Il Corriere della Città - Maggio 2018

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Corriere Città

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Anno 10 Numero 5

MAGGIO 2018

libertà informazione politica cronaca cultura sport

Buon compleanno Eco-X!

SPO

La vergogna del sito di Pomezia: un anno di "chiacchiere"

O IV S U CL Dossier S E

Eco-X: tutta la verità sull'incendio. Ecco i documenti inediti (Prima parte)

Da pag. 12

Pomezia al voto: ecco i candidati Pag. 6 PO MEZI A Bo o m d i inc end i neg li ul timi temp i. C he s uc c ede?

IL SONDAGGIO Elezioni Comunali: cosa chiedi al nuovo Sindaco di Pomezia? Pag. 8-9 Torvaianica: che estate ci aspetta? Intanto nasce la Nuova Pro Loco

Pag. 20

ARDEA - TOR SAN LORENZO

SALZARE: INDAGA LA CORTE DEI CONTI

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Meritiamo di più... L'EDITORIALE

POLITICA ARDEA&POMEZIA Al via la corsa per Pomezia: 6 nomi (per ora)..p.6 Le vostre proposte per il nuovo Sindaco....pp. 8-9 Salzare: Luca Fanco chiede di agire................p.10 SPECIALE ECO-X UN ANNO DOPO La questione bonifica...............................pp.12-13 Intervista col Prof. Andreassi...................pp.14-15 Dossier Eco-X (prima parte)...................pp.16-18 LE RUBRICHE DEL CORRIERE DA PAG.30

Aspettando l'estate a Torvaianica tra spiaggia sporca, erba alta e strisce blu

Boom di furti alla Nuova Florida. I cittadini: "Siamo esasperati"

Pag. 28

La Frecciatina

"Ma se Fucci viene rieletto continuerà a dare la colpa alle precedenti amministrazioni?"

Tpl: a Pomezia pericolosa inversione di tendenza Pag. 26

Fortitudo Futsal Pomezia, che beffa! Pometini sconfitti in finale play-off per 6-2 dal Savio Calcio a 5, Serie C1 Gir. B

Sport da Pag. 40


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EDITORIALE

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“Ariconzolasse co' l'ajetto”? No, grazie. Stavolta vogliamo di più oco più di un mese alle elezioni amministrative. Il 10 giugno gli abitanti di Pomezia sono chiamati alle urne per scegliere chi li amministrerà per i prossimi 5 anni. Una scelta difficile, che va affrontata in maniera responsabile, cercando di evitare di pensare solo al proprio orticello (voto X perché mi ha promesso che mi farà questo favore…) ma al bene comune. Perché nel territorio che si andrà ad amministrare ci viviamo tutti, pure quelli che potrebbero (e non è detto che poi lo ricevano davvero) avere favori in cambio di un voto. E un territorio ben amministrato porta vantaggi a tutti coloro che ci vivono, sia in termini di qualità della vita che di sviluppo economico, turistico e sociale. Mettiamo avanti gli interessi comuni, quindi, e non quelli personali. Cosa che avremmo voluto che fosse stata fatta prima che qualcuno autorizzasse quello scempio che sta avvenendo sul lungomare delle Meduse, a Torvaianica, dove nell’unico tratto in cui si riusciva a vedere un pezzetto di mare sta sorgendo una palazzina. Sulla sabbia. Vista mare, ma solo per chi comprerà quegli appartamenti. Vista cemento per tutti gli altri. Percorrere il lungomare a Torvaianica fa salire la rabbia, oltre a scendere il morale. 9 chilometri di case. Certo, si tratta di

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costruzioni che risalgono a 30, 40 e addirittura 50 ani fa, case sorte sull’arenile e diventate “regolari” nonostante le leggi in difesa

Il cantiere sul Lungomare di Torvaianica che sta facendo infuriare i cittadini del demanio grazie a sanatorie improbabili. Non vogliamo entrare in vicende – che comunque condanniamo fermamente – che hanno decretato il deturpamento più aberrante del litorale pometino, semplicemente perché parlare di colpe passate è inutile, oltre che ripetitivo. Quello che invece vorremmo capire adesso è: perché autorizzare ulteriori concessioni sulla spiaggia? Era davvero necessario? Da quello che ci risulta, erano anni che i proprietari di quel “terreno” (che in realtà è sabbia) ci stavano provando, a farsi dare il via libera, senza però riuscirci. E ora ecco che la concessione è arrivata. Sicuramente è tutto legale, ma può l’interesse di un privato essere più importante di quello della

comunità? Possibile che non fosse possibile rifiutare il permesso a costruire sulla spiaggia? Cittadini e ambientalisti sono insorti, ma non ci risulta che qualcuno li abbia ascoltati o che sia stata data una spiegazione. Bene, quello che vorremmo da chi andrà ad amministrare Pomezia è questo: il rispetto del bene comune e il perseguimento di una crescita che migliori il territorio, non che lo violenti. Questo significa stop a nuovi impianti inquinanti o a rischio ambientale e stop al cemento selvaggio. Ma significa anche che serve dare un’accelerazione a tutto ciò che potrebbe far crescere positivamente la città, dal centro alle borgate più distanti. Studiare il territorio, seguirne la vocazione e progettarne uno sviluppo consapevole e sostenibile. Siamo ansiosi di leggere i programmi elettorali: speriamo che non siano i soliti libri dei sogni (poi mai realizzati se non in parte infinitesimale), ma che abbiamo contenuti reali e realizzabili. I cittadini sono stanchi di essere presi in giro e, per dirla alla romana, vorrebbero smetterla di “ariconzolasse co' l'ajetto”: non è più tempo di accontentarsi di poco (compreso quel “favore personale” di cui si parlava all’inizio: meditate, cittadini, meditate…), ma di pretendere e ottenere molto da un territorio che non aspetta altro che essere valorizzato da amministratori competenti.



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SPECIALE ELEZIONI

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Elezioni comunali Pomezia: dentro la campagna elettorale ancano ormai pochi giorni alla chiusura dei termini per la presentazione delle liste alle elezioni comunali di Pomezia. Il 12 maggio i giochi saranno chiusi e inizierà la volata finale verso il voto del 10 giugno, con l’eventuale (e probabile) ballottaggio due settimane dopo. Nonostante i tempi siano molto stretti, c’è ancora incertezza sulle candidature, soprattutto in casa centrodestra. Vediamo allora quali sono i candidati che hanno ufficializzato la loro corsa alla carica di Sindaco, con l’avvertenza che negli ultimi giorni qualcosa potrebbe ancora cambiare. Fucci contro Zuccalà: la sfida tra gli ex Il 10 giugno gli elettori avranno di fronte un’accesa sfida tra ex. Il Sindaco uscente Fabio Fucci (38 anni), la cui Giunta è caduta il 20 marzo a seguito delle dimissioni della maggioranza pentastellata in Consiglio, sfida Adriano Zuccalà (32), candidato del MoVimento 5 Stelle. Fucci è sostenuto invece da due liste: Essere Pomezia e Lista civica Fucci – Il bene in comune. L’ex Sindaco ha lasciato il MoVimento dopo quasi un anno di tensioni, dovute al suo dissenso nei confronti della regola dei due mandati. Secondo una fondamentale norma interna dei 5 Stelle, Fucci avrebbe infatti dovuto lasciare la politica, avendo svolto un mandato da Consigliere (dal 2011 al 2013) e uno da Sindaco (dal 2013 al 2018). Inutile la mediazione tentata dai vertici dal partito, che hanno offerto a Fucci un posto da capo di gabinetto a Roma, nella giunta Raggi. Il Sindaco ha deciso di ricandidarsi, provocando la spaccatura finale e venendo di fatto espulso dal MoVimento. Dopo qualche mese di “guerra fredda”, i Consiglieri comunali guidati dal Presidente del Consiglio Zuccalà – nel frattempo scelto come candidato Sindaco – hanno staccato la spina. I due candidati rischiano ora di dividersi il tesoretto raccolto

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dal MoVimento 5 Stelle alle elezioni politiche del 4 marzo: un solido 48% dei voti che con un solo candidato avrebbe praticamente chiuso la partita prima del fischio d’inizio. La presenza di Fucci in autonomia dalla sua ex maggioranza mette invece tutto in discussione: posto che nessuno avrà la maggioranza assoluta, accederanno tutti e due al ballottaggio, ce la farà solo uno dei due o verranno entrambi travolti dalla divisione? Lo scopriremo soltanto il giorno dopo il voto. Centrosinistra unito su Mengozzi, ma c’è anche Aquino Nel centrosinistra è tornato il sereno, dopo qualche settimana di discussioni sfociate in una spaccatura in una riunione del PD. Stefano Mengozzi (36) è il candidato di una coalizione formata da Partito Democratico, Sinistra Italiana, PSI, Italia dei Valori e Lista civica Pomezia Democratica. Dopo tanti anni, torna quindi a Pomezia il centrosinistra unito, sul modello della coalizione che ha portato Nicola Zingaretti al secondo mandato da Presidente della Regione. Fino a pochi giorni fa il PD e gli alleati avevano discusso sulla possibilità di appoggiare Antonio Aquino (55), tra i primi ad annunciare la sua candidatura a Sindaco. L’avvocato, che gravita nell’area di centrosinistra, è sostenuto dalle liste civiche Progetto Comune Pomezia e Progetto Giovani Pomezia. Una candidatura che rischia di far perdere voti a quella di Mengozzi: per questo il centrosinistra sta corteggiando da tempo, e non di nascosto, Aquino per convincerlo a entrare nella coalizione. L’unione tra i due candidati creerebbe un cartello elettorale forte, che nonostante i risultati disastrosi del centrosinistra alle politiche avrebbe buone possibilità di accedere al ballottaggio. Per ora le liste a sostegno di Aquino hanno chiuso al centrosinistra, dicendo di non essere interessate a “giochi di potere”; fino al 12 maggio, però, c’è tempo per trattare. Chissà che non arrivi una sor-

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presa che farebbe preoccupare gli avversari. Spaccatura nel centrodestra: Matarese per i “sovranisti”, e per gli altri? Nel centrodestra si registra una profonda spaccatura, che porterà i vari partiti a correre divisi alle elezioni del 10 giugno. Quasi ricalcando le divisioni che si registrano a livello nazionale dopo le consultazioni per il governo, ma con dinamiche ben diverse, Forza Italia si è staccata dai due fratelli “sovranisti”. Lega, Fratelli d’Italia, Cuori Italiani, UDC, DC e MSI sosterranno infatti il generale Pietro Matarese, con una coalizione spostata decisamente a destra e che ha ricevuto l’appoggio di Sergio Pirozzi. Sul nome del generale converge anche Angelo D’Avino, che aveva inizialmente annunciato la sua candidatura per poi confluire in Cuori Italiani. La candidatura di Matarese, che non proviene da Pomezia ed è estraneo alla politica della città, non è piaciuta al resto del centrodestra, che ha deciso di abbandonare il tavolo. Forza Italia, Noi con l’Italia, Socialisti di Caldoro, Movimento Politico (Mambelli) e lista III° Millennium sono quindi ancora alle prese con la scelta del candidato. Sul nome però si registra un’ulteriore spaccatura interna a Forza Italia. I protagonismi nel partito di Berlusconi hanno infatti raggiunto vette altissime, con la conseguenza che circolano ben tre nomi: Raimondo Piselli (47), Luigi Celori (63) e Luigi Lupo (60). In particolare, quest’ultimo si è scagliato contro le auto-candidature dei primi due, salvo poi auto-candidarsi lui stesso per la poltrona di primo cittadino; infine, c'è da registrare la guerra scoppiata tra Piselli e Palozzi per un audio registrato dal segretario locale in occasione delle ultime regionali in cui verrebbero date ad un interlocutore non meglio specificato indicazioni di voto…non proprio favorevoli al partito di Berlusconi. Nell’audio il coordinatore provinciale Adriano Palozzi viene anche etichettato con un aggettivo molto poco edificante, anzi, con un vero e proprio insulto. Insomma, con tutte queste spaccature, il centrodestra non riuscirà di certo a sfruttare il 32% dei voti raccolto alle politiche, che poneva il ballottaggio alla portata della coalizione. Intanto, chiudendo, CasaPound fa sapere che correrà da sola: Roberto Camerota sarà il candidato Sindaco. Mario di Toro

1= Fabio Fucci 2= Adriano Zuccalà 3=Stefano Mengozzi 4=Antonio Aquino 5=Pietro Matarese 6=Roberto Camerota


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POLITICA

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Liste e candidati a nudo: facciamo le pulci agli schieramenti anca poco più di un mese mento di andare in stampa, è ancora aperta: sia stato eletto grazie ai voti portati dalla alle elezioni che vedono i da un lato Palozzi chiede le dimissioni di Pi- parte ‘scontenta’ del centrodestra. Alessio cittadini di Pomezia chia- selli, dall’altro il pometino respinge le accuse Caporaletti: ex iscritto PD, ex assessore della mati a scegliere chi li am- parlando di complotto della “mala politica” Giunta De Fusco, nipote di uno storico rapministrerà per i prossimi 5 che vorrebbe farlo fuori a causa delle sue idee presentante del PD, Antonio Barbieri, creanni e pochi giorni alla di rinnovamento, che vedrebbero anche sciuto a maturato politicamente nel presentazione delle liste, fissata per il 10 l’ipotesi dello stesso Piselli candidato sindaco centrosinistra. Si tratta di cambi di ideologia maggio. La campagna elettorale è già partita per Pomezia. Intanto il centrodestra ha for- politica, di ripensamenti, di attente riflessioni da tempo, anche se con ritmi differenti a se- mato una coalizione (formata da Lega, Fra- o di mancanza di spazio nel centrosinistra? conda dello schieramento: c’è chi si muove telli d’Italia, Cuori Italiani, Udc, e Msi ma Calma apparente a sinistra...nel nome di già da mesi e chi invece non ha ancora capito non ancora Forza Italia proprio a causa delle Stefano Mengozzi in che direzione andare, con chi e come. Cer- beghe interne al partito di Berlusconi) che Passiamo al centrosinistra: qui regna una cando di analizzare liste e coalizioni, saltano vede nell’ex generale della Guardia di Finanza calma apparente e le liti sembrano essere all’occhio alcune “chicche” che proveremo ad Matarese il suo candidato sindaco. La coali- acqua passata, ma la storia insegna che non esporre senza volerci con questo schierare da zione ha all’interno un altro partito, la De- c’è da fidarsi e che le sorprese – di solito neuna parte o dall’altra. mocrazia Cristiana, che risulta però anch’essa gative – sono sempre dietro l’angolo. Dopo la Movimento 5 Stelle spaccata: mentre il referente pometino Clau- spaccatura tutta interna al PD sulla scelta del Partiamo dal Movimento 5 Stelle, che ha go- dio Caponetti esclude ogni possibilità di ac- candidato sindaco (ricordiamo la candidavernato per quasi 5 anni Pomezia e che ora cordo su questo nome, precisando di non tura farlocca di Andrea Cisternino, poi ritipresenta Adriano Zuccalà come candidato aver firmato alcun accordo, il referente regio- rata a favore del candidato di due liste sindaco. Riguardo certi argomenti il M5s po- nale della DC Giovanni Paolo Azzaro lo civiche, Antonio Aquino, ma mai accettata metino è un “oggetto misterioso”. Sembre- smentisce e dichiara pubblicamente di ap- dalla “metà + uno” del direttivo PD) si è firebbe infatti che lo scontro più feroce nalmente trovata la quadra sul all’interno del Movimento non sia la nome di Stefano Mengozzi. Profuoriuscita di Fucci, ma la sua scelta prio le idee dell’ex segretario locale di far passare attraverso una confepotrebbero portare a un’epurazione renza di servizi ben 100 mila metri interna al PD riguardo alcuni nomi cubi residenziali (proprietà dei Bore addirittura all’esclusione di alcune ghese: non entriamo nella polemica liste per “incompatibilità carattedel borgo e del cimitero, perché riale”. Nel contempo, potrebbero quelle sono altre storie). Ci sorge un però arrivare altre liste, una o due, dubbio: se la lottizzazione fosse un che andrebbero ad aggiungersi in fatto vero (e lo è) e se fosse vero (e lo corsa, magari – qui siamo maligni, è) che nel documento programmama come si suol dire “a pensar tico di indirizzo per la variante al male…” – provenienti proprio da PRG votato nel 2014 da tutta la magquel centrodestra spaccato che sta Elezioni e scheletri nell'armadio a gioranza 5 Stelle era già stata perimeancora cercando di capire cosa Pomezia: c'è qualcuno che si salva? vuole fare da grande. Non parliamo trata tutta l’area edificabile, come è possibile che allora nessuno disse – per il momento - dei candidati niente? Che all’epoca tutti ‘dormissero’ in poggiare in pieno la scelta del generale. In- del centrosinistra: per farlo aspettiamo le modo così profondo da non accorgersene? Se somma, confusione totale: non solo non candidature. E siamo certi che, vedendole, ne sono accorti solo adesso, o adesso era il sanno cosa succede all’interno del proprio anche qui ci saranno belle storie da racconmomento giusto di tirare fuori questa que- partito, ma si smentiscono l’un l’altro. tare. Gli altri (per ora) stione, vista la fuoriuscita di Fucci dal Movi- Fucci&co: tra nomi nuovi, vecchi e "vecchissimi"... Restano altri due candidati, l’avvocato Antomento? Caos nel centrodestra, tutti contro tutti Passiamo alle liste che appoggiano il sindaco nio Aquino (che ha a suo sostegno due liste Se parliamo di misteri, non possiamo esone- uscente Fabio Fucci e prendiamo tre nomi civiche) e Roberto Camerota per Casapound. rarci di tirare in ballo il centrodestra, dove il caso tra i suoi candidati. Elisabetta Serra: ex Non siamo ancora in grado di scrivere alcuncaos regna sovrano. Partiamo dal consigliere assessore Lavori Pubblici e Istruzione, pro- ché sulle loro liste, perché ancora non è stato Lupo, che ancora non siamo certi abbia tro- viene dal mondo delle associazioni ed è an- fatto nessun nome. Aquino, proposto da una vato la sua strada: dopo essere stato candi- cora legata – non fosse altro per motivi parte del PD come candidato della coalizione dato nel centrosinistra con l’Italia dei Valori affettivi – ad alcune di queste. Ora sembra di centrosinistra, è rimasto alla guida delle (con De Fusco sindaco), passa nel PDL. che, a breve, l’ex delegazione di Torvaianica sue liste iniziali dopo che la scelta è ricaduta Adesso, però, non si capisce se stia con Forza verrà ristrutturata. La notizia sarebbe di per su Mengozzi. Al momento prosegue la sua Italia, con la Lega o con chissà chi. La stessa sé bellissima, ma insistenti voci di corridoio corsa in solitaria, ma c’è la possibilità che decosa si potrebbe dire di molti altri personaggi sostengono che si stia ricontrattualizzando il cida prima del 10 maggio di fare un passo inche ruotano nel centrodestra, a partire dal canone di locazione con Città Metropolitana dietro e di inserirsi in una coalizione più coordinatore comunale di Forza Italia Rai- non per riaprire gli uffici della delegazione grande come capolista. Camerota, Presidente mondo Piselli, oggetto di uno scontro feroce così come auspicato dai cittadini di Torvaia- dell'associazione pescatori di Torvaianica, con il coordinatore provinciale Adriano Pa- nica, ma per dare spazio ad alcune associa- viaggerà sicuramente da solo con la sua lista lozzi a causa di un contestato audio in cui ci zioni del territorio. Massimo Abbondanza: come successo al suo partito negli altri terrisarebbero delle indicazioni di voto per le re- candidato (eletto) in una lista civica di cen- tori, con l’ambizione di diventare consigliere gionali che portano in direzione diversa da trosinistra a sostegno di Schiumarini sindaco comunale. quella data dal partito. La questione, al mo- nel 2013, anche se in molti sostengono che

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POLITICA

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Elezioni comunali a Pomezia: ecco le vostre Il rifacimento, per come si deve, del manto stradale; una scuola a Campo Ascolano, marciapiede su tutto il lungomare, più semafori, polizia municipale più vigile e rigorosa soprattutto con chi non si ferma allo stop e con chi, in auto, imbocca la strada in senso contrario per lo più davanti le scuole!

Francy, via Facebook

Io vorrei chiedere dei dossi stradali che arrestino le corse notturne e diurne su tutto il vialone di Via Polonia, ed anche la potatura delle piante che ostruiscono la visibilità nei vari incroci! In estate spesso le auto sfrecciano soprattutto la sera su questo viale ed è pericoloso perché in estate è pieno di bambini!

Alessandra, via Facebook Sarò ripetitiva, ma chiederei di prendere in considerazione la stazione ferroviaria, rendendola finalmente raggiungibile, accessibile e sicura. Dovrebbe rappresentare una risorsa importante per il territorio e come tale andrebbe valorizzata.

Monia, via Facebook Eliminazione o riqualificazione di TUTTI gli ecomostri del nostro territorio, che invece di diminuire aumentano!

Alessia, via Facebook

Al mercato c'era una signora che spingeva una sedia a rotelle portando un cartello sulla schiena: chiedeva di guardare il servizio di Striscia la Notizia il 28 aprile. Mi ha fatto tanta tristezza vedere una persona dover scendere in strada con la schiena spezzata dal dolore del grave problema che deve affrontare quotidianamente nella cura del proprio caro colpito da grave disabilità motorie e quel cartello che ho visto come un macigno su di lei. Ma non sarebbe giusto che chi ha gravi casi di disabilità in famiglia venga aiuto in tutti i sensi e non martoriato ulteriormente? La dignità umana dovrebbe essere tutelata da tutte le parti politiche.

Più controlli e più sicurezza, ed un'area attrezzata per adoloscenti, riqualificazione campi da basket e da calcio

Massimo, via Facebook

Carmen, via Facebook Completare servizi primari fogne e acqua nelle borgate...Non è stato fatto nulla

Paolo, via Facebook Il rifacimento completo del manto stradale a Torvaianica alta

Walter, via Facebook

Una sana amministrazione e un aperto dialogo con i cittadini coadiuvato con un controllo del territorio per visionare le problematiche evidenti

Walter, via Facebook Salve, abito a Roma 2, Santa Palomba e al candidato sindaco sottolineo... 1) La stazione di Pomezia deve rappresentare un fiore all’occhiello per la nostra comunità e non un luogo di perdizione, come è attualmente. Sottolineo la mancanza di vigilanza, sottolineo la paura dei pendolari a lasciare la macchina nei parcheggi limitrofi, perché ladri e malintenzionati si approfittano dell’assoluta libertà di agire indisturbati, sottolineo il degrado diffuso per la presenza di numerose prostitute, sottolineo l’assenza di una sala d’aspetto (che una volta c’era e consentiva il riparo dal freddo e dalla pioggia)! E sottolineo che i poteri forti e decisionali, adducendo scuse false e assurde come la scarsa frequentazione o l’esigenza del rispetto della puntualità (sic!), hanno stravolto l’orario dei treni in vigore, penalizzando fortemente alcune fasce orarie di punta come ad esempio dalle 8:00 alle 8:35

da Santa Palomba per Roma Termini e dalle 19:30 alle 20:30 da Roma Termini, e costringendo i pendolari a quotidiani viaggi della speranza, assiepati e stretti in un vergognoso e umiliante abbraccio coatto. 2) Il tratto di via Ardeatina di competenza del comune di Pomezia brulica di prostitute e il degrado che ne consegue è uno schiaffo per noi cittadini di Santa Palomba. Dobbiamo percorrerla quotidianamente costringendo i nostri bambini ad assistere a degli spettacoli inverecondi, come la bella mostra dei davanzali e dei didietro! 3) L’amministrazione uscente, nella persona del sindaco Fabio Fucci, ha avallato la costruzione dell’impianto per lo smaltimento di rifiuti Cogea, a pochi passi dal centro abitato di Roma2. In teoria un impianto giudicato poco impattante dal punto di vista ambientale, ma in pratica non è assolutamente così a giudicare dai quantitativi di ri-

fiuti annui previsti. E inoltre si è lasciata pericolosamente aperta la porta di una possibile sezione dedicata alla produzione di biogas! E tutti voi già sapete che in Italia gestire un simile impianto significa esporre un’intera comunità alla convivenza forzata con una bomba ad orologeria pronta ad esplodere da un momento all’altro...QUESTO IMPIANTO NON LO VOGLIAMO! In conclusione mi aspetto un sindaco che governi secondo i principi del buon padre di famiglia, come riportano i manuali di diritto, un sindaco che si immedesimi nella realtà che viviamo quotidianamente e che sappia intervenire per ristabilire l’appropriato e giusto decoro. Forse un’utopia? Sta a voi convincermi del contrario. In bocca al lupo!

Massimo, via mail


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POLITICA e proposte per la futura amministrazione Maggio 2018

Di essere presenti per tutti, non solo con chi fa minacce o si lega fuori il comune...Il fatto che io non vada a sbraitare lì fuori non vuol dire che ne abbia meno bisogno! Ma sentirmi dire che ho tutte le carte in regola per i sussidi etc. ma ci sono delle graduatorie al quale non rientro perché italiana...Quindi no comment

Gabry, via Facebook

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Sono tante le cose da fare in questo paese in primis rifare le strade troppe buche, creare luoghi di ritrovo per bambini e ragazzi, non ci sono gli oratori, assenza di teatro, non ci sono percorsi ciclabili a norma abbiamo un lungomare da paura per non parlare del mare inquinato. Eppoi assenza di depuratori attivi, Torvajanica andrebbe rivalutata seriamente. Chi più ne ha più ne metta...

Valentina, via Facebook Chiedo di mettere più servizi a Torvaianica Alta e pure qualche fontanella per gli sportivi che corrono!

Pasqualina, via Facebook

Il teatro in via Virgilio, finitelo! Certo ci vorrà tempo piano piano se si vuole fare, si fa...

Marisa, via Facebook Non esiste solo Pomezia,esiste anche Torvajanica,quindi che si facciano lavori di pubblica utilità in modo equo,e soprattutto distribuire in giro,come una volta,un po' di cestini dove buttare le cartacce! Ti mangi un gelato per strada, o ti compri una bibita,e non sai dove buttare lattine,carta e qualsiasi cosa,è da incivili. E soprattutto, al nuovo Sindaco, facciamo sparire tutti gli ubriaconi che si accampano,dormono,bevono,e urinano alla presenza dei bambini al parco giochi in piazza a Torvajanica, dove c'è la statua di Padre Pio per intenderci

Giovanni, via Facebook Togliere il pagamento di 18,25 l'ora per l'assistenza domiciliare e abbattere le barriere architettoniche

Chiedo che il quartiere in cui abito "il Querceto"non rimanga un quartiere di serie B ,per quanto riguarda i servizi! Forniti sempre con il contagocce!Non abbiamo neanche un giardinetto curato per i bambini e per le persone anziane! Un posto di aggregazione come c'è in tutti i quartieri...una vergogna!Sono 11 anni che abito qui e il quartiere è sempre più degradato!

Iole, via Facebook Pietro, via Mail Al nuovo sindaco vorrei chiedere di ricordarsi che esiste e fa parte del comune di Pomezia anche Torvajanica alta perché in questi 5 anni sembra che se ne siano dimenticati!

Carla, via Facebook Erminia, via Facebook Io chiedo maggiore sicurezza nella zona di Santa Palomba soprattutto presso la stazione; il presidio fisso di polizia municipale previsto da regolamento di polizia del comune di Pomezia, la valorizzazione della zona il cui degrado ha raggiunto livelli vergognosi nonché rischiosi, parcheggi custoditi, segnaletica corretta e ben visibile, controlli a tappeto, bonifica totale della zona. Per il benessere di tutta la collettività

Domenico, via Facebook Strade vi prego, strade asfaltate decenti e servizi a Campo Jemini

Francesca, via Facebook

1. Riqualificazione delle Periferie mediante: a. la realizzazione dell’illuminazione stradale ove mancante; b. Installazione sistemi di sorveglianza atti a rendere il territorio più sicuro; c. Progetto per razionalizzare/realizzare una rete di scuole materne/nidi comunali (in locali non utilizzati e già di proprietà del comune) per garantire una maggiore disponibilità alle famiglie con basso reddito; (affidamento delle stesse a cooperative di giovani/lavoratori in mobilità residenti nel territorio ed aventi i titoli necessari); d. Aree gioco per bambini e aree Fitness attrezzate con utilizzo di materiali di recupero; 2. Telecamere negli asili nido, scuole materne ed elementari, case di riposo comunali! 3. Assistenza domiciliare a persone affette da gravi disabilità (gratis o con contributo in base al reddito famigliare) 4. Realizzazione di un Commissariato di zona /Posto di polizia; 5. Completamento della rete idrica e fognaria dove mancante; 6. Asfaltatura strade nelle aree in via di sviluppo; 7. Marciapiedi lungo mare delle Meduse Torvaianica.


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POLITICA

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Ardea, gli occhi della Corte dei Conti sulle Salzare a Corte dei Conti sta portando avanti un’indagine su un presunto danno erariale fondato da un lato sull’ipotesi dell’insussistenza del requisito di somma urgenza per la demolizione di tre palazzine (A, B e C, ndr) e dall’altro la mancata trascrizione al patrimonio comunale del “Serpentone”, a cui avrebbe fatto seguito la mancata riscossione delle indennità d’occupazione abusiva degli appartamenti. Siamo ad Ardea e, come avrà inteso il lettore, al centro di questa nuova indagine della Procura regionale della Corte dei Conti c’è ancora il caso delle Salzare, interessato negli anni scorsi da alcune demolizioni avvenute all’interno del complesso immobiliare dell’area. La Guardia di Finanza, in tal senso, avrebbe notificato a 15 persone inviti a presentare deduzioni in merito al presunto danno erariale contestato per una cifra che supera i 6 milioni e mezzo di euro (una minima parte riguarderebbe la demolizione, mentre la fetta più consistente sarebbe inerente al mancato incasso delle indennità per le occupazioni abusive). Nell’indagine risulterebbero coinvolti politici, funzionari, tecnici e dirigentii. Luca Fanco scrive al Sindaco: “Come s'intende procedere?” In virtù della notizia il Presidente della VII Commissione Controllo e Garanzia del Comune di Ardea, Rag. Luca Fanco, in data 20/04/2018 ha chiesto ufficialmente al Sindaco di Ardea, al Segretario comunale e, per competenza, al Prefetto di Roma, quali provvedimenti urgenti consequenziali intendessero adottare in difesa delle casse comunali ed a tutela dell’immagine dell’Ente a seguito della contestazione in oggetto firmata del Vice-Procuratore Generale Dott.ssa Rosa Francaviglia della Procura Regionale della Corte dei Conti. I danni presunti di cui parla Fanco, che fa riferimento alla documentazione prodotta dalla Procura, sarebbero imputabili a dirigenti comunali e sono davvero ingenti: 2.834.658,00 per uno dei dirigenti e 169.740,00 euro per un altro dirigente, per un totale di più di 3 milioni di euro. Fanco provvede quindi a ricostruire il contesto all'interno del quale si sarebbero svolti i fatti. «La contestazione – commenta il Presidente della Commissione trasparenza - scaturisce dai fatti che seguono. Il complesso residenziale, poi denominato, “Le Salzare”, venne realizzato a seguito di regolare concessione edilizia (n.382 del 21/12/1989 e successiva variante del 27/07/1990) rilasciata dal Comune di Ardea alla Lido Delle Salzare S.r.l. per la costruzione di n. 7 palazzine contraddistinte dalle lettere da “A” a “G”. In data 01/08/1997, con provvedimento di cui al prot. n. 24702, il Dirigente dell’Ufficio Tec-

grado sociale. Dagli atti emerge che gli immobili non sono ancora stati trascritti in Conservatoria al patrimonio comunale e, di conseguenza, non sono stati mai riscossi i canoni di occupazione anche in rela-

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Ipotizzato presunto danno erariale milionario, il Cons. Luca Fanco chiede spiegazioni

nico del Comune di Ardea annullava la concessione edilizia in forza della quale erano state edificate le 7 palazzine, in quanto quelle contraddistinte dalle letetre “A”, “B”, “C” e “D” ricadevano su area sottoposta a “vincolo archeologico”, implicante l’inedificabilità assoluta sull’area stessa. Con ordinanza n. 330/97 del 29/08/1997 veniva disposta la demolizione delle opere abusive con il conseguente ripristino dello stato dei luoghi. Tale ordinanza risulta regolarmente notificata al Rappresentante Legale della società costruttrice e mai dal medesimo eseguita. L’ordinanza di demolizione emessa dall’ente, è stata di poi impugnata innanzi al T.A.R. Lazio, oltre che al Consiglio di Stato. Il contenzioso giudiziario si concludeva definitivamente a favore del Comune nel giugno del 2007 con la conferma dell’abbattimento delle opere abusivamente realizzate. La durata pluriennale di tale contenzioso ha favorito il progressivo degrado dell’area contesa, consentendo l’occupazione abusiva da parte di cittadini stranieri o senza fissa dimora così determinando un significativo incremento di problematiche di igiene pubblica e di de-

zione al fatto che non è stata mai adottata un’apposita regolamentazione attinente la determinazione dei valori di indennizzo a favore dell’amministrazione comunale per l’occupazione degli immobili rientranti nel proprio patrimonio. Soltanto con deliberazione n. 34 del 08/06/2017, adottata dal VicePrefetto di Roma, Commissario Prefettizio Dott. Antonio Tedeschi, è stata determinata l’indennità dovuta quale ristoro per l’occupazione senza titolo degli immobili abusivi acquisiti al patrimonio comunale, ovvero facendo riferimento al valore minimo espresso dell’Osservatorio del Mercato Immobiliari (O.M.I.) dell’Agenzia dell’Entrate e semestralmente pubblicato sul sito dell’Agenzia stessa. […] Tutti i soggetti che si sono succeduti nella carica di dirigente dell’ufficio del patrimonio, sono da ritenersi corresponsabili dell’illecito a titolo gravemente colposo pro quota parziaria per il danno pubblico, ripartito in ragione della durata temporale dell'incarico dirigenziale».



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Eco-X, un anno dopo: un disastro combattuto so passato esattamente un l'appunto, restano solo sulla anno da quel 5 maggio carta - non hanno prodotto 2017 quando il disastro nulla, e in particolar modo non ambientale dell'Eco-X, il quell'agognata bonifica dell'area sito per lo smaltimento di che permetterebbe finalmente rifiuti situato in Via Pon- di far voltare pagina ad una città tina Vecchia, sconvolse non solo la città di intera. Pomezia ma l'Italia intera. La vicinanza con L'ordinanza (disattesa) del Roma fece sì infatti che la risonanza media- Comune di Pomezia tica data all'incendio varcasse non solo i con- E tanto per restare in tema di fini del Lazio ma arrivasse in ogni parte dello burocrazia, l'ultima ordinanza stivale; l'attenzione dei media fu massima, e sindacale ufficiale risale al 4 dimolte emittenti nazionali si stanziarono sta- cembre scorso. A firmarla fu il bilmente in città per giorni dato che Contenimento il caso Eco-X aveva monopolizzato delle fonti di l'informazione: allarme diossina, inFASE 1 114.600€ inquinamento e quinamento, dati sull'aria, eppoi la messa in sicurezza questione dell'amianto (rinvenuto nel del sito tetto dei capannoni ma le cui fibre non si sarebbero disperse nell'aria a Mappatura e seguito dell'incendio), tutto faceva FASE 2 53.000€ caratterizzazione audience e i servizi, gli articoli, i sadei rifiuti lotti televisivi, per non parlare dei convegni e dei dibattiti travolsero l'etere come uno tsunami. Poi però, Rimozione dei come spesso accade in questi casi, le FASE 3 5.110.000€ materiali/ luci della ribalta pian piano si affievobonifica lirono: la notizia passò dal primo piano alle pagine interne dei giornali Roma Capitale, la ASL Roma 6, l’ISPRA e via via sempre più indietro fino ad I costi della bonifica dell'Eco-X: e l’Istituto Zooprofilattico di Lazio e Tooccupare qualche trafiletto qua e là o per ora (non) ci sono solo i 750mila scana. Con il documento che ne scaturì, qualche “ultim'ora” di giornata in euro della Regione allora, Piazza Indipendenza intimava caso di novità. Ma oggi allora, viene alla proprietà di provvedere entro 30 spontaneo chiedersi alla vigilia del 5 maggio Comune di Pomezia dando seguito alla congiorni “ad avviare gli interventi finalizzati alla 2018, cosa resta dell'Eco-X? Sicuramente, ferenza di servizi del 16 novembre che era messa in sicurezza, caratterizzazione e bonieco-mostro carbonizzato a parte, i rifiuti. Già stata indetta per definire i provvedimenti da fica, nonché a integrare la relazione tecnica perché, nonostante le promesse della (solita) adottare per la messa in sicurezza e la bonicon valutazioni e quantificazioni maggiorpolitica “formalistica” - quella cioè che si li- fica del sito Eco X (alla quale però non si premente dettagliate sul censimento e la carattemita ad espletare i doveri burocratici dei pro- sentò la proprietà); al tavolo parteciparono la rizzazione dei rifiuti, le modalità di blemi con provvedimenti che però, per Regione Lazio, la Città Metropolitana di campionamento, la descrizione dello stato dei luoghi e della stabilità dei manufatti, la verifica dell’attuale stato della rete di gestione delle acque reflue e delle acque di origine meteorica”: “Se la proprietà non avvierà la messa in sicurezza entro questo lasso di tempo – spiegava a quel tempo Fabio Fucci – interverrà il Comune di Pomezia”. E infatti i 30 giorni passarono, ma di interventi, come era ampiamente prevedibile, nemmeno l'ombra. (continua)

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Inquadra il tablet con l’App Hp Reveal (ex Aurasma), clicca e guarda l'incendio che ha distrutto l'Eco-X Scarica l’App (istruzioni a pag. 10)

Il dis maggio quei


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olo a “chiacchiere”. E i rifiuti sono ancora tutti lì (segue) Il piano di riserva (senza coperture economiche) La situazione immutata presso il sito Eco X a 30 giorni dall’ordinanza sindacale fece sì che il Comune di Pomezia annunciasse l’av-

Manifestazione per il primo anniversario dell'Eco-X: "Noi non dimentichiamo"

Ci Siamo! 1, 12, 52, 365…Non sono i numeri a caso, purtroppo sono i giorni, le settimane, i mesi e l’anno trascorsi dal 5 Maggio 2017, data del rogo della Eco-X. Tempo importante, durante il quale abbiamo respirato, bevuto, ci siamo nutriti… Ma con cosa? Con elementi inquinati, che di certo non fanno bene alla salute nostra e dei nostri cari, dei nostri amici. E durante tutto questo tempo, le istituzioni deputate a riparare al disastro avvenuto e sorvegliare sulla salute dei cittadini, involontariamente coinvolti, cosa hanno fatto? Nulla. Di tutto ciò che andava predisposto, realizzato rapidamente, e che a gran voce è stato richiesto più e più volte dai cittadini. Non c’è nessuno di innocente tra le istituzioni e la politica tutta. Tutti sono complici, chi con le proprie azioni, chi con il proprio silenzio. Noi non dimentichiamo! Non dimentichiamo di vivere in un territorio martoriato ed ormai classificato come sacrificabile. Il rogo dello stabilimento Eco-X, il rogo del TMB di Roncigliano, Il rogo della cartiera 4Mcutting Multi Service , il rogo della IRPP, tanto per citare alcuni degli ultimi disastri. Noi non vogliamo dimenticare. Non vogliamo

sastro ambientale del 5 o 2017: guarda il video di i drammatici momenti

vio del cosiddetto piano “B”. Procedere cioè all’esecuzione d’Ufficio dei suddetti interventi non realizzati dalla società, ovviamente in danno ai soggetti risultati inadempienti. Ma “tra il dire (che non costa nulla) e il fare c'è di mezzo il mare”, anzi un vero e proprio oceano: stando alle carte prodotte infatti, in tutto servirebbero oltre 5 milioni di euro, una cifra mostruosa tanto quanto l'incendio che ha mandato in fumo lo stabilimento di Via Pontina Vecchia. I costi per ripristinare lo stato dei luoghi Da dove partire allora? In una nota inviata alla Regione Lazio, ancora l'ex Sindaco di Pomezia Fucci sollecitava a gennaio l’immediata erogazione della somma di 750.000 euro coperti dalla polizza fidejussoria che l’ente regionale si era impegnato a mettere a disposizione durante la conferenza di servizi di novembre. “L’escussione della polizza di cui la Regione è beneficiaria diventa più che mai urgente – spiegava il Primo Cittadino uscente – Il Comune di Pomezia dovrà intervenire alla messa in sicurezza in autonomia, vista l’assenza totale della proprietà, e necessita di fondi sostanziosi per le procedure. Inoltre i 750.000 euro della polizza potranno coprire soltanto i lavori di messa in sicurezza, che sono prioritari, ma è necessa-

ria fin da subito una programmazione complessiva della bonifica i cui fondi sono stati richiesti agli Enti superiori, quali Regione e Ministero”. In altre parole, a conti fatti, a disposizione ci sono solo 750mila euro (peraltro non ancora arrivati) che permetterebbero di completare la fase 1 (si veda prospetto in questa pagina), la 2 e intaccare in maniera irrisoria la fase 3. Decisamente poco per chi sperava in soluzioni concrete. Arriva l'estate… e torna l'allarme incendi Mentre la macchina amministrativo-burocratica fatica a mettersi in moto, la città di Pomezia si appresta dunque ad affrontare la seconda estate con una vera e propria bomba pronta a riesplodere da un momento all'altro. Difatti, considerando che i rifiuti sono ancora placidamente al loro posto, il pericolo di nuovi focolai che potrebbero scoppiare all'interno dell'Eco-X – e della conseguente dispersione di materiale tossico nell'atmosfera – è dietro l'angolo e più reale che mai. Ecco perché, a nostro avviso, il nuovo Sindaco di Pomezia, che salirà sullo scranno più alto cittadino dopo il 24 giugno, dovrà considerare prioritario l'argomento Eco-X: urgono interventi e rapidi perché di tempo, quello sì, se ne è perso fin troppo. Luca Mugnaioli

dimenticare di vivere in un territorio contaminato e del quale nessuno si assume le responsabilità del ripristino ambientale. Discariche di amianto abbandonate , una delle principali cause dell’aumento dei mesoteliomi maligni rilevato sul territorio, depositi di materiali tossici che ancora necessitano di opere di bonifiche , depositi di carburanti a che tanti idrocarburi hanno sversato nel suolo, oleodotti nel nostro territorio che in vari punti ha disperso idrocarburi nel terreno. Noi non possiamo dimenticare. Ed a fronte di queste realtà oggettive e rilevabili, le istituzioni continuano a concedere autorizzazioni per la realizzazione di impianti dediti al trattamento dei rifiuti, e di sostanze tossiche e nocive per la salute dei cittadini. Noi non permetteremo che il territorio subisca altri impianti o che siano rilasciate autorizzazioni all'ampliamento di quelle esistenti. Migliaia e migliaia di tonnellate di rifiuti che, con le nuove autorizzazioni, saranno convogliate nel nostro territorio, a beneficio economico di pochi in cambio della salute di tutti. Non siamo disposti a rimanere inermi e rassegnati nei confronti di coloro che stanno condannando il nostro territorio. Il diritto a vivere in un ambiente salubre non è barattabile. Noi non saremo complici, e non rimar-

remo in silenzio ad assistere allo scempio del nostro territorio. Uniti possiamo vincere la battaglia per la nostra vita. Appuntamento: per il giorno 5 maggio 2018, ore 10:00 a Pomezia, in via della Castagnetta n.1 (fronte centro sportivo VALEAS) , ad un anno di distanza dal rogo Eco-X, per chiedere giustizia ed il rispetto alla vita e dell’ambiente tutto.


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Intervista con il Professor Luca Andreassi artiamo da alcuni dati: è passato un anno dall'incendio e i rifiuti sono ancora tutti al loro posto. Dal punto di vista ambientale quali sono i rischi maggiori che stiamo correndo? "Difficile dirlo. Certamente oltre 8000 tonnellate di rifiuti, di natura non certa, abbandonati alle intemperie, ai venti, alle piogge, al caldo provocano un “dilavamento” che naturalmente tende a penetrare i terreni. Bisognerebbe capire con certezza la natura di questo percolato, se al di sotto dell’impianto ECO X passa sotto una falda acquifera e, se passa, a che profondità si trova. Insomma, tutta una serie di dubbi che certamente non fanno dormire sonni tranquilli". E' possibile fare una stima dell'impatto ambientale complessivo scaturito dal rogo dello scorso 5 maggio? E in proiezione, qualora la situazione dovesse rimanere inalterata nel lungo periodo, quali sarebbero le principali conseguenze a cui andrebbe incontro il territorio? "Direi che con le cose che sappiamo è praticamente impossibile. Posso, però, dire che la risposta a questa domanda dovrebbe essere integralmente contenuta nella relazione tecnica di ripristino dei luoghi che precede ogni attività di bonifica. Rammento che, nell’unica Conferenza dei servizi convocata dal Sindaco di Pomezia Fucci, venne portata al tavolo una bozza di documento tecnico. Vi risparmio ogni mio commento e riporto testualmente (da verbale) la posizione dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale – Centro Nazionale per il Ciclo dei rifiuti: “La rappresentante dell’ISPRA tuttavia, nel merito del documento oggetto della Conferenza, rileva alcune carenze in ordine alla descrizione dello stato dei luoghi, ma anche in ordine alle modalità di campio-

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ECO-X: PARLA L'ESPERTO

Luca Andreassi è un Professore Universitario esperto di formazione e dispersione materiali inquinanti nell’atmosfera. Ricopre la carica di Consigliere Comunale di Albano Laziale con delega ai rifiuti. E' il segretario organizzativo del Partito Democratico della Provincia di Roma. Ha rivestito la carica di vicecommissario PD a Pomezia.

fiammabile. Cosi come lo sono i rifiuti in generale. Quindi sarebbe bene che per l’estate quella roba non ci stesse più". Dal punto di vista burocratico invece siamo ancora fermi. Secondo lei, in questo caso anche in virtù della sua esperienza come amministratore locale, di chi sono le maggiori responsabilità? La situazione sarà sbloccata o l'Eco-x entrerà nel novero di quei siti “fantasma” abbandonati dalle istituzioni? "La situazione, nella sua complessità, è semplice. Il ripristino dei luoghi è a carico di ECO X. Il Sindaco ha provveL'Ing. Luca Andreassi duto ad emettere ordinanza e successiva diffida ad agire. Non mi pare ECO X sia intervenuta. A namento e caratterizzazione dei rifiuti ed quel punto il Comune doveva intervenire “in anche per quanto riguarda gli analiti da ridanno”. Considerando l’esistenza di una fidecercare. Per la rappresentante dell’Istituto è jussione che la società ha versato e che dopertanto auspicabile una relazione maggiorveva essere riscossa dalla Regione Lazio. E mente dettagliata che descriva lo stato dei tenendo anche conto della disponibilità della luoghi con particolare riferimento all’area inRegione Lazio stessa, così come riportato nel teressata dall’incendio e alle condizioni amverbale sopra citato, a contribuire economibientali al contorno (ad esempio, eventuale camente al ripristino dei luoghi. Il tutto napresenza di corsi d’acqua), le condizioni atturalmente sulla base di una dignitosa tuali di stabilità di manufatti e dei muri perelazione tecnica che, allo stato, come detto, rimetrali resi fatiscenti dagli effetti non esiste. Mi pare che ci si sia fermati alle dell’incendio anche al fine di quantificare gli ordinanze". interventi di messa in sicurezza, smontaggio Secondo lei il Comune di Pomezia, e nello o demolizione delle infrastrutture, la verifica specifico il Sindaco uscente Fabio Fucci, ha dell’attuale stato della rete di gestione delle fatto tutto il possibile nella vicenda? Lei acque reflue e delle acque di origine meteostesso, in un recente comunicato, si era detto rica nonché della rete piezometrica per il sorpreso di non “aver visto seguire i fatti alle monitoraggio delle acque sotterranee. La redichiarazioni dell'ormai ex primo cittadino lazione dovrebbe, inoltre, essere corredata circa il ripristino dei luoghi annunciato ma con una planimetria generale o una ortofoto non eseguito” (https://goo.gl/yCK1Cn) dello stato dei luoghi, e una planimetria dei anche se, ad onor del vero, Fucci aveva suconi ottici (report fotografico)”. Credo che bordinato l'intervento all'arrivo dei fondi ogni mio commento sarebbe superfluo. Cerdella polizza fidejussoria da parte della Retamente non c’è da stare sereni". gione Lazio... Si avvicina a grandi passi il periodo estivo. "E lo ribadisco. Rammento che il Sindaco Come ricorderà, lo scorso anno scoppiarono disse che a seguito del mancato intervento di diversi incendi anche a distanza di tempo ECO-X il Comune avrebbe agito in danno. dall'incidente iniziale: ecco, è ancora un peMi pare che a queste parole, che condivido, ricolo concreto? non siano seguiti i fatti". "La plastica, come è noto, è un materiale in(continua)

Rifiuti ancora dentro all'Eco-X? Sarebbe bene che per l’estate quella roba non ci stesse più


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Maggio 2018 (segue) Secondo lei il commissario prefettizio Moscarella al quale lei stesso si è appellato, avrà qualche margine d'azione nella vicenda? "Mi auguro che almeno si riesca a redigere una relazione tecnica di ripristino dei luoghi degna di essere chiamata tale". Chiudiamo con una domanda ancor più politica. Pomezia si appresta ad andare alle elezioni: secondo lei il tema della bonifica dell'Eco-X, e più in generale della situazione in ambito di sicurezza di tutti gli impianti ad alto impatto ambientale presenti sul territorio di Pomezia, quale peso dovrebbe rivestire nei programmi dei candidati a Sindaco? "Un peso assolutamente centrale. Peraltro da condividere, a mio avviso, con i Comuni limitrofi. Nel’ottica di una complessiva difesa del territorio". Qualora vincesse il PD cosa si aspetterebbe, o cosa chiederebbe, su questi temi a Stefano Mengozzi?" "Ho vissuto accanto a Stefano tutta la fase precedente alla sua candidatura e gli sarò vicino ovviamente fino alle elezioni. Stefano sa esattamente cosa penso di ECO X e condivide completamente la linea emersa anche in questa intervista. Comunque, per sicurezza,

SPECIALE ECO-X la sera della sua investitura ho fatto su Facebook due post. Uno per augurargli in bocca al lupo e ricordargli che cosa si aspetta la gente da lui. Un altro sulla sua bacheca che riporto testualmente “Una cosa ti chiedo, candidato Sindaco. Parliamo subito di ECO X”. Tanto per capirci". Luca Mugnaioli

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Il nuovo Sindaco di Pomezia riuscirà a mettere mano alla questione Eco-X?


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Dossier Eco-X: tutta la verità sul rogo del 5 maggio '17 uello degli incendi agli impianti legati al ciclo dei rifiuti è un tema a dir poco inquietante che è stato affrontato recentemente da una commissione parlamentare d'inchiesta ad hoc presieduta dall'on. Chiara Braga chiamata ad indagare sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati. Nel documento (consultabile per intero qui: https://goo.gl/Dk4AMC) si affronta un fenomeno in costante crescita che solo nel Lazio, dal 2014 al 2017, ha prodotto ben 13 episodi, più di quattro ogni 12 mesi. E tra questi rientra l'Eco-X a cui viene dedicato un intero capitolo. Cosa ha scatenato l'incendio Si parte dalle cause del rogo che ha distrutto l'Eco-X: “In sostanza, quindi, - leggiamo tra le prime righe - l’innesco ed il propagarsi violento dell’incendio è attribuibile anche alla violazione delle prescrizioni autorizzative circa la quantità di rifiuti da stoccare, che è risultata essere quasi il triplo del dovuto”. Su cosa sia stato poi a far partire concretamente le fiamme leggiamo che l'incendio “si è generato alle 8.05 del 5 maggio 2017, in una zona esterna del capannone, non coperta da telecamere e non interessata dal passaggio di fili elettrici, da un cumulo di macerie da cui, secondo le testimonianze degli operai, c'è stato l'innesco”. Un “cortocircuito” dirà Salvatore Guglielmino, procuratore speciale di Ecoservizi per l’ambiente srl, audito in presenza del suo difensore durante la missione del 30 maggio 2017, il quale faceva sapere che “nel momento in cui hanno messo in funzione il gruppo elettrogeno (due da 1000 chilowatt cadauno), qualcosa è andato a fuoco”. Davvero discutibile invece il passaggio immediatamente successivo: “Alle otto meno un quarto di mattina è partito questo fuoco. Un po’ per il ritardo dei pompieri, un po’ per gli operai, che, anziché aiutare, creavano confusione, è andato a fuoco questo magazzino”. L’autorizzazione data alla Eco X e le relative vicende societarie Nel corso delle indagini, la Commissione ha ritenuto di approfondire le vicende relative all’autorizzazione rilasciata alla Eco X con le relative modifiche societarie. In proposito, Marco Lupo, direttore generale di ARPA Lazio, nell’audizione del 24 maggio 2017 ha precisato che si trattava di “un impianto che raccoglieva soprattutto imballaggi, soprattutto da centri commerciali”. Interessante il passaggio sempre di Lupo sui rifiuti che potrebbero aver bruciato: “Il 23 febbraio 2015, è stata fatta una modifica non sostanziale dell'autorizzazione: a parità di capacità com-

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La relazione della Commissione d'inchiesta sulle Ecomafie: l'Eco-X ha un intero capitolo

plessiva, cioè 85.000 tonnellate annue, è stata ridotta la capacità di pericolosi di mille e, in modo correlato, è stata aumentata quella di non pericolosi, sempre di mille, in modo che la capacità rimanesse di 85.000 tonnellate. Io ho dato una occhiata a tutti i codici e mi pare che questa modifica abbia eliminato, di fatto, tutti i codici pericolosi: batterie a piombo, batterie a nichel, batterie contenenti mercurio, elettroliti di batterie, accumulatori, sono stati eliminati come codici. È chiaro che rimangono i codici a specchio. Voi conoscete tutta la questione dei codici a specchio. Ci sono rifiuti pericolosi per natura, poi ci sono i rifiuti che non sono pericolosi per natura ma che, a seconda delle sostanze che contengono, possono assumere la veste di pericolosi o di non pericolosi: di codici a specchio ce n'erano parecchi”. I nomi attorno all'Eco-X Le affermazioni del Direttore dell'Arpa venivano confermate in audizione anche dal procuratore della Repubblica di Velletri, il quale ha precisato che “la società titolare dell'auto-

rizzazione, rilasciata il 15 marzo 2010, è la Eco X, che è la proprietaria del terreno e dei muri”. “La società Eco X – dichiara il Procuratore - era amministrata ed è amministrata da Soddu Fabio. L'originaria autorizzazione prevedeva un limite di stoccaggio di 3.200 tonnellate e un limite massimo di rifiuti di 85.000 tonnellate annue. Nel 2014 subentra l'Eco Servizi per l'ambiente, la società che è tuttora titolare dell'autorizzazione e che gestisce l'impianto. L'Eco Servizi per l'ambiente, in virtù di un contratto di cessione di ramo d'azienda, acquisisce l'autorizzazione e la regione Lazio, con delibera del 2014, voltura l'autorizzazione da Eco X a Eco Servizi per l'ambiente […] Succede poi nel 2011 un ultimo fatto che può costituire elemento di valutazione. Si avvia una procedura esecutiva attivata da una società finanziaria che aveva erogato un mutuo e da un'altra società […] per la vendita di autoveicoli. In pendenza della procedura esecutiva, pur essendo stati pignorati i beni, il giudice dell'esecuzione autorizza la società Eco Servizi per l'ambiente a proseguire l'attività, addossandole nei confronti della procedura un debito di 240.000 euro annui che la società avrebbe dovuto versare alla procedura per estinguere, o quantomeno limitare, l'entità dei crediti. In base alle notizie che abbiamo non è mai stato versato neppure un euro alla procedura esecutiva, che pare fosse – così ci è stato riferito – all'oscuro della cessione di ramo d'azienda. Era convinta, quindi, di dover trattare ancora con Eco X ed è venuta a sapere poi che la società che era subentrata era l'Eco Servizi per l'ambiente”. (continua)

Alle otto meno un quarto di mattina è partito questo fuoco. Un po’ per il ritardo dei pompieri, un po’ per gli operai, che, anziché aiutare, creavano confusione, è andato a fuoco questo magazzino Salvatore Guglielmino, procuratore speciale di Ecoservizi per l’ambiente srl.

ECO-X, DIETRO L'INCENDIO: I DOCUMENTI ESCLUSIVI (PARTE I)



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(segue) "In proposito, durante l’audizione del rappresentante della procura di Velletri, la Commissione chiedeva chiarimenti circa le vicende dell’autorizzazione e le fideiussioni ad essa relative, con particolare riferimento ad alcuni personaggi già implicati in vicende relative a illeciti nel settore dei rifiuti e ad alcune incongruenze chiaramente rilevabili nei vari passaggi societari. I riferimenti erano alle fideiussioni della City Insurance; a una perizia firmata dall'ingegner Fabiani, che è amministratore anche della Pellini srl; all’acquirente Maurizio Fraioli (che avrebbe acquistato l’azienda per soli seimila euro, risultando di professione maître o barman); al dichiarato procuratore generale, Salvatore Guglielmino di Catania, mentre un altro Marcello Guglielmino, sempre di Catania, era l'originario proprietario di Eco X nel 2002; al precedente titolare di Eco Servizi per l'ambiente, certo Vincenzo Romano, che aveva 14 società campane, tutte poi finite in 2002 --> L'originario proprietario di Eco-X è il catanese Marcello Guglielmino

GLI INTERROGATIVI -

liquidazione; all’intervento della Guardia di finanza che ad Avezzano il 13 gennaio 2015 aveva bloccato dei camion con 27 tonnellate di rifiuti, il cui trasportatore era Caturano Autotrasporti di Caserta, ma i camion trasportavano rifiuti per conto di Eco X, e tra questi rifiuti c'erano rifiuti ospedalieri”. Questioni rilevanti, alle quali rispondeva brevemente ma significativamente Luigi Paoletti, sostituto procuratore presso il tribunale di Velletri, titolare delle indagini, il quale ammetteva che “sono dati corretti, che la procura ha acquisito e sta acquisendo. Le vicende societarie […] dell'Eco X e dell'Eco Servizi per l'ambiente sono sotto attento vaglio della procura perché, indubbiamente, ci sono degli aspetti meritevoli di approfondimento circa le operazioni poste in essere fra le due società e anche in merito alle posizioni soggettive e ai personaggi citati. Su questi aspetti l'indagine è, ovviamente, in una fase iniziale, ma è – per così dire – viva e sta affrontando anche tutte le questioni eviden-

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ziate sotto il profilo – ripeto – oggettivo e soggettivo.” Resta solo da aggiungere che le vicende societarie sono state oggetto di diverse domande rivolte dalla Commissione a Salvatore Guglielmino, procuratore speciale di Ecoservizi per l’Ambiente srl, audito, in presenza del suo difensore, il 30 maggio 2017, il quale ha fornito una versione piuttosto confusa e in parte contraddittoria, confermando, tuttavia, che tali vicende erano dovute a difficoltà finanziarie e che l’azienda commerciava con altre società e personaggi coinvolti in attività criminose nel settore della gestione dei rifiuti. Infine, a proposito di queste vicende societarie, si evidenzia che Antonio Buongiovanni, socio unico e amministratore unico di Ecoservizi per l’Ambiente srl, convocato durante la missione del 30 maggio 2017, nella sua qualità di indagato per i fatti di cui la Commissione si stava contestualmente occupando, si è avvalso della facoltà di non rispondere”. (continua sul prossimo numero)

2014 --> subentra l'Eco Servizi per l'ambiente, la società 2010 --> L'Eco-X riceve che è tuttora titolare dell'autorizzazione e che gestisce l'iml'autorizzazione a gestire 85.000 pianto. L'Eco Servizi per l'ambiente, in virtù di un contratto t/a di rifiuti. L'Eco-X era ed di cessione di ramo d'azienda, acquisisce l'autorizzazione è amministrata da Soddu Fabio dalla Regione Lazio. Socio Unico è Antonio Buongiovanni

Cosa ha causato l'incendio? Quanti e quali rifiuti sono andati distrutti nel rogo? Domande, interrogativi a cui nessuno ancora ha dato risposta. Stime parlano di circa 8.500 tonnellate andate in fumo in cui potrebbero essere finite – anche se tra gli incartamenti la Eco-X figura come “un impianto di trattamento rifiuti speciali non pericolosi (plastica, carta, legno materiali da demolizione eccetera) con autorizzazione regionale ed una capacità annua di 85.000 tonnellate” - plastica, carta e cartone, apparecchi elettrici ed elettronici fuori uso, rifiuti non biodegradabili, scarti di Tmb, vari tipi di gomme, cavi, metalli misti, zinco, piombo, alluminio, stagno, miscele bituminose, rame, bronzo e ottone, catalizzatori esauriti, batterie di tutti i tipi e accumulatori, serbatoi per gas liquido, pastiglie per freni usate, carte e pellicole fotografiche, adesivi, sigillanti, vernici e toner, rifiuti contenenti silicone, terreno contaminato. La società era autorizzata a stoccare fino ad un massimo di 3.200 tonnellate nello stabilimento, ma secondo il Noe dei Carabinieri, al 31 marzo 2017, ne risultavano 8.413, quasi il triplo. Inoltre la struttura non aveva un impianto antincendio né un sistema idrico idoneo per spegnere incendi, né muri di compartimentazione; inoltre l'accumulo scriteriato di grossi quantitativi di rifiuti nel piazzale dello stabilimento aveva spinto il co-

mitato di quartiere Castagnetta-Cinque Poderi ad inviare una serie di lettere alle istituzioni locali per segnalare proprio il rischio di possibili incendi, segnalazioni che però, in un rimando di responsabilità, vennero di fatto ignorate. E ancora. Inquinamento ambientale colposo e incendio colposo sono state l'ipotesi di reato avanzate dalla Procura e un indagato che si avvia a processo: Antonio Buongiovanni, amministratore della Ecoservizi per l'ambiente, che gestiva l'impianto, per cui sono stati ipotizzati i reati di incendio colposo, inquinamento ambientale colposo e omissione dolosa delle cautele contro gli infortuni sul lavoro. Ad ogni modo, si legge nella relazione della commissione sulle Ecomafie: “Nella sua audizione del 24 maggio 2017, il procuratore della Repubblica presso il tribunale di Velletri ha evidenziato di avere in corso indagini per tre ipotesi di reato: “…la prima è quella di incendio, che per il momento è stato iscritto nella sua natura colposa; la seconda è quella dell'inquinamento ambientale, che è stata iscritta nella sua connotazione colposa; la terza è un reato doloso, che noi abbiamo ritenuto di configurare nell'omissione di cautele idonee a prevenire disastri o infortuni sul lavoro”. Il 18 ottobre 2017, con una nota di risposta, su richiesta della Commissione, il procuratore della Repubblica di Velletri ha informato che il procedimento penale è prossimo alla conclusione delle indagini e risulta rubricato per

le ipotesi di incendio colposo, inquinamento ambientale colposo e omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro, a carico dei legali rappresentanti delle società Eco Servizi per l’ambiente ed Eco X e del loro amministratore di fatto (nel frattempo deceduto)”. Ma il Procuratore aggiunge: “pur non essendo emersi […] elementi a supporto di una matrice dolosa, le indagini hanno tuttavia messo in luce una coincidenza temporale che merita di essere qui riportata: l’incendio è avvenuto quando era in fase avanzata una procedura esecutiva immobiliare che, su istanza dei creditori, aveva portato alla fissazione della vendita all’asta dell’area e dei relativi immobili. La completa distruzione dell’impianto ha naturalmente comportato la perdita di qualunque interesse da parte dei creditori, mentre le società Eco Servizi per l’Ambiente ed Eco X, pur avendo riportati danni ingenti, sono rimaste titolari della licenza, del terreno e dei mezzi di trasporto dei rifiuti, non interessati dall’evento dannoso”.

ECO-X, DIETRO L'INCENDIO: I DOCUMENTI ESCLUSIVI (PARTE I)


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POLITICA

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Progetto Comune Pomezia: "Aiutare chi è solo è una priorità" rogetto Comune Pomezia ha preso vita circa un anno e mezzo fa. Ricordo con piacere le molteplici riunioni fatte con tanti cittadini di ogni quartiere di Pomezia, i quali ci hanno evidenziato le urgenze e le necessità utili ad una convivenza dignitosa, ma che nei loro quartieri ancora non avevano trovato attuazione. Mi riferisco all’acqua corrente, alla fogna pubblica, alle strade ed alla manutenzione delle stesse, all’assenza di marciapiedi sulla litoranea, all’illuminazione, alla esigenza dei disabili di poter percorrere marciapiedi, attraversamenti pedonali, strade, o accedere ad uffici e luoghi pubblici, all’inquinamento delle acque, alla depurazione, al disastro eco x, all’insediamento di stabilimenti pericolosi ovvero di trattamento dei rifiuti, alla sicurezza, e così via tante e tante altre necessità. Però una evidenza univoca su tutto il territorio veniva posta alla nostra attenzione: “Gli Anziani e la solitudine di questi”. A prima vista l’argomento ci sembrava meno importante delle necessità sopra descritte, ma alcuni di noi vollero approfondirlo. Dallo studio è venuto fuori un problema serio per la società, tanto che abbiamo ritenuto opportuno inserire nel programma una ipotesi di soluzione, per una vita migliore degli anziani, nella nostra cittadina. L’Italia è un paese per vecchi, per l’OCSE nel 2050 sa-

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remo il terzo paese più vecchio al mondo. L’Italia nel 2050 avrà 74 over 65enni ogni 100 persone, contro i 38 attuali. Essere soli, specie in età anziana aumenta il rischio di morte. Gli scienziati hanno cercato di spiegare in che modo l’isolamento sociale eserciti i suoi effetti nocivi sulla salute. La solitudine ha effetti deleteri sulla salute. Indebolisce le difese imm u n i t a r i e , modificando l’attività di geni importanti, per il corretto funzionamento delle cellule di difesa. In questo modo le cellule stesse hanno maggiori difficoltà a fronteggiare agenti infettivi e causano processi infiamma tori. La conseguenza diretta sugli anziani della solitudine è un impatto devastante sulla salute mentale degli stessi che fa aumentare di un terzo il rischio di morte prematura. Il nostro progetto per Pomezia è promuovere, incentivare e/o finanziare

centri per gli anziani. Ristabilendo ad esempio la possibilità di leggere il quotidiano gratuitamente presso le biblioteche e socializzare. “Gli Angeli della solitudine” sarà un team di operatori sociali qualificati che prenderà in carico l’anziano, organizzando tempestivamente e prioritariamente gli interventi richiesti in base alle sue esigenze (scarsità di rete sociale, assenza di servizi sociali attivi, disagio economico, limitata autonomia fisica) e permettendo la socializzazione dello stesso all’interno di uno stesso sistema attraverso la compagnia, gli accompagnamenti a visite, a fare la spesa, al disbrigo di pratiche sociali. In Italia c’è un fervore incredibile di volontariato, ma una cultura che allontana i disabili e gli anziani dai luoghi pubblici ed i depressi, malati di solitudine, da studi, uffici ed altri luoghi di lavoro; tale situazione necessita di un monitoraggio costante e continuo, anche da parte degli Enti locali, si pensi che tra gli adolescenti sta esplodendo il fenomeno del ritiro sociale, anche detto “hikikomori” ragazzi che si chiudono in casa isolati dal mondo. Sicuramente, per il nostro gruppo politico che ha posto al centro del progetto

La proposta dell'Avv.Aquino: "Angeli della salute e della solitudine per aiutare chi ha bisogno"

gruppi e c o mu n i t à (associazioni, gruppi di volontari, oratori e famiglie) che lavorino ogni giorno per creare legami tra le persone, i cosiddetti “angeli della salute”, nonché aumentare la spesa pubblica per la fruizione delle biblioteche e per i

la “persona”, il contrasto alla solitudine, quindi, non può che essere una buona battaglia che deve partire dagli enti locali “Comuni”, per antonomasia più vicini alle persone.


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CRONACA

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Pomezia “in fiamme”: due anni di incendi sospetti i parte l’11 febbraio 2016: partamento del primo piano e sfiorando le distrutti dalle fiamme 3 scuolabus e fortenel corso della notte un tubature del gas: se fossero arrivate fin lì, pro- mente danneggiati altri 3 della società Troviolentissimo incendio de- babilmente avremmo dovuto parlare di ben iani, che parcheggiava da qualche settimana vasta Pratiko, il grande ma- altro. Il 5 maggio 2017 è una data che i po- i pulmini adibiti al trasporto dei bambini gazzino di materiale per il metini non dimenticheranno tanto facil- nelle scuole del Comune di Pomezia. L’incenfai da te, utensileria, vernici mente: nella notte va a fuoco la EcoX, dio, iniziato intorno alle 22:30, viene domato e oggetti per la casa. Il megastore viene com- impianto di trattamento rifiuti (che poi si completamente solo la mattina. Poggiata a pletamente distrutto: per domare ci vogliono scopriranno essere di vario tipo). Un disastro un muro viene trovata una scala del tipo più di 20 ore. Vigili del fuoco e protezione ci- senza precedenti, con focolai continui per usato anche dai vigili del fuoco, ma che non vile dispiegano decine di mezzi, mentre un circa un mese. La nube nera del primo incen- appartiene né ai soccorritori né ai proprietari centinaio di uomini si alternano nel tentativo dio viene vista da Roma a Latina, dal mare ai del capannone. È situata proprio a ridosso di di spegnere le una finestra che fiamme ed eviaffaccia internatare che tutte le mente nella sostanze infiamzona in cui ha mabili (vernici, avuto origine solventi) posl’incendio. Tratsano causare tandosi di un danni enormi. E giorno di festa, il i danni sono capannone era tanti, tantissimi. chiuso e nessun Tanto che il dipendente era grande magazandato al lavoro, zino riapre – tantomeno nella nella parte setarda serata. minterrata – solo Questi sono solo più di quattro alcuni dei numesi dopo, il 16 merosi incendi giugno. Soltanto avvenuti negli dopo molti altri ultimi due anni giorni si riesce a a Pomezia. Abrendere accessibiamo tralabile ed agibile sciato quelli più anche il piano piccoli e tutti terra. Il 1 giugno quelli, anche 2016 vanno a molto grossi, che fuoco, nella hanno coinvolto 1=L'incendio a Pratiko notte, due camsterpaglie, ter2=Fiamme nel quartiere Roma 2 (Santa Palomba) per e un’auto in reni e campi in3=Brucia una cartiera a pochi passi dall'Eco-X via Tito Speri. La colti. Quelli su 4=A fuoco un archivio di documenti lo scorso 25 aprile teoria dell’autocui ci siamo combustione, concentrati alle 2 di notte, non convince gli abitanti della Castelli. E oggi, a distanza di un anno, ancora hanno dei fattori in comune: divampano di zona, che hanno le loro idee ben precise sul- nessuna bonifica. Il 2 febbraio 2018, alle 21, notte, hanno grosse proporzioni, causano l’accaduto. L’11 giugno 2016 va a fuoco una va a fuoco una cartiera in via Pontina Vec- danni ingenti. Come “optional” rendono catasta di materiale poggiata su un muro di chia, a pochi metri dalla EcoX. Anche qui l’aria irrespirabile, inquinando l’intera zona. un’azienda Biologica, in via Tito Speri. Solo fiamme altissime, colonne di fumo, tantis- Nessuno di questi incendi ha chiare e indiil rapido intervento dei vigili del fuoco im- simi danni (all’interno erano stipate centi- scutibili origini accidentali. Il dubbio che pedisce alle fiamme di fare danni all’interno naia di balle di carta) e vigili del fuoco siano dolosi è molto alto. Quindi ci si chiede: della struttura. Il 21 luglio 2016 un grosso in- impegnati per diverse ore. Il proprietario, chi e cosa c’è dietro tutti questi episodi che cendio interessa S. Palomba, arrivando addi- sentito due giorni dopo il disastro, dichiara vedono il fuoco protagonista? Un’unica rittura a bloccare la circolazione ferroviaria. di essere sicuro dell’origine dolosa dell’incen- mano o diverse? Quanto possono stare sicuri Il 2 ottobre 2016 va a fuoco uno scatolone dio. La notte tra il 3 e il 4 marzo 2018 va a imprenditori, commercianti, cittadini di Poposto (da chi? Cosa c’era dentro?) in un cor- fuoco la IRPP, capannone che ospita la ven- mezia? Esiste - oltre alle singole inchieste che ridoio della clinica S. Anna. Paura tra i pa- dita e lo stoccaggio di migliaia di pneumatici. vedono gli inquirenti impegnati a scoprire zienti e i visitatori, ma il prontissimo Si tratta di un incendio di proporzioni spa- cause ed eventuali moventi ed esecutori, nel intervento dei vigili del fuoco scongiura ventose, che illumina a giorno la zona e caso di dolo – un’indagine a tutto campo che danni e ripercussioni. Il 4 novembre 2016, riempie Pomezia di una coltre nera di fumo vada a collocare tutti questi incendi in un dialle 2:30 di notte, scoppia un violento incen- tossico. La notte del 25 Aprile 2018 le fiamme segno più ampio, cercandone quindi gli dio in piazzale delle Regioni, nella zona di si levano da via dei Castelli Romani. Ad an- eventuali ideatori? A farsi queste domande Colle Fiorito a Pomezia. Le fiamme divam- dare a fuoco un capannone che ospita l’archi- non siamo solo noi giornalisti, ma anche i pano sotto i portici di uno degli edifici di vio cartaceo della società Moving Network, cittadini. Avremo mai le risposte? proprietà dell’Ater, rendendo inagibile un ap- su via dei Castelli Romani. Completamente

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Torvaianica, tra strisce blu ed erba alta: che estate ci aspetta? a stagione estiva si sta avvicinando a velocità impressionante, complici le belle giornate con temperature elevate che invitano le persone ad andare al mare. E come si prepara Torvaianica ad accogliere turisti, villeggianti e i propri cittadini? Semplice! Riverniciando le strisce blu per i parcheggi a pagamento! Niente si fa, invece, per pulire le spiagge, per eliminare l’erba altissima che infesta i marciapiedi ostacolando la circolazione dei pedoni, per tagliare la vegetazione a bordo strada che ostacola la visuale degli automobilisti e dei motociclisti soprattutto agli incroci, e magari pure per dare una sistemata ai pilastri del belvedere di piazza Ungheria, divenuti non solo orrendi a vedersi, ma pericolosi, in quanto potrebbero cadere. Non parliamo di interventi per cui servirebbe l’intera amministrazione in carica: parliamo di ordinaria amministrazione, gestibile dai dirigenti delle varie aree, eventualmente con “benestare” del Commissario straordinario. Quello che ci chiediamo è: come è possibile riuscire a fare interventi che portano i cittadini a sborsare denaro e non quelli che potrebbero evitare incidenti? Tornando alla stagione estiva, visto che le elezioni si svolgeranno il 10 giugno e che il ballottaggio – a cui si andrà di sicuro – sarà il 24 giugno, e calcolando che per convocare la prima seduta di consiglio comunale, quella in cui il nuovo sindaco prenderà effettivamente in carico il suo mandato, passeranno almeno due settimane, e che – fino a quando la nuova amministrazione potrà essere davvero operativa da quella data passeranno, a voler essere buoni, almeno alti 15 giorni, i conti sono presto fatti, mettendo nel calderone pure le ferie estive, il Ferragosto e i weekend: per vedere una prima delibera se ne parlerà a fine agosto, se non a settembre. Il che, tradotto in parole povere, significa che per Torvaianica (e Pomezia) non ci sarà nessuna estate, nessun evento, nessun tipo di ri-

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chiamo per attirare turisti o gli stessi residenti. Sarà quasi sicuramente un’estate all’insegna del nulla, fatta salva l’iniziativa privata. Quindi, dati i presupposti, perché – ci rivolgiamo a chi ha dato l’ordine di riverniciare tutti parcheggi a pagamento del lungomare con una brillantissima vernice blu - penalizzare quei (forse pochi, visti i presupposti) che decideranno di venire a Torvaianica con i parcheggi a pagamento? E perché, al contrario, non provare a offrire

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qualcosa di buono, a partire dalla cura del verde, dalla pulizia delle spiagge e dalla sicurezza stradale?

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1=Strisce blu a Torvaianica 2-3=Marciapiedi impraticabili 4-5=La spiaggia pometina in condizione pessime



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Nasce la Nuova Pro Loco di Torvaianica Paolo Fiorentini il Presi- ancora un suo portachiave dedicato al “1° dente della Nuova Pro Carnevale Pometino”, che gli fu dato da Loco di Torvaianica. 55 Mario Bianchi per la partecipazione come anni, arrivato a Torvajanica pluri “carrista”)”. “Comunque – prosegue a nemmeno 1 anno di età, Fiorentini - aneddoto a parte, sono nell'Ascon il babbo sottuffisociazionismo ciale dell'Aeronautica, trasferito da locale da decenni Presidente è Roma/Centocelle, a Pratica di Mare, e su “vari fronti”, Fiorentini può considerarsi un vetePaolo Fiorentini rano di questo territorio. “Ho con esso un legame molto profondo e lo vivo in maniera totale, da sempre, conoscendone tutti i pregi ed ahimè, anche i difetti; così come ho molto chiara la percezione della società locale e le dinamiche che la caratterizzano”, racconta in un'intervista. Dalla sua non ha solo l'esperienza di vita, ma anche e soprattutto quella di tecnico che gli ha permesso di girare molto lavorando in Italia e all'estero: “Torvajanica e i suoi dintorni non hanno segreti per me nemmeno a livello ambientale; a piedi e quindi l'approdo in un simbolo in bicicletta ho percorso ogni metro qua- così distintivo del mondo sociale, drato di campagna romana e boschi che ci era diciamo abbastanza inevitabile; sono fin nell'entroterra, ben oltre Pomezia e nello specifico, va però evidenziato la passione per il mare che coltivo fin da che tolte le iniziative pionieristiche bambino partendo proprio dall'esplorazione della prima Pro Loco Torvajanica del nostro litorale, mi ha permesso di svilup- a guida di Claudio Nocella ed il pepare via via competenze ed esperienze tali, riodo degli anni '80, con il picco culturale ed da far diventare il mare stesso luogo del mio artistico raggiunto con il grande e compianto lavoro da circa trent'anni, in quanto sono Ivo Spila, dagli anni '90 in poi questo struOTS/Operatore Tecnico Subacqueo (som- mento non è stato utilizzato per valorizzare mozzatore, nel gergo popolare) oltre che opportunamente la nostra località balneare; Maestro Istruttore”. E' con queste premesse, cosa che sommandosi all'assenza totale di allora, che nasce l'idea di costituire una Pro questa Associazione negli ultimi anni, ha deLoco a Torvajanica sfruttando, altra peculia- terminato la sua definitiva scomparsa; rità di Paolo Fiorentini, la sua vocazione di aspetto quest'ultimo, che paradossalmente è “cittadino attivo” nel nome di una sorta di stata la cosa migliore che potesse accadere, tradizione di famiglia. “Tutti e due i miei ge- poiché ha permesso che “burocraticamente”, nitori sono stati per anni parte integrante del si verificassero le condizioni per rifondarla volontariato locale a 360°, ed un curioso pre- completamente”. Ad ogni modo la Nuova Pro cedente rispetto alla Pro Loco, riguarda mio Loco punterà ad affrontare tutti quegli ambiti padre Francesco (Franco per gli amici) che relativi allo sviluppo dell'offerta turistica ed collaborò molto attivamente con le prime alla riqualificazione delle iniziative culturali. Pro Loco formatesi prima a Torvajanica e “Per dare una connotazione distintiva a Torpoco dopo a Pomezia, nei primi anni '70. (ho vajanica ed incentivare al tempo stesso

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un'economia basata sulla presenza di turisti e villeggianti, non basta solo organizzare eventi festaioli, ma occorre anche distinguersi rispetto alle proposte che vengono replicate confusamente ovunque”, aggiunge ancora il Presidente della neonata associazione. Nel direttivo, entrando dentro alla Nuova Pro Loco, troviamo il Vicepresidente , la Prof.ssa Carola Masini, quotata artista delle arti visive, nonché insegnante presso il Liceo Artistico Pablo Picasso di Pomezia; la Segretaria e Tesoriera è Stefania Piumarta, scrittrice freelance esperta di comunicazione; nel consiglio figurano invece Silvio La Bella, perito tecnico industriale e appassionato di creazioni artistiche e Nicola Zurlo, imprenditore balneare e della ristorazione. “Uno degli obiettivi fondamentali della Pro Loco Torvajanica, è proprio quello di instaurare delle cooperazioni con ogni realtà esistente sul territorio della società civile, dei commercianti e particolarmente con quelle organizzazioni impegnate a valorizzare Torvajanica e i suoi dintorni”, conclude Fiorentini che poi aggiunge: “Partendo da questo presupposto, non possiamo quindi che considerare la Pro Loco Pomezia come un partner privilegiato oltre che “naturale”. Tra l'altro questo gruppo, che ha un'esperienza già consolidata nel merito, è stato al nostro fianco e ci ha supportato nella ricostituzione della Pro Loco Torvajanica; ulteriore motivo per curare questa collaborazione e farla diventare sempre più proficua ed a vantaggio del nostro territorio, che può diventare assolutamente il riferimento turistico e culturale a sud di Roma”.

Torvaianica, lettera aperta del portavoce dei balneari al nuovo Sindaco

Si avvicinano a grandi passi le elezioni comunali e, oltre ai cittadini, ci sono anche le associazioni che cercano di far sentire la propria voce lanciando appelli indirizzati al Sindaco che verrà eletto. E' il caso, ad esem-

pio, dei balneari di Torvaianica i quali attraverso il portavoce Marco Schiano hanno inviato alla nostra redazione la seguente lettera aperta. Il litorale di Pomezia, da sempre, soffre infatti di difficoltà ataviche che malgrado le tante promesse elargite nel corso degli anni poco o nulla hanno prodotto se non qualche timidissimo risultato nel breve periodo. “Speriamo vivamente che la nuova amministrazione sappia veramente mettere mano alle difficoltà che noi balneari viviamo da troppo tempo”, esordisce Schiano. “Parliamo ad esempio della delegazione di Torvaianica: chiediamo a gran

voce che vengano riaperti gli uffici del litorale ed in particolar modo quello del demanio marittimo”. E poi i balneari chiedono maggiori controlli. “Il fenomeno dell'abusivismo produce danni incalcolabili a chi si sforza di seguire la legge. Commercio abusivo ma anche chi si “improvvisa” stabilimento non avendo le carte in regola per lavorare e da semplice “chioschetto” finisce per fare concorrenza (sleale) agli esercenti in regola. Chiediamo allora che il nuovo Sindaco si faccia garante di regole chiare e condivise da tutti e che poi si impegni nel farle rispettare”.



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Pomezia, Trasporto Pubblico Locale: inversione pericolosa l trasporto pubblico è un servizio fondamentale per i cittadini. Lo è non solo per chi non può disporre della mobilità privata, per esempio perché non ha una macchina: il trasporto pubblico, infatti, consente un risparmio collettivo su diversi fronti. Significa avere meno macchine in giro, quindi meno traffico e meno inquinamento. A Pomezia, però, tutto sembra girare nel verso opposto al buon senso: meno trasporto pubblico e più mobilità privata. Linee sospese e fermate soppresse Sono diverse le scelte, aziendali e politiche, che da un anno a questa parte rendono più difficile per chi abita a Pomezia muoversi senza macchina. L’ultima è stata quella di sospendere la sperimentazione delle linee A, B e C del Troiani per l’esaurimento dei fondi regionali. La sospensione ha causato una drastica riduzione delle corse su tutto il territorio comunale, compresa la domenica – in cui il TPL è da sempre poco attrezzato. Una studentessa universitaria ci ha segnalato che a causa della fine del servizio ha ormai enormi difficoltà a raggiungere la stazione di Santa Palomba dal quartiere di Santa Procula. La scarsità dei mezzi, infatti, la costringe o a partire molto prima dell’orario di lezione e perdere ore che potrebbe dedicare ad altre attività, o a farsi accompagnare con la macchina da un genitore – e questo significa più traffico. Questo non è l’unico disagio che i pendolari di Pomezia devono affrontare. Alla fine dell’estate scorsa, Cotral ha deciso di rimodulare il servizio, colpendo in modo particolare proprio la città pometina.

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Oltre a cambi di orario, che hanno visto spostare mezzi verso linee meno trafficate e in ore in cui gli autobus rimangono comunque vuoti, è stata ridotta quasi fino alla soppressione la fermata di Largo Columella. I cittadini del centro di Pomezia devono quindi raggiungere le fermate di via del Mare o quelle meno servite di via Virgilio e via

cittadini. Se è vero che non c’è potere decisionale sul trasporto pubblico quando questo è gestito da aziende private, è anche vero che la politica conserva un potere di influenza notevole. In inglese è chiamata moral suasion; in italiano la si conosce a giorni alterni, a seconda degli interessi da tutelare per prendere qualche voto in più alle elezioni. Non a caso, in una città ampiamente motorizzata come Pomezia, in cui i pendolari si muovono con la macchina – costretti a farlo! – la politica tace sulle ultime decisioni. L’annuncio di una linea Troiani tra Pomezia e la stazione Laurentina, passando per la via Laurentina anziché per la Pontina come fa il Cotral, non può bastare a risolvere il problema. Pomezia ha una stazione ferroviaria con un’utilità potenziale incredibile, purtroppo non sfruttata per la distanza dai centri abitati (ad eccezione di Roma Due) e per le condizioni della strut-

L'odissea di spostarsi a Pomezia con i mezzi pubblici Roma. Come? A piedi, se la strada è poca, o di nuovo con la macchina, creando ulteriori disagi al traffico interno già poco scorrevole. E se la situazione è così in centro, meglio non parlare di quella delle periferie: alcune zone della città sono totalmente disgiunte dai servizi di trasporto pubblico, o collegate con poca razionalità. La politica ignora il TPL: la richiesta dei cittadini L’aumento del traffico e la diminuzione degli utenti del trasporto pubblico sono gli anelli di un circolo vizioso, alimentato dall’incapacità della politica locale di tutelare i propri

tura. Una sala d’aspetto chiusa, un sottopassaggio che è un’enorme barriera architettonica (come fa un disabile a raggiungere il binario 2?), treni sempre strapieni. Tutti questi problemi stanno spingendo un gruppo di cittadini a organizzarsi per una richiesta formale di intervento sul trasporto pubblico locale. Chi fosse interessato, o volesse mettere a disposizione le proprie conoscenze legali sull’argomento, può contattare la redazione del Corriere della Città. Mario Di Toro

Torvaianica: amici a 4 zampe al mare? Attenzione all'ordinanza IL PROVVEDIMENTO - Lo scorso 28 aprile è iniziata la stagione balneare 2018 a Pomezia. Per disciplinarla il Comune di Pomezia ha firmato un'ordinanza con la quale si affrontano i vari temi: dalla sua durata, agli ambiti di applicazioni, fino ad arrivare alle varie prescrizioni e divieti. Tra questi, all'articolo 6, troviamo le disposizioni circa la conduzione di animali in spiaggia che, a differenza del sentire comune, non è sempre consentita. ACCESSO SOLO DALLE 20 - Nello specifico, per ciò che concerne l'accesso all'arenile, i nostri amici a quattro zampe possono recarsi in spiaggia dalle ore 20 alle ore 8 e sempre con museruola e guinzaglio. Fanno eccezione tuttavia alcuni passaggi a mare: tra il 57 e il 58 e tra il 4 e il 5 (è qui infatti

che dovrebbero sorgere le famose Bau Beach, ndr) infatti “l'accesso è sempre consentito nelle more d'attuazione del P.U.A”. Completano il quadro le seguenti ulteriori disposizioni: “E’ comunque consentito l’accesso degli animali utilizzati per funzioni di salvataggio, per l’ausilio alle persone diversamente abili e per il controllo del territorio – quali cani di salvataggio, cani guida per non vedenti (purchè tenuti al guinzaglio), cani antidroga e antiesplosivi, cavalli dei reparti equestri degli organi di polizia e controllo del territorio, e/o soggetti dagli stessi scortati, per quanto strettamente necessario. E’ in ogni caso vietata, per tutto l’anno solare, la costante permanenza in sede di animali, fatte salve le aree appositamente attrezzate negli stabilimenti balneari, e le

aree eventualmente indicate dall’amministrazione con apposito provvedimento”. Sul tema delle sanzioni invece non abbiamo ancora trovato riscontro: cosa rischia, in estrema sintesi, chi verrà sorpreso a violare l'ordinanza?



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CRONACA

Il Corriere della Città

Ardea, boom di furti: residenti esasperati oom di furti tra Ardea e Tor San Lorenzo negli ultimi tempi. Verso la fine di aprile, intorno a mezzanotte, ignoti hanno tentato un furto presso il Bar Enea di Viale Nuova Florida ad Ardea. I malviventi hanno tentato di forzare la serrando ma sono stati messi in fuga, secondo quanto si apprende, dalla vigilanza privata allertata dall’antifurto. Ma per Ardea, ed in particolare per il quartiere Nuova Florida, si tratta dell’ennesimo atto di criminalità negli ultimi tempi: tra Pasqua e Pasquetta, ricorderete, i ladri svaligiarono le slot machine dopo essersi

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introdotti nel locale forzando la saracinesca nel bar attiguo alla tabaccheria sempre su Viale Nuova Florida. Sempre in quei giorni inoltre, anche diverse abitazioni private furono oggetto di furti, avvenuti peraltro alla presenza in casa dei proprietari. Spostandoci dal quartiere fino ad arrivare a Tor San Lorenzo un altro episodio finì in prima pagina a seguito del tentativo di sfondamento dell’Iperbon avvenuto in Via Marino con un'autovettura. Insomma una situazione non proprio idilliaca che non sta facendo dormire sonni tranquilli agli abitanti di Ardea e zone limitrofe.

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NUOVA CHIESA

“Un nuova Chiesa è sempre un luogo di luce che si accende per un territorio. E’ per questo che a nome dell’amministrazione che rappresento faccio i miei migliori auguri al vescovo Marcello Semeraro, a don Paolo e a tutta la comunità di Castagnetta per l’inaugurazione del nuovo edificio dedicato alla Regina Pacis. So bene quanto in questi anni la comunità parrocchiale abbia lavorato per sostenere diverse attività nel quartiere: sono convinto che questi nuovi e più ampi spazi rafforzeranno il loro impegno”. E’ quanto dichiara in una nota il sindaco di Ardea Mario Savarese commentando l’inaugurazione, sabato scorso, del nuovo edificio della Chiesa della Castagnetta. di questo territorio”.



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INFORMAZIONE

Il Corriere della Città Maggio 2018

Invia la tua segnalazione a www.ilcorrieredellacitta.com Il degrado di Via Fellini Il quadro è desolante, tra cancelli, porte divelti, alberi che andrebbero potati per evitare rischi alla pubblica incolumità, ed inoltre anche e soprattutto le condizioni inaccettabili delle strade attorno alle abitazioni. Il manto stradale è in un situazione di degrado e di pericolosità, tra buche che si trovano qui e lì in più punti, e c’è poi da evidenziare anche la presenza mezzi scaciati senza assicurazione oltre a grosse macchie di naa. Un odore maleodorante. Un ingresso quello del civico 9 di via Fellini a Pomezia che sembra il Campo Nomadi di Castel Romano, ma in piu? Negozi abitati da una vita ormai. Insomma un vero schifo.

2 post da Torvaianica Alta Davanti alla scuola hanno iniziato i lavori per il marciapiede: forse sarà la campagna elettorale?

Strada di Via Mar rosso alla fine della via come dicevo anno fatto una spruzzata di asfalto peggiorando la situazione giusto per fare contento chi ci abita.

Al Natale di Roma con il Gruppo Storico Lavinium

AUGURI ALLA CAPITALE - Roma ha festeggiato il suo 2771esimo Natale con il Gruppo Storico LaviniumRoma ha festeggiato il suo 2771esimo Natale con iniziative che si sono protratte fino a domenica. Letture, concerti, mostre e rievocazioni storiche in un calendario pieno di appuntamenti con visite guidate e laboratori nei musei e sul territorio. Giornata speciale quella di domenica 22 aprile con Via Petroselli eccezionalmente

chiusa al traffico per lasciare spazio a cittadini e turisti, che hanno così potuto passeggiare liberamente tra gli spettacoli di musica, di teatro e le rievocazioni storiche del Gruppo Storico Romano. Oltre 1500 figuranti in costume sono arrivati da ogni parte del mondo per dare vita alla tradizionale rievocazione storica che ha attraversato il cuore della città dai Fori imperiali fino al circo massimo.Presente al suo 15esimo Natale di Roma, il Gruppo Storico Lavinium con piu’ di 40 figuranti provenienti dal litorale romano. Il noto Gruppo originario di Pomezia ha rappresentato le origini e i miti del territorio pontino ispirando, in maniera originale e divertente, tutte le scene descritte da Virgilio nell’Eneide. Dopo gli organizzatori, e’ il Gruppo piu’ numeroso al Natale di Roma, vanta un’importante presenza di donne e bambine.

NEL CUORE DA 80 ANNI - La tua storia, cominciò il 17 febbraio 1938 quando vennero proclamati vincitori di un concorso un gruppo di ingegneri ed architetti, fra i vincitori il progettista italiano Arch. Concezio Petrucci, il concorso riguardava la progettazione di uno dei cinque comuni dell'Agro Pontino -Romano, passarono solo due mesi e il 25 aprile dello stesso anno fu posata la prima pietra, l'inaugurazione avvenne il 29 ottobre del 1939. Da allora sono passati molti anni, per l'esattezza 80 anni, e quest'anno il 25 aprile 2018 noi abbiamo voluto festeggiare il tuo compleanno come ci conviene meglio. Per questo abbiamo trovato nell'archivio comunale documenti storici che riportano in calce un episodio! Era una giornata di guerra.. come tante a Pomezia nel 1941, nel loro tragitto si fermarono a rifocillarsi 3 compagnie di bersaglieri in cammino per il fronte, l'allora sindaco Dott. Leone Aurelio deliberò all'impronta la somma di lire 270 per offrire del vermouth ai fanti piumati in sosta presso il locale territorio, la consumazione avvenne presso la trattoria del sig. Giorgiantoni Vittorio, in prossimità di Piazza Indipendenza. La guerra fini e per molti anni nessuno più vide dei bersaglieri nel territorio. Oggi noi bersaglieri siamo tornarti per omaggiarti, con il cuore, con le nostre trombe innalzate al cielo, con i nostri canti, con le piume al vento, con la nostra corsa nella tua piazza, insieme alla gente che ti ama. Per questo evento cosi importante, serviva una fanfara di prestigio, per te è arrivata la fanfara di Roma Capitale "Nulli Secundus" che ha riportato allegria nelle tue strade, tra la tua gente, nella tua piazza. Ti abbiamo festeggiato insieme a tutte le associazioni militari in congedo, insieme ai coloni che dopo la tua nascita hanno lavorato la tua terra, raccogliendone i frutti, e infine ti abbiamo fatto una sorpresa,...stupirti, fare una cosa non comune, e... ci siamo riusciti, due fanfare per te, quella dei bersaglieri e quella dei carabinieri a cavallo, insieme hanno suonato, e poi con la tua gente hanno intonato l'Inno degli Italiani, tutto questo nel cuore e nel centro della tua piazza. Potevamo raccontare lo svolgersi e il susseguirsi degli eventi di questa giornata in modo dettagliato come si conviene, ma abbiamo voluto rivolgerci a te come si parla a un amico, a una persona particolare, perché per noi sei una città particolare, sei la nostra città! Auguri dai tuoi bersaglieri giovane Pomezia. Con riconoscenza e gratitudine Il presidente A.N.B. Emilio Dionisi


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All’inizio dei miei studi per diventare ostetrica, la coordintrice del corso di laurea venne a parlarci della nostra professione e mi ricordo che esordì dicendo “ se sarete delle brave ostetriche e riuscirete a capire il senso di questo lavoro, ad amarlo e a rispettarlo, dovrete rinunciare ad un bel pò del vostro tempo libero”. Al tempo pensai che stesse esagerando, oggi sorridendo ripenso a quelle parole sapendo che aveva ragione. E si’! il mio lavoro difficilmente inizia e finisce con un corso di accompagnamento al parto, con un turno di lavoro di 12 ore o con una qualunque consulenza! Il mio lavoro entra nelle case, nelle vite, nell’intimità delle persone in uno scambio continuo e reciproco che in molte occasioni crea legami di affetto, di fiducia, di stima. Il mio cellulare squilla a qualsiasi ora del giorno e della notte, messaggi, wapp, telefonate per le richieste più disparate! e ci penso forse le chiamate più frequenti riguardano il “dopo” , o per meglio dire il rientro a casa specilmente in merito all’allattamento! Certo che ai corsi di accompagnamento al parto ne parliamo, ma un conto è dire e un conto è fare. Inoltre durante i corsi le mamme sono molto concentrate sul momento del parto e tutto ciò che viene dopo è difficile da contestualizzare, specie se si tratta del primo figlio, ma vi svelo un segreto: il bello comincia proprio quando si torna a casa con un fgottino senza il libretto delle istruzioni! I problemi relativi all’allattamento sono più o meno sempre gli stessi: mangerà abbastanza? Come faccio a saperlo? Ho un ingorgo, come lo risolvo? E poi le ragadi, l’aggiunta, quanto tenerlo attaccato, cambio seno, lo sveglio, dorme solo attaccato al seno, piange tanto avrà le coliche? Insomma ci sarebbe da parlare di tutto per ore.... ma voglio concentrarmi su uno dei problemi non riconoscibile così facilmente, ma che spesso causa grandi disagi: la candida del capezzolo! Il sintomo che compare per primo è sicuramente il dolore, ma questo sintomo deve essere ben indagato altrimenti potrebbe esssere tutto, da un errore di attacco ad una ragade ad una scorretta posizione assunta durante l’allattamento. Il dolore da candida è un dolore che non compare solo durante la suzione, ma che si presenta come fitta al seno anche dopo aver finito di allattare, come una pugnalata

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che attraversa il torace e si localizza a livello della scapola nella schiena. Il capezzolo è pruriginoso e dolente costantemente, come se la pelle fosse screpolata. A prima vista potrebbero non essere evidenti segni di alcun tipo, al massimo il capezzolo e l’areola po-

aver allattato, evitando di tenerli in una condizione umida, quale per esempio potrebbe essere determinata dalle coppette assorbilatte. La candida infatti è un fungo che predilige gli ambienti caldi e umidi. E’ anche utile acidificare il ph della cute usando acqua e bicarbonato per lavarsi e ridurre il consumo di zuccheri nella dieta. Garze imbevute di acqua e bicarbonato vanno bene anche per pulire lingua e palato dei neonati. Ovviamente bisogna fare molta attenzione a lavare e sterilizzare tutto ciò che riguarda ciucci, tettarelle, tiralatte, biberon, paracapezzoli o qualsiasi altra cosa che possa veicolare una nuova trasmissione tra mamma e bambino. Se questi piccoli accorgimenti non danno risultati nel giro di due o tre giorni

Quel dolore insopportabile

trebbero essere più rosati. La vera fregatura è che non esiste un test per fare diagnosi di candida, la diagnosi si basa esclusivamente sui sintomi e sull’efficacia dell’eventuale terapia, ma qualche indicazione in più potremmo averla!! La concomitante presenza di ragadi, per esempio può esporre al rischio di infezione in quanto la candida è un’ opportunista che sa sfruttare le lesioni di continuo della cute. Ancora più d’aiuto per fare diagnosi può essere la comparsa del famoso mughetto nella bocca dei bimbi cioè la comparsa di una patina bianca che ricopre lingua e palato che altro non è che un’infezione da candida orale, passata per contatto da mamma a bambino. Altro campanello che ci può far pensare a questa infezione in caso di dolore al capezzolo sono anche una concomitante infezione da candida vaginale della mamma oppure la comparsa di arrossamenti da pannolino. Il problema vero però è che spesso il solo sintomo che abbiamo si riduce al dolore, tanto importante da indurre alcune mamme a decidere di smettere di allattare! Il primo trattamento contro la candida del capezzolo non richiede l’uso di farmaci, ma una serie di attenzioni e di precauzioni. Intanto far asciugare i capezzoli all’aria dopo

bisognerà ricorrere a trattamenti più specifici che possono andare da prodotti naturali come il violetto di genziana a veri e propri farmaci come il fluconazolo. La terapia in ogni caso è piuttosto lunga e va proseguita per un certo periodo di tempo anche dopo la scomparsa dei sintomi. Per fortuna tanto la candida quanto la sua terapia non sono incompatibili con l’allattamento, quindi non occorre smettere di offrire il seno ai bimbi. Certo... ancora per un pò occorrerà sopportare il dolore, ma con costanza e pazienza anche quetso diventerà solo un ricordo! Care mamme, ricordatevi che l’allattamento nel primo mese è tutto una grande prova generale e solo alla fine di questo tempo si possono tirare le somme e decidere come andare avanti o fermarsi. L’allattamento al seno è un’esperienza unica ed esclusiva che crea un legame speciale tra ogni mamma e il proprio bimbo. Non esiste un allattamento perfetto, esiste la magia che lega ogni coppia mamma figlio. Ci vuole pazienza, costanza, amore e dedizione, ma alla fine deve rimanere un’esperienza piacevole pe entrambi altrimenti non stiamo camminando sulla strada giusta. La natura è perfetta e il genere umano punta alla sopravvivenza di se stesso, alla luce di questo l’allattamento non può e non deve essere una sofferenza, certo l’avvio può non essere così immediato e facile, ma dopo il primo mese le cose devono cominciare a scorrere nella giusta direzione. Mamme non arrendetevi all’inevitabilità di dover soffrire per allattare. Fidatevi del vostro istinto e soprattutto di quello dei vostri bimbi. Dott. Ost. Catiuscia De Renzis dovevolalalcicogna@libero.it



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Cucina: prova la nostra Cheesecake Fragole e Cioccolato

Ingredienti: Per la base: 250g di Frollini al Cioccolato 50g di Zucchero 125g di Burro Per la crema: 250g di Mascarpone 250g di Philadelphia 130g di Zucchero a velo 150g di Fragole 1 bustina di Vanillina 10g di Gelatina in fogli Per decorare: 150g di Fragole (da frullare) una decina di Fragole (da lasciare intere) 10g di Gelatina in fogli 2 cucchiai d’Acqua 2 cucchiai di Zucchero di canna

Procedimento: Iniziamo a preparare la base: mettiamo i frollini al cioccolato e lo zucchero nel mixer e tritiamoli finemente, poi trasferiamoli in una ciotola e uniamo il burro fuso. Mescoliamo gli ingredienti con un cucchiaio, dopodiché imburriamo una tortiera con cerchio apribile del diametro di 24 cm e versiamo il composto distribuendolo sul fondo uniformemente e compattandolo con il dorso di un cucchiaio. Poniamo la base in freezer 30 minuti. Intanto occupiamoci della crema: mettiamo a mollo in acqua fredda la gelatina in fogli per ammorbidirla, laviamo le fragole, eliminiamo le foglioline, tagliamole a metà e poniamole nel mixer, frulliamole per ottenere una salsa. Setacciamo la salsa con un colino per eliminare i semini e renderla liscia, poi preleviamo 3-4 cucchiai (e teniamo da parte il resto) versiamoli in un pentolino per scaldarla, uniamo la gelatina in fogli scolata e ben strizzata e mescoliamo per scioglierla, poi facciamo raffreddare la salsa. Nella salsa tenuta da parte aggiungiamo il mascarpone e il philadelphia, aggiungiamo la vanillina e mescoliamo con una frusta per amalgamare gli ingredienti fino ad ottenere una crema rosata, poi uniamo lo zucchero a velo per addolcirla. In fine aggiungiamo alla nostra crema anche la salsa di fragole fredda nella quale avevamo sciolto la gelatina in fogli e amalgamiamo il tutto con la frusta. Riprendiamo la base della cheesecake, versiamo la crema nella tortiera e livelliamo la superficie con il dorso del cucchiaio per renderla liscia. Riponiamo la nostra cheesecake in frigorifero a rassodare per almeno 2 ore. Nel frattempo prepariamo la guarnizione: laviamo e puliamo le fragole e mettiamole a cuocere in un pentolino insieme a due cucchiai d’acqua e due cucchiai di zucchero di canna. Non appena le fragole si saranno ammorbidite abbastanza passiamo il tutto in un mixer e frulliamo. Dopo aver frullato tutto ripassiamo le fragole tritate nel pentolino per completare la cottura. Nel frattempo facciamo ammorbidire i fogli di gelatina in una ciotola con dell’acqua fredda per un paio di minuti, poi strizziamoli e uniamoli alle fragole tritate. Facciamo cuocere finchè la gelatina non sarà completamente sciolta, poi spegnamo e lasciamo raffreddare. Toiriamo fuori dal frigo la cheesecake e versiamoci sopra il composto di fragole e gelatina, poi riponiamola in frigorifero per completare il raffreddamento. Intanto prendiamo le fragole intere per la decorazione, laviamole e puliamole. Possiamo lasciarle intere oppure tagliarle a metà. Non appena saranno passate le 2 ore riprendiamo la nostra cheesecake, sformiamola dallo stampo e impiattiamola su un vassoio. Completiamo la decorazione con le fragole appena lavate e tagliate, ed ecco qua! La nostra buonissima e freschissima torta è pronta per essere gustata!


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La Primavera e il significato dei fiori RCHIDEA= E' un fiore tropicale e si dice che streghe e stregoni lo utilizzassero per preparare elisir d’amore e per donare l' eterna giovinezza. Simbolo di bellezza sensuale e di amore passionale. ROSA= è definita per la sua bellezza "la regina dei giardini". Bianca simboleggia la purezza infatti viene utilizzata per adornare le feste di matrimoni; gialla significa rinascita e per questo viene regalata quando qualcuno è riuscito a lasciarsi alle spalle qualcosa, mentre quella rossa rappresenta l'amore romantico. Dicono sia meglio regalarle in numero dispari. 1 rosa, vuole dire che ci si è innamorati al primo sguardo; 9 che l'amore durerà per tutta la vita; 11 che sei il bene più prezioso; 13 che la passione va tenuta nascosta; che l'uomo vuole farsi perdonare qualcosa! PRIMULA= dal latino primus infatti sono i primi a nascere per annunciano l'arrivo della primavera. Simboleggiano la giovinezza. TULIPANO= fiore originario della Turchia e significa turbante, dovuto alla sua forma, e rappresenta l'amore vero. Una leggenda popolare racconta infatti che questo fiore sia nato dal sangue di un giovane che si suicidò per una forte delusione d’amore. GELSOMINO= La leggenda narra che questa pianta veniva coltivata esclusivamente nei giardini della famiglia Medici ma che un giorno un giardiniere ne portò un pezzetto alla sua fidanzata, lei la coltivò, e non si lasciarono mai più. Simboleggia l'amore eterno e la felicità. VIOLA= Nasce e poi si nasconde tra le foglie e per questo rappresenta l’umiltà, la tenerezza e la modestia. Si dice sia possibile vedere disegnato nei suoi petali il volto della persona amata … e si chiama viola del pensiero come per dire: "pensami". GINESTRA= Gli antichi romani la coltivavano per attirare le api e produrre un miele speciale, ma veniva usata anche per profumare ambienti o per tingere di giallo le stoffe. Porta il significato di modestia ed umiltà. MIMOSA= Divenuta simbolo della Festa della Donna in commemorazione del tragico incendio nella fabbrica di New York dove persero la vita più di 100 operaie. La mimosa esprime innocenza e libertà. Per gli indiani d'America era un simbolo di femminilità e quando ad un ragazzo piaceva una squaw le regalava un mazzetto di mimosa. MUGHETTO= ha dei fiori dal dolce profumo, a forma di campanelline. Si racconta che siano sbocciati dalle lacrime cadute sulla terra, della Vergine mentre piangeva ai piedi della croce.

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Foto: Laura Piacentini Poesia tratta dal libro "Fili d'inchiostro blu" di Laura Piacentini Ediz.ne I.C.I., 2016 GHIRLANDA DI MUGHETTO Solleticante e selvaggia idea che fiorisce come orchidea affonda radici nelle zolle ombrose essenza di tante rose attonita e incredula sboccia come primula si innalza non invano forte e piena come colore di tulipano

Ammiro dall'alto il mio destino che profuma di gelsomino scivola la mia essenza sola per vibrare come una viola respiro il profumo di questa orchestra di mazzo di fiori da campo gialli intensi come ginestra ritorno d' idea vigorosa stracolma come ramo di mimosa frettoloso ma vivo intelletto che mi avvolge la testa come ghirlanda di mughetto

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"GALATEO DEL BUON RICEVERE"

“Come imparare a litigare bene…” uccede a tutte le coppie, prima o poi, di pronunciare la fatidica frase: “Noi siamo diversi, a noi non capiterà di litigare come gli altri, perché noi siamo speciali e unici”. Lo afferma ogni coppia, soprattutto all’inizio della loro relazione. E sono sinceri: in quel particolare momento in cui sta nascendo il rapporto, loro si sentono davvero così straordinariamente capaci di affrontare il tempo e le difficoltà in modo diverso; solo che in effetti, dopo qualche tempo più o meno lungo, spesso si finisce nel mondo dei conflitti da cui non se ne esce bene. Si diventa la classica coppia con argomenti insolubili, “a rischio”, sui quali si discute e si litiga sempre allo stesso modo e si finisce con lo stesso finale in cui non si è risolto niente, ci si è detti cose brutte e si è aggiunto al rapporto un altro tassello di rabbia e di malessere. A questo punto che si fa? Come uscirne da questo calderone che genera dubbi e frustrazioni? Una cosa è certa, la prima domanda che bisogna farsi è: voglio davvero voltare lo sguardo al futuro ed uscire da questa situazione? Ed allora rimbocchiamoci le maniche e cominciamo ad accettare il fatto che non è vero che i litigi distruggono la coppia, anzi spesso è vero il contrario, poiché le coppie che non si chiariscono, piano piano si spengono e poi diventa difficile ricucire la relazione poiché alcune spie poi diventano croniche ed il rapporto rimane per sempre

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conflittuale, facendo male a tutti, figli compresi. La prima cosa da fare è comprendere che questi scontri verbali non sono semplici litigi, poiché qualsiasi coppia può avere momenti di aspro confronto, che però portano spesso al superamento del problema, bensì sono la rappresentazione di un blocco psicologico della coppia, finendo poi sempre a discutere intorno agli stessi temi. Proverò a questo punto a dare una mia personale interpretazione di questi comportamenti. Chiarisco in anticipo che non sono uno psicologo ne tantomeno psicoterapeuta, ma una persona che vive le situazioni di coppia come chiunque di voi, curioso per natura ed attento a quello che gli gira intorno. Ebbene, io penso che il problema vada affrontato all’origine, ovvero partendo dal fatto che ognuno di noi ha una propria personalità ed un proprio carattere e che non potrà essere in simbiosi con quello del partner. Ognuno di noi è un entità individuale e tale deve rimanere, mentre invece l’errore che spesso fa la coppia è quello di sentirsi, per forza, un singolo or-

ganismo, una sola persona, quasi ostinatamente a credere che si sta bene insieme solo condividendo gli stessi pensieri, le stesse passioni, interessi, amicizie ecc…Quando questo accade è come se la coppia fosse un singolo individuo, una sola persona; quindi in pratica quando ci sono dei problemi, che sfociano in litigio, non sono due partner presi individualmente ad avere problemi, ma un’unica entità che discute senza controparte, come se lo facesse con se stesso, avendo incastrato le due persone in un singolo specifico organismo. Avere coscienza di ciò, fa intendere perché su certi temi si cade sempre nelle stesse discussioni avendo entrambi gli stessi comportamenti sbagliati. Quindi riprendersi i propri spazi e riconoscere le proprie specifiche differenze è deter-

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minante, innanzitutto perché consente di non attribuire all’altro la colpa di tutto, ma di considerarlo un problema condiviso, cui entrambi danno un contributo notevole attraverso le proprie fragilità, nevrosi, paure e pregiudizi. Dobbiamo chiederci quale sia veramente la causa di queste discussioni che portano all’esasperazione, partendo dal presupposto che se ciò si ripete di continuo, la causa è più complicato scoprirla, ma va assolutamente ricercata, altrimenti il rapporto andrà spegnendosi piano piano…Talvolta si discute su temi a volte banali, perdendo subito la calma, ma in realtà sono altre le cause che fanno vacillare il dialogo. Qualcosa che riguarda il modo in cui la coppia è strutturata, il modo in cui vive, il suo comprendersi intimamente, dove si nascondono purtroppo punti di distanze che sono diventati “tossici” per entrambi e di fronte ai quali la coppia si autodistrugge. Certo i problemi ci sono, ma chiediamoci perché su alcuni temi importanti si litiga e su altri no, benché ci siano vedute anche opposte? Quindi possiamo affermare che “il solito litigio” nasconde qualcos’altro? Altrimenti anche le divergenze, in una coppia sana, anziché suscitare incomprensione, semmai si trasformerebbero in complicità. Come si vede, analizzare i litigi in questo modo cambia completamente il piano, spostandolo sulla persona e sul suo particolare equilibrio. Ciò non significa che ognuno dei due partner non porti il proprio contributo di nevrosi e di insoddisfazioni personali, ma che, per evitare di discutere è fondamentale andare alla radice del problema ed avere il coraggio di affrontarlo. Questo atteggiamento è sicuramente più scomodo perché porta entrambi a togliersi ogni maschera e mettersi davvero in gioco, senza strategie di potere o giochi di forza, come singoli e come coppia. Ma assai vantaggioso, quando riesce, perché grazie a questo dialogo la coppia più arrivare ad un nuovo equilibrio e a una migliore qualità dello stare insieme.

Antonio GUIDO Esperto di Galateo ed Immagine Relazionale dirguido@libero.it


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l Transumanesimo è un movimento culturale, nato nel ’49 nella mente di uno scienziato evoluzionista francese, P.de Chardin, che alle origini sosteneva l’uso della tecnologia in un’ottica più moderata, ovvero l’uomo restava umano, successivamente al passaggio negli Stati Uniti negli anni ’80, il fenomeno si è orientato verso un uso più indiscriminato Il Transumanesimo delle conoscenze tecnon si può trasferire, dinologiche per modifimenticare serve a fare spazio per aggiungere care gli aspetti della condizione umana cose nuove ma ciò è valido solo se i ricordi ritenuti indesiderabili come la vecchiaia, la vengono affrontati, elaborati, con un aiuto se precarietà degli organi umani, il tutto in vista necessario, altrimenti restano solo macigni di un vero e proprio progetto di trasforma- che rallentano il cammino. La ricerca forzione post umana, una evoluzione program- sennata di ricordare tutto nasconde la paura mata al posto della vecchia evoluzione cieca del grande e casuale. La paura della morte è una paura vuoto, quello impensabile per l’essere umano, essa si ma- senza fondo nifesta nel comportamento umano sin dal- prima del l’antichità, ad esempio attraverso le cure primo ricordo. particolari riservate alla sepoltura, si vedano Non c’è un ligli Egizi, o attraverso la credenza nella rein- bretto di istrucarnazione, o in varie pratiche superstiziose zioni per etc. Recenti ricerche hanno individuato nel- vivere, l’uomo l’arabetta, una pianta che cresce spontanea- è la macchina mente in tutti i campi del mondo, un unico più complessa DNA dall’organico all’inorganico. I nuovi esistente, vive immortalisti, (i nuovi Darwin) che si vo- alla ricerca cogliono sentire tutti speciali, nascondono la stante di un stessa paura di morire , attraverso la digita- e q u i l i b r i o , lizzazione della mente umana, costruiscono come un equiandroidi sempre più simili all’uomo illuden- librista sulla corda, tra la depressione e l’eudosi anche di risolvere attraverso tali sosti- foria, ed è questa tensione che lo tiene vigile, tuti artificiali, il dolore per la perdita di una in vita, come quando per una maggiore tepersona cara, che per quanto identica nelle nuta di strada il volante si deve sempre muofattezze, acuirebbe solo il dolore se non vere leggermente. La memoria trattiene le anche il terrore. Rientrano negli immortalisti illusioni per affrontare il tempo che passa anche coloro che tentano di superare i limiti inesorabile, siamo i nostri ricordi, siamo fatti umani della deperibilità attraverso supporti in egual misura dei luoghi che abbiamo visorganici al silicio con lo scopo di sentirsi suto nell’infanzia e dei ricordi delle persone eterni e riparabili (esistono laboratori Au- che ci hanno accudito, insieme sono gli instralia ad es., per la coltura di pezzi umani, gredienti che formano l’identità della persogambe, braccia), non per fini sanitari, medici nalità adulta. I fili con se stessi si devono che sarebbe legittimo. L’uomo non è fatto tenere con solo di informazioni (per quanto resti una forza, per sua attività specifica), di dati da trasferire da non dispermacchina a macchina (evoluzione tecnolo- dersi. I dati gica dei racconti del nonno al nipote?) ma interc amanche di un’anima, di desiderio, l’assenza di biabili, tradesiderio nell’essere umano, del motore di sferibili da ogni sua azione, ha un potenziale distruttivo macchina a enorme, senza saremmo dei vegetali. Si sot- macchina, i tovaluta l’importanza di soffrire per le man- nuovi tacanze, ciò che manca spinge alla conquista e tuaggi digila fatica fatta amplifica il soddisfacimento. tali, si L’esperienza si ricava principalmente dagli er- vantano di rori, dalle imperfezioni, solo chi è morto è sostituire i perfetto, la memoria si nutre di frustrazioni, ricordi, tale quel che ha fatto male si ricorda di più e resta m o t i v a un memo per non sbagliare ancora. Anche zione prol’oblio è una importante capacità umana che f o n d a

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spiega anche la notevole diffusione dei tatuaggi sul corpo ai giorni nostri, compensano una carenza di identità, i giovani comunicano col corpo in modo asettico e neutrale ricordi, aspirazioni privi di parole, proprio nell’era della comunicazione. Lap loud del cervello, robot più uguali possibile all’uomo, con la pelle morbida, l’odore, per trarre più facilmente in inganno, per dare l’illusione di una compagnia in un mondo dove ci si sente sempre più soli, macchine che ci seguono ovunque attraverso sensori elaborati, si prenotano per risolvere sic et simpliciter il problema, neanche un film dell’orrore avrebbe saputo fare di meglio. Si lavora alacremente a questa realtà che vede loro sempre più mobili e l’uomo sempre più paralizzato, controllato, è possibile anche affezionarsi, soffrire per una rotella rotta, (molti film lo hanno rappresentato). Non c’è che dire l’uomo continua ad affezionarsi ai propri carnefici. I moocs, corsi universitari di massa on line, aperti a tutti senza test di ammissione, sono sempre più diffusi e affollati, tutti connessi, controllati, acquisiscono, attraverso asettiche formazioni, uguali per tutti, identità globali; a Stafford da piccoli studiano per tante ore al giorno le basi del computer, imparano come fare le ricerche mirate già pronti per le aziende, sturtupper imprenditori ( SiliconValley); anche in campo militare vengono addestrati bambini per diventare sempre più obbedienti e autonomi, o automi sarebbe meglio dire, pronti a interagire coi fratelli robot. Dott.ssa Francesca Tomasino Psicologa-Psicoterapeuta francesca.tomasino@hotmail.it Galleria Hesperia, V.S.Spaventa,24 Pomezia Corso di Psicologia, mercoledì h. 17/19


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Evangelo di Fede in Fede Sali al monte…

l pensiero, la volontà, e il desiderio di elevazione, permeano ogni parte dell’essere umano. La mente il cuore e il corpo; ogni cosa nell’uomo desidera raggiungere sfere più alte, ogni cosa grida Sali al monte. In senso figurato esistono un’infinità di monti, ai quali gli uomini ascendono realizzando un’elevazione, la quale può produrre una forma di appagamento e soddisfazione, sebbene molte volte sia fragile e momentanea. Quanti salgono al monte della droga? Si assumono sostanze di vario genere per vivere l’elevazione di un momento, sebbene tutti noi ne conosciamo la pericolosità, e quanto dolore e morte ne sono la diretta ed inevitabile conseguenza. Il Cristo risorto può liberare da ogni ingannevole droga; credi in Lui. Quanti salgono al monte della prevaricazione, della superbia, delle passioni sfrenate; al monte della vanità, questi e molti altri monti non producono altro che un fugace vapore di gloria, il quale passa e non è più. Quanti salgono al monte della religiosità? Migliaia di religioni si rivolgono agli uomini, invitandoli a salire sui loro monti; monti di spiritualità, di teologia, di meditazione; ma sono forse questi i monti di Dio?

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Sali al monte di Dio Dinanzi al vero monte di Dio, ogni altro monte perde la sua elevazione, la sua luce è opaca, la sua verità incompleta, la sua speranza debole, la sua eternità inesistente. Salire al monte di Dio è risurrezione spirituale, è come un rivivere dai morti; è l’essere inondati dalla luce di Cristo Gesù; è speranza viva, libertà pura, vita eterna.

Al monte della trasfigurazione Conosciamo pochissimo i monti di Dio e siamo lontani dal comprenderne la loro grandezza. Molti di noi conoscono il Cristo in un profilo storico; un grande profeta, il Figlio di Dio il quale al termine del suo potente

Il Corriere della Città Numero 5 Anno 10

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EDITORE: La Città

via Odessa 41 - 00040 Torvaianica

e breve ministero fu condannato, flagellato e crocifisso. Ci sfugge la sua grandezza e la sua gloria; ci sfugge il monte della trasfigurazione. "Sei giorni dopo, Gesù prese con se Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello, e li condusse sopra un alto monte in disparte. E fu trasfigurato davanti a loro, la sua faccia risplendette come il sole e i suoi vestiti divennero candidi come la luce…una nuvola luminosa li coprì con la sua ombra, ed ecco una voce dalla nuvola che diceva: questo è il mio Figlio diletto, nel quale mi sono compiaciuto; ascoltatelo” (Matteo 17:1-5). Grande è il nostro bisogno di salire al monte della trasfigurazione per contemplare e conoscere meglio la natura divina di Gesù, per comprendere meglio che egli è la luce del mondo, il pane vivente disceso dal cielo, l’agnello di Dio che toglie il peccato dal mondo.

Al monte degli ulivi Salire al monte della trasfigurazione ci fa contemplare la sua natura divina; salire al monte degli ulivi ci fa conoscere la sua missione e la sua sofferenza. Gesù era solito recarsi al monte degli ulivi, e li trascorreva ore e notti in preghiera. Alla sua intensa vita di preghiera seguiva il suo ministero terreno; nei suoi insegnamenti, nei suoi continui miracoli, egli andava attorno cercando a chi poter fare del bene. Abbiamo bisogno di salire al monte degli ulivi, non soltanto per comprendere meglio il suo ministero , ma soprattutto e ancor di più, per comprendere meglio la grande agonia che Cristo Gesù affrontò in quell’ultima notte, prima di essere arrestato. Un’insondabile angoscia e sofferenza avvolsero la vita di Cristo Gesù, un imE-MAIL: direttore@ilcorrieredellacitta.it redazione@ilcorrieredellacitta.it TELEFONO: 392.6939763

DIRETTORE RESPONSABILE: Maria Corrao IN REDAZIONE: Samantha Morano, Arianna Azzurra Achille, Matteo Acitelli, Mario Di Toro, Massimiliano Gobbi, Alessandra Crinzi, Anna Maria Greco, Manuel Ferrara, Luca Mugnaioli, Luigi Torreti

menso dolore, il quale giunse a manifestarsi nel suo corpo; la sua sudorazione era intrinseca a grosse gocce di sangue. Quanto siamo lontani ed estranei al monte degli ulivi? Egli ha preso su di se le nostre iniquità, le nostre sofferenze, le nostre malattie. Il monte degli ulivi continua a mostrarci la sofferenza volontaria del Cristo; Cristo soffrì fino alla morte di croce, per amore dell’uomo; affinchè chiunque crede in lui non perisca ma abbia vita eterna.

Al monte della risurrezione Troppi, e persino troppi credenti vivono come se il Cristo non fosse risorto. “Quanto agli undici discepoli, essi andarono sul monte che Gesù aveva loro designato” (Matteo 28:16). Siamo saliti al monte della risurrezione? Abbiamo incontrato il Cristo risorto? La sua risurrezione ha comunicato risurrezione alla nostra anima? Così lo vide Giovanni l’apostolo “…vestito con una veste lunga fino ai piedi e cinto di una cintura d’oro all’altezza del petto. Il suo capo e i suoi capelli erano bianchi come lana candida, come neve; i suoi occhi come fiamma di fuoco, i suoi piedi erano simili a bronzo incandescente, arroventato in una fornace, e la sua voce era come il fragore di molte acque” (Apocalisse 1:13-15). Grandi folle, migliaia di persone seguivano Gesù, ma in pochi hanno gustato in un senso più profondo la sua parola, in pochi hanno toccato il lembo della sua veste e sono stati guariti; è necessario uscire fuori dal numero della folla ed accostarsi a lui con un cuore sincero. Accostati a Dio con piena fiducia e certamente non rimarrai deluso; sarà come salire al monte, comprenderai meglio la sua natura divina, la sua agonia sofferta per amore mio e tuo, la sua resurrezione vivificherà la tua anima; ecco che in Cristo ogni cosa è nuova. Per info 3358131014 evangelodifedeinfede@gmail.com www.facebook.com/evangelodifedeinfede PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE: MA&MC CHIUSURA REDAZIONALE: 30/04/2018

STAMPA: Tipografia Graffietti

Reg. Trib. di Velletri Settembre 2009 N. Reg. 19/09 del 24 Settembre 2009


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*Fonte: Google Analytics, Periodo: 1 gennaio/31 dicembre 2017


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SPORT

Il Corriere della Città Maggio 2018

Calcio dilettanti: ultimi fuochi della stagione OMEZIA CALCIO - Il sogno primo posto è finito, ma andiamo con ordine. Questo mese per il Pomezia Calcio è cominciato nel migliore dei modi, battendo fuori casa al 94’ il Play Eur per 1-2, grazie ad un diagonale perfetto di Gamboni. La 30esima giornata sa di beffa, i rossoblu perdono per 3-5 in casa con la non temibilissima Arce, dopo essere andati sotto 3-1 e aver recuperato 3-3, per i padroni di casa sono andati a segno Gamboni, Giannone e c’è stato un autogol della squadra ciociara. La squadra di patron Bizzaglia sembra aver trovato le misure giuste in questo fine di campionato battendo alla 31esima giornata l’Insieme Ausonia fuori casa per 2-3, con le marcature del solito Gamboni, di Fanasca e Giannone. Quella che sembra essere la giornata decisiva, almeno per un posto nei play-off nazionali, viene vinta dai pometini magistralmente e intelligentemente per 1-0 in casa con la capolista grazie ad un imperioso stacco di testa dell’ex Lupa Roma Stefano Tajarol. La 33esima giornata è quella che cambia ulteriormente le carte in tavola a sfavore della squadra allenata da Bussi e Gagliarducci: il Pomezia non riesce andare oltre lo 0-0 a Bellegra contro il Serpentara e viene superato in classifica dal Nuova Florida per un posto nei play-off. Il Città di Anagni è promosso in Serie D. Il Pomezia deve vincere l’ultima giornata, il 6 maggio al Comunale contro la Cavese, e sperare in un colpo salvezza del Morolo contro il NF, per arrivare almeno nei play off. UNIPOMEZIA - Questo mese inizia nel peggiore nei modi per l’Unipomezia: alla 29esima giornata perde in casa contro la Lepanto Marino per 1-2, allenata dall’ex Paolo Mazza. La giornata successiva capitola per 20 fuori casa contro l’Eretum ma si rifa alla 31esima con una vittoria al Comunale all’inglese per 2-0 contro il Crecas, a segno vanno Delgado e Franceschi. Alla 32esima i crimsini perdono 2-1 lontano dalle mura amiche contro il Civitavecchia, in cerca di punti salvezza e alla 33esima non riescono ad andare oltre l’1-1 contro il Tor Sapienza, terzultimo in classifica. Per quanto riguarda la Coppa Italia Fasi Nazionali, la squadra del presidente Valle esce in semifinale, contro la squadra pugliese Vigor Trani: 0-0 sia andata a Trani che ritorno a Pomezia, dopo esser andati ai rigori, Valle e Delgado sbagliano i rispettivi penalty, decretando il passaggio del turno dei pugliesi ma come diceva De Gregori – un giocatore lo vedi dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia – componenti che non mancano di certo ai giocatori pometini. NUOVA FLORIDA - I biancorossi cominciano aprile nel migliore dei modi. Alla

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29esima giornata battono l’Almas per 5-2 grazie alle reti di Tisei (2), Di Giovanni, Ugolini e Sofia. Alla 33esima si fa agguantare dall’ultima in classifica fuori casa, nei minuti finali: col Roccasecca termina 1-1 con gol del solito Di Giovanni. Alla 31esima al Mazzucchi, i ragazzi del presidente Marcucci concludono il primo tempo in svantaggio contro il Formia per 1-0, ribaltano tutto nel secondo tempo con Tisei e Di Bari. La 32esima giornata sembra essere decisiva per il campionato: la squadra di Bussone perde 5-3 fuori casa dopo una partita a cardiopalma contro l’Audace dove a segno vanno Appodio, Seferi e Testi. Nella penultima giornata di campionato, il Nuova Florida si riprende il secondo posto battendo tra le mura amiche il Colleferro per 3-0 con i gol di Tisei, Di Bari e Fè. Il 6 maggio a Morolo, ci sarà la sfida che determinerà il futuro biancorosso e l’accesso ai play-off. AIRONE CALCIO - L’Airone non naviga in buone acque. La squadra di mister Salotti comincia il mese pareggiando in casa per 3-3 contro l’Atletico Morena. Alla 30esima giornata fa lo stesso fuori casa contro la Vis Sezze, ma questa volta pareggia per 2-2. La giornata successiva vede gli ardeatini perdere per 0-1 al Comunale, contro la Semprevisa, la quale non vive una buona situazione tra società e giocatori viste le polemiche degli ultimi tempi. Nella terzultima giornata, l’Airone Calcio espugna Torrenova per 1-2. Nella penultima giornata, i rossoblu non vanno oltre lo 0-0 contro il Lariano. Ad una giornata dal termine, la distanza dai play-out è di due soli punti: l’Airone dovrà perlomeno pareggiare o vincere contro l’Atletico Olevano e sperare che il Fonte Meravigliosa riesca a strappare il risultato al Torrenova, che occupa la prima posizione dei play out, anche se le motivazioni sono diverse visto che il Fonte ormai non si gioca più nulla. CITTA’ DI POMEZIA - La squadra allenata mister Castelluccio non comincia Aprile nel modo giusto perdendo per 1-0 fuori casa contro la Vivace Furlani. Il Città di Pomezia non si disunisce e la giornata successiva travolge, lontano dalle mura amiche, il Velitrum per 4 a 0 con una doppietta di Chianese e una di bomber Natoli. Alla 25esima, il Città di Pomezia capitola in casa per 0-3 contro la W3 Roma Team ma si rifa alla 26esima battendo il Tormarancio con una doppietta di Vincenzo Pezzera. Alla 27esima, la squadra del presidente Maniscalco, pareggia 1-1 in casa contro la Polisportiva De Rossi attestandosi così a 41 punti con la salvezza in tasca a tre giornate dal termine. LE ALTRE - La Virtus Ardea continua a macinare punti nel girone I di Seconda categoria, gli ardeatini risiedono a 45 punti, contendendosi il terzo posto che varrebbe i

play-off con il Lanuvio Campoleone, anch’esso a 45. Sempre nello stesso girone l’Atletico Enea Pomezia si è ormai salvato con 29 punti a due giornate dal termine. L’Atletico Torvaianica, dopo un inizio non proprio esaltante, si attesta fuori dalla zona retrocessione ma comunque distante solo 3 punti. Nel girone D di terza categoria: lo Sporting Pomezia risiede a 31 punti in piena corsa play-off, la società di Domenico Franceschetti a tre giornate dal termine, sembra avere tutte le carte in regola per fare il salto di categoria. Manuel Ferrara

C5: Fortitudo Futsal Pomezia, annata da record ma è mancata la "ciliegina"

A raccontarla si fa fatica a crederle, eppure la storia di questa stagione per la Fortitudo Futsal Pomezia è, ahinoi, maledettamente vera. Può infatti una squadra che ha messo insieme 70 punti in campionato, frutto di 23 vittorie, 1 pareggio e appena 2 sconfitte, dover rinunciare alla promozione in Serie B? E' questo infatti l'epilogo amaro a cui Zullo e soci hanno dovuto far fronte a margine della finale playoff persa contro il Savio per 62. Insomma un'autentica beffa per chi quella promozione l'ha sognata, accarezzata, cullata per un intero anno per poi vedersela sfilar via sul più bello. “Abbiamo pagato le assenze ed una condizione non brillantissima – ha commentato il bomber Danielo Zullo autore quest'anno di ben 43 reti - anche se riconosciamo i meriti del nostro avversario. E' un peccato perché questa squadra meritava e merita la B. Il mio futuro? E' troppo presto, per parlarne ora penso ad allenarmi”.



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STORIA

Il Corriere della Città Maggio 2018

18 anni nel 1978: i Mondiali della vergogna (seconda parte) l poco tempo tra la fine della scuola e l’inizio vero delle vacanze, fu il tormento di tutte le polemiche e le recriminazioni possibili. Soprattutto sul lacerante dilemma tra ” fermezza” e “trattativa”. Cioè: chi aveva assassinato Moro non cedendo (o resistendo) al ricatto delle Brigate Rosse? Possibili, dicevamo, nel senso che, gli italiani sapevamo ancora ben poco di cosa c’era capitato addosso. Noi studenti eravamo controllati molto spesso dalle forze dell’ordine, fino al ridicolo, addirittura uscendo di casa. Ogni tanto c’erano controlli sui mezzi pubblici,. Poi tutto si risolse alla fine, andando al mare e chiudendo i libri. Ma il nemico infame e codardo, che sparava ai giornalisti e agli uomini delle stesse forze dell’ordine, invece, rimaneva, trascinandosi ostinato in una guerra già persa, ignari, utili idioti, strumenti proprio di quelli che credevano di combattere. Lo stesso giorno del ritrovamento di Aldo Moro, fu assassinato, completamente ignorato, Peppino Impastato, quello dei “Cento Passi”. Un altro martire di una nazione corrotta e opaca. Un nuovo frustrante capitolo della nostra storia fatta di misteri. Come si vedrà nei quattro decenni a venire, spesso erano misteri di Pulcinella, aperti sotto gli occhi di tutti. Ma si doveva, per forza, ripartire e trovare soluzioni idee e stimoli. E cosa c’era di meglio, per riempire un inizio di vacanze, spensierate e trepidanti, se avevi proprio diciotto anni e ti trovavi a passare per il 1978? quello era proprio l’anno dei Campionati Mondiali di Calcio. Un’occasione imperdibile che veniva solo ogni quattro anni, da gustare, possibilmente vincendo, partita per partita, attesa per attesa. Pensate che vogliamo parlare della recente esclusione dell’Italia dalla competizione finale di quest’anno 2018? . Ma no, quella volta lì, si trattava di Argentina‘78, e di un problema grosso, molto grosso. Forse troppo, per desiderare di giocare al pallone. L'antefatto Dopo laboriosissime trattative, scambi e compromessi, iniziati almeno dal 1953, e caldeggiate, allora, anche dal presidente Juan Domingo Peron (uno che oggi si definirebbe un “populista”), laFIFA, dopo vari rinvii, decretò che il Campionato Mondiale del 1978 si sarebbe svolto in Argentina. Peron seguì la vicenda che, come accade anche oggi,si svolgeva su molti tavoli diversi, a tutti i livelli, anche politici, per arrivare al miglior equilibrio possibile tra tantissime istanze, interessi e compensazioni. Già nel 1964 si era sfiorato il traguardo, ma allora Peron era già in esilio da diversi anni e ci rimase fino al 1973. In quegli anni, orfani di

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Peron, in Argentina era al potere un governo, formalmente democratico . La vita argentina si sviluppò in modo turbolento, con il succedersi di governi militari esauriti, infine, con il clamoroso ritorno di Peron, nel 1973. Ma l’anno successivo, Peron morì e la presidenza fu assunta dalla sua seconda moglie, Isabelita. A questo tempo, finalmente si cominciò a lavorare sull’organizzazione del progetto. Gli sforzi furono aumentati dal governo peronista, sfondando ogni limite di budget, anche per le inefficienze della macchina organizzativa. Quindi, Il 24 marzo 1976, tutto cambiò. Innanzitutto, nella situazione politica a, ma anche e specialmente, sull’organizzazione diretta dei Mondiali. Il potere fu assunto dalla giunta militare, e fu instaurato un regime terroristico basato sulla repressione, la detenzione in strutture segrete, la tortura e l’eliminazione fisica dei presunti oppositori politici. Nasce qui la figura dei ”Desaparecidos”, una realtà troppo a lungo celata. Le conseguenze si abbatterono in tutti i campi della vita sociale argentina e

provocarono una rivalutazione generale dei campionati del mondo. E qui cominciano a comparire nomi tristemente, ancora oggi, ricordati. Il generale Jorge Rafael Videla, inizialmente non molto favorevole al progetto ‘Mundial,’ l’Ammiraglio Emilio Massera, che, invece, enfatizzò l’importanza politico-propagandista che avrebbe potuto avere, per il regime militare, lo svolgimento regolare e ordinato dei Campionati in Argentina. Qualche mese dopouglio 1976, con un altro passo,

fu creato ufficialmente l’ente EAM 78, l’organismo incaricato dal regime militare di coordinare e dirigere tutti i lavori e le attività collegate con l’organizzazione dei Mondiali. I campionati sarebbero stati considerati evento di primario interesse nazionale. Il tutto in regime di urgenza legittimata. Con questo meccanismo, i costi della manifestazione divennero molto elevati. Secondo alcune valutazioni successive, da cento milioni di dollari USA, arrivarono a 520 milioni. A questo punto mancavano meno di due anni al primo fischietto, previsto per il primo di giugno 1978. Quel tempo fu impiegato per una massiva campagna volta a fornire un’immagine di efficienza, ordine e tranquillità, da esporre alla stampa, ai turisti, alle delegazioni, agli sponsor. Ma Soprattutto ai governi di tutto il mondo. La ricettività fu potenziata, vecchi quartieri sgomberati, demoliti e riqualificati. Fu ntrodotta la televisione via satellite e la tv a colori. Alcuni stadi furono ristrutturati o ricostruiti completamente. Naturalmente si lavorò molto sulle infrastrutture, con ampio spazio alle imprese straniere. Quindi gli interessi economici erano largamente condivisi da molti paesi. Prima fra tutti la FIFA, che fornì ogni agevolazione e sostegno all’organizzazione. Il dirigente tedesco Hermann Neubergher , volò in Argentina approvando tutto quel che c’era da approvare, affermando che il recente cambio di governo non avrebbe influito negativamente e che non c’erano premesse migliori per lo svolgimento dei Mondiali, per l’Argentina e per gli sponsor commerciali internazionali. Ma tutto questo impegno non aveva minimamente distolto il governo dallo scelerato programma di repressione che, in vista dei campionati, fu addirittura intensificato, anche grazie al nuovissimo apparato di controllo dei mezzi di comunicazione di massa. Nei mesi di Maggio e Giugno 1978, i mesi dei campionati, aumentarono le uccisioni e i sequestri, con massima segretezza delle operazioni. Uno dei più attivi centri di detenzione era proprio a poca distanza dallo Stadio al di Buenos Aires. Testimonianze posteriori narrano che i militari sospendevano le torture prima delle partite dell’Argentina e anche i detenuti ascoltavano le partite alla radio. I procedimenti violenti riprendevano dopo gli incontri. E pare che i famigerati voli della morte (i detenuti, storditi, venissero trasportati e lanciati nell‘Atlantico o nel Mar del Plata),seguissero analoghe procedure. Del Seguito parleremo nella prossima puntata.

Luigi Torreti




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