Il Corriere della Città - Settembre 2011

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politicadella Anno 3 Numero 11

SETTEMBRE 2011

GRATUITO

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SPREMUTI COME

LIMONI!

più tasse, meno pensioni, disoccupazione: pomezia, aRdea e la nuova italia

SPECIALE CASSAINTEGRATI

RICORDI D'ESTATE

SPECIALE UNIVERSITA’ POMEZIA

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politica

uesto è un editoriale diverso dagli altri, dove i problemi locali hanno sempre avuto un ruolo principale, ma che questa volta resteranno nelle pagine interne. Le notizie che arrivano dal Governo Centrale, al lavoro anche ad agosto per poter studiare il modo migliore per ridurre il debito pubblico, aumentando le entrate e diminuendo gli sprechi sono a dir poco sconcertanti e riguardano tutti gli italiani, tranne una piccola nicchia, la famigerata

Casta. Coinvolgono a maggior ragione il nostro territorio, dove le industrie, le fabbriche ed i negozi falliscono e chiudono, licenziando centinaia di persone. Su tutti i giornali si grida allo scandalo, ogni cittadino si sente spremuto come un limone e preso in giro come… avrete capito. Ma poi, in concreto, nessuno fa nulla. Non ci si ribella come succede in molti altri Stati, neanche adesso che, ancora una volta, sono stati favoriti i ricchi a discapito di chi ricco

non è. No al contributo di solidarietà per i redditi alti, rimasti solo per gli statali (questo per accontentare quei "poveri" calciatori che minacciavano lo sciopero), ma ritocchi alle pensioni, ovviamente a sfavore dei lavoratori. Si prospetta poi l’aumento dell’IVA, a danno dei consumatori. Insomma, ancora una volta a stringere la cinghia devono essere esclusivamente i cittadini “normali”, mentre i parlamentari, lungi dal voler fare i “necessari sacrifici”, continuano ad essere arroccati ai loro privilegi, che vanno dai prezzi ridicoli dei pasti al ristorante (primi piatti a 1,60 euro, secondi tra 2,60 e 5, 23 euro per filetto di carne o di pesce, dolci 70 centesimi) ai voli, che non saranno più su aerei di Stato (tranne che per i Ministri, che ancora possono utilizzarli), ma su semplici aerei di linea e in classe economica, ma ovviamente gratis così come i treni. Per non parlare delle auto blu o della possibilità di mantenere il doppio lavoro, visto che l’articolo 13 della Finanziaria stabilisce che “l’indennità parlamentare è ridotta del 50 per cento per i parlamentari che svolgano qualsiasi attività lavorativa per la quale sia percepito un reddito uguale o superiore al 15 per cento dell’indennità medesima”, senza far capire al povero ed ignorante popolo che non si va a toccare l’intera cifra percepita, ma solo una parte di essa. Sempre a proposito di doppi incarichi, lo stesso articolo introduce

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E-MAIL:

CHIUSURA REDAZIONALE: 31/08/2011

Numero 10 Anno 4 SETTEMBRE 2011 - Distribuzione gratuita

IN REDAZIONE:

FINANZIARIA: LACRIME E SANGUE MA PER CHI? MENTRE SALGONO I DISOCCUPATI ED AUMENTANO LE TASSE, C’È CHI…

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via Odessa 41 - 00040 Torvaianica

EDITORE: La Città DIRETTORE RESPONSABILE: Maria Corrao

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redazione@ilcorrieredellacitta.it direttore@ilcorrieredellacitta.it

Alessia Ambra Achille, Mauro Valentini Luca Mugnaioli, Matteo Acitelli Alfredo Corrao, Pietro Conti, Savino Tommasi Claudia Sperduti, Michele Lotierzo

PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE: Studio Grafico O.K.

STAMPA: Arti Grafiche Reg. Trib. di Velletri Settembre 2009 N. Reg. 19/09 del 24 Settembre 2009


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editoriale anche l’incompatibilità della carica parlamentare con qualsiasi altra carica pubblica elettiva. Ma gli 86 deputati e senatori che sono anche Sindaci, Presidenti di Provincia e Regione o consiglieri che ricoprono il doppio incarico possono stare tranquilli, visto che l’incompatibilità si applicherà “a decorrere dalla prima legislatura successiva all’entrata in vigore del presente decreto”. Ma non c’è solo questo. Come fatto notare dalla brava giornalista Milena Gabanelli e dal suo collega Bernardo Iovene, quando un dipendente pubblico viene chiamato a svolgere un incarico presso un Ministero, una commissione parlamentare, un'authority o un organismo internazionale, va in «fuori ruolo». Essendo un incarico “temporaneo”, si conserva il posto, ma, assurdamente, anche lo stipendio, a cui si aggiunge l'indennità per il nuovo incarico. In sostanza due retribuzioni per un periodo di tempo spesso illimitato. Già nel 1994 il Csm aveva lanciato l'allarme, segnalando «il numero crescente dei magistrati collocati fuori ruolo, la durata inaccettabile di alcune situazioni, alcune superano il ventennio, quando non il trentennio... la reiterazione degli incarichi... con la creazione di vere e proprie carriere parallele», ma nulla è stato fatto. Queste persone – caso strano sempre le stesse – non solo vengono

pagate dall’amministrazione per la quale non stanno lavorando, visto che ricoprono altri incarichi, ma fanno pure carriera, spesso più velocemente di chi invece è rimasto al suo posto. Come Antonio Catricalà: magistrato ordinario del Consiglio di Stato, fuori ruolo praticamente da sempre, è stato Capo Gabinetto di vari Ministri, successivamente è passato all'Agcom, poi è diventato segretario della presidenza del Consiglio con Berlusconi, fino a quando, il 9 Marzo 2005, è stato nominato Presidente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Antitrust). Da fuori ruolo, ovvero senza neanche entrare nel vecchio ufficio, il Consiglio di Stato nel 2006 lo promuove da consigliere a presidente di sezione, versandogli uno stipendio di 9.000 euro netti al mese che si aggiungono ai 528.492,67 annui dell'Antitrust. O come Donato Marra, funzionario italiano, consigliere di Stato e attuale segretario generale della Presidenza della Repubblica italiana, che prende 189.926,38, più un'indennità di funzione di 352.513,23 dalla Presidenza della Repubblica. Attualmente sono circa 300 le persone che godono di questi trattamenti, mentre si fanno tagli alla sanità ed alla scuola, si aumentano le tasse e di allontana sempre di più la possibilità di poter andare in pensione. Una

manovra di lacrime e sangue, dove a piangere e morire dissanguati sono sempre i soliti, poveri fessi, come concorda anche il settimanale Famiglia Cristiana: “Le Manovre hanno assestato alla famiglia una serie di colpi micidiali. Un serial killer non avrebbe potuto fare meglio. Anziché tassare i patrimoni dei ricchi, s'è preferito colpire quell'ammortizzatore sociale italiano per eccellenza che è la famiglia, unico vero patrimonio del Paese". Di diverso parere la senatrice PDL Laura Allegrini in un’intervista di Klaus Davi: “So che scandalizzerò, ma non mi preoccupo. Posso dichiararle tranquillamente che oggi un parlamentare italiano non guadagna più di 3000 euro al mese. Alle prese con i lavori parlamentari, i mille impegni, senza affetti, ci si accorge di essere molto soli”. Non è vero, quindi, che prendono circa 14 mila euro al mese e che hanno tutti quei privilegi di cui si vocifera, perché ci sono “le spese per collaboratori, il contributo al partito… Dei cinquemila che ci rimangono, mille vanno al partito e mille per gli obblighi sul territorio”. Questo mentre ci sono famiglie che, dopo aver perso il lavoro, non sanno come sfamare i propri figli. Che dall’indignazione si debba passare alla commozione per la povera parlamentare? Maria Corrao


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MAGGIORANZA CONTROCORRENTE RENZO ANTONINI SPARA A ZERO SULL’INTERA CLASSE POLITICA a parte della maggioranza, ma non le manda certo a dire, Renzo Antonini. In soli 3 mesi di legislatura ha criticato i suoi compagni di coalizione più di quanto lo abbia fatto l’opposizione. Ma è proprio sicuro di far parte della maggioranza? “Certo, ma questo non mi impedisce di vedere i molti problemi che ci sono”. Quali sono i più importanti? “Quello che maggiormente mi preme risolvere è quello della pulizia e del decoro della città, in tutto il suo territorio. Faccio però degli esempi specifici, concentrandomi sulla zona del litorale, perché la stagione turistica ha messo in evidenza tutte le carenze del servizio di raccolta dei rifiuti urbani. Capisco che il capitolato d’appalto sia stato stipulato anni fa, ma l’amministrazione era sempre quella di centrosinistra. Come hanno fatto a non calcolare l’aumento esponenziale della popolazione nei mesi estivi? Come si può stabilire la raccolta della plastica una volta a settimana, quando ormai tutti utilizziamo in larga misura questo materiale? Per non parlare del resto: ci sono delle zone di Torvaianica, come via Polonia, via Svezia, via Rumenia e via Pola, dove la raccolta non viene fatta con la regolarità prevista. I rifiuti restano sulla strada per intere giornate e, soprattutto a causa dell’umido, l’aria diventa irrespirabile”. Di chi è la colpa? “Sicuramente la politica ed i cittadini ci hanno messo del loro, ma credo che le mancanze maggiori siano delle ditte che svolgono il servizio, che non fanno il loro dovere. Ricevo ogni giorno segnalazioni da parte dei cittadini, che poi riferi-

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sco al dirigente ed al direttore dell’azienda, il quale mi ha risposto, a proposito di fatti ben precisi, di non saperne niente. Ciò è gravissimo. La raccolta differenziata, a Torvaianica come a S. Palomba, non ha mai funzionato: spero che da settembre si inizi un percorso nuovo, che tenga conto della realtà”. E per quanto riguarda Pomezia? “Lì non c’è nemmeno la scusa dell’aumento stagionale, e questo è ancora più preoccupante. L’immondizia è dappertutto, nonostante ci siano circa 100 persone a coprire il servizio. Questo ci fa riflettere sul comportamento delle società che gestiscono la raccolta e dimostra che c’è qualcosa che non va. E’ vero che esistono i cittadini maleducati, ma è pur vero che, in una città già sporca, ci si fanno meno scrupoli a peggiorare la situazione. Se tutto fosse pulito, magari anche il maleducato rinuncerebbe a comportarsi in maniera incivile. Per risolvere occorre rivedere sia il calendario della raccolta sia le modalità”. Cos’altro l’ha fatta arrabbiare al suo rientro in politica? “Il mancato rilancio di Torvaianica, che potrebbe fare da traino all’economia dell’intero Comune. Lo dicevo da cittadino e lo ripeto ora: abbiamo 9 km di costa con spiagge bellissime ed un mare finalmente pulito, aree archeologiche, Roma ed i Castelli sono a due passi da noi. Si tratta di ricchezze enormi che non sappiamo sfruttare. Fortuna che è arrivato Zoomarine, che porta migliaia di persone ogni giorno”. Ma che se ne vanno ogni sera…

“Vero, ma questo perché non c’è niente che invogli il turista a rimanere. In questo modo non spende nel territorio. Se invece ci fosse ricettività, locali, attrazioni varie, tutti ne guadagnerebbero, non solo il Parco. Invece abbiamo un obbrobrio nella piazza centrale, che da anni deve essere ristrutturato, e per il quale ho chiesto spiegazioni al Sindaco, affinché vengano presi provvedimenti verso i costruttori. Non è possibile arrivare in un posto turistico e vedere una cosa così brutta e sporca. Dovremmo puntare sui bed&breakfast, per far sì che le persone poi spendano dai nostri commercianti, offrendo dei percorsi turistici che comprendano tutte le bellezze del territorio. Occorre poi sfruttare la spiaggia, approvando il PUA ed affidando la gestione ai giovani: è su loro che dobbiamo puntare per un buon futuro. Locali – da ballo, con iniziative varie - sulla spiaggia per i ragazzi, che la notte non devono andare in altri Comuni per divertirsi, anzi, devono far arrivare qui altri giovani. Per i bambini, invece, bisognerebbe rimettere a posto i giardinetti: quelli di Piazza Italia fanno schifo, ci sono sempre persone ubriache o poco raccomandabili e lo stato dei giochi è penoso. Molte zone hanno marciapiedi – se li hanno – rovinati e pieni di erbacce, mancano le panchine per sedersi. Invece di provvedere a questo che si fa? Si punta sulle bancarelle che vendono smalti, spazzoloni e chincaglierie, togliendo lavoro a chi paga le tasse al Comune di Pomezia e non ad altri. Non è così che si rilancia il turismo! Così non facciamo lavorare i commercianti, e solo perché a qualcuno interessa quel tipo di bancarelle al centro di Torvaianica. Pare che ci sia l’intenzione, da parte di qualcuno, di non far crescere in modo sano il turismo sul nostro litorale”. Si può fare qualcosa? “Non si può, si deve, per tutto il territorio. Ma deve esserci la volontà da parte di tutti, perché senza quella non si fa nulla. Certo, servono anche i soldi: che la situazione finanziaria fosse drammatica lo sentivo dire da cittadino, adesso da amministratore ho potuto verificarlo. Ma quello che non capisco è perché le casse siano vuote, visto che grandi spese non sono state fatte. Si parla sempre di quanto costa il personale, ma non credo che i problemi di un Comune di 64 mila abitanti possano dipendere dalla spesa per il personale. C’è qualcosa che non quadra. Una famiglia che se la passa male va alla ricerca anche del centesimo. Perché qui non si fa qualcosa per le entrate, come i parcheggi a pagamento, o la regolamentazione degli spazi pubblicitari? Ma vogliamo ridare veramente un senso a questa città? Io ancora ci credo che sia possibile, ma non penso sia questa la strada. Si potrebbe davvero fare tanto, ma, almeno nei tre mesi da quando sono stato eletto consigliere, noi politici non abbiamo fatto nulla. Anzi, se posso dirlo, forse abbiamo peggiorato le cose, almeno per quanto riguarda la pulizia della città, rispetto allo scorso anno. E non penso sia un buon viatico per il futuro. Questo lo dico a me stesso, lo dico alla maggioranza ed a tutta la classe politica di Pomezia”. Maria Corrao


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ALBA ROSA SI “SBILANCIA” LA CONSIGLIERA DI SEL SPIEGA LA SUA SCELTA IN CONSIGLIO COMUNALE a sua richiesta di verifica del numero legale, nel corso del consiglio comunale sul bilancio, che si stava svolgendo il 30 Agosto, ha lasciato di stucco tutti, opposizione e maggioranza, perché era chiaro che in quel momento in aula c’erano troppe poche persone e che questa richiesta avrebbe fatto sciogliere la seduta. Subito sono circolate voci di un avvicinamento di Alba Rosa alla maggioranza, che la diretta interessata ha negato con vigore. “So che la mia decisione ha fatto malignare più di qualcuno, ma si è trattato di una scelta ragionata e non di un’ingenuità”, ha dichiarato la consigliera di SEL. Perché? “Già da qualche giorno prima circolava la voce che il Sindaco, che ricopre anche la carica di Assessore al Bilancio, non sarebbe stato presente e che il consiglio con si sarebbe tenuto. Vedere che mancava anche il suo vice, nonché il dirigente del settore interessato, e sentire il Presidente del Consiglio annunciare in tono quasi divertito che il Primo Cittadino aveva altri impegni mi è sembrato una mancanza di rispetto verso la cittadinanza, visto che la votazione del bilancio è l’atto politico più importante dell’anno, soprattutto in un momento così delicato sul fronte finanziario. Mi chiedo quindi cosa ci può essere di più importante di quello che avremmo dovuto discutere in quel frangente. Non era mai accaduto che il Sindaco e l’Assessore al Bilancio, che questa volta coincidono, mancassero all’approvazione di

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un bilancio. Ho voluto quindi lanciare un segnale ai cittadini, per far capire che, quando si deve occupare di loro, De Fusco non solo non c’è, ma non si fa neanche sostituire. Si poteva approfittare dell’occasione per far fare al dirigente una relazione sui conti, ma neanche questo è stato fatto”. In ogni caso, in questo modo lei ha favorito la maggioranza, che adesso potrà discutere il bilancio in seconda convocazione. “So che si potrebbe pensare una cosa del genere, ma non è così. Io ho voluto mettere in risalto l’arroganza della maggioranza: nonostante si sappia che lo stato delle finanze è pessimo, non c’è la volontà di agire. Il Sindaco avrebbe dovuto essere presente, soprattutto a fronte delle interviste che ha rilasciato, dove ammette i debiti che il Comune ha. Non ha neanche sentito l’esigenza di fare una riunione dei capigruppo, nella quale illustrare la reale situazione”. In seconda convocazione basteranno 9 persone per approvazione: l’opposizione sarà presente e compatta? “Posso dire che io ci sarò. L’opposizione è ampia e variegata, quindi non conterei troppo sulla compattezza: ognuno ha le sue convinzioni. Io ho voluto studiarmi questo bilancio, anche se gli allegati alla relazione mi sono stati consegnata, su mia insistenza, solo 4 giorni prima del Consiglio. E, con quello che ho visto nella documentazione, farò sicuramente molte osservazioni”. Ce ne anticipa qualcuna?

“La prima sarà quella sulle previsioni delle entrate, assolutamente gonfiate. Non è pensabile che se nell’arco di 12 mesi si sono recuperati 3 milioni di euro dall’evasione fiscale, adesso, in soli 3 mesi, se ne possano ricevere 6”. Ce ne sono altre? “Le incongruenze tra la relazione dei Revisori della Corte dei Conti e le delibere legate al bilancio. Mi chiedo inoltre quale sia il motivo per cui ancora non si approva il consuntivo dello scorso anno: eppure si tratta solo di un atto di gestione, dove si deve scrivere quello che è stato fatto o non fatto. Non averlo approvato ci mette tra gli Enti deficitari, e questo non lo dico io, ma il TUEL, agli articoli 242 e 243. Che per i grossi puti di criticità segnalati dai Revisori, cosa mai accaduta prima, come la sovrastima delle entrate, le entrate una tantum spalmate sui tre anni o la poca trasparenza sugli investimenti? Io mi auguro che il sindaco riesca a giungere a conclusione positiva per quanto riguarda il protocollo d’intesa con l’Anci, che gli consentirebbe di avere 50 milioni di euro, ma non saranno certo solo quelli a risolvere i problemi di Pomezia, se si continua con questi metodi”. Lei torna a fare il consigliere comunale dopo più di 20 anni. Nella scorsa legislatura, infatti, ha ricoperto il ruolo di assessore prima al Bilancio insieme al Sindaco, poi alla Cultura ed infine ai Lavori Pubblici. In questi mesi del De Fusco Bis, cosa è cambiato rispetto a prima? “Il cambiamento io l’ho colto nel momento in cui mi sono dimessa dalla carica di assessore e vicesindaco. Non condividevo più i metodi ed i comportamenti, che non rispondevano a quello che era il progetto iniziale. Il Comune non ottemperava più correttamente agli obblighi verso la cittadinanza riguardo ai servizi che erano stati pianificati o promessi. In più non ero d’accordo sulle decisioni prese riguardo al personale”. A questo proposito, in molti la indicano come la persona che non vuole la stabilizzazione dei precari. “Non sono io che non voglio che queste persone siano assunte, ma è la legge che lo impedisce. Ci sono delle regole che vanno rispettate, ed io sono per il rispetto totale. Su questa vicenda sono diventata il capro espiatorio. La legge dice anche che, se non si approva il consuntivo, si devono ridurre le spese sul personale. Allora di chi è la colpa, mia o di chi ancora non si decide a portare in consiglio questo argomento, nonostante io lo abbia già richiesto due volte? La mia opposizione era piuttosto rivolta al tema delle progressioni verticali: pretendevo che Pomezia agisse come gli altri Comuni, ovvero che la qualifica di dirigente potesse essere data anche al personale interno in possesso dei titoli necessari. La “deriva” è quindi iniziata un paio di anni fa. Non dico che prima fosse tutto ben fatto, ma in seguito le cose sono davvero peggiorate. Il mancato dialogo e la mancata trasparenza sugli atti tra maggioranza ed opposizione non è certo positiva, ed è per questo che temo per il futuro di Pomezia”. Alfredo Corrao

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CENTROSINISTRA UNITO? SI, NO, FORSE... iamo arrivati a settembre e dopo la pausa estiva riprendono le schermaglie della politica locale per cercare di capire come si presenterà, nella prossima primavera, la campagna elettorale e la sua “carovana” ad Ardea. Abbiamo già compreso che il centrodestra è allo sbando o, se preferite, in grande confusione. Eufemi il bulgaro, com’è noto, non è candidabile e gli alfieri che vorrebbero prenderne il posto sono tanti, forse troppi. Verrebbe da pensare, ma il centrosinistra questa volta è messo meglio? E invece no, almeno per quanto attiene al Partito Democratico e la cosa irrita davvero tante persone. Perché? E’ ormai chiaro che la situazione si è di molto complicata e lo sbocco non sarà indolore. Con una maggiore avvedutezza politica, questa volta il centrosinistra sarebbe andato unito fino alla fine e forse avrebbe anche prevalso. Ma due partiti su tutti, appunto il PD e l’Italia dei Valori, hanno reso tutto difficile conferendo apporti nella direzione della bieca disgregazione. Le piccole furbizie, tipiche dell’alta scienza politica locale, i personalismi eccessivi, le prese di posizione acritiche, la volontà di prevalere sempre e comunque da parte di taluni, hanno portato al risultato veramente deprecabile di ulteriori divisioni e arroccamenti che non fanno presagire nulla di buono. Vediamo in particolare di cosa si tratta. Tutti i partiti del centrosinistra decisero tempo fa che il candidato sindaco potesse provenire dalle fila del partito più grande, il PD. Iniziato un travagliato percorso interno, la segreteria del PD a un certo punto riunì il direttivo e annunciò che

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i candidati erano soltanto due: il consigliere attuale del PD, Antonino Abate e l’altro, si disse di natura istituzionale, il segretario Peppino Sarrecchia. Ci furono accorati appelli affinché non si commettesse l’errore di una chiusura così forte, ma la segreteria rimase sorda e proseguì nell’intento. Poi fu la volta di un nuovo direttivo e il segretario spiegò che il candidato sindaco ormai era uno solo: Antonino Abate. A quel punto il direttivo decise che non necessitasse neanche votare, visto che si era convenuto su un unico candidato ed era praticamente superfluo porlo in votazione in mancanza di un’alternativa. Finalmente era fatta? Assolutamente no! Il centrosinistra si riunì per la ratifica della decisione de PD sul candidato sindaco e a quel punto l’Italia dei Valori espresse delle riserve sulla candidatura e preannunciò che avrebbe gradito discutere ulteriormente la questione, poiché avrebbe preferito avanzare una propria candidatura. Cosicché a distanza di pochi giorni il segretario Sarrecchia riunì ancora il direttivo e comunicò che la questione della candidatura a sindaco doveva considerarsi riaperta e che sarebbe stato opportuno optare per la celebrazione delle primarie di partito. Secondo alcuni il segretario avrebbe dovuto insistere sul candidato prescelto e ammonire l’Italia dei Valori che di fronte alla condivisione del medesimo da parte di tutto il centrosinistra, tranne loro, la questione doveva considerarsi superata e quindi chiusa. Taluni, tuttavia, si pongono alcune pressanti domande alle quali fino ad ora non è stata fornita alcuna rispo-

sta. La prima domanda: come mai inizialmente i candidati erano solo due e ora bisognerebbe celebrare le primarie? Significa che ci sono varie candidature? E perché non si sono presentate in tempo debito? I maligni sostengono che il segretario sia stato sollecitato da qualcuno a far retromarcia per favorire chi ancora (si dice ad Ardea) non ha deciso se far parte definitivamente del PD o optare per la partecipazione ad alcune liste civiche, a causa delle “sirene” di un fantomatico grande Centro, costituito da reduci e nuovi voltagabbana. E allora, come ne uscirà il PD? Nel peggiore dei modi! Anziché trovare un modus (come suggerito da taluno già nel mese di luglio per un appuntamento assembleare di chiarimento a settembre) che permettesse di salvare “capre e cavoli”, ci si è strappati i capelli per il ritardo e si è lasciato che prendesse il sopravvento il divisionismo più deleterio e, in ogni caso, siamo arrivati proprio a quel settembre tanto osteggiato. I cosiddetti giovani, quegli stessi che avevano consentito il prevalere di Sarrecchia alla segreteria hanno deciso, tra la sorpresa di molti, di passare all’opposizione che in tal caso ha raggiunto i due terzi del direttivo e a questo punto è stata ipotizzata anche la sostituzione del segretario attraverso la presentazione di una mozione di sfiducia. Ed ecco la seconda domanda che si pongono in tanti: perché i giovani nell’arco di otto mesi hanno cambiato così radicalmente opinione e appartenenza politica passando da un gruppo all’altro? Il segretario, però, politico di lungo corso ad Ardea, non è disponibile a farsi da parte e sostiene che non può essere sfiduciato dal direttivo ma dall’assemblea. L’ipotesi pare peregrina, poiché è il direttivo che ha eletto il segretario e ovviamente il direttivo stesso può sfiduciarlo. Come finirà? La previsione è semplice, il PD ne uscirà ancora una volta fortemente diviso: il segretario sfiduciato probabilmente migrerà per altri lidi; il mentore civico farà un suo percorso e il PD rimarrà abbastanza svuotato e non in grado di conferire tutto l’apporto necessario per vincere la sfida col centrodestra che, anche questa volta, pur diviso, potrebbe avere gioco facile. Forse “chi di dovere” dovrebbe mettersi davanti al tavolo per porre fine alla diatriba, aprire un momento negoziale alto, tra candidati ufficiali e coperti e con l’aiuto del partito provinciale, arrivare a scegliere la persona in grado di tenere unito il partito. Inoltre si può prevedere che l’escluso possa diventare il vicesindaco e anche il candidato del partito per le prossime scadenze elettorali come quella provinciale e quella regionale. Michele Lotierzo


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E’ GIA’ CAMPAGNA ELETTORALE ABATE, SALVO IMPREVISTI, È IL CANDIDATO SINDACO. MA SOLO PER ARDEA? a unico membro dell’opposizione a candidato sindaco alle prossime elezioni. Antonino Abate, ormai da 15 anni “condannato” ad un ruolo in quasi assoluta minoranza a causa delle schiaccianti vittorie del centrodestra e delle varie trasmigrazioni di consiglieri eletti in un cartello e poi passati ad un altro, è il nome su cui si sono puntati i riflettori dei partiti del centrosinistra. Tutti d’accordo, o quasi. Le remore sono arrivate proprio dal suo partito, da quel segretario – Peppino Sarrecchia – suo antagonista lo scorso ottobre proprio quando si doveva scegliere la massima carica del direttivo comunale. “C’è un documento, sottoscritto dalle forze del centrosinistra, Verdi, Rifondazione Comunista, PSI, Sel, API e due liste civiche, che indicano il mio nome come quello più rappresentativo per questa importante candidatura. Del mio partito, il PD, hanno firmato 20 componenti del direttivo su 30. La resistenza è arrivata proprio dal segretario del circolo, che ha fatto marcia indietro nonostante fosse già stato fatto un deliberato dall’intero direttivo, che concordava il mio nome, chiedendo che venissero fatte le primarie per far scegliere direttamente ai cittadini. La cosa strana è che questa proposta l’avevo fatta io qualche mese fa e lui l’aveva rifiutata, salvo poi ripensarci quando sono stato scelto dai vari partiti”. Come avete risolto? “I 20 membri del direttivo che hanno sottoscritto il documento tra i vari partiti si sono dimessi ed hanno richie-

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sto la sfiducia del segretario, che è stata poi ufficializzata alla fine di Agosto”. Crede di essere stato scelto in quanto unica persona a rappresentare il centrosinistra in questi ultimi anni? “Penso che sia stata premiata, oltre all’impegno ed alla disponibilità assoluta, anche la mia coerenza: non mi sono mai fatto attirare dalle sirene incantatrici e sono rimasto sempre fedele alle idee ed ai principi del mio partito, senza mai tradire l’elettorato nei 15 anni di politica attiva all’interno del consiglio comunale. Questo è dimostrato anche dai risultati elettorali, che hanno visto crescere di volta in volta il numero delle preferenze che i cittadini mi hanno dato. Credo che abbia influenzato anche il mio modo di fare politica: non ho mai gradito l’opposizione urlata, ma ho sempre preferito agire in modo propositivo a favore dei cittadini, dando il mio contributo per la risoluzione dei problemi”. Qual è il suo progetto per l’immediato futuro? “Riuscire a riportare tutti i partiti del centrosinistra sui banchi del consiglio comunale, comprese quelle liste civiche che si riconoscono nel nostro percorso, con rappresentanti che restino nella coalizione che li ha fatti eleggere per tutta la durata del mandato. Questo proprio perché non è tollerabile il cambio di casacca dopo le elezioni: chi vota lo fa non solo per la persona, ma anche per le idee che rappresenta e queste non possono essere cambiate a seconda di come cambia il vento”.

Nei partiti che ha elencato manca l’IDV, che aveva lamentato una mancata interpellanza proprio sul nome del candidato sindaco. Questo significa che non faranno parte della vostra coalizione? “I rapporti con l’IDV sono buoni , ed addirittura il segretario, Alberto Delli Colli, ha sostenuto la mia candidatura. Io spero che stiano al nostro fianco sin dall’inizio o, se proprio questo non fosse possibile, almeno in seconda battuta, ovvero ad un eventuale ballottaggio”. Ma lei crede che ci sia qualche possibilità, per un paese che storicamente appartiene al centrodestra, che si cambi rotta e si affidi il governo al centrosinistra? “C’è un vento di cambiamento in tutta Italia, ma è pur vero che ogni Comune fa storia a sé. Ed anche ad Ardea la gente mi sembra stanca e piena di voglia di cambiare, provando un nuovo tipo di guida”. Amministrazione Eufemi Bis: qual è il suo giudizio? “Devo riconoscere che alcuni problemi sono stati affrontati, anche se non sempre risolti, e che il sindaco in prima persona si è molto impegnato soprattutto nella lotta all’abusivismo, con l’abbattimento dei manufatti non regolari. Al suo posto forse avrei affrontato diversamente il problema delle barriere di accesso al mare, trovando soluzioni che garantiscano il passaggio a tutti i cittadini mantenendo il diritto alla proprietà privata, iniziando dalla creazione di parcheggi in aree pubbliche”. Maggio 2012: qualora lei fosse confermato come candidato sindaco e vincesse le elezioni, quale sarebbe l’azione più incisiva che farebbe nel suo mandato? “La prima cosa che farei sarebbe quella di bloccare l’edilizia residenziale privata per un periodo di tempo, diciamo un anno: niente nuove costruzioni, ma solo nuovi servizi, adeguando tutti i quartieri agli standard qualitativi che ogni cittadino merita, perché non possono esserci zone di serie A e zone di serie B”. Le maggiori proteste dei cittadini, infatti, riguardano proprio la mancanza di servizi, da quelli primari come acqua e rete fognaria agli aggiuntivi, come centri di aggregazione e punti di ritrovo. “Hanno sicuramente ragione, ma qualche responsabilità è anche la loro, che hanno continuato a votare persone che non hanno poi mantenuto quanto promesso in campagna elettorale. Ho sempre sostenuto che questa amministrazione non ha dato la giusta attenzione alla cittadinanza e lo dimostrano anche le manifestazioni estive, con palchi montati in luoghi a quanto pare non adatti, per serate a cui assistevano pochissime persone. Il litorale, che dovrebbe essere il volano per l’economia locale, non ha avuto invece il dovuto rilancio con manifestazioni ad hoc che potessero far accorrere gente e favorire l’aggregazione”. Qualche settimana fa il Presidente del Consiglio Comunale di Pomezia, Paolo Ruffini, ha affermato che il rilancio del territorio sarebbe possibile con il riaccorpamento di Pomezia ed Ardea, un ritorno al passato che porterebbe i vantaggi di un unico Comune con più di 110 mila abitanti e ben 18 km di costa. Cosa ne pensa? “Sono assolutamente favorevole. Uniti faremmo la differenza, perché il nostro diventerebbe il Comune più grande della Provincia di Roma ed un dei maggiori del Lazio. Questo ci permetterebbe, oltre che di ridurre i costi amministrativi, di competere addirittura con Roma. Si otterrebbero maggiori contributi dagli Enti superiori ed un’attenzione che ci consentirebbe di rilanciare l’intero territorio”. Con quale sindaco? “Con quello che merita di più”. Alfredo Corrao

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personaggi

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le interviste ai personaggi del territorio di michele lotierzo di Ardea, e per esso l’assessorato alla “cultura” (sarebbe da scrivere all’incultura) non solo non agevola o favorisce iniziative similari ma ha messo in atto iniziative di disturbo nelle vicinanze con “cosette strapaesane”, miseramente fallite ma totalmente spesate dai contribuenti.

ANTONELLA SASSO

E...STATE CON NOI!

LA RIUSCITA KERMESSE DI TOR SAN LORENZO roseguendo il viaggio sul territorio siamo andati a intervistare i principali artefici della riuscita kermesse annuale organizzata dall’Associazione Nuova California 2004 a Tor San Lorenzo nella “quattro giorni” del mese di luglio: Antonella Sasso e Piero D’Angeli. E’ bene precisare subito che nel comune di Ardea non esiste manifestazione di pari livello ed importanza e, soprattutto, organizzata senza dilapidare soldi pubblici, cosa che, ovviamente, si solito è destinata al boicottaggio da parte dell’amministrazione comunale, in letargo da tempo immemore ma vigile per fare danni. Infatti, come precisato presidente dell’associazione, Piero D’Angeli, il ricavato proviene dai contributi dei commercianti e dal pagamento degli spazi utilizzati dagli espositori che nell’occasione sono stati oltre un centinaio. Gli incassi servono a coprire i costi, relativi agli allestimenti, davvero molto professionali, ai mezzi che occorrono all’organizzazione per il lungo periodo di preparazione che richiede mesi d’intensa attività, nonché per le riprese televisive occorrenti per veicolare la pubblicità degli inserzionisti a pagamento. Il comune

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imprenditrice, presidente uscente dell’Associazione locale dei commercianti, titolare dei negozi di abbigliamento “Sensi” ad Ardea e Pomezia, ha quarantasette anni, è sposata e impegnata nel sociale e nella politica di Ardea. Vanta trascorsi nel mondo della fotografia e della moda, che le consentono di organizzare le sfilate eseguite magistralmente dai tantissimi giovani di Ardea, che ne promuovono anche le attività locali. Con tutti questi impegni, come mai prende a cuore anche l’organizzazione di questo evento? “E’ vero, sono molto indaffarata nel lavoro e con la famiglia, ma tengo molto al mio territorio e di fronte alle tante carenze che riscontro giornalmente sento l’esigenza di fare qualcosa. Metto tutta la mia passione, l’impegno che posso profondere per cercare di portare qualcosa di bello, a beneficio essenzialmente dei giovani e per impegnarli nel sociale. Ardea non ha punti di ritrovo giovanili e per questo collaboro da sette anni con l’Associazione diretta dal mio amico D’Angeli. La mia forza suppletiva nasce proprio dall’incoraggiamento, dalla spinta che ricevo ogni volta dai tanti cittadini che credono in quello che faccio”. Dopo queste dichiarazioni è d’obbligo una parere sul futuro politico di Ardea, in relazione alle imminenti elezioni. “Mi aspetto che finalmente ci si renda conto della mancanza dei bisogni primari e si diano subito le risposte ai cittadini che le attendono da parecchi decenni. Che si mettano in cantiere le politiche per i giovani e gli anziani, alla stregua di quanto fanno anche gli altri comuni viciniori. Che finalmente sia reso fruibile un punto di primo soccorso del quale una popolazione di circa quaranta mila abitanti ha estremo bisogno. Inoltre penso sia arrivato il momento di un forte ricambio della rappresentanza politica e l’emergere di qualche figura femminile, visto che in consiglio comunale se ne sono perse le sembianze”. E il sindaco? “Che sia una figura forte, del territorio, disponibile, in grado di capire le persone e di circondarsi di collaboratori capaci per far cambiare passo al paese, ormai fermo da anni di disamministrazione di centrodestra per mancanza d’idee e progetti”.

PIERO D’ANGELI quarantatrenne pubblico funzionario, sposato, presidente dell’Associazione, “Nuova California 2004” dall’anno della sua costituzione e già presidente del complesso la Marina, è noto per le sue battaglie a favore dei cittadini del quartiere. Di formazione di centrodestra, ma senza timore


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personaggi

a schierarsi dalla parte della ragione e degli interessi della gente, prescindendo da ideologie e schieramenti. Insomma uno che non “la manda a dire”! Questo è il suo approccio alla politica, ma la sua

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le interviste ai personaggi del territorio di michele lotierzo

associazione che orientamento professa? “L’Associazione è una realtà composita, dove ciascuno è libero di riconoscere il credo che ritiene opportuno, ma su un punto siamo tutti d’accordo: la nostra stella polare è il perseguimento del bene dei cittadini senza se e senza ma. Il nostro impegno non conosce altre direzioni e in tale ottica abbiamo favorito amici di centrodestra e di centrosinistra, nella convinzione che dagli scranni del consiglio comunale potessero battersi egregiamente nell’interesse e per i bisogni dei cittadini”. A lei viene attribuito il merito dell’elezione di Iotti. “E’ vero, ma accanto a Iui c’era anche Marcucci, due consiglieri che per diverse ragioni mi hanno entrambi deluso. Iotti resta un caro amico, ma il giudizio sull’amministratore resta negativo. Non è stato in grado di comprendere un principio basilare: quando si forma un gruppo le decisioni devono essere condivise, non si possono scegliere le persone, soprattutto per incarichi di rilevo assoluto per la cittadinanza, senza tener conto dell’idea del gruppo. Quest’andazzo porta inevitabilmente al distacco dal territorio e allo smarrimento della motivazione originale che traeva stimolo dalla necessità di incidere positivamente sul bene comune. Di Marcucci, sempre in bilico tra opposizione e maggioranza, non ho molto da

dire, se si eccettua che forse si aspettava molto di più da noi e per questo si è allontanato”. Dalle sue parole sembra di cogliere una profonda amarezza, questo significa che la troveremo a battersi in prima persona alle prossime elezioni? “In un certo senso sì, lei ha ragione, ma è ormai certo che l’Associazione sarà presente con iniziative di respiro civico, se sarò io o un altro a candidarmi lo vedremo a tempo debito, ma non ci presenteremo con un nostro candidato sindaco. Ci collegheremo, indipendentemente dall’appartenenza politica, con chi presenterà un progetto importante di riqualificazione del territorio”. Ci dica qualcosa sull’attività dell’Associazione e sull’evento dell’anno in corso. “L’associazione oltre a curare, appunto, l’evento annuale “E...state con Noi” cerca di impegnarsi nelle questioni della carenza dei servizi, sul fronte dei servizi sociali, dell’ambiente e della natura. In particolare ha editato il giornale dell’ecologia e sensibilizzato da molti anni i cittadini sulla necessità della raccolta differenziata. Per l’evento non le dico nulla, sono i fatti a parlare: quattro giorni, nessun finanziamento pubblico, circa 100 espositori e oltre diecimila presenze giornaliere cose altro aggiungere?”. Michele Lotierzo

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speciale lavoratori

FALLIMENTI E LICENZIAMENTI: E I LAVORATORI? SCOPRIAMO CHE FINE HANNO FATTO I DISPERATI PROTAGONISTI DELLA CRISI entre il Governo studia manovre per sanare i conti pubblici, che verranno risanati con “lacrime e sangue” dei contribuenti italiani, molte famiglie di Pomezia ed Ardea sono alla disperata ricerca di un modo per risanare i propri bilanci, portati all’esasperazione da una crisi che ha visto, solo negli ultimi mesi, almeno una decina di aziende medio-grandi in bilico tra il fallimento conclamato ed un forte ridimensionamento. Entrambe le situazioni hanno portato alla perdita del lavoro di centinaia di persone, spesso ultraquarantenni, con scarse possibilità di ricollocamento. Cassa integrazione, mobilità, contratti di solidarietà, sono tutti termini tristemente noti sul nostro territorio, un tempo di vocazione strettamente industriale, tanto da diventare il terzo polo a livello nazionale ed il primo nel centro sud Italia. Senza voler entrare nel merito dei motivi che hanno fatto fuggire molti investitori, focalizziamo la situazione dei dipendenti delle aziende più importanti che, tra l’inverno e la primavera scorsi, si sono trovati senza stipendio a causa del fallimento delle società a cui facevano riferimento. Le pagine dei giornali dell’epoca si erano riempite con i racconti delle proteste, a volte eclatanti, fatte dai lavoratori disperati ed esasperati: chi sui tetti, chi sulle gru, ognuno reclamava

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il diritto a percepire gli stipendi che i datori di lavoro, per vari motivi, non versavano da mesi. Aiazzone, Emmelunga, Di.Ma. Costruzioni, Di.Ma Service, Dimafin e Cogest sono solo alcuni esempi. A distanza di qualche mese siamo andati a verificare quale sia la situazione.

Gruppo di mario Questa è forse la situazione più complessa, in quanto si tratta di una holding composta da circa quindici società: il 29 marzo ne sono fallite dieci, e tra queste sei avevano dipendenti al libro paga. Il 7 Aprile il titolare Raffaele Di Mario, insieme a due suoi collaboratori, fu arrestato per bancarotta fraudolenta per distrazione, reati fiscali e false fatturazioni. Il 15 Luglio, su richiesta del suo avvocato, l’imprenditore ha ottenuto gli arresti domiciliari. Alla fine dello stesso mese il fallimento è stato revocato per la Di.Ma Costruzioni, visto che la Corte di Appello di Roma ha accolto il ricorso presentato dagli amministratori della società, i quali avevano ritenuto che non fosse stato esperito l’intero iter per l’applicazione della Prodi bis, dichiarando il fallimento della società senza prima verificare se ci fossero le condizioni per un commis-

sariamento. Della società, per un mese, si occuperà ora un commissario straordinario nominato dal Tribunale, che dovrà appurare sia possibile applicare la procedura di amministrazione straordinaria delle grandi imprese insolventi prevista dalla Prodi bis, finalizzata a recuperare l’equilibrio economico-finanziario (ovvero a risanare l’indebitamento), senza liquidare l’azienda, ma facendone ricominciare l’attività operativa. Il fallimento decretato a marzo causò la perdita del posto di lavoro a circa 200 dipendenti, ai quali vanno aggiunte almeno altre 800 persone legate all’indotto. Ma gli operari non prendevano lo stipendio già da diversi mesi, precisamente da dicembre. Dopo l’intervento dei sindacati e numerosi tavoli di discussione con le Istituzioni e le parti in causa, ai dipendenti venne ratificato il decreto per la cassa integrazione straordinaria. Ma, dopo aver preso una piccola cifra nel mese di maggio, nessun soldo è più arrivato ai lavoratori – spesso non giovanissimi, senza contare che molti operai sono stranieri - che, non trovando altre occupazioni, hanno dovuto vivere prima utilizzando eventuali risparmi, poi affidandosi agli aiuti di parenti ed amici. La loro situazione disperata è diventata oggetto di una lettera indirizzata al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Maurizio Sacconi, per chiedere un intervento concreto. “A scriverle sono quattrocento dipendenti della Gruppo Di Mario –esordisce la missiva – che nel 2009 passa il timone della guida alle banche, le quali inseriscono uomini di loro fiducia all’interno dell’azienda, in modo da avere rapporti costanti con la società nella quale stavano investendo”. I dipendenti raccontano di persone che, per ricoprire alcuni incarichi, hanno ricevuto compensi faraonici, con il solo risultato di portare l’azienda ad una situazione drammatica. “Com’è possibile – si chiedono - che una società come la nostra, che aveva contratti d’appalto per circa duecento milioni ed 800 appartamenti già venduti da consegnare entro il 2011, finisca per fallire?”. I dipendenti, dopo la perdita del lavoro successiva al fallimento chiese all’azienda di presentare ricorso, per far sì che venisse riconosciuta l’opportunità di ricorrere alla Prodi Bis, dato che i presupposti c’erano. “Ma – proseguono i lavoratori -poco dopo anche quello spiraglio venne per noi a mancare: il giudice delegato rigettò la proposta, dichiarando il fallimento e nominando dei curatori fallimentari per gestire il gruppo. Con il loro arrivo, tutto cambiò molto velocemente: ci mandarono tutti a casa! Ma come era possibile che qualcosa negli atti non andasse bene, se il gruppo negli anni precedenti era stato costantemente sottoposto ad un collegio sindacale ed a società di revisione? Infatti, nulla è emerso dallo studio fatto da parte dei curatori sulle società del gruppo: il fallimento poteva essere evitato, applicando semplicemente la legge Prodi Bis, dato che i prerequisiti erano presenti, come dimostrato dalla Corte d’Appello”. Ma, a quanto raccontano i lavoratori, il Gruppo Di Mario si sarebbe potuto salvare anche prima, se e soltanto i professionisti nominati dalle banche avessero lavorato con giusto impegno al momento di richiedere l’applicazione del 182 bis, stilando una relazione completa ed efficace agli organi competenti. Ma la relazione venne ritenuta non valida, ed il Tribunale di Roma rigettò la proposta. “Veniamo costantemente aggiornati della situazione


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speciale lavoratori attraverso internet: così abbiamo saputo che degli immobili del gruppo viene è stato messo all’asta da parte del curatore fallimentare, ad un valore molto inferiore di quello che era stato compromesso in vendita: venti milioni invece trentacinque. Siamo andati a leggere cosa dice in questi casi la legge fallimentare: il curatore può risolvere un contratto in essere solo se il valore è superiore al prezzo compromesso. Allora ci chiediamo cosa ne saranno di quei quindici milioni di differenza. Perché non utilizzarli per la nostra azienda, per permetterci almeno di lavorare? In fondo è solo questo che chiediamo: rivogliamo il nostro diritto di lavorare. Noi impiegati ed operai non sappiamo come mandare avanti i nostri figli, siamo in una situazione economica alquanto disastrata”. “La preghiamo –continua la lettera al Ministro - di aiutarci a far sì che il nostro lavoro ci sia restituito, per ridare serenità alle nostre famiglie che sono sull’orlo della disperazione, visto che, nonostante il parere della corte d’appello, sembra che il giudice delegato non abbia nessuna intenzione di fissare l’udienza per la nomina del commissario, poiché attende che il provvedimento emesso passi in giudicato, ovvero in Cassazione”. Con tempi lunghissimi, mentre alcuni dipendenti di società appartenenti al gruppo, fallite insieme alla Di.Ma Costruzioni ma di stanza in altre città, hanno continuato a lavorare come se niente fosse accaduto: i fornitori hanno continuato a consegnare ed a incassare le fatture ed i dipendenti hanno continuato a portare lo stipendio a casa. “Perché queste differenze? – si chiedono - Chiediamo che la legge sia uguale per tutti, non è accettabile che a pagare debba essere sempre la povera gente di Pomezia”.

aiazzone emmelunga Situazione drammatica anche per i quasi 40 lavoratori del gruppo Aiazzone – Emmelunga: passati a Panmedia lo scorso Agosto, dopo un periodo in cui i magazzini non venivano più riforniti di merce e gli stipendi tardavano ad arrivare, sembrava che i problemi si fossero risolti. Invece era solo apparenza. I nuovi capitali, necessari per pagare i fornitori e convincerli a consegnare i mobili ai clienti finali e per pagare gli stipendi, sono terminati in pochi giorni, e la situazione è tornata ad essere drammatica, fino all’epilogo peggiore: chiusura dei punti vendita, arresto dei responsabili Renato Semeraro, Giammauro Borsano e Giuseppe Gallo, domiciliari per il commercialista Marco Adami, sospensione dall'esercizio della professione per l’avvocato romano Maurizio Canfora, fallimento prima di Aiazzone ed Emmelunga, poi di Panmedia e di HDA (Holding dell’Arredamento). Il tutto condito dall’ormai certa perdita dei posti di lavoro e dai mancati pagamenti da novembre 2010 in poi. “Abbiamo vissuto gli ultimi mesi del 2010 ed i primi del 2011 tra speranza e disperazione – spiegano alcuni lavoratori – le notizie che ci arrivavano erano contrastanti. In alcuni momenti in azienda arrivavano “grossi” personaggi, che ci davano rassicurazioni sul futuro, incitandoci ad incrementare le vendite per poter risanare la situazione in tempi rapidi. E, effettivamente, per un certo periodo la merce, che prima scarseggiava, ha rico-

minciato ad essere presente nei nostri magazzini. Ma questo ci ha solo illuso, perché da lì a poco le consegne hanno ricominciato a slittare, fino a fermarsi del tutto. Noi non venivamo pagati – abbiamo preso 200 euro nel mese di dicembre, poi altri 265 a marzo, ma

solo grazie all’intervento delle Istituzioni, e poi più nulla in tutto questo tempo – e nel contempo dovevamo continuare a lavorare, cercando di tranquillizzare non solo noi stessi, ma anche i clienti giustamente infuriati, che se la prendevano con noi, senza sapere

ED INTANTO GLI ACQUIRENTI DELLE ABITAZIONI DELLA DI.MA... pubblichiamo la loro lettera aperta, apparsa nel blog degli ex dipendenti di.ma.

ogliamo presentare pubblicamente la disperazione che oggi ci troviamo a vivere, dove nessuno ci da informazioni sulla futura consegna della nostra casa acquistata, dove i venditori si preoccupano solamente di speculare sulla povera gente con tanta leggerezza. Dove sono le istituzioni? Oggi diciamo basta a queste prese in giro e vogliamo chiarezza e fatti concreti. Come è possibile che una S.g.r., partecipata da banche di grande rilievo, possa far finta che nulla sia successo? Sono tre anni che paghiamo regolarmente i r.i.d e che loro regolarmente incassano, com’è possibile che il cantiere sia in stato di abbandono? Com’ è possibile che nell’ autunno scorso fummo convocati dall’ amministratore delegato, il quale ci sottopose una scrittura integrativa, dove ci impegnavamo a rogitare entro marzo del duemilaundici e contestuale alla firma della scrittura, fummo costretti a versare somme sostanziose? Di fatto dopo venti giorni, il cantiere cominciava a dare segnali di abbandono. Oggi ci troviamo senza soldi e senza casa, ci sembra di vedere uno dei tanti film, dove si organizzano scene su come truffare la povera gente. Com’ è possibile che ci viene rilasciata una fidejussione da Generali e non possiamo incassarla? Non dovrebbe garantire i nostri soldi? Ma la cosa più buffa è il fantomatico ufficio vendite che si trova sul posto, dove, le persone che ci lavorano, ci rispondono che non sono stati loro a venderci casa, e che loro possono solo raccogliere lamentele e riportarle a chi

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di dovere. Ma quel mister x che incassava le integrazioni nell’ autunno, che fine ha fatto? Come si può continuare a promettere di vendere case fantasma? Dove sono gli organi di controllo? Come si può scaricare un cliente, motivandolo che tutto è successo perché è fallito Di Mario? Come non possiamo immaginare che sia stata tutta un complotto per rastrellare soldi, a nostre spese? Come è possibile che adesso veniamo informati che è stato revocato il fallimento e che si aspetta l’arrivo di un commissario che permetta di far ripartire i lavori? Serve per tenerci ancora buoni, in modo da poter continuare ad incassare i r.i.d? Visto che di questi film ne vediamo a valanghe, e chi ne beneficia sono sempre consulenti e i loro amici, chiediamo che ci vengano restituiti tutti i risparmi di una vita. Non è possibile che oggi dobbiamo pagare un avvocato per avere indietro il nostro denaro, dopo il danno la beffa! Apprezziamo i sindacati, che ogni qualvolta citano i disagi dei dipendenti della Dima, ci chiamano in causa! Noi chiediamo che venga fatta giustizia immediata, non si può assistere prima al fallimento e poi alla revoca di questo! E’ evidente che questo è uno scontro di poteri tra chi è interessato a gestire la torta della povera gente. Resta il fatto che in un primo momento si è arricchito il Di Mario e a seguire ne hanno avuto beneficio consulenti, amministratori e quanti altri. Ma la vera realtà è che loro sono in vacanza con i nostri soldi e noi viviamo nella disperazione!

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che eravamo vittime della stessa truffa. Poi abbiamo saputo che alcuni punti vendita stavano chiudendo per “inventario” ed abbiamo capito che era arrivata la fine e che presto anche noi ci saremmo trovati senza lavoro. Ma, fino al giorno in cui il punto vendita non è stato chiuso, siamo stati costretti a cercare salvare l’immagine dell’azienda, perché eravamo anche sottoposti a pressioni che potremmo definire mobbing”. Poi la chiusura, prima della sede di via dei Castelli Romani e poi di quella di via Pontina, dove tutti i lavoratori erano stati trasferiti. Parte quindi l’occupazione del punto vendita. “Ci siamo barricati dentro ed abbiamo iniziato un presidio permanente, durato 5 mesi, nella speranza di ottenere almeno gli stipendi arretrati e per far conoscere a tutti la nostra situazione. L’amministratore di turno ci prendeva puntualmente in giro, promettendo e non mantenendo mai. I 265 euro avuti a marzo sono frutto di un’azione di forza: abbiamo minacciato di prenderci il contenuto della cassaforte e di dividercelo tra i vari dipendenti. L’intervento del Sindaco di Pomezia, che ha fatto da intermediario, ha risolto la situazione: l’amministratore, che con noi si negava, ha accordato che ci dividessimo il contante come acconto sugli stipendi mancanti, lasciando alla società gli assegni. A maggio, consapevoli che con i decreti di fallimento non saremmo riusciti ad ottenere nulla continuando il presidio, abbiamo lasciato la sede. Dopo i vari fallimenti sindacati si sono attivati per farci ottenere la Cassa Integrazione, ma la situazione era complessa, perché la Regione, interpellata per prima aveva le mani legate dal fatto che l’holding lavorava in tutto il territorio nazionale, quindi i vari permessi e le ratifiche dovevano essere emesse direttamente dal Ministero”. Ed ora? “La cassa integrazione straordinaria è stata riconosciuta solo per i lavoratori di Emmelunga, e non ancora per quelli Aiazzone, a causa dei diversi tempi del fallimento, ma finora nessuno ha visto un centesimo. Siamo ormai alle porte dell’autunno, ed ancora non ci sono novità. Ognuno di noi sta cercando nuove occupazioni, ma con la crisi economica è difficilissimo trovare qualcosa. Ci si accontenta di lavoretti precari, di breve durata, sottopagati e spesso con condizioni veramente penose: turni massacranti, pochissimi soldi, e poi, quando non serviamo più, arrivederci e grazie. Questo i più fortunati, perché molti non sono riusciti a trovare proprio nulla, per l’età avanzata o per altri mille motivi”. “Se lei chiede a mia figlia, che ha 9 anni, quand’è stata l’ultima volta che le ho comprato un gelato, le risponderà che

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non se lo ricorda”, afferma una ormai ex venditrice del punto vendita Emmelunga di via Pontina. “Anche il costo di un piccolo cono per me ormai è un lusso che non mi posso permettere. E non posso neanche lamentarmi, perché per fortuna mio marito lavora. Ma con il suo stipendio di 1200 euro al mese non riusciamo a vivere dignitosamente, visto che paghiamo il mutuo per la nostra casa. Inizialmente abbiamo utilizzato i pochi risparmi di una vita, ma adesso siamo costretti a rinunciare a tutto. Non siamo mai stati ricchi, ma in passato riuscivamo quantomeno a passare due settimane d’estate in Calabria a casa dei miei suoceri. Quest’anno abbiamo dovuto rinunciare anche a questo, perché la benzina costa e noi non possiamo permettercela. Infatti mio marito va a lavorare con i mezzi”. “Molti di noi vivono grazie all’aiuto delle famiglie d’origine, mentre chi ha già una certa età si fa aiutare dai figli. Ma c’è anche chi non ha nessuno e non sa più dove sbattere la testa”, dichiara un’altra dipendente. “La situazione è drammatica: lavori veri non se ne trovano, molti hanno il mutuo e da mesi non pagano le rate, con il rischio che gli venga tolta la casa. Siamo veramente disperati. La speranza è che, finito il periodo estivo, le pratiche riprendano il loro corso, questa volta corretto”. Infatti, a causa di errori compiuti da alcuni funzionari, le procedure per la Cassa Integrazione sono state bloccate per diverso tempo. Anche in questo caso ci sono stati diversi curatori, con relativo rallentamento della gestione delle pratiche. Ma, nonostante tutti i problemi, questi lavoratori sono riusciti a trovare un lato positivo nella drammaticità della vicenda. “Abbiamo scoperto la vera solidarietà tra colleghi, che ormai sono diventati amici. Ci sentiamo spesso, anche per aggiornarci sulla situazione. Abbiamo creato dei gruppi su Facebook, in modo che tutti sappiano in tempo reale quello che succede. I dipendenti Aiazzone attendono con ansia almeno il riconoscimento della Cassa Integrazione, ma sanno benissimo che, nella migliore delle ipotesi, non riusciranno ad avere nulla prima di altri 4 o 5 mesi”. Gli ammortizzatori sociali per Emmelunga sono stati concessi per dodici mesi, ma in realtà ratificati solo fino a dicembre 2011. “In ogni caso – concludono sconsolati i lavoratori – l’aiuto dello Stato finirà presto, e la nostra unica speranza è quella di riuscire, nel frattempo, a trovare un nuovo impiego, ma di certo la crisi economica internazionale non ci favorisce”. Alfredo Corrao

COSA DICONO I SINDACATI? DIMAFIN E COGEST sono le due società che operavano la gestione della contabilità del gruppo DIMA COSTRUZIONI e che come le altre società ad essa collegate hanno risentito degli esiti del fallimento, sono ad oggi in mano a due curatori fallimentari che le stanno gestendo – spiegano dalla Filcams Cgil di Pomezia -I lavoratori delle due società sono attualmente in CIGS in deroga, e la problematica principale riguarda il ritardo con il quale viene erogata l'indennità della cassa integrazione da parte dell'INPS. Nella vicenda si sono avvicendati diversi curatori fallimentari e ciò di certo non ha favorito i lavoratori, nel senso che ogni volta che veniva cambiato curatore con il conseguente arrivo di un nuovo consulente a cui veniva affidata la pratica della gestione per il trattamento della Cigs, si perdeva del tempo prezioso, mettendo così in seria difficoltà economica i diretti interessati, che in certi casi non hanno di che vivere”. Ci sono infatti operai stranieri che in passato inviavano parte dei soldi guadagnati alle famiglie rimaste nel luogo d’origine, ed adesso sono costretti a farsi rimandare indietro non solo quanto risparmiato, ma anche qualcosa in più proprio da coloro che avrebbero voluto aiutare. “Il fatto che la Corte d’Appello abbia accolto il ricorso della Di.Ma. Costruzioni fa sperare positivamente anche per la Dimafin e la Cogest: questo nuovo scenario potrebbe in qualche modo riguardare anche le due società di cui sopra nel caso il giudice decidesse che, per "attrazione", le stesse possano di nuovo riprendere ad operare, salvo decisioni diverse. Il periodo feriale di certo non aiuta, ma per quanto ci riguarda, come sindacato siamo in contatto con i curatori oltre che con lo studio Perone, che sovraintende i lavori della curatela”. “La situazione Ex Emmelunga, Panmedia, HdA –proseguono dalla Filcams Cgil - ha visto la sottoscrizione dell'accordo al Ministero del Lavoro per il riconoscimento della CIGS ai lavoratori interessati dopo la revoca dell'affitto da parte dell'ex curatore fallimentare Dott. Scicchitano a Panmedia del ramo di azienda relativo all'Holding dell'arredo. “Attualmente i lavoratori sono in CIGS, ma soffrono della stessa problematica dei dipendenti DIMAFIN E COGEST riguardo alla ricezione delle indennità da parte dell'INPS. Infatti, nonostante la sottoscrizione dell’accordo per Cassa Integrazione Straordinaria risalga al 1° Marzo 2011, ad oggi nessuno ha ancora ricevuto un solo centesimo”. Mauro Valentini


pagina autogestita da Enrico De Fusco

Care concittadine e cari concittadini

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l 30 maggio scorso sono stato nuovamente eletto Sindaco della città di Pomezia grazie a voi e ai vostri consensi, chiaro segnale di una volontà popolare che ha voluto premiare l’impegno della mia Amministrazione e la continuità politico-amministrativa. Per me non è iniziata una nuova legislatura: quella attuale è la prosecuzione dei passati 5 anni, e ho continuato come sempre con il mio impegno verso la città ed i cittadini a partire dalle questioni più importanti: il risanamento delle casse comunali, i problemi legati all’occupazione, l’emergenza rifiuti. Quest’ultima - che ha tenuto impegnati me e il mio Governo in queste ultime settimane – è risolta: le strade della città sono di nuovo pulite e la raccolta porta a porta ha ripreso a funzionare regolarmente. Non solo, la volontà della mia Amministrazione è quella di estendere il servizio della raccolta differenziata in tutto il territorio comunale, unica soluzione all’annoso problema delle discariche. Altra questione in cima alla mia agenda è la situazione finanziaria del nostro Comune, complessa a causa dei forti debiti lasciati in eredità dall’A.Ser. Il Ministero delle Finanze ha accertato che il Comune di Pomezia è creditore per 50 milioni di euro nei confronti di A.Ser-Tributi Italia, ed è proprio grazie a questo accertamento che siamo riusciti a stipulare, attraverso un protocollo d’intesa con ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani), un accordo tra Poste Italiane, Ministero del Lavoro e SACE – una società partecipata del Ministero delle Finanze – per ottenere un finanziamento che ci permetterà di risanare tutti i debiti e di rilanciare l’economia locale. A questo si aggiunge, non meno importante e significativa, la lotta all’evasione: abbiamo emesso decreti conservativi per 15 milioni di euro ed per altrettanti sono pronti provvedimenti di recupero evasione verso creditori pubblici e privati. Un’economia, quella locale, che è fatta anche e soprattutto di servizi ai cittadini, messi a dura prova dalla scadenza di alcuni contratti a tempo determinato che il Comune non può riconfermare a causa del decreto Brunetta, ma rispetto a cui noi abbiamo preso una chiara e dura posizione che parla di fabbisogno occupazionale e servizi alla cittadinanza. Nonostante il forte impegno e la grande coesione dimostrata dalla mia maggioranza in questi primi mesi di legislatura, c’è chi ancora crede di essere in campagna elettorale. Non c’è alternativa al nostro Governo, è ora che qualcuno si risvegli dalla batosta che ha preso. Ancora una volta i soliti noti, burattini sostenuti dai soliti burattinai-guastatori, distribuiscono volantini e pseudo-giornali con calunnie ed accuse diffamatorie che non solo non corrispondono lontanamente alla verità, ma tentano – senza riuscirci – di minare l’immagine della mia persona. Proprio per questo ho dato mandato ai miei legali di sporgere querela per diffamazione aggravata e violazione della legge sull’editoria nei confronti di Ivan Mascioli de il Pasquino di Pomezia per aver pubblicato notizie false ed infondate relative ad un presunto procedimento penale che vedrebbe coinvolto me ed un dirigente comunale. Nel volantino, distribuito nei giorni scorsi a Pomezia, si parla di una perquisizione e di un avviso di garanzia a me destinati nell’ambito di una non meglio qualificata indagine, senza citare la Procura di riferimento o i reati contestati. I contenuti dell’articolo risultano fortemente diffamatori e lesivi della mia immagine quale Sindaco della città, oltre che palesemente falsi nei contenuti e nella forma. Contestualmente è apparso un articolo dell’avv. Silvana Ravel sul quindicinale Città&Città del 1 settembre che fantastica sulla mia estate fatta di voli a lungo raggio e matrimoni dalle cifre improponibili. Tutta la città sa bene che io non mi sono mosso da Pomezia per problemi personali che non auguro a chi si permette di scrivere di me e del matrimonio di mia figlia. Ciò che appare evidente è lo scopo politico di questi frequenti attacchi, che è quello di offendere ed oltraggiare la mia persona. Le abnormi falsità che non trovano riscontro in nulla di vero, hanno come unico scopo quello di offendere oltre che me e la mia Giunta, anche voi cittadine e cittadini che avete liberamente scelto il Vostro Sindaco. Intraprenderò serie misure al riguardo perché abbiano fine le continue aggressioni mediatiche e mi avvarrò di tutti i mezzi legali per affermare principi di verità e di trasparenza, che mi hanno sempre contraddistinto quale uomo politico ed amministratore della città di Pomezia.

Il Sindaco

Enrico De Fusco


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estate 2011

MISS TORVAIANICA, IIª EDIZIONE nche quest’anno Torvaianica ha la Miss che porta il suo nome. La più bella tra le 21 concorrenti che la sera del 13 Agosto si sono sfidate a colpi di sfilate e balletti è Jessica Fattori. La kermesse si è svolta in una piazza Ungheria gremita di gente, tra musica, colori ed il tifo da stadio da parte di parenti ed amici, ma anche degli spettatori – soprattutto maschili – giunti per vedere le bellezze nostrane. Jessica ha preso il posto di Beatrice Gattuso, vincitrice della Iª edizione del concorso “Miss Torvaianica”. Ma, tra le 21 partecipanti, altre 5 hanno avuto l’onore di una fascia. La più ambita era senz’altro quella di Miss TV, andata a Giovanna Bortone, 16 anni da compiere il 24 Agosto ed una fascia che supera il più bel regalo di compleanno. Giovanna, sedicenne dalla faccia pulita nata ad Aversa ma residente ad Ardea, insieme al titolo ha infatti vinto uno stage di un anno presso Telepontina, che le offrirà un corso di dizione e la possibilità di diventare l’annunciatrice dei programmi della TV locale. Miss Sex Appeal è stata eletta Claudia Mazza, Miss Fotogenia Martina Sgrò, Miss Portamento Hilda Sindole, Miss

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Eleganza Madalina Loghin. Ma a vincere davvero sono stati gli organizzatori: dalla Pro Loco di Torvaianica, con il suo presidente Fabio Miatti, alla direttrice artistica Lucia Estero, con la quale le ragazze hanno imparato i rudimenti del portamento, della danza e della padronanza del palcoscenico. “Sono state brave – ha dichiarato Lucia Estero - ma ancora di più lo sono stati i loro genitori, che con pazienza infinita hanno accompagnato le loro figlie, le hanno attese per ore, assecondando i nostri tempi senza mai lamentarsi. Io ho voluto mostrare a queste ragazze la faccia pulita del mondo dello spettacolo, dove non si scende a compromessi e non si usano scorciatoie per vincere”. Soddisfatta della riuscita di questa IIª edizione di Miss Torvaianica? “Assolutamente sì. E’ andato tutto bene, abbiamo fatto tesoro dell’esperienza maturata lo scorso anno con la prima edizione non solo di Miss Torvaianica, ma anche di Miss Pomezia, che riproporremo a dicembre”. Gli intermezzi musicali sono stati a cura della coppia formata dalla mezzosoprano Alessandra Ragusa e dal tenore Giorgio Fiorenza, il balletto

è stato eseguito da Santo Giuliano ed Andreina Caracciolo, ballerini della trasmissione “Amici” che facevano anche parte della giuria, mentre una singolare sfilata di modelli ispirati alla raccolta differenziata “porta a porta”, tanto discussa in questo periodo, ha mostrato i modelli creati dalla stilista Linda Biondo, che ha utilizzato materiali come bottiglie di plastica, sacchetti della spazzatura e giornali usati per creare abiti da sera.

TORVAIANICA’S CUP G811 iovani, inesperti, ma decisamente motivati. Tanto da riuscire ad organizzare e portare a termine qualcosa che solitamente solo i “grandi” pensano a fare. Parliamo di Sara Brandolino, Claudio Boccia ed Emanuele Amicucci, tre 19enni che in pochi giorni hanno improntato la Iª Torvaianica’s Cup G811, un torneo di calcio a 5 con 12 squadre partecipanti, iniziato 15 Luglio e concluso il 24 Agosto. Alla fine a trionfare non sono state solo le squadre e gli atleti protagonisti, ma proprio questi giovani, che hanno vinto la loro personale sfida. “Abbiamo dimostrato che, con la buona volontà, si riescono ad organizzare manifestazioni che possono favorire l’aggregazione tra i giovani, che in questo territorio hanno ben poco da fare”, hanno commentato all’unisono i ragazzi al termine del Torneo. Siete soddisfatti di come è andata? “Essendo la nostra prima esperienza, è andata benissimo. Ci siamo divertiti molto, è stata dura all'inizio perché non sapevamo dove mettere le mani, era tutta una novità per noi, ma con l'aiuto di persone con più esperienza in quest'ambito, siamo riusciti a portare avanti un bel progetto. Non possiamo nascondere che durante

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il torneo ci siano state delle difficoltà e degli imprevisti, ma con molta audacia e determinazione li abbiamo superati. Crediamo che, per essere dei ragazzi alle prime armi, sia stato un vero successo. Speriamo anche di aver fatto

divertire tutti i partecipanti, e soprattutto che l'estate prossima si possa proporre la IIª edizione di questo torneo. Approfittiamo per ringraziare Omero Schiumarini, che ci ha permesso di dare vita al nostro progetto, a Lucia Estero che ci ha aiutati a seguire il torneo e a Vincenzo Picozzi, sempre disponibile nell' affidamento del campo, oltre a quanti hanno partecipato, le Istituzioni ed i giornalisti presenti”. Il torneo è stato vinto dall’Unicampus Pomezia, che si è aggiudicato il 1° premio (mille euro), mentre il secondo classificato è stato il Solymar. Al terzo posto Telepontina e al quarto i Black Bulls. La classifica cannonieri ha visto trionfare Yuri Navisse (Unipomezia), mentre come miglior portiere è stato riconosciuto Edoardo (Black Bulls), tutti premiati da Jessica Fattori, Miss Torvaianica 2011. “Sono rimasta colpita dall’entusiasmo e dalla voglia di fare di questi ragazzi – ha dichiarato l’organizzatrice di eventi Lucia Estero, che ha aiutato i ragazzi – e, quando mi hanno cercata per chiedere la mia collaborazione ho accettato ben volentieri a titolo gratuito, perché i giovani vanno sempre incoraggiati”. Alessia Ambra Achille


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MISS E MISTER UNDER 12 ANCHE I BAMBINI HANNO IL LORO CONCORSO on solo spiaggia, bagni e giochi, per i bambini di Torvaianica, che quest’anno hanno avuto anche la possibilità di partecipare ad un per niente serioso concorso di bellezza, simpatia e bravura, in un’eccellente sfilata di miss e mister under 12. La manifestazione si è svolta presso lo stabilimento balneare “Capobianco” durante un caldissimo pomeriggio di agosto: una simpatica schiera e vociante di aspiranti miss e mister under 12 si sono esibiti sulla passerella dello stabilimento. Per niente intimoriti dal folto pubblico presente, hanno dato vita ad uno spettacolo di circa un’ora, ballando e cantando coadiuvati dalla animatrice Pamela Borgia, la quale, non senza difficoltà, è riuscita ad inquadrare una moderna “banda dei bottoni”. La sfilata si è svolta con la partecipazione di 21 tra bambine e bambini, alla presenza di una qualificata giuria che, mediante votazione singola, ha stabilito la classifica delle sei fasce da assegnare. I partecipanti alla gara erano: Andrea Mazzi – Ginevra Amati – Giulia Di Nitto – Giulia Galli – Rachele Borsetti - Giulia Borsetti – Caterina Mazzi – Martina Folino – Veronica Martino – Ezio De Santis – Sara Ciarrosi – William Biondi – Flavio Di Napoli – Ilaria Ceci – Alessio Canzanella –

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Beatrice Bruni – Giorgia Rossi – Daria Straniero – Gaia Traditi – Cristian Folino – Luna Florenzi – Con giudizi pressoché unanimi, sono risultati vincitori aggiudicandosi la fascia di miss ballerina Ilaria Ceci, miss simpatia Giulia Borsetti, mister ballerino Alessio Canzanella, mister simpatia Ezio De Santis, miss belvedere Veronica Martino e mister belvedere Cristian Folino. Un ringrazia-

mento da parte dei genitori è stato dato a tutta l’organizzazione dello stabilimento balneare ed in particolare ad Anna, la titolare, che con santa e rassegnata pazienza ha permesso e promosso la divertente manifestazione, promettendo che anche il prossimo anno, riveduta e corretta, sarà di nuovo riproposta. Piero Lazzeri

LOREDANA, MISS FASHION MODAMARE ’ stata un’estate di bellezze, intese come Miss, quella di Torvaianica. Tra queste spicca la 17enne Loredana Nazilua, eletta il 7 Agosto Miss Fashion, in una gremitissima piazza Ungheria. La manifestazione, voluta dal Presidente del Comitato di Torvaianica Nord Mauro Sarlo e con la direzione artistica di Giusy Bitto, rappresenta la 1ª edizione del concorso “Modamare”, ed è stata condotta da Gabriella Lunghi e Antonio de Bartolo. Le 10 aspiranti al titolo di vincitrice hanno sfilato con grazia ed eleganza indossando abiti da mare ed accessori rigorosamente provenienti da esercizi commerciali del territorio. Le ragazze si sono date battaglia sfilando con colorati abiti da mare, cercando di dimostrare alla giuria di avere, oltre alla bellezza, anche portamento e personalità. La kermesse ha visto sul palco cantanti e ballerini che hanno soddisfatto il pubblico presente. Dopo la sfilata sono

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arrivati i verdetti: la giuria ha assegnato a Loredana Nazilua, alta e disinvolta a dispetto della sua giovane età , il titolo di MissFashion. “Non me l’aspettavo”, ha commentato tra le inevitabili lacrime. Alla domanda di rito del presentatore, “E adesso cosa vorresti fare?”, la ragazza ha risposto senza indugi: “La modella e l’attrice”. La manifestazione, patrocinata dal Comune di Pomezia, vorrebbe essere ricordata come la prima edizione di una lunga serie: grazie alla collaborazione dei commercianti che hanno sponsorizzato la serata, il Comune è infatti riuscito a cavarsela spendendo pochissimo (300 euro, ndr). “Speriamo – hanno detto i promotori della serata - che ci siano sempre eventi di vario tipo, che offrano svago, divertimento e cultura, fatti da semplici cittadini che si riuniscono e decidono di dimostrare atutti che il cliché di “città dormitorio” non ci appartiene più” .

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CAMPO JEMINI IN FESTA LA TRADIZIONALE “SAGRA DELLA BRUSCHETTA” CRESCE IN QUANTITÀ E QUALITÀ re giorni di grande divertimento. Queste le giuste parole per riassumere in breve la 4ª Sagra della Bruschetta. Tante le novità, a partire dalla durata, estesa di un giorno per riproporre il Cinema all’aperto, assoluto protagonista della prima giornata, il 26 Agosto, con la proiezione della commedia “Benvenuti al Sud”. Anche le altre due serate non sono state certo prive di eventi, con un mix di comicità - eccezionale lo show di Marco Tana - magia, grande musica e buon cibo, con un menù più ricco rispetto alle precedenti edizioni, senza rinunciare tuttavia al valore aggiunto che ormai contraddistingue l’evento: la bruschetta gratis. I partecipanti si sono inoltre intrattenuti con le tipiche “bancarelle”, presenti in ogni festa che si rispetti, con la ricca pesca a premi e con la lotteria conclusiva, della quale in questa pagina troverete i numeri vincenti. Per capire meglio come è andata e per fare un bilancio conclusivo della manifestazione ci siamo rivolti a Maurizio Battistelli, presidente del Comitato di Quartiere che anche quest’anno ha fatto centro, riuscendo a riunire non solo praticamente tutti i residenti, ma anche cittadini degli altri quartieri. Cosa vi spinge ogni anno a rimettervi in gioco? “Il nostro obiettivo è quello di creare aggregazione, di portare gli abitanti del quartiere a conoscersi anno dopo anno, nella speranza di coinvolgere sempre più persone. Inoltre vogliamo farci conoscere e far conoscere Campo Jemini a tutti quelli che ci vengono a trovare. Ecco cosa ci spinge ad andare avanti”. La vostra festa si basa soprattutto sull’apporto volontario degli abitanti del quartiere, cosa che costituisce senza dubbio la vera forza di questa

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manifestazione. E’ d’accordo con questo tipo d’analisi? “Sicuramente sì e anzi colgo l’occasione per ringraziarli di cuore, perché senza di loro tutto questo non sarebbe stato possibile. Inoltre voglio ricordare che i nostri collaboratori non percepiscono un solo euro ma lo fanno solo a scopo volontario; questa è una delle poche feste dove tutto il guadagno viene utilizzato per realizzare le piccole opere necessarie allo sviluppo del quartiere stesso”. Il risultato finale rispecchia le aspettative della vigilia? “Direi di no, nel senso che siamo andati veramente al di là di ogni più rosea aspettativa e di questo non possiamo che essere orgogliosi. Già a partire da Venerdì, che poi rappresentava la nostra scommessa, abbiamo potuto constatare un incredibile aumento di persone rispetto al passato. Ricordo infatti che nelle scorse edizioni la festa era stata concepita per durare due giorni e l’aggiunta di una terza giornata costituiva quantomeno un’incognita ma, visto il risultato, la

scommessa l’abbiamo vinta”. Quali saranno i prossimi obiettivi del Cdq? “Offrire ai nostri abitanti condizioni di vita sempre migliori; per questo man mano che emergeranno punti critici da risolvere cercheremo di apportare i giusti interventi, sia autonomamente, sia portando le questioni del territorio negli appositi centri istituzionali come abbiamo sempre Luca Mugnaioli fatto”. Questi i numeri vincenti della lotteria: 1° premio – TV PLASMA 50 POLLICI: biglietto n° 1146 2° premio – NINTENDO WII: biglietto n° 1441 3° premio – TAGLIAERBA: biglietto n° 1426 4° premio – BARBECUE: biglietto n° 1385 5° premio – BATTERIA MERCURY: biglietto n° 471 6° premio – CONVERGENZA EQUILIBRATURA E LAVAGGIO AUTO (OFF. PIT STOP): biglietto n° 4 7° premio – PROSCIUTTO+CASSA DI VINO: biglietto n° 2570 8° premio – CANNA DA PESCA: biglietto n° 2580 9° premio – LAVATRICE: biglietto n° 451

UN VOLTO PER FOTOMODELLA er non essere da meno alla vicina Torvaianica, anche Tor San Lorenzo ha avuto la sua passerella di miss, ospitando, il 31 Agosto, in occasione del III° Torneo Memorial Laura Nardoni, la Finale Regionale del concorso nazionale “Un Volto Per Fotomodella”, arrivato ormai alla sua 27ª edizione. L'evento,organizzato dall'Accademia Spettacolo di Carmen Morello, ha visto come protagoniste le 22 Miss finaliste regionali che avevano già superato le varie tappe di selezione del summer tour. Durante la serata si sono esibiti artisti tra cui Dino Kappa e la sua cover band di Battisti, il

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cabarettista Nino Taranto, i ballerini Lorenzo De Baggis e Carlotta Stassi dal musical Jesus Christ Superstar, e Marco Carboni, finalista di Amici di Maria DeFilippi. La serata è stata presentata da una frizzante Carmen Morello, già protagonista in Notte prima degli esami 82, Sottocasa, Un Medico in famiglia ed altre fiction. L’ingresso alla Pineta dei Liberti, dove si è svolta la manifestazione, era ovviamente gratuito, ma l’evento era legato ad una raccolta fondi per beneficenza. Bello e buono, insomma, in una serata di spettacolo davvero divertente. Alessia Ambra Achille


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VIA POLONIA, ANCORA “BELLA A META'” TORVAIANICA SUD, I CITTADINI CHIEDONO MAGGIORE ATTENZIONE ’ stato il primo quartiere di cui si è parlato sulle pagine de “Il Corriere della Città”. Torvaianica Sud, per la precisione via Polonia, rettilineo parallelo al lungomare, quasi tre chilometri di strada alberata e divisa da uno spartitraffico, abitazioni solo da un lato e fronte, verso l’interno, completamente libero. Oasi di pace? Ovviamente no. “Al limite, di noia - sostiene Antonino Catania – visto che questa zona non sembra neanche appartenere a Torvaianica. Per avere o vedere qualsiasi cosa siamo costretti a prendere l’automobile ed a recarci al centro. Lì, bene o male, si ha l’idea di un posto di vacanza, si hanno tutti i servizi. Qui, invece, ancora manca tutto, a cominciare dall’illuminazione”. Ma come, i pali ci sono: sono stati messi lo scorso aprile sul lato delle palazzine ed a giugno sul lato opposto, con la promessa che entro 20 giorni sarebbero stati funzionanti… “E invece siamo ancora al buio, i pali sono puramente estetici, e neanche tanto, visto che molti di essi sono stati montati al contrario o di traverso a causa della presenza degli alberi che sorgono sul marciapiedi che costeggia le abitazioni. Invece di potare l’albero, hanno preferito girare i lampioni, così – quando verranno finalmente accesi – l’illuminazione arriverà direttamente negli appartamenti del secondo piano”. “Si tratta di un problema legato alle lungaggini dell’Enel – ha ribattuto l’assessore ai Lavori Pubblici Edgardo Cenacchi, prontamente interrogato in merito – L’amministrazione comunale ha seguito tutte le procedure previste, purtroppo l’ente fornitore non ha rispettato la tempistica prevista”. E quando si accenderanno le luci? “Entro la fine di settembre”, ha garantito l’assessore. Giusto in tempo per la fine della stagione turistica. Ed i pali stor-

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ti? “Manderò immediatamente l’ingegnere preposto ad effettuare dei controlli”. Ma i problemi non finiscono qui. “Nei mesi di luglio ed agosto non è mai passato nessuno a pulire le strade, né per lo spazzamento manuale, né per la pulizia periodica con l’apposito macchinario. Per non farsi sommergere dalla sporcizia, coloro che vivono al piano terra ed hanno il giardino con affaccio sul marciapiede puliscono davanti alla loro abitazione, mantenendo così un minimo di decoro. Ma basta scendere dal marciapiede per vedere cumuli di foglie e sporcizia che non solo invadono il bordo delle strade, ma intasano i tombini. Gli alberi di via Polonia, pur belli e decorativi, hanno anche un altro “difetto”, forse a causa di un’errata manutenzione del verde pubblico: sono pieni di formicai e noi, di conseguenza, siamo invasi dalle formiche per tutta la bella stagione”. Come va con la differenziata? “Il lato positivo è che sono spariti quei pochi cas-

sonetti distrutti che prima erano collocati sull’altro versante della strada. Quello negativo è che adesso i secchi sono tanti, colorati, sempre pieni di rifiuti e di animali di ogni tipo, dai vermi ai topolini. L’immondizia viene raccolta meno di una volta a settimana, troppo poco per una zona che, d’estate, quadruplica i suoi abitanti”. Ma Antonino Catania prosegue con i disservizi. “Via Polonia, quando arriva la notte, è teatro di corse sfrenate con macchine e moto. Già di giorno gli incroci sono pericolosi perché la segnaletica in alcuni punti non è ben visibile o addirittura mancante, ma la sera le cose si complicano, visto che i bulletti – sapendo che qui non ci sono controlli – ne approfittano per spingere sull’acceleratore. In tutta l’estate, infatti, non abbiamo mai visto una pattuglia della Polizia Locale, dei Carabinieri o della neo arrivata Polizia di Stato. Sembra che questa strada, ed ancor di più la parallela via Svezia, sia dimenticata ed abbandonata da tutti. Il problema è che, piano piano, la vogliono abbandonare anche molti residenti, che mettono in vendita le loro case proprio per andare in posti meglio serviti. Un tentazione che spesso viene anche alla mia famiglia. Eppure basterebbe poco per poter rendere questa strada e tutto il quartiere un’isola felice: abbiamo una piazzetta abbandonata, che potrebbe essere rimessa a posto e diventare un punto di aggregazione; c’è un piccolo spazio verde che potrebbe ospitare giochi per i bambini, visto che era nato proprio come parco giochi; si potrebbero mettere i dossi per regolamentare la velocità; si potrebbero posizionare delle panchine sul marciapiede che da’ verso il verde… insomma, un po’ più di cura e gli abitanti del posto sarebbero finalmente soddisfatti”. Alessia Ambra Achille

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NUOVA FLORIDA SENZA PIU’ VOCE? SI È SCIOLTO IL COMITATO DI QUARTIERE, MA RESTANO TROPPI PROBLEMI resce il numero degli abitanti, aumentano smisuratamente le costruzioni, ma i servizi restano sempre gli stessi, con il conseguente acuirsi dei problemi di sempre. Con l’aggravante che, dall’8 Agosto, non ci sarà più una voce forte che chiederà attenzione verso il quartiere. Stiamo parlando della Nuova Florida, il cui CdQ si è sciolto dopo che i membri del direttivo hanno gettato la spugna davanti al muro di gomma non tanto dell’amministrazione, quanto dei loro stessi concittadini, deliberando la fine delle attività e sciogliendo di fatto il Comitato stesso. Appena il giorno prima Rita Serino, la Presidente, aveva parlato delle condizioni della popolosa zona, ancora scossa dal terribile incidente che ha visto morire due sedicenni. “In questi anni più volte avevamo chiesto all’Amministrazione Comunale di intervenire sulla sicurezza delle strade del quartiere – ha dichiarato Rita Serino - ma troppo spesso siamo rimasti inascoltati. Solo dopo la tragedia il Comune ha reso visibili alcuni tratti delle strade della Nuova Florida, ponendo i cartelli di obbligo svolta a sinistra su via Siracusa, ma non ha fatto nulla per la richiesta riguardante l’incrocio tra via Reggio Emilia e via Reggio Calabria, né per via Modena e le strade che la intersecano: lì c’è chi corre a 100 km all’ora, e non c’è alcun dosso che faccia rallentare. Quelli di gomma, installati all’epoca dell’asfaltatura, sono stati tagliati da cittadini incoscienti proprio nei punti dove passano le auto, perché il relativo rumore dava loro fastidio. Perché non risolvere con attraversamenti pedonali rialzati in cemento, come a Rio Verde, là dove vi sono abitazioni ai lati, come previsto dal Codice della Strada?”. Nel 2008 il CdQ aveva predisposto un piano della viabilità di tutto il quartiere, con tanto di cartina con sensi unici alternati progettati per incrociare via Sassari e viale Nuova Florida, arterie principali. Nel novembre 2008, durante un incontro con Polizia Municipale, era stato comunicato al direttivo che il progetto era stato inviato ad un “Ingegnere della Motorizzazione Civile” per far preparare un piano viario della zona. “Avevamo anche fatto presente la pericolosità di largo Udine – ha aggiunto la Serino - ove è stata istituita una rotatoria di cui nessuno tiene conto; non solo si posteggia davanti alle frecce indicatrici di direzio-

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ne sistemate attorno all’albero al centro della piazza, ma manca anche l’indicazione di "rotatoria” per chi proviene da via Campo Selva. Molti automobilisti provenienti da via Venezia e da via Teramo pare non sappiano leggere i cartelli, e imboccano la rotatoria in senso contrario. A contribuire alla mancanza di sicurezza stradale si aggiunge indubbiamente anche il manto stradale dissestato: buche, voragini, avvallamenti, contropendenze errate, marciapiedi inesistenti, breccia per la messa in sicurezza temporanea delle buche fatta in presenza di acqua. Questo ha comportato che la breccia si è riversata all’interno e sui bordi delle carreggiate, costringendo a veri e propri “slalom” per evitarla. Viene quindi il dubbio che questi lavori non siano sempre eseguiti a regola d’arte, soprattutto se si paragonano a quelli riguardanti l’asfaltatura di Via Campo Selva, realizzata da una ditta specializzata, dove gli incidenti sono diminuiti quasi del tutto. Sarà un caso, ma questi lavori sono stati effettuati dopo che il Comitato aveva presentato una denuncia alla Procura di Velletri, e

quindi seguiti con particolare attenzione”. Anche per quanto riguarda l’illuminazione pubblica il CdQ aveva provato a presentare un progetto all’amministrazione comunale. “Già nel 2004, e successivamente in più occasioni, avevamo proposto di adottare il sistema “Illuminazione a costo zero” per le strade non asfaltate e gli incroci pericolosi, installando pali della luce con tecnologie d’avanguardia che consentono di ridurre il costo delle bollette e riutilizzare il “risparmiato” per mettere dei nuovi pali. Avevamo anche contattato un tecnico privato, che si era recato in Comune per illustrare il progetto. Ma la risposta è stata sconfortante, visto che ci hanno preso per visionari. Ma allora non siamo i soli, visto che tanti Comuni italiani hanno adottato tale metodo, e con il risparmiato sul conto elettrico hanno potuto effettuare lavori di asfaltatura e di decoro urbano senza intaccare il bilancio comunale!”. E per quanto riguarda i servizi? “Sarebbe interessante ed istruttivo confrontare quanto promesso dal programma del Sindaco


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Eufemi con la realtà. La Scuola Superiore pare essere ancora una chimera, così come l’asilo comunale. Il presidio di primo soccorso è stato solo un accenno in un discorso ufficiale. Nonostante la popolosità del quartiere manca un ufficio postale e proprio in questi giorni sono tornate prepotentemente alla ribalta le lamentele per il ritardo della consegna della posta, con le bollette che vengono recapitate oltre la scadenza di pagamento. Noi crediamo che il Comune dovrebbe rivalersi nei confronti della Società responsabile per il disagio provocato ai cittadini. I trasporti urbani sono un altro cruccio, visto che a tutt’oggi sono ancora insufficienti e la domenica addirittura assenti. Per non parlare dei punti di aggregazione, che non esistono proprio: niente cinema, pub, teatri, locali ludici per giovani. I ragazzi, non avendo altro da fare, la sera si ritrovano per le strade a correre con le moto, a far gare con le auto, a bere sperando che sia solo bere- invadendo e violando spazi previsti per i bimbi rendendoli con le loro intemperanze giovanili (bottiglie rotte, panchine divelte ecc.) non più fruibili. Come il Boschetto, dove, malgrado le promesse dell’Ufficio Ambiente, ancora non iniziano i lavori di riqualificazione. Molti abitanti della Nuova Florida ancora non hanno l’acqua potabile né fognature, tanto meno il gas metano. Non è stato istituito un servizio comunale di autospurgo per lo svuotamento delle fosse biologiche a costo contenuto, come invece annunciato. Allo stesso modo stiamo ancora aspettando l’isola ecologica ed il miglioramento del servizio della raccolta differenziata, che andrebbe incrementata tramite un’intensa campagna di informazione e successivamente di repressione delle inosservanze, onde poter finalmente passare alla benedetta TIA, cioè il pagamento per ogni cittadino di quanto effettivamente conferisce”. Ma Rita Serino pensa che alcuni dei problemi della Nuova Florida possano essere estesi a tutto il territorio comunale. “A parte una generalizzata convinzione da parte dei cittadini che l’Amministrazione Comunale sia troppo insensibile e distante dai reali problemi pratici dei suoi cittadini/utenti, sembra esserci poca trasparenza ed informazione nei confronti dei cittadini in molte, troppe decisioni prese in Giunta ed in Consiglio Comunale. Come per il problema “Radon” (ved. Delibera n.67 del 22/7/2011) che sicuramente interessa il nostro territorio, che vede però un recente regolamento edilizio che non ne tiene conto. Resta poi nei cittadini la perplessità, se non la paura, delle conseguenze della mancanza di un “piano antenne”, constatando la vicinanza di istallazioni sorte a ridosso di scuole, case private e centro anziani, per non parlare delle nuove abitazioni che si stanno completando proprio a ridosso di una di esse! In un momento di particolare stasi economica del Paese mi chiedo perché non c’è

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un’unione di forze sul territorio per valorizzare ciò che abbiamo, creando posti di lavoro e nuove possibilità che non si limitino ai 60 giorni di stagionalità balneare. Mi riferisco ad un Museo Manzù a cui si dovrebbe aggiungere un serio Museo Archeologico, gli scavi di Castrum Inui, i santuari ardeatini, le mura, la chiesetta di Santa Marina, i Giardini della Landriana: si potrebbe creare un percorso culturale/archeologico/turistico completo, da promuovere e valorizzare a livello nazionale ed internazionale, offrendo anche strutture alberghiere e di ristorazione di qualità”. Tra pochi mesi i cittadini di Ardea saranno chiamati ad eleggere i loro prossimi rappresentanti. Cosa si augura per il suo quartiere? “A prescindere dal colore e dalle idee, sarebbe utile che tutti i partiti facessero le “primarie” per le pros-

sime elezioni comunali, in modo da coinvolgere la popolazione sin dalle prime battute. Utile sarebbe in quell’occasione sottoporre ai potenziali elettori una scheda sulla quale indicare i dieci punti prioritari da raggiungere in caso di elezione. Un’analisi di queste schede sarebbe sicuramente d’aiuto ai candidati per stilare il loro programma, che dovrebbe fissare dei precisi ed impegnativi traguardi: entro il primo anno si farà questo, entro il secondo quest’altro, e via dicendo, il tutto secondo le reali necessità dei cittadini. In sostanza fatti concreti e controllabili, non demagogia! Solo questa può essere la giusta via per non continuare a prendere in giro i cittadini/utenti/contribuenti che hanno almeno gli stessi diritti di coloro che vengono eletti”. Alessia Ambra Achille

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televisione

CORRIERE + TELEPONTINA FACCIA A FACCIA CON GLI AMMINISTRATORI, PER RISOLVERE I PROBLEMI DELLA GENTE empre più dalla parte dei lettori. Il Corriere della Città vuole fare da tramite in maniera ancora più diretta tra i cittadini di Pomezia ed Ardea ed i relativi amministratori, cercando di superare le barriere della burocrazia. Parlateci dei vostri problemi, segnalateci malfunzionamenti o disservizi: ogni argomento interessante verrà trattato “faccia a faccia” con l’amministratore di riferimento e trasmesso da Telepontina, in una nuova rubrica settimanale che si intitolerà “La Pagina del Corriere”. Sono mesi che cercate di parlare con un Assessore, un Consigliere, un Dirigente o con il Sindaco e non ci siete ancora riusciti? Potete

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contattarci scrivendo alla redazione o al direttore Maria Corrao, agli indirizzi e-mail redazione@ilcorrieredellacitta.it e direttore@ilcorrieredellacitta.it , oppure chiamando il numero 3926939763. Ascolteremo la vostra storia, per trovare una soluzione. Nasce quindi una sinergia tra carta stampata, web – con il sito www.ilcorrieredellacitta.com - e televisione, a favore del territorio e di tutti i cittadini. Attendiamo le vostre segnalazioni, insieme potremo migliorare la qualità di vita nei nostri Comuni.

sanità

ANALISI DEL SANGUE SEMPRE PIU’ COMPLICATE DOPO LO SPOSTAMENTO DELL’AMBULATORIO DISAGI PER LA MANCANZA DI PERSONALE e si dipende dalla Asl RM H4 meglio non ammalarsi. Fare le analisi del sangue, infatti, diventa sempre più difficile. Dopo lo spostamento degli ambulatori per i prelievi di Pomezia dalla sede ubicata nel poliambulatorio di Fior di Sole, in via del Mare, a quella di via dei Castelli Romani, arriva un’altra brutta novità: la direzione della ASL informa infatti che, “a causa della grave carenza di personale presso il laboratorio analisi di Anzio, l’accesso alle prestazioni di laboratorio per i pazienti ambulatoriali che si rivolgono ai Centri Prelievo di Pomezia in via dei Castelli Romani e di Ardea in via Legnano via dei Tassi, fino a nuova comunicazione, sarà limitata ai soli casi urgenti”. Stessa cosa per i centri di Anzio e Nettuno. Si profilano quindi altre polemiche, che seguono a ruota quelle nate dal ritorno dell’ambulatorio pometino in via dei Castelli Romani. “La struttura di via dei Castelli Romani è fatiscente – lamentano i cittadini, e del resto basta un sopralluogo per rendersene conto - e di difficile raggiungimento soprattutto per chi arriva dai quartieri a sud della cittàe per chi non è automunito. Quella di via del Mare, oltre che nuova, era anche più confortevole, organizzato e

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pulito”. Senza contare che è di proprietà della stessa Asl, mentre l’edificio di via dei Castelli Romani è in affitto. Su questo argomento, nel corso del consiglio comunale di Luglio, Alba Rosa, esponente di SEL, aveva anche presentato interrogazione al sindaco Enrico De Fusco, in quanto massima autorità sanitaria del territorio, ancora senza risposta. Risposta ricercata allora direttamente alla fonte, che già ad inizio Agosto aveva giustificato il trasferimento come necessario in quanto nella sede di Fior di Sole andrà un centro di medicina del lavoro. “Il Centro Prelievi è stato spostato da una struttura periferica, in località Macchiozza, ad una più centrale – comunicano dalla direzione della ASL RM H - Contrariamente a quanto affermato, la struttura di via dei Castelli Romani è molto più raggiungibile, perché più centrale, non è fatiscente, e per le persone anziane e prive di mezzi di trasporto resta più vicina all'abitato”. I responsabili negano le lamentele dei cittadini per il cambio avvenuto il 1° Agosto, sostenendo invece che “erano frequenti invece le proteste degli assistiti per la lontananza del centro di via del Mare rispetto all'abitato”. Anche riguardo ai costi sono state fatte delle precisazioni, anche se

– nonostante la domanda diretta – nessuno ha voluto comunicare cifre precise. “Le piccole modifiche eseguite per attrezzare il locale dove vengono eseguiti i prelievi non comportano un aumento del canone di locazione della struttura di via dei Castelli Romani, sede di molte attività del distretto, e l'entità è tale da essere insignificante rispetto al costo di completamento della struttura di via del Mare, per cui esistono finanziamenti dedicati”. Alla constatazione che il centro di Medicina del Lavoro ed i laboratori prelievi avrebbero tranquillamente potuto coesistere, visto che da un anno si sono liberati gli spazi precedentemente occupati dal laboratorio di analisi, la dirigenza ha risposto che “Lo spostamento del centro prelievi in via dei Castelli Romani permette un migliore utilizzo del personale infermieristico che nella struttura precedente di via del Mare, in località Macchiozza, alla conclusione delle attività di prelievo, verso la metà della mattina, restava praticamente inutilizzato”. Vale a dire: dalle 11 in poi il personale rimaneva senza fare nulla, quindi, spostandolo in una sede operativa in orario continuato, le risorse possono fruttare di più. Alessia Ambra Achille

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LAVORO E LEGALITA’ LA REGIONE LAZIO RICORDA LIBERO GRASSI In occasione del ventesimo anniversario, il 29 agosto, della morte di Libero Grassi, l’imprenditore siciliano ucciso per non aver voluto pagare il “pizzo” ed aver, al contrario, trovato il coraggio di denunciare pubblicamente i suoi estorsori, le pagine della Regione vengono completamente dedicate al mondo del lavoro e di ciò che lo precede, l’istruzione. ''Libero Grassi - ha dichiarato il presidente della Regione Lazio Renata Polverini il giorno dell’anniversario, nel corso del discorso di commemorazione - e' stato un esempio di coraggio, un uomo che non ha avuto paura di mostrare il suo disprezzo verso la criminalità organizzata e i suoi sistemi malavitosi testimoniando in modo impavido l'amore per l'onesta' e per la sua terra. Oggi, a vent'anni di distanza anche la

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Regione Lazio vuole rendere omaggio alla sua figura, rinnovando, anche in nome di uomini come Libero Grassi, il proprio impegno quotidiano contro l'espandersi dei fenomeni criminosi nel nostro territorio''. "Mi unisco alle parole della Presidente Polverini nel ricordo di Libero Grassi, imprenditore coraggioso che ebbe la forza di opporsi alle mafie a discapito della sua stessa vita - ha aggiunto l'Assessore al Lavoro e Formazione della Regione Lazio, Mariella Zezza -L'impegno della Giunta Polverini è rivolto alla tutela del lavoro e della buona occupazione. Sostenere le imprese e i lavoratori, soprattutto in una fase di grave crisi internazionale come quella in atto, significa sostenere il territorio e valorizzarne le vocazioni produttive ".

TANTI NUOVI ALLOGGI 600 NUOVI ALLOGGI PER GLI STUDENTI FUORI SEDE ia libera della Giunta regionale alla deliberazione che individua gli interventi per alloggi e residenza universitarie, proposti da Laziodisu, da sottoporre al ministero dell'Istruzione, dell'università e della ricerca e da realizzare con il cofinanziamento dello Stato ai sensi della Legge 338/2000. Il costo totale degli interventi ammissibili a cofinanziamento è pari a 36 milioni e 140mila euro, a valere nella misura del 50 per cento sui fondi della legge 338 del 2000 dello Stato e per l'altro 50 per cento sul bilancio della Regione Lazio, che investirà complessivamente 19 milioni e 210mila euro. "Il Lazio è al secondo posto per popolazione universitaria - sottolinea l'assessore regionale all'Istruzione Gabriella Sentinelli - e l'Università La Sapienza di Roma detiene il maggior numero di iscritti in Europa, ma registra anche una grave carenza di alloggi per gli studenti universitari fuori sede. Poiché il diritto allo studio,

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costituzionalmente riconosciuto, prevede gli alloggi per gli studenti universitari meritevoli, la Giunta Polverini ha fortemente deciso di investire nell'edilizia universitaria, dando un segnale di particolare attenzione per gli Atenei". La Regione ha approvato i seguenti interventi, per un totale di ben 600 alloggi: la ristrutturazione del complesso edilizio Vittorio Marrama, in Viale dell'Aereonautica a Roma, e la realizzazione della residenza in località Pietralata, relativi all'Università La Sapienza; la ristrutturazione del complesso edilizio "Boccone del povero", relativo all'Università di Tor Vergata a Roma; la realizzazione della residenza in località Folcara, relativo all'Università di Cassino. Quest'ultimo consentirà la realizzazione di 65 nuovi alloggi, che si vanno ad aggiungere ai 146 previsti nello stesso complesso e approvati dalla Giunta regionale a fronte di un finanziamento di 4 milioni e 869mila euro.


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Regione lazio

LE OPPORTUNITA’ PER I GIOVANI CORSI DI FORMAZIONE E STAGE IN AZIENDA 2 milioni di euro: è la cifra stanziata dalla Giunta Regionale del Lazio per l’anno scolastico 2011/12 per i percorsi triennali di formazione professionale, che riguardano quasi 9000 studenti in tutta la regione. Si tratta di ottime opportunità per i ragazzi che vogliono inserirsi presto nel mondo del lavoro. E, sempre sul tema studenti-impiego, l'assessore al Lavoro e Formazione della Regione Lazio Mariella Zezza annuncia un’altra novità. "Sono stati pubblicati nuovi bandi destinati alla formazione in azienda di 30 giovani laureati, finanziati dall'Assessorato al Lavoro e Formazione della Regione Lazio nell'ambito del progetto "Più futuro per i giovani più sviluppo per l'Italia" promos-

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so con l'Associazione dei Cavalieri di Gran Croce”, ha dichiarato invitando gli interessati a consultare i siti www.portalavoro.regione.lazio.it e www.associazionecavalieridigrancroce.it per ulteriori informazioni. Attraverso una procedura di selezione saranno assegnati i tirocini, riservati a laureati in Economia e Commercio, Ingegneria Gestionale, Meccanica e Chimica, da svolgere presso le sedi di importanti società in Italia e all'estero, tra le quali Alitalia, Novamont, AMS, Fintecna, Alcatel/Lucent e Camera di Commercio Italiana a Londra e New York. Ogni stage avrà la durata di 6 mesi e sarà rinnovabile fino ad un massimo di un anno. "Si tratta di una iniziativa che sta

riscuotendo il favore dei giovani laureati della nostra Regione - ha spiegato l'assessore - come dimostrano le circa 100 domande di partecipazione pervenute per il primo dei bandi pubblicati, relativo a 5 posti presso la Toyota. Questo progetto prevede complessivamente l'attivazione di 110 tirocini, di cui 10 riservati a ragazzi disabili, per un impegno di spesa da parte dell'Assessorato al Lavoro e Formazione di circa 300 mila euro. L'inserimento dei giovani nel mondo del lavoro è una delle priorità della Giunta Polverini che, in questo senso, ha già impegnato nell'ambito della strategia "Lavoro Formato Giovani" 100 milioni di euro per il 2011”.

AL VIA VOUCHER ALTA FORMAZIONE PER 300 GIOVANI ' positiva la risposta dei giovani laziali all'offerta regionale per l'Alta Formazione. Lo dimostrano le più di 1500 domande per ottenere i voucher messi a disposizione dall'assessorato al Lavoro e Formazione attraverso il Fondo Sociale Europeo". Lo ha dichiarato l'Assessore al Lavoro e Formazione della Regione Lazio, Mariella Zezza, esprimendo soddisfazione per la grande partecipazione al progetto interregionale 'Verso un sistema integrato di alta formazione' realizzato in collaborazione con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. "Per incentivare l'acquisizione di nuove competenze e valorizzare le pro-

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fessionalità in un'ottica di buona occupazione - ha spiegato Mariella Zezza - abbiamo impegnato 1 milione di euro per incentivare almeno 300 giovani del Lazio, disoccupati o lavoratori occupati, a migliorare la propria qualifica professionale". "Con questa iniziativa - prosegue Zezza - abbiamo dato la possibilità a tutte le Università riconosciute dalla Regione Lazio di presentare Master da inserire nel catalogo interregionale dell'Alta Formazione. Abbiamo ampliato così la scelta per chi desideri intraprendere un percorso formativo specifico". "Tra tutte le offerte - conclude l'Assessore al Lavoro e Formazione - i corsi che hanno

riscontrato maggiore interesse sono 'Il Giornalismo del Terzo Millennio', 'Sviluppo competenze economiche per uno spirito imprenditoriale' e 'Lingua Inglese Avanzata con certificazione Trinity College London'. Queste materie permettono di coniugare attitudini personali e richieste del mercato del lavoro, offrendo una corsia preferenziale per l'inserimento lavorativo in linea con l'attenzione che la Giunta Polverini dedica all'occupazione giovanile. Tutte le offerte sono presenti sul portale dell'Assessorato, www.portalavoro.regione.lazio.it".

AD ARDEA I “PICCOLI IMPRENDITORI CRESCONO” nche Ardea ha le sue eccellenze. Una di queste è senz’altro la NSA – Nuclear Specialists Associated, che ha vinto il premio nazionale “OK Italia – Piccoli imprenditori crescono”, promosso da Unicredit, come eccellenza in Italia. Ad esprimere soddisfazione, oltre alla politica locale, l’assessore al Lavoro e Formazione della Regione Lazio Mariella Zezza. “Il Lazio è ricco di aziende eccellenti che meritano di essere sostenute, promosse e valorizzate. Per questo ci impegnamo a favorire lo sviluppo delle imprese che investono in ricerca e innovazione, creando occupazione di qualità”, ha dichiarato durante

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la visita alla NSA nell’ambito del progetto “Viaggio nel Lazio al Lavoro”. Nel corso della visita al centro di radiofarmacia ed analisi diagnostica oncologica Mariella Zezza si è congratulata con l’azienda per il premio ricevuto. “In questa struttura – ha spiegato l’assessore – uno dei punti di forza è la presenza di giovani qualificati, selezionati direttamente tra gli studenti della Scuola Periti Chimici di Pomezia, ai quali viene data la possibilità di lavorare subito. I 18 dipendenti sono, infatti, di età compresa tra i 21 ed i 30 anni e sono stati impiegati, oltre che nelle normali funzioni di sintesi farmacologica, anche in un lavoro di

rete, creando sinergie per valorizzare le risorse del territorio aprendo alle opportunità offerte dai mercati esteri”. “I dati che arrivano dal distretto chimico-farmaceutico – ha concluso l’assessore Zezza – sono positivi. Il polo farmaceutico del Lazio, dopo aver chiuso il 2010 con un tasso di crescita record del 33%, ha mantenuto un andamento positivo anche nel primo trimestre di quest’anno, registrando un aumento di oltre il 5%. Un risultato importante, trainato dalle esportazioni che nel 2010 hanno fatto registrare un giro d’affari di 4,2 miliardi di euro, impiegando 15 mila lavoratori del settore, ai quali vanno aggiunti i 5 mila

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scuola

IL BUONO PASTO DIVENTA ELETTRONICO MENSAMAT: IL BUONO PASTO PER LE MENSE SCOLASTICHE DEL COMUNE DI POMEZIA utto pronto per MensaMat, il nuovo servizio di refezione scolastica del Comune di Pomezia. Come già annunciato, da questo anno scolastico (2011/2012) sarà introdotto il sistema del “buono pasto elettronico”, una vera e propria tessera ricaricabile con un numero identificativo univoco associato al nominativo dell’alunna/o. La tessera – o badge – è lo strumento che permetterà ai genitori degli studenti delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado, di effettuare il pagamento anticipato dei pasti presso le sedi degli istituti scolastici stessi e dell’Ufficio Mensa Comunale, come attraverso gli sportelli self service (totem) che verranno collocati in alcune zone della città (Ufficio Mensa Scolastica via P.Crescenzi 5, Centro commerciale “16 Pini” e delegazione comunale di Torvaianica) e saranno attivi a partire da metà settembre, in concomitanza con l’avvio dell’anno scola-

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stico. Appena il credito residuo scenderà al di sotto del costo di due pasti il sistema permetterà la fornitura del pasto all’alunna/o inviando contestualmente un avviso all’utente e all’Ufficio Mensa attraverso una mail. Nei giorni scorsi la ditta appaltatrice del servizio ha inviato la tessera a tutti gli alunni del Comune di Pomezia che ne hanno diritto. Qualora MensaMat fosse arrivata anche agli alunni che non usufruiscono più del servizio, la tessera va riconsegnata presso l’Ufficio Mense del Comune di Pomezia. “Le spese relative alle tessere e alle spedizioni delle stesse – chiariscono dalla dirigenza della Pubblica Istruzione – sono a carico della ditta che ha vinto l’appalto del servizio e non dell’Amministrazione comunale”. Ogni tessera è fornita di codice d’accesso e password attraverso i quali gli utenti potranno collegarsi al sistema informatico e prendere visione dei giorni di presenza del-

l’alunna/o, della situazione pagamenti, di uno spazio per comunicazioni da inviare all’Amministrazione comunale o al gestore del servizio, del menù giornaliero dell’alunna/o. “Il buono pasto elettronico – ha dichiarato l’Assessora alla Pubblica Istruzione Rosaria Del Buono – è uno strumento in grado di semplificare il servizio, di eliminare le lunghe code agli sportelli comunali, oltre che controllare direttamente il consumo dei ticket on line o presso gli appositi sportelli installati in città. E’ un ulteriore passo in avanti verso l’informatizzazione dei servizi comunali, ma, come tutte le novità introdotte finora, sarà accompagnata da un’attenta campagna informativa volta alla sensibilizzazione degli utenti/genitori”. Per ulteriori chiarimenti l’Ufficio Mensa del Comune di Pomezia è aperto il mercoledì dalle 9.00 alle 12.00 e il martedì e giovedì dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 15.30 alle 17.30.


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IL POMEZIA RIPARTE DALLA SECONDA CATEGORIA DOPO IL CLAMOROSO FALLIMENTO LA SQUADRA PROVA A RIALZARE LA TESTA

sogni, si sa, non durano in eterno e, prima o poi, si finisce sempre con lo svegliarsi. Lo sanno bene i tifosi dell’ormai ex Pomezia Calcio costretti, per una serie di concause, a veder ripartire la propria squadra dai dilettanti dopo aver assistito impotenti al fallimento della Società rosso-blu. A nulla sono serviti gli appelli, anche da parte del sindaco, per cercare quantomeno di mantenere la formazione nel campionato di Serie D così come le varie ipotesi di fusione con altri clubs proposte di volta in volta; tutte soluzioni infrantesi inesorabilmente, alimentando a dismisura la rabbia dei sostenitori che fino ad un anno fa sognavano addirittura la promozione in Prima Divisione. E adesso? Adesso si ricomincia. E si ricomincia dal basso. Partiamo dalle certezze di quello che sicuramente, per la storia di questa città, dovrà essere un progetto ambizioso. Prima fra tutte la nomina del nuovo presidente, anche se ancora non ufficializzata, trovata nella figura di Hamdi Gamaudi, persona molto conosciuta negli ambienti cittadini e dal ricco passato sportivo, con la gestio-

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ne fra le altre della RDM Volley. Ma, particolare non da poco, amico e persona molto vicina a Di Mario. Una cosa inoltre appare chiara: via dall’organigramma societario le persone che hanno contribuito, secondo il giudizio di alcuni, a rovinare il Pomezia. A tal proposito è significativo lo slogan scelto per rilanciare il club, con un forte “Pomezia ai pometini” che ha avuto come prime conseguenze l’allontanamento dell’ormai ex Direttore Generale Claudio Tanzi e del Direttore Sportivo Andrea Bussi. Anche il nome della società cambierà e, salutando il glorioso “Pomezia Calcio”, si passerà ad un “Pomezia S.r.L., sigla quest’ultima davvero particolare per una squadra calcistica. Ma le novità non si fermano qui. E’ di questi giorni l’annuncio da parte del sindaco Enrico De Fusco che il Comunale, campo storico della squadra, non sarà esclusiva dei rosso-blu ma sarà condiviso con altre squadre, una fra tutte la Monterotondo Lupa Frascati. E, proprio a seguito della notizia, il tifo rosso-blu è esploso soprattutto attraverso il web, con una serie di contestazioni piut-

tosto forti nei toni. Mettendoci nei loro panni la reazione appare più che giustificata: nel giro di un anno sono stati (e siamo stati) costretti ad assistere prima allo scandalo Di Mario, quindi alla penalizzazione, poi alla retrocessione ed infine al fallimento. E adesso, con la pazienza agli sgoccioli, dover accettare il fatto di veder giocare nel proprio stadio una squadra che nulla ha a che vedere con la nostra città, con la nostra storia ma soprattutto con il nostro calcio. Appare ovvio che la colpa non è del Monterotondo, ma i tifosi questo l’hanno capito. Le proteste sono infatti state convogliate soprattutto contro il Primo Cittadino e l’ex DG Tanzi – peraltro passato proprio al Monterotondo - quantomeno per capire le ragioni che stanno dietro a tale accordo. E’ in questo clima infuocato che dovrà ripartire il Pomezia e l’obiettivo non potrà che essere quello di riportare nel più breve tempo possibile la squadra ai livelli che certamente le competono evitando, se possibile, gli errori di questi ultimi anni. La prossima tappa sarà l’attesissima conferenza stampa della nuova dirigenza, che dovrà chiarire tutti i dettagli di questo nuovo progetto, anche perché il tempo stringe visto l’avvicinarsi rapido del campionato. I più pessimisti staranno pensando che, visto il ritardo fin qui maturato – è raro trovare alla fine di Agosto una società che non ha ancora un suo organigramma e tantomeno una squadra – forse tutto si dissolverà in una bolla di sapone e del Pomezia non se ne farà più niente. A noi francamente sembra difficile, pur constatando la singolarità della situazione, che si verifichi una tale ipotesi, poiché davvero allora si cadrebbe nell’assurdo. Certo è che le risposte devono arrivare perché i cittadini ed i Luca Mugnaioli tifosi hanno bisogno di sapere.

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SIMONE INZAGHI: FORZA POMEZIA! L’EX CALCIATORE DELLA LAZIO, ORA ALLENATORE, A POMEZIA PER LA PREPARAZIONE ATLETICA n pezzo di Lazio, intesa come squadra di calcio, a Pomezia. Gli Allievi Nazionali, guidati da Simone Inzaghi, ex attaccante, sono approdati nel nostro territorio per la preparazione atletica, che si è svolta fino a pochi giorni fa ad Olimpia Città dello Sport. 25 ragazzi under 16 che hanno corso, sudato e faticato sotto gli occhi attenti dell’ex calciatore, disponibilissimo a farsi intervistare. Come mai a Pomezia? “Perché abbiamo trovato una combinazione ottimale: un eccellente centro sportivo, con grandi spazi e la possibilità di fare diverse attività e quindi di variare la preparazione, vicino all’’hotel dove alloggiamo e fornito di piscina, utilissima per il recupero infortunati”. Conosceva già questa città? “Si, ed anche la sua storia sportiva, visto che il nostro preparatore atletico dei portieri, Zappalà, lo scorso anno allenava il Pomezia Calcio. Mi è dispiaciuto che la società sia fallita, perché stava facendo un buon campionato e veniva da due promozioni consecutive. Così come è successo per la Salernitana, grazie anche all’aiuto di Lotito, mi auguro che anche il Pomezia possa riuscire a riprendersi la sua identità. Servono ovviamente sponsor seri e motivati”. Come mai è diventato allenatore? “Riuscirci è sempre stata la mia aspirazione. Quando, poco più di un anno fa, a causa di problemi alla schiena ho dovuto lasciare il calcio giocato, grazie al Presidente Lotito ho avuto questa opportunità: ho infatti iniziato ad allenare gli Allievi Regionali della squadra”. Con i quali si è tolto subito qualche soddisfazione, visto che ha centrato al primo colpo la “Coppa Lazio”, trofeo che mancava da molti anni dalla bacheca dei biancocelesti. “ In campionato, invece, siamo arrivati secondi dietro la Roma. Ma siamo stati fortunati, perché ai play off abbiamo disputato un finale davvero spettacolare, che ci ha consentito il passaggio agli Allievi Nazionali”. Cosa significa guidare questi ragazzi? “E’ sicuramente una bella esperienza. Per tre anni mi dedicherò alle giovanili, crescendo praticamente con loro, poi il desiderio è quello di passare ai “grandi”. Partire con il settore giovanile fornisce un bagaglio utile per l’intera carriera”.

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Ci sono dei piccoli campioni nella sua squadra? “Sicuramente ci sono degli elementi che spiccano, ma a questa età non si può giudicare un calciatore, perché serve la continuità, anno per anno, che dimostri che si tratta di talento vero”. Quali sono le aspettative per questo campionato? “Sarà sicuramente più tosto di quello passato, perché affronteremo solo squadre professioniste di Serie A e Serie B: un palcoscenico sicuramente più importante e più stimolante, sia per me che per i ragazzi”. Lei ha un figlio di 10 anni: pratica sport? “Ovviamente gioca a calcio, ma sotto casa, perché a quell’età sono importanti la scuola e l’istruzione. In futuro vedremo, ma per il momento quello che conta è che sia un bravo bambino”. Lo sport è anche scuola di vita, perché insegna la disciplina, la lealtà e il fidarsi dei compagni. Cosa pensa dovrebbero fare le Istituzioni per incentivare lo sport nei giovani? “Tanti centri sportivi comunali, per poter coinvolgere quanti più ragazzi possibili, dando loro uno scopo, occupando il loro tempo libero con un impegno che li sottragga a tentazioni pericolose”. Dando un’occhiata ai “fratelli maggiori”, cosa pensa della prima squadra? “Lo scorso anno abbiamo sfiorato la Champions, persa per la differenza reti. Per questo campionato la

squadra si è rafforzata, il Presidente Lotito ha messo in piedi un ottimo organico, gestito bene da un allenatore esperto come Reia, che saprà portare la Lazio tra le prime tre squadre. Il clima che si respira è molto positivo ed ottimista. Conosco molti ragazzi della prima squadra perché ho giocato con loro per diverso tempo: sono tutti molto concentrati, secondo me faranno una grandissima stagione”. E le altre squadre? “La Roma ha cambiato allenatore e Luis Enrique avrà bisogno di tempo per far girare bene gli ingranaggi. La Roma ha una persona molto competente, Walter Sabbatini, che farà ottenere buoni risultati alla squadra. Tra le altre, il Milan mi sembra favorito per lo scudetto, seguito da noi e dall’Inter. Napoli e Roma si giocheranno i posti immediatamente successivi, con molta attenzione alla Juve che, se assimilerà subito gli schemi di Conte, potrà andare davvero bene”. Parlando di Milan, cosa ci dice di suo fratello Filippo? “Nonostante l’età (38 anni, ndr) ha ancora molta voglia di giocare e di farlo bene. Sfortunatamente lo scorso hanno ha avuto un infortunio al legamento crociato, ma adesso si sta riprendendo e tornerà a dare al Milan quei gol a cui ormai siamo abituati”. Giorgio Boschi



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Giochi

BATTLEFIELD 3 IL RIVALE DI CALL OF DUTY SI MOSTRA AL GAMESCOM DI COLONIA Specifiche Tecniche: Console: PS3, Xbox 360, PC Genere: Sparatutto Sviluppatore: Digital Illusions CE (DICE) Publisher: Electronic Arts Distributore: Electronic Arts PEGI: 18+ Data di uscita: 28 Ottobre 2011

ome ogni anno, durante il mese di Agosto, si svolge a Colonia il GamesCom, la fiera dedicata ai videogiochi più importante d’Europa e seconda al mondo solo all’ Expo E3 di Los Angeles. In questa occasione vengono presentati tutti i titoli che andranno a riempire gli scaffali dei negozi da Ottobre al primo trimestre del 2012 e vengono quindi premiati i giochi ritenuti migliori. Ad aggiudicarsi il titolo di “Best of GamesCom” quest’anno è stato lo sparatutto di punta di Electronic Arts: Battlefield 3. Già durante la conferenza stampa il titolo ha saputo emozionare i presenti, è stata infatti mostrata la modalità campagna in co-operativa che rappresenta la vera novità della serie. Attraverso questa breve dimostrazione, ripetuta poi all’interno dello showfloor della fiera, abbiamo potuto osservare i vari aspetti del gioco. Prima ancora di mettere le mani sul pad i ragazzi del team di sviluppo ci danno dettagli sul livello che stiamo per affrontare, “è un livello difficile”. La missione si svolge all’interno di un edificio occupato da un gruppo di terroristi, l’unico modo per sopravvivere è utilizzare le armi con il silenziatore ed avanzare insieme al compagno di squadra uccidendo i nemici in perfetta sincro, una mossa azzardata infatti avrebbe allarmato tutti i nemici e la situazione sarebbe diventata ingestibile. Eliminati i terroristi il nostro obbiettivo è stato quello di liberare un ostaggio per poi ritrovarci all’esterno dell’edificio con i nemici armati di lanciarazzi che ci hanno comunque fatto apprezzare il grandissimo lavoro per quando riguarda le sceneggiature, ogni dettaglio che veniva colpita infatti veniva distrutto. Qui si è conclusa la nostra prova con mano del gioco che comunque ci ha colpito più che positivamente. Per quanto riguarda la parte grafica, che sicuramente è ancora migliorabile, abbiamo potuto apprezzare l’uso sapiente del nuovo motore grafico, il Frostbite 2, nonostante qualche effetto non proprio convincente siamo comunque felici di chiudere un occhio sull'estetica, soprattutto se

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ciò vuol dire dimenticare gli statici e indistruttibili scenari a cui ci ha abituati Modern Warfare. Un’altra questione che ci ha convinto poco è il fatto di quante volte si possa curare il nostro compagno d’avventura, durante la demo giocata infatti abbiamo “resuscitato” il nostro amico una decina di volte di fila, contando inverosimilmente sulla sua potenziale immortalità, piuttosto che sulla nostra mira, che per altro era resa inutile dal fucile a corto raggio datoci in dotazione e che non avevamo avuto occasione di cambiare, poiché non ce n'erano altri per le lunghe distanze sparsi per la mappa. Altra importante novità presente nel gioco è la possibilità di guidare diversi mezzi (tra cui aerei e carrarmati); le mappe sono molto ampie e più o meno libere e le situazioni di gioco molto variabili. A nostro avviso quest’anno quindi la battaglia non si svolgerà sul campo ma nei negozi di videogiochi, Battlefield o Call of Duty? Sicuramente la serie di Call of Duty può contare sul grandissimo esercito di fans ma non è detto che l’enorme artiglieria di novità introdotte nel nuovo capitolo di Battlefield facciano spostare in massa i soldati. Per sapere chi vincerà, non possiamo far altro che attendere il 28 Ottobre, per Battlefield 3, e l'11 Novembre, per Modern Warfare 3. Matteo Acitelli www.cyberludus.com

nasce il movimento contro la disinformazione sui videogiochi A seguito dell’ ormai tristemente nota "Strage di Oslo", il TG1 ha mandato in onda durante l’edizione serale del 24 Luglio un servizio che punta il dito contro i videogiochi come mezzo di ispirazione per lo spietato attentatore, solo perché ha ammesso di essere un amante di titoli “violenti” come Call of Duty e World of Warcraft. Il servizio è stato un attacco gratuito contro l'industria videoludica, pieno di luoghi comuni, inesattezze ed anche di gravi offese verso tutti gli appassionati, ritenuti incapaci di comprendere il dolore e la morte per colpa degli "insegnamenti" tratti dai videogiochi. La stampa di settore ha cosi deciso di attivarsi per creare un punto di raccolta per tutte le segnalazioni simili nella speranza che in futuro servizi come quello del TG1 siano destinati a diventare solo ricordi; è stata cosi creata una pagina di protesta su Facebook chiamata "Movimento contro la disinformazione sui videogiochi”, che ha raccolto ad oggi più di 12 mila adesioni.



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cinema

IL FESTIVAL DI VENEZIA AL VIA LA 68° MOSTRA DEL CINEMA VENEZIA come per tradia stagioneDI Cinematografica,

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zione, ricomincia dalla Mostra del Cinema di Venezia. Le grandi produzioni si sono date appuntamento per la Kermesse italiana, e il “menu” proposto dal Direttore della Biennale Muller è così ricco che sarà più che mai difficile azzardare qualsiasi pronostico. La giuria, quest’anno, è presieduta dal bravissimo e giovanissimo Darren Aronofsky, regista di due dei più bei film visti a Venezia in questo decennio, il Leone d’oro 2008 “The Wrestler” e l’applauditissimo successo internazionale “Il cigno nero”. Coadiuvano il regista americano nomi importanti come Mario Martone, il nostro autore più colto del momento, l’istrionico David Byrne e all’attrice italiana Alba Rochwacher. La gara sarà apertissima, se poi di gara si può parlare quando si parla di cinema e di film, che hanno temi e stili e provengono da culture così diverse.Film di apertura, il più atteso del gruppo in concorso, “ Le idi di Marzo” di e con George Clooney, grande autore e grande attore, uomo che nella vita è sfiorato dal gossip, ma che dietro e davanti la macchina da presa riteniamo esser artista eccezionale. Il film, che parla della campagna elettorale di un candidato alle presidenziali americane, è amaro e drammatico, specchio riflesso dei mali della politica del mondo occidentale. Altri grandi autori in concorso sono Roman Polaski, Abel Ferrara e David Cronenberg, favorito alla vittoria - che come autore più “freudiano” del cinema mondiale, presenterà un momento della vita di Sigmund Freud, con “A dangerous method” con Viggo Mortensen e Keira Knightley pronti ad alzare la Coppa Volpi come

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migliori attori. Per l’Italia, le speranze sono affidate a due grandi registi nostrani, Cristina Comencini - con “ Quando la notte”, psicologico rapporto tra due vicini di casa, con Claudia Pandolfi e Filippo Timi; l’autrice si ripropone di scandagliare l’anima e gli affetti di due persone comuni, e riprende il discorso lasciato a metà con il drammatico “La bestia nel cuore” generosamente premiato a Venezia sei anni fa – ed Emanuele Crialese, che ci racconta con “Terraferma” il dramma e l’impatto sulla gente di una piccola isola, Linosa, con l’immigrazione clandestina, e che avrà nel cast due attori bravissimi come Beppe Fiorello e Claudio Santamaria. Una piccola chance l’avrà anche l’autore cinese all’esordio nella regia Wei Te-Sheng che con “Seediq bale” racconta le gesta ultrapatriottiche di un gruppo di resistenti contro l’invasione giapponese degli anni trenta nell’isola di Taiwan, film che piace alla dittatura Cinese e che forse potrà politicamente piacere anche a Venezia.

Tra i film fuori concorso, c’è da giurare che il tappeto rosso sarà stracolmo per il probabile arrivo di Madonna a presenziare il suo “W.E.”, romantico drammone sentimentale di nessuna qualità ma di molto richiamo. Interessantissimo sarà il film Al Pacino, che dopo la premiazione alla carriera presenterà il documentario “Wilde Salome” sull’opera di Oscar Wilde, introspettivo e scandaloso come l’autore inglese sapeva essere, e curiosità c’è anche per l’ennesimo di Ermanno Olmi, che con il suo “Villaggio di cartone” racconterà dei tormenti e delle pene della fede e della vocazione di un prete che cerca Dio tra gli immigrati ed i popoli ai margini del mondo. Speriamo solo che il Leone d’oro come miglior film sia più meritevole di quello dell’edizione 2010, quando un mediocre film come “Somewhere” di Sofia Coppola vinse con modalità che a distanza di un anno ancora nessuno ha compreso, e di cui Quentin Tarantino, presidente di quella giuria, Mauro Valentini ancora si vergogna.




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