Il Corriere della Città - Maggio 2014

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Anno 6 Numero 05

MAGGIO 2014

libertà informazione politica cronaca cultura sport

Sarà l'Europa ad aiutare Pomezia e Ardea?

Al Parlamento europeo i cittadini vogliono rappresentanti che si impegnino anche per il nostro territorio, troppo spesso dimenticato dopo il voto Pettirosso: acquirenti in rivolta PAG 16 - 17

Raccolta differenziata a Pomezia ed Ardea, come procede? PAG 12 - 14

Tutti con Giada, da Pomezia ad Amici PAG 24



Il Corriere della Città Maggio 2014

EDITORIALE

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Elezioni Europee: banco di prova per Fucci e Renzi M

ancano pochi giorni alle elezioni europee. Una chiamata al voto che solitamente non ha larghissima presa sull’elettorato pometino, anche se nel 2009 si raggiunse la percentuale del 58,74, di poco inferiore a quella ottenuta (61,4%) al primo turno delle elezioni comunali dello scorso anno. Ma nel 2009 si avevano a disposizione due giorni per recarsi ai seggi, mentre quest’anno tutto è concentrato in una sola giornata, il 25 maggio. E in questi 5 anni la percezione e la fiducia degli italiani nei confronti dell’Europa non si è rafforzata, anzi, ha perso sicuramente consensi. Eppure il 25 maggio sarà una data importante per la vita politico-amministrativa degli italiani e dei pometini: a parte le opportunità da cogliere per il nostro territorio attraverso buoni rappresentanti nel Parlamento Europeo, queste elezioni serviranno per capire la forza elettorale degli schieramenti in campo sia a livello nazionale che locale. Questo sarà il primo banco di prova ufficiale per il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, ma anche per il sindaco di Pomezia Fabio Fucci. I risultati nazionali permetteranno infatti di sapere cosa ne pensano gli italiani di Renzi e delle novità messe in campo dal suo Governo. Nel contempo, per l'Amministrazione comunale sarà un test importante per capire il livello di gradimento da parte dei cittadini di Pomezia dopo un anno di governo locale. Al momento i sondaggi danno proprio PD e Movimento 5 Stelle in testa rispetto a tutti gli altri partiti, e le aspettative sono alte per entrambi. Sul fronte PD, risultati non soddisfacenti a livello nazionale metteranno in discussione la leadership del Premier nazionale, così come l’esito elettorale, stavolta prettamente a livello comunale, del Movimento 5 Stelle servirà per capire se l'attuale Amministrazione gode o meno la fiducia dei cittadini di Pomezia. Sul piatto della bilancia gli elettori pometini dovranno mettere diversi fattori: privilegiare i tentativi di riforma di Renzi o cercare di uscire dall’euro come vorrebbe Grillo? Premiare la volontà di Fucci e della sua Giunta di fare tabula rasa del passato o far capire di non aver apprezzato i troppi aumenti della tassazione fiscale sui contribuenti pometini? Dimostrare di voler rompere definitivamente con la politica del pas-

sato o invece cercare di recuperare da essa solo la parte migliore – visti anche i tanti cambiamenti a livello locale all’interno dei maggiori partiti, dove agli “storici” personaggi sono subentrati, o quantomeno si sono affiancati, volti giovani e più o meno nuovi - e gettare così un ponte verso un futuro che non sia né sotto il segno del clientelismo, del favoritismo o del sospetto scambio di interessi, né sotto il segno di un “rinnovamento” che sembra escludere tutti coloro che non fanno parte della stessa corrente di pensiero? Dietro la scheda elettorale del 25 maggio ci sarà molto di più della semplice “X” su un partito e della scelta di un nome. Ci saranno umori e malumori: umori positivi da parte di chi apprezza l’impegno messo dalla maggioranza nel voler analizzare nel dettaglio tutto ciò che è stato fatto nel passato e nel voler risanare i conti pubblici anche attraverso il sacrificio dei cittadini, umori negativi da parte di chi si vede ingiustamente tassato oltre ogni limite a fronte di una carenza di servizi resa ancora più evidente dalla dichiarata - da parte della Giunta Fucci - impossibilità di dare seguito a opere pubbliche utilizzando fondi comunali. Attendiamo quindi i risultati, per capire come gli abitanti di Pomezia hanno giudicato questo anno di amministrazione sotto la guida del Movimento 5 Stelle: qualunque ver-

detto uscirà dalle urne, la speranza è che a Pomezia si trovi un equilibrio tra la giusta necessità di cambiare rispetto al passato, soprattutto riguardo le finanze pubbliche, e la scelta che a pagare per questo siano i cittadini. In un anno abbiamo infatti registrato aumenti sulla mensa scolastica + 40%, aumenti sul trasporto scolastico, l’applicazione anticipata della Tares con un aumento del 25% sulle famiglie e del 100% sugli esercizi commerciali. A questo va aggiunta l’introduzione del canone ricognitorio, tassa che, pur gravando “solo” su imprenditori, commercianti e artigiani, oltre che – trattandosi di un balzello sull’occupazione del suolo e del sottosuolo pubblico – sugli attraversamenti stradali delle linee di acqua, gas, energia elettrica, telefoni e reti fognanti, sui distributori di carburanti, sulle caditoie, sui tombini e sui tralicci dell’alta tensione, andrà conseguentemente a ricadere su tutti i cittadini attraverso l’aumento del costo di prodotti e servizi. Sicuramente degli aggiustamenti andavano fatti per poter rimediare agli “errori” del passato, ma forse degli aggiustamenti dovranno essere fatti anche adesso per evitare il tracollo definitivo dell’economia locale. Saranno quindi i cittadini di Pomezia, con il loro voto, a dare un’indicazione di quello che vorranno per il prossimo futuro. Ai politici l’onere e l’onore di raccoglierla.


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Fatti, non parole Per il vice presidente del consiglio Federica Mercanti il bilancio dell’Amministrazione a 5 Stelle è sicuramente positivo

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ederica Mercanti, vice presidente del consiglio, pur essendo alla sua prima esperienza come consigliere comunale, pare aver compreso i meccanismi che regolano la macchina amministrativa. A distanza di quasi un anno dalla vittoria del Movimento 5 Stelle e dalla sua elezione qual è il bilancio di questi 11 mesi da amministratore? “Il tempo è relativo, ognuno ha la sua percezione ed ognuno di noi ha delle aspettative. Sicuramente da amministratori ci aspettavamo di stravolgere i vari meccanismi politici che hanno governato Pomezia in tutti questi anni. E così è successo. Ci aspettavamo di fare scelte a beneficio di tutta la cittadinanza, anziché a favore di pochi fortunati. E così facciamo ogni volta. Ci aspettavamo di trovare gravi difficoltà economiche delle casse comunali, che avrebbero influito sulle nostre scelte. E così è successo. Ci aspettavamo anche di mettere in campo tutte le nostre professionalità e competenze per ridurre alcuni costi. E così abbiamo fatto”. Queste sono le parole. E i fatti? “Abbiamo ridotto il disavanzo di ben € 3.000.000,00 in 6 mesi. Abbiamo provveduto ad organizzare e inviare a bando la nuova raccolta dei rifiuti, tramite porta a porta spinta. Stiamo rivedendo gran parte dei regolamenti che finora non erano stati mai creati, ridando una struttura ossea a questo Comune. Abbiamo stravolto il concetto di assegnazione degli scrutatori ai seggi per le elezioni. Abbiamo aperto la casa comunale a chiunque volesse un colloquio con il sindaco. E questi sono solo degli esempi. Per noi il risultato è positivo”. Sul suo curriculum, presentato in campagna elettorale, si legge “Sono entrata nel Movimento 5 Stelle di Pomezia a maggio del 2011. Fin dalla prima riunione alla quale ho partecipato, mi sono sentita integrata e circondata da persone che credevano, come me, che era giunto il momento per tornare ad occuparsi della nostra città e della nostra vita in prima persona, senza mai più delegare, rendendo Pomezia migliore e più vivibile. A giugno del 2011 sono diventata coordinatrice del gruppo organizzazione, cercando di mettere al servizio degli altri la capacità di sintesi che credo di possedere. Da quel momento l’attività nel Movimento è aumentata in maniera esponenziale: abbiamo organizzato diversi eventi come “Emozioni di cielo”, “Festa dell’economia locale”, “Halloween in bici” e “Tsunami Tour”, che mi hanno permesso di capire quanto le persone desiderano tornare a vivere una vita sana, condivisa e partecipata. Sono cresciuta qui a Pomezia con l’idea che tutti mi ripetevano, ossia che questa era una città dormitorio, che non c’erano svaghi per i giovani, servizi per le famiglie, ritrovo per ogni cittadino, e così facendo nessuno di noi si sentiva facente parte di questa città, nessuno se ne occupava in modo serio. Ma questo non era ciò

che sentivo dentro di me. Finalmente ho trovato il modo per poterlo fare. Mettendomi in gioco e candidandomi vorrei che la mia città, la città in cui sono vissuta e nella quale voglio vivere sempre, venga sentita, amata e partecipata da tutti”: quali sono, tra quelli che lei si era prefissata, i traguardi raggiunti, quelli in prossimità di arrivo e quelli che invece dovranno essere rivisti perché magari irrealizzabili rispetto a come lei li immaginava prima di essere eletta? “Le rigiro la domanda: in 6 mesi di amministrazione, nel 2013, abbiamo realizzato diverse attività aperte a tutti i cittadini, sia durante l’estate, che nell’autunno, che nell’inverno, a costi bassissimi, poiché le casse comunali non ci permetterebbero neanche il più semplice degli svaghi; abbiamo dato spazio alle associazioni, ai cittadini, ai ragazzi; ognuno di noi collabora affinché il bene comune, e non singolo o portato avanti da interessi personali, diventi un concetto sempre più diffuso; stiamo ricreando una comunità; stiamo facendo capire a tutti che dell’altro ci si può fidare. Secondo lei sono stati raggiunti i traguardi?”. Noi giriamo la domanda ai cittadini…

Estendendo il discorso all’intera maggioranza, pensa che si stiano rispettando i tempi e i punti previsti dal programma elettorale? “Io sto rispondendo a nome di tutta la maggioranza, anche nelle domande precedenti. Sono un portavoce eletto da cittadini e parlo perché loro me lo hanno permesso. Detto questo, ci sono diversi punti previsti dal programma che abbiamo realizzato. Immagino che nessuno possa credere di poter realizzare tutti i punti del programma in 1 anno. Sarebbe follia! Li abbiamo distribuiti nel corso dei 5 anni di mandato, e li attueremo uno ad uno”. Quali sono le esperienze fatte con i cittadini che l’hanno maggiormente colpita in questo periodo? “Ogni volta che sono a contatto con i cittadini ci sono soddisfazioni che arrivano. Durante i banchetti informativi, durante le passeggiate per la città, durante gli scambi in ogni luogo. Anche le critiche che vengono mosse sono lette come costruttive. Le soddisfazioni vengono quando persone sconosciute ti dicono che stiamo facendo bene. Ogni esperienza vissuta in questo anno è significativa”.


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Pubblicità Elettorale - Mandatario: Mario Savarese

Sicuramente la crisi economica che avviluppa sempre più l’Italia sta colpendo in modo particolare Pomezia, con ripercussioni sul mondo del lavoro, che di certo non viene agevolato dall’aumento delle varie tassazioni comunali. Come risponde alle accuse che arrivano da varie parti – sia da comuni cittadini che da specifiche categorie, come commercianti o balneari – di voler sanare il bilancio comunale sulla pelle di chi ha sempre pagato? È previsto qualche incentivo per imprenditori che volessero investire sul territorio ed offrire lavoro ai residenti di Pomezia, in modo da aiutare la ripresa dell’economia locale? “Inizio volendo sfatare un mito: né il Comune, né il Sindaco, né i Consiglieri Comunali possono dare lavoro. In passato sono stati offerti posti di lavoro per clientelismo o nepotismo senza rispettare i diritti oggettivi e soggettivi di quanti necessitavano realmente di un lavoro, a danno sia dell’amministrazione di chi aveva diritto ad essere assunto. Il Comune di Pomezia, se forse ancora qualcuno non lo sa, ha un debito molto importante: € 187.000.000,00 di debito più € 20.000.000,00 di spese fuori bilancio accertate nel 2013. Se non fosse ancora chiaro, ogni cittadino di Pomezia, dal neonato all’anziano, ha un debito di € 3.300,00 a testa. Questo significa che la situazione è grave. Le uniche entrate del Comune per l’erogazione di servizi sono le tasse comunali. E’ per questo che vengono aumentate: per cercare di riparare il danno fatto da anni di mala amministrazione. Ogni cittadino o specifiche categorie ne risentono. Ma è inevitabile, purtroppo. Per quanto riguarda gli incentivi agli imprenditori possiamo dire che con le start up, con il coworking, con tutte le forme di incubatori di

POLITICA impresa si possono abbattere i costi di gestione e dare così più spazio agli investimenti. Questo fa parte del nostro programma e lo stiamo studiando per poterlo attuare il prima possibile”. A fronte delle tasse pagate, i pometini affermano di non ricevere sufficiente riscontro nei servizi offerti: le lamentele maggiori arrivano sul fronte della viabilità e dello stato delle strade, perlopiù dissestate, ma vengono reputati insufficienti e male organizzati anche i trasporti pubblici, così come la gestione della raccolta dei rifiuti e la cura del verde e dell’ambiente, oltre che della mancata valorizzazione del litorale. Quali risposte può dare su questi argomenti? “Le strade: argomento tipico di ogni campagna elettorale. Fino ad 1 anno fa venivano sistemate le buche nel periodo precedente le elezioni. Sappiamo e vediamo quotidianamente che il nostro manto stradale non è assolutamente soddisfacente. Il nostro scopo è quello di rifare le strade in modo che siano durature. Ma per questo ci vogliono i soldi che non abbiamo. Quando possiamo cerchiamo di far tappare le buche nel miglior modo possibile. I trasporti pubblici sono di gestione regionale. Dipendiamo molto dalle loro scelte. Ma possiamo intervenire sul miglioramento delle linee e questo lo stiamo già facendo. Come ho già detto prima, è in corso il bando per l’assegnazione del servizio per la raccolta dei rifiuti. Arriveremo ad avere la raccolta porta a porta su tutto il territorio pometino, stravolgendo i meccanismi attuali. Per la cura del verde e dell’ambiente abbiamo deliberato sia la pulizia delle spiagge che il capitolato per la manutenzione del verde. Capisco che questi effetti si potranno vedere con il tempo e quindi adesso non sono percepibili, ma sulla mancata valorizzazione del litorale

5 non sono d’accordo. Cerchiamo di sostenere, in base alle nostre possibilità, le iniziative delle associazioni del litorale; cerchiamo di programmare attività anche a Torvaianica, in modo tale che si torni ad apprezzare la località turistica. Il nostro scopo è quello di ridare dignità a questa città e ai suoi cittadini, e noi impegniamo ogni nostro sforzo in questa direzione. Per avere una città di nuovo bella da vivere ci vuole tempo”. A livello politico la maggioranza, come ci si aspettava, è solida e compatta. Come giudica, invece, l’opposizione? “L’opposizione è composta da più gruppi che dovrebbero avere visioni diverse rispetto ad un argomento. Ma spesso tende ad unificare il proprio sforzo più per andare contro alla maggioranza solida e compatta, che per presentare delle proposte. Qualche volta riceviamo, da pochi colleghi dell’opposizione, la collaborazione che ci aiuta a migliorare le nostre idee. Più spesso, invece, ci sentiamo dire che il nostro ruolo è quello di portare gli atti e il loro è quello di contestarli. Sono d’accordo fino ad un certo punto. E’ un bene avere un’opposizione che contrasta le nostre idee per portare contributi più significativi alla cittadinanza. Purtroppo, però, spesso vengono solo contestati i nostri atti senza la presentazione di soluzioni. L’opposizione arriva addirittura ad avere un confronto più costruttivo in commissione, dove c’è lo scambio di opinioni e di idee, mentre in Consiglio attacca le tematiche o le persone senza portare a niente di costruttivo. Siamo tutti d’accordo sul fatto che ci debbano essere più espressioni rappresentate da diverse forze politiche, ma sarebbe più proficuo avere un’opposizione costruttiva e non semplicemente ostruttiva e di attacco”. Matteo Acitelli


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Un PD tutto nuovo La trasformazione del Partito Democratico dopo l’elezione di Stefano Mengozzi come segretario cittadino

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tefano Mengozzi, da qualche mese segretario cittadino del PD, nonostante la giovane età ha sin dal primo momento preso in mano le redini del partito, diventando in pochissimo tempo il vero punto di riferimento di tesserati e simpatizzanti, ma anche degli “avversari” politici. Ed è lo stesso Stefano Mengozzi che illustra il panorama politico/amministrativo di Pomezia e quali sono i programmi per l’immediato futuro. Lei è diventato segretario del PD pometino dopo molti mesi di commissariamento e, prima ancora, di vicissitudini che hanno visto il partito perdere sempre più consensi a Pomezia e Torvaianica. Come spera di cambiare le cose, a partire dai rapporti interni tra le correnti che caratterizzano i vari componenti del Partito Democratico? Quali sono i programmi di rilancio del partito da qui alle prossime elezioni? “Gli ultimi anni sono certamente stati i più difficili per il Pd di Pomezia. Il commissariamento da una parte e la fine anticipata dell’amministrazione hanno condizionato le scelte del partito producendo una situazione di crisi e divisioni interne. La fase congressuale e la convergenza arrivata nelle settimane successive sulla mia segreteria hanno segnato una svolta. Il partito, tutto, ha compreso la necessità di ricostruire l’unità e la coesione che prima erano venute meno. Questo per dire che le cose sono già cambiate. Oggi nel partito non ci sono correnti e le decisioni vengono assunto in seno al direttivo, confrontandoci. Questo è il partito che volevamo e questa direzione non può essere persa di vista neanche in futuro. Un partito aperto, che si confronta, sarà capace di dare vita ad un allargamento della partecipazione, che è la grande scommessa che abbiamo fatto tutti con la nuova segreteria”. A proposito di elezioni, è mai stata fatta una seria analisi sui risultati del voto e sulle motivazioni che hanno portato alla sconfitta? “Il congresso di novembre è servito per ricominciare a parlare, dentro il partito, delle prospettive future ed anche degli errori del passato. Tutti i dirigenti del Pd hanno ben chiare le ragioni della sconfitta elettorale, cause che arrivano da molto lontano e da una gestione che negli anni ha perso contatto con i cittadini. Questa evidenza ha spinto il partito, oggi, ad una coraggiosa inversione di rotta, la quale sta già dando i primi risultati che si stanno concretizzando, in primo luogo, attraverso la scelta radicale di un gruppo dirigente completamente nuovo e, secondariamente, con un'importante assunzione di responsabilità rispetto alla cittadinanza, scegliendo di porci sempre quale interlocutore politico attivo, non limitando dunque il nostro operato nei confini di una semplice e, per certi versi, "comoda" opposizione , ma cercando di intervenire nel merito delle questioni, proponendo alternative percorribili rispetto a quelle indicate dall'attuale amministrazione. L'ambizioso scopo che ci siamo

prefissi è quello di dare vita ad una "nuova politica", che da un lato torni ad essere davvero al servizio dei cittadini e, dall'altro, non rimanga soffocata nella gestione della sola "contingenza", ma acquisisca un respiro più ampio, tornando ad essere capace di indicare quale futuro vogliamo per la nostra città”. Sin dal suo insediamento c’è stato un atteggiamento di dura critica nei confronti dell’Amministrazione a 5 Stelle. Tra le accuse, ricordiamo quella riguardante i dipendenti comunali a tempo determinato e le tasse che i cittadini di Pomezia devono pagare per aiutare a ripianare il bilancio. Qual è la sua posizione dopo che il sindaco Fucci ha ricordato che la colpa della situazione debitoria è da ricercare proprio nell’atteggiamento tenuto dal PD durante gli anni in cui è stato al governo della città? Quali sono, secondo lei, le soluzioni che potrebbero aiutare il risanamento delle casse pubbliche senza colpire troppo i cittadini già tartassati? “Oggi Pomezia vive una situazione di crisi, economica e sociale, tale da non tollerare un aumento delle tasse eccessivo come sta facendo l’amministrazione Fucci. Sono consapevole che la situazione debitoria dell’ente sia elevata e sono anche conscio che tra i responsabili ci siano anche le gestioni dell’amministrazione di centrosinistra. Il sindaco però ha perso alcune occasioni per ridurre il deficit senza aumentare le spese per i cittadini. Penso al decreto legge 35 ed a come si sia deciso di restituire i soldi alle imprese creditrici. C’era spazio per una trattativa che consentisse un abbattimento maggiore del debito. Il debito, a mio avviso, può essere risanato con una programmazione più

lunga nel tempo, evitando di colpire imprese e cittadini. Con la Tares ed ora la nuova tassa sull’ombra delle insegne a pagare il prezzo più alto sono commercianti e artigiani, ovvero l’unica economia cittadina che sta tentando di sopravvivere in un territorio in fase di delocalizzazione e deindustrializzazione”. Per quanto riguarda i lavoratori, cosa risponde all’accusa che i dipendenti comunali a tempo determinato non avrebbero nemmeno dovuto farlo, il concorso, visto che non c’erano i presupposti per le assunzioni, ma che si è andati avanti lo stesso per mera campagna elettorale, oltretutto favorendo amici e parenti proprio di chi stava in maggioranza prima del Movimento 5 Stelle? “Il sindaco su questa vicenda ha atteggiamenti ambigui: prima parla di raccomandificio e poi afferma la necessità di mantenere in servizio i 103 precari del comune per garantire le attività della pubblica amministrazione. Come ha ben imparato a fare in questi mesi, scarica le sue colpe sugli altri. Lo avevamo visto già con i lavoratori ex-Lsu delle scuole, con lui a professare ordine pubblico e poi prendersela con il Pd che stava al governo. Ora fa lo stesso, affermando che per prorogare i contratti serve una norma nazionale. Noi però lo sfidiamo sul campo e in questi giorni stiamo tentando di far arrivare la questione sul tavolo del Ministro Madia per dare garanzie a lavoratori altamente qualificati che meritano il rinnovo del contratto”. Quali sono, secondo lei, le carenze ed i punti di forza di questa Amministrazione? “Carenze: assenza di dialogo e di confronto. Sindaco e assessori governano chiusi dentro una stanza, senza contatto con la città e senza dialogo con le altre forze politiche. Parlano solo con chi partecipa alle riunioni in piazza, dove le scene sembrano quelle di un podestà che arringa al popolo. Il loro punto di forza sono i numeri che hanno in consiglio comunale, che consentono di fare e disfare come vogliono. Ma prima o poi qualcuno di loro aprirà gli occhi e capirà che non si può governare senza parlare con i cittadini”. Nel passato non c’è mai stato uno stretto legame tra la segreteria del partito e il gruppo consiliare: qual è l’attuale rapporto? “In passato il partito è stato stretto dentro le logiche amministrative, soffocando le proposte che arrivavano dai direttivi. Oggi è diverso; c’è una forte collaborazione tra partito e gruppo consiliare. Le mozioni vengono presentate al direttivo e spesso è il partito a chiedere ai consiglieri di intervenire sulle questioni importanti. Consiglieri comunali e dirigenti politici sono consapevoli che solo la coesione potrà premiarci in questo lavoro di opposizione e potrà consentirci di tornare al governo della città. La prima occasione sono le elezioni europee del 25 maggio prossimo, una tappa dalla quale vogliamo iniziare ad invertire la rotta rispetto al passato”. Alessia Ambra Achille


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Ardea, sicurezza: si va verso l’inaccessibilità delle Torri

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prile non è stato sicuramente per Ardea un mese pregno di decisioni politiche rilevanti. In effetti il trend è apparso più o meno lo stesso adottato nel mese scorso. Tema portante, infatti, la questione sicurezza. Si sta cercando di dare seguito agli impegni presi con i cittadini di Tor San Lorenzo e del quartiere Nuova California. Promesse che il sindaco Luca Di Fiori vorrebbe mantenere e rendere concrete entro l’estate. In luce di queste intenzioni è fondamentale riportare la firma, da parte del primo cittadino in data 5 maggio, dell’ordinanza che altro non è che una conseguenza della mozione presentata e votata in consiglio comunale all'unanimità, sulla questione delle Torri. “Queste – ha affermato un soddisfatto Di Fiori - devono diventare a breve “inaccessibili” a chi le occupa abusivamente. L'obiettivo è quello di prevenire ed eliminare gravi pericoli e comportamenti che minacciano l'incolumità pubblica e privata, la sicurezza urbana, l'igiene e che offendono la pubblica decenza e ledono i diritti di libertà, dignità e integrità della persona.” L’atto siglato dal sindaco è stato spedito anche al prefetto di Roma e al giudice dell'esecuzione, Sandra Cassoni. Al suo interno si ordina alla società Ville Amalfitane e al custode giudiziario del complesso, l'avvocato Giuseppe Aprile, di procedere entro 20 giorni dalla notifica dell'ordinanza, all’adozione di tutti i provvedimenti necessari, radicali e risolutivi che possano rendere non più occupabili gli alloggi del complesso immobiliare. Nella nota, si fa notare altresì che anche in passato si è provato a sbarrare i varchi di ingresso, senza però ottenere risultati soddisfacenti, poiché dopo poche ore i rom sono rientrati in possesso delle abitazioni. “Lo scopo, continua il sindaco, è eliminare le gravi condizioni di persistente pericolo per la pubblica incolumità e per la sicurezza urbana e per la definitiva eliminazione delle insostenibili condizioni igienico-sanitarie ed ambientali del complesso e dell’intero quartiere. Ora, in dieci giorni dalla notifica dell'or-

dinanza, si dovrà ricevere in Comune il cronoprogramma degli interventi da realizzare. Se non ci sarà questo, l'amministrazione procederà alla denuncia degli interessati all'autorità giudiziaria secondo quanto previsto dall'articolo 650 del codice penale (sull'inosservanza dei provvedimenti dell'autorità). Inoltre, conclude Di Fiori, superato il termine dei 30 giorni, fatta salva l'azione penale, il Comune provvederà d’ufficio alle operazioni di inaccessibilità con spese a carico degli obbligati. Le 38 unità immobiliari (delle 44 di cui si compone complessivamente il complesso), sono sottoposte a procedura di esecuzione forzata immobiliare al Tribunale di Velletri e sono state occupate abusivamente in uno stato di totale degrado ed incuria tale da costituire un grave pericolo per la pubblica e privata incolumità e per la sicurezza urbana.” Soddisfatti al momento i cittadini del quartiere, il cui comitato spera in una risoluzione tempestiva di questo annoso problema. Non solo Le Torri però sono state al centro delle cronache locali; un ennesimo episodio di intimidazione alla classe politica rutula si è verificato lo scorso 18 aprile ai danni del consigliere Luca Fanco. Il turbolento politico che siede tra i banchi della maggioranza, ma che di fatto la contrasta con le sue interrogazioni in ogni riunione della massima assise, ha raccontato di aver rischiato un investimento da parte di un automobilista ignoto, mentre era in compagnia del figlioletto. “Ringrazio le centinaia di persone che, telefonicamente e personalmente, dichiara Fanco, mi hanno manifestato la loro solidarietà per i fatti criminosi accaduti ed incoraggiato a non mollare, rassicurandoli che continuerò senza indugio il mio percorso che mi contraddistingue da tutti gli altri politici.” Secondo Fanco, questo atto intimidatorio è da ascrivere alle sue attività politiche di denuncia, particolare che dimostrerebbe la presenza di organizzazioni criminali sul territorio. “Ho consegnato, rendeva noto il consigliere “ribelle”, al comando Carabinieri di Anzio il video delle te-

lecamere contenente le riprese dalle ore 15 alle ore 15,30 del giorno relativo al grave atto intimidatorio. Avevo già fornito ai Carabinieri intervenuti, pochi minuti dopo l'accaduto, precisi dettagli compreso anche il numero di targa annotato su un foglio di carta ed i possibili testimoni. Sono fiducioso, conclude Fanco, nell'operato del Comandante Maggiore Ugo Floccher e se riscontrato quanto da me denunciato, in una condanna esemplare per dissuadere chiunque dall’usare in futuro azioni simili per intimidire i politici, che come me, da sempre denunciano tutto ciò che non ritengono trasparente, legittimo, legale e di non esclusivo interesse dei cittadini di Ardea e del loro territorio.” Il tempo ci dirà se grazie alle indagini dei militari saranno individuati i responsabili di questo gesto, chiarendo anche il movente dell’azione intimidatoria. Nel frattempo, per chiudere il cerchio sul tema sicurezza, nelle scorse settimane il comune e i Carabinieri stessi hanno incontrato in aula consiliare Sandro Pertini, una delegazione dei commercianti rutuli. Presenti oltre al maggiore dei Carabinieri di Anzio Ugo Floccher, anche il luogotenente di Ardea Antonio Landi e il neo comandante della stazione Carabinieri di Tor San Lorenzo Antonio Leggiero. A parlare in nome dell’amministrazione il sindaco Luca Di Fiori, coadiuvato dal comandante della Polizia Locale Giuseppe Sciaudone. L’incontro è servito per rendere noti i principali problemi che i commercianti devono affrontare ogni giorno sul territorio; l’obiettivo è mettere in funzione il prima possibile un sistema di videosorveglianza. L’amministrazione, nell’occasione, ha comunicato che saranno definiti una serie di incontri a breve per andare più nel dettaglio del tema alla luce delle richieste fatte emergere dagli stessi commercianti. Insomma, un giro di vite fatto di provvedimenti concreti e definitivi per regalare ai cittadini rutuli una città più sicura appare decisamente urgente ed inevitabile. Alessandro Introcaso


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In prima linea contro i “sistemi di potere” Il sindaco Luca Di Fiori dice la sua sugli inquietanti episodi di cronaca e sulla gestione politico-amministrativa di Ardea

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l mese scorso abbiamo pubblicato i dati forniti dall’Associazione Nazionale beni confiscati alle mafie, che ha dato spunto ad uno dei maggiori quotidiani nazionali, Il Corriere della Sera, per un’inchiesta nella quale viene messo in evidenza non solo il fatto che la mafia sceglie frequentemente Ardea come luogo di abitazione per i suoi affiliati o per svolgere le sue attività criminali, ma anche che l’Amministrazione trascuri i numerosi beni confiscati alle mafie, che potrebbero essere utilizzati per attività utili alla popolazione e che invece versano in stato di abbandono e degrado. Siamo tornati su questo argomento con il sindaco Luca Di Fiori: cosa risponde a queste accuse? “Tra immobili e terreni, al Comune di Ardea sono state assegnate cinque aree. L'immobile di via Terni 12 è stato dato in comodato d'uso gratuito alla cooperativa sociale Boogan per realizzare la Casa famiglia Iqbal. L'immobile di via Via Bologna 1, inoltre, è stato dato in concessione alla stessa cooperativa per realizzare un Centro di aggregazione giovanile. L'immobile di via della Corona Australe, 42 (più un garage che per l'agenzia del demanio vale come secondo immobile), è destinato a diventare un centro diurno per malati di Alzheimer. Sono stati eseguiti i lavori di realizzazione di opere di adattamento, mentre è in corso di definizione l'iter per la gestione da parte della Asl. L'immobile di via Modena è destinato a diventare un centro per le attività sociali: sono state avviate le procedure di assegnazione su richiesta della croce rossa italiana. Per il terreno di via Sant'Antonio è in corso l'iter amministrativo per la messa in sicurezza del sito per l'attività sociale di ippoterapia. Inoltre, ci sono altri due immobili: uno, in via dei Cavalli Marini, assegnato alla polizia di Stato, l'altro in via Reggio Calabria, assegnato al Corpo forestale dello Stato. Non mi pare che ci sia stato immobilismo su questo quanto invece normali percorsi per efficientare il patrimonio confiscato alle attività criminali. Quelli che ho appena detto sono i fatti. Il resto sono speculazioni”. Il tema è ovviamente strettamente collegato alla presenza di infiltrazioni mafiose sul territorio. Pur non potendo provare il collegamento tra i vari fatti, è pur vero che negli ultimi due anni si sono succeduti episodi inquietanti che vanno dagli atti incendiari ad immobili - come l’ufficio tecnico comunale o gli esercizi commerciali di due consiglieri comunali – a quelli ad automobili - di politici e giornalisti – per arrivare alle minacce personali attraverso vari canali, fino a quello che potrebbe configurarsi come un tentativo d’investimento ai danni del consigliere Luca Fanco: come si spiega questo fenomeno, cosa si sta facendo e cosa si dovrebbe fare di più per contrastarlo?

“E' vero: i fatti sono inquietanti. Ed è ovvio che rendono la vita sociale e politica alquanto complessa. So che le forze dell'ordine stanno lavorando alacremente per cercare di dare un nome e un cognome a questi criminali che spero presto potranno essere fermati. Noi stiamo continuando a realizzare una serie di incontri per la sicurezza proprio per fare in modo di migliorare la vigilanza sul territorio comunale. Probabilmente stiamo dando fastidio a qualcuno: con il nostro operato, in due anni, abbiamo scardinato diversi sistemi di potere che vivevano ad Ardea da decenni. Forse questo non è andato giù a qualcuno? Il mio è un rilievo squisitamente politico. Certo, non mi sostituisco a chi fa le indagini. Ma c'è ovviamente qualcosa mi fa riflettere”. Sono passati ormai due anni dalla sua elezione a primo cittadino. Può fare un breve bilancio mettendo in risalto gli aspetti positivi e negativi di questa esperienza? “C'è una novità che voglio annunciare: la mia firma su un'ordinanza che obbliga il curatore giudiziario e il debitore a rendere inaccessibili Le Torri di Nuova California, così da mettere in sicurezza quell'area che da tempo aveva un forte allarme di sicurezza sociale. Dal mio insediamento siamo riusciti ad abbattere due pa-

lazzine del complesso Le Salzare per 72 appartamenti e altri immobili sul demanio marittimo. C'è ancora molto da fare ma non ci fermiamo, soprattutto se la Regione ci darà modo, con nuove risorse, di proseguire sugli abbattimenti. Abbiamo lavorato anche per definire la questione dei 706 ettari delle Salzare: qui la giunta mi ha dato mandato di richiedere l'acquisizione a patrimonio comunale dei terreni che poi potranno essere alienati ai possessori tramite il Decreto del Fare. Questa, per Ardea, è una novità storica, che ha già avuto un parere favorevole da parte dell'avvocatura dello Stato e in parte dal Demanio dello Stato. Inoltre, ho firmato due ordinanze: una per evitare campi abusivi di nomadi, l'altra contro lo sfruttamento della prostituzione. Abbiamo avuto a cuore le scuole e la loro sicurezza. Oltre ad aver richiesto alla Regione un milione e mezzo di euro per l'ulteriore sistemazione di tutti i plessi, abbiamo rifatto il tetto della scuola di via Tanaro (grazie alla sponsorizzazione dell'Idrica, che ringrazio) e fatto il restyling della scuola di via Campo di Carne. Per la cultura, abbiamo approvato la delibera di concessione in comodato d'uso gratuito alla sovrintendenza dei beni archeologici del Lazio dello spazio sulla via Laurentina che sarà, a tutti gli effetti, il museo


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Maggio 2014

Pubblicità Elettorale - Mandatario: Raimondo Piselli

civico di Ardea. Abbiamo affidato il servizio dell'assistenza scolastica a disabili. Per il turismo, invece, è già attiva una app per le visite virtuali delle aree archeologiche della città. Tutto questo è stato raggiunto con un obiettivo: non aumentare un euro di tasse per i cittadini. Anzi, stiamo lavorando perché tutti paghino le tasse perché tutti paghino meno: grazie all'Aipa, nel solo 2013, abbiamo inviato avvisi di accertamento notificati per Ici mai pagata pari a oltre 1 milione e 300mila euro e per la Tarsu pari a oltre 100mila euro. Abbiamo riorganizzato il servizio di raccolta differenziata porta a porta estendendolo all'intera città raggiungendo percentuali che vanno dal 62 al 67%, senza aumentare un euro della Tarsu. L'Igiene urbana ha fatto un duro lavoro per eliminare le discariche abusive del territorio. Nel nuovo appalto si è fatta carico anche del taglio del verde ad Ardea.

POLITICA

Inoltre, abbiamo ottenuto un riconoscimento allo Smau con il progetto Palmipedo per la Smart city e stiamo lavorando per presentarlo a breve alla città. Non mi sembrano cose da poco, anche se si può sempre fare di più. Certo, bisognerà continuare a lavorare per le manutenzioni del territorio e questo è un tema importante per la città”. Le critiche che l’opposizione e parte della cittadinanza muovono verso la maggioranza non sono cambiate in tutto questo tempo: si parla di incapacità amministrativa ed immobilismo, che – secondo le accuse – hanno portato ad un peggioramento della qualità di vita sul territorio. Cosa risponde? “Cosa si può aspettare da una opposizione che fomenta polemiche invece di costruire? Sta cambiando un sistema politico in Italia, che vede una maggior partecipazione da parte dei

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cittadini. Questo sta portando a un feedback diverso e più assiduo da parte della cittadinanza. La macchina del Comune – che ha la metà del personale per cercare di sopperire a una città di 50mila abitanti e che non può fare assunzioni – si sta adeguando alle nuove richieste che vengono dalla città. E, soprattutto, a nuovi livelli medi di servizi”. Il 30 aprile sono stati scelti gli scrutatori per i seggi elettorali delle Europee. Lei è stato l’unico a chiedere che la scelta venisse fatta nel modo più democratico possibile, ovvero attraverso il sorteggio, per evitare favoritismi di alcun genere, ma tutti, maggioranza e minoranza, si sono opposti ed hanno preferito, come del resto il regolamento permette, scegliere personalmente chi mettere e dove, alimentando nei cittadini la sfiducia verso un certo modo di fare politica. La sua proposta avrebbe sicuramente dato un bel segnale: secondo lei perché non è stata accolta? “La politica sta vivendo un percorso fatto di grandi cambiamenti. Sta crescendo una responsabilità civica profonda, anche ad Ardea. E' un passaggio irreversibile che ha bisogno anche dei suoi tempi. Ho fatto questa scelta proprio perché è necessario che la politica capisca bene che il suo ruolo deve essere 'aggiornato' in rispetto ai tempi e dei nostri elettori. Mi auguro che presto tutto ciò avvenga. Con questo non penso che i componenti della commissione elettorale abbiano voluto fare una forzatura ma solo rispettare quello che era un accordo tra loro secondo, tra l'altro, quanto previsto dal regolamento. Ora, però, bisogna fare un passo oltre”. Alfredo Corrao


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SPECIALE

Il Corriere della Città

Maggio 2014

Elezioni Europee: quanto interessa a Pomezia ed Ardea? Tra pochi giorni si andrà al voto per eleggere gli eurodeputati: ma cosa succede da noi?

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iamo alle soglie di nuove elezioni. Stavolta la chiamata alle urne, prevista per il 25 maggio, è per eleggere i 73 eurodeputati italiani che andranno a rappresentare il nostro paese a Bruxelles. I seggi saranno ripartiti usando un sistema elettorale proporzionale con soglia di sbarramento al 4%. Una volta eletti, gli eurodeputati si uniranno all'eurogruppo di riferimento del loro partito (anche se la cosa non è obbligatoria), il che significa, per esempio, che un parlamentare del Pd si dovrebbe unire al Pse e uno di Forza Italia al Ppe. Ma queste elezioni, al contrario delle amministrative e delle politiche nazionali, non sono “sentite” dagli italiani, meno che mai dagli abitanti di Pomezia ed Ardea che – interrogati in merito – spesso neanche sanno se e quando ci sarà il voto per il Parlamento europeo, che per molti cittadini è un qualcosa di indefinibile, lontano dalla realtà e dai problemi di tutti i giorni. Eppure è l’Europa, con la sua unione, che condiziona molto le nostre vite, nel bene e nel male. O meglio, che avrebbe il potere di migliorare il nostro tenore di vita, ma che nella realtà ci fa arrivare perlopiù i risvolti negativi. Colpa delle altre Nazioni, più prepotenti o magari solo più capaci, oppure di chi ci rappresenta, che non è stato in grado non solo di difendere nel modo più opportuno l’Italia e gli italiani, ma non ha saputo farci cogliere tutte le opportunità che l’Unione Europea offre? Ogni anno ci sono milioni di euro di finanziamenti europei – pagati anche e soprattutto con le tasse ed i sacrifici italici - che tornano indietro perché non utilizzati, non richiesti, non sfruttati nel modo corretto. Finanziamenti per opere pubbliche, ma anche per progetti privati, per far partire nuove imprese imprenditoriali che potrebbero dare slancio all’economia locale ormai giunta al tracollo. Scarsa o cattiva informazione, incapacità, poco opportunismo: i motivi potrebbero essere tantissimi, ma non è certo questa la sede per analizzarli. E neanche per fare previsioni sui vincitori. Per questo bastano i sondaggi a con-

fondere le idee: a distanza di poche ore, il 2 maggio, sono arrivati i risultati delle ricerche effettuate dal due importanti società – la IPSOS e la TECNÈ – che forniscono risultati molto diversi uno dall’altro per quanto riguarda i principali partiti. Per l’IPSOS il Pd detiene il 34,3% delle preferenze, seguito dal M5S (22,5%), FI (19,2%), Ncd (6,1%) e Lega Nord (5,3%). Non supererebbero ancora lo sbarramento del 4% Fratelli d’Italia (3,9%), Tsipras (3,3%) e Scelta europea (3,0%). Per la TECNÈ, invece, le cose stanno diversamente: 28,9% le preferenze degli elettori per il PD, sceso anche a causa delle pesanti critiche che il cantante rock Piero Pelù ha indirizzato nei confronti di Renzi, definendolo “boy scout di Gelli”, mentre il Movimento 5 Stelle è proprio a ridosso, con il 27,4%. Distaccata Forza Italia, con il 21,3%. La Lega è al 5,3% anche per la TECNÈ, Fratelli d'Italia al 3,8% ed il Nuovo Centrodestra di Alfano al 4,8%, mentre sale al 3,8% la Lista Tsipras. Ma venendo a Pomezia ed Ardea, le elezioni europee sono anche spunto di una riflessione tutta locale in merito alla scelta degli scrutatori. In tempi di magra, gli euro guadagnati nei seggi fanno comodo, ma come si fa per diventare scrutatori in questi due particolari Comuni? Non dimentichiamo infatti le note polemiche dello scorso anno proprio sulla scelta di “fedelissimi” all’interno dei vari seggi… Ma ecco cosa è stato deciso per le europee. A Pomezia già nel mese di febbraio l’Amministrazione comunale ha reso noto che si sarebbe proceduto garantendo “tutti i principi di trasparenza e imparzialità previsti dalla normativa”, come dichiarato all’epoca dal Sindaco Fabio Fucci. È stato redatto un elenco suddiviso in tre fasce, ognuna delle quali corrisponde ad un punteggio ottenuto sulla base dello stato occupazionale e della situazione economica di chi si propone. Se ad esempio un cittadino ha un I.S.E.E. basso ed è disoccupato raggiungerà il punteggio più alto. Il sorteggio, i cui risultati sono disponibili sul sito del Comune, è avve-

nuto mediante l’utilizzo di appositi strumenti informatici in seduta pubblica, effettuato su ogni singola fascia in percentuali differenti: il 50% degli scrutatori è stato sorteggiato dalla fascia C, quella composta da chi ha raggiunto un punteggio uguale o superiore a 25. “Con questo codice – ha spiegato il Primo Cittadino – abbiamo voluto regolamentare una procedura importante per il corretto svolgimento delle consultazioni elettorali e fornire criteri di selezione – lo stato occupazionale e le condizioni economiche – che possano, nella trasparenza e imparzialità dovute, favorire gli studenti, gli inoccupati e chi attraversa una difficile situazione economica”. Quindi nessun consigliere comunale, di maggioranza o opposizione, ha potuto scegliere i “suoi” scrutatori, come sempre avvenuto in passato. Ben diverse le cose ad Ardea, dove il 30 aprile si è riunita la commissione per la designazione degli scrutatori di seggio, 120 in tutto per Comune, suddivisi nei 30 seggi elettorali. Il Sindaco, a cui tocca la presidenza della commissione, ha proposto, come legge prevede, la selezione per sorteggio tra coloro che hanno dato disponibilità presentando entro lo scorso mese di novembre la loro richiesta. La legge, in mancanza di apposito regolamento comunale, lascia aperta anche la possibilità che siano i consiglieri a decidere. Ovviamente la palla è stata colta al balzo ancora una volta, ed i consiglieri – sia di maggioranza che dell’opposizione - non hanno accolto l’invito del sindaco, ma hanno preferito procedere alla “solita” maniera. Ognuno ha fornito una lista di persone “fidate” assegnando ciascuno al seggio di maggiore interesse. Il sindaco ha chiesto che almeno la quota di scrutatori a lui spettante fosse stabilita per sorteggio e ha lasciato che i consiglieri continuassero da soli la selezione, l’ennesima effettuata con i metodi “antichi”, che di innovazione europea hanno ben poco. Tornando all’Europa, attraverso gli eletti al Parlamento europeo anche gli Enti Locali come i Comuni potrebbero avere un buon ritorno per i loro territori: solo conoscendo bene le varie opportunità che bandi ed accessi al credito offrono si possono ottenere fondi per la realizzazione di opere pubbliche, ma finora queste occasioni sono state sfruttate molto poco. Unica eclatante eccezione quella dei fondi PLUS, ottenuti attraverso un bando regionale ma che sfruttano soldi europei, che nel 2012 ha consentito a Pomezia di ottenere più di 11 milioni di euro per il progetto “Pomezia Cambia”, attraverso il quale si stanno svolgendo importanti lavori di rifacimento nel quartiere Nuova Lavinium ed in una piccola parte del centro cittadino. Un esempio di come, se sfruttata in maniera intelligente, l’Europa può dare una mano ai nostri territori. Matteo Acitelli


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SPECIALE I giovani e l’Europa Maggio 2014

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a cosa pensano i giovani italiani, ed in particolare i giovani di Pomezia ed Ardea, di elezioni europee e di Europa vista come possibile ancora di salvezza o, al contrario, come zavorra per affondare ancora di più l’Italia in crisi? Tra il circa 30% di euroscettici italiani troviamo soprattutto giovani, sia maschi che femmine, tra i 18 e i 30 anni, per i quale l’Europa - così com’è - non va bene per l’Italia e per gli italiani. Si tratta ragazzi - “fotografati” dall’Istituto Toniolo in collaborazione con l’Università Cattolica (con il sostegno di Fondazione Cariplo e Intesa San Paolo) sul tema del rapporto tra i giovani e l’Europa che, pur riconoscendo alcuni vantaggi della "casa comune", ritengono inadeguata la guida dell’Unione Europea. E, soprattutto, misurandone la distanza dai suoi valori fondativi, la vorrebbero molto diversa: più attenta agli aspetti sociali, fondata sui principi di libertà e attenzione alla persona. Giovani che, a livello di ideali, sognano il progetto di Stati Uniti d’Europa, ma subito si arrendono all’idea che ciò sia difficilmente realizzabile. Sono giovani demoralizzati, che vivono una situazione italiana destabilizzante e che non offre molte speranze per il futuro, ma che non hanno neanche fiducia nell’Europa unita come soluzione dei problemi interni ai vari Paesi. Il 58% dei ragazzi intervistati, infatti, concorda con l’affermazione che l’Unione Europea appaia come un esperimento sostanzialmente fallito. Una bocciatura senza appello per quasi uno su quattro (22,4%) e con una maggioranza relativa di dubbiosi (35,6%) “abbastanza d’accordo” sul fallimento. “Abbiamo registrato forti differenze per stato sociale e grado di istruzione – ha spiegato il demografo dell’Università Cattolica Alessandro Rosina, tra i curatori della ricerca – Tra chi ha un basso titolo di studio o è un “Neet” (cioè non lavora né studia né è in formazione) il fallimento viene indicato da due giovani su tre (il 66%), mentre fra i laureati si scende a meno della metà”. L’idea prevalente è quella di un giudizio negativo (59%) sull’attuale guida dell’Unione, non considerata all’altezza delle sfide che l’Europa ha davanti. Il fallimento è dunque essenzialmente politico. È inoltre ancora piuttosto scarso il senso di appartenenza dei giovani all’Europa, ancora vista come un insieme di realtà eterogenee, con un processo di integrazione in gran parte incompiuto. Alla domanda dei ricercatori su quale Paese sentissero loro più vicino, infatti, i giovani italiani hanno espresso una forte prossimità con la Spagna, mentre la maggior parte di loro sente ancora una certa distanza da Francia e Regno Unito. Ancora più lontana è la Germania, e sono viste come realtà molto diverse dalla propria sia i Paesi scandinavi che l’Est Europa. “Anche in questo caso al crescere del titolo di studio migliora la prossimità percepita verso tutti i Paesi, pur senza mutare complessivamente lo scenario – ha precisato Alessandro Rosina – Solo una minoranza di giovani con il titolo di studio più alto si sente per nulla o poco cittadino europeo. Tra i laureati prevale in modo spiccato il sentimento di una comune appartenenza, anche se gli entusiasti restano una quota ridotta. Le differenze per titolo di studio sono comunque

molto nette e in particolare emerge una percentuale rilevante di giovani fortemente scettici tra chi ha un basso titolo di studio. La possibilità di cogliere le opportunità dell’Europa unita sembrano perciò molto legate alla classe sociale, con un sentimento fortemente negativo tra i più svantaggiati”. Eppure dovrebbero essere proprio i giovani ad apprezzare le possibilità offerte dall’Unione europea, dalla libertà di movimento, che viene comunque riconosciuta come conquista positiva, fino alla libera circolazione delle merci e agli scambi economici. I giovani riconoscono comunque all’Unione Europea di aver favorito l’integrazione tra culture diverse. Ma l’accusa, legata principalmente alla lunga crisi economica, è quella di non aver avuto la capacità di promuovere l’occupazione e il benessere economico e sociale, soprattutto per noi italiani. Imputato è l’euro: alla moneta unica, infatti, viene riconosciuta una funzione positiva quanto a mobilità di persone e beni, ma se ne lamenta l’effetto di uno scadimento del potere d’acquisto nel nostro Paese. I giovani chiedono quindi una maggiore attenzione a questo aspetto, un peso maggiore dell’Italia all’economia europea, che faciliti la ripresa ed una politica sociale comune ed efficace sui temi del mercato del lavoro e del welfare. E che l’Europa possa diventare un luogo delle opportunità per tutti, anche per gli italiani. “Questo indica – ha concluso Rosina – che se oggi l’Europa appare un esperimento poco convincente è soprattutto perché non è stata in grado di dimostrare di poter migliorare le condizioni di vita dei cittadini, trasformandosi in un sostegno attivo al benessere e alla capacità di fare, anziché rappresentare un vincolo”, come tuttora viene in gran parte percepita.

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Simili le risposte registrate dall’Istituto Toniolo sono state riscontrate tra i giovani di Pomezia ed Ardea, dove forse l’euroscetticismo è leggermente superiore alla media nazionale: per i ragazzi di “casa nostra” l’Europa ci ha dato molto meno di quanto ci ha tolto. “Noi sentiamo le lamentele dei nostri genitori – racconta Cristina, 19 anni – che dicono che, prima dell’avvento dell’euro e dell’Unione Europea, in una famiglia bastava uno stipendio e chi aveva la fortuna di poter contare su due poteva mettere da parte ogni mese dei risparmi per il futuro. Adesso non è più così: il valore degli stipendi sembra essersi dimezzato, così come il potere d’acquisto degli italiani, e ormai anche con due stipendi, in una famiglia di 4 persone e con un mutuo da pagare, si stenta ad arrivare a fine mese”. “La cosa brutta – aggiunge Roberto, 23 anni – è che non si trova neanche la possibilità di affrancarsi dalle famiglie: io faccio lavoretti saltuari, spesso in nero, che a malapena mi consentono di pagarmi qualche uscita con gli amici, qualche capo di abbigliamento, le ricariche telefoniche ed il minimo indispensabile per non avere il portafogli completamente vuoto. Ma, alla mia età, devo comunque ricorrere a mamma e papà per tutto il resto: non potrei mai pagarmi un affitto o le bollette, in queste condizioni. Mi spiega lei come possiamo avere fiducia nell’Europa, nell’Italia o semplicemente nel nostro Comune?”. “Ci sono Amministrazioni comunali che danno supporto ai giovani per riuscire a cogliere tutte le opportunità che la Comunità Europea offre. A me non risulta che a Pomezia, ma neanche ad Ardea, questo accada. È veramente un peccato, perché sono tanti i giovani costretti a lasciare questo territorio ed andare fuori, in altre parti d’Italia o addirittura all’estero, per trovare lavoro ed opportunità per un futuro migliore - commenta Loredana, 25 anni, laureata in Economia, disoccupata ed in partenza per Londra – La stessa cosa succede per le aziende: all’estero hanno facilitazioni, anche derivanti da opportunità date dall’Unione Europea, che qui neanche si conoscono. Basterebbe sfruttarle appieno per dare slancio all’economia e generare nuovi posti di lavoro. Ma c’è tanta ignoranza, intesa proprio come mancanza di conoscenza in merito, da parte di chi ci governa, che la maggior parte delle occasioni vengono perse”. Giuseppe Marrone


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CRONACA

Il Corriere della Città

Maggio 2014

Rifiuti: Pomezia si prepara alla rivoluzione del “porta a porta” Intervista con l’assessore Sbizzera che ci illustra modalità e tempistiche del passaggio alla raccolta differenziata nel territorio comunale

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opo Torvaianica anche Pomezia si prepara ad accogliere il cambiamento epocale - o almeno così sarà se il provvedimento verrà attuato - nella gestione dei rifiuti urbani. Tra luci ed ombre già diversi quartieri del nostro comune hanno sperimentato il sistema della gestione virtuosa dei rifiuti, ma come avverrà il passaggio più importante, ovvero l’estensione del servizio nell’area cittadina? Nel corso del mese di Aprile è stato pubblicato il Capitolato d’appalto per la nettezza urbana mediante il quale l’Amministrazione ha illustrato le modalità con le quali avverrà la transizione al “porta a porta” che condurrà Pomezia, stando al documento, ad avere una copertura pari al 65% del territorio entro 5 anni. Entro la fine del mese di maggio sarà possibile presentare la domanda per partecipare alla gara di appalto, la cui base d’asta è stata fissata in circa 40 milioni di euro; a seguito dell’apertura delle buste poi, prevista per i primi giorni di giugno, e con la conseguente stipula del contratto, scatterà per la ditta vincitrice l’obbligo di rispettare uno scadenziario ben preciso in termini di erogazione del servizio: entro 180 giorni dall’attivazione della raccolta differenziata infatti dovranno essere raggiunte le zone di Pomezia Centro, Colle Fiorito, Nuova Lavinium, Viceré e Parco della Minerva; in seguito, con limite massimo di 360 giorni, il “porta a porta” dovrà essere esteso a tutta la superficie comunale. La gara, come riporta il sopracitato documento, si svolgerà secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa e prevede la possibilità, per la ditta vincitrice, di esercitare il diritto di subappalto (il Capitolato, nella sua versione integrale, è consultabile liberamente al link: http://www.comune.pomezia.rm.it/flex/cm/pa ges/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/2439). Per avere maggiori indicazioni tuttavia, nonostante l’ampia trasparenza e la chiara informazione messa in atto da parte della giunta Fucci, ci siamo rivolti all’assessore Sbizzera con il quale abbiamo affrontato anche il tema dell’emergenza rifiuti che da qualche tempo sta colpendo Torvaianica. Dopo la pubblicazione nei giorni scorsi del Capitolato d'appalto per la nettezza urbana e del conseguente bando di gara, quali sono le prossime tappe del percorso che porterà Pomezia alla raccolta differenziata? In diversi quartieri di Pomezia la raccolta differenziata avviene già con la modalità Porta a Porta. Nel momento in cui sarà completato l'iter della gara, la ditta appaltatrice avrà sei mesi di tempo per organizzare e far partire il servizio nei quartieri di Pomezia Centro, Nuova Lavinium, Colle Fiorito, Vicerè e Parco della Minerva. Nei successivi sei mesi la raccolta Porta a Porta dovrà essere estesa nel resto della città. Il periodo di transizione durerà quindi

portantissimo nel percorso che porta ad una gestione virtuosa dei rifiuti. Alcuni cittadini hanno segnalato la rimozione o lo spostamento dei cassonetti “tradizionali” dalle loro consuete posizioni, come ad esempio in Piazza S. Benedetto o su Via Virgilio. Tali operazioni rientrano già nel percorso di avvicinamento alla differenziata? Non ancora, si tratta di alcune misure, concordate con l'attuale ditta appaltatrice, volte ad ottimizzare l'attuale servizio di raccolta stradale.

circa un anno, e sarà importante anche per andare ad apportare correzioni nella gestione della raccolta differenziata in quei quartieri dove ancora il servizio stenta. Parlo soprattutto di Torvaianica, dove stiamo già intervenendo con il gran lavoro svolto dall'Ufficio Ambiente del Comune, in collaborazione con il Nucleo di Polizia Ambientale della nostra Polizia Locale, ma anche di altri quartieri, come ad esempio Roma2, sui quali interverremo a breve. Dal bando di gara si apprende che il termine ultimo per presentare le offerte per l'appalto in questione è fissato per la fine del mese di Maggio, con apertura delle buste nei primi giorni di Giugno. Nei mesi successivi come verrà gestito il periodo di transizione verso il porta a porta? Quando si passa da un sistema di raccolta dei rifiuti ad un altro la cosa più importante è l'informazione. Nel capitolato d'appalto è previsto che venga svolta nel periodo di transizione una massiccia campagna informativa. E' importante che ogni cittadino arrivi al momento di partenza del nuovo servizio essendo non solo preparato sul corretto conferimento dei rifiuti e sul calendario di raccolta, ma anche sensibilizzato sull'importanza di svolgere una corretta raccolta differenziata, per la nostra salute e per l'ambiente che ci circonda. Nel documento sopracitato si parla di arrivare ad una copertura pari al 65% del territorio comunale entro cinque anni, sicuramente un progetto ambizioso. Cosa significa per la vostra giunta il raggiungimento di questo obiettivo, che rappresenterebbe una vera rivoluzione per la città? Il raggiungimento del 65% di raccolta differenziata è stato imposto come obbligo di legge da raggiungere entro la fine del 2012 (d. lgs. 152/2006). Obiettivo mancato dal Comune di Pomezia anche perché chi ci ha preceduto non ha puntato con la dovuta decisione sulla raccolta Porta a Porta. Le nuove direttive dell'Unione Europea hanno spostato gli obiettivi dalla quantità di raccolta differenziata effettuata alle quantità di rifiuti che effettivamente vengono avviati al recupero, fissando il traguardo del 50% entro il 2020. Raggiungere alte percentuali di raccolta differenziata è ovviamente im-

Cosa verrà fatto per contrastare il fenomeno delle numerose discariche “spontanee” che si vedono non sono solo fuori dal centro abitato, ma anche in varie piazze e strade cittadine? La cosa più importante, come sottolineavo anche prima, è l'informazione e la sensibilizzazione dei cittadini. Chi abbandona rifiuti per le nostre strade deve capire che sta creando un danno alla collettività, e di riflesso lo sta creando a se stesso. E' importantissimo, e lo sarà in particolar modo nei primi mesi in cui la raccolta Porta a Porta verrà estesa su tutto il territorio comunale, intensificare anche le attività di controllo, attraverso il Nucleo di Polizia Ambientale, ma anche attraverso strumenti di videosorveglianza nelle aree ritenute più sensibili a fenomeni di questo tipo. Capitolo Torvaianica. Con l'approssimarsi dell’estate diventa cruciale la gestione dei rifiuti sul lungomare. Come verrà organizzata la raccolta in vista del considerevole aumento della popolazione per la stagione balneare? Abbiamo recentemente concordato una piccola variazione nel calendario del Porta a Porta, spostando la raccolta della plastica dal giovedì al lunedì. Si tratta di un cambiamento volto ad ottimizzare il ritiro dei rifiuti soprattutto in previsione dell'aumento della popolazione che si verifica in estate. Sta alla ditta il doversi organizzare con mezzi e personale sufficienti a fronteggiare l'aumento della popolazione. Noi continueremo ad effettuare azioni di controllo, affinché alla cittadinanza venga offerto un servizio efficiente e di qualità. Ogni estate, ma anche in tutti i week end di bel tempo, Torvaianica si ritrova sommersa dai rifiuti, un po' per inciviltà delle persone ma anche per la mancanza di punti di raccolta sufficienti: i cestini sono pochi per la quantità di persone che nei week end e in tutto il periodo estivo affolla i marciapiedi. Cosa si può fare per combattere chi sporca e nel contempo per consentire ai turisti e ai cittadini il corretto smaltimento dei rifiuti? Nel nuovo capitolato d'appalto è prevista anche l'installazione di nuovi cestini stradali per la raccolta (ovviamente differenziata) dei rifiuti che possono essere prodotti normalmente in strada, sia a Torvaianica che negli altri quartieri di Pomezia. Luca Mugnaioli


PubblicitĂ Elettorale - Mandatario: Luca Di Fiori


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CRONACA

Il Corriere della Città

Maggio 2014

La Cenerentola del litorale laziale Ardea, nono comune della provincia di Roma con i suoi 50.000 abitanti, è ben ultimo nella classifica per reddito pro capite tra i comuni del litorale laziale; più basse della media anche le risorse comunali; carente nei servizi per i cittadini, carente in opere di urbanizzazione è tra i comuni meno vivibili del Lazio

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olo quest'anno oltre 2 milioni di Euro di minori entrate erariali, per difetto di pianificazione, hanno ulteriormente sottratto risorse ai servizi per i cittadini; come la mancata entrata di quasi 7 milioni di Euro destinati alle immobilizzazioni ha praticamente azzerato ogni intervento previsto in nuove opere pubbliche. La capacità di attrarre finanziamenti dalla regione è assai scarsa come pure sono tra i più bassi i parametri che la stessa regione Lazio considera nel distribuirli. Quasi la metà rispetto a Pomezia e meno dei 2/3 rispetto ad Anzio e Nettuno. Notizia di questi giorni poi, ben 27 milioni di Euro di finanziamenti regionali per il rilancio turistico del litorale ed Ardea nemmeno figura nella lista dei beneficiari. Anche per quanto riguarda le risorse da destinare alla raccolta dei rifiuti le cose non vanno affatto meglio. Ardea è ancora in coda agli altri per quanto riguarda i contributi regionali e questa volta in modo incomprensibile. La regione premia la virtuosità dei comuni e la loro capacità nel differenziare i rifiuti, ma pur essendo l'unico tra i 4 ad aver avviato una raccolta Porta a porta spinta ed ottenuto risultati migliori, il suo coefficiente resta il più basso tra i comuni del litorale sud. È pur vero che, data la tipologia di raccolta ci si aspetterebbe di trovare Ardea per lo meno menzionata tra i comuni virtuosi del centro Italia, e invece è solo il comune di Cave (unico del Lazio tra quelli con più di 10.000 abitanti) a potersi fregiare del primato con il 66%RD. Ben lontana Ardea nonostante l'avviamento delle nuova tipologia di raccolta sia iniziato nel 2010 con la stipula del nuovo appalto che ha visto vincitrice la società l'Igiene Urbana srl. Ormai obbligata dal crescente costo per lo smaltimento in discarica e dagli incentivi,

anche se non ancora fruibili per il mancato raggiungimento degli obiettivi necessari a causa della mala gestione e della scarsa collaborazione dei cittadini, l'amministrazione di Ardea spende quasi un terzo delle entrate erariali per svolgere il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Occorre precisare che il servizio è ormai a totale carico dei cittadini che attraverso la “tari”, componente della “trise”, ne pagano interamente i costi. Il compito del comune si limita dunque alla mera gestione del servizio i cui costi complessivi ammontano a circa 7,5 milioni di Euro. Per quanto premesso sarebbe dunque legittimo aspettarsi, se non proprio il riconoscimento di un primato, quanto meno il piacere di vivere un ambiente cittadino pulito e confortevole. Ma così non è.

Non in tutti i quartieri il servizio funziona puntualmente ed in alcune località addirittura non viene effettuata la raccolta spinta porta a porta, ma un conferimento a cassonetto stradale di dimensioni ridotte, con tutte le criticità che questo metodo ha sempre evidenziato. Occorre ad onor del vero riconoscere che esistono oggettive difficoltà di gestione nel nostro territorio perché Ardea subisce, nel corso dell'anno, una incredibile variazione del quantitativo di rifiuti raccolti. Questo è un territorio ad altissima penetrazione turistica e, oltre a confermarlo i dati degli operatori del settore e le forze dell'ordine, la stessa raccolta dei rifiuti ne è testimone. Nel mese di Agosto si raccoglie oltre il doppio della spazzatura del mese di gennaio. Diventa difficile in questo modo gestire le risorse ed ottimizzarle a meno di non prevederne in esubero nei mesi invernali per poi trovarsele disponibili nel periodo estivo. Un altro fattore non trascurabile complica ulteriormente le cose. Molti dei cittadini non residenti e i turisti nel periodo estivo, occupano le abitazioni durante il fine settimana. I rifiuti prodotti nelle due giornate dovrebbero essere conferiti nei quattro giorni successivi, ossia nell'ordine: frazione umida, non riciclabile, plastica, carta. Per chi la domenica sera deve tornare in città tutto questo è impossibile. La società che esegue la raccolta ha necessariamente dovuto prevedere dei punti di raccolta a cassonetto. Ma le cose ancora non funzionano degnamente. Dal gennaio 2010, anno in cui inizio il nuovo rapporto con l'Igiene Urbana, ci son voluti quasi tre anni perché l'amministrazione si rendesse conto che il contratto, bilateralmente tra


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le parti, non era rispettato. Fin dal primo giorno, rispettando la propria offerta migliorativa che gli aveva consentito di vincere la gara, la società avrebbe dovuto effettuare il servizio di raccolta porta a porta in tutto il territorio comunale ad eccezione del solo litorale e delle case sparse a nord del comune. Per ragioni ancora incomprensibili, invece, i cassonetti rimasero sul territorio e neppure furono rinnovati con dei nuovi, ed il porta a porta iniziò in modo confuso ed incontrollato in poche zone. Nonostante i solleciti per ottenere pagamenti extra il canone riconosciuto, il comune per tre anni ha letteralmente “dormito” sul problema con il risultato di ottenere in breve una città sporca all'inverosimile, cittadini infuriati e ditta che non pagava i dipendenti. C'è voluto che un nuovo dirigente comunale subentrasse nella carica di chi lo aveva proceduto per mettere luce e chiarezza al contratto. Ad Agosto del 2013 l'amministrazione comunale chiude ogni contenzioso con l'azienda e parte dal mese di ottobre 2013 finalmente un servizio per l'intero territorio comunale, senza eccezione alcuna. Altri 700.000 Euro/anno si vanno a sommare ai 3.300.000 che costituivano il precedente canone. Ci si sarebbe aspettato finalmente il risultato sperato ed invece la città continua inesorabil-

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mente ad essere sporca. Fondamentalmente sono due i problemi che ancora non trovano soluzione: le zone a mare, e la pulizia delle strade. La ditta aveva previsto per il servizio di spazzatura e di lavaggio dei circa 70 Km di strade comunali 12 operatori con l'ausilio di 3 macchine e 4 piccoli furgoni. Alcune delle strade andreb-

15 bero pulite tutti i giorni mentre la stragrande maggioranza delle altre, tre volte alla settimana. Da facili calcoli si desume che ogni mezzo dovrebbe compiere 15 km al giorno impegnando una persona sul mezzo, una sul furgoncino ed una o due in strada con la ramazza per raggiungere quei punti che la macchina non può coprire. Ma se il mezzo è uno solo vecchio e malandato e gli operatori solo 2? Il risultato è che in quasi tutte le strade il servizio è effettuato, e male, una sola volta in un anno, e talvolta mai. Se a questo aggiungiamo la scarsità dei punti di raccolta previsti con piccoli cassonetti nelle zone a mare e veri e propri cassonetti in alcuni condomìni che condomìni non sono – come ad esempio il centro regina di Marina di Ardea – la qualità del servizio nel suo complesso è ben lungi dalla sufficienza. Ardea non merita anche questo. Un paese senza risorse, senza attrazioni, senza servizi, dove altissima è la microcriminalità e l'illegalità, dove non ci sono scuole che per un quarto dei ragazzi, dove non esistono piazze, librerie, teatri o semplicemente luoghi di aggregazione, almeno la pulizia ed il decoro urbano che i cittadini stessi si autofinanziano integralmente sono un obbligo. Mario Savarese

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Il Corriere della Città CityWebTv www.ilcorrieredellacitta.com Numero 05 Anno 6 MAGGIO 2014

EDITORE: La Città

via Odessa 41 - 00040 Torvaianica

CityWebTv: Francesca Poddesu, Mattia Bassi, Giulia Presciutti, Alessandro Introcaso

E-MAIL: direttore@ilcorrieredellacitta.it redazione@ilcorrieredellacitta.it redazione@citywebtv.it

PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE: MA&MC

DIRETTORE RESPONSABILE: Maria Corrao

STAMPA:

CHIUSURA REDAZIONALE: 06/05/2014

IN REDAZIONE: Il Corriere della Città: Alessia Ambra Achille, Luca Mugnaioli, Matteo Acitelli, Alfredo Corrao, Claudia Bartolini, Giuseppe Marrone

Arti Grafiche Reg. Trib. di Velletri Settembre 2009 N. Reg. 19/09 del 24 Settembre 2009


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Il Corriere della Città

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Pettirosso, le case della discordia infinita Sembra non trovare soluzione la vicenda che vede coinvolti circa 400 cittadini

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nfuriati, delusi, ma decisi ad andare avanti per difendere i loro diritti di acquirenti regolari. I circa 400 cittadini coinvolti nell’annosa vicenda Pettirosso, dopo gli ultimi contatti con l’Amministrazione comunale pometina, hanno deciso di utilizzare ogni canale disponibile – dalla stampa ai social network, dal passaparola alle e-mail a catena – per far sapere che, nonostante le promesse ricevute dai vari amministratori nel corso del tempo, il Comune ha deciso di non trovare un accordo bonario che possa risolvere la questione, previa richiesta di cambio destinazione d’uso degli immobili registrati come residence e non come civile abitazione, ma di procedere con cause, in modo unitario. “Il Comune – dichiara uno degli acquirenti – intende attualmente andare avanti con altre 120 cause separate (quindi 120 parcelle ad un unico avvocato a spese di noi contribuenti). riguardo all’esasperata lotta dei proprietari truffati e delle recentissime sentenze giudiziarie che danno ragione ai compratori (al

momento solo una importante finanziaria immobiliare di Milano, l’Affidavit) condannando non solo il Comune a cedere le proprietà, ma anche a pagare le spese legali a danno del patrimonio comunale. Tra i beni non più a disposizione del Comune, oltre ai nostri appartamenti, c’è anche l’area appena ristrutturata a giardino pubblico e lo scheletro che diventerà la nuova

scuola materna del mega progetto PLUS Pomezia Cambia”. Viene poi allegata copia della sentenza a favore della società Affidavit, nella quale il Comune viene condannato già dal Tribunale di Velletri, in quanto “Il Collegio giudicante ha concluso il rigetto del reclamo, a causa della mancata trascrizione della delibera comunale di decadenza”, per poi veder confermata la decisone dal TAR del Lazio, con motivazioni depositate il 26 marzo 2013. Un precedente che, se ripreso dagli acquirenti delle due palazzine ex Pettirosso, dovrebbe dare vita facile, in sede di giudizio, agli stessi. Ciò potrebbe quindi portare ad una nuova condanna per il Comune, che andrebbe a pagare le parcelle dell’avvocato incaricato di seguire la vicenda e le spese legali imposte dal Tribunale. Abbiamo chiesto una risposta ufficiale agli amministratori, ma questa verrà fornita nel corso di un’assemblea pubblica che si svolgerà il 15 Maggio presso l’aula magna del Campus Selva dei Pini. Giuseppe Marrone

La protesta dei “cittadini truffati” Riportiamo integralmente il documento stilato dagli acquirenti degli immobili, disponibile anche sui social network “Sono uno dei circa 400 cittadini coinvolti in una truffa da parte del Comune di Pomezia riguardo l’acquisto, effettuato con regolari rogiti e a prezzo di mercato, di immobili nella zona 167. Una convenzione tra il Comune di Pomezia e la società immobiliare Pettirosso prevedeva, in cambio della concessione del diritto di superficie per 99 anni, la costruzione di edifici ad uso commerciale e la realizzazione di infrastrutture (legge 167/62). Tra il 1992 e il 1996 la Pettirosso 81 srl costruisce due palazzine ed un locale ad uso commerciale. A partire da ottobre 1996 i primi residence sono ultimati. Quindi il costruttore e gli acquirenti iniziano a stipulare i regolari rogiti dei locali, ad uso residence, venduti come appartamenti a privati. Le amministrazioni dell’epoca erano a conoscenza di tale “cambio di destinazione” tanto che non hanno impedito le vendite, anzi hanno concesso le residenze, riscuotendo l’ICI e le altre tasse previste. Alla fine del 1999, a 3 anni dai rogiti e dopo 7 anni dall’inizio dei lavori (periodo in cui i funzionari comunali “si presuppone” dovessero vigilare), il Comune si accorge che una strada ed una sala convegni previste nella convenzione sono state effettuate solo parzialmente dal costruttore, oppure neanche iniziate. Nel dicem-

bre del 1999 (3 anni dopo i rogiti) il comune rescinde la convenzione rientrando di fatto in possesso dei terreni concessi e delle opere sopra di essi realizzati (quindi anche le palazzine con gli appartamenti già venduti anni prima con regolari atti notarili e mutui erogati dalle banche). La convenzione prevedeva delle garanzie da

parte della pettirosso 81, avendo depositato in Comune delle fidejussioni (che fine abbiano fatto non si sa). Nel2005il Comune di Pomezia cita in giudizio singolarmente noi cittadini, inquantorivuolegliappartamentied un congruo risarcimento. si tratta di 120 famiglie, 120 appartamenti da 49 e 35 metri quadri ciascuno.


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Maggio 2014 Per quali motivi parliamo di truffa: 1) L’amministrazione comunale ha permesso la concessione dei mutui da parte delle banche: siamo venuti in possesso di 2 lettere, protocollate al Comune di Pomezia, firmate da dirigenti comunali; nella prima si dice che c’erano problemi nel rispetto della convenzione in questione, mentre nella seconda, pochi giorni dopo, vi è un assenso da parte del Comune alle stipule. Quest’ultima appare tra le più gravi responsabilità del Comune. Un documento che dimostra in modo palese come il Comune abbia addirittura “autorizzato” la stipula degli atti di compravendita attraverso una propria missiva indirizzata all’Istituto San Paolo di Torino, che chiedeva lumi sulla operatività della convenzione e sugli esatti adempimenti del costruttore, in cui l’ente pubblico rispondeva in modo fin troppo chiaro circa l’inesistenza di problematiche di qualsiasi genere, addirittura “certificando” la regolarità della convenzione in merito “al corrispettivo per la concessione” e aggiungeva che “non sono intervenute cause di decadenza della concessione del diritto di superficie” . La lettera è datata 9 luglio 1997, ossia in epoca in cui le problematiche erano emerse da tempo, ed è sottoscritta dal dirigente della ripartizione tecnica lavori pubblici del Comune di Pomezia ! 2) Per condurre questa trattativa e cercare di arrivare ad una proposta transattiva, il sindaco della precedente amministrazione ha delegato un consigliere comunale, che ai tempi in cui si stava materializzando la truffa ai nostri danni(dal ’93) era assessore all’urbanistica. Conflitto d’interessi? 3) In tutti questi anni, nessuno del Comune ha mai pensato al cambio di destinazione d’uso, arrivando a proporci una transazione a cifre considerevoli per dei locali ad uso ufficio (ci vuole coraggio!!). 4) Mancata contestazione del Comune circa la richiesta del certificato di abitabilità. La pratica per il rilascio di tale licenza fu presentata in data 9 settembre 1996 al Comune di Pomezia da parte della società costruttrice. Secondo quanto stabilito dall’articolo 6 della convenzione, il concessionario avrebbe potuto provvedere al trasferimento degli immobili trascorsi 120 giorni dalla richiesta del certificato in carenza di osservazioni da parte dell’ente pubblico. 5) In una proposta di deliberazione del consiglio comunale n.88 del 26/7/1999 si legge testualmente che il consiglio comunale “impegna il sindaco di accertare in brevissimo tempo la

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possibilità di una composizione della controversia verificando la volontà della società Pettirosso ad effettuare il versamento a saldo delle somme ancora dovute per gli oneri concessori e a rilasciare la polizza bancaria fideiussoria per un valore pari alle opere di urbanizzazione non ancora realizzate e delle opere da completare e da consegnare al Comune di Pomezia”. Invece il Comune ha consegnato le aree concesse in diritto di superficie al costruttore senza preventiva presentazione da parte di quest’ultimo di polizze fideiussorie sufficienti a garanzia degli adempimenti presi in convenzione, con violazione specifica da parte del comune dell’art. 4 della convenzione. Ovviamente questa vicenda ci ha creato enormi problemi: non potevamo, ed ancora non possiamo, vendere o affittare gli immobili; abbiamo dovuto incaricare periti ed avvocati e sostenere spese non indifferenti, al fine di arrivare ad una costosissima soluzione per noi. La risoluzione della vicenda faceva parte integrante del programma delle precedenti amministrazioni, ma nel concreto nulla è stato fatto. Il Comune, oltre a rientrare in possesso di unità immobiliari non vendute, si è ripreso metà lotto in convenzione (compreso lo “scheletro” di un edificio non ultimato). Inoltre, non si capisce bene la sorte di un edificio commerciale “ex ufficio delle entrate” e, se si arriverà ad un accordo (al momento quasi impossibile), riceverà una sostanziale quantità di denaro da parte delle assicurazioni del notaio.

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Nonostante ciò, pretende forti somme di denaro da parte di noi truffati, al fine di sanare la situazione. Se non si arriverà ad un’intesa, il giudice nominerà i CTU: il Comune e quindi tutti i cittadini di Pomezia dovranno anticipare qualche centinaio di migliaia di euro. A giugno 2014 il giudice comincerà ad emettere le prime sentenze (più di 90 cause separate in corso). Se l’esito dovesse essere favorevole al Comune, le famiglie coinvolte si vedrebbero scippate da un ente pubblico di un bene primario acquistato con tanti sacrifici e in buona fede con tanto di atto notarile; in caso contrario, il Comune si troverebbe a sostenere enormi spese, che andrebbero a gravare sul bilancio comunale (e comunque sui cittadini). Notizie degli ultimi giorni: vi è stata una sentenza in cui una società ha vinto una causa che coinvolgeva il “fallimento Pettirosso”, il Comune di Pomezia ed altre banche. Il Comune di Pomezia avrebbe perso la causa per la mancata trascrizione della decadenza della convenzione (la stessa menzionata tra le gravi colpe del Comune di Pomezia nella nostra vicenda). Praticamente si tratta dell’edificio A3 (ex ufficio delle entrate, in via De Gasperi, tra le nostre 2 palazzine coinvolte). Non solo, ma ci hanno dichiarato che hanno vinto anche la causa relativa allo “scheletro”, ai negozi degli edifici a1 e a2 e – udite udite – anche il parco antistante lo “scheletro” dove il comune a maggio inaugurerà il parco giochi per i bambini è di proprietà della società Affidavit”. Alfredo Corrao


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Il Corriere della Città

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L’ascensore si farà Il tribunale dà ragione a Iolanda Gardin, l’anziana disabile che per 4 anni ha dovuto lasciare la sua casa al terzo piano

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olanda Gardin potrà tornare nella sua casa. Si è conclusa la vicenda dell’anziana disabile che aveva dovuto lasciare il suo appartamento di proprietà e prenderne uno in affitto in quanto nella palazzina nella quale viveva non c’era l’ascensore e, a causa di incomprensioni con il resto del condominio, non era stato possibile costruirne uno per disabili a proprie spese. La vicenda era degenerata al punto di arrivare ad una causa legale, che si è conclusa il 7 Aprile, dopo quattro anni di battaglia. Nel 2005 la donna, a causa di un aneurisma celebrale, resta emiplegica e, nonostante i lunghi ricoveri e numerosi tentativi di recupero, è costretta alla sedia a rotelle. Ma la sua abitazione pometina è al terzo piano di una palazzina senza ascensore e, per poter effettuare le visite di controllo, ma anche per poter semplicemente uscire di casa a prendere un po’ d’aria o per andare a messa, i familiari sono costretti a prenderla in braccio per scendere e salire le scale. Nel 2009 viene quindi richiesto al condominio di poter realizzare un ascensore che consenta alla donna di scendere al piano terra con la sedia a rotelle. L’autorizzazione viene concessa dall’assemblea condominiale, quindi i familiari

chiedono ed ottengono dal Comune di Pomezia le autorizzazioni necessarie per i lavori, che iniziano il 17 giugno del 2010. Ma dopo appena 24 ore il cantiere viene bloccato da un’ordinanza municipale. Un mese dopo l’ordinanza viene re-

vocata dal Comune, e poi annullata dal Tar ad ottobre dello stesso anno. Ma i lavori di costruzione dell’ascensore non ripartono a causa – spiegano i familiari di Iolanda Gardin – “di ostacoli da parte di alcuni condomini, nonostante le spese fossero a carico nostro”. Con il passare delle settimane la vicenda, invece di trovare una soluzione bonaria, si inasprisce, fino al ricorso ai giudici del Tribunale di Velletri da parte della signora Gardin. Ed ora la sentenza che riconosce alla donna il diritto di avere un ascensore che le consenta di entrare ed uscire dalla sua casa senza dover essere presa in braccio per le rampe di scale. “Sono veramente felice di come si sia conclusa la vicenda – ha commentato Francesca Bassani, figlia della signora Gardin - non tanto per la vittoria legale, dal momento che avremmo preferito non dover ricorrere ad una causa ma trovare una soluzione pacifica, quanto perché finalmente di mia madre, dopo 4 anni, potrà tornare a casa sua, come ha sempre desiderato, e costruirsi l'ascensore come progettato 5 anni fa. Aver dovuto lasciare la propria abitazione a causa di un

diritto garantito ma non concesso è stato davvero difficile da sopportare. Ora siamo ora tutti molto soddisfatti di tornare a casa nostra, ma la mamma più di tutti: anche se negli anni si è aggravata, è comunque sempre vigile, presente, volitiva e combattiva come nessun altro di mia conoscenza e questa notizia l’ha fatta reagire in maniera positiva. Poter tornare nella casa dove ha vissuto i momenti migliori e peggiori della sua vita sicuramente le restituirà la gioia di vivere che non ha mai perso nonostante le sofferenze vissute. Devo aggiungere che questa vittoria è anche il simbolo di una giustizia che a mio avviso ritenevo non esistesse: ora mi sono ricreduta, è stata conquistata con la pazienza e la consapevolezza della legittimità della vita e quindi ci ha premiato, come doveva essere. Poter uscire di casa per una persona disabile significa sentirsi liberi: liberi dalla prigione della disabilità che, pur essendo una condizione irreversibile, deve essere quanto più possibile essere resa sopportabile, cercando di offrire una qualità di vita all'altezza delle aspettative di queste persone svantaggiate, garantendo la condizione sanitaria, sociale, turistica, religiosa che tutti i normodotati vivono. Nella nostra casa senza ascensore questo non era più possibile, le

difficoltà erano talmente tante da non poter più garantire a mia madre una vita degna di chiamarsi tale. Solo per questo motivo era stato pensato di installare quell’ascensore che ora possiamo costruirle. Ringrazio le migliaia di persone che ci hanno supportato e hanno sposato la nostra causa in silenzio, incredule dell'accaduto: non le dimenticheremo mai”. Matteo Acitelli


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Via gli abusivi da “le Torri” Il sindaco di Ardea ordina l’inacessibilità del complesso immobiliare, azione propedeutica allo sgombero definitivo

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n passo avanti verso la legalità, un passo avanti verso tutti quei cittadini stanchi del degrado e della criminalità diffusa causata dagli occupanti abusivi del complesso residenziale “Le Torri”, alla Nuova California. Il sindaco di Ardea Luca Di Fiori il 5 Maggio ha infatti firmato l’ordinanza, come da mozione presentata e votata in consiglio comunale all’unanimità dell’assemblea sulla questione delle Torri, che - come ha scritto il sindaco nel documento – devono diventare a breve “inaccessibili” a chi le occupa abusivamente. L’obiettivo è quello di prevenire ed eliminare gravi pericoli e comportamenti che minacciano l’incolumità pubblica e privata, la sicurezza urbana, l’igiene e che offendono la pubblica decenza e ledono i diritti di libertà, dignità e integrità della persona. Nell’atto – inviato anche al prefetto di Roma e al giudice dell’esecuzione, Sandra Cassoni – si ordina alla società Ville Amalfitane e al custode giudiziario del complesso, l’avvocato Giuseppe Aprile, di procedere – entro 20 giorni dalla notifica dell’ordinanza, e quindi entro il 25 maggio – all’adozione di tutti i provvedimenti necessari, radicali e risolutivi che possano rendere non più occupabili gli alloggi del complesso immobiliare (tenendo conto che le precedenti attività di solo sbarramento dei varchi di ingresso non hanno prodotto apprezzabili e definitivi risultati). Lo scopo è eliminare le gravi condizioni di persistente pericolo per la pubblica incolumità e per la sicurezza urbana e per la definitiva eliminazione delle insostenibili condizioni igienico-sanitarie ed ambientali del complesso e dell’intero quartiere. Ora, in dieci giorni dalla notifica dell’ordinanza, si dovrà ricevere in Comune il cronoprogramma degli interventi da realizzare. Se non ci sarà questo, l’amministrazione procederà alla denuncia degli interessati all’autorità giudiziaria secondo quanto previsto dall’articolo 650 del codice penale (sull’inosservanza dei provvedimenti dell’autorità). Inoltre,

superato il termine dei 30 giorni – fatta salva l’azione penale – il Comune provvederà d’ufficio alle operazioni di inaccessibilità con spese a carico degli obbligati. Le 38 unità immobiliari (delle 44 di cui si compone complessivamente il complesso), sono sottoposte a procedura di esecuzione forzata immobiliare al Tribunale di Velletri e sono state occupate abusivamente in uno stato di totale degrado ed incuria tale da costituire un grave pericolo per la pubblica e privata incolumità e per la sicurezza urbana. “Siamo riusciti a raggiungere questo obiettivo con un lavoro che ha tenuto costantemente impegnati gli uffici dell’ente per diversi mesi – ha dichiarato il Primo Cittadino - Abbiamo realizzato un tavolo di lavoro operativo tra noi, la Banca, il custode giudiziario, il giudice dell’esecuzione immobiliare, le forze dell’ordine e le altre istituzioni coinvolte. Lo scorso 31 gennaio abbiamo fatto un sopralluogo con il quale abbiamo riscontrato il permanere e l’aggravarsi di criticità che hanno costituito per lungo tempo un allarme igienico-sanitario, un degrado socio-economico degli occupanti, un pericolo per l’ordine pubblico e la sicurezza urbana e un motivo di forte disagio circa la percezione della sicurezza di tutto il quartiere Nuova California e di Tor San Lorenzo. Abbiamo ottenuto tutte le relazioni da parte del commissariato di polizia di Stato, della polizia locale, della compagnia di Anzio, della Asl Roma H, che ci hanno permesso di emettere, finalmente, quell’ordinanza che i cittadini ci richiedevano. Siamo davanti a un passo importante per la città, visto che quello delle Torri è un vero allarme sociale da risolvere. Abbiamo dato al debitore e al custode giudiziario tempi certi perché vogliamo arrivare entro giugno alla soluzione completa del problema delle Torri”. In tutto questo, parte attiva sono stati anche i cittadini. “Il confronto continuo con il comitato di quartiere e con le associazioni del territorio – ha commentato Di Fiori - ha permesso un pressing costante che ha

aiutato l’amministrazione comunale ad affrontare il problema con la giusta priorità. Abbiamo atteso i giusti tempi per permettere di ottenere tutte le relazioni necessarie. Viene smentito in questo modo – con un atto che riteniamo inattaccabile proprio perché studiato con un gruppo di lavoro – chi diceva che era possibile tutto e subito. Probabilmente chi ci accusava non sapeva minimamente da dove iniziare e sperava, con un po’ di fumo agli occhi, di gettare fango e discredito nei confronti dell’amministrazione. Ringrazio invece chi ha voluto usare, diplomaticamente, il luogo del consiglio comunale per affrontare il tema e ascoltare la posizione chiara e trasparente del Comune. La nostra azione non può ritenersi conclusa fin quando non avremmo sgombrato l’intero territorio da questo tipo di situazione e da altre, il monitoraggio che costantemente fa l’amministrazione insieme alle forze di pubblica sicurezza ci evidenzia che esistono anche altre aree che necessitano di intervento, come nei casi delle Salzare alte e basse e della Banditella di sotto. Stiamo lavorando con estrema solerzia per debellare e risolvere definitivamente queste ulteriori emergenze sociali”. “Speriamo che questi dieci anni di lotte siano finalmente premiati – ha commentato soddisfatto Piero D’Angeli, presidente del Comitato di Quartiere Nuova California – Il problema dell’illegalità alle Torri era e resta il nostro primo obiettivo per riqualificare il nostro quartiere. Credo siano doverosi alcuni ringraziamenti: alle Rete delle Associazioni con cui abbiamo organizzato la fiaccolata contro la criminalità, per averci affiancato e aiutato in questo faticoso cammino, alle forze politiche di opposizione e ai pochi consiglieri di maggioranza che ci hanno supportato e che hanno permesso che potesse accadere tutto questo, e a tutte le persone che continuano a credere in noi”. Alessia Ambra Achille


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Il Corriere della Città Maggio 2014

Lavori... in quale corso? Da oltre due anni i “resti” di lavori effettuati nel parcheggio di via Zara sono diventati simbolo di degrado e pericolo

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avori in corso da due anni, senza operai, ma con tanto degrado… E’ quanto segnala un cittadino di Torvaianica in merito ad un cantiere aperto e mai chiuso all’interno del parcheggio auto di via Zara. “Ho scritto al sindaco, agli assessori, all’ufficio ambiente – ha spiegato Vincenzo Votino – ma, oltre a ricevere una mail di cortesia che confermava la ricezione della mia missiva, non ho avuto alcuna risposta nei fatti”. Ed i fatti sono questi, come spiega lo stesso Votino: “la presenza di un palese simbolo di degrado ambientale che, sia pur sotto gli occhi di tutti, continua a rimanere stabile sul luogo, senza che alcuno provveda alla sua rimozione”. “Più precisamente, mi riferisco alla “penisola recintata con rete metallica, palesemente arrugginita e fatiscente, con al centro una struttura in lamiera”, verosimilmente utilizzata, a suo tempo, quale ricovero di mezzi e/o materiale edilizio per lavori comunali o provinciali. Questa struttura è presente da oltre due anni all’interno del parcheggio pubblico di Torvaianica adiacente Piazza Kennedy, dove il martedì si svolge, tra l’altro, il mercato rionale. La medesima strut-

tura, la cui “recinzione di ferro arrugginito” non è stata mai posta in sicurezza, è comunque formalmente inutilizzata da circa due anni per le attività di istituto mentre, nei giorni di mercato, è sistematicamente adoperata da alcuni avven-

tori del mercato stesso quale “bagno pubblico” o “discarica pubblica” per deposito di bottiglie di birra e di vino, naturalmente rotte”. Sporcizia e cattivo odore sono ormai fissi intorno alla struttura. “Tuttavia – prosegue Votino - è da precisare anche che “l’uso del martedì” di tale spazio è nullo rispetto all’uso che se ne è fatto durante il periodo estivo dei due anni appena trascorsi: d’estate, oltre ad essere stata utilizzata quale luogo di bisboccia e di bagno pubblico di cui sopra, l’area è stata sistematica discarica di ogni nefandezza, è stato territorio permanentemente infestato da roditori ed è anche stata meta costante di uso e di ricovero per persone meno abbienti che ne avevano fatta, giocoforza, propria dimora”. Ma il problema assume anche un altro aspetto, legato alla sicurezza. “E’ infatti da porre in evidenza anche il fatto che tale struttura era ed è diventata assolutamente pericolosa per persone e cose: il 17 aprile, in occasione di una giornata particolarmente ventosa, dalla predetta “baracca” si sono staccati alcuni fogli di lamiera e sono volati via per l’area circostante, con vero-

simile rischio di produrre danni materiali a cose o, addirittura, mettere in pericolo l’incolumità dei cittadini che risiedono a circa 10 metri di distanza o a persone che, malauguratamente, potevano transitare in quegli attimi fatali. Io ho immediatamente telefonato ai vigili urbani di Torvaianica, segnalando il fatto accaduto e la pericolosità che tale stato di cose poteva eventualmente ancora arrecare. Il pronto intervento degli addetti ai lavori ha effettivamente evitato ulteriori complicazioni e le “lamiere volate” sono state almeno messe in condizioni di sicurezza, ma non rimosse. E’ quindi da rimarcare che il problema comunque rimane”. La preoccupazione del cittadino, ma anche degli altri abitanti della zona, è che – con l’avvicinarsi dell’estate – la situazione possa peggiorare. “Si avvicina un’altra estate e la situazione descritta, se non si interverrà in tempi brevi, si riproporrà esattamente come prima – conclude Vincenzo Votino - Oltre a tutto ciò, non è nemmeno da sottovalutare anche l’impatto ambientale che si presenta agli occhi di turisti e di villeggianti che si apprestano ad avvalersi del parcheggio comunale per usufruire delle nostre spiagge. Al di là della evidente brutta e persistente immagine di degrado, è

bene non sottovalutare neanche il fatto che in estate, tale stato di abbandono e di incuria potrebbe arrecare, non volendo, anche eventuali pericoli di salute alla cittadinanza. Chiedo quindi all’Amministrazione comunale che tale struttura fatiscente venga rimossa al più presto”.


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SEGNALAZIONI

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Gentile direttore, vorrei segnalare lo stato di degrado che si può osservare attorno alla cabina elettrica di Piazzale Kennedy, a Torvaianica. È così da tempo immemorabile, nonostante sia stato comunicato più volte agli uffici preposti. Sporcizia, roditori, ruggine, per non parlare di altro… V.E.

Caro direttore, sono una cittadina che vive a Marina di Ardea, zona per la quale ho diverse volte segnalato agli organi competenti lo stato di degrado e abbandono. Questa volta vorrei porre l’attenzione sui lavori che il Comune effettua per liberare i marciapiedi dalla sabbia. La sabbia viene accumulata in ogni slargo possibile e non eliminata; inoltre il passaggio a mare n. 15 è stato completamente coperto: vi hanno riversato la sabbia tolta dal marciapiede. Di conseguenza, le scale per scendere in spiaggia sono inagibili in quanto non si vedono nemmeno più. Mi chiedo: perché spendere soldi male e inutilmente? In questo modo, la sabbia tornerà al più presto sui marciapiedi, obbligando un nuovo intervento. Senza contare il disagio che hanno i cittadini che, soprattutto se disabili o con problemi di deambulazione, non riescono ad accedere alla spiaggia da quel passaggio. Samuela A. Gentile lettrice, abbiamo girato la sua segnalazione ai competenti uffici comunali, sollecitando più volte una risposta che al momento di andare in stampa non era ancora pervenuta. Verificheremo comunque nei prossimi giorni, insistendo affinché il problema venga risolto. Gentile redazione, anche se l'argomento è già stato trattato diverse volte, vorrei segnalare che la pista ciclabile di Nuova Lavinium è nuovamente in condizioni pietose che mettono in pericolo chi la percorre. Non voglio dilungarmi in parole, penso che le immagini siano sufficienti a far capire che, se anche sono stati fatti lavori di ripristino, questi sono stati effettuati malissimo. A chi spetta controllare, visto che a pagare sono i cittadini? A.D.

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SEGNALAZIONI

Il Corriere della Città

Maggio 2014

I “nasoni” della discordia: acqua non stop dalle fontanelle Caro direttore, vorrei segnalare che a Pomezia, nei quartieri di Santa Procula e Castagnetta, ci sono due fontanelle pubbliche, del tipo "nasone", come quelle di Roma, sempre in funzione: l'acqua scorre sempre, giorno e notte. Si parla tanto di risparmio di questo bene prezioso: non è possibile fare qualcosa per limitare questo spreco? Al Comune utilizzano le brocche per rispetto dell'ecologia, poi si permetto lo spreco dell'acqua?

Gentile lettore, abbiamo girato la sua richiesta all'Amministrazione comunale. Per quanto riguarda i "nasoni" di Roma le posso dire che tutta l'acqua che esce da quelle fontane non viene persa o sprecata perché la maggior parte viene convogliata in grandi serbatoi per essere utilizzata per innaffiare i giardini e i parchi. Sull'utilizzo di queste due specifiche fontane sul territorio pometino pubblichiamo la risposta fornita dall'Ufficio Lavori Pubblici) e la risposta del Comune, che è questa: "Ci sono state molte segnalazioni sulle fontanelle recentemente installate da EDISON, mi riferisco a quelle in Via di Torvajanica alta, Via di Castagnetta (pressi scuola elementare) e Via Spett. redazione, questo è il marciapiede di viale Spagna, proprio al centro di Torvaianica. Solo qualche giorno fa sono stati fatti alcuni lavori di riparazione, ma – passate poche ore – il risultato non è per nulla confortante, visto che nello stesso punto si è creata una buca forse più profonda della precedente. Mi chiedo: visto che si tratta di una passeggiata pubblica, chi ha pagato questi eccelsi lavori? E chi pagherà per quelli che adesso sono necessari per eliminare il palese pericolo? S.I.

di S.Procula. Abbiamo posto il quesito alla Edison (Unità Operativa di Pomezia Presidio Attività Acqua) è la risposta è stata che la funzione delle fontanelle è quella di: 1) rendere più pulite e fluide le condutture dell’acqua. Il flusso idrico continuo garantito dalle fontanelle produrrebbe vantaggi dal punto di vista igienico evitando la stagnazione delle acque nelle condotte durante la notte, quando i consumi si riducono con possibilità di formazione di colonie batteriche (per esempio in estate, quando le temperature esterne sono più alte) ovvero di aumento della concentrazione di disinfettante residuo (il cloro, in particolare in inverno, quando l’attività batterica diminuisce per vie delle temperature esterne più basse). 2) garantire la presenza nelle fognature di uno

scorrimento continuo di acqua, impedendo, soprattutto nella stagione estiva, il formarsi di odori molesti nelle fognature stesse. 3) costituire punti di prelievo a disposizione dell’organismo di vigilanza pubblico preposto al controllo della qualità delle acque distribuite nelle reti cittadine di Pomezia, ovvero il Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione della ASL RMH che effettua sulle acque suddette i controlli previsti da D.L.vo 31/2001. Non tutte le fontanelle pubbliche presenti sul territorio comunale sono a flusso continuo, ovvero lo sono quelle poste in corrispondenza di tratti terminali della rete idrica dove il problema del ristagno d’acqua per bassi consumi è più marcato, come pure quelle nei pressi di istituti scolastici che fanno uso dell’acqua nelle mense, al fine di garantire la massima igienicità possibile dell’acqua erogata dentro i plessi scolastici serviti. Come Edison DG SpA si stanno attivando per ridurre ulteriormente il flusso uscente dalle fontanelle a getto continuo mediante inserimento di riduttori di flusso. Con un eventuale riutilizzo delle acque depurate a scopo irriguo, anche questo piccolo quantitativo di acqua che viene oggi disperso dalle fontanelle a flusso continuo, visto che le fontanelle scaricano nelle fogne, potrebbe essere recuperato e riutilizzato. Per quanto riguarda infine la riduzione dei consumi di acqua, Edison DG SpA ha provveduto ad effettuare interventi anche di maggiore onere da un punto di vista economico in passato, vedi l’inserimento di valvole riduttrici delle pressioni di rete e il monitoraggio continuo delle pressioni di rete".


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Maggio 2014

CRONACA

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Gabriele, “piccolo” genio di matematica È un alunno della scuola elementare Enea di Torvaianica il 1° classificato del Lazio al concorso internazionale “Kangourou della matematica”

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a solo 10 anni, ma le idee già molto chiare sul suo futuro: diventerà ingegnere. E le premesse per ottenere ottimi risultati ci sono tutte, visto che Gabriele Caruso è arrivato 6°, tra 6308 partecipanti, alla selezione nazionale del “Kangourou sans frontières della matematica”, categoria écolier (alunni di V classe di Scuola Primaria), concorso internazionale organizzato, per la sezione italiana, in collaborazione con il Dipartimento di Matematica dell'Università degli Studi di Milano. Gabriele, che frequenta l’I.C. Enea di Torvaianica, ha suscitato l’orgoglio non solo della famiglia, ma anche del dirigente scolastico. “Per il primo anno l’I.C. Enea di Torvaianica – hanno fatto sapere dalla scuola di Martin Pescatore - ha partecipato al Kangourou della matematica categoria écolier e ha conseguito risultati eccellenti. Infatti l’alunno Gabriele Caruso ha superato brillantemente la prima selezione classificandosi 6° a livello nazionale, su 6308 partecipanti, confermando ulteriormente la sua dedizione allo studio e la sua curiosità verso ogni forma di sapere”. Gabriele accederà alla finale italiana individuale, che si svolgerà a Rimini, nel parco di Mirabilandia, dall’11 al 13 maggio. “Andrò insieme a mia madre Annamaria Mazzotta e alla mia maestra Rosanna Vacalebre, alle quali dedico questo risultato”, ha dichiarato Gabriele, che ha voluto anche sottolineare di non essere l’unico alunno bravo nella

sua classe. “Anche i miei compagni, pur non qualificandosi, hanno ottenuto dei buoni risultati, a dimostrazione che abbiamo ottimi maestri in tutte le materie, non solo in matematica, che ci hanno insegnato non solo a studiare, ma a capire e ragionare”. Il gioco-concorso Kangourou è il più grande gioco scolastico al mondo. Ogni anno, nel terzo giovedì del mese di marzo, milioni di giovani in tutto il Mondo, riflettono sugli stessi quesiti di matematica, appositamente selezionati dai membri dell’associazione Kangourou Senza Frontiere cui aderiscono 58 nazioni. Nell’edizione 2013 è stato superato il tetto dei 7 milioni di partecipanti. In Italia, il gioco-concorso è attivo dal 1999. Nel 2013 vi hanno preso parte oltre 47.000 studenti in rap-

presentanza di oltre 800 istituti scolastici pubblici o privati. “Nella mia categoria – ha spiegato Gabriele dovevamo svolgere 24 problemi di matematica e logica in 75 minuti: io ho preso 92,75 su 96. Questo risultato mi ha fatto ottenere il 6° posto in Italia e primo nel Lazio, e vincere giochi e libri, ovviamente tutti riguardanti la matematica!”. La matematica, così come la chimica e la fisica, sono le passioni di Gabriele, che ha le idee molto chiare sul suo futuro scolastico e lavorativo. “Dopo la scuola media mi iscriverò al liceo scientifico e poi all’università, dove sceglierò una facoltà di ingegneria. Non ho ancora deciso quale, vorrei prima valutare bene le caratteristiche dei vari corsi”. Ma restando all’attualità, il sogno di Gabriele è quello di vincere le finali nazionali del concorso Kangourou sans frontières per poter partecipare alle finali internazionali che si svolgeranno a Parigi il prossimo Agosto. “Sarebbe un sogno portare il nome della mia città ad un concorso così prestigioso e dimostrare che qui abbiamo delle eccellenze di cui magari nessuno si rende conto – ha commentato – Sarebbe la dimostrazione che, avendo buoni insegnanti, si ottengono davvero risultati eccezionali”. Ed è di insegnati così che c’è bisogno, per formare gli adulti di domani. Alessia Ambra Achille

“Equilibri naturali... per nativi digitali” per gli alunni di Ardea Bambini alla scoperta della natura e dell’ambiente

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i svolgerà sabato 31 maggio, per gli studenti dell’ Istituto Comprensivo Ardea 1, l’incontro finale del Progetto “Equilibri Naturali”, scaturito dal percorso formativo “Equilibri naturali … per nativi digitali” della Provincia di Roma, riconosciuto dal MIUR. Si tratta di un progetto innovativo, la cui fase formativa si è conclusa lo scorso 8 aprile, di educazione ambientale e animazione socio-culturale promosso dal Parco Nazionale dei Monti Sibillini, con l’obiettivo prioritario di favorire il benessere dei bambini attraverso lo sviluppo di più occasioni di contatto con gli ambienti naturali al fine di combattere il “deficit di natura”, come è stato definito questo preoccupante fenomeno sociale. Il progetto pilota, realizzato nella Riserva Naturale Regionale di Tor Caldara di Anzio, ha coinvolto nella scuola media Virgilio tre classi

prime e quattro terze, con una prima uscita che ha toccato l’aspetto emotivo-sensoriale dei ragazzi grazie al prezioso supporto del Guardiaparco della Riserva Silverio Feola. Gli appuntamenti successivi hanno riguardato un incontro in classe, tenuto dall’operatore del laboratorio di Educazione Ambientale di Anzio Andrea Ramello e una seconda uscita con un percorso didattico specifico differenziato: Scientifico (Proff. Conte e Di Renzo) – Artistico (Prof. Mango) – Storico (Prof.ssa Sagnotti) – Sportivo: Orienteering in Inglese (Prof.sse Chianura e Vignoli).

La presenza di attività curriculari classiche, svolte in ambiente naturale, ha dimostrato la concreta possibilità di ottenere dalle stesse risultati sorprendenti, proprio come auspicato dalla promotrice del progetto Antonella De Cupis, grata della fiducia accordatale dal Dirigente Scolastico e dagli insegnanti e pronta a continuare nei prossimi anni con nuove proposte “naturali”. I ragazzi hanno partecipato con entusiasmo e hanno dimostrato interesse, tanto da coinvolgere le proprie famiglie nell’incontro finale di sabato 31 maggio durante il quale tutti i partecipanti presenteranno alcune attività ai propri familiari con l’obiettivo di portare Equilibri Naturali anche al di fuori della scuola e farlo diventare uno stile di vita per il tempo libero e non solo. Giuseppe Marrone


Il Corriere della Città

MUSICA 24 Da Pomezia ad Amici: Giada Agasucci è nuovo giovane talento musicale italiano

Maggio 2014

La 18enne pometina raccontata dalla sua migliore amica Alexa Agnese

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iada Agasucci: un nome sconosciuto fino a pochi mesi fa e diventato improvvisamente popolarissimo non solo a Pomezia, ma in tutta Italia grazie alla trasmissione televisiva “Amici”. Un nome, ma soprattutto un volto ed una voce: ed è con la voce che questa 18enne pometina doc sta conquistando sempre più ammiratori, mettendo una seria ipoteca sulla vittoria del talent scout condotto da Maria De Filippi. A parlare di lei Alexa Agnese, sua amica del cuore e compagna di scuola. Quest’anno si sarebbero dovute diplomare insieme e prendere la qualifica di Ragioniere al Monti, ma… “A questo punto non so se Giada riuscirà a dare l’esame: inizialmente i nostri professori la seguivano perché non si pensava che questo sogno sarebbe durato così a lungo”. Il percorso scolastico di Giada inizia all’elementare Trilussa, per poi passare alle medie all’Orazio e poi approdare al Monti. “All’inizio dell’anno scolastico si è chiesta: ma io come ci sono arrivata, al quinto anno? La scuola non è mai stata la sua passione. Quella la riserva tutta al canto. Ha iniziato, per ironia del destino, proprio a scuola, in prima elementare, grazie alla sua maestra che sentendola canticchiare l’ha inserita nel coro e l’ha seguita per tutto il ciclo di studi. Ma la vocazione per lo spettacolo si era manifestata anche prima: già all’asilo curava le coreografie delle recite insieme alle sue inse-

gnanti”. A 14 anni inizia a prendere lezioni di canto per migliorare la tecnica. Fino ai 18 anni ha partecipato a tanti concorsi, ma sempre con in testa una pensiero: Amici. “Doveva solo aspettare di diventare maggiorenne. Poco prima di compiere i 18 anni ha inviato a richiesta di iscrizione, senza però troppe speranze di essere scelta. Già, perché Giada non si aspetta mai molto dalla vita: pur essendo consapevole di essere brava, la sua umiltà la porta a pensare che ci sia qualcun altro migliore che prenderà

il suo posto”. Ed invece eccola approdare anche al serale. Pomezia se ne accorge dalle vetrine di tutti i negozi, che espongono l’immagine di questa ragazza bionda ed i grandi occhi chiari. La reazione dei amici (stavolta quelli reali) e conoscenti è prorompente: tutti a fare il tifo per lei. “Ricevo centinaia di chiamate, anche di persone che non conosco, solo perché sono la sua migliore amica ed assisto alle registrazioni della trasmissione. Tutti mi chiedono come è andata, cosa ha fatto, vogliono sapere tutto di lei”. Ma hai paura che, diventando famosa, Giada possa dimenticarsi di te, di Pomezia e degli altri amici? “Ho pensato a questa cosa diverse volte, ma ho la certezza che questo non succederà: so che la nostra amicizia è più forte di qualsiasi altra cosa. Anche se dovesse allontanarsi da qui, come le auguro, per seguire il successo che merita, so che – appena ne avrà occasione – è qui che tornerà e il legame che ci unisce, ma che la unisce anche a questo territorio, non si spezzerà mai. Lei non è il tipo che si monta la testa e volta le spalle a chi le è stato vicino”. Che futuro ti immagini per lei? “Io ho dichiarato che Giada è la nuova Emma ma non perché le somigli come stile, bensì per il suo percorso artistico: io sono sicura che lei, tra poco tempo, raggiungerà la stessa popolarità, nata solo dal talento e dal suo carisma, senza alcuna conoscenza o raccomandazione”. Che contatti hai con lei, adesso? “Ci possiamo vedere solo durante la trasmissione, e parlare solo quando va in onda la pubblicità. Pochi minuti intensissimi, durante i quali ci raccontiamo un’intera settimana”. Ma chi parla di più? “Io, che le riporto tutto quello che è successo qui. Quello che fa lei lo vediamo in tv, mentre Giada è proprio fuori dal mondo, non sa nulla di cosa accade…”. Ormai manca poco alla fine del programma. “Per me lei è la vincitrice, qualunque cosa accada. Certo, se non dovesse vincere rimarrebbe un po’ di amaro in bocca, ma il risultato che sta ottenendo è davvero eccezionale in ogni caso”. Qual è la promessa che ti ha fatto l’ultima volta che vi siete viste? “Appena esco di qua andiamo a ballare insieme!”. La sua famiglia è in “silenzio stampa” come da regole imposte dal programma. Ma come hanno reagito i genitori e la sorella di Giada alla notizia della sua ammissione ad Amici ed ai risultati che sta ottenendo? “Sono orgogliosissimi, tanto da superare anche l’idea che forse quest’anno Giada non si diplomerà. Sanno che il suo futuro non è quello di ragioniera!”. Il 25 maggio ci saranno le finali e, qualsiasi verdetto ci sarà per Giada, l’avventura ad Amici sarà finita: come verrà accolta qui a Pomezia? “Vorremmo organizzare una grande festa, magari in piazza, se l’Amministrazione comunale ci dà una mano”. Opportunità che l’Amministrazione dovrebbe cogliere al volo, prima che il volo lo prenda Giada… Anche perché questa ragazza ha portato il nome di Pomezia in tutta Italia, una volta ogni tanto per qualcosa di davvero positivo ed unico: la sua meravigliosa voce.


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CINEMA

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The English Teacher A

che ufficialmente è, come impongono i tempi, una “single”, ma il termine che rende brutalmente il senso della sua esistenza è il bruciante “zitella”. Linda ha tutte le passioni ma anche le paure e gli atteggiamenti di chi si trova solo in seguito a quella che a volte è una propria scelta, ma a volte no. Innumerevoli incontri con uomini sbagliati dovrebbero averle fornito degli ottimi anticorpi ma la sua fragilità (accompagnata da una divertente voce fuori campo e da definizioni in sovraimpressione) emerge senza via di scampo quando la sua passione per la letteratura si fonde con la sua missione di insegnante assumendo l'aspetto dell'ex studente Jason. Mezze verità, bugie totali e momenti di abbandono al momento sbagliato si alternano con il ritmo giusto riescono a far godere di questa opera che, pur non essendo un capolavoro, è sicuramente degna di essere vista soprattutto per la bravura della Moore. Alessia Ambra Achille

metà strada tra la commedia e il dramma, “e English teacher” è un film che colpisce e raggiunge il suo obiettivo soprattutto grazie all'attrice principale, Julianne Moore, che interpreta Linda Sinclair, un'insegnante di letteratura inglese al liceo di Kingston in Pennsylvania. Linda è una quarantacinquenne irrimediabilmente single, che riversa tutto il suo amore verso i romanzi, di cui cerca di far apprezzare le qualità ai suoi studenti. La vita fin troppo tranquilla di Linda cambia piega quando uno dei suoi ex allievi, Jason, torna in città dopo aver fallito come drammaturgo. Linda legge il testo e convince il collega insegnante di teatro Carl a metterlo in scena con gli studenti della scuola. Gli ostacoli da superare sono numerosi, primo fra tutti il padre medico di Jason, che lo vorrebbe iscritto a Legge. Ad aggravare le cose ci si mette anche un sentimento difficile da controllare: la gelosia. È a lei che spetta il compito di delineare la complessa personalità della professoressa Sinclair,

Devil’s Knot, fino a prova contraria U

na storia vera, di cronaca nera, avvenuta nel Tennessee vent’anni fa: un giorno come tanti, un posto come tanti. Tre adolescenti come tanti, o forse no. E tre bambini di 8 anni come tanti, che fanno una passeggiata in bici, come tante altre volte. Era il 1993. I tre adolescenti ed i tre bambini si incontrano. Cosa succede veramente? Un altro errore giudiziario forse, l’ennesimo in America. Un caso di omicidio nascosto tra ombre e violenza efferata. Devil’s Knot si ispira a fatti realmente accaduti. A West Memphis tre adolescenti furono condannati per l’uccisione di tre bambini di soli otto anni. Il caso fu raccontato dai media come la conseguenza di un rito satanico, ma sin da subito la sentenza non convinse. L’unica vera prova fu la confessione di uno dei tre giovani presunti assassini di cui in seguito si dimostrò un leggero ritardo mentale. Ad aiutare i ragazzi fu l’ispettore privato Ron Lax, interpretato nel film da Colin Firth, che non convinto delle prove raccolte si impegnò nell’aiutare i loro avvocati per salvarli dalla pena di morte. Dopo venti anni di carcere gli adolescenti sono stati rilasciati. Una storia, questa diretta da Atom Egoyan, che disturba e inquieta. La storia si complica anche per delle altre testimonianze contraddittorie e per una indagine portata avanti in modo approssimativo e che non porterà a nessun risultato certo nonostante l’impegno di Ron Lax, che si prodigherà per evitare che la solita caccia alle streghe produca ulteriori morti e senza raggiungere la verità. Un film contraddittorio anche nei giudizi, che fa i conti con una realtà che non è mai chiara e dove l’eroe questa volta non raggiunge la verità nonostante il suo impegno. La verità è che la realtà

non è mai così chiara come ce la immaginiamo, forse perché abituati a una produzione filmica sterminata nel genere che ha sempre un colpevole e dove tutto alla fine è chiaro allo spettatore. Qui il regista invece dice il contrario, dice che la natura umana è complessa, bugiarda piena di debolezze di pregiudizi, una forma di impotenza nei confronti del male dove il mistero sembra proteggere i suoi artefici e dove l’uomo comune non sa spingersi oltre più di tanto. Il film, a tratti, rischia di impantanarsi in

una narrazione un po' lenta, ma la capacità di Egoyan di creare atmosfera sopperisce al problema. Il regista crea alcune inquadrature potentissime, come la scena in cui le tre vittime designate si addentrano nel bosco, camminando con le biciclette a mano su una tubatura che fa da ponte sopra un ruscello. Un film che coinvolge sicuramente a livello umano, ma che lascia l’impressione che qualcosa di più, sia nella realtà sia nell’opera, poteva essere fatto. Alfredo Corrao


Il Corriere della Città

ANIMALI 26 Animali da compagnia: sterilizzare come atto di amore

Maggio 2014

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i fronte alla parola Sterilizzazione, la reazione di una grande fetta di persone che possiede un animale domestico è estremamente negativa: il luogo comune prevede che sterilizzare il proprio animale sia una pratica "contro natura". Non è bizzarro richiamare questo termine quando poche cose, ormai, sono libere di esistere allo stato naturale? Innaturale è, semmai, ammirare gli animali prigionieri negli zoo, costretti a vivere in spazi artificiali per la presunzione umana di conservare la biodiversità che noi stessi abbiamo messo in pericolo; oppure divertirsi al circo mentre gli animali vengono schiavizzati, maltrattati ed obbligati a compiere azioni che non sono nella loro natura. Innaturale è allevare in maniera intensiva, ed oltre il reale fabbisogno, animali che in natura avremmo cacciato come fanno le altre specie, invece di farlo per diletto; innaturale è la distruzione delle ultime foreste primarie, degli ecosistemi marittimi e della biodiversità del pianeta che, purtroppo, è l'unico che abbiamo. Siamo, evidentemente, l'ultima specie che possa appellarsi all'ordine naturale. Se consideriamo che i nostri animali, per quanto ormai integrati e adattati al nostro modo di vivere, non possono soddisfare pienamente le loro necessità tra cui quella sessuale (poichè avremmo continue cucciolate da gestire) vivono già in qualche modo contro natura. Di certo, l'amore e le cure che gli doniamo li proteggono da una vita di stenti e di pericoli, in quanto ormai dipendenti dall'interazione con l'uomo, ma non permettere loro l'accoppiamento e il soddisfacimento del bisogno sessuale può causargli seri problemi. Pensate a quante volte si pone resistenza alla loro pulsione strattonando e trascinando via il cane a forza o chiudendo il gatto in casa, e quali frustrazioni e

stress si generano castrandogli un istinto naturale. E' erroneo pensare anche di lasciarli accoppiare una sola volta, poichè così si incrementa solo il loro desiderio. Dal punto di vista sanitario, le percentuali di tumore ai testicoli e alla prostata sono davvero altissime per i maschi non sterilizzati; per le femmine, invece, sono comuni le gravidanze isteriche che frustrano l'istinto materno con possibili disturbi psicologici, inframmazioni e tumori all'endometrio e alle mammelle (La gravidanza isterica è un esempio di come forziamo la natura nel modo errato, dato che la femmina va in calore, ma non accoppiandosi e non avendo gestazione, produce ugualmente il latte e si comporta come se avesse dei cuccioli da proteggere). La sterilizzazione, oltre a prevenire queste malattie, riduce l'aggressività e la dominanza del maschio, ne previene fughe e smarrimenti e, nel gatto, protegge da infezioni e malattie virali quali la FIV (Immunodeficienza, paragonabile all'AIDS umano) e la FeLV (Leucemia felina) che si trasmettono attraverso la lotta o l’accoppiamento con gatti affetti da tali patologie. La sterilizzazione non fa ingrassare o impigrire gli animali né cambia la loro personalità, come molti erroneamente pensano, e anche la virilità dei maschi è salva (Argomento caro a tanti uomini); l'Intervento è sicuro e affatto invasivo, aumenta l’aspettativa di vita di cani e gatti e conferisce loro maggiore equilibrio, salute psico-fisica e una serena convivenza in casa. Il costo, inoltre, è relativo a una sola volta nella vita dell’animale: decisamente inferiore a quanto potrebbe costare mantenere mamma e cuccioli, o curare le malattie cui potrebbe andare incontro. La sterilizzazione di cani e gatti è la più importante forma di prevenzione al randagismo, cui

purtroppo ancora pochi Comuni italiani danno la giusta importanza con la promozione di campagne gratuite per i detentori di animali e le Associazioni volte all'aiuto dei randagi. E' un gesto d'amore nei confronti del nostro animale e di tutti quelli chiusi nelle gabbie di canili e gattili cui, facendo nascere nuovi cuccioli in casa, togliamo la possibilità di trovare una famiglia. E' un gesto di responsabilità verso la vita, poichè troppe cucciolate indesiderate vengono gettate nei cassonetti come fossero rifiuti o lasciate ai bordi delle strade, destinandole così a una morte atroce; questi gesti non sono lontani dalle nostre case, visto che in questo periodo le Associazioni animaliste dei Comuni di Pomezia ed Ardea stanno vivendo un momento drammatico per l'enorme numero di cuccioli e di femmine gestanti abbandonati con tanta crudeltà: Molti dei cuccioli soli non ce la faranno, nonostante i volontari cerchino disperatamente di sostituirsi alle loro madri, le femmine non recuperate partoriranno per le strade mettendo al mondo altri randagi in situazione di grande pericolo, e nei canili continueranno ad arrivare ogni giorno animali fuggiti per seguire un istinto inibito proprio da chi li ama. Questi animali, oltre ad aumentare la spesa pubblica destinata al rifugio e all'assistenza, saranno prigionieri per colpa di un luogo comune. Se sterilizzare fosse un atto contro natura, in un Paese dove sono parecchie migliaia gli animali che muoiono in canile o per le strade... Tutto questo si potrebbe dire equilibrio naturale? Alessia Campoli

Gli animali domestici nel Condominio. Cosa è cambiato dopo la riforma?

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a legge n.220 del 2012 ha integrato l’art. 1138 c.c. introducendo la seguente disposizione: “le norme del regolamento non possono vietare di possedere o detenere animali domestici”. Tale principio ha rappresentato una delle novita ̀ piu ̀ rivoluzionarie della riforma in quanto ha consacrato il diritto umano alla relazione affettiva con l’animale, basandosi sulla valorizzazione del rapporto uomo- animale gia ̀ affermatosi a livello europeo e nazionale. Bisogna, innanzitutto, precisare che, sebbene la legge non dia una definizione di “animale domestico”, ai fini dell’interpretazione della norma, per animale domestico si deve intendere l’animale da compagnia, cioe ̀ quello che abitualmente ̀ e tenuto in appartamento per ragioni affettive. Inoltre, due aspetti importanti devono essere presi in considerazione per meglio capire la completa applicazione della norma: 1) Per quanto concerne i regolamenti condominiali approvati prima dell’entrata in vigore della

Legge 220/2012, vi sono ancora degli aspetti da chiarire, in quanto alcuni sostengono un’interpretazione restrittiva della nuova Legge sulla base del principio generale della irretroattivita ̀ leggi. Tale interpretazione, tuttavia, non tiene conto della valorizzazione del rapporto uomoanimale di cui sopra e, quindi, del rilievo costituzionale della tutela di tale rapporto. Si tratta, quindi, di considerare caducate le preesistenti clausole di divieto o limitazione alla detenzione degli animali domestici secondo il principio della “nullita ̀ sopravvenuta” da applicarsi ai rapporti destinati ad avere effetti nel tempo, la cui disciplina ̀ e assoggettata alla legge vigente al momento in cui tali rapporti si manifestano. Pertanto, l’operativita ̀ del nuovo art.1138 c.c. deve considerarsi sia per i regolamenti condominiali futuri che per quelli preesistenti, anche se approvati all’unanimita ̀ dei condomini. 2) Il secondo aspetto riguarda la fattispecie in cui l’animale domestico rechi pregiudizio agli altri condomini sotto forma di disturbo alla

quiete. Su questo punto bisogna sottolineare che, il fatto di consentire per legge la presenza degli animali in condominio non significa disattendere gli obblighi e i doveri imposti dalle precedenti normative, il tutto a favore sempre di una pacifica convivenza civile. Per questo non vi ̀ e stata alcuna modifica legislativa e, pertanto, continua a valere il principio, affermato piu ̀ volte dalla giurisprudenza, secondo cui l’abbaiare del cane configura molestia solo se incessante o tale da disturbare il riposo notturno, mentre l’abbaiare “fisiologico” del cane (ad es. alla vista di un estraneo) ̀ e da considerare tollerabile. Inoltre, il proprietario dell’animale continua ad essere responsabile, ai sensi dell’art. 2052 c.c., dei danni cagionati dallo stesso e la sua custodia senza le debite cautele puo ̀ assumere gli estremi di un comportamento censurabile anche sotto il profilo penale ai sensi dell’art. 672 c.p.. Dott.ssa Silvia Santi


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SPORT

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Tutto pronto per il rush finale!

Foto: La Gazzetta Pontina

IL FINALE DI STAGIONE: CLASSIFICA E CALENDARIO DELLE SQUADRE ANCORA IN CORSA PER UN OBIETTIVO PROMOZIONE GIRONE A CLASSIFICA: […] 10° Palocco 42pt , 11° Casalotti 41pt, 12° Tolfa 41pt, 13° T.N.Florida 39pt (oggi disputerebbe i play out) ULTIMA GIORNATA (11 maggio): Casalotti – T.N. Florida; Tolfa – Ostiantica; Palocco-S.S.Severa PRIMA CATEGORIA GIRONE F CLASSIFICA: […] 12° Città di Pomezia 31pt, 13° Montello Calcio 31pt, 14° Vivace Grottaferrata 27pt (ad oggi sarebbe retrocessa) 11/05: Città di Pomezia – Torbellamonaca; Grottaferrata – V. Nettuno (8°); Montello – Portuense (10°) 18/05: Città d'Aprilia (penult.) – Città di Pomezia; V. Nettuno – Montello; Cori – Grottaferrata SECONDA CATEGORIA GIRONE D CLASSIFICA: A. Acilia 65pt, Indomita 64pt 11/05: Indomita – P. Ostiense (11°); Eur Tre Fontane (4°) – Acilia 18/05: A. Acilia – Selva Candida (12°); Canossa 1963 (10°) SECONDA CATEGORIA GIRONE I CLASSIFICA: Torvaianica 69pt, Real Velletri 67pt, Divino Amore 67pt, Tor San Lorenzo 64pt 11/05: Lanuvio Campoleone (7°) - Torvaianica; D. Amore – Real Velletri; TSL – A. Cisterna (8°) 18/05: Torvaianica – Campoverde (5°); P. Carso (penult.) - TSL; S. Velletri (13°) - D. Amore; Real Velletri – Doganella (14°) TERZA CATEGORIA ROMA GIRONE E: IL MONTEGIORDANO CI PROVA PER IL 4° POSTO CLASSIFICA: […] 4° Cetus Roma 41pt, 5° Real Calcio Eur 40pt, 6° Montegiordano 38pt 10/05 Free Club (10°) - Cetus Roma; Real Calcio – Città di Ostia (7°); R.Cava Frattocchie (1°) – Montegiordano 17/05 Cetus Roma – A. Colli Albani (9°); Virtus Eur (8°) - Real Calcio Eur; Montegiordano – Free Club

E’ iniziato l’ultimo, infuocato, mese per il calcio dilettantistico: si decide tutto in meno di venti giorni. Indomita (2a cat. Gir. D) e Torvaianica (2a cat. Gir. I) tentano l’ultimo affondo per la vittoria del campionato, Unipomezia e Lido dei Pini (Promozione) nel frattempo centrano la salvezza. Le altre squadre: Team Nuova Florida ancora a rischio play out, Città di Pomezia vicinissima alla riconferma in prima categoria.

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anca ormai veramente poco alla conclusione della stagione e per le squadre del nostro territorio è arrivato il tempo dei bilanci. Alcuni verdetti sono già stati emessi, per altri, probabilmente, si dovrà invece attendere lo scadere degli ultimi '90. Ma quali dunque le squadre ancora in corsa per un obiettivo? Quali, al contrario, possono già guardare al futuro e a quel che verrà? Vediamo dunque la situazione delle nostre squadre in questo ultimissimo scorcio di campionato. Due club in lotta per il titolo: per Indomita e Torvaianica è arrivato il momento della verità – Partiamo dalla compagine del Presidente Padula impegnata nel torneo di prima categoria girone D. La squadra, dopo una stagione in crescendo e disputata ad altissimi livelli, è arrivata a ridosso dalla capolista Atletico Acilia - battuta peraltro nello scontro diretto lo scorso 27 Aprile - ed ora un solo punto separa le due squadre quando siamo giunti a 180 minuti dalla fine delle ostilità (si chiuderà il 18 maggio ndr). Decisiva, secondo il nostro punto di vista, sarà la prossima giornata: l'Acilia affronterà infatti in trasferta l'Eur Tre Fontane, club ancora in corsa per il terzo posto, mentre l'Indomita avrà sulla carta un impegno più abbordabile, ovvero la sfida interna contro la P. Ostiense già salva. La speranza, per Bilancini e soci, è che la capolista incappi nella classica giornata-no per operare il sorpasso (che avrebbe del clamoroso) tanto atteso. Anche il Torvaianca vivrà con il fiato sospeso questo finale di stagione: i pometini conducono il raggruppamento con 69 punti, due in più della coppia delle inseguitrici Velletri - Divino Amore, e ha dalla sua la consapevolezza di essere pienamente padrona del proprio destino. Chi non vivrà questo duello è invece il Tor San Lorenzo fermo a quota 64, con

la squadra che potrà comunque tentare di raggiungere, anche se non sarà facile, il podio del raggruppamento. Capitolo salvezza: Ardea, Unipomezia, Lido dei Pini ok. Per il T.N. Florida incombono i playout, mentre alla Città di Pomezia basta una sola vittoria per centrare la riconferma in prima categoria- Nel campionato di Promozione non tutte le squadre del nostro territorio sono riuscite a centrare l'obiettivo minimo, ovvero la permanenza nella divisione. Seppur con qualche affanno di troppo Lido dei Pini e Unipomezia hanno ottenuto la salvezza con alcune giornate di anticipo, dando così modo alle società di iniziare a pianificare con il dovuto anticipo la prossima stagione; chi invece dovrà attendere per conoscere il proprio destino è la Nuova Florida: la squadra, dopo un campionato a dir poco complicato, è precipitata nella zona play out mettendo così in seria discussione la riconferma diretta nella categoria. Sarà dunque decisiva l'ultima giornata del torneo che vedrà protagonista la compagine pometina sull'ostico campo del Casalotti, avanti di due punti in graduatoria. In caso di successo la Nuova Florida avrebbe la certezza della salvezza – lasciando agli avversari il dovere di “sperare” in altri risultati favorevoli – altrimenti, in caso di altro risultato, sarà difficile evitare la partecipazione ai play out di fine stagione. Anche la Città di Pomezia, a dispetto delle previsioni, dovrà ancora aspettare qualche giorno per festeggiare la tanto sospirata salvezza: nel turno dell'undici maggio comunque, in caso di vittoria, i pometini avranno la certezza matematica della riconferma nella categoria grazie al margine accumulato fin qui, ben quattro punti, sulla terzultima del raggruppamento. Luca Mugnaioli


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INFORMAZIONE

80 EURO, RENZI CONTRO IL DOSSIER DEI TECNICI DEL SENATO: “CONTRO DI ME PER VENDETTA” Il presidente del Consiglio legge le critiche alle coperture del bonus in busta paga come un attacco al progetto di abolire la seconda Camera: "I soldi ci sono" “Sarei curioso di sapere quanti di quelli che contestano le coperture degli 80 euro

hanno stipendi sopra il tetto dei 240mila euro, e ovviamente è un caso che quelle critiche vengano dal Senato che voglio abolire”. Il premier Matteo Renzi ha letto il dossier del servizio Bilancio di Palazzo Madama in cui le coperture del bonus fiscale promesso per fine mese sembrano assai fragili. Ha letto, non ha gradito, ma non si è stupito: lui vuole abolire il Senato per trasformarlo in una camera di rappresentanza degli

Il Corriere della Città

Maggio 2014

enti locali, normale che l’apparato, la burocrazia, si ribelli. Renzi capisce, ma nessuna

Notizie Tascabili

pietà: “Ci sarà il blocco del turnover e i funzionari avranno un ruolo unico tra Camera e Senato”, ha spiegato il premier ai suoi interlocutori in queste ore. Tradotto: quelli che oggi criticano le coperture del decreto Irpef si godano il momento di celebrità, perché dopo la riforma (Renzi continua a essere sicuro che si farà), perderanno il loro status e dovranno mescolarsi con i colleghi di Montecitorio. (IlfattoQuotidiano.it)

di Luca Mugnaioli

“CORRIERE DELLA CITTA', INFORMARE PER INFORMARSI” Maltempo nelle Marche: decine di sfollati, ancora blackout. Arrivano il premier Renzi e Gabrielli. La situazione più critica a Senigallia. Spacca chiede lo stato di calamità - ANCONA - Il presidente del Consiglio Matteo Renzi andrà in visita nelle zone alluvionate delle Marche insieme al capo della Protezione civile Franco Gabrielli nel pomeriggio. Due morti, decine di sfollati, un centinaio di ragazzini bloccati per ore in una scuola prima che i vigili del fuoco riuscissero a portarli in salvo. (corriereadriatico.it)

dell’Esercito, gettati chiodi a 4 punte - Una quindicina di attivisti a volto coperto si sono avvicinati alle reti del cantiere Tav di Chiomonte dove è in corso lo scavo del tunnel geognostico. Hanno lanciato bombe-carta e bengala, utilizzando rudimentali mortai costituiti da tubi di plastica, così come era avvenuto in passato, con gravi pericoli per forze dell’ordine e lavoratori. È avvenuto poco dopo l’1,40 di stanotte. (lastampa.it)

Altre in breve:

CRONACA: Al Colosseo sfilano le legioni di Guerre stellari per lo Star Wars Day (http://tinyurl.com/mu3owro) - ESTERI: Continua l’offensiva di Kiev nell’Est (http://tinyurl.com/loqc9mg)

Curiosità & Life Style

La Coppa Italia della vergogna - L’ultrà che “autorizza” la partita e la maglia per il killer dell’agente Raciti. «Speziale libero». Indossa una maglia dedicata a un ultrà assassino, condannato in via definitiva per la morte, nel 2007, dell’ispettore capo Filippo Raciti, il capo ultrà del Napoli che dà “l’assenso” alla disputa della finale di Coppa Italia tra i campani e la Fiorentina. Si chiama Gennaro, meglio noto come «Genny ‘a carogna» ed è il capo della curva A del San Paolo di Napoli. Sul retro della t-shirt nera un’altra scritta, più generica: «Libertà per gli ultras». (corriere.it) Berlusconi, alle europee superiamo sicuramente il 25%. Renzi? «Non dura più di un anno e mezzo» - Forza Italia alle europee avrà un «buon risultato, sicuramente superiore al 25%», che con altri partiti del centrodestra «dovrebbe portarci a prevalere, in una futura tornata delle elezioni nazionali, sul centrosinistra». Lo afferma Silvio Berlusconi intervenuto nella trasmissione condotta da Lucia Annunziata a 'In mezz'orà su Rai 3 . (Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/IKBPL) Attacco notturno al cantiere Tav. Alcuni attivisti incappucciati hanno lanciato bombe-carta contro il presidio inter-forze. Colpito un mezzo

Dal numero di Settembre 2013 la rubrica Curiosità&Life style si è arricchita di una nuova sezione: si tratta dello spazio “twitter!twitter!twitter!” dove raccoglieremo i tweet contrassegnati dall'hashtag #NotizieT. pubblicati nel corso del mese.

#NotizieT #Pomezia #ardea "@NonLaSai: Le persone intelligenti si arrabbiano più facilmente" #NotizieT "@NonSapeviChe: Confidarsi con la mamma, solitamente, ha lo stesso effetto di un abbraccio e abbassa i livelli dello stress" #NotizieT "@repubblicait: #NapoliFiorentina, sugli spalti il lato pulito del calcio: i baby tifosi si abbracciano pic.twitter.com/Dmja4fHWUV" Il caso dei video misteriosi: su Youtube 80 mila clip "in codice". Spie, marketing o alieni? - Sequenze da 11 secondi di rettangoli colorati, con suoni elettronici. Apparentemente senza senso, ma indaga anche la Bbc. E forse c'è un messaggio nascosto. (leggi su repubblica.it/tecnologia)

Studentessa crea Curriculum-Lego per trovare lavoro - Una ragazza, che vive in Iowa, ha deciso di creare la versione giocattolo di lei stessa in Lego, cercando poi su internet i mattoncini che ha poi ha inviato alle aziende accompagnato da istruzioni per il montaggio e presentazione delle sue capacità. (notizie.delmondo.info) Volete mangiare meno snack? Metteteli su un piatto rosso - Per ridurre il consumo di snack basta mettere patatine e salatini su un piatto rosso, secondo quanto emerge da una ricerca condotta presso l’università di Basilea. I ricercatori hanno condotto diversi esperimenti coinvolgendo soggetti ignari del vero scopo dello studio a cui sono stati offerti dei pretzel mentre compilavano dei questionari che avevano lo scopo di distrarli dal vero obbiettivo dell’esperimento: ad un gruppo su un piatto blu, ad altri su un piatto bianco, e ad altri ancora su un piatto rosso. E’ emerso che i soggetti a cui era presentato il piatto rosso mangiavano in media meno pretzel degli altri. (notizie.delmondo.info) Se Google ti aiuta a ritrovare la macchina… Non ricordi dove hai lasciato l'auto? Sei in ottima compagnia! Un nuovo servizio di Google Now individua e ti segnala l'ultimo luogo dove hai lasciato un veicolo in movimento. Quante volte vi è successo? Fortunatamente, se possedete uno smartphone, parte del problema potrebbe essere risolto. Google Now, il soware di assistenza intelligente per Android, ha appena inaugurato il servizio "Luogo parcheggio", attivo anche in Italia.


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MUSICA

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Boston lo vuole davvero! L’aspirante Jazzista Daniele Truocchio porta a Pomezia un secondo successo: una borsa di studio aggiuntiva per il “Berklee College of Music”

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vevamo parlato di lui nel numero di Settembre, Daniele Truocchio infatti si è già aggiudicato una prima prestigiosa borsa di studio dal valore di 10.000 $ partecipando all’ “Umbria Jazz Festival”. Nonostante il primo traguardo questo giovane non si ferma e continua ad onorare la propria città: partecipa infatti ad un’altra audizione a Parigi. L’esito favorevole di questa seconda prova gli ha consentito di incrementare ulteriormente il valore della borsa di studio già in suo possesso. Non una cosa da poco dato che questo tipo di audizioni vengono fatte in 55 paesi in tutto il mondo e prevedono 120 date all’anno. Un “premio al quadrato” che lo avvicina ancor di più al raggiungimento del suo sogno oltre che un’ulteriore conferma del suo grande talento. Daniele decide però di continuare a mettersi in gioco: Musicraiser è una piattaforma digitale

nella quale gli artisti possono essere coadiuvati nella raccolta di denaro per finanziare un proprio progetto musicale. Ovviamente l’obiettivo del nostro artista è quello di raccogliere fondi per il viaggio verso Boston. Caricando il video

In attesa della partenza Daniele è impegnato in numerose attività: Tiene un corso di chitarra pomeridiano alla scuola elementare di Martin Pescatore e a Giugno conseguirà il diploma di primo livello al conservatorio. Il 7 Maggio sarà ospite speciale al concerto di

Arnaldo Santoro, quest’ultimo concorrente della decima edizione di “Amici” e pianista del video dell’ultimo singolo di Giorgia “Non mi ami”. Il 9 e 10 lo troveremo a Foggia (Puglia) prima e a Sant’ Agata dei Goti (Campania) poi con Leonardo Corradi e Matteo Cidale. Il 24 sarà al Teatro Aurora di Velletri e suonerà per

di presentazione della propria idea si da il via alla raccolta: non importa che il contributo sia minimo o elevato, in ogni caso verrà inviata una ricompensa al donatore come segno di ringraziamento per il contributo fornito. Il progetto parte il primo Maggio ed entro due mesi il nostro concittadino dovrà darsi da fare per arrivare a raccogliere ben 3.500 euro. Nel caso in cui l’obiettivo economico non venga raggiunto le donazioni verranno restituite ai destinatari e non vi sarà alcun finanziamento. C’è bisogno del contributo di tutti per dare quest’opportunità anche a coloro che non hanno il portafogli di papà sempre a portata di mano ma che cercano di farsi spazio con fatica e idee innovative. Nel frattempo la partenza è fissata per fine Luglio, momento a partire dal quale per otto mesi Daniele dovrà misurare oltreoceano la propria eccellenza e determinazione. Claudia Bartolini la presentazione dell’ultimo disco della cantante congolese Maritè, per la quale ha collaborato nell’arrangiamento di alcuni pezzi. Il 16 Luglio aprirà l’ “VIII Festival Internazionale della Chitarra” della città di Fiuggi assieme al direttore artistico Roberto Fabbri.


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BON-TON

Il Corriere della Città

Maggio 2014

Il Segreto della Felicità COME FARE DELLA PROPRIA VITA UN’OPERA D’ARTE

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a felicità non è una meta da perseguire: se ti prefiggi di essere felice, stai già rovinando tutto. E’ invece uno stato dell’anima che arriva da solo, quando si impara a “stare in ogni momento” senza pretendere niente, senza imporsi nulla, semplicemente ascoltandosi dentro. Posso modificare me stesso e ciò che mi circonda, mascherare ciò che non mi piace e mettere in luce ciò che invece mi piace, posso puntare l’attenzione su una situazione bella e cercare di dimenticarne una brutta. Sono un capolavoro quando riesco a valorizzare tutto quello che c’è in me e intorno a me. Lo spazio che vivo, la casa che abito. Il capolavoro lo realizzo tutti i giorni quando evito una litigata con i figli, con il partner, coi colleghi; quando scelgo una bella musica che accompagna un momento di tristezza o di malinconia. Quando, anche se piove, ho voglia di sole! L’arte delle piccole cose, la trasformazione di ciò che è brutto in ciò che è bello … Questo è il vero capolavoro! Essere più ottimisti..cominciando a vedere le cose da un altro punto di vista. Allora anche se vivo in un condominio grigio posso appendere

quadri colorati alle pareti e anche se la mia finestra non ha un gran panorama, posso usare una bella carta da parati. Anche se la mia casa non è grande come vorrei, posso apprezzare il fatto che si pulisce velocemente e mi costringe a tenere solo l’essenziale e a fare le scelte giuste:poco spazio, poche cose. La casa è il nostro contenitore, ogni giorno può riservarci una sorpresa se lo desideriamo, può essere uno spazio dinamico oppure ogni giorno può presentarsi uguale, rassicurante e materno. Scegli sempre ciò che ti piace e ti fa star bene, non sottovalutare i dettagli perché sono importanti, possono essere oggetto di piccole felicità che non potevi immaginare. Cerca di essere attento alle piccole cose perché ti possono rendere felice, un colore, un vestito, un fiore, un profumo… Quando si sbaglia strada purtroppo è come se avessimo la vista annebbiata a tal punto da non riuscire ad avere una vita felice. Assomigliamo a quell’ubriaco che ha perduto le chiavi di casa e si ostina a cercarle nei pochi centimetri di asfalto illuminati da un lampione. A chi gli chiede se è proprio sicuro di averle perse lì, lui risponde sicuro: “niente affatto le ho perse là dietro, solo che là è troppo buio e non mi va di cercare” Ecco, appunto, è quello che a noi spesso succede. Ovvero ci incaponiamo a cercare formule semplicistiche e improbabili toccasana per il nostro benessere e per la nostra felicità proprio là dove batte la luce rassicurante del lampione, confortati dal fatto che, se ancora non siamo abbastanza felici, è solo perché non abbiamo cercato a fondo o a sufficienza. Il resto della

strada, d’altra parte, è così buio! Cerchiamo quindi un bene che non sia solo in apparenza tale, ma cerchiamolo nella parte più nascosta e ci renderemo conto, con sorpresa, che è più vicino di quello che immaginiamo, se ci crediamo lo si troverà, bisogna solo sapere dove tendere la mano: spesso invece, come nel buio, passiamo oltre senza vedere ciò che pur ci è vicino, inciampando proprio in ciò di cui sentiamo la mancanza…. Se in un momento qualsiasi della tua vita: pessimismo, bruttezza o svogliatezza prendessero il sopravvento, ricordati sempre che puoi decidere di essere un capolavoro. Non affogare nel fango quotidiano: lotta, indignati, sbaglia, urla se necessario, ma fa della tua unica vita un’OPERA D’ARTE. Antonio GUIDO (dirguido@libero.it) Esperto di Galateo ed Immagine Relazionale

Il Corriere della Città Il giornale PIU’ LETTO a Pomezia e Ardea CONTATTACI PER LA TUA

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