Il Corriere della Città - Giugno 2012

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Il Corriere della Città

Pomezia

Politica

Anno 4 Numero 6 GIUGNO 2012

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PROGETTO PLUS: SU POMEZIA PIOVONO MILIONI

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RISULTATI DELLE COMMISSIONI SUI SOLDI PUBBLICI PAG.06

SPECIALE BARRIERE ARCHITETTONICHE: ULTIMA PUNTATA PAG.16

SAN MICHELE E TOR SAN LORENZO IN FESTA

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Pomezia cambia...

...e Ardea pure!

Pomezia: in arrivo i fondi europei per un volto nuovo Ardea: ecco i nuovi volti della politica


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ED I MARCIAPIEDI DOVE SONO? Pericolosissimo, per i pedoni, il tratto tra

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via Varrone ed i 16 Pini entile direttore,

in questo ultimo periodo ho inviato diverse segnalazioni e con mio compiacimento posso dire che quello che ho segnalato è stato risolto: 1. Immondizia nel parcheggio di fronte all’ospedale (rimosso) 2. Discarica abusiva vicino all’isola ecologica (rimossa) 3. Prostituta dopo la ERG sulla pontina (non c’è più) 4. Tombini rubati in via Colli di Enea (oggi c’era un cantiere per ripristinare la situazione) 5. Strade con molte buche e fossi (ho visto tanti rattoppi).

Non che i meriti siano i miei, ma credo che le segnalazioni che le ho inviato in redazione non siano state inviate invano: penso che lei ed il Corriere della Città abbiate fatto la vostra parte. Oggi mi trovo qui per segnalare ancora qualcosa nella città di Pomezia. Magari può, con le sue conoscenze, girare la stessa alla persona responsabile o prendersene cura come le altre volte. Il problema che vorrei evidenziare è l’assenza di marciapiede ambo i lati sul tratto di strada “via del Mare”, e più precisamente da via Varrone fino al centro commerciale “16 Pini”. Spesso ci sono persone che camminano lungo i lati della strada per poter raggiungere dai Colli di Enea il centro della città, oppure raggiungere il centro commerciale sopra citato. Camminare così è pericoloso per i pedoni, e non solo per loro, ma anche per gli automobilisti. Non pretendo su entrambi i lati ma almeno su un versante andrebbe fatto un marciapiede per la sicurezza di tutti. Può girare la richiesta all’Amministrazione?

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entile lettore, innanzi tutto grazie per i complimenti, ma voglio fare una precisazione: se i lavori vengono fatti non è per merito mio o del giornale. Noi ci limitiamo a segnalare gli inconvenienti e “tampinare” gli amministratori affinché i problemi vengano innanzi tutto valutati e poi risolti. Per quanto riguarda la comunicazione che ci ha inoltrato, la informo che per il tratto di strada che va dal centro residenziale e commerciale 16 Pini fino alla rotonda di Pratica di Mare e più su fino a via Varrone già da tempo è prevista la costruzione di un marciapiede che metta in sicurezza il transito dei pedoni che giornalmente percorrono quel tratto. L’incarico era stato assegnato, circa 5 mesi fa, ad alla ditta Imprezeta attraverso una gara di appalto ad evidenza pubblica. Ma i lavori non sono potuGrazie in anticipo per la disponibilità e la cor- ti iniziare a causa del ricorso presentato da parte dei confinanti. Tra i proprietari dei terretesia F.M. ni c’è anche l’imprenditore Raffaele Di Mario, il cui fallimento ha rallentato i tempi di gestione della pratica. In seguito l’Amministrazione, Hai segnalazioni da fare? come da prassi, ha fatto trascorrere i 90 giorScrivici all’indirizzo: ni dalla presentazione dei ricorsi ed ora ha deciso di effettuare la realizzazione dei marredazione@ilcorrieredellacitta.it ciapiedi ricorrendo all’esproprio d’urgenza dei

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DIRETTORE RESPONSABILE:

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CHIUSURA REDAZIONALE: 01/06/2012

Maria Corrao

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Numero 6 Anno 4 GIUGNO 2012 - Distribuzione gratuita

IN REDAZIONE:

via Odessa 41 - 00040 Torvaianica

EDITORE: La Città

terreni interessati al tracciato. La procedura richiede, per questo tipo di esproprio, una delibera da parte del consiglio comunale. Gli ultimi giorni di Maggio l’ufficio Lavori Pubblici ha presentato la richiesta, corredata della documentazione necessaria per l’analisi del punto, alla presidenza del consiglio, richiedendo la convocazione dell’assise per l’approvazione dell’esproprio. Dopo tale approvazione ci sono 30 giorni per gli interessati per presentare eventuali istanze, poi altri 30 per dare modo al Comune di rispondere. A quanto mi è stato riferito dall’Assessore ai Lavori Pubblici Edgardo Cenacchi e dal Dirigente ing. Renato Curci, il progetto – che non può essere reso pubblico prima della presentazione in consiglio – non dovrebbe essere contestato, perché si attiene a tutti i requisiti previsti dalla legge. Stando questi tempi, i lavori potranno iniziare senza altri ritardi: noi abbiamo calcolato che vedremo gli operai al lavoro per i primi di settembre: ovviamente l’intera redazione, me per prima, vigilerà affinché tutto proceda come indicato. Cordiali saluti Maria Corrao

Alessia Ambra Achille, Mauro Valentini Luca Mugnaioli, Matteo Acitelli Alfredo Corrao, Pietro Conti, Savino Tommasi, Giuditta Zampiero Claudia Sperduti, Michele Lotierzo Giugno 2012

MA&MC

STAMPA: Arti Grafiche Reg. Trib. di Velletri Settembre 2009 N. Reg. 19/09 del 24 Settembre 2009


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LE MACERIE DELLA POLITICA D avanti ad un foglio bianco, pensare a cosa scrivere per l’editoriale di questo mese è davvero difficile, quando le uniche immagini che vengono in mente sono quelle del terremoto che, in due tempi, ha messo in ginocchio l’Emilia: proprio oggi, 29 Maggio, la scossa che ha provocato i danni maggiori, con 16 vittime, un disperso e circa 350 feriti, almeno secondo l'ultimo bilancio ufficiale del sisma diffuso dalla Protezione Civile, oltre ai danni materiali, incalcolabili al momento. Parlare quindi dei problemi della maggioranza politica di Pomezia, che fa e dice tutto ed il contrario di tutto, litigando e spaccandosi in continuazione, ma ritrovandosi compatta, o quasi, nei momenti decisivi o alla vista del “capo” è sicuramente poca cosa pensando al dramma che stanno vivendo migliaia di nostri connazionali. Ma questo è un giornale locale, che si occupa dei fatti del posto, perciò riportiamo l’attenzione su quanto accade nel nostro perimetro. Qui le uniche macerie sono quelle della politica, ormai sepolta dagli interessi individuali. Il “bene della città” tanto spesso vantato è sempre più dimenticato, superato dal bene individuale. Ed allora si assiste a consigli comunali dove si lanciano accuse e fango, salvo poi rientrare nei ranghi quando si capisce che è l’unico modo per andare avanti. Dopo mesi di assenza si è rivisto nell’aula consiliare il sindaco

Enrico De Fusco, comparso brevemente per strigliare i suoi e riportarli alla ragione. E tutti hanno accolto “l’invito”, tranne Paolo Ruffini, che ha proseguito con l’esternare i suoi dubbi verso la variegata maggioranza. Ma quanto resisterà questa sorta di tregua armata? Se il Primo Cittadino non deciderà di riprendere davvero in mano le redini del governo sicuramente poco, anche perché i vari partiti, con in testa proprio il suo PD - che da oltre 6 mesi è senza un Segretario che possa portare ordine ed organizzazione interna – hanno dimostrato, in risposta alla sua latitanza, di sapergli voltare le spalle e lasciarlo solo. Ed è forse stato questo che ha spinto il sindaco a farsi vedere nuovamente dai suoi consiglieri nella sede istituzionale. In ogni caso, nonostante l’inconsistenza politica che ha caratterizzato questo primo anno della nuova era De Fusco, non crediamo ci possa essere il “pericolo”, da qualcuno ipotizzato, di una caduta dell’Amministrazione. Questo non solo perché non esiste un’opposizione compatta, ma anche perché nessuno vuole andare a casa anzitempo. Dare la città in mano ad un commissario prefettizio per quasi un anno sarebbe effettivamente una iattura, ma anche continuare così non è certo una bella cosa per i cittadini. E poi, anche se tutto dovesse andare male alla maggioranza, ovvero che i più combattivi di Forza Pomezia, Ruffini e

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Schiumarini, dovessero decidere di andare per la loro strada perché non si ritrovano più in quella imboccata dal resto della coalizione, c’è già qualcuno pronto a prendere il loro posto, facendo persino aumentare di un’unità la parte di chi comanda. Il banco di prova, come abbiamo già detto nei mesi scorsi, sarà comunque il bilancio, sia il consuntivo 2011 che il previsionale 2012. Ma anche questa volta basteranno 14 o 15 ore consecutive di assise, preferibilmente in notturna e magari pure prefestiva, per mettere tutti – o almeno chi riesce a resistere al sonno ed alla stanchezza - d’accordo. Poi si potrà pure ricominciare con i capricci da una parte e le assenze dall’altra. Tanto, ormai siamo abituati a vedere sempre lo stesso film.

Tornando al terremoto, quello vero, raccogliamo l’invito del Movimento 5 Stelle e segnaliamo la sottoscrizione “Conto corrente di solidarietà”, IBAN: IT 76 N 02008 02460 000102085251, causale "Aiuto alle popolazioni colpite dal terremoto in Emilia-Romagna", beneficiario "Movimento 5 StelleBeppegrillo.it Emilia-Romagna".

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UN ANNO DI MAGGIORANZA… E POI?

E prima? Cosa si è fatto e cosa si farà? Questo il bilancio secondo Fabio Mirimich

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e Fusco bis un anno dopo. Sono passati 12 mesi dall’elezione del “nuovo” sindaco di Pomezia, con una maggioranza variegata che, in tutto questo tempo, non è ancora riuscita a trovare la chiave per un accordo che consenta di amministrare la città in modo snello e risolutivo. In un anno si sono visti ben pochi risultati, nonostante la promessa di una continuità amministrativa che avrebbe eliminato l’handicap di un governo ex novo. Ma l’unica continuità sembra essere quella del litigio e del protagonismo, caratteristiche peculiari della scorsa consiliatura tramandate alla nuova gestione di centrosinistra. Ai conflitti tra partiti, alquanto variegati, si aggiungono quelli interni ai partiti stessi. Dimostrazione della mancanza di dialogo, una tra tante, il comunicato inviato dall’Unione Comunale di Pomezia PD, di cui non era informato il capogruppo consiliare Fabio Mirimich, nel quale il partito di maggioranza relativa, rendendosi conto “dell’appesantimento del clima politico” si impegnava ad “indicare una nuova via in grado di corrispondere alle legittime aspettative dei cittadini, specie in momenti così difficili, ciò di cui essi necessitano, sia mediante una più incisiva azione politica che con un altrettanto adeguato impegno amministrativo”. “Non so chi abbia stilato quel documento – ha precisato Mirimich – né quali intenzioni abbia. Di certo non è stato concertato con chi rappresenta il partito in consiglio comunale”. Questo

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egli ultimi sei mesi Pomezia è stata più volte sotto i riflettori della cronaca per arresti, avvisi di garanzia o indagini che hanno visto coinvolti politici, amministratori e dipendenti comunali: cosa devono pensare i cittadini, che ormai non credono più alla “favoletta” della politica per sola passione? “Forse perché ci sono passato personalmente, credo sia più giusto mettere in risalto le situazioni solo quando su queste è stata fatta completa chiarezza e si sono riconosciute eventuali responsabilità. Fare indagini è il lavoro della Magistratura, di cui abbiamo la massima fiducia, ma non sempre queste poi portano al riconoscimento della colpevolezza delle persone che sono state indagate”. E’ comunque indicativo il fatto che si tratti per lo più di vicende legate all’urbanistica e che spesso siano tirate in ballo sempre le stesse persone. “Anche qui andrei cauto: ultimamente è stato fatto più volte il nome della dirigente del settore urbanistico, ma io mi chiedo se questo sarebbe successo lo stesso se in quell’ufficio oltre all’Architetto capo, in suo aiuto, lavorassero altre persone altrettanto qualificate, quindi con laurea quinquennale in Architettura o Ingegneria e relativa iscrizione all’Albo Professionale, persone che dovrebbero lavorare esclusivamente per Enti Pubblici e non con i privati, per evitare equivoci e malintesi. Si torna quindi alla mancanza di personale qualificato, che porta a problemi a volte incontrollabili solo per limiti di competenza professionale”.

signiica che non c’è intesa tra i componenti del PD? “Per prima cosa bisognerebbe capire cosa succede nel PD”. Come? “Nei prossimi giorni ci sarà (se verrà trovato l’accordo, ndr) l’elezione del nuovo Segretario. Poi ci sarà molto da lavorare”. Solo all’interno del PD? “No, il lavoro coinvolge tutta la maggioranza. Nonostante tutto quello che è accaduto finora, c’è la voglia da parte di tutti, almeno a parole, di andare avanti per risolvere le questioni aperte che interessano la città sia a livello politico, quanto amministrativo. Questa consiliatura ha il tempo necessario per ”aggiustare il tiro”, per rendere stabile quanto di buono fatto fino ad ora, correggere gli errori e, marcando definitivamente la differenza con il passato soprattutto ante 2006, far sì che Pomezia finalmente sia un esempio di buona amministrazione. Per questo, però, serve la collaborazione di tutti, a prescindere dall’appartenenza politica: per fare il bene di Pomezia non si deve parlarne male a tutti i costi, anche quando si tratta di cose positive”. Cosa risponde alle accuse di immobilismo? “Partendo dal presupposto che ritengo si sia perso tempo dietro a consigli comunali convocati solo per demagogia e voglia di protagonismo, dobbiamo riconoscere che la situazione di crisi nazionale si riflette pienamente sul piano locale, con da un lato i cittadini arrabbiati nei confronti della politica e delle Istituzioni, e dall’altro una situazione economica tragica che non consente di operare nel giusto modo. Pomezia, poi, si porta dietro il grave danno lasciato dall’A.ser., che incassava i soldi dei contribuenti senza versarli nelle casse comunali. Tutto questo, unito alle manie di grandezza del governo Zappalà, che ha acceso mutui esorbitanti per opere faraoniche e francamente anche evitabili, hanno portato alla condizione attuale, che non consente spese che non siano finanziate da Enti superiori. Faccio un esempio su tutti: Zappalà ha investito su un’Università, con spese altissime, quando a Pomezia non c’erano posti negli asili. Probabilmente si sarebbe dovuto iniziare a lavorare dal basso e non dall’alto. Adesso la situazione va comunque gestita e corretta ed quello che stiamo facendo”. Comunque non ha risposto: cosa avete fatto in questi 12 mesi? “Io tornerei ancora più indietro, facendo un confronto tra quello che era Pomezia nel 2006, quando ero Assessore ai Lavori Pubblici, e quello che è ora: sono state fatte nuove scuole, costruite torri piezometriche per alimentare nuovi acquedotti, strade, marciapiedi, opere per la viabilità, sono state messe in cantiere tante altre opere. Non si può certo dire che l’Amministrazione De Fusco non abbia operato in modo costruttivo, anche se, da quando è esplosa in tutta la sua gravità la crisi economica, c’è stato un forte rallentamento, soprattutto nell’ultimo periodo. Siamo però riusciti a centrare l’obbiettivo dei Plus, portando un finanziamento di11 milioni di euro per opere pubbliche. Stiamo poi lavorando per continuare l’opera amministrativa iniziata, trovando la soluzione ai problemi economici che ci creano non poche difficoltà. Da poco tempo sono passato dalla presidenza della commissione dei lavori

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no dei primi obiettivi della Commissione Finanze, di cui Mirimich è presidente, è quella della lotta all’evasione fiscale. Eppure nei giorni scorsi il suo nome è apparso tra quelli di una lista, siglata “Agenzia delle Entrate”, fatta circolare sui social network, nella quale ci sono circa 600 attribuzioni di rendita catastale presunta di immobili non dichiarati al catasto, per i quali dunque non vengono pagati oneri e tasse. “Io pago regolarmente tutte le imposte, comunali e non, infatti ho dato mandato al mio legale di denunciare la persona che, in modo strumentale, ha messo in giro la supposizione che io sia un evasore fiscale. Non so a cosa si riferisca la vicenda sollevata: ritengo che ci sia un errore di fondo o di trascrizione o un malinteso, tant’è vero che il nome riportato è leggermente diverso dal mio. Credo quindi che si tratti di un attacco diretto proprio a questa nostra presa di posizione contro l’evasione fiscale, sulla quale, ripeto, l’Amministrazione si dovrà concentrare. A Pomezia ci sono tanti soldi da riscuotere: con un’organizzazione maggiore e migliore questo si deve e può fare, anche se prevedo che ci vorrà del tempo”.

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pubblici, nella quale sono ancora però commissario, a quella delle finanze proprio per cercare di dare il massimo contributo alla risoluzione della difficoltà di fondo, che è quella della mancanza di soldi”. Solo quella? “No, aggiungerei anche la mancanza di personale, che limita tutti i servizi alla popolazione. Grazie ai concorsi in atto la situazione dovrebbe migliorare leggermente, ma non quanto necessario ad una città di quasi 70 mila abitanti rimasta con il numero di dipendenti appena sufficiente per la metà. Ormai Pomezia è una vera e propria città, altrove farebbe Provincia: noi abbiamo tutto quello che ha una città, sia in positivo che in negativo, solo che la parte negativa è più difficile da risolvere a causa delle risorse non adeguate all’attuale realtà”. Lei fa riferimento ai concorsi, ma la legge non consente tutte le assunzioni che sono state previste dai bandi. “La legge ci consente di assumere alcune persone a tempo indeterminato e molte altre a tempo determinato: in questo modo potremo sicuramente riorganizzare la macchina amministrativa in modo più efficiente”. Alessia Ambra Achille

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irimich, per giustificare alcune carenze dell’Amministrazione ha ricordato le difficoltà finanziarie dell’Ente. Ma, A.ser. a parte, come giustifica il deficit del Comune? “Sicuramente non c’è stata, da quando l’A.Ser è stata cacciata, un’ottimale gestione della riscossione dei tributi. L’Amministrazione non aveva il database dei contribuenti, né poteva contare su personale formato apposita-

mente per la gestione di questo delicato servizio, che deve puntare molto sul controllo dell’evasione. La situazione che si è creata dopo la cessazione del rapporto con la società che se ne occupava, che comunque – ribadisco - non ha versato quanto incassato e dovuto al comune, ha favorito in un certo qual modo l’evasione, perché è mancata la possibilità di effettuare controlli completi ed accurati. Proprio a causa della situazione, è difficile organizzare un efficiente ufficio di riscossione ed accertamento tributi interno al Comune, che comunque resta l’obbiettivo principale da perseguire”. Non ci sono anche troppe spese? “In passato, ormai posso assicurare che sono tutte ridotte all’osso”. Anche quelle relative alle tanto contestate consulenze d’oro? “Le consulenze si dividono in tecniche, che vengono pagate attraverso il finanziamento del progetto stesso, con tariffe ai minimi tabellari, e legali: qui ci sono stati costi maggiori”. Colpa anche di chi, avendo un procedimento penale in corso, utilizza i soldi pubblici per pagare le proprie spese legali? “Su questo posso parlare solo a livello personale e non per conto di altri consiglieri o assessori: a me è successo di dover ricorrere agli avvocati per fatti inerenti al mio ruolo di amministratore e per i quali sono poi risultato completamente estraneo. Le parcelle dei legali sono state pagate attraverso l’assicurazione che il Comune organizza e l’amministratore paga, non con soldi pubblici. Se non ci fosse stata l’assicurazione o se l’importo avesse superato quanto previsto dalla stessa, avrei di certo pagato personalmente”.

MANCANZA DI PERSONALE, LA PROTESTA DEI VIGILI Q uasi come una conferma alle parole di Mirimich sulla carenza di personale, arriva la protesta dei vigili, che polemizzano sulla sospensione della graduatoria del concorso per 36 agenti. Ad esporre il disappunto ci ha pensato il sindacato UIL F.P.L. della polizia locale, che ha organizzato un’assemblea per il 29 maggio davanti agli uffici comunali. “Dopo l’ingente sforzo sollecitato dalle Organizzazioni Sindacali e dalla RSU per lo svolgimento delle prove concorsuali e l’approvazione delle graduatorie concorsuali per il Comune di Pomezia – hanno dichiarato i sindacalisti - in occasione dell’ultimo incontro con le OO.SS. l’Amministrazione ha comunicato di non volere utilizzare la graduatoria approvata e pubblicata sul sito del Comune per 36 posti di agente di Polizia Locale a causa di alcuni ricorsi depositati presso la Procura di Velletri”. La decisione non è stata ben vista dai sindacati. “Appare francamente inaccettabile – hanno infatti proseguito - che un concorso cui hanno partecipato centinaia di persone e su cui una

Commissione nominata dal Comune medesimo ha verbalizzato tutte le operazioni stilando una graduatoria definitiva, non possa ora trovare compimento, diversamente dagli altri concorsi indetti. Non sfugge a nessuno che in ogni concorso pubblico esistano ricorsi inoltrati al Giudice amministrativo od alla Procura per doglianze lamentate da taluni ricorrenti,

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ma ciò non impedisce per il principio costituzionale del buon andamento della Pubblica Amministrazione di procedere all’assunzione dei vincitori, laddove le risorse lo consentono. E’ sempre fatto salvo il principio per cui l’Amministrazione in autotutela possa poi procedere alla revoca di assunzioni frutto di illegittime condotte poste in essere dal concorrente od in riferimento a sentenze di rilevanza costituzionale”. Le lamentele sono dovute soprattutto al fatto che la polizia locale lavora ormai da mesi sotto organico. “Non appare accettabile – hanno fatto presente dalla UIL che la Polizia Locale di Pomezia, ridotta all’osso, possa affrontare seriamente la complessità di un territorio che in occasione della stagione estiva ha sempre visto l’ampliamento degli organici fino a raggiungere circa 80 unità. Nessuno può tirarsi indietro di fronte alla sostanziale rinuncia di assumere 36 agenti, in un contesto sociale del territorio in cui la crisi occupazionale morde come non mai ed in cui i servizi pubblici vanno comunque assicurati in maniera dignitosa”. Matteo Acitelli

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SOLDI, SOLDI, SOLDI… Pubblici, sperperati, evasi, tra e mancate riscossioni

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n consiglio in due tempi, uno più infuocato dell’altro. Il primo si è “giocato” il 18 maggio, il secondo il 25. In tutto, quasi 18 ore di discussione, per due punti molto spinosi che, in un modo o nell’altro, toccano le finanze cittadine. Entrambi sono stati oggetto di commissioni d’indagine proposte da un membro della maggioranza – Omero Schiumarini – ed in entrambi i casi i finali sono ancora aperti. Parliamo del III° Settore e della Andreani, società incaricata della riscossione tributi evasi. Due fonti di spesa non indifferenti per le casse comunali.

IL III° SETTORE ATTIVITA’ PRODUTTIVE

Ma vediamo cosa è successo partendo dalla relazione stilata dalla commissione d’indagine sul III° Settore, sul quale si volevano scoprire quali e quante spese ha sostenuto dal 2009 in poi. Per avere queste informazioni, il 23 Febbraio era stata istituita durante l’assise consiliare una speciale Commissione di inchiesta “sulle problematiche del III Settore Comunale, Attività Produttive”. I tempi di relazione della commissione erano stati fissati in 60 giorni, poi diventati 80 per arrivare ad una relazione che lascia quantomeno interdetto chi legge. “L’esame degli avvenimenti e le connessioni intercorse tra gli stessi - è scritto a pag. 2 – hanno portato la Commissione ad assumere valutazioni negative che si ritiene di sottoporre all’esame del Consiglio Comunale, nonostante i pochi elementi raccolti dalla Commissione solo tramite l’Assessore alle Politiche Finanziarie”. Ma come, tutto questo tempo per avere pochi elementi, oltretutto forniti da un assessorato estraneo a quello sotto inchiesta? Vediamo perché, riportando l’iter cronologico dei lavori svolti dalla commissione. Il 29 febbraio 2012, nel corso della sua prima riunione, la Commissione ha richiesto al Dirigente del III Settore, Giuseppe Giancotti, convocato ma risultato assente, la copia del registro delle Determinazioni dirigenziali dal 2009 alla data della riunione stessa, oltre alla copia di tutti i contratti di lavoro a vario titolo affidati a ditte o a professionisti esterni all’Amministrazione, sempre per lo stesso periodo. Vista l’assenza del Dirigente, è stata disposta la notifica della copia del verbale allo stesso Giancotti, proprio per formalizzare la richiesta di documentazione.

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Il 6 Marzo, nella seconda riunione, la Commissione constata nuovamente l’assenza del Dirigente, che ha inviato una nota con la quale giustificava per l’assenza della volta precedente a causa di motivi improcrastinabili, ma non dava spiegazioni per quella in corso. La Commissione quindi invia una nuova convocazione al dirigente, fissando l’appuntamento per il 12 Marzo. Ma, caso strano, anche questa volta il Dirigente non si

spese elevate

presenta. I membri della Commissione, deprecando il comportamento di Giancotti, chiedono che gli Organi preposti, informati dell’accaduto dalla copia del verbale della Commissione stessa, assumano le determinazioni di loro competenza e chiedono il supporto degli Uffici Finanziari, che si dimostrano disponibili, per poter compiere una prima verifica di carattere contabile.

Il 16 Marzo c’è la quarta riunione, ma ancora una volta non c’è Giancotti, che stavolta ha inviato un certificato medico per giustificare la sua assenza. Nei dieci giorni di intervallo, la Commissione ha ricevuto dagli Uffici Finanziari un fascicolo con i documenti relativi al 2009, che dimostrano come il III settore, a vario titolo, abbia affidato incarichi a tecnici e società. Ma tra questi documenti mancano quelli inerenti agli incarichi affidati alla società TAE, non disponibili in quanto sottoposti all’attenzione dell’autorità giudiziaria, che sta svolgendo una sua indagine in merito. Durante la riunione i commissari ed il presidente riconoscono il ritardo con cui il lavoro sta procedendo a causa dell’assenza del Dirigente, che prosegue nel non inviare i documenti richiesti.

Il 21 Marzo c’è una nuova riunione, alla quale partecipa, su invito, l’Assessore alle Finanze Antonio Maniscalco, ma i lavori sono rimandati a data da destinarsi perché Giancotti ha inviato un nuovo certificato di malattia.

L’assenza dell’incontro del 30 Marzo, invece, risulta ingiustificata, così come quella del 13 Aprile, quando mancano ormai solo 10 giorni alla scadenza dei termini per la presentazione della relazione da parte della Commissione. Il Presidente della Commissione, Omero Schiumarini, fa nuovamente notare che gli unici documenti acquisiti, di sola natura contabile, sono quelli forniti dall’Assessorato alle Finanze, che vengono comunque analizzati, anche se in modo parziale proprio a causa dell’indisponibilità della documentazione propria del III Settore. Giugno 2012

Passiamo quindi alle conclusioni prese dalla Commissione che, “nel constatare l’impossibilità ad adempiere pienamente al mandato ricevuto dal Consiglio Comunale, deve prendere atto che il principale organismo di indirizzo politico e di controllo dell’Ente non è riuscito ad esercitare le prerogative attribuitagli dalla legge e dall’ordinamento”. “E’ da ritenersi gravissimo – prosegue il documento – che delle attività poste in essere dall’Amministrazione (…) possano astenersi dal rendicontare circa la propria attività o peggio ancora di eludere il controllo. (…) L’esiguità dei documenti disponibili è insufficiente a ricostruire fedelmente l’attività amministrativa e di gestione del III Settore Attività Produttive e la Commissione (…) non ha potuto valutare l’efficacia, l’efficienza, l’economicità e la qualità dei risultati ottenuti”. Ma la cosa grave è la frase successiva. “I servizi affidati ad esterni, anche se inseriti tra gli obiettivi posti, sembrano privi di opportune azioni di valutazione, sono tra loro simili e coincidenti anche con l’attività amministrativa degli uffici del III Settore o, peggio, di altri settori. (…) Nel tempo le consulenze e l’affidamento a terzi da parte del III Settore sono cresciute esponenzialmente, assumendo un carattere economicamente rilevante per le finanze dell’Ente”. E non aver potuto comprovare la validità o, in alcuni casi, addirittura l’avvenuta esecuzione o il raggiungimento dei risultati programmati rende il tutto ancora più grave e sospetto, rappresentando “motivo di particolare preoccupazione riguardo a possibili danni prodotti all’Ente”. La Commissione, non potendo fare altro, rimette quindi il mandato ricevuto, dando facoltà al Consiglio Comunale di rinnovarlo qualora lo ritenesse necessario. E vedendo il riepilogo parziale di alcuni incarichi la necessità c’è eccome: si tratta di cifre che vanno, solo per le consulenze ed incarichi vari, da un minimo di 23 mila euro ed un massimo di 848 mila euro, per un totale parziale di 3 milioni e settecentomila euro. Che sia questa una delle “emorragie” a cui si riferiva Omero Schiumarini qualche mese fa?


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La prosecuzione dei lavori da parte della Commissione d’inchiesta è stata votata all’unanimità, con la speranza che il perdurare del comportamento del Dirigente Giuseppe Giancotti possa essere sanzionato in qualche modo, obbligandolo alla consegna dei documenti richiesti.

ANDREANI

Ora tocca ad un’altra vicenda spinosa, quella della riscossione tributi da parte dell’Andreani. Qui la relazione è addirittura di 22 pagine, dalle quali trasudano inadempienze di vario genere. La richiesta di far luce su questo affidamento partiva dall’aggio concesso, che, con il suo 18,9%, ricorda molto quell’A.Ser di cui tutti ancora paghiamo le conseguenze. Fermo restando che la relazione ha appurato la correttezza di procedura di gara, aggiudicazione definitiva e stipula del contratto, la commissione ha accertato discrepanze tra quanto la società concessionaria avrebbe dovuto fare e quanto ha effettivamente fatto. Dalla relazione emerge che l’Andreani avrebbe dovuto, prima di iniziare le attività di accertamento e riscossione dei tributi, attivare una sede centrale e due periferiche, con oneri a suo carico, ma ancora oggi l’unica sede è quella di via La Malfa, attivata il 1 Ottobre 2011. Il personale impiegato, come previsto dal capitolato d’appalto, doveva essere “idoneo e qualificato personale dipendente”: l’offerta tecnica prevedeva l’impiego di almeno 8 unità lavorative con comprovata esperienza riguardo gli aspetti tecnici, normativi e/o giuridici, quindi con competenze, esperienze e caratteristiche professionali più elevate di quelle degli impiegati comunali. Ma in realtà, per quanto riguarda il front office risultano esserci solo 3 persone, due delle quali assunte come collaboratori a progetto, con contratti sottoscritti solo il 23 dicembre 2011, con durata fino al 30 giugno 2012, mentre la terza risulta come Libero Professionista. Non va meglio con il personale addetto al censimento: anche lì ci sono 4 liberi professionisti, due con contratti a progetto e due addirittura senza contratto. Tutti gli “esperti” segnalati dalla Andreani risultano invece “inesistenti” nella sede di Pomezia, dove ci sono solo due dei collaboratori a progetto ed un dipendente “vero”, responsabile del front office. Anche qui, quindi, il contratto non è stato rispettato. Risposte parziali sono arrivate in merito all’anagrafe catastale, tributaria e terri-

toriale, così come del livello, della progettazione del geodatabase. Carenti sono le banche dati, di cui mancano anni interi sia per l’ICI che per la Tarsu. Il censimento del territorio, il cui inizio era previsto per settembre del 2011, è iniziato solo a dicembre, e ritardi sono stati registrati anche nel lavoro di accertamento e di riscossione coattiva. Per quanto riguarda la TOSAP, addirittura le pratiche di recupero non erano - quando la commissione ha verificato – state neanche avviate. Insomma, quanto verificato è ben lontano da quello che era previsto. Dopo aver letto la relazione – e soprattutto dopo dieci ore di discussione – il consiglio comunale ha deciso di non revocare il contratto all’Andreani, lasciando la faccenda nelle mani di chi l’ha creata, ovvero del dirigente ai servizi finanziari, che ha l’onere di verificare le inadempienze e di applicare eventuali sanzioni. Ecco, eventuali, perché da quanto emerso dalla discussione in consiglio pare che non siano previste sanzioni a seguito di inadempienze, o quantomeno che queste non siano quantificate o specificate. Quello che si potrebbe fare, vista la posizione in difetto dell’Andreani, è cercare di rinegoziare il contratto, rivedendo al ribasso quel 18,9% che va nelle tasche della società privata. La votazione ha visto il no alla risoluzione del contratto da parte di tutta la maggioranza, compreso Omero Schiumarini, che aveva proposto la commissione d’indagine, e di due membri di opposizione, Fabio Fucci e Mario Borgo Caratti. Si è invece astenuto il presidente del consiglio Paolo Ruffini, che ha così motivato la sua scelta. “Abbiamo perso un’occasione per prendere una dura posizione sull’operato sbagliato dell’ufficio finanziario, che finora non è stato in grado di allestire un ufficio tributi e che si è sempre contraddistinto per i ritardi con i quali sono preparati documenti e delibere. Ho quindi voluto manifestare la mia distanza da questa posizione”. Anche Fabio Fucci ha spiegato i motivi del suo voto, che è stato come quello della maggioranza, ovvero contro la revoca del contratto. “L’incapacità politico-amministrativa del Sindaco De Fusco, della sua Giunta e della maggioranza che lo “tiene a galla” è dimostrata dal fatto che nonostante sia stata incaricata una società di accertare i tributi evasi, la Giunta abbia deliberato un aumento del 15% della TARSU motivandola con la mancata riscossione della tassa a causa della sua evasione. A cosa è

Giugno 2012

servito quindi questo affidamento se non è riuscito nell’intento di recuperare le risorse economiche sottratte a causa dell’evasione? Sarebbe questa la task force contro l’evasione fiscale tanto richiamata dal sindaco De Fusco e dall’ex presidente della Commissione alle Politiche Finanziarie Luigi Lupo?”. Ma perché votare contro la revoca del contratto, viste le dimostrate inadempienze della società appaltatrice del servizio? “C’è una società a cui è stato legittimamente affidato l’incarico di accertare i tributi evasi. Bene, faccia quanto dovuto! Operi secondo quanto stabilito dal contratto. Chi è deputato al controllo, dirigente del servizio finanziario in primis, applichi le sanzioni previste e, se rileva gravi inadempienze, proceda direttamente alla risoluzione del contratto. Dalla relazione emerge la negligenza del dirigente del settore. Sia sanzionata anche questa. Come per gli altri contratti che il Comune ha stipulato con società terze, anche questo deve essere rispettato. Sebbene preferisca anche io che il Comune si doti di un Ufficio che possa svolgere tutte le operazioni di accertamento e riscossione, anche dei tributi evasi, ad oggi la situazione è quella descritta dalla relazione: c'è una società che deve fare questo lavoro perché il dirigente ha ritenuto di non poter istituire l'ufficio tributi. La Andreani faccia il suo dovere, così come il dirigente nel controllarla”. Alfredo Corrao

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LA POLITICA A POMEZIA, PARLA DE FUSCO

Dalla maggioranza all’Andreani, passando attraverso opposizione e polemiche

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’ un sindaco motivato, quello che negli ultimi giorni di maggio ha fattola sua ricomparsa negli uffici comunali dopo essere stato accusato di latitanza dai suoi stessi consiglieri. Enrico De Fusco fa l’analisi politica parlando della sua maggioranza e non solo. Ma qual è la reale situazione in un Comune dove il primo partito, il PD, non solo è ancora senza segretario, ma sembra sempre spaccato in due, dove i partiti della maggioranza non perdono occasione per stare su fronti diametralmente opposti, dove l’opposizione, seppur variegatissima e mai in accordo, riesce a segnare punti a proprio favore? “Non vedo grosse differenze con il passato: nel 2006, dopo pochi mesi di governo, 4 consiglieri comunali dell’IDV uscirono dalla mia maggioranza, che restò con 16 esponenti più il sindaco fino all’approvazione del bilancio 2007. Le “guerre politiche” all’interno della maggioranza ci sono sempre state, con consiglieri che ne uscivano per poi magari rientrarne. La passata legislatura, poi, è stata più turbolenta di quella attuale, basta pensare al fatto che nel 2010 io ho dato le dimissioni, che hanno rappresentato il culmine di una crisi forse senza precedenti. I malumori di adesso, quindi, non mi preoccupano, perché in realtà rappresentano in piccolo quello che avviene a livello nazionale, dove partiti come il PDL quasi spariscono, liste come il Movimento 5 Stelle prendono tantissimo voti e l’UDC resta in bilico, senza sapere con chi stare”. E a Pomezia, con chi sta, l’UDC? “Questo deve chiederlo a loro, io posso rispondere per i partiti che rappresento. E a questo proposito posso dire che quello che contesto ai miei non sono le posizioni rispetto agli argomenti, perché queste vanno accettate democraticamente, ma i metodi adottati. Di fronte ad ogni situazione o problema la maggioranza deve prima incontrarsi per discutere e confrontarsi, anche duramente, ma per poi trovare un accordo. Se questo si trova, l’argomento trattato si porta in consiglio comunale, se invece la spaccatura è profonda il punto si ritira. Invece il metodo usato fino a questo momento è stato diametralmente opposto: si arriva in consiglio comunale con posizioni spaccate, lasciando gioco facile all’opposizione, che può così presentare mozioni che vedranno la loro approvazione.”. Questo è il concetto che ha ribadito proprio nell’ultimo consiglio comunale. “E che mi sembra sia stato recepito nella maniera corretta. Il segnale che ho voluto dare è quello della necessaria compattezza in fase di discussione consiliare”. Eppure il presidente del consiglio, in quell’occasione, ha preferito non votare quanto deciso dalla maggioranza.

A’: NOVIoT Risciò gi Noleg

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“Rispetto la posizione di Ruffini, anche se non la condivido, perché proprio quell’argomento (l’Andreani, ndr) stava diventando il cavallo di battaglia della minoranza e, in particolar modo, di alcuni esponenti dell’opposizione che, quando c’era da votare la revoca dell’A.Ser., ha preferito fuggire pur di non esprimersi. Sulla questione Andreani, poi, alla luce di quanto emerso sia dalla relazione fatta dalla commissione di indagine che dalla discussione fatta in consiglio, ho immediatamente inviato una lettera al Dirigente dell’ufficio tributi, chiedendo una relazione su quali provvedimenti sono stati intrapresi e chiedendo quali saranno gli interventi che predisporrà proprio rispetto alle mancanze riscontrate. Va precisato che il ruolo del consiglio è di controllo, mentre la competenza rispetto alla questione Andreani in questo caso è del dirigente, dal quale, come capo dell’Amministrazione, voglio delle risposte precise”. Parliamo ora del suo partito. “La questione PD rispecchia i problemi nazionali, con pochi giovani che si impegnano seriamente in politica, lasciando per forza di cose campo ai cosiddetti “vecchi nomi”. Noi abbiamo avuto due candidati per il ruolo di segretario comunale, che corrispondono a due correnti diverse. Se uno di questi due rappresentanti non dovesse raggiungere una larga preferenza, credo sia meglio commissariare il partito”. Perché? “Innanzi tutto per evitare fratture interne. Bisogna poi capire che il commissariamento di un partito non è certo un dramma come può esserlo il commissariamento di un Ente Pubblico: qui si tratta di dare temporaneamente le funzioni di segretario ad una persona che questo ruolo ricopre già, solo che a livelli più alti, riuscendo quindi ad avere una visuale più ampia anche dei problemi locali”. Torniamo all’intera coalizione. Troppo spesso si è avuta la sensazione che qualcuno possa lasciarla da un momento all’altro. Visto che, con la riduzione dei consiglieri richiesta dalla legge i numeri sono ancora più difficili da gestire rispetto al passato, in caso di defezione da parte di qualcuno si potrebbe rilanciare nuovamente quell’ipotesi UDC che si è sempre ventilata, già a partire dalla scorsa consiliatura? “Partendo dal presupposto che la mia speranza è quella che nessuno lasci la maggioranza, se questo dovesse accadere non sono certo io a decidere cosa potrebbe fare l’UDC. Quello che invece auspico è un riavvicinamento da parte di SEL ed di Rifondazione Comunista – anche se non ha rappresentanti in consiglio comunale - che sono i partiti a noi più affini, visto che si tratta di una coalizione di centrosinistra”. La sua mancanza nell’anno appena trascorso si è comunque fatta sentire: cosa succederà nel prossimo futuro? “Forse è vero che sono stato assente fisicamente, ma il mio modo di lavorare non concepisce una presenza in ufficio quando ci sono problemi da risolvere sul posto. Sono spesso fuori Pomezia, ma non per questo non mi impegno per la mia città. Ma, visto che per molti questo ha rappresentato un problema, nell’ultimo periodo sono stato molto più presente in Comune. Per il futuro cerchèrò di bilanciare le due cose, nel senso che continuerò a seguire le battaglie per Pomezia anche lontano da Piazza Indipendenza, ma nel contempo sarò più presente in tutte quelle occasioni dove la figura istituzionale del Sindaco si renda necessaria”.

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Politica

DI FIORI, “FU VERA GLORIA”...? di Michele

Lotierzo

I

l sistema democratico non è perfetto, ma uno migliore non è stato ancora inventato. In democrazia, di là dalle parole al vento dei nostri politici (per gli elettori di parte) non è vero che vincono tutti o alcuni non perdono. E’ invece vero che si può vincere in tante maniere, alcune assolutamente legittime, altre no. Si può vincere sull’onda dell’emozione; come pure sfruttando situazioni particolari, anche di tipo economico. Si può ricorrere al voto clientelare o di scambio (una vera e propria compravendita del voto). Si può utilizzare al meglio la demagogia o saper presentare programmi adeguati. Si possono impostare compagne di comunicazione brillanti o anche utilizzare sapientemente internet (Obama ne è l’esempio eclatante, Grillo l’epigono). Si possono utilizzare le reti televisive (Berlusconi ne è stato il maestro) e si può ricorre ai brogli. Abbiamo lasciato per ultimo i brogli, poiché insieme al pagamento dei suffragi, sono i mezzi peggiori, quelli che costituiscono la deriva o l’umiliazione della democrazia. La casistica, dunque, è ampia e quando per i mezzi illegali si è in grado di fornirne prova certa, le competenti autorità giudiziarie annullano le elezioni, cosa non infrequente in Italia per le amministrative e le sentenze al riguardo sono relativamente veloci. Assai diversa è la situazione che si determina quando il Tizio che si attende un pacco di voti, accertatane la mancanza, grida all’imbroglio, al “maneggiamento” effettuato nelle sezioni elettorali, poiché Caio e Sempronio gli hanno giurato sui figli di aver votato per lui! Queste scemenze lasciano il tempo che trovano e devono essere prese con le “molle”, come pure le chiacchiere, tante, che si proferiscono nelle piazze, nei bar o nelle sedi dei partiti. Fatta questa premessa, cosa è successo alle ultime elezioni di Ardea? La vittoria di Di Fiori “fu vera gloria?” Molti dicono di no, lo dicono alcuni partiti e lo afferma il capo cartello antagonista Abate, il quale sostiene che senza le “magagne” la sua coalizione sarebbe arrivata al ballottaggio. Al netto delle chiacchiere e delle insinuazioni cui indulge spesso la “piazza” di Ardea, il cronista che è chiamato comunque a riportarne gli umori, deve proporre delle analisi e, possibilmente, pervenire a delle conclusioni. La “piazza” dice che le elezioni sono state caratterizzate da una fortissima compravendita dei voti e che nelle sezioni sono avvenute cose inqualificabili che dovrebbero essere impedite. Si racconta di forti disattenzioni delle autorità di sicurezza e controllo dei seggi durante le ore di votazione e soprattutto durante le ore di chiusura degli stessi; si parla d’irruzioni nelle sezioni di personale estraneo; si riferiscono di finestre non chiuse con i dovuti segnali contro le effrazioni, nonché seggi riaperti durante la notte. Ma la cosa più grave sarebbe quella di aver fotografato le schede in cabina e, ancora peggio, aver adoperato un marchingegno di utilizzo di una doppia scheda a scambio continuo per consentire all’elettore di provare di aver votato la persona designata e incassare la somma pattuita, si dice da 50 a 200 euro. Ovviamente, come ripetiamo, queste “perorazioni” sono da prendere con le “molle”, salvo che si possa fornirne una prova inconfutabile. Pare che alcune prove siano state rinvenute e stiano per essere presentate alla Procura della Repubblica di

Velletri, nel mentre è certo che due esposti sono stati presentati e uno è stato protocollato da parte di un non eletto dello stesso Centrodestra. Ma ora valutiamo i numeri, la cui portata appare abbastanza esaustiva. Di Fiori ha ottenuto 10.924 voti, il 54,574% (secondo i dati precedenti, le valutazioni emanate dal seggio centrale erano invece 10.893); Abate ne ha presi 6.845, il 34,16% (precedenti 6.828); Capraro 1.744 voti, l’8,713% (precedenti 1.717); Persi 504 voti, il 2,518% (precedenti erano 502). Il primo dato indubitabile è che i risultati finali sono diversi rispetto a quelli usciti dai singoli seggi, ciò sembrerebbe voler confermare che non tutto è andato per il verso giusto. Poi sembra accertato che siano sparite delle schede vidimate, il che confermerebbe il ricorso al marchingegno precedentemente esplicitato. Tuttavia, la distanza tra i due principali candidati è netta, come pure forte appare la distanza rispetto agli altri due. Addentrandoci nel capitolo delle preferenze dei singoli candidati consiglieri possiamo notare che taluno ha preso ben 950 voti su una lista che nel suo totale ne ha ottenuti 1.947. Con riferimento a un fatto noto e non a un’opinione, il medesimo soggetto, da consigliere uscente, non ha mai particolarmente brillato per la sua attività e se paragoniamo il suo risultato a quello del PD (primo partito di Ardea con i suoi 4.107 voti), notiamo che da solo costui vale circa un quarto del primo partito. Ancora, alcuni esponenti di rilievo del PDL, nonostante la forte scivolata del partito su tutto il territorio nazionale, sono riusciti a raddoppiare i voti ottenuti nella tornata elettorale precedente, così come altri consiglieri uscenti che non hanno brillato per iniziative di rilievo se non per essere balzati alla cronaca per disinvolte azioni di falsificazioni d’importanti documenti di carattere tributario. Altro dato incontestabile è che molti presidenti di seggio non sono stati all’altezza della situazione, per gli scrutatori è prevalsa la lottizzazione e alcuni segretari di seggio erano dipendenti comunali. Niente di certo, ma il sospetto può ben albergare. V’è poi la vicenda del candidato del centrodestra presentatosi in due liste, quindi protagonista per ben due volte della raccolta di firme carpendole a cittadini anche se poi è stato cancellato da una lista con l’apposizione di un bollino trasparente sui manifesti affissi e pubblicati dai giornali e periodici. Poi la pagina certo non edificante rimasta avvolta nella nebbia: la probabile presentazione di una lista fuori tempo massimo e l’incursione inappropriata di taluno in locali elettorali all’uopo dedicati e ormai chiusi. Ogni elettore arrivi alla conclusione che più lo aggrada, noi apparteniamo alla categoria di persone che credono fermamente nella Magistratura: se siano stati commessi reati o illegalità andranno puniti i responsabili, se saranno accertati gli estremi per annullare le elezioni dovrà essere fatto. Per il momento Di Fiori e la sua maggioranza hanno il diritto e soprattutto il dovere di governare e sulle loro azioni o inazioni li incalzeremo nell’interesse della comunità.

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ACQUARELLI, MISTER PREFERENZE

Parla il consigliere che ha sfiorato i 1000 voti: “Essere me stesso è stata la mia unica arma”

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’ il recordman di queste elezioni già da sé record, con primati positivi e negativi tutti da ricordare. Lui è Fabrizio Acquarelli, 971 preferenze ottenute, a cui bisogna sommare le 44 schede nulle. Le elezioni sono quelle di Ardea, dove la percentuale di votanti - il 60,28% - è risultata essere la più bassa del Lazio e dove il partito che ha preso più voti – il PD, con il 21,46% - è quello che ha perso. Ma come ha fatto, Acquarelli, a prendere il 4,7% dei voti totali, che sono stati 20.701? “Si tratta certamente di un risultato incredibile, che neanche io potevo mai immaginare, ottenuto conquistando la fiducia degli elettori attraverso 5 anni di lavoro sempre limpido, basandomi sui fatti e non sulle chiacchiere e sulle promesse. Ho poi fatto una campagna elettorale casa per casa, parlando con le persone, spiegando cosa avevo fatto fino a quel momento e cosa avrei voluto continuare a fare per Ardea. Penso comunque che il risultato di oggi valga tanto quanto quello raggiunto cinque anni fa: quelli che ora potrebbero sembrare pochi voti erano stati dati sulla fiducia a me come cittadino, visto che non avevo mai fatto politica. In entrambi i casi, si tratta di preferenze frutto del rapporto diretto che ho con la gente. Il mio è un modo di fare politica molto vecchio stampo: in mezzo ai cittadini, parlando con loro, ascoltando i problemi di tutti i giorni e cercando di risolverli per quanto mi compete e per quanto possibile. Ma è un tipo di politica che ho condiviso con altri consiglieri, come Iotti, Giordani, Corso, Montesi, mirata a vivere il territorio in maniera piena, facendo sentire la nostra presenza e disponibilità costante”.

Lei era in un certo qual modo svantaggiato dal presentarsi con un simbolo, quello dei Cristiano Riformisti, che ad Ardea era praticamente sconosciuto, soprattutto rispetto al ben più noto PDL dove militava fino a due mesi fa. “E’ vero, ma i cittadini non hanno guardato il simbolo, ma la persona: io sono sempre Fabrizio, con gli stessi valori e pensieri di prima”.

Quanto avrà influito il fatto che lei non ha cambiato stile di vita? Prima di fare il consigliere lavorava nel suo bar alla Nuova Florida, dalle 5:30 alle 10:00 e poi dalle 17:00 fino alla chiusura, cosa che fa anche adesso, segno che la politica non le è servita per fare carriera… “E neanche per sistemare qualcuno – conferma Acquarelli – tant’è vero che i miei due figli più grandi, uno laureato ed una diplomata, sono ancora disoccupati alla ricerca di una collocazione. Fare politica per me significa impegnarsi per la comunità, non agevolare il singolo”.

Quindi lei non ha fatto promesse per ottenere voti? “Ne ho fatta una sola: quella che mi sarei impegnato al massimo per onorare il mandato di consigliere comunale. Non ho invece promesso posti di lavoro – che è quello di cui in troppi hanno bisogno in questo periodo di crisi – né altro che non fosse compreso nel programma elettorale, per il quale farò di tutto affinché venga eseguito in maniera completa. Ho parlato con i cittadini di riqualificazione del territorio, di sviluppo del turismo e del litorale, delle ricchezze di Ardea che vanno rivalutate anche per far ripartire l’economia. Nella passata legislatura, oltre ai più di cento abbattimenti che stanno consentendo di liberare il lungomare dal cemento, abbiamo approvato il PUA: si tratta di una base importante dalla quale si può far crescere Ardea dal punto di vista turistico, offrendo una nuova attrazione ai romani ed agli abitanti dei Castelli che scelgono di rimanere vicino per le loro vacanze estive. Marina di Ardea sta cambiando aspetto: appena il programma di riqualificazione sarà ultimato potremo offrire un posto davvero affascinante, con un lungomare che prenderà spunto dalle località di marine più belle”.

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Nonostante tutti i voti presi, non ha ottenuto l’incarico di presidente del consiglio, che le sarebbe spettato quasi di diritto. Si tratta di una sua scelta o è una decisione altrui che l’ha in qualche modo delusa? “Si tratta di una scelta concordata che non mi ha affatto deluso. Come spiegavo in precedenza, il mio modo di fare politica è sulla strada, in mezzo ai cittadini: non sarei stato perfettamente a mio agio tra pile di

documenti da analizzare. Preferisco stare in maglietta a parlare di problemi reali con la gente, cercando soluzione pratiche, piuttosto che indossare giacca e cravatta e restare in ufficio a controllare se un atto deve essere composto in un modo piuttosto che in un altro per essere valido. Ovviamente aver ricevuto più voti di tutti mi ha messo in una condizione favorevole rispetto alla politica locale, consentendomi di scegliere un assessore di riferimento laddove reputavo di poter essere più utile. Tendenzialmente, facendomi sempre prendere molto dai problemi sociali, avrei scelto l’assessorato ai servizi sociali ed all’istruzione, ma, un po’ a causa delle nuove ripartizioni delle deleghe – ricordiamo che ora gli assessori sono solo 5 – un po’ perché penso di poter, attraverso la persona che ho indicato, essere più di supporto per il buon andamento della macchina amministrativa e quindi per la soluzione dei problemi, ho preferito il settore dei lavori pubblici, dove farò da tramite tra i cittadini ed il Comune. Torno quindi ai lavori necessari come la riqualificazione del lungomare, ma anche l’asfaltatura e l’illuminazione delle strade, lavori iniziati con la Giunta Eufemi e che ora devono proseguire a spada tratta: con il vecchio sindaco abbiamo intrapreso un percorso che, in circa tre/quattro anni, ci ha consentito di migliorare la viabilità in quasi metà del territorio comunale. Proseguendo così, entro la fine del mandato tutte le strade di Ardea saranno state risistemate”.

Ci sono altre esigenze a cui vorrebbe dare la priorità? “Sicuramente quella dei centri sportivi. I nostri bambini, i ragazzi, ma anche gli adulti, non hanno a loro disposizione una piscina: per fare nuoto devono andare a Pomezia o ad Anzio. E’ assurdo, non possiamo consentire una cosa del genere. Al momento ci sono già un paio di progetti pronti, ora al vaglio in Regione, per dei centri sportivi: faremo di tutto per arrivare all’approvazione in tempi brevi. C’è poi da sistemare la questione dei campi di calcio: Ardea, nonostante abbia diverse squadre, tra cui due che hanno vinto il rispettivo campionato, non ha un proprio campo di calcio, costringendo gli atleti a giocare le partite a Pomezia. Dobbiamo dare delle risposte a questi giovani, lo sport è importante, così come i centri di aggregazione: tutte cose che spingano i ragazzi di concentrare le loro energie su qualcosa di positivo”. Alfredo Corrao

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Politica

CRONACHE DAL “PALAZZO”DI FIORI di Michele Lotierzo

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lle ore 17,50 inizia la prima consiliatura Di Fiori, alla presidenza del consiglio siede Mauro Giordani in qualità di consigliere anziano. L’atmosfera è calda, la tensione si taglia a fette, si percepisce subito di trovarci in una sorta di tempio del calcio: lo “Stadio Dei Liberti”. Gradinate esaurite in ogni ordine di posti, tutti gli spettatori “paganti” per un incontro che si prevede ricco di “calci” più che di calcio. Subito dalla curva di sinistra s’avvertono i primi segnali di una partecipazione molto agguerrita. D’un tratto si fa strada una clamorosa ma pacifica iniziativa: una ventina di persone indossano una maglietta bianca con scritte che denunciano la scomparsa della legalità e la fine delle democrazia, con chiaro riferimento alle presunte compravendite dei voti e ai brogli elettorali dei quali si parla molto in città. Molto più pacata la curva destra. Entrano in campo le squadre con quarantacinque minuti di ritardo, cosa che nel calcio vero non è ammessa e le squadre sono diseguali: Ardea 1 (la maggioranza) conta dieci giocatori e si contrappone Ardea 2 (l’opposizione) con cinque calciatori e, udite udite, una calciatrice anche avvenente. Stranamente l’arbitro è anche lui calciatore, ma le stranezze non finiscono qui. Finalmente si parte, l’arbitro Giordani fischia ma manca la palla, non sappiamo cosa pensare ma per fortuna c’è comunicato che in effetti la palla è il "popolo di Ardea"! Restiamo sconcertati, ma capiamo subito che alla città rutula saranno riservati molti calci, quegli stessi cui assiste impassibile da oltre venti anni, ma questa volta speriamo che ne esca meno umiliata. Non ci resta che aspettare di vedere del bel gioco, confidiamo d’assistere a tanti goal, delle parate entusiasmanti, magari dei pali, ma non vorremmo assistere ad autogol, Ardea non se li è mai risparmiati dunque non sarebbe un buon inizio. Ma ora si fa sul serio, prende la palla Abate di Ardea 2, una sorta di Ariete ma dicono dalle polveri bagnate. Il centrattacco di Ardea 2 non si fa scrupoli e non si fa pregare, prende la palla, si porta sulla sinistra, fa un tunnel a un avversario e si sposta verso il centro, improvvisamente vira all’estrema sinistra e entra a piedi uniti sull’avversario, ma l’arbitro non fischia e neanche ammonisce, Abate avanza ancora dribbla un paio di avversari e fa un gran tiro: è goal! E’goal! Uno a zero: “…la campagna elettorale non è stata leale, troppi mezzi e troppa disparità tra le coalizioni; ci si doveva trovare nell’aula consiliare inaugurata dal sindaco uscente Eufemi e invece ci si trova a ristorante; ci sono stati

troppi tagli di nastri di opere inesistenti e asfalti senza limiti, andati perfino nei comuni limitrofi; hanno vinto le preferenze ma ha perso la politica; voci di popolo dicono che non è stata rispettata la democrazia; ci sono cinque o sei denunce alla Procura della Repubblica e alcuni ricorsi al Tribunale amministrativo; per gli usi civici s’illude la città, mentre per i Pua ci sono polemiche sui giornali da parte di Montesi; troppe determine sono state adottate in fretta; la città e i cittadini si aspettano ben altro”. Insomma, certo un bel goal, la curva sinistra applaude, è in autentico visibilio! Ma siamo solo all’inizio, prende la palla il veterano Policarpo, si sposta opportunamente sulla destra, cerca di convergere al centro, serve un compagno che gli restituisce il pallone, prende la mira a fa partire un bolide: è goal! E’goal! Siamo sull’1 a 1, in questo stadio ben costruito e arredato che riceve anche i complimenti dell’arbitro Giordani. La squadra Ardea 2 incassa, il veemente Policarpo, forse segnato dal non essere previsto come presidente dell’assise per la terza volta chiosa: “…oggi siamo qui per essere convalidati e per ringraziare tutti cittadini e fare gli auguri di buon lavoro a tutti; i cittadini hanno fatto una campagna elettorale come tante altre volte; faccio un augurio anche ai non eletti che senza i loro voti noi non saremmo qui; lei consigliere Abate ha vissuto d’amore e d’accordo con Carlo Eufemi”. Si fa largo Marcucci, pensa di fare melina a centrocampo e ci riesce: “…desidero portare solo un saluto; noi portiamo il nome di Eufemi, una persona che ha cambiato il volto del paese, siamo onorati e fieri di questa persona”. Veramente sono in molti ad Ardea che non si sono accorti della rivoluzione raccontata con troppa generosità dal consigliere Marcucci, peraltro ex calciatore della squadra Ardea 2, come Fanco e Iacoangeli. Ci si aspetta un assolo da parte di un altro “grande” del passato e invece irrompe la novizia Capraro: parte dalla sinistra, si sposta verso il centro, ma non molto convinta, con un’improvvisa giravolta si dirige nettamente a sinistra e fa partire una rasoiata che si scaglia nel sette alla sinistra del portiere di Ardea 1. L’avvenente neofita sorprende tutti: “…ringrazio anch’io i cittadini ma non dico di non fare polemiche e poi attacco come ha fatto Policarpo con Abate; è vero che è stata inaugurata la sala consiliare e addirittura con i ponteggi ancora non rimossi e con pericolo anche per la sicurezza; non ci si può permettere di prendere in giro le persone che hanno votato; occorre il rispetto delle persone e anche la puntualità dell’orario d’inizio dei lavori; non ci s’illuda, l’opposizione sarà vera e non guarderà in faccia a nessuno, niente morbidezza e niente vogliamoci bene”. Ora tocca al sindaco Di Fiori, prende la palla, tenta un dribbling difficile ma non sfonda: “…non è stata un’inaugurazione ma un’intitolazione a Sandro Pertini; la campagna elettorale è stata fatta con toni bassi e le autorità faranno il loro lavoro; il voto del popolo va rispettato”. Finisce qui il primo tempo e rimane il 2 a1. Speriamo che la sosta dia maggiore concretezza al gioco e si possa assistere a qualche buona azione in favore del popolo. Ritornano in campo le squadre e Policarpo in merito alla votazione della presidenza consiliare dichiara: “…è tempo di cambiare e di dare spazio ai giovani, da ex presidente sarò sempre vicino a colui che sarà votato”. Un fremito percuote tutto lo stadio, tanti ingenui cominciano a pensare che finalmente possa essere la volta di un giovane vero, si pensa a Iotti, ma l’attesa rimane subito delusa, Policarpo propone a nome dell’intera coalizione Massimiliano Giordani. Comincia uno spettacolo davvero avvilente, ci vorranno tre votazioni per eleggere Giordani, ma non è finita, ne occorreranno addirittura quattro per eleggere Abate Vice presidente del consiglio. A questo punto molti appassionati abbandonano lo stadio e la stessa cosa fa il vostro cronista. Finisce così il primo numero di questa rubrica dedicata al Palazzo Di Fiori, se il buongiorno si vede dal mattino non ci pare che siamo messi bene. Ci auguriamo, per il bene del paese che si trova in una condizione di assoluto bisogno di essere amministrata, che siano aggredite subito le necessità di sempre di Ardea: le scuole, la sanità, la sicurezza, la povertà, le strade, l’acqua potabile in tutto il territorio e parimenti le fogne sempre su tutto il territorio.

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ABATE, SCONFITTO CON ONORE

Il suo partito, il PD, è il primo della città e la Lista Abate conquista un seggio

“Che confermo. Aggiungo anche che l’Amministrazione di centrodestra ha fatto iscrivere alle liste elettorali i comunitari che poco hanno a che fare con il nostro territorio, utilizzandoli in fase di voto proprio corrispondendo loro qualcosa in cambio. Questo è molto brutto, perché persone che non sono di qui hanno deciso il futuro di Ardea. Preciso che non sono razzista, sto semplicemente constatando dei fatti”.

A supporto di queste accuse c’è qualcosa di concreto? “Non solo è voce comune, ma noi siamo in possesso di alcune registrazioni che abbiamo già fornito ai nostri legali, che stanno valutando se possono fare prova giudiziaria”.

E

’ a capo del partito che ha raccolto più voti in assoluto, ma si trova di nuovo in minoranza. E’ Antonino Abate, il più temibile avversario del neo sindaco di Ardea Luca Di Fiori nel corso della tornata elettorale. In molti pensavano al ballottaggio tra i due, ma il centrodestra ha spiazzato tutti vincendo al primo turno.

Abate, ha già fatto un’analisi del voto per capire cosa sia successo? Prima delle elezioni erano tanti i cittadini a credere nella sua vittoria… “Ci credevamo anche noi. Stiamo analizzando il voto su tutti gli aspetti, anche su quello della legalità. Nei giorni successivi alla chiusura delle urne diverse persone, anche esponenti del centrodestra, hanno sollevato dubbi. Noi abbiamo constatato l’assenza di consensi che invece ci risultavano essere stati dati”. Risultano in che modo? “Abbiamo avuto modo di fare verifiche, notando che addirittura ci sono candidati che non si ritrovano il proprio voto. Per questo, come coalizione abbiamo preparato tre esposti, due presentati alla Procura della Repubblica ed uno emandamentale al TAR”.

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Questa è l’analisi procedurale. Ma a livello politico cosa può dire della sua coalizione? Il PD è stato forza trainante, diventando il primo partito di Ardea, ma ci sono simboli che hanno ottenuto pochissimi voti. Perché, secondo lei? Crede che ci siano stati errori nel corso della

campagna elettorale? “Non reputo siano stati fatti errori a livello organizzativo della campagna elettorale. Il problema è proprio il consenso minore alle attese nei confronti di alcuni partiti, che hanno preso meno preferenze della lista “Abate Sindaco”, la quale, al contrario, si è comportata benissimo ed è riuscita a conquistare un consigliere comunale. Il PD ha ottenuto i voti che io mi aspettavo, erano gli altri a non crederci. Se tutti i simboli della coalizione avessero seguito il trend di queste due liste adesso saremmo qui a parlare d’altro. Non ritengo, comunque, che si sia trattata di una sconfitta personale. Solo che, di fronte alla voglia di cambiamento di numerosi cittadini, ha prevalso la volontà della vecchia Amministrazione di restare al potere utilizzando tutte le armi a sua disposizione, anche quelle non proprio corrette. Ma questo ha determinato in me ancora di più la voglia di contrastare e combattere questo modo di fare politica”.

Quanto può aver influito l’assenteismo nel risultato che si è registrato? Ardea ha avuto la percentuale di votanti più bassa dell’intera Provincia di Roma. “Ha inciso sicuramente molto, ma le responsabilità secondo me sono altre, da assegnare a quell’elettorato non onesto che, come ci hanno riferito molti cittadini indignati, hanno accettato di ricevere denaro in cambio del voto”. Lei sta movendo accuse gravissime. Giugno 2012

Al di là del risultato elettorale quali saranno le prossime mosse di Antonino Abate e del centrosinistra? “Innanzi tutto voglio precisare che, finite le elezioni, il centrosinistra è tutto unito, compreso l’IDV: tutti compatti per fare un’opposizione attenta, che sia sì propositiva, ma che non si lasci intimidire da nulla. La lotta per la legalità è uno dei nostri obiettivi primari. A livello personale continuerò a fare politica per la gente, in mezzo alla gente, cercando di portare comunque avanti il programma presentato per le elezioni. Questo per dimostrare ai miei elettori che la fiducia che mi hanno accordato è stata ben riposta”.

Ma cosa succederà all’opposizione, questa volta? Resterà tale oppure succederà quello che è stato visto con l’Amministrazione Eufemi, ovvero passerà alla maggioranza? “Credo che l’opposizione sia talmente indignata, scandalizzata ed offesa per quanto successo durante il voto che resterà compatta e combattiva per tutto il mandato. Saremo a disposizione della città nel momento in cui ci saranno posizioni della maggioranza a favore dei cittadini, ma staremo sempre ben attenti. E questo non lo dico con l’amarezza dello sconfitto, ma per dimostrare gratitudine verso chi mi ha votato. Chi ha vinto ha il diritto di governare la città, ma ha anche il dovere di non prendere in giro i cittadini”.

Cosa vuol dire? “Rispondo con un esempio. Prima di terminare il mandato, in piena campagna elettorale, Eufemi ha inaugurato la nuova sala consiliare. Eppure il primo consiglio è stato convocato in una struttura privata a Tor San Lorenzo. La stessa cosa si può dire per il Museo, di cui è stata annunciata l’apertura, peccato che dentro non ci siano i reperti. Questo la dice lunga sulla grande bufala su cui si è basata l’intera fase che ha preceduto le elezioni e sul tipo di Amministrazione che abbiamo avuto e che avremo. E chissà quante altre cose scopriremo a breve”.



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11.640.435 MOTIVI PER CAMBIARE POMEZIA

L’Amministrazione si aggiudica il II° posto al P.L.U.S.

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4 Maggio: un giorno da ricordare, per Pomezia, per quasi dodici milioni di motivi. E’ la data in cui la Presidente della Regione Lazio Renata Polverini ha elencato la graduatoria definitiva dei progetti vincenti riferiti ai P.L.U.S. - Piani Locali Urbani di Sviluppo, che hanno visto Pomezia ottenere un posto sul podio. Il progetto presentato dall’Amministrazione ha infatti conquistato un preziosissimo secondo posto che consentirà, riprendendo il nome del progetto stesso, a Pomezia di cambiare il suo aspetto. “Pomezia cambia” è piaciuto tanto da collocarsi ad un solo punto da Viterbo e di molto sopra città come Latina e Roma, dimostrando la qualità della proposta presentata, che mira alla riqualificazione di edifici e zone abbandonate e offre nel contempo la possibilità di avere maggiori servizi ed il potenziamento delle opere pubbliche e delle infrastrutture. Per essere precisi, il finanziamento è di € 11.640.435, che verranno erogati dalla Regione Lazio all’Ente grazie ai fondi europei del Programma Operativo Regionale 2007-2013 e che consentiranno la realizzazione di un nuovo asilo nido ed un’area verde pubblica presso l’ex Casale Balducci, la riqualificazione dell’area ex Pettirosso con una nuova scuola materna presso lo stabile in via Alcide De Gasperi, la nuova strada di collegamento travia Fratelli Bandiera e via del Mare, la costruzione di nuovi marciapiedi, l’abbattimento di barriere architettoniche nella zona interessata al progetto, un sistema di videosorveglianza nel quartiere Nuova Lavinium, un nuovo parcheggio in via Don Sturzo, il completamento dei locali della biblioteca comunale da destinare a progetti di inclusione sociale, l’attivazione del servizio Pedibus “Mi accompagno a scuola”, l’installazione di punti wi-fi gratuiti, uno sportello Front Office per le imprese, la valorizzazione della Sughereta,

tirocini formativi, voucher di servizi per l’infanzia e contributi alle piccole e medie imprese. In pratica, con questi fondi si potrà sistemare mezza Pomezia, riqualificando zone ed edifici abbandonati da anni, dando finalmente corpo a quelle opere pubbliche, come gli asili, che i cittadini attendono da anni. “Eravamo sicuri che saremmo riusciti a conquistare questo importantissimo finanziamento – ha dichiarato il vicesindaco ed Assessore all’Urbanistica Massimiliano Cruciani – vista la nostra posizione nella graduatoria, che era stata resa nota già lo scorso gennaio. L’unico timore era quello di veder ridotto il finanziamento previsto, che si aggirava intorno ai 10 milioni di euro. Invece, con nostra soddisfazione, ci è

Giugno 2012

stato riconosciuto il massimo possibile. Segno che l’impegno profuso in questo progetto è stato apprezzato per il suo intero valore”. Già cinque mesi fa Cruciani aveva preannunciato il progetto. “Per facilitare le opportunità di spostamento – aveva dichiarato a gennaio – verranno realizzati nuovi marciapiedi e, cosa fondamentale, la strada di collegamento tra la 167 e la via del Mare. Il progetto prevede piste ciclabili, impianti sportivi, aree verdi con punti di ristoro provvisti di collegamento internet wi-fi. Le zone attualmente “pericolose” verranno rivalutate e fornite di sistemi di videosorveglianza. Puntiamo sulla riqualificazione degli edifici pubblici abbandonati, come il casale Balducci e gli stabilimenti dell’ex


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Pettirosso. Il primo verrà riconvertito in asilo nido, a cui potranno avere accesso 60 bambini, mentre i secondi verranno riqualificati creando aree di svago per tutte le età. Il verde pubblico sarà potenziato attraverso la piantumazione di 200 alberi. Importante sarà anche il rifacimento del percorso pedonale all’interno della Sughereta ed il prolungamento della pista ciclabile”. Quello che prima era una grossa speranza adesso diventa quindi realtà, visto che la Regione ha già stanziato i fondi necessari. “Adesso abbiamo la possibilità di riqualificare ed ottimizzare una bella fetta di Pomezia senza che il Comune debba pensare alla parte economica: è l’occasione che aspettavamo per dimostrare il lavoro che questa Amministrazione sta facendo, che magari non è visibile in maniera immediata, ma che porta frutti duraturi. Si tratta di un risultato non solo amministrativo, ma anche politico, perché l’entusiasmo che questa vittoria ci ha trasmesso serve anche da collante per la maggioranza. Questa è anche una delle risposte alle accuse di immobilismo che ci vengono rivolte. Entro l’autunno procederemo con le gare d’appalto: è nostra intenzione accelerare i tempi anche rispetto a quello che prevede la Regione”. In tutto, la Regione ha stanziato circa 147 milioni di euro di cui ne sono stati immediatamente resi disponibili oltre 125 per i progetti vincitori, prevedendo la possibilità di finanziare 25 milioni di euro di interventi cosiddetti di riserva, ossia finanziabili per rimpiazzare quelli che presentano delle criticità e reimpiegare le economie derivanti dalle gare d’appalto. E’ stato inoltre costituito un fondo di garanzia dotato di 2,5 milioni di euro per ero-

gare 10-15 milioni di finanziamenti agevolati alle PMI interessate dai Plus finanziati. Ogni Piano deve concludersi integralmente entro il 30 settembre 2015. Questo significa che, pena la decadenza del finanziamento, i lavori dovranno essere conclusi entro tre anni. “Saremo puntualissimi – ha concluso Cruciani – nel rispettare i tempi. E’ nostro interesse portare a termine lavori che rivaluteranno l’intera città, anche se ad essere coinvolti sono solo due quartieri, Nuova Lavinum ed una parte del centro di Pomezia. Ma i servizi, come l’asilo nido e la materna, la biblioteca, il parco e la nuova strada saranno comunque a disposizione dell’intera cittadinanza. Vorrei

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anche anticipare le polemiche di tutti gli abitanti dei quartieri esclusi: il progetto andava fatto rispettando le indicazioni fornite dalla Regione attraverso il bando. Sappiamo che ci sono altre zone che necessitano di interventi, ma è nostra intenzione arrivare, magari utilizzando sempre lo strumento dei bandi europei e regionali, in tutto il territorio di nostra competenza. Questo è un grosso passo avanti, ma siamo consapevoli che c’è ancora tanta strada da fare”. Alessia Ambra Achille

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BARRIERE ARCHITETTONICHE: LA RISPOSTA DELL’AMMINISTRAZIONE N

Via dei castelli Romani tratto compreso tra Via Spoleto e Bivio di Pomezia. Contratto del 15 novembre 2010; Impresa affidataria: G.E.A. GUIDI EDILI APPALTI SRL; Importo dei lavori: € 113.641,54 oltre IVA; Finanziamento regionale 90% - quota parte Comune 10%. Sono state realizzate le seguenti opere: marciapiedi con l'abbattimento delle barriere architettoniche. Lavori ultimati.

ei nostri ultimi due numeri abbiamo parlato di accessibilità delle città, tornando, dopo due anni dalla nostra prima inchiesta, tra le vie del Comune di Pomezia. I risultato: non è cambiato molto, fatta eccezione, come già scritto nei numeri scorsi, per alcuni lavori finalizzati all'abbattimento delle barriere architettoniche, portati avanti dall'assessorato ai Lavori Pubblici dal 2010 ad oggi. L'intento della nosra inchiesta, non è quello di condannare questa specifica amministrazione, ma un modus operandi che ha guidato per decenni le amministrazioni che si sono succedute. Visto però che ci è stato fatto presente di non essere stati molto corretti nel dare spazio alle opere porate avanti, negli ultimi anni, durante l'amministrazione De Fusco, allora abbiamo deciso di mettere a confronto il "cosa è stato fatto" con il "cosa c'è ancora da fare". Apprezzando sinceramente il cambio di rotta evidenziato dal 2010 ad oggi da parte dei LL. PP., dobbiamo sottolineare però che stilare un elenco delle cose ancora non realizzate sarebbe stato davvero lungo, quindi, invece delle parole, facciamo parlare le mmagini. 1) Lavori di adeguamento delle strutture e ampliamento dell'edificio scolastico della scuola media “Orazio”. Contratto del 24 giugno 2010, Impresa affidataria: Impresa Florida T.M.T. Snc di Tedeschi A. e Toto T.; Importo dei lavori: € 216.164,51oltre IVA; Finanziamento regionale 90% - quota parte Comune 10%. Tra l'altro, sono state realizzate le seguenti opere: Ascensore, Bagno disabili zona palestra, Identificazione spazio calmo uscita di sicurezza. Lavori ultimati.

2) Lavori di adeguamento della scuola media “Orazio” alle vigenti disposizioni in materia di sicurezza, igiene sul lavoro e abbattimento delle barriere architettoniche. Contratto del 08 luglio 2011; Impresa affidataria: Fabri Alfio; Importo dei lavori: € 68.796,60 oltre IVA; Finanziamento INAIL 100%. Tra l'altro, sono state realizzate le seguenti opere: 3 servoscala. Lavori ultimati.

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6) Esecuzione percorsi sicuri casa scuola – lavori di realizzazione pista ciclabile e percorsi pedonali in zona 167. Contratto del 30 novembre 2011; Impresa affidataria: Ardeatina Appalti srl; Importo dei lavori: € 224.728,84 oltre IVA; Finanziamento regionale 2/3 - quota parte Comune il 1/3. Tra l'altro, sono state realizzate le seguenti opere: percorsi pedonali con abbattimento delle barriere architettoniche. Lavori ultimati.

3) Lavori di manutenzione straordinaria e messa a norma sede comunale di Piazza S. Benedetto da Norcia. Contratto del 16 febbraio 2010; Impresa affidataria: MI.CO.R. Impianti condizionamento d'aria; Importo dei lavori: € 58.173,40 oltre IVA; Finanziamento regionale 90% - quota parte Comune 10%. Tra l'altro, sono state realizzate le seguenti opere: Rampa Disabili uscita di sicurezza. Lavori ultimati.

4) Lavori di eliminazione delle barriere architettoniche di Torvaianica. Contratto del 27 gennaio 2011; Impresa affidataria: Albarelli Walter srl; Importo dei lavori: € 410.864,27 oltre IVA; Finanziamento regionale 90% quota parte Comune 10%. Sono state realizzate le seguenti opere: marciapiedi con abbattimento delle barriere architettoniche in Via Danimarca. Lavori da ultimare. 5) Lavori di realizzazione dei marciapiedi in

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7) Lavori di riqualificazione del centro urbano di Torvaianica, Contratto del 28 dicembre 2011; Impresa affidataria: FIORANO Srl; Importo dei lavori: € 782.444,00 oltre IVA; Finanziamento regionale 50% - quota parte Comune il 50%. Tra l'altro, sono in fase di realizzazione le seguenti opere: marciapiedi con abbattimento delle barriere architettoniche. Lavori in fase di realizzazione.

8) Lavori di messa in sicurezza Via del Mare. Contratto del 14 novembre 2011; Impresa affidataria: IMPREZETA SRL; Importo dei lavori: € 166.838,30 oltre IVA; Finanziamento provinciale 60% - quota parte Comune il 40%. Verrà realizzato anche il marciapiedi con l'abbattimento delle barriere architettoniche nel tratto di Via Del Mare tra Via Varrone e la rotatoria di Pratica di Mare. Lavori da iniziare (fase di perfezionamento della procedura espropriativa).

Le immagini, avrete visto, valgono più di tante parole. Dalla nostra prima inchiesta, fine 2010, ad oggi, certe cose sono rimaste le stesse. Strisce pedonali che terminano davanti ai marciapiedi privi di rampe (in viola-


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zione del D.M.L.P. 236/89 Articoo 8.2.1), apparecchiature di ogni genere, come lampioni, cabine elettriche, segnali stradali e quant'altro, che intralciano il passaggio suimarciapiedi (in violazione del D.P.R. 503/96 Art.9 comma 3) e cosa che lascia ancor più pensare è che, sempre per legge, vedi il D.P.R. 503/96 Art.1 comma 7, non possono essere erogati contributi o agevolazioni da parte dello Stato o altri enti pubblici per la realizzazione di opere o servizi pubblici, che non siano conformi alle norme sull'abbattimento delle barriere architettoniche. C'è da chiedersi, su quest'ultimo punto, come sia stato possibile, allora, commettere così tanti errori in tanti anni di gestione della cosa pubblica. Inoltre, se la violazione di queste norme a garanzia dell'accessibilità, della visitabilità e della adattabilità di una città, è perseguibie penalmente, chi non ha vigilato? L'esame di coscienza non devono farlo solo i diversi soggetti che si sono susseguiti in anni ed anni di malagestione, ma anche quei cittadini che non pensano che avere una città accessibile sia un diritto di tutti o che non vogliono denunciare certi comportamenti. Alcuni dei soggetti rappresentati in queste foto, infatti, erano già stati catturati dagli obbiettivi dell'Associazione Via Libera Onlus di Pomezia nel 2007; noi siamo tornati in quei luoghi nel 2010, lo abbiamo rifatto quest'anno e continueremo a farlo, finché non verrà compreso che la città accessibile non è un sogno solo per chi ha una disabilità, ma è un diritto inalienabile per ciascuno cittadino che si rispetti. Claudia Sperduti

DISABILI, PARCHEGGIO E… C aro direttore,

vorrei approfittare del suo giornale per segnalare quanto mi è accaduto qualche giorno fa. Premetto che sono la mamma di un bambino di tre anni disabile al 100%, che non cammina e non può stare in piedi. Sia io che mio marito abbiamo un’automobile, necessità inderogabile visto che il bambino necessita di terapie giornaliere che deve svolgere all’Istituto S. Lucia di Roma e che, quando mio marito lavora, sono io ad accompagnare il piccolo. La Asl ci ha rilasciato il permesso disabili ed il Comune di Pomezia ci ha assegnato un posto auto con concessione proprio in prossimità dell’ingresso del palazzo in cui abito, a Pomezia. Ovviamente il contrassegno rilasciato è uno solo: per onestà e correttezza non abbiamo mai pensato di farne una fotocopia, in modo da averne uno per ogni auto, ma di volta in volta provvediamo a passarlo da una vettura all’altra a seconda di chi deve accompagnare il bambino. Purtroppo un giorno sono uscita con l’altro nostro figlio ed ho dimenticato di dare il contrassegno a mio marito, che aveva con sé il piccolo. Quando sono tornati dal Centro di riabilitazione, mio marito ha parcheggiato nel posto a noi riservato dalla concessione, riuscendo così a portare il bimbo in casa senza troppe difficoltà. La sera, quando sono rientrata, ho visto il posto auto libero. Ho chiamato mio marito per sapere se fosse uscito ed invece, sorpresa, abbiamo scoperto che l’auto era stata portata via da solerti agenti

C

ara Gabriella,

non essendo competente in materia, ho girato la sua segnalazione al Comandante della Polizia Locale di Pomezia, il Colonnello Stefano Sorbino. “Pur dispiacendomi per quanto accaduto alla signora, devo ricordare che la legge impone l’esposizione del tagliando che attesta l’invalidità – ha dichiarato il Comandante - Sempre attenendosi alle normative vigenti, gli agenti che sono intervenuti su chiamata hanno constatato che il contrassegno era mancante e, da prassi, hanno elevato la relativa sanzione amministrativa e fatto rimuovere l’automobile”. Ma, trattandosi di un posto riservato ai disabili con concessione esplicita, quindi riconducibile ad una persona specifica, non era possibile fare un controllo attraverso il PRA per verificare a chi appartenesse l’auto parcheggiata? “La legge non prevede tale controllo. Solitamente gli agenti che intervengono in una simile situazione cercano di capire se il proprietario dell’auto è nei dintorni per evitare la rimozione forzata, ma questo accade solo quando il tempo a disposizione della pattuglia è sufficiente. Da parecchio tempo, ormai, il Corpo della Polizia Locale di Pomezia lavora sotto organico e può contare su una sola pattuglia di intervento e spesso gli interenti vengono richiesti in contemporanea in diversi punti della città. Questo impedisce di fare ulteriori controlli che, ripeto, non sono previsti Giugno 2012

della Polizia Municipale perché parcheggiata in un posto riservato ai disabili. Vorrei capire come questo sia possibile: i vigili non avrebbero potuto fare un controllo sul proprietario della macchina, prima di portarla via? Con una semplice chiamata alla sala di controllo si sarebbero accorti che il cognome dell’intestatario era lo stesso di chi usufruiva del permesso disabili… E se nel tempo in cui io non c’ero al bambino fosse successo qualcosa e doveva essere portato immediatamente all’ospedale, come avrebbe fatto mio marito? Per fortuna questo non è accaduto, ma resta tanta amarezza per vari motivi: il primo è che qualcuno si è preso la briga di chiamare i vigili per farci multare, la seconda è che abbiamo dovuto pagare la sanzione di 80 euro, il deposito giudiziario di 116 euro ed hanno detratto 2 punti dalla patente di mio marito. Nella condizione in cui versa una famiglia con una persona con un grave handicap non è certo una bella cosa: credo che invece di far pagare le persone che già soffrono, con un rapido controllo si sarebbe evitato tutto questo. E pensare che, al contrario, troppi furbi utilizzano contrassegni falsi! Gabriella

dalla legge, per risalire al proprietario del veicolo. Chi occupa un posto riservato ai disabili è obbligato ad esporre in maniera visibile il contrassegno, pena appunto la sanzione e la rimozione”. E se nel frattempo il padre del bambino avesse dovuto portarlo d’urgenza in ospedale, come avrebbe potuto fare, senza auto? “In quel caso avrebbe dovuto chiamare un taxi o l’ambulanza a seconda della gravità: anzi, approfitto per far sapere che la legge, in caso di conseguenze gravi per mancato soccorso, anche se la motivazione era l’assenza dell’auto perché rimossa, i genitori ne avrebbero risposto penalmente, in quanto è loro responsabilità avere sempre sottomano il contrassegno. Avere il permesso riservato ai disabili è sì il giusto ampliamento di un diritto, ma comporta anche delle responsabilità precise per chi lo possiede. Ricordo quindi a tutti i cittadini, non solo alla signora che ha segnalato la vicenda, che il tagliando va sempre tenuto in evidenza quando si parcheggia nei posti riservati”. Gentile Gabriella, purtroppo non le sono stata d’aiuto, ma vorrei lanciare un appello a quello che lei, in un’altra parte della lettera che non ho pubblicato, ha chiamato “gentiluomo”, ovvero a chi ha chiamato la Municipale: la prossima volta, prima di fare quello che a lei magari sarà sembrato un gesto di civiltà, si informi: in questo caso è diventato un disagio per una famiglia che di disagi ne ha già anche troppi.

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LA NATURA DIVENTA ACCESSIBILE Giornata – incontro al Campus Selva dei Pini

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nche Pomezia vuole contribuire allo sviluppo della cultura di accessibilità e lo fa mettendo a disposizione dell’Associazione Montagnaterapia Italiana Onlus la sua sede più idonea, il Campus per l’Università, per lo svolgimento della giornataincontro “Naturalmente accessibile”, che si svolgerà il 15 giugno a partire dalle ore 10:00. “Rendere le aree naturali accessibili e godibili anche per chi soffre di disabilità è l’obiettivo dell’incontro – hanno dichiarato gli organizzatori – quindi la sede che ci è stata offerta rappresenta la cornice ideale per parlare proprio di accessibilità delle aree naturali”. Nel corso della giornata ci saranno laboratori, sport, giochi da condividere tra amici, accompagnatori, famiglie, in un gioioso clima di festa. La giornata è organizzata a conclusione di un progetto sull’accessibilità delle aree naturali della Provincia di Roma da parte di persone con disabilità. La mattinata, oltre a essere un momento di incontro per tutti, vuole raccontare il percorso fin qui fatto dall’Associazione Montagnaterapia Italiana Onlus (AMI Onlus). Il gruppo, formato da operatori, psicologi ed educatori che hanno accolto con entusiasmo lo spirito dell’iniziativa della Provincia, si confronta da anni sia con gli aspetti terapeutici della montagna e degli ecosistemi naturali, sia con la domanda di accesso a questi contesti da parte di persone con disabilità. “Abbiamo notato - ha affermato la dottoressa Tanga, psicologa responsabile insieme alla collega Avona del progetto Naturalmente Accessibile per l’AMI Onlus - che se da un lato è facile accendere l’interesse verso questo tipo di attività, dall’altro risulta difficile reperire informazioni utili all’organizzazione di uscite accessibili nei contesti naturali, sia per persone con disabilità sia per le associazioni che ad esse offrono servizi. Spesso le informazioni circolano solo attraverso ristretti contatti personali. Abbiamo quindi pensato di proporre uno spazio di scambio tra soggetti che agiscono per favorire l’accesso ai contesti naturali alle persone con disabilità, nell’ipotesi che da qui possano nascere sia una miglior

disponibilità di informazioni ed esperienze, sia scambi e pratiche di rete aperte a nuove iniziative”. Il progetto “Naturalmente Accessibile” consiste nella costruzione di una rete tra soggetti con competenze specifiche

presenti sul territorio della provincia di Roma, per l’approfondimento del tema delle disabilità in relazione all’accessibilità degli spazi verdi, nell'ipotesi che questo possa essere sia un fattore di miglioramento della qualità della vita che un'occasione di valorizzazione dell'ambiente naturale. La finalità dell’iniziativa è di promuovere un confronto tra soggetti interessati a sviluppare un percorso condiviso sull'accessibilità dei parchi naturali urbani e extraurbani a persone con disabilità, con l'obiettivo di individuare e mobilitare le risorse presenti, attraverso un sistema di organizzazione in rete. Si rivolge alle persone con disabilità e ai loro familiari, ma anche a chi già svolge attività nella natura con la disabilità e vuole mettere a disposizione la propria esperienza e a chi si occupa di disabilità o di aree naturali ed è interessato ad operare in questo ambito. Pienamente in sintonia con le finalità del progetto, la collaborazione che il Consorzio per l’Università di Pomezia Campus Selva dei Pini ha stabilito sia con l’AMI Onlus che con l’Associazione Onlus Family Time, che da anni realizza progetti affini proprio sul territorio di Pomezia, consentendo non solo lo svolgimento di questa manifestazione all’interno di un’area di indiscusso valore ambientale, ma rappresentando un partner prezioso per la realizzazione di progetti a carattere continuativo. Infatti, grazie a questa collaborazione, nel 2011/2012 diversi allievi con bisogni educativi speciali delle scuole statali del territorio hanno potuto svolgere un progetto di arrampicata in un’area appositamente attrezzata. Uno spazio dedicato alle esigenze dei più giovani per fornire loro strumenti utili nella loro formazione non solo scolastica: un buon esempio di incontro tra istituzioni diverse nel mettere insieme più risorse a servizio di un obiettivo comune, la crescita e lo sviluppo dei ragazzi inteso a 360°.

Per maggiori informazioni: www.naturalmenteaccessibile.it

A SCUOLA CONTRO LA DROGA S 18 04

i è concluso con successo il progetto promosso dalla Guardia di Finanza di Pomezia “Incontri sul tema della droga presso le scuole”. Il progetto, già sperimentato negli anni scorsi, ha coinvolto gli alunni delle scuole medie inferiori di Ardea e Pomezia con l’obiettivo di far acquisire ai giovani una corretta conoscenza delle droghe e dei danni che essa può provocare. L’attività di informazione e sensibilizzazione è stata realizzata dai militari delle Fiamme Gialle che sono riusciti a coinvolgere i ragazzi grazie alla visione di filmati e, soprattutto, grazie all’intervento di unità cinofile del “Gruppo Pronto Impiego” di Roma, che ha favorito una interazione dinamica con gli studenti attraverso

interventi dimostrativi effettuati da cani addestrati a contrastare lo spaccio di sostanze stupefacenti. Ancora una volta le “lezioni” hanno avuto successo, con grande soddisfazione sia da parte dei dirigenti scolastici che degli operatori della Guardia di Finanza. “Sono stati incontri che hanno coinvolto molto i giovani, perché hanno proposto in modo “leggero” ma incisivo temi importanti. Rendersi conto sin da ragazzini della pericolosità delle droghe impedisce, in molti casi, che i ragazzi si avvicinino ad esse e ne facciano uso”, hanno spiegato i finanzieri che hanno curato il progetto. Matteo Acitelli Giugno 2012



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I PARADOSSI DI SAN MICHELE

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Anche il centralissimo quartiere pometino ha i suoi problemi

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entrale, dotato di tutti i servizi primari e secondari, ben collegato, pieno di negozi. Così descritto, il quartiere ideale. Ma S. Michele, zona di cui parliamo questo mese, non ha solo pregi, ma anche difetti. “Ebbene sì – conferma Stefano Garzoli, presidente del CdQ “S. Michele e dintorni” – i problemi li abbiamo anche noi”. S. Michele, come racconta Garzoli, è stato forse il primo quartiere di “stanziali”, persone che, stanche di fare da pendolare tra le fabbriche e le industrie nate con la Cassa del Mezzogiorno e la loro abitazione situata magari a molte decine di km, hanno deciso di fare di Pomezia la loro città. “E’ quindi un quartiere storico, che però andrebbe rivalutato. E pensare che basterebbe poco, quasi niente a livello economico…”. A cosa si riferisce? “All’unico spazio verde del quartiere, il giardino di via Farina. E’ un’area che negli anni ’60, quando sono state costruite le palazzine che la circondano, è stata oggetto di una convenzione tra il Comune e la società costruttrice Locatelli, che la cedette all’Amministrazione. Peccato, però, che ancora non sia stata acquisita al patrimonio pubblico. Per assurdo, anche una parte della piazza è del signor Locatelli, anche questa compresa nella convenzione. I giardini sono praticamente terra di nessuno: la pulizia ordinaria, ovvero la raccolta dei rifiuti, viene fatta dalla Pomezia Servizi – anche se mi chiedo come mai, visto che il terreno è ancora privato – ma non viene fatto altro. Noi invece chiediamo una vera e propria sistemazione che renda fruibili i giardini a tutti e non solo agli animali che vengono a fare qui i loro bisogni”. Ma avete un progetto per la riqualificazione del giardino? “Sì, ed è pronto da tempo. Nel breve periodo in cui ho ricoperto il ruolo di Assessore all’Ambiente mi sono occupato della vicenda, riuscendo anche ad ottenere un finanziamento dalla Regione Lazio di 100 mila euro, ma, a causa del mancato perfezionamento della convenzione, non li abbiamo potuti utilizzare, ripiegandoli sul giardino di Largo Locullo, quindi in un altro quartiere di Pomezia”. Ma cosa serve di così complicato per rendere effettiva la convenzione, visto il lungo tempo trascorso? “Una semplice acquisizione, che al Comune non costa assolutamente nulla, dal momento che la trascrizione dell’atto dovrebbe essere fatta da funzionari interni. Se l’Amministrazione fa l’acquisizione al patrimonio comunale, noi del Comitato di Quartiere ci assumiamo l’onere di sistemare il giardino mettendo i soldi di tasca nostra. Già con la festa di S. Michele di quest’anno (che si è svolta dal 25 al 27 Maggio, ndr), attraverso la pesca di beneficenza abbiamo destinato una parte della somma raccolta proprio al rifacimento dell’area verde, mentre la restante è stata donata alla Chiesa. Noi non vogliamo far polemica con l’Amministrazione: capiamo che non ci sono soldi, quindi non chiediamo opere che comportino spese; ma se non si fa neanche quello che non ha alcun costo, perché questi amministratori si definiscono tali?”. “Io

vivo qui da cinquant’anni – ha aggiunto Achille Macchi, tra i fondatori del CdQ – ed è da allora che attendo la sistemazione di questo giardino: mi ci sono invecchiato, ma ancora ci spero e non mi arrendo, quindi approfitto dell’occasione per chiedere di nuovo all’Amministrazione di definire finalmente la convenzione. Ciò permetterebbe la riqualificazione di un giardino che è diventato la pattumiera di chi aspetta il bus. A causa della sua posizione, proprio all’entrata della città, quest’area è la “foto” della carta d’identità di Pomezia: tenerla così significa avere una foto davvero brutta. E se questa è la migliore che possiamo offrire, lasciamo immaginare il resto…”. Oltre al giardino, quali sono gli altri problemi? “Innanzi tutto il traffico: la prossimità con la Via del Mare, forse la strada più transitata di Pomezia, crea ovvi disagi – ha dichiarato Garzoli - Poi aggiungerei, per assurdo, la fermata del Bivio. Sono tantissime, infatti, le persone che ogni mattina arrivano nel nostro quartiere da altre zone, parcheggiano la loro auto qui per prendere il pullman che li porta al lavoro e tornano solo la sera, lasciando il posto auto perennemente occupato. Questo crea la mancanza di parcheggi non solo per chi vive in queste strade, ma anche per i negozianti, che si vedono ridurre la clientela che non vuole girare troppo per trovare posto

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per l’automobile. Stiamo quindi valutando tutti insieme, residenti e commercianti, delle soluzioni da proporre al Comune per risolvere il problema”. Per il resto funziona tutto? “Non proprio: ogni volta che piove, in via La Marmora si allagano i garage posti sotto le palazzine, a causa del malfunzionamento delle fognature. Abbiamo chiesto l’intervento dei Lavori Pubblici, ma siamo ancora in attesa. Un’altra cosa che potrebbe essere risolta a costo zero è l’assurdità delle strisce pedonali in piazza Federico II. Terminano sul parcheggio privato di una banca, oltretutto chiuso da una sbarra. E chi attraversa, soprattutto se si tratta di un bambino, come fa? L’unica alternativa è passare sulla strada fino al raggiungimento del marciapiede comunale. Chiediamo quindi che queste strisce vengano ridisegnate in maniera logica, arrivando in un punto praticabile. Si tratta di piccole cose, magari ridicole per chi vive in quartieri che hanno grossi problemi, ma anche da queste piccolezze si nota la cura che l’Amministrazione ha nei confronti dei suoi cittadini. Basterebbe poco per facilitare la vita quotidiana delle persone. Chiediamo poi maggiore pulizia: il quartiere è troppo spesso sporco. In vista della raccolta porta a porta servirebbero incontri finalizzati all’educazione ambientale. Ma, visto che il Comune non li organizza, siamo noi del comitato di quartiere che cerchiamo di sensibilizzare gli abitanti”. Chiudiamo con un commento sulla festa. Anche quest’anno è stato un successo, ma i residenti come vivono il caos dei giorni in cui le strade sono bloccate dalla presenza di palchi e bancarelle? “Nonostante i disagi i residenti sono affezionati a questa festa, anche se per un periodo c’è stato un allontanamento di molti cittadini dal Comitato dei Festeggiamenti. Ma dal 2010, anno in cui il CdQ ha deciso di interessarsi anche a questo aspetto, è ripresa la partecipazione di tutti. Si tratta di un momento di svago offerto in una città che di svaghi ne offre ben pochi”. Alfredo Corrao


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TOR SAN LORENZO E NUOVA CALIFORNIA, UN ANNO DI CAMBIAMENTI Viaggio tra problemi risolti ed ancora da risolvere

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inora non sono mai stati molto teneri con l’Amministrazione comunale, gli abitanti di Tor San Lorenzo e Nuova California. Le polemiche sulla mancanza anche dei servizi primari in alcune zone del quartiere, sull’alto tasso di criminalità, sul sentirsi abbandonati rispetto al resto del territorio comunale hanno caratterizzato gran parte del periodo di governo Eufemi, ma – soprattutto negli ultimi mesi – il sindaco uscente aveva posto una particolare attenzione a quella che è forse la zona più popolosa di Ardea. Uno degli ultimi atti della passata Amministrazione è stata la bonifica della zona tra via Tevere e via Arno e dell’area antistante al complesso “Le torri” da parte dell’Assessorato all’Ambiente; andando a ritroso nel tempo troviamo l’inaugurazione dell’elisoccorso del 30 Aprile, i lavori di riqualificazione stradale di via Campo di Carne e di viale Marino, oltre alla riqualificazione e l’arredo urbano di viale San Lorenzo e l’apertura del Polo Sanitario di via dei Tassi. Una serie di opere forse arrivate tardi, ma finalmente a disposizione dei cittadini, mentre altre sono ancora in cantiere. Ma vediamo direttamente con Giuliano Piergiovanni, uno dei responsabili del Comitato di Quartiere Nuova California 2004, quali sono le sensazioni e cosa è veramente cambiato, in positivo ed in negativo, rispetto alla scorsa estate. “Rispetto allo scorso anno, devo dire che sono state fatte molte cose. Partiamo con quella che per me è tra le più importanti: è stato risolto finalmente il problema dell’acqua potabile. Infatti sono in via di ultimazione i lavori di ampliamento della rete idrica, che hanno interessato via Arno, via Teverone, via Savuto, via Liri, via Nera, via Aniene, via Foglia, un tratto di via Isonzo, via Tagliamento e viale Nuova California fino all’incrocio con via Taro. Bisogna però dire che sono rimaste alcune vie da completare, tra le quali via Velino, un tratto di via Tronto, una parte di via Tanaro e un piccolo tratto di via Isonzo. Spero che si prosegua come promesso e che le opere vengano ultimate entro il 2012. Sono poi stati avviati i lavori di rifacimento del manto stradale e della canalizzazione delle acque reflue di via Adda,

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via Tronto, via Toce e via Tanaro dall’incrocio con via Adda fino all’altezza del discount alimentare ed ancora il rifacimento del manto stradale di via Aniene, via Livenza e via Brenta”. Praticamente si parla di mezzo quartiere… “Possiamo dire di sì, perché a quanto già elencato dobbiamo aggiungere che è stata finalmente realizzata la rotonda di viale Tevere, sono partiti i lavori su viale San Lorenzo con il rifacimento del manto stradale, la risistemazione dei marciapiedi e l’abbattimento dei pini che ne ostacolavano l’utilizzo. Anche Viale Marino è stato dotato di un marciapiede, più volte richiesto dal comitato di quartiere: la nostra richiesta a questo proposito è che venga prolungato fino ad arrivare al mare”. Di chi è il merito di quanto fatto? “Sicuramente l’Amministrazione ci ha messo del suo, ma credo che si debba riconoscere l’impegno del comitato di quartiere e di tutti quei cittadini che hanno sempre segnalato i problemi e proposto soluzioni. Siamo stati una sorta di spina nel fianco dei politici, insistendo per l’importanza dei lavori da fare in queste zone, che sono sempre state abbandonate a sé stesse. Adesso abbiamo la speranza di diventare un quartiere come si deve, dove si è contenti di vivere. Ma bisogna ancora impegnarsi molto affinché la speranza si trasformi in realtà. Rimane infatti irrisolta la questione del complesso le Torri, vera piaga di disagio sociale del nostro quartiere. Ormai sono diversi anni che combattiamo per risolvere questo problema, ma purtroppo ad oggi non c’è stato ancora nessuno in grado di aiutarci a trovare soluzioni adeguate. E’ per questo che auspichiamo che la nuova amministrazione comunale per intero, quindi mi rivolgo sia alla maggioranza che all’opposizione, si impegni a mettere nell’elenco delle prime cose da fare anche quella riguardante lo studio di questo grosso problema. E, insieme a quello delle Torri, metterei anche quello del complesso delle Salzare”. Lì è già stata abbattuta la palazzina “A”: non le sembra un passo avanti? “Sì, ma non basta: occorre riportare la legalità in tutte le palazzine abusive, anche per conGiugno 2012

sentire ai legittimi proprietari della parte “regolare” di vivere tranquilli”. Quali sono gli altri problemi non ancora risolti? “La microcriminalità, che spesso si collega proprio alle Torri ed alle Salzare, e la prostituzione, ormai diventata un fenomeno dilagante nel nostro territorio. Servirebbero maggiori controlli da parte delle forze dell’ordine, maggiore prevenzione. I cittadini onesti non vogliono più aver paura di uscire di casa la sera, non vogliono più temere di ricevere la visita dei ladri, non vogliono più che i loro figli rischino di finire in brutti giri perché attirati da gente senza scrupoli. Non sopportano più l’illegalità, di qualsiasi genere, compreso il mancato rispetto del bene comune”. A cosa si riferisce? “Ai cartelloni abusivi messi in ogni angolo, persino sugli alberi. Chiediamo maggiore severità con chiunque faccia abusi”. Ormai siamo alle porte dell’estate. Ma cosa offre Tor San Lorenzo ai turisti che decidono di passare qui le loro vacanze? “Bella domanda… diciamo che avrebbe molto da offrire, ma purtroppo ad oggi mancano ancora quei servizi ricettivi che una località turistica dovrebbe avere, come alberghi, un lungomare fruibile, spiagge libere attrezzate ed un calendario di eventi estivi, tra i quali spiccherebbe sicuramente l’evento che ogni anno organizza proprio il nostro comitato di quartiere. La festa, “Estate con noi”, anche quest’anno accenderà le sue luci dal 5 luglio per finire l’8 luglio, cercando di far divertire residenti e villeggianti. Secondo me manifestazioni come questa avvicinano il turista al nostro territorio, quindi forse il Comune dovrebbe darsi da fare per organizzarne altre, oltre che per creare punti di aggregazione permanente dove i giovani, ma anche i meno giovani, possano trovarsi ed avere qualcosa di divertente da fare. Le idee non mancano, né a noi, né ai balneari o ai commercianti. Per questo mi sento di fare una richiesta al nuovo Sindaco Luca Di Fiori, al quale auguro di governare nel migliore dei modi la nostra città”. Quale? “Di stare più vicino ai problemi della gente e ascoltare di più le associazione del territorio, che il più delle volte fanno un lavoro straordinario che va a finire troppo presto nel dimenticatoio. I cittadini vanno interpellati più spesso, perché a volte non serve il tecnico specializzato o il professorone per trovare una soluzione, ma la persona comune che vive il problema quotidianamente. E qui mi rivolgo proprio ai cittadini, che invito ad essere sempre attivi e propositivi, di non stancarsi di segnalare, protestare, di partecipare alla vita del quartiere in maniera completa e non da semplici spettatori. Questo è il nostro territorio, sta a noi contribuire per farlo crescere bene”. Matteo Acitelli


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BASKET: TORNEO "CITTA’ DI POMEZIA” Trionfa la Grecia, Italia seconda

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ra iniziato nel migliore dei modi, il Torneo Città di Pomezia, per la nazionale femminile italiana di basket, ma la festa è stata rovinata sul finale dalla Grecia, che ha sbaragliato le avversarie e si è aggiudicata la vittoria finale. A Palalavinium si sono affrontate, oltre alle già citate Italia e Grecia, anche le nazionali di Olanda e Bulgaria, facendo accendere i riflettori dello sport che conta su Pomezia dal 25 al 27 Maggio, in preludio all’EuroBasket Women 2013. Nella prima giornata l’Italia ha battuto la Bulgaria 62 a 37, convicendo spettatori e coach. “Ho visto lo spirito giusto – aveva infatti commentato Roberto Ricchini – ovviamente è molto presto per fare delle analisi ma le ragazze sono scese in campo sin dalla palla a due con l’atteggiamento aggressivo che non ci dovrà mai abbandonare nel corso di questa estate. La strada insomma è quella giusta ma è chiaro che siamo solo agli inizi”. Parole quanto mai profetiche, anche se il giorno dopo l’Italia ha bissato vincendo sull’Olanda 56 a 52, quindi con uno scarto decisamente meno pesante. “La partita contro l’Olanda presentava qualche difficoltà in più – ha spiegato Roberto Ricchini – perché a livello fisico è una squadra più competitiva della Bulgaria e perché ci porta-

vamo dietro qualche tossina dopo l’esordio. Nel primo tempo abbiamo giocato contratti, nel secondo abbiamo reagito con una prestazione corale, di squadra: sono felice di una vittoria ottenuta in una serata complessivamente poco brillante”. Non c’è invece stato risultato positivo nell’ultimo incontro, quello che si è svolto la sera di domenica 27 maggio contro la Grecia, che nel frattempo aveva collezionato, proprio come l’Italia, due vittorie contro Olanda e Bulgaria. Le due squadre, a pari punti, si sono quindi affrontate consapevoli che la vittoria del match sarebbe corrisposta alla vittoria del torneo. Una partita forse condizionata a livello psicologico, terminata 58 a 56 per la squadra ellenica. “Abbiamo commesso qualche ingenuità di troppo e pagato nel finale – ha spiegato Roberto Ricchini – l'importante era però dimostrare di essere competitivi, pure con un gruppo così giovane e dopo pochi giorni di raduno. Il lavoro da fare non ci manca, lo sapevamo, ma il torneo di Pomezia dimostra che siamo sulla strada buona e da martedì torniamo a lavorare con rinnovata fiducia". Questa la classifica finale: Grecia 6; Italia 4; Olanda 2; Bulgaria 0. Giorgia Sottana la miglior marcatrice azzurra con 12 punti.

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CAMPIONI!

Ardea sul trono del calcio locale – Il Cedial Lido dei Pini (foto a sx, FONTE: www.ilgranchio.it) e la Nuova Florida (foto a dx) conquistano il primato nei rispettivi gironi laureandosi a pieno merito Campioni della stagione 2011/12. Le due vittorie però hanno avuto un sapore diverso: la compagine guidata da Panicci ha quasi sempre avuto i favori del pronostico, conducendo gran parte l'intera stagione al vertice; diversa invece, per molti aspetti, la vittoria, questa sì inaspettata ad inizio stagione, per la Nuova Florida, la quale ha messo in atto una straordinaria rimonta dalle posizioni centrali del raggruppamento fino a staccare tutti sul traguardo finale. Della squadra di Mister Ciciani tra l'altro, all'interno della nostra rubrica, avevamo già sottolineato il poderoso cammino verso l'inizio di febbraio (vedi CdC Anno 4 n° 2, pag. 24 ndr), definendo la rimonta nei confronti dell'allora capolista Città di Pomezia, come una “sfida intrigante”, raccolta poi appieno dai giocatori fino a raggiungere il sogno “Scudetto”. Per le due squadre insomma si è trattato di un anno davvero da incorniciare, che rappresenta il ritorno in Promozione per il Lido dei Pini e il sogno della 1 Categoria per la Nuova Florida.

Finiscono i campionati, è tempo di bilanci – Come sono andate le compagini del nostro territorio, oltre ai successi citati? Possiamo considerare positiva la stagione? Proviamo a rispondere a queste e ad altre domande analizzando quanto accaduto in questi intensi mesi di calcio locale. Nell'anno della “doppia-neve” e della tragica scomparsa di Morosini, alla quale è sempre bello dedicare un pensiero, le squadre del territorio conquistano complessivamente circa il 50% dei punti totali a disposizione; in poche parole , calcolando i punti massimi che una squadra avrebbe potuto ottenere, sommandoli con quelli delle altre compagini e rapportandoli con il totale di quelli effettivamente conseguiti, emerge la seguente situazione: su 1128 punti teoricamente conquistabili (se tutte le compagini avessero vinto tutti i match) ne sono stati ottenuti 526, con i picchi dei 74/90 del Lido dei Pini e dei 66/90 del Team Nuova Florida. Passando alle classifiche ci sono stati, oltre ai successi, una “medaglia d'argento”, quella della Città di Pomezia, ben 3 quinti posti, Real Pomezia, Ardea e Torvajanica, e, per le note negative, 2 retrocessioni, Pomezia e Indomita, nonché l'ultimo piazzamento della Vis Pomezia, peggior squadra del territorio.

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Un po' di numeri – L'angolo delle statistiche, svolgendo un lavoro alla “Sconcerti”, non poteva di certo mancare. Vediamo nel dettaglio, prima di passare al Pagellone finale, le cifre di questa stagione. La palma di squadra più prolifica va al Cedial Lido dei Pini con 81 reti realizzate, seguito dal Team Nuova Florida con 75 e il Torvajanica con 71; il rovescio della medaglia vede come peggior attacco quello del Vis Pomezia a pari merito col Pomezia srl, 23 marcature a referto. Per quanto riguarda invece il pacchetto arretrato, la difesa meno violata risulta essere ancora una volta quella del Lido dei Pini con 25 reti incassate; dal lato opposto, la squadra con più gol al passivo è la Vis Pomezia, 106 reti incassate, le quali superano le 90 subite dal Pomezia srl e le 66 dell'Indomita. Venendo alla nostra esclusiva, la Classifica del Corriere, troviamo al comando ovviamente il terzetto Lido dei Pini (media punti 2,47) – Nuova Florida (2,20) – Città di Pomezia (2,03); spicca, scendendo con le posizioni, il quarto posto del Torvajanica a quota 1,75 seguito ad 1,63 dall'Airone Ardea. Chiude la speciale graduatoria la Vis Pomezia con una media di appena lo 0,21. Luca Mugnaioli

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IL “PAGELLONE” DI FINE STAGIONE

ri mostrati nel girone di ritorno avremmo avuto di fronte una delle teste di serie del raggruppamento. C'è terreno fertile però per lavorare in vista della prossima stagione. Astro nascente!

REAL POMEZIA: VOTO 6,5 ( PT 49,G34,V13,N10,P11,GF54,GS46) Classica stagione da metà classifica condita da un passeggero spavento per l'avvicinarsi della zona play-out. Attendista!

VIRTUS POMEZIA: VOTO 6+ ( PT43,G30,V12,N7,P11,GF63,GS56) Stagione davvero troppo altalenante per i pometini, fatta di vittorie importanti, ma anche di sconfitte spesso inspiegabili; a nostro giudizio il 13° posto non rende giustizia alle reali potenzialità del gruppo. Rimandata!

T. NUOVA FLORIDA: VOTO 10 (PT66,G30,V20,N6,P4,GF75,GS32) In pochi si sarebbero aspettati un exploit di questo tipo o avrebbero scommesso sulla loro vittoria finale; hanno animato il torneo con un'epica rimonta, beffando tutti al traguardo finale. Sprinter!

CEDIAL LIDO DEI PINI: VOTO 9 (PT 74,G30,V24,N2,P4,GF81,GS25) Dopo aver preso il comando della classifica non hanno più concesso nulla alle avversarie, terminando la stagione con un inequivocabile +9 sulla seconda. Imprendibile!

CITTA' DI POMEZIA: VOTO 8 (PT 61,G30,V18,N7,P5,GF66,GS33) Doveva essere l'anno della riconferma e in un certo senso così è stato per la compagine laureatasi soltanto pochi mesi fa come “Migliore squadra dell'anno 2011”; resta un po' di rammarico per il titolo, ma il risultato ottenuto è più che soddisfacente. Da Champions!

TORVAJANICA: VOTO 7,5 (PT 42,G24,V13,N3,P8,GF71,GS46) Dopo il bel campionato della passata stagione, soprattutto nel girone di ritorno, la squadra del litorale pometino ha replicato quest'anno posizionandosi al quinto posto del raggruppamento D del Girone di Roma di Terza categoria. Le premesse per il definitivo salto di qualità, per il prossimo anno, ci sono tutte. Cenerentola!

AIRONE ARDEA: VOTO 7- (PT 49,G30,V14,N7,P9,GF53,GS35) La squadra del Presidente Boeri avrebbe meritato un voto sicuramente più alto se non avesse avuto quel calo nelle ultime giornate. La stagione,comunque, può considerarsi più che positiva anche se un po' di rammarico per aver solo sfiorato la zona Coppa Lazio rimane. Incostante!

UNIPOMEZIA: VOTO 6,5 ( PT45,G30,V13,N6,P11,GF53,GS53) Se la squadra avesse espresso per tutta la stagione il calcio e i nume-

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TOR SAN LORENZO: VOTO 5,5 ( PT36,G30,V10,N6,P14,GF29,GS36) La salvezza conquistata a pochi turni dal termine non può essere minimamente paragonata con gli obiettivi fissati ad inizio stagione, competere nelle zone alte del raggruppamento. Sono stati infatti davvero troppi i problemi per la compagine rutula che dovrà fare ben altro per assicurarsi un ruolo da protagonista nella prossima stagione. Punto interrogativo!

ENEA POMEZIA: VOTO 5,5 ( PT 18,G24,V4,N6,P14,GF44,GS60) La squadra guidata da Mister Benedetti non è riuscita nel bis, anche a causa delle tante partenze, dopo la bella favola vissuta nella stagione precedente; un 10° posto che lascia parecchia incertezza sul futuro. Da rivedere!

INDOMITA POMEZIA: VOTO 5 ( PT 31,G30,V9,N4,P17,GF35,GS66) La retrocessione in Seconda Categoria la dice lunga sulla difficile stagione vissuta dalla Società del Presidente Padula, partita con ben altri traguardi ma ritrovatasi immischiata nella lotta per la salvezza. Salvezza sfumata per una sconfitta, sarebbe bastato anche un punto, nell'ultima partita, per giunta disputata in casa, contro l'Atletico Nettuno. Un plauso comunque al gruppo, il quale ha lottato a denti stretti fino alla fine. Bocciata!

POMEZIA: VOTO 4,5 ( PT 7,G30,V2,N1,P27,GF23,GS90) Poco da dire sulla prima squadra di Pomezia passata dall'esaltazione della Seconda Divisione all'ultimo posto in Seconda, questa volta “Categoria”. Da salvare solo il gruppo di ragazzi, e dei tifosi, i quali hanno comunque onorato il torneo fino alla fine nonostante una Società fantasma (o inesistente fate voi) strappando applausi e stima dagli avversari ma purtroppo non punti, rimasti a 7. Fallimento!http://www.cyberludus.com/home/articolo/150916/rayman_origins_3ds.html VIS POMEZIA: VOTO 4 ( PT 5,G24,V1,N2,P21,GF23,GS106) I numeri parlano chiaro, e mostrano chiaramente le enormi difficoltà incontrate dal gruppo nel corso della stagione. Fallimento(bis)! Luca Mugnaioli

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NOTIZIE TASCABILI di Luca Mugnaioli “CORRIERE DELLA CITTA', INFORMARE PER INFORMARSI”

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Brindisi, nuovo Identikit dell'attentatore: 45 anni, brizzolato e con gli occhiali Quarantacinque anni, capelli rasati, occhiali da vista dalla montatura leggera. Niente più dubbi, è questo l'identikit del killer che emerge dalle immagini del video ripreso dalle telecamere piazzate sul chioschetto di fronte alla scuola finita nel mirino degli attentatori sabato scorso.La precisione dell'identikit non aiuta però a stanare il killer che, una settimana dopo l'attentato alla Morvillo-Falcone, ha un volto ma non ancora un nome. (FONTE: LaRepubblica; FOTO:LaRepubblica.it) Terremoto in Emilia: il dramma degli sfollati. “C'è chi a Natale sarà ancora in tenda” - Il sindaco di Sant’Agostino Fabrizio Toselli dà voce alla volontà di risorgere dalle macerie del terremoto. «Ho incontrato alcuni imprenditori, questa mattina, vogliono riaprire subito», racconta al responsabile regionale della Protezione civile, Demetrio Egidi. L’alto funzionario si mostra soddisfatto di quello che ha visto e saputo fino a questo momento: «Su 2.500 controlli effettuati finora, i casi di inagibilità sono meno dell’uno per cento» Egidi squaderna le cifre dell’emergenza: «Nelle province di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia abbiamo censito 5.800 sfollati. I posti a nostra disposizione per sistemarli sono 6.700, fra tendopoli, stutture fisse di accoglienza e alberghi». Nel frattempo però lo sciame sismico prosegue senza soluzione di continuità. (FONTE:QN) Daccò ai Pm: Falsi contratti per Formigoni - Il faccendiere, arrestato per gli scandali della

sanità lombarda, avrebbe creato "carte false" per consentire al presidente della Regione e al suo amico Perego l'utilizzo di uno yacht. (FONTE: SkyTg24) Siria, strage di bambini a Hula - Gli osservatori delle Nazioni Unite hanno confermato alla comunità internazionale che nella località è stato compiuto dall'esercito uno dei peggiori massacri da quando nel marzo del 2011 sono iniziate le proteste contro il presidente Bashar Assad: 92 i civili uccisi, tra cui 32 bambini con meno di 10 anni. Durissima la condanna internazionale: «Un crimine orrendo e brutale», lo hanno definito il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon e l'inviato speciale per la Siria Kofi Annan. (FONTE: IlSole24Ore.com) Un italiano su 3 simpatizza per i grillini: Il 31% spera in molti seggi alle Politiche. Ma per il 63% non saprebbero governare - Il successo del Movimento 5 Stelle ha sconvolto lo scenario politico italiano. Non più solo protesta ma anche voglia e convinzione di poter governare, come testimonia la recente tornata elettorale. Qual è dunque il futuro dei Grillini? Le prospettive per i prossimi mesi, come ha osservato lo stesso Grillo, non dipendono tanto dalle scelte del movimento, piuttosto da quelle degli altri partiti. Sino a quando questi ultimi non riusciranno a proporsi come soluzione credibile e a sconfiggere il discredito che oggi li caratterizza , lo spazio per movimenti continuerà ad essere ampio. (FONTE: CorrieredellaSera; FOTO: vivicool.it )

Vaticano, arrestato l'aiutante del Papa. Caccia ai complici del "corvo" - Carte segrete rubate, la Curia sospetta che il maggiordomo del Papa non sia l'unico colpevole. Ratzinger «molto addolorato e colpito» Benedetto XVI vorrebbe che vi fosse armonia, ma sotto al Cupolone ultimamente la scia dei veleni non sembra arrestarsi. «Anche il Vaticano ha il suo Vatileaks» ha ripetuto padre Lombardi. E pensare che qualche giorno fa, il Papa, pranzando con tutti i cardinali, presenti a Roma li aveva incoraggiati a volersi bene l’un l’altro, a restare uniti. «La storia è una lotta tra due amori: quello per se stessi e quello verso Dio. Una lotta nella quale è importante avere accanto degli amici». (FONTE: IlMessaggero.it)

Curiosità & Life Style

Medicina – Un “Google” vivente. Kim nasce nel 1951. La sua testa risulta essere più granGiugno 2012

de di circa il 30% rispetto al normale e gli occhi si muovono in modo indipendente l'uno dall'altro. Gli viene diagnosticato un ritardo mentale anche se, contrariamente al responso medico, a soli tre anni è già in grado di leggere. Questa ben presto diviene la sua principale attività. (Continua su w w w. f a c e b o o k . c o m / N o t i z i e Ta s c a b i l i ) FONTE:FocusStoria, Maggio2012; FOTO:theworldbiography.blogspot.com

Korea, arriva il primo negozio al mondo con la spesa virtuale – Tutti i ripiani sono schermi LCD . L'utente sceglie gli oggetti desiderati toccando lo schermo LCD e successivamente non resta che andare direttamente al banco con tutte le cose ordinate e confezionate nei vari sacchetti. Si può dire che siamo ancora nell'età della pietra rispetto a loro. (FONTE: NotizieTascabili on Facebook) Ci siamo, la macchina volante è ora realtà - Il futuro nel mondo dell'automobile è sempre più vicino e potrebbe ben presto dare alla vita al primo mezzo volante. A sbaragliare la concorrenza è Volkswagen che ha chiesto aiuto ai suoi clienti in Cina per disegnare un modello senza eguali. Il risultato è questa automobile volante, guidata attraverso una sorta di joistick, a emissioni zero che grazie alla levitazione magnetica "galleggia" sul manto stradale tra gli sguardi increduli dei passanti. (FONTE TGCOM24) Scatti una foto, guardi una...relazione scritta! - “Un immagine vale più di mille parole”: non la pensa così l’inventore Matt Richardson, che ha creato una “Fotocamera descrittiva”. Si tratta di una macchina fotografica dal funzionamento solo apparentemente normale, perché l’utilizzo è il solito: si inquadra il soggetto e si schiaccia un bottone. Tuttavia mentre le altre, quelle “standard” a questo punto “catturano” un’immagine, la fotocamera descrittiva di Richardson crea una descrizione testuale della scena. (FONTE: Notizie Tascabili on Facebook) Quota 7 Miliardi di persone nel Mondo – Dai 6 miliardi circa del 1999 la popolazione della Terra è cresciuta fino a superare i 7 Miliardi di abitanti alla fine del 2011. FONTE: Harvard School of Public Healt, USA LO SAPEVATE CHE.. STIME , ANCORA PROVVISORIE, VEDREBBERO RAGGIUNGERE LA SOGLIA RECORD DI UN MILIARDO DI ISCRITTI PER IL SOCIAL NETWORK FACEBOOK ENTRO LA FINE DI AGOSTO.

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HALO 4

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Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi. Mi sono spiegato, John-117?

Genere: Sparatutto Piattaforma: Xbox 360 Data di uscita: 6 Novembre 2012 Sviluppatore: 343 Industries Publisher: Microsoft Game Studios Distributore: Microsoft PEGI: 16+

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on è ancora terminato il requiem per Master Chief. E parafrasando lo scrittore conterraneo Giuseppe Tomasi di Lampedusa, 343 Industries ha scelto la medesima strategia per sfruttare al meglio l'eredità di Bungie. Dopotutto l'obiettivo a distanza di circa 15 anni è sempre lo stesso: conquistare il mondo dei fragger, ancora una volta. Ma che musica, Maestro! Halo 4 taglia i ponti col passato, un nuovo pianeta (Requiem), nuovo armamentario, nuova armatura e un nuovo ciclo narrativo. O forse no. Non stupisce che il prossimo capitolo delle avventure di Master Chief riprendesse gli eventi dall’ultimo atto della trilogia precedente era già stato annunciato lo scorso E3 2011. Eppure è innegabile che con la nuova Saga dell'Attivatore i ragazzi di 343 Industires intendano regalare al vasto ed eterogeneo pubblico di videogiocatori incalliti tutto ciò che avevano sempre desiderato... o perlomeno andarci paurosamente vicino. Cinque anni dopo la fine della guerra tra umani e Covenant e la distruzione dell'Arca, John-117 è ormai dato per disperso. Risvegliatosi bruscamente dallo stato d'ibernazione all'interno del relitto dell’Aurora Nascente in compagnia di Cortana sul Pianeta Scudo Requiem dopo aver affrontato una serie di roboanti e veloci scontri a fuoco con un gruppo di Covenant allo sbando, facendo assaporare al videogiocatore il gameplay tipico della serie. Un superuomo senza macchia e senza paura, il "Re Artù del

ventiseiesimo secolo" non si merita forse avversari di ben altra caratura? Il passato che ritorna, e infatti Halo 4 attinge dal ciclo di romanzi da Cryptum in poi, delineando l'antica razza tecnologicamente avanzata che aveva costruito gli anelli Halo e combattuto il Flood in procinto di spazzare via ogni forma di vita dalla galassia, oltre che aver prevalso migliaia di anni sulla razza umana. Halo 4 ritorna però al futuro, anzi su Requiem, uno dei molteplici baluardi pesantemente armati, un mondo artificiale munito di un ecosistema proprio, l'ulteriore asso nella manica dei Precursori. Nonostante ciò sembra che le sorprese non si fermino qui: assicurata la presenza di Covenant e Precursori (già ipotizzata in seguito all'introduzione della mappa multiplayer Warparound durante l'Xbox Spring Showcase) il Franchise Development Director di 343 Industries Frank O’Connor lascia presagire ai Precursori in qualità di antagonisti principali di Halo 4, sebbene non si sia sbottonato più di tanto. Il rapporto di Master Chief con Cortana resta però una certezza, con il quale il buon John-117 dovrà confrontarsi. Infatti lo sviluppo incontrollato delle facoltà dell'Intelligenza Artificiale rischiano di portare quest'ultima sull'orlo della follia, oscuro presagio di un possibile inasprimento dei rapporti con il soldato. Se già basterebbe questo per capacitarsi delle possibilità ludiche del futuro sparatutto di successo, ad avvalorare il gameplay di un certo spessore contribuirà un arsenale inedito che, come la carabina Covenant, il fucile da battaglia già utilizzato in Halo: Reach e ben quattro tipologie di granate. Si tratta di strumenti che avevano permesso ai precedenti titoli della serie Halo di forgiare battaglie adrenaliniche di rara intensità, ingigantendo altresì a dismisura la scala d'azione con situazioni eterogenee, basti pensare alla reintroduzione dei veicoli, Warthog in primis nel rispetto della dicotomia vecchio-nuovo. Quest'oggi, non moriranno Spartan IV! La campagna in singolo di Halo 4 non rappresenta l'unica portata principale del banchetto in allestimento da 343 Industries ma, sin dalle

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origini della serie il contenitore dell'esperienza ludica multigiocatore, come per ogni gioco che ne possieda una di tale rispetto, deve essere ancor più concitato e gratificante della prima. Dopotutto aggirarsi per mappe che oscillano tra arene all’aperto e claustrofobiche battaglie all’interno di labirintici corridoi metallici in preda al delirio di onnipotenza, provocato dal fruscio elettromagnetico della propria lama energetica mentre affonda nelle carni nemiche non ha eguali. Eppure in Halo 4 lo scontro tra squadre di Spartan Blu e Rossi ha un senso, in virtù dell’astronave Infinity, fulcro dell'intera modalità. Si tratta di una speciale nave UNSC della quale quale la nuova generazione di Spartan IV impiega per per allenarsi in svariate missioni simulate di combattimento. Facile intuire dove si vuole andare a parare. Spartan OPS, la modalità cooperativa che s'intreccia profondamente con l'arco narrativo del gioco, permettendo di volta in volta di rivivere luoghi e situazioni in compagnia di altri tre giocatori. Analogamente ad Halo: Reach, e sulla scia del successo delle serie più blasonate quali Call of Duty e Battlefield, sarà possibile guadagnare Punti Spartan, da sborsare per la modifica e potenziamento dell'armatura, di abilità e missioni aggiuntive. Perché tutte, ma proprio tutte, le sessioni multiplayer di Halo 4 non dovranno perdersi nel limbo smisurato dei ricordi. Che si tratti di ricorrere nuovamente al jetpack, all'invisibilità oppure alla possibilità di unirsi ad una partita già iniziata. L'anello mancante? Forse è ancora presto per dirlo, nell'attesa del fatidico 6 novembre e dopo l'eccellente remake di Halo: Combat Evolved Anniversary, ma la sensazione è che Halo 4 sia un gioco tosto, grosso e potente, in grado di segnare in maniera definitiva la generazione della console Microsoft e ritagliarsi di prepotenza un posto nell'Olimpo degli FPS di questa generazione. Giuseppe Saso www.cyberludus.com


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UN FILM SULLE TORRI GEMELLE C he dopo 11 anni il cinema americano si avvicini alla tragedia dell'11 Settembre dal punto di vista emozionale più che della cronaca era quasi logico. Ogni evento luttuoso dell'ultimo secolo ha toccato il cinema prima nella narrazione e poi nell'analisi che tali accadimenti producono nell'anima delle persone coinvolte. Come per la guerra in Vietman, dove si e' assistito a questa elaborazione del dolore - si pensi al Taxi Driver di Scorsese, il Cacciatore di Cimino, personaggi resi deboli e piegati dall'esperienza della guerra - cosi crediamo accadrà per quello che in America viene definito "il giorno più brutto della Storia". A fare da "apripista" ad un progressivo genere post 11 Settembre questo film dal titolo già difficile, ancorché splendido: "Molto forte, incredibilmente vicino", dove il regista Britannico Stephen Daldry, già introspettivamente narratore in “The reader” dei drammi del nazismo, porta in scena l'evento delle Torri Gemelle con gli occhi di un bambino, che lì, dentro quei mostri di acciaio. vede cadere e polverizzare i suoi 11 anni insieme al suo papà . L’infanzia di Oskar viene travolta dal crollo delle Torri Gemelle, dove il padre perde la vita non prima di aver chiamato al telefono a casa e lasciato voce e dramma nella segreteria telefonica. Oltre quel nastro che il bambino continua ad ascoltare all’infinito, Oskar troverà una busta con un nome e una chiave, “Black”. La ricerca della serratura

e del Signore o la Signora Black per tutta New York diventeranno per lui salvifico mezzo di assuefazione al dolore e compensando il vuoto affettivo di quel padre così brillante e con il sorriso di Tom Hanks. La storia, tratta da un romanzo di Jonathan Safran Foer, edito da Guanda, che nell’originale si concentra sul parallelismo di Oskar e del nonno muto, ammutolito dalle bombe su Dresda nel 1945 in un ideale doloroso passaggio di testimone che nel film invece si sfiora appena, essendo tutto racchiuso nel gioco di specchi dei pensieri del ragazzo, che alla ricerca di “Black” scopre una città attonita ed ancora sotto shock come lui, e come lui desiderosa di amore. Gli attori sono di grande garanzia: oltre al grande Hanks, il bambino, Thomas Horn (doppiato purtroppo in maniera alquanto approssimativa nell'edizione italiana) ha occhi e gesti da grande interprete, e quando si hanno appunto Tom Hanks e Sandra Bullock a disposizione, il disegno della "ordinary family" americana è garantito. Su Sandra Bullock ci spendiamo con più ardore, essendo in passato stati sempre molto severi con le sue prove sempre troppo sopravvalutate; il suo ruolo, difficilissimo, della mamma silenziosa e rifiutata, colpevole agli occhi del ragazzo di esser la sopravvissuta, emoziona e coinvolge, molto di più potremmo azzardare dell'ex naufrago Hanks, che sceglie sempre eroi positivi e senza macchia, come è questo Mister

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Schell, che anche nel momento del crollo della Torre Nord riesce ad aver parole d'amore. Il migliore però è Max Von Sydon, fuoriclasse assoluto, un nonno ritrovato e muto ( nel vero senso della parola per giocare agli ossimori tanto cari al piccolo protagonista) anch’egli figlio come detto di un dramma di guerra, che riaccende la vita e la speranza di tutti, non solo della famiglia Schell, soltanto con il suo sguardo da mimo ed il suo blocchetto dove trascrive pensieri bellissimi. La fotografia è straordinaria, colta e mai appoggiata all'effetto speciale; le torri sono lì sullo sfondo, non ci si indugia e non si cercano come appeal, e quando si vedono in lontananza, lo spettatore non le vede quasi, perché "ci vede" soltanto il povero Thomas che parlando al telefono le umanizza quasi, facendole diventare pensieri e persone e non vetro e cemento. Non sarà un campione di incassi, questo “Molto forte, incredibilmente vicino”: l’uscita estiva lo penalizzerà sicuramente, travolto come sarà dai cartoon della Pixar e dai commedianti “belli e freschi” da ombrellone, ma “Molto forte ed incredibilmente vicino” lo sarà davvero per sempre in chi farà la scelta giusta di vederlo, immergendosi, figli padri e madri, in una ricerca di speranza e di sopravvivenza alle ingiustizie della guerra e del mondo che Daldry guida con sapienza da autentico campione. Mauro Valentini

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IL SORRISO E LA CORTESIA

A provocare un sorriso è quasi sempre un altro sorriso

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icordiamoci del proverbio “sorridi alla vita e la vita ti sorriderà”. Ma come far sapere agli altri che sei sempre di buon umore? Semplice, sorridendo. Sorridere sempre nonostante tutto. Sorridere quando si incontrano le persone che conosciamo, amici, colleghi ecc.. Sorridere quando le cose si fanno difficili. Sorridere quando tutto sembra andare a scatafascio. Sì, ma che tipo di sorriso dobbiamo adottare? Cordiale che coinvolga anche gli occhi, sincero, franco, onesto, aperto e felice. E il sistema più semplice per ottenere un sorriso così è crederci. Non si può fingere o si viene immediatamente “beccati”. Per sembrare autentici, un sorriso deve essere sincero. E’ importante sorridere anche quando si stringe una mano. Ci scambiamo spesso strette di mano e di solito lo facciamo in maniera abbastanza inconsapevole ponendo scarsa attenzione. In realtà, con quella breve stretta di mano trasmettiamo una miriade di segnali, dovremmo renderla eccezionalmente decisa e rassicurante. Quando qualcuno ci stringe la mano, dovrebbe trarne un’impressione di forza, fiducia, autorevolezza. Pertanto esercitiamoci a migliorarla e renderla energica, senza chiaramente esagerare, evitando di far trovare il nostro interlocutore con le dita doloranti. Possiamo sempre adattare la nostra stretta di mano per renderla più personale, più memorabile. Le regole di “Bon Ton” suggeriscono che sarebbe meglio evitare lo “scambio del cinque” o il palmo della mano a cucchiaio. Restiamo fedeli alla stretta di mano tradizionale e saremo ricordati come persone sicure ed autorevoli. I bravi stringitori di mano sono quelli che, oltre ad avere una buona stretta, porgono le mani per primi. Emanano sicurezza annun-

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ciando il loro nome e contemporaneamente porgendo la mano; così facendo, esprimono entusiasmo, cordialità, un approccio rilassato e sicuro. Inoltre, ti guardano negli occhi e ripetono il tuo nome, dopo averlo ascoltato. A tutti piace ascoltare il proprio nome, dà un senso di intimità. Quando ci presentiamo, facciamo precedere il nostro nome da un bel “Buongiorno”, poi si scandisce il proprio nome. L’effetto migliore lo si ottiene presentandosi con una stretta di mano energica e sicura dicendo “Buongiorno, sono Luigi Rossi….” ed avrete sicuramente un effetto positivo verso la persona a cui siete presentati. Certo, non c’è dubbio e le statistiche lo confermano: le persone belle hanno più successo. Le persone belle devono impegnarsi meno per fare progressi. Ma che cosa rende attraente o bella una persona? Sicuramente non solo l’aspetto fisico. Conta molto avere carisma, fascino ed un atteggiamento disinvolto. Queste persone hanno vitalità, presenza e personalità anche se non sono propriamente avvenenti. Tutte queste caratteristiche sono presenti in ognuno di noi, bisogna crederci ed esserne consapevoli. E, in ogni caso, sono più semplici da acquisire di quanto sembri. Se ci si presenta bene, prestando attenzione alla nostra persona, coltivando il sorriso giusto, essere sempre cordiali, affabili, spigliati e attenti saremo anche attraenti. L’immagine è totalmente racchiusa nel sorriso e negli occhi. Ci sono sorrisi che illuminano in maniera magnetica ed esercitano un forte potere, proprio come la stretta di mano, chiara, trasparente, soddisfatta e sicura. Inoltre, altro sentimento che rende attraenti è la Cortesia. Quindi non diamo sempre tutto per scontato e cerchiamo di evitare di essere sempre molto critici con gli altri come con se stessi. Soprattutto nel lavoro imparare semplicemente a dire “grazie” e a riconoscere i meriti e le capacità degli altri. Provateci e scoprirete quali effetti straordinari crea tale atteggiamento; produce una bellissima sensazione che non può essere nascosta e che rende, in chi la percepisce, il desiderio di comportarsi allo stesso modo, quasi come se dovesse restituire il favore. D’altronde essere cortesi consiste essenzialmente in un modo particolare di trattare gli altri, parlando e agendo in modo tale da tenere sempre in considerazione i sentimenti degli altri, perché fondamentalmente la cortesia è proprio la capacità di voler bene, di provare affetto per le altre persone e di desiderare di farle star bene attraverso anche e, soprattutto, le “buone maniere”.

“La conoscenza del prossimo ha questo di speciale: passa necessariamente attraverso la conoscenza di se stessi” Italo Calvino

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Antonio GUIDO Esperto di Galateo ed Immagine Relazional

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