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Politica della Anno 3 Numero 8
GIUGNO 2011
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DE FUSCO DI NUOVO SINDACO
ENRICO DE FUSCO CON OLTRE IL SESSANTA PER CENTO DEI VOTI E’ STATO ELETTO NUOVAMENTE SINDACO DI POMEZIA
DE FUSCO BIS: LA NUOVA ERA
IL CONSIGLIO DI ARDEA: OK A TUTTI I PUNTI
INSERTO I QUADERNI DEL CAMPUS
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Editoriale
HABEMUS SINDACO
O CE L’AVEVAMO GIÀ? DE FUSCO STRACCIA TUTTI E SI RICONFERMA PRIMO CITTADINO
t De Fusco fu. Dopo cinque anni di amministrazione non sempre apprezzata da avversari, compagni e cittadini (ma allora chi lo ha votato?), il sindaco uscente ha trovato la una vittoria schiacciante al ballottaggio, che lo ha visto staccare il suo avversario Luigi Celori di ben 21 punti percentuali. Un divario enorme, che il tentativo di ricompattamento del centrodestra non è riuscito a colmare in nessun modo. Appena i risultati sono stati resi noti una folla spontanea, formata da
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addetti ai lavori e normali cittadini, si è riversata in strada, con qualcuno che ha addirittura fatto i caroselli con le auto. Clima da stadio, insomma, ma non per tutti. Dall’altra parte, infatti, la delusione nei volti di chi fino all’ultimo ha sperato in un cambiamento della rotta che lo scrutinio stava prendendo sin dal primo seggio. Ma fermare la pioggia di voti che ha inondato De Fusco sembrava impossibile: ha praticamente vinto in tutte le 49 sezioni, anche in quelle dove Celori era storicamen-
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Numero 8 Anno 3 GIUGNO 2011 - Distribuzione gratuita
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via Odessa 41 - 00040 Torvaianica
EDITORE: La Città DIRETTORE RESPONSABILE: Maria Corrao
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Alessia Ambra Achille, Mauro Valentini Luca Mugnaioli, Matteo Acitelli Alfredo Corrao, Pietro Conti, Savino Tommasi Claudia Sperduti, Michele Lotierzo
te più forte. L’uomo dei record – Enrico De Fusco è il primo sindaco che termina una legislatura lunga 5 anni, che si ripresenta e che viene riconfermato dagli elettori – è inarrestabile, ed alle 16:20 del 30 Maggio, dopo poco più di un’ora dalla chiusura dei seggi, il suo ruolo di Primo Cittadino viene riaffermato. Lui - lo aveva detto a tutti - era convinto di vincere, anche se non con queste cifre, che hanno superato di 6 punti anche i risultati del ballottaggio del 2006. Ballottaggio, quello precedente, che vedeva De Fusco sfidare quel Massimiliano Cruciani che adesso gli sta accanto e che, non essendosi candidato come consigliere comunale, starebbe benissimo come assessore, se non addirittura come vicesindaco. Parlare di Giunta, di Assessori, di ruoli e competenze potrebbe sembrare prematuro, anche se non lo è, perché adesso iniziano i confronti con i partiti e con i consiglieri eletti, alcuni dei quali hanno ricevuto valanghe di preferenze, come Luigi Lupo, che con i suoi 809 voti ha battuto anche Paolo Ruffini, l’uomo che tutti indicavano come il maggiore catalizzatore di preferenze. Dall’amministrazione del futuro sono rimasti esclusi nomi eccellenti, vecchie conoscenze della politica locale, ma in compenso sono entrati nomi nuovi: alcuni di essi siederanno per la prima volta sugli scranni comunali, altri per la prima volta si interesseranno alla politica di Pomezia, perché di Pomezia non sono, anche se i pometini li hanno votati. La composizione del consiglio vede un’ampia presenza di rappresentanti del centrosinistra, perché oltre ai vincitori, che hanno conquistato 14 seggi più il sindaco, ci sono Alba Rosa, in minoranza ma pur sempre di sinistra, e Fabio Fucci del Movimento 5 stelle, che certo non si identifica con il centrodestra, ma trova più assonanze dal lato opposto. Restano altri 8 posti, 3 dei quali occupati dall’UDC e 5 dal PDL. Se l’UDC è il terzo polo, nel centrodestra rimangono solo i 5 esponenti del partito di Berlusconi, pochi per fare una forte opposizione. Che anche questa volta il sindaco riesca a finire il mandato? Troppo presto per parlarne, e troppe variabili da valutare, prima fra tutte la naturale ambizione umana che tra un paio d’anni potrebbe far volare De Fusco verso altri lidi, molto più ambiti ed importanti di quelli nostrani. Maria Corrao
CHIUSURA REDAZIONALE: 02/06/2011 STAMPA: Arti Grafiche Reg. Trib. di Velletri Settembre 2009 N. Reg. 19/09 del 24 Settembre 2009
PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE: Studio Grafico O.K.
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DE FUSCO BIS: LA NUOVA ERA DI POMEZIA RICONFERMATO, CON UNA NETTA MAGGIORANZA, IL SINDACO USCENTE ue voti su tre sono stati i suoi. Certo, parliamo solo dei voti di chi si è recato alle urne nel corso del ballottaggio, ma una percentuale del 60,54% , soprattutto se si confronta con i risultati dei Comuni limitrofi - dove il vincitore ha di poco superato il 50%, anche quando si è trattato di un Sindaco uscente come ad Ariccia (50,14% per Emilio Cianfanelli) – è sicuramente impressionante. Ma il neo confermato sindaco Enrico De Fusco si aspettava un successo simile? “Ero convinto della vittoria, ma non così eclatante. Si tratta di numeri al di sopra di ogni più rosea aspettativa. Oltre che mia, si tratta di una vittoria dei cittadini, che hanno saputo rispondere ai segnali positivi lanciati durante questi cinque anni di amministrazione appena trascorsi. Cinque anni di lavoro, anche se – come si dice
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sempre – si sarebbe potuto fare di più. Credo comunque che, soprattutto confrontandolo con il poco fatto dalle precedenti Giunte, il nostro operato sia stato riconosciuto e premiato con la mia riconferma”. La continuità amministrativa vi consentirà di fare quel “di più” che avreste potuto fare in passato? “Credo di sì, perché si evita quel lungo lasso di tempo che serve come assestamento amministrativo. L’esperienza acquisita, la migliore conoscenza del territorio e dei problemi ci consentono di andare avanti senza fermarci, proseguendo un cambiamento che è già in atto”. Chi la accompagnerà in questo viaggio? Ha già scelto i suoi Assessori? “Con la riforma potremo contare su 7 assessori al posto degli attuali 10. Ovvio che io abbia già in mente dei nomi, ma prima di esporli dovrò
confrontarmi con i partiti, per individuare anche attraverso loro quali possano essere le persone più adatte. Mi fido comunque molto del mio intuito, maturato proprio durante la passata amministrazione”. Questo volersi confrontare con i partiti è un monito verso i singoli? Vale ancora quanto da lei affermato nei giorni scorsi, quando diceva che non si sarebbe fatto “tirare per la giacchetta” da nessuno? “Verissimo, infatti non porto la giacca”, ha scherzato De Fusco. Poi, tornando serio, “le regole sono quelle che i confronti si fanno in modo franco, senza tentativi di primeggiare a danno di altri. Per questo i partiti devono riprendere il loro ruolo primario nel coadiuvare e sostenere l’amministrazione”. Questo sarà il suo ultimo mandato: la sua ascesa politica si fermerà alla carica di Sindaco o c’è già un traguardo più lontano da raggiungere? “Ho scelto di dedicarmi a Pomezia e qui resto. Spero che questa legislatura duri per l’intero mandato, ma nel contempo è logico che la naturale ambizione di ognuno faccia guardare oltre. Se poi constatiamo che Pomezia non ha nessun riferimento importante a livello regionale e nazionale, viene spontaneo pensare che servirebbe qualcuno del luogo per coprire questa mancanza”. Quindi lei potrebbe essere la persona adatta in Regione o addirittura in Senato? “E’ una necessità, un’esigenza di questa città, che non può continuare ad essere relegata nei suoi confini”. Torniamo a Pomezia: quale sarà la prima cosa che farà a livello amministrativo? “Quello che ho fatto finora: solo questa mattina, nonostante si fosse ancora in pieno svolgimento delle attività elettorali, mi sono occupato di una famiglia sotto sfratto. Quindi mi alzerò ogni mattina per lavorare per migliorare la mia città.
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...e per le vie di Pomezia si festeggia il NUOVO Sindaco
Sotto certi aspetti non è cambiato niente: mi sembra quasi che le elezioni non ci siano state e che il mio mandato, invece che di 5 anni, per volere dei cittadini sia di dieci. Sono quindi a metà di un percorso che, grazie a quanto fatto in precedenza ed alla competenza acquisita, consentirà di far vedere i frutti del lavoro fatto ed ancora da svolgere in tempi sicuramente più brevi di quelli trascorsi. Se vogliamo comunque dare delle precedenze, ancora una volta sono i servizi come acqua, luce e gas, che dovranno arrivare a coprire l’intero territorio comunale, ed il mantenimento di quanto abbiamo a livello occupazionale. Questo perché il rilancio è necessario, ma bisogna partire dalla protezione delle industrie, fabbriche ed aziende esistenti, prevenire chiusure o fallimenti futuri, con i conseguenti drammi che ormai tutti conosciamo. Poi si potrà passare al rilancio turistico e culturale della città”. Lei è il primo sindaco, a Pomezia, ad aver terminato un mandato di ben 5 anni e, soprattutto, ad essere riconfermato: si sente l’“uomo dei record”? “Assolutamente no. Chi mi conosce sa che sono una persona semplice, che vive nella logica dell’umiltà, senza alcuna presunzione, e che, anche sul piano umano e personale, si comporta sempre in modo corretto. Credo di averlo dimostrato anche nel corso di questa campagna elettorale, che ho cercato di fare in modo composto, non chiassoso e rispettosa delle regole. Anche se nella mia coalizione c’è stato qualcuno che avrebbe voluto “spingere sull’acceleratore”, io ho sempre cercato di dare un freno, tenendo bassi i toni: sono infatti che sia così che ci si debba fare politica e rivolgere ai cittadini, non si può pensare a cose diverse, che generano odio e diffidenza. Purtroppo queste “cose diverse” le ho subite, così come sto subendo le conseguenze: dopo la
campagna diffamatoria di cui sono stato oggetto ho visto dei miei manifesti con delle scritte irripetibili. Non è così che si agisce e questo, per fortuna, l’hanno capito i cittadini che mi hanno votato”. Quale sarà il suo rapporto con la minoranza? “Con l’opposizione seria mi sono sempre confrontato, tant’è vero che un pezzo della vecchia opposizione è diventato parte integrante della mia maggioranza. Cercherò di non farmi condizionare da quei soggetti che non vogliono il bene della città, ma sono solo dei guastatori”. Il risultato di Pomezia rispecchia l’andamento nazionale, con la schiacciante vittoria del centrosinistra sul centrodestra. Ma quanto Pomezia è identificabile con il resto d’Italia? “Soprattutto in questo periodo Pomezia è una storia a sé, perché rappresenta una realtà ancora tutta da ricostruire. Sul piano politico il centrosinistra ha perso un pezzo importante come SEL, che a livello nazionale ha un notevole peso”. Eppure, nonostante questa mancanza, lei ha riscosso un notevole successo… “Per questo sostengo che si tratta della vittoria della città. Il dato nazionale ottenuto dal centrosinistra è diverso: pur potendo contare sull’appoggio di tutti i partiti, nessun Comune – almeno qui nel Lazio – ha ottenuto un risultato così schiacciante. Basta guardare Ariccia o Genzano, storicamente a sinistra, che hanno registrato vittorie sul filo di lana”. Risultato reso ancora più importante se si calcola che questo è un territorio “appartenente” al centrodestra. “E chi lo dice che questo sia un territorio di centrodestra? Solo perché Pomezia è stata fondata da Mussolini? Negli anni la città è stata guidata più volte dal centrosinistra. Ricordo, quando ero un giovane militante, che a Pomezia c’era il pentapartito, ovvero il centrosinistra organico.
Anche l’accusa che mi viene rivolta di aver aggregato un pezzo significativo della destra alla mia maggioranza non ha fondamento, perché se andiamo a guardare la realtà storica delle persone che formano Forza Pomezia ci accorgiamo che Ruffini faceva parte del Partito Popolare ed appoggiava il sindaco Tassile in una Giunta di centrosinistra e che Schiumarini, quando io nel 1990 ricoprivo il ruolo di vicesindaco, era il giovane segretario dei Socialdemocratici. Quindi di quale destra stiamo parlando? Secondo me Pomezia ha sempre avuto una vocazione di centrosinistra. Soprattutto adesso: se anche SEL avesse fatto parte della nostra coalizione avremmo sicuramente vinto al primo turno. A mio avviso Pomezia è una città con un elettorato moderato, che non ama gli estremismi, ma con una tendenza al centrosinistra. Se guardiamo gli esponenti politici attuali ci accorgiamo che l’unico che sta ed è sempre stato a destra è Luigi Celori, che viene dal Movimento Sociale Italiano. Tutti gli altri hanno sono ex democristiani o ex socialisti che si sono spostati, chi da una parte e chi dall’altra. E in Forza Italia, dove ci sono persone che provengono da realtà politiche di ogni genere, questo si nota anche a livello nazionale: il Ministro Maurizio Bondi viene dai DS, mentre l’on. Fabrizio Cicchitto era il segretario di Craxi, nei socialisti. E questa è la destra?”. Restiamo a sinistra con Alba Rosa. “Credo che abbia perso una grande occasione. Uscire dalla maggioranza è stato un errore ed i risultati di oggi dimostrano che avrebbe fatto meglio a rimanere insieme a me. E’ facile restare insieme quando tutto va bene e lasciare alle prime difficoltà; più difficile è invece rimanere anche quando le cose non vanno, cercando insieme una soluzione”. Maria Corrao
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IL PRIMO CONSIGLIO NEL CORSO DELLA PRIMA SEDUTA SARÀ NOMINATO IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO E PRESENTATI I NUOVI ASSESSORI Cosa succederà adesso? Come funziona la macchina amministrativa dopo l’elezione del sindaco? Dopo i risultati elettorali il neoeletto deve attendere la proclamazione da parte del Prefetto. Questa di solito arriva entro un paio di giorni dal voto, ma a causa di alcune verifiche aggiuntive sulla composizione del consiglio comunale – per qualche ora il Commissario preposto
aveva sostenuto che Maria Rotonda Russo non rientrasse con i calcoli della legge elettorale, e che al posto suo dovesse andare Francesco Spano, ma poi tutto è rientrato e la russo è stata confermata come il terzo rappresentate dell’UDC – a Pomezia è giunta solo venerdì 3 Giugno. Da questa data partono i termini perentori per lo svolgimento del primo consiglio
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comunale, che deve essere convocato entro 10 giorni dalla proclamazione del sindaco e si deve tenere entro ulteriori 10 giorni dalla convocazione. La prima seduta deve essere convocata dal sindaco e presieduta dal “consigliere anziano”, ossia da colui che ha preso più voti in assoluto, in questo caso Luigi Lupo, fino all’elezione del presidente del consiglio, che deve essere nominato durante quella stessa assise. La prima cosa che viene fatta durante i consiglio è l’esame della condizione di eleggibilità di ogni singolo consigliere. Poi si passa all’elezione del presidente del consiglio. Di seguito, dovranno essere comunicati i nomi dei componenti della Giunta e fatti gli ulteriori adempimenti di legge, come l’elezione della commissione elettorale, formata da consiglieri comunali. Ricordiamo che adesso gli Assessori, dai 10 che finora hanno retto i vari uffici, sono diventati 7. A conti fatti, la prima seduta del consiglio Comunale dovrà svolgersi entro il 23 Giugno. Alfredo Corrao
OPPOSIZIONE
Antonini
Attenni
Battistelli
Capodimonti
Mesturini
Alba Rosa
Fucci
Piselli
Cimadon
Valle
Lupo
Barone
De Lorenzi
Pagliuso
Errico
Puggioni
Mirimich
Ruffini
Schiumarini
Busti
Celori
Mugnaini
Mauro
Russo
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DE FUSCO BIS: LE REAZIONI PARLANO GLI ALTRI CANDIDATI SINDACO, A PARTIRE DALLO SFIDANTE AL BALLOTTAGGIO un centrodestra estremamente dilaniato. Al primo turno ho registrato il 20% delle preferenze, al ballottaggio sono riuscito a raddoppiare questa quota nonostante le difficoltà. Io e la mia coalizione abbiamo fatto una campagna elettorale che puntava sui contenuti, ma non è bastato. Abbiamo forse risentito anche del traino negativo nazionale, senza contare che, evidentemente, i cittadini sono contenti di quello che ha fatto De Fusco”. Dove ha perso? “Soprattutto a Torvaianica, dove si sentiva una lamentela generale contro l’amministrazione uscente, ma dove i cittadini hanno comunque votato per lui, visto che ha registrato più del 50% dei consensi. Ne prendo atto, faccio gli auguri al sindaco e mi propongo di fare un’attenta opposizione, chiedendo alla maggioranza di rispettare le regole”.
Luigi Celori Faccio i miei complimenti a De Fusco. E’ stato bravo, come sono stati bravi i suoi”. E’ la dichiarazione di Luigi Celori appena dopo il risultato finale del ballottaggio. Cosa è stato sbagliato? “Non si tratta di aver sbagliato qualcosa. Evidentemente i cittadini non hanno trovato in me la sintonia che volevo trasmettere. Oppure volevano davvero nuovamente De Fusco. In ogni caso, è andata così”. Ma si aspettava qualcosa di meglio? “Sì. Ma ho lavorato in una condizione estremamente difficile. Si trattava di una missione impossibile, ed io non sono Tom Cruise. Partivamo con
giorgio Puggioni Giorgio Puggioni, nonostante la sconfitta, appare tranquillo. Ma questo risultato è come se lo aspettava, come temeva o come sperava? “Mi aspettavo e speravo che vincesse Luigi Celori. Io, dopo il primo turno, gli ho dato il mio appoggio incondizionato, credendoci e lavorando insieme. Ma i problemi del centrodestra soprattutto a livello nazionale si sono fatti sentire anche localmente. Forse è mancato un confronto diretto con il suo avversario, che sarebbe stato necessario per chiarire alcuni punti e far capire le lacune della vecchia amministrazione. La campagna elettorale fatta da Celori è stata corretta e di alto profilo, ma a quanto pare questo per Pomezia non è sufficiente: qui ci vuole evidentemente qualcosa di diverso, come dimostrato dal risultato. Sto pensando ai voti presi da Forza Pomezia, con i suoi esponenti che, anche per il ballottaggio, si sono conquistati i voti uno ad uno con un contatto diretto con amici e conoscenti. Do’ atto che hanno lavorato bene, forse avremmo dovuto prendere esempio”. Quindi si è trattato di un vostro errore tattico? “Non lo considererei un errore, ma un modo differente di impostare la campagna elettorale, che forse non era adatta a Pomezia, dove avevamo dato per scontata una crescita culturale diversa. Il risultato, sotto questo punto di vista, per noi non è stato soddisfacente come lo è stato per De Fusco, a cui faccio i miei complimenti. Si tratta di una vittoria molto importante per lui, molto meno per la città”. Perché? “Lui dice di essere stato premiato dai cittadini, io rispondo che è stato eletto: dei 45 mila elettori aventi diritto lo hanno votato meno di un terzo: se l’amministrazione passata fosse stata così buona come dice, calcolando anche le migliaia di voti arrivate dal centrodestra grazie a Forza Pomezia, avrebbe dovuto registrare un risultato ancora più
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DE FUSCO BIS: LE REAZIONI eclatante”. Come sarà la sua opposizione? “Mi confronterò, insieme ai colleghi della mia coalizione, sulle cose positive proposte dalla maggioranza, sostenendo le buone idee per la città, ma contrasterò duramente quanto non mi sembrerà fatto nell’interesse di Pomezia. Vigilerò quindi su quanto verrà fatto, nell’interesse di tutti”.
Alba Rosa Alba Rosa, che si era astenuta dal dare indicazioni di voto ai suoi elettori, si è complimentata con il sindaco De Fusco per il risultato raggiunto, ma nel contempo ha voluto rimarcare le sue posizioni, che la vedono collocata all’opposizione, anche se a governare sarà una coalizione di centrosinistra. “La mia posizione l’ho ribadita più volte: sono e resto all’opposizione, pur essendo di centrosinistra, fino a che non verranno risolti quei nodi che si sono creati nel corso della precedente amministrazione. Penso di essere sempre stata leale con Enrico De Fusco: quando ci dovevo essere ci sono sempre stata, ma solo entro determinati confini. Ognuno di noi si pone dei paletti, nella vita professionale come in quella personale. Quando ho visto che determinate situazioni non si riuscivano a con-
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tenere dentro questi paletti ho preferito lasciare ed uscire, prendendo le distanze da decisioni che non riconoscevo come mie”. Ma come sarà la sua opposizione? “Cercherò di dare un apporto che non sia assolu-
tamente distruttivo, ma piuttosto costruttivo e propositivo, senza però rinunciare mai alle mie idee. Questo è l’unico punto su cui mi baso. Non c’è una lotta a prescindere”. Guardando avanti, ma con un occhio al passato, è più soddisfatta o più delusa dell’esito di questa campagna elettorale? “Personalmente, se guardo indietro rivedo la mia speranza di riunire una compagine di centrosinistra, che comprendesse, oltre al mio partito ed alla mia lista civica, anche i grillini, che al loro interno possono vantare persone splendide, e con le Associazioni 4 Riunite. Purtroppo questo non è stato possibile, ma non per causa mia. Ho quindi condotto una campagna elettorale con la consapevolezza che sarebbe stata difficilissima, ma con la speranza di arrivare fino in fondo, senza false illusioni. Ho lottato per vincere, con grande entusiasmo, ma ho accettato con serenità il risultato delle urne. Il futuro vede la vittoria di De Fusco, con la città che gli dice “bravo, vai avanti così”. Penso comunque che chi ha inventato l’ombrello non l’abbia usato da solo. Quindi, con molta umiltà, credo di poter ancora dare il mio modesto contributo a questa città. Poi, magari, arriverà il momento in cui qualcuno farà autocritica o un passo indietro. Io, in ogni caso, sarò qui per dare il mio apporto fattivo per il bene di Pomezia”.
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DE FUSCO BIS: LE REAZIONI Fabio Fucci Fabio Fucci, alla sua prima esperienza in consiglio, ha dalla sua l’entusiasmo e la voglia di cambiare. Ma sarà davvero quel “disinfettante umano” di cui parlava Beppe Grillo in piazza due giorni prima delle votazioni? “Io vado in consiglio per rappresentare tutti quei cittadini che in questi mesi ci hanno mostrato i problemi, suggerito le soluzioni, segnalato situazioni. Noi del Movimento 5 Stelle proseguiremo sulla linea comunicata in questi mesi, in perfetta trasparenza: porteremo avanti le iniziative all’insegna della partecipazione, proseguiremo con il coinvolgimento dei cittadini, raccoglieremo le loro idee e le porteremo in consiglio comunale, pur stando all’opposizione. Una buona idea, infatti, non sta in maggioranza o all’opposizione, ma deve essere un traino per tutte le forze sane del consiglio comunale”. Lei, nonostante fosse consapevole che sarebbe diventato consigliere solo con la vittoria di De Fusco, non ha dato indicazioni di voto per il ballottaggio, come se la cosa non vi riguardasse. Perché? “In effetti sotto certi punti di vista non ci riguardava, nel senso che abbiamo assistito da spettatori. Noi avremmo preferito di gran lunga che il nostro
posto in consiglio non dipendesse dal risultato del ballottaggio, ma che fosse indipendente da esso. Purtroppo non è stato così a causa di questa scellerata legge elettorale, che in caso di vittoria di Celori avrebbe portato in consiglio persone con sole 45 preferenze, lasciando a casa chi aveva conquistato centinaia di preferenze. Abbiamo quindi rischiato di dover pagare le conseguenze di un meccanismo che non è certo ideale”. C’è la possibilità di un dialogo con la maggioranza o siete all’opposizione e li rimanete? “Noi abbiamo un grande vantaggio rispetto agli altri: siamo indipendenti, non abbiamo la struttura di un partito né il vincolo di una coalizione. Siamo pronti a confrontarci sulle idee: se riterremo valida una proposta, la appoggeremo, altrimenti la contrasteremo, il tutto in perfetta condivisione con i cittadini”. A proposito di cittadini, vale ancora la regola di essere giudicati ogni 6 mesi? “Certo, e se non saprò meritarmi la fiducia dei cittadini sarò pronto a lasciare a chi viene dopo di me. A breve divulgheremo le modalità di questa “amministrazione partecipata”, in modo che tutti possano contribuire”.
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DE FUSCO BIS: LE REAZIONI amministrative di Ardea, ma anche delle Provinciali che ci saranno tra due anni - sono le fondamenta di un’aggregazione giovane, fatta da giovani, che non ha i paletti rigidi dei partiti tradizionali. Il primo mattone lo abbiamo messo, ed è solo l’inizio…”.
Massimo Ciccolini
Maricetta Tirrito Maricetta Tirrito non è riuscita ad ottenere il quorum che le avrebbe consentito di portare un suo consigliere all’interno del palazzo comunale. Ma, dopo l’esito del primo turno, cosa si aspettava da questo ballottaggio? “ Sicuramente speravo che il centrodestra ottenesse un risultato migliore, che le forze sfilacciate si ricomponessero portando avanti l’immagine di una coalizione compatta. Così non è stato, anche a causa delle troppe divergenze che si sono registrate prima dell’apertura della campagna elettorale”. Su chi avrebbe scommesso? “Devo dire che, da una parte, mi aspettavo una vittoria di De Fusco, perché non tutti nel centrodestra, così come all’interno di Città Nuove, avevano accettato serenamente la candidatura di Luigi Celori. Certo è che non mi aspettavo questi numeri: da quello che ho visto durante il periodo elettorale, Celori mi sembrava molto più affermato sul territorio rispetto agli esiti che abbiamo registrato alle urne. La sua campagna elettorale autorevole e ben indirizzata mi aveva fatto pensare che avrebbe
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raccolto molti più consensi rispetto a quelli effettivamente presi”. Parliamo di Maricetta Tirrito: come giudica la sua esperienza appena trascorsa? “Dal punto di vista personale non sono soddisfatta: noi di Città Nuove avevamo la presunzione di voler affermare un tipo diverso di centrodestra, che andasse al di là della politica abituale e che portasse una ventata di freschezza nel panorama locale, ma questo non è stato riconosciuto dai cittadini”. Adesso cosa farà? “Continuerò il percorso intrapreso: stiamo gettando i semi per una politica ed un’amministrazione diversa, sia qui che ad Ardea, dove tra un anno ci saranno le elezioni comunali. Quello che stiamo facendo in vista del futuro - e quindi non solo delle
Massimo Ciccolini guarda in maniera obiettiva quanto accaduto. “La vittoria di Enrico De Fusco è stata lampante: adesso spero che abbia il coraggio e l’intelligenza politica di fare il sindaco fino in fondo, di prendersi tutte le responsabilità che il ruolo gli assegna, senza condizionamenti da parte di nessuno. Questo risultato schiacciante è merito esclusivo del sindaco, perché quando si va al ballottaggio la gente non vede più i partiti, ma due persone, che mette a confronto prima di decidere per chi votare. I cittadini hanno scelto lui, ed adesso De fusco deve dimostrare di saper ricambiare, facendo magari scelte difficili per il bene della città”. Che tipo di scelte? “Parlo di scelte amministrative, non di uomini o mezzi. I cinque anni appena trascorsi sono passati tra luci ed ombre, che adesso non devono e non possono più esserci. Il sindaco dovrà essere il motore della città, il timoniere di questa amministrazione, e dovrà restare lontano dai giochi di partito e dalle maggioranze di comodo. Quella che c’è in questo momento è la maggioranza che l’ha eletto ed a cui i cittadini hanno dato fiducia e con questa si dovrà muovere”. Lei cosa farà? “Insieme al Movimento Comunale Italiano sto cercando di mettere a frutto i pochi voti che abbiamo preso: si tratta di una piccola piantina che, se innaffiata e fatta crescere, nel tempo diventerà un albero che potrà dare i giusti frutti, quelli che abbiamo pensato quando abbiamo fondato questa lista, che per noi rappresenta un modo diverso di fare politica”. Alfredo Corrao
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COSA RESTERA’ DI QUESTE ELEZIONI ' finita. I cittadini di Pomezia possono tirare un sospiro di sollievo: hanno il loro "nuovo" sindaco e non vivranno più lo stress della campagna elettorale che, volente o nolente, ha coinvolto tutti i cittadini, non fosse altro perché hanno dovuto subire i volti dei vari candidati in tutte le salse ed in tutti i punti della città. Ma cosa resta, di positivo e di negativo, di questo ultimo mese, oltre ai manifesti, ormai consunti, sui muri? Qualche ricordo sicuramente, se non altro per la quantità di personaggi che per l'occasione sono arrivati - magari per la prima volta - a Pomezia. Ed allora vogliamo rievocare con voi questi momenti, che probabilmente hanno influito sulle decisioni prese all'interno della cabina elettorale.
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IL SINDACO DEL PD
PROSEGUE SENZA SOSTA L’AFFANNOSA RICERCA DEL CANDIDATO SINDACO rosegue il laborioso cammino del Centrosinistra per addivenire alla scelta del candidato sindaco unitario in grado di “vedersela” il prossimo anno di questi tempi col candidato, o più facilmente i candidati, del Centrodestra. Il primo tassello sta per andare posto: la segreteria del PD si accinge a determinare la prima scelta che poi dovrà essere ratificata dal Direttivo e proposta alla coalizione. Nel mentre, appare utile proporre una disamina dei percorsi politici dei papabili candidati che gli epigoni del laboratorio piddino hanno già individuato: due palesi e uno apparentemente celato. Partiamo dal primo candidato, il segretario Sarrecchia, considerato candidato istituzionale. Un uomo di lungo corso della politica rutula, agli inizi democristiano e poi in Alleanza Nazionale, diventandone ripetutamente consigliere comunale e perfino capogruppo. Poi nel partito Repubblicano e, infine, nel costituendo PD, dopo aver appoggiato il candidato sindaco di Rifondazione Comunista. Al riguardo giova rammentare che fin dall’inizio il Partito Democratico, grazie alle scellerate scelte di alcuni soloni della politica locale, fu immediatamente avvinto da deleterie tentazioni egemoniche che furono pervicacemente perseguite da personaggi dal costume politico ondivago. Basti pensare che arrivarono addirittura a proporre alla segreteria Luca Fanco, noto per l’appartenenza conclamata al centrodestra e soltanto di passaggio stagionale nel PD. Quella travagliata fase si placò proprio con la successiva presidenza Sarrecchia ed è proseguita con l’attuale segretaria che però si è rivelata, in qualche modo, un frutto avvelenato delle sciocche contrapposizioni congressuali che hanno fatto del PD un partito fintamente unito.
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L’altro candidato è Antonino Abate, un pezzo da novanta dell’artiglieria del PD. Consigliere eletto nelle fila della Margherita, vice presidente del consiglio comunale, già presidente della Commissione per la trasparenza degli atti. Nato democristiano, divenuto segretario della Margherita e poi “padre nobile” del Partito Democratico. E’ accusato di scarsa propensione all’opposizione consiliare, ma ha dalla sua un percorso politico coerente e non ondivago.A parere di molti, Abate potrebbe considerarsi il candidato naturale del PD e potrebbe anche risultare gradito al centrosinistra che, probabilmente, per la prima volta dopo tre consiliature, potrebbe presentarsi unito alla competizione elettorale. Abate gode anche di un credito da spendere nel centrosinistra, perché nella scorsa tornata elettorale fece responsabilmente un passo indietro quando, di fronte alle divisioni del centrosinistra e dopo aver richiesto (non ottenendole) le primarie, decise di ritirare la candidatura a sindaco per appoggiare lealmente Mauro Giordani, il quale non prevalse su Carlo Eufemi a causa del cosiddetto “metodo Ardea”. Ma vediamo cos’è il “metodo Ardea”, perché potrebbe aver fatto scuola e non solo in loco. Un gruppetto di solerti protagonisti locali dal percorso politico variegato, propongono una loro candidatura a sindaco e cercano di farla prevalere nel Centrosinistra. Non riuscendoci, ne escono e costituiscono una coalizione composta da una lista civica e frange partitiche diverse, ma sempre del Centrosinistra. Partono, dunque, per una loro strada politica senza avere oggettive possibilità di andare al ballottaggio. Al secondo turno rifiutano l’apparentamento per portare a casa almeno due consiglieri e sottobanco appoggiano il candidato del centrodestra, riuscendo a farlo prevalere. Il gioco è fatto! Ovviamente patteggiano sottobanco posizio-
ni importanti e, nello specifico, Eufemi, al suo secondo inizio, s’inventò la trovata di attribuire la presidenza del consiglio comunale, propagandandola per alto vagito democratico, a un componente della minoranza “casualmente” proveniente proprio da quel raggruppamento che tradì il Centrosinistra. Non pago, sfoderò l’altro tocco di classe autentica: attribuì all’altro eletto, sempre apparentemente di minoranza, anche la presidenza della commissione per la trasparenza degli atti, notoriamente appannaggio della minoranza vera. Poi i due consiglieri passarono ufficialmente nella maggioranza con l’attribuzione al terzo componente di un assessorato di peso come i Lavori Pubblici. In pratica fu quella la prima mossa per realizzare il più grande miracolo politico di Ardea: portare nella sua maggioranza 18 o 19 consiglieri comunali. Edificante? Ognuno tragga le proprie conclusioni, noi propendiamo per l’ipotesi che debba essere la passione politica a guidare l’azione degli eletti e non il facile appannaggio personale. E arriviamo al terzo candidato, mai citato ufficialmente, ma rimasto avvolto nel buio della sua forza negoziale, Mauro Giordani. Anche Giordani è un esponente politico locale di lungo corso. Anche lui nato democristiano, un passaggio in Democrazia Europea e poi artefice principale di quel mondo di liste civiche dove finisce un po’ di tutto. Dei tre è certamente quello con i maggiori “galloni”: più volte candidato sindaco, eletto consigliere provinciale con la presidenza Gasbarra e artefice di un percorso provinciale che è proseguito anche con l’elezione di Zingaretti. Ancora una volta, partito da una lista civica, ottenne un vasto consenso, fermandosi ad un passo dalla riconferma allo scranno di consigliere provinciale. Il suo percorso politico è oggettivamente quello più luminoso di tutti i contendenti locali e di ogni appartenenza partitica o civica. E’ stato l’unico consigliere provinciale e si considera ancora il candidato sindaco naturale. E’ uomo in grado di suscitare grande aggregazione, ma anche profonde divisioni. Probabilmente con una più accurata gestione delle ambizioni e delle risorse, potrebbe aspirare a uscire definitivamente dall’orbita politica locale e proiettarsi con maggiori possibilità nell’ambito provinciale o regionale, a patto però, di saper meglio scegliere gli uomini che si avvicinano a lui e che talvolta lo abbandonano. Tali personaggi sono spesso abbacinati da spropositate ambizioni personali che provocano squarci non indifferenti nel tessuto politico locale. Michele Lotierzo
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Politica
CONSIGLIO: APPROVATI TUTTI I PUNTI TRA COMPLIMENTI E POLEMICHE SI È FINALMENTE SVOLTA L’ASSISE NEL COMUNE RUTULO opo rinvii e malumori, si è svolto lo scorso 26 Maggio il consiglio comunale di Ardea, che ha visto l’approvazione di tutti i punti all’ordine del giorno che erano precedentemente passati al vaglio delle commissioni consiliari ed il naturale ritiro di quelli inseriti nonostante non fossero stati visionati dalle commissioni stesse. Ma il clima post consiglio, se da una parte vede un clima abbastanza disteso – se non addirittura idilliaco – grazie soprattutto all’approvazione di punti importanti, dall’altra vede malumori e mugugni. A fare i primi elogi La Destra, che attraverso il segretario Simone Centore ed il ritrovato Walter Giustini, ha mostrato soddisfazione per la risoluzione degli annosi punti riguardanti sia l’abbattimento delle barriere architettoniche che impediscono l’accesso
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al mare all’altezza dei Consorzi che gli scarichi a dispersione dei manufatti che si trovano sul litorale di Ardea. Sempre a favore dell’amministrazione, immediatamente dopo lo svolgimento del consiglio, si è espresso Giampiero Castriciano, presidente dell’associazione onlus Vialibera. “Siamo assolutamente soddisfatti dei risultati concreti che sta producendo il protocollo d’intesa firmato tra il Comune di Ardea e la nostra Associazione”, ha esordito alla notizia che il Consiglio di Ardea ha approvato non solo la ratifica della Convenzione Onu sui Diritti delle Persone con Disabilità, ma anche la delibera che modifica il regolamento comunale del trasporto scolastico rendendo questo servizio completamente gratuito per gli alunni disabili. “Dopo questi notevoli risultati – ha prose-
guito Castriciano - dobbiamo dare atto all’Amministrazione di Ardea di aver imboccato la strada giusta per affrontare con concretezza i problemi del settore sociale. Non faremo mancare la nostra collaborazione e siamo già al lavoro per la realizzazione di altri importanti traguardi”. La ratifica della Convenzione, infatti, non solo sancisce solennemente l’obbligo della sua applicazione ma rafforza il protocollo di collaborazione con l’Associazione Vialibera. La revisione del regolamento del trasporto scolastico, invece, conferma la volontà del Comune di Ardea di accogliere i suggerimenti di Vialibera ed attuare le norme della medesima Convenzione. Ma, accanto ai complimenti, sono arrivate anche le critiche, con l’Italia dei Valori che ha lanciato le sue dure accuse verso l’amministrazione, colpevole di aver portato in Germania, nella gemellata Rielasingen-Wolbligen, numerose persone a spese dei cittadini. “Dopo mesi e mesi di liti e congiure, zitti zitti e senza clamore i nostri gemellanti,oltre 15 persone tra sindaco, agenti della polizia municipale, funzionari ecc. sono partiti in aereo a spese del Comune per raggiungere Rielasingen-Wolbligen per inaugurare una vecchia tratta ferroviaria dismessa nel 1926 e riattivata ora a scopo turistico – hanno tuonato Valtere Roviglioni e Alberto Delli Colli – Il Comune ha anche pagato il pullman di cinquanta posti per il trasporto a Rielasingen per i componenti di una associazione. Se dovevano andare per impegni istituzionali, bastavano il Sindaco e poche altre persone”. Gli esponenti dell’Idv si sono chiesti come questa associazione sia stata scelta e poi sono tornati a discutere del recente consiglio comunale. “Ad un anno dalle elezioni – si legge nella nota inviata alla stampa - nella “vetrina delle offerte” troviamo vecchi amministratori che si scoprono ecologisti e denunciano la carenza di fognature sul lungo mare, oppositori dell’ultima ora, insomma un’armonia perfetta prima della gita in Germania ospiti della cittadina tedesca. Nessuno invece si azzarda a nominare la famosa delibera per la scelta delle aree da urbanizzare e nemmeno il colpo di mano della sostituzione di un membro della Commissione esaminatrice dei progetti che ha causato il ritiro del punto all’ODG del Consiglio Comunale e tante liti con relativo stallo prolungato dell’assise consiliare. Hanno lasciato in sospeso il Piano Regolatore Generale e una commissione esaminatrice “ rimaneggiata”: su questa non si scherza, non ci sono gemellaggi che tengano, il regolamento di conti al calor bianco è solo rimandato”. Tutto nella norma, insomma. Come nella norma sono le battute al vetriolo fatte dai consiglieri, come quando Bruno Cimadon nel corso della seduta ha presentato un’interrogazione attraverso la quale si chiede di verificare gli scarichi abusivi che si immettono sull'arenile o che scaricano in modo abusivo. Una interrogazione consiliare che ha irritato più di qualcuno e fatto testualmente dire al consigliere Antonino Abate: “Solo adesso, ad un anno dalle elezioni, il consigliere Bruno Cimadon si scopre ecologista e si ricorda che esiste un lungomare?”. Alfredo Corrao
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Lavoro
IL FUTURO DEL TERRITORIO IL BILANCIO DELLA CGIL NEL CONVEGNO SULLO SVILUPPO E SULLE INFRASTRUTTURE i è svolto il 26 maggio scorso, presso la sede del CEFME qui a Pomezia, il convegno sullo sviluppo e sulle infrastrutture della nostra Regione, promosso dalla FILLEA CGIL di Roma e Lazio; gli organizzatori, per l’occasione, hanno scelto un titolo davvero forte – Chi sta fermo Crepa - nel tentativo di portare alla ribalta un problema che rischia di compromettere seriamente il futuro della Regione Lazio, Pomezia compresa, ovvero l’immobilismo della Pubblica Amm.ne. All’incontro sono intervenuti diversi sindaci, fra i quali De Fusco ed il primo cittadino di Ardea Eufemi , delegati dell’imprenditoria laziale, rappresentanti della sigla sindacale e dei lavoratori. A presiedere l’incontro Pino Cappucci Segr. Gen. CGIL del comprensorio Pomezia-Castelli-ColleferroSubiaco che intorno alle 10,30 ha dato il via alla rassegna; numerose le tematiche trattate, dal “destino” della Pontina fino ad arrivare alla riqualificazione del territorio, passando per la crisi che ha investito il settore dell’edilizia. Dopo il saluto iniziale del presidente del CEFME, sig. D’Ascenzo, il primo a prendere la parola per una relazione introduttiva è stato il Segr. Gen. FILLEA CGIL Pomezia Giovanni Lombardo. “Cari compagni e compagne come voi sapete da molti anni la FILLEA CGIL si batte per portare alla luce diversi aspetti problematici che riguardano la nostra collettività: la lotta contro il pericolo di infiltrazioni malavitose nel settore edilizio, una grande campagna contro gli infortuni sul lavoro nonché contro lo sfruttamento proveniente dal mercato “nero”, la volontà di creare e diffondere una nuova cultura del costruire. Senza contare il nostro impegno profuso
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per la realizzazione di un’altra importantissima opera: la realizzazione dell’ospedale dei Castelli Romani.” A seguire il contributo dell’assessore Arciero del Comune di Pomezia che ha ribadito i risultati ottenuti dall’amm.ne De Fusco, fra tutti la realizzazione delle 185 opere pubbliche ed il contributo garantito all’occupazione; quindi, ancora per le amm.ni locali, è stata la volta del sindaco di Ardea, Eufemi. “Sono felice di essere nuovamente qui perché in questi anni tra la mia amministrazione e la CGIL si è instaurato un bellissimo rapporto. Approfitto dell’occasione per manifestare tutto il mio disappunto con la Regione: il tema è quello della Pontina dove i soldi vengono spesi male e con troppa fretta, senza contare il mancato riconoscimento delle potenzialità della mia città. Il progetto va rivisto ma non basta, poiché, oltre alla strada, si deve puntare forte sul “ferro”, come testimonia la mia firma sul progetto realizzato insieme a Fusco.” Il focus della discussione, nell’attesa del sindaco di Pomezia impegnato a Roma in un dibattito con Celori, si è poi spostato sull’imprenditoria; ci teniamo a riportare che è stato proprio questo uno dei punti di forza della rassegna, ovvero quello di spostare l’inquadratura del problema chiamando in causa le varie parti sociali che hanno avuto,in tal modo, la possibilità di esporre il proprio punto di vista; non solo, anche il pubblico ha potuto così avere un quadro a 360°, completo in ogni sua sfaccettatura. Tornando alla cronaca, per il settore edilizio ha presenziato il sig- Mezzadri che ha scelto come chiave
di lettura la crisi economica. “La situazione del nostro settore è drammatica. Si sta arenando tutto e non vediamo all’orizzonte niente di positivo; a me sta bene parlare di investimenti, futuri finanziamenti ma poi? Noi dobbiamo fornire risposte e dati concreti sennò sono solo belle chiacchiere. E poi se non cambia qualcosa dove andranno e cosa faranno i nostri operai? O peggio i loro figli? O si fa qualcosa soprattutto per loro o è davvero la fine” Tra tutti gli interventi quello dell’ingegnere è stato senza dubbio il più sentito e ha contribuito – parole queste del presidente – a mettere un po’ di “sale” all’incontro. Terza prospettiva fornita, quella della provincia di Roma con l’assessore Amalia Colaceci protagonista di uno dei contributi più importanti con numerose questioni portate alla luce “Credo sia importante precisare alcuni punti fondamentali: innanzitutto se si vuole parlare di sviluppo non si possono più commettere gli errori del passato, con spese affrettate nel tentativo di tamponare emergenze che poi nel tempo si sono rivelate non solo inutili, ma perfino dannose! La nostra amm.ne vuole muoversi in tal senso, cercando di tornare ad essere il “paese del fare” ma un fare preciso, dentro un quadro di riferimento ben delineato elaborato di comune accordo con le altre parti in causa. Voglio poi precisare quanto fatto finora perché ci piace dare alle persone risultati concreti: pur nel nostro piccolo abbiamo contribuito a realizzare il corridoio della Laurentina e stiamo per acquistare, nell’area Pantano-Zagarolo, terreni per la realizzazione di un altro corridoio nonché numerosi altri interventi. Infine vorrei chiudere con un dato quasi paradossale, prodotto di atti a dir poco assurdi del nostro governo nazionale come il Patto di Stabilità ed il decreto Brunetta, veri e propri freni allo sviluppo” Al termine della relazione l’intervento del sindaco De Fusco che ha voluto per prima cosa fare una piccola precisazione sul titolo della rassegna “Chi si ferma crepa? Io credo che per prima cosa dobbiamo fermare la “crepa” e mi riferisco alla grande emorragia occupazionale che purtroppo stiamo vivendo. Credo inoltre che prima delle infrastrutture, prima del rilancio delle imprese ci sia il problema dei servizi primari almeno per il nostro territorio; risolto questo punto si potrà guardare al futuro con maggior ottimismo. ” La conclusione del discorso ha infine riguardato il tema della viabilità ripercorrendo in gran parte le parole di Eufemi e dell’assessore Arciero. La kermesse si è così avviata alla conclusione con le ultime relazioni del sig. Damiani e del sig. Cincolini; l’ultimo intervento in programma è invece spettato al Segr. Gen . FILLEA CGIL Roma e Lazio Roberto Cellini che ha, per così dire, riepilogato quanto trattato nella mattinata puntualizzando la lotta assolutamente necessaria alle infiltrazioni mafiose e alla realizzazione materiale e concreta delle idee espresse. Luca Mugnaioli
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Sport
LA CASA DEI SOGNI
PRESENTATA LA GREEN HOUSE, INTERAMENTE ECOLOGICA ED AUTOSUFFICIENTE na casa interamente ecologica ed autosufficiente dal punto di vista energetico, dove la tecnologia è al servizio dai suoi abitanti. Un sogno che, almeno in scala ridotta, hanno realizzato gli alunni della scuola media “E. Pestalozzi” di Torvaianica e dell’I.i.s. “Copernico” di Pomezia. La “Green House” è stata presentata nei giorni scorsi tra lo stupore degli intervenuti, che hanno potuto vedere una vera e propria casa di 4 mq, su due livelli, con ampie vetrate esterne, giardino e serra “solare”, tutta interamente costruita a mano dagli studenti delle due scuole. Il progetto, incluso nell’Offerta Formativa dei due istituti, aveva come obiettivo la sensibilizzazione degli studenti sulle problematiche ambientali, ed in particolare sull’utilizzo di fonti energetiche alternative e rinnovabili,
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in un percorso di continuità ed orientamento tra scuola secondaria di primo e secondo grado. La costruzione della casa ecologica, completamente autosufficiente ed a basso consumo, è stata realizzata utilizzando solo risorse che il territorio su cui è costruita la casa è in grado di utilizzare. L'energia è quella che viene dal sole (raccolta tramite pannelli fotovoltaici posti sul tetto) e dal vento (tramite una pala microelolica) ed è accumulata in batterie o produce idrogeno tramite un elettrolizzatore utilizzato nelle fuel-cell. Se manca il collegamento alla rete elettrica non c'è bisogno dell’Inverter perché si può usare la corrente continua senza trasformarla, evitando sprechi. L’illuminazione artificiale è affidata interamente a lampade a led che,
oltre ad avere un consumo estremamente basso, hanno una durate superiore alle 100.000 ore. I rifiuti vengono riciclati: una volta seccati (l’acqua viene usata per produrre idrogeno) vengono usati per fertilizzare la serra che è posta davanti alla casa per diminuire la dispersione termica. Per la telefonia si adopera un ponte radio. Per regolare la temperatura degli ambienti si usano la coibentazione spinta degli edifici e le pompe di calore. Per l'acqua ad uso sanitario basta quella piovana raccolta in vasche e riciclata. Vista la sua importanza, il progetto ha ottenuto il Patrocinio del Comune di Pomezia ed un finanziamento da parte del 41° Distretto Scolastico. “Si tratta di una collaborazione storica tra pubblico, privato e studenti – ha spiegato la professoressa D’Onofrio, tra i responsabili del progetto – Questo progetto segue alla lettera uno dei precetti fondanti del pedagogista Enrico Pestalozzi, secondo il quale l’educazione alla vita sta nel raccordo del distacco uomonatura che la società preindustriale già nell’800 aveva accantonato. La Green house prospetta appunto il raggiungimento di questo obiettivo, ossia che l’uomo operi per e con la natura. Stiamo educando gli studenti al rispetto dell’ambiente, non solo sensibilizzandoli sulle problematiche ambientali e sull’uso di fonti energetiche alternative, ma insegnando loro a lavorare in percorsi che non si esauriscano nel ciclo di studi che frequentano, ma siano un “continuum in divenire” che si espliciterà nella scuola secondaria di secondo grado e in futuro all’Università”. Alessia Ambra Achille
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Sport Calcio
LA MEDIAZIONE ARRIVA A POMEZIA GLI SPORTELLI PER LA “CONCILIAZIONE GIUDIZIARIA” APERTI IN VIA MONTE D’ORO nche a Pomezia, un anno dopo un anno dalla promulgazione del decreto legislativo numero 28 del 4 Marzo 2010, arriva lo sportello di mediazione Civile, fortemente voluto dalla Comunità Europea attraverso moniti che all’Italia erano stati inoltrati già dal 2008. Così, se l’Italia è in ritardo secondo le indicazioni della Comunità Europea, Pomezia è in anticipo rispetto a molti Comuni Italiani: il 25 Maggio è infatti stato siglato dal sindaco Enrico De Fusco e dall’Assessore alle Attività Produttive Elisabetta Massone l’accordo con l’EFI-ADR, Società iscritta al Registro organismi di conciliazione, che opera in diverse realtà nazionali. Ma a cosa serve la Conciliazione? Spieghiamo i punti essenziali del servizio: Cos’è uno sportello di Mediazione Civile e a chi è rivolto? “Il decreto 28 ha inserito nell’ordinamento
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Civile questo nuovo Istituto, come strumento per giungere alla conciliazione. Dal 21 marzo 2011 la mediazione è resa obbligatoria, pena l’improcedibilità, nei casi di controversie relative a divisione patrimoniali, successioni ereditarie, patti di famiglia, locazione, comodato, affitto di azienda, contratti assicurativi, bancari e finanziari, risarcimento del danno derivante da responsabilità medica, da diffamazione a mezzo stampa o altro mezzo di pubblicità. È stata sospesa soltanto l’obbligatorietà per le numerosissime controversie in materia di condominio e risarcimento del danno derivante dalla circolazione di veicoli, che è stata differita al 20 marzo 2012 per consentire un avvio graduale del meccanismo e soprattutto evitare il collasso del servizio nella fase di inizio. Nel caso di mancato accordo il mediatore può fare una proposta di risoluzione della lite che le parti restano libere di
accettare o meno. È importante sapere che se la proposta non viene accettata e il processo davanti al giudice viene iniziato, qualora la sentenza corrisponda alla proposta, le spese del processo saranno a carico della parte che ha rifiutato ingiustificatamente la soluzione conciliativa”. Quanto costa? “La mediazione è totalmente gratuita per i soggetti che nel processo beneficiano del gratuito patrocinio quali soggetti meno abbienti. Questo per garantire a tutti, come nelle normali procedure Giudiziali, l’assistenza legale. Le indennità dovute all’organismo di conciliazione sono regolate da una precisa disciplina inserita dal decreto Ministeriale, che mette in corrispondenza valore della controversia e costo della procedura.e sono state indicate da 105 euro a 9.240 per le cause con valore oltre i 5 milioni di euro. La cosa positiva per l’utente in giudizio, è che costi e tempi della procedura sono certi e prestabiliti dalla legge e quindi non a rischio di sorprese o di lievitazione dei costi procedurali e legali come accade a volte nelle cause Civili”. Come si presenta una domanda di Mediazione? “Le istanze per tentare una conciliazione dovranno essere presentate presso gli uffici di via Monte D’oro, così come precisato dall’Assessorato alla attività produttive, dove verranno valutate ed esaminate da personale competente, che darà indicazioni su come procedere per arrivare all’incontro tra le parti alla presenza del “mediatore”. Un professionista iscritto all’albo nazionale e, quindi, una figura altamente specializzata, imparziale e neutrale, proprio come esige la norma, sarà in grado di gestire efficacemente il contenzioso attraverso le più moderne tecniche di negoziazione e di facilitare l’accordo tra le parti orientandole verso la soluzione ottimale, prevenendo ed evitando, come è stato già ricordato dal Sindaco, le farraginose e burocratiche vie della giustizia civile”, ha spiegato l’assessore alle attività produttive Elisabetta Massone. “Abbiamo ritenuto utile e necessario offrire un luogo “vicino a casa” per tutti i nostri concittadini dove poter dirimere, posso dire in modo “amichevole” le loro controversie evitando le tortuose vie giudiziarie - ha spiegato il sindaco Enrico De Fusco - Siamo stati rapidi ed al passo con i tempi: ci siamo resi immediatamente conto dell’importanza di questo servizio, considerato che chiunque può trovarsi in una lite – per una successione poco chiara, durante una locazione, in ambito assicurativo, per una diffamazione a mezzo stampa – ed ecco, allora che, basta “girare l’angolo” e trovare presso la propria amministrazione una opportunità per risolvere nel modo migliore e più semplice la propria controversia”. A breve l’amministrazione comunale fornirà un Vademecum con tutte le indicazioni necessarie per poter usufruire di questo strumento che, nelle intenzioni del Legislatore e delle direttive comunitarie, snellirà i tempi della Giustizia Civile, oltre che alzarne il livello della qualità ed il grado di soddisfazione della richiesta di Giustizia da parte dei cittadini. Mauro Valentini
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giustizia
SALVIAMO LO SPORT
IL CONSORZIO POMEZIA SPORT LANCIA L’ALLARME E CHIEDE AIUTO ALLE AZIENDE DEL TERRITORIO nsieme si può salvare lo sport. E’ questo il messaggio che il presidente del consorzio Pomezia Sport, Mario Massaroni, ha voluto lanciare agli imprenditori, pometini e non, per cercare una via d’uscita alla crisi che sta attraversando il mondo dello sport, dove la recessione economica ha messo in ginocchio squadre storiche della città. E per fare questo, oggi pomeriggio è stata ufficializzata la nascita del comitato “Amici dello Sport di Pomezia”. Un comitato nato per difendere l’eccellenza che si era formata nel nostro Comune, uno dei pochi in Italia che può vantare la presenza di tutti i tipi di sport: dal classico calcio alla boxe, dal rugby alla pallavolo, tutti rigorosamente giocati ad alti livelli. “In tutta Italia sono nati comitati a difesa delle squadre sportive, che spesso rappresentano il modo di dare lustro alla città che le ospita. E’ arrivato il momento di fare una cosa simile anche a Pomezia, dove il mondo imprenditoriale, industriale e della politica può farsi avanti per contribuire a migliorare le condizioni critiche in cui si trovano tutte le società sportive”, ha esordito Massaroni. “L’idea è semplice: le aziende che vogliono aiutare lo sport pometino di qualsiasi tipo possono versare un contributo, che sarà suddiviso in fasce economiche di diverso grado, che sono “amici dello sport”, “partner” e “sponsorship”. I
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contributi saranno gestiti dal comitato, che li girerà alle varie squadre d’eccellenza. In cambio gli imprenditori avranno un ritorno d’immagine non indifferente, attraverso il loro logo sulle maglie e il merchandising societario, oltre alla soddisfazione di aver partecipato al rilancio di un settore che può diventare fonte di ricchezza per l’intero territorio: il percorso che hanno fatto fin qui i nostri atleti – del calcio, del volley, del basket e di tutti gli altri sport presenti nel nostro Comune – va consolidato e non perduto, portando Pomezia ad essere conosciuta nel resto d’Italia per gli alti livelli raggiunti. Questo si riflette in una conoscenza fuori dai confini comunali anche delle aziende che ci sponsorizzeranno”. Ma non saranno favoriti solo gli atleti più quotati. “Appoggeremo le attività che vedono coinvolti i bambini, gli anziani ed i disabili”, ha spiegato Massironi, il quale ha anche sottolineato che “il comitato è assolutamente apolitico ed intende semplicemente sopperire attraverso una sorta di cooperazione sociale a delle mancanze che purtroppo sono sopravvenute a causa dei problemi economici esistenti”. Alla presentazione del comitato erano però presenti il Sindaco Enrico De Fusco e l’Assessore allo Sport Alessio Caporaletti. “Ho invitato Sindaco ed Assessore perché, al di là del loro ruolo – ma anche grazie ad esso – hanno
dimostrato un interesse sincero verso il mondo dello sport, cercando e trovando soluzioni diverse ai diversi problemi, come quello della retrocessione del Pomezia Calcio o di un nuovo sponsor esterno per il Pomezia Volley”. “Più che “salviamo lo sport” chiamerei questa iniziativa “viviamo lo sport”, perché la parola “salviamo” rispecchia il momento attuale, ma non appartiene al futuro – ha dichiarato il Sindaco – Pomezia è una città votata alla sportività da sempre. Da ex assessore allo sport, mi rendo bene conto di quanta importanza rivesta nel nostro territorio, con la sua capacità non solo di aggregazione, ma anche di “prevenzione”: chi frequenta un campo sportivo non sta in strada a fare altro e questo è fondamentale per tanti giovani che altrimenti prenderebbero percorsi sbagliati. Quando poi mi sono accorto che c’erano delle società che rischiavano di scomparire nonostante gli splendidi risultati ottenuti ho capito di dover intervenire in modo deciso. Ho quindi scritto, insieme all’assessore Caporaletti, alla Figc ed al Coni per perorare la causa del Pomezia Calcio, e convinto – molto facilmente, devo ammetterlo – un imprenditore serio come Massimo Mezzaroma a finanziare le ragazze del volley. Credo che, lavorando tutti insieme, ci siano le condizioni di trovare la strada che consenta non solo di occuparci di quello che sta accadendo oggi, ma anche di mantenere la voglia di vivere lo sport nel futuro. Il Sindaco, chiunque esso sia nel prossimo futuro, ha il dovere di calarsi dentro questa realtà che coinvolge migliaia di persone, altrimenti rischiamo di perdere non solo un patrimonio importante, ma anche una speranza per i giovani”. “L’amministrazione ha inteso affrontare le problematiche di questi ultimi mesi perché allo sport si unisce il sociale – ha sostenuto Caporaletti – La responsabilità che questo comitato si vuole assumere è sicuramente gravosa, ma necessaria: è indispensabile che anche l’amministrazione comunale resti vicino allo sport, per aiutare quelle società che si impegnano con i ragazzi e che con loro cercano di raggiungere risultati di eccellenza”. Le prime aziende ad aderire al progetto sono state la Sosefharm e la Publimas, rispettivamente rappresentate dal dott. Florio e dal dott. Mastella, due dei partnership fondamentali della squadra di basket. “Siamo convinti che dare qualcosa allo sport significa ricevere da esso molto di più – hanno affermato gli sponsor – Il piccolo sacrificio che viene chiesto alle aziende è comunque ripagato in termini di immagine, di accrescimento di utenza e di soddisfazione”. “Speriamo che a queste aziende se ne aggiungano molte altre – ha concluso Massironi – per un reciproco accrescimento e sviluppo”. Ma ci sono società sportive nostrane che non hanno problemi economici? “Spero di sì, ma non so dare una risposta precisa. Posso però fornire un’informazione: come presidente del consorzio Pomezia Sport, che gestisce gli impianti sportivi del Comune, posso dire che quasi nessuna ha effettuato il pagamento dell’ultima rata…” Alessia Ambra Achille
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Torvaianica
TORVAIANICA CHIEDE AIUTO IL COMITATO “SOS TORVAIANICA” LANCIA L’APPELLO ALLA NUOVA AMMINISTRAZIONE orvaianica ad un passo dalla stagione turistica. Ad interessarsi di quanto succede sul litorale pometino soprattutto il Comitato Cittadini e Commercianti "SOS TORVAJANICA", che vive la realtà del luogo tutto l’anno. “La nostra – spiegano – è l’unione di persone che vivono e lavorano a Torvajanica, alcuni da più di 40 anni, legate al territorio e stanche di questo malessere. In questi anni abbiamo assistito con dispiacere al declino inarrestabile di questa cittadina, e ciò ha causato in noi sconforto e tristezza, ma soprattutto rabbia verso le amministrazioni che si sono succedute, le quali, facendo finta di non vedere e di non sentire, ci hanno abbandonato al destino che oggi viviamo”. Cosa rimproverate esattamente agli amministratori del passato? “La realtà di questo territorio sarebbe potuta essere ben diversa, perché 40 anni fa il comune di Pomezia era un importante polo industriale, con belle prospettive per il futuro, e con una maggiore
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oculatezza oggi sarebbe potuto essere un Comune ricco, con un riflesso positivo anche per Torvajanica che, visto i fasti del passato, sarebbe dovuta diventare una splendida zona turistica, seconda a nessuno. Purtroppo, a causa di chi ha pensato solo a sé stesso e non al bene della collettività, le cose non stanno proprio così”. Non potete però negare che Torvaianica, negli ultimi tempi, sia cambiata in positivo, con nuovi marciapiedi ed illuminazioni, la passeggiata a mare ristrutturata, il lungomare riasfaltato e la rotonda al centro del paese. “Il problema è che molte di queste cose sono state fatte a ridosso delle elezioni, come cassa di risonanza. Ma, cosa peggiore, si vuole far passare la normalità per eccezionalità. Perché è normale che le strade siano illuminate e fornite di marciapiedi o che la passeggiata non presenti voragini. Al contrario, non è dignitoso per i cittadini che queste cose manchino a causa di 50 anni di ferite inferte al nostro territorio dove le strade sono le cicatrici”.
Quali sono i problemi più impellenti? “Sono tanti, più o meno seri. Come Comitato non chiediamo imprese faraoniche: basterebbe cominciare dalle cose più semplici e facili da risolvere, come questi numerosi mercati e mercatini che deturpano l'estetica del paese sia con i banchi che con i furgoni parcheggiati lungo le vie principali, rovinano prati ed aiuole e danneggiando il commercio fisso. Poi bisognerebbe restituire la giusta importanza alla festa patronale della Beata Vergina Maria, creando un addobbo della cittadina con le luminarie, come avviene in tutte le feste patronali di Pomezia, tranne che a Torvajanica: perché? Importante, poi, è il decoro urbano, che da anni è stato tralasciato - con marciapiedi fatiscenti e strade ridotte come una groviera - causando gravi problemi al cittadino. Un'altro disagio non indifferente è la mancanza di parcheggi: servirebbero posti auto, alle spalle del lungomare, ben illuminati, con servizi a disposizione dei villeggianti, come uffici turistici e navette per lo spostamento. Secondo noi basterebbe sistemare piazza Kennedy, ovvero la piazza del mercato, e crearne un'altra alle spalle di viale Francia. Non riusciamo a capire come si possa pensare di costruire altre abitazioni senza creare prima i servizi: è assurdo! Ed infine prendere provvedimenti seri nei confronti dell'ecomostro in piazza Ungheria, fermo da tempo, che da più di 6 anni è la bandiera del degrado di Torvajanica”. Avete fatto delle proposte all’amministrazione? “Ovviamente sì. Abbiamo anche organizzato riunioni a cui abbiamo invitato i nostri politici, ma non siamo venuti a capo di niente, anche perché spesso siamo stati snobbati. Eppure la collaborazione tra privati e pubblico potrebbe determinare il rilancio del litorale. Basterebbe un piccolo sforzo da entrambe le parti, oltre a maggiore dialogo. Da parte nostra, mettiamo la conoscenza del territorio e delle sue problematiche, oltre alla disponibilità ad iniziative finalizzate ad attirare i turisti, preferibilmente stanziali”. Già, perché Torvajanica negli ultimi anni si è caratterizzata per un tipo di turismo “mordi e fuggi”. “Turismo che non porta nessuna ricchezza, ma al contrario danneggia i residenti, con l’aumento del traffico e della spazzatura. Ma se non si trovano le attrattive necessarie, perché venire qui e non andare altrove, dove l’offerta turistico-ricettiva è maggiore? Noi dobbiamo puntare sul rilancio, e dobbiamo farlo subito, per evitare che Torvajanica muoia. Per questo invitiamo la nuova amministrazione a fare qualcosa, prima che sia troppo tardi”. Alessia Ambra Achille
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Quartieri Colle Romito
IL CONSORZIO DELLA DISCORDIA VIAGGIO NEL QUARTIERE, TRA RESIDENTI SODDISFATTI ED ALTRI SUL PIEDE DI GUERRA l Consorzio Colle Romito è una realtà abitativa che nasce nella seconda metà degli anni ‘70 e ben presto si caratterizza per la presenza, sia saltuaria che stabile, di numerosi Vip capitale. Primo fra tutti il segretario del glorioso Partito Repubblicano, Ugo La Malfa, che quando ottenne l’incarico di formare il governo della Repubblica Italiana viveva ancora a Colle Romito, in una villa megagalattica nella parte alta del Consorzio. La Malfa adora il verde e soleva spesso farsi lasciare all’ingresso e proseguire a piedi fino a casa, accompagnato e confortato dall’immenso patrimonio arboreo e da tantissimi meravigliosi fiori che, ancora oggi, ne fanno un centro abitato unico della nostra regione. Poi però qualcuno provò a fare un attentato a casa La Malfa e il preveggente politico scappò via di corsa. Altri nomi illustri sono stati quelli del tennista Adriano Panatta, del notabile democristiano Bubbico, dal giudice Amato e tanti altri magistrati, calciatori famosi, conduttori televisivi, attori e attrici. Nei primi anni ‘90 cominciò una profonda trasformazione. Le personalità iniziarono a migrare altrove: i servizi tardavano ad arrivare, e loro scelsero altri lidi. Arrivò dal quel momento un’orda di abitanti danarosi ma non più prestigiosi, prevalentemente appartenenti all’area del commercio e di
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alcune professioni minori. D’altra parte, come si può rimanere in un luogo affascinante ma che nella maggior parte del territorio non ha acqua potabile, rete gas e sistema fognante? Solo di recente sono state compiute le realizzazioni di tratti di sistema fognante, ma per l’acqua potabile siamo ancora lontani dall’aver risolto il problema. Andando oltre, basti notare che, oltre all’impianto elettrico realizzato dai soci, i medesimi pagano ancora la stessa energia elettrica. L’attuale gestione del consorzio è fortemente personalistica e messa in discussione dai soci che non apprezzano la fortissima crescita delle contribuzioni annuali ed i metodi arroganti degli attuali amministratori. Se da un lato è vero che mantengono una discreta pulizia, è anche vero che non brillano per metodi democratici, come testimoniano le numerose cause civili e anche penali che sono pendenti davanti al Tribunale di Velletri. Il Presidente Catini, un uomo, secondo molti e non solo a Colle Romito, dal percorso sindacale accidentato, dalle decisioni arcigne e poco dialoganti, è ormai da molti anni alla guida del Consorzio ed è anche l’inventore della Festa della Primavera che nei primi giorni del mese di maggio riunisce molte persone festanti, evento gradito ma non sufficiente per renderlo amato da tutti.
Ci sono poi molte persone che si sono costituite in Comitato di Quartiere e che contestano i metodi poco democratici e la natura giuridica del Consorzio, che sembrerebbe mai formalmente costituito, mancando di uno Statuto e dell’atto costitutivo, come attestato da atti ufficiali del Comune di Ardea e della Prefettura di Roma. Peraltro, nel prossimo mese di agosto è previsto il rinnovo del consiglio d’amministrazione e degli altri organi di governo e la battaglia si preannuncia rovente. Si dice che siano già pronti esposti e denunce, mentre sono in corso procedimenti giudiziari che tendono a far dichiarare l’inesistenza giuridica del consorzio. Dal lato della consistenza e sostanza del consorzio si può riassumere che esso consta di 126 ettari e che le sue strade arrivano a contare circa 16 km. Sono presenti, inoltre, due pinete e alcuni parchi. Gli abitanti residenti ammontano a circa 5.000, mentre quelli stabili sul territorio sarebbero circa 1.300. Il numero dei villini è davvero ragguardevole, oltre 2700, e altri ancora se ne stanno realizzando. Nel complesso, il consorzio Colle Romito può essere considerato davvero bello e molti dei suoi abitanti ci vivono benissimo, anche perché all’interno non manca veramente nulla. Si può agevolmente trovare di tutto: dal centro commerciale al bar; dall’edicola al fruttivendolo; dal ristorante al giornalaio; dalla rosticceria al negozio di elettrodomestici. Poi ci sono tanti campi da tennis, piscine e anche associazioni di vario genere. Insomma una bella realtà, che anche dal punto di vista elettorale conta parecchio, tanto che viene rimproverato al suo presidente di essersi schierato col centrodestra e di mantenere però la tessera del Partito Democratico.
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Regione Lazio
GRAN GALA DEL MADE IN ITALY SI E’ TENUTA NEI GIORNI SCORSI L’IMPORTANTE MANIFESTAZIONE CELEBRATIVA l 26 maggio, presso il Complesso Logistico Pio IX - Circolo Ufficiali dell'Esercito della Caserma di Viale Castro Pretorio a Roma, si è tenuto il Gran Galà del Made in Italy, organizzato dal Premio Margutta - La via delle Arti per celebrare i 150 dell'Unità d'Italia; la manifestazione è nata sotto il patrocinio del Consiglio regionale del Lazio, in rappresentanza del quale è intervenuta Isabella Rauti, membro dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio. A tale proposito, il consigliere segretario ha sottolineato l'importanza dell'ingresso nel mondo delle Forze Armate delle donne, presenti in tutte le Armi e tutti i servizi - ad eccezione dei sommergibili - che ha coinciso con la trasformazione epocale del comparto Difesa, con la sospensione della leva e la professionalizzazione del settore, e della cui professionalità afferma di aver avuto diretta conoscenza nella recente visita istituzionale nella provincia di Herat, in Afghanistan, nell'area di competenza italiana controllata dal Provincial Reconstruction Team sotto il comando del colonnello Antonino Inturri, dove ha incontrato Maria Bashir, procuratrice capo di Herat, e altre imprenditrici e visitato il Female engagement team e il Woman Social
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Center, realizzato con il sostegno della cooperazione italiana. A suo avviso, proprio le missioni di pace esaltano le potenzialità femminili, che si esprimono non solo negli aspetti prettamente militari delle operazioni ma anche nelle funzioni di mediazione con le popolazioni locali, e la presenza delle donne nell'Esercito rappresenta un valore aggiunto irrinun-
ciabile per garantire il perseguimento di quegli scopi umanitari che la Cooperazione internazionale persegue, quindi è necessario favorirne l'accesso, che ad oggi è limitato al 3,6 per cento del personale militare in servizio.
AD “ESSERE ITALIANI” SI INIZIA DA PICCOLI SI È CONCLUSO IL TOUR CHE HA COINVOLTO LE SCUOLE DEL LAZIO l tour 'Essere italiani', manifestazione aperta comporre sui temi e i personaggi più significativi parte di una nazione, sfruttando l'esempio di ciò ARRIVA IL MARCHIO REgIONALE DI QUALITÀ PER PRODOTTI AgROALIMENTARI
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alle scuole delle cinque province laziali e organizzata dalla presidenza del Consiglio regionaL'incontro di del 24 marzo con le associazioni raple del Lazio in occasione delle celebrazioni del presentative delle strutture ricettive all'aria aperta è 150° anniversario dell'Unitàed'Italia, giunta alla la dimostrazione dell'attiva proficuaècollaboraziosua tra ultima tappa. e operatori del settore." Così ne istituzioni Giancarlo Miele,presso Presidente Il 26 Maggio, l'Aula della MagnaCommissione dell'Istituto Sviluppo Economico, Innovazione, Comprensivo 'Via Giulia 25' diRicerca Roma,e Turismo il vice della Regionedel che Consiglio ha coordinato la prima del riunione del Presidente regionale Lazio, tavolo tecnico per la revisione della normativa turistica Raffaele D'Ambrosio, ha settimana incontrato alunni del Lazio, avviata la scorsa congli l'approvadelle quarte e quinte elementari. Oltre 100 bamzione della prima delle proposte di legge che modifibini sonoil stati questa iniziativa, cheranno testo.coinvolti Nel corso in della riunione a cui ha legpartecipato gli anche il Direttore al Turismo, Marco gendo elaborati cheregionale sono stati chiamati a
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del Risorgimento italiano e partecipando allo spettacolo interattivo curato dall'Associazione 'Il Noccioli, si è esaminata la proposta di legge relativa palco e la cornice'. alla riforma del turismo all'aria aperta. "La viva parteIlcipazione vice Presidente si è detto particolarmente felice e le costruttive osservazioni presentate in di chiudere il tour 'Essere questo primopersonalmente incontro - prosegue Miele - sonoItaliani', il segno di come la Regione giuun'iniziativa che stia il lavorando Presidentenella deldirezione Consiglio sta per dare un sostegno un festeggiare settore fonAbbruzzese ha concreto fortemente volutoadper damentale perdiloogni sviluppo economico nostra con i ragazzi provincia il 150°della anniversaRegione come quello turistico, ed è per questo - conrio l'istituzione consiliare cludedell'Unità Miele - ched'Italia: proseguiremo su questa strada perè infatti la casa di tutti i cittadini del Lazio e queste arrivare all'approvazione in breve tempo di una nuova manifestazioni voluto essere l'occasione regolamentazionehanno dei campeggi che meritano con urgenza un rilancio all'internoche dellacosa nostra Regionefare che per raccontare ai bambini significhi
che tutti i giorni fanno gli insegnanti con tanta passione e spirito di abnegazione. anche geograficamente ha una naturale vocazione Nel corso della manifestazione è stato consegnaverso questo tipo di ricettività." to a tutti i bambini il volumetto per fumetti sull'Unità d'Italia "Come è nata l'Italia: il Risorgimento - 2011: L'Italia compie 150 anni". A conclusione del suo intervento, inoltre, il vice Presidente ha consegnato personalmente una medaglia simbolica del Consiglio Regionale del Lazio all'alunno Marco Deregibus ed una bandiera italiana al dirigente scolastico, Rosa Isabella Vocaturo.
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Regione Lazio
DI CARLO, INTITOLATA AL SUO RICORDO UNA SALA IL NOME DEL CONSIGLIERE SCOMPARSO UN MESE FA IN UN’AULA ALLA REGIONE ntitolata a Mario Di Carlo, nella mattina del 27 maggio, una sala del Consiglio regionale del Lazio. La cerimonia è stata aperta dal presidente Mario Abbruzzese con un ricordo del consigliere regionale scomparso esattamente un mese fa. "La vita di Mario Di Carlo - ha detto Abbruzzese - è stata una testimonianza di bella politica". A chiudere la commemorazione - nel corso della quale è stato proiettato un filmato sulla figura dell'uomo politico - è stata invece la presidente della Regione, Renata Polverini. "Lo conoscevo da quando eravamo ragazzi - ha detto la governatrice del Lazio - e non c'è nessuna parola che lo possa descrivere, era semplicemente: Mario Di Carlo". Annunciata dalla compagna, Valeria Brando, la costituzione di una fondazione a nome di Di Carlo per portare avanti i valori etici e le battaglie che furono dell'uomo politico. Hanno dichiarato il sostegno all'iniziativa Mario Cogliani Dezza, presidente di Legambiente e la stessa presidente Polverini. "Credo che la scelta di costituire una fondazione sia opportuna e giusta" ha detto il capogruppo Esterino Montino. Toccante ed
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applaudito il ricordo "sportivo" di Ambrogio Bona, già presidente della Rugby Roma. Un lungo applauso ha infine accolto la caduta del telo che copriva la targa dell'aula "Di Carlo", al cui interno resterà esposto il quadro "Omaggio a Keith Haring" realizzato dal consigliere regionale scomparso e donato dai familiari al Consiglio regionale del Lazio. Il presidente Abbruzzese ha invece fatto dono alla signora Brando di una targa ricordo e del dvd contenente il filmato commemorativo precedentemente proiettato in Sala Mechelli. Presenti alla cerimonia di intitolazione assessori e consiglieri regionali, consiglieri capitolini,
rappresentanti della società civile e cittadini. Due giorni prima era stato nominato il successore del consigliere scomparso. Daniela Valentini, consigliere e assessore regionale all'Agricoltura nel corso della passata legislatura, torna quindi in Consiglio regionale al posto di Mario Di Carlo. Lo ha annunciato stamane in Aula il vicepresidente del Consiglio, Bruno Astorre, in apertura di seduta. Daniela Valentini, infatti, al termine delle elezioni regionali del 2010 era risultata la prima dei non eletti nella lista del Pd nella circoscrizione della Provincia di Roma.
CRIMINALITA’: IMPORTANTE AUDIZIONE PARLA IL SOSTITUTO PROCURATORE DIREZIONE ANTIMAFIA i è svolta il 24 Maggio l'audizione della dottores- zionale presenza mafiosa - ha proseguito il Sostituto "Gran Caffè Cellini", il ristorante "La Piazzetta"; sa Diana De Martino, sostituto procuratore nazio- Procuratore - in alcuni casi nel Lazio si assiste a una 2) al clan Alvaro di Sinopoli è stato sequestrato, nella ARRIVA IL MARCHIO REgIONALE DI QUALITÀ PER PRODOTTI AgROALIMENTARI nale antimafia, che ha affrontato la situazione infiltrazione della malavita organizzata nell'economia, periferia est della Capitale, un palazzo di tre piani della criminalità organizzata nella capitale e nel Lazio. anche attraverso un "modello criminale" di derivazione totalmente abusivo; L'incontro di del per 24 tutte marzole con le associazioni rap- Noccioli, si èdove esaminata proposta di legge relativa geograficamente una naturale vocazione 3) al clan De Angelis, ha capozona di Cassino per i "A Roma c'è posto organizzazioni criminaeconomica, in alcunilacasi gli imprenditori si met- anche presentative delle strutture ricettive all'aria del turismoaall'aria aperta. vivaoppure parte- verso questo tipo di acquisito ricettività."di Francesco Schiavone Casalesi e parente li - ha esordito De Martino - nella nostra cittàaperta ci sonoè alla tonoriforma spontaneamente servizio delle "La mafie, la dimostrazione e proficua e le mafiosi costruttive osservazioni presentate in "detto Sandokan", sono state sequestrate diverse consono gli stessi a operare come gli imprenditole rappresentanze di dell'attiva tutte le mafie italianecollaborazioe straniere. cipazione ne tra istituzioni e operatori del settore." Così questo primo incontro prosegue Miele sono il segno cessionarie di auto, quote societarie, attività imprendiBasta un dato per evidenziare le criticità attuali: dal ri". Giancarlo Miele, Presidente della Commissione di come la Regione stia lavorando nella direzione giugennaio del 2011 ad oggi sono 274 i procedimenti "I sequestri di beni nel Lazio denotano - ha detto il toriali; Sviluppo Economico, Innovazione, Ricerca e Turismo sta per dare un concreto sostegno ad un settore fonapertiRegione dalla Dda mentrelasono emesse Magistrato -per l'attrazione delle economico mafie per il della tessutonostra eco- 4) alla famiglia Terenzio, presenta a Cassino e colledella chedihaRoma, coordinato primastate riunione del damentale lo sviluppo sette ordinanze di custodia cautelare per reati di assonomico regionale. Questi i principali sequestri dell'ultitavolo tecnico per la revisione della normativa turistica Regione come quello turistico, ed è per questo - con- gata al clan camorrista dei Giuliano, sono state sottratciazione delinquere di stampo mafiosocon e 74l'approvaper reati clude mo anno: del Lazio,a avviata la scorsa settimana Miele - che proseguiremo su questa strada per te numerose attività commerciali; zione della primaa delle proposte di leggealche modifiall'approvazione in breveè tempo di una nuovail 5) al clan campano dei Mallardo con interessi a Roma di associazione delinquere finalizzata traffico di arrivare 1) al clan Alvaro di Cosoleto stato sequestrato cheranno il testo. Nel corso della riunione a cui ha che meritano conil e nel sud pontino, sono stati sequestrati beni per un noto e storico Caffèdeide campeggi Paris, il ristorante "George", stupefacenti, va specificato che ogni ordinanza si parrife- regolamentazione tecipato anche il Direttore regionale al Turismo, Marco urgenza un rilancio all'interno della nostra Regione risce a più soggetti". "Come nelle altre regioni a tradi- bar "California", il ristorante "Colonna Antonina",cheil valore di 1100 milioni di euro.
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I FANTASMI nch'io non credevo ai fantasmi,almeno fino a quando 20 anni fa' venni ad abitare ad Ardea. Nella nostra cittadina dopo il tramonto,specie se d'inverno ,tutto cessa di colpo. Le uniche a mostrare una certa vitalità sono le prostitute che continuano a guadagnare terreno, fino ad arrivare in pieno centro. Solo d'estate si possono trovare esercizi commerciali aperti fino a tarda notte, ma ciò nonostante rimane un paese fantasma, non c'e' da parte delle istituzioni la volontà di movimentare le calde serate all'aperto. Fatta eccezione per la festa inventata dal Comitato di Quartiere Nuova California "E..State con noi " e quella del Santo Patrono di S.Lorenzo non c'e' nulla che possa intrattenere il sempre più raro villeggiante. Per esempio a Torvajanica d'estate in tutti i fine settimana si crea una sorta di isola pedonale chiudendo la strada statale litoranea, da noi e' un problema solo pensare di poterlo fare sulla provinciale. La vita di sera a TSL non c'e' e i nostri giovani fuggono dal grigiore desolante della nostra realtà così come il tunisino fugge dalle miserie del suo paese. Situazioni diverse senza dubbio, ma accomunate dal bisogno di migliorare la propria esistenza,chi per combattere solitudine disagi e magari droghe chi più semplicemente la vera fame. Per vedere un po' di sana vita serale bisogna migrare a pochi km da quì in quel di Torvajanica, Lavinio, Anzio, Nettuno. Eppure noi siamo esattamente in mezzo a queste località,il nostro litorale prosegue quello di Torvajanica,e precede quello di Anzio .. Allora perchè tutta questa differenza? I nostri governanti attuali non faranno mai nulla per migliorare la nostra condizione,essi sono figli di una classe dirigenziale fantasma. Presenti solo a loro stessi, hanno imparato a tradire le loro origini e a mantenere il loro status di privilegi e piccoli affari . Una politica del territorio a dir poco sbadata. La gestione del litorale, principale fonte di guadagno per l'intera comunità è praticamente malsfruttata per arricchire i soliti pochi. Lungo i suoi 7 km di spiaggia diventa quasi impossibile passare una giornata al mare,tra sbarre consorziali e fabbricati che abusivamente ne impediscono l'accesso. Il cambiamento deve partire da noi,siamo noi che abitiamo e popoliamo questa terra, e siamo noi che li abbiamo messi li ad amministrare le nostre risorse. Perchè permettiamo a poche persone di condizionare pesante-
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mente la vita di migliaia di famiglie? Facciamo sentire la nostra voce, partecipiamo alla vita del nostro quartiere, pretendiamo i nostri diritti e sopratutto non dimentichiamo le loro facce,quando tra un'anno verranno a chiedere ,anzi ad elemosinare il nostro voto ... Alberto Trastulli Consigliere Associazione Nuova California 2004
E..State con noi
L'Associazione Nuova California vi informa che le date della manifestazione "E..State con noi" 2011 saranno dal 14 al 17 luglio, si svolgerà a Largo delle Marmore zona Nuova California (Tor San Lorenzo) ci stiamo avvicinando a quello che sarà l'evento più importante e atteso per il nostro quartiere cosi' come per tutto il territorio, saranno presenti grandi ospiti della musica
italiana e grandi cabarettisti, nel prossimo numero pubblicheremo il programma completo delle 4 giornate, cerchiamo espositori che vogliono prendere spazi per esporre i loro prodotti altresì ricerchiamo sponsor per far si che la nostra manifestazione possa diventare sempre più bella ogni anno di più...grandi ospiti e grandi sorprese stanno per arrivare..colgo l'occasione per informare i cittadini che a breve organizzeremo una manifestazione benefica al parco giochi di via reno, per raccogliere fondi per acquistare giochi nuovi, panchine e un gazebo per i bambini più piccoli, altresì cerchiamo persone in grado di aiutarci per regolare una corretta apertura e chiusura dello stesso e anche per aiutarci ad essere più presenti durante la giornata al parco, noi ci mettiamo tanto impegno ma siamo pochi, aiutateci per favore, grazie. Piero D'Angeli - info.334 64 86 398
Le inserzioni che compaiono nelle nostre pagine autogestite rappresentano il nostro piccolo ringraziamento ai negozianti che generosamente ci aiutano a finanziare le varie attività associative annuali. I nostri iscritti, presentando la tessera sociale, possono anche beneficiare
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Convenzioni informo ai cittadini che è stata stipulata una convenzione con due stabilimenti balneari, il primo è lo stabilimento Nautilus che offre ai soci iscritti diverse tipologie di sconti presentando il tesserino del Comitato di Quartiere, il secondo stabilimento è la Venere in Bikini anch'esso previa presentazione del tesserino offre ai soci sconti sulle diverse tipologie di abbonamento e sul ristorante per info 334 64 86 398
Comitato di Quartiere Associazione “Nuova California 2004” o.n.l.u.s.
Sede legale: Tor San Lorenzo Via delle Meduse 3 int. C
Presidente Piero D’Angeli - Tel. 334 64 86 398 Vice Presidente Pier Giovanni Giuliano - Tel. 334 64 86 395 Segretario Generale Marco Pagliacci - Tel. 334 64 86 394 Tesoriere Antonio Cisterna Consiglieri: Aldo Schirripa, Alberto Trastulli Ufficio ispettivo Carmine Turrini, Sara Cavicchia
SIAMO IN SEDE LUNEDI e MERCOLEDI dalle 17.00 alle 18.30
Consulenza psicopedagogica dr. Aldo Schirripa orario pomeridiano su appuntamento Tel. 334 64 86 397 Consulenza psicologica Dott.ssa Rossella Clavari riceve per appuntamento Tel 329 16 72 968
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Sport Calcio
SI CHIUDE LA STAGIONE SPORTIVA 2011 TERMINATI I CAMPIONATI, ARRIVANO LE PAGELLE SULLE COMPAGINI POMETINE. TUTTI PROMOSSI? l mese di Giugno è facilmente accostabile all’inizio delle vacanze; arriva il caldo e si iniziano ad invadere le spiagge. Ma è per tutti così? Ovviamente no e nello specifico non lo è soprattutto per le varie società sportive del nostro territorio. E’ questo infatti il tempo di tracciare i bilanci della stagione, valutare cosa ha funzionato e cosa invece va assolutamente rivisto, quali giocatori meritano la riconferma e dove, al contrario, serviranno rinforzi. Insomma il lavoro semmai inizia soltanto adesso. Per questo, anticipando un po’ quelle che saranno le novità riguardanti la nostra rubrica a partire dal prossimo Settembre, vi proponiamo le pagelle delle squadre che in questi mesi ci hanno tenuto compagnia, tra successi inaspettati, piacevoli conferme e alcuni risultati al di sotto delle aspettative.
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ENEA POMEZIA:
VOTO 7-
POMEZIA CALCIO:
VOTO ?
E’ impossibile valutare una stagione del genere: da un lato c’è stata una squadra che sul campo ha meritato appieno la categoria, è stata vicinissima alle teste di serie e sarebbe finita quasi sicuramente ai playoff; dall’altro la giustizia sportiva che ne ha stravolto la classifica prima, con la penalizzazione di 15 punti, poi con la clamorosa retrocessione all’ultimo posto. Ad oggi è rimasta solo la speranza di salvare il tutto con l’ennesimo ricorso. Non ci resta che aspettare.
AIRONE ARDEA:
VOTO 6 Le aspettative stagionali erano ben altre e pochi si sarebbero aspettati una squadra in lotta per non retrocedere; affrontare queste situazioni non è mai facile tuttavia, i ragazzi guidati da mister Del Grosso, hanno saputo reagire disputando per altro un ottimo finale di stagione.
VOTO 5
Soltanto quartultimo posto conquistato.
CITTA’ DI POMEZIA:
VOTO 7+
Stesso discorso dell’Indomita Pomezia: l’obiettivo era la salvezza ed invece, i ragazzi del presidente Maniscalco, si sono ritrovati a fare i conti con una classifica al di là di ogni più rosea aspettativa, chiudendo la stagione al 4° posto. Queste erano state le parole del mister alla fine del girone d’andata: “Da qui alla fine voglio lottare con le prime tre” A giudicare dai risultati, non ha sbagliato di molto.
UNIPOMEZIA:
VOTO 6.5
Traguardo centrato per gli uomini guidati da Benedetti: si puntava ai playoff e così è stato. Mister l’obiettivo è stato centrato; è soddisfatto di quanto fatto? “Direi una bugia dicendo di sì. E’ vero che l’obiettivo è stato centrato ma non dimentichiamoci che nella prima parte di stagione eravamo primi salvo poi cedere il passo alle inseguitrici; avevamo le giuste potenzialità e per questo non mi ritengo assolutamente soddisfatto.” Che voto si sente di dare ai suoi? “5.5 perché non voglio essere troppo duro” Il voto dato dal mister – decisamente inferiore al nostro – la dice lunga sulla personalità del tecnico, decisamente ambizioso; purtroppo però non è bastato a dare ai suoi la giusta carica per affrontare le fasi eliminatorie, lasciate con amarezza già al primo turno, perso nella doppia sfida contro l’Arcinazzo.
Stesso discorso. Troppi cali di concentrazione, troppe sfide ,seppure alla portata, lasciate agli avversari; buono comunque il finale di stagione ed una straordinaria vittoria nel derby contro la Mirafin.
VIRTUS POMEZIA:
TOR SAN LORENZO:
senza gloria anche se, visti i risultati ottenuti nella prima parte di stagione, si poteva fare qualcosa in più.
VOTO 5
TEAM N.FLORIDA:
REAL POMEZIA (giov. ’96):
INDOMITA POMEZIA:
lante idea di cancellare il tradizionale torneo fra le vincitrici dei campionati provinciali di Roma previsto per la fine di Maggio; si è tolta così ai ragazzi la possibilità di competere con le altre “grandi”, fare esperienza e perché no lottare per il prestigioso titolo messo in palio. Comunque questo non scalfisce in alcun modo il grande lavoro svolto in questa stagione, con un campionato vinto e tante bellissime indicazioni per il futuro. Promossi a pieni voti.
di infortuni; ma, cosa più importante, un sorprendente 5 posto conquistato e tante certezze per puntare nella prossima stagione quantomeno ai ff.
POMEZIA CALCIO A 5 (U21):
VOTO 6+
Retrocessione amara con poco da salvare in una stagione assolutamente da dimenticare al più presto.
7+ Stagione tranquilla, salvezza messa VOTO 8 Purtroppo la federazione ha avuto la bril- VOTO da subito in cassaforte nonostante la lunghissima sfilza
TORVAJANICA:
VOTO 7 Dopo nove giornate 2 soli punti conquistati ed ultimo posto in classifica; oggi, terminato il campionato, ottavo posto ad una sola piazza dai playoff. Vi basta?
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VIRTUS POMEZIA (juniores):
REAL POMEZIA:
VOTO 6.5
Mister Greco voleva una stagione tranquilla e così è stato: metà classifica, categoria ipotecata e ben 46 punti portati a casa. Purtroppo però questo campionato non sarà ricordato solo in termini sportivi: una tragedia infatti ha sconvolto le vite di tutti noi, con un ragazzo, Andrea Di Camillo, scomparso a seguito di un incidente stradale. Per questo approfittiamo dell’occasione per mandare un caloroso abbraccio a tutti coloro che lo conoscevano.
Stagione a due volti per gli universitari contraddistinta da altrettanti allenatori; sotto la guida di Carruba, nella seconda fase, i pometini sono riusciti a centrare la salvezza togliendosi anche la soddisfazione di bloccare la capolista Atl. Cisterna fra le mura amiche.
VOTO 6 Classico campionato senza infamia e VOTO 7-
Non riesce il sorpasso ai “cugini” del Città di Pomezia, ma il risultato finale è senza dubbio positivo, impreziosito inoltre dalla voce “46 reti realizzate”, terzo miglior attacco del raggruppamento.
LIDO DEI PINI:
VOTO 6.5 Stagione tranquilla. REAL POMEZIA (Juniores):
VOTO 7.5/5
Il perché di questo duplice voto è presto detto: 7,5 per i due terzi di stagione, disputati al top del raggruppamento dove tutto lasciava presagire ad un arrivo al fotofinish con il Marino; 5 per la restante parte di campionato, dove tutto il lavoro fatto sino a quel momento è sfumato improvvisamente, lasciando ai pometini solo un terzo, amaro piazzamento. Peccato.
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POMEZIA CALCIO LA SPERANZA ARRIVA UN NUOVO SPONSOR, IN ATTESA DI ESSERE “GRAZIATI” DALLA LEGA opo giorni di “tempesta”, arriva qualche spiraglio di speranza per il Pomezia Calcio, retrocesso dalla Lega Pro alla serie D, quindi dai professionisti ai dilettanti, con tutto quel che ne consegue. La squadra rossoblu ha infatti presentato il ricorso alla FGIC ed alla Lega Calcio, per cercare di “ridurre la pena”, non conforme, secondo la dirigenza della squadra, al presunto illecito commesso. L’accusa era quella di aver presentato documentazione falsa al momento dell’iscrizione al campionato e, in un primo momento, era stata inflitta una penalità di 15 punti in classifica. Nonostante la dura penalità, il Pomezia Calcio, che lottava per i play off, si sarebbe salvato lo stesso. Ma la Lega ci ha ripensato, ed ha acuito le misure adottate, chiedendo per i rossoblù pometini l’ultimo posto in classifica e la conseguente retrocessione. Nei giorni scorsi c’era stato l’intervento dell’amministrazione comunale, con il sindaco De Fusco e l’assessore allo sport Alessio Caporaletti che avevano scritto una lettera sia alla Lega Calcio che alla Figc, chiedendo di riesaminare il caso e puntando sull’im-
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portanza che la squadra riveste per l’intera città non solo in termini sportivi, ma anche sociali, a cui hanno risposto sia Abete che Petrucci, assicurando la massima attenzione sulla vicenda. A questa mossa è seguito il ricorso presentato dai dirigenti del Pomezia Calcio. “Avremmo voluto farlo prima, ma le notevoli difficoltà economiche ci hanno impedito tempi più rapidi”, ha ammesso il direttore generale della squadra, Claudio Tanzi. Ma, dopo tante brutte notizie, ne arriva una buona. L’imprenditore Massimo Mezzaroma ha dato la sua disponibilità a sostenere il Pomezia Calcio, dopo essersi già impegnato con la quadra di pallavolo femminile RDM Pomezia Volley, che milita in A2. A riferire l’importante notizia direttamente il sindaco De Fusco, durante la conferenza stampa di presentazione del comitato “Amici dello Sport di Pomezia”. "Massimo Mezzaroma mi ha mandato un sms in cui conferma la disponibilità di intervenire per salvare anche la squadra di calcio che non può sparire in serie D – ha dichiarato il Primo Cittadino – Voglio ripetere quanto mi ha detto
Mezzaroma, perché le sue parole sono degne di nota: “Un imprenditore serio, così come prende dal territorio in cui lavora, deve anche saper dare”. E lui in questo momento sta dando la speranza ai tanti giovani che giocano nel Pomezia Calcio, ma anche ai tanti tifosi che seguono le imprese dei nostri atleti”. Il presidente del neonato consorzio “Amici dello Sport di Pomezia”, Mario Massaroni, trova l’iniziativa assolutamente in linea con i tempi. "Se società come Grottaglie (Calcio), Teramo (basket) e Pavia (volley) cercano in casa le migliori soluzioni ai problemi economici non capisco perché non possa trovarle anche Pomezia. Occorre salvaguardare lo sport e la nostra città, da questo punto di vista, è abbastanza in difficoltà. E' chiaro che questo consorzio servirà per le spese urgenti delle società in difficoltà e non per coprire l’intera gestione. Si potranno reperire, infatti, un 20-30% dei fondi necessari, poi le dirigenze dovranno camminare con le loro gambe". Mauro Valentini
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Sport Speciale Calcio
150 ANNI DI CALCIO PARTE III: IL GRANDE TORINO, I DIFFICILI ANNI ’50 ED IL CICLONE “HERRERA”
erzo appuntamento con la nostra rubrica e, come di consueto, prima di ripartire con il nostro viaggio vi proponiamo un piccolo riassunto di quanto raccontato finora. Siamo arrivati al 1946 appena dopo la fine del secondo conflitto mondiale e, come una ventina di anni prima, il nostro paese è di nuovo alle prese con la ricostruzione, calcio compreso; in questi primi 60 anni di storia abbiamo visto la nascita dei grandi club, la diffusione dello sport su tutta la penisola e i primi scandali. Protagoniste di questo periodo il Genoa ma anche la Pro Vercelli, il Bologna, la Juventus e negli anni precedenti alla seconda guerra mondiale l’Ambrosiana Inter. Ripartiamo proprio da qui allora. Finita la guerra, crollato il fascismo gli italiani si preparano a voltare pagina con il referendum del 2 Giugno 1946 fra Monarchia e Repubblica. Il Calcio, come il resto del paese, faticò a tornare alla normalità: il mini-torneo risultante dalle vincitrici dei due gironi nazionali, costituiti per necessità in sostituzione del girone unico, fu conquistato dal Torino. Ed è in pratica da qui che si inizia a parlare di “Grande Torino”, per identificare la squadra che fino al 1949 dominò incontrastato la scena nazionale. Per conoscere meglio questa bellissima realtà che infiammò l’Italia nel periodo post-bellico ci siamo rivolti al sig. Ciro, ex allievo sotto-ufficiale della Marina Militare che quel periodo lo visse in prima persona. Questo, in linea con il nostro progetto iniziale di raccogliere, insieme ai documenti e alle foto, anche delle testimonianze dirette per calarci ancor di più nelle varie fasi storiche. Cosa ha rappresentato per la vostra generazione il “Grande Torino”? Era la “Squadra”. Non c’erano avversari in grado di reggere il confronto e tutti tifavano o simpatizzavano per lei.
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Questa la squadra dello scudetto 1947-48: Bagicalupo, Tomà, Maroso; Castigliano, Rigamonti, Grezar, Martelli; Menti II, Loik, Gabetto, Mazzola V. Ricorda un calciatore in particolare di questa formazione? Ricordo soprattutto il portiere, Bagicalupo, non tanto per meriti sportivi ma semplicemente perché non toccava mai un pallone durante le partite! La squadra era talmente forte che in porta avrebbe potuto schierare chiunque. Purtroppo, come tutti sanno, la favola torinese si interruppe bruscamente, come durante un bellissimo sogno, quando suona la sveglia e tutto svanisce; un incidente, una tragedia mandò in frantumi un modello sportivo, più che una semplice squadra, ed il mondo intero si fermò incredulo. Quel 4 Maggio 1949 mise la parola fine, sulla collina di Superga, al Grande Torino. Dove si trovava e come apprese la notizia del disastro? Ero imbarcato e in quel momento ci trovavamo vicino Taranto; stavamo tutti ascoltando il giro d’Italia quando improvvisamente un notiziario interruppe la cronaca dandoci la terribile notizia. Cosa ha provato? Mi creda siamo scoppiati in lacrime. Siamo rimasti pietrificati, paralizzati in un misto fra incredulità e stupore. Era una parte di noi che se ne andava per sempre. Per il calcio italiano iniziò così una nuova fase. L’anno seguente il titolo fu vinto dalla Juvenuts, giunta al suo 8°scudetto. Anno, il 1950, da ricordare purtroppo anche per la disfatta al mondiale del Brasile, dove gli azzurri non riuscirono a superare nemmeno il girone iniziale. Una piccola curiosità: il viaggio che portò gli atleti in Sud-America fu lungo e travagliato poiché, a seguito della tragedia di Superga, molti si rifiutarono di viag-
giare in aereo optando per la complicata traversata marittima. Il risultato fu disastroso: uomini stanchi e con i muscoli a pezzi. Leggende parlano addirittura che dopo appena pochi giorni di navigazione molti palloni finirono in mare lasciando gli azzurri senza la possibilità di allenarsi seriamente. Tornando al nostro cammino, negli anni ’50 si assistette ad una progressiva commercializzazione del calcio, avvicinandolo molto alla concezione di oggi; si iniziarono inoltre a spendere somme importanti, come i 77 milioni sborsati dal presidente del Napoli Lauro per l’attaccante dell’Atalanta Jeppson. E ancora, speculazioni, manovre politiche, corruzioni soppiantarono nettamente quello che era stato lo spirito di questo sport fino a quel momento. A contribuire al processo sicuramente la diffusione della televisione a partire dal 1954. Ma alla crescente spettacolarizzazione non seguì un miglioramento tecnico, con un profilo nazionale che rimase piuttosto basso. Nel decennio 50-60 i tre grandi club Milan, Inter e Juventus – prima squadra ad aggiudicarsi la “stella” - si spartirono la scena nazionale con l’unica eccezione della stagione 1955-56 quando a trionfare fu la Fiorentina, al suo primo scudetto. Soprattutto la squadra bianconera si distinse per compattezza e fantasia, unendo alle geometrie di Boniperti la classe sopraffina di Sivori, ripagando alla grande il lavoro svolto dagli Agnelli. L’altro lato della medaglia fu rappresentato dai penosi scandali che coinvolsero ad esempio l’Atalanta e le solite, interminabili lotte per il potere nelle federazione. Un nome caratterizzò invece l’inizio degli anni ’60 e in special modo la storia dell’Inter: Helenio Herrera. Il presidente, A. Moratti, non ebbe difficoltà ad accaparrarsi l’allenatore cui non venne perdonata, nonostante tutti i successi precedenti, la sconfitta in Coppa dei Campioni con il suo Barcellona contro gli odiati cugini delle Merengues. Nonostante un avvio problematico, con la prima stagione chiusa con un modesto terzo posto e con alcuni dissidi all’interno dello spogliatoio, Herrera rivoluzionò il calcio interista collezionando, dopo otto anni di gestione, tre scudetti, due coppe intercontinentali ma soprattutto due Coppe dei Campioni. Mai una squadra italiana dopo la liberazione era riuscita a toccare traguardi così importanti a livello internazionale. Ma se dal punto di vista tecnico, “toccammo il cielo con un dito”, anche sotto il profilo degli scandali non volemmo esser da meno; durante il periodo Herrera infatti, avvenne il primo scandalo doping con protagonista il Bologna nella stagione 6364. Tra luci ed ombre il nostro viaggio arriva così alla fine degli anni ’60 con gli ultimi due campionati del decennio vinti da due assolute rivelazioni: la Fiorentina Luca Mugnaioli ed il Cagliari.
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Cinema
RIO: COME IMPARARE A VOLARE RIDENDO FINALMENTE NELLE SALE UN VERO CARTOON PER BAMBINI
a “Blue Sky”, nel’attesa di produrre il quarto capitolo della saga dell’”Era glaciale”, prevista per estate 2012, ci regala questo film di animazione divertente e leggero, per bambini in età scolare, che narra dei guasti della modernità e della incapacità di vivere la natura a causa della vita sedentaria. In questo apologo, perfetto per far riflettere i bambini che già dalle elementari sono più attratti dal gioco elettronico che da quello all’aria aperta, inizia la storia di Blu, un Macao rarissimo che vive con una ragazza affettuosa, Linda, in un appartamento nel Minnesota pieno di comodità, senza possibilità né voglia di sperimentare il volo e l’aria aperta. Blu era solo un pulcino quando è stato strappato dal suo habitat, una rigogliosa foresta alle porte di Rio de Janeiro, saccheggiata da predoni senza scrupoli. Adesso lo ritroviamo adulto e Blu, anche se è infor-
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matissimo e molto dotto grazie ai documentari sulla natura che guarda con passione, non sa di esser probabilmente l'ultimo esemplare maschio della sua specie. Così, quando l'eccentrico scienziato Tullio si presenta per convincere Linda a portarlo a Rio de Janeiro e fargli incontrare Jewel , tradotto per l’italiano in Gioiel, l'ultima femmina della specie, cominciano i guai e la storia, che tra risate, avventure, voli mozzafiato e tantissimi colori porterà Blu verso il suo destino naturale di pennuto volante. Tra i due pennuti, infatti, non scatta la scintilla dell’ amore a prima vista: tra il pappagallo addomesticato che ha dimenticato come si vola e l'indipendente, selvatica e alquanto brava a volare pappagallina sarà anzi "Amore a prima rissa". Ma a dare fuoco alle polveri della passione ci pensano uno chaperon d'eccezione come il tucano Rafael, e (involontariamente) un trio di contrabbandieri pasticcioni che, coadiuvati dal
malvagio cacatua Miguel, rapiscono i pappagalli per rivenderli al migliore offerente. Vivere giorno e notte incatenati è il giusto incentivo per il timido Blu, che finalmente vince tutte sue resistenze verso il volo. I bambini non faranno fatica a recepire il messaggio del rispetto della natura e delle differenze culturali, ma anche quelli fondamentali della voglia di libertà e dell’amore, in novanta minuti di piacevole divertimento. I panorami di Rio, funzionali per il volo in 3D, sono davvero belli, ma del resto i produttori sono garanzia di animazione di qualità, e questo film che ha incassato negli Stati Uniti 40 milioni di dollari solo nel primo week end di uscita, incanta per qualità visiva, e appassirebbe se visto in TV. La sceneggiatura regge e supporta l’incanto cromatico, con diverse situazioni comiche, come quando Blu dice a chi gli prospetta un piacevole ritorno alla natura: "Non parlarmi di natura: io guardo Animal Planet, so tutto della catena alimentare!" La versione italiana è impreziosita dalle voci di Fabio De Luigi, che fa parlare Blu, oltre che per la presenza di Pino Insegno, abbonato ai Cartoon di casa nostra e dalla partecipazione di Jose Altafini (e chi se non l’oriundo brasiliano più famoso d’Italia) e di Mario Biondi, che si cimenta per la prima volta in un
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Viaggi
MAURITIUS, UNA STELLA NEL MARE UN SOGNO NELL’OCEANO INDIANO, TRA SPIAGGE BIANCHISSIME ED ACQUE CRISTALLINE uando decidiamo di partire per l’isola Mauritius sono circa le 13,00. Il nostro volo da Roma Fiumicino partirà alle 23,00. Altro che last minute! Giusto il tempo di fare i bagagli, e dopo 12 ore di volo ci ritroviamo su una splendida spiaggia bianca, con palme di cocco e acque cristalline… L’isola Mauritius è un’isola vulcanica, situata a sud est delle coste africane. Dista circa 900 Km dal Madagascar, e si trova in pieno Oceano Indiano. Il nostro resort, il “Villas Caroline”, è ubicato nella località di Flic en Flac, e solo dopo 10 minuti dal nostro arrivo stiamo già passeggiando a piedi nudi sulla spiaggia più bella dell’isola, ammirando la barriera corallina ed i fondali variopinti di questo mare, illuminati da un tramonto tropicale spettacolare!!! Le nostre prime giornate in questo angolo di paradiso decidiamo di trascorrerle all’insegna della pace e della tranquillità. L’atmosfera che si respira è dolce e rilassata, alterniamo bagni di mare e di sole a giri in barca in compagnia dei pescatori. I massaggi alle essenze orientali fatti da mani esperte concludono le nostre giornate. Un po’ di storia dell’isola ce la racconta Vinah, la guida che accompagna le nostre escursioni. Nel 1598, il vice ammiraglio Warwick sbarcò sull’isola e la battezzò Maurice in onore del governatore olandese. Dopo 40 anni l’isola fu colonizzata dagli olandesi, i quali, dopo aver estinto il dodo, dopo aver introdotto schiavi africani, cinghiali, tabacco e canna da zucchero, la abbandonarono. Nel 1792 fu colonizzata dai francesi, nel 1968 ottenne l’indipendenza, e è diventata una Repubblica solo dal 1992. Accompagnati da Vinah, ci addentriamo nelle terre colorate di Chamarel, nel parco di Pamplemousse, famoso per le tartarughe giganti, fino a Grand Bassin, lago sacro agli Indu, con i suoi tipici templi. Nei giorni a seguire, con un taxi locale arriviamo nella capitale, Port Louis. E’ divertente il folclore locale, nel Port Louis Market, dove acquistiamo ogni genere di mercanzia da portare in Italia, contrattando il prezzo in ogni lingua: i mauriziani infatti parlano correttamente francese, inglese e creolo. Il nuovissimo centro commerciale Le Cauden, è interamente costruito sull’acqua, peccato che bisogna correre per visitarlo tutto: a
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Mauritius i negozi aprono alle 10 di mattina, per poi chiuderli già alle 16,30. Ci accorgiamo che l’isola è, come ci aspettavamo, piena di coppie che hanno deciso di passare qui giorni incantevoli, complice il paesaggio meraviglioso, ma che ci sono anche tantissime famiglie con figli a seguito. Scopriamo dunque che è anche una meta ideale per i nuclei familiari con figli di qualsiasi età. Una volta arrivati a Mauritius, bambini ed adolescenti trovano un ambiente ideale, con spiagge sicure, clima mite ed ideale tutto l’anno, centinaia di tipi di escursioni e di attività pensate per i più giovani. Ma anche per gli adulti c’è tanto da fare e da vedere… La nostra ultima serata di vacanza la trascorriamo all’insegna del romanticismo. La nostra cena la consumiamo sotto le stelle, al ritmo della sega, la tipica danza locale, che lascia ondeggiare le gonne delle ballerine al ritmo di un tamburo sempre più battente. Le onde del mare, illuminate da un tappeto di stelle, sono ricordi indelebili nei nostri cuori… Il giorno dopo, il comandate ci comunica che sono trascorse 10 ore di volo e stiamo atterrando a Roma Fiumicino. Ma è possibile che il viaggio di ritorno duri sempre meno dell’andata, o siamo noi che non saremmo mai voluAnna Maria Greco ti tornare?
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Bon Ton
IL RIMPIANTO “ FA SOFFRIRE PIU’ UN’AZIONE NON COMPIUTA CHE UNA FATTA IN MODO SBAGLIATO” rimpianti sono parte della vita di ognuno, soprattutto quelli in amore e nella vita lavorativa. Rimpiangere il passato aiuta ad affrontare meglio il presente. Il rimpianto non è sempre un male, anzi, ha un potere terapeutico: questo sentimento può addirittura riaffiorare proprio quando siamo felici, e spesso è stimolato da emozioni forti, che tornano a galla proprio per ricordarci che abbiamo un passato. Non dobbiamo quindi vederlo solo ed esclusivamente come una debolezza, ma anche saperlo usare come una risorsa. La sensazione che si prova di fronte ad una vecchia foto, all’incontro con un vecchio amore, quando si torna indietro con il tempo… Si prova a volte rimpianto per le scelte fatte soprattutto in amore che, ammettiamolo, sono quelle che ci fanno soffrire di più, ma anche per le cose non fatte e soprattutto per quelle non dette. Ma quando parliamo d’amore intendiamo anche quello per le persone care: forse il rammarico che pesa di più, che rimane un po’ come una lacrima, è principalmente quello relativo alle cose che non sono state dette a persone che adesso non ci sono più. Ma il rimpianto è utile solo se lo si usa come una toccata e fuga, come una spinta per vivere meglio il momento attuale, altrimenti, se lo si adotta per rimuginarci sopra, ci fa stare ancorati a qualcosa che comunque non potrà tornare, impedendoci di vivere in pieno il presente. Non è vita quella che rimpiange costantemente il passato: dobbiamo pensare che quello che stiamo perdendo in questo momento, mentre ci guardiamo alle spalle, diventerà poi il rimpianto di domani. Quindi vivere adesso, sulle basi delle nostre esperienze passate, il nostro presente. Molto spesso le donne provano rimpianti in amore
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mentre gli uomini per la carriera: una differenza sostanziale sugli effetti emotivi che tale sentimento sprigiona e sul modo di affrontare tali situazioni, forse perché le donne danno uno spazio maggiore all’affettività e gli uomini assumono “naturalmente” il ruolo di sostenere materialmente le famiglie, anche se, fortunatamente, al giorno d’oggi non è più così. Ma la cosa che purtroppo spesso accade è che quasi nessuno prova rimpianto verso ciò che non ha potuto fare per migliorare la propria persona, ovvero nessuno - o pochissimi - rimpiangono di non aver dedicato abbastanza tempo ad approfondire la conoscenza di se stesso, perché presi e distratti dalle necessità materiali; ma se nelle nostre giornate si pensasse di più a migliorare e a diventare più consapevoli di quello che siamo, sicuramente potremmo evitare poi di fare quegli errori che ci hanno creato o ci creano dei rimpianti. Ma l’aspetto più importante è avere la possibilità di scelta. Chi rimpiange spesso ha scelto, ma alcuni casi la scelta non c’è stata per cause di forza maggiore. Il fatto di aver avuto o no questa libertà di scegliere fa una grande differenza. Prima di fare una scelta immaginiamo uno scenario ipotetico, così come immaginiamo cosa sarebbe potuto accadere se avessimo agito diversamente: ma in realtà non possiamo sapere cose sarebbe veramente successo se avessimo fatto o meno una determinata scelta. Ma crogiolarsi in queste ipotesi non serve: ogni esperienza ed ogni emozione vissuta è importante per la nostra vita, per il nostro crescere, per il nostro sentirci umani. Quello che conta è l’uso che ne facciamo. Occorre ricordare sempre che la vita è fatta di piccole sfumature e il rimpianto è una di quelle, che considerere-
mo anche tenera, poiché rispetto al rimorso, che può farci star male emotivamente, il rimpianto addolcisce spesso i ricordi più belli della nostra vita. L’importante è rimanere ancorati alla realtà, al presente che viviamo senza chiuderci in noi stessi: bisogna imparare a condividere le emozioni con gli altri ed anche il rimpianto, perché no, può essere un grande momento di crescita. Mentre invece, se vissuto continuamente come un tormento interiore, anche la nostra salute potrebbe risentirne. I tanti “Se avessi fatto”, “se potessi avere…” fanno nascere un sentimento di FRUSTRAZIONE che ci porta a star male, perché alimentano tutte queste emozioni negative che ci portano inevitabilmente ad una condizione di STRESS che condiziona tutto il resto della vita anche sotto l’aspetto della salute. Non è mai troppo tardi per dare una svolta importante alla nostra vita, soprattutto nelle piccole cose, accettando anche gli errori che si commettono, per essere più indulgenti con noi stessi, volersi più bene, essere più affettuosi, considerando la nostra fragilità e la possibilità anche di sbagliare. Tutto può farci crescere, anche il più grande sbaglio a qualunque età, perché ogni giorno va vissuto come un nuovo inizio e quindi ogni momento della nostra vita ha in sé il seme del cambiamento e questo è vero a vent’anni come ad ottanta. Volersi bene vuol dire accettare i propri limiti, riconoscendo di non essere infallibili, per vivere più intensamente il nostro presente e progettare più allegramente il nostro futuro. Antonio GUIDO Esperto di Galateo ed Immagine Relazionale
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giochi
ASSASSIN’S CREED: REVELATIONS Specifiche Tecniche: Console: Playstation 3, Xbox 360, PC Genere: Azione/Avventura Data di Uscita: Novembre 2011 Sviluppatore: Ubisoft Montreal Publisher: Ubisoft Distributore: Ubisoft Giocatori: 1 - Multiplayer Pegi: 18+ ssassin’s Creed è una serie che ha avuto fin dal primo capitolo una folta schiera di videogiocatori e fan, tanto da convincere gli sviluppatori di Ubisoft Montreal di proseguire la saga, proponendo ogni anno un nuovo capitolo. Dopo l’uscita per conso-
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le e PC dei primi episodi e dello spin off Brotherhood, oltre che di Bloodlines per PSP, è stato da poco annunciato Assassin’s Creed: Revelations, che arriverà sugli scaffali dei negozi a Novembre 2011 per PS3, Xbox 360 e PC. L’annuncio ha destato da subito molta curiosità tra i players e in attesa di scoprire qualche dettaglio in più durante il prossimo Electronic Expo di Los Angeles (79 Giugno) facciamo un sunto con tutte le notizie fin'ora svelate. Già dalla mancanza del numero 3 nel titolo è facilmente intuibile che AC: Revelations non sarà il terzo capitolo della serie bensì l’ennesimo spin-off basato sulla storia del protagonista del secondo capitolo, Ezio Auditore, questa volta alle prese con i Cavalieri Templari. In questo nuovo episodio della serie il protagonista fiorentino avrà circa 50 anni, ma nonostante ciò il suo fisico non perderà il vigore necessario per affrontare le varie missioni di gioco. Il giocatore infatti potrà tornare a saltare e correre tra i tetti della città, uccidere silenziosamente i nemici grazie alla ormai celebre lama retrattile, o attaccare combattere corpo a corpo con le guardie sfoderando spade, o utilizzando armi da fuoco. Non mancheranno inoltre nuovi gadget come il rampino, attraverso il quale Ezio potrà sia raggiungere altezze inarrivabili sia trascinare a sè i nemici per poi finirli. Lo scenario che farà da sfondo a questa nuova avventura sarà Costantinopoli, con tutta probabilità infatti il nostro Ezio ripercorrerà i passi di Altair (protagonista del primo capitolo). La
città sarà molto estesa e suddivisa in quattro zone diversificate tra loro: Galata, Imperial, Beyazid e Costantin, interamente esplorabili, ma non saranno le uniche zone da visitare in quanto pare che vi saranno brevi soste in locations inedite. Ma la vera novità è sicuramente il “Senso dell’Aquila”, una nuova capacità sensoriale precognitiva che permetterà ad Ezio di intuire cosa accadrà durante le missioni, in questo modo si potranno ad esempio studiare le mosse dei nemici e scovare le trappole nascoste nello scenario. Di notevole spessore sarà anche il comparto multiplayer, che acquisterà una maggiore importanza grazie anche alle missioni in cooperativa più articolate e corpose che in passato. Stando alle prime immagini mostrate il comparto grafico, già notevole in ogni episodio, migliorerà ulteriormente offrendo ambienti ancora più affascinanti e realistici e modelli poligonali ancora più credibili, sia nelle espressioni facciali che nelle animazioni. E' lecito anche attendersi una colonna sonora ed un doppiaggio all'altezza della cura e della qualità dei precedenti episodi. I dettagli rilasciati per il momento si fermano qui, ma è chiaro che Ubisoft voglia concludere le vicende legate ad Ezio Auditore in grande stile, prima dell’arrivo del terzo ed ultimo capitolo della serie. Matteo Acitelli www.cyberludus.com
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