Il Corriere della Città - Marzo 2022

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Anno1014Numero Numero113 Anno

MARZO 2022 NOVEMBRE 2018 HOTEL “EX BIAGIO” Come sarà la nuova Piazza? Risponde il Sindaco (pag. 6-7)

libertà informazione politica cronaca cultura sport ECOMOSTRO DI TORVAIANICA, TUTTO PRONTO PER L’ABBATTIMENTO

C O N T O A LL A R O V E S C I ASPO ? CONCESSIONI DEMANIALI Parlano i gestori de “La Perla Nera”: «I Giudici ci hanno dato ragione, gli abusi edilizi contestati non esistevano»

“NEW LAS VEGAS BEACH”

A che punto siamo? (pag.8)

IL SERVIZIO DA PAG. 10

POMEZIA/ARDEA

DISABILITA’ GRAVISSIMA, “CONTRIBUTO DI CURA” Liste (di fatto) bloccate: «Mio figlio aspetta da quasi un anno». IL CASO (p.12)

LAURENTINA/ARDEA

Lavori al via da metà marzo dal Bivio Caronti fino in città (pag. 20)

C’era una volta...

“IL CENTRO ELISABETTA” Un giovanissimo Totti, gli altri VIP, gli anni d’oro (e i vostri ricordi): poi il lento declino fino al totale abbandono. LA STORIA

CINEMA DI POMEZIA

Struttura chiusa e devastata dai vandali

ARDEA/VIALE FORLI’

Cumuli e cumuli di rifiuti nel canale. LE FOTO

Editoriale IL TAGLIO COL PASSATO

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orvaianica si appresta a tagliare i ponti col passato abbattendo e cancellando per sempre tre ferite rimaste aperte per decenni. Parliamo “dell'Ecomostro” di Piazza Ungheria, in copertina, del “Centro Elisabetta” e del “New Las Vegas Beach”. Tre storie completamente diverse ma tutte accomunate dallo stato di profondo abbandono e degrado che ne hanno segnato il cammino dopo il declino a cui, per un motivo o per un altro, sono stati sottoposti. Un processo che porterà ora il Comune a rimuoverli per sempre e a ridargli – si spera – un futuro migliore e duraturo. Un processo però non certo indolore: i tre progetti costeranno, seppur finanziati quasi totalmente con fondi extra comunali, milioni e milioni di euro. Oltre 2.5 quelli che serviranno per l'ecomostro di Piazza Ungheria, 1 per lo stabilimento e una cifra di 15 milioni (ma che comprende altri interventi) per il Centro Elisabetta. Si volterà pagina sì, ma a caro prezzo dato che pur sempre di soldi pubblici si tratta. (continua a pag.4)

Caro carburanti

Ecco come trovare i distributori più convenienti ad Ardea e Pomezia (e non solo): la mappa per risparmiare

IL SERVIZIO DA PAG. 30



marzo 2022 NUMERO 3

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EX “CENTRO ELISABETTA”

Editoriale

Il taglio col passato (a p.4) POLITICA “Ex Biagio’, quale futuro per Piazza Ungheria...pp.6-7 “New Las Vegas Beach”, a che punto siamo?.............p.8 Concessioni demaniali: le novità......................pp.10-11

I v o s t r i r i c o r d i , l ’e t à d ’ o r o , p o i il declino e l’abbandono. Ora l’area sarà riqualificata (da pag. 14)

“Contributo di cura” per disabilità gravissima: il caso..p.12

CRONACA Cinema di Pomezia vandalizzato..............pp.18-19 Laurentina Ardea, via ai lavori........................p.20 Viale Forlì, rifiuti nel canale............................p.22 Via Pola abbandonata dal Comune..................p.26 LE RUBRICHE DEL CORRIERE DA PAG. 33

COVID-19 Crollano i casi ad Ardea e Pomezia: contagi dimezzati

(a p.30)

Sul web Tutte le notizie sul territorio le trovi su www.ilcorrieredellacitta.com


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EDITORIALE

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Il taglio col passato (segue dalla copertina) Per il litorale si aprirà così una nuova pagina. Il progetto più importante è senza dubbio quello di Piazza Ungheria del quale però, oltre all'aspetto che possiamo definire “romantico” (ovvero l'immagine più volte rimarcata dal Sindaco di vedere finalmente una piazza libera dal ‘mostro di cemento’), c'è da capire cosa in concreto verrà realizzato. «Vogliamo recuperare la struttura e stiamo mettendo in campo tutte le azioni più idonee per restituire al litorale la bellezza che merita. La nuova piazza la immaginiamo così: senza l'edificio che oscura la vista del tramonto, con i bambini che giocano, o uno spettacolo con lo sfondo del mare», ha dichiarato a tal proposito il Sindaco Zuccalà. Ma oltre a questo non sappiamo di più. Tornando al tema dei costi, seguendo il filo delle delibere degli ultimi mesi, il progetto indica somme non certo irrisorie: a giugno dello scorso anno la delibera 103 indicava in 3.324.167,48 la cifra necessaria per il “progetto di riqualificazione urbana del centro di Torvaianica” comprensivo del costo dell'acquisto all'asta dell'immobile stimato inizialmente in 680mila euro e costato alla fine 70mila euro in meno. Dopodiché, nella delibera dello scorso 17 febbraio, è stato stimato il costo per la demolizione, poco meno di un milione di euro. Ma il Co-

mune, da noi interpellato per fare chiarezza, precisa che la spesa totale si aggirerà intorno ai 2 milioni e mezzo di euro. In ogni caso il risultato finale sarà soddisfacente e soprattutto in grado di “giustificare” la spesa? Staremo a vedere. Del resto di alternative, probabilmente, non ce ne erano granché considerando che nessun privato si è fatto avanti negli anni e dunque la mossa del Comune, seppur dispendiosa, forse era l'unica percorribile. Adesso però c'è da fare i conti col fattore tempo. Gli scenari in tal senso sono tre: il primo, il più ottimistico, prevede che l'abbattimento e i lavori della nuova piazza inizino e finiscano prima dell'avvio della stagione estiva; il secondo è che i passaggi tecnici e burocratici facciano slittare invece tutto ai prossimi mesi lasciando per un altro anno l'ecomostro in bella vista. Il terzo, il peggiore a nostro avviso, è che i lavori riescano sì a partire, ma che poi non finiscano in tempo per l'estate. E tra mantenere in piedi lo scheletro di cemento per un altro po' e l'avere ruspe e pale meccaniche nel bel mezzo della stagione estiva siamo sicuri che chiunque, Comune compreso, preferirebbe la prima ipotesi. Insomma, il tempo, in un modo o nell'altro, è davvero pochissimo. Chiudiamo l'editoriale con gli altri due capitoli destinati ad andare in archivio sul litorale

di Pomezia: è già certo che anche l'estate 2022 sarà senza il “New Las Vegas Beach”, il famoso stabilimento del passaggio a mare n.15, per il quale servirà aspettare almeno la fine dell'anno. Il cantiere però non ha fatto grandi passi in avanti rispetto al 28 dicembre scorso, data d'avvio dei lavori, e considerando i precedenti, con il disastro avvenuto col precedente progetto e con gli errori commessi dal Comune, speriamo allora che sia soltanto un caso. Di questo è convinto il Sindaco Zuccalà che anzi rilancia, dichiarando l’intenzione di renderlo fruibile “già da questa stagione”, e dunque in anticipo rispetto ai tempi esposti in loco. Vedremo. Infine il Centro Elisabetta: nel reportage che troverete in questo numero abbiamo recuperato moltissime memorie storiche di voi lettori in merito agli anni d'oro di quel centro che ha visto transitarvi, tra gli altri, anche un giovanissimo Francesco Totti e tanti altri VIP dell'epoca. Campi sportivi, una piscina, la discoteca che era lì a due passi, feste e tanti piacevoli ricordi che a nostro avviso valeva la pena mantenere in vita. Prima che le ruspe, anche qui, cancellino finalmente il degrado e l'immondezzaio in cui versa l'area dopo decenni di abbandono. Luca Mugnaioli

Il costo della riqualificazione di Piazza Ungheria, comprensivo delle somme necessarie per acquistare l’immobile all’asta e procedere all’abbattimento, raggiunge i 2.5 milioni di euro: il risultato finale sarà all’altezza della spesa?



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POLITICA

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Demolizione ex Hotel Biagio, partito il cont embra quasi un sogno ma luglio che aveva creato una sorta di “giallo”, forse stavolta ci siamo dav- salvo poi far rientrare la questione con il corvero. L'orrendo “ecomo- retto espletamento dell'asta ad ottobre. Una stro”, al secolo l'ex Hotel volta aggiudicatosi l'immobile la Giunta ha Biagio che da anni deturpa approvato la delibera che, con in mano le l'immagine di Torvaianica somme definitive comunicate dalla procepresto – o almeno così si spera – verrà demo- dura fallimentare, ha identificato le risorse lito mandando in archivio una delle più per l’acquisto dell’ecomostro procedendo poi brutte pagine della storia del litorale. Si tratta al versamento delle somme. L'ultimo step, di una delle tante ferite rimaste aperte sul ter- come annunciato mesi fa dal Sindaco Zucritorio: strutture che, dopo i fasti di un pas- calà, sarà ora quello della demolizione: l'Amsato ormai lontanissimo, sono state travolte ministrazione infatti sin dall'inizio, quando da un lento e inesorabile declino fino ad es- cioè era stata manifestata la volontà di prensere inghiottite e fatte sprofondare nel de- dere parte all'asta, aveva annunciato che, in grado più assoluto. E ridotte a poco più di caso di vittoria, il progetto era quello di abcumuli di cemento. A Pomezia di casi del ge- battere tutto e non quindi di cercare di rimetnere ce ne sono a bizzeffe: alcuni ecomostri tere in piedi in un altro modo la struttura. sono in via di recupero, altri sono ancora lì a L'operazione economica da 2.5 milioni di ricordarci gli errori di un passato che spe- euro riamo non si ripresenti più. Certo è però che, Ma quale sarà il futuro della Piazza? Intanto tra i tanti scheletri di cemento diè doslocati qua e là per il territorio, veroso analizzare quanto tutto LA SPESA quello di Piazza Ungheria è questo costerà per le casse Il progetto di riqualificazione senz'altro il più emblemapubbliche. L'intera operatico considerando la sua era stato stimato in € 3.324.167,48, zione di riqualificazione, presenza nell'area cen- comprensivo del costo di acquisizione compresa la somma trale del litorale, quella all’asta pari a 610.000€ euro. Il Comune spesa per acquisire l'imcioè che dovrebbe acco- spiega però che l’intero intervento non mobile all'asta doveva gliere e rappresentare il supererà i 2.5 milioni: 550mila euro per superare almeno i tre l’acquisto dell’immobile all’asta, 1 famoso “biglietto da vimilioni di euro, stando milione per l’abbattimento e 1 sita” per i turisti e non alla delibera del giugno certo inorridirli al primo milione per il rifacimento della scorso. L’importo di aggiupiazza sguardo. Adesso però podicazione è stato pari a 510 trebbe essere scritta una storia dimila euro ai quali vanno somversa. mati 100mila euro di spese accessorie La vittoria all'asta e l'annuncio: e imposte, per un totale complessivo di circa «L'ecomostro sarà abbattuto» 610mila euro. L'altra fetta dei costi è per la Partiamo dalla fine. A novembre scorso, riqualificazione vera e propria: l’Ufficio Tecdopo l'aggiudicazione all'asta di ciò che ri- nico in tal senso, su impulso dell’attuale Ammane della struttura da parte del Comune, ministrazione Comunale, aveva redatto lo l'ecomostro è passato nelle disponibilità del- scorso anno il progetto per un impegno ecol'Ente. Qualche mese prima, ricorderete, c'era nomico complessivo di € 3.324.167,48 (comstato l'annullamento della convocazione di prensivo dell’acquisto). A febbraio, infine, è

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L’ecomostro di Piazza Ungheria: l’ultimo proget stato stimato il costo della demolizione dell'immobile: poco meno di un milione di euro. Per il primo blocco del finanziamento il Comune di Pomezia si era rivolta alla Cassa Depositi e Prestiti chiedendo un diverso utilizzo di un mutuo già in essere, nonché la concessione di un ulteriore prestito a copertura dell'intero importo occorrente. Venendo poi ai lavori di demolizione, dal costo di 930mila euro, anche in questo caso l'Ente ha battuto la strada della Cassa Depositi e Prestiti andando ad individuare ben nove posizioni relative ad interventi conclusi per i quali tuttavia era rimasta una parte residuale di fondi. Ad ogni modo per fare chiarezza sulla spesa totale ci siamo rivolti al Comune. «L’intervento complessivo avrà un costo totale di circa 2,5 milioni: 550mila euro per l’acquisto dell’immobile all’asta, circa 1 milione per i lavori di abbattimento e 1 milione per il rifacimento della piazza, per cui è stato richiesto un finanziamento regionale, da tenere presente buona parte della cifra pagata per l’acquisto, verrà recuperata in virtù dei crediti che il comune vantava verso il fallimento», spiega il Sindaco Zuccalà. (continua)

Dopo l’aggiudicazione all’asta dell’immobile è scattata la corsa contro il tempo: riusciranno i lavori a partire, e soprattutto a concludersi, prima dell’avvio della stagione estiva?


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to alla rovescia: ma i tempi sono strettissimi Il Comune punta a partire per maggio con i lavori ma in caso di ritardi si slitterà a dopo l’Estate per evitare disagi a balneari ed esercenti

(segue) tutte le azioni necessarie: sono stati appena I tempi stanziati i fondi per l’abbattimento e a breve Ora però c'è da capire se i lavori partiranno partirà la gara pubblica per l’affidamento dei in tempo per l'estate ma soprattutto se ver- lavori. Qualora non dovessimo riuscire con ranno terminati prima della stagione turi- i tempi ad abbattere l’ecomostro prima stica. Perché se è vero che passare un'altra dell’estate, procederemo immediatamente estate con l'ecomostro in Piazza sarebbe co- dopo la fine della stagione estiva, per non munque deprimente, passarla con le ruspe e creare disagi alle attività commerciali e agli i mezzi meccanici all'opera sarebbe perfino stabilimenti balneari». peggio, senza contare il problema della via- L'opera di demolizione verrà finanziata con bilità. Insomma, se in un certo senso il un diverso utilizzo di una serie di mutui conconto alla rovescia per l'abbattimento del- cessi dalla Cassa Depositi e Prestiti: quali l'ex Biagio è finalmente partito, il timer è sono i prossimi step? davvero ridottissimo. Per saperne di più su «Nel giro di pochi giorni partirà la gara pubquesto fronte – e per scoprire qualche detta- blica – che rimarrà aperta per circa 30 giorni glio in più sul progetto definitivo – ci siamo - per affidare i lavori. A seguire ci saranno i rivolti all'Amministrazione Comunale. tempi tecnici per l’aggiudicazione che ci porSindaco, possiamo dire che è ufficialmente teranno all’inizio lavori, salvo complicazioni, partito il conto alla rovescia e che quella del nel mese di maggio». 2022 sarà la prima Estate senza l'ecomoCome sarà ridisegnata la piazza una volta stro in bella vista nella Piazza princiabbattuto l'ecomostro? Ci saranno atpale di Torvaianica? tività commerciali (es. chioschi, «Il conto alla rovescia è partito! È strutture in legno, ecc) o cos’altro? tto per completarlo, mai attuato, risale al 2005 volontà dell’Amministra«Il progetto della nuova piazza di zione comunale procedere Torvaianica sarà il frutto di un prima dell’estate, per restipercorso partecipato, in cui votuire a cittadini e turisti la gliamo coinvolgere la cittadinanza, vista del mare dalla piazza prinche attende questo momento da cipale di Torvaianica e per cancellare troppo tempo, e con cui vogliamo condividefinitivamente una tridere esigenze, idee e desideri sul nuovo volto Nella foto: di Torvaianica». L’ECOMOSTRO - La storia dell'Hotel “ex Biagio” ste pagina di abusi ediaffonda le sue radici negli anni '50. La struttura, lizi sul nostro litorale. il Sindaco di Pomezia in effetti, non è mai stata completata: l'ultimo pro- Stiamo procedendo in Luca Mugnaioli Adriano getto approvato risale al 2005 e prevedeva la co- maniera spedita con Zuccalà struzione di una struttura con 34 camere doppie, 3 singole, una sala colazione, un bar e un centro benessere, per una superficie complessiva di circa 2.348 mq. Inutile ribadire che anche quell'iniziava non vide mai la luce. L'immobile è così sprofondato in una spirale di degrado e abbandono fiT. ROMA C.P. N. 123/2017 S.T.E. S.p.a. nendo – storia recente – per essere abitata da sbandati e senza fissa dimora che ne avevano ulII ESPERIMENTO VENDITA teriormente peggiorato la condizione. Cosa avveniva là dentro ve lo abbiamo mostrato grazie ai Il Concordato Preventivo vende n. 2 immobili nostri tanti servizi. Ad oggi quantomeno gli incommerciali uso ufficio in Pomezia, Via del Mare n. 2/D quilini abusivi sono stati mandati via e l'area è stata recintata per impedire nuove occupazioni. Dal punto di vista amministrativo il complesso, identificato agli atti come il fallimento dell'ex Miramare Torvaianica srl, l'ultima società a gestirlo, era nel frattempo finito in liquidazione ma l'avviso Presentazione offerte: entro il 14.04.2022 ore 18:00 di vendita è sempre andato deserto. Fino all'ottoGara in data: 15.04.2022 ore 12:00 bre scorso quando il Comune di Pomezia, compiendo un'azione insolita per un Ente Locale, ha Maggiori informazioni sul bando di vendita deciso di riappropriarsi della struttura presenpubblicato sul Portale delle Vendite tando una propria offerta che si è poi rivelata Pubbliche e dal Liquidatore Giudiziale l'unica e quindi quella vincente.

La storia

Avviso di vendita Lotto n. 1 - prezzo base 272.143,00 Lotto. n. 2 - prezzo base 95.857,00

Avv. Daniele Guidoni (avvocatodanieleguidoni@gmail.com)


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POLITICA

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New Las Vegas Beach, a che punto siamo?

Il Sindaco di Pomezia Zuccalà: «Puntiamo a renderlo fruibile già a partire da questa stagione»

ono partiti il 28 dicembre scorso i lavori per la riqualificazione dell’ex stabilimento balneare “New Las Vegas Beach” sul lungomare delle Sirene a Torvaianica. La struttura, abbandonata da oltre 10 anni, dovrebbe essere completamente ricostruita grazie a un finanziamento di 973 mila euro ottenuto dal Cipe, dopo lo stop a cui l’Ente era stato costretto negli anni scorsi a causa del progetto errato della vecchia gara pubblica. A distanza di circa due mesi siamo dunque andati sul cantiere per vedere lo stato di avanzamento dei lavori. Il nuovo progetto Stando alla cartellonistica presente in loco i lavori dovrebbero finire entro novembre 2022 e quindi in ogni caso, eventualmente, la prima Estate “utile” per vedere finalmente l'area riqualificata sarà la prossima. Come detto nell’editoriale tuttavia il Sindaco di Pomezia Zuccalà vorrebbe anticipare i tempi, rendendolo operativo già da questa stagione. Ad ogni modo il progetto prevede, come spiegato dal Comune a dicembre, la realizzazione di uno stabilimento con ristorante, cucina, terrazza, solarium, bar e spiaggia attrezzata con cabine e spogliatoi a servizio di cittadini e turisti. Lo stabilimento avrà una struttura a telaio interamente in legno e quindi a basso impatto ambientale. Il progetto prevede inoltre vie di accesso e passerelle prive di qualsiasi barriera architettonica, al fine di rendere la spiaggia fruibile per tutti. Di conseguenza, una volta per tutte, la questione circa il famigerato passaggio a mare n.15 dovrebbe essere finalmente archiviata.

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“New Las Vegas Beach”, stavolta filerà tutto liscio? Dopo due mesi di lavoro però non ci sono ancora grandi novità nell’area Il precedente Una domanda sorge però a questo punto spontanea: stavolta filerà tutto liscio? Visti i precedenti infatti è meglio esercitare cautela. Del resto, come è noto ai più, la storia di questo stabilimento è profondamente travagliata. In realtà, ad oggi, il sito sarebbe già dovuto essere riqualificato dato che nel 2017 il Comune (c'era l'Amministrazione Fucci) aveva annunciato il primo progetto di restyling un po' sulla falsa riga di quanto si riprova a fare oggi. Ma quell'iniziativa rimase purtroppo soltanto su carta dato che il progetto, come ammetterà lo stesso Comune a fine ottobre 2018, si rivelò un clamoroso fallimento tanto da mettere a rischio il finanziamento stesso. Costi sottostimati, carenza di dettagli fondamentali circa la nuova costruzione da realizzare, addirittura porzioni progettate ma definite “irrealizzabili”, e perfino calcoli erronei nel pianificare la demolizione della struttura esistente. Infine era stata constatata l'assenza di indagini preliminari riguardanti il sottosuolo dell'area di sedime dell'intervento e, quindi, non si era tenuto in alcun conto dei materiali di varia natura in esso presenti. Insomma, un vero disastro con in più la “beffa” per l'Ente di essersi reso conto di aver avallato un progetto e poi scoprire a distanza di due anni che era tutto (o quasi) sbagliato. Il caso, chiaramente, sollevò un polverone – il Comune avviò anche il procedimento contro il progettista oltre che a risolvere il contratto con la precedente ditta – e fece insorgere sia le opposizioni sia Casapound, che proprio sul degrado del passag-

gio a mare n.15, si batte da sempre. La speranza è dunque quella che, sulla scorta degli errori del passato, l'epilogo stavolta possa essere differente. Risponde il Comune Sindaco la vicenda del “New Las Vegas” ormai si trascina da anni e considerando i precedenti sul caso specifico la domanda è d'obbligo: la scadenza del 23 novembre 2022 sarà rispettata? Qual è il punto sui lavori? «I lavori sono già iniziati e puntiamo a rendere operativo lo stabilimento balneare già da questa stagione. Lo stabilimento avrà una struttura a telaio interamente in legno e quindi a basso impatto ambientale, con vie di accesso e passerelle prive di qualsiasi barriera architettonica, al fine di rendere la spiaggia fruibile per tutti. L’accesso sarà libero e aperto a tutti, cittadini e turisti, ma le modalità di gestione sono ancora in fase di valutazione. Un altro pezzo di litorale, abbandonato e deturpato da anni, riprende vita restituendo un’immagine decorosa e più servizi sulle nostre spiagge». Luca Mugnaioli Il Sindaco: «L’accesso sarà libero e aperto a tutti, cittadini e turisti, ma le modalità di gestione sono ancora in fase di valutazione»



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Concessioni demaniali, la Perla Nera attende il he fine ha fatto lo stabili- presentata che era, come abbiamo sempre somento balneare “La Perla stenuto, conforme a quanto richiesto”. Nera”? Dopo la chiusura Quindi la vicenda è chiusa? dello scorso anno e la “No: ci saranno altre udienze. Adesso posmessa a bando della con- siamo continuare a lavorare, ma siamo in atcessione dichiarata detesa delle sentenze definitive. Ci sarà caduta dal Comune di Pomezia, e un’altra udienza del Consiglio di nuovo vincitore per l’anno Stato a maggio, abbiamo il “TUTTO IN REGOLA” 2021, con possibilità di rinpermesso di stare aperti «Nel 2008 il Comune aveva novo per 4 stagioni, in refino a quella data, quando dichiarato la struttura conforme, altà sia il lido che il i giudici si esprimecongrua e idonea. Quindi non si ristorante hanno sì riaranno di nuovo, dopo capisce come possa non esserlo nel perto, ma… con lo aver esaminato tutte le 2020, visto che le due istruttorie, stesso gestore che c’era carte. Ma sappiamo di coincidono perfettamente. Come prima. La struttura è riavere tutto in regola. possono dire adesso che ci sono masta chiusa fino ai Già da due anni stiamo abusi, se nel 2008 con la stessa primi giorni di luglio: i sostenendo al Comune planimetria era tutto in vecchi gestori, a suon di riche quanto ci contestano, regola?» corsi, si sono opposti alle deciovvero gli abusi edilizi, non sioni prese dall’amministrazione esistono. Adesso finalmente poscomunale, contestando sia i pagamenti risiamo dimostrarlo”. chiesti sia – ancor di più – quelli che veni- Come mai solo adesso?

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La difficoltà per i gestori è stata quella di recuperare questi documenti, che il Comune negava di avere. Ma nel momento in cui i gestori ne hanno fornito copia, negli uffici sono riemersi anche i documenti originali, più volte richiesti in passato dai titolari della concessione planimetrie, inviate al Comune e al Ministero, coincidono perfettamente. Come possono dire adesso che ci sono abusi, se nel 2008 con la stessa planimetria era tutto in regola?”. La difficoltà per i gestori è stata quella di recuperare questi documenti, che il Comune negava di avere. Ma nel momento in cui i gestori ne hanno fornito copia, negli uffici sono riemersi anche i documenti originali, più volte richiesti in passato dai titolari della concessione. Eppure, nonostante la documentazione dimostrasse che nella struttura non ci fossero irregolarità, si è andati avanti con il bando di gara, che ha assegnato la concessione demaniale a un’altra società.

I gestori: «Da due anni sosteniamo di essere in regola e che in realtà gli abusi contestati non esistono. I Giudici ci hanno dato ragione, adesso attendiamo la nuova udienza del Consiglio di Stato» vano definiti abusi edilizi. “Abbiamo aperto il 3 luglio, quindi a stagione già inoltrata – spiegano i gestori – perché abbiamo dovuto attendere che si esprimesse il Consiglio di Stato, a cui ci eravamo rivolti a seguito della sentenza del Tar. I giudici ci hanno dato ragione e hanno revocato la decisione precedente, perché hanno rivalutato la vicenda a fronte della documentazione

“Probabilmente all’inizio siamo stati troppo morbidi con la nostra linea di difesa. Adesso ho cambiato avvocato e il nuovo legale ha rigettato la sentenza precedente, presentando ricorso e dimostrando che già nel 2008 il Comune di Pomezia aveva dichiarato la struttura conforme, congrua e idonea. Quindi non si capisce come possa non esserlo nel 2020, visto che le due istruttorie, con relative

Il Comune, infatti, è andato avanti per la sua strada, convinto di poter vincere la battaglia. Cosa che, come abbiamo visto, non è successa, dal momento che il Consiglio di Stato ha bloccato tutto dando la possibilità ai gestori de La Perla Nera di riaprire e di poter fare la stagione estiva 2021. Ma l’insistenza del Comune ha creato un doppio danno: da una parte al vincitore del bando, che ha pagato 1.000 euro per la gara, si è impegnato per preparare la stagione estiva, per cercare il personale e organizzare il lavoro ormai imminente e invece si è ritrovato con un pugno di mosche in mano (senza che gli restituissero i soldi versati), dall’altra il vecchio gestore, che ha iniziato la stagione in netto ritardo, perdendo i mesi di maggio e giugno, e che ha dovuto sostenere (ma che ancora sostiene) notevoli spese legali. Ma c’è un terzo danno: quello verso i cittadini, che si ritrovano a pagare le spese legali che sta sostenendo e che dovrà ancora sostenere il Comune, che si preannunciano notevoli. (continua)

Lo stabilimento La Perla Nera a Torvaianica: ancora in corso il contenzioso col Comune

Il Comune ha causato un triplo danno: ai vecchi gestori che hanno iniziato a lavorare in ritardo; al nuovo assegnatorio che è rimasto con un “pugno di mosche in mano”; e ai cittadini che ora dovranno pagare le spese legali che si preannunciano notevoli


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l Consiglio di Stato: pronunciamento a maggio (segue) Già, perché i gestori hanno anche denunciato alla Procura della Repubblica sindaco, dirigente e il geometra responsabile del procedimento, sostenendo che nei loro confronti c’è dolo. Ma riguardo alla vostra morosità, ovvero i canoni non pagati? “Noi avevamo chiesto di aderire alla legge 100, che ci avrebbe consentito di pagare il 30% del debito, ma ci è stato negato in quanto considerati abusivi e pertanto c’era una denuncia penale su una questione inesistente. In più, visto che da sentenza del Consiglio di Stato, i canoni sui manufatti costruiti dai concessionari su demanio non devono essere pagati, in realtà in passato abbiamo pagato in eccedenza; quindi, avevamo ragione quando protestavamo per l’aumento dei canoni. Bisognerà perciò rifare i calcoli e vedere se davvero dobbiamo qualcosa allo Stato o se è lo Stato a dovere qualcosa indietro a noi, così come è già successo a due stabilimenti di Torvaianica”. Maria Corrao

Il Comune nonostante il contenzioso con i vecchi (ma attuali) gestori fosse ancora aperto ha messo comunque la concessione a bando aprendo la strada a nuovi possibili ricorsi

Le concessioni demaniali dichiarate decadute dal Comune IL CASO - Due anni fa il Comune di Pomezia ha dichiarato decadute nove concessioni marittime sul litorale di Pomezia. Tra queste quattro stabilimenti balneari in attività, tra cui la Perla Nera, e due attività ormai chiuse e inutilizzate da tempo, ovvero il Piccolo Porto e l’area demaniale dell’ecomostro di piazza Ungheria (le restanti sono invece strutture ricettive come ristoranti/bar). LA CRONISTORIA - Il Comune ha contestato canoni non versati, con cifre diverse per ciascun concessionario: in tutto, secondo il MEF, mancherebbero nelle casse del Demanio – con l'Ente pometino incaricato per legge quale agente riscossore – circa 3 milioni di euro. Di posizione avversa i concessionari che in molti casi si sono opposti a quanto contestatogli – ad alcuni sono state contestate anche altre irregolarità oltre i singoli canoni – facendo finire le vicende in Tribunale. MESSI A BANDO – Il Comune, dal canto suo, dopo aver chiesto, invano a suo dire, agli ex concessionari di regolarizzare le proprie posizioni, ha rotto gli indugi dichiarandoli decaduti e mettendo a gara le concessioni. Il Covid ha rallentato però tale processo e soltanto lo scorso anno, poco prima dell'estate, sono stati aperti i bandi per sei concessioni (Perla Nera, anche delle concessioni per Bagni Belvedere, Port Royal, Cleopatra). Ma le nuove gare, anziché contribuire a chiarire la situazione riportando nuove attività e dunque servizi per cittadini e turisti, hanno semplicemente aggiunto altra confusione nella vicenda e, in alcuni casi, potrebbero perfino aver spalancato la porta a nuove cause (e dun-

que ad altre spese legali) da parte dei nuovi assegnatari. Logica avrebbe voluto infatti che, in attesa di definire e chiarire le singole posizioni dei concessionari, il Comune attendesse la conclusione dei contenziosi prima di lanciare la nuova gara. E invece è successo l'esatto contrario. Per questo abbiamo chiesto chiarimenti al Comune considerando che la nuova stagione estiva è ormai alle porte. LE DOMANDE - Sindaco, qual è la situazione in vista della prossima stagione estiva? «La maggior parte delle aree tornerà operativa entro l’avvio della stagione balneare perché le concessioni sono state affidate con bando pubblico. Le concessioni non messe a bando riguardano progetti di interesse pubblico che saranno avviati a breve, mentre un paio sono ferme a causa di procedimenti di sospensione delle sentenze in tribunale causati dai provvedimenti legislativi nazionali». Perché il Comune non ha aspettato la definitiva risoluzione dei singoli contenziosi e solo in un secondo momento proceduto con i nuovi bandi? Non si sarebbero così evitate possibili nuove cause – e dunque altre spese

legali – da parte dei nuovi assegnatari? «Perché, come è già stato ampiamente spiegato, la legge parla chiaro: le concessioni demaniali decadono per morosità sistematica e protratta nel tempo e per la presenza di abusi edilizi, e il procedimento avviato dal Comune nei confronti dei concessionari ha interessato chi dal 2007 non ha in alcun modo versato quanto dovuto. Procedere con il recupero delle strutture demaniali era non solo obbligatorio per legge, ma anche moralmente, sia nei confronti di tutti i cittadini onesti che pagano le tasse e pretendono servizi, sia nei confronti di quei titolari di concessione che in questi anni hanno sempre pagato quanto dovuto. Non c’era quindi nulla da aspettare per rimetterle a bando, tant’è che entro pochi mesi rivedremo quelle strutture operative e al servizio di cittadini e turisti».


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POLITICA

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Disabilità gravissima, aiuti economici ma non oltanto un ingresso in più nell'ultima graduatoria rispetto a sei mesi prima. Stiamo parlando degli interventi a favore delle persone con disabilità gravissima di Ardea e Pomezia che hanno presentato domanda per ricevere “l'assegno di cura” oppure il “contributo di cura”. Si tratta di un supporto a dir poco fondamentale per chi, purtroppo, convive con enormi difficoltà dovute all'assistenza di una persona cara in condizione di disabilità, per giunta gravissima in questo caso. Purtroppo però, a causa dei fondi limitati, entrare in graduatoria è davvero complicato considerando che (giustamente) deve essere garantito – come specificato peraltro anche nell'avviso pubblico – il principio di continuità assistenziale per chi già ne usufruisce. Già, ma per chi invece resta fuori? Ecco, in quel caso l'attesa può durare mesi. Disabilità gravissima, l’avviso pubblico Due le modalità di contributo che si possono richiedere. “L'assegno di cura” è “un beneficio a carattere economico finalizzato all'acquisto di prestazioni rese da personale qualificato scelto direttamente dall'assistito e/o dalla famiglia”; il contributo di cura riguarda invece “il sostegno economico per il riconoscimento ed il supporto alla figura del caregiver familiare, quale componente della rete di assistenza alla persona e risorsa del sistema integrato”. L'avviso è sempre aperto e si può

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presentare domanda in qualunque momento; evidenziarie. Nella graduatoria vi sono infatti, dopodiché, periodicamente, le graduatorie a parità di condizioni di disabilità, differenze vengono aggiornate e chi non rientra nel- nell'attribuzione della seconda parte dei l'elenco resta in lista di attesa. Aiuti econo- parametri che formano il punteggio totale. mici sì dunque, ma non certo per tutti. Parliamo dei valori identificati nel bando con Liste bloccate? la lettera “B” (indicatore sociale, ovvero la Qui risiede infatti il nodo della questione. condizione familiare e la situazione socioAttualmente ci sono 56 persone (dati relazionale del nucleo della persona con aggiornati al 30 novembre 2021, gli ultimi disabilità) e con la lettera “C”(indicatore della disponibili), a cui è destinato il contributo situazione economica, ricavata dal valore dell'assegno di cura pari a 700 euro ISEE). Ebbene, scorrendo la lista di mensili e altre 28 in lista di nominativi infatti è possibile IL BANDO attesa, tutte valutate con il riscontrare punteggi anche “L'assegno di cura” è “un punteggio massimo per ciò molto bassi, in alcuni casi beneficio a carattere economico che riguarda la perfino minori di 10 a fronte finalizzato all'acquisto di prestazioni condizione di disabilità, di un massimo di 45 rese da personale qualificato scelto diovvero 30. Tra queste (valore “B”massimo 37 rettamente dall'assistito e/o dalla famiultime ve ne sono alcune punti, valore “C”, massimo glia”. Dà diritto a € 700.00 mensili. che hanno presentato 8 punti). Di conseguenza L'avviso è sempre aperto e si può domanda nel 2019 anche il punteggio totale è presentare domanda in qualunque quindi tre anni fa - e non inferiore con alcune momento; chi non rientra si sa quanto tempo ancora domande accettate con 35-40 nell'elenco resta in lista di dovranno attendere dato che, punti. Se prendiamo invece la attesa come detto, tra maggio e lista di attesa, ovvero le domande novembre 2021 la graduatoria è ancora in stand-by, ci accorgiamo che già rimasta la stessa con un solo ingresso in più, solo le prime 13 persone hanno tutte un da 55 a 56 beneficiari in tutto. Di fatto dunque punteggio superiore a 50. La prima – , anche se le liste sono aperte è come se fossero presentata un anno fa –addirittura ha un bloccate. La lista d’attesa è invece aumentata: punteggio di 59, cioè esattamente identico alla da 11 persone del maggio 2021 alle attuali prima delle domande accettate in graduatoria. 28 del novembre scorso. Un paradosso insomma che crea quantomeno I punteggi una disparità sulla quale le Istituzioni Non solo. Per ciò che riguarda i punteggi ci dovrebbero intervenire. sono alcuni aspetti che vale la pena (continua)

Graduatoria maggio 2021

Graduatoria nov 2021

Lista d’attesa

La graduatoria è rimasta la stessa per tutto il 2021 con un solo ingresso in più: ma in lista di attesa ci sono più persone e alcune con un punteggio paradossa


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per tutti: liste (di fatto) bloccate, tanti in attesa (segue) La testimonianza di Antonella: «Sono in attesa da quasi un anno» A rivolgersi alla nostra Redazione è stata una mamma che ha un figlio con disabilità gravissima, Gabriel, in attesa da quasi un anno di entrare in graduatoria. Della loro situazione ci eravamo già occupati in passato perché la donna aveva dovuto affrontare una vera e propria odissea di oltre 10 mesi soltanto per farsi riconoscere dall'INPS la “104”; un atto fondamentale senza il quale il figlio non poteva ricevere l'assistenza a scuola in quanto il Miur, in assenza del riconoscimento della legge, non gli erogava l’assistenza di cui necessitava. Grazie anche al nostro intervento, e a quello del Messaggero, ricorderete, quella situazione si era sbloccata ma ora, dopo due anni, la storia si sta ripetendo anche se per un motivo diverso. «Ho presentato la domanda per ricevere il contributo di cura il 1 aprile 2021, peraltro non senza difficoltà dato che abbiamo faticato e non poco per ottenere la documentazione necessaria dall'UONPI (Unità operativa di neuropsichiatria infantile); ad ogni modo ora è passato quasi un anno e non abbiamo ricevuto nessuna risposta», ci racconta Antonella. «Inoltre da novembre a maggio dello scorso anno la graduatoria è rimasta identica. Mio figlio è quinto in lista di attesa e ci sono perfino altre persone che aspettano da più tempo. Quello che non capisco è come sia possibile che a prendere il beneficio ci siano persone anche con un

almente pià alto

Le date di punteggio molto presentazione più basso del nodelle domande stro: mio figlio ha in lista d’attesa: infatti un puntegalcune sono gio superiore (la state protocol- domanda per Galate nel 2019, briel ha ottenuto 57 altre lo scorso punti, ndr) ad alanno o nel meno 40 delle do2020 mande stabilmente in graduatoria e che quindi usufruiscono del contributo. Perché quindi Gabriel deve restare fuori? Come è possibile? Ovviamente non vogliamo togliere il posto ad altri ma è

La testimonianza di Antonella in lista d’attesa da da quasi un anno: «Mio figlio ha un punteggio superiore ad almeno 40 domande tra quelle in graduatoria. Perché allora si tiene aperto un bando sempre se poi non ci sono i fondi per tutti?» «Ovviamente non vogliamo togliere il posto a nessuno ma è evidente che questa situazione sia comunque ingiusta» evidente che questa situazione sia comunque ingiusta: è inutile mantenere aperto un bando se poi non ci sono fondi sufficienti per tutti». Antonella si sfoga: «È tutto veramente assurdo queste realtà le capisce solo chi le vive. Si trovano muri dappertutto, burocrazia ostile per tutto, dall'acquisto di un semplice computer con la “legge 104”, fino al rilascio della documentazione per richiedere gli aiuti dallo Stato. Anche io purtroppo ho problemi di salute e solo quest'anno sono stata ricoverata cinque volte. Cerco di combattere finché ho forza per mio figlio ma non è facile». Le domande in “sospeso” Ma Antonella non è l'unica. Altre famiglie sparse tra Pomezia e Ardea attendono l'agognato riconoscimento di un contributo vitale per poter sostenere le ingenti spese che solo chi vive queste realtà è in grado di comprendere. Una sua amica, per fare un altro esempio, si trova all'ottavo posto della lista d'attesa con il figlio nonostante un punteggio di 52. Alcuni sono in lista dal 2020, altri ancora dal 2019, con le speranze di entrare ridotte al lumicino. Risponde il Comune Per saperne di più ci siamo rivolti al Comune di Pomezia per cercare di capire la situazione. L'ultima graduatoria pubblicata a novembre scorso ha inserito soltanto una persona in più rispetto a sei mesi prima senza contare che ci sono persone che attendono ormai da più di un anno, se non da due: da cosa dipende questa situazione? «I fondi sono stanziati con Piani regionali che tengono conto di chi è già idoneo a ricevere gli interventi e consentono di scorrere la graduatoria fino all’esaurimento degli stessi fondi. La Regione monitora annualmente il territorio per verificare che sia garantita la continuità assistenziale e confidiamo nel fatto che all’aumento della do-

manda corrisponda anche l’aumento dei fondi a disposizione del nostro distretto sociosanitario». Stando ai documenti le graduatorie sono bloccate infatti da mesi. Posto che da un lato è doveroso garantire la continuità assistenziale, dall'altro numerose famiglie restano tagliate fuori: quali altre soluzioni si possono cercare dato che parliamo di soggetti tutti nella medesima condizione – e gravità – di disabilità (punteggio 30 per tutti i 28 in lista d'attesa, così come per i 56 dell'ultima graduatoria)? «Le graduatorie non sono bloccate. Come detto sopra, sono trimestrali: l’ultima infatti risale a novembre scorso. Siamo consapevoli delle necessità ed esigenze delle famiglie che si trovano ad affrontare disabilità gravissime e la creazione del Consorzio sociosanitario di Pomezia e Ardea va proprio nella direzione di rispondere in maniera più efficace» Chi resta fuori lamenta inoltre la presenza di punteggi in graduatoria talvolta molto più bassi di quelli da loro posseduti in lista di attesa: come è possibile? A spiccare, a parità come detto di condizione di disabilità, sono infatti alcuni valori molto bassi per gli indicatori (sommati tra loro) “B” (sociale) e “C” (economica) tra coloro che sono rientrati nel “contributo di cura”: in questo modo non si crea una sorta di disparità tra chi è riuscito ad entrare in graduatoria e chi, al contrario, resta fuori ma con un punteggio paradossalmente più alto e dunque con più necessità? «Le graduatorie sono composte da Unità Valutative Multidisciplinari di medici e assistenti sociali che valutano tutta la documentazione presentata. Nel momento in cui una persona risulta idonea, a questa viene garantito l’intervento assistenziale, a prescindere dalla presentazione di domande relative a casi che possono essere più gravi, proprio per la continuità assistenziale di cui parlavamo». Luca Mugnaioli

Il Comune: «Le liste non sono bloccate ma aggiornate trimestralmente. I fondi sono stanziati con piani regionali: dato che la domanda è aumentata confidiamo che aumentino gli stanziamenti per il nostro Distrettorio»


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C'era una volta il “Centro Elisabetta”: da Totti agli ominando il “Centro Elisabetta” a Torvaianica subito vengono alla mente ricordi più che piacevoli legati a un passato che, purtroppo, oggi non c'è più. Divertimento, estati, bagni in piscina, chi ha vissuto quegli anni d'oro non fa fatica a chiudere gli occhi e a ripercorrere nella propria mente quei fotogrammi decisamente d'altri tempi: i campetti, le nuotate, il sole, il relax, le amicizie. Di tutto questo però, a distanza di anni, non resta nulla, con il Centro inghiottito e rimasto travolto da un progresso che evidentemente non si è stati in grado di gestire e governare. Oggi l'area, che si snoda tra Via Varna e Via Bengasi, è in uno stato di profondo abbandono, trasformata in una vera e propria discarica a cielo aperto. A tal punto che si fa davvero fatica anche solo a immaginare di sovrapporre i ricordi dei bei “tempi andati” alla desolante situazione attuale. Alle spalle di quello che è a tutti gli effetti un ecomostro il ricordo di un altro fallimento illustre, quello della discoteca “Le Grillon”, altra maxi lapide in cemento spentasi anche in questo caso troppo presto. Adesso però per tutta questa zona potrebbe aprirsi una nuova pagina dato che il Comune ha intenzione di riqualificare l'interza zona spazzando via, almeno questo è l'obiettivo, la triste aurea di degrado che aleggia inesorabile su questo quadrante letteralmente dimenticato da tutti (o quasi). C'era una volta il “Centro Elisabetta” Ma prima di guardare al futuro e capire cosa accadrà è doveroso cercare di preservare quella che è a tutti gli effetti una memoria collettiva della città. Non certo quella di chi sta scrivendo considerando l'età, ma per la passata generazione il “Centro Elisabetta” ,come detto, ha rappresentato anni felici e spensierati che vale la pena di ricordare. E soprattutto conservare. «I nostri figli ci hanno fatto il campo estivo ed era bellissimo», ricordano ad esempio Paola e Maria. Come loro tanti cittadini che hanno risposto al nostro “appello” per recuperare frammenti di vita vissuta ormai relativi a quasi cinquant'anni fa. Scrive Cecilia: «Noi organizzavamo partite di calcetto estive, di tennis...una parte della mia infanzia». Nadia ricorda di averci “festeggiato il 18esimo compleanno, locale e piscina”. «Tennis, Nuoto, Disco!», aggiunge Giancarlo. Ma “Le Grillon” riemerge anche in altri commenti: «Ci andavamo in piscina, c'era sempre tanta gente e poi c'era la disco-

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teca», aggiunge infatti Laura. Emilia racconta: «Ci ho passato un capodanno super!». Per la chiosa finale Simone riassume così quegli anni: «1990. In bici da Campo Ascolano. Pizza da Celori e tutti in piscina al centro Elisabetta. Pomeriggi passati con spensieratezza». Alessandro ricorda con “orgoglio” di aver “giocato contro Totti in un torneo estivo quando lui aveva 16 anni”. “Era l'Estate 1983 e io facevo la maestra di tennis”, scrive infine Raffaella. Il ricordo di Paolo Fiorentini Nel nostro lavoro di archivio ci siamo imbattuti nella testimonianza di Paolo Fiorentini, profondo conoscitore del litorale, che per tre anni si occupò della gestione del “Centro Elisabetta”. Anni in cui la struttura, benché si iniziassero già ad affacciare i primi problemi legati al suo mantenimento, era ancora pienamente in auge. Tante erano peraltro le personalità famose (o che lo sarebbero diventate!) che frequentavano il Centro. «Per tre anni ho gestito il Centro Elisabetta, dal 1992 al '94», esordisce Fiorentini. «Rilevai l'attività da Quirino Cipolla, l'ex tennista che, pur non raggiungendo mai vette altissime in carriera, divenne famoso per aver strappato un set a Bjorn Borg, oltre che ad essere papà e allenatore di Flavio, altro atleta arrivato fino al 70esimo posto del ranking mondiale. Ad ogni modo di quegli anni ricordo tantissimi piacevoli aneddoti, in particolare in merito ai frequentatori del Centro Elisabetta. Ad esempio c'era un certo Francesco Totti che a quel tempo abitava non distante da lì. Veniva a giocare insieme agli amici e noi gli “regalavamo” spesso le ore di calcetto tra una prenotazione e l'altra, quando cioè i campi erano liberi. Ricordo che in un'occasione gli avevo promesso che se avessero vinto un torneo gli avrei permesso di festeggiare in piscina. E così poi accadde». «Di fronte al centro abitavano anche i genitori di Cristina Quaranta, una delle ragazze più fa-

mose di “Non è la Rai”. Io Nella foto (a dx): conoscevo, tramite un Agosto 1987, mio amico, anche RaffaFrancesco Totti ella Ferrero, altra showcon la piccola girl di punta del squadra del programma che peraltro Villaggio era di Pomezia. In virtù Laurentum a di questo diverse ragazze Torvaianica della nota trasmissione dell'epoca venivano spesso al centro e ci passavano intere giornate. E poi tanti personaggi dello sport, soprattutto del Basket, anche di alti livelli». (continua)

Il ricordo di Paolo Fiorentini: «Francesco Totti, allora 16enne, veniva a giocare con i suoi amici, gli ‘regalavamo’ le ore di calcetto quando i campi erano liberi. E poi c’erano le ragazze di “Non è la Rai” e i campioni del Basket»


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i altri “VIP”, gli anni d'oro prima del lento declino Oggi il centro è abbandonato e pieno di rifiuti di ogni tipo (segue) Sa dirci qualcosa anche delle gestioni precedenti? «Negli anni '60-'70 e fino ai primi anni '80 il Centro Elisabetta fu qualcosa davvero di innovativo per il litorale. La discoteca richiamava a suonare artisti di un certo calibro, mi viene in mente Battiato ma ce ne furono altri, il centro sportivo ovviamente era nuovo, e poi la pista di pattinaggio, la piscina, il bar, i campi da tennis (il calcetto ancora non c'era perché arriverà più tardi), insomma una struttura davvero ben concepita. Non solo. L'intero quartiere era moderno e funzionale: sotto i grattacieli c'erano tanti negozi come supermercati, macellerie, bar, pizzerie e così via. Diciamo

che era l'intero contesto nel suo insieme a funzionare. Tutto questo resse fino agli anni '80, dopodiché iniziò il lento processo di declino. Non immediato s'intende, tanto che al mio arrivo al Centro Elisabetta, come detto, ancora la situazione era comunque buona, eccezion fatta per “Le Grillon” il cui crollo fu invece verticale. Qualche negozio aveva chiuso, è vero, ma comunque c'erano ancora il bar e la pizzeria, la zona era viva, ecco. Tornando al “Centro Elisabetta” al mio arrivo, insieme alle altre persone che condivisero con me quel progetto, apportammo alcune novità: la pista di pattinaggio venne sostituita col campo da Basket e divenne una delle sedi del Torvaianica Basket arrivando a ospitare eventi importanti. La piscina venne restaurata così come tutto l'arredo. Avevamo la musica, facevamo serate a tema e organizzavamo feste: in altre parole facevamo un po' da discoteca dato che Le Grillon non c'era più». (continua)


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(segue) Poi cosa accadde? Perché il Centro Elisabetta venne progressivamente abbandonato? «Devo dire che già all'inizio della nostra gestione dovemmo fare i conti con impianti e servizi vecchi oltre che con tecnologie vecchie e dispendiose. Inoltre c'erano problemi di usura, il che richiedeva, oltre alla manutenzione ordinaria, continui interventi straordinari. La situazione finanziaria pertanto non era delle più rosee: ricordo che incassavo una media di circa 80-85 milioni all'anno, ma ne avevo sempre 60-65 in uscita, con una situazione strutturale destinata a peggiorare progressivamente. Trovai anche la concreta L’area dove sorge il Centro Elisabetta vista dal satellite (Foto: Google Maps) possibilità di un mutuo di 900 milioni (sufficienti a ristrutturare e modernizzare tutto) mentato uno stato di profondissimo degrado più nulla. Adesso in ballo c'è un nuovo tendell'allora Credito Sportivo Italiano da con l'area, le foto sono abbastanza tativo: l'Ente, con l'Amministrazione Zucrestituire in 20 anni al 2% di inteeloquenti, trasformata in un calà, ha infatti ottenuto il finanziamento dal resse. L'intento era chiaro: fare COSA PREVEDE immondezzaio. All'interno Programma nazionale della Qualità dell’abiinterventi radicali perché IL PROGETTO DI c'è perfino una carcassa tare (PinQua) del Ministero per le Infrastrutormai non era più possibile RIQUALIFICAZIONE d'auto completamente ture e la Mobilità Sostenibili (Mims) per i andare a mettere dei “ratDemolizione e ricostruzione del carbonizzata. I ricordi due progetti presentati: “Pomezia Cresce” e toppi” in una struttura rudere “Centro Elisabetta”, si sono fatti col passare “Torvaianica Cresce”, del valore di 15 milioni ormai logorata dagli anni; Realizzazione di 18 nuovi appartamenti degli anni sempre più di euro ciascuno. Per ciò che riguarda il in quel modo il centro sadestinati all’emergenza abitativa; sbiaditi fino ad essere “Centro Elisabetta” quest'ultimo rappresenta rebbe stato non solo salUna nuova scuola; inghiottiti dal tempo e la fetta consistente per l'intervento riservato vato, ma anche migliorato, Una sala ricreativa di 148 mq; dalla vegetazione che si a litorale: nello specifico il pacchetto di intermodernizzato e riportato ai Un’area verde di quasi 3mila mq è ripresa ciò che era suo. venti prevede infatti la riqualificazione del massimi livelli. Ma niente, Un varco nella rete metal- tessuto abitativo in zona Torvaianica Nord. purtroppo tutto venne vanificato lica consente tuttavia di acce- Nello specifico l'intervento prevede: la deda alcuni problemi sorti con la famidere liberamente al rudere e non è molizione e la ricostruzione del rudere “cenglia proprietaria della struttura tanto che alla difficile ipotizzare da chi possa essere utiliz- tro Elisabetta”, che consentirà di realizzare 18 fine decisi di interrompere il rapporto. A quel zata all'occorrenza quest'area al riparo da nuovi appartamenti destinati all’emergenza punto smontai le cose che avevo acquistato occhi indiscreti. Ebbene, tutto questo po- abitativa e una serie di spazi essenziali per io, mi caricai le attrezzature varie e lasciai al trebbe forse cambiare nei prossimi mesi. Lo l’integrazione sociale. Tra questi: una nuova loro destino Centro e proprietari. Dopo di scorso anno il Comune di Pomezia ha rotto scuola - prioritariamente destinata al nido me ci fu un ultimo gestore che tenne l'attività gli indugi annunciando un progetto di riqua- oall’infanzia - una sala ricreativa di 148 mq per altre due tre stagioni, dopodiché la pro- lificazione per la zona. Nella storia recente, e un’area verde di quasi 3mila mq. prietà non trovò più nessuno e alla fine il pur parlando comunque di 10 anni fa, anche Risponde il Comune di Pomezia Centro chiuse, fino ad essere venduto. Il resto l'ex Sindaco De Fusco aveva cercato di rea- Il “Centro Elisabetta’ è uno degli interventi è storia recente». lizzare una riconversione dove, al posto di chiave del finanziamento ottenuto per il proIl progetto di riqualificazione alcune costruzioni presenti in stato di abban- getto ribattezzato “Torvaianica Cresce”. In Ma cosa riserverà il futuro per quest'area? Di dono, si sarebbero dovuti realizzare cinque questo caso quali sono le tempistiche tra lacerto il presente è a dir poco deprimente. Nel edifici con una differenza di cubatura – in vori di demolizione e realizzazione di quanto nostro ultimo sopralluogo abbiamo docu- aumento – del 40%, ma poi non se ne fece previsto? «Per quanto riguarda i progetti “Pomezia I tempi per la riqualificazione: «Nelle prossime Cresce” e “Torvaianica Cresce” siamo in atdell’arrivo dei fondi dal Ministero per le settimane - spiega il Comune - è attesa la prima tesa Infrastrutture. Dalle notizie che abbiamo, entro le prossime settimane dovrebbe arritranche del finanziamento, pari al 10%, necesvare la prima tranche pari al 10% del finansaria per partire con la fase di progettazione» ziamento necessario per la fase di progettazione. Anche qui, in particolare per quanto riguarda la zona dell’ex Centro Elisabetta, metteremo in campo un processo di progettazione partecipata con la cittadinanza». Luca Mugnaioli (Si ringrazia per le foto Franco Zanotti)

Il progetto di riqualificazione previsto per il Centro Elisabetta



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CRONACA La triste fine del Cinema di Pomezia: la st

onsiderando il fil rouge che ha contraddistinto l'attuale numero de Il Corriere della Città occasione migliore non poteva esserci per raccontarvi, purtroppo, il destino di un altro stabile storico del territorio che si appresta a fare la fine dei suoi illustri predecessori. Se allora finora vi abbiamo parlato di “ecomostri” sulla via del recupero, in questo caso stiamo iniziando ad assistere al percorso inverso. Stiamo parlando della struttura di Via della Motomeccanica a Pomezia che fino a poco tempo fa ospitava anche il Cinema cittadino, l'unico della città. Di ciò che restava di quello che era nato come un centro commerciale infatti non c'era già più traccia da tempo ma proprio il cinema, insieme alla pizzeria, avevano contribuito a mantenere in vita la struttura. Questo almeno almeno fino allo scoppio della pandemia. Il Cinema di Pomezia Chi, almeno una volta, non è stato al Multiplex di Pomezia? Anche se “l'età d'oro” per l'attività non era più tornata l'ultima gestione aveva provato a rilanciare l'attività, riuscendoci anche ad onor del vero, sebbene solo in parte. L'arrivo del Covid, così come per molte altre attività, è stato però il colpo di

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grazia. E non appena una struttura chiude o un locale viene dismesso, basta pochissimo per finire preda di sbandati e vandali. E il Cinema non ha fatto eccezione. Dopo alcune segnalazioni circa lo stato di degrado dello stabile ricevute da alcuni lettori siamo andati a fare un sopralluogo per sincerarci della situazione. Vandali, rifiuti e siringhe Lo “spettacolo” che abbiamo trovato è stato a dir poco deprimente. Qualcuno ha forzato le porte e adesso accedere all'ormai ex cinema è possibile a chiunque. Quella che una volta era la sala d'attesa con la biglietteria oggi è una stanza completamente devastata. Porte infrante, pareti danneggiate e un tappeto di frammenti di vetro sparsi ovunque. Ci avventuriamo in una delle sale. Altro degrado e sfacelo. Il maxi schermo è stato danneggiato e intere file di poltrone sono state divelte per poi essere distrutte. Tornando all'ingresso troviamo anche due scritte in bella mostra: «Lasciate ogni speranza o voi che entrate» e «non scendete», posizionata giusto al di sopra della rampa che un tempo portava alle altre sale sotterranee. Decisamente consone e in linea con il contesto circostante. (continua)

Vetri rotti, porte infrante e forzate, siringhe, rifiuti ovunque: tutto questo è oggi l’ormai ex Cinema di Pomezia


CRONACA 19 truttura è stata presa d’assalto dai vandali www.ilcorrieredellacitta.com

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(segue) All'esterno Riusciamo all'esterno. La situazione è abbastanza chiara: il posto ormai è usato per bivaccare e considerando la presenza di siringhe evidentemente anche per altro. Sicuramente, considerando la posizione e lo stato di abbandono, qualcuno ci avrà perfino trovato riparo per dormire o chissà cos'altro. La spazzatura in questo caso è davvero tanta: Anche la pizzeria ha chiuso: insieme al Multiplex erano rimaste le uniche due attività commerciali del centro. Adesso anche questi locali sono stati vandalizzati

cumuli e cumuli di scarti quasi tutti provenienti dai fast food nelle vicinanze sono riversati nel piazzale adiacente a ciò che resta del cinema. La pizzeria Salendo al piano di sopra constatiamo che anche la pizzeria, ormai “ex” a tutti gli effetti, è stata anche in questo caso ampiamente vandalizzata. Insieme al cinema erano rimasti gli ultimi due baluardi dopo il lento e progressivo fallimento del centro, scivolato pian piano nel dimenticatoio nel corso degli anni. Ebbene anche in questo caso i danni sono in-

La struttura nel giro di poco tempo è finita preda di vandali e sbandati. L’ex cinema si appresta così a diventare l’ennesimo ecomostro abbandonato genti: la grande vetrata è stata infranta e all'interno sono visibili i segni del passaggio dei vandali. La stanza è chiaramente stata svuotata ma al centro staziona ancora un mazzo di fiori. Per il resto regna la desolazione più totale. Luca Mugnaioli


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Via Laurentina, lavori al via da metà marzo Gli interventi saranno però “a tratti” e interesseranno la strada dal bivio Caronti fino alla città ergognosa. E' questa la parola adatta a definire lo stato della Via Laurentina ad Ardea che continua a versare in uno stato assolutamente indecente senza che nessuno muova un dito. A protestare si sono stancati anche i cittadini i quali ormai hanno preso per “normalità” quello che in realtà normale proprio non è. Circolare a zig zag per una strada falcidiata da voragini profondissime è una cosa indegna nel 2022 e non dovrebbe essere tollerata. Intanto però il tempo passa e tranne qualche cartello posizionato qua e là a segnalare il dissesto stradale e il ridicolo limite di velocità dei 30 km/h nulla è cambiato. Via Laurentina: il punto della situazione In particolare è il tratto compreso da Via Pontina Vecchia (il bivio Caronti) alla Nuova Florida ed oltre ad essere in condizioni disastrose. Le buche prendono ormai gran parte della carreggiata e spesso l'unico modo per aggirarle è invadere la corsia opposta oppure fermarsi attraversandole all'interno. Pochi i metri d'asfalto percorribili senza insidie, subito interrotti da altre sfilze di crateri. Ma

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Lavori (a tratti) al via per metà marzo A metà febbraio è stata pubblicata infatti una Determina sull'Albo Pretorio della Città Metropolitana in merito ai fondi, già stanziati lo scorso anno, per rifare proprio il tratto di strada descritto in apertura. Di quanto parliamo? Circa 650mila euro per intervenire

I lavori, dopo lo stanziamento dei fondi lo scorso anno, partiranno nel mese di marzo. A darne comunicazione è stato il PD di Ardea a febbraio municato stampa è stato il Partito Democratico di Ardea nel mese di febbraio.

La Città Metropolitana interverrà (a tratti) su una Laurentina ad Ardea disastrata e ridotta in condizioni vergognose. Importo dei lavori circa 650.000 euro cosa si aspetta ad intervenire? E' il ritornello stantio che ormai ci ripetiamo da mesi. Adesso però qualcosa sembra essersi mosso. Circolare sulla Laurentina è da tempo proibitivo: le macchine procedono a ‘zig zag’ per evitare le voragini, spesso invadendo la corsia opposta

dal “Km. 28+150 al Km. 31+500 e dal Km. 33+400 al Km. 37+500” - ma a tratti è opportuno precisare - della Laurentina nel Comune di Ardea. L'avvio dei lavori, che si aggiungeranno così agli altri interventi già effettuati in altri punti dell'arteria, è atteso per metà marzo: a renderlo noto in un co-



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Viale Forlì, rifiuti abbandonati nel canale

Nel canale che costeggia la strada si può trovare di tutto: dagli pneumatici agli elettrodomestici ue gomme, una gabbia per animali, taniche vuote, rifiuti di ogni tipo. E l'elenco potrebbe andare avanti per molto. E' questo quanto è possibile trovare lungo Viale Forlì una delle arterie principali che collega l'abitato della Nuova Florida al mare. Un dramma e una piaga ecologica a cui, nonostante gli sforzi del Comune, non si riesce a far fronte. L'abbandono dei rifiuti lungo Viale Forlì Sul fronte dei rifiuti abbandonati in strada la situazione sembra migliorata rispetto al passato. I grossi accumuli presenti fino a qualche tempo fa sono stati rimossi. Lo stesso però non si può dire per il canale d'acqua che costeggia la strada che in alcuni punti è ancora stracolmo di spazzatura come detto. Durante il nostro sopralluogo, a fine febbraio, abbiamo trovato davvero di tutto gettato tra il

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ciglio della strada e dentro il corso d'acqua. Ma chi dovrebbe intervenire? Stando a quanto ricostruito tale tipo di bonifica non

Il recupero dei rifiuti dovrà essere eseguito dal Consorzio di Bonifica. Dopodiché potranno essere rimossi dal Comune

viene effettuata direttamente dal Comune di Ardea ma è il Consorzio di Bonifica a doversene occupare. Una volta prelevati, ma solo a quel punto, l'Ente può intervenire per rimuoverli. Il progetto di riqualificazione Tutto questo – si spera – sembra essere fortunatamente destinato a finire a breve. Come annunciato dal Sindaco Mario Savarese Viale Forlì rientra nel progetto di riqualificazione delle dorsali che dall'abitato portano al mare; in particolare Viale Forlì, una delle arterie più importanti in tal senso, vedrà rifatta l'illuminazione, la pista ciclabile, e l'asfalto chiaramente. Lavori, di cui però non si conoscono i tempi esatti, che dovrebbero dare un volto nuovo alla zona e mettere la parola fine anche allo sconsiderato abbandono dei rifiuti.

Lo sportello contro l’usura ad Ardea IL PROGETTO - L’Assessore al Comune di Ardea Alessandro Possidoni ha visitato lo “Sportello per la prevenzione del sovraindebitamento e dell’usura” situato presso la nuova delegazione di Tor San Lorenzo, gestito da Airp Onlus. «Da quando il servizio è stato attivato alcuni mesi fa decine di cittadini hanno usufruito dei servizi dallo sportello come la consulenza legale e penale, consulenza sulla gestione dei problemi bancari, finanziari e tributari, conciliazioni stragiudiziali, consolidamento debiti, istanze a fondazioni e confidi per l’accesso ai fondi di prevenzione usura (Legge 108/96 art. 15), cartelle tributarie, riabilitazione e cancellazione protesti, consulenza psicologica e sostegno sociale, usura e estorsione», ha

dichiarato Possidoni. «Come vedete si tratta di molti servizi utili ma che per alcuni cittadini sono stati fondamentali per uscire da situazioni che sembravano impossibili da superare. Lo Sportello sta diventando un vero e proprio punto di ascolto per i nostri cittadini fornendo assistenza legale, fiscale ma anche psicologica visto le situazioni particolari che accompagnano l’usura ed il sovraindebitamento. Prossimamente organizzeremo un incontro in aula consiliare “Sandro Pertini” per descrivere i risultati raggiunti dallo sportello ed informare i cittadini su alcune novità per affrontare meglio situazioni di difficoltà. Vorrei ringraziare Michelangelo e Giancarlo che ogni lunedì e mercoledì aiutano i cittadini per

cercare di risolvere le loro problematiche “finanziare” e non solo. Per poter usufruire dei servizi dello sportello è necessario prendere appuntamento al numero 371.1604352.Cerchiamo di far conoscere maggiormente questo servizio e di farlo arrivare a chi ne ha veramente bisogno», ha concluso.


“Se fossi Sindaco farei...” Per questo mese la nostra rubrica ospita la proposta di un cittadino che segnaliamo direttamente all’Amministrazione Comunale di Pomezia la quale può prendere spunto per migliorare il territorio, con progetti a medio e lungo termine, ma anche con iniziative a breve termine. Ricordiamo che chiunque può inviare le proprie proposte, purché non siano mere critiche o progetti irrealizzabili, scrivendo alla nostra redazione all’indirizzo e-mail redazione@ilcorrieredellacitta.it.

Hai delle idee o progetti che realizzeresti se fossi Sindaco di Pomezia o Ardea? Scrivici redazione@ilcorrieredellacitta.it

Cambio medico di base e disagi alla Asl di Pomezia Egregio Direttore, qualche settimana fa ho letto su facebook sul gruppo sei di Pomezia se…. Una storia che mi ha fatto molto indignare. In breve un nostro concittadino si lamentava del pessimo funzionamento della nostra Asl in via dei castelli romani, egli evidentemente con poca dimestichezza con i servizi online e con lo spid, aveva accompagnato la anziana mamma ultra ottantenne per il cambio del medico di base, che era andato in pensione, ( a quanto mi pare di aver capito deve essere fatto personalmente) nell’ufficio dedicato ed aveva amaramente scoperto che non era possibile fare il cambio perché i 60 numeri giornalieri erano esauriti ed erano dovuti tornare il giorno successivo alle 6 del mattino per recuperare un numero dei 60 disponibili ed effettuare la scelta. Qualche giorno fa un mio amico mi confermava di essersi assoggettato al medesimo barbaro procedimento ed aveva dovuto fare 2 giorni di fila. Mi è venuta in mente la vostra rubrica e quindi mi permetto di suggerire una soluzione se io fossi Sindaco della nostra città: (1) Chiederei un incontro, nella qualità di

responsabile della salute di Pomezia, con il direttore generale della Asl , per stabile una procedura di assegnazione temporanea del medico sostituto, evitando anche una scopertura del servizio, conoscendo per tempo quale medico va in pensione, gli uffici potrebbero scegliere e comunicare per lettera

agli assistiti i riferimenti del medico sostituto scegliendo tra quelli disponibili geograficamente più vicini, lasciando poi piena libertà all’assistito di mantenere o cambiare tale indicazione. (2) Posizionerei un totem, con accesso attaverso la tessera sanitaria, all’interno dell’ingresso della Asl per prendere appuntamento con gli uffici per eventuali cambiamenti od integrazioni al tema scelta del medico di base per evitare inutili e fastidiose levatacce per prendere uno dei 60 numeri maledetti. (3) Organizzerei un servizio di visita a domicilio per gli anziani, per le persone allettate o di impossibilità di movimento, per espletare il servizio di cui sopra, previo richiesta telefonica ad un numero dedicato. Io credo che il cittadino sia il fruitore dei servizi e non un suddito, e le pubbliche amministrazioni debbano fornirli con spirito di servizio e massima disponibilità. Ringraziando per la cortese attenzione e plaudendo alla rubrica cordiali saluti nella speranza di essere stato utile. Lettera firmata


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Ucraina, iniziative anche a Pomezia e Ardea Contro l’attacco della Russia arriva la condanna anche delle Amministrazioni del territorio uerra tra Russia e Ucraina, anche i Comuni di Ardea e Pomezia hanno espresso la loro condanna dopo l’aggressione militare di Putin. In particolare l’Amministrazione Comunale rutula, nel pieno rispetto dell’articolo 11 della Costituzione Italiana (“L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”), ha condannato e ripudiato fermamente l’azione di guerra intrapresa dalle forze russe in Ucraina, auspicando un immediato stop al conflitto bellico per costruire e garantire la pace. Al contempo, il Sindaco, la Giunta e il Consiglio Comunale - interpretando il sentimento diffuso nella popolazione di Ardea , esprimono totale solidarietà e vicinanza al popolo ucraino in queste ore di difficoltà. Solidarietà al popolo dell’Ucraina «Vorrei esprimere solidarietà e vicinanza in questo particolare e grave momento al popolo ucraino», ha dichiarato a questo proposito l’Assessore del Comune di Ardea Alessandro Possidoni. «L’intollerabile aggressione operata dalla Russia nei confronti dell’Ucraina deve trovare una risposta una-

G

L’Ass. Possidoni: «Ad Ardea vivono circa 240 persone di origine ucraina: a loro, ai loro familiari e al popolo tutto va la mia solidarietà»

nime da parte delle nazioni europee, che proprio in questi momenti devono dimostrare di credere realmente nei valori fondanti dell’Unione Europea: per arrivare ad una cessazione immediata delle ostilità è necessario intraprendere una strada di pace e riconciliazione. Nella nostra comunità vivono da tempo cittadini di origine ucraina. Parliamo di circa 240 persone: a loro, ai loro familiari in Ucraina e a tutto il popolo ucraino la mia più profonda solidarietà». La torre si colora di blu a Pomezia Sulla stessa falsa riga ferma condanna è arrivata anche dal Comune di Pomezia. Il 24 febbraio la Torre civica di piazza Indipendenza si è illuminata di giallo e blu, i colori della bandiera ucraina, in solidarietà con le cittadine e i cittadini europei che si sono svegliati questa mattina al centro di un conflitto armato. «La Città di Pomezia condanna la

guerra e si stringe attorno al popolo ucraino», ha commentato il Sindaco Adriano Zuccalà. Il presidio dell’ANPI: «No alla guerra» Il giorno seguente invece, sempre in piazza Indipendenza, si è svolto il presidio organizzato dall'A.N.P.I. in piazza Indipendenza a partire dalle ore 17.00. «Ci siamo riuniti e riunite in piazza Indipendenza per portare un messaggio importantissimo: No alla guerra». Durante il presidio hanno preso la parola la Presidente ANPI Francesca Gatto, che oltre al suo contributo ha letto anche la nota del presidente ANPI Nazionale Gianfranco Pagliarulo, il sindaco Adriano Zuccalà e numerosi iscritti ed iscritte. «Il nostro pensiero va a tutti i civili che stanno combattendo e morendo per una guerra che non si dovrebbe combattere. Con augurio che l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia si concluda quanto prima, ringraziamo tutti e tutte per la partecipazione di oggi», è stato il commento a margine del sit-in.

A Pomezia doppia iniziativa di solidarietà all’Ucraina: la torre civica si è colorata di blu e giallo, poi il sit-in in Piazza Indipendenza dell’ANPI


C’è un modo oggi per non avere brutte sorprese quando vendi o compri casa? Per evitare certe furbizie e brutte sorprese, Paola Finini ha messo a punto un sistema di Garanzie scritte. «La persona è al centro e la tutelo «Avete mai provato la sensazione di essere solo un numero? Sentirsi personalizzati, privati del calore umano, di essere visti e trattati come l’ennesimo anello di una catena di individui senza faccia. Ecco, è esattamente così che si sente chi si approccia ad un’agenzia immobiliare». A parlare è Paola Finini, da oltre 25 nel settore immobiliare. Ha messo a punto un particolare sistema di ascolto, accompagnamento e Garanzie in questo settore. Molti hanno timore di rivolgersi alle agenzie, magari perché hanno avuto brutte esperienze... «La diffidenza è anche giustificata. Comprare casa non è esattamente come comprare una camicia o un paio di scarpe. Non puoi tornare indietro se hai sbagliato numero o taglia. Qui non si scherza, non ci sono margini di errore: acquistare una casa è per sempre. Se a tutto questo sommiamo anche l’atteggiamento spesso scostante degli agenti immobiliari, si può capire perché sempre più persone decidano di cercare casa nel mercato privato, da soli. Del resto, a chi piace affidarsi ad individui che ti guardano come se fossi solo un assegno gigante o un portafoglio che cammina?». Come evitare questa spersonalizzazione e

Essere trasparenti e sinceri conviene Anche a noi: diventa la migliore “pubblicità”

3 SUPER GARANZIE

avere servizi non solo “personalizzati” ma anche “u m a n i”, senza furbate e a prossimazioni? «Mettendo il cliente, i suoi sogni, le sue esigenze al centro del proprio lavoro, per guidarlo e sostenerlo in una scelta così delicata come l’acquisto di un immobile». Non saranno solo belle parole le sue? «No. Lo attestano i 1.547 clienti che abbiamo servito dal 2000 ad oggi. Clenti che poi tornano magari per la casa del figlio o del nipote o perché vogliono cambiare abitazione. Il nostro obiettivo, infatti, non è quello di vendervi una casa, ma quello di aiutare il cliente. Potrà sembrare solo uno slogan, lo so, anche perché so cosa c'è in giro. Ma c'è un motivo ben preciso per cui posso dirlo...». Perché sarebbe vero nel vostro caso? «Perché conviene anche a noi. Un approccio non solo umano ma anche orientato alla tutela del cliente, fa vincere anche noi, perché un cliente soddisfatto, trattato con rispetto o anche una persona che chiede solo informazioni e viene servito con garbo e rispetto (anziché l'assillo dei soliti “furbetti”) ritorna, parla bene di noi, diventa il nostro miglior “agente” pubblicitario». Sì, ma in concreto, come garantite che sia vero? «Semplice, anche se molto impegnativo per noi: diamo tutti i

• Analisi economica realistica Per evitare valutazioni fuori mercato che ostacolerebbero il buon esito, ogni 10mila euro di sconto che eventualmente farai all'acquirente io TOLGO 300 Euro dalle mie provvigioni fino a massimo 1.000 Euro. • Piano marketing scritto Lista di cosa faremo (con le date delle varie iniziative: es. campagna su Facebook) per promuovere la compravendita del tuo immobile: se non lo rispetto, ti do 100 Euro per ogni cosa che prometto e non faccio. • Collaborazioni sicure Con l'incarico in esclusiva, mi obbligo a collaborare con tutte le agenzie del territorio per soddisfare la tua richiesta. Garanzia? Ti do 500 euro se non lo faccio. servizi necessari a cercare, comprare e/o vendere un'abitazione di qualità e in linea coi propri gusti e bisogni, senza andare ai matti e in massima sicurezza legale e finanziaria. Non solo: questi servizi li garantiamo. Io dico spesso: «Ogni cosa che faccio è per migliorare la vita di chi incontro”. E lo garantisco per iscritto (vedi il riquadro qui sopra)».

Aggiornamento,Valutazione realistica, Marketing e Collaborazioni sicure. E ora anche le ASTE GIUDIZIARIE Le case di Paola Tel. 06.91.43.02.04 info@lecasedipaola.com • Via Bergamo 18/ 20 - ARDEA • Via Singen 18/ 24 - POMEZIA • Via Piave 7 - APRILIA • Via Ardeatina 385 - ANZIO • Viale Pasteur 49 - ROMA • Via Roma 52 - FROSINONE • Via Roma, 12 - DARFO BOARIO TERME (BS) www.lecasedipaola.com VISITA LE NOSTRE PAGINE Facebook: @lecasedipaolaardea Instagram: lecasedipaola_19


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Via Pola, strada dimenticata dal Comune Buche, illuminazione “intermittente”, degrado: «Noi considerati come cittadini di serie B» 'è una strada a Torvaianica dimenticata completamente (o quasi) dal Comune di Pomezia. A segnalarlo sono i residenti che si sono rivolti alla nostra Redazione per portare alla luce tutti i problemi della zona. Dalla manutenzione stradale, ai problemi con l'illuminazione, fino ad arrivare al degrado del vicino Centro Elisabetta – cui ci siamo occupati nelle pagine precedenti – tante sono le questioni per le quali i cittadini chiedono all'Ente di intervenire. I problemi di Via Pola Capitolo buche, ce ne sono tante e di notevoli dimensioni. Con in più il problema di non riuscire a schivarle quando ci sono le macchine parcheggiate essendo le voragini, spesso, situate al centro della carreggiata. Di

C’

Illuminazione intermittente in Via Pola: i lampioni funzionano “a sere alterne” notte la situazione peggiora ulteriormente soprattutto a causa della scarsa illumina-

zione. «Non si capisce perché alcuni lampioni siano spenti – ci racconta un residente – e che non ci sia mai un'accensione completa di quelli esistenti. Una sera ne funzionano alcuni, quella seguente altri, una specie di illuminazione a intermittenza». Il risultato è quello di avere, di conseguenza, tratti completamente al buio. Un altro problema riguarda l'abbandono di veicoli lungo la via: «C'è questo camper (nella foto) che staziona in strada ormai da mesi, dall'estate scorsa in pratica, senza che nessuno abbia provveduto a rimuoverlo», ci racconta un altro abitante. Il mezzo pesante ostruisce peraltro un tombino e ciò comporta evidentemente un ulteriore problema qualora servisse un intervento di manutenzione magari urgente. Ultimamente inoltre, da quanto abbiamo raccolto, si sono verificati diversi furti ai danni delle auto in sosta. «Per non parlare dell'enorme degrado attorno all'ex Centro Elisabetta», è un'altra testimonianza. «E' evidente che siamo cittadini di serie B: anche noi meritiamo attenzione e non solo le zone centrali, le uniche dove vengono svolti i lavori», sentenzia infine un cittadino.

Le buche lungo Via Pola: sopra il camper che è stato abbandonato in strada ormai da mesi. Il mezzo ostruisce anche un tombino


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Oltre 2 milioni per Viale Nuova Florida

Tre progetti per riqualificare una delle arterie più importanti del territorio: ecco i dettagli ltre 900 mila euro per la raccolta acque nella parte alta di viale Nuova Florida (ma non solo). Si tratta di un intervento che, secondo il Comune, servirà a risolvere il problema degli allagamenti che da decenni devastano il quartiere. Ad esso si aggiunge poi un secondo intervento da 275 mila euro per l'area di Rio Verde ormai prossimo all'inizio dei lavori. «Entrambe fanno parte di un disegno generale più ampio che include la raccolta delle acque ed il rifacimento del manto stradale di tutto viale Nuova Florida e di via Sassari e porteranno alla riqualificazione dell'intero asse che attraversa il quartiere», fa sapere il Movimento 5 Stelle di Ardea. «Infatti, ai due progetti se ne aggiunge un terzo da 1 milione di euro, completamente finanziato con fondi comunali recuperati da questa Amministrazione, che servirà a completare l'intera arteria. L’iter

O

Viale Nuova Florida ad Ardea programmatico di questa grande opera parte nel 2019 con la presentazione della documentazione per la richiesta di finanziamento al Ministero, i soldi arriveranno nel febbraio 2021 dopo una lunga trafila, rallentata da diversi fattori incluso il periodo di pandemia. A Marzo finalmente partiranno i lavori che porteranno alla riqualificazione di Nuova Florida e risolveranno l’annoso problema

degli allagamenti che da decenni creano ingenti danni». «La pandemia - conclude la nota - ha rallentato, purtroppo, la nostra tabella di marcia, ma i risultati stanno arrivando! Ringraziamo, per questo, anche la la fattiva collaborazione del Partito Democratico rappresentato in consiglio comunale da Alessandro Mari. Continuiamo a lavorare per ricostruire la nostra città».

L’annuncio: «A Marzo finalmente partiranno i lavori che porteranno alla riqualificazione di Nuova Florida e risolveranno l’annoso problema degli allagamenti che da decenni creano ingenti danni»


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Covid, crollo dei contagi ad Ardea e Pomezia Casi dimezzati rispetto a fine gennaio: sotto la Rocca si registra però un nuovo decesso ontagi in picchiata anche a Pomezia e Ardea sul fronte Coronavirus. Gli ultimi dati disponibili prima di andare in stampa mostravano un quadro nettamente migliore rispetto a quello con cui ci eravamo lasciati nel precedente numero. Sia a Pomezia che ad Ardea il numero dei cittadini positivi al Covid si è infatti praticamente dimezzato dopo aver toccato i massimi da quando è scoppiata la pandemia. E questo fa ben sperare in ottica del superamento – finalmente – dell'emergenza sanitaria. La situazione a Pomezia Guardando i numeri locali a Pomezia, al 21 febbraio, c'erano 1,785 positivi al Covid-19, con un calo di quasi 2,000 unità rispetto al mese precedente. Numeri in linea con quelli fatti registrare dalla Asl di riferimento passata dai circa 30,000 casi nel distretto (Roma 6, ndr) agli attuali 14mila della prima settimana di febbraio. Dunque anche in questo caso si è registrato un netto dimezzamento tra le persone positive al virus. Ardea: la situazione Per ciò che riguarda Ardea anche in questo caso i numeri sono confortanti. Al 30 gennaio sotto la Rocca c'erano 2,587 casi positivi mentre al 21 febbraio erano meno della metà, 1,051 per l'esattezza. Purtroppo però si è re-

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gistrato un nuovo decesso che ha portato il conto delle vittime a 62 dall'inizio della pandemia. Nella Asl Roma 6 Guardando al distretto sanitario che comprende entrambe le città del territorio come detto il quadro è decisamente migliorato nell'ultimo mese. Pomezia resta la città con più casi tra i 21 della Asl Roma 6 seguito da Velletri che al 21 febbraio, contava 1570 contagi. Seguiva a stretto giro Anzio (1,538), quindi Nettuno e Marino con 1200 casi. Colonna il Comune a fine mese con meno casi di Covid-19, 83 in tutto.

Nel Lazio Anche al livello regionale i numeri fanno ben sperare. Gli attualmente positivi sono passati dai 286.738 del 31 gennaio scorso a poco più di 156mila al 25 febbraio, con una diminuzione di oltre 130mila unità. In calo sia i ricoveri ordinari, passati da 2,145 a 1,494 nel medesimo lasso di tempo, che le terapie intensive, calate da 206 a 134. Il numero dei morti, purtroppo, a febbraio ha passato però la soglia delle 10,000 vittime. Al 25 febbraio erano in tutto 10,384 quelle registrate dall'inizio della pandemia.

A Pomezia casi passati dagli oltre 3.700 di fine gennaio agli attuali 1.700 circa. Ad Ardea a fine febbraio erano 1.051 con un calo di più della metà rispetto al mese precedente

Pomezia, col PNRR 13 milioni di euro per le scuole I FONDI - Novità in arrivo per le scuole di Pomezia grazie al PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Oggi il Sindaco e la Giunta hanno deliberato la richiesta di finanziamenti per la scuola e l’edilizia scolastica: saranno oltre i 13 milioni di euro previsti per la costruzione di nuove scuole e per la sistemazione di aree sportive e aree mensa negli edifici scolastici già esistenti. Ma ecco quali sono gli interventi previsti, progettati secondo i requisiti richiesti dalle misure PNRR dedicate all’edilizia scolastica: (1) NUOVO ASILO NIDO A CAMPO ASCOLANO: Realizzazione di un nuovo asilo nido di 1.100 mq con giardino attrezzato destinato a circa 60 bambini (3 sezioni) in via Po. Costo circa 3 milioni di euro. (2) NUOVA SCUOLA DELL’INFANZIA ALLA MACCHIOZZA: Realizzazione di una nuova scuola dell’infanzia presso l’ex deposito militare acquisito a luglio 2021 dall’Agenzia del Demanio. Il progetto rien-

tra all’interno della riqualificazione urbanistica della ex Cava Tacconi e si svilupperà su una superficie di 1200 mq che potrà ospitare fino a 90 bambini (3 sezioni). Costo circa 3 milioni di euro. (3) SCUOLA DELL’INFANZIA E PRIMARIA IN VIA CINCINNATO: Realizzazione di un campo da pallavolo in un’area esterna di 110 mq, che andrà ad aggiungersi alla palestra già esistente. Costo circa 15mila euro. (4) SCUOLA DELL’INFANZIA E PRIMARIA A TORVAIANICA ALTA: Realizzazione di un campo da pallavolo all’aperto in un’area esterna di 286 mq, che andrà ad aggiungersi alla palestra già esistente. Costo circa 42mila euro. (5) SCUOLA PRIMARIA SANTA PROCULA: Demolizione e ricostruzione di una porzione della mensa scolastica e riqualificazione del restante spazio adibito a mensa. Costo circa 168mila euro (6) SCUOLA PRIMARIA TRILUSSA: Rea-

lizzazione di un nuovo edificio di circa 470 mq adibito a mensa scolastica, dotato di una cucina propria, che ospiterà fino a 400 studenti, il doppio di quelli ospitati attualmente, consentendo di conseguenza una drastica riduzione dei turni per le classi. Costo circa 860mila euro (7) SCUOLA PRIMARIA VIA TORRALBA (MARTIN PESCATORE): Demolizione e ricostruzione totale dell’edificio scolastico per un totale di 10 classi, mensa e spazio per le attività ludico-motorie. Costo circa 6 milioni.



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Benzina e gasolio ad Ardea e Pomezia, p rezzi alle stelle dei carburanti, ormai fare rifornimento alla propria auto è diventato praticamente un lusso. Con la differenza che non è possibile “non concederselo”, considerando che per molti spostarsi con l'automobile non è certo una scelta facoltativa. Stando agli ultimi dati disponibili al momento di andare in stampa la media nazionale settimanale sia del costo della benzina che del gasolio aveva subito l'ennesimo aumento, pari al 14% rispetto alla rilevazione precedente, portando la prima a 1,84 euro al litro e il secondo a 1,72. Una situazione davvero insostenibile che sta pesando in modo non più sopportabile sulle tasche degli ita-

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Ucraina. La protesta dei camionisti Se poi per le famiglie fare rifornimento come detto sta diventando complicato lo è ancor di più per gli autotrasportatori costretti a pagare cifre mostruose per effettuare un pieno, anche fino a superare i 1,000 euro come denunciato

La mappa dei distributori a Pomezia e Ardea sul sito del Ministero dello

A fine febbraio la protesta dei camionisti anche sulla Pontina: per fare un pieno ai mezzi spesa anche fino a 1.200 euro liani. E che potrebbe peggiorare considerando le tensioni belliche tra Russia e

dalla categoria a febbraio. Per questo, a fine mese, proteste sono state organizzate in tutta

Italia e le province di Latina e Roma non ne sono state esenti, con l'iniziativa, tra le altre, dei camionisti il 22 febbraio sulla Pontina. L'obiettivo? Chiedere interventi urgenti al Governo e un “sostegno economico adeguato ad affrontare l’eccezionale aumento dei costi e di un intervento concreto ed efficiente sulle norme per garantire una maggiore regolarità del mercato dell’autotrasporto”, come spiegato da UNATRAS, il coordinamento delle maggiori associazioni dell’autotrasporto in Italia guidato dal Presidente di Confartigianato Trasporti Amedeo Genedani. Il pericolo è che, in assenza di soluzioni concrete, si arrivi ad ulteriori proteste, compreso il fermo dei mezzi con inevitabili (e gravi) ripercussioni per l'intera filiera economica. La situazione a Pomezia: benzina al servito sopra i due euro Anche sul territorio i prezzi, secondo la nostra indagine, erano in linea a fine febbraio con la media (altissima) nazionale dei prezzi. Nel caso del servito il prezzo della benzina sfora anche il tetto dei due euro. Per il gasolio la soglia dei due euro ancora non è stata superata ma comunque siamo lì. Veniamo al self service. Tra i distributori di cui quotidianamente vengono pubblicati sul sito del Ministero gli aggiornamenti di prezzo quello più basso per la benzina era di 1,819 al 23 febbraio 2022, mentre per il diesel 1,699. (continua)

Caro carburanti: la protesta dei camionisti e sulla statale Pontina

Fare rifornimento è diventato un lusso. Peccato che non sia possibile “non permetterselo” dato che per molti spostarsi in auto è una scelta obbligata. E per gli autotrasportatori è un vero dramma


CRONACA 31 prezzi alle stelle: servito sopra i due euro www.ilcorrieredellacitta.com

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o Sviluppo Ecomico: oggi giorno vengono aggiornati i prezzi dei carburanti (segue) I prezzi ad Ardea Veniamo adesso alla situazione sotto la Rocca. I prezzi in questo caso erano leggermente più bassi rispetto a Pomezia. La benzina (servito) non aveva ancora sfondato la soglia dei 2 euro fermandosi ad una manciata di centesimi più sotto. Il costo più alto era a fine febbraio di 1,979 per la benzina mentre il gasolio, sempre al servito, era di 1,859. Situazione self service. Il prezzo più basso rilevato in questo caso era di 1,699 per la benzina e per il diesel di 1,819. La mappa con i distributori più convenienti Come conoscere i benzinai più convenienti Ovviamente quella che vi abbiamo proposto non può che essere un'istantanea del momento, relativa, in questo caso a fine febbraio. Conoscere tuttavia i prezzi in tempo reale dei distributori presenti sul territorio e di conseguenza, nei limiti del possibile, ri-

Sul territorio benzina e gasolio (self) a prezzi record: la prima stabile sopra 1.80, il secondo sopra 1.70. E la situazione è destinata a peggiorare ulteriormente Per cercare i prezzi più convenienti, oltre al sito e alla mappa del MISE, è possibile scaricare delle applicazioni sul proprio smartphone (come ‘Prezzi Benzina’) che segnalano i costi dei carburanti sparmiare è comunque possibile. Il Ministero dello Sviluppo Economico ha predisposto il portale Osservaprezzi carburanti. Si tratta di un sito che permette di consultare in tempo reale i prezzi di vendita dei carburanti effettivamente praticati presso gli impianti di distribuzione situati nel territorio nazionale, così come comunicati dai gestori dei punti di vendita settimanalmente o nei casi di aumenti infrasettimanali. Per consultarlo è sufficiente andare sul sito

Ecco dove vedere la mappa con i prezzi più convenienti: https://carburanti.mise.gov.it/ OssPrezziSearch/ricerca, poi selezionare Regione e Comune desiderati

https://carburanti.mise.gov.it/OssPrezziSearch/ricerca e selezionare la Regione, la Provincia e il Comune che ci interessa. Dunque anche Pomezia e Ardea come abbiamo fatto noi (nella foto). A quel punto il motore di ricerca elaborerà una serie di risultati visionabili anche attraverso una mappa interattiva. L'importante è prestare attenzione al dato dell'ultimo aggiornamento rilevato in modo tale da verificare se i prezzi siano recenti o meno (e di quanto). In alternativa, per gli smartphone, come è noto ai più ci sono diverse applicazioni, una delle più note è “Prezzi benzina”, che mostrano i prezzi degli impianti (è possibile filtrare anche per carburante) aggiornati in questo caso però con i dati pubblicati dagli utenti.


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Il Pomezia non si ferma più. L’Indomita si rilancia La società del patron Bizzaglia cala il poker nel mese di febbraio: centrate quattro vittorie su quattro UniPomezia continua la sua rincorsa verso la salvezza diretta nonostante qualche turbolenza che ha portato al sollevamento dall’incarico di mister Centioni dopo la sconfitta col Tiferno. Il mese di febbraio ha portato 4 punti in 5 partite alla squadra di patron Valle: è arrivata una vittoria tra le mura amiche contro una diretta concorrente alla salvezza, il Pro Livorno (21), un pareggio col Foligno (2-2) ed infine tre sconfitte con Arezzo (3-0), Tiferno (1-0) e Pianese (1-2). Tuttavia, i pometini si sono ulteriormente avvicinati alla zona di salvezza diretta che, se a fine 2021 era distante 4 punti, oggi è più vicina a 3 con all’attivo 20 punti in classifica. Il Pomezia Calcio del presidente Bizzaglia cala il poker in questo febbraio consolidando ulteriormente il suo primato in classifica. Sono infatti 4 le vittorie su altrettante partite giocate per mister Scaricamazza e la sua squadra che riescono a strappare il bottino pieno a Campus Eur (3-1), Academy

L’

Indomita Pomezia sugli scudi: sono tre le vittorie consecutive ottenute dalla squadra del mister Aiello

Ladispoli (3-4), Certosa (5-1) e Atletico Vescovio (3-2). La strada è comunque ancora lunga, sono 10 le partite ancora da giocare, comunque i pometini possono ad oggi con-

Unipomezia più vicina alla zona salvezza: se a fine 2021 era distante 4 punti i pometini ne hanno recuperato 1 attestandosi a quota 20 punti in classifica tare su un primato solitario a 48 punti, con Favl Cimini che insegue a 45 e potrebbe insediare i rossoblù. Dopo un fine 2021 non proprio esaltante, l’Indomita Pomezia ha tirato fuori nuovamente la sua sciabola. Sono ben 3 vittorie consecutive quelle ottenute dalla squadra di mister Aiello nell’ultimo mese con Atletico Lodigiani (3-0), Sporting Ariccia (0-2) e Falaschelavinio (2-3) mentre è arrivata solo una sconfitta lontano le mura amiche contro l’Anzio (0-2). I gialloneri stazionano ora in quarta posizione solitaria a 33 punti, preceduti solo da Tivoli (54), Luiss (44) e Anzio (43). Il Pomezia Calcio consolida il suo primato solitario ma il margine è di soli tre punti: dunque vietato abbassare la guardia

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Numero 3 Anno 14

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marzo 2022

IN REDAZIONE: Arianna Azzurra Achille, Matteo Acitelli, Luca Mugnaioli, Alessia Achille, Federica Rosato, Martina Monti, Claudio Menafra, Concetta Alagna

Reg. Trib. di Velletri Settembre 2009 N. Reg. 19/09 del 24 Settembre 2009

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Nurturing care rmai da tempo si è giunti alla conclusione che per promuovere una crescita economica inclusiva, ridurre la povertà estrema e offrire pari opportunità ad una sempre maggiore fetta di popolazione è indispensabile intervenire a vantaggio dello sviluppo infantile precoce. A questo scopo nasce il Nurturing Care Framework (NCF) un documento di rilevanza internazionale che ha l’obiettivo di fornire indicazioni e raccomandazioni su quanto sia importante investire nelle prime fasi di vita infantile, dalla gravidanza fino al terzo anno di vita. Questo periodo è infatti particolarmente sensibile alle influenze ambientali che plasmeranno l’uomo di domani. In questa epoca si forma circa l’80% del cervello del bambino, è fondamentale che riesca a crescere in un ambiente sicuro, protettivo e amorevole. I genitori o coloro che si prendono cura del bambino devono essere in grado di fornire stimoli e alimentazione adeguati. Il documento si riferisce a chiunque abbia a disposizione risorse da investire a favore della salvaguardia dei diritti dell’infanzia. La stesura dell’NCF ha richiesto l’impegno e la collaborazione di un gran numero di associazioni e organizzazioni umanitarie, tra cui l’OMS, l’Unicef e di una gran numero di esperti e ricercatori che si sono consultati e confrontati per un periodo di tempo di circa venti anni. In questo lungo periodo di tempo si sono confrontati dati e informazioni provenienti da ambienti disciplinari differenti, tuttavia, accumunati da evidenze scientifiche circa i danni prodotti dall’impossibilità di sviluppare appieno e precocemente tutte le potenzialità di un bambino. Questo ci ha obbligato a modificare il nostro modo di concepire lo sviluppo precoce in epoca infantile e ha messo in evidenza la necessità di interventi precoci in merito a salute, nutrizione, educazione precoce e protezione sociale in età infantile. Servono investimenti in questo senso, servono risorse economiche, le quali avranno l’effetto di produrre benefici che si ripercuoteranno lungo

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tutto l’arco della vita sia sui singoli individui che sulle comunità. L’NCF parla una lingua universale che vale per i paesi sviluppati come per quelli economicamente meno forti in quanto le necessità e i meccanismi alla base dello sviluppo infantile precoce sono i medesimi in qualunque contesto ci troviamo a indagare. Ciò che promuove o che ostacola lo sviluppo infantile non cambia in funzione del grado di sviluppo del paese, quello che cambia è l’intensità di questi fattori e quindi, a livello politico, cambierà il tipo di intervento che deve essere messo in atto per ridurre i rischi e promuovere le opportunità. L’obiettivo rimane quello di permettere ad ogni bambino o bambina di cominciare nel migliore dei modi il proprio viaggio in questo pianeta chiamato Terra. La comunità scientifica aspira ad una collaborazione a più livelli per facilitare la continuità delle cure tra un settore e l’altro, bisogna pianificare insieme, implementare ogni settore, monitorare, valutare ed intervenire per migliorare insieme. Solo questo darà certezza di una buona partenza. Questo permetterebbe di interrompere la ciclicità di una povertà che si trascina come un’eredità e di scongiurare quelle ingiustizie più gravi e precoci che colpiscono alcuni bambini e non altri. L’Italia è un paese benestante potremmo dire, eppure anche nei nostri confini, negli ultimi dieci anni sono aumentati i poveri e questo si è tradotto non solo in una mancanza materiale di beni, ma anche in una povertà educativa e sociale che ha creato evidenti disuguaglianze. Ed è proprio a questi livelli che punta ad intervenire il Nuturing Care perché “le cure che nutrono” sanno intervenire a più livelli: cura il corpo, la salute, ma anche gli affetti, l’educazione e la cultura al fine di trasformare un bambino in un uomo completo. Nei primi anni di vita tutto questo è ad appannaggio di famiglia e comunità ed è quindi proprio su questi aspetti che deve concentrarsi la nostra attenzione. Il rischio di povertà, insicurezza, le diseguaglianze di genere, i veleni ambientali e la precaria salute mentale, ricade sulla famiglia o su chi si prende cura del bambino ri-

ducendone la capacità di proteggere, supportare o promuoverne lo sviluppo. Sono cinque le componenti necessarie a condurre ad un corretto sviluppo del pieno potenziale di un bambino: (1)Buona salute; (2) Adeguata alimentazione; (3) Vigilanza e salvaguardia dai pericoli; (4) Prendersi cura con sollecitudine, sensibilità ed efficienza; (5) Opportunità di apprendimento precoce. La famiglia quindi ancor prima della comunità e di chiunque altro… la famiglia, quindi i genitori, padre e madre. Sono loro a giocare un ruolo fondamentale nello sviluppo precoce del bambino soprattutto nelle primissime fasi della sua vita. Il documento pone quindi particolare attenzione sul ruolo genitoriale restituendo, inaspettatamente, al papà un ruolo non più marginale, all’ombra della diade madre-bambino, ma più centrale e di spessore. Siamo sempre molto concentrati sulla mamma e sul bambino e ci dimentichiamo che anche il padre, lasciato in disparte, deve avere il tempo di abituarsi a questa nuova condizione e che può avere bisogno di aiuto. Se non ci riuscisse cosa ne sarebbe dell’ambiente sicuro e tranquillo in cui far sbocciare le potenzialità di un bambino? Si rafforza anche la necessità di supportare e sostenere le mamme durante tutto il percorso della gravidanza, al fine di ridurre i rischi di salute per mamma e bambino sia durante la gestazione che il parto. E in tutto questo non vi sembra che un ruolo fondamentale venga svolto dall’allattamento al seno? Allattare il proprio bambino è un atto di amore, impegnativo, che richiede dedizione e tempo e che si colloca in un momento particolarmente dedicato della vita di una donna. Diffondere le giuste informazioni e fornire adeguato sostegno e supporto è fondamentale per aiutare una donna a destreggiarsi tra le prime difficoltà di essere mamma. Non è così spontaneo che il tutto si avvii facilmente e senza le giuste indicazioni è molto facile cedere alla tentazione della strada più facile. Dott. Ost. Catiuscia De Renzis Papera.cd@gmail.com


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“Muoia Sansone con tutti i Filistei” n tempo l’invecchiamento era considerato solo sotto l’aspetto della modificazione dell’organismo, negli ultimi anni si considera la salute fisica imprescindibile da quella psichica. La qualità della vita, la bontà delle relazioni interpersonali, le motivazioni, gli interessi sono ritenute determinanti per il conseguimento del cosiddetto “invecchiamento di successo” per il quale è importante essere attivi e interagire in maniera partecipativa con una rete sociale. La vecchiaia può spaventare, non serve nasconderlo, si vive con indifferenza solo l’età dell’altro, malattie, cambiamenti sociali dovuti a pensionamento, indebolimento fisico, di funzioni cognitive, memoria, etc., giocano un ruolo importante nell’ invecchiamento ma sono i dispiaceri ad incidere in maniera più determinante. Roland Barthes diceva che non si invecchia gradualmente ma bruscamente, per scomparti, con gli eventi dolorosi che segnano il processo di invecchiamento come in un calendario privato. Poi giunge un evento, più significativo, che fa precipitare la situazione, è l’evento che segna ”il mezzo del cammin di nostra vita” (metaforico in quanto nessuno è a conoscenza degli anni ancòra a disposizione da vivere per stabilirne la giusta metà) e determina il passaggio cruciale dal “sapersi mortale”, di cui si è da sempre consapevoli, al “sentirsi mortale”, una sensazione non naturale per l’essere umano per il quale è più naturale credersi immortale, anche se non lo ammette. Può trattarsi di un lutto unico, irrimediabile, la madre, il coniuge (più diso-

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rientante di quello dei genitori -doloroso ma previsto-, per lo stravolgimento della quotidianità che comporta), la rottura di un legame, una grave ingiustizia, che non consentono più di negare la realtà della morte, della fine generale cui può andare incontro tutto. Le persone care che vanno via, con le quali ci si è molto identificati, portano via con loro anche parti proprie; si dice che ad ogni funerale c’è sempre qualcuno che ride, l’interpretazione psicoanalitica direbbe per la gioia di averla scampata, (del resto anche ai matrimoni c’è sempre qualcuno che piange, forse per non averla scampata). Perdite che non consentono più di mantenere un prudente distacco e determinano una mutazione, la vita cambia ma la direzione non è predefinita, si sente di essere entrati nell’ultimo scomparto, votato alla ripetizione dove più nulla di nuovo può accadere, tutto sembra più lontano, estraneo ma può anche essere quello in cui si apre lo sguardo a nuovi

orizzonti, inaspettati. La caduta di confini tracciati (spesso muri invalicabili), conseguente a tali cambiamenti, può liberare emozioni sopite, affetti nascosti che, approfittando del disorientamento, dell’abbassamento delle difese dell’Io (che sempre si ergono nel corso della vita dopo che con l’innocenza infantile di sono fatti abbastanza danni), possono tornare in circolazione. Spesso accade che per fare troppo presto i “grandi” si è buttato a mare, con l’acqua sporca, anche il bambino, attraverso scelte premature dettate dalla paura del futuro, da esigenze del momento, (o di altri) dall’illusione dell’autosufficienza, dell’immortalità, dell’onnipotenza, la fretta è sempre una cattiva consigliera. Chissà, che da grandi, più saggi, non si possano fare scelte più soddisfacenti, gli affetti non hanno età, sotto ogni sfacelo risorgono intatti come l’araba fenice (o con l’aiuto di uno specialista). Cambiare abitudini, credenze, teorie, sembra spettacolare ma in realtà è banalissimo, lo si fa come si respira, le conversioni intellettuali sono la pulsione stessa dell’intelligenza. attenta come quella di un bambino di fronte alle sorprese del mondo. I dispiaceri possono essere momenti di verità, punti di plusvalore, vertici dai quali ripartire, sempre che se ne riconosca il pathos, per sentirsi umani, giovani, (forse per la prima volta), per ritrovare la capacità di amore, pietà, compassione (intesi come possibilità di trascendenza dall’egotismo). Parole logorate ma sono quelle che mancano in una Società che corre verso la distruzione totale, come Sansone che, perso con i capelli anche l’illusione dell’autosufficienza e dell’immortalità, si ammazza anche lui con tutti i Filistei. Dott.ssa F.Tomasino Psicologa – Psicoterapeuta francesca.tomasino@hotmail.it Tel. 3271363539

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Moda fashion con vestiti di frutta e verdura nendo idee, immaginazione ed emozioni ecco che nasce un'attitudine chiamata "creatività". Il saper ben organizzare la propria fantasia permette per esempio di riuscire ad elaborare i soliti oggetti trasformandoli in qualcosa dal significato diverso. Questa capacità di creare o meglio di ricreare elementi reali, dandogli così una nuova vita, gratificano all'istante l'artista che nel lavorare vive il piacere di emozionarsi per aver creato cose originali. La creatività è un bene immateriale dal valore inestimabile. Tra i vari artisti ecco che spicca Edgar Artis un giovane illustratore di moda un "fashion illustator" di 27 anni nato in Armenia che, usando frutta, verdura ed altri cibi ha vestito le sue donnine disegnate, componendo abilmente delle nuove figure. Un boom di follower e una montagna di like hanno premiato la sua stravagante ricerca che ha dato come risultato delle opere in 3D rappresentate da un' esplosione di forme e di colori, donando altresì una piacevole soddisfazione visiva a chi le osserva. Ha coronato il progetto di vestire i suoi disegni con l'aggiunta di oggetti tanto reali quanto naturali, tagliando e rifinendo, scegliendone accuratamente il colore, fino ad ottenere un brillante lavoro composto da una miscela di moda, gusto, vivande e pratica artistica. Può sembrare assurdo l'abbinamento tra cibo e arte ma in realtà questa stravagante idea, va a fondere la moda con la creatività dando nuova vita a spaghetti per un vestito da sera, verza per un abito verde lungo oppure a fragole per un prendisole e tanto altro cibo commestibile. Successivamente dando ampio respiro alle sue aspirazioni ha allargato il suo campo d'azione utilizzando, sempre con successo, petali, piume, forchette, monetine, foglie, caramelle per creare altre immagini fantastiche sulle silhouette da lui disegnate. Laura Piacentini

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“Come le avversita’ rendono piu’ forti...” li ultimi due anni hanno segnato il passaggio di un’epoca. Ci si è dovuti rassegnare al sacrificio di molte vite umane, purtroppo. Ma possiamo ormai dire che il Covid ci ha rivelato una verità che avremmo preferito non conoscere: ovvero che le grandi catastrofi potrebbero in qualsiasi momento avvenire nuovamente. Non bastasse ciò, ora ci ritroviamo nel mezzo di un conflitto diplomatico-militare tra Russia ed Ucraina che se non si riesce a bloccare porterà conseguenze devastanti su ogni fronte. Lungi da noi fare analisi di geo-politica, sono ben altri i luoghi e le competenze. Noi ci soffermeremo ad analizzare il nostro atteggiamento “ansioso” rispetto alle avversità, che potrebbero anche aver contribuito alla crescita personale di ognuno, come d’altronde recita il detto: “Quel che non uccide fortifica...” Ma considerando gli eventi sopra citati è abbastanza difficile coglierne il lato positivo. Noi cercheremo di capire come sia possibile individuare questa prospettiva anche nel bel mezzo di quelle circostanze nelle quali è più difficile trovare la speranza. Ci sforzeremo a scorgere che il bene, in genere nella vita, scaturisce spesso dalle esperienze difficili e dalla nostra capacità di trasformare la sofferenza in qualcosa di significativo. In relazione a ciascuno di questi eventi si sono generati non solo timori, ma anche percezione e consapevolezza di mancanza di controllo. Altre difficoltà potranno verificarsi e noi tutti dobbiamo essere consapevoli che dobbiamo prepararci ad affrontarle e a combatterle. Prima di tutto con un giusto atteggiamento mentale, poi con tutti gli strumenti e le strutture sia a livello politico che istituzionale, per non farsi trovare impreparati. Detto ciò, l’aspetto che adesso analizzeremo entra nel merito della gestione della crisi da parte del manager, che deve rendersi conto delle difficoltà da affrontare riflettendo su questioni fondamentali che interessano chiunque abbia responsabilità in un’impresa di qualunque tipo o dimensione. Innanzitutto, è bene premettere che da un giorno all’altro, imprenditori, dirigenti, manager e dipendenti hanno visto con i loro occhi quanto sia diventato fragile tutto quello che avevano costruito. Come si può restare alla guida con autorità e forze quando ci si sente in ansia? Come è possibile ispirare e motivare gli altri quando anche la sua mente è sconvolta dalle prospettive che la

Lo stress diventa la logica conseguenza di questo stato, infatti è una risposta della nostra mente a una minaccia in una determinata situazione. E l’ansia è una reazione allo stress, è la paura di ciò che potrebbe accadere in futuro. Quindi l’ansia ha uno scopo, non è inutile.

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Il bene, in genere nella vita, scaturisce spesso dalle esperienze difficili e dalla nostra capacità di trasformare la sofferenza in qualcosa di significativo

Innanzitutto, è bene premettere che da un giorno all’altro, imprenditori, dirigenti, manager e dipendenti hanno visto con i loro occhi quanto sia diventato fragile tutto quello che avevano costruito. propria azienda possa fallire? Ecco quindi che lo stress diventa la logica conseguenza di questo stato, infatti è una risposta della nostra mente a una minaccia in una determinata situazione. E l’ansia è una reazione allo stress, è la paura di ciò che potrebbe accadere in futuro. Quindi l’ansia ha uno scopo, non è inutile. Ma se non viene controllata, l’ansia ci distrae, ci fa perdere le energie e ci spinge a prendere decisioni sbagliate. L’ansia è un nemico potente, più forte di noi e per questo dobbiamo farne il nostro alleato, bisogna affrontarlo a viso aperto poiché altrimenti ci abbatterà. Non è facile, ma farlo ci aiuterà a guidare gli altri al meglio, soprattutto oggi in questo momento particolarmente ansiogeno. Non voltatevi dall’altra parte…più si cerca di nascondere la propria ansia e più ti si rivolterà contro. I migliori leader sono quelle persone che comprendono i propri sentimenti, hanno una maggiore soddisfazione sul lavoro, sono più performanti ed hanno relazioni migliori, sono più innovative e sono in grado di gestire un gruppo di lavoro con opinioni diverse e di ridurne i conflitti. Spesso è proprio la parola “ansia” che ci mette in difficoltà, allora diamogli un nome diverso: disagio, temporanea mancanza di certezza. Qualcuno ha detto che il modo migliore per affrontare i sentimenti non facili è quello di accoglierli e di pensare ai nostri pensieri ed alle nostre emozioni, come se fossero treni che entrano ed escono da una stazione, guardandoli arrivare e partire senza attaccamento. Una volta che abbiamo imparato a riconoscere la nostra ansia, possiamo iniziare

a determinare con precisione quando appare e perché. Utile potrebbe essere tenere un diario su cui scrivere quando succede, cosa l’ha scatenata e come abbiamo reagito. È bene cercare di capire le nostre reazioni e quale comportamento abbiamo adottato, soprattutto potremmo scoprire cose inaspettate per esempio che a determinare un nostro forte stato di ansia possono essere quasi sempre gli stessi problemi o le stesse persone. Per quanto riguarda i manager spesso reagiscono all’ansia lavorando più duramente fino all’impossibile, cercando di controllare tutto, anche le cose che sono al di fuori delle loro competenze. È così facendo, è difficile per loro immaginare di non assumersi la responsabilità di ogni cosa, cercando di essere ancora più perfetti e di avere più controllo, non prevedendo che molto spesso questo perfezionismo e lavoro eccessivo genera ulteriore ansia in sé stessi e negli altri. Una volta compreso i fattori scatenanti possiamo iniziare a sviluppare un nuovo rapporto con la nostra ansia, ricordandoci che in un periodo di recessione economica come questo che stiamo attraversando, ha senso che un leader si senta ansioso, vuoi perché la propria azienda potrebbe fallire oppure per il dover licenziare delle persone. Ma attenzione si potrebbe anche verificare che si entra in un circolo vizioso di pensiero negativo che ci impedisce di andare avanti, come se fossimo inermi, praticamente diventa un’ossessione. Ci si concentra totalmente tanto sullo scenario negativo che si viene sopraffatti da restare, appunto, completamente bloccati. Bisogna concentrarsi sul breve termine in quanto non si può essere in grado di dire ai vostri collaboratori cosa accadrà l’anno prossimo, o anche fra tre mesi. Non si può promettere che tutto andrà bene…a volte bisogna spegnere il futuro per un po’ di tempo e gestire il presente. Non sprechiamo dunque l’occasione per farlo. Antonio Guido I migliori leader sono quelle persone che comprendono i propri sentimenti, hanno una maggiore soddisfazione sul lavoro, sono più performanti ed hanno relazioni migliori, sono più innovative e sono in grado di gestire un gruppo di lavoro con opinioni diverse e di ridurne i conflitti


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Curiamo la nostra alimentazione per prepararci alla terza età a popolazione italiana sta diventando sempre più anziana. L’indice di natalità è precipitato sotto valori critici, mentre l’età media è passata da 33 anni nel 1961, a 40 anni nel 2000 a quasi 46 nel 2021. I dati Istat evidenziano inoltre che nel 2021 quasi 14 milioni di italiani avevano un’età superiore ai 65 anni e che, in pratica, ci sono 182 anziani ogni 100 giovani. Questi dati sono allarmanti e ci dicono che è nostro dovere mantenerci in forma e soprattutto in buona salute nella terza età perché in futuro ci saranno sempre meno giovani in grado di prendersi cura degli anziani. Inoltre, mentre cresce il numero di anziani soli e non autosufficienti, diminuiscono le pensioni e la possibilità di avere delle cure adeguate, anche a causa della crisi economica e di questa interminabile pandemia. Se non incominciamo a prepararci per tempo alla terza età in modo consapevole e responsabile i costi personali e sociali rischiano quindi di essere insostenibili. Dobbiamo sfatare il falso mito che una corretta alimentazione serva solo a renderci “più belli”. In troppi superati i 50-60 anni si lasciano andare, pensando che la sfera affettiva e sentimentale faccia parte del loro passato ritengono che si possano legittimamente concedere qualche gratificazione con il cibo, mangiando e bevendo molto di più di quanto sarebbe consigliato. Un errore per molti fatale, visto che in questa fascia di età, tra coloro che mangiano, fumano e bevono troppo, le malattie fatali o potenzialmente invalidanti sono in crescente aumento. Spesso si sente parlare del caro amico con cui si era abituati ad uscire per piacevoli e goliardiche abbuffate nei fine settimana, stroncato da un ictus o da un infarto, al pari dell’instancabile lavoratore che non aveva mai tempo per gli amici e che a 65 anni pensava di poter essere produttivo come un trentenne, gestendo da solo e con ritmi massacranti attività imprese o studi professionali. Una alimentazione ed uno stile di vita adeguati alla nostra età sono il miglior regalo che possiamo fare a noi stessi ed ai nostri cari. Le statistiche sanitarie sono impietose e purtroppo in quei numeri ci sono troppi che erano convinti di essere “invulnerabili” e che piuttosto che rinunciare agli eccessi di cibo alcool o lavoro, che erano un’abitudine nelle loro vite, avrebbero preferito morire. Le statistiche li hanno accontentati. Ma la prospettiva di morire in modo rapido è un lusso riservato a pochi. La maggior parte di loro deve fare i conti con orribili patologie invalidanti a seguito di ictus o con le terribili conseguenze del diabete (piaghe, piede diabetico, amputazione di arti, perdita della vista), un vero inferno per loro stessi e per gli sfortunati

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figli (spesso unici) o nipoti, che sempre più soli, piuttosto che pensare alla loro vita si trovano a dover fare da infermieri a nonni zii e genitori. So che queste mie parole molto forti potrebbero turbare alcuni lettori, ma sono drammaticamente vere e nascono dalla mia precedente esperienza di analista clinico. Un anziano che non si prende cura di sé stesso e che non cura la propria alimentazione ignorando i consigli del medico è un grande egoista, perché probabilmente costringerà i suoi figli o il sistema sociale e sanitario a prendersi cura di lui. Infatti, sono ben note le patologie su base alimentare che colpiscono anziani obesi o in sovrappeso. Ma sono sempre più diffuse anche quelle legate alla malnutrizione, soprattutto tra gli anziani che vivono da soli e persino tra quelli ricoverati in strutture ospedaliere ed in case di riposo. Ci sono tantissime patologie che possono creare disturbi che rendono difficile il rapporto dell’anziano con il cibo. Ci sono stati patologici che in pochi mesi possono trasformare un florido e paffuto anziano in un fragilissimo malnutrito, soprattutto quelli colpiti da malattie che creano disturbi cognitivi, come l’ictus. Ma problemi molto seri possono subentrare in anziani fragili anche a causa della semplice l’assunzione di farmaci o di difficoltà nella masticazione o nella deglutizione dei cibi. Quindi se per molti anziani il problema è quello che mangiano troppo, aggravando con il sovrappeso il sistema cardiovascolare, le articolazioni e le patologie esistenti, per molti altri, soprattutto per quelli che hanno superato gli 80 anni, accade il contrario. Ci sono anziani fragili che con l’avanzare degli anni tendono a mangiare sempre di meno e in modo non corretto o poco equilibrato. Gradualmente finiscono con avere sempre meno energie per la loro vita: iniziano smettendo di uscire di casa e finiscono che poi non si muovono più nemmeno in casa spegnendosi poco

alla volta talvolta con orribili piaghe da decubito. Per questo motivo la valutazione dello stato nutrizionale dell’anziano e di chi sta per diventare anziano è fondamentale per individuare sia i soggetti a rischio di obesità che quelli a rischio di malnutrizione. Per mantenersi in buona salute con l’avanzare degli anni deve esserci equilibrio tra i fabbisogni nutrizionali specifici dell’anziano attività fisica ed introito dei nutrienti essenziali. In parole povere i malnutriti attraverso la loro alimentazione non assumono un quantitativo adeguato di quelle sostanze indispensabili a far funzionare bene il loro organismo, perdendo non solo peso ma anche massa muscolare. I mangioni goliardici ed ipernutriti, al contrario, assumono troppo alcool, grassi saturi e zuccheri semplici che vanno a danneggiare fegato, sistema cardio-vascolare, pancreas, ecc. e raramente riescono ad arrivare oltre gli ottanta anni e se lo fanno stanno in pessime condizioni di salute. Chi ha problemi o patologie, invecchiando dovrebbe seguire in modo rigoroso i consigli degli specialisti che lo hanno in cura, ma anche chi è in buona salute, già a partire dai quaranta anni dovrebbe iniziare a pensare seriamente al proprio regime alimentare ed al proprio stile di vita. Invecchiare in modo “sano” significa rimanere pieni di energie per la vita per godersi figli nipoti o semplicemente splendide amicizie ed un meritato riposo. Qualche incontro di educazione e prevenzione alimentare specifico per la terza età con un bravo nutrizionista, per capire quali sono i propri mutati bisogni in modo da soddisfarli in modo naturale, con cibi sani e genuini, potrebbe aiutare molto di più delle migliaia di euro che la pubblicità ci induce a spendere in integratori, farmaci ed altre sostanze la cui efficacia resta molto dubbia. Monica Grosso - Biologo nutrizionista Se volete contattare l’Autore di questo articolo rivolgetevi al 3208942854 monicagrosso1@tiscali.it


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