Il Corriere della Città - Gennaio 2011

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politicadella Anno 3 Numero 1

GENNAIO 2011

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2011

L’ANNO CHE VERRA’... Il nuovo anno sI prospetta pIeno dI grandI ed IntensI cambIamentI per Il nostro terrItorIo... augurI!

EUFEMI, UN ANNO DA RICORDARE

AUTOSTRADA PONTINA, LE ALTERNATIVE

DIPENDENTI COMUNALI, I NUOVI ACCORDI

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editoriale

UN ANNO DI... 12 MESI DI POLITICA: PIU' PAROLE CHE AZIONI, IN UN SISTEMA CHE NON CAMBIA MAI sattamente un anno fa, l'editoriale di questo giornale parlava delle varie crisi, più o meno gravi, all'interno della maggioranza, tra cui spiccavano le dimissioni dell'allora vice Sindaco Alba Rosa, l'uscita di qualcuno (Savastano) dal PD, dell'inconsistenza dell'opposizione e di urbanistica, dal momento che erano stati approvati i 5 piani integrati che avrebbero cambiato completamente il volto della città. Dopo dodici mesi sembra che nulla sia cambiato: il 2010 ha registrato altre crisi, anche più gravi di quelle precedenti, visto che una di queste era culminata addirittura con le dimissioni, poi ritirate, del Sindaco. Anche adesso c'è stata un'uscita dal PD (Mecca), l'opposizione è sempre più inesistente e frastagliata, e si parla ancora di urbanistica, con l'ennesimo consiglio-fiume che avrebbe dovuto risolvere i nodi di un'intera legislatura, concentrando in un giorno quello che non si è fatto in un anno. La paralisi politico-amministrativa che ha predominato in quasi tutto il 2010 sembrava essere terminata ad ottobre con una proclamata presa di coscienza da parte di De Fusco e dei suoi, finalmente decisi ad uscire dal letargo per mettersi al lavoro ed affrontare i punti mancanti del programma elettorale. Ma da dire ed il fare, si sa, c'è di mezzo non il mare, ma tante altre cose, che hanno impedito l'annunciata accelerazione, facendo passare quasi inutilmente altri due mesi. E chissà quanto tempo ancora passerà, visto che anche il consiglio previsto per il 27 ed il 28 Dicembre in seconda convocazione (la prima, guarda un po', non ha avuto il numero legale) per decidere di ben 25 punti, non ha avuto termine sem-

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pre per mancanza del numero legale. Quello che vorremmo far notare è come certi meccanismi non cambino mai. Tutti, centrodestra e centrosinistra, si riempiono la bocca di cose fatte e da fare “per il bene della città”, mentre troppo spesso sono gli interessi personali a prevalere su quelli della popolazione. Adesso che stiamo per entrare ufficialmente in campagna elettorale sarà anche peggio. Ogni partito si darà lustro gettando fango sugli avversari, si prenderà meriti ed addosserà colpe. A sinistra le decisioni che riguardano i candidati a sindaco sono già state prese: salvo clamorosi colpi di scena, ci sarà nuovamente De Fusco per il PD e la sua coalizione, mentre Alba Rosa per Sinistra Ecologia e Libertà. Molto più complicata la situazione nel centrodestra, dove le lotte intestine sono venute quasi tutte a galla, creando gruppi e gruppetti di persone che riportano alla mente il detto “con amici così, non ho bisogno di nemici”. In mezzo, tante liste e movimenti di persone che vorrebbero cambiare questo modo di fare politica. Tante belle idee ed ideali, ma il timore che tra tutte queste liste ce ne sia qualcuna che sia manovrata nell'ombra dai soliti volponi, purtroppo c'è. L'unica difesa che i cittadini hanno è la partecipazione: cercando di essere più presenti e più attenti si potrebbe riuscire a capire chi lavora bene e chi male, chi promette e non mantiene, quali sono le persone serie e chi ha fatto delle bugie ben costruite uno stile di vita. Questo perché, alla fine, verranno eletti coloro a cui daremo la nostra preferenza ed il nostro voto. E, se li votiamo, in fondo ce li meritiamo... Maria Corrao

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EDITORE: La Città DIRETTORE RESPONSABILE: Maria Corrao

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redazione@ilcorrieredellacitta.it direttore@ilcorrieredellacitta.it

IN REDAZIONE: Alessia Ambra Achille, Mauro Valentini Luca Mugnaioli, Matteo Acitelli Alfredo Corrao, Pietro Conti Claudia Sperduti

PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE: Studio Grafico O.K.

CHIUSURA REDAZIONALE: 28/12/2010 STAMPA: Arti Grafiche Reg. Trib. di Velletri Settembre 2009 N. Reg. 19/09 del 24 Settembre 2009

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speciale consiglio comunale

UN CONSIGLIO? SIATE PIU’ SERI

IL 2010 FINISCE SENZA CHE IL TANTO ANNUNCIATO CONSIGLIO COMUNALE SIA STATO COMPLETATO, COMPLICE LA PERENNE MANCANZA DEL NUMERO LEGALE esi e mesi di attesa per un consiglio che avrebbe potuto cambiare il volto di Pomezia, se non altro perché gli argomenti principali da discutere riguardavano l'urbanistica, tra cui l'edilizia convenzionata. Riunioni, commissioni e proclami a raffica, poi, il 20 dicembre, la prima convocazione, andata deserta come da previsione per mancanza del numero legale. Già, perché se nella prima seduta servono almeno 16 presenti, in seconda convocazione ne bastano 10, con ovvia “semplificazione” dei lavori da parte degli addetti. La nuova data scelta era il 27 dicembre. Giusto il tempo di digerire il panettone mangiato a Natale, perché alle 10:00 ci si doveva trovare tutti nell'aula di Piazza Indipendenza per discutere dei 25 punti all'ordine del giorno. Ma già al primo, che riguardava le interrogazioni, sono sorti i problemi: più di qualcuno – Cruciani addirittura con un'interrogazione – ha sollevato il problema dei lavoratori precari, per i quali già il 27 scadeva il contratto, lasciando di fatto scoperti determinati servizi. Cruciani sottolineava il fatto che, nonostante la legge lo prevedesse, non si era proceduto con la stabilizzazione dei dipendenti (circa 20) che ne avevano già maturato il diritto. Su questo argomento, che ha scatenato un vespaio di polemiche, il Presidente del Consiglio, Attilio Bello, ha chiesto un'interruzione di un quarto d'ora (durata invece 40 minuti). Tornati in aula per la discussione dei vari punti, c'è stata la veloce sostituzione Antonio Flore, ormai Assessore, con Angelo Capriotti nella commissione alle Politiche Sociali (punto 2). Ma l'il-

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lusione di una seduta rapida, dove le decisioni erano già state prese grazie alle numerose riunioni dei capigruppo, di maggioranza e delle commissioni, è svanita già quando si doveva decidere se dare o no la cittadinanza onoraria a Padre Pietro Alessio. Tutti d'accordo, per carità, ma per esserne consapevoli c'è voluta quasi un'ora di disquisizioni. Ma i problemi veri sono iniziati quando si è passati al quarto punto, la ratifica della deliberazione di Giunta n. 209 del 14 ottobre sulla variazione di bilancio e relativo piano di gestione. Dopo aver discusso per un'ora e mezza (ormai erano le 14:00), essendo ancora ad un punto morto, è stata decisa la sospensione per il pranzo, con ripresa dei lavori alle 16:30. Ma nel pomeriggio il film non è cambiato: altra ora di discussione sempre sullo stesso punto, per poi far dire a Maniscalco che, essendo passati i 60 giorni previsti dalla legge, la deliberazione della Giunta non poteva essere ratificata. Il consigliere poneva quindi una pregiudiziale, partendo dal presupposto che la maggioranza, ridotta al massimo a 13 persone compreso il sindaco – che tra l'altro ha solo fatto una fuggevole comparsa e poi è andato via – poteva facilmente essere messa sotto scacco dall'opposizione, se solo questa avesse dimostrato, per una volta, di esistere. “Se non approfittiamo di questa occasione, in cui noi siamo almeno 16 – ha dichiarato Maniscalco – non so quanto potremo essere credibili nella prossima campagna elettorale. Anzi, sarebbe come dare la certezza a De Fusco di vincere nuovamente le elezioni”. Volete sapere come è andata

la votazione sulla pregiudiziale? Respinta, con 8 voti favorevoli, 11 contrari. “Vedo che ci sono fuggiaschi e persone che non si prendono le loro responsabilità”, è stato il commento di Maniscalco nel vedere il fuggi fuggi dall'aula un attimo prima della votazione. Il punto 4 è quindi passato con 11 voti favorevoli, 7 contrari ed 1 astenuto (Ruffini). Stesso risultato per il punto 5, la cui discussione si è svolta contemporaneamente al punto 4, vista la similarità. 12 favorevoli e 2 astenuti: di nuovo Ruffini e, a sorpresa, Barbieri, della maggioranza. A quanto pare, l'opposizione non esiste, neanche quando ha la strada spianata da una maggioranza ormai alla frutta. Se i punti precedenti, relativamente “leggeri”, avevano già visto liti e divisioni, possiamo immaginare con facilità cosa può capitare con un argomento più articolato come quello del federalismo demaniale, dove molti consiglieri hanno dato l'impressione di non aver nemmeno capito di cosa si stesse parlando. Infatti ci si arrende, ed il punto viene ritirato. Passano invece velocemente il 7, l'8 ed il 9 (collegamento stradale Torvaianica – Vicerè, Interventi per lo sviluppo del litorale del Lazio e la modifica di alcuni articoli del regolamento delle scuole dell'infanzia comunali). Ma, fatto questo sforzo, c'è il blocco: i punti 10 ed 11 vengono ritirati e, alle 20:50, la seduta viene aggiornata al giorno dopo, alle ore 10:00. Insomma, più o meno tutto come da copione. Peccato che l'indomani, il 28 dicembre, sia mancato nuovamente il numero legale. Ovviamente in maniera intenzionale, perché, a parte qualcuno giustificato da problemi familiari, come il consigliere Franceschetti ed il Sindaco De Fusco, le persone c'erano fisicamente, ma alcune di esse sono rimaste fuori dall'aula, non rispondendo all'appello nominale e mandando di fatto all'aria le “buone intenzioni” del giorno prima. Alle 10:00, ora della convocazione, l'aula era abbastanza gremita, con l'opposizione in attesa delle mosse degli “avversari”, che non sono tardate ad arrivare. Per rendere valido il consiglio sarebbero bastate 10 persone, che c'erano al momento del primo appello, ma sempre troppo poche per discutere di argomenti importanti come quelli in corso. Floris, vedendo che qualcuno è volutamente rimasto fuori, attacca pesantemente la maggioranza, dichiarandosi disgustato da questo modo di fare politica ed uscendo dall'aula inviperito. Ne approfitta quindi il consigliere Giorgio Puggioni, richiedendo la verifica del numero legale. A quel punto, erano presenti all'interno del ring solo in 9: Battistelli, Anzellotti, Barbieri, Capriotti, Capodimonti, Bello, Lupo, Bravaccini e Boager, con De Lorenzi formalmente (anche se non fisicamente, assente. In questo modo la maggioranza rimane in 9 e non raggiunge il quorum necessario, tra i risolini dell'opposizione, rimasta compatta (per una volta) su un'identica posizione, ossia quella di non fare ulteriori favori al governo De Fusco, uscendo dall'aula proprio per non dare modo al consiglio di continuare. Dagli atti ufficiali, gli assenti sono De Fusco, Puggioni, Errico, Maniscalco, Ruffini, Celori, Schiumarini, Valentini, Russo, Gazzè, D’Avino, Mesturini, Borgo Caratti, Floris, Franceschetti, Mecca, Barone, Salfi, Mugnaini, Savastano, De Lorenzi e Cruciani. Alle 10:30, a seduta ormai sciolta e rimandata a data da destinarsi, la piazza ed il palazzo comunale erano pieni di politici, di entrambi gli schieramenti, tutti a commentare quanto successo. Per correre ai ripari, è stata subito convocata per il 29 Dicembre la conferenza dei capigruppo, in modo da poter riproporre il Consiglio in altra data. Dal momento che per legge devono passare almeno 3 giorni per la nuova convocazione, si suppone che il nuovo consiglio sarà chiamato per il 3 Gennaio in prima convocazione, ed il 7 o il 10 per la seconda, che, visto l'andazzo, sarà sicuramente Maria Corrao quella più probabile.


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PARLANO I PROTAGONISTI Ma di chi è la colpa, se ancora una volta i problemi della città non sono stati discussi in sede consiliare? Abbiamo provato a chiederlo ad alcuni dei protagonisti, quelli presenti e che si sono resi disponibili a rilasciare dichiarazioni.

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ANTONIO FLORIS (PD) va sul pesante. “Ancora una volta hanno voluto far mancare il numero legale. Alcuni consiglieri non sono proprio venuti, altri c'erano ma non sono entrati. Ciò mi ha fatto arrabbiare e sono uscito anch'io, perché non è più possibile che qualcuno ricatti la maggioranza in questo modo”. Ma di chi è la colpa? “Dell'intera maggioranza. Io vorrei capire perché succedono queste cose, se il Sindaco e tutti i consiglieri hanno veramente intenzione di discutere i punti all'ordine del giorno oppure no, visto che è la quinta volta che vengono ritirati. Se così fosse, basta dirlo e ce ne andiamo tutti a casa, perché non siamo in grado di governare. Se qualcuno ha qualcosa da dire, la dicesse chiaramente. Io sono indignato per quello che sta succedendo: non si governa un Comune così. Ammettiamo di non esserne capaci e lasciamo alla gente il potere di decidere sul futuro della città”. MASSIMILIANO CRUCIANI (FORZA ITALIA/PDL) ha la sensazione che il numero legale sia mancato perché non si sa come affrontare il problema dei dipendenti che hanno i contratti in scadenza. “La mia interrogazione, che parlava nello specifico di coloro che hanno maturato i requisiti per la stabilizzazione, ha messo la maggioranza ancora più in crisi. Mi dispiace soprattutto per quei cittadini che da anni attendono risposte sulla costruzione della nuova 167, per poter acquistare un'abitazione a prezzi contenuti. Se calcoliamo che alla maggioranza sarebbero bastate 10 persone, non si capisce quale sia il vero argomento che non vogliono assolutamente affrontare. Anche se a me sembra che ci sia una sorta di gioco delle parti, fatto da alcuni personaggi che da decenni, e quindi da ben prima che arrivasse questa amministrazione, non vogliono l'edilizia popolare e convenzionata”. GIORGIO PUGGIONI (AN/PDL) è lapidario: “Non hanno saputo come dividersi le cose, non hanno trovato la “quadra” su come spartirsi gli affari”. La sua accusa è rivolta alla sola maggioranza o anche a parte dell'opposizione? “A chi in consiglio comunale manda avanti in un certo modo questi argomenti”. E tra questi c'è qualcuno di voi? “Per quanto mi riguarda, io sto all'opposizione. Se poi qualcuno vota con la maggioranza...” Ma l'opposizione esiste? “Esistiamo, siamo coesi e lo stiamo dimostrando”. Facendo bocciare proposte arrivate dalla minoranza, come successo il 27 dicembre? “Purtroppo devo riconoscere che su argomenti importanti non siamo stati coerenti”. Quindi? “Quindi solo alcuni di noi sono compatti, ma c'è anche chi, pur dichiarando di essere all'opposizione, in realtà vota a favore della maggioranza. Quelle persone non le consideriamo di opposizione, ma di maggioranza”. Eppure, nonostante quello che mi sta dicendo, i numeri di governo non ci sono stati lo stesso... “Proprio perché evidentemente non si sono ancora messi d'accordo”. ANTONIO MANISCALCO (AN/PDL) è deluso dal comportamento di alcuni dei suoi. “Avremmo davvero potuto mettere in braghe di tela questa amministrazione, ma ancora una volta non siamo stati capaci, nonostante tutte le condizioni a nostro favore”. E cosa dovrebbero pensare i cittadini di questo centrodestra? “Credo non pensino nulla, perché purtroppo non partecipano alla vita politico-amministrativa della città”. Veramente si lamentano perché sono stati relegati ad assistere al consiglio da una palestra fredda e con l'audio scadente. “Questo è vero, e dovremo trovare rimedio, ma è altrettanto vero che non c'era quasi nessuno. E quante persone ci

sono state in passato, quando l'aula consiliare era agibile? Credo comunque che l'inagibilità sia strumentale da parte della maggioranza, atta solo a blindare i lavori, perché se avessero voluto far partecipare i cittadini, il consiglio poteva essere convocato presso un hotel, come già successo in passato, o nella stessa palestra, che forse sarebbe stata anche riscaldata. Ma l'intenzione è proprio quella di non far partecipare nessuno, per non far rendere conto di quello che succede. Finché si è discusso di punti tranquilli, dove già c'era anche un accordo di massima preso durante le commissioni, tutto è andato liscio. Ma quando si sono toccate questioni legate all'urbanistica i giochi sono cambiati. Evidentemente non hanno ancora trovato il loro equilibrio su questi argomenti”. OMERO SCHIUMARINI (FORZA ITALIA/PDL) si sente la coscienza a posto. “Per quanto mi riguarda ero presente alla convocazione, ma non è compito mio, che sto all'opposizione, mantenere il numero legale. Questo spetta alla maggioranza. In realtà i numeri per far svolgere il consiglio c'erano, solo che qualcuno era presente in aula ma assente all'appello. Questo significa che la mancanza di accordo era legata esclusivamente agli argomenti da trattare oggi. Io parto dal presupposto che tutti gli argomenti siano importanti e vadano discussi con lo stesso impegno, perché l'elettore ci ha scelti per affrontare qualsiasi problema, non solo quelli dell'urbanistica. Purtroppo penso che i cittadini partecipino troppo poco: anche se la politica può fare schifo, questo è ciò che hanno votato e che ora devono giudicare, e lo possono fare solo con la loro presenza”. ROMANO ERRICO (AN/PDL) contesta l'impostazione data al consiglio. “Una seduta con 25 punti all'ordine del giorno credo sia stato indetto solo per dimostrare a qualcuno che quegli argomenti erano stati presi in considerazione e che, prima poi, sarebbero stati discussi, ma non penso che ci sia mai stata la voglia di portarli a termine, almeno entro quest'anno. Anch'io penso che la partecipazione dei cittadini ai consigli comunali sarebbe utilissima, quantomeno perché determinate persone eviterebbero certi comportamenti che invece si permettono sapendo di non poter essere giudicati direttamente dagli elettori, che – vedendoli – capirebbero come mai le cose sono arrivate a questo punto”. MARIA RUSSO (UDC) non si aspettava questo epilogo. “Ero sicura che stavolta saremmo riusciti ad arrivare al termine della seduta dopo aver trattato tutti i punti, visto che questa amministrazione è famosa proprio per le seconde convocazioni. Invece, a sorpresa, hanno deciso di non andare avanti, forse per non chiarezza tra i consiglieri di maggioranza: giudico questo comportamento molto grave, visto che gli argomenti da trattare erano davvero importanti”. Si è trattato di un anno sprecato? “Magari non completamente, ma di certo si sarebbe potuto fare di più e meglio”. Passiamo la parola al vicesindaco, EDGARDO CENACCHI (PD). Che cosa è successo? “Niente di straordinario”. Nel senso che far mancare il numero legale è la normalità? “Non è stato intenzionale. Qualcuno era malato, qualcuno è arrivato tardi”. E chi invece era qui e non è entrato? “Magari doveva andare di corsa in bagno...”, ha provato a scherzare Cenacchi, che torna serio subito dopo. “Si è trattato di una serie di coincidenze, abbinate a scelte politiche”. Scelte che servono a perdere tempo, facendo sprecare un anno intero? “Non si è trattato di un anno sprecato. Nel 2010 abbiamo fatto tantissimo per la città, al momento ci sono 94 cantieri aperti. Tornando al consiglio, i primi 10 punti sono stati discussi, gli altri li faremo quanto prima”. Il più duro è forse PAOLO RUFFINI (FORZA ITALIA/PDL). “Facendo mancare il numero legale abbiamo dimostrato che la minoranza è forte e ferma, dimostrando ancora una volta che la maggioranza, senza l'opposizione, non va da nessuna parte. Abbiamo fatto quello che il nostro ruolo

richiede, senza sconti, anche se penso che, in casi come questo, si sarebbe dovuto seguire la propria testa ed il cuore. Infatti, se solo fossi riuscito ad arrivare in tempo per l'appello, sarei sicuramente entrato mantenendo il numero legale, per dare fine ai giochi trasversali di personaggi che tutto hanno a cuore tranne che il bene di questa città. Vorrei sapere cosa c'è di sbagliato nel portare a compimento le cooperative, che avrebbero sicuramente dato un valido aiuto a tutte quelle famiglie che non hanno la possibilità di comprare da quegli imprenditori che tengono in mano il mercato. Le nuove cubature avrebbero livellato i costi e fatto sì che l'imprenditore morigerato avesse continuato ad operare, lo speculatore no”. Ma cosa penseranno i cittadini di tutto questo? “E' la politica...”. Detta così sembra proprio una brutta parola. “Ma dimostra quella che è la realtà. Purtroppo, per colpa della maggioranza, ancora una volta questo paese va a marcia indietro, e non ha più speranze. Non si possono attribuire colpe all'opposizione, che fa il suo mestiere e non si può sostituire alle mancanze di chi ha vinto le elezioni”. Ma se l'opposizione è praticamente ostruzionismo e la maggioranza non fa nulla, il cittadino chi dovrebbe votare alle prossime elezioni? “Le liste civiche. Perché i grandi partiti possono ragionare a livello nazionale, ma sul locale sono i cittadini che sanno quello che serve fare, a prescindere dal colore del partito”. Quindi, se Paolo Ruffini dovesse andare a votare domattina, sceglierebbe una lista civica? “Sì, anzi, io farò una lista civica, perché non si può più andare avanti con i ragionamenti contorti della politica tradizionale e generalista. Si deve allora iniziare a ragionare con la propria testa, non seguire soltanto quello che dicono dall'alto, che potrebbe non andare bene per la realtà locale. Senza contare che dietro la parola “partito” ci sono spesso personaggi che fanno quello che vogliono loro. Ed allora, meglio la lista civica, sperando che ci siano persone che vogliono veramente migliorare la propria città”. MARIO BORGO CARATTI (SEL), affida le sue parole ad un comunicato. “Il colpo definitivo a De Fusco è venuto da alcuni esponenti del suo stesso partito, il PD, i quali, nella seduta del 28, hanno fatto mancare il numero legale, provocando così lo scioglimento della seduta di Consiglio. L’impressione che si è avuta è che i dissidi tra le forze politiche della coalizione di governo ed all’interno delle stesse, siano ormai insanabili, e abbiano portato alla completa paralisi dell’azione amministrativa”. LUIGI LUPO (IDV), invece, minimizza: “Non si tratta di un problemapolitico. Io ero presente tutte e due le volte in cui è stato fatto l'appello, se Floris fosse rientrato saremmo stati in 10 ed il consiglio si sarebbe svolto. Ma quello che mi chiedo è: tutti gli altri dov'erano? Non vorrei che l'IDV fosse stata scelta come capro espiatorio di una situazione più complessa, visto che a mancare erano tutti gli altri”. FABRIZIO DE LORENZI invece crede che il problema sia proprio politico.“E’ ormai chiaro il tentativo di rendere in vari modi intriso di difficoltà l’operato dell’Assessore Tintinago. Atto finale di questa triste storia la richiesta da parte del PD della restrizione e dellarendicontazione della spesa pubblica nonché il ritiro della proposta sul federalismo demaniale relativo a beni immobili di notevole interesse storico quali la Chiesa, la Scuola GIL, la Casa Comunale e la Caserma dei Carabinieri. A mio avviso c’è un partito trasversale che ha sempre mal digerito il nostro operato: vogliamo capire se la maggioranza è con noi, se tutto quello che abbiamo fatto è pienamente condiviso dal resto dell’alleanza e se l’ Assessore Tintinago gode ancora della fiducia del Sindaco, in attesa di un chiarimento con il resto della coalizione che possa essere propellente all’azione amministrativa dei prossimi mesi e che possa essere una base politica/programmatica di discussione per la costituzione dell’alleanza alla prossima tornata elettoraMaria Corrao le.

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IL NUOVO PD SI PRESENTA (MA SA UN PO’ DI VECCHIO) IL SEGRETARIO ZANECCHIA ILLUSTRA LE LINEE GUIDA DEL PARTITO Il nuovo Segretario Comunale del PD, Angelo Zanecchia, non perde tempo, e cerca subito di dare un corso diverso alla gestione del suo partito. Lo fa convocando la stampa, cosa mai successa nel passato, per illustrare le linee guida che il PD vuole seguire nel prossimo futuro. “Il congresso dei Circoli di Pomezia e Torvaianica – ha spiegato Zanecchia – si è posto, dopo un confronto serio, rigoroso e costruttivo sviluppatosi in un clima di ritrovata unità, l'obiettivo di rafforzare e rilanciare l'azione politica del partito e renderla sempre più al servizio del cittadino”. Il tema della partecipazione e della trasparenza è stato l'argomento principale, forse anche per le passate accuse di mancato confronto tra il partito, l'amministrazione ed i cittadini. “Riteniamo fondamentale proseguire nella strada del cambiamento – hanno affermato i vertici del PD comunale – confermando la fiducia nei confronti del Sindaco e degli amministratori per il lavoro svolto. La nostra città, guidata dal centrosinistra, sta rinascendo sotto molti aspetti: è da evidenziare la ritrovata consapevolezza e la maturazione della nostra classe politica che cerca di tornare in sintonia con i cittadini, perseguendo il bene comune, promuovendo il senso di responsabilità di chi è chiamato

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ad amministrare senza infingimenti ed a testa alta la cosa pubblica”. A questo punto la domanda sorge spontanea: quindi non metterete nelle vostre liste i politici che hanno procedimenti penali in corso o pregressi, i personaggi coinvolti nella Tangentopoli pometina e non assolti per non aver commesso il fatto, le persone denunciate per guida in stato di ebbrezza e sotto effetto di sostanze stupefacenti o chi per questi cinque anni ha pensato solo ai fatti propri? Insomma, il PD non accetterà che alla guida di Pomezia possano esserci persone che in passato hanno pensato più al bene personale che a quello della città, dimostrando di non avere quella trasparenza amministrativa che viene tanto sbandierata? “Al momento di stilare le liste elettorali ci baseremo su quello che prevede il codice etico del Partito Democratico”, è stata la laconica risposta del Segretario. Peccato che tale affermazione non dia né rassicurazioni né indicazioni certe. Anzi, si tenta di cambiare discorso parlando di quanto fatto da questa amministrazione e di quanto si farà ancora se alla guida ci sarà ancora il centrosinistra. Ma il programma illustrato – che vede peraltro focalizzare i reali problemi della città – fa infuriare Antonio Sessa, giornali-

sta ed esperto conoscitore del territorio. “Dov'è l'innovazione? Questo programma, salvo qualche parola cambiata ad arte, è lo stesso che ho stilato io vent'anni fa con l'allora candidato a Sindaco Giancarlo Tassile. Programma che poi fu ripreso da Capriotti, Aureli e Zappalà. Se dopo vent'anni si parla ancora delle stesse identiche cose significa che qualcosa non va. Perché i partiti non si affidano a persone esperte nei vari campi, che abbiano le giuste competenze per dare soluzioni ai problemi reali?”. E' quello che si chiedono anche i cittadini, al di là delle colorazioni politiche. Bisogna ammettere che, da parte sua, Zanecchia sta cercando di improntare un nuovo corso. “Il partito deve essere vicino all'amministrazione e gli amministrazioni vicini al partito. Ed il partito deve essere aperto a tutti i cittadini, alle associazioni, ai confronti. Solo così possiamo migliorare e riacquistare fiducia e credibilità. Questo dovrà valere sia in caso di vittoria che di sconfitta alle elezioni”. Il segretario conclude affermando che la “nuova era” dovrà partire dalla salvaguardia dei posti di lavoro. Da ex sindacalista, conosce bene l'argomento. “Dobbiamo puntare al rilancio occupazionale convincendo gli imprenditori ad investire sul nostro territorio, creando nuova occupazione e di conseguenza una maggiore ricchezza economica dell'intero tessuto sociale”. Ma per convincere gli imprenditori, oltre a qualche incentivo fiscale, forse bisognerebbe garantire anche i servizi, a partire Maria Corrao da quelli legati alla mobilità...



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MENTRE PAPA EUFEMI SGOVERNA, IL PD FA HARAKIRI… LA DESTRA GONGOLA! on la fine dell’anno 2010 si sono conclusi anche i congressi dei partiti che ancora ritengono di affidarsi alla dialettica democratica interna. I partiti leaderistici non hanno bisogno di passaggi democratici, è il capo che decide per tutti. Ardea si trova in una situazione peculiare, come spesso accade, che sovverte la prassi partitica e si affida ai “poteri taumaturgici” di capi e capetti che disconoscono regole elementari di democrazia a favore di convincimenti paesani intrisi di eccessi di furbizia, supponenza e velleità leaderistiche. Cosicché, mentre i partiti dell’orbita di sinistra lavorano efficacemente per ricostruirsi una posizione e visibilità, con iniziative interessanti e presenza sul territorio, il partito che dovrebbe essere la guida, l’esempio per un possibile abbrivio della coalizione di centrosinistra, ossia il Partito Democratico, si dilania in fazioni e nuovi transfughi, epigoni di sonore sconfitte elettorali da oltre un ventennio. La destra, che dovrebbe avere i maggiori problemi, sia in relazione alla vicenda nazionale e alle implicazioni locali di Futuro e Libertà per L’Italia, sia a causa

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delle eccessive ambizioni dei tanti pretendenti alla candidatura sindaco, invece gongola e rimira i guai degli altri partiti, particolarmente il PD, che è l’unica vera insidia al suo strapotere ventennale. Intanto papa Eufemi sgoverna a modo suo e assorbe ogni difficoltà scaturente dalla sua maggioranza bulgara. I problemi di Ardea languono ed i “politici” del posto si struggono in un improbabile quanto risibile risiko. E’ triste, ma l’immaturità partita di Ardea è allo zenit, altro che laboratorio del tempo che fu! Le sembianze attuali appaiono più prossime a un cimitero degli elefanti, con la prospettiva del futuro che sembra specchiarsi in un passato angosciante che stenta a essere superato. Eppure l’occasione propizia il PD l’ha avuta: avrebbe potuto presentarsi all’elettorato come forza determinata e coesa, pronta a lanciare la sfida del cambiamento, ma se l’è lasciata sfuggire per inettitudine di molti e deteriore spirito di rivalsa di altri. Quando sfuggono persino elementari percezioni di vita democratica e congressuale, a vantaggio di posizioni personali o di gruppo, c’è poco da stare allegri: si fati-

ca a comprendere che a congresso terminato, dato sfogo ad ambizioni sfrenate o mal poste, ci si deve rimboccare le maniche e tutti assieme si deve lavorare. Chi ha prevalso legittimamente nella fase congressuale, piaccia o no, costituisce la segreteria, organo meramente esecutivo, e chi ha perso si acconcia a incassare un incarico importante, ma più che altro rappresentativo. Niente di tutto questo ad Ardea: chi ha perso vagheggia un’opposizione forte, tale da poter indurre la neoeletta segreteria a dimettersi, mentre chi cerca, responsabilmente, di gettare un ponte per l’unità del partito è tacciato di essere un traditore, un voltagabbana. Che pena! Ci sarebbe da ridere se la cosa non fosse maledettamente seria: è in ballo la possibile alternativa al centrodestra! Però non tutto è disperante, il tempo potrebbe far apparire timidi segnali di recupero, nel mentre alcuni giovani sembrano poter essere in grado di imprimere nuova energia, un impegno, si spera, proteso verso un auspicato cambiamento dei modi e degli intendimenti di approccio alla “politica” senza le virgolette. Il PD di Ardea non è stato in grado di far tesoro del positivo fermento d’iscritti (circa 500 tessere) e presentarsi unito per affrontare gli scottanti impegni che l’attendono da qui a una decina di mesi. Ha preferito aggrovigliarsi in un turbinio di rancori e rivendicazionismo paesano, del tutto estraneo alla logica politico/partitica moderna e congeniale soltanto per vecchi capetti e capettini di ritorno. Il Partito Democratico dovrebbe fare invece in modo che - per il recupero della forma partito e, soprattutto, per una non impossibile “revanche” sulla destra - ciò resta degli ex Ds, ex Margherita e i fuoriusciti dalle liste civiche, si acconcino a inghiottire il rospo della sconfitta e lavorare, a partire dall’inizio del nuovo anno, tutti assieme per il partito, con maggiore impegno di prima, per non disperdere la speranza che la destra gongolante di oggi possa essere sconfitta e non solo perché auto flagellatasi sull’altare delle candidature a sindaco. Meditino lor Signori!


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ARDEA 2011 no IL FUTURO E’QUI! L

all’IncenerItore dI albano

IL PRIMO CITTADINO RIASSUME IL 2010 E PROGETTA L'ANNO CHE VERRÀ Nel 2010 abbiamo gettato molte basi, nel 2011 raccoglieremo i frutti”. E' questa la sintesi di quanto esposto dal Sindaco di Ardea, Carlo Eufemi, durante la conferenza indetta dall’amministrazione comunale per tracciare il bilancio dell'anno appena terminato e per illustrare quanto si farà nell'immediato futuro. Durante l'incontro, al quale erano presenti anche gli assessori e numerosi consiglieri, Eufemi ha specificato che il 2011 sarà per Ardea un anno fondamentale sia per quanto riguarda la pianificazione urbanistica – soprattutto grazie alla definizione del piano particolareggiato di Rio Verde e dei piani di zona delle aree ex 167 - sia per l'imponente realizzazione di opere pubbliche, con la chiusura di circa cinquanta cantieri aperti. “Per quanto riguarda i cantieri si tratta – ha spiegato il Primo Cittadino - di un robusto piano, che contiene opere rilevanti: abbiamo in corso 3.500.000 di euro per la sistemazione stradale che andremo a cantierare nei primi mesi del 2011. Ci sono poi altre importanti opere in via di completamento, come il Museo, due scuole, due palestre scolastiche. Abbiamo in corso 10.000.000 di euro per opere di sistemazione idrica e fognaria su Montagnano, Castagnola-Castagnetta, Lungomare e altre zone del territorio, senza dimenticare un’opera di grande importanza come la realizzazione dell’impianto di depurazione di Montagnano. Anticipare la programmazione ha portato risultati positivi ed i risultati si vedranno in gran parte nel 2011: siamo riusciti a

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finanziare e a far finanziare, sia dalla Regione, sia dalla Cassa Depositi e Prestiti, tutto il nostro piano delle opere pubbliche”. Ma il vanto di Eufemi è la determinata e incisiva azione che riguarda la demolizione di costruzioni abusive sul Lungomare. “Grazie al ripristino del rispetto delle regole siamo arrivati a 39 unità abitative abbattute – ha spiegato – che ci porteranno all’obiettivo di liberare una fascia costiera di almeno 3 km, sottratti alla collettività dal “serpente di case”; un’azione che trova il pieno appoggio da parte dell’opinione pubblica e anche delle Istituzioni superiori come la Regione Lazio. Basti pensare che il Comune di Ardea ha partecipato al convegno regionale in cui è stata presentata la relazione sullo stato dell’abusivismo del Lazio ed è stato preso come esempio da imitare, considerando che siamo intervenuti su costruzioni su cui nessuno interveniva da decenni”. Il Sindaco ha concluso parlando di ambiente. “Per quanto riguarda la raccolta differenziata, cercheremo di migliorare ulteriormente il progetto della Raccolta ‘Porta a Porta’, mentre l’apertura dell’isola ecologica di via Pavia dovrebbe avvenire entro la prossima primavera”. Sempre restando tra gli argomenti trattati dall'assessorato all'ambiente, è l'Assessore Petricca ad intervenire. “Per quanto riguarda i danni provocati dal maltempo, stiamo provvedendo a ricoprire le buche, mentre la notizia migliore riguarda il Cimitero di via Strampelli, per il quale realizzeremo altri 350 Alessia Ambra Achille loculi”.

’inceneritore di Albano non si farà, almeno per il momento. Con la sentenza 76340/2010 la prima sezione del Tar del Lazio, presieduta dal giudice Giorgio Giovannini, ha infatti accolto il ricorso principale presentato dal coordinamento “No inceneritore” di Albano contro il gassificatore ed i motivi aggiunti depositati successivamente alla prima richiesta. Il Tribunale amministrativo regionale annulla così la contestata Via emessa dalla Regione Lazio nel marzo 2008, che esprimeva parere positivo sulla realizzazione dell`inceneritore. Accolti anche i ricorsi successivi, quelli con cui i “No inc” si opponevano al secondo progetto di inceneritore presentato dalla Pontina Ambiente e al consumo di acqua dell`impianto, ritenuto eccessivo per il territorio. Le obiezioni contro l`impianto di incenerimento risultano quindi, secondo il TAR, assolutamente fondate e si basano sulla relazione tecnica presentata dal Comitato “No inceneritore”, stesa con l`aiuto gratuito di tecnici, fisici, geologi e professionisti del settore. Contro l’inceneritore si erano costituiti, con ricorsi ad adiuvandum, anche il Wwf e i comuni di Pomezia ed Ardea, oltre a quelli di Castel Gandolfo, Lanuvio, Ariccia, Albano, Genzano e Rocca di Papa. “Con grande entusiamo e un pizzico di incredulità – dichiarano dal coordinamento del Comitato – siamo lieti di informarvi che il Tar ha accolto le istanze che avevamo presentato attraverso i nostri ricorsi impedendo quindi la costruzione dell’inceneritore a Roncigliano! Aspettiamo ora di vedere la prossima mossa di Cerroni e se deciderà di fare ricorso al Consiglio di Stato, comunque sia questa resta una vittoria importantissima per tutte e tutti i cittadini dei castelli romani che in questi anni non hanno mai smesso di far sentire la loro voce!”.

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politica

SOLI CONTRO TUTTI?

ALBERTO DELLI COLLI LANCIA PESANTI ACCUSE CONTRO L’AMMINISTRAZIONE EUFEMI, MA SEMBRA ESSERE SOLO n un governo dove la maggioranza è pressoché assoluta, a fare opposizione ci pensano partiti che non hanno trovato spazio in Consiglio Comunale, ma che vigilano su quanto viene fatto e, soprattutto, non fatto dall'amministrazione Eufemi. E, tra i più attivi ed attenti, troviamo sicuramente gli esponenti dell'Italia dei Valori che – non potendo esprimere direttamente la loro opinione in sede comunale – hanno trovato una bella cassa di risonanza attraverso il rappresentante regionale dell'IDV Claudio Bucci, il quale spesso presenta interrogazioni riferite proprio ad Ardea. L'ultima, presentata ad inizio dicembre, riporta dure accuse al Primo Cittadino del Comune rutulo su eventuali irregolarità nel rilascio di autorizzazioni edilizie. Accuse supportate dal Coordinatore locale dell’Italia dei Valori, Alberto Delli Colli. “I disagi che vivono i cittadini di Ardea adesso potrebbero trasformarsi in vere e proprie tragedie domani se non interveniamo subito”, aveva dichiarato Bucci nel corso dell’interrogazione finalizzata alla nomina, da parte della Regione, di commissari ad acta al fine di effettuare le dovute verifiche. “Come sono stati rilasciati i permessi a costruire nelle aree sottoposte a

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vincoli? E come si giustifica la mancanza di manutenzione ordinaria che sta portando Ardea ad un preoccupante dissesto idrogeologico che rischia di compromettere edifici e strade? – aveva chiesto Bucci – non vorremmo che la troppa ‘facilità’ con cui sembrerebbero essere rilasciati dalla Giunta comunale i permessi per costruire rischi di attirare investimenti poco puliti”. La pesante accusa era stata rimarcata proprio da Alberto Delli Colli. “Non dimentichiamo che qualche anno fa il Prefetto Achille Serra si è interessato al caso Ardea: il timore è che, visto il clima di deregulation, possano inserirsi venti mafiosi”. Ma la risposta di Eufemi alle accuse lanciate dall'Italia dei Valori non si era fatta attendere. “Il Consigliere Bucci purtroppo è molto disinformato, o male informato, dai suoi referenti locali. Il Comune di Ardea è l’unico del Lazio che sta effettuando demolizioni in zone di pregio, in aree dove l’abusivismo edilizio ha imperversato dagli anni ’50 in poi. Devo dire che le maledizioni, se mi arrivano, sono quelle di privati ai quali stiamo abbattendo le case e allo stato attuale non esiste alcuna operazione edilizia speculativa che è stata avviata, tantomeno con l’approvazione della Giunta che, come risaputo,

non rilascia licenze edilizie”. Ma chi ha ragione? “Noi dell’Italia dei Valori – spiega Delli Colli – abbiamo il dovere morale di portare a galla tutte le questioni che non ci sembrano completamente trasparenti. Il fatto di non sedere in Consiglio non preclude la volontà di far funzionare il nostro Comune”. Siete soli contro tutti o avete trovato una collocazione all'interno di uno schieramento più vasto? “A livello nazionale l'IDV guarda soprattutto a sinistra, con la speranza che tutti i partiti di sinistra ricreino un grande polo. Considerando la nostra situazione locale, siamo convinti che di fronte ai precari equilibri dell’Amministrazione Comunale - vedi i contrasti di opinione sulle scelte delle varianti al piano regolatore e le spaccature che l’Amministrazione non mostra, ma che noi addetti ai lavori conosciamo bene - un centrosinistra unito ed impegnato in ugual misura nell’opposizione alle carenze ed alle cattive scelte amministrative susciterebbe entusiasmo e riceverebbe un largo consenso elettorale, che potrebbe portare anche alla vittoria alle prossime amministrative”. Pensa sia possibile, visto che ogni volta che il centrosinistra prova a compattarsi succede qualcosa per cui le divisioni la fanno da padrone? “Ovviamente bisogna per prima cosa superare gli individualismi e pensare in modo più ampio. Noi dell’Italia dei Valori sosteniamo che, per realizzare tutto questo, sia necessario partire da progetti concreti, necessari ed indispensabili per riqualificare un territorio devastato dalle precedenti amministrazioni. Ardea necessita di interventi urgenti, considerando l’aumento demografico di questi ultimi dieci anni, con una popolazione arrivata a quasi 45.000 abitanti, che richiede un immediato adeguamento di tutti i servizi. Servono maggiori unità delle forze dell’ordine e della polizia locale per garantire la sicurezza sul territorio ed una costante lotta all’abusivismo edilizio; il potenziamento degli uffici anagrafici, che ora sono costretti a lavorare in maniera inadeguata a fronte delle carenze strutturali. Serve poi, soprattutto, creare un'alternativa al sistema di viabilità, che presenta molte carenze e disagi per i cittadini, puntando sul prolungamento della metropolitana B e sul trasporto urbano locale, che pur cambiando gestione non è migliorato. Resta urgente anche l’adeguamento dei piani per le opere pubbliche, che diano priorità a quelle scelte dedite a migliorare la qualità di vita dei cittadini, sensibilizzando inoltre un'educazione civica che in questi ultimi anni sembra essere scomparsa in questo territorio. Ed infine crediamo che bisognerebbe puntare sullo sviluppo economico attraverso il turismo, riqualificando la parte storico-culturale di questo paese e l’enorme lunghezza di costa finora inutilizzata”. Il programma dell'IDV è stato esposto, adesso sta agli altri partiti del centrosinistra decidere se affrontare insieme la sfida. Alfredo Corrao



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PONTINA:

LA BATTAGLIA E’ INIZIATA GRANDE SUCCESSO DELL'ASSEMBLEA DEL COMITATO “NO CORRIDOIO” 'erano praticamente tutti, alla conferenza pubblica indetta dal Comitato “No Corridoio” per martedì 21 Dicembre. Sarà stato perché il problema della Pontina è sentito dalla stragrande maggioranza dei cittadini, ma la sala dell'ex “Cinema dei Preti” a Pomezia ha registrato una folla mai vista, senza distinzioni di colore politico. Fuori, nelle strade del centro, bandiere e manifesti del Comitato indicavano l'evento. Dentro, circa 300 persone: dal pendolare al politico, dallo studente all'operaio, tutti hanno voluto ascoltare le proposte del Comitato, che vuole dare delle alternative alla realizzazione di un'autostrada al posto dell'attuale SR 148. La Conferenza è stata aperta dal Portavoce del Comitato, Gualtiero Alunni, che ha esordito con le choccanti cifre che ruotano attorno alla costruzione dell'autostrada. “”Il costo totale dell'opera, comprese le infrastrutture, è di 2 miliardi e 700 milioni di euro. Tutto denaro che, per quanto si pubbli-

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cizzi l'intervento dei privati, ricadrà sulle spalle dei cittadini, che si ritroveranno a pagare per la costruzione dell'autostrada e poi a pagare per percorrerla, magari restando in fila come già fanno oggi con la Pontina”. Alunni ha quindi illustrato le proposte del Comitato per l'adeguamento in sicurezza della strada regionale, il potenziamento delle linee ferroviarie pontine ed il raddoppio del binario della Nettuno-Roma. Ha poi continuato elencando le devastazioni del territorio che provocherà l'inutile e costoso mostro di cemento e asfalto dell'autostrada a pagamento Roma-Latina. Pagamento che non si limiterà ai costi veri e propri, ma che andrà oltre: tutte le ditte escluse dall'appalto hanno infatti già richiesto milioni di euro di risarcimento. Dopo l'apprezzatissimo discorso del Portavoce ha preso la parola il Prof. Tamburino che, con l'aiuto di efficaci diapositive, ha presentato in modo dettagliato il progetto M3, che sta per Mobilità Metropolitana

Meridionale. “La proposta si basa su tre principi fondamentali – ha dichiarato il professore – il primo è che la mobilità moderna si sta sviluppando verso l'intermodalità; il secondo dimostra che la mobilità sostenibile deve essere sempre più integrata in un tessuto di riqualificazione urbana, mentre il terzo è la conseguenza dei primi due, ossia che, per tutto questo, devono essere adottate le tecnologie più avanzate”. Il professore ha spiegato che il progetto M3 consiste nella realizzazione di una vera e propria rete di trasporto pubblico su ferro nell'area pontina. Si tratta di una metropolitana leggera di superficie basata sul vettore "Treno.-Tram" che può utilizzare sia i binari del treno che quelli del tram. Un tram particolare, a guida magnetica, chiamato "Il Phileas" già in uso in Francia, Germania e Spagna, oltre che, ultimamente, anche in due località dell'Emilia Romagna. La particolarità di questo mezzo di trasporto è l'unione dei vantaggi di un treno a lunga percorrenza con la flessibilità di percorso di un tram, senza contare il risparmio rispetto ai tradizionali treni, che necessitano di costose reti ferroviarie, e della facilità dei nodi di scambio. Il progetto presentato dal professore prevede infatti ben 4 linee, che andrebero a coprire in modo capillare tutta l'area che va da Latina a Roma, passando sia per la litoranea ,e quindi da Anzio, Ardea e Torvaianica, che dalla parte dell'entroterra, toccando Aprilia, Pomezia, e Spinaceto. Non mancherebbero i collegamenti con Santa Palomba, Trigoria, Fiumicino e Ciampino, visto che le quattro linee sono state pensate in modo da creare una rete con vari punti di scambio. “Si tratterebbe – ha concluso il professore – di un trasporto pubblico su sede propria, rappresentata appunto dalle guide magnetiche, che consentirebbe quindi collegamenti veloci con un abbattimento dei costi davvero notevole”. Ha poi preso la parola l'avv. Suck, il quale ha tracciato le basi generali del ricorso al TAR e degli altri interventi legali fatti dal Comitato, comunicando che la deliberazione del CIPE non è stata ancora pubblicata sulla G.U. e la documentazione richiesta non è ancora arrivata. Dopo la pubblicazione, per legge ci sono 30 giorni per presentare le osservazioni: tempo che il Comitato utilizzerà per ripresentare la propria opposizione ed i progetti alternativi, oltre alle firme raccolte contro la realizzazione dell'autostrada. La conferenza è proseguita con l'intervento del presidente dei Verdi del Lazio, Bonessio, il quale ha comunicato di aver presentato, attraverso il Consigliere Angelo Bonelli, un emendamento al bilancio regionale, dove si richiede lo stanziamento di 500.000 euro per la progettazione preliminare della metropolitana leggera Roma-Pomezia -Ardea su tracciato parallelo alla Via Laurentina, che salvaguardi le aree naturali protette limitrofe. Anche il Gruppo regionale della Federazione della Sinistra ha sottoscritto l'emendamento. Sono poi intervenuti il sindaco di Ardea, Carlo Eufemi ed il Vice Sindaco di Pomezia, Edgardo Cenacchi. Entrambi hanno ribadito la contrarietà dei due Comuni all'autostrada e la disponibilità di firmare il ricorso al TAR. Le amministrazioni comunali di Ardea e Pomezia hanno infatti manifestato più volte negli anni scorsi la volontà di trovare soluzioni alternative all'autostrada, che per i due Comuni arrecherebbe più danni che benefici.


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Il tratto utilizzabile dai pendolari sarebbe comunque troppo breve per dare dei vantaggi, senza contare che si pagherebbe per poi trovarsi con tutta probabilità nel

tratto finale di un imbuto, con tutti i veicoli provenienti da Sud che devono per forza di cose uscire a Spinaceto. Quello che ha colpito di questa conferenza

è stata la propositività della stessa: non si è decretato un “no all'autostrada” a prescindere, ma si sono illustrati i pro (pochi) ed i contro (tanti), ma, soprattutto, si sono espresse valide alternative ad impatto ecologico ed economico sicuramente meno drastiche del progetto approvato dal Cipe. A dimostrazione dell'interesse sull'argomento, alla conferenza erano presenti diversi consiglieri ed assessori comunali sia di Ardea che di Pomezia, oltre ai rappresentanti del “Movimento 5 Stelle”. Al termine dell'incontro Gualtiero Alunni ha annunciato che ci saranno altre presentazioni del progetto M3 a Roma, negli altri Comuni del pontino e nelle scuole medie superiori ed ha salutato i presenti comunicando che per il mese di Gennaio il Comitato attuerà una protesta partecipata, decisa e radicale contro l'autostrada. Il fronte del “No” si è quindi espresso e schierato, anche se non si sa se con quali risultati. Adesso si attende che i sostenitori del “Si” esprimano le loro motivazioni e gli eventuali vantaggi per i cittadini e per l'ambiente. Ma, a prescindere da come andrà a finire, vogliamo porre l'attenzione su un “piccolo” dettaglio: il progetto della M3, con i relativi percorsi, dettagli e costi, era stato presentato in Regione nel 2008... Alessia Ambre Achille

emendamento aggiuntivo Emendamento aggiuntivo alla Proposta di legge regionale n. 122 del 6 dicembre 2010, concernente: “DISPOSIZIONI COLLEGATE ALLA LEGGE FINANZIARIA REGIONALE PER L’ESERCIZIO 2011” Dopo l’articolo 22, è inserito il seguente articolo: (Realizzazione della metropolitana di superficie Roma – Pomezia - Ardea) 1. Per sviluppare forme di mobilità collettiva sostenibi-

le al fine di migliorare la qualità della vita dei cittadini, di diminuire l’inquinamento da PM10 e di altri inquinanti da traffico veicolare, di diminuire i tempi di percorrenza relativamente ai quotidiani spostamenti casa-lavoro, la Regione provvede a favorire la realizzazione della linea di metropolitana di superficie Roma – Pomezia – Ardea su tracciato parallelo a quello dell’attuale via Laurentina che salvaguardi le aree naturali protette limitrofe, stanziando fondi per la progettazione preliminare di tale opera che dovrà essere inserita nel quadro

complessivo del Piano Trasportistico Regionale da sottoporre a Verifica Ambientale Strategica, 2. Agli oneri derivanti dalle disposizioni del presente articolo si provvede con uno stanziamento per l'esercizio finanziario 2011 pari ad ¤ 500.000,00 la cui copertura è assicurata mediante il prelevamento di pari importo dal capitolo di spesa corrente D21502 Contributi all'autorità portuale nel Porto di Civitavecchia (L.R. 21/75)

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PRECARI IL COMUNE RINNOVA FINO A SETTEMBRE SODDISFAZIONE PER I LAVORATORI, MA LA POLEMICA È DIETRO L'ANGOLO... arà un Natale sicuramente più tranquillo quello dei 103 dipendenti comunali a tempo determinato, i cui contratti scadono, progressivamente, tra la fine di dicembre 2010 e maggio 2010. Ieri pomeriggio, infatti, la Giunta Comunale ha approvato, attraverso la proposta di deliberazione n. 21, un rinnovo di contratto fino al 30 settembre prossimo. Il via libera era stato dato direttamente dal Prefetto di Roma, al quale erano state illustrate le problematiche legate al personale. Il Prefetto, attraverso una nota giunta nei giorni scorsi in Piazza Indipendenza, aveva dato l'autorizzazione all'amministrazione pometina di poter emettere un atto che prolungasse, sempre in relazione alla capacità di spesa, i termini dei contratti. Non si tratta però di una proroga – ricordiamo che i rapporti di lavoro erano già stati prorogati lo scorso anno – ma di un nuovo contratto, per cui è prevista, per legge, un'interruzione delle prestazioni lavorative di 20 giorni. Ma come si è arrivati a questo rinnovo, che sicuramente, oltre alla felicità dei diretti interessati, provocherà sicuramente nuove polemiche sul personale e sulle modalità di assunzione? Il Comune di Pomezia spiega che togliere dall'organico, già carente, i dipendenti a tempo determinato avrebbe causato il caos amministrativo, se non addirittura la paralisi di alcuni settori. Tra i più colpiti ci sarebbe stata sicura-

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mente la Polizia Municipale, a cui sarebbero stati tolti ben 34 agenti, seguita dai vari uffici, con i suoi 56 “esperti in attività amministrativa ed amministrativo/contabile”. “In attesa di poter espletare i concorsi in atto – ha spiegato il Sindaco Enrico De Fusco – abbiamo adottato una precisa scelta politica, che prevede di mantenere alto il livello qualitativo dei servizi ai cittadini. E questo è possibile sono con tutto il personale attualmente in servizio, compresi i lavoratori precari. Per quanto riguarda i costi, abbiamo più volte controllato e valutato: così come siamo stati in grado di onorare gli stipendi finora, continueremo a farlo, anche perché il personale non deve essere visto come un costo per la cittadinanza, ma come un servizio”. “La delibera ci ha visti tutti d'accordo, perché far scadere i contratti prima della conclusione dell'iter concorsuale avrebbe avuto ripercussioni negative su tutta la popolazione – ha dichiarato Cinzia Marinelli, Assessore al Personale – senza contare che essere precari è veramente brutto: già solo la parola spaventa, non si hanno certezze sul futuro, non si possono fare progetti. Certo non abbiamo risolto i loro problemi, ma sicuramente il punto d'incontro è quanto di meglio si poteva sperare da entrambe le parti. Mi dispiace solo che, dal coro unanime, siano usciti i rappresentanti dell'IDV. L'Assessore alle Finanze non ha

infatti firmato la delibera”. A dare spiegazioni è Luigi Lupo, presidente della commissione al personale. “Non è vero che noi non eravamo d'accordo sul prolungamento dei contratti. Non c'è la firma del nostro Assessore semplicemente perché era assente. Da parte nostra non c'è nessuna preclusione al rinnovo del contratto. Anzi, noi siamo tra i promotori dei concorsi, dei prolungamenti di contratto ed anche degli accordi con il personale a tempo indeterminato, con cui ci siamo incontrati proprio ieri in modo proficuo. Probabilmente, però, ci sarà stato qualche problema tecnico nella preparazione della delibera, ma su questo non posso esprimermi io. Quello che poso però dire è che vedo cose troppo caotiche nell'area finanziaria e, a tal proposito, le anticipo che abbiamo richiesto al Sindaco la sostituzione del dirigente alle Finanze”. Come mai? “Ci sono troppe cose che non funzionano e quindi tutto il partito è d'accordo con questa richiesta di sostituzione, che non deve essere intesa come punitiva, ma solo come fisiologica. Infatti già da tempo era stata chiesta la rotazione tra i dirigenti”. Crede che questa richiesta verrà accettata? “Sicuramente sì, ed anche in tempi molto stretti”. Ma nell'atto che ha portato al rinnovo c'è chi ha ravvisato delle irregolarità. La lettera arrivata al Comune da parte del Prefetto Pecoraro fa infatti riferimento esclusivamente ai 33 agenti di Polizia Municipale e non agli altri dipendenti. “Si fa riferimento alla nota n.111133 del 7 dicembre U.S. - si legge nella lettera inviata dal Prefetto al Comune di Pomezia - con la quale la S.V. comunica l'intenzione di adottare, in qualità di ufficiale del Governo, un provvedimento contingibile ed urgente, ex art. 54, comma 4, T.U.O.E.L. al fine di evitare il depotenziamento della capacità operativa del Corpo di Polizia locale”. “Codesta Amministrazione, nell'ambito della sfera della propria autonomia e discrezionalità amministrativa, con i poteri della Giunta Municipale, potrà valutare l'opportunità di adottare provvedimenti che consentano il permanere in servizio, per un limitato periodo, del personale di che trattasi. Provvedimenti che non potranno prescindere dal rispetto delle norme che disciplinano la materia, dalla programmazione del fabbisogno del personale, dalla relativa copertura finanziaria nonché dall'impegno dell'Amministrazione a definire le procedura di mobilità e concorsuali nel più breve tempo possibile”, conclude il Prefetto. “Nella delibera – spiega la Dirigente Carla Mariani – viene chiaramente dichiarato che la nota del Prefetto riguarda solo la Polizia Municipale, ma viene altresì illustrato che il 50% della forza lavoro è a tempo determinato e che, senza la stessa, i servizi non potrebbero essere erogati in maniera completa e soddisfacente per i cittadini. Per questo, visto il bilancio e fatte le opportune considerazioni, che possono essere lette da tutti nel testo della delibera, abbiamo deciso di estendere il provvedimento a tutti i precari”. “La difesa di questi lavoratori – ha aggiunto l'assessore Stefano Arciero, tra i firmatari della delibera – è un atto politico preciso, che caratterizza questa amministrazione, e del quale vado orgoglioso. Le dietrologie le lascio a chi, senza futuro, vede con invidia le persone a cui viene data una speranza”. Alessia Ambra Achille


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DIPENDENTI: RAGGIUNTO L'ACCORDO

DOPO ESTENUANTI TRATTATIVE, SINDACATI E LAVORATORI RITROVANO IL SORRISO

on di esce di qui se non si trova una soluzione che soddisfi tutti”. Queste le parole dell'Assessore al Personale Cinzia Marinelli lo scorso 21 Dicembre, durante lo svolgimento della Commissione Trattante tra l'amministrazione comunale, i dipendenti e le organizzazioni sindacali. E la soluzione, dopo un'estenuante trattativa, è stata alla fine trovata. Il tavolo era stato convocato dal Direttore Generale Gianluca Gerosa per definire finalmente la spinosa questione dei fondi destinati nel 2009 a tutti i lavoratori e poi misteriosamente “spariti”, ma, dopo 3 ore di accesa discussione, si era ancora in alto mare, con posizioni completamente opposte. L'amministrazione proponeva delle progressioni verticali, le organizzazioni sindacali rivendicavano tutti i diritti pregressi, attuali e futuri. Alle 13:00 una salutare pausa – anche perché nel frattempo si doveva riunire la Giunta per decidere del futuro dei lavoratori precari – con ripresa dei lavori alle 16:00. E la sosta ha portato bene, perché alle 20:30, dopo ore di accese discussioni, le trattative si sono chiuse finalmente con un accordo che comprende sia il 2009 che il 2010. Ed era soprattutto per le questioni riguardanti il 2009 che i dipendenti comunali nei mesi scorsi avevano più

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volte incrociato le braccia, cercando di ottenere con “le cattive” quei risultati che le trattative ed i tentativi di dialogo non avevano ancora fatto registrare “a causa dell'amministrazione, che ogni volta disattendeva quanto veniva garantito in fase trattante”, come specificano i lavoratori. “L’Amministrazione comunale – avevano detto nel corso dell’ultimo sciopero i sindacati - non ha individuato nessuna soluzione alla mancata corresponsione degli arretrati della produttività 2009, adducendo problemi di imputazione di bilancio, né ha dato corso a soluzioni alternative da essa stessa proposte”. Le polemiche dei sindacati restavano ancorate alla mancata attuazione dell’accordo sottoscritto nel marzo 2010 dal Sindaco e dagli Organi Dirigenziali del Comune di Pomezia “in cui si prevedeva espressamente che tutto questo non dovesse accadere”. Oggi sindacati e amministrazione ritrovano la serenità ed il confronto ha trovato il giusto epilogo. “Sono davvero contenta di quanto siamo riusciti ad ottenere. Penso che questa sia la cosa migliore che io abbia fatto in un anno e mezzo di incarico come assessore. E pensare che all'inizio si era messa proprio male – ha spiegato l’assessore Cinzia Marinelli – le posizioni

erano troppo distanti, ma, da ex sindacalista, ho capito che bisognava affrontare il problema in modo diverso. Ho quindi chiesto un'interruzione, mandando via tutti tranne il City Manager Gianluca Gerosa e la Dirigente Carla Mariani. Con loro abbiamo discusso e, appena mi sono resa conto che comunque i soldi richiesti c'erano, abbiamo stilato un piano che poi è stato proposto alla ripresa della commissione. Con quanto definito abbiamo raggiunto un accordo che ha registrato il consenso di ambo le parti. Verranno riconosciuti i fondi per i dipendenti, così come le indennità anche se abbiamo sottolineato che vengano stabiliti i giusti criteri per la divisione ed il riconoscimento delle indennità le vecchie del 2009 e quelle correnti del 2010”. “Siamo soddisfatti di come è stato affrontato il nostro problema – ha dichiarato Anna De Simone – e voglio personalmente ringraziare l'assessore Marinelli per la sua sensibilità. Ha capito quali sono le nostre esigenze ed ha saputo, senza fronzoli ed inutili promesse, arrivare al nodo della questione. Certo, dopo le esperienze passate siamo comunque un po' prevenuti, ma speriamo che questa sia la volta buona per risolvere definitivamente il problema”. Alessia Ambra Achille

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politica Festività

IL NATALE DEI BAMBINI E’ ALL’UNIVERSITA’ NELLA SPLENDIDA CORNICE DEL CAMPUS UNIVERSITARIO SI E’ SVOLTA L’ABITUALE FESTA DI NATALE ' stata la festa dei bambini, quella che si è svolta il 21 dicembre al Campus degli Studi e delle Università di Pomezia. L'abituale festa di Natale organizzata ogni anno dal Selva dei Pini questa volta ha coinvolto i circoli primari pometini “Trilussa” e “Santa Procula”. L'appuntamento era alle 17:00, ma a causa di un disguido a quell'ora erano presenti solo la metà dei bambini. Gli altri erano stati “dimenticati” davanti alla scuola per un errore di comunicazione tra l'assessorato ai trasporti e la ditta che gestisce il pulmino. Subito allertata, l'amministrazione ha risolto il problema in poco più di 30 minuti, riportando il sorriso agli infreddoliti alunni. Il “Natale al Campus”, si è

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quindi aperto poco dopo le 17:30 con una grande fiaccolata lungo i sentieri del parco, cui hanno preso parte i bambini e gli insegnanti delle scuole, genitori e parenti, per arrivare all'ingresso principale dell'Università, piazza Itàpolis (città brasiliana gemellata con Pomezia, ndr). Lì il Sindaco Enrico De Fusco ha acceso insieme ai bambini l'albero di Natale. Un gesto simbolico che vuole unire il presente con il futuro, che passa inevitabilmente dalla scuola e dalla cultura. Il Primo Cittadino ha poi accolto i bambini e tutti i presenti nell’Aula Magna “Mons. Pintonello” per gli auguri per le festività. Durante la manifestazione, caratterizzata da luci, musica e colori, gli alunni

hanno intonato canti natalizi davanti al pubblico commosso e partecipe, accogliendo poi con entusiasmo l’arrivo di Babbo Natale, che ha intrattenuto i bambini, regalando loro dolci. “Natale al Campus” è un’iniziativa nata con l'intento di far conoscere il Campus come ricchezza per tutti i cittadini. “Lo scopo di fare incontrare le famiglie pometine nello splendido habitat del Campus – hanno spiegato gli organizzatori – è quello di farle inserire nella sua realtà, per percepire e condividere in comunità il clima di aggregazione tipico di questi giorni. Ed un pomeriggio all’insegna di spensieratezza e convivialità, la presenza dei bambini, con la loro vivacità e allegria, è stato certamente un modo positivo per terminare il 2010 e per porgere gli auguri per un nuovo anno pieno di progetti e buoni Anna Maria Greco propositi”.

La Redazione augura a tutti i suoi lettori un

felice Anno Nuovo!

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università pomezia INSERTO - Anno 1 - Numero 1- GENNAIO 2011

pomezia

politica

di

Inserto di cultura universitaria a cura del campus degli studi e delle univeristà di pomezia

REPORT 2010

RAPPORTO ANNUALE DELLE ATTIVITA’


università di pomezia

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editoriale

L’INIZIO DI UN VIAGGIO INIZIA DA QUESTO NUMERO UN NUOVO VIAGGIO NELLA CONOSCENZA ATTRAVERSO IDEE, CONCETTI E SIMBOLI utti coloro che affrontano un viaggio hanno bisogno di un vademecum, di un notes, della bisaccia delle esperienze e delle conoscenze che raccolgono durante l’intero percorso. Le parole denotative, le espressioni connotative, i concetti, i simboli e i significati diventano appunti, pensieri che si ammassano in ordine sparso dentro un contenitore di fortuna. Quando si incontra un altro viandante, senza forma e senza articolazione logica, quelle parole non riescono ad essere trasmesse, ad essere scambiate. Non crescono, idee e concetti giacciono pigri, soffocati nel disordine di una sacca. È il dramma della informazione che non riesce a diventare comunicazione, che non passa, che non sa essere scambiata e staziona in un archivio in attesa di una sua utilizzazione. “La mia professione – diceva Ballard – è attraversare frontiere”. Anche la nostra; sebbene non nascondiamo una preferenza per il concetto gadameriano di orizzonte che lo sguardo non trattiene, che si sposta dal passante al passo, dal viandante al cammino, vincolo ed opportunità della strada, l’irraggiungibile oltre, un limite senza essere limitato, la mèta che attrae il passo, il confine che non ha fine, il luogo dei mille passaggi in una parte di mondo. “L’intelligenza – scriveva Jean Piaget – organizza il mondo organizzando se stessa”.

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Fare una rivista, anche semplicemente comporla, costruirla nella coerenza e nella integrazione delle sue parti, è un modo per organizzare la nostra capacità di intus legere, di leggere dentro le esperienze del mondo. Fare una rivista scientifica, interamente costruita sul confronto critico tra analisti, protagonisti e problemi, poi, significa produrre significati, dare linfa vitale al corpo della realtà, sangue alle membra dei fatti ammassati dalla storia. La vita è una produzione di significati. La nostra rivista è il luogo in cui questi significati crescono e maturano, è uno spazio di comunicazione qualificata sui temi e problemi della complessità sociale che l'accademia universitaria analizza, interpreta, discuta. La nostra rivista è il luogo in cui l’attività di comunicazione e confronto scientifico, che si mostra nei seminari e nei convegni, si dimostra, prende forma, appare nella sua veste di coerenza epistemologica. L’ambizione è di realizzare una rivista che, nei settori di nostra competenza, sia un riferimento per l’alta affidabilità dei suoi contenuti. Per noi è anche una inderogabile esigenza di mettere ordine in una materia che, in Italia, ha sparso e talvolta disperso contributi significativi nei reticoli della varia editoria. Il suo valore consiste nella opportunità che offre nel trasformare le esperienze in conoscenze e le conoscenze in proposte, nella capacità che saprà dimo-

strare nel tentativo infinito di organizzare il mondo organizzando la sua intelligenza. Il Ce.A.S. è associazione non lucrativa che rientra nel contesto della nuova legislazione per gli Enti non commerciali e per le ONLUS (organizzazioni non lucrative di utilità sociale). Sono organizzazioni non lucrative di attività sociali le associazioni, i comitati, le fondazioni, le società cooperative e gli altri enti di carattere privato, con o senza personalità giuridica, i cui statuti o atti costitutivi prevedono espressamente l’attività di uno o più dei settori previsti dalla legge. Tra questi settori rientrano la difesa dei diritti civili, la formazione, l’istruzione, l’assistenza sociale, la tutela e la valorizzazione della natura e dell’ambiente, la tutela e la valorizzazione delle cose di interesse pubblico e storico, la ricerca scientifica, la promozione della cultura e dell’arte. In particolare il Ce.A.S. prevede, come attività prevalente, la tutela dei diritti civili e l’analisi studio del terrorismo, criminalità organizzata e di violenza politica sul piano nazionale ed internazionale. Fin dalla sua costituzione il Il Ce.A.S. ha organizzato seminari, convegni, contatti, incontri con tutte le istituzioni nazionali ed internazionali al fine di conoscere ed approfondire le azioni di contrasto messe in atto dagli Stati contro tali fenomeni. L’associazione intende collaborare con tutte le istituzioni attraverso ricerche e studi al fine di fornire alle stesse ogni utile informazione sull’evoluzione della violenza politica e del terrorismo, tentando così di contribuire al consolidamento dello stato di diritto nei paesi con deficit democratico.


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REPORT 2010

RAPPORTO ANNUALE DELLE ATTIVITA’ SVOLTE DA SETTEMBRE 2009 A SETTEMBRE 2010 relazione generale obiettivo generale In sintonia con gli obiettivi del Report 2009, le attività svolte dal Consorzio per l’Università di Pomezia sono state indirizzate alla realizzazione di un vero e proprio Parco Scientifico Internazionale, che conclude la sua prima fase di istituzionalizzazione un anno dopo, nell’ottobre del 2009. La transizione da Consorzio imprenditoriale a Parco scientifico è stata complessa e impegnativa. Noi siamo passati da una management organization, cioè da un’organizzazione in grado di

gestire con modalità imprenditoriali (con i criteri di efficienza e di efficacia) strutture e risorse disponibili, a una learning organization, cioè ad un’organizzazione in grado di acquisire e produrre conoscenza; di porsi all’attenzione di tutti con una propria offerta scientifica, con una propria autonoma attività culturale che si innesta attorno e dentro la struttura universitaria e manageriale. Tuttavia questa transizione ha avuto un’oggettiva difficoltà rispetto al rapporto con L’Università SAPIENZA, specificamente per: 1. Il contenzioso con l’Associazione POLO, relativo alle prestazioni in ambito di ricerca e dididat-

tica; 2. La nuova legge di riforma universitaria e il processo di accorpamento delle facoltà; 3. La prospettiva universitaria di trasformare i corsi di laurea dalla loro tradizionale naturarelativa alle Scienze Sociali alla nuova prospettiva delle Scienze Biofarmaceutiche. Di fronte alle oggettive difficoltà di riorganizzazione, la Presidenza del Consorzio,ovvero del Campus, è riuscita a realizzare una condizione universitaria ottimale sulla base di 3 differenti offerte didattiche: 1. il mantenimento delle pre-esistenti facoltà di Economia e Scienze Politiche, oltre che del Corso di Infermieristica, dell’Università SAPIENZA di Roma; 2. la realizzazione di un’Università Privata Libera Università del Mediterraneo (LUM) – in grado di offrire agli studenti un percorso qualificato nei corsi di Laurea in ECONOMIA GIURISPRUDENZA 3. il Network Internazionale delle Università che garantisce un percorso di professionalizzazione esterna di altissima qualificazione.In questo modo l’integrità dell’offerta universitaria, all’hinterland pometino, è stata decisamente tutelata, anzi rafforzata in un percorso di qualificazione professionale complessivo e con chance di apprendimento secondo le tre offerte integrate: quella pubblica, quella privata e il processo di internazionalizzazione preteso ormai dai migliori standard di offerta universitaria. A questo si aggiunga che, contemporaneamente al rafforzamento dell’offerta Universitaria, è proseguita intensamente l’attività di ricerca di alto profilo qualitativo, tanto da giustificare la nuova possibile ambiziosa denominazione:“Campus degli Studi e delle Università di Pomezia”, che dovrà essere approvata dall’Assemblea dei Soci. “Degli Studi” perché la nostra natura è quella della produzione di elaborati scientifici di eccellenza; delle Università perché l’offerta ai giovani studenti di Pomezia è costruita su 3 percorsi universitari diversi. In accordo con l’Amministrazione Comunale di Pomezia, stiamo realizzando una vera area degli studi e della ricerca, una città degli studi, che oltre all’ormai tradizionale elaborazione di progetti di ricerca, corsi di formazione, seminari e convegni, oltre alla presenza di Istituti ormai familiari come l’Unicri (ONU), il CNR, il CIISO, Ictac e il CeAS, si apre anche alla presenza di una sede del Liceo Scientifico “Biagio Pascal”. Il cambio del nome e del logo non è dunque solo corrispondente ad una ambizione o ad una volontà; è un’esigenza derivante da una realtà e dallo sviluppo fin qui realizzato dal nostro Campus. Un trend di crescita e di affermazione unico nel contesto nazionale, riconosciuto dalle maggiori e dalle migliori esperienze internazionali, non fosse altro per la disponibilità con cui si accolgono le nostre propo-

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Monnet, che richiede un certo tipo di standard di qualità cui dobbiamo corrispondere per mantenere il livello necessario. Con loro, per quest’anno, siamo in tutorship. Già dal prossimo anno, come da accordo sottoscritto, diventeremo sede distaccata, che è il primo passo per ottenere definitivamente lo status di sede autonoma e per costituire la Libera Università di Pomezia, qualora il Consiglio di Amministrazione e l’Assemblea dei soci fossero interessati.

ste; e per il fatto che non siamo più noi a chiedere partenariato e collaborazione, anzi, come è successo per l’esperienza sudamericana, in Cile, in Argentina e in Messico, sono gli altri a chiedere di noi, a sceglierci per la formazione della loro polizia e dei loro militari (Cile); per l’organizzazione di attività progettuali sui Diritti Umani e per la formazione di formatori (Argentina); per la docenza a Master, Seminari e Conferenze sui Diritti Umani e sulla Criminologia (Messico). Quando accade questo significa che il nostro Campus, oltre alla credibilità scientifica che merita, ha anche al suo interno un patrimonio di competenze qualificate e apprezzate, una ricchezza di professionalità che merita di essere sviluppata, sostenuta e indirizzata verso una futura maggiore penetrazione nei settori della ricerca, della formazione e della consulenza. Il cambiamento del nome giustifica allora una qualità acquisita, una competenza riconosciuta al nostro nuovo logo, che diventa un brand, un marchio nel mondo della ricercascientifica. Noi miriamo a raggiungere, già dal prossimo anno, con lo stesso trend di qualificazione, lo stesso riconoscimento anche nel campo della didattica universitaria.In realtà, i motivi per i quali siamo risultati allettanti rispetto alle scelte di un’importante università come la Libera

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Università del Mediterraneo – Jean Monnet – sono stati tre: 1. la bellissima location di cui disponiamo e che dobbiamo migliorare costantemente nelle infrastrutture e nel microclima ambientale; 2. la qualità dei laboratori scientifici che abbiamo realizzato grazie al team del CeAS; 3. il processo di internazionalizzazione che, con l’UNICRI, il CIISO e il CeAS, abbiamo ormai strutturato nelle dinamiche scientifiche e nell’interscambio culturale del Campus. Dobbiamo riuscire, in accordo con la LUM ad ottenere risultanti di eccellenza in termini di offerta universitaria. Se prima dovevamo affidarci ai corsi preconfezionati così come ci venivano trasferiti dalla SAPIENZA , oggi in piena autonomia dobbiamo adoperarci per migliorare: la qualità dei corsi, il rapporto docente- discente, l’integrazione nelle complessive attività del Campus che vanno dall’attività di ricerca all’attività sportiva, dalle manifestazioni culturali alle socializzazioni post-didattiche. Dipenderà dalla capacità che avremo di offrire un percorso di studi individualizzato per gli studenti del Campus, in modo che possano essere seguiti dal primo esame fino ai corsi post graduate. Ciò è possibile in considerazione del fatto che la LUM, che ha iniziato le sue lezioni il 18 ottobre 2010, è inserita nel circuito europeo Jean

In ogni caso per ottenere questi risultati abbiamo bisogno di un patrimonio autonomo costruito su 4 pilastri fondamentali: 1. Attività didattica e Universitaria, con docenti interni al Campus, inseriti in un apposito organico universitario proprio del Campus. I corsi di Laurea già aperti sono di Giurisprudenza (laurea Magistrale e Laurea triennale con 2 differenti curricula in Diritto per la Pubblica Amministrazione e Diritto di Impresa) e di Economia (Laurea triennale con 3 curricula differenti e due anni di specialistica). Una nota specifica va riferita in questo contesto al rapporto sviluppato con CONFAPI, l’Associazione Nazionale delle PMI, che ha trasferito nel nostro Campus il corso che avrebbe voluto svolgere in un’altra sede romana (offerta a noi per attività istituzionali nella capitale), nell’ottica di una reciproca collaborazione in differenziate attività di servizio e assistenza all’imprenditoria nazionale. 2. Attività di ricerca e di produzione scientifica relativa ai laboratori già esistenti e, quest’anno, di carattere anche editoriale, in merito agli elaborati necessari per lo studio degli esami (testi, dispense, esercitazioni), alla realizzazione di testi scientifici etichettati direttamente dal Campus (che si realizza in accordo con gruppi editoriali specifici come EURILINK), realizzazione di una o più riviste specialistiche su cui veicolare articoli raccolti dal sistema delle relazioni internazionali del Campus. 3. Attività di formazione e consulenza, di carattere nazionale e internazionale, che consiste nello scambio di know-how e best practices fra i partner, presentazione di progetti, lectio magistralis, attività seminariale e convegnistica, master e short courses, confronto scientifico e metodologico sui contenuti della ricerca e sulla attività didattica. 4. Attività tecnologica e multimediale indispensabile per il service agli studenti e per la funzionalità delle attività interne. Una rete tecnologicamente adeguata, per mezzo di un accordo o collaborazione con le università del Network Internazionale, può permettere al Campus la possibilità del riconoscimento internazionale del titolo, che consiste in una offerta didattica partico-


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grammate nel Campus ed i corsi Universitari ci sia stata. Ma alla fine il gradimento di studenti reali o potenziali è stato molto alto. Sul piano della didattica il Campus esercita un controllo effettivo sullo svolgimento dei corsi. Le lezioni che sono tenute dai docenti di cattedra, registrano regolarmente una forte Partecipazione degli studenti (circa 80%), per i quali, dal mese di marzo cominceremo a chiedere la produzione di dispense o di materiale universitario. Per favorire il loro percorso universitario, oltre che di psicologi in grado di migliorare gli aspetti relativi alla motivazione e alla capacità di ottimizzazione dei contenuti scientifici, il Campus si avvarrà di una struttura qualificata di tutors.

larmente ricercata. (Tavola Sinottica n.1 Struttura delle attività) assett 1 attività didattica e universitaria Il Campus ha iniziato la sua prima fase di Start – up, con tutto ciò che questo comporta in termini di inaugurazione e crescita sul mercato dell’offerta Universitaria. L’attività si è svolta prevalentemente sul piano della informazione e della comunicazione. Si tratta per noi di una prima esperienza, essendo stati precedentemente trainati dalla struttura consolidata della SAPIENZA. Ci siamo rivolti, anche su consiglio della direzione della LUM, al bacino di utenza dell’hinterland di Pomezia, considerando una circonferenza di città, che da Latina, passando per i Castelli Romani e per la dorsale Tirrenica, arriva fino a Roma. Per questa attività promozionale e di conoscenza sono stati utilizzati 4 canali di comunicazione prevalenti: 1 – mezzi di comunicazione

locale: le Radio e le Televisioni locali, i giornali e le riviste; 2 - materiale di informazione: manifesti, brochure, dépliant illustrativi; 3 – attività di promozione: con la realizzazione di alcuni stand presso fiere o manifestazioni significative; 4 – comunicazione mediatica: tramite Facebook, e via e-mail. Sappiamo che il canale di comunicazione più rilevante in ambito di offerta universitaria è il “passa parola”. Quindi, di una certa rilevanza è la distribuzione diretta delle informazioni. A tal proposito il Campus ha appositamente organizzato un ufficio di informazione universitaria aperto dal lunedì al sabato, dalle ore 8 alle ore 17.30 . È stato, inoltre, predisposto un ufficio di informazione esterno che, tramite appuntamenti finalizzati nel tessuto industriale e professionale presente nel territorio di riferimento, ha divulgato informazioni necessarie al fine di accrescere le iscrizioni. Entrambe le attività hanno ottenuto l’apprezzamento dall’utenza finale. Non vogliamo negare che qualche piccola confusione in fase di partenza e di integrazione tra le attività già pro-

Per questa fase di start-up noi continuiamo ad investire nell’area delle scienze sociali, per corsi di laurea di economia, giurisprudenza e scienze politiche, anche rivedendo l’accordo con la Sapienza e realizzando due dipartimenti differenziati: uno per le scienze sociali (economia, giurisprudenza, scienze politiche) l’altro per le scienze naturali (biologia,farmacia). L’una sotto il patrocinio della LUM, l’altra sotto il patrocinio della SAPIENZA. Favoriremo la crescita del Campus integrando i dipartimenti universitari con quelli della ricerca, dell’ offerta universitaria, e di quella extra universitaria. In questo progetto di integrazione è indispensabile rafforzare il rapporto tra Università e varie associazioni di categoria, specie quelle che riguardano direttamente le attività Universitarie. Come ad esempio CONFAPI. Si tratta di seguire assieme una serie di progetti di sviluppo e sostegno alla imprenditoria locale, con l’apertura dei alcuni sportelli all’impresa e con la predisposizione di strumenti di analisi delle organizzazioni già patrimonio cognitivo del Campus (simulazioni, sostenibilità, conflittologia, business intelligence, ecc...) assett 2 attività di ricerca e di produzione scientifica In primo luogo, sulla base dei successi ottenuti, della qualità tecnica dimostrata e dell’ottimo lavoro svolto, si ritiene indispensabile rinnovare e migliorare gli accordi di partnership già sottoscritti. Occorre rinnovare, ampliare e proseguire l’esperienza: 1. con il Ce.A.S. – Centro Alti Studi per la lotta al terrorismo e alla violenza politica – che ci ha trasferito la sua storia e la sua consolidata esperienza, immettendoci direttamente nei circuiti di professionalità nazionali ed internazionali. Con questo organismo abbiamo realizzato in questi anni: le ottime Lectio Magistralis, il Convegno Internazionale sul Terrorismo Globale,

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l’International University Network, il Festival Internazionale dei Diritti Umani, il seminario internazionale sul Mal@more, e altri incontri e conferenze. Grazie al CeAS, che è executive director di ICTAC, noi siamo entrati, come Campus, a far parte del più importante Istituto di analisti contro il terrorismo esistente al mondo, che si è riunito in settembre in Israele e ci ha inserito nel Comitato Esecutivo. Gli elaborati realizzati dai laboratori di ricerca che il Ce.A.S ha condotto in questi anni, sono di altissima qualità in molte discipline scientifiche: dalle Neuroscienze al terrorismo; dalla Criminologia alla Conflittologia; dagli studi sui sistemi complessi a quelli sul potere nella società della comunicazione, e molto altro che, in altra sede, si può discutere e confrontare scientificamente. Tutto questo, assieme ai progetti di ricerca presentati e speriamo in via di approvazione, costituisce un patrimonio di incommensurabile ricchezza per il Campus, che ci permette un confronto scientifico adeguato con i più alti livelli della ricerca. 2. Con l’UNICRI: il dipartimento dell’ONU che si

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occupa dei problemi legati alla criminologia. Esso ha sede presso il Campus che appare ovunque come una delle sedi dello stesso. Siamo di fatto dentro una rete che si estende in tutte le aree più rilevanti del mondo sui temi della sicurezza e della criminalità. Con il Ce.A.S. e con l’UNICRI abbiamo organizzato la seconda edizione della SUMMER SCHOOL sul tema dei diritti umani (Foundamental Rights), cui hanno partecipato 23 esperti selezionati sulla base: a) del proprio curriculum, b) dell’area geografica di provenienza, c) della utilità professionale del corso. Il seminario, della durata di sette giorni, interamente in lingua inglese, ha affrontato la possibilità di applicazione dei diritti umani all’interno dei diversi contesti nazionali e delle politiche di governance. L’accordo con l’UNICRI, quindi, è fondamentale e strategico per il nostro Campus e si estende ad altre manifestazioni: dal Master internazionale di Criminologia, al convegno sul terrorismo mediatico; dal prosieguo di nuove Summer School sul Cyber Terrorism all’etica nei trattati

internazionali e al Festival Internazionale dei Diritti Umani. L’UNICRI, partecipa all’attività complessiva che stiamo svolgendo e, significativamente, al Network Universitario Internazionale. La tabella di seguito illustra le attività svolte in collaborazione con L’Unicri: Con il prof. Francesco Bruno, Criminologo di fama internazionale che ha trasferito, presso il nostro Campus, l’intero suo archivio di casi criminali dal 1970 ad oggi, che noi stiamo attualmente implementando per la realizzazione di un Centro di Documentazione Criminologica unico in Europa, dobbiamo rinnovare il terzo partenariato. A tal proposito abbiamo ottenuto, per spirito di collaborazione scientifica e per implementare il Centro di Documentazione, l’utilizzo della banca dati di tutti gli attentati terroristici nel mondo (ugualmente dal 1970 a al 2007) dalla Università del Maryland. Già oggi, dunque, il nostro Centro di documentazione è sufficientemente attrezzato per essere consultato. Il prossimo anno tuttavia, grazie al lavoro di implementazione, archiviazione e catalogazione per categorie e tipologie logiche che stiamo realizzando – sempre in questa identificazione reciproca tra Campus e Ce.A.S. – potremo offrire un’ informazione approfondita, sia in modalità cartacea sia utilizzando le tecnologie di consultazione più sofisticate. 4. Con tutte le Università, nell’ambito del Network Internazionale delle Università (IUN), che è un patrimonio del Campus e che denota decisamente la nostra attività nel contesto delle università italiane, dobbiamo confermare il quarto e quinto partenariato. È questo uno dei nostri veri valori aggiunti che dobbiamo accrescere decisamente essendo gli unici in Italia a poter vantare un così ampio sistema relazionale 1) per i nostri progetti internazionali, 2) per l’offerta di professionalizzazione dei nostri studenti. In accordo con la LUM provvederemo concretamente, quest’anno, allo scambio di contenuti scientifici, docenti e discenti, nell’ambito della attività universitaria.Con il CIISO si intende incentivare le ricerche sulle attività agroalimentari per la realizzazione del laboratorio di Analisi Oncologica. 6. In questo anno il nostro lavoro ha posizionato il Campus all’interno di una rete fitta e valida di professionalità e competenze. C’è un mondo intero di organizzazioni di professionisti che guarda a noi come luogo per il potenziamento e per la qualificazione delle loro attività. Sono istituti attivi sul mercato che portano al Campus una serie di ambiti professionali utili per il nostro sistema relazionale e, al tempo stesso, una rete di relazioni pubbliche e private che dimensionano la nostra presenza nel mondo della ricerca, della formazione e della consulenza. Si tratta di un’area specificamente dedicata alla attività professionale che già nel Report 2009


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Tav avol ola Si notti ca 3 Domi ni o r el az azii onale CAM PUS

AN NO 2009

Centri di ricerca

ANNO 2010

Istituti Internazionali

LICEO

Enti Pubblici

Attività Editoriali Associazioni di Con Con nsu sulenza

Associazio ion ni Sportive Ordini Professiona nali

denominammo PROFESSIONAL UNIVERSITY, che realizza il sistema delle professionalità in cui siamo in grado di selezionare bandi, progettare corsi, programmare e realizzare attività sulla base delle esigenze del mercato. Ci sostengono in questo i protocolli sottoscritti con MANAGEMENT AND CONSULTING, un istituto di marketing specializzato nei rapporti con la pubblica Amministrazione, cui offriamo pochi spazi ma che ci sta aprendo le porte al mondo degli Enti Locali. Quest’ultimi sono un patrimonio enorme relativamente alla formazione del personale e alla consulenza nel campo della organizzazione, della sicurezza e della programmazione. La stes-

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sa Rivista sulla Sicurezza Italiana, che realizzeremo il prossimo anno, trova un ricco ed utile mercato nella pubblica amministrazione locale. In questo ambito, il Campus, insieme alla Provincia di Roma, è impegnato ad ospitare una serie di corsi di formazione, per il personale della Provincia stessa e dei Comuni, sulla modulistica per i finanziamenti europei. È un programma di attività che è stato portato al Campus dall’Assessore alla Cultura del Comune di Pomezia, a dimostrazione che la migliore risorsa per il nostro sviluppo è la collaborazione con Enti Locali. Per ottenere una maggiore visibilità, invece, abbiamo sottoscritto un protocollo di intesa

con due strutture di professionisti: JUMP ASSOCIATI, che ci sostiene con attività di ricerca e formazione, all’interno dei mercati privati e ci predispone alla modulistica internazionale in relazione ai progetti di attività; A4, un’associazione di architetti di Pomezia che intende realizzare master e corsi di specializzazione sulle tematiche della sostenibilità e della realizzazione del modello VIS (Valutazione dell’Impatto di Sicurezza) per i piani urbanistici dei comuni della Regione Lazio. Sempre nell’ambito della attività di sostegno e di sviluppo, il Campus ha sottoscritto un accordo con l’Associazione di Volontariato S.S.C.M. per la realizzazione del Progetto PAIDEIA, indirizzato alla prima infanzia e alla specializzazione delle professioni di assistenza e sostegno ai bambini. Si tratta di un progetto che si propone, sia nella denominazione sia nella sua struttura organizzativa e contenutistica, l’apprendimento attraverso domini relazionali e habitat culturali. Il Campus di Pomezia, per la sua natura culturale e per la sua struttura ambientale, si presta perfettamente alla realizzazione di un habitat cognitivo di qualità, nel momento di maggiore capacità di acquisizione e di apprendimento dei bambini. In questo modo è possibile sviluppare quei costrutti fondamentali della conoscenza che si determinano attraverso le dinamiche relazionali per favorire un atteggiamento di complessiva civilizzazione nei rapporti tra i cittadini e nel rispetto dei diritti dell’infanzia. Per il prossimo anno è compito di questa Presidenza e del nostro Consiglio di Amministrazione sviluppare l’area denominata Professional University, che pone il Campus al centro di una rete di professionalità (avvocati, commercialisti ed altri) come referenti dei progetti per il nostro hinterland e per il nostro territorio nazionale. Questo a dimostrazione del fatto che un Campus universitario può trasformarsi in un volano per lo sviluppo di un intero territorio. Molti studi europei mostrano quanto vitale sia, per lo sviluppo dell’economia locale, l’attività di ricerca di un’università verso il mondo del mercato, e quanto viceversa il mercato delle professioni arricchisca l’offerta universitaria complessiva. Negli ultimi due anni il Campus è diventato il volano delle attività e delle aspettative di una serie di professionisti associati o di intere categorie professionali, cui dovremmo dare una migliore risposta, organizzando meglio la nostra struttura. In questa ottica è possibile che altri protocolli si sottoscriveranno, nella consapevolezza che, nell’epoca della società mediatica, la centralità è data dal dominio relazionale. L’obiettivo è riuscire a governare la totalità degli scambi di comunicazione e collaborazione che dimensionano il livello scientifico di un Campus nella graduatoria internazionale delle sedi per la didattica.

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4. Seminari e Convegni, di cui si ricordano specificamente quelli dell’INTERLINGUA, sulla comunicazione e il linguaggio, organizzati con i leader politici nazionali, fra cui l’on. Di Pietro, e altri con gli esperti nazionali di linguistica svolti il 30 settembre 2010 con l’Associazione italiana della linguistica. I seminari sul GLOBAL TERRORISM, organizzati il primo anno nel Campus e il secondo anno in ISRAELE presso la sede dell’Istitute Counter -Terrorism (ITC). I seminari sul MAL@MORE, relativi all’insegnamento di un modello di intervento nell’ambito dell’abuso e della violenza sui soggetti indifesi, in collaborazione con il Centro di Pischiatria Infantile di Pomezia. Il Corso di Alta formazione in NEUROSCIENZE è a sostegno di un’ area di ricerca già abbondantemente sviluppata nel Campus. 5. Master, in corso di organizzazione: uno internazionale di CRIMINOLOGIA in accordo con le università partecipanti al International University Network; l’altro nazionale relativo alle professioni del DIRITTO ED ECONOMIA DELLO SPORT. Per quest’ultimo è stata già avanzata richiesta formale all’ università LUM. 6. Corsi di Formazione, prevedono una serie di attività di medio e lungo periodo, con vari soggetti pubblici e privati che richiedono un impegno diretto del Campus, in accordo con la Regione Lazio. Per il prossimo anno il Campus progetterà ed organizzerà attività autonome tese a formare specialisti in accordo con l’Istituto Serphicum di Roma, con cui, nell’anno passato non è stato possibile realizzare alcuna attività di progettazione.

assett 3 attività di formazione e consulenza Il Campus in questi ultimi due anni ha molto lavorato sulla attività di formazione complessivamente intesa e suddivisa in: 1. Lectio Magistralis, che sono le prime attività seminariali svolte: durante il primo anno rivolte ad un’utenza generalizzata; durante il secondo anno alle istituzioni scolastiche. Da sottolineare la Lectio Magistralis di inaugurazione dell’anno accademico dell’Università LUM tenuta dal prof. Dominik Salvatore.

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2. Giovedì della Scienza: corsi di orientamento universitario per gli istituti scolastici di Pomezia e del suo hinterland, che hanno coinvolto circa un migliaio di studenti per la conoscenza delle tematiche di studio universitario. 3. Short Courses, organizzati in accordo con l’UNICRI per laureati e professionisti internazionali, svolti interamente in lingua inglese sulle tematiche della criminologia, il terrorismo e i Diritti Umani.

7. Scuole di formazione: in accordo e in sintonia con un’esperienza nella Regione Lombardia, il nostro Campus sta proponendo alla Regione Lazio la realizzazione di una scuola di Protezione Civile, specializzata in psicologia e in sociologia dell’emergenza. Le attività di organizzazione verranno svolte dal corrispondente Istituto Lombardo, specializzato sulle professioni tecniche dell’emergenza. La Scuola Superiore della Protezione Civile- Regione Lombardia, istituita nel 2003, risponde infatti secondo quanto previsto dalla l.r. n.16/2004, alla richiesta di formazione continua di quanti siano direttamente coinvolti nel sistema di Protezione Civile regionale: organizzazioni di volontariato, amministratori di enti locali, responsabili e tecnici degli enti locali, nonché professionisti coinvolti nella stesura dei piani di emergenza comunali e nei programmi di previsione e prevenzioni provinciali. Gli obiettivi sono quelli di di garantire una formazione strutturata e facilitare la collaborazione e l’integrazione di tutti gli organismi istituzionali coinvolti nel sistema Protezione Civile. In questo senso il Campus


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diverrebbe il centro di coordinamento logistico e strategico dei soggetti coinvolti nel sistema di Protezione Civile regionale, e costituirebbe il secondo step di realizzazione. 8. Festival. Consideriamo nell’ampia attività di formazione due manifestazioni di orientamento culturale foriere di enorme prestigio: quella del CAMPUS MENTIS, già GLOBAL VILLAGE, che ha permesso ai migliori studenti italiani, ospitati nella nostra sede a cicli settimanali, di incontrare importanti imprese nazionali per un vero e concreto orientamento al lavoro con la presenza del Ministro della Gioventù. e che va rinnovata nella sua organizzazione negli anni successivi; il FESTIVAL INTERNAZIONALE DEI DIRITTI UMANI, con il patrocinio e la collaborazione di tutte le Istituzioni nazionali e la maggior parte delle Istituzioni regionali italiane, che è stato accolto dalla comunità internazionale con moltissimo interesse, per la sua particolare accezione interpretativa costruita per 7 giorni in base ai 7 peccati capitali esercitati politicamente nel contesto della geopolitica internazionale. Per il prossimo anno abbiamo già avuto la richiesta di collaborazione e partecipazione di interlocutori attenti ai diritti umani in Sudamerica, nell’area asiatica e indiana. Ogni anno il festival si svolge in settembre con ampia partecipazione delle scuole che visitano gli stand attrezzati dalle più importanti associazioni di volontariato internazionali. 9. Aula di mediazione finalizzata alla conciliazione: il Campus sta avviando la realizzazione di una attività di mediazione e conciliazione tramite la LUM, in sintonia con le nuove disposizioni legislative relative al contenzioso giuridico 1) per l’attivazione di corsi di formazione ad hoc, 2) per aprire una sede propria sede di conciliazione all’interno del Campus sulla base del Decreto legislativo del 4 marzo 2010, n.28, di attuazione dell’art.60 della Legge 18 giugno 2009, n.69 in materia di mediazione finalizzata alla conciliazione delle controversie civili e commerciali. Altre attività e nuove proposte arrivano da più parti in merito a convegni di raccordo con attività imprenditoriali (IMPRESA e UNIVERSITÀ); e a politiche Ambientali, per la formazione di dirigenti della pubblica amministrazione. Occorre pertanto raccordare tutte queste energie ricorrendo alla realizzazione di un ISTITUTO DI ALTA FORMAZIONE, cioè in una struttura costituita a modello della Scuola di Formazione per dirigenti pubblici francesi, che prevede la partecipazione di diversi soggetti pubblici e privati a livello nazionale e internazionale. Realizzare nel Campus un ISTITUTO DI ALTA FORMAZIONE è una delle soluzioni da

Perseguire. Sarà compito della Presidenza del Campus individuare le forme e le modalità della sua costituzione per fornire il know- how delle professionalità al mercato globale per segmenti definiti di utenza. L’attività di consulenza non è un settore del Campus. Tuttavia siamo oggi in condizione di aggredire questo nuovo mercato sia per il patrimonio delle professionalità che direttamente o indirettamente frequentano le nostre attività, sia per i prodotti di cui, direttamente o indirettamente disponiamo. Indirettamente significa che, anche quando le risorse non sono di nostra proprietà, per i rapporti di partenariato che abbiamo sottoscritto ne possiamo disporre e quindi possiamo svolgere un’attività di allocazione sul mercato dei servizi pubblici e privati. Intanto, nell’organizzazione interna, il Campus si è strutturato in moduli, per sviluppare competenze autonome e proprie, collocabili sul piano della consulenza:

1 - nei settori della ricerca e formazione collegati ai laboratori, e specificatamente alle attività criminologica sia dei casi che delle organizzazioni (richiesta dalla Università di Belgrado e dal Messico); 2 – sul piano della negoziazione e dei diritti Umani (richiesta dalla Argentina); 3 – sul piano psicologico della assistenza ai soggetti disagiati (richiesta dalla Argentina e dalla ASL di Pomezia); 4 - sul piano della informazione selezionata e specializzata tramite il Centro di Documentazione; 5- in relazione alla attività di progettazione e organizzazione degli eventi culturali; 6 - in ambito di comunicazione e grafica; 7 - in ambito informatico e tecnologico. Potrebbe essere dunque giunto il momento di tentare un ampliamento verso il mercato della consulenza. Per fare ciò è necessario un adeguamento amministrativo e statutario della struttura del Consorzio, che la Presidenza curerà.

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assett 4 attività tecnologica e multimediale Il vero deficit del Campus consiste nella struttura tecnologica. Noi non riusciremo ad affrontare le sfide che si propongono senza una struttura tecnologica adeguata. È necessario ristrutturare la rete per permettere: 1) il servizio telematico diffuso, 2) per organizzare il lavoro via internet, 3) per collegare piattaforme e-learning e 4) per integrare il lavoro del personale, con i servizi all’utenza. Naturalmente un’ attività di ristrutturazione della infrastruttura tecnologica richiede una certa disponibilità finanziaria in termini di apparati e di hardware. Ciò che siamo riusciti a fare finora è individuare le figure professionali che possono aiutarci a sostenere gli impegni che abbiamo preso. La Presidenza presenterà prossimamente un piano di integrazione e una proposta di soluzione sia al Consiglio di Amministrazione sia all’Assemblea dei soci, nella convinzione che quello della rete tecnologica del Campus è un impegno importante e non procrastinabile. Intanto ci siamo dati da fare con quel che abbiamo per far crescere una Web Area per la comunicazione multimediale che si compone: 1. Di un sito internet di prossima realizzazione; 2. Una presenza sui più importanti social network attivi in internet; 3. Una presenza sulle radio e sulle televisioni locali; 4. Una attività di editing tramite accordi con case editrici e la produzione di una rivista scientifica. Avremmo bisogno di una serie di altre realizzazioni informatiche aggiuntive e di un vero

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e proprio WEB SCIENTIFICO di cui siamo decisamente sforniti Nell’immediato futuro realizzeremo aree informatiche separate e integrate nella struttura di informazione. Per molti altri prodotti di qualità dobbiamo attendere la ristrutturazione della rete. Per quanto riguarda invece l’offerta multimediale: Continua l’attività del Centro di Documentazione Criminologica rivolta principalmente all’implementazione dell’Archivio con ulteriori dati. La Banca Dati è stata suddivisa in 2 grandi aree concettuali, in conformità con l’approccio teorico del Laboratorio: • Criminologia dell’Individuo; • Criminologia del Soggetto. La prima area consiste nel reperimento e catalogazione dei dati che riguardano gli individui criminali, a partire dalla casistica del prof. Bruno. Ulteriori dati verranno forniti dalla Lincoln University, grazie al contributo del Prof. Charlie Brooker, Professor of Mental Health & Criminal Justice CCAWI/University of Lincoln, che ha aderito allo IUN. La seconda area tratterà tutti i dati che riguardano i soggetti di un’organizzazione criminale, come i terroristi e gli appartenenti alla criminalità organizzata (mafia,’ndrangheta, camorra ecc.). Gran parte della documentazione è stata fornita dalla Università del Maryland, in virtù degli accordi presi nell’ambito dello IUN. La struttura del Centro di Documentazione Criminologica viene inoltre utilizzata dalla Biblioteca del Campus, che conta già centinaia di volumi, e che costituisce un importante strumento di fruizione non solo da parte degli studenti, ma anche della cittadinanza in generale. L’attività di ricerca è progredita sensibilmente in questa direzione, soprattutto per il fatto che questa distinzione tra criminologia dell’individuo e del soggetto da noi teorizzata, è stata l’oggetto del convegno annuale della Società Europea di Criminologia tenutosi a Bruxelles lo scorso Settembre, al quale il Campus ha partecipato in qualità di protagonista presentando, ai partecipanti provenienti da tutte le nazioni del mondo, la propria esperienza nel settore. Ciò, naturalmente, ha accresciuto la visibilità del Campus sulla scena mondiale, facilitando, inoltre, la rete dei rapporti internazionali. Per quanto riguarda invece la programmazione editoriale abbiamo realizzato per l’anno 2010 una vasta produzione di testi suddivisa in diverse categorie editoriali: 1 - la Manualistica, 2 - la Ricerca, 3 – i Quaderni del Campus 4 - la Rivista Italiana di Sicurezza ed una serie di pubblicazioni da parte degli autori di spicco del mondo scientifico internazionale che ruotano

attorno al Campus e per il 2011 ci siamo proposti di ripetere ed ampliare l’esperienza. programma editoriale: Una delle esigenze principali è quella di partecipare alla comunità scientifica internazionale con una produzione scientifica autonoma nei testi e nella pubblicazione. Dall’Università di Belgrado abbiamo già avuto la richiesta di pubblicare, in lingua italiana, il testo sul “Terrorismo” del prof. Dragan Simeunovic. Attualmente ci avvaliamo del supporto di una Casa Editrice per i volumi (Eurilink) e di una Casa Editrice per la “Rivista Italiana di Sicurezza” (Edizioni Scientifiche Italiane), non essendo in grado di provvedere in grado di sostenerla autonomamente. In realtà, la costituzione di un Gruppo Editoriale di proprietà del Campus, si è resa sempre più necessaria con sponsorizzazioni esterne per il sovvenzionamento e con risorse specializzate per il supporto tecnico. Se l’identità del Campus è mantenuta da grafica e content -management assolutamente distintivi, ci sembra che un’autonomia economica ed organizzativa rispetto all’editoria possa fornire notevole prestigio alla nostra struttura, e che possa essere la fonte di ulteriori vantaggi sul piano scientifico, economico e di diffusione. In sostanza, il Gruppo Editoriale prevede, oltre al patrimonio dei libri: • Rivista Italiana di Sicurezza, la prima rivista di settore, che raccoglie articoli scientifici sul tema predetto. Il periodico, fruibile anche in inglese, diretto da Sandro Provvisionato, avrà cadenza quadrimestrale e si avvarrà del contributo di grandi esperti internazionali sull’argomento. assett 4 • Sempre nell’ottica della diffusione informativa e dellaestensione multimediale delle attività, potrebbe essere trasformato in progetto il Campus Radio, che il nostro team ha elaborato. Esso potrebbe estendere la propria attività mediatica al settore radiofonico, con la realizzazione di una WEB RADIO, di proprietà del Campus, per propagare e raccogliere tutte le attività scientifiche, didattiche , culturali e di intrattenimento dell’intera struttura. La scelta sulla particolare tipologia di emittente radiofonica, trasmessa online piuttosto che su frequenza in FM, si deve in primo luogo all’estrema economicità della realizzazione rispetto alla FM tradizionale, ma anche, e soprattutto, alla possibilità di fornire una programmazione altamente specializzata per un pubblico selezionato. Non solo i contenuti possono essere individualizzati, con i vantaggi che questo comporta in un circuito universitario, ma le campagne pubblicitarie degli investitori possano essere costruite ad hoc per un’utenza specifica. conclusione:


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Specializzazione del Campus negli studi e nell’Università Le risorse umane costituiscono la ricchezza principale di quella che la Comunità Europea ha stabilito dover essere l’economia della conoscenza più dinamica ed avanzata del mondo. L’istruzione, la formazione, l’informazione, l’educazione e l’orientamento sono fattori Chiave di azioni volte alla crescita socio-economica dell’Europa, del Paese e del contesto in cui i soggetti dell’accordo intendono operare. La crescita deve assicurare, a tutti, il diritto-dovere di essere cittadini attivi di una comunità senza distinzione di razza, di religione, di genere e di cultura. Una tale società non può prescindere dal consentire il libero accesso al sapere e all’apprendimento per tutto l’arco della vita al fine di incrementare le proprie personali aspettative socio-economiche per la vita. Sulla base di questo quadro di riferimento si intende affermare la determinazione di operare al fine di contribuire alla nascita, nella città di Pomezia, di un Sistema di Risorse per l’Apprendimento Continuo durante tutto l’arco della vita. A tal fine intende contribuire ad innalzare, in un’ottica di Long Life e Long Wide Learning, il livello dell’offerta formativa finalizzata ad un aggiornamento continuo delle competenze delle persone che devono operare in contesti sempre più dinamici, qualificati, innovativi e caratterizzati da rapidi cambiamenti. Si vuole, in special modo, attivare prestazioni formative capaci di dare concreta risposta alla necessità di formare professionalità capaci di alimentare a) il cambiamento del tessuto produttivo, b) l’innovazione della gestione della cosa pubblica. Per questi fini, la trasformazione, oltre ad attivare le proprie risorse, vuole collaborare con altri soggetti (pubblici e privati) che sono “parte del proprio fare parte” attivando sinergie in grado di esprimere un sistema caratterizzato da quella connettività intraprendente che è frutto di un incontro di multidisciplinarità di cui si accettano i termini cognitivi, i termini emozionali, condividendo linguaggi, obiettivi e metodologie. Si prevede, inoltre, di: • rendere la propria offerta formativa concretamente adeguata e funzionale ai principi europei, condivisi e ufficializzati, con particolare attenzione a quelli utilizzabili per il riconoscimento, la convalida e la certificazione dell’apprendimento non formale ed informale; • creare un ambiente di apprendimento fluido, aperto, attraente e rivolto a tutti; un luogo in cui (a fronte di uno sviluppo, su base nazionale ed europea, di un quadro di qualifiche e competenze sempre più flessibili ed rinnovabili) si incoraggia l’apprendimento permanente; • divenire un luogo in cui è possibile ottenere il riconoscimento delle conoscenze, delle abilità e delle capacità acquisi-

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te in ambiti formali e informali; • rafforzare il ruolo, la qualità e il funzionamento dei servizi di informazione ed orientamento per consentire alle persone di conoscere gli spazi che offre il M.d.L.; • dar vita ad una collaborazione a vari livelli (transnazionale, nazionale, regionale, locale e settoriale) per ottenere, nel quadro di una responsabilità condivisa, il pieno coinvolgimento di istituzioni, parti sociali, società civile, ecc. per assicurare alla propria attività, flessibilità intraprendente, efficienza gestionale, efficacia operativa e alti livelli di outcome; • guardare con particolare attenzione al settore della Pubblica Amministrazione, in tutte le sue articolazioni e dimensioni, al fine di proporre azioni che, per il loro livello didattico e per la loro innovativa capacità di creare professionalità perfettamente rispondenti alla comunità professionale di riferimento, riescono ad essere concreto contributo per un alto grado di occupabilità e spendibilità; • erogare processi di apprendimento-insegnamento sulla base di una progettazione che vede la competenza come un insieme olistico di conoscenze di base, abilità trasversali, capacità • professionali, attitudini e motivazioni; • caratterizzare le azioni di Long Life Learning con una metodologia attiva contraddistinta da interazione promozionale faccia a faccia ed interdipendenza positiva al fine di attivare nel gruppo di apprendimento quelle dinamiche funzionali al raggiungimento degli obiettivi cognitivi e meta cognitivi, di competenza e meta competenza; • articolare i propri corsi secondo gli 8 livelli dell’EQF con particolare riferimento a quelli equiparabili alla Formazione Superiore e Master e avvalersi di un sistema di valutazione/certificazione for-

mativa che ha come riferimento quelle validate e condivise a livello europeo; • attivare tutte le azioni necessarie a rendere la Sede accreditata presso l’Assessorato Formazione della Regione Lazio al fine di poter programmare azioni formative formali e partecipare ai POR. Per poter realizzare la trasformazione indicata dovrà essere adottata un’oculata scelta economica e finanziaria. Occorre, quindi, procedere ad una rivisitazione del bilancio consortile, individuando le risorse da ampliare ed i costi da comprimere, non dimenticando che attualmente il maggior socio, il Comune di Pomezia, detiene giuridicamente il 92 % delle quote sociali e che lo stesso, in questi tempi di grave crisi, potrebbe non essere in grado di ripianare le perdite. . In questa sede è opportuno che il CDA si faccia carico di sollecitare i Soci perché provvedano, nel periodo della VACATIO temporale per l’approvazione dei bilanci preventivi e consuntivi, al versamento di quanto dovuto al Campus, sulla base degli ultimi bilanci approvati dall’Assemblea dei Soci stessi. Il Campus dovrà sostenere una trasformazione strutturale sul mercato della conoscenza e della ricerca. Dall’ articolazione dell’intero Report si evince la prospettiva qui proposta: non più un Campus generico e generalista, assembramento di tante diversificate attività incoerenti tra di loro e disfunzionale l’una rispetto alle altre. Occorre seguire gli opportuni livelli di specializzazione ed occorre attribuire all’esterno le attività che ci impegnano in termini di risorse e di lavoro, disperdendo la nostra specializzazione. È evidente, dalla impostazione generale del Report, che la proposta che qui si intende formalizzare in modo chiaro è: 1) specializzare il Campus sulle attività che riguardano l’Università complessivamente intesa (Sapienza, LUM e IUN) ; 2) sulle attività di ricerca, formazione e consulenza; 3) affidare a soggetti esterni l’onerosa gestione dei servizi (bar, mensa, albergo e impianti sportivi). È questa la vera transizione da Consorzio imprenditoriale a Campus degli Studi e delle Università, che ridurrà gli oneri della Pubblica Amministrazione, eliminando la maggior parte delle spese e favorendo la qualificazione dell’offerta sulla base delle competenze fin qui ottenute. È una transizione che certamente richiede impegno, ma che non mostra difficoltà per la natura stessa del processo cui ci siamo proposti in questi ultimi due anni. Il Campus può diventare l’incubatore dei progetti innovativi in campo universitario, nella ricerca, nella formazione e nella consulenza. Una presenza qualificata nel mondo della elaborazione e della comunicazione scientifica.

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REDAZIONE: Segreteria scientifica Liliana Montereale e-mail: l.montereale@unipomezia.it Tel.: 06 91255523 SEGRETERIA ORGANIZZATIVA Natalia Fiorini e-mail: n.fiorini@unipomezia.it Tel.: 06 91255525 UFFICIO STAMPA: Valeria Urbano Responsabile Ufficio Stampa e-mail: v.urbano@unipomezia.it Tel.: 06 91255525 Francesca Ferrazza GESTIONE SOCIAL NETWORK e-mail: f.ferrazza@unipomezia.it Tel.: 06 91255525

CAMPUS DEGLI STUDI E DELLE UNIVERSITÀ DI POMEZIA Via Pontina Km 31, 400 00040 Pomezia (RM)

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cultura prIma dI lavInIum AL MUSEO DI PRATICA DI MARE LA MOSTRA DI UNA NECROPOLI DEL BRONZO FINALE

MILLE EURO PER LA LANCIA L’ASSOCIAZIONE TYRRHENUM SI E’ FATTA PROMOTRICE DI UNA INTERESSANTE RACCOLTA FONDI ille euro per una lancia. Sembra una frase senza senso, ma in realtà nasconde un significato molto profondo. Perché la lancia è quella di Enea, che – dopo il suo ritrovamento – giaceva in una scatola di polistirolo in attesa di un restauro che forse non sarebbe mai stato fatto, ed i mille euro sono i “rappresentanti” di mille cittadini di Pomezia che hanno trovato un insospettato scopo comune: quello di salvare uno dei ricordi delle origini di questo territorio. Poco importa, poi, se chi ha donato il suo euro venga da Roma o dalla Romania, perché il senso di appartenenza al territorio in cui si vive si può – e deve - avere lo stesso. Oggi pomeriggio l'Associazione Tyrrhenum, promotrice dell'importante iniziativa, ha consegnato alla Soprintendenza dei Beni Archeologici l'assegno di 1000 euro per il restauro della Lancia di Enea. La cerimonia è avvenuta nella suggestiva cornice del Museo di Pratica di Mare, alla presenza dell'Assessore alla Cultura del Comune di Pomezia Stefano Arciero, a cui il Presidente dell'Associazione, Gianni Di Spirito, ha consegnato l'assegno di mille euro necessari per riportare la Lancia di Enea agli antichi splendori. “La raccolta di un euro a persona per il recupero di questo importante reperto è la dimostrazione dell'interesse della città per la sua storia e per il suo futuro – ha spiegato il presidente della Tyrrhenum – Noi abbiamo solo fatto da tramite, i protagonisti sono stati i cittadini che hanno capito l'importanza di questa iniziativa. Sarebbe stato molto più facile trovare uno sponsor e far pagare l'intero importo, ma il significato sarebbe stato sicura-

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mente diverso. Così le persone coinvolte si sono interessate, hanno partecipato, sono diventate parte attiva della storia della nostra terra. Il libro che abbiamo fatto, oltre alle immagini della lancia, contiene mille righe, una per ogni cittadino che ha contribuito. Tra vent'anni i nonni potranno far vedere il libro che contiene le mille firme ai loro nipoti e dire “Qui ci sono anch'io”, consapevoli di essere all'interno della memoria del territorio”. Il libro è infatti stato donato all'amministrazione comunale, ed è quindi patrimonio dei cittadini. “L'associazione Tyrrenum – ha dichiarato l'assessore Arciero – è una delle pochissime che, invece di chiedere, dona. Ci ha donato il libro, i mille euro, questa e tante altre iniziative che hanno portato il nome di Pomezia fuori dai nostri confini, facendola conoscere per i suoi aspetti positivi”. Ma come è nata l'idea? “Circa un anno fa, durante una visita al Museo, ci è stata mostrata questa lancia – ha spiegato Di Spirito Vederla abbandonata in una cassetta di polistirolo per mancanza dei fondi necessari per il restauro ci ha fatto venire la voglia di contribuire in qualche modo. Abbiamo pensato quindi di coinvolgere quante più persone possibili, perché chiunque avrebbe potuto donare un euro. Chi ha partecipato si è anche interessato a quelli che sono gli altri reperti ed alla storia di questa zona, scoprendo magari cose che in precedenza non conosceva. Si è perciò trattato si un modo diverso per coinvolgere le persone, in una sorta di riappropriazione Alessia Ambra Achille delle proprie origini”.

Il Museo di Pratica di Mare diventa sempre più importante e si arricchisce di nuovi tesori. Gli ultimi ad essere mostrati al pubblico sono i reperti risalenti al periodo del Bronzo Finale, circa 1000 anni prima della nascita di Cristo. Il 21 Dicembre è stata infatti inaugurata la mostra “Prima di Lavinium – La necropoli del Bronzo Finale dell'area centrale”, dove si possono ammirare, fino al 20 Febbraio 2011, vasi ed urne cinerarie ritrovate in antichissime tombe. Ad introdurre la mostra l'Assessore alla Cultura del Comune di Pomezia, Stefano Arciero, che ha sottolineato l'importanza della rivalutazione dei tesori storici che questo territorio offre.”E' importante – ha dichiarato l'Assessore – che ciascuno di noi sia consapevole dell'evoluzione del territorio nel quale vive, in modo da non lasciare spazio alle speculazioni di “pseudo politici” e tecnici di turno. Dobbiamo salvaguardare questo patrimonio archeologico ed ambientale: il lavoro svolto dal prof. Jaia e dalla sua equipe è la testimonianza concreta di come la nostra storia non parta dall'opera di bonifica, ma affondi le proprie origini, come Ardea ed Anzio, in epoca precedente alla stessa nascita di Roma”. Arciero ha poi toccato il tasto dolente dei tagli ai fondi destinati ai musei. “Quelli che state vedendo sono solo una parte dei tesori ancora già individuati ed ancora interrati e che non possono essere recuperati a causa del deficit economico, che ha costretto la Regione a disimpegnare importi già destinati a varie opere, tra cui anche il terzo stralcio del Teatro Comunale. Purtroppo non si riesce a capire che la cultura, opportunamente utilizzata e valorizzata, porta ricchezza a tutto il tessuto sociale”. La parola è poi passata al protagonista del'evento, il prof. Alessandro Jaia, che ormai da 27 anni collabora con la dott.ssa Maria Fenelli, appena andata in pensione, da cui ha raccolto il testimone. “La mostra è incentrata su una necropoli rarissima e straordinaria, rinvenuta negli anni '80 e '90 nell'area centrale del foro: scendendo nei livelli più bassi, sono state ritrovate ben 13 tombe, un numero incredibile in una zona così circoscritta. Le prime 5 tombe sono le più antiche, definite del Bronzo finale mediano, tra il XII e l'XI secolo a.C. E la loro rilevanza sta nelle lavorazioni, che danno una nuova visione delle tecniche adottate in quell'epoca. Qui si trova una “cultura indistinta”, che mescola quanto in uso dagli Etruschi o dagli abitanti delle Marche. Si passa poi, con gli altri reperti, a tombe risalenti al Bronzo finale 3, cioè il momento dopo il quale si cominciano a riconoscere le popolazioni a seconda degli oggetti e dei corredi usati. Questa necropoli è importantissima perché è evolutiva e racconta un periodo lunghissimo del nostro passato”. Il professore ha poi illustrato i vari reperti, ottimamente conservati e restaurati, descrivendo vasi ed urne, orciori e placchette, ciotole ed olle. Ma per poter capire l'importanza e la bellezza di questi reperti non basta sentirne parlare: la cosa migliore è vederli con i propri occhi. Alfredo Corrao


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cronaca contento di aver parlato con il signor Mario, che al termine della nostra conversazione ha detto di essere felice di aver trovato così tante persone che gli stanno vicine”. Luca Mugnaioli

solo ardea e’ con I dIsabIlI

UNA STORIA

A LIETO FINE

SENZA UNA GAMBA E SENZA LAVORO: DALLA DISPERAZIONE ALLA SPERANZA Nei giorni scorsi la lettera inviata ai giornali da parte di una rappresentante di un'associazione di volontariato ha fatto indignare più di una persona: la missiva raccontava la storia di un disabile, che per rispetto della privacy chiameremo Mario. Questo il sunto della lettera. “Ardea: una realtà che finché non vissuta non si rende credibile. A cosa ci si sta riferendo? A quelle persone vittime di situazioni non cercate e soprattutto non volute, che si trovano ad affrontare delle verità incresciose tipo: dopo aver subito un amputazione di una gamba e quindi dopo aver dovuto affrontare un disagio psicologico e logistico, si trovano a combattere con il problema della riabilitazione da doversi fare ad Anzio. Perché disagio? Perché la società che ha vinto l'appalto al Comune di Ardea prende i soldi solo per portare i malati a Pomezia. Per tutto quello che riguarda le altre località, dove vi sono strutture più avanzate e tecnologicamente migliori, si deve pagare un'ambulanza, versando circa 50 euro fissi, più 60 cents a km. Se si trattasse di persone miliardarie il problema non esisterebbe, ma un operaio che oltretutto ha anche perso lo stipendio (ovviamente la malattia supera i 6 mesi previsti dalla legge) e non ha ancora ricevuto la pensione di invalidità, non può permetterselo e si trova pure a dover elemosinare un suo diritto. Ci si chiede allora: perché chi si deve curare in un posto che non sia Pomezia deve pagare oppure aspettare qualche anima nobile che si prodighi ad accompagnarlo gratuitamente? Una domanda al Sindaco: ma lui sapeva? I cittadini attendono una risposta con fiducia”. Noi la domanda l'abbiamo posta direttamente all'as-

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sessore ai Servizi Sociali, il quale ci ha spiegato che al sig. Mario era stata assegnata l'assistenza domiciliare dopo le prime dimissioni avvenute la scorsa estate, ma che il 6 Luglio, giorno di inizio del servizio, il paziente era nuovamente stato ricoverato in ospedale. Una volta uscito definitivamente, Mario non sapeva che avrebbe dovuto ripetere l'iter per la richiesta di assistenza. Non facendolo, i servizi sociali non si sono attivati, ed il paziente si è quindi rivolto al servizio di ambulanza. “Purtroppo si tratta di un servizio a pagamento, che però non dipende dall'amministrazione – ha spiegato Massimiliano Gobbi – Il servizio che offre il Comune è quello svolto dalla Cooperativa “Mano Amica”, che può restare solo all'interno del distretto Pomezia – Ardea. Per i casi come quelli del sig. Mario abbiamo una diversa procedura, che può essere attivata solo su richiesta dell'interessato. Io personalmente, venuto a conoscenza della vicenda dai giornali, ho contattato il paziente, il quale ha ammesso di aver presentato la documentazione necessaria solo il 17 dicembre. Quello stesso giorno è partito l'iter amministrativo: subito dopo le feste Mario verrà visitato dal dott. Cappelli del CAD di Pomezia e già da adesso l'assistenza prevista per questi casi è partita, anche grazie ad un'associazione di volontariato che si è messa a sua disposizione e grazie al servizio della Provincia di Roma “Amico Bus”, un servizio gratuito di trasporto disabili a chiamata diretta. Sono dispiaciuto della strumentalizzazione che è stata fatta su una questione che, se trattata diversamente, avrebbe potuto avere un esito ancora più rapido e non avrebbe arrecato i disagi che invece il paziente ha dovuto subire. Ma sono

Si è svolto il 15 dicembre, ad Ardea, il convegno organizzato dall'Associazione Via Libera per illustrare la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità. Numeroso il pubblico intervenuto, le associazioni, le forze dell’ordine, la stampa locale e nazionale. Di grande profilo culturale sono stati gli interventi dei relatori, Bruno Tescari, Roberto Romeo, Carlo Rossetti, Alessandra Colonna e il presidente di Vialibera, che si sono soffermati sul tema della pace, dei trasporti, delle barriere architettoniche, dell’assistenza domiciliare, del turismo accessibile. “E’ stato un onore contribuire all’organizzazione di questa importante tavola rotonda – ha dichiarato l'assessore ai Servizi Sociali di Ardea, Massimiliano Gobbi – Ritengo che sia fondamentale la diffusione di una cultura volta al rispetto alla tolleranza e a una parità sociale, contrastando i pregiudizi legati alla disabilità e promuovendo nelle persone disabili la consapevolezza delle loro capacità e del contributo che possono portare alla comunità. L'amministrazione ha voluto fortemente che il dibattito iniziasse da Ardea, per poi allargare la discussione negli altri Comuni del territorio”. Ed Ardea, tra i quattro Comuni invitati (gli altri sono Pomezia, Anzio e Nettuno), è stata l'unica ad aver firmato il protocollo di collaborazione gratuita con l’associazione Vialibera, che prevede di coinvolgere attivamente l’Associazione in una valutazione puntuale e complessiva delle delibere comunali vigenti relative a tutti i servizi e programmi i cui destinatari sono le persone con disabilità, senza distinzione di sesso e di età; di apportare congiuntamente eventuali proposte di emendamento, di cassazione o di nuove delibere in ottemperanza a quanto stabilito dalla Convenzione Onu; di elaborare proposte di nuovi programmi, servizi, strutture, studi e ricerche nei campi di competenza delle Amministrazioni comunali e pertinenti ai vari temi della Convenzione Onu; di redigere e pubblicare un documento sui risultati ottenuti dalla presente collaborazione al termine di un anno di attività e cioè al 31 dicembre 2011. “Siamo soddisfatti del convegno e dell’importante risultato che abbiamo conseguito con la firma del protocollo da parte del Comune di Ardea – ha dichiarato Giampiero Castriciano, presidente di Vialibera – Siamo già al lavoro per produrre qualcosa di concreto. Sappiamo che sarà un percorso tutto in salita ma, al termine del 2011, se il sindaco Eufemi seguirà i nostri consigli, Ardea potrebbe essere uno dei primi e pochi comuni d’Italia ad uniformarsi alle norme della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità”. Alfredo Corrao

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DALLE MISS ALLE POLEMICHE DAL CALENDARIO REALIZZATO PER VALORIZZARE LE “BELLEZZE DI TORVAIANICA”, ALLE “CARE” PUBBLICAZIONI ISTITUZIONALI n calendario, mille polemiche. Così possiamo sintetizzare quanto successo dopo che la Pro Loco di Torvaianica ha distribuito il calendario con le foto di tre delle ragazze che avevano partecipato ai concorsi di bellezza di Pomezia e Torvaianica. Marco Mesturini, ex presidente del Consiglio Comunale, accusava gli autori di aver realizzato un prodotto non consono. “ La pubblicazione doveva servire per alla promozione turistica dei luoghi di interesse del territorio che sono stati di fatto rimossi dalle immagini – aveva dichiarato Mesturini – Inoltre, vedere il logo di un'istituzione su una pubblicazione che ripropone uno stereotipo della donna vista solo come portatrice di una bellezza fisica, è qualcosa che credo risulti per fortuna indigesta alla stragrande maggioranza dei cittadini e non certo utile all’immagine del nostro territorio e dell’amministrazione comunale, ma bensì esempio di una mentalità materiale e di un messaggio veramente inqualificabile per una comunità che si definisca civile”. Alla protesta ha subito risposto, altrettanto polemicamente, Antonio Maniscalco, consigliere di AN/PDL. “Mi meraviglio dell'indignazione di Mesturini. Con l’incarico di presidente del Consiglio Comunale – ha dichiarato Maniscalco durante il suo mandato ha spesso la bellezza di 78.669,20 Euro, che corrispondono a circa centosessanta milioni delle vecchie Lire, per realizzare una serie di cosiddette “Pubblicazioni Istituzionali” di qualità e utilità quantomeno discutibile e, a detta di alcuni professori, in gran parte accantonate nei meandri delle singole scuole di Pomezia”. Il consigliere ha anche allegato un prospetto di spesa dei volumi realizzati: Garibaldi, 6.000 copie, costo ¤ 16.980; 60° Anniversario della costituzione Italiana, 5.000 copie, costo ¤ 18.000; Dichiarazione universale diritti umani, 6.000 copie, costo ¤ 3.120; Materiale didattico dichiarazione universale sui diritti umani, 6.000 copie, costo ¤ 1.326 ; Per non dimenticare SHOAH, 3.500 copie, costo ¤ 2.163,20; Carta dei Servizi, 20.000 copie, costo ¤ 14.820; Pomezia dalle origini ai giorni nostri, 20.000 copie, costo ¤ 19.760; Pomezia dalle origini ai giorni nostri (ampliamento libro di altre 4 pagine), n. 20.000 copie, costo ¤ 2.500. “Condivido in parte – ha continuato Maniscalco - che il calendario “I love Torvaianica” sia una pubblicazione nella quale è stata poco evidenziata la qualità dei luoghi ma bensì soltanto la bellezza delle tre modelle. Sarebbe bastato fare delle riprese tra le dune e la macchia mediterranea del nostro litorale, oppure tra gli scavi archeologici di Via Siviglia, nella nuova piazza Ungheria, o in alternativa presso il museo archeo-

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logico di Pratica di Mare per dare il giusto risalto a Torvaianica”. Ma l'attacco all'ex Presidente del Consiglio è presto sferrato. “Mi domando perché un presidente del consiglio comunale così “attento” a divulgare la cultura nelle scuole, nelle associazioni culturali e sportive della Nostra Città, non ha avuto la "sensibilità" e l’accortezza di cogliere al balzo l’opportunità da me suggerita e messa a disposizione nel giugno 2008, quando ho proposto proprio a lui, oltre che al sindaco De Fusco e all’allora vice sindaco Alba Rosa, di trasformare in un libro storico da distribuire gratuitamente alla cittadinanza la relazione redatta dal prof. Antonio Sessa e approvata dal consiglio comunale nel corso del 2004, che ci ha permesso di ottenere, nel gennaio 2005, dall’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi l’ambito Titolo Onorifico di Città. Proposi anche di organizzare, nel gennaio 2009, in occasione del 3° anniversario, una manifestazione pubblica a tema, da ripetersi con periodicità annuale, durante la quale istituire la consegna di un riconoscimento onorifico di merito ad una persona resasi particolarmente importante per lo sviluppo e la crescita del nostro territorio; ciò avrebbe potuto dare lustro a tutto il Consiglio Comunale e a tutta la Città di Pomezia. La proposta è ovviamente caduta nel vuoto, forse perché veniva da parte di un membro dell’opposizione che poteva farsi pubblicità e forse, non ritenuto “all’altezza del loro livello culturale”; un’idea di cultura del territorio diversa dalla mia”. Ma il botta e risposta non poteva terminare così: nel giro di poche ore Mesturini ha replicato al “collega”.

“Nel rispondere alle illazioni ed insinuazioni fatte da Maniscalco, voglio ricordare che le mie critiche riguardano un calendario riportante il logo istituzionale del Comune di Pomezia, promosso dalla Pro Loco di Torvajanica, che doveva servire a promuovere il turismo nel nostro litorale, mettendo in risalto la bellezza delle nostre coste. Invece il calendario è composto da foto di giovanissime ragazze senza che in alcuna foto sia possibile capire il luogo ove la stessa è stata scattata. Penso che il logo istituzionale del nostro Comune non debba essere utilizzato per materiali di questo tipo. E' grave che la disponibilità dimostrata dalla Giunta e dal Sindaco sia stata tradita realizzando un materiale diverso da quello proposto”. “Accostare – ha proseguito Mesturini - in chiave polemica le critiche da me espresse ad una serie di illazioni in merito al costo e all’utilità di pubblicazioni istituzionali su fondamentali temi della nostra storia è semplicemente vergognoso. Invito tutti a ricordare che il consigliere Maniscalco, Presidente del Consiglio per un periodo dell’amministrazione di centrodestra, ha speso ingenti cifre per addobbare in maniera faraonica la piazza di Pomezia in occasione dell’istituzione della giornata di ricordo dei martiri delle foibe. Quindi Maniscalco farebbe bene a fare autocritica invece di accostare il ricordo di momenti fondanti della nostra storia a beceri tentativi di polemica politica”. Insomma, le accuse sono reciproche. Ma questo, invece di pareggiare i conti, li evidenzia, perché i fondi utilizzati – bene o male non è compito nostro dirlo – sono quelli dei cittadini... Maria Corrao


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C'ERA UNA VOLTA UN QUARTIERE TRANQUILLO... VIA CINCINNATO, DA ISOLA FELICE, È DIVENTATA IL REGNO DELLA MICROCRIMINALITÀ E' a poche centinaia di metri da Piazza Indipendenza, ma via Cincinnato, a volte, sembra lontana anni luce dalla “normalità” del centro cittadino. Nonostante la zona non possa lamentare, al contrario di molti altri quartieri, carenze di servizi come acqua, rete fognaria, illuminazione e persino scuole, sono molti i cittadini che vorrebbero fuggire da via Cincinnato. Il perché ce lo spiega un abitante delle torri, che preferisce restare anonimo per paura di ripercussioni e che per comodità chiameremo Franco. “La nostra era una zona tranquilla, dove si viveva bene fino a quattro, cinque anni fa. Poi c'è stata l'invasione da parte dei “romani” e degli extracomunitari”. Per capire quello che intende dire bisogna spiegare che nella parte finale di via Cincinnato, tra il supermercato e l'isola ecologica, ci sono delle palazzine che appartengono al Comune di Roma. Case popolari che l'amministrazione capitolina ha utilizzato per “spedire” fuori dal suo perimetro centinaia di persone in attesa di un'abitazione. “Da quando sono arrivati questi “nuovi abitanti” per noi è finita la pace - spiega Franco – e sono iniziati i furti: macchine, moto e biciclette direttamente prelevate dai garage, senza contare le auto danneggiate per rubare quanto poteva essere stato lasciato all'interno”. Perché pensa che possano essere state le persone arrivate da Roma? “Innanzi tutto perché prima queste cose non succedevano, poi perché molti di noi si sono accorti di essere spiati, addirittura con dei cannocchiali, dalle finestre di alcuni appartamenti delle torri. Lì la visuale è ottima, e consente di controllare tutto quello che succede non solo in strada, ma anche nelle altre case”. Infatti, racconta Franco, ci sono stati anche furti all'interno di alcune abitazioni e ormai sono molte le persone, soprattutto le donne e gli anziani, che hanno paura a girare da soli con il buio. Alcuni non mettono neanche più la propria auto in garage, ma preferiscono lasciarla fuori per non fare “brutti incontri”. Ma possibile che, a pochi passi dal centro di Pomezia ci sia una specie di Bronx? “So che a molti sembrerà incredibile, ma la situazione è davvero questa. Per quanto riguarda i furti sono sempre state fatte le relative denunce, ma è difficile che venga riportato alle forze dell'ordine il clima che si respira nel quartiere. Gli atti di vandalismo sono all'ordine del giorno: dal lancio delle bottigliette d'acqua a quello dei melograni, dai vetri spaccati alla

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rimozione dei passi carrabili davanti ai cancelli dei garage”. Com'è la presenza delle forze dell'ordine nella sua zona? “La Polizia Municipale ha un deposito abbastanza vicino alle nostre case, quindi passano spesso, ma non si fermano. Non c'è un vero e proprio controllo. Ogni tanto, ma è raro, si vede una pattuglia dei Carabinieri. Ovviamente non è colpa loro, so che la carenza di personale e la vastità del territorio non consentono un pattugliamento fisso, ma qui ormai la situazione è veramente degenerata. Sono decine le famiglie che vogliono andarsene e che non riescono a farlo perché nessuno acquista le nostre case, che peraltro si sono deprezzate tantissimo, visto che nessuno aspira a vivere in una zona dove ci sono questi problemi”. Ma il quartiere avrà anche i suoi pregi... “Certo, i servizi non mancano: il trasporto pubblico è frequente, siamo allacciati a tutti i servizi ed abbiamo persino una scuola a pochi metri di distanza. Ci sono negozi di vario tipo, quindi sotto questo punto di vista, soprattutto rispetto ad altre realtà del territorio, siamo dei privilegiati. Ma anche da noi ci sono buche nelle strade, talmente profonde che se ci entri non sai se ne esci. Un altro problema è il traffico: queste strade sono state pensate quando Pomezia contava meno

della metà degli abitanti di oggi ed ora sono totalmente insufficienti. Via Cincinnato, soprattutto in determinati orari, è impraticabile. Ci sono file lunghissime e si va talmente piano che per raggiungere la piazza principale, che dista circa un chilometro, ci vogliono venti minuti. Le macchine, poi, mettono su due colonne, per cui se dovesse capitare un'urgenza non so da dove potrebbe passare l'ambulanza”. Quale pensa possa essere la soluzione ai vostri problemi? “Penso soprattutto a quello principale. Abbiamo scritto più volte al Comune di Roma, per cercare di trovare una soluzione, ma non ci hanno mai risposto. Quindi l'unica maniera per stare più tranquilli sarebbe quella di avere qualche controllo in più da parte delle forze dell'ordine. Noi non siamo razzisti, abbiamo tentato in tutti modi l'integrazione, ma non ci siamo riusciti. Purtroppo il contesto da cui provengono queste persone è troppo radicato. Questa zona, fino a qualche anno fa, era davvero un'isola felice e tranquilla, mentre adesso ci dobbiamo guardare alle spalle, perché la microcriminalità è ormai la normalità. Ormai ci resta solo la speranza, ma da sola non basta...”. Alessia Ambra Achille

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APPROVATO IL BILANCIO DA 23,5 MILIARDI GLI INTERVENTI PIÙ IMPORTANTI RIGUARDANO LA SANITÀ l Consiglio regionale del Lazio, presieduto da Mario Abbruzzese, ha approvato all'alba del 24 dicembre il bilancio di previsione 2011-2013, la finanziaria e il collegato 2011 riproposto dalla Giunta sotto forma di maxiemendamento. Il voto favorevole è arrivato poco prima delle 6,30 della Vigilia di Natale. Il Bilancio di previsione 2011-2013 (PL 121) ha ottenuto 40 voti a favore e 25 contrari. La Finanziaria (PL 120) 40 a favore e 25 astenuti. Il collegato (PL 122): 39 favorevoli e 14 contrari. Il Bilancio di previsione della Regione Lazio per il 2011 vale 25,3 miliardi di euro e contiene una serie di misure mirate soprattutto al contenimento della spesa, come quelle per il rispetto del patto di stabilità interno. La discussione in Aula era iniziata il 18 dicembre e poi aggiornata al 23 dicembre, con inizio dei lavori alle 13 ed una sospensione verso le 16 decisa dal presidente Abbruzzese, che l'aveva rinviata per poi riaprirla poco dopo mezzanotte, alla presenza della governatrice Renata Polverini. "Ringrazio - ha dichiarato la governatrice del Lazio - l'assessore al bilancio: con tutti i suoi collaboratori non ha sottratto neanche un minuto a quello che era il lavoro importante che riguardava la prima manovra finanziaria del Governo Polverini; la maggioranza per aver dimostrato la compattezza che ci ha condotto alla vittoria non più tardi di otto mesi fa ed anche l'opposizione per aver dimostrato, con la sua presenza in Commissione e anche in Consiglio, grande senso di responsabilità: una risposta forte a quello che era stato l'appello della Giunta di aver preso un impegno che riguarda la nostra regione, il futuro dei lavoratori, delle imprese, della sanità, di tutto il tessuto economico e sociale della nostra regione". "E' un bilancio di rigore e di sviluppo, ma riteniamo soprattutto una manovra equa ed etica", ha dichiarato l'assessore al bilancio, Stefano Cetica. "Abbiamo garantito con risorse regionali la copertura degli interventi sociali che rischiavano di ridursi per effetto dei minori trasferimenti statali. Abbiamo, inoltre, reperito fondi per realizzare importanti opere per il sistema idrico e per la viabilità che rischiavano di essere annullate essendo stati costretti ad utilizzare i fondi Fas per coprire il debito sanitario ereditato". Il cuore della manovra, così è stato definito dallo stesso assessore al Bilancio, è nelle disposizioni relative alla copertura del debito sanitario e del disavanzo annuale che pesano "come un macigno sulla possibilità per la Regione Lazio di portare avanti programmi di investimento davvero incisivi", come ha sottolineato

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Cetica. Il debito al 26 ottobre 2010 è pari a 3 miliardi e 166 milioni di euro. Il disavanzo 2010 è stimato in 1 miliardo e 168 milioni di euro. Per il riequilibrio dei conti è previsto è previsto, tra l'altro, l'utilizzo delle risorse del Fondo europeo per le aree sottoutilizzate (Fas) e delle risorse aggiuntive provenienti dalla fiscalità regionale. Per il disavanzo sanitario del 2010 è previsto il ricorso a 750 milioni di euro provenienti da maggior gettito di addizionale regionale Irpef e Irap (in forza della legge nazionale 311/2004 che si applica in caso di disequilibrio della spesa sanitaria), ai fondi Fas (64 milioni) e al contenimento della spesa (345 milioni di euro). Si tratta di un ulteriore passo nell'azione di risanamento dei conti della sanità laziale intrapresa dalla precedente giunta di centrosinistra che ha ridotto il disavanzo annuale della sanità di 600 milioni, come ha voluto ricordare all'Aula il capogruppo del Pd, Esterino Montino: dai due miliardi di disavanzo del 2006 si è arrivati al miliardo e quattrocento milioni dell'anno scorso. E la Giunta Polverini conta di ridurre ulteriormente tale disavanzo, fino ad arrivare a circa 500 milioni nel 2012. Gli altri interventi previsti dalla manovra finanziaria La legge di Bilancio prevede anche lo stanziamento di 10 milioni da destinare ai Comuni che intendano realizzare opere di urbanizzazione per insediamenti produttivi e l'approvazione dei bilanci degli enti parco regionali. La manovra 2011 prevede lo stanziamento di 60 milioni di euro per il fondo unico per la ricerca e 55 milioni di euro per l'istituzione del Fondo del tra-

sporto pubblico locale. Sul fronte del riordino delle società e delle partecipazioni regionali, è previsto il recesso dalla Fondazione Reset, le dismissioni delle partecipazioni in Tuscia Expo, Fondazioni Case del Mediterraneo, Mondo Digitale, Film Commission e Fondazione Rossellini. Due milioni di euro sono destinati per incentivare i Comuni a promuovere progetti sperimentali in materia di riduzione della quantità e riuso dei rifiuti. Tra le altre misure: norme a tutela dei coniugi separati e l'istituzione del registro degli assistenti familiari; la salvaguardia dell'intervento di ammodernamento della Salaria (45 milioni di euro in tre anni: 2,5 nel 2011 e nel 2012 e 40 milioni nel 2013), norme per l'adeguamento vagoni della metro, sportelli anti - stalking su tutto il territorio regionale e istituzione del libretto sanitario sportivo per la prevenzione e la lotta al doping, la salvaguardia della Casa del Parto di Ostia, prevenzione dei disturbi alimentari.

arrIvano I saldI La Regione Lazio, contrariamente a quanto era stato deciso lo scorso 15 Novembre, ha stabilito che il giorno di inizio dei saldi invernali sarà il 6 Gennaio. Il terzo sabato del mese, come inizialmente proposto, non era piaciuto alle associazioni dei commercianti. Il Lazio si allinea quindi alla maggior parte delle altre Regioni italiane, dando il via agli sconti il giorno dell'Epifania.



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ANCORA UNA VOLTA SIAMO RIMASTI DELUSI…. abato 11 dicembre presso il centro sportivo belvedere si è svolta l’assemblea dei soci del quartiere di Nuova California e di Tor San Lorenzo, all’incontro organizzato dal nostro Comitato di Quartiere hanno partecipato diversi cittadini, per l’Amministrazione Comunale erano presenti i consiglieri: Riccardo Iotti, e Massimiliano Giordani, l’Assessore ai Servizi Sociali Massimiliano Gobbi e l’Assessore ai Lavori Pubblici Daniele Bosu, ai quali va il nostro ringraziamento per la presenza. Purtroppo ci duole ancora una volta evidenziare la esigua partecipazione dei cittadini di Nuova California e di Tor Lorenzo alla vita sociale del quartiere, siamo consci che esiste uno scarso interesse verso i problemi esistenti, le persone sono sempre pronte a lamentarsi e criticare tutti e tutto, ma quando c’è da dimostrare attenzione e interesse verso il posto dove si è deciso di vivere si ha sempre qualcosa di più importante da fare. All’Assemblea sono stati invitati a partecipare tutti i cittadini, l’amministrazione comunale, i giornalisti, le televisioni private, abbiamo fatto il possibile per poter far esprimere le persone, per dare modo a loro di confrontarsi con le istituzioni, ma anche stavolta eravamo pochi, tutti sappiamo che la forza e l’unione sono fondamentali per risolvere i problemi, e anche agli occhi dei nostri amministratori trovare poche persone sono sintomo di un quartiere senza particolari problemi, senza mancanze e invece c’è ancora tanto da fare, non abbiamo illuminazione nelle nostre strade, in alcune strade mancano ancora acqua, gas e fogne, non abbiamo un asilo comunale, non abbiamo scuole a sufficienza, non abbiamo spazi ricreativi per i nostri ragazzi, abbiamo bisogno di più sicurezza e potremmo andare avanti per pagine e pagine…Nel corso dell’assemblea sono state illustrate tutte le

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opere in cantiere e di prossima realizzazione, le prime strade che partiranno saranno via Adda e via Tronto, a seguire una volta seguito l’iter per l’accensione dei mutui inizieranno i lavori su via Aniene, via Foglia, via Brenta e via Livenza. Un’altra importante opera che dovrebbe partire in tempi brevi è la riqualificazione di viale San Lorenzo con nuovi marciapiedi, illuminazione stradale, parcheggi e pavimentazione, altra opera importantissima è la realizzazione del marciapiede a viale Marino. Purtroppo per quanto riguarda il gas

metano e l’acqua potabile non ci sono novità. Nel ringraziare ancora una volta tutte quelle persone che hanno “sacrificato” il loro sabato pomeriggio per partecipare all’assemblea, vogliamo ricordare a tutti che il Comitato di Quartiere continuerà la propria “battaglia” nella speranza che i cittadini finalmente capiscano l’importanza di unirsi, noi continueremo a lottare per il riconoscimento dei nostri diritti e soprattutto per quello dei nostri figli. Un ringraziamento particolare va ai titolari del centro

Trovaci su FACEBOOK: Cdq NuovaCalifornia e GRUPPO: sgombriamo le torri a nuova california

Le inserzioni che compaiono nelle nostre pagine autogestite rappresentano il nostro piccolo ringraziamento ai negozianti che generosamente ci aiutano a finanziare le varie attività associative annuali. I nostri iscritti, presentando la tessera sociale, possono anche beneficiare di sconti particolari (saldi esclusi).


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L’Associazione Nuova California 2004 augura a tutti i lettori un felice Anno Nuovo! sportivo Belvedere per la grande disponibilità e cortesia. Si ringrazia inoltre: Elag ponteggi, KidsWe@ar.it, Cd Box di Oberdan Ferrari, Fuscia, Non solo Shop, Agenzia Assicurazioni L.M, Bar Pompili, Gatto Silvestro, Snai,. Frutteria viale Marino, Styl Marmi, Franc’Oro, Zannori Mobili, Pasticceria Salernitana, Bulli e Pupe, Professione Casa, Associazione Quo Vadis, Profumidea. Si ringrazia il dirigente scolastico, gli insegnanti e gli alunni della scuola elementare via Tanaro e via Campo di Carne per i lavori presentati. Tel/fax sede 06 91 01 92 89 Il Consiglio Direttivo

Comitato di Quartiere Associazione “Nuova California 2004” o.n.l.u.s.

Presidente Piero D’Angeli - Tel. 334 64 86 398 Vice Presidente Pier Giovanni Giuliano - Tel. 334 64 86 395 Segretario Generale Marco Pagliacci - Tel. 334 64 86 394 Tesoriere Antonio Cisterna Consiglieri: Aldo Schirripa, Giorgio Taloni. Alberto Trastulli Ufficio ispettivo Carmine Turrini, Sara Cavicchia, Alessandra Rosi Sede legale: Tor San Lorenzo Via delle Meduse 3 int. C

Sede operativa: Tor San Lorenzo Viale Marino 5 - I piano - int. 18 Tel. e Fax 06 91 38 57 10 SIAMO IN SEDE LUNEDI e MERCOLEDI dalle 17.00 alle 18.30 SPORTELLO DI ASCOLTO MARTEDI E GIOVEDI dalle 17.00 alle 19.00

Consulenza civile e penale Avv. Francesca Olivieri Tel. 328 5822997 - 06.910 11740 prima consulenza gratuita per i soci Consulenza psicopedagogica dr. Aldo Schirripa orario pomeridiano su appuntamento Tel. 334 64 86 397

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rugby

ANCHE IL TORVAIANICA RUGBY VOLA ALTO GLI UNDER 16 STABILI AL 4° POSTO IN CLASSIFICA

n una città come Pomezia, ormai competitiva in ogni ambito sportivo, anche il rugby fa la sua parte. La under 16 del Torvaianica Rugby ha infatti superato con il punteggio di 31 a 10 la formazione del Rugby Club Latina, in una gara valida per il torneo federale FIR. La squadra allenata da Romano De Floridi ha ben difeso il quarto posto in campionato,

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riuscendo ad esprimersi con un gioco collettivo ragionato e gradevole, confermando come meritata la sua attuale posizione in classifica. La squadra di Torvaianica ha realizzato complessivamente 4 mete, con Marco Catalini autore di due segnature, con una realizzata da Andrea Liberatore ed una da Mattia Canale. “Sono soddisfatto di come ha giocato la squa-

dra – ha dichiarato Romano De Floridi dopo il match - in primo luogo perché i giocatori in campo hanno dato tutto, e poi perché hanno messo in pratica il tipo di gioco a cui mi ispiro. I miei ragazzi stanno cominciando a capire come si devono muovere in campo. In questo modo ci divertiamo di più e fatichiamo di meno. Sto verificando continui progressi, ogni giorno, in ogni allenamento. Ci alleniamo il martedì e il giovedì al campo della Macchiozza, tra Torvaianica e Pomezia. Vedo che la squadra si sta cementando attorno ad Andrea, il capitano, e per me questa è una cosa importante. In particolare voglio elogiare i ragazzi che si stanno inserendo per la prima volta nel mondo del rugby. Questi nuovi atleti saranno il futuro del rugby a Pomezia, e se stanno arrivando è segno che stiamo lavorando bene”. “Conosco Romano De Floridi da molti anni – ha commentato Silvestro Spampinato - e so bene dove vuole portare i suoi atleti. Sono sicuro che farà un ottimo lavoro e che di questi ragazzi sentiremo presto parlare molto bene. Adesso conta impegnarsi negli allenamenti. La strada da fare è ancora molto lunga, e per crescere bene ci vuole ancora del tempo. Sono giovani, lasciamoli maturare. Desidero rivolgere un invito ai ragazzi di Pomezia e Torvaianica che desiderano giocare con la nostra formazione a contattarci sul sito www.torvaianicarugby.it , oppure di venire direttamente al campo a provare. Il rugby è uno sport meraviglioso, venire a provare non costa nulla”.

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calcio

UNA STAGIONE AD ALTI LIVELLI DOPO UN AVVIO NON ESALTANTE LA GRANDE RIMONTA DEGLI UOMINI GUIDATI DA MISTER SEBASTIANI

l Città di Pomezia si regala un Natale davvero felice, concludendo questo primo scorcio di stagione al terzo posto in classifica, con appena 2 punti di ritardo dalla capolista Cisterna. Dopo anni passati a lottare per la salvezza il presidente Maniscalco vede realizzarsi i propri obiettivi, e forse non soltanto i suoi, con la squadra in piena lotta per il titolo. “Finalmente vediamo realizzato il sogno di mio fratello Franco; una squadra solida, forte e così in alto in classifica”. Un successo davvero straordinario se si pensa anche a come era iniziata questa stagione, con i pometini sconfitti all’esordio per ben 5-1 contro il Velletri; allo stesso tempo tuttavia, considerato che prima della sconfitta nell’ultimo turno la squadra era prima in classifica, forse il terzo piazzamento va addirittura stretto alla compagine pometina. Cosa è cambiato dopo le prime tre giornate? “Possiamo dire che uno dei fattori principali è stato senza dubbio il tempo, nel senso che, considerata la composizione del gruppo con delle novità e tanti giovani rispetto al passato, servivano partite per amalgamare al meglio la formazione. Però, non appena la squadra ha trovato il giusto equilibrio, i risultati non sono tardati ad arrivare”. Ed in effetti la ricetta proposta dal mister Sebastiani ha funzionato: nove giornate, ben sei vittorie, tre pareggi e due sole sconfitte. Ovvio dunque un cambio nelle aspettative stagionali, tanto che l’asticella della

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meta finale può senza dubbio essere alzata quantomeno alle prime tre posizioni e perché no, cercare fino all’ultimo di conquistare il massimo traguardo possibile. Anche perché negli scontri diretti con le altre contendenti il bilancio è sicuramente positivo e dimostra senza false ipocrisie che può davvero giocarsela con qualsiasi avversario. Al momento tuttavia la concorrenza è davvero numerosa e solo il proseguo di campionato potrà scremare via via un vertice mai così tanto affollato, con le squadre nelle prime cinque posizioni divise da soli 3 punti. Ecco perché i due pareggi consecutivi ottenuti nel derby cittadino contro i cugini dell’Unipomezia e contro l’Aprilia, e la sconfitta nell’ultimo turno contro il Nettuno non possono ritenersi soddisfacenti. Il rischio di perdere il passo è troppo alto. Ciò nonostante, il Città di Pomezia è ancora lassù in alto, deciso a giocarsela fino in fondo anche se non saranno ammessi ovviamente ulteriori errori. Analizziamo proprio queste ultime tre giornate, due pareggi e una sconfitta, partendo dal derby dell’immacolata contro gli universitari. Cosa è mancato in quell’occasione? “Sicuramente le assenze hanno giocato un ruolo fondamentale, visto che ci mancavano 7 titolari. Abbiamo quindi avuto una prestazione un po’ incerta, che ci ha lasciato un po’ di rammarico, perché magari affrontando la sfida con tutti gli uomini a disposizione, forse si sarebbe anche potuto strappare una vitto-

ria”. La partita seguente contro l’aprilia poi (2-2 ndr) è stata definita da molti come una mezza vittoria, considerate le modalità con le quali si è sviluppata. E’ d’accordo con questo tipo di analisi? “In parte, perché abbiamo incontrato sicuramente una buona squadra, ma non fenomenale anche se costruita per vincere il campionato, al contrario della nostra. Nello specifico, analizzando il match, credo che alla fine il pareggio sia stato giusto per entrambi. Anzi addirittura, nell’ultimo minuto di recupero potevamo anche segnare il terzo gol, quindi non credo che l’Aprilia possa recriminare più di tanto”. Infine il Nettuno. “Al termine della gara ero davvero scuro in volto non tanto per la sconfitta, che ci può stare, ma per come si è sviluppata; comunque alla fine può addirittura rivelarsi funzionale per la squadra perché ci permette di rimanere con i piedi per terra. Certo il rammarico è tanto ma credo che, a conti fatti, il terzo posto a due punti dalla prima è un risultato straordinario”. L’ultima giornata ha chiuso un 2010 comunque ricco di soddisfazioni e al contempo l’inizio di un discreto periodo di sosta, visto che i pometini non disputeranno la gara del 9 Gennaio. La composizione del girone prevede 15 formazioni con un turno di riposo a rotazione ogni Domenica. Per il Città di Pomezia saranno dunque vacanze più lunghe condite tuttavia da qualche insidia, legate soprattutto all’inattività da gare ufficiali. Secondo lei è un bene o un male stare fermi per così tanto tempo? “Sinceramente non credo che cambi molto; oltre al normale programma di preparazione abbiamo organizzato anche due amichevoli proprio per non perdere il ritmo gara e credo che alla ripresa i ragazzi non si faranno trovare impreparati”. Cosa si aspetta dai suoi ragazzi e quale può essere l’effettivo obiettivo della squadra? “Ad inizio stagione il presidente ci ha chiesto una salvezza tranquilla; ora credo di poter riuscire a lottare quantomeno per le prime tre posizioni”. Le ostilità riprenderanno, per il gruppo del presidente Maniscalco, il 16 Gennaio nella delicata sfida contro il Real Velletri, impegnato nella difficile lotta per la salvezza; servirà ripartire con il piede giusto se si vorrà interpretare un ruolo da protagonista da qui alla fine del campionato. Luca Mugnaioli


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corsa

LA CORSA, PANACEA DI TUTTI I MALI SI CORRE PER DIMAGRIRE, PER COMBATTERE LO STRESS ED ANCHE PER NON PENSARE AI SOLDI!

n Europa 80 sono milioni le persone che mettono le scarpette e vanno a correre, macinando chilometri felicemente. Negli ultimi 30 anni l'escalation è stata costante e il numero degli iscritti alle maratone (494 in Europa) ha avuto un aumento imprevisto negli ultimi dodici mesi. E questo significa, in termini di business, scarpette, maglie, tute, calzini, fasce, borracce, conta passi e tutto l'armamentario immaginabile di un perfetto runner. Un importante marchio dello sport quest'anno ha commissionato una ricerca all'Istituto Synovate,

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per capire che cosa rende uguali e diversi questi 80 milioni di podisti. Alla ricerca hanno preso parte in 3500, tra uomini e donne fra i 15 e i 65 anni. Alcuni numeri: il 40% si muove per dimagrire e il 35% per scaricare lo stress, il 34% si diverte, e c’è un gruppetto (il 12%) che si impegna soltanto perché “l'ha detto il medico”. I paesi interessati sono stati: Gran Bretagna, Francia, Italia, Spagna, Olanda, Belgio, Germania e ogni nazione ha il suo profilo. Per esempio gli italiani sono i più ambiziosi, mentre i francesi risultano i più solari. I più instancabili i

tedeschi perché non si lasciano scoraggiare né dalla pioggia, né da qualche piccolo incidente. Gli inglesi sono costanti, sentono il dovere di impegnarsi, ma, come se fossero a scuola, ogni scusa è buona per marinare la palestra o il giro nel parco. Il runner belga è davvero zen: riesce a svuotare la mente e a sentirsi bene. Mentre l'olandese lo vede come il rimedio per perdere peso. E poi ci sono gli spagnoli che sono ai vertici con dieci allenamenti al mese. Viene fuori quasi un piccolo manuale di psicologia collettiva se si entra del dettaglio dei questionari. Ad esempio gli italiani hanno bisogno di muoversi in compagnia, gli inglesi corrono anche con i bambini in carrozzina, gli olandesi sono concentrati sul lavoro, gli spagnoli e i francesi lo mettono all'ultimo posto. Una percentuale tra il 19 e il 20% fantastica sul sesso, più gli uomini che le donne. In un angolo della mente c'è l'agenda con i progetti, mille cose da fare. Chi corre pensa al futuro, anche se non lo sa. La particolarità che comunque accomuna molti runners europei è che hanno cominciato a correre quando è scoppiata la crisi economica “per non pensare ai soldi”. Fabio Frizzi

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cinema

LA BELLEZZA DEL SOMARO

AMBIZIOSA E CAOTICA OPERA SECONDA COME REGISTA DI SERGIO CASTELLITTO

a coppia Castellitto-Mazzantini, oltre che nella vita, si consolida artisticamente e produce questo nuovo film molto atteso, che però un po' delude il pubblico, che si attende dai due la qualità e l’eleganza dei loro ultimi lavori letterari, teatrali e cinematografici.

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Pur restando una pellicola godibilissima, senza dubbio, la sensazione che si percepisce, mano a mano che l’intreccio narrativo si dipana, è che dai mille temi eternamente dibattuti dei rapporti genitori-figli, non se ne trarrà una sintesi, ma anzi una confusione di ruoli e parole che va a cadere nel grottesco. Il cuore della vicenda, dopo un preludio romano si svolge in uno stupendo casolare della Toscana, dove Marcello e Marina (Castellitto e Laura Morante), coppia di professionisti progressisti (meglio dire radical chic) ospitano i loro strampalati amici e quelli della figlia Rosa (l’esordiente Nina Torresi), coccolata a dismisura dai due, che si presenta con un "fidanzatino" di settanta anni, Armando, che ha il fascino, il sorriso e soprattutto la voce di Enzo Jannacci. Questa sorpresa, come si può immaginare, creerà turbamenti e confronti all'arma bianca tra i suoi due genitori, mentre sarà di conforto alle disastrate esistenze degli altri ospiti. Sergio Castellitto è bravissimo, e Laura Morante, di una bellezza accecante, lo supporta con pari arte, ma dopo questo colpo di scena il film finisce, si svilisce in dialoghi troppo poco comici per far ridere, troppo spiritosi per una situazione serissima di contorno, e tutto si perde in mille rivoli di parole ed azioni senza legame tra loro. Non ce ne voglia il nostro amatissimo Castellitto, ma se si portano in scena dieci protagonisti in un film corale come questo, occorre trovare il modo di legarli in un costrutto omogeneo, in un filo tra loro, e qui

questo manca totalmente, così che questi diventano semplice contorno e null’altro. Margaret Mazzantini, che ha scritto per il marito questa storia, in un romanzo sarebbe stata bravissima nel dar vita a tutti, ma questo è cinema e non letteratura. E purtroppo non basta un cast straordinario a salvare un film, perché tutti sono bravissimi, e la giovanissima Nina Torresi ci e' sembrata davvero nel ruolo, con uno sguardo che non sfigurava neanche nel piano sequenza con la Morante. Una citazione a parte per la Barbora Bobulova, divertentissima alcolista che tracanna Biberon di Campari, e il convincente Marco Giallini, che dopo tante performance da comprimario meriterebbe una chance da protagonista e che qui è Duccio, amico d’infanzia di Marcello. Una bella storia, quindi, a cui manca qualcosa, un film carico di temi che però non ne affronta nessuno. Forse questa leggerezza era l'obiettivo dei coniugi Castellitto, ma non condividiamo. Come non abbiamo capito il significato simbolico del somaro che oltre che nel titolo campeggia continuamente nelle scene, senza che nessuno lo degni di interesse, confuso spettatore della scena che gli gira attorno, perso anche lui nel labirinto di una storia da riscrivere. Mauro Valentini



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LO STRESS SI COMBATTE A COLPI DI GENTILEZZA

In un mondo stressato dalla crisi, la gentilezza ricomincia ad essere un valore. Dalle regole per relazionarsi con le altre persone, allo stile urlato di alcuni politici, vi è un urgente bisogno che il galateo possa diventare un modello. Basta con gli insulti e il disprezzo, bisogna ritornare ad apprezzare quei valori “antichi” e un po’ desueti dell’educazione, pazienza, dolcezza, cortesia, capacità di chiedere scusa, attenzione all’altro….Probabilmente c’è chi pensa che essere gentili è un segno di debolezza, quasi che mostrarsi miti e mansueti sia un modo per non farsi rispettare. Alcuni, purtroppo, credono che per avere successo

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nella vita ci si deve mostrare invulnerabili e onnipotenti, essere duri e non provare compassione per nessuno, non fidarsi mai degli altri e contare solo su di sé. E’ vero pure che la nostra attenzione si concentra molto di più su ciò che ci appare malvagio e pericoloso, mentre invece il mondo è fondamentalmente “buono”, ma una società in cui trionfano l’aggressività e la maleducazione è una società malata che si manifesta anche con la mancanza di solidarietà, facendo prevalere l’individualismo e l’egoismo. Tanto più che essere gentili fa bene alla salute, fa star bene anche fisicamente e non solo mentalmente. Arrabbiarsi fa male, ne risentono alcuni organi; se siamo troppo rigidi lo stress e la stanchezza non fanno che aumentare. Ecco allora che, se fino a qualche a tempo fa ci inducevano a pensare che bisognava essere aggressivi su ogni campo, ora invece si ricerca il modo o la ricetta per diventare gentili: smettere di correre dalla mattina alla sera e guardarsi attorno ai vari momenti della giornata in cui poter esprimere sensazioni di pura gentilezza. “Grazie”, “ Dopo di Lei”, “ Prego, non c’è di che”, “Mi scusi”, il tutto detto nel modo giusto, ovvero con spontaneità ed il tono sincero e sorridente. Se siamo gentili, possiamo addirittura dare un senso ed un valore alla nostra vita: in un mondo che tende alla disumanizzazione, abbiamo tutti bisogno di dolcezza e cortesia, perché essere gentili è una forma di intelligenza e di forza, non di debolezza. E poi, fateci caso: è estremamente contagiosa. Noi tutti abbiamo bisogno di ritrovarci in un

clima di fiducia dove mettersi al servizio degli altri dia un senso alla nostra vita. Perché la gentilezza e la dolcezza non sono solo un modo di comportarsi con gli altri, ma una vera e propria modalità di essere e di agire. Sono, semplicemente, delle “Virtù” che ti inducono ad essere attento agli altri e di prendertene cura, con comprensione e tolleranza. Basterebbe questo: sapere che l’altro esiste e tener conto della sua esistenza. Si racconta che Carlo Emilio Gadda si immobilizzava davanti ad una porta per dare la precedenza al conoscente con cui stava parlando. Se incontrava qualcuno ostinatamente gentile quanto lui, dalla porta finiva per non passare nessuno per lunghissimi minuti fino a quando l’altro non cedeva… Addirittura si dice che due ex- profughi si incontrano casualmente in un bar, si commuovono a vicenda per lo scampato pericolo ma al momento di pagare cominciano a litigare per avere il privilegio di aver offerto da bere all’altro tanto che uno ammazza l’altro. Di gentilezza si può morire allora? A guardarsi attorno sembrerebbe più pertinente dire che di cafoneria ci tocca vivere! ne gli hanno fornito, sta a noi poi farne buon uso.

“ E’ morale ciò che ti fa sentir bene dopo che l’hai fatto e immorale ciò che invece ti fa sentir male” Ernest Hemingway

Antonio GUIDO Esperto di Galateo ed Immagine Relazionale


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MICHAEL JACKSON: THE EXPERIENCE

Versione: Nintendo Wii Sviluppatore: Ubisoft Publisher: Ubisoft Distributore: Leader Giocatori: 1-2 PEGI: 12+ l 25 Giugno 2009 è sicuramente una data che rimarrà nella storia a causa della morte di una delle stelle più grandi del mondo, Michael Jackson, il re del pop, la cui morte risulta ancora oggi avvolta nel mistero. Fino a qualche mese fa, l’ unico videogioco dedicato esclusivamente al King of Pop era “Michael Jackson: Moonwalker”, titolo ispirato all’omonima pellicola, in cui il giocatore prendeva il controllo di un Jacko potentissimo, pieno di superpoteri e pronto a salvare decine di bambini combattendo i malvagi. Ed ora, a distanza di poco più di un anno e mezzo dalla sua scomparsa, Ubisoft vuole ricordare il celebre artista con un nuovo videogioco: “Michael Jackson: The Experience”. Il titolo si presenta con due modalità di gioco: ‘Dance’ e ‘Dance School’ e riprende lo stile dalla famosa serie di Ubisoft: “Just Dance”, in cui il giocatore avrà l’opportunità di ballare diverse canzoni con l’ausilio del WiiMote, seguendo le sagome umane che vengono raffigurate sullo schermo. Per quanto riguarda la modalità ‘Dance’, il giocatore ha la possibilità di scegliere direttamente uno dei brani dalla tracklist che comprende la maggior parte delle canzoni più famose di Michael Jackson più qualche

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pezzo meno conosciuto ma che ben si presta al movimento. Ogni singolo brano ripropone fedelmente le ambientazioni dei videoclip delle canzoni di MJ. Ad esempio in “Thriller” ci troveremo in un cimitero a ballare con degli zombie oppure in “Smooth Criminal” si può notare l’ ottima cura con cui sono stati riproposti i vari oggetti del famoso bar, dal juke-box fino alle finestre distrutte. Dopo aver selezionato la track da voler ballare bisogna selezionare il livello di difficoltà e scegliere se imitare i movimenti Michael o di uno dei suoi ballerini, scelta che comporterà la variazione di alcune mosse da eseguire. A seconda quindi della precisione con cui si eseguono i vari movimenti si riceverà una valutazione che varierà da una ‘X’, a indicare un errore, passando per ‘Ok’ e ‘Good’ fino ad arrivare a ‘Perfect’. Ottenendo risultati elevati si farà salire una barra colorata sul lato dello schermo: a fine brano, a seconda dell’altezza raggiunta, si riceverà un determinato numero di stelle, le quali torneranno utili per sbloccare i contenuti della seconda modalità di gioco, ‘Dance School’. Questa modalità infatti fungerà da tutorial del gioco, avremo a disposizione tre ballerini professionisti i quali ci insegneranno i vari passi di Jacko attraverso la visione di alcuni brevi filmati che verranno sbloccati grazie alle diverse stelle conquistante nella modalità di gioco principale. A livello tecnico “Michael Jackson: The Experience” si presenta con una grafica che sicuramente non esprime il massimo potenziale del Wii ma che comunque, visto anche il genere del titolo, offre buone ambientazioni e personaggi che, uniti a qualche gioco di luci e

all’ ottima tracklist (salvo la mancanza di qualche brano come “Man In The Mirror”) riescono a coinvolgere il giocatore in un esperienza di gioco davvero entusiasmante.

Matteo Acitelli www.cyberludus.com

PRO: -

Tracklist Buone coreografie Tutorial ben realizzati

CONTRO: -

Solo due modalità di gioco Tracklist non espandibile Difficoltà elevata

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