Il Corriere della Città - Gennaio 2013

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Il Corriere della Città

Pomezia

Politica

Anno 5 Numero 01 GENNAIO 2013

GRATUITO

2012: SPECIALE FATTI DELL’ANNO

PAG.16-19

MANZÙ, UNA RICCHEZZA PER ARDEA

il

libertà - informazione - cultura politica - sport - cronaca

della

libertà informazione politica cronaca cultura sport

INVISIBILI

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COSA NON VA SECONDO I CITTADINI PAG.22

MUSICA E SCUOLA CONTRO IL BULLISMO PAG.23

Viaggio nelle strade della città per conoscere la realtà di chi non ha più una casa


Il Corriere della Città Pomezia News Lettere al Direttore

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entile Direttore de Il Corriere della Città,

Le chiedo ospitalità nel suo giornale, sempre attento alle problematiche legate al nostro territorio, per sollevare una questione di estrema importanza che riguarda l’imposta di soggiorno che il Comune di Pomezia ha imposto a tutti coloro che soggiorneranno nel nostro comune a partire dal 1° Gennaio 2013. 10 giorni prima dell’efficacia di tale provvedimento, ovvero il 20 Dicembre, noi albergatori ci siamo visti recapitare con lettera ordinaria (nemmeno per raccomandata) tale decisione del Consiglio Comunale. Si tratta di un supplemento di prezzo che l’albergatore deve applicare al costo del soggiorno, che varia a seconda della categoria della struttura ricettiva. Per tradurla in numeri, se un albergo quattro stelle ospita circa 40.000 persone in un anno deve versare al comune € 80.000, ovvero due euro al giorno per persona. Tutto ciò quando oramai i contratti tariffari con le varie aziende ed agenzie erano stati controfirmati per tutto il 2013. Chi la pagherà ora la tassa di soggiorno? Proviamo ad indovinare…. Ci si rende conto facilmente che tale aggravio di costi si traduce in un ulteriore contraccolpo negativo verso una categoria, quella alberghiera, che già di suo soffre la particolare situazione in cui si trova il nostro territorio con aziende sempre più in crisi ed in un momento in cui siamo falcidiati per le pesanti imposte e tassazioni vedi IMU – TARSU – IVA ecc… Era proprio necessario, soprattutto considerando che le persone che cercano alloggio a Pomezia non sono prevalentemente turisti o villeggianti, bensì addetti delle industrie presenti? Non siamo a Venezia, Firenze o Roma… Peraltro, il maggior costo del soggiorno nel comune di Pomezia comporterà spostamento delle utenze, soprattutto quelle turistiche, in altre strutture alberghiere poste in Comuni ove l’imposta di soggiorno non esiste o è di importo minore. Ciò costituirebbe un danno sia per l’azienda che per il territorio. Si è tenuto conto che in questo modo si allontanano sempre di più le speranze che tale settore possa resistere alle difficoltà che sta attraversando l’economia, mettendo in discussione centinaia di posti di lavoro di persone residenti a Pomezia che vengono impegnate nelle varie strutture alberghiere? Inoltre, sotto il profilo formale e giuridico, la legge istitutiva dell’imposta di soggiorno, prevede che il regolamento comunale possa essere adottato “sentite le associazioni maggiormente rappresentative dei titolari delle strutture ricettive”. E questo non è stato fatto!! Perché, sig. Sindaco, non ha ritenuto di istituire un Tavolo di Confronto con la nostra categoria anziché inviare proprio sotto Natale questa “pregevole” letterina di Auguri? Un albergatore “deluso”

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entile lettore,

posso dirle solo che concordo con lei: fare cassa in questo modo non mi sembra una mossa molto lungimirante da parte del Comune. Il turismo, come lei stesso fa notare, va incentivato, non penalizzato, perché è fonte di ricchezza per il territorio. Adesso ci troviamo con Pomezia che contemporaneamente entra all’interno del Distretto Turistico Balneare del Secondo Polo Turistico di Roma Capitale e mette questo balzello, che di certo qualcuno dovrà pagare: il turista o l’albergatore? Se la tassa si aggiunge al conto – ricordiamo che si paga 1 euro al giorno per Campeggi, agriturismi B&B, residence ed hotel fino a 3 stelle, 2 euro al giorno per alberghi 4 e 5 stelle – molti ospiti potrebbero decidere di spostarsi altrove, mentre, se le strutture decideranno di non far pesare l’imposta al cliente, gli albergatori avranno un’ulteriore spesa che si aggiunge al salasso dell’IMU e che potrebbe spingerli a limitare i costi magari riducendo l’orario di lavoro ai dipendenti o il numero di quest’ultimi. Soluzioni che, in entrambi i casi, vanno a danneggiare l’economia locale, soprattutto in un momento di crisi in cui anche quell’euro o due in più al giorno fanno la differenza. Dirle che sarebbe stato più giusto trovare quei soldi in modo diverso, ad esempio tagliando le spese per le consulenze, per i cellulari aziendali, per gli stipendi d’oro dei dirigenti è cosa ormai vecchia e ripetuta, ma non mi viene in mente nient’altro, se non quello che ha detto lei: era proprio necessario? Ai nostri Amministratori il compito di dare una esaustiva risposta.

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COSA CI MERITIAMO PER IL FUTURO?

Editoriale

Il 24 e 25 Febbraio siamo chiamati nuovamente alle urne per eleggere Deputati, Senatori, Consiglieri Regionali e Govenatore del Lazio: riusciremo almeno una volta a scegliere bene e a non farci prendere in giro?

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012, anno da dimenticare? Per molti sicuramente sì, visto che la crisi economica ha raggiunto livelli inimmaginabili. Una congiuntura che vede propagarsi ormai a tutti le conseguenze dei problemi che inizialmente erano sentiti solo da determinate categorie. Disoccupazione sempre più diffusa, attività commerciali ed industriali che chiudono o si ridimensionano, tasse che aumentano e valore del denaro che diminuisce sembrano essere la costante del 2012, anno in cui, se non è finito il mondo come qualcuno aveva previsto interpretando la fine del calendario Maya, sono sicuramente crollate le speranze di una rapida ripresa. A livello nazionale l’esperienza del Governo Monti ha lasciato pochi soddisfatti – soprattutto le banche – e molti arrabbiati, oltre che quasi tutti, tranne i soliti furbi, con le tasche molto più leggere. Ma siamo italiani e, anche se tiriamo la cinghia e ci lamentiamo, difficilmente facciamo qualcosa per cambiare le cose. Troppo pigri per organizzare una protesta seria. Le continue manovre e manovrine non ci hanno spinto a scendere in piazza più di tanto: ad andarci, di volta in volta, gli stu-

denti oppure gruppi sparuti e non coordinati, chiusi nel loro problema specifico, che poteva essere il rischio di cassa integrazione o il licenziamento. Molto più organizzati i 30 mila che il 10 novembre si sono radunati in Piazza del Popolo, a Roma, per il flash mob sulle note della canzone di Psy 'Gangnam Style'. Loro avevano uno scopo, quello di entrare nel guinness dei primati per aver partecipato al flash mob meglio riuscito. Scopo non discutibile, ma forse più importante di quello di tutelare il proprio futuro rendendo tangibile il malcontento verso una classe politica che pensa a salvaguardare sé stessa, che fa tagli su tutto tranne che sui propri stipendi, pensioni e privilegi? Più importante di una protesta contro quelle persone che usano i rimborsi elettorali (soldi tolti dalle tasche dei cittadini) per pagarsi le vacanze, le cene, le beauty farm, le lauree e tutti i capricci possibili ed immaginabili? Più importanti di una revisione del sistema di tassazione, che vede spremere sempre gli stessi limoni mentre chi non ha mai pagato, o pagato pochissimo, continuerà a non farlo? Tra poco più di un mese si tornerà alle urne: gli abitanti di Pomezia ed Ardea vote-

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ranno per le politiche e per le regionali. Da tempo ci sono i soliti “lavori in corso” per accaparrarsi una poltrona. Inizialmente sotterranei, poi venuti sempre più a galla, con alleanze vecchie e nuove, di comodo e insospettabili. Certo, magari con qualche passaggio in più, come le primarie, ma quasi sempre con gli stessi nomi che siamo abituati a sentire da sempre. Qualche novità arriva da SEL, che a Pomezia ha portato la candidatura di un semplice cittadino, Antonio Di Lisa, e dal Movimento 5 Stelle, la cui regola è proprio quella dei semplici cittadini, ma per il resto si tratta quasi sempre delle stesse persone o – ancora peggio – di candidati manovrati dalle “stesse persone di sempre”. Ancora una volta gli elettori avranno in mano un’arma potentissima, il loro voto. Starà a loro capire se, quando il candidato di turno affermerà che si presenta “per il bene del Paese”, dice il vero o se sta già pensando al tornaconto personale ed ai benefici che potrà avere grazie a quel tipo di incarico pubblico. Speriamo che stavolta questa “leggera” differenza venga compresa. Altrimenti, sarà meglio tornare in piazza, a ballare il 'Gangnam Style'.

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spiraglio anche nella vostra posizione all’interno del consiglio comunale? “Escludo a priori questa possibilità. Partendo dal presupposto che condivido le scelte di Nichi Vendola e l’alleanza con il PD nazionale, a livello locale abbiamo fatto una scelta diversa per motivi molto seri che riguardano scelte amministrative ben precise”. Ovvero? “Si parte dal novembre 2009, quando Alba Rosa di dimise da vicesindaco proprio perché non condivideva le decisioni che si stavano prendendo in campo urbanistico. Noi siamo convinti che la nostra città non abbia bisogno di altro cemento, invece la Giunta De Fusco non fa altro che puntare sullo sviluppo edilizio, con la scusa che in questo modo si porta lavoro e ricchezza, mentre invece si procura soltanto un danno all’ambiente. Penso che se si vuole fare davvero una buona politica urbanistica si debba pensare a porre rimedio agli scempi fatti in passato e non pensare a nuovi insediamenti magari camuffati da recuperi”. A cosa si riferisce esattamente? “Ai piani integrati. Se l’area ex Feal può avere una sua logica e giustificazione - ma anche lì ci sarebbe da discutere - di certo non ce l’hanno aree come la Tacconi o, peggio ancora, la Nash, che porterebbe una incredibile colata di cemento a Torvaianica, di fatto raddoppiandola. Creare dei centri residenziali in piene aree industriali come in via dei Castelli Romani, dove prima c’era la Covalca, non ha senso e oltretutto va esattamente contro quello che diceva De Fusco quando ha presentato il piano regolatore. In quell’occasione il sindaco aveva puntato molto alla separazione della zona industriale, tutta nella parte nord del territorio, da quella residenziale, che invece si estendeva verso il mare. I piani integrati, poi, dovrebbero riguardare il recupero di aree industriali dismesse a ridosso del centro città, non la costruzione in zone completamente isolate che creerebbero uno sviluppo a macchia di leopardo e distruggerebbero anche l’ambiente circostante. Quello che più mi fa paura, comunque, è quello che si vuole fare a Torvaianica sud”. Ma chi c’è dietro a questo progetto? “Non lo so. Dovrebbe essere una società israeliana, ma si parla anche di un costruttore di Roma con interessi a Pomezia”. Il nome più ricorrente è Mezzaroma. “Non confermo né smentisco, si tratta di chiacchiere. Comunque le scellerate scelte urbanistiche di De Fusco sono il motivo principale che ci tiene lontani dalla maggioranza”. Ce ne sono altri? “Sicuramente la scelta di allearsi con personaggi che hanno sempre militato a destra e che, all’improvviso, si sono scoperti affini al centrosinistra, nonostante solo pochi mesi prima avessero fatto campagna elettorale per le elezioni regionali a favore della Polverini. Questo tra-

ANALISI CRITICA

Borgo Caratti su SEL e sulla sinistra. Ma se si parla di “bene della città”…

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l contrario di molti altri, il 2012 è stato un anno favorevole per Mario Borgo Caratti, consigliere comunale di SEL. Ma come è andata nel dettaglio per lei, per il suo partito, per la politica di Pomezia in generale e, soprattutto, per i cittadini? “Per me è stato un anno positivo: ad aprile sono rientrato in consiglio comunale dopo le dimissioni di Alba Rosa, che mi ha così consentito di riprendere il discorso interrotto 12 mesi prima con la precedente consiliatura. Anche per il mio partito il 2012 è stato favorevole: SEL è cresciuta sia a Pomezia che nel resto d’Italia. Penso che al nostro interno, a livello locale, ci sia la parte migliore della società pometina, quella sinistra che guarda al sociale e che vuole davvero far cambiare le cose”. Per la prima vota SEL candida alle politiche un cittadino di Pomezia, Antonio Di Lisa. Come giudica questa scelta? “Sicuramente ottima: stimo Di Lisa come persona e come professionista. Oltre ad essere un insegnante di scuola media, è un ottimo geologo ed è soprattutto per merito suo e della relazione da lui stilata che è stata abbandonata l’ipotesi di una nuova Malagrotta ai confini con Pomezia. Suoi anche gli studi del radon nel nostro territorio. Di Lisa rappresenta la sintesi del nostro gruppo. Con persone come lui avremmo sicuramente un Governo migliore. Finora la sinistra ha fatto fiasco più per demeriti propri che per meriti altrui, forse perché mancavano le persone giuste. Noi di SEL crediamo di rappresentare la giusta contrapposizione alla politica un po’ troppo liberista del PD”. In questo periodo di campagna elettorale per le politiche del prossimo febbraio, risalta ancora di più la posizione che SEL ha assunto nei confronti del resto della sinistra: se a livello nazionale SEL è al fianco di Bersani e del PD, a Pomezia voi siete contro De Fusco e la sua coalizione. C’è la possibilità che una campagna elettorale nazionale fatta in modo congiunto possa aprire uno

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sformismo mi inquieta. Senza contare che alla fine, qualsiasi sia la coalizione vincente, ci troviamo al governo sempre le stesse persone, con risultati oltretutto pessimi: infatti, se la città fa schifo, è perché qualcuno la governa male”. Se, per un motivo qualunque, si dovesse tornare al voto a breve anche a Pomezia, esclude quindi l’alleanza con il PD? “Dipenderebbe dal contesto: se le persone fossero sempre le stesse – escluso De Fusco, che non potrebbe ricandidarsi avendo già fatto due mandati – sicuramente la nostra posizione sarebbe identica a quella attuale. Ma se ci fosse il rinnovamento che la parte sana e nuova della sinistra auspica allora sì. Noi vogliamo impegnarci a costruire un centrosinistra diverso, che non prevede alleanze strane o di comodo, che non vuole personaggi ambigui o con precedenti penali, anche se questi si fossero dissolti grazie ad un provvedimento di prescrizione. Proprio per questo chiediamo che ci sia più attenzione, ai livelli più alti, su ciò che succede qui a Pomezia, dove sia l’inizio che la fine di questo anno si sono caratterizzati dagli arresti di due consiglieri del PD. Le primarie che ci sono state circa un mese fa a Pomezia hanno inoltre dimostrato che il PD locale non solo è spaccato, ma praticamente non ha consistenza né politica né culturale: bisogna ringraziare i militanti di base se si è riusciti almeno a farle, le primarie. La maggior parte di loro è stufa delle logiche interne e anche di chi li rappresenta al governo della città”. Quindi quali sarebbero le condizioni per un’eventuale futura alleanza? “Non candidare le persone solo perché portano voti, ma per il loro vero valore, che possano e sappiano dare qualcosa alla città in termini di competenza e non di conoscenze. Secondo me si potrebbero raccogliere più voti con il rinnovamento, perché l’elettorato sente proprio il bisogno di cambiare e di allontanarsi da certe persone che hanno fatto il bello e cattivo tempo da tempo immemorabile”.

“Le scelte peggiori di questa Amministrazione sono sull’Urbanistica. Per questo stiamo all’opposizione” Questo porta inevitabilmente ad una domanda: facendo una media matematica rapportata a chi amministra Pomezia in maggioranza o all’opposizione, quanto crede - e quanto pensa che ci credano i cittadini - all’affermazione tipica di chi dice di dedicarsi alla politica, sottraendo tempo alla propria vita privata e familiare, solo “per il bene della città”? “E’ sicuramente difficile rispondere a questa domanda. Essendo ottimista, penso che ci sia qualcuno che ha davvero questi principi e, senza falsa modestia, mi metto tra quelli”. E’ sicuro che ci sia qualcun altro? “Metto la mano sul fuoco per Fabio Fucci. Per il resto, è difficile applicare questa frase a Pomezia, perché l’impressione che si ha è che un po’ tutti quanti abbiano almeno un piccolo, che a volte potrebbe anche diventare grande, interesse che non è generale, ma particolare o quantomeno riservato a pochi. Ritornando all’urbanistica, l’impressione che si ha quando si fanno certe scelte non è quella del bene della città e dei suoi cittadini, almeno non di tutti… Si pensa invece che ci si faccia qualcosa per poche persone, di solito sempre le stesse”. Alfredo Corrao



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QUALCHE LUCE SUL BILANCIO DI FIORI?

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ul finire dell’anno e del primo semestre dell’amministrazione Di Fiori, pare intravvedersi qualche luce e non possiamo che evidenziarne la portata, sperando che possa diventare un viatico per un migliore percorso, in grado di dare ai cittadini quelle risposte che attendono da anni. Tuttavia non possiamo dimenticare che l’inizio non è stato incoraggiante, e il bilancio è indubitabilmente ancora negativo. La sua maggioranza è apparsa ben presto divisa, arruffona e per nulla consapevole delle difficoltà del territorio e dei suoi abitanti. Fin da subito s’è dovuta misurare con l’incredibile vicenda dell’esosità dell’aggio della società di riscossione dei tributi, quel 18,5% gentilmente concesso “all’ultimo minuto” dal predecessore e munifico Eufemi da Nettuno. Dopo è stata la volta della faccenda relativa all’ecomostro edilizio, quella colata eccessiva di cemento che va sotto il nome di Puccini, onomatopeico del titolare dei terreni situati a Tor San Lorenzo. E poi la sofferta decisione di revoca del provvedimento stesso, assunta sotto l’incedere incessante e determinato della minoranza consiliare e dei cittadini che, organizzatisi, si sono fatti sentire abbastanza. Per non farsi mancare proprio nulla, nei primi sei mesi di governo c’è stato anche il “balletto” della sfiducia al Presidente del Consiglio e, nel mentre, il siluramento della

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di Michele Lotierzo

Giunta politica per l’approdo a una Giunta che pare si connoti per essere prevalentemente tecnica. Nel frattempo s’è anche consumato il procedimento proposto dal raggruppamento Abate, secondo il quale l’elezione di Di Fiori sarebbe stata falsata da eclatanti brogli elettorali: il primo round è andato al Sindaco, poiché il Tar Lazio non ha inteso riconoscere la fondatezza delle obiezioni presentate, ma la cosa non s’è chiusa definitivamente, poiché fra qualche mese potrebbe intervenire la pronuncia ultimativa del Consiglio di Stato.

Segnale di apertura verso i cittadini, che finalmente possono partecipare alla vita amministrativa della città Per quanto attiene invece quei provvedimenti che incidono direttamente sulla “pelle” della gente, il sindaco ha semplicemente aumentato tutti i possibili prelievi: un aumento di tassazioni generalizzato, con particolare riguardo per l’Imu, l’imposta davvero esagerata che il Governo centrale ha

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demandato ai Comuni per la determinazione dell’ammontare della rata finale e in questo Di Fiori si è allineato, per la seconda casa, al massimo prelievo. Insomma, il primo semestre si chiude con un segno fortemente negativo per Di Fiori e noi vorremmo davvero tesserne le lodi, piuttosto che scriverne male, ma non dipende dai cronisti o opinionisti, ma dalle modalità di governo dei tantissimi problemi del paese rutulo. Forse, però, come si diceva all’inizio, una piccola luce, una speranza s’è accesa: è stato lanciato il segnale di un’apertura alla società civile, chiamandola a dare un contributo nell’approntamento delle regole, sia attraverso lo Statuto comunale che il suo regolamento. Il merito di quella bella iniziativa è senz’altro dovuto in primis al presidente del Consiglio Massimiliano Giordani che, con la collaborazione di esponenti di lungo corso dell’amministrazione, come l’ex presidente del consiglio Policarpo Volante, è riuscito a far passare la costituzione di una commissione consiliare allargata a esponenti della società civile. Si tratta di una commissione che alla conclusione dei lavori, da sei mesi a un anno, riferirà all’assise consiliare per l’approvazione di strumenti istituzionali maggiormente adeguati e moderni, al fine di poter migliorare il funzionamento della macchina politico/amministrativa. Dopo il bando di partecipazione, molti cittadini hanno inteso presentare la propria candidatura e sono stati scelti sei profili curriculari orbitanti nelle vicinanze della maggioranza e della minoranza consiliare. La nomina è già formalmente intervenuta, come pure la prima riunione di lavoro. La presidenza e i consiglieri delegati hanno già accettato alcune indicazioni provenienti dagli esponenti della società civile, i quali chiedono di consentire che i lavori procedano col coinvolgimento dei cittadini, che potranno verificarne l’andamento attraverso una pagina dedicata del sito internet del Comune, e proporre suggerimenti e osservazioni, oltre che chiedere di partecipare ai lavori stessi, ovviamente solo come uditori. E’ forse poco, ma se la tendenza dovesse rafforzarsi, sarebbe una buona correzione di rotta e in tal caso non potremmo che complimentarci con l’Amministrazione Di Fiori.



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IL 2013? “SARÀ L’ANNO DELLA PIANIFICAZIONE E DELLO Parola SVILUPPO” del sindaco di Ardea Luca Di Fiori, che tira le somme rispetto all’anno appena trascorso e illustra i programmi di quello in arrivo

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ome di consueto, la fine dell’anno segna il momento in cui si fanno i bilanci di quanto fatto nei mesi precedenti e quello che si vorrebbe realizzare nel prossimo futuro. Luca Di Fiori, sindaco di Ardea, si dice soddisfatto di questo 2012. “Guardando indietro, posso giudicare l’anno appena trascorso senza dubbio positivo. Parto direttamente da quando sono stato eletto sindaco: grazie alla squadra di governo ed a tutti i miei collaboratori, siamo riusciti ad affrontare e risolvere le varie emergenze che si sono presentate in questi sette mesi. Tra queste ricordo l’alluvione della notte di Halloween a Tor San Lorenzo ed i problemi relativi ad un caso di tubercolosi in un asilo”. Ci sono state difficoltà? “Certamente sì, soprattutto a causa del nuovo sistema di introito delle tasse, che ci ha costretti ad amministrare senza avere un bilancio, quindi lavorando sempre con il sistema dei 12esimi. Un handicap che ci ha impedito di seguire in modo completo quel-

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la programmazione che avevo in mente già prima di essere eletto, ma che non mi ha di certo scoraggiato, anzi, mi ha portato a cercare soluzioni alternative. Un’altra difficoltà da segnalare è sicuramente il sequestro e la relativa chiusura dell’ufficio tecnico a seguito dell’incendio doloso di inizio ottobre: si è trattato di una cosa gravissima. Ma lì si è notato il carattere delle aziende di Ardea, che si sono mostrate molto attaccare al territorio, offrendosi di lavorare gratis per ristrutturare gli uffici di via Francesco Crispi, che da poco sono ufficialmente passati nella disponibilità immobiliare del Comune. Tra le cose positive, invece, ricordo poi che il 2012 è stato l’anno in cui abbiamo inaugurato l’aula consiliare “Sandro Pertini”, un fiore all’occhiello per la nostra città”. E per quanto riguarda le tasse? “Come promesso in campagna elettorale, abbiamo mantenuto le aliquote dell’IMU prima casa al minimo e cercato di aumentare il meno possibile la Tarsu, che nel resto d’Italia ha visto incrementi ben maggiori”. E per il 2013? “Il gruppo consiliare sta già lavorando al bilancio triennale, che non prevedrà opere faraoniche, ma la prosecuzione dei lavori indicati nel programma elettorale. E’ mia intenzione, condivisa dal resto della maggioranza, abbattere la pressione fiscale sui cittadini attraverso il recupero dell’evasione, contro la quale ci sarà una lotta serrata. Il motto sarà quello di pagare tutti per pagare di meno. Sempre per cercare di non mettere ulteriorGennaio 2013

mente le mani nelle tasche dei cittadini occorre “inventare” nuove entrate”. Di che tipo? “Penso agli accordi di programma e all’urbanistica contrattata, che ci potranno fornire una serie di servizi per la collettività che le sole casse comunali non consentirebbero di realizzare. A breve ne discuteremo in consiglio comunale, per far sì che attraverso questa metodologia si possano assorbire quanti più servizi possibili per la città”. Ma qual è lo stato attuale delle casse comunali? “Nonostante le difficoltà, abbiamo rispettato il patto di stabilità, onorando molti di quegli impegni che ci siamo trascinati dalla vecchia consiliatura. Seguendo la strada già iniziata, il prossimo anno la situazione dovrebbe migliorare”.

“Auguro a tutti i miei concittadini un anno prospero e felice”

Quali saranno gli impegni maggiori del 2013? “Sarà l’anno della pianificazione e dello sviluppo. Daremo la priorità alla sistemazione delle strade, al restyling delle scuole ed alla realizzazione, ovviamente rapportata ai limiti di tempo, di quello che prevede il patto con i cittadini stipulato nel momento in cui ci hanno accordato la loro fiducia. La prossima primavera rirenderanno le demolizioni delle costruzioni abusive, compresa una parte delle torri, ovvero di quella che non verrà riqualificata dai privati che qualche mese fa hanno acquistato il complesso. Ci sarà l’approvazione del PUA (piano di utilizzo dell’arenile, ndr) e dei piani di campeggio, come da indirizzo dei piani turistici ricettivi del programma elettorale. Inoltre, abbiamo già ricevuto il finanziamento per due parcheggi da realizzare a Marina di Ardea, nella zona de “La fossa”, sul lungomare degli Ardeatini: contiamo di realizzarli quanto prima. Dietro tutti questi progetti vorrei sottolineare che c’è già un grosso lavoro da parte del consiglio comunale, che si sta concentrando soprattutto sui servizi al cittadino, come ad esempio la mensa scolastica, la raccolta differenziata e i trasporti pubblici”. Cosa augura ai suoi concittadini? “Approfitto sicuramente per fare gli auguri di un felice e prospero 2013 a tutti: la speranza è che già dai prossimi mesi i miei concittadini possano avere una sicurezza economica maggiore e, ovviamente, tanta salute”. Alessia Ambra Achille



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Viaggio nelle strade, alla ricerca di rifugi: notte di S. Stefano con i senzatetto di Torvaianica

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LA CITTA’ SOMMERSA

Inchiesta di Maria Corrao e Francesca Poddesu

n uomo di circa 65 anni ad inizio dicembre, una donna di 55 anni l’11 dello stesso mese: due morti in pochi giorni – quelli del grande freddo - solo a Torvaianica. Stiamo parlando dei senzatetto, i “clochard”, per dirla alla francese e dare un tocco poetico ad una vita che di poetico non ha nulla. Un piccolo esercito invisibile che si aggira nelle strade di Ardea, Pomezia e Torvaianica, sotto occhi indifferenti di chi non sa o non vuole sapere. I fatti di cronaca hanno riportato alla ribalta il problema di chi dorme per strada, in macchina o sotto i ponti: troppo atroce la fine della donna rumena che, dopo aver trovato rifugio in una baracca abbandonata in via Campoverde, è morta carbonizzata probabilmen-

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rmai li conoscono tutti, o quasi. Sanno chi di loro è tranquillo, chi potrebbe creare problemi, chi ha bisogno di aiuto. I Carabinieri, a Torvaianica, hanno a che fare con i senzatetto quasi ogni giorno. Spesso vengono chiamati dalle mamme che portano i bambini in piazza Italia, che segnalano l’uso improprio dei giardinetti. Ed allora arriva la pattuglia, a ricordare che non è possibile fare i propri bisogni nel parco, che invita gli homeless a raccogliere le tante bottiglie lasciate in giro, a non dare fasti-

te perché aveva acceso, male, una vecchia stufa per scaldarsi. Anche la morte di Felice, “barbone storico” di Torvaianica conosciuto da tutti, ha avuto la sua risonanza: un malore, l’intervento dei Carabinieri, l’arrivo alla Clinica S. Anna e la morte, poche ore dopo. Colpa del troppo bere, ma anche del freddo, di una vita di stenti passata in giro per il centro Italia, sempre sulla strada. Di solito gli inverni li passava altrove, e tornava a Torvaianica solo in primavera, per ripartire in autunno. Ma stavolta aveva scelto di restare qui, in quello che era il suo posto preferito. A fare lo stesso tipo di vita ci sono tante, troppe persone: giovani ed anziani, uomini e donne, italiani e stranieri. C’è chi passa le notti in auto abbandonate,

chi sulla strada, chi in un camper, chi sotto un ponte. E di giorno, c’è chi cammina in continuazione, tra Pomezia e Torvaianica, tra Torvaianica ed Ostia, e chi invece resta fermo ai giardinetti, spesso in compagnia di qualche bottiglia di vino o di birra. Un’umanità variegata, troppo spesso ignorata. La notte di S. Stefano abbiamo fatto un giro per scoprire dove e come vivono. E’ la prima tappa di un viaggio che proseguirà nei prossimi numeri a Pomezia ed Ardea. Un viaggio che ci porta alla scoperta di vite sconosciute, di storie diverse eppure uguali, o viceversa… Le riprese e le interviste della nostra inchiesta sono in onda su City Web Tv, all’indirizzo www.ilcorrieredellacittà.com, sezione TV.

dio. E loro sanno che, se arrivano i Carabinieri, è proprio ora di smetterla. “Ci trattano bene – specificano gli habitué dei giardini – e spesso ci danno anche qualche aiuto. Quando li vediamo arrivare, senza bisogno che ci dicano niente, raccogliamo tutto e ce ne andiamo”. Di storie ne vedono passare tante, tra gente che arriva solo per l’estate e si accampa un po’ dappertutto e persone che invece restano tutto l’anno. E se con la bella stagione dormire all’aperto non crea troppi problemi, d’inverno la musica cambia: il

freddo spinge alcuni ad occupare gli appartamenti vuoti o le macchine abbandonate, oppure, in mancanza di meglio, ad intrufolarsi negli androni dei palazzi. Sono diversi gli interventi fatti proprio per risolvere situazioni che vedono coinvolti i senzatetto. Per quanto riguarda la sicurezza, la situazione è molto più tranquilla rispetto a qualche anno fa, quando le risse erano all’ordine del giorno.

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Seguici sul sito web per rimanere informato su tutte le ultime news damo, 29 anni, polacco. E’ arrivato in Italia 9 anni fa e da più di un anno vive per strada. La sua vita ha conosciuto alti e bassi. “Fino a qualche anno fa andavo in giro con il portafogli pieno. Lavoravo come muratore, ero bravo, mi cercavano in molti e guadagnavo bene. Mi vestivo con roba firmata, potevo permettermi di andare nei locali e di divertirmi”. Adamo fino a un anno e mezzo fa viveva con la madre. “Anche mia madre, dopo un inizio di stenti, qui in Italia stava benissimo. Ha conosciuto un uomo, Ernesto, è andata ad abitare con lui, non le mancava niente. Poi lui si è ammalato, hanno cominciato ad avere qualche problema economico. Nel frattempo, ad Agosto del 2011, io avevo perso il lavoro e mia madre, che guadagna solo 500 euro al mese, non poteva di certo aiutarmi. Non so come sia successo, ma alla fine mi sono ritrovato qui”. E “qui” è sotto il ponte del fosso della Crocetta, a ridosso del distaccamento della Polizia Municipale. Per arrivarci bisogna passare dalla parte del campo sportivo, costeggiare il canale fino al ponte. Lì sono state “inventate” un paio di stanze, dove vivono 10 persone, tutte straniere: 9 uomini ed una donna. “La maggior parte sono polacchi – precisa Adamo – ma ci sono anche moldavi, un bulgaro ed un marocchino. Ma non ci sono rumeni”. Chiediamo ad Adamo come fa a non sapere come e perché è finito a vivere in strada. Ma preferisce non rispondere. “Non voglio raccontare quello che è successo, è meglio che io non parli, proprio non posso spiegare, è una brutta cosa…”. Ma come si trova, un ragazzo così giovane, a vivere senza una casa? “Questa è la mia casa”, dice indicando i pochi oggetti ammucchiati sotto al ponte. “Qui – prosegue – ci sono le persone a cui voglio bene, dei veri amici che non voglio abbandonare. Loro mi hanno offerto un posto dove stare quando non sapevo dove andare, io adesso devo ricambiare e stare vicino a loro”. Ma non ha mai pensato di tornare ad avere una vita normale, un lavoro, magari una famiglia tutta sua? “Io cerco lavoro, ma appena sanno che vivo qui, non me lo danno. Già è difficile trovarlo per chi ha una casa, figuriamoci per chi non ce l’ha”. Non è che non le danno lavoro perché lei beve? “E’ vero, bevo, ma cosa mi resta da fare? Se riuscissi a trovare un lavoro non berrei più, ma ogni giorno ho solo rifiuti: quindi mi resta solo bere, almeno non ci penso e non mi dispero. Prima di finire qui sotto non bevevo. Ho iniziato quando mi sono ritrovato senza casa”. Quello dell’alcool è un problema serio: Adamo ed

i suoi amici bevono parecchio, di giorno ai giardinetti di Piazza Italia, di sera sotto il ponte. “Quando vado a cercare lavoro non bevo, senza contare che di certo non mi ubriaco di giorno”. Cosa ha fatto a Natale? “Insieme ai miei amici ho trascorso un Natale bellissimo: una persona di cuore ci ha portati tutti in un ristorante qui vicino e ci ha offerto la cena, compreso il panettone. E’ stata una cosa meravigliosa, sarò sempre grato a quella persona”. E gli altri giorni, come se la cava? “C’è una suora che ci porta qualcosa da mangiare. Poi c’è un macellaio del centro che ci regala alcuni pezzi di carne e delle ossa per fare il brodo. Se qualcuno di noi guadagna qualcosa perché trova una giornata di lavoro, allora compra quello che serve per tutti, facciamo al spesa al discount. Ci aiutano in tanti, qualcuno ci offre un panino”. Per cucinare c’è un fornelletto a gas,

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per il freddo tante coperte. Ma non è stanco di questa situazione? Non è umiliante per un ragazzo giovane e sano? “Sì, ma ormai mi sono abituato”. Cosa dice sua madre della sua scelta? “Non dice nulla, perché c’è passata anche lei. Mia madre è arrivata in Italia prima di me, 15 anni fa: per un periodo ha fatto la stessa vita che sto facendo io adesso. Poi, per fortuna, le cose sono cambiate, ed io l’ho raggiunta. Stavamo alla grande, ma lei non ha mai dimenticato il suo passato. Infatti, quando le cose per noi andavano bene ed io andavo a lavorare, mia madre preparava sempre qualche panino in più e mi diceva di andare a portalo a quelli che vivevano per strada. Adesso io sono tra quelli che vivono per strada”. Sua madre l’aiuta? “Ogni tanto mi da’ 20 euro, di più non può”. Cosa serve per andare via di qua? “Un lavoro, solo questo. E la mia vita cambierebbe”.

E il Comune che fa?

“Il Comune ed i Servizi Sociali non hanno un servizio apposito per i clochard: esiste invece il “pronto intervento sociale”, nella sede di via Bruno Buozzi, dove chi ha problemi relativi alla casa può rivolgersi. Per risolvere l’emergenza abitativa, soprattutto nel caso ci siano minori, il primo passo è dare un tetto momentaneo, ospitando per qualche giorno la persona o la famiglia presso strutture del territorio. Dopodiché, se esistono i requisiti, il Comune si fa carico del pagamento dell’intero canone di affitto per un anno. Il secondo anno il contributo dell’Amministrazione scende al 50%, per poi cessare allo scadere dei 24 mesi. Gli aiuti sono però riservati ai residenti di Pomezia, non agli altri cittadini: per gli stranieri esistono formule diverse, con contributi statali o europei. Molto attiva in questo senso è la Caritas”, ha dichiarato Rosaria Del Buono, Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Pomezia. L’Amministrazione comunale sa quanti senzatetto ci sono a Pomezia? “No, non abbiamo il polso della situazione, perché veniamo a conoscenza dei casi solo se le persone si recano spontaneamente a chiedere aiuto ai nostri uffici. Il Comune interviene in maniera coatta solo in caso di persone con disabilità”.

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rturo, 40 anni. Anche lui polacco e muratore, anche lui sotto il ponte del lungomare, al fosso della Crocetta. Fino allo scorso anno viveva ad Ardea con la moglie e la figlia. Poi perde il lavoro - problema che si aggiunge a quelli già esistenti - e con esso la famiglia. “Proprio in questi giorni ho firmato il divorzio”, spiega. “Noi stiamo qui perché non abbiamo lavoro, e non troviamo lavoro perché stiamo qui. Chi

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n grande aiuto ai senzatetto arriva dalla casa di accoglienza Cardinal Pizzardo, dove le suore fanno quel che possono preparando cibi, fornendo biancheria, dando l’opportunità di utilizzare i servizi igienici o le docce. “Ogni sera facciamo il giro per portare del cibo a chi non ha una casa – spiegano – Cuciniamo sempre qualcosa in più, ovviamente nei limiti delle nostre possibilità. Qui abbiamo già tante persone che si rivolgono a noi: ci sono famiglie che vivono nella casa accoglienza perché non hanno altri posti dove andare. E poi ci sono quelli che bussano alla nostra porta per avere un aiuto di qualsiasi genere”. Le richieste sono aumentate in maniera esponenziale negli ultimi due anni. Ai tanti stranieri si sono aggiunti gli italiani, spesso insospettabili. “Si tratta principalmente di uomini, spesso separati o che hanno perso il lavoro. Non hanno la possibilità di pagare un affitto e contemporaneamente fare la spesa e passare qualche soldo ai figli. Sono aumentate le richieste di pacchi alimentari, ma anche quelle di aiuto nella ricerca di un lavoro. Se prima un posto da badante lo cercava l’extracomunitaria, adesso anche le donne italiane sono disposte a questo tipo di impiego”. Ci sono più giovani o anziani? “Prevalentemente si tratta di persone sopra i 45/50 anni. Ci sono alcuni giovani, ma sono pochi”. “Vediamo tanta disperazione – proseguono – a causa della crisi, che sta colpendo sempre più forte questo territorio.

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assume una persona che vive sotto un ponte? E’ un cane che si morde la coda”. Ma quanto c’entra, secondo lei, l’alcool in tutto questo? “Poco, almeno per me. Io non mi ubriaco, sono forte e so lavorare sodo. Ma per me quasi mai c’è lavoro. Credo che il problema sia un altro: siamo troppi stranieri, qui in Italia. E se prima questo era un posto che poteva offrire un futuro, adesso non può più esserlo, perché siamo davvero troppi, ed

Noi facciamo il possibile, ma è sempre poco”. Voi siete solo tre. Ma quante sono i senzatetto che si rivolgono a voi? “Tanti, troppi. A volte non riusciamo ad aiutarli tutti, perché il cibo finisce prima. Abbiamo fatto richiesta al parroco per far utilizzare periodicamente le docce del campo sportivo in modo che queste persone possano lavarsi: per loro è un grande servizio, perché altrimenti non saprebbero dove andare”. Cosa chiedono? “Soprattutto cibo. Non chiedono soldi. Qualcuno chiede lavoro, ma di lavoro qui non ce n’è più”. Molti di loro sono schiavi dell’alGennaio 2013

il lavoro è invece troppo poco”. E’ strano sentire uno straniero che dice queste cose: se lo fa un italiano viene tacciato di razzismo. “Non è razzismo, è la verità: ormai abbiamo riempito tutti i buchi, non c’è più posto”. Cosa fa tutto il giorno? “Amo leggere. Mi siedo in una panchina del parco giochi e leggo di tutto”. Cosa spera? “Che l’economia si riprenda, e noi con essa”. Vuole parlarci della sua famiglia? "No, niente domande troppo personali. Posso solo dire che mia figlia adesso ha 16 anni e che vive ad Ardea con la mamma. Mi dispiace non poterle dare nulla di quello di cui ha bisogno, niente soldi, perché non lavoro da mesi”. Come si trova con le altre persone che condividono con lei il ponte? “Bene, ci aiutiamo molto uno con l’altro”. E la donna che sta con voi? “E’ grande, ha 57 anni”. Vi fa da mamma? “No, siamo noi che dobbiamo fare da padre a lei”. Arturo finalmente ride, ma poi torna subito serio. Qualche goccia di pioggia inizia a cadere. Come fate se arriva un acquazzone violento? “Il pericolo arriva dalla strada – spiega – perché l’acqua si incanala dal bordo e scende giù portando con se terra e sabbia, quindi si trasforma in fango e, se non stiamo attenti, ricopre tutte le nostre cose. Dobbiamo quindi fare una traccia per deviare tutto il fango lontano da dove dormiamo. Qui non stiamo troppo male, ma la vita di prima era un’altra cosa”. Lei beve perché sta qui o sta qui perché beve? “Sicuramente bevevo anche prima, ma non è per questo che sono finito qui”. Perché beve? “Per tanti motivi, non per ultimo per cultura. Purtroppo nel nostro paese siamo abituati a bere, è normale, non ci rendiamo conto che qui è diverso”. Si reputa un alcolizzato? “No, non credo di esserlo. Adesso è notte: le sembro ubriaco? Figuriamoci se lo sono di giorno, quando vado a cercare lavoro. Ma di certo l’alcool è un problema, me ne rendo conto”.

cool. Avete mai provato a farli smettere di bere? “Sì, ma non ci siamo riuscite. Quando è inverno dicono di bere per scaldarsi, d’estate si giustificano dicendo che soffrono di solitudine e di nostalgia per il loro Paese. Allora chiediamo loro perché non ci tornano, ma ci rispondono che lì starebbero anche peggio. Di certo anche qui non stanno molto bene: oltre a non avere una casa, non hanno assistenza medica. Per ovviare a questo problema, quando qualcuno di loro si ammala, ricorriamo ad un medico privato che collabora con noi e si presta a visitarli gratis”.


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mile è slovacco, ma parla inglese. Da ragazzo si è arruolato nell’Air Force e per anni ha servito l’Aeronautica Militare americana, ottenendo la cittadinanza statunitense. Dopo il congedo è diventato sceriffo in una cittadina dell’Oregon, dove si è sposato. In Slovacchia ha lasciato due fratelli. Uno dei due è sposato ed ha un figlio con dei problemi di ritardo mentale. Adesso Emile vive in via Polonia, all’interno di un’automobile, insieme al nipote, che ha 35 anni ma si comporta come un bambino piccolo. La storia che ci racconta Emile ha dell’incredibile. Potrebbe quasi sembrare finta, se non ci mostrasse dei documenti che dimostrano che lui è davvero quello che racconta. La sua storia di cittadino americano finisce circa tre anni fa, quando vola in Slovacchia a prendere il nipote, figlio di suo fratello, rimasto orfano di entrambi i genitori. La madre, dopo essersi ammalata di cancro, è morta da qualche tempo. Il ragazzo, rimasto solo con il padre, entra ed esce da un istituto dove teoricamente dovrebbe essere aiutato a far migliorare le funzionalità del suo cervello ma dove, secondo il racconto di Emile, su di lui vengono fatti degli esperimenti, con medicine passate anche attraverso il cibo. Il ragazzo subisce anche degli abusi sessuali, iniziati quando era ancora bambino. “Mio nipote ha avuto problemi sin dalla nascita e spesso stava in questo ospedale. Era un ospedale specifico, particolare, dove facevano esperimenti sul funzionamento del cervello. Il bambino non è mai stato allattato dalla madre, glielo hanno impedito, perché volevano che prendesse il latte che gli davano loro. Io sono convinto che contenesse delle sostanze che lo hanno rovinato del tutto. Crescendo, sono iniziati anche gli abusi sessuali su di lui”. “La pedofilia è molto radicata in Slovacchia – spiega Emile – c’è una vera e propria mafia che la gestisce. E nessuno ci si può mettere contro”. Cosa che invece il fratello di Emile fa: l’uomo cerca di scoprire quello che sembra essere un importante giro di pedofilia e di abusi su incapaci. Ma muoversi in certi ambienti è pericoloso: quando pensa di aver scoperto quello che è realmente successo a suo figlio, il fratello di Emile nuore misteriosamente. Emile dice che è stato ucciso: glielo ha raccontato il nipote, che sembra abbia assistito all’omicidio. Ma la morte viene archiviata dalla polizia come suicidio. “In Slovacchia la polizia è facilmente corruttibile – racconta sconsolato Emile – e per chi ha ucciso mio fratello è stato facile farla franca. Ma mio fratello non si è suicidato. Ho passato molto tempo a fare indagini su quello che è successo, cercando di ricostruire il tutto partendo dagli appunti che aveva preso quando era in vita e voleva scoprire cosa stavano facendo a suo figlio. Per cercare di far uscire allo scoperto la verità sono anche andato davanti al Parlamento slovacco insieme all’altro mio fratello: abbiamo inscenato una protesta, ma nessuno ci ha ascoltato, anche se alcuni giornali, radio e televisioni hanno parlato di noi. Peccato che non abbiano potuto scrivere e dire più di tanto, perché aveva-

no paura anche loro di questa storia, che porterebbe a galla delle verità che vanno a coinvolgere persone insospettabili ed anche persone di chiesa”. Emile passa le sue giornate nell’auto a leggere – nel cofano ci sono circa 600 libri, tutti in inglese – ed a scrivere. Gli chiediamo cosa. “La storia di mio fratello e di suo figlio. Spero che possa servire per fare giustizia. Perché l'unica cosa che voglio è giustizia. Io ero sceriffo, in America: non posso non credere nella giustizia”. Non vuole una casa, un posto caldo dove stare? “Mio nipote è scioccato, ha paura a stare in un letto. Vuole sempre muoversi. Della macchina, invece, non ha paura. Quando ho i soldi per mettere un po’ di benzina facciamo avanti ed indietro su questa strada. A lui piace girare in auto, non si vorrebbe fermare mai. Se invece non ci sono i soldi per il carburante, camminiamo a piedi, sempre su via Polonia. Potete venire quando volete, ci troverete sempre da queste parti. Del resto, io non posso più permettermi una casa: tornano in Europa ho perso il lavoro, ed in tre anni, passati a cercare le cure per poter far stare meglio il ragazzo e per dimostrare la verità, ho speso tutto quello che avevo. Adesso non ho più nulla”. E sua moglie? “E’ rimasta in America. Ha accettato la mia scelta, ha capito che non avrei avuto pace, se non fossi riuscito a scoprire quello che era realmente successo. Ma il problema è dimostrarlo”. Come fa a vivere così? “Per quanto riguarda il cibo non ci sono problemi, c’è sempre qualcuno che ci porta qualcosa da mangiare. D’estate, poi, faccio qualche lavoretto e metto da parte quello che guadagno, proprio per poter mangiare. Il problema vero è lavarsi: mi pesa non poter fare la doccia tutti i giorni. Per fortuna ho fatto amicizia con un signore che abita nella strada parallela (via Svezia, ndr) che spesso mi fa andare a casa sua a lavarmi. Con lui posso anche parlare e sfogarmi”. Cosa le pesa di più? “Proprio il fatto di non avere interlocutori. Sono poche le persone a cui interessa la mia storia”. Non è perché parla solo inglese? “Forse sì, di sicuro questo è un impedimento non da poco, ma qualcuno che comprende quello che dico c’è. Io comincio a capire l’italiano, ma non lo so parlare per niente, quindi ho difficoltà con chi non parla inglese”. Perché non ha porta-

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to suo nipote in America? “Ho cercato un posto, negli Stati Uniti, dove potessero curarlo, ma non c’è stato nessun miglioramento: ho solo speso altri soldi senza risultato. Allora, anche consultandomi con l’altro mio fratello, sono tornato in Europa, perché è qui che posso continuare a cercare verità e giustizia: abbiamo girato parecchi Stati, ed alla fine siamo arrivati in Italia. Non so fino a quando ci resteremo. Il fatto è che ora ho una certa età, non so cosa riuscirò ancora a fare”. I Carabinieri ormai lo conoscono bene. A Natale gli hanno portato un panettone. “Ringrazio davvero di cuore i Carabinieri di Torvaianica. Sono persone eccezionali, spesso mi vengono a trovare per vedere se ho bisogno di qualcosa. Li ho conosciuti lo scorso anno ad agosto, quando mio nipote si è perso. Sono andato in caserma a presentare la denuncia di scomparsa. Lo hanno cercato ed alla fine lo hanno ritrovato ad Anzio. Li ringrazierò per sempre: io ho fato la promessa di prendermi cura di mio nipote, e non mi sarei mai perdonato se gli fosse successo qualcosa”. Il buon cuore di Emile si vede dai piccoli gesti: non ha nulla, ma è generoso. Qualcuno gli ha portato due stelle di natale, e lui le regala a noi. Un “present” fatto di cuore, a persone sconosciute, solo perché hanno ascoltato la sua storia.

Vuoi vedere il servizio integrale? Le riprese e le interviste della nostra inchiesta sono in onda su City Web Tv, all’indirizzo www.ilcorrieredellacittà.com, sezione TV. Gennaio 2013

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LA STORIA DI “BARBARELLA”: “MI PROSTITUISCO PER MANGIARE”

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on ci sono solo quelle dei senzatetto, tra le storie disperate del nostro territorio. C’è anche chi, come Giovanni Giona, 57 anni, un tetto e poco più se l’è preso occupandolo. Ma sotto il tetto non c’è una vera casa, ma solo una baracca diroccata senza luce, senza acqua e senza gas. Si trova a Santa Palomba, tra la campagna, le fabbriche e l’area logistica, lontano da tutto e da tutti. Vive in poco più di 10 metri quadri, in compagnia di due cagnoloni enormi ed un cuccioletto di poche settimane. “L’hanno abbandonato qui davanti l’8 dicembre. Sanno che amo gli animali, ed infatti me lo sono tenuto: non avrei mai potuto lasciarlo morire di fame o di freddo”, racconta orgoglioso. Giovanni abita qui - in una baracca divisa in due “appartamenti”, anche l’altro occupato “da una persona che non sapeva dove andare, gli ho detto che poteva stare qui finché non trovava di meglio, tanto quasi non ci vediamo, non ci diamo fastidio” - senza alcuna comodità se non un letto, qualche mobile vecchio raccolto prima di essere buttato ed un paio di sedie, ormai da quasi quattro anni. “Da quando sono uscito di galera”, precisa. Perché è finito in carcere? “Ho picchiato un uomo, perché aveva truffato una mia amica. Ma a questo si è aggiunta la falsa accusa della moglie: per vendicarsi, ha detto che l’avevo rapinata. Sono stato dentro un

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anno e mezzo, questa per bugia”. Ma prima dove abitava? “Nel binario morto della stazione di Santa Palomba: c’erano due vagoni, quelli delle ferrovie lo sapevano che ci stavo io. Ma quando sono uscito dal carcere non c’era più niente: non avevo più vestiti, coperte, quei pochi oggetti che mi servivano per la vita di tutti i giorni… Sono quindi andato al Comune di Pomezia, dalle assistenti sociali, per vedere se potevano aiutarmi”. Cosa ha chiesto? “Un lavoro, un posto dove dormire, oppure un sussidio per poter vivere. Non mi hanno dato niente, quindi sono venuto qui ed ho occupato questa baracca”. Ma cosa fa per vivere? “Vivo di espedienti”. Ossia? “A volte viene qui certa gente e mi dice di firmare alcuni documenti. In cambio mi danno mille, millecinquecento euro. Allora sto a posto per un po’”. Ma chi è questa gente? “Non lo so. Persone di Pomezia, di Ardea, di Aprilia… A me non interessa: mi offrono dei soldi che mi servono per sopravvivere. Loro lo sanno e vengono da me”. Con il risultato che su Giovanni pende anche l’accusa di essere una “testa di legno”. “Purtroppo nella mia vita non ho trovato molte persone per bene: ad aiutarmi sono stati solo i cosiddetti “delinquenti”, o comunque persone con regole tutte loro”. Ma quello che le danno per queste firme le basta per andare avanti? “Quando i soldi finiscono e non ho più niente da mangiare, faccio sesso a pagamento. Nella zona mi conoscono tutti con il nome di Barbarella”. Come reputa la sua vita? “Di certo non ne sono soddisfatto, ma questo è quello che posso fare, viste le circostanze. Nessuno mi fa lavorare, non ho i requisiti per la pensione: che faccio? Non mi sembra di avere molte alternative, dal momento che non voglio né andare a rubare né chiedere l’elemosina. Non ho bisogno di una mano una volta l’anno, perché “mangio” tutti i giorni: quello che mi piacerebbe avere è un aiuto vero, la possibilità di migliorare, di cambiare vita, avere un posto caldo dove stare. Ovviamente lavorando sodo, perché non mi voglio approfittare di nessuno. Anche se accetto i doni che alcune persone mi fanno, dal pacchetto di sigarette agli spicci, fino agli abiti smessi, io non chiedo mai nulla”. Ha parlato di un posto caldo, ma qui non ci sono i servizi primari: come fa? “Al posto della luce uso una o due candele. Per l’acqua, vado con la carriola fino ad una fontana che si trova a circa un chilometro da qui: la riempio tutta Gennaio 2013

e la porto a casa. Certo, è scomodo, ma non ho alternative. Per scaldare l’acqua e cucinare utilizzo una bombola, piccola, perché non ho mai molti soldi da spendere. Per combattere il freddo, invece, visto che non ci sono i riscaldamenti uso un paio di coperte in più”. Cosa si aspetta dal futuro? “Ormai niente”. Di cosa ha paura? “Anche stavolta diciamo di niente, anche se non è proprio vero. Io dormo con una paletta di legno vicino a me: sono sempre pronto a difendermi. Io problema è che non ci vedo molto bene, quindi devo sperare che non succeda mai nulla”. Giovanni indossa infatti degli occhiali, ma non sono suoi. “Me li hanno regalati, ma non sono della gradazione giusta. A me mancano diverse diottrie, queste lenti non sono adatte, quindi per vedere alle diverse distanze le avvicino o le allontano”. Ma lei ha un medico di base? “No, e nemmeno l’assistenza della mutua. Quelle rare volte che ho avuto bisogno di una medicina, per fortuna ho sempre trovato qualcuno che me l’ha regalata”. Ma dove risulta residente? “Io sono domiciliato in questa baracca, ma la residenza che risulta dai documenti è alla casa comunale di Pomezia”. Durante la chiacchierata i cani gli girano intorno, festanti. “Da loro ricevo amore incondizionato, ed io cerco di ricambiare come posso: a loro non manca mai la pappa, a me a volte può capitare. Certo, si devono accontentare pure loro, ma per fortuna spesso una signora che abita nel quartiere mi regala dei sacchi di croccantini per cani”. Lontano da tutto, Giovanni si muove solo a piedi. “Se devo andare a fare la spesa mi porto il carrello, ma non posso mai comprare troppa roba, sia perché non ho mai tanto da spendere, sia perché non ho il frigorifero. Io cibo non può restare fuori a lungo, anche se fa molto freddo”. Al posto del frigo, una busta attaccata alla porta. Dentro ci sono un po’ di verdure e poco altro. La carne è merce rara, e “va consumata al massimo in un giorno, altrimenti si rovina”. Nonostante tutto, Giovanni è allegro e solare. Viene da chiedersi dove siano i suoi parenti, se sanno che tipo di vita conduce. “Parenti? E’ come se non li avessi”. Ed amici? “Ho qualche conoscente. Gli unici essere viventi che mi sono sempre vicini sono i miei cani. Anzi, approfitto per fare un appello: è possibile fare qualcosa contro chi ogni tanto me li avvelena?”. Maria Corrao



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2012: UN ANNO INSIEME A VOI Ripercorriamo insieme i fatti salienti di Pomezia & Ardea

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Servizio di Maria Corrao e Matteo Acitelli

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n anno fa la Sigma Tau ha annunciato la cassa integrazione per 596 persone, poi ridotta a circa 400. L'azienda, già lo scorso marzo, aveva prospettato una risoluzione positiva con la presentazione del piano industriale, che doveva servire ad un rilancio e, forse, al reintegro dei dipendenti. Qual è la realtà di oggi vista da chi la sta vivendo in prima persona? Ne parliamo con alcuni dipendenti ora in cassa integrazione. “Nonostante la riduzione delle spese grazie alla CIGS, dopo un anno la Sigma Tau è ancora in crisi e vuole mandare in cassa integrazione altre 146 persone, facendo chiudere di fatto tutto il settore ricerca: e questo sarebbe il rilancio? Gli informatori, anche quelli in CGIS, nei primi mesi del 2012 sono stati generosamente premiati per i risultati raggiunti: questo significa che, forse, se ci sono problemi questi dipendono da una pessima gestione del management, che invece scarica le inefficienze sui dipendenti”. Come è stato questo anno e quanto ha inciso la cassa integrazione a livello personale e all'interno della famiglia? “Con circa 850 euro al mese ci sono grosse difficoltà ad arrivare a fine mese”. Chi vi è stato più vicino a livello di Istituzioni e da chi, al contrario, vi sentite presi in giro? “Ci sono state circa 20 interrogazioni parlamentari sulla crisi Sigma Tau, con cui quasi tutte le forze politiche hanno cercato di aiutare i lavoratori, evidenziando la problematica del transefer price e la grande contraddizione tra il mega investimento di 300 milioni di dollari fatto nel 2010 con l’acquisizione del ramo d’azienda Enzon negli USA, con bilanci evidentemente sani, tanto da convincere il Ministro Passera, allora capo di IntesaSanPaolo, a fornire il necessario supporto finanziario. A distanza di pochi mesi quegli stessi bilanci sono stati utilizzati per evidenziare alle autorità competenti lo stato di crisi. Tutte le interrogazioni sono cadute nel vuoto: ci sentiamo traditi dalla

Regione Lazio, dal Ministero del Lavoro, dall’Ispettorato del Lavoro, dall’Agenzia delle Entrate, dalla Guardia di Finanza, insomma, da tutti quegli enti che avrebbero dovuto verificare questa strana ed improvvisa crisi, scoperta 6 mesi dopo la scomparsa di Claudio Cavazza e il comunicato degli eredi, che rassicuravano i dipendenti sul futuro e sulla solidità del gruppo. I lavoratori si sentono traditi anche dalla RSU, che non è stata in grado di difenderli, come invece è Gennaio 2013

successo alla Abbott”. Quali sono le speranze per il 2013? “Che vi sia un po’ di giustizia: nel 2012 l’azienda ha contribuito al costo delle colonie aziendali per i figli dei dipendenti non in CIGS, il parco auto aziendali è sempre pieno di lussuose berline, mentre il bus navetta viaggia con pochissime persone a bordo. Forse si potrebbe fare economia su queste cose, invece che sulla pelle dei lavoratori”.


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PETTIROSSO - Il 2012 per gli abitanti della Pettirosso è stato un anno di promesse: proviamo a chiedere ad uno dei proprietari, Paolo Cipollone, cosa ne abbiano ricavato. “Nella domanda è insita la risposta: "Un anno di promesse". Da parte del Sindaco e dalla politica pometina in generale, nulla si è ottenuto, nonostante l'illusione degli ultimi mesi, che sembrava portare ad una trattativa tra noi proprietari ed il Comune per giungere ad un accordo transattivo. L'amministrazione non è stata capace di portare sui tavoli dei nostri legali una proposta e così ci troviamo con un ultimatum da parte del Giudice del Tribunale di Velletri, che ad Aprile prossimo sarà pronto ad emettere le prime sentenze. Ovviamente parliamo del primo grado di giudizio, con il rischio di Appello e Cassazione. Onestamente non credo che un onesto cittadino possa sopportare tutto ciò nemmeno per un mese ancora... Di certo, vedere quanto accade sotto la torre comunale tra mazzette ed arresti non aiuta a placare i malumori di chi viene invitato a lasciare libera la propria casa, pagata a prezzo di mercato con un atto notarile, e che ora si ritrova a sobbarcarsi una causa con l'esborso di migliaia di euro. Ciliegina sulla torta, chi volesse ovviamente non può vendere l'immobile”. Avete più volte provato a smuovere le acque con proteste anche "coreografiche": è servito a qualcosa? “Per prima cosa mi sembra lecito ricordare come il nostro modo di protestare, come truffati ed illusi, finora sia stato del tutto civile. A parer mio, in questi "scandali" la coreograficità ha il suo ruolo. Sappiamo bene quale danno possa recare a livello di immagine verso i politici, ed è per questo che non sono da escludere ulteriori azioni, magari coinvolgendo tv a livello nazionale. Se non erro "Striscia la notizia" conosce bene Pomezia... Posso solo dire che più volte è stato necessario sedare delle iniziative "al limite" da parte dei singoli (onesti padri di famiglia), spinti esclusivamente dall'esasperazione”. Cosa vi aspettate dal 2013? “Per prima cosa attendiamo che il Sindaco nomini un nuovo delegato, sostituto di Mirimich, alla vertenza Pettirosso. Dopodiché abbiamo tre mesi per trovare un accordo, sono pochi ma non possiamo non esser fiduciosi. Non c'è più tempo per giocare a nascondino o far finta che tutto si risolverà da sé. Ogni carica politica dovrà assumersi le proprie responsabilità”. Qual è il livello di fiducia nei confronti dell'Amministrazione di Pomezia e dei politici pometini? “Se dovessi riferirmi a quanto visto finora, preferirei non rispondere. Vorrei comunque consigliare a tutti i cittadini pometini di esser presenti almeno una volta ad un Consiglio Comunale. Saprebbero sicuramente chi non votare alle prossime elezioni... Concluderei ricordando a quanto ammontano ad oggi le spese legali del Comune: € 700.000,00. Chi le paga?”.

SALZARE - “Io ho un pessimo ricordo dell’abbattimento della palazzina A – ha dichiarato il custode del comprensorio, Alberto Vani – Fermo restando che si tratta di una procedura di legge che va rispettata, posso dire che vedere come è stato svuotato quell’edificio, semplicemente mettendo fuori quella gente, senza fare una distinzione tra chi era davvero bisognoso e chi invece era un criminale, è stato davvero doloroso, anche perché non è stato fatto nulla per impedire che i tanti stranieri che prima occupavano abusivamente quegli appartamenti sono rimasti comunque qui, indisturbati, dando l’assalto agli altri edifici. Infatti, tutte le persone non desiderate della palazzina A hanno ritrovato una sistemazione sia dentro che fuori questo complesso. Questo significa che c’è qualcosa che non va: credo che non vengano tutelate abbastanza le persone oneste”. Dopo l’abbattimento della palazzina A ci sono stati anche diversi problemi a livello igienicoambientale: dove sorgeva l’edificio adesso c’è una discarica a cielo aperto, mentre dalla palazzina contigua fuoriescono liquami. “Credo che nell’abbattere la palazzina non siano state fatte le dovute considerazioni - ha aggiunto Roberto, uno dei proprietari degli appartamenti “regolari” delle Salzare – Probabilmente la fuoriuscita di liquami è dovuta ad un’interruzione delle rete fognaria. Spero di sbagliare, ma è l’ipotesi più probabile, visto che questo è stato uno dei primi complessi in zona dotato di allaccio alle fognature”.

USI CIVICI: Degli usi civici il commento di Stefano Ludovici, consigliere comunale del PD, direttamente interessato alla questione in quanto su un terreno gravato dagli usi civici svolge la sua attività lavorativa. “E’ stato firmato un protocollo con la famiglia Sforza Cesarini, ma per risolvere il problema in realtà ci saremmo dovuti rivolgere al giudice demaniale, competente per quanto riguarda gli usi civici. Quella fatta da Eufemi è stata una mera mossa di propaganda elettorale, visto che un protocollo di intesa come quello fatto non serve a nulla. La vera risoluzione è possibile solo seguendo ciò che dice la legge: vorrei far presente che alla Banditella, dove ci sono terreni, inizialmente di proprietà della famiglia Rossi, gravati da usi civici, si sta già procedendo alle prime liquidazioni, circa 15, in accordo con la Regione Lazio, che ha inviato i suoi periti, uno specializzato per i terreni agricoli ed uno per quelli ad uso abitativo. In questo caso, senza troppi clamori, è stato seguito l’iter previsto dalla legge. Perché non si fa la stessa cosa con i 700 ettari dei terreno delle Salzare?”. Anche Antonino Abate, capogruppo consiliare del PD, dice la sua. “Quel protocollo d’intesa non credo sia mai partito. Si è trattato di una strumentalizzazione politica, è stato cavalcato il momento elettorale a danno dei cittadini che si aspettavano davvero una soluzione. Credo sia ora di smetterla di prendere in giro gli Gennaio 2013

abitanti di Ardea, che meritano davvero tutt’altro rispetto”.

ACQUA A S. PALOMBA: Del “problema acqua potabile” parliamo con Diego Casubolo, presidente del Comitato di Quartiere Roma2/S. Palomba. Dopo tanti rinvii, tante promesse, tanti proclami, finalmente il 28 giugno scorso l'acqua è arrivata nella torre piezometrica. Si aspettava che sarebbe arrivata a breve anche nei vostri rubinetti, visto che al "taglio del nastro" il sindaco aveva preannunciato 45 giorni per il lavaggio? “Ero presente al taglio del nastro e sinceramente sì, mi aspettavo che l'acqua sarebbe arrivata entro il mese di settembre. Questo perché in quell'occasione scambiai qualche parola, oltre che con i rappresentanti politici e tecnici del Comune, anche con il personale e i dirigenti di ACEA. Sembrava che tutto procedesse per il meglio e sebbene fossi consapevole che si trattava di un passaggio intermedio, l'ottimismo aveva preso il sopravvento”. Passato il tempo previsto sono ricominciate scusanti e promesse. Qual è la situazione attuale? “Più che le scuse e le promesse sono cominciati nuovi problemi. Problemi, come il furto del rame dalla torre, che in condizioni normali avrebbero fatto ritardare l'erogazione dell'acqua di qualche giorno. E invece il Comune e le sue casse attraversano un periodo che nulla ha a che vedere con la normalità, perlomeno in un Paese del rango dell'Italia. La situazione attuale? E' quella che ha contraddistinto gli ultimi due anni. L'acqua è vicina come non mai ai rubinetti delle nostre case. Gennaio? Febbraio? nessuno si sbilancia nell'indicare una tempistica e i mesi passano inesorabilmente”. E qual è il vostro giudizio su come l'Amministrazione ha gestito la vicenda? Vi fidate ancora dei nostri politici? “Vivo a Pomezia dal 2008 e ritengo che sia una Città complessa e mal gestita da anni. In pochi, pochissimi (politici e non) amano questo territorio, in molti lo vedono come un eldorado da sfruttare per fare soldi e fuggire via. Questa situazione si ripercuote inevitabilmente sull'estetica, sulla pulizia e sulla vivibilità della Città. A mio modo di vedere bisogna però uscire dalla distinzione netta tra cittadino e politico. I confini non sono netti, ma sfumati, così come le responsabilità di una non corretta gestione del territorio che a mio modo vanno suddivise. Di gente che si vende per "due denari" ce n'è in politica come tra i cittadini cosiddetti comuni”. Il 2013 sarà ancora un anno "a secco", secondo lei? “Il 2013 deve essere l'anno che vedrà l'acqua potabile a Roma 2! Non potrà che essere così! Per il mese di effettiva erogazione aspetto che l'Ing. Curci, che con l'occasione ringrazio per il lavoro svolto e per la sempre squisita disponibilità, si esprima in tal senso”.

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torio. Adesso attendiamo che si insedi il nuovo Governo, per poi studiare le sue mosse: devono però sapere che siamo pronti a ricominciare la nostra lotta contro i tagli all’istruzione e alla privatizzazione delle scuole e della cultura”.

MENSE SCOLASTICHE A POMEZIA: “Per fortuna la fase più critica è passata, ma qualche problema sul servizio di refezione scolastica a Pomezia ancora c’è – racconta Carmen, mamma di una bambina di 4 anni - Vorrei riepilogare quello che è successo lo scorso mese: il 4 dicembre è stato interrotto per due giorni a causa del passaggio dalla ditta Innova alla Cooperativa di Servizi C.N.S. Il 7 dicembre era garantito il servizio mensa con piatti freddi. E va bene, ma alla scuola materna Sant'Andrea Uberto è stato consegnato alle 14:15! Stiamo parlando di bambini dai 3 ai 5 anni: è indegno! Dal 10 dicembre il servizio sarebbe dovuto essere regolare, con la distribuzione di pasti caldi, ed invece nei giorni successivi viene distribuito su 2 turni e alla scuola materna Sant'Andrea Uberto il secondo turno è alle 13:45. Stiamo sempre parlando di bambini dai 3 ai 5 anni”. E per quanto riguarda la qualità? “I primi giorni ci sono stati problemi: i bambini, ma anche qualche maestra, spesso hanno lasciato tutto nel piatto, perché era immangiabile. Mi dispiace che il Sindaco di Pomezia Enrico De Fusco non sia andato, così come aveva invece annunciato, “nelle scuole a supervisionare il servizio e controllare che tutto si svolga regolarmente”. Noi, sinceramente, non lo abbiamo visto… Inoltre c'è da segnalare che al Sant'Andrea Uberto esiste una cucina interna pronta per essere utilizzata, ma chiusa; ci domandiamo per quale motivo. Sono solo altri soldi pubblici buttati?”.

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PROTESTA DEGLI STUDENTI – “La nostra protesta si può riassumere con lo slogan apparso in uno striscione, nel quale si dice “Ci avete rubato tutto, ridateci almeno il nostro futuro”. Ed è per quel futuro che siamo scesi in piazza”, raccontano gli studenti delle scuole superiori di Pomezia. Ragazzi che ragionano con la loro testa, capendo che per poter cambiare le cose bisogna lottare in prima persona e non aspettare che siano gli altri a decidere. “Speriamo che la nostra voce possa essere ascoltata, ma anche che sia da esempio ai nostri genitori ed a tutti quegli adulti che si lamentano, ma che poi non fanno niente per cambiare le cose. Noi crediamo che, uniti, riusciremo ad ottenere qualcosa. Per questo abbiamo deciso di unire le forze, creando un comitato interscolastico che unisce le varie realtà del terri-

ne i lavoratori, ancora in presidio davanti i cancelli dell’azienda, hanno conosciuto il nuovo presidente della società, presente sul posto con i vertici della Cecconi stessa. Solo pochi giorni prima c’era stata l’ennesima protesta degli operai, che volevano evitare che gli incaricati della società Menfer, una ditta di raccolta rottami, entrasse per smantellare le attrezzature per le lavorazioni delle carni e portarle alla fonderia. IL BILANCIO DEL 2012 SECONDO I CITTADINI

BOIRON: Il 19 dicembre è stata firmata dai 48 lavoratori della Boiron di Via Pontina Vecchia, ad Ardea, la Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria. Un altro pezzo dell’industria sul territorio che chiude, lasciando a casa i dipendenti che dal 1 Gennaio prossimo inizieranno a usufruire della CIGS fino al 31 Dicembre 2013. Ricordiamo che l ‘azienda francese leader mondiale nella ricerca dell’omeopatia rimane in Italia con la sede di Milano, dove tra l’altro un paio di lavoratori romani hanno già accettato di trasferirsi. La conferma della volontà da parte della società francese di abbandonare il sito produttivo e distributivo era già arrivata ai lavoratori lo scorso 12 ottobre, data in cui è partito un “conto alla rovescia” di 75 giorni, passati i quali l’azienda effettivamente chiuso lo stabilimento, lasciando i dipendenti senza lavoro, nonostante gli ottimi risultati ottenuti a livello di fatturato: malgrado la crisi, l’esercizio chiuso il 31 dicembre scorso indica infatti ricavi per oltre 53,5 milioni di euro, in crescita del 3%, con un utile che sfiora i 2,3 milioni, e un indice di redditività dell‘11,7%. “Hanno voluto chiudere per forza – sostengono i lavoratori – nonostante il fatturato attivo: fino a luglio scorso sono stati concessi premi di partecipazione. Ad Ardea distribuivamo il 70% del fatturato aziendale e il quantitativo di prodotti distribuiti dal nostro stabilimento era cresciuto del 29% dal 2010 al 2012”.

CECCONI: Tutti licenziati, i dipendenti della Cecconi, storico salumificio di Ardea. Nonostante i tentativi di dialogo, le proteste, le manifestazioni ed i cortei, oltre agli interventi delle Istituzioni locali e regionali, la produzione si è fermata definitivamente e lo stabilimento è stato chiuso, forse per sempre. Il 19 dicembre l’ennesimo sopralluogo della ASL all’impianto: i controlli sono serviti a verificare l’avanzato stato di decomposizione delle carni rimaste all’interno dei magazzini, scongelate e senza illuminazione. Con l’occasioGennaio 2013

Antonio Sessa, giornalista: “I fattori positivi del 2012 attengono alle iniziative di partecipazione politica da parte dei cittadini. Bastia pensare alle primarie o alla raccolta firme del Movimento 5 stelle, ma anche ai giovani scesi in piazza per protestare contro i tagli alla scuola. Tra quelli negativi evidenzierei la crisi del mondo del il lavoro. Pomezia è stata sempre uno dei maggiori poli industriali d’Italia, ancora oggi diamo lavoro a chi vive fuori dalla nostra città, ma ci piange il cuore vedere tante imprese che cessano o riducono la loro attività. Per quanto riguarda l'amministrazione comunale, credo che nel 2013 debba soprattutto evitare il dissesto finanziario”.

Marco, cittadino: “Io abito a Pomezia da oltre 40 anni ed ho visto una trasformazione negativa incredibile: non c’è più lavoro, c'è fame. Uscire è diventato un miraggio, anche solo andare a mangiare una pizza è diventato un lusso. Mi fanno rabbia i nostri politici, che sembra vivano in un altro pianeta”.

Valentino Valentini, cittadino: “Il 2012 si chiude malissimo sul fronte economico del Comune: sentire che un assessore alle finanze dichiara di essere soddisfatto perché il bilancio si chiude con 2 milioni di euro di passivi la dice lunga. Credo che la crisi di Pomezia sia in realtà la crisi della nostra classe politica. Temo che il 2013 sarà peggio, perché questa Amministrazione continua a produrre atti che poi non porta avanti”. Gino Antonio Maratta, cittadino: “Il Primo Cittadino deve ancora dimostrare di saper fare il suo lavoro. Di sindaco ha solo l'appellativo, come gli assessori o i consiglieri comunali. Sono solo politicanti, come li chiama Striscia la notizia”.


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Annibale Gentile, cittadino: “Ho 80 anni e ho fatto le elementari a Pomezia: negli anni ‘60 Pomezia era una delle zone più ricche d'Italia, eravamo tutti brillanti e pieni di fiducia verso il futuro. Adesso Pomezia è povera. Non so se questo dipende da chi ci governa, però è vero che è sempre stato così comunque, io sindaco compro una terra e la vendo a lei da agricola a industriale. il 2013 sarà sempre peggio, alal politica non c'è un limite di peggio

Paolo Ruffini, presidente del consiglio comunale di Pomezia: “Se i cittadini soffrono la crisi la colpa va ricercata anche nella pressione fiscale che lo Stato centrale sta attuando per poter sanare i bilanci. Da parte nostra, stiamo lavorando per allentare la pressione fiscale delle tasse comunali”.

Fabio Fucci, consigliere comunale Movimento 5 Stelle: “Il 2012 ci lascia davvero pochi fatti positi-

vi, se guardiamo l’amministrazione comunale, che va avanti tra guasti ed indecenze. Di positivo vedo la grande partecipazione da parte dei cittadini, che finalmente hanno voglia di interessarsi alla vita della economica, politica e sociale della città”

RIFIUTI, PROBLEMA COSTANTE “E’ vero, ci sono stati tanti problemi riguardo al servizio di raccolta dei rifiuti urbani – ha spiegato Piero Toce, Assessore all’Ambiente del Comune di Pomezia - La maggior parte di essi sono comunque imputabili ad una delle due ditte che hanno gestito il servizio fino al 4 dicembre. In quella data abbiamo interrotto i rapporti con l’Aimeri, ditta più volte insolvente sia nei nostri confronti che in quelli dei dipendenti, rinnovando per altri sei mesi alla società Formula Ambiente, che insieme all’Aimeri formava il consorzio CNS, vincitore del precedente appalto. Da quando questa ditta ha preso in carico l’intera gestione abbia-

mo avuto un visibile miglioramento del servizio e sicuramente meno problemi anche a livello amministrativo. Nel recente passato, infatti, il Comune per ben tre volte aveva dovuto pagare direttamente gli stipendi ai lavoratori dell’Aimeri, che non retribuiva i suoi dipendenti. In ogni caso, siamo al lavoro per il perfezionamento del nuovo capitolato d’appalto: prevediamo di poter espletare la gara entro la scadenza della proroga contrattuale appena firmata con l’attuale ditta”.

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ARDEA E MANZU’: UN PATRIMONIO INESTIMABILE DA VALORIZZARE

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iamo persuasi, a dispetto di quanti o non sanno o non vogliono sapere, che Ardea costituisca un patrimonio inestimabile sul piano culturale, storico, paesaggistico e soprattutto archeologico non ancora valorizzato appieno. Al di là dalle diatribe politico/amministrative, è vivo ed eclatante ad Ardea tutto un mondo sconosciuto ai più, che spende parte del suo tempo per la cultura, per l’informazione e la conoscenza del proprio territorio, la propria storia e desidera mantenerne la memoria come elemento essenziale per capire e dare un senso alla propria vita e quella dei propri cari. Abbiamo dunque deciso di andare a fondo e ci siamo recati nel cuore pulsante della cultura ad Ardea, lo straordinario museo dedicato al grande maestro Manzù, e abbiamo scoperto cose davvero di estremo interesse che meritano di essere divulgate e conosciute soprattutto dalle giovani generazioni che troppo spesso pensano che Ardea sia un deserto ad ampio raggio. Abbiamo inteso parlare con il ricercatore culturale più affermato, un componente dell’organizzazione mondiale dell’Unione Latina, organismo cui aderiscono trentasette paesi e che si trova presso l’Unesco, Giosuè Auletta. Personaggio schivo, diretto, amante del territorio e di tutto quello che lo circonda, studioso insigne e conoscitore profondo del grande maestro Manzù. Dott. Auletta, ci parli anzitutto di Manzù, svelando particolari della sua personalità poco conosciuti, magari aneddoti. Nel rispondere a questa domanda, l’emozione di Auletta è palpabile, gli occhi si illuminano, pudicamente si lascia avvincere da un sorriso contenuto, ma ricco di orgoglio nel sapere di dover raccontare e rivivere momenti eccezionali. “Ho iniziato a frequentarlo da quando avevo undici anni. L’arricchimento che ne ho tratto è immenso, certamente assieme a lui ho respirato l’aria della sua nobiltà d’animo, della profondità del pensiero e dell’immenso patrimonio culturale che ha trasferito nelle sue opere molto più di quanto si possa pensare”. Ha qualcosa di particolare che sente di dover comunicare a quelli che furono i suoi concit-

tadini? “Certo, ed è il fulcro della sua esistenza, la motivazione profonda che lo indusse, lui bergamasco, a optare per questa terra della quale mai ebbe il minimo dubbio di volerci restare eternamente e contribuire con la sua tumulazione all’arricchimento culturale del paese che lo adottò con entusiasmo e orgoglio”. E’ certamente qualcosa d’inedito, vero? “Si tratta di qualcosa che capita ai grandi della terra, a quelli che mostrano una sensibilità non comune e pensano alla propria vita e opera come strumenti per far comprendere i valori veri e universali: la cultura, inevitabilmente connessa con ma memoria storica; il valore della pace, dell’integrità morale e del buon vivere civile. Egli scelse questa terra perché sentiva lo spirito del luogo, avvertiva fortemente, come soleva dirmi, che “Ardea è la città della pace”. Per queste ragioni fin dal 1965/’66 cercò con entusiasmo inusitato di contribuire a elevare la cultura attraverso l’organizzazione del “Premio Internazionale di Pittura Città di Ardea”. Inoltre, credeva laicamente di dover ricostruire la storia culturale della latinità”. Oggi com’è considerata la latinità? “Sembrerà strano, ma oggi nel mondo la latinità è oggetto di studi profondi e accurati che trovano Ardea al centro di progetti di altissimo valore senza che se ne sappia nulla a livello amministrativo. Ardea, ma non svelo niente di nuovo al riguardo, fa parte del contesto territoriale che ha dato origine alle culture nel mondo delle lingue neolatine quali la nostra, la francese, la spagnola e la rumena. Come accennavo prima con riguardo al legame all’Unesco, nel 1954 fu firmato il Trattato di Madrid che sancì la cultura Latina come argine e caposaldo dell’universo culturale, e da allora il 15 maggio si celebra la giornata mondiale della latinità”. Un noto ministro della Repubblica ebbe a dichiarare che con la cultura non si mangia, lei cosa ne pensa? “Ovviamente sono del parere opposto. Credo che la cultura sia un formidabile mezzo per l’espansione economica e Ardea potrebbe diventare, con poche iniziative, fulcro di tali opportunità. Gennaio 2013

Pensi alle possibilità turistiche e ai vantaggi che ne deriverebbero per le popolazioni locali se solo si istituzionalizzasse un percorso metropolitano molto ambito, che è l’itinerario delle origini latine dei romani. E poi altre iniziative sulle quali stiamo ragionando”. Ritorniamo al Manzù per capire qualcosa in più della triste faccenda che qualche tempo fa riempì le cronache per il trasferimento della salma del Maestro a Bergamo. “Bene, a questa domanda tengo particolarmente. Il Maestro era intimamente e irremovibilmente convinto che il radicamento al luogo è parte del tutto della vita di un uomo. Manzù sentiva di stare al centro del mondo e nella storia di Ardea, e proprio qui trovava tutti quei valori umani fondamentali per la sua arte. Con questi fondamenti il tentativo del 2003 di sradicare Manzù dal suo territorio poteva considerarsi come atto sacrilego, una vera e propria profanazione e sono certo che ormai a nessuno possa venire in mente di compiere un atto così abietto. Manzù era un maestro di vita, il cui patrimonio personale è il testamento della sua arte che ha inteso offrire come lascito ad Ardea. Il Museo può essere considerato come una porta per entrare nel mondo e quindi qualsiasi iniziativa irrispettosa della sua volontà e non possiamo permettercela. Non a caso anche la cittadinanza l’ha ben compreso nel momento in cui ha rilasciato sedicimila firme in tale direzione”. Che legame c’è tra il Manzù e i suoi percorsi culturali che la vedono qui ogni venerdì con tanta gente interessata alle sue dissertazioni? “Le iniziative culturali e educative che si svolgono presso il Museo - e non solo il venerdì, ma anche altri giorni della settimana, soprattutto per gli alunni delle scuole elementari e medie di Ardea e del circondario - altro non sono che la concreta attuazione degli ideali artistici e umani del Manzù. I nostri incontri settimanali possono essere definiti come un laboratorio di ricerca permanente che ha tra gli elementi fondamentali appunto Manzù, Virgilio e il territorio di Ardea”. Vuole aggiungere qualcos’altro in omaggio e ossequio alla grandissima personalità di Manzù e della sua insigne opera? “Mi limito essenzialmente a rammentare quello che ebbe a scrivere il grande critico d’arte Giulio Carlo Argan, che ne comprese il fondamento della vita e delle sue opere: «Il pensiero del Maestro contiene una verità profonda e ancora piena di saggezza umanistica. Quando un’avversa realtà storica chiude ogni umana prospettiva del futuro, l’immaginazione non ha altra salvezza che la memoria»”. Grazie per questa bella pagina di storia e cultura. Circa una settimana dopo la nostra intervista, un pugno di teppisti vaganti allo stato brado, forse per atto di gratuita imbecillità o per intimidazione favorita da taluno, ha distrutto vetri, specchietti retrovisori e serrature di nove automobili di cittadini che si erano recati a seguire le lezioni del Dr. Auletta. Tutto ciò è, probabilmente, il segno tangibile dei tempi bui in cui viviamo, e non solo ad Ardea! Michele Lotierzo


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STUDENTI, DALLA PROTESTA… Grande successo per ALLA FESTA lo “School Party” G rande festa il 21 dicembre scorso allo School party delle scuole superiori di Pomezia. Più di trecento gli studenti delle scuole secondarie pometine, che si sono riuniti presso il Mare Village di Torvaianica per una festa all' insegna della musica e del divertimento. Dopo lunghe settimane di battaglie e manifestazioni in difesa del diritto allo studio e della scuola pubblica, i rappresentanti d' istituto hanno deciso di organizzare un momento di festa e di divertimento perché "in fondo, siamo sempre ragazzi", come ha detto Pasquale Labate, da tre anni rappresentante del liceo Pascal di Pomezia. "Ci stiamo impegnando molto per difendere il nostro diritto allo studio, in un paese dove le scuole private hanno più fondi di quelle pubbliche e dove ancora si parla di tagli alla scuola, mentre questa dovrebbe entrare a far parte della vita degli studenti in modo più completo". In che senso? "Vorrei una scuola che fosse aperta anche il pomeriggio, dove poter fare attività di laboratorio, dove poter fare sport senza rivolgersi a società private, ma se si continua a parlare di tagli questo non avverrà mai. I miei coetanei sono ancora distratti da Facebook e altre cose, ma nelle ultime settimane ci siamo attivati molto. Alle manifestazioni non eravamo pochi e saremo sempre di più". Abbiamo chiesto ai ragazzi se ci saranno nuove proteste e per tutti la risposta è "dobbiamo aspettare le prossime elezioni e vedere cosa verrà deciso in tema di tagli alla spesa pubblica". Ai giovani anche la fiducia delle istituzioni locali,

che hanno patrocinato l'evento. Tra i presenti alla festa, il sindaco di Pomezia Enrico De Fusco, che ha voluto portare il suo sostegno ai giovani "contro certe decisioni incredibili. Un paese che oggi non investe nell' istruzione - afferma De Fusco - è un paese che va a picco. Una nazione civile non può avere una scuola di secondo livello ed è per questo che, come membro della commissione per la messa a punto dello Statuto per l' area metropolitana, mi impegnerò per migliorare l' offerta didattica nel nostro territorio". Ha già qualche idea? "Vorrei portare la scuola superiore a Torvaianica, magari un alberghiero, e vedere tanti studenti andare a scuola a piedi; un modo per far crescere ancora di più questa cittadina che, con continui interventi, stiamo cercando di portare a nuova vita". Ha già in mente dove potrebbe sorgere questo ipotetico plesso? "Se continua a rimanere quello scempio in piazza (il sindaco si riferisce alla struttura abbandonata vicino al

Gennaio 2013

Belvedere, ndr) credo che presto chiederò la requisizione per utilità pubblica della struttura". A sostenere i ragazzi nelle loro battaglie, ma anche nel divertimento, è scesa in pista a ritmo di disco l'assessore Rosaria Del Buono, alla quale gli studenti hanno mostrato affetto e gratitudine per l' appoggio finora ricevuto. Infine, anche per i tanti ragazzi di Ardea che frequentano gli istituti pometini, presente il consigliere comunale Riccardo Iotti. Per lui, che ha vissuto da protagonista le lotte studentesche ai tempi del liceo, persona impegnata nell'associazionismo giovanile, è difficile non sostenere questi ragazzi, che vogliono solo un futuro migliore. "Sono vicino a quella parte buona dei giovani di oggi - afferma- quelli che sanno organizzarsi senza esagerare, quelli che sanno reinventarsi nonostante i periodi di crisi. Questo perché i ragazzi sanno essere una potenzialità, sanno adattarsi, ma anche farsi valere". Parlando con Iotti di scuole superiori non potevamo non chiedere a quando una scuola secondaria ad Ardea. "Il progetto è già partito con l'ex sindaco Eufemi, ora sono pronti tutti gli atti amministrativi che come Comune dovevamo preparare, non ci resta che aspettare la conclusione dell' iter burocratico". Che istituto porterebbe ad Ardea? "Certamente l' alberghiero, visto le caratteristiche del nostro territorio". La festa si è conclusa tra la felicità dei diversi rappresentanti d'istituto, promotori dell'evento, e la soddisfazione del team della Fashiongroup Eventi (S. La Manna, C. De Cortes, M. Sartacci e D. Carrieri), cui è stata affidata l'organizzazione della festa. Claudia Sperduti Foto di Simone Angileri

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COSA NON VA IN CITTA’ e, Gentile redazion

magini che mi Invio queste im ero che qualche rattristano, sp ionario del politico o funz tervenire. Comune possa in fontana e delle Parliamo della te che aiuole non cura passaggio impediscono il za San pedonale di Piaz zia: sembra di me Po a o tt de ne Be ntasma e senza vedere paesi fa amministratori. Gennaro Adiletta

Salve Direttore, Le invio la segnazione di alcuni alberi trascurati, secondo me mai potati, che si trovano tra via Boezio e via Copernico. Dalle immagini si capisce chiaramente che sono ad altezza uomo quindi impediscono il passaggio. Nell’ultima foto è riportata una struttura in cemento (dovrebbe essere una centrale dell'ACQUA o del GAS non so...) dove, cosa assurda, ci vive una persona: basta guardare all'interno per trovare un materasso e tutto l'occorrente per passare la notte. Di queste strutture ce ne sono diverse e ho notato che una buona parte sono occupate abusivamente: chi ci parcheggia motorini, bici e chi ci dorme... Spero che qualcuno intervenga prima possibile.

OPERE INCOMPIUTE

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Che fine hanno fatto i lavori di ristrutturazione della rotatoria di Zoomarine? Il 13 Dicembre era stata annunciata l’asfaltatura e il ripristino del manto stradale entro Natale “condizioni climatiche permettendo”.  Il tempo è stato ottimo, come mai i lavori non sono stati fatti?

BUONE NOTIZIE

“Vi aggiorno su alcune problematiche del nostro quartiere che sembrano essere in via di risoluzione. Come sapete metà quartiere è al buio, poiché ignoti nel marzo scorso rubarono i cavi di rame (insieme a quelli della torre piezometrica). Il 5 dicembre sono ripartiti i lavori alla costruenda scuola media di S. Palomba, mentre dal 13 dicembre è iniziata l'installazione dei nuovi lampioni a LED; hanno cominciato da Via Fiorucci, per poi proseguire anche in Viale delle Arti. Non solo, l’ing. Curci, dirigente ai lavori pubblici, ci ha informati che tramite un bando della Provincia il nostro parchetto pubblico verrà finalmente dotato di giochi per bambini. Staremo a vedere. Intanto, se permettete, sarebbe bello per il nostro quartiere pubblicare sul Vs giornale tutte queste notizie finalmente positive”. Massimo Stefani Gennaio 2013


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La Scuola Media Virgilio ospita il convegno “Analisi del fenomeno del bullismo e prevenzione”. Ospiti d'eccezione i Ghost

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ullismo e società. Il rapporto Bullo-Vittima con le ripercussioni, da una parte e dall'altra, non solo per i ragazzi coinvolti ma anche e soprattutto per le famiglie, per il corpo Docente e, di riflesso, per tutta la Società. Sono state queste alcune delle tematiche affrontate all'interno del convegno svoltosi lo scorso 17 Dicembre e promosso dagli Istituti Comprensivi di Ardea 1 e Ardea 3, per un incontro volto, non solo a sensibilizzare, una volta di più, tutte le parti in causa ma anche per approfondire, attraverso nuovi metodi di recupero, le modalità per ristabilire l'equilibrio infranto, laddove uno dei problemi principali della Società contemporanea continua a mietere vittime. Il primo contributo è stato ad opera della Dott.ssa Palmieri, Presidente dell'Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare , la quale ha sottolineato, tra gli altri, l'importanza per i genitori di entrare nel cosiddetto “mondo sommerso” ovvero quell'area in cui i figli si rifugiano tenendoli al di fuori. Inoltre, ha proseguito il Presidente “Anche gli adulti dovrebbero imparare ad essere meno “bulli” perché molto spesso è proprio l'universo dei grandi a far passare questo

CONTRO IL BULLISMO

tipo di messaggio negativo che funge poi da modello per il bambini” La Dott.ssa, in conclusione d'intervento, ha poi voluto lanciare un monito a tutti i genitori: “ Il famoso tempo di qualità è una stupidaggine. Dobbiamo trascorrere quanto più tempo possibile – salvo ovviamente casi particolari – con i nostri figli perché, altrimenti, il nostro posto potrebbe prenderlo qualcun'altro”. La parola è poi passata agli altri relatori: Gabriella Matricardi ha illustrato le caratteristiche e le finalità del “Progetto Legalità sui..banchi di strada” e di come esso miri a sensibilizzare i ragazzi attraverso incontri con esperti, lavori in classe, convegni ed altre attività. Il Consigliere Comunale Riccardo Iotti ha espresso il suo plauso per tutte

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le iniziative messe in campo dal Comune di Ardea per contrastare il fenomeno, mentre i Ghost, in qualità di testimoni privilegiati del mondo della Musica, hanno ribadito l'importanza di ricercare una collaborazione fra tutte le parti in causa, dalle famiglie alla scuola. A chiudere il convegno l'intervento dell'Avvocato Silvia Loscrì che ha illustrato ai presenti, in modo chiaro e puntuale, la normativa vigente in merito, focalizzando l'attenzione soprattutto sui delicati temi della responsabilità genitoriale e dei procedimenti giudiziari a carico di chi commette reati di questo tipo. Luca Mugnaioli

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I cittadini di Marina di Tor San Lorenzo chiedono più attenzione ai loro problemi

LUNGOMARE DIMENTICATO

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.A.A. marciapiedi cercasi. Questo l’ipotetico annuncio che Stefano Carati, proprietario di un’immobile a Marina di Tor San Lorenzo, vorrebbe mettere su tutti i giornali, per porre l’attenzione sulla carenza di marciapiedi nel tratto di strada che va dallo stabilimento balneare “Calypso” all’esercizio commerciale “Me ce porti”. “Fare una passeggiata diventa pericoloso - commenta - perché si corre il rischio di essere investiti dalle auto che passano”. Eppure, fa notare il cittadino, lo spazio per costruire i marciapiedi ci sarebbe, così come quello necessario alla costruzione di un parcheggio che agevolerebbe, d’estate, l’arrivo dei turisti e dei bagnanti che vogliono accedere alla spiaggia. “D’estate il problema dei parcheggi è molto sentito – spiega Carati – per questo noi abitanti vorremmo proporre al Comune di sfruttare l’area del “canneto”, che potrebbe essere bonificato ed utilizzato per i parcheggi, visto che nel periodo estivo le auto in sosta sul lungomare arrivano praticamente davanti ai cancelli delle proprietà private. La stessa zona potrebbe essere sfruttata per un piccolo parco giochi, e anche per una pista ciclabile da creare utilizzando anche le rive del canale che sfocia tre le 2 spiagge libere. Realizzando i parcheggi, si potrebbe mettere il

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divieto di sosta sul lato delle abitazioni che presentano uscite a “raso” sulla strada, pericolose a causa del mancato rispetto dei limiti di velocità. Inoltre, in presenza di macchine o camion parcheggiati, non c’è la visuale necessaria per inserirsi nella carreggiata, e la cosa è pericolosissima. Solo per caso e per fortuna spesso non avviene l’incidente”. Un altro dei problemi che Stefano Carati pone in evidenza è quello del conferimento dei rifiuti. “E’ così difficile riuscire a capire che i cassonetti che stanno in quel tratto sono già sufficienti per gestire la raccolta rifiuti nel periodo invernali e che diventano praticamente inutili nel periodo estivo? Poi ci si lamenta che la gente lascia abbandonata in terra l’immondizia oppure la getta nei cassonetti sbagliati? È così difficile capire che così proliferano topi di enormi dimensioni, che poi scorrazzano nei giardini e nelle case dei villeggianti? Non mi sembra un bel biglietto da visita per questa zona che dovrebbe vivere di turismo…”. Ma quanti sono, esattamente, i cassonetti in zona? “Ce ne sono 2 per il non riciclabile, 1 per carta e cartone, 1 per plastica e metallo e 1 per il vetro. Indubbiamente pochi per l’elevato numero di persone che d’estate affollano questo tratto di litorale: sarebbe opportuno almeno raddoppiarne le quantità al fine di con-

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sentire un corretto smaltimento dei rifiuti. Vorrei poi consigliare all’Amministrazione di installare in prossimità dei centri residenziali o villaggi dei “cassoni” per rifiuti speciali, poiché le case estive, quando vengono “riattivate”, sono spesso oggetto di modifiche ed opere murarie, di potature giardini, di sostituzione mobili-materassi-elettrodomestici ed altro, che in mancanza di idonei raccoglitori vengono abbandonati in prossimità dei pochi cassonetti presenti”. Un altro problema è lo stato del manto stradale, “notevolmente dissestato e soggetto a continui e corposi allagamenti, soprattutto nel tratto tra via Amalfi, via Agrigento e via Aosta, oltre che nelle strade limitrofe”. “In conclusione – dichiara Carati – penso che basterebbe poco per migliorare la qualità di vita di chi vive in questo quartiere. Magari un po’ di attenzione in più da parte degli Amministratori, necessaria per non farci sentire completamente abbandonati”. Alfredo Corrao


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NUOVA FLORIDA REGINA DEL 2012!

I rutuli senza eguali: battuto al fotofinish il Lido dei Pini. La squadra di Mister Ciciani ha conquistato l'intera posta in palio per ben 22 volte su 30 nell’anno solare, viaggiando all’incredibile media di 2,37 punti a partita; al terzo posto troviamo il Real Pomezia (53 punti all’attivo) seguita subito dopo dall’Airone Ardea (52) e dal Torvajanica (49). La Città di Pomezia, sul trono nel 2011, scivola al sesto posto. Chiude il Montegiordano, fondata lo scorso Agosto, con 5 punti.

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n anno da incorniciare. Campioni nella precedente stagione in Seconda Categoria, attualmente secondi in Prima. Il Team Nuova Florida chiude nel migliore dei modi il 2012 e manda in archivio un anno davvero ricco di soddisfazioni. La squadra, in questi mesi, si è resa infatti protagonista di un’autentica cavalcata che dopo lo strepitoso successo della passata stagione, peraltro al termine di una bellissima rimonta, ha portato i rutili a ripetersi anche in una categoria superiore, considerato l'attuale secondo posto dietro alla corazzata Unipomezia Virtus. Nel territorio, accennavamo in apertura, nessuno ha saputo fare meglio. E’ opportuno precisare che la nostra particolare Classifica – nota anche come la “Classifica del Corriere” - ha il solo scopo di confrontare le compagini e non va elevata a valore assoluto, in quanto si deve tener conto necessariamente di fattori non trascurabili quali la serie di appartenenza, le eventuali promozioni o retrocessioni, il numero di partite disputate ecc. (alcune squadre inoltre sono nate solo nell’estate scorsa e non dispongono quindi dei dati riferiti al periodo Gennaio-Maggio); detto questo, comunque, il risultato conseguito dal Team Nuova Florida resta eccezionale e dimostra una continuità di rendimento nell’arco dei dodici mesi

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assolutamente sorprendenti. Da qui, di conseguenza, il titolo pienamente meritato di “Regina del 2012”. La Classifica del Corriere: le altre squadre – Cosa dire delle altre realtà di Pomezia ed Ardea? Cosa è cambiato rispetto allo scorso anno? Confrontando le due graduatorie (per quella del 2011 vedi Cdc Anno 4, Numero 1, Gennaio 2012 ndr) il primo dato che salta subito all’occhio è lo scivolamento, quasi un crollo, della Città di Pomezia dal primo al sesto posto; sulla squadra pometina pesa infatti l’inizio deludente di questa stagione, con la compagine che ha vinto appena 4 delle 13 sfide disputate. Il Lido dei Pini si rivela, nonostante i troppi pareggi in questo primo scorcio di campionato, la squadra più costante essendo rimasta al secondo posto; migliora invece il Real Pomezia che guadagna tre posizioni risalendo dalla sesta piazza. L’Airone Ardea scende di un gradino, passando dal terzo al quarto posto. Il Team Nuova Florida, per chiudere, registra invece un sensazionale +4 raggiungendo la vetta dopo il quinto piazzamento del 2011. Il punto della situazione sulla stagione in corso -

L’Unipomezia Virtus (1° Cat. Gir. C) si dimostra inarrestabile: +6 sulla prima inseguitrice, il Team Nuova Florida; il Real Pomezia (Eccellenza Gir. A) scivola al quarto posto, il Tor San Lorenzo (3° Cat. Gir. Roma E) chiude questo primo scorcio di stagione ad un solo punto dalla vetta; nello stesso girone, il Montegiordano rimane al penultimo posto (la squadra ha tuttavia centrato la prima vittoria stagionale ndr), mentre al quinto posto troviamo l’Enea Pomezia di Mister Benedetti. Dicembre a doppio volto invece per l’Indomita (1° Cat. Gir. C) che manda a bilancio due vittorie e due sconfitte; il successo contro il Borgo Massimina tuttavia non è stato ancora omologato in virtù del ricorso presentato da quest’ultima sul quale si attende la decisione della Lega nei prossimi giorni. In questo stesso girone, quotazioni in rialzo per l’Airone Ardea, quinta, e per la Città di Pomezia che sembra essere finalmente tornata la squadra della scorsa stagione. Luca Mugnaioli

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POMEZIA CALCIO A 5: UN INIZIO DA FAVOLA nonché riportare con i piedi per terra, la compagine rosso-blu ma così non è stato. Anzi, la sfida non ha fatto altro che lanciare definitivamente il gruppo, con la squadra del Presidente Bruscolotti uscita dal terreno da gioco forte delle 15 reti messe a segno contro un avversario, sulla carta, decisamente più titolato. Nell’ultimo match dell’anno invece, pur non disputando una prova brillantissima, i ragazzi guidati dal binomio Passabì – Formicola hanno portato a casa il Derby contro il Racing Club, storica avversaria dei rosso-blu, aggiudicandosi l’incontro per 17-5 grazie alle reti di Bigini (6), Vultaggio (6), Bidoli (3), e Croci (2).

La Società del Presidente Bruscolotti, in questi primi tre mesi, ha dimostrato di essere una delle realtà più belle del nostro territorio, con un settore giovanile in grado di competere ad altissimi livelli. I ragazzi del 2004 e del 2005 infatti non hanno avuto rivali nelle prime uscite stagionali dominando a suon di gol, tra le altre, società storiche della Capitale, quali ad esempio la Vigor Perconti e la SS Lazio. Non poteva dunque esserci inizio migliore per i rosso-blu che ora puntano a rendersi protagonisti anche nel 2013.

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inque vittorie su cinque, 79 gol fatti ed appena 1 subito per i 2005; tre successi in altrettante sfide disputate per i 2004 ed una differenza reti di + 38 (48 gol fatti e 10 subiti). Questi i numeri sorprendenti dell’ASD Pomezia Calcio a 5 che chiude il 2012 con un bilancio assolutamente in attivo: la “rivoluzione verde” – passateci l’espressione – messa in atto l’estate scorsa, la quale ha portato la storica Società di Pomezia a concentrare tutti gli sforzi nel settore giovanile, sta iniziando a dare i suoi frutti, con le due squadre dei Pulcini ai vertici dei rispettivi raggruppamenti. Emblema di questo strepitoso avvio di stagione la doppia sfida disputata dai rosso-blu contro la Lazio: dopo il primo, roboante successo ottenuto dai 2004 (15-0 ndr) lo scorso 9 Dicembre , i Pulcini (2005) si sono ripetuti appena sette giorni dopo, regolando gli “aquilotti” con un secco 4-0. Impegno, serietà, divertimento la ricetta vincente del club pometino, unita alla grande preparazione dei due allenatori Passabì e Formicola, vero e proprio valore aggiunto della Società. Questi ultimi infatti sono riusciti ad imprimere ai ragazzi, nonostante la loro giovane età, i sani valori dello sport senza trascurare, al contempo, la voglia di vincere e di “dominare” calcisticamente gli avversari attraverso il pressing e il possesso palla. In effetti, ciò che colpisce di più osservando le due squadre, e che, a

nostro giudizio, costituisce la vera differenza rispetto alle altre compagini della stessa età, è la diligenza tattica dei bambini, in grado di muoversi in campo con una maturità ed un’intelligenza assolutamente da categorie superiori. Questo costituisce sicuramente il principale punto di forza di una Società che, nel giro di pochi anni, potrebbe davvero, proseguendo su questa linea, diventare uno dei maggiori punti di riferimento del calcio giovanile nel territorio, contribuendo a far crescere nel migliore dei modi questo sport sul territorio e non solo. Analizziamo dunque nel dettaglio questa prima fase di stagione, ripercorrendo in breve il cammino delle due compagini. Unipomezia Virtus, SS Lazio e Racing Club K.O: 2004 senza rivali! – Dopo aver saltato la prima uscita stagionale contro il Monteverde, i pometini si sono imposti nel derby contro l’Uniopomezia Virtus 1938, regolando gli avversari con un inequivocabile 165. La Lazio, seconda avversaria in programma, avrebbe potuto ridimensionare, Gennaio 2013

Pulcini 2005: una macchina da gol inarrestabile! – Passiamo ora ai ragazzi del 2005 e ai loro incredibili risultati riportati nelle prime cinque gare stagionali. Come accennato in apertura, basterebbe sottolineare l’incredibile media di 15,8 gol a partita (79 totali) per comprendere le reali potenzialità di una squadra che non ha avuto mai alcuna difficoltà a battere i propri avversari. Dopo aver stravinto (19-0) il match d’esordio contro lo Sporting Fiumicino, i pometini si sono ripetuti nella doppia sfida in appena sette giorni con la Vigor Perconti, aggiudicandosi gli incontri rispettivamente per 21 e 19 a zero. Nella quarta uscita, la compagine ha regolato senza mezzi termini anche la Roma VIII (16-0), per poi chiudere il 2012 con il prestigioso successo conseguito contro la Lazio, grazie alle reti messe a segno da Vidiri (2), Focolini, e del solito Salvatore. La Classifica marcatori – Quali sono stati i calciatori più prolifici di questa prima parte di stagione? A chi la palma di Capocannoniere? Al momento il titolo di “bomber” dell’ASD Pomezia Calcio a 5 , va a Mario Salvatore autore di ben 26 reti. Al secondo posto si classifica Niccolò Voltaggio con 20 centri, seguito da Niccolò Vidiri a 15. Al quarto posto troviamo invece Biagini (12) e, scorrendo, Bidoli (10), Taurisano e Tarantino (9), Papaccio (7), Focolini (6), Passabì (5), Croci (4), Voltaggio e Tajaddod (1). Luca Mugnaioli



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……e se riprovassimo con le buone maniere?

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ESSERE EDUCATI E’ UN’ARTE

i permetto di riprendere questo cammino invitandovi a fare insieme un breve viaggio attraverso la più bistrattata virtù del nostro tempo: la buona educazione. Fondamentale dev’essere la percezione che con i principi e i dettami del buon vivere si raggiunge un’elevata qualità di vita personale e sociale. Si deve prima di tutto saper rispettare se stessi e la propria persona e comportarsi con gli altri secondo le norme del buon vivere in società, al lavoro ed alle occasioni pubbliche. Ecco di seguito alcuni spunti di riflessione che potrebbero tornarci utili nelle più svariate occasioni. Affronteremo alcune situazioni che spesso incontriamo durante la nostra attività sia essa lavorativa che sociale, senza avere la pretesa di essere additati quali unici depositari delle buone maniere ma il nostro unico scopo è quello di suggerire alcuni comportamenti corretti da tenere in determinate situazioni che possono generare un migliore e più proficuo rapporto con gli altri. CONVERSAZIONE : non incalzate l’interlocutore avvicinandovi troppo e costringendolo ad indietreggiare. Non interrompete, non monopolizzate, non parlate sempre e solo di voi, delle vostre malattie, dei vostri guai e sfortune: tenete conto che tutte le persone hanno dei problemi. Attenzione a non usare un tono di voce troppo alto che fa venire il mal di testa, ma nemmeno un sussurro difficile da udire e che fa assopire. La voce alta non deve essere usata per ribadire con autorità ciò che si può ottenere con un comporta-

mento autorevole. Una buona conversazione deve coinvolgere tutti i partecipanti con temi di vario genere, trattati in modo garbato e leggero, senza superficialità ma nemmeno con eccessivo approfondimento, trovando spunti piacevoli adatti a tutti gli ospiti. Non parlate di persone che solo alcuni conoscono. Evitate inoltre domande indiscrete come: quanti anni hai o quanto guadagni o per chi hai votato… E soprattutto non interrompete parlando sopra il vostro interlocutore, cosa che succede molto di frequente anche nei dibattiti televisivi. Le interruzioni sono sempre fastidiose. Attendete che la persona termini la frase e poi intervenite, sperando che dia spazio anche a voi e che non stia facendo un monologo. Non correggete gli errori altrui in pubblico poiché tutti si possono sbagliare, anche chi corregge. E’ buona cosa anche evitare, nel corso di una conversazione, di usare termini che appartengono a una determinata categoria di persone (per es. medici, militari…) in quanto risulterebbe fuori luogo e poco comprensibile, ma mi rendo conto che per alcune persone tale limitazione è un utopia tanto è il loro linguaggio connaturato alla loro attività. Ricordo personalmente di una telefonata fatta in un ufficio militare dove chiesi al mio interlocutore conferma che stessi parlando con la persona che cercavo e lui mi disse testualmente “ risposta affermativa dica pure…” in luogo di un più semplice “ certo sono io….” Per questo conviene adoperare sempre un linguaggio consono e che venga compreso in maniera inequivocabile da

LIBRI DEL MESE P

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di Valentino Valentini

igs (maiali), acronimo inglese coniato dalla finanza speculativa per indicare la crisi dei grandi malati dell'economi a europea: Portugal/Ireland & Italy/Greece/Spain. Ma questa crisi quando e come nasce? E' solo il prodotto di politiche nazionali inadeguate o è anche di importazione ? Quale è il ruolo della politica che anziché dettare regole economiche alla speculazione finanziaria ne subisce i diktat? Siamo in una sorta di fascismo finanziario? Alla luce del rapporto Bankitalia che sottolinea come il 10% della popolazione italiana detiene il 50% della ricchezza nazionale, la terapia che viene proposta cura la malattia o è peggio di essa? A queste e altre domande risponde Paolo Ferrero nel suo testo con grande chiarezza espositiva. Libro indirizzato alla razionalità degli umani confidando nel fatto che dalla comprensione della realtà possa scaturire una presa di coscienza e, conseguentemente, un comportamento e scelte diversi. Gennaio 2013

tutti, anche se trattasi del proprio dialetto, che non deve essere usato al di fuori del proprio contesto, seppur siamo d’accordo che fa parte del nostro bagaglio culturale: più resta in vita meglio è! Inoltre usare un linguaggio volgare è spesso indice di omologazione e insicurezza: non essere in grado di comprendere il contesto e scegliere il linguaggio di conseguenza, ricorrendo anche a parole scurrili, denota povertà di vocabolario, ma anche d’animo. Infine per concludere scegliamo di conversare con le persone positive. Fondamentale, l’ottimismo, per andare avanti giorno dopo giorno. Vedere il bicchiere mezzo pieno aiuta a essere propositivi e a osare un po’ di più. Non ascoltate le persone con la pessima abitudine di essere negative: impoveriscono il vostro cuore delle migliori speranze. Date retta agli ottimisti poiché trasmettono positività in modo contagioso. Buon anno a tutti i nostri affezionati lettori.

Antonio GUIDO Esperto di Galateo ed Immagine Relazionale

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“ E io non potevo non ricordare quanto sono importanti, a volte, le buone maniere. Creano un certo stato di grazia che non puoi non rimpiangere”

(scritto in memoria di John Kennedy)

uori da questa c r i s i , adesso!: Paul Krugman, Premio Nobel per l'economia, ci descrive con semplici parole e concetti come la crisi iniziata negli Stati Uniti si sia diffusa nel resto del mondo. Ci indica anche lucidamente cosa fare per uscire da essa. Scoprirete che è l'esatto contrario di ciò che si sta facendo. Sereno 2013 a tutti


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NOTIZIE TASCABILI di Luca Mugnaioli

“CORRIERE DELLA CITTA', INFORMARE PER INFORMARSI”

Bersani sferza Monti: ora è un politico deve fare chiarezza sui programmi - Casini: dal Pd doppia morale inaccettabile. Ancora il leader Pd: «Il premier dica se vuole smontare il bipolarismo. Bondi non può fare due mestieri». La replica: “il Pd non vuole area centrista, preferisce lo scontro con Berlusconi (fonte:ilmessaggero.it)

Siria, continuano le violenze: 200 morti di cui 23 bambini - Lakhdar Brahimi, inviato speciale Onu, ha affermato che la “soluzione” del conflitto siriano “deve avvenire nel 2013, possibilmente prima del secondo anniversario della crisi”. Durante una conferenza stampa al Cairo, Brahimi si è detto certo che “una soluzione è ancora possibile anche se la situazione è molto grave e peggiora di giorno in giorno"(ilfattoquotidiano.it)

Obama: rischio mercati senza accordo budget Se non sarà raggiunto un accordo per evitare il 'fiscal cliff' ''assisteremo a una reazione negativa dei mercati'': e' il monito lanciato dal presidente americano, Barack Obama, nel corso di un'intervista alla Nbc". "Se la gente vedrà che il primo gennaio i problemi non saranno stati ancora risolti - ha detto Obama - se non vedrà i tagli al deficit che ci potrebbero essere se i repubblicani accettassero il mio piano, ovviamente questo non potrà non comportare una reazione negativa da parte dei mercati". (fonte: Ansa.it)

Primarie Pd: Bindi ce la fa, sconfitto Gori Arrivano i verdetti delle primarie del Pd per la scelta dei candidati al Parlamento. Ce la fa la presidente del partito Rosy Bindi, che ha vinto la sfida a Reggio Calabria. Rischia invece di restare fuori Giorgio Gori, spin doctor della campagna di Matteo Renzi, che è solo quarto a Bergamo. (Fonte: Ansa.it)

Impiegati pubblici, 154mila in meno in tre anni - È diminuito per il terzo anno consecutivo il numero dei dipendenti pubblici. Nel 2011 erano, infatti, 3.282.999: quasi 154 mila in meno rispetto al 2008 (3.436.814). È quanto emerge dai dati della Ragioneria dello Stato. La Lombardia, con il 12,51%, è la regione in cui si trova il maggior numero di dipendenti pubblici: seguono il Lazio (12,35%), la Campania (9,14%), la Sicilia (8,88%), il Veneto (6,95%) e il Piemonte (6,78%). (Fonte: corriere.it) Altre flash: Addio al premio Nobel Rita Levi Montalcini, signora della scienza e dell'impegno civile (ilsole24ore.it; foto:leggo.it Lapresse)

Il Corriere della Città

New York: Omicidio nel metrò, la donna confessa «L'ho spinto perché odio i musulmani» Una 31enne ammette di aver ucciso immigrato indù (corriere.it)

Rifiuti, da Roma alla Calabria: l'Italia nella morsa dell'emergenza (repubblica.it) - Venezia, neonata muore asfissiata subito dopo il parto. c'è mistero sulle cause (leggo.it)

ROMA, Il nuovo stadio di proprietà della Roma sorgerà a Tor di Valle (leggo.it)

Curiosità & Life Style

Un cinema decisamente insolito: il cinema-idromassaggi - Uno dei cinema più insoliti al mondo è lo Hot Tub Cinema di Londra, posizionato su un attico di un palazzo della città, dove gli avventori possono godersi il film da una comoda vasca idromassaggio. L’idea, spiega Asher Charman, uno dei fondatori, è nata in modo spontaneo: “un giorno mentre ero con qualche amico volevamo vedere un film e allo stesso tempo usare la vasca idromassaggio: abbiamo proiettato il film su un lenzuolo, e così è nata l’idea”. L’idea è stata ulteriormente affinata, scegliendo di posizionare il cinema su un attico, in modo da consentire agli spettatori di godersi il panorama di Londra mentre guardano il film. (notizie.delmondo.info) Un aeroporto galleggiante per Londra - Becklett Rankine, ditta di costruzioni che ha costruito tra le altre cose il Millennium Dome di Londra, ha presentato un progetto ambizioso per il nuovo aeroporto, che dovrebbe essere collocato su un isola artificiale al centro del Tamigi, a una sessantina di chilometri dal centro cittadino. Costo previsto, circa 40 miliardi di dollari. (notizie.delmondo.info)

Valige dal carico sospetto.. I portinai del condominio di Portland si domandavano cosa trasportas-

LO SAPEVATE CHE..

SECONDO UN SONDAGGIO CONDOTTO IN RUSSIA IL 59% DELLE PERSONE TRA I 18-35 ANNI PENSA CHE, PER AVERE SUCCESSO NELLA VITA, SI DEBBA CONTRAVVENIRE AI PROPRI PRINCIPI MORALI (FONTE: RIPORTATO SUL ROSSIISKAYA GAZETA, QUOTIDIANO RUSSO)

PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE:

E-MAIL:

CHIUSURA REDAZIONALE:

Maria Corrao

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Numero 01 Anno 5 GENNAIO 2013 - Distribuzione gratuita

IN REDAZIONE:

EDITORE: La Città

Un pittore..molto particolare! Xiaonan Sun è diventato una sorta di celebrità di internet, dopo una serie di video su YouTube dove dà dimostrazione della sua tecnica pittorica: il ragazzo dipinge infatti con due mani contemporaneamente. Il video che gli ha fatto raggiungere la celebrità è un tributo al suo film preferito, “Shawshank Redemption” (in Italia noto con il titolo “Le ali della libertà”). Se vi sembra poco impressionante, considerate anche che Xiaonan Sun è autodidatta: infatti stava facendo studi economici quando si è reso conto che la sua vera passione era la pittura. (notizie.delmondo.info)

DIRETTORE RESPONSABILE:

redazione@ilcorrieredellacitta.it direttore@ilcorrieredellacitta.it

via Odessa 41 - 00040 Torvaianica

se così di frequente il 52enne Curtis T. Lowe in quella valigia rosa. Finché un giorno non si è presentata la polizia che aveva ricevuto la segnalazione di un uomo, autore presunto del rapimento di una donna nascosta dentro una valigia e portata all’interno di quel condominio. Gli agenti hanno fornito la descrizione del presunto rapitore ed i portinai hanno identificato il signor Lowe: la polizia si è recata immediatamente all’appartamento, al cui interno ha effettivamente trovato una donna nascosta nell’armadio. Si trattava della compagna dell’uomo, la cinquantenne Kola J. McGrath. La donna però ha spiegato di non essere stata rapita, ma piuttosto che entrava nell’appartamento di nascosto perché le era stato vietato di entrare nel condominio, dopo che nell’aprile 2011 aveva causato dei danni alle proprietà condominiali durante una lite con il compagno. (notizie.delmondo.info)

Alessia Ambra Achille, Luca Mugnaioli, Matteo Acitelli, Alfredo Corrao, Claudia Sperduti, Michele Lotierzo, Francesca Poddesu, Mattia Bassi, Giulia Presciutti, Alessandro Introcaso Gennaio 2013

MA&MC

02/01/2013

STAMPA: Arti Grafiche Reg. Trib. di Velletri Settembre 2009 N. Reg. 19/09 del 24 Settembre 2009

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LA MIGLIOR OFFERTA DI GIUSEPPE TORNATORE L a miglior offerta, dal 1° gennaio 2013 al cinema, è l’ultimo capolavoro di Giuseppe Tornatore che offre al pubblico una storia d’amore appassionante, un film diverso da quelli precedenti, che ricorda in alcuni elementi un'altra bella pellicola, Il pianista sull’oceano, ma in questo meraviglioso lungometraggio tutti gli elementi compongono un’opera d’arte che non può essere messa all’asta. Le musiche di Ennio Morricone, anche queste originali e nuove per il compositore premio Oscar, che ha sperimentato un nuovo modo di lavorare combinando musica e voci in modo “casuale. La storia è un soggetto di Tornatore che ha ripreso un progetto che aveva nel cassetto da tempo e che come lui stesso ha avuto modo di raccontare, nasce dalla sovrapposizione di due storie in embrione da circa venti anni. ‘La miglior offerta’ è una grande storia d’amore nata dall’arte come un’opera d’arte., scandita come un thriller senza esserlo realmente: non ci sono morti o investigatori solo personaggi che si muovono in ambienti ricchi di arte, in cui anche amare è un’arte da imparare. Virgil Oldman - uno straordinario Geoeffry Ruch - è un battitore d’asta, esperto di opere d’arte che studia con precisione maniacale, come maniacale è la distanza che ha dalle cose e dalle persone, in particolar modo dalle donne. Il giorno del suo sessantatreesimo compleanno viene contattato

da una donna misteriosa che gli chiede di occuparsi della vendita del patrimonio di famiglia. All’appuntamento la donna non si presenta ma riesce a convincere Virgil ad occuparsi della catalogazione dei beni. La giovane Claire, interpretata dalla giovane e bella Sylvia Hoeks, crea intor-

PACIFIC RIM, DI GUILLERMO DEL TORO

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Nelle sale la prossima estate

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l famoso regista Guillermo del Toro porterà nelle sale italiane “Pacific Rim”, della Warner Bros Pictures e Legendary Pictures, la prossima estate 2013. Quando una legione di creature mostruose, chiamate Kaiju, emerge dagli oceani, scoppia una guerra destinata a distruggere milioni di vite e consumare le risorse umane per tutti gli anni a venire. Per combattere i giganteschi Kaiju viene

creata un’arma speciale: enormi robot, chiamati Jaeger, controllati simultaneamente da due piloti le cui menti sono collegate a una rete neurale. Ma anche i Jaeger sembrano impotenti di fronte alla ferocia degli instancabili Kaiju. Sull’orlo della sconfitta, le forze militari che difendono l’umanità non hanno altra scelta che rivolgersi a un duo di eroi male accoppiati: un ex pilota caduto in disgrazia (Charlie Hunman) e una ragazza recluGennaio 2013

Imparare ad amare è un’arte

no a se un alone di mistero che affascina Virgil al punto da catturare tutta la sua attenzione. Virgil ha da sempre un terrore delle donne, ne ama l’immagine, lo sguardo. Le donne che ama profondamente sono racchiuse in un cavò, sono opere d’arte raffiguranti donne bellissime che colleziona da anni, che ammira rifugiandosi nel suo mondo solitario. Claire è per Virgil come uno dei capolavori che colleziona, ha in sé il mistero dell’arte, qualcosa che va oltre “la capacità di tenere un pennello in mano”. L’amore per Claire lo farà “guarire” dalle sue ossessioni anche se ad un prezzo altissimo. Il finale lascia sospesa la soluzione del film rivelando l’animo profondamente romantico del regista. Dal regista: “Il finale del film non è tragico, non solo per la trasformazione che vive il personaggio. Un cambiamento che lo rende umano più vicino a noi. La forza che ha il personaggio è nella fedeltà assoluta all‘oggetto del suo amore ovunque sia, e qualunque sia stato il comportamento della persona amata. Non importa come siano andate le cose, lui resta in attesa perché è fedele ai suoi sentimenti.. E’ un finale positivo forse di più dell’happy end scontato…” ha spiegato “Peppone” alla conferenza stampa di presentazione del film.

Rossella Smiraglia www.ilprofumodelladolcevita.it

ta senza esperienza (Rinko Kikuchi), che vengono chiamati a pilotare un leggendario quanto obsoleto Jaeger, una reliquia del passato. Insieme i due saranno l’ultimo bastione dell’umanità prima dell’apocalisse. Il regista candidato all’Oscar Guillermo del Toro (“Il labirinto del fauno”) dirige questo film d’azione, fantascienza e avventura tratto da una sceneggiatura di Travis Beacham (“Scontro tra titani”). Thomas Tull, Jon Jashni e Mary Parent sono i produttori e Callum Greene è il produttore esecutivo. Il cast di Pacific Rim vede protagonisti della scena Charlie Hunnam (Sons of Anarchy per la TV), Idris Elba (Thor), Rinko Kikuchi (The Brothers Bloom), Charlie Day (Come ammazzare il capo … e vivere felici), e Ron Perlman (i film di Hellboy). Il cast di attori stellari comprende anche Max Martini, Robert Kazinsky, Clifton Collins, Jr., Burn Gorman, Larry Joe Campbell, Diego Klattenhoff, e Brad William Henke. La squadra creativa di Del Toro dietro le quinte comprende il direttore della fotografia vincitore del premio Oscar Guillermo Navarro, lo scenografo Andrew Neskoromny, il montatore Peter Amundson, e la costumista Kate Hawley. La prossima estate sarà da brivido con Pacific Rim, presentato dalla Warner Bros. Pictures e Legendary Pictures e sarà distribuito dalla Warner Bros. Pictures, una compagnia della Warner Bros. Entertainment, un evento che si annuncia spettacolare per gli amanti del genere. Rossella Smiraglia www.ilprofumodelladolcevita.it




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