Il Corriere della Città - Marzo 2013

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Anno 5 Numero 03 MARZO 2013

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SPECIALE ELEZIONI, PARLANO POLITICI E CITTADINI

PAG.04-11

POMEZIA - ARDEA POMEZIA: MEGLIO IL DISSESTO FINANZIARIO?

PAG.12-13

SOTTO LE STELLE

IL PERICOLO CORRE SULLA RETE PAG. 18-19

PROTESTA CONTRO LA MENARINI

PAG.2O

Nei due Comuni incredibile successo del Movimento 5 Stelle. Ma gli altri partiti non demordono



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Editoriale

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C

VOGLIA DI CAMBIARE: FINO A CHE PUNTO?

osa resterà di queste elezioni? Sicuramente l’indicazione data dai cittadini: c’è voglia di cambiare, non solo di protestare restando confinati nelle chiacchiere tra amici e parenti. Nei nostri due Comuni la mobilitazione ha visto protagonisti soprattutto i simpatizzanti del Movimento 5 Stelle, ma anche tra chi ha votato gli altri partiti aleggia la speranza che possa esserci un vero cambiamento, che porti alla ripresa del nostro Paese. Ma la ripresa, partiti a parte, dovremmo farla iniziando da noi stessi. Vorrei raccontare uno stralcio di conversazione ascoltata per caso in un bar qualche giorno dopo le elezioni. “Meno male, adesso c’è Grillo in Parlamento. Con lui tutti quei disonesti che ci hanno governato finora hanno finito di fare la pacchia. I grillini staranno attenti a non farci fregare: faranno togliere tutti i privilegi alla casta e faranno rispettare la legge anche ai politici stessi, che finora imponevano le regole a noi cittadini ma loro facevano come volevano”. Si parlava poi di stipendi, confrontando i mille euro di un operaio con i 15 mila di un parlamentare; di pensioni, mettendo in evidenza i 450 euro della minima con i 6 mila e 200 euro netti (oltre ai 260 mila euro di liquidazione) riconosciuti a Gianfranco Fini, notizia proprio di quel giorno; di pressione fiscale alle stelle e della necessità di far pagare le tasse a tutti, specialmente ai più ricchi. Un attimo dopo il discorso si spostava su questioni più personali. “Mi sono fatto fare un preventivo – ha dichiarato un uomo di mezza età – e mi hanno detto che la spesa era di 150 euro senza fattura, 200 se invece volevo la ricevuta. Naturalmente gli ho detto che andava bene senza. Tanto che ci devo fare, con la fattura?”. Quel signore forse con la fattura non doveva farci niente, ma tutti gli italiani qualcosa ci avrebbero fatto: avrebbero pagato meno tasse. Il professionista a cui questo cittadino si era rivolto, infatti, avrebbe corrisposto allo Stato non solo l’IVA, ma anche le tasse su quel reddito. E non sarebbe diventato un evasore fiscale come quelli che critichiamo tanto. Ovviamente una sola persona non consente grandi cambiamenti, ma a chi non è mai capitata la stessa situazione? E quante volte abbiamo lasciato correre perché ci conveniva in quel momento, oppure perché si trattava di un amico? Ma se siamo solo capaci di lamentarci e poi non abbiamo il coraggio, la forza,

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la voglia o la necessità di iniziare quel tanto auspicato cambiamento anche con i fatti, le cose resteranno sempre uguali. Questo non vale solo per le fatture, ma per tutto, anche per il voto. Quanti di noi hanno votato qualcuno solo per fare un favore ad un amico, che poi, forse, ne farà uno a noi, senza neanche sapere qual era il programma elettorale della lista in cui era candidato, cosa ha fatto finora per la comunità e cosa ha davvero intenzione di fare in caso di vittoria? Altro stralcio, sempre vero, di conversazione tra amici, stavolta presa davanti ai seggi elettorali domenica 24 febbraio. “Ma io ho votato … (non riportiamo il nome, ovviamente) perché poi mi darà una mano per mio figlio. Lo sai che sono disperato, per quel ragazzo”. Accanto alle ideologie, quindi, c’è sempre il voto di convenienza, che forse si noterà di più a maggio, quando i pometini saranno di nuovo chiamati alle urne per eleggere il sindaco ed il consiglio comunale che li rappresenterà. Certo, potrebbe anche accadere che liste e partiti decidano di dare una stretta al loro codice etico

DIRETTORE RESPONSABILE: Maria Corrao

e che tutti i candidati decidano di basare le loro campagne elettorali sull’onestà e sulla trasparenza, senza promesse individuali, senza favori, senza strani scambi. Potrebbe succedere che, alla fine della tornata, nessuno possa più parlare di voti comprati a 50 euro l’uno, di schede telefoniche e buoni benzina “regalati”, di posti di lavoro promessi. Se davvero così fosse, già un enorme passo avanti sarebbe stato fatto. Questo significherebbe che la voglia di cambiamento emersa dalle elezioni di febbraio, a prescindere dai colori politici, ha iniziato a dare i suoi frutti. Ma da qui a maggio la strada è lunga. Prima di arrivare nuovamente al voto ci saranno incontri, valutazioni, alleanze, strategie. Ma anche liti, intese sottobanco, inciuci, tradimenti, voltafaccia. Il timore è quindi quello che, con il troppo “impegno”, qualcuno dimentichi il segnale forte che gli elettori hanno voluto dare ai politici ed alla politica. E che possa provare a propinarci nuovamente le stesse “fregature” del passato, da qualsiasi parte provengano. Speriamo di no.

EDITORE: La Città PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE:

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IN REDAZIONE:

Alessia Ambra Achille, Luca Mugnaioli, Matteo Acitelli, Alfredo Corrao, Claudia Sperduti, Michele Lotierzo, Francesca Poddesu, Mattia Bassi, Giulia Presciutti, Alessandro Introcaso Marzo 2013

MA&MC

CHIUSURA REDAZIONALE 04/03/2013

STAMPA: Arti Grafiche Reg. Trib. di Velletri Settembre 2009 N. Reg. 19/09 del 24 Settembre 2009

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Pomezia News Speciale Elezioni

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ELEZIONI: MA CHI HA VINTO A POMEZIA ED ARDEA?

Oltre allo strapotere del Movimento 5 Stelle soprattutto alle politiche, si registra la soddisfazione sia del centrodestra che del centrosinistra. Ma allora chi ha perso? Lo chiediamo ai vari esponenti politici locali

Luca Di Fiori (PDL Ardea)

04 04

di Maria Corrao e Francesca Poddesu

“Ad Ardea il Movimento 5 Stelle ha avuto un risultato davvero importante, mi sembra più a scapito della sinistra che del centrodestra. Noi abbiamo mantenuto il 32%: un buon risultato, anche se c’è stato un netto calo delle preferenze. E’ quello il vero problema, per noi”. Ma che valutazione dà a queste elezioni? “Credo che sia un dato positivo, uno stimolo per cercare di far meglio. Il dato effettivo è che siamo nell’ordine dei 6500 voti al PDL, con meno della metà delle preferenze, frutto forse di una campagna elettorale fatta di corsa, con poca informazione nei confronti dell’elettorato: molti voti sono andati semplicemente a Berlusconi o al PDL. Questo ci penalizza a livello locale”. Su queste elezioni ha pesato anche la vicenda che ha visto protagonista Policarpo Volante, colto sul fatto mentre distribuiva santini ad una scrutatrice all’interno di un seggio e per questo denunciato a piede libero. “Mi è stato raccontato quello che è successo. Volante si è giustificato dicendo che stava scherzando, ma si tratta comunque di un fatto abbastanza grave”. Verranno presi provvedimenti da parte del Comune? “Non siamo noi che dobbiamo farlo. Quando qualcuno ci scriverà per farlo, li prenderemo, se necessario”. Cosa pensa di Zingaretti Presidente della Regione Lazio? “Dopo lo scandalo che ha coinvolto la passata Amministrazione regionale era fisiologico che ci fosse questa alternanza. Credo che Zingaretti sia l’uomo giusto, ma penso che anche lui troverà tanti problemi da dover risolvere. Dovrà quindi rimboccarsi le maniche e mettersi a lavorare in modo serio”. Passata la tornata elettorale, restano i problemi, primo fra tutti quello relativo all’occupazione. “Finora ho sempre lavorato nell’interesse della città, con note particolarmente positive: ci è stato accordato un finanziamento di 880 mila euro per la rete fognaria alla Castagnola-Castagnetta, ci

hanno approvato una variante nella zona industriale di Caronti, che era in piedi da parecchio tempo, cosa che potrà far creare nuovo sviluppo economico e conseguenti nuovi posti di lavoro. Siamo inoltre riusciti a riprendere il capofilato del piano di zona per potere avanti iniziative importanti, ed abbiamo ottenuto un finanziamento di 3 milioni di euro per l’edilizia residenziale pubblica: stiamo ora cercando dei siti idonei per poter realizzare i 20 alloggi previsti”. I cittadini si lamentano soprattutto per la mancanza di servizi come la rete fognaria e l’acqua potabile, e per lo stato disastroso delle strade. Cosa risponde a queste accuse? “Abbiamo sicuramente un grosso problema legato alla viabilità ed alle buche nelle strade. Proprio oggi (27 febbraio, ndr) ho firmato un’ordinanza di 40 mila euro, che rappresenta il plafond residuo del PEG, per la sistemazione delle buche, notificando il lavoro alla ditta incaricata. Ho dovuto attendere a causa del maltempo, che impediva la buona realizzazione dei lavori. Ma non credo che questo sia sufficiente, penso che tutta la politica debba fare una seria riflessione: in mancanza di soldi serve inventare metodi alternativi, come la partnership con il privato. Ormai lo Stato non ci permette più di far fronte a tutte le spese: lo dimostrano i continui scioperi ed agitazioni del personale che si occupa del servizio di nettezza urbana o delle assistenti scolastiche, che protestano per i mancati stipendi. Ma è impossibile far reggere un Comune su un’unica tassa, l’IMU. E non so come fare a spiegare ai miei concittadini che, con l’introduzione obbligatoria della TARES, saremo costretti ad aumentare ulteriormente di circa il 15-20% questa gabella. Secondo me è improponibile, dobbiamo uscire dai soliti schemi e trovare soluzioni alternative. A brevissimo farò prima una riunione di maggioranza, poi una allargata con tutti gli esponenti del consiglio comunale, perché credo che le problematiche della città non riguardino solo una frazione, ma bensì tutti i consiglieri, con i quali cercherò di trovare delle valide soluzioni. Intanto sto facendo fare un grosso lavoro per il recupero dell’evasione fiscale, grazie al quale prevedo, entro la fine dell’anno, delle nuove entrate per le casse comunali. Ma al momento siamo in difficoltà”. Berlusconi ha promesso di restituire l’IMU agli italiani. Lei cosa pensa di questa proposta che ha fatto sicuramente guadagnare molti punti al PDL?

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“La cosa mi ha fatto seriamente preoccupare: se non c’è un’alternativa all’IMU significa che i Comuni restano a secco, colando inevitabilmente a picco. Credo che togliere l’IMU sulla prima casa sia una cosa legittima, dovrebbe farlo qualsiasi partito che va al governo, ma per i Comuni sarebbe un disastro. Io ripeto sempre che tutti i Comuni sono commissariati: senza fondi non si riesce a fare nulla, se non varianti urbanistiche”. Parlando di politica strettamente locale, c’è compattezza nella sua maggioranza? “Il problema non è la compattezza, che sicuramente c’è, ma far capire all’intera Amministrazione , sia maggioranza che opposizione, che la situazione è più grave di quello che sembra. Il problema economico non si può risolvere dall’oggi al domani. Per quanto si provi a dare i servizio in modo mirato ed oculato, servono sempre tanti soldi, e noi ne abbiamo pochi. Stiamo sicuramente meglio di tanti altri Comuni, però abbiamo dei vincoli di rispetto, come il patto di stabilità, che ci obbligano a comportarci in un certo modo. Questo si nota soprattutto con le opere pubbliche, che riusciamo a far partire solo poco per volta, troppo poco rispetto a quanto serve ad una città come Ardea”.

Fulvio Bardi (PDL Ardea)

E’ soddisfatto di come sono andate queste elezioni? “Credo che abbiamo ottenuto quello che ci meritavamo. Ognuno vota a seconda di quella che è la sua esperienza di cittadino”. Ma siete stati premiati o puniti, rispetto a quanto fatto finora per i cittadini di Ardea? “Secondo me la nostra Amministrazione è ancora all’inizio del suo percorso, senza contare che stiamo lavorando con quelle grandi difficoltà di natura economica che tutti gli Enti Locali lamentano. Sicuramente dobbiamo ancora decollare, e di certo ci dobbiamo sbrigare a farlo, dando risposte concrete ai cittadini. In caso contrario, è giusto il voto espresso a queste votazioni. Adesso sta a noi riguadagnare la fiducia degli elettori, attraverso i fatti”.

Stefano Ludovici (PD Ardea)

“Attraverso queste elezioni i cittadini hanno dato un segnale forte sia a livello nazionale che regionale. Il voto dato a Beppe Grillo non lo vedo come un voto di protesta, quanto di speranza di cambiamento. I grillini sono cittadini come noi, che rappresentano perfettamente l’italiano stanco di questa situazione critica. Di certo non sono, come qualcuno vuol far credere, degli sprovveduti. Penso invece che si tratti di persone preparate e spero che i partiti, soprattutto il PD, prendano atto di questo fenomeno”. Ma se alle politiche il Movimento 5 Stelle è il primo partito, alle regionali del Lazio il vincitore è Zingaretti. “Per le regionali penso abbia prevalso la volontà di consegnare la regione ad un uomo con una certa esperienza politica, che ha dimostrato il suo valore ed anche la sua volontà di cambiamento rispetto al passato. Ad Ardea il PD ha preso gli stessi voti delle elezioni comunali e circa 2000 voti in più delle politiche del 2010, quindi, anche se la nostra percentuale si aggira sul 20%, non possiamo parlare di una nostra sconfitta in ambito locale. Il nostro voto c’era e si è sentito”. Ma avreste potuto fare di più e meglio? “Tutti avremmo potuto fare qualcosa di più. Ci siamo scontrati con una larga fetta di cittadini, quel 27% che ha votato Grillo, che non è né opposizione né maggioranza, ma un qualcosa di nuovo con cui dobbiamo imparare a misurarci”. Come? “Agendo in maniera diversa, avvicinandoci ancora di più ai cittadini, parlando “alla pancia” della gente ed affrontando i problemi reali di tutti i giorni”. Da cosa si deve iniziare, ad Ardea? “Chiarendo la posizione amministrativa di questo Comune. C’è un debito di oltre 5 milioni di euro del 2012, abbiamo pochi soldi in cassa e, fino a quando non arriveranno i soldi dell’IMU, il prossimo giugno, si rischia di non poter pagare le società che svolgono servizi per il Comune. E’ un problema serio, che se non viene affrontato dal sindaco dovrà essere risolto diversamente da noi dell’opposizione”.

Speciale Elezioni

Stefano Molella Grillo Ardea)

(Amici

di

“Ci aspettavamo un buon risultato, ma così eclatante no: essere la prima forza politica a livello locale è stata una sorpresa in un feudo del centro destra. Questo è sintomo che anche qui ad Ardea la gente vuole un cambiamento: sicuramente molti voti andati al Movimento 5 Stelle sono stati di protesta, ora sta a noi trasformare questi voti in consenso, non deludere questa voglia di cambiamento. Se confrontiamo il dato con le comunali dell'anno scorso vediamo un aumento dell'affluenza alle urne e questo è già un dato positivo: tante persone hanno deciso di ritornare a votare per un cambiamento, anche rispetto a quanto espresso solo un anno fa alle comunali. Ora chiediamo ai cittadini di dare seguito a questa volontà di cambiamento partecipando attivamente alla vita sociale e politica del nostro territorio. Per noi è fondamentale il supporto dei cittadini e per questo li invitiamo a contattarci agli indirizzi dei “grilli ardeatini” disponibili sul web”. Quali sono le prossime mosse del Movimento sul territorio? “Come Gruppo “Amici di Grillo” siamo impegnati in molte iniziative per il Comune di Ardea. Stiamo lavorando nella commissione "Revisione statuto comunale": il nostro intento è portare trasparenza nelle istituzioni di Ardea, per noi il cittadino deve avere la possibilità di sapere, per esempio, qual è il bilancio comunale - cosa che qui ad Ardea sembra impossibile - e tutto ciò che ha impatto nella vita di un cittadino. Sempre per la trasparenza vogliamo inserire intere normative che riguardano l'open data per permettere ai cittadini di interagire ed accedere agli atti del comune tramite WEB. Fra i tanti problemi, il più urgente per la scadenza e per l'impatto devastante che potrà avere sull'ambiente è l'opposizione alla costruzione dell'inceneritore di Roncigliano. La Regione ha dato il via libera alla costruzione dell'inceneritore e il cantiere potrebbe partire a giorni; nel frattempo sono ritornati i camion dell'AMA con i rifiuti di Roma, come stabilito dal decreto del ministro Clini. Insieme agli amici del M5S di Albano stiamo sostenendo il "NO-INCENERITORE DI ALBANO". E’ poi fondamentale che ad Ardea sia avviata una raccolta differenziata spinta, come in alcune realtà come Capannori in Toscana dove si riesce ad oggi a riciclare l'80% e più di rifiuti. Non bisogna inventarsi nulla, esistono già modelli funzionanti, basta solo avere la volontà politica di attuarli. Altre iniziative sono di tipo culturale: a novembre abbiamo portato ad Ardea il filosofo Simone Regazzoni e adesso stiamo lavorando per portare qui un opera teatrale. Il nostro intento è mettere in evidenza la mancanza di spazi culturali dove la gente si possa incontrare e confrontare”. La percentuale di voti è stata inferiore a Pomezia, dove però è andato Beppe Grillo. Pensa che avreste potuto fare di più? “No, penso che il risultato di Ardea sia stato straordinario. A Pomezia c'è un gruppo eccezionale con il quale abbiamo avuto modo di collaborare per lo Tsunami Tour a Pomezia del 23 Gennaio e per il firma day, dirottando da loro i cittadini di Ardea che avevano desiderio di firmare la lista regionale e nazionale. Il M5S di Pomezia, oltre ad aver inserito il primo consigliere comunale del centro sud, ha anche portato alla regione una sua candidata e visti i risultati questi ragazzi hanno la concreta possibilità di vincere le prossime elezioni comunali e diventare il primo Comune a 5 stelle del centro sud, sarebbe un ottimo risultato che si ripercuoterebbe sui Comuni limitrofi. A Pomezia sta pagando un lavoro di anni sul territorio, hanno molta più esperienza: noi siamo nati meno di un anno fa e quindi per il risultato ottenuto siamo molto soddisfatti”.

I risultati ad Ardea: il podio M5s PDL PD

Camera 35,61% 31,33% 17,49%

I più votati

Senato 33,98% 31,56% 18,84%

Aurigemma(PDL) 904 voti Malcotti(PDL) 361 voti Palozzi(PDL) 353 voti

Marzo 2013

Regione 27,61% 31,73% 20,03%

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Pomezia News Speciale Elezioni

Enrico De Fusco (PD Pomezia)

“I dati relativi alla Camera ed al Senato non rispecchiano la realtà locale, tant’è che registriamo gli stessi numeri del 2008. Se andiamo a guardare alle Regionali, invece, ci accorgiamo che il PD, rispetto alle votazioni del 2010, seppur di pochissimo ha addirittura migliorato, passando da 5534 a 5887 voti. Non capisco quindi l’allarmismo che si è creato intorno al Partito Democratico di Pomezia, che ha tenuto benissimo, mantenendo sempre il suo elettorato: abbiamo comunque registrato intorno alle 6000 preferenze in tutti e tre gli ambiti, Senato, Camera e Regione. Chi ha perso voti, invece, è sicuramente il PDL ed il centrodestra in generale, secondo me vero sconfitto di questa tornata elettorale: alle regionali del 2010 la lista Polverini – ricordiamo che il PDL non aveva potuto presentare il proprio simbolo – aveva superato il 36%, mentre questa volta si sono fermati al 22%, con una perdita netta del 14%, che non è certo poco. Per quanto riguarda il Movimento 5 Stelle, onore al merito, ma vorrei far notare che al successo nazionale non ha corrisposto un altrettanto notevole risultato a livello locale: i grillini, a Pomezia, sono scesi dal 40% delle politiche al 27,83% delle regionali. Se, man mano che ci si avvicina alla realtà locale - che è sicuramente diversa da quella nazionale - i loro consensi diminuiscono non so se alle prossime amministrative potranno aspirare al successo”. Pensa che gli elettori possano avere ancora fiducia nel PD pometino, nonostante tutto? “Lo hanno appena dimostrato: a Nettuno, Anzio ed Ardea il PD ha perso voti, mentre a Pomezia no”. Quasi 850 voti utili per Zingaretti sono merito di Luigi Lupo, che ha lasciato l’Italia dei Valori per confluire nel “Centro Democratico”. Lei, dopo la sfiducia, aveva dichiarato che non si sarebbe mai alleato in futuro con l’Italia dei Valori. Come la mettiamo, adesso l’ex capogruppo dell’IdV ha cambiato casacca? “Da parte mia non potrà mai esserci alleanza con chi, pur facendo parte della maggioranza, ha firmato le dimissioni per mandare a casa una giunta di centrosinistra”.

Rosaria Del Buono (PD Pomezia)

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“Se da una parte abbiamo i numeri che ci premiano rispetto alle comunali del 2011, visto che c’è stato un leggero aumento delle preferenze nei nostri riguardi, dall’altra non riesco non percepire questa tornata elettorale come una sconfitta. I vincitori non siamo noi, ma il Movimento 5 Stelle, che ha preso il doppio dei nostri voti e dei voti del PDL. Non hanno avuto bisogno dei grossi nomi della politica per ottenere questo risultato, ma di persone deluse e arrabbiate che hanno deciso di far sentire la loro voce. Molti degli attivisti del M5s facevano parte del PD, da cui sono usciti. Dobbiamo trovare il modo di far tornare da noi le persone serie, oneste, che credono nei valori dei partiti di sinistra, e possiamo farlo solo dando un forte segnale di rinnovamento”. In che modo? “Seguendo l’esempio di Zingaretti, che ha deciso d’accordo col partito, di allearsi con i vecchi amici di sempre (SEL e Socialisti). Zingaretti ha voluto dare un’indicazione di pulizia, di smantellamento della vecchia politica dei "portatori di voti", ma, nel contempo, ha mantenuto all’interno persone di provata esperienza, che nel passato si sono contraddistinte per il buon lavoro fatto. Zingaretti ha voluto dare un’indicazione di pulizia, di smantellamento della vecchia politica, ma, nel contempo, mantenendo all’interno persone di provata esperienza, che nel passato si sono contraddistinte per il buon lavoro fatto. Se non fosse stata fatta questa scelta, avremmo rischiato di perdere anche le regionali”. Cosa vi ha insegnato questa tornata elettorale? “Innanzi tutto che dobbiamo fare autocritica: è inutile nascondersi dietro cifre apparentemente positive che non sono certo merito nostro, ma di Zingaretti: avevamo un candidato locale, avremmo dovuto ottenere un risultato eccezionale, che invece non c’è stato. Ci ha anche insegnato che puntando su una persona corretta, che abbia uno stile di vita coerente con la politica che professa, che abbia il coraggio di fare scelte coraggiose – così come ha fatto lo stesso Zingaretti – si può ancora vincere e convincere”. Occorre tralasciare ripicche e personalismi? “Quello è fondamentale. La

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Giunta De Fusco stava veramente operando bene, cercando di risanare il bilancio e nel contempo di offrire tutti i servizi ai cittadini, ricercando finanziamenti e vincendo gare. Purtroppo la litigiosità e la voglia di emergere di alcuni consiglieri ha prevalso sul buon lavoro che stavamo svolgendo”. Come si muoverà il PD nei prossimi giorni? “Vedremo se la richiesta di rinnovamento verrà condivisa, calcolando che è una condizione necessaria per potersi confrontare con le altre forze di sinistra. Credo sia necessario ricreare un centrosinistra unito ripartendo da SEL, dai socialisti, da Rifondazione Comunista, senza guardare troppo al centro o addirittura oltre. E’ quello che hanno fatto Bersani e Zingaretti, va applicato anche a Pomezia. La scelta fatta in consiglio comunale di aprire all’UDC è stata presa senza consultare i partiti, di iniziativa prettamente consiliare. E’ anche per questo che non siamo stati premiati a queste elezioni. Il ruolo dei partiti è stato annullato, andavano avanti le decisioni dei soli consiglieri comunali, gli incontri tra i partiti di coalizione si contano sulle dita di una sola mano”. Per colpa di chi? “Forse c’è stata anche incapacità dei partiti di entrare anche a forza nelle discussioni dell’Amministrazione, così come c’è stata troppa distanza nei confronti dei cittadini”. Quale sarà il suo ruolo alle prossime elezioni? “Se passa l’idea del rinnovamento, io sono pronta a mettermi in gioco e a candidarmi. Allo stesso modo sarebbero pronte a rimboccarsi le maniche tante persone che ho sentito in questi giorni: persone che finora non si sono volute candidate perché le liste erano formate anche da persone non perbene. Invece servono solo persone inattaccabili moralmente, perché nessuno possa dire “ma guarda chi hai in lista!”. Io questo non lo voglio: vorrei invece una lista pulita e giovane, che possa competere alla pari con i grillini in tema di moralità. Con tutta la stima che posso nutrire per alcuni politici locali “anziani”, penso poi sia giunta l’ora per molti di farsi da parte e di lasciare spazio ai giovani. La nuova parola d’ordine deve essere “ricominciamo” e dobbiamo farlo sul campo, in piazza, insieme a tutte le forze di sinistra, questo è l'unico modo per avere una chance, riguadagnarci la stima dei cittadini e riprenderci i nostri elettori”.

Stefano Alunno Mancini (Movimento 5 Stelle Pomezia)

“L’ottimo risultato ottenuto ci rende davvero orgogliosi. Noi siamo sempre stati insieme ai cittadini e percepivamo un forte consenso a Pomezia, quindi ci aspettavamo un buon risultato, ma di certo non così alto. Il nostro è stato infatti il Comune che ha registrato il più ampio consenso nei confronti del Movimento 5 Stelle, arrivando al 40%”. Cifra che però scende sensibilmente, arrivando al 28%, se si tratta di regionali. Come se lo spiega? Possono aver influito le conoscenze personali o, addirittura, il voto clientelare? “Non so se siano voti clientelari, spero ardentemente di no, ma di certo più è piccola la realtà e maggiori sono le possibilità di dare le preferenze all’amico o al conoscente. Riguardo ai partiti, molti voti sono poi convogliati anche attraverso le persone più radicate sul territorio, che hanno fatto campagna elettorale per persone non di Pomezia. Anche i singoli partiti hanno perso, anche se in maniera minore, rispetto alle politiche, a favore delle liste. Penso sia fisiologico, perché la realtà locale non si può paragonare a quella nazionale, dove il voto non va alla persona ma al simbolo ed a quello che rappresenta”.

I risultati a Pomezia: il podio M5s PDL PD

Camera 39,97% 23,77% 18,34%

I più votati

Senato 37,69% 24,44% 19,74%

Regione 27,86% 22,04% 20,27%

Corrado(M5S) 1142 voti Lupo(Centro Democratico) 847 voti Mesturini(PD) 655 voti

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Raimondo Piselli (PDL Pomezia) Valentina Corrado (Movimento PDL in alternanza: nel 2010, sotto le 5 Stelle Pomezia) “mentite spoglie” della Lista Polverini,

vista l’impossibilità di presentarsi alle regionali con il proprio nome ed i propri candidati, avete ottenuto il 36% delle preferenze; nel 2011, alle comunali con Celori candidato sindaco, solo il 14%. Adesso il 22%. E’ l’inizio di una rimonta? “L’analisi politica che viene da questa tornata elettorale è sicuramente positiva per noi. Sono soddisfatto sia per il risultato ottenuto alle politiche che per le regionali. Nonostante la sconfitta di Storace, il PDL ha ottenuto un riscontro molto buono. A livello nazionale i cittadini hanno ridato fiducia a Berlusconi grazie alle sue proposte”. Ma è attuabile una promessa che vede la restituzione dell’IMU? “Penso che in una situazione di crisi economica come quella che stiamo vivendo restituire l’IMU ai cittadini sia doveroso. La compensazione dovrebbe arrivare dall’aumento delle accise sul superfluo, come i giochi o i tabacchi, quindi su cose non indispensabili. Ritengo credibile anche la proposta che vede l’aumento dei posti di lavoro attraverso una serie di agevolazioni alle aziende che assumono. Da imprenditore condivido l’idea di sgravi fiscali per i primi tre anni e dell’apprendistato, azioni che consentirebbero di favorire l’occupazione e di far riprendere l’economia, che attualmente è in recessione”. Ma hanno convinto di più le parole di Beppe Grillo. “Do atto al Movimento 5 Stelle dell’ottimo risultato conseguito, ma noi siamo comunque la seconda forza della città. I tre consiglieri Pagliuso, Errico ed io, hanno lavorato bene per queste elezioni”. Perché tre consiglieri e non 4? Non ha dimenticato Celori? “Noi tre dato un grande contributo a queste elezioni regionali ottenendo il 50% delle preferenze di partito, a dimostrazione che il nostro lavoro da consiglieri comunali è stato apprezzato. Celori ha invece scelto di restare fuori da questa tornata”. Risultati elettorali alla mano, quali saranno le strategie da adottare per le prossime amministrative, ormai alle porte? “Il mio pensiero è condizionato proprio dai risultati appena ottenuti, che hanno dimostrato che i cittadini non vogliono più personaggi che si innalzano ad “ago della bilancia”, come ha testimonia la bocciatura dell’UDC o di FLI. Al contrario, si cerca un’espressione nuova, un progetto diverso. La nostra campagna elettorale è già iniziata, il PDL ha preso vigore da questo risultato: cercheremo quindi di ripartire da noi per cercare di aggregare, senza alcuna presunzione, “anime nuove” che si vogliano unire ad un progetto di rilancio della città. Cerchiamo persone moderate che abbiano voglia di fare, di spendere il loro tempo per Pomezia ed i suoi abitanti, per contrastare quel centrosinistra che è stato fallimentare nell’amministrare il nostro Comune”. Nel 2011 vi siete giocati la vittoria ancor prima di andare al voto spaccando il centrodestra: avete imparato la lezione o ci saranno ancora protagonismi? “Sicuramente la spaccatura ha influito molto nella fase iniziale, ma al ballottaggio se la sono giocata tutta i due candidati sindaci. Ha vinto chi ha ispirato più fiducia ai cittadini. Per quest’anno le cose saranno diverse. Innanzi tutto dobbiamo fare i conti con quella nuova realtà che sono i grillini. L’intenzione di tenere il centrodestra tutto unito c’è sicuramente, con addirittura la voglia di guardare oltre, a quelle liste di cittadini che si ribellano ad un certo modo di fare politica”.

E’ l’unica rappresentante di Pomezia ad essere stata eletta nel Consiglio regionale, oltre ad essere la più giovane. 27 anni, calabrese di origine ma pometina d’adozione, ha creduto fin dal primo momento nella forza del Movimento. “Sono felice della grande partecipazione alle urne che ha smentito il dato astensionistico delle ultime tornate. Una partecipazione che è emersa sin dalle prime ore del mattino quando, arrivata al seggio prima della sua apertura in qualità di rappresentante di lista, ho visto i cittadini che attendevano fuori. Essendo sempre presenti in piazza e in contatto diretto con i cittadini, sentivo nell'aria che qualcosa sarebbe cambiato. Pomezia è uno dei comuni dove il Movimento 5 Stelle ha trovato un ampio consenso, a riprova del fatto che la città ha esigenza di vero cambiamento. Spero per la mia città una giunta a 5 stelle. Non mi aspettavo un così forte consenso sulle preferenze. Il tutto senza invadere la città di manifesti: anzi, come già successo in occasione delle elezioni del 2011, ci siamo impegnati a ripulire le mura dai manifesti abusivi. Questa è la dimostrazione, è la prova provata che per fare campagna elettorale, e più in generale politica, non servono tanti soldi ma solo passione ed entusiasmo. Sono pronta e non vedo l'ora di cominciare a lavorare. Mi auguro che la partecipazione dei cittadini sarà grande come il risultato delle elezioni. Voglio ringraziare, ancora una volta, tutti coloro che con la loro partecipazione ci hanno sostenuto durante la campagna elettorale e tutti quelli che esprimendo la loro fiducia mi hanno scelta come portavoce nella regione. È stata una vittoria, ci tengo a precisare, non personale ma di tutto il gruppo di cittadini del Movimento 5 Stelle di Pomezia che da anni lavora sul territorio con passione, dedizione e buon senso. Li ringrazio per il calore, l'affetto e il confronto costruttivo. In Regione saremo uno strumento nelle mani dei cittadini e i loro occhi, ma ora più che mai non lasciateci soli!”.

Il dibattito politico sulle elezioni con protagonisti alcuni degli intervistati ed altri ospiti, è disponibile sul sito di Telepontina (Pausa Caffè del 27 febbraio) e su City Web Tv (www.ilcorrieredellacitta.com)

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Pomezia News Speciale Elezioni

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LO SFOGATOIO: LA PAROLA AI CITTADINI Cosa vorrebbero gli abitanti di Pomezia ed Ardea da chi ci governerà a seguito di queste elezioni?

S

peranzosi, combattivi, ottimisti. Ma anche sfiduciati e pessimisti. Alcuni arrabbiati, altri rassegnati. Sono diversi i sentimenti che hanno accompagnato i cittadini italiani in queste elezioni. Noi abbiamo provato a coglierne alcuni, davanti ai seggi di Pomezia ed Ardea. Rispetto al passato, si respirava maggiormente una voglia di cambiamento, con più persone fiduciose rispetto a quelle rassegnate. C’è chi “ha votato per il cambiamento”, chi per “restituisce l’IMU”, chi per “ha rispetto degli anziani”, chi per “ha dimostrato di saper fare le riforme”. Ma tutti, o quasi, hanno manifestato i loro problemi, sia a livello nazionale che locale, mandando un messaggio ai politici che ci governeranno alla Regione ed al Parlamento. Problemi che, alla fine, sono sempre gli stessi, sentiti dai giovani come dagli anziani, dagli uomini come dalle donne: per tutti c’è bisogno di un serio rilancio dell’economia, l’abbassamento della pressione fiscale, una migliore sanità.

Ma vediamo come hanno risposto i cittadini di Pomezia ed Ardea davanti al nostro “Sfogatoio”.

Pomezia Carmelo

04 08

“E’ importantissimo andare a votare, perché è il primo passo per cambiare l’attuale situazione. La protesta, infatti, non può e non deve essere fine a sé stessa, ma propositiva. Occorre partecipare, per capire meglio quali sono le strategie migliori da adottare per risolvere i problemi. Penso che quello relativo alla sanità sia il problema maggiore, per noi cittadini della Regione Lazio. C’è un deficit da risanare, ma nel contempo si deve garantire la salute delle persone, soprattutto quelle anziane e bisognose. Credo che tutto si casi sull’onestà, che deve essere un requisito fondamentale per chi ci governerà. Prendendo in esame la situazione locale, credo che a Pomezia la prima cosa che serve sia un sindaco vero, un cittadino di Pomezia, che ne conosca a fondo i problemi e li sappia e li voglia risolvere. Non deve essere una persona calata dall’alto dai partiti, qualcuno che viene da fuori, ma “uno di noi” sul serio, in modo che capisca davvero cosa bisogna fare per il territorio. Anche sul locale servirebbe maggiore attenzione alla sanità: abbiamo solo una clinica privata che, soprattutto d’estate, non riesce a garantire un servizio ottimale per la popolazione residente ed i numerosi turisti che invadono il litorale. Servirebbe un ospedale, o almeno un centro polispecialistico con annesso il primo intervento. Ma ci sono anche altri problemi, a partire dalla raccolta dei rifiuti: ovunque si vedono cassonetti pieni o svuotati

male, strade sporche e piene di buche, palazzi che vengono costruiti senza criterio. Purtroppo Pomezia non è più quella di prima dell’avvento di questo tipo di politica che pensa solo ai fatti propri. Spero tanto che si possa eleggere un sindaco di Pomezia che abbia davvero a cuore i problemi di questa città”.

Anna

“Sono troppe le cose che non vanno, da quelle più banali come le buche nelle strade fino a quelle veramente gravi, come la mancanza di lavoro. E’ questa la vera nota dolente, soprattutto per i giovani, che non trovano un posto di lavoro nonostante il titolo di studio elevato. Laureati che, se sono fortunati, vanno a fare gli spazzini. Ma, appunto, devono essere fortunati… e non tutti lo sono. Per quanto riguarda Pomezia, è tutto un caos. Mancano l’igiene ed il decoro urbano: discariche abusive nelle periferie, strade sporche, muri scarabocchiati, mezzi di trasporto insufficienti e mal organizzati. Un disastro”.

Alessandro Rugolo

“Noi (Alessandro e la sua compagna, ndr) siamo appena arrivati a Pomezia, ci viviamo da appena due mesi. Per noi è quindi difficile dare un giudizio obiettivo e completo sulla situazione a livello regionale e locale. Certo possiamo dire che l’impatto non è stato dei migliori: veniamo dal nord Italia, dove l’organizzazione è di tutt’altro genere. Pomezia ci sembra sporca e disorganizzata, ma non è che il resto della Regione sia tanto meglio. Noi abitavamo in Lombardia, lì era tutto più organizzato e pulito. Come del resto a Bolzano, dove abbiamo vissuto per un anno, dove le cose erano molto diverse rispetto a Pomezia. Vorrei quindi fare un appello ai politici locali, a quelli che aspirano a governare questo Comune dal prossimo maggio: uscite e provate a fare le cose che fanno le “persone normali”, come prendere un pullman o un treno regionale per andare a Roma insieme ai pendolari. Basterebbe questo per far capire loro che vivono fuori dal mondo. A livello nazionale la nostra impressione è che ai politici di noi cittadini non importa assolutamente nulla: prima vengono loro ed i loro interessi”.

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“Sono andata a votare nella speranza che qualcosa cambi. E credo che questo possa succedere solo se cambiano le persone”.

Virgilio

“Nel contesto in cui si trova, c’è ben poco che ormai mi piace, di Pomezia. Non c’è più nulla di cui rallegrarsi. Spero che qualcosa possa cambiare, sia a livello locale che nazionale. Io ormai ho percorso un bel tratto di strada, nella mia vita, ma mi piacerebbe fare quella resta in maniera migliore. Ma con queste condizioni, non so se sia possibile. Non voglio nemmeno commentare nello specifico quello che non va a Pomezia: meglio un diplomatico “no comment”: ci sono talmente tanti problemi che non basterebbe un giorno per poterli elencare tutti. Io vivo qui da 26 anni ed è sempre un eterno ricominciare: manca la stabilità in chi ci amministra, con i danni che ne derivano per i cittadini”.

Questa è la città delle banche e dei supermercati, peccato manchi il lavoro! Questo blocca l’economia locale: i piccoli negozi chiudono, ma non solo loro, il futuro è incerto per tutti, basta vedere quante industrie hanno dovuto arrendersi. I problemi maggiori ricadono sui giovani, che non hanno avvenire. Spero che queste elezioni possano dare uno scossone e far migliorare la situazione: io sono abbastanza fiduciosa”.

Sandro Palombi

“Cosa non mi piace? La disoccupazione giovanile, che ha raggiunto cifre impressionanti: i ragazzi non trovano lavoro a causa della crisi economica. Ma ancora peggio è sapere che ci sono anziani costretti a rubare nei supermercati per poter mangiare… credo che queste due cose possano bastare a descrivere la situazione attuale in Italia. Esaminando i problemi locali, Pomezia rispecchia in pieno la situazione nazionale, anche se io noto qualcosa di nuovo nella vita politica, che spero possa sfociare in qualcosa di positivo per tutti. Penso sia inutile fare appelli a chi ci ha governato finora, tanto tutti hanno ampiamente dimostrato che non vogliono ascoltare la nostra voce. Ma se a governare fosse qualcuno di nuovo…”.

Maria Pia

Dino

“Cosa non va a Pomezia?Un po’ tutto. Sarà banale dirlo, ma Pomezia è una città sporca, rovinata malgrado la sua giovane età. Siamo carenti in tutto: strade, sicurezza, luoghi per far giocare i bambini, scuole, mense. Ma la cosa di cui mi lamento è la politica, diventata qualcosa di assurdo. Chi vive da tanti anni in questa città sa com’era e come è diventata. Manca il lavoro, mentre prima ce n’era in abbondanza. Sono andato a votare da illuso, con la speranza che qualcosa possa ancora cambiare, nonostante già si sappia che, a livello nazionale, non potrà esserci governabilità: troppi partiti, poco dialogo, niente accordo. Ognuno guarda ai propri interessi. Problemi anche alla Regione Lazio, dopo tutti gli scandali legati ai rimborsi elettorali, con persone e partiti che hanno utilizzato soldi pubblici per spese private. Serve maggiore controllo, non si può più lasciare a questa gente il potere di fare quello che vuole”.

Gennaro

“La cosa che più mi sta sullo stomaco? I politici, che continuano ad approfittarsi della povera gente. Durante le campagne elettorali tutti fanno promesse. Chi leva il ticket dai farmaci, chi qualcos’altro, prendendo in giro sooprattutto i vecchietti che credono in questi proclami. Vorrei chiedere a questi politici che prendono gli “impegni con il cittadino” dell’ultimo momento come mai non hanno pensato di fare prima, magari quando erano al Governo, quello che ora promettono con tanta facilità. Sotto elezioni sembra tutto facile, ma dopo? Perché nessuno mantiene la parola data?”. Anna (rossa): “E’ un momento davvero terribile, per noi italiani. Dobbiamo pagare tutto, e tutto aumenta a dismisura. E, in cambio, non abbiamo praticamente nulla di buono. A Pomezia basta fare un giro per accorgersene: strade tutte rotte, rifiuti non raccolti a causa di un servizio insufficiente.

Rosaria

“Abbiamo le strade tutte rotte, ma questo non è il solo problema. Pare che qui non funzioni più nulla. E per me che sono romagnola, ed abituata al funzionamento della macchina amministrativa, questa cosa non è per nulla positiva”.

“Sono esasperata dalle buche che costellano tutte le strade di Pomezia. Credo sia giunta l’ora di dare una sistemata al manto stradale, così è troppo pericoloso. Credo che queste elezioni siano l’occasione per gli italiani di dare una svolta: spero sia la volta giusta che l’Italia si rinnovi davvero, che si volti pagina rispetto al passato e si provi a ricominciare tutti insieme. Ormai siamo tutti stufi di come vanno le cose”.

Giulia Scrocca

“Io ho votato con lo spirito di cambiare l’Italia. Il primo problema che va affrontato seriamente è quello riguardante l’economia. Occorre una ripresa vera, che consenta alle imprese di ripartire. Servirebbero dei contributi mirati per le micro, le piccole e le medie imprese, in modo che non chiudano ma che, al contrario, possano offrire lavoro a più persone. Solo così l’economia potrebbe ricominciare a girare. Lo scorso anno siamo stati strozzati dalle tasse: ma come si possono pagare così tante tasse senza soccombere, se non c’è nemmeno un aiuto da parte del Governo? A livello locale, invece, trovo che un problema vero sia rappresentato dalle scuole, a partire dalle lunghe liste d’attesa per i bambini più piccoli, fino al servizio mensa, che coinvolge gli studenti fino alla terza media, troppo carente”.

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Ernesto Marsiglia

“Sono fiducioso. Sono andato a votare per dare il mio contributo al cambiamento ed alla risoluzione dei tanti problemi che ci sono sia a livello nazionale che locale. Spero che venga fatta da tutti la scelta giusta. Io sono nato a Pomezia 35 anni fa: non vorrei lasciarla, ma, al contrario, vorrei che la mia città migliorasse, che fosse rilanciato il territorio a livello economico e lavorativo. Dovrebbero poi migliorare i servizi, dalla raccolta dei rifiuti urbani alla manutenzione delle strade, fino ad una migliore illuminazione delle strade. Di certo le lampade al led fanno risparmiare, ma la città adesso è buia”.

Ardea

Luigi Mastrorilli

“I problemi del Paese sono tanti, ma penso che la prima cosa che deve essere fatta sia una seria riforma del lavoro, che sia orientata alla ripresa economica, senza la quale non c’è futuro. Ovviamente, da elettore ho fatto una scelta che corrisponde alla mia coscienza politica: credo che al momento siano davvero pochi i politici in grado di saper risolvere i problemi dell’Italia. A livello locale, invece, mi lamento dell’immobilismo che da oltre 20 anni attanaglia Ardea: purtroppo le Giunte di centrodestra che sono state elette si sono dimostrate incapaci di governare. Invece di pensare ai cittadini, fanno solo i loro interessi”.

Emanuele Stellini

necessario per cambiare le cose”.

Luisa

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“Io sono fiducioso, rispetto a queste elezioni. Credo di aver fatto la scelta giusta con il mio voto e spero che questa volta davvero vadano a casa tutte quelle persone che finora non hanno fatto il bene dell’Italia, perché davvero non se ne può più. Almeno io non ce la faccio più. Pur essendo residente ad Ardea, io lavoro all’estero, in Siberia, come trasportatore di Energia. Sono tornato per queste elezioni proprio perché convinto che il voto di tutti, anche il mio, sia

“Nel 2012, io ho pagato la bellezza di 3800 euro di IMU, perché ho una casa grande, eredidata dai genitori. Ovvio che vado a votare la persona che promette di ridarmi questi soldi. Che sia stato Berlusconi a dirlo per me è indifferente: se lo avesse detto Bersani, avrei votato per Bersani. Devo guardare in faccia la realtà: a me interessa risucire ad arrivare alla fine del mese. Voglio pagare le tasse giuste, non esagerate. Per quanto riguarda Ardea, invece, penso ci sia un’Amministrazione che non si interessa ai veri problemi dei cittadini. Io toglierei tutti i politici che attualmente sono al Comune di Ardea e li sostituirei con i cittadini che ogni giorno vivono i disagi di questo territorio. E per disagi posso elencare quelli che tutti i giorni riscontro nel quartiere dove vivo, alla Banditella: la forte presenza dei rom, la scarsa sicurezza personale, le strade dissestate, costeggiate dai rovi che graffiano le auto e

nelle quali mancano i marciapiedi e l’illuminazione pubblica. Per non parlare dei rifiuti: pago 800 euro l’anno di Tarsu, per ritrovarmi il quartiere pieno di immondizia. Ma che fine fanno i soldi delle tasse che noi cittadini paghiamo? Alla fine, noi cittadini chiediamo ben poco: un po’ d’asfalto, le luci, la pulizia delle strade e una maggiore sicurezza. Per quanto riguarda i rom, io personalmente ho fatto una battaglia a suon di denunce, per far sì che si togliessero da dietro alla mia casa: ero stanca dei furti che continuavo a subire”.

Antonio Pellati

“Purtroppo abbiamo dei politici che non riescono più a ricoprire bene il loro ruolo: invece di pensare ai cittadini preferiscono pensare ai fatti loro, talmente tanto da averci fatto venire la nausea. I politici dovrebbero essere degli “amministratori di condominio” e noi cittadini i proprietari delle case da loro amministrate: dovrebbero fare i nostri interessi, non i loro. Fino ad un certo punto noi possiamo sopportare: se, ad esempio, si prendono tanti soldi per fare un chilometro di strada, ma alla fine lo fanno, ci va ancora bene. Il poblema è che adesso non abbiamo neanche più quello! Vorrei quindi fare un appello a chi vincerà queste elezioni: comportatevi in modo da tutelare i nostri interessi, come amministratori di qualcosa che non è vostro. Anche a livello locale siamo messi molto male: non ci sono servizi efficienti, non vedo miglioramenti di nessun tipo. E sì che vivo qui dal 1975! Non riesco a capire come sia possibile, in tutti questi anni, non riuscire a risolvere in maniera definitiva alcuni problemi, come quello relativo alle buche nelle strade. Ogni tanto sistemano qualcosa, soprattutto nel viale centrale, ma si dimenticano di tutte le strade laterali. Devo però riconoscere che siamo riusciti, alla Nuova Florida, ad avere finalmente la rete fognaria. Tirando le somme, sono comunque “abbastanza insoddisfatto” di come vanno le cose: non riesco a trovare motivi di soddisfazione nel modo in cui viene amministrato il mio Comune. E non credo di esagerare: basta guardarsi intorno per capire a cosa mi riferisco”.

Lory

Vittoria

“Lavoro: è solo questo quello che chiedo, perché è ciò di cui ho davvero bisogno. Io vivo ad Ardea da 30 anni, ma la situazione non era mai stata così tragica, in questo territorio. Adesso mio marito è in mobilità e non sappiamo come andare avanti”.

“A livello nazionale penso ci siano grossi problemi con la sanità e la giustizia. Non parlo di soldi o di pensioni, che per noi anziani sono al minimo, perché credo che se c’è la serenità d’animo e la condivisione si possa riuscire a vivere anche con poco. Se è vero che non c’è comprensione da parte dei politici nei nostri confronti, è pur vero che non c’è neanche tra noi cittadini. Se siamo in queste condizioni disastrate è anche colpa nostra: in Italia non è arrivato un cataclisma che ha portato distruzione, sono bastati gli italiani che hanno agito in maniera poco lungimirante ed egoistica. Quindi la colpa non è solo dei politici. Io credo di aver individuato quella dignità che mancava in Beppe Grillo, per questo l’ho votato: lui chiede la partecipazione dei cittadini, che è sempre mancata. Questa mancanza ha provocato il disastro che vediamo adesso. A livello locale, sono pochissimi i cittadini che si interessano veramente alla cosa pubblica. Se c’è un consiglio comunale non ci andiamo, ma poi ci lamentiamo…”

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Luigi Manetti

“Se chi va al Governo comanda come hanno fatto finora, siamo rovinati… Se le cose non cambiano, questa è sicuramente l’ultima volta che vado a votare”.

Giuseppe Laudi

“Ad Ardea mi sembra che l’Amministrazione sia amica solo dei gommisti, visto lo stato delle nostre strade, soprattutto quelle laterali. Un altro problema è quello dell’illuminazione pubblica, che in alcune zone proprio non c’è. Si tratta di piccole cose, ma tutte insieme fanno grandi disagi”.

Ornella

“Che Dio ce la mandi buona, con queste elezioni! Vorrei che cambiassero molte cose, a partire dal livello di sicurezza personale, troppo basso nel nostro territorio. Poi servirebbero posti di lavoro per i giovani e qualche aiuto in più per gli anziani. Per quanto riguarda il locale, forse andrò controcorrente, ma io ad Ardea vivo benissimo, non ho grandi problemi, forse perché prima abitavo nel caos di Roma… Sono ormai 10 anni che mi sono trasferita e sono felicissima di averlo fatto. Quando sono costretta ad andare a Roma non vedo l’ora di tornare qui!”.

Giovanna

“Piuttosto che dire cosa non va, faccio prima a dire cosa va: niente. Va tutto a rotoli, c’è sempre più povertà, più disoccupazione, più disperazione. Il problema maggiore è proprio quello della mancanza di lavoro, che provoca tutti gli altri a catena. A livello locale, vorrei dire ai nostri amministratori di dare i servizi necessari a rendere il nostro un paese civile, visto che le tasse le paghiamo. Vivo ad Ardea da 21 anni, ed ancora sto aspettando che le cose migliorino: dove abito io non abbiamo nulla, né la rete fognaria, né l’acqua, né il gas, né – ovviamente – cose tecnologiche come l’Adsl. Il mio appello ai politici è uno solo: fare qualcosa!”.

“E’ una tragedia. Voi vedete qualcosa che funziona, qui ad Ardea? Io vengo dal nord Italia, mi sono trasferita qui 17 anni fa per motivi familiari e sono piombata in una realtà completamente diversa rispetto a quella a cui ero abituata: qui mi trovo malissimo. Niente servizi, niente assistenza, mancano le scuole, le fognature, l’acqua, l’illuminazione pubblica, le strade sono piene di buche. Sono venuta a votare, ma non ho nessuna fiducia nel futuro politico. Vorrei dire solo una cosa: datevi da fare, invece di rubare i nostri soldi”.

Francesco Parente

“Non ho parole: sono 13 mesi che ho perso il lavoro. E’ un periodo davvero brutto, non so dove andrò a finire, anzi, dove andremo a finire tutti quanti. Spero in queste elezioni: io ho provato a cambiare, unendomi a tutti quelli stufi come me. Io vivo in quartiere periferico, a Montagnano. Per quanto riguarda il nostro territorio, devo dire che le idee dell’attuale sindaco mi piacciono, ma i problemi non sono ancora stati risolti: manca tutto, dall’acqua alle fognature”.

Antonio Truglia

“Ma voi potete fare qualcosa? Io sinceramente non so più che fare… pochi soldi, troppe tasse. Io non ce la faccio davvero più, non riesco ad andare avanti, tutto costa troppo. Sono arrivato ad 84 anni per vedermi ridotto così: a volte non posso uscire di casa perché abito in campagna e per andare in qualsiasi posto devo prendere la macchina, ma la benzina è troppo cara. Si può andare avanti così, dopo aver lavorato una vita intera?”.

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POMEZIA: MEGLIO IL DISSESTO FINANZIARIO?

M

04 12

eno danni per i cittadini. Questo porterebbe il dissesto finanziario rispetto al ricorso al “decreto salva-Comuni”, almeno secondo il subcommissario del Comune di Pomezia, il viceprefetto Antonio Tedeschi, che si esprime in merito allo stato delle finanze pubbliche. “Da quando siamo arrivati stiamo lavorando per trovare il modo migliore per poter ovviare alle gravi carenze finanziarie dell’Ente – ha dichiarato Tedeschi nel corso di una lunga intervista - e trovare il riequilibrio. Riequilibrio finanziario che si può raggiungere in diversi modi. Al momento stiamo valutando se procedere con la dichiarazione di pre-dissesto, che è la condizione necessaria per poter accedere al fondo salva-Comuni”. Il fondo consentirebbe all’Ente di ricevere un prestito di 300 euro per ogni abitante, quindi poco più di 18 milioni di euro, da restituire in 10 anni, con un controllo semestrale da parte della Corte dei Conti, che come primo atto alzerebbe tutte le aliquote delle tasse comunali. “Come previsto dalla legge, in caso di accesso al fondo salva-Comuni attraverso la dichiarazione di pre-dissesto, la Corte dei Conti esigerebbe per prima cosa la copertura massima delle tariffe comunali”. Quindi, chiedendo di accedere al fondo, in automatico i cittadini di Pomezia si sarebbero ritrovati con gli aumenti al massimo sull’acqua e sulla Tarsu, anche se non fossero arrivati i Commissari a prendere questo provvedimento ma fosse rimasto in carica il sindaco De Fusco con la sua Giunta? “Senz’altro. Questo è quello che prevede la normativa. E’ quindi sbagliato pensare che gli aumenti dipendano esclusivamente dai Commissari”. Ma se Pomezia non riuscisse ad accedere al fondo, cosa succederebbe? “Entro 20 giorni verrebbe dichiarato il dissesto finanziario. Se posso dare il mio parere, credo che questa sarebbe la soluzione migliore per i cittadini, per i quali è più favorevole il dissesto che il predissesto”. Perché? “Partiamo dal dato di fatto che

il pre-dissesto prevede 20 step, ognuno dei quali è controllato dalla Corte dei Conti: se lo step salta, la Corte dei Conti dichiara il dissesto, facendo così ripartire i termini. Con il dissesto si fa un piano di 5 anni, invece che di 10 come nel pre-dissesto. Anche in questo caso le tariffe sarebbero portate fino alla copertura integrale dei costi, cosa che forse si sarebbe dovuta fare già un anno fa. Ci sarebbe poi una Commissione di dissesto che dovrebbe provvedere alla liquidazione di tutti i debiti pregressi. La nuova Amministrazione, quindi, si troverebbe affiancata dalla Commissione per soli 5 anni e non per i 10 previsti nella condizione di pre-dissesto. Al termine di questi anni, la nuova Amministrazione potrebbe ripartire da zero, finalmente libera dal peso dei debiti attuali”. Perciò meglio evitare il “salva-Comuni” e l’obbligatorio pre-dissesto? “Si tratta di una decisione così grave che, secondo me, la Commissione prefettizia non può prendere a cuor leggero. Io personalmente, da tecnico e non da politico, non me la sento di impegnare a tal punto la popolazione per 10 anni”. Ma siete pronti a dichiarare il dissesto finanziario per Pomezia? “No, infatti stiamo ancora discutendo cosa fare e se farlo: se non fare nulla, quindi “tappare i buchi” in attesa della prossima Amministrazione, o se ricorrere assolutamente ad uno degli strumenti giuridici che prevede la legge, dissesto o pre-dissesto”. C’è poi il fatto che i 18 milioni del prestito del “decreto salvaComuni” non salverebbero le casse dell’Ente: il debito si aggira intorno agli 80 milioni di euro, con circa 140/150 milioni di euro di residui passivi. “Per questo stiamo seguendo la strada intrapresa dalla vecchia Amministrazione, ricorrendo alle transazioni per abbattere il debito ed arrivando ad accordi che vedono la rateizzazione dei costi, per non avere più azioni esecutive. Penso questo sia il nostro compito più importante: risolvere caso per caso i problemi di esecuzione, senza fare una Marzo 2013

L’analisi finanziaria fatta dal sub-Commissario prefettizio Antonio Tedeschi

valutazione politica di quello che potrà essere il bilancio nel futuro, ma cercando “tappare i buchi” e nel contempo assicurare l’ordinaria amministrazione”. Ma allora a chi spetta fare qualcosa di drastico in merito alla situazione finanziaria? “Alla Ragioneria dello Stato. Qualche tempo fa, quando era ancora in carica la vecchia Amministrazione, è iniziata un’ispezione da parte della Ragioneria provinciale dello Stato, che – a verifica conclusa – deve fare una relazione, attraverso la quale suggerirà quale strumento giuridico adottare”. Quali sono i tempi? “La relazione dovrebbe arrivare entro un mese”. Quindi verso la metà di marzo si saprà qual è il destino di Pomezia e dei suoi cittadini. Parlando sempre di soldi, in questi giorni è emersa la questione dei premi di produzione ai dirigenti, che vedono l’impegno di importi non di certo irrisori, soprattutto se si parla di un Comune sull’orlo del dissesto finanziario: ha avuto modo di esaminare la vicenda? “Sicuramente verificheremo se negli anni passati ci sono state le valutazioni positive da parte della Giunta e se gli obiettivi prefissati sono stati raggiunti. La norma al riguardo è infatti molto rigida: senza valutazioni non è possibile erogare il premio. La valutazione è annuale e va approvata entro due mesi dall’anno solare”. Ma quali erano gli obiettivi da raggiungere per ottenere questi premi? “Sinceramente non lo so. Approfondiremo anche questo aspetto. Di certo non verrà firmato nulla che non sia dovuto e necessario. La valutazione dei dirigenti, poi, è sicuramente un argomento importante e delicato, perché questa Amministrazione si è basata sui dirigenti, che dovranno rendere conto del loro operato e di riflesso dell’operato dell’Amministrazione, che se è in difficoltà lo è per mille motivi, tra cui anche per questo”. A dicembre i cittadini hanno pagato l’IMU, che sembrava dover rappresentare una boccata d’ossigeno per le casse comunali. E’ stato veramente così? “Le entrate dell’IMU, circa 8 milioni di euro, sono state immediatamente tutte impegnate a causa della situazione pregressa”. Quali cose sono state fatte da quando i Commissari si sono insediati a Pomezia? “Abbiamo approvato il Regolamento dei controlli interni: si tratta di una normativa che si basa sulla legge anticorruzione e servirà per rendere più trasparenti tutti i procedimenti interni. La legge prevedeva l’approvazione del Regolamento entro marzo, ma noi abbiamo preferito farla subito. Ci sono ora delle delibere da approvare, che noi valuteremo con la massima imparzialità, senza tener conto di nulla che non sia la massima convenienza per la popolazione. Parlo anche dei servizi per i quali ci sono attualmente delle proroghe, come quello della raccolta dei rifiuti, che sarà sicuramente la delibera più importante di questo commissariamento, visto che la proroga contrattuale scade il 4 giugno e, se Pomezia andrà al ballottaggio, non ci sarà un nuovo sindaco prima del 10 giugno.


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Come promesso in conferenza stampa, ci siamo poi occupati dei fondi del 2009 del personale comunale, che in ottemperanza alla sentenza del tribunale verranno erogati entro marzo, facendo così concludere questa annosa vicenda che dovrebbe far rientrare lo stato di agitazione proclamato dai dipendenti pubblici”. E per quanto riguarda i dipendenti del consorzio universitario? “Stiamo cercando di occuparci anche di questa vicenda. Di certo il consorzio non verrà chiuso, perché si creerebbe un problema occupazionale, ma va cambiato al più presto l’oggetto sociale e la denominazione. I dipendenti non possono essere assorbiti dal Comune, che al momento non può fare assunzioni di alcun tipo per legge”. Stessa situazione per la Pomezia Servizi? “Anche qui i problemi sono di natura economica. Prima di fare qualsiasi cosa aspettiamo la relazione dei tecnici della Ragioneria dello Stato, che sono gli stessi che hanno fatto gli accertamenti e stilato la relazione sui “buchi” della Regione Lazio. Attendiamo quindi i suggerimenti, o meglio le prescrizioni, che deriveranno dal loro lavoro”. Ma se le indicazioni della Ragioneria dello Stato saranno quelle estreme, ovvero orientate al dissesto finanziario, a maggio si voterà lo stesso o le elezioni subiranno uno slittamento? “L’unica cosa certa, al momento, è proprio il voto. Certo con il dissesto o il pre-dissesto sarebbero diversi e molto limitati i poteri di chi amministra. La differenza sarebbe che, in caso di dissesto, i responsabili saranno incandidabili per 10 anni”. Maria Corrao

Politica

MANISCALCO DICE NO

L’ex Assessore alle Finanze replica al sub-Commissario

Non ci sta, l’ex assessore alle Finanze Antonio Maniscalco, all’analisi fatta dal subCommissario sulla situazione economica del Comune di Pomezia, e prova a rispondere alle “accuse” attraverso un lungo comunicato stampa, di cui facciamo un sunto. “E’ sbagliato dire che “Come previsto dalla Legge, in caso di accesso al fondo salva-Comuni attraverso la dichiarazione di pre-dissesto, la Corte dei Conti esigerebbe per prima cosa la copertura massima delle tariffe comunali”: non può non essere precisato che durante il periodo di durata del piano la normativa non prevede in alcun modo il conseguente aumento automatico al massimo delle aliquote dei tributi locali. E’ una possibilità offerta all’Ente in deroga alla legislazione vigente; di fatto è inesatto dichiarare che gli aumenti non dipendano esclusivamente da decisioni prese dai Commissari. In merito al parere del Dott. Tedeschi di essere più favorevole al dissesto finanziario che al pre-dissesto, perché questo prevede 20 step operativi controllati dalla Corte dei Conti, è necessario precisare che non sono in alcun modo previsti normativamente detti controlli ma che, in caso di mancato raggiungimento del riequilibrio finanziario dell’Ente al termine di durata del piano, è prevista la dichiarazione di dissesto finanziario da parte del Consiglio Comunale”. “La normativa – prosegue Maniscalco - non prevede alcun

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termine temporale per lo svolgimento delle attività di liquidazione. Nel primo caso le misure sono imposte ed automatiche, nel secondo rappresentano una possibilità fra quelle a disposizione dell’Ente per la predisposizione di un piano di risanamento finanziario”. Secondo l’ex assessore “qualora al termine del quinquennio non fosse completato il piano di risanamento, dovranno essere necessariamente accantonate in bilancio tutte le somme occorrenti a pagare i debiti residui come spesa straordinaria da prevedere nell’arco dei successivi esercizi finanziari; di fatto, la durata del dissesto finanziario è dettata dai tempi operativi di risanamento del bilancio comunale e non da vincoli temporali predeterminati”. “Con i 18,5 milioni del salva-Comuni si permetterebbe di mettere in atto misure come il potenziamento dell’accertamento dell’evasione tributaria, la riduzione delle spese per i servizi mediante la rinegoziazione dei contratti e la rateizzazione delle obbligazioni già assunte, l’ottimizzazione dei servizi erogati da Pomezia Servizi e Università, la definizione transattiva del contenzioso in essere, la riduzione delle spese di personale anche attraverso l’eliminazione dei fondi per il finanziamento della retribuzione accessoria dei dirigenti, l’utilizzo di entrate straordinarie attraverso la valorizzazione/alienazione del patrimonio comunale”.

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ANTICO TRACCIATO VIARIO, PRECISAZIONI SULL’EX FEAL

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x Feal, parla l’avvocato, che chiede la smentita di quanto pubblicato nello scorso numero a pag. 14, nell’articolo in cui si parla della possibilità per l’area di proprietà della Gilgamesh di vedere bloccate le costruzioni sulla via del Mare a causa di un tracciato viario antico. Il documento inviato dal Ministero per i Beni Culturali, infatti, fa riferimento ad un’area poco

distante dalla ex Feal, ovvero al piano integrato ex Alesi, mentre nel nostro articolo era stato erroneamente attribuito direttamente alla ex Feal. Scusandoci per l’equivoco, pubblichiamo le precisazioni inviateci dal legale della Gilgalmesh. “Mal interpretando i contenuti del carteggio corrente tra gli enti pubblici preposti alla procedura di V.A.S. e della nota a firma congiunta degli Architetti della Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici del Lazio presso il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Silvia Breccolotti e Federica Galloni, pure pubblicata in copia, l’autore dell’articolo sostiene gratuitamente che la presenza del nominato tracciato viario “potrebbe bloccare per sempre i piani integrati nell’area ex Feal, sulla via del Mare” – ha scritto l’avvocato Giovanni Mondazzi – Trattasi di affermazioni arbitrarie, infondate, contrarie alla realtà dei fatti e dei luoghi”, riferendosi al fatto che le valutazioni espresse dall’Ente regionale non riguardano il sito dell’ex Feal, bensì una diversa area che insiste a ridosso dell’intersezione tra la “via del Mare e la via Pontina”, quella della “ex Alesi”. “Nessun impedimento – ha proseguito il legale – è dato quindi rinvenire circa la realizzazione dei previsti piani integrati; a maggior ragione allorquando si considerino i benefici di questi ultimi per il territorio e per la comunità, in termini di riqualificazione ambientale e funzionale di un’area industriale da tempo improduttiva, dismessa e posta oramai a ridosso del centro abitato”. La lettera del Ministero era infatti riferita alla richiesta di V.A.S. inoltrata dall’ufficio urbanistica

di Pomezia per l’ex Alesi e non per l’ex Feal (Rif. nota Comune di Pomezia il protocollo 938484 del 14/11/12), per la quale tale richiesta – visto che la normativa allora in vigore consentiva di non inoltrare la richiesta – non è mai stata fatta dall’Amministrazione comunale. La cartina inviata dal Ministero mostra comunque l’area oggetto dello studio sull’antico tracciato viario.

OMICIDIO DI TORVAIANICA ALTA, ARRESTATO L’ASSASSINO U cciso da un uomo conosciuto in una chat. E’ stato catturato l’assassino di Vincenzo Iale, il 68enne di Torvaianica Alta trovato morto nella sua abitazione di via Mar dei Coralli il 3 Febbraio. Dopo 19 giorni i Carabinieri che seguivano le indagini, grazie anche all’aiuto “involontario” della Polizia di Stato, sono riusciti a ricostruire i fatti, riconoscendo come colpevole Jason Peter Marshall, 25enne londinese arrivato

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da poco in Italia con l’intento di derubare uomini soli attraverso un modus operandi che prevedeva prima la conoscenza tramite una chat sul sito per incontri Badoo, poi un incontro e successivamente la rapina, che se osteggiata dalla vittima, poteva tranquillamente trasformarsi, come poi è accaduto, in omicidio. Il giovane inglese è infatti stato catturato dai poliziotti a seguito di un altro crimine: aveva infatti rapinato e malmenato un «cliente» a Casal Morena, a Roma. Tra i due episodi, la telefonata che li lega: Marshall, pochi giorni dopo l’omicidio di Torvaianica, chiama un ex amante, Alan. Ma la conversazione, durante la quale l’inglese rivela che Iale è stato ucciso con quattro coltellate e “un filo elettrico attorno al collo”, viene intercettata dai carabinieri del nucleo investigativo di Frascati: si tratta di un particolare non diffuso alla stampa, che conoscono solo gli investigatori e l’assassino. Marshall avrebbe voluto ripetere il copione anche con il Marzo 2013

55enne romano conosciuto pochi giorni dopo, se questi non fosse riuscito a liberarsi. La vittima ha poi raccontato che l’inglese lo aveva malmenato e minacciato tenendo in mano una foto, forse di Iale, minacciandola di fare la stessa fine se non gli avesse dati i codici dei bancomat. Dalle ricostruzioni dei carabinieri, l’omicidio di Iale dovrebbe essere accaduto la notte del 26 gennaio. Da quel giorno, infatti, non lo ha più visto nessuno. Quella notte dal telefonino di Marshall partono diverse chiamate: 23.12 una per l’ambasciata inglese, che dura meno di un minuto. Poi sei dirette a un brasiliano con il quale Marshall avrebbe avuto una relazione: la prima partita da Torvaianica, le altre da Roma. L’ultima è alle 5,56, la stessa ora in cui iniziano i prelievi bancomat con la carta di credito di Iale. In tutto vengono presi, attraverso 15 diverse operazioni in 6 giorni, 3200 euro. Alessia Ambra Achille





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IL PERICOLO CORRE SULLA RETE, SOPRATTUTTO QUELLA DARK

Il mondo di internet nasconde un lato oscuro, dove tutto diventa possibile

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’ presente nel 55,5% delle case italiane, ma il dato sale al 95,7% se si parla di imprese (dati Istat). Internet è ormai una presenza costante nella nostra vita: sono sempre più le persone che passano ore ed ore davanti al computer, collegati alla rete. Chat, siti di informazione, giochi on line. Passatempi innocui oppure pericolosi. Perché, se da un lato internet facilita la vita mettendo alla nostra portata anche l’irraggiungibile, facendo della nostra stanza un mondo virtuale dove si trova di tutto senza dover muovere un passo, dall’altro la rete invade sempre più i nostri spazi, condizionando scelte ed abitudini di vita. E’ notizia di questi giorni la cattura dell’assassino di Vincenzo Iale, il 68enne di Torvaianica Alta trovato morto il 3 febbraio: la vittima aveva conosciuto il suo omicida in una chat di incontri omosessuali. Un incontro praticamente al buio, il tentativo di rapina e poi la morte. Ma quella di Iale non è di certo l’unica brutta storia nata attraverso lo schermo di un pc e poi finita tragicamente. E, se quella del pensionato è “venuta a galla”, centinaia

sono i fatti che restano nascosti e di cui non si saprà mai niente. Come non si sa niente, o quasi, della “darknet”, o “deep web”, un’immensa rete parallela ed anonima, non indicizzata dai motori di ricerca, un universo sommerso che conta oltre 200 mila siti, raggiungibili solo da chi ne conosce l’esatta allocazione e solo utilizzando particolari strumenti. Per avere un’idea del traffico generato, basta pensare che il deep web conta oltre 500 tetrabytes di informazioni contro i 19 della rete “in chiaro”, quella destinata agli utenti comuni. La darknet è nata come rete anonima utilizzata da dissidenti politici e religiosi oppressi da Governi totalitari. Veniva, e viene tutt’ora, usata per comunicare in occasione di disordini sociali, ma non solo: oggi è diventata una sorta di “zona franca” all’interno della quale non ci sono regole né controlli, dove si può acquistare e contrabbandare di tutto passando dalle armi ai documenti falsi, dalla droga ai bambini. E’ lì che si trovano, oltre a persone perbene che effettivamente non possono, per motivi di sicurezza, utilizzare la rete “norma-

le”, anche criminali, falsari, contrabbandieri, mercenari, trafficanti, terroristi, pedofili e persino assassini. Per entrare in questo web parallelo non possono essere utilizzati i normali motori di ricerca, ma liste di link raggiungibili attraverso siti come Newzbin o Hidden Wikki: lì sono presenti numerosi collegamenti che portano verso contenuti situati su pc della dark net: se il collegamento si interrompe, i contenuti presenti sullo stesso non saranno più accessibili alla rete. Gli “aspetti negativi” sono una grafica assolutamente scarna e poco attraente e la lentezza dei collegamenti, dovuta alla necessità di cifrare e veicolare i dati attraverso “rimbalzi” tra vari computer. La dark net d Tor è una sorta di mercato nero dove si trova di tutto: armi, droghe, documenti falsi, materiale pedopornografico. Per acquistare si utilizza il “bitcoin”, una moneta virtuale che vale 3 euro e 80 centesimi. I pagamenti sono strutturati in un sistema di crittografia che rende anonime le transazioni. In più, ogni volta che gli utenti

Tutti sanno che andare sul web lascia tracce indelebili, rintracciabili dalle Autorità preposte anche in fase successiva alla navigazione. Chi utilizza il web per azioni illecite – tralasciamo la necessità di chi usa questi strumenti per aggirare regimi totalitari che vietano o limitano la libertà di stampa o l’uso di internet – sceglie la darknet in quanto consente di non far tracciare i propri dati, rendendo di fatto gli utilizzatori non individuabili, grazie all’utilizzo di “pubblic anonymous proxy”, cioè dei server che fungono da intermediari rispetto ai dati allocati sul computer dell’utente. Una sorta di scudo protettivo che non consente la tracciabilità delle informazioni, e che ormai può essere utilizzato anche da utenti non troppo esperti. Sono infatti disponibili svariate risorse, oltretutto gratuite, che consentono di camuffare le informazioni di localizzazione con le quali accediamo ed appariamo in rete con il nostro PC - ovvero il proprio indirizzo IP, la città di provenienza, il gestore che fornisce il collegamento - da RiccoVPN a SecurityKiss Tunnel, da Ghost incognito a anonymoX, fino ad Autonito e altre ancora, ma la migliore al momento è sicuramente Tor, un programma originariamente sviluppato con la U.S. Navy con lo scopo di proteggere le comunicazioni del Governo, e attualmente utilizzato da una vasta varietà di persone

come comuni utenti, militari, giornalisti, funzionari di polizia, attivisti, hacker e altri ancora. Il progetto Tor consiste in una “suite” che non richiede installazione, da portare anche su chiavetta USB, costituita da Firefox portable e dal Pannello di controllo Vidalia. Tor è automaticamente configurato per navigare sul web senza lasciare alcuna traccia che permetta di identificare l’utente: quindi è pronto da usare subito, evitando configurazioni manuali. Quando si accede ad internet con Tor, viene mascherato il reale indirizzo IP, la località di provenienza ed il proprio provider, non viene salvata la cronologia internet e vengono disabilitati tutti quegli script che potrebbero identificare il PC utilizzato. Il servizio Tor funziona indirizzando il traffico web del computer in modo casuale attraverso più nodi fino a raggiungere la meta. Il proprio computer si connette prima ad un altro pc (nodo), poi da questo ad un altro e cosi via fino ad arrivare al sito web ricercato. Il server che ospita un sito vede quindi traffico in entrata ma lo identifica come proveniente dall'ultimo computer del percorso e non può assolutamente risalire all'origine. Navigando in internet, la connessione passa ogni volta attraverso altri percorsi generati casualmente quindi, agli occhi del server, il traffico sembra essere provenire da computer

diversi. Sul sito web del progetto vengono mostrati alcuni esempi del tipo di persone lo usano e per quali scopi e vantaggi. Tor è uno strumento usato da hacker, persone che agiscono per attività illegali, ma il progetto viene sfruttato anche per scopi più nobili, per superare le restrizioni imposte dai Governi o per accedere a siti non raggiungibili nella propria posizione. Il sito elenca anche attivisti, giornalisti ed altri utenti che utilizzando il servizio per diffondere le notizie e informazioni di cui dispongono, senza dare informazioni identificabili a server e altre spie. Eventuali abusi ed usi illegali della rete Tor sono limitati dal fatto che ciascun nodo di uscita ha la possibilità di stabilire una politica di uscita in merito al traffico abilitato. Ma Tor è anche il sistema di anonimizzazione indispensabile per entrare nel “deep web”, a cui può accedere chiunque conosca il percorso obbligatorio di ingresso. Nella rete Tor i pc collegati comunicano in maniera crittografata, ma accedere non è così difficile: per questo oggi sono molti i giovani, affascinati dal lato oscuro di internet, che preferiscono navigare nella dark net invece che nel classico web. Alfredo Corrao

Come funziona

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Marzo 2013


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Cronaca

definiscono una compravendita, i server inviano contemporaneamente tutta una serie di operazioni fittizie, in modo da impedire il riconoscimento del vero acquirente. Silk Road, un “anonymous marketplace” che ha come simbolo un beduino, è un “supermercato virtuale”, una vetrina comparabile ad Amazon o eBay: l’interno è organizzato per categorie merceologiche, solo che i prodotti non sono di quelli vendibili nei normali negozi. Prodotti per i quali è possibile lasciare un giudizio o un commento, e per i quali è anche stata stilata una classifica, al cui primo posto si trova l’ecstasy, seguita dall’hashish, dalla cocaina, dagli acidi, dall’eroina e dalle sostanze dopanti. Ma le droghe di ogni tipo non sono le sole merci messe a disposizione degli utenti della dark net: oltre ai quasi scontati prodotti piratati, si vendono programmi per decodificare password, diffondere virus o fare attacchi ai siti web tradizionali, codici – ovviamente trafugati all’insaputa del titolare – di carte di credito, ma anche kit per la realizzazione di documenti falsi o per la preparazione di armi ed esplosivi. Si possono trovare anche siti che fanno capo a gruppi terroristici, utilizzati non solo per scambiare informazioni, ma anche per reclutare nuovi adepti. Aumentando il grado di atrocità, come spiega Mario Leone Piccinni attraverso un’inchiesta su Il Finanziere, si scopre che esistono anche dei siti - come “Assassination market” - che offrono i servizi di un vero killer a cui l’utente del deep web si può rivolgere per commissionare un omicidio. A fianco dei servizi offerti, appare il listino prezzi: servono 20 mila euro per uccidere una “persona comune”, 50 mila se si vuole far fuori un criminale, un poliziotto o un paparazzo, 100 mila per far assassinare un boss della criminalità, un funzionario di polizia o un giornalista. Più costoso ancora ammazzare un manager di alto livello: ben 200 mila euro. E se il tutto deve sembrare un incidente, c’è naturalmente un sovraprezzo da mettere in conto. Sul sito ci sono anche le indicazioni operative: occorre fornire tutte le coordinate riferite all’obiettivo, ovvero alla vittima designata. Il pagamento avviene in due rate: dal giorno del ricevimento del primo pagamento il killer attenderà due mesi prima di agire. L’“etica” professionale prevede che la vittima abbia almeno 16 anni. Gli orrori proseguono e si intensificano quando si parla di pedofilia: la garanzia dell’anonimato consente lo scambio di materiale e non solo. Nel deep web ci sono ben 56.357 siti, monitorati e segnalati, che trattano materiale pedopornografico. Il più conosciuto in questo ambito è “Lolita

city”, uno dei più ignobili mercati esistenti al mondo. Per fare un inciso sul nostro territorio, riportiamo quando affermato qualche mese fa da Fabrizio Cicchini, fondatore e presidente della Casa Famiglia Chiara e Francesco di Torvaianica: “Non voglio creare allarmismi parlando della presenza di questi fenomeni sul nostro territorio, ma non posso di certo dire che i Comuni di Ardea e Pomezia ne siano immuni. Purtroppo le nuove tecnologie non consentono più di quantificarne con esattezza la portata: mentre noi camminiamo, i pedofili corrono, scegliendo metodi sempre più sofisticati e meno tracciabili. Se prima la polizia postale riusciva a controllare gran parte del traffico della pedopornografia e degli adescamenti in rete, perché si utilizzavano computer fissi che rispondevano ad un determinato indirizzo, adesso, con i cellulari, i tablet e tutte le varie tecnologie che consentono di collegarsi ad internet attraverso il wi-fi, questo controllo è ormai quasi nullo. I reati si scoprono sempre quando è troppo tardi, per questo è fondamentale puntare sulla prevenzione. Il pedofilo è camaleontico, utilizza le tecnologie più avanzate per non farsi scoprire e le tecniche sempre più affinate per agganciare i giovanissimi. Ma quando sento qualcuno che parla di mondi virtuali mi arrabbio moltissimo. Non esistono mondi virtuali. Si può dire che ci sono adescamenti in rete, che le immagini ed i filmati vengono scambiati attraverso internet, ma i bambini di quelle immagini sono reali, hanno subito violenze vere che in casi estremi portano alla morte. Tutti i bambini che ogni anno scompaiono, le cui foto trovano posto sul sito della Polizia di Stato, dove vanno a finire? Non facciamo finta di nulla: quei bimbi hanno un’altissima possibilità di essere finiti nel giro della pedofilia estrema. Queste sono informazioni che ci arrivano direttamente dalla Polizia postale. Sa cos’è uno snap?

Sono dei video dove viene ripresa la violenza sul bambino: nel 20% di questi filmati si arriva alla morte del bambino al raggiungimento dell’orgasmo da parte del pedofilo. Questi filmini sono reperibili a costi altissimi, anche di 20 mila euro. In un periodo di crisi economica come questo, il mercato della pedopornografia e della pedofilia ha incrementato il suo volume d’affari del 37,5%. Questo dimostra che si tratta di un fenomeno talmente ampio che fornire dati precisi, numeri esatti su quanto accade sul nostro territorio è praticamente impossibile. Ormai, a causa di internet, non ci sono più confini”. E con la darknet è ancora peggio, visto che gli scambi tra pedofili, compresa la vendita di bambini, avviene lì. Un mondo che suscita orrore anche agli hacker, tanto che il sito “Lolita City” è stato, lo scorso anno, oggetto di un articolato attacco informatico da parte di Anonymous – lo stesso gruppo hacker conosciuto per i suoi attacchi ai siti istituzionali e governativi – denominato “Operation Darknet”, che ha provocato l’inutilizzo (mettendolo off line, ovvero fuori rete) per un breve lasso di tempo del server su cui si poggia. Si tratta di Freedom Hosting, il server sul quale si trovano la maggior parte dei siti pedofili del web sommerso, dal quale gli hacker sono riusciti a prelevare 100 gb di materiale pedopornografico, rendendo pubblici i nomi di chi lo aveva messo in vendita o acquistato e inoltrando questi nomi e tutte le informazioni relative ad essi alle Autorità competenti. Ovviamente il deep web non è solo illecito, crimine e perversione: resta una fetta che mantiene le finalità originali, ovvero quello di scambio di informazioni diversamente non consentito, oltre ad essere anche il metodo adottato da molti Governi per monitorare le reti terroristiche e le “aree calde” del pianeta. Alfredo Corrao

Oltre ai siti pedopornografici che si moltiplicano, sono in continuo aumento i giovanissimi che hanno un profilo su Facebook falsificando la propria identità, come risulta dal Rapporto annuale 2012 di Meter Onlus, che ha messo a punto un Osservatorio mondiale contro la pedofilia. Dall’indagine fatta nel novembre 2012, nelle scuole primarie di Avola (SR) su 770 giovanissimi, emerge che addirittura il 99% dei bambini (910 anni) ha un profilo aperto dopo aver falsato età e identità. Oltre 100.000 i siti pedofili e pedopornografici intercettati negli ultimi dieci anni. Nel 2012 quelli “in chiaro” risultano essere in diminuzione rispetto al 2011: si è passati da 20.390 a 15.946. Di contro, aumenta invece in

modo sconcertante e incontrollabile la presenza della produzione, divulgazione e detenzione di materiale pedofilo e di abusi sui bambini nel “deep web”, dove sono addirittura 56.357 quelli monitorati in un solo anno. Crescono anche i fenomeni di pedofilia nei social network, con 1.274 segnalazioni rispetto alle 1.087 del 2011. Se da un lato il calo del numero di siti segnalati nel “web visibile” sembra compatibile con l’ipotesi che un controllo sempre più severo da parte degli organismi preposti cominci a rappresentare una difficoltà seria per coloro i quali intendono fornirsi della rete per lo scambio e la diffusione di materiale pedopornografico e nell’adescamento dei minori, dall’altro – come osserva

Meter Onlus - questo rappresenta solo una magra consolazione, se si va a considerare che il numero delle pagine segnalate resta altissimo: 15.946 in un solo anno. Ma anche i social network sembrano aver avuto nel 2012 un coinvolgimento maggiore nell’adescamento dei minori. L’aumento degli indirizzi virtuali riferiti a comunità e social network, infatti, è avvenuto nonostante la quantità di siti sospetti. Preoccupante il fenomeno del “sexting”, ovvero degli effetti del “postare”, senza riflettere sulle conseguenze, materiale a sfondo sessuale. Nel 2012 sono state individuate 5.640 vittime di ricatto proprio a causa di quanto incautamente pubblicato.

Allarme bambini ed adolescenti: non solo darknet, ma anche profili falsi sui tradizionali social network

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NO ALLA VIVISEZIONE, LA PROTESTA CONTRO LA MENARINI Manifestazione degli animalisti per dire no alla sperimentazione sugli animali nello stabulario di via Tito Speri

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niti per dire no alla vivisezione. Senza colori politici, ma solo con il rosso del sangue degli animali vittime degli esperimenti. Erano circa 200, le persone che il 2 Marzo si sono radunate a Pomezia sulla via del Mare, all’incrocio con via Tito Speri, per protestare contro l’azienda farmaceutica Menarini, che ospita anche la "RTC - Research Toxicology Centre", la quale nel 2011 avrebbe acquisito da Green Hill l'allevamento-lager di cani di razza beagle destinati ai laboratori di vivisezione - cento cuccioli per non noti test tossicologici. A manifestare, distribuendo volantini e mostrando le immagini degli animali sottoposti alle sperimentazioni, gli esponenti di diverse associazioni animaliste: dalla Roma for Animals agli Attivisti per i diritti degli animali, dagli Animalisti Italiani al PAE, partito animalista europeo, fino all’Associazione difesa dei randagi e dell’Ambiente. I dimostranti sono arrivati da Puglia, Basilicata, Campania, Toscana, Lombardia e Piemonte, ma non quanti se ne aspettavano gli organizzatori. “Purtroppo tante persone non credono più nella protesta di questo tipo – ha dichiarato Mirko Giombini, pometino, del gruppo “Roma for Animals” – Questa è la terza volta che manifestiamo qui, ma non siamo ancora riusciti ad ottenere nulla da parte dell’azienda, se non uno sterile comunicato di smentita rispetto alle nostre accuse. Noi vorremmo invece verificare “dal vivo” quale sia la verità, perché abbiamo testimonianze delle crudeltà che avvengono dentro e fuori ai laboratori. Chiediamo che la Menarini smentisca le nostre accuse non con un freddo comunicato o con denunce nei nostri con-

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fronti, ma dimostrando con i fatti che ci stiamo sbagliando: per questo vorremmo che una nostra delegazione possa entrare a visitare i laboratori, che possa verificare le condizioni di vita di queste bestiole. Per questo noi siamo di nuovo qui, per far sapere a tutti cosa succede dietro quei cancelli”. “In nome di una scienza sbagliata – ha affermato Stefano Fuccelli, presidente del Partito Animalista Europeo – che vuole far credere che ciò che si sperimenta sugli animali poi può essere utilizzato sugli esseri umani, si torturano ed uccidono migliaia di bestiole, dai cani ai cavalli, dalle scimmie ai topi, spesso senza anestesia, in modo crudele e disumano. Gli animali che si trovano all’interno della Menarini, così come è stato testimoniato da alcuni dipendenti, vengono tenuti in condizioni terribili: i laboratori sono sottoterra, e queste bestiole non hanno mai visto la luce del sole, non sono mai uscite dalle loro minuscole gabbie se non per le sperimentazioni. E per loro non c’è futuro: nonostante la normativa preveda che non si effettui più di una singola sperimentazione su un animale e che questo venga poi reinserito in un ambiente normale, magari facendolo adottare, sappiamo, sempre dai racconti di chi ha lavorato in questa azienda, che qui gli esperimenti vengono condotti ad oltranza, fino alla morte. Purtroppo c’è un connubio tra politica e lobby del farmaco che crea questa situazione assurda, che la stragrande maggioranza delle persone, dei medici e degli scienziati non vuole. La “sperimentazione animale”, termine che ha preso il posto del vero nome, ovvero vivisezione, solo per far sentire a posto con la coscienza chi la pratica e chi la sponsorizza, è inutile in quanto è stato ampiamente dimostrato che le reazioni degli animali non sono completamente assimilabili a quelle umane: ci sono stati farmaci, risultati innocui durante i test sugli animali, che una volta messi in commercio hanno provocato la morte di migliaia di uomini. Questo tipo di sperimentazione è un alibi per poter immettere sul mercato qualsiasi tipo di farmaco e non rendere conto a nessuno, a livello giudiziario, delle conseguenze sull’uomo, visto che si è ottemperato a quello che prevede la legge. E non si tratta di nostre fantasie, ma di realtà verificabili. Le torture, le atrocità e le sofferenze a cui vengono sottoposte queste creature indifese sono indescrivibili. Noi vogliamo dare voce a chi non ce l’ha”. La manifestazione, iniziata alle 14, è proseguita pacificamente, tra cori di protesta a volte molto coloriti, fino alle 16:00, ora Marzo 2013

in cui ci sono stati attimi di forte tensione. Al passaggio di un’auto con a bordo una dipendente della Menarini gli animi si sono scaldati: alcuni manifestanti hanno preso a calci la vettura, provocando la rottura del tergicristallo posteriore. Sono volati insulti e sputi, e qualcuno ha anche graffiato l’auto sulla fiancata. La dipendente è stata quindi protetta e scortata dal cordone di polizia fino all’inizio di via Tito Speri. La situazione è tornata tranquilla per circa un’ora, poi qualche altro momento di nervosismo ha macchiato una manifestazione dalle ottime intenzioni. Gli attivisti, nella speranza di andare tutti davanti ai cancelli della Menarini per urlare il loro dissenso, hanno tentato di oltrepassare il cordone formato da poliziotti e carabinieri in tenuta antisommossa. Riportati alla calma, c’è stata una contrattazione che ha portato ad ottenere che una delegazione formata da una decina di manifestanti potessero arrivare fino all’entrata dell’azienda farmaceutica per attaccare gli striscioni di protesta. “Arrivare davanti a questo cancello è già un piccolo passo – hanno spiegato i delegati – perché finora non era mai successo. Adesso dobbiamo andare avanti, per cercare di ottenere sempre qualcosa in più, fino ad arrivare all’abolizione della vivisezione ed alla liberazione di tutti gli animali rinchiusi in queste gabbie”. Matteo Acitelli

Tutte le interviste agli organizzatori ed ai rappresentanti delle varie associazioni animaliste sono disponibili su City web Tv (www.ilcorrieredellacitta.com/citywebtv)



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DISCARICA ED INCENERITORE DI RONCIGLIANO, UN PROBLEMA ANCHE PER ARDEA E POMEZIA

Se avete un cuore, fate vivere i nostri figli”. Questo uno degli slogan che hanno caratterizzato la manifestazione di protesta contro la realizzazione del settimo invaso e dell’inceneritore all’interno della discarica di Roncigliano. Erano tantissimi le persone che sabato 2 Marzo hanno voluto dire un no deciso allo sversamento dei rifiuti di Roma. Cittadini comuni, ma anche tante associazioni, hanno risposto all’appello del coordinamento “NO INC” di Albano Laziale e si sono dati appuntamento davanti alla discarica per tenere alta l’attenzione sul problema ambientale che coinvolge i Comuni dei Castelli Romani, ma Pomezia e Ardea, dal momento che il sito è al confine con questi territori, nei pressi di Valle Caia. E’ stato richiesto di effettuare nuove analisi del sottosuolo, per capire se ci sono le condizioni ambientali per consentire il nuovo invaso. Il bisogno di chiarezza nasce anche dal fatto che, nell’area circostante la discarica di Roncigliano – anche in alcuni punti del territorio di competenza di Ardea e Pomezia – il tasso di mortalità per tumori è di molto superiore alla media. Le Amministrazioni dei Comuni coinvolti, proprio per tutelare la salute pubblica, hanno istituito un tavolo per seguire la vicenda da vicino. Presenti alla manifestazione i sindaci di Castelgandolfo Lidia Monachesi e di Marino Flavio Gabarrini, e l’assessore all’ambiente del Comune di Ardea, Alessandra Cantore.

“Oggi c’è stato un segnale bellissimo da parte di tanti politici e figure istituzionali – ha commentato Daniele Castri, legale del Coordinamento No Inc – Sono intervenuti almeno 15 nuovi Senatori e Deputati, oltre ai 7 nuovi consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, che si stanno interessando a questa vicenda. Anche i rappresentanti istituzionali di diversi Comuni coinvolti sono presenti oggi per manifestare la loro contrarietà all’invaso ed all’inceneritore. Solo i rappresentanti del Comune di Albano, che oltretutto dovrebbe essere il più interessato, erano assenti. Questo impianto riceve già più di 400 tonnellate al giorno di rifiuti provenienti dai Castelli, aggiungendo Roma significa avere altre 50 tonnellate giornaliere, solo per iniziare. E a questo dobbiamo sommare anche gli effetti dell’inceneritore: qui si concentrerebbe di tutto. Purtroppo c’è un cattivo rapporto tra Istituzioni, politici ed aziende private. I progettisti ed i tecnici del settimo invaso sono i soliti noti, tanto legati alla politica ed alle Istituzioni: spero che la nuova politica, quella premiata dalle ultime elezioni, possa dimostrare con i fatti, da subito, attraverso interrogazioni ed accesso agli atti, attraverso la promozione di nuove leggi, possano fare qualcosa, magari abbattendo quell’assimilazione impropria tra fonti veramente verdi e inceneritori di questo tipo, che godono anche di finanziamenti pubblici”. E Davide Barillari, candidato Presidente della Regione Lazio per il Movimento

5 Stelle, eletto come consigliere, accetta subito l’invito. “Noi, con i fatti concreti, siamo contro questa logica di commistioni tra interessi pubblici e privati. Qui si parla di un enorme danno alla salute dei cittadini, di cui i politici che ci hanno preceduto si sono disinteressati. Il primo atto che faremo alla Regione sarà proprio riguardante questo problema”. “Questo è un territorio fin troppo massacrato – hanno commentato i cittadini intervenuti alla manifestazione – danneggiando non solo l’ambiente, ma anche la nostra salute. La discarica ha già arrecato fin troppi danni. Aggiungere anche l’inceneritore è davvero oltrepassare il limite di sopportazione per gli abitanti di questo territorio. I rifiuti non vanno inceneriti, ma riciclati, trovando profitto da essi e riducendo al minimo lo scarto non utilizzabile. Bisogna spingere sulla raccolta porta a porta, indispensabile per un corretto iter di smaltimento. Le schifezze gettate in discarica o nell’inceneritore ce le ritroviamo nell’aria, nella terra, nei nostri piatti. Il cattivo odore che proviene dall’invaso permane nell’ambiente ed è nauseabondo, soprattutto d’estate. Noi siamo qui per dire basta a tutto questo, perché il territorio va difeso e non rimpianto. Siamo tutti coinvolti, perché i danni si diffondono almeno nel raggio di 25 chilometri”.

E al Boschetto della Nuova Florida…

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Boschetto più pulito, alla Nuova Florida, grazie all’intervento degli attivisti rutuli del Movimento Cinque Stelle di Ardea, gli “Amici di Grillo”, che domenica 3 marzo, armati di guanti, rastrelli e sacchi, si sono dati appuntamento per ripulire l’area verde frequentata da moltissimi cittadini di Ardea. La raccolta, secondo i principi del M5S, è stata effettuata differenziando i rifiuti. Carta, plastica, lattine e contenitori di alluminio, ma anche una siringa nel generatore

Marzo 2013

Alessia Ambra Achille

che fornisce l’acqua al parco. I volontari, circa 40, si sono alternati dalle 10 alle 13:30, fino alla completa pulizia del parco, che ha visto come “bottino” una decina di sacchi riempiti di rifiuti vari. “Si tratta di un’iniziativa che ripeteremo quanto prima nelle altre aree verdi di Ardea. E’ ovviamente aperta a tutti i cittadini che hanno a cuore l’ambiente e la propria città”, ha commentato Stefano Molella, del Comitato di Quartiere della Nuova Florida.


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A PROPOSITO DI DISCARICHE...

D

a bravi cittadini e genitori, educhiamo i bambini al rispetto dell’ambiente sin da piccolissimi, insegnando a non gettare le carte a terra. E magari cerchiamo di dare loro qualche esempio positivo. Peccato che poi il tutto si infranga alle porte della scuola, o quantomeno davanti ai cancelli dell'asilo nido comunale di via Fratelli Bandiera a Pomezia, dove sorge una discarica abusiva a cielo aperto. Il cattivo esempio sarebbe poi poca cosa di fronte al pericolo che corrono questi piccoli alunni: tra i rifiuti, infatti, si trova di tutto, anche elementi tossici. Senza contare che, cammi-

nando sul piccolo marciapiede invaso di ingombranti – tra cui spiccano un frigorifero semidistrutto, il paraurti e le gomme di un’auto, calcinacci ed un water – il rischio di farsi male è sicuramente alto. Pare che le insegnanti, così come i genitori dei piccoli alunni, abbiano più volte segnalato la situazione, che dura da parecchi mesi, all’Amministrazione comunale, che non ha mai risolto definitivamente il problema. Speriamo che la foto inviataci da una mamma preoccupata possa servire da promemoria a chi di dovere…

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8 MARZO. LA MEMORIA CHE DIVENTA CONTINUITA’ I n uno dei linguaggi segreti dei fiori, la mimosa caratterizza la “sensibilità”, e da qua voglio partire per cercare di rappresentare una parte della donna. Una parte che ho sempre visto in tutte quelle donne che ho conosciuto e ho intervistato, le imprenditrici, o le rappresentanti politiche, a centinaia sono entrate e uscite dai salotti della televisione, per la maggior parte donne impegnate in associazioni o nell’arte, luoghi fertili per coltivare la sensibilità di una donna, attraverso la costanza e la dedizione per esempio, ma sempre smisurate rispetto all’ambiente che accoglie le donne, e per il quale esse lavorano. Lo stesso posto di lavoro non rispetta il ruolo multiplo delle donne, questo è assodato, o le tanto considerate istituzioni pubbliche, che poco ancora offrono allo status di donna, la politica locale poi, ancora pigra e immobile dovrà prendere in considerazione che il nuovo parlamento è affollato da donne. Sono poche le quote rose, ridotte all’osso, all’interno del consiglio comunale di Ardea, e una manciatina a Pomezia, dove però a consolazione il commissario che dovrà governare fino alle

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prossime amministrative è donna. Donna o uomo, in fondo a lavoro o in politica poco importa, perchè quello che interessa alle donne è la competenza, sudata a scuola, all’università e tra gli stage più strani e strazianti, e con impieghi dove la donna deve dimostrare di essere brava, agli uomini e alle altre donne, ma deve dimostrare ancora di più che la donna può essere determinata e razionale come un uomo, deve in sintesi frustrare la sua qualità essenziale per conformarsi alle richieste del mercato, deve abbandonare un po’ di quella sensibilità che è propriamente donna. Non dimentichiamo che la donna ha dovuto subire e morire per affermare la sua indipendenza lavorativa, per questo si festeggia l’8 marzo, non dimentichiamo che la donna deve lottare ogni giorno per quella indipendenza che è naturale del mondo maschile. Non voglio celebrare il femminile e svilire gli uomini, ma solo ricordare alle donne meno fortunate e meno forti, che tutte, anche le più affermate o le più emancipate o acculturate devono con una certa graffiante eleganza preservare i loro ruoli, e dividere la loro sensibilità tra l’essere

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madri, amanti, mogli, lavoratrici, amiche e figlie senza dimenticare che alla base di tutto c’è la donna come essere, che spera che sogna che ama ogni ruolo che ha scelto o si è trovata ad assumere. Mi capita spesso, per strada, di intervistare le donne purtroppo sempre più in difficoltà, a causa della forte disoccupazione, e mi capita di compatire le sofferenze delle donne a causa di condizioni familiari e sentimentali disagiate, per colpa di scelte sbagliate delle donne stesse o di azioni egoistiche degli uomini. Mi capita poi di sentire il pesante fardello delle donne che realmente devono combattere contro la povertà o la solitudine, ma mi capita ogni volta, di sorridere perchè una donna davanti ai problemi più seri riesce a trovare un appiglio per ricominciare a creare. L’augurio più sincero a una donna che mi sento di fare è quello di ascoltare gli uomini e farsi ascoltare, di educare i figli in funzione del rispetto delle donne come degli uomini, per il bene delle donne future per abbattere quelle barriere che invalidano i rapporti sani essenziali a rendere tutti gli esseri, uomini o donne che siano, felici. Francesca Poddesu


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RITORNO ALLA NORMALITA' L

Sport

a sosta non ferma le big dei nostri campionati: Unipomezia e Nuova Florida sugli scudi. In eccellenza bene il Real, mentre in promozione il Lido dei Pini torna a respirare: +2 sulla zona play out. In seconda il Torvajanica perde terreno dalle prime della classe cosi' come il Tor San Lorenzo nel girone E di Terza Categoria. Le altre: Indomita Pomezia, non mollare! La squadra e' ora terzultima ma nulla e' ancora compromesso. Nello stesso girone quotazioni in rialzo per Airone Ardea e Città di Pomezia occupanti rispettivamente la quinta e la settima posizione. Si torna a giocare! - Finita la seconda pausa invernale - paradossalmente più lunga di quella natalizia - le squadre hanno ripreso le ostilità nell'ultimo week-end di Febbraio. La sosta forzata avrà fatto bene alle compagini del territorio? Come hanno gestito le società i tanti giorni di riposo a disposizione? Vediamo dunque nel dettaglio lo stato di salute delle squadre a circa due mesi dalla fine dei Campionati.

Il punto della situazione - Nel mese di Sanremo, nel mese delle elezioni e degli Oscar il calcio dilettantistico e' stato, per cosi' dire, a guardare ( sono stati disputati solo due turni ndr) a seguito del fermo voluto dalla federazione per evitare i disagi patiti lo scorso anno a causa del gelo e del freddo. Ovviamente non sono mancate le polemiche - quelle purtroppo non mancano mai - tra le società , con il dibattito fra i favorevoli e contrari a tener banco mentre i giocatori , pur non disputando gare ufficiali, alternavano sedute di allenamento extra ad incontri amichevoli. L'unica eccezione e' stata la Terza Categoria che , al contrario delle altre divisioni, non ha sospeso le attività dando modo comunque agli appassionati di non annoiarsi; le altre squadre invece, comprese le due "big" del territorio, Real Pomezia e Lido dei Pini, hanno ripreso il normale cammino nella giornata del 24 Febbraio riprendendo il calendario laddove si era interrotto. Ecco dunque quanto accaduto nei vari raggruppamenti.

I Top del mese: Il Real resta nella scia delle grandi, mentre la Prima Categoria (Gir. C) cala un " Poker" sorprendente: Airone Ardea, Citta' di Pomezia , Unipomezia e Nuova Florida nelle prime sette posizioni!- La fine del mese ripropone, senza troppe sorprese, il duello senza fine fra

il Team N. Florida e Unipomezia: la prima, ormai da qualche tempo, staziona stabilmente al secondo posto a distanza di appena tre punti dalla rivale in attesa di saldare i conti nel prossimo scontro diretto; Bilancini e soci , dal canto loro, non sembrano risentire del classico "fiato sul collo" continuando a regolare con incredibile facilità le malcapitate di turno, proponendo di Domenica in Domenica un vero e proprio festival del gol. Sempre nello stesso girone impossibile non parlare dell'incredibile rimonta della Città di Pomezia: la squadra e' passata in breve tempo dall'incresciosa situazione della lotta per non retrocedere al ben più dignitoso settimo posto, il quale pero', non sembra rappresentare per gli uomini di Mister Sebastiani un punto d'arrivo della stagione, anche se, al momento, risulta difficile fare previsioni. Anche l'Airone Ardea non e' rimasto a guardare. La compagine rutula ha infatti ottenuto , nei due turni disputati, quattro punti che valgono, al momento, la quinta posizione.

Chi frena: Tor San Lorenzo e Torvajanica, addio sogni di gloria. In Prima rischia grosso l'Indomita mentre in Promozione torna a respirare il Lido dei Pini grazie al successo, nell'ultimo turno, ai danni del Palocco. Enea Pomezia: non bastano tre punti in un mese - Febbraio non e' stato un mese particolarmente fortunato per le squadre del territorio impegnate nella lotta-salvezza. La bella favola del Lido dei Pini, culminata con la promozione dello scorso anno, si e' progressivamente trasformata, nell'anno in corso, nell'incubo retrocessione. Sulla squadra pesano i tanti pareggi rimediati nel corso della prima parte di stagione anche se il successo riportato nell'ultimo turno del

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mese ha riportato un po' di ottimismo nell'ambiente, oltre a tenere a debita distanza le inseguitrici. Prosegue invece la lotta contro il tempo dell'Indomita che deve al più presto tornare a fare punti per evitare anche qui lo spettro della Seconda Categoria; in tal senso possono aiutare le buone prestazioni offerte negli ultimi tre incontri disputati (due incontri di campionato più l'amichevole contro il Nettuno ndr) che danno speranza ad una compagine reduce comunque da sette sconfitte consecutive. Passiamo alla Terza Categoria. Il Tor San Lorenzo, arrivata nei mesi scorsi a ridosso del primo posto, si trova oggi ad inseguire a distanza complice un periodo non brillantissimo; la squadra e' , ad oggi, quarta ma proviene da una striscia decisamente negativa: appena quattro punti in altrettante sfide disputate. Non va meglio all'Enea soltanto settima e con una sola vittoria all'attivo nel mese appena trascorso (la squadra ha però riposato il 16/02). Chiudiamo con la seconda Categoria: la sorpresa Torvajanica vanta soltanto un modesto sesto posto. Troppo poco per una compagine che, fino a non molto tempo fa, mostrava di poter competere a ben più alti livelli. Luca Mugnaioli

I risultati del primo turno di Marzo (Ecc. Gir. A) Real Pomezia-Cecchina 1-0 ; (Pro. Gir. A) Citt.Fiumicino-Lido dei Pini 2-1 ; (1° Cat. Gir. C) Ardea-Unipomezia 0-3 ; Borgo Massimina-N.Florida rinv. ; Città di PomeziaAllumiere 3-0 ; Tor de Cenci-Indomita 1-1 ; (2° Cat. Gir. G) Torvajanica-Lamaro Cinecittà 5-2 ; (3° Cat. Roma Gir. E) Eur Municipio 12-Enea Pomezia 2-0 ; Montegiordano-Tor San Lorenzo 0-3.

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NOTIZIE TASCABILI di Luca Mugnaioli

“CORRIERE DELLA CITTA', INFORMARE PER INFORMARSI”

no ha deciso do far atterrare il mezzo alle Bermuda, dove la polizia ha circondato l’aereo e gli agenti sono saliti a bordo per prelevare la famiglia di trasgressori. (notizie.delmondo.info)

Elezioni, nel Pd fronda ‘pro dimissioni’ di Bersani. Obiettivo: dialogare con Grillo - A ipotizzare un passo indietro del segretario due dei suoi fedelissimi: Alessandra Moretti e Tommaso Giuntella, mai così vicini alle posizioni dei 'giovani turchi', Orfini, Fassina e Orlando, i quali puntano al cambio di rotta per evitare che il partito venga travolto dall'ingovernabilità del Paese. (ilfattoquotidiano.it)

Un viaggio di nozze insolito: in carcere per aver lasciato a casa i figli - I neosposi Daniel Richards e Kymberely Frederick hanno avuto un viaggio di nozze indimenticabile. Anche se ne avrebbero fatto a meno, immaginiamo. Infatti i due, che convivevano già da qualche anno, sono stati arrestati con l’accusa di maltrattamenti per avere lasciato i figlioletti di uno, due e tre anni a casa da soli mentre loro erano alla cerimonia di matrimonio. (notizie.delmondo.info)

Ue, allarme disoccupazione in Italia «Crescerà fino al 12% nel 2014» - Male anche il pil, -1% nel 2013. Investimenti in calo, gli stipendi sempre più bassi fanno crollare i consumi. (il messaggero.it)

Caro Rc auto, in Italia le polizze costano il doppio rispetto alla media Ue - I premi Rc Auto in Italia sono in media più elevati e crescono più velocemente rispetto a quelli dei principali paesi europei. Lo rileva l'Antitrust che ha condotto un'indagine conoscitiva sul settore evidenziando una serie di rimedi possibili per tagliare i costi delle polizze. «Il premio medio - scrive l'Authority - è più del doppio di quelli di Francia e Portogallo, supera quello tedesco dell'80% circa e quello olandese di quasi il 70%. ( fonte: ilsole24ore.it) Usa, Obama firma il decreto: tagli per 85 miliardi di dollari - Entreranno in vigore fino a Settembre: la stretta colpirà i servizi pubblici e in particolare i programmi sociali, di educazione e di ricerca nonché i salari statali. (lastampa.it)

Altre flash:

POLITICA - Monti bocciato dagli italiani, doveva dar retta a Passera e mollare Fini e Casini ( libero.it) POLITICA: Berlusconi: in piazza contro pm-cancro. De Gregorio: "Nessuno mi ha costretto a confessare" (larepubblica.it) ELEZIONI: il Corriere della Sera on-line pubblica il calendario dei prossimi appuntamenti istituzionali (nella foto) MODA: Prada autunno - inverno 2013-2014: è andata in scenaa Milano la collezione firmata da

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Miuccia Prada dall’allure retrò che conferma dunque l’attitudine della maison a innovare partendo dal passato. (luxgallery.it) SPETTACOLI: Oscar: trionfa 'Argo', Ben Affleck "bastona" Spielberg; vince anche Tarantino (AGI)

Curiosità & Life Style

Magnetismo contro gli squali - I ricercatori di SharkDefense, società specializzata nella ricerca di metodi di difesa dagli squali, hanno scoperto che potrebbe esserci un sistema di difesa molto più semplice ed efficace rispetto alle tecniche tradizionali (tute rinforzate, arpioni ecc.): i magneti. La spiegazione sarebbe, secondo i ricercatori, che i magneti interferiscono con le ampolle di Lorenzini degli squali, speciali organi di senso posseduti dagli Elasmobranchi (squalo e razza), attraverso i quali riescono ad individuare i campi elettromagnetici prodotti da eventuali prede. (notizie.delmondo.info) Il fumo fa...arrestare! - Tre persone (padre e madre cinquantenni, e figlio sulla ventina) hanno pensato bene di accendersi una sigaretta durante il volo da Halifax a Santo Domingo. Gli assistenti di volo hanno immediatamente chiesto ai tre di spegnere le sigarette; all’ennesimo rifiuto dei tre di obbedire alle richieste dell’equipaggio, il capita-

Non aprite...quell'ascensore! - L'idea è venuta alla casa produttrice LG per lanciare sul mercato un nuovo televisore ad altissima definizione. Sono stati infatti posizionati dei televisori sul pavimento di un ascensore al fine di far vivere ai malcapitati passeggeri un finto malfunzionamento dell’ascensore, con il pavimento che si staccava (o meglio, con i televisori sul pavimento che facevano partire un filmato in cui si vedeva un pavimento che si staccava), dandogli la sensazione di precipitare nel vuoto. (FONTE E FOTO: notizie.delmondo.info )

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Pomezia Cinema News

LA FRODE I nterpretato da uno splendido Richard Gere, “La frode” è un seducente thriller di grande tensione e ricco di suspense, che parla di amore, lealtà e alta finanza. Robert Miller (Richard Gere) è un magnate newyorkese dei fondi d’investimento. E’ la vigilia del suo sessantesimo compleanno e sembra essere il ritratto del successo negli affari e nella vita familiare. Ma dietro la facciata dorata, Miller sta in realtà cercando disperatamente di vendere il suo impero finanziario a una grande banca prima che le frodi da lui perpetrate per anni vengano scoperte. Abile nel nascondere la sua reale situazione finanziaria alla moglie Ellen (Susan Sarandon) e alla brillante figlia ed erede Brooke (Brit Marling), Miller riesce anche a bilanciare la vita familiare con una relazione extraconiugale con la giovane e bellissima Julie (Laetitia Casta). Ma proprio mentre è a un passo dal chiudere la trattativa, un errore sanguinoso cattura l’attenzione del detective Michael Bryer (Tim Roth) della NYPD. In una disperata corsa contro il tempo, Miller dovrà cercare un modo per non perdere tutta la sua vita.

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Bel thriller con Richard Gere

Richard Gere, alla presentazione del film a Roma, ha descritto il suo personaggio come il “maschio alfa”. Un uomo che possiamo incontrare in qualunque parte del mondo. Corrotto dal successo ma che (nel film) mantiene una certa umanità. Alla domanda: a chi si è ispirato per il suo personaggio? Gere ha risposto scherzando (ma non troppo) dichiarando di aver pensato ad un uomo d’affari italiano. Poi però ha spiegato che il suo personaggio è talmente preso dal successo da considerare tutti, compresa la figlia, delle pedine nelle sue mani. Un egocentrismo lontano dalla sua vera filosofia di vita buddista. Di certo non ha faticato ad esercitare il suo fascino che trapela dal suo modo di parlare e di muoversi, un uomo “illuminato” che emana un’energia incredibile, un vero piacere vederlo. L’appuntamento al cinema è dal 14 marzo. Rossella Smiraglia www.ilprofumodelladolcevita.it

LA CUOCA DEL PRESIDENTE

U

Elogio alla cucina francese

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na storia vera, diretta e sceneggiata da Etienne Comar e Christian Vincent, “La cuoca del Presidente”, dal 7 marzo nelle sale italiane, prende le mosse da un fatto realmente accaduto a Daniel Deòpeuch, per trasformarlo quasi in un messaggio d’amore per la cucina francese, o meglio per la cucina fatta con il cuore. La passione e l’impegno della protagonista (Catherine Frot) nel preparare i pasti del Presidente sono un’incomparabile arma di seduzione, una gioia per la vista e (crediamo) per il palato. Una seduzione che va oltre quella fisica, che conquista il Presidente con i “piatti della nonna”. Quasi una pozione magica che gli riporta alla mente i momenti belli dell’infanzia, il calore dei pranzi in famiglia. Ogni pietanza, però, richiede gli ingredienti giusti. Per ogni singolo ingrediente c’è un luogo preciso di provenienza. Un misto tra ricerca scientifica e pura passione, emblematica è la frase del Presidente (Mitterand): “Mi porti il meglio della Francia!”. La storia: Hortense Laborie è una cuoca rinomata che vive nel Périgord. Nelle prime scene del film la troviamo ai fornelli di una missione scientifica su un’isola sperduta dell’Atlantico. Presto

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però i ricordi di Hortense riportano ai due lunghi anni in cui ha vissuto a Parigi, quando il Presidente della Repubblica la nomina responsabile della sua cucina personale all’Eliseo. Nonostante le gelosie degli chef che operano nelle cucine principali del Palazzo, Hortense riesce ad imporsi grazie al suo carattere forte e alla sua tempra. La genuinità della sua cucina sedurrà in poco tempo il Presidente, ma quello che accade dietro le quinte, nelle stanze del potere, le creerà molti ostacoli… Curiosità per gli appassionati di cucina: Nel film è citato un libro, Eloge de la cucine francaise di Eduard Nignon. Il libro non è solo un espediente per lo scambio di battute poetiche tra Hortance e il Presidente, ma è un testo molto apprezzato da cuochi gastronomi e storici. L’autore è uno dei più grandi chef francesi che ha lavorato, nel XX secolo, per importanti uomini politici. Ricette e storia si incontrano dando vita ad un’opera letteraria in cui ogni ricetta è una poesia dedicata alla gastronomia, parola di Etienne Comar.

Rossella Smiraglia www.ilprofumodelladolcevita.it



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“COME VENDERSI BENE” L

Tenete bene in mente che non conta solo quello che dite, ma anche come lo dite!

e telefonate, gli appuntamenti, le riunioni, gli impegni che scandiscono la nostra giornata ci fanno spesso dimenticare le buone maniere. Essere educati non è indispensabile solo al lavoro, lo è ovviamente anche nella vita privata, ma sicuramente nell’ambito lavorativo costituisce un fattore di successo così come lo sono le competenze tecniche ed i titoli di studio. Con i colleghi una divergenza di opinioni può essere costruttiva, ma affrontatela a tu per tu e non in pubblico. Alzare la voce o usare espressioni improprie è segno di debolezza, a maggior ragione verso chi è in posizione inferiore. Se lavorate con correttezza, dedizione e intelligenza, sia i colleghi, sia i superiori se ne renderanno conto. In questi brevi incontri, anche se solo virtuali, abbiamo affrontato alcune situazioni che spesso incontriamo durante la nostra attività sia essa lavorativa che sociale, senza avere la pretesa di essere additati quali unici depositari delle buone maniere ma il nostro unico scopo è stato quello di suggerire alcuni comportamenti corretti da tenere in determinate situazioni che possono generare un migliore e più proficuo rapporto con gli altri. Iniziamo da quello che, probabilmente, interessa la maggior parte di coloro che si trovano nella situazione di dover affrontare un colloquio di lavoro, soprattutto in questo periodo. Quale comportamento usare quando si viene convocati da un datore di lavoro? Innanzitutto bisogna dire che cercare un impiego è in ogni caso un lavoro duro, che richiede volon-

tà, grinta, flessibilità, capacità di auto-analisi e soprattutto fornire informazioni vere e sincere. Per cominciare bisogna avere un curriculum ben fatto, deve saper destare interesse. Non renderlo generico ma personalizzarlo adattandolo alle esigenze dell’azienda a cui state rivolgendovi e della quale cercherete di sapere il più possibile. Dovete presentarvi come la migliore soluzione del problema che quell’azienda si è posta cercando qualcuno per quella data posizione. Non si tratta di dire bugie su di sé ma solo di valorizzare al meglio i vostri punti di forza: si tratta, insomma, di “vendersi bene”. In poco spazio dovete concentrare il meglio di voi e invogliare chi vi legge a conoscervi di persona. Prima del colloquio siete carichi di aspettative, ma provate a stare tranquilli: compostezza nell’apparire, stretta di mano sicura, sguardo diretto, sorriso comunicativo. Soprattutto cellulare spento!!! Attendete che la persona che vi riceve, una volta accolti, si sieda per prima e solo a quel punto sedetevi. Se vi offrono un caffè o altro, prendete ciò che sceglie l’intervistatore: è una buona mossa. Rispondete alle domande riflettendo e soprattutto ascoltate. Non promettete ciò che sapete di non poter mantenere ma parlate con semplicità e sinceramente. Sapere quanto valete vi infonde certo sicurezza, ma questa vostra convinzione non deve mai sfociare in presunzione o arroganza, altrimenti rischia di nuocervi. Ricordate che un’azienda non cerca il più intelligente, il più bravo ed il più competente, ma la persona più

I LIBRI DEL MESE

indicata per quel dato posto e quindi un’eventuale giudizio negativo non riguarderebbe la vostra persona nel suo complesso, ma soltanto le vostre specifiche competenze e attitudini per quel dato compito: non abbattersi troppo facilmente è il primo consiglio da dare a chi cerca lavoro. In ognuno di noi è presente un talento nascosto. Portarlo alla luce è compito nostro, ma in molti casi ciò avviene in maniera imprevedibile ed inaspettata. Bisogna sapersi osservare, percepire in quale situazione ci si trova più a proprio agio, quando non si sente la fatica per le cose che si fanno, quando ci si perde in quello che facciamo senza avere più la cognizione del tempo che passa: questi sono segnali che indicano che stiamo sulla strada giusta e se tutto ciò non accade è il caso di attendere che qualcosa di più emozionante e convincente si manifesti. … in bocca al lupo! Antonio GUIDO Esperto di Galateo ed Immagine Relazionale

“Tutti pensano di cambiare il mondo ma nessuno pensa a cambiare se stesso” Leone Tolstoj

di Valentino Valentini

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Berlusconi, inchiesta sul signor TV - Pubblicato in prima edizione (Kaos) nel febbraio 1994, autori i giornalisti Giovanni Ruggeri e Mario Guarino, è costato a Silvio Berlusconi una condanna, estinta per intervenuta amnistia, per falsa testimonianza. Testo illuminante, si riesce ancora a trovare. Sulla stessa linea Dossier Berlusconi, di Lorenzo Ruggiero, uscito in prima edizione nel l'aprile 2012. Contiene, fra l'altro, tutte le testimonianze dibattimentali dei processi che hanno visto coinvolti Berlusconi e tanti altri personaggi politici e non.

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L’industria della carità – Di Valentina Furlanetto, edito da Chiare Lettere, prima edizione gennaio 2013. Il libro è un percorso fra le Onlus e le Ong. Che fine fanno i soldi che versiamo con i telefonini, con la telefonia fissa, con le donazioni?




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