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della
Anno 9 Numero 2
MARZO 2017
libertà informazione politica cronaca cultura sport
Benvenuti nel distretto dei rifiuti
POMEZIA
ARDEA APRILIA
Ecco come potrebbe essere il nostro territorio tra qualche anno Pomezia, la “strana” 118 Emergenza Tor San Lorenzo: ambulanze: perché i soccorsi impiegano così tanto ad arrivare?
PAG. 16-17
viaggio nel degrado (prima parte) PAG. 10
storia dei parcheggi a pagamento
PAG.13 Torvaianica: Via San Francisco riasfaltata, ma spariscono i passaggi pedonali PAG.12
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Marzo 2017
INFORMAZIONE
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60.000 tonnellate di rifiuti in arrivo a Santa Palomba E il ‘Biogas’ non è nemmeno scongiurato del tutto...
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on si placano le preoccupazioni e le polemiche dei cittadini di Santa Palomba sul progetto della Cogea, pronto per essere approvato dalla Regione Lazio e dal Comune di Pomezia. La storia dell’impianto della Cogea, che sorgerà nei pressi della storica Torre Maggiore, è costellata di polemiche. Il primo progetto era diverso da quello in via di approvazione in questi giorni. L’impianto originale non si limitava a trattare i rifiuti organici, ma prevedeva la produzione di energia elettrica tramite la combustione del biogas. Già all’inizio del 2013 i cittadini insorsero contro un impianto ritenuto pericoloso perché posto in vicinanza di due depositi di carburante e di gas; nocivo per le emissioni che graverebbero su un quartiere densamente popolato; irrispettoso di una testimonianza storica fondamentale del territorio come Torre Maggiore. Secondo i cittadini, lo sviluppo urbanistico di Santa Palomba non avrebbe potuto convivere con la realizzazione di un impianto a biogas. Una posizione che l’amministrazione pometina, guidata da Fabio Fucci, si trovò a sposare. Sull’onda delle polemiche e della contrarietà del Comune, la Cogea chiese lo stralcio del progetto di impianto biogas e la conversione in centro di compostaggio. È il 15 dicembre 2016: in una Conferenza dei Servizi viene scongiurata la realizzazione dell’impianto a biogas. L’amministrazione di Pomezia canta vittoria: l’opposizione al progetto si è concretizzata nello stralcio tanto atteso. Ma non è tutto così sem-
plice. È vero che nell’immediato verrà realizzato solamente il centro di compostaggio, con trattamento aerobico dei rifiuti organici: vale a dire che il gas prodotto dai rifiuti sarà depurato e immesso in aria. Già su questo punto le proteste dei cittadini continuano a farsi sentire. Il dubbio è se un tale impianto possa convivere con un quartiere in cui sono presenti fabbriche, depositi, abitazioni, una scuola, una stazione e una torre medioevale ben conservata. Quello che spaventa e fa infuriare i comitati dei cittadini è il futuro dell’impianto. La Cogea ha infatti ammesso che l’impianto di produzione di energia elettrica tramite la combustione del 'biogas', che ha infuocato l’opinione pubblica e visto l’opposizione dell’amministrazione fino a poche settimane fa, potrà essere “oggetto di un se-
condo stralcio funzionale”. In parole povere, il progetto che sta per essere approvato permette la futura realizzazione del temuto impianto biogas. Di fronte a un progetto che non cambia la prospettiva di realizzazione dell’impianto a biogas, i cittadini hanno confermato la loro dura opposizione. Gli abitanti di Santa Palomba hanno convocato un’assemblea pubblica per il 25 febbraio scorso nella scuola secondaria in via Cesare Fiorucci. Invitato, o secondo la nota inviata al Comune convocato, anche il sindaco e vicepresidente della Città Metropolitana Fabio Fucci. I cittadini chiedono chiarezza sulla seconda parte del progetto: il biogas si farà o no? A sentire le parole della Cogea sul futuro dell’impianto sembra proprio di sì. Una prospettiva a cui gli abitanti di Santa Palomba non vogliono piegarsi, chiedendo coerenza all’amministrazione pometina. Intanto, però, oltre al 'biogas' sì, 'biogas' no, un dato è carto: Pomezia si appresta a dare il benvenuto a circa 60mila tonnellate di rifiuti urbani e industriali all'anno. Mario Di Toro
Nel progetto sarebbe contenuto un secondo stralcio per la realizzazione di un impianto a ‘Biogas’
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INFORMAZIONE
Il Corriere della Città
Marzo 2017
Residenti di Santa Palomba contro l’impianto Cogea
Ma il Sindaco ‘declina’ l’invito: assenti anche le opposizioni. La Politica perde un’altra occasione. “Ci hanno lasciati soli”
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i è svolta sabato 25 febbraio l’assemblea cittadina organizzata dai residenti di Santa Palomba e di Roma 2 avente ad oggetto il noto progetto per il trattamento di 60.000 tonnellate annue di rifiuti in località Torre Maggiore. E’ stata un’occasione di confronto civile e democratica nella quale tutti hanno avuto modo di prendere la parola ed esprimere la propria opinione; appuntamento al quale era stato invitato anche il Sindaco di Pomezia, Fabio Fucci, che ha declinato per impegni precedentemente presi. I cittadini, certi che ci saranno altre occasioni di confronto con il Sindaco, hanno ripercorso, “carte alla mano”, l’iter amministrativo che sta per concludersi e gli atti prodotti dal Comune di Pomezia. Le principali criticità evidenziate dai presenti hanno riguardato in larga parte quelle perplessità emerse durante i due Consigli comunali tenuti in passato sulla questione (14 ottobre 2014 e 25 settembre 2015) e che non sembrano però essere state considerate con la dovuta attenzione da chi oggi sta contribuendo alla chiusura della conferenza dei servizi favorevole a Cogea. Tutte preoccupazioni e perplessità ancora attuali quali lo stoccaggio ed il trattamento di rifiuti organici, la vicinanza del paesaggio agrario di rilevante valore e del complesso medievale di Torre Maggiore e, soprattutto, la vicinanza delle abitazioni al futuro impianto; “ci sono case a soli duecento metri” e “i centri abitati di Roma 2 e del Borghetto di Santa Palomba sono a circa mille metri” hanno affermato più volte i cittadini preoccupati durante l’assemblea. Oggetto di aperta critica, è stato l’atteggiamento del Sindaco di Pomezia che dopo aver ricevuto mandato dal Consiglio comunale “avverso l’atto autorizzativo della Regione a promuovere ogni iniziativa, anche sotto il profilo legale, a salvaguardia della salute e dell’integrità ambientale del territorio” ed aver partecipato in prima persona ed in prima linea alla manifestazione contro la centrale del 7 novembre 2015 non sembra aver dato seguito al suo mandato: “ci attendevamo un ricorso al TAR contro la Valutazione
di Impatto Ambientale positiva”, “chi gli ha conferito mandato per una trattativa con il privato? Noi cittadini NO!” è quanto esclamato. Non si sono esaurite qui, tuttavia, le perplessità dei presenti relativamente agli ambigui atteggiamenti dell’amministrazione comunale: durante l’assemblea infatti è stata fatta notare l’incongruenza fra le dichiarazioni del Sindaco di Pomezia rilasciate alla stampa durante lo scorso novembre 2016, secondo il quale “non c’è ancora l’autorizzazione alla costruzione”, “spetta alla Città Metropolitana dare il via libera, e il Comune di Pomezia darà ancora il suo parere negativo nella prossima conferenza dei servizi”; dichiarazioni poi smentite di li a poco nei fatti. Proprio durante la conferenza dei servizi, il 15 dicembre 2016, infatti, il Comune di Pomezia non presentava nessun parere negativo e il rappresentante della Città Metropolitana era assente sebbene regolarmente convocato dalla Regione Lazio. Dalle critiche si è poi passati alla rabbia quando si è data lettura del comunicato stampa dell’Amministrazione comunale del 15 dicembre 2016, quello emesso, per il tramite del canale istituzionale, proprio a seguito alla seduta dalla conferenza dei servizi sopra menzionata. Il Sindaco Fabio Fucci annunciava roboante “La biogas non si farà”, e ancora continuava con slogan del tipo “lo abbiamo detto e lo abbiamo fatto”, anche se, solamente pochissime ore prima, in conferenza dei servizi, di fronte all’Assessore Sbizzera, la Cogea presentava un nuovo progetto articolato in due fasi: un primo stralcio con trattamento aerobico e un futuro secondo stralcio proprio con quella
produzione di biogas, negata nel comunicato. L’Assessore Sbizzera, presente come i cittadini alla conferenza dei servizi del 15 dicembre scorso è testimone del fatto che era già volontà della Cogea la realizzazione dell’impianto in due fasi, ha ascoltato insieme ai cittadini le semplici modifiche che Cogea farà all’impianto per introdurre la produzione di biogas e si è accontentato che venisse verbalizzata la mera contrarietà politica. Oh! Ora è chiara la differenza tra la “volontà politica” e i passaggi “tecnico-burocratici” tante volte richiamata dal Sindaco nei propri comunicati: “sbandierare contrarietà di facciata mentre si rilasciano pareri positivi!”. Questo è stato il laconico e amaro commento dei cittadini. L’Assemblea si è chiusa con la presa d’atto dei cittadini di essere rimasti soli nella loro contrarietà all’impianto. Soli contro la Regione Lazio, la Città Metropolitana ed il Comune di Pomezia che sono oramai chiaramente schierati con la società proponente. La promessa è quella di organizzarsi per prepararsi alla lotta in ogni sede consentita dalla legge. Una lotta diretta, senza mediazione di comitati, coordinamenti o pseudo tali, solo cittadini!
Altra discarica in arrivo al confine con Ardea: primo ok per la zona vicino a La Gogna
Via libera alla discarica a La Ciocca, nella zona de La Gogna. È quanto afferma il parere della Soprintendenza archeologica della provincia di Latina. L’area è situata nel comune di Aprilia, in prossimità di Ardea e su di essa non sussiste alcun vincolo paesaggistico. Il parere era stato richiesto per valutare se l’area fosse coperta da vincolo paesaggistico in dipendenza di interesse archeologico. La discarica non si potrebbe realizzare in una zona con tale vin-
colo: era questa la speranza dei residenti. L’attesa si è conclusa oggi con l’arrivo del parere ministeriale sul tavolo della Regione Lazio e del comune di Aprilia. La soprintendenza ha stabilito che l’area non può essere coperta da vincolo paesaggistico. Dunque un sostanziale via libera al progetto di discarica della società Paguro, destinato ad accendere le polemiche dei cittadini di Aprilia e Ardea. La Ciocca si trova infatti a pochi chilometri a est da Tor San Lorenzo, quartiere densamente abitato. Numerose inoltre le zone abitate nella porzione di campagna interessata dalla futura discarica. Nel parere si legge che i tecnici hanno rilevato l’assenza di vincoli archeologici già dall’esame della cartografia. Il successivo sopralluogo ef-
fettuato il 10 febbraio ha confermato “l’assenza di resti di interesse archeologico visibili”. Inoltre l’area è stata utilizzata per anni come cava per l’estrazione di pozzolana: questo ha causato la perdita della storia geologica della zona. La collina è stata sbancata per anni, “asportando definitivamente gran parte della naturale successione stratigrafica del terreno”. Secondo i tecnici, il livello del suolo è addirittura 30 metri inferiore a quello originario. Per il momento l’area non può dunque ottenere il vincolo paesaggistico: i controlli successivi all’inizio dei lavori confermeranno o smentiranno questa tesi. Mario Di Toro
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POLITICA
Il Corriere della Città
Marzo 2017
Pomezia, il Commissario PD parte all'attacco: Niente sconti a Fucci
La prima battaglia è sulle spese legali ma Miccoli non risparmia dalle critiche nemmeno i suoi: "Basta divisioni, serve responsabilità"
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' iniziato ufficialmente il nuovo corso del Partito Democratico a Pomezia targato Marco Miccoli, deputato PD nonché commissario della sezione locale, giunto in città dopo le dimissioni dell’ormai ex segretario Stefano Mengozzi. Ed è cominciato a ritmo serrato: niente perdite di tempo, passi decisi e determinati per far ripartire una macchina, quella del PD, uscita malconcia dalla amministrative del 2013. La prima mossa, prevedibile quanto naturale, è stata allora quella di incontrare i vertici locali per iniziare a discutere, come da lui stesso affermato, "del percorso di rigenerazione del partito". Quindi il programma, fatto di tappe consequenziali ben delineate: "Cercheremo innanzitutto una sede al Partito Democratico di Pomezia. Avvieremo presto la campagna di tesseramento con iniziative che favoriscano il riavvicinamento dei tanti che si sono allontanati dopo la sconfitta e la crisi del Partito; abbiamo davanti un compito difficile - ha precisato il Commissario - dobbiamo velocemente adoperarci per sgombrare il campo dal giudizio negativo che gli elettori ci hanno rivolto alle scorse elezioni. Lo faremo come forza di opposizione costruttiva ma ferma e determinata, sfidando la Giunta grillina sul merito delle questioni irrisolte di Pomezia e sulle nostre proposte, che determineranno il nostro programma nella futura sfida elettorale. Faremo i conti con un Sindaco ed una Giunta abili a fuggire dai grandi problemi del territorio pometino ed a esigere una azione di Governo seria ed incisiva, mentre oggi si configura come mera gestione amministrativa ordinaria, con interventi finanziari di Regione e Governo che il Sindaco si guarda bene dal riferire ai cittadini." Miccoli ha poi rincarato la dose sul Primo Cittadino: "Fucci è considerato all’interno del M5S, un “astro nascente”, un “fenomeno”, cosa che appare più come un’operazione di marketing in vista di altre future competizioni elettorali. Ma Fucci è anche il Vicesindaco dell’area
gali." Di quali numeri stiamo parlando? Secondo il PD sono cifre 'sostanziose': "Nel 2012, prima di Fucci, questa spesa ammontava a 399mila euro; nel 2015 si è arrivati a 1milione326mila euro che diventano, nel 2016, 1 milione 397mila. Una spesa più che triplicata. In soli quattro anni l’amministrazione comunale a 5 Stelle ha speso, per incarichi legali esterni, circa 3milioni e mezzo di euro. Il Sindaco spieghi perché e come si sono spesi questi fondi." Insomma un Miccoli determinato, ben diverso per certi versi dalla 'timida' opposizione metropolitana, fa parte di quella classe dirigente fatta fin qui - salvo alcune eccezioni, talvolta che insieme a Virginia Raggi sta fallendo nel anche rilevanti nessuno lo nega - dal Partito Governo del territorio romano e della grande e Democratico: "Non faremo sconti: i paladini complessa area che lo circonda. Nessuna vidella trasparenza dovranno essere tali", è stato sione rispetto all’interconnessione con Roma e del resto il messaggio lanciato senza ai problemi che essa genera. Nessuna patroppi giri di parole all'attuale rola, nessuna iniziativa di rilievo, sul maggioranza a cinque stelle. trasporto pubblico, sui temi sociali, Ma, in conclusione, un monito sulla crisi economica e occupazioSecondo il PD le anche i suoi: "Ho chiesto a nale delle aziende di quello che è spese legali sarebbero tutti senso di responsabilità: tra i massimi siti produttivi del cresciute vertiginosa- basta divisioni, basta correnti Lazio. Tutto tace anche sui temi mente con il governo nominali. Con me non fundella trasparenza e della legalità.” zioneranno i pacchetti di tesFucci sere o quelli di preferenze. L'affondo sulle spese legali e Misurerò la classe dirigente e ogni il monito ai suoi singolo militante per il lavoro che saprà svolgere al mio fianco. Anche al mio parAl di là delle dichiarazioni di rito, necessarie tito non farò sconti. La sfida è troppo imporper rimpolpare le fila di un esercito, quello PD, tante e non ci sarà posto per le cattive abitudini sicuramente non in forma non smagliante, il che hanno portato al commissariamento”. Commissario ha, pronti-via, aperto il primo Dall’altra parte, quella della Maggioranza, le difronte "concreto" della battaglia, attaccando chiarazioni del neo Commissario PD sembrano l'amministrazione pentastellata sulle spese le- non aver avuto alcuna eco: gli esponenti del gali. “Ci troviamo di fronte ad una gestione che Movimento 5 Stelle, sindaco in testa, prosenon è quella che il M5S racconta ai cittadini. guono per la loro strada in maniera compatta e Scelte discutibili, conflitti di interesse, spese senza ripensamenti su nessuno degli argomenti poco chiare, sono stati fin troppo costanti in finora trattati. questi quattro anni di consiliatura. L’ultima è quella venuta fuori in questi giorni, che risulta Luca Mugnaioli dall’accesso agli atti che il Pd consiliare ha fatto sugli impegni di spesa assunti per incarichi le-
PD, Renzi si dimette ed è scissione: nasce MDP
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opo giorni di convulsione tra le assemblee e le direzioni del Partito Democratico è arrivata la decisone finale: Matteo Renzi si è dimesso da segretario, aprendo le porte al Congresso anticipato e alla scissione dell’area che fa capo a Pierluigi Bersani. La cosiddetta minoranza, infatti, aveva chiesto all’ex premier di aspettare e far tenere
l’assemblea, per ridiscutere il programma e il leader, dopo le elezioni amministrative di giugno. Per loro c’era bisogno di dare più respiro al governo Gentiloni, la cui durata rimane ancora un mistero, e prendersi del tempo per ripensare ai valori fondamentali del centro-sinistra e far conoscere meglio gli aspiranti sfidanti di Renzi: Roberto Speranza, Enrico Rossi e Michele Emiliano (rispettivamente ex capogruppo dem alla Camera e governatori di Toscana e Puglia). Il fiorentino, tuttavia, ha scelto di bruciare le tappe per tornare rapidamente a parlare di progetti per il paese e per paura di far perdere credibilità al partito, accusando la minoranza di essersi contraddetta (qualche settimana fa questa aveva infatti chiesto con forza il Congresso). Così si è consumato lo strappo definitivo tra le due anime che da anni sono in disaccordo su ogni cosa, ma non
tutta l’area anti-renziana ha scelto di uscire dal partito. A breve si formeranno gruppi autonomi alla Camera e al Senato che dovrebbero vedere circa 20 deputati e 12 senatori scissionisti. Speranza, Rossi, Bersani ed il redivivo Massimo D’Alema saranno i big di una nuova formazione politica (Movimento Democratico e Progressista) che nei sondaggi si attesta attorno al 3%. Con loro non ci sarà Emiliano che alla fine è rimasto nel PD per sfidare Renzi alle primarie. Terzo candidato sarà l’attuale Ministro della Giustizia Andrea Orlando. Parole chiave dei tre: Futuro (Renzi), Sinistra (Emiliano) e Responsabilità (Orlando). Appuntamento dunque al 30 aprile prossimo, quando si svolgeranno le primarie. Giacomo Andreoli
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Il Corriere della Città
POLITICA
Marzo 2017
Ardea, l'arrocco della Giunta Di Fiori L'Amministrazione tenta gli ultimi colpi per rimanere al comando cittadino: risolta dopo anni la questione delle Salzare, ma nuove bombe giudiziarie sono pronte ad esplodere sul mondo della politica. Intanto gli avversari politici affilano le armi
I
mpossibile non partire dall'ultima notizia, in ordine cronologico, che ha riguardato il territorio "rutulo". Dopo anni di attesa, rinvii, proclami, ripetuti scambi di accuse, giochi politici e quant'altro il Sindaco Luca Di Fiori ha firmato la storica cessione a beneficio del Comune dei terreni delle Salzare. “Da oggi c’è un nuovo quartiere che appartiene ad Ardea: è le Salzare. E’ una pietra miliare e un fatto concreto per definire una volta per tutte la storia quell’area puntando alla legalità”. E' un Sindaco euforico quello che annuncia il tanto sospirato accordo atteso praticamente da sempre: i ben noti 706 ettari passano dunque dall’Agenzia del Demanio all’amministrazione comunale, che così avrà ora mandato di intervenire direttamente. O almeno così tutti ci auguriamo. Il documento è stato firmato dal primo cittadino rutulo e dall’avvocato Gaetano Cacioppo per conto della Direzione regionale del Lazio dell’Agenzia del Demanio sulla base di un Decreto firmato dal Direttore della stessa agenzia, Roberto Reggi, lo scorso 20 febbraio. “E’ un fatto storico, che cambia radicalmente il futuro della nostra città – ha continuato il sindaco – E’ la risposta ai tanti che dicevano che qui si stavano facendo solo parole. Quella delle Salzare è una situazione emergenziale che vede, oggi, molti residenti di quel territorio ormai da anni a non poter ottenere più nemmeno la più residenza. Con questa pietra miliare daremo inizio a un lavoro articolato che porterà all’alienazione agli aventi diritto passando per il censimento degli occupanti, la perimetrazione dell’area e la demolizione di ciò che non è sanabile. A breve comunicheremo alla città cosa dovrà esser fatto”. Il Sindaco, dopo aver puntualizzato "che per risanare serviranno comunque aiuti da parte di altri enti (Regione e Ministero Ambiente, ndr)", parla, ancora, di un "grande risultato ottenuto quasi in silenzio, perché le cose importanti si ottengono senza clamore".
Le mosse dell'amministrazione Non solo Salzare. Tante sono state le carte giocate dall'amministrazione a febbraio per com-
battere il diffuso sentimento di delusione che ne ha caratterizzato il cammino sin qui: il sì alla consulta per la disabilità, definito da Cristina Capraro (PSI) come "un passo fondamentale che ha visto", finalmente, il "mettersi una mano sulla coscienza da parte dell'amministrazione"; l'aver respinto non senza polemiche l'eventualità dell'apertura di un centro di accoglienza a Tor San Lorenzo; l'ottenimento di un finanziamento regionale da circa un milione di euro per la valorizzazione del litorale che dovrebbe portare ad un vero e proprio restyling fatto di piste ciclabili, interventi sui marciapiedi, videosorveglianza, accessi a mare adeguati e così via; o, ancora, il progetto per l'efficientamento energetico nelle scuole o per l'illuminazione pubblica, nonché, infine, l'accordo con Fiamma 2000 per l'ampliamento dello stoccaggio del gas (che però ha suscitato non poche polemiche).
di elezioni; a rischiare più di tutti, alla resa dei conti, è proprio l'attuale Sindaco rutulo che vedrebbe compromessa, in caso di condanna, la possibilità di ricandidarsi. L'episodio, comunque, è concomitante a livello temporale con l'uscita di alcune rivelazioni sul quotidiano Il Messaggero, che in un articolo a firma di Mirko Polisano narra di una donna, presunta amante di uno degli imputati nel processo Necropolis. A delineare questi inediti particolari è la cosiddetta "lady politica", una donna cecoslovacca che avrebbe, secondo gli inquirenti, intrattenuto una relazione sentimentale con uno degli indagati; nell'articolo del quotidiano romano venivano riportati stralci dei documenti in Le ombre sull'Amministrapossesso degli inquirenti che dovrebzione Di Fiori bero dimostrare la colpevolezza dell'ex assessore all'ambiente e di La seconda prospettiva su Corruzione, tangenti, altri imputati. Ma non finisce Ardea la danno i giornali, donne e auto incendiate. qui: un altro quotidiano, Latina anche nazionali, e sopratOggi, verso la fine del mese, Ad Ardea è di scena tutto i fatti, in una sorta lancia un'altra bomba dall'alto di diabolico intreccio con un film ad alta tensione potenziale distruttivo: "Frode al centro sempre loro, i coi rifiuti. Rinviata l'udienza pre"protagonisti" - rigorosaliminare". Di che cosa si tratta in mente in negativo - del questo caso? Il Gup di Velletri dovrà mondo politico. Tutto parte da esprimersi sul rinvio a giudizio di dieci un'auto in fiamme, l'ennesima. Stavolta persone tra cui figurano diversi esponenti poè toccato all'ex assessore all'ambiente Cassio litici per alcuni fatti riguardanti un'indagine sul Roccafiorita, noto alle cronache non solo per i mondo degli appalti in materia di rifiuti consuoi trascorsi politici, ma anche per il suo coin- dotta dai Carabinieri del Noe conclusasi nel volgimento in un'inchiesta che sta ancora fa- 2016. Le accuse - tutte da provare - contestate cendo tremare molte persone. È il 13 febbraio. dal PM, sono la frode nelle pubbliche forniture, Si tinge quindi sempre più di giallo la vicenda corruzione ed il falso ideologico commesso da legata all’inchiesta “Necropolis”, che ha investito pubblico ufficiale in atti pubblici (tutto è pero e travolto il mondo politico di Ardea. L'accusa stato rimandato al 15 novembre, ndr). Inpresume un giro di tangenti, relazioni torbide, somma, tangenti, donne misteriose, legami appalti truccati che vede coinvolti ex assessori, oscuri e auto incendiate: gli ingredienti per un consiglieri comunali e anche il Primo Cittadino 'romanzo' ad alta tensione ad Ardea ci sono Luca Di Fiori. Il processo, lo ricordiamo ai let- tutti. tori, è in corso e la sentenza è prevista per il (continua a pag. 9) mese di maggio, quando ad Ardea sarà tempo
Il Sindaco di Ardea Luca Di Fiori
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Marzo 2017 (segue da pag. 8)
Gli avversari politici Nello scorso numero avevamo provato a delineare un possibile ventaglio di schieramenti in vista delle prossime amministrative. Il lavoro in realtà si era rivelato più arduo del previsto considerando i tanti papabili candidati pronti a dar battaglia al Sindaco uscente. Liste civiche, destra e sinistra (o almeno, in alcuni casi, di quello che ne resta), volti nuovi e vecchi, in cerca del proprio spazio per conquistare il governo della città; e così, mentre ad esempio Antonino Abate - ex consigliere comunale e capocartello del PD - torna alla ribalta più agguerrito che mai, non esitando a definire "l'amministrazione Di Fiori la peggiore d'Italia" lanciando al contempo un appello "a tutti i cittadini che hanno veramente voglia di cambiare questo paese senza confini e limitazioni di colori politici, ma con il solo bagaglio di onestà e voglia di fare", dall'altro il gruppo dei "grillini", in attesa ancora (a questo punto non si sa se avverrà mai) dell'investitura ufficiale, ha lanciato la sua campagna di infor-
Gli Amici di Grillo - Ardea
POLITICA mazione in vista della tornata elettorale. Sul loro blog, amicidigrilloardea.org, numerose sono state le battaglie intraprese nel corso del mese, con lo scopo di rafforzare la candidatura "di cittadini comuni ma che non hanno paura e anzi sono orgogliosi all’idea di poter essere utili a questa città", come recita il sito di riferimento summenzionato. E ancora: il Consigliere Luca Fanco, che pure ha contestato più di una volta l'attuale amministrazione dopo averne condiviso per un brevissimo periodo il cammino, confluito nella nuova lista civica Mauro Porcelli per Ardea; è del 24 febbraio la notizia che il PD, da cui ormai Abate sembra definitivamente uscito, voglia appoggiare proprio una (questa?) lista: "Dopo una profonda riflessione, il Partito Democratico di Ardea ha ritenuto opportuno lasciare spazio alla nascita di un fronte largo di liste civiche affinché i cittadini possano trovare un punto di forza comune per la rinascita del paese", hanno fatto sapere attraverso un comunicato stampa, informando di aver “stabilito di dar vita a una lista civica promossa dal
9 PD al fine di coinvolgere tutte le forze sane, di ogni sensibilità politica, che condividono una profonda discontinuità con la maggioranza che fino ad oggi ha governato il paese”. Ma non dimentichiamoci delle mosse del resto della sinistra, che dovrà ritrovare innanzitutto un'identità, o di "Noi con Salvini", come dei tanti esponenti accostabili alle ideologie di centro destra: un panorama talmente variegato da rendere imperscrutabile il panorama politico rutulo, con una frammentazione politica forse senza precedenti. Tutti contro tutti per una città che però non può più permettersi di perdere altro tempo in giochetti che giovano solo ai politici e non ai cittadini.
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CRONACA
Il Corriere della Città Marzo 2017
Tor San Lorenzo, rifiuti e inciviltà (prima parte) Viaggio alla scoperta del degrado
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o camminato a lungo per le strade di Tor San Lorenzo con l'intenzione di raccogliere testimonianze sulla situazione dei rifiuti nella città. "Ora abbiamo poco di cui lamentarci!"- mi ha confidato una cittadina a spasso con il suo cane- "È d'estate che questo posto diventa un vero e proprio porcile. Purtroppo le persone che vengono qui per andare al mare non si preoccupano minimamente di lasciare la città per come la trovano e anzi buttano rifiuti ovunque come se questo posso fosse una latrina!" In effetti la presa d'assalto che i nostri territori vivono nei mesi estivi non manca mai di creare disagi agli abitanti, che si ritrovano a dover fare i conti con l'inciviltà di molti. "Non hanno rispetto nemmeno per le dune!"- Ha commentato una donna che ho intercettato sulla spiaggia di Lido Dei Pini, che ha continuato -" La scorsa estate ho fotografato la sporcizia che c'era sulle dune verso Lungo Mare dei Troiani. Quello che ho visto era di un de-
gradante incredibile, dovrebbero essere considerate un importante patrimonio e invece le ho trovate ricoperte di bottiglie vuote, cartacce e mozziconi. Sono più che certa che la situazione non sarà diversa alla fine della prossima stagione estiva, e non che d'inverno siano pulite, ma l'estate la situazione diventa incontrollabile." Il mio tour della mondezza era solo all'inizio però; A poche centinaia di metri dal centro di Tor San Lorenzo, infatti, la spazzatura non manca, bensì ci si ritrova circondati di rifiuti abbandonati. (continua sul prossimo numero) Samantha Morano
Pomezia, via Fellini senza sicurezza
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ifiuti di tutti i tipi, spesso ingombranti, ancora più spesso maleodoranti, ma sempre, in ogni caso, gettati volutamente dove non si dovrebbe, degradando e offendendo una zona che di problemi ne ha già abbastanza. Stiamo parlando di via Fellini, a Pomezia, dove le case popolari di proprietà del Comune di Roma si confondono con quelle – sempre popolari – gestite dal Comune di Pomezia e con quelle di edilizia residenziale standard.Qui i problemi, soprattutto di sicurezza, sono atavici: una volta, la scorsa estate, per l’esattezza il 4 agosto, c’è pure scappato il morto. Gente poco raccomandabile che vive gomito a gomito con persone perbene che vorrebbero solo stare tranquille. Spacciatori, rapinatori, delinquentelli di bassa levatura e piccoli boss di quartiere che sgomitano per segnare il territorio e designare vecchie e nuove leadership. E casalinghe, impiegati, studenti, militari, operai che la mattina si alzano presto per guadagnare onestamente uno stipendio. Due mondi che si incontrano sui pianerottoli di queste palazzine spesso oggetto dei blitz delle forze dell’ordine, ma anche nelle strade che circondano queste abitazioni. La segnalazione di questi giorni riguarda i quintali di rifiuti che ogni giorno vengono buttati nell’area che – teoricamente – dovrebbe essere un parcheggio: un tratto che, secondo i residenti della palazzina, appartiene al Comune di Pomezia, al quale hanno inviato più volte segnalazioni dello scempio che quotidianamente viene consumato. Nessuna telecamera a fare da deterrente è presente in quest’area, che viene presa di mira per buttare di tutto. E, quando i rifiuti sono oggettivamente troppi, qualcuno tira fuori la malaugurata idea di bruciarli, come già avvenuto in passato. Ma qui ad andare a fuoco non sono solo i rifiuti: sempre lo scorso anno, stavolta a giugno, le
qui adesso, per vedere qual è la situazione. Che i politici vengano qui durante la campagna elettorale per raccattare voti non ci serve: vogliamo vederli adesso, ma soprattutto vogliamo che facciano qualcosa per noi. Anche noi siamo abitanti di Pomezia e, come gli altri, paghiamo le tasse. Siamo stanchi di sentirci come se abitassimo nelle favelas”. Maria Corrao fiamme distrussero due camper e un’automobile. “Qui ci vivono tante brave persone – racconta un abitante – ma anche molti che non rispettano né le regole né tantomeno i loro vicini. La situazione è per certi versi insostenibile. Abbiamo segnalato lo stato di degrado e abbandono centinaia di volte a tutti gli enti competenti e preposti, senza mai giungere a una positiva conclusione. E non si tratta solo dei rifiuti gettati nel parcheggio e lungo la strada. Nei sotterranei c’è anche di peggio. In alcune palazzine ci sono locali che dovevano essere cantine o garage che sono stati occupati abusivamente, dove vivono persone senza acqua e che per avere l’elettricità si allacciano abusivamente, con fili pericolosissimi, alla corrente condominiale o di qualche condomino ignaro. Ci sono situazioni da terzo mondo a poche centinaia di metri dal centro della città. E non è possibile che nessuno sappia niente. Anche se non si vedono dalla strada di scorrimento, queste situazioni sono note a tutti, perché le denunciamo, mettendo anche a repentaglio la nostra sicurezza, continuamente. Alcuni di noi sono stati minacciati, spaventati, aggrediti. Alcuni hanno presentato denuncia di quanto accaduto, altri, terrorizzati, hanno preferito tacere e subire. Io invito il sindaco, la giunta e tutti i consiglieri di maggioranza e di opposizione a farsi un giretto
Non solo rifiuti: auto cannibalizzate, Cittadini furiosi
Non solo rifiuti gettati da incivili. Nella notte tra il 26 e il 27 febbraio due auto sono state cannibalizzate, quasi sicuramente “su ordinazione”. Delle vetture, entrambe nuove, è rimasto ben poco, mentre il danno è invece elevatissimo: una delle proprietarie – che già si è rivolta a un carrozziere – conferma sconsolata
che per rimettere a posto la sua auto servono più di 7 mila euro. La Renault della donna è stata praticamente smembrata: hanno portato via la centralina, il navigatore, gli sportelli laterali, i fari e le frecce; resta solo la carrozzeria e le ruote. Hanno tolto pure gli specchietti retrovisori laterali.
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Il Corriere della Città
CRONACA
Marzo 2017
Torvaianica, riasfaltata Via San Francisco: ma come? Provvedimento “fotogenico” ma nulla più: nessuna attenzione per i pedoni e per la sicurezza
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a strada che costeggia il lato destro della foce del Fosso della Crocetta è stata recentemente oggetto di una accurata riasfaltatura. Provvedimento certo fotogenico, per ora, ma forse non ben ragionato e non finalizzato ad alcun miglioramento della sicurezza della strada e del territorio. In particolare, come spesso accade affidando la città a persone che non la conoscono minimamente. Quindi ignare dei problemi della città e del territorio. La riasfaltatura è certamente la benvenuta, ma non centra alcun obiettivo positivo. Sono stati del tutto trascurati i pedoni, cioè il soggetto più debole della viabilità e del traffico. Tutto a favore, come si dice in giro, dei pullman turistici del parco acquatico che si immettono su percorsi impossibili e sempre più pericolosi. Dalla fine di Piazza Kennedy (su Via Zara) all’innesto sulla litoranea oltre il Fosso della Crocetta, la circolazione pedonale è interdetta, oppure per-
corribile col rischio di essere falciati da macchine sempre più veloci. La realtà è che i pullman turistici e i mezzi pesanti lì non ci dovrebbero proprio passare, così come stanno le cose. Tralasciamo i dettagli delle varie altre congestioni indotte dal traffico su quello che era l’asse strategico Via Zara, Via Casablanca, Via Pola, pensato dalle giostre di Viale Danimarca all’inizio del Lungomare Tognazzi. Lo facciamo solo per sfinimento, ma quel progetto è, e resta, nei cassetti del Comune. I problemi restano, però. Il guaio è che molti di questi sono colpi ulteriori inferti su un sistema già carente, devastato da iniziative insensate e particolariste dove la segnaletica viene trascinata in giro solo per interessi di vicolo, come ora si è fatto sempre e si vuol continuare a fare con Martin Pescatore, andando addirittura a pescare architetti milanesi (sic, pare proprio che sia così) per fare un dignitoso progetto della circolazione. I tecnici
Le vostre segnalazioni
del Comune potrebbero farlo a memoria e sicuramente meglio. Come pure a Pomezia ci sono numerosi tecnici in grado di farlo senza dover ricorrere alle foto satellitari. Torniamo a Via San Francisco. Lo spazio per i pedoni non c’è, la banchina, dove c’è, è minima o occupata dal guardrail o da muri di recinzione. Sul lato nordovest è stato “recuperato” uno spazio che già è stato adibito impropriamente a parcheggio o via di fuga. Allo sbarco sul Lungomare delle Sirene la carreggiata è parzializzata da un “cantiere” abbandonato. Sull’altro lato, chi cerchi di immettersi sul ponte, rischia di essere schiacciato, non visto, sul guardrail. Poiché le cose sono di un’evidenza sfacciata, a forza di far finta di niente, prima o poi ci scapperà il morto: ma una cosa è un incidente, una cosa è un omicidio. Luigi Torreti
Vuoi segnalare un problema nella tua città? scrivi a redazione@ilcorrier edellacitta.it
Torvaianica Alta: spazzatura “libertina” Torvaianica, lavori ‘fai da te’: cittadini riparano le buche nelle strade
Santa Procula in totale abbandono
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ia di Santa Procula strada totalmente in stato di abbandono dove sono passati tutti i servizi acqua luce gas e corrente ma nessuno si è preso la briga di ri asfaltare come previsto per legge tutta la corsia di marcia strada pericolosa con cunette scoperte dossi artificiali non segnalati priva di segnaletica orizzontale
però dotata di illuminazione pubblica. La strada collega due importanti provinciali la Pontina Vecchia con la Laurentina collegando la zona della Castagnetta con santa Procula dove si trova la Chiesa la farmacia scuola materna scuola elementare e casa dell'acqua.
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Marzo 2017
APPROFONDIMENTI
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L'affare d'oro dei parcheggi a pagamento Tariffe raddoppiate nel giro di un anno: una vera fortuna per la ditta vincitrice (e per il Comune). Con buona pace delle altre aziende candidate e dei cittadini
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' il 2015 quando viene bandita la gara, mediante procedura aperta con il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa, per l'affidamento del servizio dei parcheggi a pagamento a Pomezia. Cinque anni è la durata del contratto con la ditta vincitrice, in sette presentano la propria candidatura; gli introiti, come si legge nei documenti pubblicati sul sito del Comune, sono "quantificabili in circa 197.200 euro" e spetteranno per il 40% al Comune, quale corrispettivo omni-comprensivo per l'affidamento del servizio, mentre il 60% viene riconosciuto al Concessionario, detratto l'ulteriore percentuale che in sede di gara verrà offerta al Comune in aumento del 40%". Insomma cifre non proprio irrisorie. Vengono individuati quindi a Pomezia, la Zona A, 184 posti ripartiti tra Via Orazio e Via Roma, dando a quest'ultima la "fetta" più grande di strisce blu (140); a Torvaianica, la Zona B, di posti ne vengono individuati 860, posizionati su tutto il lungomare. Le tariffe sono le seguenti: 0,50 € un'ora, 0,25 € quindici minuti, 4 € l'intera giornata. Dalle ore 9:00 alle ore 13.00 e dalle 16 alle 19.00 tutto l'anno esclusi i festivi è la fascia oraria prevista per la Zona A; i residenti, nelle aree dove vige il provvedimento, previa autorizzazione, sono esentati dal pagamento del ticket per una sola auto per nucleo familiare; stessa cosa viene stabilita per Torvaianica: ci sono però delle differenze in merito agli orari - il pagamento è richiesto dalle ore 9:00 alle ore 18:00 - i quali sono attivi soltanto dal 15 maggio al 15 settembre.
Cambio delle modalità? Si può, il Comune ha facoltà d'intervento Fin qui nulla di strano, si dirà. Ecco allora che nel documento, in questo caso parliamo del "capitolato del servizio di gestione delle zone destinate a parcheggio di sosta a pagamento", Le strisce blu a Pomezia spunta una condizione interessante: "L’orario di funzionamento, nonché i periodi di validità, la mente giusto. Il perché è presto detto. Ricordate tipologia dei dispositivi di riscossione per l’isti- le cifre esposte ad inizio di questo servizio? Ebtuzione della sosta a pagamento potrà subire bene, al momento della presentazione delle dodelle modifiche, a discrezione del Comune di mande la ditta che presenta la propria Pomezia [...] Le tariffe sono suscettibili di even- candidatura fa i conti, ragionando in termini di tuali modifiche disposte dall'Amministrazione spese e di entrate, con le cifre e con le modalità, Comunale." E ancora: "Il Comune si riserva al- in questo caso il numero di parcheggi, il nutresì la possibilità di modificare gli orari in cui mero delle aree soggette a strisce blu, le tariffe, la sosta è soggetta a pagamento, le tariffe e il nu- ecc., descritte nel bando di gara. Ciò che è sucmero dei posteggi in diminuzione o in au- cesso a Pomezia lo scorso 31 gennaio fa davvero mento. Tali modifiche dovranno essere riflettere: le tariffe sono aumentate del 100%; le approvate con atti propri del Comune, e non strisce blu cresceranno nel numero; la fascia potranno dar luogo ad alcuna ulteriore pretesa oraria è anch'essa aumentata; sono sparite le economica da parte del Concessionario". agevolazioni per i residenti, convertite in un diCon questo passaggio rispondiamo a quanti, in scutibile servizio di abbonamento (posso paquesto mese, hanno chiesto alla nogare per avere un diritto su qualcosa che non stra redazione un parere circa la è mio? Se non ho la certezza del posto, legittimità da parte del Coperché pagare? Cosa succederà a Tormune nel far calare la quest'estate considerando Aumenti tariffari del vaianica scure sulle tariffe per la l'afflusso dei turisti? E così via). In sosta, raddoppiando, a 100%, più strisce blu e pratica un vero e proprio "colpo di distanza di un anno e fortuna" per la ditta vincitrice delzero esenzioni. mezzo dall'inizio del l'appalto che vede così la sua quota A pagare sono solo i di introiti aumentare vertiginosaservizio (ricordate l'articolo pubblicato lo scorso cittadini... mente. E chi arrivò secondo o terzo in mese?) in un sol colpo l'imgraduatoria e basò la propria offerta su porto richiesto agli utenti; il condizioni che oggi sono state stravolte? fatto però che un atto sia regolare Pazienza, verrebbe da dire. dal punto di vista tecnico, amministrativo, anche legale ci mancherebbe, non lo rende tut(continua a pag.14) tavia automaticamente eticamente e moral-
ESENZIONI - PROMESSA NON MANTEUTA!
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opo una prima fase sperimentale in cui il costo del parcheggio sarà uguale per tutti spiega l'Assessore Giovanni Mattias - ai residenti verrà rilasciata un'esenzione per nucleo familiare, relativa a un'unica auto e codificata, in modo da evitare contraffazioni. Il tagliando consentirà di usufruire dei
parcheggi gratuiti presso la corrispondente zona di residenza oltre che di una tariffa agevolata presso le aree di parcheggio limitrofe. Nei prossimi mesi forniremo tutte le informazioni necessarie al rilascio dei tagliandi". Fonte: sito del Comune di Pomezia, 2-3-2016
L’angolo di Umberto Rello...
Continuano le polemiche per i parcheggi a pagamento a pomezia
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APPROFONDIMENTI
(Segue da pag. 13)
Qualche "stranezza" di troppo? Ma la vicenda non si esaurisce qui. All'indomani della proclamazione della ditta vincitrice, una delle società perdenti inviò una lettera alle istituzioni per chiedere spiegazioni circa l'esito della procedura di gara; nel documento si parla di "una ditta che non avrebbe offerto il miglior servizio possibile" e che "si sarebbero verificate diverse anomalie nella procedura di affidamento". Quali? Per prima cosa, sostiene la ditta, "l'aggiudicazione del punteggio tecnico si è basata esclusivamente sulle caratteristiche dei parcometri senza nessuna valutazione sulla qualità del servizio prestato". La ditta che ha vinto avrebbe ottenuto il punteggio massimo in tutte e cinque le classi di valutazione dell'apparecchio pur trattandosi, secondo la ditta redattrice della lettera, "di macchinette sì nuove ma presenti in
Italia con pochissime centinaia di parcometri a differenza di quelli da noi offerti, rispondenti ad una delle marche più diffuse al mondo con 20,000 parcometri montati in Italia, percentuale che vale l'80% circa del mercato complessivo". Su questa valutazione tecnica, sostiene la ditta scrivente, "non è stato fornito alcun giustificativo motivazionale e pertanto non è in alcun modo possibile conoscere i criteri su cui si sono basati i membri della commissione". Fatto sta che, alla fine, si sarebbe delineato uno scarto di circa 20 punti tra la prima classificata e la seconda, punteggio, scrive ancora la ditta "non più colmabile con gli altri parametri di attribuzione dei punteggi (programma cronologico, offerta economica, ecc.)". Il servizio, allora, parte. Ma quando? Nei requisiti in merito, i documenti precisano che non sarebbero state accettate "le offerte temporali che prevedano un programma cronologico (giorni necessari per la installazione e attivazione dei parcometri) in-
I Cittadini, esasperati, chiedono aiuto al Comune di Pomezia per risolvere il problema della viabilità: ogni mattina i Camion si "incastrano" tra le auto parcheggiate. Chiedono pertanto di apporre un divieto di sosta per consentire il normale flusso dei veicoli, soprattutto quelli di grandi dimensioni.
Pomezia sempre più verde
Nuovi alberi a Pomezia. Nelle ultime settimane sono stati messi a dimora nuovi esemplari di lecci, ligustri e prunus in via Ovidio, via Rattazzi,
via Virgilio, via Varrone, via Roma e via Salvo D’Acquisto. In totale sono state collocate 231 piante.
Il Corriere della Città Marzo 2017
feriore a 30 (trenta) giorni naturali e consecutivi così come quelli superiori a 45 (quarantacinque) giorni naturali e consecutivi". Nessuna delle ditte candidate ha ovviamente sforato tale limite nel presentare la propria offerta. Ma poi i tempi sono stati rispettati? Ebbene, il 1 agosto 2015 partì il servizio solo a Torvaianica; a Pomezia bisognerà addirittura aspettare il mese di marzo 2016 (in pratica un anno dopo l'espletazione della gara). Insomma una vicenda che desta più di una perplessità anche se, alla fine, hanno vinto tutti: la ditta vincitrice ed il Comune di Pomezia che vedranno aumentare le loro entrate; i cittadini di Pomezia, i quali sono senz'altro felicissimi di pagare per un servizio che costa quanto a Roma, senza alcuna esenzione per i residenti nonostante le promesse e di abbonarsi a un qualcosa non di proprietà e con una sola autovettura per famiglia alla modica cifra di 100 euro annui/130 per Torvaianica...
“Pomezia: viabilità in titl in Via Padova, una traversa di Via Treviso (Via Naro)”
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CRONACA
Il Corriere della Città Febbraio 2017
Quando la sanità diventa una corsa contro il A Pomezia solo 2 ambulanze per oltre 60mila a
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a storia che cerchiamo di raccontarvi in questo servizio presenta molteplici risvolti ed ha una lunghissima sfilza di implicazioni. Parliamo di sanità a Pomezia ed Ardea ma soprattutto di una questione con la quale prima o poi, tutti noi dobbiamo fare i conti: la chiamata al 118 o al numero unico per le emergenze. Spesso, spessissimo, è la cronaca, specie se nera, ad accendere gli animi della collettività. Ambulanze che arrivano in ritardo, soccorsi mal gestiti, esclamazioni pulsanti di rabbia (quella persona si sarebbe potuta salvare!), e così via. A Pomezia, se ci si sofferma a riflettere, è uno scenario che capita molto spesso e la vicina Ardea non fa differenza. Ciò che non si capisce tuttavia - ed è quello che si chiedono i cittadini - è il come possa accadere tutto questo dato che la clinica S.Anna, struttura privata in convenzione, è situata in un punto più o meno strategico dal quale si riesce a raggiungere abbastanza velocemente l'intero hinterland. Qui, prima di proseguire, è bene fare un'importante precisazione: la casa di cura Sant'Anna di Pomezia non gestisce il cosiddetto "flusso in entrata", ovvero il sistema che trasporta il paziente al Pronto Soccorso il quale è invece governato dal Sistema Regionale Ares 118; la struttura, per contro, amministra il "flusso in uscita", cioè dispone di mezzi propri, che hanno il compito di trasportare il paziente verso altri ospedali qualora a Pomezia non sia possibile eseguire un determinato intervento. Effettuata questa distinzione veniamo al cuore del problema: i dati raccontano che a disposizione del territorio di Pomezia ci sono soltanto 2 ambulanze. Una pubblica, che copre le 24 ore, ed una in convenzione soltanto di giorno (dalle ore 8 alle ore 20). Il tutto per coprire una popolazione di oltre 60mila abitanti. Ardea, invece, "risponde" con un'ambulanza ed un'auto medica.
Dietro le quinte: il lavoro di chi deve salvarci la vita Ma questa è soltanto la copertina. Andando più a fondo emerge il mondo, troppo spesso non considerato, di chi sta dall'altro lato della barricata. Parliamo cioè di tutto quel personale il quale, districandosi tra un taglio alla sanità e l'altro, riduzioni di organico lavora per salvare delle vite umane. In prima linea ci sono infatti autisti, medici, infermieri e barellieri costretti a fare i conti con tutto ciò e, spesso, a prendersi in faccia la rabbia degli utenti di un servizio in
continua emergenza. Ma cosa accade quando ci rivolgiamo ad un numero per le emergenze? Quando l’utente chiama la Centrale Unica di Risposta (anche definita PSAP di I livello) il primo atto è la localizzazione e l'identificazione del chiamante, si legge sulla sezione dedicata del sito della Regione Lazio; successivamente, in base al tipo di emergenza (sanitaria, pubblica sicurezza, incendio, etc.), l’operatore inoltra la chiamata alla centrale specialistica più adeguata (PSAP di II livello); in questo modo, la Centrale Unica di Risposta filtra le chiamate, abbatte quelle improprie, e indirizza le emergenze al soccorso più opportuno. Il tutto avviene in una manciata di minuti.
Un sistema fondato sullo stress Nel caso delle ambulanze però è soltanto l'inizio del lavoro. L'operatore a cui viene passata la chiamata deve inviare sul posto il mezzo più vicino, soggetto comunque, in caso di necessità, ad una variazione di destinazione (nel caso di un codice più grave di un altro); a quel punto si incrociano i dati con le disponibilità dei vari mezzi in azione in quel momento: nel caso di Pomezia e Ardea, ma la questione si allarga fino a Roma, a Santa Palomba, a Torvaianica, e alle aree di confine, terminate le ambulanze - pensate ci voglia tanto? - si deve passare necessariamente alle zone limitrofe. Zone limitrofe che molto spesso si chiamano Ostia, Anzio, perfino Latina, e "solo" nei casi più fortunati i mezzi devono muoversi soltanto sull'asse Ardea-Pomezia. Appurato questo viene facile immaginare la condizione di stress a cui è sottoposto anche solo l'operatore cui viene smistata la telefonata, costretto a fare i "salti mortali" per far combaciare domanda (le tante persone che si trovano in situazioni di emergenza da classificare come più o meno gravi) e offerta (il numero dei mezzi a disposizione, decisamente inidoneo). Ma non finisce qui. Una volta trovato il mezzo subentra un'altra questione, quella legata al personale a bordo chiamato a compiere l'intervento. Sui mezzi che operano sul nostro territorio infatti molto spesso non è presente la figura del medico; si viaggia talvolta in due (autista e barelliere) anziché in tre come previsto, e ciò, di conseguenza, moltiplica anche l'aggravio di lavoro dei singoli operatori, sia in termini di intervento singolo, sia di gestione dei vari turni di lavoro spalmati lungo le 24 ore (pensate poi, altro esempio, a cosa può succedere in caso di assenze o malattia). Insomma un vero e proprio sistema sanitario di gestione delle emergenze fondato sullo stress: stress per chi risponde al centralino e deve valutare la situazione in pochi minuti; stress per chi deve guidare l'ambulanza; stress per chi sta male; stress per chi chiama e che deve attendere l'arrivo dell'ambulanza più vicina.
Un caso su cui riflettere Un uomo muore a Pomezia il 16 gennaio. La vittima stava camminando lungo Via Giovanni Farina, una delle strade che interseca Via Roma, quando all’improvviso si accascia al suolo, probabilmente a seguito di un malore. Tempo di attesa dei soccorsi: testimonianze parlano di non meno di 30 minuti
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Marzo 2017
CRONACA
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tempo: ecco il sistema fondato sullo stress abitanti, ad Ardea un mezzo ed un'auto medica (se trattasi di trasferimento di paziente cardiopatico), e una macchina per il trasporto del sangue. Qualora fosse necessario c'è poi sempre un altro mezzo a disposizione su richiesta in grado di arrivare entro 20 minuti. Oltre a ciò, il polo di Pomezia ha messo in atto un'importante collaborazione con l'Ospedale San Camillo di Roma, soprattutto nel settore cardiologico; presso tale struttura sono a disposizione una serie di "slot" esclusivamente riservati alla Clinica Sant'Anna la quale comunque, una volta terminato l'intervento d'urgenza, è in grado di ri-accogliere il paziente (tranne che per i casi più gravi) per poter svolgere il percorso o terapia riabilitativa.
Il nuovo Pronto Soccorso La Direzione Sanitaria della Clinica S.Anna fa sapere di aver quasi ultimato i lavori di allestimento dei nuovi locali del Pronto Soccorso. Fino a questo momento infatti i pazienti in attesa, e parliamo ovviamente dei codici meno gravi, dopo aver affrontato il triage, si ritrovavano ad attendere al di fuori della struttura a causa degli spazi ridotti; con i nuovi locali, la cui apertura avverrà nel corso del mese di Marzo, il problema sarà superato: "Ci saranno nuove aree dedicate alla sistemazione dei pazienti per i primi interventi di osservazione. La persona potrà ricevere assistenza sin da subito all'interno del Pronto Soccorso dopo l’accettazione; in questo modo puntiamo a garantire un servizio di maggior qualità, più veloce - contiamo di ridurre drasticamente i tempi di attesa - ed efficiente", fa sapere infatti la Direzione Sanitaria.
Il ruolo della Clinica S'Anna di Pomezia Il Polo ospedaliero sito sulla Via del Mare è una struttura privata in convenzione. Nell'ambito del servizio di emergenza la Sant'Anna non gestisce il cosiddetto "flusso in entrata", cioè non si occupa del trasporto del paziente mediante La Clinica ambulanza al Pronto Soccorso (anche il proprio), il quale, per contro, è governato dal Sistema Sanitario Regionale ARES 118. La clinica si occupa invece del La clinica "flusso in uscita", ovvero il trasfeSant’Anna gestisce rimento di una persona ad un altro nosocomio, qualora a Posoltanto i “flussi in mezia non vi sia possibilità d'intervento; in questo ambito uscita”, ovvero il trasporto Pomezia può vantare un sidi pazienti verso altre stema di livello: a disposizione della struttura infatti vi è sempre strutture un'ambulanza h24, con a bordo 1 autista - soccorritore, 1 infermiere professionale ed un medico cardiologo
S.Anna
Sanità privata & elisoccorso
Per fronteggiare l'emergenza sono stati pressi negli anni scorsi alcuni provvedimenti al livello regionale. Nel 2014, e per i successivi 3 anni, fu bandito e assegnato un appalto da circa 70 milioni di euro per sostenere le "carenze" del sistema: sul territorio di Pomezia, ad esempio, opera un mezzo della Formia Soccorso Srl, una delle ditte chiamate a fornire mezzi complementari a quelli pubblici, che mette a disposizione un'ambulanza, quella che, come visto, copre la fascia diurna fino alle 20 di sera. In tutto, di questa rete privata, fanno parte 49 mezzi facenti capo a 34 postazioni sparse per tutto il Lazio. Oltre a questo comunque, è opportuno sottolineare la crescita del sistema di pronto intervento di elisoccorso che ha visto incrementare nel 2016 il numero di interventi, specialmente per quel che riguarda la base operativa di Latina. A Pomezia infine, fa sapere ora l'Amministrazione Comunale, sono in corso i lavori fra Regione ed ente Comunale per garantire una migliore efficienza del servizio: "Stiamo lavorando insieme ad Ares ad un progetto che prevede uno spazio ad hoc presso il Complesso Selva dei Pini, per potenziare e migliorare il servizio di emergenza sanitaria sul territorio", ha dichiarato infatti il primo cittadino Fabio Fucci.
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INFORMAZIONE
Il Corriere della Città Febbraio 2017
Di Pomezia la vincitrice del concorso Miss Number One 2017 Laura Antonelli si è aggiudicato il primo posto
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rima classificata alla prestigiosa kermesse "Miss Number One 2017". Laura Antonelli, 24 anni, si è aggiudicata il titolo lo scorso 4 febbraio, data finale del concorso, organizzato da Stefano Grimaldi, svoltosi a Roma presso il ristorante "Wok" sulla Via Casilina. A Laura vanno le congratulazioni da parte di tutta la redazione de Il Corriere della Città.
Cesa Moroni compie 100 anni!
La nonna “sprint” di Pomezia taglia il ragguardevole traguardo del secolo di vita. Cesa Moroni è nata a Genzano il 15 marzo 1917 ma può considerarsi a tutti gli effetti una pometina di adozione considerando che da tanti anni vive in città. La ‘tris-nonna’
Cesa vanta una notevole discendenza: tre figli e ben 12 tra nipoti e pro-nipoti.
Nonna Cesa con i tre figli
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INFORMAZIONE
Il Corriere della Città Marzo 2017
Le Case di Paola in grande espansione
L’agenzia immobiliare apre il suo secondo ufficio ad Ardea
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e case di Paola in grande espansione. L’agenzia del litorale romano, apre il secondo ufficio ad Ardea, concentrando tutta l’amministrazione con lo scopo di migliorare la qualità e il servizio per i suoi clienti. Il nuovo ufficio si trova a Marina di Ardea e più precisamente Lungomare Degli Ardeatini 532C, un appartamento elegante e pronto ad accogliere i clienti. In Via Bergamo 18/20 la prima vera sede dell’agenzia LE CASE DI PAOLA è concentrata tutta la produzione, segreteria e agenti immobiliari, il vero motore dell’ufficio. Sempre in questa sede è presente il corner SOLO AFFITTI, gli specialisti nel settore dell’affitto. Se non hai tempo né voglia di cercare l'immobile da solo oppure ci hai pro-
vato senza successo e ritieni che sia un vero "lavoro", Le Case di Paola...Lo farà per te. Professionisti specializzati nella ricerca per quella clientela che desidera un servizio di qualità superiore garantendo vantaggi fondamentali come risparmiare tempo e denaro...Scegli Le Case di Paola.
Che cosa succede all’ufficio Tecnico di Pomezia
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a lungo tempo i rapporti tra l’Ufficio Tecnico Comunale e i Cittadini interessati (insieme al comparto dell’edilizia, l’indotto, i professionisti tecnici che devono mediare tra le parti), sono fallimentari. Un cittadino che propone un progetto o, più genericamente, una qualsiasi istanza ritenuta dal proponente legittima e degna di accoglimento, si scontra, a priori con ostacoli insormontabili che frustrano ogni aspettativa con notevoli risvolti economici negativi su imprenditoria, commercio e occupazione, come ben
si vede nei fatti. I fatti sono che negli ultimi anni i permessi di costruire rilasciati per nuove iniziative edilizie si contano in pochissime decine, molto meno delle già pochissime sanatorie edilizie, anch’esse enumerabili in decine. Ciò significa che negli anni recenti il comparto dell’edilizia è stato lasciato allo sbando, se non, addirittura, peggio. E con esso il suo indotto, la relativa occupazione, il mercato immobiliare, le nuove iniziative commerciali. Sì, perché la legge non consente trasferimenti tra vivi di immobili ancora non sanati (dove
possibile farlo). Le nuove iniziative commerciali (nuovi negozi) hanno bisogno di certificazioni, di agibilità, destinazione, sicurezza strutturale, idoneità sanitaria e impiantistica. E qui entra pure l’Ufficio Ambiente. Magari in tempi ragionevoli e certi. Tempi che sono ben descritti dalla nota Legge 7 agosto 1990, n. 241, “Nuove norme sul procedimento amministrativo”, la Legge “Bassanini”. In questo Comune, La Legge Bassanini, si applica? (continua a pag.23)
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Marzo 2017 (segue da pag.22) Se sì o no, lo si dovrà andare a vedere, ma, di certo, non si può permettere che l’inadeguatezza o l’inefficienza dell’Ufficio Tecnico siano freni per l’economia e la sopravvivenza di questa Città. Lo sa, l’Ufficio Tecnico, che un finanziamento fermo a tempo indefinito costituisce un onere pesante e misurabile? La pratica sta lì e nessuno la guarda, finché non viene riesumata. Naturalmente si potrebbero accampare infinite scuse o spiegazioni. Per esempio l’organico: è dimensionato bene? Il personale ha collocazioni compatibili con le reali competenze e responsabilità? Ha attrezzature e materiale sufficiente? Il cittadino, come già accennato, soffre poi anche emotivamente gli insopportabili rinvii e ritardi e non se ne fa una ragione, magari pressato dal fatto che gli inspiegabili ritardi dell’Ufficio diventano i “suoi” ritardi nei confronti delle parti o persone con le quali ha preso impegni (acquirenti, venditori, imprese, possibili affittuari) una posizione imbarazzante, difficile da spiegare. Il professionista che materialmente percorre e condivide la stessa vicenda si trova nelle stesse condizioni: essere costretto a riportare al suo cliente situazioni e dilazioni che fatica a spiegarsi egli stesso. Inoltre il professionista vede i suoi compensi economici indebitamente ritardati dalle inutili lungaggini, perché alla fine, prima o poi, le pratiche vengono partorite e si dimostra che la grandissima parte di quelle schermaglie tecniche, passate attraverso infiniti colloqui, integrazioni, ritardi, appuntamenti saltati e così via elencando, erano completamente inutili. E questo, se si considera che le pratiche in entrata sono molto più di quelle che escono, com-
INFORMAZIONE
porta che mentre la mia pratica non viene risolta, ne sono entrate almeno altre due o tre. Il risultato è evidente: non può funzionare. Quindi ammucchiamo sul tavolo pratiche che, così restando le cose, non potrebbero mai essere chiuse. Ma c’è di più: questo scompenso non comincia oggi o un anno fa. Ci sono ancora in ballo almeno tra le due e le tremila pratiche, non ancora risolte, dei tre Condoni Edilizi. Questa ondata è iniziata nel 1985 e diventa sempre più ostica da affrontare. E, naturalmente i relativi introiti (oneri concessori, oblazioni, diritti di segreteria, tributi locali, rettifiche delle consistenze condonate) non sono mai stati incassati. Chiaro che l’Ufficio Tecnico è un organo di controllo che deve vigilare sulla Città senza sconti per nessuno. Ma questo organo deve dare risposte tempestive, alla Città e ai Cittadini, non si può temporeggiare, in attesa di soluzioni neanche ipotizzate. In questo c’è pure lo svilimento e l’umiliazione delle professioni, le categorie che dovrebbero essere forze portanti del progetto complessivo e progressivo della Città, sia per competenza specifica sia per la conoscenza del territorio. Queste figure dovrebbero essere quelle dei tecnici ingegneri, architetti, geologi, geometri. Tutte figure che sono presenti sia nell’Ufficio Tecnico che sul mercato dei tecnici locali, senza andare a cercare al-
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trove e lontano, in nome di un ridicolo richiamo alla cosiddetta trasparenza. Come se non esistessero le triangolazioni di incarichi. Mi rendo conto che potrei essere frainteso, ma accetto questo rischio, proprio nei giorni del mio trentesimo anniversario dei rapporti professionali con quell’Ufficio. Quindi, un po’ dovrei saperne. Nel tempo ho incontrato sindaci, avventori, molti pezzenti faccendieri e millantatori, persone ottime, bravissimi colleghi, colleghi mezzi e mezzi, anche un po’ politici (generalmente erano assessori o consiglieri comunali), costruttori inginocchiati disposti a pagare qualsiasi cosa per avere una concessione che gli era semplicemente dovuta. All’inizio pochissime persone che sapevano tutto, ora molte persone, forse meno al corrente del territorio, che oggi è molto meno leggibile, comunque generalmente competenti. naturalmente con le normali eccellenze e mediocrità. Pur con tutte le osservazioni e critiche espresse, non si riesce a credere che l’Ufficio Tecnico fatto persona possa essere così autolesionista da trascinarsi al disastro senza rendersene conto. Riesce molto più facile credere ad un ambiente che non assorbe le sue effettive finalità e le vere criticità all’interno dell’Ufficio. Ovvero: un malessere derivante dalla consapevolezza di vivere una situazione non ottimale senza poter intervenire in alcun modo.. I numeri, l’organico e i problemi sono quelli? Non funziona e non può funzionare. Nei prossimi giorni l’Associazione dei Liberi Professionisti di Pomezia dibatterà parte dei temi qui accennati per valutare l’opportunità e la forma di iniziative ufficiali a tutela dei Cittadini e dei professionisti tecnici. Luigi Torreti
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SPORT & BUROCRAZIA Pomezia, impianti sportivi: è caos
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quadre sportive, bandi e assegnazione dei campi per gli allenamenti e le partite a Pomezia. Torniamo ad occuparci della vicenda per capire se, a distanza di un anno e mezzo dalla pubblicazione del primo bando per Avviso Pubblico disciplinante la Concessione in gestione delle strutture di proprietà comunali da parte dell'attuale amministrazione, qualcosa sia cambiato o meno. Dopo una lunga fase di stallo, lo scorso ottobre l'amministrazione comunale aveva pubblicato un nuovo bando - riferendoci qui agli impianti sportivi - e in tanti si aspettavano, finalmente, una risoluzione del caso; appena tre mesi dopo tuttavia, il Comune ha fatto dietro-front procedendo all'annullamento dello stesso riformulandone un altro, il terzo in pratica in soli due anni. "Il presente avviso pubblico - comunicava infatti a gennaio l'Amministrazione - sostituisce il precedente, approvato con determina dirigenziale n. 2261 del 11.10.2016 e successivamente annullato in autotutela (in quanto - si legge nell'Albo Pretorio - privo della indicazione dei necessari criteri e punteggi previsti dall’articolo 8 comma 7 del Regolamento per l’utilizzo degli impianti sportivi di proprietà comunale, ndr) con determina dirigenziale n. 15 del 13.01.2017. Le associazioni che avevano espressamente richiesto l'uso degli impianti sportivi lo scorso anno, dovranno presentare nuovamente la domanda." Alla fine, comunque, la tanto attesa graduatoria è stata resa pubblica nel corso del mese di febbraio e sono state definite le società che avranno diritto ad utilizzare gli impianti fino al prossimo 31 luglio (senza clausola di tacito rinnovo). Il Comune ha stilato una classifica per ciascun impianto e attribuito i punteggi sulla base di quattro macro-parametri: la partecipazione a competizioni, riconosciute dal CONI, di rilevanza nazionale (da 1 a 3 35 punti, 3 o più 40 punti) e regionale (da 1 a 3 15 punti, 3 o più 20 punti), numero iscritti (massimo 10 punti), e attività eventualmente svolte nella stagione precedente nei confronti di soggetti deboli (diversamente abili, individui versanti in condizioni economiche disagiate per ottenere 5 punti). Sulla scorta di questo a Pomezia, su tutti, ha prevalso la disciplina del Calcio a 5: Fortitudo Futsal Pomezia e AS Mirafin - che avevano richiesto e quindi ottenuto l'uso del Pa-
lalavinium di Via Pietro Nenni non senza rimostranze da parte delle altre società giunte più in basso in graduatoria - hanno infatti ottenuto i più alti punteggi in assoluto, rispettivamente 65 e 55; un peso rilevante ha assunto infatti il criterio nazionale, avendo ambedue le società beneficiato del "bonus" di ben 35 punti (non ottenuto da nessun altra società a Pomezia, ndr).
Le domande irrisolte Tante sono però i quesiti che questa vicenda ha lasciato senza risposta: perché tutto questo ritardo? E' corretto annullare un bando, attraverso il quale il Comune aveva già ottenuto tutta la documentazione da parte delle società richiedenti, visto e soppesato i criteri che ne avrebbero poi costituito e determinato il punteggio, per farne uno nuovo? Cosa accadrà quindi il 1 agosto data in cui, cessata la validità dell'assegnazione attuale (che scadrà il 31 luglio, ndr) si dovrà procedere a riformulare quella della prossima stagione? E soprattutto: tutto questo perché è stato fatto a Febbraio nel bel mezzo dei vari campionati? Insomma una vicenda che sin dal principio (ricordate il caos che scoppiò nell'estate del 2015?) ha avuto tutti i contorni di un vero e proprio "pasticcio" e che è destinato ancora a nuovi focolai di polemiche. Senza contare che tutto questo procrastinare, il susseguirsi di procedimenti di affidamento dapprima banditi e poi, come visto, annullati, non ha fatto altro che prestare il fianco ad illazioni, sospetti (queste le domande che circolano in città: c'è stata volontà di favorire 'qualcuno' a scapito di altri? Talune società meritavano più attenzioni? Sono stati creati regolamenti ad hoc?) e a inevitabili dietrologie. E, ancora: la striminzita risposta del Comune in merito alla nostra richiesta di spiegazioni circa quanto accaduto - nello specifico: I ritardi sono dati dal fatto che il precedente bando era viziato da un errore che lo aveva reso non conforme al 100% col regolamento vigente" - può ritenersi prova della tanto declamata trasparenza del Movimento 5 Stelle e considerarsi al contempo soddisfacente per i cittadini? A voi lettori le considerazioni conclusive. (continua a pag.26)
Febbraio 2017
Due regolementi per praticare la stessa attività
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Pomezia le società sportive possono richiedere l'utilizzo di due diverse tipologie di impianti comunali per far praticare ai propri iscritti le varie discipline: quelli nel senso stretto del termine per così dire (lo stadio di Via Varrone,
il Franco Maniscalco, ecc.) e le palestre scolastiche (come ad esempio il Palazzetto di Martin Pescatore uno degli immobili che da una categoria, la prima, è passata all'altra). Il tutto con bandi, regolamenti, avvisi e procedure separati e distinti.
Manutenzione questa sconosciuta...
Il Palalavinium inizia a “perdere” pezzi
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L'affidamento delle palestre scolastiche: il caso del Torvaianica Basket E in effetti i primi problemi non sono tardati ad arrivare. Ma andiamo con ordine. E' il 5 ottobre quando viene pubblicata con determina dirigenziale 2223 la graduatoria definitiva che vede classificarsi al primo posto (assoluto) il Basket Torvaianica, la quale aveva richiesto, e quindi ottenuto, l'utilizzo del palazzetto dello sport di Martin Pescatore (oggi facente parte della Scuola Enea, ndr) da condividere tuttavia con la società sportiva Mirafin (calcetto) e Universo Danza. A disciplinare modalità e fasce orarie ci pensa il Comune: l'azione assume i caratteri della delibera n.117 del 31/01/2017 che non mette però d'accordo le società utilizzatrici. E, proprio sulla scorta di questa nuova disposizione, esplode l'ira del Basket Torvaianica. Si scatena un rapido botta e risposta tra club ed ente comunale: “Perché vengono aumentate/raddoppiate le ore di utilizzo del campo alle società con 3punti e tolte 4 ore alla società che con 23 PUNTI è detentrice del bando delle assegnazioni delle palestre scolastiche?". Secca la risposta del Comune: "Abbiamo provato, come Amministrazione, più e più volte
a trovare un accordo tra le associazioni coinvolte, per permettere a tutte di allenarsi secondo le proprie necessità, garantendo però il minimo di 4 ore settimanali previste dal regolamento. Nonostante i numerosi incontri, non è stato possibile giungere ad un accordo e i responsabili del Torvaianica Basket sapevano perfettamente che avremmo dovuto procedere d’ufficio per garantire le 4 ore legittime di Universo Danza”. La contesa non termina però qui. Dalla 'carta bollata' si passa ai fatti. Il primo giorno utile dell'entrata in vigore dei nuovi orari - mercoledì 15 febbraio (e torniamo a quanto sopra: si possono fare queste 'rivoluzioni', giuste o sbagliate che siano, a metà stagione?) - scoppia il caos: sia il Basket Torvaianica che l'Universo danza si presentano in palestra per l'allenamento. Entrambi reclamano il diritto di utilizzare la struttura e si è costretti addirittura a ricorrere all'intervento della Polizia Locale per riportare l'ordine; anche tra i genitori gli animi sono tesi, e ciascuno rivendica i propri diritti. Il Comune prova ad incontrare la dirigenza del Basket Torvaianica ma la situazione non si sblocca. La società sportiva decide allora di portare la protesta fin sotto il Comune. Martedì 21 febbraio dirigenti, atleti (piccoli, “piccolissimi” e grandi), genitori - non solo del Torvaianica ma anche di altre associa-
Calcio dilettanti: che bagarre in Promozione e in Prima Categoria! Team Nuova Florida e Cavese proseguono il testa a testa per il titolo di campione. In Prima Categoria cinque squadre, tra cui Airone Ardea e Città di Pomezia, sono appaiate in appena tre punti
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l calcio locale si appresta ad entrare nella fase conclusiva dei campionati e ben presto sarà tempo di affrontare lo sprint decisivo per raggiungere gli obiettivi prefissati (o quelli "imposti" dalle contingenze della stagione). Partiamo, come di consueto, dall'Eccellenza. Due squadre, Pomezia Calcio e Lido dei Pini, stazionano oramai a centro classifica con umori ben diversi dall'altra coppia di club del nostro territorio, rimaste per contro intrappolate nei bassifondi del raggruppamento, Unipomezia e Racing Club. Nel mese della vittoria della Coppa Italia d'Eccellenza, il team del Presidente Valle è riuscito a tenere un andamento quantomeno positivo, racimolando cinque punti nelle prime tre gare, compreso il bel colpo esterno in quel di Morolo grazie alla rete di Morelli; meno positiva, in tal senso, la chiusura del mese: lo scorso 26 febbraio è infatti arrivato il k.o. interno con-
tro un Aprilia in rotta verso ben altre destinazioni. Poker di partite completamente da dimenticare invece per il Racing Club, sempre penultimo a quota 17 punti. In questo caso il computo del bottino mensile è rimasto a "zero" avendo la squadra perso tutte le sfide disputate (l'ultima del mese anche con un punteggio piuttosto pesante, 6-1 contro il Formia con il solo Utzeri ad illudere i suoi prima di essere travolta dalle reti di Zaccaro, Sellitti, Maggino, Volpe, Di Florio e ancora Zaccaro). Venendo alla Promozione, in particolare al girone C, è un finale di stagione tutto da vivere quello della Nuova Florida, impegnata a dover tenere a bada le ambizioni di una Cavese che non ne vuol sapere di lasciar scappare via verso il titolo la compagine bianco-rossa. (continua a pag. 28)
Il Corriere della Città Marzo 2017
zioni sportive del territorio - sfilano in Piazza Indipendenza; a far sentire la voce è Marco Ludovici che espone ai manifestanti, ma anche alla cittadinanza presente in quel momento, i motivi della loro iniziativa. Tanti i punti toccati dal massimo dirigente a partire "dall'assurdità di fare a Febbraio queste cose"; e poi l'appello: " ‘A 13 ore il Basket Torvaianica non sta morendo’, mi hanno detto (il Comune, ndr). Lo dite voi, ho risposto. Siamo passati da 150 bambini di tre anni fa ai 120 dello scorso anno, con i 3 giorni e mezzo a disposizione; 100 invece sono gli iscritti di quest’anno con tre giorni; 80 saranno quelli dell’anno prossimo perché molti non possono allenarsi con i nuovi orari. Sì, stiamo morendo, e la colpa è dell'Amministrazione. Se qualcuno è capace di fare agonismo con un pomeriggio pieno e due mezzi pomeriggi che venisse ad insegnarmi come si fa". Quindi un passaggio sulla propria società: "Il Basket Torvaianica non è una società come tutte le altre e non parlo solo dei 43 anni di storia. Parlo di sociale, parlo di lotta alle ‘piazzette di Martin Pescatore’, parlo di bambini i cui i genitori non possono pagare la quota vestiti e accolti dal Basket Torvaianica, bambini con problemi rifiutati da altre società, che oggi vogliono farci la morale, che noi, invece, abbiamo accettato".
BOXE
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l popolo pometino appassionato della boxe è accorso numeroso alla riunione organizzata dalla OI Team in collaborazione con la BBT Production, svoltasi nel locale duepuntozero. A sfidarsi sul quadrato venti dei migliori pugili dilettanti dei vari sodalizi laziali. A rappresentare la OI Team: Tiziano Feudo, Danilo Lorusso, Federico Vecchi e Jurgen Shabi. Il primo a salire sul ring è stato Tiziano “Drago” Feudo, categoria junior 60 kg, al cospetto di Lorenzo Quadri della Boxe Latina. L’atleta pometino nonostante la giovane età, ha dimostrato fiducia nei suoi mezzi, controllando e dominando l’avversario fin dai primi scambi. Al termine delle tre riprese, il verdetto decreta meritatamente Feudo vincitore. A seguire, Danilo “Saetta” Lorusso, categoria senior, 53 kg, opposto all’ostico Luis Jonathan Chavez Mendez della Boxe Talenti. Match equilibrato ed esaltante, Chavez propositivo e sempre all’attacco; Lorusso pronto a schivare e rispondere facendo leva sulla sua velocità.
Nella terza ripresa, Chavez attenua la sua pressione e Lorusso, con anima e cuore, spinto dal caloroso pubblico di casa, ottiene il successo contro un avversario di maggiore esperienza. Sconfitta invece per Federico “Magnitudo” Vecchi, categoria senior, 69 kg, contro Finotti, atleta della Boxe Cisterna. Vecchi ha certamente pagato i postumi dell’influenza che lo ha privato di allenarsi nell’ultima settimana. Il pugile della OI Team, è sembrato meno esplosivo del solito, sferrando pochi attacchi e imballato sulle gambe. Meriti a Finotti, abile sia nella difesa che attacco ma dall’atteggiamento non esemplare, a confermarlo, i vari richiami del giudice di gara. Nel finale, per la categoria senior 75 kg, Jurgen Shabi, atleta albanese del sodalizio pometino, opposto a Emiliano Giorgettini della boxe Bucciarelli. Dopo un avvio in salita e prima ripresa a favore dell’avversario, Shabi ha eseguito alla lettera le direttive del suo staff (Vittorio Oi e Luigi Martello ndc), ribaltando il verdetto a suo favore. Il pugile albanese, ha mostrato una maggiore sicurezza nei suoi mezzi rispetto alle precedenti apparizioni. Riunione che ha visto la OI Team protagonista; lo staff tecnico e gli atleti sono pronti per preparare al meglio i prossimi impegni sul quadrato. Alex Gaspari
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SPORT (segue da pag. 27)
Febbraio, in tal senso, ha visto uno degli snodi fondamentali dell'intero torneo dato che domenica 12 febbraio si è svolto l'attesissimo scontro diretto: ad avere la meglio, dopo un match vibrante e ricco di emozioni, sono stati gli ospiti autori di una sensazionale quanto clamorosa rimonta. Il club di casa, con un primo tempo d'altissimo livello, si era portato addirittura sul doppio vantaggio (Mancini, Di Bari gli autori dei gol, ndr) salvo poi vedersi rimontare nella ripresa e addirittura sorpassare grazie al matchpoint nel finale di Cornacchia. Ma il Nuova Florida, complice il passo falso della stessa Cavese nell'ultimo turno di febbraio (addirittura 3-0 contro il Fonte Meravigliosa), è riuscita a rima-
nere comunque al comando sebbene il margine si sia ora assottigliato ad un solo punto. Anche la Prima Categoria, nello specifico il Girone G, non finisce di regalare sorprese. Ben 5 squadre del gruppetto di testa si ritrovano appaiate nello spazio di appena tre punti: a condurre i giochi ci sono Real Velletri e Lavinio Campoverde (39), seguite da un'Airone Ardea in poderosa ascesa (poker di vittorie a febbraio, ndr) (38), Colle Oppio (37) e Città di Pomezia (36). Insomma una vera e propria bagarre che si annuncia carica di colpi di scena. Chiudiamo con Seconda e Terza Categoria. L'Atletico Torvaianica (2° cat. H), che staziona a centro classifica, ha chiuso il mese con il bel successo per 2-1 fatto registrare contro il Giulianello; undicesima invece la Virtus Ardea, la quale ha ottenuto un pareggio a reti bianche nella sfida con il Tor de' Cenci. In Terza Categoria l'Enea Pomezia si è aggiudicata invece la 'stacittadina' contro la Virtus Torvaianica (1-0) nell'ultimo passaggio di febbraio.
Il Corriere della Città Marzo 2017
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Lo studio El.Da.F .festeggia 50 anni di attività
La storico studio di consulenza pometino ringrazia tutti coloro che ne hanno contribuito alla crescita sin dal lontano 1967
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ono passati 50 anni da quando Alberto Cappoli, ragioniere, ed Ugo Servadio, geometra, costituiscono la U.S.A.C., attivando una agenzia multiservizi. Da quella data storica, il 1967, tante sono state le tappe che hanno fatto la storia del gruppo, a partire dal '72, anno in cui, grazie anche all'ingresso nel gruppo delle coniugi delle titolari Ornella Libera, Ragioniera e Diana Brunetti, perito industriale, l'attività, con il varo della riforma fiscale, assume pian piano la forma di uno studio professionale d'eccellenza. E poi il 1988: è qui che, trascorsi i primi 21 anni di lavoro, compare per la prima volta il marchio El.Da.F. che sancisce l'inizio di un percorso volto a garantire una sempre più vasta area di interventi consulenziali e di servizi alle imprese del territorio. Tanto ci sarebbe ancora da raccontare considerando i molti tasselli aggiuntisi nel tempo come non menzionare, ad esempio, l'ingresso dapprima di Fabiana Cappoli, ragioniere commercialista, e poi di Federico Servadio, dottore commercialista - i quali, nel loro insieme, hanno contribuito a realizzare la solidità, la professionalità, l'attenzione alla propria clientela, che ancora oggi contraddistingue lo studio El.Da.F. "Per noi questa è una ricorrenza dal sapore davvero particolare - ci raccontano i titolari - vogliamo davvero ringraziare tutte le persone che, sin dall'inizio, hanno creduto in noi e nell'attività che andava formandosi. Le nostre collaboratrici, i nostri partner, i funzionari delle pubbliche amministrazioni, le
aziende clienti, grazie davvero di cuore a tutti".
Le attività dello studio El.Da.F., con la sua lunga esperienza nel settore, garantisce un'ampia gamma di servizi e soluzioni per ogni esigenza: dalle consulenze in ambito fiscale e tributario, a quelle relative al mondo del lavoro, passando per l'ambito contrattualistico e amministrativo. E ancora, consulenza generale (Adempimenti in materia di Privacy D.lgs. n. 196/2003, Adempimenti in materia di Antiriciclaggio D.lgs. n. 231/2007,
Adempimenti in materia di Igiene e Sicurezza sul lavoro D.lgs. n. 626/1994 e D.lgs. n. 81/2008, Adempimenti in materia di Responsabilità di Impresa D.lgs. n. 231/2001) societaria - rivolta alle società di capitali, le società di persone, le cooperative ed i consorzi, le holdings - e contabile, per l’elaborazione dei dati e la redazione del bilancio. Per tutti coloro che desiderano saperne di più sulle attività dello studio El.Da.F. è disponibile il sito internet www.eldaf.it, dove troverete, inoltre, tutte le ultime novità su Previdenza, Lavoro e Fisco.
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Il Corriere della Città Marzo 2017
“Il tempo che passa…”
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’uomo prova da sempre ad afferrare il tempo che passa inesorabilmente fino a tentare di cogliere l’attimo, spesso ci si riesce ma, come si sa, a volte fallisce.Il tempo è come il denaro: ci rende schiavi, prigionieri e non basta mai.Ognuno è spaventato all’idea di non farcela a fare tutto; siamo un po’ confusi dalla velocità di organizzare, decidere, scegliere, gestire.E’ sbagliato dire che il tempo passa, mentre invece siamo noi che passiamo, che ci invecchiamo, che cominciamo a consumarci da quando siamo venuti al mondo. Come il bambino che cresce ha bisogno di tempo e dunque di pazienza anche gli innamorati, per custodire il loro sentimento. Ne ha bisogno l’albero, che aspetta la primavera e l’estate per i fiori e i frutti.Quello che noi possiamo fare è creare un ambiente favorevole a questa crescita paziente, grazie alla cura che poniamo nelle cose in cui siamo impegnati e all’attenzione verso le creature che ci circondano.Non c’è nessun dubbio che la grande angoscia dell’uomo e della donna è proprio questa certezza, che una volta nati un giorno tutto s’interromperà bruscamente senza sapere quando! Naturalmente fino a 50/60 anni si pensa di essere immortali mentre dopo, invece, il tempo comincia a scorrere velocemente e si assiste impotenti alla metamorfosi del nostro corpo.A cinquant’anni tiriamo i primi bilanci, ce la prendiamo per gli obiettivi che non abbiamo raggiunto e andiamo in crisi. Ci si rende conto di invecchiare, si guarda indietro alla propria esistenza e magari si cerca di cam
biare rotta, ma dopo vent’anni non si possono prendere gli stessi obiettivi che avevamo da giovani come fossero una lista della spesa e spuntare quelli che abbiamo raggiunto da quelli ancora da conquistare poiché i valori e le motivazioni dell’individuo evolvono nel corso della vita e di conseguenza i nostri obiettivi si adeguano alle condizioni di vita.A subire questa trasformazione, però, non sono solo i singoli obiettivi, ma anche le nostre motivazioni personali: nella mezza età preferiamo mantenere quello già conquistato, mentre i giovani al contrario, si pongono più spesso obiettivi orientati al profitto e vogliono risultati che diano loro successi immediati.Ciò non dipende soltanto dal fatto che chi ha raggiunto la mezza età ha già ottenuto qualcosa dalla vita, ma anche dalla percezione del ridursi delle risorse, come il tempo e le energie.Al posto degli anni vissuti dalla nascita cominciamo a contare gli anni che ci restano.Quindi è inutile sperare di fermare o rallentare questo processo, poiché sarebbe contro natura, bensì bisogna convincersi che non si può pensare di avere tempo per tutto e di questo esserne pienamente consapevoli. Si deve capire che non si può vivere pensando di riuscire a raggiungere tutti gli obiettivi che ci proponiamo, anche perché la vita è piena di mete e correre continuamente dietro al tempo sarebbe una gara persa in partenza.Non essere os-
sessionati da quello che potevamo fare in passato e non siamo riusciti a concludere. Fateci caso che quando siamo felici di un momento che viviamo il tempo scompare improvvisamente, ciò significa che il tempo scompare se rendiamo la nostra vita intensa ed appassionata. Soprattutto in questo periodo estivo dovremmo cercare di vivere queste giornate di vacanza cercando di modificare totalmente gli schemi entro cui viviamo tutto l’anno, ricercando il modo per entrare in un tempo di qualità. Ed invece, molto spesso, desideriamo più tempo per stare senza far niente mentre poi lo riempiamo di cose inutili. Questo perché anche il non fare nulla ce lo imponiamo come sforzo. Malgrado le nostre giornate siano interamente condizionate da orari e scadenze, dovremmo essere capaci comunque di ritagliarci degli spazi vuoti solo per noi, convincerci a non ritenere che il vivere significhi solo produrre. Ogni cosa ha il suo tempo, basta saper aspettare gustandosi quello che si sta vivendo in quel momento senza rincorrere affannosamente quello che dovrà accadere in futuro.Essere saggi ed equilibrati vuol dire proprio riuscire a stare nel tempo presente, che è l’unico tempo che c’è, poiché guardando al passato, il più delle volte, ci porta sofferenza perché, purtroppo, i conti non tornano mai. Antonio GUIDO (dirguido@libero.it) Esperto di Galateo ed Immagine Relazionale
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L’altro 50%
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ualche tempo fa io e mio marito abbiamo avuto a cena una coppia di amici con un bimbo di quasi un anno. Come nelle migliori tradizioni dopo cena io e lei siamo finite in cucina a lavare i piatti e i maschietti, compreso il nano, davanti la tv. Beh! Lei non ha fatto altro che lamentarsi del marito che non si occupa del figlio e del fatto che in casa non l'aiuta e lui di rimando continuava ad accusarla di stare allontanando il bimbo da lui. Tra battute e frecciatine ho cominciato a pensare a quanto deve essere difficile essere un papa' e quanto talvolta il nostro essere donne e mamme complichi la situazione. Alla luce di cio' care mamme, questo mese voglio distogliere l'attenzione da voi e concentrarla diciamo sul vostro 50%: il papa'! Eh si' ragazze! 50%! Perche' se da una parte e' vero che almeno inizialmente il rapporto che lega mamma e bambino e' quasi esclusivo, dall'altra parte e' anche vero che spesso ci dimentichiamo che tutto inizia con la coppia e spesso trascuriamo i nostri compagni e mariti. Per nove mesi tutti sono concentrati sul pancione della mamma, sui suoi bisogni e le sue voglie e i papa' rimangono sullo sfondo, figure eteree che si aggirano per la casa e si ciondolano sfiniti nei negozi di articoli per bambini senza nemmeno piu' provare a contestare la necessita' di acquistare la 150° tutina "troppo carina per non prenderla!" In genere una donna si sente mamma non appena legge il risultato del test di gravidanza, ma un uomo diventa papa' solo quando un po' irrigidito si ritrova un fagottino urlante tra le braccia. Ad un uomo serve un po' piu' di tempo per metabolizzare quello che sta per succedere, non realizza immediatamente, tuttavia conosce bene le tempeste ormonali e umorali della propria compagna e quindi l' asseconda anche senza comprendere la necessita' di " preparare il nido" gia' alla dodicesima settimana. Il guaio e' che ingenuamente crede che con la nascita del bambino tutto tornera' come prima, mentre purtroppoma il bello deve ancora arrivare! Eh si'! Non a caso si dice che i problemi di una coppia non si risolvono con l'arrivo di un figlio. Dopo l' arrivo dell'erede la coppia deve infatti ricostituire un equilibrio, ma la casa e' piena di parenti ed amici, il piccolo mostriciattolo succhia tutte le energie di mamma, le toglie il sonno e non le lascia tempo neanche di una pipi' solitaria, il papa' deve tornare a lavoro e non si rende conto della fatica di mamma e le attenzioni che prima erano tutte per lui e che sperava di recuperare con la fine della gravidanza si traducono, se va bene, in una cenetta veloce nei piatti di plastica. Ecco perche' in genere un figlio non risana un rapporto, ma piuttosto lo porta ad un livello superiore... nel bene e nel male. Non ci crederete eppure tutto questo ha una spiegazione fisiologica. Il cervello di una donna durante la gravidanza viene inondato dagli ormoni dell'amore, cioe' dagli stessi ormoni che produciamo quando ci stiamo innamorando. Questi ormoni fanno si che il nostro nucleo cingolato , una parte del cervello in cui
ha sede il pensiero critico, si chiuda sulla persona che ci sta facendo battere il cuore tanto da farcelo vedere come bellossimo e perfetto oltre ogni aspettativa. Questo meccanismo si mette in atto anche tra mamma e bambino, per cui all'improvviso e' come se scomparissero i difetti del nuovo arrivato e comparissero quelli del marito! Nelle situazioni instabili praticamente si materializza una catastrofe. Ci vuole estrema pazienza e razionalita'! Insomma diciamocelo... i papa' sono bistrattati, dimenticati, accusati e maltrattati talvolta... fanno una bella fatica! Provate a chiedere ai vostri mariti come siete state con loro durante la gravidanza e subito dopo l'arrivo dei vostri bimbi! Non disperate pero'! Si tratta solo di ricostruire un nuovo equilibrio. Che cosa si puo' fare? Prima di tutto se siete spettatori non vi schierate, ma magari cercate di spostare il punto di vista. Certe volte infatti, e questo e' il caso della mia amica, sono proprio le mamme a chiedere aiuto, ma poi a non volerlo! Fateci caso: ci sono mamme che "concedono" ai mariti di occuparsi del bimbo, ma in continuazione li tengono d'occhio e li riprendono e commentano finche' alla fine fanno loro "perche' papa' proprio non e' capace" e ci sono anche papa' che a forza di sentirsi " incapaci" abbandonano l'idea di poter fare da soli! Questo e' molto sbagliato care mamme!!! Sicuramente il rapporto piu' esclusivo di un neonato e' con la propria mamma, specialmente se allatta al seno, ma anche i papa' hanno diritto e dovere di prendersi il proprio tempo con i nani e lo dovrebbero fare secondo il proprio sentire! Un neonato non e' esigente, non gli importa se papa' gli ha messo il pannolino storto o se il colore della maglietta non si abbina a quello dei pantaloni, a lui importa di essere asciutto, vestito, coccolato e sfamato! Papa' pretendete di avere uno spazio vostro con i vostri figli e non fatevi scoraggiare dalle mamme iper apprensive. Una buona idea potrebbe essere quella di dedicarvi al bagnetto oppure potete imparare a fare il baby massage e farlo diventare una piacevole coccola serale prima delle ninne, magari accompagnata da una nianna nanna o dalla favola della buonanotte.Altrettanto carino potrebbe essere decidere di portare il nano il piscina. Esistono corsi di acquaticita' neonatatle da 0 a 36 mesi dove sarete guidati da un istruttore, cosi' magari la mamma si rilassa un po' senza temere che possiate affogare il bimbo. Il lavoro di mamma e' un lavoro faticoso e a
tempo pieno cercate di essere presenti e di alleggerire le incombenze di vostra moglie, non la date per scontata, anche un piccolo aiuto sara' prezioso e gradito. Soprattutto non fate l'errore di dire " ma come sei stata tutto il giorno a casa senza fare niente, come fai ad essere stanca??" Mamme un consiglio anche per voi: prendetevi una pausa ogni tanto. Non sarete mamme meno mamme se per qualche ora vi concedete un parrucchiere, oppure un massaggio o semplicemente una doccia in relax! Vostro figlio non smettera' di riconoscervi solo perche' per un paio d'ore e' rimasto solo con il papa' ... sopravviveranno entrambi!!!! Coinvolgete il papa' nella nuova vita a tre... del resto l'anello di congiunzione tra papa'e bimbo e' la mamma tanto quanto tra mamma e bimbo e' il papa'! Care mamme ricordatevi sempre che siete delle donne e che avete un compagno a cui dedicarvi perche' l'amore piu' grande della vostra vita e' arrivato come frutto dell'amore di due 50%... tu e lui!
“Non a caso si dice Io + te = in tre.” Dott.ost.Catiuscia De Renzis Dovevolalacicogna@libero.it
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Il Corriere della Città Marzo 2017
L'Avvocato risponde
La consulenza legale per il lettori del Corriere della Città
“Ho da poco tempo cambiato lavoro e vorrei trovare una nuova abitazione nelle vicinanze. Il contratto di locazione, della mia attuale casa è prossimo a scadere. Pertanto, vorrei sapere a quali obblighi sarò soggetto al momento della restituzione dell’immobile. “
conforme alla giurisprudenza dominante ed è stato ulteriormente ribadito dalla Suprema Corte con la sentenza 18 aprile 2016 n. 7639. Pertanto, sulla scia di tale orientamento, l’obbligo di restituzione dell’immobile locato gravante sul conduttore, deve ritenersi adempiuto mediante la restituzione delle chiavi o con la in’obbligazione di restituzione dell’immo- condizionata messa a disposizione del medebile locato, posta a carico del conduttore, simo. Inoltre, non sempre è necessaria la si determina in base al disposto dell’art. redazione di un verbale di consegna (Cass. 17 1590 del codice civile. Tale articolo, prevede che gennaio 2012 n. 550; Cass. 24 marzo 2004). È il conduttore debba restituire la cosa al locatore legittimo il rifiuto del locatore alla restituzione nello stato medesimo in cui l’ha ricevuta, salvo dell’immobile locato fino a quando il locatario il deterioramento o il consumo risulnon l’abbia rimesso in pristino. Infatti, se tante dall’uso. Occorre, come preil conduttore abbia arrecato all’imvisto dall’art. 1587 c.c. che il mobile locato gravi danni o conduttore prenda in conse“Quando termina il rap- compiuto innovazioni non gna la cosa e se ne serva, consentite, da rendere necesporto locativo, nel caso in con la diligenza del buon sario per eseguire le opere di padre di famiglia, per oggetto per scadenza del con- ripristino l’esborso di notel’uso determinato nel con- tratto, il conduttore può adot- voli somme, il locatore può tratto o comunque ricavatare le modalità di offerta di legittimamente rifiutare di bile dalle concrete ricevere la restituzione del riconsegna dell’immobile” bene finché tali somme non circostanze. Egli è tenuto a conservare la “res” e a prestare siano state corrisposte dal congli accorgimenti opportuni per duttore. Il rifiuto legittimo del locaimpedirne il danneggiamento ed è retore comporta che da quel momento dopo un certo tempo i mobili e i quadri lascino sponsabile della perdita o del deterioramento persisterà la mora del conduttore che rimane impronte sulle pareti. Lei potrà fare al locatore in corso di locazione, se non provi che i fatti si tenuto al pagamento del canone anche se abbia una offerta seria ed affidabile come ad esempio convocarlo per iscritto per consesono verificati per causa a lui non imputabile. smesso di servirsi dell’immobile segnargli le chiavi dell’immobile in Infatti, trattandosi di responsabilità contrat- condo la destinazione convenuta. modo tale da non poter estuale, è il conduttore a dover provare la man- Occorre distinguere quando la “L’obbligo di restitucanza di un nesso di causalità tra il cosa locata risulti deteriorata zione dell’immobile locato sere considerato in mora nell’adempimento dell’obdeterioramento del bene e l’azione o l’omissione per non avere il conduttore gravante sul conduttore, deve bligo di restituzione dela lui imputabile. Quando termina il rapporto adempiuto all’obbligo di locativo, nel suo caso per scadenza del con- eseguire le opere di piccola ritenersi adempiuto mediante la l’immobile alla scadenza tratto, il conduttore può adottare le modalità di manutenzione. In questo restituzione delle chiavi o con la del contratto, facendo offerta di riconsegna dell’immobile, diverse caso, trattandosi di rimuo- incondizionata messa a disposi- così terminare l’obbligo di corrispondere l’indendall’intimazione ex art. 1216 c.c., sempre che vere deficienze che non altezione del medesimo” nità di occupazione, amtali modalità siano serie, concrete e tempestive, rino la struttura del bene, il messo che il proprietario con valore di offerta reale ex art. 1220 c.c. Tutto rifiuto del locatore di ricevere la non voglia “ricevere” l’immociò è idoneo ad evitare la mora del conduttore consegna dell’immobile sarà illebile. riguardo la esecuzione della sua prestazione, gittimo. Fanno parte, ad esempio, del
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come pure a escludere l’obbligo di continuare a pagare il canone per il periodo successivo all’offerta medesima, sempre che non esista un legittimo rifiuto del locatore e l’immobile risulti libero da persone e cose. Quanto affermato è
normale deterioramento per uso ordinario i buchi nella parete della cucina necessari per appendere i pensili, i fori per il sostegno delle tende, come anche la tinteggiatura, considerato che rientra nel normale degrado d’uso che
Avv. Antonio Aquino
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Marzo 2017
Te l’assicuro!
R.C. DEGLI AVVOCATI – QUALI ADEGUAMENTI RICHIEDE LA LEGGE? “Buongiorno Sig. Morbinati, sono un avvocato ed ho appreso del decreto uscito nella GU n° 238 del 11.10.2016 il quale indica l’obbligo di adeguare le polizze assicurative professionali della mia categoria, indicandone anche i termini. Potrebbe, nello specifico, dirmi di cosa si tratta e in che modo dovrei procedere per tale adeguamento? Grazie e cordiali saluti. P.M.”
Egr. Avvocato, il decreto a cui si riferisce stabilisce alcuni parametri che le polizze di R.C.Professionale devono rispettare per essere considerate adeguate alla copertura del suo rischio professionale. In effetti anche per altre categorie professionali, come i commercialisti, gli architetti ed ingegneri, sono state emanate indicazioni più precise su come devono essere strutturate tali coperture. La necessità di queste precisazioni, che prendono la forma dell’obbligatorietà, deriva dal fatto che in questi primi anni di entrata in vigore dell’obbligo a dotarsi di una copertura professionale, si sono verificati episodi estremamente diffusi di polizze che non prevedevano moltissime tipologie di responsabilità oppure le prevedevano in modo incompleto o con limitazioni pesanti sia nei termini tecnici che nei massimali. Tutto ciò a creato problematiche economiche sia ai professionisti sia ai loro clienti.Le coperture di Responsabilità Civile Professionale sono estremamente importanti e servono a salvaguardare, in primis e soprattutto, il professionista che resta sempre esposto
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Le risposte dell’esperto ai quesiti dei lettori
a richieste danni di tipo patrimoniale da parte dei propri clienti siano essi privati che pubblici. Il discorso però è sempre stato affrontato dalle categorie dei professionisti in genere, mai con l’atteggiamento corretto, ovvero, considerando la polizza di assicurazioni come uno strumento, l’unico, del quale dotarsi per proteggere il proprio patrimonio ed il proprio lavoro, ma è sempre stato affrontato come un altro odioso balzello da evitare o da limitare al massimo. In questo contesto operatori del settore assicurativo hanno cavalcato il principio del “devo pagare il meno possibile” mettendo on line coperture che avessero come attrattiva il prezzo ( assicurativamente si chiama “premio” ) ma estremamente scarne di garanzie e povere di contenuti. Questo atteggiamento veniva giustificato, tra l’altro, dal fatto che non esisteva alcuna specifica procedura sanzionatoria per la mancanza della copertura assicurativa e quindi gli ordini professionali non facevano alcuna opera di controllo presso i loro iscritti. Ora le cose sono cambiate e con il Decreto Ministeriale del 22 settembre 2016 sono stati precisati alcuni punti importanti. Entrando nello specifico diciamo subito che viene richiesta una estensione delle garanzie anche agli infortuni professionali sia dell’avvocato che dei propri collaboratori con massimali minimi definiti sia per i casi morte ( € 100.000,00 ), invalidità permanente ( € 100.000,00) e per la Inabilità Temporanea Giornaliera ( € 50.00 al giorno). Per quanto riguarda la copertura di R.C. Professionale sono stati fissati i massimali minimi che devono essere rispettati; questi variano a se-
condo delle attività specifiche dell’avvocato e del suo fatturato annuo. I massimali da adeguare partono da un minimo di € 350.000,00 fino ad arrivare ad un massimo di € 10.000.000,00. Per ragioni di spazio non posso elencare tutte le casistiche ma si possono trovare consultando il decreto già citato. Ricordo che il professionista ha l’onere dell’informativa al cliente dell’esistenza della propria copertura assicurativa. Il termine ultimo per adeguare le attuali coperture scade a settembre del 2017. Il consiglio che posso dare è quello stipulare coperture cosi dette “ALL RISKS”; comunque di recarsi presso il proprio consulente assicurativo per rivedere le coperture ed adeguarle, se invece si è stipulata una polizza on line, non avete un consulente assicurativo con il quale confrontarvi e allora dovrete continuare a valutare in proprio l’adeguatezza e la validità di quanto andrete a sottoscrivere. Roberto Morbinati Consulente Assicurativo Registro Unico degli Intermediari Sez. Agenti – N° A000058262
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Il Corriere della Città Marzo 2017
Evangelo di Fede in Fede
“Invitati alle nozze dell’Agnello”
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a Sacra Bibbia ci rivela che presto in cielo si terranno le nozze dell’Agnello, ovvero di Cristo Gesù, con la sua sposa, la Chiesa: “… prima risusciteranno i morti in Cristo, poi noi viventi, che saremo rimasti, verremo rapiti insieme con loro sulle nuvole, a incontrare il Signore nell’aria; e così saremo sempre con il Signore” (1 Te 4:16-17). La risurrezione, il rapimento, l’incontro con Cristo Gesù e poi le nozze dell’Agnello sono profezie sempre più prossime al loro adempimento.
Fidanzamento regale La Chiesa è stata fidanzata a Cristo, e lo è dalla sua nascita, cioè da quando il Cristo risorto soffiò lo Spirito Santo sui suoi primi discepoli. Così scrisse l’apostolo Paolo ai credenti della Chiesa di Corinto: “vi ho fidanzati a un unico sposo, per presentarvi come una casta vergine a Cristo” (2 Cor. 11:2). Presto la Chiesa si unirà al suo sposo e Salvatore Cristo Gesù. Facciamo parte di questa Chiesa benedetta? La nostra relazione con Cristo si può definire un fidanzamento ricco di affetto, di attenzioni, e di preparazione alle nozze? L’Antico Testamento descrive in forma figurata questo fidanzamento e queste nozze nel libro Cantico dei Cantici. Scritto dal re Salomone nell’anno mille circa; è un testo di letteratura sapienziale e poetica. Andiamo nel vivo del testo. “Tu sei tutta bella, amica mia, e non c’è nessun difetto in te” (Ca 4:7). E’ l’amore dello sposo verso la sua amata; così è l’amore di Dio verso la sua amata Chiesa: “…Dio invece mostra la grandezza del proprio amore per noi in questo: che mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi” (Ro 5:8). Un altro verso dice: “Il mio amico è mio, e io sono sua” (Ca 2:16). E’ un amore di elevata gloria, in una sublime bellezza di complicità di sentimenti; come Chiesa del Signore apparteniamo a Cristo; Egli è l’amico intimo del nostro cuore. Abbiamo bisogno di vivere più che mai tutto questo.
Invitato a nozze regali
Il Corriere della Città
Tu ed io siamo stati invitati alle nozze del Figlio
Numero 3 Anno 9
www.ilcorrieredellacitta.com
MARZO 2017
EDITORE: La Città
via Odessa 41 - 00040 Torvaianica
del re; come stiamo rispondendo a quest’invito? Vi è una parabola, la quale nella sua narrazione ci rivela una verità divina. “Il regno dei cieli è simile a un re, il quale fece le nozze di suo figlio. Mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non vollero venire”(Mt 22:23). Gli invitati alle nozze regali avrebbero dovuto rallegrarsi grandemente e sentirsi onorati, ma così non fu, e risposero con un; no grazie? Alcuni non curanti se ne andarono al loro campo, altri al loro commercio, altri trovarono scuse banali come: ho comprato dei buoi e devo andare a provarli, o ancora, ho comprato un campo e devo andare a vederlo. Troppo spesso ciò che è terreno e temporaneo riceve maggiore attenzione di ciò che è celeste ed eterno. Ma malgrado la risposta negativa di molti “la sala delle nozze fu piena di commensali”(v. 10). Da Cristo in poi, gli uomini vivono nella dispensazione della grazia; decine di generazioni si sono susseguite ed ogni uomo ha ricevuto il suo invito alle nozze del Figlio del re ed ha dato il suo assenso o ha mostrato il suo disinteresse; ma qual è la tua e la mia risposta all’invito di Dio?
Apocalisse 19 “Rallegriamoci ed esultiamo e diamo a lui la gloria, perché sono giunte le nozze dell’Agnello e la sua sposa si è preparata. Le è stato dato di vestirsi di lino fino, risplendente e puro; poiché E-MAIL: direttore@ilcorrieredellacitta.it redazione@ilcorrieredellacitta.it TELEFONO: 392.6939763
DIRETTORE RESPONSABILE: Maria Corrao
IN REDAZIONE: Samantha Morano, Arianna Azzurra Achille, Matteo Acitelli, Mario Di Toro, Massimiliano Gobbi, Alessandra Crinzi, Anna Maria Greco, Manuel Ferrara, Luca Mugnaioli, Luigi Torreti
il lino fino sono le opere giuste dei santi. E l’angelo mi disse: Scrivi: Beati quelli che sono invitati alla cena delle nozze dell’Agnello” (Ap 19:7-9). Nel leggere tutto il testo che riguarda le nozze dell’Agnello, ci sono espressioni le quali danno luce alla maestosità dell’evento; ad esempio: “udii una voce nel cielo una gran voce come di una folla immensa”. Ed ancora: “Rallegriamoci ed esultiamo”. E poi: “Beati quelli che sono invitati alla cena delle nozze dell’Agnello”. Un evento celeste dove ci sarà una folla immensa, in un’atmosfera di gioia, allegria, felicità; una cena nunziale di una grandezza e di una gloria così elevate che tutta la nostra conoscenza e la nostra immaginazione riescono a carpirne solo in parte la sua bellezza e il suo splendore. Come Chiesa siamo chiamati a prepararci per incontrare Cristo, lo sposo. Prepararci non secondo un nostro pensiero o con l’aiuto di opere cosiddette meritorie; piuttosto secondo il vangelo di Cristo necessita indossare l’abito di nozze; un abito che ci viene dato gratuitamente da Dio stesso e raffigura la necessità di rivestirci della giustizia di Cristo Gesù; è il suo sacrificio espiatorio che ci permetterà di partecipare alle nozze celesti con Cristo Gesù. E saremo con lui per sempre, per l’eternità. Ricevi Cristo nel tuo cuore e nella tua vita. Per info 3358131014 evangelodifedeinfede@gmail.com www.facebook.com/evangelodifedeinfede PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE: MA&MC CHIUSURA REDAZIONALE: 28/02/2017
STAMPA: Tipografia Graffietti
Reg. Trib. di Velletri Settembre 2009 N. Reg. 19/09 del 24 Settembre 2009
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CRONACA
Il Corriere della Città Marzo 2017
Intervista con il creatore di GTA Pomezia
C
hi non conosce il marchio GTA? Il celebre videogioco, prodotto dalla casa Rockstar Games, ha fatto la storia e conquistato il mercato delle varie console negli anni. Una specie di must insomma, qualcosa impossibile da non conoscere. Bene, ora chiudete gli occhi e, per un istante, immaginate il protagonista aggirarsi con quel suo fare delinquente tra Via Virgilio e Via Roma, barricarsi nella torre di Piazza Indipendenza o far saltare in aria l'Anagrafe Comunale. Pura follia? No, non è follia. O forse sì. Magari è solo un sogno, meglio un'utopia, qualcosa che è già, comunque, "concreto" per certi versi; o probabilmente rimarrà soltanto un'idea bislacca ma, chissà, geniale di un ragazzo/a di Pomezia, perché in realtà nessuno, tanto meno noi, sappiamo chi o cosa si nasconde dietro "Umberto Rello", il suo creatore. Il suo nome, insieme a quello di Oni Pixel, è venuto alla ribalta delle cronache per aver pubblicato tra gennaio e febbraio un videogioco sul Primo Cittadino di Pomezia Fabio Fucci. Giornali e perfino Tv si sono occupate di loro. Di cosa si tratta? In questa realtà virtuale è possibile guidare l’avatar del Sindaco pometino alle prese con una dilagante inciviltà, da combattere a colpi di hashtag (#Torvaianica, #PomeziaBella, #Laurentina, e così via); lungo l’ostico percorso (un po’ stile super Mario per intenderci), bisogna evitare i cittadini molesti, spargere cuori viola ovunque e, soprattutto, cercare di rimanere vivi nel tentativo di ripulire la città. Il gioco ha ottenuto subito il benestare 'simbolico' del Sindaco che non si è sottratto all'ironica iniziativa facendo sapere, attraverso la propria pagina istituzionale, di essersi "molto divertito" tanto più che "a Carnevale ogni scherzo vale". Ma il videogioco è soltanto l'ultima creatura di un lavoro molto più ampio che affonda le radici nella pagina GTA Pomezia per l'appunto. Umberto Rello: come è nata GTA Pomezia? "GTA POMEZIA E’ NATA A SEGUITO DELL’ INCREMENTO DI CRIMINALITA’ CHE HA SUBITO LA NOSTRA CITTADINA NEGLI ULTIMI ANNI. NE SONO SUCCESSE DI OGNI E MOLTI FATTI ACCADUTI RICHIAMAVANO ANCHE LE MISSIONI DEI VARI GIOCHI TARGATI GTA E QUINDI DA QUESTO E’ NATA L’ IDEA. SE CI PENSATE FA UN SACCO RIDE CHE IN UNA CITTA’
RELATIVAMENTE PICCOLA COME LA NOSTRA NE SUCCEDANO COSI’ TANTE E MOLTI DIRANNO CHE LA COLPA E’ DEGLI ZINGHERI E INVECE NO PERCHE’ STILE. LA MAGGIOR PARTE DEI FAUTORI DEI E INFATTI HA RISPOSTO” VARI REATI ERANO ITALIANI. GTA PO- Abbiamo giocato con il videogame. Qualche MEZIA E’ QUESTO: UNO SGUARDO AT- trucchetto? TENTO SUL TERRITORIO, IN MODO DA “PER TROVARE L ULTIMO TAGS DOVETE FORNIRNE IN TEMPO REALE UN’ ANA- SPINGERVI OLTRE CIÒ CHE NON RIULISI IL QUANTO PIU’ POSSIBILE ATTENTA SCITE A VEDERE” MA SOPRATTUTTO COMICA DEI VARI LI- Vogliamo conoscerti meglio. Non hai voluto FESTYLE DI QUESTA CITTA’ A 5 STELLE E realizzare l'intervista di persona: hai un’ identità segreta? DEL SUO FOLKLORE" ITALIA E’ AL 77ESIMO "L’ Prima di andare avanti devo chiedertelo: perché POSTO NELLA CLASSIdiamine scrivi tutto in maiuscolo? FICA SULLA LIBERTA’ DI "PERCHE’ HO RAGIONE” Rispettiamo la tua volontà. Bene, tornando alla STAMPA E DI PAROLA. IO SONO UNA PERpagina: che città è per te Pomezia? "L’ OASI DELL’ IPOCRISIA E DEL PERBENI- SONA IRRIVERENTE . SMO. FONDAMENTALMENTE LA CLAS- IN ITALIA “IRSICA CITTA’ ITALIANA E DUNQUE RIVERENTE” FA Inquadra il codice e gioca POPOLATA DA “ITALIOTI” PER LA MAG- T R O P P O subito a GTA Pomezia- Retake GIORE. MA QUESTO SICURAMENTE E’ SPESSO RIMA COLPA DELLE PRECEDENTI AMMINI- CON “QUERELA” E/O “BUCO IN FRONTE”. STRAZIONI. ANALIZZANDO LA SITUA- FAI 2+2 ED ECCO IL PERCHE’ DELL’ IDENZIONE IN SENSO STRETTAMENTE TITA’ SEGRETA. MAGARI INVECE POI CINICO E DA UN CERTO PUNTO DI VISTA COSI’ SEGRETA NON E’. SIETE VERAPRATICO SICURAMENTE NON E’ UNA MENTE SICURI DI POTER AFFERMARE CITTA’ DA CONSIGLIARE A QUALCUNO CHE UMBERTO RELLO NON SIA UNA PER VIVERCI: CAMPO ROM A DUE PASSI; PERSONA REALE? O CHE MAGARI NON TASSO DI CRIMINALITA’ CHE CONTINUA SIA REALE E SOTTO LE SUE SPOGLIE SI AD AUMENTARE (ANCHE SE ORA C’ E’ IL CELI UN CAVALLO? O UNA SCOPA?" BATMAN DI POMEZIA); FORZA PUBBLICA Parlateci dei progetti futuri: cosa dobbiamo IMPIEGATA QUASI ESCLUSIVAMENTE aspettarci dal duo Rello-Oni Pixel? SI STA PENSANDO DI REALIZZARE UN VIPER I CONTROLLI SULLA DEOGIOCO COME I PRIMI GTA CON VELOCITA’ (I DEBITI “GTA è nata a GRAFICA DALL’ ALTO AMBIENTATO NON SI RIPAGHEA POMEZIA. IL PRIMO VERO GIOCO seguito dell’aumento RANNO DA SOLI E ORMAI DA TASSARE della criminalità in città. Fa DI GRAND THEFT AUTO: POMEZIA MANCA SOLO L’ un sacco ride che in una città DEGNO DI QUESTO NOME. PER ARIA); QUEI SIMPA- relativamente piccola come ORA ABBIAMO QUALCHE ABBOZZO DI MAPPA E QUALCHE SITICI RAGAZZOTTI Pomezia ne succedano MULAZIONE DI MOVIMENTI IN TUTTI RASATI CHE così tante” AUTO E DEL PERSONAGGIO. E’ UN GIRANO SEMPRE IN PROGETTO GRANDE CHE RICHIEDERA’ GRUPPO, FANNO I GRAFOVVIAMENTE TEMPO. MA INTANTO CI FITI SUI MURI E POI SI VANTANO DI FARE LA “RIQUALIFICAZIONE PIACE FARVI SOGNARE. TERRITORIALE”; ETC, ETC, ETC. MA IL Un'ultima domanda (shock): nel 2018 Fucci PROBLEMA ERANO LE STRADE. ORA SI non sarà più Sindaco della Città, magari "voCHE SONO CONTENTO DI VIVERE A PO- lerà" verso altre cariche. Che ne pensate di queMEZIA. ORA CHE ALCUNE STRADE SONO sta possibilità? STATE RIASFALTATE SONO PROPRIO "EBBENE HAI FATTO LA DOMANDA CARCONTENTO. NON ERO COSI’ CONTENTO DINE. IMMAGINAVO CHE UNO SCALTRO COME TE CI SAREBBE ARRIVATO. VI ANDA QUANDO ERO BAMBINA" Uno dei "leader spirituali" tuo e di Oni Pixel è NUNCIO QUI, SULLE PAGINE DI QUESTA FONTE INESAURIBILE DI NOTIZIE DEL il Sindaco Fucci al quale avete dedicato anche TERRITORIO, LA MIA CANDIDATURA A un videogioco: inevitabile chiedersi, perché? “ABBIAMO SCELTO LUI PERCHE’ È IL MI- SINDACO DI POMEZIA LANCIANDO L’ GLIORE, IL NOSTRO BOMBER, LA NO- HASHTAG #RELLO2018." STRA PUNTA DI DIAMANTE, LA VOCE Chiudiamo con un messaggio ai tuoi/vostri fan o a tutta la cittadinanza, fate voi... DELLAGGENTE, IL NUMBER ONE” Vi aspettavate che proprio il Sindaco poi vi ri- "RIMANETE AGGIORNATI SULLA PAGINA E FATECI SUPERARE IN POPOLARITA’ spondesse? “NO NON CE LO ASPETTAVAMO. OPPURE QUEI BRUTTI DE “IL CAMERIERE DELLA SI’: CIOE’ FACCIAMO UN GIOCO SU DI TE CITTA” CHE FANNO RIDE SOLO AI GRILE NON CI RISPONDI? NEMMENO UN HA- LINI. CORDIALITA’. " Luca Mugnaioli SHTAG? NON SAREBBE STATO NEL SUO
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INFORMAZIONE
Il Corriere della Città Marzo 2017
A Pomezia arriva il fascino delle antiche compagnie coloniali
Caffè, tè, tisane, cioccolate: a via Roma apre la bottega del gusto
S
barca a Pomezia il fascino dell'atmosfera delle antiche compagnie coloniali. Ha aperto in via Roma 32, infatti, "Caffè e Coloniali". Non è un bar, ma una “Bottega”. “Prendere un caffè, un tè, bere del cioccolato caldo, diventa sempre di più una questione sociale, culturale e una esperienza fascinosa”, dice Flavio Di Donato, ideatore del progetto. “Abbiamo voluto riprendere la tradizione e la preziosità delle antiche compagnie coloniali che tra il Cinquecento e il Settecento solcavano le rotte degli Oceani per portare in Europa spezie e prodotti pregiati – ha aggiunto - Qui a 'Caffè e coloniali' si trovano solo le eccellenze di quelle preziosità che rendono il mondo davvero straordinario. Così, oltre alle miscele di Caffè che può essere gustato in diverse varianti – dall'espresso classico italiano al tipico caffè turco cotto nella sabbia – si possono degustare tè, tisane, cioccolate, anche con bicchieri da asporto. Inoltre è possibile comprare zuccheri aromatizzati e bacche di vaniglia bourbon del Madagascar: tutti i prodotti possono essere confezionati in fantastici
barattoli che vengono sigillati al momento. Diventano, in questo modo, pregiate confezioni regalo per quei prodotti di alta qualità che secoli fa venivano visti come beni preziosi. Chi viene a 'Caffè e Coloniali' potrà portarsi a casa un'esperienza di viaggio nel tempo e nei continenti”. La bottega di via Roma nasce grazie allo stimolo di una torrefazione del territorio, la Caffè Fantini, da tempo impegnata nella realizzazione di prodotti di qualità e che partecipa a questa catena di punti vendita. “Nella degustazione di una tazzina di caffè espresso si possono vivere le emozioni delle miscele di caffè più pregiate, unendo le migliori monorigini provenienti dai diversi angoli del mondo. E' giusto che aumenti la cultura per questo genere di
prodotti 'da caffetteria' in modo tale che si apprezzino ancora di più e che facciano vivere quelle esperienze sensoriali che sono alla base di centinaia di anni di lavoro artigiano”, ha aggiunto Di Donato. "Caffè e Coloniali", cosa vuol diventare? "La società ha già aperto alcune caffetterie di proprietà con alcuni negozi dedicati che potranno essere il continente o la casa di quanti amano le esperienze di viaggio con un fascino antico. Per entrare serve solo un passaporto, composto dai cinque sensi. Si può vedere, toccare, gustare, odorare, ascoltare. Tutto questo, insieme a prodotti unici, sono alla base di una gastronomia di qualità”, ha concluso Di Donato.