Il Corriere della Città - Luglio 2014

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Anno 6 Numero 07

LUGLIO 2014

libertà informazione politica cronaca cultura sport

Dopo Dopo un un mese mese di di polemiche polemiche annullato annullato ilil mega mega beach beach party party aa Torvaianica Torvaianica Pettirosso, accordo in vista PAG 15

Ardea, “Le torri” rese inagibili PAG 18

Torvaianica: alberghi, favole e delusioni PAG 21



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EDITORIALE

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Lungomare Tognazzi, ogni anno la stessa storia... Il tratto di litoranea tra il Villaggio Tognazzi e Torvaianica ogni estate si congestiona, tra parcheggi abusivi e traffico impazzito

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l “Circo nero” non si farà più, ufficiosamente per problemi legati alla viabilità nella zona scelta come location dell’evento. Ma andiamolo a vedere, questo posto “incriminato”, dove sarebbe stato impossibile garantire la sicurezza e le vie di fuga per le migliaia di persone che presumibilmente avrebbero partecipato al contestatissimo beach party. Si tratta della spiaggia adiacente al “castello Borghese”, sul lungomare Tognazzi, tra l’omonimo Villaggio e l’inizio di Torvaianica. Tralasciando l’arenile, concentriamoci invece sulla strada: unico percorso possibile per chi viene da Ostia direzione Anzio e viceversa - a meno che non si decida di passare “da dentro”, ovvero da Campo Ascolano – appena arriva il bel tempo diventa meta di pendolari che vanno al mare e di extracomunitari che per la modica somma di 5 euro consentono di parcheggiare dove sarebbe vietato. Il tratto, lungo circa un chilometro e mezzo, per tutta l’estate si riempie di auto e di moto accalcate ai lati della strada, accuratamente suddivisa in tratti gestiti da nordafricani attrezzati con ombrelloni e sedioline. Per parcheggiare gli automobilisti fanno di tutto: camminano in retromarcia, fanno pericolosissime e vietatissime inversioni di marcia, frenano di botto, bloccano il traffico. Le carreggiate, già disturbate dagli accumuli di sabbia, vengono notevolmente ridotte dall’ingombro delle auto in sosta. Solo qualche settimana fa, il 3 giugno, un motociclista è deceduto proprio in quel tratto di strada a causa di un’auto che all’improvviso ha iniziato la manovra per un’inversione a “U”. Ma gli incidenti lì ormai non si contano più: dal semplice tamponamento ai feriti gravi, fino ai morti. Ogni giorno centinaia di persone, che nei week end diventano migliaia, si riversano su quella spiaggia libera, portandosi – nella maggior parte dei casi – bevande e cibarie da casa. Il che, tradotto in parole povere, significa che non spendono nulla sul territorio. Anzi, al contrario, incidono negativamente, visto che la pulizia della spiaggia è carico dei contribuenti

pometini. Per chi vive a Torvaianica e deve andare a lavorare a Ostia o a Roma, percorrere il lungomare, soprattutto “quel pezzo”, è un’agonia. Nessuno finora è riuscito a risolvere questo problema, nonostante da anni venga regolarmente segnalato dalla stampa e dai cittadini. Le Amministrazioni che si sono succedute nel tempo non hanno mai trovato il modo di cacciare i parcheggiatori abusivi né di trovare una soluzione per il parcheggio: non si possono delimitare i regolari spazi per la sosta perché la carreggiata è troppo stretta, ma intanto le auto restano lì giornate intere. Allora ci chiediamo: se le macchine comunque vengono parcheggiate in quel tratto, perché non regolarizzare in qualche modo la sosta, mettendola a pagamento in modo che i soldi vadano al Comune? Del resto ormai tutto il lungomare è a pagamento: perché proprio lì, nell’unico punto in cui non si porta ricchezza ai commercianti del posto, non si dovrebbe fare la stessa cosa? E se proprio non si può fare per motivi di sicurezza

stradale, perché non si prendono provvedimenti affinché nessuno parcheggi ingrassando le tasche degli abusivi? È inutile fare una multa ogni tanto per divieto di sosta: non è certo un deterrente abbastanza forte da scoraggiare i turisti “giornalieri”. Ma far portare via – ogni giorno, ad ogni ora del giorno – le macchine dai carri attrezzi, con relativa sanzione amministrativa, forse potrebbe funzionare. Di certo il Comune incasserebbe di più che multando i turisti che si addentrano per Torvaianica e che, almeno ipoteticamente, potrebbero spendere negli esercizi pubblici – bar, stabilimenti balneari, pizzerie, gelaterie – del posto, aiutando quindi l’economica locale. Di decisioni impopolari che hanno scontentato i cittadini ne sono state prese tante, finora, per il “bene pubblico” e delle casse comunali. Prendere una decisione impopolare che riguardi Lungomare Tognazzi forse scontenterebbe i “pendolari del mare”, ma di certo renderebbe felici chi a Torvaianica, ma anche a Pomezia, ci vive tutto l’anno.


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Aumenti, protes Mercanti rispon Il presidente del consiglio a tutto ton

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ra apprezzamenti e critiche, con in mezzo le prime dimissioni, facciamo il sunto dell’Amministrazione Fucci con Renzo Mercanti. 13 mesi da presidente del consiglio comunale: qual è il bilancio? “Sicuramente positivo, e migliorerà strada facendo: prima esperienza politica della mia vita, da semplice cittadino, che di politica mai si era interessato, ho ricevuto dalla maggioranza questo importante incarico. Inizialmente non è stato facile organizzare e valutare le richieste che arrivavano da alcuni consiglieri di minoranza, che poi col tempo ho imparato a gestire, dare risposte ed ora consigli ed indicazioni. Differenze fondamentali tra mozioni e delibere non sono chiare nemmeno ad alcuni consiglieri che da decenni siedono tra i banchi del Consiglio Comunale. Ora posso rispondere con certezza, istruire un atto con l'iter dovuto senza più tachicardie o tentennamenti. Il mio incarico super partes a tutela dei diritti dei Consiglieri è ruolo di fondamentale importanza affinché gli atti di indirizzo e controllo siano efficaci verso l'amministrazione. A tal proposito, e mi riferisco al ruolo di controllo dei Consiglieri, mi accingo a far consegnare agli stessi le credenziali d'accesso al sistema informatico del protocollo ed a quello di contabilità, per alleggerire così gli uffici dalle azioni di ricerca in caso di "accesso agli atti" da parte dei Consiglieri, che potranno

accedere direttamente, e, dove possibile, scaricare il documento utile. Nella gestione dei Consigli Comunali ho avuto due momenti difficili fino ad oggi: quando entrarono i lavoratori della Pomezia Servizi ed ultimamente i lavoratori dell’ex Consorzio Universitario. Ripeto ancora una volta che l'aula del Consiglio Comunale non è adibita per le proteste, ma per la discussione tra i membri del Consiglio e della Giunta quali organi deputati alle deliberazioni di atti di fondamentale importanza per tutti i cittadini. I cittadini possono intervenire nella politica, portare i loro contributi, le loro istanze, incontrando il Sindaco e la Giunta, nonché partecipando attivamente all’attività politica della città in tutti i laboratori che ci sono: i comitati di quartiere, le associazioni, i partiti nelle loro sedi e i gruppi di lavoro utilizzati dal M5S. Ricordo ai miei concittadini: la politica siete voi, e se non vi occupate della politica, la politica si occuperà comunque di voi! Quindi, in caso di disordini, se non riuscirò ad isolare i disturbatori, farò sgomberare l'aula. Il regolamento sul funzionamento del Consiglio Comunale parla chiaro”. In questo anno non sono di certo mancate le critiche da parte dei cittadini; le accuse maggiori riguardano l’aumento delle tasse: ad esempio la Tasi, con un’aliquota del 2,5 per mille, senza alcun tipo di detrazione per chi ha figli a

carico. Nella vicina Ardea si paga il 2 per mille e le detrazioni per i figli sono state contemplate nella delibera. Ma anche l’aumento della tassa sui rifiuti, l’introduzione del canone ricognitorio e tutti gli alti aumenti che i contribuenti lamentano. Non c’erano altri modi per cercare di risanare le casse comunali, oltre a chiedere ulteriori sacrifici alle famiglie già in crisi? “Superfluo ricordare che questo Comune è un Ente strutturalmente deficitario. Molti lo dimenticano o fanno finta di non saperlo, come i precedenti amministratori che, imitando gli struzzi, non hanno mai affrontato i problemi causandone la moltiplicazione. Essere deficitari ci costringe a rispettare la copertura del costo dei servizi, e se non viene fatto, si scade nel dissesto finanziario. Il dissesto sarebbe stata la strada più facile, ma non sarebbe stato per i cittadini e per la città una buona scelta. Fare cassa vendendo le proprietà del Comune, vedi ad esempio Selva dei Pini, ex teatro ed altri terreni, con le tasse ai massimi livelli senza contribuzione da parte del Comune.... credo non avrebbe giovato a nessuno. Per quanto riguarda le detrazioni, ne abbiamo introdotte due innovative: la prima a tutela delle famiglie con un disabile, è una detrazione del 30%; la seconda è una detrazione di 300€ annue per chi adotta un cane dal canile convenzionato, che si traduce in vita decente per il cane e risparmio al Comune sulla retta giornaliera da non pagare al canile. Perché ad Ardea non è stato fatto? Il canone non ricognitorio è invece a tutela dei cittadini, poiché l’80% degli incassi sono riferiti ad aziende di servizi che utilizzano senza alcun onere il territorio comunale. Ma questo particolare è sfuggito alla stampa. Oltre alle tasse, gli uffici hanno finalmente intrapreso un puntuale e fruttuoso controllo su oneri non pagati, l'ufficio tributi sta recuperando molte tasse evase Tarsu e Tosap. Lotta all'evasione senza tregua, ce lo possiamo permettere: non abbiamo interessi da difendere se non quelli dei cittadini e della città. Abbiamo agito strutturalmente sul Comune, affinché il dissesto fosse evitato. Quindi stringiamo i denti, avviamoci verso il riequilibrio di bilancio, che ci darà una dilazione in 10 anni per saldare i debiti creatisi in questi ultimi 7 anni”. Perchè solo negli ultimi 7 anni? “Perchè se i debiti fossero precedenti all'amministrazione De Fusco, lo stesso ex Sindaco non avrebbe potuto godere della percentuale di incremento di stipendio quasi doppio rispetto a Fabio Fucci”.


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ste e polemiche: nde alle critiche do dopo 13 mesi di amministrazione Altra critica riguarda il fatto che – a differenza del passato – sembra che gli attivisti del Movimento 5 Stelle siano spariti dalle strade e dalle piazze: non si vedono più risciò in giro per monitorare il territorio, non ci sono più “fotografi” che quotidianamente segnalano cosa non va in città. Al contrario, molti cittadini vi accusano di esservi “chiusi nel palazzo” e di aver perso il contatto con la realtà. Eppure la città sembra ancora avere gli stessi problemi del passato: incuria, degrado, sporcizia, buche nelle strade, mancanza di sicurezza. Che risposta vuole dare ai pometini su questi argomenti? “Sicuramente gli impegni in Piazza degli attivisti sono stati portati avanti fino a ridosso delle elezioni europee, ed i banchetti si sono tenuti sia a Pomezia che a Torvaianica. Mediamente ogni 15 giorni il M5S incontra i cittadini in Piazza, ma la percezione che non ci siano è sempre legata all’informazione, potrebbe seguire il calendario sul sito del Movimento. Il risciò rosso è in riparazione, quello blu in prestito agli attivisti di Marino, ma per quanto riguarda le foto questa amministrazione ha attivato uno strumento pubblico, il portale di decorourbano.org, dove sia attivisti che Consiglieri affidano le segnalazioni. Mi aspettavo che fosse maggiormente pubblicizzato da chi si occupa di informazione perché le segnalazioni dei cittadini, arrivano dirette alla Polizia Locale che le smista per l’intervento, alla Pomezia Servizi. Basta verificare sul sito www.decorourbano.org per avere la percezione di quello che dico. Per quanto riguarda la sporcizia, io non dimenticherò mai tre anni dell' amministrazione precedente con le montagne di rifiuti accatastate fuori dai cassonetti. Da un anno a questa parte ciò non è più avvenuto, nonostante l'esistenza di cittadini di dubbia umana fattezza. Bestie che lordano senza timore alcuno, supportati dall'omertà di altri cittadini che non hanno a cuore il territorio. Il prossimo anno partirà il porta a porta in tutto il territorio che segnerà anche l’utilizzo di molte telecamere mobili che ci aiuteranno a scovare e punire i trasgressori. L’emergenza buche, è anch’essa tamponata dalla mancanza di fondi. Finché non avremo il nuovo bilancio di previsione, le risorse sono al lumicino”. Mi permetto di osservare che la stampa ha dato risalto al servizio decorourbano.org, ma poi ha anche dovuto constatare il poco funzionamento dello stesso, vista la bassa percentuale di “casi risolti” rispetto a quelli segnalati. Riguardo alla raccolta dei rifiuti, ha fatto clamore l’errore nel

bando di gara, che ha costretto allo stop delle procedure concorsuali e, di conseguenza, all’obbligo di prolungamento del contratto di affidamento del servizio all’attuale ditta. Come è stato possibile fare questo errore, che “non garantiva il rispetto di piena segretezza dell’offerta economica” e come mai nessuno se ne è accorto prima, in modo da poter consentire il rispetto dei tempi previsti inizialmente? “La predisposizione del bando di gara è argomento esclusivamente tecnico, dove la parte politica ha finito il suo compito di indirizzo e si affida agli uffici. Fortunatamente il Dirigente Curci si è assunto la responsabilità di revocare e predisporre di nuovo il bando che credo sia in pubblicazione”. Molti genitori sono preoccupati dalla riorganizzazione del trasporto scolastico, che ora prevede la possibilità di portare i bambini solo nella scuola più vicino alla propria abitazione: visto che la notizia è stata resa pubblica solo dopo l’avvenuta iscrizione per il prossimo anno scolastico, è stata trovata una soluzione per quegli alunni che si troverebbero senza la possibilità di usufruire del servizio? “Queste scelte sono state fatte nei mesi di settembre/novembre 2013 in numerosi incontri tra attivisti e cittadini. La scelta obbligata era quella di tagliare le spese del trasporto scolastico razionalizzando le corse. Allora si è deciso di adattarsi ai plessi scolastici e la loro zona di competenza, stabilendo che il servizio di trasporto fosse indirizzato all’interno della zona. Nulla vieta di iscrivere i propri figli in scuole lontane dalla residenza, ma non si può chiedere alla comunità di accollarsi le spese di tale scelta. Tuttavia si sta pensando di trovare una soluzione per chi avrà disagi in questo senso”. Senza fare grosse polemiche, la consigliera Nadia Cecchi si è dimessa motivando la sua decisione con “la non condivisione delle metodologie di lavoro utilizzate dalla mia parte politica e l’effettiva difficoltà di tradurre in azioni concrete ideali e convinzioni da sempre parte della mia vita da cittadina”, facendo trapelare la sensazione che il motto “uno vale uno” non sia completamente applicato a Pomezia, ma che ci sia una tendenza all’uniformità di pensiero. Qual è il suo parere su queste dimissioni, che comunque sono state l’unico segno di frattura in una maggioranza granitica? “Rispetto la decisione di Nadia ma non la condivido. Decine di progetti che vengono discussi da cittadini ed attivisti segnano il passo nei GDL in attesa che gli uffici e le diponibilità finanziarie possano accoglierli con successivo

passaggio nelle commissioni consiliari. Le difficoltà sono tante ma non per uniformità di pensiero, anzi, è il contrario ed è il programma elettorale l’unico strumento ad indicare gli obiettivi di questa amministrazione, che sono tanti e non possono essere realizzati in un anno. Uno vale uno, nessuna frattura e benvenuto a Gianfranco Petriachi, nuovo Consigliere Comunale”. Il “Circo Nero” è stato al centro delle polemiche delle ultime settimane, con feroci critiche da parte di associazioni, comitati e semplici cittadini sulla scelta dell’Amministrazione di patrocinare un evento che, al contrario di quanto affermato dal sindaco, sembra che non porterebbe alcuna ricchezza reale al territorio, che invece si troverebbe a pagare le eventuali conseguenze ambientali. Le come la pensa a tal proposito? “Non avrebbe avuto mai luogo a Campo Ascolano sulle dune, come gli organizzatori richiedevano, lo posso assicurare. Le paure di Fare Verde, Lega Navale ed altre associazioni erano infondate, ma nel pieno del loro diritto di critica, anche se potevamo parlarne, prima di animare senza motivo molti cittadini. L’evento di per sé andava patrocinato dopo i sopralluoghi delle autorità preposte e forse ci è mancato il supporto degli uffici della cultura e spettacolo in questa decisione. Comunque i sopralluoghi hanno rilevato insufficienza di accessi a mare per i mezzi di soccorso e quindi dovremo ridimensionare gli eventi per Torvaianica: abbiamo pensato troppo in grande!”. Quali sono i progetti della sua maggioranza per l’immediato futuro riguardo al programma elettorale? “Riorganizzazione dei settori e degli uffici, trasferimento di molti uffici Comunali presso la struttura centrale del Selva dei Pini, eliminando così il pagamento di affitti molto onerosi di quasi 500.000,00 euro all’anno. Progetto alternativo al collegamento Pomezia Santa Palomba, controllare le convenzioni urbanistiche, consulta per i disabili e per le associazioni, istituzione parco della sughereta, riordino dei mercati con i regolamenti aggiornati, lo stesso per mercatini, feste e sagre, regolamento per la rimozione dei mezzi e deposito giudiziario, regolamento per le antenne radio, insomma, regolamentare ogni attività per eliminare l’interpretazione soggettiva che spesso hanno caratterizzato il rilascio delle autorizzazioni ed il modus operandi del passato”. Matteo Acitelli


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Luglio 2014

Ardea, maggioranza nuovamente in stallo. In arrivo la quarta giunta comunale

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i alzano le temperature ad Ardea. E non è una frase legata soltanto al clima afoso che negli ultimi giorni di Giugno ha caratterizzato le giornate rutule. Le parole infatti, sono state scelte con cura per descrivere al meglio lo scenario politico del paese. Ebbene, per la terza volta almeno, ci troviamo a parlare di paralisi politica, di stallo, di immobilismo. La ragione di tutto questo è ovviamente ancora una volta (perdonate ma è il caso di usare volutamente queste ripetizioni) dovuta alla scelta di questo o quell’assessore, capace di dare nuovo slancio, nuova linfa vitale alla politica e alle azioni della maggioranza. E si, perché dopo due anni e tre giunte cambiate ancora non si è riusciti a trovare un equilibrio capace di soddisfare le esigenze dei partiti di maggioranza. Non vi sono parole migliori per descrivere una tensione che è esplosa in concomitanza con la festa del santo patrono di Ardea e dei fondi da dover destinare alle associazioni territoriali aderenti all’estate ardeatina. Un polverone che tra mille peripezie e animi bollenti, qualche coccio e tante parole, alla fine ha portato alle dimissioni dei tre assessori di Forza Italia quali Nicola Petricca, Aurelio D’Amario e Romolo De Paolis. A puntualizzare questi nomi è stato direttamente il capogruppo forzista Fabrizio Acquarelli, che ha così spiegato le ragioni dello stallo per mezzo di un comunicato stampa: ““Mercoledì faremo un incontro con il sindaco, il gruppo consiliare di Forza Italia, i nostri assessori uscenti, il coordinatore provinciale di Fi, Adriano Palozzi, il coordinatore regionale del partito, Claudio Fazzone, per capire come rilanciare l'azione politica dell'amministrazione comunale di Ardea. Questo incontro era già stato convocato da tempo per risolvere un problema di uno stallo politico che avevamo già sottoposto all'attenzione del sindaco. Il rilancio politico del centrodestra passa anche attraverso una centralità forte di Forza Italia”. Insomma, i vertici del partito di Berlusconi sono stati letteralmente tirati in ballo per dialogare col primo cittadino, per magari colmare qualche divergenza o sanare qualche spaccatura. Acquarelli ha poi parlato della polemica relativa alla festa patronale di Ardea, che ha visto protagonisti i consiglieri Volante (UDC) e Montesi (Gruppo Misto), parte attiva nella realizzazione della due giorni di manifestazione: “Ringraziamo i consiglieri comunali Policarpo Volante e Alberto Montesi per l'organizzazione della festa patronale, ma ricordiamo che la delega del loro partito è quella ai Lavori Pubblici. Quindi avrebbero potuto usare la stessa attenzione, celerità e risolutezza, per affrontare i problemi del loro assessorato, a cominciare dalla manutenzione del territorio e dalle buche. Lo stallo politico è tutto qui e riguarda le competenze di ognuno. Il sindaco non può far finta di niente, da diversi mesi le attività sul territorio sono ferme mentre invece è nostra intenzione accelerare l'attività di governo in un momento particolare di crisi economica e di sofferenza delle famiglie. Sulla questione della festa patronale Forza Italia precisa come l'assessore alla Cultura aveva già preparato una delibera di finanziamento, di uguale importo per tutte e cinque le parrocchie di Ardea”. Insomma, il capogruppo forzista ha ringraziato e allo stesso

tempo “bastonato” (termine forse troppo colorito ma utile a rendere l’idea) i due colleghi di maggioranza. Non si è fatta attendere la risposta di uno dei due diretti interessati, l’ex UDC Alberto Montesi: “Sarei stato onorato di far parte del comitato della festa del santo patrono ma purtroppo ho solo contribuito da cittadino e da rappresentante dell'amministrazione. Al contrario di altri che invece di partecipare non si sono né visti né sentiti. Per quanto riguarda la competenza sui Lavori Pubblici, continua Montesi, sottolineo che l'assessore Petricone, in carica dal 23 gennaio di quest'anno, ha rimesso mano a diverse cose, tra cui le manutenzioni del territorio, avviando un serio percorso per la sicurezza stradale. Prima non avevamo deleghe piene e per efficientare il lavoro siamo riusciti invece ad avere questo incarico in forma globale. Ricordo che grazie al nostro impegno, in particolare per la manutenzione stradale, siamo riusciti a farla realizzare in house, con enormi risparmi sul bilancio. Inoltre abbiamo predisposto una gara di circa 80mila euro per tappare le buche, al contrario degli anni precedenti quando venivano spese somme fino a 150mila euro con risultati che i cittadini hanno davanti gli occhi. Siamo costantemente in giunta per approvare le soluzioni ai problemi della città al contrario di chi rallenta la macchina amministrativa. La dimostrazione è quanto avvenuto la scorsa settimana: il sindaco tutti i giorni ha convocato giunta e, a parte Romolo De Paolis, nessun assessore di Forza Italia si è presentato. Il nostro assessorato ai Lavori Pubblici ha prodotto sette richieste di finanziamenti con tanto di progettazioni con scadenza il 30 giugno. Cosa stanno facendo gli altri? Lancerei una sfida al sindaco: facciamo in modo che i gruppi consiliari e i propri assessori diano opere certe, con tempi certi e con un cronoprogramma definito a cominciare da oggi. Dove sono i Pua? Dov'è il piano campeggi? Siamo ancora in attesa del bilancio preventivo 2014. Bene fa Forza Italia a chiedere un incontro con il sindaco, vogliamo rilanciare l'attività del Comune anche noi”. Una risposta abbastanza chiara quella di Montesi, che ha voluto replicare per filo e per segno al capogruppo di FI, sottolineando cosa NON è stato fatto e cosa NON ha funzionato. All’interno del gruppo consiliare di Forza Italia però, c’è anche qualcuno che non è favorevole a questo blocco forzato dell’attività politica. Trattasi del consigliere Mauro Iacoangeli: “C'è stato un recente confronto tra i consiglieri forzisti proprio venerdì scorso nel quale ho ribadito con forza la mia contrarietà all'azzeramento della giunta perché questo avrebbe portato paralisi della città con gravi danni ai cittadini. E' giusto fare riunioni di maggioranza, e non solo di partito, per capire quali sono le priorità da condividere con tutta la maggioranza e il sindaco”. Il consigliere ha poi posto l’accento sulla volontà di continuare a lavorare nonostante gli intoppi: “Non è obbligatorio bloccare una giunta per avere chiarimenti politici, anche perché in giunta ci arrivano provvedimenti che devono risolvere i problemi dei cittadini e non questioni meramente politiche – ha aggiunto – Ci sono scadenze impellenti per richieste di finanziamenti per servizi sul territorio per le quali non

bisogna mettere la testa sotto la sabbia. Non vedo quali siano le ragioni per le quali il capogruppo di Forza Italia chieda l'azzeramento della giunta. Abbiamo tre assessori che hanno lavorato in materia puntuale. Un esempio? Nell'urbanistica l'assessore Romolo De Paolis sta affrontando numerosi temi come la variante di salvaguardia al Prg, la risoluzione dei nuclei abusivi, le case Ater, i 706 ettari delle Salzare, la definizione del piano particolareggiato della Banditella, oltre al piano delle demolizioni”. A chiudere questo vorticoso e polemico cerchio ci ha pensato il primo cittadino Luca Di Fiori: “Accelerare l'azione di governo? Ben venga. Accogliamo a braccia aperte tutti coloro i quali vogliono lavorare profondamente e seriamente per il territorio. Se è giusto passare attraverso un confronto politico per migliorare e potenziare l'attività di governo, allora sono convinto che questa può essere la strada giusta. Ma è opportuno che ci sia un cronoprogramma certo e definito, con scadenze settimanali e non con continui rinvii e condizionamenti.” Il sindaco ha quindi ribadito la sua opinione oramai nota da tempo. Spesso infatti, durante le riunioni del consiglio comunale e non solo, Di Fiori ha richiamato i suoi uomini, chiedendo loro compatezza e soprattutto iniziative, azioni, fatti. “La politica, continua il primo cittadino, intesa come concertazione sulle problematiche della città, era qualcosa che serviva a sciogliere i nodi e non a intrecciarli. Sulla festa patronale non va assolutamente messa in discussione la volontà di quest'amministrazione di voler ridare l'importanza che merita al nostro Santo Patrono, riprendendoci le tradizioni che fanno parte del nostro bagaglio culturale. A onor del vero in giunta esistono delibere sul personale concordate con i sindacati, delle delibere sulle assegnazioni delle case popolari, e una delibera per l'accordo con Anzio su una richiesta di finanziamenti strutturali. Ma non è mai venuta, alla mia presidenza, una delibera che proponeva di dare finanziamenti a tutte le feste patronali. Sono pronto fin da ora, come sempre ho fatto, a votare un atto che possa dare incentivi, mezzi, finanziamenti, a tutti gli eventi che fanno parte dell'Estate ardeatina”. Insomma, Di Fiori apre al dialogo anche se stavolta sembra prendere le distanze dai “litiganti” e invitandoli a mettere nero su bianco un progetto politico concreto e non soltanto nomi di persone da piazzare in questo o quell’assessorato. La festa patronale è stata soltanto l’ultima goccia capace di far traboccare un vaso che di acqua ne sta contenendo troppa e che straripando porterebbe alla deriva un consiglio comunale spesso litigioso, spesso poco informato o, forse più correttamente, “partecipe” degli atti discussi o da discutere in aula e, ancor più spesso, troppo somigliante a quella politica che ha allontanato i cittadini dalle urne. Con ogni probabilità quindi avremo una quarta Giunta comunale. Sarà l’ultima? Sarà quella che finalmente farà decollare la macchina amministrativa? O sarà invece l’inizio di un crollo? Armiamoci di pinne, fucile ed occhiali e attendiamo il calo di questa forte mareggiata per avere una risposta da dare ai nostri burrascosi interrogativi. Alessandro Introcaso


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Antonino Abate nuovo vice segretario regionale del PD Il consigliere comunale rutulo investito dell’importante carica politica

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ntonino Abate è il nuovo vice segretario del PD Lazio. L’importante nomina al consigliere comunale di Ardea è arrivata come segno di fiducia per il lavoro svolto finora direttamente dal segretario regionale Fabio Melilli. È finalmente arrivato il momento in cui i suoi sforzi sono stati riconosciuti? “Affatto, chi sceglie di prestarsi alla politica dovrebbe farlo con spirito di sacrificio senza aspettarsi nulla, ed è proprio con questo principio che ho fondato il mio percorso politico. Probabilmente fino a qualche mese fa potevo risultare una nota stonata in mezzo ai tanti incantatori di sirene… oggi sta veramente cambiando verso e la mia nomina a vice segretario la vivo più come una reale voglia di cambiamento. Sono felice di scoprire che qualcuno osservava il mio modo di far politica e che abbia ritenuto che io potessi essere tra coloro i quali mettano in atto il cambiamento”. Quali sono i programmi per l’immediato futuro? “Non ho accettato la nomina soltanto per avere una medaglia, ho seguito e letto attentamente il programma del Segretario Fabio Melilli, c’è molto futuro nel suo documento congressuale e questo ha rafforzato in me la scommessa per una nuova politica…..quella del fare”. Quanto potrà influire questa carica con l’operato a livello locale? “Stiamo parlando comunque di un organismo superiore che molto può fare nei territori, non è mio costume invadere spazi altrui, però - sicuramente insieme alle classi dirigenti locali inizierò un percorso di dialogo teso ad una crescita del partito ma soprattutto dei territori”. Qual è la situazione politico-amministrativa di Ardea, vista dall’opposizione? “Mentre rispondo a questa domanda è in atto una vera e profonda crisi della maggioranza Di Fiori e mi dicono scaturita da chi voleva si facesse la festa del Santo Patrono e chi no…ecco questo è il metro di misura della politica attuata dalla maggioranza, litigano per la festa e non si curano di come abbiano ridotto il paese in due

anni”. In questi due anni di governo Di Fiori lei, il PD e tutta l’opposizione avete rivolto molte accuse alla maggioranza, ma non pensa che sia comunque stato fatto poco da parte vostra per cercare di risolvere i problemi? Magari con proposte costruttive e collaborative si sarebbe potuto cercare di risolvere definitamente alcuni “nodi cruciali” del territorio: c’è stato questo tentativo? “Guardi, in questi due anni abbiamo fatto più proposte noi di quante ne abbiano fatte loro. Non è un caso che la maggior parte dei consigli comunali si siano potuti effettuare solo grazie a noi, collaborativi lo siamo solo per rispetto della città e dei cittadini, ma è sotto gli occhi di tutti quanto siano arroganti. Abbiamo evitato veri e propri disastri rivolgendoci alle Procure, atto che avremmo voluto evitare scongiurandoli di rivedere le loro sbagliate posizioni. Una tra tutte la variante Puccini, approvata il 13 agosto di due anni fa: anche a non voler pensare male, come si fa? E fuori dubbio che l’abbiano portata alla vigilia del ferragosto per farla franca: cosi non è stato, noi non abbiamo mollato la presa. Faccio un altro esempio: hanno approvato il bilancio il 23 maggio e ad oggi, a più di un mese di distanza, ancora non lo hanno reso efficace

pubblicandolo e soprattutto firmandolo. Siamo stati costretti a scrivere al Prefetto per questo, i soldini della Tasi però li hanno voluti senza concedere la proroga ad ottobre. Le nostre accuse a Di Fiori e alla sua maggioranza sono semplicemente supportate da come sono stati bravi a ridurre il paese in solo due anni”. Quali sono le mancanze maggiori e i punti di forza della maggioranza e quali quelli dell’opposizione? “Le rispondo subito sui punti di forza dell’opposizione, ci siamo proposti di governare la città consapevoli di poterlo fare solo dopo che ci sentivamo pronti e preparati, e non soltanto per sentirci chiamare “sindaco”. È evidente a tutti che quando proponiamo e interveniamo sappiamo di cosa parliamo. Punti di forza della maggioranza non ne trovo, mentre di mancanze potremmo fare un giornale dedicato, ma credo ce ne voglia più di qualche numero”. Se dovesse descrivere la stagione estiva appena iniziata, con quali aggettivi la definirebbe? “E’ un fatto di buona educazione: non si invita gente a casa se non è tutto a posto. Ecco, un sindaco è come il capofamiglia di tutta la città, ma qui è palese che nulla funziona. La spiaggia è sporca, le strade dilaniate, l’immondizia sparsa in ogni dove, non esiste un piano turistico di attrazione. Oltre al danno economico che stanno causando alla città, la vergogna di essere cittadini di una città “sgarupata”… ripeto, è un fatto di educazione!”. E se dovesse descrivere Ardea? “Se potessi non la descriverei…ma la riscriverei. Sono nato e cresciuto ad Ardea, è la mia città e ne sono innamorato, mi ha dato molto, e soffro vedendo che altri che come me sono nati qui la stanno distruggendo. Ho fatto una promessa a me e a chi ha creduto in me, ho intrapreso una battaglia legale a difesa di Ardea contro il vergognoso broglio elettorale del 2012. A breve potrò, siatene certi, dire che Ardea Rinasce”. Alessia Ambra Achille


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Il Movimento 5 stelle sbanca Ardea Gli Amici di Grillo Ardea riescono a far diventare i pentastellati il primo partito del Comune rutulo

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i speravano, ma il risultato è andato oltre le aspettative. Gli Amici di Grillo Ardea, un mese e mezzo dopo le elezioni europee, fanno il punto della situazione. Primo partito ad Ardea: che effetto fa per voi che, pur non avendo ancora il “distintivo” di Movimento 5 Stelle, siete il gruppo che, come “Amici di Grillo Ardea” avete fatto conoscere le idee del movimento? “Già nel 2013, ma molto di più oggi alle europee, il voto di Ardea è stato in netta controtendenza rispetto a quello nazionale, e questo ha un significato politico locale assai forte. La valenza di questo voto è chiaramente un segnale di disapprovazione per l'operato dell'attuale amministrazione, e contrariamente a quanto ci si possa aspettare, non premia neppure l'opposizione che resta, pur crescendo, nel voto assai distante dal risultato nazionale. Tutti siamo consci della attuale crisi che affligge il nostro paese e l’intero sistema UE, ma la condizione della nostra città, dalle potenzialità enormi ed inespresse, è sotto gli occhi di tutti. Per fortuna c’è chi riesce a guardare oltre il cancello del proprio giardino ed inizia a far sentire con forza il proprio disappunto. Noi ci stiamo facendo portavoce di questo dissenso, ritenendo che i valori del M5S diano le risposte giuste alle richieste di

questi cittadini; il nostro obiettivo principale è renderli consapevoli e spingerli alla partecipazione diretta. È giunto il momento di contribuire direttamente alla costruzione del nostro futuro; delegare e disinteressarsi ci ha portati alla rovina a cui oggi assistiamo”. Quali, qualora ce ne siano, pensate possano essere le ripercussioni sulla vita politico-amministrativa della città? “Non è facile “smuovere” l’attuale compagine politica ardiese. I partiti sono riusciti a radicarsi profondamente all’interno della struttura organica della nostra città, condizionando le scelte di molta parte dei cittadini. La nostra presenza, paradossalmente, sta rafforzando la loro coesione. Ma è un effetto che presto si dissolverà e noi stiamo facendo del nostro meglio perché ciò accada. La maggior parte dell’elettorato ormai si era arreso a questo stato di fatto. Un’assuefazione completa da cui non si credeva fosse possibile uscire: “tanto sono tutti uguali, non cambia niente”. Ma noi diciamo che essere diversi è possibile, soprattutto se in questa diversità ci sei anche tu, cittadino tra i cittadini, a determinare il tuo destino”. Il risultato ottenuto va in controtendenza rispetto alla media nazionale: meriti e demeriti a chi e cosa vanno attribuiti?

“Come dicevo prima è indubbio che in parte le persone vedono nel M5S una possibilità unica di cambiare una situazione politico-amministrativa paralizzata. La città è in un declino che sembra inarrestabile; decoro e dignità sono concetti che appaiono lontani anni luce da Ardea. Ma è altresì indubbio che la nostra azione continua e martellante di controllo da cui scaturiscono, non solo denunce e informazione, ma proposte portate direttamente in mezzo alla gente con i nostri banchetti, il nostro blog, i social network e i nostri video su youtube, ha avuto parte del merito in questo risultato. Noi attivisti ci mettiamo direttamente la faccia, la gente impara a conoscerci, sa che siamo quelli della porta accanto. I nostri rappresentanti nelle istituzioni, regionali e nazionali, scendono con noi tra la gente, da cittadini, senza piedistalli, e questa differenza la cittadinanza inizia a notarla. L’agorà pubblica da noi organizzata il 14 maggio ha portato timidamente in piazza un centinaio di persone; certo meno della metà rispetto a quelli accorsi ai rinfreschi e pranzi offerti dai rappresentati della politica locale, ma sinceramente interessate ad ascoltare i 5 candidati alle elezioni europee e i testimonial istituzionali che li hanno presentati, e ben 3 di loro sono stati eletti”.


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Luglio 2014 Il partito che guida Ardea è stato scavalcato, oltre che da voi, anche dal PD: pensate che il sindaco, la giunta e l’intera maggioranza debbano fare una seria autocritica sul loro operato in questi due anni? “Non credo siano interessati a fare autocritica e lo hanno dimostrato durante lo scorso Consiglio comunale, dove, se pur sollecitati da due consiglieri, si sono astenuti da ogni considerazione. La situazione la conoscono bene, lo stato della città è anche sotto i loro occhi. Di sicuro sono sotto pressione, devono inventarsi qualcosa di nuovo, noi rompiamo i loro schemi. Il più delle volte li cogliamo impreparati; la preparazione non gli era necessaria fino ad oggi. Questo vale anche per l'opposizione, non solo per la maggioranza. Ripeto, paradossalmente ora li stiamo mantenendo più uniti, ma le loro certezze iniziano a vacillare”. Quali sono adesso i programmi degli Amici di Grillo? “Noi agiremo su due fronti: come prima cosa continueremo a rendere la gente sempre più partecipe e consapevole. Non ci interessano i voti di cittadini inconsapevoli, li vogliamo informati, il loro appoggio sarà una conseguenza. L'altro fronte sarà quello di continuare ad elaborare soluzioni possibili, strade percorribili, per iniziare a portare la città fuori dal pantano in cui è sprofondata. La situazione non è semplice e le risorse economiche sono ridotte all’osso. Stiamo studiando e continueremo a farlo, soluzioni che possano attrarre investimenti sul territorio; ma stiamo anche studiando per una futura ottimizzazione delle risorse ed abbattimento di sprechi e costi ingiustificatamente alti dei servizi resi ai cittadini. Presenteremo le nostre proposte come istanze e petizioni, come previsto dall'articolo 29 del nostro statuto comunale, perché il nostro fine è che le cose da

POLITICA fare si facciano indipendentemente da chi le recepisca; anche se ad attuarle fosse l'attuale amministrazione. Questo nell'immediato, ma prestissimo, e con la collaborazione attiva dei cittadini inizieremo a lavorare ad un vero e proprio programma costruito sui temi dell'attenzione all'ambiente, rivalutazione del territorio, istruzione pubblica, assistenza sociale”. Nella vicina Pomezia il Movimento 5 stelle guida la città, ma le critiche sull’operato della giunta Fucci sono moltissime soprattutto per quanto riguarda gli argomenti “chiave” del Movimento 5 Stelle, ovvero la vicinanza ai cittadini ed il sociale: tra aumenti di tasse che vanno a colpire particolarmente i ceti medio-bassi e la presunta poca attenzione nei confronti dei disabili e delle categorie più deboli sembra che non sempre venga rispettato quanto proclamato in fase preelettorale. Ma è vero che il Movimento 5 Stelle sia in realtà lontano da tutti i cittadini che non fanno parte del Movimento stesso? “La situazione economica non è facile. L’amministrazione Fucci si è trovata ad affrontare un debito enorme, di oltre 150 milioni di euro. La città era sull'orlo del dissesto finanziario che avrebbe portato al commissariamento dell'ente, ossia a tasse al massimo del consentito e servizi ai cittadini ridotti all'osso. L'amministrazione sta lavorando per evitare tutto ciò ma non può fare miracoli: è inevitabile che qualcuno ne rimanga scontento. I cittadini di Pomezia speravano in una svolta immediata e nella ripresa economica sin da subito. Purtroppo occorre tempo e gran parte di loro lo hanno capito, perché anche a Pomezia il voto ha, in controtendenza nazionale, premiato il Movimento 5 Stelle che ora governa la città; Il 35% ottenuto alle europee è addirittura superiore di 10 punti

9 al voto del primo turno delle amministrative del 2013. L'amministrazione Fucci è attenta ai cittadini e ai loro bisogni, basta guardare alle riduzioni di tariffe e tasse di cui possono godere i meno abbienti. Le cito solo un paio di esempi: Il pasto alla mensa scolastica a 48 centesimi – compreso il dolce tanto contestato – che ad Ardea costa più del triplo, e gli sconti del 30% sulla TARI che sono pari zero ad Ardea. Se Pomezia, come dice, non è attenta ai bisogni delle categorie più deboli, cosa dovremmo dire della nostra Ardea? La verità è che molto del dissenso è strumentale ad un PD con grande voglia di rivalsa dopo essere stato cacciato per la pessima amministrazione”. Su cosa vi state concentrando adesso? “Sulla trasparenza, che è per noi la base per la partecipazione del semplice cittadino all'amministrazione della cosa pubblica. La legge impone la totale trasparenza agli enti ma questa è spesso solo annunciata e nei fatti inconsistente. La nostra continua presenza in tutti i consigli comunali e nelle commissioni, le riprese video che mettiamo in rete, i nostri articoli che informano nel dettaglio delle decisioni prese dai nostri amministratori e lo studio approfondito degli atti e dei bilanci stanno dando risultati importanti e ci incoraggiano ad andare avanti. Abbiamo perfino organizzato corsi nel nostro ambito che ci rendano più preparati, come ad esempio quello recentemente concluso per la lettura dei bilanci comunali. Il nostro lavoro è anche in gran parte studio di leggi e regolamenti perché la nostra è una partecipazione, non solo attiva e consapevole, ma anche qualificata”. Alfredo Corrao


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Sigma Tau, i dipendenti in CGIS contro azienda e sindacati Nonostante le vittorie in tribunale, il futuro dei lavoratori è più che mai incerto

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CIGS n. 77404 del 5 dicembre 2013 da parte del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, il TAR del Lazio ha dichiarato il proprio difetto di giurisdizione, concedendo però il termine di tre mesi per riassumere la causa davanti al giudice ordinario; le ragioni in base alle quali il TAR del Lazio ha asserito di non avere giurisdizione non sono ben comprensibili, ma sono state puntualmente e repentinamente smentite dai più recenti provvedimenti dei giudici del lavoro. Numerose, infatti, sono le recenti e significative vittorie dei circa 150 ricorsi presentati in vari Tribunali d’Italia, tra cui Roma, Cagliari, Napoli, Rieti, Treviso, Genova e Reggio Emilia. Una recente sentenza del Giudice Irene Ambrosi del Tribunale del Lavoro di Roma, ha riconosciuto “l’illegittimità della sospensione in CIGS comunicata ai ricorrenti”, condannando la Sigma-Tau S.p.a. a risarcire 7 dipendenti che avevano fatto ricorso contro il provvedimento di CIGS della differenza tra quanto percepito attraverso gli ammortizzatori sociali e quello che sarebbe dovuto essere lo stipendio pieno per tutta la durata della prima CIGS per crisi, oltre alle spese legali”. I dipendenti svelano poi un retroscena quantomeno “singolare”. “Anche se diversi altri lavoratori - alla data odierna ben diciotto - hanno vinto il ricorso nei vari Tribunali del Lavoro, ed in un caso addirittura per il primo ed il secondo provvedimento di collocaCedo attività commerciale di elettronica mento in CIGS, dall’azienda sul corso di Pomezia (via Roma). però vengono mantenuti inattivi, costretti a fruire di ferie o Il negozio è completamente ristrutturato. permessi retribuiti, con plaIdeale per qualsiasi attività commerciale. teale e provocatoria inottemperanza ai provvedimenti Contratto affitto 6 + 6, giudiziali di reintegrazione, di cui 1 anno già usufruito. spreco di risorse economiche, Superficie locale: 40 mq. in barba alla dichiarata crisi, con lesione della professionaIl locale dispone anche di un magazzino lità di lavoratori considerati di 20 mq. già fuori dall’azienda, a palese Prezzo € 10.000 smentita della pretesa eccedenza temporanea posta a

a “vicenda Sigma-Tau” sembra non avere fine, ma per i lavoratori del colosso farmaceutico di Pomezia sospesi in Cassa Integrazione Straordinaria dal 17 gennaio 2012, senza rotazione e a zero ore, qualche spiraglio finalmente sembra aprirsi. Ma gli stessi dipendenti in CIGS puntano ancora una volta il dito contro i sindacati. “Mentre l’azienda continua a presentare nuovi e diversi piani industriali alle istituzioni competenti ogni volta sempre più catastrofici nelle previsioni di fatturato, ma pur sempre aggiornati alle esigenze del momento – hanno dichiarato i dipendenti iscritti al Comitato per la Tutela della rete Isf Sigma-Tau mentre continuano le attività di marketing con relative ingenti spese di pubblicità e di comunicazione, mentre per finanziare una CIGS che sembrerebbe servire a mascherare un ormai evidente licenziamento collettivo si spendono soldi pubblici, mentre gli avvocati dell’azienda presentano memorie difensive in cui si colpevolizzano i lavoratori sospesi in CIGS per la crisi dichiarata tre anni fa, in tutto ciò i sindacati che fanno? Si defilano e tacciono!”. “Il 24 marzo scorso – hanno proseguito i lavoratori relativamente al ricorso da noi presentato per l’annullamento del decreto di concessione della

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base della richiesta di CIGS”. E qui si richiama l’operato dei sindacati. “In tutto ciò, che fanno i sindacati e la RSU in particolare? – hanno accusato i lavoratori - Non sembrano voler intonare fanfare trionfalistiche, non spiegano bandiere al vento, non emettono proclami in assemblee, non rivendicano corone di alloro per la vittoria… Sembrerebbe quasi che la loro indifferenza sia in effetti un imbarazzante e forse colpevole silenzio: non una riga di comunicato che avverta i lavoratori ancora in servizio delle vittorie legali dei loro colleghi, vittorie che, tardivamente ma eloquentemente, dimostrano come la cassa integrazione straordinaria somministrata a centinaia di lavoratori dalla sigma-tau sia del tutto illegittima! Non dovrebbero i sindacati, a fronte della dichiarazione di illegittimità della CIGS, invocare l’art. 28 per il comportamento antisindacale dell’azienda? Consolidata giurisprudenza evidenzia come ponga in essere un comportamento antisindacale, tale da comportare l'illegittimità del successivo provvedimento di sospensione in CIGS, quel datore di lavoro che, in violazione dell'art. 1 c. 7 L. 223/91, ometta di comunicare alle Rsa e alle OO. SS. maggiormente rappresentative i criteri di individuazione dei lavoratori da sospendere e i motivi di ordine tecnico – organizzativo che impediscono l'adozione di meccanismi di rotazione tra lavoratori che espletano le medesime mansioni. E proprio questo dicono le motivazioni particolareggiate delle sentenze favorevoli ai lavoratori; invece, non un comunicato, non un bollettino, niente. Perché? Anzi, in una recente assemblea generale, la RSU insieme alle O.O.S.S. hanno provocatoriamente spacciato come una vittoria sindacale l’aver convinto l’Azienda, nel puro “interesse dei lavoratori”, a rinunciare ai propositi di mobilità trasformandola in CIGS, senza minimamente preoccuparsi che i lavoratori che continuano a rimanere sospesi in CIGS per 30 mesi consecutivi siano ormai allo stremo delle forze. E chissà come i sindacati possono proporre e poi sottoscrivere che, in alcuni casi, i lavoratori siano costretti ad accettare il misero obolo dell’esodo “volontario”, ed in altri casi ad accettare un reintegro, si badi bene, a tempo determinato? Ma non erano proprio i sindacati quelli che dovevano difendere i diritti e promuovere gli interessi dei lavoratori (tutti)?”. Ma il timore è che, nonostante le vittorie in tribunale, l’azienda possa decidere di richiedere il prolungamento della cassa integrazione. “Da fonti certe – hanno concluso i dipendenti - arriva una “bomba” finale: i sindacati confederali si accingerebbero a proporre un altro anno di CIGS sempre per gli stessi lavoratori, e ancora una volta a zero ore e senza rotazione. Sempre “nell’interesse dei lavoratori”? I dubbi sembrano legittimi. Ma per ora, i sindacati tacciono. D’altronde, è anche vero che la parola è d’argento, ma il silenzio…”. Giuseppe Marrone



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S. Procula, il quartiere incontra il Sindaco I problemi del territorio sono stati esposti durante un costruttivo incontro tra le parti

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n incontro con il sindaco per migliorare il quartiere. È quanto è accaduto a S. Procula lo scorso 7 giugno, quando – su iniziativa del Comitato di Quartiere – residenti e Primo Cittadino hanno avuto modo di confrontarsi sulle problematiche della zona. L’incontro, spiega il presidente del CdQ Leonardo Mecca, aveva la finalità di esporre al sindaco non solo le problematiche del quartiere, ma anche proposte e iniziative da parte di coloro che intendono svolgere un ruolo attivo nella comunità e, di contro, avere dal Sindaco risposte precise, chiarimenti e informazioni di carattere più generale su ciò che l’Amministrazione Comunale ha “in cantiere”. “Ciò che ha caratterizzato questo incontro, al quale i cittadini hanno partecipato numerosi – ha spiegato Mecca - è stato il clima di in cui si è svolto: c’è stata massima attenzione, capacità di ascolto e rispetto per le opinioni reciproche tra cittadini e autorità”. Mecca ha aperto i lavori esponendo gli argomenti più sentiti dai cittadini. Servizi primari – Il problema più grave è la mancanza di un acquedotto pubblico che rifor-

nisca di acqua potabile, un territorio a rischio di falde acquifere inquinate che potrebbero nuocere gravemente alla salute, tanto che nel 2013 è stata emessa una ordinanza, la quale obbliga i proprietari di pozzi privati a fornire il requisito di potabilità delle acque, dove i prelievi e le analisi hanno dei costi elevati e insostenibili da parte di molte famiglie. Da qui la necessità di un monitoraggio per individuare le cause e trovare una soluzione su detto territorio da parte degli organi preposti. A questo si aggiunga la necessità di completare la rete fognaria in tutte le zone sprovviste, come ad esempio il tratto su via Laurentina e la strada che porta al Villaggio Bravetti, evitando come succede in alcuni casi, lo sversamento nei fossi. Le condutture del metano sono invece state realizzate e collaudate da parte della Società Edison e pertanto i cittadini possono chiedere l’allaccio. Sicurezza e viabilità - Nelle strade del quartiere, con carreggiata solitamente ridotta, c’è un intenso transito di mezzi pesanti con punti a transito alternato non segnalato. Ad esempio via delle Monachelle e via della Maggiona è per la maggior parte inadeguata al transito con un manto stradale pessimo. Inoltre davanti alla scuola materna deve essere ancora sistemato il marciapiede, così come spostato il palo elettrico lato chiesa S.Isidoro. Scuole - Alla scuola materna non arriva ancora la conduttura dell’acqua potabile e ci sono problemi di manutenzione delle cisterne. In una zona così popolosa manca la scuola media. I locali antistanti la parrocchia, attualmente vuoti, potrebbero es-

sere utilizzati come palestra per i ragazzi in quanto a tutt’oggi la scuola risulta ancora sprovvista, per esercizi commerciali con articoli utili agli studenti, un centro di aggregazione per i giovani e gli anziani, area attrezzata con dei giuochi per i bambini in piazza Araldo di Crollalanza. Trasporto pubblico locale – Non consente ai residenti un soddisfacente servizio per gli spostamenti verso Pomezia centro e la Stazione di S.Palomba. Per questo il Comitato ha avuto contatti con gli uffici dell’assessorato ai trasporti della Regione Lazio, per incrementare anche il trasporto extraurbano nel tratto di via Laurentina / S.Procula. Tutela ambiente – Il comitato partecipa attivamente a tutte le iniziative a tutela della salute in tema di smaltimento dei rifiuti. In linea con questo si attende l’avvio della raccolta porta a porta per ridurre la quantità di rifiuti che vanno in discarica. Un pericolo è costituito dai cassonetti che sono disposti lungo la carreggiata e costituiscono un pericolo. La rete ADSL - La rete indispensabile per privati e attività produttive non è presente in gran parte del territorio e si chiede al Sindaco di sollecitare i gestori. Affidamento lavori ad aziende locali – A fine di sostenere la sopravvivenza delle attività agricole del territorio, si propone all’amministrazione comunale di darne la possibilità di partecipare ad eventuali bandi di gara per l’affidamento de i lavori di sfalcio e di pulizie giardini pubblici e spiagge ad aziende attrezzate e del posto. Presenza di numerose aziende commerciali e produttive locali - Stabilire delle sinergie tra Amministrazione Comunale e dette aziende in difficoltà, per scongiurare la loro chiusura e la ulteriore perdita di posti di lavoro di molti residenti. Percorso Tav Pomezia-S. Palomba: Indispensabile per alleggerire il traffico sulle arterie esistenti non adeguate e per un collegamento veloce con la stazione S. Palomba, per utilizzare i treni.


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Luglio 2014 Ad integrazione di quanto esposto da Leonardo Mecca, è intervenuto il presidente del Comitato di quartiere “Monachelle alta”, Curi, spiegando che il suo comitato si è costituito allo specifico scopo di contribuire a risolvere il gravissimo problema della mancanza di acqua potabile in collaborazione con il Comitato di quartiere S. Procula, mediante un progetto di autofinanziamento con la società Edison: ma, data la complessità delle procedure, il progetto richiede la partecipazione fattiva del Comune. All’incontro è intervenuto anche il presidente del comitato NODISCARICA, a cui aderiscono i vari comitati di quartiere, per richiedere aggiornamenti sulla TAV S. Palomba – Pomezia. Il Sindaco Fabio Fucci, dopo aver ascoltato le varie istanze, è intervenuto premettendo che l’attività dell’amministrazione è condizionata dalla situazione di debito ereditata, ma che ci sono grandi possibilità di conseguire risorse mediante la presentazione di progetti entro la fine dell’anno per usufruire dei finanziamenti europei. “Per quanto riguarda il problema dell’acqua – ha dichiarato Fucci - si deve risolvere prima quello della portata insufficiente, che l’Acea Ato 2 non intende aumentare sino a che il Comune non avrà pagato il debito pregresso che ammonta a circa 5 mln di euro. Sono inoltre in corso riunioni con la ASL per cercare di risolvere il problema dell’elevato costo delle analisi delle acque dei pozzi. Riguardo alla viabilità, è prossima la realizzazione di due rotatorie su via Laurentina all’altezza di via delle Vittorie e di via Maggiona, mentre per la Tav sono in corso riunioni in Regione, nel corso delle quali si è pensato di individuare un tracciato meno inva-

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sivo del territorio e che utilizzi una rete di comunicazione già presente: a giorni si saprà il percorso definitivo”. Sui trasporti pubblici il Primo Cittadino ha ricordato che la Regione sta imponendo a tutti i Comuni un taglio del costo dei trasporti. “L’amministrazione – ha aggiunto - ha presentato una relazione per evitarne la riduzione tenuto conto della vastità del territorio ed entro 30 giorni la commissione si esprimerà. Il costo del trasporto scolastico è stato ridotto da 1,8 a 1 milione”. Per quanto riguarda la raccolta differenziata estesa a tutto il territorio, Fucci ha ribadito che si tratta di uno degli obiettivi dell’Amministrazione, ma l’attività è stata procrastinata a causa dell’annullamento dell’attuale bando per l’assegnazione del servizio, a causa di un errore, che ha costretto l’Amministrazione a procedere per la riemissione di un nuovo bando: i tempi previsti sono i primi mesi del 2015 e sarà richiesta

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la collaborazione del volontariato per il monitoraggio. Nel frattempo, Fucci ha assicurato che a breve verranno installate 5 telecamere per sorvegliare ed impedire l’abbandono di rifiuti. Per la salute si dovrebbe realizzare un registro tumori. Per quanto concerne la linea ADSL, tra i progetti europei priorità viene data all’estensione della rete e verranno dati finanziamenti ai gestori: il Sindaco dovrà rappresentare le carenze e le esigenze dei territori. Infine per l’affidamento dei lavori vari ad aziende locali l’amministrazione affiderà i lavori secondo bandi di gara. Dopo l’intervento di Fucci, hanno preso la parola diversi cittadini, che hanno rimarcato le problematiche già enunciate sull’acqua, fogne e trasporti e viabilità. Matteo Acitelli


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Ardea: i genitori chiedono al Comune il rimborso della mensa

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ltre cento cittadini hanno ufficialmente protocollato al Comune di Ardea una richiesta di rimborso su quanto pagato per il servizio di ristorazione scolastica; sostengono infatti che il Comune abbia gonfiato ingiustificatamente le tariffe. Ma come è potuta accadere una cosa del genere? Lo abbiamo chiesto al primo firmatario della richiesta. “Questo non lo sappiamo, ma è dallo scorso anno, quando sono state stabilite le tariffe per la mensa, che lo andiamo dicendo. Ci hanno sempre detto che i nostri conti non tenevano in considerazione ora questo ora quello, ma senza convincerci”. Che cosa è cambiato dunque oggi? “Il Comune ha presentato il rendiconto del 2013, dove dichiara la cifra esatta da incassare per la retta della mensa scolastica, inoltre, rispondendo ad una precisa interrogazione in merito del consigliere Abate, l'assessore Petricca ha fornito i dati esatti dell'utenza, ossia quanti bambini hanno usufruito del servizio suddivisi per fascia di sconto stabilita in funzione del reddito ISEE. Avendo finalmente il quadro completo è stato semplice fare i conti”. E a quanto ammonta questa differenza? “Per il solo 2013 si tratta di oltre 400.000 € ma i conti devono essere rivisti anche per il 2014 ancora in corso”.

Abbiamo pagato più del dovuto perché il Comune ha sbagliato i conti ed ora chiediamo di essere rimborsati

Lei quanto ha pagato nel 2013? “Non potendo usufruire di sconti per via del reddito ISEE sopra il massimo, come la stragrande maggioranza degli utenti, ho pagato nel corso dell'anno 630 euro. Dai conti che è stato possibile fare avrei dovuto pagarne quasi la metà, ossia 340 euro”. E per il 2014? “Quest'anno la situazione è addirittura peggiore. Io andrò a pagare più di 850 euro, ossia 400 euro in più rispetto a quanto dichiarato dal Comune”. Facciamo chiarezza: lei sta dicendo che il Comune incassa per la mensa più di un milione e nel bilancio ne dichiara quasi la metà? “In realtà non sappiamo quanto poi il Comune incassi realmente, perché nei documenti del bilancio e allegati previsti queste cifre non sono riportate. C'è da aspettarsi che ci sia molta evasione, ossia che molta gente non paghi il dovuto, magari perché molte famiglie non possono sostenere un costo così elevato, ma questo non significa che chi paga regolarmente debba farlo anche per chi non lo fa; inoltre siamo certi che se le tariffe fossero quelle giuste tutti potrebbero sostenerne il costo e pagare regolarmente”. Pensate che il Comune faccia marcia indietro sulle tariffe e vi riconosca quanto state chiedendo ? “Noi ci contiamo, perché in caso contrario si tratterebbe di una vera e propria estorsione nei confronti dei cittadini; vogliamo ancora pen-

sare che si sia trattato di un errore. Nel caso non ci ascoltassero, non resterebbe che procedere altrimenti; abbiamo già preparato una dettagliata denuncia alla Corte dei Conti, ma non crediamo sia necessario arrivare a tanto” Chi vi assiste in questa vostra iniziativa? “L'iniziativa è nata spontaneamente dopo aver letto alcuni articoli comparsi sulla stampa locale ed anche sul vostro giornale. Al momento ci siamo organizzati tra noi, ma non è escluso un ricorso al Codacons di Pomezia se il Comune non fosse disponibile ad ascoltarci. Il servizio mensa è sempre stato un problema ad Ardea. A gara scaduta i nostri dirigenti hanno tardato ad emettere un nuovo bando e hanno assegnato con procedura d'urgenza un contratto di sei mesi alla stessa società che forniva il servizio. Indetta la gara, le buste delle offerte sono ferme da gennaio nei cassetti del dirigente che non si decide ad aprirle e intanto un altro contratto d'urgenza è stato affidato sempre alla stessa ditta. Siamo praticamente a Luglio e ancora non si capisce che intenzione abbia il Comune. Si vociferava di una nuova gara, non si sa perché, ma c'è il serio rischio che anche per questa eventualità sia ormai tardi. Intanto a Pomezia è stato emanato un bando che ad un prezzo inferiore del nostro prevede le derrate biologiche, un menù molto più ricco e perfino la merenda. Noi per un lungo periodo abbiamo pagato il 25% in più perché ci avevano detto che il biologico costava caro: 5,69€ anziché 4,50€ e senza la merenda. E ora non sappiamo più che intenzione abbiano”. Alessia Ambra Achille


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Pettirosso, accordo in vista Acquirenti dalla disperazione alla speranza: dalla richiesta choc del giudice alla proposta del Comune

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icenda “Pettirosso” verso la risoluzione, o almeno si spera. Negli ultimi giorni le notizie sono infatti state altalenanti ed hanno gettato più volte i “truffati Pettirosso”, così si autodefiniscono gli acquirenti, nello sconforto. “Il 16 giugno – spiega un acquirente - sono riprese le udienze presso il Tribunale di Velletri, con la massiccia presenza dei proprietari. Constatata l'impossibilità di addivenire ad una transazione che soddisfacesse tutte le parti in causa (in particolar modo a causa del problema del cambio di destinazione d'uso a cui l’amministrazione comunale continua ad opporsi per una interpretazione in negativo del documento della regione, che nelle premesse non esprime parere di ammissibilità e non ammissibilità ), il Giudice ha deciso di fare una proposta transattiva dando tempo alle parti in causa fino all’8 luglio per decidere se prenderla o meno in considerazione, data oltre la quale, non ricevendo riscontro positivo si troverà costretto ad andare a sentenza. La proposta prevede, per chiudere definitivamente la controversia, un versamento al comune di 220 euro a metro quadro (con un massimo di 12.000 euro per ogni proprietario) e compensazione delle spese legali. Ma il giudice non è entrato nel merito del cambio di destinazione d'uso, essendo una problematica di carattere amministrativo, lasciando inoltre a noi e alle assicurazioni dei notai la trattativa riguardo la somma da elargire per ammortizzare la cifra finale. Purtroppo per noi proprietari la questione del cambio di destinazione d’uso è la condizione fondamentale per poter eventualmente accettare un qualsiasi accordo od una conciliazione, anche perché altrimenti ci ritroveremmo ad essere proprietari di un residence che non potremmo mai vendere: proprietari di cosa, in sostanza? Da quel punto di vista nulla viene prospettato da parte dell'amministrazione, anche se ricordiamo che la proprietà del terreno dove giacciono le palazzine è stata, è e sarà del Comune (noi godiamo solo del diritto di superficie), e su questa sua proprietà addirittura il Comune era obbligato a vigilare sull'operato del costruttore (come da convenzione); pertanto mantenere le cose così come stanno non giova a nessuna delle parti anche se per noi, come detto prima, le problematiche sono più evidenti

ed immediate. Secondo noi tale proposta non tiene assolutamente conto di tutte le responsabilità del Comune in questa vicenda (mancata trascrizione della decadenza della convenzione; lettere partite dagli uffici di alcuni dirigenti comunali che permettevano il frazionamento del mutuo da parte delle banche, fideiussioni fantasma; mancata vigilanza, etc..). Il verbale dell’udienza afferma che, facendo riferimento al parere della Regione Lazio, non è possibile obbligarsi alla sanatoria, anche se l’interpretazione di un avvocato urbanista specializzato del settore dimostra che il cambio destinazione d’uso è praticabile. Pur comprendendo il tentativo del giudice di trovare una soluzione per evitare di andare avanti con le cause, la proposta ci sembra sbilanciata a favore del Comune per i motivi detti prima”. Disperata la testimonianza di un altro acquirente. “Il 9 giugno – racconta uno dei “proprietari” - ho avuto l'udienza con il giudice Dario Cavallari che, dopo tre ore di udienza, è arrivato a questa proposta: pagare, per il mio monolocale, un corrispettivo di 8000 euro al Comune di Pomezia. Questo per un immobile per il quale io e mia moglie abbiamo pagato il notaio, la banca per il mutuo, l'agenzia immobiliare e le tasse comunali e regionali dal 1999 ad oggi! Di contro, non viene ravvisata nessuna responsabilità amministrativa, anzi: il Comune intascherà un corrispettivo di 220 euro al metro quadro senza però che mi venga riconosciuto il cambio di destinazione d'uso da residence a uso abitativo. In pratica, non potrò mai vendere

questa casa. Ho esposto il fatto che sono disoccupato, che ho 2 figlie, di cui una disabile e una dislessica, e che quel poco che prendo come sussidio di disoccupazione mi serve per curare le bambine e per il loro sostentamento, ma questo non è servito a nulla”. Il primo luglio è arrivata una buona notizia da parte dell’Amministrazione comunale, che ha fissato una sessione straordinaria del consiglio comunale per il 3 luglio per mettere la parola ‘fine’ al contenzioso che dura da nove anni. “Dopo i tentativi falliti dalle precedenti Amministrazioni – ha dichiarato il Sindaco Fabio Fucci - finalmente viene fatto un importante passo avanti verso i cittadini coinvolti, che riconosce in pieno il disagio vissuto in questi anni”. Il Comune di Pomezia intende infatti giungere ad un accordo bonario che, se concretizzato tramite l'intesa con gli inquilini, si tradurrà nella rinuncia ai provvedimenti avviati dallo stesso Ente nel 2005 che chiamano in giudizio i privati. “Abbiamo deciso di destinare totalmente la somma – 1.200.000 euro - che le assicurazioni dei notai dovranno versare nelle casse comunali, per compensare le richieste dell’Ente nei confronti degli inquilini degli immobili – ha proseguito Fucci - In questo modo ciascuno dei cosiddetti ‘truffati Pettirosso’ dovrà versare a favore del Comune cifre che non supereranno le poche centinaia di euro. È una svolta rispetto alla precedente delibera, quella firmata a giugno 2013 dal Commissario straordinario, che avrebbe portato a richiedere somme prossime ai 10.000 euro per ciascun proprietario. La nostra volontà è quella di chiudere bonariamente la controversia: auspichiamo che gli inquilini accettino i termini dell’accordo e scelgano di chiudere le cause pendenti, anche perché una mancata intesa potrebbe portare agli abitanti ricadute negative come la perdita della proprietà e la richiesta di un indennizzo per l'occupazione. Eventualità che vogliamo fortemente scongiurare”. A conti fatti, ogni acquirente dovrebbe cavarsela con una somma di circa 1000 euro, ma – almeno al momento – quello che si ritroverà in mano è comunque un residence. Nessuna soluzione, infatti, è stata ancora trovata per il cambio di destinazione d’uso degli immobili. Alfredo Corrao




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Il Corriere della Città

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“Le torri” rese inagibili Vittoria per l’amministrazione comunale, ma i residenti temono nuove occupazioni abusive in altri stabili

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e Torri di Nuova California sono inaccessibili, ma il problema degli abusivi non è ancora stato risolto completamente. Un grosso passo avanti è stato fatto il 19 giugno, quando è partita l'operazione di sgombero e inaccessibilità dello stabile - occupato da tempo abusivamente – ritenuto uno degli allarmi sociali della città. Su esplicita richiesta del sindaco di Ardea Luca Di Fiori - che con un’ordinanza ne aveva rilevato l'emergenza securitaria (facendo riferimento al decreto Maroni) e ne aveva intimato un intervento di inaccessibilità e inutilizzabilità - il giudice del tribunale fallimentare ha dato seguito alle sue disposizioni, consentendo l’avvio dei lavori di abbattimento parziale delle abitazioni – occupate da circa 120 persone - in modo da renderle inagibili. Alle operazioni hanno preso parte oltre 60 tra carabinieri e agenti della polizia di Stato – presenti il maggiore della compagnia di Anzio Ugo Floccher e il dirigente del commissariato Mauro Baroni - gli agenti della polizia locale di Ardea, la protezione civile e le guardie ecozoofile. Nessun attimo di tensione, tutto è filato liscio sin dalle prime luci dell’alba - quando i Vigili del Fuoco hanno staccato corrente e acqua - per poi lasciare spazio alla squadra di demolizione che ha cominciato a buttare giù i portoni di ingresso delle varie abitazioni, nonché sanitari e tutti gli interni delle case. I rom hanno assistito pacificamente alle operazioni di sgombero, qualcuno intento a raccogliere le sue cose in maniera rapida e confusa, qualcuno lamentandosi che non è stato concesso alcun preavviso nelle ore precedenti a questa giornata campale. Per molti, quella del 19 giugno rappresenta una vera e propria battaglia, una crociata, evidenziata anche dalla realizzazione di alcune maglie che da un lato recavano la classica croce rossa dell’esercito cristiano, dall’altra la figura di un crociato intento a prepararsi al combattimento. Qualcuno di questi rom vantava perfino un contratto d’affitto pattuito con i precedenti proprietari delle abitazioni, ma sulla regolarità del documento non è possibile esprimersi. Alcuni appartamenti, a discrezione del curatore che si è occupato di procedere con lo

sgombero, non sono state smantellate. Tra queste anche una casa regolarmente acquisita dai rom che la abitano. Non esiste tuttavia un piano di ricollocazione per gli inquilini delle Torri; per questo motivo sono previste pattuglie su tutta la zona almeno per i prossimi giorni, nel tentativo di scongiurare un nuovo insediamento, reso decisamente complicato se non impossibile dai lavori di demolizioni praticati in mattinata. Permane però uno stato di preoccupazione tra gli abitanti della Nuova California, i quali temono che queste famiglie rom possano occupare abusivamente qualche villino che in genere appartiene a chi passa a Tor San Lorenzo la stagione estiva. Altre zone a rischio occupazione sono il litorale di Ardea, dove diverse case irregolari sono tutt’ora abbandonate, viale dei Monti di Santa Lucia e la zona delle Salzare. Nei pressi delle Torri è stato allestito anche un ospedale da campo della Croce rossa italiana. Il personale dei servizi sociali del Comune ha preso in carico un solo caso, quello di una donna che ha riferito di essere dializzata. Le guardie zoofile hanno invece preso in carico due cani e una gatta con quattro mici. Soddisfatto il sindaco Luca Di Fiori. “Insieme al Serpentone delle Salzare è uno degli impegni che il Comune aveva nella sua scaletta di priorità. La nostra è una crociata. E questa delle Torri l'abbiamo vinta, come quella del Serpentone alle Salzare già l'estate scorsa. E' un risultato che la mia amministrazione rivendica e che è durato tempo proprio perché si è trattato di una operazione complessa che ha visto partecipare diversi attori – ha commentato il Primo Cittadino – Tutto ciò

è stato possibile grazie a una task force che abbiamo creato da mesi e che ha coinvolto il giudice Sandra Cassoni, il curatore fallimentare, la banca, le forze dell'ordine, l'amministrazione comunale, la protezione civile, le guardie zoofile, la Croce rossa italiana. È stato un lavoro duro e ringrazio per questo anche l'impresa che ha partecipato all'opera di inaccessibilità e chi si occupa del facchinaggio e dello smaltimento dei rifiuti: abbiamo creato una macchina efficiente per mettere un punto a una vera e propria emergenza sociale sul territorio. Ringrazio anche i cittadini e il comitato di quartiere per aver sollecitato e aver preso parte ai nostri incontri che avevano come obiettivo quello di partecipare una scelta su cui il Comune già stava lavorando.


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Luglio 2014 Abbiamo agito in silenzio e nel rispetto delle regole e delle leggi. Non serviva più un semplice sgombero. Era necessario rendere inutilizzabili e non solo inaccessibili tutti i locali. Quella del 19 giugno è una data storica, un fatto concreto che diamo ai cittadini di Tor San Lorenzo e Nuova California. L'operazione non si ferma: bisogna fare in modo che i cittadini possano con ancor più vigore lavorare per sentirsi ancor di più una comunità e per fare in modo che ci sia un più forte controllo sociale. Quanto accaduto alle Torri non dovrà più ripetersi. Non ci fermeremo qui, se la Regione Lazio ci aiuterà seriamente e non a parole come sta succedendo da diverso tempo, dandoci la possibilità di accedere al fondo di rotazione per le demolizioni, continueremo immediatamente con la riqualificazione del litorale. Siamo uno dei pochi Comuni d'Italia che sta demolendo e liberando i suoi luoghi di prestigio dal cemento abusivo. Nei primi giorni di luglio ci sarà una nuova asta: spero che non vada deserta e ci sia finalmente un'acquirente che possa avviare una seria operazione di recupero dello stabile”. Ma all’euforia dei primi momenti è poi subentrata la consapevolezza che ancora resta molto da fare affinché la zona possa essere davvero considerata sicura. Molte le persone che, poche ore dopo lo sgombero, si sono accorte che gli abusivi avevano già occupato altre abitazioni in zone diverse, da Lido dei Pini a Tor San Lorenzo. “Il problema si è solo “frammentato” – hanno commentato alcuni cittadini, pubblicando le loro rimostranze anche sui social net-

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work, nelle bacheche del comitato di quartiere e dei politici di Ardea – Se le persone costrette a lasciare Le Torri adesso occupano altre case vuote e ricominciano con gli atti di vandalismo il problema della sicurezza sul territorio ri-

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mane. Chiediamo quindi che si ponga attenzione su questo aspetto, probabilmente non valutato in precedenza”. Giuseppe Marrone

Il comitato di quartiere, il pungolo all’Amministrazione

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ome riconosciuto anche dal sindaco Luca Di Fiori, merito del definitivo sgombero alle Torri va riconosciuto al comitato di quartiere, l’Associazione Nuova California 2004, che in questi anni ha sempre monitorato la situazione e sollecitato l’Amministrazione comunale e le forze dell’ordine ad intervenire contro il degrado causato dagli occupanti abusivi del complesso. “Il Comitato di Quartiere Nuova California desidera esprimere tutta la sua soddisfazione in merito all'operazione di sgombero effettuata il 19 giugno scorso al complesso Le Torri – ha dichia-

rato il presidente del CdQ Piero D’Angeli - È opinione di questo comitato che tale risultato sia stato raggiunto grazie ad una sinergia perfetta tra vari attori: amministrazione comunale, parti politiche, Comitato di quartiere, rete della fiaccolata, associazioni di volontariato e cittadini. È indubbio l'apporto fondamentale che la cittadinanza ha dato affiancandosi all'attività burocratica del Comune. Finalmente tutti abbiamo agito per il bene comune, schierati dalla stessa parte. Allo stesso modo auspichiamo che la stessa attenzione e sforzo venga concentrato nella salvaguardia e garanzia di sicurezza nei

confronti delle famiglie che sono rimaste nel complesso, già oggetti di intimidazioni e minacce. Il comitato di quartiere Nuova California continuerà a vigilare affinché la legalità si affermi come punto imprescindibile nel territorio e continueremo a collaborare per contribuire a rendere migliore il nostro territorio. Un ringraziamento va alle forze dell'ordine, ai vigili urbani, alla croce rossa, alle protezioni civili Nereo e Airone, alle guardie Ecozoofile Angez, alla direzione dei lavori affidata al geom. Centore e a tutte le persone impegnate in questa "storica" giornata per il nostro quartiere”.


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Il Corriere della Città Luglio 2014

“Circo Nero”: del questore, l’ev Il luogo individuato dagli organizzatori è risultato inadatto per lo

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lla fine per il “Circo Nero Beach Party” è arrivato il “no”. A decretarlo è stata la Questura di Roma che ha ritenuto non idonea la zona individuata dagli organizzatori, il Lungomare Tognazzi, apponendo così, almeno per quest'estate, la parola fine ad una rassegna che tante polemiche aveva sollevato. Sì perché a partire dal 3 giugno scorso, data di approvazione provvisoria della kermesse denominata “Circo Nero” da parte dell'amministrazione Comunale, si sono susseguite senza sosta numerose proteste sollevate dalle associazioni del territorio, da esponenti politici fino ad arrivare ai cittadini e dagli abitanti della zona; l'evento, previsto per il 26-27 luglio, sarebbe stato finanziato dalla Società detentrice del marchio “Circo Nero”, la toscana Stranomondo srl, in compartecipazione con il Comune di Pomezia che si sarebbe accollato una parte dei costi: oltre 20,000 euro stando al parere di alcune associazioni, da valutare secondo l'amministrazione stessa, in quanto la delibera del 3 giugno sopracitata approvava soltanto in via provvisoria l'evento. Così come il luogo: in prima battuta era stato ipotizzato, stando ad alcune indiscrezioni, Campo Ascolano ma poi la zona sarebbe stata scartata per inadeguatezza logistica e ambientale; del resto la Vice-Sindaco Elisabetta Serra aveva affermato lo scorso 16 giugno: “Chi ha parlato delle dune di Campo Ascolano come luogo dell’evento ha tratto conclusioni affrettate, dove non strumentali. Il luogo e la fattibilità dell’evento sono ancora oggi oggetto di valutazione”. Da lì si era passati all’arenile adiacente al “Castello Borghese”, sul Lungomare Tognazzi, ma, proprio su questa location, Roma ha posto il veto. Quali sono state dunque le ragioni del “no”? La Questura in effetti aveva dato parere favorevole alla realizzazione dell'evento a patto però di fornire un dettagliato progetto in merito all'individuazione delle vie di fuga necessarie a garantire la sicurezza dei partecipanti ed un piano altrettanto preciso di gestione del traffico;

così però non è stato – la sola Via Litoranea non poteva bastare a garantire tali obiettivi – ed il banco è saltato. Oltre a questo comunque, ci sarebbero stati anche problemi burocratici relativi alla proprietà del tratto di spiaggia individuato, che apparterrebbe all'aeronautica militare e non al Comune di Pomezia. Non tutti però si sono espressi negativamente nei confronti dell'evento che, dati alla mano, avrebbe richiamato circa 30,000 persone: tra queste i più giovani che vedevano nella manifestazione la risposta alle loro richieste di divertimento. Insomma, il “Circo Nero”- nel bene e nel male - ha catalizzato per circa un mese buona parte del dibattito pubblico ma ora, all'indomani della bocciatura, è opportuno analizzare quanto accaduto, riassumendo la posizione di tutte le parti in causa per cercare, oltre a capire i motivi dello stop pervenuto da Roma, di prevedere i possibili sviluppi futuri di tale manifestazione sul nostro territorio. Ecco quanto accaduto nei giorni scorsi. 3 giugno 2014: le proteste a seguito della delibera del Comune – In molti si sono schierati contro la decisione del Comune di Pomezia di ospitare il “Circo Nero” sul litorale pometino. Le critiche, provenienti da più parti, oltre a segnalare le criticità circa la realizzazione di un evento di tale portata, hanno evidenziato un profondo distacco tra la giunta in carica e alcune tra le anime principali del territorio, come se, in effetti, esistessero due differenti modi di vedere e valutare le cose: da una parte i Cinquestelle, con le loro idee, e dall'altra una buona parte delle rappresentanze dei cittadini (o comunque di altri esponenti delle istituzioni o della società civile). Venendo ai fatti, il primo a puntare il dito contro la giunta pentasetallata è stato Stefano Mengozzi (PD): “Il sindaco Fucci ha deciso di dare patrocinio e collaborazione ad un mega-party sulle dune di Campo Ascolano, con tutte le conseguenze che questo evento potrà avere sulla vegetazione, [...] e sul costo di

ripristino – leggiamo sul Corrieredellacitta.com – L’aspetto più grave della vicenda però è che, nella delibera di giunta approvata, si rimanda a scelte future sulla possibile collaborazione anche nella spesa dell’evento.” Sulla medesima linea di pensiero Luigi Celori che affronta la questione aggiungendo l'elemento della effettiva ricettività del territorio ad un evento di questa portata. “Il circo nero è una manifestazione che dovrebbe portare sul litorale dai 30 ai 50mila giovani che di per sé potrebbe essere anche una azione positiva se ci fossero gli spazi adeguati per ospitare tutti loro in sicurezza, cioè viabilità e parcheggi”, ha dichiarato il consigliere comunale che ha poi attaccato la soluzione di apporre le strisce blu lungo tutto il litorale sottolineando inoltre la totale mancanza di attenzione da parte della giunta nei confronti dei commercianti della zona. Quindi il no della “Lega Navale Italiana”: “L’evento, data la sua tipologia, ha già prodotto rilevanti danni ambientali nelle località in cui si è svolto negli anni precedenti – spiega Zecca, Presidente della sezione di Pomezia – La zona delle dune di Campo Ascolano è assolutamente inadatta come sede per un simile evento, sia per il delicato ecosistema, […] sia perché assolutamente priva di servizi, di parcheggi e di vie accesso”.


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arriva lo stop v ento non si fara’ svolgimento dello spettacolo. Tutto rinviato all'anno prossimo?

Ma le critiche non hanno riguardato soltanto questi aspetti: “La decisione di “collaborare” e non di concedere il solo “patrocinio non oneroso” – spiega Zecca analizzando le modalità di concessione dell'evento – sottintende l’erogazione di un contributo economico da parte del Comune di Pomezia (che la Stranomondo srl ha valutato in circa 20.000 €), tutto questo mentre a tutte le associazioni di volontariato di Pomezia viene, da sempre, richiesta l’organizzazione di eventi pubblici a titolo gra-

tuito. In altre parole “la giunta Fucci sarebbe venuta meno a “quella via di impegno e confronto sociale, di salvaguardia dell’ambiente e di una sana amministrazione dei fondi pubblici, che ci aveva indicato”. Infine l'associazione Fare Verde che aveva fatto pervenire alla nostra redazione il seguente monito: “Oltre al costo economico per i cittadini, quale sarà il costo “nascosto” dell’impatto ambientale che a noi tanto interessa per passione ma che dovrebbe interessare anche i meno ambientalisti perché la tutela dell’ambiente è soprattutto tutela della salute?” L'associazione, nelle parole del portavoce di zona Giancarlo Lanzone, indicava nel problema dei rifiuti, dello spaccio di sostanze stupefacenti, della viabilità, e soprattutto dell'impatto ambientale in senso stretto – in particolare ai danni che sarebbero stati riportati dalle dune del litorale – gli elementi in grado di spiegare le ragioni di un “no” all'evento; Fare Verde, in chiusura di nota, chiedeva di conseguenza all'amministrazione di rivedere la delibera e di annullare il “Circo Nero”. A completare il quadro l'associazione “Assobalneari” e le voci congiunte dei residenti. La prima, oltre a quanto già ribadito dagli altri “pareri critici”, ha aggiunto al dibattito l'elemento del ritorno economico della manifestazione: “Sta dicendo forse il sindaco che i 40.000 e più presenti alloggeranno nelle strutture alberghiere di Pomezia o di Torvaianica? […] Sta dicendo il nostro sindaco che tale evento farà lavorare almeno trecento nostri ragazzi?” Queste invece le parole di Antonio D'Agostino, Presidente dell'Associazione Insieme per Campo Ascolano: “L’Associazione […] si oppone con fermezza e determinazione alla “scriteriata” decisione dell’Amministrazione pometina, che [...] ha espresso la volontà di ospitare l’evento denominato “Circo Nero Beach Party”. Le dichiara-

zioni rese da Sindaco e Vicesindaco il 16 giugno evidenziano ancora di più la mancata consapevolezza da parte dell’Amministrazione comunale sulle conseguenze derivanti dalla realizzazione di un evento simile, realizzato su un territorio che allo stato attuale è totalmente impreparato ad ospitare iniziative di portata nazionale”. Ordine pubblico, degrado ambientale e problematiche relative alla viabilità i punti poi toccati dall'associazione riportati in un servizio pubblicato sul nostro sito.

Un'occasione mancata: organizzatori, Comune e cittadini a difesa del “Circo Nero” - Quali sono stati invece i sostenitori dell'evento? Partiamo dal comitato organizzatore. A questo proposito abbiamo raggiunto il sig. Tiziano Schiappa, uno dei promotori del “Circo Nero”, che ci ha fornito la sua versione dei fatti. (l'intervista che segue è stata realizzata prima della decisione della Questura ndr)


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L’intervista agli organizzatori del “Circo Nero”

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artiamo dall'inizio. In cosa consiste l'evento "Circo nero beach party"? Alcuni lo hanno addirittura definito come un “mega-rave”... Sicuramente non un rave….anche se sarei curioso di sapere se le persone che lo definiscono tale sappiano veramente che cosa significa la parola “rave” e di cosa si tratta. Il nostro è un vero e proprio show con più di 40 artisti che si esibiscono, ognuno con diverse performance, diversi costumi e diversi “personaggi”. Il tutto condito da un ottima musica dance. In caso di esito positivo e di approvazione da parte dell'amministrazione, quali sono le stime circa la partecipazione all'evento? E’ difficile fare una stima…se fossimo nella “nostra toscana” le direi 40.000 persone… .credo che un cifra realistica sia 10.000 persone. Veniamo alle polemiche scatenatesi nei giorni scorsi. Tralasciando quelle strumentali, ritiene giustificati i timori espressi? E, a tal proposito, quale sarà l'effettivo impatto ambientale (acustico, relativo ai rifiuti, ai problemi della viabilità..) generato dall'evento? L’impatto ambientale sarà generato dal numero di persone che parteciperanno all’evento questo è ovvio….Eventi di questo tipo possono essere gestiti unicamente se tutti i soggetti coinvolti cooperano con serietà e professionalità. Mi riferisco all’organizzatore, ma anche alla Pubblica Sicurezza, piuttosto che l’azienda locale di raccolta rifiuti, piuttosto che la pubblica assistenza ecc. Chiudiamo con un messaggio a coloro che hanno espresso parere negativo nei confronti del "Circo Nero". Perché, in poche parole, si dovrebbe dare il via libera ad un evento come questo? Eventi che raccolgono una grossa partecipazione di pubblico NON devono essere un problema…bensì un valore! Tutto il comparto “Turismo” del territorio può avere benefici da eventi di questo tipo, nonché gli esercizi di Ristoro ed i Bar…..non trova?!

In seguito alla decisione della Questura abbiamo chiesto agli organizzatori di integrare le dichiarazioni rilasciate. “È con grande dispiacere che, a un mese esatto dal giorno in cui si sarebbe dovuto svolgere il beach party, siamo costretti ad annullare tutto per problemi logistici. Il Vice Questore si è infatti opposto alla location scelta soprattutto per i problemi di viabilità. Vorrei precisare che il tratto di arenile che avevamo individuato non vede la presenza di dune” – ha commentato Tiziano Schiappa – “Tutto il polverone sollevato sul timore di distruzione delle dune non ha mai avuto motivo di esistere proprio perché in quel tratto non ci sono dune” Il problema poi relativo alla proprietà della spiaggia, come detto in apertura di questo articolo, poteva essere aggirato chiedendo gli appositi permessi, cosa questa che però avrebbe richiesto troppo tempo. Tiziano Schiappa ha dunque aggiunto: “Abbiamo avuto offerte da parte di privati, che avrebbero messo a disposizione le loro concessioni, ma purtroppo nessuna spiaggia è risultata idonea per il Vice Questore. L’unica che non è stata sottoposta alla sua attenzione è quella vicino Carbonetti, che abbiamo voluto escludere noi proprio per la presenza di dune da salvaguardare”. E ancora: “Vorrei ribadire che si sarebbe trattato di un evento che non avrebbe avuto ripercussioni negative per il territorio, anzi, il nome di Torvaianica avrebbe avuto spazio a livello nazionale, con un ottimo ritorno di immagine. Adesso ci troviamo con un evento ormai pronto, con gli sponsor che avevano già coperto praticamente tutte le spese, ma senza la possibilità di proseguire. Voglio ringraziare gli amministratori di Pomezia: il sindaco e la giunta avevano compreso il lato positivo del Circo Nero. Per questo credo che il beach party potrà essere riproposto per la prossima estate, valutando ovviamente tutti gli impedimenti che ci sono stati quest’anno e cercando una location che risponda a tutti i criteri logistici e di sicurezza richiesti dal Vice Questore”.

I commenti dei lettori su Facebook:

La giunta comunale, in linea con gli organizzatori, ovviamente ha sempre sostenuto la propria decisione ma non è stata l'unica. Sul nostro sito in molti hanno provato a difendere il “Circo Nero”. Questi alcuni dei contributi raccolti: “Non capite nulla”, scrive Lorenzo che poi aggiunge: “fatela finita...questo è ciò che accade in Umbria dove in quei giorni di festa tutte le piazze delle città dell'Umbria si riempiono!!!...e noi non possiamo riempire una spiaggia???”.“Vergognoso il PD come sempre...niente da aggiungere” sostiene invece omas commentando le dichiarazioni del Segretario Mengozzi. Francesca poi afferma: “AVANTI CON IL CIRCO NERO, PER UNA VOLTA CHE SI PRENDE UNA FANTASTICA DECISIONE CI DEVE ESSERE SEMPRE QUALCUNO CHE NON APPROVA...PENSATE ALL'INDOTTO DI UN EVENTO SIMILE...THIS MEANS BUSINESS,MONEY MONEY MONEY” . “Mamma mia na citta de vecchi......senza parole per noi giovani rimane solo scappareeee!!”, chiosa Daniele senza troppi giri di parole. Ma non finisce qui. “Mi scusi eh, ma perche il solo pensare a un evento del genere e scellerato? ha provato invece a pensare che magari a tanta gente ( sopratutto quella giovane ) puo star bene? , dice Giuliano rispondendo ad un commento che invece dava parere negativo alla manifestazione. Quindi Andrea: “Che città retrograda, dopo le giuste valutazioni, non abbiate paura di osare. Grande evento!” Questo è quanto. Il “Circo Nero” , per quest'estate, è stato dunque annullato ma forse potrebbe trattarsi soltanto di un rinvio: e se il prossimo anno l'evento si tenesse? Alla luce dei pro e dei contro analizzati, sareste d'accordo oppure no? A voi il giudizio finale. Luca Mugnaioli


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SEGNALAZIONI

Quando perseverare è veramente diabolico E

ra il 13 Giugno, il mese scorso, quando ad Ardea scoppiò lo scandalo della segnaletica orizzontale stradale evanescente; poche ore dopo aver ritinteggiato strisce pedonali e segnaletica la vernice bianca appena messa era portata via dai pneumatici delle auto di passaggio. Il lavoro di una intera squadra di operai, che a costi “comunali” equivale al corrispettivo di migliaia di €, completamente da rifare. Il tam tam mediatico fu enorme sui social network e sulla stampa; niente scuse da parte del neo assessore Petricone, né tanto meno dal dirigente preposto Scarpolini, ma questa è prassi consolidata; “almeno avranno capito” devono aver pensato i cittadini. Ma l'amministrazione di Ardea ci stupisce sempre: questa mattina sul Lungomare Tor San Lorenzo la scena si è ripetuta identica. Diligentemente la ditta ha verniciato i passaggi pedonali su una

sola carreggiata disponendo coni stradali che impedissero alle auto di sciupare il lavoro svolto, per il tempo necessario alla vernice di asciugarsi. Dopo circa un'ora tocca all'altra carreggiata e mentre si dipingono le nuove strisce quelle appena fatte iniziano magicamente a scomparire. Chissà cosa avranno pensato gli impassibili operatori, che, come se nulla fosse hanno continuato il loro lavoro. Non sappiamo se si tratta della nuova squadra “in house” creata dall'assessore Petricone per ridurre i costi della manutenzione; il mezzo di appoggio era completamento privo di insegne come pure le tute da lavoro degli operatori, ma sarebbe comunque giusto che i cittadini almeno fossero rassicurati sul fatto che queste opere non saranno pagate perché di fatto, non sono state eseguite. M.S.

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Una complicata sto alberghi, favo

Racconto semiserio – anzi tragico – dello

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a sempre, una delle peggiori disgrazie di Torvajanica, a partire dal caso Montesi, sono state le favole: la metropolitana, la Città del calcio, il Giubileo del 2000, per ultima la vicenda del Circo Nero, per fortuna bloccata subito, ma state certi che ci riproveranno. La peggiore di tutte è il riferimento a un favoloso passato con Liz Taylor, Richard Burton, Tognazzi, Gasman, Ornella Vanoni e molti altri. Tutto vero, però certe presenze erano legate alla durata di un film e poi finiva lì. Tognazzi certamente ha promosso, più o meno volutamente, questi luoghi acerbi, nei quali c’era ancora molto da rovinare. Tognazzi ha scoperto questo posto e poi ci ha portato dentro amici, rivali (Gasman), e colleghi di varie specialità cinematografica. Però tutti chiusi nel recinto del Villaggio Tognazzi. Ricordo la mia rabbia quando Lilla Brignone (grande attrice di teatro, non so se avete presente, che comunque aveva casa qui), nell’83, espresse sul Messaggero questa considerazione: “ A dire che si va a Torvajanica c’è sempre un po’ di vergogna”. La rabbia non era contro di lei, ma perché era vero. Naturalmente ci fu il solito casino dei politici e dei commercianti, andate un po’ a vedere chi erano. Alla fine degli anni settanta era già tutto delineato. Ero andato a scuola in un prestigioso liceo di Roma e sapeste come venni trattato i primi giorni, a quattordici anni: “Ah, tu sei quello de Torvajanica”, “zozzo comunista torvajanichese”. Lì ho risolto da solo, col mio impegno scolastico, anche a fare il rappresentante di classe e, su milleseicento studenti del mio liceo, fui designato rappresentante di tutti gli studenti delle scuole non statali del ventesimo distretto, unico minorenne della commissione elettorale. Ora siamo amici e ci sentiamo spesso, anche con

quello dello “zozzo…”, che è stato al lungo portiere della nazionale di calcetto. Tornando a noi: era vero, io non ero nato a Torvajanica, e dicevo che ero del mio paese di nascita. E’ pur vero che nella mia prima elementare c’erano solo tre o quattro nati qui. Quindi non c’era né un’appartenenza, né un orgoglio cittadino. “Cittadino de addove?” Per chiudere, Ugo Tognazzi morì nel 1990, senza aver mai imparato a cucinare (fonte: Paolo Villaggio), e il famoso torneo di tennis “Scolapasta d’oro” non si fece più o quasi. Fine. Uno dei retaggi di quella prima epoca - che ovviamente non tornerà, perché una volta si andava al mare con la seicento e il portabagagli sul tetto o con la lambretta, oggi ci si va con rayanair o easyjet - sono i residui alberghi e alcuni ecomostri che avessero mille anni sarebbero archeologia, oggi sono uno scandalo e una sconfitta. Imprenditoriale e civica. Scrivo questo contributo perché mi sono stancato che dovunque io vada, fuori zona, ci sia sempre, ma sempre davvero, qualcuno che mi chiede che cos’è quella cosa strana dove prima stava “Biagio”. E comincio da qui. Mi occupai professionalmente di questa cosa, prima dell’attuale illeggibile trasformazione, in vista del Giubileo, modificando un progetto per poi cercare un finanziamento legato al Giubileo stesso. Naturalmente i finanziamenti avevano già il padrone, comunque si arrivò a fare un piano economico, basato sul costo del restauro (integrale), stabilendo un valore dell’eventuale investimento. Troppo. Forse qui pecco in discrezione e professionalità, ma quando la proprietà (miei amici da sempre) mi fece sapere che non se ne faceva nulla, mi sentii molto sollevato. C’è da aggiungere che nelle considerazioni economiche entrò pure la valutazione del flusso clienti ipotizzabile, che fu piuttosto deludente. Sapete quanto costa una camera d’albergo, inserita in un albergo? Non lo ricordo più, ma è molto più di quanto si possa pensare. Quello che vediamo oggi è tutto successivo. Ci fu una vendita e in tempi successivi incrociai al Comune qualcuno che stava presentando un nuovo progetto. Dopo un po’ iniziarono i noti lavori, mai finiti. Mentre ristrutturavamo la chiesa, di fronte, anni dopo, fui sorpreso da un rumore di demolizione che non era nostro: era il cantiere all’altro angolo dove stavano demolendo cemento armato fatto da loro: incredibile. E poi eccolo lì…in attesa che qualche cretino che fa l’equilibrista di notte, riccamente bevuto, si ammazzi precipitando.


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CRONACA

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oria di Torvaianica: ole e delusioni

lo sviluppo ricettivo del litorale pometino

Tanto per seguire un qualche filo, dell’Hotel Caravelle (lungomare delle Sirene angolo Via Bogotà) mi raccontano che, proprio in occasione del Giubileo, qualcuno con degli strani artifizi e montando un po’ di ponteggi, riuscì a far sparire un miliardo. Non so se è vero, ma io ci credo. Com’è andata a finire? Oggi quel fabbricato molto piccolo e con qualche pregio architettonico è diventato pericoloso per l’incolumità e l’igiene pubblica. A me fa venire in mente il Bates Motel di Psyco, che però lavorava. Non ricordo quando funzionava, ma oggi è in vendita: se vi può interessare… Nelle vicinanze c’è uno dei pochi alberghi in attività, l’Albatros, che per questo motivo non può entrare nelle nostre considerazioni. Curiosità: tanti anni fa si chiamava “Hotel California”, un nome inquietante pieno di suggestioni per tutti gli appassionati di musica, specialmente chitarristi. Tornando verso il centro, sulla destra si incontra sul Lungomare (tra Via Brasilia e Via Montevideo) il complesso dei Tre Delfini, non so se questo nome dice qualcosa, ma io lì ci sono cresciuto e per me dare indicazioni “treddelfini” è normale. Il posto comunque è quello. I Tre Delfini, realizzati da Guerrino Lattanzi, contenevano bar, ristorante, albergo e spiaggia in concessione. Un complesso ben costruito e rifinito, un posto pure elegante dove si facevano pure eventi. Purtroppo - e non so che considerazioni possa

avere fatto allora Guerrino Lattanzi, ma non era uno sprovveduto, mi pare evidente - cominciò, a partire dal 1976, a trasformare le camere d’albergo e altri spazi in miniappartamenti e a venderli separatamente, Quindi l’albergo morì. Nel tempo ,lì dentro ci ho lavorato e, fuori degli aspetti tecnici, ho visto che quegli appartamenti, in una porzione significativa, erano affittati, dai nuovi proprietari a soggetti “preoccupanti” o “problematici”. Anche qui comunque il discorso albergo è chiuso, con esiti successivi non migliorativi per la città. Risaliamo il Lungomare. Passiamo davanti all’ex Istituto San Giuseppe. Qui c’è da chiarire un diffuso equivoco. Il San Giuseppe era una colonia marina, diciamo una specie di albergo e pure di scuola (c’era l’asilo), tenuta da un ordine di suore. A un certo punto le suore hanno dovuto abbandonare, probabilmente perché erano sempre meno. Successivamente il complesso fu acquistato da alcuni imprenditori di Torvajanica, che fecero un progetto per “albergo”. Ora vedo che tutte le finestre sul Lungomare delle Sirene sono state murate (!) intonacate, rasate e tinteggiate e sotto hanno aperto un ristorante. Non so che significa, ma non mi sembra un sintomo positivo (parlo delle finestre chiuse). Comunque il San Giuseppe, anche se fa da toponimo a tutto quel pezzetto di Torvajanica, finisce qui. Appresso c’e il complesso degli uffici comunali e che ospita anche la casa famiglia Chiara e Francesco, della quale dovremmo ricordarci più spesso, pure io. Ebbene, quel complesso, dove ho fatto la prima media, dove oggi c’è la reception, sì, ma della polizia locale, doveva esserci l’ostello della gioventù, cioè un albergo. Sono contento per la casa famiglia, ma anche questo è un albergo cassato. E che non ci sarà mai più. Più avanti c’è un nuovo edificio, al limite tra Viale Spagna e il Lungomare delle Sirene del quale non posso parlare perché credo in corso azioni giudiziarie e amministrative.. Davanti al “mostro” ex Biagio c’è il RendezVous, e c’è l’Hotel La Vela, che non consideriamo perché, meno male, in attività. Da lì in poi, verso sud, che c’è, se non il Park Residence di Corsetti che da albergo è diventato appartamenti? Mi pare che abbiamo finito la rassegna. Si potrebbero fare considerazioni sulla qualità dei fruitori degli alberghi di Torvajanica, non in senso razzista, ovviamente. Quando c’era Giovanni Paolo II qui era pieno di polacchi, ora vedo molti orientali, credo cinesi, ma comunque dell’estremo oriente… Questi vanno al

mare? Sì, ho visto dei tedeschi che facevano il bagno il giorno di Natale. Non so se ne sono usciti, ma erano tre. Quelle considerazioni, seriamente, dovrebbero essere suffragate da dati che non ho e quindi non vado avanti. Facciamoci una domanda: ma se nessuno investe in attività alberghiere qui, ci sarà un motivo o no? Il motivo è semplicissimo: non avrebbe alcun senso economico, quelli che non lo capiscono annegano. E la colpa è solo nostra, perché abbiamo sempre creduto alle favole senza tirare le orecchie a nessuno. Qui non sono mai venuti grossi investitori perché il tessuto urbano è stato informato a una totale frammentazione: un lotto, un acquirente, infinite volte. In molte occasioni dove si è tentato qualcosa di più, appena i costruttori hanno terminato le vendite, si è caduti nell’abbandono. Questo è un fenomeno ben descritto in molti testi di urbanistica, dove qualcuno è riuscito a codificare il concetto di “torvajanicizzazione”, per altro interessante, una specie di gioco matematico. Ma non vi preoccupate, solo a livello mondiale. Tornando ad oggi e riferendoci al caso del Circo Nero, mantenendo il mio assoluto dissenso sull’iniziativa, questi signori sono arrivati cercando un interlocutore, il Comune, che non è stato in grado di dare una risposta, risolvendo tutto con l’urgenza (fate i vostri riti di scongiuro), disponendo erroneamente pure di un terreno dell’aeronautica militare (non lo so, ma gli idrovolanti li abbiamo inventati noi e l’aeroporto sta lì…). E stavolta chiudo severamente: ma uno che volesse venire qui a buttare dei soldi, quale interlocutore affidabile e quale spazio dovrebbe o potrebbe trovare? Luigi Torreti


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CRONACA 26 Ardea, un weekend ricco di eventi in onore del Patrono San Pietro Apostolo

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verso tempo nel medioevo, chiusa ad ogni tramonto con un grosso portone, ha protetto la città da pericoli esterni.

Nel pomeriggio la santa messa con LA presenza del Vescovo Marcello Semeraro e la processione per le vie del paese in onore del Santo Patrono

Nel pomeriggio spazio al divertimento con il contributo dell’Associazione Partecipando, che ha animato la piazza centrale con diversi giochi popolari per grandi e bambini.

Per concludere, il concerto con i “Si viaggiare, vi ricordo Battisti” ed i fuochi artificiali. In questi due giorni spazio anche per i palati, grazie allo stand gastronomico organizzato dal comitato parrocchiale. Tante le persone che hanno preso parte a tutti questi eventi e tanta la soddisfazione degli organizzatori e delle associazioni che li hanno resi possibili. L’augurio comune è quello che possano esserci a breve altre manifestazioni che coinvolgano l’intera cittadinanza animando il paese. Giulia Presciutti

U

n week end fitto di appuntamenti quello del 28 e 29 giugno ad Ardea, grazie alla collaborazione di amministrazione, cittadini e associazioni del territorio. Ad aprire i festeggiamenti per il patrono San Pietro Apostolo l’infiorata allestita dalla Proloco nel piazzale antistante la chiesa cittadina. Accanto alla variopinta immagine sacra la mostra di pittura allestita dall’Associazione Gocce d’Arte, che ha curato anche l’esibizione di danza e arti marziali.

Nella giornata di sabato è stata inaugurata la tanto attesa passeggiata archeologica, un primo passo verso quello che potrebbe divenire un percorso permanente costantemente accessibile. Partendo dal Museo Manzù, dove veniva consegnata una mappa con i siti di maggiore interesse, la passeggiata si snodava attraverso l’area del foro, crocevia dei popoli protagonisti della vita del Mediterraneo nonché una delle aree di questo genere più antiche d’Italia.

A chiudere la giornata, nel piazzale antistante il castello, il contributo dell’Associazione Culturale Contrada la Rocca che, con la commedia in vernacolo “Pari e Patta”, ha portato in scena uno spaccato di vita matrimoniale ambientato negli anno 60, dai risvolti inaspettati e divertenti.

Passeggiata in bicicletta organizzata dalla Cicli del Paolis per iniziare al domenica. Un nutrito gruppo di ciclisti è partito dalla chiesa di San Pietro percorrendo via Legnano, via Modena e da largo Roma ha fatto ritorno al punto di partenza. Lasciando il tempio e la basilica e proseguendo verso la rocca tufacea il percorso si snodava attraverso l’area delle conce, grotte bipartite per la lavorazione delle pelli, per poi passare al palazzo, fatto erigere dalla famiglia Colonna nel 1421 sui resti dell’Antica torre d’Ardia, e successivamente venduto alla famiglia Sforza che ne fece una fortezza. In ultimo, nella parte sottostante il castello, la porta dell’arco, che per di-

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CRONACA 27 La Lega Consumatori apre a Pomezia Luglio 2014

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L

a sede di Pomezia fornisce gratuitamente consulenza, informazione ed assistenza, ed è pronta ad assistere direttamente in qualunque tipo di controversia, attraverso anche l’abilitazione alle procedure di conciliazione ed arbitrato, consumatori ed utenti, offrendo servizi di consulenza in materia bancaria, fiscale, assicurativa, familiare, condominiale, turistica, immobiliare e malasanità. I consulenti riceveranno in questi orari: • Lunedì dalle 16,00 alle 19,00 • Martedì, Mercoledì e Giovedì dalle 9,00 alle 13,00 • Venerdì dalle 9,00 alle 13,00 dalle 16,00 alle 19,00 • Sabato dalle 9,00 alle 12,00 Il G.O.T. di Pomezia è l’articolazione territoriale della Lega Consumatori, associazione nazionale di consumatori apolitica e apartitica, costituita su base volontaria e finanziata dalle sole quote associative, i cui scopi rientrano tra quelli riconosciuti dalla Legge n. 281/98 per la tutela dei diritti dei consumatori e degli utenti.

Fa parte a livello nazionale del Consiglio Nazionale Consumatori ed Utenti (CNCU) istituito presso il Ministero dello Sviluppo Economico e, a livello regionale, del Comitato Consumatori e Utenti (CRUC), istituito presso la Regione Lazio. Promossa a livello nazionale dalle ACLI nel 1971, la Lega Consumatori è un’associazione di ispirazione cristiana. In particolare, tramite i propri sportelli del consumatore, è impegnata ad assistere e tutelare i consumatori e gli utenti associati nei contenziosi con gli operatori economici, pubblici e privati, dell’energia, delle telecomunicazioni, dei trasporti, del turismo, della distribuzione di beni e servizi, del commercio, con la maggioranza dei quali sono stati stipulati accordi di conciliazione paritetica, un sistema alternativo di risoluzione delle controversie (gratuito) che consente in tempi brevi di giungere ad accordi tra le parti, che evitano i tempi lunghissimi della giustizia ordinaria. Al momento le conciliazioni sono con le seguenti società:

Assistenze particolari per: Assicurazioni (RC auto e sinistri), Banche, Bollette acqua, gas e luce, Garanzie sui prodotti, Poste, Pratiche commerciali scorrette, Telefonia fissa e mobile, Viaggi, Trasporti, Condomini, Multe. Il servizio di assistenza può essere fornito solo ai soci con tessera associativa valida.

SEDE LEGALE/OPERATIVA Via Filippo Turati 26, 00040 – Pomezia. Presidente: Valerio Ferraro Tel/Fax: 06.91.25.02.26-Cell. 3397908892 e-mail: legaconsumatoripomezia@gmail.com sito internet: www.legaconsumatorilazio.it


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INFORMAZIONE

FACEBOOK, LA BUFALA IMPAZZA. TRA SCHERZI, NOMI FALSI E IMBARAZZO. IL CASO “PINIBOOK” "Fai subito questo scherzo", incita il sito Pinibook. Si tratta di un generatore di bufale. La tecnica è semplice: basta inserire nome, cognome e luogo di nascita della vittima, caricare una foto e scrivere la città nella quale si vuole ambientare la

falsa notizia. Un click su "accetto termini e condizioni" e l'articolo è pronto da diffondere sui social. E a quel punto, per chi è vittima dello scherzo, possono venire fuori delle complicazioni. Che sia per scherzo o per vendetta, realizzare una bufala è semplicissimo. Pinibook offre un form per generare automaticamente notizie false. I protagonisti li sceglie l'utente. Quando la catena parte sui social network, però, non è altret-

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tanto semplice riparare il danno. [...] Rapiti dalla gravità dello scandalo, alcuni utenti del web leggono il titolo e condividono. Fidandosi del fatto che chi per primo ha condiviso l'articolo, magari un "amico", ne abbia letto il contenuto. Proprio

Notizie Tascabili

così si creano le catene di bufale, condivise per migliaia di volte prima che qualcuno riesca a smentirle. Non basta accorgersi che la notizia è falsa: il problema è farlo sapere a quelle migliaia di persone che l'hanno presa per vera. E ora ne stanno parlando non solo su Facebook, ma con gli amici al bar. Servizio a cura di Diana Orefice (Leggi l'articolo completo su Repubblica.it\tecnologia. Link diretto: http://tinyurl.com/ozcv83z )

di Luca Mugnaioli

“CORRIERE DELLA CITTA', INFORMARE PER INFORMARSI” Yara, il medico legale Buzzi: “Peli e capelli di Bossetti sul corpo della vittima” Il professore annuncia l'esito della comparazione del materiale biologico, ma gli inquirenti smentiscono. I carabinieri continuano ad analizzare ore di filmati estrapolati da telecamere pubbliche e private per ricostruire la "storia" del furgone del muratore - La telefonata dura poco più di cinque minuti. Il professore Fabio Buzzi, direttore del Dipartimento di medicina legale dell’Università di Pavia, ha fretta e poca voglia di parlare. […] Dice: “Sopra il corpo di Yara, oltre al sangue su slip e leggins, abbiamo identificato altre tracce di Dna appartenenti a Ignoto 1”. Il nome di Massimo Giuseppe Bossetti, il presunto assassino di Yara Gambirasio, lo farà solo alla fine. [...] La notizia così promette di mettere la parola fine a una delle vicende più complicate che la cronaca italiana ricordi. Tuttavia, la sera del 27 giugno, gli inquirenti bergamaschi spiegano che a loro “non risultano” dei risultati sulla comparazione di peli ritrovati sul corpo di Yara che siano riconducibili a Bossetti. (leggi l'articolo comleto su ilFattoQuotidiano.it Link diretto: http://tinyurl.com/ljnuby9 ) Renzi: nell'Ue vince la crescita, ora bisogna cambiare l’Italia - BRUXELLES - «Chi fa le riforme strutturali ha diritto alla flessibilitá». Dal vertice «tosto e complicato», Matteo Renzi esce col bicchiere mezzo pieno e ne è consapevole quando spiega che la «la battaglia prosegue» ma che «per la prima volta si è ribadito che viola il trattato anche chi parla solo di stabilitá e non di crescita». Nel documento finale che sblocca la nomina di Jean Claude Juncker a presidente della Commissione e che viene pomposamente definito "Agenda strategica per l' Unione in tempi di cambiamento", la flessibilitá non viene declinata nel concreto come avrebbe voluto l'Italia, ma ci si limita ad auspicare un «miglior uso delle flessibillitá prevista dai patti». (ilmessaggero.it) Pensioni tartassate, -1400 € in 6 anni. E per ogni nuovo negozio ne chiudono due. L’allarme di Confesercenti e Confcommercio: i pensionati perdono potere d’acquisto, i negozi arrancano - Dal 2008, in 6 anni, un pensionato italiano ha perso 1.419 euro di potere d’acquisto, oltre 118 al mese. A dichiararlo è Marco

Venturi, presidente di Confesercenti, in occasione dell’annuale incontro estivo dei pensionati della Fipac-Confesercenti, tenutosi quest’anno a Brindisi. «Siamo l’unico Paese dice Venturi - dove i pensionati pagano, in proporzione, più tasse di quando erano attivi. Accade così che il pensionato subisca un maggior prelievo rispetto al dipendente e che tale extra imposta sia più forte tanto più la pensione è bassa: 72 euro per una pensione pari a tre volte il minimo e 131 rispetto alle pensioni d’importo inferiore. Nel resto d’Europa non è così; anzi, avviene il contrario. (corriere.it)

Fisco: imprese italiane pagano 110,4 miliardi l'anno. Si paga di più solo in Lussemburgo - Le imprese italiane pagano 110,4 miliardi di tasse all'anno. L'allarme é lanciato dalla Cgia, che sottolinea che in Europa solo le aziende tedesche pagano in termini assoluti più delle nostre, anche se va ricordato che la Germania conta oltre 80 milioni di abitanti: 20 più dell'Italia. A guidare la classifica europea, per percentuale delle tasse pagate dalle imprese sul gettito fiscale totale, é il Lussemburgo, con il 17 per cento. Sul secondo gradino del podio si posiziona il nostro Paese, con il 16 per cento, mentre al terzo troviamo l'Irlanda, con il 12,3 per cento. (ilsole24ore.it)

Altre in breve: MODA: Napoli, festa amara per lo stilista Marinella. Dopo il galà rubati estintori, transenne e fiori (link diretto: http://tinyurl.com/olmeydj) CINEMA: La prima moto elettrica debutta al cinema con Avengers: Age of Ultron (leggi su: http://tinyurl.com/o3aowqr)

Curiosità & Life Style

Grembiuli antiproiettili per le scuole americane - Se molti sono convinti che il problema sia l’eccessiva facilità con cui negli USA si può accedere ad armi da fuoco, e spesso anche da guerra, la tendenza sembra essere quella di alzare il livello dello scontro. Dopo il massacro alla scuola elementare di Newton del 2012, la soluzione proposta da qualcuno (e adottata in diverse scuole) era quella di armare le maestre. Ora una nuova proposta, che non farà che alimentare le polemiche: dotare tutti gli alunni di “scudi ” antiproiettile con le quali proteggersi in caso di pericolo. L’idea ha sollevato reazioni contrastanti: se qualcuno la considera una ottima soluzione al problema delle sparatorie, altri sono molto più critici. Oltre ad essere l’ennesimo rifiuto a discutere il problema della circolazione delle armi nel paese, a sollevare perplessità è anche il costo (ogni “materassino” costerebbe circa 1.200 dollari) e il fatto che prima che i bambini e le maestre raggiungano l’armadietto che li contiene e indossino lo “scudo”, la strage potrebbe essere già stata compiuta. (notizie.delmondo.info) Una piscina “trafficata”! - Con il caldo, molti cercano sollievo e relax nelle piscine, che a volte diventano decisamente affollate. Fortunatamente non al livello della piscina “Mar Morto” a Daying in Cina: si tratta di un’enorme piscina di acqua salata, di circa 30.000 metri quadri, che può ospitare fino a 10.000 persone. Tutti quelli che vi entrano indossano un salvagente, indispensabile dato che schiacciati tra gli altri “nuotatori” potrebbe essere difficile galleggiare (per quanto l’alto contenuto di sale dell’acqua faciliti lo stare a galla). (notizie.delmondo.info)


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ANIMALI

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Non serve essere un volontario per mostrarsi solidale con gli animali

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ensate al carico di lavoro e difficoltà che le associazioni animaliste affrontano ogni giorno, probabilmente in ogni città di questo mondo, per soccorrere e aiutare l'enorme numero di animali in difficoltà. Un operato reso faticoso dai pochi diritti ancora riconosciuti alla specie animale, dalla poca coscienza delle persone e dal luogo comune che subordina gli animali agli uomini, mentre dovremmo essere solidali con tutte le specie, perché la sofferenza non conosce differenze e ha la stessa intensità in un cane così come in un uomo. Ognuno può compiere azioni importantissime per gli animali: quante volte vi sarà capitato di vedere un animale vagante e di tirare dritto pensando di non poter fare nulla? Chi non è stato portato a pensare che, in fondo, un animale può cavarsela da solo? Invece, nella maggior parte dei casi, che si tratti di un animale abbandonato o smarrito, il vostro intervento potrebbe salvargli la vita. Ecco alcune linee guida per intervenire: accertarsi che non sia di qualche residente in zona, uscito per la passeggiata. Nel caso risultasse effettivamente vagante, avvicinarsi all’animale con cautela per verificare se ha una medaglietta. È importante mostrarsi tranquilli, restare accucciati e prestare attenzione al comportamento: se l’animale mostra i denti, ringhia o ha pelo irto è meglio non avvicinarsi e far intervenire le persone competenti del canile, la ASL o una delle associazioni di tutela degli animali. Se invece si lascia avvicinare, bisogna abbassarsi e chiamarlo con tono tranquillo, magari offrendogli un po’ di acqua e di cibo per stabilire un primo contatto positivo e benevolo. Se ha un collare, infilare dolcemente la mano nel collare e cercare di agganciarlo con una corda. In generale è opportuno portare dal veterinario l'animale trovato, in modo da verificare lo stato di salute e la presenza di un eventuale microchip che permetterà di rintracciarne il proprietario. In base alla normativa in vigore, chi trova un cane vagante non può portarlo a casa (si tratterebbe di appropriazione indebita) ma deve preventivamente avvisare le autorità competenti presentando denuncia di ritrovamento al Comando dei Vigili Urbani del Comune in cui è stato ritrovato o, se individuata la presenza di microchip, contattando l'anagrafe canina che

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Numero 07 Anno 6 LUGLIO 2014

creerà un contatto con il proprietario. La legge 281 e il Regolamento di Polizia Veterinaria stabiliscono che i canili siano le sole strutture autorizzate al ritiro dei cani vaganti sul territorio. Quindi se si trova un cane vagante e si è impossibilitati ad intervenire, gli unici a poterlo ricoverare sono i canili competenti sul territorio. Se l’animale è ferito o gravemente malato non bisogna spostarlo o somministrargli farmaci, cibo e acqua, ma contattare immediatamente la Polizia municipale che farà intervenire il servizio veterinario della ASL per ritirare il cane e prestargli le cure necessarie (se la situazione di pericolo è molto grave, si possono contattare anche i Vigili del fuoco). In caso di ritrovamento del cane in prossimità dei binari ferroviari, contattare la Polfer (Polizia Ferroviaria); se il ritrovamento è in autostrada, strade statali o provinciali, la Polstrada (Polizia Stradale). Le Forze dell’Ordine hanno l’obbligo di intervenire richiedendo il servizio di accalappiamento e devono recarsi sul posto entro 20 minuti dalla chiamata. Trattandosi di pubblico servizio, la reperibilità deve essere anche notturna e festiva e il mancato intervento è denunciabile. Una volta recuperato, il cane sarà portato nel canile sanitario dove rimarrà in osservazione per almeno 10 giorni. Se è sprovvisto di microchip, verrà inserito e iscritto all’Anagrafe canina. Se ha microchip o il vecchio tatuaggio, il canile provvederà alla ricerca del proprietario il quale nell’ipotesi migliore avrà già effettuato una denuncia di smarrimento o, viceversa, sarà sottoposto a una sanzione. Se il proprietario non si farà vivo entro 10 giorni o fosse irrintracciabile, dopo un certo periodo il cane sarà adottabile. Durante il ricovero in canile anche voi potete fare qualcosa: affiggere volantini con foto del cane, informazioni sul ritrovamento e un vostro contatto telefonico; diffondere la segnalazione anche presso gli ambulatori veteriEDITORE: La Città

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nari e sui siti internet specializzati o i social network. Per evitare al cane lo stress dell’ingresso in canile, dopo aver individuato la presenza di microchip e in attesa della ricerca della ASL, si può anche ospitarlo a casa propria con l’autorizzazione dalle autorità preposte per non incorrere nel reato di appropriazione indebita. Ovviamente, un discorso simile riguarda anche il rinvenimento di gatti, previo controllo che non siano gatti liberi e accuditi (registrati regolarmente come colonia felina) e passibili di intervento solo in caso di maltrattamento o grave stato di salute. Essendo il microchip una pratica meno utilizzata nel gatto, il modo migliore per rintracciarne i possibili proprietari è quello di affiggere locandine nella zona del ritrovamento. Per gli animali selvatici, il discorso cambia: la fauna è patrimonio indisponibile dello Stato e questa funzione è esercitata tramite le RegioniProvince Autonome e le Province. Queste ultime devono avere un Centro, o avvalersi dell’attività di terzi, per il recupero di questi animali. Quindi, nel caso in cui si trovi un animale selvatico in difficoltà, bisogna contattare la Polizia Provinciale o il Corpo Forestale dello Stato al numero unico nazionale 1515. Per soccorsi in situazioni particolari (tetti, alberi, cunicoli) chiamare i Vigili del Fuoco al 115. Se l’animale selvatico è in mare, chiamare la Guardia Costiera-Capitaneria di Porto al numero nazionale 1530 che, per cetacei e tartarughe, è in collegamento con strutture di ricovero e cura. Dal 2010, la riforma del Codice della Strada approvata dal Senato stabilisce che gli animali coinvolti in un incidente hanno diritto a essere soccorsi e che ignorarli in una situazione di estremo bisogno diventa omissione di soccorso, ovvero un atto punibile. E’ indifferente se la persona che non presta soccorso sia o no chi ha causato l’incidente; le sanzioni possono arrivare a una multa di 1.559,00 euro. Quindi, impegniamoci ad essere solidali con chi è in difficoltà, che si tratti di un uomo o di un animale, e daremo un bellissimo contributo al lavoro dei volontari che spendono la loro vita per aiutare quelli che nel bisogno sono ancora troppo "invisibili". Alessia Campoli CityWebTv: Francesca Poddesu, Mattia Bassi, Giulia Presciutti, Alessandro Introcaso

E-MAIL: direttore@ilcorrieredellacitta.it redazione@ilcorrieredellacitta.it redazione@citywebtv.it

PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE: MA&MC

DIRETTORE RESPONSABILE: Maria Corrao

STAMPA:

CHIUSURA REDAZIONALE: 01/07/2014

IN REDAZIONE: Il Corriere della Città: Alessia Ambra Achille, Luca Mugnaioli, Matteo Acitelli, Alfredo Corrao, Claudia Bartolini, Giuseppe Marrone

Arti Grafiche Reg. Trib. di Velletri Settembre 2009 N. Reg. 19/09 del 24 Settembre 2009


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BON-TON

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Il senso di una fine “L’Italia fuori dal mondiale mentre muore Ciro Esposito”

I

mprovvisamente si è fatto buio in Italia, come se fosse sempre notte. E’ morto un ragazzo per la sola colpa di essere andato a tifare la propria squadra e che, sfortunatamente, ha incrociato lungo il suo tragitto un giustiziere di non si sa che cosa e a nome non si sa di chi, che ha pensato di mettere fine alla sua giovane esistenza. Con la sconfitta della nostra nazionale si è assistito al declino di ogni minima speranza che qualcosa possa cambiare. Perché non bastano le buoni intenzioni di un allenatore a cambiare un sistema arrogante e violento. Fa vergogna mettersi in fila all’aeroporto e sentire tifosi in maglia azzurra che irridono Balotelli per il suo colore della pelle etichettandolo “sporco negro”, “torna a zappare la terra” pur essendo lui nato e cresciuto in Italia. E’ un problema, quindi, razziale e non caratteriale. Per questo ce l’hanno con lui, non per i goal che ha mancato, nello sport capita, ma per il suo colore della pelle. E su questo lui costruisce il suo poco credibile alibi. Una squadra è sempre vicina ai suoi uomini, soprattutto a quelli più fragili e in difficoltà. Un compagno che sbaglia, trova sempre una mano che lo aiuta a rialzarsi. Ma se ti isoli, se ti tappi le orecchie con le cuffione, alzerai pure la tua musica ma spegni il tuo cuore…. E il suo impegno in questi mondiali è stato un

totale disimpegno. Aveva tutto per essere felice: una donna, un figlio, una squadra che lo aveva sempre difeso e protetto e noi tutti pronti ad accogliere le sue meraviglie, ma ora tutto si è bruciato, a soli 24 anni, senza che lui ne abbia la benché minima consapevolezza. L’impressione è che sia scoppiato, per la tensione e per le aspettative. Ieri un eroe, oggi il colpevole unico. Uno spettacolo osceno. E’ sempre facile cercare un capro espiatorio, ma no, questa volta no! Se c’è un simbolo della fine di un’ epoca non è Balotelli ma è Ciro Esposito. E’ con la sua morte che muore tutto il calcio. E’ la morte di un ragazzo che stava andando a vedere la partita, ma nel nobile calcio italiano non può andare nessuno allo stadio a fare il tifo e basta, ci si va invece con paura, ci si deve difendere perché si può anche morire. Ma la stampa preferisce pubblicare più solennemente i lamenti per il morso dell’Uruguaiano al nostro Chiellini per poi aggiungere accanto, più defilata la notizia della morte di “un giovane tifoso aggredito in circostanze non chiare”, ma non chiare per chi? Per

noi è tutto chiaro! Assistiamo continuamente alle violenze nelle curve con scontro fisico tra le due opposte tifoserie mentre i boss decidono se si deve giocare o no e lo comunicano direttamente ai calciatori in campo che aspettano un loro cenno. Le coincidenze non esistono, quello che accade dentro al campo è esattamente specchio di quel che accade fuori. L’Italia esce nel giorno in cui muore questo ragazzo, vittima dell’incapacità di questo sistema, di questo calcio, di quest’Italia che non riesce a combattere la corruzione e i privilegi, la criminalità che ha corroso tutto negandoci il bene più prezioso che ci viene regalato dal gioco: l’allegria. I campioni sono totalmente ostaggio di chi li ha comprati e viceversa, tutti ricattati e drogati dal denaro. Prandelli si è dimesso “sono una persona onesta, pago le tasse, non rubo i soldi ai contribuenti, mi assumo le mie responsabilità”. Un gesto che gli fa onore ma non basta! Quello che serve è che qualcuno di molto piùautorevole ci metta le mani sul serio, che si prenda l’impegno, davanti alla famiglia di Ciro Esposito ferito a morte mentre le autorità in tribuna si godevano lo spettacolo, qualcuno che capisca che ogni fine è un inizio e che il vecchio calcio muore qui e che il nuovo cominci! Antonio GUIDO(dirguido@libero.it) Esperto di Galateo ed Immagine Relazionale




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