Il Corriere della Città - Dicembre 2013

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Anno 5 Numero 13

DICEMBRE 2013

libertà informazione politica cronaca cultura sport

Noi speriamo che ce la caviamo

Tra bilanci ed aumenti ai cittadini è rimasta (forse) solo la speranza Dalla parte delle donne PAG 16-18

Disabili contro l’Amministrazione pometina PAG 14

Scuole “pericolose”: non solo il Pascal PAG 24



Il Corriere della Città Dicembre 2013

EDITORIALE

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Che colpe abbiamo noi? I

l 2 dicembre è stato approvato il bilancio preventivo 2013 del Comune di Pomezia. Sembra ironico parlare di preventivo a pochi giorni dalla fine dell’anno: negli 11 mesi precedenti si è lavorato per “dodicesimi”, quindi quello che ci si ritrova adesso è praticamente una copia del bilancio dell’anno precedente: un prospetto che, a pochi giorni dalla fine dell’anno, non si poteva non far quadrare. L’unanimità della maggioranza sull’approvazione era scontata, un po’ meno l’atteggiamento dell’opposizione: per la prima volta a Pomezia non è stato presentato nemmeno un emendamento al bilancio. Viene quindi spontaneo pensare che ci siano due alternative: o il bilancio era perfetto, oppure l’opposizione non esiste. Essendo molto simile a quello del 2012, è presumibile che chi si trovava in maggioranza lo scorso anno possa aver giudicato ottimale il documento, ma chi era all’opposizione anche in passato? Non avrebbe dovuto almeno contestare qualche cifra? Parliamo ad esempio dei debiti. E’ sempre più difficile per i cittadini capire cosa stia accadendo nelle casse comunali. La maggioranza ha parlato di debiti superiori a 180 milioni di euro: mutui e prestiti per 96 milioni, 54 milioni di mancati incassi Aser, una trentina di debiti vari, tra cui quelli delle aziende speciali. Ma solo pochi mesi prima, nella relazione degli Ispettori della Ragioneria di Stato, il MEF faceva riferimento a soli 60 milioni di disavanzo. Quali sono le cifre reali? Qual è il debito vero del Comune di Pomezia, al netto dei crediti esigibili? E a quanto ammontano questi ultimi? Il sindaco Fabio Fucci, nel corso della conferenza stampa del 30 novembre, ha parlato di entrate tributarie superiori a 73 milioni di euro e di accertamenti riferiti al recupero dell’evasione fiscale di oltre 70 milioni di euro, che verranno inviati agli evasori entro la fine dell’anno attraverso la concessionaria Andreani. Cifre enormi, che si sommano ai 56 milioni di euro (in due tranche) provenienti dallo Stato, che non fanno pensare al dissesto finanziario, anzi: e se dobbiamo credere a quanto scritto nella relazione del Ministero delle Finanze, con questi importi si andrebbe almeno in pareggio. La Giunta ovviamente sa che è impossibile recuperare 70 milioni di evasione in pochi mesi, quindi ha iscritto in bilancio solo 12 milioni. Ma entreranno davvero? Qualche dubbio c’è anche per quanto riguarda gli importi relativi alle alienazioni: il Comune riuscirà a vendere i suoi beni immobili per le cifre stabilite? Gli anni passati abbiamo dubitato fortemente di alcune voci inserite, ed effettivamente poi il disavanzo c’è stato. Non è che succederà la stessa cosa anche questa volta, vista l’aleatorietà di alcuni capitoli di entrata? Per stare tranquilli, la Giunta Fucci sta pensando di tornare all’idea del pre-dissesto, accarezzata dalla precedente Amministrazione, ovvero ad un “piano di riequilibrio pluriennale” che consentirebbe di usufruire di fondi statali per coprire parte dei debiti. Debiti che, per il sindaco, vanno ricondotti alle “leggerezze” del passato e soprattutto alle spese per il personale. Il sindaco ha ricordato che con il concorso del 2010 c’è stata l’assunzione di 150 lavoratori. At-

tualmente il personale costa 15,2 milioni di euro, con uno “sforamento di 350 mila euro rispetto alla spesa consentita”. Pur trattandosi di una bella cifra, viene da pensare: possibile che tutti i guai di Pomezia siano dovuti alle spese per il personale, che comunque serve per garantire i servizi, se questi non si vogliono esternalizzare completamente? Non è che ci sono altre “falle” ben più gravi? Se andiamo a guardare il confronto fatto dall’assessore Sbizzera tra Pomezia e Siena - una delle città al vertice della classifica della qualità della vita, al contrario di “casa nostra” - dobbiamo notare che, se Siena rispetto a noi risparmia tantissimo sul costo del

ed al futuro: ovviamente tutte le responsabilità legate a sbagli commessi devono essere riconosciute e perseguite, ma adesso basta parlare sempre delle stesse cose. Dovrà essere la Magistratura, dietro denuncia di chi – visto che parla – presumibilmente ha le prove di ciò che dice, a chiedere il conto ai colpevoli. Ma nel frattempo evitiamo di continuare a penalizzare i cittadini onesti, quelli che pagano sempre, che sono davvero stufi, come dimostra uno dei commenti pervenuti alla nostra redazione: “Il sindaco Fucci – scrive una donna - nel consiglio comunale del 23 maggio 2012 in veste di consigliere comunale dell'opposizione si allineava

trasporto scolastico, ha di contro spese per il personale di gran lunga superiori al nostro Comune, visto che arrivano a 27 milioni di euro. Non vogliamo entrare nel merito dei concorsi, su questo si spera lo faccia chi di competenza: quello che vorremmo capire è semplicemente se adesso ci sono i presupposti per far ripartire la città, se si può iniziare a pensare ai bisogni dei cittadini, ai servizi necessari per una qualità di vita almeno accettabile, con costi che non costringano la gente alla disperazione. Perché finora a rimetterci è stato sempre il cittadino, che ha pagato per gli “errori” di chi lo ha amministrato. Ma che colpa abbiamo noi? Francamente siamo stanchi di sentirci dire che il Comune è indebitato e, per questo motivo, non si può fare nulla. Adesso, con lo “scoglio bilancio” ormai alle spalle, chiediamo agli Amministratori di iniziare a farci vedere qualche risultato su tutti i problemi di Pomezia, quelli che i cittadini vivono tutti i giorni. Chiediamo risposte ai tanti interrogativi, chiediamo i servizi dove mancano (acqua e fognature, per esempio, ma anche strade percorribili e non disastrate), chiediamo che si smetta con le consulenze esterne, chiediamo che venga data maggiore attenzione alle categorie deboli, chiediamo che vengano fatti al più presto i nuovi appalti per i servizi che ancora vanno avanti a proroghe. Chiediamo che, invece di pensare sempre agli errori fatti dagli amministratori del passato, si guardi al presente

nella votazione con l'amministrazione De Fusco per bocciare la revoca della gestione della riscossione dei tributi alla società Andreani proposta dall'opposizione. L'allora consigliere motivava tale decisione considerando che non sarebbe stato necessario l'aumento delle tasse ai cittadini di Pomezia perché l'Andreani, con il suo operato, avrebbe contribuito al recupero di ingenti somme della evasione fiscale. Mi chiedo comunque perché tale controllo non possa essere effettuato dai dipendenti comunali visto che l'Andreani non ha ricevuto dall'Aser la famosa ed insostituibile BANCA DATI relativa ai contribuenti pometini? Ma se è vero che l'Andreani prende il 18,9% del recuperato e che il sindaco Fucci ha detto in consiglio comunale che si recupereranno 70 milioni, mi chiedo: quanto incassa questa società? Potevamo mandare pullman e pullman con pernottamento a 5 stelle di impiegati comunali ad Harvard ad imparare come si può fare una banca dati e il recupero crediti, con quei soldi! Inoltre mi sembra che già ci stato (mensa e Tarsu) un aumento della partecipazione alle spese da parte dei cittadini”. Non rispondiamo che sono stati assunti solo amministrativi. Tra loro ci sono numerosi ragionieri. E comunque anche un amministrativo, dopo un adeguato corso di formazione, dovrebbe riuscire a fare a fare conti migliori di quelli fatti per la Tares di quest’anno… Maria Corrao


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POLITICA

Questione di... equilibrio E

’ stato approvato il 2 dicembre il primo bilancio a 5 Stelle. Una manovra che ha visto alle spalle 6 mesi di lavoro di tutta la Giunta guidata dal sindaco Fabio Fucci, con il quale parliamo di conti. Quali sono i punti di forza e quali invece le debolezze, soprattutto nei confronti dei cittadini, della manovra effettuata? “Questo è un bilancio che avvia il risanamento dopo il disastro finanziario operato dai nostri predecessori. Per la prima volta abbiamo costituito un fondo di svalutazione dei crediti divenuti ormai inesigibili (vedi situazione ASER) e un piano per rientrare dalla chiusura in negativo dell'ultimo consuntivo. Non è certamente un bilancio ottimale, visto che viene approvato praticamente in chiusura di un esercizio "provvisorio" durato 11 mesi. Siamo riusciti comunque a garantire l'equilibrio delle entrate e delle uscite solo grazie agli interventi che abbiamo operato in questi sei mesi di governo: rimodulazione delle quote di contribuzione dei servizi a domanda individuale, rinuncia ad alcune opere pubbliche non finanziabili, riduzione delle spese superflue, incisiva azione di recupero dei tributi evasi e degli oneri concessori mai richiesti in passato. Non può esserci debolezza in quello che abbiamo fatto perché è già un mezzo miracolo. L'indebitamento è un fardello importante che è cresciuto esponenzialmente negli ultimi 15 anni”. Ci sono stati punti sui quali si sarebbe voluto o potuto lavorare diversamente? “L'aver trovato gran parte dei servizi con capitolati d'appalto scaduti non ci ha permesso di lavorare da subito per introdurre i nostri indirizzi per dare il via alle nuove gare d'appalto. Abbiamo prima pensato a garantire la prosecuzione dei servizi con proroghe temporanee. Questo ci ha comunque consentito di lavorare parallelamente per procedere alla definizione dei servizi che verranno: più economici per i cittadini e nei nostri obiettivi di migliore qualità”. Adesso si dovrebbe procedere con il piano di riequilibrio pluriennale: cosa prevede esattamente? Quali saranno i tempi di approvazione? “L'ipotesi di riequilibrio per ora è quella maggiormente rispondente alle esigenze di un Ente strutturalmente deficitario come il Comune di Pomezia. E' ancora un'ipotesi, che se decidessimo di concretizzare andrebbe deliberata in Consiglio Comunale. Successivamente alla delibera va predisposto il piano per il riequilibrio entro 60 giorni. Tale piano deve essere poi approvato dalla Corte dei Conti. Sin dal momento della vittoria del Movimento 5 Stelle è sempre stato detto dalla nuova Amministrazione che tutta l’attenzione era concentrata sullo studio del bilancio e che gli altri argomenti dovevano inevitabilmente essere messi in secondo piano rispetto a questa importantissima questione, dalla quale dipendevano poi tutte le altre”. Adesso che almeno il previsionale è stato archiviato quali saranno i problemi che verranno affrontati con più urgenza e in quale modo? “In questi mesi non ci

siamo occupati solo di bilancio. Abbiamo invece avviato numerose attività che hanno preparato il campo per le iniziative dei prossimi mesi. Con il nuovo anno daremo il via alla generale riorganizzazione dell'Ente: una nuova articolazione dei settori, con una riduzione delle figure dirigenziali ed una redistribuzione delle funzioni per rendere più snello ed efficiente l'apparato burocratico. Partiranno le gare d'appalto per i nuovi servizi di nettezza urbana, basata sulla raccolta differenziata "porta a porta", mensa e trasporto scolastico, oltre al riordino delle linee del trasporto pubblico locale”. Molti cittadini paragonano la guida della città a 5 Stelle con quella delle Amministrazioni passate a causa dell’aumento delle tasse e della diminuzione dei servizi. Cosa rispondete a questa accusa, senza tornare a dare le colpe a chi vi ha preceduto, cosa ormai nota? “La risposta è: 187 milioni di euro di debito. Non voglio offendere l'intelligenza dei miei concittadini, che ben comprendono lo spirito delle nostre scelte coraggiose e di buon senso. Nonostante tutte le difficoltà finanziarie non abbiamo interrotto alcun servizio e, soprattutto, non abbiamo aumentato le tasse. La TARES è un tributo istituito dal Governo di Roma, certamente non dal sindaco Fucci. Esso prevede la copertura totale dei costi del servizio e questo ha fatto si che la richiesta di esborso nei confronti dei cittadini lievitasse. Con la vecchia TARSU, infatti, il Comune di Pomezia non copriva nemmeno l'80% dei costi del servizio di nettezza urbana. Parliamo invece dell'apprezzabile miglioramento del servizio di nettezza urbana, che si traduce in una città generalmente più pulita del passato. Dati alla mano, quindi, la mia amministrazione non ha aumentato alcun tributo”. La crisi finanziaria, complice anche l’aumento delle tasse e del costo della vita, oltre che della conseguente diminuzione del potere d’acquisto del cittadino medio, ha portato ad un blocco dell’economia pometina ed alla perdita di sempre più numerosi posti di lavoro. State operando anche per cercare un modo per far ripartire l’economia locale a tutto campo, dall’industria al commercio

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Il sindaco Fabio Fucci spiega il bilancio appena approvato e guarda con cauto ottimismo al futuro di Pomezia fino al turismo ed all’agricoltura? “Abbiamo recentemente incontrato alcuni imprenditori del territorio per aprire alle loro proposte progettuali, nei confronti delle quali non dimostriamo pregiudizi ma la disponibilità a valutarle nei contenuti. Stiamo spingendo molto sul turismo. Abbiamo recentemente richiesto due finanziamenti per valorizzare i nostri importanti siti archeologici e costruire una rete turistica. Abbiamo anche incontrato la Provincia di Roma per potenziare la nostra presenza sul portale turistico provinciale Roma&Più. Il nostro obiettivo è di coniugare le esigenze delle attività imprenditoriali con la valutazione dei benefici nei confronti della comunità. Sfruttare positivamente la capacità attrattiva delle imprese insistenti nel territorio per coinvolgere le persone in attività che incentivino la loro permanenza in città”. Qual è il bilancio di questi primi 6 mesi di amministrazione, segnalando le maggiori difficoltà e le maggiori soddisfazioni? “La più grande difficoltà è stata lavorare in assenza di un bilancio approvato. Questo ha limitato fortemente la nostra capacità di pianificare iniziative. I partiti che hanno governato la città nel recente passato, PD in testa, ne hanno zavorrato lo sviluppo. 80 vigili e sole tre auto per operare. Oltre 300 dipendenti comunali ed una sola assistente sociale. La spesa per il personale che sfora di 350.000 euro il tetto, che decreta l'impossibilità di procedere a nuove assunzioni per quelle figure che sarebbero necessarie. 120 dipendenti precari che proprio per questo motivo ad oggi non possono guardare con ottimismo alla loro stabilizzazione. E' stato invece un grandissimo onore poter affrontare dal timone di comando i problemi che affliggono la città ed aver potuto incidere per trovare una soluzione. Finalmente cittadini che amministrano con il solo fine di migliorare il luogo che condividiamo con i nostri concittadini. E' stato un piacere ricevere la positiva collaborazione di molti dipendenti comunali che hanno dimostrato nei fatti di tenere alla Città”. Il 2014 dei pometini sarà migliore, peggiore o uguale all’anno ormai terminato? “Il 2014 sarà ancora un anno di transizione per molti aspetti ma fortunatamente inizieremo a raccogliere i frutti del lavoro che abbiamo iniziato fin dal giorno successivo al nostro insediamento. Per concludere le gare d'appalto saranno necessari alcuni mesi, per cui apprezzabili cambiamenti si avranno probabilmente in conclusione 2014”. Matteo Acitelli



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Celori “spara alle (5) Stelle” L

merciali. Sono state fatte scelte da “zecche comuniste”, massacrando di fatto con questi aumenti l’economia locale. Saranno infatti in tanti, non potendo fronteggiare spese così elevate, a ritrovarsi costretti a chiudere le loro attività. Di certo non è questo il modo per non gravare sulle famiglie!”. Però è stato anche detto che si sta lavorando per ridurre i costi degli appalti. Ad esempio, l’assessore Sbizzera ha affermato che “il servizio di trasporto l'anno scorso è costato 2,1 milioni, il costo del servizio per il corrente anno scolastico è di 1,8 milioni, ma l'obiettivo è di abbattere i costi in modo molto più significativo, con il nuovo capitolato che sarà portato a breve in consiglio comunale”. Cosa ne pensa? “Si è fatto il confronto con Siena, che come estensione è simile a Pomezia, per parlare dei trasporti, ma la città toscana spende 600 mila euro l’anno, non il triplo, quindi non vedo quale sia il vanto. Mi sembra invece la dimostrazione che sia cambiato davvero poco rispetto al passato”. Un altro argomento che Celori non digerisce è quello riguardante i dirigenti. “Mi sembra che la relazione fatta dagli Ispettori della Ragioneria di Stato non sia stata per niente presa in considerazione. In quel lungo documento ci sono riferimenti ben precisi, con tanto di nomi e

cognomi di dirigenti responsabili in determinate vicende. Al di là delle sbandierate diminuzioni degli stipendi – mai avvenute in quanto impossibili, come dimostrano le buste paga che ricevono i dirigenti – mi chiedo come mai non siano state fatte le opportune rotazioni in determinati settori chiave: a capo del settore finanziario o del personale ci sono gli stessi dirigenti che c’erano in passato. E’ inutile che ogni giorno si dica che De Fusco era “cattivo”, se poi si lasciano gli stessi dirigenti negli stessi posti, a continuare a fare danni di gran lunga superiori ai premi che si assegnano, e se gli appalti “abnormi” continueranno ad esistere almeno per un altro anno. Ho più volte invitato il sindaco a denunciare le eventuali malefatte del passato in modo esplicito, non con chiacchiere al vento non supportate, anzi contraddette, da quanto sta facendo l’attuale Amministrazione”. Pensa quindi che non sia stata presa la strada giusta per rilanciare Pomezia? “Di certo non basta giocare con i castelli di sabbia o piantare qualche albero per salvare l’economia di una città al tracollo: io non sono contrario a queste iniziative, ma di certo non sono risolutive. Nel mio programma elettorale c’era un progetto serio di rilancio, ma i cittadini ancora una volta non hanno voluto dare fiducia alle mie parole, salvo poi pentirsi adesso vendendo i risultati di questi primi sei mesi di amministrazione a 5 Stelle”. Cosa andrebbe fatto, secondo lei? “Mi meraviglio che non sia ancora stata organizzata dai sindacati una fiaccolata in piazza a favore del lavoro, per richiedere una politica di più alto profilo, che sappia intessere rapporti istituzionali verticali in modo da favorire il territorio con iniziative volte a rilanciare l’economia locale. L’ordinaria amministrazione non è sufficiente per risolvere i problemi di Pomezia”. Lei cosa farà nel prossimo futuro? “Continuerò ad informare i cittadini con largo anticipo su quello che succederà: già a settembre avevo annunciato gli aumenti che solo adesso i contribuenti stanno realizzando sulla loro pelle. La mia speranza era che i cittadini si riunissero in comitati per pungolare l’Amministrazione, ma questo non è accaduto”. Qual è l’augurio che fa ai pometini per queste festività? “Che finalmente possano avere una vera presa di coscienza. Detto alla romana, che “se svejassero”: magari così potrebbe davvero cambiare qualcosa”. Alfredo Corrao

Marine Village: il primo villaggio per sport del mare del litorale romano Il Marine Village, adagiato sulle suggestive dune di Capocotta, è un circolo sportivo, ma anche stabilimento balneare con ristorante ed un’ampia area per intrattenimenti. La giornata del Marine Village inizia con la colazione al bar panoramico, per finire con le cene di fronte al caminetto. Qui il palato viene dolcemente stupito con piatti insoliti come gamberoni scottati al lardo di Colonnata su vellutata di zucchine, paccheri “Marine Village” al gambero rosso con ragù di polpo e scorza di arancio, gnocchi porcini e vongole, cavatelli asparagi e calamaretti, pesce spada al salmoriglio e l’intramontabile frittura di calamari e gamberi. Lo spazio per concerti e dance show è il regno dei cocktail dal "Japanese Ice tea", al classico "moijto". È qui che rivive l’atmosfera del Villaggio Tognazzi, delle sue feste a base di champagne e dei favolosi tornei di tennis organizzati da Ugo Tognazzi. L'associazione sportiva Asd, che ha scelto il Marine Village per i propri tornei, organizza corsi e regate di vela, tornei di beach volley e beach tennis, surf e kiteurf, sup su tavola. A poche miglia dalla spiaggia, gli amanti delle immersioni hanno l'occasione di entrare in contatto con la fauna acquatica unica delle Secche di Tor Paterno, riserva naturale protetta. Aperto estate ed inverno. Via Litoranea KM 10,100 – Villaggio Tognazzi - tel. 06.91908178 - www.marinevillage.it

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i ha chiamati “ragazzini capricciosi”. Di certo Luigi Celori non usa le maniere gentili, quando commenta l’operato dell’Amministrazione a 5 Stelle guidata dal sindaco Fabio Fucci. Pochi giorni dopo l’approvazione del bilancio preventivo il consigliere di minoranza esprime ancora una volta le sue perplessità. “A Pomezia siamo in mano a quattro ragazzini capricciosi. Si sono anche autoapplauditi per aver votato il 2 dicembre il bilancio di previsione 2012 dell’amministrazione De Fusco. Rispetto al precedente governo, niente è cambiato. Anzi, le cose sono peggiorate per l’inasprimento della pressione fiscale. Le code che i cittadini stanno facendo davanti all’ufficio tributi sono lì a testimoniarlo. Ci sono aumenti per le attività imprenditoriali sulla raccolta dei rifiuti di oltre il 40 %, per non parlare di mense e servizi alla persona. Questa è la novità per far uscire Pomezia dal baratro? In questo modo, per citare Grillo, l’estrema unzione non la danno alla politica ma all’economia del territorio. Questo è il regalo di Natale che i grillini fanno ai cittadini di Pomezia. E’ ora che i cittadini si sveglino: l’errore fatto in campagna elettorale di non aver votato l’unico progetto concreto e credibile continua a non insegnare niente. Eppure noi da mesi continuiamo ad avvertirli su quanto anche questa nuova Amministrazione sta facendo. Quando nascerà a Pomezia una vera coscienza popolare?”. Celori poi torna sul bilancio. “Un previsionale approvato a dicembre non ha senso”. Ma la colpa è del Governo, che non aveva ancora dato indicazioni chiare sui vari tributi… “Ancora oggi la Finanziaria è in itinere, proprio per questo si sarebbe dovuto procedere prima. Ma, al di là dei tempi, io vorrei capire quali sono le novità positive per i cittadini introdotte dal M5s. Di certo non è l’introduzione dell’alienazione dei beni comunali, che è praticamente un’utopia: basta vedere quali sono questi beni per capirlo. Si parla del teatro comunale, messo in vendita a 7 milioni di euro. Vorrei capire chi potrebbe essere così folle da acquistarlo, visto che si tratta di uno scheletro e che, per poter fare qualsiasi cosa su quell’area, servirebbe un cambio di destinazione d’uso, cosa di certo non semplicissima. Ritengo assurdo anche mettere in vendita le mura della farmacia: questo significa che poi il Comune dovrebbe pagare l’affitto a chi compra, di fatto saldando l’eventuale mutuo del compratore. A questo punto sarebbe meglio vendere direttamente la farmacia… Vorrei capire anche chi potrebbe comprare il campo sportivo della Macchiozza alla “modica” cifra di 700 mila euro: mi sembrano tutte mosse tattiche senza riscontro reale”. Ma il problema, per Celori, non è solo il bilancio. “Finora i nuovi amministratori non hanno fatto altro che dare le colpe a chi li ha preceduti. Ma, in concreto, cosa hanno fatto per cambiare le cose? Nulla. Anzi, hanno prorogato gli appalti già esistenti, che saranno in essere almeno per tutto il prossimo anno, se si calcolano i tempi necessari per indire nuove gare e visto che solo ora si comincia a mettere mano ai capitolati. L’unica cosa in cui si sono distinti sono gli aumenti delle tariffe, che vanno a colpire soprattutto le attività com-



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Ardea, l’amministrazione tra turbolenze e polemiche si avvia ad approvare il bilancio U no scontro frontale, una polemica aspra dai toni incandescenti. L’ultima seduta del Consiglio Comunale nell’aula Sandro Pertini è stata caratterizzata da forti contrasti, dovuti alle denunce del consigliere eletto tra le fila della maggioranza Luca Fanco. Eletto è il termine più consono a definire lo status dell’ex lista Eufemi, che dal primo giorno di insediamento della Giunta Di Fiori si è subito distinto per le azioni di contrasto al governo della città. Stavolta però le accuse sono state ben più forti delle precedenti: a finire nel mirino di Fanco il presidente del Consiglio Massimiliano Giordani e lo stesso primo cittadino. A loro si imputano amicizie di rilevante importanza che avrebbero loro consentito di avere accesso a documenti e denunce riservate, nonché di avere informazioni “esclusive” o particolari “garanzie”. Il consigliere “ribelle” ha poi focalizzato la sua attenzione sulla richiesta di custodia cautelare a lui destinata, provvedimento che è stato fermamente respinto dagli organi competenti. Tutto ciò sarebbe a detta di Fanco, la prova di come la sua azione stia di fatto infastidendo qualcuno. Le 11 pagine di denuncia se supportate da prove, testimoni e fatti concreti potrebbero causare la prematura fine di questa amministrazione, condizionale assolutamente d’obbligo dal momento che nulla è stato ancora dimostrato. Sul capitolo incendi ed episodi di stampo mafioso o presunti tali, dopo la fiaccolata di abitanti e associazioni, novità importanti sono arrivate anche dalla Regione Lazio, che ha ricevuto tutta la documentazione da parte del suddetto consigliere di centro destra, con tanto di convocazione della Commissione Antimafia, prevista originariamente per il 2 dicembre. La riunione è però stata rinviata per la concomitanza dei lavori del Consiglio Regionale, si rimane in attesa della seconda convocazione. Per l’occasione sarà invitato anche il Sindaco, che potrà così motivare le sue

idee, che allontanano lo spettro della criminalità organizzata dal comune rutulo. Di Fiori, durante la seduta della massima assise ha annunciato pubblicamente di voler ricorrere per vie legali ove possibile nei confronti del suo accusatore, dichiarandosi stanco di subire gli attacchi di Fanco e della sua “macchina del fango”. I dissidi interni però sembrano in parte sopiti per quanto concerne gli altri componenti della Maggioranza; Riccardo Iotti ha annunciato di avere aderito al Nuovo Centro Destra di Alfano, prendendo le distanze dal Cavaliere e da Forza Italia. Gli altri componenti del PDL ancora non hanno ufficializzato la loro posizione. Potrebbero evidenziarsi delle scissioni, che però non minerebbero minimamente la compattezza del blocco dei moderati. Sul fronte opposizione si è tornati a parlare di sicurezza e scuole, soprattutto dopo gli spiacevoli episodi verificatisi all’interno del plesso di via Campo di Carne. Mauro Giordani, sponda PD, ha sollevato nuovamente il problema dei cittadini di Montagnano, alle prese con le annose criticità della zona dove risiedono, legate alla vicinanza con la discarica di Roncigliano. In tal senso il comune ha nuovamente assicurato di voler rimanere vicino agli abitanti, annunciando di voler ragionare con la società che gestisce l’impianto di trattamento rifiuti poiché “potrebbe essere utile ragionare con loro per ottenere un indennizzo da ridare ai quartieri più vicini alla struttura. Il depuratore di Montagnano, ha affermato Di

Fiori, sarà preso in gestione da Acea Ato 2 e i cittadini, dopo l'ottenimento del contributo regionale, potranno così fare gli allacci oltre che in fogna anche con la rete idrica”. Sul fronte IMU, capitolo assai spinoso per i comuni soprattutto per le indecisioni ed i continui cambi di rotta che il governo Letta di volta in volta propone e propina agli amministratori locali, l’ente di via Garibaldi fa sapere che non ci saranno aumenti per le prime case, fatte salve le categorie A1, A8 e A9. Stessa fortunata sorte anche per i terreni agricoli e fabbricati rurali ad uso strumentale, soltanto quando posseduti e utilizzati da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali. Il resto invece dovrà versare la differenza tra aliquota base e quella imposta dal comune entro il 16 dicembre 2013. Una notizia parzialmente positiva che potrebbe sommarsi all’adeguamento delle quote della tariffa idrica; provvedimento discusso da mesi e atteso da anni. Il percorso di questo 2013 intanto si avvia stancamente e lentamente (facendo molta attenzione alle tante buche presenti sulle strade rutule) verso la conclusione. Ardea si prepara a discutere il suo bilancio: il giorno “x” è fissato per il prossimo 10 dicembre alle ore 9:30 almeno sulla carta, poiché in genere i ritardi sull’inizio dei lavori da parte dei consiglieri si aggirano da un minimo di 30 ad un massimo di 60 minuti, scaduti i quali scatta la seconda convocazione, evento che spesso si è verificato nell’ultimo anno e mezzo. Nella suddetta giornata campale si parlerà, tra le altre cose, anche della “rideterminazione del tasso di copertura del costo di gestione dei servizi scolastici a domanda individuale”, quali refezione scolastica e trasporto riservato scolastico. Importante anche l’approvazione del programma triennale e del piano annuale delle opere pubbliche, considerato che le casse dell’ente sono poco floride. Nel bilancio 2013 e in quello del triennio successivo sarà inserito anche il piano di alienazioni e valorizzazioni immobiliari, che potrebbe fruttare qualche euro in più da spostare in settori di strategica importanza per i servizi da destinare al cittadino. Lo scorso anno di questi periodi si parlava di “lacrime e sangue”, facendo riferimento alle possibilità economiche dell’amministrazione. Quest’anno con l’assenza del gettito legato alle imposte sulla casa lo scenario non sembra migliorato di molto. Il modus operandi da seguire sarà ancora una volta “spendere quel poco che si ha”, evitando come spesso ha sottolineato il primo cittadino, di sperperare le poche risorse a disposizione. Il concetto di crescita di una comunità però passa attraverso altre logiche. All’amministrazione il duro compito, ai posteri e ai cittadini, invece, l’ardua sentenza. Alessandro Introcaso



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“Servono serietà e buonsenso” Giancarlo Rossi “bacchetta” la maggioranza sono i punti del bilancio che vorrebbe mettere in evidenza? “Sicuramente la parte che riguarda il sociale: so già che le cifre inserite non saranno sufficienti per coprire le necessità dei nostri cittadini. Io spero che venga data maggiore attenzione alle categorie deboli e disagiate”. Lei ed il suo partito presenterete degli emendamenti a questo bilancio? “Sicuramente sì, anche se non so quanto questi verranno recepiti dalla maggioranza”. Bilancio a parte, quali sono i problemi da affrontare ora? “Bisogna rendersi conto che Ardea non è più il piccolo comune rurale di una volta. Adesso è una città di 47 mila abitanti, che necessita di servizi adeguati ad una grande realtà posta a soli 30 km da Roma. Ma dove sono questi servizi? Noi siamo sprovvisti di tutto: non c’è una villa comunale, ilancio, ma anche sicurezza, sviluppo del non c’è un litorale attrezzato, mancano le scuole territorio, ambiente. Giancarlo Rossi, e quelle che ci sono hanno notevoli problemi, consigliere di opposizione nelle file del come dimostrano le continue proteste dei geniPD, non è tenero con l’Amministrazione Di tori, le nostre strade sono piene di buche, Fiori. Un bilancio portato in consiglio comu- manca l’illuminazione pubblica in molti punti, nale a metà dicembre: pur con tutte le difficoltà ci sono discariche abusive in tutti i quartieri, il dovute alla mancanza di indicazioni da parte castello è in stato di abbandono, l’area archeodel Governo centrale, non le sembra un po’ in logica di Casalinaccio è ricoperta di rifiuti. Abritardo? “Sicuramente. Ma questi “ritardi” non biamo invece un’Amministrazione fatta da riguardano solo il bilancio. Per tutte le cose im- persone incapaci, che sanno solo parlare e mai portanti ad Ardea si attende sempre il “90° mi- passare ai fatti. In questo anno e mezzo non si nuto”, con la conseguenza di dover prendere è intervenuto su nessuna cosa importante, non decisioni senza avere la possibilità di ponderare sono stati dati segnali forti che potessero indibene tutti gli aspetti, di studiare le situazioni e care una ripresa. Tutto viene fatto “alla carlona”: tutte le possibili alternative. Noi consiglieri di basta vedere come si sistemano le buche sulle opposizione ci ritroviamo sempre di fronte a strade: un po’ di asfalto buttato lì e via, così alla punti da discutere ed approvare in fretta, perché prima pioggia il cratere si riapre. Non si capisce nessuno si è preso la briga prima di fare qual- che così i costi lievitano, tra il bisogno di concosa. Come, ad esempio, per la vicenda dell’ade- tinua manutenzione ed i cittadini che chiedono guamento delle tariffe della società Idrica, dove rimborsi per i danni subiti. Possibile che non si c’è stato un lasso di tempo brevissimo tra lo vogliano fare interventi risolutivi? A chi consvolgimento dell’apposita commissione ed il viene utilizzare queste tecniche provvisorie?”. consiglio comunale. Stessa cosa, forse anche Cosa si dovrebbe fare? “Iniziare a ragionare ed peggio, per rispondere alla Corte dei Conti, con agire con serietà. Faccio un esempio banale: se un consiglio convocato di domenica per non vogliamo far ripartire il turismo, iniziamo con incorrere in gravi ripercussioni per l’ente”. Quali il creare dei parcheggi. Il turista che, non trovando posto, mette la sua auto in divieto di sosta e – giustamente – prende una multa, la volta seguente non verrà. Ecco, bisogna utilizzare la logica ed agire Terreno Edificabile 1000mq in Pomezia (Castagnetta). di conseguenza, in tutti i Indice edificabilita' 0.48. Totalmente recintato settori. Sempre nell’otCancello Scorrevole Automatico - Servito da GAS tica turistica, servirebbe ADSL - Pozzo Artesiano Privato. Sul terreno e' una piazzetta che funga presente un Grezzo in Cemento Armato di 100mq da punto d’incontro. Ma tamponato ed una Casa in Legno di 70mq con questo lassismo dell’Amveranda di 60mq perfettamente abitabile ministrazione si ritrova con tutti i comfort (Aria Condizionata, Doppia Cucina, anche in altre cose, come Salone, 2 Camere da Letto e Ripostiglio + il completamento dei laLavanderia. Vendo tutto in blocco vori per il consultorio: si Euro 140mila - Tel. 3926939763 parla di maggio, ma di

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quale anno? Occorre dare risposte alle richieste dei cittadini, che non stanno di certo chiedendo la luna, ma solo di vivere in una paese civile, che offra i dovuti servizi”. Lei cosa sta facendo? “Essendo parte dell’opposizione il mio ruolo è limitato: oltre a presentare interpellanze e interrogazioni ed a pungolare la maggioranza non posso fare. Mi sento le mani legate, e mi fa rabbia essere nel contempo additato come un “politico come tutti gli altri”. Sono profondamente deluso da questa impossibilità ad agire sulle grandi cose: purtroppo il mio ruolo mi consente di dare solo risposte alle piccole questioni”. Sulle “grandi questioni”, invece, pare che in questi giorni ci sia l’interessamento della Guardia di Finanza, che più volte si è recata negli uffici comunali per acquisire documenti, anche a seguito delle denunce pubbliche fatte da Luca Fanco. Cosa pensa di questa vicenda? “Non posso sapere se quanto dichiara Fanco corrisponda al vero oppure no. Quello che posso affermare è che, riguardo alla delibera di approvazione del progetto “Idea Luce” io sono stato l’unico consigliere a votare contro e, visti i dubbi che sono stati sollevati, sono orgoglioso della mia scelta, fatta perché non convinto di quello che si stava proponendo. Alla stessa maniera, non ho votato tante altre cose che non mi sono sembrate perfettamente a posto”. Parliamo di sicurezza sul territorio: i cittadini, anche attraverso una fiaccolata, continuano a richiedere maggiori controlli contro la criminalità. Qual è la sua percezione di sicurezza? “Abbiamo una presenza delle forze dell’ordine sicuramente inferiore rispetto a quanto necessita un Comune come Ardea. Questo facilita il proliferare di episodi non solo di microcriminalità: il rischio è che arrivino le grandi organizzazioni criminali. Sinceramente sono preoccupato”. Siamo ormai agli sgoccioli di questo 2013: qual è il suo bilancio e quale la speranza per il 2014? “Riguardo all’anno che sta finendo devo esprimere la mia delusione nei confronti dell’Amministrazione Di Fiori: purtroppo non ha fatto nulla di positivo per la città. La speranza per l’anno che sta arrivando è che finalmente la maggioranza capisca che è arrivato il momento di mettersi davvero al lavoro per risolvere i grossi problemi del territorio, ricoprendo con serietà e professionalità il ruolo per il quale si è stati eletti, senza più discussioni di potere all’interno della maggioranza stessa. Fatti e non parole, insomma. Se poi non dovessero esserci le capacità di fare questo, sarebbe il caso di riconoscerlo ed andare tutti a casa: continuare così è un danno per la città. Non voglio puntare il dito su nessuno in particolare, ma chi ha le responsabilità deve agire di conseguenza, senza più scuse. Mi auguro quindi che il 2014 porti un po’ di buon senso a chi non ce l’ha”. Claudia Bartolini



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TARES alle stelle e “cartelle pazze” A Pomezia cittadini inferociti contro l’Amministrazione Comunale

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artelle pazze e cittadini arrabbiati. Succede a Pomezia, dove l’arrivo dei bollettini della Tares ha fatto impallidire molti contribuenti, spaventati dalle cifre abnormi richieste dall’Amministrazione. Sono tante le segnalazioni arrivate alla nostra redazione. Di seguito, eccone un paio: “Buongiorno direttore. Mi scusi per lo sfogo che sto per fare. Nonostante che il bollettino F24 SEMPLIFICATO sia arrivato nella mia cassetta postale 3 giorni dopo la scadenza di pagamento, volevo adempiere al mio compito di CITTADINO pagando il saldo dovuto a nome di mia moglie. Essendo possessore di conto corrente postale per poter PAGARE queste maledette tasse, ho riscontrato una incongruenza nel schermata online relativa all’F24 in riferimento all’IDENTIFICATIVO OPERAZIONE. Ho scritto una mail in data 22 ed essendo stata letta alle 9,50 della stessa giornata credevo che a breve mi fosse data risposta. Ad oggi nessuno mi ha risposto, pur tentando di chiamare al numero indicato sul sito del Comune. Capisco le difficoltà dei nuovi amministratori, capisco le problematiche che trovate, ma, almeno PER RISCUOTERE LE TASSE, si potrebbe avere soddisfazione di uno straccio di risposta? Ad oggi, 5 dicembre, non ho ancora risposte. Come avevo già capito (da anni ormai) non è solo un problema burocratico, ma bensì di MENEFREGHISMO individuale. Mi arrendo all'evidenza". (M.F.) …Oltre ogni valutazione relativa all’impatto economico dell’imposta sul bilancio dei cittadini, gli stessi hanno dovuto subire anche l’aggravio degli avvisi errati. In tanti, tra coloro che hanno avuto la pazienza di ricalcolarsi il tributo, hanno riscontrato difformità riguardanti i metri quadri dell’abitazione, il numero dei componenti che la occupano, oltre che i fisiologici errori di codice fiscale, ubicazione delle

utenze, etc. Devo necessariamente trasformare l’esposizione usando la prima persona. Pensavo, infatti, che il mio fosse un caso sporadico. Ho invece scoperto che l’ufficio tributi è stato preso d’assalto. Code interminabili che hanno costretto taluni a sacrificare una giornata lavorativa. Cose che capitano. Certo. Le criticità vanno però gestite e non subite; richiedono un intervento di informazione e di organizzazione supplementari. A tal proposito, mi permetto di avanzare, a futura memoria, alcuni suggerimenti: inserire sul sito del Comune un ulteriore avviso contenente un elenco degli errori più frequenti riscontrati, sensibilizzando quindi il contribuente a verificare l’esattezza dei dati; indicare la documentazione da produrre presso l’Ufficio tributi a sostegno delle proprie tesi, in modo da presentarsi preparati; inserire un fac-simile di autocertificazione dei dati, calzante con le informazioni richieste;. dotare lo stesso Ufficio tributi di un “elimina-code” elettronico (chi è stato all’Ufficio tributi in questi giorni capirà questa richiesta). Bisogna riconoscere, tuttavia, che i funzionari comunali hanno fatto e continuano a fare in questi giorni un super-lavoro, con professionalità e con la stessa pazienza di noi contribuenti. Lo dico serenamente, pur avendo avuto uno scambio di opinioni non proprio amichevole con una di loro. Magari un po’ di organizzazione renderebbe il loro impegno più efficace e attenuerebbe il nostro disagio. P.S: Un dubbio: ma è giusto che il nuovo avviso di pagamento rettificato rechi la stessa data e lo stesso protocollo dell’avviso errato (che peraltro trattengono)? Mah…..". (G.A.). A seguito delle segnalazioni, ci siano recati più volte davanti all’ufficio tributi: ogni giorno la stessa scena, con file incredibili di cittadini arrabbiati.

A denunciare l’aumento troppo evidente della tassa soprattutto i balneari di Torvaianica, che da giorni chiamano la redazione. Un aumento che vede quadruplicate le tariffe, come ha riferito il Presidente dell’ABC (Albergatori, Balneari e Commercianti) di Torvaianica Marco Sacristano. “Noi speriamo che si tratti solo di errori, perché è davvero fuori da ogni possibilità pagare importi così alti. Da quando sono arrivate queste “cartelle pazze” stiamo cercando di parlare con il sindaco o con qualcun altro dell’Amministrazione, oltre che con gli impiegati degli uffici preposti, per capire cosa bisogna fare per non far crollare completamente l’economia di settore”. A rafforzare queste parole, Sacristano mostra due cartelle elettorali dello stesso contribuente: l’anno scorso l’importo da pagare per la TARSU era di 4.987 euro, mentre quest’anno, con la TARES, di 21.985 più altri 3.000 già dati d’acconto durante l’estate, per un totale superiore a 24 mila euro. “E non è l’unico a dover pagare questi importi – precisa Sacristano – un altro collega balneare ha ricevuto una bolletta di 26 mila euro, mentre tanti altri hanno importi di poco inferiori. Io suppongo che ci siano stati problemi ed errori nelle misurazioni, ma credo che l’errore maggiore sia stato quello di aumentare così tanto le tariffe da parte del Comune, per cercare di colmare con i soldi dei cittadini quel buco che sicuramente non siamo stati noi a creare. Certo non è stata neanche questa Amministrazione, ma è altrettanto certo che non si possa pensare di risolvere tutti i problemi economici dell’Ente attraverso i commercianti”. Per pesare meno sui contribuenti, secondo Sacristano sarebbe stato meglio utilizzare personale interno all’Amministrazione invece di ricorrere ad una società esterna, l’Andreani, che prende un aggio del 18,9%. “Ci sono tanti dipendenti qualificati: perché non


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Dicembre 2013 riportare in house il servizio, invece di pagare altre persone?”. Come si muoverà l’ABC? “Stiamo cercando di incontrare il sindaco: la nostra associazione cerca il dialogo e solo in casi estremi passa alle vie legali. Noi non siamo in grado di pagare queste cartelle: siamo oberati di tasse”. A subire gli aumenti non solo i commercianti e gli imprenditori, ma anche i cittadini “comuni”. “Lo scorso anno ho pagato 85 euro, quest’anno 160”, racconta un pensionato nell’attesa che arrivi il suo turno allo sportello. “Ho 100 persone davanti ed è già la seconda volta che vengo qui. La volta precedente era anche peggio”. Giornate campali anche per i dipendenti, con file interminabili solo per chiedere di verificare gli errori. Alle 9 del mattino ci sono già più di 100 persone in attesa: tra loro anche tanti anziani, e nemmeno una sedia o una panchina dove aspettare senza stare in piedi. “Non è giusto aspettare ore per errori fatti da altri: io, per venire qui, ho perso una giornata di lavoro. Chi me la ripaga? A rimetterci è sempre il cittadino”, ha commentato un uomo in fila. Gli errori riscontrati tra chi sta attendendo il proprio turno sono principalmente riguardo il numero di componenti del nucleo familiare ed i metri quadri. Ovviamente tutti errori a sfavore del contribuente. Cantine messe come uso abitativo, due persone che diventano 6, garage conteggiati anche 3 volte. Il risultato sono importi triplicati rispetto allo scorso anno e non solo per le seconde case, ma anche per le prime abitazioni. Per i non residenti il calcolo è stato fatto in maniera forfettaria: per appartamenti fino a 50 metri quadri 4 persone, per metrature maggiori 6 persone. Nessuna verifica sui reali componenti del nucleo familiare. A questo punto sorge spontanea una domanda. Chi pagherà per gli errori commessi, per il tempo perso nei conteggi, per le file e i ricorsi?

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E chi volesse rateizzare? Diversa la situazione di una signora di Torvaianica, alla quale è arrivata una cartella di 282,00 euro che si vanno ad aggiungere a quanto già pagato nel corso di quest’anno a causa della “rivalutazione” della planimetria della casa. “In precedenza – spiega la donna – la cantina e il garage non erano conteggiati per il pagamento della tassa sui rifiuti. A seguito dell’adeguamento alla normativa attuale, lo scorso gennaio ho ricevuto, come tanti altri cittadini, la differenza da pagare per i 3 anni dal 2009 fino al 2011: quindi, pur non essendo io “colpevole” di errati versamenti, ho dovuto pagare quasi 400 euro di saldo. A maggio e giugno, invece, ho versato gli acconti della Tares di quest’anno per un totale di 184 euro. A novembre ho ricevuto anche l’adeguamento dell’anno 2012 ed ho dovuto versare al Comune altri 120 euro. Adesso è arrivato il saldo del 2013, quasi 300 euro: solo per la spazzatura, quest’anno ho ricevuto bollette per un totale di

circa 1.000 euro. Ma dove li vado a prendere, se nella nostra famiglia, composta da 4 persone, lavora solo mio marito? Sono quindi andata negli uffici preposti per chiedere una dilazione almeno dell’ultimo bollettino, visto che lo stesso giorno scade anche il pagamento del gas. Gli impiegati mi hanno risposto che non potevano essere concesse dilazioni in quanto era stato ordinato dall’Amministrazione comunale di pretendere il saldo immediato entro la scadenza, pena il pagamento degli interessi di mora. Uscita dall’ufficio tributi, mi sono quindi recata nella Casa Comunale per richiedere un appuntamento con il sindaco per cercare di ottenere una dilazione, ma mi è stato risposto che, pur mettendomi in lista, non avrei potuto incontrare il Primo Cittadino prima di un mese. Ma se la scadenza del pagamento è il 16 dicembre a che mi serve incontrare il sindaco il 5 gennaio?”.

La redazione de Il Corriere della Città & CityWebTv augura a tutti i lettori Buon Natale e Felice 2014!


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Tariffe assistenza domiciliare: scontro tra disabili e Comune

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ariffe assistenza domiciliare, la vicenda che riguarda i disabili di Pomezia arriva a livello nazionale attraverso la trasmissione televisiva “Mi manda Rai 3”, che nei giorni scorsi, su richiesta della signora Francesca Bassani, figlia di una disabile al 100%, ha mandato in onda un servizio durante il quale vengono ascoltate le varie parti in causa. Da mesi, per l’esattezza da febbraio del 2012, le famiglie dei disabili pometini stanno cercando di opporsi alla decisione presa dall’Amministrazione comunale - all’epoca guidata dall’ex sindaco Enrico De Fusco, e poi confermata dall’attuale Giunta a 5 Stelle di Fabio Fucci –di far pagare l’assistenza domiciliare 18,25 euro l’ora: una cifra elevata, che la maggior parte dei disabili non può permettersi. Il calcolo di eventuali esenzioni o riduzioni viene fatto non sull’ISEE del malato, ma su quello del nucleo familiare: in questo modo quasi nessuno rientra negli sgravi. “In pratica – spiega la Bassani – le persone che, invece di abbandonarlo da solo, si prendono in casa il familiare disabile e malato per poterlo accudire meglio si ritrovano il cumulo dei redditi. Ovviamente basta avere una casa, anche se completamente da pagare attraverso un mutuo, ed un’automobile per superare la soglia di esenzione e ritrovarsi con un importo che sfiora i 19 euro l’ora per l’assistenza domiciliare. In nessun altro Comune d’Italia è stata adottata questa politica, che di sociale non ha proprio nulla”. “Non è scritto da nessuna

parte e non è dato da nessuna normativa che tali servizi pubblici debbano essere gratuiti, anzi, il prezzo fissato dall’Amministrazione, dalle ricerche che abbiamo fatto, mi sembra congruo”, ha dichiarato il Primo Cittadino Fabio Fucci davanti alle telecamere di Rai 3. “Questa non è certo una contribuzione da parte dei cittadini – hanno ribadito alcuni familiari di disabili – Il servizio non solo si paga per intero, ma molto di più di quello che percepisce l’assistente, che prende meno di 7 euro l’ora. Nessun Comune fa pagare i disabili più di quanto viene riconosciuto all’assistente domiciliare, soprattutto se parliamo di cifre così alte. Pomezia chiede la soglia massima di un importo veramente esagerato”. La cifra oltre la quale l’Amministrazione chiede la contribuzione totale è di 15 mila euro di ISEE. Ma perché viene calcolato l’ISEE dell’intero nucleo familiare e non solo del disabile? “Questo lascia spazio a valutazioni più grandi che ancora dobbiamo fare – ha risposto il sindaco – perché quando si parla di disabilità, i primi deputati ad assistere sono proprio i familiari. In base a questo principio, il calcolo dell’ISEE parametrato sul reddito familiare sposa in pieno quella che è l’indicazione normativa, legislativa o di orientamento delle varie sentenze che ci sono state in passato”. “Mia sorella dovrebbe pagare 688 euro al mese di contribuzione – racconta una donna mostrando i bollettini arrivati dal Comune – a fronte di una pensione di 750 euro.

Ma io come faccio a mantenerla, se tutta la pensione se ne va per 38 ore mensili di assistenza? Qualcuno, al Comune, sa quanto costano i medicinali, i pannoloni e tutto quello di cui ha bisogno un disabile?”. “Io ho dovuto interrompere l’assistenza per mio figlio – ha dichiarato il padre di un ragazzo con sindrome di down – perché non posso permettermi di pagare cifre così alte”. “Mio figlio, che ha 22 anni, è celebroleso ed è completamente non autosufficiente: non può mai rimanere da solo, ha bisogno di assistenza continua – ha raccontato una mamma – Anche io ho dovuto rinunciare all’assistenza sociale del Comune: non ho tutti questi soldi da poter pagare, quindi mi dedico io, 24 ore su 24, a mio figlio, senza nessun aiuto”. Per Pietro Barbieri, presidente della Fish, Federazione Italiana per il superamento dell’handicap, quello della contribuzione è un tema complesso a causa delle numerose sentenze del Tar e del Consiglio di Stato che interpretano in maniera diversa la questione del reddito: alcune riconoscono come valido l’ISEE del disabile, altre quello del nucleo familiare. “Manca un atto di indirizzo che avrebbe dovuto redimere la questione – ha precisato – per cui ci sono orientamenti diversi in base alla volontà dell’Ente Locale di ridurre o eliminare la compartecipazione. I cittadini di Pomezia non devono assolutamente “mollare la presa”: questo è il punto, perché il Comune ha l’obbligo di assistenza. Non è vero quanto detto dal sindaco di Pomezia, ovvero che l’obbligo di assistenza ce l’hanno i familiari: l’obbligo è della Pubblica Amministrazione, come dice anche l’articolo 117 della Costituzione Italiana”. Ma, per quanto vogliano resistere, i disabili – a quanto sostiene la Giunta Fucci - intanto dovranno pagare due anni di pregresso, il 2012 ed il 2013, visto che le cifre “sono state messe in Bilancio e non possono essere modificate”. “Non abbiamo questi soldi – hanno dichiarato molti familiari dei disabili – Ad alcuni vengono richiesti importi che superano i 15 mila euro: si tratta ovviamente dei pazienti più gravi, quelli che necessitano di maggiori cure ed assistenza. Ancora una volta è il cittadino più debole a dover pagare, ma cosa possiamo fare? Vendere la casa per accondiscendere alle scelte dell’Amministrazione? Il sindaco ha detto che la sua Amministrazione riuscirà a recuperare un “tesoretto” dall’evasione fiscale. Perché non utilizzare una parte di quei soldi a favore di chi ne ha davvero bisogno?”. Alessia Ambra Achille



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“Magia” a Torvaianica: “sparito” palo della luce Abitanti al buio, ma al Comune nessuno sa chi possa aver asportato il palo

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ronaca di un palo scomparso. Accade anche questo, sulle strade del nostro territorio: la mattina si esce per andare al lavoro e, al rientro, non si trova più il palo della pubblica illuminazione. Pur trattandosi di un problema di non di primaria importanza, vogliamo segnalare quanto accaduto a Torvaianica, come riportato da Vincenzo Votino, residente nella zona interessata. “Ad inizio ottobre via Odessa, all’incrocio con via Zara, era illuminata da un palo perfettamente funzionante – racconta Votino – Ma una mattina qualcuno ha deciso che questo andava rimosso: ad oggi ancora non si sa perché, né che fine abbia fatto”. Il solerte cittadino si è rivolto all’ufficio lavori pubblici per capire come mai fosse stato lasciato al buio un tratto di strada. “Facendo seguito a quanto rappresentato via telefono il 12 novembre 2013 – si legge nella e-mail inviata ad uno dei responsabili dell’ufficio tecnico - con la presente Le significo che Via Odessa, a partire dal civico 31 fino all'incrocio di via Zara, è da oltre un mese completamente al buio. Fino ad un mese fa, all'altezza del civico 41, era presente un palo della luce notturna perfettamente funzionante. Tale palo è stato portato via senza apparenti motivi e comunque non si è provveduto a sostituirlo. Si tenga presente, inoltre, che a distanza di circa 40 metri dallo stesso un altro palo con relativa illuminazione fu divelto circa tre anni fa, durante i lavori di costruzione delle abitazioni adiacenti (palo tra l'altro anch'esso mai più attivato). Per ulteriore segnalazione, si fa presente che attualmente all'altezza del civico 41 sono presenti due pali telescopici (uno di fronte all'altro), apparentemente simili ad altri di zona ove sono stati attivati fari a led. Per quanto predetto, si invita codesto ufficio a fare un sopralluogo presso la zona interessata e a provvedere ad attivare, se idonei, entrambi i pali telescopici presenti o almeno uno dei due in via provvisoria. Qualora i presenti pali telescopici non dovessero essere ritenuti idonei, si prega di fissare ed attivare, temporaneamente, almeno un altro palo di illuminazione ex novo. Resta inteso, infine, che la continua persistenza del buio della strada cui trattasi sta rendendo il luogo molto pericoloso di notte, sia per le persone che vi transitano a piedi, sia per quelle che vi dimorano (qualche sera fa c'è stato anche un tentativo di borseggio)”. Il giorno seguente è arrivata questa risposta: “Egregio Sig. Votino, a seguito di sopralluogo, le confermo quanto già riferito nella nostra telefonata di ieri: effettivamente sul tratto finale di Via Odessa sono mancanti almeno due pali della pubblica illuminazione; un altro manca al termine di via Portofino; nessuno di questi è stato rimosso recentemente; i due pali senza armatura presenti non fanno

parte dell’impianto di pubblica illuminazione ma venivano, come le ho già accennato telefonicamente, utilizzati in passato come sostegni per striscioni pubblicitari; abbiamo preso nota della necessità del ripristino dell’impianto, intervento che sarà attuato quanto prima compatibilmente con le disponibilità di bilancio (tenga presente che, da dati parziali del censimento in corso, su tutto il territorio comunale mancano circa 90 pali abbattuti nel corso degli anni da ignoti)”. Ma come? Ed il palo che si trovava lì fino al mese precedente? “Ovviamente ho subito risposto al funzionario”, ha spiegato Votino. “Apprezzo la volontà espressa nel voler risolvere al più presto l'esigenza prospettata per il ripristino dell'impianto d’illuminazione notturna di Via Odessa – si legge nella e-mail inviata dal cittadino - Devo comunque contraddirLa, con un certo rammarico e devo dire anche con sorpresa, sull’asserzione fatta che nessun palo della pubblica illuminazione mancante sul finale di via Odessa (direzione incrocio via Zara), sia stato rimosso recentemente. Rammarico perché l’ufficio deputato, da lei rappresentato, comunque, non ha colto il significato formulato con la mia segnalazione che era improntata, principalmente, sul principio del diritto-dovere della tutela e della sicurezza individuale e collettiva che l’Istituzione locale deve fornire ai propri cittadini. Le posso assicurare e garantire, con almeno cinquanta testimoni oculari, che all'altezza del numero civico 41 di via Odessa - è ancora ben visibile la buca chiusa con catrame - era presente e funzionante, fino ad inizio ottobre, un palo dell'illuminazione pubblica. Per completezza d’informazione, mi pregio di esplicitarLe ancor meglio la fattispecie, significando che qualora volesse un’ulteriore conferma di quanto asserito dallo scrivente, basterebbe che Lei andasse su internet e verificasse con il programma "Google Maps" le foto satellitari inerenti Via Odessa. Da parte mia, questo esercizio di verifica l'ho fatto ed ho potuto costatare che circa tre anni fa (al termine della costruzione delle villette gialle), erano addirittura presenti ben tre lampioni per l'illuminazione pubblica tra il civico 31 e il civico 41 di Via Odessa (e non due come erroneamente segnalato dallo scrivente nella comunicazione a Lei inviata in precedenza). Tra l'altro, sempre con "Google Maps", Ella potrà visualizzare anche che questa estate 2013, il palo d’illuminazione, posizionato all’altezza del civico 41, era ben fissato al suolo e le posso garantire anche funzionante (presso l’Enel ci dovrebbero essere ancora delle mie telefonate registrate che chiedevano la sostituzione della lampada fulminata). Debbo ancorché segnalarLe che sono rimasto basito della sua affermazione dove asserisce testualmente: “su tutto il

territorio comunale mancano circa 90 pali abbattuti nel corso degli anni da ignoti”. Le posso assicurare che il palo in questione (perfettamente cromato e comunque non ossidato come si potrebbe obiettare), è stato estratto dal suolo e portato via in pieno giorno, con l’ausilio di strumenti e di macchinari idonei alla bisogna e da persone qualificate. Tale attività è stata, inizialmente, svolta alla presenza di persone del Comparto ove risiedo, alle quali era stato assicurato che stavano per sostituire solo le lampade al neon con quelle a “led”. Poi, invece, hanno addirittura portato via il palo”. Ma chi l’ha portato via? “Non so se fossero tecnici del Comune, dell’Enel o personaggi ignoti, ma da quanto mi è stato risposto via e-mail si potrebbe addirittura ipotizzare che il palo in questione non sarebbe stato rimosso dietro specifica autorizzazione comunale”. Intanto, a distanza di altre 3 settimane, la zona continua a rimanere completamente al buio. “Il Comune, come ho scritto all’Ufficio Tecnico, non ha agito per prevenire eventuali pericoli di carattere generale come ad esempio possibili furti di appartamenti, incidenti stradali o probabili pericoli per l’incolumità fisica personale, soprattutto delle donne, che potrebbero essere sottoposte a verosimili borseggi, ad aggressioni o a molestie sessuali. Per questo ho chiesto di provvedere o segnalare agli organi superiori competenti- a ripristinare urgentemente almeno un “punto luce” nella zona interessata, in attesa di una riconfigurazione più completa della zona, compatibilmente con le necessità dei cittadini ivi residenti e le esigenze di bilancio del Comune”. Ha avuto risposte? “Ancora no…”. Matteo Acitelli


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Lavoratrici in cerca di stabilizzazione Sono ancora in attesa di risposta le vincitrici del lodo arbitrale contro il Comune di Pomezia

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anno vinto il nodo arbitrale contro il Comune di Pomezia, ottenendo dai giudici il riconoscimento delle ragioni presentate con la richiesta di stabilizzazione, ma non riescono ancora ad incontrare nessuno dell’Amministrazione per sapere quale sarà la loro sorte. Elisabetta Scalioti e Simona Ceccarelli sono due delle lavoratrici “precarie” che hanno prestato servizio inizialmente come Co.Co.Co. – dal 2006 al 2008, per un totale di 14 mesi continuativi – poi con contratto a tempo determinato a seguito di procedura concorsuale pubblica, per altri Il loro contratto era inizialmente di collaborazione, “ma in realtà avevamo le stesse identiche mansioni dei lavoratori a tempo indeterminato, compreso lo stare allo sportello, seguendo lo stesso orario di lavoro, certificato dalla firma nel foglio presenze, nonostante il contratto non lo prevedesse”, precisano. Nel febbraio 2008 viene espletato un concorso per dipendenti a tempo determinato (36 mesi), vinto da entrambe, ma fino al 30 aprile proseguono le proroghe come Co.Co.Co. “a causa dell’urgenza dovuta alle elezioni di aprile 2008”. Il nuovo contratto viene firmato l’8 maggio, ma come lavoro stagionale, fino al 31 dicembre, e non per i 36 mesi previsti dal tempo determinato stabilito nel concorso. A gennaio 2009 viene fatto un ulteriore contratto fino a novembre 2011, per completare i 36 mesi, “facendoci così arrivare ad un totale, fra le varie tipologie di contratto, a circa 60 mesi continuativi di lavoro per il Comune di Pomezia”. Caratteristica, questa, che grazie alla normativa nel frattempo formalizzata dal Governo, dava la possibilità di essere stabilizzate a tempo indeterminato. “Cosa che non è avvenuta perché l’Amministrazione ha deciso di indire un altro concorso per 148 posizioni. Noi eravamo circa 130 persone: forse sarebbe stato più logico stabilizzare noi, visto che la legge lo prevedeva, e solo in seguito procedere con un concorso per le eventuali figure rimaste scoperte”. “Nel 2009 sono usciti i primi bandi – precisano le due donne – ma, non essendo a norma, sono stati bloccati. Nel 2010 sono stati ripresi e ribloccati, sempre a causa di inesattezze”. “Abbiamo tutti fatto domanda di stabilizzazione, ma ci è stato risposto che non avevamo i requisiti – raccontano – nonostante questi ci fossero eccome, visto che avevamo superato sia i 3 contratti che i 36 mesi previsti dalla legge. Ma, se noi non avevamo i requisiti, vorremmo sapere come potevano averli le due dipendenti che nel maggio 2011 sono state assunte a tempo indeterminato proprio grazie alla stabilizzazione, visto che una delle due ha addirittura un mese di servizio meno di noi”. Ma non è che il profilo per il quale necessitava l’as-

sunzione fosse diverso dal vostro? “Se anche così fosse, non avrebbe comunque senso procedere con un concorso che va a ricercare i nostri, di profili!”. Voi avete partecipato al concorso che prevedeva l’assunzione di 148 persone a tempo indeterminato? “Sì, ma preferiamo non esprimerci in merito a questo. Pensiamo bastino tutte le cose che sono già state dette ed i ricorsi che in molti hanno fatto”. Cosa chiedete, quindi? “Noi vorremmo la stabilizzazione come deciso dal lodo arbitrale da noi vinto. Ma, in questo momento, ci accontentiamo di molto meno: vorremmo essere ricevute dal sindaco Fabio Fucci. Dal 29 Luglio stiamo facendo domanda alla segreteria del sindaco per poter parlare con il Primo Cittadino, ma ad oggi – 30 novembre – non siamo ancora state chiamate, nonostante ci venga detto che entro un mese verrà fissato l’incontro. Anzi, ogni volta che proviamo a sollecitare, ci viene riferito che noi non siamo nella lista degli appuntamenti previsti. Possiamo fornire la prova, attraverso i tabulati telefonici, quante chiamate abbiamo fatto per chiedere l’appuntamento, almeno una a settimana dal 29 luglio ad oggi, per avere questo appuntamento. Senza contare le innumerevoli e-mail inviate alle quali

ormai non abbiamo nessuna risposta. Questo ci amareggia moltissimo, perché ci dimostra che anche i rappresentanti del Movimento 5 Stelle sono come i politici che li hanno preceduti: non vediamo alcuna differenza”. Quale pensate sia il motivo per il quale non venite ricevute? “Probabilmente perché non si hanno risposte da darci”. Sui dipendenti precari il sindaco aveva rilasciato pochi giorni prima un’intervista alle nostre telecamere, riferendosi però allo stato di agitazione dei lavoratori vincitori del concorso del 2011 ed attualmente a tempo determinato. “Si è trattato di una procedura concorsuale discutibile, non lo diciamo solo noi, ma anche i rilievi del Ministero dell’Economia e delle Finanze: sono stati assunti tantissimi giovani che adesso sono precari, figure di tipo amministrativo, quando invece sarebbero state necessarie figure tecniche, come le assistenti sociali o geometri, professionalità che sarebbero state utili per l’efficientamento degli uffici comunali. Per quanto riguarda il precariato, ho preso l’impegno di relazionarmi con gli altri Enti, in collaborazione con le organizzazioni sindacali, per sollecitare una soluzione normativa da adottare anche nel nostro Comune, che rischia di perdere 130 persone tra due anni”. Nessun riferimento, quindi, alle richieste di stabilizzazione da parte dei “vecchi” precari vincitori del lodo arbitrale. “La legge stabilisce che l’assunzione, in questi casi, è a discrezione dell’Amministrazione comunale, che non ha l’obbligo di stabilizzare gli aventi diritto. Dipende quindi tutto dalla volontà dell’Amministrazione”. “Da chi governava in precedenza e dalla dirigente che ha stilato le procedure concorsuali vorremmo farci spiegare come mai non sono stati riservati dei posti, come prevede la normativa, per chi aveva diritto alla stabilizzazione e come mai qualcuno è stato stabilizzato e tutti gli altri no, mentre dagli attuali amministratori vorremmo sapere cosa hanno intenzione di fare, se hanno intenzione di tenere conto del lodo arbitrale vinto da 22 persone. Quello che chiediamo adesso è solo di essere ascoltate ed una risposta chiara da parte degli amministratori”. Alfredo Corrao

“Dal 29 Luglio stiamo facendo domanda per poter parlare con il Sindaco, ma ad oggi non siamo ancora state chiamate”




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Dalla parte delle donne Femminicidi ma non solo: la violenza contro le donne può manifestarsi in tanti modi. Anche sul posto di lavoro

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a condizione lavorativa delle donne di Pomezia ed Ardea è ben nota nella CGIL di Piazza Bellini, dove Fioralba Giordani, membro della Segreteria, illustra con chiarezza difficoltà e problemi incontrati dalle lavoratrici. Il “polso della situazione” è dato non solo dallo sportello per le vertenze sul lavoro e dal patronato Inca, dove si accolgono le domande per la disoccupazione e per la maternità, ma anche dallo “sportello mobbing”, un servizio dato all’interno degli uffici CGIL dal gruppo di volontarie dello “Sportello Donna”. “Per quanto riguarda il mobbing – spiega Fioralba Giordani – difficilmente ci sono denunce dirette del problema. Capita invece che la donna venga per una vertenza nei confronti del proprio datore di lavoro, magari perché non le viene corrisposto il TFR, e scavando un po’ nella situazione che ci viene raccontata si scopre che ci sono state pressioni, espresse anche in maniera pesante, nei confronti della lavoratrice. Noi abbiamo quindi dei canali indicativi del disagio e delle violenze che le donne subiscono”. Violenze fisiche? “Non solo. Infatti io non parlo di violenza al singolare, ma al plurale: quella fisica è solo la punta dell’iceberg, che solitamente si manifesta all’interno dell’ambito domestico, con partner o ex partner. C’è poi un tipo di violenza che si trova nel mondo del lavoro e che nell’ultimo periodo è aumentata a causa della crisi economica”. Che tipo di violenza? “Le dimissioni in bianco, ad esempio. La lavoratrice è costretta a firmare le dimissioni già nel momento della firma del contratto di assunzione”. Si tratta di un fenomeno diffuso a Pomezia ed Ardea? “Quantificarlo con esattezza è praticamente impossibile, perché le donne arrivano a denunciare questo sopruso solo quando è ormai troppo tardi, ovvero quando sono state

licenziate grazie a quel documento precedentemente firmato. Prima non parlano per tenersi stretto il lavoro. Noi facciamo delle stime in modo trasversale, analizzando quante aziende che utilizzano mano d’opera femminile hanno chiuso, studiando i numeri che emergono nelle tante assemblee ed occupazioni a cui abbiamo partecipato”. Ma si può fare qualcosa, in questi casi? “Davvero poco, perché a quel punto è difficile dimostrare che le dimissioni non siano spontanee e la firma contestuale all’uscita dal servizio”. Qual è una delle difficoltà maggiori che la donna incontra nell’ambito lavorativo? “Sicuramente una causa esterna: l’impoverimento dei servizi assistenziali. Facendo esempi pratici, basta parlare della drastica riduzione delle ore dell’assistenza domiciliare fornita dalle Amministrazioni comunali ai disabili. Le ore che non vengono più coperte dagli assistenti ricadono quasi sempre sulla donna, che si fa carico di genitori e parenti anziani e malati. La stessa cosa accade con i bambini: la mancanza di flessibilità di orario negli asili e nelle scuole comporta che la donna sia meno disponibile sul posto di lavoro in caso di richiesta di straordinari o di maggiore presenza, fondamentale per

eventuali avanzamenti di carriera. E poi dove sono gli asili, i consultori e tutti i servizi necessari al sociale? E, laddove ci sono, quanto costano, visto molto spesso ci si deve rivolgere al privato? Succede quindi che sia più conveniente economicamente, per una donna, restare a casa ad accudire i proprio figli che non andare a lavorare e pagare nido, baby sitter e via discorrendo. Anche questa è un tipo di violenza. Ed è rivolta solo alle donne, perché è rarissimo che sia un uomo a farsi carico di questi tipi di problemi. E quanto è umiliante per una donna dover rinunciare alla propria indipendenza economica per questi motivi?”. Quanta differenza c’è ancora tra uomo e donna nel mondo del lavoro? “Sul piano economico la differenza è quantificabile tra il 15 ed il 20%, dovuto proprio ai problemi a cui si accennava precedentemente, perché spesso una parte dello stipendio è legato alla produttività ed alla disponibilità, che normalmente è inferiore nelle donne che devono “scappare” per prendere il bambino a scuola o fare la spesa”. Per la donna è anche più difficile trovare lavoro. “In Italia ancora oggi la maternità non è un valore aggiunto ma un handicap. Le aziende la considerano un costo non sostenibile, a maggior ragione in tempo di crisi. Per questo preferiscono gli uomini. E, quando lavora, per una donna è anche più difficile fare carriera, sempre per gli stessi motivi. Parlare di parità è utopistico. Io faccio un esempio: basta guardare quante donne ci sono al G20 per accorgersi di come il mondo del lavoro e del potere sia ancora solo in mano agli uomini. Le donne in Italia non compaiono: non ci sono nella toponomastica, non ci sono nei nomi delle scuole. Eppure questo Paese è andato avanti anche grazie alle donne. Maria Corrao


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SPECIALE DONNE

Storie di Donne E

’ un piccolo gruppo di donne di Ardea, quello capitanato da Barbara Tamanti che si è ritrovato il 25 novembre in piazza del Popolo, per un improvvisato flash mob contro il femminicidio e la violenza sulle donne. Chi non conosce la Tamanti? Profondamente radicata nel pensiero di rifondazione comunista, profondamente legata al territorio e alle battaglie sociali. Battaglie per i disabili e per migliorare la condizione delle donne che hanno in famiglia persone disabili, in quanto mamma di una splendida figlia con la sindrome di down, Barbara spende le sue energie a cercare di sensibilizzare anche l'Amministrazione comunale. "Ad Ardea non ci sono strutture adeguate per le persone con disabilità, non ci sono progetti e mi sembra che non ci sia la volontà di realizzarli". Con il suo temperamento forte e senza mezzi termini Barbara Tamanti, figura femminile “tosta” della politica ardeatina, ha provato ad avviare un centro di accoglienza post-scuola per i disabili. "E' semplice, più o meno. Chi usufruisce dell'assistenza domiciliare ha a disposizione gli educatori e il Comune paga queste persone che assistono i nostri figli, che però rimangono isolati. Con quegli stessi soldi potremmo usufruire una volta a settimana di un post-scuola all'interno delle aule scolastiche comunali. Il mio sogno sarebbe avere in questo modo un centro fino alle 16, perché i nostri figli hanno necessità di socializzare e di fare esperienze". Con le donne del gruppo della Tamanti si è anche parlato di un polo sanitario gratuito, di

un asilo nido, dei centri antiviolenza, che dovrebbero essere alla base di un sistema comunale sano. Le altre signore e ragazze incontrate in occasione del flash mob organizzato per la giornata contro la violenza sulle donne hanno la stessa voglia di lottare per migliorare sé stesse e la condizione femminile sul nostro territorio. Nel gruppo non contano le differenze, di religione, stato sociale, età. C.B. 71 anni, pensionata è la più grande del gruppo. "Vedo le donne giovani "sbandate", nel senso che pur avendo diritti ac-

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quisiti e capacità, si buttano via. Vanno da un eccesso all'altro. Non sono tarata, calcolando che sono una donna separata dal '75, da quando è entrata in vigore la nuova riforma sul diritto di famiglia. Sono fortunata e ho un contesto familiare normale, ma non sul territorio. Qui soffro il disprezzo per l'ambiente". Ed ecco un’altra testimonianza. "A Tor San Lorenzo, nelle case popolari si respira un aria desolante. Le donne rispecchiano le signore degli anni '50, quando in Italia l'emancipazione era una chimera". A parlare una 44enne con un lavoro saltuario, C.C., che racconta di alcune donne delle case popolari del territorio come se descrivesse un mondo a parte. Ragazze giovani che hanno il desiderio di diventare mamme anche per uscire da un contesto familiare costretto, come ha fatto A.T. che si è unita al gruppo di Rifondazione per un sostegno reale. "Sto pagando gli errori di una vita passata in un ambiente chiuso. A 36 anni sono separata e senza soldi. Sono tornata a casa di mamma e ho lasciato mio figlio a mia sorella perché non ho la possibilità di stare con lui e di mantenerlo. Il mio ex marito è detenuto nel carcere di Velletri e io lavoro saltuariamente". Con voce soffocata e lo sguardo triste dice che sogna di ricongiungersi al suo bambino. Sopraffatta dal senso di colpa per aver allontanato il figlio, A.T. fissa il muro con un viso segnato dalla sofferenza e ammette di essere in piazza perché ha la necessità di lanciare un messaggio alle altre donne. "Bisogna trovare il coraggio di tirare fuori la propria sofferenza, perché possiamo contare sulle altre donne, almeno su queste donne, quelle che oggi sono qui a dare la loro disponibilità, la loro solidarietà per una condizione che non è certo quella che nel 2013, in un Paese civile, ci si aspettava per l’universo femminile”. Francesca Poddesu

L’Amministrazione incontra le donne U

na città a misura di donne è una città a misura di tutti. Questa affermazione, fatta dalle volontarie dello “Sportello donne”, fa capire che i servizi che chiedono le donne alle Amministrazioni comunali sono in realtà finalizzati per una qualità della vita migliore per tutti i cittadini, a partire dalle categorie più deboli come anziani, bambini e disabili. L’Amministrazione pometina ha recepito la richiesta e ha organizzato un incontro tra le parti: informazione, prevenzione e sostegno, sono questi i temi affrontati il 5 dicembre nell'assemblea pubblica tenutasi presso la Biblioteca comunale di Pomezia, il cui tema principale era la violenza sulle donne, per sconfinare in tutti gli argomenti correlati ad un miglioramento generale. Un progetto che l'Amministrazione comunale, rappresentata dalla vicesindaco Elisabetta Serra, vuole portare avanti con la collaborazione dello Sportello Donne Pomezia, le associazioni, le forze dell'ordine, le scuole e i presidi sanitari per creare una rete che possa aiutare concretamente e fornire un sostegno alle donne del nostro territorio. Ed è proprio il concetto di " rete" quello che ha

contraddistinto il dibattito ed ha fatto emergere le potenzialità da sviluppare nei futuri incontri con una sinergia che consenta alle donne di essere ascoltate e di uscire dall'isolamento trovando un punto di riferimento valido nella nostra città. Un progetto che può essere portato avanti con l'aiuto delle scuole che contribuiscono con il loro impegno ad informare e sensibilizzare i futuri cittadini di domani e a cui spetta anche il compito di vigilare cercando di cogliere nei ragazzi comportamenti che possono essere un segnale di situazioni di violenza domestica o di bullismo. Di centrale importanza anche il Consultorio Familiare con il suo ruolo di informazione, assistenza e tutela nell'ambito delle problematiche sociosanitarie del territorio e naturalmente delle Forze dell'Ordine affinché le

situazioni di violenza escano dall'omertà e vengano denunciate. Lo Sportello Donne ha rivolto alle cittadine di Pomezia un invito ad avvicinarsi a questo spazio di ascolto, informazione e consulenza creato "da donne per le donne" che vivono non solo situazioni di violenze fisiche e psicologiche, ma che si trovano ad affrontare anche momenti critici della loro vita legati alla depressione, ai problemi lavorativi, alla maternità alla separazione, alla contraccezione offrendo in primis un punto di ascolto e fornendo contatti che possano indirizzare le donne verso istituzioni, associazioni e gruppi ad ulteriore supporto delle problematiche femminili. Un progetto ambizioso che l'Amministrazione pometina vuole portare avanti per dare risposte concrete alle donne del nostro territorio. Claudia Bartolini


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Sportello Donne Pomezia D

onne in difficoltà, che spesso preferirebbero non parlare dei loro problemi. Donne che non ce la fanno più a gestire situazioni che non hanno cercato né voluto. E’ a loro che è rivolto il servizio “Sportello donne”, aperto lo scorso gennaio grazie all’iniziativa ed alla volontà di otto volontarie, tutte di Pomezia, rivolto alle donne italiane e straniere del territorio. “Sportello donne offre, attraverso le sue operatrici, ascolto e informazione, e per la consulenza si avvale della collaborazione di professioniste nei settori medico-sanitari, psicologici, socio-assistenziali, legali, sindacali. Accoglie – telefonicamente e in sede - donne che subiscono violenza nelle sue molteplici forme (sessuale, domestica, psicologica, economica, stalking, ecc..), che affrontano problemi riguardanti la sfera familiare e/o lavorativa, che si scontrano con i cambiamenti legati all’età, che sentono l’esigenza di condividere una loro esperienza di vita con altre donne. Ma “Sportello donne” non è solo un punto di ascolto: al suo interno si organizzano infatti corsi di formazione, seminari e convegni sulle tematiche connesse all’universo femminile, si fa cultura al femminile sul territorio, a partire dalle scuole. Ma qual è il bilancio di questi primi 11 mesi? Come hanno reagito le donne di Pomezia ed Ardea a questa mano tesa nei loro confronti? “Non pensavamo che si sarebbero rivolte a noi tante donne – rispondono le volontarie – Ci sono stati più di 50 contatti: un numero che potrebbe sembrare esiguo, ma che in realtà è enorme per un territorio come il nostro. Donne che si sono rivolte a noi venendo allo sportello, telefonando o inviando richieste via e-mail. Bisogna partire dal presupposto che è molto difficile, in caso di violenze domestiche, di stalking o di mobbing, trovare il coraggio di chiedere aiuto. Noi donne ci vergogniamo, pensiamo che la colpa sia nostra, che ci meritiamo quello che ci sta accadendo, che non valiamo nulla di più di quello che ci viene detto da chi ci sta vessando. Non è facile, quando c’è una violenza psicologica, ammettere che serve un aiuto esterno, ma soprattutto non è facile raccontare a qualcuno quello che sta succedendo”. C’è un identikit particolare della donna che si rivolge a voi? “No, sono donne di varia età e condizione sociale. Inizialmente pensavamo che si sarebbero rivolte a noi principalmente straniere, invece sono quasi tutte italiane, anche di elevato ceto culturale e sociale”. Per quale motivo si rivolgono a voi? “Innanzi tutto per

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violenze fisiche subite in ambito domestico: problemi con mariti, compagni o ex. Spesso alla violenza fisica si accompagna anche quella psicologica. Capita anche che quest’ultima venga esercitata da sola, ma, in questi casi, è molto più difficile che la donna chieda aiuto”. Qual è la molla che fa scattare la decisione di rivolgersi a voi, o comunque di denunciare quello che sta accadendo? “Si solito la ribellione scatta quando nella violenza vengono coinvolti i figli, oppure a seguito di un incontro o di una situazione particolare: un’amica che si accorge che qualcosa non va e decide di fare qualcosa, un volantino che fa comprendere che non si è sole, ma che si tratta di situazioni purtroppo diffuse, per risolvere le quali ci sono comunque tante persone disposte ad aiutare. Anche ascoltare il racconto di una donna che ha subito violenza e che è riuscita a salvarsi rivolgendosi ad un apposito centro suscita la voglia di fare altrettanto”. Di certo c’è che nessuna denuncia al primo schiaffo. “La donna si convince di essere sbagliata, che la colpa è sua, che si è meritata quello schiaffo. Ma al primo, di solito seguono altri schiaffi ed altre violenze, sempre maggiori, EDITORE: La Città

via Odessa 41 - 00040 Torvaianica

che la donna subisce pensando di non poter fare nulla, anche perché si prova vergogna al solo pensiero di dover raccontare quello che accade. Si crea un meccanismo dal quale è difficile uscire da sole”. E’ più facile rivolgersi ad uno sportello di volontarie o alle forze dell’ordine? “Per esperienza diretta possiamo dire che a Pomezia per una donna è più semplice rivolgersi a noi: i carabinieri sono tutti uomini, sono in divisa, ed incutono una certa soggezione. Un’altra donna, invece, rassicura di più. Noi abbiamo tutte frequentato corsi di formazione che ci consentono di offrire questo servizio nella maniera ottimale: dare ascolto non è così semplice come potrebbe sembrare. Bisogna instaurare un rapporto di fiducia, far emergere quello che la donna non vorrebbe far sapere, dare sostegno psicologico e nel contempo “reggere” a tutto quello che si viene a sapere reagendo nel modo migliore per la persona che sta raccontando”. Ma, dopo l’ascolto, cosa succede? “La donna viene indirizzata alla professionista – avvocato, psicologa o altro – più adatta al suo caso. Può capitare che venga suggerito di fare una denuncia, ma solitamente viene richiesto aiuto per una eventuale separazione dal marito”. Quali sono le difficoltà che incontrate? “Noi siamo tutte volontarie e operiamo solo con le nostre forze. Da parte delle istituzioni, soprattutto da parte dello Stato, non ci sono aiuti, quindi ci troviamo spesso davanti al problema di non avere posti dove mandare le donne che si rivolgono a noi, centri che accolgano queste persone ed i loro figli nel caso abbiano la necessità di lasciare la propria casa. Il 70% delle donne che vengono uccise dai loro compagni avevano già denunciato quanto stava loro accadendo: questo significa che da parte dello Stato non c’è la dovuta attenzione a questo fenomeno. Anche se in piccolo, lo stiamo riscontrando in prima persona anche noi di “Sportello donne”, quando dobbiamo limitare il nostro intervento a causa della mancanza di fondi e di strutture”. Alessia Ambra Achille Sportello Donne Pomezia riceve il martedì dalle 9.00 alle 12.00 e il mercoledì dalle 16.00 alle 18.00 in piazza Bellini 14 (I° piano, sede Cgil). Tel: 388 1586901 (il telefono segue gli orari di ricevimento dal vivo) sportellodonnepomezia@gmail.com www.sportellodonnepomezia.wordpress.com Pagina Facebook: Sportello Donne Pomezia CityWebTv: Francesca Poddesu, Mattia Bassi, Giulia Presciutti, Alessandro Introcaso

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DIRETTORE RESPONSABILE: Maria Corrao

08/12/2013

IN REDAZIONE: Il Corriere della Città: Alessia Ambra Achille, Luca Mugnaioli, Matteo Acitelli, Alfredo Corrao, Claudia Bartolini, Giuseppe Marrone

CHIUSURA REDAZIONALE: STAMPA: Arti Grafiche Reg. Trib. di Velletri Settembre 2009 N. Reg. 19/09 del 24 Settembre 2009


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Buche e immondizia sulle strade: destino comune per Pomezia ed Ardea S trade sporche e piene di buche: un destino triste e comune per Ardea e Pomezia, dove cittadini infuriati se la prendono con Amministrazioni impotenti. Nelle ultime settimane i casi di ruote forate e cerchioni spaccati alle auto in transito sono aumentati a dismisura: vittime “eccellenti” anche Carabinieri, Polizia di Stato e Guardia di Finanza nel corso di vari interventi sul territorio: le pattuglie hanno dovuto rallentare di molto il loro lavoro, con gli agenti costretti ad improvvisarsi gommisti. Le strade di Ardea e Pomezia sembrano sempre più paesaggi lunari: in alcuni quartieri trovare strade in buone condizioni è ormai un’utopia. E la situazione peggiora la sera o quando piove: le buche non si vedono ed è quasi inevitabile finirci dentro. Non meno tragica la situazione riguardo il decoro ambientale: forse a causa dell’obbligo di raccolta differenziata in molti quartieri, aumentano le discariche abusive. Cumuli di immondizia lungo i marciapiedi sia dentro che fuori la città. Si va dai semplici sacchetti di rifiuti ai materassi, fino al mobilio completo. QUI ARDEA:

Dopo la notizia diffusa dall’amministrazione rutula sul lavoro effettuato dall’Igiene Urbana, società concessionaria per la raccolta dei R.S.U. e del porta a porta, il consigliere d’opposizione Stefano Ludovici smentisce quanto affermato dal sindaco Luca Di Fiori. Il 1° dicembre Ludovici, armato di macchina fotografica, ha percorso parte del territorio – soprattutto verso il mare – trovando immondizia in vari punti, oltre cumuli di sabbia portata dal vento sulla

via Litoranea, fenomeno che crea tra l’altro pericolo alla circolazione. Il consigliere ha fotografato un territorio dove le discariche abusive sono in bella vista. E non si tratta solo delle discariche a cielo aperto delle Salzare, che tutti conoscono e dove sono depositati anche materiali tossici nocivi che spesso di notte prendono fuoco. “In alcune zone centrali – ha dichiarato l’esponente della minoranza – è stato ripulito il territorio, ma nella zona mare persistono le discariche abusive. Io stesso ho accompagnato l’assessore all’ambiente Alessandra Cantore a fare un giro, facendole constatare quanto il giorno dopo ho fotografato. Ho percorso strade a ridosso di Via Pratica di Mare, di via Laurentina, i fossi lungo via delle Salzare partendo dal lato mare ed inoltrandomi nell’entroterra, via Monti del Lupo, via Bergamo e, come fiore all’occhiello, via Pavia con la sua mai ultimata discarica. Se questo è un territorio pulito, il sindaco la pulizia non deve averla mai conosciuta. Ed è strano che nessuno dei suoi consiglieri veda quanto ho visto e fotografato io”. Un passaggio il consigliere lo fa anche per quanto riguarda le buche, ormai divenute voragini, sulle strade dissestate del territorio: via Livorno, via Gorizia, via Lecce, Viale Nuova Florida, via Pratica di Mare, via Laurentina, via Verona, e l’elenco sarebbe ancora lungo. “Probabilmente il sindaco non gira per il territorio, altrimenti non capisco come faccia a non finire mai in qualche voragine. Io ho problemi a transitare per le strade con il mio furgone, immagino le difficoltà dei cittadini con le automobili o le moto. Del resto se il bitume viene gettato – come ha spiegato il consigliere Abate nell’ul-

timo consiglio comunale – in buche piene d’acqua, questo alla prima pioggia viene portato via. Inoltre non viene rullato, creando danni alle macchine che vi transitano sopra, per cui lavoro non viene fatto a regola d’arte: sono quindi soldi sprecati di cui si dovrebbe dar conto ai cittadini”. QUI POMEZIA:

Giovedì 12 dicembre alle ore 11.00 in aula consiliare il Sindaco e la Giunta presenteranno il nuovo servizio del Comune di Pomezia decorourbano.org con una conferenza stampa interattiva. “Questo servizio – dichiara l’Assessore Lorenzo Sbizzera – permetterà ai cittadini del Comune di Pomezia di inviare segnalazioni in tempo reale su rifiuti, vandalismo, dissesti stradali, zone verdi, segnaletica e affissioni abusive. Con il servizio decorourbano.org intendiamo implementare un sistema di efficienza rispetto agli interventi sul territorio e stringere ancor di più un legame diretto tra l’Ente e la cittadinanza”. Intanto il Consorzio CNS, che gestisce il servizio di raccolta RSU, ha proposto all’Amministrazione di sorvegliare il territorio con delle telecamere per combattere il fenomeno dell’abbandono selvaggio dei rifiuti. Il costo delle telecamere, spiega il Consorzio, è sicuramente inferiore a quello di bonifica delle varie discariche spontanee che sorgono quotidianamente in tutta Pomezia e dintorni. La proposta fatta dal CNS, accolta favorevolmente dalla maggioranza, è ora al vaglio dell’Amministrazione. Matteo Acitelli


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Scuole “pericolose”: non solo il Pascal... Al liceo artistico Capogrossi muffa, sporcizia e tanto altro

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uasi 20 giorni di chiusura a causa delle sospette vibrazioni percepite ad inizio novembre, con gli alunni che, dopo aver saltato alcuni giorni di lezione, avevano trovato ospitalità presso l’ITC Copernico. Al Liceo scientifico e classico Blaise Pascal adesso la paura – a qualche giorno dal rientro nell’edificio di via Pietro Nenni – è passata: la struttura è a posto. Ma è così anche per tutte le altre scuole di Pomezia? Non ne sono convinti alcuni studenti, che hanno fatto pervenire alla nostra redazione in forma anonima una chiavetta con un centinaio di foto dell'ISA/liceo Artistico Capogrossi. Una denuncia in piena regola del cattivo stato di manutenzione dell’edificio, più volte evidenziato anche dalla dirigente scolastica alla Provincia, che non ha mai preso provvedimenti. “La situazione è imbarazzante, ben diversa da come potrebbe apparire in un open day dedicato agli alunni delle III medie – commentano alcuni studenti interpellati per capire la reale situazione - Abbiamo palestra, aule e la-

boratori freddi, sporchi, puzzolenti, ammuffiti. Lo scorso anno noi studenti, durante il periodo di autogestione, ci siamo messi a lavorare sodo per pulire, riverniciare, sistemare. Ma in pochi giorni e con i nostri mezzi di certo non potevamo fare miracoli: quello che abbiamo fatto è servito solo a coprire parte di quella sporcizia.

Qualche tempo fa un’aula è stata chiusa a causa della muffa, che rendeva l’aria irrespirabile. Ci sono quasi sempre i bagni guasti: per lungo tempo è stato in funzione solo un bagno delle ragazze in tutta la scuola. Ci dicono che sia colpa delle fognature: quando piove si infiltra l'acqua in palestra e nella scala principale. Noi vorremmo fare qualcosa per migliorare l’ambiente in cui trascorriamo gran parte delle nostre giornate, ma qui se non punti i piedi non ti ascolta nessuno. In questa scuola non ci sono mai uscite didattiche o stage estivi, non ci sono mostre fatte con i lavori dei ragazzi. Senza contare che abbiamo computer vecchi e quasi inutilizzabili, eccetto quelli delle aule 14 e 18, ma non bastano per tutti. Possibile che per far intervenire qualcuno debba esserci per forza un rischio crollo?”. A questo punto lasciamo parlare le immagini… Maria Corrao


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Ardea: la protesta dei genitori E

scrementi di topo, infiltrazioni d’acqua, problemi strutturali ed igienico/sanitari e di sicurezza, scale antincendio non a norma, giardini inagibili, buche coperte dai calcinacci, contatori elettrici in giardino non protetti: nelle scuole di Ardea la situazione non è delle migliori. A fine novembre la scuola di Campo di Carne 2 è rimasta chiusa qualche giorno a causa della presenza di escrementi di topo, ma il sopralluogo dei NAS, a quanto riferito dall’Amministrazione comunale, non riferisce anomalie. Questo ha provocato la rabbia dei genitori - che avevano testimoniato con numerose foto lo stato della scuola – i quali hanno organizzato una manifestazione pacifica per il 6 dicembre, a seguito della quale sono stati ricevuti dal sindaco Luca Di Fiori. “I problemi sono tanti e non possiamo tollerare che vengano ignorati o sottovalutati. Abbiamo fatto presente al sindaco la mancanza di comunicazione tra cittadini e uffici comunali, che non così solertemente rispondono alle richieste di intervento”, hanno riferito i genitori. Riguardo gli escrementi, l’Amministrazione comunale ha illustrato loro le modalità della disinfestazione e della derattizzazione della scuola ed è stato stabilito che un nuovo incontro sarà effettuato dopo le festività natalizie per fare il punto della situazione. Nel frattempo, è nato un coordinamento tra l’Amministrazione ed i genitori, che in questo modo potranno inviare le loro segnalazioni direttamente in Comune che provvederà a prenderle in carico e a trovare le soluzioni adeguate, considerando anche che l’Amministrazione ha in essere un appalto proprio per la manutenzione dei plessi scolastici e che dunque può agire tempestivamente. “Vogliamo fare un percorso partecipato grazie alla

presenza delle mamme che possono diventare ‘antenne’ per l’amministrazione per segnalare eventuali casi di disagio – ha spiegato il sindaco – Ciò, tenendo ben presente però come il Comune stia intervenendo profondamente nelle scuole: a inizio anno avevamo già fatto disinfestazioni e derattizzazioni e lì dove è necessario farle continueremo in un ciclo di disinfezioni. L’importante è individuare un canale comunicativo che possa essere il più possibile efficace, senza che si paventino cose che non sono, come nel caso di un minacciato crollo di un soffitto che poi si scoperto essere una caduta di un pannello di un controsoffitto nella notte a causa della perdita di un tubo, successo sei mesi fa e immediatamente riparato. Quello di oggi è stato un momento per comunicare ai rappresentanti dei genitori, ciò che il Comune sta facendo per la messa in sicurezza e il restyling della scuola di via Campo di Carne, il cui ap-

palto è già in corso. Prima di Natale inaugureremo le nuove aule di via Tanaro – togliendo finalmente i container – e abbiamo lì in itinere un finanziamento della Regione Lazio. Ci siamo riaggiornati dopo le festività, ma ciò che faremo verrà comunicato con una newsletter a questo coordinamento”. Su questo tema, spiegano le famiglie degli alunni del plessi Ardea 2 e Ardea 3, il sindaco ha proposto di creare una rete al fine di essere continuamente in contatto per ogni problema dovesse sussistere. “Ci teniamo a specificare alcune cose: anche se la relazione dei Nas non ha menzionato la presenza di escrementi di topo nei controsoffitti del plesso di Campo di Carne 2, noi ne ribadiamo la presenza. Abbiamo invitato il sindaco a verificare ciò che dicevamo e lo stesso si è impegnato a coordinare un intervento che verrà eseguito durante le festività natalizie. Abbiamo inoltre messo in evidenza la mancanza di videosorveglianza e l’estrema facilità con cui si può accedere nei locali delle scuole nelle ore di chiusura, a Campo di Carne 2, dove ogni anno atti di vandalismo riducono in stato pietoso soprattutto i locali della scuola media, e a via Varese, dove spesso sono stati trovati escrementi umani sui banchi. Certi della riuscita di questo incontro e ribadendo la necessità di controlli continui vista la quantità di problemi che le nostre scuole presentano, rimaniamo a disposizione dell’Amministrazione per coadiuvare gli interventi segnalando le anomalie, ma nel contempo chiediamo un impegno continuo negli interventi, perché sarà pur vero che urlare non porta lontano, ma la voce alta è rimasta purtroppo l’unico mezzo funzionante per avere attenzione, e di certo non per volere nostro”. Giulia Presciutti


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Cambio ai vertici dell’ALPRO U

sione, ovvero l’“Avviso pubblico per l’individuazione delle professionalità esterne disposte a collaborare – mediante sottoscrizione di contratti di liberalità – alla costituzione di organi di staff e dell’ufficio di staff del sindaco”, sul quale vorrei esprimere alcune considerazioni. Sappiamo molto bene come la gestione economica della macchina amministrativa comunale, in questi tempi, sia diventata difficile, come il “patto di stabilità” abbia fortemente compresso la possibilità di manovra delle amministrazioni comunali, ed è nota la situazione debitoria del Comune di Pomezia e le conseguenti difficoltà. Capiamo quindi come, in qualche modo, il ricorrere alla richiesta di disponibilità di personale a titolo gratuito cui è ricorso il Sindaco Fucci sia in qualche modo quasi obbligatorio. Possiamo quindi capire ed in parte condividere lo spirito dell’Avviso Pubblico, ma solo in alcuni degli ambiti per i quali il Sindaco ritiene di farsi “aiutare” a titolo gratuito: ciò non è possibile per tutti gli argomenti citati, in particolar modo non è assolutamente possibile per quanto attiene la pianificazione del territorio. Ciò che riteniamo gravemente lesivo del decoro della professionalità degli iscritti che rappresento e di tutti gli altri professionisti, è l’avere inserito nel bando la figura del pianificatore territoriale con contratto di liberalità. La pianificazione territoriale è ambito che è per legge riservato ad Ingegneri ed Architetti e che quindi rientra sotto l’egida dei rispettivi Ordini ed è argomento cardine e statutario della nostra Associazione”. Qual è la sua posizione in merito? “Ritengo che l’attribuire poteri di proposta su temi territoriali a persone non retribuite, e quindi a mezzo servizio anche dal punto di vista delle responsabilità personali, sollevi qualche perplessità, perché si potrebbe pensare che costoro potrebbero essere più facilmente influenzabili da terze persone, proprio in quanto senza stipendio. Spero che ciò non succeda, ma sicuramente il rischio è piuttosto alto. Come noto, su istanza dell’ing. Leonardo Mecca e mia, è stato interessato del problema l’Ordine degli Ingegneri di Roma in quanto il tema travalica i confini comunali per assumere valenza generale e nazionale. Mi risulta che anche altri Ordini Professionali, sia a livello romano sia nazionale, stiano prendendo posizione in merito. Sono rimasto basito dal fatto che su questo argomento, che tocca i temi propri di questa associazione, l’Amministrazione abbia ritenuto di procedere senza sentire alcun parere di chi, come noi Associati, lavora tutti i giorni sui temi della pianificazione territoriale e sui problemi di questa città, conotel. 392-6939763 scendoli bene”. Ma voi siete diinfo: redazione@ilcorrieredellacitta.it sposti a collaborare con

na mano tesa verso l’Amministrazione comunale, ma ancora più verso la città. E’ così che si vuole presentare il nuovo presidente dell’Alpro, l’Associazione dei Liberi Professionisti di Pomezia, Lionello Lupi, eletto a seguito delle dimissioni dell’Ingegner Luigi Torreti. “Vorrei esordire innanzi tutto ringraziando il presidente uscente per aver mantenuto vivo lo spirito associazionistico che tanti anni fa ha visto nascere questo consesso che riunisce molti professionisti tra gli Ingegneri, Architetti, Geometri, Periti Agrari, Periti Industriali e Geologi che lavorano in questo Comune e nei Comuni limitrofi”. L’associazione parte con il suo nuovo corso mettendo in risalto alcuni punti cardine. “Si tratta della difesa della professione in ambito locale, con iniziative rivolte a creare opinione a sostegno della professionalità, la proposta di fusione con il gruppo professionisti di Ardea per ottenere una più ampia partecipazione e forza d’opinione su questo territorio, i rapporti con Associazioni analoghe, per un proficuo scambio di idee. Interazione, iniziative condivise e scambi con le analoghe associazioni dei territori limitrofi e con gli Ordini Professionali Provinciali e Nazionali, l’organizzazione di conferenze su temi specifici che coinvolgano anche le amministrazioni locali, e segnatamente i tecnici Comunali, per scambi di idee e verifica delle interpretazioni dei temi normativi e dei regolamenti, ma anche l’organizzazione di convegni su argomenti di interesse comune, in particolare in merito alla entrata in vigore di nuove leggi, al fine di mantenersi tutti aggiornati”. In programma anche la redazione di una proposta di modifica di alcuni punti del Regolamento Comunale di Pomezia. “Per me è essenziale dare subito agli associati risposte concrete prendendo, da subito, posizione sui temi di nostro interesse che riteniamo essere i più attuali e importanti. Per questo motivo ritengo opportuno prendere ferma posizione su un tema che da qualche tempo è alla luce dell’opinione pubblica e che riguarda segnatamente la nostra profes-

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l’Amministrazione, qualora vi venisse chiesto? “Lo abbiamo fatto più volte in passato e siamo disponibili anche adesso e per il futuro. Con l’occasione vogliamo dichiarare la nostra volontà di perseguire una fattiva collaborazione e chiedere all’Amministrazione di voler tenere conto della professionalità dei nostri iscritti per acquisire pareri ed esperienza sui temi per i quali è a volte evidente che l’Amministrazione non ha grande dimestichezza. Ciò può facilmente avvenire con pubblici dibattiti e scambi di opinioni alla luce del giorno e con la massima dovuta trasparenza”. Ma lei ha comunicato all’Amministrazione la vostra disponibilità? “Dopo la mia elezione a Presidente dell’ALPRO ho provveduto a contattare la Segreteria del Sindaco Fucci per fissare un incontro al fine di presentarmi, presentare l’Associazione e per discutere i temi relativi ai vari problemi che affliggono il territorio ed anche di quelli che possono sorgere nel dare seguito all’Avviso Pubblico di cui si parlava. Mi è stato risposto che il Sindaco non riceve prima di un mese e che comunque sarei stato ricontattato per prendere un appuntamento, ma da allora non ho più avuto notizie, nonostante siano passati due mesi”. C’è una nota di polemica? “Ci è noto il vezzo di questo Sindaco nel considerare qualsiasi forza viva di questo paese - che non sia la sua - estranea, lontana, quasi losca, da guardare con sospetto e quindi da tenere a distanza, ma credo che, se non altro per educazione, alla nostra Associazione deve essere data una risposta e deve essere data fiducia, così come hanno sempre fatto nei nostri confronti le precedenti Amministrazioni, indipendentemente dal colore politico. Peraltro l’ALPRO, nello spirito di positività che anima da sempre questa Associazione, non si limita a contestare ma vuole fare proposte concrete. L’incontro con il Sindaco doveva e deve ancora servire anche a prospettare queste proposte, che avrebbero potuto ottenere lo stesso risultato previsto dall’Amministrazione, ma in modo corretto e senza creare problemi deontologici e legali”. Matteo Acitelli


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Campo Jemini: la verità sul “Ponticello” In attesa di ricevere una risposta dall'amministrazione ripercorriamo le principali tappe della vicenda

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utto parte lo scorso 12 Aprile. Dopo anni di attesa, lamentele e segnalazioni cadute nel vuoto, il Comitato di Quartiere, in quella data, annuncia finalmente il via ai lavori per la sistemzione del Ponte di Via delle Orchidee. Carte alla mano, questo era il piano dell'opera approvato dal Comune di Pomezia: sistemare e, eventualmente, allargare il ponte esistente, quindi realizzare una seconda struttura parallela in modo tale da consentire il transito ai veicoli nei due sensi di marcia. Non solo. A completamento dell'opera veniva previsto l'adeguamento della sede stradale del tratto successivo al ponte fino ad arrivare al bivio con via delle Campanule. Il costo stimato veniva indivuato in circa € 370.000,00 per una durata complessiva di 365 giorni. I lavori partono ma stranamente si rivolgono soltanto alla zona successiva al ponticello – la seconda parte del progetto – il quale, al contrario, non subisce alcun tipo di intervento. Per tutta l'estate è questo lo scenario per gli abitanti del quartiere. Passano i giorni e le perplessità iniziano a trasformarsi in dubbi, quindi in un'amara certezza: il “ponticello” non verrà toccato. E infatti così avviene. Il cantiere viene smantellato, i mezzi se ne vanno, e dell'opera prevista inizialmente nessuna traccia. Ma, cosa ben più grave, tutto questo avviene nel silenzio più assoluto, senza cioè che gli abitanti venissero informati di ciò che stava accadendo. Iniziano così a diffondersi varie voci, indiscrezioni di diverso tipo, per cercare di dare una spiegazione a quanto accaduto; di queste, quasi tutte riguardano il Consorzio di Bonifica di Pratica di Mare, il quale diventa, per gran parte dell'opinione pubblica, l'unico responsabile dello stop ai lavori. Nel tentativo di saperne di più anche il Comitato di Quartiere prova a muoversi inviando una lettera al Sindaco (pubblicata sul numero cartaceo di Novembre ndr) alla quale però non perviene risposta. Con queste premesse decidiamo allora di dar seguito ai servizi realizzati negli anni passati. Parte così la nostra inchiesta. 20 Novembre: il primo servizio – Ci rechiamo a Campo Jemini nella mattinata del 9 Novembre. In quella data il cantiere era già stato smantellato e dei lavori non c'era già più nessuna traccia. Attraverso un servizio video ed alcune foto scattate in loco descriviamo innanzitutto l'elevato degrado di una struttura ormai ai limiti della percorribilità (e della decenza). Segnaliamo pertanto, per l'ennsima volta, le numerose problematiche del Ponte: carreggiata troppo stretta, asfalto in pessime condizioni, e, addirittura, la mancanza delle protezioni laterali, crollate nel tempo e ridotte oggi ad un mi-

sero “muretto” di pochi centimetri. Nella seconda parte del servizio invece affrontiamo la questione riguardante le possibili motivazioni circa lo stop ai lavori. Chi lo ha decretato? Dove sono finiti i fondi inizialmente stanziati? Tutte domande che necessitavano - e necessitano tutt'ora - di una risposta. Per prima cosa, per verificare l'attendibilità delle indiscrezioni raccolte e riportate sempre in un articolo apparso sul numero cartaceo di Novembre del nostro giornale, ci rechiamo al Consorzio di Bonifica di Pratica di Mare, ritenuto da molti, come visto, il principale responsabile dell'accaduto. Incontriamo il Direttore, Aldo Capponi, con il quale cerchiamo di far luce sulla questione. Questo è quanto apprendiamo. Il Consorzio, in data 15 Maggio, invia una lettera al Servizio dei Lavori Pubblici del Comune segnalando alcuni punti critici riguardanti la documentazione presentata. Ciò che maggiormente interessa tuttavia, è il riferimento – vero snodo cruciale della vicenda - all'impossibilità di mettere in opera quanto previsto così come era stato indicato e previsto nel progetto originale. Leggiamo infatti nella suddetta lettera: “Inoltre, considerato che s'intende realizzare la nuova opera di attraversamento a monte di quella già esistente (venendo dalla Castagnetta, sulla destra della struttura esistente ndr) che, come anche indicato nella Relazione generale da Voi redatta, risulta idraulicamente inadeguata e quindi motivo di formazione di pericolosi fenomeni di rigurgito a monte della stessa, codesto Comune dovrà fornire apposita verifica idraulica con modelli idraulici che tengano conto di entrambe le opere di attraversamento” Il consorzio dunque respinge il progetto per evidenti problematiche legate al normale de-

flusso delle acque del fiume. Ma non è tutto. A conclusione della lettera troviamo questa affermazione: riferendosi sempre al Comune il Consorzio invita l'amministrazione a “formulare una nuova ipotesi progettuale di adeguamento all'opera esistente o – si noti bene – di spostamento di quella che si intende realizzare a valle di quest'ultima”. Quindi, se da un lato è vero che il Consorzio ha decretato lo stop ai lavori, non avallando il progetto originale dei lavori, dall'altro è altrettanto vero che, a determinate condizioni, ovvero la modifica del progetto stesso o, più semplicemente, lo spostamento a valle della seconda struttura da realizzare -, i lavori sarebbero potuti partire ugualmente. Siamo ovviamente consapevoli che tali modifiche avrebbero richiesto magari un adeguamento dei fondi inizialmente stanziati ma da qui a sostenere che l'opera non si poteva realizzare ce ne passa. Appare evidente dunque che la responsabilità dell'intera vicenda è da attribuirsi, carte alla mano, al Comune di Pomezia e non al Consorzio come si era erroneamente pensato; se a questo poi aggiungiamo la totale mancanza di comunicazione con i cittadini, i quali, di tutto questo, non sono stati minimamente informati, il quadro è completo. A seguito del nostro interessamento comunque anche il Consorzio di Bonifica si è mosso, inviando, il 7 Novembre scorso, un sollecito all'amministrazione e alla provincia di Roma per cercare di risolvere la questione. A tale richiesta però non è pervenuta risposta. 28 Novembre: il Comune accetta di rispondere alle nostre domande - Nella giornata di Martedì 26 Novembre abbiamo chiamato l’ufficio Lavori Pubblici per fissare un appuntamento con l’ing. Curci, dirigente del settore, per avere spiegazioni in merito alla vicenda; re-indirizzati alla Segreteria del Sindaco ci comunicano che la nostra richiesta verrà girata all’Ufficio Stampa il quale, presa in carico la domanda ci ricontatterà. Pur non accettando la nostra richiesta mi comunicano che il Sindaco, e dunque non Curci, risponderà alle nostre domande a mezzo mail. Decidiamo di lanciare dunque, sempre tra le pagine del nostro sito, una lettera aperta al Primo Cittadino, (leggi l'articolo al link http://www.ilcorrieredellacitta.com/inchieste-e-approfondimenti/campojemini-la-verita-sul-ponticello.html ) invitando tutti i lettori a presentare eventuali dubbi, interrogativi, o particolari richieste da allegare alle nostre domande. Dopo alcuni giorni spediamo il tutto (era il 1° Dicembre). Purtroppo ad oggi (8 Dicembre) non ci è ancora pervenuta risposta... Luca Mugnaioli




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SPORT

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Volano Torvaianica e Tor San Lorenzo Q

uotazioni in rialzo anche per Real Pomezia (Ecc. Gir.B), quarto a -3 dalla seconda, e Montegiordano (Terz. Cat. Roma E), secondo a soli due punti dalla vetta. Le altre squadre: l'Indomita (Sec. Cat. Gir. D) è ancora alla ricerca della quadratura del cerchio, bene invece l'Airone Ardea (Prim. Cat. Gir. F) che risale fino al settimo posto. In Promozione (Gir.A) il Lido dei Pini, la Nuova Florida e l'Unipomezia stazionano stabili a metà classifica. Eccellenza, Real Pomezia ad alti livelli: ora si può pensare in grande – La squadra rosso-blu è stata una delle note maggiormente positive del mese di Novembre, con un ruolino di marcia da prima della classe: quattro vittorie ed un solo stop, lo scorso 24 Novembre, contro il Lariano in trasferta. In virtù dei risultati conseguiti il gruppo si è attestato al quarto posto, a sole due lunghezze dalla seconda in classifica, il Borgo Podgora; il calendario inoltre, nelle prossime giornate, almeno sulla carta, sembrerebbe essere dalla parte dei pometini: l'otto Dicembre infatti è in programma la sfida fuori casa contro la Rocca Secca – attualmente nona – mentre, sette giorni più tardi, sarà la volta del Cecchina – tredicesima – fra le mura amiche. Fare bottino pieno in queste due sfide significherebbe presentarsi poi al big-match del 22 Novembre contro il Podgora nel migliore dei modi, per cercare, qualora le distanze dovessero rimanere inalterate, l'aggancio vincente. Promozione, Gir. A: Lido dei Pini, T.N.Florida e Unipomezia provano a rilanciarsi. A Dicembre occhi puntati sul derby Unipomezia-Lido dei Pini – Novembre è stato un mese abbastanza positivo per le nostre squadre impegnate nel campionato di Promozione le quali, dopo un avvio di stagione altalenante, sono riuscite a mettere in cascina diversi risultati importanti. Partiamo dal Lido dei Pini. La squadra guidata da Mister Panicci ha chiuso il mese con un bilancio di due vittorie ed altrettante sconfitte per poi centrare, nel primo turno di Dicembre, un importante successo contro il Focene Calcio (43). I 18 punti conquistati sin qui valgono, per il momento, il sesto posto. Sempre a quota 18 punti troviamo anche la Nuova Florida, che prosegue nel momento favorevole già registrato nello scorso numero di questa rubrica. La squadra guidata dal binomio Marinelli-Ciciani è rimasta imbattuta nel periodo sopra considerato ottenendo due vittorie e tre pareggi, e, ad oggi, può guardare sicuramente al futuro con maggiore serenità. Chiudiamo con l'Unipomezia. La squadra viene da un mese abbastanza turbolento dal punto di vista societario, vedi ad esempio le dimissioni di Annesi (per saperne di più http://lagazzettapontina.it/calcio/unipomezia-shock-annesi-rassegna-le-dimissioni ), e sul campo questo si è tradotto in risultati altalenanti. La compagine comunque, è attestata al nono posto, dunque a ridosso delle alle altre

due squadre del territorio, e può pertanto considerarsi momentaneamente al riparo dalle zone calde del raggruppamento. (Prossimi turni Promozione Gir. A,18 squadre: 8/12 LIDO DEI PINI-Tolfa (11°); TNF-Città di Fiumicino (3°); Palocco (16°)-UNIPOMEZIA. 15/12 UNIPOMEZIA-LIDO DEI PINI; Almas Roma (1°)-TNF. 22/12 LIDO DEI PINI-Palocco (16°); TNF-Falasche (14°); Nettuno (2°)UNIPOMEZIA) Prima Categoria: Ardea in costante ascesa, respira la Città di Pomezia – Nello scorso numero di questa rubrica avevamo lasciato le due squadre alle prese con una situazione decisamente deficitaria per quel che riguardava la classifica. A distanza di un mese vediamo cosa è cambiato. Entrambe, Airone Ardea in testa, sono riuscite a dare una netta sferzata al proprio cammino. Partiamo dai rutuli. La compagine guidata dall'esordiente CT Romagnuolo, mentre scriviamo, non ha perso nemmeno una delle cinque sfide disputate (i 4 turni di Novembre più il primo di Dicembre ndr), ottenendo due vittorie e tre pareggi, i quali, nel loro insieme, valgono un buon settimo posto a soli tre punti dalla zona playoff. Anche la Città di Pomezia può ritenersi più che soddisfatta. Abbandonato il penultimo posto, la squadra è ora fuori dalla zona retrocessione anche se il margine di vantaggio dalla terzultima è di appena due punti; a Dicembre servirà dunque proseguire su questi ritmi se si vorrà archiviare al più presto la pratica salvezza. (Prossimi turni Prima Cat., Gir. F, 16 squadre: 8/12 V. Portuense (5°)-ARDEA; CITTA' DI POMEZIA-Grottaferrata (13°). 15/12 ARDEA-Nettuno (8°); Alberone (12°)CITTA' DI POMEZIA. 22/12 Montello (9°)ARDEA; CITTA' DI POMEZIA-Cori (1°)) Seconda Categoria Gir. I: Torvaianica e Tor San Lorenzo ai vertici. Nel giorone D l'Indomita prosegue tra alti e bassi – L'una, il Torvaianica, seconda, l'altra, il T. San Lorenzo, terza. Ed un solo punto a dividerle. Prosegue senza esclusione di colpi il duello a distanza fra le due compagini del terriotorio che sembrano intenzionate, avversari permettendo, a giocarsi il titolo, o quantomeno le prime tre posizioni,

fino all'ultima giornata. Tra le due tuttavia, è sicuramente la formazione rutula quella più in forma: 4 vittorie ed un pari nelle cinque sfide disputate; anche il Torvaianica comunque, sebbene abbia un po' rallentato il passo rispetto ad Ottobre, mantiene la scia della prima della classe, il Real Velletri, distante oggi, mentre scriviamo, cinque punti. Nel girone I invece, l'Indomita non riesce a dare continuità ai propri risultati, alternando successi importanti – vedi la vittoria 4-0 sul campo della Città di Dragona – ad inaspettati passaggi a vuoto, che valgono, per il momento, soltanto un piazzamento a metà classifica. (Prossimi turni Sec. Cat. Gir D, 16 squadre: 8/12 INDOMITA-Real Boccea (13°). 15/12 Acilia (1°)-INDOMITA. 22/12 INDOMITA-Casalotti (2°) ----- Prossimi turni Sec. Cat. Gir I, 16 squadre: 8/12 Norma (11°)TORVAIANICA; V.D.Amore- (ult.)-TSL. 15/12 TORVAIANICA-SS.Pietro e Paolo (9°); TSLDoganella (10°). 22/12 Sa.Ma.gor (12°)-TORVAIANICA; TSL-Bassiano (6°).) Terza Categoria (Roma E),il Montegiordano si conferma ai vertici. Non decollano invece Free Club ed Enea Pomezia (Terza Gir. Latina A) – Continua la bella favola del Montegiordano guidato da coach Benedetti. Dopo un avvio promettente la squadra si è confermata anche nel mese di Novembre ed è rimasta, anche se è arivata la prima sconfitta stagionale, agganciata alla vetta del raggruppamento, distante appena due punti. Quotazioni in ribasso invece per le altre due squadre impegnate nel campionato di Terza: il Free Club, nello stesso girone del Montegiordano, occupa il decimo posto mentre l'Enea, impegnata nel Girone A di Latina, è soltanto nono. (Prossimi turni Terz. Cat. Roma E 13 squadre: 7/12 MONTEGIORDANO Riposo; Garbatella (6°)-FREE CLUB. 14/12 MONTEGIORDANO-Real Calcio (5°); FREE CLUBAcds Group (1°) . 21/12 Garbatella (6°)-MONTEGIORDANO; R. Cava Frattoc. (4°)-FREE CLUB. Terz. Cat. Lat. A 13 squadre: 7/12 Enea Riposo; 14/12 ENEA-Cle.m.bo.fa.l. (2°). 21/12 Fanciulla D'Anzio (10°)-ENEA)) Luca Mugnaioli @lu_mugna


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Dicembre 2013 IMU, BEFFA CONTINUA: LA PAGHERÀ ANCORA UNA FAMIGLIA SU DUE. BATTERANNO CASSA I COMUNI CON L'ALIQUOTA SOPRA IL 4 PER MILLE (CIRCA 2.700): LO STATO COPRIRÀ SOLO IL 60% DELLA DIFFERENZA (1 Dic.) La quota di extragettito scaricata sui contribuenti

INFORMAZIONE

scende dal 50 al 40%, ma le abitazioni coinvolte passano da 3,5 a 10 milioni. Dopo giorni di fibrillazioni governative e, si racconta, di pressanti ed insistenti richieste dell’Anci che avrebbero portato a piccole ma rilevantissime riscritture, il testo finale sull’Imu è arrivato. E le brutte sorprese non mancano. È bastata una parolina piazzata al posto giusto per trasformare il decreto per l’abo-

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lizione della seconda rata sulla prima casa in un altro appuntamento con l’erario. Gli importi sono minimi, ma la platea dei contribuenti colpiti si è allargata al punto da trascinare nuovamente nell’incubo Imu circa la metà dei contribuenti che hanno pagato il balzello nel 2012. (liberoquotidiano.it)

Notizie Tascabili

di Luca Mugnaioli

“CORRIERE DELLA CITTA', INFORMARE PER INFORMARSI” Vday, Grillo: “Vogliamo un referendum per votare se rimanere dentro l’euro” - Beppe Grillo, durante il suo intervento di quaranta minuti dal palco del V-day di Genova, torna anche sui temi economici proponendo sette punti programmatici tra cui un referendum sull’euro e rivedere i rapporti con l’Europa. Il leader del Movimento 5 Stelle dice: “Ci hanno truffato, ci siamo trovati dentro l’euro senza poter dire nulla. Io non sono contro l’Europa. Ma voglio che il popolo sia informato. Vogliamo gli eurobond, ma non accetterà nessuno”. (Fonte: IlFattoQuotidiano.it)

sono sviluppate in un fabbricato dove ha sede una ditta, gestita da cinesi, alla periferia della città (corriere.it) ALTRE IN BREVE:

MODA: Un vestito antiproiettile per businessmen "estremi" (Guarda il video su Huffingtonpost.it Link diretto: http://tinyurl.com/pnvlr6f) SPETTACOLI: (Repubblica.it) Povero Paul Walker: per il divo di "Fast & Furious" una morte ad alta velocità CURIOSITÀ & LIFE STYLE

Dal numero di Settembre 2013 la rubrica Curiosità&Life style si è arricchita di una nuova sezione: si tratta dello spazio “twitter!twitter!twitter!” dove raccoglieremo i tweet contrassegnati dall'hashtag #NotizieT. pubblicati nel corso del mese.

L’ultimatum di Renzi scuote il governo. Alfano: se vuole la sedia di Letta lo dica. Il sindaco: “Un patto su tre punti o il Pd uscirà dalla maggioranza”. Lupi: non temiamo di andare al voto. Cuperlo: «Così Matteo fa un assist a Berlusconi e a chi vuole le urne» - (2 Dic.) L’ultimatum di Matteo Renzi a Enrico Letta scuote il governo. Il sindaco detta tre condizioni al premier: riforme, lavoro ed Europa. Se non realizzerà questi obiettivi allora il Pd «separerà il suo destino dalla maggioranza», afferma il candidato segretario democratico in un’intervista pubblicata oggi su La Repubblica. (Fonte: LaStampa.it) «Io, finto barbone a Roma vi racconto i nuovi poveri» Mi sono lasciato crescere la barba incolta. Ho indossato un vecchio cappellino, jeans vecchi e strappati, una giacca di renna in condizioni pietose - Ho vissuto per cinque giorni, mattina e sera, con i «nuovi poveri» che sono molto più vicini a voi di quanto pensiate. (Leggi il resto della notizia su “Iltempo.it” link diretto: http://tinyurl.com/pwphwzv) Prato, rogo nella fabbrica: è una strage. Sette morti e due feriti gravi – (1 Dic.) Le fiamme si

comprato nel 2009 con il suo contenuto di 7.500 BitCoin, una moneta “virtuale” che in quell'anno, al contrario di oggi, non valeva praticamente nulla. (Fonte: notizie.delmondo.info) “El Libro que No Puede Esperar” - Un piccolo editore di Buenos Aires, Eterna Cadencia, ha lanciato una curiosa iniziativa dedicata agli autori emergenti: una collana di libri scritti con un inchiostro che scompare. Dopo due mesi dalla stampa infatti le parole iniziano a sparire. Farete in tempo a leggerlo? (fonte: nostra rielaborazione da notizie.delmondo.info) Scrivete un corto sulla "tecno-solitudine": 60 artisti di BigRock sono al vostro servizio - Inviateci una sceneggiatura di due minuti, diventerà un minifilm. L'autore sarà al BigRedCarpet a febbraio per seguire la realizzazione. C'è tempo fino al 25 dicembre. (Per saperne di più: http://tinyurl.com/nfl9e2x) State parlando di cibo? Attenti, Fido vi guarda! Il vostro cane segue attentamente le conversazioni a tema "culinario". La prova? un esperimento ha dimostrato che i cani sanno capire le interazioni umane, anche se non direttamente rivolte a loro. (Fonte: Focus.it Link diretto: http://tinyurl.com/qg5huz4)

#NotizieT. #Pomezia #ardea @CorriereCitta "@NonSapeviChe: In 4 mila anni sulla Terra sono cadute circa 34500 meteoriti" #NotizieT. "@repubblicait: Un anno di guerre: il fotoracconto dei reporter Afp http://larep.it/ItbibV pic.twitter.com/vnG3SQXyoB" #NotizieT. #pomezia #ardea "@rep_ambiente: Fukushima, via alla rimozione delle barre di combustibile http://larep.it/1dOqFpf " #NotizieT. "@NonLaSai: L'inventore delle Pringles vuole che i propri resti siano bruciati e conservati in un tubo delle sue amate patatine" Butta via un hard disk con dentro 7,5 milioni di dollari - Un uomo di Newport, James Howells, nel Galles del sud, ha per sbaglio gettato via 5 milioni di euro buttando nella spazzatura il suo vecchio hard disk inutilizzato; lo aveva


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SPETTACOLO

Il Corriere della Città Dicembre 2013

Mara Martini, talento sulle ali della musica H a iniziato a ballare a 6 anni e non ha più smesso. Mara Martini, pometina d’adozione è diventata famosa ai suoi concittadini grazie alla partecipazione alla trasmissione televisiva “Italia’s got talent”: giunta in finale, è stata battuta da un ventriloquo. Ma la soddisfazione di essere arrivata all’ultima puntata con una disciplina come la danza è sicuramente enorme per questa ragazza di 28 anni che ha alle sue spalle esperienze di tutto rispetto, come i 7 anni trascorsi al Teatro dell’Opera di Roma o l’anno passato nei teatri di Los Angeles, negli Stati Uniti. “Ho iniziato a ballare a casa: mi muovevo sempre al suono della musica trasmessa nei video televisivi, tanto che mia madre ha deciso di segnarmi ad una scuola di danza”. Una mossa azzeccata, perché Mara rivela subito un talento innato: a 10 anni la sua insegnante le consiglia di fare l’audizione al Teatro dell’Opera. Passata la selezione, per Mara inizia una vita improntata sul sacrificio: tutti i giorni fa la spola da Lavinio, dove viveva all’epoca, a Roma, per seguire ore e ore di lezioni. “E’ stata dura tra la scuola, i compiti e la danza, ma non mi è pesato e rifarei tutto. Inizialmente facevo solo due ore al giorno dal lunedì al sabato, poi crescendo – o quando si doveva preparare uno spettacolo – si ballava per 6 ore al giorno. Ma era la mia passione e lo facevo volentieri, anche se la domenica ero distrutta e passavo la giornata in stato catatonico”. Niente vita sociale, quindi? “E chi ne aveva la forza? Le amicizie erano perlopiù “telefoniche”, raramente riuscivo ad uscire con qualche amica”. Non sentiva il peso di questa condizione anomala per una bambina prima ed un’adolescente poi? “Un po’ sì, ma poi bastava uno spettacolo, una bella occasione ed ecco che tutti i sacrifici non pesano più”. A 17 anni Mara decide di passare all’hip hop e, dopo due anni, vola a Los Angeles per lavorare in diverse compagnie. Un’esperienza che la arricchisce professionalmente e la rende ancora più forte ed indipendente. Tornata in Italia, però, c’è lo scontro con la realtà locale: le possibilità sono di gran lunga inferiori, per chi fa

della danza un mestiere, rispetto all’America. Ma quali erano le sue speranze? “Speravo che l’Italia non fosse come me la ricordavo. Ci sono poche occasioni per fare audizioni, mentre negli Stati Uniti le possibilità di partecipare sono tantissime. Magari poi non ne va in porto neanche una, ma almeno lì si può provare. Qui invece c’è poco e spesso i lavori sono malpagati, rendendo il futuro davvero incerto. E’ quando realizzi questo che ti pesano i sacrifici fatti. Ma ho tenuto duro, facendo tutto quello che potevo: ho lavorato sempre, sia come insegnante di danza classica, moderna ed hip hop che in numerosi spettacoli per varie compagnie. Ho anche aperto una mia compagnia, la “Doppia Emme Entertainment”, che mi da molta soddisfazione”. Insegnare per lei è un ripiego? “No, anzi, è un qualcosa che mi completa molto dentro, perché posso dare agli altri tutto quello che so a modo mio, senza stressare troppo come è stato invece fatto con me quando ero bambina”. Quali sono le più grandi soddisfazioni ottenute finora attraverso la danza? “La prima è stata l’ingresso al Teatro dell’Opera, perché non è facile riuscire ad essere ammessi. E’ stata una conferma che la strada intrapresa era quella giusta, che il talento c’era davvero, ribadito ad ogni spettacolo. Poi è stato un successo anche ottenere il visto lavorativo per gli Stati Uniti: quando ho avuto la risposta ho pianto di felicità. Tornata dall’America un’altra pietra miliare della mia carriera è stata la partecipazione a MTV Shakedown: anche in quel programma televisivo sono riuscita ad arrivare in finale”. E se si calcola che la selezione per partecipare era stata fatta da 30 mila ballerini provenienti da tutta Europa, si capisce come arrivare tra i 6 della finale possa essere emozionante… “Un’enorme soddisfazione, che non potrò mai dimenticare, così come non potrò mai dimenticare la recente partecipazione ad Italia’s got Talent: anche lì un sogno che si è avverato quando ho sentito pronunciare il mio nome tra quelli che sarebbero andati in finale”. Cos’è la musica, secondo lei? “E’ la parte sonora dei sentimenti. I sentimenti non si possono né vedere

né ascoltare, ma attraverso la musica prendono consistenza, si concretizzano in qualcosa di tangibile: è il mezzo perfetto per trasferire agli altri cosa si prova”. E la danza? “Se la musica è la parte sonora del sentimento, la danza è la parte visiva dell’aspetto interiore delle persone. Nel momento in cui un ballerino riesce ad emozionare il pubblico – cosa che può fare solo utilizzando anche la musica, perché ballare sul silenzio non trasmetterebbe le stesse sensazioni – si concretizza la magia del sentimento”. Provi ad immaginare sé stessa tra 10 anni: come si vede? “Con mio figlio in sala prove, insieme alla mia compagnia ormai famosa: un altro sogno, forse il più importante. Altrimenti, mi vedo come coreografa”. Lei ha già un bimbo di 3 anni: la maternità è un impedimento per chi vuole intraprendere la carriera da ballerina? “No, al contrario, è stato molto utile: un figlio ti fa crescere, ti rende più completa, ti fa capire fino in fondo cosa sia il senso di responsabilità, si affrontano i sacrifici con più determinazione. Non si deve rinunciare ad essere mamme per essere ballerine: i due ruoli possono convivere tranquillamente, traendo gioia ed appagamento da entrambi”. Alessia Ambra Achille

“Infinito”, la presentazione a Tor San Lorenzo

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l cerchio si chiude, o quasi. Venerdì 3 Gennaio a partire dalle 10:30, lo scrittore Rodolfo Baldassarri torna nella natia Tor San Lorenzo per presentare presenterà “Infinito”, il suo secondo romanzo che fa parte della trilogia “Il filo rosso del destino”. L’incontro con l’autore avverrà nella nuova Biblioteca “Il Giralibro” in Via delle Meduse, 3: si parlerà della storia ambientata tra il mare di Tor San Lorenzo, Anzio, Nettuno e la Maremma Toscana: attraverso un vecchio manoscritto, Valerio scopre l'esistenza di un'antica maledizione che incombe da secoli sulla sua famiglia. “Infinto” diventa quindi il racconto di un viaggio senza confini di tempo e di spazio, che ripercorre il segreto della creazione. Un’estrema storia

d’amore che non conosce i limiti né del tempo e né degli uomini. Dopo il successo del suo primo romanzo, “In Riva al Mare”, ambientato in gran parte anch’esso sul litorale romano, lo scrittore per la prima volta presenta una sua opera “in casa”, a Tor San Lorenzo, “in una struttura dedicata alla lettura e alla cultura. Sono lieto di vedere realizzata questa biblioteca: un grande sogno che anch’io avevo sin da bambino”, ha commentato Rodolfo Baldas-

sarri. La biblioteca Il “Giralibro” nasce con l’aiuto di tutti coloro che hanno creduto in questa iniziativa con donazioni di libri, materiale, supporti didattici, allestimenti ma soprattutto con una grande determinazione e forza di volontà. All’evento interverranno i rappresentanti del Comitato di Quartiere Nuova California, il Sindaco di Ardea Di Fiori, l’Assessore Riccardo Iotti, l’ex Vice Presidente della Regione Lazio Ciocchetti, alcuni imprenditori locali, la scrittrice Silvia Matricardi, il direttore del Corriere della Città di Pomezia Maria Corrao e il giornalista Luigi Centore, oltre ad una piccola rappresentanza di giornalisti austriaci e tedeschi e di operatori turistici di questi Paesi. Claudia Bartolini


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CULTURA

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Dal deserto arabo alle coste italiane

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a magia del deserto e i misteri di chi quotidianamente lo vive, ma anche l’amore per le donne, la passione e l’abbandono. Questi sono gli argomenti più amati da Raid Bin Abdullah Aloqili, giovane poeta saudita che “sbarca” con i suoi versi fino sulle nostre coste. 35 anni, nato a Riyadh, è ormai molto conosciuto in gran parte dei Paesi Arabi – principalmente in Libano ed Arabia Saudita – grazie alle interviste radiofoniche ed ai programmi televisivi di Al Jazirah e di numerose altre emittenti, principalmente sul canale MBC. Ha pubblicato la sua prima raccolta di poesie nel 1998, e recentemente i suoi versi hanno oltrepassato i confini nazionali. Raid, attraverso la poesia, vuole mostrare il volto più profondo dei beduini, gli “uomini del deserto”. Un volto distante dagli stereotipi, che vede conciliare la vita dura del deserto con la delicatezza e la generosità di questo popolo. Laureato alla King Abdualazez University di Jeddah, ha iniziato a comporre poesie da bambino. Raid, pur essendo nato e cresciuto in città, si appassiona alla vita dei beduini spinto dall’amore per il deserto e, sin da giovanissimo, cerca il modo di portare la cultura beduina al di fuori dei villaggi tradizionali, riportando nei suoi versi le emozioni, i dolori e le fatiche che la caratterizzano. Le sue poesie, scritte in arabo, utilizzano un linguaggio a volte difficile – si esprime nel “linguaggio bianco”, diverso nell’arabo classico – ma che viene comunque compreso da tutti gli arabi, nei diversi accenti e dialetti. Il fascino di questi versi ha conquistato i critici mediorientali, che si contendono il giovane poeta nelle trasmissioni televisive e radiofoniche. “Mi piacerebbe far conoscere anche in Italia la realtà degli uomini del deserto, le loro passioni, il loro sconfi-

Pubblichiamo una delle poesie di Raid sull’abbandono, ringraziando il nostro concittadino Hatem Sandoga per la traduzione in italiano del testo originale.

nato amore”, ha dichiarato Raid Al Oqili. E, per avvicinarsi a questo mondo esotico, è possibile visitare, fino al 30 novembre, la mostra “Alla Scoperta dell’Arabia Saudita. La Terra del dialogo e della cultura”, allestita al complesso del Vittoriano dall’inizio ottobre in occasione delle “Giornate Culturali Saudite a Roma”, una serie di eventi istituzionali e culturali per celebrare gli 80 Anni di Relazioni Diplomatiche tra Arabia Saudita e Italia. Ma Raid non parla solo di deserto. Le sue poesie raccontano di amore di coppia, di corteggiamenti intensi e di abbandono, tanto che nei Paesi Arabi è conosciuto come “Poeta di corteggiamento e abbandono”. “L’amore per il deserto e l’amore per una donna viaggiano paralleli – ha spiegato Raid – E’ un sentimento che ti prende dal profondo del cuore, che riempie tutti i tuoi pensieri”. Ma qual è il messaggio che vuole dare attraverso le sue poesie, soprattutto a chi è lontano dalla cultura araba? “E’ un messaggio di amore per tutti i popoli, per evitare la diffidenza verso il diverso, per far conoscere la gente del deserto, un popolo che io definisco “amante per eccellenza”, passionale e puro al tempo stesso”.

Tranquillizzami almeno una volta su di te… lo so… sei innamorata di qualcun altro… lo so… sono condannato nelle tue mani… Non ti chiedo di amarmi per forza… Credimi, non è questo che voglio… Tranquillizzami….almeno una volta su di te… Il tuo ritratto nella mia mente è un tormento Mentre dormo, è bel tormento. Che tormento… Ho dimenticato ma non ne sono uscito rinforzato Ti ho immaginato in ogni casa Ora sono un poeta che non conosce poesie Tranquillizzami almeno una volta su di te… Lo so l’amore non mi dà sicurezza È una bugia creduta nel tempo Un racconto pieno di ferite Brani suonati da un violino… ‫… كيلع هرم سب ينمط‬.‫يريغ تقشع ىردا‬ ‫…تيوهو‬.‫…كيدي يف هنيدي ىردا‬.‫هل لوقتو‬ ‫مالكلا سفن‬ ‫… بصغ ينبح كل لوقام‬.‫اذه وم ينقدص‬ ‫…بلطلا‬.‫……كيلع هرم سب ينمط‬.‫كليختب‬ ‫مانأو اهيف‬ ‫…باذع اومو باذع يلحأي‬..‫اوهامو افج يلحأي‬ ‫…افج‬..‫…رمعلا مايا نم يلحأي‬..‫هرم سب ينمط‬ ‫كيلع‬ ‫… تيوقامو تيسن انا‬.. ‫لك يف كليختاو‬ ‫…تيب‬.. ‫سب ينمط………تيردام رعاش نيحللاو‬ ‫كيلع هرم‬ ‫… نامزلا اهقدصو هبذك……ناما هلام يوهلا يردا‬ ….‫……حورج هنايلم هياكح‬.. ‫اهفزعي ناحلاو‬ ‫نامكلا‬

Dallecasepopolariallapopolarità: EmilioStellasiracconta “

E da un lato c’è Don Bosco e dall’altro c’è una Chiesa, e da un lato c’è il mare e dall’altro c’è panni e scale!” ci dice Emilio che con estrema semplicità e in modo schietto racconta la realtà della periferia. Diventato ormai uno dei più apprezzati esponenti della nuova canzone romana ci parla della vera vita di quartiere: “Quello che mi viene più naturale fare, è raccontare la vita vissuta. In questo, le case popolari, dove abito, sono una grande fonte d' ispirazione. Spesso nelle difficoltà delle persone, nel degrado e nell'abbandono, si può cogliere la bellezza della vita, o comunque avere grandi spunti di riflessione” uno stile diretto che fa aprire gli occhi. Ha sempre vissuto a Pomezia, cominciando a comporre canzoni con la chitarra costruita dal genio di suo nonno. Da quello che si configurava come un semplice gioco ha cominciato ad esibirsi nelle piazze e nei locali, raccogliendo sempre maggiore consenso. Finché nel 2010 vince il premio della critica al Live Musik Festival, che gli consente di aprire il concerto di Alessandro Mannarino durante l' Etruria Eco Festival. Visti i consensi rac-

colti dal pubblico di Mannarino, sei mesi dopo apre nuovamente un suo concerto. Si esibisce inoltre al No B Day 2 in Piazza San Giovanni e vince numerosi premi e riconoscimenti durante il 2012. Il 2013 gli regala l’apertura dei concerti di Cristicchi a Trastevere e di Francesco Baccini in occasione di Botteghe d'Autore, dove l’anno precedente era stato vincitore e miglior testo con “Alle case popolari”. Finalmente l’Auditorium, ma è solo l’inizio. “L'anarchia supportata da valori umani è libertà reale, la speranza del domani... Cosa intendi?” Il mio è un pensiero individuale, libero da ogni classificazione politica, anarchico appunto. Politicamente non sono schierato. Credo di avere un senso civico innato, una coscienza sociale che mi porta a dire la mia su ciò che mi circonda.” “Quali sono i personaggi che ti hanno maggiormente ispirato nella tua produzione artistica?” “Il mio riferimento è Rino Gaetano la sua musica è potente, la sua parola non è fine a sé stessa, ma segue l'emozione e arricchisce l'anima. Spero che la mia riesca a fare altrettanto!” “Hai fiducia nel domani? Progetti per il futuro?” “Mi chiedi

se ho fiducia nel domani... Beh, purtroppo devo dire che non ho molta fiducia. Cambiare se stessi è possibile, cambiare cultura è un po' più difficile. Io parto da me. Attualmente sto lavorando al secondo disco e vorrei adattarlo ad uno spettacolo teatrale. Anche se non è facile portare a termine entrambe le cose, è un obiettivo che mi sono prefissato. Nel frattempo continuo a svolgere un'intensa attività live. Il prossimo appuntamento è il 12 Dicembre alle Officine San Lorenzo a Roma.” Claudia Bartolini


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BON-TON

Il Natale F

inalmente è arrivato il gran freddo e con esso l’evento più atteso della stagione: il Natale! Festa per grandi e piccini ma, soprattutto per chi lo trascorre in famiglia, il momento nel quale cominciano a scatenarsi gli attacchi più pericolosi al benessere personale. Si avverte lentamente dentro di noi, man mano che le festività si avvicinano, uno stato di inquietudine dettato dalla preoccupazione di “dover” fare delle cose, ovvero la corsa al regalo che, statisticamente come ogni anno ti riprometti di non fare ma che poi puntualmente ti ritrovi all’ultimo momento a dover scegliere tra il né troppo costoso e né troppo economico per non fare brutte figure; la ressa nei negozi super affollati, con persone altrettanto stressate per gli stessi identici motivi che inducono voi stessi ad immaginare che, di colpo, spariscano definitivamente le prossime due settimane dal calendario. Invece sapete benissimo che non potete sfuggire alle relazioni forzate nei pranzi e nelle cene, di sorrisi di circostanza, con conversazioni sempre uguali il tutto accompagnato da un’ enorme quantità di cibo su cui sfogare la noia e la frustrazione di molte adunate familiari in cui l’allegria non è spontanea. Durante le

feste infatti si ingrassa non tanto perché mangiamo troppo ma anche perché lo facciamo quasi per inerzia, come uno sfogo a tutto ciò che non sopportiamo causando, ovviamente, gravi sensi di colpa per i chili messi su in così breve tempo. Ma questa ricorrenza che richiede “il dovere di essere buoni” genera un dato di fatto che una percentuale altissima di disagi interiori, tra cui ansia, panico e depressione ha origine proprio tra le mura di casa, nelle relazioni con le persone più vicine, poiché questo “buonismo” induce comportamenti non naturali, artificiali, creando un conflitto con l’autostima con cui entriamo in conflitto. Questa lotta interiore si scatena quando l’istinto ci suggerisce un atteggiamento, ovvero quello di non farci ulteriore violenza mentre la ragione ci impone di comportarci come gli altri vogliono vederci. Ma il fatto più importante è che nel mezzo di questa guerra ci siamo noi che cerchiamo di combattere con ogni mezzo. Come uscirne? La soluzione non è cercare di vincere questa battaglia: se una parte di te vince, un’altra perde e sono entrambe importanti. Occorre invece arrendersi perché significa cha da qualche parte dentro di te, si sta combattendo una

Il Corriere della Città

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“Non solo coccole e regali ma in agguato ci sono disagi come il panico e lo stress che provocano uno stato di ansia che, spesso, spengono l’entusiasmo ” lotta di cui non sei consapevole. Arrendersi infatti significa guardare, riconoscere ed accogliere questo stato d’animo sforzandoci a comprendere che l’origine delle difficoltà è nell’atteggiamento mentale con cui le affrontiamo. Lo stress nasce sempre da una relazione distorta con la realtà, dall’abitudine a spendere la nostra energia all’esterno di noi, adeguandosi alle richieste che vengono da fuori, anziché investirla per stare bene soprattutto con noi stessi. I doveri familiari e lavorativi alimentano questo atteggiamento. Il primo passo è non trarre sempre conclusioni affrettate, non stiamo sempre lì a giudicare tutto e tutti. Non pensiamo che tutto quello che dipende da noi deve essere migliore. Ad esempio se ci sentiamo stanchi o annoiati non traduciamolo in una sentenza definitiva “ sono triste, non mi succede niente di bello..” Alcuni addirittura pensano di aiutarsi a superare queste situazioni di disagio con l’aiuto di psicofarmaci, ma forse sarebbe meglio curarsi con una sostanza che il nostro cervello sa produrre autonomamente senza bisogno di chimiche aggiuntive: ovvero con l’entusiasmo che, etimologicamente, dall’antica lingua greca significa “ispirato da Dio” . Il “Dio” non è ovviamente nulla di spirituale ma si riferisce a quell’energia che è dentro di noi da cui vengono le intuizioni, le idee. E’ un’esperienza che tutti conosciamo, tanto che, quando la viviamo, ci viene da dire : “ mi sento da Dio” anche se spesso la trascuriamo in nome dei doveri, della morale, delle paure. Infine ricordiamoci che ci sono solo due giorni all’anno in cui non si può fare niente: uno si chiama ieri, l’altro si chiama domani, perciò teniamo sempre bene in mente che oggi è il giorno giusto per vivere. Buon Natale a voi tutti Antonio GUIDO (dirguido@libero.it) Esperto di Galateo ed Immagine Relazionale




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