Il Corriere della Città - Agosto 2012

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Il Corriere della Città

Pomezia

Politica

Anno 4 Numero 8 AGOSTO 2012

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TENTATA LA SFIDUCIA A DE FUSCO

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COSA NON VA IN CITTÀ

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LA PIAZZA SI RIFA’ IL LOOK

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ORGOGLIO NAZIONALE

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CRISI DI CASA CASA NOSTRA NOSTRA DI

TRA TAGLI ED AUMENTI C’E’ CHI PROVA A REAGIRE



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NULLA DI NUOVO ALL’ORIZZONTE DELLA POLITICA POMETINA? La tentata sfiducia al Sindaco è caduta nel vuoto, mentre “la barca va…”

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’era troppa calma, nella politica di Pomezia di quest’estate rovente. Ad agitare le acque ci ha quindi pensato Fabio Fucci, esponente del Movimento 5 Stelle, che il 25 Luglio ha presentato al presidente del consiglio comunale Paolo Ruffini la bozza di sfiducia nei confronti del Sindaco Enrico De Fusco, chiedendo che dell’iniziativa fossero avvisati tutti i componenti del consiglio. La mozione è rimasta in Comune per una settimana, durante la quale solo Mario Borgo Caratti, rappresentante di Sinistra Ecologia e Libertà, ha messo la sua firma sul documento, in quanto “molti degli argomenti richiamati a sostegno della mozione sono stati già da tempo sollevati da SEL, sia in Consiglio Comunale che nella città. Gli altri 8 esponenti dell’opposizione hanno preferito non firmare. Alla notizia della presentazione della mozione, il Primo Cittadino aveva commentato: “La sfiducia può anche trasformarsi in un’affermazione di fiducia, quindi ben venga la richiesta presentata dal consigliere Fabio Fucci, perché permetterà sia a lui che a me di capire dov’è la maggioranza e dov’è l’opposizione”. “Sono assolutamente d’accordo con questa dichiarazione di De Fusco – ha replicato Fucci - chi non ha firmato evidentemente è soddisfatto di come il Sindaco sta governando e, di fatto, non è di certo all’opposizione, ma semmai appoggia la maggioranza”. Quindi abbiamo una maggioranza a 22 + il sindaco ed una minoranza di sole 2 persone? “Assolutamente no – ha dichiarato Luigi Celori, capogruppo del PDL, che parla anche a nome dei suoi colleghi di partito – Noi stiamo facendo opposizione dal primo giorno di questo governo, con nette prese di posizione all’interno del consiglio comunale e con un comportamento

coerente anche fuori dall’aula. Certo che anche noi vorremmo mandare via questo Sindaco, ma non è certo questo il modo. Ricordo al consigliere Fucci le modalità della sfiducia: servono 10 firme per presentare la mozione di sfiducia, che ha poi bisogno di 13 adesioni in sede di consiglio per far cadere la Giunta. Bisogna quindi per prima cosa trovare le tre persone della maggioranza che vogliono cacciare De Fusco. Sono state individuate? Partire da una sola firma dell’opposizione è un autogol: anche se tutta la minoranza avesse firmato, saremmo poi stati bocciati in consiglio, con il solo risultato di aver perso tempo”. Sulla stessa falsariga anche Maria Rotonda Russo, capogruppo UDC. “Ritengo giuste molte delle considerazioni fatte da Fucci, ma credo che sarebbe stato più corretto affrontare un dialogo collegiale che coinvolgesse tutta la minoranza, per decidere insieme il da fare. Un dibattito a viso aperto avrebbe sicuramente portato più avanti rispetto ad un documento che può apparire anche strumentale. Secondo me è stata persa l’occasione per un confronto, per lasciare invece spazio ad una sorta di battaglia personale”. Non è stato possibile rintracciare Giorgio Puggioni, consigliere indipendente, quindi non conosciamo le ragioni per cui non ha apposto la sua firma al documento del Movimento 5 Stelle. In ogni caso, la situazione certa è che la maggioranza non ha nulla da temere: con un’opposizione così frastagliata De Fusco può dormire sonni tranquilli fino al resto della legislatura. Il sasso lanciato da Fucci ha fatto solo un cerchio nello stagno, poi si è disperso fino a far tornare l’acqua di nuovo piatta.

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BILANCIO LACRIME E SANGUE

“La priorità di questa Amministrazione è salvare Pomezia dal disastro economico”

vedremo a breve, con il bilancio 2012. “Purtroppo la situazione nazionale, che ci vede privare di 15 milioni tra trasferimenti dallo Stato e IMU, ci costringe ad un bilancio “lacrime e sangue”, con l’obbligo di ridimensionare tutte le spese”.

E’ quanto ci si aspetta da un’opposizione che vuole tenere alta la tensione nei confronti della maggioranza”. Così Maurizio Battistelli, consigliere PD, spiega dal suo punto di vista la richiesta di sfiducia depositata dal Movimento 5 Stelle. “Al loro posto avrei fatto la stessa cosa, per non lasciare ristagnare la politica ed avere visibilità. Non credo però che le accuse che sono state rivolte al Sindaco siano fondate: è vero che ci sono i problemi denunciati, ma è pur vero che in un momento così terribile per gli Enti Locali, che hanno visto ridurre drasticamente le loro entrate, è difficile far fronte a tutto. Si tratta di problemi che si trovano in tutti i Comuni d’Italia, riconducibili sempre allo stesso motivo: non ci sono soldi. La maggior parte dei debiti che il Comune di Pomezia ha è riconducibile ad atti di Amministrazioni precedenti a De Fusco e la crisi che attanaglia l’economia italiana ha peggiorato le cose. Possono anche essere stati fatti degli errori, ma mi sembra assurdo prendersela con questa Amministrazione, il cui scopo principale è quello di risanare i conti, purtroppo anche tagliando alcuni servizi”. E questo non è niente rispetto a quello che

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Lacrime e sangue solo per i cittadini, come con il Governo Monti, o anche per voi? “Lacrime e sangue per tutti. L’Amministrazione guidata da De Fusco sta cercando di essere quanto più equa possibile. Siamo parlando di una coalizione di centrosinistra, che non dimentica l’aspetto sociale, che verrà preservato al massimo. I tagli maggiori saranno fatti sulle opere pubbliche, ma anche su servizi come i trasporti scolastici: attraverso variazioni di bilancio stiamo cercando di salvare almeno la rotonda di Martin Pescatore e il ponte di Campo Jemini, che è crollato e deve obbligatoriamente essere rifatto, mentre per quanto riguarda i trasporti scolastici verranno ridotti i percorsi. Altre penalizzazioni verranno sicuramente effettuate nelle attività produttive, ma in linea generale tutti i settori dell’Amministrazione saranno ritoccati verso il basso”.

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Tornando alla mozione di sfiducia, SEL, il suo vecchio partito, l’ha appoggiata. Come ha vissuto questa “mossa”? “Credo che un partito di sinistra non debba andare contro ad un altro partito di sinistra, perché il modo di pensare ed agire ha le stesse origini. Si dovrebbe invece cercare un dialogo unificatore, costruire invece di distruggere”.

la situazione è davvero molti difficile, con la crisi che sta affossando gli Enti Locali”.

Come si può “salvare” Pomezia? “Mettendo a posto i conti pubblici controllando le uscite anche, purtroppo, con i tagli di cui parlavo prima, che probabilmente ci porteranno a forti discussioni interne ed anche al dissenso da parte dei cittadini, ma che sono indispensabili”.

Eppure all’interno della maggioranza c’è stato chi ha tentato più di distruggere che di costruire: in quest’anno di governo non avete certo brillato per compattezza ed unità, anzi, al contrario, si è avuta l’impressione che a volte qualcuno giocasse con il fango, con liti tra consiglieri e tra partiti. “Non credo che si sia trattato di liti tra partiti, ma prese di posizioni diverse tra consiglieri. Adesso la situazione è migliorata, anche se c’è ancora chi non si è “allineato” sulla condotta comune. Vedo però compattezza nel voler salvare questa città”.

Lei parlava di tagli di servizi. Ed allora a cosa sono servite le assunzioni di nuovo personale a Luglio, oltre a far aumentare la spesa? “Spesso si pensa al personale solo come ad una spesa in più, senza valutare il ritorno in servizi. Io credo che investire nel personale ben utilizzato sia una risorsa. Parlo ad esempio dell’ufficio tributi, finora rimasto sempre sotto organico: la riscossione è stata affidata ad una società esterna proprio perché non si avevano le risorse per poterla gestire direttamente. Adesso, invece, alla scadenza del contratto con l’Andreani, il servizio potrà essere fatto in modo diretto. Se avessimo avuto un servizio tributi interno già funzionale, non saremmo ricorsi ad una società esterna”.

Salvarla da cosa o da chi? “Dal disastro economico e di chi, in campagna elettorale, ha “elargito” promesse che non potranno mai essere mantenute”.

Alfredo Corrao

Che tipo di promesse? “Non lo so, parlo in generale: io ed il mio partito abbiamo cercato di non fare promesse impossibili, ma di attenerci alla realtà ed al programma elettorale, perché sapevamo che

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NIENTE SFIDUCIA

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Fucci deposita la mozione, ma l’opposizione non firma

na mozione di sfiducia contro il Sindaco di Pomezia Enrico De Fusco. Un gesto forte, che va oltre le solite schermaglie tra opposizione e maggioranza che siamo soliti vedere in consiglio comunale. Fabio Fucci, consigliere del Movimento 5 Stelle, ha preferito far seguire i fatti alle parole, per dimostrare tutto il suo dissenso verso l’Amministrazione che da più di un anno guida la città. Ma come nasce l’idea di sfiduciare il Primo Cittadino? “Noi del Movimento 5 Stelle abbiamo voluto rappresentare i sentimenti dei cittadini, che hanno vissuto quest’anno in una città spesso sporca e priva di servizi con un servizio qualitativo accettabile. Prima di questo abbiamo provato altre strade, con interrogazioni e proposte portate sia in consiglio che nelle commissioni, che hanno però avuto poco riscontro. Ritenendo che ogni giorno in più di questa Amministrazione sia un danno per i cittadini, abbiamo pensato che la sfiducia fosse l’unico modo per provare a mandare a casa chi non si è dimostrato in grado di governare Pomezia”. Ma il vostro pensiero non è stato condiviso dagli altri consiglieri di opposizione: tranne Mario Borgo Caratti di SEL, nessuno ha voluto apporre la propria firma su quel documento, nonostante i continui proclami fatti contro il governo De Fusco. Come mai, secondo lei? “Effettivamente sembra strano che chi, in tutti questi mesi, ha aspramente criticato il Sindaco attraverso duri interventi in consiglio comunale, con attacchi diretti, rilasciando interviste al vetriolo o tappezzando la città di manifesti adesso non appoggi questa iniziativa, visto che era l’occasione per dimostrare con i fatti la volontà di cambiare la situazione. Evidentemente sono contrari solo a parole, ma nei fatti pensano che continuare così non sia male”. Pensava che qualcuno in più avrebbe firmato o presagiva la defezione dei suoi “colleghi” di opposizione? “Immaginavo che per qualcuno della minoranza sarebbe stato molto imbarazzante firmare una mozione di sfiducia, perché l’atteggiamento che hanno in consiglio comunale non è così critico da far presupporre la volontà di andare contro a questa maggioranza. Per altri di loro invece pensavo ad un atteggiamento diverso, soprattutto dagli esponenti del partito che è arrivato al ballottaggio alle scorse elezioni e da cui ci si sarebbe aspettato che prendessero tutti i provvedimenti possibili per cercare di mandare a casa questa amministrazione, o quantomeno di dare una sferzata all’andamento attuale. Certo non mi aspetto spiegazioni da parte loro:

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queste sono riservate ai cittadini che li hanno votati e che di certo si chiederanno perché non è stata colta questa occasione”. Il “No De Fusco Day”, organizzato dal Movimento 5 Stelle il 28 Luglio, ha visto l’adesione di una cinquantina di persone: poche o sufficienti per rappresentare la città? “Al di là del numero, credo sia una soddisfazione vedere dei cittadini scendere in piazza per esprimere il loro dissenso rispetto a di chi li governa, sottraendo tempo ad altre attività. Dobbiamo calcolare che la manifestazione è stata decisa quasi all’improvviso nel pieno dell’estate: tra il caldo e le persone assenti per ferie non potevamo pretendere di avere la piazza piena”. La percentuale bassa di persone intervenute a questo evento, rispetto al numero di cittadini che si lamentano con amici e parenti, a casa, sul posto di lavoro o sul web, sembra ricalcare la situazione nazionale, con i social network pieni di slogan che inneggiano alla ribellione e le piazze vuote, senza mai un manifestante, al contrario di quello che succede in Grecia o in Spagna: crede ci siano analogie? “Uscire dal virtuale per passare al reale è sicuramente difficile, come sto riscontrando anche attraverso le iniziative che il Movimento 5 Stelle vuole portare avanti: è sicuramente più facile lamentarsi al bar o mettere un “mi piace” su un link che mettere la propria faccia in piazza. Noi stiamo cercando di far cambiare anche questa mentalità, cercando di coinvolgere sempre più persone. Anche se lentamente, ci stiamo riuscendo, visto che ci chiedono consigli anche dai Comuni vicini”. Anche se l’iniziativa della mozione di sfiducia non ha avuto esito positivo a causa del mancato appoggio da parte del resto della minoranza vi pone ora come l’unica vera opposizione a Pomezia? “Credo che anche prima di depositare la bozza di mozione di sfiducia fossero in molti a reputare il Movimento 5 Stelle l’unica opposizione al governo De Fusco, perché alla prova dei fatti abbiamo sempre mantenuto quanto detto ai cittadini, nel rispetto del programma elettorale presentato lo scorso anno. Ma a noi non interessa un “titolo”, quanto poter riuscire a lavorare nella direzione che ci siamo prefissati prima di iniziare questa consiliatura”. Il Sindaco, commentando l’iniziativa del Movimento 5 Stelle, ha detto che avrebbe permesso “di capire dov’è la maggioranza e dov’è l’opposizione”. Crede che adesso si sia capito? “Sono assolutamente d’accordo con questa dichiarazione di De Fusco, l’unica che condivido nella sua risposta alle motivazioni della nostra iniziativa. Siamo di fronte ad un atto formale, la sfiducia, il più grande atto di dissenso che il consiglio può fare nei confronti del Primo Cittadino e della sua Giunta: chi non lo ha firmato evidentemente vuole che il Sindaco governi così come ha fatto in questi mesi e, di fatto, non è di certo all’opposizione, ma semmai appoggia la maggioranza. Del resto, si era capito da tempo che non sono in molti a voler fare una vera opposizione a De Fusco”. Cambierà qualcosa nell’atteggiamento del Movimento 5 Stelle rispetto al resto della minoranza? “Eravamo già equidistanti dalle altre forze politiche, sia di maggioranza che di opposizione, e per questo abbiamo già ricevuto parecchie critiche da parte di chi avrebbe voluto un atteggiamento diverso. Quindi non cambia nulla: continueremo il nostro lavoro con coerenza”. Chi esce più forte da questa esperienza? “Il partito del cemento: un partito trasversale, che ha esponenti in maggioranza e minoranza, che riesce a trovare sempre l’accordo quando c’è da cementificare e speculare su questo territorio”. Alfredo Corrao

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GOVERNABILITÀ E PD CERCASI..!

di Michele Lotierzo

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n politica il trascorrere del tempo assume dimensioni spropositate. Da un momento all’altro sembra che intercorra un abisso: tutto appare fortemente diverso da come si percepiva poco prima. Quest’accadimento non trova eccezione ad Ardea, tutt’altro! Soltanto il 7 maggio scorso lo scenario politico/amministrativo era assai diverso da come che appare ora e lo sarà ancora di più nei prossimi mesi. Già tutto sembra mutato e ci troviamo di nuovo di fronte a un “già visto”. Il Popolo della Libertà, grazie alla “geniale” trovata di dividersi in tre tronconi, è riuscito a vincere le elezioni, ma anche a perdere l’egemonia partitica sia nel paese sia in consiglio comunale. Ora sono presenti tre gruppi: Pdl, Lista Eufemi e Cristiano Riformisti, ai quali si aggiungono, per completare lo schieramento, l’Udc e Città Nuove. Sul versante opposto si fronteggiano il Partito Democratico, l’Idv e la Lista Abate. La trovata Pdl ha comportato che il Pd diventasse, con i suoi oltre quattromila voti, il primo partito di Ardea. Ma abbiamo già sperimentato, nella prima riunione del consiglio comunale, cosa voglia dire quello che è avvenuto. Se dovessimo parlare di produttività della consiliatura siamo già ai minimi termini: in circa cinque ore non è stato possibile assumere alcuna decisione degna di questo nome. Su ogni questione, alla normale e consueta contrapposizione tra maggioranza e opposizione, si aggiungono i distinguo dettati dalle diverse casacche e dal protagonismo dei singoli capi gruppo. Le difficoltà nella maggioranza sono ormai note e già enormi, dovute in parte all’impossibilità di assecondare tutte le richieste dei protagonisti del successo elettorale. Cosicché il quadro è già molto somigliante a quello precedente: individualismo, rissosità, contrapposizione e negazione di quello spirito di servizio che dovrebbe presiedere in chi è stato appena rieletto e vuol operare per il bene di Ardea contribuendo a far diventare appena decente un’amministrazione che da molti anni non lo è. Vi sono personaggi che palesano in pubblico atteggiamenti personalistici e dichiarazioni dirompenti come se appartenessero all’opposizione. Secondo alcuni, gli autentici Soloni di Ardea, gli atteggiamenti di disinvolta contrapposizione all’interno della maggioranza non sono altro che il tentativo di “aumentare il prezzo”: ottenere molto di più di quanto attribuito facendo serpeggiare l’ipotesi di non voler rimanere in maggioranza per alzare la mano. Alla governabilità, poi, certo non contribuisce il dato oggettivo e incontestabile che la nuova consiliatura ha subìto ingiustamente la riduzione del numero dei consiglieri da venti a sedici. Questa decurtazione, accettabile in altre realtà cittadine, lo è molto meno per Ardea. A questo dato negativo di rappresentanza, come molti ricorderanno, si è giunti a causa degli errori comunali del Censimento del 2001 che, anziché certificare gli abitanti in oltre trentamila (il che avrebbe richiesto il passaggio a trenta consiglieri comunali) ne certificò circa ventisettemila. Per effetto di due circostanze, la riforma Brunetta e la non certificata pubblicazione dei dati del Censimento 2011, Ardea è considerata cittadina al di sotto dei trentamila abitanti e quindi con diritto alla rappresentanza di sedici consiglieri anziché ventiquattro. Insomma una bella differenza che, secondo i mal pensanti, sarebbe stata voluta dai politici dell’epoca, spaventati dalle ulteriori difficoltà di gestione di un numero maggiore di consiglieri di maggioranza e di opposizione. Il fatto è comunque gravissimo, poiché nel corso del

decennio passato il danno cagionato ai cittadini è stato elevatissimo. Lo Stato ha trasferito ad Ardea minori risorse finanziarie, poiché commisurate a un numero inferiore di abitanti anche se non veritiero. E’ stato calcolato che l’ammanco per le casse comunali nel decennio trascorso sarebbe pari a circa 50 milioni di euro, traducibili certamente in minori servizi ai cittadini e maggiori spese per mantenere i pessimi servizi. Insomma un “bel servizio” alla cittadinanza che da solo meriterebbe di non vedere mai più le stesse facce del decorso decennio in consiglio comunale. Bene, ma come dicevamo, la maggioranza sembra già avere il “fiato corto” e il pronostico sulle sue sorti appare abbastanza problematico e destinato a peggiorare se aggiungiamo il peso rilevante dei ricorsi alla magistratura ordinaria e amministrativa presentati dallo sconfitto centrosinistra e le vicende giudiziarie (ovviamente da accertare!) del sindaco. Già il 18 ottobre il Tar Lazio potrebbe assumere decisioni vitali per la prosecuzione della consiliatura, a causa della decisione relativa in merito ai presunti brogli elettorali. Ma anche nel centrosinistra le cose non vanno come si sperava. I partiti minori sono usciti tutti fortemente mortificati, salvo l’Idv che ha un consigliere, ma ambiva a ben altro visto che presentava un suo candidato sindaco, e la Lista Abate che ha un suo rappresentante. Il Pd che, come detto, per genialità del Pdl è il primo partito di Ardea, si trova in una fase di prevedibile sfarinamento. Le cause sono molteplici: è un partito commissariato per l’incapacità del gruppo dirigente di procedere in un’univoca direzione di marcia e sebbene egregiamente condotto dall’infaticabile Maugliani la differenza rispetto a un direttivo forte e coeso è enorme. Poi c’è lo sconforto dei non eletti e l’inevitabile presa di distanza, o addirittura abbandono, da parte di alcuni. Il disorientamento generale è comunque forte e sorvoliamo pure sulla circostanza che l’ex segretario si è addirittura candidato con il Pdl. Di positivo si può notare solo una certa compattezza e determinazione nella componente consiliare, propensa a proseguire una lotta politica di ferma e coerente opposizione costruttiva. Non sappiamo se sia corretto, forse è affrettato, ma taluno compendia la situazione della maggioranza e del Pd, con una punta di cattiveria, nell’espressione: “Maggioranza consiliare e Pd cercasi”. Per la maggioranza abbiamo detto, per il Pd non sarà a posto fino a quando non si svolgerà il congresso che probabilmente inteverrà in ottobre. Sarà un successo e ne uscirà rivitalizzato soltanto se sarà in grado di dotarsi di un gruppo dirigente coeso e guidato da una personalità di riconosciuto rilievo, dal profilo culturale adeguato e verificato, in grado di imprimere una marcia finora sconosciuta di efficace e puntuale comunicazione, di adozione di un serio e alternativo programma di governo della città e adozione delle moderne tecnologie informatiche di presenza sul web e sui media.

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ALLA RICERCA DELLA VERITA’ Luca Fanco vuole fare chiarezza nei vari contratti tra

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l’Amministrazione e le società private

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a iniziato questa nuova consiliatura tra mille polemiche, partite già in fase di campagna elettorale con la presentazione delle liste. Adesso, a distanza di tre mesi, Luca Fanco continua a far parlare di sé, sia da consigliere comunale che da presidente della Commissione Ambiente. Infatti, pur essendo un consigliere di maggioranza, sta in un certo qual modo "rivoluzionando" l'Amministrazione comunale, mettendo in discussione l'operato della stessa in determinati settori, come l'affidamento del servizio di riscossione tributi o di raccolta dei rifiuti urbani. Da cosa nascono queste iniziative, visto che si tratta di argomenti legati alla vecchia maggioranza, di cui lei faceva sempre parte? “Sono convinto che sia i consiglieri di maggioranza che quelli di opposizione debbano amministrare nell’esclusivo interesse dei cittadini e del loro territorio. Reputo pertanto di fare solo il mio dovere attraverso le cariche istituzionali di cui sono stato insignito”. Possiamo andare nel dettaglio? “Nel mio ruolo di Presidente della Commissione Ambiente ho competenza specifica rispetto agli appalti di gestione di servizi come quelli di fornitura del gas e di raccolta dei rifiuti urbani: su questi due argomenti ho convocato apposite riunioni della Commissione, per discutere e valutare sull’operato delle Ditte”. E’ già riuscito ad avere il quadro della situazione? “Attraverso un’istanza formale ho richiesto la documentazione non solo relativamente ai contratti, ma anche sui continui passaggi di ditte nel servizio di fornitura del gas e sulle spese extracapitolato per quanto riguarda la raccolta degli RSU: se, dalla documentazione che riceveremo, dovesse risultare che queste due ditte sono inadempienti proporremo atti da sottoporre all’approvazione del Consiglio comunale. Abbiamo già deliberato la richiesta indirizzata al Comando Polizia Locale, che dovrà controllare se queste società rispettano in toto ciò che hanno sottoscritto nel contratto d’appalto. Per precisare meglio il mio ruolo nella precedente consiliatura, io non facevo parte della vecchia maggioranza e non avevo ruoli o cariche per convocare Commissioni: infatti sono stato eletto in una lista civica denominata “Forza Ardea” che non sosteneva il candidato a Sindaco Carlo Eufemi. Gli ultimi mesi di legislatura sono stato delegato dallo stesso Sindaco all’organizzazione del Carnevale, assente dal 1985, mettendo tutta la mia esperienza, impegno e passione per ripristinare una manifestazione nell’esclusivo interesse dei cittadini di Ardea e del loro territorio”. In ogni caso, tranne che nel primissimo periodo, non faceva parte della minoranza, formata per lungo tempo da soli due consiglieri invece degli otto iniziali, per terminare con il solo Antonino Abate a difendere il ruolo di opposizione. Ma cosa risponde adesso all'accusa proveniente proprio dall'opposizione, che si chiede come mai di questi problemi non si sia parlato prima?

“Se i consiglieri di opposizione dicono questo, mentono sapendo di mentire. Le mie battaglie sono molteplici, sia quando ero in maggioranza che quando ero in opposizione: se l’attuale minoranza ha difficoltà a ricordare basta cliccare su qualsiasi motore di ricerca di internet il nome Luca Fanco, per rinfrescare la memoria! Voglio ricordarne loro solamente una: quella nella prima legislatura Eufemi, quando ero in maggioranza ed ero Presidente della Commissione Lavori Pubblici. Mi sono battuto contro il gasdotto marino-terrestre della Fiama 2000 S.p.a. e, in quell’occasione, sono stato capace di ottenere l’offerta da parte della Società di eseguire 20 opere da cedere gratuitamente al Comune. Era stato chiesto ad ogni Consigliere comunale di seguirne una: io ho seguito e portato a termine la mia, quella della ristrutturazione e messa a norma del campo sportivo di Ardea “Marco Mazzucchi”, costata alla ditta circa € 450.000,00 per la demolizione e realizzazione delle torri faro, la ristrutturazione degli spogliatoi e della tribuna, l’impianto di riscaldamento con caldaie nuove per le docce. La festa del fine lavori è stata immortalata da fotografi, giornalisti e tv, a riprova che tutto è stato concluso nel migliore dei modi. Gli altri 19 Consiglieri comunali sono stati capaci ha fare altrettanto? Le altre 19 opere offerte dalla Fiamma 2000 S.p.a. le hanno fatte portare a termine?”. Tornando a questa legislatura, i costi per gli allacci alla rete fognante sono un altro dei problemi da lei affrontati in commissione ambiente: ha già avuto qualche risposta rispetto a quanto richiesto formalmente alla segreteria comunale? “La Commissione Ambiente ha accolto all’unanimità la mia proposta, ovvero chiedere ufficialmente e relazionare all’Assessore, al Dirigente e alla Segreteria comunale su domande specifiche, per avere dati e notizie precisi inconfutabili sulle quali decideremo provvedimenti da portare in Consiglio comunale. Ancora non abbiamo risposte ufficiali, ma sono argomenti complessi e delicati che richiedono del tempo, prima di rispondere si deve essere certi di non riportare inesattezze, perché poi se ne risponde in prima persona”. Lei ha fatto delle specifiche richieste anche in merito al contenzioso S.P.E. S.r.l.-Comune di Agosto 2012

Ardea. Quali sono, esattamente? “Voglio capire come mai, nonostante quanto ottenuto dalla Cassazione, dal Collegio Arbitrale, dallo stesso Tribunale di Velletri che aveva emesso il provvedimento originario senza la necessaria giurisdizione e dal Tribunale di Roma, non si sia ancora riusciti a rientrare in possesso dei soldi indebitamente presi dalla ditta. Stiamo parlando di 11 milioni di euro, che la società aveva preteso in relazione a fatture extra-contratto non contestate in tempo utile. Tutti ricordano le fasi più salienti della vicenda, come la mancata difesa repentina a seguito di una notifica fatta a metà Agosto, quando tutti erano in ferie, l’assenza ingiustificata di atti relativi alla non pignorabilità dei soldi, la teatrale protesta di incatenamento da parte dell’ex sindaco Carlo Eufemi, il pignoramento della somma di € 8.614.984,64 dovuto ad una sentenza emessa da un Giudice che per legge non era competente, una fantomatica sentenza definitiva del Tribunale di Roma nella quale si dichiara la nullità del pignoramento e la contestuale caducazione del pignoramento con la condanna la S.P.E. S.r.l. alla restituzione della somma e, per finire, i 2 lunghi anni sino ad oggi di atti dubbi per efficacia, determinazione e tempistica nel recupero della somma da parte del Comune di Ardea! Insieme al presidente della Commissione Trasparenza ho quindi richiesto la convocazione di una riunione congiunta per controllare che tutti gli atti effettuati ad oggi siano mirati al reale recupero dell’intera somma, per tutelare i cittadini di Ardea e rimpinguare prima possibili le casse comunali di tale somma di denaro”. Ci sono altri argomenti che vuole portare al più presto all'attenzione delle commissioni o del consiglio comunale? “Vorrei discutere in Commissione dell’Appalto dell’acqua, mentre in Consiglio della mozione di richiesta di revoca dell’Appalto della Società di riscossione tributi e dell’armamento delle pattuglie di pronto intervento di pistole della Polizia Locale”. L'Amministrazione guidata dal Sindaco Luca Di Fiori è stata duramente attaccata, sin dal giorno dell'insediamento, con l'accusa di immobilismo. Si è parlato di Ardea allo sbando, di città malgovernata e di continuità solo negli errori. Cosa risponde a queste critiche? “Immobilismo non penso proprio, sono pochi mesi che siamo al governo della città e già abbiamo istituito ben cinque Farmacie sul territorio, tre sul litorale, una che copra la zona della Castagnetta fino al confine di Pomezia ed una per gli utenti che vanno dal centro storico di Ardea fino al confine di Aprilia. Ricordo a chi critica che siamo una squadra giovane, con tante idee e voglia di fare bene: nonostante il governo Monti e la Comunità Economica Europea abbiano imposto tagli e ridotto al minimo le spese, sorprenderemo i cittadini di Ardea per la nostra passione, inventiva e determinazione”. Alfredo Corrao


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LA FORZA DELLE DONNE Cristina Capraro sempre in prima linea C ristina Capraro 3 mesi dopo le elezioni: la situazione trovata all'interno dell'Amministrazione comunale è quella che si aspettava o è diversa da come viene immaginata finché si è nel ruolo di "semplice cittadino"? “Sotto alcuni punti di vista la situazione è forse anche peggiore di quella che si immagina. Da cittadino si ha un certo livello di consapevolezza, ma quando si fa il proprio ingresso nella macchina amministrativa determinate realtà che credevi potessero essere assurde o frutto di chiacchiere di paese improvvisamente diventano chiare. A partire dal rispetto delle regole. Sembra che chi ha governato finora abbia percepito il Comune come fosse casa propria, per cui si sente legittimato a fare come vuole. Vi sono ovviamente le eccezioni, anche nella maggioranza ci sono Consiglieri che rimarcano spesso l’importanza del rispetto delle regole, ma facendo una valutazione d’insieme, credo che la situazione sia tendenzialmente quella descritta. Forse è per questo che il centro destra ha portato avanti una campagna elettorale all’insegna della continuità…”. A sangue freddo, pensa che aver lottato da sola in campagna elettorale sia stata la mossa giusta da fare o era meglio far andare il centrosinistra interamente compatto al voto? “Sicuramente un centro sinistra coeso e compatto avrebbe avuto maggiori chance di vincere le elezioni. Il problema è che Italia dei Valori e PD erano due realtà distinte e separate che avevano in mente due tipi di campagna elettorale completamente diversi: noi puntavamo al cambiamento vero, quello necessario a ridare fiducia ai cittadini, avevamo bisogno di una figura completamente nuova che potesse essere percepita come un segnale forte di rottura con la Giunta precedente. Il PD ha invece presentato un candidato che aveva già governato per tanti anni ad Ardea, era conosciuto dal mondo politico e a cui veniva rimproverato, a torto o ragione non spetta a me dirlo, di non aver mai fatto una vera e propria opposizione. L’importante, allora, non era esprimere quale candidato sindaco Cristina Capraro, ma trovare una figura che rispondesse a determinate caratteristiche o esigenze”. Lei è l'unica presenza femminile in consiglio, mentre in Giunta le donne non ci sono proprio: quali sono i rapporti con i colleghi? “Ci sono stati scontri importanti, ma solo sotto il profilo prettamente politico. Non ci sono avversioni dal punto di vista personale o comunque divergenze riconducibili al fatto che sono una donna. Vi sono Consiglieri che stanno ben attenti ai modi in cui si rivolgono a me, altri evidentemente non hanno una buona opinione del gentil sesso in generale, o comunque palesano un atteggiamento retrogrado ricollocabile agli anni ’30. Come le risposte date alla proposta avanzata dalla minoranza di nominare almeno una rappresentante del genere femminile in Giunta: in quella occasione, a mio avviso, hanno offeso

le loro stesse elettrici”. L'opposizione sembra essere omogenea e non tentata, come invece avvenne 5 anni fa, dalla voglia di passare in maggioranza. Pensa che possa durare? “L’opposizione è compatta e perfettamente in linea. Abbiamo un obiettivo comune: vigilare sull’operato dell’amministrazione Di Fiori e tutelare i cittadini. Nonostante ci collochiamo in aree politiche ben distinte e separate, stiamo cercando la massima collaborazione per portare avanti una serie di iniziative. Rispetto alla maggioranza viaggiamo su binari che vanno in due direzioni opposte, non condivido metodi né contenuti. Durante la campagna elettorale abbiamo spesso rimproverato il PD di non essere stato in grado di mantenere unito il proprio gruppo, ma credo anche che questa volta sia diverso; c’è una squadra che sta giocando con tutto un altro spirito rispetto al passato, perché crede nella serietà e nella determinazione di ciascuno dei Consiglieri eletti”. Qual è il suo giudizio nei confronti del lavoro portato avanti dall'opposizione, soprattutto di fronte ai temi caldi come l'aumento della TARSU? “Per la Tarsu abbiamo presentato un’interrogazione su cui esigiamo delle risposte da parte di tutte le autorità competenti e, con la Commissione Trasparenza abbiamo richiesto tutta la documentazione relativa alla gestione rifiuti dal 2009 ad oggi. Qualcuno ci rimprovera il fatto di non essere abbastanza presenti. La verità è che l’IDV ritiene che non si possa solo protestare. Il nostro dovere è quello di contrastare l’amministrazione, ma non a prescindere e per partito preso. Non dobbiamo mai perdere di vista l’obiettivo, quello cioè di tutelare i cittadini e garantire loro che le cose vengano fatte come si deve. Sono contraria alla critica sterile, ritengo sia necessario documentarsi, capire bene qual è la situazione ed evitare di parlare a sproposito. In questo la presidenza della Commissione Controllo e Garanzia mi aiuta: permette di accedere a tutti quegli atti necessari per affrontare alla radice ogni problema”. Spesso l'IDV emette dei comunicati che stroncano completamente l'operato della Giunta Di Fiori. Ma quali sono le cose positive e quali quelle negative fatte dall'amministrazione in questi 3 mesi secondo lei? “Le questioni su cui l’IDV interviene sparando Agosto 2012

Politica a zero sull’operato dell’amministrazione sono evidenti a tutti. Il nostro Gruppo ha il coraggio e la determinazione di denunciare quanto non va, per sollecitare l’amministrazione a prendere provvedimenti. Abbiamo messo in evidenza in più occasioni il problema dei calcinacci lasciati sulla spiaggia a seguito delle demolizioni di edifici abusivi, cosa ingiustificabile soprattutto nel periodo estivo. Di positivo c’è il fatto che la macchina amministrativa sta lavorando con gli altri Enti e Istituzioni, a volte anche grazie alla stessa minoranza, per ottenere degli interventi di supporto su una serie di situazioni che erano ferme da anni. Un esempio è la scuola superiore che contiamo di realizzare a breve o l’illuminazione di alcune strade principali di competenza della Provincia”. Quali sono i problemi più urgenti da risolvere? “Le priorità sono tre: rifiuti, acqua potabile e opere pubbliche. Sui rifiuti la situazione rischia di degenerare: laddove si realizza il porta a porta, spesso i sacchetti dell’immondizia rimangono appesi alle recinzioni delle abitazioni per giorni, in altre zone sono ormai nate vere e proprie discariche a cielo aperto, per non parlare delle spiagge, in cui oltre alla sporcizia quotidiana giacciono spesso calcinacci e rifiuti ingombranti. In più, i cittadini subiranno un aumento del 12% della TARSU. Per l’acqua potabile la questione è anche peggio: intere zone non servite, ai limiti dei Paesi del Terzo mondo. Mentre per le opere pubbliche, queste diventano urgenti soprattutto perché si avvicina il periodo invernale, in cui buche e voragini diventano pericolose per l’incolumità dei cittadini. Dobbiamo prendere provvedimenti in maniera programmata e non correndo dietro all’emergenza del momento, cosa che l’amministrazione avrebbe dovuto fare anche per incentivare il turismo nel periodo estivo”. Lei non è solo donna, ma è anche giovane: ma che prospettive ci sono per i giovani di Ardea a livello culturale, lavorativo, ma anche di semplice divertimento? “Dobbiamo prendere atto della situazione reale: non ci sono punti di aggregazione o iniziative che possano coinvolgere i giovani, e purtroppo non vedo neppure incentivi dal punto di vista lavorativo. Non è edificante descrivere una realtà così desolante, ma sarebbe da ipocriti dire che le cose vadano meglio. Credo sia utile, specie per quel che concerne le opportunità di lavoro, partecipare quanto più possibile ai bandi che vengono promossi dalla Provincia e dalla Regione in favore di forme di imprenditoria giovanile. Noi ci stiamo organizzando per creare una mailing-list con la quale trasmettere in maniera sistematica e puntuale tutte le opportunità. Ci auguriamo che questa Amministrazione, così come ha dichiarato in campagna elettorale, comprenda l’importanza di centri di aggregazione e delle manifestazioni culturali e lavori ad una programmazione che possa dare i suoi frutti”. Alessia Ambra Achille

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CRISI: MAI COSI’ SENTITA

Dall’impiegato al professionista, l’indice di benessere finanziario è in netto calo

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on passa giorno senza che arrivino, leggendo il giornale, guardando la TV o connettendosi ad Internet, notizie sull’economia italiana ed estera. E si tratta sempre di notizie negative che ci hanno fatto, purtroppo, prendere confidenza con termini come spread, spending review, risk management, bund, EFSF, PIL. La “cura Monti”, dopo una prima reazione positiva, non ha dato nessun effetto, se non quello di vedere gli italiani molto più poveri di prima, con un potere d’acquisto sempre minore, così come sempre meno sono le speranze di poter uscire indenni da questa crisi che ha addirittura spinto al paragone con il dopoguerra. Ma se nel dopoguerra c’era almeno la felicità per la fine di un incubo, ora non c’è consolazione, perché quella che è finita è un’era in cui il benessere era riuscito ad arrivare quasi dappertutto, mentre adesso lo spettro della povertà aleggia anche in categorie che mai avrebbero pensato di poter essere a rischio. Tra manovre e manovrine le famiglie italiane hanno la pressione fiscale più alta del mondo - triste primato che avremmo voluto non vantare – e si trovano nell’incertezza più totale per il prossimo futuro. Sul web la protesta impazza, ma nella realtà “non virtuale” si fa ben poco: al contrario delle piazze greche e spagnole, spesso piene di manifestanti che si ribellano alle “soluzioni” governative, quelle italiane sono al limite piene di gente che passeggia. Eppure, come rilevato da una ricerca fatta dalla Ing Direct rilevata da Gfk Eurisko, la situazione di crisi economica sta fortemente influenzando gli italiani, ripercuotendosi sul loro senso di sicurezza in relazione alle proprie finanze personali. L'Indice di benessere finanziario (IBF), l'indicatore sintetico che misura il benessere percepito dalle famiglie in relazione alle sei dimensioni della finanza personale (mutui, prestiti, carte di credito, risparmio, investimenti, reddito e spese familiari), è infatti calato di 3 punti rispetto ad un anno fa e di oltre 4 punti rispetto a dicembre 2011, registrando così un picco negativo senza precedenti: calcolato su una scala da 0 a 100 per misurare il comfort delle famiglie

con le finanze personali (100 = massimo comfort, 50 = medio comfort, 0 = massimo disagio), l'IBF tocca registra il suo minimo storico raggiungendo 43,3 punti. Le famiglie del Belpaese, quindi si dichiarano essere al di sotto del medio comfort. Ma quali sono i maggiori timori degli italiani? Innanzi tutto la capacità di pagare le rate del mutuo, seguito dal timore di non riuscire più ad accantonare risparmi e dalla perdita di capacità reddituale. Mette paura la risposta inerente alla domanda sulla sicurezza di riuscire a pagare spese di casa e bollette, che crolla nell'ultimo trimestre di ben 6 punti. Si notano ancora di più le differenze tra uomini e donne rispetto al benessere percepito, con l'IBF maschile al 45,2 contro il 41,3 delle donne: la variazione appare decisamente più significativa con 5,4 punti per l’IBF femminile di calo contro 1 punto degli uomini. Tornando alle famiglie, se nei mesi scorsi si faceva fatica a mettere da parte una quota del proprio reddito per spese future e progetti a lungo termine, oggi risulta difficile anche a riuscire a pagare le fatture di fornitura dei servizi primari e le spese ordinarie utilizzando il solo stipendio: questo costringe gli italiani a ricorrere, laddove ce ne siano, ai risparmi accumulati negli anni. La reazione comune è quella della maggiore attenzione: si controllano tutte le entrate e le uscite sugli estratti conto della carta e le altre documenta-

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zioni bancarie. A livello pratico, poi, si cerca il risparmio senza intaccare la qualità: si passa da un supermercato all’altro alla ricerca dell’offerta migliore per la spesa quotidiana, si approfitta dell’iniziativa di alcune compagnie petrolifere per fare il pieno all’auto, si prende qualcosa al take away invece di sedersi al ristorante. Se invece guardiamo alle industrie, il 25 Luglio MF/Down Jones informa che le imprese italiane sono tra le peggiori in Europa in quanto a maturità dei loro sistemi di gestione del rischio. In Italia, infatti, sono meno della metà le aziende che decidono di gestire il rischio d'impresa: più del 54% non ha una struttura dedicata e oltre l'84% non prevede di introdurla. Secondo l'Istat nel 2011 i profitti delle aziende hanno registrato i valori più bassi dal 1995 e si prevede, per il 2012, una contrazione del Pil fino all'1,5%, con speranze di crescita (+0,5%) solo nel 2013. Gianmario Vincis, A.D. di Olimpia Broker Pmi, ha spiegato che "quella del risk manager è una figura ancora oggi molto sottovalutata nel nostro Paese ed è per lo più concentrata nelle grandi imprese. E' proprio la criticità economica di questo periodo a rendere indispensabile, soprattutto per le piccole e medie imprese, l'esperienza di professionisti del settore in grado di definire le linee guida per riuscire a competere, garantire posti di lavoro e creare nuove opportunità di sviluppo". Ma si tratta di strategie i cui effetti vengono poi vanificati dai continui declassamenti da parte di Moody's, che non solo colpisce continuamente l’Italia ed il suo sistema bancario, ma – dopo aver preso di mira, il 26 luglio, le economie forti dell'Europa, ovvero Germania, Olanda e Lussemburgo, lasciate con rating AAA ma con l'outlook passato da stabile a negativo – anche l’EFSF, il fondo salva stati europeo, che è passato da stabile a negativo. La decisione di declassare anche il fondo è una conseguenza diretta proprio del declassamento delle economie forti d'Europa, quelle che versano maggiori fondi nell’EFSF. Il continuo declassamento dell’Italia, unito ad uno spread che ha superato quello lasciato dal Governo Berlusconi, all’aumento della


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LA SPENDING REWIEW L

pressione fiscale e dei prezzi di merci e servizi, rendono il futuro degli italiani sicuramente incerto. Ma dalla crisi, come successo soprattutto nel secondo dopoguerra, nascono anche – forse per la forza della disperazione - nuove idee: nel 1946 il ristoratore toscano Attilio Bindi acquista una piccola pasticceria a Milano e, per primo, offre un servizio su ordinazione con consegna veloce ai ristoranti milanesi. Da qui nasce un’impresa conosciuta oggi in tutto il mondo. Stessa cosa accade a Giovanni Rana: da bambino lavora nel panificio di famiglia; a 25 anni, nel 1961 si mette in proprio. A guidare i suoi passi è l'intuizione vincente della necessità del consumatore di trovare sul mercato prodotti alimentari di veloce preparazione: intuizione che da anni lo porta ad essere, nonostante la crisi, uno dei maggiori imprenditori italiani. E che dire di Pietro Catelli, che nel 1946 apre un piccolo ufficio sulle rive del Lago di Como, specializzandosi in venipuntura e nella medicazione: dopo la nascita di suo figlio Enrico, chiamato Chicco, Catelli mette a frutto l’estro che sta facendo crescere la sua impresa, specializzandosi in prodotti non solo per la medicamentazione, ma anche per i bambini. Per chi non lo sapesse, Catelli è il fondatore della Chicco Artsana. Come a dire, se non ci sono soldi, facciamo lavorare il cervello non solo per sopravvivere, ma per trovare una valida via d’uscita: del resto, in Italia siamo famosi per l’arte dell’arrangiarsi. Maria Corrao

a “Spending rewiew” è quel processo mirato a migliorare l'efficienza e l'efficacia della macchina statale nella gestione della spesa pubblica. Gli interventi previsti dal Consiglio dei Ministri consentiranno un risparmio per lo Stato di 4,5 miliardi per il 2012, di 10,5 miliardi per il 2013 e di 11 miliardi per il 2014. Sotto il mirino sono le strutture organizzative, le procedure di decisione e di attuazione, i singoli atti all’interno dei programmi, i risultati. I capitoli di spesa dei Ministeri vengono controllati per vedere cosa può essere ridotto o eliminato, per capire se e dove ci sono sprechi o inefficienza. L’analisi, riferisce il sito web del Governo, “ha permesso di individuare un benchmark di riferimento in base al quale stimare l’eccesso di spesa in capo alle amministrazioni (lo Stato centrale, le Regioni, le Province, i Comuni e gli enti pubblici non territoriali)”. Ma, concretamente, cosa è stato fatto finora? Impossibile elencare tutti i provvedimenti presi; ricordiamo allora quelli più importanti: sono il pubblico impiego e la Sanità i settori più “colpiti, con il blocco degli stipendi e delle assunzioni per quest’ultimi. Fino al dicembre 2014 lo stipendio dei dipendenti delle società pubbliche non potrà superare quello del dicembre 2011; nello stesso triennio le “facoltà assunzionali” della PA verranno ridotte del 20%. La riduzione passerà al 50% tra il 2015 e il 2016 per arrivare al 100% dopo il 2016. Fino al 2015 sono bloccati i concorsi pubblici per l’accesso alla prima fascia dirigenziale. Per gli statali, dal 1° ottobre prossimo i buoni pasto non potranno superare i 7 euro. Ci saranno poi le ferie obbligatorie e meno permessi: non sarà più possibile monetizzare le ferie non godute e gli straordinari nei giorni festivi. Per quanto riguarda la Sanità, le regioni in deficit che hanno dovuto predisporre i piani di rientro, come il Lazio, potranno anticipare dal 2014 al 2013 la maggiorazione dell'addizionale regionale Irpef dell’1,1 %, ora fissata allo 0,5%. Altre voci sono le liberalizzazioni delle licenze per farmacie e taxi, ed i consueti tagli alle scuole, che vedono la novità delle pagelle on line. I tagli colpiscono anche il gettito dello Stato nei confronti dei Comuni, che – ad entrate ridotte – reagiscono alzando le imposte locali. A nulla è servita la protesta dei Sindaci del 24 Luglio davanti al Senato. “La strada giusta non è quella dei tagli lineari – ha detto il Presidente Anci e Sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio – Noi diciamo no alla scure indiscriminata del Governo che si abbatte sulla pelle dei nostri cittadini senza colpire veramente gli sprechi. Non si può spegnere l’incendio che divampa nel Paese spostandolo dal Centro nelle periferie dei nostri Comuni. Dobbiamo ripartire dal lavoro fatto, dal federalismo e dall’autonomia degli Enti Locali, con un’analisi seria della spesa che porti a risparmi strutturali, ce lo chiedono i mercati e ce lo chiede l’Europa. La soluzioAgosto 2012

ne non è certo la spending review che si aggiunge ai provvedimenti precedenti che già tanto hanno tolto ai Comuni ponendoli in forti difficoltà economiche, che si traducono inevitabilmente in difficoltà nella fornitura di servizi primari ed essenziali alla cittadinanza. Per l’IMU ci siamo battuti nei mesi scorsi e abbiamo conquistato il ritorno del tributo interamente nelle casse comunali dal 2013. La nostra prossima battaglia sarà sul patto di stabilità che impone criteri impossibili da rispettare: via gli investimenti dal patto di stabilità, sarà questa l’unica condizione affinché i Sindaci rimangano dentro un rapporto di ascolto ed alleanza con gli altri interlocutori, necessario oggi più che mai per superare la crisi. E’ ora di convocare una conferenza di programmazione economica e finanziaria che coinvolga i Comuni come soggetti della Repubblica, al pari delle Province, delle Regioni e dello Stato”. Protesta vivace anche da parte del Sindaco di Torino Piero Fassino. ”Comuni e Province – ha dichiarato Fassino – incidono per il 15% nella spesa pubblica, ma hanno contribuito per il 25% al risanamento dei conti. La spending review avrebbe dovuto essere una revisione qualitativa e si è trasformata in un taglio lineare” Per Fassino occorre invece pagare tutti per pagare meno, combattendo in modo più serio e a tutti i livelli l’evasione fiscale, che deve andare a braccetto con una spending review davvero corretta ed equa. “Il patto tra burocrazia ministeriale, dipendenti pubblici e potere politico non è più sostenibile – ha concluso Fassino Chiediamo che si agisca sui Ministeri e i corpi centrali: ci sono spese colossali, sacche di parassitismo e duplicazioni di enti”. “I tagli che caleranno sui Comuni – ha spiegato il Sindaco di Pomezia Enrico De Fusco, presente alla manifestazione - non faranno che accentuare le difficoltà che gli Enti Locali affrontano quotidianamente per garantire i servizi primari ed essenziali alla cittadinanza. Basti pensare che l’IMU pagata dai cittadini di Pomezia si è tradotta in 9,5 milioni di euro nelle casse del Comune e ben 8 milioni nelle casse dello Stato, a cui vanno aggiunti 7 milioni di mancati trasferimenti statali. Parliamo di 15 milioni di euro in meno in bilancio per il nostro Comune, e quindi per i nostri cittadini. La richiesta che poniamo come Anci è il riconoscimento dell’autonomia dei Sindaci nella gestione delle casse comunali e delle entrate tributarie. Comunque una battaglia è stata vinta: l’Associazione dei Comuni è stata contraria fin da subito alla scelta di dismettere le società partecipate e la Consulta ci ha dato ragione dichiarando l’illegittimità costituzionale dell’articolo 4 della finanziaria bis del 2011 sulla privatizzazione dei servizi pubblici da parte degli Enti locali. Ciò significa che rimane intatto il principio del pubblico quando si parla di servizi fondamentali per la cittadinanza”. Alessia Ambra Achille

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CRISI DI CASA NOSTRA Parlano commercianti ed imprenditori locali L a crisi dilagante non ha di certo risparmiato il territorio di Pomezia ed Ardea, già oggetto di dismissione di siti industriali nel periodo immediatamente precedente al crollo economico degli ultimi due anni. Senza voler tornare ai grandi numeri di Sigma Tau, Aiazzone ed Emmelunga, Herla o Casamercato, in giro si vedono negozi che chiudono e commercianti che si lamentano. Ma è per tutti così? In linea di massima sì, ma ci sono le eccezioni, “create” dalla volontà di non andare a fondo. “In un periodo di crisi come questo, con un calo generale delle vendite, io ho deciso di andare controcorrente e di aprire un'altra agenzia – spiega Anna Maria Greco, titolare dell’agenzia di viaggi L’Atollo blu, con sedi a Torvaianica ed ai 16 Pini – Nonostante la forte concorrenza di internet ho capito che il cliente ha bisogno di essere seguito e rassicurato”. Rispetto allo scorso anno il fatturato è leggermente superiore ed è aumentato il numero di clienti. “E’ però cambiato il modo di pagare – precisa la Greco – la crisi comunque esiste, non possiamo ignorarla, quindi, se prima si preferiva saldare in contanti quello che a prima vista potrebbe sembrare solo un capriccio, ma che in realtà è quasi una necessità per ricaricarsi dopo un anno di lavoro e sacrifici, adesso sono di molto aumentate le

persone che ricorrono al finanziamento, specie se è a tasso 0”. Ma si preferisce restare in Italia o andare all’estero? “Per assurdo si vendono più pacchetti per l’estero che per l’Italia, per una ragione semplicissima: a parità di prezzo, andando all’estero si ha il viaggio incluso, mentre restando nei confini nazionali occorre aggiungere il costo per arrivare a destinazione. E, tra benzina ed autostrada, senza contare eventuali traghetti, la cifra si alza in modo consistente”. Quanto dura la vacanza media, quest’anno? “Quasi tutti fanno una sola settimana, puntando sulla qualità invece che sulla durata”. Anche il presidente del Golf Club Mare Di Roma di Ardea, Fabio Cristofani, ha scelto di investire nonostante la crisi. “Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno registriamo un calo di circa il 30% delle presenze giornaliere”. Eppure il golf ha la nomina di uno sport per ricchi, che notoriamente non sentono la crisi… “Il nostro è un club “low cost”, frequentato dal-

l’imprenditore così come dall’impiegato, quindi non possiamo pensare di essere immuni dalla crisi. Comunque le mancate presenze possono anche essere imputate al grande caldo di luglio, che non favorisce questo sport”. Qual è la vostra ricetta anticrisi? “Guardare al futuro in maniera positiva. Abbiamo deciso di investire soprattutto in immagine, attraverso pubblicità mirate nazionali ed internazionali, eventi e sponsorizzazioni, perché chi sopravvive a questa crisi è sicuramente già a buon punto e, quando l’economia riuscirà a ripartire, si troverà in una posizione di vantaggio rispetto a chi è semplicemente rimasto a guardare”. Una panoramica della situazione riesce a darla Fabio Miatti, presidente della Pro Loco di Torvaianica, a stretto contatto con commercianti e cittadini grazie all’iniziativa “I love Torvaianica”. Rispetto all’anno scorso sul litorale pometino ed ardeatino si registrano più presenze? “Sicuramente sì, ma questo non è un dato positivo come potrebbe apparentemente sembrare. La maggior parte delle persone che si vedono passeggiare di giorno e maggiormente di sera non sono infatti turisti, che sono invece di meno rispetto al passato, ma residenti che non sono potuti partire per le ferie, o che hanno ridotto il periodo in cui andavano fuori.

TUTTI IN VACANZA… O NO? La crisi intacca anche le ferie: più della metà dei

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nostri concittadini resta a casa

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l 43% dei cittadini di Pomezia ed Ardea non andrà in vacanza per mancanza di denaro, il 10% resterà a casa per altri motivi. La crisi tocca quindi anche le ferie estive, che per più della metà dei nostri concittadini verranno trascorse tra le mura di casa. Per fortuna abbiamo il mare gratis – senza voler polemizzare sulla qualità delle acque - e, almeno quest’anno, l’intraprendenza di alcuni commercianti che hanno deciso di mettersi in gioco animando le serate estive con eventi di vario genere, riempiendo un carnet estivo comunale che, senza l’apporto dei privati, sarebbe stato davvero scarno sempre a causa della mancanza di soldi, questa volta pubblici. Ma vediamo, nel dettaglio, quali saranno le vacanze di pometini e ardeatini. Tra chi potrà andare, o è appena stato, in vacanza il 10% ha scelto il villaggio turistico, come Fabio, impiegato 44enne, che ha speso 2000 euro per tutta la famiglia, formata da 4 persone. Stessa tipologia familiare per il 46enne Alessandro, militare di carriera: ha speso 1000 euro a persona, però potrà godere di una settimana in montagna ed una al mare. 700 euro a persona per la vacanza di Pietro, insegnante 60enne, e sua moglie, anche loro al mare come Lorenzo, musicista 39enne, che ha pagato solo 200 euro per la sua settimana in villaggio, ma solo per uno “scambio merce”: prezzo scontato in cambio di alcune serate. Il 23%

dei vacanzieri ha scelto l’albergo; il prezzo più alto è stato pagato dalla Broker 40enne Sorina, che ha pagato 3000 euro per 3 persone in pensione completa in montagna, seguita dal 40enne Mario e dal 45enne Walter, entrambi liberi professionisti, che hanno scelto il mare pagando 800 euro a persona. 700 euro a persona il prezzo pagato da Laura, medico 45enne: in 3 vanno a visitare l’Olanda. 500 a testa per Antonio (64 anni), Riccardo (69 anni) e Marietta (64 anni) : tutti e tre vanno in vacanza in coppia, destinazione montagna. Vacanza a due, ma al mare, anche per Maria, casalinga 62enne, che ha Agosto 2012

speso 450 euro a persona, mentre il 61enne Marcello, pensionato, è riuscito a spuntare un prezzo di 300 euro a persona, per un totale di 4 persone. Antonio, barista 52enne, ha ridotto i giorni a 5, riuscendo a prenotare l’alloggio spendendo solo 45 euro a notte per una camera tripla con solo pernottamento. Fabiola, commerciante di 29 anni, ha affittato un appartamento al mare per 4 persone a 1000 euro, mentre Umberto, pensionato 59enne, ha deciso di partire in camper: 150 euro a persona per 5 giorni, tre persone. 600 euro a persona per la crociera del 48enne Stefano, che ha catturato un’offerta sul web per una vacanza di 10 giorni. E chi in vacanza non ci va? Qui troviamo tutte le categorie: operai come Paola (43 anni), Raffaella (45) e Giovanni (46); impiegati come Antonio (57 anni), Paolo (49) Francesco (57) e Lucia (37), commercianti come Daniele (40 anni), Alessandra (39), Carmelo (67), Roberta (21), Gianfranco (59) e Rossella (56); pensionati come Sante (72 anni), Giorgio (61), Maurizio (68), Roberto (59), Valentino (68) e Carlo (65), ma anche lavoratori precari, come Marialaura (23 anni), Eleonora (48), Marilena (44) e Gennaro (48). Sono solo alcuni esempi, che fotografano la nostra realtà: una realtà di cittadini alle presi con una crisi più grande di loro. Valentino Valentini


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Seguici sul sito web per rimanere informato su tutte le ultime news Per quanto riguarda i turisti, registriamo meno affitti rispetto all’anno scorso. Sono dati non confortanti per l’economia locale: abbiamo tanti villeggianti mordi e fuggi, soprattutto nel week end, che arrivano la mattina e, al massimo, se ne vanno dopo cena. Ma la maggior parte va via già nel pomeriggio. Questo incrementa al massimo i consumi nei bar, tavole calde, pizzerie e take away, ma non ha una forte ricaduta sul territorio. La spesa, infatti, è solitamente molto contenuta: il calo che i negozianti lamentano supera il 30% rispetto all’estate del 2011. Questo è purtroppo quanto sento anche attraverso i contatti con Confcommercio e Confesercenti”. Ma come reagiscono i commercianti a questa mancanza di clientela? Dipende dal tipo di attività commerciale. Chi risente meno della crisi sono i pubblici esercizi, che possono contare sul turista “giornaliero”, eppure sono proprio loro ad aver avuto le maggiori iniziative per attirare i clienti. Sono infatti stati molti i commercianti che hanno deciso di organizzare serate ed eventi, giochi e manifestazioni, sia nei loro esercizi che nella piazza principale, oltre che sulla spiaggia. La loro è stata una scelta coraggiosa, che li ha portati ad investire del denaro per cercare di “smuovere le acque” e non restare con le mani in mano in attesa che la crisi passi da sola. Del resto, l’unica maniera per superare la crisi è reagire e combattere, non lasciare che ci travolga”. Ma queste serate, tra l’altro molte in collaborazione proprio con la Pro Loco, portano dei benefici a tutto il commercio del posto? “Da quello che mi viene detto sì, perché grazie a questi eventi aumentano le persone che, la sera, fanno passeggiate sul lungomare e magari acquistano qualcosa, che può essere il semplice gelato, ma anche qualcosa di più. Se non ci fosse quel movimento creato dalla presenza delle manifestazioni e delle tanto criticate bancarelle, la perdita sarebbe stata sicuramente di gran lunga superiore a quel 30% di cui si parlava prima”. Come vede questo scampolo di estate ancora rimasto? “Spero che Agosto possa ricompensare delle perdite dei mesi precedenti: giugno è stato un disastro da dimenticare a causa del maltempo, mentre luglio, nonostante il sole, non è riuscito a decollare. Ci rimane quindi un mese per poter sperare…”. Francesco, del “Bar Ermes”, è tra gli esercenti che tentano di reagire. “Abbiamo messo in campo una serie di iniziative per attirare nuova clientela: facciamo sconti particolari in determinati giorni, organizziamo serate a tema, come la sera del gelato o della birra, nelle quali il prodotto in questione viene venduto a metà prezzo: cerchiamo di combattere la crisi con i mezzi che abbiamo a disposizione”. Alessia Ambra Achille

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ANCHE QUESTA E’ CRISI.. Riceviamo e pubblichiamo lo sfogo-denuncia di un cittadino, nel quale in molti potranno ritrovare tratti della loro vita

“Settembre si avvicina, e con esso l’obbligo di dover “trovare un lavoro”. Perché il mio, quello dell’ambulante, non può più essere considerato tale. Un lavoro serve a soddisfare almeno i più elementari bisogni di una persona: mangiare, il mutuo, le bollette, le tasse, i figli, la scuola. Ma ad un certo punto ti accorgi che riesci a malapena a pagare mutuo e il mangiare e che non rimane nulla per i figli (costretti ad emigrare), con il direttore della banca che puntualmente ti avverte che “abbiamo sforato di una cosina”, cin le tasse che non riesci a pagare che poi ti ritornano maggiorate del 30% grazie ad Equitalia, che non pagherai mai perché se non riesci a pagare le vecchie, figuriamoci le vecchie più le nuove. Una lotta impari che arriva a mettere in pericolo la tua stessa casa, quella che con mille sacrifici devi ancora finire di pagare. Allora speri, speri che almeno i tuoi amministratori finiscano di raccontarti un mare di stupidaggini, e che prendano quella serie di provvedimenti che da anni promettono. Lo spostamento del mercato di Tor S. Lorenzo, per esempio. Da quando lo hanno spostato (complice anche la crisi che ha colpito un po’ tutti) non ha fatto altro che ridimensionarsi in modo esponenziale: la gente non sale fin là, ed il mercato rimane isolato, senza servizi, e quindi sempre più povero anche

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nelle offerte. Un circolo vizioso dove a farne le spese sono le centinaia di famiglie che campano solo di quelle entrate. Eppure, a campagna elettorale in corso, ricordo perfettamente i vari Consiglieri fare a gara a chi avrebbe migliorato più velocemente possibile questa realtà. Chiacchiere, solo chiacchiere. Come al solito. Come sempre. Dal Sig. Sindaco in giù, chi più chi meno hanno tutti garantito una veloce soluzione… Ed eccola la soluzione: i mercati vengono abbandonati da chi rispettando le leggi cerca di stare in regola, lasciando via libera a chi non ha nulla da perdere, a chi non paga nulla!!! INPS, IVA, TOSAP, TARSU, IRPEF, IMU: tutte tasse che io in un modo o in un altro dovrò pagare, ma non più con il mio lavoro, il mio lavoro non esiste più, I MERCATI NON ESISTONO PIU’. Vorrei ringraziare uno per uno tutti i Consiglieri, Assessori e Dirigenti per il lavoro non svolto e la serenità con cui guardano un’altra nave andare a fondo, quella dei mercati rionali. Da settembre questo comune avrà un disoccupato in più, un’altra entrata in meno per le casse comunali, un’altra storia simile alle tante altre che ormai affollano questa realtà. Alberto Trastulli, Vice presidente ACAL – Consigliere comitato civico di Tor S.Lorenzo”

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COSA NON VA IN CITTÀ

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I cittadini segnalano che…

isto il gran numero di segnalazioni fotografiche arrivate questo mese in redazione, abbiamo deciso di riunirle in una carrellata indicativa di problemi maggiormente sentiti dai cittadini.

Ci troviamo su via Catullo, precisamente di fronte all'autoscuola Spigoni: sfido a chiunque a passare con il passeggino su quel marciapiede, troppo stretto. Immaginiamo una persona invalida su una sedia a rotelle: ovviamente sarà costretta a camminare per strada.

Ci troviamo in via Boezio, nelle vicinanze di via Varrone: è inutile commentare questa immagine, che parla da sola… Forse sarebbe il caso di rifare il marciapiede?

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Questa è via Boezio. Partendo dall’inconfutabile fatto che il problema deriva dell’inciviltà di qualche cittadino, resta la constatazione che, nonostante le segnalazioni fatte al Comune di Pomezia, i rifiuti indebitamente lasciati sul marciapiede siano rimasti sul posto per più di due settimane…

Chi ha la precedenza? Solo cani, gatti e topi, che “viaggiano” all’altezza di questo “Stop”, possono saperlo. Qui siamo in via Torvaianica Alta, all’incrocio con via Mar Tirreno. Il palo si trova per terra ormai da un mese, ma nessuno lo rimuove.

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Siamo in via Salvo D'acquisto, precisamente di fronte all' ufficio anagrafe del comune di Pomezia. Possibile che nessuno, tra i dipendenti comunali, si sia mai accorto che le radici di quest’albero hanno completamente dissestato il manto del marciapiede? In che strada siamo? Per capirlo basta arrampicarsi sull’albero e scostare le foglie… Se non avete voglia di farlo, ve lo diciamo noi: questa è via Levante, a Martin Pescatore.

Questa è via Salvo D'Acquisto, verso piazza San Benedetto: il 21 Luglio, durante il mercato settimanale, una signora è caduta rovinosamente a causa del manto stradale dissestato e pieno di spaccature, oltre che di “ostacoli” di varia natura. Problemi comuni sicuramente a tante altre strade, ma in questa, a differenza di altre, il sabato c'è il passaggio pedonale e non vedere una buca (e lì ce ne sono davvero tante) può provocare problemi al malcapitato.

Nella speranza che non piova mai… Foto scattata il 24 luglio, dopo l’acquazzone del giorno precedente. Questo è il sottopasso di Via Pontina, all’altezza dell’Hotel Selene, dove l'anno scorso due cittadini pometini rischiarono di annegare. Si attende forse la disgrazia per intervenire?

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STORIA DI UNA PIAZZA

Piazza Indipendenza tra passato, presente e futuro, raccontata da un cittadino

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a piazza è, per eccellenza, il luogo di riunione e di incontro di una comunità. A Pomezia, parlando di piazza, si intende senza ombra di dubbio Piazza Indipendenza. Piazza dell'Impero, tale era la sua denominazione, venne concepita da Concezio Petrucci (e dai suoi co-progettisti della città di fondazione Mario Mosè Tufaroli, Emanuele Filiberto Paolini e Riccardo Silenzi ) come centro civico. Su di essa si affacciavano il Municipio, la Torre Comunale, la Casa del Fascio, la Chiesa Madre dedicata a San Benedetto, l'Ufficio Postale e, poco discosto, il complesso scolastico. In breve tutte le strutture principali a servizio di un borgo agricolo quale Pomezia era. A completamento della piazza venne realizzato un giardino, al quale si accedeva da rampe laterali, caratterizzato da due filari di pini marittimi, presenti anche negli assi viari principali: un giardino all'italiana con geometriche siepi di bosso ed una palma a simboleggiare l'Africa fascista; lo sfondo era costituito dalla vista dei Colli Albani inquadrati dai pini. Tale situazione si mantenne anche nei primi anni del dopoguerra, fin quando, in spregio alla geografia e al buon senso, il territorio pometino, che insiste nell'Italia Centrale, venne incluso nell'area privilegiata della Cassa del Mezzogiorno. Sacrificando una millenaria vocazione agricola (la cui allegoria compare nello stemma comunale e della quale rimane ancora traccia nella “domus culta” calvisiana nell'area di Tor Tignosa, nella “domus culta” di S.Edisto alla sedicesima pietra miliare della Via Ardeatina, nel toponimo Magiona, corruzione del latino mansio-mansiones, insediamento templare per la produzione agricola volta al sostentamento alimentare dei Crociati in Terrasanta) fu dato il via alla riconversione industriale del territorio. L'industrializzazione, che non prevedeva quella di trasformazione dei prodotti agricoli a tutela della vocazione, fu realizzata a macchia di leopardo (e qui giova ricordare la pochezza degli amministratori e di coloro che alienarono, a fini speculativi, i poderi ricevuti in dono dal fascismo) senza il supporto di una adeguata rete di servizi. Ciò comportò, dopo un effimero fulgore, un decadimento sempre più rapido, come dimostrano, salvo non si sa quanto durature eccezioni, le recenti cronache che riportano la compromissione del tessuto socio-economico. Tornando alla nostra piazza e particolarmente al nostro giardino, quest'ultimo, dopo i fasti iniziali, divenne sempre più un corpo estraneo alla piazza e alla città. Innumerevoli sono le ferite che gli sono state inferte, colpendo di riflesso anche la piazza, ferite che hanno contribuito a un progressivo stato di abbandono e di degrado. Sull'onda di un finto benessere e su un malinteso senso di modernità e al fine di recuperare tale incresciosa situazione, varie amministrazioni si sono cimentate nell'impegno di

recuperare la situazione con risultati sempre deludenti. Giunta Tassile: rifacimento dei bagni pubblici con un costo esorbitante. Ricordo di essermi beccato una condanna in contumacia, mio malgrado in quanto non convocato a giudizio, a 56.000 lire di multa e 50.000 lire per rimborso spese processuali, per aver scritto con vernice spray la frase “latrina costruenda est, cui prodest?”. Fui facile profeta: i bagni hanno conosciuto non più di una decina di minzioni. Giunta Aureli: chiusura dello sbocco di Via Orazio, pavimentazione della sede stradale fra piazza e giardino in pessima pietra serena (verrà in seguito smantellata e riasfaltata), creazione di una vasca rettangolare di adeguata misura per fare da specchio alla Torre Civica (la ahimè famosa piscina). Giunta Zappalà: ovvero quando la cura è peggio della malattia. Parte il restyling della piazza, contornando la piscina con sfere e cubi di travertino e arricchendo la vasca di tre funghi; illuminazione in stile cimiteriale; messa in opera di fioriere circolari, con annessi sedili, per ospitare delle querce; messa in opera di fioriere quadrangolari con sedili rivolti ai quattro punti cardinali, tanto per favorire la conversazione. Non pago di tanto scempio, si risistemano Piazza San Benedetto con la sua assurda fontana e l'architettonicamente insulso Monumento ai Caduti di Nassirya; si cementifica Piazza Aldo Moro; si costruisce un insignificante Monumento ai Marinai in Largo Brodolini; per terminare le fontane a raso alla testata di Via Orazio che hanno funAgosto 2012

zionato per ben 15 (quindici) minuti. Prima Giunta De Fusco: si rimuove l'illuminazione cimiteriale; si intitola il giardino a Concezio Petrucci, che si rivolta nella tomba nel vedere i suoi progetti stravolti; emanazione di una ordinanza che vieta l'accesso al giardino ai cani, divieto sempre disatteso e quasi mai salvaguardato dalla Polizia Locale, tanto che il giardino diventa luogo d'elezione per le deiezioni canine e non solo. Seconda Giunta De Fusco: lo stato di abbandono del giardino suscita demenziali appetiti edilizi da parte di un noto costruttore; altrettanto demenziali progetti per la realizzazione di un parcheggio sotterraneo; istallazione temporanea di una pista di pattinaggio su ghiaccio senza il ripristino dello stato dei luoghi, visto che le panchine rimosse non sono state ancora ricollocate in sede. La visione satellitare da Google map consente di vedere allineati gli ombrelli dei pini che crescono prosperi in piena terra, ambiente che si dovrebbe ricreare, almeno parzialmente, sul resto della piazza, particolarmente dove sono stati messi a dimora dei tigli in palese sofferenza e a rischio di morte, come a rischio di morte sono la quercia monumentale e le querce che contornano, di fronte all'ufficio postale, la fontana circolare, che ha sempre egregiamente funzionato al contrario delle cosiddette fontane moderne. Da pochi giorni sono iniziati i lavori per il nuovo rifacimento della piazza. Condivido alcune parti del progetto, quali l'innalzamento della sede stradale di attraversamento per portarla alla stessa quota della piazza; la pedonalizzazione nei fine settimana; il raccordo dolce del piano piazza con il piano giardino. Suggerisco l'espianto delle essenze che inibiscono la veduta dei Colli Albani e interferiscono con l'ombrello dei pini; la piantumazione di una siepe di alloro, pianta arbustiva dal rapido accrescimento nel fondo del giardino per nascondere, dal piano di calpestio dello stesso, la visione degli edifici eretti durante la Cassa del Mezzogiorno; la possibilità ai cittadini di Pomezia orgogliosi di essere tali di donare una pianta a compenso degli espianti, con relativa targa a futura memoria della donazione, come accade nel Giardino dei Giusti a Gerusalemme… Quale sede migliore per la collocazione degli alberi donati del Casale Balducci, senza vegetazione di contorno, che il Comune intende trasformare in scuola materna e quale essenza migliore del quercus ilex tipico del nostro territorio? Suggerisco, infine, la realizzazione floreale dello stemma di Pomezia in una aiuola riservata in piazza. Un amico mio diceva: I HAVE A DREAM! Beh… io pure! Valentino Valentini


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PIAZZA INDIPENDENZA CAMBIA LOOK Lavori in corso per dare una nuova immagine al centro città

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’ stata contestata, modificata, criticata ed ora abbattuta. La fontana di piazza Indipendenza, a Pomezia, ha visto iniziare i lavori di smantellamento il 13 Luglio, giorno in cui è partito il restyling voluto dal Sindaco De Fusco. Già alla fine di maggio scorso era stata fatta l’ordinanza che vietava il parcheggio anche alle auto di proprietà dell’Amministrazione sotto gli archi che costeggiano l’entrata del Comune, mentre nelle scorse settimane sono partiti i lavori di demolizione della fontana centrale, tanto discussa sin dalla sua costruzione. A breve verranno abbattute, oltre alla fontana, le fioriere con i sedili circolari e le fioriere dei punti cardinali, mentre la sede stradale verrà innalzata e portata all’altezza del piano di calpestio della piazza, per permettere la pedonalizzazione nei week end. Le sfere e i cubi di travertino verranno prolungati fino alla quercia e saranno messe a dimora nuove panchine più in linea con il nuovo aspetto della piazza. Ulteriori interventi sono previsti per raccordare il piano di calpestio della piazza con il piano giardini e ricreato il cono visivo dei Colli Albani. Dopo una serie lunghissima di vicissitudini che dal 2003 hanno interessato la fontana, fino alla rottura delle tubature a causa del calcare, il Sindaco, anche su suggerimento di molti cittadini, ha deciso di demolirla e di cambiare completamente il volto della piazza. “In questi anni abbiamo cercato più volte di apportare accorgimenti per migliorare l’aspetto della fontana che ha fatto costruire Zappalà – ha dichiarato De Fusco – ma non è servito a molto. Occupa di fatto uno spazio che dovrebbe essere a disposizione dei cittadini, grandi e piccoli, uno spazio aperto che possa

accogliere bambini, adulti e anziani. E’ proprio per questo che ho attivato gli Uffici tecnici per lo studio di un progetto che possa portare la pavimentazione tutta allo stesso livello e trasformarla in una piazza aperta e libera, a completa disposizione dei cittadini di Pomezia. Intorno alla piazza verranno poi predisposte sedute e panchine idonee ad accogliere i nostri concittadini d’estate e d’inverno. E’ allo studio inoltre un progetto di illuminazione artistica che possa valorizzare la torre civica e gli edifici comunali che affacciano su piazza Indipendenza, compresa la chiesa di San Benedetto. L’idea della torre illuminata è stata già apprezzata dai cittadini, che possono ammirare il simbolo della loro città, al buio, anche da lontano”. Il progetto è stato affidato all’architetto Sardone, ma non è ancora completo, bensì in itinere. “Stiamo lavorando seguendo le indicazioni del Sindaco – ha dichiarato il dirigente del settore Lavori Pubblici, l’ingegner Renato Curci – ma al momento abbiamo chiara solo la parte riguardante i lavori già iniziati. A breve verrà completato il progetto per l’intera piazza, che sarà mostrato alla cittadinanza”. L’unico appunto – almeno fino a quando non sarà possibile visionare il progetto nella sua interezza – è legato alla mancanza di verde pubblico. “Il verde – ha dichiarato il Primo Cittadino – si trova al di là della strada. Le Agosto 2012

due parti della piazza verranno “ricongiunte” non solo nell’aspetto visivo, ma anche materialmente nei giorni festivi: è infatti mia intenzione creare un’area pedonale che possa essere sfruttata appieno dai cittadini la domenica e durante le feste. Questo eliminerebbe ogni pericolo per i bambini, che potrebbero passare da una parte all’altra senza dover attraversare una strada transitata da veicoli”. Ma non tutti hanno accettato la notizia positivamente: il giorno stesso dell’inizio dei lavori su facebook sono stati molti i commenti relativi allo spreco di denaro pubblico. “L’ennesimo progetto e l’ennesima spesa non condivisa con i cittadini – hanno commentato alcuni cittadini – Milioni di euro spesi per costruire qualcosa che i contribuenti non volevano, ed ora chissà quanto si spenderà per demolirla. Questo è quello che succede a Pomezia, come nel resto d’Italia: nessuno ascolta quello che vogliono i cittadini che pagano le tasse”. “Magari potevano dirci perché è stata costruita, perché la stiamo demolendo, chi non ha controllato i progetti, chi ne paga le conseguenze. anzi, quest’ultima domanda ha già la sua risposta”, ha aggiunto un altro utente di facebook. Al momento la fontana è stata completamente demolita: resta la “piscina”, ovviamente transennata. Matteo Acitelli

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C’E’ VITA A ROMA 2

L’Associazione Abitanti è al “lavoro”, tra iniziative sociali e ludiche

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i comincia a vivere a Roma 2, quartiere Pometino situato all’estrema periferia cittadina e confinante con i comuni di Roma e Albano Laziale, fin dalla sua nascita noto soprattutto per le problematiche e le questioni irrisolte. Il miglioramento non è dato solo dalla notizia che tra pochissimi giorni, finalmente, l’acqua sgorgherà dai rubinetti delle case della zona, ma anche dalla volontà dei cittadini che hanno deciso di unirsi per raggiungere più facilmente ed in tempi minori obiettivi comuni. Lo scopo, come spiegano i promotori, è semplice: risollevare l’umore e lo spirito degli abitanti agevolando e promuovendo l'utilizzo delle risorse che il quartiere possiede, come la grande area verde del parco pubblico di via Fiorucci, per far sì che Roma 2 non sia solo un Quartiere dormitorio, bensì un quartiere dove i sostantivi “aggregazione” e “comunità” inizino a “farla da padroni”. E’ con questa spinta che un gruppo di giovani abitanti dislocati tra i vari condomini di viale delle Arti hanno dapprima ideato il progetto, ragionato su come poterlo realizzare per poi dar vita e fondare, nel Febbraio scorso, la ”Associazione Abitanti Roma 2 Santa Palomba”. I propositi sono stati subito ben chiari e diretti alla popolazione: le fondamenta della solida unione delle persone che hanno costituito l’Associazione sono quelle di sfruttare “socialmente” gli spazi che il territorio offre per stare insieme, conoscersi e migliorare la condizione di cittadini, attraverso iniziative ludiche e culturali, ma non solo. “Fortunatamente questi propositi sono stati immediatamente recepiti dagli abitanti del Quartiere - sottolinea il Presidente dell’Associazione Marco Scordino – un’iniezione di vitalità tanto piacevole quanto rapida c’è stata fin da subito quando, verso metà Aprile, abbiamo organizzato la “Caccia al Tesoro di Pasqua”, una giornata di giochi e divertimento riservata ai più piccini che, felici di giocare in allegria ricevendo tante uova di Pasqua in premio hanno per alcune ore, popolato di gioia e caos il nostro Quartiere”. L’enorme ed inaspettato successo sia in termini di partecipazione che in termini prettamente numerici è stato il termometro del sentimento che alberga nei soci del direttivo, che

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rispecchia il detto “Il ferro va battuto finché è caldo, se vuoi veramente dare un segnale di cambiamento”. Per questo, in occasione della Festa della Mamma, l’Associazione ha deciso di festeggiare tutte le mamme del Quartiere Roma 2 organizzando uno stand con simpatici giochi per i bimbi e distribuendo al tempo stesso delle “piantine solidali”: una piccola offerta per portare a casa una piantina, un profumato dono per la propria mamma e indirettamente un dono per le mamme meno fortunate attraverso l’incasso della giornata interamente devoluto all’Associazione Onlus Salvamamme (www.salvamamme.com). “Questo secondo evento è stato giocoforza un vero exploit! - evidenzia Marco Scordino - Ci piace sottolinearlo ancora oggi a distanza di mesi, poiché noi stessi ancora oggi facciamo fatica a credere che siano accorse così tante persone quella mattina, alcune addirittura da Pomezia Centro grazie anche all'aiuto "divulgativo" ottenuto dal Corriere della Città. Il riscontro avuto nei primi due eventi organizzati infatti, non ha fatto altro che rafforzare le nostre convinzioni iniziali: il nostro Quartiere vive ed ha voglia di vivere col sorriso sulle labbra. C'è una gran voglia di fare e forse troppe volte è mancato solo quello stimolo, quella scintilla, quello slancio emotivo che permette di trasformare un'idea in un concreto passo verso l'aggregazione e il conseguente miglioramento della qualità della vita nel Quartiere”. Spinti dall’interesse dimostrato dalle persone del territorio, l’Associazione ha quindi iniziato a dialogare con i propri soci chiedendo loro cosa avrebbero desiderato per il Quartiere. Pubblicando un sondaggio sul sito dell’Associazione, in più di 100 hanno dato priorità all’esigenza di stringere delle convenzioni con le attività commerciali della zona. Per questo ad oggi l’Associazione può vantare prestigiose convenzioni con molte aziende che hanno dato fiducia a questa nuova realtà come Zoomarine, Midas, Mercurio Pizza, British Institute e altre. “La nostra Associazione non vive però di soli Eventi - ci tiene a precisare il Presidente Scordino - infatti è ormai da un paio di mesi che è stato attivato il servizio di Book-Sharing (prestito libri), iniziativa volta agli associati Agosto 2012

che agevola la condivisione di libri attraverso la biblioteca virtuale dell’Associazione. Tanto sono numerosi i libri finora condivisi e prestati, da spingerci a pensare di arricchire il servizio organizzando delle serate dedicate e predisponendo un blog riservato ai commenti dei lettori”. Ma non è tutto perché con l’aiuto dei soci più attivi, l’Associazione ha iniziato una fitta corrispondenza con il Dirigente del Settore Ambiente, Ing. Curci, indicando e predisponendo la partecipazione del Quartiere al bando provinciale per la riqualificazione dei parchi gioco nella provincia di Roma, per il Parco Pubblico di via Fiorucci. L’Associazione ha inoltre segnalato alle autorità competenti in materia la necessità di tutelare l'attraversamento pedonale in prossimità del parco stesso e coglie ogni occasione per fornire un riscontro dettagliato sulle attività predisposte dal comune e svolte nel quartiere. Sull'onda della riqualificazione degli spazi, dell'aggregazione delle persone e soprattutto del concetto per cui “Mens sana in corpore sano” è stato creato un Gruppo Footing che si riunisce tutti i martedì e i giovedì alle ore 20 in P.le Nervi per fare corsa o camminata in gruppo ed è in via di definizione un torneo estivo di Park Volley (pallavolo sul prato) con attrezzatura messa a disposizione dall’Associazione. Altrettanto l’Associazione cercherà di fare poi con gli altri sport come ad esempio il calcetto. In conclusione l’Associazione comunica che è intenzione della stessa organizzare prossimamente la prima festa del quartiere Roma 2 con iniziative per grandi, piccini e con la collaborazione dei produttori agricoli del territorio per la promozione e la valorizzazione dei prodotti a km0 e della filiera corta. Matteo Acitelli Per mettersi in contatto con l’Associazione Abitanti Roma 2 Santa Palomba: sito web: www.associazioneroma2.org e-mail: info@associazioneroma2.org pagina facebook: facebook.com/assroma2 pagina twitter: twitter.com/assroma2 per leggere “Romino” il giornalino di quartiere www.associazioneroma2.org/images/romino.pdf



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TOR SAN LORENZO, QUARTIERE ALLA RISCOSSA Sara Cavicchia: “Abbiamo le potenzialità per migliorare, ma serve l’impegno di tutti”

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’ sempre stato un quartiere “problematico”, forse per la sua lontananza con il centro storico, per l’enorme quantità di cittadini stranieri - non sempre in regola e non sempre ligi a tutte le leggi - che l’hanno scelto come proprio domicilio, oppure per il mancato sviluppo turistico, che ha “congelato” la zona trasformandola quasi in un quartiere dormitorio, con tanti pendolari che vanno via la mattina per tornare solo a sera inoltrata. Ma Tor San Lorenzo, soprattutto negli ultimi anni, non vuole più etichette negative: sono molti i residenti che hanno deciso di essere cittadini attivi e di partecipare alla vita, anche amministrativa, della zona che li ospita. E tra i più attivi ci sono i membri del Comitato Cittadino Tor San Lorenzo, che ha nel suo direttivo la battagliera Sara Cavicchia. E’ lei che, insieme a Simone Cacciotti, ha organizzato lo scorso 20 luglio un sit in di protesta davanti al Comune di Ardea contro la mancata raccolta dei rifiuti che aveva provocato seri problemi ambientali nei giorni precedenti. L'estate è infatti partita tra lavori in corso e problemi inerenti proprio alla raccolta rifiuti, e di certo non si è trattato di un bel biglietto da visita per i turisti che ogni estate arrivano a Tor San Lorenzo. Ma di chi sono le responsabilità e cosa si potrebbe e dovrebbe fare per migliorare la situazione? “In un territorio in cui si presenta una situazione rifiuti grave come quella che stiamo vivendo, l'Amministrazione ha il dovere di intervenire tempestivamente e rispondere alle esigenze della cittadinanza – ha spiegato la Cavicchia - ma così non è stato, perché nei 5 giorni di mancata raccolta nessuna parola è stata proferita dal Sindaco o dall'Assessore di riferimento per chiarire la situazione che stava creando il disagio. La cittadinanza non merita questa disattenzione. Come comitato sosteniamo a gran voce l'importanza della raccolta differenziata: tornare ai vecchi cassonetti sarebbe una sconfitta soprattutto dal punto di vista ambientale. Ricordiamo che la legge prevede che entro il 2012 bisogna arrivare al 65% di differenziata, siamo sicuri che Ardea ce la farà? Credo che occorre fare luce sulle responsabilità, eventualmente rivedendo anche - se davvero è responsabilità della ditta che gestisce il servizio - l'intero appalto, che sembrerebbe presentare molte lacune”. Quali sono le iniziative che il Comitato intende intraprendere, magari anche con la collaborazione del Comune, oltre che in contrasto con esso? “Il comitato non ha mai inteso contrastare l'amministrazione solo per il gusto di farlo, ma questa nuova Giunta di certo non si è presentata nel modo migliore nei nostri confronti e rispetto a questo specifico proble-

ma. Ciò che abbiamo più volte fatto notare è che, al momento in cui è stata introdotta la differenziata, non sono stati forniti gli strumenti necessari alla popolazione per intraprendere un nuovo cammino”. Cosa intende? “Penso che sarebbe stato utile educare i cittadini a questo nuovo tipo di servizio: i bambini nelle scuole con progetti mirati, gli adulti con giornate a tema. Noi siamo disponibili a metterci in gioco a riguardo”. Al di là dei problemi temporanei, bisogna riconoscere che a Tor San Lorenzo finalmente è stata riconosciuta dall'Amministrazione un'attenzione maggiore: quali sono i lavori fatti e quali invece mancano all'appello? Cosa serve ancora al vostro territorio per essere definito davvero un "quartiere"? “Sicuramente apprezziamo la realizzazione dei marciapiedi, anche se non sono proprio a norma visto che alcuni presentano degli scalini che non facilitano il passaggio delle carrozzine. Ricordiamo però che sono stati fatti con i soldi recuperati degli usi civici. Purtroppo manca ancora molto da fare, ad esempio ora che arriverà l'inverno molte strade della Nuova California saranno ancora senza illuminazione, nonostante la pericolosità legata alla viabilità, ben comprensibile pensando solo ai tanti incidenti che vi avvengono, alcuni dei quali mortali. Inoltre andrebbero riqualificate alcune aree come il Lungomare dei Troiani, che versa in condizioni a dir poco pietose tra immondizia e "ricordini" della notte. Per essere un vero quartiere chiediamo innanzitutto una piazza dove i cittadini possano ritrovarsi, luoghi di aggregazione ma anche tanto senso civico da parte della cittadinanza”. Tor San Lorenzo ha molte attività che contano sui mesi estivi per poter vivere: cosa bisognerebbe fare per rendere davvero turistica questa zona? “Per far vivere il turismo basterebbe valorizzare i nostri luoghi di interesse, come il sito di Castrum Inui che solo una volta l'anno - grazie ad alcuni cittadini - viene aperto. Bisognerebbe inoltre portare eventi di attrazione sulla via litoranea, dare maggiore e migliore risalto alla nostra festa patronale, che oramai da alcuni anni sembra più un mercato rionale che altro, e – perché no - prevedere il corso centrale come zona pedonale per una sera a settimana. Ci potrebbero poi essere nuovamente iniziative a basso costo, come il cinema all'aperto che si faceva anni fa in piazza del Patio”. Il vostro è un quartiere che ha sempre avuto problemi di sicurezza: qual è la situazione attuale? “E’ vero che il nostro non è un quartiere sicuro al 100%, ma credo che il tasso di criminalità possa essere equiparato a numerose altre zone d'Italia. Trattandosi poi di una zona turistica, molte case d'inverno rimangono vuote, e sono quindi terra di conquista. Ciò che ci preoccupa maggiormente è la delinquenza minorile, soprattutto nelle scuole. Purtroppo un territorio che non offre nulla ai giovani porta al degrado ed alla delinquenza. Su questo penso che le passate Amministrazioni abbiano la maggior responsabilità, perché non hanno mai prestato particolare attenzione a questo aspetto. Invece buone politiche giovanili, fatte partire sin dai banchi di scuola, mirate ad impegnare i giovani e a dare loro alternative valide alla strada, potrebbero davvero migliorare la situazione”. A breve ricominceranno le scuole: quali sono i problemi che teme ci possano essere al rientro? “Innanzitutto la mancanza di sicurezza a livello fisico, soprattutto per la scuola Virgilio di via Campo di Carne: più volte abbiamo chiesto a gran voce una bonifica del fosso che si trova a ridosso del plesso, dove non bisogna dimenticare che ci sono anche i bambini della scuola materna. Ed i problemi dei posti disponibili nella scuola materna, che non sono molti rispetto alla domanda. Segnaliamo poi per l'ennesima volta che Ardea non ha ancora un asilo nido comunale, una mancanza che si commenta da sola!”. Alfredo Corrao

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NON SOLO TENNIS… MA ANCHE MODA! S i è svolta il 28 luglio presso il Centro Sportivo Laurentum la terza edizione del torneo di tennis Organizzato da Alessio Passalacqua. Nel corso della serata condotta da Riccardo Passalacqua, si è potuto assistere a spettacoli di cabaret e ad una originale sfilata di moda, curata dalla direttrice artistica Lucia Estero e dal suo staff. Sicuramente diversa dalle solite passerelle, l’esibizione ha deliziato i presenti, a partire dagli amanti del tennis: la coreografia di ballo, a cura di Sara Zaccarelli, ha infatti visto le giovani modelle in tenuta da tenniste, con tanto di racchette, fluttuare come delle vere sportive a tempo di musica. Spettacolare anche l’uscita denominata “Il Sogno”, che ha visto le ragazze indossare gli abiti teatrali di Simonetta Gregori, direttamente dal musical “La Bella e La Bestia”. Sempre in tema teatrale le sfilate in cui le modelle hanno sfilato con gli abiti dei musical “Mamma Mia” e “La febbre del sabato sera”, che hanno coinvolto l’intero pubblico. “Vorrei ringraziare – ha dichiarato la direttrice artistica Lucia Estero il dirigente comunale dell’ufficio Cultura Nino Maceroni e la dott.ssa Rosa Iodice, la Scuola di danza Star Dance di Fabiana Tomei, Valentina Zaccarelli e Wilma Biasone titolari di Cocoon, che si sono occupate del trucco, ed Andrea Esposito di “Fashion”, che ha curato le acconciature delle modelle. Indispensabile la presenza dei Sponsor che hanno collaborato con l’ organizzazione, permettendo lo svolgimento di uno spettacolo gratuito per il pubblico. Il mio sentito ringraziamento va al presidente della commissione Cultura Omero Schiumarini e all’Assessore alla Cultura Rosaria Del Buono, oltre all’Assessore all’Ambiente Piero Toce. La preziosa collaborazione tra l’Amministrazione comunale ed privati è stata fondamentale per la riuscita di questo evento, che non è la solita sfilata di belle ragazze in costume da bagno. Confido nella continuità di questa iniziativa per riportare l’attenzione sulla nostra città, che sa e vuole offrire spettacoli di qualità a residenti e turisti”.

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ORGOGLIO NAZIONALE

Le medaglie italiane nei primi 3 giorni di olimpiadi

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ARDEA RISCOPRE LA CULTURA

Si è svolta il 14 Luglio scorso la seconda edizione del riconoscimento letterario “Airone d’oro”. Lo scrittore Rodolfo Baldassari, uno dei principali promoter dell’evento, ci racconta la sua esperienza a quasi vent’anni di distanza dalla nascita del premio

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uglio è stato un mese davvero molto caldo , non solo dal punto di vista meteorologico ma anche e soprattutto sotto il profilo letterario. Non capita infatti spesso di assistere a manifestazioni o eventi di questo tipo, in un paese, l'Italia - con Ardea e Pomezia in linea con questo trend - dove la Cultura finisce quasi sempre immolata sull’altare dei sacrifici economici, in quella che può essere definita come la tradizionale, l'ovvia, “voce” da depennare in caso di crisi. Questa volta però un'eccezione c’è stata e, strano a dirsi, è stato proprio il nostro territorio a proporcela: il premio, giunto alla Seconda Edizione, de “L’Airone d’oro”, importante riconoscimento letterario ad artisti e scrittori. Dopo il 1993 dunque, anno della prima apparizione ufficiale della manifestazione, Ardea è tornata ad ospitare, presso la sede del Golf Club Mare di Roma, l’arte e la letteratura in una serata davvero molto intensa e ricca di emozioni. Tra i principali promoter dell’evento, lo scrittore Nettunese Rodolfo Baldassarri, già organizzatore della prima edizione, autore del romanzo “In riva al mare” (3500copie vendute e tradotto in diverse lingue ndr); noi del Corriere lo abbiamo intervistato, chiedendogli inoltre, in virtù della sua lunga esperienza all’estero, di fare un confronto tra la situazione culturale in paesi come l’Inghilterra, la Germania, l’Austria, e l’Italia. Partiamo da questa serata. Quanto è importante per il territorio ospitare iniziative di questo tipo? E’ importantissimo. Devo dire che rispetto alla prima edizione del 1993 la situazione generale del territorio non è molto cambiata, tuttavia, rispetto al passato, vedo un incremento di artisti validi che si stanno affacciando alla ribalta; questo, secondo me, è un bel segnale per il futuro. Cosa l’ha colpita di più di questo concorso?

Sicuramente la provenienza dei testi. Io mi aspettavo una partecipazione prevalentemente locale e invece sono arrivati lavori dalla Puglia, dalla Campania solo per citarne alcune; a questo devo senz’altro aggiungere l’elevata qualità delle opere stesse che ci sono state consegnate, tutte davvero molto intense e dall’alto spessore letterario. Questa era la seconda edizione, a molti anni di distanza dalla prima. Quali sono i progetti per l’anno prossimo? Ad oggi posso dire che la terza edizione ci sarà, anche perché l’anno prossimo ricorrerà il ventennale dalla nascita del premio, un’occasione davvero importante che non possiamo assolutamente mancare. Lei è uno scrittore, dalla lunga esperienza anche all’estero. Parlando di Cultura, qual è la differenza principale con gli altri paesi e cosa si dovrebbe fare per rilanciarla in Italia, dove molto spesso viene accantonata o, peggio, “tagliata”? Io sono stato in Inghilterra, in Austria, in Germania; in questi paesi si lega il marketing, l’economia, con la Cultura. Vengono cercati importanti sponsor, anche e soprattutto istituzionali, che poi contribuiscono ad organizzare o, meglio, incentivare iniziative letterarie, artistiche, ecc. Oltre a questo però la differenza principale risiede nei fondi stanziati per la cultura: dove all’estero la “voce” culturale riceve importanti finanziamenti, anche al livello locale, qui da noi è sempre l’ultima ruota del carro, e questo è davvero un peccato soprattutto considerando le enormi potenzialità e possibilità del nostro territorio. Il suo romanzo "In Riva al Mare" ha avuto un importante riscontro editoriale. Si aspettava un simile successo ad inizio stesura? Io credo che quando si inizia a lavorare su una qualsiasi opera è difficile prevedere come reagirà il pubblico e questo è il punto che Agosto 2012

accomuna un po' tutti gli artisti; nel mio caso questo successo è stato sicuramente molto gratificante quanto inaspettato, anche perché la prima distribuzione è stata interamente auto-finanziata (al momento Rodolfo Baldassarri ha ottenuto un contratto con una casa editrice ndr) e “pubblicizzata” con il passaparola. Sappiamo che sta lavorando ad un secondo romanzo.. Sì, questo secondo lavoro si intitolerà “Infinito” ed uscirà in libreria il prossimo Settembre. Un’ultima domanda la volevamo riservare al pubblico; impossibile non sottolineare infatti l’importante risposta da parte delle persone a questa manifestazione. E’ d’accordo con questa analisi? Senz’altro. Considerata la stagione, il caldo, la giornata di Sabato, siamo sopra le 80 persone. Questo per noi è motivo di grande soddisfazione, oltre ad essere un riconoscimento per tutti coloro che hanno contribuito e hanno lavorato per realizzare questo importante evento. Luca Mugnaioli

I Vincitori

Il concorso, suddiviso in tre categorie, Poesia, Saggistica e Narrativa, prevedeva dei sottotemi sui quali incentrare l’opera; per quanto riguarda il primo raggruppamento citato, classificate a pari merito Mary Potenza e Daniela Taliana autrici di componimenti a “tema libero”, mentre il secondo piazzamento, nella medesima sezione, è andato a Concetta Tina Galibardi. Nella sezione poesia con argomento “Il Mare” è stata invece la poetessa Gioia Molinari ad aggiudicarsi il prestigioso premio. Passando alla seconda tipologia di componimenti in concorso, la Saggistica, un premio speciale se lo è aggiudicato la giovane scrittrice Alice trastulli con il brano: “A Tor San Lorenzo”, opera breve sul territorio descritto in maniera eccezionale, “senza essere né troppo dura né troppo morbida bensì un racconto puntuale di quello che effettivamente è Tor San Lorenzo” nelle parole di Rodolfo Baldassarri; nell’ultima categoria, la narrativa, trionfo nella sezione “Tema Libero” per la scrittrice Silvia Matricardi con il racconto “Masuria” (la fata che visse migliaia di anni). Per il tema “Il Mare” la Palma d’oro se la è invece aggiudicata Francesca Tartaglia con il racconto: “La sirena di tutti i mari.” Le opere premiate sono state lette dall’attrice Carmen Morello per quanto riguarda le poesie, e dagli autori nel caso della narrativa.


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NOTIZIE TASCABILI di Luca Mugnaioli

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Curiosità & Life Style

Quando il gioco diventa realtà.. - Lo “street artist” noto con il soprannome di “Bored” (annoiato) ha trasformato i marciapiedi di Chicago in un tabellone del Monopoli a grandezza reale. Oltre a colorare diverse caselle, dotandole di case o alberghi, ha anche posizionato alcuni mazzi giganti di carte di “imprevisti” e “probabilità”, proprio come nel gioco. (FONTE E FOTO: notiziedelmondo.info)

Rossella Urru, 'ho avuto paura,ora sono felice'; 'Voglio riposarmi nel mio mare e stare con la mia gente' - "Sono stati nove mesi difficili e certo che ho avuto paura ma stanotte, finalmente, ho potuto dormire in un letto comodo e risvegliarmi felice". Queste alcune delle dichiarazioni rilasciate dalla cooperante italiana dopo la sua liberazione avvenuta lo scorso 18 Luglio al termine di un sequestro durato 270 giorni. (FONTE:ANSA.IT – LEGGO.IT FOTO: tg24.sky.it)

allontanata da un rifugio nel Canton Grigioni, solo perché avevano il difetto di essere italiani. «Sì, siamo razzisti - si sono sentiti rispondere - e voi italiani non entrate» Queste le parole che sarebbero state rivolte alla comitiva anche se la titolare si è subito difesa dicendo di averli allontanati solo perché erano troppi. (FONTE: ILSECOLOXIX.IT)

La classifica dei rigoristi di tutti i tempi.. - Il Capitano della Roma Francesco Totti si trova al secondo posto con 59 rigori trasformati su 75; seguono Alex Del Piero (50 su 61) e Giuseppe Savoldi (46 su 57) Al primo posto Roberto Baggio: 68 rigori realizzati su 83. Maradona si trova al tredicesimo posto mentre José Altafini occupa la sessantacinquesima posizione. (FONTE: wikicalcioitalia.info FOTO: calciatori-online.com)

Neonato ucciso dal latte nella flebo, in arrivo altri avvisi di garanzia. La madre : “Adesso voglio la verità” - Sono stati indagati per omicidio colposo due dirigenti e 5 medici anche se si prospettano provvedimenti anche nei confronti degli infermieri che lavorano nel reparto. Il piccolo Marcus, nato prematuro (all’ospedale di Ostia), alla trentesima settimana, è morto dopo aver subito un'iniezione di latte al posto della flebo fisiologica. (FONTE: LASTAMPA)

Moody's gela Germania, Olanda e Lussemburgo: rivisto l'outlook dei Paesi tripla A, è negativo – “Nessun dramma. I media cercano l'enfasi, ma noi non vediamo motivo per drammatizzare". Lo ha detto all'ANSA il portavoce del governo tedesco Georg Streiter in risposta alla “spia rossa” accesa da Moody's sull'outlook della Germania. “Ne abbiamo preso atto e non diamo alcuna valutazione di questo annuncio” (FONTE:ANSA.IT)

Idv, monta la fronda contro Di Pietro. “Vuole scavalcare a destra Grillo - ”Il senatore Elio Lannutti si è dimesso dal partito perché il leader dell'Italia dei Valori vuole ricalcare la linea del fondatore 5Stelle. "Non condivido gli attacchi al Pd, alle istituzioni e primo tra tutti al presidente Napolitano", dice. Insieme a lui anche il capogruppo Donadi, Borghesi, Barbato e Zazzera. (FONTE:ILFATTOQUOTIDIANO.IT)

26 04

Italiani? Niente rifugio svizzero! - Una comitiva di ragazzi delle parrocchie liguri è stata

Giochiamo a Morra Cinese? - I ricercatori dell’Università di Tokio hanno messo a punto un robot assolutamente imbattibile a morra cinese, il noto gioco “sasso, carta, forbici”. Per vincere in modo certo, non viene utilizzato un algoritmo particolare, ma si potrebbe dire che il robot tecnicamente bara: una telecamera infatti analizza il movimento dell’avversario e in appena un millisecondo viene determinata la mossa che sta per fare, decidendo di conseguenza quella della mano robotica. (FONTE: notiziedelmondo.info) Incendi nel mondo – Una ricerca condotta in Germania ha evidenziato che solo il 4% circa degli incendi che scoppiano nelle foreste di tutto il mondo è da attribuire a cause naturali; nella restante percentuale dei casi è l'uomo, per negligenza o volontariamente, a provocarli. (presseportal, Germania)

LO SAPEVATE CHE.. IL LOGO DELLE OLIMPIADI DI LONDRA E' COSTATO CIRCA 400MILA STERLINE PARI A QUASI 600MILA EURO. (FOTO: DESIGNERBLOG.IT)

L'alfabeto dei Giochi Olimpici 2012: 27 voci per scoprire la rassegna iniziata lo scorso 27 Luglio – Bella iniziativa di gazzetta.it che propone una divertente “classificazione” della tradizionale manifestazione sportiva, con numeri, statistiche e tante curiosità. Si parte ovviamente dalla “A” di Azzurri, con i 290 atleti qualificati alle gare; scendendo alla “B” troviamo la sfida tra Blake-Bolt ed un gradino più sotto, alla voce “cerimonia”, la cifra spesa per organizzare la serata d'apertura, la ragguardevole cifra di 27 milioni di sterline. Chiude l'elenco la religione ZOROASTRIANA, una delle 9 fedi presenti nell’area del Villaggio a cinque cerchi. (FONTE: GAZZETTA.IT) Agosto 2012



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THE AMAZING SPIDER-MAN L

28 04

e città virtuali delle nostre console sono abitate e protette, ad oggi, da molteplici eroi ma è altrettanto vero che i peggiori super-cattivi sono sempre in agguato: questi, spesso, prendono la forma di piccole case di sviluppo, sguinzagliate dalle loro madri per mettere in scena prodotti di qualità altalenante. E’ il super-spauracchio del tie-in, il prodotto ispirato al grande nome del quale, spesso, non riesce a riflettere la luce come dovrebbe… Per qualche strana ragione, tuttavia, il nostro amichevole aracnide di quartiere sembra averla spesso fatta franca: è quasi sempre riuscito a rispettare le responsabilità legate ai suoi grandi poteri, pur con qualche ragnatela impigliata in un palazzo mal posizionato. Questa volta abbiamo, di nuovo, l’eco di una grande pellicola cinematografica e si potrebbe temere un gaglioffo disastro, come spesso è accaduto: ma l’abilità di Beenox nel gestire le acrobazie di questo giovane giocherellone sembra essersi affinata e non sembra nemmeno di essere nella stessa Manhattan che altri, in vece del nostro eroe, raderebbero al suolo, divorandone gli abitanti. Che lo spettacolo abbia inizio, è arrivato The Amazing Spider-Man! Dopo i tragici narrati nel film, Peter Parker torna alla Oscorp per scoprire che, al momento, è sotto il controllo del dottor Alistair Smythe: questo scienziato, pur proseguendo gli studi genetici iniziati dal dottor Curt Connors prima di tramutarsi in Lizard, sembra nutrire una profonda passione per la robotica e cerca di far virare tutti gli sviluppi scientifici verso l’utilizzo di nanobot capaci di agire sulle malattie dell’uomo a livello molecolare. Ma forse non è davvero tutto quello che ha in mente: dalla Oscorp fuggono alcuni soggetti pericolosi, animali enormi dalle fattezze quasi umane, incapaci di ragionare e pronti a distruggere tutto… Forse Alistair Smythe non è proprio il benefattore nel quale l’umanità sperava per un futuro migliore: tocca a Spider-Man smascherare le sue vere intenzioni e riportare la tranquillità nella grande isola di Manhattan! Un giocatore esperto guarda a The Amazing Spider-Man e non riesce a togliersi dalla testa i residui della vicina (forse troppo vicina) esperienza di Prototype 2: le meccaniche di gioco sono davvero molto simili ma ci sono diversi elementi che rendono la scampagnata di Peter Parker più affascinante e allettante di quella di James Heller. Dopo circa un’ora di gioco, dove l’utente viene guidato, passo passo, nell’imparare molte delle mosse a disposizione del giovane eroe, l’isola di Manhattan diventa un vero e proprio parco giochi, pronto ad essere esplorato in lungo e in largo alla ricerca di cose da fare. Piccole rapine, indizi fotografici, inseguimenti tra automobili e incredibili acrobazie aeree sono solo alcune delle infinite attività che la grande città offre a chi ha il cuore di voler visitare ogni suo anfratto; con la semplice pressione del grilletto destro è possibile lanciare le ragnatele tra i palazzi per oscillarsi e grazie al dorsale destro sarà possibile interagire automaticamente con l’ambiente circostante, entrando in

uno status di rallentamento temporale utilissimo a trovare tutti gli appigli e ad analizzare la zona per arrampicarsi nei luoghi più sicuri o impensati. Mentre si vola tra una costruzione e l’altra, inoltre, è necessario prestare un occhio attento alle pagine di fumetto (ben settecento!) e ai robot di ricognizione, i quali vanno disattivati prima che possano chiamare eventuali rinforzi: ogni volontà esplorativa, dunque, viene ricompensata con oggetti sbloccabili, gallerie, bozzetti, costumi, intere pubblicazioni a fumetti e biografie dei personaggi, il tutto legato a doppio filo a un netto guadagno di esperienza che va ad influire sulle capacità di combattimento di Peter Parker. Per quanto riguarda le azioni a terra è necessario fare un appunto: aprire gli occhi è fondamentale! E non si tratta tanto di aprirli sulle meravigliose ambientazioni o sulle spettacolari evoluzioni di Spider-Man quanto su una struttura di gioco che nasconde una profondità sopraffina dietro a una semplicità solo apparente. Durante i combattimenti sono disponibili alcune movenze quali attacco, salto, colpo di ragnatela e schivata, uniti al Colpo di Ragno, per assalire i nemici dalla lunga distanza, e alla Fuga di Ragno, essenziale per fuggire i brutti ceffi armati di tutto punto; pian piano ci si accorge che la solita, spesso abusata tecnica del premere i tasti a caso fino alla fine del combattimento non porta davvero da nessuna parte e questo perché ogni combattimento viene giudicato secondo un criterio legato a combo, mosse finali eseguite e nemici abbattuti, premiando con più punti esperienza chiunque non solo abbia sconfitto tutti i suoi avversari ma anche, e soprattutto, chi ha preferito farlo con stile e precisione. La fusione di attacchi in corpo a corpo, veloci fughe a distanza e attacchi secondari con la ragnatela è un aspetto fondamentale dello scheletro dei combattimenti dell’Uomo Ragno e solo chi è davvero attento può accorgersene senza cadere nella trappola di un coinvolgimento privo di spessore. Quando non si menano le mani, inoltre, si può sempre esplorare ogni ambientazione arrampicandosi in ogni angolo e attaccando i nemici alle spalle, con un processo di intrappolamento degno dei migliori titoli ad approccio silenzioso: con l’esperienza e i punti tech accumulati (legati alle distruzioni tecnologiche e all’acquisizione di determinati oggetti) si possono sbloccare nuovi potenziamenti utili non tanto a rendere Spider-Man una macchina da guerra quanto più un perfetto stratega, capace di scegliere per ogni battaglia la migliore possibilità di combattimento tra quelAgosto 2012

le presenti. Si tratta di uno schema profondo ed efficace, che spinge a dare il meglio di sé anche nel più breve degli scontri: e questo è un bene, considerando il bieco appiattimento che, spesso e volentieri, tradisce le anime di chi basa tutto sulla potenza bruta. Volare tra i grattacieli di Manhattan non è solo divertente: è davvero una meravigliosa esperienza visiva. Nemmeno qualche sporadico effetto pop-up riesce ad annebbiare un intelligente uso della foschia, della sfocatura in lontananza e dei meravigliosi riflessi del sole sui palazzi; nessuna auto, nessun pedone, nessuna barca nel mare: nulla sembra essere messo a caso e tutto contribuisce a donare ulteriore vitalità ad una città già sgargiante. Il modello tridimensionale di Spidey è sbalorditivo e sembra davvero che il costume sia fatto di plastica, come se avessimo la possibilità di sentirne l’elasticità al tatto… Sfortunatamente, lo stesso non si può dire dei modelli dei normali esseri umani, amici o nemici, i quali ricordano quelli presenti in titoli di qualche anno fa: carenti per definizione e varietà, essi creano una sorta di stonatura in un mondo di gioco altrimenti davvero perfetto. La colonna sonora non riesce, sfortunatamente, a distinguersi, proponendo tracce dai toni epici ed eroici uniti a un doppiaggio italiano interessante ma che, fin troppo spesso, sente il peso di una cura spartana e di un mancato lavoro di lima; lo stesso non si può dire del doppiaggio in lingua originale, vicino alla vera eccellenza: vale la pena di cambiare l’impostazione di lingua della propria console solo per diventare partecipi di una simile esperienza uditiva. Come plausibile non sono presenti modalità aggiuntive o legate all’online ma è comunque presente un ‘personaggio segreto’ decisamente insolito… Un volto conosciuto che, probabilmente, ha visto in questo titolo la realizzazione di uno dei suoi più grandi sogni! L’arrampicarsi come un ragno tra i trasludici palazzi della grande isola è un’esperienza che chiunque dovrebbe essere in grado di apprezzare, anche solo nell’essere investito dalla grande sorpresa di questo The Amazing Spider-Man, tie-in che riesce ad essere una meravigliosa eccezione a una altrettanto spietata regola. Si vola, si esplora e si combatte: il tutto con la certezza della gioia di una ricompensa equilibrata per ogni propria azione, una ricompensa che non dimentica nemmeno la minima pressione di un tasto. Se solo qualche stupida sbavatura non avesse compromesso la sensazione di autentica meraviglia che questo prodotto è in grado comunque di disperdere ci saremmo trovati, probabilmente, di fronte al miglior gioco ispirato a un film degli ultimi anni: purtroppo la perfezione è ancora lontana ma, chissà, forse è davvero legata a questo curioso presente da un sottile filo di ragnatela, lanciato da un giovane cuore pulsante color blu e rosso, una cromia forse non casuale, organo motore di una città che trasuda vita. Alessandro Perlini www.cyberludus.com


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A MONSTER IN PARIS, CARTOON A 5 STELLE A risa ed Enzo De Caro hanno presentato, in anteprima al Giffoni Film Festival, il film di animazione “A monster in Paris”, nelle sale dal 17 Agosto, nel quale danno la voce ai due protagonisti, Lucille ed Emile. Il film di animazione francese, prodotto da Luc Besson, diretto da Bibo Bergeron, racconta la storia di Emile, un proiezionista timido, e di Raoul, un giovane inventore, che per sbaglio danno vita ad una mostruosa creatura, Francoeur. I due, insieme a Lucille, cercano in ogni modo di salvare il mostro indifeso dalle grinfie del malvagio Prefetto Maynott. “Ho visto il film in inglese, e anche se non conosco la lingua alla fine ho pianto: è una storia di intensità rara, e così ho deciso di prestare la voce a Lucille”, ha dichiarato Arisa, ospite al Giffoni Film Festival insieme ad Enzo De Caro. “Lucille è una cantante, un personaggio delicato e divertente, ma allo stesso tempo anche deciso – ha proseguito Arisa perciò mi ci sono identificata”. “Io presto la voce ad Emile, un personaggio che ama il cinema e tenta di salvare le pellicole nella Parigi degli anni ’30 - ha affermato Enzo De Caro – E’ un personaggio che conserva la memoria, un po’ come fa questo Festival”. “Mi sono divertito e mi è piaciuto molto, anche perché Emile è molto più magro di me”, ha scherzato l’attore. “Il film “A monster in Paris” è un elogio del diverso. Io canto tre brani, anche se non miei. Per me la voce è un dono da distribuire e condividere”, ha affermato Arisa. “E’ stata la mia prima prova come doppiatrice. Ho scoperto che mi piace più che recitare perché non devo preoccuparmi di come appaio. Al momento non ho nessun altro progetto cinematografico”, ha concluso l’artista, che invece tornerà in TV dal 20 set-

tembre su Sky con la nuova stagione di X Factor.

Rossella Smiraglia www.ilprofumodelladolcevita.it

GLI EROI DI “MADAGASCAR” ARRIVANO IN EUROPA M adagascar 3-Ricercati in Europa, è stato trasmesso in anteprima alla cittadella del cinema a Giffoni.

La cittadella è stata invasa dai gadget del film, che sarà nelle sale dal 22 agosto, e dalla simpatia dei due comici Ale e Franz, che prestano la loro voce ad Alex il leone e Marty la Zebra. Diventando seri per un po’ Ale e Franz parlano della difficile situazione che sta attraversando la politica di oggi. “Non trattiamo satira politica, onestamente ci mette una tristezza incredibile”. “La satira su Berlusconi? La lasciamo a chi la sa fare – ha proseguito il duo che presta la voce ai due protagonisti animati della saga, Alex il leone e Marty la Zebra – Oggi non pensiamo ci sia molto da ridere su questo. Non ridiamo con la comicità politica, come non ridiamo sulla gente malata, è un tipo di umorismo che ci fa tristezza”. Alessandro Besentini e Francesco Villa, in arte Ale e Franz, sono arrivati alla cittadella del cinema di Giffoni, invasa dalle parrucche della pellicola, e si sono soffermati anche sul programma che li ha lanciati , “Zelig”: “Non pensiamo che Zelig sia finito – hanno dichiarato – Anche nella comicità ci sono dei cicli, forse la trasmissione aveva bisogno solo di un po’ di respiro, ed il prossimo anno cambieranno i conduttori. Non dimentichiamo che in un momento televisivo difficile come questo un programma che porta avanti 15 puntate è già un successo”. Dei loro progetti futuri per il cinema dicono: “A livello cinematografico usciamo da un fallimento creativo. Stavamo costruendo qualcosa che poi abbiamo capito non avrebbe funzionato…vediamo cosa verrà, per ora sono certe solo alcune ospitate in film di amici, tra cui l’ultimo film di Natale di Fabio De Luigi “Il peggior Natale della mia vita”.

Rossella Smiraglia www.ilprofumodelladolcevita.it

Agosto 2012

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LE VACANZE

“Come trasformare in energia positiva la malinconia del ritorno”

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e vacanze per alcuni stanno per finire e per molti altri, probabilmente, devono ancora cominciare ma in ogni caso per entrambi arriva quel fatidico momento in cui bisogna rientrare nella normalità della vita e degli impegni che avevamo lasciato. Rientrare negli affanni quotidiani non è facile nè indolore per nessuno, ma è necessario rientrare col piede giusto, essere più rilassati ci aiuta a guardare quello che ci circonda con occhi diversi e a riprendere la propria attività senza aspettarsi che ciò che abbiamo lasciato in sospeso sia cambiato. Si deve approfittare quando si è in vacanza e ci si sente più tranquilli di pensare di più a se stessi, alle proprie scelte, ai propri obiettivi, alle nostre reali possibilità, sforzandoci ad analizzarli con più obiettività e da più punti di vista, scoprendo talvolta che attraverso una diversa osservazione dei fatti, le cose e le emozioni assumono un diverso significato. Bisogna cercare sempre di ritrovare quella grande passione nel fare le cose, quella veramente autentica che sta dentro di noi e che è capace di muovere ogni cosa che ci circonda e che ci fa anche essere migliori. Ritornare a credere in quella forza che ci aiuta ad accettare il presente e che è l'unica vera certezza per costruire solo noi il nostro futuro. Paradossalmente in vacanza spostandoci in posti diversi fisicamente anche i nostri pensieri assumono forme diverse, ecco perchè poi al rientro non ci ritroviamo, almeno inizialmente, con ciò che avevamo lasciato. La vacanza di per sè è fatta proprio per concedersi la possibilità di riempire la nostra mente di desideri che durante l'anno è più difficile esaudire, ma ciò non vuol dire che non si faccia proprio nulla in quel periodo e che quindi il tempo sfugga, tant'è che si ritorna spesso con l'insoddisfazione di non aver potuto realizzare tutto ciò che ci si era ripromessi di fare al momento della partenza. Questo provoca uno stato di disagio che porta ad accumulare una certa dose di stress compromettendo sicuramente un ritorno tranquillo alla normalità. Invece bisognerebbe accettare tutto quello che di buono per se stessi

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Numero 8 Anno 4 AGOSTO 2012 - Distribuzione gratuita via Odessa 41 - 00040 Torvaianica

30 04

EDITORE: La Città

si è riusciti a fare durante il periodo di riposo senza riempire la propria mente di tante aspettative che portano, inevitabilmente, ad avere continuamente l'assillo delle cose non fatte piuttosto di quelle realizzate. Ritrovare il piacere di tornare dalle vacanze per riprendere le proprie attività, rivedere colleghi ed amici, sarebbe l'assoluta ricetta per un rientro piacevole e sicuramente meno stressante. Perchè la vacanza ha proprio questa caratteristica, ossia di vivere per un certo periodo senza i soliti pensieri e le solite persone con le loro immancabili preoccupazioni, tanto che poi questa "assenza" viene pian piano affievolendosi e si ricomincia ad avvertire quella tensione tipica che segna la fine di questo distacco temporaneo dalla routine. Quindi cerchiamo di cogliere il vero beneficio del periodo di riposo, ovvero aver immagazzinato dentro di noi bei ricordi legati a luoghi visitati, a profumi ed emozioni che ci hanno coinvolto e che ci danno la carica e l'ossigeno per superare questo malessere che proviamo quando torniamo ai nostri ruoli. Bisogna avere la consapevolezza che le vacanze sono una conquista proprio di chi affrontando con serietà e dedizione la propria attività lavorativa, conserva dentro di se l'energia acquisita nell'attesa proprio di riprogrammare nuovi progetti. Antonio GUIDO Esperto di Galateo ed Immagine Relazionale

"In vacanza arrivando in ogni nuova città il viaggiatore ritrova un suo passato che non sapeva di avere..." Italo Calvino

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CHIUSURA REDAZIONALE:

Maria Corrao

MA&MC

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31/07/2012

IN REDAZIONE:

Arti Grafiche

Alessia Ambra Achille, Luca Mugnaioli, Matteo Acitelli, Alfredo Corrao, Claudia Sperduti, Michele Lotierzo Agosto 2012

STAMPA: Reg. Trib. di Velletri Settembre 2009 N. Reg. 19/09 del 24 Settembre 2009




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