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della
Anno 11 Numero 10
NOVEMBRE 2019
libertà informazione politica cronaca cultura sport
Da pag. 6
Riapertura del Borgo: il M5S dice ancora no, respinta la mozione
IL COMMENTO Il catasto: «Strade pubbliche»
Pag. 10
Presunti abusi edilizi Pomezia: svolta nel processo
Editoriale Pag. 18
TRASPORTI «Puntualità dei treni regionali nel Lazio al 94%» ira dei pendolari di Pomezia POMEZIA SENZA BARRIERE Oltre 1.000 firme per la petizione dell'Inclusione
AAA CERCASI GIARDINI PUBBLICI AD ARDEA
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iamo tornati dopo due anni a verificare lo stato in cui versano i parchi e i giardini pubblici di Ardea. Purtroppo, come avrete modo di vedere all'interno di questo numero, la situazione che abbiamo trovato rispetto all'ottobre 2017 non è affatto migliorata, anzi. Perfino quel poco di positivo che c'era è stato assorbito dalla desolazione in cui versa gran parte del territorio. E così anche il piccolo, ma “grande” per quello che rappresentava, spazio verde di Via Reno a Tor San Lorenzo è finito sotto chiave per motivi di sicurezza. Al momento, triste a dirsi, non c'è infatti un solo parco pubblico aperto o degno di questo nome ad Ardea. Certo, qualche nota positiva l'abbiamo trovata come ad esempio sul litorale (a proposito: per Via Firenze ci sono buone notizie, la strada si farà ma sarà quasi sicuramente pedonale) o proprio a ridosso della Rocca, ma il quadro complessivo è disastroso. (continua a pag. 4)
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NOVEMBRE 2019 NUMERO 11
www.ilcorrieredellacitta.com
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POLITICA ARDEA-POMEZIA Borgo di Pratica, gli sviluppi........................pp.6-8 Campo Ascolano incontra l'amm.ne................p.12 Amico Bus: modifiche al servizio.....................p.15 Differenziata a Pomezia: le novità...................p.16 CRONACA Apre il nuovo Museo a Pomezia..........................p.24 Olio esausto da cucina: una preziosa risorsa......p.25 S.Anna, ambulatorio per la cura dell'obesità.....p.20 LE RUBRICHE DEL CORRIERE DA PAG. 28
POMEZIA SENZA BARRIERE
Boom di firme per una città più accessibile
PAG. 14
SPORT
Torna la grande Boxe nella città di Pomezia Pag. 38
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EDITORIALE
Il Corriere della Città novembre 2019
AAA Cercasi giardini pubblici ad Ardea iamo tornati dopo due anni a verificare lo stato in cui versano i parchi e i giardini pubblici di Ardea. Purtroppo, come avrete modo di vedere all'interno di questo numero, la situazione che abbiamo trovato rispetto all'ottobre 2017 non è affatto migliorata, anzi. Perfino quel poco di positivo che c'era è stato assorbito dalla desolazione in cui versa gran parte del territorio. E così anche il piccolo, ma “grande” per quello che rappresentava, spazio verde di Via Reno a Tor San Lorenzo è finito sotto chiave per motivi di sicurezza. Al momento, triste a dirsi, non c'è infatti un solo parco pubblico aperto o degno di questo nome ad Ardea. Certo, qualche nota positiva l'abbiamo trovata come ad esempio sul litorale (a proposito: per Via Firenze ci sono buone notizie, la
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Le speranze sono riversate interamente sul nuovo bando del verde con cui, in buona sostanza, si fa appello a soggetti esterni - privati, sponsor o associazioni - per farsi carico di riqualificare i parchi pubblici di Ardea strada si farà ma sarà quasi sicuramente pedonale) o proprio a ridosso della Rocca, ma il quadro complessivo è disastroso. Il Sindaco Mario Savarese ci ha spiegato il perché si sia arrivati a questo punto (le difficoltà dell'ente, ad ogni livello, sono note a tutti), e come intende porvi rimedio. Ecco allora che le speranze sono riversate interamente sul nuovo bando del verde con cui, in buona sostanza, si fa appello a soggetti esterni, privati, sponsor o associazioni, per farsi carico di riqualificare queste zone, cinque in tutto. C'è poi un altro dato: secondo il Sindaco lo stato di degrado in cui versano i parchi chiusi ormai da tempo, “Rielasingen” ed “Albarelli” ad esempio, o quelli sì aperti ma in stato pressoché di abbandono (come il boschetto della Nuova Florida, ndr), «non è così grave come potrebbe sembrare» e che i «costi per rimetterli a posto non sono eccessivi salvo poi vedere l'uso che se ne vuol fare». Il nuovo bando dà infatti la possibilità a chi lo prende in gestione di prevedere anche attività, strutture, progetti economici che possano garantire un “ritorno” a seconda del rapporto più o meno oneroso che si vuol sottoscrivere con l'ente. L'amministrazione è convinta che la strada intrapresa sia quella giusta: a noi e ai cittadini Il Sindaco Mario Savarese ci ha spiegato il perché si sia arrivati a questo punto (le difficoltà dell'ente, ad ogni livello, sono note a tutti), e come intende porvi rimedio
non resta che aspettare. E se non dovessero arrivare proposte idonee? Lì sarebbe un problema e non è certo un mistero. Servirebbero infatti fondi da enti superiori – possibilità che viene comunque sempre attentamente monitorata dagli uffici – altrimenti si tornerebbe al punto di partenza.
La situazione che abbiamo trovato rispetto all'ottobre 2017 non è affatto migliorata, anzi. Perfino quel poco di positivo che c'era è stato assorbito dalla desolazione in cui versa gran parte del territorio
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POLITICA
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Borgo di Pratica, non "basta" il Catasto L'ente: «Le strade sono pubbliche». Ma per l'amministrazione comunale di Pomezia non è sufficiente i sono importanti sviluppi sul borgo medievale di Pomezia, ossia il vero centro storico della città. Il Catasto ha infatti riconosciuto che le strade all'interno di Pratica di Mare sono pubbliche: tutte, in modo chiaro e netto. Una notizia forse “scontata”, almeno per coloro che in questi anni si sono battuti per far riaprire il Borgo sottolineando come nell'area ci siano state, nel tempo, scuole, Uffici Postali e quant'altro, ma che in molti avevano provato a mettere in discussione; non è bastato questo tuttavia a far cambiare linea all'amministrazione comunale di Pomezia che nel consiglio comunale del 31 ottobre ha respinto per la terza volta in questi anni la mozione per riaprire il Borgo ai cittadini: l'area dunque, per il momento, continuerà a rimanere interdetta al pubblico. Un Borgo chiuso ai cittadini Dal 2016, come è noto, un cancello ne impedisce infatti il pubblico accesso; all'interno vi sarebbero in corso alcuni lavori di ristrutturazione, scaduti diverse volte e poi prorogati (l'ultima data in tal senso parla di giugno 2020, ndr), di cui però si è sempre saputo poco o nulla. Ma adesso, alla luce di questa notizia - merito all'associazione “La Lente” per aver avanzato richiesta “formale” all'Agenzia delle Entrate - cittadini e associazioni sono tornati chiedere nuovamente al Comune di Pomezia di rompere gli indugi:
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Il Catasto non ha solo evidenziato la natura pubblica delle strade, ha anche detto che la Proprietà, almeno fino ad ora, non ha fornito documentazione utile che possa attestare il contrario, ovvero che strade e piazze siano private
una richiesta tuttavia caduta nel vuoto come visto dato che per l'amministrazione anche questo nuovo elemento non è «sufficiente». Gli aspetti controversi della vicenda C'è da dire che il caso non è di così semplice risoluzione. Innanzitutto va detto che, al livello giuridico, il solo parere del Catasto sembrerebbe non bastare all'interno di un eventuale contenzioso in Tribunale (e ricordiamoci che, benché non se ne conoscano ancora le modalità, il Comune ha annunciato proprio un ricorso al Giudice per «chiarire una volta per tutte la vicenda»). Questo perché il Consiglio di Stato, con sentenza del 5 gennaio 2015, ha stabilito che «alle risultanze catastali non può essere riconosciuto un definitivo valore probatorio» sebbene l'organo di Giustizia gli attribuisca comunque una «funzione ausiliaria». A Pratica di Mare non ci si può però limitare a questo: al di là del passaggio giuridico-tecnico infatti, ribaltando la questione, va precisato che il Catasto non ha solo evidenziato la natura pubblica delle strade, ha anche detto che la Proprietà, almeno fino ad ora, non ha fornito documentazione utile che possa attestare il contrario, ovvero che strade e piazze siano private. Scrive infatti il Catasto: «Lo scrivente Ufficio ha provveduto ad eseguire il ripristino della situazione pregressa ai tipi di frazionamento e mappale avendone constato la sottoscrizione in assenza di titolo legale di Proprietà». La domanda ora sorge spontanea: che qualcuno – la data di riferimento sembrerebbe essere il 2017 – abbia provato a fornire una “visione” cartografica alternativa dello stato dei luoghi, ma senza, lo dice il Catasto non noi, i titoli necessari? Ma come sia stato possibile tutto questo, qualora venisse accertato, al momento non è dato saperlo. (continua)
Il commento Roberto Mambelli, Ass. "La Lente" - «Un ente terzo, il Catasto, ha riconosciuto che tutte le strade e le piazze sono pubbliche. Con gli atti di proprietà in mano ha puntualizzato la cronistoria dell'area e non ha trovato elementi che potessero far pensare ad una diversa natura delle strade. Si è ripetuto, in pratica, quanto accaduto col Cimitero. Il nostro esposto era partito perché qualcuno aveva provveduto a fare un frazionamento e un “tipo mappale” dell'area non corrispondente, a nostro avviso, alla realtà provando ad assimilare come private delle aree pubbliche; ma il Catasto ha revocato quel frazionamento ripristinando la situazione antecedente al 2017. Valore probatorio del Catasto? Sappiamo benissimo che in Italia un dato catastale non è probatorio nel senso che non è detto che ciò che risulta al Catasto corrisponda poi alla realtà. Ma a Pratica di Mare la situazione è del tutto differente: la sezione dell'Agenzia delle Entrate ha infatti esaminato tutti gli atti notarili verificando tutta la documentazione e ribadendo di come la Proprietà non abbia mostrato titoli sulle strade. Adesso attendiamo la causa civile per far valere ulteriormente le nostre tesi. Entro novembre, dato che la conciliazione è fallita, dovremmo riuscire a presentarla. Cosa farei se fossi Sindaco? Un'ordinanza immediata per togliere il cancello. Secondo: chiederei altrettanto celermente i danni alla Proprietà. In prima battuta per l'abbattimento di quei platani, fatto reso ancor più grave in quanto avvenuto su suolo pubblico; in secondo luogo per l'occupazione di suolo pubblico, soldi che nessuno ha chiesto e che non sono stati versati in questi tre anni: anche ipotizzando un “uso cantiere” e stimando al ribasso, si parla di una cifra enorme, probabilmente oltre il milione di euro che manca oggi nelle casse comunali. Noi di questo chiederemo conto a chi c'è stato oggi e a chi c'è stato ieri a tutti i livelli».
Francesco Falco, Avvocato - «Dal punto di vista legale, come è noto, il catasto non ha valore probatorio in ordine alla titolarità del bene. Occorre pertanto una sentenza civile che la accerti. Se fossi Sindaco darei mandato ad un legale affinché in un contraddittorio con le parti coinvolte si accerti la titolarità delle strade in capo al privato o all'ente pubblico».
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(segue) Oltre l'aspetto giuridico E' chiaro dunque che la notizia, al di là dei meri tecnicismi, abbia in ogni caso un valore enorme. Politica, indubbiamente. I più attenti ad esempio ricorderanno infatti un passaggio nel “famoso” consiglio comunale dell'ottobre 2017: è lì che un Assessore dell'allora Giunta guidata da Fabio Fucci dichiarava che «laddove un privato consenta, o abbia consentito in passato, l’accesso ad una propria area non vuol dire che automaticamente perda il diritto di deciderne una futura destinazione; quindi, nel tempo, può ridisporne un eventuale impedimento in termini di accesso al pubblico. Venendo dunque alla proprietà del Borgo, l’ente non può impedire che la proprietà ne disponga ciò che
POLITICA
vuole. non sono stati rinvenuti atti che dimostrino un diritto del Comune di Pomezia su quegli spazi di Pratica di Mare che spetta per questo alla proprietà in virtù “di antichi atti notarili, debitamente esibiti all’Amministrazione comunale». Anche l'altrettanto nota delibera degli anni '50 veniva liquidata dalla maggioranza come «una semplice menzione di strade». Ebbene oggi, alla luce del parere espresso dal Catasto, tutto questo non può non assumere valore. L'ente ha infatti provveduto a ripristinare la situazione antecedente al 2017, avendone «constatato la sottoscrizione in assenza di titolo legale di proprietà» come visto. Nello specifico, si legge ancora nel documento reso pubblico dal Consigliere di minoranza Stefano Mengozzi, «l'atto di vendita del 1961 non presenta
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Stefano Mengozzi, Pomezia Domani - «Il Catasto ha confermato quanto abbiamo sostenuto in consiglio comunale in questi mesi e quanto dicono da anni le associazioni. La nota del Catasto è chiara, cristallina: le strade interne al Borgo sono pubbliche. D’altronde chi ha mai potuto sostenere il contrario? Segnalo che siamo davanti ad una inadempienza grave dal comune, che da anni non ha mai avanzato opposizioni davanti a chi ha installato un cancello sopra una proprietà pubblica. È gravissimo. La realtà è che non ci sono elementi che possano provare che le strade interne al Borgo non siano pubbliche. E' questa l'assurdità di tutta la vicenda: di chi chiude uno spazio pubblico senza neanche avanzare una richiesta e di chi (il Comune) non si preoccupa di tutelare un pezzo di città. Davanti a questo la nota del Catasto aiuta a fare chiarezza con chi ancora oggi provava a sostenere il contrario. Per noi di Pomezia Domani, per le tante associazioni in causa, era chiaro dall'inizio che quel cancello non potesse essere installato. Ora bisogna procedere: l'errore più grave sarebbe attendere ancora, o peggio ancora inseguire la via giuridica che significa nuove spese per il nostro comune e l'opportunità di rimettere in discussione, ancora una volta, ciò che appare ovvio. Dal canto mio impegnerei gli uffici per l'immediata rimozione del cancello. Vede, a me non interessa fare battaglia contro qualcuno o qualcosa. Chi è proprietario degli immobili del Borgo ha tutto il diritto a procedere con ristrutturazioni e nuovi progetti. Al comune spetta però il compito di tutelare ciò che è pubblico, l'interesse collettivo». __________________________________ riferimenti alle strade del Borgo di Pratica di Mare» elemento quest'ultimo riconfermato nell'assenza, nuovamente, della menzione delle strade delle proprietà della “Nova Lavinium” al momento del cambiamento della denominazione sociale al quale seguì un elenco delle proprietà immobiliari. . «Tali sedi stradali risultano invece pubbliche sia nel vecchio catasto che nel nuovo catasto terreni», chiosa l'Agenzia delle Entrate. Cimitero-bis Insomma, una storia che, a dirla tutta, ricorda molto da vicino quanto già accaduto mesi addietro con la vicenda, parallela a questa, del cimitero di Pratica di Mare, anch'esso risultato pubblico e tornato di proprietà del Comune di Pomezia malgrado una volturazione alla Proprietà avvenuta in circostanze ancora da chiarire. E' evidente allora che, tirando le somme, delle responsabilità andranno senza ombra di dubbio accertate. (continua)
La lettera di risposta del Catasto resa pubblica dal Consigliere Stefano Mengozzi
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(segue) Risponde il Comune di Pomezia Le strade del Borgo, così come accaduto in precedenza per il Cimitero, sono state dichiarate pubbliche dal Catasto: che peso riveste questa notizia nella vicenda e a quali scenari può portare? «È bene precisare che il Catasto si è limitato ad identificare le strade come “Strade Pubbliche” e non potendo avere valore probatorio, non è entrato nel merito del riconoscimento della proprietà. Il Catasto, infatti, non avendo avuto riscontro specifico sulla proprietà delle strade (private o pubbliche che siano), ha riportato il frazionamento catastale nella descrizione antecedente all'anno 2017». La passata Giunta aveva dichiarato tuttavia che il Comune di Pomezia «non aveva alcun diritto in quell'area». Anche la nota delibera degli anni '50 era stata definita dall'ex amministrazione come una «semplice menzione di strade cittadine, al contrario della proprietà privata che vige invece dal 1617». Chi ha ragione dunque? «Nel caso specifico, non si tratta di cercare la ragione, ma chiarire definitivamente i dubbi sulla proprietà effettiva delle strade. Una cosa è certa, non possiamo essere noi, con gli elementi attualmente in nostro possesso, a poter chiarire definitivamente la questione, ma dobbiamo coinvolgere “figure terze” in grado di fare i rilievi più opportuni. La mozione del Consigliere Mengozzi per rimuovere il cancello di ingresso al Borgo è stata bocciata... È inutile continuare ad affrontare la que-
Il Sindaco di Pomezia, Adriano Zuccalà
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stione in maniera superficiale, concentrandosi solo sulla volontà di togliere un cancello. Ritengo che un amministratore responsabile abbia l'onere di acquisire tutta la documentazione necessaria e quindi solo dopo prendere i provvedimenti in grado di risolvere in maniera definitiva ogni questione. Un diligente amministratore non si fa “tirare la giacchetta” da nessuno e non prende provvedimenti in preda alla voglia di fare il capopopolo». Lei ha annunciato un ricorso da parte dell'Ente al Tribunale per far luce una volta per tutte sulla vicenda. A che punto siamo? In un eventuale contenzioso con la Proprietà quale sarebbe la posizione del Comune di Pomezia? «La posizione del comune è sempre la stessa, chiarire definitivamente la titolarità nonché’ l’effettiva destinazione sia delle aree interne al Borgo di Pratica di Mare sia del cimitero limitrofo». Secondo alcuni, alla luce del parere del catasto, il Comune avrebbe la facoltà di chiedere l'occupazione del suolo pubblico alla Proprietà per i lavori svolti in questi tre anni (sarebbe una cifra enorme): è una strada a suo avviso percorribile? «Quest’affermazione dimostra che la situazione, al di fuori di quanto stiamo portando avanti come Ente, è stata affrontata con superficialità. Il catasto ha identificato le particelle come facenti parte la Strada Provinciale di Pratica di Mare, pertanto, non dovrebbe nel caso essere il comune a poter riscuotere l’occupazione del suolo pubblico, ma semmai dovrebbe farlo la Città Metropolitana di Roma (ma dubito possano essere “cifre enormi” come si vuole far credere). In questa vicenda, concentrandosi tutti nel cercare eventuali colpe politiche del Comune, nessuno ha ritenuto, prima di noi, di coinvolgere l’ente direttamente interessato alla vicenda strade, ovvero la ex Provincia. Su questo si è sicuramente aperto uno scenario, che ci vede dare la massima collaborazione sia all’ente sovraordinato della Città Metropolitana di Roma, sia, come abbiamo già fatto, con il catasto. Luca Mugnaioli
Giacomo Castro, Ass. Latium Vetus - «Il catasto ha annullato l'intestazione delle strade del Borgo medievale di Pratica di Mare - fatta nel 2017 su richiesta unilaterale dei privati - alla società “Nova Lavinium S.r.l.” riconducibile alla famiglia Borghese. È esattamente quello che in tutti questi anni abbiamo sostenuto noi di Associazione Latium Vetus. Nonostante le denunce, le interviste e le proteste infatti l'Amministrazione a 5 stelle del Comune di Pomezia non ha mai né affrontato la questione né ripristinato la legalità, lasciando che le strade del borgo di pratica di mare fossero negate alla fruizione pubblica. Un atteggiamento vergognoso: come lo "spettacolo" del consiglio comunale di Pomezia di giovedì 31 ottobre scorso, durante il quale il Movimento 5 stelle di Pomezia ha bocciato l'ultima mozione - dopo le precedenti due dell'11 ottobre 2017 e del 06 agosto 2019 - per la rimozione del cancello del Borgo di Pratica di Mare. L'amministrazione, Sindaco in testa, ha dichiarato durante la seduta dell'assise cittadina che il provvedimento del Catasto - ovvero la relazione tecnica con il quale l'ente ha riconosciuto la natura pubblica delle strade di Pratica di Mare annullando la precedente intestazione del 2017 alla società Nova Lavinium s.r.l. riconducibile alla Famiglia Borghese - non aggiungerebbe nulla di nuovo alla vicenda di Pratica di Mare e non sarebbe probatorio della pubblicità delle strade del borgo. Siamo alla farsa? Con queste premesse il M5S ha bocciato la mozione dell'opposizione senza rendere noti né i piani né i tempi dell'amministrazione comunale per garantire la definitiva riapertura del borgo medievale. Chi ha permesso tutto questo deve pagare. Chi ha permesso che i platani centenari ubicati su suolo pubblico venissero nottetempo estirpati abusivamente deve pagare. Chi, nonostante le denunce, si è reso complice di questa vicenda a danno della collettività di pomezia, omettendo il ripristino della legalità o peggio confermando il falso, deve pagare. ma ci sarebbe di più. Si riaffaccerebbe infatti lo spettro dei 100 mila metro cubi di cemento in zona agricola della lottizzazione "alba lavinium" nei pressi dei 16 pini? più di qualcuno infatti vorrebbe in atto una trattativa tra esponenti comunali e la famiglia borghese. e' legittimo quindi chiedersi se l'obiettivo di questa ipotetica trattativa sia quello di sbloccare quel progetto edilizio sui lotti agricoli dei borghese? ci sarebbe anche questo alla base della bocciatura in consiglio comunale della proposta volta alla rimozione del cancello di pratica di mare? Dubbi gravi. A pomezia sono stati umiliati ancora una volta gli interessi pubblici? Le associazioni fra le quali Latium Vetus non si fermeranno finché non sarà ripristinata la legalità e a breve si rivolgeranno alla magistratura».
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POLITICA
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Presunti abusi edilizi, svolta nel processo Si configura il reato «di truffa» per i CDA delle cooperative che operarono in convenzione col Comune orniamo a parlare della vicenda riguardante le nove palazzine ubicate in Via Almirante e Via Pino Romualdi, nella parte sud-ovest della città di Pomezia. Nell’ambito del processo penale tutt'ora in corso, svoltosi in udienza lo scorso 18 ottobre contro i consigli di amministrazione di due cooperative edilizie che hanno operato a Pomezia, previa stipula di convenzione edilizia con il Comune, la Antica Lavinium e la Marina, si è discussa di tutta una serie di eccezioni sollevate dai difensori degli imputati. La vicenda, ricorderete, ha provocato sin qui ripercussioni ad ogni livello negli ultimi anni: sul piano politico coinvolgendo l'ente locale (e più amministrazioni nel tempo) e, successivamente, anche la Regione Lazio che nominò perfino un commissario per far luce sulla vicenda (non vennero però trovate ulteriori irregolarità nel comportamento posto in essere dalla passata amministrazione, ndr); sul piano “privato”, invece, sotto la lente dei giudici sono finiti i vertici delle cooperative: secondo il Gip di Velletri infatti questi ultimi avrebbero fatto pressioni sui querelanti (ammessi nella coop tra il 2006 ed il 2009, ndr) – che, al contrario, sarebbero stati all’oscuro di tutto – affinché acquistassero un immobile non in regola e a un prezzo diverso da quello stabilito dalla convenzione nonché nell’accordo sociale. Ecco allora spiegata l’imputazione a carico delle tre persone che oggi si sta dibattendo in aula, ovvero quella di aver“dolosamente taciuto le ragioni dell’illegittimità dei permessi a costruire del Comune di Pomezia”. Ed ora le parti civili vogliono andare a fondo: allo studio anche azioni legali per ottenere dal Comune di Pomezia il risarcimento dei danni subiti e subendi da questa annosa vicenda. Una vicenda che parte Nelle foto: da sx, da lontano l'Avv. Francesco Tutto inizia nel periodo Falco; l'ex tra il 2006 e il 2007: in Sindaco di Pomequesti due anni furono zia Fabio Fucci infatti rilasciati alcuni
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Via Pino Romualdi, a Pomezia permessi a costruire – che vennero successivamente (nel 2014) ritenuti irregolari dalla sentenza n. 2500 da parte del Tribunale di Velletri – per realizzare altri due piani (sesto e settimo) in una delle strutture esistenti. La vicenda ebbe alcuni colpevoli: l’ex dirigente all’urbanistica – abuso d’ufficio e falso ideologico le accuse contestate – e altri dipendenti del Comune (che beneficiarono poi della prescrizione). Il caso fece molto scandalo e attirò l'attenzione della stampa nazionale. Si pensi, infatti, che gli immobili sono stati realizzati con permessi di costruire e varianti già oggetto di altro e precedente giudizio penale, sfociato con Sentenza di prescrizione del reato, nel quale a mezzo di incidente probatorio, erano stati rilevati abusi commessi nella costruzione degli immobili, tanto da portare il GIP Dott. Ilari a sequestrare i sesti e settimi piani delle palazzine. A seguito della Sentenza penale suddetta, che comunque dava incarico al Comune di Pomezia di porre in essere quanto necessario in ordine agli abusi riscontrati, il Comune aveva però provveduto a convalidare i permessi di costruire con delibera n. 62 del 29.09.15, previa modifica, in quella sede, addirittura delle norme tecniche di attuazione edilizie del Comune per rendere possibile la convalida, altrimenti impossibile da realizzare. Una lettura quest'ultima
sempre respinta dall'allora Sindaco Fabio Fucci, oggi Consigliere d'opposizione a Pomezia, che difendeva la decisione di modificare gli indici edilizi come «unica soluzione praticabile per risolvere la questione» ritenendo «impraticabile la demolizione di due piani di un immobile completamente costruito ed abitato». In mezzo spuntarono inoltre anche presunti “vantaggi” diretti che ne avrebbero ricavati parenti degli allora amministratori (ma anche alcuni esponenti dell'opposizione) che avrebbero acquistato abitazioni proprio sulle palazzine, e suoi “piani”, incriminati. Ma sempre Fucci dichiarava: «falsa anche l’illazione che sia stata avvantaggiata la famiglia dell’Assessore Sbizzera, poiché l’appartamento in cui vive, da anni, non è tra quelli oggetto dell’indagine». «No all'archiviazione», assente il Comune Tornando alla stretta attualità si registra che il processo, del resto, aveva già superato la richiesta di archiviazione formulata dal P.M. laddove il G.I.P. Dott. Boccarrato, il quale ha ordinato al Pubblico Ministero di formulare l’imputazione coatta avverso alcuni membri del CDA di due coop., cosa effettivamente avvenuta. I capi di imputazione si fondano sul reato di truffa posto in essere da membri del consiglio di amministrazione, in concorso tra loro, nei rispettivi ruoli. Assente nel processo è il Comune di Pomezia che avrebbe, per contro, dovuto curare l’osservanza della convenzione stipulata. L’Avv. Francesco Falco, che assiste alcune famiglie, ci dice: «Certamente occorrerà attendere la Sentenza penale per poter parlare di definitivo accertamento dei fatti, ma in ogni caso si farà luce su una delle pagine più oscure dell’edilizia convenzionata di Pomezia e l’attuale stato di fatto del processo penale è indice della circostanza che la denuncia delle parti civili è tutt’altro che infondata». (continua)
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novembre 2019 (segue) Ma per la politica potrebbe non essere finita qui Il Giudice penale infatti, all’udienza del 18.10.19, dopo una Camera di Consiglio nella quale ha valutato tutta la situazione prospettata, ha rigettato ogni eccezione dei difensori degli imputati. Ora il processo proseguirà, con le parti civili costituite regolarmente a ministero dell’Avv. Francesco Falco, con l’assunzione dei testimoni indicati: nella prossima udienza, in programma il luglio 2020 inizieranno a deporre le parti civili, ma nel prosieguo istruttorio saranno sentite tutte le personalità che hanno rappresentato le autorità politiche e dirigenziali pometine negli anni dal 2014 al 2018, nessuno escluso: si va dall’ex sindaco Fucci, al dirigente dell’Urbanistica Ing. Curci, all’assessore dell’epoca Filippone, nonché al tecnico del Comune Sciarra, oltre ai periti che hanno redatto le C.T.U. in sede civile relativamente agli immobili. Sembra che si assista anche ad un importante segno di interesse della Magistratura che fa da controaltare al silenzio dell’amministrazione comunale rispetto alla convenzione edilizia stipulata con le suddette cooperative, costringendo le famiglie oggi costitute in giudizio a ricorrere in sede giudiziaria per tutelare i propri diritti.
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Marina di Ardea: buone notizie
LAVORI IN CORSO - Proseguono i lavori di ripristino manto stradale in alcuni tratti su Lungomare degli Ardeatini ed alcune strade che lo incrociano tipo, Via Chieti, Via Catanzaro, Via Caltanissetta, ecc., a seguito dei lavori di scavo per il completamento della rete fognaria. Ma la notizia più eclatante e più bella, che tutti noi cittadini attendevamo da decenni, oltre al completamento della rete fognaria e il nuovo manto stradale, è la risoluzione definitiva del grandissimo problema dell'allagamento da acque pluviali di tutto il Lungomare degli
Ardeatini e le vie che lo attraversano, tipo Via Chieti, Via Catanzaro, Via Caltanissetta, ecc., mediante nuove tecnologie d'avanguardia. Nell'aiuola spartitraffico di Via Firenze, è stato installato il sistema di pompaggio delle acque pluviali di tutta Marina di Ardea, composto da: un Quadro di comando primario elettronico che mette direttamente in funzione le pompe di aspirazione delle acque pluviali e un Gruppo soccorritore con generatore elettrico a gasolio che entra in funzione automaticamente in mancanza di corrente. Tutto questo è per risolvere definitivamente il grande e angosciante problema dell’allagamento del Lungomare degli Ardeatini e delle Vie che lo incrociano. Il funzionamento del sistema di pompaggio delle acque pluviali, è tutto sotto controllo dell'ente Idrica H24, attraverso sorveglianza computerizzata, per segnalare eventuali guasti, mal funzionamenti ed eventuali manomissioni illecite. Questo, è quanto è stato riferito dal tecnico preposto all’Ass.ne “RivalutiAmo Marina di Ardea”. Michele Di Stefano, RivaluTiamo Marina di Ardea
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Il Corriere della Città novembre 2019
Campo Ascolano incontra il Comune Il Comitato di Quartiere ha fatto presente le problematiche del territorio chiedendo interventi l giorno 17 ottobre 2019 Il Nuovo comitato di quartiere ha avuto un incontro programmato con l'Amministrazione Comunale con l'Assessore Mattias (Ass. all'ambiente), e l'Assessore Raspa (Ass. alla partecipazione dei cittadini e associazioni) per capire e discutere sui progetti in corso e sulle problematiche che riguardano Campo Ascolano. L'Amministrazione ha ritenuto opportuno convocare anche il Parroco della nostra Chiesa "S. Agostino" accompagnato dall' Architetto della Curia e da un Rappresentante della squadra di calcetto della parrocchia. Presente la Chiesa Durante l'incontro, dapprima, si è discusso circa le opere che la parrocchia intende realizzare per le attività oratoriali (campo regolamentare di calcio a 5 ), Il Nuovo Comitato di Quartiere ha consigliato di prevedere, in aggiunta, uno spazio per un futuro campo polivalente ( pallavolo/basket /ecc..) così da permettere a più ragazze/i, bambine/i indifferentemente di svolgere attività sportive oratoriali. Il Comune da parte sua ha fornito una soluzione idonea e con tutti i presupposti per la realizzazione di tale opere prossime e/o future, accogliendo la richiesta, di terreno, precedentemente inviata dal Parroco: propone quindi una perequazione di terreni, dove verrebbe ceduto alla Chiesa un lotto di terreno adiacente il parco, così da avere lo spazio per il campo regolamentare di calcio a 5 al lato della Chiesa, e in cui la Parrocchia cederebbe al tempo stesso al Comune pari metratura per agevolare l'ingresso al parco pubblico. Accordo con il Parroco Per quanto sopra descritto , in accordo con il Parroco, l'Amministrazione formalizzerà per iscritto. Questo accordo viene proposto in quanto il più veloce in materia burocratica e senza rallentare la realizzazione dei progetti in corso per il Quartiere già autorizzati e finanziati quali: area cani; sistemazione ed ultimazione parco giochi(giostre,lluminazione, cestini ecc...); illuminazione pinetina sita in via sesia.«Inoltre abbiamo fatto presente che il quartiere necessita quanto prima di altri interventi urgenti», fa sapere il Nuovo Comitato di Quartiere di Campo Ascolano. Tra le gli interventi segnalati al Comune il taglio dell'erba, specialmente nel lotto intorno alla chiesa, le potature urgenti degli alberi soprattutto in strade secondarie; la disinfestazione e la derattizzazione straordinaria, la manu-
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Si è discusso anche delle opere che la parrocchia intende realizzare per le attività oratoriali
Il Quartiere di Campo Ascolano a Pomezia: il problema dei topi è diventato insostenibile tenzione e il contestuale ripristino della segnaletica (nello specifico segnaletica di località campo ascolano in via lago maggiore angolo lungomare delle sirene e in viale po Tra gli interventi segnalati al Comune il taglio dell'erba, le potature urgenti degli alberi, la disinfestazione e la derattizzazione straordinaria, la manutenzione e il contestuale ripristino della segnaletica
angolo via arno).Infine, conclude il Direttivo, sono state chieste delucidazioni in merito alle disastrate condizioni dei marciapiedi e della situazione delle opere compensative e degli oneri di urbanizzazione versati a fronte alle nuove costruzioni che si stanno realizzando nel quartiere alle quali i cittadini attendono ancora una risposta. Nuovo Comitato di Quartiere di Campo Ascolano
Festa di Halloween UN GRANDE SUCCESSO - Cresce di anno in anno l'Hallowen di Campo Ascolano e la novità di questa edizione, è stato l’inserimento di altri 2 carri allegorici ecologici (quindi 3 quest’anno, mossi a pedali e fatti con materiali di riciclo) che hanno divertito le tantissime persone intervenute non solo dalla località stessa del litorale romano, divenuta ormai meta tradizionale di questo festeggiamento, ma da tutto il circondario (Pomezia, Torvajanica, Ostia, Ardea) e perfino da Roma e dai Castelli. Qualche centinaio di bambini e ragazzi truccati in stile horror e fantasy con genitori al seguito, che dopo l'appuntamento iniziale fatto di animazione, giochi, balli, musica, ricco buffet e rallegrato dalle cannonate di coriandoli sparate da uno dei carri, si sono sparpagliati a gruppi per tutta la frazione, suonando ai campanelli delle case col rito del "dolcetto o scherzetto". I campascolanesi come al solito preparati, hanno accolto i ragazzi e come consuetudine, diverse case erano addobbate come set cinematografici, con tanto di proprietari mascherati, per partecipare al concorso dell'addobbo più votato. (sulla pagina facebook del CdQ di Campo Ascolano: vo-
tate, votate, votate…). Particolari ringraziamenti vanno ai commercianti che hanno preparato sacchetti di dolci e merende per i partecipanti.
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Oltre mille firme per una città più accessibile Successo per le tre petizioni per l'inclusione lanciate da Pomezia Senza Barriere: il punto i sta avviando a conclusione la raccolta firme per le Petizioni Popolari per l’Inclusione presentate da Pomezia Senza Barriere. Dopo poco meno di due mesi di banchetti settimanali, sono oltre mille le firme raccolte dai volontari tra i cittadini. Un risultato che lascia soddisfatti gli attivisti di Pomezia Senza Barriere, che annunciano anche un altro passo in avanti: a breve, infatti, sarà costituita ufficialmente una cellula locale dell’Associazione Luca Coscioni. Appuntamento importante L’occasione per la creazione della “cellula Coscioni” di Pomezia sarà un incontro aperto alla cittadinanza, che si terrà il 16 novembre all’Hotel Principe, in via dei Castelli Romani. Durante l’evento verranno illustrate le battaglie in corso e future per l'abbattimento delle
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“Pomezia Senza Barriere”. La raccolta firme ancora in corso, e che continuerà per i prossimi sabati, riguarda anche la creazione di una spiaggia attrezzata, la riduzione del contributo per l’assistenza domiciliare e il miglioramento del servizio Amico Bus. Cosa chiedono le tre Petizioni “Con la prima petizione chiediamo al Sindaco di avviare immediatamente la redazione del Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche. Esiste una legge del lontano 1986 che obbliga tutti i comuni di Italia a munirsi di questo strumento che è uno strumento fluido e di ampio respiro temporale”, spiega Pomezia Senza Barriere. “Non ci aspettiamo di certo che tutto si risolva in pochi mesi o in pochi anni. Ma di certo chi comincia è a metà dell’opera. Con questa petizione vogliamo sostenere e dare forza, nuovamente, al Sindaco per realizzare questo percorso importante e inderogabile”.
secondo punto si chiede “che venga razionalizzato il servizio Amico Bus e reso adeguato allo scopo che si propone, e che i mezzi utilizzati siano omologati per ospitare utenti con qualsiasi tipo di necessità in totale sicurezza e comodità”. Un segnale chiaro Le tre petizioni popolari non impegnano il Comune in modo vincolante, ma sono sicuramente un messaggio forte da parte della cittadinanza all’amministrazione. Pomezia Senza Barriere ha dichiarato di avere già raccolto oltre mille firme: un segnale di quanto il tema sia sentito nella popolazione. L’incontro del 16 novembre sarà l’occasione per raccogliere i primi frutti dell’attività portata avanti dai cittadini che dedicano parte del proprio tempo a Pomezia Senza Barriere. Durante l’evento, ci si potrà infatti iscrivere alla cellula locale e all’Associazione Luca Coscioni.
Cosa si chiede al Comune con le tre petizioni: la redazione del PEBA, la creazione di una spiaggia attrezzata, la riduzione del contributo per l’assistenza domiciliare e il miglioramento del servizio Amico Bus Nelle foto: a sx la locandina dell'evento del 16 novembre; sotto, i banchetti per le tre petizioni per l'Inclusione a Pomezia: oltre 1.000 le firme
barriere architettoniche – e non solo. Le Petizioni Popolari per l’Inclusione, infatti, non riguardano solo il PEBA, su cui i cittadini si stanno spendendo da più di un anno e che costituisce l’impegno che dà il nome a
Con la seconda petizione viene chiesto che “Pomezia abbia una spiaggia attrezzata e un mare accessibili e fruibili da tutte le persone di tutte le età anche e soprattutto da quelle con disabilità. Tra i diritti fondamentali dell’individuo esiste quello all’inclusione sociale, ma anche al riposo e allo svago. Si tratta di DIRITTI”, chiarisce Pomezia Senza Barriere, “e se qualcuno viene privato di un diritto siamo di fronte ad un comportamento discriminatorio”. La terza petizione è invece articolata in due punti. Nel primo punto viene chiesto al Sindaco di “ridurre la parte di spesa a carico dei cittadini con disabilità che richiedono il servizio di assistenza domiciliare, fino ad arrivare ad annullarlo nei casi più estremi”. Con il
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Pomezia, «Amico Bus»: il servizio si rinnova In arrivo due nuovi mezzi per il Comune che dovrebbero essere maggiormente funzionali l Comune di Pomezia ha sottoscritto un accordo con la società "Progetti di Utilità Sociale" con sede a Milano. Si tratta di un nuovo servizio senza aggravio di spesa per le casse comunali. La società concede in comodato d'uso al Comune due veicoli Fiat Doblo XL per il trasposto di persone con fragilità oltre a due assegni del valore complessivo di 10.000 euro che il Comune dovrà impegnare in attività della Pubblica Amministrazione nell'interesse dei cittadini. Pomezia Senza Barriere: «Buone notizie, ora potenziare il servizio» Il parere La notizia è stata commentata dall'Associazione Pomezia Senza Barriere – Associazione Luca Coscioni. «Siamo fiduciosi del fatto che i nuovi mezzi messi a disposizione siano di fatto adeguati al trasporto di persone con disabilità e che anche chi non ha a disposizione una sedia a ruote propria possa comunque usufruire del servizio», si legge in una nota. «Continuiamo comunque a raccogliere le firme per la Petizione Popolare per l'Inclu-
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sione anche per il miglioramento del nuovo servizio di Amico Bus in riferimento ad alcuni punti importanti: parliamo dell'orario del servizio (attualmente il servizio ha inizio alle 7.30 orario che rende impossibile raggiungere gli ospedali romani nella prima fascia oraria mattutina) e dell'aumento del numero dei mezzi a disposizione (per ade-
Nella foto: uno dei nuovi mezzi a disposizione del Comune di Pomezia
Pomezia Senza Barriere: «Sicuramente è una notizia importante. Adesso serve una rimodulazione dell'orario del servizio e dell'aumento del numero dei mezzi a disposizione guare il servizio anche dal punto quantitativo alle esigenze del territorio)».
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Differenziata, c'è il contest per i condomini Una certificazione del Comune premierà i residenti più attenti nella raccolta dei rifiuti on solo sanzioni e campagne di sensibilizzazione. Il Comune di Pomezia, per promuovere il corretto conferimento dei rifiuti sul territorio, ha intenzione di promuovere una sorta di contest per premiare, alla fine di ogni meso, quel condominio che si sarà mostrato particolarmente virtuoso nella raccolta differenziata. Se allora “giallo” e “rosso” rappresentano i colori delle sanzioni, e ancora, purtroppo, di errori di conferimento ne vengono commessi eccome, il “verde” andrà a premiare i residenti più attenti nel gettare i rifiuti. L'iniziativa Il Comune realizzerà un cartellino verde per i condomini che effettueranno la raccolta differenziata in modo corretto, distinguendosi per particolare attenzione. Alla fine di ogni mese sarà comunicato attraverso i canali social dell'ente il condominio vincente che potrà così esporre il certificato sul proprio palazzo. Non solo il “cartellino verde” Ma questa è solo l'ultima di tutta una serie di
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bientali. L’esercente che sceglierà volontariamente di aderire al programma si impegnerà a rispettare 9 punti che gli permetteranno di ottenere un attestato ma sopratutto un “badge” (nello specifico una vetrofania da esporre in negozio, ndr) simbolo e certificazione dell’impegno a ridurre la produzione
specifico avranno luogo cinque incontri pubblici con i centri anziani e con i Comitati di Quartiere e, successivamente, si procederà con la realizzazione di punti informativi contro l'abbandono di rifiuti con laboratori e giochi anche per i bambini.
Il Comune realizzerà un cartellino verde per i condomini che effettueranno la raccolta differenziata in modo corretto, distinguendosi per particolare attenzione nel separare i rifiuti. Lanciato anche il progetto degli eco-commercianti iniziative volte a sensibilizzare la cittadinanza circa il tema della raccolta rifiuti. Nell'ultimo anno abbiamo assistito ad incontri, eventi, concorsi per i giovani studenti, dimostrazioni pratiche, in città e al mare, tutto per spingere i cittadini a mostrare ancora più attenzione all'ambiente che ci circonda. Il progetto degli eco-commercianti Parallelamente l'amministrazione, in particolare con il lavor dell'Assessore alla Raccolta Differenziata e al Bilancio Stefano Ielmini, di Andrea Mangone (Coop. Erica) e di Francesca Leo (Formula Ambiente), sta portando avanti iniziative rivolte ai commercianti del territorio. E' partito così il progetto “ecocommercianti” , un’iniziativa volta a premiare le attività commerciali del territorio particolarmente attente alle tematiche amL’esercente che sceglierà volontariamente di aderire al programma si impegnerà a rispettare 9 punti che gli permetteranno di ottenere un attestato ma sopratutto un “badge”, simbolo e certificazione dell’impegno a ridurre la produzione di rifiuti
di rifiuti. Al momento, rende noto l’amministrazione, potranno partecipare tutte quelle attività che non producono rifiuti organici; per queste ultime vi sarà un progetto ad hoc che Nelle foto: sotto, sarà presentato prossialcune delle attività svolte in mamente. Futuro questi mesi per Prossimamente, ha ansensibilizzare i cittadini ad una nunciato l'amministracorretta raccolta zione, avranno luogo ulteriori iniziative. Nello dei rifiuti
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Treni regionali, scoppia l'ira dei pendolari Nicola Zingaretti esulta e presenta dati trionfalistici: ma completamente avulsi dalla realtà essantotto milioni di persone, quasi il 3% in più rispetto allo scorso anno hanno scelto di muoversi col treno e il tasso di puntualità del servizio è arrivato al 94,5%». Esulta il Presidente della Regione Lazio e leader del PD Nicola Zingaretti, lo fanno meno, molto meno, invece i pendolari. A far discutere sono state proprio queste parole che dipingono una realtà che si fatica a toccare con mano, quantomeno in certe zone del Lazio. Il Presidente della Regione Lazio, era quasi fine mese, ha parlato inoltre di «un risultato storico per il territorio» al quale sommare «la grande azione di risanamento e rilancio di Cotral e il fatto che abbiamo rinnovato quasi il 100% del materiale rotabile e su gomma che circola nella regione. Avanti». Ma le cose stanno così? Ad ottobre l'ennesima giornata campale Quasi per ironia della sorte, in quegli stessi giorni dove venivano annunciati quei dati trionfalistici basati, è bene precisarlo, su uno studio commissionato da Trenitalia Lazio (Gruppo FS Italiane) ad una società esterna, i pendolari vivevano enormi disagi. Oltre al danno la beffa insomma. In particolare è stata una mattinata di vera passione quella dello scorso 21 ottobre: a causa di un guasto ad una vettura i pendolari che utilizzano le tratte ferroviarie regionali Roma-Nettuno e Roma-Formia sono rimasti bloccati nelle stazioni in attesa del primo treno utile, con ritardi sopra i 60 minuti e cancellazioni. Ma non si è trattato di un caso isolato, benché “eccezionale” nella portata. I disagi vissuti dall'utenza sono quotidiani, altro che tasso di soddisfazione – altro aspetto sottolineato dallo studio – alle stelle Pomezia: pendolari furibondi Sul tema abbiamo contatto il Comitato dei Pendolari di Pomezia. Come giudicate i dati presentati da Nicola Zingaretti sul trasporto regionale? E' davvero questa la realtà? «La situazione delle linee regionali di nostro interesse è ben lontana dall’essere soddisfacente: guasti ai treni e alle infrastrutture, ritardi anche oltre i 60 minuti, sovraffollamento delle carrozze, nonché cancellazioni delle corse, sono all’ordine del giorno. Lamentiamo da lungo tempo un progressivo peggioramento delle condizioni di viaggio, in termini di frequenza, adeguatezza e puntualità dei treni. Le statistiche diffuse periodicamente dalla Regione dipingono una
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La stazione di Pomezia non dispone di alcun servizio ai viaggiatori. Chiusa la sala di attesa, come anche i servizi igienici. Ed è servita solo dalla FL7. Ma nonostante le richieste nulla si muove
realtà che non riconosciamo assolutamente! Raccontano infatti un servizio efficiente, puntale e la piena soddisfazione da parte dell’utenza. Nulla di più lontano dalla realtà vissuta dai pendolari quotidianamente. Per averne un’idea sarebbe sufficiente scorrere anche brevemente la pagina Facebook del comitato dei pendolari di Pomezia (e non solo purtroppo), dove si trova un susseguirsi di post che segnalano e lamentano disagi più o meno gravi causati dai disservizi continui nel trasporto regionale». Quali sono i disagi che, per contro, vivete ogni giorno, non ultima la “giornata campale” vissuta lo scorso 21 ottobre? «Purtroppo i pendolari di Pomezia sono costretti a subire sovente giornate “campali”, poiché dal 2017 la nostra stazione è servita quasi esclusivamente dalla FL7 (ROMA-NAPOLI), una linea di lunga percorrenza che soffre di una grave obsolescenza, caratterizzata da frequente affollamento dei treni, ritardi quasi quotidiani, cancellazioni delle corse o anche interruzione completa del servizio. Lo scalo pometino necessiterebbe invece di un servizio agile, veloce, di tipo metropolitano, senza gli attuali intervalli senza treni persino nelle ora di punta, allo scopo di disincentivare anche l’uso dei mezzi privati e decongestionare il notevole traffico veicolare locale. Com’è noto la nostra stazione non dispone di alcun servizio ai viaggiatori. Chiusa la sala di attesa, come anche i servizi igienici. La presenza di barriere architettoniche limita l’utilizzo da parte dei passeggeri con disabilità motorie. Negli anni abbiamo chiesto, inascoltati, di restituire dignità ad una stazione ad alta frequentazione come quella di Pomezia S. Palomba. Mancanza di sicurezza, ordine e decoro completano il quadro piuttosto desolante del nostro scalo ferroviario. Annunciato più volte un importante intervento di restyling generale della zona, finanziato da cosiddetto “bando periferie” del 2015, ad oggi però solo tante belle parole e nulla più». Ad inizio anno si era parlato del ripristino di tutte le fermate sulla tratta FL8 e di riportare
le frequenze dei treni alle tabelle orarie vigenti al 1 dicembre 2016, compreso il ripristino di almeno una corsa notturna tra Roma Termini e Santa Palomba”. Si è mosso qualcosa? «Svariati i tavoli che si sono susseguiti negli anni presso l’assessorato regionale con delega ai trasporti, a partire dall’entrata in vigore del nuovo quadro orario nei primi mesi del 2017. Nonostante le molte promesse elargite nel tempo, nessuna risposta concreta ne è conseguita, neanche il più piccolo intervento migliorativo, tanto che da oltre un anno la Regione Lazio ha pensato bene di sospendere completamente l’interlocuzione con i pendolari delle linee ferroviarie di nostro interesse. Il problema di fondo, temiamo, sia una volontà del tutto assente di comprendere le motivazioni dei nostri disagi e di avviare le azioni correttive necessarie. Molte le proposte che abbiamo finora sottoposto in Regione per il superamento delle criticità in essere, studiando ed elaborando le stesse con grande impegno e fatica, del tutto fattibili anche nel breve periodo in molti casi. Ad oggi però nessuna di esse ha ricevuto la minima considerazione nelle sedi istituzionali preposte». Luca Mugnaioli Per la Regione la puntualità dei treni è al 94%: per i Pendolari di Pomezia la realtà è ben altra: parla il Comitato
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Giardini ad Ardea, situazione peggiorata Dall'inchiesta del 2017 nessuna novità, anzi. Le speranze sono allora tutte sul nuovo bando erchiamo di partire dalle note positive. L'amministrazione di Ardea ha pubblicato a fine ottobre il bando pubblico con il quale intende ricercare soggetti interessati a prendere in gestione i parchi pubblici e le aree verdi del territorio; in questo modo, secondo le intenzioni del Comune, che lo definisce un bando «molto aperto in grado di fornire molteplici soluzioni», si punta a riqualificare queste aree, oggi preda di abbandono e degrado, offrendo di nuovo ai cittadini spazi di aggregazione e contestualmente ridare decoro alla città. Cinque le zone individuate dall'ente e messe a bando: il giardino pubblico (ex Albarelli) in Via Savona/Via Varese (Nuova Florida); il boschetto di Via lecce/Via Gorizia (Nuova Florida); il parco pubblico “Rielasingen” (Tor San Lorenzo), il parco pubblico di Via Reno angolo Viale Nuova California (Tor San Lorenzo); il Parco della Vittoria in Via dei Rutuli/ Via Niso (Ardea, sotto la Rocca). Tre invece le modalità con cui soggetti esterni, privati ma anche associazioni o eventuali sponsor, potrenno partecipare al bando: “concessione”, “adozione” o “sponsorizzazione” che rappresentanto diversi livelli di 'impegno' al livello di risorse economiche per poter gestire le aree (sul sito comunale maggiori dettagli). Le perplessità Per il Sindaco di Ardea, da noi intervistato, la strada percorsa è quella giusta. C'è convinzione che nei prossimi giorni arriveranno sul suo tavolo proposte valide circa una delle tre forme di gestione previste dal bando. Come abbiamo avuto modo di dire al Primo Cittadino stesso non fatichiamo ad immaginare l'avanzamento di richieste per le aree maggiormente ridotte in termini di dimensioni: la logica vorrebbe ad esempio che il parco dell'Inclusione di Via Reno venisse assegnato di nuovo all'Associazione Nuova California la quale, prima della chiusura avvenuta lo scorso anno di questi tempi, se ne era presa cura; o per l'ex Parco Albarelli dove anche l'installazione di un semplice chiosco dovrebbe garantire un giusto “Do ut des” con un soggetto esterno. Ma che dire invece dei grossi parchi quali il boschetto della Nuova Florida o il parco Rielasingen di Tor San Lorenzo? Chi si accollerà l'onere di sostenere
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I dettagli del nuovo bando del verde: tre modalità con livelli differenti di impegno economico, “concessione”, “adozione” o “sponsorizzazione”, con i quali un soggetto esterno potrà gestire le aree pubbliche del Comune. Cinque le zone a "bando", 30 i giorni per le proposte
l'alto costo iniziale di sistemazione considerando lo stato in cui versano? A queste precise domande il Sindaco Savarese risponde tuttavia così: «L'ostacolo lo si supera facilmente. Partiamo da Tor San Lorenzo: intanto la situazione sotto il profilo della sicurezza è migliorata anche a seguito di interventi della nostra Polizia Locale e del commissariato di Anzio. Rimetterlo in sesto non è invece molto oneroso: i costi potrebbero aumentare laddove si volessero realizzare delle strutture che possano dare un ritorno economico. In più a Rielasingen, continuando nel ragionamento, vi è anche un campetto, da usare per il Basket, ipotizzo. La situazione non è insomma drammatica: anche per il boschetto, benché molto vasto come area, ci sono solo tante erbacce, con una giornata di lavoro e la dovuta attrezzatura si può sistemare per poi procedere ad installare le strutture a seconda dell'uso che se ne vuole fare. Penso ad attività sportive, attività ludico ricreative, mercatini a km “zero” o perfino concerti sotto le stelle come si faceva tanti anni fa». Sui tempi «Ci sono trenta giorni per l'avviso pubblico (dal 24 ottobre, ndr) – ci dice Savarese - in modo da dare la possibilità di avanzare le proposte. Dopodiché le valuteremo immediatamente: pensiamo che nel giro di un paio di settimane si dovrebbero riuscire a fare le assegnazioni. Poi chiaramente i tempi dipenderanno dall'uso che se ne vorrà fare». «Un piano B se dovesse andar male? Ribadendo la validità della nostra proposta, che siamo sicuri sortirà gli effetti sperati, l'alternativa è quella di reperire fondi da enti superiori per finanziare i lavori. Al momento di bandi non ce ne sono ma monitoriamo anche questa possibilità». Cosa è cambiato rispetto al 2017 Due anni fa, era sempre ottobre, avevamo realizzato un'ampia inchiesta sul verde pubblico ad Ardea e Pomezia dando perfino i voti ai singoli giardini. Detto delle novità sotto la Rocca veniamo ora ai dati maggiormente negativi: in attesa infatti che il nuovo bando produca gli effetti per i quali è stato approvato ciò che abbiamo potuto constatare è stato un netto peggioramento della situazione, benché il punto di partenza fosse davvero disastroso. Nel 2017, a conti fatti, vi era un unico giardino pubblico degno di questo nome: il parco di Via Reno dotato, come è noto, anche di giochi per i diversamente abili. Una specie di fiore all'occhiello per Ardea, nel deserto di desolazione delle altre aree verdi. Ebbene, ad oggi, anche quest'ultimo risulta tristemente chiuso da oltre un anno a seguito di alcuni atti vandalici verificatisi oltre 365 giorni fa. (continua)
Cause e possibili soluzioni. Savarese parla di difficoltà non solo economiche, ma anche di carenza gravissima di personale ad Ardea; su Rielasingen (qui sopra) e Boschetto: «Situazione non drammatica»
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novembre 2019 (segue) Ma, tornando alla chiusura quasi totale del verde pubblico, perché si è ancora in questa situazione? «La volontà politica di agire su questo tema c'è sempre stata sin dall'inizio», spiega il Sindaco. «Purtroppo ci siamo dovuti scontrare con tante difficoltà non solo economiche, note a tutti, ma anche di mancanza di personale aggravatasi ulteriormente negli ultimi tempi a causa di sopraggiunti pensionamenti. Purtroppo la mole di lavoro che abbiamo riversato sugli uffici è stata enorme e quindi alcune cose sono rimaste indietro. So che è difficile da capire ma anche provvedere a soluzioni apparentemente semplici, come potrebbe essere quella dell'affidamento del verde, diventa invece maledettamente complicato. Ultimo aspetto è la questione fondi: tralasciando il dissesto, il Comune continua ad incassare molto meno di quanto sia neces-
INCHIESTA sario invece spendere. Se a questo aggiungiamo le emergenze a cui abbiamo dovuto far fronte, le strade, l'incremento delle richieste per l'assistenza agli anziani o ai bambini con disabilità, le manutenzioni impreviste sugli edifici e così via, tutti con costi elevatissimi, comprendiamo come l'ente abbia dovuto per forza di cose rivedere al ribasso i servizi pubblici. Quando la coperta è corta si deve tagliare ciò che non è del tutto indispensabile». Via Reno Il nostro viaggio inizia da qui. Incontriamo i residenti della zona unitamente a Piero D'Angeli, Presidente dell'Associazione Nuova California che ne deteneva la gestione fino a quando non sono stati apposti i lucchetti. Facile intuire, allora, che l'umore è dei più neri. «Questo era davvero il punto di riferimento per gli abitanti del quartiere dopodiché, come è noto, i vandali ce lo hanno distrutto. Abbiamo però presentato all'amministrazione un progetto per il rifacimento del parco completamente a costo zero grazie al contributo di alcuni sponsor locali. Non solo. Avevamo previsto anche un sistema di controllo collegato ad una centrale operativa di un'agenzia di sicurezza del territorio ma nonostante tutto non siamo stati mai ascoltati», ci racconta D'Angeli. «Noi avevamo chiesto all'amministrazione una sorta di gestione temporanea in attesa del bando proprio per intervenire e fermare il progressivo degrado che ha investito l'area. Volevamo rimettere a posto il giardino e "riconsegnarlo" al Comune in buono stato così che, qualunque associazione lo avesse poi preso in gestione, noi o qualcun altro, lo avrebbe trovato già sistemato. E invece niente. Non ci è stato permesso neanche questo». Problemi burocratici insomma, davvero incomprensibili agli occhi dei cittadini. E il danno non è di poco conto, considerando che si sono aggiunti ulteriori cinque mesi di chiusura ai quali sommare quelli che ci vorranno ora per chiudere il bando; mesi in cui, e siamo già oltre l'anno, tutto quello che vi era all'interno sta inesorabilmente degradandosi. Spiega
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però il Sindaco: «Oggettivamente la proposta avanzata dall'associazione era una delle possibilità ma eravamo convinti di poter espletare le procedure burocratiche del bando in meno tempo chiudendo la partita definitivamente; questo tuttavia, a causa dell'enorme carenza di personale negli uffici di cui soffre l'Ente di cui ho già parlato, non è stato possibile e i tempi si sono allungati decisamente troppo. Mi auguro ora che sia l'Associazione Nuova California, che ha fatto un lavoro egregio in passato portando anche iniziative importanti in quel parco, a riprenderlo Nelle foto: in gestione». «Sindaco dall'alto, il Sindaco di Ardea riapra il parco» è allora Mario Savarese; l'appello raccolto tra i rePiero D'Angeli, sidenti e lanciato anche Ass. Nuova Cali- dai bambini. Non ci resta che aspettare l'esito del fornia; Michele Di Stefano, Ass. bando pubblico. RivaluTiamo di (continua) Ardea
Nelle foto: sotto, il Parco "Rielasingen" è ancora chiuso; sopra, stesso destino per il giardino "Albarelli"
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INCHIESTA
(segue) Parco “Rielasingen” , Via Savona (Ex Albarelli) e il boschetto della Nuova Florida Ci spostiamo nel vicino Parco Centrale di Tor San Lorenzo, anch'esso, inesorabilmente chiuso. Di diverso, rispetto al 2017, ci sono solo gli striscioni di protesta affissi dai cittadini; per il resto è rimasto il degrado a cui si aggiunge anche il problema della crescita incontrollata della vegetazione che ha sollevato alcune criticità specifiche (ci sono ad esempio dei rami pericolanti che affacciano sulla strada). Stesso discorso, proseguendo il nostro viaggio, per il parchetto in mezzo alla Nuova Florida intitolato ad Albarelli: ancora lucchetti, ancora abbandono. Rispetto a due anni fa è stata però ripristinata la recinzione e molta spazzatura è stata portata via. Magra consolazione. Le altre zone Non ci resta che recarci sotto la Rocca dove l'area verde all'ingresso del centro storico è stata anch'essa messa a bando. Al momento però, benché il verde sia curato, non ci sono attrezzature né strutture (non c'è nemmeno una panchina) che ci diano la possibilità di parlare di “parco pubblico”. In questo caso però, rispetto alle altre aree, gli interventi da fare passano in secondo piano nel senso che si può contare quanto meno su un buon punto di partenza. Va meglio a Marina di Ardea Se la passano leggermente meglio i residenti di Marina di Ardea. Qui, grazie al lavoro svolto ormai da oltre tre anni dall'Associazione RivalutiAmo Marina di Ardea, i residenti possono contare su tre aree verdi abbastanza funzionali. La prima è quella di Via Firenze – dove c'è una bellissima area per bambini – al centro però di recenti polemiche a causa dell'ormai nota “strada di servizio”, prevista da una convenzione stipulata anni fa con il costruttore di alcune palazzine a ridosso del giardino. Ma il Sindaco di Ardea ha voluto rassicurare i cittadini: «La convenzione stipulata col costrutture obbliga il costruttore stesso a realizzare quella strada rimasta in sospeso altrimenti il Comune si sarebbe potuto rivalere su di lui perché non aveva realizzato le opere pattuite. Da lì la necessità di fare quella strada, oggi anche inutile perchè nel frattempo l'accesso al complesso lo si è ricavato da un'altra parte. Quando si è realizzato quel parco si sarebbe dovuto tener contro di Nelle foto: sopra, quella strada, tant'è che la stessa Associazione degrado e ne era conoscenza avenabbandono al dola inserita nei disegni boschetto della che ci ha presentato. Nuova Florida; sotto, l'Ass. Nuova Probabilmente hanno pensato che ormai non California e i residenti chiedono servisse più e non vi di riaprire il Parco hanno tenuto conto prendendo tutta l'area e di Via Reno
questo ci ha messo in difficoltà. Ciò non vuol dire però che non si possa giungere ad una sorta di compromesso: l'idea al vaglio con l'ufficio tecnico, che potrebbe andare addirittura a migliorare la situazione esistente, è allora quella di realizzare un sentiero pedonale. Il parco verrebbe inoltre chiuso con dei cancelli rendendolo anche più sicuro». Archiviato questo capitolo visitiamo le altre due aree verdi del quartiere insieme a Michele Di Stefano Presidente dell'Associazione menzionata in precedenza: si tratta di un piccolo spazio con delle panchine in Via Bologna/Via Enna, ben curato c'è da dire, e una zona con un campetto poco più avanti sempre in Via Bologna. In quest'ultimo caso, nonostante l'impegno dell'associazione, servirebbero degli interventi se non altro per sostituire ad esempio le porte da calcio al momento in condizioni precarie. Ma il bilancio secondo Michele Di Stefano, Presidente di Rivalutiamo Marina di Ardea è comunque positivo: «Siamo soddisfatti di quanto fatto sin qui. La nostra associazione è nata proprio con lo scopo, tra gli altri, di dare ai cittadini degli spazi dove ritrovarsi. Oggi tutto questo è realtà: dove prima c'era abbandono, degrado, talvolta delle discariche a cielo aperto, adesso ci sono degli spazi comuni funzionali. Certo, la strada è ancora lunga e con le sole nostre forze non ce la facciamo: ma non molliamo e guardiamo avanti con ottimismo». Luca Mugnaioli
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Note positive
QUI ARDEA - A Via Firenze (Marina di Ardea) c'è una bellissima area attrezzata per i bambini; la "nota" strada si farà, ma dovrebbe essere pedonale. Funzionali anche le altre due zone verdi del quartiere realizzate grazie all'Associazione RivaluTiamo Marina di Ardea. Servirebbe comunque un intervento del Comune per potenziare i servizi offerti ai cittadini. Sotto la Rocca, ancora, apprezzabile il Parco della Vittoria ma manca totalmente l'arredo del caso.
Via Reno: l'Ass. Nuova California aveva presentato un progetto a "costo zero" per rimettere a posto il Parco in attesa del nuovo bando: non è stata ascoltata
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Pomezia, apre il nuovo Museo di fondazione Taglio del nastro per il Museo Città di Pomezia-Laboratorio del Novecento lo scorso 29 ottobre stato inaugurato la mattina del 29 ottobre, in occasione dell’80esimo anniversario della nascita di Pomezia, il Museo Città di Pomezia Laboratorio del Novecento. Nel cuore del centro storico cittadino uno spazio espositivo dedicato al contemporaneo, che ricostruisce e racconta la storia della Città di Pomezia attraverso testi, immagini, filmati e documentazione di vario genere. Una struttura espositiva del tutto nuova che sarà un punto riferimento per i tanti cittadini e turisti che visiteranno il centro storico. Un museo nella Piazza principale «Abbiamo voluto creare un luogo fisico dedicato al contemporaneo – ha spiegato il vice Sindaco Simona Morcellini durante la cerimonia di inaugurazione –, un organismo in continuo divenire, diretto a favorire una migliore conoscenza, conservazione e valorizzazione del patrimonio storico, artistico, architettonico e identitario della nostra Città. La scelta dell’ubicazione della struttura non è casuale: il Museo si trova proprio in un edificio storico facente parte del complesso architettonico originario della Città, in piazza Indipendenza». Presente la Città Metropolitana «Grazie all’impegno dell’Amministrazione di Pomezia rivivono le tradizioni e la cultura di una città che negli ultimi decenni ha aumentato il suo sviluppo economico e sociale. I cittadini – ha dichiarato il vice Sindaco della Città metropolitana di Roma, Teresa Zotta – potranno ripercorrere tappe di storia fondamentali per le nuove generazioni. La Città metropolitana di Roma, vuole essere promotrice di una “rete del sapere”, per creare un filo conduttore che non solo metta insieme le esperienze culturali di ogni Comune del territorio, ma che diventi fonte di conoscenza più profonda per chiunque visiti le nostre bellezze territoriali». Delegazione dalla Regione «Inaugurare il Museo Città di Pomezia - Laboratorio del Novecento – ha aggiunto il Consigliere Delegato della Regione Lazio Daniele Ognibene – è l’occasione per guardare alla propria storia, alla propria identità di città e di cittadini e proprio dalla cultura che gli arriva dalle prime generazioni, che hanno permesso di arrivare agli 80 anni di storia, deve consentire a Pomezia di guardare con fiducia al suo futuro. Le Istituzioni come la Regione Lazio vogliono affiancare lo sviluppo economico e sociale della città. Per capire il futuro e le sue possibilità, bisogna capire fino in fondo la propria storia, e questo Museo deve essere un vero punto di riferimento per tutti».
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Soddisfazione espressa dal Sindaco «Un altro tassello importante che si inserisce nel più ampio progetto di riqualificazione degli spazi del nostro centro urbano – ha evidenziato il Sindaco Adriano Zuccalà – con il recupero di uno spazio dedicato alla nostra storia. Pomezia si rinnova e si proietta sulla scena storico-culturale nazionale: un risultato possibile grazie alla preziosa sinergia innescata con tutti i soggetti coinvolti. Il mio ringraziamento va alla Regione Lazio, alla Fondazione CESAR, ai partner, ai nostri Assessori, a dipendenti e dirigenti comunali, e a tutti i cittadini che hanno contribuito alla nascita del Museo con le loro donazioni”. Protocollo d'intesa con le città di Fondazione Durante la cerimonia di inaugurazione è stato siglato un protocollo d’intesa tra le sette Città di Fondazione: Pomezia, Aprilia, Pontinia, Sabaudia, Colleferro, Guidonia e Latina. I Comuni si impegnano così a promuovere lo sviluppo di un Sistema Culturale Integrato tra musei, biblioteche, archivi e servizi culturali che favorisca una più efficiente e completa gestione delle strutture, grazie alla collaborazione in rete. Il Museo La struttura è stata realizzato con il contributo della Regione Lazio nell’ambito dell’Azione Cardine “Città di Fondazione”. Il progetto scientifico e di allestimento è stato
curato dalla Fondazione Cesar - Centro Studi Architettura Razionalista di Roma Eur. Il plastico è stato donato dal Rotary Club Pomezia Lavinium. Questi i partner: Archivio Centrale dello Stato - MibacT, Archivio di Stato di Latina - MibacT, ICCD - Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, Archivio Comune di Pomezia, CIGA - Centro Informazioni Geotopografiche Aeronautiche dell’Aeronautica Militare, Archivio Storico Consorzio di Bonifica dell’Agro Pontino, Archivio Storico Birra Peroni, Associazione Culturale Novecento, Circolo Trentino Pontino Aprilia - Ardea – Pomezia, Reporters Associati & Archivi, Archivio Storico Luce - Istituto Luce - Cinecittà.
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Olio da cucina esausto: dove smaltirlo Pomezia, diminuiscono i punti di raccolta. Operative le isole ecologiche, ma chi non ha l'auto? lio di frittura o vegetale: dove smaltirlo? In tempi dove l'attenzione all'ambiente è tornata d'attualità è bene non dimenticare utili abitudini in alcuni aspetti della vita quotidiana. Lo spunto di questo articolo è stata la segnalazione di un lettore di Pomezia che poneva all'attenzione della nostra redazione le difficoltà che si incontrano nello smaltire, correttamente, gli olii che normalmente si utilizzano in cucina. In effetti abbiamo riscontrato un'effettiva riduzione dei centri (spesso erano Supermercati, ndr) che si occupano di ritirare l'olio esausto sul territorio, oltre chiaramente al servizio messo a disposizione dal Comune attraverso le isole ecologiche, questo si perfettamente funzionante. La segnalazione «Noi l'olio esausto da fritto lo portiamo all'isola ecologica perché abbiamo la macchina, ma chi non c'è l'ha continuerà a gettarlo nel lavandino? Prima un contenitore era posizionato da “Lemark” (ex Leon) poi è stato tolto. Forse è per lo stesso motivo per cui hanno tolto il "macina bottiglie di plastica" all'Iper Dem ai Padiglioni, ovvero per un eccessivo costo di gestione? Alla faccia del plastic free!», scrive Mario. Insomma, la questione, considerando soprattuto il danno ambientale provocato da pratiche scorrette come quelle citate dal nostro lettore, è tutt'altro che di poco conto. In arrivo un bando Comunale Sul tema abbiamo interpellato il Presidente della Commissione Ambiente del Comue di Pomezia, nonché Consigliere di maggioranza Giovanni Ruo. «Al momento soltanto il Carrefour di Via del Mare e la Conad di via S. Procula sono in possesso del contenitore per la raccolta degli oli», fa sapere Ruo. «Dopodiché ci sono chiaramente le due isole ecologiche di via Cincinnato e via Boston che lo ritirano. Proprio per migliorare il servizio è in corso un bando per il posizionamento sul territorio di nuovi raccoglitori. Nelle prossime settimane dovremmo vedere i risultati».
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La segnalazione di un lettore che lamenta una riduzione dei centri in città per raccogliere l'olio da cucina esausto. Al momento sono due: il Carrefour di Via del Mare e la Conad di via S. Procula oltre che alle due isole ecologiche. Presto però un nuovo bando comunale
Danni ambientali e riciclo I PERICOLI - Lo scorretto smaltimento degli olii esausti provoca un grave inquinamento di fiumi, mari e bacini idrici. Proprio quest’ultimo effetto nocivo è tra i più aggressivi per l’ambiente: l’olio esausto crea una superficiale pellicola che impedisce l’ossigenazione dell’acqua e compromette l’esistenza di flora e fauna. In più, l’olio esausto ostacola la penetrazione in profondità dei raggi solari danneggiando drasticamente l’ambiente marino e la vita in acqua. Basta infatti un kg di olio vegetale esausto a inquinare una superficie d’acqua di 1.000 m2. Se invece smaltiti nella rete fognaria, come spesso avviene nell’utilizzo domestico, gli oli vegetali esausti pregiudicano il buon funzionamento della rete stessa intasando condutture e depuratori: la depurazione delle acque inquinate da questo rifiuto richiede costi quantificabili in 1,10 € al kg. UNA PREZIOSA RISORSA - Una volta raccolto, l’olio vegetale esausto è utilizzato per produrre biodiesel o altri materiali: secondo il Decreto Ministeriale n. 186 del 5 febbraio 1998 e successive modifiche, quest’olio è utilizzabile per attività e prodotti di recupero come l’industria saponiera, i tensioattivi (con l’uso della glicerina prodotta dalla reazione chimica attraverso la quale si arriva comunque al biodiesel), i materiali grassi e i prodotti per l’edilizia, tramite un processo chimico chiamato “rigenerazione”. Basti pensare che mediante 100 kg di olio esausto si possono ricavare circa 65 kg di olio lubrificante base rigenerato (circa il 25% del mercato complessivo degli oli base lubrificanti è costituito da basi rigenerate) e 20/25 gr di biodiesel. In caso di qualità dell’olio scarsa o contaminata da agenti esterni, il liquido organico viene eliminato tramite un processo di termodistruzione. E’ quindi opportuno non miscelare l’olio vegetale ad altri oli, specialmente con quelli minerali destinati ai motori. Dal sito di Legambiente
Nuova Lavinium, un successo la "XXI Castagnata"
«Un affettuoso grazie a voi che ci date la forza e il sostegno in modo spontaneo e sincero. Ringraziamo inoltre le Associazioni Ula e Opp e le Mamme di Pomezia per aver arricchito con tanto impegno ed entusiasmo il tradizionale evento delle Castagne» - IL CDQ NUOVA LAVINIUM
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Asiago Foliage, esposta opera di Caponecchi Il pometino omaggia la città con l'opera realizzata con la tecnica d'arte Topiaria "Rinascere" l pometino Ivan Caponecchi ha partecipato all’Asiago Foliage 2019, la manifestazione organizzata ormai da cinque anni dalla cittadina veneta per dare il suo benvenuto all’autunno ed esaltare i colori, i sapori e i profumi dell’altopiano in questo particolare periodo dell’anno. L’artista, residente ad Asiago (che definisce "Luogo di pace ed armonia ideale per la ricerca e la sperimentazione Artistica, avvolti da forme e colori che solo la natura incontaminata sa donarti"), ha deciso di omaggiare la cittadinanza con l’opera “Rinascere”, un cervo dell'altezza di 3,5 m realizzato con la tecnica dell’Arte Topiaria, utilizzando, cioè, foglie e rami degli alberi per creare nuove forme e figure per scopi ornamentali. Il titolo è evocativo di un ritorno alla vita non solo personale ed individuale, ma anche della stessa Asiago e di tutti quei comuni del Nord Italia colpiti dalla tempesta del 26-30 ottobre 2018, che ha provocato diversi danni oltre alla caduta di milioni di alberi. Un altro piccolo tassello nel suo percorso di sperimentazione fra pittura, fotografia, musica e teatro, in cui spiccano le performance “Painted man” alla settima Biennale di Berlino nel 2012 e l’esibizione al Teatro Quirino di Roma.
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Il Corriere della Città Numero 11 Anno 11
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novembre 2019
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via Odessa 41 - 00040 Torvaianica
E-MAIL: direttore@ilcorrieredellacitta.it redazione@ilcorrieredellacitta.it
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IN REDAZIONE: Arianna Azzurra Achille, Matteo Acitelli, Mario Di Toro, Alessandra Crinzi, Manuel Ferrara, Luca Mugnaioli, Luigi Torreti, Alessia Achille, Giacomo Andreoli
CHIUSURA REDAZIONALE: 03/11/19
Reg. Trib. di Velletri Settembre 2009 N. Reg. 19/09 del 24 Settembre 2009
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Cenerentole in tacchi a spillo «Mamma tu sei la più bella del mondo!». Cosa succede nel rapporto tra mamma e figlio? lmeno una volta nella vita un figlio ci ha rivolto queste parole. Nello scorso numero abbiamo affrontato il difficile rapporto tra una donna e sua figlia. Stavolta ci occuperemo di quello con il proprio figlio maschio. Eh già, perché le cose vanno diversamente. Abbiamo visto come possa essere conflittuale l'interfacciarsi col sangue del nostro sangue al femminile, ma cosa cambia con i figli maschi? Tutto! Ma procediamo per ordine: innanzitutto non è proprio solo una diceria il fatto che le mamme con più figli, e di sesso diverso, sembrino instaurare un rapporto privilegiato con il figlio maschio. Ciò è sempre corrisposto e abbondantemente ricambiato dal bambino prima, e dal ragazzo in seguito. Ma perché? Questo rapporto speciale nasce dall'attrazione dei sessi contrari, non è infatti un caso che le femmine di solito abbiano questo rapporto privilegiato con i padri. La femmina solo intorno ai cinque anni aumenta il suo livello di complicità con la madre, questo perché si sviluppa la necessità del MODELING, cioè del prendere con sé un modello di riferimento (la mamma appunto). Il maschio invece questa complicità la manterrà sempre, anche quando il "branco" glielo impedirà: i suoi allontanamenti saranno solo apparenti. Abbiamo capito che questo rapporto privilegiato ha i suoi motivi di esistere tutto sommato fisiologici; anche per la madre infatti è un rapporto meno complicato quello col maschio, meno conflittuale e più sereno da gestire, anche qui per l’ovvietà dell'assenza dello scontro tra i medesimi sessi, che purtroppo porta in campo la competizione. Il primo momentaneo allontanamento si registra intorno ai dieci anni, il ragazzino può mostrare rabbia e repulsione per il fare troppo affettuoso della mamma, lei è stata il suo primo amore, la sua prima donna, ma ora deve aprirsi al mondo. È bene che la madre si distacchi e consenta a sua volta l'allontanamento, se vorrà una maturazione serena e un buon avvio all’età adulta, anche se sarà faticoso cambiare le sue modalità relazionali: basta carezze, baci, coccole, vezzeggiativi, soprattutto in pubblico. Un attaccamento invece di tipo morboso, in cui questo distacco non è contemplato può condurre entrambi alla perdita di identità. Proviamo ad analizzare come, e la casistica in cui madre e figlio vivono un rapporto morboso/patologico. Viene chiamata "ASIMBIOSI INCESTUOSA", ha inizio su-
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Non è proprio solo una diceria il fatto che le mamme con più figli, e di sesso diverso, sembrino instaurare un rapporto privilegiato con il figlio maschio
bito dopo il parto e consiste nel non accettare, da parte della donna, che il bambino sia ALTRO DA SÉ e cercare di colmare il vuoto che la fine della gravidanza ha lasciato con un’identificazione patologica, che si traduce in un rapporto morboso tra i due che, se proseguito negli anni della crescita, si colora di tratti incestuosi, cioè poco consoni al rapporto genitoriale. Più avanti il ragazzo dovrà decidere se "venire alla luce" oppure "regredire al grembo materno", in sostanza quindi tra l'avventura oppure la certezza. La letteratura ci porta milioni di casistiche in cui le componenti patologiche emergono, uno su tutti "L'EDIPO RE" (Edipo uccide il padre e sposa la madre) che da secoli è oggetto di esempio e studio in ambito psicologico, oppure Nerone e la sua asfissiante madre, che decide di uccidere ormai stritolato nella morsa della sua ambizione, affogandola, sino ad arrivare al nostro moderno principe Carlo con Regina Elisabetta al seguito. Questi alcuni esempi altisonanti ma milioni li abbiamo alla porta accanto, Freud sapeva bene per esempio che una percentuale altissima dei litigi di coppia avviene nel tentativo di lei di allontanare il partner dalla propria madre, quando molto spesso, poverina, non immagina che la stessa scelta ricaduta su di lei, è dovuta probabilmente ad una somiglianza evidente, caratteriale e/o fisica con la suocera. Come sempre, in conclusione, il nostro consiglio è quello di non sottovalutare ogni segnale evidente dei tratti morbosi descritti, sia
se si sta vivendo un rapporto di questo tipo, sia se i familiari, gli amici e le persone vicine si trovano ad osservarlo. Intervenite in aiuto o accettate di farvi aiutare con percorsi idonei volti a ristabilire un equilibrio in questi rapporti tossici. Per domande, proposte o vostre esperienze da raccontarci scrivete a "Cenerentole in tacchi a spillo" all'indirizzo mail redazione@ilcorrieredellacitta.it. Maria Grazia Gentile
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Il microbiota e il suo microbioma Cosa sono e in cosa si differenziano. E soprattutto perché sono importanti per la nostra vita utti noi ormai sappiamo che il nostro corpo è colonizzato da un insieme di microrganismi definiti simbiotici, cioè capaci di vivere nel nostro organismo senza causare danni e sicuramente il sistema simbiotico che per primo ci viene in mente è dato dalla flora intestinale. Questa terminologia comune non è però così corretta, sappiamo infatti che questi microrganismi sono per la quasi totalità batteri mentre il termine flora intestinale include genericamente l’intero regno vegetale di cui fanno parte anche i batteri, ma non solo! Per questo motivo negli ultimi anni non parliamo più di flora intestinale, ma di “microbiota umano” che nello specifico riguarda solo i batteri, non prende più in considerazione solo l’intestino, ma anche lo stomaco, la bocca, la gola e rafforza il concetto di “simbiosi” aggiungendo l’aggettivo “umano”. Nel nostro intestino vivono miliardi di microrganismi che hanno un’importanza fondamentale nell’assorbimento dei cibi, nel buon funzionamento delle difese immunitarie e in generale del mantenimento dello stato di benessere. Un vero e proprio esempio di mutualismo, cioè di collaborazione di più microrganismi diversi che lavorano insieme a vantaggio di tutti. Ogni persona ha un microbiota personalizzato, in quanto la sua composizione è conseguenza sia di fattori intrinseci, come il sesso o l’età, e fattori estrinseci o ambientali come la dieta. Per scendere nel dettaglio: il microbiota è l’insieme di microrganismi vero e proprio, mentre microbioma è il patrimonio genetico del microbiota, quindi i fattori estrinseci possono agire sul microbiota, ma non sul suo microbioma. In questo sistema i batteri simbiotici competono con quelli non simbiotici per evitare che prendendo il sopravvento possano indurre il nostro organismo ad ammalarsi, sono i fattori estrinseci quelli che possono alterare l’equilibrio, sconvolgere il mutualismo esistente e permettere che una comunità batterica possa prendere il sopravvento su un’altra divenendo un problema per il nostro organismo. Si genera una disbiosi, cioè un disequilibrio che se riconosciuto precocemente può essere risolto agendo proprio sui fattori estrinseci. L’equilibrio è tutto!!! O meglio… l’eubiosi è tutto!!! Recenti studi, anche se non così numerosi, hanno rilevato variazioni transitorie nel microbioma materno durante il periodo di gestazione e considerando quanto queste oscillazioni possano influire sulla perdita dell’equilibrio interno dell’organismo e quindi sullo stato di salute della mamma e di conseguenza del feto, ca-
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pite bene, che il problema diventa rilevante! Purtroppo le informazioni sono ancora di natura solo generale, ma aprono nuovi orizzonti! Durante la gravidanza il corpo di ogni donna va incontro a notevoli cambiamenti: immunologici, per impedire di riconoscere come estraneo il feto e di attivare una risposta anticorpale verso di lui, metabolici e ormonali, per permettere all’embrione di svilupparsi e crescere e conseguentemente cambiamenti del microbiota intestinale. Nel primo trimestre la situazione sarà sovrapponibile a quella di una donna fuori gravidanza, successivamente aumentano le popolazioni che possano difendere da batteri patogeni, rafforzando la barriera intestinale e migliorando il metabolismo dei nutrienti.Lo studio più significativo ha preso in considerazione le potenzialità protettive della comunità batterica durante la gravidanza concentrandosi sul microbiota vaginale, orale e intestinale dal primo trimestre di gravidanza al momento del parto. Nello studio sono state incluse 10 donne e di queste hanno avuto un parto prematuro e 6 un parto a termine e della totalità delle donne, 5 hanno avuto problemi durate la gravidanza (preeclampsia, oligoidramnios, diabete di tipo 2). Ma non voglio scendere troppo nello specifico… non siamo studiosi rimiamo sul concetto generale! Diciamo solo che sono stati isolati 292 campioni differenti di microbioma di cui 101 vaginali, 101 salivari e 90 fecali o rettali. Analizzando i dati è stato rilevato che: la comunità batterica a livello vaginale presenta minore diversità rispetto a quella intestinale. Tra i batteri vaginali alcuni aumentano maggiormente la propria variabilità tassonomica (cioè la propria ricchezza) verso la fine della gravidanza mentre altri rimangono per lo più stabili nel tempo. La maggior variabilità già esistente a livello intestinale e salivare si man-
tiene stabile durante tutta la gravidanza pur se con variabilità inter-individuale. Stesse comunità si trovano in più distretti anatomici differenti il che suggerisce contaminazioni anatomiche tra microbioti differenti soprattutto tra campioni di microbioma intestinale e vaginale. Analizzando i vari microbioti e i loro microbiomi si è arrivati alla conclusione che la variabilità delle comunità batteriche dipende dalla individualità della persona, dall’età gestazionale e dalla condizione di concomitante patologia. Nonostante l’età gestazionale abbia effetto soprattutto sulle variazioni del microbiota vaginale, sono comunque state riscontrate delle influenze sulle comunità batteriche anche di altri distretti. Le variazioni che invece agiscono maggiormente a livello intestinale e orale sono da imputare a complicazioni durante la gravidanza. Dal momento che l’intestino di una donna durante la gestazione diventa più permeabile alla “traslocazione batterica”, il feto può venire in contatto con i microrganismi materni durante i nove mesi, ma soprattutto durante il parto quando il suo intestino viene di fatto colonizzato dai batteri del microbiota materno. Se la mamma sta vivendo una disbiosi il feto non riceverà i ceppi batterici sani, ma quelli in grado di esporlo a maggior rischio di patologie.Questo disequilibrio quindi espone la futura mamma ad un rischio di assorbire un eccessivo quantitativo di calorie e quindi al rischio di sviluppare una forma di diabete gestazionale e il neonato al rischio di sviluppare diabete infantile, allergie, obesità infantile. Alla luce di ciò … quanto è importante conservare l’equilibrio del microbiota durante la gravidanza?? Dott. Ost Catiuscia De Renzis dovevolalacicogna@libero.it
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L'avvocato risponde iunge alla redazione il seguente quesito: «Mio figlio trasportato su di un auto sottratta al legittimo proprietario, rimane ferito in un incidente stradale provocato dal conducente della medesima automobile. Mio figlio ha diritto al risarcimento dei danni? In caso affermativo, nei confronti di chi dovrà esercitare l’azione per ottenerlo?» Quando la circolazione avviene contro la volontà del proprietario, l’art. 122, 3 comma, del codice delle assicurazioni stabilisce che l’assicurazione non ha effetto nel caso di circolazione avvenuta contro la volontà del proprietario, dell’usufruttuario, del locatario, ecc., fermo quanto disposto dall’articolo 283, comma 1, lettera d), a partire dal giorno successivo alla denuncia presentata all’autorità di pubblica sicurezza. Pertanto, per effetto di tale disposizione, l’art. 141, del codice delle assicurazioni private non sarà applicabile, vale a dire l’azione diretta o automatica nei confronti del vettore, non potrà trovare applicazione poiché la circolazione del veicolo è avvenuta contro la volontà del proprietario
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veicolo resosi responsabile del sinistro e del danno dallo stesso patito. La legge consente, altresì, al terzo trasportato una azione nei confronti dell’impresa designata alla gestione del Fondo di Garanzia per le Vittime della Strada. L’art. 283, 2 comma, codice delle assicurazioni, prevede che il risarcimento dei danni sia dovuto, tanto per i danni alle cose quanto per quelli alla persona, esclusivamente a favore: dei terzi non trasportati, dei trasportati contro la propria volontà e dei trasportati inconsapevoli della circolazione illegale.Tale opzione, peraltro, potrà essere esercitata a condizione, tuttavia, che il terzo trasportato provi di essersi trovato a bordo contro la propria volontà, come ad esempio quando lo stesso è tratto in ostaggio, o inconsapevole della circolazione illegale. Quindi, il terzo danneggiato dovrà in un eventuale processo, instauratosi per il proprio risarcimento dei danni, dimostrare la propria estraneità ed inconsapevolezza della circolazione illegale dell’autovettura. La giurisprudenza, seppure la normativa non lo prevede espressamente, ha più volte ribadito che è onere dell’attore (terzo trasportato che si affermi
colazione della vettura. Tale orientamento giurisprudenziale evidenzia che la ignoranza non colpevole della vittima di trovarsi a bordo di un veicolo sottratto, con azione di reato o comunque violenta, al legittimo detentore è al tempo stesso condizione di risarcibilità del danno e fatto costitutivo della pretesa il cui onere spetterà sempre in capo alla vittima stessa. La norma, quindi, non sarà operativa nel caso in cui il trasportato
Il quesito del mese: «Mio figlio trasportato su di un auto sottratta al legittimo proprietario, rimane ferito in un incidente stradale provocato dal conducente della medesima automobile. Mio figlio ha diritto al risarcimento dei danni?» o dei soggetti equiparati a quest’ultimo. In tali casi, il trasportato danneggiato potrà agire sicuramente contro il conducente del
danneggiato) fornire la prova degli elementi costitutivi della fattispecie, tra cui quello di essere inconsapevole della illegalità della cir-
sia un complice del ladro (Cassazione civile, Sezione III, Sentenza del 12 febbraio 2013, n. 3296). In risposta al quesito proposto, si può affermare che sicuramente il terzo trasportato ha diritto al risarcimento dei danni, la cui azione potrà essere svolta nei confronti del conducente responsabile del sinistro, mentre non si potrà agire nei confronti della Compagnia assicuratrice del veicolo oggetto di furto. Nel contempo, si potrà richiedere il risarcimento dei danni nei confronti del Fondo di Garanzia per le vittime della strada solo se il terzo danneggiato dimostri di essere inconsapevole della illegalità della circolazione della vettura, oltre a tutti gli altri elementi costitutivi dell’azione. Avv. Antonio Aquino L’art. 122, 3 comma, del codice delle assicurazioni stabilisce che l’assicurazione non ha effetto nel caso di circolazione avvenuta contro la volontà del proprietario, dell’usufruttuario, del locatario, ecc., fermo quanto disposto dall’articolo 283, comma 1, lettera d), a partire dal giorno successivo alla denuncia presentata all’autorità di pubblica sicurezza
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Il peso emotivo del disordine n ognuno c’è un luogo in cui si depositano, rancori, paure, tensioni, sogni irrealizzati, come una “discaemotiva” ove rica sbarazzarsi di scarti psicologici, un serbatoio di stoccaggio nel quale si compattano, pressano, imballano i sentimenti nell’illusione di gestirli meglio. Risentimenti e rancori inquinano, la paura inaridisce, lo stress dissolve le riserve vitali, i dubbi intossicano, i sogni irrealizzati pesano come un macigno, creare impianti di trasformazione interiori che traggano dai rifiuti emotivi le energie preziose in essi contenuti consente di utilizzarle per fare le cose che più piacciono oltre che donare un gran sollievo. Tali “rifiuti”, custodiscono importanti informazioni su di sé che illuminerebbero il cammino nella selva oscura della vita, l’esperienza è la madre di ogni conoscenza, rimorsi, rimpianti, ricordi tristi, che ostacolano il fluido accadere delle cose come pietre lungo la strada, possono divenire occasioni di crescita, anche la luce viene dal nero petrolio, e dai concimi naturali, per quanto fetidi e maleodoranti, si ricavano il grano, i fiori, liberarsene rischierebbe di buttare via con l’acqua sporca anche il bambino. La tristezza, la sofferenza, le delusioni, le paure fanno parte del patrimonio umano, si tende a vergognarsene, a rimproverarsi, inseguendo uno sterile ideale di perfezione, la perfezione non esiste, ci sono solo due persone perfette, uno è morto, l’altro non è ancora nato. Tali rifiuti appaiono più difficili da gestire in quanto sono nascosti, (anche a sé stessi), rispetto ai rifiuti materiali così ben in vista per strada (anche troppo a dire il vero), da tutte le cose ignote si tende a rifuggire, spaventano come una stanza buia ove si può immaginare tutto, mostri, pericoli, che fa paura fino a quando non interviene il buon papà che accende la luce e rassicura il bimbo che trova la cassettiera al solito posto e i comodini tornati buoni e silenziosi. E’ anche la paura del cambiamento che spaventa, anche se sono positivi, che impedisce l’elaborazione dei conflitti, alla via nuova si preferisce spesso la vecchia, sebbene la situazione precedente non sia di per sè più rassicurante, non calma vivere nel risentimento. Rimpianti per quello che non si è fatto, rimorsi (i morsi della coscienza)
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per qualcosa che si è fatto, provocano sensazioni di impotenza ed inadeguatezza senza una via “di-scarica” adeguata, un pensieropapà che illumina. Trascurati possono esplodere o implodere, ogni serbatoio di stoccaggio ha il suo limite di contenimento oltre il quale scoppia, marcisce. Rimpianti e rimorsi sono favoriti dal tempo che passa che fa dimenticare il contesto in cui i fatti accaddero, la memoria lascia passare solo i rimproveri, le accuse, dimenticando le motivazioni che un tempo giustificarono le scelte intraprese, forse non si poteva fare altro sennò sarebbe stato fatto. Solo con la maturità, raggiunta anche grazie a quelle
esperienze negative, si sarebbero potute prendere altre decisioni, quelle di cui ci si accusa anni dopo, di non avere intrapreso. Accumuli di cose che elaborate potrebbero arricchire il bagaglio necessario per viaggiare più attrezzati nella dura vita che rischiano di restare rifiuti inerti ad impatto significativo per l’ambiente, un’emergenza interiore che vale una battaglia ecologista personale da avviare, di certo non meno importante di quella della plastica per l’ambiente esterno. “Il piccolo principe” nel testo di Saint- Exupèry, strappava le erbacce ogni mattina, prima che crescendo troppo occupassero interamente il suo già piccolo pianeta; spazzava e metteva in ordine ogni giorno, prima di essere invaso dallo sporco, dal disordine e dalle cose superflue, “era piccolo e adeguava tutto a sua misura”. Il libro è dedicato ai bambini e ai grandi che sono stati bambini una volta, per ricordare loro il peso emotivo del disordine, i rischi nel trascurare i semi cattivi: “E una questione di disciplina, diceva, “bisogna fare con cura la pulizia del pianeta, strappare subito i semi di bao-bab appena si distinguono dai rosai, prima che non si riesca più a sbarazzarsene”. Anche iniziare una cosa e non finirla è fonte di angoscia,
crea stress, l’angoscia sequestra il pensiero impedendogli di lasciare accadere le cose, placcandolo con la preoccupazione per le cose da finire. Finire una cosa iniziata è importante, è l’unico modo per raccogliere dei risultati e fare altro, i feed back sono l’unica cosa utile, valgono più della ricerca eterna della perfezione, più tempo si dedica ad una cosa più ne prende, occorre prefiggersi un tempo. Le nuove esperienze proteggono dal passato non rimuginare su di esso, tale lavorio mentale nasconde la paura di tornare a vivere e rischiare così di soffrire ancora. Non si tratta di dimenticare, le emozioni non si comandano, non si cancellano i ricordi (anzi attiva meccanismi contrari)”, essi sono come i bambini, “non rinunciano mai ad una domanda dopo averla fatta”, tocca ascoltarli. Una scienziata italiana ha scoperto nel 2017 dei vermi mangiaplastica che trasformano il polistirolo in anidride carbonica come tutti gli altri cibi. Esiste anche un bruco che aiuta a digerire i bocconi amari, è la fantasia, la materia grezza dei poeti, grazie alla quale trasformano la sofferenza in versi sublimi e leggeri. Sognare aiuta quando gli obiettivi sono realizzabili, “era piccolo e adeguava tutto a sua misura”, e si è sempre piccoli quando si tratta delle illusioni più care, sempre che non siano soffocate sotto montagne di rifiuti. Dott.ssa Francesca Tomasino Psicologa-Psicoterapeuta francesca.tomasino@hotmail.it Incontri culturali di psicologia, aperti a tutti. Senza limiti di età nè titoli di studio Ogni mercoledì h.17,00/18,30
c/o Ass.ne Culturale Tyrrhenum,V.F. Turati,12 Pomezia. Per inf.e iscr. Cell. 3317996787
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ANCHE SE PIOVE, HO VOGLIA DI SOLE
Il diritto “a ritrovare se stessi” gnuno di noi ha bisogno del diritto a staccare la spina, a porre un limite chiaro tra tempo di lavoro e tempo per se stessi, per la famiglia, per il riposo. Altrimenti il rischio che si corre è che le continue pressioni e lo stress rendono malati. Per ogni essere umano è importante avere tempo garantito per la famiglia, gli amici e per se stessi, anche per non cadere nella tentazione di pensare che la propria vita quotidiana sia solo quella trascorsa nel proprio ambiente di lavoro. Perché se vivi sempre e solo in con-
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interessi, frequentare persone piacevoli, concedersi del sano e meritato riposo ci aiuta ad essere persone positive, serene e più produttive anche professionalmente. E’ sempre più dimostrato che la salute dei bilanci di un’azienda e quella dei suoi impiegati sono strettamente correlate e che, quando le si considera due entità separate, il prezzo da pagare è consistente, sia sul piano personale, sia su quello collettivo. Come individui, mettiamo a repentaglio la nostra salute e la nostra felicità. Per le imprese, avere dei
i dettagli perché sono importanti, possono essere oggetto di piccole felicità che non potevi immaginare. Quando si sbaglia strada purtroppo è come se avessimo la vista annebbiata a tal punto da non riuscire ad avere una vita felice. Assomigliamo a quell’ubriaco che ha perduto le chiavi di casa e si ostina a cercarle nei pochi centimetri di asfalto illuminati da un lampione. A chi gli chiede se è proprio sicuro di averle perse lì, lui risponde sicuro: “niente affatto le ho perse là dietro, solo che là è troppo buio e non mi va di cer-
Dobbiamo convincerci che la nostra vita deve essere come un’opera d’arte, va salvaguardata come un capolavoro tatto con le persone che frequenti al lavoro, scambi la tua vita professionale per la realtà, invece la vita è anche altrove! Non solo: è stato dimostrato che la gente si ammala quando vive sotto la pressione costante del lavoro, quindi si assenta più frequentemente arrecando un danno maggiore alle aziende stesse. Avere sempre la sensazione che il lavoro non sia finito ti toglie la dimensione del riposo e della tranquillità. Siamo sempre di corsa, rincorriamo il tempo che non si ferma, ossessionati delle cose che non facciamo piuttosto da quelle che siamo riusciti a concludere. Purtroppo però, sempre più spesso, decidiamo di fermarci solo nel momento in cui ci troviamo davanti ad un problema di salute. In quel momento e, solo allora, ci rendiamo conto che “DARSI UNA CALMATA” è fondamentale per noi e per le persone che ci vogliono bene. Di fronte alla prospettiva che la nostra vita possa interrompersi di colpo, ci fa pensare in maniera più convincente che “il combattere fino alla morte” è fatica inutile. Il mangiare bene, coltivare
dipendenti stressati ed infelici, si traduce in mancanza di stimoli e quindi poca produttività e minor competitività. Ma è vero anche il contrario: ciò che fa bene a noi come persone, ovvero prendersi cura del corpo della mente e dello spirito, fa bene anche alle aziende con cui collaboriamo. Dobbiamo convincerci che la nostra vita deve essere come un’opera d’arte, va salvaguardata come un capolavoro. Sono un capolavoro quando riesco a valorizzare tutto quello che c’è in me e intorno a me. Lo spazio che vivo, la casa che abito. Il capolavoro lo realizzo tutti i giorni quando evito una litigata con i figli, con il partner, coi colleghi; quando scelgo una bella musica che accompagna un momento di tristezza o di malinconia. Quando, anche se piove, ho voglia di sole! L’arte delle piccole cose, la trasformazione di ciò che è brutto in ciò che è bello … Questo è il vero capolavoro! Essere più ottimisti..cominciando a vedere le cose da un altro punto di vista. Scegli sempre ciò che ti piace e ti fa star bene, non sottovalutare
care”. Ecco, appunto, è quello che a noi spesso succede. Ovvero ci incaponiamo a cercare formule semplicistiche e improbabili toccasana per il nostro benessere e per la nostra felicità proprio là dove batte la luce rassicurante del lampione, confortati dal fatto che, se ancora non siamo abbastanza felici, è solo perché non abbiamo cercato a fondo o a sufficienza. Il resto della strada, d’altra parte, è così buio! Se in un momento qualsiasi della tua vita: pessimismo, bruttezza o svogliatezza prendessero il sopravvento, ricordati sempre che puoi decidere di essere un capolavoro. Non affogare nel fango quotidiano: lotta, indignati, sbaglia, urla se necessario, ma fa della tua unica vita un’OPERA D’ARTE. Antonio Guido (dirguido@libero.it) Ciò che fa bene a noi come persone, ovvero prendersi cura del corpo della mente e dello spirito, fa bene anche alle aziende con cui collaboriamo
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Il Corriere della Città novembre 2019
La piramide dei bisogni La famosa struttura ideata da Marlow al tempo dell'anafalbetismo emotivo-relazionale na cosa è certa: sappiamo leggere e scrivere ma viviamo comunque e purtroppo nell'era dell "anafalbetismo emotivorelazionale"! Tutti sappiamo usare un computer ed in un attimo sappiamo collegarci con l'altra parte del mondo, abbiamo follower al posto degli amici e molte delle nostre relazioni sono virtuali. Controlliamo tutto ciò che è esterno a noi con la facilità di un "click" ma non siamo più bravi a gestire il nostro mondo interiore quello fatto di emozioni e sentimenti ed abbiamo difficoltà a relazionarci. Lo psicologo statunitense nato nel 1908 Abraham H Marlow è conosciuto per aver gerarchicamente predisposto e suddiviso i bisogni dell'uomo ponendoli in una piramide da lui costruita chiamata " la piramide dei bisogni umani" seguendo il principio che all'interno dell'uomo ci sono 3 principali dimensioni: la dimensione affettiva, quella coscienziale e non per ultima quella relazionale. Bisogna cercare di soddisfare prima le esigenze che partono dal basso per poi salire mano mano alla fascia superiore fino a raggiungere l'autorealizzazione. Nella piramide, considerata quindi una teoria motivazionale, possiamo notare dal basso verso l'alto come è stata abilmente suddivisa tra: Alla base della piramide ci sono i bisogni essenziali per la sopravvivenza, mentre salendo verso il vertice si incontrano i bisogni più immateriali. Bisogni fisiologici - Come la fame, la sete, il sonno connessi al fattore sopravvivenza. Bisogni di sicurezza - Come protezione, tranquillità, ansie. Bisogni di appartenenza - Come l'essere amato, far parte di un gruppo bisogni di stima come l'essere rispettato e riconosciuto, sentirsi produttivo. Bisogno di autorealizzazione - Realizzarsi creando la propria identità, occupare un ruolo sociale. Laura Piacentini
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novembre 2019
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Integrazione alimentare, facciamo il punto E' il tema caldo del momento: se ne parla in Tv e sui giornali ma bisogna fare attenzione egli ultimi mesi abbiamo assistito ad una serie di polemiche, anche molto accese, su giornali o trasmissioni televisive di rilevanza nazionale, che riguardavano in apparenza il tema degli integratori alimentari (“prodotti destinati ad integrare la comune dieta e che costituiscono una fonte concentrata di sostanze nutritive, quali le vitamine e i minerali, o di altre sostanze aventi un effetto nutritivo o fisiologico…”). Ovviamente alla base delle polemiche non vi sono gli integratori, ma l’uso distorto che periodicamente si tende a farne per finalità commerciali, quando i loro effetti vengono abilmente esaltati da “personaggi” che trovano ampio seguito, perché, non avendo titoli, non possono essere espulsi da nessun ordine professionale per le affermazioni che fanno. Nulla di nuovo, più volte nel passato sono state necessarie azioni da parte della magistratura o semplici prese di posizione da parte dell'Ordine dei Medici, Farmacisti, Biologi, ecc., contro “presunti esperti” che, si mettevano a capo di operazioni commerciali per promuovere la vendita su larga scala di una serie di prodotti “miracolosi”. Non facciamoci ingannare, anche se l’intento dichiarato è sempre quello di far dimagrire, disintossicare, sviluppare la massa muscolare, vivere più a lungo, ecc., il vero obiettivo è solo quello di guadagnare il più possibile. Per queste operazioni commerciali si utilizzano, in modo improprio, oltre agli integratori, anche preparati fitoterapici, estratti vegetali, linee di tisane, ecc. Se gli acquirenti sono fortunati, questi prodotti non contengono principi attivi nocivi per la salute e spesso non contengono proprio nulla che possa giustificare la loro presunta efficacia. Il loro successo dipende in gran parte dalla pubblicità, dal carisma del “guru” di turno e dall’”effetto placebo” (anche quando questi prodotti sono del tutto inutili, una percentuale significativa di chi li compra è talmente convinta che siano efficaci, che finisce col sentirsi realmente meglio). Ma questi prodotti possono anche contenere qualche tipo di principio attivo concentrato, meglio quindi consultare sempre prima un medico, sia per decidere se ne abbiamo bisogno, sia per escludere interferenze con patologie o altri farmaci. I rischi per la salute divengono significativi soprattutto quando non si assume un solo integratore, ma grossi quanti-
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I rischi per la salute divengono significativi soprattutto quando non si assume un solo integratore, ma grossi quantitativi di tutta una linea di prodotti
tativi di tutta una linea di prodotti. Nessuno si fiderebbe di un medico che prende percentuali dalle vendite dei farmaci, ma centinaia di migliaia di persone si fidano ciecamente di “piazzisti” camuffati da “esperti”, come se si potessero sostituire anni di studio, tirocini, master, abilitazioni professionali, con una superficiale formazione finalizzata alla vendita. Inoltre, quando acquistiamo un qualsiasi integratore, soprattutto se lo consumiamo in grandi quantità, dovremmo essere certi che in tutta la sua filiera, dalle materie prime utilizzate sino alle fasi di produzione, stoccaggio e vendita, siano state rispettate le normative comunitarie (molto restrittive) e che non siano presenti sostanze contaminanti o inquinanti. Comprare su internet o da organizzazioni che nessuno controlla, potrebbe non essere una buona idea. Se pensate di non poter fare a meno degli integratori, meglio servirsi delle farmacie, potrà forse risultare più costoso, ma sicuramente vi garantisce meglio. Non è mio interesse entrare in una specifica polemica, ma il grande successo commerciale di programmi alimentari basati essenzialmente sul consumo di integratori è un indicatore del fatto che sul tema dell’educazione alimentare vi è ancora molta disinformazione, a tutto vantaggio di chi può sfruttarla per trarne enormi guadagni. Ci sono poi tantissimi integratori, che possiamo acquistare ovunque, come singoli prodotti, senza subire “l’influsso” di “santoni” o di venditori specializzati. Anche in questo caso naturalmente il problema non è l’integratore
in sé ma l’uso distorto che si tende a farne, assumendoli senza motivo o senza aver ricevuto indicazioni dal proprio medico o nutrizionista. I culturisti o i semplici sportivi, anche non agonisti, fanno continuamente uso ed abuso di integratori di vario tipo ed alcuni integratori salini, barrette proteiche ecc. sono in vendita ovunque, non solo nelle palestre, ma persino nei distributori automatici delle scuole. Di tutto questo si parla troppo poco, manca una adeguata informazione ed il rischio che anche di questi prodotti possa essere fatto un uso non idoneo è sempre molto elevato. Per dimagrire e per mantenerci in buona salute occorre avere un corretto stile di vita, mangiare in modo equilibrato, scegliere alimenti sani, fare una adeguata attività fisica, idratarsi, dormire un numero sufficiente di ore, ecc. Purtroppo, tutto ciò richiede impegno, quindi si cerca sempre di trovare una via più semplice, attratti dall'idea che basti assumere la giusta combinazione di “integratori” per ottenere risultati. L'illusione che esista una sorta di formula magica che permetta di dimagrire o di risolvere dei gravi problemi di salute è irresistibile e porta ad una sorta di "venerazione" nei confronti di chi propone "miracoli". Senza voler urtare la fede quasi religiosa che centinaia di migliaia di persone sembrano aver trovato, occorre tuttavia ricordare quale è la realtà. Per guarire da patologie bisogna fare riferimento ai medici che sono gli unici che hanno le competenze adeguate, senza cercare benefici illusori, in prodotti industriali spacciati per naturali che fanno bene solo a chi li vende. Chi mangia tutti i giorni “cibo spazzatura” probabilmente ha bisogno di integratori. Noi abbiamo la nostra straordinaria dieta Mediterranea e le nostre tradizioni. Se scegliamo cibi adeguati naturali e possibilmente biologici ed introduciamo nella nostra alimentazione frutta e verdura di stagione, ricchissima di preziosi fitonutrienti, raramente abbiamo il bisogno di ricorrere agli integratori. Chi trae profitto dalla vendita di tutta una serie di prodotti nel campo della “integrazione alimentare” tende a diffondere l’idea errata che esiste una “strada facile” per ottenere risultati. Non illudetevi e non fatevi illudere, solo una dieta equilibrata e personalizza in base all'età' al sesso alle caratteristiche fisiologiche ed al tipo di attività fisica che uno svolge può garantire risultati reali e duraturi nel tempo. Monica Grosso Biologa nutrizionista Se volete contattare l’Autore di questo articolo rivolgetevi al 3208942854 – monicagrosso1@tiscali.it
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SPORT
Il Corriere della Città novembre 2019
Dilettanti, i risultati del mese di settembre Unipomezia avvio da "big", vola l'Indomita Pomezia. Alti e bassi per il Team Nuova Florida Pomezia Calcio Il Pomezia di patron Bizzaglia in questo mese di ottobre riesce a racimolare 5 punti, frutto di una vittoria, due pareggi e due sconfitte maturate entrambe fuori casa. E’ il Comunale il fortino del Pomezia: 0-0 contro la Sangiovannese, vittoria per 2-1 ai danni del Cannara in rimonta nel secondo tempo ci pensano Massella e Arduini ed infine il pareggio contro il Follonica per 2-2, Fatati e Massella rispondono a Lombardi e Brega.Le sconfitte arrivano a Scandicci per 2-0 e a Flaminia Civitacastellana per 4-1, solo Massella riesce a siglare il gol della bandiera per i pometini. Attualmente il Pomezia si trova in zona play-out al 16°posto con 9 punti, sopra di un solo punto alla retrocessione diretta e di 3 punti sopra l’ultimo posto occupato dal Tuttocuoio. UniPomezia I ragazzi di mister Grossi perdono un po’ di terreno rispetto al primo posto, nel mese di ottobre ottiene 9 punti su 5 giornate ma comunque mantiene una posizione ed un trend assolutamente positivo per essere protagoni-
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sta in questa Eccellenza con una distanza di sole 4 lunghezze dalla capolista Real Monterotondo Scalo. Sono due vittorie pesanti quella della squadra di Valle che vince in casa con l’Ottavia grazie alle reti di Tounkara, Rosano e Laghigna ma soprattutto ribalta la situazione contro l’Aranova che vinceva per mano della doppietta dell’ex Luca Italiano: Morelli e Busti fanno sognare l’Uni nel finale di partita decretando la vittoria locale per 32. I tre pareggi arrivano rispettivamente con Eretum (1-1), Tivoli (2-2) e Corneto Tarquinia (0-0). Per quanto riguarda la Coppa Italia, l’Unipomezia strappa il pass per gli ottavi di finale, nel doppio confronto contro l’Anzio, i pometini riescono ad avere la meglio grazie ad un gol di Laghigna all’andata, con il ritorno che finisce 0-0. Indomita Pomezia Cammino assolutamente impronosticabile quello della squadra del binomio Spina-Padula, i pometini ora risiedono al quarto posto distanti solo 2 punti dalla capolista e favoritissima alla vittoria finale del campionato, il Terracina. Il mese di ottobre è assolutamente positivo per l’Indomita: 2 vittorie, un pareggio, una sconfitta ed il turno di
Coppa Italia vinto. Vittorie che arrivano sia in casa che fuori con Ostiantica (4-0) allo Sport’s Campus e Palocco (1-2), quest’ultima partita vinta dopo essere andata sotto per 10. La squadra di Aiello ha giusto un piccolo rammarico sul pareggio in casa maturato al 94’ per mano del Monte San Biagio (2-2) ma può vantare un vero e proprio scontro diretto vinto a domicilio contro il C.S. Primavera per 1-3 con la doppietta di Mariani e il gol di Giacoia. L’unica nota negativa arriva contro il Santa Maria delle Mole (5-1), la squadra di Aiello capitola a Ciampino sancendo la prima sconfitta stagionale e la rottura della striscia consecutiva di risultati utili consecutivi che erano arrivati addirittura a 27 (calcolando la stagione scorsa). L’Indomita Pomezia riesce a vincere nel doppio turno di Coppa Italia contro il Pian Due Torri all’andata per 1-0, dopo essere rimasta in 10 e con un giocatore di movimento in porta, il ritorno finirà poi 1-1.
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Tutte le classifiche di Calcio e Calcio a 5 aggiornate Serie D Girone G
Serie D Girone E
Eccellenza Girone A
Promozione Girone C
Prima Categoria Girone G
Seconda Categoria Girone H
Calcio a 5 - Serie B/E
Calcio a 5 - Serie C1/B
Calcio a 5 - Serie C2/D
VENDESI
TORVAIANICA NORD - Vendesi attico mq 100 ristrutturato: camera da letto, due camerette, sala, cucina, due bagni. Due terrazzi panoramici (uno vista mare, l’altro vista castelli romani) per un totale di 260 metri quadri. Garage di 22 metri quadri con serranda elettrica. Prezzo €200.000. Esposizione su quattro lati. No agenzie. Per informazioni telefonare al 3283033143.
"Flash" Fabietto Campione MONTESILVANO - L'atleta, cresciuto sportivamente nella palestra di Vittorio Oi a Pomezia, ha vinto il titolo italiano nella finale 50kg di categoria. Un grande orgoglio per la città che festeggia l'atleta ora nelle Fiamme Oro.
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SPORT
Il Corriere della Città novembre 2019
La grande Boxe torna a Pomezia Oi Team Boxe presenta la sfida tra Cataldo e Bruzzese per il titolo italiano massimi leggeri a grande Boxe sarà in scena Domenica 24 Novembre ore 20, al Palalavinium di Via Pietro Nenni in Pomezia. L’evento organizzato dalla OI Team Boxe e patrocinato dal Comune di Pomezia, vedrà sfidarsi sul ring l’atleta di casa Francesco Cataldo e Leonardo Damian Bruzzese, per il vacante titolo italiano dei pesi massimi leggeri. Incontro che promette scintille considerando la taratura dei due pugili; per Cataldo la seconda opportunità di conquistare il titolo, al cospetto di Bruzzese già detentore della cintura. Nel sotto clou, l’esordio di Matteo De Ieso tra i pro e 10 incontri dei migliori dilettanti del Lazio. Lo spettacolo è assicurato! Alex Gaspari
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L’evento organizzato dalla OI Team Boxe e patrocinato dal Comune di Pomezia, vedrà sfidarsi sul ring l’atleta di casa Francesco Cataldo e Leonardo Damian Bruzzese, per il vacante titolo italiano dei pesi massimi leggeri