Il Corriere della Città - Maggio 2015

Page 1

Corriere C ittà Pronti...via!

libertà - informazio il politica - sport - cro Il Corriere della Città www.ilcorrieredellacitta.com

della

Anno 7 Numero 5

MAGGIO 2015

libertà informazione politica cronaca cultura sport

Sta per partire la stagione balneare a Pomezia e Ardea

In forma per l’estate: guida alla Bikini Body Guide di Kayla Itsines PAG. 36 - 37

Viaggi da weekend: Giardini di Ninfa, Grotte di Pastena e Norba PAG. 32 - 34



www.ilcorrieredellacitta.com

Maggio 2015

EDITORIALE

3

Dall’ambiente al bilancio, il “passo avanti” di Fucci I

n occasione dell’apertura dell’isola ecologica di via Boston, a Torvaianica, il sindaco Fabio Fucci ha parlato di un grosso passo avanti nella risoluzione dei problemi ambientali del territorio. “Questa nuova isola ecologica rappresenta un nuovo tassello delle politiche ambientali del Movimento 5 Stelle a Pomezia. Sarà un riferimento per tutto il territorio, un punto fondamentale per la cittadinanza e per il territorio, perché ci consentirà di gestire non solo Torvaianica, ma anche tutto il bacino dei quartieri limitrofi che non potevano essere adeguatamente serviti dalla sola isola ecologica di Pomezia, che tra l’altro è anche più piccola di questa. L’impianto di via Boston è un vero e proprio fiore all’occhiello che ci consente anche di gestire l’incremento di popolazione nel periodo estivo: sarà quindi un punto di riferimento per la gestione dei rifiuti nell’intero territorio comunale”. Quali sono le novità rispetto al sito di via Cincinnato? “Qui abbiamo un sistema all’avanguardia, che consente la pesatura in ingresso e in uscita dei mezzi che vengono a conferire: questo ci consentirà di sviluppare per il prossimo futuro un sistema di incentivazione economica per chi verrà qui a portare i propri rifiuti”.

Questo riporta all’argomento che ha suscitato l’interesse di molti cittadini, ovvero l’installazione di macchinette dove inserire i propri rifiuti in plastica e allumino per ricevere in cambio buoni spesa da utilizzare nei negozi del territorio: ma come funzionerà esattamente, dove e da quando sarà possibile usufruire di questa opportunità? “La decisione presa dalla Giunta ci dà la possibilità di pubblicare un bando al quale le aziende di produzione e gestione di queste macchinette potranno rispondere”. Quindi i tempi saranno lunghi? “Assolutamente no: si tratta di un bando a rapida gestione e a costi zero per il Comune, che in cambio avrà un servizio molto interessante per tutti i cittadini. In un paio di mesi la pratica burocraticoamministrativa sarà conclusa e per la fine dell’anno al massimo le macchinette potranno essere installate in tutto il territorio”. Crede che l’isola ecologica possa essere un incentivo anche per coloro che continuano a scaricare rifiuti in strada, creando discariche

incontrollate nel territorio? Purtroppo si tratta di un fenomeno che non si riesce ad arginare: quali sono le strategie dell’amministrazione su questo fronte? “Abbiamo agito su vari fronti, innanzi tutto su quello della repressione, installando 7 telecamere di videosorveglianza, che stanno lavorando benissimo, in punti strategici. I risultati sono concreti e tangibili: nelle zone che prima erano maggiormente interessate dall’abbandono dei rifiuti oggi il fenomeno si vive in maniera minore, anche grazie alle sanzioni che stanno fioccando copiosamente. Installeremo altre telecamere per avere un maggiore controllo su tutto il territorio. Un altro fronte su cui stiamo agendo è quello del nuovo servizio di nettezza urbana, in funzione da circa un mese: il nuovo capitolato prevede un intervento sul posto della ditta incaricata entro quattro ore dalla chiamata. Prima, invece, l’intervento era possibile entro le 48 ore: questa differenza di tempestività consente di arginare il fenomeno del “trovo sporco, quindi posso sporcare anch’io” che si registra facilmente. E poi abbiamo questa isola ecologica che disincentiva chi getta i rifiuti in strada con la scusa di non sapere dove andare a buttarli in maniera corretta. (segue a pag. 4)


4 Qui i cittadini trovano personale formato che può dare tutta l’assistenza necessaria ad un corretto conferimento. Grazie alla sinergia di queste diverse attività contiamo di arginare il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti. Si tratta comunque di una lotta non ad armi pari, perché chi scarica abusivamente troverà sempre un angolo buio dove farlo. Ma di certo noi combatteremo in tutte le maniere questo modo di agire”. L’isola ecologica è sicuramente un servizio utile per i cittadini, che però chiedono qualcosa in più, soprattutto dopo l’annuncio che la Giunta ha approvato il bilancio con un avanzo di circa 4 milioni di euro. Ma si tratta di soldi veri, che stanno in cassa, oppure – come ha accusato il consigliere PD Omero Schiumarini – si tratta di propaganda in quanto sono stati riportati residui attivi che non sono stati incassati, quindi una semplice previsione che difficilmente si trasformerà in realtà in quanto molte voci riportano crediti che non verranno mai riscossi? Qual è la verità? “La verità è quella certificata dal bilancio consuntivo approvato dalla Giunta, non ce ne sono altre. Le forze di opposizione fanno il loro mestiere, quindi dicono tutto e il contrario di tutto. Ma io penso che ci debba anche essere la credibilità di chi fa certe osservazioni: credo che tale credibilità non ce l’abbiano né Schiumarini né il PD di Pomezia, quindi non mi sembrano i soggetti titolati a diffondere le loro verità. Ricordo che abbiamo ereditato dall’amministrazione di centrosinistra guidata da un sindaco PD una situazione di passività di 7 milioni. Già nel 2013, con soli 6 mesi di esercizio, abbiamo limitato questa cifra a meno di 4 milioni di perdite, mentre nel 2014, con l’intero anno da noi amministrato, abbiamo registrato un avanzo di 4 milioni: questi sono dati certificati dai nostri contabili, dati che non sono altro che la prova del buon lavoro svolto finora”. Si riferisce a qualcosa in particolare? “Solo per fare qualche esempio, alla chiusura del Consorzio universitario, che era un’emorragia per le casse comunali, ma anche alla razionalizzazione dei servizi per la città, cosa che ha portato risparmi senza intaccare la qualità”. Può farci anche un esempio di servizio? “Quello della nettezza urbana: ora, con il nuovo appalto, costa meno e sta migliorando sempre più, visto che porterà la raccolta differenziata porta a porta sull’intero territorio comunale. Stessa cosa per la mensa scolastica: abbiamo portato dei notevoli risparmi mantenendo il livello del servizio”. Qui c’è però la polemica di molti genitori che

POLITICA

lamentano la scarsità del servizio: bambini che tornano a casa affamati in quanto la quantità del cibo è scarsa, troppi turni che portano i bambini a mangiare in fretta e, per chi capita all’ultimo turno, ben dopo le ore 14:00, qualità dei pasti insufficiente, con frutta spesso marcia, pasta o pizza scadenti, e, cosa gravissima, addirittura un chiodo nella pizza di un bambino. “A parte l’episodio del chiodo, sicuramente gravissimo e da noi già sanzionato e denunciato, riguardo al resto a noi non arrivano molte segnalazioni. Certamente nella quantità del servizio capita una piccola percentuale di anomalie, ma questo non squalifica la sua interezza. Nel momento in cui riceviamo le segnalazioni, queste vengono analizzate e gestite alla ricerca del miglioramento. In ogni caso, tornando al bilancio, questo è frutto di un grandissimo lavoro: è evidente che e forze di opposizione cercheranno sempre di screditarci, ma la verità è quella che ho riportato”. Quindi i soldi ci sono e si trovano nelle casse comunali? “I soldi ci sono, al di là della cassa o meno, che dipende dall’effettivo incasso. Nel bilancio consuntivo vengono dimostrate, attraverso le verifiche di cassa che vengono fatte trimestralmente, le reali cifre e a quelle bisogna attenersi”. Si tratta di denaro che verrà utilizzato per opere pubbliche e servizi ai cittadini? “Una parte verrà accantonato per arginare il rischio di mancate entrate dei tributi: si tratta di un’operazione di buon senso. Un’altra parte servirà a limitare il grandissimo debito che abbiamo: ricordo che quando ci siamo insediati c’era un debito di circa 200 milioni. Un’ultima parte sarà sicuramente investita in opere e servizi, ma quello che è già concreto sono le decine di can-

Il Corriere della Città Maggio 2015

tieri che abbiamo aperto in città e di cui questa isola ecologica è solo un esempio. Ci sono poi le strade asfaltate, la manutenzione stradale, il sottopasso di Santa Palomba: tutte opere finanziate con fondi comunali. Tutte prove lampanti che i soldi ci sono e non si tratta di bugie come qualcuno continua a dire”. Ci sarà qualcosa anche per Torvaianica? Ormai la stagione estiva è alle porte: cosa state facendo per incrementare il turismo e di conseguenza l’economia legata ad esso? “La novità, oltre alla collaborazione con i commercianti e le associazioni, è l’affidamento ad un’organizzazione che si occupa di eventi per realizzare un certo numero di eventi di impatto. Abbiamo deciso di avvalerci della professionalità di chi organizza eventi per poter portare spettacoli di richiamo. Ovviamente non saranno molti: inizieremo con qualche evento che si andrà ad integrare con la collaborazione con commercianti e associazioni. Poi abbiamo puntato molto sul decoro: sono partiti i lavori di pulizia e piantumazione della passeggiata, la sistemazione di alberi e fiori. A settembre partiranno i lavori per la realizzazione dei marciapiedi sul lato sud, da via Siviglia in direzione Marina di Ardea. Abbiamo poi richiesto per Torvaianica uno sforzo in più per tutto il periodo estivo alla ditta che si occupa della raccolta dei rifiuti, con passaggi supplementari che consentiranno di offrire un’immagine diversa del posto. Verranno anche messi i nuovi cestini sul lungomare. Queste sono le maggiori novità rispetto allo scorso anno: penso che riusciremo ad organizzare una buona stagione estiva. Alessia Ambra Achille



Il Corriere della Città

POLITICA 6 Teatrino Ardea, tra fontane, porte e telecamere

Maggio 2015

A

prile; l'inverno lascia definitivamente posto alla primavera e la temperatura gradevolmente sale. Anche gli animi dei politicanti di Ardea sembrano seguire questa tendenza e il mese di Aprile potrà essere annoverato tra quelli più caldi del 2015. Una vicenda che nulla di politico doveva avere ha finito per assumere toni accesi che hanno coinvolto cittadini, consiglieri comunali e perfino lo stesso sindaco. La realizzazione di una grande fontana edificata in area archeologicamente protetta senza nessun permesso e con il tacito assenso del sindaco e l'attiva partecipazione ai lavori di consiglieri comunali e perfino di un assessore, ha finito per destare la curiosità della stampa locale che puntualmente ha documentato e commentato gli eventi. Questo interesse dei media ha forse suscitato preoccupazioni nell'amministrazione che, cogliendo l'opportunità di una lettera anonima di denuncia, ha fatto in modo che il monumento eretto ai piedi del castello fosse rapidamente smantellato. La vicenda ha finito per irritare chi con tanta passione aveva lavorato a quell'opera ed in modo particolare i politici che l'avevano appoggiato esacerbandone gli animi al punto di provocare, con la loro condotta, spiacevoli conseguenze tra i cittadini. Il consiglio comunale dello scorso 27 Aprile, il primo tenutosi sotto la presidenza del neo eletto Fabrizio Acquarelli, per quasi un'ora ci ha fatto assistere agli accalorati interventi di consiglieri di maggioranza ed opposizione. Policarpo Volante (UDA) dopo aver espresso dubbi sulla liceità della presenza in aula di telecamere e affermato di non voler essere da queste ripreso, si è lamentato di quanto accaduto in sede di conferenza dei capigruppo dove, invece, ha affermato di aver dovuto discutere con il presidente per aver richiesto a gran voce che la riunione stessa fosse a “porte aperte” per consentire ai cittadini di ascoltare quanto si stava discutendo. Niente telecamere dunque al consiglio comunale aperto al pubblico, e giornalisti alla conferenza dei capigruppo che notoriamente si svolge a porte chiuse. Intervenendo sulla “fontana della discordia” si è dichiarato amareggiato e di non aver dormito per il fatto che fosse stata smantellata e “perché infondo di illegalità ce n'era talmente poca che magari con una DIA tardiva e 400 € di verbale si poteva sistemare”. Lo stesso Volante non ha mancato di sottolineare la criticità che si sta verificando a causa della mancata presentazione da parte degli uffici dei documenti atti a valutare la situazione economica dell'ente. Prima di lui era stato il consigliere Sperandio (NCD) a fare un chiaro accenno alla possibilità che il comune possa essere dichiarato nello stato di dissesto finanziario. Esauriti gli interventi dedicati alle comunicazioni del sindaco e relative repliche dei consiglieri, il presidente Acquarelli è stato costretto a sciogliere l'assemblea per mancanza del numero legale: la maggioranza non era in grado di garantire in aula il numero necessario all'approvazione dei regolamenti previsti all'ordine del giorno. La situazione si è ripresentata nella stesso modo 3 giorni dopo, alla seconda

convocazione d'urgenza del consiglio che si è tenuto il 30 aprile. Dopo aver approvato all'unanimità la composizione delle nuove commissioni permanenti, il presidente è riuscito a mettere ai voti il primo dei regolamenti che è stato approvato, anche questo con l'unanimità dei presenti, ma con l'assenza dall'aula di ben tre dei consiglieri di Forza Italia che, nel frattempo avevano lasciato il loro posto; è stato a questo punto che anche i consiglieri dell'opposizione hanno lasciato l'aula impedendo di fatto il proseguimento dei lavori. A nulla è valso l'intervento dell'assessore ai servizi sociali Iotti e dello stesso sindaco che hanno voluto far notare come quest'atto nuocesse ai cittadini innanzi tutto perché i regolamenti da approvare erano un atto dovuto e indispensabile per sbloccare le procedure atte ad erogare i servizi per i più deboli e bisognosi della nostra comunità. Il tentativo di scaricare sull'irresponsabilità della minoranza il blocco che si stava creando ha naturalmente suscitato l'immediata reazione dei consiglieri di opposizione che sono rientrati in aula per urlare – letteralmente da parte di Mauro Giordani (PD) – in faccia al sindaco, che non aveva più una maggioranza e di rivolgere semmai l'invito ai consiglieri che lo appoggiano, e che il loro gesto andava proprio nella direzione di salvaguardare gli interessi di una cittadinanza vessata e malamente amministrata da un sindaco incapace. Il presidente, constatata l'impossibilità a procede sull'approvazione dei regolamenti, è stato costretto a rinviarne la discussione che invece è potuta riprendere su un'altra delle questioni che stranamente accalorano – forse in modo eccessivo – maggioranza ed opposizione. La delibera in discussione riguardava l'elezione del presidente e di tre consiglieri del centro anziani della Nuova Florida; divisi tra chi avrebbe voluto il commissariamento e chi nuove elezioni, magari dell'intero direttivo, la discussione ha assunto toni esageratamente accalorati. Alla fine i presenti tra opposizione e chi della maggioranza era rimasto in aula, la delibera che prevedeva l'elezione del presidente e dei tre consiglieri è stata unanimemente bocciata. Fin qui la cronaca di quanto prodotto dalla politica in questo trascorso mese di Aprile. Un'opposizione alla ricerca di ogni mezzo atto a scalzare la maggioranza ormai apertamente criticata anche dagli

stessi cittadini che l'anno votata, inspiegabilmente si lascia sfuggire l'occasione di premere ancor di più sull'acceleratore. Il 30 aprile è stata una data fatidica per l'amministrazione. Sono scaduti i termini per l'approvazione in aula del rendiconto 2014. La mancata approvazione, prevista dall'articolo 227 del Testo Unico per gli Enti Locali comporta l'attivazione della procedura prevista dall'articolo 141 dello stesso testo ossia lo scioglimento del consiglio comunale con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro dell’interno. Invero molti comuni italiani hanno richiesto il rinvio della scadenza ma la data per l'approvazione dei consuntivi è rimasta quella del 30 aprile senza possibilità di un extra time che quest'anno sarebbe stato più che mai necessario alla luce dei nuovi adempimenti introdotti dalla riforma della contabilità (dlgs n. 126/2014). Il ministro dell'interno Angelino Alfano si è detto consapevole delle difficoltà che i comuni stanno incontrando con le nuove regole tuttavia, ha precisato il ministro, «tali difficoltà non sono da sole sufficienti a giustificare lo slittamento dei consuntivi 2014». Secondo Alfano, il principale motivo che porta a escludere la possibilità tecnica di una proroga risiede nell'esigenza di rispettare le regole contabili europee e in particolare il calendario Eurostat per la raccolta dei dati di finanza pubblica nei paesi UE. Da ultimo, Alfano ha sottolineato che uno slittamento dei termini richiederebbe necessariamente un intervento normativo di carattere legislativo, visto che il nostro ordinamento non prevede che il ministro dell'interno possa differire i rendiconti con un semplice decreto ministeriale, come invece accade per i bilanci di previsione. Sarebbe forse stata tollerata, anche se in ritardo l'approvazione in giunta entro il 30 aprile, che comunque deve precedere di 20 giorni l'approvazione da parte del Consiglio comunale. Sentiti i nostri “addetti ai lavori”, alla precisa domanda se fosse stato approvato in giunta il rendiconto, questi si sono rifiutati di rispondere, adducendo una inspiegabile motivazione di “segretezza dovuta”. Perché tenere segreta una notizia così semplice ? La mancata approvazione, per altro quasi certa perché gli stessi consiglieri più volte hanno accennato al fatto che non era stato presentato dagli uffici il necessario riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi dell'ente, non avrebbe costituito sorpresa alcuna; allora perché non rispondere ? La logica ci porta ad un'unica considerazione: l'approvazione in giunta non c'è stata ma ci sarà, forse presto, forse tra più di qualche giorno, ma alla fine le date saranno state rispettate. È su questo che ci saremmo aspettati da un'opposizione responsabile, quantomeno una domanda secca rivolta al sindaco e al segretario generale. Lottano per cacciar via un sindaco incapace facendo saltare l'approvazione dei regolamenti per il sociale e lasciano che un'occasione “ghiotta” come questa sfugga inosservata. Cosa c'è in quei numeri che gli uffici tardano a comunicare e che tanto fastidio potrebbero causare a chi ha avuto la responsabilità di generarli ? Mario Savarese



8 SPECIALE BILANCIO

Il Corriere della Città Maggio 2015

Pomezia, bilan

Approvato il rendiconto 2014 e il conseguente riaccertamento, ma sull’opera

N

ei giorni scorsi a Pomezia è stato discusso il bilancio consuntivo 2014 e, sin dalla sua approvazione in Giunta, gli importi in esso contenuti, così come l’annuncio di un attivo di ben 4 milioni di euro, sono stati ampiamente contestati dal centrosinistra. I maggiori oppositori sono stati il consigliere Pd Omero Schiumarini e l’ex assessore alle finanze Antonio Maniscalco. Riportiamo di seguito le osservazioni che i due hanno fatto, per poi dare la parola all’assessore Emanuela Avesani, alla quale abbiamo girato le contestazioni fatte per avere un quadro completo della situazione. SCHIUMARINI - Riguardo al bilancio, nel corso del consiglio comunale che si è svolto il 28 aprile il consigliere Pd Omero Schiumarini ha presentato una richiesta di ritiro del punto all’Odg che riguardava proprio l’approvazione del rendiconto della gestione dell’esercizio finanziario 2014 ponendo una “Questione pregiudiziale e sospensiva”. La richiesta di Schiumarini è stata bocciata, ma vediamo cosa conteneva. Il consigliere è partito dal “Rendiconto della gestione dell’esercizio finanziario 2013” e, riportando alcune voci e relative cifre contenute in esso, dichiarava che “appare evidente che il Certificato al Consuntivo 2013 trasmesso alla Direzione Centrale della Finanza

Locale non corrisponde al Rendiconto della Gestione 2013 approvato in Consiglio Comunale ed è altrettanto chiaro che l’operazione contabile di iscrizione nell’anno 2013 dell’impegno n° 920.01/31.12.2014 ha inciso sul saldo dello stesso rendiconto 2013, che è stato falsato da una spesa (impegno) di € 5.021.921,09 in realtà insussistente ed è, conseguentemente, diventato negativo per -€ 4.331.758,34, anziché positivo per € 690.162,69”. Per Schiumarini ci sono forti dubbi anche sull’entrata inerente al “Fondo di Solidarietà Comunale”. “Per questa risorsa, in conto competenza, sono stati accertati € 14.967.851,11 ed incassati € 14.288.515,43, quando invece le attribuzioni riconosciute ed indicate nei prospetti pubblicati

sul sito internet della Finanza Locale sono pari a solamente € 9.641.872,54; è evidente che su questa risorsa sono stati incassati trasferimenti inerenti altre risorse e molto probabilmente relativi ad anni antecedenti al 2013, atteso che anche il totale di incassi di tutti i trasferimenti (FSC incluso) è superiore a quanto riconosciuto dallo Stato al Comune di Pomezia”. In pratica, per Schiumarini i risultati positivi vantati dalla Giunta Fucci sono in realtà solo un’illusione creata grazie a queste voci. “Appare opportuno sottolineare – prosegue Schiumarini - che l’irregolarità contabile iscritta nell’anno 2013 e che ha portato ad un saldo complessivo finale negativo (disavanzo) anziché positivo (avanzo), ha anche falsato il saldo del Rendiconto 2014, atteso che a seguito della giusta cancellazione per insussistenza nell’anno 2014 del sopra indicato impegno di spesa si è avuto un risultato positivo per € 4.171.529,90, anziché un risultato negativo per -850.391,19 euro, che sarebbe dovuto risultare se l’ammontare totale iniziale al primo gennaio 2014 dei residui passivi fosse giustamente stato di € 177.021.407,99 anziché di € 182.043.329,08”. Anche sui residui attivi Schiumarini esprime perplessità, giudicandoli “di notevole entità ed in netta ascesa nel 2013 e 2014 rispetto ai due anni precedenti”, corredando i dubbi con tabelle esplicative.


www.ilcorrieredellacitta.com

Maggio 2015

SPECIALE BILANCIO 9

nci e polemiche

ato della Giunta Fucci arrivano le contestazioni di Schiumarini e Maniscalco € 22.631,52, mentre in conto residui il gettito ammonta a € 3.024.846,09. La descritta situazione risulta affetta da inefficienza di procedure ed azioni di riscossioni”. Ancora si rileva che “Il Titolo III delle entrate extratributarie presenta uno stanziamento complessivo di € 13.479.715,21 con un gettito al 28.08.2014 pari ad € 2.657.838,34… omissis… l’entità delle riscossioni appare esigua …omissis… In ogni caso l’amministrazione deve provvedere ad effettuare una rigorosa analisi dei cespiti a reddito e dei proventi da servizi attraverso la verifica del trend storico del gettito e delle potenzialità riscossive, nonché ad effettuare una efficiente gestione finanziaria del canone ricognitorio che presenta un notevole incremento nello stanziamento previsionale”. I Revisori dei Conti anche nel Parere al Rendiconto 2014 hanno osservato che non sono stati conseguiti i risultati attesi e che le entrate per recupero evasione hanno avuto percentuali che arrivano al massimo all’1,13%”.

“Nell’analizzare ulteriormente la “storia” di molti dei singoli residui attivi di competenza 2014 si rileva che il non riscosso rispetto a quanto accertato raggiunge percentuali altissime”, continua il consigliere PD presentando un’altra tabella nella quale si leggono percentuali di non riscosso che partono dal 50% fino ad arrivare al 100%, con una media del 78,89%. “I Revisori dei Conti – ricorda Schiumarini già nel Parere al Rendiconto 2013 avevano osservato che l’entrata accertata da recupero da evasione, rilevato il non conseguimento dei risultati attesi, “appare sovradimensionata e non realistica”, invitando l’amministrazione “a verificare rigorosamente l’attendibilità, la legittimità e la ragione di tale entrata procedendo anche

alla corretta attribuzione di competenza delle riscossioni”. Il medesimo Organo, in sede di Parere al Bilancio Preventivo 2014, ha continuato poi a rilevare che “riguardo il recupero sull’evasione ICI degli anni pregressi, risulta una previsione di € 2.860.000,00 per la quale non si rinvengono i necessari elementi accertativi. Al 28.08.2014 risulta un minimo gettito di € 28.605,45 e lo stanziamento non sembra confortato da idonea attendibilità. Risulta inoltre per tale risorsa un ingente accumulo di residui attivi per € 22.505.181,84 con un realizzo di riscossioni per € 1.943.052,37, assolutamente insufficiente ed emblematico di una inidonea procedura d’acc e r t a m e n t o”. “L’entrata per il recupero sull ’e v a s i o n e TARSU viene stimata in € 10.686.965,58. La previsione 2013 rileva per € 9.105.946,50 totalmente accertati ma privi di incasso. Al 28.08.2014 risultano riscossioni di competenza unicamente per

“Nel caso in cui - conclude Schiumarini – in sede di riaccertamento straordinario dei residui si dovesse riscontrare l’iscrizione di accertamenti in realtà insussistenti già all’immediato precedente momento all’approvazione del rendiconto finanziario, si manifesterebbe come si sia voluto incidere attraverso dette entrate sulla programmazione degli impieghi delle medesime, finanziando obbligazioni passive scadute ed esigibili con entrate non disponibili e, quindi, finanziando il bilancio e la gestione in sostanziale situazione di disavanzo. Ciò avrebbe riflessi sulla responsabilità connessa alla cura delle entrate pubbliche e comporterebbe alterazioni dei risultati di amministrazione che, qualora dovessero provocare situazioni di disavanzo, potrebbero impropriamente beneficiare del trattamento agevolato previsto dal legislatore per i maggiori disavanzi derivanti dal riaccertamento straordinario dei residui e dalla costituzione di un adeguato (“gonfiato”???) Fondo crediti di dubbia esigibilità”.


10 SPECIALE BILANCIO

MANISCALCO – L’ex assessore, dopo l’approvazione in Giunta del rendiconto, ha scritto una lettera aperta al sindaco, contestando gli importi in esso contenuti. Lettera che riportiamo in gran parte. “In qualità di portavoce dell’Associazione “Pomezia Riparte Adesso!”, ma anche come ex Assessore alle Politiche Finanziarie – ha scritto Maniscalco - Ritengo opportuno replicare alle esaltanti dichiarazioni dell’Assessore alle Politiche Finanziarie Avesani, con le quali esalta ed “evidenzia il cambio di rotta che l’amministrazione Fucci ha voluto dare alla gestione dell’Ente con l’approvazione del rendiconto 2014 che chiude con un avanzo di competenza per € 1.397.470,32 al quale sommando il risultato della gestione dei residui pari a € 2.774.059,58 da un complessivo avanzo di €. 4.171.529,90”, ma anche alle Sue dichiarazioni che definiscono l’atto di Giunta “come grande risultato per l’Amministrazione e per la Città”. Per questo sento in dovere di precisare che quanto da voi dichiarato non è completamente vero perché, di fatto, il debito complessivo del Bilancio del Comune di Pomezia non è per niente diminuito, ma addirittura è aumentato, in quanto il tanto esaltato risultato è stato ottenuto soltanto in virtù di un mirato mantenimento di residui attivi (crediti) di improbabile riscossione, che hanno così permesso un risultato di bilancio in positivo. Difatti, con l’operazione di riaccertamento dei residui attivi e passivi sono stati stralciati dal conto di bilancio dell’esercizio 2014 soltanto una minima parte (n. 23) di residui attivi (crediti) per un controvalore totale di € 285.380,87, ed eliminando invece sostanzialmente (ben n. 419) dai residui passivi (debiti) per un controvalore di € 7.481.190,49 si è generata un’apparente risorsa economica tutta da verificare, utile per sanare il disavanzo del 2013 e per ottenere l’ulteriore virtuale avanzo di Amministrazione sul rendiconto di gestione 2014; in sostanza nulla è cambiato, in questo modo si è soltanto

costruito un apparente avanzo di gestione fondato su entrate che non avverranno mai, utile soltanto a pubblicizzare positivamente il cosiddetto “lavoro” della Giunta 5 Stelle e a mascherare la reale criticità dei conti del Comune di Pomezia; un'abile e “intelligente” operazione contabile alla Democristiana in puro vecchio stile Prima Repubblica. Entrando nel merito dei numeri si può facilmente notare che il risultato di Amministrazione tra residui attivi e residui passivi produce un avanzo di € 4.171.529,90 e che, il confronto tra i residui attivi (crediti) dell’anno 2013 pari a € 177.711.570,74 e residui attivi del 2014 di € 188.497.874,76 producono un risultato (scostamento) in aumento di € 10.786.304,02. Lo stesso confronto fatto invece tra i residui passivi (debiti) dell’anno 2013 pari a € 182.043.329,08 ed i residui passivi del 2014 di € 185.723.815,18 danno un risultato (scostamento) in diminuzione di soli € 3.680.486,10. Di conseguenza la differenza tra lo scostamento totale dei residui attivi da incassare (€ 10.786.304,02) e lo scostamento dei residui passivi da pagare (€ 3.680.486,10) darà automaticamente un avanzo di € 7.105.817,92 di maggiori crediti (somme ancora da incassare), utile a coprire il disavanzo di bilancio 2013, e a produrre un avanzo nella gestione finanziaria del 2014; un escamotage contabile poco comprensibile per un semplice cittadino ma comprensibilissimo per gli addetti ai lavori ed esperti nel settore”. Maniscalco illustra poi “tutte quelle poste, pari ad un totale di € 159.247.897,60 che, a mio avviso, non saranno mai incassate completamente dall’Ente e delle quali sarebbe stato obbligo di Legge verificarne attentamente la reale attendibilità in termini di effettiva possibilità di riscossione prima di confermarle tra i residui attivi del Comune di Pomezia”, tra cui “ingenti somme come l’insinuazione Massa Passiva ASER/Tributi Italia per € 44.146.243,60, recupero TARSU per € 40.584.467,06, IMU per €

Il Corriere della Città Maggio 2015 14.129.962,69 e ICI per € 19.802.979,75, contributi Regionale del 2009 per € 7.121.954,47, recupero Oneri Concessori anni 2008, 2009, 2010 per 3.801.840,10 ed altre che non incasseremo mai; tutto questo nonostante il parere di criticità e inesigibilità espresso in più riprese dal Collegio dei Revisori dei Conti, ed anche al punto 6 del Verbale n. 22 del 10/06/2014 di “Esame chiarimenti forniti dall’Amministrazione su taluni rilievi esposti da questo Organo di Revisione sulla Relazione del Rendiconto 2013”. Abbiamo un totale di € 159.247.897,60 e una previsione di € 188.497.874,76, quindi con una differenza di € 29.249.977,16 (= 15 %). Questo conferma quanto già riportato sul quadro riassuntivo della Gestione Finanziaria 2014, dal quale si evince che storicamente il Comune di Pomezia incassa soltanto il 10% circa del totale dei residui attivi previsti nell’anno precedente, tant’è che degli € 177.711.570,74 previsti nel rendiconto 2013 nella gestione residui 2014 ne sono stati incassati soltanto € 19.273.705,96 pari al 9,2 %. Pensando ottimisticamente, degli € 188.497.874,76 previsti dal risultato 2014, saranno incassati al massimo 29 milioni di euro”. “Infine conclude Maniscalco - a conferma che il rendiconto di gestione 2014 è frutto di una pseudo alchimia contabile, riporto una tabella comparativa delle spese sostenute dell’Ente dal 2011 al 2014, che dimostra la reale precaria situazione di Bilancio del Comune di Pomezia e che le spese correnti invece che diminuire sono aumentate, contravvenendo peraltro a quanto riportato sul programma elettorale del movimento 5 Stelle e dichiarato dal Sindaco in campagna elettorale.

Un aumento delle Spese Correnti di oltre 10 milioni/anno a fronte di un’inferiore qualità dei servizi resi alla cittadinanza. Confidando in una puntuale replica e smentita pubblica, confermo che, a mio avviso, il rendiconto di gestione 2014 è stato soltanto una “intelligente” operazione contabile di facciata, uno spot elettorale finalizzato a dimostrare la propria “bravura” nella gestione dell’Ente per ottenere una positiva visibilità politico/mediatica della Giunta 5 Stelle”.


www.ilcorrieredellacitta.com

Maggio 2015 AVESANI – Ed ecco la replica dell’amministrazione, per bocca dell’assessore Emanuela Avesani. “Vorrei partire precisando cosa è stato approvato – ha esordito l’assessore – La mattina del 28 aprile è stato approvato il rendiconto della gestione dell’esercizio finanziario 2014 dai consiglieri, mentre il pomeriggio gli assessori e il sindaco hanno approvato il riaccertamento straordinario del bilancio consuntivo, così come prevede la nuova normativa, che passa da un sistema “a competenza” a un sistema “di cassa”, ovvero quanto di più vicino possibile alla contabilità delle aziende private”. Cosa comporta questo nuovo sistema? “È la registrazione delle spese e delle entrate non in funzione della competenza dell’anno, ma quando effettivamente si realizzano. Ovviamente, passando da un sistema all’altro, è previsto un periodo transitorio in cui si consente agli enti locali di fare operazioni di accertamento dei residui in modo tale da non impattare sulla tenuta dei bilanci. Nella relazione scritta dei Revisori dei Conti sul rendiconto 2014 questo processo è ben individuato quando viene detto che i 4 milioni di avanzo sono un atto transitorio che dovrà essere poi riconfermato con il documento di riaccertamento straordinario, cosa che abbiamo fatto in Giunta nel pomeriggio del 28 aprile”. Da questo riaccertamento sono stati confermati i 4 milioni di avanzo oppure, così come sostengono dall’opposizione, si tratta di cifre inesistenti? “Per essere precisi, il rendiconto 2014 è stato chiuso con 4 milioni e 100 mila euro di avanzo: sono numeri reali, trascritti non dalla parte politica, bensì dai tecnici del settore, a partire dal dirigente, con il quale al massimo può esserci un confronto per capire meglio le procedure, di certo non pressioni o influenzamenti da parte nostra. Di certo non abbiamo forzato la mano a nessuno”. Come sono stati “tirati fuori” questi soldi di avanzo? “Circa un milione e 100 al risparmio di spesa del 2014 dato prevalentemente dalla riduzione dei costi del personale, a partire dal taglio degli stipendi ai dirigenti, oltre al fatto che uno di essi, Sorbino, è andato via. Gli altri 3 milioni riguardano gli accertamenti dei residui che hanno i precedenti in base alla vecchia normativa”. E con il riaccertamento sono stati confermati? “Noi abbiamo riapprovato l’accertamento straordinario dei residui in base alla nuova normativa che spiegavo prima, quindi individuando per ogni residuo l’anno di effettivo realizzo o di

SPECIALE BILANCIO 11

spesa: questo significa che gli importi sono stati “spalmati” negli anni rispettando le date in cui verranno pagati per quanto riguarda le uscite, mentre per le entrate abbiamo usato un sistema ancora più prudenziale. Visto che la normativa ce lo consentiva, abbiamo deciso di creare un fondo vincolato pluriennale dove inserire i residui di dubbia esigibilità per un totale di ben 128 milioni di euro invece di 108. Questo tipo di prudenza è stata riscontrata dai Revisori, che hanno dato parere favorevole”. Cosa ci farete con questi soldi? “Verranno messi in un fondo e “accantonati” per 30 anni, consentendoci di sanare vecchie vicende inserite in un modo abbastanza approssimativo, per non dire altro, nei bilanci degli anni precedenti al nostro insediamento, come l’Aser o i contributi regionali mai ricevuti. Questo ci consente di “fotografare” la reale situazione economica dell’ente e di rendere il bilancio molto più stabile”. Ma, alla fine, quanti soldi sono realmente in avanzo? “Applicando le nuove norme l’importo che risulta come residuo attivo è pari a circa 2 milioni e 200 mila euro”. Quindi avevano ragione i vostri oppositori? “Assolutamente no. Ci tengo a sottolineare che la cancellazione di alcuni importi è legata alla nuova modalità prevista dalla legge. Noi abbiamo fatto tutto secondo normativa e alla luce del sole. Il primo atto finanziario fatto quando ci siano insediati è stato tramutare i debiti verso i fornitori in debito verso la Cassa Depositi e Prestiti, dando così certezza alla parte inerente le spese e, di riflesso, alle entrate, “sanando” una situazione pregressa. Questo non significa che non abbiamo più debiti, che invece dovranno essere pagati, ma questi non impatteranno più con la stabilità corrente del bilancio stesso, dandoci la possibilità di programmare le spese in maniera coerente. Io reputo questo come uno

degli atti più importanti fatti dalla nostra Giunta in ambito finanziario”. Ma riguardo alle accuse mosse da Maniscalco e Schiumarini cosa risponde, visto che sono state riportate cifre e voci che sembrerebbero dare loro ragione? “Senza voler entrare nella polemica, vorrei rispondere alla lettera di Maniscalco dicendogli che ho letto il verbale di un consiglio comunale svolto nel dicembre 2013, quando lui era assessore alle finanze, in cui proprio Maniscalco portava ad emulazione la salvaguardia degli equilibri di bilancio. Nel suo intervento faceva riferimento al fatto che il bilancio si sarebbe chiuso in equilibrio e che non ci sarebbero stati debiti fuori bilancio. Ma il rendiconto 2012 ha invece dimostrato che l’anno si è chiuso con oltre 7 milioni di disavanzo. Nel 2014 noi abbiamo riconosciuto debiti fuori bilancio legati a vicende pregresse, di cui alcune molto antiche, per oltre 14 milioni di euro, di cui 4 milioni per servizi espletati e non finanziati, come la manutenzione ordinaria e straordinaria fatta dalla Pomezia Servizi negli uffici pubblici o nelle strade. Quindi il mio unico commento è che sarei stata molto felice se il mio predecessore avesse avuto la stessa accortezza quando lui ricopriva il ruolo di assessore al bilancio, come quella che vorrebbe dimostrare scrivendo in continuazione lettere con la sua pseudo associazione”. E a Schiumarini come ribatte? Perché la sua richiesta non è stata accettata? “Precisiamo che l’atto è stato da lui depositato nella stessa mattina in cui si doveva svolgere il consiglio. Io ho un ottimo rapporto con il consigliere Schiumarini, che reputo una persona intelligente. E stavolta è stato così intelligente da presentare il suo documento non solo alla maggioranza, ma anche alla sua stessa opposizione, la mattina stessa del rendiconto, in modo tale da non consentire a nessuno di avere un riscontro tecnico rispetto a quanto da lui scritto. Già questo, secondo me, la dice lunga. Se era così sicuro di quello che stava depositando, perché non l’ha fatto prima? Io lo vedo come un atto strumentale, forse con la speranza di spaventarci o non so cos’altro. Ma sicuramente tutto ciò che ha riportato in quel documento non ci preoccupa: ho già fatto una verifica con il dirigente sulle macrovoci indicate e tutto è assolutamente regolare e trasparente. Il suo comportamento mi è sembrato una scorrettezza non tanto verso noi, quanto verso il dirigente dell’ufficio, che invece è sempre disponibile a fornire documenti e spiegazioni”.


12

CRONACA

Il Corriere della Città Maggio 2015

Torvaianica, aperta l’isola ecologica È

stata inaugurata il 18 aprile la nuova isola ecologica del territorio comunale di Pomezia. La struttura si trova a Torvaianica, in via Boston – traversa di via Zara, nei pressi del campo sportivo – ed è dotata di una rampa per i mezzi che rende più semplice il conferimento negli scarrabili posizionati al di sotto della stessa. “La città sta cambiando volto – ha dichiarato il sindaco Fabio Fucci al taglio del nastro – Sono decine i cantieri aperti per realizzare opere per i cittadini e non passa settimana che non inauguriamo una struttura in favore della collettività. Siamo orgogliosi di inaugurare l’isola ecologica di Torvaianica. La nostra Città sta facendo grandi passi in avanti in tema di raccolta e gestione dei rifiuti: dal porta a porta in tutto il territorio, alle agevolazioni TARI per chi fa compostaggio domestico fino all’installazione sul territorio degli ecocompattatori, le macchine mangia-rifiuti che forniscono buoni spesa”. L’isola ecologica avrà i seguenti orari: lunedì – martedì – giovedì – venerdì: dalle 14.00 alle 18.00, sabato: dalle 9.00 alle 13.00, domenica: dalle 16.00 alle 20.00, mentre il mercoledì la struttura resterà chiusa.



14 SPECIALE ESTATE

Il Corriere della Città Maggio 2015

Stagione estiva al via A

stagione estiva ormai alle porte, proviamo capire quali sono le prospettive per il turismo sul litorale di Pomezia e Ardea, parlandone con i presidenti locali del SIB (Sindacato Italiano Balneari) Marco Schiano e Angelo Cavola.

Qui Pomezia

Marco Schiano, storico balneare e commerciante di Torvaianica, presidente del SIB Pomezia, illustra la situazione attuale partendo dall’incontro tenutosi con l’amministrazione comunale il 27 aprile riguardo l’ordinanza “volta a disciplinare l’utilizzo a scopo balneare, elioterapico e ricreativo delle aree demaniali marittime” pubblicata il 29 aprile, che ufficialmente apre alla stagione estiva a partire dal 1° maggio fino al 1° novembre. “L’ordinanza – spiega Schiano – è molto simile a quella dell’anno precedente, riporta solo piccole novità, tra cui le date di apertura e chiusura della stagione estiva, che è stata prolungata rispetto al passato. Altra differenza è l’ingresso degli animali, vietato per tutto il periodo della stagione balneare e consentito solo durante il periodo invernale: per gli animali saranno a breve istituite dal Comune delle apposite “Bau Beach”. Noi abbiamo dato agli amministratori la nostra disponibilità alla costruzione di passerelle per arrivare al mare: tutti i balneari, compresi coloro che hanno anche un semplice chiosco sulla spiaggia libera, devono installare una passerella per consentire di raggiungere la battigia sia ai disabili che alle persone anziane. C’è comunque un iter burocratico da seguire abbastanza complicato, che quest’anno viene agevolato dall’istituzione di molti più punti di “passaggio a mare”, identificati da numerazioni: in corrispondenza di questi passaggi, che non possono essere chiusi da privati, verranno messe le passerelle”. La riunione si è svolta alla presenza dell’assessore Giovanni Mattias, del dirigente Renato Curci, del comandante della polizia locale Angelo Pizzoli e del comandante del distaccamento di Torvaianica della Capitaneria di Porto Giuseppe Falato. “Ci hanno assicurato – dettaglia il presidente del SIB – che anche quest’anno verranno effettuati controlli a tappeto in contrasto al commercio abusivo: verranno intensificate le ronde ed i servizi congiunti sulla

spiaggia, con sequestri e sanzioni pesanti per gli abusivi”. Ma durante l’incontro si è parlato solo dell’ordinanza balneare o anche della stagione che sta per iniziare? “Abbiamo approfittato dell’occasione per ricordare la grande spada di Damocle che pende sulla nostra testa, ovvero della data di scadenza del rinnovo della concessione balneare. Sapevamo che si trattava di un argomento da non discutere in quella sede, ma da molti mesi il nostro sindacato aveva richiesto un incontro con il sindaco, senza avere nessun riscontro. Quindi, visto che avevamo a disposizione sia la parte politica, rappresentata dall’assessore, sia di quella tecnica, grazie alla presenza del dirigente, abbiamo approfittato per porre alla loro attenzione il grandissimo problema delle concessioni. Nonostante una normativa nazionale consenta il rinnovo fino al 2020, a Pomezia questo non è stato ancora riconosciuto: si tratta di uno dei pochi Comuni del Lazio che non lo ha ancora fatto, lasciando la data di scadenza al 2015. Noi abbiamo cercato di sensibilizzare la nostra Amministrazione sui gravi risvolti che questo comporta: senza il rinnovo al 2020 diventa impossibile decidere di fare investimenti sugli stabilimenti. A chi salterebbe in mente di spendere tantissimi soldi, se poi non ha la certezza di poter usufruire di quanto fatto? E non è solo una questione di volontà: nessuna banca ci fornisce in prestito la liquidità necessaria se non ci sono adeguate garanzie, rappresentate proprio dal rinnovo della concessione fino al 2020. La prima richiesta della banca è infatti la copia del contratto di rinnovo, che noi non abbiamo, al contrario dei nostri colleghi di altri Comuni. Alla banca non basta la delibera nazionale, vuole copia del contratto di concessione, che per noi scade tra pochi mesi. Questo ci impedisce di accedere ai fondi necessari per fare i lavori e comporta un danno per tutti: facendo i lavori di ammodernamento, infatti, noi creiamo comunque in-

dotto, smuoviamo l’economia locale, facciamo girare denaro. Diamo lavoro a persone che non ne hanno. Così, invece, è tutto fermo. Senza il rinnovo della licenza, neanche il Monopolio dello Stato concede l’autorizzazione alla vendita dei tabacchi: in pratica, siamo bloccati su tutti i fronti”. Qual è stata la risposta dell’amministrazione alla vostra richiesta di rinnovo delle concessioni? “L’assessore ha lamentato il fatto che noi gli stiamo con il fiato sul collo. Ma lui deve capire che noi, io per primo, abbiamo la responsabilità di dare lavoro e pagare gli stipendi a tante famiglie del posto, cosa che non possiamo garantire se non abbiamo la certezza almeno del futuro a breve e medio termine. Io ho 40 dipendenti, di cui 18 a tempo indeterminato, assunte perché la normativa nazionale parla di rinnovo fino al 2020. Perché il Comune di Pomezia non ci consente di “stare tranquilli” fino a quella data? La preoccupazione dei miei dipendenti è uguale alla mia. Adesso l’assessore ha promesso che quanto prima definirà la questione, con un incontro tra le parti. Ha spiegato che entro la metà di maggio verrà fatto il PUA (Piano Utilizzo degli Arenili, ndr) e immediatamente dopo verrà rinnovata la concessione. Io voglio dare fiducia a queste affermazioni, e rimando ogni eventuale contestazione solo alla scadenza dei termini che ci sono stati indicati”. Quindi in due settimane verrà fatto il PUA? “Ci è stato detto che sarà la fotocopia dell’esistente. L’unica cosa nuova sarà l’assegnazione di spiagge per fare le “Bau Beach”, quindi reputo che i tempi siano fattibili”. Ma la “fotocopia dell’esistente” è ciò di cui Torvaianica ha bisogno, oppure serviva altro per il rilancio del turismo? “Chiaramente per noi questo equivale all’immobilismo: così stiamo e così rimaniamo, e questo non lo vedo positivo. Ma, sinceramente, al momento nessuno dei balneari riesce a concentrarsi su questo – che sicuramente si rivelerà un problema – se prima non viene risolto il nodo delle concessioni. In ogni caso, anche se il Comune ha detto che ci sentirà per alcuni dettagli, noi non abbiamo potere di intervenire sulle decisioni che verranno prese riguardo al PUA. Non voglio nemmeno fare critiche a qualcosa che non ho ancora visto, quindi attendiamo che il documento venga presentato. Poi valuteremo, perché comunque è nostra intenzione tutelare non solo noi stessi, ma anche i nostri dipendenti”. Secondo lei come andrà questa stagione balneare? “Ho visto una piccola ripresa rispetto al passato, e anche più ottimismo. Sulla spiaggia sono tornate nuovamente le famiglie, i consumi stanno cominciando a salire, in confronto agli anni precedenti. Ovviamente siamo legati alle condizioni climatiche: l’anno scorso alla crisi economica si è unito anche il maltempo. Adesso mi sembra comunque che si spenda un po’ di più e che ci sia un maggior afflusso rispetto al 2014. Credo quindi che quest’anno possa essere sicuramente migliore del precedente, terribile su tutti i punti di vista: sono ottimista e spero che i fatti confermino questa intuizione”. Giuseppe Marrone


www.ilcorrieredellacitta.com

Maggio 2015

SPECIALE ESTATE

Qui Ardea

Ci ritroviamo a parlare con Angelo Cavola, presidente del SIB di Ardea e del Lazio, nonché vicepresidente nazionale, dopo un anno: all’inizio della stagione 2014 c’era l’augurio di poter avere un’estate fruttuosa, cosa che si è rivelata purtroppo solo una speranza vanificata dai fatti a causa delle avverse condizioni meteorologiche e della scarsa intesa con l’Amministrazione comunale. Ora quali sono i presupposti per questa nuova stagione balneare sulle coste rutule? Sarà la volta buona che il turismo possa fare da volano per l’economia del territorio, magari sospinto da iniziative del Comune? “Partirei da un discorso ampio, che comprende i balneari di tutta Italia: ancora abbiamo i soliti problemi con la Comunità Europea per quanto riguarda il rinnovo delle concessioni demaniali, che ha dato una proroga solo fino al 2015, mentre il Governo Italiano riconosce, attraverso una legge, una proroga fino al 2020. Noi ci atteniamo alla legge italiana, ma con l’incognita riferita alle scadenze date dalla Comunità Europea. A livello regionale, invece, si sta lavorando sul “regolamento delle spiagge”, ovvero sulle attività che possono essere fatte sul demanio marittimo, mentre a livello locale, quindi parliamo del Comune di Ardea, tutti gli operatori si stanno organizzando per la nuova stagione balneare: stiamo intensificando le riunioni finalizzate alla programmazione dell’estate, con eventi di intrattenimento che si svilupperanno nel periodo tra giugno e settembre, e con lavori di restyling della propria struttura ricettiva, almeno quelle che le normative consentono: infatti, in assenza dell’approvazione del PUA (Piano Utilizzo Arenili), le cose che si possono fare sono ben poche, quindi ci si limita al rinnovamento di quello che già si ha”. Cosa intende quando dice che non si possono fare tante cose sugli arenili? “Se, nonostante la crisi, un imprenditore volesse rinnovare la propria struttura inserendo ad esempio una piscina, o modificando le cabine per renderle più ampie e confortevoli, è sicuramente frenato dalla mancanza di un nuovo regolamento che possa offrire certezze sul proprio investimento. Quindi ci si limita a comprare le attrezzature nuove indispensabili, come sdraio, ombrelloni e lettini, anche perché alla mancanza del nuovo regolamento si unisce l’incertezza della scadenza della concessione: se non si sa quanto tempo si potrà rimanere sulla propria struttura, come si può pensare di fare importanti investimenti su di essa?”. Del PUA ad Ardea si parla da anni, tanto da essere diventato ormai fantomatico: ma a che punto ci si trova con l’approvazione? “Dire che sia fantomatico credo sia la definizione giusta, visto che ad ogni inizio stagione veniamo convocati dal Comune – anche se noi balneari iniziamo la nostra programmazione molto prima, già dopo le feste natalizie, e sin da allora iniziamo a sollecitare l’Amministrazione per avere questi incontri – ma poi, puntualmente, ci ritroviamo a stagione iniziata e poi finita senza che nulla sia stato fatto. Quindi ci portiamo dietro questo PUA di Amministrazione in Amministrazione, senza che alle parole seguano i fatti”. Da quanti anni va avanti questa storia? “Dal 1993, ovvero da quando è entrata in vigore la legge che prevede che i Comuni debbano do-

tarsi dei PUA. Sono passati ben 22 anni…”. Finora sono stati visti gli aspetti negativi: ma ce ne sono anche di positivi? “Certamente dobbiamo pensare in positivo, augurandoci che la prossima stagione balneare possa essere meno brutta di quella appena passata, quando il maltempo ci ha penalizzati per tutto il mese di luglio. Vorrei far presente una novità: per quest’anno l’Amministrazione comunale, nelle aree sprovviste di concessioni demaniali, quindi nelle spiagge libere, sta facendo un bando per inserire il salvamento a mare. Di per sé si tratta di una notizia ottima e sicuramente nobile visto che il salvamento è obbligatorio anche nelle spiagge libere e quindi in carico al Comune - se non fosse per ciò che è legato ad essa: visto che non ci sono soldi nelle casse comunali, è stato pensato di avere il servizio a costo zero dando in cambio a privati l’assegnazione di aree. In pratica, attraverso questo bando si potranno gestire gratuitamente – senza pagare la concessione demaniale - degli spazi sulla spiaggia, fornendo in cambio il servizio di salvamento. Quindi chi avrà la fortuna di aggiudicarsi il bando potrà noleggiare 20 postazioni con lettini, ombrelloni e sdraio ad un prezzo notevolmente più basso di quello degli stabilimenti, dal momento che non avrà costi di concessione da sostenere. Fermo restando che ritengo indispensabile che ci sia il salvamento su tutta la costa, reputo questa cosa come una “concorrenza sleale”: se, come ho saputo, ci sono 25 zone da assegnare, ognuna con 20 postazioni da noleggiare, ecco che si vanificano tutti gli sforzi fatti da chi lavora da sempre con regolare concessione e relativi oneri da versare. Una volta le Amministrazioni avevano l’abitudine di interfacciarsi con le associazioni di categoria coinvolte in questo tipo di decisione, mentre invece adesso siamo stati totalmente ignorati: io ho detto queste cose al sindaco, ma non ho avuto risposta”. Risposta a cosa? “Tra le altre cose, alla nostra proposta di far fornire in molte zone il salvamento ai balneari concessionari: a noi basterebbe incrementare il numero degli assistenti di salvamento: per legge ne serve uno ogni 100 metri. Noi siamo disponibili anche a raddoppiare i nostri bagnini, per non avere questo tipo di concorrenza sleale tra chi paga tutte le tasse e chi avrebbe un’agevolazione senza para-

15

goni. Il sindaco mi ha detto che mi avrebbe fatto contattare dall’assessore, ma ad oggi sono ancora in attesa. Eppure credo che un confronto con le associazioni di categoria sia fondamentale, visto che sicuramente un operatore che lavora in questo campo da decenni sicuramente ne sa di più sull’argomento rispetto ad un assessore appena insediato”. Ma l’Amministrazione ha almeno avanzato proposte di collaborazione per quanto riguarda l’organizzazione di eventi estivi? “Purtroppo no. L’unica cosa che ci è stata detta è che se qualcuno di noi vuole fare delle iniziative di questo genere, queste verranno riportate all’interno del programma dell’estate di Ardea. Ma a noi non basta entrare in un semplice elenco o brochure. Io non vorrei sembrare polemico, soprattutto perché non so quali siano le disponibilità economiche del Comune, ma questa è la realtà: non c’è collaborazione e noi ci sentiamo lasciati a noi stessi, allo sbando”. Si sente ripetere che la costa è un tesoro da sfruttare, ovviamente nel modo giusto, ma a tutt’oggi non sembra proprio che il turismo sia una voce che vada ad incidere in maniera eclatante sull’economia locale, quantomeno non quanto succede in altri posti, come nella riviera romagnola o versiliana, oppure in tanti altri Comuni costieri. “Purtroppo da una parte abbiamo l’incertezza – che si registra a livello nazionale – legata alle concessioni, con una situazione statica per tutti, dall’altra abbiamo la situazione locale, dove c’è sicuramente meno organizzazione rispetto ad altri luoghi”. Quindi perché un turista dovrebbe venire ad Ardea e non andare in luoghi dove l’offerta turistico-ricettiva è sicuramente più articolata? “Noi, a livello di strutture, facciamo il massimo, tanto che le nostre forniture sono le stesse che si utilizzano sull’Adriatico, e i nostri stabilimenti non hanno nulla da invidiare a quelli delle più famose riviere. Il problema nasce dalle infrastrutture mancanti, che non invogliano i turisti a venire qui. Noi abbiamo il vantaggio della vicinanza con Roma, ma non siamo supportati da quello che c’è dietro alle strutture balneari”. Cosa manca, quindi? “Più collaborazione tra le parti, sia con il Comune che con la Capitaneria di Porto”. In che senso? “Ultimamente ci sentiamo tartassati dal corpo con cui più di ogni altro dovremmo avere affinità e collaborazione, con multe a raffica in chiusura di stagione”. Giuseppe Marrone


16

SPECIALE ESTATE

Il Corriere della Città Maggio 2015

Pio Schiano, “bandiera” di Torvaianica Il “bagnino più anziano d’Italia” ha ancora voglia di lavorare a contatto con il “suo” mare

L

a storia “scritta” di Torvajanica comincia una mattina presto, l’11 aprile 1953, sulla sabbia ancora umida, con il "caso Montesi", con arresti, processi e poi assoluzioni per imputati vip, storia risaputa. Ma in quel frangente cominciò anche la storia contemporanea di Torvaianica luogo balneare. Allora, già dopo la guerra, c'erano solo poche baracche, passavano i cacciatori per tirare alle quaglie. C’era ancora la Torre e qualcuno si dava da fare per ristorare quegli sporadici avventori e guadagnare qualcosa. Qualche cacciatore che aveva fatto troppe “padelle” comprava del pesce fresco, per non fare brutta figura a casa. La Litoranea non esisteva, oggi è il budello di case, casette e casoni che conosciamo, e il panorama di quel tempo è stato stravolto: d’inverno circa diecimila abitanti, d'estate, forse, centomila. Dove fu trovato il corpo di Wilma adesso ci sono il "bagno" dei Vigili del Fuoco e, poco discosto, lo stabilimento dei Granatieri. La vicenda arrivò ad alti livelli di Governo, facendo saltare il questore di Roma. E molto di più. Pio Schiano Moriello, nato ad Ostia in una baracca del Villaggio dei Pescatori il 19 novembre 1919, lavato, dopo il parto, con l’acqua di mare, da bambino insegnava a pescare le anguille al Canale dei Pescatori a una distinta e generosa signora, che poi si scoprì essere addirittura la regina Elena. Iniziò a fare il bagnino a 13 anni, in più faceva il pescatore. Viveva a Torvaianica e in quell’occasione - aveva circa 34 anni - fu chiamato da un bambino trafelato la cui madre aveva trovato la ragazza senza vita. Corse, con la lambretta e il bambino attaccato dietro, tra i primi e pochi, sul luogo del ritrovamento sul bagnasciuga: "Ne ho visti tanti di annegati, ma quella ragazza per me non morì affogata". Quattro anni dopo dovette andare a testimoniare, dopo precedenti numerose vicissitudini, al Tribunale di Roma e al processo che si svolse a Venezia, subendo interrogazioni piuttosto aggressive. Di queste storie si occupò un giovane sconosciuto colombiano giornalista/scrittore, allora studente del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Un tale Gabriel Garcia Marquez, detto Gabo. Il processo mandò tutti assolti… Pio, prima di spostarsi qui, aveva avuto un notevole trascorso di guerra, essendo stato imbarcato per quattro anni sui sommergibili della Marina Regia, nel Dodecaneso, sopravvivendo pure a un naufragio da siluramento inglese, del quale lui rappresentò la metà dei sopravvissuti. Cioè si erano salvati solo lui e il radiotelegrafista. E su questo resta un po’ reticente per non

produrre un rinnovato dolore ai parenti delle vittime, sia di quello che di altri affondamenti. Ebbe avventure di superficie e di comando anche all’epoca dello sbarco in Sicilia, ma dopo

lo sfondamento tornò qui: Ostia, Canale e Villaggio dei Pescatori, Torvajanica. Naturalmentecontinuò a fare pesca e a quell’attività affiancò la ricezione e il soccorso balneare, addirittura rappresentava le prime reti da pesca sintetiche della Montecatini. Poi nel tempo, man mano che crescevano le nuove, folte, generazioni, sorsero altre strutture. A questo, che è lavoro - e che lavoro… - ha affiancato e mantenuto il suo amore per il mare di quell’iniziale “battesimo” neonatale, che lo ha portato alle sue splendide performance col pattìno di salvataggio nel tratto TorvajanicaOstia, 21 km, rilevanti per l’oggettiva prestazione atletica, ma anche per l’età in cui le ha conseguite: 2003, 2005, 2010 e... vedremo. Adesso, a 95 anni, è il patriarca del nostro mare, col suo prestigioso e articolato complesso balneare che occupa quasi tutta la sua famiglia, e continua a vigilare, sul suo pattìno rosso di salvataggio. Non si smetterebbe mai di parlare con Pio, ma bisogna perché mentre parlavamo sono passati tantissimi nipoti, bambini o un po’ di più, che lo salutavano baciandolo e abbracciandolo… “Ciao nonno!”. Ma, di numerosi di quelli, lui è il bisnonno. Io mi ritiro e ringrazio Pio per la sua straordinaria disponibilità. Luigi Torreti


www.ilcorrieredellacitta.com

Maggio 2015

SPECIALE ESTATE

17

973mila euro per il “New Las Vegas Beach”

D

opo la segnalazione pubblicata lo scorso mese del passaggio a mare n. 15, sul lungomare delle Sirene a Torvaianica, che riportava il malcontento dei cittadini sia riguardo la ridotta larghezza del passaggio stesso (in alcuni punti inferiore al metro e appena sufficiente per far passare una persona) che riguardo la struttura fatiscente che si trova sulla spiaggia, delimitata da lamiere arrugginite, arriva una notizia positiva: i resti della costruzione sulla spiaggia, che diversi anni fa era uno stabilimento balneare (il “New Las Vegas Beach) saranno oggetto di bonifica e sul posto verrà realizzata una nuova struttura turistica, grazie ai fondi del Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) che

ha riconosciuto un finanziamento di 973 mila euro per la sua ristrutturazione. Ciò è stato possibile grazie all’adesione da parte del Comune di Pomezia al piano "Cantieri in Comune", finalizzato al completamento delle opere segnalate dai sindaci, che ha messo a disposizione delle amministrazioni comunali quasi 200 milioni di euro, poi assegnati a 137 Comuni italiani che, come specifica lo stesso Cipe, “hanno proposto interventi di completamento e ristrutturazione, appaltabili entro il 30 aprile prossimo e cantierabili entro il 31 agosto 2015”. Lo stabilimento, molto frequentato negli anni ’80, era andato in disuso dopo la scadenza della concessione balneare: l’abbandono totale della struttura aveva poi portato ai risultati lamentati

dai cittadini. E adesso, grazie alla presentazione da parte del Comune di Pomezia del progetto di ristrutturazione, stilato dopo la aggiudicazione da parte di un professionista di un bando pubblico risalente al 2010, arriva il benestare del Cipe, che ha accordato il finanziamento che prevederà il rifacimento completo dello stabilimento con materiali ecosostenibili. Ad opera ultimata ci saranno un punto di ristoro, le cabine e un magazzino dove ora si trovano solo macerie. Uno stabilimento balneare di circa 1000 mq che rispetterà l’ambiente e farà contenti gli abitanti della zona, che non saranno più costretti a convivere con l’ecomostro. Giuseppe Marrone


18

CRONACA

Il Corriere della Città Maggio 2015

La (nuova) bonifica di Torvaianica Approfittiamo dei lavori di manutenzione straordinaria del Consorzio di Bonifica di Pratica di Mare sul Fosso della Crocetta per fare conoscenza con un aspetto poco noto, ma importante, del nostro territorio, esaminando, in particolare, le caratteristiche del cosiddetto “Bacino Campo Selva”, che confluisce su quel Fosso, lavori volti ad assicurare l’efficace deflusso delle acque di superficie all’interno dei corsi d’acqua di bonifica e alla corretta gestione delle linee intubate, che vengono pure esse recapitate nel Tirreno provenendo dall’alveo di questo e di altri fossi del nostro litorale. Il sistema idraulico del Bacino Campo Selva (solo una parte del territorio gestito dal Consorzio, simili situazioni si ripetono sulla nostra fascia costiera) è costituito dall’impianto idrovoro di bonifica, posto al termine di Via Zara, dai vari canali collettori e colatori che immettono le acque nella vasca di raccolta dell’idrovora e dal suo emissario che, su Via San Francisco, confluisce nel Fosso della Crocetta poco prima della foce a mare, in prossimità degli uffici comunali di Torvajanica. Nella vasca confluiscono sia le acque provenienti dal Collettore di bonifica “C”, che costeggia la fascia degli impianti sportivi del Villaggio Laurentum e attraversa il parco Zoomarine, sia le acque provenienti dal Collettore di bonifica che costeggia, a valle dell’abitato, Martin Pescatore, parallelo a Via Zara. Sul reticolo idrografico sono presenti anche tubazioni di scarico, censite e regolari sia dal punto di vista autorizzativo, sia per quanto riguarda il controllo delle acque scaricate: - acque bianche dalla Litoranea, dal lato Ostia, sulla sponda destra del Fosso della Crocetta(Foto 1), e dal lato Anzio sulla sponda sinistra(Foto 2), a valle dell’attraversamento stradale sotto il ponte della stessa Litoranea: sono acque di competenza di Roma Capitale (ex Provincia); -scolmatore di piena e/o d’emergenza dell’impianto di sollevamento (il n.7) della rete fognaria gestita da ACEA ATO2 S.p.a., sulla sponda destra, a valle dell’attraversamento di linee e servizi (“il ponticello, Romania-Olanda che molti ritengono, erroneamente e pericolosamente, pedonale) in corrispondenza di Via Romania (Foto 3); - scarico delle acque bianche da Via Romania sulla sponda destra (Foto 4) e da Via Olanda sulla sponda sinistra(Foto 5), acque del Comune di Pomezia, a monte del “ponticello pedonale via olanda-Via Romania”. -scolmatore di piena e/o d’emergenza dell’impianto di sollevamento (il n. 27) della rete fognaria gestita da ACEA ATO2 S.p.a., sulla sponda sinistra del Fosso tra l’attraversamento di linee e servizi (il solito ponticello) in corrispondenza di Via Olanda e l’attraversamento stradale di Via Zara (Foto 6); - scarico di emergenza dell’acquedotto pubblico sulla sponda sinistra (Foto 7);

- scolmatori di piena e/o d’emergenza del depuratore sulla sponda sinistra, a monte dell’attraversamento stradale di Via Zara (Foto 8) e dell’impianto di sollevamento (il n.17) della rete fognaria gestita da ACEA ATO2 S.p.a., sulla sponda destra del Collettore di bonifica “E”, a valle di Martin Pescatore (Foto 9). Il sistema gestito dal Consorzio, che si immette direttamente nel Mar Tirreno, è costantemente controllato dai tecnici dell’ente ed é soggetto al periodico monitoraggio della qualità delle acque dall’A.R.P.A. Lazio. Nelle verifiche degli anni passati, le analisi dei campioni prelevati nella vasca di accumulo dell’impianto di bonifica e lungo i relativi canali affluenti, hanno sempre mostrato la scadente qualità delle acque, con inquinamento da liquami di origine fecale. Questo è stato riscontrato, con i valori più significativi, a volte dal Collettore “C” e altre sul Collettore “E”. Il Fosso della Crocetta scorre prevalentemente in aree agricole, è interessato da pochi scarichi, tutti autorizzati e censiti, come quelli relativi agli scolmatori di piena e/o d’emergenza degli impianti di sollevamento (n. 22 e 23) della rete fognaria gestita da ACEA ATO2 S.p.a., nell’abi-

tato di Pomezia, all’origine del Fosso stesso. Nelle estati del 2011 e del 2013 sono state accertate, gravi e prolungate situazioni di inquinamento in atto nel Fosso della Polledrara, affluente del Fosso della Crocetta in cui s’immette alla Macchiozza, per il mancato funzionamento delle pompe di sollevamento del centro residenziale privato Colli di Enea. Per tali situazioni sono stati adottati tutti i provvedimenti previsti dalle normative vigenti, da parte di altri enti. Abbiamo cercato di capirne di più’ visto che la documentazione fornita sembrava bruscamente interrotta. Ebbene, abbiamo parlato di nuovo col Consorzio e ci hanno spiegato che le anomalie le hanno rilevate loro, ma la competenza successiva é di altri soggetti ed enti. Sanzioni, sequestri, denunce e prelievi non competono al Consorzio. Purtroppo qualcosa scappa, in mezzo alla campagna, di notte. Personalmente ho riscontrato una notevole conoscenza del territorio e dei problemi(metro per metro, davvero) e, della situazione generale e locale, sapevamo bene tutti di cosa si parlava. Non hanno opposto alcuna reticenza, anzi, c’è stata una certa disponibilità a collaborare per la vigilanza, scambiando notizie, del territorio e delle acque. Sto su questo suolo da mezzo secolo, abito a 150 metri dall’idrovora (il posto, il toponimo!, era “da Giustino”), lì ho visto la pompa rattoppata dopo un sabotaggio delle truppe tedesche in ritirata. Non riusciamo ad esaurire qui tutto l’argomento, ma nel corso delle mie indagini ho visto che interessa. Se il giornale me lo consente, ne riparliamo tra un mese. Intanto devo ringraziare il direttore Aldo Capponi e il mio interlocutore tecnico Giacomo Linguerri, per la grande disponibilità e la paziente attenzione. E anche per le ottime fotografie che ci hanno messo a disposizione. Luigi Torreti


www.ilcorrieredellacitta.com

Maggio 2015

CRONACA

19




22

CRONACA

Il Corriere della Città Maggio 2015

Via Ardeatina, discarica a cielo aperto Un cittadino si rivolge ai sindaci di Pomezia e Ardea, ma senza alcun risultato

S

pett. redazione, vi inoltro delle foto scattate 20 giorni fa su via Ardeatina, al km 24, già inviate ai Sindaci di Ardea e Pomezia (competenti il primo sul lato sinistro e il secondo sul lato destro della carreggiata: sic!) per chiedere la rimozione immediata di quella che è una vera e propria discarica a cielo aperto. Con l'avanzare del caldo, l'odore che si sprigiona è sempre più forte e si sta profilando il rischio di un'emergenza sanitaria. Il tutto nel silenzio più assoluto e amplificato dall'effetto domino che vede ogni giorno i rifiuti crescere in quantità e varietà. Spero mi possiate aiutare a denunciare questo scandalo. Grazie. D. P.

Le segnalazioni di questo cittadino partono in realtà molto prima, l’8 marzo, con una mail inviata al Comune di Albano, che risponde di non essere competente per quel tratto. L’uomo scrive quindi sia a Luca Di Fiori che a Fabio Fucci, il 2 aprile e poi il 20 dello stesso mese

(“Questa é la strada che percorro ogni mattina per andare a lavorare: via Ardeatina km 24, dopo la rotatoria della nota industria farmaceutica Johnson&Johnson. Non riesco ad abituarmi a questa 'grande bruttezza'. Possiamo porre fine a questo sfacelo ambientale? Possibile che nessun cittadino lo abbia segnalato? Oggi ho deciso di fermarmi e fotografare. Posso contare sulla sua sensibilità e attenzione?”; “Egregio Sindaco, Le invio di nuovo le foto di Via Ardeatina km 24. O meglio, della discarica a cielo aperto che insiste su quella via. Rischio igienico-sanitario sempre più alle porte. Quali provvedimenti pensa di prendere? Grazie per l'attenzione), ma al momento di andare in stampa, quindi quasi un mese dopo, nessuna risposta è arrivata, né tantomeno sono stati presi provvedimenti da parte delle due amministrazioni comunali. Ed ecco come si presenta la strada… Speriamo che la denuncia pubblica possa far smuovere chi di competenza: di certo non si potrà dire che non ne sapevano nulla.



24

CRONACA

Il Corriere della Città Maggio 2015

Scuola Trilussa, genitori in protesta

D

sore competente e al sindaco, ma nessuno fa niente. La Pomezia Servizi non viene chiamata per la manutenzione. Ormai alcuni di noi hanno deciso che, se il Comune non prende provvedimenti a breve, verrà presentata una denuncia a tutti gli organi preposti, comprese le forze dell’ordine, perché oggettivamente questo giardino è pericoloso per i nostri bambini”. Anche i bambini si lamentano. “Non possiamo mai andare fuori a giocare – dicono alcuni alunni – mentre nelle altre scuole passano almeno la ricreazione in giardino, con le belle giornate. Perché noi no? Siamo diversi dai bambini delle altre scuole?”. Domanda che giriamo direttamente ai responsabili di questa situazione. Alessia Ambra Achille

i nuovo in protesta i genitori dei piccoli alunni della scuola Trilussa di Pomezia. Dopo le contestazioni dovute alla pericolosità degli alberi, ai giochi rotti e alla qualità del servizio mensa, adesso le lamentele si fanno più forti per lo stato di degrado del giardino. Erbacce, processionarie e rischio di caduta delle pigne e ruggine nei cancelli e nelle inferriate costringono ancora gli insegnanti a non portare i bambini in giardino a giocare. “E con l’avanzare della bella stagione – spiegano i genitori – diventa sempre più un sacrificio per i bambini stare tutto il giorno costretti all’interno dell’aula, senza la possibilità di andare un po’ fuori a giocare. Cosa c’è a fare il giardino, se non si può utilizzare ormai da tantissimo tempo? Abbiamo esternato questa problematica agli insegnanti, al dirigente scolastico, all’asses-

Gemellaggio dell’IC Ardea 1, arriva il plauso del sindaco di Roma

S

i è conclusa da pochi giorni la seconda edizione del progetto “Gemellaggio”, promosso dall’Istituto Comprensivo Ardea 1 in collaborazione con la Ten Brinke – Schule di Rielasingen – Worblingen, cittadina tedesca gemellata con il comune di Ardea. I giovani dell’IC Ardea 1, tutti allievi delle terze del plesso “Virgilio”, sono tornati lo scorso lunedì 20 aprile dal viaggio in Germania che li ha visti ospiti delle famiglie di Rielasingen e della scuola Ten Brinke. “La validità del progetto si è confermata enorme – hanno dichiarato i docenti dell’IC Ardea 1, Raffaella Vignoli e Gennaro Conte – soprattutto se si considera che spesso i nostri ragazzi non hanno l’opportunità di vivere e di poter apprezzare diversità culturali di coetanei, anche nell’ottica di una futura pianificazione sia culturale generale, che di studio o professionale”. I ragazzi che hanno partecipato all’iniziativa sono: Marco Bagni, Aurora Brasolin, Cassandra Bunyevatz, Elisa Caratelli, Virginia Carlucci, Davide Cecco Marini, Martina Chmielewska, Alessio De Paolis, Alessandra De Paolis, Giulia De Paolis, Alessandra Di Felice, Camilla Fogante, Carolina Lozzi, Emiliano Notari, Debora Sanseverino, Greta Pia Spadaro, Martina Ta-

vella, Alessandra Zappone, Andrea Zemella. L’esperienza ha suggellato un legame che, già lo scorso anno, aveva trovato nel gemellaggio una fonte unica di arricchimento per famiglie, ragazzi e docenti. Proprio i genitori dei ragazzi partecipanti hanno tenuto a ringraziare l’Istituto e gli accompagnatori per aver vissuto, insieme ai propri figli, momenti così intensi di scambio interculturale. Il Dirigente Scolastico Carlo Eufemi, al suo ri-

torno da Rielasingen, si ritiene soddisfatto della riuscita del Gemellaggio, considerando l’unicità del progetto che intende portare avanti di concerto con l’Amministrazione Scolastica della cittadina tedesca. È lo stesso Preside Eufemi ad annunciare la prossima costituzione dell’Associazione “European Friends”, frutto di una condivisione d’intenti con le Autorità amministrative e scolastiche della cittadina tedesca. L’Associazione avrà tra i suoi obiettivi primari quello di sostenere le esperienze di studio interculturale con le altre scuole europee dello stesso indirizzo e di costruire esperienze di vita associativa e impegno comune tra studenti, genitori, personale scolastico e cittadini. A confermare la valenza del progetto sono arrivate anche le parole del Sindaco di Roma Ignazio Marino che, in una lettera inviata al Borgomastro Baumert, ha voluto porgere il suo ringraziamento per la riuscita dell’iniziativa e il suo saluto ai presidi delle scuole coinvolte. Intanto fervono i preparativi per gli eventi di fine anno scolastico che impegneranno alunni insegnanti e genitori nell’allestimento di mostre, stand tematici, rappresentazioni teatrali e musicali frutto del lavoro di tutte le classi, dall’infanzia alla media.


www.ilcorrieredellacitta.com

Maggio 2015

CRONACA

25

Torvaianica, tutti in piazza contro la pedofilia

S

i è svolta dal 23 al 25 aprile l’ormai consolidata iniziativa “Perché devo crescere sereno” organizzata dall’Associazione ONLUS ‘Chiara e Francesco’ nell’ambito della Giornata della Libertà del Bambino e giunta alla sua nona edizione. La festa, che ogni anno ospita oltre 3mila persone, ha coinvolto volontari, operatori delle Case Famiglia dell’Associazione, Forze dell’Ordine, Protezione Civile, specialisti nell’assistenza e nella prevenzione, neuro-psicomotricisti, psicologi, associazionismo locale e i Servizi Sociali comunali. I bambini e le loro famiglie si sono divertiti con giochi, animazioni, spuntini golosi, percorsi di psicomotricità, coreografie di ballo e spazi per

la creatività, ma hanno nel contempo vissuto momenti ‘seri’, con la testimonianza di esperti e la diffusione d’informazioni sui metodi di adescamento – sempre più attraverso falsi profili sui social network, come Facebook e Twitter – e sul lavoro delle istituzioni e della Polizia per estirpare alla radice i tentativi di abuso. Anche questa volta la manifestazione si è rivelata un successo, con una grande partecipazione di bambini, ragazzi ed adulti. “Si tratta di un’occasione per rompere il muro di silenzio che, nella quotidianità della vita delle nostre città, spesso avvolge e nasconde il numero crescente di misfatti perpetrati da chi vuole rubare l’innocenza ai più piccoli. Secondo il Rapporto annuale

dell’Osservatorio Mondiale Contro la Pedofilia dell’Associazione Meter, infatti, l’Europa è il continente con il triste primato delle segnalazioni (46,6%), con una crescita costante, anche in Italia (dal 2003 ad oggi), di siti web e reati”, ricordano gli organizzatori. E anche in questa edizione sono stati lanciati in cielo dai bambini centinaia di palloncini bianchi, per ribadire l’impegno dell’Associazione ‘Chiara e Francesco’ ONLUS e della Città di Pomezia nel garantire alle nuove generazioni l’amore e la protezione dagli orchi e dalle conseguenze dell’abuso e della pedopornografia. Matteo Acitelli


26

INFORMAZIONE

Il Corriere della Città Maggio 2015

Lotta al randagismo o... lotta tra associazioni? La presidente dell’Associazione Attivisti per i diritti animali replica alle accuse fatte dall’Associazione cinofila Marilù

N

ei giorni scorsi è apparsa su un periodico un articolo sul randagismo, nel quale veniva intervistata la presidente dell’Associazione cinofila Marilù. Le dichiarazioni rilasciate nell’intervista hanno provocato la reazione della presidente degli Attivisti per i diritti animali - associazione chiamata in causa proprio nell’articolo – che ha voluto replicare dalle nostre pagine. “L’Associazione degli Attivisti per i diritti animali legge con molto stupore le dichiarazioni rilasciate dalla signora Maria Grazia Marzi, presidente dell’Associazione cinofila Marilù – ha dichiarato Celeste De Cristoforo, presidente dell’Associazione Attivisti per i diritti animali Pomezia–Ardea - Noi non abbiamo mai in nessun modo messo in discussione o denigrato il lavoro di 14 anni dell’associazione cinofila Marilù, anzi la ringraziamo, come associazione animalista, per aver pensato al benessere dei nostri amici indifesi. È vero che la convivenza all’interno del canile è diventata difficile, ma rimaniamo basiti dalle dichiarazioni della signora Mariagrazia; con molta umiltà abbiamo sempre dimostrato un atteggiamento solidale e collaborativo con tutte le Associazioni presenti

all’interno del canile: per noi ogni persona che decide di dedicare del tempo libero per la causa animalista, ha la massima stima e rispetto; la nostra associazione collabora serenamente con ogni volontario, a prescindere dall’associazione di cui fa parte”. “Da parte nostra – prosegue Celeste - non abbiamo nessun problema né con l’associazione cinofila Marilù, né con l’altra associazione presente, “La voce del Cane”, che anch’essa gode del

nostro rispetto e stima. Non ci sembra di osteggiare l’operato dell’associazione Marilù, ma solo di rispettare regole di convivenza fra associazioni che purtroppo, come a volte succede, trovano qualche ostacolo o problema. Inoltre noi non abbiamo nessuna intenzione di destabilizzare un equilibrio o di rendere la convivenza all’interno del canile come una “polveriera”, anzi ci auguriamo che ci sia sempre il massimo rispetto e collaborazione da parte di tutti gli operatori, compresi i rispettivi presidenti. Abbiamo intrapreso il nostro percorso di volontariato all’interno del canile di Pomezia grazie all’autorizzazione dell’amministrazione comunale, dataci legalmente ai sensi dell’articolo 37 del regolamento comunale, con cui il suddetto Comune ha chiesto ed autorizzato la nostra presenza all’interno del canile stesso. Quindi noi continueremo il nostro operato nella massima serenità e collaborazione. Vorremmo in ultimo precisare che questa autorizzazione non ci porta nessun tipo di introito né altro tipo di vantaggio personale, perché, come altre associazioni, ci autofinanziamo e non abbiamo fini a scopo di lucro”. Alessia Ambra Achille



28

INFORMAZIONE

Il Corriere della Città Maggio 2015

Notizie Tascabili

di Luca Mugnaioli

“CORRIERE DELLA CITTA', INFORMARE PER INFORMARSI” di Aprilia – Città di Pomezia; Real Colosseum – TSL; Torvaianica – Indomita Pomezia 10/05 Città di Pomezia – Torvaianica; Indomita Pomezia – Airone Ardea; TSL – Città di Aprilia 3° Categoria Latina Girone A: 02/05 Atletico Ardea – R. Marconi Anzio; La Rocca – Montegiordano; Real Maenza – Enea Pomezia 09/05 Enea Pomezia – Virtus Cisterna; Montegiordano – Atletico Ardea

Calcio locale: le date del finale di stagione Eccellenza Girone B: 03/05 Pomezia – Nuova Itri Promozione Girone C: 03/05 Unipomezia 1938 – Team Nuova Florida; Vigili Urbani – Cedial Lido dei Pini 10/05 Cedial Lido dei Pini – Casalotti; Rocca Priora – Unipomezia Virtus 1938; Team Nuova Florida – Velletri 1° Categoria Girone F: 03/05 Airone Ardea – Fonte Meravigliosa; Città Italicum, governo: “Fiducia”. Rivolta opposizioni, grida e insulti in Aula. No di Bersani e Letta. Renzi: “O avanti o voto” - All'annuncio dell'esecutivo in Aula, Montecitorio si trasforma. Le minoranze esplodono in offese nei confronti di Boschi e Boldrini. M5s a Rosato: "Cogl***, vai a fare in...". Bianconi contro l'esecutivo: "Branco di maiali, infami, rottin***". Sel lancia crisantemi. Brunetta parla di "fascismo renziano". Minoranza Pd annichilita, molti non parteciperanno al voto. Bindi: "Io contraria, è un atto improprio" (ilfattoquotidiano.it) 730 precompilato, via alle modifiche: ecco come fare. Inizia la fase operativa della dichiarazione digitale: dal 1° maggio sarà possibile inserire sul sito dell'Agenzia delle Entrate le modifiche alle voci di spesa e agli altri dati errati o incompleti. Spese sanitarie, mutui, ma anche terreni e rendite catastali: la guida su cosa e come aggiungere - ROMA - Incerti, dubbiosi, curiosi, ma tutto sommato non più di tanto spaesati. L'operazione 730 precompilato entra nella fase operativa il 1° maggio, con l'attivazione dell'area per le modifiche, e molti sono pronti a cimentarsi con la dichiarazione fai da te. Un intervento che sarà necessario in molti casi non solo per inserire le voci di spesa, ma anche perché nel modello predisposto dall'Agenzia mancano diversi dati che non incidono sul calcolo delle imposte, ma che necessariamente dovranno essere inseriti prima dell'invio (larepubblica.it) Il rally del petrolio durerà? Cinque motivi per dubitarne - Il petrolio non finisce di sorprendere. Dopo lo spettacolare crollo dei mesi passati, il barile si è ripreso con un vigore degno di altrettanto stupore. Tanto che siamo in “bull market”: il prezzo è risalito ben oltre il 20% rispetto ai minimi. Il Wti, che solo a metà marzo era sceso a 42,03 dollari, il livello più basso da sei anni, ha da poco superato 58 $, con un recupero di quasi il 40%. Il Brent, dopo un minimo di 45,19 $ in gennaio, è ora tornato a quotare intorno a 65 $. Nel caso del riferimento europeo la risalita sfiora il 45%. Il mercato ha voltato pagina? In realtà ci sono almeno 5 motivi per dubitarne. (continua su ilsole24ore.it linkdiretto: http://tinyurl.com/kxulwrc) Roma, laurea inventata e parcelle milionarie: la truffa del falso avvocato - Atti falsi alla mano, si è fabbricato un curriculum di tutto rispetto: per anni, ha lavorato come avvocato, senza essere nemmeno in possesso di una laurea in giurisprudenza. Giovanni B., cinquantenne

romano, ha beffato il Consiglio dell'Ordine, il Comune di Roma e, infine, i clienti che si sono rivolti a lui, staccando parcelle milionarie, convinti di essersi affidati a un professionista. Ora, però, il finto penalista rischia di finire a processo: il pubblico ministero Antonino Di Maio ha chiesto che venga rinviato a giudizio per falso, truffa ed esercizio abusivo del titolo.(ilmessaggero.it)

Altre in breve:

CINEMA: Ricky Tognazzi, 60 anni tra cinema e tv - Da Ultrà alla Scorta, da Canone inverso a Tortora e Mennea (ansa.it link diretto: http://tinyurl.com/krh8n2d) – MODA: Look da cocktail: 10 capi e accessori da comprare subito - Su ecorner.com, capi, accessori e gioielli degli stilisti protagonisti di e Vogue Talents Corner (vogue.it link diretto: http://tinyurl.com/m3tjwar)

Curiosità & Life Style Twitter, ecco come lo usano i leader del mondo: Twiplomacy fotografa il potere social. Secondo lo studio Obama è il più seguito e Papa Francesco il più influente. Renzi secondo in Europa - NON è uno strumento trascurabile. Non lo è più da anni. Capi di Stato e di governo, amministrazioni pubbliche, leader politici e religiosi e diplomatici non possono ormai fare a meno di sfoggiare un profilo attivo, curato ed efficace su Twitter. Anche perché è fra i loro cinguettii che si sviluppa un aspetto sempre più centrale delle relazioni internazionali. Basti pensare, tanto per rimanere a tempi recentissimi, agli ultimi negoziati di Losanna, in Svizzera, sul nucleare iraniano: la piattaforma di microblogging è stata il mezzo prediletto per

gli aggiornamenti ai media da parte di tutte le parti in causa. Oppure alla diffusione della storica stretta di mano fra il presidente Usa Barack Obama e quello cubano Raúl Castro. Alla fresca discesa in campo di Hillary Clinton. Anche se il più delle volte dietro a quegli account non ci sono i diretti interessati ma, con significative eccezioni come il primo ministro uscente della Finlandia Alexander Stubb, nutriti staff di strateghi e social media manager. (repubblica.it\tecnologia) Il terremoto in Nepal ha seguito un ciclo storico - La terra ha tremato a 81 anni di distanza da un altro, disastroso sisma sulla stessa faglia: lo stesso intervallo di tempo trascorso tra due terremoti avvenuti 700 anni fa. L'effetto domino sarebbe dovuto all'accumulo di stress sismico lungo le fratture della crosta. 80 anni dopo: il terremoto di magnitudo 7.8 che ha interessato il Nepal il 25 aprile 2015 sarebbe strettamente legato al sisma che nel 1934 rase al suolo un quarto di Kathmandu, lasciando 17 mila vittime sotto alle macerie. (focus.it) La torcia alimentata solo dal calore del corpo umano - La sedicenne canadese Ann Makosinski ha inventato un oggetto estremamente interessante: una torcia alimentata solamente dal calore del corpo umano. L’idea le ha fatto vincere prima un concorso di scienze locale, e poi anche un concorso indetto da Google. La torcia di Ann si basa su un dispositivo termoelettrico chiamato cella di Peltier, ed è quasi sorprendente che nessuno avesse pensato prima di applicarle alle torce, dato che sembra un’applicazione perfetta. (notizie.delmondo.info) Il milionario che viveva con meno di 400 euro al mese - Quando il milionario tedesco Klaus Zapf è morto l’anno scorso, tutta la Germania lo ha ricordato. Zapf era infatti una persona decisamente insolita pur essendo molto ricco, viveva una vita decisamente frugale. Abitava in un piccolo appartamento (in affitto), con un piccolo stipendio auto-assegnato di circa 500 euro al mese, indossando vestiti economici, e reinvestendo il resto dei suoi soldi nella sua ditta o facendo spesso grosse donazioni. “Non ho bisogno dei soldi, ci rendono solo diversi l’uno dall’altro. Ci sono già tanti idioti con i soldi in giro, che non ce n’è bisogno di un altro”, ha detto una volta Zapf . Una frase che non ci si aspetterebbe certo di sentire da un milionario, a capo di un’azienda con 14 sedi e 600 dipendenti. (notizie.delmondo.info)



30

INFORMAZIONE

Il Corriere della Città Maggio 2015

I “sintomi” psicologici della gravidanza L

a notizia della gravidanza è spesso un momento sconvolgente per una donna ed inoltre incide moltissimo sulla vita di coppia, che comincia a cambiare dal momento in cui viene appresa questa notizia per poi arrivare alla nascita e a tutto quello che viene dopo. Ci sono inoltre altri cambiamenti importanti, quelli che coinvolgono la mamma stessa: il corpo di una mamma si trasforma e si prepara per accogliere una nuova vita. Si parla sempre del corpo, ma quello che avviene e è un cambiamento totale che coinvolge anche e soprattutto la mente. Quali cambiamenti coinvolgono il cervello di una mamma? Cosa accade a livello psicologico? I primi cambiamenti riguardano l’emisfero deputato alle emozioni. Secondo uno studio londinese, il cervello della donna in gravidanza subirebbe dei cambiamenti al fine di sensibilizzare la donna ad un approccio indirizzato alla cura e all’accoglimento del bambino. La ricerca portata avanti dalla British Psychological Society (BPS) afferma che sarebbe l’emisfero destro ad essere interessato da questi cambiamenti. Lo studio ha infatti , osservato e studiato il comportamento e le reazioni di 39 donne, alcune in gravidanza e altre no. In particolare lo studio è stato condotto mostrando foto di adulti e bambini con espressioni negative o positive, a tutte le donne coinvolte. Il cervello delle donne in dolce attesa si è attivato più

bisogni dell’Altro. Il cambiamento che avviene nell’emisfero destro è perfettamente in accordo con ciò che si sa rispetto alla sua funzione: questo, infatti, è deputato sia all’istinto che alla comunicazione gestuale ed emozionale, alla percezione e al problem solving. Quelle appena elencate sono tutte funzioni rivolte verso l’esterno e quindi verso l’altro e necessarie alla relazione di accudimento materno. Quello che sarebbe interessante chiedersi è cosa succede invece in tutte quelle situazioni di genitorialità non naturale. I ricercatori rispondono che anche una mamma che adotta si trova in una condizione di “attesa”, attende di conoscere la sua bimba o il suo bimbo, si organizza mentalmente o psicologicamente affinché tutto sia più accogliente possibile. Probabilmente si attivano quindi gli stessi “meccanismi psicologici” che consentono alla futura mamma di preparare una condizione di accoglimento per il bambino che arriverà. Sarebbe interessante approfondire se effettivamente anche queste mamme subiscano gli stessi cambiamenti psicologici e rispondere anche ad un altro quesito: e invece al papà cosa succede? velocemente di quello delle donne non in attesa e ciò è avvenuto in particolare a fronte di emozioni positive. Le donne in gravidanza sono quindi risultate essere più sensibili e attente ai

Dott.ssa Elisabetta Paoletti Psicologa paoletti-elisabetta@libero.it www.paoletti-psicologa.com


www.ilcorrieredellacitta.com

Maggio 2015

INFORMAZIONE

31

Cellule staminali: quello che forse non sapete! L

a cellula staminale è una cellula indifferenziata, capace di replicarsi all’infinito e dare origine a numerosi tipi di cellule specializzate e a tessuti con funzioni specifiche (esempio: cellule cerebrali, cellule muscolari o cellule del sangue). La cellula staminale per eccellenza nel genere umano è l'uovo fecondato, questa contiene tutte le informazioni per dare origine a qualunque tipo di cellula e di tessuto. Questa peculiarità si riduce durante l’embriogenesi tuttavia queste cellule restano attive e si occupano della rigenerazione dei tessuti per tutta la vita. Le cellule staminali più utilizzate sono quelle emopoietiche, cioè quelle della rigenerazione delle cellule del sangue. La maggior fonte di cellule staminali deriva da prelievi di midollo osseo e, dal 1988, da sangue cordonale e sono utilizzate con successo per leucemie, linfomi e alcuni disordini congeniti. Sono in corso studi per il trattamento del diabete mellito e dei danni cerebrali, mentre di recente si stanno applicando nella terapia rigenerativa dell’adulto. Il donatore compatibile si cerca nella famiglia del malato o nel registro dei donatori di midollo con i suoi 12.000.000 di iscritti e si reperisce nel 97-98% dei casi. Il vantaggio di utilizzare le cellule cordonali è che non sono altamente specifiche e quindi consentono trapianti anche tra soggetti non esattamente compatibili: sono cellule immunologicamente immature. In Italia le cellule cordonali si possono solo donare per scopi solidaristici. La conservazione personale è consentita solo per casi particolari. Queste due forme di raccolta rientrano tra i Livelli Essenziali di Assistenza e quindi sono gratuite, questo perché il nostro Sistema Sanitario Nazionale si basa sul concetto di reciprocità e solidarietà. Pertanto è vietato creare banche private per la conservazione e farne pubblicità, ma è possibile esportare i campioni e conservarli all’estero secondo l’accordo 62, operativo dal 1 Luglio 2010. In Italia esistono 19 banche pubbliche e in queste si conservano i campioni eterologhi e quelli autologhi dedicati secondo le indicazioni dei D.M. del 18 Novembre 2009 e D.M. 22 Aprile 2014, secondo cui: se il nascituro ha un fratello malato che può essere trattato con cellule staminali autologhe, per lui è garantita la conservazione gratuita personale. Lo stesso vale se i genitori sono portatori di una patologia tra quelle trattabili. In tutti gli altri mancano le evidenze scientifiche sull’efficacia dell’utilizzo di queste cellule sullo stesso soggetto dal quale sono state prelevate. Queste infatti non garantiscono la distruzione delle cellule malate rimaste nell’organismo dopo il trapianto non riconoscendole come

estranee: sussiste il rischio di ricomparsa della malattia. La raccolta è una pratica semplice e senza rischi e può essere effettuata solo dove i livelli assistenziali per mamma e bambino sono elevatissimi. Questi centri devono sono accreditati come PUNTI DI RACCOLTA. Per poter accedere al servizio occorre fare un incontro di counseling presso la struttura scelta in cui viene rilasciato materiale informativo, viene richiesto di compilare un questionario sullo stile di vita, viene firmato un consenso informato e vengono prescritte delle analisi del sangue che sono gratuite e vengono effettuate al momento del counseling, al momento del parto e tre mesi dopo per scongiurare il rischio infettivo. Se non si evidenziano criteri di esclusione si può accedere al servizio. Per conservare le cellule all’estero la procedura è la stessa, ma bisogna fare domanda per poter esportare il sangue cordonale, questa in passato veniva rilasciata dal Ministero della Salute con tempi piuttosto lunghi. Oggi invece spesso è la stessa Direzione Sanitaria a conferire tale autorizzazione. In questo modo le procedure si semplificano, ma tutto ciò ha un costo! La procedura pratica di prelievo è la stessa ed il kit è identico e non c’è differenza tra parto spontaneo e taglio cesareo. Il campione deve risultare idoneo per quantità di cellule e per criteri di sterilità. Di solito risultano idonee solo il 15% delle sacche. Quelle scartate vengono utilizzate per studi sulle possibili applicazioni di queste cellule e sugli effetti di tempi di conservazione superiore

ai 15 anni. Ricapitolando: cosa non viene detto chiaramente in proposito delle cellule staminali? • Che oggi ci sono prove scientifiche solo per l’utilizzo di campioni allogenici. Altri studi ci sono,ma non sono conclusivi. • Che la conservazione autologa costituisce un problema etico: contravvenendo al concetto di DONAZIONE VOLONTARIA, GRATUITA, ANONIMA E CONSAPEVOLE INTESA COME PATRIMONIO SOCIALE PER LA VITA • Che non esistono casi di cellule utilizzate dopo 15 anni di conservazione e che per tanto non esistono prove della loro efficacia dopo questo tempo. • Che l’accordo tra Stato e Regioni n° 62 prevede l’espatrio solo per il sangue cordonale. Non esiste normativa per parti del cordone. • Non ci sono casi in cui il sangue cordonale conservato all’estero sia rientrato in Italia e sia stato utilizzato • Non esiste una vera normativa che regola la procedura di rientro delle sacche di sangue cordonale conservate all’estero. In conclusione, se ancora non sapete quale decisione prendere, vorrei che rifletteste sul fatto che la donazione è un gesto di solidarietà sociale, assolutamente gratuito e che se un giorno (non voglia mai il Cielo), vostro figlio avesse bisogno di una donazione eterologa, questo sangue arriverebbe da un bimbo i cui genitori hanno fatto la scelta di donare incondizionatamente, di dare una possibilità a vostro figlio di vivere, senza aspettarsi niente in cambio se non la stessa occasione! Dott.Ost. Catiuscia De Renzis DOVEVOLALACICOGNA@LIBERO.IT


32

INFORMAZIONE

Il Corriere della Città Maggio 2015

Viaggi da weekend Giardino di Ninfa, oasi verde in provincia di Latina Riaprono al pubblico i cancelli di uno dei più suggestivi giardini italiani: Ninfa. 106 ettari di rara bellezza, difficile da trovare altrove

F

antastico esempio di monumento naturale dove gli alberi e le piante risplendono nella loro straordinaria bellezza e maestosità, il Giardino di Ninfa è uno degli spettacoli più belli che la natura riesca ad offrire non solo in Italia, ma anche nel mondo. Situato nel territorio del comune di Cisterna di Latina, al confine con i paesi Norma e Sermoneta, questo giardino della grandezza di otto ettari, ospita al suo interno oltre un migliaio di piante (1300) ed è attraversato dal fiume Ninfa e da numerosi ruscelli. Vedere questi paesaggi, la collina che la circonda, i ruderi , i corsi d’acqua, i ponticelli e la grande varietà di piante che la abitano, è sempre una commozione diversa. D’altronde non a caso è stata classificata dagli inglesi tra i dieci giardini più belli al mondo. L’elenco di questi giardini unici e belli al mondo, è stato stilato non molto tempo fa da Rory Stuart, autore specializzato in libri di giardinaggio e ambiente. Il Telegraph nel dare la notizia così descrisse Ninfa: “A romantic ruin garden created by three generation of women, with water everywhere. Achieved with artful care, so that it seems almost natural”. Dichiarato, nel 2000, Monumento Naturale dalla Regione Lazio, vi si respira l’atmosfera di un luogo magico dove vivono, le une accanto alle altre, piante ed essenze floreali provenienti da ogni parte del mondo, come se il terreno ed il clima si adattassero ad esse e non viceversa, e fornissero loro tutti gli elementi tipici dell’habitat originario necessari per crescere rigogliose. Oltre a salici, pioppi, olivi, querce, aranci, limoni, melograni, crescono, in tutto il loro splendore, i grandi aceri nipponici, le betulle boreali, l’albero dei tulipani, l’acero dello zucchero, i bambù, i ciliegi cinesi, la calla etiopica e il pioppo nero di circa 200 anni, nonostante la sua età massima sia di 120 circa. Profumatissime sono le aree coltivate con rose, garofani, papaveri, tulipani, peonie, begonie, lavanda, salvia e rosmarino. Non solo piante tuttavia. Questo parco ospita anche una notevole varietà di volatili tra cui il martin pescatore, l'assiolo, il picchio rosso, il passero solitario ed il falco pellegrino e mammiferi come il tasso, l'istrice, la volpe, la faina, il riccio e la donnola. I proprietari del posto erano i principi Caetani. E l’area venne bonificata intorno al 1920 da Ge-

lasio Caetani, che decise di realizzare qui lo splendido giardino e avviò anche un recupero botanico attraverso la piantumazione di specie diverse sotto la guida della madre Aba Wilbraham Caetani. L’opera fu poi continuata dal fratello Roffredo, dalla moglie di quest’ultimo, Marguerite Chapin Caetani e dalla figlia Lelia Caetani Howard . E fu proprio Lelia, l’ ultima esponente di questa nobile famiglia, a sistemare questo splendido parco romantico, arricchendolo di specie esotiche e alleggerendolo con fantasiosi giochi d’acqua. Ma non sono solo le cure a rendere Ninfa speciale. La fortuna la deve anche ad un microclima molto favorevole, dal momento che tutta l’area è protetta e difesa dalla collina di Norma e il fiume che vi scorre “funge da regolatore termico”. Il Giardino di Ninfa custodisce le rovine di una città medievale, incendiata e saccheggiata più

volte e poi abbandonata dai suoi abitanti. Oggi, intorno alle rive di un laghetto, sono rimasti i ruderi di un borgo fantasma, con le sue mura, le torri, le chiese e le abitazioni. Ninfa è uno spettacolo unico e assolutamente da non perdere. I giardini di Ninfa sono aperti al pubblico fino ad ottobre, il primo sabato e domenica del mese. Sono previste delle aperture straordinarie. Per informazioni contattare la Fondazione Caetani (Tel 0773-632231). Massimiliano Gobbi

Apertura 2015:

MAGGIO: sabato: 2, domenica: 3 , 10 , 17 , 24 , 31; festività: 1 GIUGNO: sabato: 6; domenica: 7 , 21; festività: 2 LUGLIO: sabato: 4; domenica: 5 AGOSTO: sabato: 1; domenica: 2; festività: 15 SETTEMBRE: sabato: 5; domenica: 6 OTTOBRE: sabato: 3; domenica: 4 NOVEMBRE: domenica: 1

Biglietti:

I biglietti si acquistano sul posto e comprendono la guida. Individuale - € 12,00 Minori al di sotto degli 11 anni (accompagnati da un genitore) - gratuito Diversamente abile - gratuito (accompagnatore - €. 5,00) Invalido civile (esibire certificato e documento d'identità) - € 5,00 Hortus Conclusus (facoltativo) - € 2,0


www.ilcorrieredellacitta.com

Maggio 2015

INFORMAZIONE

33

d: ecco dove andare Alla scoperta delle grotte di Pastena

N

on tutti lo sanno, ma nel comune laziale di Pastena, in provincia di Frosinone nell'Italia centrale, al confine con la provincia di Latina, ci sono delle grotte meravigliose che meritano senza ombra di dubbio una visita speciale. Annoverate tra i maggiori complessi speleologici della nostra penisola questo incredibile sito fu scoperto nel 1926 dal barone Carlo Franchetti e reso turistico a partire già dal 1927. Più piccole delle famose Grotte di Frasassi, sicuramente meno scenografiche delle Grotte di Postumia e meno note delle Grotte di Castellana, le Grotte di Pastena sono uno dei grandi tesori del Lazio assai poco valorizzato. Chi visita le Grotte lo fa soprattutto grazie al passaparola: non c’è una vera strategia di comunicazione, l’accoglienza ai turisti è ridotta all’osso: un addetto che stacca i biglietti ed in paio di “guide” che portano i turisti lungo il sentiero delle Grotte. Le grotte si dividono in due percorsi: un ramo attivo inferiore e un ramo fossile superiore, ricoprendo in totale oltre un chilometro di lunghezza. L’ingresso è impreziosito da stalattiti policrome e con il suo splendore prepara il visitatore al percorso che si appresta a compiere all’interno delle sale. Il primo salone, quello d’ingresso, si apre in un polje a forma di conca, con soffitto alto oltre venti metri. La formazione di questa sala, priva di stalattiti o stalagmiti, è dovuta all’azione erosiva dell’acqua che con il passare del tempo ha ingrandito l’accesso alle grotte. Le rocce della grotta risalgono al Mesozoico ed hanno tra gli ottanta e cinquanta milioni di anni. Dentro l’androne durante la seconda guerra mondiale, era stato collocato il quartier generale tedesco che dirigeva il fronte di Cassino. L'interno è attrezzato turisticamente con comodi sentieri che permettono di ammirare, alla luce dei riflettori, tutte le meraviglie di questo mondo sotterraneo: dalle stalattiti e stalagmiti,

alle colonne, ai laghetti, alle fragorose cascate, ai drappeggi di calcite, alle bizzarre forme di erosione delle volte. L'ingresso, segnato da una cortina di stalattiti policrome, è da preludio alle incantevoli dieci sale seguenti, dai nomi fantasiosi legati alla storia della grotta. L'itinerario è organizzato con un passaggio dalle sale del ramo inferiore, caratterizzate da un fiume sotterraneo e dal lago blu, alle sale del ramo superiore con concrezionamento sempre più accentuato, culminante con le suggestive sale delle meraviglie e delle colonne. Tutte le visite sono condotte da guide che vi illustreranno i vari fenomeni con precisione e competenza. L’itinerario all’interno delle Grotte di Pastena prevede: il Salone d’ingresso: affascinante il contrasto tra il buio dell’antro ed il chiarore che si vede oltre l’imboccatura della grotta; la Sala del lago blu: dalla parete rocciosa una cascata compie un balzo di 10 metri per andare a finire in un laghetto con sfumature bluastre alimentato da sorgenti perenni; il Corridoio Franchetti, in onore dello scopritore delle Grotte di Pastena la Sala del salice piangente: una stalagmite ed una stalattite si sono unite creando una colonna, le cui concrezioni hanno la vaga somiglianza con la sagoma di un salice; la Sala delle diramazioni con testa d’elefante: anche qui la fantasia dei primi scopritori si è scatenata nel dare un nome alle forme che assumono le stalattiti e le stalagmiti richiamando animali, mostri, creature fantastiche; la Sala dei pipistrelli – vediamo se siete preparati: perché si chiama così? :-) ha una caratteristica particolare: per entrare nella sala bisogna “scivolare” attraverso due colonne calcaree! la Galleria delle meraviglie e la Sala delle colonne: in inverno i pipistrelli eleggono la sala a loro dimora e producono una notevole quantità di escrementi guano che “con il suo elevato tenore di composti azotati, costituisce un nutri-

mento eccellente per molte specie animali” (cit. dal sito delle Grotte di Pastena) la Sala del Monte Calvario, così definita perché sopra un grosso cumulo di roccia e fango, quasi una collinetta al centro della grotta, si elevano alcune stalagmiti che sembrano riprodurre il Calvario di Cristo così come è rappresentato nell’iconografia popolare. Sin dal 1926 le Grotte di Pastena costituiscono un richiamo continuo e costante per tanti visitatori, spinti non solo dalla passione per il naturalismo ma anche dalla curiosità di vedere stalattiti e stalagmiti in bella composizione, poste in fondo ad una valle verdeggiante ed un paese lontano dalle grandi vie di comunicazione,e, quindi, ancor più unico e caratteristico. Nessuna penna può descrivere la bellezza e l'unicità delle Grotte di Pastena. Ogni cosa è in fondo, notevolmente vicino a quello che si presenta agli occhi del visitatore. Stalattiti e stalagmiti in bella successione creano emozioni e suggestioni a non finire. Massimiliano Gobbi

Orari e prezzi

Orario d'ingresso periodo estivo: 1° aprile - 31 ottobre: 9:00 -19:00 (prima visita guidata ore 10.30 - ultimo ingresso ore 18.00) Orario d'ingresso periodo invernale: 1° novembre - 31 marzo: 9:00 - 17:00 (ultimo giro guidato ore 16.00)

Tariffe:

• Adulti - € 9,00 • Bambini da 5 a 12 anni - € 6,00 (ingresso gratuito per bambini con meno di 5 anni) • Comitive (gruppi organizzati composti da più di 20 persone) - € 7,00 • Scolaresche - € 6,00


34

INFORMAZIONE

Il Corriere della Città Maggio 2015

La città perduta di Norba I

n posizione dominante sulla pianura pontina a sud di Roma, in provincia di Latina sorge l'antica città di Norba. La sua visita è di particolare interesse per la monumentalità del poderoso circuito delle mura Ciclopiche in opera poligonale e la suggestione delle bellezze naturalistiche. Dominata da due acropoli, poste su due collinette, chiamate convenzionalmente maggiore e minore, Norba risulta essere uno degli esempi meglio conservati in Italia di urbanistica a pianta regolare risalente a un'epoca piuttosto antica. La storia di Norba inizia dopo l’anno 1000 a.C. quando le genti albane fecero sorgere sui monti limitrofi delle fortificazioni chiamate castellieri. Il momento di massimo splendore fu certamente quello romano. Roma, infatti, stava diventando una grande potenza e dopo aver distrutto la città di Alba Longa, si trovò ad incorporare tutti i popoli del Lazio. Intanto, un altro popolo forte e rude, quello Volsco, si presentava come una minaccia per le città del Lazio inferiore e della pianura pontina, così i romani videro in Norba un posto strategico per vigilare e contenere i Volsci. Norba, nel 492 a.C., divenne così una rigogliosa colonia romana che si dimostrò sempre fedele, soprattutto nei momenti di estrema difficoltà durante le guerre puniche. Il nome Norba è composto da due parole: no(va) orbs oppure urbs, ovvero nuova città rotonda. Il nome della città richiama la sua forma: sopra una collina spianata essa descrive un cerchio quasi perfetto col perimetro delle sue mura. La definizione di nuova le deriva dal confronto con gli antichi insediamenti presso il lago Ninfa, dai quali la popolazione fuggì, per la minaccia dei predoni, spingendosi sull’altura e fortificando il nuovo abitato con mura circolari. Una leggenda racconta che tra i lunghi cunicoli sotterranei dell’antica Norba sia nascosto un tesoro: una chioccia coi pulcini d’oro. Molti sostengono di essersi avventurati tra questi cunicoli, ma di essere dovuti tornare precipitosamente indietro. La storia della chioccia e dei suo pulcini d’oro ci riporta all’epoca delle invasioni barbariche, essendo uno dei soggetti principali dell’oreficeria barbara. Probabilmente, dunque, a Norba in quei luoghi è stato seppellito un capo barbaro insieme ai suoi tesori, di cui si conserva memoria attraverso la leggenda. Viaggiando tra le antiche mura si ammirano i resti di una struttura chiamata "castello delle

acque" che molto presumibilmente rappresenta uno dei primi esempi di stabilimento termale. Sono presenti e visibili cisterne, pozzi, ambulacri, passaggi sotterranei e tratti di basolato stradale ancora perfettamente mantenuto. Spettacolari sono i terrazzamenti di costruzione e contenimento, realizzati per lenire il dislivello del terreno all'interno della città, dal forte impatto scenografico. Alla città si accedeva attraverso quattro porte: la Maggiore, perfettamente conservata, protetta da un torrione semicircolare, più unico che raro nel suo genere, la Porta Ninfina, la Porta Occidentale e la Porta Signina. Essendo una città prettamente militare, Norba aveva altre entrate secondarie, chiamate "posterule" nei pressi delle porte principali, che permettevano il passaggio di soldati solo in "fila indiana". La maestosità delle mura ciclopiche norbane, che richiamano alla mente quelle più famose di Micene e Tirinto, hanno indotto qualcuno ad ipotizzare la fondazione della città ad opera dei Ciclopi un popolo indoeuropeo trasferitosi dalla Grecia in Italia verso il XIII secolo a.C. Gli scavi eseguiti dall'archeologo Savignoni e dall'ing. Mengarelli tra il 1901 ed il 1904 hanno di contro ribadito la romanità delle mura norbane, datandole intorno al 330 a.C. Durante la guerra civile tra Mario e Silla, Norba sostenne apertamente il primo e questo fu causa della sua fine e, piuttosto che cadere nelle

mani nemiche, i norbani preferirono dar fuoco alla propria città. Appiano, nel descrivere la presa di Norba, fortemente impressionato dall'atteggiamento dei norbani, conclude il suo racconto con la frase: "Costoro morirono dunque così, da forti" (Appiano, Bell. Civil. Libro I 94-95). Per la tutela, la fruizione e la valorizzazione di questa area archeologica sono stati creati il Museo Archeologico Virtuale ed il Parco Archeologico che è visitabile tutti i giorni dall'alba al tramonto ed è organizzato in itinerari opportunamente segnalati ed aree di sosta. Il Museo, inaugurato nell'ottobre 1995, è sito nell'attuale città di Norma, nei locali dell'ex sede comunale. Esso costituisce, con il suo apparato esplicativo e documentario la necessaria guida ed introduzione alla visita della città antica. Immagini fotografiche, reperti, calchi ricostruttivi, plastici, propongono al visitatore la conoscenza della città antica. Accanto a questo apparato tradizionale, il museo si giova anche delle più avanzate tecnologie: all'interno del circuito espositivo, sono state attivate postazioni video che mediante le tecniche della realtà virtuale propongono la ricostruzione di strade, edifici, templi, case della città antica.Sono presenti, inoltre, postazioni interattive attraverso le quali il visitatore può soddisfare le proprie curiosità su argomenti più diversi, quali la cucina, le tattiche militari, il tempio e la religiosità. Attraverso tutto ciò, il Museo si apre ad una dimensione culturale più vasta: non solo museo della città di Norba ma spunto per la conoscenza delle antiche città romane di epoca repubblicana. Nel piano seminterrato del museo è stato restaurato e reso accessibile un magazzino settecentesco di conservazione dell'olio, con suggestivi orci dipinti ancora al loro posto in banconi lungo le pareti: esso costituisce una importante testimonianza di archeologia moderna. Massimiliano Gobbi


Domenica 10 Maggio, per festeggiare il suo primo anno di attivitĂ , Zero Ohm di Daniele Ruggiero ha organizzato un raduno di auto presso la sua sede in via del Mare 30. Saranno presenti auto da Tuning elaborate e con impianti audio da competizione. Ricco Buffet per tutti


36

INFORMAZIONE

Il Corriere della Città Maggio 2015

Guida - più o me Bikini Body Guid L

'attività fisica maniacale non fa per me. Purtroppo so cosa vuol dire trascorrere più tempo in palestra che a casa e mi guardo bene da ricadere in questo maledettissimo circolo vizioso che un tempo, come conseguenza del resto, mi ha coinvolta. Chi ha vissuto problemi con il cibo e con il corpo sa di cosa parlo. Chi li ha "superati" sa bene quanto sia difficile trovare la giusta armonia tra animo, mente e fisicità. Chi oggi ne parla senza timore come faccio io - un po' per esorcizzare il male, un po' per condividere una vittoria - è consapevole che gli strascichi sono sempre presenti e per questo tocca combattere, giornalmente, per salvaguardare l'amore in se stesse e nei confronti della propria salute. Da anni pratico sport; l'attività fisica mi fa stare bene, ma negli ultimi mesi la pigrizia è subentrata alla voglia di fare e così mi sono ritrovata a cercare delle palestre che mi offrissero dei corsi più stimolanti di un variegato alla Nutella; praticamente fantascienza. Era più o meno settembre quando la mia migliore amica mi ha accennò di un nuovo tipo di allenamento che aveva attratto la sua attenzione per i risultati ottenuti dalle persone che lo seguivano. Curiosa come una scimmia mi sono messa ad indagare come nemmeno protagonisti di CSI avrebbero saputo fare, e dopo aver iniziato a testare la sua validità, oggi eccomi qui per parlarne con voi.

Kayla Itsines è una personal trainer australiana che grazie alla sua 'Bikini Body Guide' ha rivoluzionato l'approccio nei confronti dell'attività fisica coinvolgendo migliaia di donne in tutto il mondo, compresa la sottoscritta. Ammetto, principalmente mi ha conquistata e colpita la sua filosofia. Lei non predica il raggiungimento di uno standard, una taglia, delle misure, ma il benessere mentale raggiunto grazie ad un allenamento che principalmente giova all'animo e aiuta ogni donna a migliore il rapporto tra il sè e il proprio corpo. Nelle settimane in cui ho cercato risposte ai mille quesiti - capire non è stato facile - ho deciso di scaricare la settimana di prova per comprendere se il tutto fosse fattibile anche per la mia resistenza. È stato così che per due settimane ho utilizzato le schede gratuite - scaricabili qui www.kaylaitsines.com.au/free-downloads/- per poi successivamente decidere di acquistare la guida completa. Calcolate che il mio corpo è abbastanza allenato, ma se non avete mai praticato attività fisica, prima di iniziare anche solo la prova, sono consigliate 3/4 settimana di attività preparatoria, quindi 30 minuti di camminate veloci, cyclette, bicicletta ellittica, insomma, qualsiasi allenamento aerobico di base.

Come e quando? L'allenamento di Kayla si basa sulla resistenza e sull'attività cardio. Si suddivide in 12 settimane composte da un mix coinvolgente di pura fatica e godimento. Si inizia con 5/10 minuti di riscaldamento, per poi buttarsi sulla scheda giornaliera composta da due circuiti. Ci si allena costantemente per tutta la settimana suddividendola in giorni di circuito, giorni di LISS, cioè camminata veloce 40/45 minuti, e aggiunta di HIIT nelle ultime settimane, cioè 10/15 minuti di corsa suddivisa in 30 secondi al massimo e 30 a riposo e così via. LISS e HIIT non devono mai essere eseguite poco prima o poco dopo la sessione di resistenza. La camminata veloce (LISS) è prevista già dalla prima settimana e il numero di volte varia a seconda delle settimane di allenamento, quindi; - dalla settimana 1 alla 4, va praticata tre volte, - dalla 5 alla 8 va eseguita quattro, cinque volte. Secondo me quattro volte bastano e avanzano, più che altro perché non ho il tempo per la quinta sessione ;) - dalla 9 alla 12 si torna a tre volte. Io, anziché camminare velocemente, dato che a casa sono attrezzata, svolgo dai 35 ai 45 minuti di bicicletta ellittica e credo che vada più che bene anche "l'antichissima" e funzionalissima cyclette. La corsa a scatti (HIIT) - in grazia di Dio - va eseguita solo dalla settimana 9 alla 12 per uno, due volte a settimana. I circuiti resistenza - Per le prime 8 settimane andranno svolti tre volte, cioè lunedì, mercoledì, venerdì. - Dalla settimana 9 alla 12 andrà aggiunto un quarto giorno; le schede a disposizione rimarranno sempre tre, ma potrete decidere di ripetere la preferita della settimana in questione, quella che va a lavorare sul punto debole o meglio ancora, sulla total body. Mi raccomando, non dimenticate la fondamentale sessione di stretching una volta a settimana; io ne eseguo 5/10 minuti alla fine di ogni circuito.

Fonti: la mia esperienza e… www.kaylaitsines.com.au www.profumodicedro.blogspot.it www.lefreaks.com www.calendulaecamomilla.blogspot.it www.forum.alfemminile.com


www.ilcorrieredellacitta.com

Maggio 2015

INFORMAZIONE

37

eno pratica - alla de di Kayla Itsines Dove e con quali attrezzi?

Come potrete immaginare la sottoscritta non ha un rapporto amichevole con la bilancia, tutt'altro, ci evitiamo educatamente. Detesto pesarmi e misurarmi perché l'ho fatto ossessivamente per troppo tempo, ma voi, prima di iniziare questo percorso, se vi va, potrete prendere le vostre misure, così da poter avere un riscontro alla fine delle 12 settimane. Per svolgere la Bikini Body Guide non è necessario iscriversi in palestra. Se si vuole è possibile allenarsi anche a casa, ovviamente bisogna avere a disposizione un po' di spazio e procurarsi gli attrezzi richiesti. Munitevi di cronometro - io utilizzo quello dell'iPhone, una corda per saltare, dei pesetti (che potete tranquillamente sostituire con delle bottiglie piene), tappetino, panca piana - io la sostituisco con una sedia o due a seconda dei casi – step o qualcosa di similare come un gradino, aggiungiamo una meravigliosa palla medica da 2/3 kg e la bosu ball che non è un arma chimica, ma ancora non l’ho acquistata, quindi vi saprò dire al più presto. Da Decathlon potrete trovare ogni cosa a prezzi umani. La guida che andrete ad acquistare contiene ogni esercizio disegnato e spiegato in inglese, ma a prescindere dalla lingua, personalmente, ho trovato difficile comprendere l'esecuzione di alcuni movimenti basandomi solo sulla didascalia scritta e le figure; mi sono trovata molto meglio invece, constatando come eseguire effettivamente l'esercizio guardando dei video. Proprio per questo, onde evitare di sbagliare, se avete dei dubbi, vi consiglio di fare un giro su YouTube, scrivere sull'apposito spazio di ricerca il nome dell'esercizio che vi mette in crisi, e selezionare uno dei mille tutorial dimostrativi che vi mostreranno come eseguire correttamente il tutto.

Il circuito

Quindi, ogni scheda giornaliera – lunedì, mercoledì e venerdì - è composta da due circuiti composti da 4 esercizi ciascuno che andranno eseguiti in non più di 7 minuti totali - se terminate prima dovrete riprendere da capo fino allo scadere dei 7 minuti - al termine del circuito potrete riposarvi dai 30 ai 90 secondi, dopodiché inizierete il secondo circuito per altri 7 minuti. Entrambi i circuiti andranno ripetuti 4 volte per un totale di 7 + 7 + 7 + 7 = 28 minuti totali. Alla fine di ogni allenamento, come vi dicevo prima, consiglio 5/10 minuti dedicati allo stretching onde evitare di fare la fine della sot-

toscritta e rimanere con la schiena bloccata per un paio di giorni. Lo sapete, amo sempre differenziarmi. Non fatevi prendere da attacchi isterici se le prime volte non riuscirete ad eseguire perfettamente gli esercizi, anzi, preoccupatevi se fosse il contrario perché significa che siete possedute da Batman. A parte gli scherzi, durate le prime due settimane di prova ho avuto dei problemi nell'esecuzione di alcuni movimenti - tipo le flessioni - e nella carenza di fiato, ma non mi sono scoraggiata, anzi, giorno dopo giorno mi sono resa conto di avere sempre più forza fisica per andare avanti. Ah! Tenete a portata di mano una bottiglietta d'acqua e quando necessario bevete a piccoli sorsi.

Allenamento e alimentazione

Sul sito www.kaylaitsines.com.au, sono disponibili le guide scaricabili come eBook, compresa quella alimentare che però non vi consiglio perché vivo nella convinzione che la dieta mediterranea sia tra le migliori al mondo. Insomma, se avete intenzione di seguire un regime alimentare corretto e non sapete da dove iniziare, vi prego, tenete alla larga qualsiasi roba "fai da te" reperibile su Google digitando " perdere 20 kg in 2 giorni". Se avete dei chili - veritieri - da smaltire, la cosa più sensata da fare è chiedere consulto ad un bravo nutrizionista che saprà consigliarvi tenendo conto della vostra salute e del vostro stile di vita. Ricapitolando, bando alle diete affamanti che eliminano totalmente i carboidrati e fuori dalle palle anche quelle che provocano la chetosi, portandovi a bruciare grassi sì ma a discapito dei vostri reni,

del vostro alito e di conseguenza delle persone che vi stanno attorno. Dite no a qualsiasi dieta che promette miracoli, di quelle che garantiscono la perdita di tanti kg in pochissimo tempo; sono le stesse che, nel momento in cui deciderete di concedervi mezza briciola di pane, vi faranno riprendere tutto il peso perso più gli interessi. Io non seguo nessuna dieta ma solo delle piccole dritte che “mi regalò” un nutrizionista anni fa; non salto mai la colazione e anzi, la faccio bella abbondante. Mangio cinque volte al giorno - tre pasti principali, due merende - sostituisco lo zucchero con il fruttosio, uso poco sale, prediligo i carboidrati integrali a quelli raffinati, mangio tanta verdura, bevo uno, due litri di acqua al dì - una tortura perché la pipì scappa ogni quattro secondi, quindi munitevi di mappa cessi pubblici della città - ma non mi privo assolutamente di nulla!! Non conto le calorie, non peso il cibo, non escludo i dolci, la pasta, i pop corn al cinema, il cioccolatino con un caffè e se ho voglia bevo due dita di vino a pasto, nel weekend liberi tutti e Dio benedica il tiramisù e l'Old Wild West. In sintesi, il trucco sta nella via di mezzo; nessun tipo di dittatura alimentare o restrizione non salutare, solo uno stile di vita sano. Mi alleno perché oltre a far bene alla mia salute, giova alla mia mente e riesco ad unire l'utile al dilettevole così da contrastare la forza di gravità che, prima o poi, prenderà il sopravvento sul mio real culo. Il cibo è uno dei primi piaceri che la vita ci concede; io l'ho capito dopo anni di malessere, ma meglio tardi che mai. No?

In conclusione

Questa è la mia terza settimana, o meglio la quinta nel totale - calcolando anche le due settimane dove ho svolto la prova - e posso gridare che la vera motivazione che mi fa proseguire con grande convinzione è il benessere mentale che questo allenamento mi sta donando. Credetemi, in 15 anni di costante attività fisica non mi sono mai sentita così bene. La Bikini Body Guide non ha il solo potere di aiutarvi a rendere il vostro corpo allenato, tonico e bla, bla, bla, ma vi renderà più serene, più energiche, più sicure e anche più sorridenti. Questo è uno dei motivi principali per il quale mi sono permessa di parlarvene, perché è unire l'utile al dilettevole. Come si dice? Mens sana in corpore sano! Ecco, è proprio questo il caso. A presto. Alessandra Crinzi www.instagram.com/alessandracrinzi www.facebook.com/alessandracrinzi www.twitter.com/alecrinzi


38

INFORMAZIONE

Il Corriere della Città Maggio 2015

L’aggressività “Saper gestire il conflitto con gli altri e come litigare senza farsi male”

N

on è facile trattare questo argomento che riguarda un aspetto importante delle relazioni tra le persone, poiché la rabbia e l’aggressività hanno dei tratti poco comuni, in quanto ognuno ha un proprio modo di sfogare i propri sentimenti conflittuali, talvolta trasformandoli in rancore se non addirittura in odio. Siamo tutti, chi più chi meno, pieni di rabbia che non vediamo l’ora di sfogare col primo che ci capita sotto tiro. Uomini apparentemente tranquilli che urlano, col volto stravolto dall’ira, per un semplice problema di traffico alla guida della propria automobile. Signore impeccabili che esplodono e inveiscono con parole irriferibili per un posto che ritengono rubato in una qualsiasi fila. Ma perché ci succede tutto ciò? Perché il nostro rapporto con l’aggressività non è sano: siamo pieni di rabbia repressa, ma non la sappiamo tirare fuori quando serve: di solito ci facciamo mettere i piedi in testa, poi di colpo sbottiamo e travolgiamo tutto, con il risultato che poi stiamo peggio di prima. Quindi, in realtà, pochi vivono quei momenti di sfogo come una liberazione. Sembriamo pentole a pressione: non facciamo che accumulare, reprimere e quando poi scoppiamo ci ritroviamo pieni di sensi di colpa e quindi invece che farci bene, questi litigi, ci creano altra amarezza. Quindi qualcosa non funziona nel nostro rapporto con la rabbia, ma una cosa è certa: l’aggressività non si può eliminare e allora abbiamo bisogno di imparare come si fa a litigare in modo sano, senza farci del male. Si comincia dal considerare che il conflitto, se gestito in maniera civile, potrebbe diventare una risorsa, un’onda di energia che ci aiuta a rinnovarci, a non essere sempre fermi sulle nostre convinzioni. Interessante citare quello che diceva il filosofo greco Eraclito che “la vera armonia è quella che si raggiunge tra persone che inizialmente la pensano in maniera opposta”. Quindi i rapporti devono essere vivi e pazienza se qualche volta sono turbolenti o conflittuali. Non si può rinunciare a esprimere le proprie idee in nome del quieto vivere: si ha un rapporto sincero con una persona solo se puoi

Il Corriere della Città

anche litigare con lei! Non c’è niente di peggio di una bontà costruita. Se posso arrabbiarmi con te vuol dire che ho la libertà di poter essere sincero. Se devo essere sempre buono e chiedere subito scusa, il rapporto è artificiale, è un andare d’accordo puramente di facciata, pieno di compromessi che non ci aiutano a realizzarci. Mentre il conflitto è salutare se è spontaneo e non si accumula, non deve essere creato poiché in questo caso vogliamo solo le scuse per scaricare sugli altri le nostre insicurezze personali. In secondo luogo, i conflitti sani li riconosci dal cambiamento che ti portano, ti fanno sentire più leggeri quando si placano, ti lasciano bene come se ti depurassi, rompono la staticità, ti rimettono in gioco, portano i rapporti a un livello superiore. Infine poi ci sono quelli che sono sempre pronti a litigare, a reagire in modo aggressivo e scattare alla minima cosa, anche immaginaria. La persona facile al litigio è spesso preda di un eccesso di difesa: si sente sempre come se fosse attaccato, minacciato, mentre invece alla base di tutto c’è una profonda insicurezza. E’vero, purtroppo, che alcune coppie usano lo stato di guerra permanente per tenere in vita un rapporto che altrimenti sarebbe finito da un

pezzo, tipico delle persone deboli che usano il conflitto per difendersi dalle difficoltà perché non sanno vivere un rapporto adulto tra persone libere e autonome, che hanno bisogno del litigio per tenere in piedi rapporti ormai esauriti da tempo. Il grande amore, invece, è quello che ci permette di esprimere ciò che siamo per davvero mentre noi ci torturiamo per essere come l’altro ci desidera e, come a volte capita puntualmente, arriva l’abbandono e di conseguenza il dolore. Quindi accettiamo con serenità che non si può essere sempre felici ed allegri e che molto spesso la tristezza ci aiuta a capire il perché della felicità. Non esiste una strada unica che ci porta verso la felicità, ma ognuno deve cercare la propria, abbandonandosi talvolta anche al caso, ricordandoci che ci si deve impegnare per vivere pienamente ogni istante di serenità, perché sebbene la felicità non dipenda esclusivamente da noi, spetta a ognuno scegliere come affrontare le gioie e i dolori che la vita ci riserva.

E-MAIL: direttore@ilcorrieredellacitta.it redazione@ilcorrieredellacitta.it

PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE: MA&MC

TELEFONO: 392.6939763

CHIUSURA REDAZIONALE:

Antonio GUIDO Esperto di Galateo ed Immagine Relazionale

04/05/2015

www.ilcorrieredellacitta.com Numero 5 Anno 7 MAGGIO 2015 EDITORE: La Città

via Odessa 41 - 00040 Torvaianica

DIRETTORE RESPONSABILE: Maria Corrao IN REDAZIONE: Il Corriere della Città: Alessia Ambra Achille, Luca Mugnaioli, Matteo Acitelli, Alfredo Corrao, Giuseppe Marrone, Luigi Torreti, Alessandra Crinzi

STAMPA: Tipografia Graffietti Reg. Trib. di Velletri Settembre 2009 N. Reg. 19/09 del 24 Settembre 2009




Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.