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della
Anno 11 Numero 5
libertà informazione politica cronaca cultura sport
MAGGIO 2019
Torvaianica, prove d'estate
SPO
Tra sogni e realtà ecco cosa chiedono i cittadini al Sindaco
Da pag. 14
ARDEA-TSL: SPECIALE CONSORZI Intervista fiume con il Sindaco: «Ecco come stanno le cose». Una cittadina scrive a Salvini, risponde ancora Savarese
POMEZIA
Spese legali, polemiche sul nuovo regolamento (e non solo) LUTTO A POMEZIA Si è spenta l'ex Consigliera Alba Rosa
Pag. 18
ARDEA
"Ernesto il randagio": il progetto con le scuole
CATIA GUIDA La cake designer realizza una torta davvero particolare
Da pag. 10 CERCA LE FOTO CON IL SIMBOLO
No all'ascensore: anziana disabile muore lontano da casa
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MAGGIO 2019 NUMERO 5
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"Un'estate al mare" EDITORIALE
Pag.4
POLITICA ARDEA-POMEZIA Pomezia, spese legali: nuove polemiche......pp.6-7 Qualcuno salvi Tor Maggiore........................p.8-9 Estate a Pomezia: parla il Sindaco..................p.12 CRONACA Campo Jemini contro l'abbandono dei rifiuti....p.20 Ambulanze ferme a Pomezia..............................p.28 LE RUBRICHE DEL CORRIERE DA PAG. 30
Ardea, nuove polemiche sui Consorzi: torna anche Striscia la Notizia Da Pag. 14
SPORT
I risultati e le classifiche delle squadre di Pomezia e Ardea Pag. 36-37
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EDITORIALE
Il Corriere della Città maggio 2019
“Un'estate al mare”...di 'Torva': ripensando al Circo Nero iuni Russo, 1981, una hit che è entrata nella storia musicale italiana con uno dei ritornelli probabilmente più cantati di sempre. Per Pomezia, e per molti turisti - perché - vuoi o non vuoi il litorale pometino è comunque ancora gettonato - l'estate al mare è quella da trascorrere a Torvaianica, con i soliti problemi e, spesso, le solite speranze che rimangono puntualmente disattese. Lo scorso anno, ricorderete, l'attuale amministrazione ebbe davvero poco tempo, considerando l'insediamento avvenuto a fine giugno, per mettere a punto il programma degli eventi; alla fine comunque il bilancio – al netto del caso “alga” - si poté considerare abbastanza positivo con alcune manifestazioni ben riuscite, si veda il Pomezia Light Festival o le numerose sagre organizzate sul litorale, e una buona risposta da parte del pubblico. A mancare semmai, ma il quadro è così da anni ormai, è stato il cosiddetto salto di qualità. Torvaianica, a partire dal biglietto da visita fornito dall'ecomostro (che almeno è stato sigillato), manca di tutta una serie di servizi che la fanno impallidire
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sciuto alla passata amministrazione il coraggio di aver provato a guardare un po' più in là e oltre il solito (piccolo) appuntamento; oltre cioè il “già visto”, nel tentativo di proporre qualcosa di veramente nuovo malgrado le tante polemiche. Eppure oggi l'orientamento sembra essere quello di non dedicare più una somma cospicua al singolo appuntamento ma questo è, a mio avviso, un errore strategico e di pianificazione per il futuro: magari la scelta (e la spesa) per il Circo Nero è stata non proprio azzeccata, ma si potrebbe aggiustare il tiro, anche copiando, in un certo senso, dagli altri. Basterebbe infatti
dare un’occhiata al bel programma stilato dalla vicina Anzio per capire come si fa ad attirare i turisti, altrimenti anche la prossima resterà, purtroppo, un modello pre-stampato al quale cambiare soltanto la data. Non basta seguire il flusso emotivo dell'opinione pubblica, spaventarsi di fronte alle polemiche, anche se lecite, aver timore di scontentare il singolo cittadino. Lamentale ci saranno sempre: il coraggio di prendere decisioni impopolari - e qui siamo solo nel campo dell'intrattenimento estivo figuriamoci - è la sola chiave per costruire per contro qualcosa di diverso, per consegnare a figli e nipoti una realtà più frizzante, più viva. Ricordiamoci che se Zuccalà porterà a termine il suo mandato, saranno 10 anni di uno stesso partito al governo; le scelte fatte fino a quel momento incideranno per un periodo successivo quantomeno di pari durata e la domanda è: quale Torvaianica si sta costruendo? Ad ogni modo in questo numero vedrete, attraverso l'intervista con il Sindaco, come si sta preparando la città in vista della stagione estiva. P.s. Via libera agli scongiuri per evitare un'alga-bis... Luca Mugnaioli
E' la scelta giusta rinunciare ad un grande evento anche se costoso? Magari la scelta (e la spesa) per il Circo Nero è stata non proprio azzeccata, ma si potrebbe aggiustare il tiro, anche copiando, in un certo senso, dagli altri. Altrimenti anche la prossima estate resterà un modello pre-stampato al quale cambiare soltanto la data rispetto a quanto si riesce a vedere nelle vicine Anzio, Nettuno ed Ostia: l'annosa questione della viabilità sul lungomare, con in più il fenomeno della sosta selvaggia man mano che ci si addentra verso Campo Ascolano o nelle vie interne per “sfuggire” all'obolo della striscia blu (a proposito: si parlava di reintrodurre la sosta breve di 15 minuti o la 'pausa' pomeridiana ma non se ne è saputo più nulla); e poi gli eventi: il turismo di Torvaianica extra stabilimenti e mare si regge solo sugli eventi gastronomici come visto, sull'evento spot della notte bianca e poco altro. Manca cioè il grande appuntamento di richiamo o, viceversa, un'organizzazione sinergica per far sì che il litorale venga vissuto appieno specie di sera. Tutto questo, per ora, si vede solo a Zoomarine che resta però ancora troppo slegato dal resto del territorio. Cambiamo argomento e torniamo a parlare del famigerato Circo Nero. Per quanto quell'evento si sia rivelato un sostanziale flop nei numeri va ricono-
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POLITICA
Il Corriere della Città maggio 2019
Spese legali, polemiche sul nuovo regolamento Il Presidente dell'Ordine degli avvocati critica l'amministrazione: «La legge va rispettata» pese e incarichi legali a Pomezia, non si placano le polemiche. A tenere banco in questi giorni è l’approvazione da parte della giunta guidata dal Sindaco Adriano Zuccalà (M5S) del nuovo regolamento per gli incarichi legali. Tra le novità vi è quella, fa sapere il primo cittadino, «sugli importi degli incarichi, che prevedono i valori minimi di liquidazione previsti, per lo scaglione di riferimento dei parametri forensi, ridotti al 50%. Questo, unito all’ottimizzazione del servizio, permetterà all’Ente di risparmiare cifre consistenti». Negli ultimi 3 anni l’Ente ha infatti speso milioni di euro per difendersi in giudizio, affidando oltre 650 incarichi legali. Il reparto necessitava dunque di un’attenta analisi, fa sapere Piazza Indipendenza, «e dopo alcuni mesi di ristrutturazione dei flussi di lavoro, la Giunta ha approvato il nuovo regolamento». «Questo andrà a disciplinare, sulla base delle linee guida ANAC, il conferimento degli incarichi
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cente intervista. «Io penso che il Comune debba puntare a ridurre i contenziosi e pagare quanto dovuto agli avvocati. Auspico una mobilitazione distrettuale per contrastare una decisione contraria alla legge», conclude Bertollini senza prima però aver piazzato l'affondo: «Crediamo che l'amministrazione non possa fare caporalato con gli avvocati». Le altre criticità Sul tema è intervenuto anche l'avvocato Francesco Falco che già sugli incarichi legali affidati ai professionisti esterni dal Comune di Pomezia ha chiesto una commissione d’inchiesta oltre ad aver inviato una diffida stragiudiziale, tra gli altri, proprio all’amministrazione pometina. Il legale sul nuovo testo menziona ad esempio il caso del conflitto d’interessi ossia il «non avere in corso incarichi di rappresentanza, giudiziale ed extragiudiziale contro il Comune». Per Falco ciò non sembra rispettare le indicazioni dell’Anac dato che «il conflitto d’interesse deve essere concreto e verificato all’atto
gue ancora Falco – con i preventivi già previsti ai minimi tariffari ridotti del 50% ed in con più la corsa concorrenziale al ribasso in sede di presentazione delle offerte, si ottiene nient'altro che uno schiaffo alla dignità e al decoro della professione forense». Quindi la provocazione: «Consiglio ai colleghi di presentare i preventivi di un euro per sbaragliare la concorrenza. Sorge comunque una domanda: “Come mai fino ad oggi si sono erogati mandati anche al di fuori di questi parametri nonostante il disciplinare fosse scaduto dall’aprile del 2017?”». Sembrerebbe infatti configurarsi un cambio di rotta estremo da parte dell'amministrazione che però, sostiene l'avvocato da noi interpellato, produrrà degli squilibri: «Tali criteri di redazione dei preventivi imposti dal nuovo disciplinare si pongono in netto contrasto con i principi dell’equo compenso e quello che è più grave si contrappongono al principio di rango costituzionale “di tutela della concorrenza” che si pone come limite alla potestà legislativa dello Stato e delle Regioni figuria-
Con il nuovo regolamento tagliati i compensi agli avvocati ma insorge la categoria: «Piuttosto si riducano i contenziosi» agli avvocati in difesa dell’ente», puntulizza Zuccalà. Ma è sul fronte economico, più volte elemento di polemica, che sembra muovere il nuovo disciplinare. «Niente più spese a sorpresa perché la previsione del compenso del professionista sarà onnicomprensiva di tutte le attività inerenti l’incarico affidato, nonché di tutte le spese. I legali saranno inoltre invitati a fornire parere scritto in ordine a tutti gli aspetti relativi ad un’eventuale chiusura transattiva, stragiudiziale o giudiziale, della vertenza», spiega ancora il primo cittadino. Insorgono gli avvocati: «Leso il diritto all'equo compenso, così si fa 'caporalato'» Sul fronte degli emolumenti da corrispondere ai togati è subito arrivata la netta presa di posizione, contraria, della categoria. «C’è una legge sull’equo Nelle foto, da sinistra: compenso che va riStefano Bertollini spettata», dichiara il (Pres. Ordine Avvocati Presidente dell’ordi Velletri) e Adriano dine degli avvocati Zuccalà (Sindaco di di Velletri Stefano Pomezia) Bertollini in una re-
dell’incarico da parte dell’ente e non presupposto, né astratto, né pregiudizievole a priori». «Va verificato caso per caso», insomma, «altrimenti si va a ledere il principio della concorrenzialità nel libero mercato». L'Avv. Falco sul nuovo disciplinare: «Salari ridotti? Schiaffo alla dignità della professione» Ma non finisce qui. Prosegue Falco: «La prima problematica riguarda l’articolo 8 del nuovo disciplinare che a mio modesto parere paragona gli avvocati iscritti nell’elenco dei professionisti di fiducia dell’Ente, alla stregua di “parìa” innescando disuguaglianze di trattamento economico in violazione delle norme sull’equo compenso e proponendo un’offerta di lavoro quasi impossibile da accettare per chi ha redditi medio-bassi (non dimentichiamoci che vi è in corso un fenomeno di “proletarizzazione” della professione di avvocato) che favorisce altresì gli avvocati con il reddito medio-alti». In altre parole, secondo Falco, saranno solamente i togati più noti, o comunque con disponibilità economiche più ampie, che potranno “permettersi” il sostenimento di incarichi viceversa non accessibili, ad esempio, agli avvocati più giovani. E chi assicura però che tutto ciò non andrà a discapito della competenza? E' la nostra chiave di lettura. «In questo modo – prose-
moci per quella regolamentare dei Comuni». Dubbi anche sulle modalità di cancellazione dall'albo: troppa discrezionalità? «L'altra grande criticità riscontrata è la seguente: con il nuovo disciplinare all'Art. 12, ai fini della cancellazione d’ufficio dall’elenco degli avvocati, viene previsto il “mancato svolgimento dell’incarico con puntualità e diligenza” e “Gravi inadempienze tali da poter compromettere le finalità dell’incarico ed il Spese legali, quanto ci costate? Nel 2018 è stato sfiorato il milione di euro: a tenere banco è poi il tema degli affidamenti agli stessi avvocati, come Leoncilli, che da gennaio a settembre dello scorso anno aveva ottenuto la metà degli incarichi guadagnando quasi 400mila euro rapporto fiduciario. Ma queste ultime ipotesi di cancellazione dall’elenco, se pure nella sostanza legittime, sono prive di cogente effettività perché oltre a creare un vulnus intollerabile al principio del buon andamento e funzionamento della P.A., ledono il diritto di tutela della concorrenza», sostiene Falco. «Infatti non viene reso comprensibile ed evidente nella stesura del nuovo disciplinare: chi dovrà sindacare il mancato svolgimento dell’incarico con puntualità e diligenza; in quale sede si espleterà il contraddittorio tra difesa ed accusa, chi sarà deputato a decidere ed in quali tempi». Il dubbio è che si vada, allora, verso una discrezionalità del tutto illegittima. (continua)
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maggio 2019 (segue) Non solo. «Ancora più incomprensibile – conclude Falco – è l’altro motivo relativo alle gravi inadempienze tali da poter compromettere le finalità dell’incarico ed il rapporto fiduciario: infatti – continua l'avvocato – nel vigente disciplinare scompare “l’accertamento con qualsiasi mezzo di prova” e viene introdotto il principio delle gravi inadempienze tali da poter compromettere le finalità dell’incarico ed il rapporto fiduciario”. Tale ultima clausola oltre a suscitare le medesime perplessità e criticità sopra indicate, introduce una formula che appare surrettizia ed ampiamente discrezionale, quali a costituire alibi per censure deontologiche, che tra l’altro non esistono nel codice di riferimento». E quindi «non solo tale clausola è da riscrivere ma appare rebus sic stantibus inficiare la legittimità dello Nella foto: l'Avvocato stesso disciplinare. Pertanto ci Francesco Falco si appella al buon senso del Segretario Comun a l e Generale di Pomezia anche per le sue funzioni di responsa-
POLITICA bile dell’anti corruzione, affinchè si apportino le correzioni idonee al nuovo disciplinare». La richiesta della commissione d'inchiesta Ad nogni modo sugli incarichi legali e sulle (cospicue) spese sostenute dal Comune di Pomezia l'Avvocato Francesco Falco, com'è noto, ha chiesto anche l'istituzione di una commissione d'inchiesta. Una lettera è stata recapitata all'amministrazione, alla Procura e all'ordine degli avvocati di Velletri. L'art. 33 dello statuto comunale di Pomezia prevede infatti: «Il Consiglio Comunale, a maggioranza assoluta dei consiglieri assegnati, può istituire commissioni speciali per l'accertamento di fatti e l'esame di questioni di interesse locali e commissioni di indagine dell'attività posta in essere dall'amministrazione». Tale commissione, spiega Falco, si «appalesa oltromodo necessaria» e consentirebbe di far luce e chiarire se «gli incarichi legali siano stati o meno affidati alla stregua delle previsioni normative richiamate dalla Corte dei Conti; in caso contrario l'affidamento andrebbe considerato illegittimo e pregiudizievole per l'erario». E ancora: «Se gli incarichi affidati dal 2013 ad oggi siano stati rispondendti ai principi di economicità, imparzialità, parità di trattamento, trasparenza, proporzionalità, pubblicità, tutela dell'ambiente ed efficienza energetica». Questo è un passaggio cruciale per Falco perché «escluderebbe il ricorso alla mera scelta di-
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screzionale degli incarichi ancorata al solo rapporto fiduciario» e «pertanto nel rispetto del principio della buona amministrazione coi conseguenti obblighi motivazionali». Adesso la palla passa alle istituzioni comunali tutte: sia per ciò che riguarda la maggioranza ma anche per i consiglieri d'opposizione. Da un lato infatti, considerando le recenti parole del Sindaco volte a mettere ordine nel settore degli incarichi legali, costituirebbe un atto di responsabilità e trasparenza dell'amministrazione nei confronti dei cittadini proprio in virtù dei dubbi e delle perplessità sorte in questi anni; dall'altro, induce inoltre i consiglieri d'opposizione tutti, nell'inerzia eventuale (ma questo si vedrà) del governo cittadino, ad andare oltre gli slogan e le mere parole, buone sì, forse, ma solo per la propaganda, producendo un atto concreto: ovvero la presentazione di un Ordine del Giorno da discutere in Consiglio Comunale. In questo modo verrà resa chiara la volontà o meno di far veramente luce e chiarezza su una delle pagine più controverse della recente storia politica cittadina. Luca Mugnaioli La creazione di una commissione d'inchiesta consentirebbe di far veramente luce e chiarezza su una delle pagine più controverse della recente storia politica cittadina
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POLITICA
Il Corriere della Città maggio 2019
Tor Maggiore: nemmeno un euro per il suo restauro Pomezia: che fine hanno fatto gli intenti del 2014? Il Comune si è scordato della storica torre orre Maggiore è diventata negli ultimi anni il simbolo della battaglia combattuta da cittadini e associazioni per la difesa del vincolo Mibac, il provvedimento ratificato dalle belle arti nel 2017 e posto a tutela di circa 2000 ettari di campagna romana tra Ardea e Pomezia. Siamo, in parte, nella zona di Santa Palomba, nota alle cronache per tutta una serie di problematiche, dal degrado, alla prostituzione, all'esistenza di numerose industrie pesanti, cui nessuno sembre in grado di venirne a capo. Ma tutto intorno esiste un'area, rimasta colpevolmente nascosta, «definita come un insieme particolarmente armonico di elementi agricoli e naturali, scarsamente antropizzati se non dalla realizzazione, nel corso del tempo di interessanti esempi di insediamenti agricoli tipici della campagna romana, inscindibilmente coniugati con numerose preesistenze architettoniche (…) e archeologiche». Parole impresse nella Gazzetta Ufficiale, a sancire il notevole interesse pubblico di un'area altrimenti destinato alla sola speculazione. Ed è qui che, tra gli altri, svetta la stupenda torre duecentesca di Tor Maggiore segnata, purtroppo, da evidenti ferite che ne stanno minando la stessa stabilità. La struttura necessita infatti di profondi interventi di restauro senza i quali, purtroppo, il suo destino sembra inesorabilmente segnato. Ma come è possibile che nessuno, né tanto meno il Comune di Pomezia, si interessi di questo bene dall'indiscusso valore storico e archeologico? La questione è stata sollevata ad aprile nuovamente dall'Associazione Latium Vetus in virtù dell'annuncio, da Nelle foto, da sinistra: parte di Piazza Fabio Fucci (Ex In d ip e n d e n z a , Sindaco di Pomezia), dello stanziaGiacomo Castro mento da parte di (Pres. Ass. Latium Regione Lazio e Vetus), Tor Maggiore Comune di Po(Video Drone4You) mezia di poco
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meno di 100mila euro (di cui 40mila comunali) per la valorizzazione della Torre Comunale. «I due enti hanno infatti stanziato 90.000 euro per un intervento di valorizzazione (che non comprende la messa in sicurezza delle murature esterne) alla torre comunale di Piazza Indipendenza rientrante nei “beni inseriti nella Rete regionale delle dimore, ville, complessi architettonici, parchi e giardini di valore storico e storico- artistico», scrive Latium Vetus. «Nessuno è contrario alla realizzazione di interventi migliorativi o di valorizzazione sulla Torre Comunale di Piazza Indipendenza, che è il magnifico simbolo della città di Pomezia», puntualizza a scanso di equivoci l'associazione. «Siamo invece contrari al disinteresse che da sempre aleggia intorno ad un bene che ha ottocento anni e che rischia di crollare da un momento all’altro, come Torre Maggiore». Insomma, per la torre simbolo di un'altra Pomezia, di certo non quella del centro città e relagata, nell'immaginario collettivo di alcuni, alle sole industrie pesanti quando non di degrado assoluto, non sembra esserci a disposizione nemmeno un euro. Tor Maggiore: un gioiello che rischia di scomparire Senza dubbio Torre Maggiore rappresenta la più bella torre duecentesca della Campagna Romana, e permette di ammirare ancora un vero unicum: la volta sommitale originale ancora incedibilmente conservata nonostante le drammatiche condizioni di conservazione del monumento. Si tratta di un edificio di ben 34 metri d’altezza al centro di un sistema murario ancora conservato che versa però, come visto, da decenni in condizioni di abbandono nella completa inerzia degli enti locali fra i quali il Comune di Pomezia e la Regione Lazio. Il sito in cui si trova il monumento ricade, è bene ricordarlo, all'interno di un terreno privato, ereditato dall'attuale proprietaria negli anni '70. Nel 2015 però la stessa proprietà manifestò la volontà di cedere l'area al Comune di Pomezia chiaramente a fronte di un accordo in docu-
mento inedito che pubblichiamo per la prima volta; soltanto un anno prima inoltre l'allora Sindaco di Pomezia Fabio Fucci aveva firmato il protocollo d'intesa "Salviamo Tor Maggiore!" con l'Associazione "Latium Vetus" e la Scuola di Specializzazione in Beni architettonici e del paesaggio di "Sapienza" Università di Roma. Un documento teso proprio alla tutela e alla valorizzazione di Tor Maggiore nell'ambito dei Luoghi del Cuore 2014 del FAI. Il protocollo, siglato in aula consiliare dal Presidente dell'Associazione Giacomo Castro e dal Direttore della Scuola di Specializzazione Arch. Daniela Esposito, prevedeva l'avvio di un progetto di ricerca finalizzato a tutelare e valorizzare Tor Maggiore, a partire da uno studio di fattibilità per il recupero e il restauro del monumento. Da parte sua il Comune si impegnava a favorire il supporto logistico per l'organizzazione dei sopralluoghi e delle visite didattiche e di studio; a dare ampia pubblicità agli eventi organizzati e rivolti alla cittadinanza; a promuovere la diffusione dei risultati delle ricerche; ad intraprendere le iniziative ritenute più opportune, anche nei confronti della proprietà privata a cui appartiene il monumento, al fine di agevolare l'accesso a Tor Maggiore, la messa in sicurezza, la salvaguardia, la conservazione e la valorizzazione. «Grazie all'impegno dell'Associazione Latium Vetus e al lavoro dell'Università Sapienza salveremo Tor Maggiore», commentava addirittura l'ex Sindaco. Di quel quadro promettente oggi non è rimasto nulla. (continua)
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maggio 2019 (segue) A distanza di 4 anni infatti di tutto questo se ne è perso clamorosamente traccia e lo stesso Comune di Pomezia ha deciso nuovamente di riporre Torre Maggiore nel dimenticatoio arrivando perfino a chiederne lo stralcio dall'area tutelata dal Vincolo Mibac. E quando ci sono i fondi, come visto, si preferisce comunque dirottarli altrove. Un patrimonio sprecato Ma cosa porterebbe di buono alla collettività il restauro di Torre Maggiore? Oltre al valore intrinseco del bene, patrimonio identitario di un'intera città e specchio di uno spaccato di storia, c'è da considerare l'aspetto turistico sul quale poter costruire progetti di non poco conto. Torre Maggiore, per la sua posizione, rappresenterebbe il primo sito di interesse culturale a due passi dalla stazione ferroviaria e potrebbe essere inserito con relativa facilità in un progetto più ampio di visite guidate, solo per citare un aspetto. Chiaramente ci sono da superare diversi ostacoli. Il primo, inutile girarci attorno, è quello della proprietà privata. Come visto però la stessa proprietà ha già fatto il primo passo e allora perché il Comune ancora non si è mosso? L'ente locale ha avanzato una proposta in questi anni alla proprietà per raggiungere un accordo? A noi non risulta. Nessuno infatti, né dell'attuale giunta né della precedente, ha impostato una strategia di tutela per il complesso di Torre Maggiore. Dopodiché ci sa-
«Bene l'investimento sulla Torre Civica ma per Tor Maggiore?»
POLITICA rebbe da affrontare il problema del restauro vero e proprio: stime parlano di circa un milione di euro (almeno) per intervenire sulla struttura pericolante ma anche qui, una volta acquisito il bene al patrimonio demaniale, si potrebbero intercettare tutta una serie di fondi ad oggi preclusi. Insomma, nella vicenda, al di là dei singoli aspetti specifici sembra mancare, come ribadito ancora da Latium vetus, «la volontà e una seria pianificazione del territorio da parte del Comune che non ha mai coinvolto gli enti superiori come la Regione Lazio, non ha mai indetto alcuna riunione tecnica, non ha stanziato nemmeno un euro di fondi comunali. Neppure la disponibilità dei proprietari alla cessione del bene, dichiarata ufficialmente nel lontano 2015, è servita a smuovere gli enti». «Una mentalità del genere – sottolinea inoltre Giacomo Castro Presidente dell'associazione – è del tutto deleteria per un territorio. Senza pianificazione non c'è futuro e purtroppo, da anni, il Comune di Pomezia sembra aver intrapreso questa strada. Basti vedere lo stato di conservazione, non solo di Torre Maggiore, ma di gran parte del patrimonio culturale di Pomezia a tutt'oggi a rischio: ricordiamo la villa romana di via Siviglia, il Tempio del Sol Indiges, per non parlare del Borgo di Pratica di Mare, inaccessibile da anni». Eppure le possibilità sembrano esserci: «Un ente – continua Castro ha finalmente stanziato fondi per il complesso monumentale di Torre Maggiore, anche se ancora molto esigui e utili solo per il rilievo del monumento. Si tratta del MiBAC. Proprio quel Ministero che due anni fa approvò il vincolo paesaggistico dell’Agro tra Pomezia ed Ardea, nell’area di Torre Maggiore». Se allora il Ministero un passo lo ha fatto, è allora il Comune di Pomezia a dover fare la propria parte dando seguito, senza troppi giri di parole, a quanto discusso e annunciato nel 2014. Dare cioè a quel “Salviamo Tor Maggiore” un valore ben diverso da quello di un semplice slogan al quale è stato relegato in questi anni. Risponde il Comune Sul tema abbiamo deciso di interpellare l'attuale Sindaco di Pomezia Adriano Zuccalà. Sindaco esiste, ad oggi, un piano che preveda l'acquisizione al patrimonio comunale del sito di Torre Maggiore o comunque del suo restauro coinvolgendo magari gli enti superiori? «Negli anni passati si è provato a trovare un accordo di cessione del bene, che ricordo essere privato, alla pubblica amministrazione. È evidente che qualsiasi privato Nella foto a destra: la ha come obiettivo lettera inviata dalla portare avanti i proprietà del lotto dove suoi interessi ecoinsiste la Torre per nomici di fronte trattare la cessione del ad altri interessi, terreno. Era il 2015
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in questo caso pubblici. Ovviamente qualsiasi opera di messa in sicurezza non può prescindere dalla presa in possesso della Torre, per fare questo serve sicuramente tempo e consistenti risorse economiche, a meno di trovare una via alternativa». Eppure nel 2015 il privato aveva manifestato la volontà di cedere la Torre al Comune a fronte di un accordo. Il Comune di Pomezia ha mai avanzato una proposta? «Rinadisco: a fronte di un accordo l’operazione si potrebbe chiudere, il punto sono i termini dell’accordo». E' per questo allora che del protocollo d'intesa firmato dall'allora Sindaco di Pomezia Fabio Fucci unitamente all'Associazione "Latium Vetus" e alla Scuola di Specializzazione in Beni architettonici e del paesaggio di "Sapienza" Università di Roma se ne è persa ogni traccia? «Le motivazione sono sicuramente quelle espresse in precedenza». E' innegabile però che il recupero della Torre consentirebbe al Comune di creare un progetto virtuoso anche e soprattutto in termini turistici: non è quindi un errore strategico scegliere di abbandonare un bene monumentale lasciandolo al suo inesorabile destino (considerando le condizioni in cui versa) nonostante le difficoltà di cui ci ha dato conto? «Partendo dal presupposto di quanto detto in precedenza, non può considerarsi un errore non investire su un bene attualmente non in possesso della pubblica amministrazione, è più semplicemente impossibile. Nel momento in cui la Torre dovesse diventare un bene pubblico, potrebbe entrare in un progetto turistico sicuramente interessante, fermo restando che un progetto turistico che possa essere considerato funzionante, non può prescindere dalla valorizzazione del contesto e non del singolo intervento. Per questo oltre la Torre, andrebbe riqualificata l’area rendendola accessibile a tutti, al centro di flussi turistici e di percorrenza importanti e rientrante in un progetto turistico collegato ad altri aspetti». Luca Mugnaioli
Torre Maggiore è un edificio di ben 34 metri d’altezza al centro di un sistema murario ancora conservato che versa però, come visto, da decenni in condizioni di abbandono nella completa inerzia degli enti locali fra i quali il Comune di Pomezia e la Regione Lazio
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POLITICA
Il Corriere della Città maggio 2019
Torvaianica, prove d'estate: cosa chiedono i cittadini Sistemazione delle strade, provvedimenti per l'Ecomostro ed eventi. Ecco la 'ricetta' ideale l litorale pometino si appresta ad affrontare una nuova stagione estiva. "Come" ce lo dirà come sempre il tempo, con i consueti bilanci da fare poi a margine dell'estate. Ma qual è la situazione attuale? E' quasi superfluo, lo sappiamo bene, menzionare la presenza del solito ecomostro ad accogliere i turisti ma quantomeno, rispetto allo scorso anno, sono stati tappati gli accessi e, di conseguenza, è stato impedito l'accesso alla turbe di sbandati che oramai lo popolavano tra sporcizia varia, alcol e microcriminalità. Intanto il Comune di Pomezia ha approvato l'ordinanza per la stagione balneare 2019 proprio verso la fine di Aprile. In tal senso l’avvio ufficiale della stagione sarà il giorno 11 Maggio e si concluderà il 27 Ottobre 2019. Le strutture balneari potranno aprire già dal 19 aprile per attività elioterapiche, seguendo però le dovute prescrizioni. Per la sicurezza dei bagnanti sulle spiagge libere, il Comune di Pomezia installerà, a partire da metà giugno e fino a metà settembre, otto postazioni di salvataggio. Al fine di garantire l'accesso anche alle persone disabili, i concessionari potranno realizzare determinati percorsi appositamente segnalati: questi saranno di 1,50 metri di larghezza e arriveranno fino a 5 metri dalla battigia. Nell'arenile del Fosso di Pratica di Mare e lungo il Fosso della Crocetta si potrà inoltre esercitare l'attività di kit surf. Per quanto riguarda gli animali, durante la stagione balneare, è consentito portare il proprio animale domestico dalle ore 20,00 alle ore 08,00 sull’intero arenile demaniale, mentre è sempre consentito nelle “bau beach” tra i passaggi a mare n. 57 e n. 58; e n. 04 e n. 05 e presso le concessioni marittime del litorale di Torvajanica che hanno predisposto apposite aree. «Contiamo di ampliare ulteriormente i servizi tramite apposite Nella foto: Giovanni convenzioni che Mattias (Assessore possono stipulare all’Ambiente e Demanio i concessionari», del Comune di Pomezia) Dichiara l’asses-
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sore all’Ambiente e Demanio Giovanni Mattias «Ci saranno inoltre stringenti controlli su tutta l’attività illegale svolta sul Demanio, in continuità con quanto fatto in queste settimane». «Si dà avvio ad una nuova stagione balneare che porta diverse novità», ha aggiunto Adriano Zuccalà Sindaco di Pomezia. «Prima fra tutte, le 8 postazioni di salvataggio equipaggiate con sedia Job, bagni pubblici e defibrillatore, inoltre 12 passerelle aggiuntive per raggiungere la spiaggia. Puntiamo ad ampliare sempre di più i servizi del nostro litorale, che vedrà nelle prossime settimane anche diversi interventi di riqualificazione». Strisce blu Elemento peculiare delle ultime estati pometine è la presenza del posteggio blu. I parcheggi a pagamento del litorale, in tal senso, non subiranno variazioni nelle modalità, salvo novità dell'ultima ora: la sosta continuerà a costare 1 euro per un'ora senza la "concessione" della famosa sosta breve di cui pure s'era tornato a parlare nell'ultima campagna elettorale; anche per un caffè si dovrà dunque sborsare minimo 25 centesimi per stare al bar 15 minuti. La somma sale poi a 5 euro per chi invece vorrà lasciare l'auto un'intera giornata. Il provvedimento resterà in vigore almeno fino a settembre e sarà valido tutti i giorni festivi inclusi dalle 9 alle 20. Per ciò che riguarda l'avvio ufficiale del servizio si parla del 1 maggio ma mentre scriviamo questo articolo ancora non è arrivata l'ufficialità. Le strade e i parcheggi Come mostrato dalla nostra inchiesta dei mesi scorsi molte strade del territorio necessitano di interventi di manutenzione e Torvaianica non fa eccezione. In particolare
sono le vie interne ad essere le più "rovinate" anche se il lungomare, o almeno alcuni tratti, non appare esente da buche e da tratti con la famosa "pelle di coccodrillo". Ci sono poi alcune strade segnalate dai cittadini che avrebbero bisogno di un profondo restyling: Via Casablanca, Via Germania, Via Siviglia ma anche Via Rumenia e Via Pola. Non a caso scrive un lettore: «Asfaltate anche le vie interne invece di concentrarvi solamente sul lungomare». Sul fronte parcheggi, al di là degli stalli a pagamento, resta il problema legato alla viabilità. Benché Torvaianica abbia aree idonee, si veda quella del parcheggio nell'area di mercato, ancora non si è pensato alla creazione di un servizio di navette a fare la spola per il lungomare; per sostenere il costo si potrebbe renderle a pagamento consentendo alle persone di raggiungere il mare o con il mezzo-navetta per l'appunto, o a piedi. A lamentarsi, proseguendo nella nostra disamina, sono poi i residenti che dopo il solito inverno desolante d'estate si ritrovano "invasi" dai turisti e senza (o quasi) il posto auto: in questo caso, tramontata l'ipotesi (flop) degli abbonamenti a quanto pare che era stata messa a punto con criteri del tutto sbagliati a nostro avviso - chi vive a Torvaianica torna a chiedere posti riservati. In questo caso però la proposta sembra di difficile attuazione considerando l'enorme incremento della popolazione nel periodo estivo. (continua) L'ecomostro continua a rappresentare il terribile biglietto da visita per i turisti che scelgono Torvaianica come meta per le loro vacanze. In passato si era parlato di una copertura provvisoria con dei teli per limitarne l'impatto visivo negativo
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maggio 2019 (segue) L'alta velocità e non solo Un'altra problematica molto sentita dai cittadini è l'incolumità per chi passeggia e, collegato ad esso, il fenomeno dell'alta velocità sul lungomare specie di sera. Antonino denuncia: «Ci vorrebbero dossi e dissuasori rallenta-veicoli su tutto il litorale. E' troppo pericoloso, mi è appena passata davanti una moto a molto più di 100 km/h». Un'altra proposta riguarda l'installazione di attraversamenti pedonali rialzati, attraversamenti che comunque, stando a quanto raccolto, verranno ad ogni modo ridipinti poco prima dell'inizio dell'estate per aumentarne la visibilità. Ecomostro & co. cosa serve alla Torvaianica turistica? Uno dei tasti dolenti è spesso poi quello legato al pacchetto di intrattenimento offerto a turisti e cittadini da parte dell'amministrazione, ancora troppo legato al singolo eventospot, spesso gastronimico, e poco altro. «L'ecomostro - argomento che ritorna ogni volta puntuale - potrebbe essere rivalutato e
Chieste anche aree di parcheggio e un servizio navetta
POLITICA non demolito: i costi per la demolizione sono altissimi, magari si potrebbe pensare ad un centro polifunzionale per il cittadino. E magari mettere a posto tutti i terreni limitrofi per fare parcheggi adeguati», scrive Adriana che poi chiede, come altri c'è da dire, la realizzazione di una pista ciclabile che arrivi da Pomezia a Torvaianica. E ancora: «Risollevare Torvajanica, renderla un posto estivo perfetto per passare un'estate di tranquillità per famiglie e giovani. Quindi più attrattive per i ragazzi come il lungomare di Rimini o Riccione ma allo stesso tempo un lungomare che sappia accogliere le esigenze delle famiglie con bimbi piccoli e una bella pista ciclabile», propone ad esempio Maddalena. «Ci sarebbero molte cose da fare ma senza soldi nn si cantano messe - dice Andrea - però gli amministratori dovrebbero investire molto molto di più in tutti i quartieri che compongono il Comune. Per Torvaianica vanno sistemate le strade, la viabilità, i servizi sulle spiagge pubbliche. Ripensare alle odiose striscie blu in zona commerciale come piazza Italia eppoi fiori e cestini per l'immondizia minuta. Una delegazione comunale? A quando? Poi il sogno: una metro leggera che rubi 2 metri alla tenuta presiden- Nelle foto, sopra: strada dissestata a Torvaiaziale che colleghi nica, sotto parcheggi a Ostia Stella Polare pagamento in centro al villaggio To-
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gnazzi. Pensate che rivoluzione sarebbe per il traffico estivo sulla litoranea, con tutte le varie fermate. Ma forse è chiedere davvero troppo». Anche la questione sicurezza, infine, assume rilievo: i cittadini chiedono infatti maggiore illuminazione e controlli sul territorio da parte delle forze dell'ordine.
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POLITICA
Il Corriere della Città maggio 2019
Stagione estiva a Pomezia: via ai preparativi, le novità Intervista con il Sindaco di Pomezia Adriano Zuccalà: «Ecomostro è andato all'asta» amministrazione come sta preparando la stagione estiva 2019? «Gli uffici stanno lavorando a pieno ritmo per preparare la stagione estiva 2019. L’obiettivo sarà quello di offrire tre mesi di intrattenimento e sviluppo culturale per gli abitanti della nostra città e sempre più per i turisti che andranno attratti e trattenuti sul territorio per periodo più lunghi di quanto avvenga attualmente. Si sta lavorando al coinvolgimento di tutti gli attori del territorio, perché i grandi obiettivi si raggiungono solo insieme, superando personalismi e interessi di parte, in nome del superiore interesse pubblico e dei cittadini. E’ un grande lavoro quello di comporre le differenze in una visione comune, tutti coloro che vorranno operare per il bene della nostra città e non per i propri interessi, saranno sempre i benvenuti». Quali sono i provvedimenti predisposti e le iniziative (eventi) che si intendono realizzare per l'estate a Pomezia e Torvaianica? «Avremo un calendario ricco di eventi e collaborazioni che proporrà quanto ha già funzionato nella passata stagione e il supporto alle associazioni del territorio. L’idea è quella di muoversi verso eventi di grande portata da far crescere anno dopo anno, inseriremo quindi alcune novità da testare e una importante manifestazione nel mese di luglio che annunceremo a breve. La stagione si aprirà inoltre con “Pomezia in Musical”, otto musical di livello che andranno in scena in piazza indipendenza da maggio a luglio, un evento importante per la nostra città che vede per la prima volta una rassegna di questo livello nei mesi estivi. Colgo l’occasione per anticipare che abbiamo realizzato sul territorio il primo spazio stabile per eventi, si tratta di una arena estiva che verrà inaugurata a breve e che rappresenta il primo passo verso la realizzazione di nuovi spazi culturali in città, passaggio fondamentale per lo sviluppo di una formazione collettiva e di un processo di definizione di un DNA comune della nostra comunità». La passata giunta aveva ipotizzato la copertura dell'ecomostro di Piazza Italia con dei teli da cantiere per limitare l'impatto visivo negativo: è una soluzione ancora percorribile? «La soluzione dei teli non mi risulta sia mai stata percorribile. Resta il fatto che l’ecomostro sul litorale è arrivato ad un punto di svolta. L’edifico è andato all’asta nelle scorse settimane, ad una cifra di circa 800.000€. Il Comune attualmente non ha la forza economica di acquistarlo e poi ristrutturarlo, ma
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sono sicuro che investitori privati saranno interessati a recuperare una struttura al centro di Torvaianica, ormai sempre più una meta turistica apprezzata». Lo scorso anno c'era stato pochissimo tempo per preparare la stagione estiva. Quest'anno quali sono le sensazioni? «Lo scorso anno si è realizzato un vero miracolo. La stagione è stata preparata in soli 15 gg ed i risultati sono stati estremamente soddisfacenti. Da metà luglio a fine settembre si sono avvicendati spettacoli, cinema in piazza, rappresentazioni teatrali, rassegne musicali, festival, notti bianche, il tutto con una attenzione speciale alla comunicazione degli eventi. Per il 2019 stiamo preparando una stagione estiva molto più ampia, andrà infatti da giugno a settembre, e ricca di novità e sperimentazioni. Lunedì 15 aprile si è chiuso il bando per l’estate e gli uffici stanno lavorando alla composizione del calendario con l’obiettivo di combinare le moltissime proposte arrivate». Viabilità: ogni anno la litoranea viene messa a dura prova dall'afflusso dei turisti, per non parlare dei parcheggi. C'è in tal senso una strategia del Comune per limitare i disagi? È ipotizzabile la creazione di aree di parcheggio (come quella del mercato) da servire con delle navette? «Sebbene la massiccia presenza di turisti sia una nota positiva, segno che Torvaianica è una meta sempre più apprezzata, dall’altra si soffre l’assenza di infrastrutture e di visione strutturale dei decenni passati. A breve termine si sta valutando la possibilità di una na-
vetta sul litorale di interconnessione tra i vari parcheggi di scambio, la revisione delle linee del trasporto pubblico locale e l’attivazione di servizi di bike e car sharing. Tutti interventi che possono alleviare l’impatto del traffico ma che non risolvono in maniera strutturale l’impatto delle moltissime auto, per quello ci vorrà ancora tempo per terminare il progetto di nuova viabilità. Fermo restando che entro l’estate ci sarà la riasfaltatura completa della via del mare». Chiudiamo con il problema dell'erosione: a febbraio lei aveva partecipato ad un incontro in Regione, ci sono novità? «La novità è che la Regione ha finalmente attivato una cabina di regia che parla della costa. Vedremo ora alla prima convocazione come si vorranno affrontare i temi. Per quanto mi riguarda ho già proposto alcune soluzioni, a costi contenuti, che possano permettere la mitigazione dell’erosione costiera. Sono interventi ad ampio respiro, che prevedono ad esempio la rinaturazione della fascia dunale, barriera naturale che impedisce la dispersione della sabbia sulla strada. Per questo prima si inizia a lavorare, prima porteranno i loro frutti».
Il Comune promette un calendario ricco di eventi: novità "Pomezia in musical" e un'arena stabile per gli eventi. A breve l'elenco definitivo delle iniziative Viabilità: si studia un sistema di interscambio con le aree di parcheggio con delle navette, Ipotesi bike e car sharing. Erosione: Regione ha attivato cabina di regia
Nella foto: in alto il problema dell'erosione a Torvaianica, sopra la passeggiata sul lungomare
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Il Corriere della Città
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Ardea, riecco il caso 'Consorzi': parla il primo cittadino
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POLITICA
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Il Sindaco: «Aprire le sbarre non serve a nulla senza prima un investimento». E sugli accessi... indaco in un comunicato diramato poco dopo il suo insediamento lei aveva dichiarato che qualcosa nel corso di questa legislatura sarebbe cambiato sul fronte dei consorzi nel nome della legalità e della trasparenza: a che punto siamo? «Abbiamo cominciato il lavoro su due consorzi, con quelli che sulla carta dovevano essere consorzi obbligatori Stradali. Parliamo di Lupetta e Colle Romito. Gli unici cioè deputati a chiamarsi tali per quanto riguarda il Comune, gli altri sono consorzi privati e non sono mai stati dichiarati consorzi obbligatori. In particolare abbiamo iniziato a lavorare in modo approfondito su quello di Lupetta: in questo caso si tratta di un consorzio dichiarato obbligatorio stradale ma in realtà, nel
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c'è la scuola in costruzione e ci sono altre aree che potrebbero essere inquadrate nell'interesse pubblico. Anche lì due o tre direttrici prinicapali potranno essere classificate come strade di pubblica utilità e su quelle erogare il contributo». Un primo problema riguarda l'ormai nota vicenda delle sbarre: devono esserci oppure no? «Il concetto è semplice: prima di tutto dobbiamo precisare che il Comune di Ardea rispetta in pieno, e anche di più, ciò che viene indicato dalla Regione Lazio. "L'accesso al pubblico arenile deve essere garantito a tutti e deve esserci un accesso libero ogni 300 metri di costa". Noi abbiamo accessi mediamente ogni 177 metri e dunque rispettiamo questo parametro. Puntualizzo un'altra cosa: accesso significa poi raggiungere il mare a
nire allora? Laddove il libero accesso ai pedoni venisse ostacolato o ci fossero difficoltà, ad esempio, nel garantire l'ingresso a persone con disabilità. Una cosa che farò personalmente quest'estate è quella di controllare che, in presenza di un qualche tipo di passaggio non agevole per i diversamente abili, sia garantito l'accesso mediante l'apertura della sbarra. E veniamo alla domanda più complessa: ma è giusto che questi consorzi siano chiusi?» Domanda che, scusi se la interrompo, ne racchiude un'altra: dunque questi consorzi sono tutti privati, comprese le strade? «Si, si tratta di proprietà privata. Sono delle lottizzazioni fatte in epoca antica, peraltro dal Comune di Pomezia in gran parte». (continua)
Savarese: «Laddove c'è una strada privata possiamo anche ragionarci sopra sul passaggio o meno con un'automobile, ma poi, con quell'auto, dove ci vai? Dove la vai a parcheggiare? La lasci sull'arenile?» momento in cui siamo andati ad analizzare la documentazione, sono venute fuori criticità. Alcuni documenti sono andati perduti, sono state riscontrate alcune discrepanze. La situazione arttuale, abbastanza delineata, è che dovremo andare a rivedere lo statuto e a regolarizzare la posizione del Consorzio Lupetta. Andavano identificate quali erano le strade ad uso pubblico che il comune deve poter mantenere o per lo meno su cui il Comune deve poter erogare il proprio contributo. Questo perché non tutte le strade che fanno parte di un consorzio devono essere a carico del comune ma soltanto quelle che sono ad uso pubblico, ovvero quelle che mettono in comunicazione due luoghi pubblici. Devo dire che su questo punto abbiamo fatto sostanzialmente chiarezza: abbiamo identificato quali sono le strade e su queste qual è il tipo di contributo e soprattutto per quale tipo di voci dobbiamo andare a contribuire. Lo stesso discorso vale per Colle Romito: anche qui dobbiamo andare con loro a stipulare uno statuto, una convenzione, perché quella in vigore non è legittima. Prevede delle spese a carico dell'ente che sono insostenibili e sono al di fuori di quello che la legge prevede. Anche in questo caso bisogna identificare quali sono le strade di uso pubblico e su quelle erogare il nostro contributo. Colle Romito, c'è da dire, non ha delle grandi aree di interesse pubblico che devono essere raggiunte in particolare ma comunque al suo interno sono identificabili perché, ad esempio,
piedi non con l'auto. Ed è anche logico: laddove c'è una strada privata possiamo anche ragionarci sopra sul passaggio o meno con un'automobile, ma poi, con quell'auto, dove ci vai? Dove la vai a parcheggiare? La lasci sull'arenile? Se all'interno del condominio, perché per me quelli sono, non sono previsti parcheggi perché è tutto privato, anche qualora io ti facessi entrare, dove potresti andare dato che all'interno ci sono già le vetture dei condomini? Spesso infatti, già chi abita all'interno non trova parcheggio, figuriamoci un esterno, figuriamoci d'estate. Dov'è allora che noi possiamo e dobbiamo andare ad interveConsorzi: per il Sindaco Mario Savarese, esclusi Lupetta e Colle Romito, gli altri sono tutti privati, comprese le strade. Sugli accessi: sono sempre garantiti a piedi. Ordinanze come quelle del 2011? «Si può fare tutto, ma prima servono investiventi per dare uno 'scopo' all'iniziativa. Non basta 'aprire'»
Nella foto: il Sindaco di Ardea Mario Savarese
Torna Striscia la Notizia: i cittadini c
Momenti di tensione a Tor San Lorenzo per il ritorno il caso consorzi. Jimmy Ghione, come già accaduto l'accesso al mare che, ricordiamo, non è consentito c rale, ovvero in corrispondenza dei tanti accessi alle tornelli vari; nessun problema invece per i pedoni i La presenza delle telecamere ha dunque creato delle d il personale addetto alla guardiania. Al microfono d consorzi non avrebbero il diritto di chiudere delle str rato il Sindaco, non sostiene essere tali, bensì private di introiti per i commercianti i quali vedrebbero rido limitati. «Una situazione destinata a peggiorare», so C'è da dire che, in un recente servizio sul medesimo Consorzio aveva però precisato che l'accesso per ch consentito. Oltre a questo, tornando al sopralluogo poter entrare, come detto, con le auto dato che il m Striscia ha quindi visitato le varie strutture constatan coloro che risultino accreditati.
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maggio 2019 (segue) «Al momento dell'apposizione dei confini nessuno ha pensato di realizzare una Via Litoranea a fianco della linea demaniale; mi spiego: i consorzi sarebbero dovuti finire 10 metri prima proprio per realizzare la strada da parte del Comune. A quel punto il discorso sarebbe stato completamente diverso perché anche le traverse che avrebbero portato alla litoranea sarebbero potute diventare d'uso pubblico; e il Comune avrebbe potuto richiederne il libero accesso. Ma questo non è stato fatto all'epoca da chi ha concepito questi condomini. C'è da dire però che era previsto originariamente un'alternaza tra aree private e aree a servizi: ovvero c'erano strisce per i consorzi alternate, non continue. Finito un consorzio era stata prevista una fascia altrettanto larga a servizi. Negli anni però anche queste fasce sono diventate consorzi e quindi sono sparite tutte le aree pubbliche. Un grande errore degli speculatori di allora, dei politici di allora, non so nemmeno chi fossero, se di Ardea, di Pomezia o di Genzano figuriamoci. Fu un gravissimo errore non c'è dubbi,o ma oggi il Comune non ha più titolo in quelle aree. E oggi come oggi non sarebbe neppure realizzabile un progetto del genere perché benché in certi tratti insista la possibilità, in altri sono stati fatti anche degli abusi e lì bisognerebbe andare ad intervenire perché ci sono dei fabbricati che insistono quasi sull'arenile. Così, anche quantunque io pensassi solo di realizzare una litoranea, ci sarebbero grossissime difficoltà: ci sono anche dei muri che arrivano sull'arenile, insomma la questione sarebbe più che complessa...» Nel 2011, come è noto, il Comune di Ardea firmò delle ordinanze che vennero poi bloccate dal Tar. Ad oggi resta il tentativo forse più incisivo fatto dall'ente locale nella storia recente anche se obiettivamente quei documenti presentavano numerose imprecisioni ed errori tanto che lo stesso giudizio del Tar fu per certi versi scontato. Ecco, è intenzione
hiedono un libero accesso al mare
o della troupe di Striscia la Notizia a documentare in passato, è tornato a sollevare il problema delcon le auto ai non consorziati in circa 8km di litostrutture consortili delimitati da sbarre, cancelli e quali possono liberamente accedere alla spiaggia. discussioni tra i cittadini intervenuti e, tra gli altri, di Striscia i cittadini hanno quindi dichiarato che i rade pubbliche, che però il Comune, come dichiae. Tra le problematiche sollevate c'è quella del calo otto il loro giro d'affari proprio a causa degli accessi ostiene una donna intervenuta durante le riprese. o tema tuttavia, un addetto ad una guardiola di un i deve raggiungere atttività commerciali è sempre di Striscia, è stata poi ribadita la difficoltà di non mare dista diverse centinaia di metri. L'inviato di ndo il sistema di accessi ben noto, ovvero solo per
POLITICA di questa amministrazione ragionare nuovamente su un'iniziativa di questo tipo? «Se io non dichiaro pubblica quella strada dove insiste il cancello, di pubblica utilità o di uso pubblico, quella continua a rimanere una strada privata. Ad ogni modo è una scelta che si può pensare di andare a riproporre ma va studiata caso per caso perché, ripeto, non basta aprire una strada, è questo che si fatica a capire. Bisogna costruire dei parcheggi innanzitutto come già detto. E' un investimento che deve fare il Comune. Io devo rendere per forza di cose un consorzio obbligatorio, rendere d'uso pubblico una strada che dalla litoranea porta dove però? E' lì che c'è il problema perché se dall'altra parte non ho qualcosa di pubblico io quella cosa non la posso fare. Oppure, in alternativa, posso acquisire la strada. Dovrei espropriare la strada, farla diventare comunale, ma poi comunque mi si crea il problema perché su quella strada comunale a quel punto ci posso andare ma dove vado? La prova è semplice: prendiamo i consorzi come il Lido di Lollia, Diomede o tutti gli altri. Tu entri con la macchina, arrivi al mare e poi? Non ci sono parcheggi, non c'è nulla. E allora esproprio dei terreni per costruirli? Ma sono tutte case e nuovamente siamo punto e a capo. Bisgona capire allora qual è il problema e qual è l'interesse sopratutto per il Comune. Spendere cioè un sacco di soli per fare cosa sostanzialmente? Perché non è che in questa maniera ci porto i turisti, perché i turisti, se vogliono ci vanno lo stesso». Per la legge come vengono riconosciuti questi consorzi? «Non sono niente, sono dei condomini per quanto mi riguarda. Ad ogni modo per capirlo bisogna vedere nel momento in cui è stato realizzato come è nato, che configurazione giuridica si è dato e se sullo statuto del consorzio c'è scritto che fine deve fare perché molti consorzi erano per la fabbricazione, vendita, urbanizzazione che poi dovevano automaticamente decadere». Questo è un controllo che il Comune farà?
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«Finito il lavoro con Lupetta e Colle Romito piano piano si farà su tutti. Però da quelli che sono i contatti che abbiamo avuto sin qui quasi nessuno si trova in situazioni di questo genere. Che io sappia soltanto per quello grande, La Sbarra, era prevista una scadenza a 50 anni, poi rinnovata per altri 50. Lì c'è in effetti qualche anomalia, una situazione non chiara, perché in fondo ci sono degli stabilimenti balneari, ci sono parcheggi pubblici, ci sono delle attività commerciali e allora lì il Comune potrebbe intervenire dichiarando che quelle strade sono di pubblica utilità. Però, ribadisco, significa che dovremmo andare a pagare ma per fare cosa? Lo ripeto: che vantaggio ne trarrebbe la collettività? E' un discorso molto complesso ma comunque da valutare non c'è dubbio. Vediamo ad esempio se col PUA possiamo fare qualcosa sul nostro litorale, cioè se vi sia o meno la possibilità di realizzare servizi o altro. In quel caso l'operazione avrebbe un senso. Non dimentichiamoci poi che i consorzi avendo autonomia spendono in proporzione cifre molto più elevate per la manutenzione stradale ad esempio di quelle che noi spendiamo per i cittadini...». Ed è qui che risiede un altro tema caldo: ovvero la sorta di "doppia tassazione"... «Ma non si pagano doppie tasse, non è vero. Le tasse vengono pagate una volta soltanto, poi il conosrziato, o condomino, paga dei servizi al Consorzio. Ma lì devi andare ad agire con il conosrzio non con il Comune. Al massimo, tutt'al più, puoi dire al Consorzio 'questa non te la pago perché già la pago al Comune'. Però, viceversa, sei tu che hai deciso di andare ad abitare in quella casa, hai accettato un contratto, uno statuto ed un regolamento. E' come quando vai in un condominio, né più né meno. Se al consorziato non stanno bene le spese o come vengono gestiti i soldi dal Consorzio devono protestare, ma con i loro amministratori non certo col Comune di Ardea. Ci sono assemblee che decidono è quello il luogo dove far valere eventualmente le loro istanze». Luca Mugnaioli
Nella foto: una delle tante sbarre presenti sul litorale di Ardea. L'accesso è consentito in auto ai soli consorziati
Savarese: «Non si pagano doppie tasse, non è vero. Le tasse vengono pagate una volta soltanto, poi il conosrziato, o condomino, paga dei servizi al Consorzio. ».
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POLITICA
Il Corriere della Città maggio 2019
Consorzi: una signora scrive a Salvini. E il Sindaco pure Mario Savarese affida ad una lettera il suo punto di vista sulla vicenda. Il documento esclusivo ul caso dei consorzi alcuni cittadini sono particolarmente aggueriti come dimostrato dal recente servizio andato in onda su Canale 5. Recentemente poi una signora, M.T.M., ha scritto una lettera esposto al ministro dell'interno Matteo Salvini proprio per chiedere la risoluzione del problema degli accessi a mare e, tra le altre, della questione riguardante i pagamenti da effettuare al consorzio e al Comune. Ebbene, il Sindaco di Ardea, tirato chiaramente in ballo, ha deciso di rispondere in prima persona inviando a sua volta il suo punto di vista sulla faccenda. Si tratta, come vedrete, di un documento, peraltro, esclusivo che descrive a fondo il caso consorzi - oltre a quanto avete potuto leggere nell'intervista nelle pagine precedenti - dando una chiave di lettura senz'altro autorevole. La lettera (foto pagina accanto) Scrive Savarese: «La battigia degli 8.950 metri di costa del Comune di Ardea, per ben 4.250 metri non è liberamente raggiungibile dalle autovetture private. In questo tratto di costa la via litoranea dista dal mare da un minimo di 280 metri (Consorzio Piccola Capri) fino ad un massimo di 800 metri (Consorzio Tor San Lorenzo Lido). Nel tratto di litoranea dalla quale non è consentito il libero passaggio delle auto, sono presenti 24 strade che collegano la via litoranea alla battigia liberamente percorribili per chiunque purchè senza l’ausilio di mezzi a motore – mediamente un passo a mare ogni 177 metri.Negli anni ’50 – ’70 in questo tratto di mare sono stati realizzati consorzi privati con regolari licenza edilizie. Il lottizzatore e l’amministrazione dell’epoca non si curarono, tuttavia, della necessità di lasciare disponibile nella proprietà del comune una fascia di terreno prospicente la linea demaniale sulla quale in seguito si sarebbe potuta realizzare una via litoranea, come quella fortunatamente prevista e realizzata più a nord (Lungomare degli Ardeatini). Trattandosi di consorzi privati, dove il Comune non ha mai identificato strade di pubblica utilità tali da giustificare la costituzione di Consorzi obbligatori stradali, sono autonomamente gestiti dai proprietari delle aree». Dei veri e propri villaggi turistici «Questi consorzi storicamente sono stati sempre utilizzati dai proprietari degli immobili che vi insistono, come “case vacanze” in un vero e proprio villaggio turistico. Queste abitazioni nel periodo invernale restavano completamente disabitate e i consorziati hanno sempre gestito la proprietà comune dotandosi di statuti e di regolamenti volontari alla stragua di un condominio. Nella loro
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autonomia, pertanto, i consorzi hanno sempre gestito in autonomia le manutenzioni e le migliorie che la comunità dei proprietari ha democraticamente deciso di mettere in atto. Loro dunque la scelta di recintare i confini del consorzio e di limitare l’accesso dei veicoli a motore esclusivamente ai consorziati stessi. All’interno tipicamente non esistono grandi aree di parcheggio e i posti per le auto, nel periodo estivo, non sono neppure sufficienti per i consorziati stessi. Un’auto privata a cui fosse concesso il libero passaggio, non troverebbe posto per parcheggiare se non occupando aree private destinate ai proprietari degli immobili. Disabili e pedoni, in qualche caso l'accesso è stato negato: «Vigileremo» «Il libero accesso alla battigia è sempre comunque garantito da passaggi dedicati ai pedoni. Può in taluni casi riscontrarsi difficoltà nel passaggio da parte di persone con disabilità motoria costrette all’utilizzo di carrozzelle; in questa circostanza, nel periodo estivo, l’accesso è garantito dal personale di sorveglianza che apre appositamente i varchi, non solo per far passare le carrozzelle dei disabili, ma anche le auto che talvolta li accompagnano. Non posso negare che si siano verificati deprecabili circostanze in cui sia stato proibito l’accesso alle auto degli accompagnatori delle persone con disabilità, ma si tratta di casi fortunatamente assai rari». La pubblica utilità: ma quale? In mezzo alla proprietà privata... «[...] Conscia del problema quest’amministrazione sta cercando una soluzione. Dobbiamo innanzitutto ricordare che stiamo parlando di proprietà private che necessitano l’attraversamento sia longitudinale (litoranea lungo la costa) che trasversale (strade di congiunzione tra la litoraea esistente e la battiga). Il Comune dovrebbe, per pubblica utilità, espropriare circa quindici chilimetri di strade dei quali 10 esistenti e 5 da realizzare ex novo; espropi che interesserebbero centinaia di proprietari di aree e perfino di immobili in quanto, purtroppo ne insistono anche tangenti alla linea demaniale della costa e sarebbe necessario abbatterli per realizzare una nuova strada. Resta poi il problema dei parcheggi che a loro volta comporterebbero ulteriori costi ed espropi. Un’impresa che comporterebbe spese di decine e decine di milioni di Euro, nonché ininterminabili contenziosi legali. La crisi
economica che ha colpito il paese ha poi finito per trasformare questi bei luoghi di vacanza in normali abitazioni per le famiglie. A causa del degrado a cui Ardea ha dovuto assistere inerme, in gran parte causato dalla miopia assoluta degli amministratori e dalla carenza di pianificazione urbanistica e territoriale, molti proprietari hanno venduto a basso costo le loro “villette al mare” che, oltretutto cominciano ad accusare l’inesorabile attacco della salsedine tant’è moltissime di queste richiedono oggi costose ristrutturazioni». L'esposto della signora M.T.M.: «Doppie tasse? Non è così» «La signora M.T.M., che a lei personalmente si rivolge, illustre Ministro, lamenta anche il fatto di pagare ingiustamente due volte gli stessi servizi; naturalmente tutto ciò non è assolutamente vero in quanto, riferendosi ad esempio alle spese di manutenzione di strade e giardini è come se in un condominio si pretendesse che la riparazione dei cortili o dei terrazzi, o il costo della corrente elettrica per l’illuminazione delle scale e dell’ascensore fosse appannaggio del comune. (continua) Nelle foto: in basso esempio di tratto di costa con presenza di consorzi. Si distinguono in verde la via litoranea, in arancio le strade che costituiscono passaggi al mare e infine in azzurro tratti stradali che, per Savarese, «se completati potrebbero costituire una vera via litoranea che darebbe enormi vantaggi al turismo e all’economia della città». Qui sopra: tipico passo a mare chiuso da cancello per il traffico veicolare e con tornello aperto per il passaggio pedonale. Questo è uno dei casi in cui potrebbe essere critico il passaggio di persone con disabilità motoria.
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maggio 2019 (segue) «In quanto poi alla raccolta della spazzatura questa avviene a domicilio in quei consorzi che hanno scelto di permettere ai mezzi per la raccolta dei rifiuti di accedere all’interno; altri autonomamente hanno preferito che la raccota avvenisse all’esterno dopo aver realizzato apposite piazzole di conferimento a cassettone stradale. Parlare quindi di truffa, come la signora M.T.M. fa nei confronti dell’amministrazione, appare un’asserzione tanto offensiva e falsa da prefigurare il ricorso alla giustizia. Naturalmente quest’amministrazione non ha tali intenzioni nei confronti della cittadina in quanto conscia che questa parli senza conoscere compiutamente i fatti. Le segnalo inoltre, illustre Ministro, che la signora M.T.M. non è inscritta nelle liste Anagrafiche di Ardea e quindi si tratta
POLITICA presumibilmente di una cittadina che utilizza l’abitazione nel consorzio come casa per le vacanze». L'obbligo di vigilare «Ciò che onestamente mi sento, da sindaco, in obbligo di vigilare, è che siano garantiti adeguati passaggi per le persone con disabilità motoria, e non solo da litoranea a mare, ma anche tra consorzio e consorzio: il passaggio pedonale deve essere garantito sempre. Deve pure sempre essere garantito il transito di mezzi di soccorso indipendentemente dalla stagione, ossia deve sempre essere disponibile un addetto ai cancelli pronto alla bisogna ad aprirli. Sperando di essere stato sufficientemente esaustivo nell’illustrarle “la situazione consorzi ad Ardea”, mi unisco all’invito della signora a farci visita nel nostro comune. Sarei felicissimo di poter di-
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scutere con lei possibili soluzioni atte a risolvere ciò che purtroppo costa a questa città una enorme cifra in termini di mancati incassi per la scarsa fruibilità del nostro splendido mare. Chiudo, cortese Ministro, con un paio di immagini che potranno aiutarla a meglio comprendere la situazione.
«Parlare quindi di truffa, come la signora M.T.M. fa nei confronti dell’amministrazione, appare un’asserzione tanto offensiva e falsa da prefigurare il ricorso alla giustizia»
«Il Comune dovrebbe, per pubblica utilità, espropriare circa quindici chilometri di strade dei quali 10 esistenti e 5 da realizzare ex novo.poi il problema dei parcheggi che a loro volta comporterebbero ulteriori costi ed espropri. Un’impresa che comporterebbe spese di decine e decine di milioni di Euro, nonché interminabili contenziosi legali»
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POLITICA
Il Corriere della Città maggio 2019
Morte Alba Rosa: il ricordo del mondo della politca Sinistra Italiana ricorda l'ex Consigliera. Ma è tutta la città a stringersi attorno alla famiglia a città di Pomezia ha rivolto il suo ultimo saluto ad Alba Rosa, venuta a mancare lo scorso 26 Aprile. Due cerimonie, una laica presso la Galleria Hesperia, dove ha sede il circolo di Sinistra Italiana al quale era iscritta, ed una religiosa, nella chiesa di San Benedetto, hanno consentito ad una folla di persone di esprimere il loro affetto, rispetto e riconoscenza per Alba Rosa e manifestare il cordoglio per la sua scomparsa. Alle cerimonie hanno partecipato anche personalità politiche, che in varie fasi della sua lunga esperienza politica, hanno condiviso in tutto o in parte il suo cammino, tra i tanti: i parlamentari Stefano Fassina e Loredana De Petris, il presidente dell'ARS Vincenzo Vita, il segretario di Sinistra Italiana Roma Area Metropolitana Adriano Labbucci. Difficile spiegare in poche parole cosa abbia rappresentato e rappresenti Alba Rosa per la Sinistra ed in particolare per la Sinistra pometina: una guida, un esempio, un pilastro, una speranza, una sicurezza. Lei ha rappresentato la Politica nel senso più alto: è stata rigorosa senza essere dogmatica; integerrima senza cadere nel giacobinismo; sicura nei propri valori etici, e per questo priva di qualsiasi moralismo; coerente nelle scelte, ma sempre disponibile al dialogo; dura quando era necessario nei confronti, ma senza mai rinunciare all'umanità. Nella sua lunga militanza nel PCI, nel PDS, nei DS e poi in SEL ed infine in Sinistra Italiana, ha sempre saputo trasformare le parole d'ordine della Sinistra, quali solidarietà, difesa dei più deboli, lotta contro il malaffare ed i soprusi, affermazione dei diritti civili e di libertà e lotta contro ogni discriminazione, in azioni concrete che hanno guidato la sua vita pubblica e privata. È stata donna delle istituzioni : consigliera comunale, consigliera regionale, vicesindaco, assessore. In quei ruoli ha trasfuso il suo modo di essere e di intendere la politica, con grande passione ma senza avidità. Quando molti sono stati disposti a rinunciare ai propri valori per accaparrarsi il potere, lei ha saputo rinunciare al Alba Rosa (nella foto) è stata donna potere per non venir meno ai propri valori. delle istituzioni: consigliera comu- Infine ha sempre creduto nella forza delle nale, consigliera regionale, vicesin- nuove generazioni e, daco, assessore. In nel corso del tempo, ha incoraggiato e soquei ruoli ha trastenuto i giovani che si sfuso il suo modo affacciavano alla polidi essere e di intentica. La sua scomparsa dere la politica, con è una grande perdita grande passione per la nostra città, e ma senza avidità
In ricordo di Sergio Leone
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per questo motivo l'omaggio alla sua memoria è pervenuto da pressoché tutte le forze politiche, ed anche dai suoi avversari politici e soprattutto l'affetto e la stima dimostrati ad Alba Rosa dai tantissimi cittadini, di ogni estrazione sociale e culturale e di ogni credo politico, che sono venuti a salutarla. La figura di Alba Rosa rimarrà come guida ed esempio per le compagne e compagni di Sinistra Italiana e per chiunque voglia dedicarsi alla politica per rendere la nostra città ed il nostro Paese un luogo migliore, più civile e più giusto. Sinistra Italiana
Festa della liberazione e della fondazione di Pomezia
Giornata ricca di eventi a Pomezia
TUTTI IN PIAZZA - Giornata di festa a Pomezia in occasione del 25 apirle. «Festeggiamo la liberazione ma non solo», ha commentato il Sindaco Adriano Zuccalà. «Nel 1938 fu posata la prima pietra della nostra città, che dopo 1 anno e mezzo vide la sua inaugurazione. Per la nostra storia il 25 aprile è una data importante, da ricordare a prescindere dal colore politico. Tutto nasce e tutto cambia, si evolve, sta a noi ricordare ogni giorno gli errori per non ripeterli, sta a noi mettere a frutto le esperienze al servizio della comunità. Buona festa della liberazione, festeggiamo perché la politica sia sempre opportunità e non opportunismo».
GLI EVENTI - La città di Pomezia omaggia il regista, sceneggiatore e produttore cinematografico italiano Sergio Leone intitolandogli una piazza cittadina e organizzando una serie di eventi per celebrare l’amore del grande artista per il territorio di Pomezia. Nella nostra città ha girato diversi film, poi fu sepolto nel cimitero di Pratica di Mare. In occasione dei 30 anni dalla morte e 90 dalla nascita, in mattinata è stata deposta una corona di fiori nel cimitero di Pratica di Mare, dove riposa l’artista e, successivamente, in zona Colli di Enea, è stata inaugurata una piazza a lui intitolata. «Sergio Leone è riconosciuto come uno dei più importanti registi della storia del cinema, avendo contribuito all’affermazione del western negli anni sessanta ed è per noi un privilegio poter ricordare che la nostra città è stata utilizzata come ambientazione per le sue pellicole», ha dichiarato Simona Morcellini Vicesindaco e Assessore alle Attività Produttive, Turismo, Cultura che ha poi continuato: «Il Memorial organizzato in suo onore vuole testimoniare l’affetto che la nostra città ha nei confronti del grande regista». «Sono orgoglioso di aver partecipato agli eventi di oggi. Tutti noi abbiamo visto almeno una volta capolavori come 'per qualche dollaro in più', 'il buono il brutto e il cattivo' e 'c'era una volta il west' ” Ha affermato Adriano Zuccalà Sindaco di Pomezia. “Il riconoscimento toponomastico è la dimostrazione che Pomezia non ha dimenticato l'artista, anzi ne vuole ricordare i lavori e valorizzare la sua presenza su territorio.” Ha concluso il primo cittadino. La giornata ha visto il saluto della Fanfara dei Carabinieri in Piazza Indipendenza, l’affissione all'interno del Palazzo Comunale di un dipinto dedicato a Sergio Leone, una proiezione del film "Il buono, il brutto e il cattivo" in aula consiliare e una esibizione musicale a cura del gruppo Europa Musica delle colonne sonore dei suoi film. Il ciclo di eventi si è concluso martedì 30 aprile con una riproduzione di un villaggio western in Piazza Indipendenza.
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CRONACA
Il Corriere della Città maggio 2019
Campo Jemini, il CdQ raccoglie i rifiuti abbandonati Ma non per protestare con il Comune: «E' un'iniziativa contro gli incivili». Tante le vie 'ripulite' na giornata ecologica all'insegna del contrasto all'abbandono dei rifiuti, pratica criminale che flagella il nostro territorio da Pomezia ad Ardea. E Campo Jemini, purtroppo, non fa eccezione. Anche qui infatti i soliti 'zozzoni' hanno preso di mira vie e stradine interne per lanciare – e abbandonare – la loro sporcizia. Per tale motivo il Comitato di Quartiere, presieduto da Alex Gaspari, si è attivato nella giornata di sabato 28 aprile scendendo in strada al motto «Io segnalo l'abbandono dei rifiuti». Un'iniziativa non certo di protesta contro il Comune, tengono a precisare dal Comitato, dato che l'ente «ha accolto il 100% delle nostre richieste su questo tema e mette a disposizione dei cittadini un efficiente servizio di porta a porta»; il bersaglio, semmai, sono dunque la minoranza degli incivili che pensano che il mondo sia la loro discarica. In tal senso allora alcuni residenti, nello specifico, Paola Tacconi, Riccardo Pellegrino, Marcello Falchi, Claudia Di Giacomo, John Claro ed Elvira Olivieri, insieme al Presidente Alex
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Gaspari (reduce peraltro da un intervento chirurgico) si sono quindi riuniti armati di scope, palette, guanti e sacchi, per compiere un gesto d'amore e di rispetto verso il quartiere e territorio. Nello specifico sono state ripulite - per quanto nelle possibilità - da carta, plastica, vetro e non reciclabili, le vie: delle Primule, dei Glicini, delle Margherite Alta, dei Gelsomini, delle Campanule, Viole Alta, Orchidee e Azalee. «Complimenti a
queste persone che hanno manifestato spirito di aggregazione con un gesto da Serie A. Per coloro che non si sono potuti aggregare per motivi di lavoro e personali e ci hanno scritto dispiaciuti di non esserci, ci sara' un'altra occasione. Grazie comunque per il pensiero», ha commentato il Presidente del Comitato di Quartiere a margine dell'iniziativa. M.Lu.
I cittadini si sono riuniti armati di scope, palette, guanti e sacchi, per compiere un gesto d'amore e di rispetto verso il quartiere e territorio
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INCHIESTA
Il Corriere della Città maggio 2019
No all'ascensore: anziana disabile muore lontano da casa I condomini dicono no alla sua costruzione, la famiglia chiede giustizia. Il caso è finito in Tribunale uesta storia paradossale arriva da Pomezia. Parliamo di disabilità, della lotta per veder riconosciuti i propri diritti da un lato, e di condotte discriminatorie totalmente ingiustificabili poste in essere dall’altro. E’ questa la storia della signora Iolanda, morta a gennaio di quest’anno lontana dalla sua abitazione di proprietà situata in Via Settembrini, all’interno di un condominio. Per anni, precisamente dal 2010, la sua famiglia ha tentato invano di realizzare un ascensore – esterno alla struttura in quanto mancante nella palazzina – per consentirle di raggiungere il suo appartamento all’ultimo piano. La malattia Iolanda infatti, all’età di 62 anni, viene colpita da una tremenda malattia che la costringe
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larità, insomma ogni tipo di pretesto avanzato dai condomini solo per impedire la costruzione dell’ascensore. Una vicenda assurda, un comportamento definito anche dai giudici «discriminatorio» e finito, di conseguenza, nelle aule di Tribunale costituendo peraltro il primo caso nel suo genere (non c'era mai stata infatti, prima di esso, giurisprudenza in materia): oggi la figlia ed il marito della signora Iolanda (anche lui disabile grave di 89 anni che nel frattempo, anche con la moglie in vita, è stato costretto a vivere in affitto altrove) assistiti dal legale Carlo Affinito, chiedono giustizia. Una prima ordinanza Un giudice del Tribunale di Velletri, con ordinanza n. 4702/10 del 07/04/2014, ha messo nero su bianco il comportamento discriminatorio e ostruzionistico nei confronti della famiglia. Citiamo testualmente dal docu-
Iolanda, purtroppo, la sua casa non l'ha più rivista. È morta a gennaio di quest'anno, all'età di 76 anni. Nel frattempo anche il marito si è aggravato e oggi, alla veneranda età di 89 anni, si vede riconosciuta un'invalidità del 100% ed uno status accertato di disabilità grave. È con lui che la figlia, nel ricordo della mamma, vuole rientrare a casa. L'intenzione, come 10 anni fa, è sempre la stessa: veder costruito finalmente un ascensore che ormai ha assunto, si capirà, anche un valore simbolico oltre che pratico, dato che consentirebbe al papà con difficoltà motorie un facile accesso a casa. «I diritti delle persone disabili in Italia, purtroppo, non vengono ancora rispettati appieno soprattutto in termini di uguaglianza e di non disciminazione», ci spiega l'avvocato Carlo Affinito. «Eppure tutto questo è sancito dalla convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità
Il Tribunale di Velletri, con ordinanza n. 4702/10 del 07/04/2014, ha messo nero su bianco il comportamento discriminatorio e ostruzionistico nei confronti della famiglia sulla sedia a rotelle, oltre che a farle perdere gran parte delle facoltà cognitive e la possibilità di esprimersi. Non solo. Con l'aggravarsi delle sue condizioni anche l'alimentazione viene effettuata tramite PEG (gastrostomia endoscopica percutanea). Il progetto dell’ascensore, a questo punto di vitale importanza per la donna, ha un costo notevole: circa 50mila euro. La famiglia, ci racconta la figlia, paga però di tasca propria, senza chiedere nulla al resto dei condomini. Ed è qui che succede qualcosa di davvero inspiegabile. Lotta senza quartiere: i condomini si oppongono all'ascensore Benché favorevoli formalmente all’installazione dell’ascensore, nei mesi, diventati poi anni, successivi, ogni qualvolta la ditta incaricata si presentava per iniziare i lavori “qualcosa” bloccava il tutto: chiamate alle forze dell’ordine, sollevamento di presunte irregoLa signora Iolanda è morta a gennaio di quest'anno, all'età di 76 anni. Nel frattempo anche il marito si è aggravato e oggi, alla veneranda età di 89 anni, si vede riconosciuta un'invalidità del 100% ed uno status accertato di disabilità grave. È con lui che la figlia, nel ricordo della mamma, vuole rientrare a casa. L'intenzione, come 10 anni fa, è sempre la stessa: veder costruito finalmente l'ascensore
mento in nostro possesso: secondo il Tribunale è stata «accertata la condotta discriminatoria tenuta dalla parte resistente (il condominio, ndr) […]» e per questo si «ordina a quest'ultima di astenersi dal porre in essere atti ostruzionistici all'installazione dell'ascensore così come risultante dal progetto presentato da parte ricorrente (la famiglia della signora Iolanda, ndr)». Il Tribunale, nell'ordinanza, riconosce inoltre il «diritto alla realizzazione dell'opera» stabilendo anche un primo risarcimento nei confronti della famiglia. Questo però accadeva nel 2014. Da allora è cambiato qualcosa? Purtroppo no. L'ascensore non vide mai la luce anche a seguito di alcune difficoltà avute dalla ditta stessa originariamente incaricata di costruire la struttura. 10 anni persi: ma ora questo ascensore va costruito nel ricordo della signora E arriviamo così ai giorni nostri. La signora
recepita dall'Italia nel 2009. La storia della signora Iolanda e della sua famiglia è emblematica: noi chiediamo alle istituzioni tutte di consentire la realizzazione di questo ascensore sia in memoria della signora sia per l'uso concreto da parte del marito». (continua)
Nelle foto: la figlia della signora Iolanda, Francesca Bassani, l'Avvocato Carlo Affinito, e il marito vedovo, Gabriele Bassani, di 89 anni disabile al 100%. Sopra: parte dell'ord. del Tribunale di Velletri
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maggio 2019 (segue) Sentenza attesa entro un anno La vicenda, anche giudiziaria, che vi abbiamo raccontato potrebbe concludersi ad ogni modo entro un anno. Il Giudice deve infatti pronunciarsi sulla richiesta di risarcimento di circa 99mila euro avanzata dalla figlia della signora Iolanda, Francesca Bassani, nota attivista sul territorio e promotrice di numerose battaglie a difesa dei diritti delle persone con disabilità, e dal marito, Gabriele Bassani, vedovo della donna. «Questa somma servirà a comprare un nuovo ascensore considerando che quello che avevamo acquistato, oltre che a non rispondere più alle nuove normative, è completamente inutilizzabile», racconta la figlia. Nell'importo, chiaramente, rientrano anche i canoni d'affitto versati fino ad oggi per la casa alternativa, e le spese legali per sostenere le varie cause nelle aule di Tribunale. Soldi, aggiungiamo noi, serviranno anche per sistemare l'abitazione dato che, dopo 10 anni di “abbandono forzato”, necessita di molti interventi di manutenzione. La controparte e i dubbi sull'intera vicenda In tutta questa storia molte domande, a prescindere dal pronunciamento del Giudice, Nelle foto, da destra: l'ascensore è diventato inutilizzabile; anche la casa della signora, dopo anni di abbandono forzato, necessita di profondi interventi di manutenzione
INCHIESTA restano tutt'ora senza risposta. I condomini, c'è da dire, hanno sempre negato la contrarietà alla costruzione dell'ascensore e questo elemento, in effetti, emerge dalla documentazione formale del caso. Eppure, per contro, c'è - come visto - la sentenza del Tribunale di Velletri, la quale ha riconosciuto che, in un modo o nell'altro, quest'opera non era proprio gradita al resto degli abitanti della palazzina. E poi ci sono i fatti: un ascensore, costato 50mila euro, rimasto inutilizzato in un garage preda del tempo. Che senso avrebbe avuto comprarlo senza l'intenzione di iniziare i lavori? Perché andare a vivere in affitto quando si possiede una casa di proprietà? Insomma, una questione delicata, dove tutte le parti sicuramente avranno avuto le loro ragioni, ma dove una donna, disabile, ha avuto la peggio, condannata ad una sorta di “esilio” perché impossibilitata a entrare e
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uscire dalla sua casa di proprietà a causa della mancanza dell’ascensore.
La famiglia ha chiesto 99mila euro di risarcimento danni . La sentenza sul caso dovrebbe arrivare nel giro di un anno Una questione delicata, dove tutte le parti sicuramente avranno avuto le loro ragioni, ma dove una donna, disabile, ha avuto la peggio, condannata ad una sorta di “esilio” perché impossibilitata a entrare e uscire dalla sua casa di proprietà a causa della mancanza dell’ascensore
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CRONACA
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Pomezia, l'Associazione Tyrrenum al Natale di Roma Per il sedicesimo anno consecutivo il gruppo storico Lavinium ha rappresentato la città unedì 22 aprile, giorno di Pasquetta, ha avuto luogo il Corteo storico per festeggiare i 2772 anni di Roma. Il Gruppo Storico “Lavinium” dell’Associazione Tyrrhenum per il sedicesimo anno consecutivo ha rappresentato Pomezia e le origini mitiche di Roma: Enea, Lavinia, Re Latino, le Vestali, il dio Fauno, etc. hanno camminato lungo via dei Fori Imperiali e sono stati letteralmente presi d’assalto dai tanti turisti incuriositi dalla varietà e dall’originalità dei personaggi proposti. Anche in quest’occasione abbiamo ricordato il gemellaggio tra Pomezia (Lavinium) e Çanakkale (Troia) con la presenza di Mesut Karabaş, che è arrivato direttamente dalla nostra città sorella turca per interpretare il nostro vessillifero. Manifestazione complicata Quest’anno la manifestazione ha avuto una gestazione molto travagliata. Fino a pochissimi giorni prima della cerimonia, infatti, il Comune di Roma aveva negato il patrocinio, lasciando a carico del Gruppo Storico Romano, organizzatore dell’evento, tutti i costi di gestione e mantenimento dell’ordine pubblico (bagni chimici, transenne, servizio di sicurezza, etc.). La situazione si era sbloccata giovedì 9 aprile, quando la Giunta aveva finalmente deciso di far rientrare la parata tra le manifestazioni istituzionali per festeggiare la Città Eterna. DuLe difficoltà: fino a rante la sfilata abpochissimi giorni biamo però prima della cerimo- constatato l’assoluta nia il Comune di mancanza di collaRoma aveva negato borazione dell’Amil patrocinio, laministrazione sciando a carico del capitolina che, se forGruppo Storico Ro- malmente ha appogmano, organizzatore giato l’evento, nei dell’evento, tutti i fatti è stata totalcosti di gestione e mente assente e solo mantenimento una serie fortunata dell’ordine pubblico
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di circostanze ha impedito problemi di sicurezza pubblica. La tenacia del Presidente Sergio Iacomoni e degli altri dirigenti del Gruppo Storico Romano ha permesso di celebrare la storia millenaria della nostra Capitale come merita. A loro, rappresentanti della società civile che, come spesso accade, sono molto più lungimiranti e intraprendenti di chi dovrebbe governare, va il nostro sentito ringraziamento come Associazione. L’elevato valore simbolico e culturale dell’iniziativa è stato testimoniato dall’alto patrocinio della Commissione Europea, oltre che dal sostegno del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Invitiamo chi fosse interessato a partecipare alle prossime iniziative del Gruppo Storico “Lavinium” o volesse avere maggiori informazioni a venirci a trovare presso la nostra sede al piano -1 del Centro Commerciale “16 Pini” (il giovedì e il venerdì dalle 17.00 alle 19.00), a seguirci sulla nostra pagina Facebook (@GruppoStoricoLavinium), sul nostro account Instagram (@associazionetyrrhenum) e a contattarci ai numeri 331/7996787 e 347/1729031.
Esche avvelenate a Pomezia L'ESPOSTO - In relazione all'esposto redatto dalla Stazione dei Carabinieri, si invita la cittadinanza a prestare la massima attenzione su presunte esche avvelenate ritrovate in via Alcide De Gasperi. Al fine di accertare l'esatta composizione, il materiale ritrovato, è in attesa di essere analizzato presso l'Istituto Zooprofilattico di Roma; pertanto si invitano i cittadini a prestare la massima attenzione e segnalare prontamente eventuali esche sospette. Per tutelare la cittadinanza, saranno effettuati maggiori controlli da parte della Polizia Locale.
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CRONACA
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Ernesto il 'randagio': l'animale che dà lezione all'uomo Grazie al libro del veterinario Gerardo Rossomando è partito un progetto con le scuole di Ardea ambini e animali: quale binomio migliore? Nessuno, perché l’innocenza e la spontaneità che si trova in entrambi si equivale e, purtroppo, non si ritrova negli adulti della razza umana. Quindi l’iniziativa presa da un rinomato veterinario di Torvaianica, Gerardo Rossomando, in collaborazione con l’Istituto Comprensivo Ardea 3 è sicuramente una delle migliori di questo anno scolastico. A partecipare al progetto sono state le classi 3B, 5D e 5E della scuola primaria di via Varese. «Abbiamo proposto agli alunni un progetto innovativo – hanno spiegato gli insegnanti – che suggerisce ai giovani la possibilità di apprendere divertendosi e scoprendo l’importanza degli animali nella vita delle persone». Il progetto è denominato “Qua la zampa” ed è partito grazie alla consegna alla scuola del libro “Ernesto il randagio”, scritto dal dottor Rossomando, che racconta la storia di un cane abbandonato che “rinasce” a nuova vita grazie all’amore di un umano speciale. Il libro, con dedica speciale, è stato dedicato dal veterinario alla scuola e, da questo gesto, è nata l’idea del progetto. «Gli alunni – hanno proseguito gli insegnanti – hanno letto e commentato con i docenti il testo e hanno vissuto con grande entusiasmo l’incontro con l’autore per porre interrogativi e richiedere chiarimenti. La lettura è risultata molto interessante anche per i bambini più piccoli, quelli della classe III della scuola primaria, perché favorita dalla naturale empatia del bambino nei confronti degli animali». Quale è stato il momento più emozionante? «Certamente quello della pet teraphy, l’incontro durante il quale gli allievi hanno conosciuto il protagonista Ernesto e, insieme a lui, alla cagnetta Misia, al dott. Rossomando e all’esperta di pet teraphy, hanno preso consapevolezza delle esigenze e delle responsabilità che comporta la convivenza con un animale. Inoltre i professionisti hanno insegnato ai bambini come comportarsi con il proprio cane o con un cane sconosciuto per prevenire gli episodi spiacevoli». In tutto questo Il progetto è denominato non è mancato “Qua la zampa” ed è il momento lupartito grazie alla dico per rafforconsegna alla scuola del z a r e libro “Ernesto il l’ i nt e r a z i o n e randagio”, scritto dal uomo-cane, con dottor Rossomando, che i bambini che racconta la storia di un giocavano e si cane abbandonato che divertivano in“rinasce” a nuova vita sieme agli anigrazie all’amore di un mali. In ultimo, umano speciale
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c’è stata la conoscenza e l’avvicinamento con un coniglio di razza ariete nano, che ha destato l’interesse e la curiosità dei bambini. Le famiglie sono state favorevoli e hanno condiviso con la scuola gli obiettivi del progetto, in particolare l’importanza dei momenti di interazione tra gli alunni e gli amici a 4 zampe come catalizzatori educativi che attivano processi positivi. Inoltre il progetto ha stimolato l’analisi e l’esposizione delle sensazioni e dei sentimenti più profondi che hanno dato luogo a un percorso emozionale utile per guardarsi dentro ed essere più consapevole del proprio agire. «Non avrei mai immaginato che scrivere Ernesto il Randagio mi avrebbe regalato delle emozioni così forti», ha commentato il dottor Rossomando. «Leggere una bella recensione sul mio libro è qualcosa di veramente appagante, sentire che sono riuscito a trasmettere emozioni con la scrittura penso che sia la ricompensa più grande alla quale uno scrittore può ambire. Ma quando la recensione è rappresentata dal sorriso di un bambino che stringe nelle mani non più il tuo, ma quello che è diventato il ‘suo’ racconto… allora non ci sono parole per descrivere quell’emozione. Ed è ciò che è accaduto con gli alunni della scuola elementare Ardea 3». Questa, però, non è la prima volta che lei consegna il suo libro alle scuole... «No. Però, diversamente da come ho fatto le volte precedenti, ad Ardea3 l’ho voluto consegnare qualche settimana prima di incontrare i ragazzi, in modo da trasformare quello che poteva essere una “presentazione del libro” in un vero e proprio dibattito sulle tematiche fondamentali di Ernesto il Randagio. Quello che è accaduto è stato fantastico. I miei piccoli lettori non vedevano l’ora di partecipare alla discussione, di raccontarmi la loro esperienza personale, ciò che hanno vissuto nel leggerlo, le volte che si sono rispecchiati in Ernesto, quanto spesso nella loro vita si sono sentiti, hanno provato le stesse emozioni sia positive che negative che ha provato Ernesto nella sua avventura.
Hanno tirato fuori le loro emozioni come se fosse l’unica cosa che desideravano veramente fare con sommo stupore sia delle insegnanti che mio. È stata un’esperienza fantastica. Parlavano di Ernesto il Randagio con un affetto e con una purezza come solo i bambini sanno fare. lo stringevano tra le mani, gli brillavano gli occhi. E tutto questo affetto nei giorni successivi lo hanno riversato sul protagonista un meraviglioso del libro, un meraviglioso Breton e sui suoi amici, Misia, una cocker tutta coccole, e Camilla, un dolcissimo coniglietto ariete». Quindi Ernesto non era da solo? «No, perché il progetto prevede sia la parte legata strettamente al libro sia una parte di attività assistite con gli animali, dove i bambini possono accarezzare, coccolare e giocare con i loro beniamini a quattro zampe. E anche in questa occasione, complici le impagabili maestre della scuola elementare Ardea 3 Gioia, Roberta e Giusy e la pet therapist Simona Pallante, il sentimento dominante è stato la serenità, l’armonia tra uomo e natura». Quanto le resterà di questa esperienza? “Non penso che riuscirò a dimenticare quelle meravigliose giornate, le domande dei bambini, le loro acute osservazioni, la voglia di tirare fuori le loro emozioni, i loro occhi, la voglia di dire la loro opinione, la dolcezza con cui accarezzavano i cani la gioia che manifestavano nel giocare con loro e la delicatezza con cui si sono relazionati con Camilla la meravigliosa coniglietta ariete. Abbiamo trattato temi importanti come il rispetto della natura altrui, la biodiversità, cenni di educazione cinofila ma soprattutto il rispetto per gli altri, per gli altri bambini, per gli animali, per l’ambiente e tutto con grande serenità, armonia e assoluta partecipazione dei nostri futuri uomini. Un ringraziamento speciale va alle maestre Gioia, Roberta e Giusi che hanno preparato i loro alunni per questo evento in modo assolutamente esemplare. Grazie di cuore». Maria Corrao
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CRONACA
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Pomezia, ambulanze ferme senza barelle: il caso Afflusso record di pazienti: a incidere la chiusura di alcuni ospedali nell'area dei Castelli ono giorni particolarmente intensi per il pronto soccorso della clinica S.Anna di Pomezia chaiamato a far fronte ad un flusso di pazienti mai così alto come ora. Quello del sovraffolamento non è chiaramente un problema locale anzi: buona parte d'Italia – basti pensare anche alla sola e vicina Latina – soffre di questo atavico problema ma nel Lazio il trend è paurosamente negativo. Del resto alla nostra Regione spetta il triste primato della sanità peggiore. Negli ultimi otto anni ha perso 16 ospedali, il 14% del personale e 3.600 posti letto (finendo sotto la media nazionale dei 3 letti ogni mille residenti). Di conseguenza, nel tempo, sono aumentate le file nei Pronto soccorso: «Le Regioni che registrano i tempi di attesa maggiori per i codici gialli risultano le Marche (42,9 minuti) e il Lazio (28,5 minuti)», quantifica il «Rapporto Oasi 2018», curato dal Centro di Ricerche sulla Gestione dell’Assistenza Sanitaria e Sociale dell’Università Bocconi. Con questo quadro, allora, non è difficile entrare nell'ottica delle difficoltà che si registrano nei vari poli sanitari. Pomezia: un pronto soccorso 'gettonato' dopo la chiusura degli ospedali dei castelli Come è noto l'ospedale di Pomezia, una clinica privata in convenzione, è chiamato a far fronte ad un ampio bacino d'urtenza. Negli ultimi mesi tuttavia si è registrato un picco di pazienti che hanno richiesto le cure del pronto soccorso arrivando, in alcuni casi, alla totale occupazione dei posti letto disponibili. Uno dei fenomeni frutto di questo incremento dei pazienti è stato quello di vedere, in certe giornate particolarmente intense, le ambulanze ferme nel parcheggio del pronto soccorso a causa della mancanza di lettighe; i tanti pazienti giunti al pronto soccorso sono rimasti momentaneamente in attesa sulle barelle delle ambulanze (ricevendo comunque assistenza dal personale medico), in attesa di essere spostati. Tale situazione ha determinato, di conseguenza, un momentaneo
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‘blocco’ dei mezzi d’emergenza nei giorni di punta: non avendo infatti a disposizione le lettighe le vetture sono rimaste parcheggiate all’esterno del pronto soccorso per diverso tempo. Dilatati, ancora, anche i tempi del soccorso considerando che per gli interventi, a quel punto, essendo fuori gioco i mezzi locali, si deve intervenire dalle zone limitrofe con conseguente aumento dei tempi d'attesa per l'ambulanza. Dalla Clinica Sant'Anna fanno sapere che già in passato si erano verificati fenomeni simili ma spesso in concomitanza di eventi particolari quali ad esempio i picchi influenzali; quello che sta avvenendo però negli ultimi mesi è qualcosa di sostanzialmente inedito. Di conseguenza, uno degli obiettivi della direzione sanitaria, è quello di garantire sempre nuovi posti letto per far fronte all'incremento dei pazienti; tra le soluzioni adottate vi è ad esempio, attraverso la rete di strutture consorelle al Sant'Anna, quella di spostare le lungodegenze. In questo modo, nonostante le difficoltà, l'ospedale sta riuscendo a gestire al meglio la situazione. Le cause: il NOC non ancora pronto Tra le cause di questo sovraffollamento, non c'è dubbio, una è da rintracciare nella recente 'rivoluzione' avvenuta nel distretto sanitario Roma 6. La contemporanea chiusura di alcuni ospedali, come quelli di Albano – che gestiva nel 2015 ben 24mila persone – e Genzano ad esempio, e in attesa che il NOC, il nuovo ospedale dei Castelli entri a pieno regime, ha provocato un reindirizzamento dei pazienti destinati al pronto soccorso in altre strutture; e Pomezia, vien da sé, nell'area di riferimeno rappresenta spesso il polo ospedaliero più vicino. Il nuovo ospedale dei Castelli, sede ad Ariccia, ha a disposizione per ora soltanto un terzo dei posti letto disponibili (siamo a circa 137 su 342 totali) che dovrebbero aumentare di almeno 100 unità la prossima estate. Il bilancio, insomma, ma era prevedibile, è chiaramente in rosso per ciò che riguarda la gestione, almeno numerica, delle emergenze: si è andati infatti a chiudere strutture funzionanti, e che garantivano un certo numero di posti letto con maggiori servizi, ottenendo in cambio una struttura, sì dal potenziale elevato, ma ancora non pronta. «Questo è il nuovo ospedale dei Castelli, una struttura inaugurata neanche tre mesi fa, che già mette in evidenza tutte le lacune di una sanità pubblica sempre più mediocre. Ancora non capisco – spiega ora Carlo Spinelli responsabile provinciale
Dalla clinica Sant'Anna: «Mai avuto un flusso così alto, ma stiamo comunque gestendo al meglio la situazione»
romano del movimento Italia dei Diritti – perché sia stato aperto questo ospedale quando ancora non era pronto a far fronte alle esigenze del bacino di utenza che serve e perché siano stati chiusi frettolosamente gli ospedali di Albano, Ariccia e Genzano (ristrutturato in alcuni reparti non più di due anni fa) che perlomeno garantivano più posti letto e maggiori servizi. Adesso arrivano notizie da parte dei vertici della ASL Rm 6 che entro l’estate verrà potenziato con l’aggiunta di 100 nuovi posti letto e che entro la fine dell’anno il noc sarà attivo al pieno delle sue potenzialità. Questo ce lo auguriamo tutti anche perchè una struttura sanitaria che opera in questo modo non solo lede i diritti del malato ma mette a repentaglio anche la vita dei pazienti. Il noc è stato più volte etichettato dal governatore del Lazio Nicola Zingaretti come l’eccellenza della sanità laziale – conclude Spinelli – adesso capisco perché nella graduatoria nazionale sull’efficienza sanitaria la nostra regione scivola sempre più verso l’ultimo posto». Nelle foto: in basso a sinistra la clinica S.Anna di Pomezia; in basso a destra le ambulanze ferme al PS. Sotto: il NOC
In certe giornate particolarmente intense, le ambulanze ferme nel parcheggio del pronto soccorso a causa della mancanza di lettighe; i tanti pazienti giunti al pronto soccorso sono rimasti momentaneamente in attesa sulle barelle delle ambulanze (ricevendo comunque assistenza dal personale medico), in attesa di essere spostati.
Po Pomezi Pomez Pome Pom Pomezia C Ca Cal Calc Calci Calcio e F Fo For Fort Forti Fortit Fortitu Fortitud F Fu Fut Futs Futsa Futsal P Po Pom Pome Pomez Pomezi Pomezia Fortitudo
UNITI UN UNIT UNI P PE PER VINCERE V VI VIN VINC VINCE VINCER SERVIZI
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Il Corriere della Città maggio 2019
Amore...? Mi gratti un po' lì? pesso mi capita di sentire future mamme con il pancione, soprattutto intorno al terzo trimestre di gravidanza, lamentarsi per un fastidioso prurito. Quasi sempre si tratta della pelle che si tende e magari di qualche smagliatura purtroppo in arrivo, ma ad onor del vero, c’è prurito e prurito! In genere quando si tratta di una “questione di pelle” poco elastica o sovra distesa, il prurito è localizzato alla pancia, al seno e, purtroppo per molte di noi, ai fianchi e al sedere… in questi casi, potete scommetterci, sta per arrivare qualche indelebile ricordo del pancione sotto forma di “tatuaggio a righine sottili e rosse fuoco”, che poi si sfiammeranno per diventare quasi color madreperla… molto eleganti, ma certo non bellissime da vedere e da accettare soprattutto all’inizio (ma di questo parleremo il prossimo mese magari). Comunque, come dicevo, il prurito legato all’insorgenza delle smagliature non ha altro significato che quello di essere fastidioso e “costoso” in fatto di creme ed oli di ogni tipo, acquistati per riuscire a lenirlo e a scongiurare il rischio di danni estetici a lungo termine. Diverso è il discorso se il prurito è generalizzato e se interessa soprattutto il palmo delle mani e le piante dei piedi. In questo caso infatti potrebbe trattarsi di una patologia molto importante chiamata colestasi gravidica che colpisce circa l’1% delle gravidanze. Il fatto che sia definita “gravidica Quasi sempre “non è casuale, infatti si tratta della tende a regredire spontapelle che si neamente alcuni giorni tende e magari dopo il parto e a ripresendi qualche tarsi in gravidanze successmagliatura sive, a dimostrazione del purtroppo in fatto che a scatenarla è proarrivo, ma ad prio la condizione dell’esonor del vero, sere incinta. In genere il c’è prurito e prurito è l’unico sintomo prurito! evidente in quanto ad esso
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si associano lieve ittero, cioè lieve colorito giallastro della cute, ma più spesso delle mucose e delle sclere, che può non essere così evidente e alterazioni degli esami ematici relativi alla funzionalità epatica, che vengono indagati solo se specificamente richiesti dal medico curante. I sorvegliati speciali sono le transaminasi alte e i Sali biliari alti! Il prurito non si associa ad alcuna eruzione cutanea, in genere interessa mani e piedi, come dicevo, e si intensifica la sera. Non ci sono antistaminici o trattamenti efficaci per ridurne il fastidio. Meno comunemente si possono avere urine scure e feci chiare, ma attenzione a non farvi prendere dall’ansia, magari prima di correre dal medico pensate a cosa avete mangiato o bevuto. Sempre poco comuni possono presentarsi anche stanchezza, nausea e riduzione dell’appetito. Ittero evidente e dolore al quadrante supero esterno destro dell’addome, dove per intenderci c’è il fegato, sono ancora meno comuni. Le cause di questa patologia non sono ancora del tutto note, ma ci sono degli indizi che fanno pensare ad un’associazione tra ormoni e fattori genetici. Non a caso la colestasi gravidica insorge tardivamente durante la gravidanza cioè quando i livelli ormonali sono altissimi ed è più frequente nelle gravidanze gemellari e trigemellari per lo stesso motivo, mentre scompare poco dopo il parto quando i livelli ormonali nel sangue della mamma crollano. Molti studi hanno anche dimostrato che esiste una predisposizione genetica per la presenza nel genotipo di molte donne con la colestasi gravidica alcune mutazioni nei geni che codificano per il trasporto dei Sali biliari… tante parole, ma nel senso pratico… nessun problema fuori gravidanza, ma durante la gestazione l’organismo materno deve occuparsi di un sacco di cose e chi “zoppica” un pochino resta indietro…diciamo che è una questione di priorità! Ci sarebbero poi anche fattori ambientali ad influire come il clima, sembrerebbe infatti che l’insorgenza sia maggiore in inverno che in estate e la bassa concentrazione di selenio nel sangue. La diagnosi in genere si basa sulla valutazione della funzionalità epatica attraverso un prelievo di sangue. Si possono valutare le transaminasi, che però potrebbero inizialmente essere normali ed incrementarsi solo
15 giorni dopo l’inizio dei sintomi, oppure gli acidi biliari che ci danno una risposta in tempi più lunghi. Quindi riassumendo: in genere nella colestasi gravidica non è la pancia a prudere, ma soprattutto mani e piedi, con maggior intensità la sera e senza sollievo neanche con l’uso di antistaminici. Al prurito non si associa nessuna reazione cutanea, quindi se iniziate ad avere questo fastidio, per prima cosa osservate la vostra pelle, o fatela osservare dai vostri mariti e magari con la scusa “rubategli” un massaggio rilassante con un buon olio idratante e state a vedere che effetto fa! Ovviamente non sta a voi decidere indiscutibilmente se il prurito che sentite è rilevante oppure no, però avere le idee chiare vi orienterà verso quello che potrebbe essere utile fare. Un prurito persistente e fastidioso in gravidanza merita sempre di essere indagato, non tanto per i problemi che potrebbe avere la mamma, che di fatto sono limitati al grattarsi e forse ad un colorito vagamente in “tonalità Simpson”, con magari anche un po’ di nausea e poco appetito, ma soprattutto per i problemi a cui può andare incontro il nascituro. In caso di colestasi gravidica sembra infatti aumentare il rischio di sofferenza fetale in travaglio, di parto pre-termine e addirittura di morte endouterina. Il problema sembrerebbe essere legato all’aumento di concentrazione dei Sali biliari nel circolo fetale che sembrerebbero interferire con la contrattilità ventricolare del feto. Attualmente non esiste una terapia potenzialmente efficace, se non quella di anticipare il parto fra la 35esima e la 37esima settimana di gestazione compiute per ridurre gli esiti negativi sui neonati. Quindi, come un po’ per ogni cosa, in gravidanza tutto assume una sfumatura più complessa, anche il semplice prurito. In caso di dubbio non fatevi scrupoli a chiedere al vostro medico un controllo in più, magari non è niente, magari un semplice prelievo di sangue può fare la differenza. Sono sicura che in quest’ottica il prurito di cui parlavamo all’inizio che porterà con sé solo magari una o due smagliature non sembra più tanto terribile! Sbaglio? Dott. Ost. Catiuscia De Renzis dovevolalacicogna@libero.it
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CRONACA
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L'avvocato risponde osso eseguire, quale titolare di una impresa edile, alcune opere edilizie, richieste dal committente, non previste nel progetto allegato al permesso a costruire? «L’appalto consiste in quel contratto con il quale una parte assume, con propria organizzazione di impresa, il compimento di un’opera o di un servizio verso un corrispettivo in denaro. L’appalto trova la sua fondamentale disciplina nel codice civile, Libro IV, Titolo III, Capo VII, art. 1655 - 1677, e, quindi, l‘adempimento dell’appaltatore e la conseguente responsabilità civile è disciplinata dalle norme speciali (artt. 1667, 1668, 1669 c.c.) e dalle norme generali sulla responsabilità contrattuale (artt. 1176, 1218, 1453 c.c.). Inoltre, regolamentano l’attività dell’appaltatore anche le norme amministrative e penali attinenti l’illecito urbanisticoedilizio, ai sensi del DPR 380/2001 (T.U. Edilizia). Queste prevedono un meccanismo di responsabilità concorrente del titolare del permesso a costruire, del committente ed anche del costruttore e del direttore dei lavori, per quanto concerne la conformità delle opere a quelle del permesso a costruire ed alle modalità esecutive stabilite dal medesimo e, più in generale, alla normativa urbanistica, alle previsioni di piano. Gli stessi soggetti sono tenuti concorrentemente tra loro al pagamento delle sanzioni pecuniarie e solidalmente alle spese per l’esecuzione in danno, in caso di demolizione delle opere abusivamente realizzate, nonché alle sanzioni penali, salvo che non dimostrino di non essere responsabili dell’abuso. Ora dobbiamo evidenziare quali potrebbero essere gli effetti civilistici sul contratto di appalto quando all’appaltatore viene chiesto di eseguire delle opere in difformità al permesso a costruire. Il contratto di appalto per la costruzione di un edificio senza permesso a costruire è
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nullo, ai sensi degli artt. 1346 e 1418 c.c., avendo un oggetto illecito per violazione di norme imperative in materia urbanisticoedilizia, con la conseguenza che tale nullità, una volta verificatasi, impedisce sin dall’origine al contratto di produrre gli effetti suoi propri e ne impedisce altresì la convalida ai sensi dell’art. 1423 c.c.. Allo stesso modo, tale nullità si verifica anche ove il contratto abbia ad oggetto immobili da costruire in modo difforme al permesso a costruire rilasciato, purché tale difformità sia totale (ossia, edificio radicalmente diverso per caratteristiche tipologiche e volumetriche rispetto a quello assentito); dunque, l’opera difforme viene equiparata a quella priva di permesso. Però, la giurisprudenza fa una distinzione tra difformità al permesso a costruire totale o parziale, prevedendo per la difformità totale la nullità del contratto di appalto (come detto); mentre per le difformità del permesso a costruire parziali, ossia quando la modifica concerna parti non essenziali del progetto, detta nullità non sussiste. Ciò, poiché incombe sia al costruttore, sia al titolare del permesso a costruire e/o committente l’obbligo del rispetto della normativa edilizio-urbanistica (Art. 29, comma 1, DPR 380/2001) e, quindi, l’obbligo di verificare che l’opera contrattualmente prevista sia conforme alla normativa urbanistica, alle previsioni di piano, al permesso a costruire ed alle sue modalità esecutive. Dunque, il titolare dell’impresa appaltatrice deve fare molta attenzione alle opere che gli vengono richieste, qualora siano difformi dal permesso a costruire, sia per quanto attiene l’applicazione delle norma amministrative e/o penali, delle cui sanzioni è responsabile se non prova il contrario, sia riguardo alle norme civilistiche sulla validità ed efficacia del contratto di appalto, che in caso di nullità non produrrà alcun effetto sin dall’origine, con impossibilità a richiedere il corrispettivo pattuito, ma
non solo, con l’obbligo a restituire quanto avesse già ricevuto in acconto, salvo azionare giudizialmente eventuali altri diritti che gli competono. Avv. Antonio Aquino
Il titolare dell’impresa appaltatrice deve fare molta attenzione alle opere che gli vengono richieste, qualora siano difformi dal permesso a costruire, sia per quanto attiene l’applicazione delle norme amministrative e/o penali, delle cui sanzioni è responsabile se non prova il contrario
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Il Corriere della Città maggio 2019
La volpe e l'amicizia il tempo che hai dedicato alla tua rosa che l’ha resa così importante”, disse la volpe al piccolo principe, nel famoso libricino di Antoine De Saint-Exupery, mentre gli insegnava l’arte di creare legami, è il tempo che dedichiamo alle persone, alle cose che facciamo, che le rende preziose. Nel famoso epilogo “L’essenziale è invisibile agli occhi”, la volpe spiega al principe di non fermarsi alle apparenze, in ognuno c’è qualcosa di speciale, occorre attendere che si crei la fiducia necessaria ad esprimere gli aspetti più nascosti. L’amicizia rappresenta il culmine della natura sociale dell’Uomo, tra le cose possibili per ottenere un’esistenza felice, essa occupa un posto di rilievo. [Manzoni, scriveva, “sono brutte cose, da levarvi l’allegria per tutta la vita, però a parlarne tra amici è un sollievo”, molti fattori, però, congiurano contro questo legame, interessi, politica, caratteri, è un rapporto che va distinto dalle relazioni originate dalla ricerca del piacere o del profitto, nelle quali il principio che le anima non risiede nella relazione stessa e nel suo formarsi nel corso del tempo, ma altrove. Sono relazioni di altra natura, legate all’utile che se ne può ricavare, nelle quali non ci si vuole bene per quello che si è, sono destinate a durare poco, occorre diffidarne e procedere con le redini in mano, a meno che non trascenda la ragione occasionale che le ha fatte nascere e si trasformino in qualcosa di diverso. Le amicizie, poi, che si chiedono e si accettano nei social, come ad un mercato rionale, come se la nascita o la fine dell’amicizia, potessero essere decise con un atto di volontà e scambiate come oggetti, sono le più distanti dal concetto di amicizia, neanche servono a ridurre il senso di solitudine che cresce in correlazione diretta con l’aumentare del numero degli amici. Diceva B. Pascal “ Il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce”, il fatto è che la ragione mal si rassegna all’autonomia dei sentimenti, all’amore che non lancia le sue frecce a comando, alla sofferenza che dura il tempo di cui ha bisogno per dimenticare, alla vendetta, l’odio, che non si placano con le spille nelle bambole, e insiste nella costruzione razionale di quello che manca, i robot saranno sicuramente più bravi. Chi ha molti amici non ha amici, calza bene il motto di Aristotele verso i tanti amici presnti nei social: “Amici miei, non esistono amici”. Chi trova un amico trova un tesoro, dicevano gli antichi Greci e trovarlo prescinde dalla volontà, dall’intelligenza, dalla virtuosità o dall’avere qualità oggettive ideali, richiede una comunità di intenti, coerenza tra i pensieri, che non vuol dire annullamento delle differenze ma la possibilità di offrire all’amico uno specchio veridico di se
E'
stesso. Nelle amicizie comuni si ama di ognuno una parte, in uno la bellezza, in un altro la dolcezza, in un altro ancora il sentimento paterno, fraterno e così via, mentre nella vera amicizia l’altro è apprezzato interamente, perché è lui. Anche i vincoli familiari, affettivi, implicando disparità notevoli, rapporti di autorità, subordinazione e gerarchie e, pertanto, non rientrano nelle relazioni di amicizia, i genitori con i figli, ad esempio, dovendo mantenere un ruolo necessario all’educazione, non possono diventare loro amici, (spesso è per paura che prendono la scorciatoia amicale), né i figli,
possono trattarli da amici, rimproverarli o confidarsi senza paura di ritrovarsi a fare i conti con seri provvedimenti a loro carico. Anche l’amore e l’amicizia sono sentimenti contrapposti, l’amore impegna solo una parte della propria personalità, è soggetto ad eccessi, pause, sazietà, ( e forse si cerca solo quello che sfugge), l’amicizia al contrario si affina col tempo, è costante, totale e non è soggetta a sazietà, è l’unico sentimento che gode della prerogativa di alimentarsi sia con il desiderio della relazione, sia col suo fruirne. Comporta l’approvazione indiscussa di scelte, anche di quelle non condivise, non ha nulla di aspro e pungente neanche quando critica. Oscar Wilde sosteneva che fra un uomo e una donna non può esserci amicizia, può esservi passione, ostilità, amore, adorazione, ma non amicizia, tema molto dibattuto che crea spesso fazioni contrapposte tra chi lo crede e ostenta tanti amici del sesso opposto a conferma e chi, dopo aver pagato salato una confessione “amicale” al proprio partner, si guarda bene dal ripeterlo, e si schiera nella fazione opposta. J.L. Borges riteneva che tra uomo e donna c’è sempre un po’ di erotismo, anche se inconsciamente, forse per questo molte donne prediligono le amicizie con i gay dove il fraintendimento è
eliminato all’origine. Anche le trasformazioni in amicizia di relazioni, che hanno già detto tutto col loro esito nefasto, sono dubbie in quanto non è semplice capirne i veri moventi tra difficoltà a separarsi, bisogno di controllo, aspettative ancora vive, colpa, interessi, etc.. Alcuni rapporti di amicizia vengono interrotti dalla scorciatoia sessuale ( dal momento che c’è sempre un po’ di erotismo tra uomo e donna, come diceva Borges), nel caso in cui l’uomo si sente costretto, per paura di essere giudicato poco virile a corteggiare una donna che incontra, anche se non è nelle sue intenzioni, e la donna ad essere seduttiva per paura di non essere giudicata femminile. Il sesso è come uno scoglio da superare in ogni caso, anche nei rapporti affettivi dove, un maggior tempo di conoscenza prima del sesso, che una volta intrapreso governa l’intera relazione per la preponderanza assunta dalla corporeità, favorirebbe la conoscenza reciproca, rendendo il rapporto più maturo e forte di fronte ai successivi inevitabili ostacoli da superare. La psicoanalisi individua in due pulsioni differenti l’origine della tenerezza (la base dell’amicizia) e quella della sensualità, la prima nasce come pulsione inibita nella meta, ovvero senza uno scopo, il suo normale sviluppo dipende dai legami con le prime figure parentali che, attraverso rapporti privi di sessualità, salvo degenerazioni incestuose, ne garantiscono la sopravvivenza. Privati della fiducia in rapporti che non facciano leva solo sul corpo, le conseguenze da grandi saranno quelle di temere o vedere sempre un risvolto sessuale in ogni approccio, scivolando in una deriva sessuofilica o sessuofobica, rovesci della stessa medaglia. Dott.ssa Francesca Tomasino Psicologa-Psicoterapeuta francesca.tomasino@hotmail.it Ass. ne Culturale Tyrrhenum V.F.Turati,12 Pomezia Cell. 3317996787 Corso di psicologia mercoledì h.17,00/18,30
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SORRIDERE FA BENE
“A provocare un sorriso è quasi sempre un altro sorriso” icordiamoci del proverbio “sorridi alla vita e la vita ti sorriderà”. Ma come far sapere agli altri che sei sempre di buon umore? Semplice, sorridendo. Sorridere sempre nonostante tutto. Sorridere quando si incontrano le persone che conosciamo, amici, colleghi ecc.. Sorridere quando le cose si fanno difficili. Sorridere quando tutto sembra andare a scatafascio. Sì, ma che tipo di sorriso dobbiamo adottare? Cordiale che coinvolga anche gli occhi, sincero, franco, onesto, aperto e felice. E il si-
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RUBRICHE mano e di solito lo facciamo in maniera abbastanza inconsapevole ponendo scarsa attenzione. In realtà, con quella breve stretta di mano trasmettiamo una miriade di segnali, dovremmo renderla eccezionalmente decisa e rassicurante. Quando qualcuno ci stringe la mano, dovrebbe trarne un’impressione di forza, fiducia, autorevolezza. Pertanto esercitiamoci a migliorarla e renderla energica, senza chiaramente esagerare, evitando di far trovare il nostro interlocutore con le dita doloranti. Possiamo sempre adattare la nostra stretta di mano per renderla più personale, più memorabile. Le regole di “Bon Ton” suggeriscono che sarebbe meglio evitare lo “scambio del cinque” o il palmo della mano a cucchiaio. Restiamo fedeli alla stretta di mano tradizionale e saremo ricordati come persone sicure ed autorevoli. I bravi stringitori di mano sono quelli che, oltre ad avere una buona stretta, porgono le mani per primi. Emanano sicurezza annunciando il loro nome e contemporaneamente porgendo la mano; così facendo, esprimono entusiasmo, cordialità, un approccio rilassato e sicuro. Inoltre, ti guardano negli occhi e ripetono il tuo nome, dopo averlo ascoltato. A tutti piace ascoltare il proprio nome, dà un senso di intimità. Quando ci presentiamo, facciamo precedere il nostro nome da un bel “Buongiorno”, poi si scandisce il proprio nome. L’effetto migliore lo si ottiene presentandosi con una stretta di mano energica e sicura dicendo “Buongiorno, sono Luigi Rossi….” ed avrete sicuramente un effetto positivo verso la persona a cui siete presen-
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carisma, fascino ed un atteggiamento disinvolto. Queste persone hanno vitalità, presenza e personalità anche se non sono propriamente avvenenti. Tutte queste caratteristiche sono presenti in ognuno di noi, bisogna crederci ed esserne consapevoli. E, in ogni caso, sono più semplici da acquisire di quanto sembri. Se ci si presenta bene, prestando attenzione alla nostra persona, coltivando il sorriso giusto, essere sempre cordiali, affabili, spigliati e attenti saremo anche attraenti. L’immagine è totalmente racchiusa nel sorriso e negli occhi. Ci sono sorrisi che illuminano in maniera magnetica ed esercitano un forte potere, proprio come la stretta di mano, chiara, trasparente, soddisfatta e sicura. Inoltre, altro sentimento che rende attraenti è la Cortesia. Quindi non diamo sempre tutto per scontato e cerchiamo di evitare di essere sempre molto critici con gli altri come con se stessi. Soprattutto nel lavoro imparare semplicemente a dire “grazie” e a riconoscere i meriti e le capacità degli altri. Provateci e scoprirete quali effetti straordinari crea tale atteggiamento; produce una bellissima sensazione che non può essere nascosta e che rende, in chi la percepisce, il desiderio di comportarsi allo stesso modo, quasi come se dovesse restituire il favore. D’altronde essere cortesi consiste essenzialmente in un modo particolare di trattare gli altri, parlando e agendo in modo tale da tenere sempre in considerazione i sentimenti degli altri, perché fondamentalmente la cortesia è proprio la capacità di voler bene, di provare affetto per le altre persone e di desi-
«La conoscenza del prossimo ha questo di speciale: passa necessariamente attraverso la conoscenza di se stessi» (Italo Calvino) stema più semplice per ottenere un sorriso così è crederci. Non si può fingere o si viene immediatamente “beccati”. Per sembrare autentici, un sorriso deve essere sincero. E’ importante sorridere anche quando si stringe una mano. Ci scambiamo spesso strette di
tati. Certo, non c’è dubbio e le statistiche lo confermano: le persone belle hanno più successo. Le persone belle devono impegnarsi meno per fare progressi. Ma che cosa rende attraente o bella una persona? Sicuramente non solo l’aspetto fisico. Conta molto avere
derare di farle star bene attraverso anche e, soprattutto, le “buone maniere”. Antonio GUIDO Esperto di Galateo ed Immagine Relazionale
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Il Corriere della Città maggio 2019
L'autostima è l'ossigeno dell'anima mmaginare di vedere un grande iceberg di fronte a noi e sapere che quello si osserva lo si può paragonare alla propria autostima. La parte del grande ammasso di ghiaccio che emerge dall'acqua rappresenta i fattori meccanici, la mente conscia; mentre la parte che sta sotto il mare, e come si può ben notare ne è la parte più grande, rappresenta invece la psiche, la mente subconscia. I dati ci riferiscono che l'autostima, cioè l'idea e la percezioni di noi stessi è composta dall'80 per cento da fattori psichici mentre il restante 20 per cento da fattori meccanici-esterni. Dobbiamo considerare la psiche come fosse un muscolo che va allenato lavorando sulla mente, la razionalità e la forza di volere, perché il mondo interiore degli esseri umani è composto da mille emozioni, tutte importanti, che vanno accolte e modulate per poter percorrere quella strada che nella vita ci porterà all'equilibrio dell'autostima. L'autostima non è un aspetto caratteriale ma un modo di sentirsi in continua oscillazione ed evoluzione, ed è determinata da diversi fattori che ne modificano la percezione. E' il voto che diamo, ogni giorno a noi stessi Si costruisce fin da bambini in base ai comportamenti e a ciò che dicono i genitori, i maestri e gli amici a scuola, e si rafforza sulle prime cose che si è riusciti a fare. Un bambino sicuro di sé crescendo diventerà un adulto certo della proI dati ci riferiscono che l'auto- pria personalità, vivrà in maniera equilibrata il stima, cioè l'idea e la perce- rapporto con gli altri, si sentirà sempre pieno e zioni di noi stessi è compo- positivamente entusiasta sta dall'80 per per le cose che fa, e per la cento da fattori vita stessa. A chi non è psichici mentre mai capitato di non sentirsi all'altezza, di sentirsi il restante 20 incapaci con un piccolo per cento da fatsenso di insicurezza ed tori meccaniciansia? Un momento di esterni.
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Il Corriere della Città Numero 5 Anno 11
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maggio 2019
EDITORE: La Città
via Odessa 41 - 00040 Torvaianica
sconforto è possibile ed accettabile, ma non deve assolutamente trasformarsi in percezione negativa di se stessi, che presto si potrebbe trasformare in bassa autostima. Fare chiarezza con se stessi e riconoscere le proprie emozioni distruttive sono degli elementi chiave per riuscire ad affrontare equilibratamente i momenti di difficoltà. Questo lavorare sull'immagine di se darà spazio alla propria unicità. Esistono dei valori assai importanti come la famiglia e il lavoro, che vengono intesi come i mezzi per ottenere degli stati emozionali mentre il valore dell'amore va considerato come il fine. Questi
valori sono come una bussola che ci indirizza nelle scelte, ponendo in gerarchia le cose che riteniamo più importanti in funzione delle regole costituite e dettate dal piacere e dal dolore. L'amore con le sue vibrazioni e l'autostima sono correlate tra loro e rappresentano l'ossigeno dell'anima. Amarsi porta
La peggior solitudine è non essere a proprio agio con se stessi (Mark Twain)
E-MAIL: direttore@ilcorrieredellacitta.it redazione@ilcorrieredellacitta.it TELEFONO: 392.6939763
DIRETTORE RESPONSABILE: Maria Corrao IN REDAZIONE: Samantha Morano, Arianna Azzurra Achille, Matteo Acitelli, Mario Di Toro, Massimiliano Gobbi, Alessandra Crinzi, Anna Maria Greco, Manuel Ferrara, Luca Mugnaioli, Luigi Torreti
PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE: MA&MC CHIUSURA REDAZIONALE: 30/04/2019
STAMPA: Tipografia Graffietti
Reg. Trib. di Velletri Settembre 2009 N. Reg. 19/09 del 24 Settembre 2009
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SPORT
Il Corriere della Città maggio 2019
Pomezia Calcio, grande sprint finale: è secondo posto Team Nuova Florida (che però perde la Coppa) ancora in testa. Male l'Unipomezia ad Aprile omezia Calcio Grande finale di stagione per la società del Presidente Nazareno Cerusico. La squadra pometina è riuscita a raccimolare ben 7 punti nelle ultime tre partite. Dopo il pareggio esterno in casa del Nettuno Lido per 0-0, i pometini hanno piegato prima la Cavese (31) e poi rifilato un tris al Caslini contro la Cavese grazie ad una doppietta del solito Gamboni ed a un gol di Cestrone. Secondo posto solitario per la società di patro Bizzaglia, che a sole due giornate dal termine, ha la ghiotta chance di rigiocarsi nuovamente i play-off. UniPomezia La squadra del Presidente Valle, in queste 3 giornate di aprile, non riesce ad ottenere nemmeno un punto. Cade rispettivamente con il Villalba (0-2), con la Valle del Tevere (4-2) ed infine nuovamente al Comunale di Pomezia contro il Civitavecchia (0-1). Team Nuova Florida T. Nuova Florida che archivia magistralmente le uniche due giornate di campionato giocate ad aprile contro Ronciglione United (1-2) in gol il solito Massella e Rossi e Montalto, seppellendo quest’ultima sotto una manita (1-5) grazie ai gol di Porfiri, Di Bari, Piro ed alla doppietta di bomber Massella. Gli ardeatini rimangono comunque in vetta staccando di due punti la seconda Valle del Tevere, a sole due giornate dal termine. Per quanto concerne la Fase Nazionale Coppa Italia, la squadra di Bussone s’arrende solo in semifinale nel doppio confronto terminato 1-0 per i pugliesi in entrambi i match. Indomita Pomezia – Selva A.P. L’Indomita Pomezia non vuole farsi sfuggire l’occasione di vincere il proprio girone di appartenenza dopo aver ipotecato già da tempo il salto di categoria. Grande spettacolo nel derby giocato al ComuSecondo posto nale di Via Zara contro il solitario per la Città di Pomezia termisocietà di nato con il punteggio di 2patro 2, a Giacoia e Mariani Bizzaglia, che a rispondono Schiumarini e sole due gior- Lombardi. Gli uomini di nate dal terAiello riescono a vincere mine, ha la anche esternamente in ghiotta chance casa della terza in classifica di rigiocarsi Vivace Furlani per 0-2, nuovamente i grazie alle reti di Mariani e play-off
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Cristofari. Ultime tre giornate al cardiopalma per la squadra del binomio Padula-Spina, Quando li vediamo passare a bordo dei loro due delle quali in casa contro Tor De Cenci mezzi, il suono delle loro sirene ci trasmette fiducia perché corrono verso il pericolo per poril 5 maggio e V.Ardea il 19 maggio.
tare aiuto. Ogni volta che c'è un emergenza rimaniamo sempre esterrefatti dal loro coraggio e dalla loro professionalità. I Vigili del Fuoco di Pomezia, insieme alla Croce Rossa Italiana Comitato Locale di Pomezia, hanno organizzato una Raccolta Sangue dedicata ai Vigili ed aperta a tutta la cittadinanza per sabato 4 maggio dalle ore 08,00 alle 11,30, all'interno della Caserma dei Vigili del Fuoco a Pomezia, via Cincinnato nr.2. Vi aspettiamo numerosi! Dal post di Orazio Ferrelli
La Fortitudo chiude la regular season con una sconfitta di misura Con la mente rinvolta ai play-off e penalizzata oltremisura dai cartellini gialli subiti nel corso del primo tempo da Mentasti e Maina, lasciati precauzionalmente in panchina per tutta la ripresa in modo tale da evitare squalifiche e averli a disposizione nella fase ad eliminazione diretta, la Fortitudo Pomezia si inchina di stretta misura all’Italpol (56), compagine neopromossa con pieno merito in Serie A2, chiude la regularseason come quarta forza del girone e affronterà nel primo turno della poulepromozione i viterbesi dell’Active Network, i quali hanno conquistato il gradino più basso di un ipotetico podio al termine delle ventidue giornate previste dal calendario. Antonio Gravante U. Stampa Fortitudo
L’Indomita Pomezia non vuole farsi sfuggire l’occasione di vincere il proprio girone di appartenenza dopo aver ipotecato già da tempo il salto di categoria
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maggio 2019
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SPORT
Le classifiche di Calcio e Calcio a 5 per Pomezia e Ardea Eccellenza girone A
Seconda Categoria gir. H
Calcio a 5 - Serie C2/A
Eccellenza girone B
Prima Categoria girone G
Terza Categoria Roma B
Calcio femminile: Selva Academy Pomezia sugli scudi AD UN PASSO DAL SOGNO - Pomezia ha da poter vantare una rosa femminile di tutto rispetto. La squadra di mister Padovan non ha per niente sfigurato nel proprio girone di Eccellenza, sfiorando addirittura i play-off. Stesso epilogo per il percorso in Coppa Italia, sfumata solo in finale per mano della Res Women (3-0), quest’ultima vincitrice anche del campionato di Eccellenza. Tuttavia, le pometine sono in fase di crescita costante e progressiva, visto l’affiatamento costruito negli ultimi anni e in futuro potranno sicuramente ambire a qualcosa di più.
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INFORMAZIONE
Il Corriere della Città maggio 2019
La torta speciale della cake designer Catia Guida L'artista di Pomezia dedica un'opera a Charlie Chaplin per partecipare alle selezioni regionali entotrenta anni fa nasceva Charlie Chaplin vera e propria legenda del cinema. La Pometina Catia Guida artista, pasticcera e cake designer ventennale, associata alla FIPGC (Federazione Internazionale Gelateria Pasticceria Cioccolateri), gli ha voluto dedicato un'opera per partecipare alle selezioni regionali. Una realizzazione unica L'opera ha entusiasmato giudici e non ed è stata qualificata al prossimo Campionato Italiano 2020 per le selezioni al Campionato Mondiale FIPGC. L'opera alta 90 cm x 70 è stata realizzata dall'artista interamente in pasta di zucchero e cioccolato plastico curando i minimi particolari usando molte tecniche anche innovative. Dalla scultura alla pittura bidimensionale, dal modelling ai fiori realistici..! Un'opera realizzata a 360 gradi
C
La torta ha entusiasmato tutti, Giudici e non L'opera alta 90 cm x 70 è stata realizzata dall'artista interamente in pasta di zucchero e cioccolato plastico curando i minimi particolari usando molte tecniche anche innovative
con riproduzioni in pittura delle scene dei film più emozionanti e conosciute e con le sue frasi celebri. Complimenti a Catia Guida e in bocca a lupo per il prossimo progetto che sarà sicuramente meraviglioso!
La Federazione LA FIPGC - La Federazione Italiana Pasticceria Gelateria Cioccolateria (FIPGC) è un comparto della Federazione Internazionale Pasticceria Gelateria cioccolateria, che vanta una presenza radicata sul territorio italiano, con delegati per ogni regione e dei sotto-delegati per ogni provincia. nasce con l’intento di collaborare con tutte le realtà esistenti associative, con i grossisti, le scuole professionali, le scuole alberghiere, tutti i professionisti (nessuno escluso) che come noi vogliono rafforzare sempre più il Made in Italy. Nelle foto: a sinistra Catia Guida, sopra la panoramica ed il dettaglio dell'opera dedicata a Charlie Chaplin