Il Corriere della Città - Dicembre 2017

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Corriere Città

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Anno 9 Numero 12

DICEMBRE 2017

libertà informazione politica cronaca cultura sport

Ardea, clamoroso dietrofront sul dissesto? Dopo le dichiarazioni del Sindaco lo “stallo”: ecco gli scenari

Da pag.24

Speciale Natale Sì al “supervincolo”: niente ‘bio’gas e Tav?

Impianti a rischio di incidente rilevante: quali pericoli corriamo? PP. 8-9

i d i r u g Au Buone a l l a d e Fest ! e n o i z Reda

Ardea, Comune “chiuso” per dissesto... Oppure no? Pag. 20

CAOS DIPENDENTI COMUNALI A POMEZIA

Pag. 6

Eco-X sei mesi dopo...

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L’intervista DICEMBRE 2017 NUMERO 12

www.ilcorrieredellacitta.com

Ratificato il vincolo, è la vittoria dei cittadini

POLITICA

Pag.4

Caos dipendenti comunali a Pomezia......................pp.12-13

L’informazione da salvare (prima parte).........................p.17

A 50 anni costretti a dormire in macchina......................p.18

Ardea: il mistero del fosso deviato?................................p.22

SOCIALE................................pp.28-29-30

RUBRICHE..........................(da/a)p.38-44 SPORT.........................................pp.45-46

i d i r u g u A . . e t s e F e Buon

SPORT - CALCIO A5

Vola la Fortitudo Futsal Pomezia

Università o lavoro? Ecco come scegliere la scuola giusta

Pag.14

Pratica di Mare: non si placano le polemiche

Pag.16

Inquadra il telefono con l’App Aurasma, clicca e guarda l’intervista a Stefano Esposito Scarica l’App (istruzioni a pag. 21)

TUTELA DEL TERRITORIO

La “guerra” di No Biogas Pomezia

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Il Corriere della Città

POLITICA

Dicembre 2017

Pomezia e Ardea: ratificato il “supervincolo”, vincono i cittadini

E

ra il 18 maggio scorso quando la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per l’area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale inviava la Proposta di dichiarazione di notevole interesse pubblico denominata “Ambito delle tenute storiche di Torre Maggiore, Valle Caia e altre della Campagna Romana” ed i relativi allegati ai Comuni di Pomezia e Ardea, alla Città Metropolitana di Roma Capitale, alla Regione Lazio agli uffici competenti del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (Direzione Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, Segretariato Regionale per il Lazio-Commissione per il patrimonio culturale). Il provvedimento mirava a tutelare un’area che racchiude un insieme paesaggistico di notevole bellezza che conserva, nonostante i vari fenomeni sparsi di urbanizzazione e gli ambiti industriali che la circondano, le caratteristiche agro-silvo-pastorali che per secoli hanno connotato, in generale, la Campagna Romana con interessanti esempi di insediamenti agricoli, inscindibilmente coniugati a numerose preesistenze architettoniche (casali, torri, castelli) e archeologiche. La proposta, ricorderete, spiazzò tutti, nel bene e nel male, perché in gioco, ieri come oggi, c'erano molteplici interessi. Ma quella data fu solo l'inizio di quella che poi fu subito ribattezzata come una vera e propria battaglia portata avanti con tenacia da cittadini e associazioni - Latium Vetus e No Biogas Pomezia in testa - per la salvaguardia del territorio da chi, invece, proprio per quel territorio aveva in mente ben altri progetti. L'esito della partita tuttavia, era tutt'altro che scontato. Per arrivare alla ratifica del vincolo il Ministero doveva infatti dapprima raccogliere le osservazioni da parte degli attori in gioco: tale passaggio ha permesso di delineare gli schieramenti in campo tra favorevoli e contrari.

Favorevoli e contrari Non è nostro compito tracciare il solco tra Il Sindaco di Pomezia:”Il vincolo blocca lo sviluppo, valutiamo ricorso” “Grazie alle nostre osservazioni abbiamo ottenuto che rimanessero fuori dal vincolo paesaggistico le aree per il potenziamento dello scalo intermodale così come le aree per l’ampliamento della S.P. di Cancelliera – via di Valle Caia, già finanziato da RFI, e una fascia profonda 50 metri a ridosso della ferrovia tale da consentire la realizzazione di un nuovo collegamento stradale tra lo scalo, la zona industriale e la S.P. di Cancelliera. Bloccare tutta l’area industriale significa bloccare lo sviluppo produttivo di Pomezia. Non possiamo permetterlo: è per questo che stiamo valutando di ricorrere contro il provvedimento del Ministero”, comunica l’amministrazione comunale in una nota. (Leggi l’articolo completo sul nostro sito)

Cittadini e No Biogas

il passaggio – nascosto e mitigato talvolta nelle comunicazioni istituzionali da lunghissime e cervellotiche definizioni - dell'alta velocità previsto a Pomezia, così come gli altri progetti di attività edilizia o industriale che non risulteranno compatibili con il nuovo assetto dell'area. Nello specifico, ancora, salterebbero pure i due 'bio'gas previsti ad Ardea, che sommati tra loro rappresenterebbero altre 90mila tonnellate di rifiuti all'anno. Il vincolo allora, già ribattezzato come “super”, considerando che rappresenta la massima tutela paesaggistica prevista dalla legge, sembrerebbe ridefinire così il futuro di quell'area che da oggi in poi verrebbe trasformata in un polo agricolo, turistico e paesaggistico.

Tor Maggiore Addio a Pomezia davanti a

‘bio’gas e Tav?

“buoni” e “cattivi”, ma a scontrarsi sono state, alla resa dei conti, due visioni contrapposte del territorio. A sostenere cittadini, associazioni e comitati, mobilitatesi in un'incisiva campagna di raccolte firme (clamoroso il bilancio finale, con oltre 2500 firme raccolte) c'è stato il Comune di Ardea - che ha deciso di dare pieno appoggio alla proposta di vincolo con un passaggio significativo in consiglio Comunale lo scorso Agosto - ma non quello di Pomezia, il quale, pur riconoscendo l'importanza del provvedimento, aveva chiesto delle limitazioni in modo tale da non “compromettere lo sviluppo del territorio”. Sulla stessa lunghezza d'onda il mondo industriale che soltanto nel corso di novembre aveva espresso tutta la sua “preoccupazione per il vincolo”. Da quel 18 maggio sono passati circa sei mesi ma l'attesa, ovviamente per chi si è schierato a favore del vincolo, è stata ampiamente ripagata: il Ministero, mediante il decreto contenuto nel numero della Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana 276 del 25/11, ha ratificato il vincolo così come era stato proposto (piccolissime le modifiche concentrate soprattutto nell’area a ridosso della ferrovia Roma – Napoli). Scacco matto direbbe qualcuno, ma a noi piace definirla semplicemente come la vittoria dei cittadini.

Cosa succede ora: saltano 'bio'gas e Tav? La proposta di vincolo è stata ratificata e dunque, stando a quanto riportato nel documento, “nelle aree classificate come Paesaggio Agrario di rilevante valore e paesaggio dell'insediamento storico diffuso è fatto divieto di realizzare ulteriori manufatti a destinazione d'uso produttivo, commerciale e terziario anche se previsti dagli strumenti urbanistici comunali; realizzare ulteriori nuove strade carrabili a scorrimento veloce [...]”. E il pensiero, ovviamente, non può che andare a Cogea che, lo ricordiamo, aveva già concluso l'iter burocratico per la sua approvazione in Regione per gestire circa 60mila tonnellate di rifiuti tra organico, scarti alimentari ma anche i famigerati “fanghi” fognari e alcune scorie industriali. L'equazione dunque, salvo imponderabili colpi di scena (chissà se e con quali motivazioni ad esempio verranno presentati ricorsi avverso il decreto del MiBact e il Comune di Pomezia sembrerebbe muovere proprio in questa direzione), al momento sembrerebbe presto fatta: niente Cogea e da valutare il futuro della Tav, ovvero

I 2000 ettari tutelati In gioco c'era infatti un patrimonio di estremo valore storico, culturale e archeologico e, pensate, perfino cinematrografico per chi ci ha seguito in questi mesi. “Giunge così ad una felice conclusione – ha commentato Latium Vetus – l’iter ministeriale che ha fatto molto parlare di sé nei due comuni dell’area metropolitana ed ha visto un’imponente mobilitazione della popolazione e della società civile a sostegno del provvedimento ministeriale, per la tutela di una porzione di circa 2000 ettari definita all’interno della dichiarazione di interesse pubblico come “un insieme particolarmente armonico di elementi agricoli e naturali, scarsamente antropizzati se non dalla realizzazione, nel corso del tempo di interessanti esempi di insediamenti agricoli tipici della campagna romana, inscindibilmente coniugati con numerose preesistenze architettoniche (…) e archeologiche”. Le carte archeologiche storiche e recenti testimoniano, infatti, l’antica vocazione agricola dell’area a cui si aggiunge la funzione di presidio del territorio e delle vie di comunicazione nel periodo medievale”. “Un risultato inequivocabile – concludono dall'associazione – Il MiBACT indica la strada della tutela, della salvaguardia territoriale e del minor consumo possibile di suolo per quell’area agricola straordinaria di Pomezia ed Ardea caratterizzata da torri medievali e da casali agricoli ottocenteschi, accogliendo sostanzialmente le osservazioni sottoscritte da quei 2542 cittadini di Pomezia ed Ardea che in poco più di un mese hanno dato vita ad una imponente opera di sensibilizzazione civica sostenuta e portata avanti da Associazione Latium Vetus: sono loro i vincitori di questa grande battaglia per la tutela del nostro territorio di grande valore da amare e da difendere, senza se e senza ma”. Infine un passaggio dedicato a Tor Maggiore, probabilmente il manufatto più importante dell'intera area: “Anche Torre Maggiore rimane inclusa all’interno dei confini del vincolo unitamente all’ambito limitrofo caratterizzato quale paesaggio dell’insediamento storico diffuso, che alza al massimo i livelli di tutela paesaggistica per quell’area”. Luca Mugnaioli


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Il Corriere della Città

POLITICA

Dicembre 2017

Caso Eco-X, 5 professionisti parlano del disastro ambientale

S

i è tenuto il 25 novembre il convegno dal titolo “Ambiente: riciclaggio e smaltimento dei rifiuti. Il caso Eco-X”, organizzato dal Rotaract Club Pomezia-Lavinium. Il tema ha richiamato tantissima gente, decretando il successo dell’evento che ha visto sullo scranno l’alternarsi di 5 professionisti che hanno analizzato il tema dell’ambiente, in generale, in particolare con riferimento al disastro ambientale, a seguito dell’incendio che ha colpito l’industria pometina Eco-X.

Eco-X 200 Ancora non si è giorni dopo...

La produzione di rifiuti Ad aprire il tavolo è stato Stefano Pacetto che ha fatto un excursus storico della produzione di rifiuti prodotti dall’uomo, che fino a 50 anni fa ne produceva giornalmente circa 200 grammi, mentre ora stiamo ad una stima di 1,500 grammi al giorno per ognuno essere umano. Quindi l’esigenza della gestione dei rifiuti, la raccolta differenziata, il trattamento, lo smaltimento specie per rifiuti speciali e pericolosi. Insomma, concludendo, vi è sempre più la necessità di una economia circolare verso un programma per una Europa a rifiuti zero, entro il 2020. Di poi, l’intervento dell’ingegnere Luca Andreassi che è entrato nel merito della triste vicenda della Eco x, esordendo con una cifra: 8,500 tonnellate di rifiuti bruciati sono ancora nel luogo dell’incendio.

Lo “stallo” a sei mesi dal rogo Dopo 200 giorni dall’evento disastroso, ancora non si è provveduto alla rimozione e bonifica del sito, ma ancora peggio, non sappiamo in quel suolo cosa stia accadendo e cosa abbia bruciato oltre alle plastiche, poiché il sito era un centro di stoccaggio anche per batterie per auto, eternit e tanti altri materiali tossici: “Quel materiale che giace sul suolo non è inerte, per via delle piogge, per l’evaporazione e per il vento. Sottostante a quel sito vi potrebbero essere falde acquifere, soggette all’inquinamento dal percolato dei rifiuti. Dalla conferenza dei servizi del 23 novembre 2017 abbiamo appreso che il Comune di Pomezia riceverà 750.000 euro della polizza fideussoria e la Regione si è

I rifiuti sono ancora al

delle acque reflue e delle acque di origine meteorica nonché della rete piezometrica per il monitoraggio delle acque sotterranee. La relazione dovrebbe, inoltre, essere corredata con una planimetria generale o una ortofoto dello stato dei luoghi, e una planimetria dei coni ottici (report fotografico). L’ing. Gardi rappresenta altresì la disponibilità della Regione Lazio a voler fornire un proprio contributo economico, la cui misura, modalità e disponibilità è comunque da intendersi subordinata alla quantificazione esatta delle attività di messa in sicurezza, rimozione dei rifiuti e caratterizzazione del sito. – Prende la parola il Sindaco che riassume constatando che allo stato attuale emerge la necessità di rimodulazione e revisione del documento oggetto della riunione odierna. Prende poi la parola il Dott. Bruno Neri dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana, che evidenzia che la campagna dei prelievi e dei campionamenti effettuata a seguito dell’evento non ha fatto rilevare superamenti di concentrazioni di sostanze sia organiche che inorganiche.) “Ad ora, dopo 200 giorni, ancora nessuna operazione è partita per la bonifica di quel sito.” Da queste considerazioni fatte dal docente universitario con carte alla mano si è passati, poi, ad analizzare dal punto di vista legale cosa preveda il diritto penale per la tutela dell’ambiente.

“loro posto”

resa disponibile a fare la sua parte con l’elargizione di altri fondi. Di diverso parere la Città Metropoli-

provveduto alla bonifica del sito

tana di Roma Capitale che affermando di non aver competenza in materia di gestione emergenziale dei rifiuti, di fatto se ne è lavata le mani. Il Comune di Pomezia ha richiesto una cifra oltre i 5milioni di euro per la bonifica, senza alcuna specifica, nè un dettaglio dello stato dei luoghi o degli strumenti necessari. (Riportiamo stralci del verbale della Conferenza dei Servizi del 23/11/2017 “Interviene la Dott.ssa Valeria Frittelloni dell’ISPRA evidenziando che allo stato attuale il contributo dell’Istituto, non di natura economica ma scientifica e tecnica possa essere relativo alle attività riguardanti i rifiuti e le modalità di campionamento e caratterizzazione. La rappresentante dell’ISPRA tuttavia, nel merito del documento oggetto della Conferenza, rileva alcune carenze in ordine alla descrizione dello stato dei luoghi, ma anche in ordine alle modalità di campionamento e caratterizzazione dei rifiuti ed anche per quanto riguarda gli analiti da ricercare. Per la rappresentante dell’Istituto è pertanto auspicabile una relazione maggiormente dettagliata che descriva lo stato dei luoghi con particolare riferimento all’area interessata dall’incendio e alle condizioni ambientali al contorno (ad esempio, eventuale presenza di corsi d’acqua), le condizioni attuali di stabilità di manufatti e dei muri perimetrali resi fatiscenti dagli effetti dell’incendio anche al fine di quantificare gli interventi di messa in sicurezza, smontaggio o demolizione delle infrastrutture, la verifica dell’attuale stato della rete di gestione

Marina Cozzo IL CASO SUI MEDIA NAZIONALI

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POLITICA

Il Corriere della Città Dicembre 2017

Siamo pronti per affrontare un “incidente rilevante”?

E

ra il lontano 1976 quando Seveso, un comune della bassa Brianza probabilmente sconosciuto ai più, salì agli onori della cronaca per il terribile disastro che coinvolse l'azienda ICMESA di Meda. Una nube tossica di diossina fuoriuscì dall'impianto invadendo l'area circostante e proprio Seveso fu tra le zone più colpite. Vari organi internazionali hanno inserito tale incidente nella lista delle catastrofi peggiori della storia moderna. A seguito del terribile disastro emerse nettamente il ritardo con cui la popolazione venne messa a conoscenza dell’incidente, l’insufficienza dei soccorsi e la consapevolezza che i terribili danni all’ambiente e alla salute della popolazione sarebbero potuti essere mitigati se vi fossero state misure di mitigazione e informazione preventive. La risonanza mediatica fu tale da far nascere in tutta Europa la consapevolezza della necessità di istituire una normativa comune in materia di prevenzione dal rischio industriale definito “rilevante”; in tale contesto venne ratificata la direttiva europea denominata per l'appunto “Seveso" (direttiva europea 82/501/CEE, recepita in Italia con il DPR 17 maggio 1988, n. 175 nella sua prima versione, oggi aggiornata ad una terza stesura recepita in Italia nel 2015). I fulcri di tale provvedimento sono rappresentati dall’obbligo di censimento degli stabilimenti che ospitano in forma di deposito o di utilizzo determinate quantità di sostanze chimiche individuate e definite pericolose per l’ambiente e la salute pubblica; la predisposizione in presenza di tali stabilimenti di una pianificazione emergenziale “esterna” nonché l’informazione preventiva della popolazione sui comportamenti da tenere in caso di evento incidentale e sugli effetti delle sostanze sulla salute.

Una prevenzione solo “formale”? Come troppo spesso accade, purtroppo, la storia non insegna a far tesoro degli errori passati e la tragedia vissuta dagli abitanti di Seveso è caduta lentamente nel dimenticatoio. A 40 anni di distanza da quella data infatti, la tendenza da parte delle istituzioni pubbliche sembrerebbe essere ancora quella di affannarsi ad espletare soltanto gli obblighi normativi “su carta” senza poi far corrispondere ad essi un'effettiva azione volta a tutelare concretamente la sicurezza della popolazione e dell’ambiente. Sebbene la commissione parlamentare d'inchiesta sul caso Seveso censurò, già allora, “l'autorità amministrativa in quanto la stessa aveva concepito formalisticamente il proprio ruolo e si era limitata a compiere atti che non condussero ad una adeguata e sostanziale salvaguardia dell'interesse pubblico, ma soltanto ad un adempimento esclusivamente formale dei propri obblighi al fine di liberarsi dell'onere della responsabilità”, oggi la situazione non sembra essere cambiata.

Il caso di Pomezia Questa doverosa promessa ci permette di introdurre la questione a noi più vicina. Ovvero: a Pomezia quanti e quali sono i siti definiti a “rischio di incidente rilevante”? La popolazione

zione dell’allarme. Le linee guida sanciscono, inoltre, l’opportunità di utilizzare differenti canali di informazione con contenuti concisi, aiutandosi con mappe, immagini e simboli; lo svolgimento di assemblee pubbliche e l’istituzione di uno sportello informativo; simulazioni e esercitazioni che riguardino prevalentemente i segnali di allarme, i comportamenti di auto Tutti conoscono le pro- protezione e le misure di evacuazione; Eco-X non ci ha cedure da seguire in l’organizzazione, con insegnato nulla? caso di incidente, cadenza annuale, di che vive nei pressi di questi impianti tranne i cittadini giornate dedicate al è preventivamente informata sui tema dell’incidente comportamenti da tenere in caso di emer- rilevante. Ma tutto questo avviene a Pomezia? genza? Quali sono gli strumenti messi in (continua) campo dal Comune per informare la cittadinanza? Intanto qualche dato. Nel Comune di Pomezia, precisamente nell’area industriale di Santa Palomba, insistono n. 4 stabilimenti/depositi classificati RIR ai sensi della normativa vigente: lo stabilimento Chimec, il deposito di idrocarburi Eni spa, il deposito della Liquigas e lo stabilimento della Procter & Gamble Italia. Un incidente – che speriamo ovviamente non si verifichi mai - in una di queste strutture comporterebbe notevoli conseguenze per la Città di Pomezia. Anche perché tutti noi abbiamo ancora negli occhi il disastro avvenuto all'Eco-X (che oltretutto non rientrava tra gli impianti aRIR): un evento che dovrebbe ricordarci di non abbassare mai il livello di guardia.

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Procter & Gamble

Quale informazione? Per questo tipo di impianti, suscettibili, per definizione, di provocare in caso di incidente, gravi danni alle persone, alle cose e all’ambiente oltre i confini dello stabilimento stesso, è prevista l’attribuzione al Comune delle funzioni relative all’informazione, consultazione e partecipazione ai processi decisionali della popolazione (artt. 23 e 24 della c.d. direttiva Seveso); nello specifico, la popolazione deve ricevere dal Comune dove sono localizzati gli impianti almeno le informazioni di cui all’articolo 23 comma 6 della Seveso III, comprensive di informazioni chiare e comprensibili sulle misure di sicurezza e sul comportamento da tenere in caso di incidente rilevante. Tali informazioni devono essere diffuse preventivamente “almeno ogni cinque anni” e “d’ufficio dal Sindaco, nella forma più idonea a tutte le persone ed a qualsiasi struttura e area frequentata dal pubblico […] che possano essere colpiti da un incidente rilevante”. L’informazione preventiva della popolazione deve essere predisposta sulla base delle linee guida all’uopo adottate dal Dipartimento della protezione civile d’intesa con la Conferenza Unificata e indirizzate ai Sindaci competenti (Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri n. 39 del 16 febbraio 2007) le quali prevedono un sistema di informazione capillare che contempla la partecipazione attiva ed il coinvolgimento dei cittadini; campagne informative curate dal Sindaco finalizzate a far conoscere alla popolazione i pericoli di un incidente rilevante, nonché, i comportamenti da adottare in caso di attiva-

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Liquigas

L

a direttiva “Seveso” nasceva proprio con lo scopo d in maniera inequivocabile l'importanza dell'inform dente nei pressi degli stabilimenti classificati a Ris minare cosa accade concretamente. Le prefetture, d'inte sindaci dei comuni interessati, sulla base delle indicazion dello stabilimento classificato RIR e dopo aver consulta predispongono e coordinano l’attuazione di un Piano di E (PEE), necessario proprio perché, per definizione, gli eff incidente “rilevante” si ripercuoterebbero oltre i confin struttura. Il PEE è dunque uno strumento di protezione c con procedure condivise tra tutti i soggetti chiamati ad disponibili sul territorio per ridurre o mitigare gli effetti levante sulle aree circostanti. Il piano stabilisce, inoltre, i genza da far eseguire ai sistemi di allarme, i quali devono e riconoscibili dalla popolazione chiamata ad adottare d comportamentali, tra le quali l’utilizzo di dispositivi di au ventivamente stabiliti e indicati dal Comune e dalla Pref dente, dunque, come l’informazione preventiva della po conseguentemente parte integrante dell’azione di preve connesso all’attività industriale e rappresenti inoltre un mentale per la buona riuscita dell’applicazione della pian genza al momento del verificarsi di qualche evento incid


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Dicembre 2017

Piano d’Emergenza Comunale: a distanza di un anno dall’approvazione ancora non è stato illustrato ai cittadini. E il termine era di tre mesi

(segue)

I residenti di Santa Palomba lanciano l'allarme: ma il problema riguarda tutta la città “Non sapremmo cosa fare in caso di incidente, dal Comune nessuna informazione”. Il messaggio è di quelli forti e a lanciarlo sono proprio i residenti di Santa Palomba, unico quadrante dove insistono gli impianti cosiddetti RIR, anche se, soprattutto dopo Eco-x, tutti i cittadini di Pomezia dovrebbero essere consapevoli

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Il deposito Eni

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Chimec

che il problema non è circoscritto alla localizdi rendere effettiva concreta la prevenzione sancendo zazioneedegli impianti. “Sulla sezione dedicata mazione preventiva indirizzata alla popolazione del sito istituzionale del Comune di resiPomezia chio di Incidente Rilevantele(aRIR). ad esasono presenti schedeAndiamo informative fornite sa con le regioni d a l l eei ni fornite dal gestore aziende, ato la popolazione, ma nesEmergenzasuna Esterna inetti di un eventuale ni perimetrali della civile che organizza, d operare, le risorse i di un incidente rii messaggi di emero essere riconosciuti determinate norme utoprotezione, prefettura. Appare eviopolazione divenga enzione del rischio n passaggio fondanificazione di emerdentale. formazione rivolta alla popolazione afferente ai

Le aziende aRiR: cosa prevede la

normativa?

POLITICA rischi connessi agli impianti e alle misure da adottare in caso di incidente elaborata sulla base delle linee guida”, si legge in un esposto firmato dai cittadini e presentato alle autorità competenti lo scorso maggio mentre infuriava il disastro ambientale all'Eco-X. “L’ultima attività di informazione preventiva rivolta alla popolazione di cui si ha traccia nei documenti risale all’anno 2007, in quell'occasione sembra che venne distribuita una nota informativa porta a porta ai residenti, i quali comunque non ne hanno memoria. “Si pensi che nella lottizzazione di Roma 2 - nel 2007 - erano ultimate 3 palazzine su 11 per rendersi conto di quante persone, oggi ignare di tutto, vi si siano trasferite da allora”. La paura è allora quella – sostengono i cittadini – che in caso di incidente in uno dei questi impianti (che per dimensioni e tipologia renderebbero “irrilevante” il disastro Eco-X) nessuno conoscerebbe i comportamenti

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Lazio emanate nel Luglio del 2014, con la DGR Lazio n. 363/2014 e secondo le modifiche alle linee guida emanate con DGR n. 415 del 04/08/201”. Al suo interno (potete consultarlo qui: http://www.comune.pomezia.rm.it/protezione_civile) è contenuta, in parole povere, la fotografia del territorio: gli scenari di rischio, la descrizione degli impianti rilevanti ecc. Il paragrafo 2.6 del PEC, è dedicato proprio al rischio di incidente rilevante inserito nella sezione degli “Scenari di rischio”, perché di questo, in effetti, si parla. Ed è qui che i cittadini di Santa Palomba tornano a chiedere spiegazioni al Comune: “sul PEC è previsto che l’informazione preventiva della popolazione sia effettuata 'entro e non oltre i 3 mesi dopo l’approvazione del Piano d’Emergenza Comunale'. Ebbene, ad oggi, trascorso un anno dall’approvazione della citata delibera, sembra omessa ogni attività in tal senso”. “L’effetto di tali omissioni – continuano i cittadini – è che la pressoché totalità della popolazione che lavora e vive nei pressi degli stabilimenti RIR, non saprebbe riconoscere i segnali di allarme e adottare le misure di auto protezione opportune con grave pregiudizio per la salute pubblica e per l’attuazione della pianificazione emergenziale”. Quindi il quadro è questo: tutto, normativamente parlando, sembra esser stato predisposto; gli attori in gioco sanno come e quando muoversi in caso di incidente ma manca l'anello di congiunzione, probabilmente il più importante: ovvero l'informazione capillare a tutti i cittadini.

Gli impianti a rischio di incidente rilevante a Pomezia: nel Lazio ce ne sono 26, di cui 8 nella provincia di Roma I residenti di Santa Palomba:“Non sapremmo cosa fare in caso di incidente, dal Comune nessuna informazione”

da adottare; inoltre, ignare delle disposizioni da seguire - che ricordiamo variano, solo per citare tre aspetti, in base all'impianto, alla tipologia di incidente e alla distanza dal luogo dell'evento potrebbe con un comportamento non corretto creare intralcio agli uomini ed ai mezzi chiamati all'intervento di soccorso. In gioco c'è dunque la salute della popolazione e la salubrità dell’ambiente, ma questo non sembra smuovere troppo la coscienza delle istituzioni.

Il Piano di Emergenza Comunale Le indicazioni della normativa Seveso sono state recepite dal Piano d'Emergenza Comunale della Citta di Pomezia (di seguito PEC). Il PEC è stato aggiornato a giugno 2017 - con un passaggio in Consiglio - dopo l'approvazione avvenuta a novembre 2016. Il Piano di Emergenza Comunale, come noto, rappresenta uno strumento strategico per la gestione delle emergenze e per la prevenzione nella mitigazione dei rischi nei territori comunali. Il PEC è stato redatto secondo le linee guida della Regione

Risponde il Comune di Pomezia Abbiamo chiesto al Comune spiegazioni circa la mancata promozione del PEC ai cittadini - nonostante la scadenza dei termini prefissati - e se è previsto un aggiornamento delle schede informative delle aziende aRIR sul sito istituzionale con le procedure da seguire dalla popolazione in caso di emergenza. “Per quanto riguarda le aziende a rischio di incidente rilevante - si legge in una nota - il Comune di Pomezia lavora a stretto contatto con la Prefettura: le consultazioni con la popolazione sui piani di emergenza esterni delle aziende interessate si svolgono regolarmente secondo la normativa”. Ma questo, aggiungiamo noi, lo sapevamo. “Inoltre la Città di Pomezia si è dotata per la prima volta di un Piano di Emergenza Comunale grazie alla nostra Amministrazione, che l’ha approvato nel 2016 e aggiornato nel 2017. Nessuno prima di noi lo aveva fatto e gli Uffici stanno predisponendo tutte le attività connesse al Piano. Il 14 giugno scorso è stata messa in atto un’esercitazione di evacuazione con Protezione Civile, Polizia Locale e Croce Rossa tramite la simulazione di un incendio in un’azienda di via Naro. Seguiranno tutte le azioni previste dal piano, inclusa l’informazione capillare alla cittadinanza”. Nessuna indicazione sui tempi però: speriamo, allora, soltanto di non dover rimpiangere tutto questo tempo perso. Luca Mugnaioli


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POLITICA

Il Corriere della Città Dicembre 2017

Impianti R.I.R e non solo: la “guerra” di No Biogas Pomezia

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arliamo di impianti a rischio di incidente rilevante. A Pomezia ce ne sono 4 e tutti a Santa Palomba. I cittadini sostengono che nessuno li sta informando sulle procedure da seguire in caso di emergenza: è così? “Concordiamo in pieno. Quello a cui assistiamo è la predisposizione di tutti gli atti formali da parte delle pubbliche amministrazioni - anche per mettersi al riparo da eventuali responsabilità - che non si traduce però in una effettiva sicurezza per il territorio. Eppure parte di comunicazione alla popolazione. Ma, a diintegrante per la buona riuscita dei piani di stanza di un anno, non è stato fatto nulla e soemergenza è la conoscenza da parte della poprattutto non si è visto nessuno. Domani, se si polazione delle norme comportamentali da severificasse un incidente, chi saprebbe come guire, e il paradosso è che sono gli stessi PPE a comportarsi? Aggiungo un passaggio: se nel prevederlo. Noi in ogni circostanza in cui siamo documento viene espressamente indicato il terstati chiamati ad esprimere un’opinione abmine “entro e non oltre” i tre mesi, non si tratta biamo sempre esposto le nostre perplessità su forse di un qualcosa di urgente? Perché allora questo. Per esempio nel 2014, quando venne c'è questa inerzia da parte del Comune? Questo presentato il PEE della Liquigas: partecipammo documento è stato approvato dal Consiglio Cocome Comitato di Quartiere di Roma 2, ed munale: dove sono allora i consiglieri comuesprimemmo le nostre osservazioni sul piano nali? Cosa stanno facendo di fronte all'inerzia di emergenza dell'azienda...senza poter accedegli organi esecutivi? Verrebbe allora da pendere integralmente al piano di emergenza. In sare – e sarebbe gravissimo - che, a causa di quel caso, ma il discorso si può estendere tranaltri interessi in gioco, la volontà sia quella di quillamente agli altri impianti, venne messo a lasciare “dormiente” un certo tipo di informadisposizione un documento di sintesi secondo zione. Forse, in questo momento, avere un citnoi non sufficiente e che soprattutto non dava tadino informato, cosciente di quanto sta la percezione di quanto esposto per intero nei avvenendo sul territorio potrebbe risultare piani di emergenza esterni. E oggi la situazione “scomodo”. Noi non ci stiamo: in gioco c'è la non è cambiata”. nostra salute e la sicurezza di un'intera città”. Avete mai provato a richiederli? Qual è la percezione dei cittadini di Santa Pa“Abbiamo avanzato istanze di accesso agli atti, lomba visti i recenti accadimenti (vedi Eco-X) motivandole con il richiamo alla normativa vic'è paura? gente che sancisce come la “conoscenza da “Vede l'errore è quello di credere che la queparte dei cittadini sia parte integrante della sistione riguardi solo Santa Palomba quando incurezza”, sia al Comune che alla Prefettura. La vece un incidente in una delle strutture RIR risposta? In entrambi i casi ci è stato detto che risulterebbe di gran lunga superiore, in termini tutto quello che la legge prevede è stato fatto. Il di conseguenze per Pomezia - pensiamo alla saComune di Pomezia ha pubblicato sul proprio lute, alle ripercussioni sul turismo, all'agricolsito le schede informative: per noi non basta tura, ecc - a quello dell'Eco-X che, peraltro, non anche perché si tratta di nozioni tecniche e non era classificato dalla legge nemmeno come imrielaborate per essere chiare a tutti come invece pianto a rischio e ritenuto non in grado “di cala normativa prevede; la Prefettura ci ha rimangionare danni oltre il perimetro dello dato nuovamente a quelle schede. In pratica i stabilimento”. E invece sappiamo tutti com'è anPEE, è questa l'amara constatazione, non sono data. Qui parliamo invece di impianti che la accessibili alla popolazione” legge, ripeto la legge, considera a rischio di inEppure a Pomezia è stato predisposto il Piano cidente rilevante, e dunque potenzialmente in d'Emergenza Comunale, un utile grado di provostrumento in tal senso. Che però care danni alCasubolo: “Da una non è stato fatto conoscere? l'ambiente “Gli uffici della Protezione Civile circostante, epparte c’è chi vuole ci hanno detto che hanno dato pure ancora non mandato alla società che ha re- capannoni e rifiuti, si riesce a fare datto il piano di disporre l'azione noi siamo per lo svi- quel salto culturale. In ogni caso luppo sostenibile” secondo noi è fuorviante parlare di paura: vivere accanto a queste strutture I piani di emergenza si può a patto che lo si faccia in sicurezza e seesterni degli impianti guendo scrupolosamente le procedure previste. Dopo Eco-X ci aspettavamo una presa di coRIR sono in scienza da parte delle istituzioni che si traducesse in una comunicazione puntuale atta a far prefettura e non si capire l'importanza di predisporre - e soprat-

Diego Casubolo, “No Biogas Pomezia”

possono consultare

tutto di far conoscere - i piani di emergenza per la popolazione come disposto dalla legge. Ma tutto questo, lo ripetiamo, non si sta facendo”. Perché succede questo, è un problema di Pomezia? E' un problema di mentalità? “E' un problema prettamente italiano. 40 anni fa accadeva l'incidente a Seveso: la Commissione parlamentare di inchiesta chiamata a far luce sul disastro sottolineò come le autorità preposte si limitarono ad un adempimento formale degli obblighi previsti dalla legge che non si tradussero in azioni effettive per la salvaguardia dei cittadini. Oggi, a distanza di 40 anni, cosa è cambiato? Niente, assolutamente niente. L'Italia non ha imparato da Seveso, Pomezia non ha imparato da Eco-X”. La ratifica del vincolo rappresenta un successo per la vostra associazione. Cosa cambia adesso? Vinta questa battaglia finisce il lavoro di NO Biogas Pomezia? “Assolutamente no. Noi ci siamo battuti contro l’impianto Cogea, non per sindrome da “nimby” come qualche disattento - mi permetta presuntuoso - osservatore ha voluto lasciar credere, ma per un motivo preciso. Riteniamo che non sia il luogo più idoneo dove collocare un impianto di quella natura. Sosteniamo un altro modello di recupero dell’umido, fatto di compostiere di comunità e che non preveda l’impiego dei fanghi di fogna nel processo di lavorazione; poi la vicinanza con gli impianti RIR che la precauzione vorrebbe lontani da impianti potenzialmente a rischio incendio; infine c’è la vicinanza con le abitazioni – vorrei ricordare a tutti che la nostra proposta di porre delle distanze minime tra impianti di rifiuti e centri abitati è stata bocciata senza indugio dalla maggioranza pentastellata. In ultimo, ma non in ordine di priorità, è la presenza di paesaggio agrario di valore. Per tornare al vincolo, vedere il Sindaco Fucci esprimere perplessità sul provvedimento del Mibact seduto al fianco dei rappresentanti di Unindustria, oltretutto richiamando non ben definiti spettri di mancato sviluppo e perdita di opportunità di posti di lavoro tra l’altro, non quantificati e qualificati, ci fa preoccupare molto. Il vincolo, come tutti i provvedimenti dello Stato può essere attaccato, e noi saremo ancora dall’altra parte a difenderlo con tutte le nostre forze. La prima occasione sarà il 12 dicembre p.v. - alla prima udienza fissata dal TAR del Lazio per il ricorso da noi presentato avverso la Valutazione di Impatto Ambientale rilasciata dalla Regione Lazio alla Cogea. Non è la prima volta che a Pomezia viene fatta una promessa di prosperità e posti di lavoro in cambio di consumo di suolo e attività impattanti. Ora di nuovo si pone un bivio, da una parte capannoni, impianti rifiuti e mezzi pesanti, dall’altra possibilità di uno sviluppo sostenibile e senza impatti sull’ambiente. Noi da che parte siamo penso sia chiaro. A tutti i cittadini, compresi quelli che amministrano Pomezia, lanciamo un messaggio chiaro: con noi o contro di noi. Luca Mugnaioli


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POLITICA

Il Corriere della Città Dicembre 2017

Pomezia, ecco perché protestano i dipendenti pubblici

in tutti i comuni. Il piano va fatto bene e bisogna decidere come chiudere il contenzioso in Michele Gregis: “In caso atto presso i Tribunali, che comportano una di gravi patologie dopo spesa notevolissima. Poi devono essere assunti l’Eco X potremmo desin dal primo anno tutti i lavoratori precari e nunciare anche il contemporaneamente portati a full time chi al momento è in part time, ma ha vinto un conComune, che comunque corso full time. Poi, non ha tutte le colpe” per quanto riguarda nuove assunzioni tutto partire da fine ottobre e per dipende dalla situatutto il mese di novembre è zione finanziaria del stato scontro totale tra il CoComune, i sindacati mune di Pomezia ed i suoi dipendenti Michele Gregis, devono essere messi a pubblici. La protesta, che ha coinvolto Coordinatore conoscenza della disoprattutto i vigili urbani, ha visto varie provinciale sponibilità economica manifestazioni, con un tentativo di dell’ente”. DiCCaP conciliazione fallito alla metà del mese A proposito di dispoe tante promesse e richieste promosse dalle nibilità economica: il sindaco ha anche proparti. Abbiamo chiamato Michele Gregis, polimesso l’investimento di 50.000 euro per ziotto locale, nonché coordinatore aggiunto aumentare i vostri stipendi. Voi avete detto che della Provincia di Roma del sindacato DICCAP, sono soldi vostri che anticipate al Comune. Ce per farci spiegare i motivi dell’agitazione dei lalo spiega meglio? voratori. “Il sindaco non ha portato un aumento del budSig. Gregis, ci illustra quali sono i punti più imget complessivo, ma ha solo previsto uno spoportanti della contestazione? stamento di risorse nel fondo del personale. “La protesta è dovuta prima di tutto alla manPrende dei soldi disponibili a partire da alcuni canza di confronto con la parte politica. Le orpensionamenti e li mette nel budget nella voce ganizzazioni sindacali hanno chiesto al delle “progressioni orizzontali” (aumenti di stiComune di essere presente al tavolo delle tratpendio N.D.R.). Il budget è invariato, perché tative. Queste, infatti, non avevano più un corso comunque quei soldi il dipendente li avrebbe normale visto che le richieste di risorse aggiunricevuti nella voce “produttività”. Invece si potive erano disattese da mesi e la gestione del trebbero ottenere soldi da un piano di razionapersonale non funzionava. In particolare si lizzazione delle spese che preveda la riduzione chiedeva al Comune di fare un piano occupadelle spese legali con un’Avvocatura interna, opzionale per stabilizzare il personale precario, sepure recupero di danni al patrimonio a causa guendo la legge Madia (la legge per l’assunzione di incidenti stradali o anche miglioramento a tempo indeterminato dei dipendenti della della qualità della raccolta differenziata venPubblica Amministrazione entrata in vigore lo dendo materie prime e seconde con valore scorso giugno N.D.R.). Ci sono state delle decommerciale più alto. Con questi guadagni il nunce da parte di un giudice. Volevamo la chiubudget per il personale può aumentare”. sura del contenzioso ed il contratto stabile a Qui voi avete messo in evidenza una contradtutti i dipendenti che hanno vinto il concorso. dizione tra la volontà del Comune di risparPoi chiedevamo apertura su nuove assunzioni miare e la situazione che descrivete di mancati ed eventuali ricambi. Ma la parte politica non risparmi e spese legali molto alte per alcune ha voluto presenziare alle trattative. In fase di contestazioni. Pensate che sia una dimostraconciliazione il sindaco ha solo riassunto in un zione di inesperienza politica o che ci sia una documento la situazione fino a quel momento. qualche volontà specifica? Altro punto è poi il fatto che la Polizia locale ha “Sicuramente è una questione politica, che non contribuito con i Vigili del Fuoco allo spegniè questione di colore politico. Nel Comune di mento dell’Eco X, con misure di sicurezza e saArdea, sempre grillino, la contrattazione sta annitarie inadeguate (ricordiamo la polemica dando avanti su basi diverse, con dialogo tra sulle mascherine da toner N.D.R.). Volevamo parte politica e sindacati. Il nostro contributo una sorveglianza sanitaria sulle persone che sarebbe positivo, ma così non viene accettato. hanno operato sul sito, ma fino ad ora non è L’amministrazione di Pomezia deve prendere stato fatto nulla”. una posizione più precisa. Tra l’altro assumere Allora entriamo nel merito dei vari punti, inia tempo indeterminato significa rendere indiziando dalla precarietà. Il sindaco Fucci non ha pendenti i lavoratori, così non sottoponibili a parlato di nuove assunzioni, ma dell’applicapressioni di qualsiasi genere”. zione della legge Madia si: da gennaio, ha proMa il problema più grave è quello di cui ci parmesso, saranno avviate le stabilizzazioni lava prima e che gira attorno all’Eco X. In caso richieste. Vi basta questa promessa o chiedete di diagnosi di gravi patologie pensate di denundi più? ciare il Comune? “A questa promessa devono seguire degli atti, “Intanto chiediamo al Comune di riconoscere perché questa è una pubblica amministrazione, il problema: ha esposto lavoratori senza strunon una azienda privata. Ci deve essere poi un menti e formazione adeguata alle operazioni di confronto con le parti sindacali come prevede spegnimento. Se emergessero casi di dipendenti il contratto collettivo nazionale e come accade

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che, in seguito alla esposizione, si ammalano, andranno cercate le responsabilità. Siamo pronti a rappresentare la situazione di fronte agli organi giurisdizionali, in sede civile, ma anche eventualmente in sede penale. Noi chiediamo, oltre al fatto di fare denunce in sede penale e contabile, che paghi chi ha la responsabilità: non deve pagare solo l’Amministrazione. Per il futuro, poi, bisogna cercare di evitare che riaccadano cose del genere. Adesso è urgente fare gli screening medici”. Quali saranno, dunque, le vostre prossime mosse? “Cercheremo di coinvolgere l’amministrazione comunale e le varie parti politiche rappresentate in Consiglio con una manifestazione di piazza ed un conseguente documento. Qualora anche questo strumento non avesse risultati adeguati faremo uno sciopero”. Giacomo Andreoli

Fucci contro i Sindacati: “Polemiche sterili”. E annuncia 93 assunzioni Il Sindaco e la Giunta hanno deliberato questa mattina il fabbisogno di personale per il triennio 2018-2020 che prevede, con l’applicazione dell’articolo 20 comma 1 del D. Lgs. 75/2017, l’assunzione a tempo pieno e indeterminato a partire dal 1 gennaio 2018 di tutti i dipendenti attualmente a tempo determinato. Si tratta di 21 esperti in attività contabili, 36 esperti in attività amministrative, 1 informatico e 31 agenti di Polizia Locale, dipendenti in forza nel Comune di Pomezia da anni perché vincitori di un concorso a tempo pieno e indeterminato ma assunti a tempo determinato e part time nel 2012, poi prorogati con contratti sine die a giugno 2015. Agli 89 dipendenti già all’interno dell’Ente se ne aggiungono altri 4 – 2 informatici, 1 assistente sociale e 1 esperto in attività contabili – assunti a tempo pieno e indeterminato grazie al turn over, vale a dire ai pensionamenti dell’anno in corso, e secondo le graduatorie tuttora vigenti. “Queste 93 assunzioni si traducono in stabilità e servizi per la Città di Pomezia – afferma il Primo Cittadino Mentre i sindacati in questi mesi hanno pensato a montare polemiche sterili accampando scuse per proclamare lo stato di agitazione, noi abbiamo continuato a lavorare incessantemente nell’interesse dei lavoratori e oggi portiamo a casa un risultato storico”.

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POLITICA

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Le assunzioni al Comune di Pomezia non placano i Sindacati

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on sono bastate le assunzioni a riportare i rapporti tra Amministrazione e Sindacati su binari più pacifici. Mentre il Sindaco esultava per il traguardo raggiunto come avete letto - non risparmiando qualche “frecciatina” proprio ai Sindacati - le organizzazioni a difesa dei diritti dei lavoratori preparavano un nuovo affondo nei confronti del primo cittadino. “Apprendiamo con estrema soddisfazione la fine dell’incubo per 93 vincitori dei concorso pubblici a tempo indeterminato presso il Comune di Pomezia. Nonostante siano stati vincitori di concorsi pubblici già dal 2010, solo nel 2012 sono stati chiamati a lavorare con contratti a tempo determinato per una scelta che avevamo, come sindacato, fortemente contestato anche giudizialmente con la stragrande maggioranza di sentenze a favore dei ricorrenti da parte del Tribunale di Velletri, che obbligavano il Comune di Pomezia ad assumerli definitivamente”, si legge in una nota diramata a fine mese.

“epocali” atti amministrativi che danno solo giustizia a lavoratori che avevano il sacrosanto diritto da tempo ad essere assunti perché vincitori di un concorso pubblico, ed è indubbio che anche il sindacato ha fatto la sua parte in questa tristissima vicenda che per fortuna ha trovato positiva soluzione grazie al lavoro di tutti e non solo di qualcuno. Ci sorprendono e ci rammaricano le consuete dichiarazioni del Sindaco Fucci che ancora una volta non perde occasione per denigrare l’attività dei sindacati. In effetti il Sindacato c’è, e continuerà ad esserci, anche se il Sindaco Fucci non vuole proprio farselo piacere e continua a confrontarsi solo sui giornali, nonostante abbia costantemente verificato che le istanze proposte sono assoluta-

Sindacati e Amministrazione: Le assunzioni Il tema resta quello delle assun- storia di un amore zioni viste però sotto una luce diversa rispetto a quanto dichiarato mai sbocciato

da Fucci. “Il Comune di Pomezia alle sentenze vinte da questi lavoratori presso il Tribunale di Velletri ha preferito fare ricorso presso la Corte di Appello anziché ottemperare alle sentenze di primo grado che obbligavano l’ente all’assunzione. Ciononostante, grazie alla Riforma Madia, per cui le organizzazioni sindacali a livello nazionale si sono spese e su cui tanti dipendenti comunali hanno dato il contributo con manifestazioni e sollecitazioni nei diversi livelli istituzionali, la Giunta Comunale ha potuto raggiungere l’attuale importante risultato. Un plauso va quindi a tutti i rappresentanti delle istituzioni nazionali, regionali, comunali e dei corpi intermedi che sono intervenuti sul problema, contribuendo ad un risultato che è dei lavoratori e dei cittadini. Non ci interessa prenderci meriti o definire “storici” o

mente legittime e meritevoli di soddisfazione. Il Sindacato non può rinunciare ad essere lo stimolo su questioni in cui i lavoratori hanno necessità di risposte ed il diritto di avere una voce indipendente e non padronale per le loro istanze. Un ruolo importante e riconosciuto dalla stessa costituzione, cui il Sindaco, non ci stanchiamo di ricordarglielo, ha giurato fedeltà e la cui applicazione è sempre una vittoria di tutti”.

Restano i problemi “Comunque da una prima verifica l’atto della Giunta di Pomezia, che ha inteso agire senza il confronto con le parti sociali, oltre alla parte positiva dell’applicazione della legge Madia, emerge anche una grave carenza poiché non ha risolto il problema del diritto all’assunzione di

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dacati: Noi nuiamo spicare fronto”

Torvajanica - Convegno “Barriere Artificiali di Ripopolamento Ittico”

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i è svolto lunedì 4 dicembre il convegno “Barriere Artificiali di Ripopolamento Ittico – Sì realizziamole” promosso da Progetto Comune Lab, CdQ Torvajanica Centro, Pool Commercianti Torvajanica, Ass.ni Balneari Torvajanica CNA, SIB, ABC, Ass.ne Mens Libera, Lega Consumatori Pomezia e Consorzio Pescatori Co.Ge.Mo. Roma/Torvajanica. Durante l'incontro esperti del settore hanno spiegato perché la scelta del Comune non è quella giusta, nè economicamente (si usano 250 mila euro dei cittadini), nè funzionalmente (esistono soluzioni migliori, oltretutto pagate dalla comunità europea). L’invito a partecipare era stato rivolto anche all’amministrazione Comunale ed in particolare al Sindaco Fucci. Il servizio sull’evento, per motivi legati ai tempi di stampa, sarà pubblicato online sul nostro sito.

TUTTI i vincitori di concorso (ad un primo screening risultano in cinque a essere rimasti fuori). Forse un confronto sul tema, come accade nella stragrande parte dei comuni italiani che rispettano le norme, avrebbe consentito una migliore programmazione e di non lasciare nessuno indietro. Dobbiamo evidenziare che una pesante scure pende ancora sulla testa di tutti i lavoratori del Comune di Pomezia per gli accertamenti effettuati negli anni passati dal Ministero dell’Economia e Finanze che potrebbero comportare per i prossimi dieci anni decurtazioni tali da abbassare i loro stipendi al di sotto della soglia di povertà. Le assemblee di questi giorni e la proclamazione dello stato di agitazione sono iniziative obbligate per convincere l’amministrazione ad applicare la legge ed esattamente il Decreto Salva Roma prima che la Corte dei Conti intervenga. È da più di un anno che abbiamo chiesto l’applicazione della norma all’amministrazione ma ad oggi le nostre diffide sono rimaste inevase. Nei prossimi giorni sarà convocata un’assemblea pubblica affinchéé questa situazione sia definitivamente risolta, in caso contrario anche chi saràà assunto dal 1 gennaio 2018 rischierà, già dal prossimo anno, di percepire la metà del suo stipendio per i prossimi dieci anni. Crediamo che il Sindaco Fucci possa prendere ad esempio dall’esperienza positiva sinergica tra la Sindaca Virginia Raggi ed i sindacati per la positiva soluzione sul salario accessorio di Roma Capitale, che grazie proprio all’applicazione del Decreto citato non ha comportato alcuna detrazione nei confronti delle buste paga dei dipendenti. Quindi manteniamo l’invito a partecipare al confronto in sede trattante garantendo la rappresentanza della parte politica, così come ha fatto pure il limitrofo Comune di Ardea, anch’esso a guida pentastellata, che seppure con difficoltà, ha chiuso l’accordo con le parti sociali grazie alla partecipazione al tavolo delle trattive del Vicesindaco Assessore al Personale”.


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INCHIESTA

Il Corriere della Città Dicembre 2017

Università o lavoro? Ecco come scegliere la scuola giusta nche quest’anno è stato pubblicato il scono a dare solo i 2/3 degli esami previsti.

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rapporto Eduscopio sulle scuole italiane. Il progetto, finanziato dalla Fondazione Gianni Agnelli, si propone di valutare la qualità degli istituti superiori osservando il percorso successivo degli studenti diplomati. Il rapporto è diviso in due parti: la prima guarda ai risultati universitari, e mette insieme licei e istituti tecnici, con questi ultimi che mandano circa il 40% dei loro studenti all’università. La seconda osserva invece i risultati nel mondo del lavoro, e si rivolge alla restante parte degli studenti dei tecnici e agli istituti professionali. I dati sono quelli raccolti dai Ministeri, e consentono di confrontare le scuole dello stesso territorio per avere una panoramica sulla situazione dell’istruzione superiore. Qui presentiamo appunto alcune scuole della zona a sud di Roma, cercando di capire quanta distanza c’è dagli istituti dell’Urbe. Per il confronto abbiamo utilizzato un raggio di 30 km dalla città di Pomezia.

Licei e università: fuori Roma la situazione non è delle migliori La nostra panoramica inizia dalla classifica sui risultati universitari. Tra i licei classici, troviamo in testa il Tasso, con la top ten occupata da tutti gli altri licei storici di Roma. Il primo istituto nella zona a sud di Roma è il Cicerone di Frascati (15° posto), seguito dal Foscolo di Albano al 20°. Fuori dai Castelli dobbiamo aspettare il 23° posto per trovare il liceo Meucci di Aprilia: su 31 diplomati all’anno, solo il 13% non si immatricola all’università (contro una media regionale dell’11%), mentre l’8% si immatricola ma non supera il primo anno. Percorso lineare per il restante 79% (percentuale leggermente più alta della media): più della metà sceglie facoltà umanistiche e giuridiche, ma un buon 25% si indirizza verso studi scientifici. Scendendo di 5 posizioni, troviamo il Chris Cappell di Anzio, che su 85 diplomati ha risultati molto simili al Meucci. Bisogna scendere di molto per trovare il Pascal di Pomezia (al 43° posto, tra gli ultimi istituti pubblici). Qui

Chiude con non buoni risultati la sezione scientifica del Trafelli di Nettuno, al 65° posto e con solo il 58% dei diplomati che riesce a proseguire gli studi. Per il linguistico si può segnalare il buon risultato del Meucci (9° su 50 licei), con in corso contro L’IIS “Via Copernico” un 71% di studenti universitari una media del 58%. di Pomezia Sotto la media i risultati La situazione dei pochi studenti uniabbiamo 38 diplomati, con il 73% versitari provenienti dal che si immatricola e supera il degli istituti Copernico di Pomezia: primo anno (la media regionale è nella zona sud solo il 27% dei diplomati del 77%). Lascia gli studi invece il si iscrive ad una facoltà e 15%; tra chi continua, più della di Roma in un supera il primo anno, e metà sceglie gli sbocchi tipici del raggio di 30km di questi quasi il 50% classico, mentre si segnala un 11% da Pomezia sceglie Economia. di iscritti all’area sanitaria (a fronte di un’assenza di iscritti a medicina: strage nel test di ingresso?). Agli esami la media dei voti Il mondo del lavoro: occupati sotto il è un non entusiasmante 24,5 (al Tasso si avvi- 50% cinano al 29). Il 60% dei pometini laureati al Per osservare i risultati nel mondo del lavoro, classico sceglie la Sapienza, e un altro 30% abbiamo invece scelto di guardare all’indice ocRoma Tre: probabile vita da studenti pendolari cupazionale dei diplomati: cioè a quanti hanno

tra Pomezia e Roma. Le cose al Pascal vanno meglio allo scientifico, al 29° posto su 100 scuole (e ben 158 diplomati all’anno): i tassi di iscrizione e abbandono sono sostanzialmente in linea con la media del Lazio, con un 2,8% che riesce a entrare nell’ambita facoltà di Medicina. Le scelte universitarie si ribaltano rispetto al classico, con circa il 60% che prende studi scientifici, tecnici o economici; la media dei voti è del 26. Scendendo troviamo ancora il Meucci di Aprilia, in linea con i risultati ottenuti al classico (37° posto), mentre al 44° posto c’è l’ I n n o c e n z o XII di Anzio. Qui percentuale di immatricolati sopra la media, ma i voti e i crediti acquisiti nel primo anno sono più bassi: gli studenti rie-

un contratto di qualsiasi tipo. Negli istituti tecnico-economici si piazza al primo posto il Copernico, che scavalca anche le scuole di Roma con un 51% degli studenti che ha trovato lavoro entro 6 mesi dal diploma. Sul totale il 34% ha lavorato più di 6 mesi in due anni (la media è del 23%). Il problema dell’istituto pometino è la scarsa corrispondenza tra gli studi fatti e il lavoro trovato: solo il 16% fa ciò per cui ha studiato (mentre a Roma alcune scuole toccano anche il 40%). Risultati simili al Rosselli di Aprilia (46% di occupati e 28% di coerenza con gli studi fatti). Questi dati possono indicare che in un territorio industriale come il nostro si riesce a trovare più facilmente lavoro, ma si è spinti ad accettare qualsiasi cosa, anche se non c’entra molto con gli anni delle superiori. La situazione è comunque migliore rispetto al Loi di Nettuno, dove solo il 34% lavora, con una corrispondenza agli studi del 19%. Anche nel settore tecnologico ottimi risultati del Copernico (49% di occupati e coerenza del 28%) e del Rosselli. Poco distante il Trafelli di Nettuno, che si attesta sul 41% di studenti con un contratto (il 31% ha lavorato più di 6 mesi). Qui dato preoccupante per la coerenza con gli studi: solo l’8% fa il lavoro per cui ha studiato. Tra i professionali nel settore dei servizi, buon risultato del Marco Gavio Apicio di Anzio (7° posto): il 42% degli studenti dell’alberghiero trova subito lavoro, e il 62% lo trova nel settore che ha scelto alle superiori. Molto più scarsi i risultati del Colonna Gatti, che manda a lavorare solo il 28% dei suoi diplomati, con una coerenza del 45%. Chiudiamo questa carrellata con l’IPSIA Brodolini di Pomezia: i suoi risultati sono in media con il resto della provincia (44% di occupati, il 28% per più di 6 mesi in due anni). L’istituto pometino manda però il 36% dei suoi diplomati all’università, contro un 18% di media. Mario Di Toro


i d i r u g u A . . e t s e F e Buon


16 Il caso

Il Corriere della Città

INCHIESTA

Dicembre 2017

Abbattimento dei platani nel Borgo: presentata un'interrogazione prima linea per chiedere spiegazioni all'amministrazione circa i lavori che stavano interessando il Borgo. “In tutti questi anni nessuna amministrazione, né destra, né sinistra, aveva mai permesso che il borgo venisse chiuso”, erano state le sue dichiarazione nell'ormai famoso consiglio dello scorso 11 ottobre. “Un cantiere che serviva a migliorare le infrastrutture del Borgo, a riqualificare era apparsa anche come una cosa buona. Però le perplessità c’erano ed oggi vediamo che erano più che fon-

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strade+cancello che ha fatto insorgere cittadini, associazioni e qualche politico (basti pensare che, al momento del voto, in Consiglio Comunale soltanto 4 Consiglieri – Battistelli, Zottola e Schiumarini (PD) insieme a Russo Maria Rotonda (PDL) – avevano votato a favore dell'ODG “Riapertura passo carrabile e pedonale per accesso al borgo di Pratica di Mare”, contraria ovviamente la maggioranza, assente il resto dell'opposizione). Da un lato c'è la storia secolare di un'area che, nei fatti, ha sempre fatto parte della città, dall'altro c'è la nuova visione condivisa dalla proprietà del Borgo e dall'attuale amministrazione fondata, essenzialmente, sul riconoscimento della proprietà privata e il suo inserimento in un più ampio progetto di rilancio e riqualificazione che sta prendendo forma. In mezzo però ci sono tanti elementi controversi e di non facile lettura, come ad esempio la questione riguardante il cimitero del Borgo. La domanda è sempre la stessa: la struttura fa parte o no del Comune di Pomezia? In tal senso l'argomento, che è stato sottoposto anche al catasto di Roma, tira in ballo vecchi documenti che considererebbero la struttura come parte del Comune di Piazza Indipendenza: nello specifico c'è ad esempio una delibera del Commissario prefettizio risalente addirittura al 1939, dove si fa menzione di “un cimitero capoluogo” e di un “cimitero Pratica di Mare”, quindi una delibera del 1972 avente come oggetto il prezzo di vendita dei loculi. Documenti che, ovviamente, devono essere vagliati attentamente. L'amministrazione, del resto, sostiene che “non sono stati rinvenuti atti che dimostrano il diritto del Comune ad esercitare il possesso di porzioni del complesso immobiliare in parola” che spetta per questo alla proprietà in virtù “di antichi atti notarili, debitamente esibiti all’Amministrazione comunale”. Insomma, un caso spinoso di cui sentiremo senz'altro parlare ancora nei prossimi mesi.

l Borgo di Pratica di Mare continua a cambiare profondamente. Il cimitero di Pratica Ricorderete nei giorni di Mare non dovrebbe essere scorsi la notizia dell’abbattimento di tutte le piante del Comune di Pomezia? storiche presenti nell’area del date. Tengo a ribadire che la questione per noi Borgo di Pratica di Mare, segno inequivocabile riguarda le strade, strade che hanno una contidel profondo mutamento che sta vivendo la te- nuità con quelle “esterne”, tranne che in una nuta. Amaro era stato il commento dell'associa- piccola parte. Strade che sono sempre state aczione Latium Vetus: “Apriamo purtroppo la cessibili e menzionate negli atti del Consiglio settimana con la triste notizia proveniente pro- Comunale insieme alle altre”. “Non solo. Il Coprio dal Borgo medievale di Pratica di Mare mune di Pomezia negli anni ha speso dei soldi dell’abbattimento nei giorni scorsi dei grandi all’interno del Borgorealizzando opere possibili platani ottocenteschi, piantati pensate nel XIX solo su aree pubbliche come quelli per l’acqua; secolo dal principe Camillo Borghese e da sua poi faccio l’esempio degli uffici postali: ricordo moglie Maria Monroy”.“Rigogliose fino a poco che a Via Spoleto l’apertura della Posta fu sutempo fa – proseguiva una nota dell’Associa- bordinata alla predisposizione di un accesso su zione – le piante ultra centenarie, e fra le più strada pubblica. E a Pratica di Mare l’Ufficio Povecchie presenti in tutto il Comune di Pomezia, stale c’era”. L'esponente PSI non ha concluso qui erano già state drasticamente potate all’incirca però la sua “battaglia”. A seguito della notizia un anno fa, ed in questi ultimi mesi, da quanto dell'abbattimento dei platani è tornato a chieci è dato sapere, si erano tutte improvvisamente dere spiegazioni all'amministrazione con interseccate, fino alla loro totale estirpazione di rogazione con risposta scritta fatta recapitare al qualche giorno fa”. “Il Borgo di Pratica appare Presidente del Consiglio Comunale e al Sindaco oggi spettrale e desolante, privato dello strato di Pomezia. Secondo Mambelli mancherebbero pavimentale ancor oggi di terra, polvere e cal- perfino “le autorizzazioni” e chiede per questo cinacci, non si intravede la minima fine dei conto di “quale iniziativa sia stata intrapresa da tanto famigerati lavori che “vanno avanti” (?) parte dell'amministrada ormai quasi un anno: Pratica di Mare, uno zione al fine di chi non dei beni culturali più importanti ed evocativi rispetta la vigente norper l’identità collettiva di Pomezia, patrimonio mativa in materia della #campagnaromana riconosciuto di inte- (anche penale)”. Quindi resse pubblico, appare ormai un luogo di deso- la richiesta di delucidalazione e morte”. zioni circa la “tracciabiPresentata interrogazione dal Consi- lità del materiale abbattuto sia come degliere Roberto Mambelli (PSI) Roberto Mambelli, ricorderete, era stato in stinazione sia come quantità conferita in apposita discarica autorizRoberto zata” e un passaggio RICORDATE? Mambelli (PSI) sullo stato di salute delle piante: “Se quanto abbattuto fosse stato originariamente malato – conclude Mambelli – (ad esempio il cancro colorato) e quindi soggetti a potenziale contaminazione l'iter procedurale di smaltimento e trasporto sarebbe dovuto essere ben diverso dalle procedure ordinarie”.

E quel cimitero... Ma la battaglia sul Borgo di Pratica di Mare non si esaurisce certo con la questione dei platani che si è andata a sommare alla controversia

Inquadra il telefono con l’App Aurasma, clicca e guarda il video del Consiglio Comunale Scarica l’App (istruzioni a pag. 21)


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Dicembre 2017

L’informazione da salvare (Prima parte)

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ei secoli sono stati creati moltissimi strumenti per scambiare e conservare le informazioni. Il cieco Omero disponeva già di un linguaggio diffuso che, ancor oggi, possiamo riconoscere e comprendere. Omero poté diffondere, ma solo oralmente, i suoi contenuti”, ovvero l’Iliade e l’Odissea. Per averli in mano “scritti davvero” ‘su un supporto fisico, occorsero altri secoli. Così, finalmente, fu possibile trasmettere il racconto “scritto” e conservare la Storia, la cronaca, le regole sociali, la certezza dei confini (pensiamo all’’agrimensura). Da ciò si svilupparono e diffusero, via via, tutte le discipline scientifiche, pratiche, umanistiche. Non ultimo, Il Diritto. Il risultato più rilevante era, quindi, la trasmissione dei contenuti ovunque potessero essere decrittati tramite, uno o più, linguaggi affini. Va da sé che le ragioni del progresso non si esauriscono nella pura ’interlocuzione della lingua, ma l’importanza del mezzo e la sua criticità viene riconosciuta fin dai miti antichi della confusione delle lingue e la vicenda della torre di Babele. In parallelo, ma in tempi differenti, la gestione dell’informa-

POLITICA zione si è evoluta fino a scoprire e applicare infinite nuove applicazioni che ormai si producono e si riproducono in un inarrestabile circolo che diventa autonomo e ridondante oltre quello che dovrebbe trasmettere, cioè i contenuti e i concetti pregiati, nuovi e innovativi, invece di ripetere informazione povera, banale ed esausta, che si ripropone senza più riferimenti cronologici o spaziali affidabili. Come sempre, quando un fenomeno o una specifica tecnologia assorbe e assume una straordinaria complessità, accanto a una troppo facile accessibilità (anche a basso costo), qualche eccesso si palesa. Questa enorme potenza (o potenzialità), se non supportata da sponde critiche ed etiche (la cultura…) prende il sopravvento e in ogni angolo si possono trovare aspetti controversi, svelando sempre nuove fantastiche utilità e, insieme, inquietanti interrogativi, dagli aspetti commerciali ai risvolti etici. La nostra percezione dell’informazione oscilla tra un’angosciata invadenza e un senso di pura e semplice passiva schiavitù. In un mondo che ci riempie di un’enorme dose di informazione per impedirci di avere il tempo di valutarla e selezionarla. Ovvero: infiniti messaggi, nessun messaggio, con un flusso indefinito di “informazione” che è solo rumore o, come qualcuno preferirà, un inutile polverone. Un gigantesco lavorio per far circolare solo una scarsa sconfinata e scoordinata informazione. Ma ai più sembra sufficiente anzi, ottimale, per produrre la propria piccola “informazione. Fin qui dovrebbero essere anche d’accordo anche i più fan

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dei social, non è possibile usarli senza incappare in molte delle preoccupazioni descritte e sulla necessità di qualche doverosa cautela. Per altro, non sarebbe giusto criminalizzare tutto quello che da essi si può ricavare di buono dal loro uso. Come sempre ci vuole moderazione e consapevolezza. Per esempio rendersi conto che già una tradizionale “buona educazione” renderebbe il clima molto più utile e costruttivo. Si assiste spesso a schermaglie triviali che ,più che offendere le vittime, squalificano i protagonisti. Non c’è da descrivere tanto, certi personaggi sono molto più “creativi” e attivi di quanto noi possiamo elencare. Il tutto al riparo di una presunta immunità di una malintesa terra di nessuno. Più che catalogare, pare interessante indagare sui meccanismi che consentono a persone rispettabili e competenti, di diventare delle fucine di turpiloquio, insulti e divagazioni multiargomento. Ed esserne appagati, da vittorie inesistenti. Si tratta di atteggiamenti puerili, come ripetere più volte le parole sporche di nascosto perché così sono più sporche. Roba che a sette-otto anni già dovrebbe preoccupare. Non avremo risposte. Meglio così. Nellaprossima puntata, tra un mese, cercheremo di capire come rivalutare l’uso impoverito dell’informazione, riscoprendo molto con l’aiuto di quanto già eravamo abituati a fare, prima, quando l’informazione aveva altri canali maggiormente autorevoli e rigorosi, quindi più ricchi e affidabili. Luigi Torreti - (continua)


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Il Corriere della Città

POLITICA

Dicembre 2017

A 50 anni costretti a vivere in auto: la storia di due fratelli di Pomezia tutto il possibile affinché i due fratelli possano LA STORIA tornare ad una vita dignitosa. L’appello: “Vogliamo solo un tetto sotto cui vivere”

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a commosso tutti la storia pubblicata nel corso di Novembre dei due fratelli di Pomezia che si sono ritrovati, a cinquant'anni, a vivere nelle propria auto. “Da due mesi siamo costretti a vivere nella nostra auto, vogliamo solo un po’ di dignità”, avevano raccontato ai nostri microfoni. Dal 27 settembre infatti non hanno più una casa. Sfrattati “ma lo sapevano”, ci avevano detto. Non avendo un lavoro però – uno dei due fratelli è anche invalido – l'unica soluzione trovata era stata quella di vivere dentro l’unico bene che possiedono, ovvero l’automobile.

Il servizio civico e il problema dell'alloggio Il loro è stato sempre un atteggiamento propositivo. I lori volti non hanno mai tradito un segno di debolezza, di rassegnazione. Sempre e solo tanta voglia di rendersi utili. Per questo svolgono il servizio civico per il Comune di Pomezia dal quale ricavano nell’insieme circa 400 euro al mese. “Il problema è che con questi buoni (dall’importo di €5.00 l’uno, ndr) possiamo fare solo la spesa ma a noi serve anche un tetto sotto il quale vivere”. Di questo avevamo parlato con il Comune di Pomezia nella persona della Vicesindaco Elisabetta Serra. “Ho incontrato i due fratelli diverse volte – ci aveva detto la vicesindaco – e il Comune si è attivato immediatamente per sostenerli, come fa con chiunque rimanga all’improvviso senza un tetto”. Quali interventi sono stati predisposti? “Il Pronto Intervento Sociale ha subito proposto ai due cittadini un alloggio di emergenza disponibile a Ostia”. Avevamo spiegato allora il perché i due fratelli avevano deciso di non accettare – come farebbero ad arrivarci? E come potrebbero, ancora, rispettare gli orari del Servizio Civico che invece si svolge ad Ostia? - ma purtroppo quella di Ostia era rimasta (e la situazione non è cambiata) comunque la solu-

La Vicesindaco Serra: “Stiamo facendo tutto il possibile”

La soluzione in albergo non può essere quella definitiva

zione più vicina. Non ci sono altre soluzioni? “Sono stati subito inseriti nella lista per l’assegnazione di immobili di emergenza abitativa, ma ad oggi purtroppo non ci sono immobili disponibili”. Esistono delle forme di sostegno al reddito da aggiungere all’attività di servizio civico? “Gli è stato riconosciuto il contributo per il disagio economico: circa 900 euro in tre tranches da 300 euro mensili”. In pratica circa 150 euro a testa al mese. Lo sanno tutti che sono pochi: lo sa il Comune, lo sa chi lo riceve. Ma intanto è un qualcosa anche se ovviamente insufficiente a riappropriarsi di una vita normale. “Credo che l’Amministrazione al momento abbia fatto tutto il possibile per loro, ma resta attenta e disponibile ad ulteriori azioni che possano aiutarli in questo periodo di difficoltà”, le parole con le quali avevamo concluso il colloquio con Elisabetta Serra.

La speranza arriva da “Le Case di Paola” di Ardea Grazie alle nostre segnalazioni l'intera cittadinanza, non solo di Pomezia ma anche quella di Ardea, si era subito mossa per dare una mano ai due fratelli. A proposito: non leggete i loro nomi perché hanno preferito rimanere anonimi. “Ci conoscono tutti, per noi non sarebbe dignitoso”, la loro giustificazione più che comprensibile. Ma la solidarietà non è stata espressa solo a parole. In particolare l’agenzia immobiliare le Case di Paola, di Ardea, si è fatta e si sta facendo carico ancora oggi al momento di andare in stampa dell’alloggio dei due fratelli grazie all’intervento della titolare Paola Finini: i due fratelli infatti alloggiano per ora presso l’Hotel Scalella di Pomezia, struttura quest’ultima che ha partecipato attivamente all’iniziativa mettendo a disposizione una camera ad un prezzo più che accessibile.

Ma il problema resta Se ovviamente non possiamo che essere soddisfatti per i primi risultati ottenuti, dall'altro vogliamo mantenere viva l'attenzione sul loro caso. La sistemazione trovata da “Le Case di Paola” infatti non può essere considerata come definitiva, perché ai due fratelli serve una sistemazione definitiva, che possa permettergli di guardare al futuro con un po' più di ottimismo: una soluzione, insomma, che più si avvicini alla normalità che di certo non può essere rappresentata da un albergo. Per questo rinnoviamo il nostro appello alle istituzioni preposte: fate

I due fratelli presso la sede de “Le Case di Paola”

Un esercito di invisibili

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a i due fratelli non sono gli unici ad affrontare una vita piena di difficoltà. A Pomezia, così come purtroppo praticamente in tutto il mondo, c'è un esercito di “invisibili” (che non sono solo gli 'abusivi' che spesso occupano le strutture abbandonate del territorio). Persone di cui non ci accorgiamo neppure probabilmente anche perché, spesso, almeno quelle che abbiamo conosciuto, fanno di tutto per nascondere le sofferenze; conoscere i due fratelli infatti ci ha permesso di toccare con mano, e soprattutto vedere da un po' più da vicino, altre storie, ovviamente diverse ma per certi aspetti simili tra loro, che meritano di essere raccontate. Ad esempio c'è la storia di Laura (nome di fantasia) che, ironia della sorte, è rimasta senza casa anche lei a sessant'anni lo scorso 27 settembre. Ci racconta che per il momento vive in un centro di accoglienza e deve barcamenarsi tra mille problemi con un figlio portatore di handicap, un ex compagno che non ne vuole sapere di versargli il mantenimento ed un lavoro che, come tutti, non c'è. Laura, così come i due fratelli, è uno dei tanti volti del servizio civico che aiuta, tra gli altri, anche un 48enne straniero rimasto senza lavoro e anche lui a rischio sfratto. Tutte persone alla ricerca di dignità, che vogliono solo riappropriarsi di una vita normale in modo onesto, lavorando come hanno sempre fatto.



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POLITICA

Ardea: dissesto o non dissesto? Questo è il dilemma...

nemmeno il “rivoluzionario” Movimento 5 Stelle è in grado di metter mano.

L'ipotesi del dissesto finanziario

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Il Corriere della Città

d Ardea, come era prevedibile, è scoppiata la guerra politica intorno alla dichiarazione di dissesto finanziario annunciata dal Sindaco Mario Savarese nel mese di novembre. L'opposizione, anche qui niente di nuovo, non ha condiviso tale decisione e si è scagliata contro l'amministrazione; ma il primo cittadino ha tirato dritto: “Decisione inevitabile” e non “politica”, ha incalzato ancora l'Assessore al bilancio Giovanni Colucci. Eppure, ad oggi, notizie certe sul futuro dell'ente non ce ne sono: perché se è vero che il dissesto finanziario è stato annunciato, della sua formalizzazione – che ricordiamo deve avvenire (è questo il punto di non ritorno) attraverso una delibera del Consiglio Comunale – non c'è traccia. La situazione è quindi delle più nebulose anche perché, stando a quanto dichiarato dall'attuale amministrazione, in dissesto il Comune c'era già e non da ieri; parliamo di almeno un anno e mezzo ma probabilmente anche di più, “semplicemente non veniva detto”, l'accusa mossa dalla giunta pentastellata ai precedenti governi. E il pensiero, di conseguenza, non può che andare allora alle ultime dimissioni presentate dall'ex Sindaco Di Fiori: e se il motivo fosse stato proprio quello di evitare la proclamazione del dissesto finanziario? La nostra, ci mancherebbe, non è un'affermazione anche perché l'ex sindaco, in quel periodo, aveva ben altre “grane” a cui pensare (vedi Necropolis), ma l'immobilismo di cui la sua amministrazione veniva sempre accusata potrebbe avere oggi, alla luce di quanto emerso, una spiegazione più che plausibile. Al netto di tutto questo comunque la domanda sorge spontanea: e ora che succede? Lo scenario “scontato” sarebbe quello della ratifica del dissesto considerando le dichiarazioni, di certo non fraintendibili, del primo cittadino rutulo; oppure, clamorosamente, l'amministrazione potrebbe fare dietro front rinunciando a quanto annunciato. In pratica niente ri-equilibrio, ovvero la prima carta scartata dalla giunta Savarese, e neanche dissesto finanziario. Insomma, una porta spalancata sull'oblio dell'incertezza. Qualora poi si verificasse questa seconda ipotesi vien da chiedersi: è forse questa la prova che quella politica opportunista, “dedita a nascondere certe verità” - tirata in ballo proprio dal Sindaco – sia ben lungi dall'essere scomparsa dal territorio? Di certo Ardea, ed è la sua storia a parlare, cela interessi giganteschi a cui forse, stando a quanto stiamo assistendo,

Dicembre 2017

sione e sul contenimento di tutte le spese. Il comune è altresì tenuto a contribuire all’onere della liquidazione in particolare con l’alienazione del patrimonio disponibile non stretta-

L’amministrazione andrà fino in fondo con il dissesto finanziario?

L’art. 244 del testo Unico 267 del 2000 stabilisce che si ha dissesto finanziario quando il Comune non è più in grado di assolvere alle funzioni ed ai servizi indispensabili oppure quando nei confronti dell’ente esistono crediti di terzi ai quali non si riesce a far fronte con il mezzo ordinario del ripristino del riequilibrio di bilancio né con lo strumento del debito fuori bilancio. Il dissesto finanziario di un ente locale non può essere equiparato al fallimento di un’impresa privata: l’ente locale non può cessare di esistere. In caso di dissesto, si crea semplicemente una frattura tra passato e futuro. Le cifre, nel caso di Ardea, sono davvero allarmanti: “A quanto ammonta il debito? Siamo ad oltre 5 milioni e mezzo, da poco più di un milione e cento accertato a luglio”, raccontava ai nostri microfoni il Sindaco di Ardea non più di un mese fa. “Senza contare che si sono aggiunti 6 milioni e mezzo di possibili debiti derivanti da cause in cui la possibilità di soccombenza è medio-alta. In pratica si arriverebbe a circa 12 milioni che sono un’enormità per la nostra città”. Insomma una situazione davvero drammatica.

I commissari Nel momento in cui viene dichiarato il dissesto del comune, sindaco, giunta e consiglio restano in carica ma vengono coadiuvati da una commissione espressamente designata dal Ministero degli Interni. La commissione si occuperebbe del disavanzo pregresso, mentre l’amministrazione gestirebbe il bilancio “risanato”. Per i comuni con popolazione superiore ai 5.000 abitanti (come Ardea) e per le province l'organo straordinario di liquidazione è composto da una commissione di tre membri nominati fra magistrati a riposo della Corte dei conti, della magistratura ordinaria, del Consiglio di Stato, fra funzionari dotati di un'idonea esperienza nel campo finanziario e contabile. L'organo straordinario di liquidazione ha potere di accesso a tutti gli atti dell'ente locale, può utilizzare il personale ed i mezzi operativi dell'ente locale ed emanare direttive burocratiche.

mente necessario all’esercizio delle funzioni istituzionali, la destinazione degli avanzi di amministrazione dei cinque anni a partire da quello del dissesto e delle entrate straordinarie, la contrazione di un mutuo a carico del proprio bilancio. Contestualmente alla deliberazione dell’ipotesi di bilancio l’Ente locale deve deliberare la ri-determinazione della pianta organica qualora sia numericamente superiore alle unità spettanti sulla base del rapporto dipendenti/popolazione della fascia demografica di appartenenza secondo quanto previsto dall’art. 119 D.Lgs. 77/95.

Dissesto: chi paga? Le conseguenze di cui sono passibili gli amministratori che la Corte dei Conti avrà individuato come i responsabili del dissesto (l’ultima legge approvata ha eliminato l’estensione della responsabilità ai soli cinque anni precedenti la data della dichiarazione di dissesto), prevedono che essi non possono ricoprire, per un periodo di dieci anni, incarichi di assessore, di revisore dei conti di enti locali e di rappresentante di enti locali presso altri enti, istituzioni ed organismi pubblici e privati. In particolare, i sindaci ritenuti responsabili non sono candidabili, per un periodo di dieci anni, alle cariche di sindaco, di presidente di provincia, di presidente di Giunta regionale, nonché di membro dei consigli comunali, dei consigli provinciali, delle assemblee e dei consigli regionali, del Parlamento e del Parlamento europeo; inoltre non possono altresì ricoprire per un periodo di tempo di dieci anni la carica di assessore comunale, provinciale o regionale ne’ alcuna carica in enti vigilati o partecipati da enti pubblici.

Gli obblighi del Comune L’Ente dissestato è tenuto ad approvare un nuovo bilancio, basato principalmente sull’elevazione delle proprie entrate al livello massimo consentito dalla legge, vale a dire che tutte le tasse comunali (IMU, addizionale comunale, TARSU) saranno aumentate il più possibile fino ad arrivare al tetto massimo consentito dalla legge, basato, inoltre, sul contrasto all’eva-

Il Sindaco di Ardea Mario Savarese


La realtà aumentata de Il Corriere della Città

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SOCIALE

Il Corriere della Città Dicembre 2017

Fosso Grande di Marina di Ardea, corso deviato? La segnalazione di una residente

Ardea, il mistero del fosso

allo scorso febLa braio 2017, il naturale corso del fiume Incastro, declassato a fosso, sarebbe stato meccanicamente deviato. La segnalazione, che ci è giunta da una cittadina residente in Via Bari, una via limitrofa al fosso, verterebbe sulla volontaria deviazione del corso d'acqua di Marina di Ardea nei pressi di un rimessaggio di barche che avrebbe iniziato la sua attività proprio nello scorso febbraio, periodo nel quale sarebbe anche apparso un nuovo chioschetto-bar. Il corso naturale dell'Incastro, che convoglia le acque del lago di Nemi nel Mar Tirreno, convergeva contiguamente alla zona residenziale

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"Sabbie d'oro". Noi de “Il Corriere della Città” abbiamo verificato l'effettiva presenza del rimessaggio di barche nei pressi del corso d'acqua, ma nonostante le nostre ricerche, non siamo ancora riusciti ad avere il parere più tecnico di un geologo, che verificasse l'effettiva meccanicità della deviazione del Fosso Grande. I residenti, lamentano i continui spostamenti delle barche con una gru e la presenza di cattivo odore causata dalla natura delle acque dell'Incastro, che nella segnalazione è paragonata per colore, al "Nesquik". I residenti, affermano inoltre, che l'acqua del mare stessa, nei pressi di Via Bari, sia impraticabile e male odorante e che tutto questo stia ovviamente danneggiando le loro proprietà, che avrebbero visto crollare il

segnalazione dei residenti

loro valore economico. A differenza dei residenti di Via Bari, tuttavia, quelli del centro residenziale "Sabbie d'Oro" avrebbero, se la deviazione dell'Incastro fosse davvero stata meccanica, tratto un ingente vantaggio dalla perdita della contiguità del corso del fosso con il residence in questione.

Ardea, bilancio e dissesto, Fanco: ‘La Duranti come Schettino’

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urissima la replica del Presidente della Commissione Controllo e Garanzia del Comune di Ardea Luca Fanco a seguito del ritiro delle dimissioni del Presidente della Commissione Bilancio, richiesto in via ufficiale dal Sindaco Mario Savarese. La Commissione Bilancio e quindi il Presidente Duranti del Movimento 5 Stelle, in questa delicatissima fase, a seguito della Delibera di Consiglio comunale n.10 del 31 luglio 2017, doveva assumere un compito importantissimo e delicatissimo, discutendo, studiando e proponendo al Consiglio comunale un piano di riequilibrio finanziario pluriennale per scongiurare il dissesto finanziario (fallimento) del Comune di Ardea tanto a cuore ai Pentastellati, addirittura comunicato ufficialmente alla stampa dal Sindaco. Invece cosa ha fatto il Presidente della Commissione Bilancio Duranti? In modo vergognoso, irresponsabile ed inaffidabile si è resa latitante non convocando mai la Commissione Bilancio!”. “Come se

IL CASO TERMOSIFONI

Gli impianti di riscaldamento di tutte le scuole pubbliche di Ardea sono funzionanti. E’ quanto emerso a fine novembre a seguito di una attività di accertamento e di sistemazione degli impianti da parte del Comune. Nella scuola di Pian di Frasso sono state installate stufette elettriche che consentiranno agli studenti della primaria di poter frequentare le lezioni al caldo. L’installazione è avvenuta con particolare cura alla sicurezza: gli impianti – che ovviamente rispettano i parametri stabiliti dalle norme – si trovano in alto, montati a parete, ad altezza inaccessibile ai bambini. L’intenzione dell’amministrazione comunale è quella di far partire nuovi lavori per questa scuola durante le vacanze di Natale in modo tale da risolvere il problema dell’adduzione dell’acqua che, di conseguenza, va ad incidere sul riscaldamento. Intanto è stata sbloccata anche la questione delle manutenzioni degli edifici scolastici. Attraverso Consip è in via di completamento l’aggiudicazione del servizio per un totale

Samantha Morano non bastasse, constatato il proprio ruolo fallimentare, ha rassegnato codardamente le dimissioni da Presidente della Commissione Bilancio nel momento di difficoltà estrema (dissesto finanziario) abbandonando la nave (la Commissione Bilancio) lasciandola alla deriva senza comando – prosegue Fanco – È altresì vergognoso che un Sindaco, a seguito dei succitati gravissimi comportamenti della Presidente dimissionaria Duranti, le chieda ufficialmente il ritiro delle dimissioni, premiandola con la fiducia del Movimento, invece di criticarla duramente e punirla politicamente a seguito dell’inerzia che ha causato danni, per cinque mesi, al Comune di Ardea. Infine è doveroso ricordare sottolineando la manifesta incapacità e inattività del Movimento 5 Stelle che sta governando Ardea: infatti, nonostante ha la maggioranza numerica per votazione ed il Presidente di sei Commissioni consiliari, in oltre cinque mesi di amministrazione non ha convocato nessuna seduta. Di contro, la minoranza, che ne ha solamente una, ne ha convocate ben dieci sedute di Commissione!”



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SPECIALE NATALE

Zero idee per il pranzo di Natale? Usa il nostro Menù!

Antipasto: Bruschette incantate Ingredienti (dosi per 8 persone) 2 baguette 400 g di salsiccia un rametto di rosmarino una manciata di bacche di ginepro olio e sale 2 cipolle rosse 1 bicchiere vino rosso 1 cucchiaio di zucchero di canna olio e sale

Procedimento: Affettiamo le baguette in fette alte circa 1,5cm. Per il primo filoncino prepareremo un patè di salsiccia: per prima cosa leviamo la pelle alla salsiccia, in un piatto o in una ciotolina schiacciamo la salsiccia con una forchetta, aggiungiamo un cucchiaio di olio, un pizzico di sale e le bacche di ginepro e continuiamo ad impastare. Aiutandoci con un cucchiaio spalmiamo il nostro patè di salsiccia sulle fette della nostra baguette. Inforniamo a 190° per 10/15 minuti sia la baguette con il patè di salsiccia che la seconda baguette, quest’ultima vuota dato che vi aggiungeremo il condimento in un secondo momento. Per il secondo filoncino prepareremo delle cipolle caramellate: tritiamo le cipolle e facciamole rosolare in padella con un giro d’olio e un pizzico di sale. Una volta che avranno preso colore aggiungiamo lo zucchero di canna e il vino. Mescoliamo e lasciamo sfumare finchè le cipolle non saranno caramellate. A baguette sfornate aggiungiamo le cipolle caramellate sulle fette che avevamo lasciato vuote. Sulle bruschettine con il patè di salsiccia aggiungiamo un filo d’olio a crudo e un po’ di rosmarino. Per concludere, un bell’impiattamento: disponiamo le bruschettine, alternandone i gusti, creando le forme natalizie che più vi piacciono, ad esempio un albero di Natale, una stella o un fiocco di neve!

Primo Piatto: Caramelle di Natale (pasta ripiena con vellutata di noci e speck) Ingredienti (dosi per 8 persone) Per la pasta: 250 g di farina 00 per l’impasto 50 g di farina 00 per spolverizzare 15 g di concentrato di pomodori 4 uova

Il Corriere della Città Dicembre 2017

Ristorante Olympus P un pizzico di sale Per il ripieno: 800 g di mozzarelline ciliegine (le più piccole possibili) Per il condimento: 400 g di noci già sgusciate 300 ml di latte 100 g di parmigiano grattugiato 200 g di speck 80 g di olio e.v.o. sale e pepe

Procedimento Per le caramelle: disponiamo la farina a fontana su una spianatoia o in una grande ciotola. Mettiamo al centro della fontana le uova, il sale e il concentrato di pomodoro. Impastiamo bene mescolando tutti gli ingredienti fino ad ottenere un impasto liscio ed elastico. Copriamo la pasta con la pellicola trasparente e lasciamola riposare in frigorifero per 30 minuti. Una volta trascorsi i 30 minuti, stendiamo la sfoglia con l’aiuto di una macchina per la pasta o in alternativa con un mattarello. La pasta deve raggiungere lo spessore ci circa 1 millimetro o poco più. A questo punto tagliamo la nostra pasta in rettangolini di circa 10 cm di lunghezza per 8 di altezza. Disponiamo le mozzarelline al centro come ripieno delle nostre caramelle, bagnamo leggermente i bordi con dell’acqua per far sì che la pasta si attacchi bene, quindi ripieghiamo la sfoglia avvolgendo la mozzarellina e rigirando i bordi su se stessi, proprio come se stessimo incartando una caramella. Pratichiamo una leggera pressione per far sì che la pasta aderisca perfettamente. Mettiamo le caramelle in un vassoio cospargendole di farina. Per il condimento: in un frullatore mettiamo le noci già sgusciate, il latte, il parmigiano grattugiato, il sale, il pepe e l’olio. Pratichiamo una leggera pressione per far sì che la pasta aderisca perfettamente. Mettiamo le caramelle in un vassoio cospargendole di farina. Per il condimento: in un frullatore mettiamo le noci già sgusciate, il latte, il parmigiano grattugiato, il sale, il pepe e l’olio. Frulliamo il tutto per qualche secondo fino ad ottenere una bella cremina. Su un tagliere affettiamo a striscioline o a pezzettini lo speck.Bolliamo quindi le caramelle in abbondante acqua salata per circa 4 minuti.Scoliamo le caramelle, tenendo però da parte un pò di acqua di cottura. In una pentola (o in una grande padella) versiamo la cremina, le caramelle e, in caso, anche l’acqua che avevamo tenuto da parte. Mescoliamo e lasciamo amalgamare il condimento a fuoco medio per un paio di minuti. Aggiungiamo lo speck a pezzetti dando un’altra mescolata. A questo punto possiamo impiattare e goderci le nostre bellissime e gustose caramelle di Natale! (continua)

Cena della Vigilia di Natale 24 Dicembre 2017

E se non vuo

Trilogia di azzurro: tortino di alici con scarola uvetta e pinoli, polpetta di baccalà su passatina di ceci, baccalà pastellato con maionese al basilico Paccheri alla pescatora Orata in crumble di nocciole con nido di scarole Semifreddo al panettone Degustazione di dolcetti natalizi e rhum POMEZIA Vino in abbinamento 40,00€ a persona Via del Mare, 83 - 00040 Pomezia (R


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Dicembre 2017

SPECIALE NATALE

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Pomezia (Hotel Enea) (segue)

Secondo Piatto: Ghirlanda di Filetto in Crosta Ingredienti (dosi per 8/10 persone) 1,5 kg di filetto di manzo 400 g di prosciutto crudo 700 g di funghi champignon 40 g di burro 60 g di panna fresca liquida 2 tuorli 500 g di pasta brisè 120 g di olio e.v.o. 1 spicchio d’aglio sale e pepe

Procedimento Mettiamo a rosolare la carne in una padella dove avremo fatto scaldare in precedenza 70 g di olio. Saliamo e pepiamo la cane e facciamola dorare per bene in tutte le sue parti per circa 20 minuti. Una volta terminata la rosolatura mettiamo a raffreddare il filetto su una gratella in modo che perda tutti i suoi liquidi. Una volta raffreddata, tagliamo il nostro filetto in una decina di fette spese circa 5 cm. Nel frattempo prepariamo i funghi: laviamoli e puliamoli, poi tagliamoli a fettine. In una padella facciamo soffriggere l’aglio in 50 g di olio e il burro, quindi aggiungiamo i funghi e lasciamoli appassire a fuoco vivace fino a quando saranno cotti. Una volta ultimata la cottura, frulliamo i funghi fino a ottenere una crema. Facciamo raffreddare anche la crema di funghi. Spalmiamo la crema su tutti i lati del filetto ad eccezione del lato sottostante. Avvolgiamo le fette del nostro filetto con il prosciutto. Stendiamo la pasta brisè e tagliamola in strice dello spessore di circa 3 cm. Avvolgiamo tutte le fette di carne ricoperte dal prosciutto nelle strisce di pasta brisè. Rompiamo il tuorlo nella panna e spennelliamola su tutta la superficie della brisè con un pennello.Uniamo tra tutte le fette del nostro filetto già spennellate in modo da formare una ghirlanda. Stiamo attenti a far aderire bene tra loro le fette. Trasferiamo la ghirlanda di filetto in crosta su una teglia da forno ricoperta con l’apposita carta e lasciamola cuocere a 180° per circa 30-35 minuti, o comunque fino a che la superficie non sarà di un bel colore dorato. Serviamo la nostra bella ghirlanda di filetto in crosta, decorata a fantasia con rametti di rosmarino, con delle bacche o con un bel nastro natalizio, accompagnandola magari con delle patate o un misto di verdure al forno.

Dolce: Alberelli di Pasta Frolla Ingredienti - Per la pasta frolla: 350 g di burro 700 g di farina 300 g di zucchero

oi cucinare...

2 uova 1 tuorlo 8 g di lievito in polvere per dolci 1 bustina di vanillina ½ fiala di aroma all’arancia 1 pizzico di sale Per decorare: 300 g di cioccolato bianco colorante alimentare verde mini smarties

Procedimento Per preparare la pasta frolla, tiriamo fuori il burro dal frigorifero e teniamolo a temperatura ambiente per circa 20 minuti, dopodichè spezzettiamolo dentro una ciotola e uniamo la la vanillina e l’aroma all’arancia. Versiamo nella ciotola lo zucchero e, con le mani, iniziamo ad amalgamarlo al burro. Rompiamo ora le uova e iniziamo a batterle con una frusta a mano o con una forchetta, giusto il tempo di amalgamare un po’ gli ingredienti tra loro. Rovesciamo la farina setacciata sulla spianatoia, aggiungiamo il lievito e un pizzico di sale. Formiamo una fontana con il mix di farina e lievito e al centro versiamo il composto di burro, zucchero e uova. A questo punto compattiamo molto velocemente il tutto per evitare che il burro, scaldandosi, comprometta la buona riuscita della frolla.Non appena la frolla è pronta, copriamola bene con la pellicola e riponiamola in frigo per circa un'ora. Spolverizziamo una spianatoia con un po’ di farina e, una volta tirata fuori dal frigo, stendiamo la frolla con un mattarello fino allo spessore di circa 1 cm. Con uno stampino a forma di albero di Natale ricaviamo il nostri biscottini. Adagiamoli su una teglia coperta da carta da forno e inforniamo a 180° per 10 minuti. I biscotti devono essere cotti ma non molto dorati, così si scioglieranno in bocca! Sforniamo i biscotti e lasciamoli raffreddare. Mentre i biscotti si raffreddano sciogliamo a bagnomaria il cioccolato bianco, una volta sciolto aggiungiamo il colorante in polvere verde (non troppo, giusto un pizzico!). Appena i biscotti si sono raffreddati inzuppiamo la faccia superiore del biscotto nel cioccolato verde fuso, dopo di che decoriamo il nostro alberello applicando qualche mini smarties come se fossero “palline di Natale”. Se non vogliamo glassare di cioccolato tutti i biscotti possiamo lasciarne qualcuno vuoto e applicarci solamente le “palline” smarties, intingendole prima nel cioccolato che fungerà da collante. In entrambe le versioni avremo dei biscotti deliziosi e bellissimi.

Buon Appetito e… Buone Feste!!! Buffet di Natale 25 Dicembre 2017

Tortelli in brodo di cappone Lasagna bianca con broccoli e provola affumicata Darnetta di salmone in crosta di patate e mandorle croccanti Coscia di tacchino arrosto farcito con castagne, ricotta e spinaci Focaccia pugliese Insalata di polpo paprika e patate Baccalà arracanato, Cavolfiore al gratin Patate con salvia e guanciale croccante Spinaci al burro Indivia brasata con uvetta Caponatina di verdure - APRILIA Melanzane mollicate al forno Pecorino romano con uva e miele Zeppoline napoletane allo zenzero - Gran buffet di frutta e dolci 25,00€ a persona RM) Tel.06 910 7021 / 327 168 3591


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SPECIALE NATALE

Il Corriere della Città Dicembre 2017

Ristorante Olympus Pomezia (Hotel Enea) Vi siete mai chiesti perché facciamo l’albero di Natale? Arricchiamo la magia del Natale con il coinvolgimento attivo! Un'esperienza di piacere personale miscelata all'entusiasmo del creare dal niente...

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iffuso in tutte le culture ancor prima dell'avvento del Cristianesimo, ha molti significati, ma il più affascinante è quello di rappresentare "l'albero della vita" che nasce e cresce al centro dell'Eden, il paradiso terrestre. Simboleggia la rinascita della vita dopo il periodo invernale. L'albero di Natale è cosmico, conosciuto infatti in tutto il mondo, ma è altrettanto curioso come, per ovviare a motivi di spazio, un ingegnoso e fantasioso americano abbia inventato "l'albero capovolto" : attaccato al soffitto, pende a puntale in giù … originale anche nel prezzo visto che costa 600 euro. Alcuni psicologi hanno asserito che chi mette le decorazioni natalizie prima del tempo è più felice degli altri e questo perché si collabora in famiglia in maniera unita e creativa, allontanando lo stress della routine di tutti i giorni, ed inoltre vengono inconsapevolmente rievocati i momenti felici della propria infanzia. Natale e creatività sono un quindi un binomio perfetto e, seguendo due semplici tutorial, si potranno realizzare delle originali decorazioni riciclando cose che già si hanno in casa. Ecco due proposte di facile realizzazione ma di grande effetto, che potrete ottenere utilizzando carta, forbici, colla e creatività. Seguite le spiegazioni, lasciatevi andare al divertimento e riuscirete in poco tempo a personalizzare il vostro Natale. Laura Piacentini Maestra d'arte, Counselor in Arteterapia laura.piacentini62@gmail.com

Speciale Tutorial #1 Queste sfere di grande effetto visivo, vengono realizzate così: (1) Gonfiare un palloncino; avvolgere il palloncino con il filo di lana, corda, cotone, del colore preferito; in una vaschetta miscelare due cucchiai di colla vinavil e uno di acqua; spennellare la sfera con una buona dose di colla/acqua; lasciar essiccare completamente fino a

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Brunch di Capodanno 1° Gennaio 2018

PALLINE DI FILO

che il filo sia ben teso;con un ago forare il palloncino e sfilarlo; (2) ornare con un fiocco.

“Ecco tante palline traforate, una diversa dall'altra che potremmo agganciare all'albero od adagiare in un piatto come centro tavola”

Speciale Tutorial #2

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Cerchiamo ora di trasformare una molletta dei panni in un simpatico angioletto luccicante. Ecco come: (1) ritagliare la sagoma A per le ali, (2) la sagoma B per il corpo e la sagoma C per la testa; (3) incollare sulla molletta le sagome ritagliate su carta argentata (o colorata con l'aggiunta di brillantini).

L’importanza dell’arte-terapia La soddisfazione in psicologia è paragonata ad un senso di pura gratificazione, come quando ci si cimenta nel fare qualcosa.Ed è per questo motivo che il coinvolgimento attivo del lavoro natalizio regalerà subito, un'esperienza di piacere personale miscelata all'entusiasmo del creare dal niente. Si parla di coinvolgimento positivo e senso di soddisfazione con lo scarico dell'energia pulsionale, che concettualmente stanno alla base dell'Arte-terapia.

Salmone affumicato, Carpaccio di pesce spada, Insalata di polpo croccante, Pasticcio di sgombro, Vellutata di patate e crumble di alici, Carpaccio di carne affumicata con lamelle di porcini e grana, Prosciutto di Bassiano al taglio, mortadella di Bologna, spianata romana Grana e uva, pecorini stagionati e semi stagionati con mieli e mostarde, ricotta infornata Uova, strapazzate e bacon, Angolo insalate, Caponata alla siciliana Broccoletto romano ripassato, Parmigiana di sedano rapa Barchette di zucchine ripiene, Mini gateau su crema di caciocavallo Mozzarelle in carrozza Tempura di verdure Lasagna di mare, Paccheri al ragù d’anatra Brasato di vitello Filetto di orata in crumble di nocciole Buffet con dolci natalizi, waffel e pancake, torte da credenza e croissanterie - Frutta fresca, secca e disidratata Vino Shiraz e Vermentino Monte due Torri 30,00 € a persona


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Il Corriere della Città Dicembre 2017

School Comix di Aprilia: un’eccellenza del territorio

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a scuola di fumetto “School Comix” di Aprilia è frutto di un’idea di Francesca Deodati. Fondata nel 2012, nasce come centro di riferimento per l’apprendimento dell’arte e delle principali professioni che ruotano intorno al mondo del fumetto. La scuola si avvale di un corpo docenti altamente qualificato composto da professionisti del settore, dotati di un ricco bagaglio professionale, esperienziale e cultuTel/whatsapp rale. Al di là degli aspetti 349 71 82 756 puramente didattici la (Francesca Deodati) scuola è diventata presto una vera e propria comPagina Fb School munity dove gli alunni condividono e coltivano le Comix Aprilia proprie passioni, sviluppano relazioni, parteci- E-Mail schoolcomipano e organizzano tra di xaprilia@gmail.com loro ed insieme agli inseBlog https://schoolgnanti eventi legati a quecomixaprilia.blogsto mondo.

I CORSI NELLA SEDE DI APRILIA I corsi che si svolgono in sede, in via Muzio Clementi 49 Aprilia, sono articolate principalmente per fascia d'età e quindi competenze: Il corso di Fumetto Kids (bambini 6-10 anni), infine, avrà come obiettivo fondamentale quello di porre le basi per poter coltivare la passione del disegno e non solo. Utilizzando un approccio ludico-artistico le lezioni presenteranno contenuti affini alle tematiche scolastiche degli studenti contribuendo oltre allo sviluppo delle doti artistiche, alla crescita personale, culturale e allo sviluppo dell' autostima. Il corso si svolge di sabato dalle 11:30 alle 12:30. Il corso Fumetto Teen (ragazzi 11-14 anni) svelerà i segreti della creazione dei personagi dei fumetti di maggior successo. Da One Piece a Frozen (solo per citarne alcuni), dallo script iniziale dell'idea fino all'elaborazione grafica. Al termine del corso l'allievo avrà i mezzi sufficienti per dar sfogo alla sua creatività e creare un personaggio di successo. Il corso si svolge di sabato dalle 14:30 alle 16:00. Il corso di Fumetto Pro (adulti +14), avrà

l'obiettivo di preparare l'aspirante fumettista all'ingresso nel mercato del lavoro. Il percorso didattico sarà un viaggio in cui l'appassionato di disegno si trasformerà in vero e proprio realizzatore professionale di fumetti, seguendo un iter che va dall'ideazione, alla realizzazione, fino alla pubblicazione del lavoro finale. Il corso formerà l'allievo alle figure di: fumettista, illustratore, colorista e character designer. Il corso si svolge di sabato dalle 16:00 alle 18:30 Filo conduttore dell'anno scolastico 2017/2018 è il topic "Villains, Il lato oscuro del fumetto". I programmi didattici ruoteranno intorno "i mal-

vagi del fumetto", tutti gli antagonisti dei fumetti più famosi verranno presi in rassegna per mettere in pratica le lezioni in programma.

I CORSI FURI APRILIA Le attività della School Comix non hanno limiti! Frequenti sono le iniziative presso altre realtà associative, scuole e attività commerciali, presso le quali vengono realizzate delle iniziative "on demand" con programmi e lezioni personalizzate per qualsiasi esigenza e target. Partner consolidati della School Comix sono attualmente l'associazione Arte Mediterranea di Aprilia con il

presidente Antonio De Waure, con cui condividiamo la sede, e il negozio 16 Games Aprilia in via A. Toscanini 68/68 Aprilia. Ci auguriamo che il 2018 possa consolidare la neo-nata partnership con l'associazione Opera Nazionale, nella realizzazione di attività didattiche e di intrattenimento. GLI APPUNTAMENTI DI NATALE In linea con lo spirito di partecipazione e condivisione, nel mese di Dicembre saremo protagonisti di molto attività creative interessanti in co-organizzazione. Tra tutte vogliamo segnalarvi "Vetrine in mostre", organizzate dall'associazione Il sorriso di Arianna, il negozio di articoli per bambini L'ape Operaia di Francesca Gatto e l'associazione Hesperia bottega d'arte, tutte realtà di Pomezia, luogo dove si svolgerà la manifestazione. Si parte l'8 dicembre con l'inaugurazione durante la quale si darà al via alla pittura delle vetrine da parte dei giovani talenti delle nostra scuola e del liceo artistico di Pomezia. In questa occasione e per tutta la durata dell'evento verrà esposto un pannello realizzato in collaborazione allievi/docenti/collaboratori School Comix a tema "I supereroi a Natale" delle dimensioni di 180x250 cm. Al termine della manifestazione, prevista per l'8 gennaio, verrà premiata la squadra di ragazzi che avrà realizzato la vetrina più apprezzata dal pubblico di Facebook!


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Opera Nazionale con Handiamo...per tutti!

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iamo partiti e finalmente, dopo un anno di preparazione, grazie a un ns. PARTNER... FERROVIE DELLO STATO SPA attraverso una delle Aziende del Gruppo RFI SPA, oggi possiamo partire con i primi Info Point turistici

dai quali poi partirà tutta l'azione di proposta turistica di un sito www.perttutti.it. Propro grazie ai partner siamo partiti, la prima, e già menzionata, è RFI spa del gruppo Ferrovie dello Stato spa, la quale ci sta mettendo a disposizione alcuni immobili dismessi situati in Stazioni ferroviarie, punti focali per la movimentazione di turisti. La seconda è PEGASO Università telematica, con la quale formeremo i MANAGER PER IL TURISMO PERTTUTTI, che metteranno a disposizione le loro competenze per i turisti che si serviranno dei servizi dei nostri INFO POINT. Ci sono poi dei Partner indispensabili quelli Istituzionali, per cui dovremo coinvolgere Regione Campania e Regione Lazio, Ministero per il Turismo, Comunità Europea.

IL PROGETTO:

“Questo progetto è l'obiettivo che noi ci siamo prefissati per i prossimi tre anni”

sito; 4. In alcuni degli INFO POINT TURISTICI verranno creati spazi specifici per produrre servizi tv al fine di comunicare in modo diretto con la webtv; 5. Nelle sedi degli INFO POINT TURISTICI vi saranno presentati eventi per promuovere i propri servizi; 6. La formazione di professionisti del turismo accessibile e PERTTUTTI, gli stessi saranno poi quelli che supporteranno i turisti che si serviranno dei servizi del sito www.perttutti.it.

Cosa faremo 1. Un sito specifico (www.perttutti.it) dove offrire servizi turistici e prodotti tipici delle aree turistiche prese in considerazione; 2. Creare “PACCHETTI TURISTICI” da of-

frire a tutti dove sarà stabilita la percentuale di accessibilità per persone con difficoltà... bambini, neonati in passeggini, anziani, persone con patologie allergiche e... anche disabili fisici o sensoriali. Siamo già in possesso di alcune centinaia di strutture che hanno si sono messe a disposizione, dove abbiamo anche rilevato i livelli di accessibilità; 3. Una serie di INFO POINT TURISTICI PERTTUTTI a disposizione dei turisti che usufruiranno dei prodotti offerti dal

IL PROGETTO IN PILLOLE: 1) Un sito specifico www.pertutti.it 2) Creazione di pacchetti turistici 3) Info point turistici


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Il Corriere della Città Dicembre 2017

Parità, vale per le donne, per gli animali, ma non per i disabili

La scuola? E’ lei la grande assente

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arità...questa parola che a quanto pare viene letta quasi esclusivamente al femminile, come se fosse un diritto solo delle donne. Credo che siano pressapochisti questi atteggiamenti, al punto che ci è voluta una legge per sancire un comportamento consono verso le persone con disabili. Purtroppo ancora oggi troppo spesso le leggi ci sono ma "... il comune sentire della società..." ritiene che parlare di “parità” sia solo un diritto delle donne che, giustamente, urlano ancora oggi per i loro diritti. Il punto stà proprio sul concetto “parità” che è dovuto a “tutti”, perchè oggi nonostante vi siano conquiste sociali ben definite e determinate, le famiglie con persone disabili ancora oggi vedono i loro diritti calpestati, derisi e inapplicati. Valutiamo questi con la scuola... assistenza, sostegno, servizi alla persona, inaccessibilità e potrei continuare a scrivere, se questo concetto di

Nuove patologie (ma non troppo) avanzano

Opera Nazionale affronterà questa tematica poco conosciuta ma per questo non meno importante di altre. Proponiamo una breve spiegazione direttamente dal presidente Presidente e fondatore "Hikikomori Italia" Marco Crepaldi, da cui potete approfondire direttamente dal sito internet http://www.hikikomoriitalia.it/p/chisono-gli-hikikomori.html. Stiamo organizzando Convegni con esperti professionisti in tutta la regione Lazio.

Chi sono gli hikikomori? Il termine Hikikomori significa letteralmente "isolarsi, stare in disparte" e viene utilizzato per riferirsi ad adolescenti e giovani adulti che decidono di ritirarsi dalla vita sociale per lunghi periodi (da alcuni mesi fino a diversi anni), rinchiudendosi nella propria camera da letto, senza aver nessun tipo di contatto diretto con il mondo esterno. È un fenomeno che riguarda principalmente i maschi, ma anche il numero

“parità” non viene chiarito, studiato, educato, nella scuola non possiamo mai trovare una cultura che assolve in modo naturale e sistematico a quanto scritto nelle leggi, in particolare la Legge 67 del 1 marzo 2006. Invece proprio oggi la Scuola insegna ai cittadini di "”fregare” il disabile per il proprio interesse, facendo cose ignobili come...spacciarsi come assistente di sostegno, con la complicità della stessa scuola dei sindacati, del governo e dei politicanti. Una Scuola che insegna agli adolescenti che il disabile va messo nel corridoio da solo con il banco rivolto verso il muro...quando va bene in una stanza con la bidella/o....non si accompagna in bagno a fare i propri bisogni se non arriva un genitore da casa.... insomma la parità è un diritto conclamato ma mai perseguito veramente,

quanto meno non per le famiglie con disabilità. Queste ultime hanno una vita difficile, che certamente non gli permette la possibilità di protestare pubblicamente, hanno impegni quotidiani obbligati proprio e soprattutto da una società che non applica le leggi, quindi scendere in piazza come fanno ...donne, animalisti, vegetariani, ecc.... che pretendono una parità e ottengono i loro giusti riscontri... mi chiedo perchè invece questo diritto non è dovuto altrettanto anche a chi vive la disabilità? Anni fa c'era uno spot televisivo che passave appunto in tv, c'era un cane che veniva abbandonato su una strada e legato al guinzaglio ad un guardrail... ecco forse dovremmo copiarlo e lo stesso spot ripeterlo sostiuendo i cani con i disabili... legati ad un guardarail e una voce fuori campo che invita a non abbandonare le persone disabili, anche loro valgono quanto un cane, un gatto, una mucca, un maiale e anche quanto una donna!

delle ragazze isolate è in forte crescita. Al momento in Giappone ci sono di oltre 500.000 casi accertati, ma secondo le associazioni che se ne occupano il numero potrebbe arrivare addirittura a un milione (l'1% dell'intera popolazione nipponica). È evidente che si tratti di un fenomeno incredibilmente vasto, di cui ben pochi hanno mai sentito parlare, soprattutto al di fuori del Giappone. Anche in Italia l'attenzione nei confronti del fenomeno sta aumentando. L'hikikomori, infatti, sembra non essere una sindrome culturale esclusivamente giapponese, come si riteneva all'inizio, ma un qualcosa che riguarda tutti i paesi economicamente sviluppati del mondo. Secondo alcune stime (non ufficiali) nel nostro paese ci sarebbero almeno 100.000 casi.

2) Familiari: l'assenza emotiva del padre e l'eccessivo attaccamento con la madre sono indicate come possibili cause, soprattutto nell'esperienza giapponese. 3)Scolastiche: il rifiuto della scuola è uno dei primi campanelli d'allarme dell'hikikomori. L'ambiente scolastico viene vissuto in modo particolarmente negativo. Molte volte dietro l'isolamento si nasconde una storia di bullismo. sociali: gli hikikomori hanno spesso una visione molto negativa della società e soffrono particolarmente le pressioni di realizzazione sociale che da essa derivano, a tal punto da arrivare a ripudiarle. Tutto questo porta a una crescente difficoltà e demotivazione del ragazzo nel confrontarsi con la vita sociale, fino a un vero e proprio rifiuto della stessa. Anche la dipendenza da internet viene spesso indicata come una delle principali responsabili dell'esplosione del fenomeno, ma non è così: essa rappresenta una conseguenza dell'isolamento, non una causa. Fonte: http://www.hikikomoriitalia.it/p/chisono-gli-hikikomori.html

Le cause possono essere diverse 1) Caratteriali: gli hikikomori sono ragazzi molto intelligenti, ma anche particolarmente introversi e sensibili. Questo temperamento contribuisce alla loro difficoltà nell'instaurare relazioni soddisfacenti e durature, così come nell'affrontare con efficacia le inevitabili difficoltà e delusioni che la vita riserva.


Opportunità che possono agevolare investimenti quali:

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bbiamo riscontrato che il tema dei finanziamenti crea un grande interesse sia per il mondo dell'associazionismo che per le micro, piccole e medie imprese, ma è anche diffusa una forte perplessità di accedere a queste agevolazioni se non con tempi lunghissimi e spesso solo conoscendo strade e persone giuste. Questi aspetti dovuti molto spesso alla mancanza d'informazione o dalla complessità normativa dei provvedimenti, infatti, molti finanziamenti rimangano addirittura inutilizzati. L'attività principale del servizio consiste nell'individuare, possibilmente in anticipo rispetto all'apertura dei bandi, le agevolazioni e i contributi, abbinarle ai dati raccolti durante i contatti con i nostri soci, redigere le domande e seguirne tutto l'iter burocratico sino al buon esito. Il continuo aggiornamento crea le basi per un'ottima pianificazione finanziaria, permettendo all'associazione e all'imprenditore di ridurre i margini d'errore ed ottenere agevolazioni e contributi su ogni piano di spesa dei progetti. Oggi lo sviluppo del processo d'integrazione europea richiede una conoscenza sempre più approfondita delle opportunità. Il servizio è riservato ai soci e Partner di Opera Nazionale. Per ulteriori informazioni: contattaci compila il form on-line informazioni specifiche scrivi una mail a adesioni@operanazionale.it

Beni strumentali Formazione Informazione Innovazione Ricerca e sviluppo Sistemi di qualità Sistema informativo

Strumenti che possono essere utilizzati ad esempio per: Acquisto attrezzature Commercio elettronico Formazione e mobilità Trasporti Trasferimento tecnologico Ambiente Ricerca e sviluppo tecnologico Tecnologie Prodotti, processi e organizzazione innovativi Certificazione di qualità

nei settori... Associazioni Industria Artigianato Commercio Agricoltura Servizi Imprenditoria femminile e giovanile

Per maggiori informazioni

Auguri di Buone Feste


Riqualificazione del “bivio” di Pomezia: i lavori procedono spediti

Ritmi serrati al cantiere: le prime novità già per Natale?

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o scorso ottobre annuncivamo ai nostri lettori l’importantissimo progetto di riqualificazione in corso d’opera nell’area del ‘bivio’ di Pomezia. A svolgere i lavori il Gruppo Immobiliare Roma presieduto da Mario Serafinelli pioniere in questo campo considerando il suo impegno imprenditoriale ventennale. L'imprenditore ha fatto della riqualificazione urbana il fattore trainante delle sue attività ed in particolare a Pomezia i suoi interventi hanno permesso di recuperare numerosi siti dismessi portandoli a nuova vita: il Centro Cavour è la sua “impresa” più recente, ma tra i suoi successi troviamo gli ormai ex stabilimenti dismessi della Via del Mare e Via dei Castelli Romani, dove sorgono oggi ristoranti, supermercati e bar, e alcune aree di Via Campobello.

tenti la prima attività. Ma in cosa consiste il progetto? Il centro si svilupperà su un'area complessiva di 16 mila metri quadrati (6700m2 saranno invece quelli calpestabili tra realizzazioni nuove e aree già esistenti, ndr) e ospiterà un ampio parcheggio posizionato su due livelli (uno “altezza” Pontina, l'altro al livello della Via del Mare che andrà a migliore la viabilità cittadina, consentendo ad esempio di lasciare la macchina e proseguire a piedi in città) oltre a varie attività nel campo dei servizi e del commercio. Il parcheggio, circa 400 posti posizionati peraltro in un punto strategico per Pomezia, ovvero proprio all'ingresso della città, rientra nei requisiti della sfera d'utilità pubblica richiesti dal Comune di Pomezia per l'approvazione del progetto;

Il Gruppo Immobiliare Roma augura a tutti i lettori Buone Feste la possibilità – altro aspetto cruciale a nostro avviso - di riqualificare un'area a “km 0”. In pratica, grazie ad opere di questo tipo, i servizi tornano in città, dando nuovamente la possibilità ai cittadini di spostarsi senza per forza dover ricorrere all'uso dell'automobile. L'apertura del centro, concludendo, è prevista per i primi mesi del nuovo anno: gli immobili saranno assegnati non appena terminati i lavori.

Area del ‘bivio’: a che punto siamo? Dopo diversi anni finalmente – anche qui dopo un lasso di tempo molto lungo – anche quest'area abbandonata avrà dunque nuova vita. I lavori procedono in tal senso a ritmo spedito per dare quanto prima all’intera cittadinanza di Pomezia l’area tirata a lustro. Novità, salvo imprevisti, sono attese in tal senso già per Natale quando dovrebbe aprire i bat-

al piano d'intervento integrato (o PII), per realizzare un progetto di riqualificazione urbana è necessario che a prevalere sia comunque l'utilità pubblica, che in questo caso sarà garantita dalla realizzazione dei parcheggi e degli uffici comunali come visto. Il nuovo centro, il cui nome è ancora in fase di studio, garantirà un incremento importante nelle entrate comunali (si parla al momento di almeno 200mila euro/anno di Imu) e consentirà anche un eventuale aumento del livello occupazionale, dando

l'ente, inoltre, come secondo aspetto avrà a disposizione anche alcuni uffici che saranno ospitati all'interno di una palazzina di tre piani (circa 250mq l'uno). Stando alle normative vigenti infatti, facendo riferimento in particolare

Il cronoprogramma del progetto...

Ecco come appariva l’area del ‘bivio’ prima dell’inizio dei lavori


A che punto siamo?

Il progetto in pillole I quattro fattori essenziali del progetto: 1) Riqualificazione urbana 2) Introiti nelle casse comunali adesso (oneri concessori) ed in futuro (imposte e tributi dalle attivitĂ del centro) 3) Occupazione, con creazione di nuovi posti di lavoro 4) Pubblica utilitĂ per il Comune: una palazzina per gli uffici ed un ampio parcheggio


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INFORMAZIONE

Pomezia, il microcredito per far ripartire l’economia del territorio orse non sarà la panacea di tutti i mali, ma sicuramente potrà essere un valido strumento per aiutare tutti coloro che, non potendo avere accesso ai tradizionali finanziamenti e prestiti bancari, hanno necessità di poter disporre di una cifra per poter far partire – o ripartire – la loro attività lavorativa. Si tratta del microcredito, che – in questo frangente – può diventare un come strumento di crescita del territorio, sostegno alle start up e sviluppo del sistema imprese. Di questo argomento si è parlato nel corso di un convegno che si è svolto all’Enea Hotel di Pomezia, dal tutolo “Creare il lavoro per costruire il futuro. Parliamo del microcredito”. Patrocinato dall’Ente Nazionale per il Microcredito, l’incontro, moderato dall’avvocato Silvia Cerfeda, è stato organizzato dall’associazione di imprenditori “Prima”, in collaborazione l’associazione “Grande Pomezia”. Durante i lavori è stata approfondita la conoscenza delle opportunità di sviluppo di cui possono usufruire la piccola imprenditoria e il lavoro autonomo accedendo al microcredito, che ha tra i suoi fini anche la lotta alla povertà e l’inclusione finanziaria dei soggetti più deboli. L’attenzione si è focalizzata sulle categorie so-

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ciali “non bancabili”, senza cioè le garanzie da offrire al sistema bancario tradizionale, che attraverso questo strumento possono ottenere fino a 35 mila euro. “Vogliamo dare nuovo slancio alla città e incentivare la partecipazione dei giovani alla crescita locale – ha detto in apertura Andrea Ruggeri, fondatore di “Grande Pomezia” – e il microcredito, che concilia lavoro e sviluppo, è una buona opportunità. Se i rappresentanti istituzionali sono impegnati in politiche di assistenzialismo non servono a nulla. Pomezia, insieme ad Aprilia, è il secondo polo farmaceutico in Italia, dopo Milano e tra i primi nel settore logistico, ma mancano le infrastrutture, i trasporti sono carenti e le aziende se ne vanno via. Bisogna invertire la rotta”. Mario Baccini, presidente dell’Ente Nazionale per il Microcredito, ha ribadito l’urgenza di riportare il lavoro nelle nostre città, che devono essere ben rappresentate e aperte al cambiamento. “Il lavoro deve essere a ‘chilometro utile’, cioè tutte le ricchezze che il territorio produce devono andare a soprattutto a favore delle persone che vivono lì. Utile al lavoratore, ma anche all’azienda”. “La politica regolatrice dei processi sociali, economici e finanziari oggi appare debole e in difficoltà – ha proseguito Baccini – mentre la crisi dei partiti politici sta creando un danno al nostro Paese. Occorre quindi prevedere degli ammortizzatori tra gli interessi del popolo e quelli delle istituzioni. Ecco allora che il microcredito acquista rilievo, perché è uno degli strumenti che apre la strada verso il suc-

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cesso imprenditoriale e la crescita occupazionale”. L’Ente Nazionale per il Microcredito prevede finanziamenti fino a 35mila euro e offre servizi ausiliari di monitoraggio e tutoraggio, con un fondo nazionale di garanzia che copre l’80 per cento del rischio. Gianluca Lega, presidente di “Prima”, ha invece parlato del ruolo delle banche, che “diventano partner nella concessione dei fondi” e delle finalità del “microcredito, che sostiene l’avvio e lo sviluppo di un’attività imprenditoriale e promuove l’inserimento di persone fisiche nel mercato del lavoro. Con questo finanziamento è possibile acquistare beni e servizi, retribuire nuovi dipendenti o soci lavoratori, sostenere corsi di formazione. Ma non tutti possono chiederlo e ad essere escluse sono, ad esempio, le srl e le spa”. Una testimonianza della volontà di fare impresa è arrivata da Luca Vita, presidente della società cooperativa agricola “Riparo” di Ardea: “Svolgiamo didattica rurale per avvicinare i piu giovani al mondo agricolo, un’agricoltura sociale che prevede anche l’inserimento lavorativo di ragazzi con difficoltà psicologiche. Il microcredito mette in moto la fase di start up e restituisce una missione giusta alle banche, quella cioè di fare credito, operazione in realtà non scontata”. Presenti all’incontro molti cittadini interessati a questa opportunità. Tra il pubblico presente anche il sindaco di Cerveteri e consigliere della Citta metropolitana di Roma, Alessio Pascucci, e l’ex assessore alle finanze del Comune di Pomezia Emanuela Avesani.



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INFORMAZONE

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“Sul ciglio della Foiba”: presentazione del libro il 16 dicembre

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l giorno 16 dicembre presso l'associazione Coloni sotto gli archi si terrà la presentazione del libro di Lorenzo Salimbeni: “Sul ciglio della foiba”, a cura del comitato 10 febbraio e dell'associazione FederEsuli. Interveranno l'autore Salimbeni, Rodolfo Serafini, membro dell’ associazione 10 febbraio e Antonio Ballarin presidente FederEsuli.

Salimbeni Come si evince facilmente dal titolo, il volume tratta le vicende che hanno caratterizzato il confine orientale d’Italia partendo dall’epoca immediatamente precedente all’Unità d’Italia arrivando ai fatti, ben più tragici e sanguinosi, della II Guerra mondiale ed il periodo immediatamente successivo con gli eccidi compiuti dai titini ai danni degli italiani accusati di essere collusi con il Fascismo e degli stessi partigiani bianchi che avevano preso parte alla lotta contro la Repubblica sociale.

Storie e vicende dell’italianità” del giovane ricercatore triestino Lorenzo

Buon Natale e felice anno nuovo

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IL NATALE

RUBRICHE

“Come scegliere un regalo e come superare lo stress delle feste”

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nnanzitutto le occasioni e le persone per fare un regalo sono diverse e questo determina il tipo ed il costo del dono da scegliere. Nel fare un regalo, quindi, bisogna anzitutto pensare alla persona che deve riceverlo, alla sua cultura, ai suoi hobbies e soprattutto riuscire a notare qualche particolare che si ha avuto l’occasione di cogliere nel frequentarla. Questo, prima di optare per fiori e piante, dolci o vini, che sono certamente tra i regali più comuni. I fiori e le piante sono forse i più comodi: facili da ordinare e da recapitare, adatti a tutte le evenienze. I fiori tagliati si mandano sempre in numero dispari, in quantità proporzionale alla grandezza del fiore di modo che la cosa non sappia un po’ di misero (cinque lilium sono abbastanza, cinque tulipani sono pochissimi). I fiori alcune volte racchiudono dei significati: tutti sanno per esempio che le classiche rose rosse significano passione e che quelle gialle esprimono gelosia. I fiori si mandano prima o dopo un invito a cena e vanno indirizzati alla padrona di casa, ed è meglio che portati di persona, perché chi li riceve dovrebbe altrimenti occuparsi subito di loro, mentre potrebbe avere delle cose più importanti da fare in quel momento. Anche i cibi e dolci possono essere regali graditi, di grande effetto e anche di utilità ma molto a rischio per la loro deperibilità, meglio optare per vini e liquori proprio perché hanno una maggiore capacità di conservazione: la persona che li riceve può anche offrirli direttamente ai suoi ospiti e sarebbe un grande gesto di considerazione verso la persona che li ha regalati, o utilizzarli quando, come e con chi crede meglio. In generale, per una cena a casa, si portano una o due bottiglie di vino di qualità, oppure una bottiglia di buon champagne per qualcosa di più significativo. Che si tratti di fiori o piante,

dolci o cibi, o altro, tutti i regali devono essere accompagnati da un biglietto scritto a mano evitando i luoghi comuni e, quando è il caso e se ne siete capaci, cercando di essere leggeri e spiritosi. Infine se ricevete un regalo che gradite, esprimete i vostri ringraziamenti con calore, sia personalmente che con un biglietto, citando l’oggetto e magari l’uso che ne farete, senza esagerare e senza essere ossequiosi, scegliete parole sincere anche nel caso in cui del regalo apprezziate soltanto la confezione. Ma a Natale non sono solo coccole e regali ma in agguato ci sono disagi come il panico e lo stress che provocano uno stato di ansia che, spesso, spengono l’entusiasmo. Si avverte lentamente dentro di noi, man mano che le festività si avvicinano, uno stato di inquietudine dettato dalla preoccupazione di “dover” fare delle cose,

ovvero la corsa al regalo che, statisticamente come ogni anno ti riprometti di non fare ma che poi puntualmente ti ritrovi all’ultimo momento a dover scegliere tra il né troppo costoso e né troppo economico per non fare brutte figure; la ressa nei negozi super affollati, con persone altrettanto stressate per gli stessi identici motivi che inducono voi stessi ad immaginare che, di colpo, spariscano definitivamente le prossime due settimane dal calendario. Invece sapete benissimo che non potete sfuggire alle relazioni forzate nei pranzi e nelle cene, di sorrisi di circostanza, con conversazioni sempre uguali il tutto accompagnato da un’ enorme quantità di cibo su cui sfogare la noia e la frustrazione di molte adunate familiari in cui l’allegria non è spontanea. Durante le feste infatti si ingrassa non tanto perché man-

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giamo troppo ma anche perché lo facciamo quasi per inerzia, come uno sfogo a tutto ciò che non sopportiamo causando, ovviamente, gravi sensi di colpa per i chili messi su in così breve tempo. Ma questa ricorrenza che richiede “il dovere di essere buoni” genera un dato di fatto che una percentuale altissima di disagi interiori, tra cui ansia, panico e depressione ha origine proprio tra le mura di casa, nelle relazioni con le persone più vicine, poiché questo “buonismo” induce comportamenti non naturali, artificiali, creando un conflitto con l’autostima con cui entriamo in conflitto. Questa lotta interiore si scatena quando l’istinto ci suggerisce un atteggiamento, ovvero quello di non farci ulteriore violenza mentre la ragione ci impone di comportarci come gli altri vogliono vederci. Ma il fatto più importante è che nel mezzo di questa guerra ci siamo noi che cerchiamo di combattere con ogni mezzo. Come uscirne? La soluzione non è cercare di vincere questa battaglia: se una parte di te vince, un’altra perde e sono entrambe importanti. Occorre invece arrendersi perché significa cha da qualche parte dentro di te, si sta combattendo una lotta di cui non sei consapevole. Arrendersi infatti significa guardare, riconoscere ed accogliere questo stato d’animo sforzandoci a comprendere che l’origine delle difficoltà è nell’atteggiamento mentale con cui le affrontiamo. Lo stress nasce sempre da una relazione distorta con la realtà, dall’abitudine a spendere la nostra energia all’esterno di noi, adeguandosi alle richieste che vengono da fuori, anziché investirla per stare bene soprattutto con noi stessi. I doveri familiari e lavorativi alimentano questo atteggiamento. Il primo passo è non trarre sempre conclusioni affrettate, non stiamo sempre lì a giudicare tutto e tutti. Non pensiamo che tutto quello che dipende da noi deve essere migliore. Ad esempio se ci sentiamo stanchi o annoiati non traduciamolo in una sentenza definitiva “ sono triste, non mi succede niente di bello..” Alcuni addirittura pensano di aiutarsi a superare queste situazioni di disagio con l’aiuto di psicofarmaci, ma forse sarebbe meglio curarsi con una sostanza che il nostro cervello sa produrre autonomamente senza bisogno di chimiche aggiuntive: ovvero con l’entusiasmo che, etimologicamente, dall’antica lingua greca significa “ispirato da Dio” . Il “Dio” non è ovviamente nulla di spirituale ma si riferisce a quell’energia che è dentro di noi da cui vengono le intuizioni, le idee. E’ un’esperienza che tutti conosciamo, tanto che, quando la viviamo, ci viene da dire : “ mi sento da Dio” anche se spesso la trascuriamo in nome dei doveri, della morale, delle paure. Infine ricordiamoci che ci sono solo due giorni all’anno in cui non si può fare niente: uno si chiama ieri, l’altro si chiama domani, perciò teniamo sempre bene in mente che oggi è il giorno giusto per vivere. Buon Natale a voi tutti! Antonio GUIDO Esperto di Galateo ed Immagine Relazionale dirguido@libero.it


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Dicembre 2017

Christmas Blues... Ovvero tristezza di Natale...

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Natale aumentano le depressioni, si registra un aggravamento generalizzato del tono dell’umore, tristezza, ansia, malinconia, un aumento di comportamenti traumatofilici, casi di suicidio, incidenti, influenze, malattie forse utilizzate inconsciamente come corazze contro l’obbligo di festeggiare, rifiuto che a volte si esprime anche per anticonformismo o snobismo isterico, in linea con la tendenza all’ indifferenza generale verso cui si sta indirizzando la società. Gli americani hanno coniato il termine “Christmas blues” per indicare quello che in ambiente più strettamente scientifico è definito DAS -Disturbo Affettivo Stagionale-, una sintomatologia depressiva collegata anche alla diminuzione della luce (metereopatia) che prende avvio nei periodi autunno/inverno e culmina nel periodo natalizio. La luce condiziona in misura variabile l’umore, gli stati d’animo di ognuno, regola il ritmo veglia/sonno, (circadiano), l’alternanza giorno notte. E’ noto che i popoli nordici, privati a lungo del sole sono più tristi, sorridono di meno, è anche questione di chimica, senza la luce la ghiandola pineale è meno stimolata nella produzione di melatonina e serotonina, gli ormoni che regolano il tono dell’umore. Le reazioni negative alle festività sono presenti anche nelle festività minori, la mente libera lascia più spazio alla circolazione dei pensieri, anche di quelli tristi, in genere tenuti a bada dai ritmi serrati della quotidianità. Un po’ come accade durante le ferie quando non si vede l’ora di riabbracciare la propria scrivania, o quando si va in pensione, dove si potrebbe finalmente godere del tempo libero per dedicarsi ai tanti progetti trascurati ed invece ci si ritrova assaliti da sensazioni di vuoto, di inutilità. Forse la felicità fa più paura della tristezza, come diceva B. Pascal “la felicità non promette niente di buono”. Il Natale, rispetto ad altre festività minori, ha una risonanza mondiale, è questo che lo rende uno speciale amplificatore di disturbi clinici preesistenti accentuando sentimenti di inadeguatezza e sensi di colpa per non riuscire ad essere così

RUBRICHE Dott.ssa Francesca Tomasino Psicologa felici come tutti. Vedere gli altri e Psicoterafelici in compagnia alimenta fantasmi di solitudine, indipendentemente da considerazioni più obiettive sulla realtà o meno di tale felicità. Inoltre, ritrovarsi tutti insieme fa tornare alla mente ricordi d’infanzia, celebrazioni passate, sottolinea la mancanza di chi non c’è più trasformando la gioia in tristezza acuta, come ne “Il lungo pranzo di Natale” di T. Wilder ove si rappresentano novant’ anni di storia (tre generazioni della famiglia Bayard), scanditi dai pranzi di Natale, e alla fine resta solo una casa vuota piena di ricordi. Tali occasioni di incontro possono anche acuire conflitti familiari preesistenti, costringendo allo stesso tavolo parenti che si sono accuratamente evitati durante l’intero anno. In “Natale in casa Cupiello” E. De Filippo mette in scena il Natale della povera famiglia Cupiello centrato sulla diatriba tra un figlio e un padre che cerca a tutti i costi di conquistare la stima del figlio attraverso il riconoscimento del valore del suo presepe (cuore della tradizione napoletana), oltre che su altre ipocrisie che già da tanto tempo corrodono la famiglia (la figlia costretta in un matrimonio di convenienza, lo zio approfittatore, etc..). La commedia si trasforma presto in tragedia (tra strane coincidenze e studiate sbadataggini del figlio che ad uno ad uno svela ogni altarino) che apre la strada ad affetti più sinceri dimostrando come scelgano le strade e i momenti più impensabili, per palesarsi. Il Natale è una festività religiosa che di religioso sembra aver conservato ben poco, una strana festa di compleanno dove l’unico a non ricevere regali è il festeggiato che da una mangiatoia, tra un bue e un asinello, resta a guardare tutti gli invitati che se li scambiano allegramente tra loro, incuranti della sua presenza. La pressione sociale a vendere (la musica in ogni negozio che contribuisce ad implementare le vendite), la corsa al regalo perfetto dal quale sembra derivare la sorte di ogni rapporto, come se bastasse un regalo azzeccato per mettere insieme i cocci, lo shopping compulsivo (disagio psicologico caratterizzato da una tendenza irrefrenabile all’acquisto per tentare di compensare insicurezze, vuoti affettivi), in questo periodo stimolato oltre misura, in sintonia con i ritmi elevatissimi del momento, fanno pensare più ad una festa dei commercianti, gli unici davvero <<devoti>> interessati a mantenere viva la tradizione di Natale come occasione per risollevare le sorti dei loro bilanci. Il “Cantico di Natale” di C. Dickens tratta

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mirabilmente il Natale dal punto di vista di un affarista. Quello più puro visto dagli occhi di un bambino, che sempre colgono tante bizzarrie degli adulti, è invece ben raccontato in un libricino di T.Dylan “Il mio Natale nel Galles. Per finire, “Fuga dal Natale” di J. Grisham, lo specialista di thriller, che per una sola volta tralascia il suo genere preferito per rivolgere il suo acuto sguardo all’ipocrisia e al consumismo che regnano a Natale, la dice lunga, oltre ad sarebbe un testo interessante col quale impegnare il tempo libero.

Dott.ssa Francesca Tomasino Psicologa-Psicoterapeuta francesca.tomasino@hotmail.it Galleria Hesperia, V.S.Spaventa, 24 Per event. domande, ogni mercoledì, h.17Ritrova il cane grazie a Facebook

Facebook non è solo un vuoto contenitore di polemiche ma a volte sa mostrare il suo lato utile, anzi utilissimo. Un cittadino di Pomezia aveva smarrito nei giorni scorsi il suo cane ma grazie al tam tam sociale sul popolare portale in breve tempo è riuscito a ritrovarlo. Questa è la sua lettera recapitata al nostro giornale. “Doveroso scrivere queste righe a favore del signor Andrea Falcocchio. Lunedì scorso, Juza, il mio cucciolo di Akita (3 mesi) è improvvisamente uscito dal giardino (zona largo Lucullo) perdendosi. Fortunatamente al mondo ci sono ancora persone oneste e dai sani principi come il sopracitato Andrea che, se ne è prima preso cura e successivamente, usando nel modo più corretto il social network “Facebook”, pubblicando le foto del mio cucciolo sul gruppo “Se sei di Pomezia …” mi permetteva di ritrovarlo. Cos’altro aggiungere in merito? Il signor Andrea Falcocchio non ha voluto nessuna ricompensa, solamente un abbraccio fraterno in cui si evinceva la commozione di entrambi e nel tempo, di inviargli le foto di Juza; gli rinnovo i miei più sentiti ringraziamenti per questo gesto che rimarrà indelebile nel mio cuore. Inoltre, ringrazio tutte quelle persone che si sono mobilitate sui social per aiutarmi a ritrovare il mio cucciolo Juza”.


Il Corriere della Città

RUBRICHE 40 L'Avvocato risponde

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La consulenza legale per i lettori del Corriere della Città Il quesito del mese

“Sono separata da circa due anni con due figli minori che vivono con me. Il totale disinteresse del mio ex marito per tutto ciò che è necessario per la crescita, la formazione e l’educazione dei bambini mi rende la vita impossibile. Ultimamente, ha omesso di versare l’assegno di mantenimento per i figli, non preoccupandosi del fatto che io abbia perso il lavoro. Ho tentato per giorni, con insistenza, di contattarlo telefonicamente, ma lui non rispondeva oppure interrompeva la comunicazione. Quando mi ha risposto nei vari colloqui telefonici, io ho alzato la voce, inveendo con ira, per indurlo ad agire correttamente. Lui molto infastidito dalla mia insistenza e anche scocciato di ascoltare le mie ragioni, più volte, mi ha intimidito dicendo che mi avrebbe denunciato. Le chiedo, posso venire a trovarmi in tale spiacevole situazione, cioè di essere perseguita penalmente per la mia insistenza?” e sue azioni, di fatto, potrebbero integrare gli estremi del reato di cui all’art.660 c.p., perché per petulanza con ripetute telefonate reca molestia al coniuge separato. Il reato di cui all’art. 660 cod. pen. configura la molestia o il disturbo alle persone e mira a prevenire il turbamento della pubblica tranquillità attuato mediante l’offesa alla quiete

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Quando si parla di

molestie telefoniche?

reato di cui all’art. 660 c.p., può essere commesso esclusivamente con dolo. In verità, vi è chi sostiene che poiché la coscienza e la volontà del comportamento del soggetto agente si rivela diretta ad interferire inopportunamente nell’altrui sfera di libertà e quiete sia addirittura necessario il dolo specifico. Altro orientamento ritiene che i concetti di “ petulanza“ e “biasimevole motivo“ debbano essere letti in termini oggettivi in modo che la tipicità del fatto si concreti nella semplice condotta molesta e disturbatrice. Quindi, per la configurabilità del reato è sufficiente la coscienza e volontà di tale condotta, nulla rilevando i motivi dai quali il soggetto è stato spinto ad agire, non avendo essi, proprio in quanto “motivi”, incidenza alcuna sulla finalità penalmente rilevante dell’azione, in relazione alla quale si configura il dolo. Riguardo al suo caso specifico, vorrei segnalare una pronuncia della Corte di Cassazione che è intervenuta di recente su un fatto simile al suo. Nello specifico la Corte ha escluso la sussistenza del reato evidenziando che le telefonate e gli sms che l’imputata aveva effettuato al coniuge separato, risultavano riguardare questioni rilevanti relative alla gestione dei figli e non potevano essere definite motivate da petulanza o da altro biasimevole motivo, benchè percepite come molestie dal destinatario (Cass. Pen. Sez.I 27/01/2016 n.26776). Pertanto, per poter ritenere sussistente il dolo del reato occorre accertare non solo la volontà della condotta, ma anche la direzione della stessa verso il fine specifico di interferire inopportunamente nell’altrui sfera di libertà. Nel suo caso, come lei stessa ha evidenziato, le telefonate hanno riguardato questioni non futili e di rilevante interesse per i figli. Pertanto, è assurdo ritenerle petulanti e fonti di disturbo, altrimenti si andrebbe a giustificare il comportamento del padre che per sottrarsi agli obblighi economici e di assistenza a lui spettanti rifiuti ogni colloquio con lei.

Ecco cosa prevede la legge

privata. I beni giuridici protetti sono la quiete privata e l’ordine pubblico, quest’ultimo quale bene da tutelare rende necessario che le molestie siano commesse in un luogo pubblico o aperto al pubblico, oltre che con il mezzo del telefono. Tale reato non è necessariamente abituale, per cui può essere realizzato anche con una sola azione di disturbo o di molestia.Esso, però, può assumere la forma di illecito abituale quando sia proprio la reiterazione dei comportamenti a causare l’effetto pregiudizievole. Per la sussistenza del reato è necessaria una condotta che abbia arrecato molestia o disturbo proprio perché realizzata per “petulanza” o “altro biasimevole motivo”. Quindi, i parametri per individuare la rilevanza penale di un comportamento sono la petulanza dello stesso o la natura biasimevole del motivo che giustifica l’azione. Deve ritenersi petulanza quel modo di agire pressante, ripetitivo, insistente, indiscreto e impertinente che finisce, per il modo stesso in cui si manifesta, per interferire sgradevolmente nella sfera della quiete e della libertà delle persone – o per altro biasimevole motivo – ovvero qualsiasi altra motivazione che sia da considerare riprovevole per se stessa o in relazione alla persona molestata, e che è considerata dalla norma come avente gli stessi effetti della petulanza (Cass. Sez. I 7/1/1994 n. 3494.) È opinione prevalente che il

Avv. Antonio Aquino


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RUBRICHE

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"Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi"

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bbiamo voluto iniziare queste nostre riflessioni citando una famosa frase tratta dal Romanzo il Gattopardo di Giuseppe Tommasi di Lampedusa che rispecchia pienamente l’attuale situazione politico amministrativa che governa la nostra Città di Pomezia.Ebbene si a malincuore devo, anzi dobbiamo visto che sono in molti a pensarla cosi, costatare che in questi anni di aministrazione Pometina guidata dal Sindaco Fucci nulla o poco è cambiato a distanza di circa 1600 giorni dal suo insediamento. Non possiamo neanche dire che bisogna aspettare ancora e lasciarlo lavorare per il bene della Città, anzi visto i risultati prima smette di fare il bene di Pomezia e meglio è. Sono veramente deluso e amareggiato, ed insieme a me i tanti cittadini con cui ci confrontiamo quotidianamente nel nostro uffico D’Avino Inform@ di come si sta gestendo la cosa pubblica. Speravamo in una “Seconda Bonifica” questo era il nostro slogan e dopo il risultato elettorale abbiamo fatto i complimenti ai vincitori, augurando loro buon lavoro con la speranza che le nostre idee se non sulle nostre gambe potessero camminare anche sulle gambe di coloro che i cittadini anche se pochi hanno scelto per governare Pomezia. Egregio Sig. Sindaco DE Fusco, mi scuso per il lapsus, volevo dire Fucci poichè su certe situazioni abbiamo notato una certa continuità tra l’amministrazione De Fusco e Quella di Fucci,quindi si può cadere facilmente in errore. Le azioni messe in campo da Fucci che ci inducono a pensare questo, sono molte ad esempio prendiamo l’urbanistica. Ciò che era stato messo in campo dalla precente ammistrazione

Comitato D’Avino Inform@: “Delusi dal lavoro del Sindaco Fucci”

è stato condiviso e portato avanti, anche se inizialmente con qualche diffidenza ma poi stranamente tutto risolto, come era giusto ma come mai tanto tempo e a volte attraverso contenziosi con notevoli spese per la collettività visto che i risarcimenti poi li paghiamo noi. Ma le cooperative il comparto F per i tanti Cittadini che hanno bisogno di una casa? Come mai sono ancora in attesa di essere definite? Ma certo alla fine i Cittadini possono aspettare, intanto accontentiamoli con qualche rotatoria, tra l’altro gia deliberata in passato, qualche panchina, un pò di fiorellini qua e la e qualche asfaltatura delle vie più centrali i quartieri possono aspettare. Ci chiediamo poi dei Dirigenti, sempre gli stessi e sempre agli stessi posti a parte qualche spostamento secondo noi più punitivo che di riorganizzazione della macchina amministrativa. Sono molte le considerazioni che si possono fare che evidenzino come alla fine. “Se vogliamo che tutto rimanga come è bisogna che tutto cambi”. Non ci meraviglieremo se da qui a qualche mese si metteranno in campo opere

CAMBIO DI SEDE

Per il Comitato D’Avino Inform@ il Presidente,Angelo D’Avino.

Pratiche auto polizze assicurative Calamità naturali RC e Previdenziale Perizie per impatti acustici Certificazioni antincendio Atti notarili in genere successioni conservatoria Servizi C.A.F. RED*DSU*ICI*ISE*ISEE*ISEU mod. UNICO ecc… Servizio autotrasporti mezzi pesanti e Bus turistici Organizzazione eventi Musicali Sportivi Marketing Servizi Catering e ristorazione Viaggi e Vacanze Organizzazione Cerimonie e Matrimoni con noleggio auto moderne, d’epoca , Camper e speciali Certificazione H.A.C.C.P. Adempimenti D.lgs 81/2008 Amministratori di condominio Commercialista revisore dei conti visure camerali costituzione società Costruzioni e ristrutturazioni immobiliari Costruzioni siti web Posta certificata Consulenza Legale – Medico Legale Gratuito per casi di Malasanità Consulenza Finanziaria per prestiti mutui Microcredito Consulenza progettazioni, creazione giardini ed aree verdi Mercato libero Energia e Gas

aN-

Il Comitato D’Avino Inform@ comunica a tutti i cittadini che ci siamo trasferiti da Via Virgilio 47 a Via Tasso 1 sempre a Pomezia. Saremo lieti di offrire cosi come abbiamo sempre fatto in questi anni consulenze ed informazioni a tutti coloro che ne hanno bisogno. Con l’occasione vi ricordiamo il nostro sito web www.davinoinforma.it di seguito elenchiamo in nostre attività e servizi. Visure in tutte le banche dati Transazioni bancarie e finanziarie Cancellazioni cattivi pagatori Riabilitazione al credito Analisi e anomalie del debito Anatocismo – Usura Legge 3/2012 per "SOVRA INDEBITATI" Controllo cartelle esattoriali Consulenza Pubbliche Amministrazioni Assistenza per compilazione modulistica in genere Pratiche per nuovi residenti Pratiche per inizio attività commerciali industriali ed artigianali Pratiche tecniche accatastamenti perizie giurate visure catastali progettazioni condoni edilizi Pratiche complete per installazioni di impianti per energia rinnovabile civile ed industriali

pubbliche che all’era De Fusco chiamavamo asfalto elettorale, ma anche di Marciapiedi elettorali Alberi elettorali ecc...ecc...a proposito di alberi,leggiamo sugli organi di stampa locale che sono stati abbattuti i famosi Platani del Borgo di Pratica di Mare ora inspiegabilmente chiuso come mai?? Epoiche dire,varie attività urbanistiche in alcune zone naturalmente non in tutte (vedi zona Campo Ascolano) si stanno predisponendo speriamo non a fini elettorali. Allora ci domandiamo e vi domandiamo cosa è cambiato. Cari concittadini non ci sorprenderemo affatto se nei prossimi mesi ci diranno che asfalteranno altre strade, porteranno l’acqua nelle vie dove manca, altre rotatorie e altri fiorellini. Cambiano i suonatori ma la musica purtroppo è sempre la stessa. Prima che qualcuno possa pensare che evidenziamo queste cose in questo periodo visto che il prossimo anno ci sono nuove elezioni a Pomezia vogliamo precisare che il Comitato svolge la sua attività al servizio dei Cittadini dal 2008 prima in Via Virgilio ora in Via Tasso. Quindi da circa 10 anni ma non essendo soddisfatti dell’attuale situazione torneremo di nuovo in campo per realizzare il vero cambiamento e la vera discontinuità amministrativa che tutti si aspettavano. Torneremo ancora a scrivere ciò che ci segnaleranno i cittadini che come noi amano veramente questa Città.


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RUBRICHE

Il Corriere della Città Dicembre 2017

Evangelo di Fede in Fede “I grandi Perché”

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ella mente e nel cuore di ogni uomo nascono molti perché. Domande che interrogano il tempo e l’eternità; perché che cercano le loro risposte nella scienza, nella cosmologia, nell’antropologia, nella teologia, e così via. Tanti perché entrano a far parte della nostra vita quotidiana e noncuranti della nostra volontà, consenziente o non, diventano parte della nostra storia personale. Ci sono dei perché che fanno parte dell’esistenza umana relegata al tempo, ma ci sono dei perché molto più importanti, ai quali dovremmo cercare di dare una risposta; sono dei perché che fanno parte non più del tempo, ma dell’eternità. Domande e perché su Dio, sull’immortalità dell’anima, sull’eternità, sulla vita eterna, e non possiamo escludere la non amata e temuta realtà dell’inferno. Domande le quali trovano le loro risposte nella Rivelazione scritta di Dio, la Bibbia, e nella gloriosa manifestazione di Dio in terra, nella persona di Cristo Gesù, la Parola fatta carne. L’uomo naturale vive una relazione con Dio nella quale non vi è comunione; il peccato, la disubbidienza, la ribellione, allontanano dalla presenza di Dio; ma Dio ama l’uomo, ed è per questo motivo che ha mandato sulla terra il suo Figlio amato, il Cristo, affinchè la mano di Dio e la mano dell’uomo possano nuovamente incontrarsi per mezzo di Cristo Gesù, unico Nome ed unico Mediatore dato agli uomini per la loro salvezza.

Il “Perché” di Dio. Viviamo in una società permeata di religiosità. Quante cose parlano di Dio. Letteratura, opere teatrali, film, l’arte nei suoi affreschi e nelle sue sculture; molti di noi hanno la sana abitudine di andare in chiesa la domenica e forse anche durante la settimana; ma è sufficiente tutto questo? E’ questa la volontà di Dio? In altre parole; stiamo vivendo la sostanza o l’ombra del regno di Dio? Anche Dio ha i suoi perché. In una determinata circostanza Gesù ebbe a dire: “Perché mi chiamate Signore Signore, ma non fate le

Il Corriere della Città Numero 12 Anno 9

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dicembre 2017

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cose che io vi dico?” (Luca 6:46). Siamo abituati a dire Signore Signore, ma in realtà troppo spesso siamo concentrati su ciò che piace a noi e non a Dio. Che senso ha una religiosità dove l’ubbidienza è messa da parte? Che senso ha seguire Cristo ma non fare ciò che egli dice? Scegliere Cristo e seguire Cristo è la scelta più reale e sensata che l’uomo possa fare durante la sua esistenza; ma tutto ciò ha un costo. Nella valutazione di ciò che è importante Dio deve avere il primo posto in ogni cosa, è una questione talmente importante alla quale non è possibile dedicare solamente dei ritagli marginali della

nostra vita, Cristo e il regno di Dio hanno un valore assoluto ed eterno; non è possibile accostarli alle tante cose della vita, le quali sono temporanee e di breve durata.

Il giusto approcio “Io ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra perché hai nascosto queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli” (Luca 10: 21). Gesù stesso disse queste parole, perché? Nei nostri rapporti umani dovrebbe essere logico il considerarci tutti uguali, ma è realtà che in qualche modo il tavolo dove ci sediamo non è rotondo, ma questo modo di fare non funziona con Dio. Egli è l’Iddio onnipotente e siede sovrano sul suo trono e non è possibile accostarsi a Lui con sufficienza, ma coloro che si accostano a Lui lo debbono fare in un giusto approccio, ovvero, con umiltà, con uno spirito rotto e contrito e per

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DIRETTORE RESPONSABILE: Maria Corrao IN REDAZIONE: Samantha Morano, Arianna Azzurra Achille, Matteo Acitelli, Mario Di Toro, Massimiliano Gobbi, Alessandra Crinzi, Anna Maria Greco, Manuel Ferrara, Luca Mugnaioli, Luigi Torreti PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE: MA&MC

mezzo di Gesù Cristo; costoro sicuramente ricevono la sua grazia e la sua rivelazione. Dio è amore ed è nel suo amore verso l’umanità che il Figlio di Dio si è fatto uomo ed ha dato la sua vita sulla croce come alto prezzo di riscatto per molti. Egli è venuto non per condannare le anime degli uomini ma per salvarle.

Perché seguire Cristo Sicuramente per amore. Egli ci ha amato per primo; quando eravamo nemici e lontani da Dio, Cristo è morto per noi. Un amore così grande che lo ha portato ad abbracciare volontariamente la croce, affinchè chiunque crede in lui non perisca ma abbia vita eterna. Perché seguire Cristo? Perché egli è la via della salvezza; perché egli è colui che può donare pace e gioia al cuore dell’uomo. Il peccato separa l’uomo da Dio e procura profonde ferite all’anima; è nel tornare a Dio per mezzo di Gesù Cristo che l’anima ritrova se stessa e riceve piena guarigione divina. Perché seguire Cristo? Perché la vita trova la sua esuberanza in Lui. “Or i settanta tornarono pieni di gioia, dicendo: Signore, anche i demoni ci sono sottoposti nel tuo nome” (Luca 10:17). I discepoli tornarono pieni di gioia; seguire Cristo è la vita più esuberante che tu possa vivere. Ma tutto ciò, non è che caparra della preziosa eredità che Cristo ha in serbo per i suoi discepoli. Vi è un motivo più alto da tenere in considerazione; Gesù stesso riprendendo la parola disse: “Tuttavia non vi rallegrate perché gli spiriti vi sono sottoposti, ma rallegratevi perché i vostri nomi sono scritti nei cieli” (Luca 10:20). Si seguire Cristo è fonte di pace e gioia, ma Cristo stesso invita ad alzare lo sguardo alla gioia eterna, alla retribuzione eterna, all’eternità con Lui. Perché rallegrarsi? “Perché i vostri nomi sono scritti nei cieli”. E’ il tuo nome scritto nei cieli? Ricevi il Cristo risorto nel tuo cuore come Signore, Maestro e Salvatore, affinchè il tuo nome sia scritto nei cieli, nel libro della vita. Per info 335 8131014 evangelodifedeinfede@gmail.com www.facebook.com/evangelodifedeinfede

CHIUSURA REDAZIONALE: 04/12/2017

STAMPA: Tipografia Graffietti

Reg. Trib. di Velletri Settembre 2009 N. Reg. 19/09 del 24 Settembre 2009


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Auguri di Buone Feste


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adio, tv e giornali ogni giorno ci riportano notizie di tragedie di ogni sorta, rapine, stupri, omicidi, truffe, guerre, attentati alle quali siamo tristemente abituati ormai, eppure quando la notizia riguarda la morte per soffocamento di un bambino, all’improvviso cade una sorta di reverenziale silenzio che ci fa vedere tutto momentaneamente al rallentatore per poi nuovamente schizzare alla velocità della luce nel tentativo di capire cosa si poteva fare, cosa non si è fatto e come evitare che la cosa si ripeta! In Europa ogni anno avvengono circa 500 decessi di bambini tra gli 0 e i 14 anni per soffocamento da corpo estraneo e di questi circa il 60- 80 % è causato da cibo. Sembra una realtà tanto difficile da concepire alle soglie del 2018 eppure non si tratta di un evento tanto raro, soprattutto pensando al fatto che questi dati si riferiscono ai casi di maggior rilievo e non a tutti gli accessi in pronto soccorso per eventi minori che si sono risolti con esiti non così sfavorevoli! Gli studi condotti dal Ministero della Salute in merito a questo argomento hanno permesso di evidenziare alcune condizioni ricorrenti che sembrano influire sulla gravità di quello che accade e sulle quali è possibile intervenire in maniera preventiva. Sembra infatti che i casi più gravi di soffocamento da cibo abbiano in comune la forma, la dimensione e la consistenza del cibo stesso che ha determinato il soffocamento e in funzione proprio di questi dati si è cercato di mettere a punto delle linee guida in

Il Corriere della Città Dicembre 2017

Un boccone troppo grande o una nocciolina troppo piccola?

grado di ridurre al minimo i comportamenti a rischio. Le raccomandazioni messe a punto dal Ministero della Salute hanno preso in considerazione le linee guide definite da molte altre nazioni e sono state pensate sia per le famiglie che per tutte quelle persone che si occupano attivamente dei bambini, sia per le industrie alimentari che per le autorità preposte al controllo della sicurezza degli alimenti. Intanto cominciamo con il dire che la fascia d’età più a rischio è tra gli 0 e i 4 anni per le caratteristiche fisiche e attitudinali del bambino stesso. In questo periodo infatti le vie aeree sono ancora di diametro ridotto ed hanno la forma di un cono quindi con una parte più larga superiormente e una più stretta inferiormente, differentemente da quello che accade crescendo quando cominciano ad assumere una forma è cilindrica. Questa condizione di restringimento permane fino alla pubertà e si associa ad una fisiologica difficoltà di masticazione e deglutizione dei cibi solidi. Infatti se per un neonato è innata la capacità di deglutire liquidi non può dirsi altrettanto per quanto riguarda i solidi. Aggravanti di questa condizione è la dentizione incompleta fino quasi 3 anni, è infatti intorno a questa età che cominciano a spuntare i molari capaci di ridurre il cibo ad una poltiglia liscia e più facilmente deglutibile. Inoltre la respirazione è più veloce e questo comporta un ulteriore difficoltà nell’associarla alla masticazione. Aggiungeteci ancora il fatto che spesso i bambini mangiano mentre giocano o guardano la tv o comunque mentre sono impegnati in altre attività… essere distratti non aiuta a fare bene qualcosa che di per sé è già complicato. Tutti gli alimenti pericolosi hanno più o meno la stessa consistenza e dimensione. I cibi troppo piccoli potrebbero essere ingoiati accidentalmente prima di essere masticati, mentre quelli

troppo grandi potrebbero essere difficili da gestire in bocca. I cibi tondi e quelli cilindrici potrebbero essere aspirati e bloccarsi nell’ipofaringe ostruendo così le vie aeree. I cibi duri e fibrosi sono difficili da masticare perché non ci sono i denti e quelli appiccicosi se vengono aspirati sono poi difficili da rimuovere. Tra le linee guida online è possibile trovare un elenco dettagliato di tutti gli alimenti pericolosi. Tutto questo non significa che dobbiamo eliminare del tutto questi cibi dalla dieta del bambino, ma che dobbiamo prepararli opportunamente prima di offrirli per ridurre il rischio di soffocamento. Basterà modificare la forma, la consistenza e la dimensione dei cibi a rischio e questo si può ottenere facilmente tagliandoli, eliminando le parti fibrose (tipo filamenti e grassetti), tritandoli, grattugiandoli o cuocendoli a sufficienza.Vengono tuttavia sconsigliati del tutto i frutti con il guscio, i semi, le caramelle e le gomme da masticare fino ai 4 anni d’età. Il compito non si esaurisce però semplicemente nel modo di preparare gli alimenti, l’approccio è necessariamente più ampio e punta ad insegnare anche una serie di regole comportamentali da seguire. Ad esempio sarebbe buona regola che i bambini mangiassero seduti a tavola e non muovendosi con il cibo in bocca, senza la distrazione della televisione, dei videogiochi e sicuramente non mentre girano sul triciclo o sulla macchinina. Non bisognerebbe offrire cibo durante il pianto o mentre sta ridendo, l’ambiente dovrebbe essere rilassato e tranquillo. Mai lasciare un bambino da solo mentre sta mangiando, perché se dovesse soffocarsi potremmo non rendercene conto se non toppo tardi. Non bisognerebbe forzare il bimbo a mangiare e soprattutto non bisognerebbe offrire cibi troppo difficili da gestire per la sua età. Tutto questo funziona e vale a tutti i livelli, quindi nella famiglia, come nelle mense scolastiche, come nei ristoranti, come nelle industrie che si occupano di preparazione del cibo. In particolar modo le linee guida prevedono l’uso di etichette facilmente fruibili che specifichino il rischio associato al cibo confezionato. Obbligare i ristoratori che preparano i pasti per le mense di scuole ed asili di adeguarsi alle regole di preparazione per la prevenzione dei rischi di soffocamento. Nelle strutture dove ci sia affluenza di bambini e contemporaneamente la somministrazione di alimenti, dovrebbe essere sempre presente almeno un individuo che abbia seguito il corso di disostruzione pediatrica Oggi in molti si occupano di insegnare queste regole … fatevi un regalo per Natale: dedicate qualche ora del vostro tempo ad un corso di disostruzione pediatrica? Dott. ost. Catiuscia De Renzis dovevolalacicogna@libero.it


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Dicembre 2017

Calcio, dilettanti: il punto

POMEZIA CALCIO - Per i rossoblù il mese di novembre è stato in crescendo. La prima giornata di novembre, e la decima del campionato, vede i ragazzi di Gagliarducci perdere in casa per 1-3. Nell’undicesima giornata il Pomezia, va in vantaggio per 0-2 nel primo tempo, grazie ai gol di Tajarol e Scacchetti ma si fa raggiungere nel finale e impatta 2-2 contro il Virtus Nettuno Lido. La dodicesima giornata vede i pometini pareggiare nuovamente, questa volta in casa contro il Play Eur, dopo esser andata sotto, riesce a recuperare grazie ad un calcio di rigore trasformato dall’esperto Giannone. Finalmente la tredicesima giornata è quella buona: Gamboni e Scacchetti regolano fuori casa l’Arce e vincendo all’inglese. I ragazzi di patron Bizzaglia danno continuità all’ultima prestazione e vincono per 4-1, in casa contro l’Insieme Ausonia grazie alla doppietta di Gamboni, Tajarol e Scacchetti. Il Pomezia Calcio torna in piena corsa per il titolo attestandosi a -4 dalla capolista Città di Anagni, con la quale si scontrerà nella quindicesima e prossima giornata di campionato. Il DG Mezzina ha ufficializzato in questi giorni i nuovi acquisti Federico Frezza, terzino classe ‘98 e Matteo Laurato, attaccante esterno classe ’89. UNIPOMEZIA - Il percorso nel girone A dell’Unipomezia non è poi così tanto diverso da quello del Pomezia nel girone B di Eccellenza. Anche i ragazzi di Valle perdono la decima giornata di campionato fuori casa per 2-1, a segno va Tozzi. L’undicesima giornata vede i rossoblù rialzare la china e battere per 4-3 in casa l’Atletico Vescovio ribaltando il risultato, grazie alla tripletta di Tozzi e il gol del difensore centrale De Santis. La squadra di Sasà Cangiano cade nuovamente fuori casa per 2-1 contro la Lepanto Marino, allenata dall’ex Paolo Mazza, il momentaneo vantaggio crimsino lo firma Franceschi ma l’Unipomezia si fa ribaltare il match. Nella tredicesima giornata i rossoblù dimostrano nuovamente di essere una vera e propria macchina da gol, finisce 4-2 in casa contro l’Eretum Monterotondo ed a segno vanno: il solito Tozzi per ben due volte e Casciotti e Spaziani. La quattordicesima giornata vede Tozzi e company perdere malamente fuori casa per 1-0 contro la capolista Crecas Città di Palombara. Ora la vetta dista ben 9 punti ed il divario comincia ad essere pesante, la prossima in casa col Civitavecchia sarà sicuramente decisiva per il futuro. NUOVA FLORIDA - La compagine ardeatina è sempre più protagonista del girone B di Eccellenza. Anche per gli ardeatini il mese di novembre comincia nel peggiore dei modi: il Nuova Florida perde malamente infatti, fuori casa per 4-1 contro la modesta Aces Casal Barriera. L’undicesima giornata decreta la seconda sconfitta consecutiva, in casa contro il Latina S. Sermoneta per 1-3, a

SPORT segno per il NF va Troccoli. La dodicesima giornata è finalmente positiva per i ragazzi di Bussone, che si impongono per 0-2 fuori casa contro il fortino Almas, grazie ai gol di Troccoli e Tisei. La giornata successiva è pura formalità per i biancorossi: 4-0 in casa contro il Roccasecca T. San Tommaso, la gara è decisa da un autogol, e le reti di Princigalli, Di Bari e Visconti. Nella quattordicesima giornata il Nuova Florida pareggia fuori casa per 2-2 contro l’insidioso Formia, Visconti e Demofonti a segno per gli ardeatini. La squadra allenata da Bussone si ritrova quarta, ad un punto dalle capoliste Città di Anagni e Latina S. Semoneta. Da segnalare le dimissioni del Direttore Generale Piero Peri. AIRONE ARDEA - Gli ardeatini sono in piena corsa play off nel girone C di Promozione. Nella decima giornata cadono fuori casa per 3-2 contro il Lavinio Campoverde, a segno Celiani e Nardi. All’undicesima giornata i ragazzi di mister Salotti regolano per 3-1 il Palocco, grazie alla doppietta di Celiani ed il gol di Sammarco. Con lo stesso risultato l’Airone però cade fuori casa nella giornata successiva, contro l’Atletico Morena, torna al gol Daniele Barbarisi. La tredicesima giornale vede sorridere nuovamente gli ardeatini che vincono per 1-0, il solito Celiani a segno. Nell’ultima e quattordicesima giornata l’Airone Ardea s’impone a Carpineto Romano contro il Semprevisa per 0-2, i marcatori sono i soliti: Celiani e Sammarco. Il futuro lascia comunque ben sperare. CITTA’ DI POMEZIA - La squadra allenata mister Castelluccio non è ancora ben assestata e naviga in cattive acque. Alla sesta giornata di campionato riesce a pareggiare in casa per 1-1 contro il Tor De Cenci, Lori va a segno per i pometini. La settima giornata vede la squadra di Maniscalco perdere fuori casa per 1-0 contro il

45 Time Sport. I rossoblu tentano di rifarsi in casa contro il Vivace Furlani vincendo per 3-1, doppietta di Pezzera e gol di Natoli. Nella nona giornata la dea bendata non assiste certamente il Città di Pomezia che perde nel recupero per 0-1 contro il Velitrum. Nell’ultima e decima giornata i ragazzi di mister Castelluccio raccolgono la seconda sconfitta consecutiva, per 3-0 contro il W3 Roma Team. Il Città di Pomezia deve ben vedersi le spalle ora visto che la zona play out è a soli 5 punti… Manuel Ferrara

Calcio a 5: C1 - Gir.B

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on si ferma più il team di Stefano Esposito che rifila altri sette gol al MinFortitudo turno che pure era veFutsal nuto a Pomezia con la Pomezia voglia di vender cara la pelle. E così in effetti è stato, con il 7-3 finale che nasconde la verità di un match molto combattuto e vinto non senza apprensione da Zullo e soci. Già Zullo: è lui l'arma in più della Fortitudo salito, con il poker di sabato 2 dicembre, a quota 19 gol. L'obiettivo è ora chiaro, raggiungere quel primo posto occupato dall'Italpol distante quei tre punti persi dai pometini nello scontro diretto. Mister Esposito non vuole però cali di tensione: “In alcuni momenti si pensa troppo al livello individuale quando dovrebbe essere sempre la squadra a prevalere”. Parole che ci stanno, soprattutto in virtù di quanto accaduto l'anno scorso. Intanto però è giusto godersi il momento.


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Sandro Casamonica, una vita a combattere avversari e pregiudizi

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e ultime settimane di cronaca, come tutti sappiamo, hanno riguardato Ostia e la testata che Roberto Spada ha rifilato a Daniele Piervincenzi, giornalista di Nemo. Si è parlato molto della vicenda, abbastanza grave, che però ha tirato in ballo anche persone che non c’entrano nulla con quel gesto. Sandro Casamonica è parente diretto con Roberto Spada, per questo semplice fatto è stato caricato sul carro dei colpevoli e fatto carne da macello, in parecchie testate. Vogliamo raccontarvi la sua storia, cosicché potrete trarne le giuste considerazioni, senza per forza basarvi sul bias del cognome. Sandro Casamonica nasce a Roma nel ‘69 ed intraprende molto presto la disciplina del Pugilato, nel 1984 ed all'età di 15 anni, due anni più

tardi arriva la convocazione nella Nazionale Pugilistica Italiana. Sandro difende per ben 6 anni i colori azzurri in giro per il mondo e solo dopo le Olimpiadi di Barcellona 92' lascia la maglia azzurra. Da quel momento comincia una striscia vincente che dura anni: dal 1997 al 2000 è stato campione Italiano dei pesi leggeri, nel dicembre 2000 conquista il titolo intercontinentale WBO, ed infine, nel 2001 conquista un'altra titolo intercontinentale WBA. Sfiora anche nel 2001 il il titolo mondiale in Germania contro il pluricampione Artur Grigorian dove al nono round, una ferita gli costò l'abbandono del combattimento. Nel 2004 ha disputato l'ultima ascesa al Mondiale a Little Rock Arcansas, e da lì a poco decise di abbandonare la carriera pugilistica per intraprendere un altro percorso, quello d’insegnante. Fu così che conseguì il diploma da istruttore nel 2006, cominciando ad insegnare in varie palestre di Roma, fino ad arrivare alla SS Lazio Pugilato Torre Angela, dove segue alcuni talentuosi agonisti e tante altre nuove promesse di questo mondo, pieno di storie. Sandro, ci tiene a sottolineare, che la sua vita è stata determinata anche da scelte di cuore: come quella di sposare Arianna, ben 17 anni fa, con la quale ha avuto un figlio di nome Daniel che ora ha 11 anni e segue il padre nei suoi insegnamenti. Da poco collabora anche nella palestra OI TEAM BOXE, di Pomezia. L’ex azzurro ha le idee chiare - Il mio obbiettivo nella vita, è quello di far capire che lo sport, come quello del Pugilato, essendo una disci-

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plina che impone il sacrificio e ti insegna il rispetto verso il prossimo-. Ma Sandro deve lottare continuamente, oltre che nel suo sport, anche nella vita, a causa dei numerosi pregiudizi nei suoi confronti – Nella mia vita ho lottato tante volte sul ring, ma anche tante altre per non far avere pregiudizi contro un cognome ed un’etnia diversa. Sono sempre stato un ragazzo leale, onesto e di principi, per questo non tollero che mi si venga associato a fatti di cronaca o criminalità solo per il mio cognome...- Sandro Casamonica è intervenuto a gamba tesa anche, appunto, sulla vicenda Roberto Spada- Non si deve fare di tutta un’erba un fascio...È un mio parente e non lo giustifico assolutamente per il gesto che ha fatto. Da lì a dire che la boxe è mafia, degrado e soprattutto che la boxe è dei rom, proprio non ci sto- in riferimento a titoli di alcune importanti testate giornalistiche. Conclude poi - ognuno di noi è libero di intraprendere la strada che vuole e non voglio giudicare nessuno. Ma rispettate chi il cognome Casamonica l’ha portato in tutto il mondo associato alla bandiera Italiana-




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