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TARI Ardea, intervista al Sindaco Savarese

Savarese: «Tari? Ora sistema più equo. Impo S

indaco, può spiegarci cosa è cambiato quest'anno per la TARI e perché per molti cittadini è aumentata e invece per altri è diminuita? «Come ho già avuto modo di spiegare è importante precisare che la TARI, nel suo complesso, innanzitutto è rimasta invariata. La somma cioè delle bollette emesse lo scorso anno è la stessa di quelle di quest'anno, anzi ad essere precisi anche meno al livello complessivo. E' evidente che i casi di aumento sono stati molti di più rispetto alle diminuzioni, ma la cifra totale nel suo complesso è rimasta invariata. Ad ogni modo, e vengo al punto, tutto nasce dall’applicazione, obbligatoria, delle nuove regole imposte da Arera e le tariffe sono state rimodulate per equità: ci sono state pertanto utenze che hanno subito un aumento e altre che hanno avuto una diminuzione. E' l'effetto di una legge (che ritengo giusta) che sancisce che a pagare il servizio di raccolta dei rifiuti siano in proporzione coloro che li producono. La TARI, lo ricordo, serve esclusivamente a pagare il costo del servizio e si deve considerare alla sorta di quota condominiale in cui ciascuno partecipa a seconda del grado di godimento del bene comune. Ci tengo a

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sottolineare che, sulla base dei parametri forniti, che indicavano una “forbice” entro la quale muoversi, noi ci siamo tenuti anche al di sotto altrimenti, specie per le famiglie numerose, ci sarebbero stati incre-

menti ancora più penalizzanti. Ebbene, fino allo scorso anno le nostre bollette erano calcolate esclusivamente sulla base dei metri quadrati dell'abitazione del contribuente. Questo fatto ha procurato grande ingiustizia perchè, mentre da un lato una famiglia numerosa che produce molta spazzatura e abita in un piccolo appartamento paga una TARI molto contenuta, dall'altro una sola persona (magari la nonna rimasta sola a vivere in un grande appartamento) che produce rifiuti in quantità minima, paga da sola il triplo o più della prima ipotesi. La rimodulazione delle tariffe pone fine a questa stortura. Il peso della dimensione della casa incide solo sul 40% circa della tariffa

mentre il numero dei suoi occupanti determina la quota più rilevante (il 60%) ed è in proporzione al loro numero». C'è chi ha detto che gli aumenti delle bollette siano una “sorta” di compensazione per le riduzioni fatte ai commercianti. Cosa risponde? «Che è assolutamente falso. Le agevolazioni ai commercianti per la Tari le copre lo Stato attraverso fondi ad hoc per il Covid». Sul fronte seconde case? «Anche qui ho ricevuto molte lamentele per l’addebito di tre persone e per gli importi sono aumentati. La spiegazione è semplice. Quante persone ci sono ad Ardea 52,000? Se lo rapporto alle 150,000 abitazioni circa viene fuori che mediamente ogni casa è abitata da tre persone. Il tutto, chiaramente, considerando i criteri che lo Stato ci dà e noi a quelli ci siamo attenuti. Il Comune del resto non ha molti modi per verificare né in quanti ci vivono in queste abitazioni, al di là delle autodichiarazioni, e né per quanti mesi all'anno, dunque si applicano questi parametri medi. Tenendo presente che per Pomezia, ad esempio, per le seconde case, se ne considerano 4 di occupanti». Tornando ai nuovi parametri per la Tari, a Pomezia questo modello è presente da alcuni anni. Perché ad Ardea lo si applica solo ora? «Questo è il vero problema. Ad Ardea ci sono tante abitazioni di ridotte dimensioni, apparentemente di pochi metri quadri. In realtà, spesso, sono villini di tre piani dove però il “piano che paga la Tari” è solo il piano terra perché è l'unico abitabile. Sopra sono sottotetti e sotto, quelle che comunemente chiamiamo “sale hobby”, in realtà sono garage. Senza contare che si paga sul calpestabile al netto cioè delle mura. In alcune situazioni abbiamo metrature irrisorie, come 18 o 20mq. Risultato? La TARI era bassissima, 5060 euro l'anno, anche se ad abitarci erano magari in tre persone. In questi casi gli aumenti sono stati spropositati. Spropositati ma giusti perché le tariffe non erano eque. Al contrario chi ha una casa molto grande ma magari vive da solo risparmierà oltre la metà. Ma degli aumenti non è colpa nostra. E' colpa del fatto che fino ad oggi la tariffa applicata non era equa. E perché non lo era? Perché purtroppo i miei “predecessori” proprio, in un certo qual modo, per favorire l'edificazione di piccole case fatte con questi criteri hanno sempre consentito questo strano metodo di calcolo anche perché era concesso, si poteva fare. Ma lo sa qual è la cosa che fa più male?»

Seconde case

IL CRITERIO - Secondo il regolamento Tari 2021 ad Ardea per le utenze domestiche occupate o a disposizione di persone che hanno stabilito la residenza fuori del territorio comunale il numero degli occupanti è determinato in base ai componenti risultanti dallo stato di famiglia nel Comune in cui il soggetto passivo è residente o, in caso di mancata dichiarazione, il numero degli occupanti viene stabilito in un numero uguale a 3 (tre unità). Come calcolare la nuova tariffa TARI ad Ardea: nelle tabelle sono in

«Aumenti? Non è colpa nostra. E’ colpa del fatto che la tariffa applicata prima non era giusta»

(continua) «Ad Ardea ci sono tante abitazioni di pochi mq che di Tari non pagavano nulla, anche se magari ci vivono in tre. In realtà sono spesso villini di tre piani dove il piano che “paga” è però solo il piano terra»

«Le bollette si calcolavano esclusivamente sulla base dei mq dell'abitazione. Era un sistema iniquo perché una persona sola in una casa magari grande pagava il triplo di una famiglia numerosa, che dunque produce più rifiuti, che vive però in un appartamento piccolo. Adesso è stato posto rimedio a questa ‘stortura’»

orti più alti rispetto a Pomezia? Ecco perché»

ndicati i parametri utilizzati per la compilazione delle bollette recapitate ai contribuenti. Da quest’anno si considera anche il numero degli occupanti

«La cosa che fa più male? Che è il Sindaco Savarese che adesso 'tartassa i cittadini', quando invece abbiamo solo ripristinato un sistema di equità e anzi, stiamo facendo di tutto per farli pagare di meno» (segue)

Prego.. «Che adesso è il Sindaco Savarese che 'tartassa i cittadini', quando invece abbiamo solo ripristinato un sistema di equità e anzi, stiamo facendo di tutto per farli pagare meno. Ad ogni modo in futuro le cose cambieranno ancora perchè si pagherà, oltre alla quota fissa, solo per i rifiuti effettivamente conferiti. Questo metodo consentirà di diminuire considerevolmente il costo della bolletta per chi non produce rifiuto indifferenziato, o non ne produce molto, e al tempo stesso non produce scarti di cucina o sfalci e ramaglie perchè utilizza un sistema di compostaggio domestico». L'altra questione emersa, al di là del cambio dei parametri, è la differenza delle bollette tra Pomezia e Ardea magari a parità di componenti e metrature. Perché succede questo? «Parto con un esempio. Quattro persone a Pomezia in 100mq pagano 200 euro circa, ad Ardea, con le stesse condizioni pagherebbero 317,00. Quindi ad Ardea la Tari costa più di Pomezia? Assolutamente no. Ma perché allora questa differenza, quando peraltro a Pomezia magari ci sono anche molti più servizi? Semplice. Ardea ha moltissime case e pochissime attività produttive quando sono in realtà queste ultime che pagano molto di più di TARI. La spesa infatti, oltre alla parte fissa e variabile che abbiamo visto prima, viene “spalmata” tra abitazioni e attività produttive. Ebbene la nostra spesa totale viene ripartita per il 72% circa tra i cittadini e soltanto per il 28% tra le attività produttive. A Pomezia il rapporto è totalmente differente: 60-65% attività commerciali, 30-35% cittadini. Ecco perché non è vero che la Tari da noi è più alta, anzi, ma è la ripartizione ad essere differente. Dal punto di vista della produzione dei rifiuti non ci sarebbe grande differenza tra le due città infatti, anzi noi ne produciamo un po' di più per via dell'aumento estivo della popolazione. Per questo me la prendo con la politica del passato e mi riallaccio a quanto detto prima: sin dagli anni '70 quando venne presa la sciagurata decisione di separarci da Pomezia non capendo che ne stavamo divenendo solo un “quartiere dormitorio” dato che tutte le attività, stabilimenti, aziende erano lì. E nel tempo non è stato fatto nulla per portare le imprese sul territorio mentre la popolazione cresceva a dismisura. Per 50 anni si è permesso di continuare a costruire case su case – basti pensare che abbiamo molte più abitazioni rispetto al fabbisogno reale – di 20-30mq dove magari vanno ad abitare in 4, 5, 6 persone. Dopodiché paghiamo, in tutti i sensi, i costi spropositati delle bonifiche delle discariche abusive che tengono alte le spese del servizio: rimuovere infatti rifiuti dalla strada costa 138euro/t+iva, addirittura dai 950/t ai 1200/t se bruciato. L'ultima bonifica alle Salzare è costata 650,000 euro per dare un’idea. I motivi di queste situazioni sono molteplici: da chi non paga la Tari e dunque non può richiedere il servizio a domicilio, ad altri perché temendo possibili controlli non mettono i rifiuti davanti casa, fino a coloro che lo fanno per boicottare l'Amministrazione, perché c'è anche quello. Anche per questo il rapporto parte fissa, che comprende anche le bonifiche straordinarie, parte variabile a Pomezia è bilanciato e da noi no. Anfine pesa, anche se in modo meno marcato, la bassa percentuale di differenziata del nostro Comune». Lei ha fissato l'obiettivo del 65% già previsto dalla legge. Che tempistiche vi siete dati? «Prima di subito, visto che il tempo è letteralmente “zero”. La soglia del 65% del resto è già prevista per legge» Sul fronte dell'evasione qual è la situazione? «Partirà adesso un servizio importante per contrastare l'evasione attraverso un'esternalizzazione. Su questo fronte siamo fiduciosi».

Luca Mugnaioli

Rispetto a Pomezia

IL CONFRONTO - La TARI totale viene ripartita tra attività produttive, che pagano molto di più in proporzione, e abitazioni. “A Pomezia il rapporto è 60-65% attività commerciali, 30-35% case; ad Ardea invece il rapporto è all’opposto e la TARI è ripartita soltanto per il 28% per le attività produttive, e per il resto (72%) tra i cittadini”, spiega il Sindaco.

IL DATO

Se a Pomezia 4 persone in 100mq pagano 200 euro circa ad Ardea pagherebbero 317. Tari più cara? No. Ad incidere sono il rapporto attività produttive/abitazioni, i costi enormi sostenuti ad

Ardea per bonificare le discariche abusive e la bassa % di differenziata dell’Ente

Nella foto: «Rimuovere rifiuti abbandonati in strada

Il Sindaco di costa 138 euro/t+Iva, 950/t-1200/t se Ardea Savarese invece vengono bruciati. L'ultima bonifica

alle Salzare è costata 650,000 euro»

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