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della
Anno 10 Numero 11
NOVEMBRE 2018
libertà informazione politica cronaca cultura sport
Qualcuno salvi la stazione di S. Palomba
SPO
Niente bagni, sala d'attesa chiusa e prostituzione. E meno corse dei treni
Da pag. 10
POMEZIA-ARDEA Strade colabrodo, il problema dei fondi
Pag. 8
Vincolo MiBact, tutti col fiato sospeso: si attende la sentenza del Tar
SICUREZZA La provincia di Roma 7a in Italia per reati
TARI: Evasione da 4 milioni a Pomezia. Ardea: le novità Tutti pazzi per la piccola campionessa di Pomezia "Lulù13"
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NOVEMBRE 2018 NUMERO 11
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L'EDITORIALE
Il peggio del peggio a S.Palomba
POLITICA ARDEA-POMEZIA Differenziata&Tari, i problemi....................pp.6-7 Inchiesta: il degrado della Stazione FS......da p.14 Quanto è sicura la provincia di Roma?...........p.12 CRONACA Cimitero di Pomezia non curato.....................p.18 Il business degli autolavaggi (3a puntata)......p.26 LE RUBRICHE DEL CORRIERE DA PAG.27
Emergenza buche: a Pomezia giù i limiti, ad Ardea il Sindaco promette la svolta per il 2019 La campionessa di Pomezia Luana Giuliani incontra il Sindaco SPORT
Pag. 38
L'INTERVISTA
ROMA-LATINA
Mauro Valentini presenta il suo ultimo libro
Tutti spingono per il sì all'autostrada
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EDITORIALE
Il Corriere della Città novembre 2018
Più in basso di così è difficile andare ultima volta che ho preso il treno alla Stazione di Santa Palomba è stato qualche anno fa. Frequentavo ancora l'Università a Roma e il treno rappresentava davvero una un'opportunità unica, in termini di comodità, per raggiungere la zona centrale della Stazione Termini; una follia anche solo il pensare, per contro, di poterci arrivare in auto a meno di essere disposti ad accettare le interminabili code della Pontina e della capitale, anche per una mera questione di tempestiche. I problemi alla Stazione c'erano allora come ci sono oggi ma non pensavo, per carità error mio, che la situazione fosse precipitata a tal punto. E' una sorta di mea culpa, probabilmente per essermi dimenticato troppo in fretta di cosa vuol dire essere un pendolare e aver prestato così poca attenzione, da giornalista e da cittadino, ai disagi che vive quotidianamente chi per necessità o comodità è costretto a prendere il treno alla (cosiddetta) stazione di Pomezia; e del resto c'è chi lo fa da una vita, figurarsi. Nell'inchiesta che leggerete in questo numero abbiamo cercato di evidenziare tutte le problematiche che affligono l'area, nella speranza, come recita il titolo in copertina, che qualcuno, una buona volta, si decida finalmente a preoccuparsi di uno scalo di una città così importante come quella di Pomezia. La politica l'abbiamo tirata in ballo certo - d'altronde chi se non chi ci amministra a tutti i livelli dovrebbe preoccuparsi di questi problemi? - ma con la consapevolezza che qui, vuoi per un motivo o per un altro, nessuno voglia sporcarsi le mani fino in fondo. Oltre la campagna elettorale
L'
infatti, in quest'area dove sorgono solo aziende, fabbriche e capannoni e dove perfino le eccellenze del territorio impallidiscono al cospetto di ciò che le circonda, non si è mai andati. Promesse a cui nemmeno gli stessi politici ad um certo punto hanno creduto più, così come gli stessi abitanti che alle recenti elezioni non ci sono andati nemmeno a votare. E allora, in questo duplice scenario di rassegnazione e disillusione ,succede che, un bel giorno, le ferrovie decidano di cancellare con un colpo di spugna, salvo qualche piccola eccezione, la fermata di Pomezia dalla tratta Roma-Nettuno che pure forniva alternative preziose e qualche corsa in più utile a districarsi nel marasma del sovraffollamento delle carrozze dei pendolari. E dei ritardi e delle cancellazioni. Poi, ancora come per magia, la già angusta sala d'attesa, che comunque offriva riparo dal freddo e dalla pioggia alle persone, viene chiusa, così come i servizi igienici. Perfino le cose più banali non si riescono a fare: da mesi segnaliamo la presenza di un parcheggio auto davanti alla
rampa per disabili (nella foto) nell'unico grande parcheggio disponibile ma nessuno ancora si è mosso. Ah già, che sbadati: ma tanto alla stazione i diversamente abili non ci possono andare per la presenza di enormi barriere architettoniche, quindi perché intervenire? Che altro aggiungere: la prostituzione, i furti alle auto, il degrado, la mancanza di un adeguato collegamento con gli autobus per la città specie nel finesettimana. Ma questa, purtroppo, è storia nota. Luca Mugnaioli
Degrado insostenibile alla stazione di S.Palomba a Pomezia: niente sala d'attesa, bagni chiusi e meno treni
A Santa Palomba, vuoi per un motivo o per un altro, sembra che nessuno voglia sporcarsi le mani fino in fondo
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POLITICA
Il Corriere della Città novembre 2018
Pomezia, cresce la differenziata ma la bolletta non cala. Ad stata superata per la prima volta la percentuale del 68% nella raccolta differenziata a Pomezia. Il dato, relativo a settembre 2018, è il risultato più alto raggiunto dall’attivazione del servizio porta a porta in tutto il territorio. “Un risultato importante – commenta l’Assessore Stefano Ielmini – il cui merito va condiviso con l’ottimo lavoro dei dipendenti dell’Ufficio Ambiente e con la maggior parte dei cittadini di Pomezia, che comprendono l’importanza della raccolta differenziata e che sono i veri protagonisti della sfida mondiale alla riduzione, riutilizzo e riciclo dei rifiuti”. Ma la TARI per il 2018 è aumentata: a quando allora bollette più leggere? Come ricorderete però, malgrado i risultati della differenziata continuino a mostrare la virtuosità del Comune di Pomezia, anche per ciò che riguarda la vendita dei materiali raccolti, a mancare sono ancora le diminuzioni degli importi delle bollette per la TARI, la tassa sui rifiuti. In altre parole, gli sforzi profusi sin qui dall’amministrazione non hanno ancora portato i tanto attesi alleggerimenti negli importi recapitati ai cittadini. Perché intendiamoci: di per sé differenziare i rifiuti, soprattutto per i più scettici, comporta un aggravio sia di costi, pensiamo ad esempio ai condomini dove sono la movimentazione dei secchi è affidata a ditte terze, sia di tempo, ecco perché allora un incentivo economico porterebbe benefici al sistema sotto tutti i punti di vista. Nel 2018 però, per tutta una serie di motivazioni, i cittadini si sono dovuti scontrare con qualche brutta sorpresa: nelle bollette infatti sono stati riportati aumenti medi certificati, per molte utenze, in 8-10 euro ma nei casi specifici si è arrivati anche a 50 o perfino 200 euro (al netto ovviamente dei controlli successivi effettuati presso gli uffici preposti). Per il resto le cifre sono rimaste pressoché le stesse dell’anno precedente ma senza diminuzioni comunque. Un problema che, in una nota recentemente diffusa dal Comune, Zuccalà, come il suo predecessore Fucci, conta di risolvere allora con l’attivazione della tariffazione puntuale. “Continueremo a migliorare il servizio, a monitorare le attività e a sanzionare chi abbandona i rifiuti – dichiara il Sindaco Adriano Zuccalà – Nonostante qualche incivile, la cittadinanza di Pomezia ha sempre più a cuore la raccolta porta a porta. Prossimo obiettivo l’avvio della sperimentazione della tariffa puntuale, che consentirà ai cittadini che differenziano di più di pagare meno”. Risponde l'assessore Ielmini Cresce la differenziata ma la TARI non cala. Anzi nel 2018 si sono verificati anche aumenti negli importi per le utenze. Perchè?
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Maxi evasione a Pomezia: il 35% degli utenti non paga, "buco" da 4 milioni. Verso la tariffazione puntuale, l'Assessore Ielmini indica la strada: "Così si pagherà meno" “La percentuale raggiunta è un risultato importante ma devo essere sincero, esulterò solo quando riusciremo a ridurre la percentuale di evasori che attualmente si attesta intorno al 30-35%. Di fatto e’ la risposta alla seconda parte della domanda. L’intero costo del servizio deve essere pagato con la Tari dei cittadini, e quindi più sono le utenze registrate, minore sarà la tariffa applicata a ciascuna famiglia”. Sono questi dunque i motivi per cui, fino ad oggi, i cittadini di Pomezia non sono riusciti a mettersi qualcosa in tasca nonostante l'elevato virtuosismo dell'ente. A causare gli aumenti nelle bollette, quantificati dallo stesso assessore in una percentuale media del 3%, sono stati innanzitutto un incremento dei costi del servizio pari a 300mila euro relativo al miglioramento di alcuni servizi come il ritiro dei pannolini, la pulizia e lo svuotamento delle ecostazioni stradali di Torvaianica e degli ecocompattatori di plastica (le macchinette, ndr) ma soprattutto, come appena letto, l'enorme percentuale di evasione. Di quanto parliamo? Almeno 4 milioni di euro, un buco spaventoso con effetti devastanti per il bilancio s'intende. Per cercare di arginare la perdita di denaro è stata affidata all'agenzia delle entrate il compito di stanare gli evasori e recuperare almeno una parte dei soldi dovuti. E allora sì che, forse, potremmo veder diminuire le bollette. Tornando all'intervista abbiamo chiesto ulteriori spiegazioni all'assessore circa l'intenzione, da parte dell'amministrazione, di voler passare al modello della tariffazione puntuale. Ma anche qui i tempi non saranno brevissimi. Quali saranno i tempi dell'attivazione del
nuovo sistema della tariffazione puntuale e quale modello verrà applicato? Come funzionerà al livello pratico? “I tempi e i modi sono stabiliti dalle norme in emanazione, il decreto ministeriale del 20 aprile 2017 ha dettato gli obiettivi e ora attendiamo dalla Regione Lazio le linee guida con le quali operare, Il parametro base di calcolo dovrebbe essere costituito dal peso del rifiuto e laddove fosse complicato dotarsi di sistemi di pesatura, si dovrebbe considerare il volume delle buste o dei contenitori per ricavarne il peso presunto attraverso coefficienti di conversione”. (continua)
L'Assessore al Bilancio e alla Raccolta Differenziata Stefano Ielmini
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POLITICA
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Ardea invece la strada è tutta in salita: siamo "ancora" al 35% (segue) Come verrà gestita la transizione al nuovo sistema di raccolta e quali saranno i quartieri che partiranno prima? Sono previsti incontri esplicativi con la cittadinanza come avvenuto in passato? “Ancora e’ presto per parlare di fase sperimentale perché il primo lavoro sarà su regolamenti e norme, certamente saranno individuati quartieri dove testare il nuovo sistema di tariffazione. Cosa cambierà con l’introduzione della prossima tariffazione puntuale fa parte di un piano di incontri informativi con la cittadinanza già allo studio e che pianificheremo dai primi mesi del 2019”. Ardea: percentuale mai così bassa Se per Pomezia il traguardo raggiunto dalla differenziata sul territorio sfiora il 70%, ad Ardea le cose vanno molto peggio. L'Igiene Urbana, la ditta che gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti, ha pubblicato nel mese di ottobre i dati relativi al Comune rutulo: e la percentuale, soprattutto se comparata con gli altri enti, è davvero impietosa. Siamo al 35%
Una struttura per il compostaggio di comunità Il Sindaco: "Fiducia nel nuovo appalto" Sulla questione abbiamo interpellato il primo cittadino rutulo. "Confidiamo molto nell'avvio del rinnovato appalto per la gestione dei rifiuti urbani", ha dichiarato Savarese ai nostri microfoni."Il capitolato tecnico prevede numerosi e nuovi accorgimenti atti non solo a migliorare la
messo al finanziamento di 599.520 euro su 721.820 euro totali del progetto presentato. “Il nostro lavoro di rispetto dell’ambiente passa proprio attraverso politiche capaci di valorizzare le tante aree del territorio – ha spiegato l’assessore ai Beni Culturali e Ambientali, Sonia Modica – Ecco perché abbiamo creduto profondamente al progetto
La ricetta dell'amministrazione: sei stazioni per il compostaggio di comunità, 31 mini eco-stazioni telesorvegliate e tre isole ecologiche. E sulla Tari: "Sarà rimodulata, chi sporcherà meno sarà premiato" un dato davvero deprimente. E soprattutto in caduta libera: dal 47% del 2016 si è passati dapprima al 44% dello scorso anno fino per l'appunto arrivare al dato attuale riferito al settembre 2018. Serve dunque invertire la rotta e la strada prova a fornirla il Sindaco di Ardea Mario Savarese alle prese con il rilancio di un Comune fresco di dissesto finanziario.
Il Sindaco di Ardea Mario Savarese
raccolta differenziata in termini di percentuale, ma anche innovazioni specificamente concepite per diminuire lo stato di degrado provocato dall'abbandono dei rifiuti. Cito le sei stazioni di compostaggio di comunità di cui stiamo completando la progettazione tecnica, che ci consentiranno il conferimento di oltre tremila tonnellate di scarti domestici alimentari ogni anno, ma anche delle trentuno mini ecostazioni tele-sorvegliate che posizioneremo nei luoghi più critici del territorio. Inoltre abbiamo in programma la realizzazione a breve della prima isola ecologica delle tre che vorremmo realizzare nei prossimi cinque anni. Anche le tariffe TARI saranno rimodulate in modo più equo come la la legge stessa prevede, ossia premiando chi meno sporca". Dalla Regione 600mila euro per compostaggio di comunità Intanto arrivano dalla Regione Lazio al Comune di Ardea poco meno di 600mila euro per il “compostaggio di comunità”, quello citato proprio dal Sindaco. L’amministrazione di via Garibaldi, infatti, aveva partecipato a un bando regionale per consentire lo sviluppo di questa politica dei rifiuti che permette il riuso, sotto forma di compost, dei resti organici prodotti in cucina. Ardea è uno dei 135 Comuni della Regione ad essere am-
del compostaggio di comunità e pensiamo che questo possa essere perfettamente integrato con il futuro servizio della raccolta dei rifiuti. Il rispetto dell’ambiente vuol dire anche valorizzare tutte quelle politiche capaci di ridurre i rifiuti e permettere di poter chiuderne il ciclo. Fare compost vuol dire voler bene all’ambiente e soprattutto al territorio in cui si vive”. Luca Mugnaioli
Ardea: differenziata mai così bassa
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POLITICA
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Vincolo MiBact: il Tar ha esaminato i ricorsi dei privati l 16 ottobre scorso il Tar del Lazio ha esaminato i primi tre ricorsi dei privati contro il Vincolo paesaggistico di Torre maggiore e dell'agro di PomeziaArdea posto dal Mibact e dalla soprintendenza archeologia belle arti paesaggio etruria meridionale. Il provvedimento del ministero di fatto, andando a tutelare l’unicum paesaggistico di grandissimo valore storico” che
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da sempre impegnata nella lotta a difesa dell'ambiente. "Ci dispiace molto, e lo diciamo con grande rammarico, aver dovuto assistere agli interventi dell'avvocato del Comune di Pomezia e alla posizione assunta dall'ente che non ha difeso l'impianto attuale del vincolo nella sua interezza. Fra 90 giorni leggeremo le sentenze del tar e allora valuteremo ma intanto, grazie infinite a tutti quei cittadini che hanno reso possibile questa straordinaria pagina collettiva", conclude Castro.
Ardea, relativamente al fatto che sia ormai necessario e ineludibile anche nel loro interesse, perseguire un modello di sviluppo sostenibile, basato sull'eccellenza della produzione industriale, sulla tecnologia, sulla sostenibilità, sul consumo zero di suolo. Questo modello innovativo di sviluppo, ormai pacificamente riconosciuto in tutta europa, è sicuramente una sfida, una scommessa che non deve spaventare, di cui non avere paura: la produzione secondo nuovi
"Ci dispiace molto, e lo diciamo con grande rammarico, aver dovuto assistere agli interventi dell'avvocato del Comune di Pomezia e alla posizione assunta dall'ente che non ha difeso l'impianto attuale del vincolo nella sua interezza" l’area dei 2.000 ettari tra Pomezia e Ardea rappresenta, blinda il territorio vietando “nuove costruzioni e attività industriali in quel territorio” in una zona già ampiamente sfruttata indiscriminatamente negli anni. E per questo è stato attaccato con decisione per chi – e parliamo non solo di privati ma anche di politici – in quella zona vorrebbe continuare a vedere solo capannoni, industrie pesanti (e di rifiuti), impianti a R.I.R. e null’altro. In barba a natura e storia. L'udienza La mattinata si è aperta con la manifestazione davanti al tar organizzata da associazione Latium Vetus, No Biogas Pomezia e Associazione Culturale Tyrrhenum, e con la partecipazione di "Salviamo il paesaggio", che ha visto la partecipazione di molti cittadini, a sostegno della tutela del territorio, del rispetto dell'ambiente dove tutti viviamo e della nostra salute. "E' stato emozionante vedere tutti quei cittadini, li, mettere il loro tempo a disposizione della collettività, a sostegno dell'interesse pubblico. qualcosa di bellissimo", fa sapere Giacomo Castro di Latium Vetus. Nel pomeriggio invece, si è tenuta l'udienza davanti alla sezione II-quater del tribunale amministrativo. "Un'udienza durante la quale il nostro avvocato ha difeso il vincolo con grande energia, partecipazione e competenza. Abbiamo risposto punto su punto alle obiezioni dei privati e siamo molto orgogliosi delle motivazioni da noi prodotte. Ci siamo messi totalmente al servizio degli interessi collettivi con abnegazione, gratuitamente, con spirito di servizio. Ringraziamo tutti quei cittadini e tutte le associazioni, che con la loro donazione, piccola o grande, hanno materialmente permesso questa grande occasione di cittadinanza attiva; a loro va la nostra gratitudine e probabilmente tutta pomezia e tutta ardea devono qualcosa a queste persone!", continua l'Associazione
Sentenza entro gennaio: le sensazioni Anche l'associazione Latium Vetus, esattamente come dichiarato dall'avvocatessa dello stato in rappresentanza del Mibact, attende con fiducia la sentenza del Tar che dovrebbe giungere entro il mese di gennaio 2019. "Sappiamo di aver difeso, con la massima competenza, le sacrosante motivazioni che sono alla base del provvedimento di tutela, che difenderemo con le unghie e coi denti fino alla fine", ha dichiarato Latium Vetus a distanza di qualche giorno dall'udienza dinanzi al Tar del Lazio. "Puntiamo a difendere l'ambiente in cui viviamo, la salute dei cittadini ed il patrimonio culturale, e sempre di più rivolgiamo un messaggio ai rappresentanti del mondo industriale di Pomezia ed
modelli con importanti ricadute anche per la collettività ed i territori", ha chiosato ancora l'associazione presieduta da Giacomo Castro.
Giacomo Castro di Latium Vetus
Sotto al Tar: associazione Latium Vetus, No Biogas Pomezia e Associazione Culturale Tyrrhenum, e con la partecipazione di "Salviamo il paesaggio", a difesa del vincolo MiBact
Le altre: 16-P.C.Pomezia; 13-PSI; 12-Uils; 11-P. Domani; 9-CPI;
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POLITICA
Il Corriere della Città novembre 2018
Strade a Pomezia: la verità sui fondi per la manutenzione. A era bisogno a nostro avviso di far luce sulla questione della manutenzione delle strade a Pomezia. Due annunci, apparentemente in contrasto tra loro, hanno infatti tenuto banco nei giorni scorsi: il primo è arrivato attraverso un'ordinanza firmata dal Comandante della Polizia Locale, con toni decisamente allarmistici per ciò che riguarda la situazione e la possibile manutenzione delle arterie del territorio, l'altro direttamente dal Sindaco che, per contro, provvedeva a rassicurare tutti circa lo stanziamento di oltre 1 milione di euro interamente dedicato alle strade. La verità, come spesso accade in questi casi, potrebbe stare nel mezzo anche se più di un dubbio sull'intera vicenda resta. Ma andiamo con ordine. L'allarme arriva dalla Polizia Locale Nonostante la manutenzione di questi ultimi anni effettuata sulle strade di Pomezia e Torvaianica un'ordinanza firmata dal Comandante della Polizia Locale ad ottobre aveva gettato un’ombra sullo stato di salute di alcune arterie del territorio. Stando a quanto riportato nel documento infatti “gran parte delle arterie stradali site nel territorio comunale presentano buche, avvallamenti ed in generale, un manto stradale gravemente dissestato, tale da creare grave pericolo per la circolazione veicolare e pedonale, oltre che per la pubblica e privata incolumità”. Uno scenario a dir poco nefasto insomma reso ancor più nebuloso dal passaggio successivo: “Lo stato di dissesto diffuso in alcune arterie
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comunali non consente di programmare interventi di manutenzione ordinaria e la mancanza di fondi non consente di programmare interventi di manutenzione straordinaria”. Questo “alla luce della relazione del Dirigente del Settore Lavori Pubblici in merito alle problematiche connesse con le risorse economiche” datata 9 settembre. In poche parole: alcune strade, almeno per il momento, dobbiamo tenercele così. Ma qualcosa, in questi casi, si deve pur fare. La soluzione trovata è stata allora quella, non certo una novità, di riclassificare le strade con la pavimentazione ammalorata e abbassare i limiti di velocità. Con buona pace degli automobilisti. Il Comune di Pomezia infatti “nelle more degli appositi interventi manutentivi di ripristino e messa in sicurezza della sede stradale” ha ritenuto necessario procedere, nei tratti caratterizzati pavimentazione dissestata, “ad un prudenziale abbassamento del limite massimo di velocità consentito e all’apposizione di idonea segnaletica stradale di pericolo “Strada Deformata”. Tra le vie citate dal provvedimento le situazioni più critiche le abbiamo rilevate a Torvaianica, in Via Casablanca, a Santa Procula, nell'ormai nota Via delle Monachelle che dunque neanche quest'anno (e nei prossimi?) verrà sistemata, e soprattutto nella zona industriale con Via Fiorucci e Via della Siderurgia, dove l'imposizione del limite a 30km/h è praticamente superfluo considerando l'elevato stato di degrado del manto stradale. E non dimentichiamoci di Via Monte D'Oro e Via della Castagnetta: quest'ultima se imboccata da
Via Pontina Vecchia provenendo da Pomezia è davvero messa male. (continua)
Buone notizie per via Campobello: cantieri tra un anno e mezzo
L'Assessore ai lavori pubblici: "I soldi ci sono ma per il 2019. La programmazione puntuale delle strade da riasfaltare è ancora in fase di elaborazione"
Riqualificazione e adeguamento della viabilità nell'area industriale di via Campobello. E’ questo il progetto del Comune di Pomezia del valore di 1.418.000 euro, presentato a settembre 2018, a cui è stato concesso il finanziamento regionale che andrà a coprire il 70% dei costi. Il progetto prevede la realizzazione dei marciapiedi su ambo i lati della carreggiata, la sistemazione dei tratti di marciapiede esistenti, l’adeguamento e la messa in sicurezza degli incroci, la manutenzione e messa in sicurezza e riqualificazione della rete di raccolta delle acque meteoriche, il ripristino e nuova realizzazione di segnaletica verticale e orizzontale, l’installazione di una infrastruttura di ricarica per veicoli elettrici e il rifacimento dell’asfalto dell’intera via Campobello, lunga 1800 metri. Il cronoprogramma delle fasi dell’intervento, si legge nella relazione tecnica, può essere sinteticamente individuato come segue: per l'esecuzione della gara e l'affidamento appalto serviranno all'incirca 8 mesi; da lì è previsto un ulteriore periodo di 9 mesi per l'esecuzione materiale dei lavori.
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1=Via Casablanca; 2=Via Castagnetta; 3=Via C.Fiorucci; 4=Via delle Monachelle; 5=Via della Siderurgia; 6=Occhio ai limiti di velocità
COME CAMBIANO I LIMITI A POMEZIA - Ridu Km/h a 30 km/h e l’istituzione di segnaletica di perico Siderurgia; Via Cesare Fiorucci; Via delle Monachel Torvajanica Alta (tratto compreso tra Via Campo Sel Via Stoccolma e Via Sofia); Via Svezia (tratto compr compreso tra Lungomare delle Meduse e Via Carlo A Rio Torto e Via Budapest); Via Casablanca; Via dei R sezione con Via Zara); Via Monte d’Oro. Riduzione d 40 km/h e l’istituzione di segnaletica di pericolo “Stra guito elencate: Via Del Mare (S.P.101/A) dal km.18+4
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POLITICA
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Ardea, il Sindaco promette: "Dal nuovo anno si cambierà" (segue) Dietro-front: Zuccalà annuncia 1 milione di euro per le strade Ma mentre tutti ancora si interrogavano circa il reale significato di quanto letto nell'ordinanza citata, del resto dopo anni di annunci del tipo: “abbiamo risanato il bilancio”, “i conti sono in ordine”, e così via, sentir, di nuovo, parlare di mancanza di risorse un certo effetto lo ha provocato anche in noi, ecco arrivare le rassicurazioni del primo cittadino. “Per le strade di tutto il territorio comunale, confermiamo fondi comunali per 1.200.000 euro nel bilancio 2019”, si legge in un post pubblicato su Facebook da Adriano Zuccalà. E dunque la domanda sorge spontanea: i soldi ci sono oppure no? Una delle
Ciò che viene da pensare è che, dato che quelle strade richiederebbero troppi soldi, i fondi siano stati dirottati altrove. E' così? C'è già un elenco delle strade che verranno sistemate e il tipo di intervento previsto? “Come già affermato precedentemente, i fondi che si stanzieranno per la manutenzione straordinaria delle strade saranno 1.200.000 euro, pertanto è sbagliato affermare che i fondi siano stati dirottati altrove. La programmazione puntuale delle strade da riasfaltare è ancora in fase di elaborazione”. C'è comunque l'intenzione da parte dell'amministrazione da qui a 5 anni di mettere mano anche alle strade più problematiche della città? “Assolutamente sì. E' volontà dell'Ammini-
Il Sindaco: "Nel 2019 tanti interventi" Per il momento no, eccezion fatta per gli interventi tampone di copertura delle buche che purtroppo molto spesso durano ben poco. "Nel 2018, nonostante la dichiarazione di dissesto che ci vede in questa fase obbligati a pesanti tagli alle spese per garantire gli equilibri di bilancio siamo a stento riusciti ad arginare l'emergenza", dichiara il Sindaco Savarese. "A giorni riprenderemo con nuovi interventi a saturare buche che con le piogge di questi giorni già si sono aperte e altre se ne apriranno nei prossimi mesi autunnali. Ogni tratto stradale dove il manto è attraversato da solchi che lo disegnano come la pelle di un coccodrillo è potenzialmente una nuova buca che si aprirà con le prossime piogge".
Ardea: è di nuovo emergenza. Il Sindaco: "Dal 2019 la cifra per la manutenzione delle strade triplicherà. Pronti interventi su tutto il territorio" spiegazioni possibili, per conciliare le due differenti comunicazioni, è che, dato lo stato di profondo ammaloramento delle 15 vie menzionate nell'ordinanza, la cui riparazione totale o parziale avrebbe richiesto una fetta troppo ampia dello stanziamento previsto, si sia preferito dirottare i fondi altrove. Una scelta legittima che tuttavia non sgombra il campo dalle polemiche soprattutto perché se si ammette che certe strade sono letteralmente disastrate poi non si può semplicemente dire “i soldi non bastano” e trovare soluzioni (?) tampone come quello di abbassare i limiti di velocità. Per capirne di più allora, anche sulle strategie poste in essere dall'amministrazione, abbiamo contattato il Comune. Parla l'Assessore ai lavori pubblici Federica Castagnacci I soldi ci sono oppure no? “Come dichiarato dal Sindaco, nel 2019 saranno messi a bilancio 1.200.000 euro di fondi comunali per la sistemazione delle strade più ammalorate, ma parliamo ovviamente di lavori che partiranno il prossimo anno. Ad oggi l’ordinanza di riduzione dei limiti di velocità si è resa necessaria in quelle vie dove intervenire non si traduce semplicemente nel “tappare una buca”, bensì nell’asfaltatura di interi tratti di strada per cui, a ottobre 2018, non ci sono più fondi”.
uzione del limite massimo di velocità consentito da 50 olo “Strada deformata” nelle vie del territorio: Via della lle; Via di Santa Procula; Via della Castagnetta; Via di lva e Via Mar Caspio); Via Svezia (tratto compreso tra reso tra via Atene e Via Grenoble); Via Siviglia (tratto Alberto dalla Chiesa Lungomare delle Meduse (Fosso Romagnoli (tratto pavimentato in betonella fino interdel limite massimo di velocità consentito da 60 km/h a ada Deformata” nelle vie del territorio comunale di se400 al km 20+100; Via Mar Libico.
strazione riuscire a risolvere anche le situazioni più critiche e stiamo lavorando per questo: ne è un primo esempio il prossimo rifacimento dell’intera via Campobello (che però al 70% sono fondi di un bando regionale, ndr) ”. Le 15 vie summenzionate rappresentano per la quasi totalità strade di periferia. Qual è il destino di tali arterie? Non è troppo facile abbassare i limiti di velocità scaricando tutta la responsabilità sugli automobilisti? “Le strade di periferia non verranno lasciate in uno stato di abbandono. Come già affermato, l’abbassamento del limite di velocità si è reso necessario per quelle strade su cui, al momento, non è sufficiente intervenire con una semplice manutenzione ordinaria”. E ad Ardea intanto è di nuovo emergenza... Chiarita la situazione per Pomezia, ad Ardea, come del resto ormai siamo abituati, la situazione è di nuovo critica. E l'inverno è alle porte. Le strade, praticamente tutte e non solo alcune come per la vicina Pomezia, versano in condizioni ai limiti della percorribilità e le forti piogge di fine mese non hanno fatto altro che peggiorare la situazione. Ne è un esempio Viale Nuova Florida, ma come questa tantissime altre, dove enormi crateri hanno di nuovo preso il sopravvento sui pochissimi tratti di strada ancora integri. Ma c'è qualche speranza?
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Ardea, strade costellate da buche: 6, 7= Viale Nuova Florida; 8=Via Legnano
Ma dal 2019 cambierà, si spera, qualcosa. "Già da gennaio tuttavia godremo di una situazione finanziaria che ci consentirà interventi più capillari: abbiamo previsto a bilancio una cifra ben tre volte superiore a quella spesa in questi ultimi anni, inoltre alcune strade saranno completamente riasfaltate. Sono già iniziati i lavori per il rifacimento del manto di Viale San Larenzo per oltre 1300 metri di strada, oltre al nuovo impianto di illuminazione e all'arredo urbano; la società che sta eseguendo i lavori per l'ampiamento della rete del gas asfalterà a breve un ampio tratto di via Novara e altrettanto si realizzerà in via Pratica di Mare. Un intervento massivo lo realizzerà invece il Comune in viale Nuova Florida". Luca Mugnaioli
Il Comune di Ardea
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INFORMAZIONE
Il Corriere della Città novembre 2018
Furti, rapine, omicidi: la provincia di Roma settima in Italia n'istantanea del paese Italia in termini di sicurezza è stata fornita da una recente inchiesta de “Il Sole 24 Ore”. Attraverso una poderosa banca dati, fornita dal dipartimento di Pubblica Sicurezza del ministero dell’Interno, il quotidiano ha fornito una classifica delle province più sicure, e viceversa di quelle più pericolose, in Italia. Omicidi, furti, truffe, e altri reati conteggiati sull'unica stima ufficiale misurabile: il numero di denunce sporte alle forze di polizia. Sfuggono pertanto dall'analisi purtroppo tutti quei crimini non denunciati e che però costituiscono uno dei fenomeni che caratterizzano le nostre città. Settima la provincia di Roma La Capitale fa registrare, nel complesso, un settimo posto nella graduatoria italiana per
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In questi dati, anche se non abbiamo i riferimenti specifici, rientrano ovviamente anche Pomezia e Ardea. Particolarmente sentito è l'argomento sotto la Rocca considerando che proprio a novembre si scenderà in piazza per chiedere più sicurezza. Nella città pometina preoccupa invece il campo nomadi di Castel Romano sempre più al centro delle vicende legate alla criminalità come testimoniato dai continui blitz delle forze dell'ordine. A fine ottobre poi un nuovo caso ha scosso l'opinione pubblica: l'omicidio di una donna a Santa Palomba, una delle zone 'borderline' della città tra degrado e prostituzione. A commettere il reato è stato un residente di Torvaianica, tale Costel Sbirciog, 36 anni che nella notte del 27 ottobre ha ucciso a colpi di pistola la sua ex fidanzata, Maria Augustin Rusu. La ragazza, appena 23enne, si prostituiva nella zona di S. Palomba. L’uomo non
accaduto. Così il 36enne è stato rintracciato e arrestato per omicidio doloso. Lui stesso ha indicato dove aveva gettato la pistola e il motivo del gesto folle. La pistola è stata trovata
con ancora un colpo in canna e con altre sei pallottole nel caricatore. Nella stessa notte, per l'ennesima volta, Ardea è stata nuovamente presa di mira dai ladri: 2 appartamenti nel centro storico del Comune sono stati ri-
Per i furti Roma e dintorni salgono al quinto posto: spiccano le denunce per furto in abitazione, nei negozi e nelle autovetture. Crescono rapine, truffe ed estorsioni: +8% sul 2017, 20° posto in Italia numero di denunce presentate ogni accettava la fine della loro storia e le puliti mentre un tentativo di furto è avvenuto 100mila abitanti: il conto totale fa aveva chiesto un incontro chia- nel quartiere della Nuova Florida dove quecirca 230mila, con un increrificatore in via Ardeatina. Un sta volta, fortunatamente, i ladri non sono mento del 1,33% rispetto allo appuntamento del quale la riusciti ad introdursi in una tabaccheria, ma I numeri: scorso anno, 5.323 il nugiovane aveva paura, tanto hanno forzato e danneggiato le saracinesche mero delle segnalazioni alla 231.889 denunce che c’era andata in compa- dell’esercizio commerciale. autorità secondo il paramegnia di altre 4 persone. Ma +1.33% rispetto quando alla fine i due sono In vetta Milano, Rimini tro sopracitato. Nella top 3 ci sono invece Milano, Ririmasti soli, la discussione è al 2017 mini e Bologna, con l'indegenerata, arrivando al trae Bologna gresso di Napoli al secondo gico finale: cinque colpi di piposto per ciò che concerne la classtola esplosi con una Beretta 98 sifica ristretta agli altri delitti (rapine, alla schiena che hanno provocato la truffe, estorsioni, ecc.) morte della 23enne. L’uomo lavorava in una Omicidi, tentati omicidi e infanticidi panineria a poca distanza dal luogo del dePer questi tipi di reati la provincia di Roma è litto. Dopo l’omicidio, Costel Sbirciog è salito in effetti particolarmente bassa in graduato- in macchina per fuggire, dopo aver gettato la ria, addirittura al 43esimo posto. 107 in to- pistola in un terreno poco distante dal luogo tale le denunce, con un decremento del del delitto. Ma la fuga è durata poco, perchè 17,69% rispetto al 2017. poco dopo l’uomo ha chiamato il numero Furti unico delle emergenze confessando quanto E' qui che la provincia di Roma torna a scoprirsi debole, “scalando” la classifica fino al quinto posto. Sono state 11.687 le denunce per furto in abitazione, quasi 8mila quelle per i reati commessi in negozi (Ardea e Pomezia ne sanno qualcosa), e circa 17mila quelle per furto ai danni di autovetture. Rapine, truffe, estorsioni Sono state 16mila le denunce presentate nella categoria denominata “altri delitti”. In questo caso la fetta più importante la detiene il numero delle truffe: 12mila in tutto, 9mila in più delle rapine. Circa 500, invece, il numero di estorsioni riferite a Polizia e Carabinieri. Ardea e Pomezia Ardea e Pomezia: voi vi sentite sicuri? A fine mese furti e perfino un omicidio sul territorio
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INFORMAZIONE
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Ardea pronta a scendere in piazza: "Vogliamo sicurezza" utti in strada ad Ardea il prossimo 24 novembre. Si sfila per chiedere maggior sicurezza per un territorio vessato dai continui furti alle abitazioni e soprattutto alle attività commerciali del territorio. "Insieme ad altre associazioni abbiamo organizzato una marcia di protesta il 24 novembre per richiamare l’attenzione delle autorità sulle condizioni di vita dei cittadini di
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Il volantino della manifestazione
Ardea". A parlare è Piero D'Anngeli Presidente del Comitato di Quartiere Nuova California. "Siamo in piena emergenza criminalità" - sottilinea D'Angeli - "dai furti negli appartamenti a quelli messi a segno nelle nostre autovetture; e poi rapine a mano armata nelle varie attività commerciali, per finire al degrado presente nel nostro territorio". L'appello è esteso a tutti i cittadini di Ardea: "Ci auguriamo una presa di coscienza da parte di tutti i cittadini, c’è bisogno del sostegno di tutti per cercare di ripetere la manifestazione che ci fu il 7 marzo di qualche anno fa quando 1.500 persone scesero in piazza contro l’illegalità diffusa". "Vogliamo portare il controllo di vicinato anche a nuova Florida e negli altri quartieri di Ardea così come abbiamo fatto a tor San Lorenzo e Nuova California". L'ultimo furto: distrutta la sede delle "Case di Paola" In attesa della manifestazione i ladri sembrano non voler dar tregua ai residenti e ai commercianti di Ardea. Nella notte del 28 ottobre ignoti hanno preso d’assalto una delle più prestigiose agenzie immobiliari del territorio di Ardea, quella de “Le case di Paola” peraltro alla seconda ‘visita’ dei malviventi in pochi mesi. La sede di Via Bergamo, verosimilmente a colpi di piccone, è stata lettar-
lmente messa a soqquadro con lo scopo di portar via la cassaforte poco dopo la mezzanotte; l’obiettivo è stato centrato, dato che i ladri sono riusciti a portarsela effettivamente via, ma, a fronte del danno enorme per i proprietari dell’agenzia, il bottino per i malviventi è stato davvero esiguo, se non nullo (nella cassaforte infatti non c’erano né denaro né preziosi ma solo documenti, ndr). Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della locale tenenza che fortunatamente si trovavano in zona con una pattuglia. Le indagini puntano ora a rintracciare i responsabili ma, purtroppo, il reato si aggiunge alla lista sempre più lunga dei casi ancora irrisolti commessi sotto la Rocca negli ultimi tempi. E i cittadini, esasperati, tornano per l’ennesima volta a chiedere più sicurezza.
Distrutta la sede de "Le Case di Paola"
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Scalo fs di Santa Palomba abbandonato: chiusi perfino i bag
tti vandalici, microcrimina- tervalli senza fermate nelle ore di punta, af- La stazione ferroviaria pometina dovrebbe, lità, prostituzione, degrado. follamento dei treni, per i quali, fanno sapere per tutti i motivi citati, rappresentare un biE poi ritardi, cancellazioni, ora i pendolari, dovrebbero a breve ripren- glietto da visita per la città, essendo il prinsovraffollamento, coinci- dere le interlocuzioni con la Regione Lazio, cipale collegamento pubblico con la capitale denze mancate e toed il sud pontino, una risorsa preziosa tale mancanza di per la cittadinanza, da valorizzare e servizi. Chi fa il pendolare e utilizza la promuovere. Ma Pomezia del resto è stazione di Santa Palomba per recarsi abituata: vi dicono niente le parole principalmente nella capitale sa di ecomostro di Torvaianica? A chiudere cosa parliamo. Ma il gioco vale la canil quadro desolante della stazione di dela, verrebbe da chiedersi. MaledetSanta Palomba la mancanza totale di tamente sì. Troppo comodo il servizi che culmina con la clamorosa collegamento con Roma, con una perchiusura avvenuta nei mesi scorsi della correnza in termini di minuti - in resala d'attesa e dei servizi igienici, ovgime di puntualità, chiaro -davvero vero lo stretto indispensabile per defibassa che permette a migliaia di pernire una stazione ferroviaria tale. E tra sone di raggiungere scuole, università, poco, con l'arrivo dell'inverno, per il lavoro e quant'altro. Le cose però, negli secondo anno consecutivo, i pendoultimi anni, sono peggiorate in modo Meno treni: la stazione di S.Palomba è stata tolta dallo scorso lari, se nulla cambierà, si ritroveranno esponenziale. dunque di nuovo alla mercé di pioggia anno dalla linea FL8 Roma-Nettuno. E non si sa perché I problemi cronici e freddo ad aspettare il treno. La zona è davvero di quelle borderline: indu- in sinergia con gli altri comitati della linea (continua) strie, capannoni e una miriade di problemi a Roma-Napoli: attività sinora svolta, altra secui nessuno è riuscito a metter mano negli gnalazione dei comitati, senza il minimo anni quali criminalità, prostituzione e de- supporto da parte del Comune di Pomezia. grado. Perfino le imprese eccellenze del ter- E non basta sciacquarsi la bocca con percenritorio presenti nell'area sbiadiscono di tuali enfatizzate circa la puntualità dei treni fronte allo scenario che offre Santa Palomba. da parte dei vertici alti di Via Garibaldi. Eppure la considerazione di questa Stazione Serve ben altro. Intanto però la fermata di dovrebbe essere ben altra considerato il nu- Pomezia, come denunciano i pendolari, è mero di persone che la frequentano; non a sparita dalla tratta FL8, quella che collega caso, per l'ennesima volta, come un disco Roma a Nettuno, facendo mancare all'aprotto, alle recenti elezioni tutti i candidati a pello diverse corse importanti e riversando Sindaco avevano definito la riqualificazione la stessa utenza sulla sola FL7 Roma-Napoli della zona una priorità. Fatto sta che lì poi che è però un collegamento a larga percornon li ha votati nessuno. Che i cittadini ab- renza, poco idoneo alle esigenze locali. biano capito il giochetto? Senz'altro. La pas- Nemmeno una sala d'attesa per i pendolari sata amministrazione comunale, al netto di Quattro istantanee della Stazione di Santa qualche intervento-spot, non era riuscita ad Palomba: (1) prostituzione diffusa; (2) sala arginare i fenomeni di microcriminalità in d'attesa chiusa; (3) ritardi e cancellazione zona ad esempio, quali furti e atti vandalici dei treni; (4) assenza di servizi igienici ai danni delle auto parcheggiate nelle scarse aree di sosta disponibili, per non parlare dei non rari tentativi di rapina, soprattutto ai danni delle pendolari. Non ultimo il degrado Inquad dovuto alla presenza diffusa della prostitucon l’App zione, lungo tutte le vie di accesso allo scalo guarda il v ferroviario, che opera indisturbata in qualalla stazio siasi orario. E ancora: la mancanza di un presidio delle forze dell’ordine rende l’area della Palo stazione non sicura e alla mercé dei malinScarica l’App (is tenzionati. D'inverno, inutile dirlo, la situazione degenera ulteriormente. Poi vi è la a quasi totale assenza di servizi commerciali, anche se negli ultimi tempi hanno aperto alcuni chiosci proprio davanti all'ingresso della stazione; sponda Trenitalia e RFI la situazione non migliora: ritardi, cancellazioni, in-
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Alle recenti elezioni tutti i candidati a Sindaco avevano definito la riqualificazione della zona una priorità. Fatto sta che lì poi non li ha votati nessuno. Che i cittadini abbiano capito il giochetto? Senz'altro.
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gni e la sala d'attesa. E non chiamatela stazione di Pomezia... (segue) La riqualificazione col bando periferie (e perché no col vincolo MiBact): si fa o no? Sembrerebbe di sì. I tanto agognati fondi oggetto del tira e molla estivo assegnati dal precedente governo nazionale e poi dapprima ridotti, quindi tolti del tutto e ora, pare, ripristinati da quello attuale gialloverde, dovrebbero ridare nuova speranza ad un intero quadrante. Il progetto di riqualificazione delle aree urbane periferiche degradate Borgo Santa Rita e stazione di Santa Palomba – per un costo totale di oltre gli 8 milioni di euro, prevede la messa in sicurezza delle strade di collegamento con il centro residenziale di Santa Palomba, tramite l'installazione di sistemi di videosorveglianza e di illuminazione anche lungo la via Ardeatina; l'adeguamento e la messa in sicurezza dei percorsi pedonali, la realizzazione di un percorso ciclo-pedonale, la costruzione di parcheggi (uno dei quali in project financing) e la
messa in sicurezza dell'esistente. Toccato dal provvedimento la riqualificazione delle proprietà confiscate alla crimidra la foto nalità organizzata di Borgo Santa Hp Reveal e Rita, cedute al Comune per l'intevideo girato grazione e il reinserimento socioone di Santa lavorativo di prostitute e soggetti disagiati; infine l'istituzione di omba un'unità mobile di strada mirata struzioni a pag. 35) a svolgere attività di sensibilizzazione sui rischi della prostituzione. L'altra partita, non meno importante, si sta giocando poi al Tar dove si decide il futuro del Vincolo MiBact sulla zona il quale, se confermato, potrebbe rappresentare l'ini-
I pendolari: "Che fine ha fatto il progetto della farmacia comunale?"
zio di una nuova vita per la zona fatta non più solo di capannoni, industrie pesanti e fabbriche di rifiuti. I cittadini, in entrambi i casi, sperano e aspettano buone nuove dalle istituzioni. Il Comune di Pomezia fa sapere che “l'Amministrazione, con il supporto degli uffici tecnici, si è adoperata per rispettare i nuovi termini per il mantenimento dei fondi per la riqualificazione di Santa Palomba che sono stati confermati. I lavori dureranno circa due anni, a cui vanno aggiunti i tempi per la gara pubblica e la consegna dei lavori (totale circa 3 anni). Fronte stazione siamo però ancora in campagna elettorale: “Abbiamo già avviato un dialogo con la Regione - che si è dimostrata collaborativi - per rivedere il piano dei trasporti pubblici, e non solo quello ferroviario. Siamo inoltre in attesa di ricevere un finanziamento per l'installazione di telecamere di videosorveglianza che possano aumentare il grado di sicurezza della stazione di Santa Palomba”. Parla il Comitato dei Pendolari della Stazione di Pomezia-S.Palomba Quali sono i principali problemi che vivete quotidianamente? “Mancanza di sicurezza, ordine, decoro e dalla quasi totale assenza di servizi per i viaggiatori. Le responsabilità in questo caso sono da imputare sicuramente a RFI, come anche al Comune di Pomezia. Ci sono tentativi di rapine, furti e atti vandalici ai danni delle auto incustodite nei parcheggi di scambio e lungo le vie di accesso alla stazione. Come noto la zona è anche fortemente interessata dal fenomeno della prostituzione, che contribuisce alla situazione di degrado evidente che abbiamo denunciato più volte agli enti preposti. La sporadica presenza della polizia municipale si traduce spesso solo nell’elevazione di multe ai danni dei pendolari, che magari non hanno potuto parcheggiare correttamente a causa della scarsa disponibilità di parcheggi (in considerazione del notevole flusso di auto in zona), quando intorno proseguono indisturbate attività più o meno illecite, come l’esercizio della prostituzione o furti ai danni delle auto. Dopo il tramonto, quando la stazione risulta scarsamente illuminata e priva della presenza di forze dell’ordine, la zona risulta ancora meno sicura, in particolare per le donne. Della realizzazione di una farmacia comunale nei locali della stazione non abbiamo più avuto notizie dopo gli annunci e poteva rappresentare invece un utile presidio pubblico in zona. Sul fronte dell’offerta di trasporto una grande criticità è rappresentata dall’entrata in vigore nel 2017 dell’attuale quadro orario di Trenitalia, che ha previsto una sensibile riduzione del corse, poiché la nostra stazione è servita quasi esclusivamente dalla linea FL7 (ROMA-NAPOLI), una linea di lunga percorrenza poco rispondente alle esigenze del nostro scalo,
che necessiterebbe invece di un servizio agile, veloce, di tipo metropolitano, in passato assicurato in parte dalla coesistenza delle corse della linea FL8 Roma-Nettuno, che invece attualmente prevede un esiguo numero di fermate a Pomezia.” Cosa chiedete alle ferrovie e alla Regione Lazio? "Chiediamo dignità. Com’è noto la stazione non dispone di alcun servizio ai viaggiatori. Chiusa la sala di attesa, come anche i servizi igienici. L’assenza di scivoli o ascensori limita l’utilizzo da parte dei passeggeri con disabilità. La piattaforma del binario 2 è dissestata e parzialmente coperta da una pensilina che non ripara dalle intemperie a causa delle continue infiltrazioni d’acqua nei giorni di pioggia. La stazione necessiterebbe di un restyling generale, di interventi di manutenzione e ammodernamento dell’infrastruttura. Per la riapertura della sala d’attesa e la restituzione dei servizi igienici, la Regione Lazio ci ha anche prospettato una collaborazione tra Comune e RFI, auspichiamo troveranno una sede per discuterne prima o poi". E al comune di Pomezia? “A Settembre scorso il Comitato è stato incontrato dal Comune, presente al tavolo l’assessore Raspa. In quell’occasione abbiamo riportato ancora una volta le diverse criticità in essere: il degrado diffuso, la presenza di prostituzione sulle vie di accesso alla stazione, il verificarsi di numerosi atti vandalici e furti, l’esigenza di ripensare il trasporto urbano che interessa la stazione, nonché le criticità relative al servizio ferroviario. Al sindaco Zuccalà chiediamo di farsi carico finalmente delle nostre problematiche, attraverso atti concreti. Chiediamo di riprendere il dialogo interrotto con la Regione Lazio dallo scorso anno, per promuovere sinergie utili, anche con i gestori del servizio Trenitalia e RFI, per il superamento dei disagi che a gran voce denunciamo dal 2017. Chiediamo
Il caso: fioccano le multe a fronte di furti, atti vandalici e prostituzione inoltre di assicurare la realizzazione nei tempi previsti degli interventi per la riqualificazione della nostra stazione, finanziati dal cosiddetto “bando periferie” del 2015". Luca Mugnaioli
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Stazione di S. Palomba, il problema degli autobus onnesso al problema dei collegamenti con Roma dei treni vi è quello del TPL di Pomezia. Da sempre infatti i pendolari lamentano lo scarso servizio autobus che dalla città permette di raggiungere la stazione di Santa Palomba e viceversa. I problemi, se in parte sono stati risolti per ciò che riguarda la settimana lavorativa, si acuiscono nel weekend: la domenica infatti non c'è nessuna corsa disponibile e quelle del sabato sono insufficienti. Insomma di strada ce n'è ancora molta da fare. I pendolari: "La città è sempre più lontana dalla stazione. La Domenica zero corse" "Come più volte evidenziato, la stazione FS continua ad essere troppo lontana dal centro città, in primo luogo perché priva di collegamenti pubblici veloci e frequenti. Talune corse che servono lo scalo FS percorrono tratti urbani estesi e impiegando un tempo di viaggio considerevole disincentivano l’uso Un autobus della linea Troiani che serve il territorio di Pomezia dei mezzi pubblici", sottolineano i pendolari di Pomezia riuniti in un comitato. "Ricordiamo inoltre che la stazione FS è completa- La proposta: 5 minuti di flessibilità eviterebbero mente scollegata dalla città nei giorni festivi a molti viaggiatori di treni in ritardo attese ed è poco servita il sabato, tale programmaanche di un’ora per il bus successivo zione del servizio non tiene conto dei pendolari che lavorano nei week end e devono pertanto, magari anche in possesso di un ab- territorio comunale sacrificandone altre, pre- l'uso dei mezzi pubblici", è la chiosa dei penbonamento mensile o annuale, organizzarsi vedendo quindi riduzioni di km e fermate al- dolari. trove. Trattandosi di un servizio pubblico il "Sarebbe utile una riflessione seria anche recon mezzi propri". presupposto non ci sembra accettabile. Si lativamente ai servizi extraurbani Cotral o la La revisione del TPL non va evince che il progetto sia stato predisposto linea Atac 044 che già collega la linea B della Un tentativo di mettere mano al TPL con la passata amministrazione c'era stato ma, ri- senza alcuna cognizione del territorio pome- metropolitana, transitando nei pressi dello corderete, aveva scatenato molte polemiche. tino e la sua attuazione comporterebbe un scalo ferroviario, per una razionalizzazione Il principio guida del provvedimento era peggioramento delle condizioni del trasporto di quanto già in essere, magari a costo zero". urbano, in primis da e verso la stazione La proposta: più flessibilità chiaro: tagliare corse da una parte ferroviaria, arrivando persino a Un altro problema di non poco conto riper estenderle altrove, avendo creare asimmetrie nei percorsi e guarda il cambio mezzi all'arrivo a Santa Pacome obiettivo centrale la TPL da e scollegare via Roma nelle corse lomba. Spesso infatti i treni sono in ritardo e creazione del "Laurentina per la stazione di ritorno dallo scalo ferrovia- anche un minuto in più può far perdere la express", la linea veloce rio. Il progetto prevede una coincidenza con il bus per tornare a casa. per la stazione metro S.Palomba: nuova linea di collegamento "Il comitato ha chiesto di poter avere in fu(proprio ad ottobre l'ex “veloce” con la metro B Lau- turo voce in merito alle variazioni di orario 9 corse la Sindaco Fabio Fucci, ora rentina, che a nostro avviso è e di percorsi di interesse per i pendolari, consigliere all'opposimattina, 8 il solo uno specchietto per le al- prima della loro entrata in vigore. Più volte zione, aveva chiesto all'atlodole", sentenzia il comitato. sono state segnalate criticità su orari e tempi tuale giunta di riattivare in pomeriggio "Invitiamo tutti a leggere il pro- lunghi di attesa alla stazione. Tra le varie probreve tempo il progetto) . Per getto regionale: la nuova linea pre- poste avanzate" - venendo al punto - "c'è realizzarla tuttavia interi quartieri vede poche corse giornaliere, con quella di prevedere una tolleranza in parvenivano tagliati fuori dal nuovo TPL come ad esempio Roma 2. "La precedente capolinea nel nulla (bivio Scalella, scollegato tenza dalla stazione: 5 minuti di flessibilità giunta comunale ha accolto con favore un dal centro città) e tempi di percorrenza del eviterebbero a molti viaggiatori di treni in riprogetto regionale di revisione del trasporto tutto sottostimati". "Invece di avvicinare fi- tardo attese anche di un’ora per il bus succesurbano che noi reputiamo invece disastroso, nalmente la città alla stazione FS, si propon- sivo", chiedono i pendolari. poiché propone di servire nuove porzioni di gono servizi inadeguati e costosi, disincentivando, in assoluta controtendenza,
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TPL Pomezia: il progetto prevede una nuova linea di collegamento “veloce” con la metro B Laurentina, che a nostro avviso è solo uno specchietto per le allodole", sentenziano i pendolari
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Cimitero di Pomezia: “Non c'è più rispetto nemmeno per i morti” orniamo ad occuparci del cimitero di Pomezia, di nuovo preda di incuria e di uno stato generale di abbandono. Nonostante le diverse segnalazioni già effettuate in passato sono tornati a scriverci diversi cittadini i quali hanno lamentato l'insistenza di un diffuso degrado
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tuine votive, oggetti d'ogni tipo in una delle attività più vecchie e odiate di sempre caratterizzano ancora la struttura di Pomezia. I cittadini si attrezzano come possono ma anche qui servirebbe un qualche tipo d'intervento per scoraggiare il fenomeno.
Il cimitero infatti non viene quasi mai pulito, non c’è manutenzione, sterpaglie, sporco, tubi otturati, cestini non svuotati. E ci sono rifiuti ed infiltrazioni che sembra stia lasciando indifferente il Comune. “Nessuno lo cura”, è l'amara constatazione di un lettore. “Non c’è più rispetto nemmeno per i defunti”, gli fa eco un altro cittadino. Il cimitero infatti non viene quasi mai pulito, non c’è manutenzione e sterpaglie, sporco, tubi otturati, cestini non svuotati, rifiuti ed infiltrazioni la fanno da padrona. “La situazione di insostenibile degrado in cui versa il cimitero comunale di Pomezia va avanti da diversi mesi”. E le foto sono eloquenti. Il sopralluogo: già dalla strada si capisce l'antifona Già per arrivare al campo santo i problemi ci sono. Il manto stradale versa in condizioni pessime e le conseguenze si sentono in macchina figuriamoci a piedi. Ricordiamo che a inizio novembre si ricorderanno i cari defunti: possibile che sia questo lo stato in cui far visitare il cimitero? Senza contare le condizioni in cui versa il parcheggio antistante al camposanto preda di buche e radici invadenti. Probabilmente basterebbe poco per sistemare la situazione e allora perché non lo si fa? La piaga dei furti Non meno rilevante il problema dei furti nella struttura. Fiori, vasi, sta-
In alto: cimitero trascurato? Sopra le foto del parcheggio: buche come piscine e radici
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Autostrada Roma-Latina, Zingaretti: "Si farà". E per la Pontina... ederlazio insieme con le Associazioni partecipanti al Comitato per la realizzazione dell’Autostrada Roma-Latina, ha incontrato il 25.10.2018 il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, coadiuvato dalla presenza del Capo di Gabinetto Albino Ruberti, dell’Ass. ai Lavori Pubblici, Mauro Alessandri e dal Segr. Gen.le Andrea Tardiola. E’ apparsa subito chiara la determinazione della Regione nella volontà di avviare, in tempi brevi, la realizzazione dell’opera diventata ormai indispensabile. Il Presidente ha spiegato che, attraverso un aumento di capitale della Autostrade per il Lazio S.p.A., ci sarà un maggiore coinvolgimento di ANAS che si impegnerà per la realizzazione dell’opera. In caso ciò non dovesse, per qualsiasi motivo, concretizzarsi, si darà avvio, anche in questo caso in tempi brevissimi, alla pubblicazione di un nuovo bando. Il Presidente ha anche confermato la disponibilità da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, attraverso il Ministro Toninelli, a supportare la realizzazione dell’infrastruttura viaria. Pontina: la messa in sicurezza dal 2019 Per ciò che riguarda la messa in sicurezza della SR148 Pontina, ad inizio 2019, con il passaggio ad ANAS della gestione dell’intera rete viaria regionale, si provvederà ad avviare le opere di messa in sicurezza che, è stato ribadito ancora una volta, non potranno usufruire dei fondi stanziati dal CIPE che verranno utilizzati esclusivamente per la realizzazione dell’autostrada Roma-Latina. “Apprezziamo la determinazione del Presidente Zingaretti nella volontà di dare al più presto gambe a questo progetto, ma continueremo nell’opera di monitoraggio e sostegno affinchè i tempi non tornino nuovamente a dilatarsi. L’autostrada Roma – Latina è infrastruttura indispensabile quale sostegno allo sviluppo dell’economia”. Questa la dichiarazione del Presidente Federlazio Silvio Rossignoli. Consiglio straordinario a Cisterna di Latina E’ stato un consiglio comunale gremito non tanto dal pubblico quanto dalle rappresentanze presenti in sala, quello andato in scena il 14 ottobre scorso a Cisterna. In molti hanno risposto all’invito giunto dal Sindaco Mauro Carturan e dal Presidente del Consiglio comunale Pier Luigi Di Cori. Lo scopo non era quello di produrre un atto amministrativamente rilevante quanto di stabilire una trasversalità d’intenti affinché si possa d’ora in poi attuare una strategia comune e unitaria verso la realizzazione di questa grande opera infrastrutturale che in realtà ne comprende due: l’Autostrada Roma-Latina e
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la Bretella Cisterna – Valmontone, ovvero il collegamento con il sistema autostradale nazionale e attraverso questo al resto d’Europa. Unanime la constatazione dello stato di difficoltà in cui versano l’economia e lo sviluppo del territorio pontino a causa della carenza di adeguate infrastrutture viarie che isolano – taluni hanno parlato di ghettizzazione – la seconda provincia del Lazio per demografia dal resto d’Italia. L’unico sistema di collegamento con Roma, la Statale n.148 Pontina, è del tutto inadeguata per mole di traffico e sicurezza vantando il triste primato di essere una delle strade più pericolose d’Italia e priva di corsia d’emergenza. Carturan ha affermato che anche l’ambiente ne gioverebbe con mezzi pesanti che anziché circolare per quasi un’ora lungo strette e tortuose strade collinari, come la Cori – Giulianello – Artena, in un solo quarto d’ora potrebbero immettersi sull’A1, a vantaggio della sicurezza degli automobilisti e degli scarichi di fumo. Durigon ha rimarcato come la provincia ha bisogno di infrastrutture e come ci sia in questo intesa con il Presidente Zingaretti. Dunque la questione è di stabilire politicamente e istituzionalmente la direzione da prendere per una soluzione rapida ed efficace, assicurando che il Governo farà la sua parte. Medici ha detto che bisogna uscire da una visione romanocentrica e le province dovrebbero camminare sulle gambe proprie: la Regione Lazio assorbe più fondi di tutti in Italia ma le province laziali, e soprattutto Latina, sono tra quelle a cui ne arrivano di meno. Con un intervento e un dossier consegnato nella mani di Carturan, l’ex sindaco di Latina e onorevole Vincenzo Zaccheo ha ripercorso la tormentata storia del progetto e del bando della Roma – Latina esprimendo dubbi sulla capacità della Regione Lazio di provvedere alla realizzazione dell’opera in house. E’ stato il deputato Trano ad introdurre l’opposizione al progetto del gruppo dei 5 Stelle. Dopo di lui la consigliera regionale Pernarella e quelli comunali Capuzzo e Sarracino hanno sostenuto che la priorità è mettere in sicurezza la
Pontina, come affermato dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Toninelli. Il resto dei fondi stanziato per la Roma-Latina e la bretella invece andrebbero dirottati per sistemi di trasporto alternativi come la metro leggera. Su questo è intervenuto il consigliere regionale Simeone che ha evidenziato come all’interno del governo nazionale ci sia una contraddizione ideologica tra Lega e 5 Stelle e ciò costituirà il nodo cruciale sulla sorte dell’opera, mentre la messa in sicurezza di una strada come la Pontina sia un atto dovuto. Se da un lato il CIPE ha confermato 480 milioni di euro, ha posto anche un limite di tempo preciso, 2 anni, per compiere le procedure di esproprio delle aree. Dunque ogni eventuale ritardo comprometterebbe la realizzazione dell’opera. Tripodi ha invitato a svestire i panni dell’appartenenza politica e di pensare solo al futuro del territorio, invitando le due società internazionali in gara per l’appalto a trovare un accordo. Cecere ha proposto la creazione di una ristretta “cabina di regia” affinché alla comunione di intenti facciano seguito fatti concreti e rapidi. Niccolini ha posto l’accento sulla necessità, per gli agricoltori, di far giungere nel Settentrione e nel Nord Europa i loro prodotti in tempi rapidi e a costi ridotti, anche a scapito di cedere aree coltivabili per la realizzazione dell’autostrada o della bretella prevedendo, tuttavia, un equo ristoro. Palluzzi ha portato numeri a conferma della necessità e urgenza delle due opere viarie: ogni migliaio di euro investito ne produce otto volte di più sul territorio, offre 40mila posti di lavoro di cui 12mila direttamente interessati dalla realizzazione dell’infrastruttura. Per questo territorio sarebbe la più importante opera dopo la bonifica. Unanimi le ragioni per anche per Olivetti, Motolese, Valiani e Belli: uscire dall’isolamento vuol dire rimettere in moto l’economia, attrarre investimenti, produrre sviluppo. Oltre ai pentastellati, contrari alla realizzazione dell’opera anche il Comitato No Autostrada No Bretella rappresentato in aula da Bernardo Bassoli.
Autostrada Roma-Latina e bretella con Valmontone: si spinge per l'avvio dei lavori
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Acqua, strutture sul territorio: servono più controlli e manutenzione el mese di ottobre ha tenuto banco il furto di cavi elettrici perpetrato ai danni della centrale Acea sita in una traversa di Via Laurentina. Un danno non di poco conto considerando che per l'intera giornata tutta Pomezia è rimasta all'asciutto. Il Comune, in fretta e furia, è dovuto ricorrere ad un servizio di autobotti sostitutive in vari punti della città per cercare di ridurre al minimo i disagi della popolazione. Anche una scuola, quella di Santa Procula, è stata chiusa nel bel mezzo della giornata proprio a causa della mancanza di flusso idrico. Fortunatamente il danno è stato riparato in fretta ma la domanda che in molti hanno sollevato è la seguente: com'è stato possibile compiere un furto del genere? Il dubbio che
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Perdita idrica al fungo di Pomezia lo scorso 30 settembre
Che Acea non tenga particolarmente alla manutenzione delle strutture detenute in gestione lo dimostra anche quanto in essere da mesi a Pomezia, in Via Catlina l'atto vandalico sia stato copmpiuto con relativa facilità può infatti sorgere spontaneo. La centrale infatti, situata in una stradina, non sarebbe adeguatamente "protetta" sostengono alcuni nonostante, come visto, il suo ruolo cruciale nel fornire acqua alla città. Il precedente Che Acea non tenga particolarmente alla manutenzione delle strutture detenute in gestione lo dimostra anche quanto in essere da mesi a Pomezia, in Via Catilina. E' qui che un grosso buco nella recinzione permette praticamente a chiunque di entrare nell'area della torre piezometrica anche, perché no, a qualche malintenzionato. "Un giorno, mentre una squadra Acea stava riparando un guasto, mi sono introdotto nell'area del fungo e ho scatenato l'ira del caposquadra in quanto stavo violando una zona interdetta", ci racconta un residente. "Ho fatto notare con molta calma l'enorme buco nella recinzione: ve la prendete con me che sono entrato a porte spalancate e non alzate un dito per ripararlo?", è stata la richiesta avanzata dal cittadino alla squadra della ditta che gestisce il servizio idrico. Il cancello della discordia A margine della situazione segnaliamo un ulteriore problema: il cancello di accesso alla torre piezometrica è spesso utilizzato impropriamente dalle auto come parcheggio causando non pochi problemi ai mezzi che si occupano della manutenzione sia dell’area, pensiamo allo sfalcio dell’erba, sia della struttura in sé. E in caso di un grave guasto l'accesso diventa elemento imprescindibile di sicurezza. "Una volta gli operai hanno dovuto
chiamare i vigili per far togliere le macchine davanti al cancello che impedivano l'accesso alla torre", racconta una residente. Il problema peraltro sarebbe anche di facile risoluzione: con un divieto di sosta ed un passo carrabile si impedirebbe un’occupazione abusiva di uno spazio così importante; i 'lavori' potrebbero intanto essere messi in opera dal Comune che potrebbe poi rivalersi su Acea.
Torre piezometrica di Via Catilina: è normale che possa entrarci chiunque?
Riqualificazione del Bivio di Pomezia: apre Roadhouse ex area industriale dismessa del “bivio” di Pomezia, in via del Mare e in Via dei Castelli Romani, continua la sua profonda trasformazione. Dopo l'inaugurazione del nuovo Mc Donalds avvenuta nel dicembre 2017, a fine luglio scorso era stata la volta del supermercato MD Discount: entrambe le attività si inseriscono nel piano di riqualificazione e rilancio dell'area, che per ubicazione rappresenta un crocevia fondamentale per la città di Pomezia Adesso anche l'area dismessa in Via dei Castelli Romani. Ad ottobre è stata invece la volta dell'area di Via dei Castelli Romani dove sorgeva uno dei locali storici di Pomezia caduto però in abbandono negli ultimi tempi: al suo posto è stato inaugurato il ristorante Roadhouse. L'edificio Sono terminati ad ottobre i lavori per recuperare la struttura che un tempo ospitava il ristorante “La Campagnola”. L'edificio, purtroppo, era diventato fatiscente e con seri problemi strutturali tanto che la stessa attività aveva chiuso i battenti nel dicembre scorso trasferendosi altrove; ora però l'area, proprio grazie alla rigenerazione urbana, avrà nuova vita andando a riqualificare una zona caduta in disuso. La struttura è stata demolita in poco tempo e ora ospita un nuovo edificio con la stessa geometria: in tal modo non si consumerà nuovo suolo. La struttura, fanno sapere ora i tecnici, è all'avanguardia per impatto ambientale, con consumi energetici ed emissioni molto basse grazie anche all'installazione di pannelli fotovoltaici, sicurezza, con l'adeguamento alle più recenti normative antisismiche, ed esteticità, considerando che è un locale, in estrema sintesi, moderno e con caratteristiche tali da inserirsi perfettamente nel contesto urbano. Roadhouse ha aperto i battenti il 25 ottobre e divenerà senz'altro uno dei punti di riferimento per la ristorazione nella zona.
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Lavori in corso Ma non finisce qui. Grazie alla rigenerazione urbana l'area del bivio di Pomezia ha già riacquistato il valore strategico di un tempo, riportando interesse della città in questa zona fino a pochi mesi fa abbandonata. Non solo. Iniziative di questo tipo consentono di recuperare il territorio senza intaccare aree verdi o porre in essere nuove cementificazioni, creando al contempo nuove opportunità di lavoro e di rilancio dell’economia locale. Nel progetto, com'è noto, sono state previste peraltro aree cedute gratuitamente al Comune, come il parcheggio e alcuni uffici pubblici. A completare l'opera prossimamente verrà aperto un noto marchio di articoli per la casa che affiancherà nel sito di Via del Mare al civico 2 il McDonald's e il supermercato MD.
A sinistra: come appariva l'area del 'bivio' di Pomezia; sopra: le attività commerciali che hanno ridato lustro all'area che era caduta in disuso
La rigenerazione urbana: una grande opportunità La normativa regionale della rigenerazione urbana tende a privilegiare, nell'ambito dell'urbanistica cittadina, il recupero di siti dismessi o abbandonati presenti sul territorio anziché utilizzare suolo “ex novo”, dando così una seconda vita a strutture in disuso. Due i grandi obiettivi che la normativa intende perseguire: primo, la “qualità”, con interventi nelle zone più degradate, dando facoltà ai comuni di individuare gli ambiti territoriali di riqualificazione e recupero edilizio e prevedere premialità per il rinnovo del patrimonio edilizio esistente, per le opere pubbliche e per le cessioni di aree aggiuntive; secondo, “sicurezza e sostenibilità”, dando modo ai consigli comunali di inserire negli strumenti urbanistici generali vigenti ampliamenti, a questi scopi, del 20% della volumetria o della superficie utile esistente degli edifici a destinazione residenziale, per un incremento massimo di 70 mq. I comuni, inoltre, potranno accordare sconti sugli oneri di urbanizzazione se gli interventi riguarderanno la prima casa. “La nuova legge - che prevede uno snellimento delle procedure al fine di garantire tempi certi d'intervento - è molto differente dal vecchio Piano Casa per varie ragioni: perché dà strumenti e più poteri ai Comuni, permetterà ai Comuni non solo di autorizzare ma di avere una idea sullo sviluppo della propria comunità. In secondo luogo perché si superano le norme che prevedevano deroghe al normale iter amministrativo", commentavano così dall'assessorato regionale alle Politiche del Territorio.
Il nuovo edificio è all'avanguardia per impatto ambientale, sicurezza ed esteticità Prima e dopo: la rigenerazione urbana ha consentito di recuperare lo storico edificio di Pomezia caduto in disuso. Al suo posto la nuova struttura del noto marchio Roadhouse
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CRONACA
Il Corriere della Città novembre 2018
Pomezia, autolavaggi come funghi: ma è tutto regolare? erza puntata del nostro viaggio alla scoperta del business degli autolavaggi sul territorio di Pomezia e Torvaianica. Nonostante le segnalazioni infatti continuano a venir rilasciate nuove autorizzazione a fronte però di un'assenza totale (o quasi) di controlli specifici nelle attività già esistenti; quello che continuiamo a segnalare da qualche mese è infatti la questione riguardante innanzitutto i luoghi dove vengono aperte queste attività: al netto dei grossi locali, spesso adiacenti ai distributori di benzina e dunque in aree comunque circoscritte e idonee, non si capisce perché numerosi autolavaggi continuino ad aprire dentro ai condomini in barba alle leggi vigenti (anche se il quadro normativo non è sempre di facile lettura). Cosa dice la legge Per la loro particolarità infatti tali strutture necessitano, o necessiterebbero, di un'attenzione costante da parte degli enti locali considerando in particolar modo il loro alto impatto ambientale: tali attività producono di fatti scarichi nelle acque, rumore, e devono altresì fare i conti con il rischio della possibile dispersione di sostanze chimiche derivanti dai prodotti usati per lavare le macchine. Diventa cruciale dunque capire, allora, se tutti gli autolavaggi a Pomezia, come nei casi citati in questi mesi, siano ad esempio regolarmente allacciati alla rete fognaria e che le acque siano classificate come industriali (per le quali esiste un'autorizzazione
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Terza puntata
da rinnovare ogni 4 anni e al cambio eventuale di gestione dei locali, ndr) al fine di ridurre al minimo ogni possibile rischio di contaminazione ambientale. C'è da dire che il garbuglio giuridico con il quale vengono definite tali attività spesso rendono il lavoro delle amministrazioni comunali tutt'altro che semplice: gli autolavaggi vengono in genere considerate attività artigianali e per questo ne viene consentito l'insediamento in locali classificati in categoria "C" senza distinguerne la destinazione d'uso specifica. Ecco perché, allora, troviamo autolavaggi anche di dimensioni ridottissime in edifici che per il resto sono residenziali - e a Pomezia e a Torvaianica gli esempi non mancano - sebbene l'art. 39 comma 4 del Regolamento comunale vieti l'uso di macchine azionate da motore all'interno degli edifici civili (per tutelare la quiete pubblica) senza però entrare nello specifico. Insomma: anche per chi amministra capire limiti e confini sulla questione autolavaggi non è impresa facile. Tuttavia, con controlli mirati e puntuali, è possibile salvaguardare l'ambiente e, ancora,
portare alla luce eventuali "furbetti" o "superficiali" i quali magari, per un lavaggio a pochi euro, provocano danni ingenti all'ambiente che ci circonda, oltre a generare una concorrenza scorretta nei confronti di chi, per contro, si sforza di seguire pedissequamente le disposizione normative. Nel frattempo però gli autolavaggi continuano a proliferare: l'ultimo in ordine di tempo è una nuova attività aperta a Torvaianica, a due passi dal centro. Il caso Ricorderete la lettera aperta a tutte le istituzioni di un cittadino di Pomezia il quale, a seguito dei nostri articoli, era uscito allo scoperto chiedendo controlli in una struttura prospiciente alla sua abitazioni. Ma di quanto richiesto nessuna traccia. “Per quanto concerne l'esercizio commerciale sito in Lungomare delle Sirene”, ci scrive, “continuano quotidianamente a operare i lavoratori extracomunitari in nero, continuano a lavorare nei festivi e nelle ore di disturbo della quiete pubblica. Nulla è stato fatto per delimitare lo spazio tra il passaggio dei condomini e l'attività, nulla è stato fatto per evitare la sosta selvaggia che tutti i sabato e le domeniche viene fatto. Evidentemente non sono bastati gli esposti alla Polizia Locale, agli uffici comunali preposti, le segnalazioni alla Guardia di Finanza di Pomezia, al numero nazionale 117. Il mio prossimi passo sarà fare nuovi esposti alle autorità preposte, coinvolgendo anche i Carabinieri del NAS e la locale ASL. Nel frattempo vi chiedo aiuto per non far calare l'attenzione su questo fenomeno che a mio avviso è gestito dalla criminalità”.
Non si capisce perché numerosi autolavaggi continuino ad aprire dentro ai condomini in barba alle leggi. Perché nessuno controlla?
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novembre 2018 l gruppo, in adolescenza, assume forma e valenze nuove e centrali per il percorso di crescita e la costruzione dell’identità . Quando pensiamo ad un adolescente, in effetti, lo immaginiamo insieme ad altri adolescenti, immerso in un gruppo, come in un habitat naturale. Le trasformazioni somatiche che avviano, con la pubertà, il turbolento e creativo percorso adolescenziale, si accompagnano ad un progressivo orientamento dei preadolescenti nella ricerca di investimenti esterni alla famiglia. I ragazzi appaiono impegnati nella ricerca di nuovi oggetti ed affetti, con movimenti di allontanamento dalle figure che sono state fino ad allora punto di riferimento e rifornimento affettivo e di sicurezza narcisistica. Ha così inizio la profonda trasformazione che coinvolge l’adolescente nelle sue relazioni con il mondo esterno, a partire da quella con i genitori, con se stesso, con il proprio corpo. Dopo la pubertà nulla sarà più come prima: il passaggio attraverso questa fase porta destabilizzazione, improvvisa perdita di certezze. La forza della crescita si accompagna quindi ad uno stato di fisiologica fragilità, per il lavoro di separazione, trasformazione e individuazione che l’adolescente compie, nella tensione creativa di costruzione della propria identità, in oscillazione tra bisogni di ritiro nel sé e bisogni di appartenenza.In questo quadro, per la specificità del funzionamento mentale dell’adolescente, caratterizzato da estrema fluidità, bisogni fusionali, tendenza all’esteriorizzazione, uno degli indicatori forti della spinta evolutiva è la “scelta” degli amici : fino alla pubertà gli spazi di socializzazione sono quelli “offerti” dai genitori, che sorvegliano e selezionano, indirizzano e controllano la qualità degli incontri e delle esperienze. A partire dalla pubertà, spesso, l’apprensione da parte dei genitori per la perdita del controllo e per l’influenza negativa dei compagni, vanno di pari passo con la potente rivendicazione da parte dei figli della loro libertà di scelta, talvolta venata da sfumature di ribellione come espressione forte di bisogni di differenziazione. Il vero gruppo “creato” dall’adolescente è il gruppo spontaneo, che si organizza sulla base della cooptazione reciproca, secondo scelte che delineano un campo, nello stesso tempo definito e mobile , dove chiusure e aperture al nuovo e ai nuovi componenti si alternano; è un gruppo diverso dai gruppi strutturati(come la classe o gruppi sportivi) anche se può nascere da incontri che avvengono in quegli àmbiti. Il gruppo quindi assume un significato di rottura o superamento dalle dipendenze infan-
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tili, diventa luogo di sicurezza affettiva, di intense esperienze emotive, di elaborazione dell’identità, attraverso il dispiegarsi di movimenti proiettivi e introiettivi. Far parte del
Adolescenza e gruppo gruppo significa riconoscersi in altri e con altri, condividere motivazioni e paure, trovare sicurezza nell’accettazione degli altri e nella identificazione con gli altri. Alla domanda “chi sono”, il preadolescente risponde con il “noi siamo”; il sentimento di “Io sono”, l’identificazione profonda di sé come soggetto, è vicariata dal gruppo : conosco chi sono perché mi riconosco negli altri e attraverso gli altri. Al gruppo è affidato il senso di continuità e di coerenza, insieme all’elaborazione di un nuovo ideale dell’Io, aspetto centrale del lavoro dell’adolescente, dopo la perdita dell’idealizzazione delle figure genitoriali. Il gruppo dei pari assume necessariamente caratteristiche diverse nelle diverse fasi dell’adolescenza : nella preadolescenza è tendenzialmente composto da ragazzi dello stesso sesso, spesso in opposizione ai gruppi di sesso opposto. Questa dinamica è sostenuta da aspetti difensivi legati in particolare al bisogno di rassicurazione intorno all’identità sessuale. L’evoluzione naturale di questo
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gruppo “chiuso” è, con la crescita psicologica e con il costituirsi di più mature capacità relazionali, l’aprirsi alla formazione di coppie e quindi al gruppo misto della piena adolescenza. La fluidità dei passaggi e la mobilità del gruppo sono garanzia di un sano funzionamento che permette e sostiene il processo di crescita, attraverso l’appartenenza.La costruzione dell’identità si nutre anche delle offerte culturali e identitarie che la società presenta . L’adolescenza porta fortemente le impronte dell’ambiente culturale e del tempo in cui si svolge; dovrà, a sua volta, lasciare la propria impronta generazionale ed è proprio attraverso il gruppo dei pari che gli adolescenti contribuiscono alla formazione di una identità generazionale, con la costruzione di valori comuni e l’uso di “oggetti generazionali” condivisi. Da questo punto di vista, le nuove tecnologie e i nuovi mezzi di comunicazione offrono oggi specifiche e condivise modalità agli scambi tra gli adolescenti, luoghi virtuali degli incontri, o la modalità di essere continuamente in contatto, caratterizzano le nuove generazioni e quindi le qualità dei gruppi, che in linea con le caratteristiche della società postmoderna, hanno oggi un carattere più fluido e confini meno definiti. Si può velocemente e facilmente transitare da un gruppo all’altro nel reale e nel network. Tutto questo pone specifici interrogativi e sfida alla comprensione di nuove dimensioni relazionali, al loro significato in termini evolutivi, in particolare intorno ai bisogni di dipendenza e la loro patologia.Sul piano clinico, la modalità e la qualità di partecipazione al gruppo evidenziano, per il singolo adolescente, difficoltà specifiche nella crescita. Oltre agli aspetti costruttivi, vanno quindi ricordati gli usi difensivi e le derive patologiche : il gruppo può diventare banda e branco, agendo, in una dimensione onnipotente, meccanismi proiettivi primitivi e modalità violente, sia all’interno di un gruppo sia tra i gruppi, come difesa dal limite e dalla quota di dolore che la crescita impone. Insieme all’uso patologico del gruppo, uno degli indicatori di disagio in adolescenza è l’isolamento o la difficoltà ad accedere al gruppo: quando il sé è a rischio rottura e la fragilità narcisistica è tale che l’incontro con gli altri alimenta, insieme a un sentimento di estraneità, l’angoscia di frammentazione , potenti meccanismi di difesa possono interferire fino a rendere inagibile l’uso del gruppo per la costruzione dell’identità Dott.ssa Francesca Tomasino Psicologa-Psicoterapeuta francesca.tomasino@hotmail.it Ass. Culturale Tyrrhenum V.F.Durati,12 Pomezia Cell. 3317996787 Corso di psicologia mercoledì
Cipriani Utensiltecnica protagonista alla fiera BeOpen i è svolta nel mese di ottobre la kermesse riservata serramentisti, operanti nel settore del legno alluminio pvc, rivendite, posatori, progettisti, imprese edili, tecnici, fornitori della filiera e operatori di settore. BeOpen porte e finestre, questo il nome dell'evento, ha fatto tappa a Pomezia all'Hotel Selene e ha visto la partecipazione di Cipriani Utensiltecnica, azienda storica del territorio che quest’anno ha festeggiato 40 anni di attività. I numeri della rassegna sono davvero importanti: 8 Edizioni in tutta Italia, 125 aziende partner, 60 Seminari e convegni, 3600 Presenze nel 2017. Nel corso dell'appuntamento pometino, valido come tappa del Lazio, è andata in scena una giornata dedicata alla crescita professionale delle aziende che ha messo in contatto centinaia di colleghi produttori, rivenditori, installatori gli strumenti per migliorare, trovare ispirazione ed agire sul mercato. L'evento BeOpen è l’evento italiano più importante per il settore del serramento, organizzato dal Consorzio Nazionale dei Serramentisti in collaborazione con le CNA locali. Il 26 ottobre è stata la volta di Pomezia poi si proseguirà per tutto il 2018 toccando varie regioni italiane. L’evento è rivolto a serramentisti in legno, alluminio, pvc e sistemi misti, rivenditori, installatori, imprese edili e progettisti e fornisce ai partecipanti un quadro complessivo di tutte le novità del settore: una giornata di incontro e coaching per condivi-
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dere insieme esperienze, idee e soluzioni di successo. Gli esperti forniscono gratuitamente ai visitatori le loro consulenze personalizzate, sia di carattere normativo che di prodotto, che fiscali per tutelare al meglio la propria azienda. Le tematiche affrontate nei convegni spaziano dalle novità normative alle relative opportunità di mercato da esse generate. Si è parlato di come è cambiato il metodo di calcolo della trasmittanza termica dei serramenti, e delle ricadute sui telai e sui cassonetti. La norma prevede novità più o meno rilevanti in funzione del materiale di cui si compone il serramento. Altra importante modifica normativa riguarda il calcolo della trasmittanza termica del cassonetto. Non è mancato poi uno sguardo anche alle altre prestazioni del cassonetto che sempre più vengono richieste: isolamento acustico e permeabilità all’aria. Si analizzano , a quasi un anno di distanza dalla pubblicazione della UNI 11673-1 relativa ai requisiti e criteri di progettazione dei sistemi di posa in opera, quali ricadute e criticità vi siano sui sistemi di installazione correntemente utilizzati. Attraverso esempi reali di verifiche sui sistemi di installazione, si evidenziano le problematiche riscontrate, i possibili margini di miglioramento, le soluzioni operativamente fattibili. Immancabile l’intervento legato al tema della vendita! Un esperto di marketing del serramento illustra come diventare bravi venditori, dimostrando come comprendere il cliente sia una qualità che si allena e come imparare i linguaggi differenti della neurovendita migliora se stessi
Appuntamento imperdibile: presenti 400 operatori del settore e 30 aziende partner
Lo stand di Cipriani alla fiera BeOpen a Pomezia come venditori e migliora il rapporto con il cliente, aumentando così l’efficacia della proposta e la disponibilità del cliente a decidere I partecipanti possono visitare gli spazi espositivi dedicati alle eccellenze e alle novità di prodotto proposte dalle 30 aziende partner presenti, leader del settore a livello nazionale e sul territorio. Una ricca ed intensa giornata che mette in sinergia i partner e gli operatori del settore, creando nuova energia e stimoli. Un'opportunità unica di aggiornamento e condivisione.
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iciamoci la verità, ci sono giorni in cui ci sembra che tutto sia contro di noi. Magari piove, abbiamo dimenticato l’ombrello, a lavoro il capo ci ha strapazzato un pò, tutto di corsa, la casa in disordine, la cena da preparare, i bimbi posseduti da un momento di delirio e noi ci guardiamo intorno e vorremmo solo ... urlare... urlare e magari fermare il tempo di colpo come si vede nei film per cercare di mettere ordine e silenzio nella nostra testa per primo e poi in tutto ciò che ci circonda per riprendere le redini di una giornata allo sbando. Ecco ! Assodato che purtroppo non possediamo super poteri, in quei momenti chiunque si avvicinasse a noi ( di solito nostro marito) cercando di proferire una qualche parola di conforto potrebbe rischiare di trovarsi investito da una vera e propria crisi isterica con tanto di sventagliata di parole a raffica e cena sbruciacchiata...A volte, lo confesso, mentre sto riversando fiumi di parole alla velocità della luce penso “mamma mia, non vorrei essere nei suoi Il panni in questo momento(quelli di mio marito ovviamente): se non mi molla qui e non scappa deve davvero amarmi alla follia!”In realtà in questi momenti non sono le parole a risolvere la situazione, quello che ci vorrebbe sarebbe invece un caldo, avvolgente e confortante abbraccio! Certo la casa non si riordina e i bambini non vanno a dormire prima, ma una bella dose di ormoni buoni come l’ossitocina e le endorfine, ci aiutano a fare un lungo sospiro e a vedere le cose da un altro punto di vista! Pensateci: quanto c’è di casa, di famiglia, di affetto, calore e amore in un abbraccio? Tantissimo! Non servono parole basta il contatto! E scusate la presunzione, ma io che sono ostetrica della forza del contatto ne so qualcosa!!! Il contatto è alla base della relazione tra le persone, sia in senso positivo che in senso negativo. Ogni volta che conosciamo qualcuno in qualche modo gi concediamo il permesso di “toccarci” e tanto più il legame affettivo è stretto, tanto più il contatto sarà ravvicinato. Il senso del tatto è qualcosa che conosciamo fin da prima della nostra nascita e che ricerchiamo non appena nasciamo! Un bimbo nella pancia della mamma è immerso nel liquido amniotico e in qualche modo tutta la sua pelle è continuamente stimolata
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dal movimento di questo liquido, come una continua carezza, come essere continuamente abbracciati. Dopo il parto l’aria non da la stessa sensazione sulla pelle, basta pensare all’effetto che ci fa nuotare sott’acqua o semplicemente uscirne dopo una lunga nuotata! Quindi forse non è un caso se i neonati smettono di piangere quando vengono presi in braccio... no, non lo è: a contatto con la mamma, con il calore delle sue braccia, con la morbidezza della sua pelle, avvolti dal suo buon profumo si sentono protetti, si sentono sicuri... non stanno prendendo il vizio, stanno chiedendo di soddisfare un bisogno primario, stanno crescendo sicuri e amati! Ormai il concetto di bonding, di contatto skin to skin, del baby massage fin dai primi momenti dopo il parto è riconosciuto a tutti i livelli. Crescendo non perdiamo le buone abitudini! Io ho sempre visto la sala parto come un luogo un pò fuori dal tempo e dallo spazio, dove le persone non si parlano con la bocca, ma con il corpo, dove le anime si riconoscono e si legano strettamente per un
potere di un abbraccio
tempo piccolo, ma che lascia un segno eterno, in cui due sconosciute, una donna e un’ostetrica si conoscono appena, ma si legano per sempre come fossero sempre state una parte dell’altra. Il contatto è inevitabile e le mani diventano potenti : possono alleviare il dolore delle contrazioni, possono aiutare le future mamme a rilassare i muscoli tesi dalla fatica, possono dare conforto, forza e sostegno! Ma in sala parto non ci sono solo le ostetriche e le future mamme: ci sono anche i papà e allora perchè non coinvolgerli attivamente promuovendoli al ruolo di “massag-
Il Corriere della Città novembre 2018
giatori”? Durante i corsi di accompagnamento al parto e alla nascita a me personalmente piace inserire un incontro “pratico” con i papà e le mamme in cui simuliamo i possibili ruoli dei mschietti in sala parto. Al di là di quanto alla fine l’incontro possa risultare divertente e rilassante, è particolarmente stimolante poter finlmente dare un “compito pratico” anche ai papà. Ovviamente non serve essere dei professionisti basta rispettare alcune “regole”, se così si possono chiamare, e lasciarsi guidare dall’istinto. Intanto bisogna “conoscersi o riconoscersi”e fare delle “prove generali”: che male c’è nel riscoprire una certa intimità alternativa attraverso il massaggio anche reciproco? Le mamme per prime possono massaggiare i papà per aiutarli a capire come e dove vogliono essere massaggiate e vi garantisco che possono uscirne cose davvero singolari. Per esempio non di rado alcune donne hanno chiesto ai mariti e compagni di concentrarsi sui piedi e la cosa non è tanto strana. Se ci pensate , quando qualcuno si trova a camminare un pò sulle nuvole, appeso a progetti vaghi e incerti viene invitato a ritornare con i piedi per terra...ecco, poggiare i piedi a terra convenzionalmente è indice di stabilità, di concretezza e in un momento in cui tutto è molto incerto e ancora incredibile e quasi irreale (se non fosse per i dolori delle contrazioni) potrebbe emergere il desiderio di “tornare con i piedi a terra” e quindi il desiderio di essere massaggiate proprio in questa parte del corpo. Certo non tutte le donne durante le contrazioni hanno piacere nel sentirsi toccare, magari preferiscono che avvenga durante le pause, magari vogliono solo una mano da stringere o una presenza vicina! Vale tutto, purchè tutto sia spontaneo e non imposto! Il tocco deve essere deciso, deve farsi sentire, non deve fare il solletico, ne essere incerto, ricordatevi che deve confortare e sostenere, mentre massaggiate le vostre mogli e compagne pensate a cosa volete trasmettere attraverso il vostro contatto e mettete il vostro pensiero nelle vostre mani, trasmettete i vostri sentimenti senza usare le parole,ma solo attraverso il contatto. E se le mamme proprio non volgiono essere toccate? Pazienza! Non ve la prendete! Preoccupatevi di tenere carico il cellulare per le foto e date notizie a chi aspetta fuori dalla sala parto! Dott. Ost. Catiuscia De Renzis dovevolalacicogna@libero.it
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Aspetto con l'ansia che l'ansia mi passi ansia e’ un fenomeno umano, tipico della nostra era occidentale moderna ed accompagna tutti noi in alcuni periodi delicati della nostra vita dove e’ in bilico la nostra identità ed il nostro avvenire: come le ansie dei bambini al separarsi dai genitori, quella degli adolescenti affacciati sul mondo, di chi deve affrontare la mezza età e degli anziani che si sentono soli ed inutili. A livello fisico ci fa sentire scombussolati con il cuore che batte all’impazzata, si avverte come un forte pugno allo stomaco, insonnia, ulcera, gastrite... e perdiamo tutte quelle energie che invece ci servirebbero per affrontare questo malessere. Ed è proprio quello che avviene quando una persona non riesce a soluzionare i propri problemi e le tensioni interne, quando queste iniziano ad accumularsi e portano alla nascita di forti conflitti interni (o nei rapporti con gli altri generando il conflitto esterno) che poi daranno origine a un disturbo dell'umore come appunto l’ansia. Comincia a venir meno la nostra sicurezza e non riusciamo più a controllare gli avvenimenti e, nel caso di un malessere acuto nel corso di una crisi, si arriva persino ad aver paura di morire, impazzire e perdere il controllo di se stessi. Apprensione, preoccupazione, paura, angoscia e stress, ci ostruiranno il cammino per ritrovare e riacquistare la
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piena sicurezza e la profonda stima in noi stessi, per tornare ad essere realisti, capire ed accettare i nostri limiti . Imparare, per poi riuscire ad assecondare lo scorrere della vita seguendo le nostre esperienze, cercando di vivere pienamente e positivamente ogni nostro giorno. Qualsiasi intervento drastico e’ ritenuto peggiorativo, mentre e’ considerato positivamente migliorativo l’applicazione di alcune tecniche di rilassamento. Certo dobbiamo essere pronti a sprofondare dentro di noi in cerca del nostro Io, per riuscire ad estrapolare l’ansia sotto forma di potenziale creatività, riuscendo a raggiungere la consapevolezza di quel che siamo e per riuscire così a ristabilire il nostro equilibrio psicofisico. L’Arte sotto forma di terapia e’ particolarmente adatta per chi soffre di disturbi d’ansia e statisti-
camente parlando circa il 75./. dei casi e’ riuscita a riconsolidare l’Io della persona, con il conseguente ritrovo dell’armonia con se stessi. La vita e’ qualcosa di magico ed irripetibile e noi dobbiamo appropriarci o ri-appropriarci di tutti gli istanti a noi concessi. Testi e foto di Laura Piacentini
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L’INVIDIA E L’AGGRESSIVITA’
“Provocano tristezza e non danno nessuna forma di gratificazione” on è facile trattare questo argomento che riguarda un aspetto importante delle relazioni tra le persone, poiché l’invidia e l’aggressività hanno dei tratti poco comuni, in quanto ognuno ha un proprio modo di sfogare i propri sentimenti conflittuali, talvolta trasformandoli in rancore se non addirittura in odio. Siamo tutti, chi più chi meno, pieni di rabbia ed invidiosi, che non vediamo l’ora di sfogarci con chi ci capita sotto tiro. Uomini apparentemente tranquilli che urlano, col volto stravolto dall’ira, per un semplice problema di traffico alla guida della propria automobile. Signore impeccabili che esplodono e inveiscono con parole irriferibili per un posto che ritengono rubato in una qualsiasi fila. Ma perché ci succede tutto ciò? Perché il nostro rapporto con l’aggressività non è sano: siamo pieni di rabbia repressa, ma non la sappiamo tirare fuori quando serve: di solito ci facciamo mettere i piedi in testa, poi di colpo sbottiamo e travolgiamo tutto, con il risultato che poi stiamo peggio di prima. Quindi, in realtà, pochi vivono quei momenti di sfogo come una liberazione. Sembriamo pentole a pressione: non facciamo che accumulare, reprimere e quando poi scoppiamo ci ritroviamo pieni di sensi di colpa e quindi invece che farci bene, questi litigi, ci creano altra amarezza. Quindi qualcosa non funziona nel nostro rapporto con la rabbia, ma una cosa è certa: l’aggressività non si può eliminare e allora abbiamo bisogno di imparare come si fa a litigare in modo sano, senza farci del male. Si comincia dal considerare che il conflitto, se gestito in maniera civile, potrebbe diventare una risorsa, un’onda di energia che ci aiuta a rinnovarci,
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RUBRICHE a non essere sempre fermi sulle nostre convinzioni. Interessante citare quello che diceva il filosofo greco Eraclito che “la vera armonia è quella che si raggiunge tra persone che inizialmente la pensano in maniera opposta”. Quindi i rapporti devono essere vivi e pazienza se qualche volta sono turbolenti o conflittuali. Non si può rinunciare a esprimere le proprie idee in nome del quieto vivere: si ha un rapporto sincero con una persona solo se puoi anche litigare con lei! Mentre l’invidia è l’odio degli stupidi. E’ un sentimento che fa star male solo per il fatto di desiderare quello che un’altra persona ha oppure addirittura desiderare che l’altro perda quello che ha. Nella religione cattolica l’invidia è uno dei sette peccati capitali, quelli cioè che prevedono la consapevolezza di nuocere ad altri e generano altro male. Lo svogliato è quasi sempre un invidioso poiché non avendo voglia e forza per competere, desidera soltanto che l’altro perda ciò che lui invidia. Poi c’è il soggetto che non riuscendo a capire le ragioni per cui l’altro ottiene un certo risultato è irrazionalmente invidioso. Nella persona debole invece l’invidia è anche
frustrante perché è conseguente ad un suo fallimento. Nessuno può fornire un riparo contro questo male oscuro, morboso, doloroso, perfido, che nessuno confessa. Siamo di fronte ad una persona ambigua che punta a mettere solo glia altri in cattiva luce e a gioire nel vedere le disgrazie altrui. L’invidia è quello spasmo doloroso che ci afferra, nostro malgrado, e ci fa provare un tale risentimento da vivere tutto come fallimento e sconfitta. Provoca tristezza in quanto le persone che la provano spesso arrivano addirittura alla depressione; è forse l’unico vizio senza piacere, in quanto non ha per chi la prova nessuna forma di gratificazione. Eppure l’invidia è un sentimento ambiguo, per-
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ché in sostanza viene invidiato qualcuno che profondamente si ammira, di cui si vorrebbe l’approvazione. Come nella favola di Fedro della volpe e l’uva dove siccome non riesco ad averla la denigro e dico che è acerba, che non è mai abbastanza dolce …. Ma come si fa a riconoscere l’invidioso, questa persona che si appaga del naufragio degli altri, che si nutre di rancore e che si maschera in falsa benevolenza? Effettivamente è molto difficile riconoscere l’invidioso, forse un indizio potrebbe essere il suo sguardo malevolo ed ambiguo, che si traduce in quella gioia maligna che investe l’altro spesso vittima inconsapevole. E’ vero pure che bisogna accettare che fa parte dell’umana esistenza questo sentimento di cui spesso ne soffriamo un po’ tutti senza riconoscerlo. E’ infatti molto difficile ammettere di essere invidiosi, si pensa che siano gli altri ad essere cattivi; c’è la percezione che il bene dell’altro possa costituire una minaccia per noi. Per liberarsi di ciò, quindi, bisogna partire proprio dal riuscire ad ammettere di essere un po’ invidiosi, in quanto sentimento universale e nessuno ne è davvero esente. Soprattutto nella società di oggi dove l’invidia dilaga e ci si chiede continuamente “perché lui sì ed io no” se siamo tutti uguali, perché l’altro deve avere tanto successo ed io no? L’altro viene considerato sempre di più il nostro rivale, quello con cui competere. Si pensi ad esempio ad alcuni programmi televisivi ispirati proprio all’idea della sfida, dell’eliminazione dell’altro. Si potrebbe anche pensare che l’invidia spinga a migliorarsi, perché se io invidio qualcuno tendo poi ad imitarlo, quindi a fare meglio. Mentre sul fatto se sono più le donne a provare questo sentimento rispetto agli uomini è uno stereotipo in quanto si tende a pensare che mentre per l’uomo è sana competizione guardare all’altro come una sfida, per la donna è semplicemente invidia. Per concludere bisogna ammettere che comunque alla base della persona invidiosa vi è questo sentimento di sentirsi inferiori e quindi uno dei modi per venirne fuori è cercare di valorizzare quello che in noi c’è di assolutamente unico, nonostante le paure, le ansie e il non essere all’altezza. Le persone più felici non sono necessariamente coloro che hanno il meglio di tutto, ma coloro che traggono il meglio da ciò che hanno. Antonio Guido dirguido@libero.it Esperto di Galateo ed Immagine Relazionale
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RUBRICHE
Il Corriere della Città novembre 2018
Evangelo di Fede in Fede La legge e la grazia
L' giudizio;
argomento, come si può intuire già dal titolo vuole indurci a una seria riflessione, ed è lungi dal voler essere ironico o dissacrante, ne tantomeno di quello spetta a Dio.
Tutti cristiani! Nel mondo si stima che i cristiani siano circa due miliardi e mezzo; ci sono molte nazioni con alte percentuali di cristiani, e così è nella nostra Italia. La maggior parte di noi siamo nati in una famiglia cristiana, abbiamo ricevuto il battesimo da neonati, e poi comunione, cresima e così via… Ma è veramente sufficiente essere cristiani per nascita o per il fatto di seguire un percorso a tappe stabilito dalla tradizione? Assolutamente no. Potremmo fare un lungo studio particolareggiato che dimostrerebbe in modo certo quanto lontani siamo dal pensiero di Dio; in realtà per dimostrare ciò sono sufficienti poche parole; basta specchiarsi nel grande comandamento che Gesù stesso pronunciò: “Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l’anima tua, con tutta la forza tua e con tutta la mente tua, e il tuo prossimo come te stesso”(Luca 10:27). Poniamoci delle domande: il nostro cuore e i nostri sentimenti sono rivolti verso Dio? La nostra forza e la nostra mente sono rivolte alla celeste vocazione? E poi, amiamo il nostro prossimo come noi stessi? Credo che la conclusione di questa interrogazione non possa essere altro che il riconoscere il profondo bisogno di ritornare a Dio, di ritornare ad ascoltare la sua voce, udibile attraverso la sacra rivelazione, la Bibbia. Tutti cristiani! Che tipo di cristianesimo stiamo vivendo? Quello semplicistico delle tradi-
Il Corriere della Città Numero 11 Anno 10
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EDITORE: La Città
via Odessa 41 - 00040 Torvaianica
zioni umane, o quello dove il Cristo risorto è dipinto al vivo nei nostri cuori? Cristiani secondo Dio Dei primi discepoli è scritto: “si vedeva che erano stati con Gesù”. Cristiani secondo Dio significa prima di tutto accostarsi a Gesù Cristo il risorto e ricevere le sue parole e la sua vita in noi. Un esempio di tutto ciò lo abbiamo in Nicodemo; quest’uomo religioso
andò da Gesù per cercare di capire meglio, e Gesù nel loro dialogo gli pose dinanzi il bisogno primario: “bisogna che tu nasca di nuovo”. In altre parole, è necessario un profondo cambiamento del cuore, il quale viene operato in noi da Dio stesso per mezzo della sua parola e del suo Santo Spirito. Cristiani secondo Dio, significa tornare al Padre per mezzo del Figlio suo Cristo Gesù unico mediatore, ed ecco che la relazione con Dio è ristabilita, egli viene a dimorare nel nostro cuore e siamo resi partecipi del suo Santo Spirito.
Rigenerati in Cristo Quando il cuore dell’uomo riceve l’Evangelo per ciò che esso è, ovvero la vivente parola di Dio, le sue promesse prendono vita, la sua liberazione da ciò che ci opprime o incatena diventa reale; ancora oggi l’amore di Dio, le sue compassioni, e la sua potenza sono atE-MAIL: direttore@ilcorrieredellacitta.it redazione@ilcorrieredellacitta.it TELEFONO: 392.6939763
DIRETTORE RESPONSABILE: Maria Corrao IN REDAZIONE: Samantha Morano, Arianna Azzurra Achille, Matteo Acitelli, Mario Di Toro, Massimiliano Gobbi, Alessandra Crinzi, Anna Maria Greco, Manuel Ferrara, Luca Mugnaioli, Luigi Torreti
tuali e inalterati. In lui il nostro cuore torna a vivere e si accende di esuberanza, la speranza ci viene comunicata dallo Spirito Santo, per fede nuovi orizzonti si schiudono dinanzi ai nostri occhi. In Cristo tutti coloro che si accostano a lui ricevono purificazione e rigenerazione nell’uomo interiore. Ma c’è da dire che Cristo non è venuto solamente per rigenerarci nel cuore e alleviare ciò che la nostra natura corrotta ha prodotto in noi; vi è molto di più. Oltre questa nostra breve esistenza terrena vi è un’eternità che ci attende, con Dio o senza Dio. “Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo Unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca ma abbia vita eterna”. Il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù. Ne terremo noi conto? Dio è santo, tre volte santo, ed in Cristo ci è offerta la via della riconciliazione, della rigenerazione, della santificazione, la quale altro non è che la preparazione all’eternità, all’incontro con Cristo Gesù, e saremo per sempre con lui. Che tipo di cristianesimo vogliamo continuare a vivere? Un cristianesimo senza Dio? O magari da credente praticante, ma superficiale e ingannevole? Dio non ha riguardi personali, non si ferma ad osservare se sei cattolico o evangelico o altro ancora; Dio scruta il mio e il tuo cuore per vedere se siamo in Cristo. Ricevi Cristo nel tuo cuore ed il tuo nome sarà scritto nel libro della vita. Vivi Cristo e la tua vita sarà esuberante in lui. Spera in lui perché presto lo incontreremo e saremo con lui per l’eternità. Per info 3358131014 evangelodifedeinfede@gmail.com www.facebook.com/evangelodifedeinfede PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE: MA&MC CHIUSURA REDAZIONALE: 30/10/2018
STAMPA: Tipografia Graffietti
Reg. Trib. di Velletri Settembre 2009 N. Reg. 19/09 del 24 Settembre 2009
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CRONACA
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L'avvocato risponde C
i viene inviato il seguente quesito da un nostro lettore.Quali sono i motivi che possono comportare la revoca della patente di guida? Successivamente, si può
riavere e quando? Sono numerosi gli articoli del codice della strada che disciplinano, con finalità diverse, l'istituto della revoca della patente. La revoca della patente è quel provvedimento che priva definitivamente di efficacia il titolo di guida e quindi il titolare viene a trovarsi nella stessa situazione di chi guida senza patente per non averla mai conseguita. La revoca può presentarsi come sanzione accessoria a sanzioni amministrative o penali (es. art.218 c.d.s. circolazione durante la sospensione della patente di guida) oppure può configurarsi come provvedimento amministrativo preso dall'amministrazione in conseguenza dell'accertamento della mancanza dei requisiti psichici, fisici o di idoneità tecnica e anche nel caso di sostituzione della patente con altra rilasciata da uno stato estero (art. 130 c.d.s.). Il provvedimento di revoca, emesso ai sensi dell'art. 130 c.d.s., è di competenza degli uffici della motorizzazione civile e tale atto ha la qualità di provvedimento strutturale e non sanzionatorio. Non può ritenersi sanzione accessoria neanche il provvedimento di revoca per mancanza dei requisiti morali disciplinato dall'art. 120 comma 2, c.d.s. Infatti, quest'ultimo articolo disciplina i requisiti morali necessari per ottenere il documento di guida statuendo che non possono conseguire la patente i delinquenti abituali, professionali o per tendenza, coloro che sono sottoposti a misure di sicurezza personali o a misure di prevenzione personali, le persone condannate per produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope nonché per associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope. Pertanto, se in data successiva al rilascio della patente, tali requisiti morali vengono meno è il Prefetto che dispone alla revoca della patente di guida (art. 120 comma 2). Il codice della strada configura la revoca della patente anche quale sanzione amministrativa accessoria. Tale provvedimento di revoca può derivare dalla violazione di norme del codice della strada e quindi da illeciti amministrativi (es. alterazione del limitatore di velocità ex art. 179 comma 2 bis e 9; circolazione con patente sospesa da parte del guidatore che non si sia sottoposto nei termini prescritti alla
revisione ex art. 128 ). In altre ipotesi specifiche la revoca ricorre come sanzione accessoria di illeciti penali. In particolare tale sanzione è prevista per i casi di violazione dell'art. 9bis e 9ter c.d.s.; dell'art. 186, 186 bis e 187c.d.s. ed è disposta direttamente dal giudice penale, ma è il Prefetto, ai sensi dell'art. 224 comma 2, a irrogare la sanzione nel momento in cui la sentenza è divenuta irrevocabile. Quanto, poi, alla possibilità o meno di riconseguire la patente l'art.130 prevede che “l'interessato può direttamente conseguire, per esame e con i requisiti fisici e psichici presenti per la conferma di validità, una patente di guida di categoria non superiore a quella della patente revocata” sempre che siano cessati i motivi che hanno determinato il provvedimento di revoca. Tuttavia si tratta di una previsione che si riferisce soltanto ai casi di provvedimento di revoca indicati nell'art.130 c.d.s. Invece, quando la revoca viene disposta per sopravvenuta carenza dei requisiti morali (indicati dall'art.120c.d.s.) non si può conseguire un nuovo titolo prima che siano trascorsi almeno tre anni. Il legislatore ha previsto un periodo di interdizione per il conseguimento di una nuova patente di guida anche per i casi di revoca disposta a seguito di violazione di norme del codice della strada (illeciti amministrativi). Infatti, l'art. 219 comma 3 bis ha ritenuto che “l'interessato non può conseguire una nuova patente se non dopo che siano trascorsi almeno due anni dal momento in cui è divenuto definitivo il provvedimento di cui al comma 2”.
Inoltre,per le particolari violazioni di cui agli art. 186, 186 bis e 187 del codice della strada (illeciti penali) l'art. 219 comma 3ter stabilisce che “non è possibile conseguire una nuova patente di guida prima di tre anni a decorrere dalla data di accertamento del reato”. Con questa norma il legislatore, nei casi di guida in stato di ebbrezza e sotto l'effetto di sostanze stupefacenti, ha voluto inasprire il trattamento sanzionatorio prevedendo un periodo di inibizione alla guida della patente di tre anni, terminato il quale l'interessato, sottoponendosi nuovamente agli esami di guida, può conseguire una nuova patente. Avv. Antonio Aquino
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Indomita Pomezia che avvio! Bene anche il TN Florida artiamo dal Pomezia Calcio. Dopo un inizio di campionato non proprio esaltante, il Pomezia sta cercando di riprendere la retta via. Il mese di ottobre si apre con una gioia per la squadra di patron Bizzaglia con la vittoria al Comunale ai danni del Lavinio Campoverde grazie ai gol di Laghigna e Di Ventura. La sesta giornata di Eccellenza girone B, vede il Pomezia soccombere al Tomei di Sora per 2-1, rallentando la corsa verso i piani alti della classifica. La nona e ultima giornata è un "punto di partenza" così come dichiarato da Alessio Bizzaglia, visto che la squadra allenata da Cristiano Gagliarducci è riuscita a strappare i 3 punti lontano dalle mura amiche contro il Grifone Gialloverde. Da segnalare la decisione del Giudice Sportivo sulla penalizza-
P
era aperto, con una sconfitta al Selva dei Pini contro il Montespaccato, l’unica nota positiva è l’eurogol di Federico Valle che sigla il momentaneo vantaggio per i pometini, la gara si concluderà poi 1-2 per gli ospiti. Ora la vetta si è allontanata ulteriormente per i crimsini visto che il Montespaccato è la capolista a 17 punti mentre la squadra pometini risiede a 12 punti in ottava posizione. Team Nuova Florida La squadra di Marcucci comincia il mese di ottobre con qualche grattacapo, infatti gli ardeatini perdono al Mazzucchi sotto i colpi della Valle del Tevere per 1-2. Ma i biancorossi si rifanno immediatamente alla settima giornata andando a vincere sul difficilissimo campo di Civitavecchia per 0-1, a segno Giusto. Nell’ottava giornata di campionato è manita tra le mura amiche contro l’Aces Casal Barriera, a segno vanno Pallocca, Tisei (2),
Leonardo Aiello, coach dell'Indomita Pomezia (Foto: Cannata) uomini, complice l’espulsione al 10’ di Frezza ma hanno capovolto il risultato ottimamente grazie alla meravigliosa punizione di Cristo-
Indomita Pomezia, bastano i numeri: 5 vittorie su altrettante partite di campionato con 16 gol fatti e soltanto 3 subiti zione di tre punti ai rossoblu dopo il ricorso del Latina Scalo Sermoneta per la posizione irregolare in campo del calciatore Calisse. Ora la classifica vede il Sora primo in solitaria a 21 punti, a seguire nel giro di due punti ben 8 squadre tra le quali il Pomezia che risiede a 12 punti. Unipomezia L’Unipomezia dopo un avvio di stagione discreto, passa un altro mese discreto da archiviare il prima possibile. Infatti, la squadra di Walter Valle, comincia il mese di ottobre cadendo contro il Montalto per 1-0 nella sesta giornata di campionato. La giornata successiva è tra le mura amiche contro l’Astrea, gara che termina a reti bianche. Nell’ottava giornata di campionato i crimsini pareggiano a Roma contro il Campus Eur per 2 a 2, a segno vanno l’esperto Delgado e Casavecchia. Il mese si chiude esattamente come si
Rossi e Giordani. Nella nona e ultima giornata di campionato il T. Nuova Florida cade per 3-2 sul campo dell’Atletico Vescovio, i sigilli sono stati di Citro e Giusto. Gli ardeatini sono comunque primi nella graduatoria di Eccellenza girone A con 17 punti, a pari merito con Montespaccato, Valle del Tevere e Real Monterotondo Scalo. Indomita Pomezia – Selva A.P. Non ci sono parole per descrivere l’andamento dell’Indomita Pomezia, nel suo girone di appartenenza nel campionato di Prima Categoria. Bastano i numeri: 5 vittorie su altrettante partite di campionato con 16 gol fatti (media di più di 3 gol a partita) e soltanto 3 subiti. Dopo aver archiviato la pratica Primavera (1-3) alla prima giornata, i pometini hanno ruggito in casa contro il Fortitudo Academy Velitrum alla seconda giornata, dopo essere andati sotto di punteggio e di
Le classifiche: attardata l'Unipomezia, così come il Pomezia Calcio. Nuova Florida in vetta
Eccellenza Girone A
Eccellenza Girone B
fari, ed ai gol di Giacoia e Cariello nel finale. La terza giornata viene vinta 0-3 senza alcun problema in casa del Marino, a segno Ricci ed i due bomber Cristofari e Mariani. La quarta giornata viene vinta all’inglese dagli uomini di Aiello, in casa contro il Lanuvio Campoleone, le reti arrivano nella ripresa e sono firmate da Mariani e Innocenzi. Quinta giornata condita da una manita ai danni del Time Sport Garbatella (1-5) dopo essere passati in svantaggio, la squadra del binomiao Padula-Spina, reagisce veementemente con una doppietta di Mastrogiovanni, Innocenzi ed il gran gol nel finale di Gallo. Primo posto a 15 punti ed un futuro che si prospetta sicuramente roseo per i ragazzi dell’Indomita che vantano anche una media età bassissima, segno del successo della scelta del direttore Ricci di puntare maggiormente sulla linea verde. (classifiche tratte dal sito Fiatti.com)
Prima Categoria Girone G
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Pomezia, tutti pazzi per la piccola centaura Luana osa spinga un bambino poco più alto della sua moto a dare il gas e disegnare con il ginocchio le curve di un circuito è forse facilmente intuibile: il desiderio d’imitazione del proprio idolo che segue la domenica in tv o la grande passione del genitore che ripone nel figlio il suo sogno – il più delle volte – sfumato. Altrettanto si può dire per una giovane bambina? Lei certo non si può impersonare nei piloti che vede nel motomondiale e difficilmente emula la mamma andando in moto; eppure...Eppure quest’anno a farci emozionare è stata la piccola Luana Giuliani, che in sella alla sua DM ha conquistato il cuore di tutti coloro che l’hanno vista dar filo da torcere ai suoi avversari, conquistando il Trofeo Marco Simoncelli e conquistando ottime posizioni nelle
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Luana ha incontrato ad ottobre il Sindaco di Pomezia Adriano Zuccalà piata imbattibile tra telaio motore ineguagliabile, il 2018 non è stato un anno semplice per Lulù 13, che ha dovuto vincere la sua battaglia più importante contro quelli che, hanno tentato di metterle pressioni al di fuori dei
ha incontrato il Sindaco di Pomezia Adriano Zuccalà e l’Assessore Giuseppe Raspa. “Una gioia vedere così tanta passione in una bambina di 10 anni – ha detto il Primo Cittadino – L’Amministrazione comunale e l’intera
Il più grande impegno dei genitori è stato quello di proteggerla dalle paure e farle tenere l’umore alto, per raggiungere i suoi grandi obiettivi varie tappe del Campionato Italiano Velocità minimoto nella Junior A. Con un vistoso affiatamento con il suo preparatore Mauro Di Pasquale, nonché Team Manager dell’amatissimo dalla pilotina Team DPS Racing di Montesilvano (PE), hanno concluso la stagione 2018 con grandi soddisfazioni, dando un lieto fine ad un’annata non priva di tempeste. Infatti, nonostante il feeling vincente tra pilota e preparatore, nonostante l’acco-
Luana, 10 anni, ha trionfato al "Trofeo Marco Simoncelli" 2018
circuiti, di farla sentire inadatta e non all’altezza. Il più grande impegno dei genitori è stato quello di proteggerla dalle paure e farle tenere l’umore alto, per raggiungere i suoi grandi obiettivi. Un grazie da parte sua a tutte le persone che le stanno vicino e che non l’hanno mai abbandonata e speriamo di vederla ancora vincente nella stagione 2019. L'incontro col Sindaco di Pomezia Per i suoi successi la piccola Lulù ad ottobre
Città di Pomezia fanno il tifo per Luana, con l’augurio di una lunga carriera in sella alla sua moto”.
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EVENTI
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"Mirella Gregori", l'ultimo libro di Mauro Valentini oma, 7 maggio 1983. Un sabato pomeriggio come tanti. Mirella Gregori, 15 anni appena è in casa con i suoi genitori. Il suono del citofono, Mirela risponde, parla pochi secondi e poi dice alla mamma che la sta aspettando un amico. Mirella scende le scale e non farà più ritorno. Tutte le ricerche da quel momento non porteranno a nulla e l’angoscia per quella scomparsa accompagnerà per sempre la famiglia Gregori. Il racconto di questo percorso infinito e doloroso diventa in questo libro il romanzo di una famiglia sospesa e di una vita interrotta da una mano criminale. Ma è anche la cronaca di un ricatto contro una famiglia semplice che ha dovuto subire un macabro rituale disseminato di indizi e sospetti che hanno legato il destino di Mirella a quello di Emanuela Orlandi, la cittadina vaticana rapita solo un mese e mezzo dopo. Mauro Valentini riscrive la storia di questa scomparsa con gli occhi di chi l’ha vissuta sulla propria pelle, attraverso i ricordi della sorella Antonietta e la lettura ragionata dei fatti e dei tanti indizi lasciati tra le dita dei suoi familiari, per ricomporre un puzzle senza incastri che ha coinvolto a vario titolo Papa Wojtyla, Sandro Pertini, Alì Agca e i servizi segreti. Un libro che è la cronaca di una scomparsa. La scomparsa di Mirella. La prefazione è scritta da Pietro Orlandi, fratello di Emanuela. La postfazione è curata dall’avvocato Antonio La Scala, presidente di Penelope Italia. All’interno del libro foto e documenti inediti concessi dalla famiglia Gregori. Mauro è arrivato al suo quarto libro-inchiesta, tutti incentrati su figure di donne la cui fine è avvolta nel mistero: che tipo di evoluzione c’è stato nel suo modo di affrontare le scomparse di queste donne? “In questo caso, e solo in questo, si tratta quasi di una biografia, perché la famiglia Gregori mi ha ‘aperto le porte’: sono stato fianco a fianco a loro e questo ha stravolto i parametri per la scrittura adottati finora. Non è più un’indagine equidistante, qui sono insieme alla famiglia a raccontare la storia di Mirella e soprattutto il calvario subito dalla scomparsa in poi. È quindi più un racconto intimo”. Lei ha potuto “conoscere” Mirella attraverso i racconti della famiglia: che idea si è fatto? “Ho conosciuto la storia di questa ragazza attraverso gli scritti della mamma, ormai morta, e attraverso i ricordi della sorella. Una storia normale, interrotta bruscamente all’età di 15 anni; da lì in poi si racconta l’assenza di Mirella e lo stravolgimento che questo ha portato nella sua famiglia. La vita diventa sospesa, come mi ha spiegato Antonietta, la sorella, ma anche Pietro Orlandi, fratello di
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Emanuela, parla di “vita non vita”, l’attesa di un familiare scomparso, di cui non si sa cosa sia successo. Si è poi vittime, costantemente, di qualsiasi millantatore che per cercare un po’ di notorietà fornisce notizie che inducono i familiari ad avere un minimo di speranza, ogni volta delusa. Questa frustrazione, questo “elastico emotivo” è la vera condanna dei familiari”. Ogni anno scompaiono centinaia di minorenni, ma si parla – per anni - solo di alcuni. Come mai? “Le persone si immedesimano nelle storie di cronaca che leggono, per cui alcune sono più “importanti” di altre solo perché, giornalisticamente parlando, sono raccontate in modo che i lettori ci si riconoscano. È l’effetto del “poteva succedere a me”. Questo accade anche per gli omicidi. La potenza e la forze emotiva con cui le famiglie chiedono una soluzione è poi determinante: chiedono aiuto ai giornali per generare pressione sugli inquirenti. Perché quando il caso viene ripetutamente ripreso dai giornali si crea una tensione emotiva e mediatica che spinge la Procura a dare precedenza a quell’inchiesta invece che a un’altra. Nel 1983 Mirella Gregori sarebbe rimasta sconosciuta a tutti se non ci fosse stato quell’aggancio – innanzi tutto giornalistico – con la scomparsa di Emanuela Orlandi, avvenuta 45 giorni dopo. Di lei si parla perché è cittadina vaticana, perché arrivano chiamate di sedicenti rapitori che chiedono lo scambio con Ali Agca. I giornalisti si accorgono che un mese e mezzo prima è scomparsa a Roma un’altra ragazzina: questo accostamento funzionerà tantissimo a livello mediatico, ma sarà un disastro per le indagini”. Perché? “Perché da quel momento in poi nessuno cerca più Mirella: si cerca Emanuela sperando di trovare anche Mirella, tralasciando così quelle che potevano essere altre piste, più corrette. Per l’immaginario collettivo queste due ragazze hanno avuto lo stesso destino. La sensazione che ho avuto leggendo le carte è che siano due storie completamente diverse. Credo che sia successo qualcosa nel raggio di 200 metri dal monumento dei Bersaglieri a Porta Pia, dopo essere scesa in seguito alla citofonata di un compagno di scuola, Alessandro. Chi ha fatto questo crimine ha avuto la “fortuna” che il caso di Mirella fosse associato a quello di Emanuela, distogliendo così l’attenzione su lui. Ho voluto scrivere questo libro proprio per separare le storie di queste due ragazze”.
L'AUTORE: MAURO VALENTINI - È uno scrittore e giornalista romano che da anni vive a Pomezia. Scrive di cronaca nera e di cinema collaborando con diverse testate nazionali ed è ospite di numerosi programmi di approfondimento radiofonici come opinionista. Ama il Cinema francese e la Nouvelle Vague mentre il noir e i classici del giallo sono le sue letture preferite. Con Sovera ha pubblicato tra gli altri il libro-inchiesta: Marta Russo – Il Mistero della Sapienza, opera che ha vinto il premio letterario Costa d’Amalfi 2017 L'ASSOCIAZIONE PENELOPE ONLUS - Penelope è l’associazione dei familiari e degli amici delle persone scomparse. È un’associazione no profit, apartitita e apolitica; fornisce assistenza legale, morale e psicologica a titolo gratuito ai familiari di persone scomparse coadiuvandoli in tutte le attività di carattere penale ed amministrativo finalizzate alla ricerca della persona scomparsa. Ha sede a Roma ed è articolata in comitati regionali su tutto il territorio nazionale