Il Corriere della Città - Novembre 2017

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Corriere Città

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Anno 9 Numero 11

NOVEMBRE 2017

libertà informazione politica cronaca cultura sport

Viaggio nel “verde” pubblico di Pomezia e Ardea Giardini, aree giochi e spazi verdi: ecco cosa abbiamo trovato

La folle corsa al ‘bio’gas: 720mila tonnellate di rifiuti in arrivo?

78° anniversario dell’inaugurazione di Pomezia

Pag. 39

Da pag.12

Desolazione Ardea Pomezia ‘sbiadita’. E a Torvaianica...

SCUOLE SPORCHE A POMEZIA: CHE CAOS!

Cosa c’è dietro al progetto “Pegaso” da 250 mila euro? C O M U N E D I PO M EZIA

strutture deterrenti antistrascico e di ripopolamento lungo un tratto di costa del Comune di Pomezia

Pag.27 Q=20.00

Q=25.00

PROGETTO DEFINITIVO ELABORATO

TITOLO:

SCALA:

Sezione tipo di posa delle strutture di protezione

EG) 06

Il Responsabile del procedimento

Il Progettista:

Ing. Stefano Colosimo

Ing. Renato Curci

Febbraio 2017

C.I.R.S.PE. Centro Italiano Ricerche e Studi per la Pesca

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Ardea: Novembre 2015-2017, sarà cambiato qualcosa dopo due anni?

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NOVEMBRE 2017 NUMERO 11

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Intervista ai Sindaci di Pomezia e Ardea

Parchi: le risposte di chi ci amministra

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VERSO LE ELEZIONI DI POMEZIA Gli scenari nel Movimento 5 Stelle...................p.4 ARDEA: LA QUESTIONE “SALZARE” Mese “caldo” per la politica...............................p.8

Pomezia: orgoglio Majorettes in Pag. 38 Europa

Cos’è “Pegaso”?

Fondi comunali per un’opera che si poteva fare a costo zero UN TEAM DI ESPERTI BOCCIA IL PROGETTO

Pag. 11

Ancora vandali: chiude la scuola di Via Tanaro

Passaggi a mare: TORVAIANICA se ne parla ad Di chi è la colpa? Riflessioni a margine Ardea dell’estate.........................................................p.26

Pag. 10

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DEGRADO E ABBANDONO: E’ EMERGENZA A TORVAIANICA

“Io, costretta a consegnare i giocattoli a domicilio”

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Il Corriere della Città

POLITICA

Novembre 2017

E’ già tempo di elezioni a Pomezia La “cordata” Pomezia per la Corrado: ira del MoVimento Il caso è scoppiato il 7 ottobre, quando il Messaggero ha pubblicato il testo di una mail interna inviata dal MoVimento 5 Stelle Pomezia. Nella missiva si invitavano gli iscritti a votare Valentina Corrado nelle primarie per la Presidenza della Regione Lazio. L’obiettivo? Portare il “modello Pomezia” anche nel palazzo oggi occupato da Zingaretti (PD). La lettera è stata subito contestata dalle alte sfere del MoVimento, con un post-scriptum del blog di Grillo che evidenziava una violazione delle norme del partito. Il MoVimento non consente infatti cordate o endorsement, che sono anzi definiti “metodi da vecchi partiti” – e sappiamo tutti quanto sia grave questa accusa per un grillino. La mail ha suscitato le ire di Davide Barillari, avversario della Corrado nelle primarie, che ha puntato il dito sul sindaco di Pomezia. Fabio Fucci ha risposto dopo qualche ora con un post non chiarissimo, in cui non smentiva che ad aver mandato la mail fosse stato proprio lui. D’altronde poche settimane prima Fucci aveva iniziato a sostenere pubblicamente la candidatura della pometina alla Presidenza della Regione. Mentre sui giornali apparivano screen di chat private in cui volavano stracci tra Fucci, Barillari e la senatrice Taverna, è arrivata però la vera bomba.

Fucci: “Basta limite dei due mandati” Il Foglio ha infatti pubblicato un’intervista che ha fatto molto discutere. Il regolamento del MoVimento prevede che dopo due mandati, anche con incarichi differenti, l’eletto smetta di fare politica. Secondo questa norma, Fucci – che è al primo mandato da Sindaco, ma che è stato consigliere comunale dal 2011 al 2013 – dovrebbe lasciare la politica nel 2018 e tornare alla vita da privato cittadino. Già da tempo, però, molti indizi facevano pensare a una certa insofferenza del Sindaco riguardo a questa regola. Le intenzioni di Fucci si sono palesate quando ha chiesto pubblicamente di rivedere il limite dei due mandati. L’intervista si chiudeva con una previsione, “Verrò espulso”: il Sindaco di Pomezia è tra i politici più apprezzati del MoVimento 5 Stelle, e le sue parole hanno fatto discutere a lungo gli attivisti. La popolarità di Fucci non è bastata a far vincere le Regionarie a Valentina Corrado, che è anzi arrivata in ultima posizione, staccata da Barillari e da Roberta Lombardi, che sfiderà il governatore uscente il prossimo anno. Dopo la chiusura del capitolo Regionarie, altre voci hanno però iniziato a girare. Fucci ha infatti dichiarato di essere pronto ad accettare qualsiasi incarico di nomina, visto che non avrebbe potuto ricoprire incarichi elettivi. Non è difficile leggere in queste parole il tentativo di rimanere alla guida di Pomezia,

piazzando sulla poltrona di sindaco un fedelisTra caso mail e simo. Il nome potrebbe essere proprio quello di Valentina Corrado. Di certo è presto per tradue mandati, si accende sformare queste ipotesi in certezze: la partita la corsa per Pomezia per le comunali non si è ancora aperta, le opposizioni sembrano ancora aspettare e Fucci ha ancora oltre 6 mesi di mandato. Quando i giochi si apriranno davvero, la Valentina corsa per Pomezia potrebbe causare riper- Corrado (M5S): cussioni su tutto il E se il suo MoVimento 5 Stelle. Mario Di Toro

futuro fosse a Pomezia?

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na voce, che se venisse confermata avrebbe davvero del clamoroso, vedrebbe Valentina Corrado, attualmente Consigliera alla Regione Lazio per il Movimento 5 Stelle, prossima candidata a Pomezia per il Movimento 5 Stelle. E’ questo infatti l’ultimissimo rumors che starebbe circolando tra gli addetti ai lavori in Regione a seguito dei recenti accadimenti di questi giorni sia sul fronte regionale, sia sul fronte locale, a Pomezia. Con Fucci momentaneamente fuori dai giochi a causa del limite dei due mandati – lo stesso primo cittadino, lo ricordiamo, è schierato apertamente contro tale norma interna (“Non è un dogma”) e si è detto per questo pronto a ricoprire eventuali incarichi di nomina – è interessante provare a capire le prossime mosse del Movimento 5 Stelle su questo fronte. Come sottolineato in apertura uno degli scenari più clamorosi vedrebbe una candidatura a Sindaco di Valentina Corrado, ormai tagliata fuori in Regione. Ma ancor più clamorosa sarebbe, qualora ovviamente venisse confermata, la successiva mossa. Al posto della Corrado tra gli scranni oggi presieduti da Zingaretti potrebbe essere ‘dirottato’ infatti un vero e proprio “jolly”, elezioni e “elettori” pentastellati permettendo: nientemeno che Veronica Filippone, già assessore della giunta Fucci, nonché moglie del Sindaco di Pomezia. Un modo come un altro

Intanto a Pratica di Mare...

iL COMUNE: “E’ PROPRIETA’ PRIVATA”

Sì al cancello, no ai platani ottocenteschi

Fucci: Pronto ad accettare incarichi di nomina

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na mail, un’intervista, la corsa alla Presidenza della Regione e la regola dei due mandati. Sono questi gli ingredienti della storia che ha tenuto banco nella politica di Pomezia nelle ultime settimane, con protagonista il Sindaco Fabio Fucci.

insomma per il primo cittadino pometino per rimanere “in corsa” nel mondo della politica (l’altro sarebbe invece ancora più “incisivo”: essendo Fucci, come dichiarato, “pronto ad accettare incarichi di nomina”, la Corrado – qualora riuscisse a diventare sindaco, potrebbe nominarlo Assessore) e di lasciare Pomezia ancora più vicina alla Regione soprattutto in caso di successo dei cinque stelle: perché se è vero che “uno vale uno”, quell’uno può benissimo ritenersi migliore dell’altro che magari non ha la sua stessa esperienza; e se tutto questo andava bene all’inizio – quando cioè anche Fabio Fucci, grazie a questo principio, poteva fare il suo ingresso da neofita nelle istituzioni partendo “da zero” – oggi è diventato uno spauracchio troppo grande che incombe e che rischia di “tarparti” le ali. E allora ci chiediamo: ma qual è dunque, la linea di demarcazione tra la vecchia e la nuova politica?

L’indiscrazione non ancora smentita

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’ stato un mese caldo a Pomezia sulla questione Pratica di Mare. Dopo il Consiglio ‘infuocato’ dell’11 ottobre - dal quale è emersa la volontà dell’amministrazione di mantenere chiuso il Borgo nel nome di un progetto di rilancio turistico di cui ancora si conosce ben poco (senza contare le questioni ‘parallele’ come ad esempio quella del cimitero) - è giunta la notizia dell’abbattimento delle piante storiche di Pratica di Mare. Insomma un profondo cambiamento sta attraversando quest’area di Pomezia: ora c’è da capire se sarà in meglio o in peggio...



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POLITICA

Il Corriere della Città Novembre 2017

La folle corsa verso il distretto dei rifiuti: è questo il nostro futuro?

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on si è ancora fermata (lo farà mai?) la corsa per la realizzazione del “distretto dei rifiuti” tra Pomezia e Ardea. Anzi, si può dire che procede come un treno, pur tra gli ostacoli posti (solo?) dai cittadini e, in qualche caso, dalle istituzioni. La difficoltà più grande per chi vuole costruire le centrali di trattamento dei rifiuti urbani è la proposta di vincolo paesaggistico proposto dal Ministero dei Beni Culturali, del quale si conoscerà l'esito a breve.

rifiuti, per una quantità di rifiuti che pareggia quella prodotta dalla capitale in un anno. Il futuro “distretto dei rifiuti” e le alternative ecologiche

Le proposte arrivate nel corso degli anni sono numerose e sebbene solo Cogea sembra procedere spedita con un appoggio più o meno “aperto” della politica l’attenzione rimane alta. Alla Solfatara (IX Municipio di Roma) c’è un progetto di

Si parla di oltre 720mila tonnellate all’anno tra rifiuti umidi e Il Comune di Ardea ha deciso uffi- fanghi tra civili ed industriali Posizioni diverse

cialmente di appoggiare la proposta del Mibact: lo ha comunicato l’assessore Modica nella conferenza dei servizi sul progetto Suvenergy. La società vorrebbe costruire una centrale a biogas in zona Pescarella, ma ha di fronte l’opposizione dell’amministrazione. Diversa è la posizione del Comune di Pomezia, che si trova tra le mani un progetto simile presentato dalla Cogea. La giunta pometina ha infatti proposto di ridurre la superficie coperta dal vincolo, a favore di una zona di sviluppo industriale nei pressi di Tor Maggiore. In quest’area verrebbe a sorgere il centro di compostaggio rifiuti fortemente contestato dai cittadini di Santa Palomba. Il biogas è qui solo previsto e destinato ad futuro non ancora specificato, nel famoso secondo stralcio funzionale approvato dalla Regione Lazio a luglio. Il comitato No Biogas, insieme all’associazione Latium Vetus, denuncia che i cittadini siano stati lasciati soli dalle istituzioni, interessate a un piano di sviluppo industriale che ritengono anacronistico. Le due centrali citate non sono però le sole in progetto. Dalle porte di Roma a Nettuno potrebbero sorgere una serie impressionante di impianti alimentati da

centrale da 240mila tonnellate firmato Pontina Ambiente, che si troverebbe a pochi km di distanza da Pomezia. Ad Ardea, oltre alla Suvenergy, si parla anche della Biovis, in zona Caronti, che preoccupa altrettanto per l’estrema vicinanza al centro storico. Potrebbe arrivare il 'bio'gas anche ad Aprilia, con due impianti: uno di Kyklos-Acea al confine con Nettuno, ampliamento di una centrale già esistente, l’altro di Fri-El in via del Campo. La rassegna di quello che si configura sempre più come un “distretto dei rifiuti” si chiude ad Anzio, con i progetti di Green Cycle e Anziobiowaste nella zona di Padiglione (senza contare l’impianto Volsca che dovrebbe sorgere in località Lazzaria-Colle rosso). Tutte queste centrali muovono dalla produzione di energia a partire da rifiuti urbani, in un’idea di ciclo dei rifiuti che qualcuno definisce scelta quantomeno poco lungimirante. Il problema, infatti, è che in tali impianti non finiscano solo gli scarti alimentari prodotti dalle famiglie, ma tutta una serie di rifiuti industriali (o fanghi) il cui trattamento è molto delicato. (continua)

BUONE NOTIZIE?

Il “Querceto” tra i quartieri più virtuosi a Pomezia

Nel pomeriggio del 20 ottobre una delegazione del Comitato di Quartiere Il Querceto e Colli di Enea è stata ricevuta dall'Assessore Lorenzo Sbizzera a cui sono stati chiesti lumi sulla recente delibera nella quale si parlava di un progetto presentato alla Regione Lazio per l'installazione di una compostiera di quartiere al Querceto. Rapidamente è emerso che: il quartiere è tra i più virtuosi per la raccolta differenziata a Pomezia; sono state previste due compostiere medie (circa 6x3 come da foto) e verranno installate con una tettoia ed all'interno del quartiere dato che verranno rimossi i secchi dell'umido; il costo sarà di circa 250.000 euro con accollo di 90.000 da parte del Comune; il progetto deve essere ancora approvato dalla Regione ma non crede ci motivi ostativi; la compostiera non farà cattivi odori ed avrà l'apertura elettronica, forse con codice fiscale; verrà riconosciuto uno sconto sulla TARI ma non si sa a quanto ammonterà; si potrà conferire ogni giorno; il compost organico sarà a disposizione dei residenti che potranno concimare orti, piante e giardini a proprio piacimento; il posizionamento sarà all'interno del quartiere: il Comune individuerà anche dietro proposta dei residenti (con ovviamente il parere di fattibilità degli uffici tecnici competenti) alcune aree dove poter installare le compostiere. I lavori sono previsti per inizio 2018.


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POLITICA

Novembre 2017

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vicini, e praticamente integrati. sembra voler dare una forte acceleUn’alternativa sarebbe il compo- Oltre che accomunati dall’essere in rata. staggio domestico e mezzo a un “distretto dei rifiuti” a Mario Di Toro di quartiere, con cui soprattutto la giunta pometina delle compostiere Si è svolta il 20 archiviare una volta per tutte questo tipo di ecologiche in cui ottobre la confe- impianti sul territorio”, aggiunge ancora MaARDEA: SUVENERGY renza dei servizi rinelli; “primo per tutti, il Vincolo paesaggicittadini potrebbero per variante al- stico ratificato dal MIBACT; oltre a tutte le Impianto sversare i rifiuti alil’autorizzazione dichiarazioni ostative riguardanti l’impianto: alla Pesca- di un impianto di l’incoerenza nella valutazione del traffico, il mentari, ottenendigestione anae- bilancio idrico; l’inadeguatezza nella valutadone quantità di rella: c’è robica per la pro- zione e caratterizzazione dell’area interessata, fertilizzante utile ottimismo duzione di biogas la destinazione finale del compost dall’area per agricoltura e finalizzato all’upgrading a biometano da geologicamente inserita in quella sismica del Forsu da realizzarsi in loc. Pescarella (Ardea) vulcano di Albano, la vocazione turistico-culgiardinaggio. Prodalla società Suvenergy. “Vogliamo ringra- turale che l’attuale amministrazione intende prio a ottobre la Reinnanzi tutto i convocati presenti che perseguire ed ampliare, la tutela dell’agricolI principali gione Lazio ha ziare hanno presentato le loro osservazioni osta- tura e per ultimo ma non meno importante i impianti che chiuso un bando tive”, ha dichiarato Elvira Marinelli del Comi- tanti siti dannosi a rischio Seveso che già cirtato Ribelli di Montagnano che ha condano Ardea”, è la sintesi finale emersa a dovrebbero per permettere ai presenziato anche con Aldo Garofolo e Gian- margine della seduta. I proponenti hanno, per Comuni di acquiCeci ed il segretario Pier Luigi Rinaldi; contro, richiamando in particolar modo la sorgere sul stare le compostiere: carlo l’Associazione Latium Vetus nella persona di precedente autorizzazione rilasciata dal Coterritorio se Ardea ha chiesto Giacomo Castro; la ASL RM6 nelle persone mune di Ardea nel 2016 e avvalendosi deldi Margherita Ruiu e Marco Valentini nonché l’Art.25 del PRG cercando di respingere le oltre 700mila euro il Comune di Ardea nelle persone di Sonia osservazioni avanzate. Da parte del Comune Modica e Fabio Nobili”. “Da quanto emerso è stata però ribadita, come visto, la ferma di fondi, Pomezia si è fermata sotto dalla Conferenza e dalle dichiarazioni di tutti ostatività all’impianto con il richiamo al prini 250mila. Segno delle due diverse i presenti sussistono buoni presupposti per cipio di precauzione. visioni che muovono Comuni così Nessuna alternativa?

S

i è svolta il 28 ottobre un’assemblea pubblica organizzata dal gruppo No Biogas Pomezia e dall’associazione Latium Vetus. Durante l’assemblea i cittadini hanno annunciato di voler presentare un ricorso al TAR contro l’atto con cui la Regione ha dato il via libera all’impianto Cogea.

Come si è arrivati a questo punto La decisione di presentare il ricorso arriva dopo anni di lotta contro la realizzazione dell’impianto di compostaggio. L’impegno dei cittadini sembrava essere stato vano, quando il 20 luglio la Regione aveva dato parere favorevole nella Valutazione di impatto ambientale. Nell’atto si legge ancora del secondo stralcio funzionale, parte integrante del progetto, che prevede la realizzazione dell’impianto a biogas. Il problema è che il Comune di Pomezia ha sempre IN TEMA RIFIUTI

Per la bonifica (completa) servono 5 milioni di euro. Bonifica La Regione ha intanto avEco-X viato l’escussione della polizza fidejussoria (700 mila euro) che coprirà però, secondo il Comune di Pomezia, solo una parte dei lavori di bonifica, ovvero quelli della messa in sicurezza e della mappatura dei rifiuti. “Qualora la proprietà non dovesse provvedere, chiediamo alla Regione di farsi carico di tutte le spese necessarie alla bonifica e al ripristino ambientale”, ha concluso Fucci.

presentato come una vittoria l’essere arrivati all’approvazione del progetto proprio senza il biogas. Inevitabile l’ira dei cittadini, che da

ASSEMBLEA A SANTA PALOMBA

L’ANNUNCIO

Ricorso al Tar contro Cogea sempre si oppongono all’impianto nella sua interezza e che non hanno digerito lo spianamento della strada per Cogea nel silenzio delle istituzioni. Ad aggravare la decisione della Regione, secondo i cittadini, c’è anche l’aver sostanzialmente ignorato la procedura di vincolo paesaggistico avviata dal Ministero dei Beni Culturali: in ballo c’è anche la tutela di Tor Maggiore. Lo stesso Comune di Pomezia aveva però espresso le sue osservazioni sulla proposta chiedendo di eliminare dal vincolo l’area in cui sorge la torre, ritenendola area di espansione industriale: proprio qui dovrebbe nascere Cogea.

industriale. A questo punto i cittadini che seguono da vicino le vicende dell’impianto hanno deciso di agire da soli. L’associazione Latium Vetus, il Comitato di Quartiere di Santa Palomba e 15 privati cittadini hanno firmato un ricorso da presentare al Tar con cui chiedono l’annullamento dell’atto regionale del 20 luglio. Tra le motivazioni c’è la mancata richiesta di un parere al Ministero dei Beni Culturali, coinvolto per via della procedura di vincolo e l’assenza di programmazione sul trattamento dei rifiuti umidi, settore in espansione spropositata rispetto alla disponibilità del territorio. La motivazione più rilevante è però quella che potrebbe invalidare l’atto, vale a dire una carenza di istruttoria riguardo all’impatto ambientale. L’atto afferma infatti che il progetto diviso in due stralci avrebbe un minore impatto ambientale sul territorio, ma non lo dimostra. Grazie alla presentazione del ricorso potrebbe essere approvata una richiesta sospensiva del procedimento che darebbe il via libera a Cogea. Nel frattempo si attende che il Mibact si esprima sul vincolo paesaggistico: i cittadini sperano così di poter fermare un impianto che finora è andato avanti come un treno.

Nessun appoggio dalle istituzioni: ma i cittadini non si arrendono

Il contenuto del ricorso dei cittadini L’amministrazione sembra ormai aver preso posizione a favore dell’impianto e dell’espansione


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Il Corriere della Città

POLITICA

Novembre 2017

Ardea, mese di fuoco sulla questione delle Salzare L'Urbanistica: solo il 10% dei 706 ettari sono del Comune

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uovo colpo di scena (a quanti siamo arrivati in questi anni?) sull'annosa vicenda delle Salzare. Ultima eredità della passata amministrazione Di Fiori, la ratifica per il passaggio in carico al Comune di Ardea dei famosi 706 ettari sembrava esser cosa fatta tanto che lo stesso commissario prefettizio - che ha traghettato l'ente all'attuale giunta Savarese - lo scorso aprile annunciava l'inizio dell'iter di regolarizzazione dell'area. Questo sulla scorta di quanto ufficializzato il 21 febbraio, quando la direzione regionale del Lazio dell’Agenzia del demanio aveva disposto il trasferimento al Comune di tutti i 706 ettari. Oggi però si scopre che (forse) non è andata proprio così. “Tutti ad Ardea erano convinti che l’area dei famosi 706 ettari delle Salzare fosse in capo al Comune, grazie a un provvedimento del febbraio 2017 realizzato con il Federalismo demaniale. L’atto firmato prevedeva una serie di particelle, ma queste non rappresentano nella sua interezza il compendio delle Salzare. Il trasferimento è avvenuto in modo molto parziale e comprende oggi all’incirca un decimo dei 706 ettari: riguarda per lo più i fossi e qualche area poco abitata. E’ quanto emerso da una mia ricognizione insieme all’ufficio tecnico comunale”. Un fulmine a ciel sereno in pratica quanto dichiarato dall’assessore all’Urbanistica del Comune di Ardea, Rossana Corrado, durante un suo intervento in audizione nella VII commissione. In pratica si è solo scherzato? Continua la Corrado: “Perché è stato fatto quell’atto parziale? La colpa non è del Demanio. Ci sono delle mancanze delle vecchie amministrazioni, ma non vogliamo fare processi. C’è da dire, però, come la situazione catastale fosse davvero molto difficile: sta di fatto che oggi bisogna fare un lavoro per ogni particella per capire come sia stata suddivisa nel tempo”, ha continuato. L’assessore ha anche precisato: “L’Agenzia del demanio è disponibile a integrare l’atto firmato a febbraio ma va fatta una ricognizione delle particelle mancanti. La situazione va regolarizzata ma ci vorrà tempo. Il mio impegno e quello dell’amministrazione è di ridurre al massimo questa attesa. E’ una questione che va curata e lavorata a livello tecnico e amministrativo”. Sull’Ufficio speciale per l’uso civico, già costituito anni fa, ha spiegato la Corrado come sia

merciali che invece “vanno tutelate”.Personalmente ed a nome del Movimento che rappresento, sono indignato e seriamente preoccupato per il tema trattato, rimanendo vicino e solidale ai cittadini degli usi civici” conclude quindi la nota.

L’area delle Salzare a Tor San lorenzo

“necessario renderlo operativo. con un coordinamento tecnico oltre che amministrativo”.

La relazione dell'Ingegner Porcelli

L’Ing. Mauro Porcelli

A commentare quanto discusso durante la seduta è stato, tra gli altri, Mauro Porcelli, portavoce nonché responsabile dell’omonimo Movimento che si è detto non convinto di quanto comunicato dall'ente. “Molti sono stati i cittadini presenti ai quali tuttavia, l’Amministrazione avrebbe dovuto offrire soluzioni che, invece, sono state procrastinate con il solito “nulla di fatto””, scrive Porcelli. “A poco è valsa la tenacia del consigliere Fanco, con cui già nel 2012 siamo stati i promotori di un tavolo di concertazione sulla vicenda uso civico, proponendo una immediata perimetrazione dell’area per valutarne consistenza e titolarità. Il Demanio prima ed il Commissario Prefettizio poi (deliberazione n. 1 del 31.03.2017) stabiliscono di avviare l’iter di regolarizzazione delle aree ricadenti nel compendio “Le Salzare” con specifica direttiva”. “L’Uso Civico – prosegue la nota – è un problema che ha la priorità assoluta, stante il fatto che riguarda migliaia di persone, decine di attività rappresentando, di fatto, un problema sociale e volano economico per molte famiglie. Onestamente rattrista sentire che un assessore dell’Amministrazione, anziché adottare provvedimenti ovvi e già scritti per tutelare quella fascia di popolazione, asserisce, in modo superficiale, che le particelle indicate dall’Agenzia del Demanio rappresentano solo il 10%dei terreni interessati (706 ettari) e che si sta vagliando se incaricare un esperto o meno, per definire l’iter di assegnazione”. “Se prendessero visione delle cartografie catastali, ai fogli 47, 51 e 52, si renderebbero conto che le particelle originarie citate dal Demanio, rappresentano l’area nel suo complesso. Così come si renderebbero conto che è ora di agire con il cuore per i cittadini. Mentre si vaga nel “faremo, vedremo, io non c’ero” pendono sulla sorte dei cittadini le demolizioni e la precarietà delle attività com-

L’Ass. Rossana Corrado

Un ulteriore quesito

La spinosa vicenda della Salzare ad Ardea continua dunque a tenere banco. Dopo lo svolgimento della Commissione Trasparenza, il Presidente ha inviato una missiva al Sindaco, alla Giunta e ai Dirigenti Comunali con la quale chiedeva delucidazioni su alcuni punti. Al punto veniva chiesto testualmente: “Si chiede di sapere se in manufatti costruiti abusivamente nei 706 ettari Le Salzare di proprietà del Comune di Ardea, non sanati e non sanabili, dove in alcuni casi pendono sentenze di demolizione passate ingiudicato ed in altri casi le ordinanze comunali di ripristino dello stato e dei luoghi, è possibile permettere tacitamente lo svolgimento di attività commerciali di varie categorie merceologiche senza tra l’altro alcuna autorizzazione dell’Ufficio Commercio? Una domanda, secondo alcuni, del tutto logica: il quesito si collega al fatto che all'interno dell'area insistono dei manufatti che sarebbero stati costruiti abusivamente e che sarebbero, allo stato attuale, non sanati e non sanabili. Il Comune di Ardea, con una nota a firma del Segretario Comunale, non ha esitato a rispondere alla Commissione richiedente, accogliendo, di fatto, le perplessità manifestate da Fanco: “In risposta alla Sua nota, rappresento, per gli aspetti di competenza, che con riferimento al quesito n.1, benché carente delle necessarie Informazioni volte ad ottenere un chiaro inquadrato giuridico, l’istituto del permesso tacito allo svolgimento di attività commerciali non appare coerente con l’attuale ordinamento giuridico.” Insomma, il rompicapo delle Salzare, in virtù di quanto accaduto, sembra ben lungi dall'essere prossimo alla risoluzione. Con buona pace di chi ancora spera in una soluzione in tempi brevi.



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POLITICA

Il Corriere della Città Novembre 2017

Ardea, si prova a risolvere il problema dei passaggi a mare

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iovedi 26 Ottobre 2017 presso la Sala Consiliare “Sandro Pertini” si è riunita la Commissione Controllo e Garanzia per discutere l’ordine del giorno relativo ai Passi a mare. E’ stato chiesto al Dirigente competente di depositare gli atti relativi all’argomento iscritto all’ordine del giorno: la convocazione è scaturita dalle numerose lamentele dei cittadini e presidenti di associazioni sui passaggi a mare. Molti di essi, riferiscono i cittadini, sono completamente inagibili, altri troppo stretti e impediscono, di fatto, il passaggio delle carrozzine dei disabili, altri ancori chiusi con cancelli rudimentali. Non solo. Proteste sono montate intorno al fatto che, alcune abitazioni, costruite proprio sull’arenile, si sarebbero impossessate di porzioni di spiaggia per giardini, ripostigli o posti auto. Senza contare la situazione dei marciapiedi: invasi dalla sabbia ad ogni alzata di vento e soggetti ad allagamenti. La problematica, riferiva il Presidente della commissione trasparenza Fanco, è comune su tutto il Lungomare di Ardea. “L’obiettivo della minoranza è quello di riaprire tutti i passi a mare chiusi abusivamente, demolendo tutto ciò che è stato co-

Uno degli accessi sul lungomare

struito illegalmente e renderli a norma per i disabili”, chiosava Fanco.

Le decisioni Nella seduta di Commissione, dopo un'ampia discussione, si è deliberato all’unanimità dei presenti Commissari di chiedere: al Dirigente dell’Ufficio Tecnico ed al Comandante della Polizia Locale di effettuare sopralluoghi per accertare che tutti i Passi a mare originari siano liberi e quindi aperti al transito; al Dirigente dell’Ufficio Tecnico e dell’Ufficio Patrimonio di relazionare quanti e quali terreni sull’arenile, a seguito

di sentenza passata ingiudicata e/o demolizione, sono divenuti di proprietà comunale per poter richiedere su di essi nuovi Passi a mare, in quanto gli esistenti sono insufficienti e molto distanti tra loro; al Dirigente dell’Ufficio Tecnico ed Ufficio Lavori Pubblici di mettere a norma alcuni Passi a mare con passerelle che permettano ai disabili di raggiungere in carrozzella il mare, nonché di prevedere sul Lungomare i parcheggi per i disabili non nominativi e fontanelle; al Dirigente dei Lavori Pubblici di incrementare i dossi (dissuasori di velocità) perché quelli realizzati sono insufficienti e molto distanti tra loro, ripristinare la segnaletica orizzontale e verticale in quanto mancante e/o carente e ripristinare il funzionamento dei semafori esistenti e prevederne ulteriori. Infine è stata chiesta una pulizia costante dei marciapiedi dalla sabbia alzata dal vento e un intervento risolutivo sugli allagamenti nel Lungomare. Risposte si attendono allora in tal senso nei prossimi mesi.

Disabile “segregata” in casa per colpa delle buche...Due anni dopo l'assessore all'urbanistica per trovare una soluzione, forse vedendo se ci sono fondi regionali per queste situazioni. Risultato? Servirà atten-

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ue anni fa aveva raccolto l’appello della signora Morena, costretta a vedere la propria mamma “rinchiusa” in casa a causa delle pessime condizioni della strada sulla quale affaccia l’abitazione. Di tempo ne è passato ma di soluzioni non ne sono arrivate. Oggi Morena fa parte della nuova consulta per la disabilità ad Ardea e sogna di regalare un futuro migliore non solo ai genitori (anche il papà nel frattempo ha accusato problemi di saluti) ma anche a tutte le persone nelle stesse condizioni.

Lettera al Direttore: novembre 2015novembre 2017 “Gentile Direttore, Nel mese di ottobre siamo andati insieme a mio marito dall'assessore Maracchioni per parlare del nostro problema, portandogli anche l'articolo di due anni fa. Mi ha detto che i soldi non ci sono ma che avrebbe comunque parlato con

La figlia, oggi membro della nuova consulta per la disabilità ad Ardea, torna a chiedere aiuto anche ai privati dere mesi e noi abbiamo aspettato già 2 anni. Nel frattempo mamma non è andata a migliorare, anzi ora la sua vita la passa tra il letto e la carrozzina; in più ora ho anche mio padre, disabile al 100% con problemi motori. Per lui ho ancora più paura: lui cammina con le stampelle e considerando la situazione della nostra Via, ho paura che possa cadere e rompersi il femore, come tra l'altro già avvenuto circa 4 anni fa. Non lo posso tenere “segregato” in casa ovviamente, non è giusto per lui perché ha bisogno di uscire quanto meno per fare 2 passi o incontrare gli amici di una vita”.

L’impegno nella consulta “Credo serva portare l'attenzione sulle persone disagiate, sui disabili, perché le istituzioni si scordano di noi. Io faccio parte della consulta dei disabili di Ardea e la prima cosa che faremo è far abbattere le barriere architettoniche in tutti gli uffici pubblici. E' una vergogna che per accedere al bagno dei disabili nello stabile dove fanno i consigli comunali si incontri uno scalino! Ci muoveremo con determinazione e sapendo che le casse comunali sono vuote sarà nostro compito trovare le soluzioni e comuni-

carle alla giunta. Sono sicura che non ci ostacoleranno e lavoreremo per il bene comune di tutti i disabili di Ardea”.

L’iniziativa: tutta la Giunta in sedia a rotelle in giro per la città “Faremo alcune iniziative, una di quelle più divertenti sarò tutta la giunta in carrozzina in giro per Ardea. Se nelle casse del comune per ora non ci sono soldi l'unica cosa è appellarsi ai privati di buon cuore. La mia strada, tornando ai miei genitori, non è tutta da fare ma solo 20 metri: se qualcuno ci aiuta si potrebbe fare prima dei mesi necessari alla burocrazia”.

Eletta Barbara Tamanti Si è svolta il 20 ottobre, ad Ardea, la prima riunione della “Consulta per il superamento delle disabilità”. In qualità di presidente è stata eletta Barbara Tamanti. Suo vice, invece, è Bruno Buratti. “Vista l’importanza dei lavori che potranno scaturire dalla Consulta stessa, l’amministrazione auspica una fattiva collaborazione finalizzata al superamento di ogni ostacolo nella vita sociale di chi ha disabilità – ha spiegato l’assessore alle Politiche sociali del Comune, Graziella Maracchioni – Inoltre, crediamo come sia necessario mettere in atto progettualità inclusive e collaborative con le attività socialmente utili che si trovano sul territorio comunale”.


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dificio scolastico vecchio di via Tanaro chiuso fino al 31 ottobre (almeno fino al momento di andare in stampa, ndr) a causa dell’ennesima scorribanda dei vandali. “Da quando sono diventato sindaco di questa città mi sono reso conto di un male atavico, difficile da estirpare – ha spiegato Mario Savarese – La malattia non è solo quella dell’inciviltà di alcuni, ma anche della poca cura che si ha delle cose comuni. E le colpe vanno individuate non solo tra queste persone che da anni devastano le nostre scuole ma anche da parte di chi, per questioni varie, pensa che il tempo non corra e tutti i giorni siano uguali. Per questo ho deciso di avviare una indagine interna all’ente per capire perché le telecamere sul plesso di via Tanaro, già montate a settembre, non siano state attivate. E’ una domanda che dovrebbero porsi le istituzioni. Una situazione del genere è una assurdità di questo paese, dove a quanto pare non solo i debiti sono stati messi sotto il tappeto. Un sindaco non deve coprire gli errori della pubblica amministrazione ma, come rap-

Frasi ingiuriose e blasfeme nella scuola

POLITICA

Scuola di Via Tanaro chiusa per atti vandalici, l’ira del Sindaco: “Non intendo passarci sopra”. All’attacco le opposizioni

presentante dei cittadini, deve fare in modo che la Pa possa colmare le sue lacune. Io non intendo passarci sopra e non penso sia opportuno, per la comunità, che passi impunita una tale negligenza. Mi scuso con tutta la cittadinanza, ma soprattutto con i bambini e i docenti dell’istituto, se dovremo dar loro altri disagi e se dovranno perdere un’altra settimana di scuola”.

Le opposizioni: “Nessuna telecamera installata” I fatti hanno fatto insorgere anche la minoranza che ha attaccato l’amministrazione. “I Consiglieri di opposizione – fanno sapere – esprimono piena solidarietà agli alunni, docenti e personale amministrativo dell’istituto Comprensivo Ardea2, per l’ interruzione delle lezioni dovuta all’ennesimo atto vandalico perpetrato da delinquenti nel fine settimana, a danno dei locali scolastici di via Tanaro. L’esercizio del diritto allo studio ed al lavoro ancora una volta interdetto da atti criminali le cui conseguenze, anche economiche, si ripercuoteranno su tutta la Comunità. Esprimono altresì vicinanza e comprensione alle Famiglie degli

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alunni per gli inevitabili disagi. Meno si comprendono le dichiarazioni del Sindaco, pubblicate sul sito web del Comune, con le quali lo stesso lamenta la mancata attivazione delle “telecamere sul plesso di via Tanaro già montate a settembre” (!). Non vi è chi non veda, attraverso una semplice visita presso i locali della Scuola, come tale asserzione è del tutto infondata: nessuna telecamera risulta installata ed i pochi sensori volumetrici sono inattivi e perciò stesso inefficaci! I proclami elettorali dell’attuale Amministrazione, maldestra ed incapace, continuano a dimostrarsi tali a tutto svantaggio dell’intera Cittadinanza”.

Satira “social” Intanto sui social, oltre alle foto di quanto hanno combinato i vandali all’interno della scuola, gira una foto che ironizza e prende in giro l’attuale amministrazione. Riprendendo un’immagine di Jerry Scotti ne “Chi vuol essere milionario”, si chiede: “Le telecamere di vi Tanaro erano?”, mettendo sotto queste quattro risposte “Spente, Inattive, Ci sono? Colpa di altri”.


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Il Corriere della Città

INCHIESTA

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Viaggio nei giardini pubblici, spazi

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n che condizioni si trovano i giardini di Pomezia e Ardea? Con questa domanda in testa ho deciso, armandomi di macchinetta fotografica e bicicletta (talvolta in auto), di intraprendere un viaggio allo scoperta dei parchi del territorio. Questo è quello che ho trovato.

Giardini “Corona Boreale e Australe”

POMEZIA Corona Australe e Boreale - Voto: 10 Sfogliando il materiale alla fine del mio percorso mi sono chiesto: perché non li ho lasciati per la fine? Parliamo di due giardini, situati nel quadrante ‘Primavera’ di Pomezia, davvero ben tenuti: giochi per i bambini in buonissime condizioni, zero sporco, erba ben curata. Area giochi lungo la pista ciclabile, tratto di Via Alcide de Gasperi - Voto: 5-

Via Alcide De Gasperi La seconda tappa (sono in bici quindi sfrutto il percorso dedicato) è quella di un'area giochi in effetti un po' nascosta che mi dicono essere lì però da tempo. Parlo con una mamma: “E' veramente brutto qui, ma mia figlia voleva giocare con l'altalena. Di sicuro non ci tornerò più”. Come darle torto? Alcuni giochi sono rotti (l' altalena è anche piena di ragnatele), l'erba è incolta, c'è qualche rifiuto qua e là e i parcheggi per le biciclette sono inservibili. E c'è pure l'immancabile panchina rotta. Rimonto in sella e mi dirigo verso l'adiacente Via Ugo la Malfa. Area verde di Via Ugo la Malfa – Voto: 6 “Senza infamia e senza lode”. C'è da fare i conti con il “verde invadente” o assente; qualche segno di incuria e nuovamente i posti bici inutilizzabili. Vedrò di peggio.

Via Ugo La Malfa

Parco di Piazza Aldo Moro – Voto: 5 Uno dei giochi per i bambini (sui tre presenti) è rotto. Torna anche qui il problema dell'erba alta in forma più marcata; al livello di pulizia la

Perché i giardini non sono tutti così?

condizioni. Non manca qualche cartaccia e continuo a vedere posti bici invasi dall'erba. Capisco che Pomezia probabilmente non è una popolazione di ciclisti. Area di Via Catullo – Voto: 5,5 Per i giardini di Via Catullo, recentemente intitolati a Bruno Daccomim il giudizio non si scosta molto dal precedente. Anche qui l'erba è maltenuta. Non mi soffermo troppo e procedo oltre. Scatto qualche foto al campetto che costeggia i palazzi: sinceramente me lo ricordo sempre in questo stato. Area verde di Via Salvo d'Acquisto – Voto: 5 Panchine distrutte, giochi un tempo utilizzabili, sporco diffuso. Non so nemmeno se sia oppor-

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Pomezia tra alti e bassi ma la cartolina è “sbiadita”

situazione non è impeccabile, in particolar modo procedendo verso la piazza. Lì, in quell'opera architettonica da me mai compresa, la situazione, tra scritte e cartacce, è anche peggiore. Parco di Via Fratelli Bandiera – Voto: 5,5 Con un paio di pedalate sorpasso Via Singen e mi dirigo verso Via Fratelli Bandiera. Via S Da lontano osservo un bel colpo d'occhio che svanisce però pian piano che mi avvicino. Noto tre individui, cittadini stranieri, intenti a bere sulla panchina; impegno la salita e già non ci sono più. Ma il “ricordo” della loro presenza è più vivido che mai: i tre lasciano una busta nera appesa alla panchina (torneranno?). Guardo dentro: diversi alcolici, Parco di Via Fratelli Bandiera compreso l’immancabile vino in cartone, riempiono la busta. Altri rituno definirlo un “parco” ma fiuti sono sparsi qua e là l'area che costeggia Via Salvo e ci sono dei danni anche d'Acquisto non fornisce di certo ad alcuni giochi. Teruno spettacolo gradevole. Per la mino il tour con il camcura del verde non mi esprimo petto polivalente: più: le foto parlano da sole. dovrebbe essere chiuso Piazza San Benedetto da ma non lo è, perché un Norcia – Voto: 6taglio nella recinzione La situazione della seconda piazza per imporpermette di accedervi. tanza di Pomezia è davvero difficile da inquaParco Giovanni Falcone – Voto: 5,5 Proseguo la mia passeggiata imboccando Via drare. Le piogge di settembre hanno Fratelli Bandiera in direzione del giardino inti- quantomeno restituito un aspetto decoroso ad tolato al magistrato Falcone. Sinceramente mi un'area diventata impresentabile durante aspettavo di più anche perché c'ero già stato l'estate; la presenza del verde offusca, sebbene non molto tempo prima. A colpire è soprattutto solo parzialmente, i punti la mancata cura del verde a differenza dello critici atavici della Piazza: il S stato dei giochi per i bambini, quelli sì in buone monumento è ormai da d tempo un bagno all'aperto e si fatica soltanto a camminarci a debita distanza. Come facciano i ragazzini a farci addirittura parkour resta per me un autentico mistero. Piazza Indipendenza Voto: 8 Nulla da dire sulla principale Piazza di Pomezia: ottimo lavoro qui. (continua)

Piazza Aldo Moro

Parco Giov Falcone


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i verdi ed aree giochi del territorio

Via Catullo, giardini Bruno Daccomi

Salvo

Petrucci, Giardini Piazza Indipendenza – Voto: 6,5 I centralissimi giardini di Pomezia offrono all'ingresso la stessa accoglienza dei suoi corrispettivi di Piazza Indipendenza: la puzza di pipì. Forse è proprio un'usanza della città a questo punto (si scherza ovviamente). Scendo la rampa e mi guardo intorno: il parco appare pulito ma l'immagine è comunque sbiadita. Per carità, la stagione avrà il suo peso, ma ancora una volta è la tenuta del D’Acquisto verde che non mi convince. Giardinetti di Padre Pio – Voto: 5,5 Nei giardinetti di “Padre Pio”, altro luogo storico di Pomezia, i giochi sono stati sistemati anche a seguito delle nostre segnalazioni. Assente ingiustificato tuttavia ancora una volta il “verde”; poi ci sono i tavoli pericolanti che andrebbero o rimossi o sistemati prima che qualcuno si faccia male, e ancora il problema del “gabbiotto” usato come bagno pubblico. Anche qui naso chiuso e passo oltre. Area di Via Filippo Re – Voto: 4 Non è un parco, non ci sono giochi, non c'è nulla. Un'area di cui si capisce poco in realtà: terreno incolto pieno di radici, qualche cartaccia ai margini, un cartello ormai completamente cancellato. Però c'è una simpatica “ranocchietta” appesa all'ingresso.

Selva dei Pini

vanni

Parco delle Rimembranze, Via Varrone – Voto: 5 Un cartello “vietato l'accesso ai cani” ci accoglie all'entrata. Probabilmente una delle prescrizioni più violate a Pomezia dato che la mattina, soprattutto nella fascia dalle 8 alle 10, c'è un via vai continuo di “amici a quattro zampe” con al seguito i padroni. Forse perché nell'ingresso sul Largo Columella il cartello non c'è ma si sa, la legge non dovrebbe ammettere ignoranza. Ad ogni modo, cani a parte, lo spettacolo non è dei migliori: soprattutto

Piazza San Benedetto da Norcia

La pioggia ha riportato il “verde” ma i problemi restano nei cespugli confinanti con lo stadio troviamo un po' di tutto mentre per la cura del verde ormai penso di avervi fatto capire la situazione della maggior parte dei giardini di Pomezia (ah: e attenzione anche a qualche ‘ago’ dimenticato). Giardini Melvin Jones – Voto: 5,5 Molto esteso, questo parco abbraccia diverse vie e, con le spalle al Simon Bar, ci riporta verso Via Salvo d'Acquisto per intenderci. Uno dei giochi presenti è rotto; troviamo diversi cestini divelti. La staccionata che costeggia Via Augusto Imperatore è interrotta in alcuni punti e il vicino fosso ci porta a rivolgere un messaggio in particolare ai genitori: attenzione perché finirci dentro può non essere così difficile. Anche qui, infine, il verde “ingombrante” convive con quello “latitante”. Selva dei Pini, area sport - Voto: 6,5 Nel complesso l’area della Selva dei Pini destinata allo sport è in buone condizioni; sono “spariti” però alcuni cartelli delle postazioni e la zona centrale ancora non è stata bonificata. E questo stride col contesto di una delle migliori zone verdi della città.

Piazza Indipendenza

Giardini Petrucci

Giardinetti di “Padre Pio”... ...usati come bagno

(continua)

Via Filippo Re

Tavoli “pericolanti” ai giardinetti di Padre Pio

(Attenzione agli aghi)

Parco delle Rimembranze

Inquadra il telefono con l’App Aurasma, clicca e guarda il video Scarica l’App (istruzioni a pag. 30)


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(segue) Parco di Via Fiorucci – Voto: 4,5/5 Prima di parlare di Santa Palomba invito i lettori a riflettere un momento sul quartiere in generale, altrimenti si rischia di avere, limitandoci al solo parco pubblico, una visione distorta della realtà. Ma non penso di raccontare cose nuove. Tra i cittadini della zona e l'amministrazione comunale l'amore non è mai sbocciato: l'ente ha provato attraverso i lavori al parco e alla scuola, per fare due esempi, a tendere la mano verso la popolazione che ha però risposto con un gentile 'no grazie' (ricordate l'aspra contestazione del marzo scorso?). Prostituzione dilagante (che di sera trasforma il quartiere in una vera e propria via del sesso con tanto di roghi rudimentali - e pericolosi - a distinguere “l'offerta” per i clienti), degrado, le industrie, un affaire Cogea mai digerito, e i problemi atavici di una stazione rimasti intonsi se non peggiorati. Ecco: questa è Santa Palomba. In tale contesto si inserisce il parco che assume i connotati di un'oasi del deserto dove però, ricordiamo, soltanto sei mesi fa veniva ritrovato il corpo di un uomo impiccato. Proprio per questo confesso di esser rimasto ben impressionato, in positivo, non appena sceso dalla macchina (nonostante una bottiglia di grappa appoggiata lungo il muretto all'entrata). Nonostante un manto erboso non impeccabile si respira un'aria sostanzialmente piacevole. Anche i giochi per i bambini sono in buone condizioni. Alcuni ragazzi fanno jogging. Ma il parco è grande e forse, mi dico, il quadro va visto nel suo insieme prima di giudicare. Man mano che cammino infatti, avvicinandomi alla stazione, il clima cambia ed è qui che iniziano i problemi: abbondano rifiuti di ogni tipo, sacchi, bottiglie, insomma di tutto. Il sottopasso che conduce alla stazione ha poi un che di spettrale nonostante la luce del mattino: immagino una ragazza che deve impegnarlo di sera, magari da sola. Rabbrividisco al pensiero. Costeggio il “confine” e arrivo ad un'altra zona critica, chia-

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cuino. “Sei di Casapound?”, mi dice subito una signora. L'iniziale perplessità svanisce quasi subito: “No signora, ma se me lo chiede vuol dire che da queste parti avete solo loro come interlocutori, è così?”, rispondo. “Sì, qui siamo abbandonati, non è come a Parco “Melvin Jones” Pomezia. A darci retta ci sono solo i ragazzi di Casapound, il Comune è mata ormai da tutti quella del completamente sparito”. “residence” e che in realtà un Eppure il parco non è residence lo è davvero. Il remale: bello lo spazio barsidence 3C, quello “dei mibecue – che però i cittagranti”. Un'ingegnosa opera dini definiscono inutile architettonica mostra un coanzi perfino pericoloso modo passaggio allo stabile. “quando vengono certi Il percorso verso il treno è frequentatori” - i giochi sono a posto, così come scandito da succhi di frutta, bottiglie di vetro e gazebo e tavolini. Manca però una delimitaaltro pattume nemmeno fossimo nel racconto zione del parco e i genitori devono stare attenti di Pollicino. “E' sempre così?”, chiedo ad una perché a due passi c'è un'erba incolta “piena di mamma a passeggio con il figlio ed il cane. “E' animali”. Sullo sfondo si vedono il supermeranche peggio. Ormai ci siamo abituati”, rac- cato e la via del mare. conta rassegnata. Parlo con un altro cittadino. Piazza Italia – Voto: 0 “Qui è un macello, siamo abbandonati a noi In attesa dei lavori di riqualificazione che dostessi. Il parco non sarebbe neanche male ma vrebbero partire nel 2018 la situazione dei giarperché non c'è illuminazione? Adesso che ar- dini di Piazza Italia è drammatica. C'è paura riva l'inverno resterà un posto spettrale. Penso solo ad entrare anche all'area per fare attività fisica: con il buio (continua) chi avrà il coraggio di andarci?”. Quindi il sottopassaggio: “Fa paura solo a guardarlo, è un'opera che continua a non avere senso”. Mi arrendo: anche qui c'è molto da fare.

Torvaianica: rassegnazione (e paura) negli occhi delle persone Martin Pescatore – Voto: 6,5 Inizio il tour del litorale, anche qui auto munito, da Martin Pescatore, che poi è il primo parco che ti accoglie venendo da Pomezia. Parcheggio l'auto. Tradisco un eventuale lavoro in incognito togliendo dalla tasca il cellulare e il tac-

Martin Pescatore

Parco di “Via Fiorucci”

La “scala” per accedere al residence

Il sottopasso per la stazione di Santa Palomba


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I residenti: “ Solo Casapound si

INCHIESTA

(segue) Loschi figuri, ed è davvero riduttivo, mi osservano mentre cammino. Guardo qua e là e vedo solo senza fissa dimora, ubriaconi o altri “soggetti” simili (saPiazza Italia ranno gli inquilini dell'Eco mostro resort? Chissà). Poi un senso di sollievo: iniziano ad inveire l'uno contro l'altro e a litigare tra di loro. “E' normale”, mi dicono. Camminando vengo assalito da una puzza incredibile: il guano ha ormai incrostato ogni cosa e ci sono insetti d'ogni tipo. I residenti della zona puntano il dito contro il Comune: “Quando vengono, gli operatori fanno finta di pulire. Le sembra quello uno sporco di uno due giorni al massimo?”. Francamente no, penso tra me e me. I giochi non sarebbero nemmeno in cattive condizioni ma, ovviamente, sono in pochissimi ad usarli. E chi lo fa resiste davvero poco. Via Rumenia – Voto: 5,5 La seconda tappa a Torvaianica mi porta in Via Rumenia. Il parco è molto frequentato: trovo La seconda parte del mio viaggio mi porta ad genitori contenti, nonostante intorno ci sia dav- Ardea. Probabilmente ingenuamente mi aspetvero poco di cui essere soddisfatti. Poca erba, tavo di trovare qualcosa di bello da raccontare alcuni giochi rotti. Chiedo spiegazioni. “Sap- ma, a differenza di Pomezia dove, tra tutto qualpiamo che questo giardino non è un granché cosa di buono l'ho pure trovata, nel comune ruma almeno non è come il Parco di Piazza Ita- tulo c'è solo desolazione. La maggior parte dei lia!”. Ah, ecco. “Semmai il problema– continua parchi sono chiusi e quelli aperti sono in conuna mamma – è l'assenza di cancelli. Dobbiamo dizioni pessime, divenuti ormai ostaggio di stare attenti perché passano le macchine e que- vandali o perdigiorno. Via Varese – Voto: N/D sto è un pericolo per i nostri bambini”. Giardini di Via Gran Bretagna – Voto: 6,5 Inizio dai giardinetti di fronte all'omonima Concludo il mio viaggio con i giardini di Via scuola (in realtà il Parco è intitolato a DomeGran Bretagna dove almeno trovo un esercito nico Albarelli) perché conservavo di loro un bel di ragazzini intenti a giocare a calcio e basket. ricordo legato a qualche anno fa; con immenso “Meno male”, e ripenso ai teorici della genera- dispiacere vedo subito che sono chiusi. Qualzione “smartphone” incapaci di vivere nel cuno ha divelto le sbarre per crearsi un accesso. mondo reale. Nel complesso la situazione, no- Con tali premesse è facile immaginare cosa ci nostante qualche cartaccia svolazzante, è accet sia all'interno. La vegetazione ha ormai preso il tabile. Ho decisamente visto di peggio. sopravvento nascondendo ogni sorta di rifiuti. Una scritta blasfema dona ancor più squallore ad un'area un tempo – forse - felice. Via Lecce – Voto: 0 A differenza del precedente, nel parco di Via Lecce è ancora possibile entrare. Lo spettacolo all'interno è però indecente: giochi distrutti, spazzatura ovunque, tombini scoperti. Uno scenario raccapricciante e vomitevole. Anche in questo caso, come i suoi “illustri” corrispettivi di Torvaianica, il frequentatore-tipo del parco Via Rumenia

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interessa di noi

Ardea e Tor San Lorenzo: che desolazione!

Via Gran Bretagna

Via Varese

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C’era una volta il parco di Via Varese...

è facile immaginarselo. Non resisto un secondo di più: risalgo in macchina in direzione Tor San Lorenzo (piccola nota: “per sbaglio” imbocco Via Pavia dove trovo l'igiene urbana intenta stoicamente a lottare con il marasma di rifiuti che riempie una strada già di per sé disastrata). (continua)

Via Lecce

Il progetto

Piazza Italia sarà mai così?

Eppure qualcosa in cantiere c’è. E’ stato approvato nei mesi scorsi il progetto preliminare per la riqualificazione del giardino pubblico di piazza Italia a Torvaianica. Un intervento che prevede la ristrutturazione totale del parco: nuovo ingresso e pavimentazione, arredi urbani, piantumazioni, illuminazione e video-sorveglianza, valorizzazione dell’area giochi per bambini. Costo stimato 548mila euro finanziati con fondi comunali, oggetto di gara pubblica. I lavori dovrebbero quindi essere avviati all’inizio del 2018.


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INCHIESTA

(segue) Parco Rielasingen – Worblingen – Voto: N/D “Ardea, degrado al parco Rielasingen di Tor San Lorenzo: situazione insostenibile”, scrivevamo agli inizi di settembre. Ebbene oggi il parco, anche a seguito di quella segnalazione, è chiuso. Mi affaccio tristemente alle sbarre e fotografo ciò che rimane nella speranza che presto possa tornare presto aperto. Parco di Via Reno – Voto: 7 Il mio viaggio si conclude con il parco di inclusione di Via Reno, in pratica giardino l'unico degno di questo nome sull'intero territorio di Ardea. A parte una transenna sospesa a mezz'aria – di cui non capisco il motivo – e un'erba non tenuta perfettamente mi rendo conto che probabilmente, per adesso, questo va considerato

Via Catullo

Via Don Luigi Sturzo

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Il parco di tor San Lorenzo è chiuso

Il caso

Giardini pubblici e utilizzo dei giochi per i bambini, in particolare quelli installati per i bimbi diversamente abili; ebbene, in questi due filmati, uno realizzato a Tor San Lorenzo nel parco di Via Reno (Ardea), l’altro a Pomezia nei giardinetti di Padre Pio, si vedono dei ragazzini lasciati indisturbati a “giocare” impropriamente con l’altalena (che avrebbe tutt’altro scopo) rischiando, per di più, anche di romperla. Il tutto sotto gli occhi “vigili” dei genitori. Secondo voi tutto questo è normale? A nostro avviso no, perché l’educazione ed il rispetto degli altri – benché qualcuno si difenda ancora dietro al “così fan tutti”, “che sarà mai”, “in quel momento la giostra era vuota” e così via – dovrebbe partire proprio dai più piccoli.

un grande risultato. Ecco perché il 7: un sette di incoraggiamento... Il commento E' stata in ogni caso un'esperienza formativa che mi ha permesso di conoscere meglio il territorio di Pomezia ed Ardea. Dalla città pometina, onestamente, mi aspettavo qualcosa in più dell'immagine un po' Inquadra il telefono sbiadita che invece porto con l’App Aurasma, a casa; per Torvaianica il clicca e leggi il servicommento non può che essere invece negativo: zio completo sul in questo caso la cosa che nostro sito mi ha fatto più male è Scarica l’App (istruzioni a pag. 30 stato leggere il senso di rassegnazione e paura negli occhi delle persone. Adrea è invece divenuta ormai una landa desolata: riuscirà la nuova amministrazione a risollevarne le sorti? Vedremo.

Parco inclusivo di Via Reno

Il parco Rielasingen Worblingen di Tor San Lorenzo

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Luca Mugnaioli

Via Ugo La Malfa: è uno dei pochi in buone condizoni

Via Fratelli Bandiera

E’ giusto usare così l’altalena per i bambini diversamente abili?

Campetti ‘polivalenti’ di Pomezia: parla il Sindaco Fucci “Stiamo programmando gli investimenti - ha dichiarato Fucci - per la risistemazione delle strutture per poi assegnarle attraverso bando pubblico come già avviene per gli impianti sportivi comunali”. Il Comune di Pomezia ha reso noti gli esiti del’avviso pubblico per l’assegnazione degli imImpianti pianti sportivi per la stasportivi: gione 2017-2018. La c’è l’asse- concessione, che sagnazione rebbe dovuta partire lo scorso 1 agosto, disciplinerà l’utilizzo dei campi sportivi fino al 31 luglio 2018. Queste le graduatorie definitive con due impianti “in sospeso”: il Palalavinium, ancora inagibile, e il complesso della Selva dei Pini, la cui graduatoria sarà pubblicata, fanno sapere dal Comune, a breve.



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POLITICA

Il Corriere della Città Novembre 2017

Verde pubblico: parlano i Sindaci di Pomezia e Ardea pubblici: il nodo è la mancanza dei fondi, perché giardini di quelle dimensioni richiedono interventi continui e costanti". Sindaco Fucci ci siamo recati in tutti i parchi pubblici, spazi verdi ed aree giochi del territorio di Pomezia. Nel complesso la situazione può definirsi abbastanza positiva ma sono comunque emerse numerose criticità. La cura del verde non è ottimale: in molti casi Mario Savarese, si passa da erba inSindaco di Ardea colta e invadente a spazi dove invece è Sindaco, ad Ardea abbiamo trocompletamente asvato soltanto desolazione. Come si sente; poi abbiamo è arrivati a questo punto? diversi giochi per "La situazione è sotto gli occhi di bambini rotti, o tutti. Purtroppo non sono stati sporcizia diffusa. E' messi a bilancio, passato e presolo colpa degli inFabio Fucci, sente, fondi per la manutenzione dei giardini. La strada che si era Sindaco di Pomezia civili o si può fare qualcosa in più da tentata, ovvero quello dell'affidaparte dell'ente? mento ad associazioni o gruppi no profit, per quanto riguarda la gestione e la cura delle aree “La manutenzione dei parchi e delle aree verdi verdi, non ha portato ai risultati sperati, sopra- del territorio è costante e può essere monitorata tutto perché si torna sempre sullo stesso argo- da tutti attraverso il sito del Comune: mento: la manutenzione costa e non potevano http://www.comune.pomezia.rm.it/manutenfare molto di più. Quindi cosa è successo? I zione_verde Certamente il territorio è molto giardini sono sprofondati nel degrado, ed il de- vasto ed è impossibile evitare la formazione dei grado si sa attira "brutte" frequentazioni. A Tor passaggi spontanei nei parchi derivanti dalle San Lorenzo (il parco è quello di Rielasingen- abitudini delle persone, a volte cattive abitudini, Worblingen, ndr) sono state ritrovate anche si- che sono spesso la causa dell’assenza dell’erba. ringhe e questo ci ha portatato, per motivi di L’Amministrazione in questi anni ha investito sicurezza, a dover chiudere il giardino. Al mo- molto nella realizzazione, riqualificazione e mamento non abbiamo però le risorse per inter- nutenzione delle aree verdi, delle aree cani e venire: non appena avremo risanato il bilancio delle aree gioco per bambini e continuerà a farlo. A breve saranno acquistati nuovi giochi si potrà fare senz'altro di più". da installare in tutti i parchi pubblici della Città. Cosa si può fare nell’immediato? "Ovviamente non vogliamo questa situazione L’Amministrazione fa un grande sforzo per seper Ardea e Tor San Lorenzo e ci immaginiamo guire la manutenzione di tutte le aree verdi, tutsoluzioni diverse. Una delle strade che stiamo tavia combattiamo contro l’inciviltà di alcune cercando di seguire è quella di individuare por- persone che invece rendono indecorosi gli spazi tatori di interesse che abbiano l'idea di mettere pubblici”. nei parchi dei piccoli punti ristoro, o comunque Per Torvaianica invece? La situazione è qualcosa di remunerativo, in cambio della ma- drammatica.. nutenzione e della cura del parco. Ad ogni “Sui giardini di piazza Italia è già stato delibemodo faremo dei bandi per arrivare ad una as- rato a luglio scorso un progetto di riqualificasegnazione specifica. Un'altra possibilità è zione che prevede la ristrutturazione totale del quella di installare delle giostrine per i bambini parco: nuovo ingresso e pavimentazione, arredi i cui proventi sarebbero destinati in questo caso urbani, piantumazioni, illuminazione e videoproprio alla cura del parco sempre con dei sorveglianza, valorizzazione dell’area giochi per bandi: anche qui però c'è da tener conto delle bambini. L’opera, del valore di circa 548mila rimostranze di alcuni genitori in quanto per euro finanziati con fondi comunali, sarà oggetto loro questo comporterebbe un costo, anche se di gara pubblica tra la fine di quest’anno e l’iniquel "costo" servirebbe proprio a tener pulito il parco. E'insomma un po' un cane che si morde la coda. E' allo studio comunque anche la possibilità di inserire qualche provvedimento all'interno del nuovo contratto per la raccolta dei rifiuti". Le telecamere possono rappresentare una soluzione? “A breve si procederà con l'installazione delle Il sondaggio telecamere nell'ambito del progetto per l'effiIl voto dei cittadini ai cientamento energetico "Hera Luce". Quando giardini di Pomezia è avremo finalmente tutte le telecamere attive qualcosa in più si potrà ottenere. Ma questo costato... munque non risolverà i problemi dei parchi

zio del nuovo e i lavori dovrebbero quindi essere avviati nel corso del 2018. Conosciamo molto bene la situazione dei giardini di piazza Italia: sono numerose le segnalazioni dei cittadini per degrado e atti contro il decoro urbano. Proprio per questo abbiamo destinato una somma del bilancio comunale per riqualificarli e rivalutare un luogo che consideriamo strategico per il nostro litorale. Inoltre i nuovi impianti di illuminazione e videosorveglianza garantiranno più sicurezza e strumentazione di contrasto al degrado. Infine aggiungo che da quando ho emanato l’ordinanza di daspo urbano sono già decine le persone identificate e segnalate alla Questura per l’allontanamento tra Santa Palomba e Torvaianica. L'altra maggior criticità riscontrata è quella del parco di Via Fiorucci a Santa Palomba: per metà è in buone condizioni, per metà, a ridosso della stazione, è invece piena di ogni tipo di sporcizia e rifiuti. Con in più il problema della scarsa illuminazione. E' previsto un intervento in tal senso? “E’ già pronto un progetto di illuminazione per il parco pubblico di via Fiorucci del valore di circa 25mila euro che sarà inserito nel bilancio comunale del 2018”.

Pista ciclabile di Pomezia interrotta (ma si passa lo stesso)

Il Sindaco: “Purtroppo l’architetto a cui era stata affidata la progettazione dei lavori è venuto a mancare. Il progetto è stato quindi nuovamente affidato ed è ora in discussione il metodo da applicare per ripristinare le aree coinvolte dalle frane, che sarà certamente quello della terra armata. I tempi per l’avvio dei lavori saranno legati all’espletamento delle procedure per la gara ad evidenza pubblica.

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CRONACA

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Torvaianica: “Io, costretta a consegnare i giocattoli a domicilio”

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“Piazza Italia è fuori controllo e la puzza è insopportabile. Abbiamo paura anche di andare a riprendere la macchina”

Giardini inavvicinabili: e il giocattolo “arriva” a casa Piazza Italia a Torvaianica dovrebbe essere la vetrina turistica del litorale di Pomezia. E il parco ne dovrebbe rappresentare il principale biglietto da visita. Ma per chi ci vive o ci lavora non è più così da tempo. Incontriamo la titolare di un negozio di giocattoli che, proprio a causa dei giardinetti (ma non solo), ha visto calare bruscamente i propri affari. Come è possibile? “Noi vendiamo giocattoli e molte delle nostre clienti sono mamme con bambini, talvolta piccoli. Non vengono più qui perché poi non vogliono dire ai propri figli di 'no' se gli chiedono di andare su scivoli e altalene. E le capisco: lei porterebbe suo figlio in quel giardino? Quindi mi arrangio e a volte faccio le consegne… a domicilio” Quindi porta lei i giocattoli a casa delle clienti? “Sì. Molti mi chiamano e mi dicono: 'Senti, noi non possiamo venire, potresti portarmi quella bambola a casa?' Siamo arrivati davvero al paradosso”. È stato sempre così? “No, da un anno a questa parte la situazione è precipitata. Mi ricordo che i genitori facevano la fila per far usare ai bambini i giochi, adesso non c'è più nessuno. Sono rimasti pochi “temerari”: ma restano poco a causa della puzza o per colpa degli 'sbandati' presenti. E adesso che arriva l'inverno sarà anche peggio. Pensi che anche mia figlia giocava lì mentre ero al lavoro. Adesso non mi fido più: sono costretta a pagare una ludoteca, ma almeno io sono tranquilla”

Parcheggi a pagamento: commercianti discriminati? Ma quello dei giardini non è l'unico problema. Torna infatti prepotentemente il tema delle strisce blu: a Piazza Italia e in Via Danimarca il parcheggio infatti si paga tutto l'anno a differenza del lungomare. “La gente non viene qui – ci racconta ancora la titolare del negozio - perché bisogna pagare il parcheggio anche per pochi minuti. E se non lo

A causa dei giardini e dei parcheggi a pagamento nessuno frequenta più i negozi del centro fai scatta immediata la multa. Sul lungomare però non è così, perché di inverno i posteggi sono gratuiti. Ecco, non ci sembra giusto”. Come ha inciso questo sulle vendite? “Posso dire che rispetto allo scorso anno le vendite sono calate di almeno un terzo, nonostante nel frattempo io abbia ampliato la tipologia di prodotti in vendita”. Ma il suo è anche un problema “personale” giusto? “[Sorride] E' proprio così. Io stessa ho preso diverse multe” Perché? “E' capitato ad esempio di fermarmi pochi minuti per scaricare la merce da un fornitore: dato che il negozio era già stato chiuso ho dovuto riaprire per controllare i prodotti perché è una operazione che va fatta subito. E ho preso la multa”. Non c'è una zona di carico e scarico? “Sì ma purtroppo non fa differenza: mi hanno detto che devo avere la macchina intestata al negozio e io non ce l'ho”. Quindi l'auto non può essere parcheggiata davanti al negozio se non pagando ogni giorno la striscia blu. E tra l'altro alla signora anche il provvedimento dell'abbonamento è “precluso”: non essendo residente in Piazza Italia non può sottoscriverlo. Ma il problema comunque non è solo economico: c'è anche la paura delle aggressioni.

Piazza Italia abbandonata a sé stessa? I recenti fatti accaduti a Torvaianica hanno gettato ancor più nell'angoscia i residenti e i commercianti della zona. Le aggressioni, come quella efferata ai danni della ragazza massacrata per pochi euro lo scorso settembre, sono aumentate e i cittadini si sentono soli. “Per tutto quello che le ho raccontato capisce che, se voglio parcheggiare, devo allontanarmi dalla zona. E ormai il posto libero si trova solo nella Piazza del mercato”, continua la titolare. Ha paura? “Sì e non sono l'unica. Tutti qui hanno paura. E

Rispetto allo scorso anno le entrate sono diminuite di almeno un terzo

a storia che stiamo per raccontarvi è la naturale prosecuzione di quanto descritto attraverso l'inchiesta sui giardini pubblici del Comune di Pomezia pubblicata nelle pagine precedenti. Questo perché, come chi ci amministra dovrebbe ben sapere, in una città non esistono compartimenti stagni ma tutto, in un modo o nell'altro, finisce per intrecciarsi insieme producendo conseguenze più o meno positive. Ecco perché, partendo proprio dai giardinetti di Piazza Italia, abbiamo scoperchiato il famoso “vaso di Pandora”.

purtroppo non è nemmeno una questione di quanti soldi hai o non hai: si viene aggrediti anche per pochi spiccioli. Io ho mio marito che mi viene a prendere, ma se un giorno sta male? Posso vivere nell'ansia solo perché devo camminare a piedi in una zona che tra l'altro dovrebbe essere centrale? Questa zona ormai non è più nostra”. Vuole dire qualcosa al Sindaco? “Faccio un appello: Sindaco, venga qui di pomeriggio o in serata, venga a vedere il clima che si percepisce. Vogliamo controlli e una maggiore sicurezza, tutto qui”. Luca Mugnaioli

VIA AI LAVORI

Potenziamento al depuratore per acque migliori Forse i nostri appelli e le nostre inchieste, oltre alle numerose segnalazioni dei cittadini, sono servite a qualcosa. E’ infatti notizia del 26 ottobre che sono in corso i lavori di potenziamento sul depuratore pubblico di via San Paolo, denominato Pratica 1. L’intervento ad opera di Acea interessa il carroponte asservito al sedimentatore secondario e si concluderà entro il mese di dicembre. “Al fine di consentire l’esecuzione dei lavori e garantire un efficiente trattamento delle acquee reflue afferenti all’impianto di depurazione – si legge nella nota di Acea – dette acque sono state temporaneamente (ovvero per il tempo strettamente necessario all’esecuzione degli interventi) deviate verso il limitrofo impianto di depurazione (Pratica 2, ndr)”. “Per consentire lo svolgimento dei lavori – spiega l’Assessore Riccardo Borghesi – l’attività del depuratore Pratica 1 è stata sospesa e deviata sull’impianto limitrofo, in modo da evitare pericoli per l’ambiente e la salute pubblica. Dopo il nuovo sistema di disinfezione con acido paracetico messo in esercizio a maggio scorso e il rinnovamento delle 2 vasche di sedimentazione del depuratore di via San Paolo, sono in programma ulteriori interventi di rifacimento di tutti gli impianti di depurazione gestiti da Acea: in particolare a giugno è partita la progettazione per il rifacimento delle condotte di scarico a mare per i depuratori più vecchi Pratica 1 (via San Paolo) e Crocetta 1 (via Zara) che porteranno ad un aumento delle distanze. Il progetto definitivo è pronto ed è in corso l’iter amministrativo che porterà alla gara pubblica per la realizzazione dell’opera”.


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Il Corriere della Città

SOCIALE

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Associazione Opera Nazionale: il progetto di una Casa Sociale (e non solo) soggetti che lo comporranno: area tematica (1) cultura e territorio; area tematica (2) coesione e integrazione; area tematica (3) ambiente e alimentazione

Dal 2018 grandi "Opere" di Solidarietà, Cultura e Formazione

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e nostre province hanno urgente bisogno di luoghi di partecipazione civile, di attenzione tra generazioni e culture, di occasioni di solidarietà per contrastare l'esclusione e imparare di nuovo, insieme, ad essere città, una comunità che si nutre di incontro non effimero, attività condivise, scambio vero. Il rilancio delle energie e dell'immagine di un territorio passa anche attraverso progetti come questo, proiettati verso il futuro, ma, al contempo saldamente legati alle radici locali, capaci di recuperarne il patrimo nio materiale e culturale. Riabilitiamo le nostre culture per utilizzarne pubblicamente gli spazi preziosi e attivarvi una rete di competenze, energie, risorse, imprese e associazioni che nel loro insieme funzionino come moltiplicatori di cultura, relazioni, scambio, condivisione. Una piccola rivoluzione che trasformi un territorio in un laboratorio a cielo aperto. Costruiamo dunque un punto di riferimento fisico e mentale che diffonda iniziativa, suggerisca collaborazione, regali fiducia, si prenda cura di sogni e bisogni, faciliti contaminazioni virtuose e sviluppi reti di relazioni durevoli. Uno strumento per la crescita delle creatività e una vetrina per le eccellenze culturali.

Tre le tematiche d’intervento dei progetti: 1) Cultura e territorio 2) Coesione e integrazione 3) Ambiente e alimentazione

zione attiva e di protagonismo; •Produrre opportunità di scambio e contaminazione tra generazioni e culture diverse; •Fornire supporti informativi e formativi che favoriscano l'auto organizzazione su iniziative e progetti che nascono dal territorio; •Ospitare eventi, laboratori, spazi di incontro, di ascolto e di accoglienza culturale; •Favorire l'integrazione culturale tra città e campagna; •Promuovere il turismo culturale e didattico e quello agricolo e ambientale; •Organizzare filiere corte tra produzione agro alimentare locale e circuiti di consumo consapevole; •Contribuire al recupero di identità culturale territoriale

Obiettivo strategico Con le riqualificazioni di aree, spazi, locali ecc. si intende realizzare sui territori dove presenti un "Centro polifunzionale di iniziativa e partecipazione culturale territoriale" con l'intento di farne un prototipo replicabile. Il Centro sarà dedicato, attrezzato e gestito per: •Dare spazio e visibilità alle risorse soggettive e creative locali in campo artistico, culturale, tecnologico, educativo e artigianale; •Proporre ai cittadini opportunità di partecipa-

Obiettivi operativi: tre aree tematiche di intervento Il Progetto ed i suoi luoghi di partecipazione condivisa, saranno aperti all'intera cittadinanza senza distinzione di età, appartenenza politica o corrente culturale, si dispiega in forma composita capace di accogliere le diverse anime della società civile. Il progetto finale sarà riconducibile sostanzialmente a tre aree tematiche di intervento, coerenti anche con il know how dei

Il punto di partenza è la comune consapevolezza che un impegno per il bene comune, portato avanti a qualsiasi livello, risulta tanto più efficace quanto più chiara è la coscienza della propria identità, cioè dei primari valori della libertà, della persona, del popolo, della società, della sussidiarietà, dell’autonomia, dell’educazione, della famiglia e dell’intrapresa socio-economica nei quali crediamo e da cui ci sentiamo uniti.

Il villaggio della cooperazione sociale

“Grazie a q nascere un v zione sociale ritrovo ed ag magia, in cattive e ne direzioni più che sappia mettendo la natu antidot

Grazie ad un ambizioso progetto nato dall’entusiasmo e dall’energia delle Associazioni aderenti a Opera Nazionale, potrà sorgere un villaggio della cooperazione sociale. Un luogo di ritrovo ed aggregazione, che regali magia, in grado di cambiare le cattive e negative tendenze verso direzioni più “leggere” e luminose; che sappia abbattere i pregiudizi mettendo in sinergia l’uomo e la natura; che agisca da antidoto alla solitudine. Un parco dove grandi e piccini potranno vivere esperienze legate alla vita di fattoria, ricca di stimoli utili ed autentici; dove recuperare l’antica confidenza dell’uomo con gli altri esseri viventi, tornando ad apprezzare le cose semplici e vere, unendo tutela ambientale del paesaggio e ricerca di nuove tecnologie appropriate per rispondere alle emergenze ambientali ed agli scenari di sviluppo futuri. (continua)


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Novembre 2017 (segue) L’obiettivo principale di questo intervento è far rifiorire importanti aspetti e valori sociali come il rispetto, la solidarietà, la cultura, lo sport e l’aiuto verso il prossimo. Il tutto inserendo, in un contesto naturalistico, delle attività culturali, ludiche, ricreative e sportive, e formative nel rispetto dell’ecosistema esistente; essere un aiuto autentico per le varie Associazioni del territorio e non, mettendo a disposizione spazi ed organizzando attività che possano essere fonte di benessere anche per “ragazzi speciali”; realizzare un’oasi che sappia valorizzare anche i mestieri di un tempo, creando opportunità di lavoro, anche a persone con disabilità. Il parco sarà diretta espressione delle tre linee guida di Opera Nazionale:Cultura e Territorio - Coesione e Integrazione - Ambiente e Alimentazione. arrello Amico è un progetto di comunità che coinvolge cittadini, imprese, associazioni ed istituzioni ed è un luogo in cui si produce solidarietà: non solo un supporto di

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questo progetto potrà villaggio della cooperae e solidale. Un luogo di ggregazione, che regali grado di cambiare le egative tendenze verso ù “leggere” e luminose; abbattere i pregiudizi o in sinergia l’uomo e ura, che agisca da to alla solitudine” assistenza alimentare “speciale”, quindi, ma un luogo in cui ci si mette a disposizione degli altri “come si può”, chi donando tempo o alimenti di

SOCIALE

21 momento del primo acceso. L’autorizzazione ad accedere al Market è concessa previa verifica dei requisiti, anche allo scopo di evitare ridondanze e sprechi rispetto ad altri soggetti che sul territorio forniscono aiuti. Le famiglie ricevono tra il 50 e il 60% del fabbisogno mensile.

Perché nasce il Market Solidale

Il Market Solidale prima necessità, chi “ricambiando” quanto ricevuto dall’Opera con una attività di volontariato da svolgere nella struttura o con le associazioni aderenti al progetto. Non un obbligo per le famiglie che hanno accesso al progetto ma un modo per responsabilizzare all’attenzione per l’altro. Capofila del progetto è l’Associazione Opera Nazionale che sostiene la fase di lancio del progetto e coordina una rete di promotori appartenenti al mondo del volontariato e partner del mondo delle imprese e dell’associazionismo, e rientra nel programma istituzionale dell’Area Tematica 3 “coesione e integrazione” visionabile sul sito internet. Il progetto viene realizzato in stretta collaborazione con istituzioni che aderiranno e privati socialmente sensibili, che hanno già fornito in comodato gratuito l’area presso cui si realizzerà il progetto e che partecipano a tutte le fasi. Lo scopo è quello di renderlo una risorsa aggiuntiva e specifica nel panorama del welfare locale e non un raddoppio di opportunità già presenti. Nel Market Solidale, chi è in difficoltà riceve prima di tutto potere d’acquisto. Può fare la spesa scegliendo liberamente i prodotti che più servono alla famiglia, pagando non in euro ma con punti da un budget che è assegnato sulla base del numero dei componenti famigliari al

▪Per creare un luogo il più rispettoso possibile della dignità delle persone, per la raccolta e la distribuzione di beni di prima necessità, che si aggiunga a quanto già esiste sul territorio ▪Per mettere in rete i diversi soggetti che già lavorano per contrastare la povertà attraverso un progetto di comunità ▪Per coinvolgere il territorio, le imprese, i cittadini affinché sostengano il Market Solidale con il proprio lavoro gratuito, le donazioni economiche o di prodotti che permettono al market solidale di continuare ad esistere Il Market vuole essere un piccolo aiuto che arriva dai tuoi vicini, dalla tua comunità, in un momento difficile, perché si possa ripartire con fiducia e affrontare le difficoltà con l’aiuto di tanti. L’aiuto ha una durata di 6 mesi. Al termine dei sei mesi, se le condizioni della famiglia non sono mutate, si può fare una seconda domanda, ma ci si dovrà mettere in fila per dare possibilità ad altri di usufruire dell’aiuto. Nelle attuali condizioni di richieste e di disponibilità di prodotti e denaro, l’attesa ipotizzata è di almeno 6 mesi. Sarà quindi possibile ricevere aiuto al massimo per due periodi di 6 mesi ciascuno, non consecutivi. Non sarà possibile una terza richiesta e si dovrà, con l’aiuto dei servizi sociali, individuare altri tipi di aiuto familiare. (continua)


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SOCIALE

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Progetto di comunità sostenuto dalle donazioni Il Market Solidale verrà costruito grazie all’impegno di cittadini, volontari di associazioni, aziende, pubblica amministrazione, che vorranno fare rete per rispondere ad un problema di crisi economica che colpisce il territorio. Il Centro Servizi di Opera Nazionale metterà a disposizione le risorse umane e materiali per coordinare le varie parti e costruire il market ed i servizi ad esso collegati. Non è un aiuto fornito dallo Stato, non è finanziato con le tasse, ma con le libere donazioni dei cittadini e delle aziende: si basa sul dono e sul volontariato. Nessuno di coloro che sono impegnati nel supermarket riceve denaro: sono tutti cittadini volontari che hanno deciso di aiutare la loro città da protagonisti. Anche i prodotti, per la maggior parte, arrivano da donazioni di aziende e cittadini. Alcuni prodotti sono acquistati, grazie a donazioni di denaro di cittadini, associazioni, aziende. Uffici preposti verificano la documentazione e decidono chi può entrare a fare la spesa, dopo aver incontrato i cittadini che hanno fatto richiesta. Il gruppo di lavoro garantirà quindi equità e rispetto delle regole. I volontari ed i clienti sono responsabili della buona gestione del market e dei servizi ad esso collegati. Tutte le persone lo frequentano saranno responsabili della riuscita del progetto e dell’efficacia degli aiuti: i clienti possono essere volontari, tutti possono dare il loro contributo e proporre le loro idee e assieme si discute e si migliora il progetto. L’aiuto che ciascuno può ricevere è tanto più grande quanto più si riesce ad entrare nello spirito di solidarietà e comunità che ne sono alla base. Qualora vi si presentassero situazioni di inabilità o difficoltà nel raggiungere il market, verrà messo a disposizione un servizio di consegna a domicilio.

I destinatari: famiglie e singole persone -Iscritte al Centro per l’Impiego perché disoccupato o in mobilità -Cassa integrazione o contratto di solidarietà -Licenziamento per chiusura azienda e riduzione del personale -Lavoratori autonomi che hanno cessato attività o con un calo di almeno il 40% del reddito -Nuclei familiari con solo redditi da pensione non sufficienti -Famiglie in cui vivono persone con Handicap certificati -Famiglie mono genitoriali e altre situazioni dimostrabili in grave difficoltà economica

Il Corriere della Città

Le colonie estive di Opera Nazionale

Novembre 2017

Il progetto ImmaGinalavoro

I corsi Passione&attitudine

ImmaGinalavoro è un progetto di formazione ed iserimento lavorativo che eroga corsi di formazione professionale riservati ai ragazzi che non hanno compiuto i 18 anni con difficoltà economiche e sociali, con metodologie didattiche innovative e percorsi personalizzati. L'obiettivo è fornire aiuto e sostegno ai giovani che hanno concluso la scuola media e sono attratti dal mondo del lavoro. I corsi di durata triennale e biennale permettono di conseguire una Qualifica Professionale, quelli annuali si concludono con un Attestato di Frequenza. Nel caso in cui il numero dei candidati ai corsi a cui si desidera partecipare sia superiore al numero massimo di partecipanti previsti, l'accesso ai corsi sarà soggetto a verifica. Il Progetto ImmaGinalavoro ad oggi include i seguenti percorsi: "Operatore della ristorazione" indirizzo PREPARAZIONE PASTI "Operatore della ristorazione" indirizzo SALA BAR "Operatore della trasformazione agroalimentare" indirizzo PANIFICAZIONE E PASTICCERIA "Operatore grafico" indirizzo MULTIMEDIA "Operatore del benessere" indirizzo ACCONCIATURA "Introduzione ai processi produttivi" indirizzo ACCONCIATURA ESTETICA "Operatore del benessere" indirizzo ESTETICA "Introduzione ai processi produttivi" indirizzo ESTETICA MANICURE "Introduzione ai processi produttivi" indirizzo PASTICCERIA SERVIZIO SALA BAR E CUCINA "Introduzione ai processi produttivi" indirizzo PASTICCERIA GELATERIA PANIFICAZIONE "Introduzione ai processi produttivi" indirizzo CUCINA TRAMEZZERIA SERVIZIO BAR.

Passione&Attitudine sono i corsi amatoriali promossi da Opera Nazionale pensati per tutti quei giovani e quegli adulti che desiderano approfondire una loro passione, coinvolgendosi su ciò che a loro piace e facendo fiorire una loro attitudine. " Laboratorio Teatrale" Stimoli d'Arte e Cultura " Corso di Realizzazione dei Mandala" Il Cosmo in un Cerchio " Corso pratico di educazione del cane" Il nostro migliore amico "Corso di Apicoltura" Corso Apicoltura di 1° Livello "Stage di Piccola Agricoltura" Come Natura Insegna

Dal mese di novembre potrai iscriverti senza impegno sul nostro sito e inviarci anche il tuo curriculum se hai interesse a collaborare www.operanazionale.it - e-mail: adesioni@operanazionale.it

Le colonie estive Il principio generale si basa sul rispetto della personalità. Il monitore (guida) svolge il ruolo di educatore e non di sorvegliante: collaborerà quindi con il bambino e l’adolescente nei diversi momenti della giornata, interessandosi ai suoi bisogni materiali, spirituali, sociali, affettivi e ludici. Partendo dalla soddisfazione dei bisogni primari (quelli fisiologici e quelli relativi alla sicurezza) che andranno garantiti fin dal primo momento, l’individuo può evolvere per soddisfare i propri bisogni di affetto, stima ed infine di autorealizzazione. Compito dei monitori è di fornire le basi al bambino e l’adolescente, accompagnandolo in ogni momento favorendo la realizzazione di questi bisogni. Le colonie GREENGREST offrono un periodo organizzato e strutturato in modo da proporre al ragazzo una serie di esperienze che gli permettano di: •Vivere l’esperienza comunitaria •Esercitare la responsabilità •Vivere a contatto con la natura Il compito educativo consiste nel fatto di promuovere, attraverso la vita comunitaria, un’educazione sociale che si basa sui seguenti punti: •Educare alla capacità di stabilire rapporti con gli altri e l’ambiente in cui si vive e opera •Ricercare il proprio posto e la propria funzione nella collettività •Permettere un’evoluzione ed una realizzazione libera, autonoma e consapevole della personalità Il compito degli educatori è di soddisfare i bisogni fondamentali del bambino, che sono bisogni di fare, di esprimersi, di investigare, di essere sociale, di esplorare (compreso il tessuto socio-comunitario), di comunicare e di cooperare nella gestione e nell’organizzazione della giornata di colonia e di eventuali altre iniziative.



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CRONACA

uerra senza quartiere a Pomezia inScuola sporche a torno alle scuole. In città è scoppiato Pomezia: scoppia il caso un pandemonio sul tema della pulizia “Mia figlia non va in bagno perché è troppo degli istituti scolastici pubblici del territorio: ad sporco”, ci racconta iuna mamma. “Non ne posinnescare la miccia le tantissime segnalazioni siamo più: è sempre tutto sporco, i dei genitori, esasperati dal venostri figli non possono stare in dere i propri figli studiare in queste condizioni”, aggiungono mezzo alla sporcizia. Dai bagni altri genitori. E ancora: “Al bagno (questo il fronte più “caldo” mia figlia non va mai. Io le compro dello scontro, ndr) alle aule passalviette umidificate per pulire il sando per le palestre scolasti- Topi a scuola: suo banco”; “'Sta vergogna dura da che. Nel calderone finisce di Copernico in anni non cambia mai niente”; tutto e il Comune di Pomezia, “Sono anni che succedono queste protesta attraverso un durissimo comucose”, e così via. Quindi la testimonicato del Sindaco Fucci, non ha esitato a parlare di stato di emergenza per due scuole, la San nianza di una mamma il cui figlio non ha potuto prendere parte alle lezioni in quanto Giovanni Bosco e la Margherita Hack. soggetto allergico, vicenda questa accaduta in Genitori sul piede di guerra un altro istituto del territorio. Insomma: il quaMamme e papà sono insorti inviando alla nodro dipinto dai genitori non è stato certo dei più stra redazione una montagna di segnalazioni.

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Come funziona (in parte) il sistema delle pulizie nelle scuole

A Pomezia le lavoratrici (ex Lsu) rientrano nella COOP 2001 finanziata direttamente dal Ministero dell’Istruzione e rientrante nel sistema d’appalti nazionale (in questo preso in carico poi dal Consorzio Nazionale dei Servizi): 18 mila lavoratori circa sparsi per tutta Italia. Il contratto nazionale, dal 2014, prevede un piano di ore ripartito tra il tempo dedicato alla pulizia degli istituti – dimezzato però (così come il numero di dipendenti) rispetto al passato, oggi è di circa 3 ore e mezzo a scuola – e attività complementari, in sostanza lavori di pittura e tinteggiamento di istituti scolastici a Roma e provincia da effettuarsi nei giorni di chiusura delle scuole. Le due mansioni sono ripartite al 50%: le ore di attività complementari vengono anticipate in busta paga e devono essere poi recuperate. In pratica molto più lavoro, in metà tempo, e con la metà del personale necessario (al netto ovviamente di eventuali malattie, permessi, ecc.).

Il Corriere della Città Novembre 2017

idilliaci. A complicare la situazione anche il caso “topi” scoppiato all’Istituto Copernico - vicenda a sé ovviamente - che ha portato i ragazzi a scendere in piazza a fine mese.

Lo stato di emergenza: il Sindaco scrive al Ministero

A rincarare la dose ci ha pensato il Comune di Pomezia. Il Sindaco di Pomezia Fabio Fucci ha inviato una nota al Direttore del Ministero dell’Istruzione, alla Asl Roma 6 e ai Dirigenti scolastici degli istituti comprensivi via della Tecnica e Orazio per la situazione di emergenza che si è venuta a creare nelle scuole primarie San GioLe addette alle p vanni Bosco e Margherita Hack. A seguito delle nu- “I servizi minim merose segnalazioni perve- la pulizia dei ba nute dai genitori dei sono sempre sta bambini frequentanti le scuole in oggetto– si legge garantiti” nella nota – relativamente alle precarie condizioni igieniche in cui versano i predetti istituti, si chiede alle Autorità in indirizzo, ciascuna per quanto di competenza, di effettuare un immediato sopralluogo al fine di stabilire le criticità lamentate e porre in essere tutti gli adempimenti atti a ripristinare le normali condizioni igieniche. La tempestività di un immediato sopralluogo risulta peraltro necessaria al fine di poter predisporre tutte le azioni necessarie alla tutela della salute pubblica”. (continua)


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Novembre 2017 (segue) “Il Ministero deve intervenire – dichiara il Primo Cittadino – E’ inaccettabile che gli studenti trascorrano le loro giornate in situazioni di scarsa igiene e pulizia. Mettere in sicurezza le scuole è da sempre una nostra priorità, ma sulla gestione della pulizia delle scuole statali non possiamo intervenire direttamente. Proprio per questo ho sollecitato un sopralluogo immediato presso i due istituti e l’attivazione di tutte le procedure necessarie a risolvere questa situazione”.

pulizie: mi, come agni, ati

Il dramma delle addette alle pulizie che però precisano: “I bagni sono sempre garantiti”

In queste situazioni si sa, non c’è mai un unico responsabile. Parte della situazione è stata causata dallo stato di agitazione del personale addetto alle pulizie. La protesta, andata avanti per circa due settimane, è montata intorno ad alcuni nodi cruciali: ritardi nei pagamenti degli stipendi (peraltro arrivati anche decurtati l’ultimo mese), organico insufficiente, nonché lo spettro delle procedure di licenziamento dal prossimo dicembre, hanno fatto sapere le lavoratrici. Poi

POLITICA l'annuncio il 25 ottobre: “A seguito di un confronto con l'azienda lo stato di agitazione è momentaneamente sospeso”. Le lavoratrici hanno ottenuto infatti il reintegro della parte trattenuta ad ottobre nella prossima busta paga: l’azienda terrà però la parte relativa alla banca ore che sarà comunque inferiore a quanto stabilito dai parametri Consip perché, cosa più importante, le dipendenti hanno ottenuto il ripristino dell’orario “intero”, almeno per il momento, dedicato alla pulizia delle scuole. In altre parole potranno dedicare un numero di ore maggiore alle attività di pulizia che serviranno per ripristinare le normali condizioni igienico-sanitarie nelle scuole e ciò dovrebbe consentire di superare lo stato di emergenza che si è venuto a creare. Questo per i prossimi due mesi. “Siamo vittime anche noi di questa vicenda“, hanno concluso le lavoratrici che comunque assicurano che i servizi minimi, come la pulizia dei bagni, sono sempre stati garantiti nel corso di queste due settimane. “Abbiamo un futuro incerto e pochissime garanzie. Siamo costrette a fare dei turni di lavoro estenuanti, con stipendi bassi e che arrivano per di più in ritardo. Non possiamo essere noi il capro espiatorio della vicenda”.

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L'attività di promozione di Pomezia e del suo centro industriale da parte dell'Associazione "Grande Pomezia" prosegue. Dopo il recente incontro con i diplomatici israeliani, Andrea Ruggeri ha invitato l'Ambasciatrice Kelly Degnan, Vice Capo Missione dell'Ambasciata USA a Roma, a visitare il comparto industriale di Pomezia, con l'obiettivo di avviare rapporti commerciali tra le nostre aziende e gli Stati Uniti e far conoscere così anche oltreoceano le nostre realtà imprenditoriali.L'idea di organizzare incontri e visite con diplomatici stranieri nel territorio pometino è una soluzione importante ed efficace per promuovere le aziende locali in un momento di particolare difficoltà come quello attuale. Grazie a queste iniziative, infatti, “Grande Pomezia” punta a far conoscere il più possibile al di fuori dei confini nazionali le attività produttive del posto, nella convinzione che ciò possa rappresentare un importante impulso per dar loro una maggiore crescita e sviluppo.Il tessuto industriale di Pomezia, del resto, è costantemente aperto all'innovazione e si è sempre dimostrato attento all'evoluzione del mercato imprenditoriale, in ogni ambito d’interesse.Ecco perché può essere accolta in maniera positiva l’idea di coinvolgere i paesi stranieri in un programma di incontri con le aziende, le quali, non va dimenticato, sono oggi fortemente provate da anni di crisi economica e dalla mancanza di infrastrutture adeguate.

“Grande Pomezia” incontra gli USA


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CRONACA

Il Corriere della Città Novembre 2017

Di chi è la colpa? Quando diventeremo grandi: riflessioni a margine dell’estate Torvaianica, è passata l’ennesima estate...

L

a stagione del Litorale Pometino si è conclusa, superando tutte le difficoltà organizzative abituali, siccità, incendi e piromani. Infine, o quasi, è arrivato un potente nubifragio che ha allagato tutta la fascia costiera tirrenica, lasciandosi dietro pure qualche vittima (Livorno). Purtroppo. Però, è “solo” l’abituale periodo di transizione che ci colpisce, con precisione, tutti gli anni e che, come sempre, ci trova impreparati, venendo spacciato ogni volta per chissà quale” inaudita” catastrofe. Qui, dove la catastrofe consiste, essenzialmente, nel non aver mai predisposto nulla per fronteggiare l’inevitabile evento successivo. Con questo, tra l’altro, abbiamo ripassato pure il tema del terremoto, con l’evento di Ischia e altre due vittime. E così ci si ricorda anche la fragilità del patrimonio edilizio e si riscopre che c’è anche il condono edilizio. Che inorridisce tutti, ma, nel, privato, sta bene tutti. Se si vanno a rivedere i numeri estivi del Corriere della Città, si potrebbe pensare che siamo degli indovini. Ma, ovviamente’ è solo che si fanno sempre gli stessi errori. E non sempre proprio per sbaglio…

Tanto è sempre la stessa storia Quindi, la solita estate d’ordinanza, come le precedenti e la prossima. L’ultima da ricordare, purtroppo, è che tra la fine di agosto e l’inizio di settembre, un cadavere [uno degli “invisibili”

che orbitano in quella zona di servizi] è rimasto, giaciuto, per quasi un mese, senza essere rinvenuto, in prossimità degli impianti sportivi, dell’isola ecologica di via Dallas, già Via già Via Boston, il depuratore, di Via Zara, il parcheggio di Via Olanda e Via Zara, l’idrovora e l’imbocco presso il parco acquatico (in piena attività) verso Pomezia. Non proprio nel deserto. Dimenticheremo anche questo. E la storia, che già abbiamo raccontato molte volte, la ritroverete, un po' più “tecnicamente”, su queste stesse pagine. Quindi cambiamo un po’ il discorso, tanto sarà il nostro pane almeno fino alla prossima primavera.

Prove generali di campagna elettorale L’estate di Pomezia e Torvajanica è stata caratterizzata e deformata da una campagna elettorale alla quale mancava solo l’ufficialità formale. Ma pure si è esplicitata in maniera sgangherata, puerile e priva di contenuti e dibattito. Quindi, in nulla propositiva e politica, ché, ad essere rigorosi, pure questa ci dovrebbe stare. Non volendo coinvolgersi in questo già attivissimo gallinaio, facciamo qualche considerazione, tanto siamo nella fase delle prime schermaglie dove si ripetono, anche in spregio della lingua, le dotte elucubrazioni che potremmo ascoltarci direttamente l’ultimo giorno. Tanto chi verrà a spiegarci come dobbiamo pensare, si vede bene, non ne sa più di quelli che non entrano nelle mischie. E quel poco di interessante, certamente non ce lo fanno vedere, sennò loro che

ci andrebbero a fare? Stiamo sconfi- Cosa c’è dietro il pr nando nell’anti politica e nel qualunquismo, ma non si può fare una rivoluzione sanguinosa a ogni sca- CHIESTO UN CONFRONTO PUBBL denza elettorale. Quando poi le al- Per alcuni esperti il prog ternative più com- rivelarsi un fallimento (a cittadini e per il mare di petitive vanno al ribasso con la solita tarantella che la colpa è delle vecchie amministrazioni, che quelli nuovi ‘so tutti ragazzini, naturalmente tutti ladri a priori, pure chi lancia, candido, lo stesso slogan… insomma: ma di che politica si vuole dialogare, utilizzando il pensiero maturato sui peggiori social media, rinforzato dal disinvolto anonimato che alimenta il vocabolario turpiloquente dei più accaniti onnipresenti i della tastiera? State tranquilli, c’è tempo e, come al solito, non cambierà nulla, oppure verrà qualcosa di nuovissimo e straordinario per non cambiare nulla (dove l’abbiamo sentita questa… ?). Ne usciremo esausti e disillusi, condannati al solito meccanismo che fa di noi un paese e una comunità arcaica. Se solo utilizzassimo tutto questo coinvolgimento e questo fiato in modo ordinato e dialogassimo seriamente, potremmo cominciare a dirci con chiarezza che la colpa, prima che dei sindaci, è nostra. E a regolarci di conseguenza. Luigi Torreti C O M U N E D I PO M EZIA

strutture deterrenti antistrascico e di ripopolamento lungo un tratto di costa del Comune di Pomezia

PROGETTO DEFINITIVO

ELABORATO

TITOLO:

SCALA:

Sezione tipo di posa delle strutture di protezione

EG) 06

Il Responsabile del procedimento

Il Progettista:

Ing. Stefano Colosimo

Ing. Renato Curci

Febbraio 2017

C.I.R.S.PE. Centro Italiano Ricerche e Studi per la Pesca


www.ilcorrieredellacitta.com

Novembre 2017

CRONACA

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Pomezia-Torvaianica, il progetto da 250mila euro “Pegaso” va fermato?

rogetto Pegaso?

E

ra lo scorso maggio quando il Comune di Pomezia annunciava non senza enfasi l'avvio dell'iter per il cosiddetto Progetto Pegaso, un'importante iniziativa LICO avente lo scopo di creare getto potrebbe un’area di tutela bioloa caro prezzo per i gica per incrementare la Pomezia) sopravvivenza giovanile di specie autoctone. Non irrisorio il costo: 250mila euro di fondi comunali.Il progetto prevede quattro zone di ripopolamento costituite sulla base di tre diversi modelli strutturali: a pozzetti, a tubi e ad assiemi di laterizi ecocompatibili e l’immersione di 61 strutture, dette tripodi, dal peso di 7700 kg ognuna, costituite principalmente da materiale edile ecosostenibile e aventi al loro interno un’anima di acciaio. La struttura finale, che si estenderà per un chilometro quadrato, sarà in grado di dare un significativo contributo al ripopolamento intenso di alcune specie marine nel mare di Torvaianica. È prevista, inoltre, l’installazione di un’apposita boa luminosa, per dare la possibilità ai sub di visitare la zona e assistere allo spettacolo che nel tempo arricchirà i fondali della costa. Cosa c'è allora che non va in tutto questo? Q=20.00

Q=25.00

La relazione di Progetto Comune Lab “Riprendiamo il ragionamento sulla inspiegabile scelta fatta dal Comune di Pomezia di sostenere il ‘Progetto Pegaso’, nonostante le ripetute indicazioni fornite da tecnici esperti del settore che ne segnalavano le evidenti criticità; come pure l'incomprensibile fatto di escludere completamente le altre possibilità validate scientificamente, che consideravano un graduale recupero dell'ecosistema esistente precedentemente ai danni ambientali degli ultimi 60 anni - hanno fatto sapere il gruppo di cittadini che hanno dato vita al “Progetto Comune Lab”, nato per trovare soluzioni, attraverso relazioni di tecnici e professionisti, per il territorio pometino - La scelta è dunque ricaduta su una pianificazione decisamente fuori misura, che seguendo il ‘Progetto Pegaso’, presenterà ineluttabilmente questo scenario: un uso inadeguato dei fondi che produrranno danni ambientali e acquisti in sovraprezzo di comuni cubi ottenuti da stampi di tombini; blocchetti forati e tubi in cemento ordinario; ovvero un obiettivo ambientale completamente scorretto che prevede oltretutto l'impiego di pericolose e pesantissime strutture (tetrapodi) come deterrente antistrascico”. “Un progetto per installare ‘strutture artificiali di ripopolamento ittico’, non dovrebbe assolutamente assecondare “bizzarìe” fini a sé stesse, ma deve necessariamente rispettare il rigore scientifico e i pareri degli scienziati che da anni si occupano di questo argomento”. É l'esordio, già una sentenza, della relazione del gruppo. “Entrando nel merito della questione, un progetto per la costa di Torvajanica, dovrebbe ripristinare l'ecosistema delle praterie di Fanerogame marine come la Posidonia ocea-

nica e la Zoostera; un patrimonio vitale che nel tratto di mare in questione, è stato completamente distrutto ed estirpato dalla pesca a strascico effettuata con le paranze, a cui si sono aggiunte negli anni, anche le “turbosoffianti” per la pesca dei molluschi bivalvi, che ha determinato un ingente impoverimento della fauna e una importante drammatica concausa nel fenomeno dell'erosione costiera. L'erosione nello specifico, trova ragione nell'annientamento della prateria marine, perché queste oltre ad essere un consolidante dei fondali ed un trattenitore di sedimenti, sono un elemento che condiziona le correnti marine contrastando il rovinoso fenomeno. Purtroppo il Comune di Pomezia nonostante ripetute e puntuali analisi, resoconti ed indicazioni fornite da tecnici esperti del settore, ha deciso di ignorare le evidenze, in favore di un progetto che mina le basi di una possibile “bio remediation”, creando strutture di grande impatto che non risolveranno il problema e impediranno ulteriori azioni tese a rimediare i danni che certamente procurerà il Progetto Pegaso, poiché paradossalmente, si dovranno in seguito demolire e asportare le strutture posate. La domanda è: a quel punto chi si farà carico delle spese di demolizione e di asporto che si renderanno necessarie per l'ulteriore “remediation” ambientale?”

“tetrapodi” da oltre 8 tonnellate, ‘l'effetto molla’ del traino lo trascina a fondo in meno di 10 secondi. Non supporterebbe poi le attività di pesca e di escursionismo subacqueo, poiché non incrementerebbe significativamente la fauna marina e non presenterebbe soluzioni tecniche per favorire le attività subacquee. Costa più del suo valore, e ai soldi letteralmente buttati si sommerà lo sperpero per bonificare il fondale dalle strutture inidonee e sparpagliate. A questo proposito, diventa importante sapere anche se è stata predisposta una fideiussione bancaria sul ‘Progetto Pegaso a copertura dei costi per la sua ‘eventuale’ asportazione e ripristino”. Questo perché già si sa che un domani, per non creare danni maggiori, dovrà essere rimosso per riportare le cose come stanno adesso? Quindi l'appello conclusivo: “E' nostra intenzione proporre un dibattito pubblico in cui affrontare gli argomenti e rendere consapevole la cittadinanza che dovrà sostenere i danni di questa operazione, dapprima nelle spese di posa in opera e dopo nel suo recupero dal fondo e nel ripristino ambientale qualora i monitoraggi ne rivelassero i danni”.

Bocciato già due volte ma si insiste

Riassumendo, restano parecchie le perplessità sul tema, perplessità che fanno sorgere diversi interrogativi. Il Comune, come visto, vuole finanziare con 250.000 € di soldi dei cittadini il ‘Progetto Pegaso’; un progetto definito obsoleto INVESTEMENTO SBAGLIATO? dagli esperti interpellati, 'superatissimo' in tutti Soldi comunali per un’opera che i sensi - questi tentativi, secondo i tecnici, si facevano in via sperimentale decenni fa e sono poteva essere a costo zero... stati abbandonati per gli scarsi risultati - e con Un progetto sbagliato? materiale che sarebbe “scadente” e non certifiUn Meet Up del Movimento 5 Stelle proprio su cato. A testimonianza di ciò, lo stesso Progetto questo tema si è svolto verso la fine del mese è già stato bocciato due volte in Regione scorso e ha visto la partecipazione di numerosi quando si è provato a finanziarlo con soldi della esperti del settore, che hanno confermato l’iniComunità Europea: una prima volta addirittura doneità del Progetto Pegaso per le coste di Torcon la giunta Zappalà, quindi con quella De vaianica. A margine dell'appuntamento è stata Fusco del primo mandato. E ora, dopo anni, ci elaborata la seconda parte della relazione pubsi ostina a ripresentarlo, ‘aggirando’ l'ostacolo blicata in seguito dallo stesso Progetto Comune europeo decidendo di finanziarlo con le casse Lab che ruota però sempre intorno allo stesso comunali. Viceversa, concludono gli esperti, se nodo cruciale: “Il Progetto Pegaso è assolutail Comune avesse scelto di far produrre un promente da fermare”. Non per questo tuttavia la getto di tipologia moderna, quindi efficace e vastrada da percorrere deve essere quella dello lidato scientificamente, e che utilizzasse “scontro” con l'ente, anzi su più fronti è stata rimateriali di qualità e certificati, avrebbe potuto badita la volontà e l'auspicio di un confronto partecipare ai bandi FEAMP (veicolati dalle Recon la giunta in modo tale di rivalutare le basi gioni mediamente ogni 2 anni - l'ultimo c'è (sbagliate?) che hanno portato alla deliberastato 1 anno e mezzo fa e Pomezia ha deciso di zione del ‘Progetto Pegaso’. Il tutto, ovviamente, non partecipare, perché cosciente che il Pronell'interesse del litorale. Ma quali sono dunque getto Pegaso, così com'era ed è, sarebbe stato gli aspetti negativi di Pegaso? Secondo Progetto bocciato per la terza volta), coì che avrebbe poLab il progetto “tende a stravolgere le caratterituto ottenere tra i 300 e i 350.000 € dalla Costiche ambientali locali. Il materiale utilizzato munità Europea a fondo perduto. Presentando per questa iniziativa sarebbe scadente, incomun progetto a norma con quanto richiesto patibile con l'ambiente marino e non certificato; dall’Europa, quindi, si sarebbe potuto avere la non rappresenterebbe l'inizio di un recupero soluzione migliore a livello di qualità e a costo dell'ecosistema da poter ampliare nel tempo, zero per i cittadini di Pomezia (e di questi tempi ma solo uno spreco di fondi pubblici, destinato 250mila euro non sono pochi). Da qui la logica al fallimento ambientale. Presenterebbe – andomanda: perché, allora, volere testardamente cora - un sistema di protezione che renderebbe realizzare un progetto datato, inefficace e con probabile l'insorgere di gravi incidenti da pesca materiale scadente anziché percorrere strade professionale, poiché quando un peschereccio più fruttuose? A chi conviene questa ostinaaggancia accidentalmente una delle strutture zione? Al mare e ai cittadini no di certo…


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INFORMAZIONE

Il Corriere della Città Novembre 2017

Il negozio di Via dei Castelli Romani

Cipriani Utensiltecnica di Pomezia: 40 anni di esperienza al servizio dei clienti

E

ra il lontano 1978 quando il marchio che diventerà poi l'odierna Cipriani Utensiltecnica faceva la sua comparsa per la prima volta a Pomezia, più precisamente a Torvaianica come punto vendita al dettaglio. Fu poi l'intuizione della famiglia a capire che, in virtù dei cambiamenti che stava vivendo il mercato, l'azienda poteva avere un'ulteriore espansione. Nel 1985 infatti, Cipriani approda, scindendosi da quello di Torvaianica, a Pomezia nei locali dove insisteva l'ex Rigam su Via dei Castelli Romani dopo un brevissimo passaggio in Via Udine. Da allora l'azienda, attraverso una continua innovazione necessaria a seguire i repen-

Lo slogan: “Lavorate con ispirazione, al resto ci pensiamo noi”

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scorso marzo

glione di Cipriani alla Fiera di Milano

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L'e c c el l enza nel campo del PVC

Cipriani Utensiltecnica è diventata inoltre nel corso degli anni, un punto di riferimento nella commercializzazione di macchinari utenili per la lavorazione di profilati in alluminio, ferro e PVC. L'impegno e la costanza impiegata in questo settore, hanno permesso all'azienda di affermarsi sul territorio Italiano ma anche all'esstero, offrendo al cliente un prodotto di qualità e durevole nel tempo. La continua ricerca di mercato, ha portato all'introduzione di

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una linea di macchinari utensili interamente ideati e progettati dall'azienda. La nuova linea di macchine per lavorazione del PVC ad esempio, infatti, ha contribuito ad ampliare la linea di prodotti con facilità di utilizzo, affidabili e al tempi stesso precisi nella lavorazione.


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LA GENTILEZZA

RUBRICHE

“Essere gentili è una forma d’intelligenza e di forza e non di debolezza”

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Il Corriere della Città

ur evidenziando una sensibilità superiore, la gentilezza troppo spesso, non viene presa in considerazione nella vita di ogni giorno. In un mondo ipercompetitivo dove tutto è mosso dalla legge del più forte, lo spazio per le persone gentili sembra ridursi drasticamente. Così come per alcuni la gentilezza è una virtù troppo dolce, per gli arroganti invece è fastidiosa tanto da risultare insofferenti verso chi si comporta in maniera educata. Sarebbe, per loro, un bel traguardo capire cosa significa essere rispettosi degli altri, fino ad arrivare al punto di sentirsi in armonia con se stessi; la gentilezza è un esercizio culturale, una forma mentale in grado di rendere sempre meno complicata la relazione fra le persone. L’arroganza, la durezza dei sentimenti, la mancanza di attenzione per gli altri pian piano portano a non avere più fiducia di nessuno. Cominciamo col chiederci come mai da un pò di tempo a questa parte è venuta meno l’attitudine ad essere gentili, cortesi, ad applicare le buone maniere. Perché molti pensano di poter

Novembre 2017

gestire i loro comportamenti con gli altri con arroganza?Sarebbe troppo semplice dire che si tratta solo di maleducazione. Invece una spiegazione più profonda potrebbe suggerire un’altra chiave di lettura di quest’atteggiamento, ovvero che l’uomo in quanto individuo non accetta che altri possano, in qualche modo, ostacolare i suoi bisogni e quindi cercano attraverso la forza e l’arroganza di prevaricare sugli altri. Quindi per uscire fuori da questo tunnel dobbiamo pensare che la nostra natura è connessa e legata con le altre persone, altrimenti è ovvio che io mi sento in diritto di far prevalere la mia individualità contro gli altri. Spesso, purtroppo, ci capita di dover fronteggiare anche nel mondo del lavoro situazioni di questo tipo, causate da persone arroganti; il più delle volte lo si riscontra tra coloro i quali hanno più responsabilità, in quanto pensano che essere gentili sia un segno di debolezza, quasi un modo per non farsi rispettare. Invece le persone arroganti celano, con il loro comportamento, la propria insicurezza e la loro scarsa preparazione a risolvere le situazioni in maniera civile. Alcuni credono che per avere successo nella vita ci si deve mostrare invulnerabili e onnipotenti, essere duri e non provare compassione per nessuno, non fidarsi mai degli altri e contare solo su di sé. Ma così facendo si diventa individualisti ed egoisti e ciò si manifesta con la mancanza di solidarietà verso gli altri. Tanto più che essere gentili fa bene alla salute non solo mentalmente ma anche fisicamente, infatti se siamo

arrabbiati e rigidi lo stress e la stanchezza non fanno che aumentare. Se siamo gentili diamo un senso ed un valore alla nostra vita e soprattutto, fateci caso, la gentilezza è estremamente contagiosa. Noi tutti abbiamo bisogno di ritrovarci in un clima di fiducia dove mettersi al servizio degli altri dia un senso alla nostra vita per sentirsi davvero felici. Proviamo a riflettere su cosa ci accade quando siamo felici, abbiamo la sensazione che tutto è perfetto, che ogni cosa giri nel verso giusto. Ma per essere veramente felici bisogna star bene con se stessi e pensare che questo sia possibile, sforzandoci a credere che dipende solo da noi senza star lì a pensare che debbano essere gli altri a renderci felici. Infatti, quando siamo felici, ci sentiamo all’improvviso pieni, non ci manca niente, all’improvviso svaniscono tutti i problemi. Non esiste una strada unica che ci porta verso la felicità, ma ognuno deve cercare la propria, abbandonandosi talvolta anche al caso, ricordandoci che ci si deve impegnare per vivere pienamente ogni istante di serenità, perché sebbene la felicità non dipenda esclusivamente da noi, spetta a ognuno scegliere come affrontare le gioie e i dolori che la vita ci riserva. “ Più importante di ogni altra cosa, per essere felici, è il concedersi qualche ora di libertà, difendere il diritto a non essere necessari…..” Antonio GUIDO Esperto di Galateo ed Immagine Relazionale dirguido@libero.it

La realtà aumentata de Il Corriere della Città

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RUBRICHE

L

’invenzione della scrittura ha spento il fascino del racconto che si modellava sull’ascoltatore, il finale della fiaba si inventava con l’estro del momento, adeguandosi allo stato d’animo del bambino. Oggi, si leggono opere in un tablet virtuale, si assiste a mostre virtuali, tutto è a disposizione senza sacrifici, il sollievo dalle tensioni interne avviene con l’azione immediata senza la necessità di conquistare nulla, sorvolando il tempo del desiderio, “Il tempo delle mele”. Il soddisfacimento immediato dei bisogni ha distrutto il desiderio, che è esso stesso appagamento, è il motore della psiche, la pulsione emozionale che spinge alla

Il tempo delle mele

ricerca di ciò che può soddisfarlo. Desiderare (dal latino de-sidera, senza le stelle) prevede la distanza spaziale e temporale con l’oggetto desiderato, allude più al moto dell’animo che a ciò che si conquista; “ piacer figlio d’affanno” recitava Leopardi ne Il sabato del villaggio, dove il giorno prima della festa era quello più felice, pieno di speranze e aspettative. Chi ha provato nella vita un desiderio conosce la potenza di tale stato d’animo e l’intensità del piacere derivante da una conquista, il godimento di un concerto, di un amore, era maggiore con l’attesa. Diceva Freud: “la felicità è la realizzazione di un desiderio preistorico” , intendendo con ciò il ritrovamento insperato di qualcosa già desiderata in altro tempo e rimasta insoddisfatta; la felicità necessita di due tappe: la mancanza e la successiva realizzazione, e al centro c’è il tempo del desiderio durante il quale si formano i legami, gli affetti. Le cose ottenute senza attesa e fatica non creano legami, affetti, nel testo “Il piccolo Principe”, capolavoro di A.de Saint Exupéry, la volpe diceva al ragazzino dai capelli d’oro: ”se tu vieni tutti i giorni alle 4, io dalle tre comincerò ad essere felice, col passare dell’ora aumenterà la mia felicità, quando saranno le quattro comincerò ad agitarmi e ad inquietarmi, scoprirò il prezzo della felicità….. Ci vogliono i riti, un rito è quello che fa un giorno diverso dall’altro, un’ora diversa dalle altre”. E’ della possibilità di desiderare che si è stati defraudati attraverso la sua trasformazione in bisogno urgente, pronto da essere appagato da ciò che offre la società dei consumi, sensibile di certo più alle proprie esigenze che a quelle del consumatore, mero (s)oggetto da adescare e convincere con tutti mezzi, pubblicità martellante, costruzione di bisogni falsi, etc. Tali appagamenti, anche in abbondanza, non procurano alcuna soddisfazione duratura nè sollievo dall’angoscia derivante da uno stato di bisogno duraturo o meno, che al contrario aumenta (ed è questo lo scopo) per indurre a comprare sempre di più, lo shopping compulsivo è la deriva pericolosa di tali strategie manipolative di vendita. Sazia solo quello che piace, tutto il resto riempie e lascia in uno stato di disagio diffuso.

Dott.ssa Francesca Tomasino Psicologa Alcuni insegnati di educazione fisica riferie Psicoterapeuta scono con sgomento che i bambini di oggi non sanno più correre, tutti presi dai giochi virtuali con gli occhi incollati al telefonino; la carenza di uno sviluppo adeguato del sistema motorio, ha conseguenze anche sullo sviluppo cognitivo, l’uomo è strutturato per il movimento, in esso affondano le radici il pensiero, la nascita delle idee, delle soluzioni. Nell’era della pietra l’uomo, partito da una semplice pietra, ha dato inizio alla civiltà, ne ha fatto scodelle, armi per cacciare e procurarsi il cibo, pelli per vestirsi, sfregandole tra loro scoprì il fuoco, lisciandole ne fece basi per scrivere (le stele), gonfiando le pelli degli animali, ne fece canoe sulle quali attraversare i fiumi ad esse aggrappato, dando così avvio alla navigazione, scolpendole, prima quadrate, poi tonde inventò la ruota e così via, geni. La fantasia sviluppa la mente, è una componente essenziale del pensiero, è alla base delle invenzioni degli scienziati e i nuovi giochi in commercio che parlano, fanno tutto da soli le lasciano ben poco spazio, inoltre vengono sostituiti spesso con quelli nuovi più alla moda, ai vecchi giochi ci si affezionava custodendoli e riparandoli, la fantasia la faceva da padrona, un tappo di bottiglia diventava, in meno di un

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secondo, l’ultimo modello di macchinina che sfrecciava sui marciapiedi, arricchendo i cuori e la memoria di ricordi indelebili. Urge la nascita di una nuova funzione paterna ma del tipo autorevole, (quella autoritaria ha già fallito reprimendo le espressioni libere di ogni membro della famiglia, finalizzata in modo ottuso solo all’obbedienza cieca) per ripristinare i valori morali, il rispetto delle regole (che se imposte con partecipazione e giustizia vengono accettate), il dialogo, la fiducia, è l’arma necessaria da contrapporre ai rischi specifici del postmodernismo. Funzione paterna, in senso lato, esercitabile da ogni figura di riferimento, madre, parenti, genitori adottivi, insegnanti, in ogni essere umano sono presenti componenti maschili e femminili che solo se riconosciute, integrate, partecipano alla formazione di un individuo completo; la donna può essere razionale e l’uomo debole (ne ha diritto), dedurre una presunta superiorità dell’uomo sulla donna sono assegnazioni arbitrarie di valori frutto di problematiche di inferiorità personali, la differenza di specie è paritaria, complementare e necessaria ad una distribuzione di ruoli, come accade nel mondo degli animali. L‘apprendimento è affettivo, la voce dei genitori passa attraverso un canale speciale di comunicazione, inscritta un registro indelebile (l’imprinting, la prima forma di apprendimento); poco spazio resta ai tentativi di manipolazioni sempre presenti in rete, questo nuovo docente factotum, se chi ne ha la responsabilità riprende in mano, senza timori, le redini della situazione. Per informazioni e domande: francesca.tomasino@hotmail.it Galleria Hesperia Via S,Spaventa,24 Pomezia ogni mercoledì h.17.00


Il Corriere della Città

RUBRICHE 32 L'Avvocato risponde

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La consulenza legale per i lettori del Corriere della Città Il quesito del mese

“Ho prenotato un viaggio di piacere di alcuni giorni all'estero ed effettuerò il trasporto in aereo. Ho sentito dire da più persone che in aeroporto può verificarsi che venga smarrito il bagaglio, oppure di trovarlo, alla consegna, in pessime condizioni. Se ciò dovesse capitare anche a me, come potrei tutelarmi?

L

a risposta a tale sua richiesta non può prescindere dall'esame di una normativa molteplice e di non facile individuazione. Il contratto di trasporto aereo è regolato dalle disposizioni del codice della navigazione e dalle disposizioni sul contratto di trasporto previste dal codice civile, oltre che dalle norme introdotte dalla Convenzione di Montreal, del 1999 e dal regolamento CE 889/2002 (entrambi in vigore in Italia dal 28/06/2004), richiamate dall'art. 941, del codice navigazione. Di fatto, la responsabilità del vettore, nel trasporto aereo internazionale di persone e di bagagli, viene regolamentata in modo determinante dalla Convenzione di Montreal, precisando però che, quest'ultima trova applicazione in tutti i trasporti aerei che abbiano i punti di partenza e di destinazione posti all'interno del territorio degli Stati contraenti. Al fine di meglio comprendere

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Bagaglio smarrito, come tutelarsi

La dottrina e la giurisprudenza ritengono a volte che la responsabilità per il bagaglio cambi a secondo che vi sia stata la consegna al vettore dello stesso, oppure questo sia restato nella disponibilità del passeggero, il quale potrà continuare il suo controllo. Infatti, da un lato, si ritiene che nell'eventualità in cui il viaggiatore abbia consegnato il bagaglio al vettore si costituisca un ulteriore rapporto giuridico, in particolare un contratto di trasporto di cose, regolamentato dall'art. 1693 c.c. Dall'altro, si ritiene che vi sia unicità del contratto di trasporto del passeggero e del suo bagaglio, con conseguente responsabilità del vettore, ex art. 1681 c.c., alla luce del fatto che il trasporto del bagaglio è connaturale al trasferimento della persona che porta in viaggio i propri effetti, o recandoli personalmente a bordo oppure affidandoli alla custodia del vettore. Comunque, la Convenzione di Montreal prevede, in caso di danno per ritardo nella riconsegna del bagaglio, un risarcimento fino ad euro 1167,00, per ciascun bagaglio registrato, eccetto che non abbia usato ogni misura possibile, per evitarlo o che fosse impossibile adottare tali misure (art. 19 Cov. Montreal). Mentre, in caso di distruzione, perdita o danno dei bagagli, il vettore aereo è responsabile del danno anche se il suo comportamento è esente da colpa, eccetto il difetto o il vizio intrinseco riferibile al bagaglio stesso (art. 17 Conv. Montreal). Infine, per il bagaglio non registrato, il vettore aereo è responsabile solo se il danno gli è imputabile. Rispondendo alla domanda, si può affermare che, in caso di perdita o di danno al bagaglio, si dovrà presentare prontamente reclamo scritto alla Compagnia aerea, comunque entro sette giorni dall'arrivo. Invece, per i danni da ritardo, il reclamo dovrà essere inoltrato entro ventuno giorni dalla data in cui il bagaglio è stato messo a disposizione dal vettore. Nel caso in cui il bagaglio sia andato smarrito all'arrivo a destinazione si avrà diritto anche al rimborso delle spese sostenute a causa dello smarrimento. Tali spese, che potranno riguardare indumenti ed effetti personali di prima necessità acquistati dal passeggero, dovranno essere documentati. Infine, si ricorda che il diritto al risarcimento dei danni, ove sia stato presentato reclamo alla Compagnia Aerea nei termini sopra indicati, è soggetto alla prescrizione di due anni dal giorno dell'arrivo reale dell'aereo a destinazione o da quello previsto per l'arrivo.

La normativa in merito: i vari casi

la disciplina del trasporto dei bagagli è necessario premettere che la Convenzione intende per bagaglio, sia quello consegnato al vettore, sia quello non consegnato, ma condotto dal passeggero a bordo. Il viaggiatore, con l'imbarco, al momento del chech-in, affida il proprio bagaglio alla custodia del vettore aereo. Per l'effetto di ciò, l'ordinamento italiano prevede le seguenti conseguenze giuridiche: a) il vettore, secondo le regole vigenti in materia contrattuale, è tenuto, in caso di proprio inadempimento, al risarcimento dei danni se non prova che l'inadempimento o il ritardo furono determinati da causa a lui non imputabile (art. 1218 c.c.); b) il vettore risponde dei sinistri che colpiscono la persona del viaggiatore durante il viaggio e della perdita o dell'avaria delle cose che il viaggiatore porta con sé se non prova di avere adottato tutte le misure idonee ad evitare il danno (art. 1681 c.c.); c) il vettore aereo è responsabile della perdita e dell'avaria delle cose consegnate per il trasporto fino al tempo in cui le riconsegna al passeggero, come pure dei danni per il ritardo, eccetto che provi che egli ed i suoi dipendenti hanno preso tutte le necessarie e possibili misure, secondo la normale diligenza, per evitare la perdita, le avarie o il ritardo medesimo (art. 951 cod. Nav.). L'interpretazione delle norme indicate non è univoca.

Avv. Antonio Aquino



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Evangelo di Fede in Fede

“Il prezioso sangue di Cristo Gesù”

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l verso per esteso dice così: “sapendo che non con cose corruttibili, con argento e con oro , siete stati riscattati dal vano modo di vivere tramandatovi dai vostri padri, ma con il prezioso sangue di Cristo, come quello di un agnello senza difetto ne macchia (1 Pietro 1: 1819). Perché è così prezioso il sangue di Cristo Gesù? Quali cambiamenti ha portato il sangue di Cristo, con il suo sacrificio, nel tempo e nell’eternità?

Nel sangue sta la vita In diverse parti della scrittura si nota come la vita e il sangue sono legati da una stretta relazione; citiamo qualche verso: “Poiché la vita della carne è nel sangue” (Levitico 17:11). Ed ancora: “Perché la vita di ogni carne è il sangue; nel suo sangue sta la vita (Levitico 17:14). Il sangue è presente in ogni parte del corpo, dal sangue dipende lo sviluppo delle cellule dell’organismo; il sangue trasporta velocemente da una parte all’altra le varie sostanze. Trasporta l’ossigeno dai polmoni alle cellule; difende il corpo attraverso i globuli bianchi; tampona le ferite del nostro corpo tramite le piastrine. Il sangue è così indispensabile che si può dire che la vita risiede nel sangue. Cristo ha pagato la redenzione o liberazione dell’uomo dall’asservimento al peccato ad un prezzo altissimo; il suo prezioso sangue, la sua vita.

Il prezioso sangue di Cristo Per comprendere meglio la preziosità del sangue di Cristo, dobbiamo conoscere meglio la persona di Cristo Gesù; Giovanni nel suo vangelo descrive il Cristo come la Parola eterna, come l’eterno Figlio di Dio, il quale nella pienezza dei tempi, secondo il piano ben prestabilito dal Padre si è fatto uomo: “ e la Parola è diventata carne e ha abitato per un tempo fra di noi”. Era necessario che egli soffrisse e morisse sulla croce, ogni uomo è mancante dinanzi a Dio e nessuno può giungere a salvezza eterna con le proprie opere e con la propria religiosità;

Il Corriere della Città Numero 11 Anno 9

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EDITORE: La Città

via Odessa 41 - 00040 Torvaianica

per questo il Figlio di Dio ha dato volontariamente la sua vita sulla croce affinchè chiunque crede in lui abbia vita eterna. “Poiché dunque i figli hanno in comune sangue e carne , egli pure vi ha similmente partecipato, per distruggere con la sua morte, colui che aveva il potere sulla morte, cioè il diavolo” (Ebrei 2:14). Cristo Gesù ha partecipato alla nostra umanità, offerto se stesso puro da ogni colpa come sacrificio espiatorio; morendo sulla croce si è caricato dei peccati di tutta l’umanità. E’ stato arrestato come un malfattore, deriso, schiaffeggiato, incoronato di spine, flagellato, le sue mani e i suoi piedi furono inchiodati sulla croce. Poco prima dell’arresto, nel giardino del Getzemani, così è scritto

di lui: “Ed essendo in agonia, egli pregava ancora più intensamente; ed il suo sudore diventò come grosse gocce di sangue che cadevano a terra (Luca 22:44). “Come grosse gocce di sangue”. Tali sintomi indicano una grave condizione fisica; l’effusione del sangue nella traspirazione. Può essere causata da angoscia estrema o da un’estremo sforzo fisico. I capillari sottocutanei si dilatano fino a scoppiare ed il sangue va a mischiarsi con il sudore. Dieci legioni di angeli (circa cinquanta mila) avrebbe potuto chiamare, ed essere liberato, ma volontariamente morì sulla croce al posto mio e tuo, affinchè resi partecipi della sua giustizia e della sua santità possiamo vivere con Cristo in Dio per l’eternità. E-MAIL: direttore@ilcorrieredellacitta.it redazione@ilcorrieredellacitta.it TELEFONO: 392.6939763

DIRETTORE RESPONSABILE: Maria Corrao IN REDAZIONE: Samantha Morano, Arianna Azzurra Achille, Matteo Acitelli, Mario Di Toro, Massimiliano Gobbi, Alessandra Crinzi, Anna Maria Greco, Manuel Ferrara, Luca Mugnaioli, Luigi Torreti PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE: MA&MC

E’ il dono do Dio Viviamo nella dispensazione della grazia, non è in virtù di opere meritorie; è per grazia che l’uomo può ricevere salvezza eterna, nel prezioso sangue di Cristo Gesù, colui che è morto per i nostri peccati è altresì è risorto; egli a tutti coloro che si accostano a lui con fede, dona salvezza eterna. Lo scrittore dell’epistola agli Ebrei così scrisse: “Avendo dunque, fratelli libertà di entrare nel luogo santissimo per mezzo del sangue di Gesù” (Ebrei 10:19). Quando Gesù morì sulla croce, la cortina, che separava il luogo santo dal luogo santissimo, miracolosamente si squarciò dall’alto verso il basso; nell’Antico Testamento solo il sommo sacerdote entrava nel luogo santissimo; ma ora per mezzo di Cristo Gesù, per il suo prezioso sangue ogni credente può entrare nel luogo santissimo, ovvero accostarsi a Dio, in una più intima comunione con lui. Ed ancora un ultimo importante verso: “Il sangue di Gesù, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato”. Non vi è peccato troppo grave il quale non possa essere perdonato. Cristo è la soluzione; egli è colui che può intervenire nella tua e nella mia vita, egli è il Principe della pace e dona pace divina ad ogni cuore che si accosta a lui. Egli dona speranza viva, i dardi infuocati del peccato e della morte in Cristo perdono la loro forza; la speranza in Cristo riconduce al Padre, il cuore illuminato dalla luce di Cristo si apre all’eternità, la porta delle beatitudini celesti è aperta grazie al prezioso sangue di Cristo Gesù. Il suo sacrificio espiatorio ha cambiato la storia ed è tutt’ora potente a cambiare la tua vita e donare salvezza eterna alla tua anima immortale; invita il Cristo risorto nel tuo cuore ed ogni cosa sarà nuova e sarai una nuova creatura in lui. Per info 3358131014 evangelodifedeinfede@gmail.com www.facebook.com/evangelodifedeinfede CHIUSURA REDAZIONALE: 30/10/2017

STAMPA: Tipografia Graffietti

Reg. Trib. di Velletri Settembre 2009 N. Reg. 19/09 del 24 Settembre 2009


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I più letti sul nostro sito www.ilcorrieredellacitta.com Pomezia: addio a Simone Pellegrino, morto nell’incidente stradale di via dei Castelli Romani - 19 ottobre 2017

Panico sulla Pontina: donna riversa a terra nella corsia di sorpasso - 19 ottobre 2017

Terribile incidente su via di Pratica: morta una donna, strada chiusa - 6 ottobre 2017

Mortale su Via di Pratica di Mare: Torvaianica perde l’ingegnere ambientale Nicoletta Gazzea - 7 ottobre 2017

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uante volte vi sarà capitato di vedere un donna che ha appena partorito ancora con una pancia piuttosto prominente e pensare “Ma non è che se ne sono scordati uno dentro?”. In realtà non c’è nessun gemello dimenticato nel pancione e quello che spesso sembra solo un problema estetico in realtà nasconde un disturbo talvolta sottovalutato e che può richiedere un intervento terapeutico più o meno importante: parliamo della diastasi dei muscoli retti. In genere la diastasi è una condizione fisiologica del dopo parto, ma in alcuni casi può configurarsi come problema soprattutto se non viene riconosciuta in tempo o se si eseguono esercizi sbagliati per tentare di risolvere un problema che in realtà è molto più importante della semplice “pancetta del dopo parto”. Durante la gravidanza la crescita dell’utero fa si che i due muscoli retti dell’addome , destro e sinistro, si dislochino verso l’esterno, di fatto si allontanano per fare spazio alla pancia che cresce. Complici di questo spostamento sono anche gli ormoni prodotti durante la gravidanza che tendono a ridurre il tessuto connettivo facendolo assottigliare lungo quella linea che si scurisce durante la gravidanza, che percorre tutto il pancione e che si chiama linea alba. La diastasi dei retti inizia a manifestarsi nel terzo trimestre di gravidanza, ma in genere è dopo il parto che si mostra in tutta la sua “grandezza”. Di certo risultano essere un’ulteriore aggravante le gravidanze gemellari e l’eccessivo aumento di peso durante i nove mesi di gestazione, proprio per la maggior pressione

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Quella fastidiosa pancia da post partum

che viene esercitata sulla parete addominale e quindi sui muscoli retti dell’addome. Ciò non toglie che la diastasi non è determinata solo dalla gravidanza, ma di fatto questa può costituire un peggioramento di una condizione già preesistente di fragilità connettivale. Inoltre è molto probabile che si ripresenti in gravidanze successive alla prima. La diastasi dei retti porta ad avere un indebolimento dei muscoli addominali ed una instabilità del bacino oltre che a forti dolori alla schiena. Altri fattori che possono associarsi sono la costipazione, l’incontinenza urinaria, la difficoltà respiratoria, la nausea sotto sforzo, la difficoltà nei movimenti e nei casi più gravi l’ernia. Ma come fare a capire se effettivamente dopo il parto siamo soggette a diastasi dei retti? Basta un semplice esercizio: sdraiatevi supine sul pavimento con le ginocchia piegate e la pianta dei piedi ben poggiata a terra, mettete una man a piatto tra l’ombelico e il margine inferiore dello sterno e mentre esercitate una leggera pressione con la mano sollevate da terra la testa e le spalle contraendo l’addome. Sentirete tra i muscoli retti che si contraggono uno spazio. Se in questo spazio entrano più di due dita, se lo spazio non tende a restringersi contraendo gli addominali o se addirittura vi sembra che qualcosa spinga verso l’esterno è probabile che vi sia una diastasi. Per essere sicure di fare bene l’esercizio ricordatevi di non incollare il mento allo sterno, ma di lasciare un pugno di spazio tra i due, in questo modo se contraete l’addome sentirete il buco restringersi almeno un pochino. Questo semplice esercizio può essere indicativo già dopo una settimana dal parto, ovviamente l’ultima parola per la diagnosi spetta però al chirurgo o al ginecologo. Infatti la presenza di questo spazio a poche settimane dal parto è assolutamente normale, con il passare dei mesi e seguendo delle piccole

attenzioni sicuramente si ridurrà di un certo grado. In molte donne infatti la diastasi si risolve da sola entro il primo anno dopo il parto, ma quando questo non accade si può intervenire a diversi livelli con esercizi mirati o nei casi più difficili con un intervento chirurgico. Per scongiurare il rischio di un’operazione, subito dopo il parto bisognerebbe evitare di sollevare pesi troppo gravosi, di fare gli esercizi per i comuni addominali, di tossire violentemente, di fare torsioni del busto e di evitare tutti quegli sforzi che vanno a sovraccaricare la parte più superficiale della fascia addominale. Per prevenire la diastasi dei retti bisognerebbe allenare gli addominali già prima di rimanere incinta. Dopo il parto invece il primo lavoro che dobbiamo fare riguarda il muscolo trasverso che costituisce lo strato degli addominali più profondi, quello che esercita un’azione contenitiva nei confronti dei nostri visceri. Per contrarre il muscolo trasverso dobbiamo avere l’impressione di schiacciare il nostro addome contro la colonna vertebrale, un po’ come se dovessimo tirare in dentro la pancia. Quando il muscolo trasverso sarà stato rinforzato allora possiamo passare ad allenare anche i muscoli retti più superficiali. Se lo strato profondo è stato ben allenato, durante gli esercizi per i muscoli superficiali dovremmo riuscire a mantenere la pancia piatta anche durante l’acme della contrazione muscolare. Ovviamente la respirazione deve essere associata ad ogni fase di contrazione e rilassamento muscolare, fino ad arrivare a sentirci pronte ad inserire qualsiasi altra forma di allenamento degli addominali. E’ importante non lanciarsi nel fai da te, ma farsi seguire da qualcuno che se ne intenda di diastasi per evitare di peggiorare il problema. Se tuttavia non riusciamo a risolvere con la fisioterapia, il Pilates o la ginnastica, la tappa successiva è un intervento di addominoplastica, talvolta eseguita anche con tecnica laparoscopica che risulta meno invasiva dell’intervento classico, ma la scelta sarà di fatto a discrezione del chirurgo studiando singolarmente caso per caso. Sicuramente dopo il parto la voglia di ritornare in forma è tanta, ma bisogna andare per gradi. Il corpo di una donna subisce profondi cambiamenti per accogliere in sé una nuova vita, creare un nido al bimbo che sta crescendo nella sua pancia. Serve tanto amore e tanto sacrificio. Trovo giusto volersi riappropriare del proprio corpo e della propria femminilità, ma non bisogna avere fretta… del resto la cosa più meravigliosa del mondo richiede circa nove mesi per essere perfetta! dovevolalacicogna@libero.it


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SPORT

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Calcio, dilettanti: il punto POMEZIA CALCIO - I rossoblù dopo aver raccolto ben 12 punti dopo 5 giornate hanno avuto qualche battuta d’arresto. Alla settima giornata i ragazzi di mister Gagliarducci hanno perso in casa contro l’Audace Savoia, compagine che si sta rivelando una delle più importanti del girone; la compagine di patron Bizzaglia sembrava essersi poi ripresa ma cade nuovamente in casa all’ottava giornata in casa contro il modestissimo Morolo per 0-1 ed uscendo nella stessa settimana dalla Coppa Italia contro l’Astrea. Il Pomezia oltre ad avere molte defezioni però, accusa arbitraggi delle volte non all’altezza della situazione. Nella nona e ultima giornata di campionato, i rossoblù sono vittime del Nuova Florida, al Mazzucchi di Ardea perdendo per 2-0. UNIPOMEZIA - Dopo aver raccolto 10 punti nelle prime 5 gare di campionato l’Unipomezia cade fuori casa contro la Valle del Tevere grazie ai gol di Mamarang e Danieli. Alla nona e ultima giornata vince in rimonta contro il Tolfa in casa per 2-1, i gol sono siglati da Tozzi e Lupi. L’Unipomezia riesce a passare i sedicesimi di Coppa Italia contro l’Arce. NUOVA FLORIDA- La compagine ardeatina non è più una rivelazione del girone B di Eccellenza bensì una certezza. Dopo aver macinato 11 punti in 5 giornate il Nuova Florida ha continuato a stupire. Il Nuova Florida ha dato conferma di tutto il suo potenziale vincendo anche in casa contro la corazzata Pomezia Calcio per due reti a 0 su due rigori messi a segno da Tisei e Cristofari. Ora la compagine allenata da Bussone vola alto e lo testimonia anche la classifica grazie al primo posto a 19 punti diviso con l’Audace Savoia.

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AIRONE ARDEA - Dopo 5 giornate il bottino della neo promossa era 8 di punti dimostrando tutto il valore tecnico su cui Mister Salotti si può affidare. L’Airone cade all’ottava giornata contro la squadra più forte del girone C di Promozione, ovvero CALCIO A 5: C1 GIR.B lo Sporting Genzano che può contare su giocatori come Ricci o Italiano che hanno Fortitudo Futsal Pomezia condotto l’Unipomezia alla vittoria del a -1 dalla vetta campionato. E’ Rocco a decidere il match per 1-0 costringendo alla battuta d’arresto Non si ferma più la Fortitudo Futsal Pomezia. Ad otgli ardeatini. La classifica dice oggi 15 tobre la squadra si è resa protagonista di una scalata punti e quinto posto, ultimo utile per di- che l’ha portata fino al secondo posto a -1 dalla capolista Cisterna. Vittorie robanti (come l’8-2 allo Spinasputare almeno i play-off. ceto 70 o il 7-1 rifilato all’Anzio) ma anche successi di CITTA’ DI POMEZIA - La squadra allenata dal nuovo mister Castelluccio ha co- misura come l’ultimo, l’1-2 in trasferta contro il Tc Paminciato la nuova stagione di Prima rioli (doppio Viglietta). Ora si può sognare. Categoria col botto: i rossoblù hanno Successo per la XIX edizione infatti vinto il derby con i cugini dell’Indella Castagnata organizzata domita Pomezia “fuori casa” per 1-3 dal Comitato di Quartiere grazie ai gol di capitan Chianese, PettiNuova Lavinium. La kernari e Vallesi. Nella quinta e ultima messe è andata in scena dal giornata disputatasi i pometini pareg21 al 22 ottobre: eventi, mugiano fuori casa 1-1 contro il Città di sica, stand gastronomici e Castel Gandolfo, partita riacciuffata al ovviamente le immancabili 91’ con un gol del solito Pettinari. Dopo castagne i consueti punti di 5 giornate il bilancio è di 7 punti e otLa Castagnata forza della rassegna che non tavo posto in classifica. ha tradito le attese. VIRTUS ARDEA - La squadra ardea- a Pomezia tina dopo una campagna acquisti di tutto rispetto naviga nella parte alta della classifica di Seconda Categoria Girone I. Nell’ultima giornata di campionato è 3-2 in casa contro il Nettuno per la Virtus Ardea che così si ritrova a 8 punti a soli 3 punti dalla vetta della classifica. LE ALTRE - Indomita Pomezia a quota 4 punti nel girone F di Prima Categoria: nell’ultimo turno i pometini hanno pareggiato 1-1 contro il C.S. Primavera. L’unica vittoria centrata fin qui è arrivata invece contro il Tormarancio.

Le majorettes vanto di Pomezia in Europa TERZE AI CAMPIONATI IN OLANDA

La coppa

Le Pomezia Diamond Majorettes hanno conquistato il terzo posto ai Campionati Europei Majorette 2017 svoltisi in Olanda dal 6 all’8 ottobre scorsi. “Si torna da una fantastica avventura” - hanno commentato le atlete. “Potevamo fare di più ma non siamo riuscite a farlo perché le mani tremavano, era difficile respirare, la vista si annebbiava e il cuore batteva talmente forte da far male. Abbiamo avuto l'onore di competere con le migliori d'Europa, fiere di marciare per l'Italia”. Complimenti dunque a tutta la società per il risultato ottenuto.

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STORIA

Il Corriere della Città Novembre 2017

Pomezia, il 78° anniversario dell’inaugurazione

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omezia era l’ultimo dei comuni dell’Agro Pontino-Romano ad essere realizzato. L’ultimo dopo la più grande e complessa opera di bonifica, di trasformazione e colonizzazione che si sia mai realizzata in Europa. La Città Nuova, chiamata «la porta di accesso Deposizione della corona della Capitale al territorio ed alla popolatorio “redento”», di fiori al monumento ai zione che lo avrebbe venne formalmente coloni, alla presenza del abitato e doveva essere costituita il 3 giugno Sindaco di Pomezia, edificato rispettando 1938, con Regio Delinee guida inderogacreto Legge n. 935. bili e che riscontriamo Essa confinava con i in tutte le Città Nuove: comuni di Roma, Alsemplicità delle linee, bano Laziale, Ariccia, coerenza con le caratAprilia ed Anzio, sotteristiche storico-estetraendo gran parte del territorio al Governatorato di Roma e assorbendo le antiche Pratica di tiche regionali, utilizzo di materiali costruttivi Mare ed Ardea, che divennero i primi due nu- italiani e locali «selce, tufo, pomice, pozzolana» clei abitativi. Pomezia fu fondata il 25 aprile e divieto di impiego di strutture in ferro ed in 1938 con la posa della prima pietra e inaugurata cemento a vista. Il 17 febbraio 1938 la commisil 29 ottobre dell’anno successivo. L’origine della sione esaminatrice dei progetti pervenuti era Città risale al 1 ottobre 1937, quando l’Opera presieduta dall’Onorevole Araldo di CrollaNazionale Combattenti bandì il concorso na- lanza che proclamò vincitori del concorso il zionale rivolto ad ingegneri ed architetti italiani gruppo di ingegneri ed architetti: Concezio Peper la «Progettazione del Piano Regolatore del trucci, Mario Tufaroli Luciano, Emanuele FiliCentro Comunale di Pomezia», così come berto Paolini e Riccardo Silenzi, già autori e aveva disposto Benito Mussolini. La progetta- vincitori del concorso bandito per la realizzazione prevedeva di rispondere alle esigenze di zione di Aprilia. Non mancarono, tuttavia, imun borgo rurale in relazione alla storia, al terri- pronte artistiche nel Cantiere pometino, che

vide nomi illustri della pittura e della scultura legati al Razionalismo italiano: F. Ferrazzi, V. Crocetti, F. Coccia, F. Papi, C. Corelli, C. E. Oppo. Il 25 aprile del 1938, dopo che si ebbe la cerimonia della Fondazione di Pomezia, con la posa della prima pietra, si procedette subito alla sua costruzione con la realizzazione del “primo gruppo di edifici” proposto dal progetto e definito «nucleo di rappresentanza»: la Casa Comunale, la Torre-Serbatoio, la Posta,la Chiesa, la Casa del Fascio e la Scuola. Ci vollero 18 mesi per terminare il Centro Storico di Pomezia ed ergere anche gli edifici appartenenti al secondo gruppo; una serie di costruzioni, abitazioni, servizi e spazi adeguati ad accogliere un agglomerato urbano di 3000 abitanti. Nel dopoguerra, Pomezia divenne un’importante centro industriale del Lazio, in virtù della sua vicinanza a Roma e della sua inclusione nei territori beneficiari delle politiche di sviluppo economico poste in essere dall’Ente Cassa del Mezzogiorno. Anche qui si ripete la storia sull’identità civica che a Pomezia, come i tutte le altre Città, è fortemente legata alla valenza culturale dei suoi Popoli colonizzatori che nei primi decenni del Novecento giunsero sul territorio da diverse Regioni d’Italia tra cui: Campania, Abruzzo, Umbria, ma sopratutto Marche,Veneto, Emilia Romagna, Trentino, etc. (Foto centrale: Pomezia Sparita) Marina Cozzo




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