mancanza di pattugliamento da parte delle forze dell’ordine, poi, offre per assurdo tranquillità ai malviventi, che sono sicuri di farla franca proprio per la concomitanza dei due fattori”. “Il rischio è che prima o poi succeda qualcosa di brutto e spiacevole – interviene un altro cittadino – Visto che non c’è controllo da parte di Polizia Municipale, Carabinieri o Polizia di Stato, noi residenti abbiamo creato una sorta di “ronde” casalinghe: a turno sorvegliamo il quartiere, girando per le stradine buie. Se malauguratamente dovessimo accorgerci che qualcuno sta cercando di entrare nelle nostre case potrebbe esserci una nostra eventuale reazione, e a quel punto cosa succederebbe?”. Ma i tentativi di effrazione non sono solo di notte: la facilità di eventuali fughe rende appetibile la zona anche in pieno giorno. “Abbiamo registrato furti a tutte le ore. Addirittura, qualche settimana fa, un nostro vicino è stato aggredito in casa alle 6 del pomeriggio: davvero non ne possiamo più”. Ma i furti non sono certo l’unico problema: restando in ambito di sicurezza, anche quella stradale è molto carente. “Da quando è stata aperta la strada nuova non abbiamo più avuto pace”, spiega Fausto Pigona . Ma come, non è stata un vantaggio per i residenti, che ora possono raggiungere Pomezia o Torvaianica in pochissimi minuti? “Assolutamente no. Il rettilineo è fin

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troppo bello: ottima visibilità, asfalto nuovo, sembra essere stato fatto per invogliare a correre, anche perché non c’è nessun controllo né strumenti per far rallentare la velocità, come gli attraversamenti pedonali rialzati, che abbiamo richiesto più volte. Io personalmente ho scritto al Sindaco, all’Assessore ai Lavori Pubblici ed al Dirigente dello stesso settore a più riprese, ma in quasi due anni non sono mai stato ricevuto. Essendo un ingegnere, ho anche inviato una relazione sull’impatto che ha il viale nei confronti del quartiere, mettendo in risalto non solo la pericolosità della strada, ma anche l’inquinamento, sia acustico che ambientale”. Cosa aveva proposto? “Oltre agli attraversamenti rialzati - da non confondere con i dossi, che sono vietati dalla legge – per quanto riguarda il controllo della velocità avevo proposto il safety tutor o l’autovelox fisso, che serve da deterrente, soprattutto nella prospettiva futura della costruzione della nuova strada di collegamento che andrà da Vicerè alla Pontina. Per l’inquinamento, invece, chiedevo una barriera acustica naturale, fatta da siepi ed alberi. Si tratta di rimedi semplici ed a basso costo, ma anche

questo tentativo è rimasto senza risposte, se non per la messa a dimora di alcuni piccoli oleandri a bordo strada, al momento insufficienti per la risoluzione del problema. La sordità dell’amministrazione mi ha scoraggiato: a noi basta affacciarci dalla finestra per vedere Pomezia con le sue belle rotatorie nuove, i giardini, il verde pubblico, tutti i servizi e l’aspetto di una città. Da noi, invece, bei villini circondati solo da degrado ed abbandono. Eppure le tasse le paghiamo anche noi”. “Nel 2011 siamo ancora costretti – aggiunge l’ingegnere – ad utilizzare il bombolone per il gas, ad usare l’acqua del pozzo o quella minerale, a non poterci collegare alla rete fognaria. Abbiamo ricevuto solo promesse, soprattutto in campagna elettorale, quando ci è stato detto che i lavori per i servizi primari – che sarebbero dovuti partire lo scorso marzo – avrebbero avuto il via a giugno, cosa che non è successa”. Ma adesso la Regione ha sbloccato i fondi destinati all’urbanizzazione… “E’ vero, ma questo non tocca il nostro quartiere. L’illuminazione, infatti, partirà da Campo Jemini, e anche per quanto riguarda acqua e fognature i lavori non inizieranno contempora-


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neamente per tutti i quartieri che ne sono ancora sprovvisti, ma a lotti diversi. Questo significa che potrebbero volerci ancora anni, prima di poterci considerare cittadini che vivono in un paese civilizzato”. E se gli adulti si lamentano, i bambini, i giovani e tutti quelli che non sono motorizzati non se la passano certo meglio: non ci sono punti di aggregazione – manca un parco giochi, una piazzetta, un centro polifunzionale – e non si può nemmeno andare a giocare fuori, perché la mancanza di luci e di marciapiedi nelle strade interne le rende pericolose. “I nostri figli vivono da segregati in casa: dove possono andare? Qui non c’è nulla per nessuno - dichiara Pigona – Lo spazio per fare un parco non manca, ma il terreno di fronte alle abitazioni è privato. Purtroppo il Comune, quando ha effettuato l’esproprio per costruire la strada, ha fatto due grandi errori: il primo è stato quello di non espropriare anche un tratto da adibire a verde pubblico, il secondo quello di lasciare privata una striscia, larga circa due metri, tra il marciapiede che costeggia il vialone e la strada interna che rasenta le abitazioni: una pezzo di terreno inutile per i proprietari, che con un’area dalla misura così anomala non possono farci nulla, ma al contempo indispensabile per poter far asfaltare la strada padronale, che vorremmo cedere al Comune. Così com’è, infatti, è troppo stretta, non arrivando ai 4 metri previsti dal codice della strada. Questo significa che resterà non asfaltata, con le buche che periodicamente si formano a causa del passaggio dei camion – ricordiamo che parte di questa zona è praticamente un cantiere aperto – e che si riempiono d’acqua alla prima pioggia, con conseguenti allagamenti. Senza contare che quella striscia di verde non viene pulita dai proprietari, nonostante i solleciti, e spesso, oltre alla sporcizia, ci si trovano anche dei serpenti”. La “segregazione” è dovuta anche ad un altro fattore: nel quartiere non passano i mezzi di trasporto pubblico. Pur essendo dotata di regolari fermate, la strada principale non ha mai visto il passaggio di

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un bus. “Quando hanno messo le fermate ci siamo illusi. Adesso siamo solo delusi - commenta la signora De Fonso – non credo che esista un altro quartiere, in tutto il territorio comunale, così abbandonato: noi chiediamo cose semplici, eppure nessuno ci ascolta. Manca la volontà da parte dell’amministrazione”. Ultimo, ma non per importanza, è il problema dei rifiuti. “Il nostro è il primo quartiere – per chi viene da Torvaianica Alta – dove non si effettua la raccolta differenziata”, spiega Erminia De Fonso, “quindi assistiamo continuamente a scene che suscitano la nostra indignazione: auto che arrivano piene di immondizia, automobilisti che si fermano vicino ai nostri cassonetti e che gettano di tutto, dai rifiuti organici agli inerti provenienti dai cantieri, dai materassi ai televisori rotti. Se ci va bene, gli automobilisti scendono

dall’auto per gettare i loro sacchi, altrimenti rallentano soltanto e buttano tutto dal finestrino, con il rischio di colpire eventuali passanti, che potrebbero anche essere bambini che tornano da scuola”. “I rifiuti – conclude un altro residente – dovrebbero essere ritirati tre volte alla settimana, ma solitamente i cassonetti vengono svuotati solo una volta ogni 6 o 7 giorni. Questo comporta che la strada sia sempre sporca e maleodorante”. Con tutti questi problemi c’è da pensare che chi ha acquistato casa qui lo abbia fatto per i costi molto convenienti… “Niente affatto: i prezzi di questi villini sono quelli di mercato. La maggior parte di noi ha contratto mutui ventennali o addirittura trentennali per poterli acquistare, invogliati dalle prospettive e dalle promesse. Peccato che nessuna sia stata Alfredo Corrao mantenuta”.

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PROPRIETARI DI CASE FANTASMA

GLI ACQUIRENTI DEL “PARCO DELLA MINERVA” COSTRETTI A PAGARE IMMOBILI MAI TERMINATI

Sfortunati o truffati? Gli acquirenti delle case del complesso immobiliare “Parco della Minerva”, a Pomezia, non hanno ancora ben chiaro a quale categoria appartengono, ma hanno capito perfettamente che, almeno a breve, non ci sono grosse speranze di entrare in possesso delle abitazioni per le quali stanno pagando ogni mese la rata del mutuo. Dopo il fallimento della Di.Ma. Costruzioni, poi revocato ed ora in attesa della decisione del Ministero del Lavoro sull’applicabilità della legge Prodi bis, i lavori nel cantiere si sono bloccati e le case non sono state terminate. Le scadenze contrattuali per la consegna degli appartamenti e delle ville non sono tutte uguali: dei circa120 atti di acquisto circa 40 prevedevano la fine dei lavori entro dicembre del 2011, mentre gli altri erano dilazionati fino all’inizio del 2013. Ma nessuna di queste case, al momento, vedrà i legittimi proprietari abitarle. Per l’acquisto degli immobili gli acquirenti hanno versato congrui anticipi - che, con la maxirata richiesta lo scorso marzo, arrivano anche a 180 mila euro – ed hanno sottoscritto la formula “Easy Home”, un accordo che, attraverso una finanziaria che faceva da tramite (la quale sembra essere riconducibile sempre a Di Mario), andava a sostituire il tradizionale mutuo, con il cliente che si impegna a versare, attraverso un R.I.D., una rata mensile di circa 900 euro. Soldi che devono essere corrisposti anche se non si ha alcuna certezza che queste case possano essere terminate e consegnate. “Se i compratori non dovessero pagare le rate – spiega uno degli avvocati interessati alla vicenda – potrebbe esserci una risoluzione contrattuale per inadempienza”. Insomma, si passerebbe dalla parte del torto. Ma, per capire bene cosa sia successo, facciamo un salto indietro nel tempo. Qualche anno fa il Gruppo Di Mario acquistò da Parsitalia la lottizzazione “Parnasi”, che prevedeva un complesso immobiliare fornito dei servizi primari. Per poter coprire le spese, gli appartamenti in progetto vennero venduti “sulla carta”, versando un acconto e poi pagando delle quote mensili che permettevano ai costruttori di continuare i lavori. Ma la crisi del settore ha fatto sì che la liquidità del gruppo non fosse sufficiente per garantire le costruzioni. Per ovviare al problema gli immobili sono confluiti in un Fondo, il “Diaphora 1”, istituito dalla Raetia SGR, una società di Milano autorizzata dalla Banca d'Italia all'esercizio del servizio di gestione collettiva del risparmio tramite l'istituzione di fondi immobiliari riservati ad investitori qualificati. I problemi maggiori sono sorti quando la Di.Ma., uno dei maggiori azionisti del fondo stesso, è diventata insolvente, arrivando fino al fallimento. L’appalto della società è stato bloccato e con esso la prosecuzione dei lavori.

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Un’empasse amplificata dal conflitto d’interessi che si era andato a creare tra il Fondo e la Di.Ma. Una svolta sembrava essere arrivata ad inizio agosto, quando agli acquirenti è arrivata la seguente comunicazione: "Dopo aver preso atto dell’intervenuta revoca del Fallimento Dima Costruzioni (con conseguente venir meno delle pretese sul contratto di appalto vantate dal curatore fallimentare che hanno bloccato i lavori dal mese di marzo), la SGR si è attivata per riorganizzare i lavori con altra ditta appaltatrice diversa da Dima. In questi giorni, dopo esserci sincerati della ridotta possibilità che il curatore (il quale non ha comunque riconsegnato ancora i cantieri alla SGR) possa opporre ancora resistenza all’inizio lavori, stiamo chiudendo le trattative ed il nuovo contratto con la ditta appaltatrice, nonché raccogliendo la documentazione amministrativa per riavviare i lavori, che in un primo tempo riguarderanno il blocco delle prime 8 ville. A seguire il resto delle unità già iniziate e lasciate incomplete per via del blocco lavori. Onde per cui i lavori potrebbero già iniziare la prossima settimana. Una volta consegnato il cantiere alla nuova ditta appaltatrice verrà stilato un nuovo crono programma lavori e verranno comunicate a tutti i clienti interessati dai lavori le nuove date di fine lavori, per modo da consentirvi di programmare i vostri impegni economici in coincidenza con le consegne che verranno effettuate comunque entro il corrente anno". Di settimane ne sono passate tante – c’è da segnalare che altre lettere con lo stesso contenuto sono iniziate ad arrivare già lo scorso marzo - ma nessuna gru ha ripreso a muoversi. “Passo quasi ogni giorno davanti a quel cantiere abbandonato e nulla, neanche un foratino, si è mai più mosso – ha dichiarato Roberto Conforto, uno degli acquirenti – Io, come tanti altri compratori, sono disperato. Attendo con ansia che si sblocchi la situazione, avendo un bisogno vitale di quella casa, visto che al momento, oltre al mutuo, sono costretto a pagare l'affitto di un'altra abitazione”. Ma quello che fa più male è l’impotenza di fronte a questa

situazione alquanto complicata, oltre che differente tra i vari compratori: con chi prendersela? Non con la Frimm, l’agenzia immobiliare che ha fatto da intermediario, non con il Fondo, al quale praticamente ora appartengono gli immobili, non con l’assicurazione “Generali”, con la quale è stata sottoscritta la polizza di fidejussione e che sarebbe dovuta intervenire proprio nel caso di mancata consegna, non con gli operai della Di.Ma., che si trovano senza lavoro da più di 6 mesi, non con l’imprenditore Raffaele Di Mario, in carcere per 5 mesi ed ora agli arresti domiciliari: e allora, con chi? “Stiamo cercando di unire le forze – ha spiegato Conforto – cercando di contattare tutti gli acquirenti, per agire in modo compatto al fine di tutelare i nostri diritti. Il 24 settembre alcuni di noi hanno fatto un’assemblea davanti a quelle che sarebbero dovute essere le nostre case, ma siamo ancora troppo pochi, la nostra voce è ancora troppo debole per essere ascoltata”. Tra tanta disperazione c’è però qualche piccola speranza. “Io sono ancora fiducioso – ha affermato un altro acquirente – certo, la preoccupazione è tanta, ma sono sicuro che alla fine in qualche modo la situazione si risolverà. Esiste il Fondo, c’è la polizza assicurativa, è intervenuto il Ministero. So che il Fondo dovrebbe indire una gara d’appalto per assegnare i lavori ad un’altra ditta e, contemporaneamente, sta vendendo lotti di terreno per reperire i soldi mancanti. Forse io sono tra i più fortunati, perché la mia casa deve essere consegnata nel 2013”. Ed infatti la disperazione maggiore è di chi, al contrario, sarebbe dovuto andare a vivere nel “Parco della Minerva” già in questi giorni, ed invece si trova proprietario di un’abitazione inesistente. “Pagare un affitto ed un mutuo, soprattutto in un periodo di crisi economica come questo – ha concluso Conforto – è praticamente impossibile per la maggior parte di noi. Facciamo quindi un appello alle autorità, affinché si interessino alla nostra vicenda”. Maria Corrao


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cronaca

VIA I VIGILI A TEMPO DETERMINATO

DRASTICO TAGLIO DEGLI AGENTI SIA A POMEZIA CHE AD ARDEA

al 1° Ottobre i cittadini di Pomezia rischiano meno contravvenzioni. Ma avranno anche meno sicurezza. Sono infatti scaduti i contratti a tempo determinato per 32 Agenti di Polizia Locale – il contratto dell’ultimo agente “precario” termina il 31 dicembre – e le attuali normative non consentono all’Amministrazione di effettuare ulteriori rinnovi. Al lavoro restano solo 43 agenti, troppo pochi per un territorio vasto come quello pometino. Dell’immediato futuro ci fornisce un’idea il Vice Comandante del Corpo di Polizia Locale, il Maggiore Angelo Pizzoli. “Praticamente il personale verrà dimezzato a causa delle scadenze contrattuali. La prima conseguenza sarà quindi un’importante ridimensionamento del Corpo della Polizia Locale, sopratutto nell’attività di controllo e presenza sul territorio. Ci sarà una riduzione significativa delle attività d’istituto e dei servizi al cittadino, mentre molti servizi e sezioni saranno accorpati per poter ottimizzare il lavoro del personale ancora a nostra disposizione”. La preoccupazione maggiore era stata espressa riguardo al distaccamento di Torvaianica: c’è la possibilità che chiuda? “Il rischio è sicuramente alto, perché la sede del litorale viene seriamente investita dal ridimensionamento. Fino al 30 settembre erano sono presenti nel distaccamento 22 Agenti, di cui 11 a tempo determinato, che non potranno essere sostituiti. Restano quindi solo 11 persone, per le quali sarà davvero difficile organizzare il lavoro così come fatto finora. Certo è che la volontà di questo Comando e dell’Amministrazione è quella di non arrivare alla chiusura del distaccamento, ma i fattori numerici sono determinanti, e vanno sicuramente contro le nostre aspettative”. Cosa si dovrebbe fare? “L’unica soluzione auspicabile e percorribile per tornare a fornire alla collettività un servizio adeguato sia a Pomezia che a Tovaianica è che

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l’Amministrazione concluda nel più breve tempo possibile le procedure concorsuali ad oggi in atto”. Ma la questione concorsi è tutta un’altra storia, visto che la normativa prevede che possano essere assunti, per il Corpo della Polizia Locale, solo il numero equivalente al personale andato in pensione l’anno precedente, il che corrisponde ad una sola unità. Per trovare una soluzione alla vicenda il Sindaco di Pomezia Enrico De Fusco ha scritto questa mattina al Prefetto di Roma, mettendo in risalto i rischi legati alla scadenza dei contratti a tempo determinato, che vanno a generare problemi di interruzione di servizi alla città e di ordine pubblico. “Stiamo mettendo in campo tutte le iniziative possibili per continuare a garantire i servizi amministrativi alla cittadinanza e per garantire l’ordine pubblico – si legge nella missiva – Oggi sono scaduti i contratti di 32 agenti di Polizia Municipale, che si aggiungono ai contratti scaduti a luglio e a quelli del prossimo novembre, lavoratori a tempo determinato impiegati in Uffici chiave della macchina amministrativa, senza i quali rischiamo concreti problemi di ordine pubblico e di interruzione di servizi pubblici. In particolare, 32

agenti di Polizia Locale in meno significano meno vigili davanti alle scuole,meno vigili sul litorale di Torvaianica, meno vigili in soccorso dei cittadini. Proprio per questo – ha concluso il Primo Cittadino – ho dato mandato immediato al Dirigente al Personale e alla Commissione trattante di incontrare le parti sociali per affrontare la questione dei contratti a tempo determinato ed individuare una soluzione in tempi brevi”. Ad interessarsi del problema anche i partiti. Il PD, lo scorso 28 settembre, ha messo in evidenza come, a fronte dei 460 posti previsti in pianta organica, ci siano solo 190 lavoratori a tempo indeterminato: questo significa che, mandando a casa i precari, il Comune non potrà più garantire i servizi pubblici. “Questa è una situazione che andava risolta prima e diversamente – ha commentato Raimondo Piselli, consigliere del PDL – è facile ora esprimere solidarietà ai lavoratori o temere per il futuro dei servizi al cittadino. Ma, se nel passato fossero state fatte meno promesse e si fosse agito con criteri diversi, probabilmente adesso la situazione sarebbe molto diversa”. Alfredo Corrao

INTANTO AD ARDEA... nche ad Ardea la situazione è critica: dal 22 settembre 15 agenti con contratto a tempo determinato hanno dovuto riconsegnare le loro divise. I contratti a tempo determinato sarebbero dovuti scadere il 31 dicembre, con possibilità di rinnovo, ma una clausola ben precisa ha accorciato i tempi: risoluzione anticipata qualora la situazione economica delle casse comunali non avesse più potuto garantire la copertura finanziaria degli stipendi dei precari. Cosa che, purtroppo, è puntualmente avvenuta. Così, da qualche settimana, a prestare servizio sono in tutto solo i 27 agenti in servizio permanente. Troppo pochi per un territorio vasto come quello di Ardea. “Dobbiamo garantire due turni giornalieri – ha spiegato il comandante Francesco Passaretti – quindi già il numero è dimezzato. Calcolando le ferie o le possibili

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malattie, si capisce che siamo davvero ridotti al lumicino”. Le bastano questi uomini per coprire l’intero Comune e tutti i tipi di servizio, oppure alcuni lavori verranno delegati alle altre Forze dell’Ordine? “Siamo obbligati a svolgere comunque tutti i servizi di nostra competenza, così come prevede la legge. Se, a causa della carenza di personale, dovessi sopprimere qualche servizio ne risponderei penalmente. Stiamo cercando il modo di organizzarci, ma è davvero dura, visto che già eravamo sotto organico con i 15 agenti a tempo determinato”. Quanto personale servirebbe? “Basterebbero una cinquantina di agenti per poter lavorare senza alcun problema – ha dichiarato Passaretti – ma la crisi economica ci costringe a stringere i denti ed andare avanti. Spero solo che, a gennaio, le risorse che ci stanno togliendo vengano reintegrate”.

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MA LE ELEZIONI NON ERANO FINITE? PASSA IL TEMPO MA IL “MANIFESTO SELVAGGIO” È ANCORA AL SUO POSTO ono passati cinque mesi dall’ultima tornata elettorale volta ad eleggere il Primo Cittadino ed il Consiglio Comunale ma, girando per le nostre strade, non sembra affatto così. O meglio il tempo è passato ma i cosiddetti “manifesti elettorali” sono ancora al loro posto. Noi del Corriere, grazie soprattutto alle vostre segnalazioni, aveva-

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mo denunciato l’assurdo degrado ambientale (vedi CdC n° 4, Anno 3, Aprile 2011, p.12) – causato proprio da coloro che in questo momento sono in Comune a rappresentarci – nella speranza, quantomeno, di veder scomparire il tutto ad elezioni terminate, anche perché molti dei politici “protagonisti” avevano promesso che, a fine tornata, avrebbero provveduto personalmente a liberare la città dai propri manifesti. Ad oggi possiamo affermare che solo una parte della città è stata ripulita – soprattutto la zona del centro – poiché basta dirigersi in periferia o peggio, nei quartieri limitrofi, per accorgersi che nulla è cambiato. Anzi, passando con l’auto viene addirittura voglia di pensare a quale candidato votare, salvo poi accorgersi che i colori delle foto sono abbondantemente sbiaditi, perché appunto sono passati 5 mesi! Ormai quasi più nessuno ci fa caso ma forse è proprio questo il dramma: è come sentire al telegiornale l’ennesima notizia di un politico indagato e continuare a vivere come se nulla fosse, perché ormai fa parte delle “solite cose”, della routine di tutti i giorni ma soprattutto dell’ambiente in cui viviamo. Proprio come quei manifesti, che continuano a guardarci dai cassonetti della spazzatura o da un muro di una galleria. Loro sì che sono Luca Mugnaioli diventati familiari.


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ambiente

STRADE SPORCHE: PER COLPA DI CHI? GIRO TRA I RIFIUTI, ALLA RICERCA DELLA CIVILTÀ PERDUTA acendo il giro di tutto il territorio comunale pometino ci accorgiamo che, oltre i resti dei manifesti elettorali ce quindi ai politici, ad imbruttire il paesaggio contribuiscono anche i cittadini indisciplinati, che preferiscono gettare i loro rifiuti lungo le strade, nel verde che costeggia i marciapiedi, in discariche a cielo aperto “spontanee” e non autorizzate: dalla bottiglia di plastica al divano, si vede di tutto. E la cosa peggiore è che, il più delle volte, i rifiuti non sono concentrati in un’area circoscritta, ma sparsi talmente tanto da rendere molto difficoltosa l’opera di bonifica. Sul lungomare Tognazzi, punto di apertura del territorio per i turisti che arrivano al mare, il versante interno è costellato di immondizia per tutta la sua lunghezza. In via Zara, passaggio quasi obbligato per chi si reca a Zoomarine, i rifiuti sono i padroni incontrastati in entrambi i lati; lo spiazzo dietro allo stadio è ormai degradato al massimo, mentre il verde che costeggia il fosso è pieno di sporcizia lasciata dagli immigrati che vivono nelle baraccopoli nascoste dalla vegetazione. In via Naro si vedono i secchioni vuoti e l’immondizia di vario genere – tra cui materassi, vecchi televisori, sanitari distrutti - per terra. Potremmo continuare fino a riempire pagine di esempi, ma le foto che mostriamo sono certamente più esplicative di mille parole.

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Abbiamo provato a dare la colpa all’amministrazione - che sicuramente innocente non è, ma ha sua grossa dose di responsabilità, soprattutto per quanto riguarda il servizio di raccolta – ma di fronte ad un tale spettacolo ci si chiede quanta di quella colpa è invece da imputare a noi cittadini… Alfredo Corrao

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IL PIENO DI SPAZZATURA LE TELECAMERE DI TELEPONTINA IN UN TOUR TRA DISCARICHE A CIELO APERTO E ACCAMPAMENTI DI EXTRACOMUNITARI umuli di spazzatura, potature, rifiuti ingombranti e organici di ogni tipo stanno letteralmente invadendo Torvajanica. È questo il triste quadro dipinto dalle numerosissime segnalazioni che arrivano all’ufficio ambiente del comune e che con le nostre telecamere siamo andati a verificare, anche grazie alla disponibilità degli stessi addetti ai lavori dell’ufficio ambiente, i quali raccolgono puntualmente le lamentele dei cittadini.

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L’indagine ha evidenziato come i cittadini, oramai scoraggiati ma per nulla rassegnati, non riescano ad attirare l’attenzione degli amministratori, trovandosi a vivere in posti dove le condizioni igieniche sono allarmanti, condite da olezzi decisamente poco gradevoli. In via Assisi ad esempio, ai bordi della strada troviamo sudiciume di ogni tipo. Da scarpe a contenitori, da buste a lattine di birra; a detta di chi ci ha accompagnato lungo il penoso percorso, la situazione attuale è anche migliore di quella abituale. Poco più in là, in via Foligno, stesso scenario: potature di alberi fresche, erba di giardini. Spesso a creare i disagi sono gli abitanti stessi, che incivilmente gettano rifiuti ovunque. In molti casi gli “incivili” potrebbero provenire, a detta dei residenti di via Foligno e via Assisi, anche dai Comuni vicini. Per il comitato di San Pancrazio però i guai non finiscono qui. La zona, oltre ad essere invasa da insetti e zanzare, è anche un “bagno a cielo aperto”, con gli extracomunitari che lavorano in zona sfruttano le aree verdi per i loro bisogni primari. I cittadini sottolineano anche in questo caso l’impossibilità a risolvere un problema igienico causato da una più grave preoccupazione, legata all’immigrazione clandestina. Il presidente del comitato ha più volte chiesto l’intervento delle Istituzioni competenti, ma non ricevendo risposte dal Comune e non ottenendo aiuto nemmeno dalla Polizia Locale, che poco ha potuto fare per tutelare l’ambiente. Tra via Bengasi, via Tripoli, via Pola e via Berna incappiamo nello stesso identico panorama. Anche qui guidati da un cittadino, che ha segnalato il suo disagio all’ufficio ambiente pometino, il

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mix di odori e sporcizia è indecoroso. Elettrodomestici, tavoli, sedie, escrementi di animali e rifiuti di ogni tipo si possono scorgere sul ciglio della strada. Come se non bastasse, i cassonetti della differenziata si presentano stracolmi. A detta del cittadino i problemi sono di molteplici natura: i contenitori messi a disposizione sono troppo piccoli e si riempiono subito, e la frequenza di raccolta è insufficiente. Inoltre, pare che la gente abbia mal digerito la differenziata, e invece che rispettarla spesso per pigrizia getta i rifiuti senza criterio. È giusto però sottolineare che ci sono persone che si comportano correttamente ogni giorno per salvaguardare l’ambiente in cui vivono. I disagi si presentano soprattutto durante il periodo estivo, con l’invasione dei turisti. Analizzando le due aree da noi visitate possiamo trovare un comune denominatore: l’inciviltà del cittadino e i problemi derivati dagli accampamenti abusivi di extracomunitari. “Siamo come a Napoli”, ci hanno confessato i cittadini sia davanti la telecamera sia a microfoni spenti. Il nostro tour delle discariche abusive non è però finito. Dietro il campo comunale di Torvajanica, dove tanti bambini ogni giorno si allenano, possiamo notare divani, poltrone, mobili e le immancabili “bustone” nere. Questo è nulla se paragonato all’increscioso spettacolo che si trova pochi metri dopo, andando verso il ponticello che porta allo Zoomarine. Una via che costeggia un edificio è interamente invasa dalla spazzatura. Anche l’assortimento di oggettistica è vario. Tastiere, ferri da stiro, stivali, cuscini, bottiglie, scatoloni. Nascosti dietro la vegetazione si intravedono anche resti di accampamenti e montagne di sacchi accatastati uno all’altro. “Non vogliamo essere abbandonati dall’amministrazione”, hanno lamentato ai nostri microfoni i cittadini. “ma maggiori controlli e interventi delle forze dell’ordine”. L’imperativo lanciato alle telecamere di Cronache di Provincia è rispettare l’ambiente e i diritti di chi onestamente compie il proprio dovere di cittadino, ma che nonostante si trova a convivere con vere e proprie scene di degrado urbano. Alessandro Introcaso


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UN “SALOTTO” IMPORTANTE IL PUNTO D’INCONTRO TRA CITTADINI ED AMMINISTRATORI o scorso 21 settembre ha preso il via, su Telepontina, la nuova trasmissione “La pagina del Corriere”, l’unico “salotto” dove i cittadini di Ardea e Pomezia possono incontrare gli amministratori locali per esporre i problemi della città, in un faccia a faccia magari non possibile attraverso le procedure ordinarie. Di seguito riportiamo un sunto di quanto accaduto in studio, invitando tutti i lettori ad inviarci segnalazioni di disservizi e disagi. Noi cercheremo di farli risolvere dall’amministratore competente.

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volte voler essere un cittadino modello può essere davvero difficile. La burocrazia e le mancanze dell’amministrazione possono infatti scoraggiare anche chi ha le migliori intenzioni, come Marco Giaffreda, cittadino di Pomezia che, per ben 3 volte, si è recato all’isola ecologica di via Cincinnato, a Pomezia, per poter smaltire in modo corretto l’olio alimentare usato. “Ogni volta – ha spiegato Giaffreda nel corso della prima puntata del programma – sono tornato indietro a mani vuote, anzi, piene, visto che ho riportato l’olio a casa. L’isola ecologica, infatti, era sprovvista del bidone idoneo alla raccolta degli olii usati”. A quanto pare il barile in dotazione a Pomezia è solo uno, di certo non sufficiente per una popolazione che supera i 60 mila abitanti. La tematica è stata sottoposta all’Assessore all’Ambiente Piero Toce, che si è detto disposto a controllare immediatamente il motivo del disguido, che è stato segnalato anche da altri cittadini. “Mi sembra strano che non ci siano i contenitori, visto il loro costo non certo eccessivo soprattutto rispetto a quanto si spende per il servizio di raccolta dei rifiuti, che possiamo quantificare in circa 3500 euro l’ora. Mi impegno comunque a verificare e, nel caso davvero mancassero, a provvedere all’acquisto. Nel frattempo, penserò io allo smaltimento dell’olio del cittadino”. L’assessore è poi stato interrogato da Massimiliano Villani, un cittadino di Campo Jemini, che ha segnalato lo stato di degrado ambientale di vari punti della città. “Cosa ha intenzione di fare l’amministrazione per risolvere definitivamente il problema delle discari-

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che abusive che sorgono in ogni punto della città?”, ha chiesto Villani. “Stiamo già facendo molto – ha ribattuto Toce – ma purtroppo, man mano che bonifichiamo i siti, questi vengono nuovamente riempiti di rifiuti. La parola “definitivamente” a Pomezia è limitata a due, tre giorni: per cercare di rimediare stiamo organizzando un servizio di controllo in collaborazione con la polizia municipale, per reprimere il reato di abbandono di rifiuti”. Villani ha puntato il dito anche contro il servizio di raccolta dei rifiuti urbani, soprattutto per quanto riguarda la differenziata, andata malissimo per tutta l’estate. “E’ vero - ha riconosciuto l’assessore – per questo stiamo andando “a lezione” dai Comuni più virtuosi d’Italia, per capire quali sono i loro metodi di raccolta. Unendo la nostra esperienza – che, pur negativa, ci è servita da lezione – alla loro, cercheremo di offrire un servizio finalmente ottimale, che sfocerà, con il prossimo bilancio, anche nel passaggio della tassa per lo smaltimento dei rifiuti da Tarsu a TIA, con notevole risparmio per i contribuenti”. Pista ciclabile: sogno degli ecologisti, è diventata l’incubo degli abitanti di via Alcide De Gasperi. A spiegare perché Salvatore Frazzetto, rappresentante del condominio del civico 104, che ha chiesto di poter incontrare l’Assessore ai Lavori Pubblici per cercare di evitare che il percorso previsto passi all’interno dei giardini antistanti le palazzine delle cooperative. “La preoccupazione di noi condomini è quella di veder "distrutto" quel piccolo parco verde che, in più di 30 anni, abbiamo realizzato con piante di magnolie, abeti, palme, roseti e siepi – spiega Frazzetto – per far posto ad una striscia di cemento. Vorremmo quindi conoscere realmente quali

siano i termini e l'ampiezza del progetto della pista ciclabile nella nostra zona, capire se i lavori che l’amministrazione si accinge a fare siano conformi con il disegno iniziale e se c’è la possibilità di una modifica che preservi i giardini. Secondo noi l’ideale sarebbe affiancare la pista al marciapiede già esistente”. A rispondere, direttamente nel corso della trasmissione, sono stati l’Assessore ai Lavori Pubblici Edgardo Cenacchi e il Dirigente Renato Curci. “Il progetto è stato direttamente dal comitato di quartiere, quindi dai cittadini, ed ha addirittura vinto un concorso bandito dalla Regione Lazio, che l’ha approvato e finanziato. Le lamentele che adesso ci arrivano sarebbero quindi dovute essere espresse in passato, quando il comitato si è riunito per discutere del tracciato. Senza contare che altri cittadini ci hanno fatto la richiesta contraria: non affiancarci al marciapiede per non abbattere le piante ad alto fusto che vi dimorano. Adesso il nostro margine di modifica è davvero minimo, perché eventuali cambiamenti potrebbero farci perdere l’intero finanziamento, che comprende anche i tratti precedenti e successivi della pista”. Ma la possibilità di una variante, dopo una lunga discussione, è stata trovata: al termine della trasmissione il Dirigente, accompagnato dai cittadini, si è recato sul posto per esaminare tutte le possibilità di modifica del percorso. Il sopralluogo è proseguito la mattina dopo, alla presenza dell’Assessore, con i tecnici che hanno lavorato sul percorso fino ad arrivare ad una modifica che ha accontentato tutte le parti in causa: il tracciato verrà spostato di alcuni metri verso il marciapiede, con delle curvature in prossimità degli alberi. In questo modo saranno sacrificate solo 3 piante ad alto fusto ed i giardini saranno solo sfiorati dalla pista.

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coMUnicazione PUbbLicitaria

SCOMMETTIAMO? na grande apertura ad Ardea per gli amanti del gioco e delle scommesse. Lo scorso 8 settembre, infatti, tra musica dal vivo ed un ricco buffet, ha aperto i suoi locali al pubblico la nuova sala Iziplay di via Laurentina, a Rio Verde. Sala video lottery collegata con il jackpot nazionale che arriva fino a 500 mila euro ed a quello di sala, non meno invitante, che arriva fino a 100 mila euro. Non mancano poi i maxischermi, otto 42 pollici ed un 60 pollici, per gustare le partite in diretta e per scommettere live sui vari eventi sportivi. Per chi ama le scommesse classiche poi un'importante novità: l'ippica arriva ad Ardea. Per gli scommettitori del settore, una sala completa e dettagliata a loro dedicata per giocare su tutti i campi del giorno. Trentadue monitor, locandine dai campi e testate specia-

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lizzate, oltre a cinque tv dedicate, per essere sempre informati e vivere, in un ambiente confortevole, tutte le corse in programma. A breve anche giocate su quota fissa e multipla. Iziplay punta sulla tecnologia, l'affidabilità e sulla fornitura di un maggior servizio al cliente con la possibilità di creare conti online per scommettere e per giocare a poker. Per i clienti della sala, amanti del poker, non mancano i tornei organizzati on line, cui presto si affiancheranno quelli di sala. I proprietari assicurano l'apertura serale per gli eventi sportivi più importanti, per gli anticipi ed i posticipi dei principali campionati. A Rio verde, poi, spazio a tutta l' Europa League e la Champions League in diretta. Per gli amanti dei motori, infine, non può mancare la Formula uno ed il Moto Gp dal vivo.La sala scommesse si collo-

ca su una delle strade principali che attraversa il comune rutulo, via Laurentina, offre alla clientela un ampio parcheggio e si inserisce in un contesto caratterizzato da luoghi commerciali, di ristoro e di pubblica utilità. Izi play è un marchio della società Cogetech SPA, uno dei più importanti concessionari AAMS (Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato). La sua mission: trasformare ogni nuova sfida in una grande opportunità, mediante l’utilizzo delle più moderne tecnologie fruibili, grazie al lavoro e all’esperienza di chi da sempre opera nel mondo dei giochi e con la massima attenzione alla costante applicazione del Codice Etico, a cui devono attenersi tutti i Gestori. Con Izi play, assicurano i gestori, il divertimento entra in gioco. Ufficio Stampa Izi play

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regione Lazio

EMERGENZA CARCERARIA, PANNELLA AL CONSIGLIO REGIONALE IL LEADER DEI RADICALI PARTECIPA ALLA RIUNIONE STRAORDINARIA DEL CONSIGLIO e carceri scoppiano, anche e soprattutto nel Lazio. Per parlare del problema, lo scorso 22 settembre il Presidente del Consiglio regionale del Lazio, Mario Abbruzzese ha incontrato il leader radicale Marco Pannella. Pannella è poi stato accompagnato da una delegazione di consiglieri ad una conferenza stampa sull'emergenza carceraria in Italia. L'evento, promosso dal gruppo Lista Bonino-Pannella in occasione della seduta straordinaria del Consiglio regionale su questo argomento, ha registrato l'adesione e la partecipazione dei consiglieri Rocco Berardo (Lista Bonino-Pannella), Andrea Bernaudo (Pdl), Angelo Bonelli (Verdi), Raffaele D'Ambrosio (Udc), Luigi Nieri (Sel), Isabella Rauti (Pdl), Luciano Romanzi (Psi), Giuseppe Rossodivita (Lista Bonino-Pannella). "La popolazione carceraria regionale - ha affermato il presidente Abbruzzese al termine dell'incontro - è pari a circa un decimo di quella nazionale: nei 14 istituti penitenziari del Lazio, al 31 agosto, le presenze raggiungevano il numero di 6.622 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 4.856. Tra le persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale circa la metà di esse non sono ancora giunte ad una sentenza definitiva: c'è una presenza consistente di tossicodipendenti, malati psichiatrici e detenuti stranieri, aggravata dalla mancanza quasi totale di psicologi, carenze di organico nella polizia penitenziaria e tra gli assistenti sociali". Per Pannella “in Italia ci troviamo dinanzi a un comportamento criminale dello Stato, a fronte

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del quale ieri il Senato si è autoconvocato, e la stessa cosa accadrà presto alla Camera, a segnalare una situazione che ha tutte le caratteristiche dell'emergenza umanitaria, e che la politica ha il dovere di affrontare”. Il consigliere Nieri ha quindi illustrato alla stampa la mozione attualmente in discussione in aula consiliare sul sovraffollamento degli istituti penitenziari del Lazio, che prevede tra l'altro l'impegno per la piena applicazione della legge regionale n. 7 del 2006, per l'istituzione di un fondo di solidarietà per i diritti fondamentali dei detenuti dimittendi e per un sostegno contributivo alle aziende che danno occupazione alle persone detenute ed ex detenute. Per il consigliere Rossodivita "le carceri attualmente si presentano come un appendice criminale, estranee al principio costituzionale di rie-

ducazione del condannato". Sulla stessa lunghezza d'onda il consigliere Bonelli, secondo il quale "le carceri sono il simbolo fallimento del sistema giudiziario". La consigliera Rauti si è detta "onorata di sedere accanto a Marco Pannella", rinnovando il suo impegno a portare fuori dal carcere i bambini, promuovendo la creazione di un istituto di custodia attenuata per madri detenute, sul modello dell'Icam di Milano. "Bisogna assolutamente restituire normalità all'infanzia quando si parla di carcere, in quanto i figli delle detenute patiscono di fatto un regime punitivo di cui non hanno alcuna colpa", ha concluso. Il vice presidente del Consiglio D'ambrosio ha quindi ricordato che "l'attuale crisi investe soprattutto gli ultimi, ovvero i malati e i carcerati, e per questo intendiamo renderci sensibili e proattivi nell'affrontare dal basso una necessaria riforma carceraria a livello nazionale". Plauso unanime, infine, al lavoro fin qui svolto dal Garante dei detenuti, Angiolo Marroni, presente ai lavori d'aula. "Il mio auspicio - ha concluso il presidente Abbruzzese - è che, compatibilmente con gli impegni di bilancio, sia fatto tutto il possibile per garantire il rispetto dei diritti costituzionalmente riconosciuti ad ogni cittadino in detenzione sul territorio regionale. Sono convinto che la garanzia di tali diritti passi proprio attraverso il riconoscimento della necessità di nuovi investimenti in edilizia carceraria, un reintegro rapido del personale di polizia penitenziaria e nuove assunzioni nel settore socio-assistenziale".

MARRONI: "CELLE VUOTE PERCHÉ MANCA PERSONALE" n alcune carceri del Lazio ci sono spazi inutilizzati per mancanza di personale. E' quanto è emerso nel corso dell'intervento del Garante dei diritti dei detenuti del Lazio, Angiolo Marroni, ascoltato dal Consiglio regionale del Lazio che ha appositamente interrotto la discussione generale sul problema del sovraffollamento degli istituti di pena. "La polizia penitenziaria soffre di una grave carenza di organico - ha spiegato il Garante dei detenuti A Rieti, uno dei migliori istituti del Lazio ospita 120 detenuti, quando ne potrebbe ospitare 400. A Velletri c'è un padiglione che potrebbe ospitare 2/300 detenuti ma non viene utilizzato per mancanza di personale".

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Marroni ha riferito al Consiglio la situazione delle carceri del Lazio: 6.565 detenuti, a fronte di una capienza regolamentare di 4.800, (in Italia oltre 67.000 per 45.600 posti), con situazioni particolarmente critiche, come a Latina, Cassino e Regina Coeli a Roma, dove "ho visto celle per quattro detenuti che ne contengono undici, con letti a castello che arrivano a pochi centimetri dal soffitto", come ha riferito Marroni all'Aula. "Nuove carceri? Ce n'è l'esigenza anche nella nostra Regione, soprattutto a Latina, a Cassino, ma forse bisognerebbe pensare anche a una nuova Regina Coeli", ha spiegato Maroni. Sull'ipotesi amnistia, Marroni ha

messo in guardia sulla diffusione di un'attesa per qualcosa che poi non si farà. "E' pericoloso", ha detto il Garante dei detenuti che ha ricordato che se è vero che è necessario garantire ai cittadini il diritto alla sicurezza, è altrettanto vero che "la pena deve punire ma deve essere anche utile al reinserimento del detenuto nella società A tale proposito, Marroni ha auspicato lo sblocco delle agevolazioni per favorire l'attività lavorativa dei detenuti e ha posto l'accento sulla formazione professionale, "fondamentale ai fini del reinserimento dei detenuti, come le case famiglia e le comunità terapeutiche".


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regione Lazio

ARRIVA L’AUTUNNO CON I MALI DI STAGIONE… DAL 15 OTTOBRE AL VIA CAMPAGNA ANTINFLUENZALE 2011-2012 a libera dalla Giunta Polverini alla campagna di vaccinazione antinfluenzale 2011/2012. La campagna di vaccinazione antinfluenzale viene proposta per la popolazione residente dai 65 anni in su, che nel Lazio si stima ammonti ad 1 milione 123 mila, il 20 % circa della popolazione totale, ma si estende anche a persone con meno di 65 anni affette da malattie croniche, donne al secondo e terzo trimestre di gravidanza, familiari di soggetti a rischio, medici e personale sanitario e Forze dell’Ordine. Al programma sono destinati 14 milioni di euro del Fondo sanitario regionale. “La campagna di vaccinazione – ha dichiarato la Presidente della Regione Lazio, Renata Polverini – partirà il 15 ottobre e si concluderà il 31 dicembre. Anche quest’anno, con il contributo dei medici di famiglia e dei pediatri, la Regione Lazio ha voluto dare una tempestiva risposta a tutela della salute dei cittadini del nostro territorio. Lo scorso anno il programma di vaccinazione messo in campo ha consentito di coprire il 64% della popolazione anziana”. Un altro obiettivo previsto nel programma è quello di continuare ad incrementare la qualità delle attività di documentazione analitica delle vaccinazioni effet-

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tuate, privilegiando la registrazione delle informazioni su supporto informatico, grazie ai software dedicati e alle procedure di accettazione, gestione e tracciamento del flusso dei dati elaborati da Laziosanità. Il coordinamento del programma e la verifica dei risultati è affidato all’Assessorato alla Salute della Regione Lazio e all’ASP- Lazio Sanità, con il coinvolgimento dei medici di medicina generale ed i pediatri di libera scelta.

SANTA PALOMBA, DECISA AUDIZIONE PER VARIANTE AL PIANO TERRITORIALE ' iniziato il 29 settembre, con l'illustrazione in commissione da parte dell'assessore all'Urbanistica Luciano Ciocchetti, l'iter per l'approvazione della delibera consiliare sulla variante al Piano regolatore territoriale dell'agglomerato indu-

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striale di Santa Palomba. "Si tratta di un piano che prevede nuove aree destinati a insediamenti produttivi - ha spiegato Ciocchetti - un fatto da non sottovalutare in un periodo di crisi come questo". Su richiesta dell'opposizione, subito accolta

dal presidente della commissione, Roberto Buonasorte (La Destra), a breve si svolgerà un'audizione con i responsabili del Consorzio, la Asl e i Comuni interessati, tra cui spicca Pomezia, per approfondire l'argomento.

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sport

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nuoto e basket

UN’ONDA SEMPRE PIU’ ALTA GRANDI SUCCESSI PER GLI ATLETI DELLA SOCIETÀ “ONDA BLU” 'estate è appena volta al termine e tirati fuori dai propri cassetti cuffie e occhialetti si da il via alla nuova stagione natatoria dell'Onda Blu Torvajanica per gli agonisti delle Categoria, Esordienti e Master, accompagnati come sempre dal presidente Antonio Camerota e dai tre coach Denise Camerota, Maurizio Ciuffi e Romina Basciani, ottimisti ed entusiasti dopo i grandi risultati ottenuti nella stagione precedente, che ha visto come protagonisti tra i “Categoria” Debora De Luca, Lucia Polevoi e Manuel Volpecina, già presenti all'interno della squadra, e le nuove arrivate Alessia Antonucci, Alessia Colangeli e Giulia Di Berto Mancini. L'allenatrice Denise si ritiene pienamente soddisfatta sia del lavoro svolto dai suoi ragazzi, che hanno dimostrato grande impegno e forte spirito competitivo negli allenamenti e nelle gare affrontate mese per mese, sia della selezione effettuata durante l'anno in modo da aggiungere alla squadra nuovi validi elementi, per portare l'Onda Blu sempre più in alto. Per gli esordienti l'augurio del coach Maurizio è quello di veder crescere ancora i proprio ragazzi, dopo due anni di duro lavoro e splendide prestazioni che hanno portato per il secondo anno consecutivo un atleta - questa volta Lorenzo D'amico nei 100 farfalla - a qualificarsi per le finali regionali, risultato ottenuto con grandi sacrifici da parte sua e di tutti gli altri ragazzi del gruppo giorno dopo giorno, vasca dopo vasca. Piogge di medaglie per Francesco Squillace e

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Fiorella Mecioce della squadra master, guidati dalla coach Romina Basciani, che è riuscita ad aggiudicarsi il bronzo nei 400 misti ai Campionati Italiani di Ostia e la medaglia d'oro nei misti ai campionati regionali. Grandi miglioramenti dei propri record personali per Alessandra Squillace, Andrea Garozzo,Stefania Pappalardo, Marco Carinci, Simona Perticarà, Marco Costanzi, Domenico Franco, Maurizio Ciuffi, Luigi Santoro, Alessio Silvietti

e per il presidente Antonio Camerota. Ad iniziare non sono però solo le attività agonistiche, ma anche i corsi nuoto, l'acquagym e il nuoto libero, oltre alla nuovissima sala pesi con Mauro Ferraro, il pilates con Vanessa Rosati ed i corsi di Hip Hop e Baby Dance per i più piccini, i Balli di gruppo per i più grandi e la salsa cubana con il maestro Tocci De Olivera per chi il ritmo ce l'ha nel sangue.

PRESENTATA LA ROMASISTEMI BASKET resentazione sotto la buona stella della dea Minerva al Museo Lavinium per la Romasistemi So.Se.Pharm Pomezia, la squadra di pallacanestro femminile che domenica prossima inizierà la nuova stagione agonistica sul parquet casalingo del Pala Lavinium per il primo incontro di serie A2. «Siamo arrivati al decimo anno nel campionato di serie A – ha esordito il presidente della società cestistica, Mario Massaroni – ma l’entusiasmo è lo stesso del primo anno. Questa stagione che sta per avviarsi sembra nascere in un contesto difficile, dettato principalmente dalla crisi economica, ma noi vogliamo guardare oltre alle oggettive difficoltà economiche dell’intero paese. Con la nostra squadra –

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ha sottolineato Massaroni – dare un contributo per rilanciare l’immagine del nostro territorio e dare lustro al nome della città di Pomezia: anche per questo anche quest’anno sulle maglie della nostra formazione campeggerà la Minerva Tritornia, simbolo dell’antica Lavinium che proprio in questo territorio sorgeva». Insieme al presidente Massaroni era presente uno degli sponsor, la Publimas, il sindaco di Pomezia Enrico De Fusco e l’assessore allo Sport Rosaria Del Buono. Quest’ultima ha sottolineato l’importanza «di una squadra che milita ai massimi livelli dello sport nazionale. Noi – ha detto – vogliamo essere vicini a questo progetto e a colui che ogni anno lo rende possibile, il presidente Massaroni».

Conclusioni affidate al primo cittadino di Pomezia, Enrico De Fusco, che dopo aver ripercorso le origini e l’importanza del museo Lavinium di Pratica di Mare e dell’area archeologica, con una lezione per le giocatrici arrivate da diverse zone d’Italia, ha invece evidenziato che «l’amministrazione è fiera del simbolo della Minerva Tritonia portato dalle giocatrici. In questa città – ha affermato De Fusco – ne abbiamo visti tanti di imprenditori cimentarsi nello sport e poi cadere velocemente. L’unico a portare avanti con serietà un progetto sportivo è stato Massaroni con la sua Fortitudo Pomezia basket, a dimostrazione che prima di tutto per far vincere un progetto serve la passione».



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sport

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calcio

FISCHIO D’INIZIO DOPO LA LUNGA PAUSA ESTIVA LE SQUADRE POMETINE SONO PRONTE A TORNARE IN CAMPO ’ partita ufficialmente il 2 Ottobre – con le uniche eccezioni dei campionati d’Eccellenza e Serie D – la stagione sportiva 2011-12 per tutte le società impegnate nei campionati dilettantistici e, come ormai accade da qualche anno a questa parte, Pomezia è pronta ad interpretare un ruolo da protagonista. Saranno ben 12 infatti le formazioni “schierate” dalla nostra città e se a queste aggiungiamo il Calcio a 5 ed i vari settori giovanili il numero cresce in modo esponenziale. Insomma gli ingredienti per una stagione ad alto livello ci sono tutti. Partiamo dalle novità, decisamente molte, rispetto alla passata stagione: il Pomezia Calcio non figura più tra i professionisti – ripartirà dalla Seconda Categoria – pertanto il Real Pomezia del presidente Mancini sarà il club nella posizione più alta, l’Eccellenza, nell’organigramma federale. La squadra, che ha iniziato il campionato lo scorso 4 Settembre, si appresta a disputare la quinta giornata con un bilancio di due vittorie ed altrettante sconfitte: dopo aver vinto la gara inaugurale, la compagine pometina ha ceduto il passo nei due match successivi, prima, uscendo sconfitta dal campo del Tor Sapienza per 1-0, poi cedendo i tre punti fra le mura amiche alla capolista Ostia Mare; nell’ultima gara di Settembre, tuttavia, la squadra ha saputo reagire espugnando il campo de La Sabina per 3-1, tornando così alla vittoria. Passiamo ora alla 1° Categoria al via, come detto, proprio in questi giorni. Numerose le squadre del territorio presenti: Virtus Pomezia, Airone Ardea, Lido dei Pini ed Indomita Pomezia. Tra queste, l’unica a non disputare Derby sarà proprio la prima citata poiché inserita nel girone di Roma a differenza delle altre tre, tutte nel raggruppamento G. L’Indomita torna così a disputare un girone “cittadino” dopo il grande exploit della scorsa stagione fra le squadre della Capitale e, per quanto mostrato, si candida decisamente per un posto fra le

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prime della classe galvanizzata, inoltre, dal recente passaggio di turno in Coppa Italia. Occhi puntati anche sulla Seconda Categoria , ed in particolare sul girone L: il raggruppamento infatti è costituito da numerose compagini del territorio (ben 5), e, le “stracittadine”, saranno all’ordine del giorno sin dalla prima giornata. Fra le squadre della nostra città, la favorita è senz’altro il Città di Pomezia, sia per i risultati conseguiti nella passata stagione, sia per la notevole esperienza maturata nella serie; leggermente dietro troviamo l’Unipomezia, rafforzata soprattutto sotto l’aspetto economico, ed il Team N. Florida. Da decifrare la posizione del T. San Lorenzo, retrocessa dal campionato di Prima Categoria lo scorso anno. Il ruolo di potenziale outsider lo affidiamo invece al Pomezia S.r.L., squadra molto giovane ma non per questo inferiore per caratura tecnica. Chiude il

panorama calcistico la terza categoria, dove il Torvajanica cercherà di ripetere senz’altro lo strepitoso finale di campionato della passata stagione per cercare, quantomeno, l’assalto ai Playoff; l’altra concittadina, l’Enea Pomezia, godrà sicuramente dei favori del pronostico ma dovrà evitare assolutamente gli errori del passato perché la promozione non può più essere rimandata. Citiamo infine la Monterotondo Lupa Frascati che, pur non essendo una squadra di “casa”, con tutta probabilità disputerà le gare casalinghe al Comunale del campionato nazionale di Serie D, rientrando così tra le formazioni del territorio; la squadra ha avuto peraltro un eccellente avvio di stagione con tre successi ed un pari nelle quattro gare disputate, candidandosi in tal modo per la vittoria finale. Le ultime novità ce le riserviamo per la nostra stessa rubrica che dal prossimo numero cambierà decisamente look: in questi anni, sin dalla prima uscita, abbiamo cercato di dedicare un numero ad ogni club presente sul nostro territorio, al fine di farvi conoscere tutti i dettagli dei progetti, delle aspettative , dei sogni delle varie realtà; a partire dal prossimo mese invece potrete leggere, all’interno della nostra rubrica, una sorta di rewiew di quanto successo nei vari campionati con classifiche, risultati, tabellini e statistiche; non mancheranno inoltre le interviste ai protagonisti, le pagelle e ovviamente i nostri commenti. In questo modo avrete sempre un quadro generale della situazione, senza contare l’opportunità di conoscere di volta in volta le squadre rivelazione, quelle al di sotto delle aspettative stagionali o quelle con un trend costante nel tempo. Noi del Corriere della Città saremo qui per raccontarvi tutto questo come abbiamo sempre fatto e, per il momento, non ci resta che augurare un buon campionato a tutti. Luca Mugnaioli


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Giochi

RESISTANCE 3 LA RESISTENZA UMANA IN LOTTA PER LA LIBERTÀ! Specifiche Tecniche: Piattaforma: PlayStation 3 Genere: Sparatutto Sviluppatore: Insomniac Games Publisher: SCEE Distributore: Sony Data di uscita: 7 Settembre 2011 PEGI: 18+

’ arrivato tra gli scaffali dei negozi il terzo e conclusivo capitolo di Resistance, sparatutto in prima persona di Insomniac Games che ha incollato allo schermo milioni di videogiocatori su PlayStation 3 per combattere l’invasione della razza aliena Chimera sulla Terra. Il primo capitolo di Resistance (Fall of the Man) fu un vero pezzo forte della line-up di lancio di PS3, due anni dopo uscì Resistance 2, titolo che anticipò quanto successo su Resistance Retribution, titolo in esclusiva per la console portatile di Sony che trattava appunto gli avvenimenti tra i due capitoli PS3. E dopo ben 3 anni di sviluppo arriva il nuovo capitolo, sul quale, il team di Insomniac, ha voluto dare davvero il massimo, sfoggiando il 3D, Playstation Move, più azione, parecchia violenza e una modalità multiplayer in grado, forse, di competere con la spietatissima concorrenza. Dopo l’invasione da parte dei Chimera dell’intero pianeta e la diffusione di un virus letale le città si sono trasformate in lugubri cimiteri naturali, che fanno da monumento alla quasi defunta razza umana, ormai costretta a vivere sottoterra. Il 10% della popolazione superstite non si arrende al crudele destino e, guidati da Joseph Capelli, grazie

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alla speranza riaccesa dal dottor Malikov, secondo cui esisterebbe una cura, lo spingono a contribuire alla causa, che porterà ciò che resta della resistenza allo scontro finale per la libertà. La parte tecnica del gioco, se pur non eccelsa, è di ottima fattura, ogni livello sfoggia scenari sempre diversi e ricchi di dettagli. Di grande impatto visivo sono i Chimera che in questo capitolo raggiungono la massima espressione; non da meno sono alcuni effetti, ad esempio quelli del fumo e del vento, capaci di rendere la visione quasi fastidiosa, come fossimo davvero in balia di una tempesta. Ma il vero punto forte della serie resta comunque il comparto audio: l’ottima colonna sonora accompagnata dagli effetti delle armi e i lamenti dei Chimera ricalcano a pieno i vari momenti del gioco. Anche il doppiaggio in italiano, a differenza di quando avviene nella maggior parte dei casi, è realizzato a regola d’arte. La modalità campagna presente nel titolo ci occuperà per circa nove ore di gioco, necessarie per completare i 20 livelli disponibili. Come nei prece-

denti capitoli anche in Resistance 3 si potranno trasportare al massimo due armi (tra le 12 armi presenti nel gioco spiccano la Bullseye, i cui proiettili traccianti seguiranno in automatico il bersaglio colpito e l’Auger, con proiettili in grado di attraversare i muri); cambia invece la modalità con cui poter rigenerare la vita, se negli episodi passati infatti avveniva automaticamente, ora sarà necessario acquisire i vari medipack sparsi per i livelli. La campagna può essere affrontata anche con l’aiuto di un amico sia in split screen, quindi “dividendo” lo schermo in due oppure in cooperativa online. Molte modifiche hanno toccato anche il reparto online, se fino a Resistance 2 infatti era possibile giocare fino a 60 giocatori, ora, con questo nuovo episodio della serie, il numero massimo di giocatori è sceso a 16. In definitiva Resistance 3 è un ottimo titolo degno dei precedenti capitoli della saga, forse qualcuno si poteva aspettare di più a livello tecnico ma siamo comunque a livelli molto alti. Peccato solo per la conclusione non proprio soddisfacente di questa struggente storia, e per quella sensazione di “già visto” che aleggia su questo capitolo finale. Sony non si è spinta un po’ più in là per questa produzione, conscia forse del fatto che la fama e la garanzia ricavate dai primi due capitoli, sarebbero state credenziali sufficienti per concludere la serie senza rischi, con poche sorprese e tiepidi colpi di scena. Matteo Acitelli www.cyberludus.com

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cinema

SUPER 8:

UN TUFFO NEL PASSATO AZIONE E FANTASCIENZA NELL’ATMOSFERA DEGLI ANNI ‘80 ’ uscito finalmente in Italia il tanto atteso “Super 8” , mega produzione creata dal genio di Steven Spielberg e diretta dal creatore di “Lost” J.J.Abrams. Il film è arrivato da noi con notevole ritardo rispetto agli altri Paesi, e questo ha generato un coro di proteste da parte dei patiti della fantascienza per l’inevitabile tam tam che, tramite internet, ha un po’ svelato la trama e le sorprese insite nel film, che la produzione aveva con grande acume commerciale tenuto nascoste creando una attesa degna del primo Harry Potter. In effetti il film è sorprendente, regala moltissimi colpi di scena e non è esagerato definirlo un capolavoro di stile e di genere. Capolavoro che ha messo in campo più la genialità che il budget da kolossal, anche se poi è stato speso moltissimo per il lancio pubblicitario, tanto da renderlo celebre nel titolo ancor prima della sua uscita americana di Giugno.

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Siamo nel 1979, in una piccola città americana di campagna, ed un gruppetto di ragazzini dalle velleità artistiche e cinematografiche, dopo essersi procurati una cinepresa amatoriale, prova a fare un film. Ed è in una di queste riprese, in Super 8, che sono testimoni di un tremendo incidente ferroviario e di alcune presenze aliene che lo hanno determinato. Da qui in poi inizia un’avventura di grande tensione, con sorprese ad ogni cambio di

scena, sparizioni di macchinari, di persone, in un crescendo sempre più angoscioso ed avventuroso che non possiamo rivelare per non rovinare il gusto dello spettatore che si farà avvincere dall’appassionata avventura dei nostri ragazzi – eroi, di questo gruppetto di adolescenti che ricorda nei dialoghi lo “stand by me” di Reiner che tanto piacque a Spielberg nel 1986. Il film infatti, e non può esser altrimenti vista la sua collocazione di “genere”, ha delle citazioni anche dichiarate al cinema horror e fantastico degli anni ’70, e ci si riconoscono i tratti degli “Zombie” di Romero, a cui si dedica esplicitamente una scena spiritosa, ma anche di “ET”, “L’invasione degli ultracorpi. In genere è proprio dai film di Lucas e di Spielberg che Abrams pesca miracolosamente, rimanendo però - e qui sta il genio - assolutamente una opera originale e mai vista. Mauro Valentini

bon ton

LA TRISTEZZA “QUANDO SI È TRISTI SI APPREZZANO DI PIÙ LE PICCOLE GIOIE DELLA VITA” QUANDO SI E’ TRISTI? a tristezza ci accompagna quando improvvisamente proviamo un forte dispiacere, quando lasciamo un luogo caro così come quando rinunciamo a vivere secondo i nostri desideri. Ci sentiamo tristi di fronte alla malattia, ad un lutto; ma proviamo tristezza anche quando si spengono i nostri entusiasmi e soprattutto la nostra voglia di progettare il futuro. Noi oggi guarderemo alla tristezza come a uno stato d’animo fisiologico scatenato da una situazione che dovevamo essere capaci di gestire con maturità, come una conseguenza naturale delle cose della vita. Quasi, come paradosso, si potrebbe dire che si ha bisogno della tristezza per trovare dentro di noi energie nuove che ci facciano apprezzare di più le cose che abbiamo e i momenti in cui siamo felici. Ma non è facile non essere tristi, soprattutto quando diciamo addio a qualcuno che amiamo, quando il nostro cuore non trova ragioni per spiegare i dolorosi eventi della vita. Non confondiamo, però, la tristezza con la malinconia,

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che ci porta nostalgicamente a pensare quasi con tenerezza a momenti particolari della vita trascorsa. Quando ti accorgi che quell’amico ti ha tradito o che dentro di te esistono delle aggressività che non vorresti avere, diventi triste, ma bisogna essere capaci di trasformare tutto ciò in positivo: reagendo ed imparando ad accettare che nella vita ci sono momenti bui, possiamo trovare in noi aspetti che non conoscevamo, scoprendoci più forti. Una forza necessaria perché purtroppo nella vita, che ci piaccia o no, la sofferenza esiste e dobbiamo saperla affrontare, altrimenti corriamo il pericolo che diventi depressione. Per molte persone essere tristi è un fatto costante della propria personalità, un tratto caratteriale, un modo di essere pessimisti su tutto ciò che li circonda, un sentimento spesso legato alla paura di affrontare determinate situazioni o di perdere il controllo. Può capitare di sentirsi tristi perché profondamente frustrati da una situazione, per rabbia trattenuta, per aver subito un rifiuto. A volte ci guardiamo allo specchio e

vorremmo avere un’altra immagine di noi, vorremmo modificare i pensieri che ci rendono tristi ma non riusciamo a farlo, e i nostri occhi si spengono a causa dell’incapacità di reagire agli eventi brutti della vita. Una delle tristezze più comuni è la conseguenza dell’abbandono in campo amoroso, quasi simile a quella per un lutto. In questi casi si deve cercare di capire cosa veramente ha rappresentato per noi quel rapporto e chiederci quanto di noi abbiamo dato: la risposta, spesso, è “forse troppo”. E dare troppo per paura di essere abbandonati, oltre a soffocare la nostra creatività ed i nostri reali desideri, provoca spesso l’effetto contrario, perché il vero amore è quello che ci permette di esprimere ciò che siamo per davvero e non torturarsi per essere come l’altro ci desidera. Accettando che non si può essere sempre felici ed allegri, capiremo invece che la tristezza ci può svelare il perché della felicità. ropri difetti e orgogliosi per la propria normalità. Antonio GUIDO Esperto di Galateo ed Immagine Relazionale




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