Il Corriere della Città - Dicembre 2019

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della

Anno 11 Numero 12

DICEMBRE 2019

libertà informazione politica cronaca cultura sport

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FABIO FUCCI (LEGA) «Zuccalà? E' un grande bluff. Città paralizzata» ARDEA E POMEZIA: E' RIVOLUZIONE POLITICA

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Stazione di Pomezia Un anno dalla visita di "Striscia la Notizia"...

BARRIERE ARCHITETTONICHE A Pomezia nuovi problemi PAG. 12

Lo speciale Pag. 22

Riserva della Sughereta Allarme "bracconieri" e non solo. Chiesti interventi ARDEA: SCUOLE E STRADE, IL SINDACO CHIEDE AIUTO

STORIE Una mano "bionica" per il piccolo Giulio

LA STRAGE SILENZIOSA: UNA DONNA UCCISA OGNI 72 ORE

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ella giornata internazionale contro la violenza sulle donne Pomezia ha fatto levare alta la sua voce. Tante le iniziative organizzate in città contro un fenomeno che, purtroppo, continua a far registrare numeri raccapriccianti. Presso il Parco delle Rimembranze (ex giardini Pucci) di via Varrone si è tenuta, alla presenza del Sindaco Adriano Zuccalà, la cerimonia di inaugurazione di una panchina rossa, simbolo del contrasto alla violenza di genere, di una targa in ricordo delle vittime di femminicidio e di due alberi Cercis siliquastrum donati dall’organizzazione femminile International Inner Wheel Italia. In particolare sulla panchina, ai cui piedi poggiano due scarpette rosse, c’è una targa che recita «A Maria», un ricordo particolare per Maria Corazza, la donna di Pomezia rimasta vittima di femminicidio nel giugno scorso. (continua a pag. 20)

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DICEMBRE 2019 NUMERO 12

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Editoriale

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Politica locale in fermento POLITICA ARDEA-POMEZIA Intervista a Fabio Fucci.....................................p.8 Rigenerazione urbana, Comuni in ritardo.......p.12 Parla il CDZ Roma 2.........................................p.14 Stazione di Pomezia, un anno dopo.................p.16 CRONACA Raccolta fondi per Giulio Spaziani......................p.18 Sugherata Pomezia, è allarme "bracconieri"......p.22 Labspo7 in mostra...............................................p.27 LE RUBRICHE DEL CORRIERE DA PAG. 28

NO ALLA VIOLENZA SULLE DONNE

Intitolata una panchina rossa a Maria Corazza

PAGG. 20-21

SPORT

Tanti auguri Indomita Pomezia! Pag. 37

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36.400 volte grazie!


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EDITORIALE

Il Corriere della Città dicembre 2019

Rivoluzione politica ad Ardea e Pomezia erritorio in subbuglio sul fronte politico. Novembre è stato un mese di grande cambiamenti, tanto nelle maggioranze quanto nelle minoranze sia a Pomezia che ad Ardea. Senza dubbio la situazione più delicata è quella sotto la Rocca dove, tra una buca e l'altra, il Sindaco Savarese deve fare i conti con diverse defezioni che ne stanno minando la stabilità di governo. C'è chi ad esempio, come la dimissionaria ed espulsa dal M5S Anna Maria Tarantino, si sbilancia già dicendo che «il Sindaco mangerà quest'anno il suo ultimo panettone». Gergo calcistico preso in prestito per dire che, come un allenatore qualunque in crisi di risultati, anche il primo cittadino rutulo rischia di veder saltata presto la sua “panchina”. A Pomezia invece la scena se l'è presa – di nuovo – l'ex Sindaco Fabio Fucci che ha completato la sua “metamorNelle foto: (sotto) cresce fosi politica” apla Lega a Pomezia che prodando alla acquista l'ex Sindaco Lega. Dalla biciFucci; in forte ascesa cletta (ve lo ricoranche il partito di Toti , date nella sua "Cambiamo" che ha già prima campagna raggruppato al suo elettorale nel interno nomi caldi della 2013?) battente politica locale bandiera del Mo-

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A Pomezia invece la scena se l'è presa di nuovo l'ex Sindaco Fabio Fucci che ha completato la sua “metamorfosi politica” approdando alla Lega

Movimento 5 Stelle ad Ardea e Pomezia: i due Sindaci vivono momenti differenti vimento 5 Stelle a “spada e scudo” del simbolo di Matteo Salvini. Da grillino a leghista: un bel salto non c'è che dire, anche se l’ex sindaco adesso afferma che si tratta di un “ritorno alle origini”. L'altra novità del momento è poi quella del movimento “Cambiamo” - evoluzione di “Fare! Con Tosi” - che sta mettendo assieme un sacco di “nomi caldi”, tra cui molti VIP della politica locale. In poco tempo nel Lazio è stato definito l'asset dirigenziale a tutti i livelli, dai vertici regionali a quelli locali. Dentro c'è un po' di tutto: il navigato ed esperto Massimiliano Giordani, che lascia così Fratelli D'Italia per ciò che riguarda il suo ruolo di consigliere comunale ad Ardea e perfino l'ex Vicesindaco rutulo Colucci (tra i fautori del dissesto, ricordate?) che ha subito voltato pagina dopo essere stato, almeno così sembrava, il braccio destro proprio di Savarese. E non ultima pro-

prio la consigliera grillina fuoriuscita dal MoVimento, la Tarantino. Mutamenti, spostamenti, “giochi di palazzo”, come è di moda dire adesso, che ridisegnano la scacchiera politica del territorio. Si registra anche la scomparsa – o quasi - dopo un passato non certo di poco rilievo, del simbolo di Forza Italia sia da Ardea che da Pomezia; un declino lento e inesorabile del quale però non sembra essersene accorto nessuno. Sullo sfondo infine, a fare da spettatori, ci sono sempre i problemi della città e dei cittadini: ma per quelli, si sa, c'è sempre tempo. Continua a Pag. 5 Sullo sfondo infine, a fare da spettatori, ci sono sempre i problemi della città e dei cittadini: ma per quelli, si sa, c'è sempre tempo

Novembre è stato un mese di grande cambiamenti al livello politico, tanto nelle maggioranze quanto nelle minoranze sia a Pomezia che ad Ardea

In "fuga" dal Movimento di Beppe Grillo: tra Ardea e Pomezia ben 7 consiglieri negli utlimi due anni hanno fatto un passo indietro



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POLITICA

dicembre 2019

nelle varie liste civiche arrivando a un passo dal ballottaggio, ha ufficializzato a novembre il suo approdo nella Lega dichiarando di aver così completato il suo «percorso politico». Nel partito entra anche l'ex coordinatore di FDI di Pomezia, volto noto nella politica locale, Rodolfo Serafini, mentre tra gli scranni dell'aula consiliare Saverio Pagliuso è stato confermato quale capogruppo. Mario Pinna, com'è noto, ha invece lasciato proprio la Lega per approdare a Fratelli d'Italia, dove condivide il partito con Alessandro Stazi, fuoriuscito da Forza Italia. Completa il quadro del centrodestra Matarese, già candidato a Sindaco alle ultime amministrative: per lui però la posizione non è chiarissima, molti lo vedono attualmente più vicino al Movimento 5 stelle che non alla coalizione che lo ha appoggiato alla tornata elettorale. A sinistra troviamo invece Stefano Mengozzi, tra i più attivi all'opposizione e con le quotazioni molto in rialzo tra i cittadini grazie, tra le altre, alle recenti battaglie su Pratica di Mare, una mossa senza dubbio molto azzeccata. Lega: A Pomezia, dopo aver fatto il pieno Con lui Paolo Zanin del Partito Democradi voti all'ultimo passaggio alle urne, tico, subentrato al dimissionario Omero adesso il partito vanta ben quattro Schiumarini. consiglieri in Comune Maggioranza, tante defezioni Scorre "tranquilla" invece, dal punto di vista politico, l'ammistraSindaco Adriano Zuccalà zione Zuccalà. O almeno così sembrerebbe, perché è impossibile non accorgersi che in poco più di un anno e mezzo di governo sono cambiati ben quattro consiglieri; solo che, a differenza di Ardea, chi esce dà le dimissioni mantenendo intatto il fortino di voti in aula della maggioranza. A novembre però ha fatto senza

(segue da pag. 3) Pomezia: forte segnale dalla Lega In Piazza Indipendenza è il partito di Salvini a far parlare di sé. Un quadro impensabile soltanto fino a pochi anni fa, quando dalle parti leghiste imperversava ancora il motto “Roma ladrona” con annessi tutti i vari improperi contro i “terroni” del Sud. Ma la memoria politica degli italiani è corta si sa, e dalla cancellazione di quel famoso “nord” dal simbolo di partito, per il movimento di destra si è aperto uno scenario completamente diverso che lo ha portato fino a governare il paese (e sarebbe ancora lì se proprio Salvini non avesse deciso di suicidarsi politicamente). A Pomezia, dopo aver fatto il pieno di voti all'ultimo passaggio alle urne, adesso il partito vanta ben quattro consiglieri comunali e un “big” con la “B” maiuscola quale l'ex Sindaco Fabio Fucci. Proprio il primo cittadino uscente, assieme a Pecchia e Abbondanza con i quali ha condiviso l'esperienza

Maggioranza

dubbio clamore l'uscita dal M5S di Giovanni Ruo, tra i consiglieri più attivi del Movimento (forse troppo?) fino a quel momento. Ruo, già Presidente della commissione ambiente, è stato promotore di molte iniziative e battaglie a tema ambientale, dalle sagre “plastic free” ai provvedimenti per abbattere l'abbandono di sigarette in spiaggia. Insomma, uno che sapeva il fatto suo. Non è dato sapere il motivo del passo indietro poiché anche qui, tutto è stato liquidato dietro i soliti “ringraziamenti per il lavoro svolto” di rito. Certo è che la maggioranza ha perso uno dei suoi elementi più validi. La defezione di Ruo si aggiunge a quelle di Teodorico Minicucci, Franco Mondazzi e Federica Mercanti, sostituiti rispettivamente da Alessandro Moauro, Fabio Tibaldi, Alessio Ruggiero e Giulia Pizzuti. Al di là del singolo apporto che questi ultimi sapranno dare alla città, oltre che al solito “sì” compatto in consiglio comunale, c'è da notare che la rappresentanza individuale dell'elettorato si è drasticamente ridotta. Parlando infatti di preferenze espresse nell'urna elettorale siamo passati dai 240 voti della Mercanti ad esempio ai soli 61 di Fabio Tibaldi. Meccaniche automatiche di interscambio fra consiglieri per carità, ma i nuovi subentrati coprono appena il 40% dei voti di preferenza messi assieme da chi se ne è andato (286 voti contro 694) e che invece aveva riscosso maggior riscontro tra i cittadini. Ad ogni modo la parola “crisi” è distante anni luce dal governo Zuccalà e l'unico che ha provato a tirare in ballo questo tema è stato Stefano Mengozzi commentando proprio l'ennesimo cambio avvenuto tra i banchi della maggioranza. Ma per il momento, come si diceva in apertura, il Sindaco qui può dormire sonni tranquilli e, magari, potrà premere il piede sull'acceleratore per risolvere i problemi rimasti irrisolti sul territorio. (continua) Crisi M5S? In poco più di un anno e mezzo quattro consiglieri hanno rassegnato le proprie dimissioni

Opposizione

Dall'alto: Stefania Padula, Mirella Monti, Marcella Conte, Giulia Pizzuti, Andrea Batistoni, Stefano Alunno Mancini, Luisa Navisse, Massimiliano Villani, Silvio Piumarta, Marco De Zanni, Alessio Ruggiero, Giulio Antonelli, Iolanda Mercuri, Fabio Tibaldi, Alessandro Moauro, Teodorico Minicucci, Giovanni Ruo, Franco Mondazzi, Federica Mercanti

Dall'alto: Fabio Fucci, Emanuela Pecchia, Saverio Pagliuso, Massimo Abbondanza (Lega); Paolo Zanin (PD); Stefano Mengozzi (Pomezia Domani); Mario Pinna, Alessandro Stazi (FDI); Pietro Matarese


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POLITICA

dicembre 2019 (segue) Ad Ardea la situazione appare più delicata, se non altro nei numeri. Sì, perché il passo indietro dei due consiglieri del Movimento 5 Stelle ha lasciato una maggioranza risicata al Sindaco pentastellato Savarese: di solito i 5 stelle gestiscono in maniera diverse queste cose, nel senso che - in caso di “ripensamenti” o “divergenze d'opinione” intestine il consigliere di turno rassegna le proprie dimissioni dando modo così a un nuovo esponente di partito di subentrare. Basta dichiarare le mai fuori moda “motivazioni personali” e il Sindaco può dormire sonni tranquilli. Ad Ardea tutto questo non è successo: l'unico a lasciare il suo posto era stato il consigliere - nonché capogruppo all'epoca – Felice Saccente, sostituito poi dalla consigliera Riccobono. Anna Maria Tarantino e Roberta Virgili hanno invece scelto altre strade, molto più “rumorose”: la prima è approdata a “Cambiamo”, l'altra è rimasta per ora nel misto, attendendo probabilmente l'opportunità giusta. La maggioranza è così passata a 13 consiglieri e, di fatto, in caso di altre defezioni – ne basterebbero due – sa-

rebbe crisi. Difficile capire i motivi di tutto questo: il Sindaco ha dichiarato di «essersi sbagliato a fidarsi di alcuni» e, al netto del classico botta e risposta al vetriolo tra le parti - sempre presente in queste situazioni - la certificazione che i principi del Movimento ad Ardea siano meno radicati che altrove ormai c'è. Del resto questa instabilità è insita nella natura stessa di un partito nato trasversalmente a livello politico per protesta ma che fatica a consolidarsi a tutti i livelli (e il governo nazionale ne è una riprova); ad Ardea c'è da fare i conti inoltre con una situazione disastrosa sul piano finanziario, con una dichiarazione di dissesto mal digerita un po' da tutti, con enormi problemi negli uffici a causa del poco personale dipendente a disposizione e soprattutto con azioni politiche che stentano a decollare. Tutti elementi che di certo non aiutano. Il maltempo di questi giorni sta facendo il resto, con le strade risprofondate nel degrado più totale; così, tra uno slalom e l'altro degli automobilisti, l'unico rimedio partorito dal Comune è quello, ancora, dell'ordinanza dei 30km/h. Un po' poco, probabilmente, per chi predi-

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sta sembra essercene sempre meno per l'amministrazione. L'opposizione: tanti cambi Ma anche la minoranza rutula è in fermento. Il movimento “Cambiamo” con Toti adesso ha due rappresentanti tra gli scranni comunali: Giordani e l'ex grillina Tarantino. Anche Fratelli d'Italia, il movimento guidato al livello nazionale da Giorgia Meloni, ha subito trasformazioni: oltre a Riccardo Iotti e Maurice Montesi (quest'ultimo approdato in consiglio dopo le dimissioni di Fanco e la rinuncia di Parroni) adesso c'è anche Edelvais Ludovici, quest'ultima giunta dall'esperienza con una lista civica. Passa a FDI anche Raffaella Neocliti – la quale entrò in Consiglio dopo le dimissioni di Fabrizio Acquarelli – che ha abbandonato Forza Italia. Resta per ora indipendente la Virgili, l'altra fuoriuscita del Movimento 5 Stelle. Nel PD c'è invece Alessandro Mari (prima di lui c'era Fabrizio Salvitti, ndr), per la Lega Luana Ludovici, e, ancora, con una civica Franco Marcucci. Infine, a completare il quadro, l'ex candidato a Sindaco Alfredo Cugini.

Dimissioni, cambio di casacche e clamorose metamorfosi: è già iniziata la campagna elettorale

Maggioranza Sindaco Mario Savarese

cava il cambiamento ma che dopo oltre due anni, al netto di tutte le attenuanti del caso, è ancora fermo al palo o quasi. Insomma, di tempo per imbroccare la rotta giu-

La maggioranza è passata a 13 consiglieri e in caso di altre defezioni sarebbe crisi. Tanti i cambiamenti anche all'opposizione: "Cambiamo" approda in Consiglio con Giordani e l'ex grillina Tarantino. Edelvais passa a FDI, la Neocliti ha lasciato Forza Italia

Opposizione

Dall'alto: Lucio Zito, Sandro Caratelli, Luca Costabile, Michela De Luca, Enrico De Zanni, Debora Duranti, Marcello Grillo, Antonella Passaretta, Beatrice Piras, Giovannella Riccobono, Vincenzo Scotto, Paola Soldati, Fabio Nobili, Felice Saccente, Roberta Virgili, Anna Maria Tarantino

Dall'alto: Edelvais Ludovici, Maurice Montesi, Riccardo Iotti, Raffaella Neocliti (FDI); Anna Maria Tarantino, Massimiliano Giordani (Cambiamo); Alessandro Mari (Ardea); Franco Marcucci (civica); Luana Ludovici (Lega), Roberta Virgili (misto); Alfredo Cugini(Cdx)


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POLITICA

Il Corriere della Città dicembre 2019

Fabio Fucci: «Zuccalà? E' un grande bluff» L'ex Sindaco di Pomezia ha ufficializzato il suo approdo alla Lega: «Il M5S sta paralizzando Pomezia» osa l'ha spinta ad abbracciare il partito di Matteo Salvini? «Ho apprezzato molto la determinazione e la concretezza di Salvini e della Lega nel periodo in cui sono stati al governo del nostro Paese. Condivido in pieno il progetto politico della Lega, che vuole un paese più sicuro, che pensi prioritariamente a sostenere gli italiani, che vuole abbassare le tasse per restituire risorse ai lavoratori e dare respiro alle imprese, che vuole un Paese moderno e funzionale grazie a nuove infrastrutture, autostrade, ferrovie, impianti produttivi». Quando iniziò a circolare la voce a Pomezia del suo avvicinamento alla Lega il coordinamento locale non reagì con troppo entusiasmo, anzi. Come sono state superate queste difficoltà? «Sono molto felice che questa unione si sia concretizzata e ciò che conta è che con il coordinamento della Lega di Pomezia si condivida lo stesso obiettivo: metterci al servizio dei nostri concittadini. Il nostro ingresso è stata un’operazione di condivisione politica e non un “migrare” verso un altro partito. Infatti molte iniziative che abbiamo portato avanti nel corso dell’ultimo anno e mezzo hanno ricalcato i temi del programma della Lega a dimostrare un’affinità che ha reso naturale il passaggio in grande partito come la Lega. Su tutti la battaglia per chiedere la chiusura del campo rom di Castel Romano» La sua evoluzione politica ha spezzato in qualche modo il rapporto di fiducia col suo elettorato, visti alcuni commenti negativi che sono arrivati? «Il fatto che arrivino commenti negativi dagli avversari è la conferma che questa unione rafforzi ulteriormente la Lega. Chi mi ha seguito ha avuto modo di conoscermi come persona determinata, coraggiosa, che ha costruito la sua preparazione con l’impegno e la dedizione, onesta. Questi sono valori che restano della mia persona. Per intenderci, Fucci l’incorruttibile è sempre Fucci l’incorruttibile indipendentemente dal progetto politico a cui sta lavorando. La Lega valuta le persone, le loro attitudini, le loro qualità e la loro esperienza dimostrando di valorizzarle. Non è proprio questo che si aspettano le persone, che ci sia meritocrazia anche nella politica?» In un’altra intervista, lei ha dichiarato che il passaggio alla Lega si tratta in realtà di un “ritorno alle origini”. Cosa intendeva? «Il Movimento 5 Stelle, in cui ho militato per molti anni, è una forza politica giovane. Nella frase quindi mi riferivo alle mie origini di

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elettore della destra prima della nascita del M5S che, nato come partito anti-sistema, è diventato peggio di ciò che diceva di combattere. Sono cresciuto politicamente con la lotta al Partito Democratico e alla sinistra che hanno compromesso la nostra città e rovinato il nostro Paese. “Mai con il PD” per me è sempre stato un punto fermo. Il Movimento 5 Stelle, invece, oggi ci governa insieme, male, l’Italia». Esperienza nel M5S: rimpianti? «Non ho alcun rimpianto per tutto ciò che ho fatto. In questi anni di attività politica non mi sono risparmiato per far raggiungere a Pomezia i livelli che merita. Il M5S, che diceva di non voler mai cambiare la “regola dei due mandati” poi l’ha cambiata nel modo peggiore possibile. Andare via da quel partito, il M5S, alla deriva, senza indentità e senza un’idea di sviluppo è stata una saggia decisione». L'esperienza dei cinquestelle, un po' a tutti i livelli, è giunta secondo lei al capolinea? «Questo fatto è certificato dai risultati delle ultime competizioni elettorali. Il Movimento 5 Stelle, da quando governa il Paese, ha perso milioni di elettori. Questa inarrestabile emorragia si è verificata proprio perché il M5S ha fallito la prova del governo, dove avrebbe dovuto dimostrare di saperlo fare. E’ facile crescere di consenso al grido “i politici sono tutti ladri”. A Pomezia si vive lo stesso film. Gli elettori che in buonafede avevano riposto la fiducia nel M5S perché credevano che “tanto uno vale l’altro” hanno presto capito del grande bluff di Zuccalà e compagnia. Non è un caso che alle elezioni europee, i risultati di Pomezia, per la prima volta dopo 7 anni, hanno visto il M5S retrocedere dalla posizione di “primo partito cittadino”. Molti elettori del M5S si sono amaramente pentiti di averli votati...». Se lei fosse stato rieletto, a che punto sarebbe la città oggi? «Pomezia avrebbe il suo nuovo piano regolare generale, che significa garantire a nuove aziende di aprire e creare posti di lavoro, re-

cuperare e riavvicinare le periferie al centro, realizzare la nuova viabilità cittadina con la parallela della via del Mare e la parallela della litoranea, realizzare l’area dedicata alle attività artigiane a Torvaianica e rilanciare lo sviluppo costiero. Pomezia avrebbe ancora delle scuole comunali di qualità con servizi apprezzati dalle famiglie. Sarebbe una città che si dimostra vicina ai suoi cittadini e non li vessa con nuove tasse. Zuccalà, quel poco che fa, lo fa esattamente al contrario rispetto agli obiettivi che ho descritto». In poco più di un anno e mezzo si sono dimessi quattro consiglieri di maggioranza, cosa significa secondo lei? «Non entro nelle paventate “motivazioni personali” che sono state assunte come giustificazione per il loro abbandono, che tra l’atro non sono state rese note. Tuttavia in questa evidente fuga da parte degli eletti grillini c’è una desolante lettura politica, che invece è forte e chiara, che vado a spiegare». Prego... «Innanzitutto queste dimissioni in massa sono il segnale evidente dell’inaffidabilità del M5S. A mio avviso è grave che si siano dimessi proprio quei consiglieri comunali che, in quanto eletti, sono stati tra i più votati, tradendo in maniera eclatante il mandato ricevuto direttamente dagli elettori che hanno voluto proprio loro, e non altri, in consiglio comunale. Da questa lettura emerge chiaramente come per il M5S la politica sia un “gioco” da cui si può uscire tranquillamente senza rendere conto ai cittadini. Come si può definire questo se non dilettantismo e mancanza di responsabilità, oltre che un tradimento del mandato popolare? Il M5S parla tanto di “vincolo di mandato” ma a Pomezia questo vincolo sembra averlo gettato nel cestino calpestando la volontà popolare». Qual è il futuro politico di Fabio Fucci? «Ogni valutazione in questo momento è prematura. In questo momento sento la responsabilità nella Lega di offrire, seppur dall’opposizione, spunti di miglioramento a questa sciagurata amministrazione. Allo stesso tempo non mi sottrarrò dal fare una dura opposizione per contrastare le nefandezze che i grillini vogliono portare nella nostra città; su tutte l’aumento delle tasse. La mia esperienza è a disposizione del partito, un grande partito come la Lega. Al momento opportuno con i dirigenti locali, regionali e nazionali del partito parleremo di candidature. Per ora, testa bassa, umiltà e pedalare!» «Il M5S ha fallito a tutti i livelli. A Pomezia si vive lo stesso film: chi li ha votati in buona fede ora si è pentito. Lega? Per me è ritornare alle origini. Sanno apprezzare le competenze»



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POLITICA

Il Corriere della Città dicembre 2019

Rigenerazione urbana: Comuni in ritardo L'Avvocato Francesco Falco lancia un appello alle amministrazioni comunali di Ardea e Pomezia ancanza di visione urbanistica, inerzia amministrativa che accentua la crisi del settore dell’edilizia e dei professionisti e maestranze ad essa collegata. E' questo il tema lanciato dall'Avvocato Francesco Falco. «Per il rilancio dell’edilizia e dell’urbanistica nelle città di Ardea e Pomezia occorre che i comuni approvino una delibera quadro sulla rigenerazione urbana in applicazione della Legge Regionale del Lazio nr. 7 del 18 luglio 2017», spiega il legale. «E' davvero inspiegabile il ritardo nell’approvazione di questa delibera prosegue Falco, che tra l’altro è stata approvata da molti comuni dei castelli romani e dalla stessa capitale. Andare alla formazione di programmi di rigenerazione urbana - prosegue Falco - che possano essere proposte ai comuni da privati o associazioni tesi al recupero edilizio, all’efficientamento edilizio e sismico con la possibilità di ampliamento fino al 20% della volumetria o della superficie utile esistente degli edifici a destinazione residenziali, è una grande possibilità di rilancio delle politiche urbanistiche nei nostri territori. Il piano casa nel Lazio è stato assorbito dalla suddetta legge regionale del luglio del 2017, gli interventi di rigenerazione sono consentiti nelle zone di territorio urbanizzate su edifici realizzati legittimamente e su quelli sanati ossia ex abusivi. Le zone escluse sono quelle inedificabili e/o protette da vincoli di in edificabilità assolute, salvo in questo caso interventi riconosciuti dal PTPR “paesaggio degli insediamenti urbani o in evoluzione”». Fondamentali, in quest’opera di miglioramento urbanistico ,sono gli articoli 5 e 6 della legge regionale. L’articolo 5, previa approvazione del consiglio comunale prevede interventi di ampliamento del 20% della volumetria o della superficie esistente degli edifici a destinazione residenziale per un incremento massimo di 70 mq di superficie. Gli ampliamenti sono consentiti previa acquisizione di idoneo Nella foto: l'avv. titolo abilitativo di cui al Francesco Falco

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Dpr 380/01 e smi. L’articolo 6 prevede interventi diretti sempre previa acquisizione di apposito titolo abilitativo di ristrutturazione edilizia o interventi di demolizione e ricostruzione fino al massimo del 20% della volumetria o della superficie lorda esistente consentendo cambi di destinazione d’uso nel rispetto delle destinazioni d’uso previste dagli strumenti urbanistici generali vigenti. L’avvocato Francesco Falco si auspica che i

comuni di Ardea e Pomezia prendano in considerazione questo appello, non ultimo si sta lavorando insieme ad alcuni tecnici per la realizzazione di un convegno proprio su queste tematiche. Falco: «E' davvero inspiegabile il ritardo nell’approvazione di questa delibera prosegue Falco, che tra l’altro è stata approvata da molti comuni dei castelli romani e dalla stessa capitale»

Scuole e strade: l'appello ARDEA - Il Sindaco di Ardea Mario Savarese lancia un appello agli Enti superiori per risolvere due gravi problematiche del territorio. Parliamo di insostenibili criticità quali le scuole e i collegamenti stradali. Il Comune vuole allora mettere al corrente la Regione Lazio e la Città Metropolitana di Roma Capitale, con una lunga relazione, della situazione estremamente critica che si è venuta a verificare ad Ardea in quanto alla scarsità di edifici scolastici per i cicli di scuola, materna, primaria e secondaria di primo grado; alla vetustà degli stessi, insostenibili costi di manutenzione ordinaria e straordinaria, che, tra l’altro hanno provocato una denuncia nei confronti del sindaco da parte della ASL. Ad Ardea inoltrnon ci sono scuole superiori, anche quelle che per legge fanno parte del ciclo di studi obbligatori, che dovrebbero garantire l’insegnamento ai ragazzi fino ai 16 anni di età, sono totalmente assenti sul territorio. E quindi si diventa pendolari già in giovanissima età con aggravi anche economici per le famiglie. Altri problemi riguardano l' inadeguatezza degli edifici scolastici stessi in quanto a prevenzione sismica e assenza di agibilità. BUCHE: SERVE MEZZO MILIONE D'EURO - Poi c'è tutto il capitolo riguardante lo stato delle strade provinciali e delle infrastrutture di competenza della Città Metropolitana che impediscono la

normale circolazione dei mezzi e che stanno provocando danni ingenti a veicoli e incidenti. I 22 Km di strade provinciali che per Ardea costituiscono le uniche arterie di comunicazione con i comuni limitrofi e con la capitale, sono letteralmente crivellati da buche e “voragini” sul manto stradale. In un tratto tra i più trafficati di soli 1.800 metri, quello che unisce l’area sud del territorio, con il centro e l’area nord, conta oggi 146 pericolose buche che non solo rendono quasi impossibile la circolazione ma creano danni continui alle auto e provocano incidenti sebbene il comune – a proprie spese – abbia provveduto a installare una segnaletica di emergenza. Rifare tutte le strade del Comune costerebbe 50 milioni di euro, tappare tutte le buche almeno 500mila eur: soldi che, dice il Sindaco, Ardea non ha. TPL - Non va meglio nel trasporto pubblico con un insufficiente servizio TPL specie quello dedicato al trasporto degli studenti. Per intervenire, spiega il primo cittadino, servono fondi che il Comune di Ardea non ha. Savarese chiede dunque l’attenzione di Regione e Città Metropolitana sui temi trattati «con la preghiera di prevedere interventi a bilancio atti ad alleviare la straordinaria e non più sostenibile situazione deficitaria di opere di primaria importanza per la cittadinanza».



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Barriere architettoniche, si va in Tribunale Di Bella, consigliere dell'Ass. Luca Coscioni: «Ricorso contro il Comune di Pomezia inevitabile» omezia Senza Barriere è diventata ufficialmente una cellula dell'associazione Coscioni. Cosa rappresenta questo risultato? «Non lo definirei un risultato ma un momento in cui tirare le somme di un'attività che va avanti dal 2013 e che ha grandi energie e progetti per il futuro. Non è, quindi, né un punto di partenza né di arrivo perché. Tengo a precisare, comunque, che non siamo un'associazione territoriale ma un presidio locale dell'associazione nazionale Luca Coscioni, oltre che chiaramente a raccogliere le istanze provenienti dal territorio come abbiamo sempre fatto nel perimetro della mozione che ogni anno il congresso ci affida». Recentemente avete lanciato tre petizioni che stanno riscontrando notevole successo tra i cittadini. Sono state raccolte oltre 1,000 firme sin qui. Siete soddisfatti? «Il riscontro è stato molto più che positivo. La prima petizione riguarda la realizzazione del PEBA (il Piano per l'eliminazione delle barriere architettoniche, ndr); la seconda riguarda la realizzazione di una spiaggia veramente attrezzata per tutti e dicendo tutti intendiamo anche persone con disabilità. Una spiaggia che abbia determinati requisiti: non basta infatti una sedia job - per carità utilissima - a rendere fruibile un tratto di litorale. Servono passerelle per accedere alle singole postazioni, arredo (fontanelle, tavoli, banconi, ecc.) ad altezza opportuna e servizi igienici adeguati, non certo dei bagni chimici. La terza petizione è inerente invece all'implementazione del servizio Amico Bus, sopratutto per ciò che riguarda la rimodulazione degli orari e l'aumento del numero delle vetture. In tal senso abbiamo accolto favorevolmente la convenzione stipulata tra il Comune e la società “Progetti di utilità sociale” con sede a Milano: l'accordo dovrebbe infatti garantire un miglioramento del servizio senza un aggravio di costi per l'ente (si tratta della concessione di due furgoni attrezzati in comodato d'uso e di circa 20.000 euro da spendere per i cittadini, ndr), il che permette di liberare fondi per le richieste che avanziamo. Qui si capirà se davvero c'è la volontà politica di risolvere il problema. Infine chiediamo una riduzione del contributo per l'assistenza domiciliare (il Sindaco Zuccalà ha annunciato che nel 2020 le tariffe scenderanno, ndr)». Senza voler fare troppe polemiche la petizione per la spiaggia attrezzata è una risposta indiretta lanciata al Comune per il caso della Bandiera Lilla?

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«Quella convenzione ha avuto un merito: ha acceso i riflettori su un tema per molti anni colpevolmente trascurato e ha risvegliato le coscienze dei cittadini. Dopodiché alla domanda rispondo no, nel senso che la “bandiera lilla” prendeva in considerazione aspetti che andavano oltre le spiagge; si trattava, in teoria, di una “mappatura” del territorio, secondo noi in alcuni punti fatta in modo non veritiero, in termini di accessibilità per le persone con disabilità a musei, agli impianti sportivi, a determinate aree cittadine, ecc. Non vorrei insistere però ognuno di noi, per come ha potuto, ha avuto modo di “processare” l'affare bandiera lilla che, a nostro avviso, dava un'idea distorta del territorio di Pomezia e Torvaianica, dove non c'è un PEBA e dove una persona con disabilità ancora oggi non può muoversi in autonomia. Poi esprimo una considerazione: Jacopo Melio, un'attivista che ha ricevuto anche un riconoscimento da parte del Presidente della Repubblica, ha definito, dalle pa-

gine di un giornale nazionale, questo titolo (frutto di una convenzione costata al Comune 10,000 euro circa, ndr) come una “truffa” dato che ricevere un titolo sinonimo di accessibilità, ancor prima di iniziare i lavori di mappatura e quindi di abbattimento delle barriere, è un controsenso vero e proprio. Ebbene, mi chiedo: perchè la Cooperativa non ha replicato a queste dure affermazioni?». (continua)

Nella foto: Giuseppe Di Bella, consigliere dell'ALC

Lavori 'fatti male', ci risiamo LA LETTERA - Sono state riscontrate da parte dell'Associazione Pomezia Senza Barriere alcune problematiche rilevate nei lavori in corso in alcune aree di Pomezia in particolare per la realizzazione delle “Zona 30” di via Pier Crescenzi/via Filippo Re. «Pur apprezzando la realizzazione dell'avanzamento dei marciapiedi agli incroci e la relativa platea rialzata che permette a tutti di attraversare in maniera complanare, eliminando anche la rampa, dobbiamo far notare che questa risoluzione non può però fare a meno di un sistema di avviso di pericolo in vicinanza della strada», spiega l'Arch. Moscogiuri che collabora con l'Associazione. «Ciò avviene normalmente e per legge (503/96 art.1.2 lettera c), con il cosiddetto codice tattile. In mancanza di questo, non solo non si ottempera a quanto sopra, ma si mette in pericolo la sicurezza di un eventuale ipovedente o non vedente ma anche di un anziano o un bambino. Una seconda Nelle foto: Lavori segnalazione invece vogliamo darla, anche se non prescritta a livello mal eseguiti a legislativo ma oramai consigliata in ogni manuale tecnico. Si tratta Pomezia? I corret- delle “rampe parrallele al senso di marcia” in fase di realizzazione in tivi suggeriti dal- via Plinio. In queste risoluzioni infatti si consiglia di non realizzare l'Arch. Moscogiuri la ringhiera di protezione laterale per tutta la sua lunghezza, ma solo ai lati delle rampe, lasciando così libero il gradino centrale. Questo perché mentre un disabile motorio necessita della rampa, viceversa uno visivo necessita del gradino (vedi figura allegata)», conclude l'Architetto. «Considerato quanto esposto, chiediamo che le correzioni necessarie avvengano in questa fase dei lavori, non solo per abbattere realmente tutte le barriere nel rispetto della legge ma anche per tentare di contenere il danno economico derivante da una progettazione ed esecuzione non a norma di legge», aggiunge l'Associazione.


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dicembre 2019 (segue) Le petizioni saranno portate in consiglio comunale? «Per natura stessa e per via dei regolamenti non possono essere sottoposte, per così come sono formulate, al Consiglio. Non impegnano quindi il Comune - e qui ci sarebbe da aprire un altro delicato capitolo sulla partecipazione popolare alla vita politica - ma sono sicuramente un messaggio forte dalla cittadinanza all'amministrazione». Sulle barriere architettoniche avete presentato un ricorso in Tribunale. Il Sindaco l'ha definita una “mossa sbagliata”: come si è arrivati a questo punto? «La via della collaborazione è stata tentata in tutti i modi, sin da quando, nella scorsa campagna elettorale, abbiamo sottoscritto con il Sindaco l'impegno a redigere, in tempi congrui e ben scanditi, il PEBA. Quella lettera d'intenti però non impegnava solo il primo cittadino ma anche noi a vigilare perché venisse rispettato. Abbiamo realizzato interviste, video appelli, inviato tantissime richieste «Bandiera Lilla? A Pomezia una persona con disabilità non può spostarsi in modo autonomo. Jacopo Melio l'ha poi definita una "truffa": perché la Coop. non ha mai replicato a questa dura accusa?»

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POLITICA all'amministrazione ad adempiere a quanto sottoscritto, eventualmente anche rimodulando insieme il percorso da intraprendere, senza però ricevere mai alcuna risposta. Il ricorso è stato inevitabile» Cosa chiedete? «Il ricorso è stato portato avanti dall’avvocato Alessandro Gerardi, Consigliere Generale dell’Associazione Luca Coscioni. Preciso che il procedimento non è contro questa ammi«Successo delle petizioni? Sono un forte segnale lanciato dai cittadini all'amministrazione comunale» nisrazione ma verso tutti i Sindaci che si sono succeduti dal 1986 in poi, quando cioè la legge sull'adozione da parte dei Comuni del PEBA è entrata in vigore. Con questo e altri ricorsi che abbiamo depositato nei tribunali di tutta Italia, chiediamo che il Comune venga condannato per “condotta discriminatoria” e costretto ad adottare i Piani di Eliminazione delle Barriere Architettoniche entro termini congrui e ragionevoli. L'atto è corredato da un corposo dossier riguardante le tipologie più impattanti per l’impedimento alla mobilità, per la creazione del disagio e per la creazione o mancata segnalazione del pericolo, per chiunque, come

riporta l’articolo 1 della legge 503/96 ». Il Comune sta, comunque, eseguendo lavori per l'abbattimento delle barriere architettoniche: possiamo ribadire perché questo non è sufficiente? «Interventi puntuali senza una visione d'insieme della città (cosa che invece il PEBA garantirebbe), non solo possono rivelarsi inutili ma talvolta finiscono per essere perfino dannosi. Non solo: in molti casi i lavori svolti, anche quando potrebbero essere funzionali, non vengono eseguiti a regola d'arte. Come associazione ci avvaliamo di un esperto architetto, Paolo Moscogiuri (che ha redatto anche il dossier allegato al ricorso in Tribunale, ndr), con il quale in più di un'occasione abbiamo segnalato le criticità degli interventi fornendo perfino, gratuitamente, soluzioni progettuali correttive al Comune per rimediare agli errori commessi. E' stato mai ascoltato? No, in nessuna occasione». Luca Mugnaioli

Sul ricorso: «Fallita la strada della collaborazione era inevitabile. Chiediamo che il Comune venga condannato per “condotta discriminatoria” e costretto ad adottare i PEBA entro termini congrui»

Pensiline Cotral non accessibili ai disabili LA SEGNALAZIONE - La Cellula Coscioni Pomezia Senza Barriere ha inviato anche una lettera in merito alle nuove pensiline Cotral installate sul territorio. Stando alla relazione fornita dall'associazione le pensiline, in pratica, non sarebbero accessibili alle persone con disabilità. STRUTTURE NON A NORMA? - «Tali installazioni - scrive l'ALC - ci risultano del tutto inaccessibili alle persone con disabilità che si muove su sedia a ruote perché all'interno non c'è spazio sufficiente per l’alloggiamento della sedia a causa della poca profondità. Né c'è, nemmeno, la possibilità di affiancare la carrozzella alla seduta fissa perché, così come è posta ora, rimangono liberi due spazi laterali poco più larghi di 60 cm e frontalmente circa 57 cm, sempre che nessuno vi sia seduto. Questo vuol dire che una persona con il tipo di disabilità sopra indicato, dovrà attendere fuori l'arrivo del bus, al sole o alla pioggia e secondo la legge 67/2006 questo ravvede un comportamento discriminatorio». INIZIATIVA LODEVOLE MA...- «Nonostante ciò, Sig. Sindaco, la cellula Coscioni “Pomezia Senza Barriere”, apprezza la buona volontà del Comune di fornire servizi al cittadino ma questi devono essere forniti a "chiunque", come cita l'art.1 della

503/96 per l'abbattimento delle barriere architettoniche. In questo, come in altri casi, la buona volontà non basta; e anche quando, come ora il progetto delle pensiline è di Cotral, ciò non vuol dire che un manufatto fuori norma e discriminatorio possa essere installato, anche perché al piede del “Progetto Pensiline insieme ai Comuni” (facilmente reperibile online), è citata la seguente frase: “La realizzazione è subordinata alle opportune verifiche tec-

nico-normative da parte di comuni interessati”. Questo a nostro avviso non esenta poi Cotral dalle sue responsabilità, ma nemmeno il Comune di Pomezia. Come ogni buon cittadino e/o associazione ha il dovere di fare, abbiamo provveduto, quindi, con la presente a informaLa di quanto sopra; a Lei il compito di far mettere a norma le pensiline, entro brevissimo tempo, e senza nessun onere aggiuntivo per il cittadino».


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Da Roma 2: «Vincolo? Vittoria stupenda» Intervista con Rossella D'Orazio Presidente del direttivo di Zona: «Vogliamo più attenzione» uali sono i problemi da risolvere in via prioritaria nel quartiere? «Roma 2 è un quartiere esclusivamente residenziale, non ci sono servizi o attività commerciali. La questione più sentita è senza dubbio quella della viabilità: Via Fiorucci è una strada altamente trafficata, quasi esclusivamente percorsa da mezzi pesanti; alcuni Tir usano poi la zona come luogo di sosta o per lavare i mezzi, un disagio di non poco conto. D'estate addirituttra sostano tutta la notte con i motori accesi per via dell'aria condizionata. Noi, a tal proposito, abbiamo chiesto la chiusura della complanare e del parcheggio adiacente al parco e per questo abbiamo condiviso un progetto che era stato predisposto dal nostro primo Comitato e sul quale sarà posta ora attenzione. Infine c'è la questione della manutenzione del manto stradale dove urgono intereventi al più presto». Sottopasso che porta alla Stazione FS: la situazione è migliorata? «La struttura, ci spiace dirlo, non è tenuta in maniera decorosa. L'illuminazione è scarsa e le passerelle non ci sembrano molto “stabili”; certo non siamo tecnici ma crediamo sia opportuna una verifica. La pulizia ordinaria viene effettuata ma ciò che manca è un intervento approfondito sul canale che spesso è ostruito da cumuli di rifiuti “raccolti” ovunque. La sera resta sempre il problema della sicurezza: che io sappia davvero in pochi si fidano a percorrerlo appena fa buio». Capitolo prostituzione... «C'è poco da dire, la situazione è la stessa di sempre». In che condizioni è il Parco? «L'area è ben seguita e la manutenzione è regolare. I marciapiedi, dopo molti solleciti, sono stati puliti. Abbiamo chiesto al Comune che il parco venga ribattezzato "I giardini di Torre Maggiore. Vogliamo però che gli interventi siano calendarizzati come nel resto della città, non si capisce perché Roma 2 non compariva mai in quegli elenchi». Nel mese di novembre avete avuto un incontro con l'Assessore Giuseppe Raspa: cosa avete chiesto oltre a quanto già espresso? «Sicuramente una maggiore “presenza politica” sul territorio: ci piomberà addosso i cd Social Housing del comune di Roma, a due passi dal nostro quartiere; si parla della riapertura della discarica di Roncigliano e del-

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I nodi critici da sciogliere: la viabilità di Via Fiorucci, i problemi irrisolti della Stazione di Santa Palomba e il relativo sottopasso. Maggiore vicinanza "politica" del Comune di Pomezia

l'altro temuto impianto di Tor Tignosa, il Comune deve esserci vicino in queste battaglie. Dopodiché come Comitato abbiamo chiesto di poter usufruire di uno spazio coperto per riunioni e iniziative, magari realizzando un container, ma qui non sembra es- Il Consiglio di Stato ha confermato la legittimità del vincolo Paesaggistico apposto dal MiBac. I residenti di Roma 2 vorrebbero intitolare serci molto maril Parco di Via Fiorucci a Tor Maggiore gine. Stanno invece lavorando ad una direttiva con le scuole per la messa a disposizione di loro spazi, vedremo cosa ne uscirà. Per ciò che riguarda i lavori alla stazione, per i quali erano statu stanziati 8 milioni di euro (nel famoso bando delle periferie, ndr), sono ancora al palo perché il governo non li eroga. Nel frattempo il Comune ha chiesto di poter comunque trovare chi gestisca a pagamento, rendendolo maggiormente si- «E' stata una vittoria stupenda dei cittadini, curo, il parcheggio più lontano della stazione, delle associazioni e di tutti quelli che si sono battuti affinché il Vincolo venisse prima raquello dove nessuno si fida ad andare». tificato e poi “confermato” a difesa del terriAndando oltre il mero aspetto delle richieste, torio. Con il provvedimento è stato messo un con quali sensazioni siete usciti dall'inconfreno a speculazioni, altro cemento e capantro? noni industriali che non servono a nessuno. «Al livello umano le sensazioni sono positive. In più è saltata Cogea, il famoso impianto che L'Assessore si è dimostrato disponibile ad ci saremmo ritrovati davanti casa e attaccato ascoltarci, al netto chiaramente degli interalle industrie. Proprio su questo vorrei agventi che effettivamente poi si riusciranno a giungere però una cosa...» realizzare. Non ci resta che aspettare. Abbiamo chiesto aggiornamenti sulla realizza- Prego... zione della "zona 30" ma «Nel 2019 siamo ancora senza un vero piano per ora i lavori sono di emergenza in caso di incidente rilevante. Nelle foto: Nel quartiere nessuno saprebbe come comRossella D'Orazio, fermi». Parliamo di notizie posi- portarsi in simili circostanze e non si hanno Presidente del notizie di nessuna attività informativa del comitato di Zona tive: il Vincolo apposto Comune in tal senso. Per questo torniamo a dal MiBac è stato conRoma 2; (sopra) lanciare un appello: abbiamo bisogno, come fermato anche dal Conveduta del prevede la legge, di istruzioni chiare al più siglio di Stato... quartiere presto, direttive precise che ci mettano in condizioni, qualora si verificasse un incidente rilevante, di tutelare la nostra salute». Luca Mugnaioli L'appello: «Nel quartiere nessuno saprebbe come comportarsi in caso di incidente rilevante e non si hanno notizie di nessuna attività informativa del Comune in tal senso»



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Stazione FS di Santa Palomba, tutto fermo Comitati chiedono interventi a Regione e Trenitalia: per Pomezia restano i "soliti" problemi l 14 novembre 2019, presso l’Assessorato Regionale alla Mobilità, si è tenuto un tavolo tecnico tra i rappresentati della “Unione dei Comitati Pendolari Linea FL7 Minturno-Roma” (a cui aderisce il Comitato pendolari stazione Pomezia), la committenza (Regione Lazio) e le aziende erogatrici del servizio (Trenitalia ed RFI). Un anno dopo "Striscia" L’incontro è avvenuto a quasi un anno dal precedente e dalla visita dell’inviato Mr. Neuro di Striscia la notizia. Un anno in cui nulla è cambiato per la stazione di Pomezia sia dal punto di vista dell’offerta del servizio che dal punto di vista dell’ammodernamento delle strutture della nostra stazione che è tra le più utilizzate della intera linea FL7 con i sui 5.000/6.000 passeggeri al giorno. Questa nuova apertura al dialogo, segno che qualcosa è cambiato, ci ha consentito di ricordare le tante promesse e le cose da migliorare per rendere la vita dei pendolari migliore. Le richieste dei pendolari Dal punto di vista del quadro orario sono state ribadite le seguenti priorità: istituzione di un collegamento serale da Roma Termini a Pomezia nella fascia oraria 19:36-20.36. La soluzione suggerita è la fermata del treno veloce in partenza alle 19:56 per Napoli Centrale; iIstituzione della fermata a Pomezia di un treno nella fascia oraria 8:02-8:35 per colmare il buco di oltre 30 minuti in una fascia oraria di alta frequentazione; istituzione della fermata a Pomezia di tutti i treni della linea FL8 in partenza da Roma Termini nel pomeriggio/sera (16:42, 17:42, 18:42, 19:42) con il doppio beneficio di alleggerire l’affollamento dei treni per Minturno/Formia-Gaeta in partenza pochi minuti prima (16:36, 17:36, 18:36, 19:36) e un maggior comfort di viaggio per i pendolari di Pomezia. Istituzione della fermata del treno da Formia per Roma Termini in transito a Pomezia intorno alle 5:30 per consentire l’arrivo a Roma in tempo utile per le prime corse della metro. Dimezzamento dei tempi senza treno in partenza da Roma Termini nel pomeriggio dei festivi che oggi si attesta sulle 2 ore. Lavori in ritardo A margine dell’incontro è stato chiesto il motivo del non avvio dei lavori di restyling della stazione e il delegato RFI ha confermato che Pomezia è già inserita nei piani di ammodernamento e che si riservava di fornire mag-

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Bene la nuova apertura al dialogo, dichiarano i Comitati, ma per il resto è ancora tutto fermo: a Pomezia una sala d'attesa e i bagni sono chiusi

giori dettagli sul motivo del ritardo e dei tempi stimati di avvio in un secondo momento. Ribadita l’esigenza della riapertura della sala d’attesa e dei servizi igienici.

La stazione di Santa Palomba è tra le più utilizzate della intera linea FL7 con i sui 5.000/6.000 passeggeri al giorno

Un anno fa, grazie al Corriere della città, il caso della Stazione di Pomezia venne portato all'attenzione di tutta Italia. Ma Trenitalia e RFI sono ancora in ritardo: per ora gli interventi sono solo su "carta"



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Una mano “bionica” per il piccolo Giulio I genitori hanno lanciato una raccolta fondi per regalargli una protesi di nuova generazione iulio Spaziani ha quattro anni e mezzo e vive a Pomezia, nel quartiere Roma 2. E' nato purtroppo con una grave malformazione, l'agenesia del braccio, la mancanza dell'avambraccio e della mano destra. La sua storia ha fatto il giro di tutti i media nazionali, finendo recentemente anche nella rubrica di Rai 3 “Fuori Tg”. La sua mamma, Samuela Sarda, ha recentemente lanciato una raccolta fondi per poter regalare a Giulio una protesi di nuova generazione, così da potergli fare afferrare le cose con due mani. Le sfide Incontriamo Samuela, una mamma divenuta famosa per il suo spirito battagliero ma sopratutto per il suo contagioso ottimismo. «Mio figlio ha bisogno di serenità, non certo di avere una mamma e un papà tristi o arrabbiati per quel che è successo». Così ha fondato anche un'associazione, la Energy Family Project, con la quale ha già aiutato oltre 350 famiglie italiane. In più ha realizzato una pagina Facebook – “Giulio e l'Agenesia del braccio” - dove racconta quotidianamente la vita di tutti i giorni di Giulio e dei suoi progressi nell'affrontare la malattia. «La nostra è una pagina motivazionale e positiva: sono questi i sentimenti che vogliamo trasmettere», racconta Samuela. Purtoppo però le difficoltà, come è quasi superfluo ribadire, non mancano. Lo Stato fornisce soltanto protesi di vecchia generazione e con una tecnologia per certi versi superata: tra i problemi principali vi è il peso, che un bimbo di quattro anni non riesce a sostenere. Ciò costituisce anche un problema psicologico: laddove

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figli. Io e mio marito vogliamo essere sicuri di aver fatto tutto il possibile per Giulio: se c'è una strada da percorrere, anche se in salita, o una nuova alternativa all'orizzonte siamo disposti a fare qualsiasi sforzo quantomeno per provarci». Sogni e diritti. «Il suo più grande desiderio è quello di poter avere una protesi “Bionica” che gli permetterebbe di compiere tutti i movimenti di una mano vera», dice Samuela. Ma i costi sono altissimi: circa 30.000 euro per un modello “essenziale”. Lo Stato fornisce soltanto protesi di vecchia generazione e con una tecnologia per certi versi superata: tra i problemi principali vi è il peso, che un bimbo di quattro anni non riesce a sostenere La solidarietà attorno alla famiglia è stata allora davverostraordinaria. Recentemente ad esempio l'Associazione “Insieme a Giordano” Onlus, fondata da due genitori che hanno perso il figlio nel terreNelle foto: (in alto) moto del centro Italia, Samuela e Masha donato 5.000 euro al simo, i genitori di piccolo Giulio - e ad Giulio; (sotto) il altri bambini nati con servizio per Rai 3 e difficoltà - organizGiulio Spaziani

zando un evento sportivo; sul territorio invece altri fondi sono stati versati dall'Associazione “Il Sorriso di Arianna”. «Fino ad oggi abbiamo raccolto circa 17.000 euro – spiega la mamma di Giulio – siamo davvero grati di cuore a tutti coloro che ci stanno aiutando». Chi vuole può donare attraverso un bonifico all'Iban IT92S0306922005120000000636 – “Giulio Spaziani”, o online attraverso il portale PayPal (link: https://bit.ly/2DqJVgO). Luca Mugnaioli Sono stati già raccolti circa 17.000 euro: a donare sono state anche le Associazioni "Il Sorriso di Arianna" di Pomezia e "Insieme a Giordano" Onlus

Chi vuole può donare attraverso un bonifico all'Iban IT92S0306922005120000000636 – “Giulio Spaziani”, o online attraverso il portale PayPal (link: ttps://bit.ly/2DqJVgO) infatti l'ostacolo per Giulio diventa insormontabile si genera stress a tal punto da sviluppare un rifiuto. «Nella terapia c'è però fortunatamente una fisioterapista bravissima che aiuta Giulio a gestire tutto questo», prosegue Samuela. La raccolta fondi Ma i genitori del piccolo Giulio vogliono fare di più. «Come tutti i genitori siamo responsabili di quello che facciamo verso i nostri Una protesi “Bionica” permetterebbe a Giulio di compiere tutti i movimenti di una mano vera. Ma i costi sono altissimi: circa 30.000 euro per un modello “essenziale”



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Pomezia dice no alla violenza sulle donne Intitolata una panchina rossa a Maria Corazza, la donna uccisa a Torvaianica a giugno ella giornata internazionale contro la violenza sulle donne Pomezia ha fatto levare alta la sua voce. Tante le iniziative organizzate in città contro un fenomeno che, purtroppo, continua a far registrare numeri raccapriccianti. In base ai dati Istat, nel 2018 le vittime di femminicidio sono state 142, un numero in crescita rispetto all'anno precedente, e 94 quelle registrate nei primi dieci mesi del 2019: in Nella foto: Maria pratica ogni 72 ore, nel Corazza, uccisa a nostro Paese, una donna Torvaianica lo viene uccisa da una perscorso giugno: alla sona di sua conoscenza e cerimonia hanno tre femminicidi su quatpreso parte il tro avvengono in casa. marito e la figlia

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Un vero dramma sociale a tutti i livelli. Pomezia: una panchina rossa in ricordo di Maria Corazza Presso il Parco delle Rimembranze (ex giardini Pucci) di via Varrone si è tenuta, alla presenza del Sindaco Adriano Zuccalà, la cerimonia di inaugurazione di una panchina rossa, simbolo del contrasto alla violenza di genere, di una targa in ricordo delle vittime di femminicidio e di due alberi Cercis siliquastrum donati dall’organizzazione femminile International Inner Wheel Italia. In particolare sulla panchina, ai cui piedi poggiano due scarpette rosse, c’è una targa che recita «A Maria», un ricordo particolare per Maria Corazza, la donna di Pomezia rimasta Nel 2018 le vittima di vittime di femminici-

La giornata

dio nel giugno scorso. Flash mob in Piazza Indipendenza Il corteo si è poi spostato sotto la sede del Municipio, dove si è tenuto un flash mob degli studenti di tutti gli istituti superiori di Pomezia. Dopodiché, alle ore 11.00, si è tenuto l'incontro promosso dall’Associazione “Chiara e Francesco” Onlus presso l’Hotel Selene con protagonisti ancora i giovani studenti del territorio A chiudere, alle ore 17.00, un Ogni 72 ore convegno in Aula una donna consiliare organizviene uccisa da zato da Sportello un conoscente Donne Pomezia.

femminicidio sono state 142

Ore 10.00, Parco di Via Varrone

94 vittime sono state registrate nei primi dieci mesi del 2019

(continua)

Ore 11.00,


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La panchina rossa è il simbolo del contrasto alla violenza di genere. Ai suoi piedi ci sono due scarpette rosse

(segue) scelgono di uscire da situazioni di violenza». Le dichiarazioni Quest'ultimo evento ha visto un'ampia par- «È fondamentale celebrare giornate come «E’ un onore per noi dedicare questo giartecipazione di istituzioni, studenti, associa- questa – ha spiegato l’Assessore Miriam Del- dino alle donne che combattono contro la zioni, cittadine e cittadini. «E' stato mostrato vecchio – per informare e sensibilizzare la violenza di genere – ha detto l’Assessore Gioil corto "La tua vicina di casa", con la messa cittadinanza su un tema delicato come la vio- vanni Mattias – Un gesto simbolico che rapin scena di alcune storie delle donne incon- lenza contro le donne, ma è ancora più im- presenta la vicinanza e l’impegno delle trate in questi anni, un modo per mostrare portante dar seguito alle parole con iniziative istituzioni nel contrastare un fenomeno purquanto la violenza maschile contro le donne concrete. Sul nostro territorio è presente da troppo molto diffuso nella nostra società, a sia un fenomeno diffuso, che ci riguarda tutte anni uno sportello antiviolenza – Sportello tutti i livelli. Un ringraziamento a tutti gli ufe tutti», fa sapere Sportello Donne. «Sono Donne Pomezia – finanziato e supportato dal fici comunali che hanno lavorato per realizstati letti i dati della violenza, quelli nazioComune, e da poco più di un anno a Net- zare tutto questo, alle associazioni del nali e quelli territoriali. Una donna tuno è nato il Centro Antiviolenza territorio e alle scuole per la loro collaboraSovradistrettuale, in grado di ac- zione». uccisa ogni 72 ore, una donna molestata, picchiata, stuprata, Nel 2018 circa 379 cogliere e sostenere le donne che Luca Mugnaioli insultata ogni 15 minuti. Un milioni di donne nel fenomeno che non ha niente a mondo hanno subìto che fare con l'emergenza, ma violenze fisiche e/0 che è strutturale alla società sessuali da parte maschile e maschilista che videl partner viamo ancora oggi». Ore 11.30, Hotel Selene Piazza Indipendenza

La targa nel Parco di Via Varrone: «La violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci», di Isaac Asimov

3 femminicidi su 4 avvengono tra le mura domestiche

Ore 17.00, Aula Consiliare


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«Bracconieri» alla Sughereta di Pomezia Spari, fuochi e moto nel Parco: piovono multe e sequestri. CPPS: «Regolamentarne gli accessi» uto e moto a scorrazzare libere, fuochi non autorizzati e perfino sortite di cacciatori. E' questo il quadro allarmante dipinto attorno ad una delle riserve naturali maggiormente di pregio di Pomezia, quella della Sughereta. La battaglia per farne un'area protetta è storia recente (il riconoscimento è del 2016, ndr) ma sono ancora in molti a violarne deliberatamente prescrizioni e divieti. Le segnalazioni A lanciare l'allarme è stata l’Associazione CPPS che ha chiesto alle Autorità una rigorosa regolamentazione di tutti gli accessi alla Riserva Naturale. L’Associazione, Presieduta dall'ex Assessore alla Provincia di Roma negli anni '90 Giampiero Castriciano, ha quindi inviato una nota formale al sindaco di Pomezia e all’assessore all’Ambiente, alla Polizia Locale, ai Carabinieri Forestali, all’Ente Parco dei Castelli Romani e al Comando Centrale dei Vigili del Fuoco, chiedendo loro di attuare, ciascuna nel proprio ambito di competenze e tramite un’azione di coordinamento, una efficace regolamentazione di tutti gli accessi all’area della Riserva tale da impedire concretamente l’ingresso a tutti i veicoli, fatti salvi quelli relativi alla sicurezza, alla vigilanza e alle attività agricole». In più di un'occasione peraltro l'arrivo all'improvviso di motoveicoli ha messo a rischio l'incolomità dei bambini di un'altra associazione che stavano svolgendo nell'area attività ludico-ricreative. Parla l'Assesore all'Ambiente Mattias Cosa intende fare l’Amministrazione, anche dialogando con l’Ente Parco dei Castelli Romani, per arginare i gravi atti che avvengono alla Sughereta? «Con il Parco regionale dei Castelli Romani, l’Ente gestore della tutela della nostra Sughereta, manteniamo un dialogo costante e fruttuoso.Abbiamo infatti organizzato la seconda edizione del progetto “Le piccole guide in sughereta”, attività di studio e conoscenza dell’ambiente dedicata ai ragazzi delle scuole

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elementari del territorio comunale. La gestione delle aree protette deve saper coniugare conservazione, tutela e sviluppo sempre in un’ottica sostenibile. Poi si affiancano attività di controllo, prevenzione, monitoraggio e repressione dei comportamenti illeciti. Pochi giorni fa è stata conclusa con successo l’attività di contrasto alla caccia illecita svolta dai militari del Gruppo Carabinieri Forestale di Roma con la collaborazione delle Guardie Venatorie Volontarie della LIPU. Parliamo di: 29 persone denunciate per l’utilizzo di richiami elettromagnetici, abbattimento di specie non consentite, porto abusivo di arma, uso di fucile senza limitatore di colpi e resistenza a pubblico ufficiale; 29 fucili da caccia e 18 richiami elettronici sequestrati a cacciatori in corso di attività venatoria; 36 violazioni amministrative per un importo di € 6.000 complessivi, contestate per differenti violazioni, nella fattispecie, omesse indicazioni della giornata di caccia, appostamenti ravvicinati, eccesso di animali abbattuti.Questa tipologia di cacciatori, che sarebbe più corretto chiamare bracconieri, come tutti coloro che infrangono le normative sanno di essere perseguibili a norma di legge!» Alcune associazioni hanno chiesto una regolamentazione degli accessi, magari con sbarre e tornelli: è una situazione praticabile? «La nostra Riserva rappresenta un patrimonio naturale collettivo, popolato da numerose forme di vita vegetale e animale che formano comunità diversificate e complesse. È ipotizzabile l’installazione di sbarre forestali, ma va concordata con l’Ente Parco, al fine di salvaguardare il delicato ecosistema del sottobosco. Non dimentichiamoci che la Sughereta rappresenta un serbatoio di biodiversità adiacente un centro abitato, con importanti funzioni per la conservazione della natura e la tutela del paesaggio agrario». È possibile ipotizzare un programma saltuario di controlli della Polizia Locale come deNella foto: (sotto) motociclisti nella Riserva; (a lato) il Pres. CPPS Giampiero Castriciano e l'Assessore all'Ambiente Giovanni Mattias

terrente dato che la sola presenza dei Carabinieri Sez. Forestale, i quali devono coprire un territorio molto vasto, non è sufficiente? «Le autorità preposte alle attività di prevenzione e repressione sono, a vario titolo, la Polizia locale, i Guardiaparco e i Carabinieri forestali. Il nostro corpo di Polizia locale riveste un ruolo fondamentale, provvedendo quotidianamente al controllo e alla tutela della sicurezza degli spazi pubblici e dell’incolumità della cittadinanza. I controlli all’interno della Sughereta sono già in atto, come sul resto del territorio di competenza». Lungo i vari punti di accesso alla riserva naturale manca inoltre una cartellonistica adeguata con citati espressamente tutti i divieti: si può intervenire in tal senso? «La tabellazione della Riserva è presente da almeno due anni con tutti i riferimenti alla normativa. Mi preme sottolineare che stiamo parlando di un’area protetta e non di un giardino qualunque. La Sughereta rappresenta un bene comune che richiede la cura e l’attenzione tanto delle Istituzioni quanto dei cittadini. Le norme ci sono, ma come spesso accade purtroppo per l’inciviltà di pochi è tutta la collettività ad essere penalizzata. Più che un mero elenco di tutto ciò che è vietato fare all’interno dell’area protetta potremmo pensare ad un prontuario di consigli alla corretta fruizione, per preservare al meglio questo delicato ecosistema, che deve essere trasmesso alle future generazioni». Luca Mugnaioli L'allarme: «Bracconieri nell'area». A novembre blitz di Forestale e LIPU: 29 persone denunciate, sequestrate armi e spiccate sanzioni per 6.000€



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Da Torvaianica un prototipo innovativo Dario Mandolesi, studente, sta sviluppando un telaio di una moto da affidare ad un giovane pilota ue giovani del territorio protagonisti di un sogno più che mai ambizioso. Il primo è un ragazzo cresciuto sul litorale di Pomezia con un passato/presente diviso tra studio, corse con le moto e officina. Ad un certo punto però Dario Mandolesi, studente di Ingegneria a Roma 3, ha deciso che era proprio quest'ultima la sua strada e si è tuffato a capofitto in un'avventura da brividi: sviluppare un rivoluzionario telaio interamente in fibra di carbonio da montare su una moto. Il progetto «Ad oggi non esiste un telaio del genere e dunque la mia idea parte proprio da qui, tentare una strada battuta solo in parte anche dalle grandi case madri», ci racconta Dario. «Le mie giornate sono così divise tra libri officina», prosegue. «Sto facendo tutto da me, ho attrezzato il mio garage con il necessario per riuscire in questa impresa. Ad oggi sono molto soddisfatto: il telaio è quasi completato». Il passo più grande Chiaramente questa è la prima fase del progetto. La seconda è mettere su pista quanto realizzato e per farlo ha scelto un pilota, ma non uno qualunque: si tratta di Alex Iannazzo, appena 12 anni, di Ardea. Sì un gio-

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vanissima atleta con un trascorso di primo piano tra le mini moto, con una bacheca già piena zeppa di trofei e campionati vinti. Insomma una vera sfida nella sfida. Alex, se tutto procederà come da programma, dovrebbe essere pronto per il Campionato Nazionale Velocità al via nella primavera 2020: il 12enne correrà nella selettiva del centro Italia, con la prospettiva, in caso di

successo, di cimentarsi nelle finali nazionali. In particolare in questo Campionato le moto monteranno tutte lo stesso motore (150) e dunque sarà tutto il resto ad essere determinante: Dario e Alex puntano dunque proprio su questo, a far emergere meccanica e capacità del pilota. Gli sponsor Dario Mandolesi e il suo team cercano ovviamente dei finanziatori: «Competere in campionati così importanti richiede chiaramente un grande sforzo economico. I costi per sostenere trasferte, ricambi meccanici, gomme, ecc. sono elevati per questo contiamo di trovare Nelle foto: (a lato) sponsor in grado di aiuAlex Iannazzo, tarci. In fondo stiamo 12 anni di Ardea; proponendo un qualcosa (sotto) Alex in di davvero innovativo», azione in pista conclude Dario.

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Labspo7 in mostra a Pomezia: il calendario Il laboratorio d'arte di Via Spoleto metterà in mostra opere e produzioni a diverso tema artistico opo il successo della mostra d'arte Vissuta organizzata nel giugno scorso il Labspo7 ha fissato un nuovo calendario di appuntamenti per i prossimi mesi. Si parte l'8 dicembre con la grande mostra collettiva dei creativi del laboratorio intitolata “Germogli D'Arte”. «Sarà un grande momento d'arte», spiega il maestro Paolo Sommaripa. Al suo fianco, da quattro anni a questa parte, da quando cioè hanno preso il via le attività del Laboratorio, c'è Rossana Urbani. «La mostra esporrà diverse opere realizzate dagli artisti che frequentano il Labspo7. Sarà il nostro evento inaugurale, dopodiché per il nuovo anno sono previste nuove date con esposizioni di rilievo, dedicate, tra gli altri, ai grandi maestri del passato come ad esempio Leonardo». Il Labspo7 Ingegno e passione caratterizzano il variegato mondo artistico del Labspo7 che ha realizzato recentemente anche delle giornate di lavoro in mezzo alla natura. Da queste è nato ad esempio il “calendario della Sughereta”, tutt'ora in lavorazione, che conterrà dodici opere di altrettanti artisti. Nel laboratorio ad ogni modo si alternano pittori e scultori ta-

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Il Corriere della Città Numero 12 Anno 11

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EDITORE: La Città

via Odessa 41 - 00040 Torvaianica

lentuosi di ogni età in un connubio perfetto tra arte e molteplici stili «L'idea stessa di creare questo spazio comune artistico – spiega Urbani – nasce da un “contatto”, mi piace definirlo così, tra due mondi culturali – in termini di tecniche e stili - apparente-

mente lontani come il mio e quello di Rossella. Ma l'arte è anche questo e tra noi è stata subito intesa: oggi il Labspo7 è una bellissima e frizzante realtà culturale a Pomezia». Le date Detto della mostra inaugurale di domenica 8 dicembre, il successivo appuntamento sarà il 18 e 19 gennaio con “Il fascino della neve”; a febbraio si terrà invece la mostra “Colori e magie del carnevale – Dal reale all'immaginario”. E ancora: 21-22 marzo “Raffaellando”, 25-26 aprile “Risvegli”, 23-24 maggio “AssoPleiadiArte, la VII Biennale” e a chiudere 2728 giugno “La mostra conclusiva dei creativi del Lab”. Per info e per partecipare alle mostre 328/4636294.

E-MAIL: direttore@ilcorrieredellacitta.it redazione@ilcorrieredellacitta.it

PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE: MA&MC

DIRETTORE RESPONSABILE: Maria Corrao

STAMPA: Tipografia Graffietti

TELEFONO: 392.6939763

IN REDAZIONE: Arianna Azzurra Achille, Matteo Acitelli, Mario Di Toro, Alessandra Crinzi, Manuel Ferrara, Luca Mugnaioli, Luigi Torreti, Alessia Achille, Giacomo Andreoli

CHIUSURA REDAZIONALE: 01/12/19

Reg. Trib. di Velletri Settembre 2009 N. Reg. 19/09 del 24 Settembre 2009



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Cenerentole in tacchi a spillo La storia di Francesca: «A 40 sono single: ma voglio un bambino anche senza anima gemella» vevamo forse 14 anni quando io e Francesca ci conoscemmo, un’amicizia di un’estate e poi le nostre strade si separarono. Fino a quando, grazie ai social, Francesca si è rifatta viva. Abbiamo subito ricucito quel rapporto di confidenza che si era instaurato quell’estate del ‘93. Tra le mille foto del mio profilo lei nota subito i miei tre bambini. Gioiosa di ciò che avevo realizzato nella mia vita, alla mia domanda: “e tu hai figli?”, lei, con la massima naturalezza, mi risponde: “Beh, sono single, ma ci sto provando!”. Potete immaginare quale espressione abbia assunto il mio viso. Era a metà tra lo sbigottito e il “forse ho capito male”. E invece no. Francesca ha un lavoro fisso, personalità decisa, ma nessun fidanzato. È così che una donna di 40 anni decide di non aspettare l’anima gemella, ma di diventare mamma da sola. Iniziando un percorso di fecondazione assistita in una clinica di Barcellona senza un lui a tenerle la mano o a farle coraggio, scegliendo la mamma come unica confidente e compagna d’avventura. Perché di questo si tratta, di un’avventura che Francesca ha deciso di vivere. Molto sfacciatamente, sì, lo ammetto, comincio con il farle domande a raffica. “Perché una donna di 40 anni, single, sceglie di avere un figlio da sola?” “La risposta sta un po’ nella domanda, come molte donne anch’io ho coltivato il desiderio di una famiglia ‘tradizionale’. Arriva però un momento, nel mio caso dettato dall’età, in cui è inutile affidarsi al fatalismo che ti fa pensare ‘arriverà l’uomo giusto…incontrerò prima o poi il padre dei miei figli’. A me non è ancora successo e il desiderio di maternità è superiore al desiderio dell’amore nella coppia. È una decisione maturata lentamente, una consapevolezza che si è fatta strada piano piano. L’idea di dire ‘Lo faccio col primo che capita’ c’è stata, ma non mi è sembrata giusta, né matura. Non c’è una regola e non c’è un giudizio per chi, trovandosi nella mia stessa situazione di quarantenne single, decida di percorrere strade diverse. È qualcosa di molto personale”. A che punto sei della tua “avventura”? “Mi sto sottoponendo a stimolazione ormonale per fare un primo tentativo molto presto. Sono in una bolla di sapone, in cui mantengo il mio segreto anche se ho paura che mi si legga in faccia. Ogni tanto penso che qualcuno mi possa fermare per strada e chiedermi ‘stai per fare la fivet?’. Cerco di mantenere un equilibrio e i miei sfoghi li faccio con il mio povero doctor House, la mia pazientissima ginecologa. Se non si hanno pressioni e aspettative esterne è tutto più facile da gestire". Ma a livello emotivo come stai?

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“I pensieri prevalenti sono le mille domande che mi faccio durante la giornata ‘chi mi accompagna domani a fare il monitoraggio? Forse dovrei cambiare casa? E se poi faccio tanti tentativi e non rimango incinta? E se m’innamorassi il giorno dopo aver scoperto di essere incinta? Sarai capace Francesca di crescere un bambino? E se poi non arriva? Se muori?’ Queste e altre mille, ogni giorno”. Come risponderai alle domande della gente sulla tua gravidanza? “Non l’ho ancora deciso. Devo trovare un modo che non metta in difficoltà l’eventuale nascituro. È una questione culturale, in Italia

non è considerato ‘normale’, mentre all’estero, in Spagna per esempio, è all’ordine del giorno. Con un po’ d’incoscienza (che ritengo necessaria) affronterò la questione quando e se si presenterà”. Cosa dirai a tuo figlio in merito a questa scelta? Ti sei già posta questo problema? “Sì, me lo sono posta. La motivazione credo che sia la più banale del mondo e cioè che l’ho desiderato. Desidero avere un figlio, volergli bene e crescerlo. Che differenza c’è fra un amore così e l’amore di una donna in coppia? E non voglio dire che non mi ponga il problema dell’assenza di un padre o che non consideri importante la figura paterna. È un mio pensiero costante. Farò del mio meglio. Sto studiando a fondo l’argomento da un punto di vista psicologico e fortunatamente oggi c’è un sacco di letteratura in proposito perché in Europa è qualcosa che accade da decenni”. Per ultima domanda le chiedo forse la cosa più delicata ed importante: cosa diresti alle donne che vorrebbero fare la tua stessa scelta ma non trovano il coraggio? “Io non voglio avere il rimpianto di non averci neppure provato. Noi donne se vogliamo una cosa la facciamo, o almeno ci proviamo. Alle donne che sono in dubbio dico di non essere fataliste e di non aspettare che i sogni ci cadano in testa dal cielo. Oggi il mio più grosso pentimento è di non aver congelato gli ovuli all’età giusta. Mi assolvo pensando che sia difficile prevedere certe cose”. Beh, mie care ami-

che ed amici, non credevo che dopo tanti anni io e Fra ci saremmo potute ritrovare e confrontarci sulle nostre vite. Vite completamente diverse, vite dove ognuna di noi ha uno scopo ben preciso, essere madre! Sì, madre! Magari in maniera diversa, ma con lo stesso scopo, dare e riceve amore incondizionato da chi ti rappresenterà anche quando tu un giorno non ci sarai più. Una scelta di vita, un passo importante che accomuna le donne di tutto il mondo: la maternità da single, grazie alle nuove frontiere della fecondazione assistita, è una realtà sempre più diffusa. Infatti, sono moltissimi i casi sia in Italia, sia all’estero, di gravidanze portate avanti in assenza di un partner. Se in alcuni Paesi, come ad esempio gli Stati Uniti, è possibile far riferimento a una banca del seme per sottoporsi alla procreazione assistita grazie a un apparato che tutela la privacy sia della futura mamma sia del donatore, in altri stati, come l’Italia, la situazione è completamente diversa. Nel nostro Paese la legge (40/2004) non permette alle donne single di sottoporsi a trattamenti di riproduzione assistita e anche adottare un bambino, al di fuori della coppia, è molto complicato. La realtà però, stando ai dati parziali di associazioni, cliniche estere e banche del seme, racconta che il numero di single aspiranti madri, o già madri, è in crescita. Molte donne si rivolgono ai centri di riproduzione assistita di altri Paesi europei. I Paesi, in Europa, che consentono la pma (procreazione medicalmente assistita) a donne single – a differenza dell’Italia, sono molti. Fra i più gettonati ci sono sicuramente la Spagna, il Belgio, l’Inghilterra, la Danimarca e la Grecia. Le legislazioni di questi Stati, però, spesso differiscono per un elemento essenziale: se in Paesi come la Spagna e il Belgio la donazione dei gameti è completamente anonima, in altri come l’Inghilterra e la Danimarca non è previsto il vincolo dell’anonimato rispetto al donatore. I trattamenti più adatti – A prescindere dal Paese in cui si decida di sottoporsi alla procedura di fecondazione assistita, occorre precisare come, nella scelta della tecnica, non esista una soluzione unica valida per tutte le donne che intraprendono questo percorso. Il percorso di pma da intraprendere viene stabilito ad hoc in base all’età e alle condizioni della paziente. Le opzioni più diffuse sono l’inseminazione intrauterina con sperma di donatore, la fecondazione in vitro, la donazione dei gameti e il transfer di pre-embrioni donati da altre coppie. Le percentuali di successo dipendono da svariati parametri e arrivano fino al 70% nell’ipotesi di donazione di entrambi i gameti. Barbara Conte



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Arriva un figlio, l'importanza dell'aromaterapia Cannella, menta, limone, scienza e potere della mente: olii essenziali, quali benefici? iviamo in una realtà in cui, di pari passo ad un frenetico svilupparsi della tecnologia e del progresso, sentiamo la necessità di riscoprire noi stessi, di tornare in contatto con il nostro io e con la nostra anima. Difficile far coincidere le due cose, ma c’è un momento speciale della vita in cui necessariamente tutto sembra rallentare: l’arrivo di un bambino. Questo è proprio il periodo in cui, con una mano pubblichiamo sui social tutte le foto del fagiolino ad ogni ecografia e dall’altra ricerchiamo la spontaneità di un evento fisiologico, parte importante della vita di una donna. Ecco che, in questa dicotomia, a metà tra scienza e filosofia trova spazio l’aromaterapia che impiega le virtù degli olii essenziali in una visione olistica per il benessere e la cura del corpo, della mente e dell’ambiente. L’impiego di olii essenziali è noto fin dal 2000 a.C. probabilmente in conseguenza degli insegnamenti acquisiti guardando il regno vegetale, non a caso le piante ne producono per esempio per attirare alcuni insetti per l’impollinazione oppure per difendersi da muffe o parassiti. Potremmo parlare di una forma comunicazione fatta di odori e profumi che parte dal mondo vegetale e che sempre più frequentemente viene impiegata nel mondo “animale umano” anche se, a onor del vero, in Italia non esiste ancora una vera regolamentazione in merito. Gli olii essenziali sono sostanze fortemente concentrate e agiscono in maniera profonda e per questo non vanno usati con leggerezza, ma secondo precise indicazioni e per scopi differenti: 1) In forma applicata: a scopo terapeutico preventivo e di sostegno 2) In forma psico-aromaterapica: con effetti soprattutto a livello psichico 3) In forma sottile: con effetti a livello mentale psichico ed emozionale 4) In forma cosmetica: con applicazione nel campo della bellezza e della cosmesi. Ovviamente ogni olio essenziale, a prescindere da quale che sia lo scopo che si vuole raggiungere usandolo, di fatto agisce a tutti i livelli. L’imperativo è quello di scegliere oli puri, di cui si conosce la composizione e che non siano stati addizionati con altre sostanze chimiche. Questo discorso è ancora più delicato se parliamo del loro utilizzo durante la gravidanza, l’allattamento o la prima infanzia, magari sui neonati. Durante la gestazione gli olii essenziali possono essere utilizzati per ridurre l’ansia, favorire il rilassamento, infondere fiducia nelle proprie capacità, facilitare il sonno, prevenire le smagliature, facilitare a preparazione al parto, favorire il contatto con

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il neonato e coinvolgere il partner. Durante il travaglio possono servire a favorire il parto spontaneo, a ridurre la percezione del dolore e a migliorare il tono e l’elasticità dei tessuti. Durante il post partum invece trovano impiego nel facilitare la ripresa fisica e mentale esaltando l’empowerment, cioè la consapevolezza nelle proprie risorse delle neo mamme facilitando così il prendersi cura del neonato. Sui nuovi arrivati possono essere utili nel facilitare il sonno oppure durante il baby massage. Ovviamente dovremo preferire un olio piuttosto che un altro in base allo scopo che vogliamo raggiungere…bisogna saper scegliere! Alcuni esempi: Olii essenziali di limone e menta possono ridurre le nausee. Olio di jojoba e mandorle con lavanda vera, mandarino e neroli aiutano a prevenire le smagliature. Stesso utilizzo anche per il burro di karitè, olio di mandorle e olio essenziale di mandarino. Un’ emulsione con sale marino, olio di jojoba, ylang ylang, mandarino e neroli possono essere utilizzati per preparare un bagno rilassante e tonificante. Ylang ylang, bergamotto e lavanda diffusi nell’ambiente riducono l’ansia. Diciamo che l’utilizzo dell’aromaterapia in gravidanza serve ad aumentare il coping, cioè la capacità di adattamento e risposta della donna durane il travaglio ed il parto. L’effetto base è quello di ridurre ansia, stress e dolore incrementando la produzione di endorfine. Recentemente ci si è concentrati anche sugli effetti che alcuni olii essenziali hanno sulla contrattilità uterina. In particolare pare che l’olio essenziale di cannella agirebbe come vasocostrittore e quindi potrebbe avere senso il suo utilizzo in caso di alterazioni del flusso mestruale e negli stati di alterazione della contrattilità uterina durante il travaglio e il parto. L’olio essenziale di cannella pare avere effetto sulla

contrattilità del miometrio, agisce sia sull’accelerazione delle contrazioni che sulla regolarizzazione del ritmo, similmente alla segale cornuta di cui il methergin è un derivato alcaloide, ma che al contrario non può essere utilizzato durante il travaglio a causa dell’eccessiva risposta contrattile che determina nelle cellule miometriali e che potrebbe condurre ad un ipertono uterino con gravi conseguenze per mamma e bambino. Come tutti gli olii essenziali però la cannella non esaurisce i suoi effetti sul miometrio, possiede infatti il potere di incrementare la creatività, l’ispirazione, di sedare la stanchezza, la depressione e la paura. Quando inaliamo l’essenza di cannella, nel sistema limbico si fondono sensi, emozioni e memoria e si genera un fluire di funzioni ormono controllate. Tutto ciò fa della cannella un valido aiuto nell’accompagnare il fisiologico adattamento neuroendocrino al travaglio incrementando la secrezione di ossitocina, endorfine e prolattina a discapito degli ormoni dello stress e della paura. Vi viene voglia di provare? Una sola raccomandazione, anzi due! Prima cosa non fate il “FAI DA TE”, ma affidatevi alle conoscenze di un esperto. Esistono infatti anche essenze controindicate o addirittura pericolose in gravidanza. Seconda cosa, quando parliamo di olii essenziali e vale sempre la regola di “MENO E’ MEGLIO” : per avere gli effetti positivi non occorre aumentare le dosi!! Soprattutto se decidete di provare gli oli essenziali per il baby massage ricordate che i neonati sono proporzionalmente più piccoli di noi, quindi se per noi bastano poche gocce… per loro ancora meno! Dott. Ost. Catiucia De Renzis dovevolalacicogna@libero.it


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L'avvocato risponde ambiamento di sesso di una persona coniugata, quali sono le conseguenze sulla coppia? Il caso che viene prospettato alla redazione è quello di un uomo, felicemente coniugato, che a seguito di un intervento chirurgico ottiene dal Tribunale competente la rettifica anagrafica dell’attribuzione del sesso e la modifica del prenome (in femminile); ciò nonostante la coppia vorrebbe continuare a mantenere il vincolo coniugale. «Il D. Lgs. 150, del 2011, all’art. 31, comma 6, disciplina espressamente il caso che ci viene prospettato, sancendo che la sentenza di rettifica dell’attribuzione di sesso determina il c.d. “Divorzio imposto”, ossia lo scioglimento del matrimonio civile o la cessazione degli effetti civili del matrimonio religioso. A sostegno della predetta norma la Legge 898, del 1970, all’art. 3, n. 2, lett. g, prevede, tra le cause di divorzio, che il divorzio possa essere domandato quando sia passata in giudicato sentenza di rettificazione di attribuzione di sesso. La ragione di tali previsioni si sostanzia nei principi sottesi al concetto di matrimonio e di famiglia del nostro ordinamento giuridico. Nel quale, il matrimonio, seppure non è espressamente scritto in alcun testo (Costituzione e/o codice civile), presuppone la diversità di sesso tra i coniugi. Infatti, tale assunto può desumersi dalle norme che prevedono il venir meno del vincolo coniugale quando all’interno della coppia si verifichi di fatto una situazione di identità di genere. Orbene, attesa la plateale impossibilità a mantenere in essere il matrimonio, civilmente considerato, quale potrebbe essere una soluzione al quesito imposto dai lettori? Dunque, fino al 2014 era impossibile qualsivoglia rapporto di coppia, giuridicamente riconosciuto, nel caso vi fosse una identità di genere nella coppia, seppure sopraggiunta ad un matrimonio tra coniugi di diverso sesso, come nel caso di specie.Dal 11 giugno 2014, una Sentenza della Corte Costituzionale, la n. 170, ha dato avvio ad una modifica del quadro normativo, dichiarando illegittimi costituzionalmente gli artt. 2 e 4, della L. N. 164/1982,

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“nella parte in cui non prevedono che la sentenza di rettificazione dell’attribuzione di sesso di uno dei coniugi, che provoca lo scioglimento del matrimonio o la cessazione degli effetti civili conseguenti alla trascrizione del matrimonio, consenta, comunque, ove entrambi lo richiedano, di mantenere in vita un rapporto di coppia giuridicamente regolato con altra forma di convivenza registrata”. Di fatto, però, non esistendo nel 2014 alcuna forma di convivenza giuridicamente rilevante, idonea a costituire all’interno della coppia (non più eterosessuale) un assetto di diritti ed obblighi reciproci analoghi a quelli che nascono dal matrimonio, il problema dei cittadini dello stesso sesso, anche dopo una sentenza di rettifica anagrafica dell’attribuzione del sesso, che avrebbero voluto unirsi in un rapporto stabile non veniva risolto. L’anno successivo, con Sentenza n. 8097, intervenne la Corte di Cassazione, Sezione Prima Civile, nel tentativo di tutelare il pieno diritto del cittadino sia a non vedersi caducare automaticamente il vincolo matrimoniale a seguito dell’annotazione, a margine dell’atto di matrimonio, della rettifica anagrafica dell’attribuzione di sesso, contro la volontà dei coniugi stessi, sia a non vedersi cancellare i pregressi diritti/doveri della coppia maturati nel periodo in cui il matrimonio era valido e tra soggetti eterosessuali. Infatti, la Sentenza della Corte di Cassazione, in una causa promossa da una coppia contro la caducazione automatica del matrimonio, così statuisce: “occorre accogliere il ricorso presentato dalle parti contro l’annotazione posta a margine dell’atto di matrimonio relativa alla cessazione degli effetti civili del matrimonio a seguito della rettificazione di attribuzione di sesso di uno dei coniugi e conservare alle parti ricorrenti il riconoscimento dei diritti e doveri conseguenti il vincolo matrimoniale legittimamente contratto fino a quando il legislatore non consenta ad esse di mantenere in vita il rapporto di coppia giuridicamente regolato con altra forma di convivenza registrata che ne tuteli adeguatamente diritti ed obblighi”. La Legge 76, del 2016 (c.d. Legge Cirinna’) ed i successivi Decreti di attuazione del Gennaio 2017, hanno

regolamentato le c.d. “Unioni Civili” tra persone dello stesso sesso nel nostro ordinamento, apportando notevoli conseguenze anche alle questioni che ineriscono l’oggetto del nostro quesito. Infatti, l’art. 31, del D. Lgs. 150, del 2011, è stato modificato con l’introduzione del comma 4bis, nel quale viene riportato:”fino alla precisazione delle conclusioni la persona che ha proposto domanda di rettificazione di attribuzione del sesso ed il coniuge possono, con dichiarazione congiunta, resa personalmente all’udienza, esprimere la volontà, in caso di accoglimento della domanda, di costituire l’unione civile, effettuando le eventuali dichiarazioni riguardanti la scelta del cognome ed il regime patrimoniale. Il Tribunale, con la sentenza che accoglie la domanda, ordina all’Ufficiale dello Stato civile del comune di celebrazione del matrimonio ... di iscrivere l’unione civile nel registro ......”. Allo stato, quindi, per rispondere al quesito posto dai lettori, si può affermare che a seguito della rettifica anagrafica dell’attribuzione di sesso e la modifica del prenome, da parte di uno dei coniugi, ciò comporta lo scioglimento e/o la cessazione degli effetti civili del matrimonio esistente tra le parti. Però queste, potranno fare ricorso all’istituto delle Unioni Civili tra soggetti dello stesso sesso, oggi costituzionalmente previste e regolamentate legislativamente, effettuando una dichiarazione personalmente e congiuntamente, di costituzione dell’unione civile, in sede di processo di rettificazione e di attribuzione del sesso di uno dei coniugi, direttamente al Giudice che ne ordinerà altresì l’iscrizione all’Ufficiale dello Stato Civile del comune di celebrazione del matrimonio. Avv. Antonio Aquino


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La legge di Parkinson, chi meno fa più fa a legge di Parkinson afferma che il lavoro si espande in modo da riempire tutto il tempo a disposizione per il suo completamento, cresce in proporzione al tempo concesso per la sua soluzione. La tendenza a trascurare tutto quello che non ha una immediata soluzione a favore di cose più rapide da risolvere (la legge del rinvio), rischia di far prendere decisioni affrettate per compiti più importanti, rimandando decisioni che funzionerebbero solo se prese al momento giusto, e di rendere complessi compiti molto semplici prolungando il tempo per il loro svolgimento, con la conseguenza di dedicare ad un problema un grado di attenzione inversamente proporzionale alla sua importanza. Anche lo psicologo americano Eddie Murphy supporta la citata teoria“ Se devi fare una cosa semplice, tranquillo si complicherà” (e law of triviality, La legge della banalità), quando il tempo assegnato ad un compito è più breve, lo stesso si semplificherà, diventando anche più facile da risolvere. Cyril N. Parkinson, storico navale britannico, osservando gli apparati burocratici della sua epoca, verso la fine del secolo scorso, notò che più essi si espandono, più tendono a diventare inefficienti, deducendo che quando le dimensioni di qualcosa aumentano, la sua efficienza diminuisce. In genere la pressione di una scadenza imminente spinge a completare un compito nel tempo dato, sempre che l’ansia non diventi eccessiva, perdendo la sua funzione naturale di segnale e spinta all’azione. La complessità di un compito aumenta in relazione al tempo assegnato, un tempo più lungo a disposizione tende a far apparire il compito più importante rendendolo eccessivamente difficile, fino a una mostruosità mentale, un tempo breve lo farà apparire meno importante, se si aspetta l’ultimo minuto, ci vorrà un minuto. Il cervello impiega cento millesimi di secondo per trovare una soluzione in situazioni di emergenza, con un tempo di riflessione sull’azione da intraprendere pari quasi a zero, si pensi alle azioni che scattano spontanee per evitare un incidente automobilistico, certo non in un vuoto di esperienza. Il tempo giusto non è un valore assoluto, è rapportato al compito da finire, capire la misura nelle cose è uno degli obiettivi più difficili da conquistare, la fretta è una cattiva consigliera, sorella del rimandare, due facce della stessa medaglia. La legge di Parkinson può apportare notevoli benefici di produttività ma anche aumentare l’efficienza complessiva nella vita quotidiana. Più cose si fanno più se ne riescono a fare, ciò si comprende meglio ricordando, nei

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periodi di maggiore calma della vita, i tempi quando si era presi tra migliaia di incombenze, lavoro, figli piccoli e si trovava sempre lo spazio per fare tutto, mentre, una volta finiti gli impegni obbligatori, uno solo di quei vecchi compiti può richiedere anche l’intera giornata per essere portato a termine. Programmare la giornata, darsi delle scadenze, dei tempi prefissati per le cose da fare, aiuta a farne di più, con la soddisfazione di sentirsi

quando le stesse non sono imposte dall’esterno, il cervello si modifica di fronte alla necessità vera, ma l’autogratificazione, il sollievo che deriva da un obiettivo raggiunto è un premio molto valido, un’autogratificazione che aumenta la fiducia in se stessi e aiuta a resistere su un problema, anche se di difficile soluzione immediata. I compiti per essere affrontati al meglio, richiedono momenti e tempistiche diverse a seconda delle loro caratteristiche, se manca l’ispirazione è meglio passare ad altro, visto che lavorare di più non significa fare di più, ma solo stare sotto stress più a lungo del necessario. E’ necessario ricordare anche che la maggiore produttività va bilanciata utilizzando il tempo libero con attività che servono a rilassarsi, a scaricare le tensioni, tocca divertirsi un po’ per lavorare meglio, un sacrificio che si potrà ben fare a Natale. Dott.ssa Francesca Tomasino Psicologa – Psicoterapeuta francesca.tomasino@hotmail.it

più attivi, non sono i compiti a decidere il tempo ma l’individuo, è come una lotta tra due contendenti, dove ognuno vuole tutto per sé, l’uomo e e i suoi problemi. E’ difficile creare una falsa urgenza o darsi una scadenza

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"Il Natale" COME SCEGLIERE UN REGALO

E superare lo stress delle feste el fare un regalo bisogna anzitutto pensare alla persona che deve riceverlo, alla sua cultura, ai suoi hobbies e soprattutto riuscire a notare qualche particolare che si ha avuto l’occasione di cogliere nel frequentarla. Questo, prima di optare per fiori e piante, dolci o vini, che sono certamente tra i regali più comuni. I fiori e le piante sono forse i più comodi: facili da ordinare e da recapitare, adatti a tutte le evenienze. I fiori si mandano prima o dopo un invito a cena e vanno indirizzati alla padrona di casa, ed è meglio che portati di persona, perché chi li riceve dovrebbe altrimenti occuparsi subito di loro, mentre potrebbe avere delle cose più importanti da fare in quel momento. Anche i cibi e dolci possono essere regali graditi, di grande effetto e anche di utilità ma molto a rischio per la loro deperibilità, meglio optare per vini e liquori proprio perché hanno una maggiore capacità di conservazione: la persona che li riceve può anche offrirli direttamente ai suoi ospiti e sarebbe un grande gesto di considerazione verso la persona che li ha regalati, o utilizzarli quando, come e con chi crede meglio. In generale, per una cena a casa, si portano una o due bottiglie di vino di qualità, oppure una bottiglia di buon champagne per qualcosa di più significativo.Che si tratti di fiori o piante, dolci o cibi, o altro, tutti i regali devono essere accompagnati da un biglietto scritto a mano evitando i luoghi comuni e, quando è il caso e se ne siete capaci, cercando di essere leggeri e spiritosi. Infine se ricevete un regalo che gradite, esprimete i vostri ringraziamenti con calore, sia personalmente che con un bi-

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glietto, citando l’oggetto e magari l’uso che ne farete, senza esagerare e senza essere ossequiosi, scegliete parole sincere anche nel caso in cui del regalo apprezziate soltanto la confezione. Ma a Natale non sono solo coccole e regali ma in agguato ci sono disagi come il panico e lo stress che provocano uno stato di ansia che, spesso, spengono l’entusiasmo. Si avverte lentamente dentro di noi, man mano che le festività si avvicinano, uno stato di inquietudine dettato dalla preoccupazione di “dover” fare delle cose, appunto la corsa al regalo che, statisticamente come ogni anno ti riprometti di non fare ma che poi puntualmente ti ritrovi all’ultimo momento a dover scegliere tra il né troppo costoso e né troppo economico per non fare brutte figure; la ressa nei negozi super affollati, con persone altrettanto stressate per gli stessi identici motivi che inducono voi stessi ad immaginare che, di colpo, spariscano definitivamente le prossime due settimane dal calendario. Invece sapete benissimo che non potete sfuggire alle relazioni forzate nei pranzi e nelle cene, di sorrisi di circostanza, con conversazioni sempre uguali il tutto accompagnato da un’ enorme quantità di cibo su cui sfogare la noia e la frustrazione di molte adunate familiari in cui l’allegria non è spontanea. Durante le feste infatti si ingrassa non tanto perché mangiamo troppo ma anche perché lo facciamo quasi per inerzia, come uno sfogo a tutto ciò che non sopportiamo causando, ovviamente, gravi sensi di colpa per i chili messi su in così breve tempo. Ma questa ricorrenza che richiede “il dovere di essere buoni” genera un dato di fatto che una percentuale altissima di disagi interiori, tra cui ansia, panico e depressione ha origine proprio tra le mura di casa, nelle relazioni con le persone più vicine, poiché questo “buonismo” induce comportamenti non naturali, artificiali, cre-

ando un conflitto con l’autostima con cui entriamo in conflitto. Questa lotta interiore si scatena quando l’istinto ci suggerisce un atteggiamento, ovvero quello di non farci ulteriore violenza mentre la ragione ci impone di comportarci come gli altri vogliono vederci. Ma il fatto più importante è che nel mezzo di questa guerra ci siamo noi che cerchiamo di combattere con ogni mezzo. Come uscirne? La soluzione non è cercare di vincere questa battaglia: se una parte di te vince, un’altra perde e sono entrambe importanti. Occorre invece arrendersi perché significa cha da qualche parte dentro di te, si sta combattendo una lotta di cui non sei consapevole. Arrendersi infatti significa guardare, riconoscere ed accogliere questo stato d’animo sforzandoci a comprendere che l’origine delle difficoltà è nell’atteggiamento mentale con cui le affrontiamo. Lo stress nasce sempre da una relazione distorta con la realtà, dall’abitudine a spendere la nostra energia all’esterno di noi, adeguandosi alle richieste che vengono da fuori, anziché investirla per stare bene soprattutto con noi stessi. I doveri familiari e lavorativi alimentano questo atteggiamento. Il primo passo è non trarre sempre conclusioni affrettate, non stiamo sempre lì a giudicare tutto e tutti. Non pensiamo che tutto quello che dipende da noi deve essere migliore. Ad esempio se ci sentiamo stanchi o annoiati non traduciamolo in una sentenza definitiva “ sono triste, non mi succede niente di bello..” .Infine ricordiamoci che ci sono solo due giorni all’anno in cui non si può fare niente: uno si chiama ieri, l’altro si chiama domani, perciò teniamo sempre bene in mente che oggi è il giorno giusto per vivere. Buon Natale a voi tutti Antonio Guido

«Tutti i regali devono essere accompagnati da un biglietto scritto a mano evitando i luoghi comuni»


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L'arcobaleno e l'effetto dei suoi colori La famosa struttura ideata da Marlow al tempo dell'anafalbetismo emotivo-relazionale a parola arcobaleno deriva dal latino arcus pluvius che significa "arco piovoso" infatti non esiste arcobaleno senza pioggia. E' sempre opposto al sole e quindi l'osservatore per poterlo vedere dovrà tro-

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varsi tra la zona dove sono le gocce sospese d'acqua e la posizione del sole. Questo baleno a forma di arco si verifica quando la luce del sole attraversa le gocce d'acqua rimaste nell'aria dopo un temporale o vicino all' acqua nebulizzata che forma la nebbia. Ecco perché gli arcobaleni si possono ammirare solo guardando verso la pioggia e non dalla parte del sole. L'arcobaleno osservato più a lungo è stato quello che si è verificato nel 2017 a Yangmingshan, Taipei a Taiwan, per la durata di ben 8 ore e 58 minuti! E' formato da ben 7 colori utilizzati successivamente per la realizzazione della bandiera della pace. Nel libro della Bibbia si parla di un grande arcobaleno apparso dopo il "diluvio universale" che stava a rappresentare la purificazione dai peccati per il mondo intero. Solo nell'Islam lo intendono formato da soli 4 colori (verde,blu,rosso e giallo) che rappresentano a loro volta i 4 elementi in natura: acqua, terra, fuoco e aria. Per i Buddisti invece colori sono 7

Il significato ROSSO=Energia e saggezza ARANCIONE= Creatività e divertimento GIALLO= Luminosità del pensiero e sede del potere personale VERDE= Salute, natura e benessere BLU= Spiritualità INDACO=Amonia, fa da ponte tra mondo cosciente e subcosciente VIOLA= Misericordia e benevolenza. e rappresentano i 7 continenti. Nella medicina indiana i 7 colori vanno ad identificarsi con i 7 Chakra, i centri energetici del nostro corpo che riguardano il benessere psicofisico della persona. Ogni colore, con i sui effetti cromatici, genera infatti delle sensazioni e sollecita stati emotivi differenti da persona a persona; i colori caldi vengono comunque associati ad emozioni positive mentre i colori freddi a sensazioni di quiete e riflessività. Il primo colore dell'arco è il rosso poi arancio e giallo e a seguire i 3 colori freddi: verde, blu, indaco e viola. Testi e foto Laura Piacentini


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Abbuffate natalizie: ecco come "difendersi" Durante le feste siamo esposti a molte “tentazioni”, così i buoni propositi vengono messi in crisi ra poche settimane è Natale, la citta ed i centri commerciali sono già tutti addobbati e tantissime meraviglie gastronomiche, sono in bella vista nelle vetrine dei negozi e nelle corsie dei supermercati. Tutto perfetto, è giustissimo godersi l’atmosfera natalizia e prendersi qualche giorno di vacanza per ritrovare un po’ di tranquillità e di serenità durante i tanti pranzi e cene che ci aspettano. Tuttavia, cerchiamo di non farci prendere troppo la mano. Durante le feste siamo esposti ad una serie di “tentazioni”, che possono vanificare qualsiasi buon proposito e persino le raccomandazioni ricevute dal proprio medico. Chi ha patologie croniche che impongono una specifica dieta, quando si trova in compagnia di amici familiari e parenti, può avere un falso senso di sicurezza, che lo può indurre a mangiare come gli altri, anzi, a volte, persino più degli altri e questo può essere molto pericoloso. Se si esagera un po’ solo una volta non è molto grave, ma tra la Vigilia di Natale e l’Epifania i pranzi e le cene si susseguono senza sosta e le “trasgressioni”, finiscono col diventare la regola. Questo “tour de force” enogastronomico è piacevolissimo, ma mette a dura prova i nostri organismi anche se siamo perfettamente sani e in ottima forma; se siamo in sovrappeso, obesi o affetti da qualche patologia, dobbiamo essere consapevoli dei problemi a cui rischiamo di esporci se non ci controlliamo. Nessuno si sognerebbe di affrontare un impegnativo viaggio di due settimane, con una macchina non più nuovissima, senza nemmeno un controllo dal meccanico. Prima delle feste quindi passate dal vostro medico per un “tagliando” se avete delle patologie e cercate di seguire le sue indicazioni. Se siete semplicemente in sovrappeso aumentate la vostra attività fisica (iscrivetevi in una palestra, ad un corso di ballo, andate a correre, ecc.), migliorate la vostra alimentazione e se possibile, fatevi consigliare da un nutrizionista. Vi voglio comunque dare alcune semplici indicazioni che possono risultare utili a “limitare i danni”. A tavola in questi giorni di festa vi consiglio di concentrarvi sulle persone che vi circondano e che probabilmente amate, non sul cibo o sulle bevande alcoliche. Evitate conflitti o discussioni di qualsiasi tipo. Quando siamo turbati o arrabbiati ci può passare completamente l’appetito, ma più spesso si scatena una fame nevrotica e compulsiva che, senza che ce ne rendiamo conto, ci fa mangiare in modo spropositato. Ma anche se siamo sereni e felici la pubblicità e la convivialità possono indurci a credere che

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a tavola possiamo trovare soddisfazioni ancora maggiori. Quindi il rischio di esagerare, è sempre molto elevato per tutti. Grasso in eccesso, vestiti che non entrano più ed analisi cliniche sballate sono spesso l’amaro biglietto che dopo le feste si deve pagare. Usate quindi il maggior tempo libero che avrete a disposizione per coltivare il vostro spirito ed il vostro fisico. Se siete credenti frequentate regolarmente tutte le cerimonie religiose, A tavola mangiate lentamente, assaggiate le pietanze concentrandovi sul sapore e sulla qualità del cibo, non sulla sua quantità. Non esagerate subito con le prime portate dato che i pasti sono lunghi non solo la messa di Natale. Il Natale non si festeggia a tavola o nei centri commerciali. Se siete laici dedicate maggior tempo ai vostri amici ai vostri parenti ed a tutte le persone che durante l’anno avete trascurato. Se siete concentrati esclusivamente su voi stessi ricordatevi che oltre alla tavola ci sono mille altre cose piacevoli da fare (centri di benessere, teatro, concerti, viaggi, visite a musei, ecc.). L’elenco potrebbe essere lunghissimo, ma in ogni caso rilassate la vostra mente e riposate il vostro corpo. Prima di un pranzo impegnativo andate in palestra o almeno fate

delle lunghe passeggiate. A tavola mangiate lentamente, assaggiate le pietanze concentrandovi sul sapore e sulla qualità del cibo, non sulla sua quantità. Masticate lentamente e bevete molta acqua tra un pasto e l’altro. Tenete presente che il senso di sazietà in genere arriva dopo 20 o 30 minuti che avete iniziato a mangiare, quindi non esagerate mai all’inizio. I pranzi durante le festività durano ore, se riuscite a mangiare pochissimo e lentamente nella prima mezzora è probabile che vi sentiate sazi, quindi sarà più facile controllarvi e spostare l’attenzione dal cibo alla conversazione o alla osservazione di quello che accade. Nella preparazione dei pasti scegliete solo cibi genuini e di ottima qualità ed evitate il più possibile alimenti industriali e cibi conservati, cercando di limitare grassi saturi, sale, coloranti, additivi chimici, ecc.. Allestite con grande cura la tavola e servite il cibo in piccole porzioni poste al centro del piatto guarnite con verdure, erbe o con le altre mille variazioni suggerite dalle innumerevoli trasmissioni dedicate alla cucina. Ricordatevi che l’alcol è il primo “nemico” della nostra dieta e della nostra salute. Durante le feste la tentazione di esagerare con gli aperitivi, con vino, birra e superalcolici è fortissima, ma l’eccesso di l’alcol ci porta solo calorie vuote che ci faranno sicuramente ingrassare. Meglio mettere una bottiglia in meno a tavola ed investire alcuni euro in più in un vino di grande qualità. Se amate la birra scegliete birre artigianali, possibilmente con bassa gradazione alcolica. I superalcolici meglio evitarli del tutto. Non è dimostrato che digestivi, amari, grappe, ecc. aiutano a digerire, al contrario è dimostrato che sono utilissimi per ingrassare e per dare il colpo finale al vostro fegato ed al vostro tasso alcolemico. Monica Grosso - Biologa nutrizionista Se volete contattare l’Autore di questo articolo rivolgetevi al 3208942854 – monicagrosso1@tiscali.it


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Dilettanti, il punto sulle squadre del territorio Pomezia e Unipomezia, momento difficile. Grande festa per i 40 anni dell'Indomita Pomezia omezia Calcio. Il Pomezia riesce a rimanere imbattuto nel mese di novembre. Si sono registrati tre pareggi ed una vittoria per i pometini che sembrano pian piano riuscire a prendere le giuste contromisure alle concorrenti di questa categoria. I pareggi sono arrivati in casa con Follonica Gavorrano (2-2) e Aquila Montevarchi (0-0) mentre l’unico pareggio esterno si è verificato su un campo difficile come quello dell’Aglianese (0-0). L’unica vittoria è

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arrivata grazie ad una doppietta di bomber Massella che condanna il Grassina per 2-1 al Comunale di Pomezia. L’ultimo mese dell’anno si è aperto con una sconfitta netta per la squadra di mister Bussi, sono ben 4 i gol che il San Donato Tavarnelle ha rifilato al Pomezia tra le mura amiche. Attualmente il Pomezia Calcio si trova penultimo in zona retrocessione diretta a 14 punti, a 5 lunghezze dal Tuttocuoio ultima in classifica. UniPomezia E’ un novembre amaro quello della squadra del presidente Valle, l’Unipomezia non riesce ad ottenere nemmeno una vittoria racimolando solo 3 pareggi su quattro partite. L’Unipomezia ha impattato sul pareggio con Corneto Tarquinia (0-0), inaspettatamente tra le mura amiche col Cynthia (1-1) e Boreale Don Orione (1-1). Grande cavalcata in Coppa Italia Eccellenza, dove capitan Valle e compagni stanno rispettando la tradizione di onorare con merito la competizione, i ragazzi di mister Grossi sono arrivati ai quarti di finale dopo aver battuto nella doppia sfida l’ostica Ottavia: and. 1-0 (rete di Nsumbu) rit. 0-0. (continua)

Pomezia, boxe Grande successo per la Coppa Italia powerlif ting MSP ASCF, disputatasi in data 24 Novembre presso la palestra Gold Star Gym del maestro Antonio Stella. Venti gli atleti che si sono confrontati nelle gare di “panca e stacco”, ad imporsi nelle varie categorie: Pazienza Alex (panca fino a 75 kg), Ceracchi Nicoletta (panca donne unica), Simonelli Mirko (panca Juniores), Ravzan Stefan (panca fino a 85 Kg), Vecchione Giorgio (panca fino a 95 Kg), Conti Massimo (stacco uomo), Ceracchi Nicoletta (stacco donne). Degna di nota la stratosferica prestazione di Nicoletta Ceracchi e l’ottimo esordio nelle competizioni powerliing di Serena Cipriani. Mattatore dell’evento è stato certamente Mirko Simonelli che, da poco affacciatosi nel Mondo del sollevamento pesi e al debutto, si è portato a casa oltre alla vittoria panca Juniores, un secondo posto nello stacco uomo nonché il premio assoluto come migliore staccata. Complimenti a tutti gli atleti partecipanti che a fine gara, si sono riuniti per un pranzo di gruppo, a cornice della sportività e atmosfera amichevole respiratasi durante la competizione. Alex Gaspari


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dicembre 2019 (segue) Indomita Pomezia I ragazzi di mister Aiello stanno onorando con pieno merito i 40 anni della società, festeggiati allo Sport’s Campus del Selva dei Pini dove le vecchie bandiere si sono riunite per affrontare la ItalianAttori: grande gioia e divertimento con i bambini della scuola calcio che hanno presentato la partita. Tante le figure del passato presenti: Bogdanov, Salsiccia, Mugnaioli, lo stesso mister Aiello, Zanotti, De Bardi e tanti altri che hanno preso parte ad una fantastica giornata dove Massimo Padula ha premiato tutti i volti storici presenti. E’ stato presente anche il Sindaco di Pomezia Adriano Zuccalà.L’Indomita ha festeggiato questo traguardo proprio nel suo momento storico più alto visto che la squadra è riu-

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mio Spina-Padula ha solo vinto nel mese di novembre vincendo 4 partite su 4, con Palocco (1-2), Atl. Bainsizza (5-2), Fonte Meravigliosa (2-3) e Real Morandi (1-0), in quest’ultima partita Andrea Del Grosso, un classe 2001, ha sfoggiato tutta la sua classe con un missile terra aria infilatosi sotto l’incrocio dei pali.

scita a conquistare gli ottavi di finale nella doppia sfida con il Pescatori Ostia, conclusa 0-3 and. e 0-2 rit (3-2). La squadra del bino-

Le classifiche aggiornate Serie D Girone G

Serie D Girone E

Eccellenza Girone A

Promozione Girone C

Prima Categoria Girone G

Seconda Categoria Girone H

Calcio a 5 - Serie B/E

Calcio a 5 - Serie C1/B

Calcio a 5 - Serie C2/D


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Virtus Pomezia Basket, la forza delle idee La nuova stagione è iniziata nel migliore dei modi: partenza sprint in tutti i campionati a stagione della VPB è iniziata nel migliore dei modi. Quest’anno per la prima volta la Società si è presentata ai nastri di partenza con 6 campionati di categorie diverse, che vanno dai bambini del 2013 a quelli della prima squadra, destinata a stravincere il campionato di Promozione. La grande affluenza degli iscritti nelle fila della Società dà la giusta dimensione al progetto tecnico cominciato cinque anni fa; infatti gli investimenti fatti per la costruzione di una vera scuola basket stanno producendo grandi risultati. La guida tecnica del settore giovanile affidata al Coach Dario Dessì ha dato subito un grande impulso a tutto l’ambiente e il lavoro svolto sui ragazzi è straordinario.Anche la struttura della Società ha subito dei cambiamenti inserendo nuovi Dirigenti con competenze specifiche, come Daniele De Nadai, Sabina Anderlini, Arianna Cannaroli, oltre al Presidente Fabrizio Monni ed al Vice Presidente Mario Lemme, senza dimenticare il grande contributo di una figura storica per il basket pometino,

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come Bernardino Meuti, che sostiene la nostra Società con la sua Redbox, fiore all’occhiello dell’industria del territorio. La novità è il cambio di “casa” della Virtus Pomezia Basket che si è trasferita nell’impianto sportivo Margherita Hack che a breve sarà sottoposta ad un restyling completo che prevede la messa in opera di un parquet e di una serie di interventi, a partire dalla brandizzazione dello stesso impianto. Tutti i campionati sono iniziati con ottimi risultati da parte di tutte le compagini, in particolar modo della prima

squadra, che vede tra le proprie fila giocatori che fino allo scorso anno militavano in Serie C Gold e Serie B. L’obiettivo è quello di riportare entusiasmo ad un movimento che per troppi anni non ha avuto referenti a Pomezia. La grande partecipazione del pubblico pometino alle partite della prima squadra testimonia il buon lavoro svolto finora dalla VPB. Arianna Cannaroli




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