Il Corriere della Città - Febbraio 2014

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Anno 6 Numero 02

FEBBRAIO 2014

libertà informazione politica cronaca cultura sport

Dalla criminalità alla sicurezza stradale: I cittadini chiedono maggiori tutele per l’incolumità personale Il tuo giornale: tutte le segnalazioni dei cittadini da PAG 20

Gli sprechi della Regione tra vitalizi e consulenze PAG 4-5

Pomezia Ardea Quartieri in primo piano PAG 26



Il Corriere della Città Febbraio 2014

EDITORIALE

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Punti di vista e proclami: ma quando si risolvono i problemi veri? U

no degli argomenti di questo mese sarebbe potuto essere l’elezione del segretario del PD di Pomezia. Come al solito le spaccature interne non hanno fatto trovare un accordo unanime al primo colpo, con la fazione che fa capo a Cenacchi che sponsorizza il giornalista Stefano Mengozzi e la fazione che fa riferimento a Mesturini che preferisce Margaret Drela. Ma, con tutti i problemi reali che le persone devono affrontare tutti i giorni, dubitiamo che a qualcuno che non sia tra gli addetti ai lavori possa importare qualcosa delle beghe interne al Partito Democratico, che a quanto pare ancora non ha imparato nessuna lezione dagli errori passati. Crediamo piuttosto che ai cittadini possa interessare di più sapere per quale motivo debbano girare su strade che sempre più somigliano a campi minati, dove evitare le buche a volte è impossibile e la circolazione diventa sempre più a rischio incidente. Anche su questo argomento la colpa è degli amministratori passati? Ed anche qui gli amministratori passati la scaricherebbero su chi li ha preceduti, in un gioco perverso che non porta da nessuna parte? I cittadini hanno bisogno di risposte concrete: tartassati al massimo, con i servizi ridotti all’osso, sono stanchi di dover mettere mani al portafogli anche per pagare il conto del gommista. Perché, anche se si chiama la Polizia Locale per far stilare il verbale e si fa denuncia al Comune, chissà dopo quanto tempo si avrà il rimborso. Ma la crisi è adesso. La vediamo nelle sempre più numerose saracinesche che chiudono per non riaprire il giorno dopo, la leggiamo negli occhi dei circa 80 lavoratori della Logipi che il 31 gennaio, sfidando una pioggia torrenziale, hanno scioperato per tentare di difendere il loro posto di lavoro messo in serio pericolo dal cambio di gestione aziendale, la ritroviamo nei 485 dipendenti della Fiorucci che dal 1° febbraio, a causa del contratto di solidarietà – che comunque li salva dal licenziamento – vedranno ridotto il loro stipendio. Quali sono le speranze ed il futuro non solo di questi lavoratori, ma anche di tutti quei giovani e meno giovani pometini che non trovano lavoro? Cosa viene fatto affinché Pomezia torni ad essere una città in cui investire, dove trovare lavoro non sia un’utopia? Eppure, rispetto al passato, qualche soldo in più sta entrando, nelle casse comunali… A partire dalla Tares, che rispetto alla Tarsu vede un aumento consistente in quanto, oltre alla raccolta dei rifiuti, comprende anche una quota variabile per la gestione dei servizi. Pomezia, poi, ha scelto di far pagare la mini IMU: è vero che il Commissario prefettizio aveva portato la tassa dal 4 al 5 per mille, ma è pur vero che la Giunta Fucci, per non gravare ulteriormente sulle tasche dei cittadini, avrebbe potuto fare una delibera, o in-

tervenire in sede di bilancio (prima del 6 dicembre) per riportare l’aliquota al 4 ed evitare il pagamento, così come avvenuto nella vicina Ardea. Ormai è finita l’ora dei proclami, da parte di tutti, di chi governa e di chi aspira a governare nel prossimo futuro. Servono i fatti, quei fatti necessari al rilancio dell’economia della città e che finora non si sono visti. Uno su tutti, la vera riscossione dell’evasione fiscale, finora rimasta, da anni, solo sulla carta: eppure era uno dei cavalli di battaglia, durante la campagna elettorale, dell’attuale Amministrazione. Se si recuperassero quelle decine di milioni di euro di cui si vagheggia da tempo, forse si potrebbe iniziare un vero rilancio della città, a partire dalla sistemazione delle strade: ma a chi potrebbe venire in mente di investire in un posto dove arrivarci è una fatica a causa della mancanza di collegamenti decenti e uscirne con l’auto integra un’impresa? Ma, anche senza quei soldi, possibile che non sia rimasto niente dei 56 milioni di prestito del MEF o delle tasse finora pagate dai cittadini, tutte aumentate dalla mensa in poi? Non si può utilizzare una parte di questo denaro per iniziare a programmare un serio rilancio turistico, la creazione di un’immagine e di un’identità diversa per Torvaianica, che potrebbe fare da traino per l’economia del territorio, facendo quindi rientrare i soldi nelle casse comunali, grazie al potenziale dei suoi 9 chilometri di spiagge? Ma servono politiche serie, mirate, non basta una passeggiata in bicicletta o il mercato a chilometri 0, che ben vengano, per carità. Ma ben vengano

anche accordi, presi ora, prima che sia troppo tardi, con le Pro Loco di altre regioni italiane o con gli uffici turistici di Stati stranieri, per portare mercatini artigianali tipici ed attrattivi, servono agevolazioni agli imprenditori, che devono trovare nel nostro territorio una convenienza che altrove non c’è. Occorre pensare ad iniziative di qualità che portino i turisti nel nostro territorio, cercando sponsorizzazioni tra le grandi aziende. Occorre ricreare un tessuto sociale ed economico, per far si che tutte quelle persone che ora, per mancanza di soldi, sono in bilico tra il lecito e l’illecito, non pendano dalla parte sbagliata, non propendano per la truffa all’anziana di turno nel parcheggio del supermercato, ma abbiano la possibilità di trovare un lavoro onesto e duraturo. E’ di questo che i nostri amministratori si dovrebbero occupare. Sappiamo che la Giunta è impegnatissima con il bilancio preventivo, che vorrebbe approvare entro il 28 febbraio, ma dovrebbe e potrebbe trovare il tempo anche per qualcos’altro. Perché se i primi 6 mesi di governo sono passati focalizzando tutte le forze sullo studio del bilancio consuntivo – che poi era praticamente una copia dell’esistente – adesso non possiamo tollerare che non si pensi ai problemi quotidiani perché la concentrazione è tutta sul bilancio preventivo. Un po’ di tempo trovatelo anche per qualcos’altro. Magari sottraendone un po’ ai social network, spesso usati dagli amministratori in modo improprio. Come quando il nostro sindaco ha invitato i suoi amici di Facebook, molti dei quali sono anche i nostri, a cliccare “mi piace” su una pagina che prende in giro questo giornale, che inizialmente riportava addirittura gran parte del nostro marchio e logo, poi cambiato forse per paura di una denuncia. Una caduta di stile che la dice lunga sul rispetto che il Primo Cittadino e molti suoi fedelissimi hanno nei confronti della stampa in generale e del nostro giornale in particolare, e che segue la precedente esternazione del Sindaco, sempre sulla sua bacheca Facebook, nella quale sosteneva, riportando uno stralcio di frase estrapolata da un contesto molto più grande, che noi facciamo disinformazione. Eppure la nostra “disinformazione” era quella che lo stesso Fucci, quando sedeva nei banchi dell’opposizione, più apprezzava nel panorama locale. Evidentemente i punti di vista, dall’alto delle stanze del potere, cambiano molto.


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POLITICA

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Valentina Corrado, le “5 stelle di Pomezia” in Regione

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alentina Corrado è l’unico consigliere comunale che rappresenta il territorio di Pomezia ed Ardea. A pochi giorni dal primo anniversario dalla sua elezione siamo andati a raccogliere le impressioni di questa esperienza. Qual è il suo bilancio? ”Come cittadina desolante e appagata al contempo. Desolante perché vedere che chi amministra lo fa secondo logiche di profitto e non nell’interesse collettivo, che sul piatto della bilancia pesa più la tutela dell’interesse economico, proprio o delle lobby che gestiscono determinati settori, piuttosto che la tutela dei diritti costituzionalmente garantiti, fa rabbia e ti chiedi come possono rimanere inerti anche di fronte al crollo dello Stato Sociale che il nostro paese sta vivendo. Appagante perché ho la possibilità di incidere, anche se solo come minoranza, e di contribuire a cambiare il sistema, da sempre fallimentare, di gestione della cosa pubblica. La mia vita è cambiata moltissimo perché dedicando la totalità del mio tempo alle molteplici attività in Regione per non venir meno alle responsabilità che sono derivate dall’impegno che ho preso con i cittadini, si è ridotto tantissimo il tempo che dedicavo agli amici e alla famiglia. Tuttavia quando torno a casa stanca, ad orari improponibili, vado a letto felice e soddisfatta perché consapevole che gli effetti del mio impegno ricadono sulla collettività. Non c’è soddisfazione più grande di quella di sentirsi utile per gli altri”. La Regione vista dall’interno: è come se l’aspettava? “E’ peggio, perché tutte le attività sono governate dal mancato rispetto delle regole che vengono sostituite dalla prassi, ovvero da come le due forze politiche che si sono avvicendate negli anni hanno concordato di fare. Non è mai esistita una vera opposizione. Quando faccio appello al buon senso per districare situazioni che non sono normate, si giustificano dicendo “Ma qui si è sempre fatto così”. La situazione rispetto all’era Polverini non è cambiata molto perché si opera con la logica di sempre: restituire favori elettorali agli “amici” che hanno sostenuto economicamente la campagna elettorale, attribuendo poltrone in posizioni apicali anche in assenza dei requisiti professionali e in violazione della normativa vigente. Non c’è proprio la concezione, la presa di coscienza che quei soldi non sono di chi amministra o di chi in quel momento siede in consiglio, ma dei contribuenti e pertanto vanno amministrati con il buon senso, la trasparenza e l’economicità del buon padre di famiglia, soprattutto alla luce del debito che nella nostra Regione ammonta a circa 13 miliardi di euro. Lei è stata tra i promotori dell’abolizione del vitalizio così come attualmente strutturato. Stessa cosa per quanto riguarda il divieto di cumulo. Ci spiega la situazione? “Ho affrontato questo tema in qualità di membro della commissione bilancio durante l’esame della proposta di legge di spending review che ha recepito le direttive

del legislatore nazionale, il quale ha imposto a tutte le regioni una revisione della spesa pubblica. La normativa nazionale prevedeva l’abolizione dei vitalizi a partire dalla X Legislatura, ovvero quella attuale. Sia in commissione che in Consiglio, come gruppo M5S, abbiamo proposto di rendere retroattiva quella norma, ovvero di abolire i vitalizi anche per le trascorse legislature, fatti salvi i trattamenti in erogazione. Per abolire quest’ultimi è necessario costruire una norma che sia giuridicamente inattaccabile per evitare eventuali ricorsi. Nella stessa sede abbiamo proposto l’innalzamento dell’età anagrafica a 65 anni e il divieto di cumulo con altri assegni/erogazioni maturate per aver svolto altri incarichi di natura istituzionale. Una reale revisione della spesa pubblica e la contestualizzazione dei trattamenti economici di chi svolge attività istituzionale con l’attuale contesto socio-economico impongono una tale scelta di buon senso che abolisca quello che è a tutti gli effetti un privilegio, un trattamento di favore per chi sta nelle istituzioni. La spesa per i vitalizi della Regione Lazio ammonta a circa 20 milioni di euro all’anno, ovvero 1/3 del Bilancio del Consiglio regionale. Recentemente ho ottenuto la lista dei vitalizi erogati nel mese di Dicembre dalla Regione, nella quale figurano noti esponenti della politica pometina come Alba Rosa, Celori, Zappalà, Caponetti e Corradi, che percepiscono una media di 5000 euro netti al mese. Nonostante l’entità della spesa, gli emendamenti sono stati rigettati a maggioranza. La motivazione per cui non sono state attuate e recepite le proposte sono squisitamente di volontà politica, perché anche di fronte all’eccezione sollevata, secondo la quale i vitalizi non possono essere aboliti perché sono diritti acquisiti e quindi intoccabili, ho risposto con un lungo e analitico intervento di natura giuridica nel quale ho citato diverse sentenze della corte costituzionale che definiscono legittimo un intervento retroattivo di modifica in pejus, quindi peggiorativa, dei trattamenti pensionistici se tale manovra si inserisce in un contesto di revisione della spesa pubblica. Quale manovra migliore di quella che stavamo affrontando? E poi basta pensare al legislatore nazionale che è intervenuto a gamba tesa e più volte a modificare la disciplina dei trattamenti pensionistici dei cittadini. Per non parlare degli esodati. Non è un diritto acquisito quello di un cittadino di percepire una pensione dopo che ha lavorato una vita? Perché le pensioni dei cittadini possono essere modificate e quelle dei consiglieri regionali e dei deputati no?” Stipendi e bonus: a quanto ammonta il suo stipendio e come viene ripartito da lei e dagli altri consiglieri del Movimento 5 Stelle? “La busta paga di un consigliere regionale si compone di due voci: indennità di carica, che ammonta a 7600 euro lorde (4500 euro c.a. nette) più la diaria che ammonta a 3500 euro nette, per un to-

tale di circa 8000 euro nette al mese. Io e i miei colleghi del gruppo Movimento 5 stelle, come detto in campagna elettorale, percepiamo come indennità di carica 5000 euro lorde che corrisponderebbero a 3200 euro nette, ma abbiamo scelto di applicare il massimo dell’aliquota per cui percepiamo 2733,00 euro nette. Per quanto riguarda la diaria, invece di percepire i 3500 euro netti forfettari, tratteniamo le somme effettivamente spese e documentate. Le eccedenze delle indennità e della diaria, che ammontano a c.a.400 mila euro, non restituibili per ora direttamente alla Regione, sono accantonate in un conto corrente aperto su banca etica in attesa che venga accettata la nostra proposta di apertura di un fondo regionale per il microcredito alla piccola-media impresa, come hanno fatto i nostri colleghi in Sicilia. Abbiamo rinunciato a qualsiasi altra tipologia di indennità aggiuntiva, come quella spettante al capogruppo o a me come Presidente del CO.RE.CO.CO di c.a 1200 euro netti al mese, fino a quando sono rimaste in vigore e abbiamo restituito alla Regione, come gruppo consiliare M5S, c.a. 45 mila euro di rimborsi per rapporto eletto/elettore”. C’è qualcun altro che ha intenzione di seguire l’esempio del Movimento 5 Stelle? “Non credo, visto che un’altra proposta che ci è stata bocciata è stata quella di riduzione per tutti i consiglieri delle indennità a 5000 euro lorde e la trattenuta dalla diaria corrispondente alle spese effettivamente sostenute e documentate al posto dei 3500 euro forfettari. Lo dimostra anche il fatto che l’unico gruppo consiliare che finora ha restituito rimborsi con bonifico alla Regione è stato quello del Movimento 5 Stelle”. Quali sono gli ostacoli più duri da superare per cercare di combattere la “vecchia politica”, laddove per “vecchia politica” si intende il clientelismo, le pratiche non trasparentissime, il favoritismo? “L’ostacolo più duro è sicuramente il cambiamento culturale. Pensare a risolvere i propri problemi, siano essi personali e limitati al proprio territorio o bacino elettorale, ha creato negli anni un sistema di accordi bilaterali, basati sulla logica dello scambio di favori tra le forze politiche, e lo scambio di diritti tra politici e cittadini. Si è instaurato un modo di operarare finto, o meglio apparente: si scrivono norme o peggio leggi che rimangono inattuabili, perché magari non hanno coperture finanziarie, solo per dimostrare all’esterno che qualcosa si è fatto, ma rimane futile propaganda priva di effetti pratici. Per fare un esempio: tutti parlano dei famigerati costi della politica, ma di fronte a proposte concrete come la restituzione dei rimborsi elettorali, la restituzione del contributo eletto/elettore, l’abolizione dei vitalizi, la riduzione delle indennità la “vecchia politica” si oppone, rigetta, vota contro e pensa solo a difendere i propri privilegi. E poi c’è il versante dell’informazione e della trasparenza:


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Febbraio 2014 se i cittadini venissero informati oggettivamente di quello che realmente accade nei palazzi del potere, dove vengono amministrate di fatto le loro vite, la vecchia politica verrebbe combattuta con consapevolezza da tutti in cabina elettorale”. Quali sono stati i suoi risultati personali finora ottenuti? “Non ci sono risultati personali ma di gruppo. Siamo una squadra che lavora per la collettività e non per il singolo successo o il proprio interesse personale. Grazie al Movimento 5 Stelle sono stati chiusi i CREIA, i fantasmagorici centri di educazione ambientale che distraevano i finanziamenti erogati della regione per attività che nulla avevano in comune con l’educazione e l’informazione ambientale; è stato introdotto per la prima volta il rapporto di un dirigente ogni 30 dipendenti nel riordino delle società finanziarie, abbiamo ottenuto l’apertura di una commissione congiunta straordinaria per trattare le questioni inerenti alla tematica dei rifiuti tossici interrati nei territori della regione Lazio, abbiamo ottenuto l’approvazione di una mozione, che nell’affrontare il tema del pendolarismo, ha chiesto alla Giunta di risolvere in modo definitivo tutte le inefficienze del trasporto ferroviario pendolare a livello regionale e a sensibilizzare il MIT nel trovare le risorse finanziarie necessarie da investire per il miglioramento delle tratte ferroviarie regionali, abbiamo ottenuto l’apertura di due consigli straordinari, uno sull’emergenza rifiuti e uno sull’emergenza sanità. Abbiamo ottenuto anche l’apertura dell’istruttoria da parte della Corte dei Conti su un esposto depositato per il superamento dei limiti di spesa e la violazione della normativa che è avvenuta con le molteplice nomine di dirigenti e consulenze da parte della Giunta Zingaretti. Come Presidente del

POLITICA Comitato Regionale di Controllo Contabile ho disposto la trasmissione in diretta streaming di tutte le sedute e la pubblicazione di tutti gli atti in entrata e in uscita dal Comitato sul sito istituzionale dello stesso. Era paradossale che un organismo di controllo non avesse un sito istituzionale per rendere fruibile a tutti atti come: allegati tecnici di bilancio, pareri contabili, atti della corte dei conti etc. Ho chiesto espressamente che venisse istituita anche una casella di posta elettronica per permettere a tutti i cittadini di comunicare e fare segnalazioni al Comitato. Ho avviato da subito un ciclo di audizioni con gli enti dipendenti della regione per lavorare insieme a loro ad una proposta di riorganizzazione degli stessi. Sono tante le iniziative e gli atti presentati anche come emendamenti che hanno contribuito a migliorare tutte le proposte di legge esaminate in Consiglio. Queste proposte che ho elencato a titolo esemplificativo le potete trovare in dettaglio sul nostro sito www.lazio5stelle.it insieme a numerose altre non elencate in questo articolo”. Cosa è stato fatto per Pomezia ed Ardea, che hanno contribuito al 90% alla sua elezione? “Premesso che tutta l’attività svolta in Consiglio va a beneficio di tutto il territorio laziale perché è svolta nell’interesse della collettività, e pertanto i benefici investono anche i Comuni e i cittadini del territorio dal quale provengo, in particolare durante l’ultima sessione di bilancio ho proposto in commissione il finanziamento dei capitoli di bilancio per l’erogazione ai Comuni di contributi per interventi in materia di RADON, fortemente presente in zone di origine vulcanica come il nostro territorio. Esisteva già una legge regionale che rimaneva però inefficace e inapplicata in quanto non venivano mai finanziati i

5 relativi capitoli di bilancio. Ho proposto inoltre un ordine del giorno, approvato sempre durante l’ultima sessione di bilancio, per realizzare uno studio di fattibilità della metropolitana leggera Roma-Pomezia-Ardea, in modo tale da ridurre il traffico su gomma e i costi per chi è costretto a viaggiare in auto in assenza di valide alternative. È stata inoltre approvata la richiesta di avvio della messa in sicurezza della Pontina e la richiesta di intensificare le linee di trasporto regionale del sud pontino. Inoltre proprio in questi giorni stiamo affrontando in commissione il tema della Sicurezza insieme ai Sindaci dei Comuni”. Quali sono i progetti per il futuro più prossimo e quali a lungo termine? “Sempre con riferimento a Pomezia, stiamo cercando di avviare un tavolo di lavoro inter-assessorile per risolvere il problema della crisi che ha colpito diverse aziende del nostro territorio. Un protocollo d’intesa che rilanci l’economia delle industrie presenti nel nostro Comune, come è stato fatto dalla Giunta per Frosinone, sarebbe l’ideale. Altro obiettivo è l’accesso ai finanziamenti dell’UE e della Regione per l’avvio di Start Up e per il rilancio e lo sviluppo del litorale, nonché per migliorare il trasporto pubblico locale. Abbiamo chiesto l’apertura di un consiglio straordinario sui trasporti per affrontare tutte le inefficienze del settore in ogni ambito: ferroviario, aereo e su strada. Continueremo sicuramente a lavorare per rendere più trasparente e fruibile per i cittadini l’amministrazione e la gestione della cosa pubblica in Regione e per favorire un dialogo e una collaborazione tra Comune e Regione necessario per poter realizzare interventi incisivi e proficui per i cittadini sul territorio”. Matteo Acitelli


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L’Imperia...trice del PD

La consigliera Zottola, divenuta capogruppo, è tra i più attivi dell’opposizione

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ur avendo meno esperienza di molti suoi “colleghi”, Imperia Zottola si è distinta, in questi 7 mesi di amministrazione, come una dei consiglieri di opposizione più attivi e propositivi. Ma qual è il suo bilancio personale di questa esperienza? “Mi sono resa conto dell’importanza del ruolo che ricopro, almeno se svolto nella maniera corretta, che è quello di un vero tramite tra le esigenze dei cittadini e la maggioranza che attualmente sta governando Pomezia”. Quali sono gli argomenti che è riuscita a portare avanti in questo lasso di tempo? “Io sono in stretto contatto con diverse categorie di cittadini, soprattutto quelli che hanno problemi a livello sociale. Parlo di emergenza abitativa o lavorativa, ad esempio. Quindi le persone che non hanno un alloggio, oppure i lavoratori della Pomezia Servizi o del Consorzio Universitario, ma anche il personale precario del Comune: con tutti loro cerco di avere un colloquio costante e di trovare una soluzione ai loro problemi. La loro speranza è il lavoro, che in paese come Pomezia solo pochi anni fa era facilissimo trovare, mentre adesso, nonostante la cospicua presenza di impianti industriali, diventa sempre più un’utopia. Quanto a fare da tramite con la maggioranza, vorrei partire da alcune considerazioni: si tratta di persone oneste, come del resto si trovano persone oneste anche tra i consiglieri di opposizione, come mi reputo onesta anche io, ma – purtroppo – troppo chiuse. Auspicavo una maggiore collaborazione tra maggioranza ed opposizione nel parlare dei problemi della città e dei cittadini, invece trovo un vero e proprio muro: ogni volta che ho provato a mandare avanti le istanze dei cittadini, chiedendo un confronto, un dialogo, di non andare avanti senza ascoltare minimamente le opinioni altrui, perdendo – come nel caso del Consorzio Universitario e come accadrà a breve con la Pomezia Servizi – posti di lavoro, sono rimasta inascoltata. Nonostante l’aria da bravi ragazzi, trovo questo atteggiamento che va ad escludere a priori ogni proposta o suggerimento da parte di qualcuno che

non sia del Movimento 5 Stelle, anche se si dovesse trattare della proposta migliore del mondo. Nel caso specifico della Pomezia Servizi avevo avanzato un emendamento per nulla strumentale, che non andava a beneficio di un partito, ma finalizzato alla salvaguardia di posti di lavoro. Io capisco che risanare il bilancio sia la priorità assoluta, ma se nel fare questo si perdono di vista tutti i valori umani, allora credo che ci sia qualcosa che non va. Anche perché Pomezia ha bisogno di gente che lavora, ha bisogno di rilancio, e questo può avvenire solo attraverso un dialogo costruttivo con le varie categorie, compresi i sindacati o le imprese che potrebbero investire su questo territorio. E’ vero, serve il verde, servono le piste ciclabili, ma servono anche le strade di collegamento e una vera mobilità alternativa”. Cosa è migliorato e cosa è peggiorato in questi 7 mesi di Amministrazione a 5 Stelle? “Non voglio essere strumentale, ma devo ammettere che non è migliorato nulla. C’è da riconoscere che finalmente abbiamo una maggioranza compatta che lavora velocemente e senza interferenze dovute a liti interne. Tutti gli atti si fanno in Giunta in modo rapido”. Quindi qualcosa è stato fatto. Ma quali sono i miglioramenti a favore della città? “Pur sforzandomi, non riesco a trovare nessun miglioramento. Mi dispiace dirlo, ma per i cittadini e per il territorio al momento non c’è nessun giovamento. Non c’è rilancio della città, anzi, è tutto una tristezza infinita: Pomezia è depressa. Depressa in estate, nelle festività natalizie, sempre”: E a livello di servizi? “Abbiamo avuto gli aumenti: siamo partiti a settembre con l’aumento del ticket delle mense scolastiche da 3 euro a 4,85 e con l’imposizione dell’acqua di rubinetto ai bambini, nonostante la contrarietà dei genitori, che hanno protestato in maniera certamente non strumentale, ma per difendere la libertà di scelta ed anche la salute dei loro figli, che potrebbero avere problemi per cui necessitano di un determinato

tipo di acqua. C’è stata un’imposizione ed io credo che le imposizioni, soprattutto rivolte ai bambini, senza un minimo di dialogo o concertazione, siano sempre sbagliate. Poi si è passati all’aumento della Tares: è vero che una parte l’ha deciso lo Stato, ma il resto è stata libera scelta del Comune, con la solita scusa dei debiti e delle passate amministrazioni a cui addebitare le colpe. Abbiamo concluso con la mini IMU, applicata con il pretesto che il Commissario straordinario aveva firmato una delibera di aumento. Ma questa poteva essere revocata, così come sono state revocate altre delibere che a quanto pare non piacevano ai 5 Stelle: anche se l’1 per mille non è una grossa cifra, in questo momento di crisi, con i cittadini già massacrati, non mi sembrava il caso di rincarare la dose anche con quest’altra tassa. Evidentemente non hanno voluto toglierla. Una cosa strana di questo sindaco è proprio il fatto che, pur parlando male di chi ha governato prima di lui, se c’è qualcosa che gli fa comodo la lascia così com’è, mentre quando non gli piace emette nuove delibere sostenendo che chi lo ha preceduto ha quantomeno lavorato male, se non peggio, visto che i vecchi amministratori si sono sentiti dare dei ladri”. A cosa si riferisce esattamente? “Faccio un esempio su tutti: l’Andreani, che per riscuotere i tributi evasi e per gli accertamenti percepisce il 18,90% di aggio. Una sorta della demonizzata Aser. Perché non si riporta finalmente il servizio in house, con gran risparmio le casse comunali? Qualora qualcuno delle vecchie amministrazioni avesse sbagliato, perché adesso non si cambia rotta, invece di dare ulteriori servizi da svolgere, sempre a caro prezzo?”. Ma il famigerato data base con tutti i nominativi dei contribuenti pometini, mai riconsegnato dall’Aser al Comune di Pomezia, è stato ricostruito dall’Andreani nel suo lavoro di accertamento e recupero delle tasse? “Non ne ho idea, visto che la maggioranza, sindaco in primis, non parla con noi. Io mi auguro che l’assessore Avesani, che si occupa delle finanze, si stia adoperando in questo senso”. Concludiamo con una domanda politica: esistono a Pomezia in questo momento un centrodestra ed un centrosinistra? “Sicuramente, se ci sono, sono ammaccate. C’è una parte di centrosinistra che ha votato questo sindaco perché non si riconosceva in quello scelto per guidare la coalizione; stessa cosa nel centrodestra. Ma quello che mi chiedo è altro: tutti quelli che, magari per ribellione, per cambiare le cose, per rompere con il passato o per qualsiasi altro motivo, hanno votato questo sindaco, ci si ritrovano ancora? Il mio partito a livello nazionale è il primo partito, qui è invece con le ossa rotte, ma sta cercando di ricostruirsi attraverso tanti giovani onesti e capaci, che potranno riportare il PD ad alti livelli”. Alessia Ambra Achille



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Ardea, un Gennaio di riparazioni per il Sindaco e la sua giunta

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ennaio è stato per il sindaco Luca Di Fiori un mese di incontri e decisioni importanti e di semina per future operazioni in termini di sicurezza. Andando in ordine temporale, va sottolineata l’azione intrapresa dall’amministrazione per combattere la piaga della criminalità organizzata e non che opera sul territorio. Oltre a manifestare la vicinanza alla vicina Aprilia nella fiaccolata di metà mese, dove il sindaco ha espresso la volontà di costituire una rete con le città limitrofe per combattere fianco a fianco, sono state gettate le basi per collaborare con la Regione Lazio. Il 23 gennaio scorso, il primo cittadino ha fatto visita a Concettina Ciminiello, assessore alla sicurezza della squadra Zingaretti, con la quale è stato concretizzato quanto promesso proprio in occasione della suddetta fiaccolata apriliana. L’incontro, ha affermato Di Fiori, “tutto legato ad Ardea è servito per parlare di sicurezza sul territorio e ho potuto apprezzare una sua grande sensibilità sulla realizzazione e il finanziamento di un impianto di videosorveglianza sul territorio. Iniziamo su questo un confronto davvero molto positivo e proficuo: la Regione Lazio si sta dimostrando disponibile ad affrontare insieme al Comune di Ardea le questioni più urgenti legate alla sicurezza del territorio”. Alla Ciminiello è stata espressa la volontà di realizzare una centrale operativa della polizia locale e di avere nuove volanti. “Anche su questo avremo bisogno della Regione – ha aggiunto il sindaco – Le ho detto che a breve organizzeremo un consiglio comunale sulla sicurezza, l'ho invitata a partecipare e mi ha già dato la sua disponibilità. E' grazie anche a questo confronto interistituzionale che contiamo di risolvere quei problemi prioritari per una città, come Ardea, arrivata in poco tempo a sfiorare i 50mila abitanti”. Considerazione valida, soprattutto se si pensa alle difficoltà che le forze dell’ordine locali hanno nell’arginare le azioni criminose che si verificano nell’area delle Salzare e in un altro punto caldo, Le Torri, nel quartiere Nuova California. Ed è su questo

comprensorio che potrebbero arrivare novità interessanti: l’onnipresente Di Fiori, ha parlato in data 21 gennaio, con Sandra Cassoni, giudice dell'esecuzione fallimentare degli stabili in questione. “La legale, scrive in una nota il comune rutulo, si è resa disponibile a venire a breve ad Ardea per fare un sopralluogo e per definire una soluzione con l'amministrazione comunale. “Ho apprezzato la collaborazione della dottoressa Cassoni – ha spiegato il primo cittadino – L'amministrazione comunale vuole risolvere una volta per tutte il problema e concertare in breve tempo quelle soluzioni che sono al vaglio degli uffici. Contiamo nella sua visita per cercare di fare un quadro completo della situazione e per essere operativi: 'Le Torri' non possono più essere una emergenza di sicurezza del territorio”. E l’attacco, probabilmente, sarà sferrato sul fronte sanitario e ambientale, con le discariche che sorgono a cielo aperto, con i rifiuti accatastati nei garage, con i bimbi che in estate sono stati avvistati intenti a camminare a piedi scalzi e in intimo in mezzo ad uno scenario di assoluto degrado. Insomma, l’intervento della Regione, sommato a quello della Asl e coadiuvato dalle forze dell’ordine potrebbe essere la chiave di volta di una situazione statica che da anni tormenta gli abitanti del quartiere. Non sono stati inoltre dimenticati gli incendi degli scorsi mesi, l’ultimo, quello subito dal consigliere Marcucci, sembra aver particolarmente colpito gli inquirenti, che stanno analizzando attentamente questa lingua di fuoco che ha colpito uffici comunali, un giornalista locale e politici di spicco quali Giordani Massimiliano e lo stesso primo cittadino. L’ideale per i cittadini e per una percezione della sicurezza oramai minata dagli eventi, sarebbe ottenere un aumento di agenti sul territorio (soltanto 30 i carabinieri), e un presidio di Polizia considerato che il più vicino si trova ad Anzio. Nel frattempo sono ripresi anche i lavori della massima assise, con il consiglio comunale del 23 gennaio, dove si sono messi in evidenza i lavoratori della Sill. La Società Idea Linea Luce aspettava da

tempo una decisione del consiglio comunale, chiamato ad esprimersi per dare il via ad un progetto di riconversione voluto dall’imprenditore, che a causa della crisi si è visto costretto a rivedere la sua attività cercando una soluzione alternativa per poter mantenere i suoi dipendenti e creare ulteriori posti di lavoro. Una delegazione di sindacalisti ha incontrato i politici locali per lanciare un campanello d’allarme: “Lo abbiamo fatto – ha detto Stefano Lombardi, segretario della Federazione italiana metalmeccanici Fim/Cisl – perché la società ha aperto una procedura di licenziamenti collettivi che riguardano oltre 50 lavoratori, nonostante la delibera di cambio di destinazione d'uso del consiglio comunale che di fatto offre garanzie all'azienda di avviare un nuovo percorso di sviluppo, a condizione però di garantire gli attuali lavoratori.” L’impegno dell’amministrazione si è concretizzato il 28 gennaio, con un incontro tenutosi in Regione e che ha visto la partecipazione di una delegazione dell’assessorato al Lavoro laziale, dei dipendenti della Sill, del comune (rappresentato da Massimiliano Giordani) e dalla dirigenza della società. In tale occasione è stato stretto un accordo per la cassa integrazione in deroga fino al 31 marzo 2014, con la possibilità di aggiungere dal primo aprile una cassa integrazione straordinaria. Un accordo che tutela in parte i circa 50 dipendenti rutuli, che tampona l’ennesimo allarme occupazionale dopo i noti casi (finiti molto male) di Cecconi e altre piccole imprese. Spetterà ora ai consiglieri trovare una soluzione, mettersi in evidenza per qualcosa che non sia il solito cliché del “non conoscevamo le carte, non sapevamo che..”. Infine, è stato nominato il sostituto dell’assessore dimissionario Attenni; trattasi di Maurizio Petricone, geometra di Ardea, 44 anni. “La sua nomina – ha spiegato Di Fiori – fa parte di un riequilibrio dell'esecutivo per rafforzare l'operato della maggioranza, dettato da un riassetto generale dei gruppi all'interno del consiglio comunale. La maggioranza è in continuo confronto per rilanciare l'azione di governo e per creare una scaletta di priorità da mettere in campo in base alle esigenze della città per il 2014.” A questo seguirà un ulteriore fase di assestamento, con la rassegnazione di deleghe ricalibrate, per consegnare incarichi specifici anche ai consiglieri, che ora sembrano essere poco incisivi nell’azione amministrativa, intrapresa e portata avanti perlopiù da un primo cittadino impegnato su tutti i fronti. Servono però risultati oltre che parole e promesse; i primi obiettivi da spuntare potrebbero proprio toccare al neo assessore, che si dovrà attivare per la messa in sicurezza delle strade del territorio sulla base delle ordinanze già firmate. Alessandro Introcaso


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POLITICA

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Fanco: la mia lotta per la legalità S

i fa “riconoscere” per gli interventi ad effetto nel corso dei consigli comunali. Ed anche nelle ultime assisi Luca Fanco non si è smentito, lanciando le sue solite “bombe” ad effetto. Ma lei è in maggioranza o all’opposizione? “Faccio parte della maggioranza, sono Capogruppo della Lista “Legalità e Libertà con Eufemi per Ardea” che ha contribuito in modo determinante alla vittoria del Sindaco Di Fiori. I miei valori politici e comportamentali rispettano i principi della Lista, per questo denuncio ogni atto che a mio giudizio non è legale e non di esclusivo interesse dei cittadini di Ardea e del loro territorio, nella massima libertà perché non ho scheletri negli armadi. L’unica arma legale fermare il mio comportamento è quella, come è accaduto, di escludermi da “incarichi, deleghe e potere politico”, ma io non sono ricattabile né vendibile!”. Nessuno dei suoi colleghi di maggioranza ha mai attaccato tanto quanto lei il resto della coalizione o, meglio ancora, il sindaco ed il presidente del consiglio, tra i suoi “bersagli” preferiti: secondo lei è perché pensano che tutto vada bene? “Sono stato eletto da cittadini che condividono i valori e i comportamenti per i quali sono sceso in politica e a loro ho promesso loro lo stesso impegno dimostrato nelle legislature passate per far rispettare la legalità in un Comune alquanto travagliato. Ho fatto votare un Sindaco non gradito a molti cittadini, prendendomi una responsabilità alla quale ho voluto mantenere fede, ma segnalando le anomalie ed illegittimità cui erano affetti una serie di atti. Non ho “bersagli preferiti”: per me tutti i politici sono uguali! Se il Sindaco Luca Di Fiori e il Presidente del Consiglio Massimiliano Giordani sono stati da me “colpiti” vuol dire che avevo le prove per farlo. Sono in carica da circa dieci anni e da sempre denuncio sia all’Autorità Giudiziaria sia sulla Stampa, con relazioni dettagliate ed allegati, tutto quello che ritengo illegittimo e/o illegale e non di esclusivo interesse per la collettività e mai mi è stata notificata dalle forze dell’ordine una denuncia per diffamazione per quello che ho denunciato. Vorrei precisare che non sono nullatenente o nullafacente come molti politici: ho una posizione reddituale e patrimoniale importante, sulla quale sciacalli politici ardeatini, se diffamati senza prove, potrebbero rivalersi. E sulla mia situazione patrimoniale e reddituale sono stato oggetto di capillari accertamenti da parte sia della Guardia di Finanza che dei Carabinieri, accertamenti ritenuti infondati dal Tribunale, dove il Giudice con sentenza ha legittimato la perfetta congruità del mio tenore di vita con la mia situazione reddituale e patrimoniale. Perché non vengono fatte le stesse verifiche, con le stessa capillarità, sulla congruità del tenore di vita degli altri politici di Ardea rispetto alla loro situazione patrimoniale e red-

dituale? E’ sotto l’occhio di tutti la palese incongruità di taluni personaggi, accusati all’autorità Giudiziaria di corruzione e di concussione, nullafacenti e/o nullatenenti, per i quali i creditori hanno ottenuto il pignoramento dei compensi. Il mio comportamento è coerente e riconoscente chi mi ha votato e non sono sul libro paga di nessuno. Se il resto della maggioranza pensa che vada tutto bene, allora facciamo interdire le migliaia di cittadini, giornalisti, ex appartenenti alle forze dell'ordine e politici che denunciano quotidianamente il degrado e l’illegalità sociale cui versa la nostra città”. Cosa rimprovera maggiormente al Primo Cittadino e a Massimiliano Giordani? “Rimprovero ad entrambi di non essere persone serie, perché non hanno rispettato gli accordi e le parole date. In particolare al sindaco rimprovero di non aver rispettato gli impegni presi con i cittadini, come l'adozione di una Variante di Salvaguardia che risolvesse il problema dell'uso civico, o la realizzazione di una scuola media superiore ed di un museo. Laboratori per prelievi degni di una città civile, asili nido, un cimitero comunale a norma, strade percorribili in sicurezza, illuminazione, lotta alla criminalità ed all'abusivismo, spiagge pulite per un turismo di qualità, una raccolta dei rifiuti degna di una città a pochi chilometri dalla Capitale e molto altro. Contesto altresì di non aver rispettato quanto promesso alle Liste Civiche e Partiti della coalizione che hanno permesso lui di diventare Sindaco: in modo irriconoscente ha escluso da ogni carica e/o ruolo le Liste Una Donna e Grande sud-Mauro Porcelli e il partito de La Destra di Storace, pur promettendo pubblicamente cariche ed incarichi, in modo che tutta la coalizione, in modo democratico e collegiale, potesse partecipare a concretizzare il programma elettorale. Altro episodio vergognoso è la defenestrazione del Vice-Sindaco Fulvio Bardi, nonostante l’accordo politico con Deputati e Senatori rappresentanti i Partiti nazionali della coalizione, ovvero il ritiro della candidatura di Bardi in favore a quella di Di Fiori, con l’obbligo di non candidabilità a Consigliere comunale di Bardi perché Vice-Sindaco di tutta la legislatura in caso di vittoria del centro-destra. In politica e nella vita non si fanno certe cose perché prima o poi arriva il momento della resa dei conti”. Quali sono i problemi maggiori di Ardea in questo inizio 2014? “E’ vergognoso che manchino opere di primaria importanza ed è allarmante la condizione di vita in termini di sicurezza alla persona. Ogni giorno si riportano furti, rapine, spaccio di stupefacenti e sequestri di beni alla criminalità organizzata sul nostro Comune. Siamo abbandonati a noi stessi e chi dovrebbe non sembra essere molto attento a questi fenomeni”. Che opinione si è fatto sui continui episodi di criminalità che vedono vittime di incendi di autovetture sempre le stesse persone?

“Mancare di parola con chi si fanno patti politici può non avere conseguenze gravi, ma se qualcuno dovesse non rispettare eventuali impegni presi in cambio di voti, penso possa avere brutte ripercussioni. Da noi ci sono ditte che non hanno ancora presentato il certificato anti mafia e che si presentano in Consiglio per assistere all'adozione degli atti, oppure imprenditori che attendono la definizione di piani urbanistici e che in Consiglio urlano ed inveiscono tanto da essere allontanati dalla forza pubblica. Non voglio accusare nessuno, ma la criminalità sul territorio è un fatto. Sono anni che vengono sequestrati beni alle organizzazioni criminali, dai tempi di don Ciccio Coppola "Frank tre dita". Pensi che il nipote siede in Consiglio comunale. Ho più volte denunciato attraverso interrogazioni ed interpellanze grosse iniziative edilizie supportate da Di Fiori quando era presidente della Commissione Urbanistica, immobili ora stati sequestrati dalla DDA. Il nostro territorio ha visto passare personaggi di spicco della malavita, proprietari di grosse aree sulle quali, ancora oggi, sorgono attività di milioni di euro. Molte altre aree sono in attesa di varianti urbanistiche che regaleranno milioni di metri cubi per milioni di euro di valore. Ardea è stata teatro di brutte vicende criminali, dai delitti per droga al caso dei morti in discarica, al caso di Tullio Brigida, di una brutalità inaudita. Se non ricordo male, proprio Brigida era solito frequentare personaggi della politica locale… E ci sono imprenditori arrestati vicini ad una certa politica degli appalti. Un mondo torbido riconducibile ad episodi fondati sulla illegalità”. Nel corso dell’ultimo consiglio comunale lei ha portato a conoscenza dei presenti, presentando anche una denuncia alle forze dell’ordine, alcuni episodi di presunta illegalità di alcuni politici che attualmente siedono in consiglio: pensa che ad Ardea qualcuno utilizzi il suo ruolo per scopi diversi da quelli a cui è deputato? “La domanda giusta sarebbe “perché chi dovrebbe non fa nulla?”. Anche ad Ostia era tutto a posto e non c'era la criminalità organizzata. Poi si è scoperto che su un tratto di spiaggia c'era un giro milionario ed uffici pubblici erano condizionati a 360°. E' dovuto arrivare alla Procura di Roma il Dott. Pignatone per metter a nudo certi fatti. Un uomo di grande esperienza, al quale ho indirizzato molte mie denunce ed allegati, che non si farà certo mettere nel sacco dai canta storie locali. Succederà la stessa cosa di Ostia anche qui?”. Giuseppe Marrone


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Criminalità:

situazione di Po

Inchiesta di Maria Corrao

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ncora automobili date alle fiamme ad Ardea, dove un consigliere comunale ha anche ricevuto minacce di morte. Un imprenditore gambizzato a Pomezia, dove ad un altro imprenditore, ed ex consigliere comunale, hanno incendiato tre autovetture in un colpo solo. E poi furti negli appartamenti e nelle auto. La sensazione di insicurezza cresce tra i cittadini, che chiedono maggiori controlli. Dopo gli ultimi eventi criminosi, ad Ardea il sindaco Luca Di Fiori ha ammesso pubblicamente che “Negli ultimi anni la situazione della sicurezza della città è peggiorata”, tanto che lo stesso Primo Cittadino vuole “promuovere tutte le azioni possibili” per “ristabilire la tranquillità nella città coinvolgendo la Prefettura e le forze dell’ordine immaginando finanche la costituzione di parte civile a difesa della città e dei suoi cittadini”. Nel frattempo le interrogazioni parlamentari e regionali sul tema della sicurezza nel nostro territorio aumentano, puntando il dito sul pericolo di infiltrazioni mafiose. Il 23 gennaio il Primo Cittadino di Ardea ha incontrato, in Regione Lazio, l’assessore regionale alla sicurezza Concettina Ciminiello. Di Fiori è stato accompagnato dall’ex consigliere comunale di Ardea Franco Lo Reto. “Con Ciminiello abbiamo concretizzato quanto già ci eravamo promessi di fare nel corso della fiaccolata organizzata ad Aprilia, cioè un incontro operativo tutto legato ad Ardea – ha spiegato il sindaco Di Fiori – Abbiamo parlato in merito alla questione della sicurezza sul territorio e ho potuto apprezzare una sua grande sensibilità sulla rea-

lizzazione e il finanziamento di un impianto di videosorveglianza sul territorio. Iniziamo su questo un confronto davvero molto positivo e proficuo: la Regione Lazio si sta dimostrando disponibile ad affrontare insieme al Comune di Ardea le questioni più urgenti legate alla sicurezza del territorio”. “Ho illustrato alla Cimi-

La percezione dei cittadini, che chiedono maggiore sicurezza, stride con i dati ufficiali delle Forze dell’Ordine

niello, già conoscitrice del territorio di Ardea, l’eventualità di realizzare una centrale operativa della polizia locale e di avere nuove volanti. Anche su questo avremo bisogno della Regione – ha aggiunto il sindaco – Le ho detto che a breve organizzeremo un consiglio comunale sulla sicurezza, l’ho invitata a partecipare e mi ha già dato la sua disponibilità. E’ grazie anche a questo confronto interistituzionale che contiamo di risolvere quei problemi prioritari per una città, come Ardea, arrivata in poco tempo a sfiorare i 50mila abitanti”. Ma qual è la situazione reale? Quali e quanti sono i crimini commessi a Pomezia ed Ardea? E qual è la percezione della sicurezza che hanno i cittadini? Per scoprirlo abbiamo intervistato il Maggiore Ugo Floccher – che comanda la Compagnia Carabinieri di Anzio, da cui dipendono la Tenenza di Ardea e la Stazione di Tor San Lorenzo – ed il Capitano Marco Spaziani, comandante della Compagnia Carabinieri di Pomezia. Abbiamo ascoltato diversi cittadini, raccolto le segnalazioni che arrivano in redazione e fatto i confronti. Tra i dati forniti dalle forze dell’ordine e quanto riferito dai cittadini c’è una discordanza di fondo: i numeri oggettivi in mano ai Carabinieri parlano di un calo dei reati commessi e denunciati, mentre nei cittadini è aumentata la sensazione di insicurezza. Cerchiamo di capire perché attraverso le varie testimonianze.


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qual è la reale omezia ed Ardea? I CITTADINI “Sono un cittadino di Ardea, e più precisamente Tor San Lorenzo. Volevo segnalarvi un tema ricorrente e da voi giustamente più volte trattato, quello dei furti in appartamenti nel nostro litorale. In particolare, c’è stata una escalation di furti con scasso nelle notti di Natale e Santo Stefano: i malviventi si sono intrufolati in vari appartamenti, riuscendo in alcuni casi a scassinare addirittura le persiane blindate o rimuovendole letteralmente, segno che si tratta di persone e gruppi ben organizzati e non ladruncoli occasionali. Durante la deposizione in caserma in occasione della presentazione della denuncia, vi erano altre persone che avevano subito nello stesso periodo effrazioni in appartamenti: dalle dinamiche sembra che sapessero perfettamente dove colpire, in quanto gli appartamenti in questione erano "disabitati" proprio in virtù delle feste natalizie” (G.C.). “Non ne possiamo più – racconta C.S. - In via

Strampelli a gennaio ci sono stati numerosi furti in appartamento. Nel week end che fa dal 10 al 12 gennaio i ladri sono entrati per tre notti di seguito nella stessa abitazione. E non si è trattato solo di questi episodi: nei dintorni sono parecchie le persone che hanno ricevuto “visite”, sia di giorno che di notte, da parte di delinquenti che hanno portato via tutto quello che sono riusciti a prendere. Ma gli abitanti di questa zona sono stanchi: qui molti sono cacciatori e detengono regolarmente armi da fuoco pronte all’uso. Spero che non si arrivi mai alla tragedia”. “La notte del 23 gennaio alcuni sconosciuti hanno messo fuori uso l’impianto d’allarme del supermercato di Martin Pescatore. Poi, probabilmente, sono stati disturbati da qualcosa o da qualcuno, perché non è stato rubato niente. Ma il danno è comunque stato fatto. Furti sono stati registrati anche al vivaio e in numerose abitazioni. Cosa dobbiamo fare per difenderci?”, chiede S. S. “Vengo ora dalla mia parrocchia, a Campo

Ascolano, e proprio qualche ora fa è avvenuto l'ennesimo furto – racconta F.A. – Sempre la stessa dinamica: aprono il vetro della macchina e portano via tutto ciò che trovano. Da novembre andiamo in parrocchia con la paura di uscire e trovare il vetro rotto. Siamo ormai arrivati a circa 20 macchine che hanno subito questo danno. Un gruppo di persone che frequentano la parrocchia si è trovato costretto a pagare un ragazzo per controllare la situazione durante la fascia oraria in cui si trovano lì per la messa. Ci creda, la situazione sta diventando veramente insostenibile”.

Furti negli appartamenti ma anche nelle auto: i cittadini chiedono più controlli


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Le Forze d

Ardea “L’aumento dei furti predatori nel periodo festivo è un fenomeno fisiologico – spiega il Maggiore Ugo Floccher, comandante della Compagnia Carabinieri di Anzio – Proprio per questo, in quel periodo, abbiamo predisposto maggiori servizi di prevenzione e sorveglianza del territorio: è vero che ci sono stati furti negli appartamenti, ma in numero minore rispetto agli anni precedenti. Non si sono invece registrati, anche grazie ai servizi attuati, rapine nei negozi, altro fenomeno che nei periodi di festa ha un impennata”. Ma la criminalità è aumentata, così come pensano i cittadini? “Rispetto all’anno precedente abbiamo registrato un calo generalizzato di tutti i reati. Ad esempio, nel territorio di Ardea i furti sono diminuiti del 9%. Questo non significa che non ci sono più furti, ma che – nonostante l’aumento della popolazione – il loro numero si è ridotto in confronto al passato”. Ma quanti sono i reati compiuti in un anno solo ad Ardea? Se si comprendono tutte le denunce, comprese quelle che riguardano le liti tra vicini, le querele o gli smarrimenti, si arriva a circa 3.000 casi registrati dai Carabinieri. "Non sono pochi, ma si tratta di cifre assolutamente in linea con i dati nazionali e dei Comuni limitrofi ad Ardea. Bisogna entrare nell’ottica che Ardea non è più un piccolo centro, ma un Comune di quasi 50 mila abitanti, praticamente una città”. Ma allora perché questa forte percezione di insicurezza da parte dei cittadini? “La percezione di insicurezza è ormai a livello nazionale: raramente il cittadino dice di sentirsi assolutamente tranquillo”. Non pensa che possano influire anche i numerosi incendi alle auto che si sono registrati nell’ultimo anno? “Non credo, perché non si tratta di episodi generalizzati, bensì circoscritti e mirati ad alcune persone attive in politica o che, in qual-

che modo, risultano vicine alla politica. Il comune cittadino non si sente minacciato da questo tipo di atto criminoso, perché non siamo di fronte ad un piromane che colpisce a caso”. I cittadini chiedono però più forze dell’ordine sul territorio e maggior controllo. Crede che la presenza delle forze di polizia sia inadeguata alle esigenze di Ardea? “Anche questo è un tema ricorrente su tutto il territorio nazionale: ovunque i cittadini vorrebbero un maggiore organico delle forze di polizia. Ma dobbiamo ricordare che Ardea ha due presidi, una Tenenza ed una Stazione: la scelta di mantenere la Stazione da parte dell’Arma è stata fatta proprio per dare un segnale di vicinanza ai cittadini in un quartiere che ne ha la necessità. Solitamente, infatti, nei Comuni dove è presente una Tenenza non vi sono altri presidi”. Ardea risulta comunque difficilmente controllabile a causa della conformità del suo territorio. “Ardea non ha un centro ed una periferia, ma è strutturata a macchia di leopardo, rendendo così più complicato il monitoraggio. Anche il fatto che, invece di palazzi, ci siano prevalentemente villette, favorisce la microcriminalità: è più semplice andare a rubare in un’abitazione isolata che in un condominio”. La conformazione del territorio facilita anche l’arrivo di persone che hanno problemi con la giustizia, che trovano facilmente nascondiglio in questa zona? “Non credo. Certo, ci sono state situazioni, come le Salzare, che hanno favorito l’insediamento di cittadini stranieri, ma anche italiani, senza fissa dimora. Ma l’abbattimento di tre palazzine ha aiutato molto a risolvere i problemi in quell’area: penso addirittura che questo possa aver influito con la diminuzione dei reati nel territorio rutulo”. E per quanto riguarda le Torri? “Su questo posso esprimermi solo per quello che mi compete: c’è un inter al quale l’Amministrazione comunale si sta interessando per giungere ad una soluzione che auspico sia a breve termine”. Uno dei fenomeni che più danno fastidio ai cittadini è quello della prostituzione, spesso praticata a ridosso delle abitazioni. Cosa fare per combatterlo? “Non potendo colpire chi pratica il meretricio, se non per far rispettare eventuali ordinanze del sindaco o per atti osceni in luogo pubblico, cerchiamo di concentrarci sul reato di sfruttamento della prostituzione, reato previsto dal nostro codice penale. Proprio nei giorni scorsi abbiamo arrestato 6 cittadini romeni che sfruttavano alcune giovani connazionali, ma nell’arco dei mesi precedenti sono state diverse le operazioni che hanno visto la cattura di diversi sfruttatori, quasi sempre stranieri. Abbiamo poi fatto numerosi controlli, durante i quali vengono denunciate anche le prostitute. Ma purtroppo la denuncia non blocca il fenomeno”. Ma quali sono i reati più frequenti? “Ovviamente il furto: in appartamento, su auto, dell’auto. Vista la conformazione del territorio, è molto diffuso il riciclaggio e la ricettazione delle auto, che dopo essere state rubate vengono

smontate in officine clandestine”. Ed il traffico di sostanze stupefacenti? “Siamo sugli stessi livelli degli anni precedenti, anche se negli ultimi mesi è aumentato il quantitativo di droga sequestrato nel corso delle varie operazioni: cocaina, hashish marijuana, anche sotto forma di piante. Anche per quanto riguarda le piantagioni il tipo di territorio favorisce questa attività”. E per quanto riguarda gli incendi, sia agli immobili, come l’ufficio tecnico o qualche esercizio commerciale, che alle auto? “Non credo sia corretto mettere in correlazione tutti gli incendi. Penso che quelli che ci sono stati in passato, come all’ufficio tecnico, facciano riferimento a situazioni diverse. Quelli avvenuti negli ultimi 12 mesi, tutti ad autovetture appartenenti a persone in qualche modo “in vista” e vicine alla politica, c’è un discorso più complesso sul quale stiamo cercando di dare risposte”. Pensa che possano provenire tutti dalla stessa mano? “E’ quello che stiamo cercando di capire. Non necessariamente gli episodi sono collegati tra di loro: sicuramente qualcuno lo è, ma è necessario verificare bene tutte le situazioni per verificare anche eventuali cause non dolose. Certo, sono coincidenze un po’ strane, per questo trattiamo ogni evento con la stessa importanza. Dire adesso che dietro ci sia la stessa mano è sicuramente presto: dobbiamo ancora appurare una simile ipotesi”. Qual è il messaggio che vuole dare ai cittadini? “Ovviamente di fare attenzione a quello che accade, non solo a loro direttamente, ma anche agli altri: ad esempio, vedere qualcuno che scavalca un muro deve in ogni caso mettere in allarme, anche se non riguarda la nostra abitazione. Nel dubbio, occorre sempre chiamare le forze di polizia, che sul territorio sono attive h24. Per chi abita in zone isolate è utile attrezzarsi con un sistema d’allarme, magari collegato alla nostra centrale: è sicuramente un buon deterrente”.


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dell’Ordine

Pomezia 15% dei reati in meno rispetto all’anno precedente. Questi i risultati che emergono sul territorio di Pomezia attraverso l’analisi dei dati dell’Arma dei Carabinieri. “Si tratta del numero di reati più basso degli ultimi 4 anni, ma sono comunque dati in linea con le medie nazionali”, spiega il Capitano Marco Spaziani, Comandante della Compagnia Carabinieri di Pomezia. “Dopo due anni in lieve crescita, 2010 e 2011, nel 2012 c’è stato il picco maggiore di numero di reati registrati a Pomezia. La tendenza si è invertita nel 2013, con una riduzione sostanziale in tutti i tipi di delitti. La diminuzione è evidente soprattutto nei reati predatori, dove si registra un – 19% dei furti in auto rispetto al 2012 ed il -20% dei furti negli esercizi commerciali, ed addirittura il – 42% nei furti in abitazione, uno dei fenomeni che maggiormente infastidiscono il cittadino, che viene colpito non solo a livello materiale ed economico, ma soprattutto psicologico, in quanto con il furto in abitazione viene violato il posto in cui maggiormente ci si dovrebbe sentire al sicuro”. Eppure i cittadini lamentano escalation di episodi di microcriminalità in apparente aumento. “Ecco, è importante focalizzarsi sulla parola apparente: i dati in nostro possesso non solo parlano di diminuzione degli atti criminosi, ma vedono di contro anche un aumento del 3% dei reati scoperti, ovvero di casi risolti”. Ma quali sono i fenomeni che maggiormente interessano l’area pometina? “Sul lungomare sono molto frequenti, soprattutto nel periodo estivo, i furti in auto, seguiti da quelli negli appartamenti. D’estate, con l’arrivo dei turisti, è più facile che vengano danneggiate le vetture per impossessarsi di oggetti lasciati incustoditi. Si tratta di un fenomeno che registriamo in particolar modo nel tratto che va dal Villaggio Tognazzi all’entrata di Torvaianica. Nell’entroterra, invece, registriamo il furto di rame, specialmente nella zona di S. Palomba, dove ci sono nume-

rosi stabilimenti che contengono questo materiale. I furti di rame avvengono anche su strada, sui cavi dell’illuminazione pubblica, ma anche nelle abitazioni, dove vengono asportati i discendenti. Siamo molto attenti a questo fenomeno: più volte sono state tratte in arresto persone in flagranza di questo particolare reato”. Un lieve calo si regista anche per le rapine, diminuite del 4,5%, mentre è rimasto costante il traffico di sostanze stupefacenti. “Su questo non è possibile fare una reale statistica, dal momento che non esistono denunce che possano misurare il fenomeno. Ma negli ultimi mesi sono stati condotti diversi interventi che hanno portato ad ottimi risultati, come l’operazione “Dune Selvagge”, a Campo Ascolano e Capocotta, dove è stata smantellata una centrale di spaccio per tutto il litorale. E’ aumentato il quantitativo di sostanze stupefacenti che siamo riusciti a sequestrare, così come il numero di piantagioni di marijuana trovate nel nostro territorio”. La prostituzione resta un problema non facilmente risolvibile: in giro si vedono sempre più ragazze, ormai praticamente quasi nude a prescindere dalle condizioni climatiche, che invadono le strade del territorio. “A parte la denuncia per atti osceni in luogo pubblico e le eventuali sanzioni al cliente nel caso sia in vigore un’ordinanza comunale, non abbiamo possibilità di fare molto contro questo fenomeno, che nel nostro territorio si registra soprattutto a S. Palomba. Noi attuiamo un servizio di controllo, ma limitato a quelle che sono le competenze attribuite dalla legge”. I costanti servizi di pattugliamento, in particolar modo serale e notturno, hanno quasi del tutto cancellato il fenomeno delle risse, particolarmente sentito a Torvaianica negli anni passati. “I servizi preventivi servono proprio a scoraggiare la commissione dei reati: abbiamo predisposto una serie di controlli serali e notturni nei punti chiave del territorio, finalizzati alla riduzione dei vari crimini, tra cui i furti e le risse, prima frequenti tra stranieri nei giardinetti di Piazza Italia”. Ma se tutti i reati risultano essere in diminuzione, come mai il cittadino non si sente sicuro? “Molta insicurezza viene percepita a causa del particolare momento storico che stiamo vivendo: la crisi economica porta da un lato le persone in “bilico” tra legalità ed illegalità verso quest’ultima, mentre dall’altro fa accusare

maggiormente il danno qualora si dovesse subire un reato. L’aumento della popolazione porta poi solitamente anche ad un aumento del numero dei reati, che in percentuale resta però lo stesso o, come nel nostro caso, addirittura si riduce. Il livello di sicurezza sul territorio non solo non è diminuito, ma è addirittura aumentato nell’ultimo anno. Noi siamo presenti h 24 con appositi servizi di controllo e prevenzione, offrendo sempre la massima professionalità: è anche grazie a questa programmazione che il cittadino può sentirsi sicuro a casa sua (ricordiamo il -42% dei furti in abitazione, ndr). Negli ultimi mesi questo ha portato anche ad un maggior numero di arresti rispetto al passato. C’è una maggiore esigenza da parte dei cittadini, ma questo avviene dappertutto: Pomezia non può essere considerato un Comune dove si registrano tassi di criminalità più elevati rispetto alla media nazionale”. Cosa può dirci riguardo la gambizzazione di un imprenditore, avvenuta nelle scorse settimane, ed all’incendio di tre auto di un ex consigliere comunale? “Sono episodi sui quali stiamo ancora indagando”.


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TOR SAN LE TORRI, PROBLEMA ATAVICO LORENZO, PARLA IL PRESIDENTE DEL COMITATO DI QUARTIERE

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i è svolto il 31 gennaio il sopralluogo agli stabili delle Torri, al quale ha partecipato il giudice che segue la vicenda, Sandra Cassoni. All'incontro, organizzato su invito del Comune di Ardea, oltre al sindaco Luca Di Fiori erano presenti anche il comandante della compagnia dei carabinieri di Anzio, Ugo Floccher, il luogotenente della tenenza di Ardea Antonio Landi, il sostituto commissario del

commissariato della polizia di Stato di Anzio Carmen Canta, il comandante della polizia locale di Ardea, il colonnello Giuseppe Sciaudone, funzionari della Asl di Pomezia, dell'Idrica, il dirigente della banca e l'avvocato dello stesso istituto di credito, il dirigente dell'area urbanistica del Comune Luca Scarpolini e il geometra comunale Mauro Rossi. “Abbiamo fatto una sopralluogo sul posto e abbiamo verificato una serie di problematiche, dall'insalubrità dei luoghi alla pericolosità statica fino ad abusi edilizi. Ci viene certificato dalla Asl un problema di salubrità e altrettanto viene dall'Idrica per quanto riguarda gli scarichi. Abbiamo fatto alcune ipotesi per la messa in sicurezza e abbiamo dato mandato all'ufficio tecnico comunale di valutarle. Ci siamo dati una scadenza a breve: entro dieci giorni avremo un programma operativo con la quantificazione del costo dell'intera operazione. Voglio ringraziare personalmente, a nome dell'amministrazione e del consiglio comunale, la dottoressa Cassoni che sin dal primo giorno ha dato ampia disponibilità per valutare la situazione”, ha dichiarato Di Fiori.

Con l'inizio del nuovo anno, come sempre è tempo di bilanci, tempo di riflessioni: Ardea dovrebbe essere un Comune turistico, specialmente l'estate il nostro territorio è oggetto di una grande affluenza di villeggianti che soggiorna nel nostro paese (è più corretto dire che la maggior parte di essi usa come dormitorio le seconde case o quelle prese in affitto, per poi spendere i propri soldi nei comuni limitrofi: ma come biasimarli?!), ci sono persone che hanno avuto la fortuna di andare in vacanza e di ammirare luoghi splendidi, dove tutto è perfetto e a misura d’uomo: spiagge meravigliose ed incontaminate, perfettamente attrezzate, pulite e accessibili a tutti. Strade ben illuminate, piazze pulitissime e gremite di tante persone unite dalla stessa voglia di divertirsi e di stare insieme: cosa che sfortunatamente non si può dire del nostro territorio! Ogni anno ci si deve confrontare con gli annosi problemi di cui abbiamo già detto e scritto tante e tante volte, ma che non ci stancheremo mai di ripetere e di denunciare. Primo tra tutti la questione sicurezza. Le forze dell’ordine operanti sul nostro territorio (da sempre insufficienti!) nonostante il lodevole impegno profuso non riescono a coprire e tutelare un’area così vasta, proprio per le scarse unità di cui dispongono. Di conseguenza, le nostre strade sono sprovviste di adeguati controlli. Riteniamo poi incomprensibile ed assurdo che proprio nei mesi estivi, a fronte del triplicarsi della popolazione, e durante i quali spiagge, strade, campeggi si riem-

piono, manchi un minimo ed indispensabile controllo al fine di permettere un ragionevole godimento delle meritate vacanze e - nel nostro caso - essere più sicuri nelle nostre case. Abbiamo avuto diversi incontri con il Maggiore Floccher, che comanda la Compagnia CC di Anzio, dalla quale noi dipendiamo, l'ultimo avvenuto pochi giorni fa. Abbiamo affrontato tutti i problemi di questo territorio, a partire dal bullismo nelle scuole, che ha visto coinvolti diversi ragazzi che frequentano le scuole medie a Tor San Lorenzo: alcuni sono stati “costretti” a cambiare scuola per le troppe angherie e vessazioni subite, senza che nessuno (dirigenti scolastici, insegnanti, forze dell'ordine) facesse nulla per impedirlo. Si è poi affrontato il problema del complesso le Torri, della troppa presenza di extracomunitari, rom e prostitute nel nostro quartiere, ed infine si è parlato anche degli ultimi fatti che sono successi a Tor San Lorenzo, dove una famiglia del posto che gestisce una pizzeria è stata aggredita sia verbalmente che fisicamente da un gruppo di Rom. La cosa più grave è che non ci sono stati gesti di solidarietà o di aiuto da parte delle persone che hanno assistito all'aggressione, che hanno preferito defilarsi piuttosto che “intromettersi” per paura di possibili ritorsioni: anche questa, purtroppo, è Ardea. Un territorio che ospita circa 46.000 abitanti non deve essere più considerato un paese di medie dimensioni, ma di fatto una città, e pertanto ha la necessità di disporre di strutture che assicurino da un lato il tempestivo intervento delle forze dell’ordine e dall’altro la copertura adeguata in caso di emergenze sanitarie. Si tratta di tutele assicurabili agevolmente attraverso posti mobili dislocati nelle varie zone per le 24 ore e pronti ad intervenire in caso di necessità. La necessità di presidi relativi alla sicurezza e alla salute è divenuta urgente dopo l’arrivo di insediamenti spontanei di nomadi che, oltre a non essere attrezzati con adeguate strutture sanitarie, ha generato un netto incremento di episodi legati alla criminalità.


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Il complesso Le Torri da anni ormai è occupato illegalmente da extracomunitari senza lavoro e da rom (i cittadini che vivono nella parte alta di Nuova California ormai da anni assistono inermi a soprusi di ogni genere, a spaccio di droga alla luce del sole, a furti subiti in abitazioni o dentro le proprie macchine): perché lo Stato non interviene? Lo stesso scenario purtroppo lo troviamo sia sulla litoranea che al complesso Le Salzare: da tempo in quegli edifici fatiscenti sono costretti a convivere cittadini che regolarmente sono proprietari di case e persone senza fissa dimora, che hanno trasformato il complesso in un mercato di armi, droga e prostituzione. Non passa giorno che non siamo in bella evidenza sui quotidiani, anche nazionali, per qualche malefatta: ubriachi al volante, coltivazioni e sequestri di droga, rapine e furti, latitanti nascosti, e anche se i dati in possesso delle forze dell'ordine fanno emergere che i reati nel nostro territorio sono in calo, la percezione dei cittadini è molto diversa. A quanti è capitato di uscire la sera per portare i propri bambini a fare una passeggiata o a prendere un gelato, e poi spesso ritrovarsi ad assistere a folli corse in macchina o in moto, a dover scansare individui in evidente stato di ebbrezza, a osservare negozi che effettuano una chiusura anticipata per non trovarsi in mezzo a scazzottate o altro? Non dobbiamo stupircene: questa è la realtà che viviamo quotidianamente a Tor San Lorenzo e a Nuova California. Tutto ciò è appunto conseguente alla denunciata mancanza di controllo del territorio da parte delle istituzioni che a ciò dovrebbero essere preposte. Il parco giochi di piazzale Nuova California è ormai chiuso da mesi, in totale stato di abbandono e fatiscente. Nonostante il grande investimento che è stato fatto per riqualificarlo, è diventato meta di extracomunitari che durante la giornata sostano nelle vicinanze del luogo completamente ubriachi e che, con i loro atteggiamenti alterati, “allontanano” di fatto i cittadini dal frequentare quel tratto di strada, con

INCHIESTA il risultato che per colpa di alcuni incivili pericolosi tutti i nostri sforzi per cercare di ridare dignità al quartiere diventano inesistenti. Crediamo che ci sia bisogno con urgenza di interventi volti alla risoluzione di problematiche cosi gravi, anche con l’ausilio dell’Esercito o di postazioni mobili di Polizia o Carabinieri, in modo da reprimere atteggiamenti pericolosi ed incivili ed evitando così risse o incidenti dannosi. Anche le attività commerciali del territorio sono in continuo pericolo, oltre agli esercenti che lamentano una mancanza di sicurezza; lo stesso problema si ripercuote sui loro clienti che molto spesso preferiscono frequentare altre zone o negozi limitrofi. Chiediamo come sia possibile che la caserma di Tor San Lorenzo debba chiudere la sera (sono anni che chiediamo che venga fatto un servizio h24): dopo l'orario di chiusura bisogna rivolgersi alla Compagnia di Anzio, che nonostante i grandi sforzi non sempre riesce ad intervenire prontamente. La fiaccolata organizzata da alcune associazioni del territorio serviva per scuotere le coscienze, serviva per far “aprire gli occhi” a chi continuava a dire che andava tutto bene, che ad Ardea non c'erano infiltrazioni criminali. Macchine e uffici comunali dati alle fiamme non erano abbastanza, evidentemente. Ci aspettavamo una presa di posizione più netta dalle istituzioni, ma a parte qualche incontro con il sindaco, nulla ancora è stato fatto, quindi ci sarà bisogno di qualcosa di ancora più forte: è per questo che verrà organizzata a breve una nuova fiaccolata, stavolta a Tor San Lorenzo, dove esiste il vero concentrato della criminalità di Ardea, e dove c'è bisogno di alzare forte la voce per chiedere ed esigere di poter vivere in un territorio sicuro e soprattutto di poter vivere in modo dignitoso. Il direttivo dell'Associazione Nuova California 2004

15 “TRUFFE” NEI PARCHEGGI: Furti con molta destrezza (dei ladri) ed ingenuità (delle vittime)

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ruffatori di nuovo in azione, nel parcheggio del Centro Commerciale “16 Pini” di via del Mare. Nel tardo pomeriggio del 28 gennaio un’insegnante di un Liceo di Pomezia, residente ad Ardea, dopo essersi recata a fare acquisti ha raggiunto la sua auto e, una volta salita al volante e poggiata la sua borsa sul sedile del passeggero, è stata avvicinata da un ragazzo che ha bussato al suo finestrino per dirle che le era caduto qualcosa mentre saliva a bordo. “Ho risposto che non mi era caduto niente – racconta la donna – ma, istintivamente, ho aperto leggermente lo sportello ed ho guardato a terra, dove c’era un telefonino rosso. Ho quindi detto al ragazzo che non era il mio. E’ stato un attimo: mentre parlavo ho realizzato che poteva trattarsi di uno scherzo o, peggio, di una truffa. Troppo tardi: appena mi sono girata mi sono accorta che la mia borsa era sparita. Ho iniziato ad urlare, ma nessuno è intervenuto”. La signora aveva parcheggiato al piano terra, all’aperto. “Essendo piuttosto atletica, ho pensato di inseguire il ragazzo, ma poi ho pensato che poteva essere un altro trucco per rubarmi l’auto ed ho desistito. Per fortuna nella borsa non c’erano più soldi, visto che avevo speso tutto, ma c’erano comunque i documenti e le chiavi di casa, per cui ho dovuto cambiare immediatamente la serratura”. Ma la professoressa non è stata l’unica vittima nella stessa giornata. La mattina un’altra donna, che aveva lasciato la sua auto nel parcheggio sotterraneo, è stata avvicinata dallo stesso giovane, che ha utilizzato la stessa tecnica: mentre lui distraeva la donna, il complice velocemente apriva lo sportello lato passeggero e si impossessava della borsa. Il bottino, stavolta, è stato alto: l’intera pensione, che la donna aveva ritirato alla posta appena un’ora prima. Lo stesso modus operandi è stato usato anche un paio di giorni fa, sempre ai danni di una donna. Concordi le testimonianze: si tratta di un ragazzo tra i 20 ed il 25 anni, alto circa 1,75, moro, con la faccia tonda, pur essendo di corporatura normale. Il giovane è italiano ed è vestito da “bravo ragazzo”. Non si ha invece l’identikit del complice. Dopo i colpi, i due sono sempre fuggiti a bordo di un’auto bianca.


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INCHIESTA

Il Corriere della Città

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minalità di origine romena, albanese, nigeriana e georgiana. Altro fenomeno preoccupante è lo sfruttamento della prostituzione, che coinvolge sempre più minorenni. A Roma e nel Lazio si registra un aumento del procedimenti per prostituzione minorile e pedopornografia: i casi accertati sono passati da 290 a 398. Molto preoccupante è anche l’aumento di reati contro la libertà sessuale e lo stalking, aumento registrato soprattutto degli episodi caratterizzati da violenza alla persona. “Il numero complessivo dei procedimenti iscritti ed assegnati al gruppo specialistico sono 7.295 (precedenti 5.475), cui vanno aggiunti altri 510 iscritti a modello 45. Ne sono stati definiti 50.152 (in precedenza 40.143) frutto del considerevole impegno dei magistrati assegnatari. I procedimenti iscritti per tutti i delitti inquadrabili nella categoria di violenza sessuale sono stati 742 comprese le violenze di gruppo (in precedenza 682) registrando quindi un sensibile aumento”. Un cenno anche per i reati legati all’ambiente, in risalto in queste settimane grazie all’arresto del boss delle discariche Manlio Cerroni. Pandolfi ha spiegato che le indagini sui reati ambientali più incisivi, in particolare legati alla discarica di Malagrotta e alla raffineria di Roma, sono state affidate, “così come prevede la norma, ai magistrati della Direzione distrettuale antimafia”. E, a proposito di mafia, “A Roma le organizzazioni criminali acquistano, anche a prezzi fuori mercato immobili, società e attività commerciali nelle quali impiegano ingenti risorse economiche provenienti da delitti. In tal modo esse si dotano di fonti di reddito importanti e apparentemente lecite. La scelta delle cosche di effettuare investimenti a Roma e nel Lazio viene privilegiata in quanto la vastità del territorio, la presenza di numerosissimi esercizi commerciali, attività imprenditoriali, società finanziarie e di intermediazione, immobili di pregio consentono di mimetizzare gli investimenti - ha spiegato il magistrato - Una sicura attrattiva deriva poi dalla tipologia criminale del Lazio dove, dopo la banda della Magliana, nessuna aggregazione criminale è riuscita ad assumere un atteggiamento egemone sulle altre. La criminalità locale è tradizionalmente impegnata in usura, gioco d'azzardo e commercio di stupefacenti e non ha mai manifestato una generale inclinazione alle attività di reinvestimento. Ciò comporta che la mafia non ha alcuna necessità di contenderle i comparti economico-imprenditoriali”: la mafia infatti è molto attiva nel riciclaggio di capitali illecitamente accumulati e nell'investimento in attività imprenditoriali.

COSA SUCCEDE A ROMA E NEL RESTO DEL LAZIO?

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entre a Pomezia ed Ardea i dati forniti dai Carabinieri parlano di diminuzione dei reati, a Roma e nel resto del Lazio la situazione appare peggiore: partendo dai crimini più gravi, secondo quanto riportato nella relazione del presidente facenti funzioni della Corte di Appello di Roma Catello Pandolfi - pronunciate durante l’inaugurazione dell'anno giudiziario a Roma - nel distretto della Capitale sono aumentati gli omicidi volontari, passando ai 23 del 2012 ai 27 del 2013, mentre i tentati omicidi sono stati 107 contro noti e 46 contro ignoti. 5 gli omicidi preterintenzionali, mentre i crimini con morte come conseguenza di altro delitto sono stati 17 contro noti e 103 contro ignoti. Sui reati che vengono definiti colposi, ma che sono conseguenza di comportamenti deliberati e consapevoli, come ad esempio l'uso di droga, è stata chiesta una riflessione dal procuratore generale della Corte d'Appello di Roma, Luigi Ciampoli. Il magistrato ha posto l'accento sul "gravissimo problema" di quegli omicidi che giuridicamente sono definiti colposi, "in quanto carenti della volontà di provocare l'evento morte, ma che registrano nel comportamento posto in essere dal loro autore tutta una serie di fatti che nella loro volontaria e libera scelta sconfessano la mancanza nel soggetto agente della configurazione dell'evento finale prodotto dalla sua condotta". Per Ciampoli, nel giudicare i fatti, non si può "parcellizzare" la condotta, attribuendo solo all'azione finale il requisito della volontarietà o meno delle sue conseguenze. E ha citato il caso

dei reati commessi dopo aver fatto uso di droghe: "Certo lascia ancor più perplessi, di fronte alla delicatezza del problema, il rilevare che mentre si discute di una responsabilità incerta sotto il profilo del dolo e della colpa in presenza di assunzioni di sostanze stupefacenti, per altra via si affacci la proposta di liberalizzazione dell'uso della cannabis". E proprio riguardo a quello che è una delle piaghe della società, il traffico delle sostanze stupefacenti, il presidente della Corte d’Appello ha le idee chiare. “È indubbio che le organizzazioni criminali che operano nel Lazio si dedicano prevalentemente al narcotraffico”, ha scritto Catello Pandolfi nella sua relazione. “Roma – ha spiegato il magistrato - rappresenta un grande mercato delle droghe ma anche uno snodo: l'aeroporto di Fiumicino e il porto di Civitavecchia sono punti di ingresso consolidati per stupefacenti da smerciare in città e altrove (Lazio sono stati sequestrati quasi 5,5 quintali di stupefacente, con notevoli risultati anche sul litorale di Pomezia ed Ardea, ndr)”. Per Pandolfi si tratta di un settore di “comune interesse per tutte le associazioni criminali che coesistono sul territorio”. Associazioni che spesso uniscono le forze, visto che “si verificano forme di alleanze tra i gruppi criminali stanziati su Roma e le organizzazioni transnazionali di varia matrice”. E tra le organizzazioni estere molto attiva è la criminalità cinese, le cui attività, prima circoscritte nel quartiere Esquilino, “si estendono alle zone di Casilina, Tuscolana, Appia e in direzione di Ostia Lido”. Nel territorio operano, inoltre, cri-





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SEGNALAZIONI

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I cittadini chiedono. Ardea risponde, Pomezia no D

edichiamo queste pagine alle segnalazioni dei lettori, i quali portano alla luce problemi che interessano molti cittadini. Le domande arrivate in redazione sono state sottoposte agli amministratori di Ardea e Pomezia ma, mentre dal Comune rutulo è giunta risposta a tutti i quesiti (su uno c’è stato addirittura un confronto faccia a faccia tra il sindaco e la cittadina che aveva inviato la segnalazione), da Pomezia non è pervenuta nessuna risposta, nonostante le richieste fossero state mandate con largo anticipo. Invitiamo quindi pubblicamente gli amministratori pometini a fornire una replica ai cittadini, che – se perverrà alla nostra redazione – verrà pubblicata sul prossimo numero. Tra le richieste c’era anche quella inoltrata ad-

Salve, dall'ottobre 2013 a Marina di Ardea è partita la raccolta differenziata e sono cominciati i problemi, da via Bergamo a via Firenze comprese tutte le traverse è una discarica a cielo aperto. Allego un paio di foto, ma tutta la zona è invasa dai rifiuti, sono stati tolti i secchioni da ottobre e non sono stati sostituiti da nulla, il bello che i vigili urbani minacciano multe da 500 euro a chi non fa la differenziata. Alcuni residenti hanno telefonato al deposito di via Lau-

dirittura a Luglio dal direttore de Il Corriere della Città, che il 5 agosto 2013 ha protocollato la domanda per sapere, così come prevede il regolamento sulla trasparenza, l’elenco degli immobili in affitto da parte del Comune di Pomezia con relativo costo e nominativo del proprietario, nonché l’elenco degli immobili di proprietà dello stesso Comune. Non avendo mai ricevuto riscontro, il 21 gennaio è stata inviata una e-mail all’ufficio stampa - rispettando quindi le nuove direttive in materia di informazione e relazione con i giornalisti dettate dall’Amministrazione - attraverso la quale si chiedeva risposta alle domande protocollate. Tali informazioni dovrebbero apparire anche sul sito del Comune di Pomezia, ma non ci sono. In maniera molto chiara e precisa, sono

rentina e gli è stato risposto che non hanno i soldi per i nuovi secchioni, ma non se ne potevano accorgere prima di togliere quelli vecchi? Spero che qualcuno della vostra redazione faccia un sopralluogo anche allo spiazzo di via Enna, diventato deposito rifiuti dei frequentatori di Mare di Roma. Distinti saluti Valter D’Angelo

Il Corriere della Città

invece riportate sul sito del Comune di Ardea, che descrive ogni immobile in affitto citando la spesa mensile e a chi viene corrisposta, oltre all’elenco degli immobili di proprietà. Nel periodo compreso tra il 20 ed il 24 gennaio sono state inoltrate, seguendo la stessa procedura, le varie segnalazioni dei cittadini, per avere un’informazione oggettiva sulle situazioni esposte e per non essere tacciati di essere di parte. Purtroppo, nonostante il termine di chiusura redazionale abbastanza lungo (1 febbraio), nessun amministratore ha fatto in tempo a rispondere. Noi pubblichiamo ugualmente le segnalazioni dei lettori, sperando che qualcuno riesca a fare qualcosa prima della prossima chiusura redazionale…

Gentile sig. D’Angelo, dopo aver fatto un sopralluogo e verificato lo stato di degrado della zona, abbiamo inviato la segnalazione al Comune di Ardea, che ci ha risposto così: “L'Igiene Urbana - l'azienda che gestisce il servizio di raccolta differenziata provvede alla pulizia e al riassetto delle campane adibite alla raccolta del vetro. L'area attorno alle campane viene usata però da ignoti per gettare rifiuti indifferenziati e questo porta al proliferare delle discariche abusive lungo le strade. Si sta studiando una soluzione per consentire la raccolta del vetro e per evitare questi fenomeni di degrado urbano”. Non so se questa risposta possa soddisfarla: di sicuro molta responsabilità ce l’hanno quei cittadini con scarsissimo senso civico che preferiscono fare il “lancio dei rifiuti” piuttosto che differenziare e depositare i sacchetti fuori dai loro cancelli nei giorni e negli orari corretti.

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PUBBLICITA’ sia nella versione cartacea che web info: redazione@ilcorrieredellacitta.it tel. 392-6939763

Il Direttore e la redazione ringraziano, in particolar modo questo mese, tutti gli sponsor che hanno contribuito alla stampa di questo numero.

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Salve. Piazza Indipendenza del Comune di POMEZIA è tornata "una bella Piazza", finalmente: sconfessando i precedenti "architettonici obbrobri" realizzati a spese dei cittadini. Vorrei però porre all'attenzione all'Amministrazione Comunale, di converso, il degrado vergognoso?? - insistente da tempo sulla Piazza Benedetto Norcia (vds foto). E' mai possibile che non si proceda ad una pulizia (straordinaria?) e/o, almeno, alla semplice "conservazione" ordinaria, ripristinando il flusso dell'acqua della fontana ed eliminare le "scritture lasciate da idioti" che deturpano tutto il contesto monumentale? Severino AIMI Caro Severino, purtroppo vale per lei la stessa risposta che ho dato a Giovanni. La sua segnalazione è stata inoltrata all’ufficio ambiente attraverso la segreteria del sindaco. Mi auguro che non rimanga lettera morta. In caso contrario, torneremo volentieri sull’argomento, fino a quando il problema non verrà risolto.

SEGNALAZIONI Salve, Sono un cittadino di Ardea e lettore del vostro giornale online, come molti altri indignato per il degrado del nostro comune. Nello specifico scrivo per segnalare una discarica abusiva in via delle Querce (zona Campo di Carne) dove da mesi molti continuano a scaricare i propri rifiuti, anche ingombranti. Oggi, a fare bella mostra di se, tra sacchi neri materassi e mobili vari e apparso anche un discreto quantitativo di Eternit! Abbiamo segnalato la cosa alla polizia municipale e siamo in attesa di un riscontro. Segnalo la cosa anche a voi, nella speranza che possiate portare all'attenzione del pubblico anche questa criticità, come normalmente fate. Distinti saluti, Vito Caiati Gentile sig. Caiati, abbiamo girato la sua segnalazione direttamente all’Amministrazione comunale di Ardea, che ci ha fornito la seguente

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risposta: “Personale della polizia locale in forza al Servizio Ambiente di questa Area già in data 15.01.2014 è intervenuto in Via delle Querce per la verifica di quanto segnalato. Sul posto è stata riscontrata la presenza di sacchetti contenenti rifiuti solidi urbani, plastica e due lastre di eternit in matrice cementizia probabilmente contenenti amianto posti sul margine della strada (tuttavia niente che possa essere assimilato ad una discarica). Da accertamenti effettuati dal personale operante è stata irrogata anche sanzione amministrativa (n. 03/2014) a carico di C.M. per violazione dell'art. 255, comma 1 del D.Lgs. 152/2006 dell'importo di Euro 600. E' stata inoltre, contestualmente inviata al Dirigente del Servizio Ambiente e per conoscenza al Sindaco e all'Assessore all'Ambiente comunicazione (prot. n. 1015/13 U.O. Amb.) per l'adozione dei provvedimenti di competenza”.


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SEGNALAZIONI

Il Corriere della Città Febbraio 2014

Cara direttrice Corrao, le inoltro una email che lo scorso 12 novembre ho mandato al Sindaco Fucci e alla quale, chiaramente, non ho avuto alcun cenno di risposta. Spero voglia tenerne conto e la autorizzo a pubblicarla, in qualsiasi forma, sulla sua testata. “Egregio Sindaco, chi le scrive è una cittadina di Santa Palomba che ogni giorno si deve recare a Roma per lavoro. Sia in gravidanza che ora, con un bimbo di nemmeno un anno e mezzo sul passeggino, mi trovo costretta, e come me tutti i pendolari, a dover percorrere ben due lunghe rampe di scale per poter raggiungere i binari dei treni direzione Roma. Nonostante Santa Palomba sia una stazione ad altissima frequentazione, RFI non ha predisposto una passerella per accedere ai binari, rendendo di fatto impossibile a chi ha problemi di mobilità (o semplicemente a chi porta una valigia) l'accesso al servizio ferroviario. La scrivente, nonostante abbia 31 anni e faccia una discreta attività sportiva, si trova ciclicamente colpita da lombalgia proprio per lo sforzo, necessario ma eccessivo, che andare a lavorare con figlio a seguito comporta, quando bisogna caricarmi più di 20 kg per due rampe lunghe di scale (tralascio i particolari ma ovviamente vale lo stesso sforzo anche per salire e scendere dai vagoni). Signor Sindaco, capisco bene la complessità di governare una città problematica come la nostra (e chi le scrive abita in un quartiere che, come ben sa, non ha neppure l'acqua potabile), ma le chiedo un attivo interessamento alla questione che Le ho qui esposto. Augurandomi di avere presto un Suo riscontro in merito, Le auguro buon lavoro”. Cara direttrice, nonostante i solleciti non ho ricevuto alcuna risposta dal Sindaco Fucci. Temevo fosse perché non avevo inviato la segnalazione via PEC, ma so che amici che hanno peraltro usato questo mezzo non hanno comunque ricevuto risposta. Peraltro vorrei aggiungere due cose alla segnalazione che le avevo già inviato. Salve, sono un cittadino di Pomezia e vostro lettore, vorrei segnalare alla vostra redazione l'inefficienza del trasporto pubblico Troiani di Pomezia, in data 16/12/2013 sono stati cambiati gli orari del trasporto pubblico a causa di alcuni cambiamenti di Trenitalia, questo per favorire gli utenti che si recano/provengono da S. Palomba, così facendo gli studenti dell'istituto IPSIA chimico-biologico sito in largo Brodolini non hanno più mezzi di trasporto pubblico nell'orario di uscita ( gli orari di uscita sono alle 13:40 e alle 14:30). Naturalmente mi sono adoperato per evidenziare il suddetto problema al Comune di Pomezia, dapprima inviando un paio di mail tramite il sito ufficiale del comune di Pomezia non avendo avuto alcuna risposta mi sono recato all'ufficio trasporti dove un gentilissimo impiegato (di cui mi sfugge il nome) ,ha preso nota del problema e delle mie proposte, ho evidenziato che con alcuni piccoli accorgimenti sugli orari il problema è di facile soluzione, ci siamo lasciati cordialmente ma non ho avuto più notizie. A questo punto ho contattato via mail l'assessore Veronica Filippone che si occupa del ser-

1- riguardante la pericolosità delle scale. Venerdì scorso ho assistito personalmente a due persone scivolate sulle rampe citate nel giro di dieci minuti e quest'oggi – 23 gennaio, ndr - (io stessa sono scivolata avendo in braccio il passeggino con mio figlio all'interno: fortunatamente sono riuscita a trattenere il passeggino e io ho solo riportato qualche livido. 2- riguardante il nuovo orario dei treni, mi pare che Fucci abbia dichiarato di aver scritto delle rimostranze a FS. Ecco, gli orari del pomeriggio sono pessimi. Le faccio un esempio, il treno più frequentato del pomeriggio. Prima gli orari erano 17.07, 17.20, 17.37 (con una cadenza di circa un quarto d'ora); adesso gli orari sono 17.06, 17.35, 17.42. Inutile dirle che quello di .35 è affollato all'inverosimile e quello di .42 praticamente semivuoto. Anche a detta dei capotreni interrogati sulla questione, gli orari nuovi sono assolutamente inadeguati (nonostante le promesse di miglioramento del servizio e maggior numero di corse da parte di FS all'alba delle modifiche). Non ci sono treni per

vizio trasporti, ho avanzato anche alcune proposte per il miglioramento del servizio in favore di tutta la cittadinanza e per la risoluzione del problema IPSIA, ho avuto una risposta via mail, con ringraziamenti per il mio interessamento e tante belle parole e sono stato messo al corrente che l'amministrazione sta lavorando per riorganizzare tutto il servizio pubblico etc etc........rimane il fatto che siamo in pieno inverno e i ragazzi in uscita non hanno mezzi di trasporto pubblici. Nei giorni scorsi mi sono recato di nuovo all'ufficio trasporti, ho ricevuto

più di mezz’ora e il primo treno utile è preso d'assalto, stile diligenza nel far west. Spero in un suo riscontro. F.M. Gentile lettrice, il suo è un problema comune da anni a tutti i pendolari che si servono delle Ferrovie statali. Più volte, nel tempo, le varie Amministrazioni comunali hanno provato a dialogare con i dirigenti Trenitalia, ma – visti i risultati – non è servito a molto. C’è da dire che alcuni interventi potrebbero e dovrebbero essere fatti dal Comune di Pomezia per garantire l’incolumità dei suoi cittadini. Per questo abbiamo tempestivamente girato la questione al sindaco Fabio Fucci e all’intera Amministrazione comunale attraverso l’ufficio stampa, ma non abbiamo – come lei – ricevuto risposta. Continueremo a chiedere un intervento sulla questione, e saremo ben lieti di dare la parola agli amministratori che volessero intervenire in merito.

mille scuse sembra che ci sia stato un malinteso tra chi doveva decidere questi cambiamenti, e sono stato rassicurato che sarebbero intervenuti in un paio di giorni......ma ad oggi tutto è fermo... Questa è una scuola importante per il territorio e so per certo che alcuni studenti non si iscrivono a questo istituto visto le difficoltà che ci sono per raggiungerlo (anche in entrata ci sono alcune difficoltà) e per rientrare. Non so se da questa mia mail/segnalazione voi potete trarre spunto per realizzare un servizio, forse in questo modo riescono a riorganizzarsi rapidamente, o per dar luogo ad una rubrica per le segnalazioni dei cittadini. Giovanni Scardala Gentile Giovanni, prima di fare un servizio avremmo voluto sentire il parere dell’Amministrazione comunale, per capire cosa si sta facendo – se si sta facendo qualcosa – per migliorare il servizio di trasporti urbano. Purtroppo tale risposta non è ancora pervenuta, pertanto la invito a pazientare e a continuare a segnalarci i disservizi legati non solo a questo specifico problema.



CRONACA

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Strade ver Pomezia ed Ardea g

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cittadini le hanno ribattezzate “le strade della vergogna”. E stavolta non perché frequentate da signorine in abiti succinti, ma per i turpiloqui che vengono alla mente quando si percorrono cercando di evitare le buche che le costellano, i rifiuti che le fiancheggiano, gli allagamenti che si presentano ad ogni pioggia un po’ più corposa. Mai come in questo periodo le strade di Pomezia ed Ardea sono state così malridotte: non c’è un quartiere che si salvi, anche se alcune zone battono tutti i record. Via Naro, via dei Castelli Romani, via Spoleto, via Jamaica, via Treviso, ma anche piazza S. Benedetto da Norcia, via Matteotti, addirittura la centralissima via Roma a Pomezia; Lungomare delle Sirene, Lungomare delle Meduse, via Pola, via Rumenia e tante altre a Torvaianica, Lungomare degli Ardeatini e l’intera Nuova Florida ad Ardea: sono solo alcune delle strade che compongono il numeroso elenco stilato dai cittadini che inviano le loro segnalazioni in redazione. La situazione diventa tragica in caso di pioggia, come il 31 gennaio, quando interi quartieri sono rimasti paralizzati a causa degli allagamenti delle strade. Intanto sono sempre più numerosi i cittadini che, dopo aver forato le gomme delle loro automobili, si rivolgono alla Polizia Locale per far redigere il verbale e chiedere i danni al Comune. Ci chiediamo quindi se sia più economico risarcire tutti gli automobilisti che quotidianamente restano bloccati a causa delle buche o rifare finalmente – anche a piccoli tratti – il manto stradale… A Pomezia, intanto, è attivo il servizio decorourbano.org, un sito dove i cittadini, attraverso il loro telefono cellulare collegato ad internet, o attraverso un pc o un tablet, possono inviare le loro segnalazioni riguardo buche, rifiuti, segnaletica stradale ed altro. Al 31 gennaio le richieste inoltrate erano in tutto 389, di cui ne risultavano in carico 166 e risolte 53.

Foto di Roberto Vettraino

“Abbiamo predisposto i lavori per la sistemazione delle strade – ha dichiarato il sindaco di Ardea Luca Di Fiori – questa volta non procederemo coprendo semplicemente la buca, ma rifacendo il tratto di asfalto rovinato. Però, per non buttare i soldi, stiamo attendendo il bel tempo: se le strade non si asciugano completa-

mente è inutile fare i lavori, perché non reggerebbero. A via Laurentina, viale Nuova Florida e via Campo Selva i lavori sono già iniziati, mentre sul lungomare degli Ardeatini si è iniziato a grattare l’asfalto. A breve faremo via Verona e viale San Lorenzo”.


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CRONACA

rgognose emellate dalle buche

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QUARTIERI

Il Corriere della Città

Febbraio 2014

Vicerè, niente servizi e buche in abbondanza

Nel quartiere a metà strada tra Pomezia e Torvaianica Alta mancano acqua, luce, gas, strade asfaltate e marciapiedi

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ono passati quasi due anni e mezzo da quando il nostro giornale si è occupato del quartiere Vicerè, a metà strada tra Pomezia e Torvaianica Alta, ma la situazione per i suoi abitanti non solo non è migliorata ma, se possibile, è addirittura peggiorata. Lo si capisce dalla sconsolata segnalazione di una cittadina, Erminia Di Fonzo. “Buongiorno, direttore. Le invio queste foto che dimostrano lo stato in cui viviamo noi residenti di via Pisano ( quartiere Vicerè ). A causa del dissesto stradale ora non ci consegnano nemmeno la posta, perché il postino è già caduto due volte, riportando lesioni, ed ora dobbiamo andare noi a ritirarcela all’ufficio postale, con seri problemi legati al pagamento delle bollette. So che il direttore delle Poste ha scritto una lettere al Comune per segnalare il problema, ma a tutt’oggi non abbiamo riscontri. Inoltre siamo ancora senz'acqua potabile, illuminazione e fognature! Le tubature per l’acqua potabile distano solo 100 metri, ma per noi non ci sono soldi: sembra che anche una spesa così irrisoria possa creare un dissesto finanziario. Trovo veramente vergognoso come l'amministrazione tratta i propri concittadini, dopo tutte le tasse che paghiamo! Vorrei dare voce a questo schifo!”. Niente acqua potabile, niente gas, niente rete fognaria, niente luce, niente posta, ma tante buche. Pochi giorni dopo una mail è stata inviata al sindaco Fabio Fucci. “Siamo i residenti di via Pisano, che hanno sempre pagato regolarmente tutti i tributi ritenendolo un dovere, ma riteniamo anche di avere dei diritti. Questa semplice regola di civiltà sembra che l’amministrazione di Pomezia non la conosca, basta infatti allontanarsi dal centro paese e venire nel quartiere Vicerè per rendersi conto che i diritti di base di noi cittadini non vengono rispettati. Per i residenti delle abitazioni con accesso da Via Pisano infatti i servizi primari non esistono. Mancano l’acqua potabile, i lavori per le fognature sono bloccati, l’illuminazione non esiste e il manto stradale è talmente dissestato da mettere in pericolo la nostra sicurezza. Forse l’amministrazione si è dimenticata di aver rilasciato i permessi per co-

struire e di essersi fatta pagare gli oneri di urbanizzazione, che i residenti hanno il diritto alla salute e che la mancanza di acqua potabile mette a rischio la salute dei numerosi bambini residenti? Perché il Comune non ha preteso dai costruttori la realizzazione delle opere primarie invece degli oneri di costruzione? Caro Sig. Sindaco Fucci, il prossimo sabato mattina perché non viene a trovarci? Durante la sua visita, si renderà conto che “le strade” Via Pisano – Via Donatello non possono essere definite tali: sono poco di più di mulattiere. L’asfalto è un ricordo di tempi remoti, ci sono decine di buche che d’inverno si trasformano in vere e proprie voragini mettendo seriamente a rischio la nostra incolumità, mentre d’estate la polvere che si alza al passaggio delle numerose auto è un vero toccasana per chi soffre di allergie! Non esiste illuminazione e la sera è veramente rischioso rientrare a casa. Vorremmo in ultimo evidenziare il problema della raccolta dei rifiuti che viene, dopo innumerevoli lamentele dei residenti, svolta con una certa regolarità, ma purtroppo siamo troppo vicini a Torvaianica Alta, dove si effettua la raccolta porta a porta: i nostri cassonetti sono la soluzione del problema per i residenti di quel quartiere. Se hanno da smaltire qualche cosa ingombrante i nostri cassonetti sono la soluzione, e vista l’inciviltà di molti i rifiuti finiscono a terra e nessuno del servizio pubblico li raccoglie, creando un’ambiente favorevole per topi e altri animali. Quando avremmo il piacere di vedere un operatore ecologico che pulisce davanti le nostre case? Quando avremmo il piacere di vedere il servizio manutenzione giardini che viene a pulire i fronte strada comunali? Caro Sindaco, non aspetti le prossime elezioni per interessarsi ai nostri problemi. Venga a trovarci e dia le indicazioni ai vari responsabili del Comune per trovare le soluzioni. Non siamo cittadini di serie B. Non vogliamo vivere nel Terzo Mondo. Ci fornisca le dovute informazioni sui progetti per far diventare questo quartiere un quartiere vivibile e sicuro. Ci sono molte famiglie e le saranno grate se risolverà i problemi segnalati. I

residenti di via Pisano”. E se, come già scritto in passato, gli adulti hanno ragione di lamentarsi, non va meglio ai bambini o agli adolescenti: non ci sono punti di aggregazione – manca un parco giochi, una piazzetta, un centro polifunzionale – e non si può nemmeno andare a giocare fuori, perché la mancanza di luci e di marciapiedi nelle strade interne le rende pericolose. Lo spazio per fare un parco non manca, ma il terreno di fronte alle abitazioni è privato. A detta dei residenti, il Comune, quando ha effettuato l’esproprio per costruire la strada che collega Pomezia a Torvaianica Alta, ha fatto due grandi errori: il primo è stato quello di non espropriare anche un tratto da adibire a verde pubblico, il secondo quello di lasciare privata una striscia, larga circa due metri, tra il marciapiede che costeggia il vialone e la strada interna che rasenta le abitazioni: una pezzo di terreno inutile per i proprietari, che con un’area dalla misura così anomala non possono farci nulla, ma al contempo indispensabile per poter far asfaltare la strada padronale. Così com’è, infatti, è troppo stretta, non arrivando ai 4 metri previsti dal codice della strada. Questo significa che quasi sicuramente resterà non asfaltata, con le buche che periodicamente si formano a causa del passaggio dei camion e che si riempiono d’acqua alla prima pioggia, con conseguenti allagamenti. “Il Quartiere Viceré – ci fu comunicato la volta scorsa dall’Assessorato ai Lavori Pubblici - sconta, come noto, la situazione derivante dal fatto di essere nato come agglomerato spontaneo di abitazioni, senza una pianificazione urbanistica a monte, oggetto per cui di successiva sanatoria, e quindi senza una preventiva programmazione delle opere pubbliche necessarie”. Erano poi state prospettate buone speranze sia per la rete fognaria che idrica, così come per il completamento dei marciapiedi e l'istallazione dell'impianto di pubblica illuminazione, ma a tutt’oggi nulla è cambiato se non in peggio. Giuseppe Marrone


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QUARTIERI

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Via della Madonnina: niente servizi, ma incubo TASI L’allarme di una cittadina: “Non vogliamo pagare per quello che non abbiamo mai avuto”

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cittadini sono ancora traumatizzati per il pagamento di Tarsu e (solo a Pomezia) della mini IMU, che già devono guardare al futuro, ovvero alla TASI, sulla quale una lettrice residente ad Ardea soleva un interessante quesito: chi non ha, nel suo quartiere, i servizi primari, deve pagare quanto chi invece può usufruire di tutto ciò che dovrebbe essere ovvio, come acqua, gas o rete fognaria? Riportiamo la mail della signora Antonella Antonini, alla quale è seguito un incontro nell’ufficio del sindaco Luca Di Fiori, di cui riporteremo le conclusioni. “Gentile redazione, sono una cittadina di Ardea. Le scrivo per esprimerle la mia perplessità riguardo alla TASI, cioè la nuova tassa sui beni indivisibili. Il dubbio sta proprio nel significato di questo acronimo: io vivo in una zona di Ardea dove non c’è acqua pubblica (ho il pozzo con impianto cloratore, controllato dalla ASL), non ho fogne (ho un impianto autonomo fito-assorbente che mi è costato moltissimo), non ho la strada pubblica (ho una strada privata in terra battuta che mantengo con i miei vicini), illuminazione neanche a parlarne, mica siamo nel terzo millennio qui !!!! Però al catasto urbano la mia casa è classe A7: sì una villa di campagna ed il valore catastale è superiore all’appartamento di mia figlia al centro di Pomezia. Non ho parole, ma quel che è peggio non ho più soldi per pagare tutte queste tasse. Le risulta se i Comuni si possono basare i loro calcoli su altri parametri oltre la classe catastale? La ringrazio se solleverà questo problema anche solo nell’ambito locale”. Pochi giorni dopo il tema è stato discusso nell’ufficio del Primo Cittadino: si è parlato non solo della TASI, ma di tutti i problemi del quartiere. “Via della Madonnina – ha spiegato la signora Antonini – negli anni ’70 vedeva la presenza di

sole tre famiglie proprietarie: Petrella, Antonini e Sperandeo. Quest’ultimo ha lottizzato i suoi 12 ettari, vendendoli ad alcuni religiosi che inizialmente avevano dichiarato di volervi installare una distilleria, ma poi hanno invece venduto i vari lotti a privati, che vi hanno costruito abusivamente di tutto, dalle baracche alle ville con piscina. La zona dei 12 ettari è quindi diventata un nucleo spontaneo, i cui residenti – che hanno usufruito delle varie sanatorie - si sono uniti in un consorzio e l’area rientra nel piano di recupero presentato dal Comune alla Regione Lazio. Il mio timore è, non essendo io abusiva, di non riuscire ad ottenere i servizi primari che aspetto ormai da 30 anni”. “La perimetrazione del nucleo abusivo – ha spiegato il sindaco – che è stata fatta da chi ha amministrato Ardea molto prima di me, ha rispettato i criteri di legge che vogliono al suo interno solo le abitazioni abusive sanate: si tratta di un piano che vede la pianificazione urbanista laddove non c’era, con il riconoscimento di aree a verde pubblico, a servizi, a parcheggi. I servizi primari potranno arrivare solo in un secondo tempo: dopo l’approvazione da parte della Regione Lazio del piano di recupero potremo infatti fare richiesta per un finanziamento che consenta di portare acqua, fognature, strade ed illuminazione in quella zona”. Alla fine di un dibattito durato quasi un’ora, c’è stato l’impegno formale da parte del sindaco su due fronti. “Se la Regione riconoscerà il finanziamento per i servizi primari, questi arriveranno sicuramente anche alla sua abitazione”, è stata la prima promessa da parte di Di Fiori. L’altra riguarda il quesito iniziale della cittadina, ovvero la TASI. “Può garantire che chi, come me, è già costretto a pagarsi da solo tutti i servizi, non

verrà tassato per quanto non ha mai ricevuto dall’Amministrazione Comunale?”, ha chiesto la signora Antonini. “Le garantisco – ha ribadito il Primo Cittadino – che staremo molto attenti a questa situazione e studieremo il modo affinché la parte della TASI relativa ai servizi non vada a colpire in maniera iniqua quei cittadini, come lei, che questi servizi ancora non li hanno. Non possiamo di certo agire con il declassamento dell’immobile, quindi cercheremo una formula che possa non far pesare la voce servizi laddove non ci sono. La nostra politica – e lo abbiamo dimostrato scegliendo di non aumentare l’IMU e di conseguenza di non applicare la mini IMU, contrariamente ai Comuni limitrofi al nostro – è quella di colpire il meno possibile le tasche dei cittadini in questo momento così difficile a livello economico. Lo abbiamo fatto anche con le tariffe della Tarsu e dell’acqua, proseguiremo su questa strada anche con la TASI. Questo nonostante le casse comunali non siano di certo floride. Ma preferiamo fare tagli laddove è possibile – sono stati fatti ad esempio sugli stipendi degli amministratori, nessuno dei quali ha neanche il cellulare aziendale - e non aumentando le tasse”. Tornando al quartiere della Madonnina, non si ha nessuna certezza riguardo ai tempi di realizzazione dei servizi. “Non possiamo dare tempi – ha spiegato Di Fiori – per prima cosa dobbiamo attendere l’approvazione del piano di recupero da parte della Regione, poi occorre presentare domanda di finanziamento per i servizi primari. Ma, nota dolente, visto lo stato delle casse regionali e l’incertezza anche politica che regna in Regione in questo periodo, non so se la domanda verrà accolta ed in quale percentuale. Noi possiamo solo sperare che tutto vada bene”. Alessia Ambra Achille


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RUBRICA

Il Corriere della Città

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Puppy Mill: cuccioli dalla fabbrica in vetrina

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olti amanti degli animali pensano che non ci sia nulla di male nel comprarli in un negozio, un allevamento professionale o amatoriale. Lo scorso mese abbiamo già trattato questo argomento incitandovi ad adottare gli animali soli e abbandonati nei rifugi, piuttosto che acquistarli ed incrementare il numero di vittime innocenti, altrimenti segregate a vita; ma c'è un altro punto che merita di essere approffondito: sebbene la vendita di animali sia del tutto legale, la loro mercificazione li rende alla stregua di oggetti, cose che si possono comprare, vendere, sfruttare e gettare via. L'acquisto di animali e' un grave abuso nei loro confronti. Un musetto tenero, due occhioni lucidi bisognosi di affetto chiusi nella gabbietta di un negozio per intenerire e trasformare l’acquirente in salvatore del povero cucciolo costretto a vivere in una condizione così disperata, e persino il costo cade in secondo piano. Ma nessuno si chiede la provenienza di questi cuccioli mercificati? La maggior parte dei cuccioli dagli occhi dolci che trovate esposti nelle vetrine dei negozi provengono dalle così dette “fabbriche di cuccioli” dell' Est Europa (Puppy Mill, il termine internazionale). Allevamenti intensivi, o meglio lager spregiudicati ed economici, dove l’unico scopo perseguito è il profitto a scapito della salute e del benessere degli animali. Queste strutture ospitano decine o centinaia di fattrici per la riproduzione, detenute in box piccolissimi senza possibilità di movimento e in condizioni igienico-sanitarie inesistenti, alimentate con cibi di scarsa qualità e costrette a riprodursi ad ogni calore, senza nessuna selezione genetica, tanto che esse muoiono nella maggior parte dei casi esauste di parto e malattie, oppure vengono eliminate nel momento in cui diventano improduttive. Raggiunti i 30 giorni di vita, i piccoli sopravvissuti al lager vengono sottratti prematuramente alle madri, con serie conseguenze comportamentali e di salute, rinchiusi in scatoloni o borse e caricati su furgoni o nei bagagliai di autovetture per affrontare i cosidetti viaggi della morte. Così i cuccioli importati illegalmente e con passaporti falsificati arrivano nei nostri negozi o vengono consegnati al mercato

nero. Molti di essi non sopravvivono al viaggio, altri muoiono o si ammalano una volta acquistati poichè privi di difese immunitarie, imbottiti di antibiotici per sedare possibili infezioni contratte in allevamento o durante il viaggio e arrivare in "vetrina" più teneri e bisognosi di affetto; altri ancora manifestano disturbi psichici difficili da gestire, soprattutto per proprietari inesperti, causa l'assente socializzazione e il distacco prematuro dalle madri; altrettanto spesso non sono della razza per cui vi vengono venduti, mancando seri criteri di selezione ne hanno spesso solo le sembianze o i genitori possono essere affetti da tare genetiche, difetti fisici e malattie; non hanno documenti o se li hanno sono falsi, poiché la legge italiana prevede che il cucciolo per essere importato debba essere microchippato nel paese d'origine, avere il passaporto europeo ed essere vaccinato contro la rabbia da almeno 20 giorni. Seguendo questa prassi il cucciolo per arrivare legalmente dovrebbe avere più di 3 mesi, ma a quest'età ha perso il fascino del "fagottino di pelo" e non è più invitante e facilmente vendibile nei negozi o nei maxi-allevamenti. Inoltre nei paesi dell'Est non esistono leggi di tutela o regolamenti sull'allevamento, è questo il motivo del costo più basso di un animale in negozio rispetto a quello in allevamento professionale italiano. Così, gli acquirenti convinti di salvare un cucciolo in un negozio, finanziando l'orrore degli allevamenti intensivi, condannano i suoi genitori alla reclusione per produrre cucciolate ad ogni calore senza sosta. Schiavi innocenti condannati a morire lentamente per soddisfare la voglia di un cucciolo di razza a poco prezzo. Non si può desiderare che il proprio animale provenga da realtà del genere e che abbia sopportato tanto per giungere a noi, quindi bisogna assolutamente boicottare questo mercato. Per quanto riguarda i cuccioli che non sopravvivono agli estenuanti viaggi, essi non rappresentano una grande perdita per i commercianti, poichè il prezzo all'origine è bassissimo mentre i margini di guadagno sono molto alti; quelli invenduti, invece, finiscono nei canili o vengono reimmessi nel mercato nero. Questa abominevole tratta è destinata anche ad allevamenti, fiere itineranti e al mercato illegale

che adesso dilaga anche sul web. Ma allevamenti simili a quelli dell'Est purtroppo esistono anche in Italia, sono i cosidetti allevamenti amatoriali o a conduzione familiare, non denunciati e quindi privi di controlli, ci basta appurarne l'enorme proposta fatta su giornali di vendita, social network e siti web. Un elemento assolutamente preoccupante, infatti, è l'aumento degli acquisti di animali attraverso i siti online, attualmente oltre 8 milioni e circa 400 mila i cuccioli che vi vengono acquistati con tanto di offerte sconto, pagamenti rateali e persino possibilità di restituzione nel caso il "prodotto" non fosse stato gradito; quelli restituiti e cambiati come si trattasse di un elettrodomestico vengono poi soppressi perchè invendibili. Molte persone aprono dei veri e propri finanziamenti per poter pagare a rate l’animale, ma spesso egli arriva malato o non della razza richiesta e con una certificazione veterinaria falsificata. L’Enpa segnala autentiche truffe su internet, con inserzioni web che offrono animali (anche esotici) in vendita o addirittura in adozione per toccare il cuore dei navigatori, di solito sono pubblicati da venditori stranieri su siti web italiani di piccoli annunci commerciali e, se anche l'animale dovesse giungerci in maniera apparentemente legale, la sua provenienza è sempre da ricondurre alle fabbriche lager dei paesi con scarsa o assente regolamentazione. Ultimamente sono stati messi in commercio anche particolarli incroci con il fine di aumentare il guadagno. Ad esempio, in risposta alla moda dei cani minuscoli sono state inventate le razze toy, il cui commercio ingiusto e crudele giova solo all'egocentrismo di certe persone. L’unica razza toy riconosciuta è il barboncino, le altre sono inventate a scapito della salute dell'animale e al solo fine del lucro: eccessivamente piccole, affette da nanismo ed altri problemi fisici. Non renderti complice dell'ennesima speculazione sulla pelle degli animali, se li rispetti, boicotta questo sporco mercato e adottali. "Il commercio degli schiavi è cessato solo quando non è stato più conveniente dal punto di vista economico. Noi dobbiamo fare in modo che anche lo sfruttamento degli animali non sia più conveniente" (M. Tettamanti) Alessia Campoli


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SPETTACOLO

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Da Pomezia una voce per Sanremo La giovanissima Erica Bianchi ha vinto le selezioni per il concorso nazionale

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a solo 14 anni, ma la sua voce fa già venire i brividi. E la sua bravura le ha fatto meritare la vittoria al concorso Stars In Progress 2014, che le ha spalancato le porte del famoso concorso nazionale "Una Voce per Sanremo" che si terrà presso il Teatro Ariston nell'autunno di quest’anno. Erica Bianchi, giovanissima pometina doc, è una stella che sta cominciando a brillare nel mondo della musica per le sue doti sviluppate quando era ancora una bambina. Ma quando hai iniziato a cantare? “Praticamente ho iniziato a parlare e a cantare quasi contemporaneamente. Sin da piccolissima intonavo canzoncine per bambini davanti alla tv, poi, crescendo, sono passata anche ad altri generi musicali. Ogni occasione era buona per cantare: sotto la doccia, insieme agli amici, nel coro Frequentavi una scuola di canto? “No. Ho fatto teatro per 6 anni, in una compagnia formata da giovani dai 9 ai 19 anni: ho recitato in commedie come Rugantino, Se il tempo fosse un gambero, Aggiungi un posto a tavola. E’ stato in occasione di questi spettacoli che ho iniziato a cantare come solista davanti ad un pubblico ed ho scoperto che la musica era una passione ancora più grande della recitazione. Alle scuole medie, poi, il mio professore di musica continuava a ripetermi che io avevo una bella voce e che il mio talento non andava sprecato. Ho cantato, per tutta la durate delle medie, al concerto di Natale che si è tenuto a scuola, all’Orazio. Su consiglio del mio insegnante mi sono iscritta ad una scuola di canto di Roma, la Totti Vocal Studio, grazie alla quale ho partecipato al concorso Stars in Progress”. La manifestazione, che si è svolta a Cassino il 24 gennaio, ha visto un interessante alternarsi di talenti della moda, del ballo e del canto: la talentuosa interprete di Pomezia ha incantato la giuria - capeggiata dal produttore Carmine Nappi, Coordinatore di "Una Voce per San-

remo", affiancato dai musicisti Antonio Cenni e Annamaria Di Mezza - e il folto pubblico con il brano "I won't give up", versione Glee, vincendo così l'opportunità di partecipare ad “Una Voce per Sanremo”. Ti reputi molto brava? “Io cerco di rimanere con i piedi per terra: non so se sono così brava come dicono gli altri. Per me cantare è una passione alla quale non vorrei mai rinunciare”. A

quale cantante ti ispiri? “Il mio mito è Freddie Mercury: amo la sua voce, il modo che aveva di presentarsi sul palco, la sua presenza scenica ed il suo saper coinvolgere il pubblico. E’ il mio punto di riferimento, l’esempio da seguire. Infatti io canto soprattutto in inglese”. Questo ti ha aiutato anche a scuola con l’apprendimento della lingua? “Sicuramente. Sin da piccolissima ricercavo i testi delle canzoni per capirne il significato e mi allenavo a ripeterle con la pronuncia corretta. Tutto questo mi ha agevolato nella materia!”. C’è anche una cantante donna a cui ti ispiri? “Quando ero più piccola avrei risposto Lady Gaga, ma adesso non più. Attualmente non c’è una cantante che nella quale io possa rispecchiare la mia personalità”. A chi somiglia la tua voce? “Mi hanno detto ad Alexandra Burke, cosa che per me è un grande complimento”. La 25enne cantante britannica di colore, infatti, ha una voce potente che incanta, ma Erica non è da meno. E noi le auguriamo un grande successo.


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INFORMAZIONE

TAGLIOLA BOLDRINI SU IMU-BANKITALIA: ‘TRA L’ALTRO’, VI HANNO MENTITO La differenza sta tutta nel “tra l’altro”. Media e politici hanno sfruttato l’innocua e insospettabile locuzione “tra l’altro” come fossa per seppellire il cadavere del nemico. Repubblica.it scrive che il decreto Imu-Bankitalia abolisce “tra le altre cose” la sec-

onda rata dell’Imu. Laura ‘tagliola’ Boldrini assicura su Facebook che un’eventuale decadenza del suddetto decreto “avrebbe, tra l’altro, anche la disastrosa conseguenza di costringere gli italiani a versare la seconda rata dell’Imu sulla prima casa”. […] Hanno tutti mentito: sono ‘boia’ della verità dei fatti. […] Quello che Repubblica.it e Laura Boldrini etichettano “tra l’altro” sono i

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sei articoli su sette del decreto Imu-Bankitalia che non riguardano l’Imu e in cui c’è di tutto, nel folkloristico eclettismo dei decreti omnibus […] : 7,5 miliardi di euro regalati

Notizie Tascabili

alle banche private, alienazione di immobili pubblici, condoni, aumenti di accise della benzina, eccetera. Un “tra l’altro” che la stampa non si preoccupa di esplicitare: secondo i media il decreto Imu-Bankitalia è esclusivamente un atto di generosità del governo Letta nei confronti dei cittadini italiani, salvati dall’onere della seconda rata dell’Imu. (www.ilfattoquotidiano.it)

di Luca Mugnaioli

“CORRIERE DELLA CITTA', INFORMARE PER INFORMARSI” Omicidio Meredith, parla il giudice: «Amanda e Raffaele l'hanno uccisa perché quella sera non avevano niente da fare» Alessandro Nencini, il giudice dell’appello, spiega la sentenza. «I giurati erano bombardati dalla tv, facevano tante domande» - Presidente Nencini è finita. «È stato faticoso, ma il giorno dopo ci si sente liberati. Sono vicende drammatiche, che hanno sconvolto delle vite. Ho anche io dei figli e una famiglia. Arrivare alla decisione è stato pesante, ma una volta che il verdetto è stato emesso ci si sente sgravati». (Leggi l’intervista su IlMessaggero.it) Confindustria: in Italia politica industriale assente, cambiare passo - Mentre «in tutte le principali economie esistono piani strategici », in Italia «la politica industriale è tutt'ora assente». E non si può più perdere tempo. Lo sottolinea il Centro studi di Confindustria spiegando in un'analisi che così, l'Italia è «meno competitiva» mentre, avvertono gli industriali, gli altri principali Paesi avanzati sostengono la manifattura con domanda pubblica, incentivi alla ricerca, regolamentazione e formazione». (Ilsole24ore.it)

#Sottomarino, Roma twitta il maltempo: sul sindaco il nubifragio della satira. Spopola sul social l'hashtag che racconta la città nel disagio della pioggia torrenziale: "Avvistati squali all'Infernetto" e fotoritocchi spietati - ROMA - È un'alluvione. Non quella che si è rovesciata su Roma, allagando strade e trasformando angoli della città in calli veneziane. Ma quella della satira social, con l'hashtag che spopola tra gli utenti di Twitter della Capitale: #Sottomarino, dove il gioco di parole incrocia spontaneità e genio popolare. (Repubblica.it) Kiev, ricompare il leader ribelle “Sono stato torturato dai russi” Liberato dopo dieci giorni Dmytro Bulatov “Mi hanno crocefisso e tagliato un orecchio” - «Mi hanno crocefisso, tagliato un orecchio, massacrato. Ma grazie a Dio sono

vivo»: il ribelle Dmytro Bulatov il giorno in cui sarà scritta la storia della rivoluzione di Maidan e della lotta pesante, spinosa, senza mezzi termini del popolo ucraino avrà un posto di rilievo. Soprattutto la sua immagine ieri in televisione: il volto con le unghiate della tortura, le stimmate orrende, i vestiti zuppi del suo sangue. Così lo hanno lasciato gli aguzzini, come una minaccia mafiosa ai disobbedienti. O una insanguinata provocazione. (LaStampa.it) Altre in breve: MODA: "La camicia bianca secondo me": la moda architettonica di Ferré in mostra a Prato http://tinyurl.com/pyaun8b SPETTACOLO: Cristicchi contestato per lo show sulle Foibe http://tinyurl.com/ppdqt3j

Curiosità & Life Style Dal numero di Settembre 2013 la rubrica Curiosità&Life style si è arricchita di una nuova sezione: si tratta dello spazio “twitter!twitter!twitter!” dove raccoglieremo i tweet contrassegnati dall'hashtag #NotizieT. pubblicati nel corso del mese.

Luca Mugnaioli @Lu_mugna #NorizieT "@espressonline: L'Armata Rossa in Pennsylvania. Così negli Usa si gioca alla Seconda Guerra Mondiale http://espresso.repubblica.it/foto/2014/01/21/galleria/l-armata-rossa -in-pennnsylvania-1.149366 …"

lo fa gustare appieno. Due studi hanno esaminato l’impatto che fotografare un oggetto ha sul ricordo dell’oggetto stesso. Nell’esperimento i partecipanti sono stati guidati durante la visita al museo, chiedendo loro di osservare alcuni oggetti esposti, e ad un gruppo di loro è stato chiesto di fotografare gli oggetti stessi. (Notizie.delmondo.info) Evade ma fa troppo freddo: torna in prigione – Un uomo è riuscito ad allontanarsi dalla prigione di Lexington, Kentucky, sfruttando una distrazione delle guardie. La sua fuga però è durata solo poche ore. Il freddo fuori era decisamente intenso, con temperature che sfioravano i -30°, e Vick aveva con sé solo gli abiti con cui era fuggito dalla prigione, non certo adatti a temperature così rigide. Dopo qualche ora di fuga, Vick ha deciso che non ne valeva la pena e che ci sono posti peggiori della prigione; ha raggiunto un motel ed è andato alla reception chiedendo al portiere di chiamare la polizia perché lo venisse a prendere. (notizie.delmondo.info) Google, Motorola e Samsung: il grande valzer tra vendite e accordi - Mountain View vende la divisione mobile dell'azienda Usa ai cinesi E poi si accorda con i coreani in chiave anti-Apple. Al centro di sono i brevetti e la leadership di Android. Che vuole essere sempre più leader. (Leggi altro su Repubblica.it\tecnologia link diretto: http://tinyurl.com/nphe9c8 )

#NorizieT #pomezia #ardea "@repubblicait: #Maltempo a Roma: le foto delle auto sommerse http://larep.it/1fqbtAl pic.twitter.com/ZylAJjitsP" #NorizieT. #Pomezia #ardea "@repubblicait: Il collezionista di scatti: 250 mila foto di autobus in 35 anni http://larep.it/1fqcNmT " Fare foto diminuisce il ricordo dell’avvenimento - “Faccio una foto per ricordo” si dice spesso: ma in realtà scattare foto diminuisce il ricordo reale di quel che si guarda, secondo una ricerca. Sembra dunque avere ragione chi sostiene che fotografare o filmare un evento non

Occhi di ragno - Siete pronti a sostenere lo sguardo di 11 aracnidi pelosi del Sudest asiatico? Vi sfidiamo a sfogliare le macro di questa gallery senza farvi venire i brividi. E senza rimanere ipnotizzati. (guarda lo slideshow completo su Focus.it) In questo numero di Notizie Tascabili ve ne proponiamo una, davvero sensazionale. (Foto di Jimmy Kong http://tinyurl.com/kbtynl3 )


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SPORT

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L’Indomita Pomezia cambia marcia

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li innesti provenienti dal mercato invernale stanno dando i risultati sperati: la squadra del Presidente Padula ha conquistato solo vittorie in questa prima parte dell’anno. Ora si può pensare in grande. Le altre squadre: in Eccellenza il Real scivola a metà classifica mentre in Promozione resta invariato il cammino delle tre compagini del territorio, tutte stabili nella mediana del raggruppamento. Capitolo Prima Categoria: Ardea e Città di Pomezia viaggiano tra alti e bassi, la zona retrocessione è un pericolo concreto. In seconda rialza la testa il Torvaianica dopo un inizio di 2014 in salita (la squadra ora è terza), seguito a breve distanza dal Tor San Lorenzo. Un mese fa ci eravamo lasciati con la speciale classifica del Corriere incentrata sulla celebrazione dei successi ottenuti nel 2013 dall’Unipomezia Virtus e dalla Nuova Florida. Nel frattempo però, dopo la breve sosta per le vacanze, si è ripreso a giocare e, tra un acquazzone e l’altro, le compagini del territorio hanno di nuovo dovuto fare i conti con gli appuntamenti settimanali. Come è stato dunque questo inizio di 2014 per le nostre squadre? Scopriamolo analizzando nel dettaglio quanto accaduto nel mese di Gennaio. ECCELLENZA: IL REAL POMEZIA STAZIONA A META’ CLASSIFICA. BICCHIERE MEZZO PIENO O MEZZO VUOTO? – Il verdetto, magari amaro per qualcuno, non può che essere questo. Se a Dicembre infatti si era profilato qualche sogno più ambizioso per il team guidato da coach Persia gli ultimi risultati, conditi da alti a bassi, hanno riportato il gruppo alla “normalità” tanto da rendere un ipotetico aggancio al secondo posto soltanto un lontanissimo miraggio; al contempo però, il bottino di punti accumulato sin qui consente alla squadra pometina di dormire sonni tranquilli e di stazionare a debita distanza dalle zone calde del raggruppamento. Per questi motivi, soltanto i prossimi turni di Campionato ci consentiranno di stabilire con certezza da quale prospettiva e angolazione analizzare il cammino dei biancoazzurri in questa stagione, al fine di trovare una risposta al famoso dilemma.

PRIMA CATEGORIA: ARDEA E CITTA’ DI POMEZIA NON DECOLLANO. LA ZONA CALDA E’ AD UN PASSO – Procede tra alti e bassi il cammino delle nostre squadre impegnate nel Girone F di Prima Categoria. La formazione rutula ha collezionato nel mese di Gennaio un bottino di tre vittorie ed una sconfitta, per poi cadere nel primo turno di Febbraio proprio nel derby contro la Città di Pomezia (30 ndr); seppur in attivo, il bilancio del team alle direttive di Romagnuolo non consente alla società di dormire sonni tranquilli in quanto la zona calda dista sei punti, un buon margine sì, ma non sufficiente per scongiurare definitivamente qualsiasi rischio per il finale di stagione. Decisamente peggiore è invece la situazione per la Città di Pomezia. Dopo un deludente Gennaio – un solo successo a fronte di tre sconfitte – la squadra ha conquistato con forza l’atteso derby contro l’Ardea rilanciando in tal modo le proprie quotazioni in chiave salvezza; mentre scriviamo però il margine nei confronti della terzultima è di appena due lunghezze e servirà davvero ridurre al minimo gli errori se si vorrà cercare di salvare la stagione. SECONDA CATEGORIA: INDOMITA SHOW, IL SECONDO POSTO E’ ALLA PORTATA. NEL GIRONE I TORVAIANICA E TOR SAN LORENZO NON MOLLANO: L’OBIETTIVO RESTA LA PROMOZIONE – Un autentico cambio di marcia. L’Indomita Pomezia, dopo un inizio di stagione comunque positivo, ha trovato la giusta quadratura del cerchio e, grazie soprattutto agli interventi mirati operati sul mercato dal Team Manager Ricci e da tutto lo staff societario, si è inserita con forza alla lotta per la promozione effettuando il definitivo salto di qualità. In questo scorcio di 2014 sono arrivate ben quattro vittorie su cinque gare disputate (il match del 5 Gennaio è stato rinviato ndr) che valgono al momento il quarto posto a -1 dalla terza; attenzione però: la squadra deve recuperare due match a Febbraio e, in caso di doppio successo, potrebbe agganciare il secondo posto in solitaria. Capitolo Torvaianica e T.S.Lorenzo. Le squadre proseguono, seppur con qualche passo falso, il cammino verso

l’obiettivo della Promozione. Il Girone I tuttavia, mentre scriviamo, appare molto complicato: il Real Velletri è in testa con 43 punti, seguito dal Campoverde con 40; terzo troviamo proprio il Torvaianica con 39 lunghezze che, nel primo turno di Febbraio, ha letteralmente dominato il derby con i cugini rutuli (1-4 ndr). Le prime due della classe hanno però, a differenza del team pometino, un turno da recuperare, così come il Divino Amore e l’altra squadra del terriotiro, il Tor San Lorenzo uscito malconcio dall’ultima stracittadina, rispettivamente quarte e quinte con 38 e 36 punti. Le prossime settimane dunque, quando il numero delle giornate disputate tornerà in equilibrio, saranno decisive per chiarire meglio il quadro ai vertici del raggruppamento. Luca Mugnaioli (@lu_mugna) Foto La Gazzetta Pontina A FEBBRAIO LA SECONDA SOSTA INVERNALE: IN CAMPO SOLO ECCELLENZA E PROMOZIONE. ATTESA PER I DERBY UNIPOMEZIA - NUOVA FLORIDA (9 FEBBRAIO) E LIDO DEI PINI-NUOVA FLORIDA (23 FEBBRAIO). SPAZIO ANCHE AI RECUPERI. ECCELLENZA (GIR. B 18squadre): 9/2 Ciampino (12°)-Real Pomezia (7°) - 16/2 Real pomezia-Albalonga (4°) - 23/2 Colleferro (2°)-Real Pomezia PROMOZIONE (GIR.A 18squadre): 9/2 Unipomezia (7°)-T.N.Florida (8°); Lido dei Pini (8°)-Morandi (ult.) – 16/2 Almas (3°)-Unipomezia; Comp.Portuale Cv (10°)-Lido dei Pini; T.N. Florida-Palocco (14°) – 23/2 UnipomeziaFalasche (pen.); Lido dei Pini-T.N.Florida 2° CATEGORIA (GIR. D 16 squadre) RECUPERI: 9/2 Selva Candida (13°) - Indomita Pomezia (4°) Partita da rigiocare a seguito del reclamo presentato dalla società pometina e accolto dal Giudice Sportivo il quale ha ravvisato una violazione del regolamento da parte del direttore di gara durante lo svolgimento della gara lo scorso 1° Dicembre. 16/2 Pol. Ostiense (12°)-Indomita Pomezia. (GIR. I 16 squadre) 9/2 Atletico Cisterna (9°) -Tor San Lorenzo (5°)


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SPORT

Il Corriere della Città

Febbraio 2014

Consorzio Pomezia Sport, quando l’unione è l’alternativa migliore L

’unione fa la forza. E, a volte, addirittura la salvezza. E’ il caso dello sport a Pomezia, dove lo sport continua a produrre eccellenti risultati grazie al fatto che la quasi totalità delle società sportive di qualsiasi disciplina si sono unite in un Consorzio. “Il Consorzio Pomezia Sport svolge un'azione meritoria sul territorio dal 2003, dando in questi ultimi anni un notevole impulso allo sport di Pomezia, con risultati agonistici di valore assoluto (serie A di basket, serie C di calcio, serie A di pallavolo) - spiega il presidente Mario Massaroni, coach di basket ed insegnante di ginnastica in una scuola di Pomezia - Con il suo operato, ha offerto la possibilità di praticare l'attività sportiva agonistica e non a coloro che hanno dimostrato passione e volontà, anche in quei casi in cui le possibilità economiche non lo permettevano”. Il Consorzio, che utilizza gli impianti sportivi di proprietà del Comune di Pomezia, naturalmente ha l’obbligo di versare i costi relativi al canone annuo all’Amministrazione comunale. “Vorrei precisare, a nome di tutti i consorziati – chiarisce Massaroni – e nonostante le calunnie che sono state dette sull'attività del consorzio, che esso non ha nessuno scopo di lucro, ma che, al contrario, tutte le quote versate dalle società vengono versate al Comune di Pomezia”. “Dal 2006, anno di inizio del contratto di convenzione – prosegue il presidente - il Consorzio ha permesso al nostro Comune di risparmiare almeno 1,5 milioni di euro di spese relative ai costi del personale, di assicurazioni, di manutenzione, di sorveglianza, e di pulizia. Paghiamo noi le utenze e non c’è più bisogno di pagare il personale comunale, con notevole risparmio per il Comune e, di conseguenza, per

tutti i cittadini. Questo per noi è un vanto, soprattutto perché Pomezia la una percentuale di impianti sportivi, rispetto al numero di abitanti, più alta del Lazio. Abbiamo un’attenzione particolare nei confronti delle strutture, cosa che non potrebbe esserci se queste fossero gestite direttamente dall’Amministrazione comunale, che oltretutto ha orari limitati rispetto a quelli che possiamo garantire noi”. Qualcuno vi accusa di voler utilizzare gli impianti in maniera privatistica. “Questo non è assolutamente vero: chiunque può usufruirne, a partire ovviamente dal Comune che vi ha organizzato in passato vari eventi, trovando sempre tutto in ordine e funzionante alla perfezione. Tutte le manifestazioni sportive o di spettacolo organizzate a Pomezia hanno potuto godere delle strutture in gestione al Consorzio. Inoltre, in questi anni il consorzio ha versato nelle casse comunali circa 600.000,00 euro ed ha effettuato lavori per circa 250.000,00 euro, oltre ad aver dato la possibilità al comune di risparmiare quel famoso milione e mezzo l'anno. Tutto ciò dando la possibilità ai pometini di praticare lo sport nelle migliori condizioni possibili”. Massaroni vuole quindi mettere in chiaro quali siano i reali conti del Consorzio e gli attuali debiti nei confronti del Comune di Pomezia. “Al 31/12/2013 le passività del Consorzio ammontano a 130.000,00 euro, ma i crediti ammontano a 190.000,00 euro. Molte società sportive sono in ritardo con i canoni e il Consorzio sarà costretto a chiedere a tutti i consorziati i versamenti per poter dare le quote al Comune. Se i versamenti non saranno effettuati, il Consorzio sarà costretto a intraprendere azioni impopolari per la salvaguardare i diritti di tutti i consorziati che invece hanno sempre

corrisposto le loro quote puntualmente”. Secondo Massaroni è quindi solo una questione di tempo, prima di poter rimettere in paro i conti con il Comune. Conti a parte, il presidente ritorna a parlare del suo argomento preferito: lo sport. “Il vero asso ella manica del consorzio è il lancio di un progetto sul potenziamento dello sport nella scuola attraverso il “Pomezia Sport School”, che vuole portare lo sport nella scuola al ruolo che gli compete, per favorire la formazione del carattere e della personalità dei ragazzi, ma anche degli adulti. Per questo invitiamo già da ora tutti i cittadini e gli sportivi di Pomezia al convegno sullo sport che il Consorzio Pomezia Sport sta organizzando per il 26 febbraio”.


Dal mese di Gennaio tutte le scuole di Pomezia partecipano all’iniziativa School Sports organizzata dal Consorzio Pomezia Sport e dalle associazioni sportive del territorio


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BON-TON

Il Corriere della Città

Febbraio 2014

L’ipocrisia e la frustrazione

Non bisogna avere paura d’essere coerenti

C

i viene normale criticare l’ipocrisia di chi alle parole non fa seguire una corrispondente azione e giudichiamo negativamente i comportamenti che contraddicono le cose dette. Ma nella società di oggi siamo in grado di essere coerenti in primo luogo con noi stessi e di conseguenza con chi ci sta intorno? La coerenza è quella qualità che rende efficace e in sintonia l’intento iniziale con l’espressione finale, una persona che mantiene ciò che promette si guadagna sicuramente la stima ed il rispetto degli altri e quando ci comportiamo in modo incoerente ci sentiamo costretti a trovare una giustificazione logica per rendere sensate le nostre azioni e i pensieri. Questo è quanto avviene, molto spesso, da parte dei nostri politicanti, che si illudono di riuscire a convincere gli altri di cose a cui loro stessi, per primi, non danno nessuna credibilità. Immaginiamo quanto è piacevole ascoltare una persona che reputiamo coerente, soprattutto di questi tempi. Infatti la capacità di essere coerenti con ciò in cui si crede è un presupposto fondamentale su cui si basa la fiducia in noi stessi e negli altri. Ma siamo in un tempo in cui cresce l’incertezza, le prospettive future sembrano essere sempre più labili, quindi si assiste anche ad una rinuncia delle verità con conseguente caduta di ogni obbligo di coerenza interiore. E’ che noi dovremmo essere tenuti a dire una cosa e poi quasi obbligati a non cadere in contraddizione con quanto detto prima. Dovrebbe essere così! Ma questo, ahinoi, è sempre meno vero. E perché? Non solo e sempre per ipocrisia, non solo per dimenticanza, ma perché nella società di oggi gli stimoli, i messaggi che ci capitano sono talmente tanti e vari che è difficile organizzarli

in maniera logica e coerente. Perché coerente vuol dire COERIRE, far convergere. Stranamente, invece, nel momento in cui noi crediamo di essere arricchiti da tutti questi messaggi, dobbiamo riconoscere che siamo sotterrati da un eccesso di informazioni che creano solo una gran confusione, soprattutto nei giovani, che spesso sono additati come apatici, fannulloni, indifferenti, quasi loro stessi responsabili delle loro precarietà. Mentre invece i giovani di oggi vorrebbero qualche garanzia in più sul loro futuro, avere un progetto e la possibilità che questo si realizzi. Ma questa possibilità presuppone una scelta che spesso è complicato fare, proprio perché non vi sono delle oggettive opportunità. Ma ci si può educare alla coerenza? Sicuramente è un esercizio che si acquisisce con l’esperienza in quanto, spesso, all’origine dell’incoerenza c’è una contraddizione di fondo ossia il fatto di credere che il non essere in contraddizione con se stessi non ha più un grande valore, soprattutto, per i giovani. La coerenza, dunque, è rara poiché presuppone simultaneamente tre requisiti poco comuni: una rara personalità, idee e valori umani. Coerenza è il coraggio dell’onestà e della trasparenza con noi stessi e dunque con gli altri. Oggi si pensa che il valore vero non sia più la coerenza tra ciò che si dice e ciò che si fa, ma al contrario “la spontaneità” che si pensa apra la porta del successo, ovvero ci si comporta per quello che ci si sente di essere, ovvero si crede che basta essere spontanei ed autentici per essere coerenti. Ora tutto questo è profondamente sbagliato, perché la spontaneità è importante però è una condizione che non necessariamente ci porta all’autenticità della persona. Coerenza è dire ciò che si pensa secondo

i propri ideali, è un debito che abbiamo con noi stessi, l’incoerente, il facilone, il menzognero tradisce gli altri ma in primo luogo tradisce se stesso. E quando una persona prende coscienza di questa situazione scatta un forte senso di frustrazione, un groviglio di emozioni lo fanno sentire inutile e solo ed i rimpianti prendono il sopravvento. Noi non abbiamo emozioni inutili, tutte sono importanti per la nostra vita, per il nostro crescere, per il nostro sentirci ed essere uomini. L’ importante è l’uso che ne facciamo, se usiamo i rimpianti come leva positiva per vivere meglio il presente e crearci un buon futuro, altrimenti diventa una catena che tende a soffocare sul nascere qualsiasi nostra scelta. Ricordarsi sempre che la vita è fatta di piccole sfumature e il rimpianto è una di quelle, che considereremo anche tenera, poiché rispetto al rimorso che può farci star male emotivamente, il rimpianto addolcisce spesso i ricordi più belli della nostra vita. L’importante è rimanere ancorati alla realtà, al presente che viviamo senza chiudersi in noi stessi, mentre bisogna imparare a condividere con gli altri ed anche il rimpianto, perché no, può essere un grande momento di crescita. Mentre invece se vissuto continuamente come un tormento interiore anche la nostra salute potrebbe risentirne. Se avessi fatto, se potessi avere…fanno nascere questo sentimento di frustrazione che ci porta a star male perché noi alimentiamo tutte queste emozioni negative che ci porta inevitabilmente ad una condizione di stress che condiziona tutto il resto della vita anche sotto l’aspetto della nostra salute. Ricordiamoci che non è mai troppo tardi per dare una svolta importante alla nostra vita, soprattutto nelle piccole cose, accettando anche gli errori che si commettono, essere più indulgenti con noi stessi, volersi più bene, essere più affettuosi, considerando la nostra fragilità e la possibilità anche di sbagliare. Tutto può farci crescere, anche il più grande sbaglio a qualunque età, perché ogni giorno va vissuto come un nuovo inizio e quindi ogni momento della nostra vita ha in se stesso il seme del cambiamento e questo è vero a vent’anni come può essere vero a ottanta. Quindi ricordarsi che volersi bene vuol dire accettare i propri limiti riconoscendo anche la propria infallibilità e vivere più intensamente il nostro presente e progettare più allegramente il nostro futuro. Antonio GUIDO (dirguido@libero.it) Esperto di Galateo ed Immagine Relazionale




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