Il Corriere della Città - Dicembre 2011

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politicadella Anno 3 Numero 14

DICEMBRE 2011

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EQUILIBRI PRECARI

AncorA unA voltA i due comuni si trovAno immersi in unA quAntitA’ di problemi dAllA difficile soluzione

SIGMA TAU: TAGLI E CASSA INTEGRAZIONE

INCHIESTA: LE STRADE SONO SICURE

POMEZIA: ANCORA TANGENTI?

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editoriale

E DOPO IL NULLA… DI TUTTO, DI PIU’ CRONACA ABBREVIATA DI UN MESE DENSO DI AVVENIMENTI IMPORTANTI er mesi e mesi ci siamo lamentati che, almeno a Pomezia, non succedeva nulla di nuovo. Evidentemente “qualcuno” ha raccolto il nostro scontento, perché nel giro di pochi giorni è successo di tutto: certo, magari non proprio quello che avremmo voluto… A livello politico la notizia più eclatante è stata l’arresto, il 24 novembre, della Dirigente all’Urbanistica, Anna Ferrazzano, e di un tecnico dello stesso ufficio, Domenico Consalvo, insieme ad altre 3 persone. Questo ha immediatamente messo in ombra quanto accaduto, a livello politico, nei giorni precedenti. Antonio Maniscalco, uno dei maggiori detrattori di De Fusco, è diventato Assessore alle Finanze, completando così una Giunta ed una maggioranza di sinistra-centro-destra che lascia perplesso più di qualcuno, soprattutto se si pensa che il neo assessore è espressione di un consigliere del PD. Restando su questo partito, tra attacchi, difese e smentite non si capisce più se c’è la possibilità di una vera unione tra i consiglieri che lo rappresentano. Altrettanta incertezza c’è per quanto riguarda l’IDV, che non è sembrata particolarmente felice della scelta fatta dal sindaco. Ma ci sono anche certezze: questa legislatura conferma la regola della seconda convocazione: finora non si è visto un solo consiglio comunale svolto nella prima data stabilita dal Presidente Paolo Ruffini. Il problema è che, ultimamente, non si svolgono più nemmeno in seconda battuta. Una novità, invece, è rappresentata dall’unione del PDL, che per la prima

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volta si trova compatto – tutti e quattro i consiglieri, ma anche la dirigenza del partito – e battagliero, deciso a mettere al tappeto, con colpi di ogni tipo, la maggioranza ed in particolare il Primo Cittadino, puntando il dito soprattutto sulla situazione economica del Comune. E qui si passa ad un’altra certezza, la crisi nera delle casse comunali: sempre più aziende che prestano la loro opera per il Comune mettono nelle loro bacheche avvisi ai dipendenti, attraverso i quali li informano che gli stipendi non saranno corrisposti a causa dei mancati pagamenti da parte dell’Amministrazione comunale: dopo le proteste della Pomezia Servizi, è toccato alla società Innova, gestore del servizio di fornitura dei pasti per le mense scolastiche, che il 7 novembre aveva inviato ai propri dipendenti una lettera nella quale si dichiarava che “Come preannunciato, a seguito del persistente inadempimento del Comune di Pomezia ed alla ormai insostenibile esposizione creditoria di codesta azienda, non siamo in condizione di garantire il regolare pagamento delle prossime retribuzioni”. Lo stipendio di ottobre è poi stato regolarmente corrisposto dopo un incontro tra i vertici dell’azienda ed i rappresentanti dell’Amministrazione comunale, ma lo stesso problema sembra che si stia per ripresentare per quanto riguarda il pagamento della mensilità attuale: la società lamenta infatti il mancato rispetto degli accordi sul piano di rientro da parte del Comune. E’ passato sottotono, ma sicuramente esploderà a

breve se il problema non verrà risolto per tempo, il fax inviato ai propri dipendenti dalla Aimeri e dalla Formula Ambiente - le due ditte che gestiscono il servizio di raccolta dei rifiuti – le quali hanno preannunciato che non riusciranno ad onorare la tredicesima, sempre a causa dei mancati pagamenti dal parte del Comune. E, restando in ambito rifiuti, lo stesso motivo aveva fatto chiudere i cancelli della discarica gestita dalla Pontina Ambiente, che il 14 novembre aveva rimandato indietro senza farli svuotare tutti i mezzi provenienti da Pomezia. Solo dopo un incontro, il 17 novembre, con il Sindaco Enrico De Fusco e l’Assessore all’Ambiente Pietro Toce la società “ha compreso – aveva spiegato il Primo Cittadino dopo la riunione - la situazione di difficoltà economica in cui versa il nostro Comune e si è resa disponibile ad una collaborazione con l’Amministrazione per riuscire in tempi brevi a sviluppare un piano di rientro dei debiti pregressi. Nel giro di pochi giorni saremo in grado di pagare le fatture del corrente e siamo già al lavoro per rintracciare le soluzioni più efficaci per risanare il debito con Pontina Ambiente”. Sempre per le finanze, il 30 novembre la Giunta ha approvato il bilancio consuntivo, che a questo punto dovrà essere portato in consiglio entro il 20 dicembre, magari contestualmente al previsionale per il 2011, come più volte promesso dall’Amministrazione. Magari questa volta la promessa sarà mantenuta… Maria Corrao


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SIGMA TAU

LICENZIATI IN TRONCO 13 DIRIGENTI E RICHIESTA LA CIGS PER 569 DIPENDENTI

i dirigenti ’ iniziato con il licenziamento in tronco per 13 dirigenti ed è proseguito con l’avvio delle procedure di cassa integrazione per 569 lavoratori il calvario dei dipendenti della Sigma-Tau, che nel giro di 10 giorni hanno visto crollare non solo le loro certezze, ma anche uno dei pilastri dell’economia di Pomezia. L’“antipasto” è stato servito il 15 novembre, quando 13 dirigenti di quella che è una delle più prestigiose aziende dell’intero Lazio sono stati “accompagnati” fuori dalla porta, licenziati in tronco senza un valido motivo e invitati a lasciare immediatamente il posto di lavoro. “La RSU della Sigma-Tau – hanno scritto i sindacalisti nel descrivere quanto accaduto - rimane inorridita di fronte al “nuovo che avanza”. Abbiamo assistito a scene tremende di dipendenti convocati all’improvviso dall’Azienda, licenziati seduta stante e accompagnati all’uscita, neanche si fossero macchiati del più grave dei reati; scene di questo tipo non possono e non devono diventare patrimonio della nostra azienda e non è accettabile che queste persone siano stati utilizzate per mandare messaggi intimidatori agli altri lavoratori”. Al momento, sono 13 i dirigenti che hanno dovuto sgombrare le loro scrivanie, ma il timore è che questo provvedimento possa allargarsi a macchia d’olio. La difficoltà della situazione ha infatti raggiunto livelli allarmanti, che si ripercuotono anche in altre le aziende che fanno parte del gruppo Sigma-Tau. E’ dello stesso giorno, infatti, il disperato appello dei 63 lavoratori della Tecnogen S.p.A., società di proprietà della Sigma-Tau., operante nel settore dello sviluppo e della produzione di farmaci biotecnologici, con sede a Piana di

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Monte Verna (Caserta). I dipendenti, ormai da mesi, vivono senza contatti con la casa madre, impegnata in un piano di riassetto industriale del quale, evidentemente, Tecnogen non fa più parte, nonostante l’azienda abbia negli anni depositato decine di brevetti e ottenuto importanti riconoscimenti, nazionali e internazionali, a livello di certificazione. Qualche giorno fa i lavoratori hanno scioperato, senza però ottenere nulla. Il timore più grande è che l’azienda venga svenduta o dismessa, con conseguente perdita del posto di lavoro di tutti i dipendenti. “Ci meraviglia – hanno proseguito i rappresentanti sindacali della Sigma-Tau di via Pontina – che gli azionisti e soprattutto la famiglia Cavazza, che da sempre si fregia di un nome che nel mondo dell’industria italiana è sinonimo di azienda sana, di relazioni industriali di altissimo livello, di rispetto assoluto per il lavoro ed i lavoratori, possano avere dato il loro consenso a queste vergognose operazioni. Operazioni rese ancor più gravi dal fatto che questi licenziamenti, senza una presentazione e condivisione di un piano industriale lasciano aperto un dubbio grave: è in atto una caccia alle streghe che finirà per coinvolgere tutti i lavoratori o quest’azienda sta attuando un piano industriale mai presentato? Proprio per capire questo il Sindacato, a tutti i livelli, fino ad arrivare alle Segreterie Nazionali di categoria, ha richiesto un incontro nazionale urgente. Gruppi industriali articolati come il nostro si dotano di piani industriali seri e li discutono nelle sedi nazionali quando questi riguardano siti su tutto il territorio nazionale. Temiamo che l’ostinazione a non voler fare questo possa nascondere incertezza per il futuro oltre a nascondere l’incompetenza delle funzioni aziendali, anche di consulenza, che su questo piano stanno lavorando”. Anche Giuseppe Cappucci,

segretario generale della Cgil del Comprensorio PomeziaCastelli-Colleferro-Subiaco, ha voluto esprimere il suo dissenso verso l’azienda. “La denuncia fatta dalle RSU della Sigma-Tau su quanto sta accadendo in questa azienda desta tutta la nostra preoccupazione. È inaccettabile che una grande azienda faccia carta straccia di regole e piani industriali, applicando di fatto dei licenziamenti selvaggi. E’ un’aggressione ai lavoratori e ai loro diritti che, come sindacato, non siamo disposti ad accettare. Ci auguriamo che il buon senso ed il rispetto delle regole possa far fare retromarcia all’azienda, consentendo il ristabilirsi di un normale clima e di sane relazioni industriali”. Solidarietà è arrivata da Enrico De Fusco, che ha espresso la sua preoccupazione come dipendente della società stessa e come Sindaco di Pomezia: “Sigma-tau è stata il simbolo di questa città – ha dichiarato – le ha dato lustro portandone il nome in tutto il mondo. Quello che sta accadendo mi addolora profondamente, non soltanto per tutti i miei colleghi che stanno vivendo con sgomento la crisi aziendale, ma anche come Sindaco, perché Sigma-tau è da sempre un punto di riferimento per la nostra città. In questi giorni ho visto e sentito un’intera popolazione disorientata, perché la crisi di Sigma-tau investe intere famiglie, investe il mondo del lavoro territoriale, investe l’imprenditoria della città. Mi auguro, per il bene dei lavoratori e per lo sviluppo del nostro territorio, che la nuova amministrazione della società sappia reagire alla crisi nel migliore dei modi, attraverso strategie fondate su un’imprenditoria sana, come quella che ha da sempre caratterizzato la famiglia Cavazza, perché i tagli all’occupazione non sono sempre la risposta migliore al rilancio delle attività industriali”. Alfredo Corrao


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la cassa integrazione a Sigma-Tau, dopo aver licenziato in tronco 13 dirigenti, il 28 novembre ha annunciato la richiesta di Cassa Integrazione Straordinaria per ben 569 dipendenti della sede di Pomezia. Sigma-Tau Industrie Farmaceutiche Riunite SpA, con sede e stabilimento a Pomezia, ha avviato in data odierna le procedure di legge presso la Regione Lazio relative al piano di risanamento, elaborato sulla base di un’approfondita analisi organizzativa ed economico-finanziaria – ha comunicato direttamente la società questo pomeriggio L’operazione di risanamento si è resa necessaria per poter attuare un piano di sviluppo e salvaguardare il futuro di Sigma-Tau recuperando efficienza; tutto ciò anche in virtù della forte volontà dell’azienda e degli azionisti di non de localizzare produzione e ricerca. Altre case farmaceutiche hanno avviato negli ultimi anni processi di riorganizzazione, a causa delle sfavorevoli condizioni determinate dalla diminuzione dei prezzi dei farmaci, dall’ingresso nel mercato dei generici, dalle manovre del Governo e delle Regioni, senza tralasciare gli effetti di una negativa congiuntura economica e finanziaria a livello mondiale”. “Sigma-Tau si è impegnata fino all’ultimo per resistere alle difficoltà del mercato, ma le sfide che attendono l’azienda impongono di non poter più rimandare l’avvio di un piano di riorganizzazione, che prevede la richiesta di un periodo di CIGS per 569 dipendenti – ha proseguito l’azienda nella nota – Ribadiamo che tale decisione è volta ad evitare un aggravarsi ulteriore della crisi di Sigma-Tau Industrie Farmaceutiche Riunite SpA ed è finalizzata ad ottimizzare le risorse aziendali in vista di un’efficace ed efficiente rifocalizzazione strategica per garantire la crescita e lo sviluppo dell’azienda nel medio-lungo periodo, con l’obiettivo di rimanere un importante punto di riferimento per l’economia dell’area”.La notizia ha ovviamente gettato nello sconforto non solo le 569 famiglie coinvolte, ma l’intera città, che vedeva nella storia azienda farmaceutica un saldo punto di riferimento per l’economia locale. Dopo le numerose aziende che hanno chiuso i battenti o ridotto drasticamente il personale, l’iniziativa della Sigma-Tau appare come il concretizzarsi del peggiore degli incubi per i lavoratori dipendenti.

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la protesta Giusto il tempo di organizzarsi e sono scesi tutti in strada. Il 30 novembre quasi tutti i dipendenti, di qualsiasi livello, hanno deciso di non varcare il cancello che porta ad uffici e laboratori, ma di restare fuori per un sit-in durato per l’intera giornata lavorativa, per protestare contro la decisione di avviare le procedure di cassa integrazione straordinaria per 569 dipendenti dello stabilimento di Pomezia, più della metà dei dipendenti diretti dello stabilimento SigmaTau di Pomezia, dove, su circa 1600 lavoratori, più di 500 sono “esterni”, mentre i restanti appaiono nel foglio paga della casa madre. Avrebbero voluto bloccare la SR Pontina, ad un passo dall’entrata dell’azienda farmaceutica, ma “il nostro senso di responsabilità ci ha fatto desistere: non possiamo mettere i nostri interessi davanti a quelli di coloro che, pur non avendo colpe, ne pagherebbero le conseguenze”. Una frase che sembra indirizzata alla pro-

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prietà della Sigma-Tau. “Ci basta dare la maggiore risonanza possibile a quanto sta accadendo – ha dichiarato Federico Serafini, rappresentante RSU/CGIL – la stessa risonanza che l’azienda aveva chiesto ed ottenuto poco più di un anno fa, quando la sua espansione in America la mise al centro dei riflettori internazionali come centro di ricerca d’eccellenza e vanto nazionale. Da quando è scomparso il compianto Presidente Claudio Cavazza le cose sono precipitate. La nuova dirigenza non ha saputo gestire la crisi da tempo paventata, crisi che volevamo condividere, così come più volte proposto dai lavoratori, ma certo non in questo modo. I problemi sono stati affrontati in maniera becera e senza ispetto della forza lavoro. Vogliamo quindi evidenziare questo atteggiamento, che va a distruggere un centro di ricerca che ha raggiunto livelli altissimi”. Quello che i lavoratori credono è che proprio le “politiche espansive” verso l’estero abbiano portato alla situazione attuale. “Il nostro obiettivo non è metterci in mostra, ma far ragionare l’azienda – ha spiegato Pina Magni, responsabile della RSU/CGIL – Vogliamo riunirci ad un tavolo per discutere su un piano di rilancio industriale serio, che garantisca il futuro della Sigma-Tau. Noi temiamo che l’azienda stia semplicemente svendendo l’attività e per farlo deve prima abbattere i costi del lavoro. Quale strada migliore del taglio del personale? Ma noi non ci stiamo”. Avete provato a parlare con la nuova gestione? “Il nostro è un sindacato che ha sempre cercato il dialogo, ed anche questa volta offriamo la massima disponibilità ad un confronto serio e leale. Quello che non vogliamo è discutere solo di ammortizzatori sociali, così come chiede l’azienda, che tra l’altro ha appena inviato a tutti i lavoratori la disdetta di tutti gli accordi sindacali, frutto di 20 anni di impegno e fatica”. Con quale motivazione? “Perché sono troppo onerosi e di intralcio alla gestione dell’azienda. Noi invece chiediamo un dialogo vero, basato su un progetto. Ma, visto che non c’è risposta alle nostre proposte, ci confronteremo nelle sedi opportune. Abbiamo infatti intenzione di portare la questione al Ministero dello Sviluppo Economico. Dovranno venire là per fornire i numeri che hanno messo in procedura e per spiegare come mai queste cifre siano uscite adesso, mentre negli ultimi 5 anni l’azienda risultava non solo in attivo, ma addirittura con risultati fantastici”. “Se l’azienda non ci darà ascolto – ha aggiunto Federico Serafini – andremo avanti con la protesta attraverso altre iniziative, sempre nel massimo rispetto di tutti, quel rispetto che è mancato nei nostri confronti, visto che abbiamo saputo della cassa integrazione solo attraverso una lettera che ci è stata consegnata nel corso di un’assemblea convocata appositamente, durante la quale non ci sono però state fornite spiegazioni”. “Ormai è ufficiale – si legge nel volantino distribuito a tutti gli automobilisti che si sono trovati a passare davanti all’azienda – dopo mesi di voci la Sigma-Tau ha gettato la maschera ed ha dato il via ad un piano di smantellamento e svendita del gruppo. Il piano prevede la messa in liquidazione di due siti di ricerca, la Prassis di Milano e la Tecnogen di Caserta, con oltre 100 addetti che perdono il posto di lavoro e la richiesta di CIGS a zero ore per 569 dipendenti. E’ ormai chiara la voglia di annullare un patrimonio umano, professionale e sindacale costruito nel tempo e che ha fatto grande la Sigma-Tau ed a nulla serviranno i tentativi dell’azienda di nascondere le sue reali intenzioni dietro goffi comunicati. Chiediamo urgentemente l’intervento delle istituzioni a tutti livelli, per risolvere posi-

tivamente una vertenza che riguarda 700 famiglie attraverso un confronto serio su un piano industriale che possa realmente garantire un futuro per l’intero gruppo”. “La situazione alla Sigma-Tau appare gravissima dopo l’avvio delle procedure di cassa integrazione straordinaria per 569 dipendenti dello stabilimento di Pomezia – hanno dichiarato Giuseppe Cappucci, segretario generale della CGIL del Comprensorio Pomezia-Castelli-SubiacoColleferro, e Gianni Leonetti, della segreteria della Cdlt, anche loro presenti al presidio davanti ai cancelli dello stabilimento della Sigma Tau – Condividiamo la posizione della Rsu e l’iniziativa assunta dalle Segreterie Nazionali di Categoria, che hanno chiesto un incontro urgente al Ministro dello Sviluppo Economico. Sono pienamente motivate, in assenza di un confronto su un piano industriale ed in presenza di una procedura unilaterale, le forme di protesta e mobilitazione messe in campo dalle rappresentanze sindacali. E’ necessario un confronto fra parti sociali, istituzioni ed azienda per garantire il futuro del gruppo e salvaguardare i posti di lavoro”. Durante in sit in di protesta è giunto sul posto per portare la sua solidarietà ai lavoratori anche il Sindaco di Pomezia Enrico De Fusco, che ben conosce la Sigma-Tau, di cui è stato dipendente per molti anni. “Quella che ho visto stamattina – ha dichiarato il Primo Cittadino – è stata una scena triste. Vedere i volti dei miei ex colleghi, di tante lavoratrici e tanti lavoratori preoccupati per il loro futuro e quello delle loro famiglie mi ha stretto il cuore. L’affetto che mi lega ai lavoratori di Sigma-Tau è noto, ma a prescindere dal lato personale mi dico molto preoccupato in quanto Sindaco della città, del futuro occupazionale e della crescita del territorio. Non credo che la Sigma-Tau stia soffrendo la crisi più delle altre realtà, perché è stata e rimane un’azienda solida, e ritengo che la scelta fatta dalla dirigenza sia eccessiva. Non è giusto che quando le cose vanno bene vadano bene per la proprietà, mentre quando vanno male vadano male per i lavoratori. Sigma-Tau in passato ha già attraversato difficoltà analoghe e in quei casi il Presidente Claudio Cavazza ha sempre trovato la soluzione ai problemi anteponendo la tutela dei lavoratori ai propri interessi. Oggi, con la nuova amministrazione, mi sembra che ci sia un’inversione di tendenza. Tutta l’Amministrazione comunale ed io in prima persona esprimiamo assoluta solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori di una delle aziende storiche della nostra città e faremo tutto ciò che è in nostro potere per sostenere la loro battaglia”. E la protesta è proseguita anche il 2 dicembre, dalle 7:00 alle 17:00, quando i dipendenti sono scesi nuovamente davanti ai cancelli con un “cambio della guardia” ogni due ore. “In strada c’erano meno persone – ha dichiarato Pina Magni – ma lo scopo era diverso: non far entrare nessuno, oltre ai lavoratori, all’interno dello stabilimento, per tutta la giornata. Non volendo colpire troppo a livello economico i dipendenti, che già sono vittime di questa situazione, abbiamo infatti “spacchettato” lo sciopero, trovando in questa formula il modo per far capire alla società che le nostre intenzioni sono davvero serie”. Nel frattempo la Regione Lazio ha convocato, per il 6 dicembre, tutte le parti coinvolte per fare il punto della situazione. “In quell’occasione – ha aggiunto Pina Magni – a seconda di quale sarà il risultato dell’incontro, decideremo se inasprire o meno le proteste”. Ad “accompagnare” la delegazione di lavoratori ed i sindacati anche tutti gli altri dipendenti della Sigma-Tau, che resteranno sotto l’ufficio dell’assessore Zezza per tutta la durata della riunione. Alessia Ambra Achille

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primo piano LA DIRIGENTE er Anna Ferrazzano, che oltre ad essere Dirigente del Comune di Pomezia da otto anni – era stata nominata durante la Giunta Zappalà – ricopre anche la carica di consigliere comunale come capogruppo API al Comune di Nettuno ed il ruolo di presidente della Commissione Urbanistica, non è la prima volta che ci sono problemi: nella sua carriera, infatti, ha ricevuto diversi avvisi di garanzia per concessioni edilizie non in regola. L’urbanistica è la sua “materia naturale”, ma ormai da qualche tempo l’Amministrazione comunale pometina aveva deciso di spostarla ai servizi cimiteriali. Decisione che la Ferrazzano aveva contestato ricorrendo al TAR. Lo spostamento di ufficio era quindi rimasto congelato in attesa che il Tribunale Amministrativo del Lazio emettesse la sua sentenza. Sentenza che a questo punto potrebbe anche essere inutile.

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BUFERA SULL’URBANISTICA AI DOMICILIARI LA DIRIGENTE ED UN FUNZIONARIO a notizia, arrivata all’improvviso, ha fatto discutere tutta la città: all’alba di giovedì 24 novembre la Guardia di Finanza, su ordine della Procura di Velletri, ha tratto in arresto Anna Ferrazzano, Dirigente all’Urbanistica di Pomezia, Domenico Consalvo, funzionario dello stesso ufficio, Luciano Gatto e Danilo Chiarelli, due geometri che in passato avevano lavorato presso il Comune, e Roberto Luccarini, piccolo imprenditore romano. I cinque indagati sono stati prelevati dalle loro abitazioni all’alba di giovedì per essere portati prima nella caserma della Guardia di Finanza di via Cavour, a Pomezia, poi davanti al procuratore che ha in mano l’incartamento, Giuseppe Travaglini, che ha convalidato gli arresti domiciliari con l’accusa di corruzione. La vicenda vedrebbe il piccolo costruttore romano acquistare, circa due anni fa, un terreno di via del Mare a metà strada tra via della Macchiozza ed i 16 Pini. Agli inizi degli anni 80 la costruzione che sorge in questo lotto di terreno era stata dichiarata abusiva, per poi essere sanata ed adibita a trattoria. Fu poi abbandonata, fino all’acquisto di Luccarini, che voleva abbatterla per poter costruire 12 villini. Serviva però non solo il cambio di destinazione d’uso, ma anche un aumento di cubatura. La richiesta, giunta all’ufficio urbanistica, viene negata e, come da prassi, inoltrata al competente gruppo della Polizia Municipale. Ma l’imprenditore non ci sta ad aver acquistato un terreno che praticamente non ha valore, e ci riprova. Dopo qualche mese la richiesta arriva nella stanza giusta e approvata in pochi giorni. Ma la discrepanza tra i due pareri fa insospettire gli agenti della Municipale che avevano gestito la pratica, i quali

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decidono di inviare tutto l’incartamento alla Procura di Velletri, che fa immediatamente partire le indagini, autorizzando la Guardia di Finanza ad effettuare anche intercettazioni ambientali e telefoniche, grazie alle quali si riesce a capire cosa ha fatto cambiare le sorti del terreno, ovvero una presunta tangente di 20 mila euro, arrivata attraverso la mediazione dei due geometri di Pomezia. Il 29 novembre per i 5 imputati si sono svolti gli interrogatori di garanzia, condotti dal GIP del Tribunale di Velletri Zsuzsa Mendola, durante i quali sarebbero dovuti emergere nei dettagli come è avvenuto lo scambio di denaro in cambio della tangente e come siano stati ripartiti i guadagni. Ma nessuna responsabilità è ancora emersa: al termine degli incontri i cinque sono rientrati agli arresti domiciliari, mentre il Giudice delle Indagini Preliminari ha fatto sapere che a breve si pronuncerà proprio sulle misure cautelative, decidendo se confermare o revocare le misure restrittive. Sulla vicenda si è espressa solo il legale di Domenico Consalvo, l’avvocato Barbara Morbinati, la quale ha riferito quanto affermato dal suo cliente, ovvero che il funzionario ha firmato la concessione ritenendola corretta, senza quindi prendere alcuna “mazzetta”. Per questo l’avvocato Morbinati, dopo aver precisato che nei confronti del suo cliente non ci sono intercettazioni telefoniche, ha annunciato di aver già presentato ricorso al Giudice del riesame per richiedere la revoca del provvedimento restrittivo. Ricorso presentato anche dai legali degli altri quattro imputati. Nessun commento, invece, da parte degli inquirenti, che mantengono il massimo riserbo sull’inchiesta.

IL SINDACO opo la convalida degli arresti, il primo a prendere la parola è stato il Sindaco di Pomezia, Enrico De Fusco. “Si tratta sicuramente di una brutta vicenda che danneggia l’immagine della città e dell’Amministrazione comunale in un momento difficile come quello che stiamo attraversando e in un settore delicato qual è quello dell’Urbanistica. Non abbiamo ad ora documenti ufficiali che possano farci comprendere meglio la situazione, ma l’Amministrazione comunale adotterà tutti provvedimenti previsti dalla legge non appena verrà in possesso della documentazione ufficiale che verrà valutata dalla Commissione disciplinare convocata per lunedì prossimo 28 novembre. Spero – ha concluso il Primo Cittadino – che si faccia chiarezza quanto prima sull’accaduto”. Anche l’assessore all’Urbanistica Massimiliano Cruciani, come molti altri politici, ha saputo degli arresti eseguiti dalla Guardia di Finanza di Pomezia attraverso la stampa e le voci di strada. “Ho appreso dai giornali quanto accaduto – ha commentato Cruciani questa mattina – in quanto nei nostri uffici non è venuto nessun inquirente a chiede informazioni o a richiedere documentazione di alcun tipo, almeno da quando io sono a capo di questo assessorato. Per evitare rallentamenti nei confronti del lavoro in corso, questa mattina il segretario comunale ha nominato come dirigente facente funzione il sig. Bruno Lombardi. In questo modo i nostri uffici non risentono di quanto accaduto e possono continuare ad andare avanti con la programmazione e la pianificazione urbanistica prevista dal programma elettorale. Non sono mai entrato nelle singole concessioni edilizie: non sapevo nulla in merito a quella relativa alle indagini degli inquirenti, nei quali ripongo la massima fiducia affinché venga fatta assoluta chiarezza”. Nessun commento sulla Dirigente o sull’impiegato agli arresti domiciliari. “E’ sicuramente una vicenda che danneggia l’immagine dell’Amministrazione comunale, ma vorrei che fossero ben distinte le eventuali responsabilità personali da quello che è realmente la macchina amministrativa ed il suo funzionamento”.

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CRISI? NO, BISOGNO

DI CHIAREZZA MIRIMICH CHIEDE UNA VERIFICA DI MAGGIORANZA, MA CONFIDA NEL FUTURO on fermezza e decisione, stupendo i presenti, ha richiesto una verifica di maggioranza, portando il Presidente del Consiglio Comunale Paolo Ruffini a far sciogliere la seduta – in seconda convocazione – del 27 novembre attraverso il ritiro di tutti i punti all’ordine del giorno. Pur essendo capogruppo del PD, Fabio Mirimich non “lascia correre” e, se pensa che ci sia qualcosa che non va, chiede chiarezza immediata. Ma che situazione c’è all’interno della maggioranza, per arrivare a richiedere una verifica della stessa? “La situazione non è drammatica come si potrebbe pensare, ma, soprattutto in un momento così delicato per la nostra città, travolta da tanti eventi, prima di approvare in consiglio argomenti importanti come il Bilancio Consuntivo e vari punti sull’Urbanistica, ho ritenuto essenziale un confronto chiarificatore tra tutti i componenti della maggioranza e soprattutto tra i componenti del PD. Avere un Segretario dimissionario e diverse questioni in sospeso non aiuta”. Quali cose in sospeso? “Parliamo di punti di vista diversi tra i consiglieri del PD e tra i vari partiti di maggioranza. Divergenze che vanno appianate attraverso un confronto diretto, dove i vari argomenti dovranno essere trattati in maniera approfondita.

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Il chiarimento partirà nei prossimi giorni attraverso una verifica programmatica del PD, al termine della quale il partito potrà confrontarsi anche con gli altri componenti della coalizione”. Ma quali sono gli argomenti su cui ci sono divergenze di veduta? “Più che altro il problema credo sia sulle priorità: secondo me va fatta una “scaletta” che indichi con quale ordine affrontare le tematiche. Probabilmente, parlando in generale, le priorità di qualcuno non coincidono con quelle di qualcun altro. Senza contare che la situazione è cambiata rapidamente, per cui bisogna aggiornare le esigenze attuali della città, che sono sicuramente diverse rispetto a quelle di qualche mese fa. Dobbiamo quindi fare assoluta chiarezza su questo, soprattutto nella prospettiva di quanto accaduto negli ultimi mesi sia a livello nazionale che locale”. Per quanto riguarda il locale si riferisce agli arresti che hanno visto coinvolte persone che lavorano all’ufficio urbanistica? “No, anche se questa è una cosa che ci deve far riflettere molto. Mi riferisco soprattutto alla crisi economica, che ha raggiunto ormai livelli epocali, e che ha stravolto anche il modo di amministrare. Un esempio può essere la carenza di personale, ma la situazione

economica ha creato anche molti altri problemi, come i ritardi nei pagamenti ai fornitori, la situazione debitoria che ogni giorno fa nascere contenziosi e discussioni. Ma i nostri problemi economici sono solo il riflesso di quanto sta accadendo a livello nazionale, dove si è dovuti ricorrere ad un Governo Tecnico, e quindi non scelto dai cittadini, per cercare di rimediare agli errori fatti da chi ha sempre ostentato un ottimismo per nulla giustificato dalla situazione reale. A livello locale dobbiamo ragionare in modo da evitare che vengano commessi gli stessi errori, correggendo magari il tiro su alcune cose”. La “crisi” del PD potrà quindi essere risolta attraverso un confronto interno: ma i rapporti con gli altri partiti? “Vorrei partire da un presupposto: sollevare determinati problemi e chiedere verifiche o chiarimenti su diversi argomenti non vuol dire essere in crisi, né che ci sia un “rompiscatole” che vuole sempre dire la sua. Le discussioni sono invece utilissime, perché confrontando i diversi punti di vista si allargano gli orizzonti, aumentano le possibilità di risoluzione dei problemi. Confrontarsi, anche discutendo animatamente, non significa litigare. Questo accade sia all’interno del PD sia in rapporto con gli altri partiti. Qui le cose si complicano leggermente perché abbiamo una maggioranza anomala, con una parte di sinistra che si trova all’opposizione e con consiglieri, in minoranza nella passata legislatura, ora in maggioranza”. Quante possibilità ci sono che dopo questi confronti si riesca a trovare un accordo totale che consenta di governare senza altri intoppi? “Se lo sapessi sarei un mago. Posso solo sperare che tutto si risolva positivamente. Sono comunque certo della buona volontà da parte di tutti i consiglieri. Secondo me, nei prossimi anni, risentiremo molto delle scelte che verranno fatte a livello nazionale, che potrebbero portare terremoti politici anche all’interno dei vari consigli comunali”. La campagna elettorale del PD si era basata sulla continuità amministrativa, invece mai come in questi mesi si è vista una paralisi: come mai? “Il problema è dovuto proprio alla diversa composizione del Consiglio Comunale, sia come persone che come bandiere: c’è stato comunque bisogno di tempo per riuscire ad amalgamare il nuovo al vecchio”. Ma al cittadino-elettore non importa delle bandiere, ma della risoluzione dei problemi, che non c’è stata. “La matrice di tutto va sempre ricercata nei soldi, senza i quali non si riesce a fare nulla. E’ vero che a livello pratico si sono visti pochi risultati, ma in realtà in questi mesi abbiamo lavorato molto a livello proprio di verifiche economiche. Adesso che il consuntivo è stato approvato dalla Giunta, ma soprattutto grazie all’approvazione del previsionale, sarà possibile lavorare ottenendo risultati Alfredo Corrao concreti e visibili”.

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SEMPRE PEGGIO… DURI COMMENTI DELL’OPPOSIZIONE NEI CONFRONTI DELLA MAGGIORANZA aggioranza allo sbando? E’ quello che pensano alcuni esponenti dell’opposizione, sconcertati dall’ennesimo colpo a vuoto del consiglio comunale che si sarebbe dovuto svolgere il 28 novembre nella delegazione di Torvaianica, ovviamente in seconda convocazione, dopo la mancanza del numero legale della seduta prevista per il 22 novembre. “Noi siamo arrivati qui pieni di buona volontà – ha dichiarato Raimondo Piselli, consigliere del PDL – ma dopo pochi minuti il capogruppo del PD, Fabio Mirimich, ha chiesto una verifica di maggioranza. Al termine della stessa sono stati chiamati tutti i capigruppo consiliari ed è stato annunciato il ritiro di tutti i punti all’ordine del giorno, con conseguente scioglimento della seduta. Ma la cosa che più ci indispone è la continua assenza del sindaco: ha tanto voluto che questo consiglio si svolgesse a Torvaianica, motivando la scelta come segno di importanza e rispetto verso la nostra cittadina balneare, poi non si è presentato né alla prima convocazione – portando come pretesto un’importante riunione riguardante i Comuni d’Italia – né alla seconda, dove la motivazione che ci è stata fornita per la sua assenza è stata quella di un’ancora più importante riunione a livello mondiale. Volendo sdrammatizzare con una battuta, vorrei dire che questo atteggiamento mi ricorda quando Zappalà disse, scherzando, che dopo Bush la persona più importante al mondo era lui. Dobbiamo quindi pensare che ora, dopo Obama, ci sia il sindaco De Fusco?”. Ma le battute lasciano

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presto il posto all’amarezza. “Altro che dare importanza a Torvaianica: questa è stata l’ennesima prova della mancanza di rispetto che si ha nei confronti di tutti i cittadini, ed in particolar modo proprio di quelli di Torvaianica – ha proseguito Piselli – Senza contare lo spreco di denaro pubblico: il gettone di presenza ci verrà pagato anche se il consiglio non si è svolto”. Ma quanto prendete? “70 euro per ogni presenza. Chi è lavoratore dipendente, inoltre, si vede riconosciuta dall’azienda la giornata lavorativa, cosa che non succede ovviamente per i liberi professionisti. Si tratta di soldi che sarebbero ben spesi solo se si arrivasse alla discussione ed alla soluzione dei problemi. Così, invece…”. Ma quanto si riuscirà ad andare avanti? “E’ davvero difficile da capire. Se, come detto dal consigliere Mirimich, riusciranno a raggiungere una quadra politica, allora c’è qualche speranza che questo governo duri, altrimenti credo sia più onesto per tutti rimettere il mandato”. Pensa che l’opposizione potrebbe approfittare di questo momento di debolezza della maggioranza per mandare tutti a casa? “Come già detto in passato, la minoranza non è affatto unita, quindi difficilmente riuscirebbe in un’impresa del genere: la disomogeneità delle idee- basta pensare che l’opposizione è formata da partiti di sinistra e di destra, con ideologie completamente in contrasto – non ci aiuta affatto. Finora gli unici che hanno dimostrato compattezza siamo noi del PDL, che stiamo cercando di contrastare in tutti i modi, anche rivolgendoci al Prefetto, la malapolitica di Pomezia.

Certo è che, se anche gli altri si unissero alla nostra battaglia e ci si rendesse conto che la cosa migliore è mandare a casa questa amministrazione, non ci tireremmo certo indietro. Vorrei far notare a tutti che De Fusco ha vinto puntando molto sulla continuità amministrativa: loro conoscevano i problemi, ci stavano già lavorando, bastava solo continuare con le stesse persone per poterli risolvere. Ed invece cosa è successo? La paralisi totale. Spero solo che la smettano di trincerarsi dietro errori del passato fatti da chi c’era prima di loro, perché ormai in quel passato ci sono anche loro”. La possibilità adesso è che qualcuno possa decidere di uscire dalla maggioranza, ma questo non significherebbe automaticamente la mancanza dei numeri sufficienti per governare. Sono sempre più insistenti, infatti, le voci di un riavvicinamento di Gaetano Penna, ora a capo dell’UDC locale, all’area guidata da De Fusco. “Non saranno certamente le scelte di Penna a far decidere ai consiglieri da che parte stare – ha precisato Maria Rotonda Russo – Non so cosa decideranno di fare gli altri due rappresentanti dell’UDC, soprattutto calcolando che uno dei due è il genero di Gaetano Penna, ma so cosa farò io: non mi farò trattare come una bimbetta alla quale si ordina come agire. Sono profondamente delusa dall’atteggiamento irresponsabile di questa maggioranza”. Quindi lei non è pronta a passare dall’altra parte qualora le venisse offerto di salire sul carro del vincitori, salvandola dal disastro? “Assolutamente no. Io ho sempre dato il mio appoggio a questa maggioranza quando si è trattato di argomenti di interesse per la città. Sono una moderata, non vado a vedere il colore delle decisioni, se queste sono giuste, ma non ho intenzione di farmi manipolare. Vedo spaccature incredibili soprattutto nel partito del sindaco: questo è indice che qualcosa non va”. Quale sarebbe la cosa migliore per Pomezia, in questo momento? “Non posso dire quale possa essere, perché bisogna valutare le conseguenze di ogni scelta. Certo è che in un momento di crisi nazionale come questo sarebbe meglio mettere da parte le beghe locali e fare fronte comune per cercare di salvare il salvabile. Ma ciò sarebbe possibile solo con un vero azzeramento delle cariche, non con una semplice sostituzione degli equilibri all’interno del consiglio: io non voglio fare da tappabuchi a nessuno”. Amareggiato anche Romano Errico. “E’ stato davvero uno spettacolo indecente, un’ennesima beffa per i cittadini, che devono sapere che, anche se i punti non fossero stati ritirati, comunque non si sarebbe potuto discutere del bilancio consuntivo del 2010, visto che mancavano i documenti in cartellina. Non c’è traccia di responsabilità in questa maggioranza: qualora qualcuno volesse lasciarla, deve sapere che è il benvenuto tra le nostre file. In quel caso, io sarei il primo a firmare”. Sta pensando ad un eventuale documento di sfiducia? “Non intendevo questo, ma qualora si arrivasse alla decisione di sfiduciare il sindaco, certo non mi tirerei indietro. Ormai è chiaro che così non si può andare avanti: la maggioranza deve prendersi le sue responsabilità ed ammettere i propri errori, di cui le conseguenze vengono pagate solo dai cittadini. Ed è a loro che bisogna pensare, perché – andando avanti in questo modo – la città sarà sempre di più allo sbando”.



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IL PD DETTA L’AGENDA POLITICA l grande scrittore Ennio Flaiano soleva affermare che “... la madre dei cretini è sempre incinta”. Il principio è ancora valido e si potrebbe aggiungere che per Ardea, purtroppo, sono pochissimi anche gli aborti. Ecco spiegato il caso di quei personaggi che pensano a “santuari” inespugnabili per chi scrive e non in grado di criticare posizioni sbagliate solo perché possano vigere rapporti amicali con taluno. Non certo per confutare le peregrine tesi dei buontemponi un “tanto al chilo”, ma per semplice attualità, vogliamo occuparci del Pd. Il primo dato è che il Pd di Ardea è al centro della scena e di tutte le possibili combinazioni politiche in vista delle elezioni amministrative della prossima primavera. Ha iniziato con la scelta del candidato sindaco nella persona di Abate e poi ha fatto un passo indietro. Una scelta che è costata la sfiducia al segretario Peppino Sarrecchia e l’emergere del commissario Rocco Maugliani, vice segretario del partito provinciale. Sono state indette le primarie per il 15 gennaio e il 7 dicembre si conosceranno i candidati. Al momento, fatte salve improbabili sorprese, i can-

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didati che si batteranno per le primarie potrebbero essere tre e tutti e tre appartenenti al Pd. Si tratta di Mauro Giordani, Antonino Abate ed Enrico Cacciotti. Le primarie sono un meraviglioso strumento di democrazia, in grado di suscitare passione politica, interesse e migliore conoscenza dei progetti programmatici. In alcuni casi, però, questo strumento si è rivelato inappropriato e non in grado di favorire un leale confronto d’idee e una determinazione a proseguire un percorso comune tra vinti e vincitori. Le malelingue già dicono che Giordani e Cacciotti avrebbero sottoscritto un accordo, con la benedizione d’importanti esponenti politici regionali, per arrivare alla candidatura a sindaco quest’ultimo e sconfiggere l’acerrimo nemico politico Abate. Francamente sembra una sciocchezza, ma ad Ardea nulla è escluso! Secondo altri vincerà Giordani: in tal caso i partiti di centrosinistra faticherebbero a partecipare alla coalizione e gli scenari potrebbero riservare delle sorprese. Nel mentre appare in forte attivismo la società civile e le sue liste elettorali potrebbero risultare tante.

Dunque, sembrerebbero rimanere delle incognite sulla consistenza partitica nell’immediato futuro del Pd e, soprattutto, sulle alleanze che metterà in campo nell’ipotesi che le primarie non diano gli esiti sperati dalla sinistra radicale. Poi c’è da capire cosa farà l’ex segretario Sarrecchia che, sempre le malelingue, dicono vicino all’Udc. Nel frattempo sul campo avverso, nel Pdl, si stanno consumando grandi rese dei conti come lo sbolognamento di Massimiliano Giordani da capogruppo e l’azzeramento della giunta da parte del sindaco Eufemi. Cosa può significare? Che Max Giordani non solo non sarà il candidato sindaco, ma potrebbe anche migrare in altri lidi partitici e l’Api e l’Udc sembrano favoriti. E l’Udc cosa farà? Non tutto è deciso e potrebbe anche accadere che non rimanga nel centrodestra: le sirene Pd sul partito di Policarpo sono notevoli e non pare che l’attuale presidente del consiglio e commissario del partito sia insensibile. Anzi potrebbe anche verificarsi che il Policarpo possa correre da solo, magari come candidato sindaco, e giocarsi le sue carte all’eventuale ballottaggio. L’Idv, invece, sembra fortemente determinato a proseguire nel sostegno della propria candidatura a sindaco e non pare possa profilarsi un ravvedimento in favore di un’alleanza col Pd e il centrosinistra. Insomma sembra innegabile un grande fermento nella fase attuale, con il Pd perno delle alleanze future e sempre più protagonista ad Ardea come pure a livello nazionale. Michele Lotierzo n qualità di direttore, vorrei difendere Michele Iscorsi, Lotierzo dagli attacchi che ha ricevuto nei giorni inviati a diverse testate giornalistiche locali, nei quali viene accusato, tra l’altro, di essere un “servo sciocco” ed un “personaggio inconsistente”. Questo come risposta ad un suo articolo pubblicato il mese scorso che, oltre a non riportare offese ad alcuno, era la riflessione politica di un giornalista: condivisibile o meno, se non riporta falsità (e di questo ne sono sicura), va rispettata e non può certo provocare attacchi alla persona ed alla sua Maria Corrao dignità.


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EUFEMI MISCHIA LE CARTE IL SINDACO DI ARDEA AZZERA LA GIUNTA E PRESENTA LA NUOVA SQUADRA. ’ stato di parola, Carlo Eufemi, quando ha affermato che, nel giro di 3 giorni, avrebbe ridato un assetto alla sua amministrazione, anche se ancora incompleta, visto che mancano ancora tre nomi per completare la squadra che accompagnerà il Primo Cittadino fino a Maggio del 2012. Quello del Sindaco di Ardea, comunque, è stato un segnale forte. L’azzeramento della Giunta Eufemi, ad appena sei mesi dalla fine del mandato, è infatti sicuramente indicativo del clima non troppo tranquillo che agita gli animi del centrodestra. Con incredibile fair play, lo scorso 29 Novembre, durante lo svolgimento del consiglio comunale convocato per l’approvazione dell’assestamento di bilancio, Eufemi, dopo aver “notato” l’assenza di cinque consiglieri di maggioranza tutti facenti capo al gruppo di Massimiliano Giordani - oltre a quella del rappresentante dell’opposizione Tonino Abate - ha annunciato che, appena chiusa l’assise, avrebbe azzerato la sua Giunta per “favorire il necessario chiarimento politico”. Increduli i presenti, che sono comunque rimasti in aula. “Chiedo un atto di responsabilità ai consiglieri presenti - ha detto Eufemi – restando qui per votare

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l’Assestamento di Bilancio, atto necessario per il bene della città, che consentirà il completamento dell’esercizio finanziario in corso in linea con le previsioni a suo tempo formulate dal Consiglio Comunale. Questa manovra è il risultato del buon lavoro svolto dall’Assessore al Bilancio Fabrizio Velocci, dal Presidente e dai componenti della Commissione Bilancio presieduta Gino Marcoccia, dai Dirigenti di tutte le aree amministrative e dal Segretario Comunale Dott.ssa Gloria Di Rini, che hanno consentito di mantenere integro l’impianto finanziario del Comune di Ardea”. Ad accettare l’invito, salvando così la seduta, i consiglieri di FLI, che – restando per tutta la durata dell’assise – hanno di fatto evitato la fine anticipata dell’era Eufemi Bis. Il bilancio è passato con 11 voti a favore e 2 astenuti. L’assenza di Massimiliano Giordani, Fabrizio Acquarelli, Francesco Paolo Corso, Nicola Tedesco, Alberto Montesi, Ettore Antinucci e Riccardo Iotti è stata pesante come un macigno e, oltre a far decidere il sindaco per l’azzeramento della Giunta, ha fatto perdere la carica di capogruppo a Giordani su proposta del consigliere Bruno Cimadon, che ha anche ha formalizzato l’ingresso del

consigliere Luca Fanco nel PDL. Dopo aver ringraziato il Presidente del Consiglio Comunale Policarpo Volante ed i Consiglieri Comunali presenti per l’atto di responsabilità dimostrata, il Sindaco Carlo Eufemi ha dichiarato: “Da questo momento sciolgo la Giunta, e autorizzo la segretaria comunale a predisporre, al suo rientro in sede, quanto necessario per presentare i nuovi assessori al massimo entro venerdì prossimo, ed il presidente del consiglio a predisporre un nuovo consiglio comunale per riassegnare i componenti alle varie commissioni consiliari”. Gli assessori che fanno riferimento ai consiglieri assenti sono Paolo Dei Santi (Cultura, Turismo, Sport, Trasporti, Servizi educativi e Personale), Massimo Rosa (Servizi sociali e Protezione civile) e Carlo Giorgio Bille (Urbanistica ed Edilizia Privata). Come promesso, venerdì 2 dicembre, alle 20:00, Eufemi ha annunciato la nuova squadra di governo, che vede al momento solo quattro assessori: Giorgio Carlo Bille, rimasto a capo di Urbanistica e Edilizia Privata, Nicola Petricca, anche lui invariato sulla poltrona del settore Ambiente, Igiene Urbana, Sanità, Reti Tecnologiche, Servizi di Manutenzione, Fabrizio Velocci, confermato alle Attività Produttive, Bilancio, Tributi, e la new entry Alfredo Cugini, a cui è stato dato l’importante assessorato dei Lavori Pubblici al posto di Roberto Catozzi. “Come da impegno assunto in Consiglio Comunale, il Sindaco di Ardea Carlo Eufemi ha proceduto nei tempi stabiliti alla nomina della Giunta. Con queste nomine – ha comunicato l’Amministrazione - il Sindaco ha assicurato la continuità dell'azione amministrativa riservandosi di nominare nei prossimi giorni gli altri Assessori con l'obiettivo di rendere più ampia possibile la coalizione di Governo anche nella prospettiva dei prossimi impegni elettorali”. Restano ancora fuori, infatti, gli assessorati al “Patrimonio, Casa, Lavoro, Formazione professionale, Ricettività portuale, Rapporti intercomunali, Beni monumentali”, finora del Vicesindaco Maria Pia Pagano, ai “Servizi sociali e Protezione civile”, dove prima si trovava Massimo Rosa, e “Cultura, Turismo, Sport, Trasporti, Servizi educativi, Personale”, fino a qualche giorno fa presieduto da Paolo Dei Santi. Sono quindi attese novità rilevanti nei giorni a venire, anche perché i tre assessorati rimasti scoperti sono comunque di estrema importanza per la vita amministrativa di Ardea. Saranno adesso gli accordi tra liste e consiglieri a stabilire a chi andranno questi uffici: l’equilibrio finale che uscirà da questo piccolo “terremoto” politico riporterà sicuramente l’immagine di quella che sarà la coalizione che si presenterà alle elezioni del prossimo maggio. Giuditta Zampiero

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LE NOSTRE STRADE SONO SICURE? L’AMARA FOTOGRAFIA DEI COMUNI DI ARDEA E POMEZIA… IIn questi giorni abbiamo percorso la maggior parte dei tratti stradali del nostro territorio con il preciso obiettivo di verificarne lo “stato di salute” e capire dove andrebbero concentrati effettivamente gli sforzi dell’amministrazione in materia; nel nostro viaggio abbiamo incontrato di tutto, dalle buche, più o meno grandi, agli allagamenti, segno inequivocabile che il nostro territorio avrebbe davvero bisogno di interventi radicali e non dei soliti provvedimenti-lampo per tamponare le situazioni più pericolose. Inoltre, nel realizzare questo servizio, ci siamo avvalsi della vostra preziosa collaborazione pubblicando – per quanto possibile – tutte le vostre segnalazioni alla nostra casella di posta. Le foto, infatti, sono il pezzo forte di questa inchiesta, perché parlano da sole. Ma qual è dunque la situazione nel nostro territorio? Andiamo a scoprirlo, partendo dalla città del sindaco De Fusco.

pomeziA Come purtroppo accade in inchieste di questo tipo, spesso dobbiamo dividere il territorio in due diverse aree, una legata alla città vera e propria, l’altra riguardante i territori limitrofi, ovvero la periferia. Partiamo dalla prima. Lungo

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le strade principali, Via Roma, Via Virgilio e proseguendo per Via dei Castelli, le condizioni del manto stradale sono sostanzialmente buone e dunque accettabili; tuttavia basta deviare di poco, svoltando per qualche strada laterale, che la situazione cambia. Come nel caso di Via Spoleto, da sempre “bestia nera” del territorio pometino, insieme a Via Naro e al gruppo di strade laterali ad esse collegate; il maggior problema qui è costituito, in quanto zona a vocazione industriale, dal numero elevato di tir, camion e altri mezzi pesanti che quotidianamente percorrono questa zona, impedendone un effettivo assestamento nonostante i numerosi lavori nel corso degli anni. Situazione più o meno simile presenta Via Campobello, con le laterali di Via Messico e Via Panama emblemi di una situazione davvero precaria. Spostiamoci ora nella zona Sud. Lungo Via Alcide De Gasperi nulla da segnalare, il manto stradale soprattutto all’altezza delle due nuove rotonde, non presenta particolari criticità; i primi problemi si incontrano svoltando ad esempio per Via Ugo La Malfa e proseguendo per Via Don Sturzo, per intenderci le vie che costeggiano il liceo scientifico, dove l’asfalto ormai è vecchio e completamente rovinato. Situazione però, certamente meno grave di quella riscontrata lungo Via A. Gramsci, dove troviamo delle buche alta-

PONTINA VECCHIA

VIA COPERNICO


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VIA SINGEN

VIA CATULLO mente pericolose per l’incolumità dei nostri veicoli. Unica nota positiva della zona, il tratto immediatamente adiacente all’istituto Emilio Cavazza, da prendere come modello di “strada ideale”: zero buche, asfalto nuovo, nessun dislivello. Alcuni lettori ci hanno poi segnalato il tratto compreso tra Via Columella e Via Filippo Re, facendoci presente che in caso di pioggia l’intero tratto diventa completamente inagibile; i maggiori disagi riguardano soprattutto le famiglie con dei bambini piccoli, in quanto per recarsi all’asilo devono letteralmente “guadare” il tratto di strada. Valentino invece segnala le situazioni “assurde” di Via Boezio e Via Varrone, mostrandoci delle foto davvero significative. Completano il quadro cittadino l’area intorno all’istituto Tecnico Commerciale Monti, completamente da riasfaltare, Via Singen, soprattutto all’altezza della scuola media, con buche a dir poco profonde, e la laterale di Via Catullo anch’essa con diversi problemi. Questo invece il resoconto della seconda area indicata, ovvero la periferia ed i relativi quartieri. Un nostro lettore ci ha inviato una segnalazione riguardante il quartiere La Macchiozza, da anni conosciuto per il suo stato di elevato abbandono; il problema principale qui è costituito, nonostante i numerosi esposti da parte degli abitanti, dalla totale assenza di sicurezza nei crocevia principali, uno su tutti lo svincolo per immettersi nella Via del Mare; ormai non si contano più gli incidenti e Andrea giustamente si chiede “fino a quando il Comune continuerà ad ignorarli”. Questione S.Palomba. La strada percorsa ogni giorno da centinaia di pendolari per raggiungere la stazione presenta una situazione dai due volti: in alcuni tratti le condizioni sono buone, frutto anche di recenti interventi, in altri la situazione precipita, costringendo gli automobilisti allo “slalom gigante”; i maggiori problemi si riscontrano soprattutto nei pressi del nodo ferroviario, dove possiamo fare un discorso molto simile a quello di Via Campobello, con numerosi mezzi pesanti che transitano quotidianamente nella zona. A proposito di questa area inoltre,

lo scorso Venerdì 18 Ottobre, l’intero tratto è stato chiuso al traffico dalle forze dell’ordine causa allagamento dovuto, si pensa, alla rottura di una conduttura dell’acqua; le conseguenze sono state decisamente serie in quanto la Stazione è divenuta irraggiungibile, anche deviando il traffico su Via di Valle Caia, con ovvie conseguenze per i pendolari. Insomma, l’ennesimo inequivocabile segno della precarietà di questo tratto. Arriviamo ora ad un’altra criticità del nostro territorio ovvero Via Laurentina, l’unica vera alternativa al traffico verso Roma; l’arteria presenta gravi carenze strutturali con un manto stradale davvero in pessime condizioni. Ci limitiamo, considerato lo sviluppo della strada stessa, a riportarvi i maggiori punti pro-

blematici individuati soprattutto nel tratto che attraversa il quartiere S.Procula, in entrambe le direzioni. Sempre in merito al quartiere segnaliamo i gravissimi problemi di Via S. Procula, tratto, forse poco conosciuto, che collega il territorio alla zona dei Cinque Poderi; le condizioni di questa strada sono a dir poco incredibili e se volessimo attribuirgli un voto non potremmo andare oltre al tre, come del resto le foto testimoniano. Veniamo a Torvajanica. Nulla da segnalare per la Via del Mare – fino allo svincolo per Zoomarine – e per Viale Danimarca almeno fino al centro cittadino dove l’asfalto inizia a peggiorare; entrati nel centro urbano infatti, buche e dislivelli iniziano a far sentire la loro presenza, soprattutto a ridosso della piazza principale. Buono invece il tratto di Via Siviglia. Passiamo ora agli altri due quartieri a ridosso del mare, Torvajanica Alta e Campo Jemini. Nel primo, anche lungo il percorso principale, Via Mar Tirreno, il manto stradale presenta dissesti e diverse buche, le più pericolose delle quali segnalate a ridosso dello svincolo con Via Campo Selva; nulla da riportare invece lungo il

AVIA GRAMSCI

S.PROCULA

VIA LA MALFA

S.PROCULA 13


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TOR SAN LORENZO nuovo tratto che collega il quartiere con Pomezia, anche perché la strada è di recente realizzazione. Proseguendo verso Campo Jemini, buono il nodo di collegamento fra le due zone, Via Mar Libico, ma entrando in Via delle Orchidee le cose cambiano. Se per il tratto fino allo svincolo per Via dei Fiordalisi la situazione è abbastanza accettabile, altrettanto non si può dire per il resto della via; fino all’incrocio con Via della Castagnetta – di cui abbiamo parlato ampiamente nel numero scorso – la situazione è davvero critica, con particolare riferimento all’ormai noto Ponticello.

il bilAncio Nel complesso la condizione generale delle strade non può essere ritenuta sufficiente; ci sono troppe strade, soprattutto quelle secondarie, in condizioni disastrose senza contare che, con l’arrivo delle piogge invernali, la situazione peggiorerà, anche se è difficile stabilire fino a che punto. Il Comune proprio in questi giorni ha annunciato lo stanziamento di un fondo straordinario per la risistemazione delle strade, con i lavori che dovrebbero ripristinare una situazione quantomeno accettabile; sarà il solito intervento-tampone? Oppure qualcosa di strutturale? Noi di certo non crediamo alla “bacchetta magica”, ma, comunque, considerato lo stato attuale delle cose, preferiamo aspettare prima di giudicare. Fra qualche mese poi tireremo le somme.

VIA LIVORNO (NUOVA FLORIDA) gravi. La Via Laurentina, direzione Pomezia, torna a far parlare di sé nel tratto sotto la gestione comunale, (per il resto la Via è Strada Provinciale) ovvero dal Centro Storico fino all’incirca al bivio per Campo Jemini. Situazione Nuova Florida. Il quartiere in alcuni tratti è inagibile soprattutto in quelle strade definite “secondarie”; tuttavia, se negli altri casi possiamo sforzarci e chiudere un occhio, qui non possiamo assolutamente farlo perché, con la separazione dei sensi di marcia all’interno del quartiere, Via Lecce, Via Gorizia e Via Livorno sono diventate snodi cruciali per il traffico in entrata e in uscita dal territorio. Il problema è che di “strada” questi tratti hanno solo il nome. Le foto

VIA LIVORNO (NUOVA FLORIDA)

TOR SAN LORENZO

VIA CATILINA

TOR SAN LORENZO

ARDEA CENTRO

ArdeA Per quanto riguarda la città gestita dal sindaco Eufemi segnaliamo innanzitutto il buono stato del Centro Storico, un po’ come è accaduto per pomezia; lungo il piccolo centro infatti, non abbiamo riscontrato problematiche degne di nota. Unica eccezione Via Catilina all’altezza dell’arco in uscita dal centro stesso, con la strada decisamente in condizioni non impeccabili. Spostandoci nei territori limitrofi però troviamo i veri problemi che in alcuni casi sono davvero

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VIA LAURENTINA (ARDEA)

VIA LAURENTINA (ARDEA) scattate mettono in mostra un asfalto ai limiti della praticabilità con grosse fratture, buche e quant’altro; insomma un vero e proprio disastro. Situazione simile, anche se leggermente meno grave, quella di Via Campo Selva, altra arteria fondamentale per la viabilità rutula, che sfocia in Via di Pratica di Mare; anche qui tuttavia non possiamo dare la sufficienza all’intero tratto, con diversi punti critici che creano non pochi problemi alla circolazione. Senza contare che, nelle strade laterali, la situazione precipita. E’ il caso questo di Viale Forlì lasciata praticamente in uno stato di totale abbandono; la via, soprattutto in Estate, è una delle principali valvole di sfogo del traffico di rientro dal mare ma, in queste condizioni, dubitiamo che ci “arrivi” alla prossima estate. Rimanendo in tema, anche il lungomare presenta diversi dissesti concentrati maggiormente lungo i tratti di colle-

gamento tra Torvajanica e Ardea, nella cosiddetta “terra di nessuno”. Veniamo a Tor San Lorenzo. Il territorio urbano fino a qualche tempo fa presentava una situazione sostanzialmente accettabile ma, con le ultime piogge il manto stradale si è letteralmente sgretolato. Le foto scattate , risalenti alla settimana del 21 Novembre, sono inequivocabili ed evidenziano gli stessi problemi riscontrati nei precedenti casi: asfalto ormai obsoleto, crepe spesso molto profonde, tombini scoperti. Svoltando nelle vie laterali poi, la situazione degenera. Come ad esempio il tratto che collega T.S.Lorenzo a Campo di Carne, riferendoci ovviamente al tratto annesso al territorio rutulo; nei pressi della scuola, infatti, la situazione lascia totalmente senza parole come del resto dimostrano le foto.

VIA LAURENTINA (S.PROCULA) il bilAncio Difficile fare un paragone con Pomezia, soprattutto per le diverse dimensioni dei due territori e per la mole di traffico in entrata e in uscita; comunque, una costante l’abbiamo individuata poiché, se si esclude il centro storico di Ardea, come per Pomezia il resto del territorio ha evidenziato carenze assolutamente non risolvibili con interventi sommari. Servirebbero piuttosto progetti, piani di riqualificazione strutturali ma, ahinoi, di questi tempi sarà molto difficile vederne uno.

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“COLLEZIONA” REPERTI ARCHEOLOGICI DENUNCIATO 60ENNE DI ARDEA TROVATO CON UN’ACQUASANTIERA ANTICA IN CASA Cosa usare come soprammobile per abbellire la propria casa? Esagerando, si potrebbe ricorrere ad un’acquasantiera del XVII° secolo: questo potrebbe aver pensato il sessantenne di Ardea, originario di Roma, che il 23 Novembre è stato denunciato in stato di libertà dai Carabinieri della Tenenza di Ardea per essere stato trovato in possesso di un importante reperto archeologico. L’uomo, ritenuto responsabile di ricettazione e violazione della normativa circa la detenzione di reperti archeologici, era in possesso di un’acquasantiera in marmo bianco, con venature grigie di Carrara, composta da tre parti distinte, base, fusto e vasca, tutte decorate. Il ritrovamento si è reso possibile grazie ai servizi di controllo inquadrati nel programma di prevenzione e repressione che i militari della Compagnia di Anzio stanno ponendo in essere al fine di contrastare i reati in contro il patrimonio tra cui anche l’intercettazione delle rotte dei tombaroli. Non è la prima volta che nella zona di Ardea i Carabinieri rinvengono beni archeologici di notevole interesse; in passato sono stati diversi e nume-

rosi i sequestri effettuati presso abitazioni utilizzate spesso come veri e propri depositi da appassionati che detengono questi beni godendone in via esclusiva. Questa volta i militari della Tenenza di Ardea, al termine di una specifica attività di indagine consistita in accertamenti, controlli e verifiche, hanno raccolto oggettivi elementi di riscontro al termine dei quali hanno individuato un’abitazione dove diversi reperti erano opportunamente custoditi. In particolare al termine della perquisizione domiciliare è stata rinvenuta e sequestrata l’acquasantiera, da considerarsi di notevole interesse culturale, che il funzionario ai beni archeologici per il Lazio intervenuto per l’occasione ritiene essere risalente all’epoca fra il XVII° ed il XVIII° secolo. Il reperto è custodito al momento presso gli uffici della Tenenza dei Carabinieri di Ardea, in attesa che le indagini in corso, svolte anche con l’ausilio dei militari specializzati del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale, possano determinare il canale di approvvigionamento di tutto il materiale rinvenuto.

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3 GIOVANI CONDANNATI PER STUPRO I PARENTI E AMICI DEVASTANO IL TRIBUNALE DOVE È STATA EMESSA LA SENTENZA 0 arresti, sei feriti tra le forze dell’ordine, ingenti danni agli uffici giudiziari: questo il risultato di una notte di fuoco a Velletri, dove il 21 novembre i parenti di 3 ragazzi di Torvaianica hanno assaltato il Tribunale per ribellarsi alla sentenza di condanna inflitta dai Giudici per una presunta violenza sessuale - uno stupro avvenuto il 5 aprile 2010 in via Germania, a Torvaianica - nei confronti di una ragazza rumena all’epoca minorenne, che aveva immediatamente denunciato l’accaduto, ma che non era stata inizialmente creduta. I ragazzi si giustificarono dichiarando che la giovane era consenziente. In attesa della sentenza – si era ormai giunti all’udienza finale – nei confronti di Emiliano e Nicolas Pasimovich , fratelli gemelli di 20 anni, nati in Argentina ma naturalizzati italiani, e di Maurizio Sorrentino, 21 anni, nato a Torre Annunziata, nell’aria si sentiva già che sarebbe potuto succedere qualcosa di brutto: oltre ai presenti in aula, all’entrata del Tribunale c’erano infatti almeno una cinquantina di parenti dei ragazzi, che vivono tutti e tre a Torvaianica. Dall’altra parte, pronti ad evitare il peggio, gli agenti delle Forze dell’ordine. Ed il peg-

gio è arrivato poco dopo le 21:00, ora in cui si è diffusa la notizia della condanna dei tre giovani ad 8 anni e sei mesi di reclusione: i parenti e gli amici dei tre imputati, giudicando la pena troppo severa, dopo aver sfondato la vetrina del portone principale del Tribunale e devastato ogni mobile e suppellettile che trovavano sulla loro strada, hanno assediato l’aula del processo, situata al primo piano. Lì hanno letteralmente assalito i Magistrati, che si sono messi in salvo chiudendosi nell’aula. Gli otto carabinieri in servizio sul piano hanno potuto fare poco contro la violenza inaudita che si è scatenata in pochi minuti: vetrine distrutte, il portone d’ingresso del Tribunale e i contenitori dei rifiuti usati come armi improprie. Solo grazie all’intervento degli altri agenti, un centinaio in tutto, chiamati dai Comuni vicini, si è riusciti a fermare scene allucinanti. I Magistrati presenti sono riusciti a lasciare il Tribunale scortati dai militari senza riportare ferite. Gli aiuti alle forze dell’ordine sono arrivati dalle caserme dei Carabinieri e della Polizia dei Castelli, di Colleferro, Palestrina, Albano e Roma. “Mai vista una cosa del genere – ha dichiarato il Capitano Marco Piras, che

guida la Stazione dei Carabinieri di Velletri - Abbiamo parlato un’ora con queste persone, suggerendo loro di andare a casa, ma non ci hanno ascoltato. Perfino i genitori sono impazziti nel sentire la sentenza, dicevano che i loro ragazzi erano innocenti e che volevano portarli subito fuori di lì. Così abbiamo dovuto chiamare rinforzi dai Comuni limitrofi”. I tafferugli sono durati circa un’ora, al termine della quale le forze dell’ordine hanno arrestato 20 persone con l’accusa di minacce ai giudici, danneggiamento, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Tra loro la madre di Emiliano e Nicolas Pasimovich e il padre di Maurizio Sorrentino: 8 donne e 12 uomini, tutti portati nella caserma dei carabinieri di Velletri per le procedure di identificazione, quasi tutti residenti a Pomezia e Torvaianica. Tre carabinieri e tre poliziotti, rimasti leggermente feriti, sono stati portati al pronto soccorso dell’ospedale “Colombo”, dove sono stati medicati e poi dimessi. I tre ragazzi, molto conosciuti in zona, sono stati condannati per violenza di gruppo, anche se l’atto sessuale è stato imputato al solo ragazzo italiano.

il corriere della città

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CHIUSURA REDAZIONALE: 02/12/2011

Numero 14 Anno 3 DICEMBRE 2011 - Distribuzione gratuita

IN REDAZIONE:

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via Odessa 41 - 00040 Torvaianica

EDITORE: La Città DIRETTORE RESPONSABILE: Maria Corrao

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redazione@ilcorrieredellacitta.it direttore@ilcorrieredellacitta.it

Alessia Ambra Achille, Mauro Valentini Luca Mugnaioli, Matteo Acitelli Alfredo Corrao, Pietro Conti, Savino Tommasi Claudia Sperduti, Michele Lotierzo

PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE: Studio Grafico O.K.

STAMPA: Arti Grafiche Reg. Trib. di Velletri Settembre 2009 N. Reg. 19/09 del 24 Settembre 2009


C’E’ QUALCOSA DI

NUOVO A POMEZIA


SELVA DEI PINI: ARRIVA L’UNIVERSITA’ EUROPEA DI ROMA Il Vicepresidente Massimo Ciccolini illustra il nuovo Anno Accademico e le prospettive per il futuro

’Università di Pomezia cambia strada: lasciata la LUM, accoglie l’Università Europea di Roma, che nei prossimi mesi seguirà le lezioni degli studenti iscritti al Selva dei Pini per le facoltà di Economia e Giurisprudenza. Ma perché questo cambiamento? “Il contratto con la Libera Università del Mediterraneo Jean Monnet – spiega il Vice Presidente del Consorzio Universitario Massimo Ciccolini - è stato sciolto a causa degli alti costi, che ormai erano arrivati a sfiorare i 400 mila euro per ogni classe, una cifra esorbitante per la quale, oltretutto, non esisteva un dispositivo disciplinare atto a regolare le varie attività dell’Università barese. Per i cinque corsi previsti si sarebbe dovuto spendere 2 milioni di euro, cosa semplicemente improponibile, che aveva provocato anche la reazione negativa dell’Ateneo La Sapienza, a cui paghiamo ogni corso 120 mila euro”. La rescissione con la LUM ha però lasciato, almeno inizialmente, in difficoltà i ragazzi iscritti, soprattutto quelli ormai giunti al secondo anno. “Abbiamo pensato di trovare una soluzione provvisoria che tamponasse il problema, ottenendo dall’Università Europea un contratto di tutoraggio fino alla prossima primavera, per consentire agli studenti di essere seguiti nel loro percorso formativo. Il rapporto tutor-alunni è particolarmente positivo: ogni 5 o 6 ragazzi c’è un insegnante che li segue in maniera seria e meticolosa. Permane ovviamente l’obbligo di frequenza, che avverrà nelle nostre aule, mentre gli esami momentaneamente verranno fatti a Roma”. Perché parla di situazione provvisoria? “Perché è nostra intenzione lavorare nella maniera più trasparente possibile: il Presidente Giorgio Di Micco ed io, in accordo con

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il Sindaco Enrico De Fusco, abbiamo deciso di scegliere le Università che lavoreranno all’interno del nostro complesso solo attraverso un bando europeo, quindi ad evidenza pubblica, che si svolgerà tra marzo ed aprile del 2012. Fino ad allora possiamo contare su questa nuova realtà, sicuramente una delle più prestigiose a livello di Università private, che proprio in questi giorni ha iniziato i suoi corsi per il 1° e 2° anno delle facoltà di Economia e Giurisprudenza. Anche questo Ateneo parteciperà al bando. La nostra intenzione è quella di creare una piccola Università, con al massimo 5 facoltà, puntando sulla l’eccellenza dell’insegnamento, che dovrà essere d’eccellenza”. Ma perché scegliere l’Università Europea? “Innanzi tutto perché sono stati i primi a darci l’opportunità di un tutoraggio “a termine”. Poi, ovviamente, per la garanzia di qualità che ci è stata offerta che, insieme alla convenienza del prezzo che siamo riusciti a spuntare ci ha fatto propendere per questa scelta. Ricordiamo che l’Università Europea è una “costola” dell’Università Pontificia, che offre una professionalità assoluta”. Come hanno preso i ragazzi questa decisione? “Direi bene: abbiamo assistito insieme a loro all’apertura dell’Anno Accademico nella sede di Roma dell’Ateneo, e devo riconoscere che si è trattato di un’esperienza emozionante e soddisfacente, che i nostri iscritti hanno seguito con entusiasmo”. Parliamo di costi: da quello che si sa, questa Università ha prezzi annui che si aggirano intorno ai 5 mila euro annui per ogni studente, cifra che sicuramente sarà impossibile per molti iscritti. Come pensate di risolvere questo problema? “Lo abbiamo già risolto, perché siamo riusciti ad ottenere un costo di 2.500 euro, mantenendo le stesse prerogative e gli stessi insegnanti. Ovviamente la clausola è non poter accettare stu-


denti residenti a Roma, altrimenti toglieremo a loro gli iscritti. Si tratta quindi di un costo assolutamente in linea con quelli delle altre Università, con parametri qualitativi molto elevati”. A volte, però, anche un costo simile può essere oneroso, soprattutto in un periodo di crisi come questo. “Abbiamo pensato infatti di stipulare un accordo con le Amministrazioni dei Comuni limitrofi. A fronte di una spesa concordata per essere soci del Consorzio, le Amministrazioni potrebbero versare una quota per ogni iscritto residente nel loro Comune: sarebbe una spesa non troppo elevata per l’Ente, ma di sicuro ritorno, perché investire sull’istruzione dei propri cittadini è sempre una scelta vincente”. Aver allacciato un rapporto con un Ateneo legato all’Università Pontificia potrebbe farvi riallacciare i rapporti con La Sapienza? “E’ molto probabile: abbiamo un ottimo rapporto con il prof. D’Ascienzo, rappresentante della Sapienza. Nulla vieta che, già dal prossimo anno, La Sapienza possa avviare nuovi corsi, anche telematici, qui a Pomezia. Quello che sicuro è che nella prossima primavera La Sapienza farà svolgere qui al Selva Dei Pini il prestigioso “Campus Mentis”, un'azione organica di “career guidance” dedicata ai migliori laureati d'Italia e fa parte del pacchetto "Diritto al Futuro" del Ministro della Gioventù rivolto alle nuove generazioni sui

temi del lavoro, della casa, della formazione e dell'autoimpiego. Il progetto prevede l'erogazione di una serie di servizi ed attività ad alto valore aggiunto a 150 giovani che hanno meno di 30 anni, laureati e laureandi, provenienti da tutta Italia, che saranno ospiti della nostra struttura. Qui studenti ed aziende, come già accaduto nel 2009, si incontreranno per dare opportunità di lavoro alle migliori menti d’Italia. Questo conferma che tra noi e La Sapienza sta nascendo un nuovo rapporto, che

potrebbe crescere rapidamente”. Passiamo alla gestione del Consorzio. Cosa è cambiato? “Siamo ancora in una fase di completamento delle nuove direttrici. Il Presidente e tutto il CdA sta lavorando duramente per rimettere in piedi tutta la struttura e rimediare agli errori del passato, di cui purtroppo stiamo ancora pagando le conseguenze. Lo scopo è quello di rendere il Consorzio uno strumento di eccellenza per quanto riguarda la parte culturale, e, se non di guadagno, quantomeno di non avere perdite per quanto riguarda la parte economica. A questo scopo abbiamo intenzione di riattirare i soci che nel tempo hanno lasciato il Consorzio, oltre che di attirarne di nuovi, cambiando alcune regole dello Statuto, come quella che prevedeva il ripianamento dell’intero debito, in proporzione con la percentuale di quota in proprio possesso, da parte dei consociati. Metteremo invece delle quote fisse, oltre le quali non si potrà andare, per non far correre rischi economici alle aziende che decideranno di investire su questo progetto”. Ma cosa ci guadagneranno le aziende? “Innanzi tutto la possibilità di usufruire della struttura per corsi di formazione aziendale, meeting e quant’altro. Senza contare il prestigio che un progetto serio come quello che stiamo improntando può portare alle aziende che vi parteciperanGiuditta Zampiero no”.

sono Aperte le iscrizioni LE ISCRIZIONI ALLE FACOLTA’ DI GIURISPRUDENZA E DI ECONOMIA SONO APERTE FINO AL 31/12/2012. PER INFORMAZIONI SULLE ISCRIZIONI E SULLA DIDATTICA RIVOLGERSI ALLA SIG.RA PAOLA IDIN, E-MAIL p.idin@unipomezia.eu, TEL. 0691255309 OPPURE INVIANDO UNA E-MAIL A j.fedele@unipomezia.eu PER INFORMAZIONI SULLA DISPONIBILITA’ RICETTIVA DEL PARK HOTEL SELVA DEI PINI SI PUO’ TELEFONARE ALLO 06912550 O ALLO 0691255402 O INVIARE UNA E-MAIL A r.cardillo@unipomezia.eu . SI RICORDA CHE IL SITO DEL CONSORZIO PER L’UNIVERSITA’ DI POMEZIA E’ PRESENTE SUL WEB ALL’INDIRIZZO WWW.UNIPOMEZIA.EU

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SPECIALE CARTOGRAFICA UN IMPORTANTE PROGETTO REALIZZATO DAL CNR A SUPPORTO DELLA PIANIFICAZIONE URBANISTICA

n questo report si illustra un’attività, condotta da un gruppo di ricercatori dell’ Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) presso il Consorzio per l’Università di Pomezia. Sebbene con una descrizione molto sintetica, ci si propone, attraverso una presentazione di alcune tavole cartografiche del territorio pontino, realizzate in epoche diverse, di cogliere alcuni aspetti dell’evoluzione della disciplina cartografica.

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Il progetto è parte di un più vasto impegno assunto dal gruppo di ricerca CNR, che prevede la realizzazione di un Web GIS a

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supporto della pianificazione urbanistica. L’area di studio prescelta è appunto il territorio pontino; una particolare attenzione è rivolta al Comune di Pomezia. Si vuole sottolineare che qualsiasi operazione di pianificazione e governo del territorio richiede necessariamente la conoscenza a diversi livelli del territorio stesso. Conoscenza sincronica, formata anche attraverso le ultime rappresentazioni disponibili quali foto aeree e mappe telerilevate, ma anche diacronica, attraverso uno studio e un confronto di cartografie storiche ed attuali. Conoscere l’evoluzione del territorio nel tempo, costituisce la base essen-

Figura 1 – 1640, CAMPAGNA DI ROMA, OLIM LATIUM: PATRIMONIO DI SAN PIETRO ET SABINA. Carta realizzata da Willem Janzsoon Blaeu. Territori e confini politici a colori, incisione su rame in foglio unico. In colore blu viene indicato il territorio di Pomezia. ziale per ogni decisione e attività sia pubblica che privata, finalizzata alla tutela, protezione, recupero, conservazione fruizione e valorizzazione del territorio stesso. A tal proposito sono state raccolte, negli archivi dell’Istituto Geografico Militare e della Società Geografica Italiana, le prime mappe storiche del territorio, di seguito


Figura 2 (a-b) – 1704, TOPOGRAFIA GEOMETRICA DELL’AGRO ROMANO (2 fogli). Carta topografica dell'Agro romano con il rilievo delle tenute e dei casali, delineata dall'agrimensore Giovanni Battista Cingolani sia sulla base del materiale raccolto per il catasto alessandrino sia attraverso l'esame diretto dei luoghi. Nel primo foglio è stato inserito un cartiglio allegorico con la dedica a Innocenzo XII, il secondo foglio è ornato con il titolo e le notizie sugli autori, l'editore, il luogo e l'anno di stampa. Nel dettaglio il territorio di Pomezia.. citate. Le Carte dell’Agro Romano, (Figure 1 e 2) , rispettivamente del 1640 e 1704, ben evidenziano, nonostante l’assenza di strumenti di misurazione e di qualche sistema di orientamento, la possibilità di ricavare una grande quantità di informazioni sul territorio. Ad esempio: i confini politici, la viabilità (strade storiche ancora oggi uti-

lizzate), i toponimi antichi di nuclei abitati quali la Torre di San Lorenzo, la Torre di Vaianica, il nucleo abitato di Ardea e Pratica Lavinium e la presenza di vastissime superfici a bosco.

Tecnica Regionale. Siamo agli inizi del XX secolo: hanno inizio i rilevamenti fotogrammetrici, l’uso delle tecnologie ha ampliato enormemente il grado di precisione delle elaborazioni grafiche, ma soprattutto hanno aperto nuovi orizzonti sulle potenziaLa Figura 3, rappresenta una porzione del lità della disciplina. Il rilevamento viene territorio pontino attraverso la Carta eseguito con aerei dotati di apparecchiatu-

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Figura 3 – 1996, CARTA TECNICA REGIONALE (CTR), Scala 1:10.000 - Dettaglio sull’area del Consorzio per l’Università di Pomezia, Scala 1:5.000. re fotografiche. Il prodotto finale consente di avere la planimetria e l’altimetria del terreno, le quote isolate, gli edifici e i principali elementi morfologici. Con il variare della scala muta, ovviamente, il dettaglio delle indicazioni. Inoltre, il confronto tra carte di periodi diversi consente di valutare non solo la quantità e la qualità delle trasformazioni, ma anche la tendenza che esse seguono nell'arco di tempo esaminato. Ad esempio, un’analisi dell’evoluzione urbanistica in

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rapporto al contesto originario, il cambia- Lorenza Fiumi Responsabile mento dell’uso del suolo, le direttrici di Marina Landolfi espansione, l’abusivismo edilizio. CarloMeoni Sara Carallo Viene spontaneo l’auspicio che la disponibilità di questi dati possano favorire lo scambio di informazioni tra il mondo della Ricerca e la Pubblica Amministrazione per rispondere all’obbligo etico e morale di preservare l’ambiente in cui viviamo e che abbiamo ricevuto in consegna per le future generazioni.


CORSI SPETTACOLARI AL via i nuovi corsi di Recitazione,Canto, Portamento e Dizione e Fonetica in collaborazione con l’Accademia Spettacolo di Carmen Morello

’Accademia Spettacolo di Carmen Morello, in collaborazione con il Consorzio per l’Università di Pomezia, propone CORSI DI DIZIONE E FONETICA, RECITAZIONE, CANTO e PORTAMENTO. Tutti i corsi si terranno presso la sede centrale del Consorzio per l’Università di Pomezia sita in Via Pontina al km.31,400. Ci si può iscrivere a partire dal 3 novembre contattando il 3405630599 o inviando una e-mail a karmen.morello@tiscali.it . Ma chi è Carmen Morello? E’ una donna che lascia il segno. Porta con se tutta l’energia di un vulcano, con la forza e la determinazione di chi ha degli obiettivi nella vita e intende raggiungerli con impegno e serietà. E’ lei, Carmen Morello, giovane e bella attrice siciliana che conosciamo già da quando, a sei anni, muove i primi passi sul palcoscenico di un teatro di Gela, sua città natale. Cresce, si sposa e diventa madre, ma il suo obiettivo è diventare un’attrice, così si trasferisce a Roma con tutta la famiglia, lasciando un pezzo di cuore nella sua città dove vivono i suoi genitori, il vero centro delle sue energie, che le hanno dato la forza e la fiducia necessaria a crescere in un mondo difficile come quello dello spettacolo. Donna, madre, attrice, presentatrice, imprenditrice e oggi anche docente, troppo? Niente affatto! Riesce bene in ogni cosa che intraprende e il segreto è nella passione e l’impegno che mette in tutto quello che fa, così nasce spontanea la prima domanda: come fai a fare così tante cose, dove trovi le energie? Carmen risponde candidamente che il lavoro è la sua vita sono un tutt’uno, non potrebbe immaginare di vivere in un altro modo, e ridendo dice” non posso nemmeno bere il caffè o la Coca Cola, la caffeina mi tiene sveglia, ho già così tante energie che proprio non ne ho bisogno”. Una simpatia contagiosa, anche se chiacchierando con Carmen

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scopriamo quanto è dura la vita di una donna in carriera, quante scelte difficili deve affrontare ogni giorno per ottenere il “posto al sole” che merita. Partiamo dall’arrivo a Roma, cosa ha significato per te il trasferimento nella capitale professionalmente e personalmente? “E’ stata la svolta decisiva per la mia carriera artistica. Appena arrivata a Roma ho cominciato a lavorare in Rai per delle brevi fiction e per il programma “Al posto tuo” e, contemporaneamente, facevo l’arredatrice, per potermi permettere di continuare a studiare e perfezionarmi, nonostante mio marito non comprendesse le mie scelte e mi ponesse tanti ostacoli che poi sono diventati la causa della fine del nostro matrimonio” Cosa ha significato per te la separazione? E’ stata durissima, mi divido tra famiglia e lavoro, potendo contare solo sull’aiuto di una babysitter. Vorrei che i miei figli comprendessero fino in fondo la mia scelta. Lavoro tanto affinché possano essere orgogliosi della loro mamma. Essere un esempio positivo per loro insegnandogli che con impegno e determinazione si

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può raggiungere qualunque obiettivo”. Cosa significa per te essere un’artista? “E’ tutto! Sono un’artista a 360°, mi muovo tra cinema, teatro, televisione e mi diverto molto a presentare eventi. Sono sempre impegnata nell’organizzazione di spettacoli che presento, curando tutti gli aspetti dell‘organizzazione: dalla ricerca degli sponsor alle autorizzazioni dei Comuni che li ospitano. In questo metto anche il ruolo di donna imprenditrice. Ho una mia scuola di recitazione “Accademia spettacolo”, fondata nel 2006, in cui insegno recitazione, dizione, canto…e questa è la grande novità del momento. Ho appena stretto un accordo con il Consorzio per tenere dei corsi all’interno dell’università. Oltre agli studenti potranno partecipare anche persone non iscritte all’università, che desiderano frequentare un corso di recitazione di livello universitario a dei

costi accessibili. Le iscrizioni sono aperte dall’inizio di novembre e si chiuderanno a fine dicembre per partire con i corsi a gennaio 2012. A giudicare dalle adesioni che stiamo ricevendo c’è un grande interesse da parte di persone di ogni età. Dall’esperienza dell’Accademia Spettacolo ho imparato molto, “le mie ragazze” è così che le considero, sono spesso molto giovani ed hanno bisogno di una guida per approcciare al mondo dello spettacolo a cui aspirano, la mia gioia è condividere quello che ho imparato e che continuo ad imparare ogni giorno”. Continui a studiare anche tu? “Certo. Una delle cose principali da tener presente è che, come dico ai miei allievi ed a me stessa, non bisogna mai considerarsi “arrivati”, magari per aver avuto un ruolo in una fiction di successo, ma bisogna sempre essere attenti alla formazione.

il consorzio informA Il Consorzio per l'Università di Pomezia affitta sale per meeting, conferenze, corsi,presentazioni di libri, feste di laurea, compleanni, comunioni, battesimi, cresime ed altre iniziative con o senza catering. Per informazioni rivolgersi ai numeri 06912550 o 0691255407 o alle email commerciale@selvadeipini.com o info@selvadeipini.com. Siti web : www.selvadeipini.com ; www.unipomezia.eu

Molto bella per me è stata l’esperienza nella fiction “Notte prima degli esami 82” al fianco di Ricky Menphis. Un attore straordinario con cui ho lavorato benissimo, stringendo una bella amicizia professionale. In un attore ci sono migliaia di sfaccettature, ogni volta si diventa qualcun altro, è un percorso infinito di conoscenza, anche e soprattutto di se stessi… una strada sempre in salita, ricca di sorprese tutta da vivere”. Concludiamo con una nota personale, se possibile… come è oggi la tua vita sentimentale? “Sono felicemente single!!”, afferma sorridendo. L’energia contagiosa, l’entusiasmo di Carmen Morello lo si può toccare con mano. E’davvero un piacere averla incontrata e di


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TRA CASE E LAVORATORI TRA SPERANZE ED ILLUSIONI, DIPENDENTI ED ACQUIRENTI ATTENDONO SVILUPPI li acquirenti del Parco della Minerva si rivolgono a legali ed Onorevoli, e la Raetia finalmente risponde. Questa, in sintesi, l’evoluzione del travagliato percorso del centinaio di famiglie che hanno acquistato sulla carta un’abitazione tra quelle coinvolte nel crack del Gruppo Di Mario. La Corte di Appello di Roma ha rimesso la causa innanzi al Tribunale di Roma per l’eventuale dichiarazione dello stato d'insolvenza della Di.ma. Costruzioni e conseguentemente per la nomina del Giudice Delegato e del Commissario Giudiziale. Ormai disperati, gli acquirenti del complesso immobiliare “Parco della Minerva” di Pomezia si sono riuniti nei giorni scorsi in un Comitato con tanto di statuto per cercare di ottenere finalmente l’uso delle proprie abitazioni, per le quali non solo hanno versato congrui anticipi, ma stanno continuando a pagare le rate del mutuo. La costruzione del complesso venne bloccata nel marzo scorso, quando il Tribunale di Roma decretò il fallimento della Di.ma. Costruzioni, di proprietà dell’imprenditore Raffaele Di Mario. “A seguito della sentenza emessa dalla Corte di Appello il 19/07/2011 – spiegano i rappresentanti del Comitato, che hanno inviato un’accorata lettera al Vice-Presidente e Assessore alle Politiche del Territorio e dell’Urbanistica della Regione Lazio Luciano Ciocchetti - con la quale è stato revocato il fallimento alla Di.ma. Costruzioni, questo comitato, pur avendo chiesto l’attuazione della Prodi-Bis, che avrebbe potuto salvare la società, si chiede come mai ancora non vi sia alcuna notizia in merito alla nomina di un Commissario straordinario. Nomina necessaria per all’attuazione della Prodi-bis e per poter definire una figura che possa divenire il nostro reale interlocutore, visto che dal mese di marzo sia la Raetia SGR che il Curatore Fallimentare non hanno saputo o voluto darci risposte in concreto. Come Comitato ci siamo rivolti per due volte al Sindaco di Pomezia Enrico De Fusco per chiedere un suo diretto intervento, ma non abbiamo ricevuto risposta, arrivata invece, anche se di pura circostanza, dal vicesindaco Massimiliano Cruciani, il quale ha spiegato ad alcuni cittadini ed acquirenti che il Comune di Pomezia sta ancora verificando la convenzione che originariamente era stata concessa alla Parsitalia”. Le richieste fatte dai legali alla Raetia Sgr, incaricata della gestione del fondo Diaphora 1, proprietario del complesso immobiliare “Parco della Minerva”, hanno portato ad una risposta, anche se non del tutto soddisfacente, proprio qualche giorno fa. La società di gestione ha riferito che il rilascio dei Permessi a costruire è condizionato dallo sviluppo delle opere stabilite dalla convenzione urbanistica sottoscritta con il Comune di Pomezia. Ad oggi ancora mancano all’appello - secondo la società di gestione - lavori di urbanizzazione pari al 25% circa rispetto al totale delle opere previste da Convenzione. La Di.ma. Costruzioni era la ditta appaltatrice sia delle opere di urbanizzazione previste dalla Convenzione, sia della realizzazione degli immobili: il fallimento – che leggendo nella sentenza della Corte d’Appello che lo ha revocato, poteva essere evitato – ha bloccato tutto, oltre a lasciare a

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casa senza stipendio centinaia di lavoratori. La situazione giudiziaria che si è venuta a creare comporta ancora ripercussioni sulla ripresa dei lavori, anche se la società di Gestione assicura di aver posto in essere tutto quanto possibile per svincolarsi dalla Di.ma. Costruzioni, sostenendo che sono in corso selezioni per l'individuazione di altre ditte interessate a portare avanti i lavori. “Sarà nostra cura vigilare e sollecitare la completa attuazione di quanto riferitoci”, sostengono i legali degli acquirenti, che adesso dovranno incontrarsi con i rappresentanti

della Raetia per determinare il termine di ripresa dei lavori, di ultimazione degli stessi e di consegna degli immobili, tenuto conto dei ritardi subiti. “Noi non disperiamo – chiariscono gli acquirenti – perché sappiamo di essere dalla parte della ragione. Quello che però vorremmo è una maggiore attenzione da parte delle Istituzioni: se solo ci affiancassero in questa battaglia, siamo sicuri che si potrebbe raggiungere al più presto una felice conclusione di queMauro Valentini sta triste vicenda”.

a vicenda del fallimento della Di.ma. Costruzioni non ha causato problemi solo agli acquirenti del complesso immobiliare Parco della Minerva, ma anche a tutti i lavoratori che, in maniera diretta o indiretta, vi erano coinvolti. Centinaia di persone – più di 200 i dipendenti della società, quasi 800 quelli dell’indotto – che ora si trovano senza lavoro e, spesso, senza speranza, visto che molti di loro hanno superato i 40 anni di età e sono difficilmente ricollocabili sul mercato. “Quello che non riusciamo a capire – dichiarano alcuni ex dipendenti della Di.ma – è l’accanimento che c’è stato contro la nostra azienda. Non vogliamo assolutamente sindacare sulle responsabilità di Raffaele Di Mario, che sono comunque da giudicare in sede diversa, ma dalla sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Roma si capisce bene che il fallimento poteva essere evitato, semplicemente applicando la legge Prodi-bis, che avrebbe potuto, ovviamente escludendo Di Mario da tutto, salvare la società ed i posti di lavoro. Questo avrebbe significato che oggi le case che gli acquirenti reclamano sarebbero state pronte rispetto alle date di consegna previste”. Ma il sospetto che Di Mario fosse solo un prestanome e che dietro potesse anche esserci qualcosa di molto più grande ha evidentemente spaventato chi doveva assumersi la responsabilità di far concedere aiuti dalle banche. “Le nostre considerazioni – spiegano i dipendenti dal blog creato su internet - sono dovute all’inazione delle parti sociali e delle amministrazioni pubbliche, le quali per logica dovrebbero manifestare la massima collaborazione per dare alle parti attualmente in sofferenza il giusto appoggio per tentare tutte le strade che leggi e regolamenti dello Stato offrono per salvare un’azienda in difficoltà che opera da anni sul proprio territorio. Infatti, all’epoca degli avvenimenti che portarono la DIMA sull’orlo della catastrofe finanziaria e sociale con la paventata perdita del posto di lavoro e del salario per centinaia di maestranze e impiegati, tutte le parti politiche e sindacali - che attualmente sembrano state colpite da una speciale narcosi collettiva - insorsero reclamando una specie di condanna d’altri tempi nei confronti del titolare dell’impresa, Raffaele Di Mario, reo di aver arrecato un danno tangibile a centinaia di dipendenti delle sue e di tutte le altre aziende dell’indotto. Alla revoca del fallimento, però, nessuno ha più osato aprire bocca. Nemmeno un politico che abbia detto, “bene, facciamo qualcosa per salvare il salvabile”, nessun sindacalista che abbia manifestato un refolo di fiducia, come a dire: “siamo contenti per i nostri iscritti, poiché vorrà dire qualche cosa se la Corte d’Appello ha emesso una tale sentenza, attraverso la quale potrebbero esserci delle reali speranze di salvare con l’azienda posti di lavoro e stipendi”. E invece, nulla di tutto ciò e avvenuto: perché?”.

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errAtA corriGe Nel numero di ottobre de “Il Corriere della Città”, a pag. 16, nell’articolo “Proprietari di case fantasma”, nel quale si parla proprio della vicenda delle abitazioni di Parco della Minerva, è stata inserita erroneamente una foto che riguarda invece un altro complesso immobiliare, che nulla ha a che vedere con il Gruppo Di Mario o con la Raetia. Ce ne scusiamo con gli interessati.

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economia

BILANCIO: LA PAROLA A MANISCALCO IL NUOVO ASSESSORE AI SERVIZI FINANZIARI FA LUCE SUI CONTI DEL COMUNE opo l’approvazione in Giunta del Bilancio consuntivo 2010 interviene il neo Assessore ai Servizi Finanziari Antonio Maniscalco: “Abbiamo approvato in Giunta il Bilancio consuntivo 2010 con un disavanzo di “soli” 2,9 milioni di euro – ha dichiarato – rispetto al rapporto tra residui attivi (crediti da incassare) che ammontano a 139.730 milioni e residui passivi (debiti da pagare) per 142.719 milioni, e non le cifre che vengono fatte girare per la città. Un risultato positivo raggiunto anche grazie ad un intervento diretto presso il settore Urbanistica che, nel trasmettere i dati di propria competenza al settore Finanziario, non aveva tenuto conto delle entrate economiche residue degli oneri concessori, dovute per i permessi a costruire rilasciati negli anni 2008, 2009 e 2010. Grazie al contributo di alcuni dipendenti del settore Urbanistica e del settore Finanze siamo riusciti ad accertare che dal conto economico inviato mancavano circa 4 milioni di euro da incassare, un dato da considerare per difetto poichè la verifica urbanistico-contabile era stata effettuata per una minima parte (20%) delle schede contabili dei permessi a costruire per l’edilizia privata, e totalmente per quella pubblica, come nel caso di Parsitalia. Una mia vecchia battaglia politica – ha continuato Maniscalco – quella della gestione contabile degli oneri concessori che oggi, grazie alla fiducia del Sindaco e alla collaborazione dell’Assessore all’Urbanistica, potrà essere portata avanti e riattualizzata. E’ mia intenzione infatti mettere in atto una ricognizione completa delle schede contabili sull’avvenuto pagamento degli oneri di urbanizzazione dovuti dai costruttori beneficiari dei permessi edilizi degli ultimi 10 anni. In questa Città, purtroppo, si parla troppo e soltanto dei debiti del Comune di Pomezia e troppo poco dei crediti che il nostro Comune vanta nei confronti di terzi. Per questo, già nei primi giorni di insediamento, ho voluto immediatamente incontrare l’avv. Di Benedetto con il quale ho verificato l’esistenza di crediti per oltre 30 milioni di euro da evasione Ici e Tarsu per i quali si sta pianificando un piano operativo di rientro. Ho incontrato poi la ditta Andreani, che ha l’incarico di eseguire la riscossione e gli accertamenti sull’evasione delle tasse Ici, Tarsu ed altre, con la quale ho avuto alcuni chiarimenti in merito all’incarico affidato e con cui abbiamo stilato una serie di azioni da mettere in campo per avere risultati immediati. Iniziative intraprese sulla falsariga di quelle già in essere, promosse dal Sindaco in questi mesi di mandato ad interim al Bilancio. Il mio obiettivo – ha concluso l’Assessore - in accordo con il Sindaco, è quello di portare avanti anche tutte quelle iniziative pro-

poste negli anni in Consiglio comunale sull’ottimizzazione delle spese e il potenziamento delle entrate, avendo chiaro come primo obiettivo il mio settore, quello dei Servizi Finanziari, e in particolare l’organizzazione del nuovo Ufficio Tributi, con un occhio di riguardo alla soddisfazione lavorativa dei dipendenti e di conseguenza dell’intero Ente. Ottimizzazione delle spese significa anche risparmio sul consumo di energia elettrica, in merito al quale è stato appurato che il Comune paga utenze non dovute. Ecco perché è stata proposta e approvata in Giunta una delibera che dà mandato al dirigente per una ricerca di mercato al fine di individuare una società che possa fornirci energia elettrica ad un prezzo più vantaggioso. Chiudo confermando ciò che già il Sindaco aveva annunciato, vale a dire che, se troverò la giusta collaborazione dei dirigenti, conto di portare in Consiglio comunale il Bilancio di Previsione 2012 entro il mese di dicembre, per la prima volta in assoluto nella storia della nostra Amministrazione”. Alfredo Corrao

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POMEZIA SERVIZI: IL PERSONALE PROTESTA omezia Servizi, le acque restano agitate. L'incertezza sul futuro della società a completa partecipazione del Comune di Pomezia, la situazione debitoria di quest'ultimo nei confronti della SpA e le conseguenti difficoltà economiche della stessa Pomezia Servizi rispetto ai propri fornitori sta destabilizzando l'ambiente lavorativo, facendo nuovamente scendere in campo i sindacati. Il 7 novembre, con un “Avviso alla cittadinanza”, i lavoratori hanno coperto le vetrine delle farmacie, chiedendo il sostegno della collettività. Il problema, questa volta, non sono gli stipendi, che sono stati pagati regolarmente il 27 ottobre, ma le forniture: la situazione debitoria nei confronti delle aziende farmaceutiche e sanitarie non permette più l’acquisto diretto della merce, che viene scaricata solo da due grossisti, a prezzi di molto superiori rispetto ad un acquisto diretto dal produttore. “Questo comporta non solo un minor guadagno per le farmacie e quindi per la Pomezia Servizi – spiegano i dipendenti – ma anche una perdita di competitività con relativa impossibilità di fare sconti alla clientela, che alla fine si rivolge alle farmacie private”. “La questione delle farmacie in particolare, ma quella della Pomezia Servizi più in generale – ha aggiunto Francesca Gentili, Segretario Generale della Filcams Cgil - credo sia una situazione difficile ed oltremodo articolata. Le attività svolte dalle farmacie comunali si traducono in servizio rivolto alla totalità dei cittadini ed anche in virtù di questo dovrebbe occupare uno dei primi posti nell'agenda delle cose da fare di questa amministrazione. Ritengo le polemiche fuori luogo e proprio per questo motivo inviterei tutti gli attori che attualmente sono chiamati a svolgere un ruolo in questa partita, a considerare i riflessi di certe esternazioni soprattutto perché non si tratta di ricercare semplicemente il modo più veloce di liberarsi di un problema, bensì occorrerebbe non dimenticare che c'è in gioco il futuro di tutte quelle lavoratrici e lavoratori che sono occupati in questo settore. Abbiamo chiesto l'ennesimo incontro alla Società ed al primo cittadino di Pomezia al fine di ricercare soluzioni condivise e per chiarire una volta su tutte quali sono le intenzioni relativamente alle problematiche che investono la Pomezia Servizi e soprattutto l'amministrazione comunale, il cui contributo riteniamo debba essere elemento di garanzia e salvaguardia delle possibili soluzioni che auspichiamo possano determinarsi”.

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LA PISTA... DI POLEMICHE NON SMETTE DI FAR DISCUTERE IL TRATTO DI PISTA CICLABILE DELLA NUOVA LAVINIUM a pista ciclabile che arriverà a collegare Pomezia a Torvaianica non smette di far discutere, almeno nel quartiere Nuova Lavinium, dove alle proposte sono seguite nuove proteste e viceversa. Mentre i lavori proseguono, sono arrivate in redazione le precisazioni dell’Assessore e del Dirigente ai Lavori Pubblici, Edgardo Cenacchi e Renato Curci, che hanno ritenuto “doveroso esporre per iscritto, a definitiva tacitazione di ogni polemica artatamente insorta sull’argomento”. “Circa due anni fa – spiegano dall’Assessorato - la Regione Lazio bandì la concessione di finanziamenti per la realizzazione di opere pubbliche di iniziativa popolare, fissando l’iter approvativo da seguire affinché i Comuni vi potessero concorrere. Si tenne quindi, presso il College Selva dei Pini, una prima assemblea pubblica, pubblicizzata nei termini voluti dalla Regione Lazio, per informare la cittadinanza dell’esistenza del bando, e quindi della possibilità di presentare progetti di iniziativa popolare. In una seconda assemblea pubblica, tenutasi nello stesso luogo, i soggetti che avevano elaborato progetti (Associazioni, Comitati di Quartiere, Cittadini, etc.) presentarono le loro proposte. La Commissione Consiliare dell’epoca le esaminò, ritenendole tutte idonee per essere valutate in consiglio comunale. Si tenne quindi una seduta monotematica, come richiesto dalla Regione, nella quale i soggetti proponenti furono ammessi ad illustrare ciascuno direttamente il proprio progetto; poi il Consiglio votò il progetto che riteneva idoneo ad essere proposto in Regione per il finanziamento, che risultò essere quello denominato “Percorsi sicuri casa-scuola”, elaborato e proposto dal Comitato di Quartiere “Nuova Lavinium”, comprendente un potenziamento dei percorsi pedonali e la realizzazione di vari tratti di pista ciclabile in Via De Gasperi e Via La Malfa”. Il progetto fu accolto e finanziato dalla Regione. “I lavori – dichiarano Cenacchi e Curci - sono iniziati nello scorso mese di gennaio dopo l’espletamento della gara d’appalto, e devono essere completati unicamente nell’ultimo tratto di Via De Gasperi, verso Largo Brodolini; il progetto grafico è esposto in Via La Malfa, nella zona antistante i giardini di Piazza Aldo Moro, in corrispondenza del cartello di cantiere regolamentare. In questo tratto la pista ciclabile, nel correre parallelamente a Via De Gasperi, interessa l’area verde antistante i condomini, percorrendo un terreno di proprietà comunale, che però i condomini stanno curando di loro iniziativa ed a loro spese, in maniera esemplare, avendo realizzato un giardino con molte piante, siepi e impianti di irrigazione. Il tratto in questione non può essere realizzato dalla parte opposta di Via De Gasperi, in quanto è di tutta evidenza come una pista ciclabile, appunto, non può attraversare a zig-zag una grande arteria di scorrimento, senza mettere a repentaglio la sicurezza degli utenti, oltre ad essere una soluzione illogica”. “In ogni caso – aggiungono - il progetto verrebbe snaturato, in quanto non corrispondente a quello approvato dalla Regione, e quindi il finanziamento sarebbe certamente passibile di revoca; lo stesso avverrebbe qualora la pista venisse arrestata a metà di Via De Gasperi, mentre esiste, ed è già stato proposto in Regione per il finanziamento, il progetto di prolungamento della pista ciclabile lungo Viale Gronchi, fino a Torvaianica Alta, con prosieguo su Via Siviglia, e quindi fino al Lungomare di Torvaianica. Questo Ufficio Tecnico aveva individuato, in fase esecutiva, un percorso mistilineo dell’ultimo tratto di pista ciclabile su Via De Gasperi, simile a quello realizzato in Via La Malfa, che, passando all’interno dei giardini antistanti i fabbricati, avrebbe evitato il taglio di essenze di alto fusto”. Ma il passaggio nei giardinetti aveva provocato la reazione

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di molti dei condomini interessati, che si erano rivolti a “Il Corriere della Città” per discutere dell’argomento nel corso della trasmissione “La pagina del Corriere”, durante la quale gli amministratori avevano incontrato i cittadini, alla presenza del Presidente del Comitato di Quartiere “Nuova Lavinium” Francesco Di Ruocco. “A fronte della lamentela del sig. Frazzetto di non aver potuto avere contatti con l’Amministrazione – precisano Assessore e Dirigente - si fa presente che lo stesso non si è mai recato presso questo Assessorato, come invece tanti altri cittadini per lo stesso argomento, che vengono regolarmente ricevuti, né lo ha fatto in seguito”. Al termine della trasmissione televisiva, aderendo all’invito fatto dalla redazione, l’ing. Curci si è recato con i cittadini intervenuti in trasmissione nell’area di cantiere, dove erano presenti alcune decine di persone, “diverse delle quali lo hanno accolto apostrofandolo con pesanti insulti e perfino bestemmie: una aggressione verbale senza precedenti alla quale ha assistito, non meno mortificato, lo stesso Sig. Frazzetto, sopraggiunto nel mentre – specificano dall’Assessorato - ciononostante, l’ing. Curci ha pazientemente ascoltato le ragioni dei presenti, che potevano riassumersi a grande maggioranza nelle seguenti: i residenti, alcuni dei quali anche firmatari della proposta progettuale elaborata e presentata a suo tempo dal Comitato di Quartiere, ritengono meno impattante sui giardini esistenti il percorso della pista ciclabile aderente in parallelo all’attuale marciapiede, da cui può distaccarsi del minimo necessario in corrispondenza dei platani verso Largo Brodolini, essendo questi tutelati da un Decreto Ministeriale del 1998; purché, quindi, non vengano attraversati i giardini curati dai condomini nella parte centrale, si è disposti ad accettare anche la rimozione di alcune piante che vengano a trovarsi sul percorso della pista ciclabile, da ridursi alla larghezza minima prescritta dal Codice della Strada”. Assessore e Dirigente sono poi ritornati sul posto la mattina successiva insieme al Direttore dei Lavori ed al Responsabile del Procedimento per rilevare le misure del caso e predisporre la pratica di autorizzazione alla rimozione delle piante. “Le prescrizioni – precisano Curci e Cenacchi - ricevute in merito dal Settore Tutela dell’Ambiente sono le seguenti: reimpianto di n° 4 platani, spostamento di un rododendro e di un pittosporum, autorizzazione alla rimozione di 3 abeti, 1 yucca e 1 prunus ed autorizzazione alla rimozione di 2 palme, di cui una priva di rami. Non è stato possibile

sospendere i lavori, come richiesto, perché è in atto un contratto d’appalto con un’impresa esecutrice che avrebbe potuto accampare pretesti per instaurare contenziosi legali, ed avrebbe potuto licenziare le maestranze impiegate; tali conseguenze non si conciliano evidentemente con l’obbligo di buona amministrazione del denaro pubblico da parte di questo Ente. In attesa dell’arrivo dell’autorizzazione dell’Ufficio Tutela dell’Ambiente, i lavori sono proseguiti per diversi giorni nel tratto finale della pista, parallelo al filare di platani; nel frattempo, dal punto di vista sia formale che sostanziale non è pervenuta alcuna osservazione scritta da parte di condomini, ovvero di singoli residenti, né tantomeno da parte del Sig. Frazzetto, per cui i lavori sono proseguiti senza problemi. La stessa Commissione Consiliare Lavori Pubblici, informata da una relazione del Dirigente, si è espressa nei termini di contemperare il rispetto per la cura che i condomini hanno dei giardini con la necessità di realizzare l’opera ed evitare la perdita del finanziamento. Ritenendo di aver esaurientemente esposto lo stato della pratica, si ritiene definitivamente chiusa la polemica insorta, restando tuttavia come di consueto a completa disposizione per ogni ulteriore eventuale occorrente chiarimento in merito”. Ma per il sig. Salvatore Frazzetto la questione non è affatto chiusa. “Come più volte detto anche durante l’incontro in TV – ha dichiarato il cittadino - l’assemblea di cui si parla non fu opportunamente pubblicizzata e le firme raccolte, per presa visione del progetto, sono state da tutti i condomini interessati negate, non si capisce quindi chi ha firmato. Sarebbe a questo punto più corretto, da parte del comitato di quartiere, far girare l’elenco in modo da verificare se i firmatari siano persone che abitano nelle zone interessate all’operazione oppure altrove e non direttamente impattati. Ad oggi nessuno dei “60” condomini delle palazzine oggetto dell’azione dichiara di aver firmato. Un’altra stranezza è l’affermazione di Curci, quando dice: “Non si può attraversare a zig-zag…..”, se guardiamo un attimo a quanto realizzato. Si parte “dal nulla” in via Fratelli Bandiera, si percorre un tratto di via De Gasperi (lato EST) sino all’edicola (incrocio con via La Malfa), qui si interrompe per rispuntare dal lato opposto (OVEST) dopo gli incroci (per l’esattezza due attraversamenti di grandi arterie) verso via Nenni, dove si interrompe nuovamente per l’attraversamento di un altro incrocio e riprendere ancora per l’ultimo, tanto discusso, tratto su via De Gasperi verso largo Brodolini, dove non giungerà mai essendosi già interrotta con una specie di rotatoria all’altezza del numero civico 112. Quest’ultimo tratto probabilmente non è stato realizzato perché intralciava il libero transito delle auto dirette ai parcheggi condominiali dello stesso civico. Tale situazione non conferisce all’opera una difformità dal progetto approvato dalla Regione? Se tutto questo non si chiama “ ZIG-ZAG” mi piacerebbe sapere come chiamarlo. Per concludere, l’ingegnere più volte nella sua lettera mi tira in ballo, dicendo che non ho dato seguito al nostro incontro con nessuna azione: ma perché, ci ha dato margini di trattative? Non credo, forse avrebbe voluto azioni eclatanti? Non penso che sarebbero state segni di “civiltà”. L’ultima cosa abbastanza chiara sulla volontà di depauperare il verde pubblico è stata l’affermazione fatta dall’ing. Curci e dall’assessore Cenacchi circa il numero di alberi da sacrificare. Era stato dato per certo che sarebbero stati divelti tre alberi, a conti fatti sono sette, non tenendo conto di quelli spostati e trapiantati che probabilmente sono destinati a morire”. Mauro Valentini



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IL MERCATO DI ARDEA DALLE STRADE PIENE DI BUCHE ALLE DISCARICHE ABUSIVE: I PROBLEMI RACCONTATI DAI CITTADINI ntenne che spuntano come funghi, strade che somigliano a gruviere, marciapiedi pieni di immondizia: più che in un quartiere sembra di stare in un mercato dopo l’ora di chiusura. Ed invece stiamo parlando della Nuova Florida, dove ai “soliti” problemi si aggiungono anche amene novità, come quella di una grande antenna amatoriale che, con le sue onde magnetiche, disturba la ricezione dei segnali radio e TV, i comandi dei cancelli elettrici, le aperture a distanza delle automobili. “E’ un problema che non riusciamo a risolvere – ha dichiarato Pasquale Riso, presidente del Centro Anziani della Nuova Florida – perché il proprietario dell’antenna, sostenendo che la stessa è situata in un’area privata, non ha intenzione di rimuoverla”. L’unica possibilità che i residenti hanno per tutelarsi è quello di fare una segnalazione all’ufficio “Campi elettromagnetici” dell’Arpa Lazio (tel. 0672961501), i quali – ma solo dietro pagamento – possono effettuare le rilevazioni ambientali per stabilire se ci sono infrazioni di legge. Lamentele sempre riguardo alle antenne sono quelle che provengono dai signori Carla Bolasco e Roberto Forlai. “Ci siamo svegliati una mattina, alla fine di ottobre, ed abbiamo visto dalla finestra un ripetitore per telefonia mobile, nato da un giorno all’altro, che oscurava completamente la nostra visuale”, hanno dichiarato. L’antenna, di proprietà di una grande azienda telefonica, è stata posizionata su un terreno privato – regolarmente preso “in affitto” – dopo aver presentato richiesta all’ufficio urbanistica del Comune di Ardea che, ritenendo regolare la documentazione allegata, ha rilasciato il permesso, peraltro accompagnato dal parere positivo del Genio Civile che si è dovuto esprimere per la messa in posa della base di cemento. “Non è stato messo nessun cartello che avvisasse di quanto stava per succedere – lamenta Roberto Forlai – da un giorno all’altro ci siamo ritrovati con questa antenna di fronte alla nostra casa, che ormai è “circondata”, visto che sul retro è posizionato un altro

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ripetitore telefonico appartenente ad una diversa società. Questo ha fatto deprezzare, in poche ore, non solo la nostra, ma anche tutte le abitazioni della zona. Senza contare i possibili rischi per la salute”. “Abbiamo fatto immediate verifiche su quanto segnalato – hanno affermato l’assessore all’Ambiente Nicola Petricca ed il Dirigente Antonello Rocca – ma la competenza di questo ripetitore è dell’ufficio urbanistica, che ha comunque inviato un controllo. Da questo è emerso che l’unica infrazione commessa è la mancanza del cartello indicativo dei lavori in corso, carenza che ha provocato una sanzione a carico dei proprietari del terreno. Purtroppo, a livello legislativo, non abbiamo possibilità di fare nulla, perché tutte le regole e le leggi vigenti sono state rispettate”. Cosa che non sempre avviene con i rifiuti. “Le nostre strade sono sempre sporche – dichiara Carla Bolasco – noi stiamo attentissimi a fare la raccolta differenziata, ma poi scopriamo che in tutto il quartiere i rifiuti vengono gettati in modo indiscriminato”. Le discariche abusive, alla Nuova Florida, abbondano: dai materassi ai frigoriferi, dai divani ai sacchi di rifiuti non identificati, si può trovare

di tutto. “E se a questo aggiungiamo che le strade sono anche piene di buche, voragini, avvallamenti, contropendenze errate, marciapiedi inesistenti, breccia per la messa in sicurezza temporanea delle buche fatta in presenza di acqua, oltre che prive di illuminazione, si può forse avere un quadro preciso delle condizioni in cui versa il nostro quartiere”, aggiunge Forlai. Per non parlare della mancanza dell’acqua potabile, delle fognature e del gas metano in molte abitazioni, della carenza di sicurezza stradale, con pochi cartelli segnaletici, incroci pericolosi, nessun semaforo. O dei trasporti pubblici, sicuramente insufficienti, oppure dei centri di aggregazione per i giovani, praticamente inesistenti. Fino a pochi mesi fa a “difendere” i diritti dei residenti della Nuova Florida c’era il comitato di quartiere, ma, visti i pochi – o quasi nulli – risultati ottenuti, il CdQ si è sciolto, arrendendosi all’evidenza del “muro di gomma” rappresentato dalle mancate risposte delle istituzioni e, soprattutto, dal mancato coinvolgimento di gran parte dei cittadini stessi. “Questa potrebbe essere davvero una bella zona – ha dichiarato Roberto Forlai – ma la trascuratezza in


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cui versa la sta facendo degenerare sempre più. Avremmo bisogno di maggiore attenzione da parte dell’amministrazione comunale, che conosce perfettamente quali siano i problemi del quartiere”. Ed invece, alle promesse non seguono quasi mai i fatti. “Molto dipende dai fondi comunali, che non sono mai sufficienti per poter attuare tutti i lavori necessari”, ha spiegato l’architetto Rocca. “Competenze a parte - visto che alcune cose, come la manutenzione delle strade, ovvero il riempimento della piccola buca, o la sistemazione del lampione che non funziona, dell’illuminazione spettano al settore Ambiente, mentre il rifacimento del manto stradale e il posizionamento dei nuovi pali della luce sono di competenza dei Lavori Pubblici - il vero problema è che non riusciamo economicamente a stare dietro ad un territorio così ampio e complesso come Ardea, che, nonostante la sua rapidissima crescita demografica, riceve ancora contributi da parte degli Enti superiori per la popolazione di 10 anni fa, quando non si arrivava a 20 mila abitanti, contro i quasi 45 mila di oggi. Stiamo cercando di ottimizzare le risorse e di programmare al meglio i lavori, ma ci sarà sempre qualcuno che rimarrà scontento della soluzione trovata”. Alfredo Corrao

ARRIVANO ANCHE I PRIMI PROVVEDIMENTI er il problema inerente alle discariche abusive un primo provvedimento è stato preso. E’ infatti terminato il 23 Novembre l’iter che ha portato all’esame finale ed al conseguimento del titolo di “Ispettore ambientale” per 3 dipendenti del Comune di Ardea e 7 lavoratori della società “L’Igiene Urbana s.r.l.”, concessionaria per la raccolta dei rifiuti. L’iniziativa, intrapresa dall’ufficio Ambiente su proposta del dirigente Antonello Rocca ed avallata dall’Assessore Nicola Petricca, ha avuto come primo effetto il decreto emesso dal sindaco Carlo Eufemi, il quale ha così ufficializzato la nomina degli ispettori, che hanno il compito di controllare il territorio e la possibilità di sanzionare chi conferisce i rifiuti in maniera non corretta. A seguito dell’ordinanza che verrà emessa nei prossimi giorni dal Primo Cittadino, gli ispettori ambientali potranno elevare ai trasgressori sanzioni che vanno da 50,00 a 500,00 euro. “Siamo l’unico Comune della Provincia di Roma, oltre alla Capitale, ad aver aderito a questo progetto – ha dichiarato l’architetto Rocca nel corso della trasmissione “La Pagina del Corriere” – Il lavoro di queste persone andrà ad implementare quello della Polizia Locale, per impedire che i rifiuti vengano gettati per strada o in discariche abusive. I cittadini che non rispetteranno le regole potranno essere sanzionati anche più volte al giorno in posti diversi, qualora venisse “colto sul fatto” in diverse occasioni. Avremo così anche modo di fare una “schedatura” non solo dei luoghi, ma anche delle persone che abitualmente conferiscono i rifiuti in maniera errata. I dati raccolti potranno poi essere eventualmente confrontati con i Comuni limitrofi, per capire da cosa sia dettato questo comportamento. Capita infatti che da noi vengano a scaricare persone non residenti ad Ardea”.

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DALLA MAFIA AI BAMBINI INAUGURATA CASA FAMIGLIA IN VILLA CONFISCATA ALLA CRIMINALITA’ a qui la mafia non passa più. Così ha esordito il Sindaco di Ardea Carlo Eufemi alla cerimonia di inaugurazione della Casa Famiglia per minori “Iqbal” in via Terni, alla Nuova Florida, un complesso realizzato ristrutturando e adattando un bene confiscato alla criminalità organizzata. “Sia ben chiaro a tutti: questo passaggio da bene della mafia a bene per i bambini bisognosi è il simbolo di quanto io e tutta la mia amministrazione vogliamo, ovvero non permettere all’illegalità di trovare spazio nel nostro territorio e nel nostro Comune. Il taglio di questo nastro rappresenta la riscossa dei cittadini contro la criminalità: un segno forte della presenza dello Stato, dell’Amministrazione comunale e delle Istituzioni, che sono andati, vanno ed ancora andranno a riprendersi ciò che è stato realizzato con proventi illeciti. E’ il secondo bene che restituiamo alla collettività: qui qualcuno ha costruito una struttura con i proventi di attività criminali, noi oggi lo destiniamo a bambini bisognosi a cui diamo una speranza di vita, di educazione, di crescita e di formazione grazie all’aiuto di persone che si dedicano con forza a questo impegno. Ringrazio per questo tutta la Cooperativa Boogan che si occuperà della casa famiglia, così come tutte le Istituzioni e gli Enti, oltre che gli sponsor, che ci hanno permesso che questa opera potesse essere completata. Senza l’aiuto fattivo e la collaborazione di tutti loro non avremmo mai potuto raggiungere un risultato come questo”. La ristrutturazione dell’immobile una villa di due piani, con giardino e garage, per un totale di 1450 mq di superficie, di proprietà di noti personaggi legati alla criminalità organizzata e, sequestrata dall’Autorità Giudiziaria nel 1996, poi confiscata e trasferita al Comune di Ardea, che l’ha riconvertita per scopi sociali, nel 2008 – è stata infatti possibile grazie a fondi provenienti da privati. Si tratta della seconda struttura inaugurata dal Comune di Ardea sul territorio, dopo il centro di aggregazione giovanile di via Bologna inaugurato nei mesi scorsi, proveniente da un bene sequestrato alla criminalità organizzata. I bambini delle classi terze della scuola media "Virgilio" di Ardea hanno aperto l’evento illustrando alcuni lavori preparati in classe sul tema dei beni confiscati alla criminalità organizzata e sulla relativa legge 109/96. “Siamo qui a testimoniare un impegno forte – ha concluso il Eufemi – nella lotta alla criminalità: qui si lotta perché la criminalità stia lontana, le Istituzioni difendono e presidiano il territorio e stanno dalla parte dei cittadini; nessuno si azzardi a

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cercare di fare cose che nulla c’entrano col territorio e con la gente, perché noi facciamo muro e non consentiamo a nessuno di contrastare un’azione portata avanti grazie alla sinergia delle Istituzioni, delle altre organizzazioni dello Stato e delle forze dell’ordine”. La parola è poi passata all’assessore agli enti locali e politiche per la sicurezza della Regione Lazio, Giuseppe Cangemi, che ha spiegato come la Giunta Polverini sia intervenuta con finanziamento pubblico previsto dal piano di zona relativo all’area Ardea-Pomezia della Asl Roma H. “Finalmente inauguriamo la casa-famiglia Iqbal, simbolo della collaborazione istituzionale al servizio dei cittadini – ha dichiarato Cangemi - La struttura è ora idonea ad ospitare 8 minori di età compresa tra i 6 e i 16 anni. E’ una struttura innovativa, multiutenza, con un ampia gamma di servizi: centro educativo, spazio neutro, terapie, counseling esostegno alla genitorialità. La casa famiglia “Iqbal” è l’esempio di come, grazie alla collaborazione delle Istituzioni, si possa rendere un buon servizio ai cittadini. Stiamo lavorando affinché tali buone pratiche di servizio pubblico possano procedere più speditamente. Stiamo cercando, per quanto di nostra competenza, di rendere più snelle le procedure perché beni frutto di attività illegali possano essere resi socialmente ed economicamente utili per il nostro territorio in tempi più brevi. Mi ritengo soddisfatto di aver potuto contribuire ad una buona causa. L’Assessorato che dirigo è sempre disponibile a collaborare in azioni che contrastino l’illegalità ed accrescano la sicurezza dei cittadini”. Particolarmente significativa la presenza di Sindaci e rappresentanti delle città limitro-

fe: il Sindaco Luciano Bruschini per il Comune di Anzio, il Sindaco Enrico De Fusco per il Comune di Pomezia, il Sindaco Domenico D’Alessio per il Comune di Aprilia e l’Assessore Domenico Cianfriglia in rappresentanza del Comune di Nettuno. Presente anche Don Paolo della parrocchia San Gaetano da Thiene Nuova Florida e Mons. Gianni Masella, vicario territoriale per Ardea e Pomezia, che ha benedetto la struttura. Nel corso dell'inaugurazione sono intervenuti anche l’Assessore regionale ai Lavori Pubblici Luca Malcotti, il Presidente della “Boogan” Alessandro Angeli, il Direttore dell’Agenzia Regionale dei Beni Confiscati alle Organizzazioni criminali del Lazio Michele Lauriola, il presidente dell’Osservatorio sulla legalità e la lotta alla criminalità della Regione Lazio Rosario Vitarelli, il Consigliere regionale Antonio Paris, il Presidente dell’Ater Massimo Cacciotti, il Dirigente ai Servizi Sociali del Comune di Ardea Giovanni Cucuzza, l’Assessore ai Servizi Sociali Massimo Rosa, il Consigliere comunale delegato alle Politiche Giovanili Riccardo Iotti; il Presidente del Consiglio comunale Policarpo Volante, la Giunta comunale ed i Consiglieri comunali del Comune di Ardea. Tanti i rappresentanti delle forze dell’ordine presenti tra cui il Colonnello Rosario Castello, Comandante del Gruppo dei Carabinieri di Frascati, il Dirigente del Commissariato di Polizia di Anzio e Nettuno Fabrizio Mancini; oltre al Capitano Ugo Floccher (Comandante Compagnia Carabinieri Anzio), il Luogotenente Antonio Landi (Tenenza Carabinieri Ardea), il Comandante Antonio Oliviero (Squadra Nautica Polizia di Stato Anzio-Nettuno).

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le interviste ai personaggi del territorio di michele lotierzo

VIAGGIO NELLA SANITA’ DEL LITORALE

ANGELI DEL CUORE MORTIFICATI DA AMMINISTRATORI IRRESPONSABILI, NEL SILENZIO DELLA GOVERNATRICE POLVERINI! CQuello che mai avremmo voluto sentire è accaduto e per i cittadini di Ardea, Anzio e Nettuno è un’autentica sciagura: l’ambulatorio di cardiologia dell’unico ospedale di zona, ubicato a Anzio, è ormai chiuso per l’ignavia e l’irresponsabilità di mediocri amministratori. Abbiamo voluto sentire i diretti interessati, dai quali sono emerse situazioni sconfortanti, ai limiti dell’incredulità. Un gruppo di professionisti invidiabili, generoso, affabile, unitamente a un ottimo personale paramedico, autentici angeli del cuore, è stato messo alla berlina, nella condizione di non poter dare il meglio di sé e fornire le risposte attese da migliaia di cittadini. Quello che appariva come un fiore all’occhiello della sanità del territorio è in agonia provocata, pervicacemente cercata. Ecco le testimonianze fornite da due ammirevoli cardiologhe, la dr.ssa Loreta Prosseda, che lavora nell’ambulatorio dal 2005, e la dr.ssa Alessia Giulivi, arrivata lo scorso anno, due professioniste affiatate e collaborative nell’interesse dei pazienti. La vostra è stata una bella e veloce carriera: appena quarantenni e già titolari di un prestigioso incarico sanitario..! “E’ vero, apparentemente abbiamo bruciato le tappe e siamo soddisfatte, ma noi siamo ancora

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precarie…!”. Nel frangente entra il primario, dr. Giammundo, che aggiunge: “… Non si meravigli, anche io sono precario e lo è perfino il direttore sanitario”. Incredibile! Il primario, quasi al pensionamento, è precario e su otto cardiologi il 50 per cento è precario. Dr. Giammundo, il reparto sembra “godere di ottima salute” per quale ragione avete chiuso l’ambulatorio e quali sono le conseguenze? “La situazione è preoccupante. L’ambulatorio è stato chiuso per carenza assoluta di personale. L’organico è insufficiente e non ci sono le condizioni per il rispetto dei protocolli terapeutici internazionali. Noi non abbiamo il reparto di emodinamica (dove si effettuano le coronarografie e l’angioplastica) e siamo costretti a trasferire i pazienti in altre unità operative dirottando spesso sulle ambulanze i cardiologi che occorrerebbero in reparto, senza più assicurare la funzione ambulatoriale. Nel corso di un anno facciamo circa 300 trasferimenti e non possiamo che rivolgerci a strutture convenzionate in grado di accogliere le urgenze, ma spesso le ambulanze sono prive del medico”. Ci può precisare meglio i costi, le motivazioni di queste assurdità? “Partiamo dall’organico che, ci è stato spiegato,

non può essere aumentato per carenza di risorse finanziarie. Non entro sui meccanismi decisionali, ma avere un reparto di emodinamica costa circa 2,5 milioni, mentre ora ne spendiamo circa 3,5 per un servizio che non è ottimale: allora c’è qualcosa che non torna. La chiusura dell’ambulatorio comporta l’aggravamento e maggiore frequenza delle patologie, maggiori trasferimenti ad altre unità e maggiore mortalità”. La storia dei soldi che mancano è fastidiosa, stantia: probabilmente serve a coprire altre verità sulle quali sarebbe opportuna un’indagine approfondita e poi, se è vero che i denari sono carenti, come mai improvvisamente appaiono disponibili per pagare stipendi da favola, come si legge su alcuni siti internet? Da dove si prendono questi soldi? La Presidente della Regione parla spesso di lotta agli sprechi nella sanità e miglioramento dell’efficienza amministrativa, ma poi appaiono queste cifre: “…Gabriella Peluso (componente della segreteria regionale campana dell’Ugl) per un contratto di collaborazione con una retribuzione annua pari a 122.298,67 euro; Salvatore Ronghi, ex sindacalista sempre Ugl con delega al Mezzogiorno, ora segretario generale della Regione Lazio con uno stipendio di 211.068,00 euro; Pietro Zoroddu, ex coordinatore federale dell’Ugl, a Capo dell’Ufficio di Gabinetto della Presidente Polverini con uno stipendio di 211.068,87 euro”. D.ssa Giulivi, cosa ci può dire riguardo alle patologie del comprensorio? “Siamo in presenza di un inquinamento ambientale rilevante e questo provoca un aumento delle patologie della tiroide e un aumento delle aritmie, probabilmente dovuto anche ad uno stile di vita inconsono per disordine”. A parlare anche il personale paramedico. Sig.ra Romagnoli, cosa può dirci sul vostro lavoro? “Anche per quanto ci riguarda la carenza di personale è molto sentita e questo provoca turni forzati e riduzione del numero degli addetti al turno stesso, con l’inevitabile insorgere di uno stress che si riverbera anche sugli assistiti, i quali spesso, è bene sottolinearlo, sono allettati e impossibilitati a muoversi anche per effettuare i bisogni minimi. In ogni caso la nostra compagine lavora alacremente ed è composta da numerosi giovani fortemente motivati e molto bravi”. Sig. Direttore Generale della ausl RM/H, lei ha qualcosa di dire, da spiegare ai nostri lettori? Non Le pare che le incongruenze siano notevoli e ricadenti sotto la Sua alta responsabilità? Attendiamo una Sua risposta…


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IN GOL IL CALCIO LOCALE IN TV TUTTE LE SFACCETTATURE DEL CALCIO DILETTANTISTICO IN DUE ORE DI DIVERTIMENTO Prosegue alla grande “Pontina Calcio Show”, il programma condotto da Emanuele La Torre e Elisa Morzillo, diretto da Paolo Tiranti e costruito da un team di giovani universitari appassionati di calcio dilettantistico. Sempre più incentrata sui gol e le immagini delle partite delle squadre delle città di Pomezia, Ardea, Aprilia, Anzio e Nettuno che partecipano ai campionati di 1°, 2° e 3° Categoria, la trasmissione trasforma per la prima volta i dilettanti di periferia, finora trascurati, nei veri protagonisti di uno show giovane, dinamico ed innovativo. Un’idea che i telespettatori premiano, sintonizzandosi sempre più numerosi sul canale 115 (Telepontina) e 173 (AmiciTv), e interagendo attraverso la pagina facebook della trasmissione, dove di giorno in giorno crescono le “amicizie”, e ci si interfaccia su risultati, prestazioni domenicali e giudizi sugli ospiti in studio. Vero fiore all’occhiello di “Pontina calcio show”, infatti, è l’interazione con i calciatori, gli allenatori e i dirigenti delle varie società che, ogni settimana, siedono in studio (in poltrona o nell’apposita panchina, che richiama quella dei campi di gioco) commentando i servizi sulle proprie partite, i gol fatti o subiti, l’andamento in classifica, e le varie rubriche che il giovane staff del programma dedica loro ogni puntata. Così, è frequente che i mister studino gli avversari attraverso le immagini o dialoghino con i colleghi appena affrontati, in diretta telefonica. Allo stesso modo, i giocatori presenti in studio discutono sulle classifiche di rendimento individuali, sulle reti siglate, sui fuorigioco dubbi, e sulle prospettive di squadra. Nello speciale sulle “Regole del calcio” i ragazzi della redazione chiedono ai calciatori, a caldo subito dopo il match, di spiegare norme calcistiche e movimenti tattici spesso più facili da farsi, che da dirsi. Altro appuntamento ormai irrinunciabile la nuova “top gol”, l’elenco delle reti più belle del weekend calcistico, commentato da Alessandro Introcaso, e la “top 11”, ovvero i migliori calciatori tra tutte le partite domenicali, a cui si è aggiunto, ora, anche il miglior allenatore. Non finisce qui: in queste settimane, “Pontina Calcio show” si è impreziosita con servizi dedicati alle componenti più sane, più belle del calcio: ovvero, i tifosi e i giovani. Da una parte, un report ricco e piacevole sulle juniores e sulle prospettive delle varie società che più puntano sulle giovanili e sul percorso di crescita (non solo calcistica, ma specialmente umana). Dall’altra, “clip” dedicate al tifo, come nel caso del derby tanto atteso tra Tor San Lorenzo e Team Nuova Florida, nel

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corso del quale le due tifoserie hanno organizzato coreografie spettacolari e un “terzo tempo” nel quale i supporters delle due squadre hanno pranzato e vissuto insieme un giorno in spensieratezza a prescindere dal risultato. “Pontina Calcio show”, inoltre, non solo intrattiene il pubblico con un prodotto unico nel suo genere, ma lo arricchisce con reportages dai campi, approfondimenti, opinionisti d’eccezione, collegamenti prestigiosi con presidenti, e grandi personalità del mondo del calcio: su tutti, è da ricordare l’intervento di Bruno Conti, il celebre campione del Mondo ’82 ed attuale responsabile del settore giovanile dell’As Roma, che ha parlato in diretta della partnership societaria tra i giallorossi e la Virtus Nettuno, alla ricerca, chissà, di un futuro fuoriclasse pontino. Da non trascurare anche lo spazio web, gestito dal simpatico Matteo Lupini, che comunica in tempo reale con gli amici da casa attraverso commenti facebook e sms e che, come dimenticarlo, continua a lanciarsi in sketch con i conduttori e scommesse improbabili con i calciatori presenti, pagando penitenze giocose che l’hanno già visto impersonare un finto barbone, una befana, pulire spogliatoi, subire un gavettone e giocare un torello. Sempre presenti le rubriche classiche: “Fuoricampo”, che racconta come si concilia sport e vita privata del dilettante; “Una settimana con…”, che esplora la storia dei club e “Il Lupino d’oro”, premio simbolico – dei lupini – consegnato a coloro che incappano in un errore o in una gaffe. E infine, spazio per “papere” e promo divertenti, con protagonisti gli stessi calciatori pontini e i ragazzi della redazione: spot girati in studio, o in esterna, che vanno a ripetizione in tv e sul web.

E il motore del programma, coadiuvato dai professionisti dell’emittente, sono loro, i ragazzi universitari: Gabriele Silvestri, Ilaria Romeo, Daniele Silvestri, Matteo Patricelli, Lorenzo Silvestri, Matteo Munno, Matteo Lupini. Quello che era un progetto brillante su carta, ora è un contenitore tv che sperimenta e diverte. Una finestra dove lo sport e l’intrattenimento si incontrano, dove il calcio locale fa gol nella rete dell’etere Daniele Silvestri


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SALTANO LE PRIME PANCHINE L’UNIPOMEZIA E IL POMEZIA S.R.L. OPTANO PER IL CAMBIO ALLENATORE; NEGLI ALTRI GIRONI BENE IL REAL POMEZIA, DELUDE L’INDOMITA dispetto delle temperature stagionali il mese di Novembre, per le compagini del nostro territorio, si è rilevato a dir poco infuocato; sono cambiati alcuni allenatori, sono arrivate le prime, pesanti sconfitte, ma allo stesso tempo non sono mancate le conferme importanti. Com’è cambiata dunque la situazione rispetto al mese precedente? Partiamo dalle note positive. Il Real Pomezia sta vivendo un momento davvero magico e a pieno merito può essere considerata come la squadra del mese di Novembre, con quattro vittorie su quattro nelle sfide disputate. La squadra grazie a questi risultati positivi è riuscita a scalare la classifica risalendo fino al terzo posto a soli 6 punti dalla prima della classe Pisoniano, dimostrando di aver completamente superato le difficoltà d’inizio stagione. Adesso, a nostro giudizio, inizia un nuovo campionato per il Real Pomezia e le prossime sfide ci diranno fino a che punto potranno spingersi le ambizioni della società. L’altra grande conferma importante di questo mese è senza dubbio il Città di Pomezia che prosegue la sua cavalcata trionfale: la squadra al momento è al comando del girone L a pari merito con il Norma, ma soprattutto ancora non ha conosciuto il significato della parola sconfitta; la compagine di mister Sebastiani infatti è l’unica ancora imbattuta in campionato a riprova del fatto che il grande avvio in campionato non è stato frutto del mero caso. Analizzando la striscia di risultati appare evidente inoltre la grande compattezza della squadra nei match decisivi, come ad esempio nelle vittorie contro il Recine Velletri (2-1) o il derby contro i “cugini” del Pomezia S.r.l. (2-0), quest’ultimo ottenuto peraltro fuori casa. Rimanendo nel girone L della Seconda Categoria, bene il Team Nuova Florida, attestato al 5° posto, con la squadra che nel mese di Novembre si è tolta diverse soddisfazioni, una su tutte la vittoria contro il Norma; solo negli ultimi due incontri la squadra ha un po’ rallentato il passo raccogliendo solo un punto nelle sfide contro il Tor San Lorenzo e il Città d’Aprilia. Per quanto riguarda l’Unipomezia ,invece, dopo l’avvio incerto ed il cambio in panchina, la compagine ha cambiato marcia, ottenendo ben tre vittorie ed un pari. Insomma il nuovo allenatore Bussi ha davvero rivoluzionato l’ambiente ridando quell’entusiasmo che si era un po’ perso dopo le prime giornate. Anche la classifica ovviamente ne ha risentito in positivo con la squadra ora attestata al 4° posto, a sole due lunghezze dal duo di testa. Situazione Pomezia S.r.l. La dirigenza dopo la debacle contro il Campoleone aveva deciso di voltare pagina affidandosi a Battaglia; il nuovo allenatore tuttavia, a differenza di quanto successo per l’Unipomezia, non è ancora riuscito a risollevare le sorti della squadra quantomeno sotto il profilo dei punti conquistati, ancora zero. La squadra, molto giovane, ha perso

società del presidente Boeri ha ritrovato vittoria e entusiasmo battendo per 1-0 il Cisterna per giunta fuori casa. La domanda a questo punto sorge spontanea: qual è la reale dimensione di questa squadra? In alcuni incontri sembra davvero pronta per il definitivo salto di qualità, in altri si perde troppo facilmente, lasciando preziosi punti lungo la strada. Per ora comunque il bilancio può ritenersi soddisfacente anche perché nel mese di Novembre la squadra non ha mai perso. Passiamo ora alle altre squadre del girone. Il Lido dei Pini è attestato a metà classifica a quota 17 punti, frutto di 5 vittorie 2 pareggi e altrettante sconfitte; più indietro troviamo a sorpresa l’Indomita Pomezia attestata al 12° posto e a soli 3 punti dalla zona retrocessione. Era da tempo ormai che la squadra del presidente Padula non si trovava così in basso soprattutto perché le ambizioni stagionali erano di tutt’altro tipo. Il campionato comunque è ancora lungo e i mezzi per ripartire ci sono tutti. Per la prima categoria, ma per il girone C, riportiamo infine il Virtus Pomezia anch’essa forse un po’ al di sotto rispetto ai progetti d’inizio stagione; la squadra si trova infatti solo a metà del raggruppamento e non vince ormai da due turni, segno che qualcosa da rivedere c’è eccome considerate le grandi potenzialità di questa squadra.

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lA clAssificA del corriere:

infatti le tre sfide contro il Velletri, Città di Pomezia e l’Unipomezia uscendo però sempre a testa alta, segno che almeno sotto il profilo caratteriale il nuovo ct sta lavorando bene. Completa il quadro il Tor San Lorenzo, attestato al terzo posto: la squadra, dopo una leggera flessione, è tornata a macinare punti, arrivando a quota 17. Rimane solo un certo rammarico per l’ultima sconfitta subita nell’ultimo turno, senza la quale la formazione avrebbe potuto rimanere attaccata al treno delle prime anche perché, l’avversario, il Campoleone, era decisamente alla portata. Questa la classifica di questo, equilibratissimo girone: Città di Pomezia e Norma 21, Tor San Lorenzo 17, Unipomezia 15, T.N. Florida 15, Campoverde 14, R. Velletri 14, Cori 13, Doganella 12, Lanuvio C. 11, Giulianello 9, D.A. 9, P. Carso 8, Real Velletri 7, C. Aprilia 7 Pomezia 6. Veniamo adesso alla prima categoria partendo dalla compagine di mister Del Grosso, l’Airone Ardea. Dopo un avvio incerto la squadra sembrava essere pronta per il definitivo salto di qualità, al seguito delle due nette vittorie per 3-0 (Vallemarina e Latina) , salvo poi tornare a rallentare il passo con due pareggi a reti bianche nei successivi incontri. Nell’ultima sfida tuttavia la

Ricordiamo che questa speciale graduatoria è costruita sulla base della media punti ottenuta dalle singole squadre; da questo numero in poi troverete inoltre tra parentesi le variazioni rispetto al mese precedente. CITTA’ DI POMEZIA 2,33(-), LIDO DEI PINI 1,89 (-1), T.S. LORENZO 1,89 (-), REAL POMEZIA 1,85 (+2), TORVAJANICA 1,83 (-), VIRTUS 1,67 (-4), T.N. FLORIDA 1,67 (-3), UNIPOMEZIA 1,67 (-), ARDEA 1,44 (-1), INDOMITA 1,00 (-7), POMEZIA 0,67 (-4), VIS POMEZIA 0,50 (-3) ENEA 0,43 (-5).

cAlcio A 5: Il Pomezia vive un periodo davvero positivo dopo un avvio a dir poco incerto; la squadra con la vittoria nell’ultimo turno ai danni del Bagaglino ha infatti portato a tre le vittorie consecutive dimostrando di avere tutte le carte in regola per disputare un campionato da protagonista. Nelle prossime giornate tuttavia, dovranno assolutamente essere evitati gli errori commessi proprio nelle prime partite, davvero inspiegabili considerate le potenzialità di questa squadra e che rischiavano seriemente di comprometLuca Mugnaioli tere la stagione dei pometini.

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ORMAI E’ PRESTO ANDREA CAMILLO SI RACCONTA AL CORRIERE DELLA CITTÀ n questi tempi difficili si sente parlare spesso di giovani allo sbando, senza più ambizioni, senza sogni né speranze; giovani spenti insomma, dediti solo agli eccessi, alla costante ricerca di un qualcosa che non trovano, per citare il grande cantautore Guccini. Ma le nuove generazioni sono davvero solo questo? Oppure c’è ancora qualcuno che ha la voglia, la passione di distinguersi e di lottare per un qualcosa di diverso? La risposta è sì. Come Andrea Camillo, giovane scrittore della nostra città, che ha voluto raccontare, attraverso le pagine del suo primo libro, le emozioni e i dubbi contenuti in queste domande, ma anche le difficoltà inevitabili che sorgono quando si devono affrontare gli scogli della vita per decidere chi o cosa diventare da grandi. Andrea, a soli 21 anni, lo ha già deciso, regalandoci un libro intenso ed emozionante, nel quale, soprattutto noi ragazzi, possiamo ritrovarci. “Ormai è presto” parla di due giovani, Marzio e Marta, con due modi diversi di affrontare la vita, forse inconciliabili, uniti tuttavia da uno strano legame, qualcosa che prescinde dall’evolversi della loro vita, qualcosa di più profondo. Noi del Corriere della Città abbiamo voluto conoscere da vicino la sua storia, poiché, da oggi in poi, non sarà più un semplice scrittore, ma un ragazzo che ha deciso di diventare grande. Queste le sue parole rilasciate in esclusiva per il nostro giornale. Partiamo dall’inizio. Quando è nata in te la passione di scrivere e raccontare storie? La scrittura è da sempre la mia più grande passione e rappresenta un po’ la quotidianità della mia vita. Ho iniziato dai blog e dai forum, tenendo inoltre un diario personale; l’idea invece di realizzare qualcosa di più ampio respiro, come ad esempio un racconto o un romanzo, è nata intorno ai 15-16 anni, sebbene poi il progetto si sia concretizzato solo nel 2009, con la stesura di “Ormai è presto” terminata poi l’anno seguente. Ad Ottobre, infatti, è uscito il tuo primo lavoro. Come stai vivendo questo periodo? Sono sicuramente molto soddisfatto. All’inizio ero partito un po’ sfiduciato, perché ovviamente alla mia età non pensi minimamente che un tuo lavoro possa essere pubblicato così presto; poi però sono arrivate le prime risposte, sorprendentemente in tempi rapidissimi. Con la Voras, la casa editrice che ha scelto di pubblicare il romanzo, abbiamo iniziato a lavorare da Marzo fino ad arrivare alla pubblicazione appunto lo scorso mese. E’ stata una bella collaborazione, durante la quale ho dovuto spiegare i motivi, le ragioni alla base dell’impianto narrativo, fino ad affrontare poi la fase più temuta, ovvero quella dell’editing; anche qui, tuttavia, non posso che essere soddisfatto, poiché le modifiche, rispetto al progetto iniziale, sono state davvero irrisorie. Parliamo della trama. E’ la storia di due ragazzi, Marzio e Marta, con caratteri completamenti diversi, decisamente uno l’opposto dell’altro, uniti tuttavia da uno strano legame. La storia è incentrata su questi due personaggi con due caratteri apparentemente inconciliabili: l’uno, Marzio, immobile, amante della routine, dell’abitudine

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e con la paura di prendere qualsiasi tipo d’iniziativa, l’altra, Marta, completamente diversa, imprevedibile, dinamica, incurante delle preoccupazioni della vita. L’idea di fondo, in effetti, è stata proprio questa, ovvero quella di far nascere un rapporto da uno scontro, dallo stridere fra due mondi opposti, con ritmi, dinamiche, pensieri su strade completamente diverse; da qui, poi, raccontarne gli sviluppi, le conseguenze e gli inevitabili cambiamenti nei due personaggi stessi. In Marzio, comunque, è presente sin dall’inizio la voglia di cambiare, di modificare la sua vita; quasi sempre però da questa lotta interiore ne esce sconfitto, come, ad esempio, nell’episodio dei “foglietti” lasciati dalla madre. Sì, nella circostanza il protagonista è infastidito dai numerosi promemoria lasciati dalla madre a guidarlo in tutte le attività della giornata; cosa mangiare, dove trovare l’occorrente ecc. Lui vorrebbe liberarsene ma al tempo stesso né è succube, schiavo e senza di essi si sentirebbe alla deriva, senza una guida. Nel romanzo, infatti, le contraddizioni di Marzio sono rintracciabili soprattutto nelle piccole cose, nei piccoli gesti come questo appena citato. In queste contraddizioni e in questo modo incerto di concepire la vita stessa, si inserisce prepotentemente Marta. Nel libro hai scelto di farli incontrare in situazioni sempre molto casuali, fuori dal comune, forse anche un po’ forzate; cosa c’è alla base di questo? Devo dire che ho ricevuto diverse critiche in merito, ma la mia è stata una scelta voluta; Marta doveva inserirsi prepotentemente negli schemi immobili di Marzio, prendere sempre lei l’iniziativa, scardinarne in poche parole il suo mondo di riferimento. Possiamo dunque riassumere i due protagonisti in queste affermazioni, “Tu pensi troppo” “E tu troppo poco!”, presenti in uno dei dialoghi?

Assolutamente sì. Soprattutto Marzio non riesce a concepire una persona totalmente spensierata, mai attenta alle responsabilità della vita; questo apparentemente perché poi entrambi si “modelleranno” a vicenda, ammorbidendo per così dire le enormi differenze di partenza. I tuoi personaggi ti rispecchiano in qualche modo? Essendo dei personaggi così “estremi” non posso affermare di rispecchiare totalmente l’uno o l’altro; diciamo piuttosto che possiedo alcuni tratti, alcune sfumature, di entrambi, anche se ovviamente è stato più facile immedesimarmi in Marzio e dargli un “taglio” caratteriale molto simile al mio. La storia, oltre al rapporto fra i due ragazzi, ruota anche intorno alla pubblicazione da parte di Marta del suo primo romanzo; come è nata l’idea del “libro nel libro”? Mi serviva un espediente narrativo perché questi due mondi venissero a contatto; Marta in tal modo ha potuto “appropriarsi” della vita di Marzio, facendone il punto di riferimento per la sua storia. Inoltre è stato anche una specie di gioco per anticipare un po’ quelle emozioni che adesso sto vivendo in prima persona, legate alla prima pubblicazione di un romanzo. Parliamo un po’ della tua sfera personale. Molti a questa età non pensano proprio al futuro, tu invece hai deciso metterti al lavoro per realizzare quella che è la tua grande passione; ti senti, per così dire, “diverso” rispetto ai tuoi coetanei? Relativamente. Ho vissuto questo periodo molto serenamente, senza caricarmi di troppe pressioni, poiché è ancora presto per pensare a questa passione come un lavoro vero e proprio. Non ho mai fatto totale affidamento su questa possibilità, sebbene rappresenti ovviamente uno dei miei sogni per il futuro. E nel tempo libero, cosa fa Andrea Camillo quando non scrive? Amo molto la musica – suono anche la chitarra – di qualsiasi genere; mi annoto sempre ogni canzone che colpisce la mia attenzione, anche all’interno dei film, per poi inserirle nelle ambientazioni delle mie storie. Così come ho fatto in “Ormai è presto”. Hai già in mente altri lavori per il futuro prossimo? Di spunti per eventuali racconti ne ho molti; ogni giorno scrivo delle piccole bozze frutto magari di un episodio sull’autobus o di un’altra situazione che ho vissuto, per poi magari riprenderle e in caso approfondirle. Però al momento non posso dire di avere qualcosa di effettivamente concreto tra le mani. Se qualcuno, anche tra i tuoi lettori, che volesse ripercorrere le tue orme (nel tuo caso si diventa sempre modelli da seguire) cosa ti senti di dirgli? Prendetevi sul serio. Non lasciate che le vostre storie rimangano per così dire nel cassetto; piuttosto, se siete veramente intenzionati a voler scrivere qualcosa, fatelo con impegno, senza timori legati alla giovane età o agli insuccessi di altri. Io ho provato tutto questo sulla mia pelle, e posso dire che, nel momento in cui ho preso seriamente il mio progetto, ho capito che poteva uscirne qualcosa di importante, come poi fortunatamente è stato. Luca Mugnaioli


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