Il Corriere della Città - Dicembre 2015

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Anno 7 Numero 12

DICEMBRE 2015

libertà informazione politica cronaca cultura sport

Buone Feste!

Un altro anno passato insieme ai lettori: auguri (e buona lettura) dalla redazione! Ardea: bando per l'aiuto ai malati di SLA

Sondaggio: cosapensanoi cittadinidiPomezia dell'Amministrazione?

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Sport, intervista esclusiva con Vittorio Oi PAG. 37



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Dicembre 2015

EDITORIALE

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Il ritorno del dibattito politico I

n un periodo storico dove la partecipazione attiva da parte dei cittadini nei confronti della politica è ridotta ai minimi termini, abbiamo scoperto una piacevole eccezione seppur con le dovute proporzioni – dove invece il dibattito intorno alla “cosa pubblica” è più acceso che mai. A Pomezia abbiamo infatti trovato tantissime persone disposte a confrontarsi con i temi che riguardano la nostra città, propongono, attaccano, difendono o meno l'amministrazione, cercano di attirare l'attenzione sulle “loro” (ovvero le “nostre”) problematiche. Nei mesi scorsi ad esempio, abbiamo percorso il nostro territorio telecamere e registratori alla mano intervistando molti di voi, chiedendovi di esprimere un parere sui nostri attuali governatori; la risposta ma soprattutto la volontà di partecipare è stata altissima, la voglia di dare la propria opinione, di esprimere un commento, di sentirsi partecipe del governo cittadino, lo sono stati altrettanto. Ma non solo. Molti di voi conoscono la nostra attività ed il nostro impegno nel cercare di fornirvi quotidianamente, attraverso il sito web del giornale, uno spaccato quotidiano del nostro territorio, pubblicando e dando voce a tutte le forze sociali, politiche, economiche che animano il Comune di Pomezia senza faziosità di sorta. Ci siamo accorti che ogni notizia, ogni fatto – politico o meno – diventa spunto di riflessione, a volte anche solo un pretesto per rivendicare i propri ideali per carità, ma quello a cui stiamo assistendo è un vero e proprio riavvicinamento alla vita della città, non più “subita” passivamente, non più osservata da lontano, ma tornata ad essere parte integrante della nostra di vita. Crediamo sia questa - al di là della semplicistica contrappo-

sizione tra sostenitori del Movimento 5 Stelle e oppositori (come emerso anche dal nostro sondaggio) di fatto creatasi dal momento stesso della loro elezione - la strada giusta per avere una Pomezia migliore: da un lato va bene il “almeno questo Sindaco sta facendo qualcosa” ma al tempo stesso si deve dar voce anche a chi invece riscontra criticità, problemi, o comunque situazioni che non vanno. “Non accontentiamoci” deve essere il nostro nuovo motto perché tutto parte sempre da noi cittadini. Purtroppo la politica degli ultimi decenni ha portato a considerare la semplice realizzazione di una strada come un qualcosa di stratosferico, al pari di un evento eccezionale (precisiamo: bene che le abbiano fatte e per di più in “tempi non so-

spetti”) quando invece per un paese “avanzato” come il nostro dovrebbero essere ben altri i provvedimenti o le opere fuori dall'ordinario. Poi i soldi sono pochi, altra ovvietà ma altrettanto reale, e dunque va bene così. Ma il principio, il motore della nostra vita deve essere quello di avere sempre un qualcosa di meglio, non accontentandoci delle briciole. A questo proposito vorrei chiudere con un pensiero a quei ragazzi che lo scorso 27 novembre sono scesi in Piazza a Pomezia per dire basta al degrado nelle loro scuole: loro non si sono accontentati – in fondo una scuola, seppur s-cadente, ce l'hanno – possiamo farlo anche noi.

Luca Mugnaioli


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POLITICA

Il Corriere della Città Dicembre 2015

Ardea, "Amici di Grillo": il punto sulla loro attività con un occhio alle future elezioni

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e elezioni amministrative ad Ardea sono ancora lontane. L'attuale sindaco, Luca di Fiori, cesserà il suo mandato nella primavera del 2017, eppure le crisi continue nella sua maggioranza, gli innumerevoli rimpasti di giunta, la crisi finanziaria in cui è precipitato il comune, hanno fatto che sì che con largo anticipo partisse una vera e propria campagna elettorale. Stanno nascendo in questi giorni numerose aggregazioni con il malcelato intento di trasformarsi in lista civica nonché nuovi o trasformati partiti dello scenario nazionale che si sono affacciati ad Ardea con i loro referenti e coordinatori. In questo scenario l'attenzione è però catalizzata sul Movimento 5 Stelle. Negli ultimi due turni elettorali il movimento di Grillo ha fatto registrare ad Ardea risultati che sono andati ben oltre il successo ottenuto in campo nazionale. Il M5S è stato il primo partito alle politiche del 2013 ed ha riconfermato la sua posizione anche alle europee del 2014. Le prossime elezioni a Roma ed i sondaggi che si stanno susseguendo danno il partito in forte ascesa e addirittura lo vedono vincitore nelle intenzioni di voto in un eventuale ballottaggio. Ma dov'è il Movimento 5 Stelle ad Ardea? Lo abbiamo chiesto al portavoce degli Amici di Grillo di Ardea che da anni sul territorio operano richiamandosi agli ideali vicini al movimento. «Siamo nati nel 2012, immediatamente dopo alle elezioni amministrative che hanno visto eletto a Sindaco Luca Di Fiori» ci ha detto il portavoce del gruppo, «la conferma di quella compagine che per larghissima parte replicava l'esperienza non certo eclatante vissuta negli otto anni del governo Eufemi, ci ha fatto capire che erano maturi i tempi anche per Ardea per un rinnovamento importante e che questo poteva nascere solo dal Movimento 5 Stelle». Ma in effetti un Movimento 5 Stelle ad Ardea ancora non esiste. «Questo è vero, ma non è un caso. Una lista del movimento, ossia l'utilizzo del logo e del nome di Beppe Grillo, non può esistere fintanto che ad Ardea non sarà ufficialmente certificata una lista elettorale e questo accadrà solo in occasione delle prossime elezioni amministrative» Quindi cos'è in pratica il gruppo degli Amici di Grillo Ardea? «È il gruppo degli iscritti al MeetUp di Ardea che appunto porta questo nome. Il movimento non ha una propria sede fisica; la sua sede è il web e lo stesso Beppe Grillo ha indicato la piattaforma Meetup quale strumento di aggregazione e di lavoro, di libero scambio di idee, di persone che si ispirano per il loro impegno sul territorio agli ideali del movimento». Quindi? «Quindi, quando sarà il momento il Meetup degli Amici di Grillo Ardea esprimerà la lista elettorale da sottoporre all'approvazione del movimento e da quella lista si formeranno ufficialmente le candidature, e solo allora ci sarà consentito l'utilizzo del simbolo dal quale, ma questo forse già lo sapranno i suoi elettori, è sparito il nome di Beppe Grillo ed al suo posto

ci sarà la scritta movimento5stelle.it». Che cosa avete fatto fino ad oggi per farvi conoscere nel territorio? «Sin dal primo giorno ci siamo impegnati direttamente nelle tematiche che ci contraddistinguono e nella comunicazione; in questo ambito, oltre al Meetup, abbiamo creato un nostro blog, su Facebook un gruppo ed una nostra pagina, abbiamo un account Twitter ed anche un canale YouTube attraverso il quale, oltre ai nostri filmati, divulghiamo le riprese che puntualmente realizziamo in tutti i Consigli comunali». «Le attività, in oltre tre anni e mezzo, sono state molteplici e talvolta dai risvolti eclatanti; siamo stati noi a scoprire e rendere noto a tutta la cittadinanza, l'esistenza di un impianto a biogas proprio a ridosso delle abitazioni della Nuova Florida e su questo abbiamo condotto un'aspra battaglia dalla quale sono scaturite le indagini che finalmente hanno prodotto un provvedimento giudiziario nei confronti dell'azienda responsabile dell'impianto. Su questo stesso tema siamo stati noi a portare a conoscenza dello stesso Consiglio comunale dei progetti in atto per la realizzazione di una centrale a biogas in località Caronti ed una enorme in località Montagnano e su questi temi non abbiamo ancora cessato di lottare per fermarne la realizzazione. Ancora per l'ambiente ci siamo interessati del progetto di espansione della Fiamma 2000 e delle opere abusive che da questo sono scaturite a Marina di Ardea. Una grossa battaglia la stiamo conducendo per quanto riguarda il contratto per la raccolta dei rifiuti». Di cosa si tratta? « Non tutti sono a conoscenza del fatto che con un contratto illegittimo stipulato dell'agosto del 2013 il nostro comune ha fatto un regalo milionario all'azienda e non solo; è stato dato il via ad un sistema di raccolta differenziata porta a porta che ha dell'incredibile: “più differenzi più paghi” potrebbe essere lo slogan di questo accordo; per ogni tonnellata di rifiuto differenziato raccolto non solo l'ente paga una tariffa superiore al prezzo praticato in discarica, ma addirittura elargisce un “bonus” di 93 € a tonnellata all'azienda. Una follia che raddoppia i costi di smaltimento». «Stiamo lavorando sulle questioni della sanità, delle mense scolastiche, dell'istruzione, per la quale tra l'altro abbiamo dato vita ad almeno un paio di progetti estremamente interessanti, ed ancora per la cultura in genere, siamo stati i primi a creare ad Ardea un biblioteca che abbiamo denominato “rutulante” in quanto la portavamo con noi nelle piazze in occasione dei banchetti. Questa esperienza si è conclusa con la nascita a Tor San Lorenzo della biblioteca creata dal comitato di quartiere alla quale abbiamo portato in dono tutti i nostri libri». «Per chiudere le ricordo una nostra recente ed

importante iniziativa per il territorio. Abbiamo organizzato e realizzato al Lido dei Pini un importante conferenza per spiegare ai giovani ed agli imprenditori le opportunità offerte dai fondi europei. È stato il nostro concittadino e parlamentare europeo Fabio Massimo Castaldo a dirigere i lavori che hanno visto la partecipazione di parlamentari e senatori della repubblica oltre al sindaco di Pomezia. Una grande partecipazione di pubblico che in parte ha dovuto seguire in piedi i lavori per l'inaspettata partecipazione». Raccogliete dunque consensi nel territorio? «Moltissimi. Il nostro movimento è totalmente aperto a tutti coloro che abbiano concreta volontà di contribuire al cambiamento ma non le nascondo che questo ci sta creando anche qualche problema». Mi perdoni ma non capisco; come può provocarvi problemi il consenso dei cittadini? «Non è certo il consenso a crearci problemi, ma coloro che pensano di poter cavalcare il movimento come fosse un cavallo di troia attraverso il quale assaltare e conquistare la rocca. Di recente si sono avvicinati a noi cittadini e nuove associazioni che abbiamo accolto subito tra noi ma quando costoro, come primo atto hanno voluto chiarire il meccanismo attraverso il quale avremmo costruito le candidature, si sono subito rivelate le loro reali intenzioni e si sono allontanati. Noi abbiamo sin da subito chiarito che i nostri consiglieri comunali saranno scelti con democratiche votazioni dagli stessi attivisti che in coscienza avrebbero giudicato l'operato e l'impegno dei candidati. Per noi il posto da consigliere comunale non è il fine del nostro impegno. I nostri consiglieri comunali saranno solo dei servitori dei cittadini; sono questi che detteranno la politica ed una squadra da loro stessi composta di esperti e volontari organizzerà il lavoro del consigliere, a questo punto capisce facilmente che i nostri nomi di lista potrebbero addirittura essere sorteggiati. Noi ci presenteremo in Consiglio comunale non con un drappello di eletti ma con una intera squadra di persone e dietro di loro cittadini che lavoreranno e coordineranno il loro operato». Quindi al momento il vostro candidato sindaco... «Non c'è. Lo designeremo al momento opportuno e lo sceglieremo insieme ai cittadini, come pure i consiglieri, tra coloro che ad Ardea non hanno mai avuto ruoli passati o presenti nelle amministrazioni che si sono succedute». Non pensate in questo modo di precludervi possibilità di successo? «La nostra è un'idea nuova di politica finalizzata al servizio del cittadino e non alla conquista a tutti i costi del potere. Non siamo assolutamente una setta, come qualcuno vorrebbe far credere, ma se non fossimo così rigidi nel scegliere le giuste collaborazioni saremmo come i vecchi partiti. Il nostro movimento non sarà mai un partito. Vogliamo costruire ad Ardea un modo finalmente nuovo di far politica e quando i cittadini avranno maturato questa consapevolezza riprendendosi il loro ruolo nelle istituzioni, il nostro compito si concluderà». Mario Savarese



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CRONACA

Il Corriere della Città

Dicembre 2015

Appalti: e se fosse un modus operandi? P

omezia, un altro affidamento lavori, attraverso regolare gara d’appalto, che suscita dubbi e perplessità. Dopo che, nello scorso numero del Corriere, ci siamo occupati di una procedura negoziata sulla quale risultavano alcune stranezze, abbiamo voluto dare un’occhiata a qualche altra determina di aggiudicazione gara con impegno di spesa per capire quali fossero i criteri adottati. Con grande stupore ci siamo imbattuti in una determina che suscita maggiori perplessità della precedente, non fosse altro che questa volta la cifra in ballo è molto più alta. Il mese scorso il documento analizzato riportava di una gara vinta grazie a un ribasso del 40% sulla base di partecipazione, della rinuncia del vincitore causa altri lavori da dover svolgere, dell’affidamento alla seconda (e unica rimasta) ditta in graduatoria, che aveva presentato un ribasso di appena il 5%, per un costo maggiore per il Comune pari a circa 140 mila euro. Questa nuova determina vede un modus operandi molto, troppo simile a quello precedente. Una ditta vince la gara offrendo un ribasso del 22,31% ma, dopo essersi aggiudicato l’appalto, si ritira per cause personali e i lavori vengono affidati alla seconda in graduatoria, che aveva offerto un ribasso di appena il 4%, per la “modica” differenza tra le due offerte - e quindi tra quanto il Comune avrebbe pagato nel primo caso e quanto invece paga per il secondo – di 258 mila euro più Iva. Con il primo affidamento, infatti, l’Amministrazione comunale avrebbe speso un totale lordo, e quindi comprensivo di Iva e di tutte le eventuali imposte di legge, di 1.482.427,00 euro, mentre adesso si trova a dover sborsare in tutto ben 1.740.598,00 euro per gli stessi identici lavori. Tutto regolare, ovviamente. Ma qualche domanda ce la facciamo. Come mai chi vince le gare, in questo Comune, poi si ritira, lasciando così l’appalto in mano a chi ha proposto un ribasso irrisorio rispetto alla propria offerta? Ma vediamo, carte alla mano, cosa è successo. Nella determina a firma del dirigente si legge che “sono stati approvati i verbali della procedura di gara per l’affidamento dei lavori di manutenzione ordinaria delle strade di proprietà o nella disponibilità dell’amministrazione comunale destinate ad uso pubblico, procedendo contemporaneamente all’aggiudicazione definitiva a favore della *** (omettiamo il nome della ditta, verificabile comunque nella determina, ndr), con sede in *** (stessa cosa, ndr), la quale ha raggiunto un punteggio di 90,10/100, per il canone annuo di € 365.143,00 al netto del ribasso offerto del 22,31%, oltre € 20.300,00 per oneri della sicurezza annui per il totale triennale di € 1.095.429,00 oltre € 60.900,00 per oneri sicurezza triennale per un totale dell’appalto di € 1.156.329,00 oltre IVA nella misura di legge”.

Nella seconda determina ci ritroviamo specificati anche quelli che effettivamente il Comune dovrà sostenere a seguito del ‘ripensamento’ della ditta. A) per esecuzione dei lavori (a corpo) € 1.353.600,00 B) per oneri per la sicurezza non soggetti a ribasso € 60.900,00 -------------------Sommano € 1.414.500,00 C) per somme a disposizione dell'Amministrazione: c1) spese per pubblicità esito di gara€ 2.500,00 c2) Accantonamento per contribuzione A.N.A.C.€ 00,00 c3) per IVA ed eventuali altre imposte e contributi dovuti per legge€ 323.598,00 Sommano € 326.098,00 TOTALE€ 1.740.598,00 Ma, “Vista la nota prot. n. 83411 del 29/09/2015 prodotta dalla *** (omettiamo sempre il nome della ditta, ndr), con la quale comunica che a motivo di sopraggiunte cause personali ostative, suo malgrado, rinuncia all’aggiudicazione dell’appalto in argomento”, viene “Ritenuto necessario procedere ad una nuova aggiudicazione definitiva scorrendo la graduatoria scaturita dalla procedura di gara i cui verbali sono stati approvati con determinazione dirigenziale n. 345/DIR12 del 26/08/2015 r.g. 2015/1935 del 14/09/2015, dalla quale risulta secondo classificato il concorrente xxx (omettiamo sempre il nome della ditta, ndr) il quale ha raggiunto un punteggio di 50,43/100 e ha offerto il ribasso del 4,00% sul canone annuo posto a base di gara”. Una differenza di ribasso tra le due ditte del 18,31%, che si traduce, appunto, in circa 280 mila euro in più da pagare per l’ente e quindi per i cittadini. La nuova società vincitrice risulta avere la Certificazione Antimafia (Si.Ce.Ant.) ancora in istruttoria, così come riporta la stessa determina, che illustra nel quadro economico come vengono ripartiti i costi. Nella prima determina, quella dell’aggiudicazione iniziale, avevamo questi importi: A) per esecuzione dei lavori (a corpo) € 1.095.429,00 B) per oneri per la sicurezza non soggetti a ribasso (a misura) € 60.900,00 -------------------Sommano € 1.156.329,00 C) per somme a disposizione dell'Amministrazione: c1) spese per pubblicità esito di gara€ 2.500,00 c2) Accantonamento per contribuzione A.N.A.C.€ 00,00 c3) per IVA ed eventuali altre imposte e contributi dovuti per legge€ 323.598,00 Sommano € 326.098,00 TOTALE€ 1.482.427,00

Nella determina si spiega l’affidamento in questo modo: “stante l’urgenza dell’esecuzione dei lavori si procede all’aggiudicazione definitiva sotto condizione risolutiva in caso di esito positivo della comunicazione antimafia richiesta come sopra indicato . - di dare atto che l’aggiudicazione definitiva è efficace, ai sensi dell’art.11 c.8 del D. Lgs. 163/06, stante l’effettuata verifica del possesso dei prescritti requisiti”. Ripetiamo, tutto regolare a norma di legge. Ma ci chiediamo alcune cose: in questi tempi di crisi quali possono essere i motivi personali che costringono, subito dopo aver vinto una gara d’appalto dal valore di 1 milione e 400 mila euro, a rinunciarvi? Possibile che l’urgenza di questi lavori fosse tale da non avere il tempo di rifare una gara e cercare così di risparmiare questi 280 mila euro? Vorremmo poi sapere se è stata citata a giudizio per danni la ditta che ha rinunciato, qualora questo sia possibile, e perché non sia stata presa in esame l'ipotesi di annullare la gara, come previsto dall'allegata sentenza della Corte Costituzionale del 07/04/20 Il, n. 114, riferita al d. lgs 163/06. Sicuramente le risposte a queste domande saranno chiare e trasparenti, e potranno toglierci i dubbi che ci sono venuti, ma di certo questo tipo di procedura qualche campanello di allarme ce lo sta facendo risuonare. Se tutti gli appalti vengono gestiti così, infatti, quanti soldi non vengono più risparmiati grazie ai ribassi d’asta? C’è qualcosa che ci sfugge in questo meccanismo? Noi, anche in questo caso, restiamo a disposizione della Magistratura e di tutte le parti in causa che vogliano intervenire per darci chiarimenti. Chiarimenti che, siamo sicuri, interesseranno anche i cittadini che pagano le tasse.



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CRONACA

Il Corriere della Città

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Pomezia e Torvaianica: un nuovo piano sul traffico U n provvedimento per la gestione della mobilità sul nostro territorio. Nel corso del mese di novembre si sono svolti due importanti incontri in merito: il primo, a Pomezia, il 9 novembre, il secondo, a Torvaianica, il giorno successivo. Nel corso degli incontri è stato possibile indirizzare all'amministrazione le proprie idee o osservazioni nei confronti del documento. Ma in cosa consisterà il piano? Alla presenza dell'Amministrazione Comunale e delle forze di polizia locale l'architetto Dondé (della società “Polinomia” alla quale è stato affidato l'incarico) ha illustrato i dettagli del provvedimento che interesserà la circolazione e del traffico veicolare nonché di tutte le situazioni concernenti gli spazi di sosta. Non solo. Attenzione verrà mostrata alla mobilità pedonale e alle piste ciclabili. Lo scopo è quello di definire le azioni, a basso costo, per ridurre le problematiche relative al traffico – e a Pomezia esistono numerosi punti critici in tal senso – combattere l'inquinamento acustico ed atmosferico e contrastare i fenomeni d'incidentalità. Cosa dovranno aspettarsi dunque i cittadini? E' bene precisare che esistono aree di competenza e non del piano del traffico. I provvedimenti infatti riguarderanno, si legge nel documento, la riorganizzazione di un incrocio (o la realizzazione di una rotatoria), la realizzazione di una pista ciclabile o di un’area pedonale nonché la

regolamentazione della sosta su strada e la riqualificazione delle fermate del trasporto pubblico. Non potranno invece essere realizzate nuova infrastrutture di trasporto (come un asse viario o ferroviario) o modifica assetti strade di competenza regionale o provinciale. Per quel che riguarda l'iter burocratico saranno queste le tappe prima dell'approvazione definitiva in Consiglio Comunale:

discussione in Commissione Consigliare, adozione in Giunta Comunale, Deposito pubblico per la presentazione delle osservazioni, e predisposizione delle controdeduzioni tecniche. In ogni caso, per ulteriori informazioni, è possibile consultare tutti i dettagli al seguente link: http://www.comune.pomezia.rm.it/flex/cm/pa ges/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/3678. Anna Maria Greco


Buone Feste a tutti i clienti!!


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INCHIESTA

Il Corriere della Città

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Cosa pensano i cittadini di Pome Ecco i risultati del sondaggio realizzato dalla nostra redazione. Il mese prossimo, con le medesime modalità, rivolgeremo la nostra attenzione ad Ardea Inchiesta di Elisa Benazzi Giacomo: speriamo che ci siano per altri vent’anni, hanno tante difficoltà e piano piano riusciranno nei loro progetti. Sono soddisfatto. “BOX” Rosa: è uno schifo. Sono cascata numerose volte su questa strada ( via Carlo Alberto dalla Chiesa e via Gran Bretagna) e non fanno niente per sistemare questa strada nonostante caschino anziani e bambini.

TOP &...

Paolo: Bisogna essere onesti nel valutare il lavoro di questa amministrazione. E credo che sia una valutazione oggettiva la mia: Ritengo sia innegabile la dedizione e l'onestà di questo Sindaco. La città è un cantiere aperto. Le opere di riqualificazione sono state molteplici e tutte giunte al termine in tempi a cui noi italiani non siamo minimamente abituati. Gli aiuti alle famiglie bisognose erano al pari della Madonna di Lourdes: Potevi vederli solo con un miracolo. Eppure risanate le casse è stato riconosciuto un sussidio a chi vive senza reddito. Sono stati aperti nuovi asili. Molte strade ad alta percorrenza sono state riasfaltate ed è stata portata l’acqua potabile in quartieri che l’attendevano da sempre. (2015, 20km da Roma e si vive senza

acqua potabile, sconcertante). Purtroppo il cittadino insoddisfatto si annida ovunque. Ma credo che l’insoddisfazione nasca nelle persone che non riescono ad avere una visione d'insieme, una visione ampia. Per molti, essere un buon sindaco, significa che il primo cittadino gli deve chiudere la buca davanti casa e niente più. Peccato che gente così voti. Con una matita in mano il giorno delle elezioni, questa gente fa i danni veri. Per non parlare di chi si schiera SOLO per partito preso. Razza incomprensibile per me. Io credo che un buon sindaco si riconosce dal suo operato e dalla sua incorruttibilità (Buzzi docet). E Fucci può insegnare in entrambi i campi. E’ un dato di fatto.”

FLOP!

Roberto: Accidenti a giudicare da tutti questi commenti positivi non mi ero accorto di vivere in questo paradiso terrestre! Forse perché a me le buche delle strade mi sembrano le stesse, perché il traffico al bivio mi sembra lo stesso, perché le periferie mi sembrano le stesse, perché i trasporti mi sembrano gli stessi, perché le mense scolastiche mi sembrano le stesse, perché il traffico mi sembra peggiorato, perché i collegamenti con Roma lasciamo perdere,perché la pubblica illuminazione fa ridere i polli, perché le tasse sono andate tutte al massimo, perché l'assistenza ai disabili è stata di fatto cancellata. Ah già dimenticavo! E' che io mi lamento perché non sono “grillino”. Ecco perché. Scusate credevo di essere solo un cittadino.

Torvaianica, una Pomezia di Serie B? - Graziella: Piena di buche, poco pulita. - Umberto: Torvaianica è abbandonata. -Alfonso: Martin Pescatore a via dei gemelli è piena di buche e si allaga subito. -Rosa: è uno schifo. Sono cascata numerose volte su questa strada ( via Carlo Alberto dalla Chiesa e via Gran Bretagna) e non fanno niente per sistemare questa strada nonostante caschino anziani e bambini. -Giacomo: non è stato fatto niente, è scadente, sono deluso. Torvaianica è stata abbandonata. Bisognerebbe aumentare il turismo. Partiamo da un'importante premessa: vogliamo innanzitutto ringraziare tutti coloro che hanno partecipato al sondaggio dedicandoci parte del loro tempo durante le interviste. In tanti avete espresso la vostra opinione e avete dato a noi la possibilità di dar voce alle vostre idee. Cosa ne pensa dunque la popolazione dell'attuale amministrazione? Cosa va e cosa ancora non funziona nella nostra città? Sono state queste le due domande rivolte ai cittadini di Pomezia e Torvaianica. Ci siamo muniti di telecamera, microfono e abbiamo girato per la città curiosi delle vostre impressioni sull’attuale amministrazione. Non solo. Abbiamo esteso il sondaggio anche sul nostro sito web – potete trovarlo al seguente indirizzo: http://www.ilcorrieredellacitta.com/ultime-notizie/pomezia-giunta-5-stelle-partecipa-al-no-

stro-sondaggio.html – consapevoli che era di fatto impossibile contattarvi tutti. Ecco quanto raccolto: siamo consapevoli che solo attraverso la vostra opinione si può attuare il vero cambiamento.

- Marco: amministrazione eccezionale e speriamo che duri. - Giacomo: speriamo che ci siano per altri vent’anni, hanno tante difficoltà e piano piano riusciranno nei loro progetti. Sono soddisfatto. - Lorenzo: speriamo che avendo più finanze possano fare tante altre cose. - Cecilia: da quello che vedo penso che stiano lavorando bene, per quanto riguarda le strade penso che vadano rifatte ma credo che il Sindaco non abbia la bacchetta magica e quindi ci vuole tempo. - Andrea: per il momento stanno facendo un buon lavoro, come commerciante vorrei un appoggio maggiore a livello di suolo pubblico, privati e condomini che ci bersagliano. - Stella: qualcosa si è visto, il responso è posi-

tivo, bisogna dare tempo. Bisognerebbe curare gli spazi verdi e qualche iniziativa per i giovani. - Giorgio: le panchine sono inadatte agli anziani, bisogna potare gli alberi perché è molto pericoloso e maggior pulizia. - Mario: Un lavoro eccellente, e spiego i motivi di questa valutazione. La premessa è d'obbligo: la situazione che hanno ereditato era disastrosa, sia dal punto di vista finanziario che politicoamministrativo. Ma andiamo al dunque. Questa amministrazione M5S ha miracolosamente evitato il dissesto, portando ordine al bilancio e riuscendo ad arrivare ad un attivo di bilancio. Grazie a questo, è riuscita ad intervenire laddove l'inerzia la faceva da padrone: opere pubbliche e servizi. Sono state attivate e ultimate una serie notevole di opere pubbliche; progettati e avviati ulteriori lavori infrastrutturali; sono stati attivati nuovi servizi per la popolazione; creati interventi e misure in favore di famiglie e persone più bisognose; sono stati cancellati tutti quei privilegi che toglievano risorse preziose; sono stati aggiornati e creati exnovo regolamenti per ampliare forme di partecipazione e diritto della cittadinanza; sono state avviate iniziative per la valorizzazione del territorio e delle sue peculiarità; la tutela e il rispetto dell'ambiente sono al centro delle scelte politiche. Questa è una personale analisi, che non entra nello specifico per una questione di spazio.


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INCHIESTA

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zia dell'Amministrazione 5 stelle? Stefania: Le cose da fare sono tante. Troppe se ne sono accumulate dopo decenni di degrado ed abbandono. Finalmente, dopo aver messo riparo a buona parte dei danni del passato, si comincia a vedere la luce. Servizi, decoro urbano, ma soprattutto, c'è qualcosa a cui nessuno ci aveva abituato: la compartecipazione. Una giunta che si occupa della città e dei cittadini. Grazie! C'è tantissimo da fare e non tutti saremo accontentati. Commetteranno errori, certo, ma agli errori in buona fede si può mettere riparo. In più di 40 anni, non avevo mai visto le strade asfaltate se non sotto elezioni (tanto per fare un esempio). Dal canto nostro, dovremmo abituarci a partecipare di più alla vita governativa della nostra città. È qualcosa di nuovo per noi, ma "libertà è partecipazione". Per me stanno lavorando bene e li ringrazio per tutti gli sforzi fatti finora e per quelli che ancora faranno Ciro: Risollevare una situazione incancrenita da anni di mala gestione è cosa semplice. Chiunque avrebbe fatto meglio. Quella dei 5S è stata una semplice operazione di tecnica ragionieristica: tagliare le spese al massimo (finanche a farci rinunciare ad alcuni servizi come le strade, il mangiare delle mense etc.) ed aumentare al massimo le tasse comunali (senza il riconoscimento neanche dei crediti d'imposta). Non mi soffermo poi sulla vergognosa richiesta per i diritti di superficie dei proprietari di appartamenti della zona 167. Un vero ricatto morale che non ha avuto il ritorno voluto. Ma chi in un momento di grande crisi poteva far fronte a queste richieste assurde? Che politica è questa? Chiediamo ai commercianti, alle associazioni, ai genitori degli studenti a tutti quelli che han dovuto confrontarsi con la chiusura politica di questi pseudo politici a nostre spese, visto che in numerosi casi hanno dovuto pagare le spese legali delle loro battaglie ideologiche. Valentina: Tante opere compiute egregiamente a Pomezia, ma Torvaianica non ce la dimenti-

chiamo. I giardinetti, le aiuole, le panchine, le scuole. Salvatore: gentile sindaco e spett. giunta comunale vorrei chiedere una "GRAZIA" sapere quali difficoltosi studi hanno fatto all'assessorato viabilità o lavori pubblici, per mettere in opera l'impianto semaforico tra lungomare

Alessandro: Pessimo lavoro, tante chiacchiere ed un comune pieno zeppo di problemi, ma soprattutto senza lo spiraglio di un futuro. Nessun investimento per turismo, nessun accordo per portare lavoro e poca spinta alle istituzioni per pretendere sicurezza. Io sono pentito di averli votati.

delle sirene e via Amburgo. è veramente un'opera grandiosa perché riesce sempre a non fare uscire le macchine da via Amburgo per immettersi sul lungomare, ne verso dx ne verso sx perché hanno messo lo stop dopo la traversa (via Amburgo) pertanto nessuna macchina può uscire, nemmeno quando il semaforo segna il verde, o il rosso, ci si trova sempre la strada sbarrata. Mandateci un'ordinanza del sindaco in cui ci obbliga a lasciare la macchina a casa e ad uscire a piedi (magari se si deve andare al pronto soccorso, al lavoro, particolarmente in estate,ecc.) Grazie e buoni studi. con osservanza Salvatore . P.S Sarei felice di essere in considerazione. Un cittadino che espone dei fatti richiede un'esauriente risposta.

Stefano: Ottimo lavoro, hanno risollevato una città abbandonata a se stessa, risolte molte criticità non sanate da anni e stanno portando anche i servizi primari alle periferie. Un passo alla volta. Carmelo: Torvaianica e martin pescatore per quanta riguarda le strade sono abbandonate. Emilia: Trovo che questa amministrazioni stia facendo tante opere, ma non sarebbe sbagliato che facessero un giro nei quartieri periferici, al fine di constatare loro stessi in quale degrado sono costretti a vivere alcuni cittadini, in mancanza di servizi essenziali! Il quartiere Vicerè ha invitato più volte l'amministrazione ad un sopralluogo, senza nessun riscontro!

dove i cittadini al contrario sono delusi, si sentono abbandonati a partire dalle strade, dalla situazione di degrado nella piazza principale, dalla poca pulizia e dalla mancanza di organizzazione di eventi per tutte le età. Provando a tirare le somme, è utile partire innanzitutto dalle elezioni comunali di Maggio 2012 dove fu proposto un “Programma Partecipato” di 41 punti, il programma dei cittadini, dove sono venute fuori le criticità della città e come invece migliorare i punti forti di Pomezia. Ora siamo a metà percorso della Giunta Pentastellata ed è forse troppo presto per dare giudizi definitivi. In ogni caso, anche utilizzando quanto emerso dal nostro lavoro, chiederemo un confronto al Sindaco anche e soprattutto per

far emergere le criticità che tutt'ora riguardano il territorio. Il sondaggio, teniamo a precisare in conclusione, ha portato comunque alla luce una grande partecipazione politica e di questo siamo veramente soddisfatti. Il nostro obiettivo, del resto, era proprio quello: tutto parte da noi, dalla volontà di poter fare meglio, dal mettersi in discussione, nel dare alternative concrete al fine di poter tutti quanti vivere in un Comune formato dalle nostre idee. Siamo determinati a portare questo progetto avanti perché siamo convinti, come disse Giorgio Gaber, che “LIBERTA’ E’ PARTECIPAZIONE”. Elisa Benazzi

Il commento

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iò che è emerso dal nostro sondaggio e dalle interviste realizzate sul campo è un comunque alto livello di gradimento dell’operato del Movimento Cinque Stelle soprattutto a Pomezia. Ciò che salta agli occhi ai cittadini è sicuramente il grande lavoro che si sta facendo e che si porta giorno per giorno avanti; i cittadini sono inoltre soddisfatti delle opere pubbliche e di un innalzamento del livello di vivibilità della città, stupiti da un Sindaco che gira per le strade, tra la gente. Non sono mancati di certo i pareri negativi come le panchine su Via Roma che sono reputate inadatte, gli alberi non potati, l’abbandono totale di alcune strade e la poca pulizia della città stessa. Diversa è la situazione a Torvaianica


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Pomezia , Torvaianica e Ardea: idee per un futuro concreto R iprendiamo l’argomento dello scorso mese partendo da una buona notizia: si stanno aprendo (pare) i varchi tra Via dei Romagnoli (quella molto strana strada del parco acquatico) e Martin Pescatore, tre bretelle di strada che insieme non fanno cento metri. Notizia che sarebbe banale e insignificante se quel triplice sbarramento non avesse rappresentato per anni la summa dell’idiozia di cosa si possa fare per ostacolare l’interesse pubblico per vaghi interessi di cortile, mai spiegati. Su questa situazione ci sarebbe da indagare, anche dalla Corte dei Conti, ma pensiamo ad altro, al futuro concreto. Annotiamo che di queste amenità se ne vedono tante altre. Per esempio l’ancoraggio a terra del bruttissimo “Ben venuti a Torvajanica”, che insiste e ostruisce proprio il centro del marciapiede salvagente dove ultimamente si facevano lavori per la “eliminazione delle barriere architettoniche”. Lo so perché il cartello dei lavori era stato appeso proprio lì, lì in mezzo. Per altro in numerosi luoghi ci si imbatte in risibili marciapiedi larghi 70 cm con il palo della luce in mezzo (Viale Italia). All’inizio di Via Germania c’è uno scalino poco visibile alto 40 cm, la sagra del femore rotto. E così via. Ricordo che quando progettammo, col mio maestro geometra Renzo Schiaretta, il tratto largo di Via Romania (quelli che hanno studiato la chiamano così, non “Rumenia”), predisponemmo i attraversamenti pedonali con le strisce bianche per consentire l’attraversamento dei disabili (all’epoca roba nuova). Qualche fantasioso assessore usò subito quei varchi per metterci pari pari i secchioni dell’immondizia. Davvero comodo, se sei un cretino. Che c’entra col futuro? Provo a dire la mia. Il nostro territorio è reso inospitale da una serie di infinite inutili storture. Ma noi, almeno quelli del Litorale, vorremmo vendere questo posto ai turisti e ai villeggianti. Credo che questo posto possa e debba essere più accogliente anche per chi ci vive sempre, pure quando non si va al mare e fa freddo, col vento di Maestrale che ci sferza. Vediamola dagli occhi di uno che porta la famiglia a Torvajanica, al mare, la domenica d’estate. Arriva da Viale Danimarca smarcandosi tra un distributore di benzina in pieno incrocio (da molti usato in modo improprio), qualche automezzo parcheggiato obliquamente che espone qualsiasi tipo di merce, dai cocomeri ai vasi etruschi, la confluenza da Via Zara e da Martin Pescatore, con quelli che lasciano la macchina all’angolo del bar “solo un minuto” e quelli dalla parte opposta che vendono frutta e verdure, più quelli che si mettono in terza fila contromano per comprare il pane: un casino assoluto. Faccio presente che abbiamo fatto solo i primi cento metri di Torvajanica. Poco più avanti, di fronte all’unico edificio monumentale del paese (la chiesa della Beata Vergine Immacolata) si erge, sulla destra, quel mostro di imperscrutabile motivazione e futuro: l’ex complesso Biagio. Il povero avventore, se non

fosse già rassegnato, potrebbe imboccare la rotatoria e andarsene altrove. Molti l’hanno già fatto e non ci vengono più. E questo col futuro c’entra, eccome! Se non fosse un seguito, questo pezzo si poteva intitolare “Investiamo in marciapiedi”, volendo significare che sul litorale, nel periodo estivo si finisce per stare male e a subire immeritati stress. E’ chiaro che non la risolviamo su queste righe, ma a questo bisogna pensare. Innanzitutto, se vogliamo darci un poi, un po’ di problemi li dobbiamo affrontare, non quando c’è la solita tarantella dei parcheggi blu estivi, che ogni volta è una tragedia, anzi, una commedia: i problemi e le soluzioni, almeno solo indicate devono sentirsi oggi, non a luglio quando resta solo da raccogliere cocci, recriminazioni e infiniti “quelli non capiscono un…”. Sarà così ancora per molto tempo, ma vogliamo soccombere a una situazione di cui tutti si lamentano e che pochi analizzano? Mi riferisco ai giovani e alle persone che amano questi luoghi, non (ma ci sono e pesano) a quelli che analizzano il luogo per lucrare sulle nostre civiche difficoltà e mancanze. Stare su questo litorale non è gratificante. A me piace camminare sulla spiaggia, da ottobre a aprile, anche di notte con la pioggia. Ma lì incontro praticamente nessuno. E non spendo un soldo. E va bene così, per me, ma così non si fa un mercato per più di diecimila residenti e almeno centomila possibili villeggianti estivi. Prima parlavo di marciapiedi: dove stanno? Come sono? Diciamo una sciocchezza: avete mai fatto a piedi i pochi chilometri che separano Pomezia a Torvajanica? Provateci. Se vogliamo farla più corta: da Viale Danimarca al Campo Sportivo, al parco acquatico con bambini piccolissimi in fila indiana in mezzo a Bus turistici, mezzi della nettezza urbana e macchine costrette a fare pericolosi slalom? Io, se vado a piedi dal mio giornalaio a cinquecento metri da casa, rischio parecchio, ma non sono il solo e non solo lì. Il massimo scandalo sui marciapiedi è senz’altro il Lungomare delle Sirene, dal Ponte della Crocetta a Campo Ascolano, all’estremo Nord Ovest di Torvajanica (se poi vogliamo parlare del tratto fino al Villaggio

Tognazzi, non finiamo più). Lì le persone devono transitare, con carrozzine e passeggini, ombrelloni, sdraio, secchielli e palette, trascurando anziani e bambini, e camminano normalmente sulle corsie automobilistiche, essendo la fascia che dovrebbe essere “il marciapiede” occupata da automobili accostate alle recinzioni degli spazi privati. Finiamo la parte descrittiva, che ciascuno dei miei ventiquattro lettori saprà integrare con le sue osservazioni, su questo vasto complicato territorio. Questo voleva essere un articolo corto. E’ diventato lungo, ma non è e non vuole essere un elenco. Queste situazioni devono essere risolte, e certo non sarà né facile, né immediato. I marciapiedi sono solo un esempio grosso di quanto sarebbe necessario per riallineare questi luoghi a standard di civiltà e di turismo e ricezione competitivi, se non con eccellenze fondate da tempi lontani, almeno con quelli che abbiamo vicino. Naturalmente il discorso è ben più complesso. Ma da qualche parte bisogna prenderla. I marciapiedi fatti bene e una più rigorosa e ordinata disciplina del traffico e del commercio ambulante e invadente renderebbero un pregio maggiore a tutto il litorale e alle fasce più interne. E comunque una migliore vivibilità e sicurezza della Città in generale. Con questo si restituirebbe valore a un enorme patrimonio edilizio di case “balneari” e residenziali e di spazi industriali, agli impianti sportivi e alle aree pubbliche di socialità e civiltà. I marciapiedi non si fanno da soli, ma se certe considerazioni trovassero spazio nel dibattito pubblico sarebbe un bene. Quel patrimonio edilizio, non più appetibile perché in gran parte destinato alla rovina, potrebbe essere riqualificato, riordinato e tenuto in piedi, migliorato, aggiornando impianti e coibentazioni. E dando un senso al connettivo di cui strade e marciapiedi, ma anche comprensibili e regolari trasporti pubblici, sono infrastrutture che potrebbero dare a questi luoghi una migliore considerazione da parte di chi ci viene a trovare o ci incontra occasionalmente. Buon Natale. Luigi Torreti



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Lettera al Direttore: la differenziata è sempre la scelta giusta?

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entile direttore,

mi chiamo Alessandro, sono un tecnico ambientale che vive a Pomezia dalla fine del 2007, e le scrivo perché l' annuncio di attivazione della raccolta porta a porta nel mio quartiere (Roma 2 - Santa Palomba) da parte del comune si sta per trasformare, anche nel nostro caso, in un disastro annunciato. Già mesi fa scrissi più volte al comune tramite la loro pagina sociale che il “porta a porta” si sarebbe rivelato un fallimento, e girando nei quartieri della città nei quali è già stato attivato non vedo altro che caos e rifiuti dimenticati. Ogni tanto cerco di farmi sentire tramite internet, di risvegliare qualche coscienza, ma sono da solo. Le scrivo dunque per chiedere aiuto a voi come giornale nel portare all'attenzione dei lettori e delle forze politiche il preannunciarsi di questo disastro. Basta fare una ricerca su internet per scoprire che sempre più comuni, particolarmente in questi ultimi 3 anni, hanno dichiarato il loro tentativo di utilizzo del porta a porta un 'fallimento'. Si tratta di comuni di diverse dimensioni, diversa collocazione geografica e politica... Le allego a questa email una immagine composita di alcuni articoli di giornale, e unitamente le lascio qui sotto i link alle pagine web delle notizie relative. E' sintomatico che, nel silenzio generale, perfino il comune di Vedelago all'inizio del 2015 sia stato sconvolto da uno scandalo relativo al fallimento del sistema di differenziata e riciclo: la struttura che si occupava del riciclo dei rifiuti differenziati, che costituiva un sistema definito 'virtuoso' e utilizzato come esempio da ogni genere di ambientalisti e sopratutto dai sindaci a 5 stelle (per esempio Pizzarotti a Parma), si è ritrovata con un debito di 30 milioni di euro ed il Tar ne ha disposto il blocco. Le allego un articolo che ne parla. Questo è lo stesso sistema che si vuole introdurre in

tutta Pomezia. La prego, mi aiuti a diffondere questa problematica in modo che la gente ne venga a conoscenza. Il sig. Alessandro ha poi allegato una serie di articoli di giornale, apparsi sulle testate di tutta Italia, dove veniva lanciato lo stesso allarme: la raccolta differenziata porta a porta è un fallimento! Eccone alcuni. “Porta a porta, un fallimento” Chiavari, IlSecoloXIX, 10 Agosto 2014; “Rifiuti porta a porta cittadina a Sindaco è un fallimento” Cosenza, 9 Luglio 2014, Gazzetta del Sud Online; “Per Lucca e i suoi Paesi: “Il porta a porta ha fallito, città in preda al degrado”, Lucca, 11 aprile 2015, La Gazzetta di Lucca; Nicoli (Fi): il “porta a porta” fallimento che dura da 7 anni, Trieste, 10 luglio 2014; “Centro riciclo Vedelago, fallito sistema citato come modello da Grillo e Pizzarotti”, Vedelago, 5 Gennaio 2015, IlFattoQuotidiano.it/EmiliaRomagna. Al di là di questi singoli episodi il fatto “nuovo” (se così si può dire) che il sig. Alessandro pone, in estrema sintesi, è il seguente: e se la Raccolta differenziata non fosse la strada giusta da percorrere? Lo stesso mittente della suddetta lettera è autore di un lungo articolo dove elenca quelle che, a suo avviso, sono le motivazioni per le quali sarebbe oppor-

tuno pensare o meglio ripensare a nuovi (vecchi?) sistemi di smaltimento dei rifiuti. Tengo a precisare che sono un fervido sostenitore del sistema porta a porta tuttavia, sin da quando è stata introdotta nel mio quartiere, ho avuto modo di riscontrare una serie di difficoltà, troppo spesso sottovalutate. La prima – contenuta anche nel dossier del nostro lettore – è quella forse più banale ma più incisiva: il cittadino comune non vuole farla. Primo: basta vedere come vengono presentati i rifiuti nei vari cassonetti quando la ditta incaricata deve procedere al ritiro. Spesso (dico purtroppo in quanto ribadisco il mio sostegno al sistema) sono costretti a buttare tutto insieme in quanto i rifiuti non sono stati separati; secondo, il fenomeno delle “spedizioni”: si caricano in macchina i rifiuti – anziché lasciarli fuori casa – e si vanno a cercare le zone dove la raccolta “porta a porta” ancora non è arrivata. Con uno spirito civico così come si può pensare all'efficienza? E' altrettanto vero tuttavia che famiglie molto numerose si scontrano con disagi inevitabili, come quello di dover tener dentro casa – chi può magari su un balcone – i rifiuti per due o tre giorni. Per quanto riguarda le altre motivazioni avanzate dal sig. Alessandro in secondo luogo rientra la questione economica, nei termini per i quali adottare un piano di “porta a porta” costerebbe cifre molto più elevate rispetto ad altre metodologie di raccolta. Insomma i casi di fallimento iniziano a venir fuori, i disagi della popolazione, spesso, sono tangibili. Che sia davvero il caso di ripensare al sistema? Noi per il momento ci fermiamo qui ma continueremo ad approfondire l'argomento anche e soprattutto per raccogliere ulteriori informazioni in merito. Intanto il dibattito si arricchisce di un nuovo, interessante, punto di vista.

Luca Mugnaioli





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18 CRONACA Ardea, esiste un bando per l’assistenza ai malati di SLA (anche non residenti). Ma in pochi lo sanno

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n bando per accedere a finanziamenti da destinare all’assistenza dei pazienti affetti da SLA. Ci ha scritto una volontaria dell’AISLA (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica), la sig. Francesca che, da quando il padre è entrato, purtroppo, nel vortice di questa terribile malattia, si è rimboccata le maniche per aiutare tutte le famiglie costrette a vivere questa situazione, facendo informazione e soprattutto segnalando eventuali iniziative, o come in questo caso, l’esistenza di fondi economici da poter richiedere per sostenere i malati e le rispettive famiglie. Purtroppo, ci dice, quasi nessuno è a conoscenza di questo bando, aperto dal Comune di Ardea (ma al quale tutti possono partecipare) che purtroppo scadrà il 31 dicembre 2015. “Purtroppo in pochissimi hanno presentato domanda” ci spiega ancora la signora Francesca – “Ecco perché è di vitale importanza spargere il più possibile la voce, considerando che molte famiglie nel nostro territorio sono costrette a fare i conti con questa malattia“. Ma come funziona e come si possono richiedere i fondi? Si può presentare domanda attraverso il modulo contenuto nella sezione “bandi e avvisi di gara” nella sezione del

sito istituzionale del Comune di Ardea. Il contributo previsto dal bando è di importo crescente a seconda dello stadio di avanzamento della malattia (da 300 a 2000 euro mensili); attenzione però: per poter accedere al finanziamento è necessario, insieme agli altri documenti richiesti (consultabili anch’essi nel modulo di domanda), avere il PAI, ossia il documento che attesta lo stadio di avanzamento della malattia. Gli unici due ospedali accreditati e riconosciuti – pena l’invalidità della domanda – sono il San Filipppo Neri e l’Ospedale Gemelli, entrambi a Roma. Per qualsiasi informa-

zione è possibile contattare l’AISLA al numero 342-0599391. L’associazione rilascia anche informazioni in merito al “Centro Autonomia SLA“, il quale, tra le altre, si occupa di programmi circa l’utilizzo dell’ausilio del computer, pensato per pazienti che già non parlano più. A Novara inoltre, esiste un centralino – numero 03/21499727 – dove si alternano più figure professionali, quali, nutrizionista, neurologo, psicologo, ed altre che si mettono a disposizione sia del paziente che dei suoi familiari, o per semplice ascolto oppure per dare informazioni per telefono.

Buone Feste!!


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Un cucciolo a Natale, un impegno per la vita

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ome ogni anno, nel periodo natalizio, presso allevamenti e negozi di animali cresce enormemente la richiesta di cuccioli, in particolare cagnolini e gattini, che verranno poi “incartati” e messi sotto l’albero, soprattutto per la gioia dei bambini. Dopotutto a chi non piacerebbe, scartando un regalo di Natale, vedere spuntar fuori dal pacchetto un dolce musetto? Ma attenzione, è importante non farsi prendere dall’atmosfera natalizia e dalla foga dei regali quando si parla di cuccioli. Se anche voi sceglierete un cane o un gatto sappiate bene che questi non sono dei giocattoli, bisogna essere consapevoli del fatto che oltre alla gioia e alla tenerezza state regalando un’enorme impegno e responsabilità. Prima di procedere con l’acquisto infatti ci sono diverse domande che bisognerebbe porsi, alle quali va risposto in maniera sincera; ad esempio: -So che un cucciolo è un animale e non un giocattolo? Quindi avrà bisogno di uno spazio adeguato in cui poter correre, saltare, giocare, muoversi, divertirsi e riposare; non basterà metterlo in un angolino. - Posso permettermi di mantenere un cucciolo? Avrà bisogno di vaccinazioni, di cure veterinarie, di avere un’adeguata igiene, di cibo e soprattutto di tempo e di attenzioni! - Sono disposto ad avere pazienza con il mio cucciolo quando combinerà marachelle, sarà disubbidiente, commetterà errori, romperà/rovinerà involontariamente mobili o altri oggetti

a cui tengo? Il cucciolo dovrà essere educato e addestrato prima di avere il giusto comportamento, ciò richiederà al padrone tanto tempo e pazienza. - Sono consapevole del fatto che nessun animale rimarrà per sempre cucciolo? Cagnolini e gattini, come tutti gli animali, con il tempo cresceranno diventando (a seconda della razza) cagnoloni o gattoni; non sempre si tiene conto del fatto che il tenero e piccolo musetto così come la piccola stazza sono momentanee. - Sono disposto ad amare per sempre il mio cucciolo, ad adattarmi alle sue esigenze cambiando, se necessario, le mie abitudini? Questo è uno dei quesiti più importanti da porsi. L’esempio più pratico riguarda le vacanze estive. Avere in famiglia un cane o un gatto non vuol dire rinunciare per sempre alle vacanze, ma semplicemente bisognerà disporsi a cercare e scegliere mete e strutture che accolgano e pos-

sano essere adeguate anche al vostro amico a 4 zampe. Tanti, tantissimi, troppi cuccioli finiscono per essere abbandonati sulle strade non appena per i loro padroni scattano le ferie. In un attimo quei dolci e teneri giocattolini, quei morbidi peluche si trasformano agli occhi dei padroni in inutili zavorre o in ostacoli che minano la loro amata vacanza. Questa triste realtà colpisce circa il 40% dei cuccioli regalati a Natale. “Impacchettati” due volte: la prima sotto l’albero, la seconda ad un guardrail. Di questo 40% solo pochi si salvano. Quindi, per evitare che tutto ciò si ripeta anche quest’anno, vogliamo ribadire l’ultima domanda: Sono disposto ad amare per sempre il mio cucciolo, ad adattarmi alle sue esigenze cambiando, se necessario, le mie abitudini? Giuseppe Marrone


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Pomezia, deliberato il progetto “Torvaianica Rinasce”

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l Comune di Pomezia partecipa al bando del Piano nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate. Il Sindaco e la Giunta hanno deliberato questa mattina il progetto “Torvaianica Rinasce”, programma di interventi materiali e immateriali finalizzati al recupero urbanistico, paesaggistico e socio-culturale dell’area in località Torvaianica, con cui l’Ente si candida per accedere al Fondo per l’attuazione del Piano Nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane. Il progetto, che concentra tutte le azioni su Torvaianica, prevede interventi multidisciplinari che, attraverso la realizzazione di opere pubbliche e azioni di carattere economico e sociale, intende riqualificare il paesaggio di Torvaianica al fine di migliorare la qualità della vita di chi vi risiede e di chi la raggiunge nel periodo estivo.“Il programma – spiega l’Assessore Giuliano Piccotti – prevede il recupero dell’area sportiva di 20mila mq abbandonata in via Zara, che si trasformerà in un parco urbano dedicato allo sport, al tempo libero e all’intrattenimento. A questo si aggiunge il risanamento conservativo del piano terra dell’immobile della delegazione comunale, intervento che non solo renderà nuovamente fruibili i locali dell’anagrafe e della

Polizia Locale, ma permetterà un ampliamento degli spazi dedicati alla biblioteca comunale e l’insediamento di un vero e proprio Centro Famiglia per la realizzazione di attività di carattere sociale”. “Si tratta di un progetto – aggiunge il Sindaco Fabio Fucci – che, se finanziato, farà rinascere Torvaianica, sia dal punto di vista paesaggistico che economico, sociale e culturale. Abbiamo scelto di puntare tutto sul litorale, per valorizzare le risorse che presenta e per rendere la nostra località di mare più bella, più vivibile e più attrattiva. Il progetto è ambizioso e ben fatto: vogliamo intervenire in maniera impor-

tante in un’area carente di servizi e infrastrutture in cui risiedono, nel periodo invernale, oltre 17mila concittadini”. Il progetto, per un valore totale di 2.889.625,20 euro, prevede: trasformazione dell’impianto natatorio abbandonato in uno spazio ricreativo; riattivazione dell’arrampicata esistente in disuso e inserimento di nuove funzione compatibili; realizzazione di un’area di circa 2.600 mq per sgamba mento cani; adeguamento dello spazio verde interno alle varie attività sportive; costruzione di un percorso ciclabile educativo per mountainbike; attivazione di 2 laboratori realizzati con materiale riciclato e allestiti per attività didattiche; adeguamento del parcheggio; realizzazione di un’area basket; realizzazione di un’area tennis; risanamento dell’edificio ex ostello della gioventù. Questi invece gli interventi immateriali: laboratori artistici, cineforum, corsi di formazione multisettoriali; avviamento al parkour per adolescenti; progetto di pet therapy; promozione dell’attività sportiva per disabili e disagiati; progetti di orientamento professionale e promozione dell’autonomia economica destinato a cittadini con necessità speciali; attività educative legate al circuito scolastico per la sensibilizzazione al riciclo dei materiali.



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Rotonde “maledette”: lo svincolo di Via Laurentina pericoloso come il resto della strada

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ia Laurentina. Chi non ha in mente l'enorme dispiego di cartelloni disseminati lungo tutta la via che porta a Roma? “Fino a quando?”, una delle scritte più ricorrenti. Morti, incidenti e soprattutto una costante minaccia per chi si “avventura” - termine più che appropriato – su quel tratto. Forse di giorno, seppur con mille attenzioni, è anche possibile attraversarla; di notte – magari con la pioggia, e qui parliamo anche di esperienze personali – è come partecipare ad una partita di

Roulette Russa. Niente segnaletica, delimitazioni provvisorie qua e là, assenza di illuminazione, strettoie pericolanti e via discorrendo. Sì ma spetta alla Provincia (ora sostituita dalla Città Metropolitana di Roma) sistemare il tutto, si dirà. Vero, verissimo. Ma poi chi è che utilizza questa strada? Siamo noi, cittadini di Pomezia o di Ardea che, pur di cercare di aggirare l'altro “cancro” della nostra viabilità ovvero la Pontina, utilizza la Laurentina per recarsi a Roma. E al ritorno? Al rientro a casa c'è da cimentarsi con la rotonda e con lo slargo (o bivio) di “Scalella” (nome attribuito per la presenza dello storico ristorante), altro punto critico come testimoniano le foto allegate. In molti, purtroppo, anche a causa dell'intenso traffico, attraversano contromano l'incrocio il quale comunque, anche senza distrazioni di sorta, rappresenta una delle principali problematiche di questo tratto di strada. Dal canto nostro cercheremo di sollecitare la nostra amministrazione affinché si riesca ad imbastire al più presto un tavolo di confronto con Roma, al fine di mettere in sicurezza una strada che ha già causato troppi problemi.


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Nuova Florida, nuovo CdQ Restyling completo per il Comitato di Quartiere

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er prima cosa notiamo che il direttivo è composto da persone diverse da quelle del nostro ultimo incontro, è cambiato qualcosa? È cambiato il direttivo perché è cambiato il Comitato di Quartiere. Il precedente Cdq ha ritenuto che la propria esperienza dovesse concludersi, sia per i gravosi impegni che il presidente non era piu in grado di sostenere per problemi personali, sia per il ruolo politico che altri componenti del direttivo hanno nel tempo assunto all’interno di alcuni schieramenti politici del territorio. Il nuovo direttivo è composto da cittadini che erano già nell’orbita del Cdq, seguendone le attività e le iniziative, ed ha raccolto di buon grado l’eredità con lo scopo principale di rilanciarne l’azione di sostegno alla popolazione residente. A maggio di quest’anno siete stati attaccati, anche sulle pagine del nostro giornale, da un giornalista cittadino della Nuova Florida che vi accusava di poca presenza e spiccata appartenenza politica. Non gli avete mai risposto, volete farlo ora? Il rinnovamento del Cdq credo sia la miglior risposta, nell’immediato, che egli possa ricevere. Garantisco che, da oggi, il Cdq sarà molto più attivo e presente sul territorio e colgo inoltre l’occasione per invitare i residenti della nuova Florida a contattarmi per condividere e discutere costruttivamente riguardo al futuro del nostro quartiere. Quali sono le vostre considerazioni sull’attuale situazione della Nuova Florida ed in generale di Ardea? Nuova Florida, come tutto il resto di Ardea, potrebbe essere un piccolo paradiso. Sta a noi e all’amministrazione farcelo diventare. Con ciò voglio sottolineare che viviamo un territorio splendido, che si estende dalle pendici dei castelli fino al mare, che tuttavia risente della congiuntura economica non favorevole e, contestualmente, di una situazione politica locale che nell’ultimo periodo ha vissuto un immobilismo assurdo. Il Cdq pensa che tanto si possa fare e farà di tutto per sostenere l’amministrazione nell’interesse della Nuova Florida. È altresì palese che il cambiamento deve partire anche dalla cittadinanza e dal senso di appartenenza ed unione che puntiamo a far crescere nei residenti che vorranno seguirci. Nell’ultimo periodo i social network, pur non rappresentando la totalità della popolazione, hanno evidenziato una forte volontà di aggregazione e vanno elogiate iniziative come quelle del controllo del vicinato e della segnalazione delle buche e della viabilità. L’amministrazione comunale pare, dai commenti che appaiono quotidianamente sui social, non godere di grande consenso da parte dei cittadini; com’è il rapporto con il CdQ? La posizione del Cdq è assolutamente collabo-

rativa ed aperta al confronto ed al raggiungimento del bene comune. Come ho detto prima l’amministrazione ha vissuto tre anni un apparente immobilismo. La citata estensione del territorio ardeatino è una attenuante ma non può essere una scusa, soprattutto quando vediamo una Città come Pomezia che progredisce, anche grazie a bandi europei o regionali, ad una come Ardea che fatica a tappare una buca o gestire un boschetto. Proprio negli ultimi giorni abbiamo depositato una richiesta di conferimento con il Sindaco che ci permetta di ottenere un primo importante contatto che favorisca futuri rapporti orientati alla fattiva collaborazione. Purtroppo sul territorio manca comunicazione. La popolazione di Nuova Florida non sa quello che viene deciso e questo conduce dissenso. Senza la partecipazione attiva dell’Amministrazione sarà molto difficile riuscire a conciliare il nostro intento, il bene comune e la gestione del territorio. È altresì chiaro che vigileremo sull’operato della stessa amministrazione e saremo spietati laddove ci accorgergessimo di scarsa attenzione verso il quartiere e verso le proposte che porteremo all’attenzione del primo cittadino. Avete un progetto per il quartiere e come vorreste portarlo avanti? Nuova Florida ha bisogno di tanto e noi focalizzeremo i nostri primi dodici mesi (siamo rinati il 17 agosto 2015) sulle seguenti tematiche:

• attività culturali e di sostegno alla popolazione residente; • sostegno e collaborazione con gli istituti scolastici; • riqualificazione aree verdi e spazi ricreativi per famiglie; • verifica costante delle problematiche legate alla viabilità, illuminazione, nettezza urbana, etc. Su quanti iscritti potete contare e come intendete aumentare il loro numero e la loro partecipazione? Abbiamo azzerato i vecchi tesserati. Attualmente abbiamo un gradimento (espresso tramite social network) già abbastanza cospicuo e figlio dello scorso Cdq. Intendiamo incrementare e rendere partecipi i cittadini principalmente dimostrando di operare nel loro interesse. Partiremo con una fidelizzazione tradizionale, basata su contatti personali, e passeremo successivamente ad iniziative che coinvolgano direttamente i singoli cittadini. In un secondo momento cercheremo di coinvolgere i commercianti che insistono nel quartiere creando, se vorranno, un sistema di convenzioni ed offerte destinati ai soli possessori della tessera del Cdq. Crediamo sia un utile sistema di aggregazione ed anche, perché no, di riscoperta delle realtà locali troppo spesso messe in ombra dalla grande distribuzione che ormai prolifica a pochi passi da noi. Per chiunque voglia contattarci i nostri recapiti, oltre alla pagina Facebook Cdq NUOVA FLORIDA, sono i seguenti: Mail: comitatonuovaflorida@gmail.com Recapiti telefonici principali: - Felice SACCENTE, Presidente, 3391355306; -Daniele VITALONE, VicePresidente, 3497852935; - Rosanna PREITE, Segreteria, 3291978323; - Fiorentino GENCA, Tesoreria, 3498606614.

Mario Savarese




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A3DLab: una grande eccellenza del nostro territorio A Pomezia arriva il primo laboratorio per la lavorazione 3D. L'intervista con i soci fondatori

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' stato inaugurato lo scorso 27 Novembre l'A3DLab, primo ed unico laboratorio attualmente presente a Pomezia interamente dedicato al mondo delle applicazioni tridimensionali. “Immagina il tuo pezzo, modellalo, stampalo”. In estrema sintesi, è proprio questa l'attività svolta dal laboratorio: attraverso particolari stampanti è possibile riprodurre infatti in oggetto “concreto” qualsiasi progetto 3D elaborato al Computer. Poi, attraverso la stesura per strati di un filamento “base” (il quale può essere di diverso materiale, come ad esempio l'amido di mais (cosiddetto PLA)) estruso ad alte temperature, quindi raffreddato, si ottiene il prodotto finito. Ma l'A3D Lab non si occuperà soltanto di questo. Per conoscere meglio quella che sarà a tutti gli effetti un'eccellenza industriale del nostro territorio abbiamo incontrato i soci fondatori. Da quanto tempo vi dedicate alle tecniche per la lavorazione in 3D e come avete deciso di realizzare un laboratorio qui a Pomezia? Siamo architetti, nella nostra professione le tecniche di riproduzione digitale sono un elemento fondamentale. Da circa un paio di anni abbiamo approfondito le tematiche della

stampa 3D e tutte le nostre conoscenze hanno trovato una naturale prosecuzione. L'idea di realizzare un laboratorio nella nostra città è nata dalla constatazione che Pomezia è, da sempre, e rimarrà un indiscusso Polo industriale nonché fucina di artigiani e professionisti di ogni genere, che possono beneficiare di questa tecnologia nella loro attività quotidiana e per il loro sviluppo futuro. Inoltre crediamo che l’avvento della stampa 3D sia una vera e propria rivoluzione che consente non più di imprimere un’immagine o un testo su un materiale piano,

bensì di dar vita a qualsiasi oggetto in tre dimensioni. Non si crea superficie, ma volume: ed è in questo la rivoluzione. In cosa consiste la vostra attività e quali sono i progetti che intendete realizzare? La nostra attività spazia dalla modellazione e la realizzazione di oggetti in materiale plastico (PLA, ABS, FLEX) alla vendita di stampanti 3D con relativo servizio di assistenza tecnica, dalla formazione, con corsi su stampa 3D e sulle principali tematiche del disegno digitale, alla progettazione architettonica e riqualificazione energetica. Il nostro vuole essere un laboratorio dove chiunque possa, insieme a noi, ideare e realizzare il proprio oggetto (dal pezzo di ricambio introvabile o costoso al progetto di un nuovo edificio, dal più piccolo ingranaggio al plastico di una città) e dove le aziende possano abbattere i costi di progettazione e di sviluppo dei propri prototipi vedendoli nascere e crescere, potendo contare sulla nostra passione e la nostra professionalità. I settori di applicazione sono infiniti, solo per citarne alcuni settore medicale, ingegneria, alimentare e recentemente anche edilizio. Giuseppe Marrone



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CRONACA

Il Corriere della Città

Dicembre 2015

Presunti abusi edilizi sul territori La vicenda toccherebbe da vicino il Consigliere Comunale Mirella Monti, Presidente della Commissione Urbanistica, che però risponde: “Ho già provveduto a chiarire la mia posizione presso gli uffici competenti”

L

a vicenda. Il Consigliere Comunale Luigi Lupo ha inoltrato una lettera alla Regione Lazio in merito ad una vicenda riguardante l'esistenza a Pomezia di una villa bifamiliare, costruita in un terreno industriale e sconosciuta al catasto. La casa apparterebbe al padre della consigliera Mirella Monti, presidente della commissione urbanistica, che la utilizzerebbe come abitazione, così come la stessa Monti. Si tratterebbe dunque, almeno all'apparenza, di un caso di conflitto di interessi. Ma vediamo nello specifico il contenuto e le motivazione della lettera. Tutto è iniziato lo scorso 8 maggio. Il Consigliere inoltrò una richiesta al Comune di Pomezia, al Comando di Polizia Locale di Pomezia e alla Regione Lazio per predisporre un accertamento ed un sopralluogo nel nostro Comune (in località Vaccareccia. Via dell'Aurora) a seguito – leggiamo nell'oggetto della “segnalazione per contrasto presunti abusi edilizi sul territorio”. “Il Sottoscritto Luigi Lupo – si legge nel documento – in qualità di Consigliere Comunale di Pomezia – visti numerosi articoli e dichiarazioni del Sindaco in materia di controlli sul territorio e repressione degli abusi, […] CHIEDE che vengano eseguiti accertamenti su dei fabbricati siti in zona industriale” nelle località sopra indicate. In particolare, il Consigliere richiedeva l'accertamento di una serie di punti (destinazione d'uso del fabbricato, categoria catastale...) e copia della pratica edilizia del fabbricato; il Dirigente Comunale del settore urbanistica di Pomezia doveva così verificare, entro 30 giorni dalla data di segnalazione, la situazione. La vicenda si arricchì di nuovi atti il successivo 21 maggio. Lo stesso Luigi Lupo inviò ai medesimi destinatari ulteriori integrazioni, di cui questo il passaggio più rilevante. “Si richiede all'Ente Regionale, di intervenire prontamente con indagini dirette sul territorio, come previsto dall'art. 11 della L.R. Lazio n.15/2008, in quanto da un estratto di mappa catastale (che si allega in copia) sul fondo del terreno segnalato, in Catasto Terreni del Comune di Pomezia al Fg. 8 mappale 98, non risultano inseriti in mappa catastale detti fabbricati che, al contrario, sono ben evidenti

nei rilievi aerofotogrammetrici e satellitari” E ancora. “In particolare si potrà notare che dalla foto satellitare storica Google Earth, di seguito allegata, è stata avviata la costruzione di un fabbricato (con evidenze di struttura in c.a. Tipologia bifamiliare) nell'anno 2009.” Con tutte queste premesse il Consigliere Luigi Lupo ha deciso di scrivere direttamente al Presidente della Regione Lazio chiedendone l'intervento. Nella lettera ,datata 11 novembre 2015, i riferimenti, e qui veniamo al coinvolgimento della Consigliera Mirella Monti, diventano diretti. “Egregio Presidente Zingaretti” scrive Lupo – mi preme informarla che nel territorio comunale vi sono dei fabbricati con evidenze di abusività […]” “In particolare, all'interno di una zona destinata dal P.R.G. Ad insediamenti produttivi ed industriali è stato edificato un fabbricato stile villa bifamiliare precisamente in Via Dell'Aurora civ. 2/A che seppur presente nei rilievi aerofotografici e satellitari non risulta inserito nelle mappe del ca-

tasto e che risulterebbe abitato da un nucleo familiare […]. Da una visura catastale l'intestatario del terreno ove insiste l'immobile risulta essere il Sig. Monti Marcello, genitore del consigliere comunale Mirella Monti appartenente al M5S […] ed anche presidente della commissione Urbanistica Comunale. Vi è anche da dire che il Consigliere Mirella Monti abita da diversi anni all'interno dello stesso lotto di terreno con ingresso dal civico n.2 di Via dell'Aurora.” Il Consigliere conclude la lettera, dopo aver fatto di nuovo riferimento all'attività di contrasto all'abusivismo e alla trasparenza portata avanti dall'amministrazione, portando l'attenzione sul fatto che, dopo oltre 6 mesi dagli esposti, non sia ancora stato fatto nulla per verificare tale situazione (anche facendo riferimento alla questione delle tasse, ovvero se i residenti, qualora presenti, abbiano versato o meno le tasse nelle casse comunali). In parole povere, parafrasando le parole del Consigliere, l'amministrazione starebbe venendo meno ai principi che lei stessa dice di voler perseguire.

La replica Abbiamo provato a contattare pertanto la Consigliera Mirella Monti per conoscere la sua posizione in merito. “Con la presente sono a riscontrare la Vostra comunicazione, nella quale mi sollecitavate una dichiarazione, in merito alle affermazioni rese dal Consigliere Luigi Lupo, precisandoVi di aver già provveduto a chiarire la questione presso gli Enti preposti. Alcuna ulteriore dichiarazione verrà resa nota

per per il Vostro tramite. Cordiali saluti, Mirella Monti” Mentre la risposta giunta alla nostra redazione da parte della consigliera Monti risulta essere piuttosto laconica, il M5s pometino ha pubblicato su Facebook il seguente post, molto più articolato, che pubblichiamo nella sua versione integrale, mettendo però in evidenza il fatto che

non sempre alla stampa, che pure cerca di fare il proprio lavoro correttamente, viene concesso di avere tutti gli strumenti per farlo, come in questo caso, dove una risposta più dettagliata è stata affidata al web e non fornita a chi aveva fatto la domanda, fermo restando che al quesito posto sul presunto abuso non è stata neanche in questo caso data una risposta chiara che possa togliere eventuali dubbi.


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io, Luigi Lupo scrive alla Regione

Il Consigliere Luigi Lupo, “amico di famiglia sin da giovanissimo” di un noto costruttore pometino (circostanza confermata per iscritto dal medesimo costruttore su noti social network), sin da quando l’amministrazione M5S ha proceduto all’avvio di quelli che si ritengono semplici controlli su posizioni di natura urbanistica, tra le quali quella di Torvaianica Alta, ha iniziato a porre in essere comportamenti a dir poco fuori misura, che nulla attengono alla normale attività che un Consigliere Comunale dovrebbe esprimere, naturalmente nell’interesse della collettività e certamente non di singoli. Questo semplicissimo principio, evidentemente non gradito al sig. Luigi Lupo, è stato invece al centro delle valutazioni effettuate dall’amministrazione M5S, anche nell’ambito degli accertamenti di natura tecnica eseguite su varie posizioni, come detto di natura urbanistica, trattate dalle precedenti amministrazioni. Atteso l’accertamento di quelle che si ritengono palesi irregolarità, si ribadisce di natura prettamente tecnica, si è proceduto all’annullamento in autotutela alla variante al “Piano Particolareggiato Esecutivo di Torvaianica Alta – Campo Jemini”, nel supremo interesse della collettività. La decisione di procedere al predetto annullamento, ha determinato nel Sig. Luigi Lupo una incomprensibile angoscia tanto da indurlo a porre in essere comportamenti che hanno ad oggetto palesi derive sul piano personale, che nulla hanno a che vedere con il confronto politico, ponendo in essere precisi attacchi sul piano personale nei confronti dei Consiglieri Comunali di maggioranza. Come da copione, avendo il Sig. Luigi Lupo già minacciato di morte il Sig. Fabio Fucci all’epoca dei fatti Consigliere Comunale (oggi Sindaco) con le testuali parole “te ce butto a te nel cemento”, guarda caso durante una discussione avente ad oggetto temi urbanistici durante la quale il Sig. Fabio Fucci aveva semplicemente espresso una propria opinione. Evidentemente non volendo abbandonare un approccio di dubbio gusto, il Consigliere Luigi Lupo ha ritenuto devolvere

all’attenzione di quasi tutti i componenti della Regione Lazio (naturalmente quelli operanti nel settore Urbanistica), il tema tanto caro al predetto segnalatore, accollando al padre del Consigliere di Maggioranza Mirella Monti, comportamenti a dir poco frutto della fantasia del sig. Luigi Lupo. Naturalmente la collega Monti ha già provveduto a chiarire la propria posizione, o meglio quella del padre, con tanto di documenti alla mano, fermo restando che al pari di ogni altro cittadino è bene rilevare che i tempi per ratificare determinati documenti – tecnici - presso gli Enti di competenza, devono essere rispettati anche da chi ricopre cariche istituzionali. Mentre la famiglia Monti rispetta tali principi, esattamente al pari tutti i componenti dell’amministrazione comunale M5S, il Consigliere Lupo, forse perché non abituato ad accettare detti principi, con il passare dei giorni manifesta un anomalo nervosismo circa le scelte operate dall’amministrazione in carica, evidentemente non volendo accettare che tutti i cittadini, nessuno escluso, debba rispettare le normative vigenti nonché le tempistiche degli uffici amministrativi utilizzandole puerilmente a proprio piacimento per dare risalto ad una propria fantasia. Si rammenta che il Sig. Luigi Lupo, presentatosi alle elezioni regionali con una lista che appoggiava Zingaretti alla Presidenza della Regione Lazio, dapprima ha messo insieme una serie di carte per poi trasmetterle ai Consiglieri Regionali millantando, come anticipato, fantomatici abusi edilizi realizzati nella proprietà del padre della collega Monti, che naturalmente farà accertare presso le competenti A.G. il curioso comportamento posto in essere dal Sig. Luigi Lupo, il quale, evidentemente non soddisfatto, ha rappresentato evidentemente le medesime questioni ai giornali. Comprendiamo lo stato d’animo del Consigliere Luigi Lupo, il quale, impegnato in una costante ricerca di appigli da utilizzare in danno dell’amministrazione M5S, non può far altro che predisporre un collage di documenti e vecchie fotografie, trasmettendoli a chi ritiene

possa dargli risalto, fermo restando che già dalla prima lettura, chiunque abbia l’onore di esaminarli, esso stesso non può far altro che comprendere la futilità delle contestazioni mosse prive di qualsivoglia lucidità. Per il futuro, al fine di procedere nell’ottica di un netto miglioramento e prima di procedere in dette modalità, consigliamo al Sig. Luigi Lupo di rivolgersi alla sua collega di schieramento politico (Forza Italia), che gli siede accanto in consiglio comunale, per avere informazioni su come si realizza un vero abuso edilizio, attesa la condanna comminata in via definitiva proprio per abuso edilizio (la sentenza è pubblica). Il Consigliere Lupo, invece di emergere per il suo modo semplicemente vigliacco di fare politica, si occupi di restituire il denaro sottratto ai cittadini di Pomezia per essersi difeso (senza averne diritto) con il loro denaro nei procedimenti penali precedenti all’anno 2008, così come gli chiede la Corte dei Conti. Per quanto riguarda la diffusione sui giornali delle menzogne del consigliere Lupo senza un minimo di verifica, lasciamo agli altri giudicare se prima di diffondere tali gravi falsità, che ledono non solo le persone coinvolte ma una intera amministrazione impegnata con tutte le risorse ed a pieno titolo sulla verifica di vari piani urbanistici, si precisa su un territorio sul quale la Magistratura ha accertato molteplici criticità, dovrebbero quanto meno fare prima un esame del carteggio inviato al fine di eseguire una preliminare riflessione sulla bontà di quanto trasmesso, quali giornalisti che si dedicano invece ad inchieste serie e non frutto di banali collage. Non si può che appurare con vivo rammarico che anche in tale occasione si è ritenuto di dare risalto a notizie palesemente infondate, evidentemente al solo fine di ricevere repliche e contro repliche, nella speranza, fondata, che qualche testata nazionale, magari di partito, amplifichi la notizia. In conclusione, proprio pochi giorni fa il Consigliere Giuseppe Raspa aveva denunciato in un post pubblico le pressioni subite dai consiglieri del M5S e le falsità diffuse.


Buone Feste!!


Via Catull o

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Poesia E’ nu cappott’ vecchio, ‘sta vita mia, e l’aggio appise a tant’attaccapanni, l’aggio strusciato pe’ogn’ angolo e via pe’ ogni purtone, addò me vago jettanne. E’ scusut, è scagnat’, è tutt’ rutt’, nun serve proprio a nient, a niente cchiù; s’è fatto accussì brutt, ma accussì brutt, comm… nu cielo ca nunn’è cchiù blu. Nisciuno cchiù s’o mette, tanto… nun dà cchù calore: Tant’ val’a pena, ca mo’o iette; ma si… penso ch’è proprio giunta l’ora. E tutt’ quant’, tutt’ quant’ sti pensier’e Me frullavano p’a capa; tutt’ fino a… ier’e, fino a che è successo…, ma chi sape? S’è presentato, addù me, Uno… M’ha ditt: “Dammill’ stu cappott’! Si è sicuro ca nunn’o vò nisciuno… Io m’o piglio, e poi me stong’ accorto A cusire ogni piega rotta, ogni punto scusuto; t’o faccio nuovo, a copp’ e a sott’…!

Nuovo! Comm’appena vennuto.” “E che ti devo dare, quanto aggi’a pagà?” Ho domandato preoccupato. “Eh… no! Proprio cu mè de sord nunnè’a parlà” Lui ha risposto con voce accorta. “O cunto l’aggio pagat’io! Ho fatto… dicimm’, ‘nu baratt’: p’a vita toie aggio mise a mia, ed è turnat nuovo stu cappotto!” Ce aggio penzato ‘ncoppa nu minuto: In fondo, pure l’avev’a jttà, eh, si tu dice che non tutto è perduto… Sì, sta bbene! Sì, vojo pruvà! Mo…, quanno me mett’ stu cappott’, o freddo nunn’o sent’ cchiù; e m’arricordo semp’ d’o baratt’ c’ha fatto Isso oe’ mme…, Gesù. Quand’era vecchio, scolorito e rotto, e stavo per gettarlo via, Isso se l’è pigliato, stu cappott’; stu cappott’ vecchio, ch’era… ‘a vita mia. (di Giovanna Cozzolino)

Dalla Sacra Bibbia: “Egli (Gesù) è stato trafitto a causa delle nostre trasgressioni, stroncato a causa delle nostre iniquità; il castigo per cui abbiamo pace è caduto su di Lui e mediante le Sue lividure siamo stati guariti. Noi tutti eravamo smarriti come pecore, ognuno di noi seguiva la propria via; ma il Signore ha fatto ricadere su di Lui l’iniquità di noi tutti.” (Isaia 53:5-6)



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L'Avvocato risponde La consulenza legale per il lettori del Corriere della Città

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i viene inviato il seguente quesito:

Visto il dilagare di commenti ed opinioni su internet (facebook) le frasi offensive riportate sulle pagine di Facebook possono essere ritenute contrarie alla legge, nel caso quale reato costituiscono. La società moderna è complessa e articolata e molteplici e diversi sono gli strumenti comunicativi, le forme espressive e le finalità delle comunicazioni. In tale ambito la diffamazione, delitto contro l'onore, consistente nell'offesa all'altrui reputazione, ha ormai superato la dimensione interpersonale per diventare, molto spesso, “mediatica”, diretta a un numero indeterminato e sconosciuto di destinatari. La grande diffusione della notizia denigratoria, essendo veicolata dai media, infonde a essa un potenziale offensivo maggiore di quello espresso dalla semplice maldicenza interpersonale e viene spesso strumentalizzata per fini di polemica politica, sociale, scientifica, religiosa. L'unica diffamazione “mediatica” distintamente prevista dal codice penale è quella “a mezzo stampa”, ex art.595, 3°comma c.p., e tale articolo al 3° comma specifica che “se l'offesa è recata col mezzo della stampa o con qualsiasi altro mezzo di pubblicità, ovvero in atto pubblico, la pena è...”. La giurisprudenza non ha perplessità che tra tali altri media rientrassero le comunicazioni telematiche e quindi anche quelle via internet e tra queste quella via mail, chat-line, sms (Cass.sez.I, 29.4-17.5.2005, n.18449; Cass., sez.I,3.5-29.52007, n.21158). Dunque, la diffamazione tramite internet costituisce sicuramente un'ipotesi di diffamazione aggravata ai sensi del 3°comma, dell'art.595 c.p. Infatti, presupponendo l'assenza del diffamato, la diffamazione è un delitto che si consuma in mancanza della vittima ed, anche per questo, è punito in modo più grave rispetto all'ingiuria. Internet, quale strumento moltiplicatore della comunicazione, diffonde messaggi decisamente eterogenei, anche quanto alla forma, si va dalle e-mail, alle comunicazioni tramite chat-room, ai siti web. Si tratta, appunto, di comunicazione amatoriale, di una comunicazione tra più individui, che hanno accesso, anche nel medesimo tempo, all'agorà elettronica, con un reciproco scambio di messaggi e ciò può determinare maggior possibilità di diffusione di comunicazioni diffamatorie meritevoli di un più severo trattamento penale. Insomma, la “ libertà di internet” non può che esprimere la libertà di accesso e di utilizzo della rete, estrinsecandosi questa nella libertà di pensiero e comunicazione, ma ciò non può manifestarsi in possibilità di recare impunemente offese ad altri e, pertanto, ciò che non è consentito al di fuori di internet, non è consentito in nessun caso in internet. Il provider, inoltre, si limita a mettere a dispo-

sizione dell'utilizzatore uno spazio web, impiegato presso un suo server, ma l'inserimento dei dati in tale spazio non dipende da alcuna successiva attività del provider, né di altro soggetto che si trovi presso il provider o presso il server, ma esclusivamente dall'attività dell'utilizzatore stesso. L'informazione tra diversi soggetti interconnessi è garantita come libertà fondamentale (art.21, Costituzione, diritto di manifestazione del pensiero), ma richiede il rispetto delle norme di legge che prevedono forme di responsabilità, civili e penali, per attività svolte in violazione dei diritti dei terzi. Si deve precisare altresì che non trova applicazione, per blog, mailing list, chat, newsletter, email, e newsgroup, la tutela costituzionale di cui al 3° comma, dell' art. 21, della Costituzione, e cioè la speciale protezione prevista per la libertà di stampa. Infatti, queste forme di comunicazione telematica sono espressione del diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero, ma non godono della tutela costituzionale in tema di sequestro della stampa, rientrando invece nei generici siti internet, che non sono soggetti alle tutele e agli obblighi della normativa sulla stampa. Questi siti sono quindi sequestrabili preventivamente, nonché oscurabili parzialmente, anche nel caso di pubblicazione dal contenuto diffamatorio. In relazione alla diffamazione informatica sono state sollevate questioni giurisprudenziali di diritto processuale circa la competenza territoriale.

In ambito penale, la Suprema Corte ha affermato la natura di reato di evento, del delitto di diffamazione, ed ha individuato la competenza nel giudice del luogo in cui si è presumibilmente verificata la seconda percezione del messaggio denigratorio, in termini tecnici, “ove si è consumato il reato”. Infatti la diffamazione si consuma nel momento e nel luogo in cui i terzi percepiscono l'espressione offensiva. La notizia diffamatoria mediatica, invece, può essere percepita da più utenti collocati in differenti siti del territorio nazionale, anche contestualmente, e, proprio per questo, può apparire problematica l'individuazione del luogo in cui deve ritenersi consumato il reato commesso a mezzo internet e quindi individuare la competenza. Pertanto, al fine di determinare la competenza territoriale, si dovrà fare riferimento al criterio sussidiario, ex art.9 e 10 c.p.p. In conclusione, scrivere sulla bacheca Facebook un post offensivo nei confronti di qualcuno integra il reato di diffamazione aggravata previsto dall'art. 595, 3°comma c.p., come se l'offesa alla reputazione fosse portata dalle pagine di un giornale (così ha deciso la Cassazione, Sentenza 8 giugno 2015, n. 24431, stabilendo la competenza in favore del tribunale e non del giudice di pace). La giurisprudenza, inoltre, nell'individuare il giudice competente, ha finito per affermare l'applicabilità della regola suppletiva di cui al comma 2°, dell'art. 9 c.p.p. e cioè attribuire la competenza al giudice del luogo di residenza dell'imputato Avv. Antonio Aquino



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Baccanale: grande successo per il locale aperto lo scorso Febbraio

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onostante la crisi, nonostante una situazione economica che stenta a ripartire c'è anche chi, con sforzi e dedizione, riesce a portare avanti la propria azienda. Ci riferiamo in particolare a tutti i negozi, le ditte, che operano nella nostra città, le quali continuano a credere che Pomezia sia comunque un polo industriale sul quale valga la pena puntare. Uno di questi è senz'altro il Bar – anche se è veramente riduttivo chiamarlo così, considerando la sua offerta - “Baccanale” nome e marchio dal sapore antico (nell'antica Roma era il nome utilizzato per rappresentare una festività propiziatoria). Il locale a Pomezia ha aperto lo scorso Febbraio e oggi, a distanza di oltre nove mesi, è diventato uno dei punti di riferimento per chiunque voglia passare un momento di relax, da una semplice colazione fino all'ormai affermata “aperi-cena”, grazie ad un vasto assortimento, tra gli altri, di salumi, formaggi (ma anche ottime centrifughe) da accompagnare con pregevoli vini. Abbiamo incontrato il proprietario, Raimondo Piselli, che ci ha spiegato il segreto del suo successo. Da dove è nata l'idea di aprire il marchio “Baccanale” a Pomezia? Tutto è partito dalla mia esperienza nel settore – prima di questo punto vendita ho gestito altre tre attività similari – ed una ricerca di mercato approfondita, anche girando l'Italia e qualche nazione estera. Volevo realizzare un qualcosa di diverso e in effetti questo locale lo è: non un

semplice Bar bensì un cosiddetto lounge Bar dove c'è lo spazio per fare colazione, pranzo, merenda, aperitivo, cena e dopocena. Una grande attenzione rivolgiamo alla qualità dei prodotti serviti che sono comunque tutti espressi. Sta arrivando il Natale: come vi state preparando? Oltre a qualche iniziativa interna del locale, stiamo organizzando una colletta tra i commercianti per addobbare e illuminare Via Roma visto che il Comune ci ha comunicato che non potrà provvedere a farlo. Non è facile, vista la crisi, chiedere ulteriori soldi ai negozianti ma

ci teniamo a rendere la via principale della città adeguata al clima delle festività ormai prossime. Senza entrare troppo nel merito io in ogni caso mi auguro che questa amministrazione cambi passo perché c'è bisogno di un maggior confronto, serio, con le attività del territorio. Spero che, nel nuovo anno, le proposte rivolte al Comune siano considerate indipendentemente da chi le proporrà, senza stare a guardare la simpatia per una certa squadra di calcio o al colore politico come a volte purtroppo è accaduto. Vogliamo un'amministrazione che si fidi della nostra esperienza perché possiamo dare veramente tanto per il bene della collettività.

Buone Feste!


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SPORT

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Intervista a Vittorio Oi Vittorio Oi, il campione di Boxe torna a parlare in un'intervista esclusiva: la sua nuova vita tra famiglia e palestra, i ricordi di una carriera piena di soddisfazioni ed uno sguardo al futuro

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l maestro. Troviamo Vittorio Oi nella sua palestra completamente preso dalla sua nuova attività: non ci sono più avversari da affrontare sul ring, ma tanti bambini (anche piccolissimi!) e ragazzi a cui trasmettere i principi e gli insegnamenti di uno sport troppo spesso, e troppo affrettatamente, bollato come “violento”, privo di qualsiasi valore e poco più. Al suo fianco la sua famiglia, un grande staff che lo supporta (ringrazia in particolare il maestro Luigi Martello, “senza di lui non avrei potuto fare nulla di tutto ciò” ci dice) ed un ambiente, la sua palestra, che gli ricorda le vittorie del passato. Ma senza malinconia e soprattutto senza rimpianti. Vittorio Oi non li ha mai avuti, non si sente arrivato - non lo è mai stato, occhi sempre al prossimo avversario e al prossimo titolo - così ieri, così ancora oggi. Ecco la sua storia raccontata, pensiamo noi, sotto una luce diversa. Di solito quando si fanno interviste di questo tipo si usa partire per così dire dall'inizio o comunque da quello che è stato il passato di un'atleta. Io invece vorrei partire dalla fine: chi è oggi, dopo una grande carriera, Vittorio Oi? Bella domanda questa...Non ci si ferma mai a riflettere abbastanza su quello che in effetti siamo. Vittorio Oi per me non è ancora nessuno nel senso che ho ancora tantissimo da imparare e soprattutto da dare a questo sport; sicuramente ho cambiato modo di vivere, non c'è più l'attività agonistica e ho intrapreso questa nuova avventura con la palestra. Una cosa è però certa: non mi sento assolutamente arrivato, come quando non mi sentivo mai arrivato quando combattevo, cercavo sempre nuove sfide e, tagliato un traguardo, ce n'era sempre un altro da raggiungere. Oggi ho questa grande famiglia che è la mia palestra. Dico famiglia perché davvero siamo molto uniti, ho uno staff straordinario a partire dal maestro Luigi Martello che mi ha aiutato tantissimo; quando lottavo ed ero all'apice del successo sarebbe stato facile per me aprire un grande centro sportivo come magari hanno fatto tanti altri. Io non ho voluto perché voglio trasmettere la mia esperienza ad ognuno dei miei ragazzi. In un'intervista di qualche tempo fa avevi dichiarato che i rimpianti non hanno mai fatto parte della tua vita. Oggi la pensi ancora così? O c'è qualcosa della tua carriera che cambieresti? Se hai letto la mia storia sai bene quello che è stato il mio percorso. Però non ho assolutamente rimpianti, non è nel mio carattere. Non mi sono mai guardato alle spalle e non lo faccio oggi. Ho sempre guardato al futuro: anche quando vincevo un titolo pensavo subito a quello successivo, non mi sono mai soffermato a pensare al passato, né nei momenti positivi né in quelli più difficili. Sono soddisfatto di quello che ho realizzato.

C'è un incontro al quale sei rimasto legato in particolare? Per la verità no sono sincero. Per me ogni incontro ha avuto la sua storia, le sue emozioni ed è stato particolare per quello..che è stato! Ogni match me lo porto dentro perché ha significato un qualcosa per la mia vita. Adesso con la palestra hai una grande responsabilità: devi trasmettere la tua esperienza a questi ragazzi. Cosa cerchi di insegnargli? La prima cosa che voglio fargli capire è la serietà, unita al sacrificio e all'impegno. Non mi interessa “fare” il grande campione. Per me è importante che imparino una disciplina di vita, il combattimento fine a se stesso è inutile. Sarebbe facile per me prendere i ragazzi e buttarli sul ring come molti in questo ambiente purtroppo fanno; il mio compito invece, o quello che comunque cerco di fare, è di avvicinarli il più possibile alla boxe, perché poi fare il pugile è un'altra cosa, uno stile di vita che una volta adottato non puoi più cambiare. Se sei pugile lo rimani per tutta la vita. Ecco perché tengo molto a separare le due cose.

Il maestro Vittorio Oi con Daniele detto “Polvere”

Avevo preparato una domanda proprio a questo proposito. Hai tenuto a specificare che qui, con questa palestra, porti avanti un discorso di avvicinamento alla boxe, lasciando l'agonistica ad un altro luogo (Vittorio Oi insegna anche al Comunale di Pomezia ndr). Ti voglio allora chiedere: quand'è che in un ragazzo scatta quella scintilla che gli fa dire “voglio essere un pugile”? Lo capisci perché la boxe diventa per te come una specie di “droga”, nel senso che non riesci più a fare a meno di allenarti. Diventi un tutt'uno con questo sport. Continui a pensare ad ogni singola seduta che hai fatto, all'incontro che ti aspetta, all'avversario che avrai di fronte. E' una cosa che cresce in te mano a mano. Molti ragazzi fanno l'agonistica, altri no perché non sono ancora pronti. Tornando all'attività soprattutto che svolgi con i più piccoli, perché un genitore dovrebbe portare il proprio figlio ad avvicinarsi a questo sport? Io ti dico: perché non dovrebbe? Innanzitutto perché è importantissimo fare sport, quindi se non è la boxe deve essere un altro, che sia il calcio, il basket ecc. Qui da noi poi, tengo a sottolineare, con i più piccoli svolgiamo un percorso particolare: facciamo attività per prima cosa ludico-motoria – anche perché pensare ad un bambino come ad un pugile è una cosa fuori dal mondo –, il ragazzo inizia a conoscere il proprio fisico e si rende conto delle proprie capacità. Questo nei primi anni. In ogni caso consiglio questo sport perché è uno dei più completi. Ultima domanda: cosa vedi nel tuo futuro? Lasciando la boxe professionistica ed entrando nell'attività di insegnante e maestro la mia via vita e la mia mentalità sono profondamente cambiate. Io voglio continuare questa vita, stare bene con la mia famiglia e continuare a fare l'insegnante. Il mio sogno nel cassetto è quello di realizzare un grande centro sportivo qui a Pomezia. Luca Mugnaioli


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Unipomezia Virtus 1938: novembre da incorniciare La squadra è tornata da sola al comando del Girone C di Promozione: ora sono due i punti di vantaggio sul Team Nuova Florida. A dicembre i pometini sono attesi da tre test importanti prima della pausa natalizia

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incere.. per continuare a vincere. Sembra essere questo il motto della squadra del Presidente Valle considerando il grande avvio in questo primo scorcio di stagione. Anche a novembre del resto la squadra non ha tradito le attese, anzi: grazie a tre vittorie e due pareggi i pometini sono riusciti a riprendersi la vetta solitaria del raggruppamento staccando la Nuova Florida di due lunghezze, dopo che proprio quest'ultima era riuscita nell'aggancio. Eppure, all'inizio del mese, le difficoltà non erano affatto mancate. Nel primo turno, datato 1 novembre, la squadra era stata costretta a subire il primo stop stagionale dopo ben sei vittorie consecutive, pareggiando il match contro il Grottaferrata per 1-1. Non solo. Nella settimana successiva, vigilia del confronto diretto proprio con la Nuova Florida, il gruppo aveva subito un duplice contraccolpo: persi sul campo due punti, i rivali ne avevano approfittato per agguantare la prima posizione, seppur condivisa a pari merito; ma, cosa ben più rilevante, l'Unipomezia Virtus aveva visto avvicendarsi sulla panchina Paolo Mazza e Fabrizio Mancini, quest'ultimo subentrato in carica dopo le dimissioni del collega. Forse, in un'altra società e con altre condizioni, tale episodio, alla vigilia di un incontro così importante, avrebbe causato non pochi problemi; la squadra invece – e qui è venuta fuori anche la tempra dei calciatori – non ha arretrato di un centimetro mantenendo la stessa attitudine in campo. Per quanto riguarda i risultati, alla fine nel derby era arrivato un pari – 0-0 ma quante emozioni! - e la sfida per il mantenimento della prima posizione era stata rinviata di una settimana. Come se nulla fosse accaduto tuttavia la squadra, sette giorni più tardi, ha ripreso il suo cammino, vincendo, seppur con qualche brivido di troppo, in trasferta con la Vigor Perconti (4-2). Lo stesso punteggio in replica è andato in scena nell'incontro dello scorso 22 Novembre: partita senza storia contro il Velletri, superato con il minimo sforzo. Ed è qui che, almeno per il momento, si è verificato il secondo turning point della stagione. Mentre l'Unipomezia si aggiudicava infatti con irrisoria facilità il match casalingo proprio contro il Velletri, la Nuova Florida non andava oltre il pari in quel di Cori, lasciando di conseguenza il primato di nuovo in mano ai pometini. Al termine della partita, dopo la doverosa festa per il risultato ottenuto, avevamo intervistato Fabrizio Mancini ed il Presidente Walter Valle per sapere come sarebbe stata preparata la trasferta, pur sempre delicata, contro il Semprevisa del weekend successivo. “Andiamo lì per vincere, il pareggio non servirebbe a niente. Siamo primi e con questa consapevo-

lezza dobbiamo scendere in campo”, questo, in estrema sintesi, il messaggio rivendicato ai nostri microfoni. Detto, fatto. Nell'ultimo turno del mese infatti la squadra ha superato anche quest'ultimo importante test confermandosi in vetta al girone e tenendo a debita distanza l'inseguitrice Nuova Florida, anch'essa vincitrice contro la Vigor Perconti (1-2). Il successo ha assunto poi anche un sapore particolare considerando come è arrivato: Barbarisi, proprio nei minuti finali del match, ha risolto la gara dando ai propri compagni i preziosi tre punti. A dicembre tre partite importanti attendono i pometini: il 6 arriva il Real Colosseum (3°), quindi lo Sporting Genzano, attestato a metà classifica, in trasferta, infine, prima della pausa natalizia che ci porterà al 2016, la LupaFrascati.

Luca Mugnaioli

Gli appuntamenti di dicembre: 6/12 Unipomezia Virtus 1938 Real Colosseum 13/12 Sporting Genzano Unipomezia Virtus 1938 20/12 Unipomezia Virtus 1938 LupaFrascati


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SPORT

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Calcio locale: i risultati dell'ultimo turno con le classifiche aggiornate Pomezia Calcio, prova di forza e d'orgoglio contro il Nettuno (6-3), cade ad Anzio il Lido dei Pini (0-1) . Promozione: Team Nuova Florida ok, la vetta dista solo due punti, Vigor Perconti battuta a domicilio (1-2). Il Racing Club supera il Cori (2-1), Unipomezia Virtus 1938 corsara contro il Semprevisa (0-1). Prima Categoria: Indomita Pomezia, primo pari stagionale, con il Casalotti finisce 1-1. Male l'Airone Ardea, il Real Velletri passa 3-1. Vittoria di misura per il CittĂ di Pomezia contro la CittĂ di Nettuno (0-1). Terza Categoria: allo Sporting Pomezia va il derby contro l'Atletico Torvaianica, pari tra Virtus Ardea e Castelporziano 2-2


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Notizie Tascabili

di Luca Mugnaioli

“CORRIERE DELLA CITTA', INFORMARE PER INFORMARSI” Sicilia, fondi Ue spesi in sagre e presepi. Bruxelles blocca rimborsi per 70 milioni (di Giuseppe Pipitone) 162mila euro per il presepe di Custonaci, 70mila per il giro podistico di Castelbuono, 45mila per la settimana santa di Enna e ben 315mila per "la Scala illuminata" del santo patrono di Caltagirone... Così la Regione ha impiegato risorse vincolate al finanziamento di iniziative "di grande richiamo turistico". La Commissione: "Insieme frammentato di attività sporadiche, nessuna visione strategica". E nei conti di Crocetta si apre un buco. Il carnevale di Termini Imerese e quello di Sciacca, la festa di Sant’Agata a Catania e la pro-

cessione dei Misteri a Trapani, il presepe vivente di Agira e il convegno di studi pirandelliani ad Agrigento, un curiosissimo festival del Paesaggio e persino una kermesse musicale dal nome quasi equivoco: Palermo non scema. Sono solo alcuni degli eventi che la Sicilia ha finanziato con i fondi europei per il turismo, quelli previsti dai Fesr (fondi europei sviluppo

Papa, appello a chi usa le armi: “Deponete strumenti di morte" - A tutti quelli che usano ingiustamente le armi di questo mondo, io lancio un appello: deponete questi strumenti di morte; armatevi piuttosto della giustizia, dell'amore e della misericordia, autentiche garanzie di pace". Lo ha detto il Papa nell'omelia della messa a Bangui. (repubblica.it) Roma, Giubileo, stretta sui bus turistici: 21 nuovi varchi contro i furbetti - Non solo lo stop ai centurioni e ai risciò in centro storico, il Campidoglio dichiara guerra anche alla 'giunglà dei bus turistici. In vista dell'imminente Giubileo, il commissario di Roma Francesco Paolo Tronca ha varato due provvedimenti per contrastare i fenomeni dell'abusivismo e sovraffollamento dei torpedoni nelle aree del turismo vaticano. Un pacchetto da quasi 3 milioni che prevede: sbarre e telecamere per monitorare l'ingresso in cinque parcheggi dedicati e 21 nuovi varchi Ztl, con una stretta sulle multe. Tronca in un'ordinanza firmata nei giorni scorsi ha stanziato 1,2 milioni di euro circa per la realizzazione di cinque sistemi di controllo degli accessi in altrettanti parcheggi di bus turistici nelle zone in questione. (ilmessaggero.it)

MODA: Come vestirsi in gravidanza: i look delle star - Anche in gravidanza si può essere cool, lo dimostrano le celeb. Ecco una gallery dei look più belli sfoggiati dalle star in dolce attesa tutti da copiare (Vogue.it link diretto: http://tinyurl.com/j2okqoz)

Altre in breve:

CINEMA: Cosa sarebbe accaduto se i dinosauri non si fossero mai estinti? Il film è la divertente ed emozionante storia originale di Arlo, un vivace Apatosaurus adolescente, alto 70 piedi, con un grande cuore. Dopo un evento traumatico che innervosisce la tranquilla comunità di Arlo, decide di partire in una missione per riportare la pace, guadagnando lungo la strada un improbabile compagno, un giovane ragazzo umano di nome Spot. Nei cinema dal 25 novembre.

regionale) 2007-2013. Novantacinque milioni di euro, messi a disposizione da Bruxelles per le manifestazioni di grande richiamo turistico, ovvero quella misura ideata dall’Ue per dotare le Regioni meno ricche di infrastrutture culturali e territoriali. Denaro che la Regione Siciliana ha quasi totalmente impegnato per cofinanziare fiere, sagre, e piccoli eventi locali, magari sponsorizzati dai vari deputati regionali, desiderosi di foraggiare i loro feudi elettorali. Con il risultato che adesso l’Unione Europea non intende erogare i fondi già impegnati dall’isola in piccole feste che di “grande richiamo turistico” non hanno nulla. (ilfattoquotidiano.it)

Curiosità & Life Style

Il 'radar' wi-fi che vede attraverso le pareti. Ti riconosce e capisce se stai male - La tecnologia sviluppata dal Mit sfrutta le onde radio dello stesso tipo di quelle dei comuni router. Tantissime le applicazioni dalla sicurezza e la salute all'interno delle pareti domestiche fino alle operazioni di emergenza, dalla domotica fino al "gaming" e al cinema. NEL FUTURO, quello prossimo, la casa ti riconoscerà e accenderà per te luci e riscaldamento. Come un'infermiera capirà se stai male e chiamerà i soccorsi. Sfruttando solo il router che usi per collegarti a Internet. Un altro passo avanti verso questo scenario è stato fatto dai ricercatori del Massachussetts Institute of Technology che hanno sviluppato un sistema di rilevamento per osservare e tracciare i movimenti grazie alle onde radio come quelle dei comuni router wifi, presenti ormai in tantissime case. Somiglia a una visione ai raggi X, in realtà si tratta di una specie di "radar": le onde (la cui radiazione è 1.000 volte meno potente di quella emessa da un normale cellulare) rimbalzano sul corpo e tornano alla sorgente, dove vengono analizzate per restituire l'immagine di una persona che si muove all'interno, per esempio, di una stanza di casa. (reppublica.it/tecnologia) COP21, i grandi del mondo e la conferenza sul clima di Parigi: che cosa dobbiamo aspettarci? - Potremmo essere alla viglia di un grande cambiamento. Oppure solidamente ancorati lungo la strada del business as usual, tutto come al solito. In un caso farà un po' meno caldo, nell'altro, molto più caldo. Che cosa dobbiamo aspettarci dalla Conferenza sul clima di Parigi? 195 Paesi del mondo si riuniscono per discutere quali misure adottare per contenere l'aumento della temperatura del pianeta: ognuno con le sue istanze, le sue politiche, la paura di scon-

tentare gli elettori oppure i poteri forti dell'economia e dell'industria. Probabilmente si troverà una mediazione, probabilmente insoddisfacente, e probabilmente bisognerà aspettare la prossima conferenza sul clima perché i governi prendano atto, nei fatti, di ciò che già dice la scienza. La Conferenza prende avvio da ciò che la scienza del clima ha stabilito: la temperatura del nostro pianeta è aumentata di circa 0,8 °C dalla Seconda rivoluzione industriale (fine '800). Ecco qual è la situazione climatica della Terra: la temperatura è aumentata, aumenterà ancora ed è difficile non prevedere conseguenze per l'umanità e per tutti i viventi, dalla sicurezza alimentare alla vita di milioni di persone che vivono lungo le coste fino alla sopravvivenza di molte delle specie che abitano questo pianeta. La responsabilità dell'uomo nell'accelerazione dell'effetto serra è dimostrata. L'aumento della temperatura media del pianeta è dovuto all'eccesso di alcuni gas, definiti climalteranti (sono i gas a effetto serra), come anidride carbonica, metano, ossidi di azoto e altri, che impediscono la naturale dispersione del calore assorbito dalla Terra verso lo spazio. Perciò si scalda l'atmosfera e di conseguenza il pianeta. (focus.it)



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Io, Adele e i sensi di colpa

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utto filava liscio nella mia vita, fino a quando Adele, cantautrice britannica dal talento spropositato, è riapparsa, immediatamente prima in classifica, con il suo meraviglioso ultimo singolo. Hello – così s’intitola – è il classico pezzo che ascolti la prima volta perché curiosa, perché tutti ne parlano, la seconda perché la prima non ti è bastata, la terza perché l’hai già nel cuore e dalla quarta in poi, schiacci play perché è diventato tuo e ti ritrovi, senza nemmeno aver il tempo di realizzare, con una spazzola per i capelli in mano – che ovviamente funge da microfono – mentre lo canti in playback davanti allo specchio del bagno e lo ascolti in loop, senza sosta, come solo noi donne sappiamo fare. Parla di un amore finito, del tentativo di lei di riallacciare i rapporti con quel fidanzato in precedenza abbandonato. In sintesi? La bella Adele compone il numero di casa del suo ex un milione di miliardi di volte e forse, visto che sono passati anni, o più probabilmente perché è stata più crudele di Shonda Rhimes con il pubblico di Grey’s Anatomy, lui non le risponde manco a morì ammazzato. Ed è così che la canzone prosegue e lei continua, imperterrita non si ar-

rende: “Ehi ciao, mi senti?” – no Adé, non ti vuole parlare, lo devi mollare – ma niente, non vuole capire, lo chiama giorno e notte, dalla California, dal lato opposto del mondo, da una cabina telefonica, da Marte. Lei sente il bisogno di chiedergli scusa per avergli spezzato il cuore e, involontariamente, fa sentire in colpa molte donne che, come lei, almeno una volta nella vita, hanno fatto soffrire un uomo. Oh, poi per carità, sarà che ultimamente sono emotivamente instabile e più del solito – ho detto tutto – sarà che la mia sensibilità rasenta i limiti dell’assurdo, ma giuro! Ogni volta che mi fermo ad ascoltare questa canzone, non riesco a fare a meno di riflettere su quanto sia stata bastarda con alcuni miei ex, che tra l’altro se lo meritavano pure e, nonostante ciò, vengo assalita dall’irrefrenabile bisogno di espiare le mie colpe, scappando in Tibet per almeno 7 anni, e senza Brad Pitt. Si può vivere così? No. Anche perché questa canzone è più inflazionata di quanto lo fu Papi Chulo nel 2003, ed evitarla, credetemi, risulta praticamente una missione impossibile. È per questo che adesso mi preme rivolgermi direttamente a lei, Adele, la disgraziata che ha partorito questo generatore gratuito di sensi di

colpa. Dimmi un po’ Cì, era il caso di scrivere questa canzone? Era il caso di provare a risentire questo poraccio che hai fatto soffrire peggio di Ivana Trump quando le è stato negato l’ennesimo trattamento al botox? Hai idea di quante donne emotivamente instabili ti ascoltino? Hai presente quanti sensi di colpa hai fatto riaffiorare e quanti maledetti ex seppelliti nel cemento armato siano miracolosamente resuscitati? No. Non ne hai idea. Quindi fai una cosa Adelì, dai retta a me: la prossima volta che ti scappa la voglia di ripensare al tuo ex, prendi il telefonino, chiamalo una volta, massimo due – di più è già stalking – e se per caso non ti dovesse rispondere perché evidentemente ti considera una maledetta iena egoista, non ti azzardare a scrivere nuovamente una canzone! Guai a te! Al massimo sfogati annotando i tuoi pensieri su una Smemoranda e piangi! Piangi disperatamente, piangi fino a disidratarti, ma a ‘sto giro ti prego, fallo da sola. Eh!

Alessandra Crinzi www.crinzieacapo.com www.instagram.com/alessandracrinzi www.facebook.com/alessandra.crinzi



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La filosofia del portare M

ei tai in Cina, pagne in Senegal, selendang in Indonesia, amautik in Alaska, tragetuch in Germania, fascia in Italia, comunque la vogliate chiamare la fascia porta bimbi è conosciuta ed usata in tutto il mondo. Realizzata con i materiali più diversi dal cotone alla pelle, al pelo, alla canapa, al lino, questa soluzione permette alle mamme che vivono in regioni impervie di portare con sé i propri bambini su terreni sconnessi e accidentati durante il lavoro e le faccende domestiche. Eh si’, perché in molte parti del mondo ci sono donne che vivono e lavorano in realtà molto diverse da quelle che conosciamo e che lo fanno portando con sé i propri bimbi h24, perché non hanno tate, non hanno asili, non hanno mezzi. Ma questo rapporto simbiotico tra mamma e bambino sarà nato solo per una necessità pratica o forse c’è qualcosa di più profondo, di più istintuale? Lascerò ad ognuno di voi trarre le proprie conclusioni, anche se ormai è evidente l’esistenza di una vera e propria “cultura del portare” fatta di coccole, calore, amore , protezione ed ascolto. Si tratta di una pratica antica che oggi stiamo riscoprendo anche nell’Europa globalizzata tanto che nel 2003 l’O.M.S. redige le linee guida per le mamme canguro della marsupio terapia per i nati prematuri!! Ci sono testimonianze di infermiere pediatriche che usano la fascia per coccolare gli scricciolini ricoverati nei loro reparti quando proprio non ne vogliono sapere di restare tranquilli nelle loro cullette e invece pretendono attenzione continua. Fino a pochi anni fa l’Occidente preferiva l’uso di passeggini, carrozzine ed ovetti nella convinzione che la precoce separazione dalla mamma insegnasse ai bimbi ad essere più indipendenti. Oggi sappiamo che essere continuamente a contatto con il corpo materno simula la prosecuzione della vita intrauterina e quindi “il portare” diventa molto utile ad accogliere i bimbi nati troppo presto o magari con un taglio cesareo programmato, che non hanno avuto il tempo di prepararsi al distacco dal corpo materno, ma che ad un certo punto si sono ritrovati “nati” semplicemente. Di recente anche in Italia, si stanno diffondendo corsi che insegnano alle mamme come portare i propri bimbi in base alla loro età e al loro peso. La fascia infatti è pratica, ma deve essere usata nella maniera più appropriata! Sembrerebbe che i bambini portati soffrano meno di coliche gassose e crescano più sereni ed aperti nei confronti del mondo esterno. Diciamo che una mamma che porta è una mamma che ascolta e un bimbo portato è un bimbo che cresce più sicuro e consapevole di essere compreso e protetto. I supporti in morbido tessuto, infatti, avvolgono il bimbo senza stringerlo troppo assecondando lo sviluppo del suo apparato scheletrico e fornendogli una sensazione di protezione e “contenimento”.

Il bimbo non tiene le gambe a ciondoloni, come in alcuni marsupi ad esempio, e quindi il peso non grava sui genitali. Questo sembrerebbe favorire il corretto sviluppo dell’acetabolo, cioè della cavità che ospita la testa del femore garantendo la protezione delle anche. Il calore del corpo materno, il rumore del suo respiro e del battito cardiaco aiuta i bimbi a rilassarsi e a dormire più a lungo, rimanendo comunque coinvolti nelle cose “dei grandi” e in quello che succede nel mondo. La temperatura corporea resta costante senza rischi di ipo o iper termia. Questo, insieme alla migliore qualità del sonno, alla stimolazione continua, e alla posizione assunta del bambino riduce il rischio di SIDS (morte improvvisa del lattante). Ma con tutto questo stare in braccio e a stretto contatto questi bimbi non prenderanno il vizio? Una buona notizia: ormai tutti gli studiosi sono concordi nell’affermare che è impossibile viziare i neonati. Un neonato infatti esprime solo necessità primarie e tra queste c’è il bisogno di vicinanza e contatto e soddisfare queste necessità, nel momento opportuno, è parte del ruolo di genitore. Ci sono poi anche vantaggi innegabili per le mamme o per i papà portatori. Chi porta ha sempre le mani libere,è più semplice fare la spesa, fare le faccende, lavorare o anche semplicemente prendere i mezzi pubblici senza l’ingombro del passeggino. Quando non serve infatti la fascia può essere piegata e riposta tranquillamente nella borsa. Il mal di schiena non esiste, perché il peso viene ben distribuito su tutte le articolazioni e bilanciato. Inoltre il bonding della maternità ad alto contatto induce il cervello materno a produrre livelli ottimali di ormoni, il che si traduce in un più facile avvio dell’allattamento al seno e di un suo proseguimento per un tempo più lungo. Si riduce il rischio di depressione post partum

e lo stress della nuova condizione di genitori viene tollerato meglio. I papà che sperimentano la filosofia del portare imparano ad instaurare con i loro figli un legame più saldo e a livello psicologico e relazionale riescono più facilmente a ritrovarsi in una realtà familiare che , nei primi tempi specialmente, spesso li esclude. E poi … vogliamo parlare della comodità di avere il bimbo a portata di tetta? Oltre alla posizione comoda per allattare, la fascia garantisce anche una certa discrezione! La cosa fondamentale a prescindere dal supporto che si decide di scegliere per portare il proprio bimbo è che lui mantenga una posizione fisiologica: • Gambe divaricate • Ginocchia alla stessa altezza o poco più alte del sederino • Schiena leggermente curva • Corpo adagiato su quello dell’adulto e non appeso La scelta dei supporto è molto personale e dipende dall’età dei bimbi, dal loro peso e dall’uso che se ne vuole fare. Si può scegliere tra: 1) FASCIA LUNGA ELASTICA O RIGIDA 2) FASCIA CORTA 3) FASCIA AD ANELLI 4) FASCIA TUBULARE 5) MEI TAI 6) FELPA PORTA BEBE’ 7) MARSUPI ERGONOMICI Per la prova pratica….beh…via carta non sono ancora attrezzata, però… Avremo dimenticato qualcosa? Avete ancora qualche dubbio sulla posizione perfetta? Ok mettete il vostro bimbo in fascia, guardate giu’… e … lo so … lo avete baciato sulla testa!!!! Posizione a prova di bacio! Perfetta!

Dott. Ost Catiuscia De Renzis dovevolalacicogna@libero.it


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INFORMAZIONE 45 L’elaborazione del lutto nei bambini Dicembre 2015

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a morte di una persona cara è un evento che prima o poi tutti sperimentano nella vita e ad ogni età essa è fonte di grande dolore, ma per i bambini può essere ancora più complicato. La comunicazione ad un bambino della morte di una persona amata, ma anche di un animale domestico, mette a dura la prova gli adulti che vorrebbero sempre evitare ai bambini ogni forma di disagio emotivo. Bisogna quindi innanzitutto maturare la convinzione che non si può evitare il dolore al bambino, ma bisogna aiutarlo a superarlo nel migliore dei modi. Quando un bambino subisce un lutto, perde anche una figura fonte di sicurezza e protezione ed è ciò che non dobbiamo far si che venga a mancare perché il bambino continui a sentirsi amato e sicuro. Come primo passo è necessario spiegare al

bambino cosa sia la morte, accostando ad essa il concetto di irreversibilità, con termini chiari, concisi e adatti alla sua età. Per rendere la spiegazione più comprensibile al bambino si possono utilizzare riferimenti ed esempi lui familiari come la morte di un cane o di un gatto che conosce, un cartone animato ecc., accertandosi sempre che il bimbo abbia capito e lasciandogli aperta la possibilità di porre domande in qualsiasi momento lui voglia. Un errore che si fa spesso é cercare di cancellare il ricordo nel bambino della persona deceduta. Invece è importante prendere delle fotografie, ricordare degli eventi piacevoli, parlare con il bambino della persona in modo che lui si sentirà libero di potersi esprimere. Parlare liberamente del lutto dà il senso al bambino che esso è qualcosa che si può affrontare e superare. Il

bambino deve essere quindi coinvolto anche nel funerale, spiegando bene in cosa consiste per fargli avere una maggiore sicurezza nell’affrontare la situazione. L’elaborazione del lutto ha diverse fasi, anche per l’adulto. In un prima fase prevale il disorientamento, poi subentra il senso di paura e di minaccia, successivamente si entra nella fase della disperazione e della sensazione di non poter essere aiutati da nessuno, infine si passa alla fase del ricordo e si avvia la conclusione dell’elaborazione del lutto. A volte capita di non terminare il percorso perché il soggetto disperato che non può chiedere aiuto, torna alla fase precedente dove prevale la paura, ma almeno può chiedere aiuto a qualcuno. Cosi facendo si “incastra” nelle due fasi intermedie e non riesce ad andare avanti, sviluppando dei sintomi precisi. Nel caso dei bambini si dovrà chieder aiuto ad un professionista quando manifesterà sintomi come profonda apatia e mancanza di interessi, problemi di alimentazione e del sonno, imitazione della persona deceduta e desiderio fisso di raggiungerla, rifiuto della scuola, comportamenti aggressivi, somatizzazioni fisiche (ad es. mal di pancia, mal di testa) , regressioni (ad es. voler essere imboccati, dormire nel letto dei genitori, paura del buio, urina nel letto), paura che i cari possano morire o ammalarsi. Dott.ssa Elisabetta Paoletti Psicologa Paoletti-elisabetta@libero.it www.psicologa-paoletti.com


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Il Natale

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inalmente è arrivato il gran freddo e con esso l’evento più atteso della stagione: il Natale! Festa per grandi e piccini ma, soprattutto per chi lo trascorre in famiglia, il momento nel quale cominciano a scatenarsi gli attacchi più pericolosi al benessere personale. Si avverte lentamente dentro di noi, man mano che le festività si avvicinano, uno stato di inquietudine dettato dalla preoccupazione di “dover” fare delle cose, ovvero la corsa al regalo che, statisticamente come ogni anno ti riprometti di non fare ma che poi puntualmente ti ritrovi all’ultimo momento a dover scegliere tra il né troppo costoso e né troppo economico per non fare brutte figure; la ressa nei negozi super affollati, con persone altrettanto stressate per gli stessi identici motivi che inducono voi stessi ad immaginare che, di colpo, spariscano definitivamente le prossime due settimane dal calendario. Invece sapete benissimo che non potete sfuggire alle relazioni forzate nei pranzi e nelle cene, di sorrisi di circostanza, con conversazioni sempre uguali il tutto accompagnato da un’ enorme quantità di cibo su cui sfogare la noia e la frustrazione di molte adunate familiari in cui l’allegria non è spontanea. Durante le feste infatti si ingrassa non tanto perché mangiamo troppo ma anche perché lo facciamo quasi per inerzia, come uno sfogo a tutto ciò che non sopportiamo causando, ovviamente, gravi sensi di colpa per i chili messi su in così breve tempo. Ma questa ricorrenza che richiede

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Numero 12 Anno 7 DICEMBRE 2015 EDITORE: La Città

via Odessa 41 - 00040 Torvaianica

Il Corriere della Città

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Non solo coccole e regali ma in agguato ci sono disagi come il panico e lo stress che provocano uno stato di ansia che, spesso, spengono l’entusiasmo

“il dovere di essere buoni” genera un dato di fatto che una percentuale altissima di disagi interiori, tra cui ansia, panico e depressione ha origine proprio tra le mura di casa, nelle relazioni con le persone più vicine, poiché questo “buonismo” induce comportamenti non naturali, artificiali, creando un conflitto con l’autostima con cui entriamo in conflitto. Questa lotta interiore si scatena quando l’istinto ci suggerisce un atteggiamento, ovvero quello di non farci ulteriore violenza mentre la ragione ci impone di comportarci come gli altri vogliono vederci. Ma il fatto più importante è che nel mezzo di questa guerra ci siamo noi che cerchiamo di combattere con ogni mezzo. Come uscirne? La soluzione non è cercare di vincere questa battaglia: se una parte di te vince, un’altra perde e sono entrambe importanti. Occorre invece arrendersi perché significa cha da qualche parte dentro di te, si sta combattendo una lotta di cui non sei consapevole. Arrendersi infatti significa guardare, riconoscere ed accogliere questo stato d’animo sforzandoci a comprendere che l’origine delle difficoltà è nell’atteggiamento mentale con cui le affrontiamo. Lo stress nasce sempre da una relazione distorta con la realtà, dall’abitudine a spendere la nostra energia all’esterno di noi, adeguandosi alle richieste che vengono da fuori, anziché investirla per stare bene soprattutto con noi stessi. I doveri familiari e lavorativi alimentano questo atteggiamento. Il primo passo è non trarre

sempre conclusioni affrettate, non stiamo sempre lì a giudicare tutto e tutti. Non pensiamo che tutto quello che dipende da noi deve essere migliore. Ad esempio se ci sentiamo stanchi o annoiati non traduciamolo in una sentenza definitiva “ sono triste, non mi succede niente di bello..” Alcuni addirittura pensano di aiutarsi a superare queste situazioni di disagio con l’aiuto di psicofarmaci, ma forse sarebbe meglio curarsi con una sostanza che il nostro cervello sa produrre autonomamente senza bisogno di chimiche aggiuntive: ovvero con l’entusiasmo che, etimologicamente, dall’antica lingua greca significa “ispirato da Dio” . Il “Dio” non è ovviamente nulla di spirituale ma si riferisce a quell’energia che è dentro di noi da cui vengono le intuizioni, le idee. E’ un’esperienza che tutti conosciamo, tanto che, quando la viviamo, ci viene da dire : “ mi sento da Dio” anche se spesso la trascuriamo in nome dei doveri, della morale, delle paure. Infine ricordiamoci che ci sono solo due giorni all’anno in cui non si può fare niente: uno si chiama ieri, l’altro si chiama domani, perciò teniamo sempre bene in mente che oggi è il giorno giusto per vivere. Buon Natale a voi tutti!

Antonio GUIDO Esperto di Galateo ed Immagine Relazionale dirguido@libero.it

E-MAIL: direttore@ilcorrieredellacitta.it redazione@ilcorrieredellacitta.it

PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE: MA&MC

TELEFONO: 392.6939763

CHIUSURA REDAZIONALE: 01/12/2015

DIRETTORE RESPONSABILE: Maria Corrao IN REDAZIONE: Alessia Ambra Achille, Arianna Azzurra Achille, Matteo Acitelli, Elisa Benazzi, Alfredo Corrao, Alessandra Crinzi, Anna Maria Greco, Giuseppe Marrone, Luca Mugnaioli, Luigi Torreti

STAMPA: Tipografia Graffietti Reg. Trib. di Velletri Settembre 2009 N. Reg. 19/09 del 24 Settembre 2009




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