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Impianto di Roncigliano, Ardea dice no
Roncigliano, riavvio con un mega impianto
Per la riapertura della discarica è stata proposta una “variante sostanziale”, parere negativo da Ardea
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Ctormentata vicenda della riapertura della discarica di Roncigliano con la società affittuaria di una parte del sito che vorrebbe riconvertire l'impianto: non più un TMB –trattamento meccanico biologico dei rifiuti –ma decisamente qualcos'altro. Un cambio di rotta per certi versi inaspettato ma su quale, data la vicinanza territoriale, il Comune di Ardea ha espresso nei giorni scorsi parere negativo.
Di cosa parliamo
La mega discarica era andata a fuoco in circostanze mai del tutto chiarite nel 2016 ma la volontà di riaprirla –sul caso pendono anche due ricorsi al Tar - non è mai stata sopita. Ora si scopre questo nuovo mega “rogetto” "Riconversione dell’mpianto TMB esistente in un impianto finalizzato all’conomia circolare attraverso il recupero e la valorizzazione della frazione organica differenziata con produzione di compost di elevata qualità di biometano e CO2, linea di disidratazione del digestato e linea REMAT per il recupero della frazione secca –Adeguamento al nuovo Piano Regionale di gestione dei rifiuti, nel Comune di Albano Laziale (RM), località Cecchina - Via Ardeatina (Tenuta La Massimetta - Quarto Roncigliano –Fosso di Valle Caia)". Si tratta, sintetizzando, di una centrale da 120.000 tonnellate/anno che sorgerà sulla stessa area di Roncigliano che da decenni ospita 7 invasi della discarica abbinata all'impianto TMB e che da sempre affligge la cittadinanza confinante con problemi di inquinamento dell'aria e delle acque, per non parlare degli odori nauseabondi, più volte motivo, per diversi cittadini, del ricorso ai vicini Pronto Soccorso, in seguito a nausee, svenimenti e altre sintomatologie reattive. Pur non sorgendo la centrale sul territorio amministrativo di Ardea, questa è prevista nel comprensorio prospiciente peraltro a quello nell'ambito delle Tenute storiche di Torre Maggiore, Valle Caia e altre della Campagna Romana, nei territori di Pomezia ed Ardea, già sotto la tutela paesaggistica dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo (MIBACT) che le ha dichiarate “i notevole interesse pubblico”quale paesaggio agrario storico ancora intatto. E' su tutto questo, allora, che il 24 gennaio il Comune di Ardea ha presentato le proprie osservazioni esprimendo attraverso la Giunta il parere negativo.
Gravi rischi per il territorio
Inoltre, in parallelo alle osservazioni, l’secutivo ha adottato una delibera di Giunta volta ad esprimere contrarietà verso un intervento di grave rischio per il patrimonio naturalistico-ambientale ed ecosistemico storico e, di conseguenza, sulla preservazione dei profili agricolo-pastorali delle nostre imprese d’ccellenza (biodinamiche, DOP, IGP): un danno per i Beni Culturali locali e per il comparto del Turismo e non solo esclusivamente legato alla fruizione del litorale marittimo dato che la nostra Campagna Romana, riconosciuta integra con DM del 27 ottobre 2017 e di valore nazionale, assume un peso importante sugli scenari internazionali, laddove già i suoi prodotti sono ricercati dal mercato estero, in particolare nord-europeo).
La difesa dell'ambiente: «Torna l'accanimento verso il territorio»
Spiega il Comune: «L'Amministrazione, da sempre attenta al rispetto dell'Ambiente, ha mostrato in tutte le circostanze la sua opposizione ad impianti di simile natura, che degradano il territorio nonché compromettono il paesaggio agrario della Campagna Romana, pur non trovando in assoluto motivo di contrarietà all'impiego delle nuove tecnologie, incentivate peraltro a livello di Governo centrale ma necessariamente da subordinare ad un controllo delle ricadute sull’ambiente, gli ecosistemi e, di conseguenza, sulla salute di ognuno». «Come accade da anni –proseguono da Via Rieti –con periodici accanimenti, il nostro territorio e quello delle aree confinanti sono per l’ennesima occasione, sotto minaccia ambientale. Non si contano più, infatti, le richieste pervenute in regione per le installazioni di centrali a biogas e fotovoltaiche ed è arrivato un caso, di entità eccezionale, nel territorio limitrofo al nostro Comune», conclude l'Ente.
Il Comune: «Impianti di simile natura degradano il territorio e compromettono il paesaggio agrario della Campagna Romana. Si tratta del solito accanimento “periodico” che ritorna, con il nostro territorio e quello delle aree limitrofe sotto l’ennesima minaccia ambientale»
La discarica di Roncigliano, andata a fuoco nel 2016. Ora spunta un nuovo progetto
Cosa prevede il progetto: 120.000 tonnellate/anno “per recuperare e valorizzare la frazione organica per produrre compost di qualità di biometano e CO2”
La Giunta ha espresso parere negativo contro un progetto di grave rischio per il patrimonio naturalistico-ambientale e che metterebbe in pericolo la preservazione dei profili agricolo-pastorali delle imprese d’ccellenza sul territorio