Il Corriere della Città - Luglio 2019

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Anno 11 Numero 7

libertà informazione politica cronaca cultura sport

LUGLIO 2019

Arresti per Mafia: rivelazioni choc

SPO

Fiorenzo D'Alessandri racconta le sue verità in esclusiva

Da pag. 4

DIRITTI VIOLATI Lungo reportage sulle barriere architettoniche di Pomezia e Torvaianica Da pag. 10

POMEZIA

Intervista al Consigliere M5S Giovanni Ruo MARINA DI ARDEA La spiaggia davvero accessibile a tutti

Pag. 16

ESTATE 2019 Gli eventi del Comune di Pomezia

ARDEA-TSL Consorzi, c'è la commissione

POMEZIA

Nuovo primario alla clinica S.Anna

TIRO A VOLO Diana Bacosi centra l'oro a Minsk



LUGLIO 2019 NUMERO 7

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L'isola felice EDITORIALE

Pag.4

POLITICA ARDEA-POMEZIA Pomezia: senza PEBA i lavori sono sbagliati..p.14 Rivoluzione Torvaianica.........................pp. 24-25

CRONACA Gli Amici di Federica dal Papa...........................p.26 Nuovo primario alla S.Anna...............................p.37 Ardea Jazz 2019.................................................p. 38 LE RUBRICHE DEL CORRIERE DA PAG. 28

Da quest'anno feste e sagre sono più green a Pomezia PAG. 18

SPORT

Calcio Dilettanti, verso la nuova stagione Pag. 36

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EDITORIALE

Il Corriere della Città luglio 2019

Benvenuti «nell'isola felice» omezia, Torvaianica, Ardea. Dai rapporti delle forze dell’ordine, in queste amene località il tasso di criminalità accertato sembra essere diminuito: meno rapine, meno furti, reati predatori in calo, traffico di droga non superiore a quello che si registra praticamente in tutto il resto d’Italia. Ma davvero questa zona è così tranquilla? L’operazione “Equilibri”, che il 4 giugno ha portato all’arresto di 34 persone dimostra il

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sviluppi. Intanto, torniamo a guardare cosa succede in zona. A volte nella notte ci sono

quando i soldi non c’erano: a mezza bocca, negandolo un attimo dopo, qualcuno racconta. «Entravano nel negozio con aria strafottente. O pagavi o ti minacciavano. E la volta dopo non erano minacce, ma botte. E poi ancora minacce, stavolta verso i familiari. Erano quelle a convincermi a pagare. Fino a quando non ce l’ho fatta più e ho chiuso». Si cambia soggetto, cambia qualche particolare, ma la sostanza è la stessa. «Dopo che ti avevano pistato, se ti incontravano per strada ti sorridevano e ti chiedevano come stavi».

Quanti commercianti e imprenditori non hanno avuto il coraggio di denunciare fatti gravissimi che stavano subendo? contrario. I carabinieri hanno smantellato un clan mafioso, quello dei Fragalà, con sede a Torvaianica, che gestiva gli “affari” anche a Pomezia e che stava allungando su Ardea i suoi tentacoli, cercando di passare attraverso collegamenti politici. Un’operazione eclatante, che ha visto – secondo quando rivelato dagli inquirenti - il coinvolgimento di alcuni politici locali. Ma quello che è trapelato sembra essere solo la punta di un iceberg. Gli spezzoni di intercettazioni ormai noti non sono certo esaustivi, rispetto alle più di mille pagine scritte dalla Direzione Distrettuale Antimafia, dove il materiale in mano agli inquirenti potrebbe portare nuovi e clamorosi

auto che vanno a fuoco, o vetrine di negozi infrante anche se poi non c’è nessun furto associato. Solo teppistelli che si divertono a vandalizzare ciò che incontrano, oppure c’è dietro qualcosa di molto peggio? Attività che all’improvviso hanno chiuso senza un motivo apparente o improvvisi cambi di gestione fanno pensare che il racket del pizzo di cui si parla nell’inchiesta Equilibri abbia “lavorato molto bene”. Ma fino a che punto? Quanti commercianti e imprenditori non hanno avuto il coraggio di denunciare fatti gravissimi che stavano subendo? Richieste continue di denaro e pestaggi in piena regola

Giusto per tenere alta la paura. «Ho ceduto quando se la sono presa con i miei familiari». Ma formalmente nessuno sa niente. Nessuna denuncia, nessun crimine. Ed ecco che Pomezia, Torvaianica e Ardea vedono il tasso di criminalità diminuire nel tempo. Benvenuti nell’isola felice. Maria Corrao Entravano nel negozio con aria strafottente. O pagavi o ti minacciavano. E la volta dopo non erano minacce, ma botte. E poi ancora minacce, stavolta verso i familiari. Erano quelle a convincermi a pagare. Fino a quando non ce l’ho fatta più e ho chiuso»



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INCHIESTA

Il Corriere della Città luglio 2019

Mafia a Pomezia: rivelazioni inquietanti Intervista esclusiva a Fiorenzo D'Alessandri, accostato all'inchiesta "Equilibri". La sua verità un fiume in piena, il racconto di Fiorenzo D’Alessandri ai nostri microfoni. L’accostamento del suo nome all’inchiesta “Equilibri” proprio non l’ha digerito. Ed ecco la sua verità, che riportiamo integralmente in un’intervista esclusiva che riporta particolari inquietanti relativi alle violenze e alle minacce subite. Un modus operandi che, a quanto pare, non è affatto raro, ma rappresenta – al contrario – un sistema ben collaudato che ha portato al fallimento e alla disperazione molti imprenditori e commercianti che non hanno mai avuto il coraggio di denunciare per paura di ritorsioni ancora peggiori nei confronti non solo di loro stessi, ma dei loro familiari. Attentati e intimidazioni «Nel giugno 2013 inizia l’aggressione nei miei confronti – racconta D’Alessandri – Consegnano una busta a casa, la donna delle pulizie mi chiama e io le dico di aprirla. Lei lo fa e inizia a gridare, perché dentro ci sono dei proiettili. Corro a casa, prendo la busta e la porto dai Carabinieri per la denuncia. Gennaio 2014: una sera rientro a casa e, qualche minuto dopo, sento delle grida e vedo delle fiamme. Stava andando tutto a fuoco: le auto, la tettoia della rimessa. Fiamme altissime che si avvicinano pericolosamente a casa che ha i tetti in legno. Febbraio 2014. Parto per lavoro per la Polonia con mia moglie, che è polacca. Appena sceso dall’aereo ricevo una strana telefonata da una persona

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Fiorenzo D’Alessandri ai nostri microfoni. L’accostamento del suo nome all’inchiesta “Equilibri” proprio non l’ha digerito. Ed ecco la sua verità, che riportiamo integralmente in un’intervista esclusiva che riporta particolari inquietanti relativi alle violenze e alle minacce subite

(coinvolta anche nell’inchiesta di questi giorni) che mi chiede “Tutto a posto?”. Rispondo automaticamente di sì, dicendo di essere a Varsavia, ma non capisco il motivo della chiamata. Il sabato sera, dopo cena, mentre stavamo rientrando in albergo, vedo mia moglie che – mentre era al telefono – inizia a gridare “Hanno sequestrato Nicole” e sviene. Prendo il cellulare e dall’altra parte c’erano mia nipote e mia figlia che, piangendo, mi hanno raccontato quello che era successo (dei banditi erano entrati in casa e avevano tenuto in ostaggio i figli e i nipoti di D’Alessandri puntando la pistola alla testa della figlia 12enne per due ore, ndr). Ho detto loro di stare tranquilli, che avrei preso il primo aereo per tornare a casa e così ho fatto. Anche in questo caso ho denunciato la rapina (valore 250 mila euro, ndr) ai carabinieri. A giugno dello stesso anno ero appena andato a letto quando arriva mia moglie e mi dice “hanno sparato a Simone” (il figlio, ndr). Mi sono infilato la prima cosa che mi è capitata, sono arrivato a casa di mio figlio, che vive a 100 metri da me, e mi sono accorto che – fortunatamente – avevano sparato contro l’auto e non contro di lui. La macchina era crivellata di colpi. Anche in questo caso la solita trafila: Carabinieri, denuncia, deposizioni, ma anche questa volta non si arriva a nulla. Nel frattempo, ogni tanto non è mancato qualche “messaggio”. Così come non sono mancate frasi sottovoce, all’orecchio: “Sapessi quello che è successo a me…, se parlassi io…”. E io mi sono sempre chiesto: ma perché non parlano come ho fatto io? Perché nessuno fa una denuncia?». Ma a quanto pare, anche a Pomezia vige l’omertà «Passa altro tempo e nel mio ufficio scopro delle microspie. L’idea di essere spiato mi era venuta quando un giorno mi si era presentata una persona che mi aveva detto ‘smettila

di parlare con gli sbirri perché altrimenti qualcuno ti farà del male’. Sapeva talmente tante cose che mi sono insospettito, quindi ho iniziato a cercare e, a gennaio 2015, ho trovato la microspia che ho consegnato ai Carabinieri. Quindi mi pedinavano, mi ascoltavano, ero ‘monitorato’. Nel frattempo succedevano anche cose strane». Avevano chiesto soldi? «No, esplicitamente no». Cosa volevano? «Impaurirmi per costringermi a mettermi sotto la loro protezione. Oggi, alla luce anche di questi ultimi eventi, ho ricollegato una serie di fatti che sono avvenuti nel corso degli anni che ora vedo sotto una luce ancora più chiara. Nel gennaio 2014 mi viene recapitato un plico da Velletri dove mi viene intentata una causa civile da parte di una società che mi chiede oltre 400 mila euro per lavori che avrebbe eseguito a casa mia nel 2008. Questi signori asserivano di aver costruito la mia casa senza essere stati pagati. Quando arrivò l’avviso non detti peso alla cosa, conoscendo la società e sapendo che non era vero niente. Nel 2015 la Procura della Repubblica di Velletri mi avvisa che c’è una causa penale nei miei confronti per una denuncia a mio carico per reati infamanti, denuncia proposta da un signore di Pomezia legato alla persona che un anno prima mi aveva intentato la causa civile da 400 mila euro. Presento la mia difesa e il PM propone il mio proscioglimento e il GIP mi proscioglie. Questi e altri fatti di natura simile, messi insieme a tutti gli episodi di cui sono stato vittima insieme alla mia famiglia, mi hanno offerto un quadro ancor più chiaro: il ‘sospetto’ è che si trattasse di un attacco nei miei confronti su diversi fronti, mirato a destabilizzarmi per poi ‘spogliarmi’ dei miei beni, dei miei averi. Ho anche saputo che, a Pomezia, ci sono stati Nelle foto: (sotto) Fiorenzo altri casi del ge- D'Alessandri, ex PD, il suo nome è comparso nere nei connell'inchiesta Equilibri; fronti di altri (a sx) attentato nella villa imprenditori». D'Alessandri (continua a a gennaio 2014 pag. 8)



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INCHIESTA

(segue da pag. 6 ) «Ovvio che, nel momento in cui sono stato avvicinato da persone che mi hanno riferito che potevano sapere tutto, che potevano arrivare a conoscere i nomi dei miei aggressori e che avrebbero potuto provare risolvere tutto, mi sono spaventato moltissimo e mi sono chiesto cosa potessero volere da me. Cosa avrei dovevo rispondere dopo quello che avevo subito? “Fatevi gli affari vostri”? È ovvio che ero spaventato. Non era certo una cosa semplice, ho intuito con chi potevo aver a che fare in quel momento e, visto quello che mi era successo, ho fatto l’unica cosa che chiunque avrebbe fatto nelle mie condizioni, assecondare, provare a far finta di ragionare come se nulla fosse, dare l’idea di condividere

tutti a quel paese. Non ho mai piegato la testa davanti ai banditi e mai la piegherò e se c’è qualcosa che mi posso rimproverare è proprio il fatto che, così facendo, ho messo in pericolo la mia famiglia. Fortunatamente le cose sono state fermate grazie all’intervento dei Carabinieri di Roma Trastevere, che hanno indagato e sono arrivati a scoprire i colpevoli, ed al lavoro dei magistrati. Nel frattempo nel 2017 e nel 2018 ci sono state altre azioni contro la mia famiglia. Mio figlio è stato prima malmenato e poi di nuovo aggredito di notte da un gruppo di malfattori mentre era solo e d’improvviso rimasti sconosciuti». Come si spiega queste aggressioni? «Mi sono arrivate trasversali richieste di soldi

Il Corriere della Città luglio 2019

ma non ho mai scavalcato la legge, non sono mai andato oltre, facendo sempre le cose in regola, in rapporto con le istituzioni e con l’Autorità Giudiziaria che ha fatto il suo lavoro e che ringrazio per questo. Mi sono sempre rivolto alle forze dell’ordine e anzi ringrazio i Carabinieri di Roma, che mi hanno creduto e che insieme a me hanno svolto delle indagini che hanno portato a dei risultati che adesso spero portino a delle condanne perché, come ho già detto, non si può piazzare una pistola in testa ad una bambina di 12 anni. E chi pensa che io possa aver fatto degli accordi con questi personaggi o con quell che hanno messo una pistola in testa a mia figlia o è matto o è in malafede». Il PD: il ruolo del partito

«Ho sempre contrastato Schiumarini, non lo volevo nel partito. Già questo dovrebbe far riflettere. I fatti dicono che non ho nulla a che fare con quelle persone. Non ho mai piegato la testa. Se c’è qualcosa che mi posso rimproverare è proprio il fatto che, così facendo, ho messo in pericolo la mia famiglia» le loro idee. Nient’altro che questo». Ma poi ha avuto altri contatti? «Sì, ho dovuto anche ascoltare ragionamenti sulla politica che evidentemente non potevo in quel momento contestare poi mi è stato addirittura chiesto di assumere una persona nelle mie attività. Ero preoccupato e confuso per quello che stava avvenendo ma era evidente che volessero accreditarsi ai miei occhi, ma io ho cercato di prendere tempo facendo finta di assecondare. Spero che le intercettazioni escano fuori tutte perché confermerebbero senz’altro le mie parole». Però ci sono intercettazioni in cui si dice che Fragalà doveva mettere in contatto lei e Schiumarini proprio per “riprendere il Comune”... «E già questo dovrebbe far riflettere, visto che io sono stato tra quelli che hanno sempre contrastato e contestato il ruolo di Omero all’interno del partito, ho sempre detto di essere contrario sia alla sua candidatura alle primarie del 2013 – e qui i responsabili del PD dovrebbero dirmi perché non hanno osteggiato quella candidatura – che quella al ruolo di candidato sindaco nel 2018. Io mi sono battuto ferocemente contro Schiumarini e alla fine l’ho spuntata, quindi con i fatti ho dimostrato di non aver mai preso in considerazione ipotesi diverse. I fatti dimostrano che non ho niente a che fare con quelle persone. Io non ho mai piegato la testa nei confronti di questa gente, ho puntualmente mandato

per evitare che tutto questo continuasse, ma anche questa volta li ho mandati a quel paese e mi sono affidato, come sempre, alla giustizia. Dopo tutto quello che mi avevano fatto dovevo anche pagare? Non ho piegato la testa, non ho pagato nessuno ed ho scelto la difesa nelle sedi giudiziarie, coltivando il procedimento scaturito dalle mie denunce. E adesso, di fronte a tutto questo, mi vengono a dire, senza conoscere minimamente come stanno veramente le cose, che io avrei avuto rapporti con questi personaggi quando alcuni dei soggetti coinvolti risultano imputati nel processo scaturito dalle mie denunce a Velletri. Io sono stato costretto ad avere contatti per salvaguardare me e la mia famiglia,

“Mi sono trovato in questa situazione, e quello che era e che non sarà mai più il mio partito che fa? Mi dà l’espulsione non perché ci siano problemi giudiziari, perché non c’è alcuna rilevanza penale, non sono indagato non ho non ho nulla a che vedere con i reati ipotizzati, ma per una presunta incompatibilità tra i miei comportamenti e le regole del codice etico del partito stesso. Proprio in questi giorni abbiamo assistito alle vicende per cui non entro nel merito e che riguardano esponenti di primo piano del PD, ma per le quali nessuno è stato espulso dal partito». (continua)

Nell foto: conferenza stampa al termine dell'Inchiesta Equilibri alla presenza del Procuratore facente funzioni della Repubblica di Roma Dott. Michele Prestipino Giarritta e del Comandante del Ros Gen. B. Pasquale Angelosanto


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luglio 2019 (segue) «Preciso che sono contrario che avvengano le espulsioni, però vorrei capire: Zingaretti incontra Lotti e dice “Lotti mi ha garantito che non ci sono state illegalità”. Bene, bravo, io sono contrario alle espulsioni facili e di facciata: se qualcuno ha avuto condotte censurabili, una volta accertate, ne risponderà e il partito prenderà le sue decisioni. Ma oggi perché lo dovresti espellere? Sulla base di cosa? Di articoli di giornale che, necessariamente, hanno solo una conoscenza parziale dia fatti? Lo stesso segretario regionale del PD, eletto in quota Zingaretti, non solo è stato indagato ma addirittura rinviato a giudizio per fatti gravi: è lì tranquillo a fare il segretario Regionale, in Parlamento a fare il senatore, nessuno gli dice niente. Giusto, sono d’accordo. Se e quando sarà condannato pagherà il dovuto. E io? Esce un lancio con delle intercettazioni di una vicenda che penalmente neanche mi riguarda e il partito mi butta fuori perché io non sono compatibile con il codice etico morale. Vadano cauti, i compagni del partito, a dare per ammesse cose che non conoscono. E poi dato che io non sono iscritto al partito, visto che non ho rinnovato la tessera per il 2019, vorrei mi spiegassero come si fa ad espellere una persona che non fa parte di una associazione! E sa perché non l’ho rinnovata? Perché quando si doveva tenere il congresso, circa due mesi fa, fui chiamato da un dirigente che mi disse ‘Abbiamo fatto un accordo per la gestione del Congresso. Tranquillo, facciamo un direttivo a 18 così stanno tutti dentro’. Io risposi: ‘Io non rinnovo la tessera. Buona fortuna. Ancora con queste storie, andate avanti? Vi spartite i posti per fare che? Non vi basta il 2013? Non vi basta il 2018? Ancora? Io non dò la mia disponibilità, me ne sto a casa’. E difatti non partecipai, non ritirai la tessera, ma me ne andai. E oggi mi danno l’espulsione?». Il caos interno Poi c’è anche dell’altro. A quanto pare nel partito si agirebbe con facilità estrema non solo nel cacciare, ma anche nell’assumere. «A me danno l’espulsione così. Ma sempre loro, dopo le elezioni del 2018, hanno assunto Schiumarini a chiamata diretta nello staff di Daniele Leodori, allora presidente del consiglio regionale, oggi vicepresidente vicario della giunta regionale, e, siccome Zingaretti nel frattempo è diventato segretario del Il PD per D'Alessandri: «A me danno l’espulsione così. Ma sempre loro, dopo le elezioni del 2018, hanno assunto Schiumarini a chiamata diretta nello staff di Daniele Leodorioggi vicepresidente vicario della giunta regionale, e, siccome Zingaretti nel frattempo è diventato segretario del PD, è ovvio che Leodori faccia praticamente le veci del presidente del Lazio».

INCHIESTA PD, è ovvio che Leodori faccia praticamente le veci del presidente del Lazio. Quindi Schiumarini era, fino all’altro giorno, nello staff di Leodori, ed ecco che, di corsa, appena la stampa ha diffuso le notizie sull’indagine, Schiumarini è tornato a casa. Ora, anche qui: di cosa sia colpevole Omero io non lo so, perché dal punto di vista Nell foto: Omero penale non mi risulta Schiumarini, il suo che sia indagato. Sul nome è saltato fuori piano morale ed etico nelle intercettazioni non so cosa abbia legate all'inchiesta fatto non so e non vocontro i Fragalà. glio entrare nel meEspulso dal PD, non rito. Perché il partito risulta comunque ha deciso di manifeindagato al stare con tanta rapimomento

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ho fatto cose fuori dalla legge, anzi, mi sono sempre battuto e mi batto perché la legge e le regole vengano rispettate. Certo è che il PD, se mantiene la posizione di espellermi da un partito a cui non sono nemmeno iscritto e quindi se il provvedimento non verrà annullato, io sarò costretto a far valere i miei diritti in ogni sede, perché loro hanno emesso la loro sentenza, e cavalcando una vicenda assurda, almeno per quanto mi riguarda, hanno contribuito a colpire la mia immagine e la mia dignità disinteressandosi completamente di quello che io e la mia famiglia abbiamo subito negli anni. Io questo non glielo perdonerò mai e farò di tutto perché questo sia smentito». Maria Corrao

L'operazione «Equilibri»

dità e solerzia la preoccupazione di essere accumunati a queste storie? Forse si sentono responsabili per non essere intervenuti prima? Il segretario provinciale nel 2013 ha permesso che Schiumarini diventasse il candidato sindaco del PD e del centrosinistra: bastava che lui dicesse di no, bastava che il partito dicesse ‘non si può fare, per opportunità politica’, che chi era stato coinvolto – a torto o a ragione – nelle vicende giudiziarie già nel 2000 fosse ricandidato all’infinito. Era quello che sostenevo io da tempo. Non era possibile che chi era stato assolto per prescrizione e quindi lasciando un dubbio nei cittadini potesse essere scelto per rappresentare il PD alle elezioni. E infatti abbiamo perso, giustamente, e abbiamo dato il sindaco ai grillini, sia nel 2013 che nel 2018. E allora la colpa di tutto questo di chi è? Mia? Di Omero? Non sarà forse di chi dirige il partito, della segreteria provinciale e di quella regionale, di chi non ha avuto il coraggio, la responsabilità, il senso del dovere di dire ‘non ti candidi’? Invece lo hanno ricandidato e, dopo le elezioni, lo hanno assunto in Regione Lazio a chiamata diretta. Molto bene. Ma allora i moralismi sono inaccettabili. In tutta questa storia io una cosa posso dirla: dopo i fatti del 2000 ho fatto una scelta. Mi sono chiamato fuori da tutte le storie, non ho voluto partecipare più a niente, oggi posso dire con estrema serenità che cammino a testa alta e schiena dritta, perché ho la coscienza a posto. Non ho fatto mai azioni illecite, non

L'INCHIESTA - La maxi operazione scattata il 4 giugno ha portato all’arresto di esponenti del clan Fragalà a Torvaianica, Pomezia e Ardea: i Carabinieri del Ros hanno stroncato il gruppo criminale impegnato nel traffico di stupefacenti, sequestri ed estorsioni. Un pezzo di mafia siciliana che aveva trovato radicamento sul nostro territorio. Il clan aveva determinato un pesante clima di intimidazione ai danni di commercianti e imprenditori locali, costretti a subire estorsioni attraverso attentanti dinamitardi e minacce. Disvelato anche un consistente traffico di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, marijuana e hashish, importate dalla Colombia e dalla Spagna grazie ad alleanze con gruppi criminali camorristici e siciliani. Nel corso delle indagini, oltre a sequestri di partite di droga e armi da fuoco, è stato sventato un sequestro di persona, liberando l’ostaggio e arrestando gli 8 sequestratori; è stata rinvenuta e sequestrata una formula manoscritta di affiliazione mafiosa. Circa 30 i provvedimenti restrittivi a carico degli indagati, la maggior parte di quali fanno riferimento ad ordinanze di custodia cautelare in carcere. «Nel tempo è stato colto, infatti, il reticolo dei rapporti con i Fasciani di Ostia e con i gruppi napoletani dei Senese e Pagnozzo - aveva dichiarato il Procuratore facente funzioni della Repubblica di Roma Dott. Michele Prestipino Giarritta nel giorno del blitz - E sono risultati dall’attività di indagine contatti tra esponenti politici locali e uomini del clan. Questo dà la misura di quanto questo gruppo sia stato capace di penetrare nel territorio del lungomare laziale».


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INCHIESTA

luglio 2019

Prigionieri delle barriere architettoniche A Pomezia spostarsi per i diversamente abili è quasi impossibile. E i lavori non sono all'altezza n albero in mezzo al marciapiede. Un passaggio troppo stretto. Un semaforo privo di segnalatore acustico. E ancora: buche, radici, avvallamenti. Ma anche sfumature sottili: un tombino girato nel verso sbagliato, elemento indifferente per la gran parte della popolazione, ma un'inisidia subdola e potenzialmente fatale per chi si sposta in carrozzella. Parliamo della città “non” accessibile, ovvero l'insieme di criticità - che ancora oggi si fatica a mettere a sistema in un piano (che esiste, si chiama PEBA ed è obbligatorio per un Comune dotarsene per legge) - fonte di paura e apprensione per i portatori di handicap. Tutto questo, a distanza di anni dato che già in passato ci occupammo del tema, è ancora, purtroppo, molto presente a Pomezia e Torvaianica. E ancora oggi un disabile non può spostarsi in autonomia per la città; un problema generale certamente, ma che in Italia, spesso, incide in modo maggiore considerando la disattenzione delle istituzioni nonostante la presenza delle leggi in materia. Diversi i capisaldi legislativi di riferimento: c'è la legge 13/'89, che stabilisce i termini e le modalità in cui deve essere garantita l'accessibilità ai vari ambienti, con particolare attenzione ai luoghi pubblici; la legge 41 del 1986 riguardanti i cosiddetti PEBA, ovvero i piani di eliminazione delle barriere architettoniche (successivamente integrati con l’articolo 24, comma 9, della legge 104 del 1992), e il DPR 503 del 1996 riguardante il "Regolamento recante norme per l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi e servizi pubblici”. Ad oggi però, in molte città, tutto questo spesso è un miraggio. Non solo. In alcuni casi dove i Comuni si sono mostrati inadempienti è stato riconosciuto dal Giudice il comportamento discriminatorio. Difendendosi – spesso - dietro lo spauracchio delle poche risorse economiche a disposizione, ci ritroviamo territori urbani pieni di insidie, con ostacoli insormantabili per i portatori di handicap ma oramai anche per l'intera cittadinanza; non è fuori luogo, allora, parlare di “fallimento delle istituzioni” che oggi, dopo anni di incuria e disattenzione, si ritrovano a dover rincorrere le singole situazioni specifiche - ma le barriere non sono buche: non Nelle foto (a lato): basta cioè sistemare barriere un marciapiede serve architettoniche di vario tipo a Pomezia; pensare all'intero percorso urbano - in un (sopra) tratti ben concepiti ma "isolati" continuo stato emergenziale. E Pomezia e , nel complesso, dal Torvaianica, purresto della città

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troppo, non fanno eccezione. Pomezia: percorsi pedonali disastrati o invasi dall'erba Il reportage che trovate sul nostro sito e le immagini riportate in queste pagine sono frutto, oltre che del nostro lavoro, di collaborazioni con associazioni, tecnici, esperti del settore nonché esponenti della politica locale impegnati sul tema. L'immagine che esce fuori della città non è sicuramente delle migliori: a fronte di alcune situazioni positive, poche in realtà e comunque isolate dal resto del contesto urbano, per il resto il cittadino si scontra con percorsi pedonali ai limiti della percorribilità. Sentieri troppo stretti, radici invadenti, pavimentazione completamente da rifare, erbe infestanti lungo il percorso. Non solo. Spesso, parlando di barriere architettoniche, i problemi vanno oltre i ritardi nella manutenzione o, laddove assenti, nella programmazione di eventuali interventi; ci sono infatti da considerare i lavori fatti scriteriatamente o le omissioni commesse, ad esser buoni, per “distrazione”: ecco allora “sbucare” un palo che sorregge un cartellone pubblicitario nel bel mezzo del marciapiede o vedere i secchi per la raccolta differenziata posizionati nel bel mezzo del passaggio. E così via. Ostacoli che in molti aggirano – passando però sulla strada non dimentichiamocelo – e che per altri invece, se non accompagnati, rappresentano barriere insormontabili. La mappa che trovate in queste pagine del resto fornisce un'istantanea eloquente di come su alcune criticità presenti in città - corredate da foto e didascalie puntuali (sul nostro sito è possibile accedere alla mappa interattiva) - l'ente locale dovrebbe

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prestare maggiore attenzione. L'Architetto: «Troppa 'ignoranza' sul tema, basterebbe studiare un po'» Nel nostro giro a Pomezia ci siamo avvalsi dell'aiuto dell'Architetto Paolo Muscogiuri, che anni addietro peraltro dedicò buona parte di un suo libro, “La città fragile”, a Piazza Indipendenza e dintorni; Moscogiuri, un Master in Progettazione senza barriere, collabora oggi, ad esempio, con il III Municipio di Roma nella consulta per la disabilità. Insomma, uno che se ne intende. (continua) Barriere architettoniche: ancora oggi un disabile non è libero di muoversi in totale autonomia a Pomezia e Torvaianica

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luglio 2019 (segue) Con lui ci siamo recati innanzitutto in tre punti della città in particolare: Via Matteotti, Piazza Aldo Moro e Via di Torvaianica Alta. Ai più attenti non sarà sfuggito che si tratta di luoghi-chiave in quanto menzionati direttamente dal Sindaco di Pomezia nel rispondere al video messaggio dell'associazione Luca Coscioni, in merito al ritardo sullo sviluppo del PEBA (malgrado le promesse in campagna elettorale), diffuso nel mese di giugno; ed è qui che troviamo uno dei problemi quando si parla di barriere architettoniche. «Non è corretto dire che a Pomezia si è fatto poco sul tema – esordisce Moscogiuri – semmai la questione è un'altra: i lavori eseguiti, non solo adesso ma anche in passato, sono spesso inficiati da errori causati dalla “poca attenzione”, diciamo così, o, viceversa, dalla colpevole e scarsa conoscenza delle barriere architettoniche». Eccoci su via Matteotti allora. «Qui si scambia ad esempio una 'colata' di cemento sul marciapiede per un intervento di rimozione delle barriere. Posto che comunque parliamo solo di ordinaria manutenzione, ci sono degli errori commessi dal Comune: le rampe realizzate non sono state cambiate di colore o materiale rendendo, di fatto, l'intervento buono solo per il disabile motorio in carrozzella. E per il non vedente o ipovedente? Senza contare l'assenza di percorsi tattili». Come a dire: la rimozione delle barriere architettoniche è altra cosa. Ma andiamo avanti. In piazza Aldo Moro, citata anch'essa dal primo cittadino, non siamo invece riusciti ad inviduare traccia di un qualsivoglia intervento del Comune di Pomezia. Il giro insieme all'Architetto si conclude infine a Torvaianica Alta: «Qui troviamo una lodevole iniziativa

Super gradino in Via Roma

Foto: 1 - Attraversamento pedonale Largo Plinio 2 - Tratto di Via Roma 3 - Piazza Aldo Moro 4 - Via Mazzini 5 - Via Matteotti 6 - Via Ovidio

INCHIESTA

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Per chi si sposta in carrozzina la città è un giungla. Nessuna attenzione nemmeno alle altre disabilità dell'amministrazione che ha pensato di mettere in sicurezza il percorso pedonale considerando la presenza della scuola. Ciò nonostante è impossibile non sottolineare la sciatteria, passatemi il termine, con la quale l'idrante rimane nel bel mezzo della strada e lo stesso dicasi per il cartellone». Anche qui, in pratica, Comune rimandato. (continua)

Sopra: Paolo Moscogiuri (Architetto), Anna Valente (Pomezia Senza Barriere); sotto: una mappatura parziale delle barriere architettoniche a Pomezia. Ogni punto ha una foto ed una didascalia, guardali tutti su www.ilcorrieredellacitta.com


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INCHIESTA

(segue) Torvaianica: cosa c'è oltre la “T” del centro? Il litorale, complice l'avvio della stagione estiva, è tornato al centro del dibattito cittadino per tutta una serie di tematiche, non ultimo proprio quello relativo all'accessibilità. In otto punti, corrispondenti ad altrettanti passaggi a mare, è indicata la possibilità per i diversamente abili di accedere alla spiaggia; qui è a disposizione la cosiddetta sedia job da richiedere direttamente al bagnino. Abbiamo provato il servizio: funziona, ma una vera e propria assistenza a 360° non c'è. Manca però, con rare eccezioni, il parcheggio disabili in corrispondenza di tali accessi particolari che consentirebbe, seppur parzialmente, di limitare i disagi causati dalla totale mancanza di marciapiedi specie nelle zone periferiche. Una “dimenticanza” abbastanza grave, soprattuto per l'esiguo costo che comporterebbe un intervento simile. E ancora. Alcuni passaggi sono troppo stretti anche ai pedoni (figuriamoci ai diversamente abili!); i primi tre, com'è noto, sono a tutt'oggi chiusi. Altri ancora presentano sbarre, sebbene l'accesso venga garantito. Poi ci sono le “oasi nel deserto”, come il passaggio numero 4 nella zona di Campo Ascolano: una passerella nuova di zecca, anche ben tenuta, ma totalmente inaccessibile a causa della mancanza di parcheggi “regolari”. Il picco dei disagi si ritrova, ancora, all'ormai noto passaggio a mare n. 15 dove l'amministrazione, in attesa di risolvere il pasticcio “dell'errato progetto” legato all'ex Las Vegas, «ha voluto mettere una pezza ma in modo vergognoso», ci dice Roberto Camerota di CasaPound, “armato” di stampelle che ha provato invano ad accedere alla spiaggia. Per lui e il suo movimento questa è una delle battaglie storiche. «La rete lasciata dal Comune impedisce l'ingresso quasi ai pedoni figuriamoci ad una carrozzella. E se ci fosse un'emergenza? Dove passerebbero i mezzi di soccorso?», senza contare, anche qui, l'assenza di passaggi pedonali unita ad un senso di abbandono più presente che in altri punti. Accedere alla spiaggia del resto è veramente un'impresa: superato il passaggio a mare,

Il Corriere della Città luglio 2019

Senza marciapiedi: allontanandosi dal centro di Torvaianica mancano totalmente percorsi pedonali un'enorme duna delinea due sentieri angusti con i quali arrivare vicini all'acqua. Per ciò che riguarda invece la cura e l'attenzione all'arredo urbano, questi ultimi li ritroviamo in definitiva solo nella fascia centrale: rampe, marciapiedi, ampiezza della passeggiata – sia in strada che lato mare – sono da ritenersi in buone condizioni nonché idonei allo scopo. Man mano che ci si allontana da Piazza Ungheria, sia verso Campo Ascolano o verso Ardea, le criticità però aumentano. Non ci sono marciapiedi, qualcosa sembrerebbe muoversi nel tratto tra Via Atene e Via Vienna, e i pedoni spesso sono costretti a passare sulla carreggiata considerando che gli stalli blu finiscono a ridosso della sabbia. Perfino nei centralissimi Uffici Postali ci si è dimenticati di completare il marciapiede, dove oggi l'asfalto “a regola d'arte” convive con buche, radici e smottamenti semi nascosti. (continua)

Il “pasticcio” veste Lilla Quello della bandiera Lilla è stato un caso gestito davvero male da parte del Comune, soprattutto sotto il profilo della comunicazione. Nel post della «discordia», pubblicato dalla giunta pentastellata, quello cioè che ha scatenato le ire delle associazioni di categoria, ci sono alcuni passaggi che vale la pena di sottolineare. Si parlava ad esempio di «assegnazione della Bandiera Lilla» in grado di portare ad un «forte impatto turistico per il litorale». E ancora: «Pomezia come i Comuni del nord». E così via. Poi però, grazie all'associazione Luca Coscioni, la città si è accorta che questa bandiera innanzitutto non è un premio, ma è solo l'inizio di un percorso che permetterà, in un secondo momento, di stabilire se la città avrà o

Nelle foto (sopra): uno dei passaggi a mare accessibili ai disabili. La postazione del bagnino è dotata di sedia JOB; (sotto): il passaggio a mare n.15 oggi è accessibile con molta difficoltà; Roberto Camerota (CasaPound)

meno i requisiti richiesti; e che non è “gratis”, ma tale collaborazione costa ben 9800 euro, soldi che si sarebbero potuti impiegare diversamente per esempio (per il PEBA?). Ad ogni modo gli strascichi che la questione ci ha lasciato sono molteplici. Zuccalà si è affrettato a chiarire che «la bandiera Lilla non si compra», che la spesa rappresenta un «contributo alla cooperativa» e che senza i requisiti «la certificazione non va a buon fine». Un premio-non premio dunque, con in più le perplessità di aver stabilito (in una sola giornata?) che Pomezia mostra «buona attenzione per l'accessibilità nelle zone ad interesse turistico del territorio, spazi ed edifici, anche di valore storico e architettonico» quando la realtà dei fatti, documentata in queste pagine, parla di altro.


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luglio 2019 Le domande per il Comune Sul lungomare quasi tutti i passaggi a mare contraddistinti dal cartello "accesso per disabili" sono sprovvisti su strada del relativo posteggio riservato: considerando che in molte zone di Torvaianica, allontanandosi dal centro, non vi sono marciapiedi, potrebbe essere questa una soluzione per facilitare l'ingresso alle persone con disabilità alla spiaggia? «Sono stati istituiti quest’anno diversi nuovi parcheggi per disabili su tutto il lungomare, molti di questi corrispondono agli accessi a mare poi dotati di passerelle e sedie job. Questo permette a chi ha difficoltà motorie di raggiungere la spiaggia nella maniera più confortevole possibile. Abbiamo inoltre già progettato e saranno realizzati a breve 4 passaggi protetti che portano dal parcheggio di scambio di piazza Kennedy al lungomare». I bagni chimici istallati dal Comune sono accessibili alle persone diversamente abili? Se no, è previsto un intervento aggiuntivo del Comune? «I bagni posizionati sulle spiagge pubbliche sono strutture omologate per i disabili. Sono in fase di perfezionamento le ubicazioni. Ritengo che sia un servizio veramente innovativo per le spiagge libere, a questi si aggiungeranno fontanelle e doccette, che dopo diversi anni torneranno disponibili sulle passeggiate a mare».

INCHIESTA Abbiamo constatato la disponibilità presso le postazioni, otto in tutto se non sbagliamo, dei bagnini delle "sedie job": è possibile un'estensione di entrambi i servizi per i prossimi anni? «L’appalto che abbiamo avviato con questa amministrazione dura 5 anni e prevede diversi servizi come le torrette di guardia sulle spiagge libere fornite appunto di sedie job, defibrillatore, kit di pronto soccorso e passerelle per raggiungere la spiaggia. Non escludiamo la rimodulazione o l’aggiunta di servizi al fine di ottimizzare la fruibilità delle spiagge». Molti accessi a mare presentano ad ogni modo alcuni problemi: ad esempio al numero 15 il passaggio è molto stretto e pone interrogativi anche per un eventuale accesso dei mezzi di soccorso. Altri sono interdetti o chiusi... «Sui passaggi a mare la situazione è la più disparata. Alcuni risultano essere ancora di proprietà privata, addirittura delle ditte che hanno eseguito i lavori di costruzione delle case. È un lavoro lungo di ricognizione ed esproprio che stiamo portando avanti». I nuovi accessi realizzati a Campo Ascolano e Villaggio Tognazzi due anni fa non sono serviti da parcheggi. Cosa si può fare? Nell'area, com'è noto, domina piuttosto una sosta selvaggia più volte segnalata alle istituzioni alla quale però nessuno sembra voler

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metter mano. Ad esempio: perché non scoraggiarla con interventi della Polizia Locale? Il Sindaco non ha risposto a questa domanda. Manutenzione. Molti marciapiedi di Pomezia e Torvaianica, laddove presente una discreta pavimentazione, sono comunque invasi dall'erba: sono previsti interventi in tal senso? «Abbiamo già avviato un intervento di recupero del verde stradale che quest’anno ha afflitto praticamente tutti i comuni, essendo i mesi scorsi molto piovosi e soleggiati a giorni alterni. Ricordo comunque che nonostante quest’anno si sia dovuti intervenire con una soluzione ad hoc, dall’anno prossimo avremo un nuovo appalto che siamo sicuri garantirà qualità e quantità degli interventi su tutto il territorio». Luca Mugnaioli


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Barriere architettoniche, lavori da rivedere Senza il PEBA gli interventi del Comune si rivelano parziali, errati o incompleti. E in un caso... rmai è un dato di fatto. L'amministrazione comunale ha deciso di procedere per la sua strada dichiarando, malgrado la lettera d'intenti firmata con l'associazione Luca Coscioni un anno fa, di non poter rispettare il cronoprogramma e gli impegni presi con i cittadini. Perfino quel poco che era stato fatto, ovvero la creazione di una sezione dedicata al PEBA all'interno del sito web comunale, è stato cancellato. Ciò significa che l'ente ha deciso di rinunciare a lavorare per eliminare le barriere architettoniche? Chiaramente no (speriamo!), semplicemente i piani dell'ente sono altri, nonostante dall'altra parte ci siano associazioni ed esperti in materia che si erano detti disposti a collaborare con il Comune mettendo a disposizione le proprie competenze. «Come ho già avuto modo di comunicare all’associazione Luca Coscioni e alla cittadinanza, l’Amministrazione sta lavorando per adottare il P.E.B.A. e garantire a tutti l’accessibilità e la fruibilità delle aree pubbliche cittadine», dichiarava proprio il Sindaco in risposta ai cittadini che gli avevano “ricordato”, con un videomessaggio, l'impegno preso in campagna elettorale. Ma non finisce qui. Zuccalà, oltre a spiegare la posizione dell'ente, ha elencato una serie di interventi svolti nell'ultimo anno in ottica di eliminazione delle barriere architettoniche. In particolare il primo cittadino ha fatto riferimento a tre opere: «lavori di eliminazione delle barriere architettoniche e rifacimento del marciapiede in via Matteotti; lavori di efficientamento e abbattimento delle barriere architettoniche nei pressi degli edifici di edilizia popolare in piazza Aldo Moro;

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L'amministrazione sostiene di aver eseguito lavori di abbattimento delle barriere architettoniche in Via Matteotti (1) e (2), Piazza Aldo Moro (3) e Torvaianica Alta (4): nel primo caso l'intervento è incompleto; nel secondo non abbiamo trovato tracce dell'operato dell'ente; nel terzo manca la rimozione di un idrante e di un palo

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realizzazione di un percorso protetto tra via Mar Tirreno e la scuola di Torvaianica Alta». La nostra redazione, insieme all'architetto Paolo Moscogiuri, un'esperienza trentennale sul tema, ha effettuato dei sopralluoghi per verificare quanto realizzato dal Comune. Via Matteotti: colare cemento non significa eliminare le barriere architettoniche In questa strada è presente una scuola elementare, un campo sportivo, l'accesso a una scuola materna, un accesso al parcheggio e al pronto soccorso della clinica Sant'anna. Una strada complessa quindi, dove è intuitivo che l'intervento primario debba essere oltre che sull'accessibilità, sulla sicurezza. «Questa è a nostro avviso, una strada da “zona 30”, e strutture di protezione come i parapedonali in alcuni punti strategici sarebbero utili», scrive Pomezia senza Barriere. Venendo all'intervento citato dal Sindaco, il quale lo definisce come «abbattimento delle barriere», la realtà è che si tratti invece di una semplice manutenzione dell'asfalto del marciapiede, peraltro di un solo lato della strada. Mancano i codici tattili, le protezioni agli ingressi della scuola e agli attraversamenti. Il marciapiede dall'altro lato della strada è invece stato lasciato nelle condizioni disastrose in cui si trovava. Piazza Aldo Moro Su questo quadrante – il Sindaco specifica che l'intervento è stato realizzato «nei pressi degli edifici di edilizia popolare» - non siamo riusciti ad individuare i lavori effettuati dal Comune. Ciò che invece abbiamo trovato sono davvero tanti punti critici: marciapiedi

PEBA: tutto fermo Di quanto previsto nella lettera d'intenti per giungere alla realizzazione del Piano per l'eliminazione delle barriere architettonice (e alla messa in opera dello stesso), firmata con l'associazione Luca Coscioni, ad oggi non è stato fatto nulla. L'ente ha preso un'altra strada in ottica di rimozione delle barriere - vedremo a cosa porterà - e nemmeno un videomessaggio dei cittadini ne ha smosso gli intenti. La sezione PEBA, intanto, per tutta risposta è sparita anche dal sito internet comunale. Dopodiché ci sono gli interventi realizzati dall'ente nell'ultimo anno per la rimozione delle barriere: ma in assenza del piano previsto dalle legge, i lavori si sono rivelati parziali, incompleti e perfino sbagliati. Insomma, siamo ancora in alto mare.

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rovinati o inaccessibili, ostacoli lungo i percorsi pedonali e così via. Di interventi qui ne servirebbero parecchi. Torvaianica Alta: un idrante di troppo Ultima tappa dei lavori «portati a termine nell'ultimo anno» è il tratto di strada che va da via del Mar Tirreno alla scuola su via di Torvaianoca Alta. Intento lodevole, c'è da dire, quello di pensare alla protezione dei piccoli scolari, creando un percorso in parte protetto da parapedonali. Certo un po' breve, poi i bambini cammineranno sulla carreggiata, ma quello che ci ha lasciato basiti è il fatto che anche con le buone intenzioni i risultati sono quelli che questa foto illustra, ovvero un idrante lasciato in mezzo alla marciapiede così come un cartellone che andava sicuramente sostituito con un'insegna “a bandiera”. La replica del Comune «Il lavoro di abbattimento delle barriere architettoniche è costante e non finisce ai singoli interventi elencati. Si deve lavorare costantemente per creare una rete di mobilità accessibile a tutti, per fare questo ci vuole programmazione, risorse economiche e soprattutto tempo».


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INCHIESTA

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Ad Ardea la spiaggia senza barriere Uno stabilimento pensato per i diversamente abili: qui il diritto al mare è davvero per tutti asta fare il primo passo per accorgersi di trovarsi in una spiaggia diversa dalle altre. Siamo ad Ardea, sul Lungomare degli Ardeatini, proprio di fronte a Via Bergamo. E' chiamata la “spiaggia dell'inclusione e della solidarietà”, pensata, ideata, per essere davvero accessibile a tutti. Qui non ci sono barriere architettoniche: qui il mare non ha ostacoli. «Sono felice di venire qui, erano anni che non mi facevo un bagno!», ci

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l'assistenza è offerta a tutti i livelli. Abbiamo bagni pensati per le esigenze dei disabili, così come docce ad altezza sedia a rotelle e spogliatoi». Ma non finisce qui. «Le persone possono usufruire della nostra assistenza per fare il bagno grazie alla sedia JOB. In questo modo tutti hanno la possibilità di entrare in acqua e godersi il mare fino in fondo». Obiettivo raggiunto Il progetto, partito lo scorso anno dando seguito ad un bando comunale vinto da Impegno Donna, ha già raggiunto il suo scopo

Grazie alla sedia JOB e all'assistenza del personale dello staff dello stabilimento è possibile entrare in acqua per rinfrescarsi tempi in cui si sbandiera con un po' troppa facilità l'attenzione per i diversamente abili senza poi garantirla concretamente – sia per il grado di soddisfazione riscontrato degli ospiti intervistati. E sempre più persone scelgono questa spiaggia di Ardea per passare la propria estate. (continua)

dice la signora Marisa, di Roma, 85 anni. Grazie alla sedia JOB e all'assistenza del personale dello staff dello stabilimento è in grado di entrare in acqua per rinfrescarsi. Poi c'è la signora Lucia che di anni ne ha 92: grazie alla passerella che arriva fino alla battigia è in grado di prendere il sole o mettersi sotto l'ombrellone a due passi dall'acqua. La bellissima realtà dell'inclusione è targata Impegno Donna, un'associazione nata proprio con lo scopo di sostenere i diritti dei disabili: da poco è stata inserita nell'elenco delle spiagge accessibili per disabili nel Lazio. E' la prima a Roma e provincia, senza dubbio un bel vanto per il Comune di Ardea. I servizi offerti Incontriamo la Presidente dell'Associazione “Impegno Donna”, Patrizia Guadagnini. «La nostra spiaggia è veramente attenta a tutti i bisogni delle persone con disabilità: da quest'anno, grazie ad una donazione di alcuni cittadini, abbiamo aggiunto un ulteriore tratto di passerella che arriva praticamente fino all'acqua». Cosa differenzia questa spiaggia da altre? Chiediamo. «La nostra spiaggia offre una reale accessibilità a tutti, è molto fruibile e consente ad un diversamente abile anche in autonomia di ussufruire di un lettino rialzato con una piazzola dove posizionare la propria sedia a rotelle. Dopodiché

nonostante il breve tempo trascorso, considerando da un lato i servizi offerti – reali, in «La nostra spiaggia offre una reale accessibilità a tutti, è molto fruibile e consente ad un diversamente abile anche in autonomia di ussufruire di un lettino rialzato con una piazzola dove posizionare la propria sedia a rotelle».

Nelle foto (dall'alto): grazie alla sedia JOB è possibile per il diversamente abile fare il bagno. E' possibile chiedere anche l'aiuto dello staff; Patrizia Guadagnini (Pres. Impegno Donna); veduta della spiaggia e lettino rialzato


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luglio 2019 (segue) La spiaggia senza barriere Per accedere alla struttura balneare non ci sono barriere, né scalini: solo camminamenti e piazzole create appositamente per carrozzine di persone con disabilità motoria o carrozzine di neonati. La spiaggia attrezzata è resa fruibile mediante passerelle che collegano in ogni punto gli ombrelloni ai servizi centralizzati dei bagni, delle docce esterne, dello spogliatoio e del chiosco. Ma il punto di forza è rappresentato da una invenzione di Massimo Campanelli, componente del Consiglio Direttivo dell’Associazione Impegno Donna: le basi in legno e cemento, che ancorano il lettino e lo rendono stabile. E inoltre l’estrema facilità per entrare in acqua, grazie alle apposite carrozzine e all’aiuto del personale dell’associazione in spiaggia. Un modello urbanistico, dunque, senza barriere e ostacoli. Proprio come lo immaginava Patrizia Guadagnini, Presidente di Impegno Donna, che ha fondato l’associazione principalmente per creare degli spazi e delle occasioni dove anche le persone con disabilità e le loro famiglie, possano gioire di momenti ludico-ricreativi e di bagni di sole e di mare in un ambiente accogliente e inclusivo dove davvero tutti possano vivere una vita senza barriere. Luca Mugnaioli

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Nelle foto (alto a sx): grazie alla nuova passerella si possono raggiungere gli ultimi metri di spiaggia; (a fianco): bagni chimici e spogliatoi dedicati; (qui sopra): piazzole e lettini rialzati con percorso agevole


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POLITICA

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Torvaianica, feste e sagre più green Abbandonata la plastica, solo rifiuti compostabili. Ma si punta a superare l'usa e getta del tutto onsigliere Ruo, quest'anno le manifestazioni gastronomiche a Pomezia saranno ancora più attente all'ambiente: cos'è cambiato? «Sono state introdotte importanti modifiche ai regolamenti che disciplinano gli eventi. Lo scorso dicembre ho presentato in Consiglio una mozione che è stata approvata all'unanimità. In particolare ci sono il comma 4 e 5 che ribadivano l'impegno di Sindaco, Giunta e Consiglio comunale a modificare il regolamento sagre e feste; dopodiché il testo è stato modificato con la delibera consiliare numero 5/2019 del 19 Febbraio scorso. I cambiamenti che ho fatto inserire si trovano ad esempio all'articolo 9 comma 3f che stabilisce “l’esclusivo utilizzo di stoviglie e tovaglie in materiale riusabile o in alternativa compostabile”, e “promuove la gestione corretta dei rifiuti differenziabili durante le manifestazioni ove è prevista la somministrazione a carattere gastronomico, sia come attività primaria che secondaria"; quindi all'articolo 11 comma 3 leggiamo: "La somministrazione di alimenti e bevande all’interno delle feste o sagre deve rispettare il requisito dell’utilizzo di tovagliato e stoviglieria riusabile o in alternativa compostabile”. Grazie a questi passsaggi abbiamo previsto l'obbligo di abbandonare la plastica e la 13esima Sagra del Torvicello si è contraddistinta per essere stata la prima manifestazione con solo rifiuti compostabili. L’impatto ambientale che ha avuto questo evento è stato veramente minimo mentre il messaggio positivo trasmesso ai nostri concittadini e a tutti i turisti è stato esemplare: anche a Pomezia possiamo liberarci della plastica monouso. Dico grazie dunque a tutti coloro che con piccoli e grandi gesti dimostrano di avere veramente a cuore l’ambiente in cui viviamo». In parte lo ha citato: l'obiettivo è quello di abbandonare l'usa e getta, di che tempi parliamo? «Come avrà notato il nuovo regolamento impone l'obbligo di utilizzare “materiali riusabili” e solo in alternativa compostabili. Chiaro, questi processi avvengono progressivamente e già quest'anno è stato fatto un enorme lavoro; ovviamente guardando avanti l'obiettivo da porsi è quello di superare comunque l'usa e getta, anche se compostabile, dato che comunque si producono rifiuti. Voglio ricordare che la direttiva europea parla di abbandonare la plastica entro il 2021 ma a mio avviso, dall'idea che mi sono fatto leggendo il testo, è l'estensione del diveieto anche all'usa e getta, pur compostsbile che sia; su questo punto non tutti sono concordi,

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Giovanni Ruo (M5S): «L'usa e getta deve essere superato. Divieto di fumo in spiaggia? Vedremo. Forse è meglio un compromesso». ma secondo me è questa la linea guida del testo comunitario. Noi, nel nostro piccolo, vogliamo raggiungere tale risultato; le dico ad esempio che in cantiere c'è già un progetto per la somministrazione dell'acqua durante sagre ed eventi per superare la classica bottiglietta: in questo caso la sfida è ancora maggiore pocihé ci sono tutta una serie di problematiche legate innanzitutto alla logistica e al mantenimento delle bevande; un'idea potrebbe essere quella di dare al cliente un bicchiere, magari con impresso il logo della sagra, da riusare per l'intera durata della cena. Di cose se ne possono fare tante, è bene comunque fare un passo alla volta». Recentemente abbiamo pubblicato la notizia circa la possibilità di vedere vietato il fumo in spiaggia a Torvaianica. Molti cittadini, perfino alcuni fumatori, sarebbero d'accordo: è un provvedimento che potrà vedere la luce già quest'anno? «Difficile che si riesca a fare qualcosa per questa stagione estiva. In questo caso poi ci sono diversi aspetti da considerare. Certamente quello del fumo è un problema importante sopratutto in termini di rifiuti considerando che le spiagge, comprese le nostre, si ritrovano piene di mozziconi. Un comportamento deprecabile chiaramente ma non so se la soluzione sia arrivare proprio al divieto in assoluto. Sarei più propenso ad adottare una sorta di compromesso: un'idea potrebbe essere quella di obbligare i fumatori a dotarsi di contenitori porta cicche di carta; potrebbe essere il Comune stesso a fornirli gratuitamente, magari all'interno di giornate specifiche di sensibilizzazione». Cosa manca a Torvaianica per ottenere la bandiera blu? «Sicuramente il lavoro più grande va effettuato sui fossi, tre presentano ancora valori che non consentono la balneabilità (Pratica, Crocetta e Orfeo, ndr). Il lavoro dell'amministrazione sta muovendo proprio in questa direzione. Ci siamo attivati con grande anticipo per contrastare eventuali sversamenti il-

leciti. Dopodiché per ottenere il riconoscimento ci sono tanti fattori sui quali bisogna lavorare. Gli interventi predisposti per il litorale sin qui sono importanti, dai percorsi di accessibilità alle spiagge pubbliche con le passerelle, le rampe di accesso, ai servizi igienici senza dimenticare le sedie job. Anticipo un'ulteriore novità per la quale siamo per la verità un po' al limite con i tempi, nel senso che probabilmente non ce la faremo per quest'estate ma che comunque è pronta a partire: doteremo i tratti di spiaggia libera di docce e fontanelle con acqua potabile, il che ridurrebbe ulteriormente il consumo di plastica tanto per restare in tema, per completare i servizi offerti al cittadino o al turista». Luca Mugnaioli

Nelle foto (in alto): la Sagra del Torvicello 2019, è stata la prima plastic-free; (sotto) Giovanni Ruo, Consigliere M5S e Presidente della Commissione Tutela Ambiente



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CRONACA

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Consorzi, ok alla commissione ad hoc Ardea: nasce un organo 'speciale' per fare luce sui rapporti tra le strutture e l'ente. E' la svolta? Venerdì 29 giugno 2019 il Consiglio Comunale di Ardea si è riunito in seduta straordinaria per discutere, tra gli altri, della proposta di “istituire una Commissione consiliare temporanea e speciale per lo studio dei problemi inerenti i consorzi e i comprensori del territorio di Ardea”. La discussione sul punto all'ODG, non priva di qualche schermaglia tra maggioranza e opposizione, è arrivata dopo circa 3 ore di lavori. Il caso della Riccobono Nella prima seduta di questa commissione, che sarà convocata dal Presidente del Consiglio Comunale - che poi cederà tale compito al segretario della stessa commissione - sarà quella di eleggere Presidente e vice. A prenderne parte saranno i consiglieri comunali espressione dei gruppi consiliari, mentre per la maggioranza parteciperà la consigliera Giovannella Riccobono; sulla sua partecipazione sono state sollevate perplessità considerando che la stessa componente della maggioranza vive in un Consorzio. «Vivere in un Consorzio dà la possibilità di conoscere meglio le varie situazioni», ha dichiarato la consigliera pentastellata. «La materia è molto complessa, ci sono aspetti da chiarire. Io, vivendo direttamente in un consorzio, reputo di avere competenza sull'argomento. Credo che questo sia un valore aggiunto, non un impedimento. L'obiettivo è quello di promuovere la legalità». I compiti della commissione La commissione, è opportuno sottolinearlo, sarà pubblica; viene definita “speciale” solo per l'oggetto, una tematica ben definita, poiché per il resto è da considerarsi alla stregua delle altri commissioni consiliari. Inizialmente era stata inoltre paventata l'ipotesi di predisporre riunioni a porte chiuse, anche se con il collegamento in streaming, per evitare “interferenze” esterne e consentire ai membri di lavorare in tranquillità. Alla fine però si è optato per lasciare aperta la partecipazione del pubblico, il che non darà chiaramente, così come per le altre commissioni del resto, la possibilità di intervento; contestuale comunque sarà il servizio streaming per seguire i lavori anche da casa. Il tema di studio oggetto della seduta sarà scelto di volta in volta e non è esclusa la convocazione di tutti quei soggetti che, in modo più o meno diretto, hanno un qualche tipo di interesse nella vicenda. Savarese: «Servono chiarimenti definitivi» «Serve far luce su questo argomento, una volta per tutte», dichiara Mario Savarese. «Di lavoro ce ne è molto da fare soprattutto per

Nelle foto (dall'alto): strada chiusa da una sbarra a Tor San Lorenzo; il Consorzio Lupetta; Mario Savarese e Giovannella Riccobono del M5S

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La commissione dovrà far luce sulla legalità nonché sui rapporti tra l'ente e i consorzi. Il Sindaco: «Va fatta chiarezza una volta per tutte» chiarire gli aspetti legali, caso per caso; inoltre passeremo al vaglio le varie convenzioni tra i consorzi e il Comune verificando se, da entrambe le parti, tutti gli oneri siano stati rispettati. Ci sono poi le questioni dei passaggi a mare e del posizionamento di sbarre e cancelli che vanno chiarite. Le difficoltà di certo non mancano: gli atti costitutivi, spesso, risalgono a moltissimi anni fa e in tal senso abbiamo avanzato richiesta al Comune di Pomezia per cercare di recuperare la documentazione originale». «Ad Ardea – chiosa Savarese – esistono molteplici tipologie di consorzi e a mio avviso alcuni non rientrano neppure in questa categoria ma sono dei supercondomini. Valuteremo caso per caso le varie situazioni specifiche». Eliana Peperoni (Per Lupetta): «Finalmente la questione viene affrontata» «Il Comune di Ardea ha approvato, il 28 giugno scorso, la istituzione della Commissione Speciale di Studio sui Consorzi/Comprensori.Dopo circa tre anni di lavoro, di ricerca, di indagini e di analisi documentale svolti dall’Associazione “Per Lupetta”, dopo aver dialogato con gli Enti gerarchici e di controllo, come ad esempio la Prefettura, ma soprattutto, dopo circa 70 anni di indifferenza, finalmente il Comune ha deciso di porre il dovuto “ascolto” alle questioni dei consorzi.Come presidente dell’Associazione mi auguro di poter offrire alla Commissione un contributo efficace scaturito proprio dalla somma delle conoscenze, degli atti e dei documenti in nostro possesso nell’ambito del Consorzio Lido dei Pini Lupetta ed agevolare i Commissari nella ricerca di una soluzione che veda il rispetto della legge e dei diritti dei cittadini tutti», ha scritto in un post su Facebook Eliana Peperoni, Presidentre dell'Associazione Per Lupetta.



Estate 2019: Pomezia e Torvaianica in FestivaL Fino al 22 settembre musica, cinema, spettacoli, musical, sagre, animazione e teatro n’estate all’insegna del FestivaL ha preso il via a Pomezia e Torvaianica. Fino al 22 settembre le piazze della Città diventeranno teatro di spettacoli, musical, feste, sagre, incontri culturali, notti bianche e visite guidate che accompagneranno residenti e turisti nel corso di tutta l’estate. Le date Proseguono gli spettacoli di Pomezia in Musical (13-20-27 luglio), tornano le tradizionali Festa di San Benedetto (dal 12 al 14 luglio) e Notte Bianca di Pomezia (13 luglio). Tante le serate dedicate al cinema in piazza con la novità del festival cinematografico itinerante Cinemadamare (dal 3 al 7 settembre). Arriva per la prima volta la Festa dei Pescatori (dal 16 al 18 agosto), tornano le sagre e il festival dello street food (dall’8 all’11 agosto), il grande cabaret (27-28 luglio), il teatro di strada (7 luglio), la musica delle grandi occasioni, con il Concerto “La grande musica del cinema” (6 luglio) e Pratica jazz (dall’8 al 10 agosto). Chiude la stagione a Torvaianica la “Notte bianca in riva al mare” a cura dei balneari (31 Agosto). Al Museo Lavinium l'Eneadi Festival Inoltre il Museo civico archeologico Lavinium sarà la cornice dell’Eneadi Festival, un mese di incontri con giornalisti e ospiti prestigiosi su temi di stretta attualità: dal 5 luglio al 3 agosto tutte le sere musica dal vivo a partire dalle 20.00 e a seguire dibattiti, interviste e approfondimenti. Simona Morcellini: «Eventi per tutti i gusti» «Un programma ricco e per tutti i gusti – spiega la vice Sindaco Simona Morcellini – Oltre tre mesi di eventi di qualità che offriranno un’estate divertente e interessante per i nostri concittadini e per i turisti che sceglieranno di trascorrere le vacanze sul nostro litorale. Sarà un’estate di festival: musical, teatro, cinema, attualità, spettacoli, cibo e divertimento riempiranno le nostre piazze e il Museo Lavinium». Il Sindaco: «Sarà una grande estate» «Voglio ringraziare tutte le realtà che organizzano gli eventi – aggiunge il Sindaco Adriano Zuccalà - tanti i soggetti coinvolti: dalle associazioni ai comitati di quartiere, dalle pro loco ai commercianti, a dimo-

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Estate 2019: Pomezia e Torvaianica in FestivaL. Fino al 22 settembre musica, cinema, spettacoli, musical, sagre, animazione e teatro nelle piazze.

strazione che la collaborazione tra l’Amministrazione e il mondo della cultura è sempre più vincente. Ringrazio inoltre i dipendenti dell’Ufficio Cultura per il grande lavoro e auguro a tutti una buona estate».

Guarda il programma completo dell’Estate 2019 su -> www.comune.pomezia.rm.it/ estate2019 Al Museo Lavinium il Festival delle Eneadi: dal 5 luglio al 3 agosto musica dal vivo, dibattiti e interviste con personaggi del mondo della cultura, dell’industria, della politica e dell’attualità.



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POLITICA

luglio 2019

Rivoluzione Torvaianica, il litorale cambia Stabilimenti aperti tutto l'anno, ordinanze anti-plastica e servizi per la spiaggia libera orvaianica cambia volto. L'amministrazione comunale ha predisposto nell'ultimo mese tutta una serie di interventi che andranno a cambiare la concenzione del litorale di Pomezia. A nostro avviso la decisione più importante riguarda la destagionalizzazione delle attività turistico-ricreative sulle aree demaniali marittime del litorale di Torvaianica. In pratica, da quest’anno, chioschi e stabilimenti balneari potranno essere aperti anche in inverno e non più soltanto durante la stagione estiva. «Un passo importante per il nostro litorale – aggiunge il Sindaco Adriano Zuccalà – Con la destagionalizzazione delle attività su spiaggia, Torvaianica può diventare un’area di attrazione turistica per tutto l’anno e offrire servizi indispensabili alla cittadinanza e ai turisti, come la pulizia delle spiagge e il controllo sul litorale. Con questo atto rispondiamo con i fatti a chi in questi mesi ha cercato di affossare Torvaianica diffondendo informazioni false. Ringrazio infine le associazioni di categoria dei balneari per la collaborazione». Estate plastic-free La seconda novità riguarda il divieto di utlizzare la plastica negli eventi gastronomici organizzati a Pomezia e Torvaianica. Un obbligo, quello dello stop ai prodotti usa e getta, che scatterà nel 2021, quindi un plauso va senza dubbio agli amministratori che hanno deciso di anticipare le tappe; dando seguito ad una mozione del Consigliere Gianni Ruo il regolamento sagre e feste è stato modificato a beneficio della “riusabilità” o, in alternativa, della “compostabilità” circa i materiali utilizzabili. Fumo in spiaggia: l'ente avrà il coraggio di seguire Anzio, Ladispoli e Latina?

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Sarà un’estate no smoke, almeno in molte spiagge del Lazio, ma la tendenza – che arriva dall’Adriatico e più precisamente da Bibione, in Veneto – si sta estendendo rapidamente anche in molte altre Regioni. Per contrastare l’incivile abitudine di gettare sulla sabbia i mozziconi di sigaretta ed evitare il fumo passivo, i sindaci di molti Comuni, tra cui Anzio e Ladispoli, hanno firmato le ordinanze che vietano di fumare sia sulla battigia sia in acqua nei 200 metri lineari dalla riva. Il divieto è ancora più completo: oltre a non poterle fumare in spiaggia, a maggior ragione le sigarette tradizionali sono completamente bandite specialmente quando si trasformano in rifiuti, per cui è vietato anche gettare in acqua e sulla sabbia tutti i “prodotti da fumo”, non solo i mozziconi, ma anche la cenere. A fare da apripista nel Lazio è stato il sindaco di Ladispoli, che ha deciso per multe salate ai trasgressori. «Siamo stanchi di vedere le nostre spiagge e le nostre strade deturpate da mozziconi di sigaretta. La violazione dell’ordinanza sarà punita con una multa fino a 500 euro», ha dichiarato il Primo Cittadino, Alessandro Grando. Praticamente quasi il costo della vacanza di una persona. Anche il Comune di Anzio, a partire dal 1 Giugno, ha deciso di

adeguarsi. Il sindaco Candido De Angelis, imitando il collega ladispolano, ha emesso l’ordinanza anti-fumo. Restando nelle vicinanze, a Latina è stata recentemente approvata una mozione che vieta il fumo sulle spiagge libere, nell’area della battigia entro i 5 metri, in acqua, nelle zone soggette a maggiore tutela naturalistica e su tutto il territorio comunale “in presenza di soggetti maggiormente vulnerabili quali bambini e donne in evidente stato di gravidanza”. A Ostia, invece, dal X Municipio arriva solo la raccomandazione di “non fumare in spiaggia”. Tempi duri, quindi, per chi dipende dalle bionde, perché si potrà fumare solo presso i locali attrezzati per fumatori, all’aperto e nelle aree non attrezzate, ma solo se in possesso di appositi raccoglitori con chiusura ermetica. E a Torvaianica? Si studia. Al momento l'ipotesi più accreditata è quella di “obbligare” i fumatori a dotarsi di contenitori porta cicche in modo da evitare che la sigaretta si trasformi in rifiuti. Niente scelte drastiche dunque, probabilmente per timore di compiere scelte troppo impopolari. Ma si sa, a volte è proprio qui che si vedono le capacità di un'ammnistrazione. (continua)

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POLITICA

luglio 2019 (segue) Bagnini, sedie job, bau beach: pronte anche fontanelle e docce L’avvio ufficiale della stagione estiva è stato l'11 Maggio socrso e si concluderà il 27 Ottobre 2019. Per la sicurezza dei bagnanti sulle spiagge libere, il Comune di Pomezia ha installato, a partire da metà giugno e fino a metà settembre, otto postazioni di salvataggio. La copertura, considerando l'intervallarsi degli stabilimenti privati, sembrerebbe buona ma considerando il numero totale degli accessi a mare, una sessantina, le postazioni dovrebbero essere ulteriormente incrementate. Per quanto riguarda gli animali, durante la stagione balneare, gli animali domestici potranno entrare in spiaggia dalle ore 20,00 alle ore 08,00 sull’intero arenile demaniale, mentre è sempre consentito nelle “bau beach” tra i passaggi a mare n. 57 e n. 58; e n. 04 e n. 05 e presso le concessioni marittime del litorale di Torvajanica che hanno predisposto apposite aree. «Si dà avvio ad una nuova stagione balneare che porta diverse novità», ha dichiarato Adriano Zuccalà Sindaco di Pomezia. «Prima fra tutte, le 8 postazioni di salvataggio equipaggiate con sedia Job, bagni pubblici e defibrillatore, inoltre 12 passerelle aggiuntive per raggiungere la spiaggia. Puntiamo ad ampliare sempre di più i servizi del nostro litorale, che vedrà

nelle prossime settimane anche diversi interventi di riqualificazione». Verosimilmente per il prossimo anno oramai, le spiagge libere verranno dotate anche di fontanelle con acqua potabile e docce al fine di completare l'offerta per i bagnanti. Cosa manca Come abbiamo avuto modo di documentare con la nostra inchiesta sulle barriere architettoniche girando per il litorale le criticità non mancano. Le attenzioni maggiori, al netto del solito ecomostro di Piazza Ungheria, sono concentrate tutte sulla fascia centrale che, dobbiamo dirlo, è abbastanza curata. Recentemente sono stati effettuati anche dei sopralluoghi sulla passeggiata con interventi a metà tra manutenzione e riqualificazione. Allontanandosi però a destra e a sinistra della piazza principale la situazione è nettamente peggiore: mancanza totale, o quasi, di marciapiedi, strade piene di buche, una viabilità che, come ogni anno, è messa in crisi dall'incremento della popolazione; il picco dei disagi, anche qui cosa risaputa, lo si tocca a Campo Ascolano e nel tratto tra Torvaianica e il Villaggio Tognazzi, con una sorta di terra di nessuno in balia di posteggiatori abusivi dove la sosta selvaggia paralizza la circolazione. Finora però, in sei anni di amministrazione monocolore, di idee per porre rimedio ai problemi dell'area nem-

Due anni di "nulla" ARDEA - Sono passati due anni da quando amministra il M5S nel Comune di Ardea. Voglio partire a monte di una situazione amministrativa poco piacevole. Quando il primo cittadino non era Sindaco scorrazzava per i vari comprensori della città accusando la vecchia amministrazione di mancanze nei confronti dei cittadini e del territorio. Lo si vedeva dappertutto e pubblicava attraverso il suo blog oppure sui giornali territoriali provocando l’amministrazione e sbandierando ai cittadini tutto quello che era negativo denigrandola. Sono passati due anni e ancora non ho visto realizzata materialmente una sola parola di quello che lui sponsorizzava quando era un semplice cittadino. Nel 2017 qualche mese dopo l’insediamento, abolì il servizio scuolabus per accompagnare i bambini a scuola. Ad ottobre 2017, chiuse la delegazione di Tor San Lorenzo; a dicembre 2017 ha dichiarato dissesto finanziario per la città di Ardea, portando al tracollo, un paese di circa 50.00 abitanti. Vi ricordo cittadini che il sindaco di Ardea, ama sponsorizzare la nostra città su tutti i social e sulle varie reti televisive, parlando della nostra terra e in special modo dell’uso civico di Ardea come una terra malavitosa, come l’università dell’abusivismo, denigrando commercianti e cittadini che vivono in quel pezzo di terra definito o meglio nominata compendio “Le Salzare” o 706 ettari. Il compendio è stato trasferito al Comune di

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meno l'ombra. Manca, ancora, anche una postazione di pronto soccorso in loco, che consentirebbe un primo intervento in attesa del trasferimento in ospedale. Sul fronte sicurezza poi, come abbiamo documentato, non tutti gli accessi a mare rispettano standard accettabili per consentire un rapido quanto agevole accesso in spiaggia degli operatori. Chiudiamo con l'intrattenimento estivo: Pomezia e Torvaianica vivranno il consueto mix di musica, cinema, spettacoli, musical, sagre, animazione e teatro nelle piazze. Per la prima volta da due anni a questa parte non ci sarà il Pomezia Light Festival, al suo posto tuttavia il festival cinematografico itinerante Cinemadamare. Vedremo dunque se le scelte dell'amministrazione alla fine pagheranno o meno.

Periferie trascurate, viabilità in tilt per l'esatate, passaggi a mare con criticità. Questo ed altro manca a Torvaianica

Ardea dal Demanio dello stato a febbraio 2017. Per questa situazione doveva essere rispristinato l’ufficio speciale strategico, per poter iniziare un lavoro di pianificazione o censimento per l’assegnazione di quelle terre ai possessori, a tutt’oggi ancora niente, solo proclami. Ardea in una rete televisiva è stata definita dal primo cittadino Area 51 del Nevada. Un buon padre di famiglia non parla male dei suoi figli, anzi cerca di aiutarli e di non farli trovare in difficoltà. L’elenco continua ed è abbastanza lungo. Le strade sono ridotte ad un colabrodo incidenti stradali tutti i giorni, persone e ragazzi vittime di incidenti, le strade sono intransitabili, inesistente la sicurezza stradale. Il paese è allo sbando. La sicurezza pubblica per i cittadini , è ai minimi termini. I disabili non hanno avuto la benchè minima attenzione. Attraverso bandi pubblici concedono le farmacie comunali, compresi i dipendenti pubblici che lavorano presso l’amministrazione comunale di Ardea, che attraverso il bando di concessione verranno ceduti al privato insieme alle farmacie. Si pubblicano manifestazioni di interesse sul trasferimento degli uffici comunali, si impegnano soldi pubblici per il trasferimento della mobilia presso i nuovi uffici comunali, si fanno comunicati stampa sull’ intento dell’amministrazione di trasferire gli uffici. Ma ad oggi solo proclami. Vogliamo parlare della gara riguardante la raccolta dei rifiuti solidi urbani? Ad oggi ancora niente. Lido delle Salzare è una discarica abusiva ed è a rischio ambientale e a rischio salute pubblica dei cittadini. L’elenco è abbastanza lungo, mi fermo qui e mi chiedo: cosa ha fatto l’amministrazione in questi due anni di mandato? Un movimento che sbandiera l’onestà, la trasparenza e la legalità, ma dove viene messa in atto questa fortunata triade? Non ad Ardea. Consigliere Comunale “Con la gente per Ardea” Dott.ssa Edelvais Ludovici


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CRONACA

Il Corriere della Città luglio 2019

Pomezia: gli Amici di Federica dal Papa Gita a Roma per l'udienza papale: il Pontefice incontra Armando, il papà di Federica Monti volte ci perdiamo in domande inutili che sappiamo già non avranno mai risposta come il senso di una scomparsa improvvisa come quella di Federica. Eppure,quando guardo questi ragazzi speciali mi rendo conto, in memoria del suo ricordo, di quanto si sia fatto, attraverso le nostre mani e di quanto,nei loro volti, si ritrovi un pezzetto di lei chiuso nell'amore che li accomuna. E così, anche in un evento come quello dell'udienza papale, ci siamo ritrovati felici,commossi e legati tra noi con cinghie invisibili sempre più strette, perché questo é il miracolo dell'amore. Un amore che forse molti non conoscevano,io stessa direi, perché amare incondizionatamente significa guardare nella stessa direzione senza sentire la fatica,il dolore e andare oltre i propri limiti,anche quando é proprio il tuo corpo a portene. Ma é nella parola"insieme" che si riesce ad andare oltre, e anche al di lá della stessa paura.E cosi, ci siamo ritrovati tutti,come in una stramba squadra dove non contano i numeri anzi più ce ne sono meglio é, ad indossare lo stesso colore che non era solo quello della maglia che portava il nome di Federica, ma era quello dell'Amore! Ed é stato cosi evidente che perfino il Papa si é accorto di lui quando si é fermato davanti a noi ed ha preso dalle mani di Armando,il papá di Federica, il pallone firmato da noi,il simbolo dell'unione del nostro gruppo! É stato un momento unico,mescolato di emozioni e lacrime,un incontro di occhi e di mani,un incontro tra due padri che amano gli altri e che soffrono per loro dentro senza dire niente, con pudore nel farlo ma che scelgono di amare comunque. Anche quando fa davvero tanto male. Siamo partiti felici e ansiosi nell'attesa di questa udienza e siamo tornati piu emozionati e riempiti gli uni degli altri,ancor piú carichi di felicitá esplosi in canti di a chi, qualcuno stupidamente potrebbe pensare di non dar voce credendoli incapaci di farlo..E invece noi nel nostro percorso,vediamo ogni

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giorno quanto le disabilitá sono solo capacitá diverse dalle quali ognuno di noi può imparare moltissimo,basta solo volerlo. E che fortuna abbiamo noi a poter condividere tutto questo,tutti quegli abbracci e quei sorrisi sinceri,puri,umili a dirci grazie quando siamo noi a doverlo dire a loro! Io spero che nel cuore di questi ragazzi "speciali", e lo sono in tutto, resti davvero qualcosa di noi che fará parte sempre del loro bagaglio di vita. La gioia di aver percorso lo stesso sentiero insieme seppur per un momento,piedi gli uni a fianco agli altri spinti a muoversi nella stessa direzione, imparando insieme a camminare e fino a lasciarli andare da soli lasciando scomparire le nostre orme. Ma sarebbero solo nascoste perché noi saremo sempre li pronti a sorreggerli. Sarebbe un pó come guardarli ancora a distanza senza mai

interferire con il loro modo di vivere. Allora avrebbe avuto davvero senso il nostro Amore...

«E così, anche in un evento come quello dell'udienza papale, ci siamo ritrovati felici,commossi e legati tra noi con cinghie invisibili sempre più strette, perché questo é il miracolo dell'amore»

Caldo, allarme anziani REGIONE - «Siamo preoccupati per l’arrivo in Italia dell'ondata di caldo africano che avrà domani un primo picco. Penso soprattutto ai cittadini più fragili e innanzitutto agli anziani. Nel solo Lazio ci sono oltre 370.000 ultraottantenni. Fra di essi più di 60 mila hanno superato i 90 anni. È molto importante che non siano lasciati soli nella stagione del caldo estivo. Numerose ricerche scientifiche, infatti, mostrano una significativa correlazione tra isolamento sociale e mortalità». E’ quanto dichiara Paolo Ciani, consigliere regionale di DEMOS - Democrazia Solidale e vicepresidente della Commissione Sanità alla Regione Lazio. “Come sottolineato da chi quotidianamente è accanto alle persone fragili, in questi giorni ognuno di noi deve moltiplicare attenzione e generosità verso chi è più isolato. Ricordiamoci il dramma del 2003, quando in seguito ad un’ondata di calore morirono migliaia di anziani. Per rispondere concretamente a questa situazione ho fatto stanziare alla Regione fondi in favore di programmi per prevenire l’isolamento sociale degli anziani. Penso sia fondamentale che istituzioni, associazioni e cittadini, facciano rete e promuovano una grande mobilitazione perché nessuno rimanga solo», conclude Ciani.



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RUBRICHE

Il Corriere della Città luglio 2019

Cenerentole in tacchi a spillo Nuova rubrica de Il Corriere della Città dedicata all'universo femminile e non solo envenute/i nella nostra e vostra nuova rubrica. Una rubrica al femminile, ma ovviamente non solo, che vuole interessarsi al mondo visto con gli occhi delle Donne.Una società dove spesso gli uomini devono dire "yes miss!", infatti il ruolo della donna, anche se con molti sacrifici, è ormai ai vertici della nostra società. In questa rubrica scopriremo la forza, ma anche la fragilità, delle mamme, delle figlie, delle donne in carriera, un esercito di "cenerentole in tacchi a spillo" (perché diciamocelo, davanti ad un tacco dodici, possono svanire anche le peggiori paturnie), che ogni giorno sembrano volerci dire "Sono qui! Guardami! Me lo sono meritato!". Tratteremo vari argomenti, dai più seri e impegnativi ai più leggeri e ironici. Ma vogliamo sentire la vostra voce, per cui inviateci temi di cui volete parlare, domande alle quali cercheremo di rispondere, quel dubbio di cui ancora non avete parlato ancora, nemmeno alla vostra migliore amica.Cari maschietti, non ve la prendete, siete ben accetti anche voi, magari potremmo aiutarvi a capire un po' di quel complesso universo chiamato "donna"chi siamo? Donne anche noi! Il dialogo tra amiche In questo numero partiamo dall’amicizia tra Donne. "Scusa, Ma Quest'inverno, Che Disciplina Seguivi In Palestra?"(Secondo Me Hai Buttato Solo I Soldi Dalla Finestra)"E' Stato Bravo Il Mio Personal Trainer, Non Trovi?". (mica come il tuo!!!! ma si chiama Mark Caltagirone?!)A bbiamo iniziato con un "classico" dialogo tra "amiche". A chi di noi non è mai capitato di ritrovarsi a dire ad un’amica qualcosa e a pensare l'esatto contrario?Questo è quello che accade anche tra amiche, perché da sempre la rivalità è soprattutto donna. Che poi diciamocelo, se ci unissimo di Vogliamo sentire la vostra più...potremmo opinione: allora al via comdiventare un menti, racconti e consigli. esercito imbatScriveteci a: redazione@ tibile, capace di ilcorrieredellacitta.it disinnescare specificando la rubrica

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una bomba atomica con una forcina per i capelli in una mano e un rossetto nell' altra. Ma proprio non ci riusciamo. Non tutte, per carità, ma la maggioranza di noi vuole trovare i propri difetti nell' altra, come se si specchiasse in quel famoso magico specchio sussurrandogli "specchio specchio delle mie brame..."E poi arriva il momento in cui tutto passa, ci trasformiamo improvvisamente davanti ai problemi, e alle fragilità che “lei” ci confida. Sappiamo diventare le amiche insostituibili, quelle che rimangono quando il rimmel cola, quelle che nascondono col piede il display della bilancia, quelle che ti giurano e spergiurano che lui tornerà, anche a costo di un sequestro di persona.Siamo così, qualcuno diceva "dolcemente complicate", descrivendoci benissimo. Un mix equilibrato in bilico tra Crudelia e Biancaneve. Poi ci sono dei casi particolari, e per fortuna limitati, in cui le amicizie tra donne si trasformano in veri e propri casi da TG, psicosi particolari legate a disturbi di natura psicologica, che già da molti anni in America chiamano FRENEMY (frenami). E qui care amiche i toni si fanno più seri e diciamo che c'è poco da scherzare, anzi leggete attentamente quanto stiamo per dirvi e fate attenzione qualora qualcuna delle vostre "amiche" rientrasse nella nostra descrizione di frenemy. Una frenemy può essere svelata ad ogni età. A partire dall'infanzia, è quel tipo di amica, che seppur dichiarandosi amica fidata, in cuor suo nutre sentimenti di invidia nei nostri riguardi. Tali pensieri non hanno nulla a che fare con l'affetto e il rispetto. La frenemy si avvicina all'oggetto di cui è invidiosa, in questo caso la sua amica, per sapere tutto di lei. Un aspetto curioso, del rapporto con queste donne è che solo la frenemy vive questa morbosa rivalità, mentre la controparte, ignara, la tiene in grande considerazione. Anche il modo di aiutare è rivelatore, perché sarà sempre maldestro o indirizzato verso consigli volti al fallimento dell'altra. La differenza è che in un rapporto sano tra amiche, può anche capitare di provare la voglia si essere nei panni dell'altra, ma in questo caso una amica "normale" direbbe anche,

senza problemi, "vorrei proprio essere nei tuoi panni. In questo momento ti invidio molto", piuttosto che quell'entusiasmo esagerato, tanto da parere inquietante. Liberatevi e riconoscete subito chi ha l'oro in bocca, ma l'amaro nel cuore. Ma tranquille, la loro natura salterà fuori prima o poi, dovete solo cogliere bene i segnali. Queste amicizie possono arrivare a essere pericolose, ci sono casi di cronaca ovunque. Una volta però smascherate, sarà anche la "vittima" a soffrire tremendamente, perché non c' è peggiore forma di tradimento, che il tradimento di un'amica, anche perché quasi mai ci perdoniamo l'ingenuità di aver creduto in qualcosa che invece era solo nella testa. Maria Grazia

Fontana abbandonata

POMEZIA - Segnalazione del consigliere Fabio Fucci. «In alto nella foto vedete Largo Brodolini con la sua fontana e la rotatoria. La foto la ritrae nello splendore in cui ha vissuto fino ai primi mesi del 2018. In basso nella foto vedete Largo Brodolini come è oggi».



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RUBRICHE

Il Corriere della Città luglio 2019

Mi chiamano Bond, Bonding per la precisione La riscoperta della potenza della natura e la lotta contro i pregiudizi sociali arlando di maternità, negli ultimi 30 anni si sono fatti molti passi in avanti, o forse indietro, a seconda dei punti di vista, nel tentativo di recuperare una componente più fisiologica e umana del parto e di tutto ciò che gli gira intorno. Dopo un’estrema medicalizzazione si sta riscoprendo la potenza della natura e in qualche modo si sta restituendo fiducia alle donne e perché no, anche ai neonati. E tra scoperte e riscoperte, alla base di ogni riflessione, compare sempre più spesso il fenomeno del “bonding”, ma cosa s’intende realmente con questo termine? Cominciamo con il dire che la parola in sé è stata coniata nel 1982 negli Stati Uniti per descrivere un processo indispensabile per la sopravvivenza della specie umana. Il termine deriva dall’inglese “bond” che significa di fatto attaccare, incollare, legare a indicare un legame profondo che garantisce nello specifico al neonato di essere accudito, coccolato, amato, nutrito e protetto. Il legame di cui sto parlando deve essere inteso come un “legame fisico” che prescinde dal concetto di attaccamento e che in qualche modo fa emergere, in un momento particolarmente sensibile, degli istinti nascosti che sono alla base di una grande capacità comunicativa. Non dimentichiamoci che l’uomo possiede un corredo di neuroni davvero speciali che si chiamano “neuroni specchio”. Queste cellule cerebrali sono alla base delle nostre capacità empatiche, sono responsabili della nostra capacità di vivere le emozioni degli altri come se fossero le nostre, come se ogni volta vestissimo i panni di un attore in

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Il termine deriva dall’inglese “bond” che significa di fatto attaccare, incollare, legare a indicare un legame profondo che garantisce nello specifico al neonato di essere accudito, coccolato, amato, nutrito e protetto.

una commedia… ma non solo!!! Avete idea di quando state guardando la tv e siete talmente presi da quello che sta succedendo che fisicamente vi muovete come se foste i protagonisti del film? Succede ai mariti quando guardano la partita di calcio e l’attaccante che sta per segnare non si decide a tirare e così alla fine loro stessi mimano il gesto di calciare il pallone. Oppure succede alla mamma che imbocca il proprio bimbo e che apre la bocca e la chiude ad ogni boccone. Ecco i neuroni specchio fanno questo: ci fanno vivere le emozioni degli altri come se fossero le nostre, ma allo stesso tempo ci impongono anche di intervenire per “risolvere” in qualche modo l’emozione che un altro sta vivendo. Ecco perché le mamme diventano così brave a riconoscere i diversi pianti del proprio bambino e perchè solo loro sanno calmarlo! Detto così sembra facile, ma il realtà il processo è piuttosto complesso, pieno di variabili e condizionato dall’ambiente e dallo stato di salute di mamma e bambino. Senza contare poi che la nostra società non concepisce l’idea di un legame basato sulla dipendenza fisica… “non tenerlo in braccio tutto il giorno altrimenti si vizia”. Il bonding quindi può essere favorito oppure ostacolato. Sicuramente il primo passo è quello di mettere il neonato a contatto pelle a pelle con la mamma già subito dopo il parto per almeno le prime due ore. In questo arco di tempo infatti, in genere i neonati sono tranquilli, aprono gli occhi, ascoltano le voci e cercano il seno della mamma ed è proprio in questo momento che ricevono il primo imprinting dal mondo esterno. In questa fase più che in qualunque altra bisognerebbe evitare l’intromissione di persone estranee. Il neonato deve sentire e respirare la sua mamma con tutto il corpo…pelle a pelle appunto. Nelle ore seguenti di solito i neonati dormono nel tentativo di recuperare le forze dopo il parto e le loro capacità percettive si sopiscono fin quasi a spegnersi per un po’. Questo momento dovrebbe essere dedicato ai vari controllo di routine e a la trasferimento del bimbo nella culla, così che anche la mamma ha modo di elaborare quello che è appena successo e di riposare dopo un lungo travaglio. A questo punto il fenomeno del bon-

ding è partito… nessuno lo fermerà. E quando le condizioni di salute di mamma e bambino non consentono di mettere il bimbo a contatto con la sua pelle? Purtroppo non tutti i parti sono sereni e alcuni neonati potrebbero aver bisogno di essere messi in incubatrice, in questi casi bisognerebbe comunque mettere i genitori in condizione di poter vedere e toccare il proprio bimbo il più precocemente possibile. Il supporto e l’aiuto dei sanitari, in questi casi è fondamentale, spiegare come toccare il bimbo senza fargli male o senza compromettere l’attività di eventuali dispositivi di monitoraggio è molto importante per non far sentire i genitori inutili in un momento già carico di paure, tensioni e sensazione d’impotenza. Inoltre un recente studio condotto su neonati in terapia intensiva ha dimostrato che la stimolazione sensoriale tra mamma e neonato migliora le condizioni emotive di entrambi aiutandoli a superare lo stress della separazione e influendo positivamente anche sul loro sviluppo cognitivo e comportamentale. Non dimentichiamoci che i neonati sono mammiferi con tutti gli istinti dei cuccioli di mammifero, istinti che negli anni noi adulti perdiamo (o almeno perdiamo la coscienza di possederli), quindi sono capaci di sentire la vicinanza della mamma anche solo attraverso la percezione del suo odore. Tutto viene regolato da un silenzioso e continuo dialogo ormonale tra mamma e bambino che inizia con la fecondazione dell’ovocita e non termina mai più! L’ossitocina in assoluto è l’ormone dell’amore. Siamo abituati a pensarla solo in funzione delle contrazioni ma in realtà la produciamo anche quando stiamo per fare l’amore ed il picco più alto nel sangue materno compare circa due ore dopo il parto: è l’ormone che stimola l’accudimento. Le endorfine, anche loro altissime subito dopo il parto, sono oppiacei naturali e inducono un senso di benessere generalizzato. L’adrenalina materna e fetali prepara la coppia ad affrontare il silenzioso e laborioso compito di legarsi indissolubilmente e in qualche modo di prendersi reciprocamente cura l’uno dell’altra. E infine la prolattina, che associamo spesso solo al discorso dell’allattamento, ma che in realtà è anche l’ormone del nido. Insomma care mamme non fatevi ingannare, quando qualcuno vi dirà che state viziando vostro figlio perché lo tenete troppo a contatto, rispondete che in realtà state solo crescendo un bambino sicuro di sé e certo dell’amore e dell’appoggio dei suoi genitori. Dott. Ost. Catiuscia De Renzis dovevolalacicogna@libero.it


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CRONACA

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L'avvocato risponde n amministratore di condominio pone il seguente quesito alla redazione: l'amministratore di condominio in quale ruolo viene inquadrato in applicazione delle norme sulla privacy ed, in caso di evento in violazione della normativa privacy Europea e Nazionale che comporti un danno in capo al condòmino, quali sono le conseguenze e le responsabilità alle quali l'amministrazione è chiamato a rispondere? Il diritto alla protezione dei dati personali è un diritto che appartiene a tutte le persone ed è sancito dall'art. 8, della Carta dei diritti fondamentali della Unione Europea. Attualmente è tutelato dal Regolamento 679/2016, del Parlamento Europeo e del Consiglio, che detta regole relative alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione degli stessi. La normativa Europea è integrata ed attuata dalla normativa nazionale tramite il D. Lgs. 101/2018.La normativa predetta, oltre a stabilire i principi generali ed i doveri ai quali attenersi nel trattamento dei dati, nonché ai diritti dei soggetti i cui dati sono trattati, definisce le figure dei soggetti coinvolti nell'attività di trattamento dei dati. Individua, quindi, il Titolare del trattamento, in colui che, singolarmente o insieme ad altri, determina le finalità e i mezzi del trattamento di dati personali; il Responsabile del trattamento, in colui che tratta dati personali per conto del titolare del trattamento; l'interessato nella persona fisica alla quale si riferiscono i dati personali. Nell'ambito condominiale, i condòmini che esprimono la loro volontà attraverso le deliberazioni dell'assemblea, nella qualità di titolari e/o contitolari determinano le finalità, i mezzi del trattamento dei dati personali. I condòmini, quali persone fisiche, oltre ad essere contitolari rivestono anche la veste di interessati, cioè di coloro i quali i dati vengono trattati. All'amministratore del condominio rimane, quindi, la sola gestione concreta dei dati.Dunque, il ruolo del titolare del trattamento dei dati spetta ai condomini riuniti nell'assemblea, la quale definirà le politiche e le finalità, in relazione al trattamento stesso, e nominerà l'amministratore. Costui, in quanto soggetto nominato a gestire i dati, in

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La normativa europea prevede anche l'esonero da responsabilità da parte del Titolare e/o del responsabile del trattamento, precisando che tali soggetti per ritenersi esonerati dovranno dimostrare sia che l'evento dannoso non è a loro imputabile, essendo la fonte del danno a loro estranea, sia di aver adottato tutte le misure idonee ad evitare il danno

virtù di apposito rapporto di mandato, secondo i parametri dettati dal codice civile e dall'assemblea dovrà attuare le misure tecniche ed organizzative richieste dalla norma privacy. Quindi, l'amministratore del condominio non potrà che essere il Responsabile del Trattamento dei dati e come tale risponderà dell'illecito trattamento dei dati personali dei singoli condomini (persone fisiche). Andando a trattare ora il secondo quesito posto dal lettore, circa la responsabilità per danni provocati dall'illecito trattamento dei dati personali, si evidenzia come il D. Lgs. 101/2018, abrogando l'art. 15, del D. Lgs. 196/2003, e l'art. 82 del Regolamento Europeo siano le norme di riferimento aventi natura sostanziale. L'art. 82 afferma il diritto dell'interessato (danneggiato) di ottenere il risarcimento dei danni, sia quello patrimoniale, sia quello non patrimoniale. Tale diritto sorge nel momento in cui è stata posta in essere una condotta, attiva o omissiva, che costituisca violazione di una prescrizione del regolamento. Il Regolamento indica ulteriormente che sono tenuti al risarcimento del danno il titolare o il Responsabile del Trattamento. I danni cagionati per effetto del trattamento dei dati personali sono assoggettati alla disciplina di cui all'art. 2050 c.c., che prevede una specifica ripartizione dell'onere della prova; pertanto, il danneggiato è tenuto a provare il danno ed il nesso di causalità tra questo e l'attività posta in essere, mentre sorge in capo all'autore della condotta l'onere di dimostrare di aver adottato tutte le misure idonee ad evitare il danno. Dunque, l'autore del danno, per sottrarsi alla responsabilità non è sufficiente che dia la prova negativa di non aver commesso alcuna violazione delle norme di legge o di comune prudenza, bensì sarà necessario che dimostri di aver impiegato ogni cura o misura atta ad impedire l'evento dannoso e quindi il pregiudizio per il danneggiato che potrà essere tanto patrimoniale che non patrimoniale. L'art. 82 del regolamento privacy disciplina anche il tema della ripartizione delle responsabilità tra il titolare del trattamento (condominio) ed il responsabile del trattamento (amministratore) ed a tal proposito riferisce che il titolare del trattamento (condominio) risponderà dei danni causati dal trattamento illegittimo, per violazione delle norme del regolamento e delle norme attuative. Invece, il responsabile del trattamento (amministratore) risponderà per violazione degli obblighi posti a suo carico direttamente dalla normativa, per aver disatteso le istruzioni del titolare del trattamento, ma anche per omessa informazione, quando non assolva al suo compito di avvisare il titolare del trattamento, in caso di condotte non correttamente disciplinate. La

normativa europea prevede anche l'esonero da responsabilità da parte del Titolare e/o del responsabile del trattamento, precisando che tali soggetti per ritenersi esonerati dovranno dimostrare sia che l'evento dannoso non è a loro imputabile, essendo la fonte del danno a loro estranea, sia di aver adottato tutte le misure idonee ad evitare il danno. Di fatto prevedendo una inversione dell'onere della prova che si inserisce in una presunzione di colpevolezza. Indubbiamente la responsabilità tra titolare e responsabile del trattamento è solidale nei confronti del danneggiato. Mentre nei rapporti interni tra titolare e responsabile vi sarà una ripartizione pro quota. Infine, si deve evidenziare come l'amministratore possa incorrere in una responsabilità diretta, quale responsabile del trattamento dei dati personali, quando ad esempio travalica o agisce in contrasto alle istruzioni del condominio, quando omette di effettuare le procedure di Data Breach, ovvero omette di informare l'assemblea che una data sua delibera è in violazione della normativa, della quale ne sarà l'esclusivo responsabile. Dunque, in capo all'amministratore del condominio, nell'ambito della disciplina sul trattamento dei dati personali e della libera circolazione degli stessi, ricadono obblighi importanti che non vanno assolutamente trascurati e/o sottovalutati, in quanto posti a tutela del diritto alla protezione delle persone fisiche, costituzionalmente garantito, e le cui violazioni potrebbero portare a responsabilità per danni nei confronti dei soggetti interessati. Avv. Antonio Aquino


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Una storia infinita: la migrazione Il razzismo è un sentimento che esiste da sempre: ma le particolarità valgono per l'universale a dualità delle pulsioni presenti nell’individuo, pulsioni di vita e pulsioni aggressive, esiste anche a livello mondiale tra le nazioni, tale opposizione è necessaria ad ogni progresso o pace. Nessun processo di civilizzazione è mai stato possibile senza affrontare ostacoli o tensioni esistenti tra i popoli, occorre un lungo processo di integrazione delle diversità di lingue, valori, culture, senza prescindere dallo stabilimento prioritario del diritto e delle regole di convivenza. Il razzismo, l’odio esistono da sempre, gli uni ritengono inferiori gli altri, la soluzione non è nell’affermazione di una presunta supremazia ma nella certezza che le particolarità di ognuno (derivanti tutte da un unico patrimonio genetico comune) valgono per l’universaIe. Molti particolari che si scoprono nell’incontro con l’altro, ad una più attenta osservazione, si rivelano familiari, svelano somiglianze inattese, suscitano ricordi della propria storia, come riflettersi in uno specchio, e, attraverso questi riconoscimenti, possono rappresentare importanti occasioni di crescita e di arricchimento personale. Un po’ come quando si viaggia e si torna a casa con i prodotti acquistati nei luoghi visitati. Gli altri siamo noi, negli sconosciuti proiettiamo le nostre parti rifiutate, pulsioni aggressive, pensieri ostili, cattiveria, privandoci in tal modo anche dell’ energia vitale in esse contenute; l’aggressività è una forza, una risorsa utile e indispensabile a sostenere ogni azione, cantare, scrivere, amare . Ogni etnia ha i suoi miti, le sue usanze, le sue credenze, i suoi valori e il proprio concetto personale di felicità, da rispettare, la situazione di dipendenza, di disparità genera distruttività, il lato pericoloso dell’aggressività. Ogni sangue blu è ricorso a quello rosso meticcio per rinnovare la specie nel corso dei millenni, punti di incontro dove barbarie e civiltà si articolano tra loro per infondere nuove energie alla specie umana e renderla in grado di affrontare più efficacemente le avversità che la vita non manca mai di elargire. Freud attribuiva all’odio iniziale anche una sorta di primitiva funzione di incontro, seppure per ripudiare l’altro ancora sconosciuto, un po’ come nei primi scontri tra gli adolescenti per lo stabilimento dei ruoli, base di ogni rapporto. La relazioni matura, dove non si pensa solo a se stessi, è il segno di una crescita emozionale sana, si raggiunge col tempo, con l’esperienza e il ritiro dei propri pregiudizi sull’altro. In una prima fase la diffidenza o l’idealizzazione (l’altra faccia dell’odio che scaturisce al cospetto della perfezione, del benessere dell’altro, della sua superiorità che fa sentire piccoli, inferiori, gli unici coi difetti), ostacolano la reale conoscenza dell’altro, come accade negli amori improvvisi, i colpi di fulmine. La storia ha dimostrato, tanto

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oggi che ieri, che i miti religiosi, tutti, senza eccezione, malgrado le affermazioni di pacifismo, nutrono un sentimento di superiorità per coloro che vi aderiscono e di disprezzo, o addirittura di odio, per gli altri. Oggi siamo di nuovo nel pieno di guerre religiose, l’antisemitismo, come ha dimostrato Freud, ha tra le altre cause quella della reazione controfobica dei non circoncisi rispetto alla castrazione, con una proiezione della loro autodistruttività, mediante l’attacco sugli ebrei, fatti oggetto alternativamente di essere onnipotenti e tirannici, o deboli e degradati, in un gioco di rovescia-

mento tra castrati e castratori. Freud puntava sulla ragione, sul primato dell’intelligenza capace di far raggiungere “la fraternità umana e la diminuzione della sofferenza” senza escludere il realismo, che è anche pessimismo, conoscendo bene la fragilità della ragione rispetto alle masse in balia delle passioni e delle follie umane che attraverso un lavoro razionale si potrebbero conoscere meglio. Se la legge non diventa un peso che soffoca ogni desiderio e se il desiderio non si perde in divagazioni distruttive, l’ignoto potrà tornare ad essere recepito nel suo valore d’inventiva scoperta, come fece Ulisse che anch’esso vagava nei mari del Mediteraneo per ardore di conoscenza e per tornarvi padrone dopo lunga erranza. Nella cosiddetta “modernità liquida”, ci si rallegra di non aderire più a nessuna credenza collettiva, di non credere più a nulla, cresce il fantasma di una futura tirannia, la nuova grande minaccia di punizione che incombe sull’eccesso di libertà, giornali, mensili lo spiegano, lo analizzano. Il guaio è che ci sono di scarso aiuto, dicono quello che già si vede, più il mondo si lascia conoscere nelle sue determinanti, meno si lascia pensare nel suo divenire. Tutte le passioni sono ragionate e i crimini vengono compiuti tutti per un ideale, non c’è più opposizione se le esigenze civilizzatrici sono una maschera delle prime. Oggi non si parla neanche più di civiltà, di educazione, dell’umile fatica che doma l’istinto e l’uomo addomestica, ma solo di sviluppo eco-

nomico, di potere, di controllo del mondo, l’opposizione classica ha cambiato volto, esiste solo lo sviluppo industriale ad onta delle migliaia di culture sparse sul globo, certo è contestato, ma la critica sfuma quando l’economia richiama all’ordine. I programmi televisivi sugli immigrati sono diventati il nuovo business, giornalisti con microfoni e telecamere invadono ogni sacralità, intimità, entrano nelle nostre case lanciati sotto i ponti a caccia di disperati e vagabondi per cercare di suscitare commozione, pietà e sensi di colpa negli ignari e inermi spettatori; scavano senza pietà nei sentimenti degli intervistati fingendo solidarietà solo per aumentare l “audience”, per esigenze commerciali. L’immagine del bimbo naufrago riverso sulla spiaggia, e di recente di un padre e di una figlia annegati, che hanno fatto il giro di tutte le televisioni del mondo mentre scorrono in basso le indicazioni su dove destinare le offerte, è ahimè, strumentale, quanti ce ne sono stati che non hanno trovato visibilità e ce ne saranno. Sono essere umani che per rispettarli bisognerebbe tenere conto dello stato di disorientamento, fragilità e di impotenza in cui vivono, della dipendenza nella quale versano, spesso anche per soddisfare le spropositate esigenze di ricchezza e potere del sempre e unico buono Occidente; sentimentalismi e buonismi strumentalmente suscitati servono solo a non far sentire complici e a sollevare dal senso di colpa. Si conoscono le azioni concrete da mettere in campo per la soluzione efficace del problema dell’eccesso di immigrazione, politiche di investimenti produttivi nelle zone di origine (che restano le più ricche del pianeta per depositi minerari, potenzialità lavorative nonostante i sistematici e massicci sfruttamenti da parte del mondo civilizzato), per dare loro lavoro e autonomia, ma pare che per mantenere in piedi il mondo occidentale servano gli schiavi, occorre mantenerli in uno stato di inferiorità per continuare a sfruttare indisturbati i loro ricchi territori per scopi egoistici del mondo industriale, la nuova dittatura, tanto invisibile, quanto potente. Il compito infinito della civilizzazione continua ed è solo attraverso un lungo lavoro di integrazione, piani di accoglienza, che può essere portato avanti come un processo non un progresso, specie se vuole indicare un regresso, un progredire verso la distruzione. Dott.ssa Francesca Tomasino Psicologa psicoterapeuta francesca.tomasino@hotmail.it Gli incontri culturali di psicologia, aperti a tutti, riprenderanno mercoledì 11 settembre 17.00/18.30 presso l'Ass.ne Culturale Tyrrenhum, Via Filippo Turati, 12 Pomezia Per info e iscr. Cell. 3317996787 (Pres. Ass.ne)


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luglio 2019

Il carico mentale nella vita quotidiana

«Vorremmo sempre ricordare tutto e ci arrabbiamo se dimentichiamo qualcosa?» er provare a rispondere a questa domanda dobbiamo accettare che il senso di questo malessere proviene soprattutto dalle difficoltà a coordinare compiti che, presi uno per uno, non sono necessariamente complicati. E’ che sbagliamo nel provare a gestire tutto contemporaneamente, poiché il cervello si satura già quando deve concentrarsi su due azioni allo stesso tempo, come andare a due appuntamenti alla stessa ora in due luoghi diversi. E’ come se provaste a contare le parole mentre leggete queste righe…è quasi impossibile. Ammettiamo quindi che si tratta di un limite “oggettivo”, poiché stiamo chiedendo al nostro cervello di fare contemporaneamente due cose diverse, un po’ come succedeva ai vecchi computer, che rallentavano quando chiedevamo loro di eseguire troppi programmi contemporaneamente. Dal momento che non siamo in grado di svolgere più di un compito per volta, passiamo senza sosta da uno all’altro, con in più le difficoltà di dover tenere a mente tutto, senza dimenticare nessun dettaglio. Come fanno per esempio i giocolieri che fanno ruotare tanti piatti o piccole sfere: l’artista si occupa di un oggetto dopo l’altro ma non perde mai di vista la situazione d’insieme, perché deve fare attenzione a rimettere in moto quelli che perdono equilibrio, praticamente è quanto succede anche a noi quando ci troviamo in condizioni di sovraccarico. Dobbiamo concentrarci sul compito del momento, pur avendo presenti tutte

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E’ che sbagliamo nel provare a gestire tutto contemporaneamente, poiché il cervello si satura già quando deve concentrarsi su due azioni allo stesso tempo, come andare a due appuntamenti alla stessa ora in due luoghi

RUBRICHE le attività che costantemente stiamo cercando di svolgere, quindi, in altri termini manteniamo attive, nella nostra memoria, tante finestre aperte che ci fanno perdere la concentrazione su quello che stiamo facendo poiché contemporaneamente pensiamo alle cose che dovremo fare più tardi. E questo crea stress e distrazione, infatti concentrazione significa consentire a noi stessi di dedicarci totalmente a ciò che stiamo facendo in quel momento, mentre la prospettiva di dover passare ad altro distrae la nostra attenzione ed inevitabilmente ci lascia uno spiacevole senso di frustrazione per le troppe e tante cose ancora a cui dover far fronte. Questo di cui abbiamo parlato finora è, appunto, la situazione in cui ci si trova quando abbiamo più compiti da svolgere nello stesso momento, mentre esiste un altro tipo di “sovraccarico mentale” ovvero quello in cui si pensa ad un’infinità di cose tutte insieme, che pur non essendo importanti in quel momento ci preoccupano come se lo fossero. … Non mi devo dimenticare di rispondere a quella mail…devo ricordarmi assolutamente di fare quella telefonata…mi devo iscrivere in palestra…devo andare dal medico…etc, tutte cose che non devono essere fatte in quel momento, infatti l’unico impegno richiesto è di non dimenticarle. Ma purtroppo questo pensare incessantemente a tutto, corrisponde alla sgradevole sensazione di non riuscire a svolgere neppure le quotidiane necessità. Infatti quando siete nel bel mezzo di una attività che richiede concentrazione, vi ricordate che non dovete dimenticare di fare altre duemila cose… e dato che non vi fidate completamente della vostra capacità di ricordarvi al momento opportuno di portare a termine tutti questi compiti, per non correre il rischio di dimenticarvele riattivate continuamente la vostra memoria, causando un vero e proprio conflitto tra il voler agire immediatamente alla soluzione del problema e la paura di dimenticare di farlo. Il vostro cervello si trova impegnato in un continuo braccio di ferro con se stesso: da una parte “fatica mentale” poiché si pensa continuamente alle stese cose e dall’altra “angoscia” per non riuscire a farle. Questo stress e questa fatica abbassano la vostra efficienza, infatti non si è più in grado di definire le priorità degli impegni e dunque si inibisce qualsiasi azione: ogni tentativo di portare avanti uno dei compiti sembra infatti un errore rispetto a tutti gli altri obiettivi, che in quel momento siete obbli-

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gati a rimandare. Ecco che si profila all’orizzonte una forma di esaurimento di energie mentali che può anche portare ad una temporanea incapacità di fare qualsiasi cosa. Dobbiamo quindi trovare una soluzione a tutto ciò! In che modo? Pianificando, ovvero tenere a mente che non possiamo portare avanti contemporaneamente molte attività. Ricordatevi, in particolare, che è quasi impossibile riflettere o cercare di ricordare qualcosa quando dovete anche provvedere ad essere concentrati a quello che state facendo di importante in quel momento. Ogni riflessione deve essere stata fatta prima con calma annotandovi ogni cosa da fare e la procedura per portarla a termine, senza avere la pretesa di gestire ogni cosa. Ed infine, ecco alcuni suggerimenti per evitare inutili sovraccarichi mentali: Concedersi il diritto all’imperfezione, Rendersi conto dei propri passi avanti ed andarne fieri, Analizzare i propri fallimenti per trarne vantaggi, Fare del proprio meglio nonostante gli ostacoli, Cambiare punto di vista o direzione facilmente senza mettersi in discussione, Assaporare le proprie vittorie con umiltà e saper “mollare la presa”. Buona estate a tutti Antonio Guido

Ma purtroppo questo pensare incessantemente a tutto, corrisponde alla sgradevole sensazione di non riuscire a svolgere neppure le quotidiane necessità.


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La forza nel carattere delle donne La nostra esistenza è basata ormai su un click: siamo interconnessi ma col rischio di perderci alla metà del XVII secolo la donna cominciò ad assumere un ruolo sempre più preminente, arricchendo la scena artistica di molte pittrici femminili. Temerarie, intraprendenti, sicure di voler ottenere quello che cercavano, hanno lottato contro le opinioni e i pregiudizi della gente, pur di perseguire i propri ideali.Tra queste bisogna ricordare una donna che ha cercato con tutte le sue forze la sua indipendenza, Artemisia Gentileschi che divulgò lo stile del Caravaggio a Napoli città dove lei viveva, creando mille pregiudizi sulla sua persona. La francese Berthe Morisot che, pittrice impressionista di professione dipingeva all'aperto, cosa assolutamente disdicevole per una donna del 1841. Tamara De Lempika simbolo per eccel-

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lenza della donna indipendente che soprattutto si affermò nel mondo con il quadro che la vede alla guida di un auto sportiva nel 1929. Accompagnata dalla creatività impostata sul folklore messicano e conosciuta in tutto il mondo l' artista Frida Kahlo, una combattente dal carattere indomabile che non permise alle tragedie della sua vita di prevalere sul suo carattere e sui suoi ideali. Ma la donna che rappresenta la delicatezza e la carica sensuale è custodita nel quadro di Francesco Hayez "Il bacio" . Chi lo osserva viene rapito dalle emozioni tanto che il direttore della famosa industria dei Baci Perugina decide di usufruirne come frontespizio nella scatola blu dei suoi cioccolatini, ottenendo un grande successo. Laura Piacentini

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Il Corriere della Città Numero 7 Anno 11

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EDITORE: La Città

via Odessa 41 - 00040 Torvaianica

E-MAIL: direttore@ilcorrieredellacitta.it redazione@ilcorrieredellacitta.it TELEFONO: 392.6939763

DIRETTORE RESPONSABILE: Maria Corrao IN REDAZIONE: Arianna Azzurra Achille, Matteo Acitelli, Mario Di Toro, Alessandra Crinzi, Manuel Ferrara, Luca Mugnaioli, Luigi Torreti, Alessia Achille

PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE:

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CHIUSURA REDAZIONALE: 02/07/2019

STAMPA: Tipografia Graffietti

Reg. Trib. di Velletri Settembre 2009 N. Reg. 19/09 del 24 Settembre 2009



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Calcio: finita la stagione si pensa al futuro Le squadre del territorio iniziano a pianificare l'anno che verrà. Mosse e strategie dei club artiamo dal Pomezia Calcio. La squadra di patron Bizzaglia perde la finale play-off Eccellenza senza mai uscire sconfitta dal terreno di gioco per mano del Mestre, società veneta comunque ben attrezzata con giocatori di categorie superiori. Nel match di ritorno è solo Rosteghin a infrangere il sogno pometino grazie a parate di spessore, soprattutto una su Celli, il quale aveva tirato una punizione al fulmicotone ma che l'estremo difensore veneto è riuscito a mandare in corner. È tempo di riprogrammazione per la società di Bizzaglia dunque, il Pomezia ha tempo fino al 12 luglio per chiedere un eventuale ripescaggio nella massima categoria nazionale dilettante. Per quanto riguarda il mercato hanno dato già l'addio al Pomezia Di Ventura e Valentino mentre per i colpi in entrata bisognerà aspettare il mese di Luglio. Team Nuova Florida Gli ardeatini sono già molto attivi sul mercato, dopo alcune conferme, il club di Marcucci ha già ufficializzato importanti colpi in

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entrata come Ferrara, Sterpone e Tozzi, quest’ultimo reduce da un’ importante stagione in serie D con la Vis Artena. Ma non è solo alla campagna acquisti che la società sta lavorando, infatti si sta adoperando affinché lo stadio Mazzucchi di Ardea sia pienamente agibile ed adeguato alla prossima stagione. La tribuna verrà ampliata passando dagli attuali 430 posti a 1000, di cui 200 saranno riservati agli ospiti, inoltre sarà costruita una nuova sala stampa, bagni per i diversamente abili, il bar nel settore ospiti e l'infermeria. Indomita Pomezia Grande entusiasmo in casa Indomita Pomezia. Dopo la meritata conquista della Promozione, il club ha ufficializzato la fusione con il Selva Academy Pomezia, con il quale c'era stata già una virtuosa collaborazione nella stagione appena conclusa. I vertici societari hanno espresso tutta la loro soddisfazione, in particolare la presidente Chicca Padula ed il suo vice Alessandro Spina che hanno già confermato il mister Leonardo Aiello che dovrà inoltre occuparsi di gestire tutta la parte agonistica del settore giovanile. Saranno quindi messi al centro del progetto i

giovani di Pomezia, come già annunciato dal direttore Massimiliano Ricci all’inizio di questa collaborazione, per cercare di dare una possibilità alle nuove speranze del territorio. Unipomezia La società di Patron Valle ha inaugurato la nuova stagione partendo dalla conferma dell'allenatore: Alessandro Grossi sarà ancora l’allenatore dell’Uni Pomezia nella stagione 19/20. “Ringrazio il Presidente Valle ed il Direttore Salvatori per avermi concesso questa seconda possibilità. Mi hanno voluto fortemente valutando il lavoro dell'anno scorso a 360 gradi. Ripartiremo da quanto di buono fatto in passato e sempre con grandissime ambizioni, puntando sul lavoro, sulla professionalità e mantenendo al tempo stesso una certa umiltà. Resto qui per vincere, sperando che nella prossima stagione possano arrivare i traguardi che questa società e che questa squadra meritano.” – sono state le parole di Sandro Grossi subito dopo la conferma . Nuova Florida: la tribuna verrà ampliata passando dagli attuali 430 posti a 1000, di cui 200 saranno riservati agli ospiti


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Il Mister Europa WPF 2019 è un successo La kermesse messa a punto da Antonio Stella della Gold Star Gym non tradisce le attese rande successo per l’evento “Mister Europa WPF 2019” tenutosi l’8 Giugno presso l’Hotel Principe in Pomezia, organizzato da Antonio Stella, proprietario della Gold Star Gym Pomezia. Alla competizione hanno partecipato un centinaio di atleti di taratura internazionale, provenienti da cinque Nazioni: Italia, Francia, Germania, Polonia e Belgio. Il verdetto dei giudici dopo attenta valutazione nelle sfide delle varie categorie, ha decretato i seguenti vincitori: Perkowsky Marcin, Polonia (Men’s Physic Class -175), Saint Aubert Anthony, Francia (Body Evolution 175), urau Sasha, Germania (70 Kg), Camdessoucens Julien, France (Handisport), Persevalle Valerie, Francia (Miss Training Figure), Sokolowsky Bartosz, Polonia (+90 Kg), Riccitelli Matteo, Italia (Master Over

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Alla competizione hanno partecipato un centinaio di atleti di taratura internazionale, provenienti da cinque Nazioni

Antonio con la sua stima, esperienza e notorietà maturate nel Mondo del Body Building, riuscirà a portare un evento Mondiale WPF (World Physique Federation) nel territorio pometino?. 40), Lada Konrad, Polonia (Body Evolution 175), Staskowska Katarzyna/Gabriec Marcin, Polonia (Couples), Kudelka Katarzyna, Polonia (Miss Bikini), Legrand Amelie, Belgio (Bikini Athletique), Janson Sylvie, Francia (Miss Body Hard), Arbrace Fabio, Italia (Junior 23 anni), Kryszpin Damian (-90 Kg), Trotta Massimo (Master over 50), Prokopiuk Rafal (Men’s Physic Class +175). Impeccabile l’organizzazione da parte di Antonio Stella ed il suo staff, tanto da ricevere i complimenti da parte di atleti e dirigenti di diverse Nazioni; chissà se Antonio con la sua stima, esperienza e notorietà maturate nel Mondo del Body Building, riuscirà a portare un evento Mondiale WPF (World Physique Federation) nel territorio pometino. Alex Gaspari

Diana Bacosi EUROPEAN GAMES DI MINSK - Tiro al volo tre medaglie per l'Italia, Diana Bacosi vince l’oro nello skeet femminile. «Oro per Diana Bacosi e bronzo per Chiara Cainero nella gara di Skeet Femminile dei 2° Giochi Europei di Minsk. Bravissime le nostre super mamme!», ha commentato su Facebook la Federazione Italiana di Tiro a volo.

Nuovo primario alla S.Anna di Pomezia

POMEZIA - E’ stato presentato il nuovo primario del Pronto Soccorso della Clinica Sant’Anna di Pomezia. In carica dal 1 Giugno scorso Luigi Zulli, classe 1951, Nella sua quarantennale carriera ha ricoperto, tra gli altri, il ruolo di Primario di medicina d’urgenza al San Filippo Neri (dal 2000 al 2014) oltre ad aver fatto parte in precedenza del personale medico del S.Eugenio per 25 anni. Nella foto: da sx: Dott. Rosario Sciuto Direttore Sanitario, Dott. Luigi Zulli Primario P.S. e Dott.Fabio Bambini Direttore Amministrativo


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Quarta edizione di ArdeaJazz: si parte Fra gli ospiti Roberta Vaudo & The Blue Whistles, Greg, Massimo Pironee e Big Fat Band utto pronto per Ardea Jazz, il Festival di musica Jazz giunto alla 4ª edizione. Organizzato dall’Associazione Filarmonica di Ardea con il patrocinio del comune, ArdeaJazz propone, Venerdì 12, Sabato 13 e Domenica 14 Luglio, tre serate fra Piazza del Castello e la gradinata di Via Catilina con ospiti fantastici e la possibilità di assaporare il tipico Street Food che ha già caratterizzato le passate edizioni. Ad aprire la kermesse alle ore 19.00 di venerdì 12 luglio in Piazza del Castello uno spazio dedicato al jazz per bam-

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Via Catilina sarà la volta della "Big Fat Band", 18 elementi diretti dal Maestro Massimo Pirone, special guest della serata, Greg, noto attore ma anche poliedrico musicista. Un connubio ormai collaudato quello fra Claudio “Greg” Gregori, il maestro Massimo Pirone e l’orchestra Big Fat Band, che proporrà al pubblico di Ardea uno show degno delle migliori platee di Las Vegas. Lo swing all’ennesima potenza e l’allegria sono alla base del concerto, dove Greg esalta le sue innate doti vocali e ci condurrà attraverso un lungo viaggio musicale che spazierà da Frank Sinatra a Dean Martin e Nat King Cole. A chiudere la

un incontro dedicato alla chitarra a cura della liuteria "Woodoo Guitars" di Roma con ingresso libero e aperto a tutti. Domenica pomeriggio sempre alle ore 18.00 ancora nella Sala Consiliare, un interessante seminario dedicato alle percussioni a cura di Antonello Mazzeo, organizzato da Ardeafilarmonica in collaborazione con la scuola musicale di Roma "Pensagramma" anche qui l'ingresso è libero ed aperto a tutti. Per saper tutto su ArdeaJazz e restare sempre aggiornati pagina : ardeajazz oppure sulla pagina : ardeafilarmonica.

Tre serate fra Piazza del Castello e la gradinata di Via Catilina con ospiti fantastici e la possibilità di assaporare il tipico Street Food che ha già caratterizzato le passate edizioni bini a cura dell'Associazione culturale "Noi con Voi", lezioni aperte e propedeutiche al jazz con i primi rudimenti per imparare a scoprire il ritmo e l’improvvisazione. Alle ore 20.00 l’atteso concerto di apertura dell’Ardeafilarmonica, organizzatrice dell'evento, a seguire, sempre in Piazza del Castello sarà possibile partecipare a delle lezioni di ballo swing con la Maestra Elisa Ciorba in arte "Lily", e per chiudere la serata, sulla gradinata di Via Catilina alle ore 22.00 si terrà il concerto di Roberta Vaudo & e Blue Whistles. La band reinterpreta le grandi voci del Rhythm & Blues anni ‘50, il repertorio prevede anche incursioni musicali spaziando dal boogie woogie al rock and roll. Il progetto musicale nasce da un’idea di Roberta Vaudo voce, i“Blue Whistles”sono: alla chitarra e alla voce Alessandro Cipollari uno dei più grandi interpreti del jump blues; al sax baritono Fabrizio D’Alisera dal sound intenso ed espressivo; al contrabbasso Light Palone musicista molto attivo sia in Italia che all’estero, soprattutto negli Stati Uniti ed ultimo, ma non ultimo, alla batteria troviamo l’energia travolgente di Lorenzo Francocci. Davanti al palco, come lo scorso anno, sarà allestita una pedana per chi vorrà mettere in pratica fin da subito le tecniche apprese dall’insegnante Lily o per chi deciderà di cimentarsi danzando lo swing. Sabato 13 si aprirà alle ore 20.00 con il concerto, in Piazza del Castello, del quartetto di Giulia Kom che proporrà un repertorio di standard americani rivisitati in chiave moderna partendo dalle radici del blues e del soul. Ad accompagnare la voce di Giulia Kom ci saranno alla chitarra Luca Tozzi, al basso/contrabbasso Guerino Rondolone e alla batteria Max De Cristofaro. Sempre sabato, ma alle ore 22.00, sul palco di

4ª edizione di ArdeaJazz saranno i concerti di domenica 14 luglio, si comincia alle ore 20.00 a Piazza del Castello con la Old Dixie Swing Band formazione rigorosamente in stile New Orleans, tromba, clarinetto, trombone, banjo, sousaphone e washboa ed un’esibizione Dixie e Swing che andrà dal tradizionale jazz americano degli anni ‘30 fino ad arrivare a quello italiano. Il gran finale quest’anno sarà affidato al Fabrizio Bosso Quartet che alle ore 22.00, sulla Gradinata di Via Catilina, presenterà il suo progetto "State of the Art". Re dell’improvvisazione lo straordinario trombettista con il pianista Julian Oliver Mazzariello, il contrabbassista Jacopo Ferrazza e il batterista Nicola Angelucci si esprimerà in un dialogo autentico, forte e pieno di espressività in un percorso musicale e umano che esplora le infinite possibilità del proprio modo di fare musica, grazie al confronto costante con i musicisti che ormai da tempo condividono con lui il palco, Fabrizio Bosso con "State of the Art" raggiunge la sua più completa e matura espressione artistica, sia in qualità di musicista che di compositore. L’ingresso al Festival è libero e come sempre sono molte le attività collaterali al Festival, nei tre giorni ci sarà la possibilità di visitare il Museo Giacomo Manzù e quello dedicato all'artista Franco Califano. Sabato pomeriggio alle ore 18.00 nella Sala Consiliare Sandro Pertini del Comune di Ardea si terrà

Venerdì 12, Sabato 13 e Domenica 14 Luglio tutte le sere dalle 19,00 a tarda notte ad Ardea




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