Il Corriere della Città - Febbraio 2011

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politicadella Anno 3 Numero 2

FEBBRAIO 2011

GRATUITO

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ELEzioni 2011

COSA BOLLE IN PENTOLA?

a pochi mEsi daLLE urnE ancora c’è moLta incErtEzza sui futuri candidati aLLa carica di sindaco E sui Loro programmi

LA NOSTRA STORIA

MOBILITA: POMEZIA ED ARDEA INSIEME

TORVAIANICA, PARTE LA DIFFERENZIATA

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Editoriale

MA QUANTI SINDACI... SE NEL CALCIO GLI ITALIANI SONO TUTTI COMMISSARI TECNICI, IN POLITICA A POMEZIA SONO TUTTI LEADER nche gennaio è terminato, e nell'aria si comincia a sentire la primavera. Ad essere cambiate non sono però le temperature climatiche, ancora molto rigide, ma l'atteggiamento dei politici locali, sempre più in fermento con l'avvicinarsi delle elezioni. In questi giorni escono fuori pregi (pochi) e difetti (molti di più) dei nostri amministratori: troppo spesso si gioca sporco, si commettono bassezze e si pugnala “l'amico” con il sorriso sulle labbra. Gli esempi più eclatanti si sono visti all'interno del centrodestra, che non chiameremo PDL in quanto ancora non si è ben capito cosa rappresenti questa sigla a Pomezia. Già da più di un anno quello che sembrava essere il candidato naturale al ruolo di Sindaco era Luigi Celori, anche perché è colui che ha accumulato più esperienza grazie alle tre consiliature in Regione ed ha gli “agganci giusti” soprattutto adesso che la Regione è governata dal centrodestra. Ma Celori non è amato da tutti, anzi... anche chi appoggiava inizialmente il suo nome – come Giorgio Puggioni – ci ha ripensato ed ha deciso di portarsi avanti, avanzando anche la propria candidatura. A queste due se ne sono aggiunte altre 4, ma tutte di Alleanza Nazionale. Il fatto che nessun rappresentate di Forza Italia, partito di maggioranza relativa, abbia avuto la possibilità di esprimere la sua opinione è alquanto singolare, ma ancora di più lo è il fatto che, dei 4 consiglieri FI, due siano stati

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“espulsi” dal progetto PDL – Ruffini e Schiumarini – e due siano rimasti. Ma se la motivazione è quella addotta la scorsa estate, ossia l'astensione al voto di bilancio, perché non cacciare anche Valentini? Quali sono le vere motivazioni che hanno spinto il coordinamento pometino a tenersi stretti Cruciani e Valentini? E la guerra interna al PDL non si limita a questo, perché c'è qualcuno – come aiuto diciamo che si tratta di uno degli autoproclamati - che passa il tempo a cercare di “arruolare” nella lista anche esponenti del centrosinistra, promettendo chissà cosa. Analizzando la situazione si può facilmente predire che, qualsiasi sarà il candidato ufficiale, la lotta nel PDL provocherà parecchi “cadaveri”, visto che non esiste un gioco di squadra, ma vige il motto “morte tua, vita mia”, applicato soprattutto da persone che, nel corso degli anni, hanno già fatto abbastanza danni alla città. Dalla parte opposta, il centrosinistra se la ride: il suo candidato raccoglie i consensi di tutta la coalizione, che vedono in De Fusco quella continuità amministrativa che permetterebbe di concludere i progetti iniziati nel 2006. La lista del PD, che ha già organizzato la commissione elettorale e del programma, si preannuncia piena di persone che hanno sempre raccolto forti consensi personali, ma il centrosinistra vede la sua forza anche nell'IDV, dove l'entrata di Barone ha assicurato altre simpatie al partito da parte

di chi ammira la serietà professionale del medico, che sostituisce egregiamente la perdita – all'interno della coalizione – di Mugnaini, passato all'UDC. Riguardo all'IDV, è sempre più insistente la voce dell'entrata di Boager, fuoriuscito da Rifondazione Comunista per incompatibilità con la dirigenza locale del partito. Anche i socialisti si sono rinforzati rispetto al passato, anche grazie all'arrivo di Sergio Busti, persona che da sola raccoglie centinaia di voti. Il centrosinistra potrà contare sull'appoggio anche della neonata API, capitanata da Leonardo Mecca, oltre che sulla nascente lista “per De Fusco Sindaco”. Ancora non sono noti il nome esatto ed il relativo simbolo, ma dovrebbe raccogliere tutte quelle persone che non si riconoscono più (o non vengono riconosciute?) con il PDL e con il centrodestra in generale: persone in vista, che trainano voti senza difficoltà. Discorso a parte per SEL: anche se è stato il primo partito a presentare il proprio candidato a sindaco, scegliendo Alba Rosa, fino all'ultimo resta un'incognita, visto che le direttive nazionali lo vedono come alleato naturale del PD, così come lo è in Provincia, dove governa con Zingaretti. Ci sarà un chiarimento dell'ultimo minuto, magari in cambio di qualche posizione di prestigio? Resta poi il “terzo polo”, quello formato dall'UDC, che ancora non si sa con certezza come si posizionerà, e dalle numerose liste civiche che non si riconoscono né a destra né a sinistra, ognuna con un proprio candidato, anche se ancora non ufficializzato. Se non trovano modo di creare insieme un'alternativa alle due coalizioni principali, difficile che possano trovare spazi importanti nella prossima legislatura. Febbraio sarà quindi il mese dei confronti, quello in cui il passaggio da una parte o dall'altra anche di una singola persona potrebbe determinare la vittoria o la sconfitta, visto che per vincere serve il 50% + 1 solo voto. Ma mai come questa volta il risultato sembra scontato: con l'elettore del centrodestra destabilizzato dalle vicende nazionali e dalle beghe locali, che vedono troppi galli nello stesso pollaio alla ricerca impossibile di chi farà l'uovo, con le numerose – forse anche troppe – liste indipendenti piene di buone intenzioni e principi, ma sprovviste delle “armi” che normalmente si usano in politica, De Fusco non dovrebbe avere problemi a vincere direttamente al primo turno. Bisogna però calcolare che la politica a Pomezia è strana, e che quello che sembrava certo potrebbe diventare impossibile e viceversa. “Sarà anche questa volta una battaglia difficile – ha dichiarato De Fusco – che si concluderà con un verdetto che ci permetterà di capire molte cose: se i cittadini pensano che in questi 5 anni abbiamo lavorato bene, ci voteranno nuovamente, se invece credono che questo non sia successo o che non sia stato fatto abbastanza, sceglieranno diversamente. Spero che venga valutato tutto il lavoro svolto, soprattutto rispetto a quanto mai fatto nel passato, ma, avendo improntato la mia vita professionale e personale sulla democrazia, rispetto ogni giudizio, sapendo che è proprio sul giudizio dei cittadini, qualunque esso sia, che dovremo improntare il nostro futuro e correggere il tiro laddove necessario”.

Maria Corrao

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ELEZIONI DELLE MIE BRAME...

CHI SARÀ IL PRESCELTO DEL REAME? NEL PDL LA CONFUSIONE È TANTA... a cosa sta succedendo nel PDL? E soprattutto, chi è il PDL, a Pomezia? No, non abbiamo sbagliato mettendo chi al posto di cosa, perché quello che si sta cercando di capire in questi giorni è proprio quali siano le persone che lo compongono ed a quale titolo. E’ infatti dei giorni scorsi un documento che decreta l’uscita dal movimento di due consiglieri comunali di Forza Italia. Peccato che gli stessi non ne siano stati informati, se non a mezzo stampa. “Il Coordinamento della Città di Pomezia del Popolo della Libertà – recita il comunicato - prende atto del documento redatto e sottoscritto in data 24/01 dagli on.li Piso, Pallone, Lollobrigida e Sartori, quali rappresentanti dei coordinamenti regionale e provinciale, in occasione dell’incontro con una nostra delegazione. Il Coordinamento locale sottolinea l’importanza di tale documento che, attraverso l’invito a costituire il Gruppo Consiliare del PdL, individua i possibili rappresentanti del nostro Movimento in seno al Consiglio comunale esclusivamente nei consiglieri Puggioni, Errico, Maniscalco, Celori, Cruciani e Valentini. Il documento in oggetto, indirizzato ai sopracitati consiglieri, al Coordinatore Serafini ed al Vice-Coordinatore Mauro, è scaturito dall’esame della situazione politica

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di Pomezia, dove alcuni soggetti che in passato avevano rappresentato in vari modi il centro-destra, oggi con i loro comportamenti gettano volutamente discredito ed incertezza sull’immagine del PdL locale, a evidente vantaggio dello schieramento di centro-sinistra al quale ormai appartengono come dimostrato dalle nomine di un assessore e di un presidente di commissione consiliare avvenute a loro vantaggio. Con questo atto di chiarezza, le attività di definizione del programma e di aggregazione della coalizione, che porteranno di nuovo il centro-destra alla guida della Città di Pomezia, continueranno con ancora maggiore energia e determinazione”. Con questo documento si sancisce quindi l’uscita – o meglio se ne vieta l’entrata – dal partito di Omero Schiumarini e Paolo Ruffini. Ma come l’hanno presa gli interessati, che a quanto pare non sono stati avvisati di quanto succedeva nelle riunioni dei giorni scorsi? “Senza voler essere minimamente volgare, faccio le “pernacchie” a queste persone che pretendono di essere “i puri che epurano”, quando invece dimenticano che loro stessi hanno fatto sì che De Fusco vincesse alle passate elezioni perché lo hanno votato.

Andando poi nel dettaglio dell’attività svolta in questi 5 anni, noi siamo stati quelli più seri, perché abbiamo votato a favore solo di quegli atti amministrativi che ritenevamo giusti per la città, non abbiamo fatti giochi e giochini”, dichiara Paolo Ruffini, che poi fa un paragone tra la politica nazionale e quella locale. “Il Premier Berlusconi ha soprannominato “i responsabili del Paese” coloro che, passando dalla sinistra alla destra, hanno permesso al Governo di andare avanti, perché l’interesse del Paese era più forte dei colori politici. Noi di Forza Italia, al contrario, veniamo tacciati di irresponsabilità perché, quando ormai si era a fine consiliatura, non abbiamo permesso il commissariamento di Pomezia. Far cadere la Giunta a Luglio avrebbe significato non elezioni subito, ma l’arrivo di un Commissario Prefettizio, con conseguente paralisi amministrativa. Senza contare che il commissariamento avrebbe decretato il dissesto finanziario, perché non avrebbe certo provveduto a fare atti finalizzati al recupero di denaro pubblico, e la perdita dei posti di lavoro per tutti quei dipendenti a tempo determinato a cui ora è stato rinnovato il contratto”. Lei parla di recupero di denaro pubblico: tutti ornai sanno che quello su cui l’amministrazione punta maggiormente è l’urbanistica, con i conseguenti pagamenti da parte degli imprenditori degli oneri urbanistici. Quindi lei è d’accordo? “L’urbanistica fatta con criterio, con i servizi che anticipano le case, è la benvenuta. Strano anzi che gli imprenditori, stanchi dei continui rinvii e dei malgoverni che hanno caratterizzato il passato, non abbiano deciso di andare ad investire i loro capitali altrove”. Cosa farà adesso Paolo Ruffini? Accetterà senza discutere quanto deciso da altri o presenterà una sorta di ricorso? “Ma ricorso a chi? A questi politicanti che se la cantano e se la suonano, che non guardano agli interessi comuni della città ma solo ai propri e, al limite, a quelli del proprio partito. A me di loro non interessa niente: andrò avanti per la mia strada, con la coscienza a posto, conscio di non perdere la stima chi mi conosce. Farò una lista civica, spiegando ai cittadini le motivazioni, perché è a loro che devo rendere conto, non a chi sta a Roma e tenta di dettare legge nel nostro paese”. Con chi si schiererà la sua lista? “Vedremo. A questo punto non valuto i colori, ma le teste. La politica cammina sulle gambe degli uomini e sopra le gambe ci dovrebbe essere una testa che ragiona ed è su questo che mi baserò, perché sono veramente schifato da questi modi di fare politica. Dopo 5 anni di lavoro votato al partito vengo trattato in maniera ignobile, come se fossi io il responsabile di quelle che sono le colpe altrui. Avrei preferito che mi chiedessero di farmi da parte per far posto a qualcun altro: l‘avrei fatto senza problemi. Ma così... Sappiano comunque che non sarò il capo espiatorio di nessuno”. Ironico, con una reazione comunque in linea con quella del suo “compagno di sventura”, Omero Schiumarini. Qualcuno le ha comunicato la sua sorte politica? “Assolutamente no”. E quindi lei di quale partito si sente? “Io sono stato eletto nelle file di Forza Italia ed in questi 5 anni sono stato autore, organizzatore ed esecutore materiale, dal 2006 ad oggi, di tutte le iniziative legate al Presidente Berlusconi: gazebi, stand, manifestazioni, tutto quanto richiesto dal partito, prima come F.I. e poi come PDL”. Ma il coordinamento locale, insieme


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ai grandi nomi provinciali e regionali – Piso e Lollobrigida – ha dichiarato che lei non fa più parte dei progetti futuri del partito... “Non ho mai avuto l’onore di parlare con questi signori: spero che vogliano contattarmi, per spiegarmi le loro ragioni. Io sono un cristiano cattolico: ho preso i sacramenti del battesimo, della comunione e della cresima. Quello dell’estrema unzione me lo può dare solo un sacerdote, certo non persone che non hanno ricevuto nemmeno il “battesimo”, visto che hanno il “peccato originale”, che è quello di non aver appoggiato la candidatura del capogruppo Massimiliano Cruciani nell’ultima tornata elettorale, consegnando la vittoria nelle mani del centrosinistra. Quindi tutto quello che è accaduto è la conseguenza di un comportamento ignobile di chi ha consapevolmente ucciso la candidatura del nostro sindaco”. Ma adesso le accuse sono rivolte al suo atteggiamento rispetto ad alcune decisioni prese in consiglio. “Io ho lavorato nell’interesse della città, anche “ingoiando rospi”, a volte appoggiando provvedimenti che non condividevo del tutto ma che ritenevo utili per i cittadini, al contrario di quello che ha fatto qualcun altro, che ha invece accettato solo quello che risulta essere di interesse personale e non collettivo. Se poi si riferiscono ancora al bilancio, ho commesso il “grave peccato” di essermi astenuto su un atto di interesse pubblico. Ed allora mi domando: che tipo di punizione ci sarà per chi ha votato a favore di atti ad interesse privato?”. Comunque, per Schiumarini il problema non si pone. “Questo coordinamento non mi rappresentava in passato, non mi rappresenta ora e non mi rappresenterà in futuro, perché al suo interno

ci sono persone che, per loro stessa ammissione, sono rei di aver commesso atti contro l’amministrazione e quindi contro i cittadini. Ed io non mi mischio con chi ha preso in giro i cittadini. Non ho mai tradito i

miei elettori e non lo farò adesso, quindi l’out out sono io a farlo: o io o loro. Nel frattempo, con la massima serenità e serietà, finirò il mio mandato, dopodiché spiegherò persona per persona cosa è realmente successo. Nonostante il tentativo di gettarmi il fango addosso che c’è stato in questi giorni, sono sicuro che si capirà chi dice la verità e cosa è accaduto. Nel frattempo loro possono fare quello che vogliono, ma qualora non venisse fatta chiarezza preparerò un progetto alternativo ad una classe politica che assolutamente non condivido”. Ma intanto il candidato sindaco del centrodestra sta per essere scelto... “ In realtà stanno solo litigando come scolaretti per chi dovrà fare il capoclasse. Chi è intelligente ha capito chi ha lo spessore per rappresentare questa città e chi no, ma altri questa capacità non l’hanno avuta - ed ogni riferimento non è puramente casuale – quindi anche questa volta arriverà qualcuno dall’alto, sculaccerà gli scolaretti e deciderà per tutti”. E quale sarà il nome prescelto da Roma, secondo lei? “Sicuramente non sarà quello che la città vuole. Per sapere il nome, basta leggere la dichiarazione di Lollobrigida, che dice di volere una “personalità del territorio”: non ci vuole molta fantasia per arrivare a capire chi sarà. Io non sono stato consultato, nessuno ha chiesto il mio contributo, ma dico subito che, se così sarà, io non sono d’accordo a prescindere, perché la guida di questa città dovrebbe essere espressione del partito di maggioranza relativa, che ha raccolto più voti, ossia Forza Italia”. Maria Corrao

C'E' DEL “NUOVE” IN CITTA' IN VISTA DELLE ELEZIONI, NASCE UN ALTRO MOVIMENTO POLITICO A POMEZIA rendendo in un certo senso le distanze da un PDL locale senza alcuna identità certa, ma restando contemporaneamente nell'area di centrodestra, nasce a Pomezia la Fondazione “Città nuove… con te”, inaugurata il 28 gennaio dal Presidente della Commissione Politiche Sociali e Giovanili, Lavoro e Pari Opportunità del consiglio della Regione Lazio, Maurizio Perazzolo, della lista Polverini. Alla presentazione anche il segretario generale della Regione Salvatore Ronghi, Leonardo Catarci, responsabile della comunicazione, relazioni esterne e istituzionali, Stefano Cetica, Assessore regionale al bilancio e Mario Brozzi, capogruppo alla Pisana della lista Polverini. “Non si tratta di un partito – spiegano gli organizzatori - non è una “cosa che vuole assomigliare a qualcosa che c’è già”. Sarà invece un laboratorio di idee, un punto di incontro per stare insieme, che si rivolge ai cittadini che vogliono

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migliorare la loro città. La programmazione della presidente della Regione Lazio Renata Polverini guarda al 2020: è questo il modello di sviluppo che stiamo costruendo per la nostra regione con il piano casa, il piano rifiuti, il piano del turismo, il piano di riordino sanitario. Al centro di questa ricostruzione ci sono i giovani, ai quali saranno spalancate le porte. La nostra regione ha infatti un tasso di disoccupazione giovanile pari al 30%”. E proprio un giovane di Pomezia, Simone Stoppioni, è stato nominato responsabile della sede. Ma, ovviamente, l'intenzione è anche quella di andare alle amministrative in modo forte, facendo da catalizzatore per le altre liste civiche nate negli ultimi mesi. Da sole, infatti, tutte le numerose liste e movimenti createsi proprio per le elezioni, per dare un'alternativa alla politica tradizionale e rendere più partecipi i cittadini, difficilmente potrebbero ottenere un qualsiasi risultato: con soli 24 posti a

disposizione come consigliere comunale, la lotta sarà infatti durissima e serviranno almeno 500 voti per poter sperare di ottenere un posto nell'aula di Piazza Indipendenza. Per non parlare del candidato sindaco: al momento la posizione di De Fusco sembra non poter essere contrastata da nessuno, vista la mancanza di un nome forte che possa fargli da contrappeso. Unendo le varie “correnti” invece – sempre che si riesca a trovare un accordo che porti alla scelta di un candidato sindaco condiviso da tutti – il “colpaccio” potrebbe anche riuscire, sempre che le liste non preferiscano invece scegliere una strada più sicura, appoggiandosi a quelle coalizioni ed a quei partiti che, almeno in teoria, hanno portato alla loro nascita. Ma se il contrasto dovesse diventare alleanza.... Alfredo Corrao

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IL CENTRO DESTRA HA FALLITO!

15 ANNI DI ARROGANZA, CLIENTELISMO E MALGOVERNO HANNO FORTEMENTE IMPOVERITO ARDEA uindici anni sono tanti, certo un periodo congruo per giudicare la bontà o meno di un’amministrazione comunale. ll Centrodestra è stato ininterrottamente al governo di Ardea per oltre un quindicennio. Nessun sindaco, senza tema di smentita, è riuscito ha mantenere la maggior parte delle tante promesse propinate ai creduloni elettori di Ardea. I sindaci succedutisi sono stati mandati a casa prima del tempo per volontà degli stessi consiglieri, che successivamente sono stati riconfermati nell’incarico appoggiando lo stesso sindaco che solo qualche mese prima era stato sfiduciato e mandato a casa. L’attaccamento alla “poltrona” in Italia è notoriamente elevato, ma ad Ardea ha superato ogni record. La mobilità consiliare è pressoché nulla e quando s’inserisce qualche nome nuovo subito dopo lo s’imbriglia con “argomenti convincenti” e senza alcuna remora. L’altro tratto che ha caratterizzato il fallimentare quindicennio è stato quello dei ricatti sistematici perseguiti all’interno della stessa maggioranza di centrodestra, allo scopo (poco nobile e per nulla coincidente con gli interessi della cittadinanza) di gestire sempre più fette di potere da parte di questo o quell’altro “capobastone”. La prova? Basterebbe rilevare quante volte gli assessori sono stati cambiati a distanza di pochi mesi e indipendentemente dal loro operato. Gli assessorati più assoggettati al valzer del cambiamento sono stati quelli di maggiore gestione del denaro pubblico, come testimoniato dal numero impressionante degli assessori “volatili” che hanno interessato la responsabilità dei Lavori pubblici. Le analisi affrettate e benevoli sul governo del Centrodestra giungono alla erronea conclusione che il paese è rimasto “fermo” a causa dei

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molti problemi nazionali degli ultimi anni. In realtà Ardea non è soltanto “ferma” ma è andata fortemente indietro: il degrado ambientale è aumentato impietosamente e la popolazione si è progressivamente impoverita ed è stata privata di servizi essenziali oltre ogni misura rispetto a qualunque altro comune del litorale. Le causa sono da individuarsi in una smodata propensione verso il malgoverno, perseguito quasi scientificamente e soprattutto in alcune azioni veramente scellerate e degne di un paese in mano a squallidi e incalliti “bananari”. Scelte rivelatesi davvero devastanti e che, purtroppo, non sono note alla popolazione e, probabilmente, neanche ai tanti “addetti ai lavori”. Lo stesso sindaco Eufemi ne è continuo rivelatore: si lamenta spesso che le risorse finanziarie provenienti dallo Stato per Ardea sono poche. Nel mentre non si perita di fornirne spiegazioni, che certo conosce, poiché andrebbe contro la sua parte politica. Come sappiamo il 2011 è l’anno del Censimento; ovvero l’anno della misurazione di tutti i parametri statistici che il governo nazionale, di norma, utilizza per le sue iniziative d’intervento a carattere socio/economico. Cosicché la popolazione di Ardea finalmente dovrebbe risultare quella esatta, superiore ai quarantamila abitanti. Dieci anni fa era largamente superiore ai trentamila abitanti, ma fu perpetrato uno dei più gravi errori della storia di Ardea, per cui si fece risultare una popolazione inferiore ai ventisettemila abitanti al solo scopo di non far scattare il quorum dei Consiglieri comunali da venti a trenta. Una misura, questa, demenziale, odiosa, dettata solo da bieco interesse personale e partitico e clamorosamente contro i cittadini di Ardea. Certo, dieci consiglieri in più sarebbero risultati difficil-

mente gestibili e dunque si ricorse all’inganno dalle conseguenze incalcolabili sul piano delle ricadute socio/economiche. Infatti, come si sa, i trasferimenti finanziari ai comuni avvengono sulla base di complessi conteggi contabili/finanziari, dove la componente demografica gioca un ruolo rilevante. Ecco quindi che Ardea per lunghissimi anni ha ricevuto minori trasferimenti di risorse finanziarie rispetto a quelle che avrebbe potuto e dovuto avere. Inevitabilmente alla già evidente insufficienza di risorse finanziarie si è aggiunta la carenza dovuta alle scempiaggini amministrative di un Centrodestra che solo per questo “furto legalizzato” la popolazione di Ardea dovrebbe impedire di andare al governo per alcuni decenni. A spanne potremmo individuare in una somma di circa 50 milioni di euro, in dieci anni, l’ammanco di risorse per Ardea. Questo ha significato che la città si è trovata costretta a beneficiare doppiamente di minori servizi: una volta per l’insufficienza generale e l’altra l’incapacità amministrativa conclamata, col risultato che, come ripetiamo, è stato favorito un impressionante impoverimento dei cittadini e un disorientamento nella società. Allora non può certo stupire che in una cittadina di oltre quarantamila abitanti le eccellenze siano da individuare soltanto nell’illegalità fortemente diffusa, nel clientelismo infinito, nella delinquenza e nella mancanza di regole. Nel contempo si è verificata anche una preoccupante riduzione degli spazi vitali di democrazia, per effetto della contrazione dei diritti e la prevalenza imbarazzante dei favori. Cosicché Ardea diventa sempre più il dormitorio di Roma e in parte anche di Pomezia, e i politici del Centrodestra non pensano che ad affilare le armi per la campagna elettore del 2012, cominciando a dilaniarsi sulle pretese candidature a sindaco. Peraltro, non è da escludersi (si sentono rumor consistenti) che si possa anche andare allo scioglimento anticipato del Consiglio comunale, per approfittare della riduzione dei membri stabilita dal ministro Brunetta da 20 a 16. Ardea prima del Censimento non sarà inclusa nella fascia degli ex 30 consiglieri oggi 24, ma rimane in quelle degli ex 20 che in caso di anticipo elettorale sulla scadenza del 2012 passerebbero a 16. Se si verificasse questo ulteriore “regalo” per Ardea, il Centrodestra potrebbe veramente andare “fiero”: sarebbe ricordato come la peggiore compagine di governo di sempre. Michele Lotierzo



IL DIRIGENTE DEL SETTORE SERVIZI FINANZIARI

COMUNICA In attuazione della Deliberazione del Consiglio Comunale di Pomezia nr 33 dell’8 luglio 2010 ed in conformità al Regolamento per la disciplina della definizione agevolata dei carichi tributari in materia di ICI , Ta.r.s.u., ICP e diritti sulle pubbliche affissioni e Tosap approvato nella stessa sede, il Comune di Pomezia offre ai cittadini la possibilità di definire le pendenze tributarie dei periodi 2005-2010 in relazione a omessi / parziali versamenti o denunce/ dichiarazioni. I tributi omessi dovranno essere integralmente assolti con il vantaggio dell’abbattimento di sanzioni e interessi L’Ufficio per la definizione agevolata dei carichi tributi locali è sito in Via Roma 78 tel 06/91250631 ed è aperto al pubblico dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 14, per appuntamenti, informazioni e per la consegna delle istanze. La modulistica della definizione e le relative istruzioni di presentazione e compilazione sono già a disposizione sul sito www.definizionetributilocali.it o sul sito del Comune di Pomezia www.comune.pomezia.rm.it e possono essere richieste presso l’Ufficio preposto. È previsto il pagamento rateale per gli importi superiori a 250 euro per tributo. La definizione agevolata è effettuabile dal 03/01/2011. IL DIRIGENTE DEL SETTORE SERVIZI FINANZIARI DOTT. GIOVANNI UGOCCIONI


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VERSO IL FUTURO MA RICORDANDO IL PASSATO NON RIPETERE GLI ERRORI DELLE PRECEDENTI AMMINISTRAZIONI: QUESTO IL SEGRETO DI ACQUARELLI PER MIGLIORARE ARDEA opo aver approvato il bilancio previsionale annuale e triennale per la seconda volta di seguito in tempi record, la maggioranza di Carlo Eufemi si è riunita per stabilire il programma di fine legislatura, concordando l’attuazione di diversi punti importanti per Ardea, come l’assetto del territorio, con l’adozione delle varianti urbanistiche ed il completamento delle procedure relative ai piani già adottati, l’attuazione del Piano delle Opere Pubbliche, l’organizzazione degli uffici e dei servizi, la definizione della soluzione per gli Usi Civici, il completamento del programma delle demolizioni dei manufatti abusivi, l’incremento delle misure per la sicurezza urbana e stradale e lo sviluppo di azioni per la realizzazione di progetti di mobilità sostenibile e per la portualità. Tutto bene, dunque, e tutti vanno d’amore e d’accordo, o si tratta di una facciata che in realtà nasconde ancora malcontento e giochi di potere? La domanda è lecita, visto che è stato nuovamente cambiato l’assessore ai Lavori Pubblici: si tratta della terza volta in poco più di 6 mesi e questo, per un assessorato così importante, non è certo ottimale. Giriamo quindi la domanda a Fabrizio Acquarelli. “Il cambio di assessore è dovuto ad aggiustamenti di equilibri interni: è normale che,

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man mano che ci sono esigenze diverse, si facciano dei cambiamenti, e questi possono anche riguardare gli assessori. L’importante è che alla guida del settore ci sia una persona competente che mandi avanti gli uffici ed il lavoro in maniera competente”. Ma se la persona è competente e lavora bene, perché cambiarla? Dopo ogni sostituzione, l’ex si è sfogato lamentando una “cattiva politica”, che non riconosce il valore della persona. “La nomina di un assessore ha sempre seguito delle regole politiche, che chi assume l’incarico conosce ed accetta a priori, per cui mi sembra assurdo lamentarsi quando queste regole comportano una sostituzione. C’è il rischio che quella che è l’ordinarietà possa essere strumentalizzata da chi non ha altri appigli per andare contro a questa amministrazione, che sta svolgendo egregiamente il proprio compito. Abbiamo infatti partecipato a tutti i bandi fatti dagli Enti superiori, riuscendo prendere moltissimi finanziamenti, mentre tanti altri sono in fase di definizione. Questo ci ha consentito di lavorare nonostante le scarse finanze comunali, realizzando, o iniziandone l’iter, opere che la cittadinanza attendeva da anni”. Tra quanto fatto, quali sono le cose più importanti? “Tutto è importante: dalla costruzione della nuova casa

comunale, dove verranno riuniti tutti gli uffici e l’aula consiliare, alla realizzazione delle tante aule nuove per le scuole materne ed elementari; dalla prossima apertura del Museo Archeologico al rifacimento ed all’illuminazione delle strade, dalla ricerca di una soluzione per la mobilità alternativa all’abbattimento delle case abusive con conseguente recupero dell’arenile, che ci permetterà di dare un aspetto ed un futuro migliore al nostro litorale. L’importanza sta nell’aver lavorato senza perdere tempo, cosa che purtroppo si era sempre fatta in passato”. E qual è la differenza tra questo Governo e quelli precedenti, compreso l’Eufemi prima versione? “C’è stato un certo rinnovamento che ha portato una nuova linfa. Molti consiglieri, me compreso, erano alla loro prima esperienza, ed hanno portato in aula le loro idee di semplice cittadino che vive quotidianamente i problemi e pensa, sempre da cittadino, alle possibili soluzioni. Non essendo ancorati ad un modo di far politica rigido, siamo riusciti a coinvolgere anche gli altri ad un comportamento più “snello”, che prendesse di petto le situazioni. Questo atteggiamento positivo ci ha fatto lavorare meglio, portandoci intanto al record di essere arrivati a quasi 4 anni di governo senza mai un tentativo di sfiducia”. Ma i problemi non sono certo spariti... “Ovvio che no: non si possono risolvere in pochi mesi i guai provocati da decenni di malgestione del territorio, soprattutto a livello urbanistico. Per 40 anni si è pensato solo ad edificare, senza far crescere, al pari della popolazione, anche i servizi, che sono di conseguenza insufficienti. Noi stiamo cercando di rimediare ai danni fatti, ma ci vuole tempo. Importante è stato cominciare, perché se mai si inizia mai si finisce. Adesso stiamo studiando il piano regolatore, che sistemerebbe una volta per tutte l’aspetto territoriale, improntandolo sui servizi: viabilità, strutture turistiche e ricettive, centri di aggregazione e di attrazione”. Quindi presenterete il PRG? “Non ancora, al momento ci stiamo lavorando solo a grandi linee. Daremo infatti la precedenza alla variante di Rio Verde, dove c’è un piano ormai decaduto ed una situazione intricata gestita da commissari ad acta. Una volta risolto il problema dell’edificabilità del quartiere, passeremo al PRG. E’ nostra intenzione dare delle risposte serie alla cittadinanza, offrendo un piano regolatore con poco cemento e tanti servizi, per compensare quanto accaduto finora. Questo andrebbe a sposare il lavoro già iniziato sul lungomare, dove l’abbattimento dei manufatti abusivi sta facendo riscoprire la spiaggia, che verrà valorizzata per rilanciare il turismo”. E per quanto riguarda Tor San Lorenzo, dove gli abitanti si lamentano per il degrado e l’abbandono da parte dell’amministrazione? “Per quella zona è già stato deliberato un restyling completo, con il rifacimento delle strade, la sistemazione della parte centrale con una passeggiata completa di verde e panchine, che dia finalmente l’idea di un paese e non di un quartiere dormitorio”. Come risponde a chi invece vi accusa di aver fatto poco o niente? “Dico che le critiche sono bene accette, ma se costruttive e non se fatte per partito preso. La partecipazione dei cittadini è fondamentale: servono i loro consigli, le idee, le segnalazioni ed anche le critiche, magari seguite da suggerimenti per migliorare. Se invece ci si limita a parlare male, senza dare alternative, purché la colpa di tutto sia dell’amministrazione... allora non va bene”. Alfredo Corrao

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ambiente alacremente il nostro lavoro, affinché nel breve periodo il servizio possa essere esteso anche a tutto il resto del territorio”. Nei giorni scorsi in tutti i territori interessati si sono svolti incontri informativi, mentre gli operatori CSN – Aimeri Ambiente hanno provveduto alla distribuzione delle dotazioni e dei kit dei contenitori per il conferimento dei rifiuti differenziati previsti sia per le utenze domestiche che per quelle commerciali. Contemporaneamente, le famiglie hanno ricevuto un pieghevole informativo con le caratteristiche del servizio ed i consigli per la raccolta. L’amministrazione comunale ha anche attivato un numero verde – 800 678 229 – per tutte le informazioni necessarie al corretto svolgimento del servizio. Il numero risponde dal lunedì al venerdì dalle 8:30 alle 12:30 e dalle 14:30 alle 17:30. Adesso la speranza è quella di non vedere i cassonetti dei quartieri non ancora coinvolti nel porta a porta invasi dai “tiratori scelti”, che caricano i loro rifiuti in anonimi sacchi e li gettano come niente fosse direttamente dai finestrini delle auto, sporcando strade e marciapiedi. Anna Maria Greco

TORVAIANICA E POMEZIA SI DIFFERENZIANO E' INIZIATA LA RACCOLTA PORTA A PORTA. PICCOLI CONSIGLI PER L'USO iccola rivoluzione, per gli abitanti di Torvaianica e di Santa Palomba, a partire dal 1° febbraio, giorno in cui la vecchia – ma poco ecologica – abitudine di gettare i rifiuti tutti insieme nel classico cassonetto stradale dovrà essere archiviata per sempre, facendo posto alla più ambientalista raccolta differenziata “porta a porta”. L'iniziativa, che ha subito dei notevoli ritardi burocratico-amministrativi (ricordiamo che nelle zone attualmente interessate sarebbe dovuta partire quasi un anno fa) è stata realizzata dall’amministrazione comunale con il contributo della Provincia di Roma e della Regione Lazio e rappresenta l'estensione del servizio iniziato un paio di anni fa nei quartieri pilota di Martin Pescatore e Torvaianica Alta. “Dopo una prima fase di sperimentazione – ha affermato Michele Civita, assessore alle Politiche del Territorio e Tutela Ambientale della Provincia di Roma – il servizio di raccolta differenziata porta a porta sta cominciando ad assumere dei contorni più precisi: l’estensione, che è stata finanziata grazie ad un contributo provinciale di 550.107,60 euro e coinvolgerà più di 20 mila cittadini, va a sostegno degli obiettivi che la Provincia di Roma si è impegnata a raggiungere per il 2012, data in cui vogliamo che il servizio arrivi a servire un milione di abitanti”.

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"Si tratta di una scelta obbligata - ha dichiarato il sindaco Enrico De Fusco - che ci permetterà di salvaguardare l'ambiente, ma anche di razionalizzare il servizio di raccolta. Una crescita culturale e sociale che farà sentire i suoi benefici anche dal punto di vista economico, dal momento che meno rifiuti in andranno discarica, minore sarà spesa per lo smaltimento”. Molto soddisfatto l’assessore all’ambiente del Comune di Pomezia, Daniele Martinelli. “La sinergia tra gli Enti ha portato a questo importante risultato, che ci permetterà di garantire la copertura del servizio su più del 40% della popolazione del territorio comunale. Parliamo di circa 10.000 nuclei familiari che si aggiungono ai 2.200 dove il progetto è già attivo”. Perché siete partiti da Torvaianica? “Perché è un territorio più difficile da gestire, visto che nel periodo estivo la popolazione aumenta a dismisura. Abbiamo quindi preferito partire dalla costa nel periodo invernale, per poter tarare al meglio il servizio alla luce della fluttuanza turistica Contiamo molto sulla collaborazione di tutti i cittadini, dei commercianti e delle associazioni: grazie a loro si potranno ottenere ottimi risultati in termine di percentuale di raccolta differenziata, con notevole riduzione del conferimento dei rifiuti in discarica. Questo obiettivo ci spinge quindi a proseguire

CONSIGLI PER LA RACCOLTA plastica

Rientrano in questa categoria: le bottiglie, i flaconi, i contenitori e gli involucri vari in plastica (PET, PVC, PE) dei prodotti alimentari, dei detersivi e degli shampoo, le pellicole, le buste e le cassette per la frutta. I contenitori di alimenti o liquidi vanno sciacquati e schiacciati nel senso della lunghezza, chiusi con il loro tappo, anch'esso riciclabile, e riposti nei sacchetti per la raccolta della plastica. Non è necessario staccare eventuali etichette di carta. Rimangono esclusi da questa raccolta i beni durevoli in plastica (es. gli elettrodomestici, gli articoli casalinghi e i complementi d'arredo), i giocattoli, le custodie per CD, piatti, bicchieri e posate in plastica, portadocumenti, accessori per auto, barattoli e sacchetti per collanti, rifiuti ospedalieri (es. siringhe e contenitori per liquidi fisiologici), bidoni e cestini, borse e zainetti che vanno smaltiti nei rifiuti domestici (secco indifferenziato).

carta e cartone

In questa categoria sono compresi: imballaggi di carta, cartone e cartoncino, libri, giornali, riviste, fogli e quaderni, dépliant, volantini, manifesti e scatole. Attenzione: giornali e riviste vanno separati dai loro involucri di cellophane così come bisogna togliere la "finestra" di plastica dalle buste da lettera. E' possibile conferire nei bidoni per la raccolta della carta anche i contenitori in poliaccoppiato (tetra brik) del latte o dei succhi di frutta preventivamente sciacquati. Vanno, invece, tra i rifiuti organici i tovagliolini e i bicchieri di carta sporchi, la carta bagnata o sporca e la carta cerata (quella degli insaccati).

Vetro

I contenitori in vetro (bottiglie, vasetti e barattoli vari) vanno lavati e separati dai rispettivi tappi (che andranno riposti nei diversi bidoni, a seconda del materiale). Attenzione: piatti, oggetti di ceramica o terracotta, specchi e lampadine a incandescenza andranno conferiti nei contenitori per la raccolta dei rifiuti domestici (secco indifferenziato).

alluminio

Rientrano in questa categoria: lattine e barattoli per bevande, vaschette e fogli di alluminio, scatolame per alimenti, coperchi e tappi a vite e a corona di metallo. I contenitori di alimenti o liquidi vanno sciacquati prima di essere riposti nei sacchetti per la raccolta degli imballaggi in metallo. Controllare che abbiano tutti il simbolo AL. Attenzione: sono esclusi da questa raccolta i recipienti pericolosi ed infiammabili e le bombolette spray.

I rifiuti ingombranti (poltrone, materassi, mobili, elettrodomestici, ecc.) possono essere anche ritirati gratuitamente a domicilio, previa prenotazione al

NUMERO VERDE 800.678229



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LA NOSTRA STORIA

LA POLITICA DI POMEZIA RACCONTATA DA UN EX PROTAGONISTA, VINCENZO MONTEDURO pochissimi mesi dalle amministrative, abbiamo cercato di “esplorare” il passato politico di Pomezia, per capire come si è giunti ai giorni nostri. Lo abbiamo fatto con l’aiuto di Vincenzo Monteduro, nome forse sconosciuto a più giovani o a coloro che vivono nel nostro territorio da poco tempo, ma sicuramente noto a tutti gli altri, visto che ha ricoperto ruoli politici per ben 28 anni, dal 1964 al 1992. I ricordi di Monteduro partono da quando Torvaianica, dove viveva già da qualche anno, vantava ancora la spiaggia completamente costeggiata dalla macchia mediterranea e, a livello urbanistico, era appena un borgo di pescatori, anzi, una sorta di baraccopoli, divenuta sempre più vasta con il passare del tempo. “In breve – racconta Monteduro in una sua biografia, “Il diario di un assessore comunale” - la baraccopoli aveva tracimato oltre l’arenile, invadendo l’entroterra ed accozzando un disordinato complesso di casotti, ville, villette e palazzi alti quattro, cinque e più piani, simili a scatoloni di cartone. Le strade, appena tracciate sulla terra battuta, polverose o infangate, si presentavano al limite della praticabilità. I servizi igienico-sanitari erano inesistenti: le acque nere defluivano nelle acque paludose a cielo aperto o immesse in “fossa” senza nessun preventivo trattamento. L’acqua era prelevata dal sottosuolo con punte “abissine” spesso collocate in adiacen-

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za a quelle delle fosse disperdenti del caseggiato vicino”. Il tutto, racconta l’ex consigliere, nel più assoluto disinteresse delle autorità comunali di Pomezia, che negli anni ’60 adottarono il primo piano di fabbricazione della zona. “La speculazione – spiega Monteduro finì per inondare di cemento e laterizi ogni angolo di terra che la bonifica aveva reso calpestabile, mentre un filare di brutti caseggiati edificato lungo il confine demaniale ingabbiava non solo la spiaggia, ma anche la veduta del mare”. Monteduro, che lavorava da tempo negli stabilimenti cinematografici De Laurentis, a causa della crisi del settore perde il posto e, dopo aver tentato altre strade, decide di seguire la via che molti politici, prima e dopo di lui, hanno preso, quella dell’edilizia, fondando la “Monteduro 64 srl”. “Avevo acquistato un piccolo appezzamento di terreno – ricorda Monteduro - e chiesto al Comune la licenza per costruirvi un edificio per civile abitazione. Navigavo da un ufficio comunale ad un altro senza venire a capo di niente, fino a che l’intervento di un assessore mi risolse il problema. Credetti di dovermi disobbligare devolvendo un contributo al suo Partito, ma con mia grande meraviglia, mi fu solo chiesto di prendere la tessera della DC. Acconsentii, ma senza entusiasmo, anche perché la mia fede politica era di colore diverso (repubblicana, ndr)”. Il racconto si fa

quindi più dettagliato. “La “crema” di quella “casta” politica dimorava a Pomezia e faceva capo ad un introverso democristiano, Gaetano Penna, che avevo conosciuto nel suo “Circolo dell’Amicizia”. Quel “Circolo” ufficialmente era riservato ai soci per diporto e incontri culturali, mentre nella realtà era un salvadanaio di voti di scambio. A Torvaianica la gente era meno politicizzata, ed i pochi politici della contrada mal organizzati. Gli incontri tra le fazioni asservite a qualche politico erano blandi, quando però la discussione si accentrava su un’ “eminenza locale”, quel nome era pronunciato da molti con malcelato riverente rispetto e da pochi criticato: Carlo Bonaventura Fedele”. Il diario riporta poi questo racconto: “Una domenica mi trovavo sul piazzale antistante la chiesa. Mi raggiunse Gennaro, un cameriere in servizio al “Bar Biagio” che mi chiese se ero già stato a votare. Pensai ad uno scherzo. “Scusa, a votare cosa?”. Mi guardò stupito. “Per il rinnovo del direttivo”. Non ne sapevo nulla. Lo sentì brontolare un “Siamo alle solite”, e mi pregò di farlo per restituire il favore all’assessore che mi aveva aiutato nel rilascio della licenza di costruzione. Sull’imbrunire, quasi in chiusura delle operazioni di voto, raggiunsi il seggio, dove mi aprì il serioso Carlo Bonaventura Fedele. “Come mai così tardi? Pensavo ci avessi rinunciato“, mi apostrofò. Non mi diede il tempo di rispondere, perché si affrettò ad informarmi di aver utilizzato la mia scheda per assegnarsi il voto di preferenza. Poi, posandomi una confidenziale mano sulla spalla e guardandomi dritto negli occhi, proseguì: “Non ti dispiace vero?” Risposi con un’alzata di spalla, anche perché non mi importava gran che di quello che accadeva nella DC. Quella stessa sera, incontrando l’assessore, ebbi l’infelice idea di riferirgli quanto era accaduto nella sezione. Si scatenò un putiferio che durò intere settimane; le opposizioni chiesero l’annullamento delle elezioni e il commissariamento della sezione. Fui accusato di essere la mina vagante al servizio di una sparuta minoranza, agli ordini della quale avevo inscenato quella storia. Ero indignato; dopo aver lacerato la tessera della DC abbandonai la sezione sbattendo la porta. Sino ad allora ero stato un cittadino lontano anni luce dall’attività politica: da quel momento non trascurai nessuna occasione per affermare la mia vendetta; sarei sceso in campo, avrei abbracciato la politica attiva iscrivendomi a qualche partito. Gli schieramenti pronti ad accogliermi non mancarono: vagliai le varie proposte e scelsi quel partito al quale avevo sempre dato il mio voto, il PRI di Ugo La Malfa, che a Pomezia non aveva mai partecipato a competizioni locali né aveva avuto strutture di rappresentanza”. Monteduro costituì una sezione a Torvaianica e, attraverso manifesti, invitò la cittadinanza ad unirsi a lui. A suo primo comizio, tenuto sul cassone di un furgone, intervennero solo una quindicina di persone, per cui i suoi avversari politici snobbarono tale iniziativa, ma Monteduro non si arrese ed iniziò a fare colpire attraverso manifesti che venivano letti da tutti i cittadini, da dove accusava che “Ogni atto amministrativo ha il suo prezzo: dalla licenza del piccolo bottegaio alla Concessione di una licenza edilizia, fino al ticket per le grandi e piccole opere pubbliche”. “Non era facile sostenere lo scontro con certi individui - racconta - la gente, pur non amandoli, li ossequiava per quieto vivere”. Si era intanto arrivati al 1967. “L’anno della verifica di tanti mesi di passione – scrive Monteduro - c’erano state tutte le premesse, ma i risultati ci diedero torto: non ottenemmo i voti necessari per un seggio in consiglio comunale. Ma non disarmai, anzi, quei cento voti erano testimonianze d’opinione, la conferma della fiducia di tanti cittadini che non andavano delusi”.


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E la tenacia sortì i suoi primi effetti. “Alcuni amici mi riferirono che uno dei maggiori democristiani pometini cercava di verificare se ero sorretto dal Partito o se fossi un irresponsabile pazzo perché perseveravo nella critica serrata contro una Giunta che ci considerava amici e disponibile….. Disponibile a cosa? A quale scopo? Pensavano d’ imbavagliarci con un posticino in qualche commissione. Chi mi onorava delle sue attenzioni era il Vice Sindaco e Assessore ai Lavori Pubblici, dottor Gaetano Penna. Nel ‘70 l’Amministrazione comunale, sorretta da un monocolore DC, bandì un “Appalto Concorso” per la costruzione di due importanti servizi pubblici, l’acquedotto ed il metanodotto. L’articolazione del capitolato d’appalto era complessa ma ordinata: l’assegnazione della gara era assoggetta ad una serie di elementi valutativi cumulati, il più importante dei quali era rappresentato dalla durata della concessione quale strumento per il pagamento delle opere costruite con capitali privati. Al bando risposero due società: il colosso Italgas e la neonata Arcalgas, costituita per l’occasione pochi mesi prima del “bando” con un capitale sociale di un milione di lire. La speciale commissione giudicatrice assegnò la gara all’Arcalgas, ritenendola complessivamente più vantaggiosa. Contro quella decisione l’Italgas inoltrò ricorso al TAR il cui processo, però, non si celebrò mai perché la ricorrente rinunciò. E qui cominciano i primi sospetti d’ interessi sommersi, i primi punti interrogativi apparentemente senza risposta. Il costo complessivo delle opere ammontava a tre miliardi e quattrocento milioni di lire, ripartito in un miliardo e seicento milioni per l’acquedotto e un miliardo e ottocento milioni per il gas. Dove l’Arcalgas avesse potuto reperire quella montagna di denaro era una domanda che avrebbero dovuto porsi gli amministratori comunali”. Perché non lo fecero? “Completato l’iter burocratico – continua Monteduro - i lavori iniziarono al suono di una strombazzante fanfara pubblicitaria: le strade, le piazze, i marciapiedi furono sventrati senza un criterio ordinato per la posa delle condotte. Le perplessità che esprimemmo allora sulla capacità tecnica e finanziaria dell’Arcalgas trovarono riscontro circa sei o sette mesi dall’entrata in esercizio del primo tronco dell’acquedotto: già ridotto ad un colabrodo, perdeva acqua da tutte le parti. Sorgenti e zampilli allagarono le strade appena rimesse in ordine, dove

gli escavatori tornarono a squarciare l’asfalto per riparare le tubature. La Società Concessionaria, che noi continuavamo ad incolpare per aver eseguito i lavori non a regola d’arte, si difendeva attribuendo alla corrosività dell’acqua la perforazione delle tubature e addirittura chiese al Comune il risarcimento dei danni. Gli amministratori, invece di replicare, facendo propria la tesi della Società, citarono la fornitrice Cassa per il Mezzogiorno, che rigettò l’accusa rispedendola ai mittenti perché avevano omesso di verificare, a priori, le proprietà organolettiche dell’acqua e l’utilizzo di materiali capaci di trasportare quel tipo di liquido. Il vergognoso scarica barile finì davanti ad un arbitrato e non in Tribunale come noi chiedevamo. I tecnici avevano individuato la causa ma non il rimedio. Quello che doveva essere il fiore all’occhiello della DC si era trasformato in un maschera di fango che ne macchiava irrimediabilmente l’immagine, mentre la scadenza della consiliatura si avvicinava a grandi passi”. Alle amministrative che si svolsero in quel periodo due rappresentanti dell’Edera furono eletti al Consiglio Comunale, mentre la DC, pur restando il Partito di maggioranza relativa, rischiava di finire all’opposizione a causa di una coalizione di forze di sinistra, Pci, Psi, Psdi e Pri, che invece fallì per i soliti dissidi tra socialisti e comunisti. “La DC ci convocò e propose una coalizione con il PSDI. L’invito ci fu fatto solo perché la componente repubblicana era numericamente determinante nel loro progetto – prosegue Monteduro - Tentai con tutte le mie forze di non portare il partito in quello schieramento. In quel quadro politico avremmo incontrato gli stessi uomini responsabili del malgoverno denunciato prima e durante la campagna elettorale. Tutti buoni motivi, dicevano in Federazione, ma la nostra intransigenza poteva causare gravi danni al Partito nel contesto Provinciale. I vicini “Castelli Romani” erano un feudo andreottiano e da quella segreteria fu posto l’aut-aut: “O a Pomezia i repubblicani fanno maggioranza con la DC, oppure saranno esclusi dalle Giunte nei Comuni della Provincia amministrati in coalizione con lo scudocrociato”. L’intervento del segretario nazionale Ugo La Malfa mise fine alla discussione. “La Pubblica Amministrazione si controlla meglio stando dentro le stanze del Potere”, ci ammonì. Perciò dovemmo acconsentire. Appresi qualche tempo dopo che l’avvocato Gaetano Penna aveva coniato un suo personalissimo motto, “Certi avversari è più salubre averli a fianco piuttosto che di fronte”, che tradussi in una nota di stima, con il bel risultato del ritorno dell’andreottiano Caponetti alla carica di Sindaco ed io suo Vice con delega ai Lavori Pubblici. Le avvisaglie di un difficile rapporto con i DC si mostrarono sin dai primi approcci. Malgrado le astute contorsioni di Caponetti che non dava mai torto a nessuno, l’amministrazione non decollava. Bravissimo nel dribblare sui temi, evitava lo scontro usando “il bastone e la carota”. Aveva una gran capacità di convincimento e sapeva imporre la moderazione: sembrava fosse stato a lezione dall’On. Andreotti”. E la cosa a Monteduro non piaceva, visto che, pur stando nelle stando nelle “stanze del potere”, non riusciva a contrastare i consueti metodi adottati dalla politica locale. Come uscirne? “Con l’Arcalgas, che poteva essere il grimaldello per liberarci da quel cappio, farci uscire dalla maggioranza e tornare a esercitare il meraviglioso ruolo di opposizione. Il direttivo sezionale, appositamente convocato, fu allargato alla partecipazione dei candidati della lista. In quella riunione, come era giusto che fosse, ci furono opinioni contrapposte tra chi sosteneva la mia proposta e chi consigliava di non precipitare le cose. Alla fine prevalse a maggioranza, la tesi di chi sosteneva di restare: “Creare una crisi può portare a nuove elezioni e

la gente non capirebbe”. Vero, ma il tempo delle mediazioni era finito, s’imponeva quello delle azioni; l’inerzia poteva essere scambiata per prezzolato silenzio. Ero il responsabile politico del settore tecnico ed il controllo delle opere pubbliche, che la Concessionaria stava così maldestramente gestendo, erano di pertinenza del mio assessorato; la decisione di affrontare l’argomento in Giunta fu decisa dal partito per non mancare agli impegni presi con gli elettori. In Giunta arrivammo decisi, per quel che mi riguardava ero pronto anche alle estreme conseguenze se non si fosse preso in considerazione la richiesta di far effettuare un collaudo in corso d’opera dell’acquedotto, per accertare le ragioni che stavano compromettendo la tenuta delle condotte prima ancora dell’ultimazione dei lavori di posa. Com’è facile immaginare, ci furono resistenze ed ostruzionismo con proposte irricevibili, tese a strapparmi la pratica dalle mani. Alla minaccia, però, delle nostre dimissioni, furono adottati una serie di atti, tra i quali quello di dare mandato al segretario di preparare la delibera per la nomina dei collaudatori. Infatti a quello di mia fiducia, ne furono aggiunti altri due di loro gradimento. Andava benissimo così, perché credevo che il collaudo eseguito da un’equipe potesse dare maggiori garanzie”. Ma dopo appena un mese la brutta notizia. “La condotta idrica non è collaudabile – disse il collaudatore di fiducia di Monteduro – e non a causa delle numerose perforazioni, ma perché i materiali impiegati sono diversi da quelli ordinati dal progetto: le condotte in ghisa sono state sostituite da altre in acciaio oltre tutto di scadente qualità”. Com’era possibile che il Direttore dei Lavori, che oltretutto era anche il progettista, non se ne fosse accorto? “Il Direttore dei Lavori poteva essere in combutta con la Società – spiega Monteduro - ma non senza l’ avallo politico. Da soli, società e tecnico non potevano essersi permessa una simile rischiosissima operazione ed ciò era dimostrato dal colluso silenzio degli altri due collaudatori”. Monteduro studiò la convenzione e gli elaborati tecnici, ma non c’era traccia di varianti. Convocò quindi la Giunta, alla quale espose quanto scoperto, facendo mettere a verbale la proposta di sequestro dei cantieri della Soc Arcalgas, prefigurandosi la possibile rescissione del rapporto di concessione per manifesta inadempienza contrattuale. Inutile dire che tutti si dissociarono. Il perché si scoprì qualche giorno più tardi dal progettista, spaventato all’idea di doversi trovare davanti ad un Magistrato. “La sostituzione dei materiali – racconta Monteduro - era avvenuta con un Ordine di Servizio firmato dall’ex Vice Sindaco (c’era la fotocopia del documento), ma la partecipazione politica era molto più vasta”. Il progettista confessò anche che l’Arcalgas aveva vinto la gara per aver aggiunto, notte tempo e a buste aperte, una seconda offerta contenente la metanizzazione della borgata “Martin Pescatore” che nella prima offerta non era compresa. Monteduro chiese quindi seri provvedimenti, altrimenti si sarebbe rivolto alla Magistratura: c’era una truffa a danno degli utenti, per la quale qualcuno aveva preso delle tangenti, vista la grossa posta in gioco. Il costo delle condotte in ghisa era certificato dall’offerta: 1.600.000.000 di lire; quelle già impiantate in acciaio erano invece costate non più di mezzo miliardo di lire. C’era una differenza di oltre un miliardo, che a quei tempi era tantissimo. E chi avrebbe pagato? L’ignaro cittadino, l’utente che in trenta anni di convenzione avrebbe con i propri soldi “rimborsato”, attraverso le bollette, la tangente a chi l’aveva anticipata. Ma la vicenda Arcalgas non finisce qui: la truffa maggiore non riguardava le condotte dell’acqua, ma l’altra metà dell’opera, ossia il metanodotto, di cui parleremo nel prossimo numero.

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in breve

BUONE NOTIZIE PER POMEZIA PERCORSI CICLOPEDONABILI, MARCIAPIEDI, ACQUA MIGLIORE E PIÙ CORSE PER I PENDOLARI ’anno è iniziato bene per Pomezia, che nel giro di pochi giorni ha visto inaugurare diversi cantieri per opere di estrema utilità: si è partiti il 13 gennaio con il progetto “Percorsi sicuri casa-scuola”, ossia la realizzazione di infrastrutture ciclo-pedonali che metteranno in comunicazione la zona urbana Nuova Lavinium con i vari istituti scolastici presenti sul territorio, dalla scuola media Orazio fino ad arrivare all’istituto Pascal. Nella parte interna, delimitata proprio da questi due edifici, saranno interessate la scuola elementare Don Bosco e l’istituto chimico e meccanico Ipsia Cavazza. Il progetto sarà finanziato per la maggior parte dalla Regione Lazio, con la partecipazione del comune di Pomezia; è doveroso tuttavia, sottolineare, il grande lavoro svolto dal Comitato di Quartiere Nuova Lavinium, dal momento che l’interessante proposta è partita proprio dai membri dello stesso. Il nome stesso del progetto parla chiaro: l’obiettivo è quello di creare una rete sicura al 100% per le famiglie, in modo da consentire un rapido e piacevole (parte del percorso attraverserà infatti un parco) spostamento verso i luoghi di studio. Il percorso ha una lunghezza di circa 2 km e collega le realtà di interesse collettivo presenti nel quartiere, privilegiando i percorsi più brevi, diretti e sicuri; inoltre il nuovo percorso congiunge idealmente il quartiere con l’insediamen-

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to residenziale dei “Colli di Enea” e del “Parco di Roma” attraverso la pista ciclopedonale inaugurata a Dicembre. Il 19 gennaio è invece stato dato il via ai lavori di costruzione del marciapiede che partirà dal cavalcavia su via Pontina per arrivare fino all’incrocio di via Spoleto. Questo significherà poter arrivare dal centro di Pomezia fino agli uffici postali, o alle varie realtà commerciali che ormai caratterizzano l’intera zona, a piedi e senza correre il rischio di essere investiti dalle migliaia di automobili che quotidianamente percorrono via dei Castelli Romani. I lavori, che dovrebbero essere conclusi entro la fine di marzo, sono stati coperti finanziariamente per il 90% del costo dalla Regione Lazio, mentre per il restante dall’amministrazione comunale. Sempre per facilitare la mobilità, ma questa volta dei pendolari, una buona notizia arriva da Trenitalia che, dietro insistenza dell’Assessore alla Mobilità Francesco Palazzo e del Sindaco De Fusco per aumentare il numero delle corse da Roma Termini per Pomezia, ha finalmente garantito due corse giornaliere in più da e per S. Palomba. “E’ stata assegnata – ha scritto la dirigenza di Trenitalia all’amministrazione comunale - la fermata di Pomezia Santa Palomba ai treni regionali in partenza da Roma Termini R. 2401

(partenza 15.49 arrivo 16.04) e R. 2403 (partenza 16.49 arrivo 17.03) entrambi circolanti nella fascia pomeridiana. E’ inoltre previsto, in accordo con Rfi, una rivisitazione dell’orario ferroviario della linea Fr7, che consentirà di valutare la possibilità di aumentare i servizi per la città di Pomezia”. Una nota positiva per tutti coloro che, giustamente, lamentano la scarsità delle corse, oltre al sovraffollamento delle stesse. Il 20 gennaio è invece stato aperto il cantiere per i “lavori di ottimizzazione per l’adduzione delle acque potabili”, ovvero l’avvio dei lavori per la realizzazione della condotta di collegamento dal partitore Acea di Santa Palomba ai pozzi della Pescarella. Si tratta di 7 chilometri di condotta, che consentiranno l’aumento della portata idrica su tutto il territorio. L’unione delle acque di provenienza diversa consentirà, oltre al maggiore flusso, di far diminuire il rapporto molecolare di eventuali sostanze nocive come il fluoro e l’arsenico, facendo arrivare nei nostri rubinetti acqua assolutamente sicura. “Quella che abbiamo ora rientra nei parametri ed è certamente potabile – ha spiegato il Sindaco – ma noi vogliamo che la qualità della nostra acqua sia assoluta ed in questo modo siamo sicuri di migliorarne le qualità organolettiche”. Luca Mugnaioli

LE NOVITA’ A TORVAIANICA DAL PORTA A PORTA AL PALAZZETTO DELLO SPORT LA CITTADINA BALNEARE SARA’ AL CENTRO DI TANTI CAMBIAMENTI parlare della cittadina balneare è direttamente il Primo Cittadino, Enrico De Fusco. “Oggi Torvaianica rappresenta in assoluto una delle cittadine più all’avanguardia della Regione Lazio. Dal 1° Febbraio tutti i suoi 18 mila abitanti usufruiscono del servizio di raccolta differenziata porta a porta, e già questo le fa fare un passo avanti. In anteprima vi annuncio che il palazzetto dello sport previsto inizialmente nella nuova zona 167 di Pomezia verrà invece costruito a Torvaianica. Si tratta di una struttura polivalente con una capienza di circa 2000 posti, ecocompatibile, in legno lamellare. Questo sarà il simbolo di tutto ciò che Torvaianica nel passato non ha

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avuto, per colpa di qualche vecchio amministratore. I risultati del lavoro svolto nelle precedenti amministrazioni è sotto gli occhi di tutti: una tensostruttura distrutta senza mai essere stata utilizzata, ma lasciata al degrado più totale. Sempre a proposito di sport, lo stadio di calcio, nato costruito circa 40 anni fa, è rimasto fino allo scorso anno in terra battuta, con tutti i relativi rischi per i ragazzi che vi giocavano. La nostra amministrazione è intervenuta mettendo un manto di erba sintetica di ultima generazione. Non so se questo è poco, ma se aggiungiamo che la sicurezza stradale è aumentata grazie ai semafori pedonali che regolano la velocità, che via Danimarca è uscita

dal buio grazie all’illuminazione messa da noi, così come in via Carlo Alberto Dalla Chiesa, che i giardini pubblici sono stati messi in sicurezza recintandoli ed illuminandoli, forse si capisce che l’attenzione che abbiamo rivolto a Torvaianica non è certo stata poca e, ancora di più, si capisce quanto invece sia stata trascurata in passato, visto che ancora mancano tante cose. Se le amministrazioni precedenti avesse fatto almeno la metà di quello che abbiamo fatto noi, forse adesso si parlerebbe di un’altra Torvaianica”.

Mauro Valentini


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finanze

CONDONO TRIBUTARIO: IL SERVIZIO CONTINUA NONOSTANTE I RICORSI AL TAR, LA “DEFINIZIONE AGEVOLATA” VA AVANTI REGOLARMENTE ondono o non condono? L’operazione promossa dal Comune di Pomezia, che attraverso il recupero delle somme non versate negli anni passati dai contribuenti per ICI e TARSU, stimate in tutto in circa 15 milioni di euro, avrebbe portato una boccata di ossigeno alle casse comunali, ha rischiato di saltare. Questo perché la società arrivata seconda nella graduatoria del bando di gara ha presentato ricorso al TAR, sostenendo la non validità della proclamazione del vincitore, in quanto si tratta di un’azienda, la MF Consulting, non iscritta nell’albo degli esattori. Il TAR del Lazio ha accolto la richiesta e, con l’ordinanza REG. 205/11 - n. 11776/2010 Reg.Ric. Del

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17.01.2011, ha disposto la sospensiva dell’appalto per il “Servizio di gestione della definizione agevolata dei carichi tributari in materia di imposte locali”. L’ordinanza ha immediatamente scatenato reazioni discordanti: la prima voce che si era diffusa per la città dava per certa la sospensione del servizio, già operativo in via Roma. Questo avrebbe inficiato il condono, i cui termini scadono il 31 marzo, visto che il TAR ha fissato l’udienza per entrare nel merito della questione al 6 aprile. Ma poi sono arrivati altri dettagli: la sospensiva riguardava solo la graduatoria e non la gestione del servizio, che comunque viene svolto regolarmente. “Ci siamo riservati di non firmare il con-

tratto con la società che è arrivata prima e che attualmente sta svolgendo il lavoro – ha spiegato l’Assessore al Bilancio David Tintinago – Quando il TAR si esprimerà vedremo il da farsi. All’amministrazione non importa chi svolga il servizio, purché lo faccia con competenza: le accuse che ci vengono mosse sono infondate. La gara è stata allargata, senza quindi la restrizione dell’obbligo di essere iscritti all’Albo dei riscossori, per il semplice motivo che da parte della ditta vincitrice non c’è maneggio di denaro pubblico, che viene gestito esclusivamente sui conti del Comune. Quello che viene svolto è solo un servizio di assistenza e consulenza”. I soldi destinati al pagamento dell’appalto sono stati quindi “congelati”, in attesa di sapere a chi darli ed in quale eventuale percentuale. Certo è che, se il servizio non si dovesse più svolgere, per il Comune sarebbe un colpo tremendo, visto che l’evasione – che riguarda soprattutto le grandi aziende – è un fenomeno alquanto diffuso. Gli amministratori hanno infatti puntato sul recupero di grandi somme, per le quali sono anche stati fatti dei sequestri cautelativi, che consentirebbero il pareggio del bilancio. “Su questo siamo tranquilli – ha aggiunto Tintinago – perché le spese che abbiamo “legato” alle entrate del condono sono vincolate proprio all’effettiva riscossione e non possono essere impegnate prima di avere il denaro in cassa. Certo è che perdere un’opportunità come questa sarebbe davvero un peccato per tutti: per l’amministrazione perché non potrebbe contare su un gettito importante, e per gli evasori perché perderebbero l’occasione di regolarizzare la loro posizione senza ulteriori spese di interessi e multe. Chi ha evaso deve infatti sapere che le indagini da noi svolte ci hanno consentito di fare una mappatura abbastanza precisa: scaduti i termini procederemo al recupero delle somme non versate a norma di legge, quindi con tutti gli oneri maggioritari previsti”. Su questo stesso bando una curiosità: a fare opposizione al TAR anche Tributi Italia ed A.Se.R, che contestavano l’assegnazione a terzi della riscossione dei tributi. Ma per le società che hanno portato quasi al tracollo finanziario di Pomezia non c’è stato nulla da fare, perché il Tribunale Amministrativo del Lazio ha rigettato entrambi i ricorsi con sentenza breve del 17 Gennaio 2011. Alfredo Corrao

ALLA RICERCA DI POMEZIA (ED ARDEA) SEGRETA ostrare Pomezia, ma anche Ardea, come non era mai stata vista. E’ questo quello che si propongono lo storico Giosuè Auletta ed il grafico Michele Zuccarello, che lo scorso 28 gennaio hanno presentato il libro “Lavinium, La città dei Laurenti – Alla scoperta di Pomezia segreta”. Il volume, destinato a chi vive nel territorio e soprattutto ai bambini “che vanno educati ad una visione diversa della nostra città”, è il secondo di una collana di 6 guide, che formano il “Tour di Enea”. Qualche settimana fa era stato presentato al Museo Manzù il primo volume, “Ardea, la città dei Rutuli”, e prossimamente saranno pubblicati anche Albune, Ficana, Pallanteum e Montecavo, che completeranno quello che può essere definito un viaggio affascinante nei luoghi del Lazio che hanno ispira-

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to l’Eneide di Virgilio. “Quello che vorremmo dare – ha spiegato il prof. Auletta – è la reale percezione di Pomezia, che ora è così come la vediamo perché ha seguito un percorso storico ben preciso, che non nasce con la Bonifica e con la posa della prima pietra nell’era fascista, ma molto prima. Capire come è fatto il territorio, da cosa e da chi ha origine, potrebbe creare quel senso di radicamento che troppo spesso manca in una città come la nostra, nata nell’epoca moderna come “colonia”. Nel nostro libro vengono sottolineati alcuni errori comuni, come definire quest’area come facente parte dell’Agro Pontino, cosa non vera, o la visione di una Pomezia posizionata in pianura, quanto invece si trova su una collina alta 107 metri. La presenza di alcuni tipi di vegetazione, come la quer-

cia che domina la piazza principale, testimonia che in origine qui non c’era palude, ma un territorio completamente diverso. Ancora oggi possiamo vedere le testimonianze del passato, basta saper guardare con gli occhi dei bambini che, non essendo condizionati come gli adulti, riescono a “catturare” impressioni e soluzioni che a noi non sarebbero mai venute in mente”. Il libro passa dalla geologia all’archeologia, dal mito alla natura, dalla storia al futuro, coinvolgendo il lettore e facendogli comprendere che Pomezia non è solo cemento e traffico, ma che offre dei tesori e delle ricchezze che vanno preservate per poter dare continuità ad una storia davvero affascinante. Anna Maria Greco

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COLPO GROSSO DELLA GUARDIA DI FINANZA TSL: SEQUESTRATA UN'AREA DI 3500 METRI PER UN VALORE DI 35 MILIONI DI EURO 5 milioni di euro: è questo il valore degli immobili sequestrati nel corso dell'operazione svolta all'alba del 25 gennaio dalla Guardia di Finanza di Pomezia. Da mesi gli uomini delle Fiamme Gialle, guidati dal Capitano Augusto Dell'Aquila, stavano indagando sulle imprese del territorio alla ricerca di irregolarità, dal lavoro sommerso all'evasione fiscale. La loro ricerca li ha fatti imbattere nel complesso “L'Oasi” di via Tanaro, a Tor San Lorenzo: un'area di 35.000 metri quadri sulla quale, nonostante avesse la destinazione d'uso agricolo, erano stati edificati 168 appartamenti, bungalow e villini, quasi tutti abitati, oltre ad altri numerosi immobili come bar, ristoranti, campi da calcio e piscine, con una cubatura totale di oltre 25.000 mc. Il complesso contiene anche un noto campeggio, molto frequentato nel periodo estivo. Il rapporto sulle indagini svolte è finito al Magistrato competente, a cui è stato segnalato il rappresentante legale della società per “Lottizzazione abusiva”. Dopo aver svolto ulteriori controlli, il Magistrato ieri ha firmato l'ordine di sequestro. Carte alla mano, oggi i finanziari hanno eseguito quanto disposto dall'Autorità, mettendo l'intera area sotto sequestro ed intimando lo sgombero a tutti coloro che vi risiedono. “Il provvedimento dell'Autorità Giudiziaria – hanno spiegato alla GdF – è la conseguenza di complesse ed articolate

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indagini condotte dagli uomini di Pomezia, che hanno permesso di accertare che le opere sono state edificate in difetto delle autorizzazioni previste, su un terreno destinato ad uso agricolo”. Il complesso immobiliare sottoposto a sequestro era stato realizzato da una nota società immobiliare operante nel Comune di Ardea. I residenti, e comunque tutti gli occupanti gli appartamenti abusivi, hanno ora due settimane di tempo per lasciare il complesso residenziale. Al termine dei 15 giorni la Guardia di Finanza effettuerà nuovi controlli per verificare che l'ordine sia stato eseguito,

anche se si prevede che saranno molti a tentare di opporsi allo sgombero . “Questa è solo una delle tante operazioni che le Fiamme Gialle stanno svolgendo per il controllo del territorio di competenza, ovvero Pomezia ed Ardea, sul quale il fenomeno dell'abusivismo è purtroppo radicato – ha spiegato il Capitano Augusto Dell'Aquila – da anni cerchiamo di contrastare le irregolarità in relazione non solo alle lottizzazioni abusive, ma anche al lavoro nero ed all'evasione fiscale ed ultimamente tutto il lavoro svolto sta portando i suoi frutti”. Mauro Valentini

MANIFESTAZIONI E CALENDARI ARRIVA PRECISA E PUNTUALE LA REPLICA DEL CONSIGLIERE MANISCALCO a “guerra delle cifre” tra i consiglieri Maniscalco e Mesturini sulle spese effettuate nei rispettivi periodi di presidenza del consiglio comunale continua. A fare delle precisazioni, respingendo al mittente le accuse, è Antonio Maniscalco, il quale, dopo aver letto le affermazioni fatte da Marco Mesturini nell’articolo “Dalle miss alle polemiche” apparso il mese scorso su questo giornale, ha proceduto con la presentazione di una richiesta scritta di verifica spese al dirigente del Settore Finanziario del Comune di Pomezia. “Ho voluto dare delle risposte certe ai cittadini, dimostrando in modo inequivocabile l’inattendibilità delle dichiarazioni fatte dal sig. Mesturini - ha spiegato il consigliere – Alla mia richiesta il dirigente, con nota prot. n. 5458 del 20/01/2011, mi ha comunicato che “dalla verifica effettuata sui documenti contabili presenti presso l’archivio della ripartizione finanziaria, risultano sostenute dall’Amministrazione Comunale, in occasione della celebrazione citate in oggetto (Giornata della Memoria e Giornata del Ricordo) per gli anni 2002, 2003 e 2004, le seguenti spese”: Anno 2004: Determina n. R.G. 137 del

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28/01/2004 avente per oggetto: I.S. Liquidazione per partecipazione delegazione comunale alla celebrazione della “Giornata della Memoria” organizzata in Feltre (BL) dalla Comunità di Villa S. Francesco, ¤ 700,00. Quindi, se 700 euro sono le ingenti spese....”. Maniscalco fa un'altra precisazione: “Alla manifestazione aveva partecipato l’allora Vice Sindaco dott. Giampiero Macale e la “INGENTE CIFRA”, se così si può dire, è stata sostenuta dal Servizio Segreteria Generale Contratti e Gare sul Capitolo di spesa n. 460 del bilancio di previsione 2004, che nulla ha a che vedere con la Presidenza del Consiglio Comunale”. “Tengo a precisare infine – conclude Maniscalco - che avrei volentieri evitato certe sterili polemiche ma, in questo caso, mi è parso opportuno e doveroso dare una precisa risposta alle false affermazioni del consigliere Mesturini, il quale, per giustificare le sue spese, pari a circa ottantamila Euro per realizzare una serie di “pubblicazioni istituzionali” quantomeno discutibili, ha cercato di screditare la mia immagine pubblica con dichiarazioni che non corrispondono assolutamente a verità”.



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Quartieri campo Jemini con piacere che comunico che è stata trovata una cifra da inserire a bilancio per la copertura di tutti i lavori necessari che, salvo complicazioni, dovrebbero partire per l’inizio di Marzo”. Ma quanto fatto o promesso basterà per rendere Campo Jemini un vero quartiere? Per verificarlo, facciamo una sorta di check-up sull’intero territorio per analizzare quanto di buono è stato fatto negli anni fino a questo momento e quanto manca invece ancora all’appello, rilevando le maggiori problematiche.

OPERE COMPLETATE La partenza del servizio della raccolta differenziata porta a porta, novità assoluta per il quartiere, che dovrebbe far sparire il problema delle mini discariche nei pressi dei cassonetti posti precedentemente lungo le strade. La costruzione della sede, con l’avvio dei lavori per il completamento del resto dell’opera. Il raggiungimento per tutte le abitazioni dei servizi primari quali scarichi fognari, acqua e gas; unica eccezione, ma solo per il primo punto, la zona di Via dei Fiordalisi, con i lavori che inizieranno a metà Febbraio.

IL QUARTIERE DEL FUTURO GRANDI PROGETTI, TANTE NOVITÀ E QUALCOSA ANCORA DA SISTEMARE l termine del discorso, il taglio del nastro tricolore e a seguire la tradizionale benedizione portata dal nuovo parroco di zona Don Giorgio. I partecipanti si sono poi spostati all’interno della nuova sede per un altro momento importante, la consegna di una targa per Piero Sanna, il maggiore artefice di questo progetto. “A nome di tutti voglio ringraziare Piero per il suo grande apporto dato alla comunità di Campo Jemini, perché senza di lui oggi non saremmo qui a festeggiare questo grande progetto. Questo ter-

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E-MAIL:

Numero 2 Anno 3 FEBBARIO 2011 - Distribuzione gratuita

IN REDAZIONE:

Via Danimarca, 57 - 00040 Pomezia

EDITORE: La Città DIRETTORE RESPONSABILE: Maria Corrao

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reno è stato donato proprio da Piero alla comunità, che inoltre ha contribuito alla costruzione materiale dell’edificio stesso; questa targa serve per esprimere tutto il nostro riconoscimento”: queste le parole del Presidente del Comitato Maurizio Battistelli, che ha poi voluto fare il punto della situazione sul resto delle iniziative riguardanti il territorio, partendo dalla raccolta differenziata, iniziata il 1° Febbraio, e passando poi ad uno dei problemi più sentiti nell'intera zona, quello della sistemazione di tutte le strade del quartiere. “E'

redazione@ilcorrieredellacitta.it direttore@ilcorrieredellacitta.it

Alessia Ambra Achille, Mauro Valentini Luca Mugnaioli, Matteo Acitelli Alfredo Corrao, Pietro Conti Claudia Sperduti, Michele Lotierzo

PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE: Studio Grafico O.K.

PROBLEMI IN ATTESA DI RISOLUZIONE Per quanto riguarda le questioni in sospeso i maggiori problemi riguardano Via dei Fiordalisi e tutta la zona adiacente; si tratta di strade in condizioni pessime e di totale assenza di illuminazione, causa principale di episodi di criminalità. Il punto è – come ci ha fatto notare un abitante della zona “incriminata” – che non si sta chiedendo la luna ma soltanto lo stretto necessario. Bene acqua, gas, e quant’altro, ma ora servono strade asfaltate. A tal proposito tuttavia, almeno per quanto riguarda il manto stradale, si può ribadire quanto detto in questo servizio, con i lavori che dovrebbero risistemare l’intero quartiere e dunque anche l’area in questione. Altro nodo da sciogliere la sistemazione dei due “ponticelli” del quartiere, uno situato proprio in Via dei Fiordalisi e l’altro all’ingresso del territorio. In definitiva comunque il bilancio può ritenersi positivo, anche se ovviamente qualcosa da sistemare c’è ancora. Nell’attesa noi del Corriere vigileremo attentamente, pronti come sempre a far valere i diritti dei cittadini. Luca Mugnaioli

CHIUSURA REDAZIONALE: 30/01/2011 STAMPA: Arti Grafiche Reg. Trib. di Velletri Settembre 2009 N. Reg. 19/09 del 24 Settembre 2009


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Viabilità

UN RAGIONEVOLE DUBBIO UN LETTORE CI SCRIVE SEGNALANDO L’ENNESIMO CURIOSO EPISODIO AVVENUTO A LARGO COLUMELLA ra la mattina fredda e assolata del 25 gennaio di questo nuovo 2011. Rientrando da una visita in un cantiere, dopo aver girato per circa 20 minuti, finalmente trovo parcheggio sotto il mio ufficio. Cari cittadini, il parcheggio a spina di Largo Columella nasconde notevoli insidie: strisce consumate e sovrapposte a più riprese, occupazioni irregolari di posti auto a servizio di lavorazioni meccaniche, righe gialle, bianche blu, inesistenti, rotonde, spezzate, ecc ecc. ed il dubbio che attanaglia ogni cittadino rispettoso delle regole è chiaro: “avrò parcheggiato bene con tutta questa confusione in questo benedetto Largo Columella?”. La risposta a questa domanda è un mistero e dipende dal vigile al quale la chiedi, c’è vigile e vigile! Io da buon cittadino che conosce queste insidie dopo aver posteggiato ho avuto l’accortezza di girare intorno alla mia auto e verificarne l’esatto posteggio. Felice di aver trovato posto dopo solo 20 minuti rientro nel mio ufficio per affrontare la seconda parte della giornata di lavoro. Nella serata nel riprendere la mia macchina ho trovato sul tergicristallo posteriore una fantastica lettera di amicizia del vigile matricola 124 A e il relativo conto corrente per averlo disturbato nell’esercizio delle sue funzioni (o una parte delle funzioni che ultimamente sembra essere solo scrivere “letterine ai cittadini” e solo su alcune vie). Ebbene la “letterina” diceva che il

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posteggio creava intralcio alla manovra dei pulmann. Insospettito dalle particolari premure del vigile mi sono avvicinato alle strisce di delimitazione del parcheggio (con foto che allego). Con sommo stupore mi sono accorto delle svariate sovrapposizioni di colori delle strisce delimitanti il parcheggio… ebbene guardando con attenzione la sovrapposizione delle strisce prima bianche, poi blu, poi di nuovo bianche e infine blu ho avuto la conferma: il vigile ha avuto troppa premura. Se l’esperienza non mi inganna il colore “vincente” in questa gara di sopravvivenza è quello più in superficie (e quindi anche quello dato più di recente) e cioè il blu! Accipicchia m’hanno fregato ho pensato… poi invece riflettendo ho considerato che in fondo anche il vigile possa essersi confuso e che quindi quei 39 euro (se pago subito, se no qualche “spicciolo” in più se attendo la notifica a casa) potevo in fondo pagarli… anche se con un ragionevole dubbio di leggittimità. Ma le insidie in largo columella sono notevoli ed il giorno dopo magicamente nello stesso posto dove avevo parcheggiato, come un fungo dopo un acquazzone compariva un cartello in plastica provvisorio (sotto ogni aspetto) di divieto di sosta senza alcuna sorta di comunicazione affissa sopra, proprio in quel parcheggio là (foto allegata). A questo punto le insidie si sono trasformate in offesa alla onestà intellettuale del sottoscritto e la questione

diventa di principio. Cosa avrà pensato il vigile matricola 124 A compilando il preavviso di accertamento? Provo a indicare una riposta: “beh effettivamente si intravede una striscia bianca sotto quella blu, ma intanto la multa facciamogliela, tanto sono 39 euro vedrai che li paga e zitto, mica farà un ricorso… certo poi domani mettiamoci un cartello provvisorio così se la striscia può generare confusione almeno quello è chiaro”. Insomma a Pomezia si possono fare “multe col dubbio” e riparare con un cartello “più chiaro”… voglio sorvolare sulla situazione viabilità e manutenzione stradale poiché, ahimè, sarebbe solo una inutile perdita di tempo Insomma la domanda che rimane è la seguente, ma se la segnaletica (orizzontale o verticale) è confusa, nel ragionevole dubbio, è il cittadino a dover rimettere di tasca propria? Ma almeno con quei soldi rifaranno le strisce!? In conclusione cari cittadini farò ricorso, porterò foto, video e vi prometto di venirne a capo di questa questione, con relativo giudizio del giudice di pace competente… sempre sperando che il vigile matricola 124A abbia il coraggio di presentarsi in udienza… ma ho un ragionevole dubbio… Massimiliano Romanelli

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Quartieri Banditella

TANTE POSSIBILITA’ MA...

LE POTENZIALITÀ NON VENGONO SFRUTTATE PER IL POCO INTERESSAMENTO DEGLI STESSI ABITANTI ' sicuramente un quartiere “contrastato”, quello della Banditella. Nato nel nel 1969 come quartiere residenziale, in seguito alla divisione in circa 600 lotti della zona inferiore e della relativa vendita a privati da parte della proprietaria, la contessa Colananni – la quale aveva espressamente richiesto la realizzazione dei servizi in modo contestuale alle abitazioni – già nel 1970, con la separazione di Ardea da Pomezia, vide invece la nascita d’un consistente nucleo di case abusive. Nel 1985 l’intero comprensorio venne perimetrato in base alla legge 47/85, ma non fu mai regolarizzato. Poco più di un anno fa era stato proposto il piano particolareggiato, ma cosa è cambiato per gli abitanti in questi mesi? “A livello amministrativo le cose sono migliorate – spiegano alcuni abitanti che preferiscono restare anonimi per paura che le loro parole vengano strumentalizzate o male interpretate – mentre territorialmente sono peggiorate”. Ci potete spiegare questi due aspetti? “A livello territoriale bisogna calcolare che i vecchi proprietari, quelli che hanno edificato più di 40 anni fa e che già allora erano avanti con gli anni, ora non ci

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sono più. Al loro posto sono rimasti i figli oppure dei nuovi acquirenti e qualche affittuario. La maggior parte dei residenti lavora fuori Ardea e facendo il pendolare esce di casa la mattina e rientra la sera, quindi vive poco il quartiere e, di conseguenza se ne interessa ancora meno. Questo non per cattiva volontà, ma per mancanza di tempo e di attenzione. Se poi aggiungiamo che ci sono moltissimi immigrati stranieri, ai quali delle condizioni della nostra zona importa poco o nulla, si può capire che quell'unità e quella voglia di migliorare la zona che c'era prima non c'è più. In passato tutte le opere di urbanizzazione ed i servizi esistenti sono stati fatti tutti a spese dei proprietari, che avevano interesse a far crescere il quartiere, dando un valore aggiunto all'intera zona. Ma con il tempo questo interesse è scemato per i motivi che si sono appena spiegati. Ed è un peccato, perché questa zona ha tutte le caratteristiche per diventare un quartiere modello: è stato edificato su lotti di terreno non inferiori a 1000 metri, con strade larghe 12 metri, con aree verdi già stabilite per un totale di 55 mila metri quadri: tutte cose che altre zone si sognano.

Ma, andati via i pionieri, i bei progetti sono svaniti. Fino a 10 anni fa la Banditella era ancora un bel “quartierino”. Adesso questo non si può più affermare, anche perché alcune delle cose belle che avevamo si sono perse nel tempo”. E quindi, cosa si potrebbe fare per rimediare? “Devo riconoscere che l'amministrazione ci sta dando una mano, visto che ha messo in bilancio 5 strade comunali e la sistemazione di molte altre, così come la loro illuminazione. Si stanno anche occupando della pulizia delle aree verdi, quindi qualche miglioramento rispetto a prima si comincia a vedere. Adesso speriamo che il piano di recupero, che sappiamo essere ancora in Regione per l'approvazione, torni presto negli uffici comunali per poter far partire i lavori di sistemazione definitiva del quartiere. Solo a quel punto infatti noi residenti potremo chiedere agli amministratori comunali un intervento rapido e deciso. Con questo piano potremmo finalmente riuscire ad avere dei punti di aggregazione, la sistemazione delle aree verdi, che potrebbero diventare parchi e posti dove i giovani potrebbero trovarsi senza correre pericoli, potremmo veder realizzati un centro anziani, una chiesa, insomma tutte quelle cose che adesso mancano”. Sulla carta, infatti, tutto potrebbe essere davvero realizzato, in quanto previsto all'origine e con tutte le caratteristiche per il parere favorevole sia da parte della Regione che del Comune. Un altro nodo da sciogliere è l'entrata al quartiere, dalla parte in cui si affaccia su via Laurentina. Per assurdo, pur essendo un quartiere di Ardea, la strada di accesso, viale della Banditella, appartiene al Comune di Aprilia, che ha ancora meno disponibilità economica e di intervento del Comune rutulo. La strada è quindi dissestata e piena di buche, gli alberi limitano la visibilità, mentre il traffico, soprattutto d'estate, è notevole, perché chi conosce la zona sa che, per evitare le code dei “forestieri”, tagliando dalla Banditella si fa prima a raggiungere il mare. “Per fortuna ogni tanto il Comune di Ardea viene in nostro soccorso anche su questa strada, anche se non di pertinenza, tappando le buche. C'è infatti un buon rapporto tra i sindaci dei due Comuni, per cui dove non arriva uno, cerca di intervenire l'altro”. Insomma, la Banditella sembra un raro esempio dove a fare e a sollecitare sia più l'amministrazione che il singolo cittadino. Ma uscire di casa all'alba e rientrare dopo il tramonto, in effetti, fa si che non si sappia neppure di che colore sia l'abitazione a fianco, figuriamoci se porta ad accorgersi che mancano i servizi. Serve quindi che qualcuno si faccia portavoce dei problemi e che tenti di ricreare quell'aggregazione che, a quanto pare, nel passato non mancava. Alessia Ambra Achille


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trasporti

MOBILITA’ ALTERNATIVE? ARDEA E POMEZIA DICONO NO ALL'AUTOSTRADA E PROPONGONO ALTERNATIVE utti, o quasi, d'accordo: l'autostrada non ci interessa. Questo, in estrema sintesi, quanto emerso dal convegno “Più ferro, più mare, meno gomma” organizzato dall'amministrazione comunale di Ardea. L'incontro, che si è svolto il 26 gennaio, ha visto la partecipazione del “padrone di casa” Carlo Eufemi, sindaco di Ardea, dei suoi colleghi di Pomezia e Nettuno Enrico De Fusco ed Alessio Chiavetta, del presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti, dell’Assessore alle Infrastrutture e ai Lavori Pubblici della Regione Lazio Luca Malcotti, del Presidente di Autostrade per il Lazio spa Luigi Celori e dell’Assessore alla Mobilità della Provincia di Roma Amalia Colaceci, oltre a quella di diversi politici locali, dei rappresentanti del Comitato No Corridoio e di numerosi cittadini. A presentare il dibattito il Presidente del Consiglio Comunale del Comune di Ardea, Policarpo Volante. Tra i relatori anche Giorgio Macchietti (economista del territorio) che ha illustrato il documento tecnico e la proposta del Comune di Ardea, e Ferdinando Perrotta (Ceo Biofly s.r.l. Presidente Onorario del Consorzio Industriale Laurentino 91 di Ardea). A sposare la tesi che l'autostrada per il nostro territorio non solo è inutile, ma anche dannosa, soprattutto i sindaci di Pomezia ed Ardea, che vorrebbero puntare su una viabilità alternativa, sfruttando sia le strade già esistenti – ovviamente potenziate e messe in sicurezza – che alternative a minore impatto ambientale, come la metropolitana “leggera”, il potenziamento dei mezzi pubblici e delle corse ferroviarie, un sistema di traghetti che sfrutti le potenzialità del mare inteso come mezzo di comunicazione. “Abbiamo posto l’attenzione su un

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territorio che ha bisogno di sostegno da parte degli Enti superiori affinché si possa arrivare ad uno sviluppo economico e produttivo anche e soprattutto attraverso il tema di una mobilità efficiente che risolva una volta per tutte il trasporto di merci e persone in maniera sostenibile. E’ scaturita l’idea di un tavolo tecnicopolitico permanente e condiviso con l’obiettivo di mettere in campo tutte le idee possibili da sviluppare congiuntamente con tutti gli attori interessati”, ha esordito Carlo Eufemi. All'inizio della riunione sono stati valutati vari criteri, che vanno dall'aumento demografico – molto superiore a quello di Roma – all'inadeguatezza delle infrastrutture logistiche e del sistema di mobilità interna ed esterna ai Comuni interessati, evidenziando tutte le criticità esistenti. “Occorre ripensare la mobilità del nostro territorio – ha dichiarato Eufemi – nell’ottica di ottimizzare l’uso di tutte le modalità di trasporto e organizzare le 'comodalità' tra i diversi modi di trasporto collettivo (treno, tram, metropolitana, autobus, taxi, battelli via mare) e individuale (automobile, motocicletta, bicicletta, a piedi). Ciò significa anche realizzare gli obiettivi comuni di prosperità economica, rispetto del diritto alla mobilità mediante un’oculata gestione della domanda di trasporto, qualità di vita e tutela dell’ambiente, ed infine conciliare gli interessi del trasporto di merci e del trasporto di persone, qualunque sia il mezzo utilizzato”. Il Sindaco di Ardea ha quindi proposto il potenziamento del trasporto pubblico locale su gomma, con il prolungamento del corridoio preferenziale che parte da Roma Laurentina – Tor Pagnotta, che potrebbe proseguire con una diramazione verso Trigoria, dove c'è il Campus

Biomedico, per poi arrivare a Pomezia ed Ardea. “Occorrerebbe nel frattempo realizzare anche il prolungamento del corridoio Albano – Cancelliera, con diramazioni verso Torvaianica ed Ardea, toccando così anche la stazione ferroviaria di Santa Palomba”. La proposta integrativa è infatti quella di far aumentare le corse ferroviarie del 40%, affiancando ad esse la realizzazione della “Metropolitana B2 o Pontina” come naturale prolungamento della linea B: il tracciato potrebbe essere Laurentina – Tor Pagnotta – Pomezia – Ardea. La mobilità via mare, spiega Eufemi, potrebbe basarsi su due linee di navigazione: una primaria, per percorsi lunghi che vadano fino a Civitavecchia e Formia, ed una secondaria, per tragitti più brevi, come Fiumicino – Ostia – Torvaianica – Ardea – Anzio – Nettuno. “Queste proposte – ha dichiarato il Primo Cittadino di Ardea – comporterebbero la riduzione delle emissioni inquinanti nell'atmosfera, una valorizzazione dei beni culturali, archeologici e turistici, con una migliore interconnessione tra di essi, la realizzazione di una mobilità sostenibile, l'aumento occupazionale, con relativo sviluppo socioeconomico dovuto all'indotto generato dalle opere da realizzare”. Il Sindaco di Pomezia, Enrico De Fusco, ha invece puntato soprattutto su due aspetti, per i quali si è rivolto direttamente al Presidente della Provincia Nicola Zingaretti. “Credo sia importantissimo puntare su via Laurentina, che al momento è a metà: è infatti fornita di doppia corsia, con relativo scorrimento veloce solo da Roma fino al Cimitero Laurentino. Attualmente, dove finiscono le doppie corsie, si crea una sorta di imputo che non può essere risolto con il semplice allargamento delle carreggiate. Chiedo ufficialmente l'impegno affinché la doppia corsia possa essere estesa fino al nostro territorio, in modo da alleggerire notevolmente il traffico sulla Pontina. Altrettanto importante il progetto di metropolitana leggera, che risolverebbe gran parte dei problemi di mobilità che ogni giorno i cittadini incontrano per raggiungere Roma”, ha dichiarato De Fusco, che ha anche espresso la sua assoluta contrarietà all'autostrada, ritenendola fonte di ulteriore aggravio di traffico. “Così come pensato, questo progetto non va bene per risolvere il problema di accesso alla capitale, perché creerebbe un tappo proprio all'uscita dell'autostrada. Il traffico non è all'altezza di Pomezia o Ardea, ma nasce a Spinaceto o poco prima, dimostrando che è dipeso dalla difficoltà di accesso a Roma. E' lì che bisogna agire con progetti alternativi, non aumentando i disagi dei nostri cittadini, che dovrebbero pagare per percorrere pochissimi chilometri, con il solo risultato di ritrovarsi ancora più intrappolati nel traffico appena lasciato il casello. La soluzione è quella di utilizzare i soldi stanziati per la messa in sicurezza dell'attuale Pontina, oltre a tutto quanto detto prima”. “E’ importante condividere le idee e svilupparle congiuntamente per raggiungere gli obiettivi – ha dichiarato il Presidente Zingaretti – accolgo perciò l’invito a collaborare del Sindaco Eufemi che ringrazio per aver organizzato questo momento di incontro. Abbiamo bisogno di una pianificazione della mobilità; per investire sulla mobilità è opportuno fondare un nuovo modello di sviluppo nel quale trovare le soluzioni. E’ opportuno puntare sulle grandi vocazioni storiche, ambientali, culturali e naturalistiche del territorio della Provincia di Roma. Dobbiamo passare dal periferizzazione alla metropolizzazione dell’area metropoMauro Valentini litana di Roma”.

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regione Lazio

METROPOLITANA DI SUPERFICIE: ARRIVA IL SI POMEZIA ED ARDEA POTRANNO ESSERE COLLEGATE ALLA CAPITALE GRAZIE AL PIANO TRASPORTISTICO REGIONALE eperire risorse adeguate per finanziare la progettazione preliminare della metropolitana di superficie Roma-Pomezia-Ardea. A questo la Giunta del Lazio è stata impegnata dal Consiglio regionale, nel corso della seduta del 26 gennaio, presieduta dal vicepresidente Raffaele D'Ambrosio, con voto unanime a favore di un ordine del giorno presentato dal consigliere Angelo Bonelli (Verdi). "Occorre favorire la realizzazione della linea di metropolitana di superficie Roma-Pomezia-Ardea su tracciato parallelo a quello dell'attuale via Laurentina che salvaguardi le aree naturali protette limitrofe - ha sostenuto Bonelli nell'ordine del giorno - stanziando fondi per la progettazione preliminare di tale opera, da sottoporre a Verifica Ambientale Strategica, e inserirla nel quadro complessivo Piano Trasportistico Regionale". Alla base della proposta la necessità di diminuire l'inquinamento da Pm10 e da altri inquinanti da traffico veicolare e ridurre i tempi di percorrenza negli spostamenti quotidiani casa-lavoro su quell'asse viario. Filiberto Zaratti di Sinistra ecologia e libertà ha invitato a riutilizzare una ferrovia già esistente in quella zona. A favore anche l'Idv, che per bocca di Annamaria Tedeschi ha chiesto lo spostamento degli investimenti sul ferro. Per Ivano Peduzzi l'ordine del giorno solleva un problema circa il modello trasportistico della Regione Lazio e offre la possibilità alle commissioni consiliari di attivarsi, visto che ce ne sono alcune come quella Lavori pubblici che è ferma da tempo. Stefano Galetto (Pdl) ha apprezzato la proposta sia in termini strategici che per i vantaggi economici ("Il cittadino risparmia"), in termini di qualità della vita e di tutela dell'ambiente. "L'ordine del giorno è intelligente:

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non chiede alla Giunta le risorse, ma di progettare". Poi, sempre per Galetto, bisognerà ricorrere al Cipe, anche per altre situazioni. A favore si è espressa anche Chiara Colosimo (Pdl). Maurizio Perazzolo (Lista Polverini), sempre tra i consiglieri di maggioranza, ha sottolineato che i sette milioni cittadini laziali sono "prigionieri" della mobilità a causa delle ore cui sono costretti a restare chiusi in auto: "Un'opera del genere faciliterebbe moltissimo la vita". Ovviamente soddisfatto il Sindaco di Ardea Carlo Eufemi. “Abbiamo colto nel segno: apprezziamo la decisione del Consiglio regionale di approvare un ordine del giorno così importante che di fatto dà attuazione ad un progetto sul quale abbiamo deciso di puntare da tempo, come dimostra il protocollo d’intesa del 2007 siglato con il Comune di Pomezia nel quale ipo-

tizzavamo il prolungamento della metropolitana della linea B capitolina fino al litorale romano e come più volte ribadito nei nostri documenti strategici e in tutte le occasioni pubbliche ed istituzionali”. “L’approvazione dell’ordine del giorno – aggiunge – arriva proprio nel giorno in cui abbiamo organizzato il convegno ‘Più ferro, più mare… meno gomma’ che si è svolto ieri con successo e al quale hanno preso parte diverse personalità politiche e istituzionali tra cui il Presidente della Provincia Zingaretti e l’Assessore Regionale Malcotti. Dall’incontro è scaturita l’idea di un tavolo tecnico-politico permanente per sviluppare congiuntamente con gli attori interessati tutte le idee possibili per arrivare ad una mobilità efficiente che risolva una volta per tutte il trasporto di merci e persone in maniera sostenibile”.

anchE L'assEssorE aLLE infrastrutturE E' d'accordo Mentre il Consiglio regionale discuteva della metropolitana leggera per unire i territori di Pomezia ed Ardea fino a Roma, l'Assessore alle Infrastrutture e ai Lavori Pubblici della Regione Lazio Luca Malcotti si trovava proprio ad Ardea, invitato a partecipare al Convegno “Più ferro, più mare, meno gomma” organizzato dal Sindaco Carlo Eufemi. Durante il dibattito, Luca Malcotti ha ringraziato il Sindaco Eufemi “per questo momento di incontro utile per confrontarsi e cercare di ricondurre ad un’unica strategia di tutti i soggetti che operano sul territorio. E’ importante che le politiche

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delle infrastrutture, della viabilità e della gomma e le politiche del ferro e del mare viaggino l’una al servizio dell’altra ed è questo lo sforzo che noi dobbiamo fare; la realizzazione di una strada e la realizzazione di una ferrovia vanno messe insieme in modo che facciano parte di un progetto funzionale”. Sulla Roma-Latina l’Assessore regionale ha detto: “Abbiamo una progettazione definitiva di due tratte che sono: una la LatinaTor De Cenci, Roma-Tor De Cenci; l’altra la CisternaValmontone. E poi abbiamo una progettazione preliminare del tratto che va da Roma Tor de Cenci all’inne-

sto con la A12, la Roma-Civitavecchia”. L’Assessore Malcotti ha parlato anche del tema delle opere compensative relative alla realizzazione della Roma-Latina: “46 km di viabilità complementare”. Anche Luigi Celori, Presidente di Autostrade per il Lazio S.p.A., ha ribadito l’importanza di temi quali mobilità e viabilità mostrandosi favorevole alla realizzazione della metropolitana leggera e alla collaborazione sinergica tra attori principali ed istituzioni.


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STUDENTI, LA REGIONE APRE AL CONFRONTO RAPPRESENTATI DELLE SCUOLE SUPERIORI ED UNIVERSITÀ INCONTRERANNO LA GIUNTA el corso dell'ultimo Consiglio regionale del Lazio, presieduto da Mario Abbruzzese, svoltosi il 26 Gennaio, è stato approvato all'unanimità un ordine del giorno che impegna presidente e Giunta regionale "ad avviare un confronto con una delegazione di studenti per recepire le loro preoccupazioni" e a trovare "ogni strumento utile a coglierne i bisogni più urgenti e le esigenze più stringenti" nell'ambito delle competenze regionali in materia di diritto allo studio. "In questi mesi abbiamo avuto un elemento di novità nel panorama politico e culturale del nostro Paese - ha spiegato Luigi Nieri (Sel), primo firmatario - la discesa in campo di ragazzi e ragazze che hanno ricordato alla politica che, per come si è trasformato il mondo del lavoro, la loro è una generazione senza futuro. Come istituzione dobbiamo essere attenti a che l'attenzione destata non cada, perché le ragioni che gli studenti hanno sollevato rappresentano un elemento su cui continuare a riflettere e, soprattutto, su cui mantenere un dialogo aperto". "Le questioni poste dall'ordine del giorno sono chiare - ha aggiunto Fabio Nobile (Fds) vicepresidente della commissione consiliare Scuola e università - in questo ultimo anno e mezzo il nostro Paese è stato attraversato da grandi mobilitazioni studentesche, che non hanno ricevuto ascolto da parte delle istituzioni, ad esclusione del presidente della Repubblica. E' importante che la Giunta incontri i promotori di questa mobilitazione." "Si tratta di un ordine del giorno molto importante - ha sottolineato poi Annamaria Tedeschi (Idv) - perché richiama la nostra istituzione al dovere di ascoltare la voce degli studenti e di confrontarsi con le loro esigenze". Nell'esprimere apprezzamento per l'iniziativa, Carlo De

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Romanis (Pdl) ha proposto di specificare che la delegazione degli studenti fosse composta "dai rappresentanti democraticamente eletti nelle Università del Lazio". Proposta ritenuta non accoglibile da Nobile perché "se quella delegazione di studenti è stata ricevuta dal presidente della Repubblica può essere incontrata anche dalla Giunta regionale". Favorevole all'ordine del giorno anche l'altra vicepresidente della commissione Scuola e Università Chiara Colosimo (Pdl): "Così come impostato è totalmente accoglibile perché si parla di studenti in generale" ha detto, precisando

che "la delegazione la comporremo insieme, in modo che sia rappresentativa di tutti gli studenti del Lazio". Il consigliere Lidia Nobili (Pdl) ha invece chiesto che nella composizione "si possa dare spazio e ascolto anche ai ragazzi dell'ultimo anno delle superiori". Nell'annunciare voto favorevole Marco Di Stefano (Pd) ha, infine, portato all'attenzione dell'Aula il problema della mancata nomina dei consiglieri di amministrazione di Laziodisu, l'ente regionale per il diritto agli studi universitari

arriVa iL marchio rEgionaLE di QuaLitÀ pEr prodotti agroaLimEntari L'assessore alle Politiche agricole e valorizzazione dei prodotti locali, Angela Birindelli, ha presentato in Commissione Sviluppo economico, ricerca, innovazione e turismo, presieduta da Giancarlo Miele (Pdl), la proposta di legge che dispone misure a sostegno dei sistemi di qualità e tracciabilità dei prodotti agricoli e agroalimentari e incentiva la promozione della cultura enogastronomica tipica regionale. "Questa proposta rientra nell'ambito dell'altra proposta di legge sui prodotti Made in Lazio che abbiamo trattato la scorsa settimana - ha spiegato Miele - La Giunta

infatti vuole dare un'impronta ben precisa per quanto riguarda la valorizzazione dei prodotti da una parte e delle opere dell'ingegno dall'altra. Con questa proposta si istituisce un marchio regionale collettivo di qualità che andrà ad incidere in modo positivo sul marketing dei prodotti della nostra regione. Un aiuto per il consumatore e un traino per le aziende laziali". In capo all'Arsial i controlli sull'uso del marchio e sul rispetto dei relativi disciplinari che dovranno prevedere l'utilizzo di requisiti di qualità superiori a quelli previsti dalla normativa vigente per prodotti della stessa cate-

goria nonché la garanzia dell'identificazione e della tracciabilità di tutto il processo produttivo, dalla materia prima fino al prodotto finito. "Questa proposta sarà accompagnata da altre proposte, come quella sul prodotto a chilometro zero - ha detto Birindelli - che portano tutte alla valorizzazione dei prodotti laziali. Per ora è stata stanziata una cifra che sembra irrisoria, 50 mila euro, ma già nei fondi speciali abbiamo accantonato un milione e mezzo di euro per la tracciabilità".

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IL FUTURO SONO LORO i sento di scrivere questo articolo, indirizzandolo principalmente ai dirigenti e ai docenti della scuola elementare di Tor San Lorenzo perché oggi, a parer mio, vi è una grande superficialità nella valutazione degli studenti, illusi di sapere, mentre in realtà la loro preparazione non è minimamente adeguata per affrontare il passaggio alla scuola media. E’ da diverso tempo che “sondo” la preparazione scolastica di alcuni bambini della quarta e quinta elementare e denoto in loro la convinzione di essere bravi per il solo fatto che la maestra ha dato loro un ottimo voto per aver fatto bene un riassunto su un libro di racconti. Credo che, al giorno d’oggi, si dovrebbe dare molta più importanza alla scuola elementare perché, come tutti ben sappiamo, sono quelli gli anni in cui un bambino forma le proprie basi sul ragionamento e sull’interesse per lo studio. Ed è purtroppo anche il periodo in cui noi adulti dovremmo avere la capacità di cogliere i primi accenni di eventuali problematiche: una su tutte, la dislessia infantile, che colpisce, inizialmente in modo silente, migliaia di ragazzi in tutto il mondo e si può manifestare proprio durante quegli anni. Conosco bambini che, in quinta elementare, non hanno ancora ben chiari elementi base della grammatica italiana e della matematica, bambini che sanno contare fino a venti e poi si “perdono” nel conteggio e addirittura bambini di quinta elementare che fanno fatica a completare l’alfabeto. Di certo la colpa non è loro. Purtroppo sappiamo bene che il problema può avere diverse origini: dalla situazione familiare, a problemi caratteriali, fino ad arrivare agli inadeguati sistemi di correzione dei compiti assegnati utilizzati oggigiorno, come l’autocorrezione o il semplice “Bambini avete fatto i compiti? Si maestra…”. Mi chiedo come sia possibile che un bambino con i problemi appena enunciati riesca ad arrivare in quinta elementare. Molti insegnanti ritengono giusto mandare avanti un alunno per non farlo sentire inferiore ai suoi compagni di classe oppure al fine di far felice un genitore, ma in realtà non fanno altro che passare “la patata bollente” al prossimo docente che dovrà prendersi la responsabilità di fermare l’ormai divenuto ragazzo/a con tutte le lacune portate fin dalla scuola elementare. Capisco anche che bocciare un bambino alle scuole elementari non è un compito facile e molte volte si deve indagare sulle reali problematiche dello studente ma, fortunatamente, per questo vi sono delle figure specializzate addette al problema. Gran parte della responsa-

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bilità è sicuramente anche dei genitori che, sempre più spesso sormontati di impegni, si vedono costretti a dividere i propri figli tra palestre, case di “amichetti”e videogiochi, privandoli cosi sempre più del reale tempo che necessitano per lo studio. Ci dobbiamo rendere conto che il mondo del lavoro non vuole più quelle mezze figure che si potevano impiegare un tempo, gente che con la sufficienza ha “sfangato” gli anni di scuola: oggi si punta sempre più ad avere professionisti, persone specializzate di settore e che a venticinque anni non abbiano problemi con le doppie, con le tabelline o con altre semplici nozioni di base, male acquisite alle scuole elementari. Rimango stupito quando vedo che in quinta elementare si facciano ancora i “disegnini” e i riassunti di libri basati su storie di personaggi fantasiosi che non aiutano l’alunno ad entrare nel mondo reale come sarà poi costretto a fare alle scuole medie. Oggi esistono riviste

interessantissime, come ad esempio FOCUS Junior, che ritengo essere una ottima fonte di apprendimento e che suggerirei di utilizzare per i riassunti: in questo modo lo studente, oltre ad imparare a fare i riassunti, acquisisce quel po’ di cultura messa a disposizione da riviste simile. Un altro grande problema che dal mio punto di vista è inammissibile, cito un episodio accaduto ultimamente alla scuola elementare di Via Tanaro, un insegnante ha dovuto rimproverare un bambino durante l’orario delle lezioni, il giorno successivo i genitori del bambino in questione, si sono presentati a scuola per “reclamare” all’insegnante su come si era permessa di fare un tale rimprovero al figlio. Gli insegnanti non devono solo insegnare le materie scolastiche, ma anche il modo di comportarsi all’ interno di una società, la scuola, insegna la convivenza tra persone e il rispetto reciproco.

CONDOGLIANZE

Il 24 Gennaio è venuto a mancare il nostro caro amico Alfredo Magnano nonchè tesoriere uscente dell'Associazione Nuova California 2004, dopo aver perso due anni fa Fausto Farneti il nostro Comitato perde un'altra persona di grandissimo valore, sia morale che professionale, Il Comitato di Quartiere di Nuova California e Tor San Lorenzo esprime alla sua famiglia le più sentite condoglianze.

Le inserzioni che compaiono nelle nostre pagine autogestite rappresentano il nostro piccolo ringraziamento ai negozianti che generosamente ci aiutano a finanziare le varie attività associative annuali. I nostri iscritti, presentando la tessera sociale, possono anche beneficiare di sconti particolari (saldi esclusi).


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sito web: www.associazionenuovacalifornia2004.it Naturalmente tutte queste mie considerazioni sono puramente generalizzate: ci sono genitori ed insegnanti che condividono il mio pensiero ed altri che lo rifiutano completamente. Da diversi anni nel tempo libero mi dedico alle ripetizioni dei ragazzi e mi sono imbattuto diverse volte in situazioni in cui i genitori si raccomandavano con me che i figli andassero a scuola con i compiti fatti, senza preoccuparsi minimamente che avessero realmente capito il compito assegnatogli, mostrando come unica preoccupazione quella di far bella figura con gli insegnanti. Di base il grande problema, è quello di riuscire a far capire ai ragazzi, ma soprattutto ai genitori, che i compiti da svolgere a casa, non devono essere fatti per far felici gli insegnanti, ma serviranno per la vita futura. Capisco anche che insegnare all’ interno di CONTAINER “freddi”, possa demotivare l’insegnante nel suo lavoro, ma ritengo che ognuno di noi debba sempre cercare di “dare il meglio, per rendere meglio”.

Giorgio Taloni Consigliere Associazione Nuova California 2004

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Comitato di Quartiere Associazione “Nuova California 2004” o.n.l.u.s.

Presidente Piero D’Angeli - Tel. 334 64 86 398 Vice Presidente Pier Giovanni Giuliano - Tel. 334 64 86 395 Segretario Generale Marco Pagliacci - Tel. 334 64 86 394 Tesoriere Antonio Cisterna Consiglieri: Aldo Schirripa, Giorgio Taloni. Alberto Trastulli Ufficio ispettivo Carmine Turrini, Sara Cavicchia, Alessandra Rosi Sede legale: Tor San Lorenzo Via delle Meduse 3 int. C

Sede operativa: Tor San Lorenzo Viale Marino 5 - I piano - int. 18 Tel. e Fax 06 91 38 57 10 SIAMO IN SEDE LUNEDI e MERCOLEDI dalle 17.00 alle 18.30 SPORTELLO DI ASCOLTO MARTEDI E GIOVEDI dalle 17.00 alle 19.00

Consulenza civile e penale Avv. Francesca Olivieri Tel. 328 5822997 - 06.910 11740 prima consulenza gratuita per i soci Consulenza psicopedagogica dr. Aldo Schirripa orario pomeridiano su appuntamento Tel. 334 64 86 397

SCUSE In riferimento all’articolo pubblicato nel mese scorso è doverosa una precisazione, nei ringraziamenti finali agli sponsor che ci sostengono sempre durante le nostre manifestazioni, per errore è stato dimenticato di citare la Banca di Credito Cooperativo di Lido dei Pini e la Pizzeria Giori, mi scuso personalmente per l’accaduto, colgo inoltre l’occasione per ringraziare la direzione della Banca di Credito Cooperativo di Lido dei Pini, e i titolari della Pizzeria Giori della grande disponibilità e cortesia dimostrata in più occasioni verso il Comitato di Grazie Piero D’Angeli Quartiere.

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calcio

REAL POMEZIA SARA’ L’ANNO DELLA SVOLTA? I GIOVANISSIMI ’96 CONDUCONO IL GIRONE, PRONTI A FARE IL CLASSICO “SALTO DI QUALITÀ”

l nostro consueto appuntamento con le realtà calcistiche pometine questa volta ci porta un po’ fuori dagli schemi tradizionali, soprattutto per quel che riguarda il soggetto descritto, una compagine giovanile anziché l’habitué prima squadra. Questo perché ci è sembrato opportuno dare spazio a dei ragazzi che molto spesso vengono messi in secondo piano dal calcio “maggiore”; è ovvio che i campionati di livello superiore riscuotano la dovuta attenzione mediatica, ma ogni tanto uno sguardo approfondito verso il calcio giovanile non guasta affatto. Si parla tanto di valorizzazione dei talenti calcistici italiani anche per controbilanciare il sempre più diffuso mercato estero, dunque anche noi nel nostro piccolo abbiamo voluto fare la nostra parte dando risalto ai ragazzi della nostra città. In fondo le emozioni sono le stesse: voglia di lottare, grinta, sacrificio, gioie e dolori, con il pregio aggiuntivo che a questi livelli lo sport può ancora considerarsi “pulito” e libero da qualsiasi ombra o sospetto. Da qui la scelta, e come primo soggetto di questo focus calcistico inedito per noi, abbiamo scelto la compagine dei giovanissimi ’96 del Real Pomezia guidata dal duo tecnico Gagliardi-Di Venosa; la squadra è al comando del girone e fino a questo momento non ha ancora conosciuto il significato della

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parola sconfitta. Otto match portati a casa e soltanto un pareggio; e ancora 46 reti realizzate nelle nove gare disputate contro le sole 7 subite. Insomma numeri da capogiro. Il comando però porta delle responsabilità, perché un conto è raggiungere la vetta a suon di vittorie, altra cosa è saperci rimanere fino alla fine per conquistare la massima posta in palio e fare il tradizionale “salto di qualità”, cercato da diversi anni a questa parte. Per conoscere meglio questa sorprendente realtà ci siamo recati al centro sportivo di Torvajanica, quartier generale della compagine; ad accoglierci alcuni dirigenti e la coppia di allenatori, cui abbiamo rivolto diverse domande. Iniziamo proprio dai successi ottenuti fino a questo momento: qual è stato il punto di forza della vostra squadra? Senza dubbio la mentalità. Stiamo portando avanti un progetto iniziato la scorsa stagione e adesso ne raccogliamo i frutti; siamo riusciti ad imprimere nei ragazzi la giusta filosofia di gioco tanto che ora possono lottare davvero per qualcosa di importante. Abbiamo formato un gruppo consapevole dei propri mezzi e pronto per giocarsela con tutti. Ora viene il difficile, ovvero cercare di rimanere in testa fino alla fine. Quali saranno gli aspetti su cui

andrete a lavorare maggiormente per consolidare il primato? Claudio Gagliardi: Partendo dal presupposto che comunque c’è sempre da migliorare credo che dovremmo lavorare soprattutto sul fattore concentrazione; evitare di scendere in campo convinti di stravincere perché nel calcio si sa il rischio è sempre dietro l’angolo. Marco Di Venosa: A noi ad esempio è già capitato di affrontare avversari magari meno blasonati che ci hanno messo in difficoltà e questo non deve più succedere. La squadra ha attraversato un lungo periodo di sosta, considerati prima il turno di riposo forzato dovuto al ritiro del Real Marconi, poi quello previsto dal regolamento ed infine un ulteriore stop causato dal ritiro dell’Airone Ardea. Temete che l’inattività possa influire nel match di settimana prossima contro il Trigoria? Si, purtroppo questa sosta ci ha davvero creato tanti problemi e non vediamo l’ora di ripartire; crediamo che comunque i ragazzi sapranno riprendere da subito la giusta concentrazione. Parliamo delle formazioni incontrate. In quasi tutti i casi avete saputo imporvi nettamente sia dal punto di vista del gioco sia dal punto di vista realizzativo; c’è tuttavia una formazione che vi preoccupa anche in termini di lotta al vertice, ora che sta per iniziare il girone di ritorno? C. Gagliardi: Allora a differenza di come molti potrebbero pensare, non è il D. Amore (la squadra è al primo posto a pari punti con il Real, ndr) ma il Fonte Meravigliosa. Sono preparati, hanno una punta davvero forte e un tecnico molto capace. M. Di Venosa: Come collettivo sono sicuramente superiori al D. Amore, gruppo, al contrario, prevalentemente operaio e non molto tecnico. Il match migliore disputato fino a questo momento? Assolutamente la gara contro il F. Meravigliosa. In quella partita abbiamo davvero raggiunto l’apice. La sfida contro il Trigoria, oltre che ad un ottimo banco di prova per testare e consolidare la forza di questa squadra, rappresenta anche la fine del girone d’andata che in ogni caso può senza ombra di dubbio considerarsi straordinario. Metà del lavoro è stato fatto dunque, ma ora serve completarlo affinché questo sia davvero l’anno della svolta per i Giovanissimi del Real Pomezia. Luca Mugnaioli


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IL TORNEO DELLE 7 NAZIONI GLI STUDENTI DELLE SCUOLE SUPERIORI RICALCANO IL FAMOSO 6 NAZIONI DI RUGBY

l Rugby come punto d'incontro tra gli studenti delle scuole superiori di Pomezia. Questa è solo una delle motivazioni che hanno portato all'ideazione del 1° Torneo Studentesco di Rugby a 7 – Torneo dell’Unità d’Italia, riservato agli alunni non tesserati FIR nati negli anni 1994, 1995 e 1996. Fortemente voluto dal Torvajanica Rugby, il progetto è stato accolto con entusiasmo dai Dirigenti Scolastici delle scuole coinvolte. Il Capo dell’Istituto del Liceo Scientifico Blaise Pascal si è resa disponibile per essere capofila di questo progetto presso il Coordinatore Territoriale di Roma del servizio Educazione Motoria Fisica e Sportiva del Provveditorato agli Studi, richiedendone l’inserimento nell’elenco ufficiale delle attività promosse dai Campionati Sportivi Studenteschi. Il torneo, sulla falsariga del famoso “6 Nazioni”, vedrà scendere in campo 7 “nazionali” - le scuole erano 7 e non sarebbe stato giusto fare esclusioni – che si sfideranno per due mesi, con gare che, per quanto possibile, segui-

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ranno lo stesso calendario del torneo professionistico. Ogni scuola è stata abbinata ad estrazione ad una Nazione, della quale rivestirà i colori durante gli incontri. L'iniziativa è stata presentata il 25 gennaio direttamente dai protagonisti: insegnanti, Dirigenti e studenti, oltre che dall'organizzatore, Claudio Liberatore, del Torvaianica Rugby. Ogni scuola ha voluto partecipare non solo a livello sportivo, ma anche organizzativo: l'Istituto d'Arte, ad esempio, si è impegnato a realizzare il Trofeo che verrà consegnato ufficialmente alla squadra vincitrice e a produrre inoltre materiale audio video riferito alla Manifestazione. I professori ed i Dirigenti scolastici hanno sottolineato l'importanza dello sport come momento non solo di aggregazione, ma di insegnamento di regole di vita: rispetto, lealtà, fiducia nell'altro. Un torneo che accomuni tutte le scuole superiori di Pomezia, poi, ha la possibilità di creare nei ragazzi l'identità culturale della propria città e di far sentire loro un maggiore senso di appartenenza. E a questo proposito, la coincidenza con il 150° anniversario dell'Unità d'Italia ha fatto scaturire negli organizzatori l'idea di abbinare il torneo a questo importante evento. Marco Mesturini, in rappresentanza del Comune di Pomezia, ha esposto i valori espressi dal concetto dell’Unità d’Italia e del ruolo che ha assunto l’Amministrazione Comunale nel tenere vivo tale valore tra la popolazione giovanile. È poi toccato ai Capitani Giocatori e Non Giocatori presentare le caratteristiche tecniche delle proprie squadre, mostrarne le ambizioni, le difficoltà e le potenzialità. Molto ben organizzate si presentano le formazioni dell’Ipsia Cavazza, abbinata alla Nuova Zelanda ( All Blacks) e dell’ITIS Copernico, abbinato al Galles, sia per il numero dei loro giocatori iscritti che per la grinta

mostrata dai loro capitani, Omar Azabi e Andrea Valentini. Hanno svolto interventi anche i Capitani Matteo Del Nero ( Albafor), Maicol Benedetti e Massimiliano Pitoni (ISA), Miclaus Catalin (Monti) e Federico Caldarelli (IPSIA). Questi gli abbinamenti delle altre squadre: l’ITC Monti è stato abbinato all’Irlanda, Il Liceo Scientifico all’Inghilterra, il Liceo Classico alla Scozia, l’Albafor all’Italia, l’ISA (Istituto d'Arte) alla Francia. All’interno della manifestazione verrà quindi disputato il “Trofeo Garibaldi” – Torneo dell’Unità d’Italia. Diversi i premi in palio: la Coppa Disciplina, che andrà alla squadra che prenderà meno cartellini gialli e rossi, è stata dedicata al Maresciallo dei Carabinieri Luigi Sparano, prematuramente scomparso lo scorso anno, indimenticabile Consigliere del Torvaianica Rugby; la Coppa Fausto Autiero sarà invece riservata al miglior giocatore di Prima Linea del Torneo. Un altro premio in palio è l’Obolensky Trophy, destinato al maggior realizzatore di mete del Torneo. Il Trofeo realizzato dai ragazzi dell’Isa, ha spiegato il Presidente del Torvaianica Rugby Claudio Liberatore, sarà tenuto dai vincitori solo fino allo svolgimento del successivo torneo e verrà assegnato definitivamente solo all’Istituto che vincerà 10 edizioni della Manifestazione. Insomma “chi vivrà vedrà…” . Le partite avranno inizio il 3 di febbraio 2011 alle ore 15,30 presso il Campo Sportivo Fausto Autiero in via della Macchiozza. Le altre date del Torneo Studentesco sono il 10 febbraio, il 24 febbraio, il 10 marzo e il 17 marzo. La manifestazione finale è prevista il 29 marzo e, qualora le condizioni del campo risultassero compatibili, potrebbe essere giocata allo Stadio Comunale di via Varrone.

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sociale

E LA TRASPARENZA DOV’E’? a tempo sono molti i cittadini che chiedono più trasparenza all’amministrazione. Atti, delibere, determine, tutto ciò che, in un modo o nell’altro, decide della nostra vita quotidiana deve essere reso pubblico. Ma lo è davvero? Fino a qualche giorno fa assolutamente no. Nelle sezioni appositamente dedicate appariva sempre il vuoto assoluto, quando non c’era la scritta “pagina in costruzione”. Il problema lo ha sollevato anche un lettore, che ci ha inviato questa e-mail il 3 Gennaio. “Il Comune di Pomezia, che da molto tempo ha il proprio sito internet istituzionale, ancora oggi non dà la possibilità ai cittadini di accedere agli atti amministrativi. Pur avendo creato un link che dà l’impressione di potersi collegare a delibere, albo pretorio, bilanci preventivi, consuntivi e mi auguro in futuro anche le determine, per il cittadino che sempre più spesso accede on line, non esiste la minima possibilità di informarsi. Perché siamo così in ritardo rispetto ai Comuni limitrofi (vedi Aprilia, Ardea….), dove l’informazione è puntuale e alla portata di tutti? Ringrazio questo giornale che in maniera impeccabile e puntuale, informa la gente su cosa stia accadendo nella nostra amministrazione. La partecipazione del cittadino deve essere costante per verificare che i propri candidati, eletti per amministrare la cosa pubblica, abbiano un comportamento onesto e decoroso, cosa che spesso non è. Grazie per lo spazio che sempre riservate al cittadino”. Ovviamente abbiamo immediatamente girato la e-mail a chi di dovere, ossia alle

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Istituzioni, ma la risposta ci ha messo quasi un mese ad arrivare. Il perché lo abbiamo capito dopo, sfogliando le pagine del sito, dove adesso, nella sezione Albo on Line ed Archivio Atti, appare questa dicitura: “Dal 01/01/2011 le pubblicazioni aventi effetto di pubblicità legale (art. 31 comma 1 della Legge18 giugno 2009 n. 69) verranno pubblicate anche sull’Albo Pretorio virtuale presente sul portale del Comune. Per consultare l’ Albo on-line e l’archivio delle Delibere di Giunta e di Consiglio, Ordinanze del Sindaco e dei Dirigenti si può utilizzare un filtro di ricerca oppure, cliccando semplicemente sul tasto “Conferma“, si possono visualizzare tutti gli atti pubblicati sull’ Albo online. Si informa che dal 01/01 tutte le determine e le ordinanze dirigenziali (a breve la stessa procedura verrà applicata anche per le delibere di giunta e di consiglio) vengono redatte in formato elettronico e sottoscritte con firma digitale. Quindi l’originale dell’atto viene composto, pubblicato ed archiviato in formato elettronico nel rispetto delle normativa vigente”. Quindi si è atteso di “mettersi in regola” (o quasi). Abbiamo subito provato ma, cliccando solo sul tasto “conferma”, come dice l’indicazione per vedere tutti gli atti, appare la scritta “Ricerca generica. Impostare almeno un criterio di ricerca discriminante”. Ma come? E se non conosciamo gli estremi, ma vogliamo solo essere informati di quello che succede nel nostro Comune? Chiediamo chiarimenti al Segretario Generale, il dott. Scimè. “Noi siamo operativi già dal

1/1/2010, come per legge – ha dichiarato il Segretario – mettendo all’albo gli stipendi ed i curriculum dei dirigenti, oltre a tutti gli avvisi pubblici. Dal 1° gennaio di quest’anno, sempre come per legge, stiamo digitalizzando anche tutti gli atti amministrativi. Finora sono state fatte solo due riunioni di Giunta, dalle quali sono scaturite 5 delibere. Quelle già vanno automaticamente in rete”. Ci fidiamo ed andiamo avanti con le domande. E per quanto riguarda il Consiglio Comunale? “Lì le cose si complicano un po’, ma stiamo cercando la soluzione. Tutti i verbali verranno importati attraverso gli scanner e digitalizzati. Gli atti che vanno pubblicizzati all’Albo Pretorio sono invece già presenti”. E cosa ci dice sulle commissioni consiliari? Anche se non è ancora prevista l’informatizzazione, il cittadino può assistere alle sedute? “Per legge le commissioni sono pubbliche”. Ed allora perché non si può assistere? “Purtroppo nell’articolo 33 dello Statuto Comunale questa opportunità non viene contemplata”. Leggiamo l’articolo, ed effettivamente non si autorizza il pubblico ad assistere. Ma, espressamente, nemmeno lo si vieta, quindi la norma va molto ad interpretazione personale. L’unico modo per sapere come viene interpretato dall’amministrazione è andare alla prossima commissione (magari urbanistica) e provare ad entrare: vi faremo sapere come va a finire! Anna Maria Greco

AL CENTRO ANZIANI DI TORVAIANICA OGNI OCCASIONE È ...BUONA! n concentrato di dolcezza ed allegria: così si può definire il pomeriggio passato, domenica 30 gennaio, al Centro Anziani di Torvaianica, dove il vulcanico presidente, Sebastiano Scirè, ha presenziato la 3ª Edizione della “Gara di Torte”. Un appuntamento voluto per premiare le tante donne che, durante tutto l'anno, si danno da fare e mettono a disposizione di tutti gli iscritti la loro bravura in cucina. A presiedere il Sindaco di Pomezia, Enrico De Fusco, che insieme all'Assessore ai Servizi Sociali Anna Mirarchi ed al geometra Giovanni Gallucci, ha assaggiato tutti i dolci in gara. La competizione è stata vinta dalla signora Daniela Piscopo, che ha presentato una torta di frutta. Seconda classificata la cassata siciliana di Amelia Vitiello, mentre terza è arrivata la crostata di ricotta preparata da Anna Anselmi. Le vincitrici sono state premiate dal Primo Cittadino, che ha poi si è anche esibito nel ruolo di cantante, interpretando “Malafemmena” e “Only you”. “Queste occasioni servono per rallegrare tante persone che altrimenti passe-

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rebbero la domenica da soli davanti al televisore – ha spiegato Scirè - Noi preferiamo stare tutti insieme, come una grande famiglia. Anzi, ne approfitto per invitare tutti, commercianti, artigiani, scolaresche e citta-

dini, alle feste di Carnevale, il 6 e l'8 Marzo. La domenica sarà dedicata ai bambini, mentre il martedì grasso, vista la contemporaneità, celebreremo anche la MauroValentini Festa delle Donne”.



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GLI OSCAR ACCADEMY 2011 UN RITORNO ALLA TRADIZIONE E AL SOGNO AMERICANO

iparte la kermesse Hollywoodiana più importante per il cinema mondiale: il 27 Febbraio si premieranno i migliori secondo la Academy Award di Los Angeles. Tradizione e sogno americano, ecco in sintesi il mes-

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saggio che arriva dai giurati, che scelgono i film sotto questo binomio caro al pubblico statunitense, anche se è un film inglese, Il discorso del re di Tom Hooper, a dominare con dodici nominations. Si comincia quindi con Colin Firth, seguito dal favoritissimo The Social Network, che ne ha avute otto, così come Inception di Christopher Nolan. Le dieci candidature per The Grint dei fratelli Coen, il remake del western di John Wayne, con Jeff Bridges nei panni di Rooster Cogburn, non sorprendono: i fratelli Coen sono i fuoriclasse del cinema americano, in questo periodo, e l’Academy lo sa. Tradizione quindi, con la melensa e scontata storia di Carlo VI, Re inglese balbuziente che ingaggia un trainer per poter parlare alla Radio durante la Seconda Guerra Mondiale, a cui il pur bravo Colin Firth non riesce a regalare la giusta dose di pathos che invece il personaggio avrebbe dovuto avere. Tradizione nell’esser riconoscenti ai Fratelli Coen che riportano in vita, si fa per dire, l’amatissimo John Wayne, eroe vendicativo duro e puro nel remake de Il Grinta, Film che nel 1970 valse l’Oscar al grande Attore-Cowboy dello Iowa. Sogno americano, perché il bellissimo “the social network” che ambisce e crediamo con grandi possibilità al trittico Miglior Film-Attore-Regista, è proprio la moderna favola del sogno a stelle e strisce, dove chiunque abbia una grande idea (e Facebook è una grandissima idea) può diventare ricco e famoso. E come per tradizione, un film di fantascienza non

manca mai nella cinquina finale, e quindi ecco “Inception”, noiosissimo film pieno di onirici effetti speciali perlopiù senza senso, ma che è piaciuto moltissimo al pubblico. Sorprende e stuzzica i bookmakers la nomination tra i migliori attori di Javier Bardem, protagonista del film spagnolo “Biutiful”, dramma straordinario e dolente, già premiato (lo ricorderete ex aequo con il nostro Elio Germano) a Cannes. Divertendoci a fare previsioni, azzardiamo come miglior film The Social Network, miglior attore il protagonista dello stesso Jesse Eisenberg, davvero bravo, miglior regia quella dei Coen, mentrecome miglior attrice vediamo Annette Beening su tutte per la dolce interpretazione di The Kid's are all right, che affronta il tema dell’omosessualità. Tra i film stranieri, oltre al citato “Biutiful” vediamo favorito In un mondo migliore di Susanne Bier (Danimarca) che è piaciuto a tutti e che davvero avvolge nella narrazione. E l’Italia? Niente anche stavolta. Abbiamo tra le pellicole straniere inviato in concorso “La prima cosa bella” di Virzì, che riteniamo esser pellicola bellissima e superiore almeno a tre dei 5 film che concorreranno alla statuetta, ma forse ha pagato proprio la storia tutta intimamente italiana, e quindi poco internazionale.. Peccato.

Mauro Valentini

codice di autoregolamentazione L’Associazione Culturale “La Città”, editore della testata “Il Corriere della Città” comunica che nella diffusione dei messaggi Il saldo degli spazi di propaganda elettorale deve essere effettuato politici relativi alle elezioni comunali fissate per maggio 2011 si contestualmente alla prenotazione. applicano tutte le disposizioni della Legge n. 28 del 22/2/2000 Alle tariffe va aggiunta l'IVA al 4%. tariffE 1/4 pagina colori (piedone) 1/2 pagina colori 1 pagina colori

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Bon ton

LA FELICITA’ “LA FELICITÀ NON È UN OBIETTIVO DA RAGGIUNGERE MA UNO STATO DELL’ANIMA CHE ARRIVA DA SOLO”

roviamo a riflettere su cosa ci accade quando siamo felici: abbiamo la sensazione che tutto è perfetto, che ogni cosa giri nel verso giusto. Ma per essere veramente felici bisogna star bene con se stessi e pensare che questo sia possibile, sforzandoci di credere che dipende solo da noi, senza star lì a pensare che debbano essere gli altri a renderci felici. Per fare ciò bisogna innanzitutto conoscersi profondamente, ma capita troppo spesso che non ci si conosca “veramente”: a volte si preferisce ignorare come

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siamo dentro, o meglio, sotto sotto nessuno si piace davvero così com’è. Magari molti ritengono di avere un buon carattere, hanno successo nella vita professionale e con gli altri, ma, nei momenti in cui sono soli con se stessi, sentono che manca qualcosa. Questo senso di insoddisfazione è proprio il contrario della felicità. Infatti, quando siamo felici, ci sentiamo all’improvviso pieni, non ci manca niente, all’improvviso svaniscono tutti i problemi. Sembra un paradosso ma, se siamo capaci a riconoscerla, la felicità scorre dentro di noi anche quando ripensiamo alle cose dolorose che ci succedono ed alle ferite che abbiamo subito; il solo fatto che ce ne siamo liberati e che le abbiamo superate ci provoca un leggero piacere, come una delicata eccitazione emotiva. Una sensazione che viene dal nulla, da nessuna causa, che arriva senza pensare a una situazione o a una persona in particolare. Sin dall’antichità il concetto di felicità era stato, a seconda del periodo considerato, mutevole nel tempo. Volendo ripescare tra le nostre reminiscenze scolastiche ricordiamo che nell’età antica per Epicuro la felicità coincideva con l’assenza di dolore, mentre come per S. Agostino e S.Tommaso la felicità si realizzava solo nella ricerca di Dio. Proseguendo il nostro viaggio nel tempo, notiamo che, ai tempi degli utopisti, si credeva che la felicità fosse una società senza ingiustizia. Poi vennero gli Illuministi e con loro nel 700 l’idea della felicità fosse

un bene pubblico: “non solamente vogliamo essere felici…ma vogliamo anche la felicità altrui”. Ed infine, arriviamo ai nostri giorni, dove la felicità viene commisurata in funzione del proprio indicatore economico. Più possiedo più sono felice. La felicità non è più solo un problema personale: ormai si tratta di una questione sociale, si misura utilizzando la categoria di benessere economico e sociale. Certo, quando si soffre di una malattia o quando non si hanno i mezzi materiali per il proprio sostentamento, è molto difficile essere felici. Ma fortunatamente nessuno ci impedisce di desiderare e di sognare, e grazie a ciò si sprigionano energie che ci fanno attraversare momenti, se non di felicità, almeno di gioia. Non esiste una strada unica che ci porta verso la felicità, ma ognuno deve cercare la propria, abbandonandosi talvolta anche al caso, ricordandoci che ci si deve impegnare per vivere pienamente ogni istante di serenità, perché sebbene la felicità non dipenda esclusivamente da noi, spetta a ognuno scegliere come affrontare le gioie e i dolori che la vita ci riserva.

“Tutte le persone felici si somigliano, ma ogni persona infelice lo è a modo suo” LEV TOLSTOJ Antonio GUIDO Esperto di Galateo ed Immagine Relazionale


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giochi

GRAN TURISMO 5

Genere: Gioco di Guida Versione: PlayStation 3 Sviluppatore: Polyphony Digital Publisher: Sony Computer Entertainment Distributore: Sony Giocatori: 1-16 PEGI: 3+ Dopo esser stato presentato nel lontano 2007, complici i numerosi ritardi per questioni di sviluppo e di marketing, finalmente abbiamo messo le mani su Gran Turismo 5, l’ attesissimo gioco di guida in esclusiva per l’ ammiraglia di casa Sony, nonché vera e propria killer application. Non appena inseriamo il disco nella nostra PS3 ci viene data la possibilità di installare parte del gioco su hard disk così da velocizzare i caricamenti tra una sessione e l’altra; si tratta di trasferire sulla memoria circa 10 GB, operazione che porta via circa 45 minuti, ma che è possibile mettere in background mentre si gioca. Una volta davanti al menù di gioco si notano subito le modalità di gioco presenti: la classica Arcade che ci permette di scegliere vettura e tracciato ed entrare subito in pista (alcuni dei tracciati saranno disponibili solamente dopo averli sbloccati nella modalità carriera). La modalità carriera, soprannominata A-spec, rappresenta sicuramente il cuore pulsante del gioco, si parte con la difficoltà Principiante fino ad arrivare ad Estremo, per un totale di cinque livelli di competizioni. Ogni livello di difficoltà è propedeutico all’altro ed è caratterizzato da diversi eventi che differiscono tra loro a seconda del tipo di veicoli che vi possono gareggiare: utilitarie, trazione anteriore o posteriore,

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casa di appartenenza, livello di esperienza necessario, etc. La nostra carriera inizierà come al solito alla guida di un’ autoritaria; affrontando le varie sessioni di gara si guadagneranno crediti che potranno poi essere utilizzati per acquistare nuove auto più potenti e pronte ad essere modificate. Il parco auto è infatti davvero articolato, sono presenti anche diverse categorie di vetture come quelle appartenenti alle formule Nascar e Formula 1, passando per i kart e i rally. Parte di queste vetture sono utilizzabili negli eventi speciali, per comprendere la certosina cura riposta da Poliphony nella realizzazione del titolo pensate che in quelli NASCAR potremo addirittura usufruire di un’utilissima scuola guida, dove il campione Jeff Gordon in persona ci illustrerà i fondamenti dello stile di questo particolare campionato. E’ evidente che dal punto di vista dell’offerta Gran Turismo 5 è quanto di meglio si possa desiderare da un gioco di corse automobilistiche. Non mancano nemmeno le classiche patenti che di fatto rappresentano forse il modo migliore per avvicinarsi al mondo di GT, consentendo di fare pratica e di apprendere le basi di una guida sportiva. Oltre alla modalità carriera è presente una novità, la modalità B-spec, una vera e propria modalità manageriale dove lasceremo i panni del pilota per vestire quelli del manager gestendo i piloti, scegliendo vettura ed i set-up migliori. A differenza dell’A-spec questa potrebbe risultare più noiosa, a meno che non si è propriamente dei patiti; qui infatti ci si limiterà ad impartire ordini avendo a disposizione una rosa molto limitata di opzioni (mantieni andatura, incrementa, sorpassa) ed assistendo passivamente allo svolgimento della competizione. Una volta avviata la modalità Bspec si dovrà creare un pilota scegliendo caratteristiche fisiche e caratteriali; successivamente andremo

ad affrontare gli stessi eventi affrontati nella modalità A-spec. Parlando del gioco vero e proprio si evincono subito la raffinatezza del modello di guida e i passi in avanti compiuti rispetto al Prologue; il sistema di guida è davvero ben fatto e bastano pochi minuti di gioco per prenderci la mano, (possibile anche personalizzare i tasti a nostro piacimento così da trovare il set-up migliore). Inutile dire che se si vuole un’esperienza di guida il più “reale” possibile non si può prescindere dall’accoppiata vincente: volante + pedaliera. In conclusione, Gran Turismo 5 è un bellissimo gioco, uno dei migliori esponenti del genere (i dati di vendita parlando di oltre 6 milioni di copie vendute) ma che attualmente deve contendersi lo scettro con la serie Forza Motorsport il cui quarto capitolo è stato previsto nel 2011 come risposta a Gran Turismo 5.

Matteo Acitelli www.cyberludus.com

VOTO 8,5 PRO: -

Single player Comparto tecnico Modello di guida

CONTRO: -

Online poco curato Alcuni difetti grafici Assenza di danni fisici/meccanici

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